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ISTITUTO COMPRENSIVOMANARA VALGIMIGLI
Piano dell’Offerta Formativa ANNO SCOLASTICO 2010- 2011
Parte IDIDATTICA
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ISTITUTO COMPRENSIVO “MANARA VALGIMIGLI”P.O.F. anno scolastico 2010- 2011
Parte I DIDATTICA
Indice: A. Il POFPer capire cos’è il Piano dell’Offerta Formativa
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B. Nuove Indicazioni e curricolo Quando la scuola diventa un cantiere: dalle Indicazioni nazionali alla progettazione didattica di Istituto, dalla teoria alla ricerca-azione.
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C. Criteri per la valutazione degli apprendimenti Pag.
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D. La mappa dell’Offerta Formativa Pag.
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Area delle Pari OpportunitàProgettare per tutti, non uno di meno, per promuovere il benessere scolastico e valorizzare le eccellenze, per la formazione dell’identità e del cittadino
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1. La Cultura della Memoria Pag.
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2. Il Progetto Agio (per star bene a scuola) Pag.
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3. Intercultura Pag.
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4. Area Integrazione alunni diversamente abili: la didattica specialeprogetti per rispondere ai bisogni individuali e sociali delle classi in cui sono inseriti alunni diversamente abili e trasformare la diversità in risorsa
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5.Area della Continuità Progetti per il passaggio degli alunni dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Primaria per il confronto metodologico fra docenti e per costruire un progetto formativo sugli alunni condiviso.
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386.Area dell’Orientamento Progetti per il passaggio degli alunni dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria di I grado. per il confronto metodologico fra docenti e per costruire un progetto formativo sugli alunni condiviso.
7. Area della Formazione Progettualità di sede
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A. IL POF (PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA)
Il POF è il documento che la scuola adotta nell’ambito dell’Autonomia Scolastica; predisposto ogni anno dal Collegio dei Docenti e adottato dal Consiglio d’Istituto, rende pubblica l’identità culturale e progettuale dell’Istituto, il suo progetto educativo ed i percorsi formativi, tenendo conto dei principali diritti dei bambini quali: l’apprendimento e lo star bene a scuola. Il POF ha come destinatari:
Le famiglie e gli studenti che possono, attraverso la conoscenza dell’offerta formativa, scegliere la scuola da frequentare in modo consapevole
gli insegnanti che partecipano direttamente e consapevolmente al processo educativo e al conseguimento degli obiettivi stabiliti.
Il POF rende esplicita la progettazione curricolare, extracurriculare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano. Nel POF viene inserito tutto ciò che la scuola offre e propone agli utenti. Attraverso tale documento la nostra Comunità Scolastica vuole creare collegamenti con le istituzioni sul territorio, far conoscere il proprio progetto formativo e recepire valide indicazioni tali da mantenere coerente ed idoneo questo strumento che si caratterizza per chiarezza, dinamicità e flessibilità.
Centro del processo educativo è lo studente: la scuola, su questo tema, è impegnata in un lavoro di riflessione e studio per adeguare l’offerta formativa e le strategie educative ai nuovi scenari ed ai bisogni formativi espressi dall’utenza e dal Territorio. In questo scenario di grandi cambiamenti la nostra scuola punta sulla professionalità di tutto il personale che lavora con impegno e passione per realizzare una scuola di qualità. Viene riconfermata come nucleo portante del POF l’ innovazione didattica, per la quale le scelte organizzative (tempi e spazi) risultano funzionali. Innovazione didattica, ovvero individuazione di strategie, comportamenti, tecniche, organizzazione e strumentazioni utili a rendere più sicuro
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l’apprendimento, a garantire a tutte le alunne e gli alunni il massimo sviluppo delle loro potenzialità.
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B. NUOVE INDICAZIONI E CURRICOLO
Le “nuove” INDICAZIONI per IL CURRICOLO sono oggetto del D.M. 31 luglio 2007 che si è sostanziato come un processo di revisione delle Indicazioni Nazionali allo scopo di sintonizzare il Piano dell’Offerta Formativa con le Indicazioni stesse:
- attraverso gradualità e sperimentazione, - nell’arco del biennio 2007-2008 / 2008-2009 IL CURRICOLO non è la programmazione verticale delle discipline, esso è IL CUORE DIDATTICO del PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA, è il complesso delle esperienze/percorsi di apprendimento delle opportunità formative che una scuola sceglie progetta, predispone per propri alunni nel processo di Istruzione e Formazione.
Contrariamente ai programmi ministeriali, non è emanato dal “centro” per essere applicato, deve essere invece predisposto all’interno del Piano dell’Offerta Formativa e costruito nella scuola in quanto comunità educante. Tale costruzione deve permettere l’accordo fra l’istanza centrale rappresentata dalla normativa unitaria e l’istanza locale più pragmatica e flessibile. In questo contesto le LE INDICAZIONI sono il quadro di riferimento per la progettazione del curricolo e in questo senso il suo processo di costruzione non è conclusivo, anzi si configura come ricerca e innovazione attraverso la rielaborazione delle pratiche didattiche interne di una comunità professionale e il rapporto dialettico con le comunità esterne.
L’idea fondante introdotta dalle Nuove Indicazioni rispetto non solo ai programmi ministeriali, ma anche rispetto alle “prime indicazioni nazionali” della Riforma Moratti è quella di tener conto e di costruire il curricolo scolastico attraverso l’ASSE DEI VALORI: SCUOLA/CULTURA/PERSONA e attraverso L’ASSE DEGLI STRUMENTI CULTURALI.
L’ ASSE DEI VALORI: SCUOLA/CULTURA/PERSONA deve fornire gli strumenti e i supporti per:
affrontare i cambiamenti rapidi di una società complessa riorganizzare/reinventare i propri saperi/competenze affrontare l’incertezza e la mutevolezza degli scenari offrire: occasioni di apprendimento dei saperi e linguaggi culturali di
base
e mirare pertanto a:
VALORIZZARE LA SINGOLARITÀ’ E COMPLESSITÀ’ DI OGNI PERSONA CONSIDERARE LO STUDENTE AL CENTRO DELL’AZIONE EDUCATIVA PROMUOVERE I LEGAMI COOPERATIVI
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ELABORARE STRUMENTI DI CONOSCENZA PER COMPRENDERE I CONTESTI SOCIO CULTURALI ED ANTROPOLOGICI SAPENDO AGIRE IN TALI CONTESTI
Altro elemento portante dell’asse dei valori è l’idea di CITTADINANZA che implica la collaborazione fra scuola ed altri “attori” extrascolastici, quali la famiglia, nella veste di alleato educativo e, il territorio per la necessità di operare integrazioni, corresponsabilità e sinergie.
Appare quindi evidente che l’asse dei valori conduce inevitabilmente al dominio dei singoli ambiti disciplinari e al superamento della frammentazione per discipline.
A fianco dell’asse dei valori il Curricolo deve tener conto dell’ASSE DEGLI STRUMENTI CULTURALI che prevede:
per la scuola dell’Infanzia un curricolo verticale volto allo sviluppo : dell’IDENTITA’ dell’AUTONOMIA delle COMPETENZE: esplorazione - osservazione-
confronto del SENSO della CITTADINANZA
ed ipotizza fra le finalità del primo ciclo dell’Istruzione ( scuola primaria e scuola secondaria)
L’elaborazione dell’esperienza e dell’identità personale
L’esercizio della cittadinanza attiva L’alfabetizzazione culturale di base.
Da questa premessa discende un nuovo modo di intendere la CONOSCENZA, L’ABILITA’ E COMPETENZA.
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Questo istituto già prima delle Nuove indicazioni mirava a realizzare questo tipo di raccordo complesso introducendo quote di curricolo locale dedicato :
allo studio dell’ambiente, alla cultura della memoria, alla valorizzazione delle diversità e alla promozione delle pari
opportunità…L’intero Piano dell’offerta formativa, in raccordo con le programmazioni disciplinari, tende gradualmente ad abbandonare l’ottica della programmazione delle discipline asservite al solo contenuto
Insieme all’ampliamento dell’Offerta formativa, le programmazioni di scuola dell’infanzia, del primo e secondo ciclo della scuola primaria e secondaria sono appunto frutto del tentativo di realizzare un curricolo come sopra inteso.
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L’intero piano dell’offerta formativa, all’interno delle quali le programmazioni restano comunque parte integrante (visionabile agli atti o nel sito di questo istituto), diventa in quest’ottica il VERO CURRICOLO della scuola, liberandola dall’idea antica del sapere come puro nozionismo.
Per l’anno scolastico 2009/10 il Collegio dei docenti ha previsto l’istituzione di Gruppi di Studio sui Curricoli, alla luce dei traguardi di competenza previsti dalle Indicazioni per il curricolo, relativamente a questi ambiti: Cittadinanza e Costituzione, Matematica, Scienze e tecnologia, Linguaggi espressivi.
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C. CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI
Questo Istituto ha espresso criteri di valutazione condivisi, alla luce del D.P.R. n. 122/09 (Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni), che attribuisce al Collegio dei Docenti il compito di definire “modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento” da integrare nel piano dell'offerta formativa.
INTENZIONI- La valutazione degli alunni è un processo che ha prevalentemente scopi promozionali: di impegno, motivazione, apprendimento e sviluppo.- La valutazione risponde a esigenze individuali (singolo alunno) e a istanze sociali (equità).- Al processo di valutazione devono far seguito decisioni conseguenti congruenti con le valutazioni espresse:
A. LA FUNZIONE FORMATIVA DELLA VALUTAZIONE (il focus è l’attività dell’insegnante)Definita anche valutazione in itinere, è finalizzata a:
verificare l’adeguatezza dei percorsi proposti, accertare la qualità delle prestazioni.
Tale processo consente di individuare nodi critici, apporre correttivi, individualizzare, personalizzare.
B. LA FUNZIONE FORMATRICE DELLA VALUTAZIONE (il focus è l’attività dell’alunno)
Si prefigge lo scopo di rendere consapevole l’alunno dei propri punti di forza e dei propri punti deboli: in questo senso, il bambino viene coinvolto in forme di autovalutazione, al fine di sostenerlo nei meccanismi di regolazione e autoregolazione.
CORNICE PEDAGOGICAGarantire la valutazione formativaGarantire spazi di valutazione formatriceUtilizzare il criterio della padronanza piuttosto che quello della sufficienzaRendere espliciti (ad alunni e genitori) i criteri del passaggio dalla valutazione continua a quella sommativaPrevedere tipi diversi di prove per la misurazione (aperte, semistrutturate e strutturate)Cumulare esiti di prove con buoni livelli di validità e di attendibilitàPratica di una buona intersoggettività
C.1. CRITERI APPROVATI NEL COLLEGIO DOCENTI DEL 12 GENNAIO 2009
Per la scuola secondaria di 1° grado8
Nella scheda di valutazione gli insegnanti si avvalgono della scala ufficiale con valutazione decimale espressa in numeri interi. I docenti non intendono usare nella valutazione quadrimestrale voti da 0 a 3 considerandoli poco appropriati rispetto agli intenti educativi che la scuola dell’obbligo si propone. Gli insegnanti deliberano l’utilizzo di parametri di valutazione che presentano la corrispondenza tra voto e giudizio analitico formulato attraverso specifici descrittori. Il Consiglio di classe definisce il profilo globale dello studente
attraverso i risultati dell’anno scolastico, mettendoli in relazione con gli obiettivi educativo-formativi e di apprendimento previsti sia dalla normativa vigente, sia dalla programmazione del Consiglio di classe.
Ogni docente propone al Consiglio una valutazione disciplinare, espressa in decimi, che è il risultato del percorso scolastico annuale e che tiene conto:
dei processi di apprendimento e del raggiungimento degli obiettivi disciplinari;
dei progressi registrati rispetto ai livelli di partenza; delle componenti cognitive ed affettive – relazionali; degli interventi di recupero, consolidamento , potenziamento; del comportamento tenuto da ciascun alunno durante lo svolgimento
delle attività educative. Il Consiglio di classe, delibera (a maggioranza) l'assegnazione definitiva dei voti per disciplina, proposti dai singoli docenti, e del voto di condotta; esprime la valutazione globale, e delibera (a maggioranza) la promozione o la non promozione alla classe successiva, l’ammissione o la non ammissione all’esame di licenza per gli studenti. La valutazione in ogni singola disciplina da parte del docente è una proposta di voto, ma la valutazione finale compete all’intero Consiglio di classe, il quale ne diventa responsabile in solidum.
Per la scuola primaria
Le valutazioni “periodiche e annuali” sono la sintesi valutativa degli apprendimenti e del comportamento;
Preso atto che la valutazione “periodica e annuale” deve discendere, con logicità e coerenza, dalle scelte fatte circa la definizione degli obiettivi di apprendimento, la definizione dei criteri di valutazione, l’individuazione delle modalità di verifica;
In considerazione del fatto che sia il voto che la valutazione sintetica NON traducono interamente il percorso formativo dell’alunno ma sono l’espressione di un complesso di competenza acquisite o non acquisite da parte degli alunni stessi
Valutando che l’espressione di un voto deve essere sempre e comunque “motivante” per l’alunno al miglioramento della coscienza di sé e della propria
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prestazione scolastica e che parimenti alla segnalazione della non padronanza di un’abilità debbano essere valorizzate anche le eccellenze
Si delibera di concordare per il documento di valutazione degli apprendimenti periodici e annuali l’utilizzo di voti numerici interi da 5 (cinque) a 10 (dieci);
Di elaborare criteri per la definizione dei voti nelle discipline individuando per ciascun voto (da cinque a dieci) i descrittori/indicatori che ne definiscano il significato.
