Delibera n. 3/2004 Relazione - Portale Cdc · Pochi anni dopo la fine del secondo conflitto...

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1 Relazione Oggetto: Controllo sulla gestione dei beni immobili, con particolare riferimento a quelli adibiti ad uso abitativo e non, appartenenti al demanio ed al patrimonio dello Stato anni per gli anni 1999/2000 nella Provincia di Trento. Premessa Negli anni di riferimento dell’indagine sono intervenuti notevoli mutamenti legislativi che, riformando la disciplina sia a livello nazionale sia in ambito regionale, portano necessariamente a condurre le ricerche sulla gestione operata dall’ex Ufficio del Territorio di Trento, tenendo presente che lo stesso, attualmente, ha assunto la denominazione di Agenzia del Demanio di Trento. Con differenti istanze (prot. n. 347 del 12.06.03 e prot. n. 578 del 03.10.03) la Sezione ha assunto le notizie utili per un’analisi diffusa sull’argomento e sulla struttura interessata al controllo. Gli argomenti saranno trattati toccando i seguenti punti: Premessa generale sull’argomento dei beni pubblici; Excursus storico ed evoluzione del quadro normativo; Elenco degli immobili, riguardanti gli enti interessati e lo Stato, nelle varie fasi di trasferimento; Attività, organizzazione, caratteristiche gestionali ed operatività della ex struttura di riferimento (Ufficio del Territorio); Attività, organizzazione, caratteristiche gestionali ed operatività dell’attuale struttura di riferimento (Agenzia del Demanio), in termini di cognizione e non di ambito valutativo; Situazione del contenzioso dei beni in carico allo Stato negli anni ‘99/00; Atti di concessione e locazione in carico allo Stato negli anni ‘99/00; Superfici immobiliari gestite dallo Stato nella Provincia, scelte per un esame maggiormente dettagliato; Relazione descrittiva sulle superfici immobiliari gestite; Raffronto conclusivo a schema della situazione; Valutazioni finali. Panorama legislativo di riferimento: Fonti in ordine temporale Premessa generale sui beni pubblici La tematica dei beni pubblici si colloca nell’ambito dell’analisi dei mezzi, di cui dispone la pubblica amministrazione, per la realizzazione dei suoi fini istituzionali. Per quanto concerne l’aspetto nozionistico, i beni per essere definiti pubblici dovrebbero essere caratterizzati sia da un elemento oggettivo, consistente nell’idoneità al soddisfacimento di un interesse pubblico, che da uno soggettivo rappresentato dall’appartenenza ad un ente pubblico. Per la loro classificazione ed individuazione vengono, in realtà, utilizzate categorie e criteri diversi, influenzati in varia misura e, secondo il contesto socio-politico, da esigenze collettive di organizzazione degli uffici e dalla necessità di misurare la loro redditività. Le norme che regolano la gestione dei beni pubblici sono, quindi, numerose, il che non facilita l’attività di gestione. L’obiettivo primario è diventato quello di una gestione dei beni più economica, per un risanamento della finanza pubblica. Nello stesso tempo si è

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Relazione

Oggetto:

Controllo sulla gestione dei beni immobili, con particolare riferimento a quelli adibiti

ad uso abitativo e non, appartenenti al demanio ed al patrimonio dello Stato anni

per gli anni 1999/2000 nella Provincia di Trento.

Premessa

Negli anni di riferimento dell’indagine sono intervenuti notevoli mutamenti legislativi che, riformando la disciplina sia a livello nazionale sia in ambito regionale, portano necessariamente a condurre le ricerche sulla gestione operata dall’ex Ufficio del Territorio di Trento, tenendo presente che lo stesso, attualmente, ha assunto la denominazione di Agenzia del Demanio di Trento. Con differenti istanze (prot. n. 347 del 12.06.03 e prot. n. 578 del 03.10.03) la Sezione ha assunto le notizie utili per un’analisi diffusa sull’argomento e sulla struttura interessata al controllo. Gli argomenti saranno trattati toccando i seguenti punti:

� Premessa generale sull’argomento dei beni pubblici; � Excursus storico ed evoluzione del quadro normativo; � Elenco degli immobili, riguardanti gli enti interessati e lo Stato, nelle

varie fasi di trasferimento; � Attività, organizzazione, caratteristiche gestionali ed operatività

della ex struttura di riferimento (Ufficio del Territorio); � Attività, organizzazione, caratteristiche gestionali ed operatività

dell’attuale struttura di riferimento (Agenzia del Demanio), in termini di cognizione e non di ambito valutativo;

� Situazione del contenzioso dei beni in carico allo Stato negli anni ‘99/00;

� Atti di concessione e locazione in carico allo Stato negli anni ‘99/00; � Superfici immobiliari gestite dallo Stato nella Provincia, scelte per un

esame maggiormente dettagliato; � Relazione descrittiva sulle superfici immobiliari gestite; � Raffronto conclusivo a schema della situazione; � Valutazioni finali. � Panorama legislativo di riferimento: � Fonti in ordine temporale

� Premessa generale sui beni pubblici

La tematica dei beni pubblici si colloca nell’ambito dell’analisi dei mezzi, di cui dispone la pubblica amministrazione, per la realizzazione dei suoi fini istituzionali. Per quanto concerne l’aspetto nozionistico, i beni per essere definiti pubblici dovrebbero essere caratterizzati sia da un elemento oggettivo, consistente nell’idoneità al soddisfacimento di un interesse pubblico, che da uno soggettivo rappresentato dall’appartenenza ad un ente pubblico. Per la loro classificazione ed individuazione vengono, in realtà, utilizzate categorie e criteri diversi, influenzati in varia misura e, secondo il contesto socio-politico, da esigenze collettive di organizzazione degli uffici e dalla necessità di misurare la loro redditività. Le norme che regolano la gestione dei beni pubblici sono, quindi, numerose, il che non facilita l’attività di gestione. L’obiettivo primario è diventato quello di una gestione dei beni più economica, per un risanamento della finanza pubblica. Nello stesso tempo si è

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resa necessaria una razionalizzazione delle procedure di gestione e schedatura. Per regolamentare questo nuovo ambito della materia sono stati inserite, nei testi delle leggi finanziarie e dei provvedimenti collegati, disposizioni in merito all’avvio del processo di privatizzazione immobiliare nonché sulla revisione dei canoni di concessione. Con la legge finanziaria per il 1990, la gestione remunerativa del patrimonio immobiliare pubblico diventa un indirizzo politico, si avvia il processo della privatizzazione immobiliare, con il ricorso alla dismissione di una parte del patrimonio dello Stato. Successivamente anche la legislazione, in tema di canone sugli alloggi in concessione, viene aggiornata sulla base dei prezzi praticati in regime di libero mercato. La gestione degli immobili del patrimonio statale ha scontato negli anni, ovviamente, la complessità dei rapporti tra centro e periferia che, la riforma del Ministero delle Finanze, ha trasformato in un’occasione per realizzare il nuovo modello decentrato di gestione. Nascono così, alla fine degli anni ’90, le Agenzie del demanio, alle quali è attribuita l’amministrazione dei beni immobili dello Stato, con il compito di valorizzarne l’impiego e, la possibilità di stipulare convenzioni con le regioni, gli enti locali ed altri enti pubblici. L’attività delle Agenzie del demanio si sviluppa in un insieme di attività comprendenti sia un preciso indirizzo economico-imprenditoriale sia il rispetto dei criteri di economicità, efficienza, legalità ed imparzialità.

� Excursus storico ed evoluzione del quadro normativo Pochi anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale, lo Stato italiano ha provveduto a regolamentare la materia riguardante i beni pubblici. Con il R.D. n.2440 del 1923, è stata operata una sostanziale equiparazione, ai fini della gestione amministrativa, fra beni utilizzati per pubblici servizi e beni posseduti a titolo di privata proprietà dallo Stato. In entrambi i casi spettava al Ministero del Tesoro il conseguente onere amministrativo, con l’unica eccezione, a tale norma di generale valenza, per i beni immobili assegnati ai servizi governativi, la cui amministrazione è stata assegnata al Ministero allora competente. La stessa norma prevedeva inoltre che, in caso di cessazione dell’uso governativo del bene, lo stesso doveva intendersi trasferito all’amministrazione delle finanze. Conseguentemente a ciò, il legislatore ha stabilito la necessità d’inventariare tali beni, distinguendoli relativamente all’uso, governativo e non, alla consistenza e al valore. Nell’ambito della locuzione “uso governativo”, sono state successivamente comprese amministrazioni ed aziende autonome dello Stato, ampliando, di fatto, la platea dei destinatari dei relativi provvedimenti. Il successivo Regio Decreto 23.05.1924, n. 827, all’articolo 18, ha posto in capo agli intendenti di finanza il compito di vigilare sull’uso dei locali loro affidati, sotto la propria diretta responsabilità, e con ampia facoltà di disposizione dei relativi accertamenti. La legge Costituzionale 26.02.1948, n. 5, primo Statuto di autonomia per il Trentino - Alto Adige, ha individuato, con l’articolo 38, comma 3°, fra i compiti della Giunta regionale, l’amministrazione del patrimonio della Regione. Gli articoli n. 57 e 58 determinano, rispettivamente, i beni costituenti il demanio regionale, da elencarsi con successiva norma di attuazione, nonché i beni appartenenti al patrimonio indisponibile della Regione.

