delirio numero 15 del 22 maggio 2009

4
D delirio all’interno allegato a QUI QUOTIDIANO Quindicinale di cultura, musica e informazione di Vasto e dintorni anno I n. xv Distribuzione gratuita 3000 copie di stefano lanzano 22 Maggio 2009 D PAG.2 E L’ITALIA PAG.2 PRO VASTO, “C” RISIAMO PAG.3 L’INNO DI MAMELI. PAG.3 ITALIANO DOC PAG. 4 GIOCHI Per la pubblicità sul Delirio: OTTAVIANO DIONISIO TEL. 3401842289 PER INFO, SUGGERIMENTI ED INVIO ARTICOLI: [email protected] 53 ANNI DI REPUBBLICA NON VEDO NON SENTO LEGGO IL DELIRIO! NON PARLO Jonathan S.R.l. Esportazione di prodotti agro-alimentari, vini, spumanti, prodotti biologici. Via L. Grassi, 21 Zona Industriale 66050 San Salvo (Chieti) Italia Tel: +39 0873545676 www.jonathansrl.it [email protected] Un referendum decretò la vittoria della repubblica sulla monarchia, votarono tutti, uomini e donne. Con 12 718 641 di voti cambiava la storia dell'Italia. Quel 2 giugno 1946 sarà ricordato per la foto del re " per un mese" Umberto II che sale sull'aereo per lasciare l'Italia, per il coraggio degli italiani di rimboccarsi le maniche e per la speranza che brillava negli occhi di tutti per un futuro migliore. Una nuova vita si apprestava a vivere la nazione, fatta di grandi conquiste come il boom economico e di terribili avveni- menti come gli anni di piombo, gli assassinii e gli scandali politici. In cinquantatrè anni sono state scritte pagine memorabili e scandalose della storia dell'Italia, che non si arrende, che lotta e che proprio come quel 2 giugno 1946 si ritrova oggi a sperare e a credere in un futuro nuovo. Situazioni difficili come la crisi economica, la lotta al precariato, l'emergenza immigrazione e il terremoto, per superarle, presup- pongono più che mai una viva unità nazionale. La festività del 2 giugno, che in passato è stata addirittura cancel- lata dal calendario, deve servire proprio a prendere esempio da quell’Italia di quasi sessant’anni fa, giovane e intraprendente. E la ragazza sorridente nella foto, che sventola il Corriere della sera come se fosse una bandiera, ci ricorda ancora una volta che la storia, la nostra storia, è un qualcosa che deve unirci tutti, lasciando da parte schieramenti politici e ideologie, per il bene del nostro insostituibile paese. INVIATECI: -ARTICOLI -LETTERE -VIGNETTE -POESIE -RACCONTI DIAMO VOCE ALLE VOSTRE iDEE! ATTENZIONE!!! D delirio è anche su facebook! iscriviti al gruppo, notizie a portata di click!

description

delirio n 15

Transcript of delirio numero 15 del 22 maggio 2009

D

delirioall’interno

allegato a QUI QUOTIDIANO Quindicinale di cultura, musica e informazione di Vasto e dintorni anno I n. xv

Distribuzione gratuita 3000 copie

di stefano lanzano

22 Maggio 2009

DPAG.2 E L’ITALIA

PAG.2 PRO VASTO, “C” RISIAMO

PAG.3 L’INNO DI MAMELI.

PAG.3 ITALIANO DOC

PAG. 4 GIOCHI

Per la pubblicità sul Delirio:OTTAVIANO DIONISIO

TEL. 3401842289

PER INFO, SUGGERIMENTI ED INVIO ARTICOLI:

[email protected]

53 ANNI DI REPUBBLICA

NON VEDO

NON SENTO

LEGGO IL DELIRIO!

NON PARLO

JonathanS.R.l.

Esportazione di prodotti agro-alimentari, vini,spumanti, prodotti biologici.