C.2. Criteri generali per la definizione dei voti nelle diverse discipline
LIVELLO DI PADRONANZA VOTO
Descrittori - Indicatori
LIVELLO
ESPERTO
esprime la padronanza di qualità eccellente per quanto attiene a concetti, procedure, strategie apprenditive ed auto-regolative, …
10 Conoscenza approfondita dei contenuti con capacità di rielaborazione critica; completa padronanza della metodologia disciplinare; ottime capacità di trasferire le conoscenze e le abilità maturate; brillanti capacità espositive e sicura padronanza dei linguaggi specifici.
esprime la soglia minima della padronanza esperta: conoscenze forti, stabili e consolidate, in una vasta gamma di applicazioni
9 Conoscenza approfondita e personale dei contenuti disciplinari; buona padronanza della metodologia disciplinare; buona capacità di organizzazione dei contenuti e di collegamento degli stessi tra i diversi saperi; buona capacità espositiva e corretto utilizzo dei linguaggi specifici.
MATURO
esprime una buona padronanza di concetti e applicazioni
8 Sicura conoscenza dei contenuti; buona padronanza della metodologia disciplinare; discreta autonomia nel fare analisi ed operare collegamenti; chiarezza espositiva ed uso complessivamente appropriato della terminologia specifica.
esprime la soglia minima del livello maturo: prestazioni di qualità discreta; in evoluzione la qualità della prestazione
7 Conoscenza dei contenuti essenziali e fondamentali ; sufficiente autonomia nell’applicazione di conoscenze e nell’ utilizzo di procedure metodologiche ;adeguata proprietà espressiva e sufficiente utilizzo dei linguaggi specifici.
SOGLIA
esprime la soglia minima di sufficienza raggiunta con la mediazione dell’adulto
6 Conoscenza dei contenuti basilari ed essenziali o conoscenze complessivamente accettabili; parziale autonomia nel gestire procedure e nel fare semplici collegamenti; esposizione elementare ed uso approssimativo della terminologia specifica.
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esprime la non sufficienza del rendimento scolastico: quando l’apprendimento è mediato, restituisce risultati positivi solo ad un livello più basso di quello atteso, ciò anche per mancanza di impegno o scarsa frequenza.
5 Conoscenza incerta e lacunosa dei contenuti; scarsa padronanza delle conoscenze; scarsa capacità di gestire procedure ed effettuare collegamenti; incerta capacità espositiva ed uso prevalentemente improprio della terminologia specifica.
totale assenza di padronanza.
4 Conoscenza molto lacunosa e frammentaria dei contenuti; gravi difficoltà nel riconoscere semplici questioni e nel cogliere relazioni essenziali; completa disorganizzazione nel metodo di lavoro; capacità espositiva scorretta, faticosa e disorganica.
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C.3. Criteri per l’attribuzione del voto di condotta
INDICATORII comportamenti da tenere in considerazione sono:
- collaborazione attiva con docenti e compagni- un comportamento responsabile; - rispetto delle norme. - interesse e partecipazione attiva alle lezioni- regolarità ed accuratezza nel proprio lavoro
QUANTIFICATORITali comportamenti sono stati rilevati in maniera:
VOTOCostante e tale da denotare un atteggiamento costruttivo e maturo 10
Costante 9
Significativa ma non costante. Lo studente è proteso comunque al miglioramento di sé
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Saltuaria o parziale. Lo studente non è sempre capace di autoregolarsi 7
Sporadica. Necessario l’intervento dell’adulto per ridurre i comportamenti scorretti o provocatori
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Presenza di comportamenti di particolare ed oggettiva gravità, per i quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti nonché i regolamenti di istituto prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni.Il Consiglio di classe ha accertato che lo studente:
a. nel corso dell’anno sia stato destinatario di almeno una delle sanzioni disciplinari citate;
b. successivamente alla irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare, non abbia dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel suo percorso di crescita e di maturazione
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D. LA MAPPA DELL’OFFERTA FORMATIVA
L’Offerta Formativa si struttura su otto Aree d’intervento:
Area 1 Cultura della Memoria Area 2 Cultura dell’ Agio Area 3 Intercultura Area 4 Integrazione Diversamente Abili Area 5 Continuità Area 6 Orientamento Area 7 Formazione Progettualità di sede
Si sviluppano di seguito: mappa generale dell’ Offerta Formativa mappe progettualità di sede
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Attraverso quali mezzi e strumenti l’IC “Manara Valgimigli” riesce a realizzare tutto ciò? L’Istituto attiva, internamente, diversi Gruppi progetto, uno per ogni filone progettuale, con il compito di:
- acquisire dati e informazioni sulla realtà dell’Istituto o del plesso, individuando bisogni e risorse;
- favorire la cura, la diffusione e lo sviluppo dell’esistente;- promuovere e facilitare la costruzione di nuovi Progetti;- valutare gli esiti (in itinere e a fine percorso).
A loro volta le docenti e i docenti di ogni classe elaborano schede-progetto che illustrano le attività pertinenti ai temi contemplati dalle diverse Aree, che andranno a svolgere nel corso dell’anno scolastico.
Le Funzioni Strumentali si occupano di recuperare tali schede e di divulgare, internamente all’Istituto, materiali a supporto dell’attività dei docenti:
- per la comunicazione delle esperienze e degli interventi in atto;- per l’approfondimento di temi legati ai Progetti.
Alla fine dell’anno ogni docente compila schede di verifica e monitoraggio del gradimento e degli obiettivi raggiunti.Infine, la F.S. fornisce una visione d’insieme nell’ ultimo collegio docenti.
Tutto ciò richiede un costante uso delle postazioni e dei mezzi multimediali e di Internet.
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AREA DELLE “PARI OPPORTUNITÀ”
… sì alle diversità, no alle discriminazioni
COSA SIGNIFICA LA FORMULA “PARI OPPORTUNITÀ”?
Il principio delle “pari opportunità” è uno dei pilastri su cui si fonda la nostra Carta Costituzionale che lo enuncia con grande chiarezza nell’art. 31.
Applicato alla vita scolastica implica che, a partire dalle Istituzioni, passando dai docenti, fino ai genitori e agli allievi stessi, siamo tutti chiamati a creare un luogo e le condizioni che permettano a tutti gli alunni e a tutte le alunne di avere “pari opportunità” di apprendere e vivere serenamente la propria crescita personale.
È chiaro ed evidente che tali “opportunità” sono davvero “paritarie” solo se tengono conto delle differenze e unicità che caratterizzano ciascun allievo e ciascuna allieva.
Il principio delle “pari opportunità” è alla base anche della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e della donna e della Carta dei diritti fondamentali della Unione Europea che lo collega indissolubilmente al principio di non-discriminazione.
Va da sé che come cittadini del mondo, europei e anche italiani abbiamo il diritto/dovere di garantire l’applicazione di questi principi indispensabili alla convivenza pacifica e alla crescita della società in cui viviamo.
IN CHE MODI L’IC “MANARA VALGIMIGLI” CERCA DI REALIZZARE TALI PRINCIPI?
Da undici anni il nostro Istituto ha perseguito la loro applicazione attraverso la creazione dell’area Pari Opportunità, costituita da tre filoni progettuali: Cultura della Memoria, Ben-essere (per star bene a scuola) e Intercultura.
Attualmente, dunque, l’area Pari opportunità promuove progetti che puntano:□ tramite il filone Cultura della Memoria, a educare gli alunni e le alunne
alla mondialità e alla cittadinanza attiva e responsabile;□ tramite il filone Ben-essere (per star bene a scuola), a favorire il loro “star
bene a scuola”, inteso come cardine del successo scolastico e della crescita positiva di ciascuno.
□ Tramite il filone dell’Intercultura sostenere il dialogo tra tutti i membri della società in cui viviamo.
1 «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
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Entrambi questi tre filoni prevedono una ricchissima gamma di laboratori e iniziative che, in gergo scolastico, chiamiamo “azioni”.
1. Area delle Pari Opportunita’- LA CULTURA DELLA MEMORIA docente MARIA MOTTA
Perché la Cultura della memoria?Spesso i ragazzi e le ragazze ci chiedono il perché dello studio della Storia: i fatti passati per loro hanno poca importanza, ciò che conta è il presente. Le risposte non sono sempre facili da dare, ma frequentemente rispondiamo: “La memoria e la storia sono elementi costitutivi del nostro stesso presente, sia perché vi si radicano le origini e i valori della nostra democrazia, sia perché l'esercizio della memoria, rivolto non solo al passato ma anche all'epoca in cui viviamo, è una pratica essenziale per una cittadinanza vigile e partecipe”.Affinché tali affermazioni abbiano un riscontro pratico, è necessario mettere gli alunni di fronte ad alcuni avvenimenti drammatici che hanno trasformato il mondo e che hanno creato una cesura potentissima con il passato meno recente:
1) nel nostro paese la Costituzione nacque dopo un periodo storico tragico; essa, infatti, è stata una risposta forte ai sei anni della seconda guerra mondiale e i venti anni della dittatura (Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale; Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese; Art. 6. La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche. Art. 8.Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze);
2) la Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo. 2
3) il 25 aprile in Italia è la Festa della Liberazione, si ricorda cioè l'anniversario della liberazione dal nazifascismo. Carlo Azeglio Ciampi, ex Presidente della Repubblica italiana, disse «la storia è un’azione di ricostruzione lenta e paziente, va arricchita ogni giorno di nuovi approfondimenti, di nuove testimonianze»; ma «ciò non ha nulla a che vedere con un improponibile revisionismo. Per questo è importante celebrare il 25 aprile, anniversario della Liberazione».
4) il mondo intero ha condiviso la tragicità della Shoah: non si può dimenticare ciò di cui l’uomo è stato capace. Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la
2« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra costituzione. » (Pietro Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza. Milano, 26 gennaio 1955)
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legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha, in tal modo, aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.3 La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945 quando le truppe sovietiche dell'Armata Rossa, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista.
I PROGETTI, proposti in quest’area, hanno come obiettivo principale di far rivivere in modo critico la memoria. Il confronto con fonti dirette e indirette danno la possibilità ai RAGAZZI di essere PROTAGONISTI dell’apprendimento , perché si relazionano attivamente con i fatti storici studiati sui libri. Tale approccio pratico permette di capire ed elaborare, per esempio, i meccanismi della discriminazione, di riconoscere le forme di relazione positive tra individui e le culture nella storia.La progettualità, dunque, permette che la Didattica della Storia lasci ampio spazio all’esperienza e alla discussione. Lo studio della Storia deve offrire agli alunni molte opportunità per maturare la capacità di decentrare il proprio punto di vista e per comprendere mentalità e comportamenti di altre epoche.Infine, la memoria critica:
1) facilita la comprensione delle complessità proprie della società contemporanea che è multicultare;
2) permette di individuare e valorizzare quelle differenze, che in un primo momento, possono essere vissute come visioni discordanti del mondo e inconciliabili rispetto alle nostre; esse spesso spaventano e spingono l’individuo verso un atteggiamento auto difensivo.
Aprirsi alla comprensione del mondo e alla sua eterogeneità in modo propositivo consente di riconoscere i benefici delle diversità e di gestire in maniera costruttiva i conflitti di qualsiasi natura e portata essi siano.
L’importanza della storia delle tradizioniIl termine tradizione deriva dal verbo latino tradere che significa dare, comunicare, consegnare agli altri. Esse rappresentano una parte di chi siamo; esse sono importanti poiché caratterizzate da riti, costumi, usi che sono un mezzo per consolidare i legami sociali. Sono patrimonio culturale. Studiare le usanze, le feste, i canti, le storie della propria regione d’origine significa mettere un tassello allo straordinario mosaico della formazione della nostra identità.
CULTURA DELLA MEMORIAfare STORIA con le storie
concorre ad alimentare
l’elaborazione della memoria critica
3 « La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.>>
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per costruire
il senso di appartenenza
e di partecipazione attiva
a una società multiculturale pacifica
Come ci ricorda Maria Cervi «nessuno può permettersi di stare a guardare, nessuna conquista è mai per sempre, ogni generazione si deve fare le proprie, partendo da quelle che si sono già raggiunte. L’importante è partecipare e scegliere. Chi non partecipa non è libero».Com’è strutturato il progetto Cultura della Memoria?
DESTINATARI: tutte le classi dei plessi e, in particolare, gli alunni delle classi 5^elementari e delle classi 3^ medie.
TEMPI E SPAZI: il progetto, al decimo anno di svolgimento, prosegue nel 2010 –2011, con approfondimenti in concomitanza di date e momenti significativi dell’anno scolastico (commemorazioni, anniversari). Per lo svolgimento delle attività, saranno utilizzate le aule e i laboratori delle diverse sedi scolastiche e gli spazi messi a disposizione dal Territorio.