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Nel 1972 (DPR 31/8/72 n. 670), per quanto attiene alla Regione Trentino – Alto Adige, si è stabilito il passaggio dei beni di cui sopra alle Province autonome di Trento e Bolzano. Tali enti si sono quindi sostituiti allo Stato, nel possesso e, nella gestione di quanto descritto. Con successivo D.P.R. 20.01.1973, n. 115, si è stilato l’elenco dei beni trasferiti. Tale trasferimento è il risultato, per logica conseguenza, del mutato quadro normativo relativo alle competenze transitate. In definitiva, il passaggio ha riguardato beni e diritti demaniali e patrimoniali dello Stato e della Regione, con esclusione di quelli relativi al demanio militare, ai servizi di carattere nazionale ed alle materie rimaste di competenza regionale. Lo Statuto di autonomia, all’articolo n. 108, ha disposto le modalità relative alla consegna di detti beni alle Province. Il D.P.R. 20.01.1973, n. 115 chiarisce, ulteriormente, quali beni siano stati trasferiti alle due Province, precisando, all’articolo 2, che sono state comprese nell’insieme, anche le opere in corso di realizzazione, ovvero ultimate ma non collaudate. All’articolo 8 sono stati inclusi beni stradali ed autostradali, con esclusione di quelli extra regionali; il successivo articolo 9 comprende i beni ed i diritti di natura immobiliare costituenti il patrimonio disponibile dello Stato, non trasferibile alla Regione, grazie alle competenze attribuite dallo Statuto di autonomia. L’articolo n. 11 ha previsto un’ulteriore ricognizione quinquennale, dei beni non più necessari alla difesa dello Stato, o per servizi di carattere nazionale, da trasferire alla Regione o alle Province interessate. Il requisito della non necessità è stato individuato nel non utilizzo da almeno dieci anni. La legge n. 390 dell’11.07.1986 disciplina le concessioni e le locazioni dei beni immobili e patrimoniali dello Stato, non utilizzati per fini governativi, fissandone la durata non oltre 19 anni, in favore di: enti pubblici, istituti culturali, enti territoriali, aziende sanitarie, ordini religiosi ed ecclesiastici. Nel medesimo ambito, oltre ad una precisa elencazione delle caratteristiche degli enti e delle istituzioni, è stato definito il canone annuo così detto “ricognitorio”, che non deve risultare inferiore a Lire 100.000 e non può essere superiore al 10% del valore di commercio, da corrispondersi da parte dei beneficiari. La norma precisa gli elementi distintivi, le caratteristiche, i requisiti ed i fini perseguiti che si rendono necessari per essere compresi tra i beneficiari. Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 09.10.1990 disciplinando la cura, la prevenzione e la riabilitazione degli stati di tossicodipendenza, in forma di testo unico, ha espressamente previsto, all’articolo 129, la concessione di strutture appartenenti allo Stato da assegnarsi in regime di convenzione almeno decennale, al fine di destinarle ai centri di cura e recupero, nonché a centri e case di lavoro per i riabilitati. La legge n. 358 del 29.10.1991 ha profondamente innovato le strutture del Ministero delle Finanze; in particolare, sono state unificate le funzioni connesse ed omogenee tra loro, sulla base del decentramento delle competenze, della flessibilità delle strutture, dell’autonomia funzionale e della semplificazione delle a procedure. L’articolo 6 ha istituito i seguenti dipartimenti, con funzioni di indirizzo, programmazione e coordinamento delle attività degli organi periferici:

� Dipartimento delle entrate; � Dipartimento delle dogane ed imposte indirette; � Dipartimento del territorio, con competenza in materia di catasto, servizi per

la conservazione dei registri immobiliari, servizi tecnici erariali, nonché gestione produttiva dei beni immobili dello Stato. Ogni dipartimento è destinato a funzioni di indirizzo, di programmazione e coordinamento delle attività degli organi periferici.

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L’articolo n. 7, comma 10, lettera “c” ha attribuito, in sede periferica, le funzioni del Dipartimento del territorio, agli Uffici del Territorio, la cui dotazione organica e competenza territoriale sono state regolamentate con il successivo articolo n.12, in rapporto al numero degli utenti, al tipo ed al numero dei contribuenti ed a particolari situazioni locali. All’Ufficio del Territorio spettano, quindi, le attribuzioni che in origine erano dell’Intendenza di Finanza, degli Uffici tecnici erariali e delle Conservatorie dei registri immobiliari, in materia di amministrazione e gestione della proprietà immobiliare dello Stato. Con D.L. n. 386 del 05.12.1991 lo Stato ha affrontato la questione relativa alla privatizzazione degli enti pubblici, all’interno della quale, ai fini che qui rilevano, si colloca l’alienazione di beni patrimoniali suscettibili di gestione economica. Con la predetta norma si è tentato di censire, economicamente, i beni patrimoniali dello Stato, al fine evidente di un più proficuo utilizzo sia gestionale che di vendita. L’articolo 2 di detta legge (successivamente abrogato dall’art.n.3, comma n. 97, della Legge. n. 662 del 1996) ha affidato ai consorzi bancari, agli operatori specializzati ed alle società di settore, il compito d’individuare i beni suscettibili di gestione economica e alienazione, nonché di determinarne il relativo valore di mercato. Altri strumenti, disciplinanti gli scopi sopra descritti, sono attuati attraverso:

� la costituzione di società a capitale misto; � la garanzia dello Stato sulle obbligazioni emesse dalle società costituitesi allo

scopo; � la composizione di un comitato di Ministri che vigilia sulle operazioni; � i proventi della gestione dei beni patrimoniali non alienati, sono destinati alla

valorizzazione degli stessi; � i proventi delle alienazioni sono versati al bilancio dello Stato entro l’anno

successivo all’emanazione della legge in esame; � costituzione di un comitato tecnico con il compito di esprimere i pareri

occorrenti che, se assunti all’unanimità, sostituiscono ogni effetto di altri atti (piani regolatori, piani territoriali, nulla osta previsti da leggi statali e regionali).

Attraverso la legge n. 412 del 30.12.1991 (e la successiva L.560/93) il legislatore ha portato avanti la politica di privatizzazione e regolamentazione delle caratteristiche di accesso alle cessioni, nonché di maggior tutela degli interessi pubblici di natura patrimoniale. L’articolo n. 28, in particolare, cura la gestione degli alloggi di edilizia popolare, fissando il prezzo di vendita degli immobili nella misura relativa al valore della rendita catastale (comma n.8). Con D.P.R. n.287, recante il regolamento degli uffici e del personale del Ministero delle Finanze, agli Uffici del Territorio è attribuita, con l’articolo n.42, la programmazione di controlli sistematici. Tale compito risulta di particolare interesse, essendo finalizzato ad impedire o a reprimere occupazioni abusive degli immobili dello Stato ed ogni altro eventuale abuso nella loro utilizzazione. Lo stesso articolo 42 stabilisce l’eventuale dislocazione degli uffici territoriali, tenendo conto dell’estensione del territorio in modo da garantire il miglior servizio agli utenti. Il decreto legge n. 16 del 23.01.1993 convertito nella legge n. 75 dello stesso anno, all’articolo 15 ha provveduto a dare attuazione al trasferimento dei beni, in godimento alla data del 31.12.1985, dall’Azienda autonoma delle ferrovie dello Stato alle Ferrovie dello Stato s.p.a. Con decreto legge n. 331 del 1993, convertito con legge n.427 dello stesso anno, ed in particolare, con l’articolo 63, comma 5, è stata concessa al Ministero delle Finanze la possibilità di permutare i beni demaniali e patrimoniali dello Stato,

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non più necessari ad usi istituzionali. Tale possibilità è stata, comunque, sottoposta al verificarsi di alcune condizioni quali:

� valutazione comparata dei beni in questione; � parere delle amministrazioni assegnatarie o consegnatarie interessate; � dichiarazione del Ministero delle finanze su quali beni possono essere

oggetto di dismissione; � destinazione obbligatoria dei beni acquisiti in permuta, ad esclusivo uso

istituzionale diretto; � destinazione dei beni acquisiti in permuta ad esclusivo uso istituzionale

diretto � dichiarazione di cessazione di appartenenza dei beni al pubblico demanio.

La legge n. 560 del 1993, individuando le caratteristiche necessarie per definire un alloggio “di edilizia residenziale pubblica”, ha inserito gli stessi tra gli immobili alienabili, indicando tra questi:

� gli alloggi non di servizio di proprietà della s.p.a. delle Ferrovie, costruiti o acquistati fino alla data di trasformazione ente Ferrovie dello Stato in s.p.a..

� gli alloggi di proprietà dell’Amministrazione delle poste e telecomunicazioni. � gli alloggi acquisiti dagli Enti di sviluppo

La medesima legge ha escluso dall’alienazione: � le unità immobiliari degli enti pubblici territoriali, non aventi finalità di

edilizia pubblica � gli alloggi di servizio oggetto di concessione amministrativa � gli alloggi realizzati con mutuo agevolato (L.457/78) � alloggi soggetti a vincoli particolari (L.1089/39).

La legge n. 579 del 1993 autorizza, all’articolo 1, il Ministero delle finanze a trasferire agli enti locali territoriali che ne facciano richiesta i beni del demanio pubblico e del patrimonio indisponibile dello Stato. La richiesta è finalizzata alla realizzazione di opere atte allo svolgimento di attività di interesse pubblico. Con l’articolo n.3 s’incarica l’ufficio tecnico erariale di compiere la valutazione e si fissano termini e condizioni di realizzazione dell’opera cui il bene è destinato, tale termine non deve superare i dieci anni. Il decreto ministeriale n. 678 del 1994 ha disciplinato l’attuazione, per il Ministero delle Finanze, della legge n.241/90, che riferisce sulle nuove norme in materia di procedimento amministrativo. La legge n.724 del 1994, all’artico n. 32, comma 1, ha rivalutato, con riferimento al 1995, i canoni annui pattuiti per l’utilizzo dei beni patrimoniali dello Stato, di un coefficiente pari a 2,5 volte quello vigente per il 1994. Il successivo comma 2, ha dettagliatamente stabilito i coefficienti di rivalutazione da applicarsi dal primo gennaio 1995, in ragione del reddito dei beneficiari. I canoni inerenti ai beni dello Stato, destinati ad uso abitativo, sono stati oggetto di aumento con esclusione, al comma 3, di particolari a categorie di beneficiari, quali vedove di dipendenti caduti per causa di servizio, associazioni e fondazioni aventi particolari fini di rilievo sociale. Il decreto legge n. 415 del 1995, emanato a seguito di eventi alluvionali, ha disposto alcune modifiche relative alla corresponsione dei canoni dovuti per i beni patrimoniali e demaniali. L’articolo n.5 ai commi n.8 e n.8/bis hanno esteso l’applicazione della L. n.390/86, recante norme attinenti alla disciplina delle concessioni, anche ad associazioni dedite alla cura ed all’educazione di iniziative ed eventi di tipo sportivo, ricreativo, culturale ed economico.

