«De Toni non è stato rettore a tempo pieno» - anci.fvg.it · III Domenica25Novembre2018 L EVENTO...

4
II www.gazzettino.it Domenica 25 Novembre 2018 «NO AI TAGLI LINEARI DEI MICRO-CORSI DIECI STUDENTI NON SONO DA BUTTARE VIA A UDINE» L’INTERVISTA UDINE Al rettore uscente, Alberto Felice De Toni, il candidato alla “successione” Andrea Zannini rimprovera di non aver dedicato tutto il suo tempo e le sue ener- gie all’ateneo, anche se reputa «ingiuste» le accuse di chi ritiene che l’università di Udine non sia abbastanza presente sul territorio. Riluttante all’idea di chiudere i corsi di laurea con meno di dieci matri- cole, per rilanciare l’università ha in mente, assicura, una strategia più sfac- cettata. Il tema dei “micro-corsi”, solleva- to anche dai dati pubblicati i dal nostro giornale, è stato lanciato dallo stesso De Toni in Senato accademico, tanto che è stata istituita una commissione ad hoc, che all’inizio del 2019 dovrebbe trovare una soluzione al nodo delle lauree magi- strali (almeno 8) in cui in alcuni casi, al- meno per ora (i dati, ancora parziali, di- venteranno definitivi intorno a primave- ra) il numero di iscritti al primo anno non raggiunge quello dei docenti neces- sari (sei). Uno di questi corsi, Scienze dell’antichità, appartiene proprio al di- partimento di Studi umanistici e del pa- trimonio culturale diretto da Zannini. Ma non sarà antieconomico tenerli in piedi? «Se chiudo corsi con dieci iscritti, intan- to, perdo i 10 iscritti. Non è che dieci stu- denti siano da buttare via per un’univer- sità come Udine, che deve necessaria- mente lavorare su numeri piccoli. C’è un lavoro di precisione da fare. Con i tagli li- neari non si va da nessuna parte. Anche Padova ha diversi corsi con 10 iscritti. E ha sessantamila studenti. Se ci sono dei percorsi formativi di nicchia, l’universi- tà ha il dovere, anche dal punto di vista scientifico e culturale, di rispondere a questi percorsi». Come migliorare l’offerta didattica? «Proseguendo su quello che stiamo fa- cendo. L’anno scorso è stata aperta la magistrale in gestione del turismo cultu- rale, che ha già una cinquantina di iscrit- ti. Il prossimo anno verrà aperto un cor- so in scienza e cultura del cibo. Ma non è semplice: l’università non è un’azienda che può assumere le persone ad hoc per fare dei corsi. Dobbiamo lentamente ri- convertire il corpo docente e orientarlo verso nuove richieste. Un lavoro molto delicato. Non è che possiamo prendere dei docenti di greco, licenziarli, e assu- mere tutti docenti, per dire, di cucina haitiana - ci fa una battuta -. Tagliare dei corsi solo perché hanno meno di dieci iscritti fa parte della logica di chi non sa scegliere. Invece, bisogna fare un lavoro serio, considerare i costi e i benefici. E in questi benefici può anche essere che si tengano corsi con 8 iscritti». Ma nei costi ci sono anche docenti da pagare 50-60mila euro all’anno... «Non è che un docente insegni solo in una laurea magistrale». Un altro punto dolente è quello dell’in- ternazionalizzazione. Che fare? «È vero che si tratta di un tasto un po’ do- lente. Paghiamo una certa marginalità del Friuli, una marginalità anche geogra- fica e soprattutto delle comunicazioni, perché per arrivare da Mestre e fare 110 chilometri ci si mettono cento minuti e perché l’aeroporto si chiama aeroporto di Trieste. Quindi, questo è un settore su cui si deve lavorare molto». Un altro modo, per molti irrisolto, è quello di una Udine in cui gli studenti sembrano sempre una sorta di “corpo estraneo”, un po’ “marziani” catapul- tati in città. Intende fare qualcosa di più con il Comune? «Certo, intendo fare molti più progetti di quanti ne sono stati fatti finora. Udine è una città ideale per gli studenti. È in pia- nura, si va in bici, il prezzo delle abitazio- ni è relativamente basso, non ci sono ro- taie del tram (almeno per ora ndr)... Biso- gna promuovere assieme l’università e la città». Quale futuro immagina per l’ex sede della Banca d’Italia? «Palazzo Antonini-Maseri non potrà che diventare la sede degli organi di “gover- nance” dell’ateneo. Stiamo lavorando su come utilizzare gli spazi, che richiedono dei lavori. Prima di fare qualunque pro- getto bisogna verificare le risorse a di- sposizione e avere le idee ben chiare. Cer- tamente ci saranno degli spazi a disposi- zione della città e a disposizione della cultura del Friuli». Quale sarà il segno distintivo del nuo- vo corso, se dovesse diventare il nuovo rettore? «Ritengo che per certi versi l’ateneo vada certamente rilanciato. Ma trovo ingiuste le accuse (il riferimento è al manifesto sottoscritto dai sindaci di Udine, Gorizia e Pordenone, oltre che da amministrato- ri, politici e uomini di cultura ndr) che sono state fatte di non essere presenti sul territorio. Ho insegnato in molte univer- sità del centro-nord e in nessun posto c’era un rapporto così stretto con il terri- torio. Forse può essere migliorato il rap- porto con il mondo della produzione e in generale bisogna rilanciare la motivazio- ne del personale. Poi, voglio rilanciare l’attività scientifica per migliorare le no- stre performance di produzione e il nu- mero dei bandi internazionali vinti». Nel 2017, fra i 180 dipartimenti di eccel- lenza premiati dal ministero, ce n’era uno solo dell’ateneo friulano. «È sicuramente una tendenza da inverti- re. Ma conta anche il sottofinanziamen- to cronico di Udine». Ma cosa ha sbagliato di più De Toni da rettore? «Non ha dedicato il 100% delle sue ener- gie all’Università di Udine». Camilla De Mori © RIPRODUZIONE RISERVATA FRA I NODI DA RISOLVERE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE MANCATA E GLI UNIVERSITARI “MARZIANI” IN CITTÀ La corsa all’università Ancora è presto per le candidature “ufficiali” degli aspiranti in corsa per occupare il ruolo oggi rivestito da Alberto Felice De Toni. Ma quelle “ufficiose” già si stanno delineando. Se l’unico ad aver rotto gli indugi sinora, lanciando la sua candidatura, è Andrea Zannini, nato a Mestre nel 1961 e direttore del Dipartimento di Studi linguistici e del patrimonio culturale, ci sono già almeno altri due nomi che girano . Uno è quello di Roberto Pinton, professore di Chimica agraria e già prorettore, che a ottobre ha preferito lasciare il testimone al collega Angelo Montanari: «Non ho continuato il rapporto da vicario del rettore per valutare serenamente la possibilità di candidarmi e ci sto ragionando molto seriamente». Un altro professore che ci sta facendo più di un pensierino, è il friulano Silvio Brusaferro, che rappresenta il dipartimento di Medicina, che, alla domanda del cronista su una sua possibile candidatura risponde che «sto considerando con serietà questa ipotesi». Cdm Fra i papabili per lo scranno anche Pinton e Brusaferro Verso Palazzo Florio LA SEDE IN CENTRO Palazzo Antonini, che ospita molte aule e uffici universitari (PressPhoto Lancia) DIRETTORE Andrea Zannini Primo Piano Il candidato Zannini: «Ha sbagliato a non dedicare all’ateneo il cento per cento delle sue energie» «Ma sono ingiuste le accuse di chi dice che la struttura non è presente sul territorio» «De Toni non è stato rettore a tempo pieno» (C) Ced Digital e Servizi | ID: 01018188 | IP ADDRESS: 79.10.176.1 sfoglia.ilgazzettino.it