IL PROGETTO “CULTURA DELLA MEMORIA” PREVEDE LE SEGUENTI AZIONI:
RAVENNA OSTIA□ Storie d’acqua e di terre
Esperienza di gemellaggio tra le scuole elementari dell’IC di Mezzano e le scuole elementari dell’IC di Ostia per rendersi conto di far parte di una comunità ben più vasta di quella del proprio ambiente scolastico, famigliare e territoriale, attraverso la scoperta di “radici” storico-culturali condivise.
PER UNA MEMORIA CRITICA□ Liberi di avere diritti
Iniziative finalizzate alla promozione della consapevolezza dei propri e altrui diritti e doveri attraverso la conoscenza delle principali carte costituzionali e convenzioni nazionali e internazionali.
□ Fare storia con la storiaLaboratori finalizzati all’acquisizione del concetto di evoluzione storica attraverso esperienze concrete.
□ Mappatura dei luoghi della Memoria e del territorioProgetto poliennale di mappatura dei luoghi di memoria del territorio che si propone di rafforzare negli allievi la capacità di lettura storica del paesaggio e il legame con il luogo
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in cui vivono.
□ Giornata della MemoriaIniziative volte a introdurre gli allievi al significato della Shoah per la storia del genere umano.
□ Nessuna conquista è mai per sempre. Concorso BachiProduzione di elaborati con cui ricordare la Shoah attraverso la figura di Roberto Bachi, bimbo ebreo, vittima delle leggi razziali fasciste.
□ Viaggi della MemoriaViaggi di conoscenza del passato, prossimale e più distante nel tempo, attraverso la visita a luoghi di Memoria.
□ Figure resistentiIniziative volte alla celebrazione del 25 aprile e all’approfondimento della conoscenza di chi praticò diverse forme di resistenza ai regimi nazisti e fascisti.
□ “C’erano una volta le tradizioni”Laboratori finalizzati alla riscoperta del patrimonio culturale, legato al territorio da cui provengono alunni e alunne.
□ Capelli d’argentoIniziative per avvicinare i ragazzi a un’età che offre grandi risorse umane; per capire l’importanza di chi ha vissuto prima; per imparare ad ascoltare col cuore; per rispettare la sensibilità altrui; per capire il ciclo della vita; mettersi a confronto.
CONSULTA DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE□ Incontri democratici
Agli incontri organizzati presso la sala consigliare del Comune di Ravenna per esperire pratiche di convivenza civile e democratica, attraverso la conoscenza diretta delle Istituzioni, seguiranno incontri all’interno di ogni plesso per replicare il clima della Consulta anche a scuola.
Il progetto Cultura della Memoria si prefigge il raggiungimento di obiettivi specifici:
Conoscere la storia del proprio territorio e delle persone che vi abitano e operano.
Attivare le memorie individuali per costruire una memoria collettiva capace di recuperare concreti insegnamenti/apprendimenti dal passato.
Leggere il presente, il quotidiano, per affrontare viaggi di conoscenza del passato, prossimale e più distante nel tempo.
Rendersi conto che non tutte le “memorie storiche” hanno avuto le stesse possibilità di trasmettere i propri “segni”, e ragionare sulle possibili cause e conseguenze.
Conoscere e analizzare, in senso critico, avvenimenti della storia mondiale contemporanea, cogliendone le interdipendenze.
Costruire una “cultura di Pace”, attraverso l’interiorizzazione dei valori portanti di uno stato democratico e la riflessione sullo spirito e le principali norme della nostra Legge costituzionale.
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Costruire una “cultura del diritto/dovere” che offra agli alunni gli strumenti per conoscere e usare, successivamente, le leggi.
Conoscere e affrontare le regole nei vari contesti in cui si inseriscono i ragazzi: gruppo classe; comunità scolastica; famiglia; extra-scuola.
MetodiOltre a metodologie fortemente laboratoriali, si mantengono, anche le lezioni frontali per classe e/o gruppi di classi. Sono organizzati anche momenti di lavoro a classi aperte miste e/o per ciclo e attività per gruppi di interesse. Sono previste esperienze di tutoring, coppie d’aiuto reciproco e Cooperative Learning.Nell’ambito dei laboratori di Cultura della Memoria sono attivati i metodi della ricerca-azione che gestiscono la storia come problema e non semplice narrazione e che sono alla base di una didattica laboratoriale. Collaborazioni con il TerritorioTra i nostri collaboratori citiamo: Comune e Provincia di Ravenna, Delegazioni e Circoscrizioni territoriali, ANPI provinciale e locali, Comitati Antifascisti e Comitati cittadini, Istituto Storico della Resistenza, ANED di Bologna, Lega delle Cooperative di Ravenna, Federazione delle Cooperative, Coop Agrisfera, Circolo Cooperatori Ravennati, Centro sociale AUSER "La Pioppa", Associazione “Percorsi”, Centro di Ecologia "La lucertola", Questura di Ravenna, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna, Anna Sarfatti (supervisione attività legate alla Costituzione), altri soggetti ed Enti del territorio che, in vari modi, contribuiscono alla realizzazione dell’intero Progetto.Tra le associazioni di volontariato citiamo: "UNICEF" - "EMERGENCY" - "VILLAGGIO GLOBALE" - MANI TESE" - "C.R.I." - "SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO"
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2. Area delle Pari Opportunita’- AGIO LA CULTURA DELLA MEMORIA Docente responsabile della funzione strumentale MARIA CRISTINA BERNABEI
… sì alle diversità, no alle discriminazioni
COSA SIGNIFICA LA FORMULA “PARI OPPORTUNITÀ”?
Il principio delle “pari opportunità” è uno dei pilastri su cui si fonda la nostra Carta Costituzionale che lo enuncia con grande chiarezza nell’art. 34.
Applicato alla vita scolastica implica che, a partire dalle Istituzioni, passando dai docenti, fino ai genitori e agli allievi stessi, siamo tutti chiamati a creare un luogo e le condizioni che permettano a tutti gli alunni e a tutte le alunne di avere “pari opportunità” di apprendere e vivere serenamente la propria crescita personale.
È chiaro ed evidente che tali “opportunità” sono davvero “paritarie” solo se tengono conto delle differenze e unicità che caratterizzano ciascun allievo e ciascuna allieva.
Il principio delle “pari opportunità” è alla base anche della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e della donna e della Carta dei diritti fondamentali della Unione Europea che lo collega indissolubilmente al principio di non-discriminazione.
Va da sé che come cittadini del mondo, europei e anche italiani abbiamo il diritto/dovere di garantire l’applicazione di questi principi indispensabili alla convivenza pacifica e alla crescita della società in cui viviamo.
IN QUALI MODI L’ISTITUTO COMPRENSIVO “MANARA VALGIMIGLI”
CERCA DI REALIZZARE TALI PRINCIPI?
Da più di dieci anni il nostro Istituto ha perseguito la loro applicazione attraverso la creazione dell’area Pari Opportunità, costituita da tre filoni progettuali: Cultura della Memoria, Ben-essere (per star bene a scuola) e Intercultura.Nel corso del tempo questi tre filoni hanno raggiunto dimensioni tali e strutture così articolate e complesse da richiedere l’individuazione di tre aree autonome:
l’area dell’Intercultura, volta ad alimentare e sostenere il dialogo interculturale tra tutti i membri della società in cui viviamo;
4 «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
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l’area della Cultura della Memoria, che si propone di educare gli alunni e le alunne alla mondialità e alla cittadinanza attiva e responsabile, alla costruzione della memoria storica per garantire un futuro di pace;
l’area Agio (per star bene a scuola), che si propone di favorire lo “star bene a scuola”, inteso come cardine del successo scolastico e della crescita positiva di ciascuno e del gruppo.
PER STAR BENE A SCUOLA
In che modo l’AREA AGIO può favorire il successo scolastico e la crescita positiva di ciascuno e come cerca di creare le condizioni per la realizzazione di “pari opportunità”?
Questo aspetto della progettualità d’Istituto, diventato da quest’anno area autonoma, nasce dalla convinzione, confermata da anni di esperienza, che quando gli alunni e le alunne si trovano bene a scuola, la loro motivazione e predisposizione all’apprendimento aumentano e che una buona motivazione è lo strumento più efficace per fronteggiare la dispersione scolastica.
Per la realizzazione delle proprie finalità l’area Agio mette in atto in tre progetti capofila:
BEN-ESSERE; HELP; I CARE.
I progetti capofila dell’area Agio e le azioni in cui essi si articolano, si propongono di:
riservare specifica attenzione alle peculiari condizioni di contesto che favoriscono l’accoglienza, l’inserimento, l’integrazione, le pari opportunità di sviluppo,
favorire ciascun allievo e ciascuna allieva nel conseguimento del proprio successo scolastico.
Attraverso tali premesse sarà possibile creare l’organizzazione di contesti educativi positivi che predispongano all’ascolto, al collocarsi dal punto di vista dell’altro, alla comunicazione, al rispetto e che valorizzino le peculiarità di ciascuno, nei quali tutti gli studenti e tutte le studentesse possano maturare, negli anni, la propria identità.
Se la scuola è dei e per i bambini e le bambine, li e le deve saper accogliere e stimolare.
Come è strutturato il progetto capofila Ben-essere (per star bene a scuola)?
DESTINATARI: tutte le classi dei plessi.
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TEMPI E SPAZI: il progetto prevede laboratori e attività tra loro molto diverse e per le quali verranno utilizzate le aule ed i laboratori delle diverse sedi scolastiche e gli spazi messi a disposizione dal Territorio.
PREVE LE SEGUENTI AZIONI:
□ Laboratori di letturaLaboratori finalizzati a diffondere il piacere della lettura e del dialogo, per capire, capirsi, favorire il successo scolastico, la partecipazione attiva, la fiducia in se stessi.
□ Laboratori teatraliLaboratori volti alla promozione del benessere scolastico attraverso la drammatizzazione di esperienze personali e non.
□ Laboratori ambientaliLaboratori per la formazione di una coscienza ecologica, sviluppare una cultura europea.
□ Laboratori emozionaliLaboratori finalizzati alla promozione del dialogo e del confronto con l’altro, stimolare dinamiche positive tra pari.
□ Laboratori psicomotoriLaboratori miranti alla promozione dello sviluppo della persona nella sua interezza, star bene con se stessi e con gli altri.
□ Laboratori musicaliLaboratori che impiegano la musica come mezzo per il raggiungimento del benessere scolastico.
□ Educazione alla saluteLaboratori volti a promuovere la conoscenza del proprio corpo, delle strutture mediche e di volontariato del territorio; acquisire consapevolezza delle problematiche più frequenti dell’età adolescenziale; favorire un approccio al cibo come occasione di conoscenza e rispetto delle diversità.
□ Corpo giochiLaboratorio pensato per sviluppare la coesione tra linguaggio corporeo e verbale e aiutare gli alunni e le alunne nell’acquisire la consapevolezza che il corpo è strumento di conoscenza.
□ La stanza di AnnaLaboratori attivati presso la scuola primaria “G. Pascoli” di S. Alberto e finalizzati a promuovere il benessere scolastico e il dialogo costruttivo intergenerazionale.
Come è strutturato il progetto capofila HELP?
□ Sportello scuolaSportello d’ascolto per gli studenti della scuola secondaria di 1° grado di S.
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Alberto. Mezzano e Piangipane.
□ DoposcuolaAttività volontarie pomeridiane offerte agli studenti al fine di aiutarli nell’acquisizione di un metodo di studio e/o nella realizzazione dei compiti.
□ Ex Ad Hoc (completamento del progetto dello scorso anno)Iniziative mirate, finalizzate alla promozione del dialogo e confronto con l’altro, alla prevenzione di atti di bullismo e allo sviluppo di dinamiche relazionali positive anche con e tra i genitori.
□ Punto d’ascolto per le famiglieServizio di consulenza gratuito, offerto alle famiglie su temi legati alla complessità del ruolo genitoriale e alla gestione di rapporti conflittuali intrafamigliari.
Come è strutturato il progetto capofila PROGETTO IN RETE “I CARE”?
□ Sulla punta della lingua (prevenzione e recupero dei disturbi dell’apprendimento)Il progetto nasce dalla necessità di identificare precocemente i Disturbi Specifici di Apprendimento e prevenire i disturbi psicologici e comportamentali secondari al DSA. Inoltre offre la possibilità agli insegnanti di Scuola Primaria di approfondire le conoscenze sul DSA, acquisire competenza nella somministrazione di strumenti di valutazione e programmare interventi pedagogici efficaci.
DAGLI OBIETTIVI AL METODO
L’Area Agio condivide con l’Area della Cultura della Memoria e con l’area dell’Intercultura finalità molto importanti:
Riflettere sul concetto di “pari opportunità” nel suo più ampio significato.Educare alla differenza e al rispetto delle differenze.Saper individuare e contrastare i principali fattori di discriminazione sociale, attivando processi formativi che valorizzando le diversità e le complessità, portino a conoscere e ad apprezzare se stessi e “l’altro” (conoscere e interpretare il pregiudizio).Sostenere e promuovere iniziative in difesa dei diritti umani, cogliendo le proposte formative delle Agenzie territoriali impegnate in Progetti di solidarietà sociale.Educare al conflitto e alla sua gestione costruttiva.
