INDICE Cultura e Turismo RUSSI La morte di Giulio Cesare ... · Zapping 30/07/13 La Voce di Romagna...

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Cultura e Turismo Pubblica Amministrazione Sanità, sociale, servizi per l'infanzia INDICE Russi, una lettura per Giulio Cesare 30/07/13 Il Resto del Carlino Ravenna 2 RUSSI La morte di Giulio Cesare dalla voce di Morganti a San Giacomo 30/07/13 Il Resto del Carlino Ravenna 3 Zapping 30/07/13 La Voce di Romagna Ravenna 4 Russi Nel weekend il 26° Festival del Folklore dei Canterini Romagnoli 30/07/13 La Voce di Romagna Ravenna 5 Il mondo è qui Dal Sudamerica alla Russia. Poi la Bassa 30/07/13 La Voce di Romagna Ravenna 6 Comuni-Entrate: incassi a +742% 30/07/13 Il Sole 24 Ore 7 Le Province sono un osso duro 30/07/13 Italia Oggi 8 Edilizia pubblica, Imu bifronte 30/07/13 Italia Oggi 9 Il governo vedrà i sindaci 30/07/13 Italia Oggi 11 Studenti disabili, costi a carico delle province 30/07/13 Italia Oggi 12 Prepensionati gli esuberi p.a. 30/07/13 Italia Oggi 13 Urgenza nidi, pochi e costosi 30/07/13 Italia Oggi 15 «Resistenze sulle Province, ma è una riforma necessaria» 30/07/13 La Stampa 17 Asp, bilancio ok. Sostegno a 1.500 famiglie 30/07/13 Corriere Romagna Ravenna 18 “Ci sono tutti gli elementi per affermare che l’Asp oggi è un’azienda in salute” 30/07/13 La Voce di Romagna Ravenna 19 Pagina 1 di 19

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Cultura e Turismo

Pubblica Amministrazione

Sanità, sociale, servizi per l'infanzia

INDICE

Russi, una lettura per Giulio Cesare30/07/13 Il Resto del Carlino Ravenna 2

RUSSI La morte di Giulio Cesare dalla voce di Morganti a San Giacomo30/07/13 Il Resto del Carlino Ravenna 3

Zapping30/07/13 La Voce di Romagna Ravenna 4

Russi Nel weekend il 26° Festival del Folklore dei Canterini Romagnoli30/07/13 La Voce di Romagna Ravenna 5

Il mondo è qui Dal Sudamerica alla Russia. Poi la Bassa30/07/13 La Voce di Romagna Ravenna 6

Comuni-Entrate: incassi a +742%30/07/13 Il Sole 24 Ore 7

Le Province sono un osso duro30/07/13 Italia Oggi 8

Edilizia pubblica, Imu bifronte30/07/13 Italia Oggi 9

Il governo vedrà i sindaci30/07/13 Italia Oggi 11

Studenti disabili, costi a carico delle province30/07/13 Italia Oggi 12

Prepensionati gli esuberi p.a.30/07/13 Italia Oggi 13

Urgenza nidi, pochi e costosi30/07/13 Italia Oggi 15

«Resistenze sulle Province, ma è una riforma necessaria»30/07/13 La Stampa 17

Asp, bilancio ok. Sostegno a 1.500 famiglie30/07/13 Corriere Romagna Ravenna 18

“Ci sono tutti gli elementi per affermare che l’Asp oggi è un’azienda in salute”30/07/13 La Voce di Romagna Ravenna 19

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Russi, una Lettura per Giglio Cesare A Palazzo San Giacomo atte 20,30 evento teatrale. Lettura di e con Claudio Morganti su °La morte di Cesare>. Colori, ritmi, pause e silenzi dat famoso testo di Shakespeare

Claudiati ; t cita a R3tazzo San

Giacomo

o

press unE il Resto del Carlino 30/07/2013

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

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il Resto del Carlino

RAVENNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

30/07/2013 pressunE

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RUSSI La morte di adio Cesare dalla voce di Morganti a San Giacomo

LA COMPAGNIA 'Le belle bandiere torna ad animare palazzo San Giacomo, a Russi, con 'La morte di Giulio Cesare', lettura di e con Claudio Morgantl, attore che ass ieme a Rita Frongla terrà da domani un laboratorio di recitazione aperto a tutti. Info; 393 -9535376,

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FOCE Direttore Responsabile: Stefano Andrini

30/07/2013

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pressunE ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO 8• IMOLA

Marinaie umnini aai Augusto Le slorie;»;°2

ZAPPING

Sfilano gli abiti cuciti dalle detenute Ultimo mercoledì per "Russi sotto le stelle 2013", che do-mani ospita "Il filo delle don-ne", sfilata a cura di Linea Ro-sa. Dalle 21,30 in Piazza Farini a Russi sfileranno modelle non professioniste, amiche di Linea Rosa, che indosseranno gli a-biti realizzati dalle detenute del carcere femminile di Forlì partecipanti al Laboratorio di Cucito realizzato dalle volonta-rie dell'Associazione.

Il grande Gatsby tra calici di vino

Per "Cinemadivino", questa sera, all'azienda Sbarzaglia di Villanova di Ravenna, verrà proiettato "Il grande Gatsby". La proiezione, fissata per le 21.30, sarà anticipata da un cortometraggio. Il biglietto è di 12 euro e comprende la vi-sione del film e l'assaggio di 3 vini (Info 3459520012).

I Morrigan's Wake a San Vitale

Venerdì (ore 21.15, ingresso gratuito), sul sagrato di Santa Maria Maggiore ai piedi della Basilica di San Vitale, prende il via la 10' edizione di "Sotto le Stelle di Galla Placidia" col concerto dei Morrigan's Wake - ovvero "Il risveglio di Morri-gan" (nella foto) dedicato alla musica folk irlandese. La dire-zione artistica della rassegna è del flautista ravennate Matteo Salerno.

