CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento...

522

Transcript of CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento...

Page 1: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato
Giuseppina
Capo D'Orlando
Page 2: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA TINDARI

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria Tindari

INDICE CAPITOLATO SPECIA D’APPALTO

Norme Generali Pag. 1

Norme Tecniche Pag. 64

Norme Impianti elettrici Pag. 65

Norme Interventi strutturali Pag. 235

Norme Calcestruzzi Pag. 265

Norme Demolizioni Pag. 322

Norme Murature Pag. 327

Norme Pavimentazioni autostradali Pag. 337

Norme Opere di consolidamento Pag. 433

Norme Armature Pag. 461

Norme Impermeabilizzazione manufatti in cls Pag. 493

Norme Misurazioni e contabilità Pag. 509

Page 3: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 1/63

Consorzio per le Autostrade Siciliane

CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO

NORME GENERALI

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA “CAPO

D’ORLANDO”, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUARDANTE IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA RIQUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINAZIONE, ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA.

Page 4: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 2/63

SUB-INDICE - NORME GENERALI ------------------------------------------------------------- (1-61)

CAPO I OGGETTO ED IMPORTO DELL’APPALTO - DESIGNAZIONE DELLE OPERE

Art. n° 1. Oggetto dell’appalto 4

Art. n° 2. Ammontare dell’appalto 5

Art. n° 3. Prezzi a corpo e a misura - Varianti - Nuovi prezzi 8

Art. n° 3. bis. Eventuali lavori in economia 10

Art. n° 4. Termine per l’esecuzione dell’appalto 10

Art. n° 5. Designazione delle opere a corpo e a misura 10

CAPO II DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANT L’APPALTO

Art. n° 6. Documenti che fanno parte del contratto 16

Art. n° 7. Cauzione provvisoria e definitiva 16

Art. n° 8. Polizza assicurazione per danni di esecuzione lavori e responsabilità civile verso terzi 17

Art. n° 9. Polizza di assicurazione indennita’ decennale 17

Art. n° 10. Consegna dei lavori 18

Art. n° 11. Piano della sicurezza 18

Art. n° 12. Prevenzione degli infortuni ed igiene del lavoro 19

Art. n° 13. Osservanza delle disposizioni concernenti i lavori dipendenti dal ministero dei LL.PP. - Norme e Prescrizioni integranti il capitolato 20

Art. n° 14. Programma dei lavori. Esame dei progetti. Opere di terzi interessate dai lavori 21

Art. n° 15. Ordini della Direzione Lavori 26

Art. n° 16. Personale dell’Appaltatore - Disciplina nei cantieri 26

Art. n° 17. Rappresentanza dell’Appaltatore durante l’esecuzione dei lavori 27

Art. n° 18. Subappalto 27

Art. n° 19. Procedura antimafia 28

Art. n° 20. Occupazioni temporanee - strade di servizio e di accesso ai cantieri cave e discariche - permessi e relativi nulla osta 31

Art. n° 21. Oneri ed obblighi diversi a carico dell’Appaltatore 33

Page 5: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 3/63

Art. n° 22. Interferenze 43

Art. n° 23. Regime fiscale dell’appalto 44

Art. n° 24. Contabilità dei lavori 44

Art. n° 25. Documento unico di regolarita’ contributiva (DURC) 46

Art. n° 26. Pagamenti 47

Art. n° 26. bis. Tracciabilita’ dei pagamenti 47

Art. n° 27. Stato finale e conto finale 48

Art. n° 28. Tempo utile per l’ultimazione dei lavori - Penalità per ritardi 49

Art. n° 29. Collaudi e pagamento del saldo 50

Art. n° 30. Manutenzione delle opere in genere 51

Art. n° 31. Danni di forza maggiore 54

Art. n° 32. Misure di sicurezza e provvedimenti per la viabilità conseguenti ai lavori 54

Art. n° 33. Responsabilità dell’Appaltatore verso l’Ente Appaltante e verso terzi 55

Art. n° 34. Prezzi unitari - Fornitura di materiali od elementi di manufatti da parte dell’Ente Appaltante 56

Art. n° 35. Anticipazione sull’importo contrattuale 57

Art. n° 36. Revisione dei prezzi 57

Art. n° 37. Valutazione della qualità delle opere 57

Art. n° 38. Domicilio e rappresentanza dell’appaltatore 58

Art. n° 39. Risoluzione del contratto per fatto dell’Appaltatore 58

Art. n° 40. Riserve – Accordo bonario - Definizione delle controversie 59

Art. n° 41. Spese di contratto diritto dell’ente appaltante di recesso dal contratto 60

ALLEGATO 1 : Schema di polizza di assicurazione “Tutti i rischi” dell’Appaltatore 61

Page 6: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 4/63

CAPITOLO PRIMO

OGGETTO ED IMPORTO DELL’APPALTO DESIGNAZIONE DELLE

ART. 1 - OGGETTO DELL'APPALTO

Il presente fascicolo, Capitolato Speciale d'Appalto – “Norme generali”, contiene le norme genera-li che regolano l'appalto dei lavori di esecuzione delle opere e forniture necessarie per gli inter-venti per la messa in sicurezza della galleria “Capo d’Orlando”, sia monte che valle, della tratta ME-PA, riguardanti il consolidamento delle pareti, delle calotte e la riqualificazione ed adeguamento degli impianti tecnologici alla normativa vigente: impianti di ventilazione, illuminazione, antincendio e gestione automatizzata della galleria. Tali norme vincolano l'impresa appaltatrice (che per brevità viene in seguito chiamata “Appaltato-re”) nei confronti del Consorzio per le Autostrade Siciliane (che per brevità viene in seguito chia-mato “Ente Appaltante”), e costituiscono parte sostanziale del contratto d'appalto. L'Ente Appaltante nei confronti dell'Appaltatore, per quanto concerne l'esecuzione delle opere ap-paltate e ad ogni conseguente effetto sarà rappresentato dalla propria Direzione Lavori, secondo quanto disposto dalla Legge 20/3/1865 n° 2248 allegato F, dal Decreto Legislativo 12/4/2006 n° 163 (“Codice degli appalti pubblici relativi a lavori, servizi, forniture”) e s.m.i., dal D.P.R. 207 del 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato Generale d’Appalto per le OO.PP. (D.M. LL.PP. 19/4/2000 n° 145) e dal Capitolato Speciale d’Appalto. L’Appalto in oggetto, ai sensi dell’art. 53, comma 4 del D.Lgs 163/06 e s.m.i., viene effettuato parte a corpo e parte a misura nelle proporzioni e per le classi d’opere descritte successivamente.

Page 7: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 5/63

ART. 2 - AMMONTARE DELL’APPALTO

L’importo complessivo dei lavori a corpo ed a misura e degli oneri per la sicurezza, ammonta ad Euro 9.786.333,52 (Euro Novemilionisettecentottantaseimila trecentotrentatre/52), come risulta dalle seguenti valutazioni: GRUPPI DI LAVORAZIONI OMOGENEE:

RIEPILOGO CAPITOLI (% capitolo) % generale Importo subCap. IMPORTO

OPERE A MISURA 41,422 4.053.724,46

- Opere Edili cabina n. 37 (3,130) 1,296 126.880,518

Demolizionii opere edili (0,238) 0,099 9.669,623

Rifacimento opere edili (1,272) 0,527 51.577,292

Sistemazione esterna (0,894) 0,370 36.256,338

Vie cavo (0,725) 0,300 29.377,265

- Opere Edili cabina elettrica n° 38 (3,024) 1,252 122.574,622

Demolizioni opere edili (0,237) 0,098 9.612,039

Rifacimento opere edili (1,272) 0,527 51.577,292

Sistemazione esterna (0,606) 0,251 24.561,950

Vie cavo (0,908) 0,376 36.823,341

- Lavori di consolidamento direzione Palermo (38,414) 15,912 1.557.207,151

- Lavori di consolidamento direzione Messina (50,004) 20,713 2.027.024,104

- Opere sicurezza (4,072) 1,686 165.054,267

Opere provvisionali e di sicurezza (2,481) 1,028 100.566,376

Oneri deviazione traffico veicolare (1,591) 0,659 64.487,891

- Indagini geotecniche (1,356) 0,562 54.983,800

OPERE A CORPO 58,578 5.732.609,06

Opere di dismissione impianti esistenti (1,221) 0,715 69.994,304

Page 8: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 6/63

C1002.001.001 : Interno della galleria (1,154) 0,676 66.152,564

C1002.001.002 : Interno dellle cabine elettriche (0,067) 0,039 3.841,740

Impianti di illuminazione galleria (14,102) 8,261 808.446,390

C1002.002.001 : (14,102) 8,261 808.446,390

Impianto di ventilazione (11,358) 6,653 651.143,280

C1002.003.001 : (11,358) 6,653 651.143,280

Impianto idrico antincendio (3,564) 2,088 204.319,960

C1002.004.001 : (3,564) 2,088 204.319,960

Impianto rilevazioni incendi (2,007) 1,175 115.032,000

C1002.005.001 : (2,007) 1,175 115.032,000

PMV alfanumerici/grafici e PMV freccia-croce (9,657) 5,657 553.614,650

C1002.006.001 : (9,657) 5,657 553.614,650

Semafori e chiusure gallerie (1,005) 0,589 57.609,990

C1002.007.001 : (1,005) 0,589 57.609,990

Impianto di diffusione sonora (0,089) 0,052 5.110,040

C1002.008.001 : (0,089) 0,052 5.110,040

Impianto TVCC e sistema di controllo e monitoraggio del traffico

(2,646) 1,550 151.714,255

C1002.009.001 : Impianto TVCC (1,283) 0,751 73.550,360

C1002.009.002 : Sistema di controllo e monito-raggio del traffico

(1,363) 0,799 78.163,895

Impianti SOS (2,632) 1,542 150.882,340

C1002.010.001 : (2,632) 1,542 150.882,340

Cabine elettriche trasformazione (3,895) 2,282 223.319,040

C1002.011.001 : (3,895) 2,282 223.319,040

Quadri elettrici (9,019) 5,283 517.055,170

Page 9: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 7/63

C1002.012.001 : QGBT e Quadri By-Pass (7,953) 4,659 455.915,210

C1002.012.002 : Quadri ingresso e uscita galle-rie

(0,321) 0,188 18.423,640

C1002.012.003 : Quadri SOS (0,697) 0,408 39.974,000

C1002.012.004 : Quadri rifasamento (0,048) 0,028 2.742,320

Conduttori e vie cavo (30,025) 17,588 1.721.234,150

C1002.013.001 : (30,025) 17,588 1.721.234,150

Cavi di segnale (1,552) 0,909 88.983,910

C1002.014.001 : (1,552) 0,909 88.983,910

Compartimentazione dei by-pass (2,665) 1,561 152.796,568

C1002.015.001 : Apparecchiature (0,784) 0,459 44.964,900

C1002.015.002 : Opere edili (1,881) 1,102 107.831,668

Segnaletica luminosa di galleria (4,559) 2,670 261.353,010

C1002.016.001 : Apparecchiature (4,359) 2,553 249.899,010

C1002.016.002 : Opere edili guida luminosa (0,200) 0,117 11.454,000

€ 9.786.333,52

Nel totale complessivo dell’affidamento di:Euro 9.786.333,52 (diconsi Euro Novemilionisettecentottantaseimilatrecentotrentatre/52) sono compresi: gli oneri per la sicurezza di cui al D.Lgs 81/2008, pari ad Euro 353.344,76 (diconsi Euro Trecentocinquantatremilatrecentoquarantaquattro/76) e gli oneri della manodopera pari ad Euro 1.721.914,71 (diconsi Euro Unmilionesettecentoventunomila novecentoquattordici/71). Pertanto l’importo complessivo soggetto a ribasso ammonta nelle due ipotesi di affidamento ad: a) Euro 9.432.988,76 (diconsi Euro novemilioniquattrocentotrentaduemilanovecentottantotto/ 76) in caso di aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (importo complessivo lavori detratti gli oneri di sicurezza); b) Euro 7.711.074,05 (diconsi Euro settemilionisettecentoundicimilasettantaquattro/05) in caso di aggiudicazione con il criterio del prezzo più basso (importo complessivo lavori detratti gli oneri di sicurezza e gli oneri della manodopera). L’importo delle opere da realizzare in appalto sarà quello risultante dall’offerta dell’Impresa aggiudicataria determinato con il con il criterio dell’offerta economicamente

Page 10: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 8/63

più vantaggiosa ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. n° 163/06 e s.m.i. (oppure criterio del prezzo più basso, ai sensi dell’art. 82 - comma 3 del D.Lgs. n° 163/06 e s.m.i.) Il prezzo più basso verrà determinato al netto del costo della sicurezza e, altresì, delle spese relati-ve al costo del personale, nel rispetto di quanto previsto al comma 3-bis dello stesso articolo e così come introdotto dall’art. 32 –comma 7 bis della Legge n. 98 del 2013. Si precisa pertanto che il costo della manodopera è stato determinato nel seguente modo: relativa-mente al calcolo dell'incidenza della manodopera sono state utilizzate le schede di analisi del Prezziario ANAS; le relative percentuali dal Prezziario della Regione Sicilia 2013 (approvato con Decreto 27 febbraio 2013 pubblicato nella G.U.R.S. n.13 del 15 marzo 2013), mentre per le voci di analisi, dal calcolo del prezzo di applicazione. Prospetto delle categorie di opere (DPR n° 34 del 25/01/2000 e s.m.i.) CATEGORIE SOA: TOTALE LAVORI + SICUREZZA

Categorie Descrizione lavori Importo lavori al netto delle opere

provvisionali

Ripartizione opere provv.

Sicurezza

Totale lavori e oneri provvi-

sionali

Incidenza % sui lavori

OG4 OPERE STRADALI/GALLERIE

3.639.215,03 62.431,20 3.701.646,23 37,82 Prevalente

OG 1 OPERE EDILIZIE 291.086,22 4.993,62 296.079,84 3,03

Subappaltabile e scorporabile

OG10 OPERE IMP.

ILLUMINAZIONE 3.363.533,34 57.701,84 3.421.235,18 34,96

Qualificazione obbligatoria.

Subappaltabile

OG11 OPERE IMP. TECN.

GALLERIE 2.327.444,66 39.927,61 2.367.372,27 24,19

Qualificazione obbligatoria.

Subappaltabile

TOTALI 9.621.279,25 165.054,27 9.786.333,52 100,00

ART. 3 - PREZZI A CORPO E A MISURA - VARIANTI - NUOVI PREZZI

- Relativamente ai Lavori a corpo: 1. La valutazione del lavoro a corpo è effettuata secondo le specificazioni date nell’enunciazione e nella descrizione del lavoro a corpo, nonché secondo le risultanze degli elaborati grafici e di ogni altro allegato progettuale; il corrispettivo per il lavoro a corpo resta fisso e invariabile senza che possa essere invocata dalle parti contraenti alcuna verifica sulla misura o sul valore attribuito alla quantità di detti lavori. 2. Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a corpo s’intende sempre compresa ogni spesa oc-corrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal presente Capitolato speciale e secondo i tipi indicati e previsti negli atti progettuali. Pertanto nessun compenso può essere richie-sto per lavori, forniture e prestazioni che, ancorché non esplicitamente specificati nella descrizione dei lavori a corpo, siano rilevabili dagli elaborati grafici o viceversa. Lo stesso dicasi per lavori, forniture e prestazioni tecnicamente e intrinsecamente indispensabili alla funzionalità, completez-za e corretta realizzazione dell'opera appaltata secondo le regola dell'arte. 3. La contabilizzazione del lavoro a corpo è effettuata applicando all’importo netto di aggiudica-zione le percentuali convenzionali relative alle singole categorie di lavoro indicate nella tabella di

Page 11: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 9/63

cui all’articolo 2, di ciascuna delle quali è contabilizzata la quota parte in proporzione al lavoro eseguito, ai sensi dell’articolo 184 del D.P.R. n. 207 del 2010. 4. L’elenco dei prezzi unitari e il computo metrico hanno validità ai soli fini della determinazione del prezzo a base d’asta in base al quale effettuare l’aggiudicazione, in quanto l'appaltatore era te-nuto, in sede di partecipazione alla gara, a verificare le voci e le quantità richieste per l’esecuzione completa dei lavori progettati, ai fini della formulazione della propria offerta e del conseguente corrispettivo, anche ai sensi dell’articolo 118, comma 2, del d.P.R. n. 207 del 2010. 5. Gli oneri per la sicurezza sono valutati a corpo in base all'importo previsto separatamente dall'importo dei lavori negli atti progettuali e sul bando di gara, secondo la percentuale stabilita nell’apposita tabella, intendendosi come eseguita e liquidabile la quota parte proporzionale a quan-to eseguito. La liquidazione di tali oneri è subordinata all’assenso del coordinatore per la sicurezza e la salute in fase di esecuzione. - Relativamente ai lavori a misura: 1. Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura s’intende sempre compresa ogni spesa oc-corrente per dare l’opera compiuta sotto le condizioni stabilite dal presente Capitolato speciale. 2. La contabilizzazione delle opere e delle forniture è effettuata applicando alle quantità eseguite i prezzi unitari netti desunti dall’elenco dei prezzi allegato al progetto. 3. Gli oneri per la sicurezza sono valutati sulla base dei relativi prezzi di elenco, individuati nella tabella del calcolo di incidenza costi della sicurezza, secondo la percentuale stabilita nell’apposita tabella, intendendosi come eseguita e liquidabile la quota parte proporzionale a quanto eseguito. Le opere da compensare a misura sono tutte quelle identificate o ricavabili sia dai disegni che dal computo metrico allegati al progetto esecutivo posti in visione in sede di gara così come descritte in modo sintetico nel presente capitolato. Per l’esecuzione di dette prestazioni a misura, i prezzi sono fissi e invariabili per unità di misura e per ogni tipologia di prestazione. Sono possibili varianti solo nei casi previsti dall’art. 132 del D.lgs. 163/2006. Tali varianti saranno espletate ai sensi dell’articolo n.161 del D.P.R. 207/2010. Sono ammesse, altresì, varianti nell’esclusivo interesse del Consorzio, in aumento o in diminuzio-ne, finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sempre che non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e impre-vedibili al momento della sottoscrizione del verbale di cui all’art. 106 del D.P.R. 207/2010. L’importo in aumento relativo a tali varianti non può, comunque, superare il 5% dell’importo ori-ginario del contratto e deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione dell’opera (Art. 132 comma 3 del D.lgs 163/2006). Rimane comunque confermata la facoltà prevista dall’art. 134 del D.lgs. 163/2006 (recesso per vo-lontà del CAS), così come la facoltà del CAS prevista dall’art. 162 del D.P.R. 207/2010 di ordina-re l’esecuzione dei lavori in misura inferiore ad un quinto dell’importo di contratto. Nel caso di cui sopra l’Appaltatore non potrà avanzare alcuna richiesta eccedente quanto previsto negli stessi articoli. Per l’esecuzione di eventuali categorie di lavoro non previste, si procederà alla formazione di nuo-vi prezzi con le norme previste dagli art. 161 e 163 del D.P.R. 207/2010. Non sono considerate varianti, ai sensi dell’art. 132 comma 3, 1° periodo del D.lgs 163/2006, gli interventi disposti dal Direttore dei Lavori per risolvere aspetti di dettaglio, o per lievi errori ed i-nesattezze degli elaborati grafici che siano contenuti entro un importo non superiore al 5% d’ogni

Page 12: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 10/63

singola categoria di lavoro dell’appalto di cui all’art. 1 e che non comportino un aumento dell’importo del contratto stipulato per la realizzazione dell’opera. La variazione predetta sarà ordinata e motivata sul piano tecnico dalla Direzione dei Lavori con apposito e dettagliato Ordine di Servizio. Sarà onere dell’Appaltatore provvedere ad adeguare i di-segni di progetto e i documenti relativi, secondo le disposizioni della Direzione dei lavori (art. 132 comma 3, 1° periodo del D. lgs. 163/2006). Come previsto dall’art. 53 comma 4 del D.lgs. 163/2006 e dall’art. 119 del D.P.R. 207/2010, per le prestazioni a corpo il prezzo offerto non può essere modificato sulla base delle verifiche delle quantità o della qualità delle prestazioni, la lista delle quantità relative ai lavori a corpo posta a ba-se di gara, ha effetto ai soli fini dell’aggiudicazione; prima della formulazione dell’offerta, il con-corrente ha l’obbligo di controllare le voci riportate nella lista attraverso l’esame degli elaborati progettuali, comprendenti anche il computo metrico, posti in visione ed acquisibili. In esito a tale verifica il concorrente è tenuto ad integrare o ridurre le quantità che valuta carenti o eccessive e ad inserire le voci e le relative quantità che ritiene mancanti, rispetto a quanto previsto negli elaborati grafici e nel capitolato speciale nonché negli altri documenti che è previsto facciano parte inte-grante del contratto, alle quali applica i prezzi unitari che ritiene di offrire. L’offerta va inoltre accompagnata, a pena di inammissibilità, da una dichiarazione di presa d’atto che l’indicazione delle voci e delle quantità non ha effetto sull’importo complessivo dell’offerta che, seppure determinato attraverso l’applicazione dei prezzi unitari offerti alle quantità delle varie lavorazioni, resta fisso ed invariabile ai sensi dell’art. 53 comma 4 del D.lgs. 163/2006. Approvazione da parte dell’IVCA-MIT: Si dà atto che, per i lavori oggetto del presente capitolato speciale, l’Ente Appaltante è concessionario dell’A.N.A.S. in forza di apposita convenzione di concessione e che pertanto per tutti gli atti, documenti, progetti, perizie, contratti, ecc. che a norma della predetta convenzione debbono essere dall’Ente Appaltante sottoposti all’approvazione dell’IVCA-MIT, l’esecutorietà, la validità e l’efficacia sono subordinate, a tutti gli effetti, alla condizione essenziale che venga conseguita la predetta approvazione (nei casi non rientranti in quanto previsto dal comma 9 dell’art. 161 del D.P.R. 207/2010). Si precisa inoltre che i funzionari dell’IVCA-MIT incaricati della vigilanza dei lavori di costruzio-ne dell’autostrada, avranno la facoltà di visitare ed assistere ai lavori, eseguire prove, esperienze, misurazioni e saggi, a norma della vigente convenzione di concessione.

ART. 3 bis - EVENTUALI LAVORI IN ECONOMIA

1. La contabilizzazione degli eventuali lavori in economia introdotti in sede di variante è effettuata con le modalità previste dall’articolo 179 del D.P.R. n. 207 del 2010, come segue: a) per quanti riguarda i materiali applicando il ribasso contrattuale ai prezzi unitari determinati contrattualmente; b) per quanto riguarda i trasporti, i noli e il costo del personale o della manodopera, secondo i prezzi vigenti al momento della loro esecuzione, incrementati delle percentuali per spese generali e utili (se non già comprese nei prezzi vigenti) ed applicando il ribasso contrattuale esclusivamen-te su queste due ultime componenti. 2. Gli eventuali oneri per la sicurezza individuati in economia sono valutati senza alcun ribasso, fermo restando che alle componenti stimate o contabilizzate in termini di manodopera, noli e tra-sporti, si applicano i prezzi vigenti al momento della loro esecuzione incrementati delle percentua-li per spese generali e utili nelle misure di cui al comma 3.

Page 13: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 11/63

3. Ai fini di cui al comma 1, lettera b), le percentuali di incidenza delle spese generali e degli utili, sono determinate nelle misure previste dalle analisi dei prezzi integranti il progetto a base di gara o, in assenza di queste, nelle misure minime previste dall’articolo 32, comma 2, lettere b) e c), del d.P.R. n. 207 del 2010.

ART. 4 - TERMINE PER L’ESECUZIONE DELL’APPALTO

Il termine utile complessivo per dare esecuzione all’appalto è fissato in 365 (trecentosessantacin-que) giorni naturali e consecutivi dalla data del verbale di consegna lavori, redatto dalla Direzione dei Lavori. Nel termine utile per l'esecuzione dei lavori si è tenuto conto di gg 40 (cinquanta) per l'andamento stagionale sfavorevole, pertanto per tali giorni non potranno essere concesse proroghe per recupe-rare i rallentamenti e le soste. Non saranno ammesse proroghe ai termini indicati, salvo per cause od eventi imputabili alla Committente.

ART. 5 - DESIGNAZIONE DELLE OPERE A CORPO E A MISURA

Le opere formanti l’oggetto del presente appalto sono quelle risultanti e/o desumibili dagli elabo-rati e dai disegni del progetto esecutivo approvato, da intendersi come integralmente allegato al presente Capitolato Speciale d’Appalto, a titolo indicativo ma non esaustivo, possono sommaria-mente riassumersi come segue: CATEGORIE di LAVORI da compensarsi A MISURA Rientrano nelle opere compensate a misura: Opere edili cabine elettriche – gli interventi da effettuare sugli edifici destinati a cabine elettriche (indicate col n.37 e n.38) consistono in interventi di manutenzione interna ed esterna: rifacimento completo degli intonaci interni ed esterni e successiva pitturazione, rifacimento della pavimentazione, coibentazione della copertura, sostituzione degli infissi interni ed esterni e la sostituzione di tutti gli impianti tecnologici di cabina. Interventi strutturali in galleria - Gli interventi più significativi consistono: - Rivestimento delle pareti con calcestruzzo spruzzato (spritz-beton) dello spessore di cm. 10, con

fibre di acciaio per uso strutturale; - Rete elettrosaldata ancorata con arpioni inghisati per almeno 25 cm.; - Rimozione parti ammalorate delle porzioni di gallerie in calcestruzzo armato, interessate

dall’attività di carbonatazione (imbocchi e sbocchi), trattamento dei ferri e ripristino con malta tissotropica;

- Drenaggi sui piedritti ed anche in calotta al fine di captare e convogliare le acque di falda e/o piovane fino a convogliarle nelle apposite canalette;

- Rifacimento completo dei marciapiedi comprese le tubazioni di scarico; - Risanamento dei piedritti mediante protezione con opportuni sistemi che garantiscono il convo-

gliamento delle acque al piede degli stessi.

Page 14: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 12/63

- Idrolavaggio di pareti e calotta con idropulitrice ad alta pressione compreso il recupero totale e smaltimento dei residui, etc;

- Perforazioni comunque inclinate per drenaggi in calotta ed ai piedritti con inserimento di tubo filtrante in PVC rigido;

- Tubazioni in polietilene per il convogliamento delle eventuali acque di percolazione; - Iniezioni di miscela cementizia per riempimento di vuoti; - Pretrattamento superfici in calcestruzzo per il contatto fra vecchi e nuovi getti; - Fornitura e posa in opera di acciaio in barre tonde per arpionatura rete elettrosaldata ed ancorag-

gio della stessa alla base del marciapiede; - Manufatti di ferro lavorato per banchine e grigliato pozzetti; - Tappetino di usura in conglomerato bituminoso tipo anti-skid; - Verniciatura di piedritti fino all’altezza di ml. 4; - Segnaletica orizzontale; - Indagini geotecniche CATEGORIE di LAVORI da compensarsi A CORPO Opere di dismissione impianti esistenti sia all’interno delle cabine elettriche che delle gallerie. Impianti di illuminazione galleria - È previsto la collocazione di corpi illuminanti all’interno dei fornici ad un’altezza di 5,5 m con il posizionamento delle armature su di una fila posizionate disassate di 1,40 m rispetto alla mezzeria sulla corsia di sorpasso. L’impianto di illuminazione è previsto con l’impiego di corpi illuminanti a LED (di potenza 60 W), mentre negli imbocchi è previsto la collocazione di lampade SAP da 100-150-250-400 W, il circuito di rinforzo di uscita prevede l’impiego di lampade a LED da 60 W e SAP da 150 W. Impianto di ventilazione - Per entrambe le canne è previsto un impianto di ventilazione di tipo longitudinale, costituito da ventilatori di tipo assiale installati a coppie sulla volta della galleria per il mantenimento della giusta qualità dell’aria interna - potenza motore: 27 kW - portata : 24 mc/h. Per il controllo della qualità dell’aria in galleria è previsto l’installazione di anemometri, opacimetri, misuratori di CO lungo la galleria. Tali sensori saranno collegati al sistema di regolazione e supervisione degli impianti. Impianto idrico antincendio - La galleria sarà dotata di un numero adeguato di estintori portatili, posti all’interno della galleria nelle opportune nicchie antincendio ed alla base di ogni colonnina SOS. Sarà inoltre previsto un impianto fisso di estinzione incendi eseguito in conformità alle norme UNI 10779 costituito da idranti UNI 45 (installati all’interno delle gallerie), UNI 70 (installati all’esterno) ed attacchi mandata per autopompa UNI 70 (installati agli imbocchi delle gallerie). La rete di alimentazione sarà realizzata con tubazioni in PEAD PN 16 di diametro DN 110, chiusa ad anello e interrata lungo i marciapiedi. Impianto rivelazione incendi - L’impianto di rilevazione incendi sarà del tipo a rilevazione lineare e deve consentire la localizzazione del focolaio. È inoltre necessario che siano assicurati tempi di rilevazione certa dell’evento di incendio non superiori a 3 minuti a partire dall’arresto del veicolo incidentato. L’impianto sarà essenzialmente costituito da: un cavo in fibra ottica del tipo multimodale 62,5/125 micron; Un’unità di controllo per cavo sensore in fibra ottica con tecnologia OTDR e laser in classe 3A; PMV alfanumerici/grafici e PMV freccia-croce - Si prevede l’installazione di una postazione informativa in itinere posta a 150 metri prima degli imbocchi di galleria. La suddetta postazione sarà composta dai seguenti componenti:

Page 15: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 13/63

n.1 pannello elettronico a messaggio variabile alfanumerico 3 righe 15 caratteri n.1 pannello elettronico a messaggio variabile grafico full color mm.1.200x1.200 –

risoluzione minima 48x48 pixel n.1 unita’ di controllo locale n.1 portale a bandiera sbraccio 9.800 mm, altezza sottotrave 5.600 mm.

