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Dialoghiamo con don Giuseppe

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Dialoghiamo con don Giuseppe

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Parliamo dell’essenziale

Che cosa veramente ti renderebbe felice?

Qual è il tuo più profondo desiderio, che se si avverasse troveresti la pienezza del tuo essere?

Che cosa agita il tuo cuore? Cosa cerchi veramente? Sai ascoltare il tuo cuore?

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Ci sono molti beni a cui aspirare… Beni materiali

Beni affettivi

Beni spirituali

ma tu punta al massimo, a ciò che non si corrompe, a ciò che ti dilata all’infinito…

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Ecco, l’amore che cerchi … è la santità!

La santità cristiana consiste nella carità cioè nell’adempimento della volontà

di Dio (Il Conforto, OA I 7)

Farci santi significa darsi con tutto il cuore al servizio di Dio, schivando ogni

peccato grave e anche leggero pienamente avvertito, e praticando molte opere buone

secondo la possibilità del proprio stato (L’arte, OA I 84)

Farci santi, nel rigore del termine vuol dire mettersi in grazia di Dio

(L’arte, OA I 82)

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Qual è la mèta della santità?E’ una mèta accessibile a tutti?

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E’ l’opposto di qualsivoglia volontarismo o perfezionismo spirituale E’ un orientamento esistenziale: decentrarsi per orientarsi a Dio

La mèta della santità consiste nel cercare “il piacere di Dio” , “contentare perfettamente il cuore di Dio”

“Faremo torto all’ineffabile bontà di Dio, temendo che, per contentare il suo gusto, ci bisogni uno sforzo che superi il nostro potere, corroborato dall’aiuto della sua grazia” (Il conforto, OA I 15)

“Dio trova il maggior gusto non nella maggior grandezza e santità delle opere in se stesse considerate, ma nell’uniformità che hanno col suo santissimo volere” (ivi, 16)

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E’ una mèta comune, una vocazione universale (non una scelta d’élite)

“Non sapete che le occupazioni e le fatiche indifferenti, quando sieno prese e sopportate per amore di Dio, dirette ed offerte alla sua gloria, sono tutte sante e meritorie”? (Il Conforto OA I 33)

“E’ certo che se Dio vuol tutti santi, deve dare a tutti le grazie opportune, affinché si facciano santi in qualunque stato si trovino…ed è tanto vero che ciascuno in ogni stato si può far santo…” (Il Conforto OA I 33)

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Perché dovresti scegliere la santità?

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E’ BELLA ED E’ UTILE

“Quando una cosa ha queste due doti, bellezza e utilità, si attira il cuore delle persone con una dolce violenza che le obbliga ad amarla, a cercarla, per possederla”(ivi, 36).

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BELLEZZA

La qualità della bellezza consiste essenzialmente nel possesso della grazia di Dio, ossia della vita di Dio stesso. Ciò rende la creatura umana “amica” e “figlia” di Dio, al punto che Dio stesso se ne innamora.

“E una bellezza che tanto innamora il cuor di Dio non sarà bastante ad innamorare il nostro cuore?...Oh quanto più si dovrà stimare e cercare una bellezza ineffabile che ci assicura ogni bene davanti a Dio!” (ivi, 36)

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UTILITA’

La testimonianza di una buona coscienza:

“La dolce testimonianza che sentiamo nel nostro cuore che ci rende veramente felici” (ivi, 37)

“Non possiamo avere una certezza infallibile di essere in grazia di Dio… ma una certezza di congettura, la quale ci assicuri abbastanza e ci mantenga in pace e tranquillità” (ibidem)

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E’ una meta troppo ardua e fuori dalle nostre concrete possibilità?

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NO, E’ FACILE E SEMPLICE

“Altro non si richiede al conseguimento della perfezione cristiana che la perfetta unione colla divina volontà e per avere questa unione altro non si ricerca se non l’evitare il peccato, anche veniale, e il ricercare in tutte le cose né proibite, né comandate il maggior gusto di Dio” (ivi, 11)

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Non è cosa troppo difficile evitare anche il peccato veniale?

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Insegnano anche S. Teresa di Gesù e S. Giovanni della Croce…

Ci sono i moti involontari della concupiscenza ma basta non acconsentire!

