CUOLA La scuola parte conclusiva dell'anno sco- che vorrei · che vorrei IL S ENSO accio parte ......
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Promosso dall’Istituto Tecnico Industriale Statale “Sen. Aristide Merloni”
Patrocinio di:
Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Fabriano
Assessorato alla cultura della Comunità Montana Esino-Frasassi
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
N. 16 - anno 6°
Maggio 2009
che vorreiche vorrei
ILIL SSENSO ENSO
accio parte della scuola ITIS "Sen. AristideMerloni" cioè un Istituto Tecnico IndustrialeStatale dotato di numerosi laboratori professio-nalizzanti. Molti degli alunni discutono spesso dicambiare delle cose all'interno di questo edifi-cio, io sono dello stesso parere, anche se alcunidei miei compagni richiedono situazioni quasiimpossibili da ottenere. Per quanto mi riguarda, questa scuola nellaparte amministrativa e burocratica, è gestitamolto bene, anche se pretenderei un pò più divelocità nelle risposte alle richieste degli alunnisu gite o avvisi.
(continua a pag.2)
Questo numero del giornale si
inserisce temporalmente, nella
parte conclusiva dell'anno sco-
lastico- Un anno intenso e fre-
netico, sia per le innumerevoli
attività condotte nei numerosi
progetti di Istituto, sia per le
notevoli novità previste, dall'an-
no scolastico 2010/2011, per
l'Istruzione secondaria e quella
tecnica in particolare. (continua
a pag. 2)
all’interno
La scuola
UN CAMPIONE
“Quotidiano”
ReportReport F
www.itismerloni.it
Speciale: “Sulle orme degli indiani d’america -Shoah
DELLADELLA SSCUOLA CUOLA
TTECNICAECNICA
2
IL SENSO DELLIL SENSO DELLA A
Ricordo alcune iniziative in cui
l'Istituto, con i suoi studenti, sì è
pregevolmente distinto: i "Giochi
della matematica", il progetto
"Donare il Sangue", i vari incontri
nei quali gli alunni hanno eviden-
ziato una grande sensibilità parte-
cipativa nell'attenzione e nell'impe-
gno.
Sul fronte esterno e delle previ-
sioni di modifica degli ordinamenti
scolastici, siamo stati e siamo
ancora coinvolti in diversi gruppi
di lavoro, perché le nostre speci-
ficità non si perdano. In particola-
re, grazie all'impegno di
Assocarta, si è aperto un fronte di
discussione con il Ministro per
verificare come l'Indirizzo Cartario
possa trovare la più adeguata
sistemazione.
Il futuro resta comunque preoccu-
pante, perché le assegnazioni
finanziarie sono ridotte e diviene
sempre più difficile garantire una
didattica "tecnica", nella quale il
laboratorio sia il luogo privilegia-
to della propria attività formativa.
Una scuola tecnica nella quale si
impartiscono insegnamenti scienti-
fici, privi di verifica sperimentale è,
a mio avviso, una scuola senza
anima ed identità.
Spero molto che su questo tema si
diffonda sempre più la condivisio-
ne e l'impegno di tutti.
Per quanto di competenza del sot-
toscritto, tali scelte saranno pri-
vilegiate e valorizzate, per mante-
nere alto il senso del nostro
Istituto che comunque rappresen-
ta, ovviamente per quanti lo vivono
con senso di appartenenza, un
esempio unico di qualità formativa.
Buon futuro a tutti, studenti per
primi
di Davide Colonna 3 A Inf.
a cura dell’editore
Giancarlo Marcelli
SCUOLSCUOLA TECNICA TECNICAA
Uno dei grandi problemi dell'Istituto, è
l'organizzazione per il recupero dei debi-
ti. Nello specifico, i giorni degli sportelli
pomeridiani o dei corsi di recupero si
accavallano; le ore relative al corso di
informatica coincidono con quelle di ita-
liano e questo è un grandissimo proble-
ma per gli studenti che hanno bisogno di
recuperare entrambe le materie. Ciò si
potrebbe benissimo risolvere parlandone
in classe tra studenti e professori. Una
idea potrebbe essere quella di decidere
l'inizio del corso alle ore 16.00, evitando
così la scelta di una o l'altra materia.
Un'altro inconveniente è l'ammontare
di verifiche settimanali e mensili.
Bisognrebbe evitare di farne più di una
al giorno o più di un tot alla settimana.
Ovvio che allo stato attuale delle cose,
per gli alunni, è molto difficile studiare
due materie insieme anche perché, per
riuscire a raggiungere un voto decente,
lo studio richiesto è molto, anzi moltissi-
mo. Una cosa che posso aggiungere, nell'
interesse degli studenti, è richiedere l'or-
ganizzazione di più attività extrascola-
stiche, non solo tornei sportivi, ma anche
momenti disciplinari che possano avere
una ricaduta nel tempo. Ad esempio
l'iniziativa dei muratori... Attività come
queste potrebbero servire ad aprire una
conoscenza più approfondita verso il
mondo del lavoro. Si è molto parlato di
problemi scolastici e quant'altro, ma
tirando le fila del discorso, la maggior
parte degli alunni con cui ho parlato,
facendo domande specifiche, mi ha sem-
pre risposto:" A me questa scuola piace
così". L'altra parte concorda con i miei
pensieri sopra esposti. Una cosa posso
affermare con certezza: per quasi tutti
gli alunni, l'ITIS Merloni ha più pregi che
difetti, per la stragrande maggioranza,
solo pregi.
La scuola che vorreiche vorrei
n un momento in cui si rincorronoriforme, accorpamenti, rifondazionistrutturali nel mondo-scuola, diventaobbligatorio mettere in primo pianol'unicità dell'indirizzo Carta dell'ITISMerloni, il solo in Italia. L'evoluzionenell'Istruzione, come in ogni altro set-tore, comporta sicuramente dei cam-biamenti nei parametri formativi, rite-nuti ormai obsoleti o superati. E' inquesto contesto che si devono pensaree proporre le nuove vie da percorrere,per agganciarle alle realtà produttivepresenti oggi nel mercato globale. Lesinergie Scuola-Università-Industriadevono mettere in cantiere, con urgen-za, un salto condiviso che porti allacompleta integrazione, ogni una conl'apporto della sua specificità. Per lafiliera della carta, "somigliante" a gran-di linee a quella tessile (sarebbe inte-ressante confrontarsi con un suoIstituto Tecnico Industriale) , ma conminore peso sia a livello di base cheeconomico, sospesa ed esposta, comealtri gruppi manifatturieri, alle tempe-ste della crisi, il disegno futuro dovreb-be contemplare la nuova linea formatadalle alte tecnologie di settore. Questesi devono ispirare alla formazione,compito dell' istruzione secondariasuperiore, all'approfondimento, riser-vato all'Università e alla ricerca, gesti-
ta questa da scuole e Centri sperimen-tali di caratura internazionale. Sipotrebbe così azzardare la creazione diprogetti con attori quali L'ITIS Merlonidi Fabriano, L'università Politecnicadelle Marche, La Cartiera Miliani delGruppo Fedrigoni, il Politecnico diTorino alla presenza di un Ente da trop-po tempo poco preso in considerazio-ne, ma di risonanza mondiale: l' EcoleInternationale du Papier, de laCommunication imprimée et des bio-matériaux di Grenoble in Francia. Lapossibilità di lavorare in rete permette-rebbe di ovviare a difficoltà logistiche,innescando lo scambio di notizie e datiin tempo reale, con lezioni on-line indiretta e quant'altro. Solamente met-tendo a frutto le diverse esperienze acircolo aperto si potranno raggiungererisultati utili alla professionalità deglistudenti e allo sviluppo tecnologicodel reparto manifatturiero. Vannoprese in considerazioni anche le tema-tiche affini alla carta, come la grafica ela comunicazione, alle quali spetta ilruolo di diversificarne nei contenuti lamateria primaria, per poi ricondurla alprospetto delle richieste oggettive dicui sono figlie. L'universo della grafica,con i suoi programmi legati indissolu-bilmente ai colori, alle composizioni,alla stampa, è troppo influente ed
importante per non studiarne le appli-cazioni, ai fini di un collocamentoampio dell'utenza studente.. ..C'è ilfoglio fatto a mano, il foglio a mano-macchina, quello realizzato con la con-tinua e.. c'è il foglio elettronico..Leparentele, seppure possano appariresideralmente lontane, sono inveceparentele di " sangue ". L'era modernasi nutre di novità, corre all'impazzata,non aspetta nessuno e la comunicazio-ne è il braccio armato che è al serviziodi questo treno lanciato in corsa. Forsevanno modificati i pensieri umani checi hanno accompagnato sin d'ora. Laparola d'ordine è uscire ogni uno dalproprio guscio protettivo, diventatoormai "pericoloso" ed affrontare, inte-ragendo tra patners, le nuove cono-scenze. Studiare, testare, scoprire,mettere al servizio della comunitàlavorativa il bagaglio di acquisizione,nato dalla costante ricerca di livello e,non da ultimo, rimettersi continuamen-te in gioco con l'apporto delle profes-sionalità personali, non necessaria-mente solo di indirizzo. Arricchirsi ilbagaglio culturale per arricchire il pros-simo e rimanere vigili, allo stessotempo, per permearsi delle conoscen-ze degli altri.
