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PERSONAGGIO PERSEO NEGRI TENNIS MANIA… ITALIA VS USA Cultura del territorio, Turismo e Benessere [ GOURMET ] BOLOGNA NUOVE “STELLE” SOTTO LE DUE TORRI Anno 5 - Marzo 2018 SCOPRI L’ITALIA VIAGGIO NEL SALENTO “IL RITO DELLA FOCARA” La Focara di Novoli (LE)

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PERSONAGGIOPERSEO NEGRITENNIS MANIA… ITALIA VS USA

Cultura del territorio, Turismo e Benessere

[G O U R M E T ] BOLOGNA NUOVE “STELLE”SOTTO LE DUE TORRI

Anno 5 - Marzo 2018

SCOPRI L’ITALIAVIAGGIO NEL SALENTO“IL RITO DELLA FOCARA”

La F

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[ PERSONAGGIO]6 Perseo Negri si racconta!

[SCOPRI L’ITALIA]8 Nelle terre del Salento12 Borghi e sapori di montagna,

la Valchiavenna

[ GOURMET]14 Più cibo, meno food16 Cambio ai fornelli

del ristorante “I portici”

[STILE ITALIANO]17 Uliveto “acqua della salute”

[ SALUTE & BENESSERE]18 Devi davvero metterti a dieta?

[LIBRI]20 “Chiamami col tuo nome” di André Aciman21 Le nostre recensioni

[ AGENDA ITALIA]22 Vacanze di Pasqua

3marzo 2018

indice

Luca MediciSandro NobiliMilena PassigatoAlessia PlacchiMomi SymonMedia Partner

Pubblicità, Promozione & PRLe Roy Advertising - MilanoEdizioniLe Roy [email protected] Serigrafica Arti GraficheVia Toscanelli 26 - Buccinasco

Periodico mensileReg. trib. di Milano n. 287 del 02/07/12N°iscrizione ROC: 22250Distribuzione Gratuita

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Direttore ResponsabileDario BordetDirettore EditorialeEvelina FlachiViceDirettore EditorialeAlessandro TraniArt DirectorPatrizia ColomboProgetto grafico/ImpaginazioneMilano Graphic Studio S.r.l.CaporedattoreRiccardo LagorioHanno collaboratoFrancesca BastoniValerio ConsonniFrancesco GarosciCarlo Kauffmann

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Care Lettrici e Cari Lettori,

anche a febbraio il freddo si è fatto sentire non poco. Vi ricordo che per difendersi

dal rigido freddo e dai conseguenti malanni di stagione, la buona tavola è un nostro

grande alleato. Con l’ avvicinarsi della primavera, come di consueto, qualcuno ha

già deciso di mettersi a dieta, mentre qualcun altro penserà a recuperare il proprio

peso forma dopo le festività pasquali. Apriamo questo numero con un bel

personaggio sportivo poco conosciuto in Italia. La sua innata passione per il tennis

lo ha condotto sin da ragazzo negli Stati Uniti dove vive e lavora ormai da 27 anni.

Il suo cuore però è rimasto in Italia. Questo mese i nostri itinerari vi propongono

due interessanti percorsi: il primo nella Valchiavenna, in Valtellina, e il secondo

nelle splendide terre pugliesi. Nella sezione “Salute & Benessere” questa volta vi

parlerò della “Sindrome metabolica”, una malattia tipica del nostro tempo,

argomento come sempre tratto dal mio libro “La dieta del 5”. Non perdetevi infine

le rubriche dei libri che abbiamo scelto per voi e la nostra Agenda Italia, che vi

propone una serie di luoghi dove poter trascorrere la Pasqua tra arte e natura, sport

e relax, con tutta la famiglia.

SCARICALO ORA!Hai il nostro numeroprecedente? Se nonce l’hai, nonpreoccuparti, puoi scaricarlogratuitamentetramite il nostro sito:www.24orenews.it

M A R Z O 2 0 1 8

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CPerseo Negri nasce a Roma il 24 aprile 1975. La suapassione per il tennis sboccia molto presto e nel 1990riceve una borsa di studio presso la prestigiosa TennisAcademy di Nick Bollettieri a Bradenton, Florida, inqualità di miglior atleta italiano nella categoria under14. Fra il ‘90 e il ‘94 fa parte del gruppo esclusivo“Top Gun Group” composto dalle migliori promessemondiali presenti nell’accademia, restando costan-temente fra i 5 migliori giocatori negli Stati Uniti perla categoria Junior e tra i cinquanta migliori giocatori

al mondo (battendo Razvan Sabau e Brian Dunn, en-trambi numeri uno al mondo nell’ ITF). Comincia a in-segnare non appena laureato, e presto diviene unodegli allenatori più competitivi del New Jersey e di NewYork. Nel 2009 diventa High Performance Director delCenter Court Athletic Club a Chatham, New Jersey enel 2010 fonda la “High Performance Tennis”, unacompagnia dedicata all’élite della categoria junioresdel New Jersey. Una storia davvero interessante, malasciamocela raccontare direttamente da Perseo…

Intervista di Luca Medici

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[ personaggio ]

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PERSEO NEGRITENNIS MANIA... ITALIA VS USA

SI RACCONTA!

