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1 PROGETTO SALVA FAMIGLIE: INFORMARSI E’ RISPARMIARE DECRETO BALDUZZI INDAGINE SUL RISPETTO DEGLI OBBLIGHI INFORMATIVI DA PARTE DEGLI ESERCIZI PUBBLICI IN ITALIA

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PROGETTO SALVA FAMIGLIE: INFORMARSI E’ RISPARMIARE

DECRETO BALDUZZI

INDAGINE SUL RISPETTO DEGLI OBBLIGHI INFORMATIVI DA PARTE DEGLI ESERCIZI PUBBLICI IN ITALIA

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INDICE

1. PREMESSA

2. EXCURSUS NORMATIVO SUL GIOCO D'AZZARDO: LO STATO DELL'ARTE

3. "DECRETO BALDUZZI" DECRETO LEGGE 13/9/2012 N. 158 - DISPOSIZIONI URGENTI PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL PAESE MEDIANTE UN PIÙ ALTO LIVELLO DI TUTELA DELLA SALUTE

4. OBIETTIVI E STRUMENTI DELL'INDAGINE

5. ANALISI DEI DATI

6. CONCLUSIONI

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1. PREMESSA

Dal 1° gennaio 2013 è entrato in vigore il decreto Balduzzi con l'obiettivo di regolamentare il settore del

gioco pubblico d'azzardo, prevenendo il fenomeno della ludopatia.

L'attività di monitoraggio si è concentrata sul rispetto degli obblighi informativi cui sono tenuti i gestori di

apparecchi per il gioco legale su tutto il territorio nazionale.

Il monitoraggio è stato realizzato nell’ambito del progetto "Salva Famiglie", finanziato dal Ministero dello

Sviluppo economico e realizzato dalle associazioni dei consumatori Adoc, Adusbef, Asso-consum,

Federconsumatori e Movimento Consumatori con l'obiettivo di aumentare la conoscenza dei consumatori e

delle famiglie sui loro diritti e sugli strumenti di tutela di cui dispongono, concentrandosi principalmente su

tre categorie di prodotti/ servizi che quotidianamente interessano la loro vita: acquisti, casa, portafoglio.

L’attuale crisi economica che si protrae ormai da diversi anni ha, infatti, colpito gravemente i cittadini e, in

particolare, le famiglie. Una situazione questa che è andata progressivamente peggiorando, soprattutto per

le famiglie a reddito fisso, che hanno conosciuto una contrazione sempre più marcata del proprio potere di

acquisto. Molto spesso le famiglie sono sprovviste delle necessarie informazioni e degli strumenti per

affrontare la situazione di difficoltà in cui si trovano e imboccano strade poco raccomandabili.

Un grave campanello d’allarme è rappresentato dalla forte crescita del fenomeno del gioco d’azzardo.

In linea generale il nostro ordinamento vieta la pratica del gioco d’azzardo, al contempo però, lo Stato

detiene il monopolio del settore, cui si correla un controllo, sempre statale, sulla gestione dei relativi

proventi. In base alla normativa vigente, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, definita comunemente

AAMS, regola il comparto del gioco pubblico in Italia e rappresenta l’unica autorità di Stato legittimata al

rilascio delle concessioni per il gioco d’azzardo ( aams gov it ).

In Italia la spesa complessiva per il gioco legale è passata da 18 miliardi di euro nel 2002 a 94 miliardi di

euro nel 2012: in 10 anni si è quintuplicata.

I dati aggiornati a ottobre 2012 forniti da AAMS confermano la grande espansione del gioco d’azzardo in

tutta Italia, con il primato per il fatturato della Lombardia (1 284 milioni di euro), seguita nell’ordine da

Lazio (797), Campania (688), Emilia - Romagna (573), Veneto (503), Piemonte (484), Sicilia (468), Puglia

(438), Toscana (433), Abruzzo (203).

Altro dato che merita attenzione è l'infiltrazione mafiosa: sono 41 i clan malavitosi (fra mafia siciliana,

‘ndrangheta e camorra) operativi nel settore dell'azzardo, in più dalle rilevazioni emerge che il 9% dei beni

sequestrati alle organizzazioni criminali è composto da sale da gioco e agenzie di scommesse.

I recenti dati dimostrano poi che l'impresa del gioco è fra le pochissime che non subisce gli effetti del crollo

finanziario; succede spesso, infatti, che i cittadini, nella speranza di superare le proprie difficoltà con

velocità e senza troppi sacrifici, si affidano in misura sempre maggiore al gioco.