3
Aspettando ilAspettando il
I
IL DIRETTORE RESPONSABILE
Domani
4
In occasione della "Giornata Internazionaledella Donna" l'Assemblea Legislativa delle Marche,in collaborazione con la Giunta regionale, laProvincia di Ancona e la Commissione regionaleper le Pari opportunità tra uomo e donna, ha pro-mosso la realizzazione di una mostra fotograficaintitolata "Basta lavorare e morire sul confinemessicano" di Lina Pallotta, inaugurata il 7 marzopresso le sale della Mole Vanvitelliana ad Ancona.La mostra ha visto l'esposizione di quaranta imma-gini che raccontano la storia di donne in cerca diun lavoro, per tentare di migliorare le loro condi-zioni di vita, un tentativo per sfuggire alla povertàdelle famiglie di origine.Sono ragazze tra i 15 e i 25 anni le quali, quotidia-namente, vengono sottoposte, oltre che ad unlavoro privo di qualsiasi forma di diritto, a rapi-menti, violenze sessuali e nei casi peggiori vengo-no uccise senza che al grave reato venga data laminima considerazione.La zona industriale dove avvengono questi sfrutta-menti è una terra di frontiera, tra il Messico e il T
exas, precisamente Ciudad Juarez, città ampia-mente globalizzata e il cui sviluppo viene ricondot-to al potere dei narcotrafficanti che gestisconol'80% della cocaina proveniente dalla Colombia edestinata allo spaccio negli Stati Uniti.Fino al 2001, i cadaveri di queste donne venivanosepolti frettolosamente, senza alcuna accuratezzaed il problema non sfiorava la coscienza di nessu-no, ma nel momento in cui le inchieste si sonointensificate e tutta la comunità internazionale èvenuta a conoscenza del caso, sembra che questicorpi inizino a ricomparire, insieme alla coscienzacomune.Un vero e proprio "femminicidio", come affermanoin molti, che indica il quasi annullamento dei dirittidella donna. Un esempio tragico di come si possaessere totalmente indifferenti alla giustizia e aqualsiasi altra forma di istituzione.Si è voluto perciò sensibilizzare la comunità sul
tema della violenza, a partire da quella di genere epromuovere la cultura del rispetto della "differen-za" femminile; accompagnata da Marco Galli,Direttore Responsabile, la nostra redazione, toc-cata e interessata a questo fatto, ha visitato lamostra. Anche nel nostro piccolo bisognerebbe affrontaree portare alla luce quanto sta accadendo, per farsi che possano essere trovati dei rimedi a questitremendi accadimenti e non voltarsi dall'altraparte, facendo finta di niente, perché per un futu-ro migliore occorre l'intervento di ognuno di noi.
I
MESSICO MESSICO DONNE DEL
- Di LUANA DOLCE
CECILIA ARCHETTI
4°a Inf.
5
MERCURIUS
Periodico dell’ITIS “Sen.Aristide Merloni”
nato come POF dal 2000
Dal Quotidiano all’Esame di StatoEDITORE
Dirigente Scolastico
Giancarlo Marcelli
DIRETTORE RESPONSABILE
Marco Galli [email protected]
COORDINATORE EDITORIALE
Giulia Violini
IDEAZIONE GRAFICA
Marco Galli
IMPAGINAZIONE E GRAFICA
Erminia Stroppa Marco Galli
OTTIMIZZAZIONE ESTAMPA
Erminia Stroppa
DISTRIBUZIONE
Redazione Mercurius
REDAZIONE
presso l’ ITIS
“Sen.Aristide.Merloni”
Largo S.D’Acquisto 2,60044 FABRIANO (AN)Tel. 0732 2322 Fax. 0732 629047
email: [email protected]: www.itismerloni.it
LA REDAZIONE
Alessio Cervigni 4A Mecc.Gianmarco Loretelli 4A Mecc.Cecilia Archetti 4A Inf.Luana Dolce 4A Inf.Cristian Tinti 3 A Mecc.Giulia Violini 4A Chim.Tommaso Brunori 4A Chim.Cristian Savelli 3B Inf.Nicolo’ Patassi 5A Inf.Davide Colonna 3A Inf.Cristian Teatini 3A Inf.Lorenzo Bertini 4A Mecc.Filippo Brencio 3A Carta
MICRO CHIP NEL CERVELLO
omunicare con la trasmissione del pensiero, controllare un essere umano attraversol'alterazione e la manipolazione della sua mente. La raccolta continua e incessante di dati peril futuro è affidata allo sviluppo delle tecnologie e radiofrequenze, applicabili all'essereumano e fruibili per ottenere informazioni utili in tempo reale. Sviluppando questo metodo,si potrebbe arrivare molto più lontano, soprattutto utilizzando la tecnologia delle frequenzeelettromagnetiche del corpo umano. Un futuro che non molto vicino ma neppure troppo lon-tano, consentirà un flusso infinito di informazioni in tempo reale: addirittura la lettura delpensiero. È la prospettiva del terzo millennio, con un problema però: garantire la sicurezzadelle informazione e della loro trasmissione via etere preservando, nello stesso tempo, laprivacy e l'integrità delle informazione stesse. In tal senso la struttura governativa statuni-tense ha deciso di stanziare la somma di 1,2 milioni di dollari per verificare la possibilità diadottare la tecnologia RFd nel cranio dei soldati, per poter osservare in tempo reale lo statodelle funzioni vitali dei militari mediante (tag) etichette, dotate di biosensori in grado di rile-vare ad esempio, informazioni sul livello di glucosio, ossigeno ed altre sostanze presenti nelsangue. Noi crediamo che questi passi in avanti della tecnologia, se fatti a fin di bene, pos-sono migliorare l'esistenza del uomo sulla terra, ma se al contrario avverrà un abuso di que-sti apparecchi, sarà deleterio e innescherà un meccanismo di pericolo rosso per l'uomo e lasua privacy. Voi che ne pensate? Riflettiamo insieme
Fondatore Marco Galli
CC
PRIVACYPRIVACY
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
- Di Gian Marco Loretelli 4A Mecc.
Alessio Cervigni 4A Mecc.
A RISCHIOA RISCHIO
6
1 gennaio 2009, durante l'assemblea di
classe, lancio la proposta di sfruttare la
nostra "area progetto"… Subito ci mettiamo
alla ricerca di un attività correlata alla scuola
ma allo stesso tempo divertente, prima e
unica proposta: realizzare il plastico del
nostro edificio scolastico. Tempestivamente ci
siamo messi in gioco, esponendo la nostra
iniziativa ad alcuni docenti e al nostro
Preside. Avendo raccolto molte approvazioni,
siamo partiti e tuttora stiamo lavorando in
questa "avventura", soprannominata "QUI,
ITIS SEN. ARISTIDE MERLONI".
Durante lo svolgimento, siamo stati invitati a
ricercare notizie sulla fondazione, sull'evolu-
zione della nostra scuola e alcuni accenni sul-
l'accogliente città di Fabriano. In questo fase.
abbiamo reperito una serie di notizie e curio-
sità che hanno attirato la nostra attenzione e
hanno fatto accendere in noi quella "scintilla
critica" verso la scuola del passato.
Altrettanto interessanti sono state alcune
foto che raffigurano la nostra scuola e la
nostra città in periodi molto vicini, ma molto
diversi.
Tutti i momenti in cui lavoriamo alla nostra
area progetto sono caratterizzati dal lavoro,
ma al tempo stesso da altri valori che sicura-
mente non rimangono nascosti, come lo
scambio di idee, lo scambio di metodi, cono-
scenze tecnologiche, conoscenze informati-
che e infine la voglia di dare il massimo, per
poter dire di aver contribuito.
Speriamo di arrivare al termine di questa
bella iniziativa, ma comunque portiamo con
noi la celebre frase: "non importa quello che
si prova alla fine di una corsa, ma quello che
si prova mentre si corre", perché proprio
questi momenti che stiamo vivendo ci fanno
credere tanto nel nostro Istituto e nelle
nostre capacità, le quali molte volte rimango-
no nascoste. Se poi otterremo un bel risulta-
to, saremo felici di esporlo nell'atrio della
scuola.