Via L. Grassi, 21 Zona Industriale66050 San Salvo (Chieti) Italia

Tel: +39 0873545676

www.jonathansrl.it [email protected]

Un referendum decretò la vittoria della repubblica sulla monarchia, votarono tutti, uomini e donne. Con 12 718 641 di voti cambiava la storia dell'Italia. Quel 2 giugno 1946 sarà ricordato per la foto del re " per un mese" Umberto II che sale sull'aereo per lasciare l'Italia, per il coraggio degli italiani di rimboccarsi le maniche e per la speranza che brillava negli occhi di tutti per un futuro migliore. Una nuova vita si apprestava a vivere la nazione, fatta di grandi conquiste come il boom economico e di terribili avveni-menti come gli anni di piombo, gli assassinii e gli scandali politici.In cinquantatrè anni sono state scritte pagine memorabili e scandalose della storia dell'Italia, che non si arrende, che lotta e che

proprio come quel 2 giugno 1946 si ritrova oggi a sperare e a credere

in un futuro nuovo.Situazioni difficili come la crisi economica, la lotta al precariato, l'emergenza immigrazione e il terremoto, per superarle, presup-pongono più che mai una viva unità nazionale. La festività del 2 giugno, che in passato è stata addirittura cancel-lata dal calendario, deve servire proprio a prendere esempio da quell’Italia di quasi sessant’anni fa, giovane e intraprendente.E la ragazza sorridente nella foto, che sventola il Corriere della sera come se fosse una bandiera, ci ricorda ancora una volta che la storia, la nostra storia, è un qualcosa che deve unirci tutti, lasciando da parte schieramenti politici e ideologie, per il bene del nostro insostituibile paese.

INVIATECI:-ARTICOLI-LETTERE-VIGNETTE-POESIE-RACCONTI

DIAMO VOCE ALLE VOSTRE iDEE!

ATTENZIONE!!!

Ddelirio è anche su facebook! iscriviti al gruppo, notizie a portata di click!

2 delirio

BarJoker’s

Sala Giochi - Sala Slot

attualità

vastopro vasto, “C” risiamo!

di stefano lanzanoE L’ITALIAdi danilo bolognese

ITALIA facciamo gli italiani

Via Marco Polo n. 9

made in abruzzodi danilo bolognese

di stefano lanzano

Finisce sul Venerdì di Repubblica, l’idea originale made in Abruzzo contro il black out. Il dispositivo è chiamato “Pin Up” e riattiva il contatore in caso di sovraccarico di corrente. E’ stato brevettato dalla Occhiuzzi di Avezzano, alimentato da batteria, funziona tramite un filo ad alta resistenza legato alla leva del contatore. Quando questa scatta , la scheda elettronica del dispositivo avverte la sospensione di corrente e, nel giro di 15 secondi, la riattiva alzando la leva. L’azienda avezzanese nasce nel 1978 dall’idea di Angelo Occhiuzzi, fondatore ed attuale amministratore. Alla fine degli anni ’90 si trasforma in una società di persone (s.n.c.) acquisendo importanti certificazioni con sistemi di sicurezza ad alto valore. Il progetto del dispositivo “Pin Up” nasce nel 2003, inizialmente brevettato su tutto il territorio italiano e, successivamente, anche a livello internazionale,

La Pro Vasto riconquista la serie C, un risultato straordinario che premia il lavoro impeccabile di tutto l’organico durante il campionato 2008/2009. La vittoria contro il Tolentino per 2 a 1 riporta la squadra biancor-ossa tra i professionisti dopo sei anni di sogni e speranze, offuscate da sfortuna e perenne. Era retrocessa amaramente nel giugno del 2007 portando con sé i rimpianti di un campionato andato male e sfortunato, beffata nella gara di ritorno dei play-out contro un agguerrito Celano. Sei anni di amarezza spazzati via da una rosa allenata dall’allenatore Pino Di Meo che, partita dopo partita, ha spinto una città intera a credere nel salto di categoria, ha riacceso l’attaccamento cittadino per la propria squadra e ha riempito gli spalti dello stadio Aragona a ogni partita. È la vittoria di tutti, dei tifosi sempre presenti, in trasferta e in casa, con il supporto e la determinazione utile a sorreg-gere la società specialmente nei momenti più difficili, quando la sfortuna faceva da padrona. È il trionfo di un gruppo di giocatori che hanno dato il massimo per ridare dignità calcistica a una città intera, premiati giustamente da un abbraccio collettivo in piazza con bandiere e coro biancorossi. È il trionfo di Vasto, che adesso, non si fermerà più.

la cavalcata verso la seconda divisione

Portieri Mainardi Crescenzo, Gaudino Matteo,Difensori Cioffi Carmine, Ciotti Andrea, Benedetti Vincenzo, Scielzo Mariano, Okoroji Henry Scudieri Pierluigi, Gargiulo Giacomo, D' Ercole Levino (Ceduto)Centrocampisti Fiore Nicola, Della Penna Nicola, Ferreyra Cristian Pablo, Potenza Francesco, Digno Adamo, Avantaggiato Suriano Domenico, Terrone Sabino (Ceduto) Attaccanti Ludovisi Dario,Taurino Davide (Ceduto), Bonfiglio Mario Adriano, Castellano Alessandro, Linardi Riccardo, Dell'Oglio Alessandro, Soria Giuseppe, Antenucci Andrea

