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INDICAZIONI ESAME DI DIRITTO PENALE E INTERNAZIONALE Scienze strategiche e della sicurezza PROF. NICOLA MALIZIA PARTE GENERALE DELLE DISCIPLINA 1) Lo studente, ai fini di sostenere l’esame, dovrà dimostrare la conoscenza degli argomenti di cui alla parte generale ( riportati nella dispensa) 2) Inoltre, per la parte speciale dovrà dimostrare di conoscere i seguenti capitoli: a) Volume “ Dalle violenze alle politiche di sicurezza urbana” e-book solo i capitoli: 1 e 9 ( per intero); b) Volume “ I minori e gli adulti nell’era della comunicazione mediatica” e-book solo i capitoli: 5 e 9 ( per intero). UNIVERSITA’ KORE DI ENNA DISPENSA RIEPILOGATIVA PER GLI ESAMI (INIZIO GENNAIO 2017) NOZIONI DI DIRITTO PENALE PARTE GENERALE PRINCIPI “FONDAMENTALI” ( Prof. N. Malizia) Principio di legalità Il diritto penale italiano si fonda sul principio di legalità (“nullum crimen, nulla poena sine lege”) sancito: - dall’articolo 25 della Costituzione: “...Nessuno può essere punito se non in forza di una legge che sia entrata in vigore prima del fatto commesso. Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza se non nei casi previsti dalla legge”; - dall’articolo 1 del Codice Penale: “Nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente preveduto come reato dalla legge, né con pene che non siano da essa stabilite”; - dall’articolo 199 del Codice Penale : “Nessuno può essere sottoposto a misure di sicurezza che non siano espressamente stabilite dalla legge e fuori dei casi dalla legge stessa preveduti”. Vi sono due possibili concezioni del principio di legalità: il principio di legalità formale, secondo cui per reato deve intendersi quel fatto previsto dalla legge come tale; il principio di legalità sostanziale, in base al quale per reato deve intendersi un fatto antisociale, anche se non previsto dalla legge come reato. Nel nostro ordinamento è stata accolta la concezione formale, con conseguente necessità della previsione dell’incriminazione da parte di un atto normativo di rango primario ed esclusione

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INDICAZIONIESAMEDIDIRITTOPENALEEINTERNAZIONALEScienzestrategicheedellasicurezza

PROF.NICOLAMALIZIA

PARTEGENERALEDELLEDISCIPLINA1)Lostudente,aifinidisostenerel’esame,dovràdimostrarelaconoscenzadegliargomentidicuiallapartegenerale(riportatinelladispensa)2)Inoltre,perlapartespecialedovràdimostrarediconoscereiseguenticapitoli: a)Volume“Dalleviolenzeallepolitichedisicurezzaurbana”e-booksoloicapitoli:1e9(perintero); b)Volume“Iminori e gli adulti nell’eradella comunicazionemediatica”e-booksoloicapitoli:5e9(perintero).

UNIVERSITA’KOREDIENNA

DISPENSARIEPILOGATIVAPERGLIESAMI(INIZIOGENNAIO2017)

NOZIONIDIDIRITTOPENALEPARTEGENERALEPRINCIPI“FONDAMENTALI”

(Prof.N.Malizia)PrincipiodilegalitàIl diritto penale italiano si fonda sul principio di legalità (“nullum crimen, nulla poena sinelege”)sancito:-dall’articolo25dellaCostituzione:“...Nessunopuòesserepunitosenoninforzadiunaleggechesiaentratainvigoreprimadelfattocommesso.Nessunopuòesseresottopostoamisuredisicurezzasenonneicasiprevistidallalegge”;- dall’articolo 1 del Codice Penale: “Nessuno può essere punito per un fatto che non siaespressamenteprevedutocomereatodallalegge,néconpenechenonsianodaessastabilite”;-dall’articolo199delCodicePenale : “Nessunopuòesseresottopostoamisuredisicurezzachenonsianoespressamentestabilitedallaleggeefuorideicasidallaleggestessapreveduti”.Vi sono due possibili concezioni del principio di legalità: il principio di legalità formale,secondocuiperreatodeveintendersiquelfattoprevistodallaleggecometale;ilprincipiodilegalità sostanziale, inbasealqualeper reatodeve intendersiun fattoantisociale, anchesenonprevistodallaleggecomereato.Nelnostroordinamentoèstataaccoltalaconcezioneformale,conconseguentenecessitàdellaprevisionedell’incriminazionedapartediunattonormativodirangoprimarioedesclusione

della possibilità che un fatto sia punito solo perché ritenuto socialmente pericolosodall’autoritàgiudiziaria,inassenzadiunanormaincriminatrice.Ilprincipiodilegalitàrispondeall’esigenzadiprevenzionegeneralenonchédicertezzadelleincriminazioniedituteladellalibertàpersonale,chepuòesserecompressasolomedianteattichesianoespressionediunpoterericonducibileallasovranitàpopolare,emanatiaseguitodelprocedimentoprevistodallaCostituzioneperlaformazionedegliattilegislativi.Ilprincipiodi legalità si estrinsecaneldivietodipunireun fatto che, almomentodella suacommissione,nonè espressamenteprevistodalla legge come reatoedi applicarepene chenonsianodallaleggeespressamentestabilite.Icorollaridelprincipiodilegalitàsono:-lariservadileggestataleinmateriapenale;-ilprincipioditassativitàdellafattispeciepenale;-ilprincipiodiirretroattivitàdellenormepenaliincriminatrici;-ilprincipioditipicitàedildivietodiapplicazioneanalogicadellenormepenaliincriminatrici.Anche l’art.7dellaConvenzioneEuropeaper idirittidell’uomosancisceche: “Nessunopuòesserecondannatoperunaazioneounaomissioneche,almomentoincuièstatacommessa,non costituiva reato secondo il diritto interno o internazionale. Parimenti, non può essereinflittaunapenapiùgravediquellaapplicabilealmomentoincuiilreatoèstatocommesso”.Principiodellariservadilegge.Ilprincipiodellariservadileggeriguardalafontechepuòintrodurre,modificareoabrogareuna fattispecie incriminatrice e comporta il divieto di punire un determinato fatto inmancanzadiunanormadileggecheloconfiguricomereato.Si tratta di un principio che sancisce il monopolio del legislatore nell’individuazione dellefattispecie criminose, con l’obbiettivo di tutelare la libertà personale degli individui contropossibiliarbitriidelpoteregiudiziarioedesecutivo.Lariservadileggepare,dunque,escluderedallefontiqueiprovvedimentidiversidallaleggeodagliattiaventiforzadilegge.Tuttavia, va evidenziato come la dottrina abbia elaborato il concetto di riserva assolutacontrapposto a quello di riserva relativa, ritenendosi da taluni che solo la legge possadisciplinare la materia de qua, con esclusione dell’intervento di norme sub legislative (adesempioregolamentari),edaaltri,invece,cheallegislatorespettiilcompitodifissarelelineefondamentalidelladisciplina,conpossibilitàdiuncompletamentodiquest’ultimadapartedialtrefontidirangosubordinato.L’orientamentoprevalenteindottrinaegiurisprudenzaèperlariservadileggeassoluta.Il concetto di “legge” espresso dall’art. 25 Cost. e dall’art. 1 c.p. è comunque pacificamenteintesoinsensoestensivo,taledaricomprenderesialaleggesiagliattiadessaequiparati.Lefonti del diritto penale sono, dunque: le leggi formali, ossia la Costituzione, le leggicostituzionalie le leggiordinarieemanatedalParlamento;gliattiemanatidaorganidiversidalpoterelegislativomaaventiforzadilegge,comeidecretileggeedidecretilegislativi.Sono, invece, escluse le fonti comunitarie (che non possono considerarsi espressione dellasovranitàpopolare,stantel’assenzadellarappresentanzapoliticanellaproduzionenormativacomunitaria, di spettanza del Consiglio e non del Parlamento Europeo), gli atti normativisecondariemanatidalpotereesecutivocomeiregolamentigovernativi(perglistessimotivi