Una tendenza questa che non di rado sfocia in una vera e propria malattia, la ludopatia.

Nella recente edizione (2013) del DSM V - Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali - compare

per la prima volta, nella stessa categoria dei disturbi da uso di sostanze, il disturbo da gioco d'azzardo

(gambling).

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Il "disturbo da gioco d'azzardo", indicato come unica condizione di una nuova categoria di dipendenze

comportamentali era classificato nelle precedenti edizioni del DSM come disturbo del controllo degli

impulsi.

Il "disturbo da gioco d'azzardo" si riconosce quando nel giocatore è crescente la dipendenza nei confronti

del gioco d'azzardo, aumentano la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa

nell'apparente tentativo di recuperare le perdite e l'investimento economico oltre le proprie possibilità,

trascurando gli impegni che la vita gli richiede. I giocatori patologici rappresentano dall'1 al 3% sul totale dei

giocatori d'azzardo; le vittime del gioco patologico in Italia sono circa 700 mila (dati raccolti da Alea -

Associazione per lo studio del gioco d'azzardo).

In qualità di associazioni dei consumatori abbiamo attivato iniziative per tutelare individualmente e

collettivamente i cittadini vittime dei giochi d'azzardo, ritenendo questa dipendenza una vera e propria

“piaga” sociale che sta portando alla rovina migliaia di famiglie italiane.

La presente analisi ha l'obiettivo di scattare una fotografia nazionale sullo stato dell'applicazione del Decreto Balduzzi al 2014 relativamente al rispetto degli obblighi informativi a cui sono tenuti gli esercizi (bar, tabacchi, circoli e sale gioco) che si dotano delle macchinette per il gioco lecito.

2. EXCURSUS NORMATIVO SUL GIOCO D'AZZARDO: LO STATO DELL'ARTE

Il decreto Balduzzi, in vigore dal gennaio 2013 rappresenta la volontà da parte del Governo, allarmato

proprio dalla crescente diffusione di questa piaga sociale, di regolamentare il settore anche sotto il profilo

della salute anche se lo fa con un approccio di carattere "neoformalistico" , limitandosi cioè alla previsione

ed imposizione di specifici obblighi informativi.

Il decreto Legge 13/9/2012 n 158 “Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un

più alto livello di tutela della salute” decreto Balduzzi, convertito in legge, con modifiche, dalla L.

08.11.2012, n. 189 con decorrenza dal 11.11.2012 si propone quale importante manovra a favore della

regolamentazione del gioco d'azzardo. Il decreto contiene, inoltre, norme in materia di salute, farmaci,

responsabilità medica, organizzazione sanitaria, sicurezza alimentare, divieto di vendita di tabacco e alcolici

ai minori, controlli medici per attività sportiva, ecc.

Con il decreto si riconosce per la prima volta che il gioco d'azzardo è un fenomeno che spesso ha poco a che

fare con la ricreatività ma che anzi troppo spesso causa problemi di salute con costi sociali enormi.

Ciò è indice della consapevolezza, da parte del legislatore, che la dipendenza da gioco rappresenta un

fattore di rilevanza sanitaria per il singolo, e sanitaria- sociale per la collettività, in piena sintonia con la

logica dell’art 32 della Costituzione

In Italia, le norme sul gioco d’azzardo che si sono succedute negli anni, hanno definito il gioco d'azzardo

attorno al denaro e all’aleatorietà

Quando il risultato del gioco d’azzardo dipende totalmente o in modo prevalente dalla fortuna rispetto

all’abilità, e quando su questo risultato si investono soldi per vincere altri soldi, vi è gioco d’azzardo

Le più antiche leggi sul gioco d’azzardo risalgono ai primi decenni del secolo scorso

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Il gioco d’azzardo è disciplinato nel Codice Penale (del 1930), agli articoli 718 e seguenti, nel Codice Civile

(del 1942) agli articoli 1933 e seguenti, e nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) del 1931

all’articolo 110

Si rileva che già prima dell'introduzione delle previsioni codicistiche, il primo intervento normativo riferito

al gioco d'azzardo è il regio decreto legislativo n 636 del 27 aprile 1924 che ha autorizzato all’esercizio del

gioco e della scommessa, anche d’azzardo, i Casinò di Campione d’Italia, Sanremo, Saint Vincent e Venezia.

