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  • 8/18/2019 Nichilisti russi

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    EUROP ORIENT LIS

    2 (1 9 8 3 )

    S T E P N J A K -K R A V C I N S K IJ : D A L A

    RUSSIA

    SOTTE RRANE A

    A

    PODPOL NAJA R OS S IJA

    C G DE MICHELIS

    I profili e bozzetti rivoluzionarj dal

     

    vero (co me recitava il sottotitolo della pri-

    ma edizione, italiana, in volume) che Stepnjak-Kraveinskij redasse nella nostra

    lingua nel

    1 8 8 1

    e pubblicò dapprima a puntate sul foglio milanese

    Il pungolo,

    ven-

    nero raccolti ed editi dal Treves, nel

    1 8 8 2 .

    Mo lte edizioni in svariate lingue vennero successivamente tratte da quella

    milanese, la quale tra l 'altro venne riproposta immediatamente dopo la morte

    dell'Autore, nel

    1 8 9 6 ,

    con l'aggiunta d'un ritratto e d'una breve notizia biografica

    su Stepnjak, una volta ovviamente cadute le ragioni che quattordici anni avanti

    avevano sugg erito di coprirne l'identità con lo pseudonim o; l'unica edizione che

    si distanzi da quella originaria è la

    traduzione

    russa effettuata dallo stesso Autore a

    dodici anni di distanza, e pubblicata a Londra nel

    1 8 9 3 .

    Ogg etto di questo breve intervento, in onore d'un appassionato studioso di

    esuli russi in Italia come Angelo Tamborra, sarà il raffronto tra i due testi del cele-

    bre pamphlet

    di Stepnjak, al fine di avanzare qualche considerazione, con metodo

    comparativo-contrastivo, e diacronico, sul

    senso

    di quel celebre testo. La cosa è re-

    sa possibile, in particolare, dalla circostanza - pressoché u nica nella storia dei rap-

    porti culturali italo-russi = che entrambe le stesure linguistiche appartengono alla

    penna dell 'Autore: ma quella nella sua l ingua m aterna non

    è l originale bensì

    l adattamento.

    La seconda circostanza che rende interessante la cosa, è appunto

    che la

    redazione russa

    non è ( non voleva essere) una m era

    traduzione,

    ma un r ima-

    neggiamento del testo, a dodici anni di distanza.

    Prima d i procedere all'esposizione, ancorché somm aria, di alcune delle dif-

    ferenze che si rinvengono tra i due testi, esporrò brevemente quali sono a m io av-

    viso i terreni sui quali le eventuali non-coinciden ze possono risultare significative:

    pur consapevole che i diversi piani possono intrecciarsi, essi pur vanno preventi-

    vamente identificati.

    Il primo ambito nel quale sarà interessante analizzare il rifacimento a dodici

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    ESARE G DE MICHELIS

    anni di distanza d un testo di chiara ed esplicita m ilitanza politica, sarà ovviamen-

    te quello ideologico; il secondo, in presenza d un Au tore che sta interpretando un

    proprio testo n ella propria lingua m aterna, quello della specificazione, stilistica e

    concettuale, di quanto, in italiano, poteva rimanere oscuro, o am biguo (anche p er

    l ovvia d iversità del destinatario); i l terzo infine, stante l assodata am bizione

    lette-

    raria

    del testo di Stepnjak, sarà ap pun to quello della sua sp ecificità letteraria, in

    particolare per quel che concerne la scelta del

    genere

    praticato (il che vale soprat-

    tutto, come poi sarà più chiaro, per la seconda sezione, dei

    profili di rivoluziona-

    ri).

    Ad un m ero raffronto dei du e indici , ita l iano e russo, sem brerebbe che al-

    meno sul piano della costruzione generale del libro, nulla sia cambiato:

    Italiano

    Preludio

    La propaganda

    Il terrorismo

    Profili di rivoluzionari

    Jacopo Stefanovic

    Demetrio Clemens

    Valeriano Ossinsky

    Pietro Kropotkin

    Demetrio Lisogub

    Hessa Helfman

    Vera Zassulic

    Sofia Perovskaia

    Bozzetti rivoluzionari

    L attentato di Mosca . I . Una

    comp agnia di eremiti. II. Lo scavo

    Due fughe

    Gli U krivateli (nasconditori)

    La stamperia clandestina

    Una gita a Pietroburgo

    Conclusione

    Nota

    Lettera del Com itato esecutivo

    ad Alessandro III

    Russo

    Vvedenie -

    Nigilizm

    Propaganda

    Terroristy

    Revolucionnye profili

    Jakov StefanoviC

    Dmitrij Klemens

    Valerian O sinskij

    Petr Kropotkin

    Dmitri j Lizogub

    Gessa Gel fman

    Vera ZasuliC

    Sofija Perovskaja

    Oéerki iz iizni revoljucionerov

    Moskovskij podkop

    Dva pobega

    Ukryvatel i

    Tajnaja tipografija

    Poezdka v P eterburg

    Zakljuéenie

    Stante che il paragrafo

    Nigilizm

    corrisponde al primo paragrafo del

    Prelu-

    dio,

    e che (nel corpo del libro) il primo paragrafo de lla terza parte,

    Otsérniki

    (non

    riportato però con titolazione separata

    nell Indice)

    corrisponde al paragrafo

    Una

    compagn ia di eremiti ,

    s i d irebbe che l unica differenza com posi t iva con s is ta

    nell omissione dell appendice, con la

    Lette ra del Comitato esecutivo.