daultimoevidenziati),leleggiregionali(chedeterminerebberolaviolazionedelprincipiodieguaglianza sancito dall’art. 3 Cost., con il pericolo di un trattamento sanzionatorio penaledifferenziatodaRegione aRegione), la consuetudine (inquanto, in assenzadella fissazionedella regola di comportamento in un atto scritto, sarebbe lasciata all’autorità giudiziaria lasceltaincriminatrice,coninevitabilidisparitàditrattamento).Vaperòevidenziatochelanormapenaleincriminatriceècostituitadaunaparteprecettiva(ilprecetto inteso come divieto di tenere una certa condotta o di cagionare un determinatoeventoovveroilcomandodicompiereundeterminatoatto)edaunapartesanzionatoria(lasanzioneossialaconseguenzagiuridicaderivantedallaviolazionedelprecetto).Ciò posto, in alcuni casi il legislatore affida la descrizione del precetto a fonti extra-penali,ossiaanormecheprovengonodaaltriramidell’ordinamento(comequelloamministrativo)attraverso ilmeccanismodellanormapenale inbianco,con laquale lascelta incriminatricevieneeffettuatadal legislatorepenaleconlaprevisionedellasanzione;tuttavia il legislatorerinuncia a descrivere il precetto, demandando tale compito ad una fonte extrapenale (unesempio è dato dall’art. 650 c.p., inmateria di contravvenzioni, che sanziona con “l’arrestofinoatremesioconl’ammendafinoa€206”ilcomportamentodi“chiunquenonosserviunprovvedimentolegalmentedatodall’Autoritàperragionedigiustiziaodisicurezzapubblica,odiordinepubblicoodiigiene”,formulandocosìunprecettoinmodogenerico-l’osservanzadiun generico “provvedimento legalmente dato dall’Autorità” - e determinando, invece lasanzione).Inaltri casi il legislatoredemanda l’integrazionedelprecettoadattinormativi secondario,addirittura,adattinonnormativi(come,adesempio,provvedimentiamministrativi).Inogni caso, laCorteCostituzionaleha ritenutodidovereaccogliereunprincipiodinaturaassolutadellariservadi leggemitigatodaun’interpretazioneampiadeltermine“legge”,taledaricomprenderenonsololaleggepenalemaanchelaleggeextrapenale.D’altronde, la norma penale in bianco costituisce uno strumento opportuno in settorialtamentespecializzatietecnici, incui l’attonormativononpuòchecontenenteunprecettogenericosuunobbligodiobbedienza,chedeveesserecompletatodallanormativasecondaria,piùidoneaadintegrarecondatitecniciilprecettomedesimo(sipensi,adesempio,aldecretodelMinistrodellaSanitàdiaggiornamentodelletabelledellesostanzerientrantinelconcettodi“stupefacenti”).Adognibuonconto, lanormapenale inbiancorisulta legittima inpresenzadiduerequisitiminimi: -deveesserecompleta intuttiglielementicostitutivi(individuazionedell’obbligoedella sanzione); -deve contenere un rinvio fatto al solo fine di puntualizzare un elementotecnicogiàgenericamenteindividuatodallastessanorma.IlprincipioditassativitàCome la riserva di legge ha la funzione di evitare ingerenze del potere esecutivo nellaprevisione di fattispecie criminose, così il principio di tassatività assolve la stessa funzioneconriguardoalpoteregiudiziario,evitandochesia ilgiudiceadeterminare la fattispeciedireato.Dunque,laformulazionedellanormapenaleel’individuazionedelfattocostituentereatodeveesseredeterminataconsufficienteprecisione,cosìdaevitareche, inpresenzadiespressionigenericheedindeterminate,siarimessaalgiudicelaconcretaindividuazionedellafattispeciecriminosa(conconseguentelesionedelprincipiodilegalità).Ilprincipioinesamehadunqueladuplicefunzione,daunlato,diguidadelcomportamentodelcittadinoe,dall’altro,digaranziadeldirittodidifesadell’imputato.

Inquest’ottica,èammessa lanormapenale inbianco (cherinviaadunattoamministrativoperl’articolazionedelprecetto)soloallorchéessaindividui,inmodocompletoedeterminato,lafattispeciecriminosa.Ilprincipiodi tassatività riguardanon solo ilprecettomaanche la sanzione, sebbenepoi illegislatorenonlaprevedainun’unicamisuramalaindividuiinunminimoedinunmassimo,rimettendoalgiudiceilcompitodiadattarelasanzionealcasoconcreto.Ilprincipioditipicità,l’interpretazioneel’analogiaEssendoreatosoloquelfattoindividuatocometaledallegislatore,dallariservadileggeedalprincipio di tassatività discende il principio di tipicità, in base al quale i reati sono tipici ecostituisconounnumerochiuso.Per quanto riguarda l’interpretazione, premesso che l’interpretazione giuridica è unprocedimentologicomedianteilqualesichiarisceesispiegailsignificatodiunanorma,l’art.12 delle disposizioni sulla legge in generale (disposizioni preliminari al codice civile)stabilisce: “Nell'applicare la leggenon si può ad essa attribuire altro senso chequello fattopalesedalsignificatopropriodelleparolesecondolaconnessionediesse,edalla intenzionedellegislatore.Seunacontroversianonpuòesseredecisaconunaprecisadisposizione,sihariguardoalledisposizionicheregolanocasisimiliomaterieanaloghe;seilcasorimaneancoradubbio,sidecidesecondoiprincipigeneralidell'ordinamentogiuridicodelloStato.”Quantoall’analogia,occorrepremetterecheinunordinamentogiuridicopossonononessereprevisti certi avvenimenti giuridicamente rilevanti. A tali lacune potrebbe sopperirel’analogia,ossiaquelprocedimentoattraversoilqualeaduncasoconcretononprevistodallaleggesiapplica ladisciplinastabilitaperuncasoanalogo,cheha incomunecon ilprimo lastessaratio(c.d.“ratiolegis”).Peraltro, tale procedimento analogico trova dei limiti nel procedimento penale, stante laprevisionedell’art.14delledisposizioni sulla legge ingenerale, ai sensidelquale: “Le leggipenaliequellechefannoeccezionearegolegeneralioadaltrelegginonsiapplicanooltreicasieitempiinesseconsiderati”.Il divieto posto dal citato art. 14 riguarda certamente le leggi penali in senso stretto, chelimitano i diritti dell’uomo (c.d. divieto di analogia in malam partem) mentre, per quantoriguarda le norme chenondeterminanoun aggravamentodella situazionedell’imputato, sisono sviluppate in dottrina tesi contrastanti; infatti, alcuni studiosi ritengono ammissibilel’analogia in bonam partem, purchè in presenza di norme che non abbiano carattereeccezionale (con conseguente applicabilità dell’analogia, ad esempio, con riferimento allescriminantidellostatodinecessitàanticipataedellalegittimadifesaanticipata:inquesticasi,caratterizzatidall’assenzadell’attualitàdelpericolo,richiestoinvecerispettivamentedall’art.52 c.p., sulla legittima difesa, e dall’art. 54 c.p., sullo stato di necessità, l’analogia potrebbefondarsisullastessaratiodelledisposizioniprevisteintalinorme,trattandosidifattispecieincui, pur non essendo ancora in atto il pericolo, si ha la certezza della non differibilitàdell’interventodifensivo;unesempioèquellodelsequestratocheuccideilsequestratoreperscappare,sapendo,inrelazioneacircostanzeoggettive,chediversamentesaràucciso).L’analogia va poi distinta dall’interpretazione estensiva posto che la prima ha caratterecreativo in quanto si realizza al di fuori di qualsiasi previsione normativa, dando unaregolamentazione a un caso non disciplinato. Invece, l’interpretazione estensiva operanell’ambitodiunanormaecomportalariconduzionesottoladisciplinaditalenormadiunaipotesi apparentemente fuori dal suo ambito di applicazione; in altri termini, in questosecondocasoilcontenutoeffettivodellanorma,accertatoconimezziconsentitidallalogicaedallatecnicagiuridica,risultaesserepiùampiodiquellorisultantedalleespressioniletteraliutilizzatedallegislatore.

Conriferimentoall’interpretazioneestensivanontrovano,dunque,applicazioneilimitipostidalcitatoart.14.IlprincipiodiirretroattivitàIlprincipiodiirretroattivitàtrovailpropriofondamentonegliarticoli25dellaCostituzione,2delcodicepenaleed11delleDisposizionisullaleggeingenerale(preliminarialcodicecivile).Inparticolarel’art.25sanciscecheunfattopuòesserepunitocomereatosoltantoinforzadiunaleggeentratainvigoreprimadellasuacommissione.Nellostessosensol’art.11delledisposizionisullaleggeingeneraleaffermache“laleggenondisponecheperl’avvenire”enonhaeffettoretroattivo.L’irretroattività,peraltro,riguardasoltanto lenorme incriminatrici (postoche l’art.25Cost.usailtermine“punito”)mentre,comedetto,siharetroattivitàdellaleggefavorevolealreo.Alriguardovarilevatochelasuccessionedelleleggineltemposiverificaquandounanormasubentraadun’altraprecedente,chesiestingue.Questo fenomeno di successione è appunto regolato dal principio di irretroattività, che vaperò integrato con quello sancito dall’art. 2 c.p., secondo il quale tra le due norme che sisuccedononeltempodeveapplicarsilaleggepiùfavorevolealreo(“Selaleggedeltempoincuifucommessoilreatoeleposteriorisonodiverse,siapplicaquellalecuidisposizionisonopiù favorevolialreo,salvochesiastatapronunciatasentenza irrevocabile”).Dunque, in talicasi,l’efficaciadellaleggesiestendeaifatticommessiprimadellasuaentratainvigore,salvoche in relazioneadessi sia intervenutaunasentenza irrevocabilepassata ingiudicato; il IIIcomma dell’art. 2 c.p., introdotto dalla l. 85/2006, derogando alla regola che individua nelgiudicatodicondannaunlimiteallaretroattivitàdelladisposizionefavorevole,stabiliscepoichesevièstatacondannaapenadetentivae la leggeposterioreprevedeesclusivamente lapenapecuniaria, lapenadetentiva inflittasiconverte immediatamentenellacorrispondentepenapecuniaria.Ilprincipiodi irretroattivitàdella leggepenaleèvoltoapreservare la libertà individualedapossibiliarbitriidelpoterelegislativoedarafforzarel’azionedissuasivadelleincriminazionisancitedallalegge.L’irretroattività è un principio generale per tutti gli atti normativi che, peraltro, assurge alrango costituzionale solo inmateria penale, con la conseguenza che il legislatore ordinarionon potrebbe stabilire il contrario, a differenza di quanto accade per gli altri settoridell’ordinamento,regolati,sottoquestoprofilo,dalsoloart.11disp.prel.c.c.Infinevarilevatochelal.87/1953,conriferimentoalproblemadell’efficaciatemporaledellanorma dichiarata incostituzionale, conferma il principio sancito dall’art.2, comma II, c.p.,stabilendoche lenormedichiarate incostituzionalinonpossonoessereapplicatedalgiornosuccessivo alla dichiarazione della decisione e sancendo che, con riferimento alla sentenzairrevocabiledicondannaemanatainapplicazionedellanormadichiarataincostituzionale,necessanol’esecuzioneetuttiglieffettipenali.PrincipioditerritorialitàIlprincipioditerritorialitàèsancitodall’art.3c.p.,cherecita:“Laleggepenaleitalianaobbligatutti coloro che, cittadinio stranieri, si trovanonel territoriodelloStato , salve le eccezionistabilite dal diritto pubblico interno o dal diritto internazionale. La legge penale italianaobbligaaltresìtutticoloroche,cittadiniostranieri,sitrovanoall'estero,malimitatamenteaicasistabilitidallaleggemedesimaodaldirittointernazionale”,nonchédall’art.6c.p.,inbaseal quale: “Chiunque commette un reato nel territorio dello Stato è punito secondo la leggeitaliana.