Approfondisce e si propone, attraverso le azioni specifiche già delineate, anche i seguenti obiettivi:
Costruire una rete di rapporti qualitativamente significativi sia all’interno della sezione/classe che a livello di piccolo gruppo, finalizzando l’attività alla conoscenza e all’aiuto
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reciproci, alla capacità di relazionarsi in modo adeguato con se stessi e con gli altri;
Creare semplici situazioni di collaborazione tra bambini, ragazzi e adulti;
Attivare le risorse del gruppo classe;
Conoscere la “storia personale” di ogni bambino ed arricchire i vissuti individuali;
Valorizzare ogni forma di espressione e di comunicazione non verbale: sensoriale, cromatica, sonora, motoria, gestuale, mimica, corporea, ecc.;
Favorire situazioni di ascolto, comunicazione, creazione, operatività, riflessione;
Prevenire e ridurre, per quanto possibile l’insorgenza di stati d’animo negativi e potenziare quelli positivi;
Apprendere un modo adeguato di parlare con se stessi sviluppando un dialogo interiore;
Avviare processi di sviluppo di consapevolezza, comprensione e controllo delle proprie emozioni;
Aiutare gli alunni a dare valore positivo a se stessi, a riconoscere e superare le proprie paure;
Raggiungere gli alunni in difficoltà offrendo loro modalità alternative per superare pensieri, sentimenti e comportamenti negativi, sostenendoli nella scoperta del proprio ruolo, orientandoli, dando loro sicurezza, costruendo fiducia in se stessi e negli altri, sviluppando la consapevolezza delle proprie capacità, suscitando l’interesse e la motivazione, valorizzando l’impegno.
Riconoscere e gestire le emozioni. Orientare alla costruzione di identità “fluide”, “aperte” al cambiamento e alla trasformazione, all’alterità.Far crescere un sentimento di solidarietà “nuova” e consapevole, fondata sulla conoscenza dei problemi e non su premesse astratte o su un generico appello ai “buoni sentimenti” (“ascoltare col cuore”).Agire la cooperazione come principio e pratica indispensabili al bene comune.Educare al decentramento e alla contestualizzazione dei “punti di vista”.Educare all’interazione.Approfondire la conoscenza e padronanza di sé.Sviluppare comportamenti socialmente positivi.Promuovere atteggiamenti di cooperazione e corresponsabilità con le famiglie e il territorio.Alimentare una relazione sinergica tra scuola, famiglia e società.Sviluppare una sensibilità ecologica finalizzata alla tutela e al rispetto dell’ambiente.Acquisire consapevolezza delle proprie potenzialità espressive e trovare forme creative per manifestarle.Aumentare l’autostima
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Con quali metodi è possibile raggiungere questi obiettivi?
Oltre a metodologie fortemente laboratoriali, si mantengono, in minima parte anche le più tradizionali lezioni frontali per classe e/o gruppi di classi. Sono organizzati anche momenti di lavoro a classi aperte miste e/o per ciclo e attività per gruppi di interesse. Sono previste esperienze di tutoring, coppie d’aiuto reciproco e Cooperative Learning.
Attraverso quali mezzi e strumenti l’IC “Manara Valgimigli” riesce a realizzare tutto ciò? L’Istituto attiva, internamente, il Gruppo progetto, a supporto dell’Area Agio, individuandone i seguenti compiti:
- acquisire dati e informazioni sulla realtà dell’Istituto rappresentando bisogni e cercando/individuando risorse;
- favorire la cura, la diffusione e lo sviluppo dell’esistente;- promuovere e facilitare la costruzione di nuovi Progetti;- valutare gli esiti (in itinere e a fine percorso).
A loro volta le docenti e i docenti di ogni classe elaborano schede-progetto che illustrano le attività pertinenti ai temi contemplati dall’Area “Pari Opportunità”, che andranno a svolgere nel corso dell’anno scolastico.
La F. S. dell’Area Agio si occupa di recuperare tali schede e di divulgare, internamente all’Istituto, materiali a supporto dell’attività dei docenti:
- per la comunicazione delle esperienze e degli interventi in atto;- per l’approfondimento di temi legati ai Progetti.
Alla fine dell’anno ogni docente compila schede di verifica e monitoraggio del gradimento e degli obiettivi raggiunti.Infine, la F.S. fornisce una visione d’insieme nell’ultimo collegio docenti.
Tutto ciò richiede un costante uso delle postazioni e dei mezzi multimediali e di Internet.
Sono previste collaborazioni con il Territorio?
Sì, senza il supporto degli enti, associazioni, privati presenti nel territorio e sensibili alle tematiche dell’area, non sarebbe possibile allestire un simile impianto. Tra i nostri collaboratori citiamo: Comune e Provincia di Ravenna, Delegazioni e Circoscrizioni territoriali, ANPI provinciale e locali, Comitati Antifascisti e Comitati cittadini, Istituto Storico della Resistenza, ANED di Bologna, Lega delle Cooperative di Ravenna, Federazione delle Cooperative, Coop Agrisfera, Circolo Cooperatori Ravennati, Centro sociale AUSER "La Pioppa", Associazione “Percorsi”, Centro di Ecologia "La lucertola", Questura di Ravenna, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna, Anna Sarfatti (supervisione attività legate alla Costituzione), AUSL, ASP (educatori)
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associazioni sportive, compagnie teatrali e altri soggetti ed Enti del territorio che, in vari modi, contribuiscono alla realizzazione dell’intero Progetto.Tra le associazioni di volontariato citiamo: "UNICEF" - "EMERGENCY" - "VILLAGGIO GLOBALE" - MANI TESE" - "C.R.I." - "SOCIETA’ DI MUTUO SOCCORSO".
3. Areadelle Pari Opportunita’ – Intercultura Docenti responsabili della funzione strumentale Rossella Gulminelli e Daniela Caciari
“L’INCONTRO CON LE DIVERSITA’ NON VA SUBITO, O TOLLERATO, O RESPINTO: DEVE ESSERE ACCETTATO COME STRUMENTO DI SOPRAVVIVENZA IN UN MONDO CHE NON VOGLIA RIDURSI A UNA FORTEZZA ASSEDIATA DAGLI AFFAMATI, DAGLI ANALFABETI, DAI SOTTOISTRUITI: (…) IL NOSTRO SISTEMA CULTURALE, ECONOMICO E SOCIALE PUO’ SOPRAVVIVERE SOLO SE SAREMO IN GRADO DI RENDERE PRODUTTIVI GLI INNUMEREVOLI INCONTRI, LE CONTINUE DIFFERENZIAZIONI CHE LO CARATTERIZZANO. SI DEVE TENTARE DI CREARE UN AMBIENTE IN CUI IL RAPPORTO SOCIALE NON SI RIDUCA AD UNA PURA E
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SEMPLICE FUNZIONE DI FORZA LAVORO, (…) NE’ SIA TESO SOLO A FORMARE NUOVI ACQUIRENTI DELLE NOSTRE MERCI, MA ABBIA LA CAPACITA’ DI COINVOLGERE A LIVELLO SOCIALE, CULTURALE E POLITICO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA VITA SOCIALE”.
M.CALLARI GALLI
La scuola è il luogo privilegiato dove attuare l’educazione interculturale. In Italia, all’interno delle istituzioni scolastiche, l’educazione interculturale è l’argomento più trattato da una decina di anni, nonostante ciò, in molte realtà esso è confinato a mero tentativo di risoluzione dei problemi legati agli stranieri e non si è ancora attuato un vero processo d’innovazione pedagogica. Tale innovazione richiede innanzi tutto che sia profondamente compreso quanto non esista cultura, sviluppo, pensiero ed apprendimento, al di fuori dall’incontro con l’altro e con le differenze ed il confronto che esso ci porta. E’ solo osando uscire dalle nostre abituali prospettive che noi potremo dire di pensare ed imparare realmente . Ciò non comporta , come a torto si pensa, un rinnegare le proprie radici e tradizioni, ma un capirle ed apprezzarle più consapevole, non passivo, che sa riconoscere valore in quelle altre e mantenere un atteggiamento di ascolto e di apertura che non ha fretta di trarre conclusioni e non è incalzato da “ansie classificatorie”.
La presenza nelle nostre scuole di bambine e bambini provenienti da altri paesi offre realmente un’opportunità di rivalutare la qualità della didattica in una prospettiva volta alla crescita, al potenziamento ed allo sviluppo degli apprendimenti di tutti i bambini. (Questo sarebbe raggiunto certo più agevolmente in una scuola non così duramente colpita dai tagli finanziari operati e dal discredito che è stato disseminato rispetto alla professione docente .) Lavorare in maniera laboratoriale sull’apprendimento della lingua seconda ( L2), non andrà a beneficio esclusivo dei bambini e delle bambine non italofoni , ma sarà un prezioso momento di riflessione ed approfondimento linguistico per tutti i componenti della classe. Entrare delicatamente all’interno di possibili quesiti e conflitti emotivi, aiuterà ad apprezzare le emozioni quali strumenti conoscitivi che ci orientano e che “non ci informano su cosa vediamo ma su come guardiamo”. Ed a proposito di emozioni, non è superfluo ricordare che l’apprendimento, lungi dall’essere un processo meccanico , è un complesso percorso, possibile e migliore, là dove il clima di classe è positivo ed i rapporti tra compagni collaborativi. Il filo conduttore sarà quello di curare la formazione di persone che avranno nei confronti dell’esperienza un approccio da
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“esploratori”curiosi e sensibili. E’ necessario rivalutare la ragione nella sua dimensione di ricerca antidogmatica . E’ necessario soprattutto educare a questo i nostri bambini e i nostri ragazzi affinché possano non essere sfruttati e considerati solo quali potenziali clienti e consumatori.
“Esistono cinque tipi di bambini sul nostro pianeta:
Il bambino cliente, Il bambino produttore ( spesso schiavo ),
Il bambino soldato,
Il bambino prostituto,
Il bambino morente sui cartelloni pubblicitari
Sono tutti bambini strumentalizzati dalla società.”
Daniel Pennac
In alcuni momenti, dietro presentazione di un intenzionale progetto , l’insegnante potrà essere affiancato dalla figura del mediatore culturale il quale fornirà informazioni, consigli, supporti relativamente a: normativa, accoglienza, progettazione e didattica, lingua e lingue, culture altre e mediazione. Questa figura professionale ha diverse funzioni: deve operare in situazioni di difficoltà o di emergenza, per fare da interprete nei confronti di bambini o ragazzi appena giunti da un paese straniero, o da interprete tra la famiglia e la scuola. Egli o ella saranno inoltre partecipi al progetto con momenti all’interno del gruppo classe e ad esso dedicati. Le funzioni strumentali per l’intercultura manterranno i contatti con la “Casa delle culture” in merito a tutto ciò che riguarda quest’attività di mediazione , ma anche rispetto ad attività di formazione specifica per tutti i docenti.E’ inoltre attivo nel nostro istituto un Protocollo di accoglienza : utile strumento che vuole orientare insegnanti e famiglie in merito all’inserimento degli alunni migranti, suggerendo “buone prassi” sia in campo pedagogico didattico che amministrativo.
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Obiettivi
Gli obiettivi che si intendono raggiungere con bambini e ragazzi sono i seguenti: Costruire una “cultura di Pace”, attraverso l’interiorizzazione dei valori
portanti di uno stato democratico e la riflessione sulle principali norme della nostra Legge costituzionale.
Costruire una “cultura del diritto/dovere” che offra agli alunni gli strumenti per conoscere e usare, successivamente, le leggi.
Conoscere e affrontare le regole nei vari contesti in cui si inseriscono i ragazzi: gruppo classe; comunità scolastica; famiglia; extra-scuola.
Saper individuare e contrastare i principali fattori di discriminazione sociale, attivando processi formativi che valorizzando le differenze e le complessità, portino a conoscere e ad apprezzare se stessi e “l’altro” (conoscere ed interpretare il pregiudizio).
Educare al conflitto e alla sua gestione Riconoscere e gestire le emozioni. Riflettere sul concetto di “pari opportunità” nel suo più ampio significato. Educare alla differenza e al rispetto delle differenze. Orientare alla costruzione di identità “fluide e aperte”al cambiamento ed alla
trasformazione, all’alterità. Far crescere un sentimento di solidarietà “nuova” Agire la cooperazione come principio e pratica indispensabili al bene comune. Affrontare “viaggi di conoscenza nello spazio geografico” per trarre
insegnamenti da altre culture: conoscere gruppi di diversa nazionalità, lingua e cultura.
Educare al decentramento e alla contestualizzazione dei “punti di vista”. Formare professionalità docenti capaci di accogliere e soddisfare i bisogni socio-
culturali degli studenti migranti, attraverso progetti atti a migliorare l’inserimento e l’integrazione delle alunne e degli alunni nonché delle loro famiglie.
AttivitàLaboratori interculturali con la collaborazione della “Casa delle culture” e dell’Associazione “Villaggio globale”.