Si prevede l’installazione di una postazione informativa posta all’imbocco ed all’interno della galleria ogni 300 metri. La suddetta postazione sarà composta dai seguenti componenti:

n.1 pannello elettronico a messaggio variabile alfanumerico 2 righe 12 caratteri. n.2 pannelli elettronici a messaggio variabile grafico di agibilita’ corsie a due stati (freccia

verticale verde, croce rossa). n.1 unita’ di controllo locale interna ai pmv.

Semafori e chiusura gallerie – È previsto la collocazione di semafori, realizzati con materiale termoplastico (policarbonato), idoneo per qualunque condizione climatica; la costruzione è di tipo modulare così da poter formare lanterne a più moduli. Le lenti sono realizzate in policarbonato antiurto, stabilizzato agli UV con colorazione secondo raccomandazioni CIE, le parabole in alluminio anodizzato od in materiale plastico stampato ed argentato. Impianto di diffusione sonora - Per la galleria è previsto un impianto di diffusione sonora, realizzato a mezzo di trombe ad alta efficienza, di potenza 120W. Ciascun impianto farà capo ad una centrale di amplificazione, che verrà collocata nella cabina elettrica afferente la galleria. Impianto TVCC e sistema di monitoraggio e controllo del traffico - È previsto la reralizzazione di un impianto TVCC e video sorveglianza,che dovrà permettere di monitorare continuamente lo stato della galleria, sia per il controllo dell’andamento del traffico che per la rilevazione di situazioni di emergenza. E’ previsto, altresì, la reralizzazione di un sistema di controllo ed analisi del traffico, che dovrà essere in grado di fornire informazioni riguardanti il numero di veicoli in galleria e di rilevare eventuali situazioni di blocco del traffico; Impianti SOS - È previsto la realizzazione in corrispondenza delle piazzola di sosta, delle uscite di emergenza ed ogni 150 metri lungo la galleria (lato destro del relativo fornice) delle stazioni di emergenza per la segnalazione di soccorso. Ciascuna stazione di emergenza sarà realizzata tramite un armadio in acciaio inox a tenuta stagna IP65, con struttura modulare ad armadio orizzontale composta da tre sezioni separate dotate di sportelli di chiusura. L’equipaggiamento prevede:

• Telefono stagno di emergenza con microtelefono antivandalo + vivavoce in sezione con vetro trasparente e maniglia di accesso

• 2 pulsanti a fungo per INCIDENTE e INCIDENTE MERCI PERICOLOSE con spie verdi 24Vac

• 2 estintori 6 kg in vano con Safe-Crash e lampada di illuminazione • 1 idrante UNI 45 con lancia in vano con Safe-Crash • 1 vano per manichetta (largh 30 cm)

Cabine elettriche di trasformazione – Quadri elettrici - È prevista in ciascuna cabina la posa in opera dei trasformatori dell’interruttore di MT e del quadro elettrico generale di bassa tensione. È prevista all’interno di ciascun by-pass la posa in opera di un quadro elettrico di bassa tensione avente la funzione quella di alimentare tutte le utenze di sicurezza installate all’interno del by-pass. All’ingresso ed all’uscita di ciascun fornice è previsto la posa in opera di un quadro elettrico di bassa tensione avente la funzione di alimentare le barriere, i rivelatori di sagoma, il PLC e lo switch. Per ciascuna colonnina SOS è previsto la posa in opera di un quadro elettrico di bassa

Page 16: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 14/63

tensione. La funzione dei quadri installati in ciascuna colonnina SOS è quella di alimentare il segnale luminoso SOS, il PLC e lo switch. Conduttori e vie cavo - Da ciascuna delle cabine elettriche e fino all’imbocco della galleria ai fini della distribuzione primaria degli impianti tecnologici di galleria (illuminazione, ventilazione, TVCC, segnaletica ecc) si prevede la posa di Tubazioni in PVC serie pesante interrate. All’interno della galleria la distribuzione avviene attraverso tre canaline portacavi, di tipo con bordo rinforzato, asolato e arrotondato, in acciaio inox AISI 316 L aventi spessore di 15/10 mm. Le dimensioni saranno 300x75 mm per la distribuzione dell’energia, 300x75 mm per l’alimentazione dell’impianto di ventilazione e 200x75 mm per tutti i segnali. Compartimentazione dei by-pass - Al fine di favorire l’esodo degli utenti in caso di incendio verso vie di fuga e luoghi sicuri sono state previste tutte le opere di compartimentazione dei due by-pass di collegamento tra i fornici esistenti al fine di creare delle uscite di emergenza che saranno corredate da idonei dispositivi di sicurezza atti ada impedire la propagazione dei fumi e dell’energia termica all’interno delle vie di fuga, consentendo agli utenti di usufruire delle vie di esodo in condizioni di sicurezza. Saranno realizzati per ciascuno dei due by-pass esistenti un collegamento carrabile per il passaggio di veicoli di soccorso o di servizio ed un collegamento pedonale. Segnaletica luminosa di galleria - I pannelli in galleria sono sempre installati in modo tale da restare all’esterno della sagoma limite, con un franco di almeno 10 cm dal filo del marciapiede, in modo tale da evitare qualsiasi possibilità di danneggiamento da parte dei veicoli in transito. I pannelli luminosi sono dotati di sistema ottico di retroilluminazione costituito da due o più lampade di potenza adeguata alle dimensioni del pannello, in modo tale da garantire l’uniformità luminosa del segnale, anche in caso di spegnimento parziale dei corpi illuminanti. L’elencazione di cui sopra ha carattere esemplificativo e non esclude altre categorie di opere e di lavori non elencati ma contenuti nei disegni e negli elaborati di progetto, oppure non contenuti ma giudicati indispensabili dalla Direzione lavori e/o dal Responsabile del Procedimento. Si precisa che: i materiali provenienti da escavazioni o demolizioni sono di proprietà del CAS ai sensi dell’art. 36 comma 1 del D.M.145/00. Il materiale di scavo, compreso quello proveniente dagli scavi delle fondazioni, nonché il materia-le proveniente dalle demolizioni del corpo stradale e delle opere d’arte, qualora non ritenuto ido-neo dalla D.L. per il reimpiego, dovrà essere trasportato e smaltito in adeguate discariche (già in-dividuate dal CAS), secondo le norme tecniche, ecologiche, ambientali e fiscali vigenti nella Re-gione, con ogni spesa ed onere a carico dell’appaltatore stesso, compresi diritti ed oneri di discari-ca. I materiali provenienti da scavi e/o demolizioni, ritenuti idonei dalla D.L al recupero secondo le specifiche delle Norme Tecniche del presente appalto, dovranno essere riutilizzati nell’ambito dei lavori di cui trattasi, anche mediante accumulo provvisorio; qualora in esubero, saranno accanto-nati e/o trasportati a cura dell’impresa su apposite aree messe a disposizione dell’amministrazione per la loro sistemazione definitiva a deposito e/o discarica. per la realizzazione dei rilevati, saranno ammessi, previa accettazione da parte della DD.LL. oltre a materiali naturali provenienti da cave di prestito, anche materiali inerti frantumati misti, prove-nienti da impianti di trattamento specializzati, rispondenti alla normativa vigente e comunque con-formi alle specifiche tecniche di progetto.

Page 17: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 15/63

CAPITOLO SECONDO

DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L’APPALTO DEI LAVORI

Page 18: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 16/63

ART. 6 - DOCUMENTI CHE FANNO PARTE DEL CONTRATTO

Fanno parte integrante e sostanziale del contratto d’appalto, ancorché non materialmente allegati: a) il capitolato generale d’appalto approvato con decreto ministeriale 19 aprile 2000, n. 145, per quanto non in contrasto con il presente Capitolato speciale o non previsto da quest’ultimo; b) il presente Capitolato speciale, comprese le tabelle allegate allo stesso, con i limiti, per queste ultime, descritti nel seguito in relazione al loro valore indicativo; c) tutti gli elaborati grafici e gli altri atti del progetto posto a base di gara, ad eccezione di quelli esplicitamente esclusi ai sensi del successivo comma 3. In maniera sintetica: Tav.1; Tav.2.I da 1 a 5.g; Tav.3.I.M.0 da 1a a 1d; Tav.3.I.P.0 da 2a a 2d: Tav.3.I.0.3 e 4; Tav.3.I.1 da 1 a 6; Tav.3.I.M.2 da 1 a 3; Tav.3.I.M.3 da 1a a 1d; Tav.3.I.P.3 da 2a a 2d; Tav.3.I.3.3; Tav.3.I.4.1; Tav.3.I.5.1; Tav.3.I.6.1 e 6.2; Tav.3.I.7.1; Tav.3.I.8.1; Tav.3.I.9.1; Tav.3.I.10.1; Tav.10. d) l’elenco dei prezzi unitari; e) il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all’articolo 100 del Decreto n. 81 del 2008 e al punto 2 dell’allegato XV allo stesso decreto, nonché le proposte integrative al predetto piano di cui all’articolo 131, comma 2, lettera a), del Codice dei contratti e all’articolo 100, comma 5, del Decreto n. 81 del 2008, se accolte dal coordinatore per la sicurezza; f) il piano operativo di sicurezza di cui all’articolo 131, comma 2, lettera c), del Codice dei con-tratti, all’articolo 89, comma 1, lettera h), del Decreto n. 81 del 2008 e al punto 3.2 dell’allegato XV allo stesso decreto; g) il cronoprogramma di cui all’articolo 40 del d.P.R. n. 207 del 2010; h) le polizze di garanzia di cui agli articoli 40, 42 e 43; 2. Sono contrattualmente vincolanti tutte le leggi e le norme vigenti in materia di lavori pubblici e in particolare: a) il Codice dei contratti, approvato con decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; b) il d.P.R. n. 207 del 2010, per quanto applicabile; c) il decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, con i relativi allegati. 3. Non fanno invece parte del contratto e sono estranei ai rapporti negoziali: a) il computo metrico e il computo metrico estimativo; b) le tabelle di riepilogo dei lavori e la loro suddivisione per categorie omogenee, ancorché inseri-te e integranti il presente Capitolato speciale; esse hanno efficacia limitatamente ai fini dell’aggiudicazione per la determinazione dei requisiti speciali degli esecutori e ai fini della valu-tazione delle addizioni o diminuzioni dei lavori di cui all’articolo 132 del Codice dei contratti; c) le quantità delle singole voci elementari rilevabili dagli atti progettuali, e da qualsiasi altro loro allegato.

ART. 7 - CAUZIONE PROVVISORIA E DEFINITIVA La cauzione provvisoria, prescritta dal primo comma dell’art. 75 del D Lgs 163/06, è stabilita al 2% dell’importo dei lavori a base d’appalto comprensivo del costo degli oneri per la sicurezza. La cauzione definitiva prescritta dal secondo comma dell’art. 113 del D.Lgs 163/2006, è pari al 10% dell’importo dei lavori comprensivo degli oneri della sicurezza. In caso di aggiudicazione con ribasso d'asta superiore al 10%, la garanzia fideiussoria è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10%; ove il ribasso sia superiore al 20%, l'aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al 20%.

Page 19: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 17/63

Le modalità di prestazione della cauzione provvisoria e della cauzione definitiva sono regolate dalla lettera d’invito e del contratto. La mancata costituzione della garanzia prevista dal comma 1 art. 113 D.Lgs 163/2006 determina la revoca dell'affidamento e l'acquisizione della cauzione provvisoria da parte del soggetto appal-tante, che aggiudica l'appalto o la concessione al concorrente che segue nella graduatoria. La garanzia copre gli oneri per il mancato od inesatto adempimento e cessa di avere effetto solo alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione dei lavori risultante dal relativo certificato (art. n. 123 del D.P.R. 207/2010). Resta inteso che l’esecutore dei lavori dovrà comunque assoggettarsi alla stipula di tutte le polizze di garanzia previste dalla nuova normativa (D.Lgs 163/2006, D.P.R. 207/2010 e D.M. 145/2000), ed in particolare agli artt. 75, 113, 129 del D.Lgs 163/2006.

ART. 8 - POLIZZA ASSICURAZIONE PER DANNI DI ESECUZIONE LAVORI E RESPONSABILITÀ CIVILE VERSO TERZI

Ai sensi dell’art. 129 del D.lgs. 163/2006 e dell’art. 125 del Regolamento D.P.R. 207/10, l’esecutore è obbligato, almeno 10 giorni prima della consegna dei lavori, a presentare una polizza di assicurazione che copra i danni subiti dalle stazioni appaltanti a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatisi nel corso dei lavori. La somma assicurata è stabilita in un importo pari a quello di aggiudicazione dei Lavori in appalto (ex art. 4 dello schema – tipo 2.3 introdotto dal D.M. n.123 del 12/03/2004) Ai sensi dell’art. 129 del D.lgs. 163/2006 e dell’art.125 comma 2 del Regolamento, il massimale per l’assicurazione contro la responsabilità civile verso terzi è stabilita pari al 5% della somma as-sicurata per le opere per un importo minimo di 500.000 Euro ed un massimo di 5.000.000,00 di euro.

ART. 9 - POLIZZA DI ASSICURAZIONE INDENNITA’ DECENNALE

Ai sensi dell’art. 129, comma 2, del D.lgs 163/06 e dell’art. 126 del D.P.R. 207/2010, l’Appaltatore è altresì obbligato a stipulare, con decorrenza dalla data di emissione del certificato provvisorio di collaudo o comunque decorsi dodici mesi dalla data di ultimazione, una polizza in-dennitaria decennale a copertura dei rischi di rovina totale o parziale dell’opera, ovvero dei rischi derivanti da difetti costruttivi. La polizza deve contenere la previsione del pagamento in favore del committente non appena que-sti lo richieda, anche in pendenza dell’accertamento delle responsabilità e senza che occorrano consensi ed autorizzazioni di qualunque specie. Il limite di indennizzo della polizza decennale non deve essere inferiore al 20 per cento del valore dell’opera realizzata con il limite massimo di 1.000.000,00 di Euro. L’Appaltatore è altresì obbligato a stipulare una polizza d’assicurazione per responsabilità civile per danni cagionati a terzi con decorrenza come sopra e per la durata di 10 anni con un massimale non inferiore a 500.000,00 di Euro. La liquidazione della rata di saldo non potrà avvenire in carenze di dette polizze.

Page 20: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 18/63

ART. 10 - CONSEGNA DEI LAVORI La Direzione Lavori comunicherà all'Appaltatore il giorno ed il luogo in cui dovrà trovarsi per ri-cevere in consegna i lavori. La consegna dei lavori verrà effettuata secondo le modalità e le normative di cui all’art. 9 del Ca-pitolato Generale d’Appalto e dell’art. 153 del regolamento (D.P.R. 207/2010). La consegna dei lavori, intesa come ordine di immediato inizio dei medesimi, potrà essere effet-tuata subito dopo l'aggiudicazione in via d’urgenza nel rispetto dell’art. 11 comma 9 e 12 del D.Lgs n. 163/2006 e dall’art. 153 comma 1 del D.P.R. 207/2010 e secondo quanto previsto dall’art. 9 del D.M. 145/2000. Si potrà procedere anche per consegne parziali, con verbali parziali provvisori e l’Appaltatore po-trà iniziare i lavori frazionatamente per le parti già consegnate. In caso di consegna parziale, l’Appaltatore è tenuto a presentare un programma di esecuzione dei lavori che preveda la realizzazione prioritaria delle opere sulle aree disponibili. Il termine di ultimazione stabilito dall’atto contrattuale decorre dalla data del verbale di consegna e in caso di consegna parziale dall’ultimo dei verbali di consegna (art. 21 D.M. 145/2000). Qualora l'Appaltatore non si presenti nel giorno stabilito a ricevere la consegna dei lavori, il Diret-tore dei Lavori fisserà una nuova data, restando comunque come decorrenza del termine contrattu-ale quella della data della prima convocazione. Qualora sia inutilmente trascorso il termine assegnato dal Direttore dei Lavori, l'Ente Appaltante avrà la facoltà di risolvere il contratto e di incamerare la cauzione, salvo in ogni caso il diritto al risarcimento degli eventuali maggiori danni. All'atto della consegna dei lavori verranno dati all'Appaltatore tutti i disegni esecutivi delle opere da realizzare. Resta però all'Appaltatore l'obbligo di controllare tali documenti entro 30 giorni dal-la data di consegna dei lavori. Se entro tale termine l'Appaltatore non avrà precisato all'Ente Appaltante, con documentazione scritta, le eventuali discordanze riscontrate, si intende che lo stesso ha accettato, senza eccezioni né riserve, tutti gli elementi che ha ricevuto in consegna. Nel caso invece l'Appaltatore avesse notificato per iscritto all'Ente Appaltante le discordanze ri-scontrate, dopo che questi le avrà accertate, avrà ancora 10 giorni di tempo per completare i suoi controlli. I predetti termini di 30 e 10 giorni si intendono compresi nel tempo utile totale contrattuale fissato nell'art. 16 del presente capitolato e devono essere previsti nel programma esecutivo dettagliato di ultimazione dei lavori di cui al presente capitolato. Pertanto l'Appaltatore sarà responsabile della perfetta rispondenza delle opere ai disegni di proget-to nonché a quelli di dettaglio ed alle prescrizioni che l'Ente Appaltante si riserva di dare di volta in volta.

ART. 11 - PIANO DELLA SICUREZZA I costi della sicurezza, considerato quanto disposto nel D.P.R. 222/03, sono stati individuati e de-terminati nell’importo complessivo di Euro 353.344,76 (diconsi Trecentocinquantatremila trecen-toquarantaquattro/76). L’Appaltatore dovrà presentare al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori entro 30 giorni dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto e, comunque prima della consegna dei lavori, un Piano Operativo di Sicurezza attinente a scelte autonome, ferme restando le relative re-

Page 21: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 19/63

sponsabilità, nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, che sarà considerato come “Piano della Sicurezza” di progetto. Tale piano operativo, redatto ai sensi degli artt. 89 e 96 del D.Lgs 81/08 e s.m.i., specificherà le procedure, le tecniche, i mezzi e gli uomini che l’Appaltatore intenderà utilizzare per quanto riguarda le proprie scelte autonome; comprenderà la corrispondente analisi dei rischi e l’attuazione dei controlli delle suddette procedure. Il Coordina-tore per l’esecuzione dei lavori verificherà l’idoneità del piano operativo di sicurezza e la sua compatibilità con il piano di sicurezza di cui all’articolo 100 del D.Lgs 9 aprile 2008 n.81. In nes-sun caso, comunque, le eventuali integrazioni, daranno luogo a modifiche o adeguamento dei prezzi contrattuali. Fatta salva ogni ulteriore specificazione prevista nel contratto e ferme restando tutte le disposizio-ni in materia contemplate dalla normativa vigente, l’Appaltatore è tenuto alla piena osservanza del citato “Piano della Sicurezza”, che costituisce parte integrante del contratto di appalto. Ogni viola-zione alle norme contenute nel piano suddetto da parte dell’Appaltatore costituirà, previa formale costituzione in mora da parte del Consorzio, causa di risoluzione in danno del contratto, così come espressamente sancito dall'art. 131 del D.lgs. 163/2006. È facoltà dell’Appaltatore presentare al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, entro 30 giorni dalla data di aggiudicazione definitiva dell’appalto e, comunque, prima della consegna dei lavori, eventuali proposte di integrazione al “Piano della Sicurezza”, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza del cantiere sulla base della propria esperienza ed organizzazione. L’Appaltatore dovrà altresì presentare al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, sempre entro 30 giorni dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto e, comunque, prima della consegna dei lavori, un Piano Operativo di Sicurezza attinente a scelte autonome, ferme restando le relative responsabili-tà, nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, che sarà considerato come Piano complementare di dettaglio del “Piano della Sicurezza” di progetto. Tale piano, redatto ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 626/94 e s.m.i., specificherà le procedure, le tecniche, i mezzi e gli uomini che l’Appaltatore intenderà utilizzare per quanto riguarda le proprie scelte autonome; comprenderà la corrispondente analisi dei rischi e l’attuazione dei controlli delle suddette procedure. Il Coordi-natore per l’esecuzione dei lavori verificherà l’idoneità del piano operativo di sicurezza e la sua compatibilità con il piano di sicurezza di cui all’articolo 92 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.. In nessun caso, comunque, le eventuali integrazioni daranno luogo a modifiche o adeguamento dei prezzi contrattuali e degli oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza.

ART. 12 - PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI ED IGIENE DEL LAVORO

All’atto della consegna dei lavori, l’Appaltatore dovrà espressamente confermare di avere preso piena e completa conoscenza dei rischi di qualsiasi natura presenti nell’area di lavoro e di impe-gnarsi ad attuare tutti i provvedimenti per la prevenzione infortuni e per la tutela dei lavoratori. Di tale conferma si darà atto nel verbale di consegna dei lavori. L’Appaltatore è tenuto, inoltre, ad uniformarsi scrupolosamente ad ogni norma vigente o che ve-nisse emanata in materia di prevenzione degli infortuni e di igiene del lavoro e, a titolo esemplifi-cativo ma non esaustivo, alle disposizioni contenute nei D.P.R. 27/04/1955, n° 547 – 07/01/1956, n° 164 – 19/03/1956, n° 302 – 19/03/1956, n° 303 e nei D.L.vi 19/09/1994, n° 626 e 14/08/1996, n° 494 e regolamento n. 81/2008 e s.m.i.. L’Appaltatore provvederà, altresì:

Page 22: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 20/63

- a portare alla conoscenza preventiva di tutti i propri dipendenti e degli eventuali subappaltatori, cottimisti e fornitori, di tutti i rischi rilevati nell’area di lavoro all’atto della consegna degli stessi e quelli individuati nel Piano della Sicurezza fornito dall’Ente Appaltante; - a far osservare a tutti i propri dipendenti ed eventuali subappaltatori, cottimisti e fornitori, tutte le norme e le disposizioni contenute nelle disposizioni legislative sopra citate; - a disporre e controllare che tutti i propri dipendenti e gli eventuali subappaltatori siano dotati ed usino i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) appropriati e prescritti per i rischi connessi con le lavorazioni e/o con le operazioni da effettuare durante il corso dei lavori; - a curare che tutte le attrezzature ed i mezzi d’opera, compresi quelli eventualmente noleggiati o di proprietà dei subappaltatori, siano in regola con le prescrizioni vigenti; - ad allontanare immediatamente dal cantiere le attrezzature, mezzi d’opera od altro non rispon-denti alle predette norme ed a sostituirli con altri idonei al corretto e sicuro utilizzo ed impiego; - ad informare, immediatamente prima dell’inizio di ogni lavorazione prevista nell’appalto in oggetto, tutti i propri dipendenti e gli eventuali subappaltatori, dei rischi specifici della lavorazione da intraprendere e delle misure di prevenzione e sicurezza da adottare; - ad informare immediatamente la Direzione Lavori ed il Coordinatore per l’esecuzione dei lavo-ri, in caso di infortunio od incidente e ad ottemperare, in tale evenienza, a tutte le incombenze pre-scritte dalla Legge. L’Ente Appaltante e la Direzione Lavori si riservano ogni facoltà di compiere ispezioni ed accer-tamenti per il rispetto di quanto sopra, nonché di richiedere ogni notizia od informazione all’Appaltatore circa l’osservanza a quanto prescritto dal presente articolo. Ai sensi del Decreto Legge 23/2006 convertito con Legge n.248/2006, è fatto obbligo all’appaltatore di dotare tutti i lavoratori dipendenti ed autonomi, presenti in cantiere, di un appo-sito tesserino di riconoscimento che contenga foto e generalità del lavoratore e del datore di lavo-ro. Le imprese con meno di 10 (dieci) dipendenti hanno facoltà di adempiere a tale obbligo me-diante l’adozione di in apposito registro nel quale siano rilevate giornalmente le presenze nel can-tiere. L'Appaltatore conviene con C.A.S. che il Coordinatore per I'Esecuzione stabilisca quali violazioni della sicurezza determinano la risoluzione del contratto e si impegna a risarcire questa Società di ogni danno derivante da tale circostanza, senza opporre eccezioni, a qualsiasi titolo, in ordine alla rescissione. Ai sensi dell’art. 90 del D.L.vo 9/04/2008 n. 81 e sm.i. l’Ente Appaltante comunicherà all’Appaltatore il nominativo del Responsabile dei lavori. L’Ente Appaltante od il Responsabile dei Lavori comunicheranno all’Appaltatore i nominativi del Coordinatore per la progettazione e quello del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori, che do-vranno essere riportati nel cartello di cantiere.

ART. 13 - OSSERVANZA DELLE DISPOSIZIONI CONCERNENTI I LAVORI

DIPENDENTI DAL MINISTERO DEI LL.PP. - NORME E PRESCRIZIONI INTEGRANTI IL CAPITOLATO

Per tutto quanto non espressamente regolato nel contratto e nel presente capitolato speciale, l'Appaltatore è obbligato all'osservanza in genere di tutte le disposizioni concernenti le opere pub-

Page 23: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 21/63

bliche dello Stato e ciò indipendentemente dal fatto che talune norme dei testi suddetti siano e-splicitamente richiamate ed altre no; in particolare si richiama: - la legge sulle opere pubbliche 20 marzo 1865, n. 2248, all. F; - il capitolato generale per gli appalti delle opere dipendenti dal Ministero dei Lavori Pubblici (D.M. LL.PP. 19/4/2000, n° 145); - il Decreto Legislativo 12/4/2006, n° 163 (“Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servi-zi, forniture”) e s.m.i.. - Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice dei contratti pubblici approvato con D.P.R. n. 207 del 5 ottobre 2010; L'Appaltatore dovrà inoltre ottemperare, sotto la sua esclusiva responsabilità, alle leggi, ai rego-lamenti ed alle prescrizioni emanate ed emanande dalle competenti autorità in materia di lavori pubblici, di materiali da costruzione e di sicurezza ed igiene del lavoro e simili.

ART. 14 - PROGRAMMA DEI LAVORI. ESAME DEI PROGETTI. OPERE DI TERZI INTERESSATE DAI LAVORI

A) Programma dei lavori L'Appaltatore dovrà predisporre, con le modalità che di seguito saranno precisate, il programma esecutivo di attuazione dello sviluppo dei lavori (che in prosieguo sarà indicato con la sigla P.E.L.). Tale programma dovrà essere sottoposto all'approvazione della Direzione Lavori e dell'Ente Appaltante e consentirà alla Direzione Lavori stessa di controllare lo sviluppo delle varie categorie di lavoro ed i relativi tempi di esecuzione. Il programma esecutivo dettagliato di attuazione dei lavori dovrà essere formato dalle seguenti do-cumentazioni: 1 - Progetto di cantiere Il progetto di cantiere dovrà contenere la dettagliata indicazione dei metodi e delle modalità di co-struzione in funzione dei macchinari, delle installazioni, delle strumentazioni, degli organici, ecc. che l'Appaltatore intende impiegare, distinti per fasi e tempi di intervento. In particolare dovranno essere specificati: - i mezzi con i quali si prevede di effettuare il rifornimento e la conservazione dei singoli mate-riali e provviste; - gli schemi di installazione dei cantieri con l'indicazione dei mezzi d'opera previsti per ciascun gruppo di lavoro, dei tipi di macchinari, della loro potenzialità e della prevista loro dislocazione ri-spetto alle opere da eseguire; - l’indicazione delle discariche e delle cave di prestito; - l'indicazione delle vie d'accesso permanenti ai cantieri; - la descrizione dei sistemi che saranno adottati per l’approvvigionamento dell’energia ai vari cantieri; - i tempi di approntamento dei singoli cantieri.