A nome della classe che rappresento, colgo
l'occasione per ringraziare i disponibili pro-
fessori che ci hanno aiutato, i validi tecnici
che ci hanno sempre sostenuto ma sicura-
mente anche il Preside che in ogni momento
ci ha dato la forza per andare avanti in que-
sto complesso ma affascinante iter.
un RICORDOun RICORDO
3 - Di nicola vescovo 2C
per L'ITIS
7
Un viaggio che parte dalle nefandezze della guer-
ra, presente ai quattro angoli del mondo, per
approdare verso lidi di ragione e Pace. Il corvo
iniziale con il suo stridio di morte e le urla delle
persone terrorizzate, fanno da apertura al teatro
della violenza; immagini in bianco e nero sfuoca-
te, come a costringere chi guarda a focalizzare lo
sguardo, per decifrare il maggior numero di signi-
ficati sugli accadimenti. Distruzioni, morti, bestia-
lità e persino statue centenarie vengono distrutte
dalla malvagità umana. La splendida Creatura di
Dio diventa l'animale feroce che si lascia traspor-
tare dagli istinti più bassi, lasciando da parte
quello che lo dovrebbe contraddistinguere sem-
pre: l'Anima. Sull'acuto musicale del violino, c'è la
rottura, la catarsi; si passa al vero e proprio spar-
tiacque .."dalle ceneri del male ..all'Aurora del
Bene..". Un soldato, in un ambiente anonimo, sup-
portato da un tema musicale di tonalità grave di
attesa, spara frontalmente alle crudeltà prece-
denti, e da lì si apre il nuovo giorno. Dalla stanza
plumbea, che potrebbe sembrare la camera della
morte, la fine della fine, si arriva invece ai quattro
visi sorridenti, rappresentanti i diversi continenti
della Terra e la certezza della speranza: la Cina
(Estremo-Oriente), l'Africa, L'india (Oriente) e i
Paesi Slavi. La musica non è più imperiosa e tra-
gicamente solenne ma dolce, continua, un organo
senza acuti. Il cerchio (figura perfetta senza spi-
goli e punti di elevazione) degli studenti con i libri
sul cuore, simboleggia un mondo in cui regna la
cultura, strumento incontrastato per affrontare
ogni battaglia. Da quattro posizioni diagonali della
composizione, si stagliano figure "Interculturali"
che hanno solo un desiderio: incontrarsi, abbrac-
ciarsi, unirsi in una entità sola, per il bene del-
l'umanità. Lo scambio di idee, esperienze e
soprattutto la lettura dei Classici, di Kant, dei trat-
ti salienti della Repubblica, della Costituzione,
sono l'architrave per gettare le basi di un nuovo
sapere. Tutti gli studi applicati, resi operativi,
insieme alle conoscenze sui Diritti dell'Uomo, si
concretizzano in un alone di universale rispetto e
dalle semplici stanze di una normale scuola come
tante, trasmigrano verso un esterno conosciuto.
Le immagini finali dei colori della Pace sono l'ini-
zio di un cammino che porterà tutte le razze
umane a "darsi la mano" per far crescere l'uomo
ed elevarlo al rango che gli spetta, di persona
pensante, verso l'alba della legalità ed uguaglian-
za, nella ricchezza delle diversità. Un uomo stiliz-
zato, due, tanti, sino a confondersi in una ragna-
tela di popoli a formare una bandiera, approda su
di luogo ben preciso che sarà il motore della mis-
sione. Ogni situazione li sarà discussa, sarà vota-
ta e resa applicativa con risoluzioni, frutto di con-
divisioni, che poi saranno inviate ovunque sulla
Terra. Il veicolo primario, la macchina per viaggia-
re nel nuovo tempo, non potrà che essere l'ONU.
Le Nazioni Unite saranno il contenitore che farà
liberare, grazie alla cultura, l'istruzione, l'amore
per gli altri, le democrazie vere, verso il Salto
dell'Angelo: Una galassia creata dalle potenzialità
dell' InterCultura ed illuminata dai fari perenni
dell'Istruzione in un Universo di Pace.
M.G.
Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca
Dipartimento per l'Istruzione
In collaborazione con: Agiscuola
Unici ed UgualiDalle ceneri del male…..all'Aurora del Bene
La mediazione culturale come strumento di pacificazione
"I COME INTER"I COME INTERCULCULTURA"TURA"
Con
Ruyi Sun II D
Manpreet Kaur III A Inf.
Seni Sonia Krouman III A Inf.
Mevlude Mustafovska IV A Inf.
e la partecipazione della I A
Breve Sinossi del video realizzato a scuola
8
Referendum sulla prossimaReferendum sulla prossima
er alcuni politici, l'attuale legge elettorale è
inadeguata e per questo hanno promosso un
comitato per la raccolta di cinquecentomila firme,
necessarie per un referendum abrogativo sulla
medesima legge. Sono sorti però dei problemi
sulla data da fissare. Il balletto di date va dal 14
giugno, al 21 giugno e addirittura si pensa di rin-
viarlo al 2010. Ogni partito, per interessi perso-
nali, vuole una data ben precisa; per esempio, la
Lega è il solo gruppo che appoggia la data del 14
giugno. Senza il traino di qualche altra elezione
abbinata, essa rappresenta la mossa migliore per
assicurare la mal riuscita del referendum stesso.
Il rinvio al prossimo anno, al contrario, costituisce
un tentativo di salvataggio della consultazione
elettorale: consentirebbe di rilanciare la campa-
gna dei referendari fin qui un po' appannata e
aprirebbe alla possibilità di tornare a cercare
un'intesa parlamentare sulla riforma.
Un'eventualità temuta dai piccoli partiti come Udc
e Lega è l'ipotesi del 21 giugno, quando si andrà
a votare per le amministrative e che automatica-
mente porterebbe così molta più gente alle urne
e quindi al raggiungimento del 50% più uno degli
italiani che hanno il diritto al voto. In questo caso
ritornerà la precedente legge elettorale, la quale
dava al partito con il più alto numero di voti, il
diritto di avere un premio di maggioranza; quin-
di l'automatica vittoria nelle elezioni. Anche que-
sta opzione, tuttavia, rimane abbastanza campata
per aria. Non solo perché rimangono divisioni
interne tra tutti i partiti, ma anche perché su qua-
lunque rinvio l'ultima parola è del comitato pro-
motore dei referendum. Senza il suo assenso, il
Presidente della Repubblica non stabilirà nessuna
data, tanto meno quelle del 14 e 21 giugno. E' un
argomento molto delicato e ogni partito pensa a
se stesso, quindi è estremamente difficile decide
re quale sia il momento giusto per proporre que-
sta operazione. Comunque sia, penso che la data
perfetta sia il 21 giugno, in quanto le casse dello
stato risparmierebbero qualcosa come 400 milio-
ni di euro, visto che già per quel giorno le forse
dell'ordine, i presidenti di commissione, scrutina-
tori e tutto il personale ( ognuno retribuito), lavo-
rerà comunque per le amministrative. Però, alla
fine decideranno tutto Guzzetta e Segni, quindi mi
auguro che facciano un analisi dettagliata e atten-
ta di questo problema scegliendo per il meglio.
PP- di Tommaso Brunori 4°A Chim.
LEGGE
Nazionale
ELETTORALEELETTORALE
9
Esteri
unione europea diserta sdegnata il
vertice Durban II sul razzismo. La causa di
ciò è stato, come si poteva temere, l'atteg-
giamento del Presidente iraniano
Ahmadinejad, che ha definito più volte
Israele: la più orribile manifestazione di
razzismo. Il Paese in questione, per prote-
sta ha richiamato il proprio ambasciatore e
l'Unione Europea ha abbandonato imme-
diatamente l'aula.
Il massimo rappresentante persiano ha da
parte sua criticato la decisione di alcuni
paesi dell'occidente di non partecipare alla
conferenza dell'Onu contro il razzismo,
ritenendo questa decisione arrogante ed
egoista.
Successivamente il Vaticano ha risposto
duramente alle parole del premier iraniano,
definendolo estremista ed inaccettabile nel
pensiero. Padre Federico Lombardi ha
descritto la conferenza come un occasione
importante per portare avanti la lotta con-
tro il razzismo e l'intolleranza ed è per que-
sto che la Santa Sede e la grande maggio-
ranza delle nazioni del mondo vi partecipa
no. Però atteggiamenti come quelli tenuti
da Ahmadinejad non portano nella direzio-
ne giusta anche se, in questo caso, non ha
negato l'Olocausto o il diritto all'esistenza
di Israele; comunque ha usato espressioni
inaccettabili. Il Ministero degli esteri
Francese Bernard Kouchner ha dichiarato
con decisione che nessun compromesso è
possibile, dopo le parole espresse dal
Presidente, proprio perchè aveva già
affermato in precedenza che non avrebbe
tollerato l'uso del summit per propaganda
d'odio e razzismo. Da parte mia ritengo
che, la scelta dell'UE di abbandonare la
conferenza e le proteste contro il membro
Medio-orientale, siano più che giuste, in
quanto queste riunioni devono servire pro-
prio per cercare di risolvere i problemi etici
di spessore a livello internazionale e non
dare il megafono a frasi come quelle del
calibro di Ahmadinejad.