"Mirar le stelle a San Giacomo" A cura della Pro Loco di Russi torna a "Mirar le stelle a Palaz-zo San Giacomo", cinque sera-te ricche di iniziative. Il ciak il 7 agosto (ore 20,30) con l'inau-gurazione della mostra collet-tiva Artéj, le lettura di poesie di Severino Francisconi e le vi-site guidate al Palazzo.

A Russi la morte di Giulio Cesare

Protagonista delle notti d'esta-te è ancora Palazzo San Giaco-mo, dove questa sera (ore 20.30), la compagnia teatrale de "Le Belle Bandiere" ospi-terà "La morte di Giulio Cesa-re", una lettura di e con Clau-dio Morganti, attore, autore e regista, che insieme a Rita Frongia, attrice e drammatur-ga, terrà poi il laboratorio di recitazione "L'attore e la sua o-pera" (da domani al 2 agosto alla sala Nomadea di Russi).

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30/07/2013

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press LinE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

Russi Nel weekend il 26° Festival del Folklore dei Canterini Romagnoli

D opo aver raggiunto lo scorso anno il traguardo d'argento dei 25 anni, prosegue con il 26° Festival del Folklore, il cammino dei Canterini Romagnoli Città di Russi, soste-nuti dal Comune di Russi, verso il nuovo traguardo do-

rato. Nonostante le difficoltà organizzative sempre maggiori (anche questa edizione è resa possibile dà supporto di tantissimi volon-tari), sabato e domenica prossimi, dalle ore 21, canti, colori, melodie ed esibizioni di ballerini provenienti da ogni parte del mondo, in-canteranno le migliaia di persone che anche quest'anno giunge-ranno in piazza Farini a Russi per il famoso Festival internazionale. I gruppi provengono dalla città di Noovsibirsk (Russia siberiana) col gruppo Folk Dance Metelista, dalla città di El Alcazar (Argentina) con i Ballet Raices Nuevas, dalla città di Lucinico (provincia di Go-rizia) con i Damerini di Lucinico ed infine da San Marco di Ravenna con i ballerini "Alla Casadei" che si esibiranno assieme ai Canterini Romagnoli Città di Russi. I gruppi ospiti (composti in media da una trentina di persone ciascuno) pernotteranno, quest'anno per la pri-ma volta, all'hotel Morelli, da dove partiranno, domenica alle 10.30, per la sfilata per le vie del centro con arrivo davanti à Municipio.

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RAVEN.

In basso i cuori: lapoesiaNista dagiù

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30/07/2013

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press LinE DI ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

FESTIVAL DEL FOLKLORE A MASSA LOMBARDA

RAII~mse • a

Il mondo è qui Dal Sudamerica alla Russia. Poi la Bassa Il ricco calendario di Massa Estate, il cartel-lone degli eventi vacanzieri da vivere in città, prosegue questa sera in piazza Mat-teotti con l'atteso appuntamento del Festi-val Internazionale del Folklore. Il Festival, giunto quest'anno alla sua 26esima edizio-ne, propone tra l'altro la rassegna di danza folcloristica organizzata dal Gruppo Canteri-ni e Danzerini Romagnoli "Turibio Baruzzi" di Imola nelle piazze del Circondario imole-se. L'appuntamento massese, in programma alle 21, è svolto in collaborazione con l'as-sessorato alla Cultura del Comune di Massa Lombarda e vedrà esibirsi sul palco centrale

allestito in piazza Matteotti i colorati gruppi "Raices Nuevas" di EI Alcàzar (Argentina), "Danzas Folcloricas Ecuatorianas U.T.N." di (barra (Ecuador), "Troy O'Herlihy Irish Dance Group di Cork" (Irlanda) e il "Folk Dance Ensemble Metelitsa" di Novosibirski (Rus-sia). Lo spettacolo è a ingresso libero. Il Festival del Folklore prosegue con altri ap-puntamenti in Romagna. Sabato e domeni-ca, tappa clou a Russi. Sabato, a partire dal-le 21, canti, colori, melodie ed esibizioni da ogni parte del mondo in piazza Farini. Do-menica dalle 10.30, tradizionale sfilata per le vie del centro.

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30/07/2013

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pressunE

S°Ierld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

‘.ecupero su •errItmle, I risultati della sinergia

Comuni-Entrate: incassi a +742% Gianni Trovati MILANO

Dopo anni da «promessa», la partecipazione dei Comuni al-la lotta all'evasione fiscale co-mincia a dare i primi segni con-creti. Giusto ieri i sindaci hanno ricevuto i «premi» collegati al nero scovato grazie al loro aiu-to, e in molti casi la sorpresa è stata piacevole. Ne12012, a quan-to risulta al Sole 24 Ore, gli incas-si ottenuti con le segnalazioni dei sindaci, e quindi i premi gira-ti ai municipi, sono stati di 25,7 milioni di euro. Una somma an-cora leggera, in valore assoluto, che rappresenta però un aumen-to del 742% rispetto ai poco più di 3 milioni incassati nel 2on: l'at-tivazione dei sindaci nella lotta al sommerso è scattata nel 2009, ma le riscossioni dell'an-no scorso valgono da sole cin-que volte tanto rispetto alla som-

LA MAMILTA In un anno cresce il volume dei premi Scende il peso dell'Emilia perché aumenta l'attività nelle altre Regioni

ma dei valori messi in gioco nei primi tre anni dell'esperimento.