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Il D.M. n. 700 del 21.12.1996, ferme restando le attribuzioni di cui agli articoli 42 e 75, comma 4°, del D.P.R. 27.03.1992, n. 287, ha stabilito, all’articolo 2, comma 5°, il numero e la dislocazione degli uffici del territorio, organizzando, al successivo articolo 6, comma 5°, quelli di maggior rilevanza in quattro reparti con distinte funzioni. La legge n. 662 del 23.12.1996, ha profondamente modificato gli assetti relativi al processo di dismissione del patrimonio immobiliare dello Stato. L’artico 3, comma 88, ha destinato ad appositi fondi immobiliari beni immobili appartenenti al patrimonio dello Stato, suscettibili di valorizzazione e di proficua gestione economica, inclusi in apposito elenco, da predisporsi a cura del Ministro delle Finanze, entro il 30.06.88. La mancata formulazione degli elenchi avrebbe comportato la presunzione di cessazione delle esigenze di pubblico interesse. Il comma 114 ha statuito il trasferimento, nell’ambito di quanto previsto dai rispettivi statuti, alle province autonome di Trento e di Bolzano, dei beni immobili e dei relativi diritti reali, situati nel territorio di competenza. La medesima norma ha espressamente escluso il conferimento di detti beni ai fondi di cui al comma 86, nonché la vendita o la permuta, prevista al comma 69. La legge n.449 del 1997, all’articolo n.2, comma 1, ha espressamente consentito, a richiesta ed a titolo gratuito, il trasferimento dalla proprietà dello Stato, alla proprietà dei Comuni, degli alloggi e delle relative pertinenze costruiti in base a legge speciale di finanziamento. Con decreto ministeriale n. 258/98 sono ridefiniti i canoni, i proventi, i diritti erariali e gli indennizzi dovuti per l’utilizzazione dei beni immobili del patrimonio statale. Il decreto ha considerato le varie fattispecie di utilizzo dei beni pubblici, provvedendo ad elevare i canoni dovuti di un importo sestuplo rispetto a quello in corso a tutto il 1989, con decorrenza 01.01.1990. Sono stati inoltre previsti, un canone annuo minimo in base alle diverse tipologie dei beni concessi e, alcune agevolazioni per particolari categorie di destinatari dei beni. Il decreto ministeriale n.152/98 ha provveduto al riordino della disciplina degli alloggi pubblici di proprietà dello Stato, situati nelle sedi interessate dalla mobilità dei dipendenti dell’amministrazione finanziaria e in particolare, degli immobili ad uso abitativo, liberi e disponibili alla data di entrata in vigore del decreto. Oltre ad aver disciplinato la posizione degli utilizzatori, e le modalità di rilascio, è stata disposta la ricognizione degli alloggi facenti parte del patrimonio dello Stato, da rinnovarsi ogni tre anni, con contestuale passaggio dei beni al patrimonio indisponibile dello Stato. Gli organi periferici deputati alle funzioni sopra descritte, sono stati individuati negli uffici del territorio e nelle sezioni staccate del demanio. Il D.P.R. n.367 del 1998 ha regolamentato la consegna, da parte dell’ufficio del territorio competente, dei fabbricati e dei terreni appartenenti al demanio ed al patrimonio dello Stato delle varie Amministrazioni, nonché la relativa vigilanza sul loro corretto utilizzo. In particolare, gli uffici del territorio sono stati incaricati della sorveglianza, finalizzata ad impedire qualunque uso improprio, da parte dei concessionari o terzi non autorizzati. Circa le modalità di svolgimento di tale compito, è stato previsto l‘accesso nei luoghi da ispezionare oltre ad un programma articolato di visite, predisposto annualmente. Il non utilizzo, o la parziale utilizzazione del bene assegnato, costituisce motivo di riconsegna all’Amministrazione. Il decreto legislativo n. 427 del 1998 ha disciplinato alcune fattispecie relative alla tutela degli acquirenti, nei contratti relativi all’acquisto di un diritto di

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godimento a tempo parziale di beni immobili, dando attuazione alla direttiva 94/97/CE. La legge n. 431/98 ha apportato innovazioni alla precedente normativa riguardante le locazioni ed il rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo nel cui ambito ricadono, comunque, in quanto applicabili, le modalità di utilizzo degli alloggi pubblici, con riguardo alla scadenza delle concessioni. Il decreto legislativo n. 495 del 1998 ha ulteriormente trasferito al patrimonio delle province autonome di Trento e Bolzano beni e diritti di tipo immobiliare appartenenti al patrimonio disponibile dello Stato. Ha inoltre previsto una ricognizione da effettuarsi ogni cinque anni dei beni non più necessari alla difesa dello Stato o ai servizi di interesse nazionale. La medesima norma ha con chiarezza considerato non più necessari i beni:

� non oggetto di utilizzo seppur parziale, da almeno dieci anni, da trasferirsi alle Regione o alle Province interessate, in ragione delle competenze loro attribuite;

� i beni appartenenti alle amministrazioni statali, incluse quelle ad ordinamento autonomo che alla data del 01.07.98, non siano risultati utilizzati da almeno venti anni per attività istituzionali, da trasferirsi alle due Province.

L’articolo n. 4 ha annoverato nell’ambito di applicazione del decreto, i beni immobili utilizzati per funzioni di ricovero a profughi. La legge n. 448 del 1998 ha ulteriormente innovato la precedente normativa. In particolare ha previsto, oltre alla dismissione del patrimonio statale, la relativa valorizzazione. Per quanto riguarda il primo aspetto, ha incluso fra gli immobili alienabili anche quelli soggetti a tutela, nonché compendi o singoli beni immobili, o diritti reali sui medesimi, a condizione che non siano oggetto di uso governativo. Per quanto riguarda il secondo punto, relativo alla valorizzazione, si è stabilita la possibilità, per i soggetti pubblici, ma anche privati, di avere la disponibilità dei beni, dietro corresponsione di un canone, che tenga conto, oltre al mero valore di mercato dei beni, anche degli oneri derivanti dalla realizzazione di un progetto di recupero dei beni stessi. Il decreto legislativo n. 300 del 30.07.99, nel quadro della generale riforma dell’organizzazione del Governo, ha istituito l’Agenzia del Demanio, con il preciso compito di amministrare i beni immobili dello Stato, razionalizzarne l’uso, valorizzarne l’impiego in modo proficuo, sviluppare il sistema informativo dei beni del demanio e del patrimonio e, comunque in ogni caso, operare con criteri imprenditoriali e di mercato, sia nell’utilizzo che nella manutenzione ordinaria e straordinaria di tali beni. Nello svolgimento dei propri compiti, l’Agenzia, può avvalersi di convenzioni con regioni, enti pubblici e, per quanto riguarda le attività estimative, della collaborazione dell’osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio. Il Decreto Legislativo n. 463 dell’11.11.1999, all’articolo 1, comma 1, lettera “e”, ha disposto il trasferimento alle province dei beni concernenti il demanio idrico statale, comprendendo, in tale operazione, anche i beni immobili e mobili strumentali all’esercizio delle funzioni conferite.Il comma 2 del medesimo articolo ha, altresì, stabilito la formazione degli elenchi dei beni trasferiti, da effettuarsi, congiuntamente, fra le competenti amministrazioni statali e la provincia interessata, entro il 31.12.1999.

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Il decreto legge n.217 del 12.06.2001, convertito con legge n.317/01, ha istituito i dipartimenti presso alcuni Ministeri, fra cui quello dell’economia e delle finanze al fine di attuare una maggiore funzionalità nell’articolazione dei ministeri stessi.

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� Elenco degli immobili, riguardanti gli enti interessati e lo Stato, nelle

varie fasi di trasferimento

� Beni demaniali e patrimoniali dello Stato al 01.01.1999 � Beni demaniali e patrimoniali trasferiti alla PAT

N. Comune Denominazione Destinazione Note 1 Trento Ossario c/o cimitero TN Min. Difesa 2 Bezzecca Chiese S.Stefano eS.Lorenzo Min. Difesa 3 Borgo V. Ex cantina sociale Min.Finanze 4 Levico Ex caserma C.Battisti Min.Interni e privati 5 Cavalese Ex palazzo Giudizio/caserma

G.di F. G.di F.

6 Cavalese Palazzo della Pretura Min.Finanze e privati 7 Mezzolombardo Fabbricato Pretura (p.m. n°1) Min.finanze 8 Mezzolombardo Fabbricato Pretura (p.m.

n°2) D.L. n°495/98 P.A.T.

9 Fiera di P. Caserma Sass Maor G.di F. 10 Siror Caserma della G.di F. G.di F.

11 Rovereto Carceri giudiziarie Min.G.e G. e privati 12 Rovereto Ex sottoprefettura/sede Uff.

Finanziari Min.Fin. e privati

13 Rovereto Palazzo di Giustizia Locazione ex L. 392/41 14 Villalagarina Ex caserma carabinieri D.L. n°495/98 P.A.T. 15 Tione Pretura ed Uff. Finanziari Min.Finanze

16 Tione Ex carceri D.L. 495/98 P.A.T. 17 Trento Ex campo sport. militare/ora

statale n°12 ANAS Viabilità di

compet. PAT 18 Trento Caserma C.Battisti Min.Difesa/privati 19 Trento Carceri giudiziarie Min. G. e G. 20 Trento Questura di TN Min. Interni e privati

21 Trento Fabbricato doganale Min.Finanze 22 Trento Caserma Bedetti G. di F. e privati

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N. Comune Denominazione Destinazione Note

23 Trento Ex baracche militari Doss TN

D.L. 495/98 P.A.T.

24 Trento Ex caserma Sani Min. Difesa e G.di F. 25 Trento Ex conv. Agostiniani/sede

dir. Entrate Min. Finanze

26 Trento Ex conv.Agostiniani/parco

D.L. 495/98 P.A.T.

27 Trento Sede Genio Civile ed alloggi Min.LL.PP. E privati 28 Trento Ex avvocatura/Genio Civ.

ed alloggi (p.m.3) D.L. 463/99 P.A.T.

29 Trento Palazzo di Giustizia Locaz.ex L.392/41/privati/Min.Difesa 30 Trento Ex caserma C.Battisti Min.Difesa e privati 31 Strigno Caserma De Gol D.L. 495/98 P.A.T. 32 Trento Caserma Carabinieri Min. Interni 33 Trento Ex casa Littoria Min.LL.PP./Tesoro/P.C.M./Privati

34 Trento Ex caserma duca D’Aosta D.L. 495/98 P.A.T. 35 Fondo Ex contraerea Monte

Macaion D.L. 495/98 P.A.T.

36 Trento Caserma Pizzolato Min.Difesa e privati 37 Rovereto Ex caserma V.Emanuele

“Al Follone” D.L. 495/98 P.A.T.

38 Rovereto Ex caserma V.Emanuele “Al Follone” (p.ed. 178)

D.L. 463/99 P.A.T.

39 Trento Caserme Pezzoli, Chiesa e Bresciani

Min. Difes e privati

40 Trento Caserma Bresciani D.L. 495/98 P.A.T. 41 Strigno Magazzino di

mobilitazione D.L. 495/98 P.A.T.