Ora non ci resta che aspettare e vedere
come si evolverà la situazione nei prossimi
giorni.
AHMADINEJAHMADINEJADAD
- Di Cristian Tinti i 3A Mecc.
ISRAELEISRAELE
L’L’
CONTRO
10
al 15 gennaio al 24 aprile 2009 abbiamo
partecipato al progetto-foibe, su proposta e col-
laborazione della Comunità montana.
Grazie all'aiuto di Michele, membro dell'Ente,
abbiamo seguito un percorso, durante il quale
abbiamo studiato il periodo storico in questione e
la cruda realtà delle foibe.
Esse sono dei buchi naturali, propri del terreno
carsico istriano, a forma di imbuto rovesciato,
entro i quali venivano gettati tutti coloro che rap-
presentavano un pericolo, per i governi assoluti-
sti fascista, prima e di Tito,poi, che ordinò di epu-
rare quanti erano colpevoli di condurre una poli-
tica anti-slava.
Grazie alle testimonianze ascoltate in video e nella
realtà, sappiamo oggi che i prigionieri politici,
legati gli uni agli altri con un filo spinato ai polsi,
venivano fatti avvicinare alla foiba; in seguito, col-
pito brutalmente, il primo del gruppo trascinava
con sé nel baratro tutti gli altri.
Anche la ex Risiera di San Sabba, a Triste, trasfor
mata prima in campo di concentramento dai
Tedeschi e poi in prigionia dai seguaci di Tito, è
stata luogo di crude uccisioni e dure realtà stori-
che.
Alcuni di noi hanno anche partecipato al viaggio
d'istruzione nei luoghi della memoria, finalizzato
alla concretizzazione di quanto studiato in classe.
Forte è stato l'impatto visivo con le celle della
morte, cruda la visione della foiba di Bassovizza,
ricoperta da una fredda e deludente lastra di
acciaio, terribile l'esperienza dei forni nel campo
di Mauthassen.
Per rendere partecipi tutti della nostra esperien-
za, abbiamo organizzato un incontro finale, cre-
ando dei cartelloni rosso, bianco e verde, su cui
abbiamo raccolto delle idee riguardanti l'impor-
tanza della memoria storica e della triste vicenda
del territorio triestino, tramite l'evoluzione della
risiera di San Sabba.
Che cosa abbiamo imparato da questo percorso?
Innanzitutto tanta storia, a molti di noi sconosciu-
ta, di una parte della nostra Italia, divisa e conte-
sa tra tanta cattiveria, dietro la falsa maschera
della politica.
Abbiamo potuto inoltre riflettere su quanto certi
eventi siano cronologicamente ancora molto vici-
ni alla nostra quotidianità e con ciò abbiamo
dedotto che tutto può accadere, sempre, a cia-
scuno di noi, se si trova al posto sbagliato, nel
momento sbagliato, se si riconosce nella naziona-
lità o religione considerata sbagliata da qualche
assolutista, accentratore ed egocentrico del
momento.
Da cura della Classe IIE/m
PROGETTO FOIBE:PROGETTO FOIBE:una profonda esperienza di vita
11
Le seguenti riflessioni, in forma semplice e pro-
fonda, sono il risultato di un percorso sui grandi
temi della cittadinanza, della politica e dei valori
della libertà e della giustizia che gli studenti della
classe IVa informatica hanno affrontato a partire
dallo scorso anno scolastico.
La nostra Carta Costituzionale è considerata la
massima espressione del rispetto e della garanzia
della libertà dell'individuo, essendo figlia della
volontà italiana di uscire da un periodo buio
durante il quale ogni diritto era stato cancellato
dalla guerra e dal regime.
Stefano Brega
Spesso si è condannato un uso non corretto del-
l'art. 3 , riguardante il principio di uguaglianza ,
ove viene stabilito che la legge è uguale per tutti,
senza distinzione di sesso, di razza, di religione,
di lingua e condizioni economiche.
A tal proposito è fondamentale dire che lo stato, o
meglio i rappresentanti di esso, giudici, avvocati,
magistrati, non sono sempre stati giusti ed inte-
gerrimi di fronte a persone che avessero potuto
in qualche modo garantirsi, grazie alle loro condi-
zioni, una via di uscita facilitata.
Ivi Guza
Il valore più importante che la Costituzione inten-
de sostenere è quello riguardante la persona: lo
Stato è strumento per la difesa dei diritti dell'indi-
viduo e non l'individuo strumento di difesa dello
Stato.
Luana Dolce
Dobbiamo impegnarci a rispettare i principi ed i
valori del patto fondativi della nostra vita demo-
cratica, attorno ai quali si è venuta a consolidare
l'adesione dei cittadini di qualsiasi ideologia poli-
tica.
Matteo Piersimoni
In un discorso del 23 gennaio 2008, il Presidente
Giorgio Napoletano esortava col dire:" I principi
vanno quotidianamente vissuti e concretamente
riaffermati, ma ben più importante è coltivare i
valori morali sanciti negli ar ticoli della
Costituzione"
Bocci Adriano
Nel secondo dopoguerra, l'Italia aveva bisogno di
un "editto" forte, di leggi che avessero garantito
l'incolumità sociale ed economica dei cittadini.
Cristiano Ruggeri
La Costituzione nell'affermare l'uguaglianza dei
cittadini di fronte alla legge e nell'esercizio dei
diritti fondamentali di libertà , pone nello stesso
tempo il problema del superamento di quei limiti
ed ostacoli all'attuazione di questi principi che
possono derivare da situazioni particolari esisten-
ti all'interno della società.
Giuseppe Mancini
Quante persone hanno una conoscenza almeno
superficiale della Costituzione? Essere consape-
voli di ciò che regola la struttura del nostro
Paese, oltre ad un arricchimento culturale, è una
difesa per noi stessi. Come possiamo rivendicare i
nostri diritti se neanche li conosciamo?
Cecilia Archetti
La Costituzione ha il compito di trasformare per-
sone riunite sotto lo stesso governo ma soprattut-
to sotto la stessa cultura, in cittadini migliori,
attraverso diritti, ma maggiormente doveri che
devono regolare la vita del nostro Paese, a
cominciare da quello inderogabile di solidarietà
politica, economica e sociale.
Francesca Ferracci.
La Costituzione Italiana,La Costituzione Italiana,
valori di ierie di oggi
12
Il Festival Internazionale del Giornalismo che si
è tenuto a Perugia, dal 01 Aprile al 05 Aprile
2009, ha annoverato tra i suoi partecipanti
nomi di spicco del mondo dell'informazione glo-
bale. Giornalisti della Carta stampata, Radio,
Agenzie e Televisione, si sono dati la staffetta
tra vari luoghi di prestigio del capoluogo
umbro. L'hotel Brufani, il Teatro Pavone, la Sala
dei Notari, il Salone d'Onore della Regione,
sono stati alcuni dei siti deputati ad accogliere
le relazioni di professionisti del calibro di Sergio
Romano (Corriere della Sera), Ezio Mauro (Dir.
La Repubblica), Gianni Valenti (Vice-Dir
Gazzetta dello Sport), Bianca Berlinguer (TG3),
e tanti altri di testate straniere da Al Jazeera,
Time, Le Figaro, Radio Monte Carlo, The New
Yorker, Agency Novosti, BBC, The Economist,
France 2, ..sino ai Current Journalists, la nuova
generazione di giornalisti d'inchiesta di
Vanguard, TV di Al Gore, fenomeno reale del
momento per la qualità dei reportage senza
ombra di censura. Un Happening
dell'Informazione Internazionale per i palati più
fini. Il centro della città umbra è stato costella-
to di avvenimenti con un carnet che, dire ricco,
è limitarne fortemente la portata. La nostra
scuola ha assistito, venerdi 03 Aprile, all'incon-
tro con le firme del quotidiano italiano più
popolare, che parla di sport, ma anche di news
generaliste, tendenze, moda: il foglio rosa della
Gazzetta dello Sport. Il cartaceo più letto nel
Paese Italia. Subito dopo, è spiccato l'interesse
per la tematica "Verità e realtà tra New e Old
Media" condotta da Jhon Lloyd del Financial
Times e Gianni Riotta, già Direttore del TG1 e
fresco di nomina direzionale al Sole 24 Ore. I
due hanno dato vita a un discorso ping-pong su
precisi casi, spiegati con puro stile anglo-sas-
sone dal redattore inglese e sottolineato anco-
ra maggiormente dal nostro redattore più
British: Gianni Riotta. Un columnist con un lungo
passato di studi americani ed una dialettica effi-
cace, essenziale, pulita. La verità e la realtà;
Come coordinare questi due aspetti della noti-
zia? Come evitare che Internet diventi una palu-
de e come evitare che i Media tradizionali
diventino lobby? Un appuntamento ricco di
insegnamenti per i professionisti del settore ed
il cittadino comune stesso, tenuto in maniera
asciutta ma concentrata nella sua sinteticità.