Page 24: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 22/63

Per quanto riguarda l'organico dovranno essere specificati: - il nominativo del direttore tecnico responsabile della condotta dei lavori; - il nominativo del direttore di cantiere responsabile sul posto; - il nominativo di almeno un sostituto del direttore di cantiere. Dovranno essere inoltre indicati il numero e la qualifica degli addetti alla conduzione dei lavori suddivisi in: - dirigenti tecnici; - dirigenti amministrativi; - impiegati tecnici; - impiegati amministrativi. Per i tre responsabili precedentemente indicati (direttore tecnico, direttore di cantiere, sostituto del direttore di cantiere) dovranno essere allegati i "curricula vitae" firmati dagli interessati. 2 - Programma dettagliato delle opere Il programma dettagliato delle opere sarà sviluppato sulla base del progetto di cantiere e sarà costi-tuito da un grafico che dovrà mettere in evidenza l'inizio, l'avanzamento mensile ed il termine di ultimazione delle singole opere suddivise nelle principali categorie di lavoro e da una relazione il-lustrativa del grafico stesso che fra l'altro dovrà mettere in risalto i provvedimenti che l'Appaltato-re intende attuare per garantire, con la dovuta sicurezza, l'avanzamento regolare dei lavori. Il programma dovrà inoltre precisare il tipo e la quantità delle macchine ed impianti che l'Appalta-tore si obbliga ad impiegare ed indicare il termine del loro approntamento. 3 - Programma di avanzamento contabile dei lavori Sulla base del progetto di cantiere, del programma dettagliato delle opere e dei documenti proget-tuali controllati ed accettati come sarà più avanti precisato, l'Appaltatore stesso dovrà predisporre un dettagliato programma di avanzamento contabile dei lavori. Tale programma sarà essenzial-mente costituito da una scheda di controllo generale e da schede di controllo trimestrali. Nella scheda di controllo generale, in relazione ai periodi nei quali si prevedono di eseguire i lavo-ri, dovrà essere indicato l'importo complessivo della produzione globale realizzata. Se richiesto dalla Direzione Lavori le schede trimestrali dovranno riprendere i lavori che figurano nel programma dettagliato delle opere per il trimestre in esame decomponendo le opere stesse nei loro elementi fondamentali ed esplicitando i loro importi estimativi. Le schede dovranno essere trascritte su un supporto magnetico del tipo e caratteristiche che saranno indicate dalla Direzione Lavori medesima. Il tempo utile totale del P.E.L. dovrà essere uguale al tempo utile contrattuale fissato nell'art. 16 del presente capitolato. Entro e non oltre 30 giorni dalla data del verbale di consegna dei lavori l'Appaltatore dovrà prese-ntare alla Direzione Lavori il programma di massima relativo all'attuazione dello sviluppo esecuti-vo dei lavori ed ai termini di avanzamento e di esecuzione stabiliti dal contratto.

Page 25: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 23/63

Ottenuto il benestare della Direzione Lavori sul P.E.L. di massima l'Appaltatore entro i successivi 30 giorni, dovrà consegnare il P.E.L. dettagliato, perfezionato e completo secondo le modalità so-praccitate ed in base alle indicazioni e precisazioni ricevute per l'approvazione dell'Ente Appaltan-te. Qualora il P.E.L. così predisposto non riportasse l’approvazione della Direzione Lavori e dell'Ente Appaltante, l'Appaltatore avrà ancora 30 giorni di tempo per sottoporre un nuovo programma, se-condo le ultime direttive che avrà ricevuto. I predetti termini di 30 giorni si intendono compresi nel tempo utile totale contrattuale fissato nell'art. 16 del presente capitolato e devono essere previsti nel P.E.L. di cui al presente articolo. Ai fini della formulazione del programma dettagliato delle opere si precisa che l'Appaltatore dovrà evidenziare i tempi previsti per gli accertamenti tecnici, per le prove di laboratorio, per l'esame da parte dell'Ente Appaltante dei progetti di dettaglio (c.d. cantierabili) che lo stesso Appaltatore ha redatto. In definitiva dovrà indicare tutti i tempi necessari alla Direzione Lavori per accertare la ri-spondenza dei progetti alle previsioni del progetto generale a base d'appalto, alla reale situazione dei luoghi ed alle prescrizioni delle leggi, regolamenti e disposizioni contenuti nei capitolati spe-ciale e generale d'appalto. Nell'indicazione dei sopraccitati tempi e date l'Appaltatore dovrà tener presente che l'Ente Appal-tante si riserva un periodo di 45 (quarantacinque) giorni a partire dalla data di consegna per l'esa-me di ciascun progetto di dettaglio (c.d. cantierabile) di cui al successivo paragrafo B. La mancata osservanza delle disposizioni e dei tempi fin qui citati sulla presentazione del P.E.L. dà facoltà all'Ente Appaltante di non stipulare il contratto o di risolvere il contratto per colpa dell'Appaltatore con gli effetti stabiliti dall’art. 136 del D.Lgs. 163/06. La Direzione Lavori potrà ordinare modifiche al P.E.L. anche dopo che questo è stato approvato, sia prima che nel corso di attuazione dei lavori, e l'Appaltatore, anche in questo caso, non potrà avanzare diritti ad indennizzi o compensi di sorta oltre ai prezzi ed ai corrispettivi previsti in con-tratto, o rendere comunque responsabili l'Ente Appaltante e la Direzione Lavori dei risultati econo-mici del lavoro. Il P.E.L. è impegnativo per l'Appaltatore che ha l'obbligo di rispettarne i termini di avanzamento ed ogni altra modalità. L'Appaltatore, nel caso intendesse apportare al P.E.L. dei cambiamenti, dovrà farne richiesta scritta alla Direzione Lavori e li potrà comunque attuare solo dopo aver otte-nuto l'approvazione di quest'ultima e dell'Ente Appaltante. Il P.E.L. disciplina lo svolgersi nel tempo dei lavori nel senso che l'Appaltatore deve rispettare quanto da esso previsto senza che la Direzione Lavori abbia l'obbligo di segnalargli, verbalmente o per iscritto, gli eventuali scostamenti tra l'effettivo andamento dei lavori e l'andamento pro-grammato. La validità del P.E.L. ha inizio dal giorno della consegna dei lavori, anche se questa viene effet-tuata sotto la riserva di legge. In pendenza della stipulazione del contratto resta tuttavia stabilito che, fino a che non saranno sciolte le riserve di legge, l'Appaltatore non potrà eseguire lavori ec-cedenti quelli previsti nel P.E.L. o prescritti nel verbale di consegna dei lavori. B) Esame dei progetti I progetti di dettaglio (c.d. cantierabili), i dimensionamenti elettrici ed illuminotecnici, ed i calcoli di stabilità delle opere dovranno essere redatti dall'Appaltatore sulla base dei progetti esecutivi o dei tipi predisposti dall'Ente Appaltante in sede di gara, con l'osservanza di tutte le prescrizioni

Page 26: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 24/63

della normativa vigente, tenuto conto che l'ambiente in cui le opere vengono a trovarsi si può con-siderare moderatamente aggressivo. Prima di dare inizio ai lavori ed alle provviste, i progetti di dettaglio (c.d. cantierabili) redatti dall'Appaltatore ed esaminati dalla Direzione Lavori, dovranno avere il visto dell'Ente Appaltante. Quest'ultimo visto verrà apposto solo dopo che il progetto e la documentazione relativa saranno stati esaminati e risulteranno conformi al progetto esecutivo a base d’appalto, agli ordini della Di-rezione Lavori ed alle prescrizioni del capitolato speciale ed alle vigenti norme di legge. In particolare si precisa che gli edifici di cabina elettrica dovranno essere approvati dal locale co-mando VV.F. attraverso il rilascio di parere preventivo e, ad opera eseguita, il relativo certificato di prevenzione incendio per l’attività “49 categoria C – gruppi elettrogeni con potenza superiore a 25kVA”. Lo stesso vale per l’Impianto Idrico Antincendio Si avverte che i progetti di dettaglio (c.d. cantierabili) non saranno esaminati se non saranno com-pleti ed esaurienti in ogni loro parte, ivi comprese: - la documentazione prescritta; - le eventuali dichiarazioni di cui prima si è detto; - le certificazioni degli enti competenti; - le schede materiali; - i dimensionamenti costruttivi delle linee di alimentazione in bassa tensione; - i dimensionamenti costruttivi degli impianti di illuminazione in galleria in base ai parametri di funzionamento dei materiali approvati. Si avverte anche che i 45 giorni riservati all'Ente Appaltante per l'esame dei progetti di dettaglio, decorreranno dalla data del ricevimento del progetto solo se quest'ultimo risulterà completo e bene documentato, della qual cosa sarà data comunicazione scritta all'Appaltatore entro 15 giorni dalla data del ricevimento dei singoli progetti. In caso contrario, il progetto e la relativa documentazione verranno restituiti con la sola indicazio-ne delle incompletezze ed insufficienze riscontrate, ma senza alcun parere sulla loro accettabilità. L'Appaltatore dovrà allora provvedere al completamento della documentazione e ripresentare il tutto. Solo nel caso in cui la nuova presentazione fosse completa, decorreranno i 45 giorni previsti per l'esame. I progetti completi e ben documentati verranno invece esaminati e, se conformi agli ordini della Direzione Lavori, alle prescrizioni del presente capitolato, alle disposizioni dell'Ente Appaltante ed alle norme di legge, verranno restituiti col visto finale. Se dall'esame risultassero necessarie delle modifiche e/o integrazioni, queste ultime, nel termine dei 45 giorni prima indicati, verranno segnalate all'Appaltatore perché provveda in merito. Solo in quest'ultimo caso il progetto, modifi-cato e rettificato secondo le indicazioni avute, verrà esaminato entro 30 giorni dal ricevimento del-le modifiche e rettifiche. L'Ente Appaltante esaminerà, a suo insindacabile giudizio, la proposta, ne stabilirà o meno l'accet-tabilità e darà comunicazione delle sue decisioni all'Appaltatore entro 15 giorni dalla data di rice-vimento della documentazione a corredo della proposta di variante. Nel caso in cui la variante ve-nisse giudicata opportuna e/o conveniente, l'Ente Appaltante ordinerà all'Appaltatore di provvede-re allo sviluppo del progetto esecutivo e costruttivo nei tempi che saranno fissati di comune accor-do in funzione dell'entità e della complessità delle opere da progettare.

Page 27: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 25/63

In ogni caso, tali tempi non saranno mai superiori a 45 giorni a partire dalla data in cui l'Appalta-tore avrà consegnato alla Direzione Lavori la documentazione prevista dal presente capitolato spe-ciale per le opere oggetto della variante. La variante così completata, qualora lo richieda, sarà inviata agli Enti di competenza e diventerà operante solo dopo l'approvazione di questi ultimi. Tutti i tempi operativi previsti nel presente articolo si intendono compresi nel tempo utile totale contrattuale fissato nell'articolo 16 del presente capitolato e devono essere previsti ed evidenziati nel P.E.L. di cui al presente articolo. I ritardi rispetto ai termini sopra fissati che dovessero conseguire alle opere per le varianti proposte dall'Appaltatore o per il ritardato visto e dovuti ad uno qualsiasi dei motivi precedentemente elen-cati o ad altri motivi comunque addebitabili ad inosservanze, da parte dell'Appaltatore, degli ordi-ni della Direzione Lavori, delle disposizioni dell'Ente Appaltante, delle prescrizioni di capitolato e delle norme di legge, non potranno costituire argomento per la richiesta di proroghe nè di inden-nizzi. Le opere e/o parti di opere in variante o soggette a variante che fossero eseguite dall'Appaltatore prima del visto da parte dell'Ente Appaltante, non saranno riconosciute dalla Direzione Lavori a nessun effetto contrattuale e dovranno essere demolite qualora venga ordinato. Quest'ultima norma deve intendersi tassativa e pertanto non ammette deroghe. C) Opere di terzi interessate dai lavori Prima di dare inizio ai lavori in oggetto l'Appaltatore è tenuto a chiedere formalmente presso gli enti interessati dai lavori (Genio Civile, Soprintendenza ai Monumenti, Demanio Forestale, Re-gione, Province, Comuni, Consorzi, ecc.), se eventualmente nelle zone nelle quali egli dovrà ope-rare esistono linee o cavi sotterranei (telefonici, telegrafici, elettrici, fibre ottiche, ecc.) o condut-ture in genere (elettrodotti, acquedotti, oleodotti, metanodotti, ecc.). In caso affermativo l'Appaltatore dovrà prendere contatto anche con gli enti pubblici o privati che esercitano o sono proprietari dei cavi o condotte (società elettriche, telegrafiche e telefoniche, co-muni, province, consorzi, società, ecc.) e predisporre, a sua totale cura e spese, tutta la documenta-zione necessaria per l'ottenimento delle autorizzazioni di competenza comunque richieste dai sud-detti enti pubblici o privati, tenendone informato l'Ente Appaltante. Ottenute le autorizzazioni l'Appaltatore dovrà comunicare agli enti stessi la data presumibile dell’esecuzione dei lavori, chiedendo altresì tutti i dati (ubicazione, profondità, ecc.) e le prescrizioni necessarie per essere in grado di eseguire i lavori senza provocare danni e concordando tutti i provvedimenti necessari per garantire la continuità e la sicurezza delle suddette opere interessate dai lavori. Nei casi in cui l'esecuzione di parte o tutti i lavori relativi ai cavi e condotte di enti pubblici e pri-vati sia da questi ultimi demandata a terzi, l'Appaltatore dovrà attivarsi con la massima cura e dili-genza perché i suddetti lavori siano eseguiti con sollecitudine e non portino intralci e rallentamenti ai lavori principali di sua competenza. L’Appaltatore dovrà coordinare a tutti i livelli le modalità operative della sicurezza degli impianti per i diversi punti di utenza con i parametri esistenti sulla rete di media tensione formulando pre-ventiva richiesta scritta all’Ente interessato e quindi comunicarla alla Direzione Lavori. La documentazione prodotta dall’Ente interessato dovrà essere messa a disposizione dell’Ente Appaltante per l’istituzione della pratica ISPESL di denuncia dei nuovi impianti.

Page 28: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 26/63

Il maggiore onere al quale l'Appaltatore dovrà sottostare, sia per l'istruzione delle pratiche per l'ot-tenimento delle approvazioni, sia per l'esecuzione delle opere nelle suddette condizioni ed in pre-senza di cantieri di terzi, si intende compreso e compensato nei prezzi e nei corrispettivi di contrat-to. In merito si precisa peraltro che gli importi richiesti dagli enti per lo spostamento, rimozione o ricostruzione dei cavi o condotte nonché per allacciamenti definitivi saranno a carico dell'Ente Appaltante e sono compresi nelle somme a disposizione, rispettivamente per interferenze e per al-lacciamenti, previste nell’ambito del finanziamento del lotto. Qualora, nonostante le cautele adottate, si dovessero manifestare danni ai cavi od alle condotte, l'Appaltatore dovrà provvedere a darne immediato avviso mediante telegramma agli enti comun-que interessati nonché all'Ente Appaltante ed alla Direzione Lavori. Rimane stabilito che, nei confronti dei proprietari delle opere danneggiate, l'unico responsabile rimane l'Appaltatore restando del tutto estraneo l'Ente Appaltante e la Direzione Lavori da qualsi-asi vertenza civile e penale. L'Appaltatore sarà quindi obbligato a tenere sollevato ed indenne l'En-te Appaltante da ogni pretesa ed azione di terzi.

ART. 15 - ORDINI DELLA DIREZIONE LAVORI Le opere e le prestazioni, che non fossero esattamente determinate dal progetto e le eventuali va-rianti rispetto al progetto stesso che non necessitino di approvazione superiore, dovranno essere eseguite secondo gli ordini dati di volta in volta dalla Direzione Lavori. Qualora risultasse che le opere e le forniture non fossero state effettuate in conformità al contratto e secondo le regole d'arte, la Direzione Lavori ordinerà all'Appaltatore i provvedimenti atti e ne-cessari per eliminare le irregolarità, salvo e riservato il riconoscimento all'Ente Appaltante degli eventuali danni conseguenti. L'Appaltatore non potrà rifiutarsi di dare immediata esecuzione alle disposizioni ed agli ordini del-la Direzione Lavori, sia che riguardino il modo di esecuzione dei lavori stessi, sia che riguardino il rifiuto o la sostituzione di materiali, salva la facoltà di fare le sue osservazioni, in base all’articolo 31 del capitolato generale di appalto. Nessuna variante ed aggiunta nell'esecuzione dei lavori e delle forniture sarà ammessa e ricono-sciuta se non sarà ordinata all’Appaltatore dalla Direzione Lavori mediante ordine di servizio ri-portante l’intervenuta approvazione superiore.

ART. 16 - PERSONALE DELL’APPALTATORE - DISCIPLINA NEI CANTIERI L'Appaltatore dovrà provvedere alla condotta effettiva dei lavori in relazione agli obblighi assunti, con personale tecnico idoneo, di provata capacità ed adeguato, numericamente e qualitativamente. L'Appaltatore dovrà rispondere dell'idoneità dei dirigenti dei cantieri ed in genere di tutto il perso-nale addetto ai medesimi. Detto personale dovrà essere di gradimento della Direzione Lavori la quale ha il diritto di ottenere l'allontanamento dai cantieri di qualunque addetto ai lavori senza l'obbligo di specificarne il moti-vo e di rispondere delle conseguenze secondo quanto previsto dall’art. 6 del capitolato generale di appalto (D.M. 145/2000).

Page 29: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 27/63

L'Appaltatore si impegna, per tutta la durata dell'appalto e fino all'approvazione del collaudo, a non trattare l'assunzione ed a non assumere personale di qualsiasi genere e categoria dipendente dall'Ente Appaltante o dalla Direzione Lavori anche per destinarlo ad altri lavori.

ART. 17 - RAPPRESENTANZA DELL’APPALTATORE DURANTE L’ESECUZIONE

DEI LAVORI Tenuto conto di quanto sopra, l'Appaltatore è obbligato ad avere sempre come proprio rappresen-tante sul luogo del lavoro un ingegnere di provata esperienza, iscritto all'albo professionale, al quale verranno comunicati a tutti gli effetti, anche legali, gli ordini verbali o scritti. Restano ferme al riguardo anche le disposizioni contenute nell'art. 4 del capitolato generale di appalto, che qui di seguito, per maggiore chiarezza, si trascrivono, con le opportune integrazioni e modifiche. L'Appaltatore che non conduce i lavori personalmente dovrà farsi rappresentare per mandato da persona fornita dei requisiti di idoneità tecnici e morali, alla quale dovrà conferire le facoltà neces-sarie per l'esecuzione dei lavori, ivi compresi quelli eventualmente subappaltati, a norma del con-tratto. L'Appaltatore rimarrà tuttavia sempre responsabile dell'operato del suo rappresentante. L'Appaltatore dovrà anche comunicare il nominativo del proprio dipendente che, in caso di tempo-ranea assenza, sostituirà il suddetto suo rappresentante e comunicare, inoltre, tempestivamente, in caso di cessazione o revoca del mandato, il nome del nuovo rappresentante. Il mandato dovrà essere conferito per atto pubblico ed essere depositato presso l'Ente Appaltante, che provvederà a dare comunicazione all’Ufficio di Direzione Lavori. L'Appaltatore, o il suo rappresentante, come sopra indicato, dovrà, per tutta la durata dell'appalto, risiedere nel comune o nei comuni interessati dal lavoro o circostanti. Si precisa che la Direzione Lavori, a suo insindacabile giudizio, avrà diritto di esigere il cam-biamento immediato del suo rappresentante, senza che per ciò spetti alcuna indennità all’Appaltatore o al suo rappresentante.

ART. 18 - SUBAPPALTO

Il subappalto, i relativi divieti o le eventuali autorizzazioni, sono sottoposti alle norme di cui all’art. 118 del D.Lsg. 163/06, all'art. 170 del D.P.R. 207/2010 e ad altre eventuali successive in-tegrazioni e modifiche che venissero emanate in futuro. Tutte le prestazioni nonché lavorazioni, a qualsiasi categoria appartengano, sono subappaltabili e affidabili in cottimo, ferme restando le vigenti disposizioni che prevedono per particolari ipotesi il divieto di affidamento in subappalto. Il subappalto delle attività di progettazione è sottoposto ai vincoli di cui all’art. 91 comma 3 del D.L.vo 163/2006. Per i lavori riguardanti la categoria prevalente, nelle more dell’emanazione del regolamento previ-sto all’art. 5 del D.lgs. 163/2006 nel quale sarà definita la quota parte subappaltabile, si stabilisce un’aliquota pari al 30%. L'autorizzazione al subappalto potrà eventualmente essere concessa dall'Ente Appaltante, in base alle su richiamate normative, su richiesta dell'Appaltatore contenente l’esatta indicazione della na-tura ed entità del lavoro che si intende subappaltare ed una dettagliata esposizione dei motivi che giustificano il subappalto. La predetta autorizzazione potrà essere revocata dall'Ente Appaltante qualora il Subappaltatore ri-sultasse, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, incompetente od indesiderabile. L'Ap-

Page 30: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 28/63

paltatore dovrà in tale caso provvedere all'immediato allontanamento del Subappaltatore senza a-vere per questo diritto a compensi, indennizzi, risarcimenti di danni o proroghe della data fissata per l'ultimazione dei lavori. L'Appaltatore rimane comunque il solo responsabile nei confronti dell'Ente Appaltante della buo-na riuscita delle opere, restando l'Ente Appaltante stesso del tutto estraneo, in ogni caso e ad ogni effetto, ai rapporti di qualsiasi specie fra l'Appaltatore ed il Subappaltatore.

ART. 19 - PROCEDURA ANTIMAFIA Allo scopo di collaborare alla vigilanza avverso gli eventuali tentativi di infiltrazioni mafiose nella realizzazione delle opere, le verifiche di cui al D.Lgs. 218/2013, saranno estese, anche al di là de-gli obblighi di legge per l'autorizzazione dei contratti di subappalto, nonché dei contratti assimilati al subappalto in forza dell'art. 118 D.Lgs. 163/06, a tutti i subcontratti (di qualsiasi importo) com-presi quelli aventi ad oggetto servizi e forniture stipulati dall'Appaltatore nonché dal suo subappal-tatore. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, si citano: · trasporto a discarica; · smaltimento di rifiuti; · fornitura e/o trasporto terra; · fornitura e/o trasporto di calcestruzzo; · fornitura e/o trasporto di bitume; · fornitura di ferro lavorato; · forniture con posa in opera; · noli a freddo di macchinari; · noli a caldo; · servizi di guardianìa di cantiere; · servizi di autotrasporti. Il committente CAS rilascerà autorizzazione, ove previsto, previa acquisizione della "Informazio-ne prefettizia" di cui al D.Lgs. 218/2013. Per procedere all'attivazione di tutti i subcontratti per i quali non è prevista normativamente l’autorizzazione della Stazione Appaltante, l'Appaltatore, indipendentemente dall’importo del sub-contratto stesso, contestualmente alla stipula del subcontratto, dovrà acquisire e trasmettere - al-meno 7 giorni prima dell’inizio della prestazione da parte del subcontrattista – al R.U.P. ed agli uffici competenti del CAS la seguente documentazione: (a) Il certificato di iscrizione del subcontraente alla C.C.I.A.A. - Ufficio registro delle Imprese - di data non anteriore a sei mesi, con annessa autocertificazione antimafia, dal quale risulti se nei con-fronti della Società sia in corso una procedura di amministrazione controllata, di fallimento, di li-quidazione o qualsiasi altra procedura equivalente e se tali procedure si siano verificate nell'ultimo quinquennio; (b) La copia autentica del contratto sottoscritto tra le parti con la clausola risolutiva espressa, nella quale è stabilita l'immediata e automatica risoluzione del vincolo contrattuale nel caso in cui, a se-guito delle verifiche effettuate dalla Prefettura, emergano elementi relativi a tentativi di infiltra-zione mafiosa nelle società o imprese interessate. Una seconda copia del contratto dovrà essere in-

Page 31: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 29/63

viata al Direttore dei Lavori che provvederà a certificare la non ricorrenza del già citato comma 12 della L. 55/90; (c) L'autorizzazione al trattamento dei dati ai sensi della legge L.675/96 da parte del CAS per gli adempimenti di legge e contrattuali, ivi comprese le comunicazioni di rito agli altri Enti ed Am-ministrazioni Pubbliche istituzionalmente competenti per le attività di vigilanza e monitoraggio; (d) dichiarazione resa dal legale rappresentante dell’impresa contenente:

· i dati anagrafici completi (nome, cognome, luogo e data di nascita) dello stesso dichiarante e di ogni socio per le "S.n.c." e di ogni socio accomandatario per le "S.a.s." indicando le rela-tive quote, degli eventuali componenti l’organo di amministrazione per le società di capitali;

· i dati identificativi dell’Impresa (denominazione sociale, sede legale, numero di iscrizione al Registro delle imprese, numeri di partita I.V.A e di codice fiscale);

· l'accettazione delle prescrizioni del Capitolato Speciale d’Appalto e del sistema sanzionato-rio di cui al presente articolo.

(e) dichiarazione resa dal legale rappresentante delle società di capitali ai sensi del D.P.C.M. n.187/91 circa la composizione societaria, la composizione degli organi societari ed i relativi pote-ri, l'avvenuta nomina di procuratori generali e/o speciali con poteri conferiti, nonché i nominativi del componenti del collegio sindacale dell’impresa, completi dei dati anagrafici. Di tutte le perso-ne fisiche indicate dovrà essere comunicato anche il relativo codice fiscale. Nei casi in cui una persona giuridica risulti possessore di quote o di azioni dovrà essere prodotta la medesima dichiarazione sino a risalire ad una persona fisica. In caso di associazioni temporanee di imprese le dichiarazioni di cui ai punti precedenti (a), (c) ed (f) dovranno essere prodotte dal Legale Rappresentante di ciascuna impresa componente l’associazione temporanea unitamente all'atto costitutivo dell'A.T.I. completo di atto di mandato irrevocabile alla Capogruppo-Mandataria e dell'indicazione delle quote di partecipazione. Ai fini del rispetto delle normative vigenti inerenti l’antimafia e la sicurezza in cantiere, l'Appalta-tore è obbligato a provvedere, a proprio carico, a dotare di idonei cartellini identificativi (art. 22, comma 16) da tenere sempre ben esposti, completi di foto, numero di matricola, Impresa, nome e cognome, tutto il personale avente accesso alle aree di cantiere, ivi compresi il personale dei su-bappaltatori, fornitori, prestatori di servizio ivi compresi i conducenti di automezzi e il personale impiegato in attività subordinate e temporanee; per questi ultimi è possibile utilizzare cartellini i-dentificativi provvisori, non dotati di foto, ma riportanti comunque in maniera evidente gli estremi e la qualifica della persona addetta ai lavori. Tutte le macchine presenti in cantiere a qualsiasi titolo dovranno essere munite di idonea targhetta di riconoscimento riportante: targa o n° di telaio, impresa o società utilizzatrice, impresa o società proprietaria. Il DIRETTORE DEI LAVORI, riscontrando eventuali inadempienze in materia di sicurezza e di prevenzione e repressione della criminalità da parte di qualsiasi soggetto direttamente o indiretta-mente coinvolto processo produttivo, e di seguito evidenziate, provvederà, con regolare Ordine di Servizio, a disporre la sospensione immediata dei lavori di che trattasi nonché l'allontanamento dal cantiere del soggetto inadempiente e, nel successivo SAL, contabilizzerà a carico dell'Appaltatore le sotto riportate sanzioni comminate dallo stesso DIRETTORE DEI LAVORI ai sensi dell' art. 148 del D.P.R. 207/2010 e/o dal RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO ai sensi dell'art.10 del D.Lgs. 163/06

Page 32: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 30/63

Le inadempienze dell'Appaltatore e/o dei subappaltatori saranno sanzionate come segue: 1. Per mancata esposizione del cartellino identificativo del personale - comunque presente nelle aree di lavoro: 1.1. In occasione della 1^ contestazione - multa € 50 = e allontanamento dal cantiere della persona sprovvista del cartellino; 1.2. In occasione della 2^ contestazione alla medesima persona - multa € 100 = e allontanamento dal cantiere della persona sprovvista del cartellino; 1.3. In occasione della 3^ contestazione alla medesima persona - multa € 200 = e divieto perma-nente di accesso ai cantieri della persona sprovvista del cartellino e ordine di allontanamento, per 15 giorni, del Capo Cantiere dell'Appaltatore; 1.4. In caso di recidiva - ordine di allontanamento permanente del Capo Cantiere dell'Appaltatore; in caso di inottemperanza all'ordine, messa in mora dell'Appaltatore con proposta di rescissione in danno del contratto d'Appalto. 2. Per mancata corrispondenza dei dati identificativi dei cartellini con i dati di identità del per-sonale o della impresa di appartenenza: 2.1. In occasione della 1^ contestazione - multa € 300 = e allontanamento dal cantiere della perso-na con sequestro del cartellino; 2.2. In occasione della 2^ contestazione - multa € 500 = e allontanamento dal cantiere della perso-na con sequestro del cartellino; 2.3. In occasione della 3^ contestazione - multa € 750 = e allontanamento della persona con se-questro del cartellino e contemporaneo ordine di allontanamento, per 15 giorni, del Capo Cantiere dell'Appaltatore; 2.4. In caso di recidiva - ordine di allontanamento permanente del Capo Cantiere dell'Appaltatore; in caso di inottemperanza all'ordine, messa in mora dell'Appaltatore con proposta di rescissione in danno del contratto d'Appalto. 3. Per l'apposizione delle targhette di riconoscimento macchine e/o attrezzature: 3.1. Per mancata apposizione - multa € 500 = e sospensione attività della macchina o dell'attrez-zatura non riconosciuta fina a riconoscimento avvenuto; in caso di persistente impossibilità di ri-conoscimento, ordine di allontanamento dell'attrezzatura dal cantiere; 3.2. Per mancata corrispondenza dei dati identificativi con la macchina e/o con il soggetto pro-prietario - multa € 1.000 = e ordine di allontanamento dell'attrezzatura dal cantiere; 3.3. In caso di ripetuta segnalazione erronea di cui al precedente punto 3.2. - multa € 2.000 = e or-dine di allontanamento permanente del Capo Cantiere dell'Appaltatore e, in caso di inottemperan-za all'ordine, messa in mora con avviso di rescissione in danno del contratto d'Appalto. 4. Per mancata consegna dei documenti previsti per l'attivazione dei subcontratti diversi dal su-bappalto e assimilati (prima dell'inizio della prestazione, fornitura etc,): 4.1. multa pari al 5 % del valore dell'intera prestazione o fornitura e sospensione immediata delle attività in attesa della verifica formale del subcontratto nonché della "verifica" dei requisiti di mo-ralità del subcontraente); 4.2. nel caso di inaccettabilità formale del contratto per diversa attribuzione tipologica e/o insussistenza dei requisiti di moralità - multa pari a 1/3 del subcontratto e ordine di immediata risoluzione dello stesso ed estromissione della società o dell'impresa oggetto di "informazioni po-sitive"; ove ricorra, segnalazione del caso alla Magistratura. 5. Per la mancata corrispondenza tra l'importo indicato nella comunicazione e l'importo contrat-tuale: multa 2% dell'importo maggiore e divieto di attuazione del contratto per la parte eccedente.

