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Didattica Aumentata
La Dialettica: Usi e abusi!!
Un approccio alla condivisione!Tra filosofia e Cibernetica!
Paola De Vecchi Galbiati
Disruptive Innovation and Memetics expert
+39 335 7462475
Ambito e approccio alla Dialettica!
• Per questo format ci si è basa1 su un testo postumo di Arthur Schopenhauer: “Diale<ca Eris1ca, l’arte di o@enere ragione” (1838).
• Partendo dalla visione della diale<ca come tecnica di discussione,
cercheremo di capire perché e come si possa sme@ere di voler aver ragione indipendentemente dal contenuto… proveremo a dimostrare che sta nel NON voler cedere il fa@o di NON esser in grado di risolvere molte ques1oni.
• A@raverso i tes1 di Senne@ (Together) e Gardner (5 Minds for Future) proveremo ad esaminare come i social network stanno sviluppando il meme della condivisione e come questo s1a modificando i nostri comportamen1 e a@eggiamen1.
La dialettica Eristica secondo Schopenhauer!
La Diale(ca è una scherma spirituale per o4enere ragione nel disputare…
Ma che cosa è realmente importante in una disputa? Ciò che accade durante…
In ogni caso la disputa, come “a4rito di teste” è spesso di reciproca u@lità per
re(ficare i propri pensieri e per produrre nuovi pun@ di vista.
(A.S.)
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ANTITESI TESI
LA CONFUTAZIONE È UNA FUNZIONE
RICORSIVA
Schopenhauer!Ontologia della Dialettica!
L’ARTE DI OTTENERE RAGIONE
MODI
AD REM
AD HOMINEM
AD ABSURDUM
AD PERSONAM
VIE
CONFUTAZIONE DIRETTA
NEGO MINOREM/MAJOREM
NEGO CONSEQUENTIAM
CONFURAZIONE INDIRETTA
APAGOGE
ISTANZA
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Identificano le debolezze nella natura delle
affermazioni altrui
Identificano le debolezze nella struttura delle affermazioni altrui
Producono lo stesso
effetto
Schopenhauer!Dialettica: I Modi per confutare !
MODI
AD REM
AD HOMINEM
AD PERSONAM
AD ABSURDUM
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Si confuta attraverso
un’evidenza oggettiva
Si confuta attraverso una verità soggettiva
Si confuta attraverso la
negazione di una verità indubitabile
Schopenhauer!Dialettica: Le Vie per confutare !
VIE
DIRETTA
NEGO MINOREM/MAJOREM
NEGO CONSEQUENTIAM
INDIRETTA
APAGOGE
ISTANZA
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Attacca la tesi nei suoi fondamenti
Attacca la tesi nelle sue conclusioni
Dimostro che i fondamenti sono falsi
Ammetto che i fondamenti sono veri
ma false le conclusioni
Provo la falsità di una tesi dimostrando la verità delle conseguenze della tesi contraria
Trovo un esempio che contraddice le conclusioni dell’avversario
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A = io B = tu
KA = contributi da
A alla discussione
KB = contributi da
B alla discussione
Ci interessa il consenso o l’evoluzione della
conoscenza? Entrambi…
Come ci si pone (e ci si osserva) durante una disputa!
Consideriamo la funzione di Mandelbrot: M(0) = 0
M(X) = M(X-‐1)2 + K dove:
– X = Tesi – M(X) = quan1tà di conoscenza che due contenden1 si scambiano
durante una disputa a@raverso il raffinamento della tesi (X) tramite la ricerca e la costruzione del consenso.
– K = base comune acce@ata PRIMA che abbia inizio la disputa (<<in ogni disputa bisogna essere d’accordo su qualcosa che si prende come principio>> Aristotele)
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Dialettica e Ricorsività!Come aumenta la conoscenza condivisa!
Dialettica e Ricorsività!Come aumenta la conoscenza condivisa!
• Se non vi è una tesi da discutere (X = 0), non vi è scambio di conoscenza (M = 0).
• Se vi è una tesi accolta in prima istanza (X = 1), allora M = K, ovvero si concorda entrambi sul principio di partenza di cui la tesi espressa fa parte.
• Se la tesi viene confutata una sola volta (X = 2), la quan1tà di conoscenza sull’argomento è M = K2 + K.
• Se la tesi viene nuovamente confutata (X = 3): M = K4 + 2K3 + K2 + K
• Più elemen1 si aggiungono al diba<mento, più elemen1 di conoscenza vengono elabora1 e condivisi.
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Dialettica & Competizione!
• Perché si discute? Per o@enere ragione? O per avvicinarsi alla conoscenza?
• L’Obie<vo di una disputa dovrebbe essere di tenere al minimo il numero delle rielaborazioni di un conce@o, indipendentemente dal contenuto?