Dopo un lungo rodaggio, fat-to prima di informazione per superare le perplessità delle amministrazioni e poi di forma-zione per consentire ai funzio-nari locali di lavorare davvero con l'agenzia delle Entrate, l'an-ti-evasione dei Comuni pare in-somma trasformarsi in un mec-canismo concreto, che a qual-che Comune comincia a dare soddisfazioni concrete in termi-ni di bilancio. Un altro segnale in questo senso è dato dal peso dei Comuni dell'Emilia Roma-gna, che rimangono protagoni-sti assoluti della scena ma non ne sono più gli unici occupanti: oggi poco più del 50% dei pre-

mi finisce ai sindaci emiliano-romagnoli, che negli anni scor-si ne raccoglievano la quasi to-talità, a riprova del fatto che l'impegno dei Comuni contro l'evasione fiscale si è allargato ben oltre i confini di quella che nei primi anni è sembrata la sua unica «sede naturale».

Ad alimentare questa evolu-zione è prima di tutto l'effettivo ingresso in campo delle grandi città, a partire da Milano: due settimane fa il capoluogo lom-bardo ha rinnovato l'alleanza con agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza e ha presen-tato la progressione geometrica delle segnalazioni elaborate da-gli uffici di Palazzo Marino, dal-le 19 del 2009 alle 1.134 nel 2012.

Solo il 31% di queste segnalazio-ni si è trasformata in effettivi ac-certamenti, che comunque po-trebbero portare al Comune M milioni di euro. I casi segnalati hanno superato quota mille an-che a Torino, ma qualcosa si muove anche a Sud come mo-strano per esempio le 818 segna-lazioni prodotte l'anno scorso a Reggio Calabria, che ha aperto questo filone nel maggio 2012 e ha dimensioni demografiche ov-viamente molto più ridotte ri-spetto ai grandi capoluoghi.

Il tema, ora, è quello di affina-re ulteriormente le segnalazio-ni dei Comuni, che solo quan-do sono «qualificate» (cioè non hanno bisogno di ulteriori verifiche per far ipotizzare l'evasione) si trasformano in accertamenti.

Sul piano normativo, inve-ce, occorre prendere una deci-sione definitiva sugli incentivi ai sindaci, ancora legato al ca-rattere transitorio di molte re-gole del federalismo fiscale: con le norme attuali, ai Comu-ni andrà il 100% del maggior ri-scosso fino al 2014, mentre dal 2015 il premio tornerebbe a di-mezzarsi al 50%.

gianni trovatielsole24ore com

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Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

30/07/2013

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Le resistenze alla loro abolizione (o anche al loro ridimensionamento) restano tante e forti

Le Province sono un osso duro Il ddl costituzionale non è stato ancora depositato alle Camere

DI MARCO BERTONCINI

Quando si parla di sop-primere le province, lo scetticismo è sempre d'obbligo, per un'ab-

bondante dote di motivi. Quindi, non sollecita peculia-ri entusiasmi neppure il fatto che il Consiglio dei ministri abbia approvato uno schema di disegno di legge, che dovrà passare all'esame dell'onni-potente conferenza unificata Stato-Regioni-autonomie lo-cali, ormai snodo del potere nazionale più di tante altre istituzioni. Già questo primo passaggio rallenterà e osta-colerà la riforma. Non risulta ancora depositato alle Came-re nemmeno il disegno di leg-ge costituzionale, già passato la prima volta al vaglio del governo, destinato a soppri-mere la citazione medesima delle province nella Carta. Va infatti chiarito che queste più recenti norme sono transito-rie, concepite in attesa che ar-rivi la riforma costituzionale e volte soprattutto a paraliz-zare il tentativo, già in atto, di giungere presto al rinnovo dei presidenti e dei consigli pro-vinciali attraverso il norma-le meccanismo elettorale, che non si è riusciti a sopprimere a causa dell'intervento della Corte costituzionale.

Dunque, la prudenza s'im-pone, anche perché le recenti esperienze in tema di pro-vince (da accorpare, prima ancora che da sopprimere) invitano a dubbi, incertezze, attese. Di certo, c'è una dif-fusa e popolare richiesta di far fuori l'ente intermedio, con esteso appoggio media-tico. Sono rari, in effetti, gli interventi sui mezzi d'infor-mazione che sostengano le province, mentre molti, vi-ceversa, chiedono di andare oltre con i tagli. La neces-sità di semplificare gli enti pubblici non si appaga con la scomparsa delle provin-ce. Tuttavia, si sa bene che è un'impresa impossibile arrivare a un ridimensio-namento netto del numero dei Comuni (il Consiglio dei ministri parla di fusione e unione di Comuni, ma le so-luzioni saranno largamente limitate e lontane dalla so-luzione ottima), per tacere dell'accorpamento di regio-ni, e senza soffermarsi sulla persistenza di una miriade di altri enti intermedi. Non ci può riuscire perfino una maggioranza estesa come quella odierna.

È quindi giocoforza accon-tentarsi di quel che passa il convento. La partita è sol-tanto all'inizio. Bisogna aver

ben presente il peso, tutt'al-tro che trascurabile, che già hanno esercitato (e ancor più potranno esercitare) i diretti intaccati dal ridimensiona-

mento prima, dall'abolizione poi, delle province: i politici locali e i dipendenti. I primi possono contare su robu-ste presenze parlamentari.

I secondi possono influire, attraverso i sindacati, ma non solo, sull'intera classe politica. °Riproduzione riservata—.