Page 33: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 31/63

6. Per il superamento (in corso d'opera) dell'importo comunicato al CAS - multa € 1.000 e divieto di attuazione del contratto per la parte eccedente la comunicazione stessa (blocco della prestazio-ne; allontanamento dal cantiere degli addetti; rifiuto della merce fino al ristabilimento delle condi-zioni di accettabilità). 7. Per il superamento (in corso d'opera) dell'importo autorizzato per subappalto (o subcontratti assimilati) e solo nel caso di subappalti affidati a misura sempreché l'importo eccedente l'auto-rizzazione sia dovuto a modesti ( 5 % max) errori materiali di valutazione contabile preventiva e/o esecutiva e, comunque, contenuti nel 1/5 dei requisiti tecnici (SOA), multa pari al 20% dell'impor-to di eccedenza e "rinvio" della contabilizzazione dei lavori in eccedenza fino alla eventuale rego-larizzazione della "non conformità" riscontrata; 7.1. nel caso di sopravvenuta "Informazione antimafia positiva", fermo restando, ove ricorra, l'eventuale segnalazione alla Magistratura, si applicherà una ulteriore "penale" corrispondente all'importo eccedente la comunicazione o, nel caso di subappalto (o contratto assimilato), l'auto-rizzazione rilasciata: in tale evenienza l'Appaltatore dovrà, comunque, risolvere il subcontratto attivato con ogni onere a proprio carico. Qualora la sommatoria delle "multe" e delle "penali" di cui sopra dovesse raggiungere un importo pari al 5 % dell'importo del contratto d'appalto, ciò costituirà "inadempienza grave" dell'Appal-tatore e si potrà procedere alla risoluzione del contratto d'Appalto al pari del caso di attuazione di un subappalto non "autorizzato". In caso di mancato o ritardato adempimento agli Ordini di Sevizio emessi allo scopo di cui al pre-sente articolo - mentre il DIRETTORE DEI LAVORI provvederà alla messa in mora dell'Appalta-tore – il RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO valuterà l'opportunità di proporre al CAS la risoluzione in danno del contratto di appalto (art. 10 del D.Lgs 163/2006 presentata in sede di ga-ra). ART. 20 - OCCUPAZIONI TEMPORANEE - STRADE DI SERVIZIO E DI ACCESSO AI

CANTIERI - CAVE E DISCARICHE - PERMESSI E RELATIVI NULLA OSTA - Strade di servizio e di accesso ai cantieri, aree di deposito, cave, discariche e relative occu-pazioni temporanee e definitive L'Appaltatore dovrà provvedere, a sua cura e spese, a tutte le procedure ed incombenze espropria-tive occorrenti per le occupazioni temporanee o definitive per strade di servizio, per le deviazioni provvisorie necessarie per mantenere la continuità delle acque, della viabilità ordinaria, per gli ac-cessi ai cantieri e per l’impianto dei cantieri stessi, per le aree di deposito, per le cave di prestito e le discariche e per tutto quanto altro necessario all'esecuzione dei lavori. La costruzione delle strade di servizio, le aree da adibire a deposito temporaneo dei materiali riuti-lizzabili, le cave di prestito per i materiali da utilizzare nella costruzione della strada ed i provve-dimenti che l'Appaltatore intende adottare dopo lo sgombero dei cantieri e delle strade di servizio per ripristinare l’ambiente naturale, dovranno avere la preventiva autorizzazione (nulla-osta) degli Enti interessati sotto la cui giurisdizione ricadono le aree prescritte (Genio Civile, Demanio Fore-stale, Amministrazioni Regionali, Provinciali e Comunali, Corpo delle Miniere, Consorzi, Enti di Bonifica, Sovrintendenza ai Monumenti, ecc.). La documentazione da trasmettere agli Enti di cui sopra (planimetrie, sezioni, relazioni illustrative e quanto altro necessario e richiesto) dovrà essere preventivamente sottoposta alla Direzione La-

Page 34: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 32/63

vori per l'esame e le prescrizioni che riterrà di effettuare, sentito in proposito il parere dei progetti-sti. In assenza delle sopraccitate autorizzazioni, l'Appaltatore non potrà eseguire alcun lavoro che coinvolga direttamente o no le opere soggette alle autorizzazioni medesime. Dato che i lavori si svolgono in zone culturalmente e paesaggisticamente molto importanti, l'Ap-paltatore, prima di formulare la sua offerta, dovrà individuare le aree che intende adibire a cava e/o a deposito e/o a discarica, e su di esse dovrà assumere, presso gli organi di tutela, tutte le in-formazioni necessarie a garantirgli l'effettiva possibilità di utilizzarle per i fini cui intende desti-narle. Resta inteso che la disponibilità di discariche costituisce condizione essenziale per dare inizio all’esecuzione di qualsiasi scavo e di ciò si dovrà tenere conto nella formulazione del programma esecutivo lavori. Di conseguenza, se all'atto esecutivo le prescritte autorizzazioni per le aree individuate dall’Appaltatore stesso in sede di offerta come cava e/o deposito e/o discarica non venissero ac-cordate e ciò comportasse la necessità di reperire nuove aree anche a notevole distanza dalla zona dei lavori, tutti i conseguenti ritardi e maggiori spese ed oneri saranno a totale carico del-l'Appaltatore e non potranno costituire motivo per la richiesta di proroghe, nuovi prezzi e/o com-pensi di qualsiasi tipo, oltre ai prezzi ed ai corrispettivi già previsti in contratto. Dopo l'individuazione definitiva delle aree da parte degli Enti interessati, l'Appaltatore dovrà, se richiesto, integrare la documentazione presentata. Resta comunque precisato che, indipendentemente dalle approvazioni di cui sopra, essendo l'Ap-paltatore unico responsabile dei danni e delle conseguenze di ogni genere che eventualmente deri-vassero, egli si obbliga fin d'ora a tenere sollevato l'Ente Appaltante da ogni conseguenza dannosa e da ogni pretesa e conseguentemente da qualsiasi vertenza che a tale titolo fosse promossa, che pertanto, ed in ogni caso, rimane ad essa del tutto estraneo. In merito, si fa espresso richiamo all'art. 218 del D.P.R. 207/2010. Ove per le occupazioni necessarie ai lavori di cui sopra si rendessero necessari il decreto di occu-pazione d'urgenza e l'espropriazione, l'Appaltatore è tenuto a farne tempestiva richiesta agli organi competenti, dando adempimento a tutte le incombenze. Per quanto riguarda poi l'utilizzo delle strade esistenti per il servizio dei cantieri, l'Appaltatore do-vrà provvedere alla loro eventuale sistemazione per il transito dei mezzi pesanti e ciò in relazione alle prescrizioni che saranno impartite dagli Enti proprietari. Prima della presentazione dell'offerta, l'Appaltatore è tenuto ad assicurarsi presso gli Enti compe-tenti della disponibilità delle aree di deposito, delle aree per strade di servizio e per l’insediamento dei cantieri, delle disponibilità delle strade esistenti e prescelte per l'utilizzo a servizio dei cantieri e del loro stato di conservazione. Resta anche stabilito che le strade di servizio potranno essere utilizzate da altri appaltatori o per-sone preventivamente autorizzate dall'Ente Appaltante, salvo in questi casi il diritto, da parte dell'Appaltatore, di chiedere ai succitati utilizzatori adeguata partecipazione alle spese sostenute e da sostenere per tutte le manutenzioni e le riparazioni comunque connesse all'effettivo uso delle strade stesse. Verificandosi disaccordo tra l'Appaltatore e gli altri eventuali utenti circa la ripartizione delle spe-se sostenute e da sostenere, la Direzione Lavori sarà arbitro inappellabile.

Page 35: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 33/63

Qualora poi l'Appaltatore e gli altri utilizzatori non provvedessero alla manutenzione delle strade di servizio, la Direzione Lavori si riserva di intervenire d'ufficio ripartendo la relativa spesa in re-lazione all'effettivo uso delle strade da parte dell'Appaltatore o di altri utilizzatori. L'Appaltatore non potrà accampare pretese di sorta nei confronti dell'Ente Appaltante in dipenden-za di limitazioni al transito eventualmente poste, in qualsiasi momento, dagli enti proprietari di strade pubbliche e/o private. Per quanto fin qui descritto si precisa che l'Appaltatore, per le strade di servizio, le aree di deposi-to e dei cantieri di lavoro, le eventuali cave, è tenuto ad eseguire a propria completa cura e spese, oltre a tutte le acquisizioni ed occupazioni dei terreni come già stabilito, anche tutte le pratiche, le documentazioni e le progettazioni che saranno richieste per il rilascio delle approvazioni da parte degli enti interessati e tutti i lavori ed opere necessari previsti o comunque imposti in qualsiasi momento dagli Enti interessati o dalla Direzione Lavori sia per l'utilizzo delle suddette aree, sia per la loro sistemazione e consolidamento e sia per il ripristino dell'ambiente naturale a lavori ul-timati.

ART. 21 - ONERI ED OBBLIGHI DIVERSI A CARICO DELL’APPALTATORE Oltre agli oneri del Capitolato Generale d'Appalto ed agli altri specificati nel presente Capitolato Speciale - Norme Generali – che risultano compresi e compensati nei prezzi di contratto, sono a carico dell'Impresa anche gli oneri seguenti:

a) Attuare l'osservanza delle norme derivanti dalle vigenti leggi e regolamenti, relativi a: pre-venzione infortuni sul lavoro, igiene del lavoro, assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro, previdenze varie per la disoccupazione involontaria, invalidità e vecchiaia, tubercolosi ed altre malattie professionali, invalidi di guerra ed ogni altra disposizione in vigore o che potrà in-tervenire in corso di appalto, per la tutela materiale e morale dei lavoratori. L'Appaltatore do-vrà in ogni momento, a semplice richiesta della Direzione Lavori o dell'Ente Appaltante, di-mostrare di aver provveduto a quanto sopra. b) Attuare, nei confronti dei lavoratori dipendenti occupati nei lavori costituenti oggetto del presente contratto e, se cooperative, anche nei confronti dei soci, condizioni normative e retri-butive non inferiori a quelle risultanti dai contratti collettivi di lavoro applicabili, alla data, al-la categoria e nella località in cui si svolgono i lavori, nonchè rispettare le condizioni risultanti dalle successive modifiche ed integrazioni, ed in genere ogni altro contratto collettivo appli-cabile nella località che, per la categoria, venisse successivamente stipulato. L'Appaltatore sarà altresì tenuto a continuare ad applicare i suindicati contratti collettivi anche dopo la scadenza e fino alla loro sostituzione. I suddetti obblighi vincolano l'Appaltatore anche se non sia aderente alle associazioni di cate-goria stipulanti o receda da esse e indipendentemente dalla natura industriale o artigiana, dalla struttura e dimensioni dell’impresa e da ogni altra sua qualificazione giuridica, economica e sindacale. Al fine del rispetto degli obblighi di cui sopra l'Appaltatore è tenuto allo scrupoloso rispet-to delle norme contenute all'art. 9 del Regolamento di cui al D.P.C.M. 10 gennaio 1991, n° 55 (pubblicato sulla G.U. n. 49 del 27/2/1991) e ad osservare le norme previste per la prevenzio-ne degli infortuni e per la tutela della salute nei luoghi di lavoro sia per il proprio personale che per il personale addetto alla Direzione Lavori in applicazione delle Leggi e dei regola-

Page 36: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 34/63

menti vigenti, in particolare quelli previsti dal D.P.R. 27 aprile 1955, n° 547 (S.O. alla G.U. n° 158 del 12/7/1955), dal D.P.R. 19 marzo 1956, n° 303 (S.O. alla G.U. n° 105 del 30/4/1956), dal Decreto Legislativo 15 agosto 1991, n° 277 (S.O. alla G.U. n° 200 del 27/-8/1991), dal Decreto Legislativo 19 settembre 1994, n° 626 (S.O. alla G.U. n° 265 del 12/11/1994) e s.m.i., dai Decreti Legislativi 14 agosto 1996, n° 493 e 81 (S.O. alla G.U. n° 180 del 5 agosto 2009) e s.m.i.. In particolare l’Appaltatore è tenuto alla scrupolosa e puntuale osservanza delle disposizioni di legge e della relativa normativa in ordine ai Piani di sicurezza di cui all’art. 131 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i.. Tali piani formano parte integrante del Contratto d’Appalto. In caso di violazione degli obblighi e dopo che la violazione, accertata dalla Direzione La-vori o dall’Ente Appaltante, sia stata denunciata al competente Ispettorato del Lavoro, l'Ente Appaltante opererà delle trattenute di garanzia del 20% sui certificati di pagamento, previa diffida dell'Appaltatore a corrispondere entro il termine di 5 giorni quanto dovuto ai di-pendenti, senza che ciò possa dare titolo a risarcimento di danni ed a pagamento di interessi sulla somma trattenuta. Il pagamento all'Appaltatore delle somme accantonate (od il paga-mento del saldo, se i lavori sono ultimati) non sarà effettuato sino a quando dal sopraccitato Ispettorato del Lavoro non sia stato accertato che ai dipendenti sia stato corrisposto quanto a loro dovuto. Si precisa inoltre che i pagamenti della rata di saldo e la restituzione della cau-zione non saranno effettuati fino a che l'Appaltatore non avrà esibito i certificati dei vari isti-tuti previdenziali (INAIL, INPS, SSN, ecc.) dai quali risulti che egli ha ottemperato a tutte le prescrizioni di legge anche secondo le circolari del Ministero dei LL.PP. n° 11907 del 9/11/1948, n° 9711 del 26/8/ 1949, n° 1498 del 15/2/1952 ed eventuali successive. I ritardi o sospensioni nei pagamenti, dovuti alla non tempestiva presentazione dei certifi-cati suddetti, non costituiranno motivo per l'Appaltatore per opporre eccezioni all'Ente Appal-tante nè per accampare pretese di risarcimento danni, interessi e altro. Ai sensi dell’art. 13 del Capitolato Generale di Appalto (D.M. 145/00) l’Ente Appaltante potrà procedere al pagamento diretto, anche in corso d’opera, ai dipendenti dell’Appaltatore delle retribuzioni, ove quest’ultimo non vi ottemperi, detraendo i relativi importi dai certificati di pagamento. Tali pagamenti sono provati dalle quietanze predisposte a cura del Responsabi-le del procedimento e sottoscritte dagli interessati. In caso di formale contestazione dell’inadempimento, il Responsabile del procedimento provvederà all’inoltro delle richieste dei lavoratori e delle contestazioni, per i necessari accertamenti, all’Ufficio Provinciale del Lavoro. c) Provvedere che sia rigorosamente rispettata l'osservanza delle norme di cui al precedente comma anche da parte degli eventuali subappaltatori autorizzati, nei confronti dei rispettivi lo-ro dipendenti, e ciò anche nei casi in cui il contratto collettivo non disciplini l'ipotesi del su-bappalto. Il fatto che il subappalto sia stato autorizzato non esime l'Appaltatore dalla suddetta re-sponsabilità, e ciò senza pregiudizio degli altri diritti dell'Ente Appaltante. d) Adottare tutti i provvedimenti e le cautele necessarie per garantire la vita e l'incolumità de-gli operai, delle persone comunque addette ai lavori e dei terzi, nonchè per evitare danni ai beni pubblici e privati. Si richiama in particolare, a questo proposito, quanto stabilito dall'art. 25 del presente capitolato speciale e dagli artt. 7 e 14 del capitolato generale d'appalto.

Page 37: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 35/63

d1) Osservare, durante l’esecuzione dei lavori, le prescrizioni del Piano di Sicurezza e Coor-dinamento. Qualora ciò non avvenga, il coordinatore per l’esecuzione può disporre, ai sensi dell’art. 5 lettera f) del D.Lgs. 494/96 e s.m.i., la sospensione lavori delle singole lavorazioni, senza che ciò costituisca titolo per l’Appaltatore a richiedere proroghe alla scadenza contrat-tuale essendo imputabile a fatto e colpa dell’Appaltatore stesso. In caso di mancato positivo riscontro e di perdurante inosservanza della disposizione di sicurezza impartita, l’Appaltatore verrà formalmente diffidato e posto in mora per gravi e/o ripetute violazioni della sicurezza, che costituiscono causa di risoluzione del contratto ai sensi dell’art. 131 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i.. d2) Fornire alla Direzione Lavori la prova di avere ottemperato alla Legge n. 482 in data 2 a-prile 1968 sulle assunzioni obbligatorie, nonché alle disposizioni previste: dalla Legge n. 130 in data 27 febbraio 1958 e sue successive proroghe e modifiche, dalla Legge n° 744 in data 19 ottobre 1970 sulle assunzioni dei profughi e successive modificazioni e dalla Legge n° 763 in data 26 dicembre 1981 e s.m.i.. e) Ad osservare le norme in applicazione della legge sulla Polizia mineraria, nonché ad osser-vare tutte le prescrizioni, leggi e regolamenti in vigore per l’uso delle mine. f) Applicare le segnalazioni regolamentari diurne e notturne, mediante appositi cartelli e fari, se necessario anche presidiati da idoneo personale, nei tratti stradali interessati dai lavori di costruzione, manutenzione, riparazione e deviazione provvisoria. Le suddette segnalazioni corrisponderanno ai tipi prescritti dal "Nuovo Codice della Stra-da" approvato con Decreto Legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e s.m.i. e dal relativo Regola-mento di esecuzione, nonché a quanto previsto dalla Circolare del Ministero dei LL.PP. n° 2900 in data 20/11/1984 per lavori eseguiti su autostrada e strade con analoghe caratteristiche, purché non in contrasto con la segnaletica prevista dal Regolamento di attuazione del Nuovo Codice della Strada. g) Provvedere al pagamento: di tutti gli oneri fiscali ed eventuali altre spese inerenti al con-tratto; delle copie e stampa di tutti gli elaborati relativi all'appalto; di tutte le copie del proget-to o di parti di esso che saranno necessarie per tutti indistintamente gli atti ed autorizzazioni richiesti dagli Enti Competenti o comunque collegati con il lavoro quali ad esempio, senza che l'esemplificazione diminuisca la generalità dell'impegno, le copie richieste dalle Autorità Militari, dai Comuni, dalle Province, dagli Enti Statali e Parastatali, dalle Banche ed Istituti finanziatori, dall'A.N.A.S., dai collaudatori, dall'ENEL, dalla Sovrintendenza ai Monumenti, ecc… h) Fornire tutte le prestazioni, i canneggiatori, gli attrezzi e gli strumenti comunque necessari per i rilievi, tracciamenti e misurazioni relativi ad operazioni di consegna, verifica, contabilità e collaudo lavori. Provvedere a propria cura e spese, sulla base delle poligonali degli assi in precedenza trac-ciate e picchettate, al tracciamento plano-altimetrico degli assi autostradali ove previsti.

Page 38: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 36/63

i) Provvedere alla stipula ed al pagamento del contratto di assicurazione contro i rischi di danni ai dipendenti ed alle opere, contro quelli derivanti dalla circolazione di materiali e mac-chinari, e contro quelli di responsabilità civile verso terzi. L'aliquota di premio e gli altri particolari sono precisati nello schema di polizza di cui all’allegato 1 del presente capitolato. Resta a carico dell'Appaltatore la copertura di tutti gli al-tri rischi non compresi nella polizza "tutti i rischi", con l'espresso obbligo, comunque, di provvedere all'assicurazione dei rischi di responsabilità civile verso i propri dipendenti, non-ché quelli derivanti dalla circolazione di macchinario ed automezzi. L'Appaltatore sarà tenuto pertanto a provvedere a propria cura e spese presso una primaria Compagnia assicuratrice e per la durata di tutti i lavori fino ad intervenuto collaudo definitivo, con una adeguata copertura assicurativa di "tutti i rischi" per i danni alle opere permanenti e di responsabilità civile verso terzi e dovranno essere rispettati, per i predetti danni, le norme, le condizioni ed i massimali minimi di copertura stabiliti dall'Ente Appaltante nel suddetto schema. j) Provvedere a tutte le pratiche, oneri ed indennizzi per l'occupazione temporanea e/o defini-tiva di aree pubbliche e private, fermo restando quanto stabilito dall'art. 15 del presente capi-tolato, necessarie per dar luogo a: deviazioni provvisorie di corsi d'acqua, di opere di irriga-zione, scolo e bonifica, pubblici e privati; deviazioni provvisorie di strade pubbliche e private; strade di servizio, di accesso ai cantieri e per l’impianto dei cantieri stessi, aree di deposito, cave di prestito e discariche; tutto quant’altro necessario all'esecuzione dei lavori. l) Predisporre in luogo facilmente accessibile dalla viabilità ordinaria, i locali occorrenti per il personale dell'Ente Appaltante e della Direzione Lavori. Detti locali dovranno essere prov-visti di tutti i sussidi software e hardware idonei alla gestione del cantiere. Gli oneri di pulizia e manutenzione degli uffici sono pure a totale carico dell'Appaltatore. n) Provvedere alla custodia diurna e notturna dei cantieri che dovrà essere affidata a persone provviste della qualifica di "guardia particolare giurata" così come prescritto dall'art. 22 della Legge 13 settembre 1982, n. 646. o) Mantenere, in tutta la zona interessata direttamente od indirettamente dai lavori, e per tutta la durata di questi ultimi, il transito sulle strade pubbliche e private e la continuità delle opere di irrigazione, di scolo, di bonifica, sia pubblici che privati. A tale scopo l'Appaltatore dovrà costruire accessi, deviazioni, condotti provvisori ed in ge-nere tutte le opere provvisionali necessarie per garantire i transiti e le continuità di cui sopra. Le caratteristiche e le dimensioni di tutte le opere sopra descritte dovranno essere concordate con gli Enti pubblici e privati proprietari o concessionari. Le opere, in ogni caso, dovranno es-sere complete delle necessarie protezioni. Tutti gli oneri e spese per le occupazioni temporanee e/o definitive delle superfici necessa-rie per costruire le opere sopraccitate saranno a completo e totale carico dell'Appaltatore. o1) Provvedere alle occupazioni temporanee o definitive delle aree necessarie per gli uffici del personale dell'Ente Appaltante e della Direzione Lavori di cui al precedente punto m). o2) Provvedere alla progettazione definitiva ed esecutiva ed a tutte le documentazioni necessa-rie per ottenere l'approvazione, da parte di tutti gli Enti interessati, delle strade di servizio,

Page 39: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 37/63

delle aree di deposito, di accesso ai cantieri e per l’impianto dei cantieri stessi, di cave e disca-riche. o3) Provvedere a tutti gli interventi atti a ridurre al minimo i danni provocati all'ambiente na-turale dalle strade di servizio, dalle aree di deposito, da eventuali cave e discariche ed a tutti i provvedimenti necessari per ripristinare l'ambiente naturale turbato dalle opere sopraccitate. Il tutto secondo le disposizioni e gli ordini che saranno impartiti dagli Enti interessati, al mo-mento del rilascio delle prescritte autorizzazioni, e dalla Direzione Lavori. o4) Adempiere a tutte le soggezioni derivanti dall'esecuzione di opere intersecanti ferrovie, strade ordinarie, fiumi o canali, acquedotti, elettrodotti, oleodotti, gasdotti, ecc. di competenza di Enti pubblici o privati al fine di garantire la continuità dei servizi sollevando l'Ente Appal-tante da ogni onere che potesse derivargli da disservizi, discontinuità, ecc.. Saranno a carico dell'Ente Appaltante gli oneri conseguenti a rallentamento treni, alla crea-zione di tratti neutri sulle linee ferroviarie elettrificate e ciò sempre che l'Appaltatore completi i lavori nei tempi prestabiliti: contrariamente egli sarà tenuto alle maggiori somme dovute a tali titoli. Saranno anche a carico dell'Ente Appaltante gli oneri per il versamento di eventuali somme e compensi a fondo perduto e per eventuali depositi cauzionali purchè non riguardino obblighi a carico dell'Appaltatore, ferma restando la facoltà dell'Ente Appaltante di rivalersi sull'Ap-paltatore stesso nel caso in cui per motivi da quest'ultimo dipendenti, i depositi cauzionali ve-nissero incamerati in tutto od in parte dagli Enti competenti. o5) Eseguire per ogni singola opera tutte le indagini geognostiche, geotecniche e le prove di laboratorio necessarie per la redazione del progetto di dettaglio (c.d. cantierabile), secondo gli ordini della Direzione Lavori ed ai sensi del D.M. 11/3/1988 (S.O. alla G.U. n.127 del-l'1/6/1988), così da ottenere tutti gli elementi necessari per un corretto ed esauriente calcolo delle opere stesse. L’Appaltatore è tenuto a rimborsare all’Ente Appaltante l’importo chilometrico di € 25.970,00 (venticinquemilanovecentosettanta/00) oltre ad I.V.A., applicato all’intero sviluppo dei lotti come indicato all’art. 1 del presente capitolato, relativamente a tutte le spese sostenu-te dall’Ente stesso per l’effettuazione delle indagini geognostiche, geotecniche e prove di la-boratorio poste a base del progetto esecutivo e le cui documentazioni sono comprese negli e-laborati di appalto. L'Appaltatore è tenuto inoltre ad eseguire, a sue complete cure e spese, tut-te le ulteriori indagini e prove che riterrà necessarie per avere la conferma della validità dei dati forniti dall'Ente Appaltante così da porsi in grado, responsabilmente, di progettare le ope-re o di rilasciare la dichiarazione di piena responsabilità delle fondazioni proposte dall'Ente Appaltante, come previsto dall'art. 11, paragrafo B, del presente capitolato speciale. o6) Eseguire le indagini lito-mineralogiche, le prove di laboratorio e le analisi per il reperi-mento degli inerti ed il controllo delle acque, da impiegare per la confezione delle malte e dei conglomerati cementizi secondo le prescrizioni del presente capitolato e gli ordini della Dire-zione Lavori. o7) Redigere i progetti di dettaglio (c.d. cantierabili), su base informatica e supporto cartaceo, di tutte indistintamente le opere.