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Quando nasce la tua passione per questo sport?La mia passione per il tennis è nata nell’estate del1985. Per caso in televisione ho visto una partita ditennis, era la finale di Wimbledon fra un Boris Beckerdiciassettenne, e l’australiano Kevin Curren. Mi affa-scinò dal primo minuto. Subito dopo la partita trovainel garage una vecchia racchetta di legno di mio padree iniziai a giocare contro i muri di casa. Quel giornocambiò il percorso della mia vita, per sempre!Qual è il tuo tennista preferito?Oggi giorno Federer è sinonimo del tennis ed è diven-tato un’icona indiscussa. Federer rappresenta la per-fezione tecnica, con la sua fluidità e un’eleganza maivista prima. Detto ciò, sono un devoto estimatore diSampras (si potrebbe scherzosamente dire che nesia un partigiano). Ho fatto da sparring partner a Peteper oltre un anno, e vederlo in azione, dal vivo tutti igiorni, è stata un’esperienza unica e indescrivibile.Ci racconti un aneddoto curioso di un tennistafamoso che hai avuto modo di conoscere?Potrei scrivere un libro con i vari aneddoti di tutti i gio-catori che ho conosciuto e frequentato durante la mialunga carriera. Un ricordo simpatico è quando conGreg Rusedski (numero 4 al mondo e finalista allo USOpen), allora freschi diciottenni ed entrambi ancorasenza patente, sfruttavamo la “disponibilità” dellamamma per farci portare al mall di Tampa Bay per in-contrare le nostre prime fiamme! Che legame hai con la tua Nazione d’origine,l’Italia?Nonostante i 27 anni vissuti negli Stati Uniti, il cuoreè sempre rimasto in Italia. Torno più volte all’anno avisitare la famiglia e gli amici godendomi le infinitebellezze. Ogni tanto torno anche nella mia amata Ro-ma, per qualche partita all’Olimpico!Un buon motivo per praticare il tennis…lI tennis ti permette non solo di giocare contro avversaridi tutti i livelli, ma è soprattutto una sfida contro te

stesso. Richiede tantissima tecnica, preparazione fi-sica, equilibrio mentale ed emotivo. Questo equilibrioè fondamentale per poter affrontare la pressione do-vuta al costante cambio di strategia dell’avversario acui devi rispondere con ingegno ed una precisa, stu-diata tattica. Penso che il fascino del tennis sia dovutoal fatto che ti porta a migliorarti sempre, è un continuopercorso di crescita e maturazione che poi diventauna filosofia che si applica a tutti gli aspetti della pro-pria vita.Un consiglio ai nostri giovani lettori. Come ave-re successo in questo sport?Lo sport offre spesso delle grandi lezioni di vita, comein qualsiasi altro settore, per avere successo, bisognalavorare più del tuo avversario, con umiltà, ma anchecon grande passione, ambizione e determinazione!Bisogna non ascoltare le negatività che ci circondano,credere in se stessi, nelle proprie abilità, ma soprat-tutto avere quella volontà che ti fa raggiungere l’obiet-tivo che ti sei prefissato.Un sogno nel cassetto?Il mio sogno nel cassetto è di avere l’opportunità difare da coach ha un ragazzo nei primi 20 al mondoATP. Ho avuto l’immenso piacere di allenare AnastasiaMyskina nel 2004 e assieme abbiamo vinto un RolandGarros. Magari aiutare una forte promessa italianaper poi andare a vincere lo US Open!

Oltre a quanto avete letto vi racconto che Perseo Negriha una Laurea in Scienze Politiche ed un Master inDiplomazia e Relazioni Internazionali conseguiti allaSeton Hall Uni, è stato allenato da Nick Bollettieri, Al-varo Betancur e Jimmy Brown e si ritiene un “avidosportivo” (pratica il calcio e il basket). Ama la fotografia,l’arte e la musica... ingredienti fondamentali per averesuccesso nella vita. Non ci resta che augurare a Per-seo un grande in bocca al lupo e speriamo di vederlopresto in Italia a coronamento del suo sogno!

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A sinistra:Perseo Negricon JohnMcEnroe e NickBollettieri alla TennisAcademy

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Ecco il posto ideale per chi cerca un angolo diparadiso, tra i più apprezzati e frequentati dalturismo nazionale ed internazionale, pur senzaessere contaminato dal turismo di massa. Stiamoparlando del Salento, una tra le zone più gettonatequando si parla di vacanze al mare. Parlare solo dimare è però riduttivo, perché qui, nel Salento, c’èmolto di più: ci sono arte e cultura, tradizioni efolklore, architettura e gastronomia, qui c’è una“cultura del buon vivere”, dell’ospitalità davverofuori dal comune

TRA NATURA,ARTE E “CULTURA DELBUON VIVERE”

Uno dei tanti luoghi magiciche questa terra ci offre so-no le marine di Melendu-gno, che sorge nella partecentro-orientale del Salentoe si affaccia sul mare conoltre 15 km di litorale, deli-mitato da Torre Specchia eTorre Sant’Andrea, costella-to da insenature, piccolespiagge, calette, dune, iso-

lotti e faraglioni. Questa zo-na si raggiunge percorren-do, dalla Marina di Lecce,la panoramica costa adria-tica verso Otranto. Ciò chesi presenta agli occhi del vi-sitatore quando giunge adestinazione è un panora-ma da cartolina dove laspiaggia impalpabile si al-terna alle rocce calcaree

che paiono innevate, in net-to contrasto con il mare cri-stallino e con il cielo azzurroe terso. Il nome Melendu-gno rimanda alla produzio-ne del prelibato e ricercatomiele, infatti lo stemma ci-vico reca l’immagine di unpino con uno sciame d’api.Uno dei suoi aspetti più ca-ratteristici è la sua splendi-