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Laboratori plurilingue, plurilivello e plurietà di italiano come lingua seconda per alunni migranti (“la lingua per comunicare”, “la lingua dello studio”).Condivisione di Progetti di mediazione culturale proposta dalla “Casa delle culture”.
MetodologiaLezioni frontali per classe e/o gruppi di classi.Momenti di lavoro a classi aperte, miste e/o per ciclo; per gruppi di interesse.Esperienze di tutoring, coppie d’aiuto reciproco, cooperative learning.
Mezzi e strumentiSchede progetto elaborate dalle singole realtà scolastiche.Divulgazione, interna all’Istituto, di materiali a supporto dell’attività dei docenti: per la comunicazione delle esperienze e degli interventi in atto; per l’approfondimento di tematiche legate ai Progetti.Attivazione della Commissione per l’accoglienza e l’inserimento degli alunni migranti, secondo le procedure del Protocollo (redatto e condiviso da scuola, enti locali e “Casa delle culture”) e le “buone prassi” contenute nel “vademecum” (presente in ogni classe dell’Istituto).Prosecuzione dell’attività di sportello di mediazione linguistico-culturale per i genitori, studenti, docenti per fornire informazioni, consigli e supporto:agli alunni e alle alunne migranti del comprensivo e delle loro famiglie relativamente a: problematiche linguistico culturali, di accoglienza e integrazione nella scuola e nel territorio.Ai docenti, relativamente a:problematiche linguistico-culturali, di accoglienza e di integrazione, di gestione dei conflitti, di progettazione di percorsi di apprendimento dell’italiano come lingua seconda, interculturali, di acquisizione delle CALP, di apprendimento e di sviluppo della L1 e dello studio delle discipline in L1, di dopo-scuola, di attivazione di possibili percorsi individualizzati, o secondo modalità laboratoriale.Uso delle postazioni e dei mezzi multimediali.Schede di verifica e di monitoraggio del gradimento e degli obiettivi raggiunti.
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Progetti e laboratori
Progettare e vivere il/ nel Villaggio globale La Storia siamo noi Italiano lingua seconda Un mondo a colori Intercultura Azur e Asmar
UN MONDO A COLORI
AZUR E ASMAR
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4.Area dell’Integrazione e didattica speciale Docenti responsabili della funzione strumentale Iole Maietti e Roberta Mingozzi
Nel corrente anno scolastico 2010/2011, sono inseriti nelle classi o sezioni dell’Istituto complessivamente 17 alunni diversamente abili, distribuiti in due ordini di Scuola:
Primaria (quattordici alunni) Secondaria di I grado (tre alunni)
Il grado e la tipologia di disabilità è specifica per ciascun allievo e richiede risposte a bisogni individuali, tuttavia è possibile individuare anche esigenze di tipo trasversale che riguardano:
poter trovare un ambiente accogliente; ricevere l’adeguato supporto educativo-didattico attraverso la predisposizione,
da parte della Scuola, del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Individualizzato in collaborazione con le diverse figure professionali coinvolte nel processo di integrazione dell’alunno;
poter disporre di adeguati sussidi ed ausili funzionali allo sviluppo dell’apprendimento
poter sperimentare, insieme al gruppo classe, ma anche in modo individualizzato o nel piccolo gruppo, attività laboratoriali finalizzate al miglioramento dell’autonomia, delle relazioni, delle competenze, in un contesto di solidarietà e collaborazione.
Relativamente all’ambito dell’Integrazione l’Istituto prevede di attivareLaboratori ed attività che mirano al pieno coinvolgimento degli alunni mediante la proposta/sperimentazione di situazioni di apprendimento
piacevoli,stimolanti,flessibili,con inclusione di percorsi individualizzati specifici
calibrati sui bisogni “speciali” di ciascuno.
Riunioni di CommissioneH-DIDATTICA
SPECIALE
Incontri con i medici e le altre
figure Professionali
Gruppo GLH d’Istituto
Consigli di Classe, Interclassi
tecniche, Riunioni per materie affini
Percorsi individualizzati o rivolti ad un piccolo gruppo
Es amico
Iniziative rivolte alla classe,personalizzate nell’individuazione
degli obiettivi da raggiungerees USCITE DIDATTICHE,
PROGETTI DI CLASSE
Laboratori proposti in
modo specifico per favorire lo
sviluppo di autonomie, di relazioni … di
integrazione nel gruppo
es Ritmìa
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La scelta delle iniziative è strettamente connessa alla specificità del deficit dell’alunno e alla consapevolezza dell’importanza di tutte e tre le direzioni di lavoro per promuovere il benessere psicofisico dell’allievo e il “piacere” di vivere la scuola ed il gruppo dei pari.La presenza nelle classi di alunni con differenti abilità sollecita e favorisce la ricerca di modalità di lavoro “fruibili” da tutti, stimola la ricerca di nuovi “percorsi” e la messa in atto di una didattica flessibile.
Il progetto INTEGRAZIONE, non si configura quindi come un Progetto rivolto essenzialmente agli alunni diversamente abili, bensì come la concreta opportunità di sperimentazione e realizzazione di iniziative ed esperienze importanti per tutti, all’interno di un contesto caratterizzato dalla cooperazione, dall’aiuto reciproco, dal rispetto della specificità di tutti e di ciascuno.
FINALITÀ Attivazione di iniziative didattiche varie e flessibili, occasioni per gli alunni di sperimentare il “successo” e la gratificazione personale, riscoprendosi capaci disaper essere (consapevolezza di sé,..autostima) saper fare (acquisire autonomie, abilità,…apprendere),saper relazionare (sviluppare interesse nei confronti dell’altro, comunicare in senso lato).
OBIETTIVIVivere la scuola come ambiente piacevole, ricco di stimoli, esperienze, relazioni
significative; creare spazi di lavoro accoglienti e garantire attenzione, rassicurazione e
contenimento; favorire lo sviluppo di autonomie personali e sociali; promuovere l’integrazione nel gruppo attraverso il potenziamento delle
capacità di interagire, socializzare e collaborare nella struttura sociale; migliorare il coinvolgimento, il senso di responsabilità, la concentrazione e
l’autonomia di lavoro relativamente ad alcuni compiti; promuovere la conoscenza di sé, delle proprie capacità per favorire il processo
di autostima; sollecitare l’espressione orale, grafica, corporea, scritta, per “documentare”
l’esperienza vissuta; favorire l’apprendimento attraverso la proposta di esperienze stimolanti, varie
e flessibili; incoraggiare l’utilizzo di sussidi o ausili funzionali all’apprendimento; attivare le sinergie tra le potenzialità nei diversi ambiti (cognitivo, fisico,
relazionale); potenziare l’osservazione, l’analisi, la sintesi, la comunicazione, anche
attraverso la proposta di attività e contenuti non di tipo disciplinare.
METODOLOGIA
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In questa ottica il LABORATORIO diventa uno dei fondamentali mediatori/contenitori dell’attività con gli alunni diversamente abili; requisito imprescindibile per favorire l’apprendimento risulta l’ESPERIENZA (insieme di eventi caratterizzati da una forte componente corporea e motoria, oltre che cognitiva e condivisa- costruita e vissuta con gli altri – in un clima relazionale non competitivo).Il Progetto mira all’offerta/attivazione di un ventaglio di “opportunità” in cui ciascuno individuo e ciascuna “mente” trovi spazio di realizzazione e di crescita (valorizzazione delle attitudini).Con gli alunni, inseriti nei rispettivi gruppi di appartenenza, saranno adottate le metodologie di lavoro previste dagli insegnanti di classe/sezione, integrate da interventi mirati, frutto della collaborazione tra gli insegnanti di sostegno, i docenti delle classi, gli educatori, gli esperti coinvolti nei Progetti.I diversi laboratori avranno lo scopo di promuovere negli alunni lo sviluppo cognitivo, relazionale e psico-fisico, nell’ambito di percorsi piacevoli e motivanti.Il rapporto con le altre figure professionali (neuropsichiatri infantili, psicologi, logopediste, assistenti sociali, educatori, fisioterapiste…) e con la famiglia, garantirà la promozione di un progetto complessivo di sviluppo dell’individuo, frutto di diversi punti di osservazione relativi ad ambiti e ruoli professionali specifici.
L’individualizzazione del lavoro, strettamente collegata al tipo di disabilità dell’alunno, potrà riguardare: la riduzione/semplificazione dei contenuti (predisposizione ed utilizzo di
materiale specifico, selezione dei contenuti,..); la proposta di materiale alternativo (ricerca di testi molto illustrati, semplici
come linguaggio, trasformazione dei contenuti in schemi, sintesi, mappe, rappresentazioni grafiche..);
la proposta di percorsi per la classe volti al raggiungimento di un maggiore benessere e allo sviluppo di relazioni positive tra i pari;
la proposta di attività pratiche rivolte a piccoli gruppi (cucina, realizzazione di oggetti con materiale di vario genere….);
il coinvolgimento nelle uscite (viaggi di istruzione, visite guidate, ma anche uscite nel territorio) ;
la sollecitazione all’utilizzo di sussidi e ausili specifici (computer e software acquistati, strumentazione specifica ..);
il coinvolgimento in attività laboratoriali proposte alla classe o ad un piccolo gruppo per promuovere l’integrazione e l’apprendimento.
Attività dei docenti Attività per gli alunni
IN FORMA TECNICA…..SINERGIA DI COMPETENZE SPECIFICHE
PROGETTO“DIVERSA…MENTE”
COMMISSIONEGRUPPO HProgetto
“IN FORMA TECNICA”
GRUPPO DI LAVORO HPER UNA BUONA INTEGRAZIONE
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Gli incontri tra docenti, neuropsichiatri e logopediste fanno parte di una fase estremamente importante al fine di una progettazione mirata ed efficace. Lo scambio di informazioni nel rispetto degli ambiti di competenza specifici potenziano l'osservazione e permettono di individuare attività, strategie e comportamenti che favoriscano la partecipazione e i processi di apprendimento degli alunni diversamente abili.
I LABORATORI DEL PROGETTO "DIVERSA…MENTE"
Ritmìa Ippoterapia Musicoterapia Laboratori..amo
Amico computer
DOCENTINEUROPSICHIAT
RILOGOPEDISTE
PROGETTAZIONE EFFICACE/
REALE INTEGRAZIONE
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FFINALITA’
Avvicinare i bambini alla musica rispondendo ad esigenze educative sia sul piano dell’integrazione relativamente al rilassamento, concentrazione, capacità di ascoltare ed ascoltarsi
Potenziare il controllo muscolare, l’attenzione, l’equilibrio, rafforzare l’immagine positiva di sé come soggetto capace di “occuparsi” del pony e “condurlo”
Favorire il benessere psicofisico del bambino attraverso la musica
Creare occasioni di apprendimento attraverso il fare, l’esperienza pratica, la manipolazione, la realizzazione di oggetti e manufatti.
Favorire e/o facilitare l’apprendimento utilizzando sussidi e ausili quali il computer e software specifici
A
L
U
N
N
I
CLASSI
Primaria"Bartolotti" di Savarna
Primaria "Rodari" di Mezzano
Primaria “Bartolotti” di Savarna ;Primaria “Pascoli” di S.Albert0 ;Primaria “Rodari” di Mezzano ;Primaria “Balella” di Piangipane Secondaria “Valgimigli” di Mezzano
Primaria “Pascoli” Primaria “Bartolotti”;
Primaria “Pascoli”;Primaria “Balella”;Primaria “Rodari”
Primaria “Bartolotti”;Primaria “Pascoli”;Primaria “Balella”;Secondaria I grado “Valgimigli”
ESPERTI
Zaccarelli Monica
RavaioliCristiana
fisioterapista della
riabilitazione equestre
Dalle Crode
Docenti di sostegno,di
classe, educatori
Docenti di sostegno
LUOGHI
Aule o altri spazi delle 2 Scuole Primarie coinvolte
Scuderia del Borgo, Ravenna
Aula della Primaria “Pascoli”
Aule attrezzate nelle sedi di frequenza degli alunni
Aule attrezzate nelle sedi di frequenza degli alunni
TEMPI
5 incontri per ciascuna classe indicativamente nel secondo quadrimestre
7 lezioni tra marzo e maggio
10 hIn alcune ore dell’anno scolastico in relazione al piano di lavoro
In alcune ore dell’anno scolastico in relazione al piano di lavoro
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Psicomotricità
LABORATORIO TEATRALE
FFINALITA’
Offrire uno spazio di crescita integrativo e complementare a quello scolastico al fine di favorire la presa di coscienza di sé e l’espressività
Offrire uno spazio di crescita integrativo a quello scolastico favorendo la riscoperta del proprio mondo emozionale per una migliore presa di coscienza di sé e degli altri
A
L
U
N
N
I
Primaria “Rodari”;Primaria “Balella”;Primaria “Bartolotti”
Secondaria “Valgimigli”
ESPERTI
Fiorenza Paganelli
Esperto di teatro
LUOGHI
Centro di Psicomotricità di Ravenna
Palestra Secondaria “Valgimigli”
TEMPI
12 incontri Da concordare
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RISULTATI ATTESI
Tutte le tipologie di laboratori considerati mirano al raggiungimento del benessere psicofisico dell’alunno disabile, inteso come miglioramento significativo del:
livello di comunicazione raggiunta con i coetanei; livello di sviluppo delle abilità sensoriali; livello dei risultati di apprendimento.