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Le F'iNoNitìee sono un osso duro

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t QINUTIOUNO ECIIMI1LII:0.1:1111.11MICII 11: POUTICO 9

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30/07/2013

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Dal Tar Liguria la prima sentenza sulla querelle che da anni coinvolge Erp e Iacp

Edilizia pubblica, Imu bifronte Niente aliquota agevolata, ma si applica la detrazione

DI ILARIA ACCARDI

Agli immobili posseduti dagli istituti di edilizia residenziale pubblica (Erp) non si applica

l'aliquota Imu per l'abitazione principale, ma l'aliquota deli-berata dal comune e la detra-zione di 200 euro. È questo, in sintesi, il principio stabilito dal Tar Liguria nella sentenza n. 992 del 3 luglio 2013, che per la prima volta in materia di Imu ha affrontato una proble-matica assai scottante sulla quale non sono mai placate le polemiche da parte degli enti interessati.

I giudici liguri hanno respin-to un ricorso presentato da un istituto di edilizia residenziale pubblica (Erp), il quale ha ec-cepito che gli immobili da esso posseduti erano stati assog-gettati dal comune all'aliquo-ta dell' 1,06% e non a quella per abitazione principale che ritenevano, invece, applicabile in base alle norme che discipli-nano l'Imu.

Quest'ultima affermazione è stata nettamente confutata,

sulla base del semplice dato testuale dell'art. 13, comma 10, del dl 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, nel qua-le viene stabilito che alle uni-tà immobiliari di cui all'art. 8, comma 4, del dlgs. 30 dicembre 1992, n. 504 (e cioè alle unità immobiliari, appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adi-bite ad abitazione prin-cipale dei soci assegna-tari, nonché agli alloggi regolarmente assegnati dagli istituti autonomi per le case popolari) si applica la detrazione pari a euro 200 stabilita per l'unità immobiliare adibita ad abitazione principale del soggetto passi-vo e per le relative pertinenze. La norma è sin troppo chiara nel precisare che trova applica-zione la sola detrazione e non l'aliquota stabilita per l'abita-zione principale.

I giudici non hanno manca-to, poi, di rilevare che nel caso di specie i numerosi immobili sono tutti accatastati per im-

porti non elevati, e pertanto il riconoscimento della detra-zione riduce notevolmente il carico tributario del soggetto passivo del tributo.

Un altro aspetto sul quale si è soffermata la sentenza è quella della misura dell'aliquo-ta che il comune ha fissato allo 1,06%, aumentando dello 0,3%

la misura base dello 0,76% pre-vista dall'art. 13, comma 6, del dl n. 201, del 2011. Il ricorren-te ha lamentato che tale scelta era in aperto in contrasto con le linee guida del ministero dell'economia e delle finanze, che avrebbero prefigurato l'op-portunità di un trattamento di favore per gli immobili di proprietà degli enti gestori del

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Fdilizia pubblica. Imu bifronte

il goccio° S'udenti dL.oLdi, roxii i.vdrà i sindaci e carico delle province

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t QINUTIOUNO ECIINUSLICO.1:111.11MICII C ft/1.FM» 9

pressunE

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

30/07/2013

Periodicità: Quotidiano

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patrimonio di Erp, consentito dal comma 9 dell'art. 13 del dl n. 201 del 2011, che prevedere una riduzione dell'aliquota di base fino allo 0,4% nel caso di immobili posseduti dai sogget-ti passivi dell'Ires, tra i quali rientra l'ente ricorrente.

Anche in questo caso, però, la risposta dei giudici è stata de-cisamente negativa, in quanto «le norme interne del ministero non possono vincolare un'am-ministrazione comunale», che tra l'altro, è meramente facol-tizzata a esercitare tale opzio-ne, che nel caso di specie non ha ritenuto, invece, coerente con il proprio sistema di ali-quote che, a detta dei giudici, appare congruo, giacché l'ap-plicazione delle aliquote mas-sime risulta controbilanciata dalla possibilità ammessa dal regolamento comunale di de-trarre quanto ogni titolare di prima casa di abitazione può portare a scomputo dell'ob-bligazione che gli deriva. Un ultimo punto oggetto di grava-me ha riguardato la violazione delle norme sul procedimento amministrativo, in quanto la

delibera impugnata è priva di un'adeguata motivazione

La risposta è stata perfet-tamente in linea con quanto stabilito dalla giurisprudenza formatasi durante il vigore dell'Ici e cioè che l'art. 13 del-la legge 7 agosto 1990, n. 241, non impone l'osservanza delle norme denunciate per l'adozio-ne di provvedimenti generali di carattere normativo, come sono quelli oggetto di impu-gnativa.

Nessuno spazio, infine, è stato lasciato alle censure di incostituzionalità delle norme del comune, che non avrebbe fatto buon governo della pos-sibilità concessagli dalla legge di graduare l'imposizione su-gli immobili, né all'ipotetica necessità, evocata dalla ri-corrente, di applicare le nor-me dell'Ici nei casi in cui non siano chiare le disposizioni di riferimento dettate per l'Imu, in ragione della derivazione dell'Imu dall'Ici. Il Tar ha ri-tenuto, invece, che la normati-va dell'Imu è «organica e non bisognosa di integrazioni».

—o Riproduzione riservata-.

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Fdilizia pubblica. Imu bifronte

il goccio° S'udenti dL.oLdi, roxii i.vdrà i sindaci e carico delle province

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t OPOTIOLINO ECIINOSOCO. CIL IIIIIHOD C POLITICO 9

- Edilizia pubblica, Imu birronte

Sniderai dirabili. cosa a carico delle province

s

pressunE

Direttore Responsabile: Pierluigi Magnaschi

30/07/2013

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Al centro i nodi di finanza locale

Il governo vedrà i sindaci

Sarà convocato a breve l'incontro tra la pre-sidenza del consiglio dei ministri e l'Anci,

chiesto dal sindaco di Torino e presidente Piero Fassino, con una lettera inviata ad Enrico Letta e ai ministri dell'econo-mia, Fabrizio Saccomanni e degli affari regionali, Gra-ziano Delrio. L'annuncio è arrivato ieri dallo stesso Delrio secondo cui «le buone ragioni dei sindaci vanno cer-tamente ascoltate». Il grido di dolore dei sindaci si è levato da palazzo Marino, sede del comune di Milano dove Piero Fassino ha incontrato i primi cittadini lombardi per fare il punto sulle riforme costituzio-nali in cantiere ma soprattut-to sulle emergenze in materia di finanza locale che rendono molto complicata la chiusura dei bilanci dei comuni fissata al 30 settembre.