NELLE TERREDEL SALENTO

>A cura di Dario Bordet

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[scopri l ’ i tal ia]

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salentoMelendugno proponenumerosi prodotti tipici comel’olio DOP. La pasta piùcaratteristica sono leorecchiette di semola digrano duro, mentre separliamo di pane a farla dapadrona sono le Friselle diorzo e di grano. Parlando dicarne è impossibile nonsottolineare la qualità degliinsaccati della zona, mentre ivini autoctoni figli dei vitignipiù celebri (Negro Amaro, coneventuale aggiunta diMalvasia nera di Brindisi e/oLecce) sono raggruppati sottola denominazione Salenti IGT.

da parte marina, con una costierache si affaccia sull’Adriatico arti-colandosi in un insieme di piccolefrazioni confinanti. Ciononostanteil comune presenta comunque di-versi monumenti e luoghi di inte-resse, tra cui vanno citati la Chiesaparrocchiale di Maria SS. Assuntae il piccolo Castello dei D’Amelj,entrambi realizzati nel ‘500 ma ri-maneggiati un secolo dopo secon-do lo stile barocco. Degni di atten-zione sono anche le case a cortemedievali e i frantoi ipogei (dettianche “trappiti”), antri che veniva-no scavati nel banco calcareo evenivano utilizzati per la produzio-ne dell’olio d’oliva. Una delle piùantiche manifestazioni religiose ecivili è il rito della Focara, stretta-mente legato alla coltivazionedell’ulivo di cui Melendugno è lea-der, che rievoca il tempo in cui, fi-nita la stagione della potatura, icontadini erano soliti festeggiareintorno al fuoco e condividere unmomento di gioia, realizzando ungrande fuoco di comunità.Tra le marine di Melendugno la cit-tadina di San Foca è quella chedà il benvenuto: si tratta di un pit-toresco centro di pescatori, la cuipresenza di “vecchia data” è testi-moniata dal fatto che, ancora oggi,è usanza per loro quella di lasciarel’attrezzatura della pesca nelle

grotte che un tempo fungevanoproprio da “abitazioni” dei pesca-tori. Oggi queste suggestive grottesono dei “depositi” naturali per lo-ro. I più romantici possono visitarela Grotta degli Amanti, così chia-mata perché la leggenda narrache offrì riparo a una coppia di in-namorati. Ma ciò che ha di più in-credibile questa località è la vistaall’orizzonte delle montagne del-l’Albania. Quando il cielo è limpidosi scorge la sagoma delle MontiAlbani, distanti circa 72 miglia dal-le spiagge di San Foca. Uno spet-tacolo imperdibile.Oltre a San Foca anche RocaVecchia affascina e richiama i tu-risti. Si tratta di una zona costieradove paesaggio e storia divengono

Oria

Melendugno

S. FocaRocaVecchia

BRINDISI

LECCE

Mesagne

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una cosa unica. Roca è il tratto dicosta delle Marine di Melendugnopiù suggestivo, nonché sede diuna delle dieci piscine naturali piùbelle del mondo: la Poesia. LaGrotta della Poesia deve il suo no-me a un’antica leggenda che nar-ra che una bellissima principessaamasse fare il bagno nelle acquesalutifere della grotta. Infatti perquesto attirava schiere di poetiprovenienti da tutto il Sud dell’Ita-lia per comporre versi ispirati allasua folgorante bellezza. Alle me-raviglie della natura si unisce il fa-scino della storia di questo luogoincantato. Non lasciamoci ingan-nare da ciò che Roca appare oggi,un piccolo centro turistico lontanodalla mondanità. Roca va imma-ginata come la fiorente città mes-sapica che è stata nell’antico pas-sato. Da Roca ci spostiamo versoMesagne, una delle città più gran-di e più popolose di tutto il Salento,

tra le più rappresentative del ba-rocco pugliese. Il centro storico dal-le tipiche viuzze molto strette si fanotare soprattutto per la sua formaa cuore. Tra gli edifici di architet-tura religiosa val la pena di visitarela Chiesa di Sant’Anna (XVII sec.)progettata da Francesco Capodie-ci, così come imperdibile è il Ca-stello di Mesagne, risalente al sec.XI, al cui interno è allestito il MuseoArcheologico Ugo Granafei. Moltosuggestivi sono anche il frantoioipogeo e la cinta muraria risalenteal XV secolo, oltre ai resti archeo-logici delle necropoli messapichein via Castello. Tra i tantissimi ipiatti tipici locali ricordiamo “riso,patate e cozze”, “orecchiette (stac-chioddi) al ragù”, “favi cu li feddi”(fave con pezzi di pane), “lampa-scioni lessi” (cipollotti selvatici) e“Cozzi cu la Panna” (lumache conl’epifragma). Tipici piatti tradizionalisono anche le pittule (frittelle sa-late) e la Fucazza Chena (focacciaripiena di cipolla e olive). Tra i dolci,i pasticciotti sono una vera deliziaper il palato. Vere dolcezze natali-zie sono i bocconotti, i purcidduzzi,i mustazzueli, le cartellate, li fatulie i butta ca’ šcatti. Invece, nel pe-riodo pasquale, si gustano le pud-diche con l’uovo lesso al centro. Il nostro viaggio nel passato perora termina a Oria, un paese ricco