Fondamentale importanza va inoltre attribuita al raccordo con le famiglie, il personale del Consorzio per i Servizi sociali, gli operatori del M.O.N.P.I (ASL di Ravenna) per la verifica in itinere del lavoro.
VERIFICA E VALUTAZIONELa verifica dei Progetti avrà luogo in occasione dei Lavori di Commissione, del GRUPPO GLH d’Istituto, all’interno dei Consigli di Classe o delle interclassi tecniche, in occasione degli incontri con i medici, durante l’attività quotidiana con gli alunni.Le verifiche a breve, medio e lungo termine per i singoli allievi riguarderanno la rilevazione di cambiamenti in termini di: - nuovi bisogni/esigenze;- maggiore disponibilità alla relazione e integrazione nel contesto dei pari; - sviluppo di autonomie;- acquisizione di nuove conoscenze e competenze.La registrazione dei cambiamenti nei diversi ambiti farà riferimento all’osservazione sistematica, alla valutazione dei lavori prodotti, al grado di partecipazione dimostrato, all’impegno profuso.La valutazione sarà il risultato complessivo dell’evoluzione registrata nel bambino/ragazzo, relativamente ai diversi ambiti di sviluppo: a) affettivo-relazionale;b) neuropsicologico-cognitivo;c) comunicativo-linguistico;d) senso-motorio;e) dell’autonomia.
IN RETE PER L’INTEGRAZIONE
Anche per il corrente anno scolastico 2009/2010 l’ Istituto è coinvolto in un PROGETTO IN RETE con altre Scuole del Comune di Ravenna :
CON … TATTO. La didattica laboratoriale per l’integrazione di alunni disabili.Il Progetto è stato presentato in RETE per l’accesso ai fondi previsti dalla L.R 12 del 2003 dalle seguenti istituzioni scolastiche:IX Circolo di Ravenna (Scuola Capofila);III Circolo di Ravenna;Istituto Comprensivo di S.P. in Vincoli;Istituto Comprensivo di Mezzano
OBIETTIVI□ Favorire la positiva integrazione dell’alunno diversamente abile grazie
all’acquisto e all’utilizzo di ausili e/0 sussidi specifici□ Sviluppare abilità e/o autonomie relative all’utilizzo di ausili e sussidi specifici
RISULTATI ATTESI
ARRICCHIRE LA DISPONIBILITA’ DI SOFTWARE E LA CONOSCENZA DELLE POSSIBILITA’ DI UTILIZZO;
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SVILUPPARE/POTENZIARE LA CAPACITA’, DA PARTE DEL BAMBINO/RAGAZZO, DI UTILIZZARE AUSILI E SUSSIDI SPECIFICI TRAENDONE BENEFICIO AI FINI DELL’APPRENDIMENTO SCOLASTICO
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5.Area della Continuità Docente responsabile della funzione strumentale Nicoletta Ballardini
La continuità del percorso educativo è la condizione essenziale per assicurare agli alunni il positivo conseguimento delle finalità dell’istruzione e attuare il raccordo pedagogico curricolare ed organizzativo con l’ordine di scuola precedente e successivo.
Il concetto di continuità raccoglie in sé, ne è costituito e le collega, molte istanze pedagogiche fondamentali: Individualizzazione Formazione Collegialità Rispetto Autostima Motivazione Patto di reciprocità tra scuola e famiglia.
Il rispetto delle individualità e delle diversità culturali, basato sulla conoscenza quale processo aperto, in continuo divenire, è anche la messa in discussione di ogni forma pregiudizievole di pensiero e di affermazione. In tal senso la scuola promuove la stima e l’autostima, perché la continuità del processo educativo si basa sul disvelamento, sulla ricerca e sullo sviluppo delle proprie e delle altrui conoscenze, competenze, intelligenze, categorie valoriali.
Soltanto dove l’identità di ciascuno è riconosciuta e valorizzata nascerà la sicurezza per muoversi alla scoperta del mondo e degli altri con una fiducia che non necessita ancorarsi a preconcetti, mode, ideologie.
Da questi presupposti deriva una impostazione pedagogica e didattica che vede nell’individualizzazione uno dei suoi fondamenti. L’intervento educativo sarà il più possibile intenzionale e mirato alla persona, ai suoi processi cognitivi, al rispetto dei suoi tempi e della sua emotività. Altro cardine di questo impianto sarà la motivazione, perché essere motivati all’apprendimento è possibile se il coinvolgimento è autentico, quando, cioè, la persona è compresa nella sua interezza e realtà.
E’ obiettivo imprescindibile il successo formativo e la lotta alla dispersione scolastica ed ai motivi che la sostengono.
Discende da tale impostazione l’evidenza e l’esigenza di una formazione per gli insegnanti che abbia essa stessa le caratteristiche di continuità sino a qui descritte.
FINALITÁ GENERALECreare una continuità effettiva del processo formativo
a cui concorrano i vari ordini di scuola,individuando gli strumenti e le strategie
per consentire a ciascuno
di costruire la propria identità.Garantire a ciascuno pari opportunità nel rispetto della
diversità,orientando e sostenendo gli allievi
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L’attività di docente è vista in quest’ottica come continua attività di ricerca, riflessione, autoriflessione. Il processo di continuità è costituito certamente in grande misura dai momenti di incontro e scambio tra insegnanti, affinché il passaggio da un ordine di scuola all’altro rappresenti un processo di sviluppo meditato, sostenuto, promotore di autonomia.
Le attività di continuità intendono promuovere: agio e serenità, specie nei momenti di passaggio da un ordine di scuola all’altro; la possibilità per ogni bambino/a e ragazzo/a di veder riconosciuta la propria
individualità ed il proprio percorso; un atteggiamento non competitivo ma collaborativo, basato sulla
consapevolezza di esserci e di essere parte importante di un gruppo; processi di apprendimento basati sulla consapevolezza e sullo sviluppo di
autonomia; processi di riflessione e autoriflessione rispetto al proprio agire ed al proprio
vissuto; la prevenzione di difficoltà di inserimento e di percorso per quei bambini e
bambine con più alta possibilità di incontrare nella scuola barriere e incomprensioni;
il raggiungimento di obiettivi specifici e/o trasversali attraverso le attività proposte nei progetti;
collaborazione, condivisione e arricchimento professionale per i docenti; collaborazione e condivisione con le famiglie.
La continuità è agita su diversi livelli:In verticale
continuità fra Nido e Scuola dell’Infanzia; continuità fra Scuola dell’Infanzia e Scuola Primaria; continuità fra scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado;
In orizzontale, attraverso:
laboratori fra classi parallele dello stesso ordine di scuola; attività di confronto sulla didattica e passaggio di informazioni da un grado di
scuola all’altro.
OBIETTIVI SPECIFICI DEI PROGETTI PREDISPOSTI PER LE CLASSI “PONTE”
Lavorare in un percorso operativo comune ai due ordini di scuola; “attrezzare” emotivamente i bambini e le bambine per un ingresso sereno nella nuova
scuola; stimolare la curiosità; creare momenti di accoglienza per gli alunni e per le famiglie; collaborare per la costruzione di una “mente aperta” a ogni esperienza,
potenziando il pensiero divergente; offrire elementi concreti per i processi di costruzione di socializzazione e inter-
azione; predisporre all’ascolto e alla conoscenza di se stessi; favorire una partecipazione attiva e inter-attiva alle norme che regolano la vita
sociale; incoraggiare la libera espressione di idee, emozioni e stati d’animo da condividere
con compagni ed adulti.
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COMMISSIONE CONTINUITÁ
Lo strumento operativo che consente la pianificazione e la realizzazione delle attività è la “Commissione Continuità-Orientamento”.
Questa, coordinata dalle figure strumentali preposte a tale funzione, si incontra al fine di:
individuare ed elaborare gli strumenti operativi e le strategie per realizzare una sempre migliore continuità educativa all’interno dell’Istituto Comprensivo;
proporre e coordinare le linee generali dei percorsi di continuità e orientamento;
informare e socializzare le iniziative proposte affinché possano essere condivise e accettate da tutti i docenti dell’Istituto;
creare momenti di collaborazione e condivisione di percorsi operativi- didattici tra gli insegnanti dei diversi ordini di scuola, momenti che si realizzano in lezioni e laboratori nelle classi ponte;
organizzare le attività in comune tra gli alunni delle classi ponte; coordinare l’intero piano dell’orientamento, le visite alle scuole superiori, gli
OPEN DAY, le attività di incontro con gli psicologi, il supporto informativo-formativo a studenti e famiglie.
CONTINUITÀ FRA CLASSI PONTE:
Attività di manipolazione e narrazione con il Nido; interscambi professionali
NIDO /INFANZIA
Vicini Con Il Nido
Percorso introspettivo alla scoperta
delle proprie e delle altrui emozioni , per vivere, al meglio,
il proprio stato d’animo
Oggi, io sono…
Scrittura corale di un libro itinerante dove a raccontare la scuola
per una volta, sono i suoi arredi
( il banco, la lavagna, la bandiera, il gesso..)
attraverso le poesie , le narrazioni , i calligrammi scritti dai ragazzi
Ascolta…la scuola ti parla
Le “voci “ dei docenti si accordano per lezioni corali da tenere nelle classi ponte:
Lezioni a più voci
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nelle quinte e nelle ultime sezioni della scuola dell’infanzia
ACCOGLIENZA:visite alle scuole
Laboratori, feste dell’accoglienza e della congedanza
Open day
Incontri serali condotti da espertiper
condividere, accogliere e sostenerele famiglie
nelle fasi di inserimento scolastico e di passaggio da un ordine di scuola
ad uno successivo
Driin!Inizia la scuola, siete pronti?
PROGETTI IN LINGUA INGLESE E FRANCESE
Drammatizzazioni ed eventi teatrali in lingua inglese
per le classi V e
prime medie
Theatre togheter
Lettore di madrelingua ingleseper le classi quinte e per le
classi della secondaria di primo grado
Talk to the world
Laboratori di cucina per la preparazione di piatti
tradizionali della cucina inglese Learn while cooking
Drammatizzazioni ed eventi teatrali con attori di madrelingua
francese Surprise! Surprise!
Laboratori di cucina per la preparazione di piatti
tradizionali della cucina francese
Je cuisine… j’apprends
PROGETTI IN CONTINUITÀ ORIZZONTALE: Esperienze fra classi parallele di plesso e di Istituto
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Iniziative, percorsi ed esperienze didattiche per le regole di comportamento sicuro sulla strada
PatentinoEducazione stradale e educazione
alla legalità
Continuità docenti : passaggio informazioni , progettazioni, condivisioni
Passaggio di informazioni da un ordine all’altro con:
schede di presentazione incontro tra docenti delle
future classi prime e i docenti della scuola dell’infanzia
In-forma continuata
6. Area dell’ Orientamento Docente responsabile della funzione strumentale Stefania Mosca
L’esigenza di elaborare un Progetto comune fra Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado ed Istituti Superiori (Scuola Secondaria di secondo grado), accorpando finalità ed obiettivi generali dei tre filoni tradizionali di intervento:
Accoglienza Continuità didattico – educativa Orientamento
nasce dalla necessità di predisporre azioni mirate al recupero e al consolidamento costante del patrimonio emozionale e cognitivo che il l’alunno si è costruito attraverso le precedenti esperienze scolastiche e non.
In quest’ottica sarà quindi di fondamentale importanza utilizzare modalità di lavoro improntate al rispetto reciproco, all'attenzione delle singole specificità, alla consapevolezza della pari dignità fra i diversi ordini di scuola.
Attraverso le attività di orientamento si intende:
Agevolare il passaggio da un ordine di scuola all’altro; Rafforzare l’interesse nei confronti di un’esperienza scolastica nuova;
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Stimolare la capacità di operare scelte consapevoli, autonome e rispondenti alle proprie esigenze ed aspettative, pur nel rispetto delle diversità e degli spazi altrui;
Accompagnare i ragazzi a capirsi, a “sperimentarsi”, a definire un proprio percorso formativo, rimuovendo eventuali ostacoli che possono ridurre la loro libertà di scelta;
Dare risposta ai bisogni di appartenenza e di autorealizzazione che ciascun alunno esprime in maniera personale;
Prevenire le situazioni che possono dare origine a fenomeni di disagio, disadattamento e dispersione scolastica.
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IL CONCETTO DI ORIENTAMENTO
La scuola è luogo di lunga convivenza tra persone di età, cultura e provenienza diverse, le quali via via costruiscono una rete di relazioni che potrà essere più o meno positiva anche in conseguenza alla scelta delle azioni pianificate.
“Orientare significa individuare le caratteristiche di un individuo e diagnosticare il ruolo sociale e professionale cui è più adatto. Orientare
significa però allo stesso tempo far conoscere le opportunità esistenti, che stanno cambiando. L’esigenza sarà perciò anche quella di diffondere le
informazioni”.
Il termine orientamento indica sempre più un’azione che implica un processo psicologico, sociale e culturale che ciascun individuo attua per auto-determinarsi in ogni ambito della sua vita.