Transcript of «De Toni non è stato rettore a tempo pieno» - anci.fvg.it · III Domenica25Novembre2018 L EVENTO...

II

www.gazzettino.itDomenica25Novembre2018

«NO AI TAGLI LINEARIDEI MICRO-CORSIDIECI STUDENTINON SONODA BUTTARE VIAA UDINE»

L’INTERVISTA

UDINE Al rettore uscente, Alberto FeliceDe Toni, il candidato alla “successione”Andrea Zannini rimprovera di non averdedicato tutto il suo tempo e le sue ener-gie all’ateneo, anche se reputa «ingiuste»le accuse di chi ritiene che l’università diUdine non sia abbastanza presente sulterritorio. Riluttante all’idea di chiuderei corsi di laurea conmeno di dieci matri-cole, per rilanciare l’università ha inmente, assicura, una strategia più sfac-cettata. Il tema dei “micro-corsi”, solleva-to anche dai dati pubblicati i dal nostrogiornale, è stato lanciato dallo stesso DeToni in Senato accademico, tanto che èstata istituita una commissione ad hoc,che all’inizio del 2019 dovrebbe trovareuna soluzione al nodo delle laureemagi-strali (almeno 8) in cui in alcuni casi, al-meno per ora (i dati, ancora parziali, di-venteranno definitivi intorno a primave-ra) il numero di iscritti al primo annonon raggiunge quello dei docenti neces-sari (sei). Uno di questi corsi, Scienzedell’antichità, appartiene proprio al di-partimento di Studi umanistici e del pa-trimonio culturale direttodaZannini.Ma non sarà antieconomico tenerli inpiedi?«Se chiudo corsi con dieci iscritti, intan-to, perdo i 10 iscritti. Non è che dieci stu-denti siano da buttare via per un’univer-sità come Udine, che deve necessaria-mente lavorare su numeri piccoli. C’è unlavoro di precisione da fare. Con i tagli li-

neari non si va da nessuna parte. AnchePadova ha diversi corsi con 10 iscritti. Eha sessantamila studenti. Se ci sono deipercorsi formativi di nicchia, l’universi-tà ha il dovere, anche dal punto di vistascientifico e culturale, di rispondere aquesti percorsi».Comemigliorare l’offertadidattica?«Proseguendo su quello che stiamo fa-cendo. L’anno scorso è stata aperta lamagistrale in gestione del turismo cultu-rale, che ha già una cinquantina di iscrit-ti. Il prossimo anno verrà aperto un cor-so in scienza e cultura del cibo.Ma non èsemplice: l’università non è un’aziendache può assumere le persone ad hoc perfare dei corsi. Dobbiamo lentamente ri-convertire il corpo docente e orientarloverso nuove richieste. Un lavoro moltodelicato. Non è che possiamo prenderedei docenti di greco, licenziarli, e assu-mere tutti docenti, per dire, di cucinahaitiana - ci fa una battuta -. Tagliare deicorsi solo perché hanno meno di dieciiscritti fa parte della logica di chi non sascegliere. Invece, bisogna fare un lavoroserio, considerare i costi e i benefici. E inquesti benefici può anche essere che sitenganocorsi con8 iscritti».Ma nei costi ci sono anche docenti dapagare50-60milaeuroall’anno...«Non è che un docente insegni solo inuna laureamagistrale».Unaltro punto dolente è quello dell’in-ternazionalizzazione.Che fare?«È vero che si tratta di un tasto un po’ do-lente. Paghiamo una certa marginalitàdel Friuli, unamarginalità anche geogra-