Nel dopo pranzo, durante il seminario a nume-
ro chiuso per gli accreditati, Sandro
Provvisionato (TG5) ha presentato tutte le
caratteristiche del programma di Mediaset
"TERRA", contenitore di approfondimento della
rete. Attualità, inchieste scottanti, immagini che
a volte possono scioccare ma che sono lo spec-
chio del mondo e dei fatti che accadono, il noc-
ciolo degli esempi del giornalismo d'inchiesta in
televisione. La manifestazione ha toccato le
corde d'interesse del Dirigente-Editore del
nostro Istituto, sempre attento al mondo dei
Media e dintorni. Grazie anche alla sua presen-
za sul posto, l'anno venturo si penserà di orga-
nizzare una due giorni di studio per gli addetti
ai lavori.
PRESSPRESSFestival Internazionale dell'Informazione
M.G.
13
- Di Giulia Violini 4a chim.
Giovedì 5 marzo, una rappresentativa della nostra scuola, ha parte-cipato al viaggio d'istruzione organizzato dall'insegnante di religio-ne Andrea Simone che ha avuto come destinazione Roma, ma piùprecisamente il Vaticano, e per essere proprio puntigliosi laNecropoli Vaticana sotto la Basilica di San Pietro. Durante la matti-nata il gruppo ha visitato il Pantheon, la Fontana di Trevi ed è statolibero di girare in Piazza del Campo, dove i ragazzi si sono fermatiper pranzo. Nel pomeriggio, poi, si sono trasferiti tutti a San Pietro,dove si sono divisi in gruppi per visitare la Necropoli e la Basilica. Lavisita guidata è risultata davvero impeccabile, organizzata moltobene; i ragazzi hanno potuto conoscere la storia delle misteriosemura cittadine antiche e le modalità del rinvenimento. Il fatto chenei pressi del circo di Nerone ci fosse la tomba di San Pietro, hafatto sì che la zona fosse meta di pellegrinaggi di cristiani, ma nonsolo; molti credenti, spinti dal desiderio di mantenere una vicinanzacon il Santo, hanno cercato, accanto ad esso, di ubicare la propriasepoltura. Questa città morta, fu sepolta durante l'edificazione dellaBasilica, dedicata all'apostolo e voluta dall'Imperatore Costantino.Giulio II, poi, avviò la demolizione della Basilica costantiniana e diedeinizio ai lavori per il nuovo San Pietro, lasciando così la necropoliunderground molti metri sotto la chiesa. Durante il pontificato di
Papa Pio XII sono iniziati quasi casualmente gli scavi archeologici,tra il 1939 e il 1949, quando sono stati rinvenuti alcuni degli edificisepolcrali, coperti dopo la demolizione della Basilica dell'ImperatoreCostantino. La duplice fila di mausolei rinvenuti, datati tra il II e il IVsecolo, apparteneva a famiglie di ricchi e le grandi stanze sonodecorate con pitture e mosaici; erano tutte rivolte verso il circo diNerone, dove era avvenuto il martirio di San Pietro. Anche la tombadi quest'ultimo si trova nella necropoli, proprio sotto l'altare dellabasilica. Con lo scopo di conservare al meglio il prezioso rinveni-mento, è stata generata un'illuminazione che riproducesse la situa-zione originaria dell'agglomerato urbano all'aperto: flussi di aria fil-trata ed umidificata, spinte all'interno attraverso apposite botole,hanno migliorato altresì le condizioni microclimatiche degli scavi esono stati individuati gli agenti migliori per evitare l'aggressionemicrobiologica. La visita è stata molto interessante ed ha trasmes-so ai ragazzi molta curiosità nel conoscere una realtà nuova e nelloscoprire un luogo che sicuramente pochissimi hanno visto. Un sen-tito grazie ad Andrea Simone che ha organizzato questa giornata eche si è calato nei panni di "guida turistica" per spiegare ed illustra-re ai ragazzi le particolarità di Roma e della Basilica di San Pietro.
L'ITIS IN TRASFERL'ITIS IN TRASFERTTA A
AL VATICANO!!!!
14
l 21 marzo la primavera è volata sulle
ali della logica e della matematica all'
I.T.I.S Sen. Aristide Merloni. A Camerino,
alcuni studenti del nostro Istituto hanno
sfiorato l' an plein alle semifinali dei
Campionati Internazio-nali dei giochi della
matematica organizzati dal Centro Pristem
dell' Università Bocconi di Milano.
Il successo è targato tutto seconda D,
grandi abilità logiche, fantasia, intuizione
e tanta voglia di giocare con la mente e di
impiegare un po' del proprio tempo a pen-
sare, sono gli ingredienti della squadra
allenata dalla professoressa Lorella
Riversi, coordinatrice del progetto GIOCHI
MATEMATICI, che ha portato otto studenti
sul campo di gara del Dipartimento di
Matematica e Informatica dell'Univer-sità
di Camerino, per la semifinale di zona dei
campionati. In questa fase ogni scuola ha
potuto scegliere una delle novantaquattro
località distribuite in tutta Italia per le sud-
dette semifinali di zona e l'ITIS quest'anno
ha scelto Camerino. Gli studenti del nostro
Istituto hanno gareggiato nella categoria
L1, che comprende coloro che frequenta-
no le classi seconde, terze e quarte delle
scuole superiori. La gara è comunque indi-
viduale e Iulia Dobrea della II D si è classi-
ficata al secondo posto, precedendo
Vladyslav Kovalen-ko, che frequenta la
sua stessa classe.
Ora si sono aperte le porte della finale
nazionale che avrà luogo a Milano il 23
Maggio. La semifinale di zona è stata pre-
ceduta, come ormai da diversi anni, da
una fase di istituto aperta a tutti gli alun-
ni che sono stati interessati a partecipare.
Essa si è svolta nel Novembre 2008, attra-
verso i GIOCHI DI AUTUNNO, sempre pro-
posti dalla Bocconi, che hanno visto salire
sul podio Marco Teatini della classe IV A
Carta al primo posto e due alunni della
classe II B al secondo e terzo posto:
Daniele Cappelloni e Daniele Tassi.
Questi tre ragazzi sono stati inseriti di
diritto nella squadra per i Campionati
Internazionali.
La squadra e la sua allenatrice ringraziano
il Dirigente Scolastico Giancarlo Marcelli
per l'interesse sempre dimostrato verso
l'iniziativa, per il sostegno prestato e per
aver condiviso con la squadra emozioni,
ansie, attese, gratificazioni e successi,
accompagnandola di persona nell'avven-
tura "camerte".
Un ringraziamento va anche a tutto il per-
sonale della scuola che ha collaborato con
il progetto GIOCHI MATEMATICI e alla pro-
fessoressa Angela Giansanti che con
disponibilità e dedizione ha partecipato
agli allenamenti del gruppo di Istituto ad
Ottobre ,nel periodo precedente i GIOCHI
D'AUTUNNO.
di Cristian Tinti 3a mecc.