di storia, attraversato nel corsodei secoli dai Messapi e dai Ro-mani, con un trascorso, nel Me-dioevo, anche come comunitàebraica. Qui merita una visita ilCastello (XIII sec.), che fu fatto eri-gere da Federico II, mentre l’edi-ficio religioso più importante diOria è la Basilica Cattedrale, rico-struita nel XVIII secolo a causa diun devastante terremoto. Essa cu-stodisce dipinti dal XVII al XX se-colo, pregiati stucchi, marmi e sta-tue tra le quali quelle dei SantiMedici di scuola veneziana, men-tre l’annessa Pinacoteca conservapregevoli tele di scuola napoleta-na. Per non dimenticare il nuovoMuseo Archeologico di Oria e deiMessapi, ospitato nel settecente-sco Palazzo Martini. Altri luoghi digrande bellezza ed interesse checonsigliamo di visitare sono laCripta dei Santi Crisante e Daria,la Porta degli Ebrei, Torre Palom-ba ed il Ghetto Ebraico. A Oria sisvolge uno degli eventi più sugge-stivi dell’estate del Salento, il Cor-teo di Federico II. Quest’anno Fe-derico II sarà interpretato sabato11 agosto dall’attore spagnolo Ia-go García, noto al grande pubblicoitaliano perché è stato uno deiprotagonisti delle serie televisiveIl Segreto (il cattivo Don Olmo Me-sía) e Una Vita (Don Justo).

Castello di Mesagne

Interno della Cattedrale di Oria

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>L

BORGHI E SAPORI DI MONTAGNA

La Valchiavenna è il naturale prolungamento del Lario versonord; testimoni il lago di Mezzola, alimentato dal fiume Maira,e il nome affidato al paese all’inizio della valle, Samolaco(Summus Lacus). È in questo luogo di frontiera che la civiltàdella parola ha disegnato uno dei più singolari confini fra leparlate del bric (così suona il no a ovest del Maira) e del minga(a oriente del fiume). Appartiene a quest’ultima Verceia,centro che si stende sul fondovalle e da cui si possono intra-prendere numerosi sentieri, magari risalendo la Valle deiRatti, fuori dai circuiti più conosciuti. Chiavenna è la cittadinaprincipale. Raccoglie nel suo centro storico le tracce della vi-talità dei secoli passati, quando era punto di snodo dellemerci che dalla penisola venivano esportate verso l’Europacentrale o viceversa. La contraddistinguono palazzi dalle ric-che facciate, piazzette con numerose fontane e opere di gran-de valore artistico come la Collegiata di San Lorenzo, fondatanell’XI secolo. A quel tempo risale il fonte battesimale, in pietraollare. Appena fuori dall’abitato si può visitare la Riserva na-turale delle Marmitte dei Giganti mentre di grande suggestionesono le Cascate dell’Acqua Fraggia, in Comune di Piuro. Qui

LA VALCHIAVENNA

A cura di Riccardo Lagorio

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[scopri l ’ i tal ia]

è d’obbligo una sosta a Palazzo Vertemate, elegantedimora rinascimentale che attesta la notevole pro-sperità raggiunta dalle famiglie piurasche grazie alcommercio con l’Europa centrale dei laveggi, le pen-tole in pietra ollare, e della seta proveniente dal Co-masco. Per apprezzare il panorama sulle cime chefanno da confine con la Svizzera si sale dal fondovallea Starleggia, una frazione di Campodolcino a 1565metri di quota. Fino agli anni Ottanta era abitata tuttol’anno mentre oggi è una località di soggiorno per va-canze. Nelle patate originarie di Starleggia, coltivatein questi anni in Valle Spluga, la presenza di cianotina,dalle riconosciute proprietà antiossidanti, ne ha de-terminato il colore blu violaceo. Madesimo è inveceuna delle località turistiche più attive della Lombardia,grazie alla sua particolare posizione capace di attrarregli amanti dello sci in inverno e delle escursioni inestate. Seggiovie, telecabine e la prima funicolaresotterranea in Italia caratterizzano il parco degli im-pianti di risalita sugli oltre 50 km di piste. Chi ama losci alpino sceglie le piste della Val di Lei, i più arditied esperti praticano la pista Canalone, nota per lasua bellezza e la sua difficoltà. Il mercoledì e il sabatosera è possibile sciare anche in notturna, mentre leguide alpine organizzano nelle notti di plenilunio delleciaspolate intorno a Madesimo, con gli itinerari chevariano in base alle condizioni metereologi che e dellaneve. In Valchiavenna, dopo una passeggiata lungo isentieri o una discesa con gli sci, la tavola viene ap-parecchiata nei crotti, cantine naturali formatesi sottoi massi di antiche frane da cui spira il sorel, una cor-rente d’aria a temperatura costante, fresca d’estatee tiepida d’inverno. Alcuni, trasformati in osterie, sonoideali per l’invecchiamento del vino e per la stagiona-tura dei salumi locali, dove spiccano il violino di caprae la bresaola, e dei formaggi.