fica e soprattutto delle comunicazioni,perché per arrivare da Mestre e fare 110chilometri ci si mettono cento minuti eperché l’aeroporto si chiama aeroportodi Trieste. Quindi, questo è un settore sucui si deve lavoraremolto».Un altro modo, per molti irrisolto, èquello di una Udine in cui gli studentisembrano sempre una sorta di “corpoestraneo”, un po’ “marziani” catapul-tati in città. Intende fare qualcosa dipiùcon il Comune?«Certo, intendo faremolti più progetti diquanti ne sono stati fatti finora. Udine èuna città ideale per gli studenti. È in pia-nura, si va in bici, il prezzo delle abitazio-ni è relativamente basso, non ci sono ro-taie del tram (almeno per ora ndr)... Biso-gna promuovere assieme l’università ela città».Quale futuro immagina per l’ex sededellaBancad’Italia?«PalazzoAntonini-Maseri nonpotrà chediventare la sede degli organi di “gover-nance” dell’ateneo. Stiamo lavorando sucome utilizzare gli spazi, che richiedonodei lavori. Prima di fare qualunque pro-getto bisogna verificare le risorse a di-sposizione e avere le idee ben chiare. Cer-tamente ci saranno degli spazi a disposi-zione della città e a disposizione dellaculturadel Friuli».Quale sarà il segno distintivo del nuo-vocorso, sedovessediventare ilnuovorettore?«Ritengocheper certi versi l’ateneo vadacertamente rilanciato. Ma trovo ingiustele accuse (il riferimento è al manifestosottoscritto dai sindaci di Udine, Goriziae Pordenone, oltre che da amministrato-ri, politici e uomini di cultura ndr) chesonostate fatte di non esserepresenti sulterritorio. Ho insegnato inmolte univer-sità del centro-nord e in nessun postoc’era un rapporto così stretto con il terri-torio. Forse può essere migliorato il rap-porto con ilmondodella produzione e ingenerale bisogna rilanciare lamotivazio-ne del personale. Poi, voglio rilanciarel’attività scientifica per migliorare le no-stre performance di produzione e il nu-merodei bandi internazionali vinti».Nel 2017, fra i 180 dipartimenti di eccel-lenza premiati dal ministero, ce n’eraunosolodell’ateneo friulano.«È sicuramente una tendenza da inverti-re. Ma conta anche il sottofinanziamen-to cronicodiUdine».Ma cosa ha sbagliato di più De Toni darettore?«Non ha dedicato il 100% delle sue ener-gie all’Università diUdine».

CamillaDeMori

©RIPRODUZIONERISERVATA

FRA I NODIDA RISOLVEREL’INTERNAZIONALIZZAZIONEMANCATAE GLI UNIVERSITARI“MARZIANI” IN CITTÀ

La corsa all’università

Ancoraèprestoper le candidature“ufficiali”degli aspiranti in corsaperoccupare il ruolooggi rivestitodaAlbertoFeliceDeToni.Maquelle“ufficiose”già si stannodelineando.Se l’unicoadaverrottogli indugisinora, lanciando la suacandidatura, èAndreaZannini,natoaMestrenel 1961edirettoredelDipartimentodiStudi linguisticiedelpatrimonioculturale, ci sonogiàalmenoaltri duenomichegirano .UnoèquellodiRobertoPinton,professorediChimicaagrariaegiàprorettore, cheaottobrehapreferito lasciare iltestimoneal collegaAngeloMontanari: «Nonhocontinuato ilrapportodavicariodel rettorepervalutareserenamente lapossibilitàdi candidarmieci storagionandomoltoseriamente».Unaltroprofessorecheci sta facendopiùdiunpensierino,è il friulanoSilvioBrusaferro, cherappresenta ildipartimentodiMedicina, che, alladomandadel cronista suunasuapossibilecandidaturarispondeche«stoconsiderandoconserietàquesta ipotesi».

Cdm

Fra i papabili per lo scrannoanche Pinton e Brusaferro

Verso Palazzo Florio

LA SEDE IN CENTRO Palazzo Antonini, che ospita molte aule e uffici universitari (PressPhoto Lancia)

DIRETTORE Andrea Zannini

Primo Piano

Il candidato Zannini: «Ha sbagliato a non dedicareall’ateneo il cento per cento delle sue energie»

«Ma sono ingiuste le accuse di chi diceche la struttura non è presente sul territorio»

«De Toni non è statorettore a tempo pieno»

(C) Ced Digital e Servizi | ID: 01018188 | IP ADDRESS: 79.10.176.1 sfoglia.ilgazzettino.it

III

www.gazzettino.itDomenica25Novembre2018

L’EVENTO

UDINE Mentre i dati dell’Ires di-segnano uno scenario non an-cora positivo, con livelli di oc-cupazione in Fvg non ancora alivello pre-crisi, la Fiera del La-voro dell’Alig semina ottimi-smo. Ben 70 imprese, da Pmi amultinazionali che operano an-che nel nostro territorio, ieri,nel teatro nuovo Giovanni daUdine hanno incontrato unmi-gliaio di persone, in maggio-ranza giovani, tutti in fila, conil curriculum inmano, in cercadiun impiego.Ogni anno, da 13 anni, l’Asso-

ciazione laureati in ingegneriagestionale (Alig) dell’Universi-tà di Udine mette di fronte,l’uno all’altro, due mondi, fa-cendo incontrare domanda eofferta. E quest’anno, commen-