L'organizzazione del gioco del Lotto e delle lotterie nazionale è riservata esclusivamente allo Stato dal 1938;

una sentenza del 1985 della Corte Costituzionale legittima i proventi del gioco d’azzardo autorizzato in

quanto entrate dello Stato che li destina al finanziamento di interventi realizzativi di interesse generale per

la popolazione.

Gli anni '90 sono caratterizzati dal proliferare di deroghe concesse dallo Stato ai divieti imposti dalla legge;

di seguito un elenco che riepiloga lo sviluppo dell'industria del gioco:

1997: si introduce la doppia giocata di Lotto e Superenalotto e le Sale scommesse;

1999: aprono le "sale bingo";

2003: si avviano le "slot machine";

2005: si introducono la terza giocata del Lotto e le scommesse "Big Match";

2007/2008: sono promossi i giochi che raggiungono l’utente attraverso sms, telefonici, digitale terrestre e viene riconosciuto legale il gioco d’azzardo on-line solo in forma di torneo;

2009: si introducono lotterie ad estrazione istantanea come "gratta e vinci", giochi numerici a totalizzazione nazionale come "win for Life", e aprono le sale VLT - VideoLottey;

2011 aprono sale da gioco per tornei di poker dal vivo.

Contestualmente a questo filone normativo trova spazioun altro settore del diritto che, invece, considera il

gioco d’azzardo come socialmente pericoloso e che interviene per decretarne la rischiosità e prevenirne gli

effetti ed il cui risultato è la legge di Stabilità del 2011 (L. 220/2010) che sancisce, per la prima volta con

norma primaria, la necessità di adottare apposite "linee d’azione per la prevenzione, il contrasto ed il

recupero di fenomeni di ludopatia" conseguente a gioco compulsivo.

3. IL DECRETO LEGGE 13/9/2012 N 158 “DISPOSIZIONI URGENTI PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL PAESE MEDIANTE UN PIÙ ALTO LIVELLO DI TUTELA DELLA SALUTE” IL DECRETO BALDUZZI

Il decreto Balduzzi rappresenta il primo atto emanato dal Ministero della salute a favore della prevenzione

del "disturbo da gioco d'azzardo" che inserisce questa malattia nei livelli essenziali di assistenza (LEA) del

Servizio Sanitario Nazionale con riferimento alle prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle

persone affette da questa patologia.

In generale i Livelli essenziali di assistenza (LEA) sono costituiti dall’insieme delle attività, dei servizi e delle

prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (SSN) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento

di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza.

Nel caso del "disturbo da gioco d'azzardo" le prestazioni sono gestite dalle Regione tramite le ASL (Aziende

Sanitarie Locali) che prendono in carico la persona e fanno un lavoro prevalentemente di tipo psicologico e

psicoterapeutico sui disturbi cognitivi del giocatore.

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Le figure professionali che operano sono solitamente psicologi, assistenti sociali e poi medici per il

trattamento farmacologico volto al contenimento del desiderio. I trattamenti si possono svolgere

ambulatorialmente oppure in forme residenziali di comunità terapeutiche.

Nel rispetto del Decreto Balduzzi sono sempre le ASL, insieme ai servizi di assistenza pubblici e del privato

sociale dedicati alla cura ed al reinserimento sociale delle presone con patologie correlate al gioco

d’azzardo a curare l'elaborazione e la produzione del materiali informativo che deve essere

obbligatoriamente esibito da tutti i gestori di sale da gioco e di esercizi in cui vi sia offerta di giochi pubblici

o anche di scommesse.

Il decreto prevede, infatti, che ogni esercizio commerciale dotato di postazioni per giochi d'azzardo o

scommesse debba esporre cartelli ben visibili che spiegano i rischi legati all'utilizzo delle postazioni stesse. I

gestori sono obbligati ad "esporre, all'ingresso e all'interno dei locali, il materiale informativo predisposto

dalle aziende sanitarie locali" (art.7 co. 5). Nel materiale informativo deve essere sottolineata la probabilità

tecnica di vincita per ogni gioco, il divieto per i minori, i rischi generali del gioco e i contatti sul territorio di

servizi di assistenza per le patologie correlate.

Il decreto prevede, inoltre, il rafforzamento della protezione dei minori (art. 110, co. 8); a loro tutela viene

stabilito che il ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca segnali alle scuole primarie e

secondarie la valenza educativa del tema del gioco responsabile, affinché gli istituti predispongano

iniziative didattiche per far capire ai ragazzi i rischi connessi all’abuso del gioco d’azzardo È inoltre vietato,

a chi non ha ancora compiuto i 18 anni, l’ingresso nelle aree destinate al gioco con vincite in denaro (sale

gioco, sale bingo, ecc).