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[ gourmet ]

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IIn Italia, quando vogliamo rendereuna cosa accattivante, normal-mente le diamo un nome inglese,perché questo semplice passaggiola rende subito più intrigante. Cosìè successo col cibo, che ad un cer-to punto è diventato ‘food’ e hasmesso di essere un argomentoda massaie o da cuochi ed è di-ventato un tema di cui tutti sanno,di cui tutti parlano e che non puònon essere citato ovunque e co-munque. Preferire il termine ‘cibo’al termine ‘food’, per me, equivalea smettere di parlare di un feno-meno di moda, di puro entertain-ment, e provare a riportarlo al suosignificato più autentico. Mangiareè un atto culturale: fin dalla sceltadi che cosa usare per nutrirsi, pas-sando per la sua produzione e ar-rivando fino alla cucina, che è iltramite tra noi e la natura. Io nonmi stanco di sottolineare che “quel-lo che mangiamo diventa noi”. Nonentra solo nel nostro corpo transi-

tandovi, ma ne diventa parte inte-grante e fondante. Pensiamoci be-ne, ogni volta che decidiamo di far-ci del male con cibo cattivo, cuci-nato male, o non etico. Quando ilcibo era solo ‘cibo’, Mario Soldatilo raccontava con indimenticabilipezzi di bravura, con tanto conte-nuto e poco spettacolo, dove il pro-tagonista era il prodotto e non iconduttori dello show. Forse un po’lento, per noi spettatori contempo-ranei, forse un po’ troppo didasca-lico, ma sicuramente efficace epuntuale, di servizio, e davvero ingrado di farci apprezzare gli ingre-dienti, il territorio, il lavoro e la sa-pienza artigianale. Oggi, con il cibodiventato ‘food’, siamo nel momen-to della massima spettacolarizza-zione di questo tema, che in tele-visione raggiunge il suo apice conprogrammi come Masterchef o si-mili. Il cibo lo impiattiamo, lo an-nusiamo, lo contestiamo, lo giudi-chiamo e - orrore! - lo gettiamo. Co-

sì, per fare spettacolo. Per gioco.La strada è quella giusta? Secondome, no. Usare il cibo come diverti-mento fine a se stesso, buttarloper dimostrarsi critici competentiè un’aberrazione del suo significa-to più alto e importante. Il cibo ènutrimento e come tale va rispet-tato. Possiamo andare ‘oltre’?Cambiando la nostra comunicazio-ne attorno al cibo, smettendo dispettacolarizzarlo e facendolo tor-nare un atto simbolico importante,restituendogli la sua valenza pro-fonda di nutrimento. Ritornando achiamarlo cibo, smettendo di in-stagrammarlo ad ogni costo usan-dolo come status symbol, toglien-dogli l’allure modaiola e riscopren-do che quello che abbiamo nelpiatto - gli alimenti con cui ci nu-triamo - sono più importanti e van-no conosciuti meglio del suo ‘im-piattamento’, dello chef che ce l’hapreparato o della tecnologia cheusiamo per trasformarlo.

PIÙ CIBO, MENO FOOD

Pubblichiamo volentieriquesto articolo di AnnaPrandoni, giornalista escrittrice, che da anni sioccupa di cibo, conparticolare attenzione allastoria dell’alimentazione ealla sua influenza sullacultura e sulla societàitaliane. È stata direttore deLa Cucina Italiana e dagennaio è al timone diItalian Gourmet

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LA TUA CASA…

ANZI,MOLTO DI PIÙ!!

www.casebio.it

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[ gourmet ]

Ristorante I PorticiVia dell’Indipendenza, 69

BolognaTel. 0514218562

www.iporticihotel.com/ristorante-i-portici

CChi entra nella sala in stile liberty de “I Portici” di Bo-logna, il locale che dal 2012 vanta una cucina stel-lata sotto le due Torri, è riportato indietro nel tempo,agli sfarzi d’inizio Novecento dei café chantant. Dapoco ne è al timone Emanuele Petrosino, 32 anni,romano. Ha frequentato prestigiose cucine prima diapprodare in questo ristorante dalle fattezze d’antan:dal Coutanceau di La Rochelle in Francia a PiazzaDuomo di Alba, nel Cuneese. Si tratta in verità di unritorno: Petrosino aveva già prestato il proprio estroal ristorante, prima di affinarsi al Danì Maison diIschia (NA). Alla corte di Nino Di Costanzo, Petrosinoha appreso il valore della cucina moderna e il metododella scelta accurata delle materie prime per darevita a piatti di grande ampiezza sensoriale. Nella de-finizione della nuova carta il cuoco ha curato nei mi-nimi dettagli ogni piatto per esaltarne il ventaglio disapori e colori e coniugando gusti mediterranei e pa-dani. Da provare, per averne conferma, i Carciofi,gamberi rossi e bufala; il Maialino di Mora romagnola,verza, patate e mela annurca; il Risotto alla zucca,ricci di mare, alghe e lime.

CAMBIO AI FORNELLI DI “I PORTICI”“l’unico stellato sotto le due Torri di Bologna”

A cura di Riccardo Lagorio

Ingredienti (per 1 persona)Per la pasta fresca: 100 g di farina bianca80 g di rossi d’uovo a pasta giallaPer il ripieno: 70 g ricotta di bufala montata con salepepe e limone

Come preparareStendere la pasta sottile e formare i tortelli.Per la salsa al Parmigiano: ridurre 100 g di pannae frullarci dentro 25 g di Parmigiano Reggiano se-tacciare.Per il limone candito: la buccia di un limone fattaa julienne e poi far riposare il tutto una notte in unosciroppo di 100 g d’acqua e 30 g di zucchero.Per la crema di limoni: il succo di 1 limone ridotto efrullato con le sue bucce sbollentate per 4 minuti.1 gambero viola e 3 calamaretti spillo sbollentatileggermente in court bouillon per 30 secondi epoi marinarli con sale, olio evo e menta.Germogli di spinaci per decorare.

Come impiattareMettere sul fondo la salsa al Parmigiano e ada-giarci sopra i tortelli, distribuire i calamari e i gam-beri su tutto il piatto, mettere il limone candito sulpesce e la pasta di limone sui tortelli, decorarecon i germogli di spinaci.

