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è un progetto curato da Open City Roma e promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane — Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.L’obiettivo è quello di riconoscere e valorizzare la qualità del progetto architettonico originario e, ripartendo da questa consapevolezza, avviare un processo con gli abitanti stessi di “maturazione delle possibilità”, inteso come organizzazione di azioni, tempi, risorse, ruoli, aspettative, desideri. progettare la qualità della vita.

coinvolge tre quartieri di edilizia pubblica in tre città italiane: Quartiere INCIS di Decima a Roma, Complesso IACP Isola di Mazzorbo a Venezia e il quartiere IACP Carbonara 2 a Bari. I tre quartieri rappresentano differenti approcci progettuali al tema dell’intervento residenziale in quartieri periferici, le esperienze maturate delineeranno le “linee guida” del processo in città dalle caratteristiche storiche, sociali e di impianto urbano altrettanto singolari.

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Open City Roma è un’associazione no-profit nata nel 2010 e composta da un nutrito ed eterogeneo gruppo di giovani con percorsi e competenze diverse. Attiva principalmente a Roma, svolge attività di ricerca su temi legati allo sviluppo sostenibile dell’ambiente urbano e alla promozione dell’architettura e della cultura urbana. Ogni anno, dal 2012, organizza Open House Roma, evento gratuito che nel primo week end di maggio apre le porte di 170 edifici di qualità della Capitale a oltre 70.000 visitatori (V Edizione Open House Roma — 7 e 8 maggio 2016).

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workshop

Progettato e realizzato tra il 1960 e il 1966, il quartiere di Decima si estende nell’area sud della Capitale, lungo la direttrice della ferrovia metropolitana Roma-Ostia Lido. Il gruppo di progettazione composto da Adalberto Libera, Ignazio Guidi, Vittorio Cafiero e guidato da Luigi Moretti, prosegue, a Decima, la ricerca iniziata per la realizzazione del Villaggio Olimpico (1958-59) costruendo un impianto spaziale fluido e continuo. Gli edifici in linea su pilotis di Decima, articolati tra concavo e convesso, aprono dinamici scorci prospettici costruendo uno straordinario continum tra il verde, gli spazi “tra le case” e gli spazi pubblici. L’orizzonte visivo non viene mai interrotto e la serialità delle scelte linguistiche delle facciate in laterizio viene stemperata dall’articolazione spaziale, dai tagli dei fronti di testata e dalle sequenze tra vuoti e pieni.

Roma — Quartiere Incis Decima

(febbraio 2016 – in progress)

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Con gli abitanti di Decima è iniziato nel mese di febbraio 2016 il progetto , un processo nel quale sono state convolti associazioni, comitati e liberi cittadini, con i quali, ancora oggi, durante gli incontri, i sopralluoghi e i laboratori si sta lavorando alla definizione e progettazione di azioni ed interventi che migliorino la qualità della vita nel quartiere. La mappa presentata è frutto della prima fase del lavoro collettivo.

La seconda fase del progetto riguarderà la riqualificazione di un’area pubblica del quartiere, scelta dal gruppo di lavoro. In questa seconda fase verranno sperimentate metodologie costruttive collaborative e l’utilizzo, per la riqualificazione delle aree verdi, di una tecnica innovativa per la realizzazione di giardini senza irrigazione e a bassa manutenzione. Grazie alla collaborazione tecnica di MATES PIANTE, che da anni sperimenta il BotanicalDryGarden attraverso la selezione delle piante e la particolare tecnica di messa a dimora, sarà possibile portare a Decima un piccolo “caso pilota” di progettazione e gestione sostenibile del verde che potrà essere replicato in altri contesti periferici.

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01 L’esedra di Pz Vannetti Donnini era il luogo di ritrovo del quartiere. Il lungo muretto circolare che si apriva verso la strada era frequentato dai bambini, i ragazzi e gli anziani. L’ampio piazzale protetto dal traffico, i negozi che si affacciavano sul fronte e il capolinea degli autobus facevano sì che lo spazio fosse “abitato” durante tutto l’arco del giorno.