Per un paese come il nostro, che fin da subito ha mostrato una certa difficoltà nel trovare un’identità comune, la celebre frase di Massimo d’Azeglio (1798-1866), pronunciata all’indomani della proclamazione del regno unitario italiano: “Abbiamo fatto l’Italia. Ora facciamo gli italiani”, appare quantomeno appropriata. Specialmente oggi, riguardo le polemiche di queste settimane sull’immigrazione e la difficoltà di far rispettare le leggi italiane agli extracomuni-tari che vivono nel nostro paese. È senza dubbio necessario far conoscere a questi cittadini le nostre leggi in modo che queste possano essere tenute in considerazione. Ma siamo riusciti a farle rispettare dagli italiani? Oppure occorre altro tempo per educarli alla vita italiana? Dobbiamo ancora farli, gli italiani.

Il Marchese Massimo d’Azeglio (1798/1866). Fu anche politico e scrittore

Quando ci sono delle incompren-sioni con il vostro partner o con la famiglia, vi chiedete di certo se siete voi stessi la causa del vostro male.Se questo avviene a livello di micro-ambiente, non credete debba avvenire anche per l’intera nazione? In Italia la percentuale della popolazione nata all’estero è meno del 4%. In pratica, è un dato in crescita ma molto basso rispetto a quella degli altri paesi (ad es., la Germania dove tale percentuale supera il 12%). Questo significa che, a grandi linee, noi accogliamo circa un terzo degli extra-comunitari, rispetto a nazioni come quella tedesca. Il problema sorge nel gestirli. Gli altri, a quanto pare, riescono in questo intento, sicuramente con molte complicazioni, ma è il risultato quello che conta.

Nella nazione del tricolore sono gli italiani stessi a non rispettare le regole, nonostante ne riconoscano la patria, la bandiera, una costituzi-one; ora, in base a cosa, l’immigrato dovrebbe rispettare delle regole? Non esistono pene così severe da essere temute, le forze dell’ordine sono vincolate a trattamenti d’onore per gli ospiti irregolari, la libera circolazione gli è garantita da controlli pressoché inesistenti e potremmo continuare all’infinito. Purtroppo gli immigrati vivono la stessa condanna dei cittadini regolari, i quali non ricevono premi ed onorificenze per compor-tamenti esemplari mentre, vedono premiata l’intraprendenza illecita dei loro vicini che, se proprio va male, si fanno un mesetto di gabbia.

Montecchio - Pro Vasto 1-1 0-3 Pro Vasto - Santegidiese 1-1 0-0 Casoli - Pro Vasto 1-0 2-2 Pro Vasto - Centobuchi 4-1 3-3 Pro Vasto - Recanatese 1-0 0-0 Chieti Pro - Vasto 0-1 2-1 Pro Vasto - Trivento 1-0 0-1 Morro D - Pro Vasto 1-2 1-2 Pro Vasto - Elpidiense 1-3 1-0 Canistro - Pro Vasto 0-0 1-2 Pro Vasto - Fano 2-1 2-0 Grottammare - Pro Vasto 0-1 0-1 Pro Vasto – Maceratese 2-1 2-1 Agnonese – Pro Vasto 0-2 1-3 Pro Vasto – Campobasso 0-1 1-0 Angolana – Pro Vasto 1-1 1-2 Pro Vasto – Tolentino 0-1 2-1

andata ritorno

classifica finale1 PRO VASTO 71 PUNTI2 FANO 70 PUNTI3 CASOLI 65 PUNTI4 CHIETI 55 PUNTI5 CAMPOBASSO 53 PUNTI

immigrati che sbarcano in Italia

esempio di inciviltà a Napoli

3delirio

storia L’INNO DI MAMELI

direzione editoriale:quiquotidianografica ed impaginazione:andrea cieri collaboratori:stefano lanzano, giordano di marco, danilo bolognese, dionisio ottaviano,nino cannizzaro,federica iuso,simone d’adamio,luca d’annunzio.