IlreatosiconsideracommessonelterritoriodelloStato,quandol'azioneol'omissione,chelocostituisce, è ivi avvenuta in tutto o in parte, ovvero si è ivi verificato l'evento che è laconseguenzadell'azioneodomissione”.PrincipiodiobbligatorietàIlprincipiodiobbligatorietàcomportachelaleggepenaleitalianaobbligatutticolorochesitrovano nel territorio dello Stato italiano, siano essi cittadini o stranieri, salve le eccezioniprevistedal dirittopubblico internoodal diritto internazionale. Taleprincipioderivadalleprevisionidell’art.3c.p.edèilcorollariodeiprincipidisovranitàeterritorialità.Principiodel“nebisinidem”Ilprincipiodel“nebisinidem”c.d.“sostanziale”escludecheperunostessoedunicofattounsoggetto possa essere chiamato a rispondere di titoli diversi di reato, onde evitare lacontemporanea applicazione di più norme incriminatrici ad uno stesso fatto (c.d. concorsoapparentedinormecoesistenti).ILREATODefinizioneedistinzioneindelittiecontravvenzioniIl reato è quell’insieme di elementi dalla cui realizzazione il legislatore fa conseguire unaparticolare sanzione, ossia la c.d. “pena criminale”; solo l’atto giuridico illecito che èpunitoconunapena criminalepuòdirsi reatomentrenon sono reatiquegli attigiuridici illeciti aiqualil’ordinamentoricollega“sanzioni”diverse,comesanzioniamministrativeorimedicivili,qualilarisoluzionecontrattualeedilrisarcimentodeldanno.Dunque la differenza tra reato ed altri illeciti si basa sulla diversa natura della sanzioneadottatadallegislatore.Aisensidell’art.39c.p., i reatisipossonodistinguere indelittiecontravvenzioniasecondadelladiversaspeciedellepeneperessistabilitedalcodicepenale.L’art.17c.p.disponechelepeneprincipalistabiliteperidelittisonol’ergastolo,lareclusioneelamultamentrelepeneprincipaliperlecontravvenzionisonol’arrestoel’ammenda.La distinzione tra delitti e contravvenzioni comporta differenze di disciplina ad esempio: -sottoilprofilodell’elementopsicologicoinquanto,salvochelaleggeprevedaespressamenteunacontravvenzionedolosa,tuttelecontravvenzionisonopunibilisiasecommessecondoloche con colpa; - il tentativo è possibile solo per i delitti; - alcune circostanze di reato sonoprevistesoloper idelitti (adesempio, tra lecircostanzeaggravanticomunidicuiall’art.61c.p.,lenn.3,7e8).ElementiessenzialigeneralidelreatoGli elementi essenziali generali del reato (intesi come il minimo essenziale per la suaesistenza)sono:-unacondotta,intesacomecomportamentocommissivo(azione)odomissivo(omissione);-umanaeriferibileallavolontàdell’uomo;-contrastanteconl’ordinamentogiuridico.Talicaratteristichesipossonorispettivamenteriassumereconleespressioni:-fatto;-consapevolezza;-antigiuridicità;

che, secondo ladottrinadominantecostituisconoglielementiessenzialidel reato.L’oggettogiuridicotutelatoOgninormapenaletutelaundeterminatobeneointeresse.Ciòposto,l’oggettogiuridicodelreatoèilbenegiuridicool’interessegiuridicotutelatodallanormacheprevedeilreato(es:lanormachepuniscel’omicidiotutelailbenegiuridico“vita”;quellachepunisceil“furto”tutelailbenegiuridico“patrimonio”).L’individuazione dei beni protetti va fatta tenendo conto dei principi sanciti dallaCostituzione.L’oggettogiuridicononvaconfusoconl’oggettomaterialedell’azione(adesempionelfurtodiun’automobile l’oggetto giuridico tutelato è il patrimonio mentre l’oggetto materiale dellacondottaèilveicolo).L’individuazionedell’oggettogiuridicotutelatodivieneindispensabilespecieafrontedireaticheillegislatorenoninserisceinunaparticolarecategoria(sipensiaireatiprevistidalleleggispeciali); inquesteipotesi,sipuò,infatti,presentarelanecessitàdiaccertarelanaturadegliilleciti penali al fine di individuare la disciplina applicabile (ad esempio, la circostanzaaggravante di cui all’art. 61 n. 7, relativa al danno di particolare gravità, riguardante perespressa previsione normativa i soli delitti contro il patrimonio, può essere applicata soloallorché il reato compiuto sia inquadrabile, sulla base dell’individuazione dell’oggettogiuridicotutelato,comereatocontroilpatrimonio).Sullabasedell’oggettogiuridicotutelato,ireatipossonodistinguersiin:-monoffensivi,perl’esistenza dei quali basta l’offesa di un solo bene giuridico (omicidio, lesioni,danneggiamento); - plurioffensivi, i quali, invece, offendono molteplici beni giuridici (adesempiolacalunniaoffendesial’interessestataleallaregolareamministrazionedellagiustiziasial’interessedellapersonafalsamenteincolpata).IldannonelreatoIldannonelreatoconsistenell’offesadelbenegiuridicotutelatoetaleoffesacostituisceilc.d.“eventogiuridico”.L’offesaoeventogiuridicopuòassumeredueforme:lalesionedelbenegiuridicoolamessainpericolodelmedesimo,asecondachevengaeffettivamentelesoilbenetutelato(es:omicidioconsumato)oppuresiasoltantominacciato(es:omicidiotentato).Negliordinamentipiùavanzatisiassisteormaidatempoadunaprogressivaespansionedeireatidipericolo,inpartedovutaalfattochelosviluppotecnologicohadeterminatolanascitadivarieattivitàrischiose(anchese,spesso,socialmenteutili)edhacosìimpostol’adozionedinormecautelaridiquestotipo.IlsoggettoattivodelreatoIlsoggettoattivodelreatoècoluicherealizzailfattotipicoossiailcomportamentoprevistodallanormacomereato.Tuttelepersonefisichepossonoesseresoggettiattividireato.L’età, le situazioni di anormalità psico-fisica e le immunità, infatti, non escludono l’illiceitàpenaledell’azionecompiutadasoggetticheversinointalicondizioni,masonorilevantisoloaifinidellaconcretaapplicabilitàdellapena.Nonostante l’art. 27 della Costituzione sancisca il principio della personalità dellaresponsabilità penale, con il D.Lgs. n. 231/2001, è stata introdottanel nostro ordinamentounaresponsabilitàamministrativa/penaledellepersonegiuridicheper i reati commessidaisoggetticheoperanonell’ambitodellemedesime.Aisensidellanormativacitata,rispondono

dellacommissionedialcunireati,siaisoggettiattivideimedesimi,siaglientipressoiqualitali soggetti prestano la loro attività lavorativa, sempre che detti reati siano compiuti avantaggio e comunque nell’interesse degli enti medesimi. La normativa del decreto n.231/2001siapplicaaglientifornitidipersonalitàgiuridica,allesocietàedalleassociazioni,ancheprivedipersonalitàgiuridica;talenormativanonsiapplica,invece,alloStato,aglientipubblici territoriali, agli altri enti pubblici non economici, nonché agli enti che svolgonofunzioni di rilievo costituzionale. Le pene comminate sono sanzioni pecuniarie e/ointerdittive (quali la sospensione temporanea dell’attività aziendale e, nei casi più gravi,l’interdizione dell’esercizio dell’attività) nonché la confisca. Il legislatore individuaspecificamente i reati per i quali è prevista la responsabilità penale degli enti: indebitapercezione di erogazioni pubbliche, concussione e corruzione, truffa e frode informatica indanno dello Stato o di un Ente pubblico, nonché alcuni reati societari tra i quali il falso inbilancio, il falsoprospettoe le false comunicazioni sociali, edancora reatiquali la falsità inmoneteecartedicredito.Laresponsabilitàdell’enteperireaticommessidaisoggettichesitrovano all'interno dell'azienda in posizione apicale è esclusa solo quando ricorrano leseguenti condizioni: 1. la predisposizione da parte dell'ente (prima della commissione delreato) di modelli di organizzazione e gestione idonei a prevenire i reati appartenenti allaspeciediquellocompiuto;2. lacreazionedapartedell’entediunorganismodivigilanzasulfunzionamento e sull'osservanza dei modelli, con il compito di cura del relativoaggiornamento;3.l’elusionedapartedelsoggettoattivodeicitatimodellidiorganizzazioneegestione; 4. la sufficiente vigilanza da parte dell'organismo di controllo. Per i casi di reaticommessidasoggettiinposizionesubordinata,laresponsabilitàdell’enteèesclusasolosetalisoggetti non osservano gli obblighi di direzione e di vigilanza e a fronte dell’adozione edattuazionedapartedell’ente(primadellacommissionedelreato)delmenzionatomodellodiorganizzazione, gestione e controllo, idoneo a prevenire i reati appartenenti alla specie diquellocompiuto.A seconda del soggetto che compie il reato, si possono distinguere reati comuni e reatipropri.Ilreatocomunepuòesserecommessodaqualsiasipersona,indipendentementedalpossessodiparticolariqualifichesoggettive.Il reato proprio è quello per il quale la legge richiede una speciale qualifica del soggettoattivo (ad esempio quella di pubblico ufficiale nel reato di abuso in atti di ufficio). Il reatoproprio può essere a sua volta esclusivo o non esclusivo. Il primo si ha quando il fattocostituiscereatosolosecommessodaunsoggettoaventeunadeterminataqualificamentrenegli altri casi non è reato (es: solo il testimone può commettere il reato di falsatestimonianza). Il secondo si ha quando il fatto risulta illecito, indipendentemente dallaqualifica del suo autore, ma quando viene commesso da un soggetto avente una certaqualifica, il reato cambia titolo ed acquista un nomen iuris ed una gravità diversa (es:l’appropriazione di una cosa altrui da parte di un soggetto qualunque costituisceappropriazione indebita;seperò il soggettoattivoèunpubblicoufficialee l’appropriazionehaadoggettocosedetenuteperragionidell’ufficio,ilreatosiconfiguracomepeculato).IlsoggettopassivodelreatoSoggettopassivodelreatoèilsoggettotitolaredelbeneodell’interessetutelatodallanormapenaleincriminatriceelesodalreato:c.d.“personaoffesadalreato”.Ilsoggettopassivodelreatodeveesseretenutodistintodaldanneggiato,ossiadacoluichehasubitoundannocivilmenterisarcibile.Vipuò,infatti,esserecoincidenzatraiduesoggetti(es:reatodi lesioni)ma ledue figurepossonoancheesseredistinte(es:delittodiomicidio,ovesoggettopassivoèlapersonachevieneuccisaedidanneggiatisono,adesempio,ifamiliarioaltrisoggetti).