Page 40: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 38/63

Tali progetti dovranno corrispondere ai progetti esecutivi a base di appalto oltre che a tutte le vigenti disposizioni di legge e norme ministeriali in materia (ed altre eventuali che venisse-ro emanate in futuro), tenendo conto della moderata aggressività dell'ambiente in cui le opere verranno a trovarsi. Sono inoltre a carico dell’Appaltatore gli oneri e le spese relative all’elaborazione dei cal-coli di classificazione, secondo le norme militari STANAG 2021, dei ponti stradali (viadotti, sottovia o cavalcavia, sovrappassi, sottopassi, ecc.), di luci maggiori od uguali a m 4,00, qua-lora gli stessi ponti siano stati oggetto di variazione rispetto a quelli allegati al contratto. I progetti di dettaglio (disegni e calcoli) saranno consegnati alla Direzione Lavori in sei copie normali più una copia riproducibile. Per i progetti di opere o di strutture per le quali sia necessaria l'approvazione di altri Enti, come ad esempio, senza che la esemplificazione diminuisca la generalità del concetto, Genio Civile, VV.F., Comuni, Province, Regioni, Sovrintendenza ai Monumenti, Enti Militari, Fer-rovie ecc., le relative pratiche saranno istruite a cura e spese dell'Appaltatore e dovranno esse-re trasmesse agli Enti interessati solo attraverso l'Ente Appaltante e dopo che lo stesso abbia apposto il visto finale. q) Presentare settimanalmente alla Direzione Lavori tutte le notizie relative all'impiego di manodopera e di personale impiegatizio mettendo a disposizione, se richiesti, i libri paga e l'e-lenco nominativo dei dipendenti. Per ogni giorno di ritardo rispetto alla data fissata dalla Direzione Lavori per l'inoltro delle notizie suddette verrà applicata una multa pari al 10% della penale per il ritardo nell’ultimazione dei lavori relativi all’esecuzione degli impianti, prevista dall'art. 16 del pre-sente capitolato, restando salvi, beninteso, i più gravi provvedimenti che potranno essere adot-tati in analogia a quanto sancisce il capitolato generale di appalto per l'irregolarità di gestione e per le gravi inadempienze contrattuali. r) Sostenere: - le spese per le ulteriori prove ed analisi, ancorché non prescritte dal Capitolato Speciale di Appalto ma ritenute necessarie dalla Direzione Lavori o dall’organo di collaudo, per stabilire l’idoneità dei materiali o dei componenti. Gli accertamenti di laboratorio e le verifiche tecni-che obbligatorie, ovvero specificatamente previsti dal Capitolato Speciale di Appalto, sono di-sposti dalla Direzione Lavori o dall’Organo di collaudo, imputando la spesa a carico delle somme a disposizione accantonate a tale titolo nel quadro economico. Le prove su campioni di materiali da impiegare ed impiegati nei lavori, nonché quelle prescritte dalle norme vigenti, dovranno essere effettuate presso i laboratori di cantiere successivamente indicati, o presso al-tri Laboratori Ufficiali indicati dalla Direzione Lavori. È fatto inoltre divieto all’Appaltatore di cambiare i luoghi di provenienza dei materiali, se indicati negli atti contrattuali, senza l’autorizzazione scritta del Direttore Lavori e l’approvazione del Responsabile del Procedi-mento; - le spese per la costruzione, l'arredamento e la dotazione di attrezzatura, di materiali e di personale, e per il funzionamento di idonei laboratori da cantiere per le prove sui conglomera-ti cementizi, sulle terre e sui conglomerati bituminosi; - le spese tutte, per sondaggi, prelevamenti, classificazioni, prove di laboratorio e quanto al-tro sarà ritenuto necessario dalla Direzione Lavori per determinare le stratificazioni e le carat-teristiche fisico-chimico-meccaniche dei terreni e delle rocce comunque interessati dai lavori

Page 41: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 39/63

anche se eseguiti al solo scopo di determinare la classificazione in rapporto alle suddivisioni previste dal presente capitolato; - le spese tutte per la redazione e l'invio al Servizio Geologico del Ministero dell'Industria, nei termini e nei modi previsti dalla Legge n. 464 del 4/8/1984 (G.U. n. 226 del 17/8/1984) di una dettagliata relazione, corredata dalla relativa documentazione, sui risultati geologici e ge-ofisici nei casi previsti dalla citata Legge. s) Provvedere alla manutenzione ed alla garanzia di buon funzionamento delle opere fino al collaudo e fino alla scadenza del successivo periodo di garanzia per gli interventi di mitiga-zione paesaggistica e di sistemazione a verde, anche in soggezione di traffico, sempre con le avvertenze di cui all'art. 20 del presente capitolato speciale ed ai sensi dello art. 14 del capi-tolato generale di appalto. Tali oneri dovranno comunque essere sostenuti anche se il collaudo dovesse protrarsi oltre i termini stabiliti nel precedente art. 21. t) Sostenere tutte le spese per le verifiche di accettazione in corso d’opera, per i collaudi provvisori e definitivi di cui agli articoli 20 e 21 del presente capitolato, per l’istruzione delle pratiche di denuncia degli Enti interessati, nonché per le operazioni di prova, statica e dinami-ca. Rimborsare inoltre all'Ente Appaltante l'onorario per i collaudatori statici che sarà stato nel frattempo anticipato dall'Ente stesso. u) Provvedere allo sgombero, a lavori ultimati, di ogni opera provvisoria, materiali residui, detriti, ecc. in modo da ripristinare il primitivo stato. v) Fornire fotografie o riprese filmate delle opere in corso nei vari periodi del loro sviluppo, secondo le richieste dell'Ente Appaltante. w) Disporre, prima dell'inizio dei lavori e nel numero che sarà prescritto, le tabelle recanti le indicazioni relative all'autorità, all'ufficio ed all'opera che viene eseguita, secondo le disposi-zioni della circolare del Ministero dei Lavori Pubblici, Direzione Generale degli Affari Gene-rali e del Personale n. 3127/129 in data 19 febbraio 1959 ed in osservanza di quanto prescritto dall'art. 18 della Legge 19 marzo 1990, n. 55 e relativa circolare del Ministero LL.PP. n° 1729 dell’1 giugno 1990. y) Fornire la manodopera, i materiali ed i mezzi necessari per i lavori in economia che saran-no richiesti dalla Direzione Lavori. z) Provvedere al pagamento dei canoni e dei diritti di brevetto ed all'adempimento di tutti gli obblighi di legge relativi nel caso in cui fossero introdotti nei progetti disposizioni e sistemi di costruzione protetti da brevetto e ciò sia nel caso che egli vi ricorresse di sua iniziativa (previo consenso della Direzione Lavori), sia che tali disposizioni e sistemi fossero prescritti dalla Di-rezione Lavori stessa. E' fatto divieto all'Appaltatore, salvo autorizzazione scritta della Dire-zione Lavori, di pubblicare o di autorizzare terzi a pubblicare notizie, disegni o fotografie del-le opere oggetto dell'appalto. z1) Assicurare buona accessibilità a tutti indistintamente i fronti del lavoro in modo da con-sentire sopralluoghi e visite in qualsiasi momento, nonché mantenere il cantiere ordinato e a-gevolarne la transitabilità.

Page 42: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 40/63

z2) Assumere gli obblighi e le soggezioni derivanti dalla installazione, durante l'esecuzione degli scavi, dei rilevati, dei getti, di apparecchi di misura e di controllo di qualsiasi genere, ancorchè tali apparecchi fossero installati dalla Direzione Lavori direttamente od a mezzo ter-zi. z3) Approvvigionare tempestivamente almeno due copie (una per l'ufficio dell'Ente Appal-tante ed una per la Direzione Lavori) di tutte le leggi, decreti, regolamenti, pubblicazioni, norme, circolari, ecc. citate nel presente capitolato. z4) L'Appaltatore dovrà mettere a disposizione, nei pressi dei cantieri di lavoro, dei locali ad uso alloggio ed ufficio del personale di direzione ed assistenza, completamente arredati, il-luminati, dotati delle attrezzature logistiche e funzionali a seconda delle richieste che saranno fatte dalla Direzione dei Lavori. Detti locali dovranno esser dotati di telefono, fax, computer, stampante, modem, macchina fo-tografica digitale e coppia di radiotelefoni VHF. Il computer sarà dotato di sistema operativo, idonei programmi (AutoCAD, etc.) e di colle-gamento Internet. z5) Provvedere a mettere a disposizione dell’ufficio del R.U.P. e della Direzione Lavori il per-sonale sottoelencato.

a) n. 1 tecnico contabile b) n. 1 impiegato amministrativo Il personale di cui sopra dovrà avere esperienza nel campo dei Lavori Pubblici e possibil-mente per lavori specifici, dovrà comunque ottenere il preventivo gradimento da parte del Responsabile Unico del Procedimento, in quanto rappresentante dell’Ente Appaltante, che si riserva la facoltà di chiedere in qualsiasi momento l’allontanamento e la sostituzione del personale ritenuto non idoneo a suo insindacabile giudizio. Il personale di cui al punto a) e b) sarà utilizzato per l’espletamento delle attività connesse al Responsabile Unico del Procedimento e per l’espletamento delle attività di Direzione Lavo-ri, inerente esclusivamente ai lavori di che trattasi, presso gli uffici che saranno istituiti in cantiere o presso la sede che sarà individuata da parte dell’Ente Appaltante, fermi restando comunque a carico dell’Appaltatore tutti gli altri oneri di cui al presente articolo di capitola-to. L’Appaltatore per lo svolgimento delle attività dell’ufficio di direzione lavori, metterà a di-sposizione del R.U.P. e/o della Direzione lavori di una macchina di adeguata cilindrata al fi-ne di consentire lo spostamento degli stessi dalla sede che sarà individuata da parte dell’Ente Appaltante ai luoghi in cui si eseguono i lavori. La mancata messa a disposizione del personale sopra citato comporterà l’applicazione di una penale, per ogni mese di ritardo e per ogni unità sopra specificata, di € 5.000,00 (euro cin-quemila/00). A tal proposito l’Appaltatore dovrà dare piena disponibilità della struttura in sito prevista per l’espletamento delle attività di che trattasi.

z6) Nel caso in cui per cause dipendenti dall'Appaltatore la durata dei lavori risultasse superiore a quella stabilita nel contratto di appalto maggiorata di eventuali proroghe, saranno a suo carico gli oneri e le spese per il maggiore periodo di attività della Direzione Lavori

Page 43: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 41/63

nella misura percentuale pari allo 0,10%, per ogni mese o frazione di mese oltre il tempo contrattuale come sopra richiamato, dell'importo a consuntivo di tutti i lavori e le forniture computati mediante i prezzi unitari a base d’asta del progetto approvato, aumentato degli e-ventuali importi suppletivi accordati in sede di conto finale e collaudo. I relativi importi saranno trattenuti dall'Ente Appaltante al momento dell'emissione dei sin-goli certificati di acconto rilasciati dopo la scadenza del tempo utile calcolato come sopra. z7) Approntare tutte le documentazioni, pratiche ed istanze che il CAS dovrà presentare per ottenere i Nulla Osta di tutti gli Enti ed Amministrazioni competenti per i lavori relativi agli impianti elettrici di illuminazione, ventilazione, e telecontrollo. z8) Prima dell'inizio del collaudo, e comunque non oltre la messa in marcia e la consegna degli impianti elettrici di illuminazione, ventilazione, telecontrollo l'Appaltatore dovrà con-segnare all'Ente Appaltante la seguente documentazione sulla esecuzione dei lavori in 3 co-pie + 1 copia su CD Rom: − i disegni di installazione del materiale; − gli schemi elettrici (unifilari funzionali e sinottici); − i disegni degli armadi (prospetti ed equipaggiamenti); − le nomenclature dettagliate dei materiali; − i diagrammi di distribuzione; − i diagrammi di funzionamento; − i programmi. Lo schema dei circuiti corredato di sigle e valori dei componenti previsti, di caratteristiche particolari di dispositivi di eventuali strumenti di misura, dovrà permettere una facile com-prensione di tutti i dettagli di funzionamento dell'impianto. Tutti i morsetti collegati fra di loro da un conduttore ed il conduttore stesso devono essere indicati con lo stesso contrassegno. Tale contrassegno verrà riportato sul disegno delle morsettiere e su elenco denominato "E-lenco Cavi". Per i circuiti si dovrà altresì fornire: 1) lo schema di principio a blocchi destinato a far comprendere il principio di funzionamento degli apparati e le dipendenze funzionali; 2) lo schema logico atto a rappresentare gli elementi di entrata, di elaborazione e di uscita di un dispositivo di comando. Su tutti gli schemi dovranno essere riportati opportuni riferimenti che indichino i legami corretti degli schemi e dei circuiti; si precisa che dovranno essere anche indicati l'intercon-nessione fra i vari fogli e le funzioni logiche dei segnali. Allo scopo di facilitare le riparazioni, devono essere indicati dei punti di misurazione e le caratteristiche elettriche che si devono ivi rilevare. Se necessario devono essere date le informazioni riguardanti la scelta degli apparecchi di controllo. Il Direttore Lavori si riserva il diritto di rifiutare tutta o parte dell'installazione eseguita prima dell'approvazione dei disegni corrispondenti. Questi disegni saranno eseguiti conformemente alle prescrizioni definite nella documenta-zione di seguito precisata.

Page 44: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 42/63

Manuale di esercizio e manutenzione L'Appaltatore dovrà fornire al termine dei lavori un manuale di manutenzione ed un manuale ope-rativo in tre copie in carta ed una copia su CD ROM. Tali manuali saranno compilati secondo i seguenti criteri e saranno tali da soddisfare comple-tamente la Direzione Lavori. Manuale operativo Il manuale operativo ha lo scopo di consentire l’sercizio dell'impianto dopo l'avviamento stesso at-traverso due fasi successive: a) controllo a vista delle apparecchiature e dei sistemi installati; b) verifica dei collegamenti e del funzionamento dei blocchi e delle apparecchiature di sicurezza; c) taratura degli strumenti e dei relè con certificazione di ogni singola operazione; d) prova di funzionamento in bianco e sotto carico di ogni unità funzionale e documentazione re-lativa; e) verifica della completezza della documentazione e della rispondenza della identificazione com-ponenti, morsetti e collegamenti; f) correzione per ogni fase delle anomalie riscontrate e di aggiornamento della documentazione; g) compilazione delle procedure ed istruzioni per l'avviamento. Avviamento Messa in servizio secondo le procedure e le istruzioni compilate di ciascun impianto e rilievo do-cumentato delle prestazioni di ciascuno di essi. Il manuale operativo sarà suddiviso nei seguenti capitoli formanti ciascuno un insieme auto-nomo e completo: − impianti di illuminazione; − impianti di segnalazione soccorso; − impianti di ventilazione; − impianti speciali (semafori, pannelli a messaggio variabile, TV a circuito chiuso, rile-

vazione di “vento forte”); − impianti di telecontrollo; − altri impianti. Per ciascun capitolo sarà riportato: 1) Catalogo meccanico costituito da: − elenco componenti individuati con items; − documentazione componenti costituita da: cataloghi costruttore e certificati laboratorio; − sommario dati garantiti; − dati dimensionali. 2) Documentazione operativa costituita da: − elenco disegni di montaggio; − elenco unità funzionali; − schemi funzionali di ciascuna unità funzionale ed esauriente descrizione operativa; − certificazione prove di accettazione in corso d'opera; − documentazione pre-avviamento;

Page 45: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 43/63

− procedure ed istruzioni di avviamento; − descrizione dei funzionamenti. Manuale di manutenzione Le istruzioni e le manutenzioni devono indicare: a) le istruzioni per l'avviamento e l'uso delle apparecchiature; b) i lavori di manutenzione preventiva; c) le istruzioni per i lavori di manutenzione compresi gli eventuali accorgimenti particolari per la manutenzione e sostituzione degli apparecchi e loro parti; d) le istruzioni per le messe a punto; e) la periodicità dei controlli; f) devono essere fornite le istruzioni per diagnosticare le principali disfunzioni che si possono ve-rificare; g) onde facilitare le riparazioni, le istruzioni devono permettere una veloce localizzazione di certe parti difettose (eventualmente mediante morsetti di misurazione). Le istruzioni per la manutenzione delle apparecchiature elettroniche devono contenere tutte le in-formazioni necessarie per l'installazione, la taratura e la messa a punto di tutti i dispositivi o in-siemi ed i relativi strumenti necessari. Se durante le riparazioni si possono correre rischi non evidenti, questi dovranno essere menzionati nelle istruzioni precedenti. Il manuale di manutenzione sarà suddiviso ed esauriente con il manuale operativo ed il program-ma delle attività manutentive. Elenco dei componenti L'elenco deve comprendere tutti i componenti delle apparecchiature; l'elenco deve essere completo di tutti i dati per l'eventuale ordinazione al fabbricante del componente; i componenti commerciali adattati dal fabbricante alle sue esigenze dovranno essere evidenziati. L'elenco dei componenti deve anche riportare le caratteristiche tecniche ed il suo riferimento di i-dentificazione usato sugli schemi. Modifiche all'atto del montaggio L'Appaltatore dovrà sostituire le copie della documentazione inviata con altre aggiornate entro 10 giorni dal termine del montaggio, qualora sia sorta la necessità di apportare delle modifiche all'impianto all'atto dell'esecuzione. Tutti gli oneri sopra specificati si intendono compresi e compensati nei prezzi e nei corrispettivi di contratto.

ART. 22 - INTERFERENZE

Il CAS conferisce all’appaltatore specifico mandato a perfezionare e finalizzare tutti gli eventuali rapporti preliminari avviati dalla stazione Appaltante con i soggetti gestori di servizi interferenti

Page 46: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 44/63

con l’opera in oggetto e, se necessario, ad avviarne altri per servizi non individuati nel progetto definitivo. Resta inteso che qualora a seguito della redazione dei progetti di cantiere dovessero verificarsi ul-teriori necessità in ordine alle espropriazioni e/o occupazione temporanea, nonché si rilevassero ulteriori interferenze che intralciassero il regolare ed ordinato svolgimento dei lavori, anche gli adempimenti conseguenti saranno a cura dell’appaltatore, ivi compresa la progettazione della loro rimozione, approvata ed accertata dagli enti gestori. Qualora l’Appaltatore, nel corso delle operazioni topografiche di tracciamento delle opere, delle verifiche e dei sondaggi propedeutici all’inizio dei lavori, rilevasse la presenza di opere e manufat-ti, di qualsiasi tipo e dimensione, interferenti con la realizzazione dei lavori appaltati, non indivi-duate in sede di progetto esecutivo né durante le operazioni di consegna dei lavori; in tale circo-stanza il CAS conferisce all’Appaltatore stesso il mandato a svolgere, in sua rappresentanza, tutte le procedure tecniche ed amministrative occorrenti per l’eliminazione delle interferenze accertate. Le eventuali proroghe temporali, se necessarie, saranno concordate in contraddittorio tra appalta-tore e RUP. Tutti gli oneri sopportati dall’Appaltatore nello svolgimento dell’attività di risoluzione delle inter-ferenze si intendono compresi e compensati nel corrispettivo a corpo e a misura offerti. Il CAS provvederà direttamente al pagamento delle sole somme dovute alle Società di gestione dei pubblici servizi.

ART. 23 - REGIME FISCALE DELL’APPALTO L'appalto e tutti gli atti inerenti e conseguenti sono soggetti alle normali imposte, tasse e tributi in vigore. Si precisa in particolare che i pagamenti dei corrispettivi saranno soggetti ad I.V.A. mentre l'imposta di registro sarà applicabile in misura fissa, giusta il disposto dell'art. 38 del D.P.R. 26 ot-tobre 1972 n° 634. Resta inteso che tutte le imposte, tasse e tributi, spese di bollo e registro nonché redazione contrat-to, sono ad esclusivo carico dell'Appaltatore ad eccezione di quelle che la legge prevede o preve-derà espressamente ed inderogabilmente a carico dell'Ente Appaltante, fin d'ora esplicitamente precisandosi che l'I.V.A. sui corrispettivi dell'appalto sarà a carico dell'Ente Appaltante in conse-guenza della rivalsa di cui all'art. 5 n° 7 della legge 9 ottobre 1971 n° 825 ed all'art. 18 del D.P.R. 26 ottobre 1972 n° 633.

ART. 24 - CONTABILITÀ DEI LAVORI La pratica elaborazione della contabilità stessa potrà essere tenuta per mezzo di sistemi meccano-grafici e di software operativi specifici approvati dalla Direzione lavori. Le quantità dei lavori e delle provviste saranno determinate con metodi geometrici, o a numero, o a peso, in relazione a quanto previsto nell’elenco prezzi, allo scopo di verificare la corrispondenza dell’eseguito con il progetto e per preparare la banca dati necessaria alla gestione della strada. Le misure per le categorie di lavoro eseguite a misura saranno prese in contraddittorio, mano a mano che si procederà all’esecuzione dei lavori, e riportate sui libretti delle misure, su supporti in-formatici e cartacei firmati dagli incaricati della Direzione dei Lavori e dell’Appaltatore. Resta sempre salva, in ogni caso, la possibilità di verifica e di rettifica, anche in occasione delle opera-zioni di collaudo in corso d’opera.

Page 47: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 45/63

Si precisa, e pertanto resta contrattualmente stabilito, che le opere impiantistiche propriamente dette (impianti di telecontrollo, di segnalazione soccorso, di ventilazione, impianti di illuminazio-ne e cartellonistica a messaggio variabile, TV a circuito chiuso e alimentazione elettrica unità se-condarie di telecontrollo “IP”), saranno contabilizzate nelle loro interezza solo dopo la verifica prestazionale del corretto funzionamento degli apparati, delle logiche operative e della comunica-zione in rete; pertanto la percentuale che potrà essere contabilizzata, anche dopo il posizionamento degli apparati e l’implementazione dei softwares, sarà valorizzata fino al 90% (novantapercento) della percentuale di incidenza delle singole opere richiamate nell’allegato 1 del presente Capitola-to. Il restante 10% (diecipercento) sarà riconosciuto all’Appaltatore solo a seguito di esito positivo della verifica prestazionale da eseguirsi in contraddittorio con la Direzione Lavori nel rispetto del-le “Norme Tecniche” del Capitolato Speciale d’Appalto degli impianti elettrici di illuminazione, ventilazione e telecontrollo. Il pagamento degli oneri della sicurezza avverrà progressivamente in base alla percentuale di a-vanzamento dei lavori e sarà commisurato alla stessa percentuale. Su ogni certificato di acconto sarà effettuata, secondo le norme vigenti, la trattenuta di garanzia pari allo 0,50% per assicurazione operai e la trattenuta del 10% per il recupero dell’anticipazione del 10% dell’importo contrattuale così come previsto dall’art. 26 ter della Legge 09.08.2013 n. 98 I materiali a piè d’opera destinati esclusivamente alla realizzazione dei lavori a misura, sempre che siano stati accettati dalla Direzione dei Lavori, verranno, ai sensi e nei limiti dell’art. 28 del Capi-tolato Generale d’Appalto (D.M. 145/2000), compresi negli stati di avanzamento dei lavori per i pagamenti suddetti. L'Appaltatore resta però comunque responsabile della conservazione dei medesimi materiali a piè d’opera sino al loro impiego e la Direzione Lavori avrà la facoltà insindacabile di rifiutarne l'ac-cettazione e la messa in opera e di ordinarne l'allontanamento dal cantiere qualora all'atto del-l'impiego stesso essi risultassero comunque deteriorati o resi inservibili. Ai sensi dell’art. 133 del D.Lgs. n° 163/06 è in facoltà comunque dell’Ente Appaltante di indivi-duare nel bando di gara i materiali da costruzione per i quali i contratti prevedono le modalità ed i tempi di pagamento degli stessi. L’applicazione di tale facoltà è sottoposta alle prescrizioni, nor-mative e garanzie prescritte dal comma 1bis dell’art. 133 del D.Lgs. n° 163/06 così come inserito dal D.Lgs. n° 152/08. Le trattenute per il rimborso di eventuali prestazioni fornite dall'Ente Appaltante o previste dal presente capitolato speciale e poste a carico dell'Appaltatore, verranno effettuate direttamente all'atto del pagamento del primo mandato successivo alla data della prestazione oggetto del rim-borso stesso.

ART. 25 – DOCUMENTO UNICO DI REGOLARITA’ CONTRIBUTIVA (DURC) 1. La stipula del contratto, l’erogazione di qualunque pagamento a favore dell’appaltatore, la sti-pula di eventuali atti di sottomissione o di appendici contrattuali, sono subordinate all’acquisizione del DURC. 2. Il DURC è acquisito d’ufficio dalla Stazione appaltante a condizione che l’appaltatore e, tramite esso, i subappaltatori, trasmettano tempestivamente alla stessa Stazione appaltante il modello uni-ficato INAIL-INPSCASSA EDILE, compilato nei quadri «A» e «B» o, in alternativa, le seguenti indicazioni: - il contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) applicato;

Page 48: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 46/63

- la classe dimensionale dell’impresa in termini di addetti; - per l’INAIL: codice ditta, sede territoriale dell’ufficio di competenza, numero di posizione assi-curativa; - per l’INPS: matricola azienda, sede territoriale dell’ufficio di competenza; se impresa individuale numero di posizione contributiva del titolare; se impresa artigiana, numero di posizione assicurati-va dei soci; - per la Cassa Edile (CAPE): codice impresa, codice e sede cassa territoriale di competenza. 3. Ai sensi dell’articolo 4 del d.P.R. n. 207 del 2010, in caso di inottemperanza agli obblighi con-tributivi nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile da parte dell’appaltatore o dei subappaltatori, rilevata da un DURC negativo, in assenza di adeguate giustificazioni o di regolarizzazione tempe-stiva, la Stazione appaltante provvede direttamente al pagamento dei crediti vantati dai predetti i-stituti, in luogo dell’appaltatore e dei subappaltatori, utilizzando le somme trattenute sui pagamen-ti delle rate di acconto e di saldo ai sensi degli articoli 31 e 32 del presente Capitolato Speciale. 4. Fermo restando quanto previsto all’articolo 59, comma 1, lettera o), nel caso il DURC relativo al subappaltatore sia negativo per due volte consecutive, la Stazione appaltante contesta gli adde-biti al subappaltatore assegnando un termine non inferiore a 15 (quindici) giorni per la presenta-zione delle controdeduzioni; in caso di assenza o inidoneità di queste la Stazione appaltante pro-nuncia la decadenza dell’autorizzazione al subappalto. 5. Ai sensi dell’articolo 6, comma 4, del d.P.R. n. 207 del 2010, fermo restando quanto previsto per l’acquisizione del DURC in sede di erogazione dei pagamenti, se tra la stipula del contratto e il primo stato di avanzamento dei lavori o tra due successivi stati di avanzamento dei lavori, intercorre un periodo superiore a 180 (centottanta) giorni, è necessaria l’acquisizione del DURC con le modalità di cui al comma 2. 6. In caso di irregolarità del DURC dell’appaltatore o del subappaltatore, in relazione a somme dovute all’INPS, all’INAIL o alla Cassa Edile, la Stazione appaltante: a) chiede tempestivamente ai predetti istituti e casse la quantificazione dell’ammontare delle somme che hanno determinato l’irregolarità, se tale ammontare non sé già noto; chiede altresì all’appaltatore la regolarizzazione delle posizioni contributive irregolari nonché la documentazio-ne che egli ritenga idonea a motivare la condizione di irregolarità del DURC; b) verificatasi ogni altra condizione, provvede alla liquidazione del certificato di pagamento, trat-tenendo una somma corrispondente ai crediti vantati dagli Istituti e dalla Cassa Edile come quanti-ficati alla precedente lettera a), ai fini di cui al comma 3. c) se la irregolarità del DURC dell’appaltatore o dell’eventuale subappaltatore dipende esclusiva-mente da pendenze contributive relative a cantieri e contratti d’appalto diversi da quello oggetto del presente Capitolato, l’appaltatore regolare nei propri adempimenti con riferimento al cantiere e al contratto d’appalto oggetto del presente Capitolato, che non possa agire per regolarizzare la po-sizione delle imprese subappaltatrici con le quali sussiste una responsabilità solidale, può chiedere una specifica procedura di accertamento da parte del personale ispettivo degli Istituti e della Cassa Edile, al fine di ottenere un verbale in cui si attesti della regolarità degli adempimenti contributivi nei confronti del personale utilizzato nel cantiere, come previsto dall’articolo 3, comma 20, della legge n. 335 del 1995. Detto verbale, se positivo, può essere utilizzato ai fini del rilascio di una certificazione di regolarità contributiva, riferita al solo cantiere e al contratto d’appalto oggetto del presente Capitolato, con il quale si potrà procedere alla liquidazione delle somme trattenute ai sen-si della lettera b).

Page 49: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 47/63

ART. 26 - PAGAMENTI Durante il corso dell'opera, alla scadenza di ogni bimestre e semprechè sia raggiunto l’importo di lavori non inferiore ad € 1.000.000,00 (Euro unmilione/00) al netto delle ritenute di legge e di con-tratto si predisporrà lo stato di avanzamento dei lavori eseguiti. Solo dopo che sia stato compilato il certificato di ultimazione dei lavori, si farà luogo all'ultimo stato di avanzamento indipendentemente dal tempo trascorso dall'emissione del precedente e dall'importo dei lavori eseguiti e sarà emesso il relativo certificato di pagamento. Per l’emissione dei S.A.L. l’Appaltatore dovrà fornire alla Direzione Lavori la seguente documen-tazione: - fatture quietanzate dei Subappaltatori scadute alla data del S.A.L.; - certificazione degli Enti Previdenziali di avvenuto versamento dei contributi sia dell’Appaltatore (anche Consortile) che del Subappaltatore. Qualora il certificato di pagamento delle rate di acconto non sia emesso entro il termine stabilito ai sensi dell’art. 29 del Capitolato Generale di appalto (D.M. 145/00) per causa imputabile all’Ente Appaltante, spetteranno all’Appaltatore gli interessi corrispettivi al tasso legale sulle somme dovu-te, fino alla data di emissione di detto certificato. Qualora il ritardo nell’emissione del certificato di pagamento superi i 60 giorni, dal giorno successivo saranno dovuti gli interessi moratori. Qualora il pagamento della rata di acconto non sia effettuato entro il termine stabilito ai sensi dell’art. 29 del Capitolato Generale di appalto (D.M. 145/00) per causa imputabile all’Ente Appal-tante, spetteranno all’Appaltatore gli interessi corrispettivi al tasso legale sulle somme dovute. Qualora il ritardo nel pagamento superi i 60 giorni, dal giorno successivo e fino all’effettivo pa-gamento saranno dovuti gli interessi moratori.