TORTELLO IN BIANCO CON GAMBERI, CALAMARI SPILLO E LIMONE

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Da 150anniinsieme

[ st i le i tal iano ]

È

ULIVETO “ACQUA DELLA SALUTE”È una lunga storia… la storia diquesta acqua che è riuscita ad en-trare nel nostro quotidiano, a casacome al lavoro, quasi comeun’amica di famiglia, “limpida” e

“sportiva”. Non a caso è viavia diventata, con il passaredel tempo, l’acqua deglisportivi, partner di grandieventi dello sport e dimolte federazioni spor-tive nazionali. Questaincredibile avventuratutta italiana saràmerito di quella in-credibile sorgentescoperta a UlivetoTerme, un piccolopaese fra le collineToscane, che facevae fa sgorgare un’ac-qua dissetante e dalsapore unico, tantoche nel lontano Me-dioevo venne defini-ta con il nome di“Bagno Antico”, unavera sorpresa perchi aveva bisogno dicurare la fatica el’apparato digerente.Le particolarità del-

l’acqua di quella sor-

gente iniziarono ad essere motivodei discorsi delle popolazioni deicomuni circostanti, tanto da pen-sare che si dovesse convogliarel’acqua di quella fonte all’internodi un sistema idrico che potessefarla arrivare a tutti. Oggi, graziealla realizzazione di uno stabili-mento all’avanguardia, completa-mente automatizzato, il viaggiodella “magica” acqua, dalla fontealla bottiglia, non si svolge mai acontatto con l’aria o con altri agen-ti esterni. I continui controlli chi-mici e di qualità ne garantisconotutte quelle proprietà che hannoconsentito di definire Uliveto “l’ac-qua della salute, per digerire me-glio e vivere in forma”. È bene sot-tolineare che tutte le bottiglie sonoin PET, riciclabili al 100%. Il PET èun materiale sicuro e affidabileche, oltre alle doti di sicurezza, re-sistenza, trasparenza e manegge-volezza, contribuisce alla difesadell’ambiente e si ricicla comple-tamente. Uliveto ha mantenutol’affidabilità e la resistenza dellebottiglie e ridotto la quantità di pla-stica utilizzata offrendo un vantag-gio in più per la tutela dell’ambien-te. Per chi, come Uliveto, lega ilsuo nome a un bene essenziale

come l’acqua, il benessere fisicoe spirituale è un valore fondante.Ed è proprio pensando a questoche l’Azienda dedica da tempo ungrande impegno nel sostenere ini-ziative e progetti di responsabilitàsociale che si prefiggono obiettivialti e ambiziosi. Per continuare adaprire nuove strade al benessere,Uliveto festeggia 150 anni ma nonpuò che guardare al futuro facen-do tesoro della sua magica storiacon le famiglie italiane.

A cura di Carlo Kauffmann

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QQuanti errori facciamo quando decidiamo di mettercia dieta, e ne scegliamo una restrittiva e squilibratarispetto alle nostre esigenze? Mettersi a dieta guar-dando solo l’ago della bilancia è un modo superatodi affrontare il problema, perché la bilancia non mi-sura solo il grasso e il peso è influenzato da fattoricostituzionali come la muscolatura e l’ossatura, oda fattori variabili come i liquidi in eccesso. Se, peresempio, andiamo in palestra e i chili continuano asalire è bene farsi fare dallo specialista un’attentaanalisi corporea (impedenziometria e analisi antro-pometrica) e valutare i parametri che descrivo in “LaDieta del 5”, prima di considerarsi in sovrappeso ograssi senza motivo. Quindi, prima di agire, leggetebene il 2° capitolo del mio libro e munitevi di calco-latore e centimetro!

PERCHÉ INGRASSIAMO?Si aumenta di peso quando le calorie che introdu-ciamo con l’alimentazione non vengono “bruciate”dal nostro organismo con l’attività fisica. Per avereun’idea, basta ricordare che ingerire 7000 caloriesettimanali in più rispetto a quelle di cui avrebbe bi-sogno il nostro organismo, porta all’aumento di 1chilo del nostro peso.

GRASSO ADDOMINALE: ATTENZIONE ALLA SINDROME METABOLICALa sindrome metabolica è una malattia tipica delnostro tempo, correlata oltre che all’alterazione dialtri indici (BMI, centimetri del punto vita) anche al-l’aumento del grasso addominale. Che oggi è con-siderato non più solo un accumulo di grasso inertema piuttosto come un organo (come il fegato o ilcuore) che segnala alterazioni di alcuni ormoni (lep-tina, adiponectina, grelina) e di altri valori ematici(glicemia, colesterolo, indice di insulino-resistenza,

valori epatici). Questa sindrome è considerata undisordine multifattoriale, dovuta cioè a più elementi,con complesse interazioni tra fattori genetici, am-bientali, metabolici e ormonali. C’è sicuramente unapredisposizione ereditaria, che porta l’organismopredisposto a immagazzinare più di quello che fa-rebbe un individuo senza questo problema, ma l’am-biente e lo stile di vita possono aumentare il rischio.Nonostante vi siano numerose cause è molto pro-babile che il verificarsi della sindrome metabolicasia dovuto all’insorgenza dell’insulino-resistenza,conseguente a un anomalo aumento di peso. I mec-canismi che creano l’insulino-resistenza sono mol-teplici: ormonali, metabolici e derivanti da fattori ge-netici e ambientali. Ma è chiaro che l’aumento dipeso, soprattutto quando porta alla formazione delgrasso addominale viscerale, deriva da uno sbilanciotra entrate e uscite caloriche. In sostanza, a frontedi un aumento delle calorie ingerite, il nostro orga-nismo non è in grado di attivare efficacemente latermogenesi, ovvero la capacità dell’organismo dibruciare le calorie introdotte.La sindrome metabolica si scatena quindi per un’ali-mentazione ricca di calorie che si abbina una scarsao insufficiente attività fisica. La presenza nell’orga-nismo di geni “risparmiatori” porta poi a un maggioreimmagazzinamento di nutrienti. Una caratteristica