Elementooggettivo:condotta,eventoerapportodicausalitàSotto il profilo oggettivo, vengono in considerazione i concetti di condotta, di evento e laquestionedelrapportodicausalità.LacondottaLacondottaèilcomportamentoumanocostituentereato.Essa, per essere penalmente rilevante, deve corrispondere a quella descritta nella normaincriminatricespecialeedeve,quindi,esseretipica.Lacondottapuòconsistereoinunaazioneoppureinunaomissione.L’azione si configura quando sono compiuti atti esternamente visibili emanifestatimentrenonpuòconsiderarsiazioneunattomeramenteinternodelsoggetto.L’omissioneconsistenelnoncompierel’azionecheilsoggettohal’obbligodicompiereinbaseadunanormadilegge.Sipossonodistinguere:-ireatiomissivipropri,periqualiènecessarialasemplicecondottanegativa(es:omissionediattid’ufficio);-ireaticommissivimedianteomissione,neiqualiil soggetto deve causare, con la propria omissione, un determinato evento (es: disastroferroviariopermancatamanovradiunoscambio).Ai sensi dell’art. 42, I comma, c.p., nessuno può essere punito per un'azione od omissioneprevistadallaleggecomereato,senonl'hacommessaconcoscienzaevolontà.Al riguardo è stato rilevato (Antolisei) che esistono atti i quali, pur svolgendosi al di sottodellasferalucidadell’intelletto,sonoattribuibilialvoleredell’agente.Vi sono poi atti che, invece, si sottraggono completamente alla signoria ed al controllo delvolereechenonpossonoessereinalcunmodoimpeditidalsoggetto(es:atticompiutiinstatodidelirio).Inbuonasostanzagliattisipossonodistinguereinduecategorie:-atticheconunosforzodivolontàpossonoessereevitati(attiautomaticiedabituali);-atticheinnessuncasoilsoggettopuòimpedire(attiistintivieriflessi).Ciò posto, solo questi ultimi possono considerarsi del tutto al di fuori della signoria dellavolontàrichiestadall’art.42c.p.La coscienza e la volontà possono essere escluse anche dalla forza maggiore e dalcostringimentofisico.Per forza maggiore si intende qualsiasi forza esterna contro la quale il soggetto non puòopporre resistenza e che lo determina contro la sua volontà ed in modo inevitabile alcompimentodiunadeterminatacondotta.Sihacostringimentofisicoquandounsoggettovienecostrettoacompiereunfattomedianteviolenzafisicaallaqualenonpuòresistereosottrarsi(aisensidell’art.46c.p.:“Nonèpunibilechihacommessoilfattoperesservistatodaaltricostretto,medianteviolenzafisicaallaqualenon poteva resistere o comunque sottrarsi. In tal caso, del fatto commesso dalla personacostrettarispondel'autoredellaviolenza”).L’eventoCon riferimento all’evento, esiste una concezione naturalistica, in base alla quale è eventoqualsiasimodificazionedellarealtànaturalederivantedallacondottaesterioredell’uomo,cheildirittoprendeinconsiderazionefacendoderivareconseguenzegiuridiche.

Esiste, però, ancheuna concezionegiuridica, secondo laquale l’evento coincide con l’offesaprovocatadalreatoeconsistenellalesioneomessainpericolodelbeneprotettodallanorma.Ciòposto,l’eventointesocomeoffesa,ossiacomelesioneomessainpericolodelbenetutelatodalla norma, è elemento essenziale di tutti i reati e, pertanto, è sempre presente; mentrel’evento intesocomemodificazionedelmondoesteriore costituisceelementoessenzialedeisolireatic.d.“materiali”enonèpresenteneireatic.d.“dipuracondotta”.Dunque, sono reati di pura condotta (detti anche “formali”) quelli nei quali, secondo laconcezionenaturalistica,mancal’evento,essendosufficientelasolacondotta(es:evasione)o,secondo la concezione giuridica, vi è solo l’evento giuridico e non anche l’evento inteso insensonaturalistico.Sono reati di evento (detti anche “materiali”) quelli per la cui configurabilità è richiesto,secondo la concezione naturalistica, un evento, oltre all’azione od omissione, o, secondo laconcezionegiuridica,chepresentanooltreall’eventogiuridico–chenonpuòmancare–ancheuneventomateriale(naturalistico).Sempreinbaseall’evento,ireatisipossonodistinguereinreati di danno e reati di pericolo, a seconda che l’evento sia il danno inteso come lesioneovverolasemplicemessainpericolodelbenegiuridicotutelato.Edancora, in relazioneall’evento, sipossonodistinguere i reatiomissiviproprio impropri,deiqualisiègiàparlatoapropositodellacondotta.IlrapportodicausalitàSotto il profilo oggettivo la struttura del reato s’incentra sulla condotta dell’agente e sull’evento.Peraltro,perchéilreatopossaconfigurarsi,occorreunterzoelementoconsistentenelnessocausaletralacondottaelaconseguenzadaessadeterminata.Ai sensidell’art.40c.p.: “Nessunopuòesserepunitoperun fattoprevedutodalla leggecomereato,se l'eventodannosoopericoloso,dacuidipendel'esistenzadelreato,nonèconseguenzadellasuaazioneodomissione.Nonimpedireunevento,chesihal'obbligogiuridicodiimpedire,equivaleacagionarlo.”Principioaffermatoanchedall’art.27dellaCostituzione,cheescludelaresponsabilitàpenaleperfattoaltrui,affermando:“Laresponsabilitàpenaleèpersonale”.L’art. 41 c.p. stabilisce, al I comma, che: “Il concorso di cause preesistenti o simultanee osopravvenute, anche se indipendenti dall'azione od omissione del colpevole, non esclude ilrapporto di causalità fra l'azione od omissione e l'evento” ed, al II comma, che: “Le causesopravvenute escludono il rapporto di causalità quando sono state da sole sufficienti adeterminare l'evento. In tal caso, se l'azione od omissione precedentemente commessacostituisceperséunreato,siapplicalapenaperquestostabilita.Ledisposizioniprecedentisiapplicanoanchequandolacausapreesistenteosimultaneaosopravvenutaconsistenelfattoillecitoaltrui”.Sullabasedellemenzionatenormesonostateelaboratediverse teorie inordinealnessodicausalità.Traesseviè la teoria dell’equivalenza delle condizioni,dettaanchedella “condicio sinequa non”, secondo la quale causa dell’evento è l’insieme degli antecedenti senza i qualil’eventononsisarebbeverificato;inbaseataleteoria,peraversinessodicausalità,bastachel’agente realizzi una condizione qualsiasi dell’evento e, per accertare l’esistenza del nessocausale, occorre fare ricorso ad un procedimento di eliminazione mentale: se eliminando

mentalmente la condotta presa in considerazione l’evento permane, tale condotta non puòconsiderarsi causa dello stesso; viceversa se, a fronte di tale eliminazione, viene menol’evento,quest’ultimodeveritenersicausatodallacondottainesame.Altrateoriaèquelladellacausalitàadeguata,secondolaqualecausadell’eventononèilfattodi chi abbia posto in essere una qualsiasi delle condizioni bensìquello di chi ha realizzatoquellacondizionechesecondo lacomuneesperienzaè lapiù idoneaaprodurlo,ossiaabbiacompiutoun’azioneadeguata.Secondo altra autorevole dottrina (Antolisei) occorre tenere presente che esiste un campod’azione che l’uomo può dominare e solo i risultati che rientrano in questa sfera d’azionepossono considerarsi causati dall’uomo, perché, se anche non voluti, potevano essere dalmedesimo impediti. In base a tale teoria sfugge dalla signoria dell’uomo solo il fattoeccezionale. Pertanto, ai fini della configurabilità del nesso causale, occorre un elementopositivoedunonegativo:l’elementopositivoconsistenelporreinessereunacondottachesiacondizionedell’eventoecioèunantecedentesenzailqualel’eventononsisarebbeverificato;unelementonegativodatodall’assenzadifattorieccezionali.CauseoggettivediesclusionedelreatoInalcunicasicertecondotte,diregolacostituentireato,nonsonoconsideratetaliinquantolaleggeleautorizzaoleimpone.In queste ipotesi si parla di cause oggettive di esclusione del reato, dette anche “cause digiustificazione” (o, sotto il profilo delle conseguenze che ne derivano, “scriminanti” o“esimenti”).Lecausedigiustificazionerendonoilfattolecitosindall’origine.Essesidistinguonodalle“scusanti”,cheriguardanosolol’elementosoggettivoefannovenirmenolacolpevolezza,nonchédallecausedinonpunibilità,chesihannoinqueicasiincuiilfatto è e rimane antigiuridico e colpevole ma il legislatore, per motivi di opportunità,preferiscenonapplicarelapena.Tralecausedigiustificazionesievidenziano,inparticolare,leseguenti.- Il consenso dell’avente diritto, a condizione che si tratti di un diritto disponibile (sonoindisponibiliidirittipubblicidiunindividuo,legatiaunpubblicointeresse;idirittiattinentilapubblicafede,percuièinefficaceilconsensoneireatidifalsoinscritturaprivata;idirittiinmateriadifamiglia;ildirittoallavita),prestatovalidamentealmomentodelfattodalsoggettotitolaredeldiritto,capacediprestarlo(art.50c.p.:“Nonèpunibilechiledeoponeinpericoloundiritto,colconsensodellapersonachepuòvalidamentedisporne”).L’esercizio del diritto, previsto dall’art. 51 c.p., che recita: “L'esercizio di un diritto ol'adempimentodiundovere impostodaunanormagiuridicaodaunordine legittimodellapubblica autorità, esclude la punibilità”; casi particolari di esercizio del diritto sono, adesempio, ildirittodicronacagiornalistica(ancheascapitodellareputazionealtrui,seppurecondeilimitidatidallanecessitàdellaveridicitàdell’informazione,dell’interessepubblicoallanotizia, dell’esposizione in forma civile ed obbiettiva); ed ancora il diritto di critica purchéavvengasempreinformacivileenelrispettodeidirittialtrui;neconsegue,inquesteipotesi,l’esclusionedeireatidiingiuriaediffamazione.L’adempimentodiundovereprevistosempredall’art.51c.p.(“L'eserciziodiundirittool'adempimentodiundovere impostodaunanormagiuridicaodaunordine legittimodellapubblicaautorità,escludelapunibilità.Seunfattocostituentereatoècommessoperordinedell'autorità,delreatorispondesempreilpubblicoufficialechehadatol'ordine.Rispondedel