ART. 26 bis – TRACCIABILITA’ DEI PAGAMENTI Ai sensi dell’articolo 3, commi 1 e 8, della legge n. 136 del 2010, gli operatori economici titolari dell’appalto, nonché i subappaltatori, devono comunicare alla Stazione appaltante gli estremi iden-tificativi dei conti correnti dedicati, anche se non in via esclusiva, accesi presso banche o presso Poste italiane S.p.A., entro 7 (sette) giorni dalla stipula del contratto oppure entro 7 (sette) giorni dalla loro accensione se successiva, comunicando altresì negli stessi termini le generalità e il codi-ce fiscale delle persone delegate ad operare sui predetti conti. L’obbligo di comunicazione è esteso anche alle modificazioni delle indicazioni fornite in precedenza. In assenza delle predette comuni-cazioni la Stazione appaltante sospende i pagamenti e non decorrono i termini legali per l’applicazione degli interesse legali, degli interessi di agli articoli 34, commi 1 e 2, e 35, e per la richiesta di risoluzione di cui all’articolo 34, comma 4. 2. Tutti i movimenti finanziari relativi all’intervento: a) per pagamenti a favore dell’appaltatore, dei subappaltatori, dei sub-contraenti, dei sub-fornitori o comunque di soggetti che eseguono lavori, forniscono beni o prestano servizi in relazione all’intervento, devono avvenire mediante bonifico bancario o postale, ovvero altro mezzo che sia ammesso dall’ordinamento giuridico in quanto idoneo ai fini della tracciabilità;

Page 50: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 48/63

b) i pagamenti di cui alla precedente lettera a) devono avvenire in ogni caso utilizzando i conti correnti dedicati di cui al comma 1; c) i pagamenti destinati a dipendenti, consulenti e fornitori di beni e servizi rientranti tra le spese generali nonché quelli destinati all'acquisto di immobilizzazioni tecniche devono essere eseguiti tramite i conti correnti dedicati di cui al comma 1, per il totale dovuto, anche se non riferibile in via esclusiva alla realizzazione dell’intervento. 3. I pagamenti in favore di enti previdenziali, assicurativi e istituzionali, nonché quelli in favore di gestori e fornitori di pubblici servizi, ovvero quelli riguardanti tributi, possono essere eseguiti an-che con strumenti diversi da quelli ammessi dal comma 2, lettera a), fermo restando l'obbligo di documentazione della spesa. Per le spese giornaliere, di importo inferiore o uguale a 1.000 euro possono essere utilizzati sistemi diversi da quelli ammessi dal comma 2, lettera a), fermi restando il divieto di impiego del contante e l'obbligo di documentazione della spesa. 4. Ogni pagamento effettuato ai sensi del comma 2, lettera a), deve riportare, in relazione a cia-scuna transazione, il CIG e il CUP di cui all’articolo 1, comma 5. 5. Fatte salve le sanzioni amministrative pecuniarie di cui all’articolo 6 della legge n. 136 del 2010: a) la violazione delle prescrizioni di cui al comma 2, lettera a), costituisce causa di risoluzione del contratto ai sensi dell’articolo 3, comma 9-bis, della citata legge n. 136 del 2010; b) la violazione delle prescrizioni di cui al comma 2, lettere b) e c), o ai commi 3 e 4, se reiterata per più di una volta, costituisce causa di risoluzione del contratto ai sensi dell’articolo 59, comma 2, lettera b), del presente Capitolato speciale. 6. I soggetti di cui al comma 1 che hanno notizia dell'inadempimento della propria controparte agli obblighi di tracciabilità finanziaria di cui ai commi da 1 a 3, procedono all'immediata risoluzione del rapporto contrattuale, informandone contestualmente la stazione appaltante e la prefettura-ufficio territoriale del Governo territorialmente competente. 7. Le clausole di cui al presente articolo devono essere obbligatoriamente riportate nei contratti sottoscritti con i subappaltatori e i subcontraenti della filiera delle imprese a qualsiasi titolo inte-ressate all’intervento ai sensi del comma 2, lettera a); in assenza di tali clausole i predetti contratti sono nulli senza necessità di declaratoria.

ART. 27 - STATO FINALE E CONTO FINALE Ai sensi dell'art. 199 del D.P.R. 207/2010, ultimate tutte le opere, si redigerà il certificato di ulti-mazione dei lavori e, secondo quanto stabilito al precedente art. 18, si farà luogo alla compilazione dell'ultimo stato di avanzamento ed alla successiva emissione del certificato di pagamento della relativa rata di acconto, quale che sia il suo ammontare al netto delle ritenute di legge e di contrat-to. Il termine di pagamento della rata di saldo e di svincolo della garanzia fidejussoria, non potrà su-perare i 90 giorni dall’emissione del certificato di collaudo provvisorio ai sensi dell’art. 141, comma 9, del D.Lgs. 163/06. Nel caso in cui l’Appaltatore non abbia preventivamente presentato garanzia fidejussoria, il termine di 90 giorni decorre dalla presentazione della garanzia stessa. Qualora il pagamento della rata di saldo non intervenga nel termine stabilito ai sensi dell’art. 29 del Capitolato Generale di Appalto (D.M. 145/00) per causa imputabile all’Ente Appaltante, sa-ranno dovuti all’Appaltatore gli interessi corrispettivi al tasso legale sulle somme dovute. Qualora il ritardo superi i 60 giorni dal termine stesso saranno dovuti gli interessi moratori.

Page 51: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 49/63

Entro quattro mesi dalla data del certificato di ultimazione, si provvederà da parte della Direzione Lavori alla compilazione dello stato finale e del conto finale e si farà luogo all'emissione del certi-ficato di pagamento dell'ultima rata di acconto quale che sia il suo ammontare al netto delle ritenu-te di legge e di contratto. Entro lo stesso termine la Direzione Lavori provvederà alla trasmissione del conto finale firmato dall'Appaltatore al Responsabile del Procedimento. Il pagamento di quanto dovuto all'Appaltatore sulla base del certificato finale (rata di saldo) sarà effettuato dopo il collaudo semprechè non esistano legittimi impedimenti ai sensi delle vigenti di-sposizioni in materia retributiva ed assicurativa richiamate all'art. 23 del presente capitolato, che siano adempiuti tutti gli obblighi richiamati agli artt. 20 e 23 del presente capitolato e che le even-tuali controversie insorte nel corso dei lavori risultino completamente definite e tacitati i relativi reclami.

ART. 28 - TEMPO UTILE PER L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI

PENALITÀ PER RITARDI Il tempo utile per dare ultimati i lavori è di 365 (trecentosessantacinque) giorni naturali e consecu-tivi decorrenti dalla data del verbale di consegna (art. 153 comma 6 DPR 207/10). Nel tempo contrattuale di cui sopra si è tenuto conto, nella misura delle normali previsioni, dell'in-cidenza di 40 (cinquanta) giorni di andamento stagionale sfavorevole e pertanto per tale tempo non potranno essere concesse proroghe per recuperare i rallentamenti e le soste. È stato altresì tenuto conto di tutti i termini e tempi di cui agli articoli 8, 11 e 15 del presente capi-tolato e pertanto anche per essi è escluso il diritto dell'Appaltatore a proroghe o protrazioni del termine contrattuale di ultimazione dei lavori. Si precisa che l’Appaltatore dovrà predisporre una organizzazione adeguata e conseguente per ga-rantire il rispetto del tempo utile sopra stabilito, e ciò dovrà essere evidenziato specificatamente nel programma esecutivo lavori di cui al citato art. 11. È ammessa la consegna in più parti, come previsto nel precedente art. 8. In tal caso la data della consegna, ad ogni effetto, sarà quella risultante dall’ultimo verbale (art. 21 D.M. 145/2000). Si fa inoltre obbligo all'Appaltatore di ultimare le opere, o gruppi di opere, nei termini di tempo che lo stesso Appaltatore ha previsto nel programma presentato alla Direzione Lavori e da questa accettato. Se l’Appaltatore, per cause a lui non imputabili, non sia in grado di ultimare i lavori nel termine fissato, ai sensi dell’art. 26 del Capitolato Generale di Appalto, può richiedere al Responsabile del procedimento, una proroga del suddetto termine contrattuale, formulata attraverso una istanza pre-sentata 60 giorni prima rispetto alla scadenza del termine contrattuale. Il Responsabile del procedimento, sentito il Direttore dei Lavori, si esprimerà in merito all’istanza di proroga, entro trenta giorni dal suo ricevimento. L'Appaltatore comunicherà alla Direzione Lavori a mezzo nota raccomandata con A.R., la nuova data nella quale ritiene di avere ultimati i lavori. La Direzione Lavori procederà allora, in contrad-dittorio, alle necessarie constatazioni redigendo apposito certificato di ultimazione. Dalla data del certificato di ultimazione dei lavori decorreranno i termini per la redazione dello stato finale e per l’effettuazione del collaudo.

Page 52: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 50/63

Ai sensi dell’art. 145 del Regolamento DPR 207/2010 per ogni giorno di ritardo nell’ultimazione dei lavori sarà applicata una penale pari all’uno per mille dell’importo netto contrattuale, fatta ogni riserva per gli eventuali maggiori indennizzi a favore dell'Ente Appaltante qualora i danni a qual-siasi titolo causati dagli stessi ritardi, risultassero superiori all'ammontare complessivo della pena-le stabilita. Le penali saranno iscritte negli stati di avanzamento e nello stato finale a debito dell'Appaltatore. Restano comunque ed in ogni caso salvi i diritti dell'Ente Appaltante alla completa rifusione ed a-gli indennizzi di tutti i danni derivanti all'Ente Appaltante stesso per la mancata osservanza dei termini fissati per l'ultimazione delle opere parziali o dell'intero lavoro, oltre quanto stabilito nel presente capitolato.

ART. 29 - COLLAUDI E PAGAMENTO DEL SALDO All'atto della certificazione dell’ultimazione totale dei lavori, la Direzione Lavori provvederà alle verifiche, prove e constatazioni necessarie per accertare se le opere possano essere prese in conse-gna, con facoltà d'uso, pur restando a completo carico dell'Appaltatore la manutenzione delle ope-re stesse secondo quanto stabilito precedentemente. Per quanto riguarda invece gli impianti elettrici di illuminazione, ventilazione e telecontrollo, al momento della comunicazione dell’ultimazione dei lavori da parte dell’Appaltatore ai sensi dell’art. 16 del presente Capitolato, la Direzione Lavori procederà, prima di confermare tale data, alle verifiche, prove e constatazioni necessarie per accertare il corretto funzionamento degli im-pianti. In caso di esito negativo, anche parziale, sulla base delle risultanze delle prove eseguite, è a discrezione del Direttore dei Lavori assegnare all’Appaltatore un termine massimo entro il quale l’Appaltatore dovrà provvedere a rendere perfettamente funzionante quanto riscontrato non fun-zionante durante le prove e quindi riprocedere ad un nuovo collaudo per l’accettazione degli im-pianti. Solo dopo aver superato con esito positivo tali prove la data di ultimazione dei lavori potrà essere confermata e sarà redatto, a cura del Direttore dei Lavori, il verbale di ultimazione di tutti i lavori comprensivo anche dei suddetti impianti. Nel caso in cui fra i lavori appaltati vi siano comprese opere in c.a. o c.a.p. e metalliche da sotto-porre a collaudo statico a norma dell'art. 7 della Legge 1086/1971 e non sia stato ancora nominato il collaudatore, la Direzione Lavori provvederà ad eseguire, secondo quanto indicato al punto 3 parte I del D.M. 9 gennaio 1996 (Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche) pubblicato sul S.O. alla G.U. n° 29 del 5/2/1996, le prove di carico e prove sperimentali, ai fini del collaudo sta-tico, che risulteranno da apposito verbale sottoscritto assieme all'Appaltatore. Successivamente l'Ente Appaltante promuoverà il collaudo provvisorio da eseguirsi da parte dell'A.N.A.S. per la dichiarazione di agibilità delle opere eseguite. Per quanto riguarda gli impianti elettrici di illuminazione, ventilazione, telecontrollo, il collaudo provvisorio sarà preceduto dalle verifiche di legge a cura della ISPESL e dalla consegna all’Ente Appaltante del CPI (certificato di prevenzione incendi) per ogni cabina elettrica interessata dopo la visita in loco da parte dei Vigili del Fuoco. In particolare verrà controllato:

− lo stato di isolamento e di continuità elettrica dei circuiti; − il grado di isolamento e le sezioni dei conduttori;

Page 53: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 51/63

− l'efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni di massimo carico previsto; − l'efficienza delle reti di terra; − l'efficienza dell'impianto di telecontrollo nelle diverse ipotesi di intervento.

Del suddetto collaudo provvisorio sarà redatto apposito verbale e sarà fornita la certificazione da parte degli Enti preposti per quanto riguarda gli impianti elettrici di illuminazione, ventilazione, telecontrollo. Fermo restando quanto sopra detto e fermi gli obblighi di manutenzione stabiliti al precedente art. 20, ai sensi dell’art. 141, comma 1, del D.Lgs. 163/06 e s.m.i., entro sei mesi dalla data di ultima-zione totale dei lavori sarà conclusa la procedura di collaudo definitivo di tutte le opere, salvo e-ventuali ritardi dipendenti da responsabilità dell'Appaltatore, accertate in sede di collaudo. Il certificato di collaudo ai sensi dell’art. 141, comma 3, del D.Lgs. 163/06 e s.m.i., ha carattere provvisorio ed assume carattere definitivo decorsi due anni dall’emissione del medesimo. Decorso tale termine il collaudo si ritiene tacitamente approvato ancorché l’atto formale di appro-vazione non sia intervenuto entro due mesi dalla scadenza del medesimo termine. Nell’arco di tale periodo l’Appaltatore è tenuto alla garanzia per le difformità e i vizi dell’opera, indipendentemente dall’avvenuta liquidazione del saldo. La corresponsione all’Appaltatore della rata di saldo, disposta previa garanzia fidejussoria, dovrà essere effettuata entro 90 giorni dall’emissione del certificato di collaudo (provvisorio) e non co-stituisce presunzione di accettazione dell’opera ai sensi dell’art. 1666, comma 2, del Codice Civi-le. Decorso il termine fissato per legge per il compimento delle operazioni di collaudo, ferme restan-do le responsabilità eventualmente accertate a carico dell’Appaltatore dal collaudo stesso, si de-termina l’estinzione di diritto delle garanzie fidejussorie prestate ai sensi dell’art. 113, comma 5, del D.Lgs. 163/06 e s.m.i.. Così come previsto dall’art. 224 del D.P.R. 207/2010 e dall’art. 37 del Capitolato Generale di Ap-palto, l’Appaltatore a sua cura e spese, dovrà mettere a disposizione dell’organo di collaudo il per-sonale, le apparecchiature ed i mezzi d’opera necessari ad eseguire tutte le operazioni necessarie al collaudo, e dovrà ristabilire le parti del lavoro che sono state alterate nell’eseguire tali verifiche. Se l’Appaltatore non ottempera a tali obblighi l’organo di collaudo dispone che sia provveduto di ufficio, deducendo tale spesa dal rimanente credito dell’Appaltatore. Nell’eventualità di mancanze riscontrate dall’organo di collaudo, sono a carico dell’Appaltatore, le spese di visita dell’Ente Appaltante per l’accertamento dell’avvenuta eliminazione delle suddette mancanze, per le ulteriori operazioni di collaudo rese necessarie dai difetti o dalle stesse mancan-ze. Le suddette spese sono prelevate dalla rata di saldo da pagare all’Appaltatore. In ogni caso i collaudi, anche se favorevoli, non esonerano l'Appaltatore dalle responsabilità sanci-te dal vigente Codice Civile.

ART. 30 - MANUTENZIONE DELLE OPERE IN GENERE Fino al collaudo definitivo ai sensi dell’art. 229 del D.P.R. 207/2010 (anche nel caso in cui non si proceda al collaudo nei termini previsti nel successivo art. 21), la manutenzione delle opere deve essere fatta a cura e spese dell'Appaltatore, il quale, anche in presenza del traffico esistente sulla strada già in fase di esercizio, la eseguirà senza portare in alcun modo turbamento al traffico me-desimo e comunque con il rispetto delle norme di legge a tutela della circolazione o dell'incolumi-tà pubblica, restando al riguardo a suo esclusivo carico ogni responsabilità sia civile che penale.

Page 54: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 52/63

L’Appaltatore potrà accedere al cantiere dopo aver ottenuto l’ordinanza scritta dalla Direzione di Esercizio. L’Appaltatore avrà l’obbligo di provvedere alla fornitura della segnaletica occorrente, alla sua po-sa e rimozione seguendo quanto prescritto dal Codice della Strada (Aggiornamento D.L. n. 151 del 27 giugno 2003, convertito in Legge 1 agosto 2003, n. 214), nonché dal Disciplinare Tecnico rela-tivo agli schemi segnaletici, differenziati per categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo (Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 10 luglio 2002). L'Appaltatore pertanto sarà tenuto all'osservanza, oltre che delle disposizioni di Legge, anche delle prescrizioni che dovesse fissare la Direzione Lavori e/o la Direzione di Esercizio per l'esecuzione dei lavori in presenza di traffico, senza che, per gli oneri che potessero derivarne, egli abbia nulla a pretendere. L’Appaltatore sarà responsabile, in sede civile e penale dell’osservanza di tutto quanto specificato in questo articolo. Per tutto il periodo corrente tra la fine dei lavori ed il collaudo definitivo, e salve le maggiori re-sponsabilità sancite dagli art. 1668 e 1669 del codice civile, l'Appaltatore è quindi garante delle opere e delle forniture eseguite, restando a suo esclusivo carico gli interventi, le sostituzioni ed i ripristini che si rendessero necessari. L'Appaltatore in ogni caso dovrà sempre:

- provvedere a mantenere perfettamente efficiente e funzionante il sistema di scarico delle ac-que superficiali del corpo stradale (fossi di guardia, pozzetti, canalette, ecc.);

- provvedere alla manutenzione dei sistemi di illuminazione esterna, di galleria, dei manufatti di cabina elettrica e di tutte le apparecchiature in campo lungo il tracciato autostradale, alla fornitura iniziale del gasolio per i gruppi elettrogeni, alla derattizzazione all’interno dei poz-zetti e lungo i cavidotti;

- assicurare la corretta operatività delle apparecchiature di cabina elettrica, di telecontrollo e di segnalazione all’utenza autostradale.

Durante il periodo in cui la manutenzione è a carico dell'Appaltatore, la manutenzione stessa do-vrà essere eseguita tempestivamente e con ogni cautela, provvedendo l'Appaltatore stesso, di volta in volta, alle riparazioni necessarie, senza interrompere il traffico e senza che occorrano particolari inviti da parte della Direzione Lavori ed eventualmente, ad insindacabile giudizio di questa, me-diante lavoro notturno. Ove però l'Appaltatore non provvedesse nei termini prescritti dalla Direzione Lavori con invito scritto, si procederà d'ufficio e la spesa andrà a debito dell'Appaltatore stesso. Per tutti gli impianti elettrici di illuminazione, ventilazione e telecontrollo l’Appaltatore dovrà as-sicurare la manutenzione e la garanzia di buon funzionamento sino ad intervenuto collaudo defini-tivo. Durante tale periodo restano a carico dell'Ente Appaltante solo le forniture di quei materiali che, normalmente e ad insindacabile giudizio dell'Ente Appaltante medesimo, hanno vita media o garanzia d'origine inferiore al periodo di manutenzione, nonché i materiali di consumo ordinario (combustibili, oli, ecc.). La manutenzione dovrà essere eseguita dall'Appaltatore sulla base di un "programma preventivo di manutenzione" da sottoporre all'approvazione della Direzione di Esercizio; l'Appaltatore dovrà te-nere apposite schede di manutenzione dei singoli gruppi di impianti sulle quali verranno registrati

Page 55: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 53/63

tutti gli interventi effettuati; tali schede, unitamente al programma, verranno verificate periodica-mente a cura della Direzione Lavori o dell'Ente Appaltante. La verifica tecnica ai fini di tale manutenzione e garanzia di buon funzionamento verrà eseguita in due fasi: − la prima fase (prima verifica) al termine del primo trimestre decorrente dalla data del certificato di ultimazione dei lavori; − la seconda fase (verifica definitiva) al termine del secondo trimestre sempre decorrente dalla data del certificato di ultimazione dei lavori. Sia nella prima che nella seconda verifica si dovrà accertare che i lavori, i materiali impiegati, le installazioni e le funzionalità degli impianti siano in tutto corrispondenti a quanto precisato dalle prescrizioni di capitolato. In particolare in ambedue le succitate fasi si dovrà accertare che: − siano state osservate le norme tecniche generali CEI, UNEL e le norme antinfortunistiche vi-genti e/o che venissero eventualmente emanate in futuro prima della emissione del certificato di ultimazione lavori; − gli impianti ed i lavori siano corrispondenti in tutto alle richieste e prescrizioni richiamate dagli articoli di capitolato ed a tutte le norme di cui si fa in esso riferimento; − i materiali impiegati nell'esecuzione degli impianti siano conformi ai campioni a suo tempo presentati per l'approvazione. La ripetizione di detti controlli ha lo scopo di rilevare eventuali alterazioni nelle condizioni degli impianti ingeneratesi nel periodo intercorso fra il collaudo tecnico provvisorio e la prima verifica tecnica e tra questa e la verifica tecnica definitiva e di verificare se siano state corrette eventuali deficienze riscontrate nei precedenti controlli. Le prove di funzionamento e rendimento delle apparecchiature e degli impianti devono essere pre-cedute da una verifica delle caratteristiche della corrente di alimentazione disponibile al punto di consegna (tensione, frequenza e potenza). Tali caratteristiche dovranno essere conformi a quelle assunte a base per il progetto dell'impianto. Nell'eventualità che all'atto delle prove non si potesse disporre di corrente di alimentazione con ta-li caratteristiche, le prove stesse dovranno essere rinviate ad un periodo in cui sia possibile dispor-re di corrente con caratteristiche previste dal progetto (conforme al Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche degli impianti elettrici di illuminazione, ventilazione e telecontrollo). Nel caso in cui tale rinvio si protraesse oltre 15 giorni si potrà ugualmente procedere ai collaudi ed alle verifiche tenendo conto però nei controlli di funzionamento e nella determinazione dei rendi-menti, delle variazioni nelle caratteristiche della corrente di alimentazione rispetto a quelle di pre-visione progettuale. Per tutte le prove e verifiche da effettuarsi sia in corso d'opera, sia all'ultimazione dei lavori e sia al collaudo definitivo, l'Appaltatore è obbligato, a sua completa cura e spese ed a richiesta del per-sonale addetto ai controlli, a mettere a disposizione apparecchiature e strumenti adatti per tutte le misurazioni necessarie. Per tutto il periodo intercorso tra la data di ultimazione e quella della seconda fase della verifica tecnica, l'Appaltatore dovrà garantire il buon funzionamento degli impianti e di tutte le apparec-chiature fornite ed installate dal medesimo.

Page 56: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 54/63

Tale garanzia comprende l'obbligo da parte dell'Appaltatore di riparare tempestivamente tutti i guasti e le imperfezioni che si manifestassero negli impianti e nelle apparecchiature per qualsiasi motivo.

ART. 31 - DANNI PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE L'Impresa non avrà diritto ad alcun indennizzo per avarie, perdite o danni che si verificassero nel cantiere durante il corso dei lavori. Per i danni cagionati da cause di forza maggiore, si applicano le norme dell'art. 348 della Legge sui LL.PP. 2248/1865, dell'art. 20 del Capitolato Generale d'Appalto n. 145/00. In particolare nessun compenso sarà dovuto dall'Amministrazione per danni o perdite di materiali non ancora posti in opera, di utensili, di macchine e attrezzi, di ponti di servizio, ecc., come indi-cato nell'art. 20 del Capitolato Generale d'Appalto n. 145/00. Non saranno considerati danni per cause di forza maggiore: - i dissesti del corpo stradale; - gli ammaloramenti della sovrastruttura stradale che dovessero verificarsi a causa di precipitazio-ni anche di eccezionale intensità, gelate ed eventi straordinari. L'Appaltatore è tenuto a prendere tempestivamente, ed efficacemente, tutte le misure preventive atte ad evitare questi danni e comunque è tenuto alla loro riparazione a sua cura e spese. L'Appaltatore avrà il solo diritto di incassare la liquidazione riconosciutagli dalla Compagnia assi-curatrice.

ART. 32 - MISURE DI SICUREZZA E PROVVEDIMENTI PER LA VIABILITÀ CONSEGUENTI AI LAVORI

L'Appaltatore dovrà provvedere, senza alcun compenso speciale ed ordine esplicito della Direzio-ne Lavori e della Direzione di Esercizio come già detto all'art. 23, a tutte le misure di sicurezza diurna e notturna della circolazione delle persone (addetti ai lavori o terzi) e delle cose, mediante sbarramenti e segnalazioni, in corrispondenza di lavori, interruzioni e simili in sede stradale da at-tuarsi con cavalletti, fari, nonché con segnali prescritti e regolamentari, e disporre il personale di guardiania occorrente, nella piena osservanza di ogni disposizione di legge e regolamento sulla vi-abilità, di ogni buona norma tecnica e delle prescrizioni dell'ENPI e dell'ISPESL. Dovrà pure provvedere ai ripari ed alle sbadacchiature degli scavi, ed in genere a tutte le opere provvisionali necessarie alla sicurezza degli addetti ai lavori e dei terzi. Tutti i provvedimenti devono essere presi sempre a cura ed iniziativa dell'Appaltatore, ritenendosi impliciti negli ordini di esecuzione dei singoli lavori. Quando le misure di sicurezza fossero tali da turbare il regolare svolgimento della viabilità, prima di iniziare i lavori stessi, dovranno essere presi gli opportuni accordi con la Direzione Lavori. Nei casi di urgenza però l'Appaltatore ha espresso obbligo di prendere ogni misura, anche di carattere eccezionale, atta a salvaguardare la sicurezza pubblica avvertendo immediatamente la Direzione Lavori. L'Appaltatore non avrà mai diritto a compensi addizionali ai prezzi ed ai corrispettivi di contratto, qualunque fossero le condizioni nelle quali egli dovrà eseguire i lavori, nè potrà far valere, per ri-chiedere compensi od indennizzi, la non concessa chiusura di una strada, o tratto di strada, al pas-saggio dei veicoli, restando riservata alla Direzione Lavori la facoltà di apprezzamento sulla ne-

Page 57: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 55/63

cessità di chiusura. Saranno a totale carico dell'Appaltatore tutti gli oneri conseguenti alle limita-zioni di transito e tutti i gravami e contributi per manutenzione, sia ordinaria che straordinaria che, in dipendenza dell'esecuzione dei lavori, venissero imposti o richiesti da Province, Comuni ed altri Enti per le strade di loro pertinenza. Così saranno a carico dell'Appaltatore tutti gli oneri e gravami, compresi quelli relativi agli espro-pri, che dovessero essere richiesti da detti Enti per allargamenti di curve e strettoie, sempreché tali provvedimenti si rendessero necessari a giudizio insindacabile della Direzione Lavori o dell'auto-rità competente, per assicurare la regolarità e sicurezza del transito e la pubblica incolumità duran-te l'esecuzione dei lavori. Saranno a carico dell'Appaltatore tutti gli oneri che potrà incontrare per l'esecuzione delle opere a cavallo, nelle immediate adiacenze e sotto linee ferroviarie in esercizio. In particolare l'Appaltato-re sarà tenuto ad adottare, a suo carico e spese, quanto necessario e quanto prescritto dall'Ammini-strazione Ferroviaria per la pubblica incolumità e per la sicurezza degli operai. Restano esclusi i soli oneri messi a carico dell'Ente Appaltante dall'art. 23 lettera o4) del presente capitolato specia-le. Analogamente l'Appaltatore dovrà sostenere tutti gli oneri che potrà incontrare per l'esecuzione di opere in corrispondenza di elettrodotti, acquedotti, oleodotti, gasdotti esistenti e per attenersi a quanto sarà eventualmente prescritto dai competenti Enti. La Direzione Lavori ha la facoltà di controllare, con personale proprio o di sua fiducia, la scrupolosa osservanza da parte dell'Appalta-tore di tutte le norme e provvedimenti prescritti dalla vigente legislazione. Così come per gli oneri descritti nel presente capitolato, anche tutti gli oneri a carico dell'Appalta-tore ivi precisati, si intendono compresi e compensati nei prezzi e nei corrispettivi di contratto. ART. 33 - RESPONSABILITÀ DELL’APPALTATORE VERSO L’ENTE APPALTANTE

E VERSO TERZI Sarà obbligo dell'Appaltatore di adottare nella esecuzione dei lavori tutti i provvedimenti e le cau-tele necessari per garantire l’incolumità dei lavoratori e dei terzi secondo quanto prescritto dalla normativa vigente in materia di sicurezza sul lavoro - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. - nonché per evitare danni a beni pubblici e privati. L'Appaltatore è responsabile, a tutti gli effetti, dell’esatto adempimento delle condizioni di con-tratto e della perfetta esecuzione e riuscita delle opere affidategli, restando inteso esplicitamente che le norme contenute nel presente capitolato sono da esso riconosciute idonee al raggiungimento di tali scopi; la loro osservanza non limita comunque, nè riduce, la sua responsabilità. La presenza in luogo del personale di direzione e sorveglianza e l'eventuale approvazione di opere e disegni da parte dell'Ente Appaltante e/o della Direzione Lavori non limitano nè riducono tale piena incondizionata responsabilità. L'Appaltatore sarà in ogni caso tenuto a rifondere i danni risentiti dall'Ente Appaltante, o da terzi, in dipendenza dell'esecuzione dei lavori ed a sollevare da ogni corrispondente richiesta sia l'Ente Appaltante che le persone che lo rappresentano, nonostante l'obbligo dell'Appaltatore stesso di ot-temperare agli ordini che la Direzione Lavori avrà impartito. L'Appaltatore sarà parimenti tenuto a rispondere, nei termini suaccennati, dell'opera e del compor-tamento di tutti i suoi dipendenti.