• Oppure dobbiamo allenarci a dominare la nostra naturale tendenza a voler avere ragione in ogni discussione cercando di raffinare progressivamente la nostra e l’altrui conoscenza?
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Gli Stratagemmi della Dialettica:!
1. Amplia: portare l’affermazione dell’avversario al di fuori dei suoi limi1 naturali, interpretarla in modo generale ed esagerarla.
2. Confondi: usare il termine espresso dall’avversario nel suo significato diverso per confutare l’affermazione (Omonimia).
3. Ritorci: trasformare con1nuamente le affermazioni dell’avversario da par1colare a generale e confutale con esempi.
4. Riduci: se l’avversario esagera, restringere nuovamente il campo, ridefinendo il punto e lo stato della controversia (an1doto allo stratagemma 1.).
5. Chiarisci: se l’avversario confonde il significato delle vostre parole, evidenziare l’uso diverso del termine e riportare la propria affermazione al significato corre@o (an1doto allo stratagemma 2.).
6. Raddrizza: se l’avversario prova a trasformare il senso delle vostre affermazioni, restringere nuovamente il campo (an1doto allo stratagemma 3.).
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Gli Stratagemmi della Dialettica:!
7. SocraHco: se vuoi essere rigoroso e se vuoi far1 intendere chiaramente fai una serie di domande all’avversario finché esso cadrà in contraddizione ed allora esprimi la tua confutazione finale.
8. Sfacciato: fagli torto, tormentalo e suscita l’ira dell’avversario perché nell’ira non è in grado di giudicare e di percepire il proprio vantaggio.
9. Fuzzy: poni delle domande non nell’ordine richiesto dalla conclusione che si deve trarre, sposta1 con1nuamente sino a portarlo alle tue conclusioni.
10. Contro il contrario: ci accorgiamo che l’avversario risponde sempre nega1vamente alle domande, perché questo lo porterebbe a convalidare la nostra tesi. Allora chiediamo il contrario della tesi e in questo modo cadrà in contraddizione
11. Apri&Chiudi: se l’avversario acce@a tu@e le nostre premesse, non dobbiamo chiedergli anche l’acce@azione della tesi generale ma dobbiamo introdurla in seguito come già concessa.
12. Definisci per primo la similitudine: qualora il discorso verta su un conce@o generale che può essere espresso solo tramite una similitudine o una metafora, noi dobbiamo scegliere per primi la similitudine più favorevole alla nostra interpretazione del conce@o.
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Gli Stratagemmi della Dialettica!
13. Lascia la scelta: per fare in modo che l’avversario acce< la tesi, presen1amo anche la tesi opposta, lasciando a lui la scelta ma avendo cura di esprimere l’opposto in modo assai stridente, tale da far sembrare la nostra tesi più probabile.
14. ImperHnente: se vedi che nonostante le tue con1nue domande, non riesci a portare l’avversario alle tue conclusioni, allora esulta in modo trionfante come dimostrata la tua conclusione anche se così non è.
15. Paradossale: se ci accorgiamo che la nostra tesi è paradossale, proponiamo all’avversario una tesi giusta ma non del tu@o evidente spacciandola come la nostra tesi iniziale.
16. Trova la contraddizione: di fronte ad un’affermazione dell’avversario dobbiamo essere in grado di evidenziare una sua contraddizione con quanto ha de@o in precedenza oppure con i suoi principi oppure con il suo comportamento.
17. Trova il doppione: se l’avversario ci incalza con una controprova, salviamoci trovando una so<le dis1nzione o nell’esempio, o nella tesi.
18. Cambia tema: (muta&o controversiae) quando è evidente che l’avversario sta vincendo, cambiamo abilmente l’ogge@o della controversia.
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Gli Stratagemmi della Dialettica!
19. “In generale…”: da usare quando ci spingono ad esplicitare la nostra argomentazione che sappiamo essere debole.
20. Basta una premessa: se l’avversario ci ha concesso una premessa, sal1amo subito alle conclusioni dando per approvate da lui anche le altre premesse.
21. A sofismo rispondi con sofismo: se un avversario fa uso di un argomento apparente oppure sofis1co, potremmo facilmente liquidarlo me@endone in luce la capziosità e illusorietà, ma è invece preferibile ricorrere ad un contro-‐argomento altre@anto sofis1co.
22. Nega l’evidenza: se l’avversario ci chiedere di amme@ere una cosa da cui la sua vi@oria conseguirebbe immediatamente, rige<amola spacciandola per una “ques1one di principio” e proponiamo una tesi affine che rime@a tu@o in discussione.
23. Stuzzica l’avversario: contraddici l’avversario finché non esagera la sua affermazione, ed evita di cadere nello stesso tranello.