“ Basta cercare e fare veramente il maggior gusto di Dio anche in cose leggerissime e facilissime ad ogni persona” (Ivi, 16)

“Persuadetevi che i santi non arrivarono ad alto grado di perfezione davanti a Dio per mezzo di doni straordinari e di meraviglie, ma mediante l’esercizio delle cristiane virtù, colla perfetta uniformità al volere divino” (Ivi, 21)

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E’ cosa semplice ed anche facile farci santi!

La facilità (non faciloneria!) consiste nella possibilità di procedere.

La semplicità riguarda invece l’interiorità della persona: Santo è colui che “ha fede più viva, speranza più ferma, carità più ardente, e queste sono virtù interne all’anima che possono essere grandissime, quantunque poco appariscano al di fuori” (Ivi, 19)

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Ma questa ricerca non ci porterà ad un dubbio continuo ad una perpetua incertezza che ci toglie la pace?

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Ma anche qui vi è un grande inganno…

“La perfezione richiede che noi facciamo le cose conosciute chiaramente più grate a Dio.. . giacchè noi non possiamo essere tenuti ad adempiere la divina volontà, se non in quanto ci viene manifestata. In tutto ci vuole semplicità e libertà di spirito” (ivi, 31)

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CHE PERCORSO FARE?Da dove partire? Quale strada seguire?

Come raggiungere la méta?

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UN UNICO PUNTO DI PARTENZA: IL DESIDERIO

Il desiderio: è punto di partenza che contiene in germe l’intero percorso

” Senza il desiderio non si fa nulla… Se voi volete arrivare alla perfezione cristiana, desiderate molto e ardentemente conseguirla” (ivi, 41).

Il desiderio deve rimanere acceso, facendo ricorso alla grazia di Dio anche quando la difficoltà o il dubbio vorrebbe oscurarlo

“Né permettete che s’intiepidisca questo vostro desiderio per quel maligno pensiero che non vi siete riuscita e che perciò non riuscirete nemmeno adesso… Dio ora ve ne dà nuovamente il desiderio e questo è la caparra della grazia che Egli vi presenta per la vostra santificazione… Approfittatevi adesso di questa grazia e adesso vi riuscirete” (ivi, 43)

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L’ATTO DI OFFERTA: per mettere in esecuzione il santo desiderio

“Questo desiderio non sia come quello di tante anime che vorrebbero farsi sante, ma non si sanno giammai determinare…Bisogna cominciare con una forte e costante risoluzione di darsi tutti a Dio, dicendogli che per l’avvenire vogliamo essere suoi servi senza alcuna riserva e poi andare rinnovando questa medesima risoluzione… E questo desiderio bisogna metterlo subito in esecuzione, e non differire né molto né poco”(ivi, 41)

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UN MODELLO DI OFFERTA

“ Mio Dio, io metto me stessa e quanto ho nelle vostre mani perché facciate di me ciò che volete, perché mi trattiate come vi pare, a modo vostro: quel che aspetto e che voglio dalla vostra bontà è che voi mi facciate santa; sicchè vi ami e vi serva con tutta perfezione” (ivi, 42)

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Nulla però senza la grazia!

“Il cristiano comincia a fare questa offerta coll’aiuto della grazia di Dio, senza la quale è impossibile concepire il minimo buon pensiero; e questa grazia di Dio che fa cominciare è quella pure che fa compiere e perfezionare la stessa offerta e la rende fruttuosa nella pratica” (Ivi, 87)

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SULLA STRADA MAESTRA: LA PREGHIERA

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La preghiera assicura l’efficacia del desiderio

Il desiderio-offerta, unico punto di partenza di un serio cammino spirituale, si snoda come una strada maestra diventando così una preghiera continua

“Senza il gran mezzo della preghiera, non varrebbero a nulla tutte le avvertenze, tutte le industrie, tutti i proponimenti possibili; la preghiera invece varrà per tutto, perché quanto è necessario ed opportuno alla perfezione cristiana, tutto lo otterrà” (ivi, 44)

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PREGHIERA E GUIDA SPIRITUALE

Il primo mezzo per arrivare alla méta è quello che vi metterà sulla strada della perfezione sicura;

il secondo, è quello che vi servirà di guida sicura, affinchè camminiate bene e facciate grandi passi sulla strada medesima (ivi, 40)

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CON UNA GUIDA ESPERTA: LA DIREZIONE SPIRITUALE

E’ un aiuto nel discernimento personale e vocazionale, non bastano il desiderio e l’impegno:

“Prima di tutto, bisogna che le anime desiderose di farsi sante abbiano un buon direttore” (L’arte, OA I 89)

“…Ma chi potrà decidere sicuramente in causa propria, della propria capacità, abilità, forza, ragionevole inclinazione? Nessuna anima ne può decidere: ed ecco la necessità di lasciarsi dirigere e regolare da Direttore spirituale il quale, illuminato da Dio, conoscerà ciò che possiamo, ciò che dobbiamo a riguardo dei vari mezzi di perfezione” (Il Conforto, OA I 48).