ta il presidente dell’Alig, Mar-co Sartor, professore di Inge-gneria gestionale «abbiamo su-perato ogni record, con un net-to aumento delle imprese par-tecipanti e quindi di posti lavo-ro a disposizione dei giovani.Sono oltre mille gli iscritti aquesta tredicesima edizionedei quali, nelle scorse edizioni,circa il dieci per centohaavutoun’assunzione quale esito delcolloquio. Il valore aggiuntodella manifestazione è rappre-sentato dal fatto che candidatie candidate hanno la garanziadi un colloquio individuale di-rettamente con i vertici deima-nagement aziendali». Il succes-so della Fiera del Lavoro, com-menta ancora Sartor «si rinno-va a ogni edizione. Questo è di-mostrato dalle decine di impre-se nazionali ed estere che conentusiasmo partecipano ogni

anno a questa iniziativa e dallecentinaia di studenti e laureatidi ogni età che popolano ognianno il teatro armati di decinedi curriculum». L’iniziativa «ègratuita per i partecipanti, inparticolare grazie al preziososostegnodellaRegione egraziea contributi privati di realtà co-meKpmg eGlp, una importan-te società di Udine attiva in tut-to il mondo». Ieri, dalle 13 ilfoyer del teatrone è stato dun-que letteralmente invaso ai va-ri piani di servizio: i desk delle70 aziende con base in Fvg enon solo hanno effettuato peroltre tre ore colloqui“one-to-one” con candidati chehanno presentato i loro curri-culumper richieste di tirocinioo trovare un impiego stabile.«Quest’anno faccio parte dellostaff, ma sono qui anche perdare un’occhiata alle tante

aziende che partecipano», hadettoMarco Tanzariello di Sta-ranzano, al terzo anno di inge-gneria gestionale a Udine. Sod-disfatta anche Sara Foschiatti,laureata in ingegneria gestio-nale a Udine: «Vengo ogni an-noaquestoappuntamento - hacommentato - un evento idealeper parlare con molte aziendedi tutti i settori, lasciare il curri-culum, cercare tirocini». Chidall’altra parte del tavolo ha ac-colto e ascoltato i giovani incerca di lavoro, racconta diuna Fiera sempre all’altezzadelle aspettative: «Partecipia-mo a questa fiera da sempre,avendo gli headquarters inFriuli Venezia Giulia e il cantie-re più grande a Monfalcone, esiamo alla ricerca di diversiprofili, sicuramente ingegnericon diversi specializzazioni»,ha fatto sapere ElisaOlivier, re-

sponsabile “talent acquisition”di Fincantieri. Al termine dellaFiera, l’evento Alig è prosegui-to con il talk showcondotto dalvicedirettore del TG5 Giusep-pe De Filippi, l’intervista deglistudenti al comico GiuseppeGiacobazzi e, infine, un aperiti-vo a base di prodotti friulanidella zonadi Faedis.

©RIPRODUZIONERISERVATA

L’ANALISI

UDINE Il lavoro dipendente pri-vato in Friuli Venezia Giulia haperso 6.500 occupati dal 2008al 2017nonattestandosi ancoraai livelli pre-crisi. SoloTrieste eGorizia li hanno recuperati (levariazioni sono state rispettiva-mente pari a +2,1% e +5%)men-trequelle di Pordenone eUdinepresentano ancora un divarionegativo (rispettivamente+5,4% e -4,2%). Lo rileva in unarielaborazione di dati Inps, il ri-cercatore dell’Ires Fvg Alessan-droRusso.

QUALIFICHE PERSELaperditaoccupazionale si è

concentrata soprattutto tra glioperai che hanno mansioni

strettamenteproduttive (-4,9%,pari a -8.156 unità rispetto al2008), e gli apprendisti (un ter-zo inmeno, -34,6%). In diminu-zione anche i dirigenti (126 inmeno tra 2008 e 2017, -6,6%)mentre sono aumentati gli im-piegati (+4,5%) e i quadri(+17,8%). Forte la diminuzionedel numero di occupati dipen-denti under 45 (complessiva-mente -25%). Si osserva inveceun consistente aumento dei di-pendenti con più di 45 anni(+50%), sia come conseguenzadell’innalzamento dell’età delpensionamento, sia come effet-to delle dinamiche demografi-che in atto. In Friuli VeneziaGiulia, infatti, nell’ultimo de-cennio la popolazione nella fa-scia di età 25-44 anni è diminui-ta del 21% (quasi 76.000 resi-

denti in meno), mentre nellaclasse 45-54 anni è cresciutadel 20% (oltre 33.000 unità inpiù, la fonte è l’Istat).

ULTIMO TRIENNIOL’occupazione dipendente

nel settore privato extra agrico-lo è aumentata di oltre 19milaunità (+7,1%) rispetto al livellominimo toccato nel 2014(271.379 occupati nella media

dell’anno). La crescita ha ri-guardato gli uomini e le donnein egual misura (in entrambi icasi la variazione positiva è sta-ta pari a +7%) e si è concentratanell’ambito del terziario, in par-ticolar modo nel settore dellaristorazione che ha visto au-mentare l’occupazione del31,3%.Anche il comparto manifat-

turiero ha mostrato un anda-mento positivo, anche se piùmoderato (+2,8% tra 2014 e2017), solo l’edilizia non ha evi-denziato un’inversione di ten-denza rispetto al passato(-6,4%). La ripresa dell’occupa-zione è stata inoltre trainatadalla componente a tempo de-terminato (+32,5% tra 2014 e2017),mentre i lavoratori a tem-po indeterminato sono aumen-

tati solo del 2,8% (in termini as-soluti i due incrementi sono pe-rò rispettivamente pari a+12.696 e +6.547 unità). Tra di-cembre 2014 e dicembre 2015in regione il numero di lavora-tori dipendenti a tempo inde-terminato (escluso l’apprendi-stato) è cresciuto di oltre 12.300unità. Nel 2016 si è verificatauna leggera diminuzione(-1.200 unità) e nel 2017 un ulte-riore calo (-4.300).