42 Predazzo Caserma scuola alpina G.di F.

G. di F.

43 Arco Ex alveo del Perosina D.L. 495/98 P.A.T.

44 Romagnano Stazione teleferica militare Monte Bondone

D.L. 495/98 P.A.T.

45 Carano Porzione ex tronco ferr, Ora/Predazzo

D.L. 495/98 P.A.T.

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N. Comune Denominazione Destinazione Note 46 Predazzo Porzione ex tronco ferr.

Ora/Predazzo (p.f. 12149) G. di F.

47 Predazzo Porzione ex tronco ferr.Ora/Predazzo

D.L. 495/98 P.A.T.

48 Cavalese Porzione ex tronco ferr.Ora/Predazzo

D.L. 495/98 P.A.T.

49 Oltresarca Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

50 Arco Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98

51 Mori Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

52 Cavalese Piazzale ex stazione Cavalese

D.L. 495/98 P.A.T.

53 Ziano Porzione ex tronco ferr.Ora/Predazzo

D.L. 495/98 P.A.T.

54 Trento Commissariato Governo P.C.M. e privati 55 Lizzana Porzione ex tronco

ferr.Rovereto/Riva D.L. 495/98 P.A.T.

56 Valle Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

57 Mori Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

58 Trento Rifugio antiaereo P.Venezia

D.L. 495/98 P.A.T.

59 Trento Rifugio antiaereo alla Busa

D.L. 495/98 P.A.T.

60 Trento Rifugio antiaereo Doss TN D.L. 495/98 P.A.T.

61 Trento Rifugio antiaereo ai Solteri D.L. 495/98 P.A.T. 62 Trento Rifugio antiaereo Largo

N.Sauro D.L. 495/98 P.A.T.

63 Sacco Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

64 Riva d/G Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

65 Lizzana Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

66 Mori Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

12

N. Comune Denominazione Destinazione Note 67 Trento Ex deposito munizioni

aeronautica militare D.L. 495/98 P.A.T.

68 Predazzo Porzione scuola alpina G.di F. G. di F.

69 Villalagarina Caserma Carabinieri Min. Interni 70 Villalagarina Caserma Carabinieri

(p.f.752) D.L. 495/98 P.A.T.

71 Predazzo Ex greto torrente Avisio G. di F. 72 Vallarsa Ex strada militare detta

“degli eroi” D.L. 495/98 P.A.T.

73 Pinzolo Ex poligono di tiro a segno D.L. 495/98 P.A.T.

74 Moena Area pertinenza scuola Alpina Polizia di Stato

Min. degli Interni

75 Segonzano Eredità Mattivi Caterina D.L. 495/98 P.A.T. 76 Carisolo Porzione ex poligono tiro

a segno D.L. 495/98 P.A.T.

77 Mori Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

78 Mori Ex stazione D.L. 495/98 P.A.T.

79 Mori Porzione ex poligono tiro a segno

D.L. 495/98 P.A.T.

80 Mori Porzione ex poligono tiro a segno

D.L. 495/98 P.A.T.

81 Trento Tribunale dei minori Min. G.e G. e privati 82 Tesero Eredità Zeni Orlando D.L. 495/98 P.A.T. 83 Tesero Eredità Zeni Orlando D.L. 495/98 P.A.T.

84 Tesero Eredità Zeni Orlando D.L. 495/98 P.A.T. 85 Tesero Eredità Zeni Orlando D.L. 495/98 P.A.T. 86 Campitello Ex casino di bersaglio D.L. 495/98 P.A.T. 87 Riva d/G Ex stazione D.L. 495/98 P.A.T. 88 Arco Ex stazione D.L. 495/98 P.A.T.

89 Nago-Torbole Terreno e porzione fabbricato Conca D’Oro

D.L. 495/98 P.A.T.

90 Predazzo Terreno confluenza Avisio/Travignolo

G. di F.

91 Siror Capanna Sass Maor (Passo Rolle)

G. di F.

92 Bondo Cimitero austro-ungarico Min. Difesa 93 Cavalaese Ufficio postale Min. P.T.

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N. Comune Denominazione Destinazione Note 94 Panchià Porzione ex tronco

ferr.Ora/Predazzo D.L. 495/98 P.A.T.

95 Lizzana Porzione ex tronco ferr.Rovereto/Riva

D.L. 495/98 P.A.T.

96 Vigo di F. Cimitero austro-ungarico Min. Difesa 97 Sclemo Appezzamento terreno D.L. 495/98 P.A.T. 98 Villa Banale Appezzamento terreno D.L. 495/98 P.A.T. 99 Trento Condominio Perini 2 D.L. 495/98 P.A.T. 100 Trento Ex casa INA D.L. 495/98 P.A.T.

101 Dimaro Devoluzione 3°incanto S. Angeli

D.L. 495/98 P.A.T.

102 Spormaggiore Devoluzione 3°incanto I. Dallona

D.L. 495/98 P.A.T.

103 Pozza Devoluzione 3°incanto R.Crepaz

D.L. 495/98 P.A.T.

104 Luserna Ex ponte radio D.L. 495/98 P.A.T. 105 Terragnolo Devoluzione 3°incanto

A.Potrich D.L. 495/98 P.A.T.

106 Terragnolo Devoluzione 3°incanto A.Potrich

D.L. 495/98 P.A.T.

107 Tesero Porzione ex tronco ferr.Ora/Predazzo

D.L. 495/98 P.A.T.

108 Trento Centro di servizio Min. Finanze 109 Trento 47 alloggi Ravina L. 52/76 I.T.E.A. 110 Trento 1° lotto Uffici finanziari Min. Finanze

111 Trento 2° lotto Uffici finanziari Min. Finanze

� Beni demaniali e patrimoniali dello Stato al 1° maggio 2001 N° Comune Denominazione Destinazione Note/canone

1 Trento Ossario c/o cimitero TN Min. Difesa 2 Bezzecca Chiese S.Stefano e

S.Lorenzo Min. Difesa

3 Borgo V. Ex cantina sociale ENEL 133.500

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N° Comune Denominazione Destinazione Note/canone 4 Levico Ex caserma C.Battisti Min.Interni Comune di Levico 341.000

Roberto Ognibeni 677.000 5 Cavalese Ex palazzo

Giudizio/caserma G.di F.

G.di F.

6 Cavalese Palazzo della Pretura Massimo Martini 255.000 Ilio Di Gregorio 3.723.000 Ilio Di Gregorio 248.500

Antonio Rollo 4.224.000 Telecom 335.000 Comune di Cavalese L.392/41 10.100.000 7 Mezzolombardo Fabbricato Pretura

(p.m. n°1) Min.finanze

8 Fiera di P. Caserma Sass Maor G.di F.

9 Siror Caserma della G.di F. Comune di Siror 250.000 10 Rovereto Carceri giudiziarie Min.G.e G. Aniello Santagata 3.448.000 11 Rovereto Ex

sottoprefettura/sede Uff. Finanziari

Min.Fin.

A.S.M. Rovereto 1.100.000

Marino Dossi 25.253.000 12 Rovereto Palazzo di Giustizia Comune di Rovereto ex L.

392/41 148.900.000

13 Tione Pretura ed Uff.Finanziari

Min. Finanze

14 Trento Caserma C.Battisti Min.Difesa ENEL 680.000

15 Trento Ex campo sportivo militare ora SS.12

ANAS Viabilità di comp. PAT

16 Trento Carceri giudiziarie Min. G. e G. 17 Trento Questura di TN Min. Interni IAMA di Toldo e Bianchi 400.000 18 Trento Fabbricato doganale Min.Finanze 19 Trento Caserma Bedetti G. di F.

Anna Rita Port 9.000.000 ENEL 400.000

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N° Comune Denominazione Destinazione Note/canone 20 Trento Ex caserma Sani Min. Difesa e G.di F. 21 Trento Ex conv.

Agostiniani/sede dir. Entrate

Min. Finanze

22 Trento Sede Genio Civile ed alloggi

Min. LL.PP.

Ruggero Renzi 2.440.000 23 Trento Palazzo di Giustizia Comune di Trento L.392/41 1.319.472.000 Antonio Bellissimo 4.016.000 24 Trento Ex caserma C.Battisti Min. Difesa

Campo Coni (vertenza giud.) ENEL 696.000 25 Trento Caserma Carabinieri Min. Interni 26 Trento Ex casa Littoria LL.PP./Min.Tesoro/P.C.M. Tommaso Simone 2.193.000

27 Trento Caserma Pizzolato Min. Difesa Condominio Girasoli 290.000 ENEL 365.000 ENEL 370.000 28 Trento Caserme Pezzoli,

Chiesa e Bresciani Min. Difesa

ENEL 365.000 29 Predazzo Caserma G.di F. G.di F. 30 Predazzo Porzione ex tronco

ferr. Ora/Predazzo (p.f. 12149)

G. di F.

31 Trento Commissariato Governo

P.C.M.

Francesco Palazzolo 5.777.500

C.R.A.L. 1.827.000 32 Predazzo Porzione scuola alpina

G.di F. G. di F.

33 Villalagarina Caserma Carabinieri Min. Interni 34 Predazzo Ex greto torrente

Avisio G. di F.

Fiano s.r.l. 14.550.000

ENEL 365.000

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N° Comune Denominazione Destinazione Note/canone 35 Moena Area pertinenza scuola

Alpina Polizia di Stato Min. Interni

36 Trento Tribunale dei minori Min.G.e G.

ENEL 2.850.000 37 Predazzo Terreno confluenza

Avisio/Travignolo G. di F.