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COME TROVARE UNA GUIDA ESPERTA E SANTA?

Anzitutto pregare per saper effettuare una buona scelta

Poi guardare i frutti “perché i migliori alberi danno i migliori frutti”:

“I migliori direttori sono: 1. coloro che sono sacerdoti autentici, che eccellono per spirito di orazione 2. che sono sapienti e competenti in dottrina 3. che mostrano impegno e fervore nel ministero apostolico 4. che sono lontani da una mentalità mondana”

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SAN FILIPPO NERI: UN MODELLO

1. Disponibile all’ascolto 2. Capace di maniere sempre soavi e

perfino “festose” 3. Dotato di un cuore grande 4.Nemico di scrupoli, sottigliezze e

diffidenze 5.Aperto ad ogni persona, a tutte le

tendenze naturali e condizioni (dotto e capace di accogliere dotti e ignoranti)

6. Integerrimo nella vita morale, devotissimo di Maria Santissima

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…E SE NON SI TROVASSE?

Dio interverrebbe direttamente supplendo la nostra insufficienza!

(Il Conforto, OA I 49)

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E POI CI SONO ALTRI AIUTI…

Gli esempi: prototipi imitabili Le amicizie spirituali: una rete di

santità Il Metodo di vita: una disciplina

interiore I sacramenti e l’eucaristia in

particolare L’amore a Maria

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La santità è una cima dove possiamo stare finalmente tranquilli e soddisfatti?

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No, siamo su cime ondulate!

Siamo su cime ondulate che comportano ascese e discese fino alla méta ultima, l’eterna comunione con Dio. Avremo sempre bisogno di ulteriori orientamenti e percorsi fino al raggiungimento della vetta ultima.

Dal timore di Dio alla tranquillità del cuore, alla gran confidenza in Lui

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IL TIMOR DI DIO

Non il timore servile ma filiale: “Il santo timor di Dio è il fondamento della

perfezione cristiana … perciò io desidero che sempre vi accompagni, affinché sempre per suo mezzo siate custodita dal peccato” (App. 55)

Il timore di Dio è dono dello Spirito Santo“Lo Spirito del Signore è Spirito di pace, di ordine, di tranquillità e non può essere spirito di sconvolgimento, di confusione, di scompiglio”

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LA TRANQUILLITÀ DEL CUORE

Nulla deve farci perdere questo dono prezioso della pace del cuore e della speranza ferma fondata in Dio:

Né i peccati commessi Né l’incertezza di essere in grazia Né i peccati mortali occulti Né il timore di acconsentire a cattivi

pensieri Né il pericolo di cadere in peccato

mortale

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LA GRAN CONFIDENZA

Il timore filiale che sfocia nella tranquillità della coscienza devono allargare il cuore verso la gran confidenza, fondata sulla misericordia infinita di Dio.

“… allargare a sentimenti di gran confidenza: e dico di gran confidenza perché questa deve sempre sorpassare il timore… Forse Dio non è più buono e misericordioso di quello che noi siamo cattivi? E mentre la voce dei nostri peccati grida vendetta e castigo, la voce del sangue di Gesù Cristo non grida infinitamente più forte: pace e perdono?” (App. 72)

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Quali i beni che avremo sul cammino della santità?

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Non li sapete immaginare se non li provate!

1.Sentirete la dolcezza del servire Dio e le consolazioni della sua grazia e ad essa consentirete con maggior prontezza e facilità

2. Avrete il desiderio della Comunione frequente, come di un cibo che nutre la vostra anima

3. La sicura fiducia che il Paradiso sarà vostro e guarderete la morte con occhio tranquillo

4. Renderete agli altri più amabile la virtù perché il vostro parlare sarà soave come la parola del Vangelo

5.Avrete un grande ardore per la salvezza degli altri perché la santità conduce a non pensare solo a se stessi ma si impegna per la felicità degli altri

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Cosa posso fare in questo giorno per vivere nella santità,piacendo a Dio in tutto, come un

bambino in braccio a sua madre?