II
ali della logicaali della logicaLLa Pa Primaverrimavera sulle a sulle
15
epidemia di AIDS non si può superare con la distribuepidemia di AIDS non si può superare con la distribu --zione dei preservativi che, anzi, aumentano i problemi".zione dei preservativi che, anzi, aumentano i problemi".Questa è la frase pronunciata da Papa Benedetto XVI mentre,Questa è la frase pronunciata da Papa Benedetto XVI mentre,lo scorso marzo, era su un aereo che lo stava portando inlo scorso marzo, era su un aereo che lo stava portando inAfrica. Frase che ha aperto innumerevoli dibattiti, ha causaAfrica. Frase che ha aperto innumerevoli dibattiti, ha causa--to reazioni, alcune positive, altre negative, altre ancora dito reazioni, alcune positive, altre negative, altre ancora dititubanza. Questa considerazione del Pontefice, ha portato atitubanza. Questa considerazione del Pontefice, ha portato aprese di posizione da parte di alcuni stati europei, comeprese di posizione da parte di alcuni stati europei, comeFrancia, Germania e Spagna, i quali, subito dopo l'accadutoFrancia, Germania e Spagna, i quali, subito dopo l'accadutohanno annunciato che invieranno un milione di preservativihanno annunciato che invieranno un milione di preservativinel Continente Nero. Le risposte utilizzate da questi paesi pernel Continente Nero. Le risposte utilizzate da questi paesi percontrobattere, sono state molto dure e decise: la Francia hacontrobattere, sono state molto dure e decise: la Francia haespresso "inquietudine" per le conseguenze di questa dichiaespresso "inquietudine" per le conseguenze di questa dichia --razione; Berlino ha dichiarato che "I preservativi salvano larazione; Berlino ha dichiarato che "I preservativi salvano lavita, tanto in Europa quanto in altri continenti"; Bruxelles havita, tanto in Europa quanto in altri continenti"; Bruxelles haaggiunto che il preservativo "è uno degli elementi essenzialiaggiunto che il preservativo "è uno degli elementi essenzialinella lotta contro l'Aids e la Commissione Ue ne sostiene lanella lotta contro l'Aids e la Commissione Ue ne sostiene ladiffusione e l'uso corretto". Michel Kazatchikine, Direttorediffusione e l'uso corretto". Michel Kazatchikine, DirettoreEsecutivo del Fondo Mondiale per la Lotta contro l'Aids, haEsecutivo del Fondo Mondiale per la Lotta contro l'Aids, haritenuto inaccettabili le parole del Papa, che sono come unaritenuto inaccettabili le parole del Papa, che sono come unanegazione dell'epidemia, chiedendo di ritirarle. La Chiesa,negazione dell'epidemia, chiedendo di ritirarle. La Chiesa,però, è rimasta ferma sulle proprie posizioni. però, è rimasta ferma sulle proprie posizioni. Il fatto è che i morti di Aids continuano ad aumentare, dal 1981Il fatto è che i morti di Aids continuano ad aumentare, dal 1981ad oggi ci sono stati oltre 20 milioni di decessi nel mondo;ad oggi ci sono stati oltre 20 milioni di decessi nel mondo;attualmente i due terzi dei 37,8 milioni di abitanti del pianeattualmente i due terzi dei 37,8 milioni di abitanti del piane --ta colpiti dall'infezione, sono abitanti dell'Africa sub-sahariata colpiti dall'infezione, sono abitanti dell'Africa sub-saharia --na. In Italia ci sono molte meno morti di Aids, ma si infetta unna. In Italia ci sono molte meno morti di Aids, ma si infetta unitaliano ogni 2 ore, uno su 20 è over 60. Chiaramente laitaliano ogni 2 ore, uno su 20 è over 60. Chiaramente laChiesa non può avere un pensiero diverso, in quanto andreb-Chiesa non può avere un pensiero diverso, in quanto andreb-
b eb econtro i suoi valori e i suoi principi e per questo condanneràcontro i suoi valori e i suoi principi e per questo condanneràsempre ogni tipo di contraccettivo. In questo caso, però, nonsempre ogni tipo di contraccettivo. In questo caso, però, nonsi parla soltanto di "uccidere" embrioni che diventeranno poisi parla soltanto di "uccidere" embrioni che diventeranno poibambini, ma della vita di migliaia e migliaia di persone chebambini, ma della vita di migliaia e migliaia di persone checontinuano a morire ogni giorno per questa terribile malatcontinuano a morire ogni giorno per questa terribile malat --tia. D'altro canto però, la considerazione di Benedetto XVI, ètia. D'altro canto però, la considerazione di Benedetto XVI, èstata "irrispettosa" verso tutti gli esseri umani che, propriostata "irrispettosa" verso tutti gli esseri umani che, proprioin questo momento, sono malati di Aids. Loro sanno benissiin questo momento, sono malati di Aids. Loro sanno benissi --mo che non ci sono modi per curare questa piaga mortale. Lemo che non ci sono modi per curare questa piaga mortale. Lepreghiere verranno sicuramente accettate dai malati, ma nonpreghiere verranno sicuramente accettate dai malati, ma nonbasteranno per farli guarire. Ognuno, dopo questo avvenibasteranno per farli guarire. Ognuno, dopo questo avveni --mento, che sia credente oppure no, praticante oppure no,mento, che sia credente oppure no, praticante oppure no,spero si sia fatto una propria idea in merito, ma bisognaspero si sia fatto una propria idea in merito, ma bisognatener conto del fatto che ogni minuto muoiono molte personetener conto del fatto che ogni minuto muoiono molte persone(anch'esse vite umane) a causa dell'HIV e se questo si può in(anch'esse vite umane) a causa dell'HIV e se questo si può inqualche modo prevenire bisogna esserne soltanto felici.qualche modo prevenire bisogna esserne soltanto felici.
socialesociale
BENEDETTO XVI:
"NO AI PRESERVATIVI!"
“L’
LA COORDINATRICE EDITORIALE
Giulia Violini
16
narrativanarrativa
Cicciapetarda
- di Giulia violini
Coordinatrice EditorialeAnche quest'anno la nostra scuola è stata promotrice di molteplici progetti, tracui quello che mirava a far avvicinare i ragazzi alla lettura. Infatti alcune classihanno preso in esame l'opera di Fabrizio Altieri intitolata "Il caso Cicciapetarda",romanzo comico che rappresenta la parodia della nostra società. Nel racconto,l'attenzione è rivolta soprattutto a "Cicciapetarda, la bambola scorreggiona", gio-cattolo che il protagonista, l'Ingegner Baldi, ha deciso di lanciare sul mercato eche gli creerà molti problemi. Infatti la bambola susciterà subito innumerevoliproteste da parte delle associazioni di ecologisti, preoccupati per gli effetti cheCicciapetarda potrà creare a livello ambientale; da parte delle associazioni digenitori, per il timore che sia un giocattolo diseducativo per i loro figli; infine daparte dell'Unione, per la questione dell'Incremento dell'Integrità Morale edell'Onestà nel Mondo. La ditta in cui lavora l'ingegnere viene denunciata e "ilcaso" viene risolto giuridicamente, mentre il protagonista affronta una lungaserie di peripezie. Il libro racconta una storia divertente e quasi paradossale,caratteristiche che hanno coinvolto maggiormente i ragazzi. Il progetto si è con-cluso con l'incontro degli alunni con l'autore, il quale è venuto nella nostra scuo-la, per rispondere a tutte le domande e a tutte le curiosità degli alunni inerenti alromanzo. Fabrizio Altieri, insegnante laureato in ingegneria meccanica, ha rac-contato di come si è avvicinato alla scrittura, anche grazie al padre che prima dilui aveva già scritto poesie. Ha spiegato come riesce a coniugare il suo lavoro diprofessore con il suo "secondo lavoro" di scrittore, che occupa tutto il suo tempolibero. In base alle domande che gli hanno posto gli studenti, ha illustrato come la
realtà si rispecchi in ogni personaggio, sempre portatore in sé di qualcosa divero. Infatti egli si proietta per primo nell'ingegner Baldi, e soprattutto nellatematica di veridicità che c'è nel libro. La storia è nata dalla volontà di trovare unproprio stile, narrando la sua passione per i brevetti e le invenzioni, anche se inchiave comica. Secondo l'autore, l'umorismo è alla base di ogni romanzo, ma biso-gna differenziare il modo in cui si scrive un racconto comico, poiché è molto sem-plice far ridere con cinismo e volgarità, mentre è più difficile, ma anche più effi-cace, far divertire cercando di lasciare qualcosa di bello e di vero nel lettore.Altieri ha spiegato che il volume è contro tutti i moralisti, caratteristica spiegataanche dal fatto che nell'opera emerge la deformazione grottesca di molte tipolo-gie sociali, come gli animalisti, gli ambientalisti e i fanatici di culture alternative.L'incontro si è rivelato un'occasione molto positiva e costruttiva per gli alunni, iquali hanno "scoperto" chi e cosa c'è dietro ad un romanzo. Lo scrittore, d'altraparte, è stato molto disponibile nel rispondere ai ragazzi, dimostrando di essereuna persona veramente semplice e simpatica. Proprio per questo, un ringrazia-mento speciale va a Fabrizio Altieri, che ha fatto sì che la giornata fosse edifican-te, raggiungendo l'obiettivo preposto. Un grazie va anche al Preside e a tutti i pro-fessori che hanno permesso l'iniziativa.
Il "caso" Il "caso"
G
17
TORINOTORINO
cinemacinema
" ran Torino", il film del grande regista e attore Clint Eastwood,
è uscito nelle nostre sale cinematografiche il 13 marzo.
Eastwood, nella storia, si cala nei panni del protagonista Walt
Kowalski, un veterano della guerra in Corea le cui uniche passioni
sono, oltre alla birra, il suo cane e un'auto d'epoca modello Gran
Torino, sulla quale lui stesso ha lavorato nell'assemblaggio delle sue
parti.
Dopo la morte della moglie, nonostante sia rimasto solo a causa del
suo carattere burbero, evidenzia problemi di approccio relazionale,
arrivando ad un pessimo rapporto esibito anche con i suoi figli; Walt
è un uomo tutto d'un pezzo e uno dei suoi peggiori "difetti" è la sua
natura puramente razzista, infatti non sopporta di avere come vici-
ni, una famiglia di asiatici di etnia Hmong.