Nel decreto ci sono poi altre norme: l'Aams dovrà effettuare un censimento di tutti gli apparecchi da gioco,

in base al quale le amministrazioni faranno un piano regolatore per evitare che le slot e le sale siano vicine

a luoghi sensibili (come ospedali o scuole). Infine la pubblicità televisiva sarà collocata in fasce orarie

lontane dai programmi per i giovani; queste le restrizioni agli spot pubblicitari: è infatti previsto il divieto su

ogni tipo di media (giornali, riviste, tv, radio, cinema e internet) a quelle pubblicità che inducano al gioco

dove è prevista vincita in denaro, a meno che non siano presenti formule di avvertimento sul rischio di

dipendenza e informazioni sulle percentuali di probabilità di vincita (in caso di non osservanza alle norme si

incorre in una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 100 mila a 500 mila euro). Formule di

avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincite in denaro, nonché le relative

probabilità di vincita, devono figurare anche sui tagliandi di tali giochi, pena, in caso di inosservanza, di una

sanzione amministrativa pecuniaria nei confronti del concessionario pari a 50 mila euro.

Recentemente, nel febbraio 2014, il Parlamento ha approvato la legge della delega fiscale, che all'art. 14

autorizza il Governo a riordinare le norme in materia di giochi.

Numerosi sono gli emendamenti approvati fra i più importanti quelli che riguardano le maggiori

competenze assegnate ai Comuni nella dislocazione delle sale da gioco, il divieto di pubblicità nelle fasce

protette nelle trasmissioni radiofoniche e televisive, un limite per la pubblicità del gioco online,

l’introduzione di modalità di pubblico riconoscimento agli esercizi commerciali che si impegnano a

rimuovere o a non installare slot, la previsione di una relazione al Parlamento con cui ogni anno il Ministero

dell’Economia riferisce sul settore del gioco pubblico Il provvedimento passerà ora all’esame del Senato

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4. OBIETTIVI E STRUMENTI DEL MONITORAGGIO

L'attività di monitoraggio si è concentrata sulla rilevazione del rispetto degli obblighi informativi cui sono

tenuti i gestori di apparecchi per il gioco legale su tutto il territorio nazionale.

La costruzione dell'indagine ha previsto cinque fasi:

1. definizione dell'oggetto della rilevazione; 2. coinvolgimento delle associazioni di consumatori partner del progetto nell'individuazione dei

territori oggetto di monitoraggio; 3. elaborazione della scheda di rilevazione sulla base degli indicatori individuati; 4. svolgimento del monitoraggio e raccolta dati; 5. analisi e valutazione dei dati raccolti.

Obiettivo del monitoraggio è verificare la concreta e puntuale applicazione dei seguenti obblighi informativi:

applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco (D. Balduzzi, art 7, co. 5)

divieto d'uso ai minori di 18 anni (D. Balduzzi e TULPS, art. 110, co 8) apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa (TULPS, art.

110, co 9, lett. F)

esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza (D. Balduzzi, art. 7, co. 5).

5. ANALISI DEI DATI

L'indagine è stata svolta sul territorio nazionale, in tutte le 20 regioni, per un totale di 35 città. I comuni oggetto dell'indagine sono stati: Aosta, Torino, Udine, Lecco, Milano, Trento, Verona, Genova, Savona, Bologna, Modena, Pisa, Livorno, Terni, Ancona, Pesaro, Urbino, Fano, Roma, Chieti, Pescara, Napoli, Caserta, Potenza, Campobasso, Andria, Bari, Lecce, Catanzaro, Crotone, Caltanissetta, Palermo, Cagliari, Olbia, Sassari. L'estensione territoriale del campione oggetto d'indagine si deve alla disponibilità dimostrata dalle associazioni di consumatori coinvolte nella realizzazione delle rilevazioni, il risultato è di 380 esercizi pubblici (bar, tabacchi, centri ricreativi e sale gioco) monitorati. Alla discrezionalità dei rilevatori è stata lasciata la scelta della tipologia degli esercizi pubblici in cui effettuare il monitoraggio. La rilevazione si è svolta in forma anonima, i rilevatori hanno verificato il rispetto degli obblighi normativi

previsti nella scheda frequentando il locale come comuni clienti.

L'attività di monitoraggio è stata realizzata nei mesi di giugno e luglio 2014.