Fassino ha definito «impro-ponibili e insostenibili» i 700 milioni di euro di nuovi tagli ai trasferimenti ipotizzati dal governo per compensare il minore introito Imu da parte dello stato. «Da 12 anni», ha ricordato, «vediamo ridotte co-stantemente le risorse. Fino ad oggi, facendo miracoli, siamo riusciti a garantire l'erogazio-ne dei servizi, ma siamo arri-

vati a un punto limite». «Bisogna rendersi conto del

fatto che i comuni non sono delle centrali di spesa paras-sitaria, ma degli erogatori di servizi essenziali per i cittadi-ni», ha lamentato il presidente dell'Anci. «Ci aspettiamo un atteggiamento responsabile dal governo anche perché non siamo dei commissari prefetti-zi, ma degli eletti che devono rispondere ai propri elettori».

A Fassino hanno fatto eco i due «padroni di casa» che promettono «azioni eclatanti» in caso di inerzia da parte del governo. «Siamo giunti a un punto di non ritorno», ha di-chiarato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, «il nostro è l'ennesimo e forse ultimo ap-pello al governo». «Siamo tor-nati a un neocentralismo che ci sta affossando», ha osserva-to Attilio Fontana, sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia. «Se continuiamo a essere troppo buoni rischiamo di far la figura degli ingenui». Fontana non ha risparmia-to critiche al governo Letta colpevole, a suo dire, di aver assunto «un atteggiamento di traccheggiamento su problemi che saranno difficili da risolve-re se non si interviene nel bre-vissimo tempo». o Riproduzlone nseruata—.

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t az 9 ECIINUSLIED.1:111.1111111C.11 11: POUTICO

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30/07/2013

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Il Cds risolve una complessa questione interpretativa

Studenti disabili, costi a carico delle province

DI BEATRICE MIGLIORINI

Spetta alla province il compito di garanti-re l'assistenza personale a uno studente disabile. Rientra, infatti, nei servizi di supporto organizzativo per gli alunni

con handicap o in situazione di svantaggio. La quantificazione delle ore di assistenza, inoltre, non deve essere fissa e immutabile, ma deve seguire il profilo dinamico del disabile, punto di partenza per la stesura del piano educativo individualizzato. Compito dell'amministrazio-ne provinciale è, quindi, non quello di super vedere all'adempimento del servizio da parte dei comuni, ma di adempiervi in modo effettivo. Questo è quanto stabilito dal Consiglio di stato con la sentenza n.3950/2013, depositata il 25 luglio 2013.

Il caso. La vicenda nasce dal ricorso presen-tato dall'amministrazione provinciale di Milano contro la precedenza sentenza del Tar Lombar-dia, con la quale la provincia era stata condan-nata a fornire per 10 ore a settimana, il servizio di assistenza personale ad un minore disabile sia durante l'orario scolastico, sia extrascolastico. A far nascere il caso, l'errata interpretazione da parte della provincia dell'art. 139 del dlgs 112/1998 recante norme per il Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello stato alle regioni e agli enti locali. L'amministrazione del capoluogo lombardo riteneva, infatti, che proprio alla luce di quanto stabilito all'art.139, primo comma, let. c, i servizi di supporto organizzativo spettanti alle province, dovessero consistere nel mettere materialmente a disposizione solo i ser-vizi logistici, consistendo la restante parte degli oneri, nella mera supervisione della fornitura dei servizi assistenziali da parte dei comuni.

In quest'ottica, quindi, alla provincia sareb-

be spettato in concreto il compito di mettere a disposizione del soggetto disabile il servizio di trasporto da scuola a casa, ma non il garantire l'assistenza personale al soggetto sia in orario scolastico, sia in orario extrascolastico. Il ser-vizio in questione lo avrebbe dovuto fornire il comune parallelamente all'insegnate di soste-gno. L'amministrazione milanese lamentava poi il fatto che il Tar, in primo grado, avesse anche stabilito che la quantità di ore di assistenza da fornire (10 la settimana), ignorando quanto stabilito dal Piano educativo individualizzato che, per sua natura, è costruito sulla base delle necessità del soggetto disabile.

La sentenza. Una bocciatura totale quella arrivata dai giudici di palazzo Spada. Il Consi-glio di stato ha, infatti, respinto tutte le argo-mentazioni della provincia di Milano condan-nandola, inoltre, a 4 mila euro di risarcimento danni nei confronti della famiglia del minore disabile. Per il Consiglio di stato, alla base della condanna «una inammissibile interpretazione abrogans dell'art. 139 del dlgs 112/1998 da par-te dell'amministrazione lombarda». Partendo dal presupposto che ai soggetti disabili devono essere garantite quelle misure per dare effet-tività e concretezza al diritto all'istruzione e all'integrazione, risulta evidente, per i giudici di palazzo Spada che «l'assistenza personale in favore di uno studente frequentante un istituto di istruzione secondaria superiore integra, per sua stessa natura, la fattispecie del servizio di supporto organizzativo del servizio di istruzio-ne per gli alunni con handicap o in situazione di svantaggio. Non è, quindi, ammissibile che questo tipo di supporto possa consistere solo nel super vedere l'adempimento di questo onere da parte del comune».