LAVORO A TEMPOIn aumento sostenuto i rap-

porti di lavoro a tempo parzia-le, cresciuti complessivamentedell’11% tra 2014 e 2017, mentrel’occupazione a tempo pienoha registrato solounmarginaleincremento (+0,4%). Se si consi-derano infine solo i rapporti atempo indeterminato, si può os-servare che la componentepart time nell’ultimo decennioè passata da circa il 18% del to-tale nel 2008 al 25% nel 2017;nello stesso periodo tale inci-denza per le donne è aumenta-ta dal 39% al 48,5%, per gli uo-mini dal 4%all’8%.

ElisabettaBatic

©RIPRODUZIONERISERVATA

«Mille iscritti ai colloqui, il 10 per centotrova un contratto a tempo in azienda»

Focus occupazione

«Seripartono le imprese,riparte il Paese».Neèconvintol’assessorealleAttivitàproduttivedellaRegioneSergioEmidioBini,intervenuto ieri allaFieradellavoroorganizzatadaAlig, acuiharivolto i complimenti.«Bastaburocrazia, cerchiamodidare formaadununicointerlocutoreregionaleper leimprese,un’unicaagenzia checoordini i 4pilastridell’economia: attivitàproduttive, investimenti,formazionee lavoro».

«Un interlocutoreunico per le ditte»

L’assessore Bini

ALLA FIERA DI ALIGC’ERANO 70 IMPRESESARTOR: «ABBIAMOSUPERATOOGNI RECORDDI PARTECIPAZIONE»

PUNTO D’INCONTRO FRA DOMANDA E OFFERTA Ieri al Teatro Nuovo la Fiera del lavoro per far incontrare i candidati e le aziende

IL CALO PIÙ FORTESOPRATTUTTOFRA GLI OPERAIMA DIMINUISCONOANCHE I DIRIGENTICRESCONO I QUADRI

`Nell’ultimo triennio c’è stato un incrementodi 19mila unità, ma non è stato sufficiente

Primo Piano

`La fotografia emerge da una rielaborazionedell’Ires sui dati dell’Istat dal 2008 al 2017

A UDINEI POSTI NON SONOANCORA STATIRECUPERATIRESTA UN DIVARIODEL 4,2 PER CENTO

Lavoro privato, in 10 annipersi in Fvg 6.500 occupati

(C) Ced Digital e Servizi | ID: 01018188 | IP ADDRESS: 79.10.176.1 sfoglia.ilgazzettino.it

c34b2955a560b79ee526260c7c354bab

V

www.gazzettino.itDomenica25Novembre2018

LA RUBRICA

A seconde, Lucio al tire fûrun dai siei sprocs preferîts e judopre massime par cencenâ opar rimandâ une sielte o unedecision. Cussì, tant par dî,cuant che al sa za che la aghepuartade te borse frigo pescampagnade e je bielzà fini-de, lui al tache: “In cont di chêaghe: se a ‘nd è inmò un got, lebêf jo.” Se invezit, al contrari, eje vanzade dome aghe, lui alsalte fûr cun chê altre naine:“Obevarès vulintîr la bire, anc-je se a ‘nt fos dome unetaçute”. Cuant chepo lui e i sieiamîs a àn di decidi indulà lâ invacance, la plui doprade e re-ste simpri chê: “A ‘nt sarèsmo-tîfs di vignî, mamiôr une altreocasion…magari.” Se,ma,ma-gari… I siei amîs, sglonfs dichês comediis, a àn cirût pluimanieris par fâi frontâ lis ro-bis par chel che a son, cencetancj “se” o “ma”, e a vivi cunmancul pôre di pierdi alc, pardaspò no cjapâ nuie. Lucio, alveve ancje capide la buine in-tenziondai amîs e ricognossûtcun smare che forsit al veveesagjerât un fregul cun chê sôtirulisse. Altri cefâ però al jerestât meti in bande ducj i siei“se”. Une sere, intune sagre,Lucio al faseve tant che simpri

il dificil. Une fantate e jere lipronte dome par jessi invidadea balâ, ma Lucio al veve scome-nçade la sô litanie: “E se a ‘nd èune altre plui brave di chê li? Sea ‘nt fosuneplui piçulute chenomi intrigàs masse intal zîr? E seebalàsmâl, a ‘nt sarès sigûrpluidi cualchidun che mi ridarèsdaûr!” Fat al sta, che un smafar

plui svelt al veve cjapade sù lafantate in cuistion e le veve me-nade a balâ. Un amì alore si jeresvicinât e i veve cisicât inte ore-le: “I tiei trê - se a ‘nd è, se a ‘ntfos, se a ‘nt sarès - a son santsche no judin, gjeni che tu sêsun!”(Cu la colaboraziondeARLeF

-Agjenzie Regjonâl pe LengheFurlane)

©RIPRODUZIONERISERVATA

IL PROGETTO

TOLMEZZO Investimenti, risorse ag-giuntive per i Comuni per la ma-nutenzione del territorio, politi-che fiscali in capo alla Regione,snellimento burocratico e nor-mativo, sghiaiamento dei fiumi,nuovo programma di svilupporurale, valorizzazione del patri-monio naturale, tecnologia, azio-ni di sostegno a famiglia e natali-tà, promozione integrata, tra-sporto pubblico ampliato e unmarchio esclusivo per la monta-gna. Sono i punti cardine dellastrategia regionale annunciata ie-ri a Tolmezzo dal governatoreMassimiliano Fedriga, nella con-clusione degli Stati Generali del-laMontagna, contenuti nelmani-festo operativo emerso dai tavoliche «sarà parte integrante del no-stro programma di governo», hachiarito. Come annunciato, c’èanche un nuovo assessore allaMontagna ed è Stefano Zannier«in quanto il comparto meritaun’attenzione specifica a tempopieno». Un compito che Zannierha accolto «con orgoglio e deter-minazione e tanta umiltà», evi-denziando «la necessità di coor-dinare gli interventi». La sua pri-ma azione da assessore? «Testa,cuore e braccia sulla risoluzionedei problemi legati ai danni cau-