    Ora le cose

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    DA LA RUSSIA SOTTERRANEA A PODPOL'NAJA ROSSIJA

    3

    non stanno proprio così, perché in effetti tutta la

    Zakljuéenie

    è riscritta, e non ha

    più nulla della Conclusione italiana, com e si evince dall'inizio:

    Italiano

    Ho raccontato succintam ente la storia

    del m ovim ento rivoluzionario russo.

    Mi sono stud iato principalmen te di di-

    pingere la fisionomia, perché po chissi-

    m o conosciuta fuori de' suoi confini.

    Russo

    Dvenad cat ' let pro lo so vrem eni per-

    vogo pojavlenija predyduMich oC erkov

    na ital'janskom jazyke; d venadcat' let -

    celaja veCnose v bystro smenjajuge'em-

    sja kaleidoskope russkoj ìizni

    Naturalm ente, è proprio questo il paragrafo più atto a offrire risposte agli

    interrogativi che si possono avanzare sotto il primo punto. Tuttavia, ci sofferme-

    remo preliminarm ente su un altro brano ampiam ente rim aneggiato, e che già ha

    attratto l'attenzione della critica: quello concernente Jakov StefanoviC. Come fece

    notare la Taratuta

    , la presentazione di costui com e "amico carissimo " (p. 46),

    poi divenuta nel

    1883 in inglese, "dear friend", e nel

    1885

    in francese, "mon

    am i", nel testo russo del

    1893

    cade, "togliendo com pletamente le frasi in cui ne

    parlava come d'un suo am ico".

    Che cos'era successo, nel frattempo ? Sem plicemente, come ben d ocumenta

    e ricostruisce la Taratuta, che correvano voci d'un tradimento d a parte di Stefano-

    viC , dopo la sua cattura. Kraveinsk ij non credette alle voci che giravano, com e

    non credettero i sopravvissuti (Vera ZasuliC e Lev Deg) ai docum enti della poli-

    zia, pubblicati dopo il 1917:

    "oblik Stefanovia v

    Podpo l'noj Rossii ostalsja takim,

    kakim

    chotel

    ego videt ' Kraveinskij", com m enta la Taratuta; ma in una pagina

    scritta ex-novo p er l'edizione in russo, non solo non p iù "am ico carissimo", ma

    anche assertore di un piano politico "porazitel'nyj po soedineniju sm elosti s be-

    stydstvom, g randioznosti i praktiCnosti - s polnoj besprincipnost'ju". Il piano era

    di far sollevare il popolo contro l'ordine esistente e contro lo stesso zar

    in nome

    dello zar: "eto byla staraja

    sarnozvanieina,

    obleCennaja v nov uju kanceljarskuju

    formu". E K ravanskij rigettava com e non m orale l 'idea d'ingannare i l popolo,

    foss'anche per il suo bene.

    Ora questo episodio, e le mod ificazioni che suggerì a KravC inskij nell'edi-

    zione russa del suo libro, non tocca solo il dato per così dire docum entario, ma

    anche quello com positivo-letterario. Bisogna difatti tener conto, come ha ben d i-

    mo strato recentemente A. Lézina

     

    , che i

    Profili di rivoluzionarj -

    la "parte più ori-

    ginale del libro" - appartengono com e genere al "literaturnyj portret", usato però

    E. TARATUTA, S M

    Stepnjak-Kra véinskij - revoljucioner i pisatel' , Moskva 1973 p. 256 ss.

    2 A. LEZINA Revoljucionnye prof i l i

    S M

    Stepnjaka-Kravéinskogo, in

    Zanrovoe svoeobrazie

    proizvedenij russkicb p isatelej XVIII-XIX vekov,

    Moskva 1980 pp. 58 ss.

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    ESARE G .

    DE MI HELIS

    in forma nuo va e originale, al fine di contrastare e controbattere l ' imm agine del

    r ivoluzionario quale s 'era s tabilizzata nel roman zo antinichilis ta , un mostro,

    un essere im mo rale per il quale non c'è nulla di sacro: e perciò, scrive la Lézina,

    avtor sosredotaCivaet svoe vnimanie na nravstvennom o blike revoljucionera.