38 Siror Capanna Sass Maor (Passo Rolle)

G. di F.

39 Bondo Cimitero austro-ungarico

Min. Difesa

40 Cavalaese Ufficio postale Poste Italiane S.p.A. 77.491.000

41 Vigo di F. Cimitero austro-ungarico

Min. Difesa

42 Trento Centro di servizio Min. Finanze ENEL 1.680.000 43 Trento 47 alloggi Ravina L.

52/76 Gestione ITEA

44 Trento 1° lotto Uffici finanziari Min. Finanze

Giuseppe De Angelis 12.429.000 Selena Osler 7.816.000 Giuseppina Forgione 6.568.000 Giacinto Calculli 9.177.000 Marcello Barba 6.408.000

Massimo Quartarone 5.664.000 ENEL 840.000 45 Trento 2° lotto Uffici finanziari Min. Finanze ENEL

� Attività, organizzazione, caratteristiche gestionali ed operatività della ex struttura di riferimento (Ufficio del Territorio)

La riorganizzazione e la semplificazione delle strutture degli Uffici centrali del Ministero delle Finanze, sono state avviate con la legge n. 358/91 e, successivamente, con il “Regolamento degli Uffici e del Personale”, approvato con DPR n.287 del 27.03.1992, articoli 42 e 75 - compiti attribuiti agli uffici del Territorio - .Di particolare interesse si presenta il contenuto del secondo capoverso del secondo comma dell’articolo 42 del citato DPR, laddove è attribuita, agli Uffici del Territorio, la programmazione di controlli sistematici, finalizzati ad impedire e reprimere occupazioni abusive degli immobili dello Stato ed ogni altro eventuale abuso nella loro utilizzazione. Sempre l’articolo 42 stabilisce anche l’eventuale sede degli uffici territoriali, tenendo conto dell’estensione del territorio stesso per un miglior servizio agli utenti. Alla citata normativa ha fatto seguito il Decreto del Ministro delle Finanze del 21.12.1996 n.700 (art. 2, comma 5 e art. 6, comma 5, “individuazione degli Uffici di livello Dirigenziale non generale e delle relative funzioni”) che segnala la dislocazione degli Uffici del Territorio, di fatto istituiti dal 10.03.99 con decreto del direttore generale del dipartimento del territorio Con la conseguente soppressione dell’Ufficio Tecnico Erariale, della Conservatoria dei Registri Immobiliari e, delle stesse Sezioni staccate del Territorio, agli Uffici del Territorio sono assegnati i seguenti compiti:

� Compiti di consulenza tecnica, estimativa, di accertamento, verifica e rilievo in materia catastale e topografica;

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� Attività relative ai servizi di pubblicità immobiliare; � Compiti in materia amministrativa e di gestione del Demanio e del

Patrimonio Immobiliare dello Stato. Risulta così superata la frammentazione delle responsabilità che ha interessato nel passato l’Intendenza di Finanza (per i contratti), gli Uffici del Registro (per le riscossioni) e gli Uffici Tecnici erariali (per le stime). In seguito, il DPR n.367/98 ha trasferito alcune delle competenze, che spettavano al Ministero delle Finanze, alle Sezioni staccate del Demanio ed agli Uffici del Territorio. Le prime funzioni trasferite riguardavano la presa in carico degli immobili di proprietà dello Stato, i relativi compiti di sorveglianza e la consegna dei beni statali per uso governativo. La procedura così modificata doveva consentire, grazie ad una rapida valutazione decentrata ed alla figura dell’Ispettore demaniale (DPR 367/98 art.2, comma 2°), di sottrarsi ad eventuali abusi. L’’istituzione di questo nucleo ispettivo sostituisce, nel compito di vigilanza, la supervisione svolta, fino ad allora, dagli Intendenti di Finanza (R.D. n°827 del 23.05.1924, art.18). Le Direzioni compartimentali a competenza regionale ed extraregionale, individuate con circolare ministeriale n.56 del 18.05.1994 furono così distribuite nell’ambito del territorio nazionale:

1. Milano per la regione Lombardia; 2. Torino per le regioni Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria; 3. Venezia per le regioni Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia

Giulia; 4. Bologna per le regioni Emilia Romagna e Marche; 5. Firenze per le regioni Toscana e Umbria; 6. Roma per le regioni Lazio, Abruzzo e Molise; 7. Napoli per le regioni Campania e Calabria; 8. Bari per le regioni Puglia e Basilicata; 9. Palermo per la regione Sicilia; 10. Cagliari per la regione Sardegna.

Nelle sedi di maggior spessore, l’attività interna degli uffici del Territorio era distinta in quattro reparti (DM n.700 del 21.12.96, articolo 6 comma 5). Negli uffici di Trento i reparti segnalati, negli anni 1999-2000, erano tre, con le seguenti unità di personale: Reparto Direzione e segreteria

Anno 1999 Reparto Controllo erariale

Anno 1999 Reparto controllo demaniale

Anno 1999 2 settimo livelli 2 nono livello 1 ottavo livello 1 sesto livello 3 settimo livello 6 sesto livello 3 quinto livelli 1 sesto livello 4 quinto livello 1 terzo livello 2 quinto livello

Totale 7 Totale 8 Totale 11

Anno 2000 Anno 2000 Anno 2000 2 nono livello 1 nono livello 1 ottavo livello 1 ottavo livello

Nessuna variazione 3 settimo livello 1 settimo livello

2 sesto livello 4 sesto livello 2 quinto livello 5 quinto livello

Totale 7 Totale 10 Totale 12

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Le attività assegnate all’area di controllo erariale erano le seguenti:

visure catastali cartacee,

ispezioni ipotecarie, certificazioni ipotecarie,

osservatorio immobiliare,

progetti, lavori,

stime erariali, stime fiscali,

consulenze tecniche, consulenze ad enti esterni. L’area di controllo Demaniale espletava i seguenti servizi:

formazione, tenuta e revisione dei registri di consistenza,

locazione e concessione dei beni immobili,

manutenzione degli immobili, beni in uso governativo,

contribuzioni fondiarie, eredità devolute allo Stato,

nulla osta per gli affitti passivi, acquisizione immobili per debiti d’imposta,

gestione beni immobili confiscati, controllo sulle riscossioni,

sdemanializzazione, contenzioso su questione patrimonio/demanio,

gestione imposte quali pagamento ICI,

trasferimento beni alla P.A.T.,

vigilanza, gestione beni confiscati (L. 109/96),

tutela, vendite e permute. Con lo statuto di autonomia (L.C.n.5 del 26.02.1948- articolo 38, co.3 e articoli 57 e 58) fu attribuito esclusivamente alla Regione Trentino- Alto Adige un proprio patrimonio, costituito dai beni ceduti o da cedersi ad essa dallo Stato. Con la riforma statutaria del 1972 (DPR n. 670 articolo n.68) fu assegnato, anche alle Province di Trento e Bolzano, in corrispondenza alle nuove funzioni a loro conferite, un complesso di beni patrimoniali e demaniali“esclusivi”. In seguito, con il DPR n. 115 del 1973 (artt.1, 8 e 4), si passa alla formazione del patrimonio provinciale, con disposizioni ed elenchi che individuano la consistenza dei beni, per i quali la Provincia succede allo Stato. Il DPR n. 15non regola del tutto la configurazione del patrimonio e, all’articolo 11, rinvia a successivi elenchi integrativi, da redigersi d’intesa tra le amministrazioni interessate, senza precisare, in modo specifico, caratteristiche e termini. La nuova normativa di attuazione dello statuto (D.L.vo n. 495 del 21.12.1998), grazie alla formazione degli elenchi di trasferimento dei beni, redatti da una commissione congiunta tra le Amministrazioni interessate, mira a superare le naturali difficoltà gestionali oltre che quelle interpretative, oscillanti tra un’applicazione estensiva del trasferimento, sostenuta dalle Province, e una più rigida sostenuta dall’amministrazione statale. L’articolo 1, al 1° comma, amplia la portata del trasferimento regionale alla Provincia; al 3° comma, è prevista una ricognizione quinquennale dei beni non più necessari per la difesa dello Stato, da trasferire a Regione o Provincia, precisando che si considerano non più necessari quei beni non utilizzati, in tutto o in parte, da almeno 10 anni. L’articolo 2 contiene gli elenchi (riportati in questa relazione per la sola provincia di Trento nelle pagine precedenti) che prevedono il diretto trasferimento al patrimonio provinciale di una serie di beni statali, nello stato di fatto e di diritto in cui essi si trovavano, con tutte le pertinenze, gli accessori, gli oneri ed i pesi inerenti (comma 5). Parte di questi beni venivano amministrati direttamente dall’ex Ufficio del Territorio, altra parte, invece, era gestita indirettamente (demanio idrico, demanio militare). Alcuni beni,

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non espressamente indicati, venivano comunque trasferiti alla Provincia Autonoma di Trento, ai sensi del DPR n. 115 del 20 gennaio 1973. I proventi e le spese di gestione dei beni stessi venivano ad essere di competenza della Provincia, dalla data del verbale di consegna. La maggior parte dei trasferimenti è avvenuta con verbali di consegna del 28. giugno 1999. Per le proprietà riguardanti il lago di Garda, (inseriti nell’elenco su esposto) si è proceduto ad un frazionamento per trattenere allo Stato la parte demaniale (spiaggia e lago), trasferita alla Provincia successivamente, insieme al fiume Adige, ai sensi del DL n.463 (Articoli. da 1 a 7) dell’11.11.99. Altri beni patrimoniali venivano trasferiti alla Provincia solo parzialmente, perché la quota parte rimasta allo Stato risultava utilizzata per fini istituzionali da altre amministrazioni dello Stato. Questi beni sono:

N° Comune catastale Denominazione

1 Mezzolombardo Fabbricato della Pretura (p.m.2) 2 Rovereto ♦♦♦♦ Ex caserma V. Emanuele “al Follone” (p.ed. 178)

3 Trento Caserma Bresciani 4 Trento Ex convento Agostiniani – parco 5 Trento ♦♦♦♦ Sede Genio civile ed alloggi (p.m. 3)

6 Predazzo Porzione ex tronco ferroviario Ora/Predazzo 7 Villalagarina Caserma Carabinieri (p.f. 752)

♦La sede del Genio Civile con la particella materiale n.3 – attuale parte degli uffici

in uso a questa Corte dei conti, e la sede della ex caserma “V. Emanuele al Follone

di Rovereto”con la particella edificale n. 178, sono state successivamente trasferite

alla P.A.T., sempre in forza del summenzionato D.L. n. 463/99.

� Attività, organizzazione, caratteristiche gestionali ed operatività dell’attuale struttura di riferimento (Agenzia del Demanio).

