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Diocesi di Padova LITURGIA DELLA PAROLA Prima Lettura: Ne 8,2 - 4a.5 - 6.8 - 10 Sal: 18 Seconda Lettura: 1Cor 12,12 - 30 Vangelo: Lc 1,1 - 4; 4,14 - 21 Don Guanella ci esorta: Quando venne Gesù Cristo e vide che i poveri ascol- tavano la sua dot- trina celeste, che gli umili la segui- vano costante- mente, si consola- va in cuor suo ed esclamava: <<Vi ringrazio, o Padre, che i misteri subli- mi della vostra fede li abbiate nascosti ai superbi e rivelati agli umi- li>>”. Anno XXXIV n° 1420 27 Gennaio 2019 - III Domenica del T. O. (anno C) Orientamenti Pastorali 2018 - 2019 Papa Francesco ci dice"Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato" (Lc 4, 21). L’ “oggi”, proclamato da Cristo quel giorno, vale per ogni tempo; risuona anche per noi. Dio viene incontro agli uomini e alle donne di tutti i tempi e luoghi: è sempre Lui che fa il primo passo. Viene a visi- tarci con la sua misericordia, a sollevarci dalla polvere dei nostri pec- cati; a tenderci la mano per farci risalire dal baratro in cui ci ha fatto cadere il nostro orgoglio. Lui viene sempre a cercarci. La nostra attenzione: per chi? Il brano evangelico che ci viene proposto si compone di due parti diverse fra loro. La prima parte è costituita dal prologo del Vangelo di Luca: da essa traspare la metodologia usata dallevangelista nel redigere il testo. Luca spiega di aver svolto ricerche accurate su ogni circostanzaper far sì che il suo racconto si basasse su fatti accertati. Insomma, un metodo da vero storico. La seconda parte si colloca temporal- mente dopo la tentazione nel deserto, al momento dellinaugurazione della predi- cazione di Gesù in Galilea. Per compren- dere correttamente il brano, dobbiamo ricordare che Gesù adempiva regolar- mente i precetti della religione ebraica; qui lo vediamo mentre si reca secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga”: ne deduciamo, quindi, che egli era parte attiva della comunità di Nazareth, luogo in cui era stato allevato. Il racconto dell evangelista Luca si sofferma su un episodio particolare avvenuto proprio durante un sabato, all interno della sinagoga. Gesù legge un brano del profeta Isaia, il quale contiene l enunciazione di una missione, che Gesù, al termine della lettura, si attribuisce pubblicamente. Egli si proclama lUnto, il Messia, consacrato con lunzione come avveniva per i re, ma non per conquistare un regno terreno, ma per portare la lieta novella e permettere l ingresso nel Regno dei cieli. È comprensibile lo stupore dei presenti, che si trovano di fronte all annuncio di una ri- voluzione che non sono in grado di capire. Gesù, dunque, ci dice che nulla sarà come prima e si pone nel solco della storia dell uo- mo, rompendo gli schemi preesistenti; basti vedere chi sono i destinatari della Sua missio- ne: i poveri, cui annunciare la lieta novella; i prigionieri, cui offrire la liberazione; gli op- pressi, cui ridare la libertà. Gesù indica anche a noi, sia singolarmente sia come comunità, la strada da seguire nellitinerario del Suo insegnamento: lattenzione per i più deboli, per chi soffre ingiusta- mente, per chi è solo o ammalato. Non occorre fare grandi cose, a volte basta una parola di conforto, una mano tesa ver- so laltro. Tutto quello che possiamo fare in unottica di aiuto al prossimo si colloca in que- sto sentiero di amore che Gesù ci ha indicato. Massimo

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Diocesi di Padova

LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura: Ne 8,2 - 4a.5 - 6.8 - 10

Sal: 18 Seconda Lettura:

1Cor 12,12 - 30

Vangelo: Lc 1,1 - 4; 4,14 - 21

Don Guanella ci esorta:

“Quando venne

Gesù Cristo e vide che i poveri ascol-tavano la sua dot-trina celeste, che gli umili la segui-vano costante-mente, si consola-va in cuor suo ed esclamava: <<Vi ringrazio, o Padre, che i misteri subli-mi della vostra fede li abbiate nascosti ai superbi e rivelati agli umi-li>>”.