02 La Rotonda di Pz Vannetti Donnini, episodio collettivo particolare per la sua unicità e completezza progettuale, racchiuso tra i fronti di tre stecche e la testata doppia dell’edificio chiamato dagli abitanti “i gemelli”, era uno dei luoghi di gioco e ritrovo del quartiere. Uno spazio raccolto e allo stesso tempo aperto grazie alla permeabilità visiva della struttura su pilotis.

03 Negli anni ’70, uno dei locali per le caldaie condominiali, non più in funzione, viene occupato da un gruppo di ragazzi diventando uno dei punti di riferimento del quartiere. Nel 2001, l’A.C.A.P.E. acquisisce l’eredità del centro sociale e nasce il Centro Aurora, in memoria di Aurora Nencioni, una ragazza rimasta vittima di femminicidio.

04 Il Parco Emilio, nella Pza Otello Boccherini, è una delle tre “rotonde” di Decima, spazi pubblici pavimentati o a verde racchiusi tra gli edifici. Negli anni il Parco è stato animato da molte iniziative organizzate dagli abitanti e attrezzato con giochi per bambini e un piccolo orto didattico.

05 La Chiesa S. Maria Mater Ecclesiae costruita nel 1966 come edificio temporaneo è tutt’ora esistente e rappresenta un luogo di riferimento per il quartiere. La sua posizione, alla fine di un asse visuale, costituisce una cesura tra il quartiere e la parte dei nuovi insediamenti degli anni ‘70.

06 Quest’area del quartiere considerata “Decima nuova” è caratterizzata da un altro tema ricorrente a Decima: le “Vallette”. Cannocchiali prospettici verdi che si intervallano tra un edificio e l’altro ed isolati altimetricamente dalla rete viaria di quartiere, una continuità visiva longitudinale e trasversale che restituisce una percezione di “parco continuo”. Gli ampi spazi verdi attrezzati con semplici percorsi e rotonde pavimentate erano il luogo di elezione dei giochi dei bambini.

07 Non appena costruito il quartiere si presentava come un’isola nell’Agro romano, distante dalla città (l’EUR era solo ad un chilometro ma non c’era alcun collegamento stradale diretto) circondato da una grande distesa di campi, con una ricca vegetazioni e animali al pascolo. I bambini, figli dei dipendenti dello stato da poco trasferiti, passavano il pomeriggio all’aria aperta e a pescare nella marana.

08 La ferrovia Roma Lido e la linea Atac 197 erano gli unici mezzi pubblici utilizzati dagli abitanti per “andare a Roma”. La stazione di Tor di Valle, realizzata nel 1961, era un tempo collegata al quartiere da un piccolo percorso pedonale protetto, oggi non più esistente.

09 Con il primo nucleo del quartiere, realizzato dall’INCIS (Istituto Nazionale Case Impiegati dello Stato) ed inaugurato nel 1965, furono assegnati i primi 766 alloggi mentre nei successivi anni ’70 lo IACP, nel frattempo subentrato all’INCIS, costruì gli ulteriori 522 alloggi. Il progetto originario prevedeva, inoltre, la realizzazione di 7 edifici “a torre” lungo l’asse inter-quartiere di Viale Camillo Sabatini che però non furono mai realizzati. Gli edifici in linea sono bordati da muretti in tufo conclusi da lastre in travertino: i “muretti di Moretti”, così ribattezzati dai residenti e da sempre utilizzati come piccoli spazi pubblici di vicinato.

01 Il parcheggio sul fronte di Viale Sabatini, con l’edicola e il bar, è uno dei luoghi di riferimento del quartiere. La sua scarsa manutenzione e la chiusura di molti locali commerciali ha portato a un degrado dell’area che invece avrebbe molte potenzialità.

02 La Rotonda di Pz Vannetti Donnini, ora soprannominata “Piazza delle formiche” per la presenza incontrollabile di formicai al di sotto della pavimentazione al punto di renderla di fatto inutilizzabile, è invece per la sua dimensione raccolta dalle quinte degli edifici e la lunga panca circolare uno dei luoghi “simbolo” di Decima.

03 Con l’arrivo della raccolta differenziata a Decima iniziano un po’ di problemi sull’ubicazione dei contenitori, attualmente situati al piano pilotis degli edifici. Tale ubicazione imposta dall’AMA che ne richiede ora la recinzione e custodia a carico dei condomini, contrasta con l’idea originaria del progetto di Moretti che si fondava sulla percezione della continuità visiva del verde ottenuta dallo “svuotamento” del piano pilotis degli edifici.