Ben presto, però, scoprirà di avere molte più cose in comune con
questi "diversi" che con la propria famiglia e saranno proprio i suoi
vicini a dedicargli attenzioni sincere, nei momenti più difficili. Sulla
base di questa esperienza inaspettata, sarà poi il "duro" a porgere
il suo aiuto ai "diversi".
La figura di Walt presenta mille sfaccettature ed è sicuramente un
personaggio molto complesso che con i suoi modi di fare, a volte
anche abbastanza coriacei, riesce a conquistare in pieno lo spetta-
tore, totalmente affascinato da questa figura autoritaria nella quale
si scorge però anche un velo d'ironia. La personalità forte e al
medesimo tempo vulnerabile, ne fanno l'archetipo di un uomo dalla
profonda interiorità, nascosta da uno scudo di protezione che non
fa altro che nascondere il bisogno di affetto. Il più delle volte, la vita
di tutti i giorni ne è testimone, sono proprio le persone più burbere
che dentro celano un cuore dolce, difficile comunque da scoprire.
Il film sceneggiato da Nick Schenk, con la fotografia curata da Tom
Stern, mostra scene ed immagini forti e se all'inizio lo spettatore è
quasi divertito da questo personaggio, nella seconda metà del film
si comincia ad avvertire un po' di tensione, che è sempre un cre-
scendo fino alla fine.
Clint Eastwood, ormai un pilastro recitativo, in questa pellicola
affronta temi delicati e scottanti, con i quali ci ritroviamo a convive-
re, faccia a faccia, quasi tutti i giorni, come il razzismo, il legame con
la famiglia e la religione. Riserva ad ognuno il suo punto di vista
attraverso una storia davvero emozionante, la quale si conclude con
un finale inaspettato che ci regala però un gran insegnamento: quel-
lo del sacrificio che si è pronti a fare per ciò che si ama e di quan-
to sia sbagliato affrontare i problemi usando la violenza, l'istinto.
- Di CECILIA ARCHETTI 4°A INF
LUANA DOLCE 4°A INF
GRANGRAN
18
tefano D'Orazio, batterista dei Pooh dal
1971, (sostituì Valerio Negrini) ora ha deci-
so di abbandonare la scena per essere solo
autore; lascia la storica formazione e sarà
sostituito. Gli altri tre Pooh infatti non
vogliono sentir parlare di scioglimento. La
notizia circolava da parecchio tempo. Ora è
ufficiale. Nell'ultimo anno e mezzo era anda-
ta crescendo la tensione fra Stefano
D'Orazio, che è anche responsabile della
parte finanziaria e manageriale del comples-
so, e gli altri tre. D'Orazio (che a Natale aveva
mandato sibillini auguri individuali annun-
ciando un 2009 di "grandi cambiamenti")
non si è mai sposato e non ha figli. Ai com-
pagni rinfacciava di aver sempre avuto sulle
sue spalle la complessa macchina organiz-
zativa dei Pooh. Insomma a lui il ruolo fatico-
so della locomotiva. Il gruppo ha una sede
propria alla periferia sud di Milano con uffi-
ci, sale di registrazione, capannoni e molti
dipendenti fissi, dove vengono allestiti i
faraonici spettacoli che li hanno resi famosi.
Così, quando D'Orazio ha deciso di abbando-
nare, ha chiesto una grossa buona uscita.
L'accordo, dopo estenuanti e litigiose trattati-
ve, è stato raggiunto. Ad aggravare le tensio-
ni, l'ultimo progetto
discografico nel quale la band propone una
serie di successi di altri complessi. Il disco,
prodotto con grande cura e molto reclamiz-
zato, è andato bene. Non così il tour: i fans
non si sono mostrati disposti ad ascoltare
dal vivo i Pooh con canzoni diverse da quel-
le del loro repertorio. I singoli musicisti poi,
negli ultimi tempi, hanno speso molte ener-
gie in progetti individuali. Stefano D'Orazio
ha lanciato nelle scorse settimane la cantan-
te Silvia Di Stefano, corista del gruppo, figlia
della cantante Lena Biolcati (che ebbe una
breve stagione di popolarità qualche decen-
nio fa), attuale compagna del batterista. Dodi
Battaglia si è dedicato anima e corpo alla
produzione di una nuova cantante di nome
Corinne. Red Canzian ha messo in gioco la
sua faccia a Sanremo per lanciare la figlia
Chiara, nata dal suo precedente matrimonio
con la cantante Delia Gualtiero. Mentre Roby
Facchinetti ha aiutato a spada tratta il figlio
Francesco, che, dopo l'esperienza sanreme-
se, si è trovato a mietere successi come pre-
sentatore televisivo. La decisione dei Pooh
arriva dopo quasi un anno di consultazioni.
Una prima ipotesi di scioglimento con ces
sione in toto dei diritti alla loro attuale casa
discografica, la Warner, che li ha ereditati
dalla vecchia Cgd della famiglia Sugar, si
sarebbe scontrata su un'offerta economica
inferiore alle aspettative. Lo scioglimento
poi trova la ferma opposizione di Dodi
Battaglia e Roby Facchinetti, poco disposti a
rinunciare al piacere delle esibizioni dal
vivo. Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red
Canzian (rispettivamente tastierista, chitar-
rista e bassista) liquideranno dunque il bat-
terista-manager e proseguiranno con tanto
di tour estivo ancora con D'Orazio. Poi ar-
riverà un nuovo batterista. Da un punto di
vista tecnico- musicale la cosa non dovrebbe
creare problemi. Insostituibile, nei Pooh, è
solo il nucleo Facchinetti-Negrini, sia per la
capacità di compositori, dimostrata nei
decenni ("Tanta voglia di lei", "Pensiero",
"Uomini soli") sia per la particolarissima
timbrica di Facchinetti. Sostituire però il
ministro delle finanze Stefano D'Orazio non
sarà poi così semplice.
MUSICAMUSICA
- Di Christian Savelli 3B Inf.
I Pooh si I Pooh si
sciolgono??S
19
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intestato a L'Aquila rugby
causale SOLIDARIETA' TERREMOTO
Grazie a tutti di cuore, non solo da parte dell'Aquila Rugby, ma dalla Città intera.
Anche tramite una disciplina agonistica, considerata da tutti l'esempio della sportività, si
può risalire la china del dolore e battersi per il domani con maggior forza e
determinazione.
La Redazione
SPORTSPORT
Il Comitato di redazione di MERCURIUS Il Messaggero degli Dei ricorda la tragedia
della città abruzzese e dell'atleta della palla ovale perito sotto le macerie.
L'Aquila rugby ha bisogno di tutti..
N. 16 - anno 6°
Maggio 2009
DesiderioFederico Garcia Lorca
Solo il tuo cuore ardente
e niente più.
Il mio paradiso un campo
senza usignolo
né lire,
con un fiume discreto
e una fontanella.
Senza lo sprone del vento
sopra le fronde
né la stella che vuole
essere foglia.
Una grandissima luce
che fosse
lucciola
di un'altra,
in un campo di
sguardi viziosi.
Un riposo chiaro
e lì i nostri baci,
nèi sonori
dell'eco,
si aprirebbero molto lontano.
Il tuo cuore ardente,
niente più.
L'Angolo della Crvsca in versi
ILMESSAGGERODEGLIDEI
Promosso dall’Istituto Tecnico Industriale Statale “Sen. Aristide Merloni”
Patrocinio di:
Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili del Comune di Fabriano
Assessorato alla cultura della Comunità Montana Esino-Frasassi
www.itismerloni.it
enerdì 5 dicembre 2008 alcune classi dell' I.T.I.S. Merloni di Fabriano si sono recate a Roma, precisamen-
te in un piccolo paesino dell'hinterland chiamato Grottaferrata: è in questo paesino, infatti, che si allena il
giovanissimo Tony Cairoli, un ventitreenne messinese laureatosi nel 2008 campione mondiale di motocross.
La finalità dell'incontro ( organizzato dalle docenti di educazione fisica della nostra scuola) non è stata quel-
la di far trascorrere ai ragazzi una giornata di svago, stando accanto ad uno dei loro idoli: l'obiettivo reale
è stato invece di condurli alla reale conoscenza della vita quotidiana di uno sportivo, fatta non solo di suc-
cessi e vittorie, ma anche di sudore e di fatica. Spesso, infatti, i nostri ragazzi credono che un campione viva
solo di denaro e di bella vita e invece non si rendono conto di quanta passione e di quanti sacrifici siano
necessari per raggiungere dei grandi risultati; l'insegnamento che intendevamo trasmettere ai nostri alunni
era quello del valore dell'impegno, del sacrificio e della passione, in ogni campo della vita.