Anno XXXIV n° 1420

27 Gennaio 2019 - III Domenica del T. O. (anno C)

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Papa Francesco ci dice…

"Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato" (Lc 4, 21). L’ “oggi”, proclamato da Cristo quel giorno, vale per ogni tempo; risuona anche per noi. Dio viene incontro agli uomini e alle donne di tutti i tempi e luoghi: è sempre Lui che fa il primo passo. Viene a visi-tarci con la sua misericordia, a sollevarci dalla polvere dei nostri pec-cati; a tenderci la mano per farci risalire dal baratro in cui ci ha fatto cadere il nostro orgoglio. Lui viene sempre a cercarci.

La nostra attenzione: per chi?

Il brano evangelico che ci viene proposto si compone di due parti diverse fra loro. La prima parte è costituita dal prologo del Vangelo di Luca: da essa traspare la metodologia usata dall’evangelista nel redigere il testo. Luca spiega di aver svolto “ricerche accurate su ogni circostanza” per far sì che il suo racconto si basasse su fatti accertati. Insomma, un metodo da vero storico.

La seconda parte si colloca temporal-mente dopo la tentazione nel deserto, al momento dell’inaugurazione della predi-cazione di Gesù in Galilea. Per compren-dere correttamente il brano, dobbiamo ricordare che Gesù adempiva regolar-mente i precetti della religione ebraica; qui lo vediamo mentre si reca “secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga”: ne deduciamo, quindi, che egli era parte attiva della comunità di Nazareth, luogo in cui era stato allevato.

Il racconto dell’evangelista Luca si sofferma su un episodio particolare avvenuto proprio durante un sabato, all’interno della sinagoga. Gesù legge un brano del profeta Isaia, il quale contiene l’enunciazione di una missione, che Gesù, al termine della lettura, si attribuisce pubblicamente. Egli si proclama l’Unto, il Messia, consacrato con l’unzione come avveniva per i re, ma non per conquistare un regno terreno, ma per portare la lieta novella e permettere l’ingresso nel Regno dei cieli.

È comprensibile lo stupore dei presenti, che si trovano di fronte all’annuncio di una ri-voluzione che non sono in grado di capire.

Gesù, dunque, ci dice che nulla sarà come prima e si pone nel solco della storia dell’uo-mo, rompendo gli schemi preesistenti; basti vedere chi sono i destinatari della Sua missio-ne: i poveri, cui annunciare la lieta novella; i prigionieri, cui offrire la liberazione; gli op-pressi, cui ridare la libertà.

Gesù indica anche a noi, sia singolarmente sia come comunità, la strada da seguire nell’itinerario del Suo insegnamento: l’attenzione per i più deboli, per chi soffre ingiusta-mente, per chi è solo o ammalato.

Non occorre fare grandi cose, a volte basta una parola di conforto, una mano tesa ver-so l’altro. Tutto quello che possiamo fare in un’ottica di aiuto al prossimo si colloca in que-sto sentiero di amore che Gesù ci ha indicato.

Massimo

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2 febbraio 2019: 23a Giornata della Vita Consacrata.

"Fiducia nei giovani"

Una sfida importante per una serena Pastorale Vocazionale è quella della fiducia. Fiducia nei giovani e fiducia nel Signore.

Fiducia nei giovani. Ci sono molti giovani che, pur appartenendo alla genera-zione “selfie” o a questa cultura che, più che “fluida” sembra essere “gassosa”, cercano un senso pieno per la loro vita, anche se non sem-pre lo cercano là dove lo possono trovare. È qui che noi consacrati abbiamo un ruolo importante: restare desti per destare i giovani, essere incentrati sul Signore per poter aiutare il giovane a incentrarsi su di Lui. Molte volte i giovani si aspettano da noi un annuncio esplicito del «vangelo della vocazione», una proposta coraggiosa, evangelicamen-te esigente e al tempo stesso profondamente umana, senza sconti e senza rigidità.

Fiducia nel Signore. Possiamo essere sicuri che Lui continua a suscitare nel Popolo di Dio diverse vocazioni per il servizio del Regno. Bisogna vincere la facile tenta-zione che ci porta a pensare che in certi ambiti non è più possibile suscitare vocazioni. <<Nulla è impossibile a Dio>> (Lc 1, 37).

Ogni tratto della storia è tempo di Dio, anche il nostro, perché il suo Spirito soffia dove vuole, come vuole e quando vuole. Qualunque stagione può essere un «kairós» per mietere il raccolto.

Che nessuno ci rubi la gioia di seguire Gesù Cristo e il coraggio di proporlo agli altri. Spez-ziamo le nostre paure! È giunto il momento che i giovani sognino e gli anziani pro-fetizzino (Gioele 2, 28). Mettiamoci all’opera. I giovani ci aspettano.

Papa Francesco

3 febbraio 2019: 41a Giornata per la Vita.