reatoaltresìchihaeseguitol'ordine,salvoche,pererroredifattoabbiaritenutodiobbedireaun ordine legittimo. Non è punibile chi esegue l'ordine illegittimo, quando la legge non gliconsentealcunsindacatosullalegittimitàdell'ordine”).

-La legittimadifesa,aisensidell’art.52c.p.,cherecita:“Nonèpunibilechihacommessoilfatto,peresservistatocostrettodallanecessitàdidifendereundirittoproprioodaltruicontroilpericoloattualediunaoffesaingiusta,semprecheladifesasiaproporzionataall'offesa.Neicasiprevistidall'articolo614,primoesecondocomma,sussisteilrapportodiproporzionedicuialprimocommadelpresentearticolosetalunolegittimamentepresenteinunodeiluoghiiviindicatiusaun'armalegittimamentedetenutaoaltromezzoidoneoalfinedidifendere:a)lapropriao laaltrui incolumità;b) ibeniproprioaltrui,quandononvièdesistenzaevièpericolod'aggressione.Ladisposizionedicuialsecondocommasiapplicaanchenelcasoincui il fatto sia avvenuto all'interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un'attivitàcommerciale, professionale o imprenditoriale” (l’art. 1 della L. 13 febbraio 2006, n. 59 haaggiuntoilsecondocommarelativoalleipotesidiviolazionedidomiciliodicuiall’art.614c.p.,normacherecita: “Chiunques'introducenell'abitazionealtrui,o inunaltro luogodiprivatadimora,onelleappartenenzediessi,controlavolontàespressaotacitadichihaildirittodiescluderlo,ovverovis'introduceclandestinamenteoconinganno,èpunitoconlareclusionefino a tre anni. Alla stessa pena soggiace chi si trattiene nei detti luoghi contro l'espressavolontà di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero vi si trattiene clandestinamente o coninganno”).La legittima difesa è dunque configurabile solo allorché oggetto dell’offesa sia un diritto;inoltre, l’offesa deve essere ingiusta, il pericolo deve essere attuale e deve intendersi comeuna situazione oggettiva di elevata probabilità di danno, il pericolo deve essere statodeterminato volontariamente dall’agente; quanto alla reazione, chi reagisce deve esserecostrettoacompierelapropriacondottadallanecessitàdidifendersi:dunquelacostrizioneèun elemento essenziale della scriminante; occorre, inoltre, la necessità di difendersi, intesacome soluzione inevitabile ed idonea ad evitare l’offesa; occorre, infine, che la difesa siaproporzionata all’offesa. - L’uso legittimo delle armi di cui all’art. 53 c.p. (“Ferme ledisposizionicontenuteneiduearticoliprecedenti,nonèpunibile ilpubblicoufficialeche,alfinediadempiereundoveredelproprioufficio,fausoovveroordinadifarusodellearmiodiun altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere unaviolenzaodivincereunaresistenzaall'autoritàecomunquediimpedirelaconsumazionedeidelittidistrage,dinaufragio,sommersione,disastroaviatorio,disastro ferroviario,omicidiovolontario,rapinaamanoarmataesequestrodipersona.Lastessadisposizionesiapplicaaqualsiasipersonache,legalmenterichiestadalpubblicoufficialegliprestiassistenza.Laleggedeterminaglialtricasi,neiqualièautorizzatol'usodellearmiodiunaltromezzodicoazionefisica”).-Lostatodinecessitàprevistodall’art.54c.p.(“Nonèpunibilechihacommessoilfattoperesservi statocostrettodallanecessitàdi salvareséodaltridalpericoloattualediundannograve alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile,semprecheilfattosiaproporzionatoalpericolo.Questadisposizionenonsiapplicaachihaunparticolaredoveregiuridicodiesporsialpericolo...”); statodinecessitàchesiverifica inpresenzadiunasituazionedipericoloattualedidannograveallapersona;l’agentenondeveaverecausatoilpericoloenondeveavereunparticolaredoverediesporsiadesso; l’azionelesiva deve essere necessitata, cioè assolutamente necessaria per salvare sé o altri, nonchéproporzionataalpericolo.L’ultimocommadell’art.54c.p.stabilisceche“Ladisposizionedellaprimapartediquestoarticolosiapplicaancheselostatodinecessitàèdeterminatodall'altrui

minaccia; ma, in tal caso, del fatto commesso dalla persona minacciata risponde chi l'hacostrettaacommetterlo”.La legge richiede, dunque, ben precise condizioni per la configurabilità delle cause digiustificazione equalora i limiti stabiliti dalla leggenon siano rispettati si verifica l’eccessocolposodicuiall’art.55c.p.:“Quando,nelcommetterealcunodeifattiprevedutidagliarticoli51,52,53e54,sieccedonocolposamenteilimitistabilitidallaleggeodall'ordinedell'autoritàovvero impostidallanecessità, siapplicano ledisposizioniconcernenti idelitti colposi, se ilfattoèprevedutodallaleggecomedelittocolposo”.LacolpevolezzaAifinidellaconfigurabilitàdelreato,oltreal fattomaterialeoccorreunnessopsichicotra ilsoggettoagentee l’evento lesivo; inaltri termini, ènecessaria l’attribuibilitàpsicologicadelfattoallavolontàdell’agente,comerisultadall’art.27dellaCostituzione,chestabiliscechelaresponsabilitàpenaleèpersonale.Il termine colpevolezza sta quindi ad indicare l’elemento soggettivo e racchiude in sé iconcettididolo,preterintenzioneecolpa.Lacolpevolezzacostituisceunelementoessenzialedelreato.L’imputabilitàAi sensi dell’art. 85 c.p. è imputabile chi ha la capacità d’intendere e di volere almomentodellacommissionedelfattocostituentereato.La capacità d’intendere è la capacità di rendersi conto del valore sociale dell’atto che sicompie.Lacapacitàdivolereèl’attitudinedellapersonaadeterminarsiinmodoautonomo.Peraltro,non vi è piena rispondenza tra capacità naturale e assoggettabilità alla pena poiché, adesempio, può rispondere del reato colui che al momento del fatto criminoso era incapace,qualoralostatod’incapacitàsiastatodaluistessoprocuratocondoloocolpa.Unindividuopuòessereimputabileedallostessotempocompiereilfattosenzacoscienzaevolontà.L’imputabilitàpuò essere esclusa o diminuita da alcune cause disciplinate dagli artt. 88 esegg.c.p.Talicausepossonoconsistereincondizionidinaturafsiologicadipendentidall’età,incondizionidinaturapsicologicadipendentidainfermitàmentalioanomalie,incondizionidi natura tossica derivanti da abuso di alcol o stupefacenti. In tutti e tre i casi si tratta,comunque,dicausepersonalidiesclusionedellapena.La minore età esclude o diminuisce l’imputabilità (fino a 14 anni vi è una presunzioneassolutadiassenzadicapacitàdiintendereedivolere;trai14edi18anninonoperaalcunapresunzioneedilgiudicedeveaccertarecasopercasol’imputabilitàdelsoggetto).L’infermità di mente, intesa come vizio di mente conseguenza di una malattia, parimentiesclude o diminuisce l’imputabilità. Non occorre che tale stato sia permanente, essendosufficiente che sussista al momento della commissione del fatto. Il vizio totale di menteesclude l’imputabilità. Il vizio parziale determina una grave riduzione della capacità diintendereedivolereecomportaunariduzionedellapena.L’uso eccessivo di sostanze alcoliche comporta conseguenze dannose sulla psiche. Illegislatoredistinguel’ubriachezzadallacronicaintossicazionedaalcole,conriferimentoallaprima prevede quattro specie diverse: 1. l’ubriachezza accidentale che ricorre quando alsoggettononsipuòmuoverealcunrimprovero,neppuredileggerezza,stantel’interventodiunfattoreimprevedibile(casofortuito)odiunaforzaesternainevitabile(forzamaggiore);intal caso se l’ubriachezza è piena il soggetto non è imputabile; se l’ubriachezza fa scemaregrandementelacapacitàd’intendereedivolerel’agentebeneficiadiunariduzionedipena;2.