che in passato ha avuto isuoi aspetti positivi, perchéha permesso a chi ne eraportatore di sopravviverecon più facilità nei periodidi carestia. Ci sono poimeccanismi ormonali […]. Oggi esistono anchealcuni test, che sonoconsiderati predittividella possibilità dellasindrome metabolica.

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[ salute & benessere ]

A cura di Evelina Flachi

Tratto dal libro “La dieta del 5”

marzo 2018

DEVI DAVVERO METTERTI A DIETA?CONTROLLA SE SEI IN FORMA

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marzo 201820

LIBRI

RRomanzo di esordio di André Aci-man, autore americano ma nato adAlessandria d’Egitto (insegna lette-ratura comparata alla City Univer-sity di N.Y.), ‘Chiamami col tuo no-me’ è una storia d’amore delicata,scritta in maniera impeccabile, conechi di Marguerite Dumas e PatrickWhite, raccontata in prima personada Elio che all’epoca dei fatti narratiha 17 anni, un ragazzo introversocon la passione per la letteraturae la musica, e che è solito trascor-rere le vacanze estive nella villa difamiglia sulla riviera ligure. Il padre,uno stimato professore, è solito ac-cogliere ogni anno uno studentestraniero per permettergli di appro-fondire le lingue antiche e lavorareai propri progetti. In una di questeestati arriva Oliver, 24enne ameri-cano, bello, simpatico e i modi di-sinvolti, che si fa subito ben volereda tutti, anche da Elio. Come attrat-to da una misteriosa forza di gravi-tà, Elio subisce l’indiamento di Erose questa fascinazione crescerà finoa trasformarsi in un amore profon-do e magico. I due condividono, ol-tre alle origini ebraiche, molte pas-sioni: discutono di film, libri, fannopasseggiate e corse in bici. Tra loronasce un desiderio inesorabile,inatteso, vissuto fino in fondo, dallasofferenza all’estasi. Il loro incontroè un momento perfetto, tutto ciò

che gli sta attorno subisce invecel’influsso del tempo che tutto cor-rode; anche per questo la promes-sa di chiamarsi l’uno con il nomedell’altro, vuole testimoniare unaperfetta mimesi tra i due che per-mette loro, in uno stato di posses-sione reciproca, una sospensionedalla realtà che ha che fare con l’in-cantesimo. Ma Elio scopre anche ilsuo corpo e ciò che esso vuole«...ma l’unica cosa che volevo dav-vero era pelle, solo pelle», e con es-so la brevità delle grandi felicità acui solo a pochi è permesso di ac-cedere. Ma anche cosa vuol direessere buoni: «Intelligente? Eramolto più che intelligente Oliver» di-ce il papà di Elio «Quello che c’èstato tra voi c’entrava e non c’en-trava con l’intelligenza. Lui era unapersona buona, avete avuto fortunaa trovarvi, perché anche tu sei unapersona buona». ‘Chiamami col tuonome’ è un bel libro perché riescea coniugare ottimamente una nar-razione lieve, sfumata con un rac-conto ricco di forti emozioni che silegge davvero tutto d’un fiato. Daquesto libro il film di Luca Guada-gnino ‘Chiamami col tuo nome’ no-minato agli Oscar 2018 per le ca-tegorie: ‘Miglior canzone originale’,‘Miglior sceneggiatura non origina-le’, ‘Miglior film’, ‘Miglior attore pro-tagonista’.

André AcimanGuanda editoreOttava edizione Dicembre 2017

Pag.271

A cura di Valerio Consonni CHIAMAMI COL TUO NOME

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21marzo 2018

IL GIARDINO DEI COSACCHIQuesto libro ci racconta la storia di una grande ami-cizia tra Alexander von Wragler, procuratore giu-diziario in una piccola località della Siberia e FedorDostoevskij scampato ad una esecuzione per unagrazia dello Zar e inviato in Siberia. Qui si incrocianole loro strade, le loro vite, i racconti di una esistenza,gli amori. Incontri sinceri a volte duri, sempre inuna piccola dacia fiorita appunto, il giardino dei co-sacchi. Un libro da leggere per provare tutte le emo-zioni di una amicizia vera.

Jan Brokken (Iperborea)

MILANO E IL SECOLO DELLE CITTÀGiuseppe Sala, sindaco di Milano e artefice delsuccesso di Expo, racconta in questo libro, scrittocon grande passione, l’identità complessa di que-sta “sua” città e dimostra a chi la guarda perchéoggi essa rappresenta una grande opportunitàper l’Italia e per l’Europa. Milano deve ancora ri-solvere sfide impegnative ma è pronta a conse-gnare al Paese tante buone pratiche da imitareche legano insieme cultura, servizi eccellenti, so-lidarietà, università, creatività e tecnologia.