Dopo la raccolta dei dati si è proceduto con l'analisi dei dati e la loro trasposizione in tabelle a sostegno della loro facile e organizzata esposizione. Dall'analisi realizzata il campione oggetto d'indagine risulta composto per il 74% da bar e tabacchi (evidenza

dell'enorme capillarità del tipo di esercizi e degli apparecchi per il gioco con premi in denaro presso di loro),

il 23% di sala gioco nella cui categoria rientrano sale bingo, sala scommesse, sale slot e vlt - Videolottery

mentre il 3% è costituito da centri ricreativi (tab.1).

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Tabella 1

TIPOLOGIA DI ESERCIZI RILEVATI PERCENTUALE

BAR E TABACCHI 74%

SALA GIOCO 23%

CENTRI RICREATIVI 3%

Il dato nazionale ottenuto porta ad affermare che vi è una sostanziale applicazione degli obblighi normativi relativi agli apparecchi per il gioco con premi in denaro (D.L. 158/2012, conv. in L. 189/2012, Art. 7 e TULPS, art 110, co. 6, lett. A) da parte degli esercizi pubblici.

In molti casi, i nostri rilevatori, hanno constatato solo un'applicazione parziale del decreto; gli avvertimenti

sul rischio di dipendenza da gioco, il divieto d'uso ai minori di 18 anni e l'autorizzazione rilasciata

dall'autorità amministrativa sono esposti ad esempio con caratteri piccoli, appesi ad un muro o nascosti

dietro una locandina.

Dalla tabella 2 si evince che l'obbligo di applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di

avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco è rispettato dall'85% degli esercizi, mentre il 15% lo evade.

Il 97% degli esercizi espone il divieto d'uso degli apparecchi per il gioco con premi in denaro ai minori di 18

anni e l'86% appone l'autorizzazione rilasciata dall'autorità amministrativa. Si rileva, altresì, che

l'applicazione degli obblighi informativi previsti dalla normativa subisce una flessione riguardo allo specifico

obbligo dell'esposizione del materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza; in

questo caso la percentuale del campione che rispetta l'obbligo scende al 72% (tab. 2; tab. 6).

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Tabella 2

Nella tabella 3, 4 e 5 possiamo osservare il rispetto degli obblighi del D. Balduzzi agli articoli 7 co. , art. 110,

co. 8, art. 110 co. 9 lett. F, per tipologia di esercizio.

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Tabella 3

La maggioranza degli esercizi monitorati applica sugli apparecchi a moneta o gettone le formule di

avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco (tab.3); il divieto di gioco ai minori di 18 anni è applicato

quasi da tutti gli esercizi oggetto del campione, fa eccezione il 4% dei bar e tabacchi (tab. 4).

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Tabella 4

Sono i centri ricreativi ad applicare al 100% l'obbligo relativo all'apposizione dell'autorizzazione rilasciata dall'autorità amministrativa, mentre per il 15% i bar e tabacchi e per il 14% le sala gioco a non rispettarlo.

Tabella 5

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Tabella 6

Le percentuali di rispetto Decreto Balduzzi subisce un calo nel rispetto dell'esposizione di materiale

informativo ASL legato al gioco e sui servizi di assistenza; la tabella 6, mostra, infatti, che il 30% dei bar e

tabacchi non mette a disposizione del cliente la documentazione, il 25% delle sale gioco, più bassa,

fortunatamente, la percentuale dei centri ricreativi (10%).

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Le tabelle successive sono riassuntive della rilevazione dell'applicazione del Decreto Balduzzi ripartite per

regione.

Tabella 7

ABRUZZO

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

CHIETI 100% 0% 100% 0% 100% 0% 100% 0%

PESCARA 90% 10% 95% 5% 95% 5% 85% 15%

La rilevazione ha riguardato le città di Chieti e Pescara; le percentuali dimostrano che il campione

selezionato applica complessivamente gli obblighi a Chieti mentre a Pescara si alza la a 15% la percentuali di

esercizi che non espone il materiale informativo ASL (tab.7).

Tabella 8

BASILICATA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

POTENZA 100% 0% 100% 0% 100% 0% 100% 0%

Dal campione di esercizi dove è stata effettuata la rilevazione in Basilicata, a Potenza, emerge

un'applicazione totale del decreto Balduzzi (tab. 8).

Tabella 9

CALABRIA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

CATANZARO 100% 0% 100% 0% 90% 10% 10% 90%

CROTONE 100% 0% 100% 0% 100% 0% 80% 20%

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In Calabria, a Catanzaro il dato ottenuto dalla rilevazione è che il 90% degli esercizi non espone il materiale

informativo della ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza(dato che meriterebbe un focus di

approfondimento).