—o Riproduzione nseructta—.

Pagina 28 - Edilizia pubblica, Iniu birronte

❑ governo vedrà i siede,.

Studenti &subiti, costi o corico delle province

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Una circolare della funzione pubblica sui requisiti previsti dal dl sulla spending review

Prepensionati gli esuberi p.a. Ai dipendenti in eccesso si applicano le regole ante Fornero

_M_ DI DANIELE C1RIOLI

por te spalancate alla pensione per i sopran-numerari delle p.a. Se ci sono volontari, bene.

Altrimenti sarà la p.a. a met-tere a riposo i dipendenti in esubero, licenziando quelli con più anni di contributi e che, in base alle regole previgenti alla riforma Fornero, ottengono la pensione entro il 31 dicembre 2014 (vecchia finestra inclu-sa). Lo stabilisce la circolare n. 3 emessa ieri dalla funzione pubblica in accordo con i mi-nisteri del lavoro e dell'econo-mia e con l'Inps. La circolare detta istruzioni al prepensio-namento degli esuberi delle pubbliche amministrazioni in applicazione della spending review (dl n. 95/2012).

Spending review. Il dl n. 95/2012 sulla spending review, nel prevedere una riduzione degli organici delle p.a (alme-no il 20% per i dirigenti e 10% negli altri casi), ha stabilito che, relativamente al persona-le risultante in esubero, possa-no applicarsi i vecchi requisiti

di età e contribuzione per la pensione, ossia quelli in vigo-re prima della riforma Forne-ro, a quei soggetti ai quali la «decorrenza» della pensione si venga così a fissare entro il 31 dicembre 2014. Nello scorso mese di gennaio sono arrivati i decreti sulla riduzione degli organici per nove ministeri, 21 enti di ricerca, 20 enti pubblici non economici, Inps, Enac e 24 enti parco nazionali. Adesso le singole p.a., in attuazione di tali provvedimenti, devono predisporre i piani delle ces-sazioni di personale fino al 31 dicembre 2014.

I pensionamenti in dero-ga. La circolare di ieri, in se-guito alla direttiva n. 10/2012, spiega i criteri che le p.a. de-vono seguire per individuare il personale destinatario del pensionamento. L'applicazione della norma, spiega la circo-lare, può comportare o l'esodo volontario, in caso di dimissio-ni del dipendente, o la risolu-zione unilaterale del rapporto di lavoro (ossia il licenziamen-to) da parte dell'amministra-zione. In questo secondo caso,

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I requisiti per il 2013 Pensione vecchiaia: fondi esclusivi (ex lnpdap: Cpdel, Cps, Cpi, Cpug, Cpds, ecc.)

• Età 65 anni e 3 mesi; contributi 20 anni (*)

Pensione vecchiaia: fondi sostitutivi (volo, trasporto, elettrici, telefonici, dazio)

• Età 65 anni e 3 mesi (donne: 60 anni e 3 mesi); contributi 20 anni (*)

Pensione anzianità

• Solo contributi: 40 anni, qualunque età;

• Quota 97,3 = età minima: 61 anni e 3 mesi; contributi: almeno 35 anni

09 È applicabile la deroga dei 15 anni (dlgs n. 503/1992)

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a cui la p.a. dovrà ricorrere in caso di insufficienza delle do-mande di pensionamento vo-lontario, andrà seguito il cri-terio della maggior anzianità contributiva: chi ha più anni maturati di contributi verrà, dunque, licenziato prima. Per questo tipo di licenziamento, aggiunge la circolare, non c'è necessità di motivazione e va

riconosciuto un preavviso di sei mesi. In presenza di più soggetti destinatari del licen-ziamento la p.a. dovrà seguire il criterio del minor pregiudi-zio dal punto di vista pensio-nistico per gli interessati. Per i casi di dubbio circa l'anziani-tà contributiva posseduta dai dipendenti, le p.a. potranno rivolgersi all'Inps (o altri enti

previdenziali). Attenzione alla «fine-

stra». Trattandosi di requi-siti previgenti alla riforma Fornero, precisa più volte la circolare, dovrà tenersi conto anche della vecchia finestra. Di conseguenza, nella scelta del personale da licenziare si dovrà considerare che entro il 31 dicembre 2014 il lavoratore deve maturare, non solo il di-ritto, ma anche la decorrenza della pensione.

I requisiti Infine, la circo-lare riepiloga i requisiti per la pensione applicabili agli esuberi (si veda tabella). Tra l'altro, ricorda che fino al 2015 la riforma Fornero ha previ-sto la possibilità, alle donne, di andare in pensione con un'an-zianità contributiva di almeno 35 anni e un'età di almeno 57 anni, a condizione di optare per il calcolo della pensione con il sistema contributivo. Precisa che tale facoltà può essere invocata dalla lavora-trice in esubero dimissionaria, ma non può essere invece ap-plicata dalla p.a.. °Riproduzione riservata—.

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Istat: le famiglie pagano il 18,8% delle spese. La crisi colpisce i servizi integrativi

Urgenza nidi, pochi e costosi Con il privato convenzionato i comuni risparmiano

Sezioni primavera, Sud al primo posto Sei bimbi su 100 sono iscritti agli asilo nido frequentano le sezioni primavera, istituite nel 2007: 12.500 bimbi tra i 24 e i 36 mesi, soprattutto al Sud, rileva il rapporto Istat. In Molise sono il 73% degli utenti dei nidi, in Calabria il 22%, Basilica-

ta il 17% e Pu- glia il 15%. Uni- ca eccezione il Veneto con il 19%. La spesa

media per utente delle primavera è 6.179 euro, non molto inferiore alla spesa per i nidi veri e propri. «In questo caso - pre-cisa l'Istat - non sono distinte le spese secondo il tipo di gestione del servizio, ovvero sono comprese sia la strutture comunali sia i trasferimenti ad altri enti per integrazioni alle rette e per contributi alle strutture private».