l’ubriachezza volontaria o colposa che non esclude né diminuisce l’imputabilità; 3.l’ubriachezzapreordinataacommettereilreatochenonescludenédiminuiscel’imputabilitàedanzicostituisceun’aggravante;4.l’ubriachezzaabitualechealparidellaprecedentenonescludenédiminuiscel’imputabilitàecomportaunaumentodipena.La cronica intossicazione da alcol determina una alterazione patologica della psiche (adifferenzadiquantoaccadeconl’ubriachezzaabitualechepermetteintervallidiastinenzaneiquali il soggetto riacquista la capacità d’intendere e di volere). Di conseguenza, nel caso dicronica intossicazione da alcol, la capacità del soggetto può essere esclusa in modopermanenteopresentarsicomegrandementescemata.Pertaliipotesil’art.95c.p.richiamalenormesulviziototaleeparzialedimente.Ilcodicepenale,infine,parificaall’ubriachezzal’usodisostanzestupefacenti.Va,inultimo,rilevatoche,aisensidell’art.87c.p.,l’imputabilitànonèesclusaneiconfrontidichisièmessoinstatod’incapacitàd’intendereedivolerealfinedicommettereunreatoodiprepararsiunascusa(incapacitàpreordinata).LeformedicolpevolezzaAisensidell’art.43c.p.:“Ildelitto:èdoloso,osecondol'intenzione,quandol'eventodannosoo pericoloso, che è il risultato dell'azione od omissione e da cui la legge fa dipenderel'esistenzadeldelitto,èdall'agenteprevedutoevolutocomeconseguenzadellapropriaazioneod omissione; è preterintenzionale, o oltre l'intenzione, quando dall'azione od omissionederiva un evento dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall'agente; è colposo, ocontrol'intenzionequandol'evento,anchesepreveduto,nonèvolutodall'agenteesiverificaa causa di negligenza o imprudenza o imperizia, ovvero per inosservanza di leggi,regolamenti, ordiniodiscipline.Ladistinzione tra reatodolosoe reato colposo, stabilitadaquestoarticoloperidelitti,siapplicaaltresìallecontravvenzioni,ogniqualvoltaperquestelaleggepenalefacciadipenderedataledistinzioneunqualsiasieffettogiuridico.”IldelittodolosodiazioneL’art. 42, II comma, prevede che “Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dallaleggecomedelitto,senonl'hacommessocondolo,salviicasididelittopreterintenzionaleocolposoespressamenteprevedutidallalegge”.Dunque,ildolocostituisceilnormalecriteriodiimputazionesoggettiva,mentreglialtricriteridi imputazione,datidalla colpaedallapreterintenzione trovano spazio solonei casiespressamenteindicatidallegislatore.Aisensidell’art.43, comma I, ildelitto “... èdoloso,o secondo l'intenzione,quando l'eventodannosoopericoloso,cheèilrisultatodell'azioneodomissioneedacuilaleggefadipenderel'esistenzadeldelitto,èdall'agenteprevedutoevolutocomeconseguenzadellapropriaazioneodomissione”.Dunque il dolo consiste nella consapevolezza e volontarietà dell’evento quale conseguenzadellacondottacriminosa.Glielementicostitutivideldolosono:-larappresentazionedelfattochecostituiscereato(c.d.momentoconoscitivo);-larisoluzioneossialosforzodelvolere(c.d.momentovolitivo).L’oggettodeldolopuòessereindividuatoconfrontandol’art.43,Icomma,c.p.conl’art.5c.p.,che recita: “L’ignoranza della legge penale non scusa tranne che si tratti di ignoranzainevitabile”;conl’art.47c.p.,inbasealqualel’erroresuglielementidelfattoreatoescludelapunibilità a titolo di dolo; con l’art. 44, che, nel disciplinare le condizioni oggettive dipunibilità, afferma la punibilità del reo anche nel caso in cui l’evento, da cui dipende il

verificarsi della condizione, non sia da lui dovuto; con l’art. 59 c.p., in base al quale: “Lecircostanzecheattenuanooescludonolapenasonovalutateafavoredell'agente,anchesedalui non conosciute, o da lui per errore ritenute inesistenti. Le circostanze che aggravano lapenasonovalutateacaricodell'agentesoltantosedaluiconosciuteovveroignoratepercolpao ritenute inesistenti per errore determinato da colpa. Se l'agente ritiene per errore cheesistanocircostanzeaggravantioattenuanti,questenonsonovalutatecontrooafavoredilui.Se l'agenteritienepererrorecheesistanocircostanzediesclusionedellapena,questesonosempre valutate a favore di lui. Tuttavia, se si tratta di errore determinato da colpa, lapunibilitànonèesclusa,quandoilfattoèprevedutodallaleggecomedelittocolposo”.Sulla base delle citate disposizioni, dunque, il dolo può definirsi come rappresentazione evolontàdirealizzareilfattocostituentereato.Oggettodeldoloèilfattotipicoocostitutivodelreatointesocomeinsiemedituttiglielementioggettividella fattispeciecriminosaed inparticolare: - la condotta tipica; - gli elementi chequalificanolacondotta,comelecaratteristichedelsoggettopassivoelesituazionidifattoedidirittopreesistentiallacondotta(es:qualificadipubblicoufficialenelreatodioltraggio);-glielementinormatividelfatto(es:altruitàdellacosanelreatodifurto);-glielementinegatividelfattoossialecausedigiustificazione;-l’eventonaturalisticochedeveessereprevedutoevoluto;-l’eventogiuridicoossialalesioneomessainpericolodelbenegiuridicotutelato;-ilnessodicausalitàtracondottaedevento.Circalacoscienzadell’antigiuridicitàdelfatto, laCortecostituzionale,purafrontedell’art.5c.p.,inforzadelqualenessunopuòinvocareapropriascusal’ignoranzadellaleggepenale,hachiaritocomesidebbadareunruolocentralealla“possibilitàdiconoscerelanormapenale”equindi alla “conoscibilità”. Pertanto l’unico limite alla responsabilità penale è datodall’oggettiva impossibilità di conoscenza del precetto; inoltre, l’oggetto del dolo vieneindividuatonella“conoscenzadelsignificatoillecitodelfatto”senzanecessitàdiunaspecificaconoscenzadellanormapenale.Dunque,perlaconfigurabilitàdeldolooccorrecheilsoggettoabbia la rappresentazione e volontà degli elementi della fattispecie tipica nonchè laconsapevolezzacheilfattochevaacommettereèunattoillecitopenalmentesanzionato.Inordinealle speciedidolo, sidistingueun dolo intenzionale, undolodirettoedundoloindiretto.Sihadolo intenzionalequando l’evento realizzato rispondeaquello rappresentatoevolutodall’agenteecostituisceloscopofinaledellacondotta.Si ha dolo diretto quando l’evento non costituisce l’obiettivo diretto della condotta mal’agenteloprevedeeloaccettacomerisultatocertooaltamenteprobabile.Si ha dolo indiretto o eventuale quando l’evento conseguente all’azione, anche serappresentato, non è stato dall’agentedirettamente ed intenzionalmente volutoma è statoconsideratocomeunadellepossibiliconseguenzeecometaleaccettatodall’agente.Altradistinzioneimportanteèquellatradologenericoedolospecifico.Nelcasodidologenericolaleggerichiedelasolacoscienzaevolontàriferitaalfattoprevistodalla norma incriminatrice senza che rilevi il fine perseguito dal reo. Si parla invece dolospecificoquandoillegislatoredàrilevanzanonsoloallacoscienzaevolontàriferitaalfattomarichiedeancheunfineparticolaredell’agente(ilcuiconcretoraggiungimento,peraltro,nonènecessarioperlaconsumazionedelreato).Il dolo può presentare diversi gradi d’intensità, che può dipendere da vari fattori, come laduratadelpropositocriminoso,laconsapevolezzamaggioreominoredapartedell’agentedelcarattere antisociale dell’azione, il diverso atteggiarsi delmomento volitivo (ad esempio, ildolodirettorisultapiùintensodeldoloeventuale).L’intensitàdeldoloinfluiscesullagravitàdelreato.