Page 58: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 56/63

ART. 34 - PREZZI UNITARI - FORNITURA DI MATERIALI OD ELEMENTI DI MANUFATTI DA PARTE DELL’ENTE APPALTANTE

I lavori e le somministrazioni, appaltati a corpo, saranno liquidati in base al corrispettivo a corpo offerto dall’Appaltatore. Tale corrispettivo, oltre a tutti gli oneri descritti in altri articoli del presente Capitolato, comprende anche: a) per i materiali: ogni spesa per la fornitura, trasporti, cali, perdite, sprechi, ecc., nessuna eccet-tuata, per darli a piè d’opera in qualsiasi punto del lavoro anche se fuori strada; b) per gli operai ed i mezzi d’opera: ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi ed utensili del mestiere, nonché le quote per assicurazioni sociali; c) per i noli: ogni spesa per dare a piè d’opera i macchinari ed i mezzi d’opera pronti al loro uso; d) per i lavori: tutte le spese per i mezzi d’opera provvisionali, nessuna esclusa, e quanto altro occorra per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d’arte, intendendosi nei prezzi stessi compre-so ogni compenso per gli oneri tutti che l’Appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, inclusi quelli per l’esecuzione dei lavori in presenza di traffico; e) tutti gli oneri per la sicurezza previsti dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. e per quanto applicabili gli oneri di cui al D.L. 05/02/1997 n° 22. I lavori e le somministrazioni appaltati a misura saranno liquidati in base ai prezzi unitari offerti dall’Appaltatore e comprendenti anch’essi gli oneri di cui ai sopraddetti punti a), b), c), d), e). Per i lavori che dovessero richiedere prestazioni straordinarie notturne o festive di personale, non verrà corrisposto dall'Ente Appaltante alcun compenso o maggiorazione, restando ogni conseguen-te onere a carico dell'Appaltatore. I corrispettivi a misura (corrispettivo dell’opera), sotto le condizioni tutte del contratto e del pre-sente Capitolato Speciale d’Appalto, si intendono accettati dall’Appaltatore in base a calcoli di sua convenienza, a tutto suo rischio e sono quindi invariabili durante tutto il periodo dei lavori e delle forniture ed indipendenti da qualsiasi eventualità, salvo le variazioni eventualmente previste ed approvate in perizie di variante tecnica con variazioni di quantità per i soli lavori a misura entro i limiti previsti dalle Leggi in vigore. Per la determinazione ed approvazione di eventuali nuovi prezzi non previsti in contratto, si appli-cherà l’art. 163 del D.P.R. n. 207/2010. L'Appaltatore non potrà pretendere sovrapprezzi od indennità speciali per eventuali soggezioni che all'esecuzione dei lavori potessero conseguire dalla coesistenza di altri cantieri o dalla con-temporanea esecuzione di opere affidate ad altre ditte, e non potrà, qualora tale situazione si veri-ficasse, aver diritto a variazione alcuna nel termine generale di consegna e nei termini parziali sta-biliti nel programma esecutivo lavori (P.E.L.) del presente capitolato. Egli è invece impegnato a consentire, salvo richiedere la partecipazione delle spese come previsto dal presente capitolato, l'uso delle sue strade di servizio da parte di altre ditte ed a mettere a dispo-sizione di queste ultime le zone interessate dai lavori a loro affidati. L'Ente Appaltante potrà anche richiedere all'Appaltatore delle anticipazioni in denaro. L'interesse da corrispondere all'Appaltatore sulle somme anticipate resta fissato nella misura del 6% all'anno. L'Ente Appaltante si riserva la facoltà di fornire in corso d'opera ed entro i limiti consentiti dagli articoli 10 e 12 del Capitolato generale di appalto, uno o più materiali da costruzione od elementi di manufatti da impiegarsi nei lavori oggetto dell'appalto.

Page 59: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 57/63

Le eventuali decisioni in tal senso saranno comunicate all'Appaltatore con ordine di servizio nel quale saranno anche precisate le modalità ed i tempi di fornitura che saranno disposti sulla base del P.E.L. approvato. Per la relativa valutazione agli effetti degli artt. 10 e 12 del Capitolato generale di appalto e per la relativa detrazione dall'importo complessivo dei lavori eseguiti, le forniture verranno valutate con i relativi prezzi unitari offerti dall’Appaltatore. Gli importi corrispondenti alle forniture verranno detratti nel primo stato d'avanzamento suc-cessivo alla fornitura stessa. L'Appaltatore dovrà provvedere, a propria cura e spese, alla diligente custodia e conservazione in cantiere dei materiali e/o elementi di manufatti che saranno forniti dall’Ente Appaltante e dichiara di non avere ragione di pretendere a tale titolo sovrapprezzi od indennità di alcun genere, mentre si obbliga formalmente ad eseguire i lavori in modo che tutte le opere oggetto delle forniture stesse si svolgano con regolarità e nel rispetto dei programmi stabiliti.

ART. 35 - ANTICIPAZIONE SULL’IMPORTO CONTRATTUALE Nel rispetto dell’art. 26-ter della legge 09.08.2013 n. 98 (legge di conversione del Decreto del fa-re) è prevista la concessione dell’anticipazione del 10% dell’importo contrattuale in deroga al di-vieto sancito dall’art. 140, comma 1 del D.P.R. 207/2010. L’erogazione dell’anticipazione è subordinata alla costituzione di una garanzia fideiussoria banca-ria o assicurativa di importo pari all’anticipazione, maggiorato del tasso di interesse legale appli-cato al periodo necessario al recupero dell’anticipazione secondo cronoprogramma dei lavori. L’importo della garanzia viene gradualmente e automaticamente ridotto nel corso dei lavori in rapporto al progressivo recupero dell’anticipazione da parte della stazione appaltante. In considerazione che la tempistica di realizzazione dei lavori in oggetto si sviluppa su più annua-lità, l’anticipazione erogata va compensata fino alla concorrenza dell’importo sui pagamenti effet-tuati nel corso del primo anno contabile. Se l’esecuzione dei lavori non procede secondo i tempi contrattuali, verrà applicato quanto previ-sto al comma 3 dell’art. 140 del D.P.R. n.207/2010.

ART. 36 - REVISIONE DEI PREZZI Per i lavori del presente appalto, non si procede alla revisione dei prezzi e non si applica il comma 1 dell'articolo 1664 del codice civile, nel rispetto di quanto stabilito dall’art. 133 comma 2 del D.Lgs. n 163/2006.

ART. 37 - VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELLE OPERE La qualità delle opere ai fini dell’applicazione o meno di riduzioni di compenso sarà valutata dalla Direzione Lavori, con attrezzature specializzate, usate direttamente o da società esperte nell’effettuazione di dette misure, sulla base delle indicazioni di valutazione contenute nelle Nor-me Tecniche; tutti i relativi oneri e tutte le spese comunque sostenuti saranno a carico dell’Appaltatore. Qualora nel corso dei lavori vengano individuate nuove tecnologie o attrezzature di misura diverse da quelle indicate nelle Norme Tecniche, ma maggiormente valide per la misurazione della quali-

Page 60: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 58/63

tà, la Direzione Lavori potrà usare queste attrezzature o metodologie senza che l’Appaltatore pos-sa obiettare alcunché sulle eventuali penali che conseguiranno ai dati misurati. Di tali differenze si terrà conto nella contabilizzazione delle opere risultate difettose.

ART. 38 - DOMICILIO E RAPPRESENTANZA DELL’APPALTATORE

Ai sensi dell’art. 2 del D.M. 145/00 l’Appaltatore dovrà avere domicilio nel luogo nel quale ha se-de l’ufficio di direzione dei lavori e del CAS; ove non abbia luogo uffici propri, deve eleggere domicilio presso gli uffici comunali, o lo studio di un professionista, o gli uffici di società legal-mente riconosciuta. Tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini ed ogni altra notificazione o comunicazione dipen-dente dal contratto di appalto sono fatte dal direttore dei lavori o dal responsabile unico del proce-dimento,ciascuno relativamente agli atti di propria competenza, a mani proprie dell’Appaltatore o di colui che lo rappresenta legalmente nella condotta dei lavori oppure devono essere effettuate presso il domicilio eletto ai sensi del comma 1. Qualora l’Appaltatore non risieda in località posta nella zona nella quale ricadano i lavori affidati con il presente contratto, dovrà tuttavia tenervi in permanenza il Direttore Tecnico legale rappre-sentante dell’Appaltatore dotato delle adeguate procure, il cui nome e la cui residenza dovranno essere notificati alla Direzione dei Lavori. Tale rappresentante dovrà avere, tra l’altro, la capacità e l’incarico di ricevere ordine dalla Dire-zione dei Lavori e di dare immediata esecuzione degli ordini stessi anche per tutti i lavori che non dovessero essere eseguiti direttamente dall’Appaltatore.

ART. 39 - RISOLUZIONE DEL CONTRATTO PER FATTO DELL’APPALTATORE È in facoltà dell'Ente Appaltante di risolvere d'ufficio il contratto di appalto, ai sensi di cui agli ar-ticoli 135, 136 e 138 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i.. In aggiunta a quanto già previsto dal presente capitolato e dalle norme applicabili, vengono e-spressamente riconosciute causa di risoluzione del contratto per inadempimento dell’Appaltatore ai sensi dell’art. 1456 c.c.: a) a mancata integrazione delle cauzioni all’avverarsi delle condizioni che rendessero ciò necessa-rio; b) il grave ritardo nell’inizio dei lavori; si considera grave il ritardo nell’inizio dei lavori superiore a 60 giorni dalla consegna degli stessi; c) il grave ritardo nella esecuzione dei lavori; si considera grave un ritardo nell’avanzamento dei lavori contabilizzati superiore a 60 giorni rispetto alle previsioni del cronoprogramma approvato dal CAS; d) il grave difetto di costruzione; e) la grave violazione degli obblighi di cui all’artt. (sicurezza, prevenzione, infiltrazioni) del pre-sente Capitolato. Il Soggetto Aggiudicatore ha comunque facoltà di risolvere il contratto a causa di ogni altro ina-dempimento dell’Appaltatore ai propri obblighi, salvo che esso non abbia scarsa importanza, ai sensi dell’art. 1455 c.c.. In ciascuno dei casi di cui ai punti che precedono, il Soggetto Aggiudicatore ha facoltà di risolvere il contratto integralmente.

Page 61: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 59/63

In caso di risoluzione il Soggetto aggiudicatore si riserva la facoltà di affidare la prosecuzione dei lavori concorrenti classificati nella graduatoria della gara in posizione successiva rispetto all’Appaltatore.

ART. 40 - RISERVE – ACCORDO BONARIO

DEFINIZIONE DELLE CONTROVERSIE

Ai sensi dell’articolo 240, commi 1 e 2, del Codice dei contratti, se, a seguito dell’iscrizione di ri-serve sui documenti contabili, l’importo economico dei lavori comporti variazioni rispetto all’importo contrattuale in misura superiore al 10% (dieci per cento) di quest'ultimo, il R.U.P. de-ve valutare immediatamente l’ammissibilità di massima delle riserve, la loro non manifesta infon-datezza e la non imputabilità a maggiori lavori per i quali sia necessaria una variante in corso d’opera ai sensi dell’articolo 132 del Codice dei contratti, il tutto anche ai fini dell’effettivo rag-giungimento della predetta misura percentuale. Il R.U.P. rigetta tempestivamente le riserve che hanno per oggetto aspetti progettuali oggetto di verifica ai sensi dell’articolo 112 del Codice dei contratti. 2. Il R.U.P. può nominare una commissione, ai sensi dell’articolo 240, commi 7, 8, 9, 9-bis, 10, 11, 12, 14 e 15, del Codice dei contratti, e immediatamente acquisisce o fa acquisire alla commis-sione, ove costituita, la relazione riservata del direttore dei lavori e, ove nominato, del collaudato-re, e, se ritiene che le riserve non siano manifestamente infondate o palesemente inammissibili, formula una proposta motivata di accordo bonario. 3. La proposta motivata di accordo bonario è formulata e trasmessa contemporaneamente all’appaltatore e alla Stazione appaltante entro 90 (novanta) giorni dall’apposizione dell’ultima delle riserve. L’appaltatore e la Stazione appaltante devono pronunciarsi entro 30 (trenta) giorni dal ricevimento della proposta; la pronuncia della Stazione appaltante deve avvenire con provve-dimento motivato; la mancata pronuncia nel termine previsto costituisce rigetto della proposta. 4. La procedura può essere reiterata nel corso dei lavori una sola volta. La medesima procedura si applica, a prescindere dall’importo, per le riserve non risolte al momento dell’emissione del certi-ficato di collaudo provvisorio. 5. Sulle somme riconosciute in sede amministrativa o contenziosa, gli interessi al tasso legale co-minciano a decorrere 60 (sessanta) giorni dopo la data di sottoscrizione dell’accordo bonario, suc-cessivamente approvato dalla Stazione appaltante, oppure dall’emissione del provvedimento ese-cutivo con il quale sono state risolte le controversie. 6. Ai sensi dell’articolo 239 del Codice dei contratti, anche al di fuori dei casi in cui è previsto il ricorso all’accordo bonario ai sensi dei commi precedenti, le controversie relative a diritti sogget-tivi derivanti dall'esecuzione del contratto possono sempre essere risolte mediante atto di transa-zione, in forma scritta, nel rispetto del codice civile; se l’importo differenziale della transazione eccede la somma di 100.000 euro, è necessario il parere dell'avvocatura che difende la stazione appaltante o, in mancanza, del funzionario più elevato in grado, competente per il contenzioso. Il dirigente competente, sentito il R.U.P., esamina la proposta di transazione formulata dall’appaltatore, ovvero può formulare una proposta di transazione all’appaltatore, previa audizione del medesimo. 7. La procedura di cui al comma 6 può essere esperita anche per le controversie circa l’interpretazione del contratto o degli atti che ne fanno parte o da questo richiamati, anche quando tali interpretazioni non diano luogo direttamente a diverse valutazioni economiche. 8. Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o so-spendere i lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione appaltante.

Page 62: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 60/63

9. Resta fermo quanto previsto dall’articolo 240-bis del Codice dei contratti. L’Appaltatore per ogni contestazione e/o richiesta di maggiori oneri, compensi o danni è tenuto a formulare riserva a pena di decadenza, secondo i termini e le modalità previsti dall’art. 31 dell’allegato Capitolato Generale. Per la definizione delle riserve come sopra formulate dall’Appaltatore si applica la disciplina di cui alla Parte IV del D.Lgs. 163/06 con particolare riferimento all’art. 240 dello stesso D.Lgs. Tutte le controversie tra il CAS e l’Appaltatore, di qualsiasi natura e specie, che dovessero insor-gere fra le parti in relazione al presente appalto e che non potessero essere definite in attuazione della procedura sopra menzionata, saranno devolute al giudice ordinario.

ART. 41 - SPESE DI CONTRATTO

DIRITTO DELL’ENTE APPALTANTE DI RECESSO DAL CONTRATTO

Le spese di stipulazione con atto pubblico Notarile, comprese quelle di bollo e di registro, e di scritturazione del contratto di appalto e suoi allegati e delle copie occorrenti sono a carico dell'ag-giudicatario. L'I.V.A. sarà corrisposta nella misura dovuta ai sensi di legge. L’Ente Appaltante, ai sensi dell’art. n° 134 del D.Lgs. 163/06 e s.m.i., avrà il diritto di recedere in qualunque tempo dal contratto.

Page 63: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 61/63

ALLEGATO 1

SCHEMA DI POLIZZA DI ASSICURAZIONE “TUTTI I RISCHI” DELL’APPALTATORE

POLIZZA C.A.R. N° .............

PATTI SPECIALI AVVERTENZA: Le “Condizioni Generali”, le “Esclusioni Generali” e le “Condizioni Partico-lari” di cui alla polizza a stampa di assicurazione “tutti i rischi” dell’Appaltatore, coi relativi inser-ti, hanno valore ove ed in quanto non risultino derogate o modificate dai seguenti “patti speciali”.

* * * * * * * La Società Assicuratrice si obbliga nei limiti delle somme garantite a risarcire l’Assicurato dei danni sofferti dalle cose in appresso descritte, nonché a tenerlo indenne dalle conseguenze della responsabilità civile che gravino su di lui per danni involontariamente cagionati a terzi.

MASSIMALI

a) Cose assicurate: Importo totale e definitivo del prezzo del Contratto di Appalto b) Responsabilità civile verso terzi: Massimale assicurato per tutti i sinistri che possono verificarsi nel periodo di assicurazione € 3.000.000,00 col limite di € 1.500.000,00 per ogni sinistro.

Page 64: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 62/63

SEZIONE PRIMA

ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI ALLE COSE

La Società si obbliga di risarcire i danni verificatisi alle cose assicurate nel luogo di esecuzione delle opere (cioè nell’area comunque interessata dei lavori in corso) durante il periodo coperto dall’Assicurazione, qualunque ne sia la causa, restando convenuto: a) che la garanzia decorrerà dalla data di comunicazione dell’inizio dei lavori ed avrà durata pari al periodo dei lavori che terminerà alla data di sottoscrizione del verbale di ultimazione dei lavori con un limite massimo di 54 mesi, più successivo periodo di manutenzione di 6 mesi e comunque sino ad intervenuto collaudo definitivo. Qualora il verbale di ultimazione dei lavori fosse sottoscritto dopo 54 mesi dall’inizio dei la-vori stessi oppure il certificato di collaudo fosse sottoscritto dopo 6 mesi dalla data del verbale di ultimazione dei lavori, la garanzia della presente assicurazione verrà prorogata di conseguenza. b) Le cose assicurate comprendono: - le opere permanenti e temporanee erette in esecuzione del contratto di appalto nonché i materiali ed i manufatti portati ed apprestati “in loco” per gli scopi del contratto; - la responsabilità della Società comprende il rimborso del costo ragionevolmente sostenu-to per rimpiazzare o riparare i beni, o parte di essi, perduti o danneggiati, e ciò non oltre il rispetti-vo valore al momento del sinistro più le spese di demolizione e di sgombero fino al più vicino po-sto di discarica. c) Sono inoltre espressamente compresi nell’assicurazione: 1. i danni materiali causati da sinistri dovuti ad errori di progettazione e di calcolo relativa-mente alle opere il cui progetto sia stato redatto dall’Appaltatore; 2. i danni alle opere permanenti per le quali sia stato già rilasciato verbale di ultimazione dei lavori purché tali danni: - siano verificati durante il successivo “periodo di manutenzione” per cause concretatesi o risalenti ad epoca anteriore all’inizio di tale periodo; - siano dovuti a fatto dell’Assicurato nel corso di operazioni da lui eseguite per adempiere agli obblighi derivatigli dalla clausola di manutenzione contenuta nel contratto di appalto.

Page 65: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Generali - Galleria Capo d’Orlando

SUB-IND. Pag. 63/63

SEZIONE SECONDA

ASSICURAZIONE CONTRO LA RESPONSABILITÀ CIVILE VERSO I TERZI

La Società in caso di sinistro occorso durante il periodo assicurato nel luogo in cui le opere si tro-vano ed in relazione all’esecuzione delle stesse, si obbliga di pagare le somme che l’Assicurato sia tenuto a corrispondere quale civilmente responsabile, ai sensi di legge, di danni involontariamente cagionati a terzi, sia per lesioni a persone, sia per danni a cose. Sono espressamente inclusi nell’Assicurazione: - i danni a cose di terzi cagionati da vibrazioni, rimozioni, franamenti, cedimenti di terreni o di basi di appoggio o di sostegni in genere; - i danni causati dalla polvere.

Page 66: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA TINDARI

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – Galleria Capo D’Orlando

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA TINDARI, SIA

MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUARDANTE IL

CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA

RIQUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINAZIONE,

ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA.

C.S.A. - Galleria CAPO D'ORLANDO - Dicembre 2013 64 di 533

Page 67: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 1/170

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- IMPIANTI ELETTRICI -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA “CAPO

D’ORLANDO”, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUAR-

DANTE IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA RI-

QUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINA-

ZIONE, ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA.

Page 68: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 2/170

SUB-INDICE IMPIANTI ELETTRICI (rif. norme 1) ------------------------------------------ (1-170)

PREMESSA

Art. 1. Generalità 4

Art. 2. Regime di qualità delle forniture di materiale e delle modalità costruttive delle opere 5

CAPO I - DESIGNAZIONE DEI MATERIALI EDILI E DEGLI IMPIANTI 8

Art. 3. Riferimenti normativi 9

Art. 4. Opere civili 14

Art. 5. Opere elettriche di illuminazione galleria 46

Art. 6. Apparecchi illuminanti 58

Art. 7. Anemometro 63

Art. 8. Regolazione dei livelli di illuminamento 64

Art. 9. Impianto TVcc 66

Art. 10. Descrizione dell’impianto SOS da installare e criteri di funzionamento 82

Art. 11. Segnaletica luminosa 91

Art. 13. Impianto di ventilazione galleria 100

Art. 14. Impianto di rilevazione e spegnimento incendi 113

Art. 15. Equipaggiamenti per cabine elettriche 119

CAPO II - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE OPERE 165

Art. 16. Norme per la misurazione e valutazione delle opere 166

16.1 Prestazioni di manodopera 166

16.2 Noleggi 166

16.3 Materiali a piè d’opera 166

16.4 Materiali per impianti elettrici per esterno 167

16.4.1 Cavidotti, cunicoli, canali portanti 167

16.4.2 Cavi elettrici 167

16.4.3 Cassette di derivazione 168

16.4.4 Corpi illuminanti 168

16.5 Materiali per impianto di segnalazione soccorso 169

16.6 Elettronica di telecontrollo e trasmissione dati 169

16.7 Apparecchiature di cabina elettrica 169

16.8 Apparecchiature di cabina elettrica 169

16.9 Materiali ed apparecchiature in genere 170

Page 69: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 3/170

PREMESSA

Il presente documento definisce le prescrizioni qualitative e le specifiche tecniche dei materiali pre-

visti per la realizzazione degli interventi per la messa in sicurezza della galleria Tindari, sia monte

che valle, della tratta ME-PA, riguardanti il consolidamento delle pareti, delle calotte e la riqualifi-

cazione ed adeguamento degli impianti tecnologici alla normativa vigente: impianti di ventilazione,

illuminazione, antincendio e gestione automatizzata della galleria..

Tali norme vincolano l'Impresa appaltatrice (che per brevità viene in seguito chiamata "Appaltato-

re") nei confronti del Consorzio per le Autostrade Siciliane (che per brevità in seguito verrà deno-

minato "Ente Appaltante"), e costituiscono parte integrante del contratto d'appalto.

L'Ente Appaltante nei confronti dell'Appaltatore, per quanto concerne l'esecuzione delle opere ap-

paltate e ad ogni conseguente effetto sarà rappresentato dalla propria Direzione Lavori, secondo

quanto disposto dalla Legge 20/3/1865 n° 2248 allegato F, dal Decreto Legislativo 12/4/2006 n°

163 (“Codice degli appalti pubblici relativi a lavori, servizi, forniture”) e s.m.i., dal D.P.R. 207 del

5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e

s.m.i., dal Capitolato Generale d’Appalto per le OO.PP. (D.M. LL.PP. 19/4/2000 n° 145) e dal Ca-

pitolato Speciale d’Appalto.

Le indicazioni di tipi e marche commerciali dei materiali nel presente documento e negli altri elabo-

rati di progetto, sono da intendersi come dichiarazione di caratteristiche tecniche.

Sono ammessi altri tipi e marche, rispetto a quanto indicato a progetto, purché tecnicamente e fun-

zionalmente equivalenti, su dimostrazione scritta del fornitore.

Page 70: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 4/170

Art. 1. Generalità

Il presente intervento comprende l’insieme di forniture di materiali e prestazioni di manodopera

per la realizzazione delle seguenti opere:

a) Ristrutturazione interna ed esterna delle cabine elettriche n.21 e 22 A/20 a servizio della galle-ria comprendente il rifacimento degli intonaci, dei pavimenti, dei rivestimenti, la sostituzione dei serramenti ed il rifacimento degli impianti elettrici, idrico-sanitari, aspirazione polveri e condi-zionamento; b) Allestimento delle apparecchiature delle due cabine elettriche asservite agli impianti di galle-ria; c) Impianto di illuminazione di base, di emergenza e di sicurezza all’interno della galleria; d) Impianto di ventilazione dei fornici con il sistema di tipo “longitudinale” per l’igienizzazione ed il controllo dei fumi; e) Impianto di terra e di protezione per le apparecchiature di dotazione alimentate in media e bassa tensione; f) Impianto per l’informazione all’utenza sullo stato di agibilità della galleria autostradale me-diante l’uso di pannelli a messaggio variabile; g) Impianto per la segnalazione soccorso dell’utenza all’interno dei fornici della galleria; h) Impianto di rivelazione incendi all’interno della galleria mediante l’uso di cavo termosensibi-le; i) Impianto di spegnimento a mezzo idranti all’interno dei fornici di galleria; j) Segnaletica luminosa di sicurezza all’interno della galleria per l’abilitazione al transito delle corsie nei due sensi di marcia; k) Monitoraggio, con telecamere a circuito chiuso, dello stato di transitabilità del traffico veico-lare all’interno della galleria; l) Reti per la trasmissione dei dati lungo il nuovo lotto autostradale finalizzate alla interconnes-sione dei nuovi apparati con il centro di presidio presente all’interno del fabbricato servizi esi-stente di Messina; m) Scavi e manufatti minori per l’esecuzione delle vie cavi e per l’alloggiamento dei quadri elet-trici e di telecontrollo lungo il tracciato; n) Predisposizione di vie cavi all’interno dei fornici di galleria come da direttiva “ANAS”; o) Opere di compartimentazione by-pass; p) Segnaletica luminosa dei by-pass; q) Opere di consolidamento e protezione

Page 71: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 5/170

Art. 2. Regime di qualità delle forniture di materiale e delle modalità co-struttive delle opere

Tutti i materiali che saranno impiegati nell'appalto dovranno corrispondere a quanto stabilito nel-

le Leggi e Regolamenti ufficiali vigenti in materia, ed in particolare i materiali per impianti elet-

trici dovranno essere conformi per metodologia di fabbricazione, per qualità e tipologia dei sin-

goli componenti impiegati, al complesso di Norme CEI, IEC, UNI, UNEL pertinenti alla specifi-

cità delle opere da realizzare ed in particolare, l'obbligo di osservanza delle vigenti leggi, rego-

lamenti e normative relative alla sicurezza, al risparmio energetico ed all'inquinamento acustico e

luminoso.

In particolare tutte le apparecchiature elettriche, indipendentemente che costituiscano dotazione

di un assemblaggio composito o che abbiano un impiego univoco, dovranno essere omologate

CE, dovranno essere prodotte e commercializzate in regime di qualità EN ISO 9000. L’Ente

Certificatore del regime di qualità dovrà essere riconosciuto da Istituto Certificatore ai sensi della

norma EN 45000.

I materiali e le apparecchiature in genere, dovranno essere della migliore qualità e di più aggior-

nata tecnologia reperibile in commercio in relazione alla loro specifica destinazione d’uso.

L’Appaltatore, prima di qualsiasi approvvigionamento di materiale, dovrà sottoporre

all’approvazione della Direzione Lavori, mediante schede tecniche illustrative delle caratteristi-

che prestazionali, i materiali e le apparecchiature proposte e le modalità di installazione.

Tutti i materiali, impiegati nella realizzazione delle opere impiantistiche del presente lotto do-

vranno essere perfettamente rispondenti al servizio cui saranno destinati; essi dovranno risultare

compatibili con il sito di installazione, con le caratteristiche elettriche (tensione, corrente, ecc.) e

con il regime di servizio richiesto e compatibili con quanto già esistente ed esercito.

Per la provvista di materiali in genere, si richiamano espressamente le prescrizioni del Capitolato

Generale di Appalto - Nome generali.

Comunque i materiali e le apparecchiature di fornitura in genere, prima della posa in opera, do-

vranno essere presentati, attraverso la modulistica preventivamente approvata dalla Direzione

Page 72: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 6/170

Lavori all’interno della quale siano riportati i riferimenti alle voci di elenco prezzi ed i riferimen-

ti prestazionali delle apparecchiature indicate.

L’Ente Appaltante, attraverso la propria Direzione Lavori, darà conferma di accettazione con

Ordine di Servizio.

I materiali da costruzione e le apparecchiature proverranno da località e da costruttori che l'Ap-

paltatore riterrà di sua convenienza, purché siano rispondenti ai requisiti di cui sopra, che do-

vranno essere documentati in modo esaustivo in merito alle prestazioni ed alla loro consistenza.

L'accettazione dei materiali da parte della Direzione dei Lavori, non solleva l'Appaltatore dalla

totale responsabilità in merito alla qualità e dell'aspetto tecnico finale ed alle prestazioni richieste

per le opere impiantistiche realizzate anche per quanto può dipendere dai materiali stessi.

I materiali da impiegare nei lavori dovranno corrispondere ai requisiti di seguito fissati per i di-

versi componenti relativamente alla prestazione tecnico-funzionale di ogni singolo materiale, ap-

parecchiatura e macchinario che dovranno essere impiegati nella realizzazione degli impianti e-

lettrici e speciali, nelle opere edili dei fabbricati tecnologici, nelle opere di carpenteria metallica

e nei manufatti minori nonché le loro modalità di installazione, messa in esercizio e collaudo.

L'Appaltatore, dietro richiesta della Direzione Lavori, dovrà esibire documenti comprovanti la

provenienza dei diversi materiali.