Tabella 10

CAMPANIA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

CASERTA 58% 42% 75% 25% 92% 8% 33% 67%

NAPOLI 100% 0% 100% 0% 100% 0% 67% 33%

Nella regione Campania sono state oggetto di rilevazione le città di Caserta e di Napoli. Nella prima il 58%

del campione applica sugli apparecchi a moneta o gettone le formule di avvertimento sul rischio di

dipendenza da gioco; il 75% espone il divieto d'uso ai minori di 18 anni; il 92% rispetta l'apposizione

sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa mentre il 67% dello stesso

campione non espone il materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza.

Il campione rilevato a Napoli per il 100% rispetta i primi tre obblighi mentre è del 67% la percentuale che

espone il materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza (tab. 10).

Tabella 11

EMILIA ROMAGNA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

BOLOGNA 70% 30% 100% 0% 100% 0% 90% 10%

MODENA 70% 30% 90% 10% 90% 10% 60% 40%

I dati raccolti nella regione Emilia Romagna sono relativi alla città di Bologna e Modena.

A Bologna gli esercizi selezionati applicano al 100% il Decreto Balduzzi, tranne che nell'applicazione

dell'obbligo di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco sugli apparecchi a moneta o

gettone rispettato dal 70% e nell' esposizione del materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui

servizi di assistenza, non rispettato dal 10 degli esercizi. Nella città di Modena il 30% del campione non

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rispetta l'applicazione di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza sugli apparecchi; il 10% non

espone il divieto ai minori di 18 anni di uso e l'autorizzazione dell'autorità amministrativa; il 60% degli

esercizi poi espone il materiale informativo ASL (tab.11).

Tabella 12

FRIULI VENEZIA GIULIA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

UDINE 100% 0% 100% 0% 100% 0% 100% 0%

Abbiamo un dato di totale applicazione del decreto nella città di Udine, Friuli Venezia Giulia del campione

oggetto di indagine (tab.12).

Tabella 13

LAZIO

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

ROMA 43% 57% 100% 0% 29% 71% 29% 71%

Nel Lazio, il campione ha riguardato la città di Roma; dalla rilevazione emerge che il 57% degli esercizi non

applica sugli apparecchi le formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco; il 71% non appone

l'autorizzazione rilasciata dall'autorità amministrativa e non espone il materiale informativo sui rischi legati

al gioco e sui servizi di assistenza (tab. 13).

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Tabella 14

LIGURIA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

GENOVA 89% 11% 94% 6% 100% 0% 72% 28%

SAVONA 80% 20% 90% 10% 100% 0% 90% 10%

Nella regione Liguria la rilevazione ha riguardato gli esercizi di Genova e Savona.

In entrambe le città il Decreto Balduzzi è rispettato nell'applicazione di formule di avvertimento sul rischio

di dipendenza da gioco per l'89% a Genova e per l'80% a Savona; il divieto d'uso ai minori è rispettato per il

94% ed il 90% ed al 100% anche l'apposizione dell'autorità amministrativa.

A Genova il 28% del campione non espone il materiale informativo ASL mentre a Savona è il 10% (tab. 14).

Tabella 15

LOMBARDIA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

LECCO 50% 50% 90% 10% 70% 30% 100% 0%

MILANO 70% 30% 100% 0% 50% 50% 90% 10%

La rilevazione effettuata nella regione Lombardia ha compreso le città di Lecco e Milano ed ha fatto

emergere la seguente situazione: il 50% degli esercizi campionato a Lecco applica sugli apparecchi a moneta

o gettone le formule di avvertimento di dipendenza da gioco; il 90% espone il divieto d'uso ai minori, il 30%

non mostra l'autorizzazione dell'autorità amministrativa, mentre il 100% espone il materiale informativo

della ASL.

Nella città di Milano la situazione che emerge è un'applicazione del decreto Balduzzi al 100% nel divieto ai

minori di 18 anni; il 70% di applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul

rischio di dipendenza da gioco; il 50% non mostra l'autorizzazione dell'autorità amministrativa; il 90%

espone il materiale informativo ASL (tab.15).