    Cel' proizvedenija opredelila svoeobrazie zanra, kompozicii i stilja .

    Quello che la Lézina non trae dalla sua pur acuta analisi, è che nel mom ento

    in cui viene meno la totale fiducia morale nel ritrattato (e nel caso di Stefano-

    viè, non fu tanto pe r le voci di tradimento, qu anto per l 'accertata tattica

    opportu-

    nista),

    l 'autore può continuare a

    volere

    che l ' immagine sia tale e quale, ma come

    subito s'accorsero i suoi com pagni (a com inciare da Vera Z asuliè, che gliene scris-

    se subito, per difendere Stefanoviè dall'accusa più grave) non era più la stessa, e so-

    prattutto non adempiva più alla stessa funzione com positiva.

    Il discorso potrebbe allargarsi, per coinvolgere una questione già toccata da

    D. Cavaion

     

    , e cioé che l'esaltazione della. bellezza terribile del terrorista (ma

    non sem brano queste parole echeggiare altre analoghe, che sentimmo in Italia nel

    1978 ?), martire ed eroe d'un progetto giacobino, ci mette poco a vedersi piegare

    di 180 gradi il vettore assiologico, e divenire un dem ònio dostoevskiano. È tra l 'al-

    tro istruttivo notare che n el passo q ui citato (il terzo paragrafo del cap itoletto

    Il

    terror ismo/Terror isty ,

    rispettivamente p. 40 dell 'ed. italiana, e p. 25 di quella rus-

    sa) si colloca un'altra divergenza, per ampliamento, del testo russo da quello italia-

    no:

    taliano

    usso

    È bello, terribile, irresistibilmente affa-

    scinante perché congiunge in sé le due

    so m m i tà d e l l a g r an d ez z a u m an a : i l

    martire e l'eroe.

    S r ed i ko l en o p r ek l o n en n o j t o l p y o n

    odin vysoko deait svoju gorduju golo-

    vu, iz jazvlenn uju stol 'kimi moln ija-

    mi, no ne sklonjavgujusja nikogda pe-

    r ed v r ag o m . O n p r ekr asen , g r o z en ,

    neotrazimo obajatelen, tak kak soedin-

    jaet v sebe oba vysoèajgie tipa Celoveèe-

    skogo v elièija: mden ika i geroja.

    L'am plif icazione retorica di dodici anni dopo, nasco nde in realtà i l tarlo

    dell 'angoscia: della solitudine, della sconfitta, e magari de l sospetto di tradimen-

    to... Tuttavia, non l 'allargheremo , in questa sede; e ricondurremo piuttosto il di-

    D

    CAVAION

    S.M. Kra véinskij-Stermjak (il nihilismo degli anni 70),

    in Annali . Facoltà di Eco-

    nomia e Commercio di Verona I , 3, 1968, p . 16.

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    DA LA RUSSIA SOTTERRANEA A PODPOL NAJA ROSSIJA

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    scorso al m utamento di orizzonte ideologico, e di valutazione po litica, intervenu-

    to nei dodici anni che separano l 'edizione italiana da qu ella russa. Abbiam o sopra

    citato l'inizio delle due differenti

    Conclusioni.

    Vediam one adesso la frase conclusi-

    va:

    Italiano

    In ogni caso è più che probabile

    che colle tradizioni sanguinarie

    create dai terroristi, questi scon-

    volgim enti saranno tutt 'altro che

    umanitarii...E chi sa se avranno il

    carattere degli sconvolgimenti po-

    litici europei o piuttosto di quel-

    li orientali. Tale è il triste av-

    venire che prepara alla Russia e al-

    la propria fam iglia l 'imperatore

    Alessandro III colla sua ostinazione

    insensata e che fra breve egli stesso

    sarà impotente a scongiurare.

    Russo

    Stichijnye sily mogut lig' rasga-

    ta t ' samod erhvie i sdelat ' vozmo-

    inym napadenie na nego. No on i tol 'ko

    usiljat boleznennost' razlohnija,

    esli ne budet v naUno sti soznatel'-

    nych sil, kotorye - by v ospol'zovalis'

    etoj vozmanost ju.

    Non è possibile non avvertire il carattere profetico di entrambe le conclu-

    sioni; ma, appunto, il discorso profetico è una cosa, e quello politico un'altra; e,

    let te nel mo mento in cui ven nero scr i tte , le due conclusioni sono di segno abba-

    stanza diverso. Nel primo caso, operano solo le forze elemen tari, di cui i nichilisti

    sono stati

    gli anticipatori; nel second o s'intravvede la necessità d'una forza consa-

    pevole, che certo i nichilisti non

    potranno

    più essere.