Emanuela Mieueei O Riproduzione rìseruata—.

DI EMANUELA MICUCCI

L■ anno nero dei nidi è , stato il 2011/2012.

Per la prima volta dal 2004 in calo il numero

dei bambini che frequentano un asilo nido comunale: -0,04%. Drastica la contrazione della crescita di spesa degli enti: +1,5% nel 2011 ri-spetto al 2010. Mentre cresce la percentua-le pagata dal-le famiglie: +0,4%. Sta-bile la quota di domanda soddisfatta rispetto al potenzia-le bacino di utenza dei bimbi. Ombre evidenziate dall'Istat nel report per l'anno scolastico 2011/12 sul l' «Offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia» (www.istaLit) per i 201.585 i bambini tra 0 e 2 anni di età, il 13,5%, iscritti in 155.404 nelle strutture comunali e in 46.161 nei nidi convenzionati

o sovvenzionati. Eppure, emer-gono anche luci nel confronto tra il 2004 e il 2011: +46,4% la spesa corrente dei comuni per i nidi, al netto della comparte-cipazione pagata dalle famiglie; +37,9% il numero dei bambini iscritti, pari a oltre 55mila pic-coli alunni; +2,8% le domande soddisfatte, da 9% del 20013/04 al 111,8% del 2011/12. La con-trazione di iscritti nell'ultimo

anno analizzato, il 2011/12, ha colpito i servizi integrativi, scesi dal 2,4% del 2004 aff'1,6% del 2011/12. Soprattutto al Sud, che aumenta lo svantaggio per spesa, utenti e strutture. «Nel Mezzogiorno - spiega l'Istat - risiede il 34,5% della popola-zione tra O e 2 anni, una quota per di più tendenzialmente in aumento, ma si concentra appe-na il 12,6% degli utenti, valore in diminuzione». Le differenze territoriali sono enormi: si pas-sa dal 2,5% della Calabria al 26,5% dell'Emilia Romagna. Sono il 55,1% i comuni che

garantiscono un'offerta di asili nido o servizi integrativi per la prima infanzia, che rappre-senta circa il 18% delle risorse dedicate al welfare locale e il 45% della spesa rivolta all'area utenza 'famiglia e minori'. Nel 2011, la spesa per i nidi è di cir-ca 1 miliardo e 534 milioni di euro: il 18,8% è rappresentato dalle quote pagate dalle fami-glie, quindi, quella a carico dei comuni è di circa 1 miliardo e 245 milioni di euro. In media, per ogni bimbo i comuni spen-dono 6.179 euro, le famiglie 1.434, per un totale di 7.616

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Urgenti nid i, pochi

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pressunE

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30/07/2013

Periodicità: Quotidiano

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Diffusione: 78.822

euro impegnati per alunno nel 2011. Decisamente inferiore la spesa media per bambino iscrit-to a nidi privati, convenzionati o sovvenzionati del settore pub-blico: nelle strutture comunali ciascuno dei circa 155mila allie-vi costa 9.035 euro all'anno, di cui 7.325 ai comuni e 1.709 alle famiglie; mentre rette e contri-buti versati dai comuni a favore delle strutture private per cia-scuno dei circa 46mila bambini che le frequenta è di 2.314 euro l'anno. Anche in questo caso con differenze territoriali: nel 2011 la spesa media per i nidi comu-nali nel Lazio è di 13.808 euro a bimbo contro i 3.429 euro della Calabria, dove però le famiglie spendono solo 517 euro, il va-lore regionale più basso, contro i 2.816 euro spesi dai genitori in Valle d'Aosta, il più alto. Del resto, le capacità di spesa dei comuni sono fortemente condi-zionate dai vincoli posti dal pat-to di stabilità. Così, calano gli iscritti ai nidi pubblici: -2.339 bambini. E aumentano di 2.264 gli allievi che beneficiano di in-tegrazioni alle rette. °Riproduzione r iservata-

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iente acconto sulle regole ilPdrinviala Direzione

30/07/2013 press unE LA STAMPA Direttore Responsabile: Mario Calabresi

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: 350.297

Diffusione: 253.971

IL MINISTRO DELRIO

«Resistenze sulle Province, ma è una riforma necessaria»

aera «Sto sentendo certa-mente delle resistenze sul-l'abolizione delle Province, nonostante questo governo abbia ricevuto la fiducia su questo punto». Lo ha detto il ministro per gli Affari re-

gionali Graziano Delrio su Radio Uno. «Alcune sono esistenze legittime perché

si tratta di un cambiamento rilevante. Ma è un cambia-mento necessario. È impor-tante per la crescita».

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.5i\ \ • 30/07/2013

orriere Periodicità: Quotidiano

di Ravenna Faenza-Lupo e Imola Tiratura: n.d.

Direttore responsabile: Pietro Caricato

Diffusione: n.d.

pressunE

Asp, bilancio ok. Sostegno a 1.500 famiglie L'azienda ha speso oltre 250mila euro per contributi affitti ed emergenza abitativa

RAVENNA. Il bilancio consun-tivo 2012 dell'Asp di Ravenna, Cervia e Russi si chiude con un utile di 6.522 euro e con una spe-sa corrente che si attesta a 34 mi-lioni e 382mi1a euro. «Un risul-tato non da poco e per nulla scontato — commenta Susanna Tassinari, presidente dell'A-zienda — che giunge in un perio-do di estrema fragilità sociale. Agli utenti storici si sono infatti aggiunte numerose persone e nuclei familiari che con la reces-

sione sono entrati in profonda difficoltà. Nel corso dell'anno siamo riusciti a dare sostegno a oltre 1.500 famiglie. I disagi sono tantissimi, vanno dai pagamen-ti delle bollette e dell'affitto, alla grande emergenza degli sfratti. Tantissime persone hanno per-so il lavoro e arrancano. Noi stiamo facendo di tutto affinchè si riesca a uscire dal momento nero».