“È vita, è futuro”

L’esistenza è il dono più prezioso fatto all’uomo, attraverso il quale siamo chia-mati a partecipare al soffio vitale di Dio nel figlio suo Gesù. Questa è l ’ere-dità, il germoglio, che possiamo lasciare alle nuove generazioni. Accogliere, servire, promuovere la vita umana e custodire la sua dimora che è la terra significa scegliere di rinnovarsi e rinnovare, di lavorare per il bene comune guardando in avanti. Si rende sempre più necessario un patto per la natalità, che coinvolga tutte le forze culturali e politiche e, oltre ogni sterile contrapposizione, riconosca la famiglia come grembo generativo del nostro Paese.

Per aprire il futuro siamo chiamati all’accoglienza della vita prima e dopo la nascita, in ogni condizione e circostanza in cui essa è debole, minacciata e bisognosa dell’essenziale.

Nello stesso tempo ci è chiesta la cura di chi soffre per la malattia, per la violenza subita o per l’emarginazione, con il rispetto dovuto a ogni essere umano quando si presenta fragile. E ricordiamo sempre che gli anziani, che arricchiscono questo nostro Paese, sono la memoria del popolo.

Alla “piaga dell’aborto” – che “non è un male minore; è un crimine” (papa France-sco) – si aggiunge il dolore per le donne, gli uomini e i bambini, la cui vita necessita trovare rifugio in una terra sicura.

Incoraggiamo quindi la comunità cristiana e la società civile ad accogliere, custodire e pro-muovere la vita umana dal concepimento al suo naturale termine. Il futuro inizia oggi: è un investimento nel presente, con la certezza che “la vita è sempre un bene” , per noi e per i nostri figli.

messaggio della CEI

Fo.Par. 27 Gennaio 2019 2

Gemellata con la Parrocchia di

Sant’Anna in Esztergom (Ungheria)

Casa Canonica Tel. e Fax 049620213 [email protected] Centro Parrocchiale Tel. 049620677 Caritas ParrocchialeTel. 049620677 [email protected]

Redazione Fo.Par. [email protected] Corale don Emilio Canosi http://coralecanosi.altervista.org/

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“Una primula per la vita”

In occasione della “Giornata per la Vita” che si celebra domenica 3 febbraio, ancora una volta la nostra Parrocchia viene chiamata a dimostrare tutta la sensibilità e l’accoglienza che ci contraddistingue.

A tale riguardo verrà organizzata una raccolta di offerte destinate al “CENTRO DI AIUTO ALLA VITA”, associata alla vendita di primule.

Un piccolo fiore, simbolo di vita e di speranza.

Continua il Cammino Catecumenale

La Catecumena Viviana Varotto procede nel cammino verso il Battesimo: venerdì 25 gen-naio presso il Seminario Maggiore alle ore 10:00 è stata presentata dal garante don Daniele e dalla Catechista Rita l’idoneità all’Elezione e all’amministrazione dei Sacramenti dell’Inizia-zione Cristiana per la prossima Pasqua in Cattedrale.

Associazione Centro Parrocchiale Santo Stefano - TESSERAMENTO -

È aperto il tesseramento all’Associazione CENTRO PARROCCHIALE SANTO STE-FANO.

Il costo della tessera per il 2019 è il seguente:

Adulti (da soli) costo quota € 7,50;

Minorenni (da soli) costo quota € 5,50;

Nucleo Familiare (purché sia presente almeno un Adulto pagan-te):

“Adulti” costo quota € 6,50,

“Minorenni” costo quota € 4,50;

Socio Sostenitore costo quota € 10,00.

Nella prossima settimana sarà possibile sottoscrivere la propria adesione nei giorni di: lunedì 28, mercoledì 30 gennaio e venerdì 1 febbraio dalle ore 15:30 alle ore 18:00 presso il bar del centro parrocchiale.

…sentirsi in famiglia

Salve a tutti, sono una ex parrocchiana e domenica scorsa mi sono trovata a

condividere il pranzo insieme a molte persone che non vedevo da tempo. Ci tengo a ringraziare la comunità di Santo Stefano Re per questa

bella iniziativa. Stare insieme porta gioia e serenità. Ancora grazie a tutti. Annalisa

3 Fo.Par. 27 Gennaio 2019

SS. Messe feriali: lunedì - venerdì ore 8:30 e 18:00 SS. Messe vigiliari: ore 16:30 in Casa Breda; ore 18:30 in Parrocchia

SS. Messe festive: ore 8:00 - 9:30 - 11:00 - 18:30 S. Rosario: feriali ore 17:30; vigilia e festivo ore 18:00

Confessioni: tutti i giorni mezz’ora prima della Santa Messa.