sati dal maltempo.Ma l’attenzio-ne non sarà solo sulla destinazio-ne del legname in eccesso. Ci so-no i margini per trasformare igravi problemi in opportunità dirilancio». «Per troppi anni la Re-gione si è occupata di spese cor-renti e non ha operato reali inve-stimenti, questo è il momento diun sostanziale cambio di passo»,ha evidenziato Fedriga, confer-mando 250 milioni di euro di ri-sorse-sviluppo nella legge di Sta-bilità che coinvolgeranno anchela montagna. Cruciale, per lui«un marchio riconoscibile che

racchiuda l’essenza della monta-gna Fvg e la promuova ovun-que». Il presidente ha conferma-to che lo sghiaiamento dei fiumisi farà, così come saranno curati iboschi anche attraverso tagli dialberi («Come nel resto d’Euro-pa») per garantire la massima si-curezza alla rete elettrica. Fedri-ga vuole ampliare ad associazio-ni sportive e di volontariato l’uti-lizzo degli scuolabus. Sul frontedel turismo, «per trattenere laclientela più giorni non basta ilsingolo evento ma dobbiamo ar-rivare a un’offerta completa. Il

Veneto accoglie 69 milioni di tu-risti l’anno, noi solo 9: è evidenteil margine di crescita». Con il Go-verno prosegue la rinegoziazio-ne del patto finanziario, definito«solo il primo passaggio che do-vrà risolvere una situazione par-ticolarmente negativa per ilFvg», puntando a chiudere «conl’acquisizione di una gestione di-retta delle politiche fiscali loca-li». Ha confermato l’azzeramen-to dell’aliquota Irap per le impre-se, gli esercenti e i professionistiche realizzano il valore della pro-duzionenelle zonemontane.

POLITICA

UDINE «Aiutiamoci a non tornareindietro, a far sì che Udine nonspariscadai radar dei percorsi diprogresso civile e politico». Nelsuo discorso da neo-nominatosegretario cittadino del Pd, EnzoMartines ribadisce nuovamentel’importanza della partecipazio-ne e rinsalda l’alleanza del cen-trosinistra: «Assieme – ha conti-nuato ieri all’assemblea del par-tito, al bocciodromo di Cussi-gnacco -, costruiremo un percor-so politico che sarà difficile, maappassionante. Quello che abbia-mo fatto – ha detto ringraziandol’ex segretario Enrico Leoncini -,anche se non è andata come vo-levamo, è un patrimonio a dispo-sizione di tutti». Martines ha poiparlato del ruolo dell’opposizio-ne: «Dobbiamo far capire alla cit-tà quanto siano inadeguati quel-li che stanno governando, dob-biamo essere umili e dimostrareche Fontanini non è all’altezzadelle ambizioni di Udine». Tan-te, ovviamente, le critiche allanuova amministrazione: dai sin-goli assessori («Barillari latita,Perissutti per fortuna non siesprime politicamente sennòverrebbero giù le fondamenta re-pubblicane e antifasciste di pa-lazzo d’Aronco») al sindaco: «Iome lo immagino in vestaglia epantofole che dirime l’ordinarioe dà colpe agli altri: i profughi?Colpadel Prefetto. Il caos auto incentro? Colpa dell’Uti. Chi ammi-nistra, sa che la responsabilità èsua. Vanno avanti senza prospet-tiva, senza un progetto da segui-re con coraggio. In questi mesi,la città ha preso la strada del di-sordine». Una situazione cui hacontrapposto la sua visione:«Udine non è solo Udine, né èunacapitale, comevuole il luogocomune. Udine è il nodo di unterritoriopienodi ambizioni chevuole partecipare alle grandipossibilità che si palesano nel fu-turo.Nonpossiamo limitarla neisuoi confini amministrativi,all’isolamento per ripicca, alla

chiusura in un’asfittica competi-zione conTrieste. È una città ter-ritorio che ha i germi per lo svi-luppo: una città evoluta, euro-pea, solidale, capace di offrire oc-casioni a tutti». Prima di lui, ave-va parlato anche il capogruppoin consiglio comunale, Alessan-dro Venanzi: «Fontanini sta fa-cendo passare l’ordinario perstraordinario, ma anche noi nonsiamo stati sempre sul pezzo:avremmo dovuto far partire pri-ma i 17milioni di cantieri o averepiù decisione su viaMercatovec-chio. Dobbiamo ricostruirciun’area parlando anche colmon-do economico e produttivo. È unpercorso lunghetto che dobbia-moaffrontare con umiltà». Umil-tà necessaria anche secondo ilsegretario regionale uscente, Sal-vatore Spitaleri: «Il Pd deve apri-re le porte a chi vuole partecipa-re, mettersi a favore della comu-nità, non degli amici». E Leonci-ni: «Ringrazio chi è andato avan-ti nonostante le difficoltà, senzacedere al vento suadente dell’ab-bandono. Ha avuto senso tantoimpegno? Spero di sì: non abbia-mo tradito i valori della città».