    Certo: com e ricorda I.Getzler

     

    , nel

    1882

    Plechanov criticava ICravCinskij (lo

    Stepnjak appunto, del

    1882)

    com e persona sin troppo tollerante verso ogni sorta

    di pen siero socialista

    :

    cioé, ideologicamente, non abbastanza ortodosso (o setta-

    rio ?); ma p oi, nel

    1885,

    scriveva, pur sempre in polemica con i populis ti , che

    se al m omen to dell 'esplosione rivoluzionaria la sfiducia di cui sopra [delle m asse

    nell 'autocrazia, quindi: loro consap evolezza politica, N.d'A.] non sarà sufficiente-

    mente forte, non ci sarà nep pure un go verno del pop olo, e la rivoluzione attuatasi

    potrebbe po rtare a un mostro politico, come l ' impero dell 'antica Cina o del Perù,

    cioé a un rinnovato dispotismo zarista sotto spoglie comuniste

    6

     

    4

    I. GETZLER,

    Georgij V. Plechanov: la dannazione dell'ortodossia, in Storia del marxismo. 2. Il

    marxismo nell'età della seconda Internazionale,

    Torino 1979, p. 420.

    5

    In lettera di Plechanov a Lavrov (prefatore dell'ed. i taliana del pamph let di Stepnjak), ivi cita-

    ta.

    6 G. P1

    FCHANOV. 7hr1n.rir

    f rsof

    . i,

    Moskva 195 b, p .

    3 3

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    E SARE G . DE M I CHE L I S

    I l che, ol tre a esser s tato senti to (come accennava M edvedev

      ) come profezia

    del dispotismo staliniano, appare curiosamente in sintonia co n le conclusioni (se-

    conde ) di Krav'einskij: per il quale gli "sconvo lgimenti tutt 'altro che um anitarii"

    del 1882, s i t rasformano - in man canza di dat i pol i t ici nuovi - nel la "mo rbosi tà

    della dissoluzione" del 1893, capovolgend o cioé l 'asse assiologico.

    Certo, per la storiografia sovietica le "forze consapevoli" si sono ben date,

    al di là del la consapev olezza di K ravC inski j, col part i to leniniano; ma, app unto,

    Plechanov non parlava di parti to, ma di masse. . .

    Tuttavia , resta da chiarire un punto: perché abbiamo a ffermato che p er i l

    Krav& nskij del 1893 i nichilist i non av rebbero più potuto essere essi le "forze

    consapevoli"? M a perché nella

    seconda

    conclusione (in russo) e gli scriveva:

    La congiura, la società segreta, è l 'unica forma in cui poteva realizzarsi in Russia

    l 'opposizione fatt iva. M a le società segrete non p ossono abbracciare un numero di

    persone appena significativo (p.166). Il terrorismo, le iniziative sistematiche, sono

    un'arma d 'un 'azione m olto l imitata, per sua essenza. Ch e va bene solo in periodi

    d'assoluta disperazione (p.173). Tuttavia, non serve a nulla chiuder gli occhi alla

    veri tà: al t rettanto indubbio che, in relazione al passato, i l m ovimen to rivoluzio-

    nario s ia molto debole. Paral lelamente, com e sem pre s i sono indebolite le forme

    più moderate d'opposizione (p.186).

    Insom ma: nel 1893 Kraveinski j non crede più che i l movimen to di cui era

    stato protagonista e appassionato interprete possa avere nel prossimo futuro quel

    ruolo testimoniale di "m artiri ed eroi" che, nel 1882,

    riteneva add irittura fatale.

    D isperatamente at taccato agl i ideal i del la sua gioven tù, non rinnega nul la,

    non smentisce nulla, non arretra - ideologicamente - d' un passo: ma qualcosa gli si

    è rotto dentro, brutti sospetti , lucida consape volezza d ei fatti successivi al

    mitico

    1881.

    I l mo dello le tterar io del pamphlet

    militante è compiutam ente realizzato nel-

    la redazione italiana; quella russa, più contraddittoria, meno rigorosa e limpida e

    sicura, testimonia - a leggerla giusto - del massim o dono d el terrorista Krave 'inskij:

    della sua onestà m orale, politica, ideologica.

    " Le edizioni del pamp hlet d i Kraveinskij cui abbiamo fat to r imando e che casualm ente posse-

    diamo, sono:

    La /Russia Sotterranea /profili e bozzetti rivoluzionarj /dal vero /di / Stepnjak

    /già direttore di Zemlja e Volia (Terrà e Libertà / con prefazione di /Pietro Lavroff,

    M ilano .

    Fratelli Treves, editori / 1882;

    Podpol naja Rossija /s portretom /S. Stpenjaka [sic] / 1893. /

    Izdani e Fonda R usskoj Vol 'no j Pressy . / London .

    7

    R. MEDVEDEV,

    o s tal inismo trad. it.), vol. II, Milano 1977, p. 460.