24. Forza le conseguenze: (≅ stratagemma 20.) costruisci false deduzioni e smonta le conseguenze del tuo avversario.
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Gli Stratagemmi della Dialettica!25. Para un’apagoge (an1doto agli stratagemmi 20. e 24.): quando l’avversario esprime
un conce@o è sufficiente trovare un solo esempio (= Istanza) contrario.
– 25bis. Para un’istanza: se siamo noi ad aver fa@o un’apagoge, dobbiamo parare le istanze dell’avversario. Come? Dobbiamo verificare che il suo esempio: • sia vero, • rientri nel conce@o espresso dalla ns apagoge, • contraddica davvero la ns affermazione iniziale.
26. Ritorci l’argomento: usa le argomentazioni dell’avversario contro di lui. 27. Il dito nella piaga: se un avversario si adira di fronte ad un ns argomento, allora
conviene incalzarlo con quell’argomento. 28. Stupisci l’ignaro: (argumentum ad auditores) – ridicolizza l’affermazione
dell’avversario -‐ solitamente si verifica durante una disputa colta di fronte a persone non colte.
• A RIDERE LA GENTE È SUBITO PRONTA E QUELLI CHE RIDONO LI SI HA DALLA PROPRIA PARTE
Arthur Schopenhauer
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Gli Stratagemmi della Dialettica!
29. Fai una diversione (≅ stratagemma 18.): da usare quando si è ba@u1 e si sposta l’a@enzione su qualcosa di diverso… la diversione è uno stratagemma intermedio tra “ad personam” e “ad hominem”. È considerato uno stratagemma innato e spesso usato nei diverbi tra amici o in famiglia… solitamente inizia con: “e tu allora?...”
30. Usa l’autorità (argomentum ad verecundiam): al posto delle mo1vazioni ci si serve dell’autorità… valuta la cultura del tuo interlocutore e cita un’autorità che lui non conosce ma che rispe@a in quanto tale.
31. Usa l’Ironia (questo stratagemma è incluso nel 30.): solitamente viene u1lizzata da chi sa di essere più s1mato del suo avversario dalla platea… il che significa sos1tuire la propria incompetenza su un tema con la propria autorità presso i presen1.
32. EHcheaa l’avversario: a@ribuisci all’affermazione del tuo avversario un’e1che@a odiosa ai presen1.
33. Smonta il sofismo “in teoria! ma in praHca…”: quando l’avversario prova a convincere che pra1ca e teoria non sono legate, ricordategli che ciò che è vero in teoria deve esserlo anche in pra1ca altrimen1 è la teoria ad essere falsa (a ra&one ad ra&onatum valet consequen&a).
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Gli Stratagemmi della Dialettica!
34 Bac il ferro finché è caldo: quando l’avversario è ammutolito o prova a cambiare argomento, significa che abbiamo colpito nel segno e dobbiamo proseguire in quella direzione.
35 Prendi l’albero per le radici (argomentum ab u1li: applicabile nel caso in cui la disputa si svolga in un gruppo con interessi e mo1vazioni comuni (gruppo di lavoro, gruppo poli1co, gruppo religioso, etc…) – smontare l’avversario mostrando che se fosse vera la sua affermazione, ciò arrecherebbe danno al suo stesso interesse (e a quello dei presen1).
• L’intelletto non è una luce che arde senza olio, ma viene alimentato dalla volontà e dalle passioni. (Francis Bacon)
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Gli Stratagemmi della Dialettica!
36 Faccia Tosta: quando siete in difficoltà, fate uno sproloquio senza senso e sconcerterete l’avversario.
37 Tesi giusta – esempio sbagliato: quando l’avversario ha ragione ma usa una prova sbagliata per sostenerlo, noi confu1amo con un’altra prova e poi spacciamo questa come una confutazione della sua tesi (spacciamo un argomento ad hominem come un argomento ad rem).
38 A tuc i cosH: da usare quando l’avversario è superiore e sta vincendo… si diventa grossolani, offensivi, si passa dall’ogge@o della contesa al contendente, a@accando la sua persona… è in assoluto o stratagemma più popolare. Un an1doto consiste nell’ignorare le offese e mantenere sangue freddo.
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Esperimento da realizzare con i ragazzi (Licei ed Istituti Tecnici)!
• Analizzate le discussioni su FACEBOOK: – Cercare e trovare almeno 5 stratagemmi diale<ci diversi usa1 dagli
uten1 sui social media: descriverli – classificarli – trovare gli elemen1 di conoscenza da condividere.
• Fare lo stesso esercizio seguendo: – Una discussione in TV (un programma di sport, di musica o di poli1ca).
– Una discussione su un blog o una community tema1ca (scienza, tecnologia, arte, moda).
– Una discussione in famiglia o con gli amici. E verificate se e come lo strumento di comunicazione usato e l’ambiente in cui si svolge la disputa può contribuire a ridurre o amplificare il confli@o originato dal ‘voler o@enere ragione’.
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