Il decreto legislativo n. 300 del 1999 vara la riforma dell’organizzazione governativa con la fusione di alcuni ministeri, l’istituzione delle agenzie ed il riordino dell’amministrazione periferica dello Stato. Le nuove agenzie sono dotate di personalità giuridica, anche se in ogni caso ai ministri competenti rimangono attribuite sia la titolarità dei poteri di indirizzo politico che la relativa responsabilità (articolo 2, co.3). Le agenzie sono strutture che svolgono attività a carattere tecnico-operativo di interesse nazionale; esse operano al servizio delle amministrazioni pubbliche, comprese quelle regionali e locali (articolo n. 8, co.1). Le agenzie sono sottoposte ai poteri di indirizzo e di vigilanza del Ministro e al controllo della Corte dei conti (L. n.20/94). Gli statuti delle agenzie sono emanati con regolamenti (articolo n. 17, co.2 L. n. 400/98). All’agenzia del demanio è attribuita l’amministrazione dei beni immobili dello Stato, per ottimizzarne impiego e valorizzazione utilizzando criteri di mercato ed imprenditoriali; spetta, inoltre, all’agenzia la ricerca per lo sviluppo del sistema informativo sui beni del demanio e del patrimonio e la manutenzione ordinaria e straordinaria di tali immobili. La stessa agenzia può stipulare convenzioni per la gestione dei beni immobiliari , con le regioni e gli enti locali ed altri enti pubblici. L’organizzazione interna prevede:

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� Area gestionale: pianificazione e controllo di gestione, acquisizione e gestione risorse umane, formazione, approvvigionamento di beni e servizi, gestione sistemi informativi, contabilità, bilancio, tesoreria, protocollo e archivio, servizi ausiliari, segreteria, gestione adempimenti L. 626/94.

� Area operativa: acquisizione beni, affitto (locazioni passive), gestione beni

confiscati (L. 109/96), gestione beni mobili confiscati, acquisto beni immobili, alienazione beni mobili (DPR 189/01), locazione e concessione beni immobili, trasferimento beni alla PAT, sdemanializzazione, consegna e dismissione beni immobili, controllo e riscossione proventi per l’uso dei beni immobili, tutela, contenzioso su gestione patrimonio e demanio, gestione imposte (ICI), permuta, vendita beni immobili, consulenza tecnica ad altre amministrazioni, consulenza tecnica per l’attività dell’Agenzia stessa, manutenzione ordinaria, costruzioni e ristrutturazioni, contenzioso su gestione tecnica.

� Servizio ispettivo.

La filiale di Trento è composta da 13 unità di personale così distinte:

Quantità Qualifica 1 C3 2 C2 2 C1 4 B3

3 B2 1 A1

� Situazione del contenzioso dei beni in carico allo Stato negli anni 1999/2000

La situazione del contenzioso dei beni demaniali nell’anno 1999 era la seguente:

� Causa civile Telecom Italia / Ministero Finanze Dipartimento del Territorio e Ca.ri.tro, riguardante l’opposizione a 9 cartelle di pagamento notificate alla Telecom S.p.A. da parte del Servizio Riscossione Tributi; tale controversia è tuttora pendente;

Situazione del contenzioso nell’anno 2000:

� Ricorsi al TAR di Trento dei signori Martini, Rollo, Di Gregorio e Renzi per l’annullamento, previa sospensiva, delle ordinanze con le quali è stato ingiunto ai suddetti ricorrenti di lasciare libero l’alloggio demaniale in uso. Attualmente tali controversie sono pendenti presso il Consiglio di Stato, ad

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esclusione della pratica Martini, per trasferimento dello stesso in alloggio privato.

� Atti di concessione e locazione in carico allo Stato negli anni ‘99/00;

� Atto di locazione rep. 61 del 09.03.99 con la ditta Dossi di una porzione ad uso bar della p.ed. 679 in cc di Rovereto.

� Atto di concessione rep. 68 del 28/09/00 all’A.N.F.I. (associazione

nazionale finanzieri d’Italia) di Borgo Valsugana, per l’utilizzo di due locali all’interno dell’edificio in uso governativo alla Brigata Guardia di Finanza.

� Atto di locazione rep. 69 del 12/10/00 di una porzione di edificio ad uso

Uffici Giudiziari, al Comune di Rovereto.

� Superfici immobiliari gestite dallo Stato nella Provincia, scelte per un esame maggiormente dettagliato

Lo studio che si va a disporre sulle proprietà sotto elencate, includerà l’accertamento delle parti in uso degli edifici, il valore delle locazioni, le eventuali assegnazioni degli alloggi e/o le eventuali disponibilità. Si rammenta che l’esame è limitato al periodo compreso tra il 1999 ed il 2000:

1. Comune di Borgo Valsugana – proprietà denominata “ex cantina sociale” con particella tavolare n. 1450.

2. Comune di Rovereto proprietà denominata – “ex sottoprefettura” ora sede degli Uffici Finanziari. Una parte del complesso è in uso all’Azienda per i Servizi Municipali (ASM) di Rovereto, mentre al piano terreno è stato ricavato un bar gestito da un privato.

3. Comune di Bezzecca proprietà denominata – “Chiese di Santo Stefano e San Lorenzo” in uso al Ministero della Difesa.

4. Comune di Trento proprietà denominata – “fabbricato doganale”con particella tavolare n.1527 in uso al Ministero delle Finanze, attualmente fatiscente.

5. Comune di Trento proprietà denominata “ex Avvocatura” – sede del Genio Civile ed alloggi con particella tavolare n.230.

� Relazione descrittiva sulle superfici immobiliari gestite; Comune di Borgo Valsugana – proprietà denominata “ex cantina sociale” indicata con la particella tavolare n. 1450, locata all’ENEL ad un canone annuo di Euro 68,94. All’Ufficio del Catasto di Borgo Valsugana la particella tavolare n.1450 si compone di tre particelle fondiarie (2295/1-2296/1-2297/1) e di una particella edificale (n.2000) con un volume edificato denominato “casa ANAS”, in località “Fossa”. Attualmente l’edificio (più volte ristrutturato ed adeguato alle mutate esigenze) è sede dell’Agenzia delle Entrate e del Comando Brigata della Guardia di

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Finanza. L’impegno di spesa, per le ristrutturazioni ed il mantenimento dell’edificio, è sempre stato sostenuto con i fondi dei capitoli di spesa del Provveditorato alle Opere pubbliche di Trento. Le particelle fondiarie sopra citate sono tutte limitrofe all’edificio ed attualmente utilizzate come vialetti di accesso e piazzale di parcheggio. Il canone annuale, che l’ENEL versa, si riferisce al mantenimento di una servitù per il passaggio di un cavidotto interrato, in media tensione, che attraversa la particella fondiaria n. 2297/1. Comune di Rovereto proprietà denominata – “ex sottoprefettura” - ora sede degli Uffici Finanziari. Una parte del complesso è in uso all’Azienda per i Servizi Municipali (ASM) di Rovereto, mentre al piano terreno è stato ricavato un bar gestito da un privato. I locali in questione sono adibiti a bar e fanno parte dei beni del demanio pubblico dello Stato, ramo storico-artistico. Essi sono situati al piano terra dello stabile settecentesco denominato “palazzo degli Uffici finanziari di Rovereto”, sito in Corso Bettini, in uso governativo all’Agenzia delle entrate. I suddetti locali sono stati assegnati in concessione alla Ditta Dossi che è subentrata ad un precedente concessionario, rinunciatario, dal 01.07.81, a far data dalla prima stipulazione di contratto quadriennale risultante, in data 01.01.82, con un canone annuo di Lire 3.780.000. Il secondo contratto triennale ha avuto decorrenza il primo gennaio 1986 e stabiliva un canone, sempre annuo, di Lire 5.500.000. Ogni negoziato contiene la clausola dell’adeguamento ai dati rilevati dall’ISTAT, che ha cadenza annuale. Il successivo contratto, – 01.01.89 ⇒31.12.91, è aggiornato a Lire 5.500.000 da saldarsi con ratei trimestrali anticipati. Il 29.07.90 interviene un decreto interministeriale (G.U. n.237 dd 10.10.90) che raddoppia tutti i canoni in vigore con valenza retroattiva al 01.01.90. Inizialmente l’applicazione fa lievitare il canone fino a Lire 11.000.000, ma successivamente sussistono più ricorsi avverso tale decreto, tanto che, con l’interpretazione della circolare n.440 del 03.02.93 sono rivisti i canoni dal 1990 al 1993:

Periodo Canone

Dal 01.01.90 al 31.12.90 Lire 8.250.000 Dal 01.01.91 al 31.12.91 Lire 8.646.000 Dal 01.01.92 al 31.12.92 Lire 9.035.000 Dal 01.01.93 al 31.12.93 Lire 9.360.000

Nel 1994, il canone è stabilito in Lire 9.641.000 per effetto dell’aggiornamento prescritto dalla Legge n. 392/78; per l’anno 1995, il canone viene aggiornato a Lire 9.937.600. Nel 1996, per effetto del DL n. 324 del 03.08.95 e del DL n. 415 del 02.10.95, il canone è collocato in regime di libero mercato con stima dell’Ufficio Tecnico Erariale e fissato in Lire 28.800.000. Nel marzo del 1996, la ditta Dossi, concessionaria dei locali, chiede la dismissione di due vani attigui al bar, in modo da poter beneficiare di un canone inferiore, dato che gli esigui proventi introitati non compensavano il costo dei locali presi in locazione. In conseguenza di ciò un’ulteriore stima UTE riduce il canone a Lire 24.360.000 (anno 1995). Nel 1999 viene redatta una perizia asseverata con la quale un tecnico abilitato stima il valore della locazione in Euro 12.539,10; questo canone entra in atto il 01.04.99 ed è da ritenersi equo fino al 31.12.2005 (anno di scadenza naturale del contratto), fatti salvi gli aggiornamenti ISTAT. Quanto sopra esposto è strumentale per tentare di stabilire non solo l’esatta cronistoria della concessione, ma anche per considerare una gestione conveniente