L’orientamento dei ragazzi verso gli istituti superiori avviene quindi sempre più attraverso un approccio funzionale che tiene conto della vita dell’individuo nella sua interezza e complessità. Viene cioè esplorata la relazione tra l’individuo e le proprie risorse, e tra l’individuo e il contesto di appartenenza. In questo processo di conoscenza, l’orientamento, al pari dell’educazione, si pone l’obiettivo di evidenziare gli interessi personali e professionali degli alunni, i loro valori, le loro motivazioni.
Nel corso dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di I grado l’attività di orientamento comprende tutte quelle iniziative volte a favorire la conoscenza di sé da parte degli alunni e anche delle proprie attitudini, abilità, aspirazioni, che proiettano i ragazzi “Mi oriento…nella scuola”. Prevede cioè iniziative comprese nell’area del sé, che riguardano la sfera psicologica dell’alunno, e dell’altro da sé, che prevedono il relazionarsi dello studente con gli istituti superiori ed in seguito con l’Università o il mondo del lavoro. Gli insegnanti di lettere condurranno nelle classi III un dialogo che stimoli le capacità introspettive del ragazzo, l’autoanalisi, la presa di coscienza dei propri problemi e delle proprie esigenze.
ORIENTAMENTO COME “CONTINUITÀ”
Se per “continuità” si intende l’insieme delle iniziative volte ad aiutare gli alunni dell’ultima classe della Scuola Primaria ad intraprendere il nuovo percorso
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all’interno della scuola media ed approfondire la collaborazione fra i docenti della Scuola Primaria e quelli della Secondaria di I grado, tale termine potrà quindi essere utilizzato anche con riferimento alle attività organizzate per gli studenti dell’ultimo anno della Scuola Secondaria di I grado nell’ottica dell’inserimento graduale di questi negli Istituti Superiori.
ORIENTAMENTO COME “ACCOGLIENZA”
Chi accoglie si dichiara disponibile ad accompagnare, ad “orientare”, diventando in tal modo responsabile della relazione educativa che si instaura. Circoscrivere l’accoglienza degli Istituti Superiori ai primi giorni o ad un breve periodo di scuola, limitandola ad un insieme di eventi quali LABORATORI e/o OPEN DAYS sia pur stimolanti, che favoriscono l’inserimento, significa tuttavia sminuirne il significato.
Accogliere significa innanzi tutto porsi in atteggiamento di ascolto rispetto al nuovo arrivato ed attivarsi per favorire il suo inserimento nel gruppo, nella comunità, in modo da contenere l’ansia e la preoccupazione di chi si trova ad entrare in un ambiente nuovo e sconosciuto.
Poiché l’accoglienza può considerarsi preliminare all’acquisizione di conoscenze e competenze più approfondite, è ormai prassi comune aderire a proposte di attività da parte degli Istituti Superiori che trovano continuità nel tempo e nello spazio. Ciò permette di non lasciare alla casualità i momenti dell’azione didattica, poiché vengono coinvolti tutti i soggetti che agiscono all’interno della comunità educante: alunni, genitori, famiglie, docenti, dirigenti, ciascuno con ruoli e compiti specifici. Una positiva comunicazione fra gli adulti, permetterà di attivare linee educative comuni e coerenti, basate su criteri di gradualità, flessibilità e costanza.
“Orientare significherà quindi sostenere l’individuo nei momenti di transizione con strumenti informativi e psico-diagnostici; in tal modo il processo di orientamento si tradurrà in una scelta fra opportunità date”.
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L’attività di orientamento può quindi essere sintetizzata come segue:
1. INFORMAZIONE ALL’UTENZA:
Attraverso l’allestimento dei “Banchetti informativi”, in cui i docenti di tutte le Scuole Superiori di Ravenna incontrano, in sede, i genitori degli alunni di terza media, per fornire loro tutte le informazioni relative ai nuovi indirizzi; Attraverso un incontro con un esperto del Centro Servizi di Lugo, al fine di chiarire le offerte formative dei diversi Istituti Superiori; Attraverso l’analisi dell’offerta formativa dei vari Istituti Superiori durante le ore di lezione da parte dei docenti curricolari; Attraverso incontri tra i docenti referenti per l’orientamento delle Scuole Secondarie di I grado del territorio e i docenti della Scuola Secondaria di II grado, durante i quali questi ultimi illustrano il Piano dell’Offerta Formativa del loro Istituto, le caratteristiche dei corsi, le varie figure professionali in uscita; Tramite visite agli Istituti Superiori per gruppi di interesse, e/o attraverso visite in compagnia dei genitori durante gli “Open Days”. Nel corso del primo e secondo quadrimestre inoltre, gli Istituti Superiori organizzano laboratori pomeridiani, concordati con i docenti referenti per l’orientamento delle Scuole Medie, che garantiscono l’accoglienza dell’eventuale nuova utenza attraverso iniziative intese a mettere a proprio agio i ragazzi che stanno per operare una scelta.
2. ATTIVITÀ DI CONOSCENZA DEL SÉ:
Tramite laboratori e progetti che si svolgono nel corso del II e III anno di Scuola Secondaria di I grado; tali laboratori sono organizzati dai docenti curricolari per la focalizzazione delle problematiche generali legate al passaggio alla scuola superiore e alla scelta dell’indirizzo di studi. Si potrebbe quindi parlare di didattica orientante: l’orientamento va cioè intrecciato alle discipline per svolgere una funzione educativo-formativa, di abilitazione a competenze trasversali e ad una progettualità personale e dinamica.
3. INCONTRI CON GENITORI ED ALUNNI:
Tramite il supporto a genitori ed alunni nella conoscenza delle problematiche legate all’adolescenza e alla scelta di un nuovo percorso formativo.
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Offerta di un banchetto informativo in cui contestualmente genitori e alunni possano reperire informazioni riguardanti gli indirizzi delle Scuole Superiori direttamente dai docenti delle stesse, in modo da ottenere consulenze individualizzate.
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L’orientamento si articola in più attività, afferenti al macro progetto d’Istituto, “Mi oriento…nella scuola”:
“Mi oriento…nella scuola”
Test somministrati dai docenti curricolari per la valutazione e autovalutazione delle attitudini, finalizzati ad una scelta consapevole della Scuola Secondaria di Secondo Grado.
“La conoscenza di sé”
Partecipazione in orario scolastico a:- stage presso l’IPSSAR di Cervia
destinato alle classi II e agli alunni interessati di III;
- laboratori scientifici di chimica/fisica organizzati presso l’Istituto Superiore I.T.I.S. di Ravenna, destinati alle classi II e III.
- laboratori scientifici presso l’Istituto Superiore I.T.I.S. e dall’ Ist. Tecn. Agrario di Ravenna, destinati alle classi III.
“Sperimentiamo!”
Visita in orario extra-scolastico a:- stage e/o laboratori organizzati di
mattina e/o pomeriggio presso le Scuole Secondarie di Secondo Grado;
- open day organizzati nelle sedi di Licei, Istituti Tecnici e Professionali.
“Sperimentiamo, ma autonomamente!”
Informazione tramite:- distribuzione, alle classi III, di
prospetti sintetici, riportanti le date degli open day presso le Scuole Secondarie di secondo Grado;
- iniziativa dei“Banchetti informativi organizzati tra dicembre-gennaio, presso la sede di Mezzano, con la partecipazione, in un unico momento pomeridiano, dei docenti delle Scuole Secondarie di Secondo Grado;
- incontro con un esperto del Centro Servizi di Lugo per essere introdotti alle offerte formative delle diverse Scuole Superiori.
“Ultime notizie!!!”
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INFORMAZIONI UTILI:
ISTITUTI SUPERIORI DI II GRADO, SEDI DI RAVENNA
I.P.S.I.A. "Costantino Callegari"Via Umago. 18 - Ravenna - tel. 0544.420329, fax [email protected] - [email protected]
I.P.S.S.C.T. "Adriano Olivetti"Via N. Bixio, 25 - Ravenna - tel. 0544.30326, fax [email protected] - [email protected]
I.S.A. "Gino Severini" (ISTITUTO STATALE D’ARTE PER IL MOSAICO)Via P. Alighieri, 8 - Ravenna - tel. 0544.218193, fax [email protected]
Istituto Magistrale "Margherita di Savoia"P.zza A. Garibaldi, 2 - Ravenna - tel. 0544.213553, fax [email protected]
I.T.A.S. "Luigi Perdisa" (ISTITUTO TECNICO AGRARIO STATALE)Via dell'Agricoltura, 5 - Ravenna - tel. 0544.450079, fax [email protected]
I.T.C.T.C. "Giuseppe Ginanni" (ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE E PER IL TURISMO)Via G. Carducci, 11 - Ravenna - tel. 0544.36449, fax 0544.30396 SuccursaleVia G. Marconi s.n. - Ravenna - tel. [email protected]
I.T.G.S. "Camillo Morigia" (ISTITUTO TECNICO STATALE PER GEOMETRI)Via G. Marconi, 6 - Ravenna - tel. 0544.400287, fax [email protected]
I.T.I.S. "Nullo Baldini"Via G. Marconi, 2 - Ravenna - tel. 0544.404002, fax [email protected]
Liceo Artistico "Pier Luigi Nervi"Via Tombesi dall'Ova, 14 - Ravenna - tel. 0544.38310, fax [email protected]
Liceo Classico "Dante Alighieri" P.zza A. Garibaldi, 2 - Ravenna - tel. 0544.213553, fax [email protected]
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IPSSAR Cervia (ISTITUTO PROFESSIONALE STATALE PER I SERVIZI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE) Piazzale Pellegrino Artusi, 7 48015 Cervia tel. 0544.976498 fax 0544.976508 [email protected] - www.ipssarcervia.it
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Area 7 Formazione Docenti responsabili della funzione strumentale Maria Claudia Folicaldi –
Giulia Montanari Iniziative di formazione proposte all’Istituto
1. “ COSTRUZIONE DI CURRICOLI VERTICALI ”
2. “ RAGAZZI AD…AGIO”
3. “ INTERCULTURA ”
4. “ I ‘CAFFE’ ’ DELLA DIDATTICA…”
5. “ EDUCARE CON IL FANGO ”
6. “DIDATTICA DELLE LINGUE COMUNITARIE”
7. “…MA CHE MUSICA MAESTRO! ”
8. “DANZE-GIOCO”
9. LA STANZA DI ANNA: “SCUOLA E FAMIGLIA INSIEME E’ MEGLIO”
( riservato a docenti e famiglie di S.Alberto)
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SI VALUTERANNO ULTERIORI INIZIATIVE PROPOSTE SIA DALLECOMMISSIONI DELL’ISTITUTO, SIA DA ALTRI ENTI DA INSERIRE NEL
PIANO DI AGGIORNAMENTO, PREVIO SONDAGGIO PERVERIFICARNE L’INTERESSE DA PARTE DEI DOCENTI E LA
DISPONIBILITA’ ALLA PARTECIPAZIONE.
Premessa
Le attività di formazione e aggiornamento predisposte dal nostro Istituto nascono dalla consapevolezza che la qualità del servizio scolastico vada di pari passo con la crescita professionale degli insegnanti e del personale della Scuola. Le funzioni strumentali a sostegno del lavoro del docente, raccolte le proposte del personale dell’Istituto attraverso un sondaggio e sentito il parere dei componenti della commissione di riferimento, hanno elaborato un ipotetico piano annuale di formazione in cui propongono iniziative di aggiornamento professionale di carattere trasversale che valorizzino in senso formativo il lavoro collegiale
CORSO DI AGGIORNAMENTO
“COSTRUZIONE DI CURRICOLI VERTICALI” “ RAGAZZI AD…AGIO” “ LA SCUOLA E LE FAMIGLIE DI ALUNNI
MIGRANTI ”
“I ‘ CAFE’ ‘ DELLA DIDATTICA” “ EDUCARE CON IL FANGO” “ DIDATTICA DELLE LINGUE COMUNITARIE ” “…MA CHE MUSICA MAESTRO!” “DANZE – GIOCO” LA STANZA DI ANNA: “SCUOLA E FAMIGLIA
INSIEME E’ MEGLIO”
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degli insegnanti, promuovano innovazione e consolidino la condivisione della progettazione didattica tra i docenti dei vari ordini di scuola dell’Istituto, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e le indicazioni della Dirigente Scolastica.Anche durante quest’anno scolastico si cercherà di valorizzare le competenze interne all’Istituto e di dare spazio alla divulgazione di esperienze didattiche significative realizzate da docenti interni.Si auspica che i docenti partecipanti ai vari corsi diffondano le proprie esperienze anche ai colleghi dei propri team di lavoro e/o plessi al fine di condividere e partecipare le occasioni di arricchimento professionale.
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PROGETTUALITA’ DI SEDE
La Progettualità di sede sviluppa tutti quei progetti e laboratori che assumono all’interno dei vari plessi una connotazione maggiormente contestualizzata.Per laboratorialità di sede s’intendono quelle iniziative di completamento e sviluppo dell’offerta formativa d’Istituto.Le programmazioni di sede visualizzano in maniera dettagliata la progettualità di contesto specifico ma, non tralasciano gli intrecci con i grandi settori di progettazione formativa d’istituto.Le mappe che seguono evidenziano queste specificitàSono possibili piccoli errori ed omissioni derivanti dalla continua flessibilità della progettazione.