D

cultura ed eventi

di stefano lanzano le ultime parole famose di stefano lanzanoRileggerle adesso fa un po’ sorride-re, eppure questi giudizi hanno cercato di stroncare, aggiungo inutilmente, le più grandi svolte della storia dell’umanità; la leggerezza con la quale queste persone hanno trattato le invenzioni e gli eventi le ha portate a compiere errori davvero grosso-lani.Iniziamo la lunga serie di esempi con una delle più grandi invenzioni dell’uomo: la televisione; nel 1946 l’allora presidente della 20th Century Fox Darryl F. Zanuck la stroncò così: “La televisione non potrà reggere il mercato per più di sei mesi. La gente si stancherà subito di passare le serate a guardare dentro a una scatola di legno”, un’opinione alquanto frettolosa giacché la Tv oggi è l’oggetto indispensabile per la totalità delle famiglie.Il telefono, invece, rivoluzionò il modo di comunicare verso la fine dell’800 sostituendo il telegrafo, nel 1876 un certo William Preece, ingegnere capo delle Poste

britanniche usò l’espressione: ” Gli americani hanno bisogno del telefono; no britannici no. Abbiamo postini a sufficienza”, una leggerez-za nella valutazione? O scettici-smo?Kenneth Olsen, fondatore della Digital Equipment, alla convention della World Future Society nel 1977 si pose la domanda: ” Che bisogno ha una persona di tenersi un computer in casa?”, probabil-mente non immaginava nemmeno che lui stesso sarà stato costretto a comprarne uno o, forse, due.Dalla tecnologia alla storia, stessi giudizi errati e clamorosi; l’ex dittatore di Cuba disse a proposito di Fidel Castro nel 1959 :” Fidel Castro rimarrà al potere al massimo per un anno.”, sono passati cinquant’anni da quando il leader maximo ha in pugno l’isola di Cuba.Joseph Kennedy, padre del famoso presidente americano John Fitzgerald, disse a proposito dei figli: “I miei figli non hanno alcuna ambizione politica.”, tutti

sappiamo che uno divenne presidente e l’altro governatore.E per quanto riguarda la musica? I Beatles nel 1965, dopo soli tre anni dall’uscita del loro primo album, furono spiazzati da questa valutazione di Billy Graham: “I Beatles? Sono una moda passegge-ra, sintomo dell'incertezza dei tempi e della confusione che ci circonda”, tutt’oggi il gruppo inglese è considerato uno dei più conosciuti al mondo.La lista di esempi potrebbe continuare all’infinito, perciò

“I miei figli non hanno alcuna ambizione politica”(Joseph Kennedy, a proposito dei figli J.Fritzgerald (foto) e Bob)

“La bomba atomica non esploderà mai. Parlo come esperto di esplosivi.” (William Daniel Leahy, Ammiraglio USA, 1945)

Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria ? Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore; Giuriamo far libero Il suolo natìo: Uniti per Dio Chi vincer ci può? Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia Si chiaman Balilla, Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò. Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia, Il sangue Polacco, Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò. Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

L’inno d’Italia

Probabilmente uno degli inni nazionali più orecchiabili al mondo, Mameli lo scrisse nel 1847 col titolo “Il Canto degli Italiani” e musicato dal compositore Michele Novaro. Nato come inno patriottico in pieno risorgimento italiano, in breve tempo divenne famosissimo e adottato da tutti quelli che avevano come unico obiettivo unificare l’Italia “cacciando” gli invasori stranieri. Fu intonato da Garibaldi durante la conquista del meridione con i suoi “mille”, fu cantato nel 1870 dopo la presa di Roma e durante la guerra libica del 1911/12; le sue parole molto evocative affascinarono da subito il patriottismo della “Giovane” Italia. Il fatto singolare è che il brano è stato adottato come Inno Nazionale il 12 ottobre 1946 ma in maniera provvisoria. Da ben cinquantatré anni il nostro inno, infatti, non è definitivo ma messo lì in attesa di una decisione; come se, giacché c’è l’hanno tutti, è bene avercelo anche noi, non si sa mai. Negli anni si è parlato della sua “mediocrità”, si è polemizzato sulla sua pochezza di contenuti e sull’andamento tipo “marcetta” o “canzone da cortile” della melodia, alcuni hanno pensato di sostituirlo, tirando in ballo il “Và, pensiero” di Giuseppe Verdi, ma senza successo. Il nostro inno, biglietto da visita inconfondibile dell’italianità nel mondo, non è mai stato toccato. Forse perché, sotto sotto, anche a chi non piace capita di fischiettarlo!

Goffredo Mameli nacque il 5 Settembre 1827 a Genova. Partecipò attivamente alle lotte risorgimentali per unificare l'Italia; proprio in una di queste, nella difesa della seconda Repubblica Romana, si ferì mortalmente all'età di ventidue anni. Scrisse il testo del nostro inno nazionale nel 1840 a soli vent'anni. Fu sepolto al Verano, dove è ancor oggi visibile il suo monumento.