Giuseppe Sala (La Nave di Teseo)

BELLA MIACome si può fare a ritrovarsimadre, idea abbandonata datanti anni, di un adolescentetaciturno, spigoloso, quasiuno sconosciuto? Questa èla domanda a cui la bravaDonatella autrice di questoromanzo cerca di rispondere.Leggerete un libro di grandeintensità, dove si parla spes-so di amore di ciò che ognu-no di noi provanel perderlo, del-la speranza nelfuturo, della rina-scita così compli-cata in una cittàsquassata da unsisma devastan-te che rende dif-ficile credere nel-la vita.

Donatella Di Pietrantonio (Einaudi)

LE MAGNIFICHE RIBELLI: 1917-1921Un libro che finalmente racconta una verità sto-rica spesso negata. Non sono stati solo gli uo-mini i protagonisti della rivoluzione russa, maanche tante donne, appassionate e coraggiose,spesso vittime dei loro ideali. Le prime a capireche sarebbero state tradite proprio dalla rivo-luzione che non le avrebbe mai “liberate” ed“emancipate” ma avrebbe oppresso ancor piùla vita della Russia.

Lorenzo Pezzica (Eleuthera)

[ l ibri ]

FAREMO FORESTAVi troverete a leggere un romanzo delicato chevi racconterà storie che appartengono alla vitadi tutti noi. Malattia, la fine di un matrimonio, unfiglio da crescere, una vita da riprogrammare ri-spetto a ciò che si era previsto. Nuovi compagni,scelte discutibili, giuste, sbagliate. Anna la pro-tagonista di questa storia, si concederà una nuo-va vita grazie alle parole, al cibo, ai piccoli gestiquotidiani. Solo così può rinascere la vita, comeuna foresta che nel tempo si rigenera sempre.

Ilaria Bernardini (Mondadori)

CROMORAMAQuesto originalissimo libro il-lustrato ci spiega come il “co-lore ha cambiato il nostrosguardo”. I protagonisti sonoil verde (che Mondrian nonusava mai), il blu (di cui Flau-bert vestiva Ma-dame Bovary), ilgiallo (le cui ma-tite sono le piùvendute) e gli al-tri toni della ta-volozza. Dà ri-sposte al misterodella percezionee diventa cosìquasi un roman-zo pieno di notizie che incro-ciano di continuo la nostra vi-ta, mostrandoci l’assolutameraviglia di cose mai viste,o finora osservate ma con po-ca, troppo poca attenzione.

Riccardo Falcinelli (Einaudi)

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TRIESTE

Pasqua è una buona occasione per andare a vi-sitare questa città ricca ed elegante. Andate inPiazza Unità d’Italia, la più grande piazza d’Euro-pa, aperta sul mare. I suoi monumenti, i caffè sto-rici, il porto antico sono parti essenziali di questacittà dalla storia cosmopolita. Nelle vicinanze cisono vere e proprie perle da vedere, come il Ca-stello di Miramare e il Castello di Duino, con il ro-mantico “sentiero Rilke” 2 km a picco sul mare,con una vista mozzafiato.

22 marzo 2018

[ agenda ital ia ]

PASQUAPasqua cade quest’anno il 1° aprile e le famiglie con figli a scuola possono fruire dialcuni giorni di vacanza dal 29 di marzo al 2 aprile. Vi segnaliamo alcune località che

rappresentano sicuramente scelte piacevoli per tutta la famiglia.

DELTA DEL PO

Altra meta per una vacanza im-mersa nella natura, è la visita alDelta del Po, con le diramazionidel grande fiume in oasi naturalisuggestive, da attraversare con gi-te in barca ad osservare la ricchez-za di flora e fauna. I bambini si di-vertiranno ad osservare uccelli efiori. Portateli poi a fare un’escur-sione al Bosco della Mesola e visi-tate la città di Comacchio. Se avetetempo, non mancate di visitate labella Ferrara.

LAGO DI GARDA

Il Lago di Garda è una meta per-fetta per una vacanza tra natura,arte, sport e relax. Su di esso siaffacciano splendide cittadine co-me Peschiera del Garda e Sirmio-ne, ricche di storia e monumenti,con mura fortificate e castelli, ter-me, scorci incantevoli sul lago esoprattutto un grande parco di di-vertimenti come Gardaland. Daesplorare anche l’entroterra dellago, fino al Parco del Mincio chearriva a Mantova, mentre la bellaVerona è a pochi chilometri di di-stanza.

MADONNA DI CAMPIGLIO

Per chi ama la neve que-st’anno la gita di Pasqua sipassa sugli sci! con il suocentro storico alla moda,pieno di negozi e locali, Ma-donna di Campiglio è un in-cantevole borgo incastona-to tra le Dolomiti del Brentae le Alpi dell’Adamello, inuno scenario molto pittore-sco in provincia di Trento.

Offre numerose piste da sci, ancora perfettamen-te innevate, fra le quali è d’obbligo ricordare la“mitica” 3Tre. Per la sera non mancano le occa-sioni per il divertimento.

CASTELLI DEL DUCATO DI PARMA E PIACENZA

Ecco una serie di fortezze,rocche e manieri storiciche piaceranno molto aivostri bambini, anche perle storie che nascondonodi cavalieri e fantasmi. Al-cuni formano borghi carat-teristici che offrono strut-ture ricettive, con tutti icomfort, servizi ristorantee anche centri benessere.Il posto ideale dove portarei vostri figli è il Castello diGropparello, in provincia diPiacenza, che organizza

tantissime iniziative per i più piccoli, incluso unitinerario nel Parco delle Fiabe.

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