Lapremeditazionesiponealdifuoridellatematicadeldolo,trattandosidiunacircostanzaaggravantespecialedialcunidelittiaccomunatidall’eventomaterialeconsistentenellalesionedell’integrità fisicaonellamortediunuomo.Lapremeditazionerisulta incompatibilecon ildoloeventuale.IldelittocolposodiazioneAi sensi dell’art. 43 c.p. , comma I, il delitto: “... è colposo, o contro l'intenzione quandol'evento, anche se preveduto, non è voluto dall'agente e si verifica a causa di negligenza oimprudenzaoimperizia,ovveroperinosservanzadileggi,regolamenti,ordiniodiscipline”.Dunque per la configurabilità del reato colposo occorre: - che la condotta sia comunqueattribuibilealvoleredelsoggetto;chemanchilavolontàdell’evento;cheilfattosiadovutoaimprudenza, negligenza, imperizia ovvero ad inosservanza di leggi, regolamenti, ordini odiscipline.Nel reato colposo lacondottaconsiste,pertanto,nellaviolazionediunaregoladidiligenza(sostanzialmenteempiricaedettatadall’esperienza),chediperséenuncialaprevedibilitàel’evitabilitàdiunpericolo.La regola di diligenza può consistere nell’obbligo di informarsi, nell’obbligo di agire concautela,nell’obbligodiastenersidall’agire.Essapuò,inoltre,avereformegiuridichediverseequindiderivaredaunanormagiuridicaodaunaconsuetudine.Nel caso di inosservanza di regole di diligenza derivanti da consuetudine (ossia da normedellavitasociale)siparladicolpagenericamentrenelcasodiviolazionediregoledidiligenzastabilitedanormegiuridichesiparladicolpaspecifica.Lacoscienzaevolontà,nelcasodireatocolposo,deveessereriferitaall’attodacuièderivatalaseriecausalechehacondottoall’eventocolposo.Inordinealnessodicausalitàoccorreunrapportodicausalitàtralacondottael’evento,manon basta l’inosservanza della regola cautelare ed il nesso di causalità tra la violazione el’evento, occorrendo, invece, che l’evento sia specificamente quello che la norma intendevaevitare.Al fine dell’individuazione della colpevolezza, è poi necessario accertare se dal soggetto sipoteva esigere l’osservanza della regola di diligenza, accertamento da compiere tenendocontodellacapacitàpersonaledell’agente.Ciòposto,nelcasodicolpagenerica,ilterminedivalutazione è dato dal soggetto di normale diligenza e capacità operante nelle stessecondizionidell’agente;nelcasodicolpaspecificaperaffermarelacolpevolezzaèsolitamentesufficientelaviolazionedellaregolacautelare,chefissaspecificamenteilcomportamentochedevetenerel’agente.Sidistinguetracolpacosciente(dettaanche“conprevisione”)ecolpaincosciente(o“senzaprevisione”).Lacolpacoscienteèconfigurabilequandol’agentenonvuolecommettereilreatomaprevedecomepossibilelaverificazionedell’evento;questotipodicolpasidistinguedaldoloeventualein quanto il soggetto agisce con la certezza che l’evento dannoso o pericoloso non siverificherà.Laprevisionecostituisceunacircostanzaaggravantedeldelittocolposo.La colpa incosciente si ha quando l’agente agisce con imprudenza, negligenza o imperiziaovvero violando delle norme cautelari, senza però prevedere la causazione, con il propriocomportamento,dell’eventoantigiuridico.Per i delitti, la punibilità a titolo di colpa costituisce un’eccezione, posto che l’art. 42, IIcomma,stabilisceche:“Nessunopuòesserepunitoperunfattoprevedutodallaleggecomedelitto, se non l'ha commesso con dolo, salvi i casi di delitto preterintenzionale o colposoespressamenteprevedutidallalegge”.

LaresponsabilitàoggettivaL’art.42,alIcomma,stabilisceche:“Nessunopuòesserepunitoperun'azioneodomissionepreveduta dalla legge come reato, se non l'ha commessa con coscienza e volontà” ed, al II°comma,che:“Nessunopuòesserepunitoperunfattoprevedutodalla leggecomedelitto,senonl'hacommessocondolo,salviicasididelittopreterintenzionaleocolposoespressamenteprevedutidalla legge”. Il III°commachiudelanormaprevedendoche:“Laleggedeterminaicasi nei quali l'evento è posto altrimenti a carico dell'agente, come conseguenza della suaazioneodomissione”.Quest’ultimo inciso potrebbe essere inteso come un riferimento alla c.d. responsabilitàoggettiva,cioèaquellaformadiresponsabilitàattribuitanoninbaseall’elementopsicologicomasoloinbasealrapportodicausalità.Al riguardo va premesso che, ai fini della configurabilità della responsabilità oggettiva,occorre:-l’esistenzadiunacondottaediuneventolegatidaunnessocausale,integrantiunafattispeciedi reato; - lamancanzadeldoloodella colpa; - l’attribuzionedel fattoall’agentesullabasedelnessodicausalità;- l’attribuibilitàdellacondottaalvoleredell’agenteaisensidell’art. 42, comma I; - la prevedibilità e l’evitabilità dell’evento (posto che dal combinatodispostodell’art.45c.p.-secondoilqualenonèpunibilechihacommessoil fattopercasofortuito o forzamaggiore – e dell’art. 27 della Costituzione - secondo cui la responsabilitàpenale èpersonale -deriva che ancheai fini della responsabilità oggettiva, deve esistere lapossibilitàperl’agentediinfluiresuldivenirecausale).Inoltre, è possibile individuare e distinguere una responsabilità oggettiva “pura” da unaresponsabilità oggettiva mista a dolo o colpa; nella prima ipotesi, si prescinde del tuttodall’elementosoggettivo;nellaseconda,allabasedell’attribuzionedel fattovièsempreunafattispeciedolosaocolposa.Seguendoquestadistinzione,casidiresponsabilitàoggettivapurapotrebberoesserequellidell’aberratiodelictidicuiall’art.83c.p.(realizzazionediuneventodiversodaquello voluto) e della responsabilità del partecipeper il reatodiversodaquellovoluto di cui all’art. 116 c.p. Ipotesi di responsabilità oggettiva mista a dolo o colpapotrebberoessereconfigurabiliafrontedellapreterintenzione,deireatiaggravatidall’eventoedelverificarsidellecondizioniobbiettivedipunibilità(art.44c.p.).La Corte Costituzionale ha, peraltro, precisato che l’articolo 27 della Costituzione pone ilprincipiodicolpevolezzaafondamentodiqualsiasiresponsabilitàpenale,conlaconseguenzache il fatto imputato, perché sia legittimamente punibile, deve necessariamente includerealmenolacolpadell’agente inrelazioneaglielementipiùsignificatividella fattispecietipica.Devonoquindi ritenersi inammissibili le ipotesidi responsabilitàoggettivapura: tuttavia leipotesitradizionalmenteindividuatedalladottrinacomecasidiresponsabilitàoggettivapuravengonocostituzionalmentesalvateritenendocheancheintalicasil’agenteabbiacomunqueuna possibilità di dominio personale dell’azione e dell’evento. In quest’ottica vengono cosìvalorizzati,ancheinrelazioneadettefattispecie,iconcettidiprevedibilitàedievitabilità.IldelittopreterintenzionaleL’art.42,IIcomma,stabilisce:“Nessunopuòesserepunitoperunfattoprevedutodallaleggecome delitto, se non l'ha commesso con dolo, salvi i casi di delitto preterintenzionale ocolposoespressamenteprevedutidallalegge”.Icasididelittopreterintenzionaleooltre l’intenzionesono l’omicidiopreterintenzionaleel’abortopreterintenzionale.Nel delitto preterintenzionale vi è la volontà di un eventominore (percosse o lesioni), checostituisce la base dolosa, e la non volontà di un evento più grave (morte o aborto)conseguenzadellacondottadelreo.

Occorrecomunquelasussistenzadiunnessodicausalitàtral’eventopiùgrave(morte)elacondotta diretta a ledere o a percuotere, così da escludere che lamorte dipenda da causesopravvenutedasolesufficientiaprodurla.Il delitto preterintenzionale sidistinguedall’eccessocolposonelle causedi giustificazione(art55c.p.)postocheinentrambiicasivisonodueeventi(unopiùgraveedunomenograve)manellapreterintenzionel’eventominoreèvietatomentrenell’eccessocolposoèconsentito.IlreatoomissivoL’omissioneconsiste inuncomportamentonegativoevieneanchedefinitaazioneinsensonegativo.Naturalmentel’omissioneègiuridicamenterilevantesoloseilsoggettohal’effettivacapacitàdicompiere l’azionerichiestaglied,ai finidellaconfigurabilitàdelcomportamentoomissivooccorrebilanciareilgradoelanaturadell’obbligod’interventoconleconcretedifficoltàchel’interventocomporta.I reati omissivi si possono distinguere in: reati omissivi propri e reati omissiviimpropri(ocommissivimedianteomissione).Il reato omissivo proprio è quello per la cui sussistenza è richiesta la semplice condottanegativaenonancheunulterioreeffettodi talecondotta(es.omissionedisoccorso);vieneanchedefinitoreatodipuracondotta.Per il reato omissivo improprio, invece, occorre, oltre all’omissione, un ulteriore eventodeterminato da quest’ultima (es. disastro ferroviario causato dall’omissione del soggettoaddettoailavori);perciòvieneanchedefinitoreatodievento.Nel reato omissivo proprio la condotta tipica consiste nelmancato compimento dell’azionerichiesta al soggetto, purché l’agente abbia lapossibilitàmaterialedi attivarsi, laqualenonsussiste in mancanza delle attitudini psico-fisiche necessarie per attivarsi ovvero dellecondizioni esterne indispensabili per attivarsi (ad esempio, non si configura l’omissione disoccorsoqualoramanchinolecondizionipsico-fisicheoimezzinecessariperprestarlo).Ilreatoomissivoimproprioèdisciplinatodall’art.40,commaII,c.p.,cheprevedeunaclausoladiequivalenzatrailnonimpedireedilcagionare,erecita:“Nonimpedireunevento,chesihal'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”. Gli elementi oggettivi del reatoomissivoimpropriosono,dunque:-l’insiemedeipresuppostichedeterminanounasituazionedi pericolo e fanno sorgere l’obbligo di attivarsi; - la condotta omissiva; - l’evento nonimpedito.L’art.40haunafunzioneestensivainquanto,combinandosiconlenormedellapartespecialedelcodicepenale,cheprevedonolefattispeciedireatocommissivo,estendelapunibilitàalleipotesiincuil’eventosiastatocagionatodaunaomissione.Nelcasodeireatiomissiviilreositrovainunaposizionec.d.digaranzia(asuavoltaconfigurabilecomeposizionediprotezioneo di controllo), che implica un potere di dominio del processo di produzione dell’eventodannoso.Laposizionediprotezionehacomescopoquellodipreservarecertiinteressidaqualsivogliapericolochepossaminacciarel’integritàdeimedesimi(sipensi,adesempio,allaposizionediprotezionechederivadalrapportodifamiglia).La posizione di controllo ha la funzione di neutralizzare determinate fonti di pericolo pergarantire l’integrità di tutti gli interessi che possono essere minacciati (un esempio diposizionedicontrolloèdatodalrapportodiistruzionetramaestroealunnoodalrapportodicuratramediciepazienti).Ilrapportodicausalitàneireatiomissiviassumedeiconnotatiparticolariconriferimentoaireati omissivi impropri (nei reati omissivi propri il problema della causalità non si ponestantel’assenzadiuneventonaturalistico)inquanto,percollegarelacondottaomissivacon