Tra una canzoncina melodram-matica, magari partenopea, e una partitella a calcio insieme ai miei parenti mafiosi mangio pasta e bevo caffè.Sono Italiano. Il mangiare pasta, in particolar modo spaghetti, è un dettaglio che non manca mai nel disegno dell’italiano doc. Prendiamo come esempio una pubblicità, diffusa all’estero, di una nota marca di pasta: un ragazzo con caratteri prettamente meridionali sorride soddisfatto verso la madre di fronte ad un piatto di spaghetti con il sugo. Il che fa riflettere non tanto sul luogo comune che ci descrive unicamente come “pastivori”, quanto sull’immagine spesso generalizzata dei caratteri fisici dell’italiano: come se fossimo tutti abbronzati dal sole della Sicilia, con capelli e occhi neri e un paio di baffetti alla Super Mario. Per non contare poi la presenza di numerosi ristoranti “pseudo - italiani” all’estero, che in qualche modo cercano di imitare (con esiti spesso pessimi) la nostra cucina propinan-doci pasta scotta, cotolette a mo di “suola di scarpa” e le famosissime pizze “tutti i gusti più uno”.

I l

vero italiano doc non si limita solo a mangiare, è anche pronto a improv-visare in pochi attimi una serenata. Un vero è proprio “latin-lover” che seduce con le attualissime “O sole mio” e “Felicità” di Al Bano e Romina Power (mi chiedo a questo proposito se all’estero il grandissimo Gianni Celeste non abbia già venduto milioni di copie della sua “Senz e te nun pozz sta”). L’idea del “cantare all’italiana”arriva fino alle coste della lontanissima Australia, dove non è raro sentire qualche vecchia signora che intona la sua versione riveduta e corretta di “Azzurro di Celentano”, arrivando a cantare qualcosa di molto simile alla comica se non ridicola “Azzungo” proposta

dall’eccellente Gianluca Zito (noto ai pochi sprovveduti che hanno seguito la 9° edizione del Grande Fratello). Dopo aver cantato, mangiato e bevuto un italiano doc trova anche il tempo per dedicarsi alla sua vera fede: il calcio. Quel dio onnipotente che va dagli angoli più tetri del “baretto” sotto casa al divano di pelle sudato nel soggiorno. Insomma un vero italiano doc non può non conoscere le nozioni fondamentali di quello che fin dai tempi del “pallone in cuoio marrone” è considerato lo sport nazionale. Basti pensare che nel 2006 (anno in cui l’Italia vince per la quarta volta la coppa del mondo dopo una finale con la Francia) ogni povero turista francese che metteva piede nella penisola italiana doveva sorbirsi il fatidico ritornello “Siamo i campioni del mondo” sulle note di “Seven Nation Army dei The White Stripes”. “Ci facciamo riconoscere” non è del tutto sbagliato, ma chi di voi non è al settimo cielo mangiando una bella pizza grondante d’olio, accompag-nata da una buona birra nazionale, ancora fredda, mentre guarda una

di nino cannizzaroitaliano doc Viaggio grottesco nei luoghi comuni che caratterizzano gli italiani all’estero.

Gli intoccabili è un film del 1987 ,diretto dal grande Brian De Palma, e tratta della storia vera di Elliott Ness (K.Costner), agente del tesoro, il quale riuscì a vincere la sua personale battaglia contro il boss della mafia Al Capone (R.De Niro), e a denunciare l’altissimo grado di corruzione presente nella polizia di Chicago durante il proibizionismo. Per vincere l’omertà e la potenza dell’organizzazione di Capone , Ness arruola il poliziotto in pensione Jimmy Malone (S.Connery) ,la recluta italo-americana Giuseppe Petri (A.Garcia), e

un contabile, Oscar Wallace (C.M.Smith), che riuscirà a far luce sulle trame del boss studiandone le entrate non dichiarate. Costoro andranno a costituire una squadra immune da ogni tipo di contaminazione mafiosa : Gli intoccabili. Da qui in poi il film diventa un mix geniale di azione, colpi di scena, e tratti di commovente intensità (la morte di Malone ne è un esempio), fino a culminare nella scena conclusiva del processo ,nella quale troviamo un De Niro straordinario, le cui battute finali rimarranno impresse per sempre nella storia del cinema : diventa quasi difficile