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del bene pubblico. A tale proposito risulta utile descrivere, seppur sommariamente, l’immobile in questione. Trattasi di locali, siti al piano terreno di un palazzo settecentesco, che non sono mai stati oggetto di un vero e proprio restauro, ma solo dei normali interventi manutentori. La manutenzione effettuata, sia pure di entità modesta, è stata finanziata dalla ditta concessionaria, che ha tra l’altro dovuto sopperire anche al mancato guadagno nei periodi in cui i lavori erano in corso. Altre difficoltà oggettive ed operative sono nate dalla situazione del palazzo, che risulta essere sottoposto ai vincoli storico – artistici posti in essere dal Servizio beni culturali della PAT, che deve dare il suo assenso preventivo ad ogni lavoro. L’unico lavoro non finanziato dalla ditta concessionaria, ma dall’Ufficio del Genio civile di Trento, è l’opera di divisione delle acque reflue (anno 1996). E’ attualmente giacente, presso l’Ufficio del Territorio e del Servizio beni culturali della PAT, la richiesta di autorizzazione all’esecuzione delle opere necessarie al rifacimento dei servizi igienici, onde adeguarli alla normativa vigente. Tenuto nel dovuto conto l’importo dei canoni, pagati fino al 1996, dal concessionario per i locali in questione, e dovendo ipotizzare la corrispondente valutazione odierna dello stesso, sembra opportuno effettuare una riflessione sul valore del canone attuale prendendo soprattutto in considerazione la zona di collocazione. Questo esercizio pubblico è, da circa un anno, l’unico esercizio “di ristoro “ posto in prossimità del polo museale “ MART ”, a Rovereto. In breve tempo lo stesso ha dimostrato di poter attirare una grande quantità di ospiti e l’incidenza dell’ubicazione dei locali nella quantificazione del prezzo di libero mercato, è mutata completamente. Nello stesso piano terreno è stato ricavato, in un cortile, un locale di circa mq 30, con accesso diretto alla strada (Corso Bettini), ove è stato permesso all’ASM (azienda servizi municipalizzati) di Rovereto di posizionare una cabina elettrica di trasformazione e distribuzione. Il primo contratto tra l’Agenzia delle entrate e l’ASM, datato 30.03.1949, è un contratto triennale con canone annuo di Lire 1.500. Nel 1964 viene stipulato un nuovo contratto, per la durata di anni sei, con un canone di Lire 11.000. Nel 1973 il nuovo contratto è stato stipulato in base a stima dell’UTE, per sei anni, con un canone di Lire 14.000, aggiornato per la prima volta con i dati dell’ISTAT. Dal predetto anno i contratti si sono succeduti con puntuale continuità:

Periodo Canone Dal 30.03.73 al 29.03.79 Lire 18.000

Dal 30.03.79 al 29.03.85 Lire 45.000 Dal 30.03.85 al 29.03.91 Lire 120.000 Dal 30.03.91 al 29.03.97 Lire 360.000

Nel 1997 una serie di provvedimenti (normativi e non) ristabiliscono il canone in Lire 100.000 a decorrere dal 30.03.91. In data 12.03.97 L’UTE ha richiesto un canone di Lire 1.100.000, in applicazione del DL 02.10.95 n. 415, convertito con legge n. 507 del 29.11.95. Il 27.03.2003, il nuovo contratto, di sei anni, stabilisce che dal 01.04.03 al 31.03.09 il canone annuo sarà di Euro 822, con gli aumenti previsti dall’ISTAT.

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Segue pianta del locale e del cortile ove è posta la cabina ASM.

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Palazzo degli Uffici finanziari di Rovereto – piano terra - pianta Il disegno in scala delle superfici sopra descritte, non riproducibile con il software in dotazione presso questi uffici, è stato predisposto per essere inserito con una stampa successiva e la numerazione corrispondente.

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Comune di Bezzecca proprietà denominata – “Chiese di Santo Stefano e San Lorenzo” in uso al Ministero della Difesa, formata da due tempi a carattere votivo con ossario siti nel comune di Bezzecca, uno in Piazza Garibaldi e uno in Via del Monumento. La proprietà è stata consegnata al Ministero della difesa – Commissariato Generale ai caduti in guerra – con verbale dell’11.03.1958. Gli immobili vengono dismessi e riconsegnati con verbale del 22.02.2000 con un valore assegnato di Euro 271.139,87, sempre al Ministero della difesa – Commissariato caduti in guerra. Comune di Trento proprietà denominata – “fabbricato doganale”con particella tavolare n.1527 in uso al Ministero delle Finanze, per uso della Circoscrizione doganale di Trento, attualmente fatiscente. Trattasi della p.ed. 1877/2 cc Trento, che risulta essere la parte centrale del fabbricato denominato comunemente dogana ed utilizzato da sempre dagli uffici doganali di Trento. Oggi è in disuso, ma è occupato dall’archivio sequestri delle dogane, con i relativi beni confiscati durante le operazioni di controllo svolte dagli uffici della dogana. La particella in questione è parte del palazzo sito alla confluenza tra Via Romagnosi e Via Segantini, in una posizione molto ambita, rispetto a quello che si può definire il centro amministrativo della città di Trento. Comune di Trento proprietà denominata “ex Avvocatura” – sede del Genio Civile ed alloggi con particella tavolare n.230. Il palazzo è sito nel centro storico della città (Piazza A. Vittoria n. 5) ed oggi, per due terzi, è di proprietà della Provincia Autonoma di Trento. Nella parte ancora demaniale sono ubicati gli Uffici del Genio Civile e due alloggi con ingresso separato, rispetto a quello ufficiale del palazzo. I due appartamenti, siti in Piazza delle Erbe al n. 1, precisamente al terzo e quarto piano, sono stati abitati. Uno fino al luglio del 1999 dal geometra Daidone, in servizio presso l’Ufficio del Genio Civile di Trento, ora risulta sfitto. L’altro è dato in locazione dall’ 01.11.98 al Responsabile del Genio civile di Trento, ing. Renzi. Il canone è stato fissato dall’Agenzia del Demanio, filiale di Trento, per l’appartamento del Renzi in Euro 96,57 mensili. Attualmente esiste un contenzioso tra Renzi e l’Agenzia delle Entrate, sia sulle modalità di affidamento in locazione che sull’entità relativa al canone mensile.

� Raffronto conclusivo a schema della situazione Nella valutazione generale del rendimento patrimoniale pubblico, è necessario considerare spesso la circostanza che, parte del patrimonio è dato in sostegno a finalità di ordine sociale, che lo rendono poco, o del tutto improduttivo. Ciò non impedisce comunque, di intuire quell’aspetto di convenienza economica (rilevabile immediatamente grazie al parallelo con i valori di mercato) reso da un servizio pubblico che utilizza un immobile di proprietà. Il raffronto che di seguito si va ad esporre, si propone di osservare quale sia il tasso di rendimento medio (o indicatore di redditività del patrimonio), in funzione della natura, ubicazione e destinazione dei beni, gestiti in questa Provincia dallo Stato nel 1999 e nel 2000. Esso consiste nel rapporto tra il valore dei beni patrimoniali

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produttivi di reddito ed il valore delle entrate (riscossioni), sugli immobili ad uso abitativo e commerciale. In periodo di vigenza contrattuale, i canoni sono stati aggiornati annualmente in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, alla scadenza del contratto s’è proceduto ex novo alla determinazione del canone.

♠♠♠♠dati forniti da Agenzia del Demanio - filiale di Trento.

� Valutazioni finali L’indagine ha tenuto conto dei presupposti normativi generali, in base ai quali i beni immobili dello Stato sono amministrati. Ha approfondito le novità legislative in materia, rispetto alle diverse disposizioni statutarie ed ai principali elementi che distinguono il patrimonio della Provincia di Trento: la consistenza l’uso specifico il valore fondiario l’utilità ricavata dai beni assunti a campione il rapporto con le amministrazioni locali Ufficio del Territorio: personale in servizio Dalla relazione premessa, specchio della situazione presso gli Uffici del Territorio di Trento, non sembra evidente un’effettiva carenza di personale. E’ più corretto, invece, evidenziare una disomogenea distribuzione delle qualifiche funzionali. Il personale dell’area esecutiva risulta sufficiente, mentre sembra incongrua la distribuzione del restante personale. Le eventuali carenze appaiono sopratutto di natura organizzativa e non numerica, con un riflesso sfavorevole sulle attività dal contenuto professionale specifico. Ufficio del Territorio: gestione I risultati dell’attività amministrativa inerente agli immobili demaniali nel Trentino, dimostrano una razionale utilizzazione dei fabbricati del patrimonio statale, non

anno Valore economico beni disponibili

Valore economico beni ad uso governativo

Riscossioni su immobili ad uso abitativo/commerciale

Tasso rendim.to medio per edifici uso abitativo

Tasso rendim.to medio per edifici uso commer.le

Tasso rend.to medio per terreni

1999 Lire 28.809.040.000

Lire 237.776.026.000

Lire 451.560.000 4,5% 5,5% 5%

2000 Lire 6.982.540.000

Lire 437.369.446.000

Lire 183.394.000 4,5% 5,5% 5%

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adibiti a fini istituzionali. La redditività del patrimonio immobiliare statale è limitata, considerata l’esiguità dei beni rimasti allo Stato; inoltre solo una parte dello stesso produce reddito, ossia è commerciale. L’Amministrazione ha mostrato di avere un’esatta conoscenza dello stato di questi beni. Il fenomeno del contenzioso è minimo. Rispetto agli obiettivi stabiliti dalla legge, con particolare riguardo all’autonomia speciale della Provincia, dopo una valutazione comparativa tra costi, modi e tempi d’azione, è evidente che l’assetto delle strutture rimaste alla gestione statale, è il più opportuno nell’ambito dei trasferimenti in atto, avvenuti durante gli anni oggetto di questa relazione. I fenomeni cosiddetti “patologici”,che si riscontrano in altre regioni (occupazione indebita, mancata riscossione di canone, esecuzione di lavori senza autorizzazione ecc.), ed incidono pesantemente sui livelli di redditività dei beni, non si riflettono in eguale modo, nella provincia di Trento. E’ auspicabile, tuttavia, che alcune situazioni quali il fabbricato doganale in uso al Ministero delle Finanze di Trento ed il locale adibito a “bar” nella proprietà denominata ex sottoprefettura di Rovereto, (vedere pagine precedenti da n.27 a n. 32) siano ulteriormente migliorate. Il fabbricato citato, impiegato per il deposito dei beni sequestrati dalle dogane, è fatiscente, ma situato in una posizione allettante per eventuali impieghi a carattere amministrativo. Essendo la proprietà limitata solo alla parte centrale di un’ampia costruzione, si rendono necessarie, probabilmente, una nuova destinazione ed un’eventuale ristrutturazione, in accordo con gli altri titolari della proprietà. A questo proposito, non può mancare un accenno al riscontro da più parti segnalato a livello nazionale, sulla scarsa manutenzione del patrimonio immobiliare pubblico, che lo rende poco appetibile e redditizio. La carenza di risorse a disposizione realizza stati di “abbandono” e degrado pregiudicati anche, da una gestione di fondi affidata ad una Amministrazione diversa (Lavori Pubblici) da quella titolare della proprietà. Il locale destinato ad esercizio pubblico nel comune di Rovereto, trovandosi in una posizione commerciale di maggiore importanza economica rispetto al passato, potrebbe essere “adeguato” allo scopo di ottenerne un aumentato recupero di redditività. Pur ricordando il limite dei campioni esaminati e l’empiricità del sistema utilizzato nella redazione, il confronto tra i canoni corrisposti ad un’Amministrazione pubblica e quelli desumibili dal libero mercato, non fa altro che sottolineare quanto ubicazione, redditività presunta e stato dell’immobile, siano i fattori determinanti nel privato per la quantificazione di un canone. Ufficio del Territorio e Provincia Autonoma di Trento: collaborazione durante il “transito beni”. L’elenco dei beni, con il quale il decreto legislativo n. 495 del 1998 ha ulteriormente trasferito, patrimonio disponibile dello Stato alla Provincia autonoma di Trento, è stato redatto dalla Commissione Paritetica dei Dodici (costituita ai sensi dell’art. n. 107 dello Statuto Speciale per la Regione Trentino Alto Adige). Gruppi spontanei di lavoro si sono creati, tra i rappresentanti dell’Amministrazione pubblica statale e provinciale , per la disamina degli atti propedeutici alla formazione degli elenchi dei