04 A Decima non esiste un mercato di quartiere; settimanalmente un’area a parcheggio viene allestita con banchi temporanei. Lo spazio non è attrezzato per il mercato ed è di difficile accessibilità.

05 Molte parti del quartiere sono perimetrate da muri di recinzione, realizzati nelle aree limitrofe, in concomitanza con gli edifici costruiti successivamente. I muri di confine, spesso a ridosso delle abitazioni e a interrompere la viabilità, sono percepiti dagli abitanti come una volontà di “isolare” il quartiere interrompendone la permeabilità visiva e pedonale.

06 L’area di margine, che appare come un grande prato incolto, per le tracce dei passaggi quotidiani che ne segnano i percorsi spontanei è riconosciuta come un territorio di percorrenze quotidiane tra il quartiere di Decima e i servizi che si sono nel corso degli anni sviluppati nel vicino quartiere del Torrino.

07 A Decima le aree verdi tra gli edifici sono elementi connettivi pensati come spazi pubblici continui. Attualmente ogni condominio, che può comprendere anche una sola parte di un edificio, si occupa

della manutenzione ordinaria del verde. La mancanza di coordinamento tra i condomini genera una discontinuità nell’uso e nella continuità visiva.

08 Molti percorsi spontanei si dipanano dalle testate degli edifici attraversando la vasta area verde trasversale delle “Vallette”. L’area è molto frequentata dagli abitanti degli edifici limitrofi, ma la mancanza di illuminazione e la scarsa manutenzione dei percorsi rende lo spazio disagevole e insicuro nelle ore notturne.

09 La realizzazione della Scuola dell’Infanzia, collocata accanto all’Istituto di Formazione e al termine di una strada di viabilità locale, ha interrotto la continuità visiva dell’area verde delle “Vallette”. La mancanza di aree di parcheggio e di percorsi pedonali attrezzati generano disagi per gli abitanti. 10 Nel quartiere sono presenti alcune aree verdi attrezzate, ma la mancanza di manutenzione ha prodotto un loro progressivo abbandono rendendo questi spazi poco frequentati e insicuri per gli abitanti e i bambini.

11 La mancanza di un percorso pedonale tra il quartiere e la stazione di Tor di Valle rende la sua accessibilità disagevole. Il parcheggio antistante la stazione è scarsamente illuminato e non organizzato, uno spazio che gli abitanti reputano insicuro.

12 Il Centro Anziani è un luogo molto frequentato dagli abitanti e un punto di riferimento per tutte le generazioni.

13 Lungo il Fosso di Vallerano, nel 2013, completati i lavori di bonifica e ripristino degli argini fatti dalla Regione Lazio, un gruppo di cittadini costituiti nell’Associazione Orto XII Onlus hanno avuto il riconoscimento di poter avere in concessione l’area golenale del fosso di Vallerano e realizzare oltre 3 ettari orti urbani. Gli orti, assegnati in comodato d’uso, hanno restituito al quartiere un nuovo “polmone verde” produttivo. Ogni socio ha anche il compito di curare l’argine del Rio e salvaguardare il territorio del quale è assegnatario.

14 Il Circolo Bocciofilo di Decima, presente nel quartiere da molti anni, rappresenta “Istituzione” per gli abitanti e un luogo di ritrovo per i ragazzi.

01 La piazza Vannetti Donnini potrebbe ritrovare la sua vivacità attraverso un processo di interventi, sia di manutenzione ordinaria, sia di incentivo a nuove attività commerciali; murales, installazioni, aree di sosta, infobox, in grado di restituire una nuova immagine al “centro del quartiere”.

02 La Rotonda, per la sua peculiare spazialità e per la continuità con la piazza principale, si presta ad accogliere manifestazioni temporanee ed eventi (mercatino, concerti, letture, ecc…). Un nuovo uso sociale degli spazi che faccia da volano alla riattivazione anche commerciale dei locali attualmente chiusi ed abbandonati.