l’evento, ènecessariocompiereungiudizio ipotetico, conunavalutazione relativaal veniremenodell’eventolesivoinpresenzadelcompimentodell’azionedoverosa(inveceomessa).Per quanto riguarda la coscienza e la volontà, nel reato omissivo esse non devono essereriferite all’omissione ma al comportamento che il soggetto ha tenuto nel momento in cuidovevaadempiereall’obbligo.Quanto all’elemento soggettivo, nei reati omissivi propri, affinché sia configurabile il dolo,occorrecheilsoggettoabbialaconoscenzadeipresuppostidell’obbligodiattivarsinonchélaconsapevolezza della possibilità di agire nel senso previsto dalla norma. L’ignoranza dellanormapenalecheimponel’obbligodiattivarsisaràrilevantesoloaisensidell’art.5c.p.ecioèsolo in presenza di un errore inevitabile. In ordine alla colpa, la negligenza l’imprudenza el’imperiziapossonoriguardare tanto ilmancato riconoscimentodella situazione tipicadallaqualenascel’obbligodiattivarsiquantolasceltadell’azionedoverosa.Nei reati omissivi impropri il dolo deve comprendere anche la conoscenza dell’obbligogiuridicodi impedire l’evento tipico. Inordineallacolpa, ildoveredidiligenzacoincideconl’obbligodiimpedirel’evento.IlreatocontravvenzionaleComegiàrilevato,sottoilprofiloformale,lecontravvenzionisidistinguonodaidelittisoloinbaseallapenastabilitadallalegge,cheperquestireatièdatadall’arrestoe/odall’ammenda.Anche le contravvenzioni si possono distinguere, con riferimento all’elemento oggettivo, incontravvenzioni di azione, contravvenzioni omissive proprie e contravvenzioni omissiveimproprie(ocommissivemedianteomissione).Perquantoriguardal’elementosoggettivo,adifferenzadiquantoprevistodalcodicepenaleperidelitti–rispettoaiqualilaregolageneraleèquelladellaresponsabilitàperdolo,salviicasi di delitto preterintenzionale o colposo espressamente preveduti dalla legge - l’ultimocommadell’art.42 recita: “Nelle contravvenzioni ciascuno rispondedellapropriaazioneodomissionecoscienteevolontaria siaessadolosaocolposa”.Pertanto,per lapunibilitànellecontravvenzionioccorrecomeminimolacolpaedèindifferentechesisiainpresenzadidoloo di colpa. Tuttavia l’art. 43 stabilisce: “La distinzione tra reato doloso e reato colposo,stabilitadaquestoarticoloperidelitti,siapplicaaltresìallecontravvenzioni,ogniqualvoltaperquestelaleggepenalefacciadipenderedataledistinzioneunqualsiasieffettogiuridico”,con laconseguenzache ilgiudicedeveaccertarecomunque lanaturadolosaocolposadellacontravvenzione specie al fine della commisurazione della pena, da determinarsi, ai sensidell’art.133c.p.,sullabasedell’intensitàdeldoloedelgradodellacolpa.LecausesoggettivediesclusionedelreatoLe cause oggettive di esclusione del reato eliminano la configurabilità del reato in quantoescludonoilnessopsichicodicuiall’art.42,Icomma,ovverol’elementosoggettivodelreato(doloocolpa)ecioèlacolpevolezza.Sono cause soggettive di esclusione del reato: - la forza maggiore, intesa come una forzaesternacontrolaqualeilsoggettononpuòresistereechelodeterminacontrolasuavolontàed inmodo inevitabile al compimento di un’azione, positivao negativa; - il costringimentofisico,realizzatomedianteviolenzafisicaallaqualenonsipuòresistereoneiconfrontidellaqualenoncisipuòsottrarre;- ilcasofortuito,consistenteinunavvenimentoimprevedibilechesiinserisceimprovvisamentenell’azionedelsoggettoechenonèattribuibile,nemmenoatitolodicolpa,all’attivitàpsichicadell’agente;-l’errore,purchésiataledaessererilevanteperildirittopenale.Inparticolare,perquantoriguardal’errore,essoconsisteinunafalsarappresentazionedellarealtà.

Sidistinguetraerroreproprio ed errore improprio. Ilprimoè taleda farritenereadunsoggetto di agire nel rispetto della legge mentre, invece, la viola; il secondo è tale da farritenerealsoggettodiviolarelaleggementrenessunillecitovienecompiuto.L’errorepuòesseredifatto,nelcasoincuilafalsarappresentazioneriguardiunasituazionedifatto,ovverodidirittoquandovisialafalsarappresentazionediunanormagiuridica.L’errore di diritto è disciplinato dall’art. 5 c.p., ai sensi del quale: “Nessuno può invocare apropriascusal'ignoranzadellaleggepenale”.Al riguardo, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 364/88 ha dichiarato l’illegittimitàcostituzionale dell’art. 5 c.p., come precedentemente formulato, nella parte in cui nonescludevadallainescusabilitàdell’ignoranzadellaleggepenalel’ignoranzainevitabile.Dunqueoggideveritenersiscusatal’ignoranzadellaleggepenaleinevitabileedincolpevole.Il concetto di ignoranza inevitabile, peraltro, secondo quanto precisato dalla stessa CorteCostituzionale,nonpuòricorrereconriferimentoafattichelacoscienzasocialeconsiderainogni tempoe luogoantigiuridici (es: reati contro lapersona)ovveronei casi in cui l’agenteversiinunasituazionedidubbio.Ed ancora, la Corte ha precisato che la norma deve potersi definire irriconoscibile dallageneralità dei consociati e ciò può avvenire o per fattori esterni (a causa, ad esempio, dipronunce giurisdizionali contrastanti) o per la formulazione oscura e contraddittoria dellastessanorma.Conriferimentoall’erroredi fatto, l’art.47c.p., comma I, stabilisce: “L'errore sul fatto checostituisce il reato esclude la punibilità dell'agente. Nondimeno, se si tratta di erroredeterminatodacolpa,lapunibilitànonèesclusa,quandoilfattoèprevedutodallaleggecomedelitto colposo”. Inoltre, ai sensi del II° comma dell’art. 47 c.p.: “L'errore sul fatto checostituisce un determinato reato non esclude la punibilità per un reato diverso”. L’ultimocomma della norma de qua disciplina poi l’errore sulla legge diversa dalla legge penale,disponendocheognivoltache l’erroresudettedisposizioninormativedeterminaunerroresulfattolacolpevolezzaèesclusa(“L'erroresuunaleggediversadallaleggepenaleescludelapunibilità,quandohacagionatounerroresulfattochecostituisceilreato”).L’art.48c.p.,relativoall’erroredeterminatodall’altruiinganno,stabilisceche:“Ledisposizionidell'articolo precedente si applicano anche se l'errore sul fatto che costituisce il reato èdeterminatodall'altrui inganno;ma, intalcaso,del fattocommessodallapersonaingannatarispondechil'hadeterminataacommetterlo”.Ilreatoconsumatoeilreatotentato.Ladesistenza.IlrecessoattivoSotto ilprofilo temporale, il reatoconstadialcune fasi: - l’ideazione,configurabileper isolireati dolosi; - l’esecuzione, ossia la realizzazione della condotta tipica; - la consumazione ecioè la realizzazione ed il completamento del comportamento previsto dalla normaincriminatrice.L’art. 56, comma I°, c.p. disciplina il tentativo stabilendo: “Chi compie atti idonei, diretti inmodo non equivoco a commettere un delitto, risponde di delitto tentato, se l'azione non sicompieol'eventononsiverifica”.Il reato tentatodifferiscedalreatoconsumatoperquantoriguarda:1. lastrutturaoggettivadel reato,posto chenel reato tentatoononèportataa termine l’intera condottaoppure lacondottatipicaè interamenterealizzatamanonsiverifica l’eventorichiestodallanorma;2.l’eventogiuridico,inquantonelreatoconsumatoilbeneprotettovienelesomentrenelreatotentatoilbeneprotettovienesoltantopostoinpericolo.Ognidelittotentatovieneindividuatosullabasedellacombinazionediduenorme:lanormaincriminatricespeciale,checostituiscelanormaprincipale(es:art.624c.p.Furto)elanormaestensiva data dal richiamato art. 56 c.p., costituente la norma secondaria (quindi, per

ritornare all’esempio, il tentato furto deriva dalla combinazione del citato art. 624 c.p. conl’art.56c.p.).Talecombinazionedàluogoadunnuovotitolodireato.Il mancato compimento dell’azione (nei reati di mera condotta) o il mancato verificarsidell’evento (nei reati di evento) devono dipendere dall’interruzione dell’iter esecutivo percause indipendenti dalla volontà dell’agente, cause che possono essere umane o naturali,consapevoliofortuite.Poichél’art.42c.p.richiede“attidirettiinmodononequivoco”,risultadituttaevidenzacheiltentativo è punibile solo a titolo di dolo. E’ però compatibile il dolo alternativo nel qualel’agentesirappresentaevuole indifferentemente l’unoo l’altrodeglieventiricollegabiliallasuacondotta.L’art.56,commaIII,disciplinaladesistenza,configurabilequandol’agentedopoavereiniziatol’esecuzione , muta il suo proposito ed interrompe l’attività criminosa. La volontarietà,peraltro,noncoincideconlaspontaneità.Ladesistenzacomportasolitamente l’impunitàmase lacondotta inparterealizzata integraunreatodiverso,l’agenterispondeditaleultimoreato(es:danneggiamentodell’immobileneltentativodifurtoinun’abitazione).Dalladesistenzasidistingueilrecessoattivo,dettoanchepentimentooperoso,chesiverificaquando l’agente abbia già condotto a termine la condotta tipica ma si attivi per impedirel’evento, per riflessione o fatto sopravvenuto. Il recesso attivo non comportamai la totaleimpunitàmasolounariduzionedellapena.