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beni del demanio idrico da trasferire alla Provincia, a seguito delle nuove competenze attribuitegli ai sensi del D.L. n. 463/99. Agenzia del demanio La riforma del Ministero delle Finanze con la creazione delle quattro agenzie, entrate, dogane, territorio e demanio, rappresenta lo sviluppo del nuovo modello decentrato di gestione. All’Agenzia del demanio con il decreto legislativo n. 300/99, sono attribuite: “l’amministrazione, la razionalizzazione e la valorizzazione dei beni immobili statali”, con una particolare attenzione allo sviluppo dei criteri imprenditoriali di mercato. Questo, diversamente dalle altre Agenzie, crea un elemento distintivo nel quale è previsto un programma di vendita, manutenzione, ma anche una serie di servizi estimativi da offrire direttamente sul mercato, la cui produzione e distribuzione va seguita con criteri di economicità ed efficienza. La situazione nella Provincia di Trento, è da considerarsi più che favorevole nella maggior parte dei profili stimati, come si può facilmente cogliere dalla lettura della relazione. L’ avvicendamento tra Stato e Provincia nella cura degli interessi sugli immobili pubblici, è stato possibile grazie anche ad una reale conoscenza degli stessi, che ha consentito di mettere a fuoco gli obiettivi sociali, politici ed istituzionali da perseguire. Ciò è sicuramente un presupposto indispensabile perché il nuovo soggetto gestionale (Agenzia del demanio) abbia una effettiva capacità di misurarsi con il mercato reale.

� Panorama Legislativo

� Fonti normative in ordine temporale

1. Regio Decreto n. 2440 del 18.11.1923 (G.U. 23.11.1923) “Nuove disposizioni sull’amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato”.

1.Bis Regio Decreto n.827 del 23.05.1924 (G.U. s.o. n.130 del 03.06.1926) “Regolamento per l’amministrazione del patrimonio e per la contabilità generale.dello Stato”. 1.Tris Legge costituzionale n.5 del 26.02.1948 “Statuto speciale per il Trentino Alto Adige”.

2. D.P.R. n. 670 del 31.08.1972 (G.U. 20.11.72 n.301) “Approvazione del testo unico delle legge costituzionali concernenti lo statuto speciale per il Trentino Alto Adige”.

3. D.P.R. n. 115 del 20.01.1973 (G.U. 18.04.73 n. 101) “Norme di attuazione dello statuto speciale per il Trentino Alto Adige in materia di trasferimento alle province autonome di Trento e Bolzano dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato e della Regione”.

4. Legge n. 390 del 11.07.1986 (G.U. 24.07.86 n. 170) “Disciplina delle concessioni e delle locazioni di beni immobili demaniali e patrimoniali dello Stato in favore di enti o istituti culturali, degli enti pubblici territoriali, delle unità sanitarie locali, di ordini religiosi e degli enti ecclesiastici”.

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5. D.P.R. n. 309 del 09.10.1990 Articolo n. 129 (G.U. s.o. 31.10.90 n.255) “concessione di strutture appartenenti allo Stato”.

6. Legge n. 358 del 29.10.1991 (G.U. 11.11.91 n. 264) “norme per la ristrutturazione del Ministero delle Finanze”.

7. D.L. n. 386 del 05.12.1991 (G.U. 06.12.1991 n.286) convertito in Legge. n. 35 del 29.01.1992 (G.U. 30.01.1992 n. 24) “trasformazione degli enti pubblici economici, dismissione delle partecipazioni statali ed alienazione di beni patrimoniali suscettibili di gestione economica”.

8. Legge n. 412 del 30.12.1991 (G.U. 31.12.91 n.305) “disposizioni in materia di finanza pubblica”.

9. D.P.R. n. 287 del 27.03.1992 (G.U. s.o. del 20.05.1992) “regolamento degli uffici e del personale del Ministero delle Finanze”.

10. D.L. n. 16 del 23.01.1993 (G.U. 23.01.93 n.18) convertito in Legge n.75 del 24.03.1993 (G.U. 24.03.93 n.69) “disposizioni in materia di imposte sui redditi, sui trasferimenti di immobili di civile abitazione, di termini per la definizione agevolata delle situazioni e pendenze tributarie, per la soppressione della ritenuta sugli interessi, premi ed altri frutti derivanti da depositi e conti correnti interbancari, nonché altre disposizioni tributarie”.

4. D.L. n° 331 del 30.08.1993 (G.U. n.203 del 30.08.93) convertito con L. n. 427 del 29.10.1993 (G.U. del 29.10.93 n.255) “armonizzazione delle disposizioni in materia di imposte sugli oli minerali, sull’alcole, sulle bevande alcoliche, sui tabacchi lavorati e in materia di IVA con quelle recate da direttive CEE e modificazioni conseguenti a detta armonizzazione, nonché disposizioni concernenti la disciplina dei centri autorizzati di assistenza fiscale, le procedure dei rimborsi di imposta, l’esclusione dall’ILOR dei redditi di impresa fino all’ammontare corrispondente al contributo diretto lavorativo, l’istituzione per il 1993 di un’imposta erariale straordinaria su taluni beni ed altre disposizioni tributarie”.

5. Legge n.560 del 24.12.1993 (G.U. n. 306 del 31.12.93) “norme in materia di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”.

6. Legge n. 579 del 31.12.1993 (G.U. n.5 del 08.01.93) “norme per il trasferimento agli enti locali ed alle regioni di beni immobili demaniali e patrimoniali dello Stato”.

7. D.M. n. 678 del 19.10.1994 (G.U. s.o. 10.12.94 n.2889 “regolamento di attuazione degli articoli 2 e 4 della legge 07.08.1990 n.241, recante nuove norme in materia di procedimento amministrativo, relativamente ai procedimenti di competenza di organi dell’Amministrazione delle finanze, ivi compresi il Corpo della guardia di finanza e l’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato”.

8. Legge n.724 del 23.12.1994 (G.U.s.o.30.12.1994 n.304) “misure di razionalizzazione della finanza pubblica”.

9. D.L. n. 415 del 02.10.1995 (G.U. n. 232 del 04.10.1995) convertito con legge n.507 del 29.11.1995 (G.U. n.280 del 30.11.95) “proroga di termini a favore dei soggetti residenti nelle zone colpite dagli eventi alluvionali del novembre 1994 e disposizioni integrative del D.L. n.41 del 23.02.95, convertito con modificazioni dalla L. n.85 del 22.03.1995. 16.Bis D.M. n.700 del 21.12.1996 art.5 (G.U. s.o. n.37 del 14.02.96) “Regolamento recante individuazione degli uffici di livello dirigenziale non generale e delle relative funzioni”.

10. Legge n.662 del 23.12.1996 (G.U. s.o. 28.12.1996 n.303) “misure di razionalizzazione della finanza pubblica”.

11. Legge n. 449 del 27.12.1997 (G.U. s.o. 30.12. n.302) “misure per la stabilizzazione della finanza pubblica”.

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12. Decreto Ministeriale 02.03.1998 n. 258 (G.U. 03.08.1998 n.179) “regolamento recante norme per la rideterminazione dei canoni, proventi, diritti erariali ed indennizzi comunque dovuti per l’utilizzazione dei beni immobili del demanio o del patrimonio disponibile dello Stato”.

13. D.M. n.152 del 14.04.1998 (G.U. 20.05.98 n.115) “regolamento recante norme per l’individuazione della tipologia degli alloggi, dei criteri per l’assegnazione in concessione degli alloggi stessi, delle modalità di pagamento del canone, delle cause di cessazione dell’assegnazione e degli organi competenti ad emanare ordinanza amministrativa di rilascio dell’immobile”.

14. D.P.R. n. 367 del 13.07.1998 (G.U. 23.10.98 n.248) ”regolamento recante norme per la semplificazione del procedimento di presa in consegna di immobili e compiti di sorveglianza sugli immobili demaniali di cui al n. 6 dell’allegato 1 della legge n.59 del 15.03.1997”.

15. D.L. n.427 del 09.11.1998 (G.U. 14.12.98 n.291) “attuazione della direttiva n.94/47/CE concernente la tutela dell’acquirente per taluni aspetti dei contratti relativi all’acquisizione di un diritto di godimento a tempo parziale di beni immobili”.

16. L. n. 431 del 09.12.1998 (G.U. s.o. 15.12.98 n. 292) “disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo”.

17. D.L. n.495 del 21.12.1998 (G.U. s.o. 22.01.99 n. 17) “norme di attuazione dello statuto speciale della regione Trentino Alto Adige recanti modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica n.115 del 20.01.73, in materia di trasferimento alle province autonome di Trento e Bolzano dei beni demaniali e patrimoniali dello Stato e della Regione”.

18. L. n. 448 del 23.12.1998 (G.U. s.o. 29.12.98 n.302) “misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo”.

19. D.L. n.300 del 30.07.1999 (G.U. s.o. 30.08.99 n.203) “riforma dell’organizzazione del Governo, a norma dell’articolo 11 della Legge .59 del 15.03.98”. 26.Bis. Decreto legislativo n.463 del 1999 (G.U. n.289 del dicembre 1999) “norme di attuazione dello statuto speciale della Regione Trentino Alto Adige in materia di demanio idrico, di opere idrauliche e di concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico, produzione e distribuzione di energia elettrica”.

20. D.L. n.217 del 12.06.2001 (G.U. 12.06.01 n.134) convertito con Legge n.317 del 03.08.01 (G.U. 06.08.01 n.181) ”modificazioni al decreto legislativo n.300 del 30.07.99, nonché alla Legge n. 400 del 23.08.88 in materia di organizzazione del Governo”.

IL CONSIGLIERE DELEGATO dott. Giovanni NARICI