03 Quest’area rappresenta una della “porte di accesso” a Decima. La sistemazione del parcheggio, della recinzione, del verde e dei percorsi pedonali restituirebbero una nuova visibilità all’accesso del quartiere.

04 Migliorare l’accessibilità del Parco Emilio con nuovi accessi pedonali e ripensarlo come laboratorio del riciclo creativo, utilizzando materiali provenienti da altri settori, così da ricostruire un’area giochi, sedute con il pallet e ricominciare a vivere questo spazio per barbecue, feste e mercatini.

05 Il grande locale seminterrato, di proprietà dell’Ater e un tempo utilizzato per le caldaie condominiali, è attualmente abbandonato. Lo spazio potrebbe essere gestito dalle molte associazioni presenti a Decima e divenire “La Casa di Decima”, un luogo per attività e assistenza agli abitanti anche dei quartieri limitrofi.

06 Il grande locale seminterrato di proprietà dell’Ater sito nei pressi della Piazza Otello Boccherini, che un tempo ospitava la caldaia dell’impianto termico centralizzato del quartiere, è da lunghi anni come tale dismesso; l’edificio potrebbe divenire un grande “contenitore” gestito dalle molte associazioni presenti a Decima e divenire “La Casa di Decima”: un luogo per attività e assistenza agli abitanti anche dei quartieri limitrofi. Con il progetto “Recupero locale ad uso sociale”, presentato alla “Conferenza Urbanistica Cittadina” del 2014, il Comitato di Quartiere ne ha proposto il riutilizzo a fini sociali.

07 Per garantire la continuità estetica e d’uso degli spazi verdi, oggi gestiti dai singoli condomini, è necessario prevedere un programma di coordinamento. Un “Manuale d’uso” realizzato con la partecipazione degli abitanti per migliorare l’efficacia della manutenzione e incentivare azioni a basso costo ed impatto ambientale.

08 L’area necessita di una sistemazione dei percorsi, una migliore illuminazione e di un ripristino della rotonda pavimentata con sistema di sedute continue. È indispensabile ripristinare una continuità tra l’area della scuola dell’infanzia ripensandone la recinzione e l’accesso.

09 Le aree attrezzate pubbliche, oggi scarsamente frequentate e semi-abbandonate, se date in concessione alle associazioni di quartiere potrebbero divenire nuovi poli di aggregazione e socialità.

10 Realizzare un nuovo percorso pedonale sicuro ed illuminato che garantisca l’accessibilità alla Stazione di Tor di Valle e al parcheggio antistante.

11 Il percorso pedonale del progetto morettiano, oggi in cattive condizioni, potrebbe essere ripensato come itinerario ciclabile all’interno del quartiere connesso, tramite Via di Decima da un lato e la Stazione di Tor di Valle dall’altro, alla rete ciclabile interquartiere e le aree di gioco e sosta ripristinate in continuità con le aree verdi.

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Sponsor tecnico

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OPEN CITY ROMA

curatoriarch. Laura Calderoni, arch. Davide Paterna

supporto alla progettazionearch. Gaia Maria Lombardo, arch. Giorgio Pasqualini

supporto operativoLaura Tollis

ufficio stampaLaura Vecchio ([email protected])

graphic designEtaoin Shrdlu Studio

videomakerJacopo Pergameno

webmasterFausto Napolitano

Gruppo di lavoro Decima — RomaAssociazioni e comitatiAssociazione OperaDecima a.p.s., Centro Anziani Decima, Associazione Decima 50, Comitato di Quartiere Torrino-Decima, Gruppo di Acquisto Solidale (GAS) Decima Torrino, Associazione A.C.A.P.E., Orto XII Onlus, IC Matteo Ricci Decima, Bocciofila Decima.

PersoneLucia Bortolotto, Patrizia Carovini, Sara Cesareni, Francesco Dobrovich, Sergio Dobrovich, Andrea Fanelli, Davide Galasso, Domenico Lantieri, Stefano Marchetti, Claudio Pantaleone, Carlo Pantaleone, Maurizio Petrachi, Adriano Piscitelli, Marinella Politi, Agnese Principi, Paola Rende, Anna Lucia Rizzello, Maurizio Sapora, Luisa Stagni, Roberto Tesoro, Arturo Tranfo, Massimo Ugolini.

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