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Tabella 16

MARCHE

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

ANCONA 20% 80% 90% 10% 60% 40% 90% 10%

FANO 100% 0% 100% 0% 100% 0% 100% 0%

PESARO 88% 12% 88% 12% 88% 12% 88% 12%

URBINO 100% 0% 100% 0% 100% 0% 50% 50%

Gli esercizi campionati nella regione Marche hanno riguardato la città di Ancona, Fano, Pesaro ed Urbino.

Emerge che a Fano il 100% del campione rispetta il decreto Balduzzi; ad Urbino c'è la stessa percentuale di

applicazione del Decreto tranne che per l'esposizione del materiale informativo ASL che riguarda il 50%

degli esercizi.

Ad Ancona il 20% degli esercizi rilevati applica sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di

avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco; il 60% appone l'autorizzazione dell'autorità

amministrativa.

A Pesaro è l'88% a rispettare appieno gli articoli rilevati del Decreto Balduzzi (tab.16).

Tabella 17

MOLISE

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

CAMPOBASSO 100% 0% 100% 0% 100% 0% 100% 0%

La tabella 17 mostra il dato della regione Molise, che ha riguardato la città di Campobasso; il campione

rispetta al 100% il Decreto.

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Tabella 18

PIEMONTE

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

TORINO 100% 0% 100% 0% 90% 10% 67% 33%

Il dato di Torino, città dove sono state eseguite le rilevazioni per la regione Piemonte mostra che gli esercizi

per il 100% rispettano gli obblighi di applicazione di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da

gioco e sul divieto d'uso ai minori di 18 anni; per il 90% appongono l'autorizzazione rilasciata dall'Autorità

amministrativa; mentre il 33% non rispetta l'esposizione del materiale ASL (tab. 18).

Tabella 19

PUGLIA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

ANDRIA 82% 18% 100% 0% 91% 9% 100% 0%

BARI 87% 13% 100% 0% 80% 20% 60% 40%

LECCE 100% 0% 100% 0% 100% 0% 90% 10%

Nella regione Puglia i comuni oggetto di rilevazione sono stati Andria, Bari e Lecce.

Il 100% degli esercizi di tutti i comuni rispetta il divieto d'uso ai minori; a Lecce la normativa non è

rispettata dal 10% nell'esposizione del materiale ASL. A Bari l'80% degli esercizi campionati applica le

formule di avvertimento sul rischio dipendenza da gioco e l'autorizzazione rilasciata dall'autorità

amministrativa. Il 40% degli esercizi non espone il materiale ASL (tab.19).

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Tabella 20

SARDEGNA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

CAGLIARI 67% 33% 100% 0% 100% 0% 100% 0%

OLBIA 100% 0% 100% 0% 100% 0% 0% 100%

SASSARI 100% 0% 100% 0% 90% 10% 70% 30%

I dati della regione Sardegna sono stati raccolti nei comuni di Cagliari, Olbia e Sassari.

Il divieto d'uso ai minori di 18 anni è rispettato dagli esercizi campionati per il 100% in tutte le città come

anche l'apposizione dell'autorizzazione dell'autorità amministrativa (a Sassari è il 90%). Il 100% degli

esercizi rilevati ad Olbia non rispettano l'obbligo di esposizione del materiale informativo ASL. il 67% del

campione indagato a Cagliari applica le formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco.

Tabella 21

SICILIA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

CALTANISSETTA 80% 20% 100% 0% 100% 0% 30% 70%

PALERMO 50% 50% 100% 0% 50% 50% 42% 58%

Nella regione Sicilia il monitoraggio ha riguardato le città di Caltanissetta e Palermo. Emerge che il

campione applica il decreto nel divieto d'uso ai minori di 18 anni e nell'apposizione dell'autorizzazione

della'autorità amministrativa a Caltanissetta, mentre il 20% non applica sugli apparecchi a moneta o

gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco. Il 70% nella stessa città non espone

materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza. A Palermo la rilevazione ha

fatto emergere che il 50 % degli esercizi applica sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di

avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco e appone l'autorizzazione rilasciata dall'Autorità

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amministrativa; il 58% non espone materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di

assistenza (tab. 21).

Tabella 22

TRENTINO ALTO ADIGE

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

TRENTO 100% 0% 100% 0% 90% 10% 60% 40%

A Trento, per la regione del Trentino Alto Adige si evince che il campione oggetto d'indagine applica il

Decreto Balduzzi al 100%( 90% per l'autorizzazione dell'autorità amministrativa) tranne che sull'esposizione

del materiale Asl che scende al 60% (tab. 22).