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Cultura della memoriaFinalità:
formare una coscienza individuale e collettiva basata sui
fondamental0i valori costituzionalidemocrazia, pace , libertà
individuando lo stretto rapporto che lega la storia alla memoria
Promozione all’agioFinalità:
attivare iniziative , laboratori ed esperienze didattiche finalizzate a stimolare la
curiosità e la motivazione
all’apprendimento, affinchè possano essere valorizzate le
diverse intelligenze
Continuità Finalità:
creare le condizioni che permettano a ciascun alunno di
costruire la propria identitàa cui concorrono unitariamente i vari ordini di scuola e i diversi aspetti dell’azione educativa.
Progettualità di sedeFinalità:
garantire a tutti il diritto all’apprendimento e al successo
scolastico valorizzandole diversità di ogni genere,
attingendo a specifici bisogni tematici e interessi sorti nella
peculiarità del nostro territorio
I SAPORI DELLA MEMORIAFIANCO A FIANCO
UN TEATRO PER POCHI
VICINI CON IL NIDO OGGI I SONO…
FACCIAMO INSIEME UN VIAGGIO..
PROGETTUALITA’ DI SEDE S.ANTONIO
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Promozione all’agioFinalità:
attivare iniziative , laboratori ed esperienze didattiche finalizzate a stimolare la
curiosità e la motivazione
all’apprendimento, affinchè possano essere valorizzate le
diverse intelligenze
Continuità Finalità:
creare le condizioni che permettano a ciascun alunno di
costruire la propria identitàa cui concorrono unitariamente i vari ordini di scuola e i diversi aspetti dell’azione educativa.
Progettualità di sedeFinalità:
garantire a tutti il diritto all’apprendimento e al successo
scolastico valorizzandole diversità di ogni genere,
attingendo a specifici bisogni tematici e interessi sorti nella
“Mani di argilla” Laboratorio musicale
Oggi io sono
L’ambiente intorno a..
e”osservo,esploro,conosco “ Cresciamo con il teatro “documento Il mondo dell’arte
PROGETTUALITA’ DI SEDE SAN MICHELE
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Progettualità di sede
1.Cultura della
memoria
PROGETTO MEMORIA → Commemorazione 27 gennaio e 25 aprile → CONCORSO Bachi ( classe 1- 4-5A e 5B) → I VIAGGI DELLA MEMORIA (CLASSI 5A -5B)
Adotta un nonno ( classi 1-- 3- 4-5A)
Ravenna – Ostia : Storia di acque e di terre ( classi 5 A e 5 B)
I viaggi della memoria ( classi 5B e 5A )
CONSULTA
Laboratorio Italiano Lingua 2 classe 1 Progetto di mediazione interculturale in
lingua ucraina (classe 4 A) Laboratorio L2 Progetto articolo 9 classe 4
Amico computer ( 5A e 5 B) Ritmia Ippoterapia
Learn while cooking ( classe 3 – 4 -5 A e 5B) Progetto continuità tutte le classi Theatre together ( classe 5 A e B) Talk to the world ( classe 5A e B) Educazione stradale ( classe 1-2-3-4 ) Ascolta la Scuola ti parla ( classi 5 A e B) Lezioni a più voci
Bioregionalità ( classe 1 – 5A- 5B) P 75
Creatività ( 1-2-3-4-5A- 5B) Imparambiente Letture in Biblioteca Educazione ambientale: per un futuro
eco-logico; puliamo il mondo
5.Continuità
2.Promozione all’agio
4.Integrazione
Corpo e movimento ( classi 1-2- 3- 4- 5A-5B)
Corpo giochi ( classi 5A ) Teatro ( classi 1-2-3-4 ) La stanza di Anna :
P75 Ben-essere ( Classe 4- 5 A e B ) Balliamo sul mondo Progetto danze tutte le
3.Intercultura
SCUOLA PRIMARIA “G.PASCOLI”
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Progettualità di sede
1.Cultura della
memoria
“VOCI DAL PASSATO – RADIOFONIE DELLA MEMORIA” (Partecipazione al concorso: “IL GIORNO DELLA MEMORIA. UN COMPAGNO DI SCUOLA: ROBERTO BACHI, AUSCHWITZ, MATRICOLA N.16797), tutte le classi
COMMEMORAZIONE 27 GENNAIO – Legge 20 luglio 2000, n. 211, Istituzione del "Giorno della Memoria" in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, tutte le classi
COMMEMORAZIONE 25 APRILE – FESTA DELLA LIBERAZIONE, tutte le classi
FARE STORIA CON LA STORIA: La voce della terra: il fischietto d’argilla e la magia della natura; A trebbo: etnomusicologia e narrazione
“EMERGENZA LINGUA: laboratorio di italiano L2 per l’apprendimento della lingua della comunicazione e dello studio”, specifico per alunni migranti
“PROGETTARE / VIVERE IL / NEL VILLAGGIO GLOBALE”, classi 3^, 4^, 5^
IPPOTERAPIA, classe 3^ RITMIA, classe 2^ PSICOMOTRICITA’, classe 4^ LABORATORIAMO, classi 2^, 3^ AMICO PC, classi 2^, 3^
“ASCOLTA … LA SCUOLA TI PARLA”, classe 5^ “OGGI IO SONO”, classe 1^
“LABORATORIO DI MOSAICO” “AMICO FLAUTO” “LE UOVA E I PULCINI” “LABORATORIO DI MUSICA” “LABORATORIO BACO DA SETA” “VITA SICURA” “CULTURA E TRADIZIONE A TAVOLA” “A SCUOLA IN TEATRO” “MERCATINO D’INVERNO” “LA SEGAVECCHIA” “CORPO, MOVIMENTO, SPORT” “OFFICINA DEI COLORI” “PREZIOSA COME L’ACQUA” “I PIONIERI DEL VOLO” “LE MANI IN PASTA” “LA GRANDE MACCHINA DEL MONDO” – Iniziative didattiche del
Gruppo Hera “PROGETTO ANSEM”
5.Continuità
2.Promozione all’agio
4.Integrazione
“A CHE LIBRO GIOCHIAMO?”, tutte le classi “CORPO GIOCHI A SCUOLA”, tutte le classi
3.Intercultura
SCUOLA PRIMARIA “M. BARTOLOTTI” - SAVARNA
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Progettualità di sede
1.Cultura della
memoria
Fare storia con la storia cl. 1° B 1 ° CLaboratorio “ I fischietti di argilla “
Un mondo a calori 5° A
Ascolta la scuola ti parla “ Oggi mi sento “ Learn while coking cl. 3 – 4 – 5 Theatre together cl. 5Talk to the word cl. 5
Progetto di musica “ koro” 1° A – 1° B – 1° CLetture animate con Francesca FerruzziInformatica futura
5.Continuità
2.Promozione all’agio
Progetto Pallavolo RavennaCultura e tradizione a tavolaAmsem Gioco Sport
3.Intercultura
SCUOLA PRIMARIA/ SECONDARIA “ RODARI “ “
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Progettualità di sede
1.Cultura della
memoria
Ravenna- Ostia storia di acque e di terre (quinte) Fare storia con la storia (terze)
Azur e Asmal ( classi seconde e quinte)
Ascolta..la scuola ti parla (quinte- prime second.1°grado) Oggi,io sono…(infanzia- primaria) Educazione Stradale (tutte) Learn while coking (terze quarte quinte) Theatre together (quinte) Talk to the word (quinte)
PICCOLI ARTISTI CRESCONO (tutte) CREATIVA…MENTE (seconde terze quarte) QUATTRO PASSI FRA GLI SCACCHI (terze quarte quinte) INDOVINA LIBRO (quarte quinte) RICICLANDO (tutte)
5.Continuità
2.Promozione all’agio
Sportivamente (tutte) Pallavolando (terze quarte quinte) Doposcuola FRA.CA:BA’
3.Intercultura
SCUOLA PRIMARIA “ C. BALELLA
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Progettualità di sede
1.Cultura della
memoria
1) “Fare Storia con la Storia”2) “Celebrazione della Giornata della
Memoria”3) “Viaggio d’Istruzione: Torino, prima
Capitale d’Italia”4) “Consulta dei Ragazzi e delle Ragazze”
1) “In-forma tecnica”2) “Ippoterapia”
1) “Ascolta...la scuola ti parla”2) “Open Day”3) “Prestito professionale”4) “Educazione stradale”5) “Talk to the world”6) “Theatre together”7) “Je cuisine...j’apprends”8)” Traccia continua”9) “In-forma continuata”
1) “Laboratorio di espressività, emozioni e creatività”2)” Progetto teatrale Beppe Aurilia”3) “In Colonna”4) “La tempera di Leonardo”5) “Libera Terra-Educazione alla legalità”6) “Alfabeti migranti”7) “Giornata dello Sport”
4.Continuità
2.Promozione all’agio
3.Integrazione
1) “Sportello d’Ascolto”2) “Spaziando” (attività pomeridiane di
doposcuola FRA.CA.BA)3) “Torneo di geografia”4) “Progetto di recupero”
SCUOLA SECONDARIA “F.CASADIO” “
5.Orientamento
“Mi oriento...nella scuola” si articola nelle seguenti azioni:1) “La conoscenza di sé”2) “Sperimentiamo”3) “Sperimentiamo, ma autonomamente”4) “Ultime notizie!”
Progettualità di sede
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Progettualità di sede
1.Cultura della
memoria
Arci25aprile Concorso Bachi Fare storia con la storia Viaggio della memoria a Carpi e Fossoli Viaggio a Torino Visioni di Pace Consulta delle ragazze e dei ragazzi
Progetto diversa…mente Teatro extrascolastico Beppe Aurilia Amico computer Ippoterapia Progetto in forma tecnica
Ascolta-la scuola ti parla Prestito professionale Open days Lettorato di lingua inglese Talk to the world Teatro in francese Educazione stradale In forma continuata
Emosolidarietà Astronomia Educazione alla salute Il quotidiano in classe Educazione all’affettività e
sessualità Avvio al latino La giustizia Libera terra Gioco sport Ricicladino
5.Continuità
2.Promozione all’agio
4.Integrazione
Conosciamo l’Europa Torneo di geografia Doposcuola Fare teatro per conoscersi Sportello d’ascolto scuola Ex ad hoc Progetto Play Help recupero disciplinare
SCUOLA PRIMARIA/ SECONDARIA “ M.Valgimigli “
6.Orientamento
Oltre la scuola media Attività di conoscenza del sé Incontri con genitori ed alunni Banchetti informativi scuole superiori
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1.Cultura della
memoria
Sul filo della memoria (tutte le classi) Celebrazione del XXV Aprile ( tutte le
classi) Concorso Roberto Bachi ( Classi I a e
B) Viaggi nei luoghi della memoria
In- forma tecnica
o Progetto Accoglienza (classi prime e seconde)
o Educazione alla sicurezza stradale (tutte le classi)
o Idoneità alla guida del ciclomotore classi terze
o La scuola ti parla ( scuole Primarie Savarna e S. Alberto con Scuola Secondaria I Grado S. Alberto
o Theatre together ( classi 1 A e B “ C. Viali e classi quinte Scuola Primaria Savarna e S. Alberto
o Surprise! Surprise!o Talk to the world ( classi I-II-III + classi
quinte Primaria)o Learn while cooking/Je cuisine…
j’apprends ( classi II e III)
5.Continuità
2.Promozione
all’agio
4.Integrazione
- Laboratorio di promozione all’Agio ( classe IIA- IIIA- I-II-IIIB)
- Sportello d’ascolto ( tutte le classi)- Attività di supporto alle famiglie ( attività
extra-scolastica di supporto alle discipline)- Educazione alla affettività e sessualità
( classi III A e B)
3.Intercultura
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “C. VIALI”
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6.Orientamento Oltre la Scuola Media ( classi seconde e terze)
Visite e laboartori presso le scuole secondarie di II grado ( classi seconde e terze)
Progettualità
di sede
- Educazione ambientale ( tutte le classi)
- Materialità ( tutte le classi)- Lasciateli puliti ( classi seconde)- Avis ( emo-solidarietà) ( classi
seconde)- Uno sport anche per me ( tutte le
classi)- Festa di Natale ( tutte le clasi)- Educazione alla Legalità ( classi
seconde e terze)- Astronomia ( classi terze)- Conosciamo la banda ( classi seconde
e terze)- Le droghe, l’alcol e i giovani ( classi
terze)- Ti faccio il bidone ( classi terze)- Laboratorio di mosaico ( classi prime)- La tempera di Leonardo (classi
seconde)
SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO “C. VIALI”
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IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVAE’ STATO DELIBERATO NELLA SEDUTA DEL
COLLEGIO DEI DOCENTIDEL 28 OTTOBRE 2010
Ratiticato in Consiglio d’Istituto in data8 Novembre 2010
Per la duplicazione cartacea di questo documento si ringrazia
Il presente documento è scaricabile anche sul sito dell’istituto all’indirizzo
http://www.racine.ra.it/icvalgimigli/
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