CELEBRAZIONI

LITURGICHE

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4 27 Gennaio 2019

Intenzioni SS. Messe Ricorrenze e attività

8:30 - -

18:00 - def.to Ivo Favalli

LUN 28

Cantate al Signore un

canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie

San Tommaso d’Aquino

15:30 -18:00 - Tesseramento “Associa- zione Centro Parrocchiale Santo Stefano” 16:30 - Catechesi per la 4a e 5a nuovo percorso di Iniziazione Cristiana 18:00 - Corso di italiano per stranieri in centro parrocchiale

8:30 - -

18:00 - def.ta Adelia Tono

MAR 29

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua

volontà

16:00 - Centro di Ascolto della Caritas Parrocchiale 21:00 - Gruppo Teatro (prove)

8:30 - -

18:00 - def.to Giorgio De Faccio

MER 30

Tu sei sacerdo-te per sempre, Cristo Signore

8:30 - Pulizia del centro parrocchiale a cura dei volontari 15:30 -18:00 - Tesseramento “Associazione Centro Par-rocchiale Santo Stefano” 16:00 - Catechesi 2a media

8:30 - -

18:00 - -

GIO 31

Noi cerchiamo il tuo volto, Si-

gnore

San Giovanni Bosco

Beato Antonio Manzoni (detto il Pellegrino)

17:00 - Redazione Fo.Par. 21:00 - Gruppo Teatro (prove) 21:00 - Corale don Emilio Canosi (prove)

8:30 - -

18:00 - - VEN

1 La salvezza dei giusti viene dal

Signore

1° venerdì del mese 9:00 - Pulizia della chiesa a cura dei volontari 9:30 - 12:30 - I sacerdoti visiteranno gli ammalati della Parrocchia 17:00 -18,00 - Distribuzione viveri presso la Caritas Par-rocchiale

8:30 - -

16:30 - Santa Messa in Casa Breda

18:30 - -

SAB 2

Vieni, Signore, nel tuo tempio

santo

Presentazione del Signore

23a Giornata della Vita Consacrata 16:30 - Catechesi per la 3a media

8:00 - def.ti Ada Bilato e Ferruccio Zugno

9:30 - Santa Messa per la Comunità

Parrocchiale

11:00 - -

18:30 - -

DOM 3

La mia bocca racconterà la tua salvezza

IV Domenica del T. O.

41a Giornata per la Vita

Al termine delle Sante Messe vendita di “Una primula per la vita” 21:00 - Incontro Gruppo Giovanissimi

A cura del Gruppo Fo.Par.

Oggi tutti a teatro

Oggi 27 Gennaio alle ore 16:00 siamo tutti invitati, presso il “Teatro ai Colli”, ad assiste-re alla commedia brillante “Barufe de fameja” con la compagnia Gruppo Teatro Vecchio Veneto.

Il costo del biglietto è di € 8,00; sconto di € 2,00 al botteghino per i soci N.O.I., bambini fino a 10 anni, over 65 anni e disabili.

Il divertimento è assicurato.

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“Restiamo umani”

Nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, cattolici ed evangelici lanciano un appel-lo comune: “Sull’immigrazione si deve cambiare linguaggio e intervenire: salvare chi è in peri-

colo, ampliare i corridoi umanitari, aprire nuove vie di ingresso regolare”.

In occasione della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, cattolici e protestanti italiani lanciano un appello comune perché si continui a vivere uno spirito di umanità e di solidarietà nei confronti dei migranti. Se per tutti è un dovere nei confronti di chi abbandona il proprio Paese rischiando la vita nel deserto e nel mare, per i cristiani si tratta di un obbligo morale. È per questo che, durante la settimana dedicata all’unità dei cristiani, che vie-ne osservata in questi giorni (18-25 gennaio) in tutto il mondo, abbiamo sentito la necessità di unire le nostre voci, così come insieme abbiamo lavorato in tante occasioni nel campo dell’immigrazione, permettendo la realizzazione dei primi corridoi umanitari, avviati da Comunità di Sant’Egidio, Tavola Valdese, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Cei e Caritas italiana.