AlessiaPilotto

©RIPRODUZIONERISERVATA

MALTEMPO

UDINE Disagi e problemi ieri aUdine, ma anche nei comunidella cintura, per l’acquazzoneche si è abbattuto sul Friuli. Se aReana del Rojale i cittadini han-no segnalato dei sottopassi alla-gati, nel capoluogo, in mattina-ta, la piscina del Palamostre, af-follata dai tantissimi utenti delsabato, ha dovuto fare i conticon la temporanea indisponibi-lità degli spogliatoi femminili,invasi dall’acqua, pareper colpadi un tombino intasato. Inoltre,come ha chiarito il consiglieredelegato alla Protezione civileAndrea Cunta, i volontari udine-si, su richiesta della Polizia loca-le, si sono attivati per pulire«tombini ostruiti da foglie e gri-

glie di sbarramento di roggia ecanali intasate a seguito dei for-ti temporali». In particolare,«una squadra di volontari è in-tervenuta in via Fusine, del Ma-glio e in viaFirenze».Secondo il vicesindaco Loris

Michelini, il problema del Pala-mostre si risolverà mettendomano all’intero edificio, con i200mila euro già in cassa e i600mila inizialmente previstiper la bonifica della Piave e ora,«d’intesa con i sindaci dell’Uti»,destinati proprio al complessodi piazzale Diacono. «Farmo unprogetto per recuperare il tetto,sistemare i locali dell’exGamude risolvere il problema delle in-filtrazioni d’acqua». E poi c’è ilnodo dei tombini. «Quelli ester-ni sono di competenza della Net- spiega Michelini -, la società

che gestisce la raccolta e losmaltimento dei rifiuti. Ma fino-ranon èmai stato fattounpianoe così i tombini a quanto mi ri-sulta vengono puliti solo spora-dicamente. Intendiamo farlonoi, facendolo rientrare nellaconvenzione con Net, perché itombini vanno puliti sistemati-camente. Ci sono zone del PeepEst e a San Domenico, dove ilproblema èmolto sentito». Gra-zie a questo piano, assicura Mi-chelini, anche episodi comequello con cui ieri hanno dovu-to fare i conti le utenti della pi-scina, costrette ad utilizzare glispogliatoimaschili, «non si ripe-teranno più». I vigili del fuoco,comunque, non hanno rilevatoparticolari criticità in provin-cia.

©RIPRODUZIONERISERVATA

Friuli

STATI GENERALI Fedriga ha chiuso l’appuntamento a Tolmezzo

PROTEZIONE CIVILE Al lavoro ieri incittà dopo la pioggia

Martines: Fontaninisindaco in pantofole

Quattordici comunidellaregionepotrannousufruiredelripartoda2.162.810,19euroapprovatodallaGiuntaregionale,perrealizzareoperedidifesadel suoloaprevenzionedi cadutadimassi,smottamenti, frane.Alcuniinterventi interessano le franecensite inareeapericolositàelevataemoltoelevatadalPai,altri risultanodallesegnalazionipervenuteattraverso il Sistema

informativodifesadel suolo. IComuni interessati inprovinciadiUdine sono:Artegna (80milaeuropermitigazionerischiocadutamassi sul versanteiovestdelCollediSanMartino);Chiusaforte (410milaeuroperevitarecadutamassiaSellaNevea); Savogna (100milaeuroper interventi aPolavae lungoviabilità Ieronizza-Masseris);Sutrio (120milaeuroper lastradaPriola-MonteZoncolan);Taipana (220milaeuroper

mitigazionedel rischioidrogeologiconel capoluogoeaProssenicco);Torreano(200milaeuro);Trasaghis (48milaeuro); ForgarianelFriuli(90milaeurocontrocadutamassi in localitàCàJogna);Pulfero (150mila eurocontrocadutamassi in localitàCapoluogoeButtera) eVenzone(224.810milaeuroperinterventocontrocadutamassilungo lacomunaleperTugliezzo).

Due milioni per evitare smottamenti e frane

In quattordici comuni

NEOSEGRETARIOMartines è ilnuovo segretario del Pd

Detulisesprocsdi îr,divuêedidoman

di Francesco Sabucco

Se a ‘nd è, se a ‘ntfos e se a ‘nt sarès

Acqua negli spogliatoi in piscina e tombini intasati

«Montagna, arriva la svolta»`Investimenti, politiche fiscali regionaliMa anche un marchio per la promozione

`Fedriga lancia il manifesto della giuntaZannier assessore: al lavoro per il maltempo

(C) Ced Digital e Servizi | ID: 01018188 | IP ADDRESS: 79.10.176.1 sfoglia.ilgazzettino.it

c34b2955a560b79ee526260c7c354bab

VII

www.gazzettino.itDomenica25Novembre2018

GIUNTA

UDINE In Friuli Venezia Giulianel 2019 ci saranno fondi per fa-vorire percorsi di crescita pro-fessionale e di carriera delledonnecheoperanonell’ambitodel lavoro dipendente e autono-mo. La domanda di contribu-zione potrà essere presentatada associazioni di volontariatoe di promozione sociale perrealizzare «iniziative speciali»,volte a promuovere la culturadel rispetto tra i sessi. Con que-sti obiettivi ieri la Giunta, suproposta dell’assessore al Lavo-ro Alessia Rosolen, ha adottatogli indirizzi generali a seguitodei quali sarà emanato un avvi-so pubblico per poter presenta-re domanda di contributo. L’in-tento è di valorizzare le diffe-renze e il contrasto a stereotipidi genere che sviliscono i prin-cipi dell’universalità dell’eser-cizio dei diritti, del rispettodell’identità, dell’equità nelladistribuzione di risorse, poterie responsabilità. Il sostegno èprevisto anche per le iniziativeche prevedano forme di sup-porto alla ripresa dell’attivitàlavorativa dopo periodi di as-senza per lamaternità. Le asso-ciazioni che faranno domandadevono avere tra le proprie fi-nalità quella di favorire iniziati-ve che favoriscono la partecipa-