La Tassinari definisce l'Asp un'azienda sana: «Il risultato del

2012 conferma il trend di solidità e affidabilità che l'Asp ha saputo costruirsi in questi anni». Dall'azienda fanno sapere che a fronte di una riduzione delle ri-sorse finanziare, l'Asp ha dato seguito alla razionalizzazione della spesa: «Dal 2010 ad oggi so-no nove gli amministrativi che non sono stati sostituiti. Con una riorganizzazione degli spazi si è poi ottenuta una riduzione degli affitti passivi. I dati economici indicano un consolidamento dei

volumi delle prestazioni erogate nell'ambito dei minori e della non autosufficienza, mentre si registra un incremento della spesa di circa 250.000 euro per la promozione e integrazione so-ciale che vede costi complessivi per 1.500.000 euro suddivisi fra sussidi straordinari (315.000 eu-ro), tirocini lavorativi (51.000), integrazioni rette adulti svan-taggiati in strutture (330.000), contributo affitti ed emergenza abitativa (256.000), dormitorio

Re dei Girgenti e San Rocco (110.000) e altre voci minori».

L'Asp è stata anche destinataria di un grande atto di generosità. La professoressa Pasini ha lasciato in eredità all'azienda una villetta in via Gradisca e un significativo portfolio di titoli e depositi banca-ri. «Grazie al patrimonio in titoli e depositi avvieremo un importan-te progetto rivolto agli anziani. Sull'altro fronte, la decisione sul futuro della villetta andrà presa di concerto col sindaco».. (ro.art.)

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FOCE Direttore Responsabile: Stefano Andrini

30/07/2013

Periodicità: Quotidiano

Tiratura: n.d.

Diffusione: n.d.

press LinE ROMAGNA RAVENNA FAENZA LUGO & IMOLA

IN COMUNE La presidente Tassinari illustra il bilancio 2012: "I conti tornano"

"Ci sono tutti gli elementi per affermare che l'Asp oggi è un'azienda in salute"

stato presentato nelle commissioni consiliari bi-lancio e politiche sociali in seduta congiunta, il bilan-

cio consuntivo 2012 dell'Asp di Ravenna Cervia e Russi: "Ci sono tutti gli elemen-ti per poter affermare con soddisfazione che, grazie anche all'impegno di tutti gli uffici, l'Asp è un'azienda sana, che è riu-scita a fronteggiare con positività tutta la complessità sociale che stiamo viven-do ed è pronta ad affrontare le sfide fu-ture che coinvolgeranno il welfare", ha detto Susanna Tassinari, presidente dell'Asp, illustrando il consuntivo.

"Se l'obiettivo primario della mission aziendale - ha proseguito Tassinari -cioè l'erogazione dei servizi alla persona con qualità e continuità di interventi, è stato raggiunto in termini positivi, non da meno lo è stato in termini di perfor-mance economiche, patrimoniali e fi-nanziarie. Anche l'esercizio 2012 (il ter-zo dopo il conferimento all'ASP dei ser-vizi gestiti dall'ex Consorzio da parte dei Comuni soci) si chiude infatti positiva-

mente". Poi, nel dettaglio, le cifre: "Il consuntivo - ha spiegato la Tassinari -presenta un utile di 6.522 euro su una spesa corrente di 34.382.455 euro. Dun-que, un bilancio in pareggio, come pre-vede lo statuto. Un risultato che confer-ma il trend di solidità che l'Asp ha sa-puto costruirsi in questi anni. Un risul-tato non scontato, dato il contesto di in-certezza sia normativa che di program-mazione. Alle risorse finanziarie in ri-duzione l'Azienda ha contrapposto una serie di razionalizzazioni della spesa, partendo dalla non sostituzione dei pensionamenti di profilo amministra-tivo. Dal 2010 infatti sono 9 gli ammini-strativi che non sono stati sostituiti. I-noltre, attraverso una riorganizzazione degli spazi, è stata possibile una ridu-zione degli affitti passivi, si è lavorato su una rigorosa politica delle entrate e sul consolidamento della rete di collabora-zione con tutti i soggetti del volontariato e dell'associazionismo,come ambito privilegiato di gestione di nuovi servizi. Un esempio per tutti 'Il piano freddo'

che ha potuto avvalersi di risorse ag-giuntive grazie ad associazioni e comi-tati cittadini. I dati economici indicano un sostanziale consolidamento dei vo-lumi delle prestazioni erogate nell'am-bito dei minori e della non auto suffi-cienza, mentre si registra un incremen-to della spesa di circa 250.000 euro nell'ambito della promozione ed inte-grazione sociale che vede costi com-plessivi per 1.500.000 euro suddivisi fra sussidi straordinari (315.000 euro), tiro-cini lavorativi (51.000 euro), integrazioni rette adulti svantaggiati in strutture (330.000), contributo affitti ed emergen-za abitativa (256.000 euro), dormitorio Re dei Girgenti e San Rocco (110.000 eu-ro) ed altre voci minori. Dal punto di vi-sta patrimoniale - ha concluso la Tas-sinari - l'Azienda ha incrementato la sua dotazione anche grazie ad uno straor-dinario atto di generosità da parte della professoressa Pasini che ha lasciato in eredità ad ASP, oltre alla villetta di via Gradisca, un significativo portfolio di ti-toli e depositi bancari".

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