“Nell’occasione in cui celebriamo il dono dell’unità e della fraternità fra i cristiani, desideriamo spiegare a tutti che per noi aiutare chi ha bisogno non è un gesto buonista, di ingenuo altruismo o, peggio ancora, di con-venienza: è l’essenza stessa della nostra fede. Ci addolora e ci sconcerta la superficiale e ripetit iva reto-rica con la quale ormai da mesi si affronta il tema delle migrazioni globali, perdendo di vista che dietro i flussi, gli sbarchi e le statistiche ci sono uomini, donne e bambini ai quali sono negati i fondamentali diritti umani: nei Paesi da cui scappano, così come nei Paesi in cui transitano, come in Libia, finiscono nei campi di detenzione dove si fatica a sopravvivere. Additarli come una minaccia al nostro benessere, definirli come potenziali criminali o approfittatori della nostra accoglienza tradisce la storia degli immigrati – anche italiani – che invece hanno contribuito alla crescita eco-nomica, sociale e culturale di tanti paesi. Da qui il nostro appello perché – nello scontro politico - non si perda il sen-so del rispetto che si deve alle persone e alle loro storie di sofferenza”.

Ma al di là del metodo, il documento ecumenico affronta problemi di merito: “Una politica migratoria che non apre nuove vie sicure e legali di accesso verso l’Europa è fatalmente destinata a

incentivare le immigrazioni irregolari. Per questo chiediamo ai vari paesi europei di duplicare o, comunque, di amplia-re i corridoi umanitari, aperti per la prima volta in I talia all ’inizio del 2016. È finita ormai la fase della speri-mentazione e i risultati, positivi sotto tanti aspetti, sono sotto gli occhi di tutti. È auspicabile passare quindi ad una generalizzazione di questo modello, che salva dai trafficanti di esseri umani e favorisce l’integrazione. Per questo ci rivolgiamo direttamente al Governo italiano perché allarghi la quota dei beneficiari accolti nel nostro paese e si faccia promotore di un “corridoio umanitario europeo”, gestito dalla UE e da una rete di paesi volenterosi, prevedendo un adeguato sistema di sponsorship.

Il documento affronta anche il nodo problematico dei salvataggi in mare: “Nel breve periodo, però, mentre si cerca il consenso europeo su queste misure, occorre garantire il soccorso in

mare, che non può ridursi a una politica di respingimenti o di semplici chiusure. I migranti non possono essere vittime tre volte: delle persecuzioni, di chi li detiene in campi che – come varie volte attestato dall’ONU – non tute-lano i diritti umani essenziali e di chi li respinge in quegli stessi campi e in quelle umiliazioni. Per noi cristiani, come per ogni essere umano, omettere il soccorso a chi giace sulla strada o rischia di annegare è un com-portamento di cui si può solo provare vergogna. Per questo chiediamo un potenziamento delle attuali attività di soc-corso, rese dai mezzi militari, dalla Guardia Costiera e dalle ONG, nel rispetto delle norme del mare e del diritto uma-nitario”.

Il testo si chiude con un appello a costruire un consenso su alcuni punti qualificanti sui quali le Chiese sono pronte a offrire il loro contributo:

“Per quanto divisivo il tema dell’immigrazione è così serio e grave da non potersi affrontare senza cercare una piattaforma minima di istanze e procedure condivise. Questo auspichiamo e per questo ci mettiamo a disposizione con la nostra esperienza e i nostri mezzi, pronti a collaborare sia con le autorità italiane che con quelle europee”.

Past. Eugenio Bernardini, Moderatore della Tavola Valdese

Prof. Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio

Past. Luca M. Negro, Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia

Mons. Stefano Russo, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana

Fo.Par. 27 Gennaio 2019 Inserto Fo.Par. n° 1420

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C’è bisogno di volontari

È VERAMENTE URGENTE

La NOSTRA Parrocchia ha urgente bisogno di volontari per le varie attività.

Si chiede a chi può dedicare solo una o due ore alla settimana di rivolgersi al Parroco per dare la pro-pria disponibilità.

In modo particolare c’è bisogno di volontari che vogliono unirsi a coloro che già si prodigano in Casa Breda per aiutare e tener compagnia agli Ospiti presenti.

C’è bisogno di volontari anche per due impegni meno gravosi:

Pulizia della chiesa il venerdì. Nelle ultime settimane solo due parrocchiani hanno dovuto portare a compimento questo impegno che solitamente richiede poco più di un’ora.

Si cercano urgentemente volontari anche per il servizio al bar nel centro parrocchiale. Infatti visto il numero insufficiente di forze disponibili, ci siamo visti costretti a chiudere il bar di domenica e ora anche il venerdì pomeriggio. Anche questa attività richiede l’impegno per sole due ore e mezza per turno settimanale.

Perciò chi si sente di poter dare una mano a rendere fruibili questi servizi non abbia paura di metter-si in gioco e sentirsi parte attiva nella Comunità.

Inserto Fo.Par. n° 1420 Fo.Par. 27Gennaio 2019