E la fatica quotidiana di Tony non ha tardato a manifestarsi: è apparso fin da subito chiaro quanto fosse
duro muoversi, anche solo a piedi, in una pista di fango; immaginiamo con una moto pesante e molto
potente. Cairoli ha iniziato i suoi giri di allenamento all'interno della pista, le cosiddette manches: evoluzio-
ni nell'aria, curve, tutto ad alta velocità. Durante i suoi allenamenti, alcuni ragazzi lo hanno giustamente
seguito ai bordi della pista e lo hanno incitato, mentre noi docenti, insieme ad altri alunni, ci siamo ferma-
ti poco più distante e ne abbiamo approfittato per parlare con il suo manager.
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
REPORT n°16 anno 6 MAGGIO 2009
V
Un CAMPIONE
"QUOTIDIANO"
Report
Dalle sue parole abbiamo compreso quanto fosse impegnativa la vita di Tony: allenamenti su pista alla
mattina, per circa quattro ore, in inverno in Italia, poi in primavera in Belgio; poi, altra fase di preparazio-
ne da svolgere in palestra e in piscina, nel pomeriggio, e almeno quattro volte a settimana; alimentazione
sempre molto controllata (pane e pasta in quantità limitatissima, come pure le carni rosse; niente alcolici,
pochissimi dolci; vietate le sigarette e tanta frutta); a letto alle dieci della sera, con sveglia alle otto.
Ovviamente, i ritmi aumentano durante il campionato mondiale, che significa, per Tony, anche aumento
di stress, di tensioni e di spostamenti, stando lontano da tutto e da tutti, anche dagli affetti più cari. I ragaz-
zi che hanno avuto modo di ascoltare sono rimasti colpiti dalla quantità di impegni del campione; poi,
quando Tony è sceso dalla moto per una piccola pausa degli allenamenti insieme al suo compagno di squa-
dra e si è recato nel suo spogliatoio, gli alunni presenti ne hanno approfittato per fargli delle domande. Tutti
gli hanno rivolto dei complimenti, gli hanno chiesto delle informazioni tecniche su alcuni aspetti dei suoi alle-
namenti e hanno fatto domande anche sull'imminente campionato e sulla sua giornata tipo, oltre che sugli
inizi della sua carriera: da tutte le risposte sono emerse la grande cordialità e semplicità del campione, che
ha voluto rispondere a tutti ed ha accettato di farsi fotografare e di fare autografi; ma, soprattutto dalle
sue parole, è emersa la sua grande passione per questo lavoro, passione che lo ha spinto, a quindici anni, ad
allontanarsi dalla sua casa e dai suoi affetti in Sicilia per venire ad allenarsi a Roma. Infine, dai suoi gesti,
dal semplice togliersi quella tuta e quegli scarponi pieni di fango, è venuta fuori la fatica.
Al momento dei saluti finali, ho avuto modo di vedere quanto i ragazzi fossero entusiasti dell'esperienza, ma
anche quanto fossero rimasti molto colpiti dalla figura di questo giovane campione. Questo stupore è poi
emerso nei temi che i ragazzi hanno svolto sull'esperienza: molti di loro, infatti, hanno scritto che ciò che li
ha colpiti di più è stata " la semplicità di Tony, uno come noi, che non si è montato la testa".
A cura di Jessica Bevilacqua- Simonetta Venturi -
a Comunità Montana dell'Esino-Frasassi ha organizzato, come lo scorso anno, un progetto relativo al "Giorno dellaMemoria", cioè al ricordo dello sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, ma riguardante anche il genocidio degli Indianid'America, vicenda meno conosciuta ma altresì importante. Il lavoro è stato ideato dalla Responsabile del SistemaBibliotecario Locale, Vinny Cecchetelli, seguito dalla referente della Comunità Montana, Maria Cristina Mosciatti, dalreferente della scuola, Luca Barbini con il coordinamento del Referente Regionale interno.La prima parte del progetto è stata rivolta alla preparazione dei ragazzi (uno o due rappresentanti per classe) a proposi-to del tema da affrontare. Quindi sono state fatte delle ricerche, sono stati visionati e discussi film come "Soldato Blu" e"Kapò, il primo appartenente ad una trilogia del 1970 insieme a: "Un uomo chiamato cavallo" e "Il piccolo grande uomo",raccontati finalmente dalla parte giusta del popolo "rosso"; il secondo rappresenta forse il primo esempio di cinema ita-liano, diretto da Gillo Pontecorvo nel 1959, dedito al racconto del dramma dell' Olocausto, senza doppi significati o ipo-crisie riportate sullo schermo, più o meno vergognosamente, fino a quel tempo. Sono stati poi analizzati dei reportage distorie realmente accadute, con il supporto di filmati inediti ed è stato elaborato il materiale a disposizione, in modo daavere un'idea chiara dei fatti accaduti e più precisamente della battaglia di Sand Creek. Questa battaglia combattuta
IL MESSAGGERO DEGLI DEI
Speciale n°16 anno 6 MAGGIO 2009
L
SULLE ORME DEGLI SULLE ORME DEGLI
Speciale
INDIANI D'AMERICAINDIANI D'AMERICA
in Colorado, risale al 1864 ed è un punto cruciale per la storia degli Indiani d'America, poiché vennero uccisi centinaiadi Cheyenne dalle "Giubbe Blu". Il modo in cui è avvenuto il massacro, specialmente di donne e bambini, rimarrà indele-bile nei libri di storia. C'è voluto molto tempo per sentire parlare di verità, di revisionismo cosciente. L'Indiano, visto comeselvaggio violento, ha finalmente iniziato a lasciare il passo all'uomo continuamente tradito dall'essere bianco.L'uccisione indiscriminato di bisonti, i patti traditi, l'occupazione di terre, la ferrovia, le riserve indegne, il raggiro conalcool, la caccia al diverso, il disprezzo dei "visi pallidi" sono solo alcuni degli aspetti che hanno contribuito ad affossareuna cultura mite, rea solo di abitare le proprie terre. Gli interessi economici hanno da sempre minato il passare delle sta-gioni dell'uomo e mai nulla è valso ad evitare efferate tragedie e massacri disumani. Lo scopo del progetto era quello difar conoscere ai ragazzi gli avvenimenti principali di questo sterminio, focalizzando l'attenzione soprattutto sull' episodiodi Sand Creek, fondamentale nella storia dei Pellerossa. Dopo la prima parte di formazione generale operata da MarcoGalli, che ha riguardato la storiografia dei Nativi americani, delle diversità tra infiltrazioni inglesi e francesi, a partire dalterritorio americano, e del "New Deal" di fine anni 60', sulla scia della contestazione della guerra del Vietnam, i ragazzisono stati suddivisi in gruppi, ognuno dei quali con un compito preciso da praticare, relativo alla preparazione dello spet-tacolo che avrebbe concluso il progetto: testi, sceneggiatura, disegni, musiche, attori, tecnici, più coloro che si sono occu-pati della realizzazione del sito inerente al progetto. Lo si può visionare accedendo al sito della scuola www.itismerloni.it,cliccando sulla scritta lampeggiante rossa in alto a destra.. Gli studenti si sono incontrati per lavorare, anche nel "Giornodella Memoria" nel quale, oltre a proseguire i lavori, hanno creato un cartellone con dei pensieri personali, relativi allosterminio e alle atrocità subite dagli ebrei. Inoltre, e questa è stata la parte emozionante, forte a livello psicologico, hannopartecipato ad un viaggio d'istruzione nei luoghi della memoria dal 12 al 15 febbraio, visitando Gorizia, la Risiera di SanSaba, unico campo di concentramento in Italia, Salisburgo e il campo di sterminio di Mathausen, proprio per vedere coni propri occhi quello di cui prima, si era solo sentito parlare e per osservare da vicino quelli che sono stati i luoghi in cui sisono consumate atroci stragi. L'ultimo appuntamento del progetto è stato per il 24 aprile, quando i ragazzi si sono avvi-cendati sul palco del Teatrino della Chiesa Misericordia, per rappresentare ed esporre i lavori realizzati e le conoscenzeacquisite. E' stata l'occasione per far conoscere ad allievi ed insegnanti, le diverse tematiche dei quattro progetti targatiC.M.E.F: l' incontro con l'Autore, la Resistenza, Le Foibe, Gli Indiani d'America - la Shoah. Sicuramente questo è stato unmodo per conoscere eventi, fatti e vicende che rimangono nascosti molto sovente nei libri di storia, ma anche per appro-fondire argomenti ed avvenimenti di cui non si sente parlare tutti i giorno, ma ugualmente enormemente importanti. LaMemoria è l'unica delle cose che non deve essere mai dimenticata e lasciata al passo.
Coordinatrice EditorialeGiulia Violini
Ottimizzazione Coord.ProgettiMarco Galli