zione paritaria delle donne allavita economica e sociale del ter-ritorio regionale. Beneficiaridei fondi potranno essere an-che i Comuni dei comprensorimontani con non più di 15milaabitanti. Il contributo sarà con-cesso, previa valutazione com-parativa dei progetti presentatied emanazione di apposita gra-duatoria, nella misura massi-ma e per l’intero importo dellespese ammissibili fino ad esau-rimento delle risorse disponibi-li. Inoltre non sarà cumulabilecon altri contributi o incentivipubblici e privati. Approvato ie-ri, su proposta dell’assessore al-la Cultura Tiziana Gibelli, an-che il progetto Diva - nell’ambi-to dell’Interreg Italia-Slovenia2014-2020 -, cheprevede azioniper migliorare la competitivitàe le opportunità dimercato del-le industrie culturali e creativedell’area transfrontaliera, met-tendole in connessione con lePmi tradizionali affinché intro-ducano nei loro processi pro-duttivi elementi di «innovazio-ne dirompente». Inoltre “Diva”si pone l’obiettivo di far aumen-tare fra gli attori coinvolti la co-noscenza dei processi di “artthinking” e “design thinking” edelle opportunità di crescitaesistenti. L’attività dovrà parti-re a marzo 2019 per concluder-si a febbraio 2020, può contaresu un budget complessivo di3,5milioni e coinvolge 14 enti eistituzioni, tra cui anche la dire-zione centrale Cultura della Re-gione,Area SciencePark, Friuliinnovazionee Informest.

A.L.

©RIPRODUZIONERISERVATA

EMENDAMENTI Fi ha presentato emendamenti alla manovra nazionale

Regione

`Previste risorseper favoriredei percorsi di crescita

Lavoratrici autonomedalla Regione fondiper fare carriera

Farmaci innovativie caserme dismessei forzisti cercanodi convincere la Lega

POLITICA

UDINE Sono nella posizione noncomoda di fare la voce dell’oppo-sizione a Roma anche contro laforza politica con cui governanoin Regione, la Lega. Tuttavia labocciatura della legge di Bilancionazionale 2019 da parte dei parla-mentari regionali di Forza Italiaieri è stata senza appello. A miti-gare il pollice verso, solo la pre-sentazione di due emendamentiche sperano il Carroccio li facciapassare, perché rappresentereb-bero un valore per il Friuli Vene-zia Giulia: la possibilità che a pa-gare i farmaci innovativi sia ilFondo nazionale dedicato, anchenelle regioni che sono fuori dal si-stema sanitario nazionale, com’èil caso della Regione; la possibili-tà che, nel caso gli immobili pub-blici in rovina siano ceduti, vi sial’azzeramento degli oneri di urba-nizzazione e cambio d’uso per leimprese che li acquistano. Così ie-ri deputati azzurri SandaSavino –anche coordinatrice regionale diFi -, Roberto Novelli, Guido Ger-mano Pettarin e il senatore Fran-co Dal Mas hanno inquadrato laposizione del partito rispetto alnuovodocumento finanziario delGoverno gialloverde, sottolinean-

done l’aspetto sostanzialmente«assistenziale» e lamancanza «dipolitichedi investimento equindidi sviluppo». Una condizione«che peserà certamente sui citta-dini e le imprese della nostra re-gione», considera Dal Mas, comeil fatto che «non vi sia all’internoalcuna novità rispetto al patto fi-nanziario con il Friuli VeneziaGiulia. Nemmeno nei termini diuna rimodulazione del Pa-doan-Serracchiani», afferma Sa-vino, anche se da alleata del Car-roccio Fvg non ha dubbi sul fattoche «il presidente MassimilianoFedriga si renderà operativo, pro-seguendo i colloqui già in corso».Quel che però va tenuto presente,aggiunge Savino che ragiona an-che da ex assessore regionale alleFinanze, è che «l’introduzione dialcuni nuovi elementi, come laFlax tax voluta anche da Fi, avràdelle ripercussioni sulle entratedella Regione che vive di compar-tecipazione sulle imposte. Biso-gna tenerne conto e operare sinda subito per trovare i correttivi».Detto altrimenti, riducendo le tas-se si riducono gli incassi e, quin-di, si erode la capacità di esercita-re l’autonomia, non avendo risor-se che la sostengono. «Occorre ri-vedere tutto il sistema delle com-partecipazioni», insiste Dal Mas,

che ricorda, solo per esemplifica-re, come «a differenze di altre Re-gioni a statuto speciale la nostranon compartecipi alle impostesui giochi, pur avendo una dellepercentuali più alte di diffusionidi macchinette per il gioco e cre-scenti fenomeni di ludopatia daaffrontare». Inoltre, «nel com-plesso si tratta di una manovrache, seppur indirettamente, pese-rà sulle tasche dei cittadini. Bastipensare ai circa 4 miliardi previ-sti a carico di banche e assicura-zioni: non peregrino pensare chedi conseguenza aumentino i costiper l’utenza». «I farmaci innovati-vi pesano decine e decine dimilio-

ni sul nostro bilancio regionale –spiega Novelli -. Partendo da que-sto dato di fatto Fi ha formulatoun emendamento affinché le po-chissime Regioni, fra cui la no-stra, che sin qui si sono pagate dasole questa voce possano usufrui-re dell’apposito Fondo naziona-le». E Novelli firma anche un al-tro emendamento: «Vorremmoche i tanti immobili pubblici chestanno andando in rovina, pensoalle caserme, possano essere svin-colati dagli oneri di cambio d’usoe di urbanizzazione se riescono aessere venduti».

AntonellaLanfrit

©RIPRODUZIONERISERVATA

`Ma la bocciatura della manovra nazionaleè senza appello. Timori per gli effetti sul Fvg