non fare il tifo per lui. Ritroviamo elementi comuni al genere di stampo gangster, rielaborati tuttavia alla luce di una storia reale, sebbene talora sfoci nel romanzo. Ma è una pecca che non si sente, se ci si lascia trasportare dalla vicenda, imbastita con una cura che non tralascia nemmeno la colonna sonora dell’intramontabile Ennio Morricone. Premio meritatissimo per Sean Connery, che vince il suo primo oscar; tuttavia è impossibile non riconoscere la prestazione sublime di Andy Garcia e di Kevin Costner. Se avete amato Il padrino e Scarface,

film the untouchables,1987 di simone d’adamio

4

di giordano di marco

intrattenimento

libera

GIOCHI

di simone d’adamio

è più facile essere amati che amare

istante di valeria pollutri

ATTENZIONE!!!DAL PROSSIMO NUMEROIL DELIRIO CAMBIA LOOKPER L’ESTATE!

ORIZZONTALI: 1. Si indossa nelle belle occasioni 10. Verdi anfibi salterini 11. Il migliore amico dell’uomo 12. Si risolve cambiando governo 14. Lo sono i colli secondo Carducci 15. Coprono gli edifici 17. Una simpatica lucertola dai polpastrelli adesivi. 18. Troia 19. Affluente piemontese del Po. 21. Cromatografia su strato sottile 22. L’Exupery scrittore 23. Latina 25. Prodi al battesimo senza consonanti 26. A Parigi è de Triomphe 27. Unità Astronomica 29. Più forte di Golia 31. Novara 32. Monotonie 33. Celebre opera areniana di Verdi 34. La striscia il Fofe 35. Argon sulla tavola

VERTICALI: 1. Si mescola con la calce 2. Era perseguitato dalla chiesa 3. Lo è subito per i papaboys 4. Istituzioni con personalità giuridica 5. Donne colpevoli 6. Automobile Club Italia 7. Operazione di targare un veicolo 8. Un argomento da evitare 9. Automezzo senza fine 13. Sfortunato 16. Non religiose 19. L’arte dell’intarsiare 20. Non sul cellulare 22. Maccheroniche tonache dei frati inglesi 24. La casa del lupo 28. Azienda rifiuti di Verona 29. Federazione Nazionale Italiana 30. Adoro senza vocali 31. Newton per metro

...e l'istante, che nel silenzio rumoreggia eterno, nel battito frenetico, abbraccia gli anni.

Quando sarai farfalla, il mio cuore amerà nuovamente

Quando sarai farfalla, spiegherai le tue ali, e planerai su paesaggi innevati ti scalderai col freddo dell'inverno.

Sciogli queste catene, apri i tuoi occhi e finalmente destati da questo sonno troppo lungo...

Quando sarai farfalla saremo insieme, e sapremo entrambi che nulle spegnerà il nostro amore.

Sei la ragione più profonda di ogni mio gesto, La frase più scontata che ho mai detto, La siga bruciata e un sogno nel cassetto. La poesia suggella nel tempo armonia e pace Poco importa che si tratti di un senso perlopiù illusorio e fugace. Ma anche solidità e durata Allo spirito combattivo e a quella rabbia che non è stata mai placata. Voglio vedere... Che colore ha la tua pelle sotto le stelle? Facciamola corta...apri la porta. Io sono il tramonto... Non ti preoccupare Al mio arrivo non finisce il mondo. Arriverà la notte...la notte è qui ! E con le sue stelle e la luna Non ti deve far paura. E' la mia insanità... Non posso stare qui a guardare Devo prenderti e farti male. La perversione di un amore A cui ti lascerai andare... Ma non ama veramente Chi da troppa sensualità è tormentato. Il problema per chi ama è non riuscire ad usare strategie Quindi rimango fermo. Immobile ad aspettare...

Quanti animali di ogni categoria ci sono?Indiana Jones torna dall’Africa con alcuni “souvenir” viventi. “Che cosa ha da dichiarare?”, gli chiede il doganiere, al suo arrivo all’aereoporto. “Alcuni animali: in tutto 7 teste e 28 zampe”, risponde Indiana Jones. “Apra la valigia!”. Il doganiere fugge via, quando vede che il bagaglio contiene unicamente serpenti, ragni e granchi.Nota: i granchi hanno 10 zampe, i ragni 8 e i serpenti … non ne hanno

problema di marina gallo

Soluzione: 4 serpenti, 1 ragno e 2 granchi.Da “Le sfide di Pitagora” Bruno Mondadori Editore