Tabella 23

TOSCANA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

LIVORNO 100% 0% 100% 0% 100% 0% 100% 0%

PISA 100% 0% 100% 0% 60% 40% 80% 20%

La rilevazione in Toscana si è svolta nei comuni di Livorno e Pisa. Occorre precisare, come riferito dai

rilevatori, che l'Amministrazione Comunale di Pisa è sensibile alla tematica del gioco d'azzardo e ha aderito

alla campagna promossa da alcune associazioni, chiamata "SLOTMOB" al fine di eliminare del tutto le

macchinette da gioco, risultato è che le attività commerciali autorizzate a fornire l'uso delle macchinette

sono in totale 17 comprese le sale gioco.

A Pisa, degli esercizi rilevati il 40% non espone l'autorizzazione rilasciata dall'autorità amministrativa ed il

20% non espone materiale ASL.

A Livorno il campione rispetta per il 100% il Decreto Balduzzi (tab. 23).

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Tabella 24

UMBRIA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

TERNI 90% 10% 90% 10% 100% 0% 80% 20%

La regione Umbria è rappresentata dal campione di rilevazione di esercizi della città di Terni; di rilevanza il

20% di questi che non espone di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

(tab. 24).

Tabella 25

VALLED'AOSTA

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

AOSTA 100% 0% 100% 0% 100% 0% 64% 36%

Nella regione Valle d'Aosta, rilevati gli esercizi della città d Aosta, il campione applica il Decreto al 100%

escluso il 36% che non espone di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

(tab. 25).

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Tabella 26

VENETO

Applicazione sugli apparecchi a moneta o gettone di formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco

Divieto d'uso ai minori di 18 anni

Apposizione sull'apparecchio dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa

Esposizione di materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza

SI NO SI NO SI NO SI NO

VERONA 80% 20% 90% 10% 50% 50% 70% 30%

La tabella 26 mostra i dati raccolti durante la rilevazione realizzata nella città di Verona; il 50% non rispetta

l'obbligo di apposizione dell'autorizzazione rilasciata dall'Autorità amministrativa; il 30% non espone il

materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza ed il 20% del campione non

applica sugli apparecchi a moneta o gettone le formule di avvertimento sul rischio di dipendenza da gioco.

6. CONCLUSIONI

L’indagine condotta ha permesso di rilevare una sostanziale applicazione degli obblighi normativi relativi agli apparecchi per il gioco con premi in denaro (D.L. 158/2012, conv. in L. 189/2012, Art. 7 e TULPS, art 110, co. 6, lett. A) da parte degli esercizi pubblici.

Il rispetto normativo è tendenzialmente recepito, anche se colpisce come la percentuale di chi è in regola si abbassi notevolmente quando si considera l'applicazione dell'obbligo relativo all'esposizione del materiale informativo ASL sui rischi legati al gioco e sui servizi di assistenza Riteniamo infatti che l’informazione sui rischi legati al gioco, e soprattutto sull’esistenza di servizi dedicati specificatamente all’assistenza di persone con disturbi da gioco d'azzardo, sia importante per incrementare il grado di consapevolezza (sulle possibilità di prevenzione e cura della ludopatia) e favorire la riflessione di chi è vittima del gioco d’azzardo e delle loro famiglie.

Questo monitoraggio ha registrato un dato positivo sul fronte del rispetto della norma, ma ad oggi non ci è dato sapere quale tipo di impatto abbia questo rispetto all'andamento del fenomeno, visto che i dati ufficiali in merito, contenuti sul sito dell'AAMS, (www.aams.gov.it) risalgono al 2012 (prima dell'applicazione del decreto Balduzzi). Sarebbe quindi auspicabile la pubblicazione di questi dati da parte dell’Agenzia per verificare se il decreto e la sua applicazione da parte degli esercizi abbiano portato alla sperata diminuzione del fenomeno. Malgrado non ci siano al momento dati del Governo sulla crescita del gioco d’azzardo e della ludopatia

rispetto all’entrata in vigore del decreto (anche la recente Relazione del Dipartimento per le politiche

antidroga inviata al Parlamento sul numero dei soggetti in trattamento per GAP ha fornito solo dati

indicativi su un fenomeno che risulta comunque emergente), con l’aggravarsi della crisi economica, le

associazioni dei consumatori hanno comunque rilevato una crescita esponenziale delle richieste di aiuto da

parte di famiglie indebitate a causa del gioco. La percezione che rimandano queste richieste, che giungono

da ogni parte d’Italia in maniera costante, è che il problema sia vivo e tutt'altro che in fase di regressione.