L'Appaltatore dovrà sottoporre ad accettazione preventiva la campionatura dei materiali che in-

tende impiegare nell'esecuzione degli impianti ed in caso di danneggiamento degli stessi

l’Appaltatore sarà tenuto a reintegrarli nella loro conformazione iniziale, così come dovranno es-

sere reintegrati in conseguenza dell'effettuazione di prove distruttive su di essi ordinate dalla Di-

rezione Lavori.

Resta esplicitamente inteso che la presentazione dei campioni non esonera l'Appaltatore dall'ob-

bligo di sostituire, ad ogni richiesta, quei materiali che, pur essendo conformi ai campioni, non

risultino corrispondenti alle prescrizioni di Capitolato o risultassero non adeguati per una realiz-

zazione degli impianti a regola d’arte o non integrabili con il patrimonio di apparecchiature eser-

cite.

Page 73: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 7/170

Qualora la Direzione Lavori riscontri difformità prestazionali rispetto alla tipologia di materiale

di riferimento approvato con scheda tecnica, e ne abbia rifiutato la fornitura, ritenendola non a-

datta all'impiego, l'Appaltatore dovrà sostituirla con altra corrispondente alle caratteristiche pre-

scritte.

I materiali rifiutati dovranno essere allontanati immediatamente dal cantiere a cura e spese dello

stesso Appaltatore.

Page 74: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 8/170

CAPO I - DESIGNAZIONE DEI MATERIALI EDILI E DEGLI IMPIANTI

Page 75: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 9/170

Art. 3. Riferimenti normativi

I principali riferimenti normativi assunti alla base per la realizzazione della presente appalto so-

no: • Circolare Ministero dei LL.PP. n. 7938 del 06/12/1999: “Sicurezza della circolazione nelle gallerie stradali con particolare riferimento ai veicoli che trasportano materiali pericolosi”; • Decreto Legge del 5 giugno 2001: “Sicurezza nelle gallerie stradali”; • Legge del 1 agosto 2002: “Disposizioni in materia di infrastrutture e trasporti”; • Direttiva 2004/54/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 relativa ai requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea; • D. Lgs. del 5 ottobre 2006 n. 264: “Attuazione della direttiva 2004/54/CE in materia di sicu-rezza per le gallerie della rete stradale transeuropea”; • Direzione Centrale Progettazione ANAS ottobre 2009: “Linee Guida per la progettazione del-la sicurezza nelle gallerie stradali secondo la normativa vigente”; • Norma UNI 11095/11: “Illuminazione delle gallerie”; per gli impianti di illuminazione di gal-leria; • Norma UNI 11248: “Selezione delle categorie illuminotecniche”; • Norma UNI 13201/2-3-4: “Illuminazione stradale; • alle prescrizioni applicabili contenute nelle disposizioni legislative; • alle prescrizioni applicabili contenute nelle Circolari Ministeriali; • alle prescrizioni delle Norme UNI e CEI; • alle prescrizioni dei Vigili del Fuoco, degli Enti preposti a vigilare sulla sicurezza e delle Au-torità locali; • alle raccomandazioni PIARC (Permanent International Associations of Road Congress) per la ventilazione; • alle prescrizioni delle Norme Tecniche ENEL.

In modo esplicativo e non limitativo si elencano le Leggi e le Normative di riferimento: • D. Lgs. N. 163 del 12/4/2006: Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione alle direttive comunitarie 2004/17/CE e 2004/18/CE; • D. Lgs. T.U. D. Lgs. 81/2008 del 9/4/2008: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; • D.P.R. 1° agosto 2011, n. 151: “Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi, a norma dell’articolo 49, comma 4-quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122”; • D.P.R. n° 303 del 19 marzo 1956: “Norme generali per l'igiene del lavoro”; (art. 64 potere i-spettivo); • D.P.R. n° 320 del 20 marzo 1956: “ Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo”;

Page 76: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 10/170

• Legge n° 615 del 13 luglio 1966: “Provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico” e rego-lamento di attuazione in vigore; • DIRETTIVA 2006/42/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 17 maggio 2006 relativa alle macchine e che modifica la direttiva 95/16/CE (rifusione); • Legge n° 186 del 1 marzo 1968: “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, appa-recchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici”; • Legge n° 791 del 18 ottobre 1977: “Attuazione della direttiva del Consiglio delle Comunità Europee n° 73/23/CEE relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettri-co destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione”; • D.M. 26 giugno 1984: “Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi”; • D. M. LL.PP. del 12 dicembre 1985: “Norme tecniche per le tubazioni”; • Legge 26 ottobre 1995 n° 447: “Legge quadro sull’inquinamento acustico”; • D.P.R. n° 588 del 28 novembre 1987: “Attuazione delle Direttive CEE n. 79/113, n. 81/1051, n. 85/405, n. 84/533, n. 85/406, n. 84/534, n. 84/535, n. 85/407, n. 84/536, n. 85/408, n. 84/537, n. 85/409, relative al metodo di misura del rumore nonché al livello sonoro o di potenza acustica di motocompressori, gru a torre, gruppi elettrogeni di saldatura, gruppi elettrogeni; • D.P.R. n.37 2008 "Norme per la sicurezza degli impianti", con riferimento ai seguenti articoli: 8 (finanziamento delle attività di normazione tecnica), 14 ( verifiche), 16 (sanzioni); • Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n. 37: Regolamento con-cernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della Legge n. 248 del 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici (G.U. n. 61 del 12 marzo 2008); • Legge n° 10 del 9 gennaio 1991: “Norme per l’attuazione del nuovo Piano Energetico Nazio-nale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rin-novabili di energia” e regolamento di attuazione in vigore; • Circolare Ministero Interno, Direzione Generale Protezione Civile e Servizi Antincendi – 31/8/78, n. 31 MI.SA. (78) 11: Norme di sicurezza per installazione di motori a combustione in-terna accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrice; • Circolare prot. 386 del 04/10/2000 emanata dalla Direzione Generale ANAS – Direzione Cen-trale Affari Generali – Ufficio Telecomunicazioni Specifiche generali per la costruzione di im-pianti di soccorso stradale”. • Legge n. 1086/81: “Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale o precompresso, ed a struttura metallica”; • Legge n. 64/74: “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone si-smiche”; • D.M. 14/9/2005: “Norme Tecniche per le Costruzioni”; • D. Lgs. 19/03/96 n°242: “Modificazioni ed integrazioni al decreto legislativo 19/09/94 n°626 recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della sa-lute dei lavoratori sul luogo di lavoro”; • D. Lgs. 25 novembre 1996 n° 626: “Attuazione della direttiva 93/68 CEE - Marcatura CE del materiale elettrico”; • D. Lgs. 31/09/97 n° 277 “Modificazioni al decreto legislativo 25 novembre 1996 n° 626, re-cante attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico de-stinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione”;

Page 77: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 11/170

• D.M. 19/02/07: “Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell'articolo 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387”; • Delibera n. 90/07 - Attuazione del Decreto del Ministro dello Sviluppo economico, di concer-to con il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare 19 febbraio 2007, ai fini dell’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante impianti fotovoltaici; • Delibera n. 88/07 “Disposizioni in materia di misura dell’energia elettrica prodotta da impian-ti di generazione”; • Delibera n. 89/07 “Condizioni tecnico economico per la connessione di impianti di produzio-ne di energia elettrica alle reti elettriche con obbligo di connessione di terzi a tensione nominale minore o uguale a 1kW”; • Delibera n. 150/08 “Ulteriori disposizioni in materia di misura dell’energia elettrica prodotta da impianti di generazione in materia di misura dell’energia elettrica prodotta e immessa da im-pianti di produzione Cip n.6/92”; • Delibera n. 33/08 “Condizioni tecniche per la connessione alle reti di distribuzione dell’energia elettrica a tensione nominale superiore a 1 kV”; • Delibera n. 74/08 “Testo integrato delle modalità e delle condizioni tecnico-economiche per lo scambio sul posto (TISP); • Delibera n. 99/08 “Testo integrato delle condizioni tecniche ed economiche per la connessio-ne alle reti elettriche con obbligo di connessione di terzi degli impianti di produzione di energia elettrica”.

Per la realizzazione di impianti elettrici si fa riferimento alla seguente normativa tecnica: • CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c.”; • CEI 17-13/1: ”Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per Bassa Tensione. Parte 1:Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) ed apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)”; • CEI 23-51: ”Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzio-ne per installazioni fisse per uso domestico e similare.” Si sottolinea come, in conformità a quanto prescritto dalla Normativa CEI 23-51, i quadri di distribuzione con corrente nominale maggiore di 32A (e minore di 125A), dovranno essere sottoposti a verifiche analitiche dei limiti di sovratemperatura, secondo le modalità illustrate dalla stessa CEI 23-51; • CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica – Linee in cavo”; • CEI 11-27: “Lavori su impianti elettrici con accesso alle parti attive e conseguente rischio di folgorazione o arco elettrico”; • ISO 3684: “Segnali di sicurezza, colori”; • CEI 11-20: “Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti di I e II categoria”; • CEI EN 60904-1 (CEI 82-1): “Dispositivi fotovoltaici. Parte 1: Misura delle caratteristiche fo-tovoltaiche tensione-corrente”; • CEI EN 60904-2 (CEI 82-2): “Dispositivi fotovoltaici. Parte 2: Prescrizione per le celle foto-voltaiche di riferimento”;

Page 78: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 12/170

• CEI EN 60904-3 CEI (82-3): “Dispositivi fotovoltaici. Parte 3: Principi di misura per sistemi solari fotovoltaici per uso terrestre e irraggiamento spettrale di riferimento”; • CEI EN 61727 (CEI 82-9): “Sistemi fotovoltaici (FV). Caratteristiche dell'interfaccia di rac-cordo con la rete”; • CEI EN 61215 (CEI 82-8): “Moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni terrestri. Qualifica del progetto e omologazione del tipo”; • CEI EN 61646 (CEI 82-12): "Moduli fotovoltaici (FV) a film sottile per usi terrestri - Qualifica del progetto e approvazione di tipo". L'impiego di tali moduli è tuttavia con-sentito solo se la domanda di accesso alle tariffe incentivanti è presentata da persone giuridiche; • CEI EN 61730-1 (CEI 82-27): “Qualificazione per la sicurezza dei moduli fotovoltaici – Parte 1: Prescrizioni per la costruzione”; • CEI EN 50380 (CEI 82-22): “Fogli informativi e dati di targa per moduli fotovoltaici”; • CEI EN 61000-3-2 (CEI 110-31): “Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 3: Limiti Sezione 2: Limiti per le emissioni di corrente armonica (apparecchiature con corrente di ingresso = 16 A per fase)”; • CEI EN 60555-1 (CEI 77-2): “Disturbi nelle reti di alimentazione prodotti da apparecchi elet-trodomestici e da equipaggiamenti elettrici simili- Parte 1: Definizioni”; • CEI EN 60439-1-2-3: “Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensio-ne”; • CEI EN 60445 (CEI 16-2): “Individuazione dei morsetti e degli apparecchi e delle estremità dei conduttori designati e regole generali per un sistema alfanumerico”; • CEI EN 60529 (CEI 70-1;V1): “Gradi di protezione degli involucri (codice IP)”; • CEI EN 60099 (CEI 37-1-2-3): “Scaricatori”; • CEI 20-19: “Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V”; • CEI 20-20: “Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V”; • CEI 81-10: “Protezione contro i fulmini”; • CEI 81-3: “Valori medi del numero di fulmini a terra per anno e per chilometro quadrato”; • CEI 81-10 Parte 2: “Valutazione del rischio”; • UNI 10349: “Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici”; • UNI 8477: “Energia solare. Calcolo degli apporti per applicazioni in edilizia. Valutazione dell’energia raggiante ricevuta”.

Per quanto attiene nello specifico l’impianto di spegnimento incendi si fa riferimento alla se-

guente normativa tecnica: • UNI 804: Apparecchiature per estinzione incendi - Raccordi per tubazioni flessibili; • UNI 805: Apparecchiature per estinzione incendi - Cannotti filettati per raccordi per tubazioni flessibili; • UNI 807: Apparecchiature per estinzione incendi - Cannotti non filettati per raccordi per tu-bazioni flessibili; • UNI 808: Apparecchiature per estinzione incendi - Girelli per raccordi per tubazioni flessibili; • UNI 810: Apparecchiature per estinzione incendi - Attacchi a vite; • UNI 813: Apparecchiature per estinzione incendi - Guarnizioni per raccordi e attacchi per tu-bazioni flessibili;

Page 79: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 13/170

• UNI 814: Apparecchiature per estinzione incendi - Chiavi per la manovra dei raccordi, attac-chi e tappi per tubazioni flessibili; • UNI EN 10224: Tubi di acciaio, senza saldatura e saldati, per condotte di acqua; • UNI EN 1074-2: Saracinesche flangiate per condotte d’acqua - Condizioni tecniche di forni-tura; • UNI EN 7421/07: Apparecchiature per estinzione incendi - Tappi per valvole e raccordi per tubazioni flessibili; • UNI EN 7422/11: Apparecchiature per estinzione incendi - Requisiti delle legature per tuba-zioni flessibili; • UNI EN 10255-05: Tubi senza saldatura e saldati, di acciaio non legato, filettabili secondo UNI ISO 10226-1- UNI ISO 10226-2; • UNI EN 14384/06: Apparecchiature per estinzione incendi - Tubazioni flessibili antincendio di DN 45 e 70 per pressioni di esercizio fino a 1,2 MPa; • UNI –EN 694/05: Apparecchiature per estinzione incendi - Tubazioni semirigide di DN 20 e 25 per naspi antincendio; • UNI-EN 1245/05: Apparecchiature per estinzione incendi - Alimentazioni idriche per impian-ti automatici antincendio; • UNI 9795/10: Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione manuale di incendio; • UNI 10779/07: Impianti di estinzione incendi – Reti di idranti – Progettazione, installazione ed esercizio; • UNI EN 671-3 /09: Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con tubazioni na-spi antincendio con tubazioni semirigide; • CEI 64-8 /12: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V e a 1500 V in corrente continua; • CEI 64-7 “Impianti elettrici di illuminazione pubblica”; • UNI ISO 13379-1:2012: Monitoraggio e diagnostica dello stato delle macchine - Tecniche d’interpretazione dei dati e per la diagnosi - Parte 1: Linee guida generali; • UNI ISO 10816-3:2012: Vibrazioni meccaniche - Valutazione delle vibrazioni delle macchine mediante misurazioni sulle parti non rotanti - Parte 3: Macchine industriali con potenza nominale maggiore di 15 kW e velocità di rotazione nominale compresa tra 120 giri/min e 15.000 giri/min, quando misurate in sito • EC 1-2012 UNI EN ISO 13351:2010 Ventilatori – Dimensioni; • UNI EN 15727:2010: Ventilazione degli edifici - Condotte e componenti delle reti di condot-te, classificazione della tenuta e prove; • UNI EN ISO 13350:2009: Ventilatori industriali - Prove prestazionali di ventilatori ad impul-so; • UNI EN ISO 5802:2009 Ventilatori industriali - Prove prestazionali in sito.

Dovranno inoltre essere considerate le raccomandazioni contenute all’interno delle seguenti

Guide: • CEI 11-25 “Correnti di corto circuito nei sistemi trifasi in corrente alternata. Parte 0. Calcolo delle correnti”; • CEI 11-28 “Guida d’applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali a bassa tensione”; • CEI 11-35 “Guida all’esecuzione delle cabine elettriche d’utente”;

Page 80: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 14/170

• CEI 11-37 “Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per siste-mi di I, II e III categoria”; • CEI 0-2: “Guida per la definizione della documentazione di progetto per impianti elettrici”; • CEI 82-25: “Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle reti elettriche di media e bassa tensione”. • Guida CEI 64-14, "Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori"; • Guida per le connessioni alla rete elettrica di Enel distribuzione. Art. 4. Opere civili

4.1 Ghiaia, pietrisco e sabbia

Requisiti per l’accettazione

Gli inerti, naturali o di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non fria-

bili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di gesso, ecc., in proporzioni nocive

all’indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature.

La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geo-

metriche della carpenteria del getto ed all’ingombro delle armature, devono essere lavati con ac-

qua dolce qualora ciò sia necessario per eliminare materie nocive.

La ghiaia deve essere bene assortita, formata da elementi resistenti e non gelivi, scevra da so-

stanze estranee, da parti friabili o terrose, o comunque dannose.

Il pietrisco deve provenire dalla frantumazione di roccia compatta, non gessosa né geliva, non

deve contenere impurità né materie polverulenti, deve essere costituito da elementi, le cui dimen-

sioni soddisfino alle condizioni sopra indicate per la ghiaia.

Norme per gli aggregati per confezione di calcestruzzi

Le norme di riferimento sono :

UNI 8520 - 1 - 2 - 7 - 8 - 13 - 16 - 17 - 20 - 21- 22

Per gli aggregati leggeri si rimanda alla UNI 7549 (articolata in 12 parti).

Per le prove per le proprietà termiche e chimiche sugli aggregati si rimanda alle norme UNI EN

1367 - 2 - 4 ed UNI 1744 - 1

Sabbia

La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, solfati ed avere

dimensione massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e mura-

ture di paramento o in pietra da taglio. La sabbia naturale o artificiale deve risultare bene assorti-

Page 81: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 15/170

ta in grossezza e costituita di grani resistenti, non provenienti da roccia decomposta o gessosa.

Essa deve essere scricchiolante alla mano, non lasciare traccia di sporco, non contenere materie

organiche, melmose o comunque dannose; dev'essere lavata con acqua dolce, qualora ciò sia ne-

cessario, per eliminare materie nocive.

Tabella 6.1.a – Pezzature normali

Trattenuto dal Passante al

Sabbia setaccio 0,075 UNI 2332 Setaccio 2 UNI 2332

Le sabbie da impiegarsi nel confezionamento dei conglomerati cementizi devono corrispondere

alle caratteristiche granulometriche stabilite dal R.D. 16 novembre 1939, n. 229.

Nelle sabbie per conglomerati è ammessa una percentuale massima del 10% di materiale tratte-

nuto sul crivello 7,1, si veda UNI 2334 o sul setaccio 2, si veda UNI 2332-1, a seconda che si

tratti di sabbia per conglomerati cementizi o di sabbia per conglomerati bituminosi; in ogni caso

non si devono avere dimensioni inferiori a 0,05 mm.

Le sabbie possono essere naturali o di frantumazione, devono presentare una perdita per decan-

tazione in acqua inferiore al 2%.

L’appaltatore non può impiegare sabbie di mare che non siano state preventivamente lavate a

fondo con acqua dolce.

4.2 Acqua per confezionamento malte e calcestruzzi

L’acqua per gli impasti deve essere dolce, limpida, priva di sali (particolarmente solfati e cloruri)

in percentuali dannose, di materie terrose e non essere aggressiva.

L’acqua, a discrezione della direzione dei lavori, in base al tipo di intervento o uso potrà essere

trattata con speciali additivi per evitare l’insorgere di reazioni chimico-fisiche al contatto con al-

tri componenti d’impasto.

4.3 Additivi per impasti cementizi

Generalità

Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue: fluidificanti; aeranti; ri-

tardanti; acceleranti.

Per le modalità di controllo ed accettazione il direttore dei lavori potrà far eseguire prove o ac-

cettare l'attestazione di conformità alle norme vigenti.

Page 82: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 16/170

Calcestruzzo

I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato devono rispettare tutte le prescrizioni di

cui al D.M. 9 gennaio 1996 e relative circolari esplicative, in particolare l’impiego di eventuali

additivi dovrà essere subordinato all’accertamento dell’assenza di ogni pericolo di aggressività.

Gli additivi devono possedere le seguenti caratteristiche:

– essere opportunamente dosati rispetto alla massa del cemento

– non contenere componenti dannosi alla durabilità del calcestruzzo

– provocare la corrosione dei ferri d’armatura

– interagire sul ritiro o sull’espansione del calcestruzzo, in tal caso si dovrà procedere alla

determinazione della stabilità dimensionale.

Additivi acceleranti

Il dosaggio degli additivi acceleranti dovrà essere contenuto tra 0,5 e 2% (ovvero come indicato

dal fornitore) sul peso del cemento, in caso di prodotti che non contengono cloruri. Tali valori

possono essere incrementati fino al 4%. Per evitare concentrazioni del prodotto prima dell’uso,

esso dovrà essere opportunamente diluito.

La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima dell’impiego, mediante:

– l’esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo secondo le norme previste dal

D.M. 9 gennaio 1996 e norme UNI vigenti

– determinazione dei tempi di inizio e fine presa del calcestruzzo additivato mediante la misura

della resistenza alla penetrazione, da eseguire con riferimento alla norma UNI 7123.

In generale per quanto non specificato si rimanda alla norma UNI EN 934-2.

Additivi ritardanti

Gli additivi ritardanti sono da utilizzarsi per il trasporto del calcestruzzo in betoniera al fine di ri-

tardarne l’indurimento.

La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima dell’impiego, mediante:

– l’esecuzione di prove di resistenza meccanica del calcestruzzo secondo previste dal D.M. 9

gennaio 1996 e norme UNI

– determinazione dei tempi di inizio e fine presa del calcestruzzo additivato mediante la misura

della resistenza alla penetrazione, da eseguire con riferimento alla norma UNI 7123.

Le prove di resistenza a compressione di regola devono essere eseguite dopo la stagionatura di

28 giorni, la presenza dell’additivo non deve comportare diminuzione della resistenza del calce-

struzzo.

In generale per quanto non specificato si rimanda alla UNI EN 934-2.

Page 83: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 17/170

Additivi fluidificanti

Gli additivi fluidificanti sono da utilizzarsi per aumentare la fluidità degli impasti, mantenendo

costante il rapporto acqua/cemento e la resistenza del calcestruzzo, previa autorizzazione della

direzione dei lavori.

Il dosaggio degli additivi fluidificanti dovrà essere contenuto tra 0,2 e 0,3% (ovvero come indi-

cato dal fornitore) sul peso del cemento. Gli additivi superfluidificanti vengono aggiunti in quan-

tità superiori al 2% rispetto al peso del cemento.

In generale per quanto non specificato si rimanda alla norma UNI EN 934-2.

La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l’impiego, con riferi-

mento alle norma – UNI 8020 e UNI 7122 e al D.M. 9 gennaio 1996.

Additivi aeranti

Gli additivi aeranti sono da utilizzarsi per migliorare la resistenza del calcestruzzo ai cicli di gelo

e disgelo, previa autorizzazione della direzione dei lavori. La quantità dell’aerante deve essere

compresa tra 0,005 e 0,05% (ovvero come indicato dal fornitore) sul peso del cemento.

La direzione dei lavori si riserva di verificare la loro azione prima e dopo l’impiego, con riferi-

mento alle norme: UNI 6395, UNI 7087, UNI 7122 e al D.M. 9 gennaio 1996.

Le prove di resistenza a compressione di regola devono essere eseguite dopo la stagionatura del

calcestruzzo e non prima di 28 giorni.

Metodi di prova

In generale per quanto non specificato si rimanda alle seguenti norme: UNI 7110, UNI 7112,

UNI 7114, UNI 7115, UNI 7116, UNI 7117, UNI 7118, UNI EN 934, UNI 10765.

4.4 Malte e calcestruzzi

Malte tradizionali

Le calci aeree, le pozzolane ed i leganti idraulici devono possedere le caratteristiche tecniche ed i

requisiti previsti dalle vigenti norme (R.D. 16 novembre 1939, n. 2230 e R.D. n. 2231; legge 26

maggio 1965, n. 595, D.M. 14 gennaio 1966, D.M. 3 giugno 1968, D.M. 3 agosto 1972).

L’impiego di malte premiscelate e pronte per l’uso è consentito purché ogni fornitura sia accom-

pagnata da una dichiarazione del fornitore attestante il gruppo della malta, il tipo e la quantità dei

leganti e degli eventuali additivi. Qualora il tipo di malta non rientri tra quelli appresso indicati,

il fornitore dovrà certificare con prove ufficiali anche le caratteristiche di resistenza della malta

Page 84: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 18/170

stessa.

Le modalità per la determinazione della resistenza a compressione delle malte sono riportate nel

D.M. 3 giugno 1968 così come modificato dal D.M. 13 settembre 1993.

I tipi di malta e le loro classi sono definite in rapporto alla composizione in volume secondo la

seguente tabella:

Tabella 6.4.a – Classe e tipi di malta (D.M. 20 novembre 1987)

Classe

Tipo di malta

Composizione

Cemento Calce aerea Calce idrauli-

ca

Sabbia Pozzolana

M4

M4

M4

M3

M2

M1

Idraulica

Pozzolanica

Bastarda

Bastarda

Cementizia

Cementizia

1

1

1

1

1

1

2

1

0,5

3

9

5

4

3

3

Tabella 6.4.b – Rapporti di miscela delle malte (AITEC)

Tipo di malta Rapporti in volume Quantità per 1 m3 di malta

(kg)

Calce idrata, sabbia 1: 3,5

1: 4,5

142-1.300

110-1.300

Calce idraulica, sabbia 1:3

1:4

270-1.300

200-1.300

Calce eminentemente idraulica, sabbia 1:3

1:4

330-1.300

250-1.300

Calce idrata, cemento, sabbia 2:1:8

2:1:9

125-150-1.300

110-130-1.300

Cemento, sabbia 1:3

1:4

400-1.300

300-1.300

Alla malta cementizia si può aggiungere una piccola quantità di calce aerea con funzione plasti-

ficante.

Page 85: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 19/170

Calcestruzzi

La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell’impasto, de-

vono essere adeguati alla particolare destinazione del getto, ed al procedimento di posa in opera

del conglomerato.

Il quantitativo d’acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del

conglomerato tenendo conto anche dell’acqua contenuta negli inerti.

Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e pertanto il dosaggio del cemento,

dovrà essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato.

L’impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con moda-

lità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto.

4.5 Cemento e calce

Cementi

Fornitura

I sacchi debbono essere in perfetto stato di conservazione; se l'imballaggio fosse comunque ma-

nomesso o il prodotto avariato, la merce può essere rifiutata.

Se i leganti sono forniti alla rinfusa, la provenienza e la qualità degli stessi devono essere dichia-

rate con documenti di accompagnamento della merce. La qualità potrà essere accertata mediante

prelievo di campioni e loro analisi.

Marchio di conformità

L'attestato di conformità autorizza il produttore ad apporre il marchio di conformità sull'imbal-

laggio e sulla documentazione di accompagnamento relativa al cemento certificato. Il marchio di

conformità è costituito dal simbolo dell'organismo abilitato seguito da:

a) nome del produttore e della fabbrica ed eventualmente del loro marchio o dei marchi di identi-

ficazione;

b) ultime due cifre dell'anno nel quale è stato apposto il marchio di conformità;

c) numero dell'attestato di conformità;

d) descrizione del cemento;

e) estremi del decreto.

Ogni altra dicitura è preventivamente sottoposta all'approvazione dell'organismo abilitato.

Page 86: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 20/170

Tabella 6.5.a – Requisiti meccanici e fisici dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n. 314)

Classe

Resistenza alla compressione (N/mm2) Tempo inizio

presa

min

Espansione

Mm

Resistenza iniziale Resistenza normalizzata

28 giorni 2 giorni 7giorni

32,5 – > 16 ≥ 32,5 ≤ 52,5

≥ 60 ≤ 10

32,5 R > 10 –

4,25 > 10 – ≥ 42,5

≤ 62,5 4,25 R > 20 –

52,5 > 20 – ≥ 52,5 – ≥ 45

52,5 R > 30 –

Tabella 6.5.b. – Requisiti chimici dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n. 314)

Proprietà Prova secondo Tipo di cemento Classe di

resistenza

Requisiti

Perdita al fuoco EN 196-2 CEM I – CEM III Tutte le classi ≤ 5,0%

Residuo inso-

lubile

EN 196-2 CEM I – CEM III Tutte le classi ≤ 5,0%

Solfati come

(SO3)

EN 196-2

CEM I

CEM II (2)

CEM IV

CEM V

32,5

32,5 R

42,5

≤ 3,5%

42,5 R

52,5

52,5 R

≤ 4,0%

CEM III (3) Tutte le classi

Cloruri EN 196-21 Tutti i tipi (4) Tutte le classi ≤ 0,10%

Pozzolanicità EN 196-5 CEM IV Tutte le classi Esito positivo

della prova

1) I requisiti sono espressi come percentuale in massa

2) Questa indicazione comprende i cementi tipo CEM II/A e CEM II/B, ivi compresi i cementi Portland

compositi contenenti solo un altro componente principale, per esempio II/A-S o II/B-V, salvo il tipo

CEM II/B-T che può contenere fino al 4,5% di SO3, per tutte le classi di resistenza

3) Il cemento tipo CEM III/C può contenere fino al 4,5% di SO3.

4) Il cemento tipo CEM III può contenere più dello 0,100% di cloruri ma in tal caso si dovrà dichiarare

il contenuto effettivo in cloruri.

Page 87: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 21/170

Tabella 6.5.c. – Valori limite dei cementi (D.M. 12 luglio 1999, n. 314)

Proprietà

Valori limite

Classe di resistenza

32

,5

32

,5

R

42

,5

42

,5

R

52

,5

42

,5

R

Limite inferiore di resi-

stenza (N/mm2)

2 giorni – 8,

0

8,

0

18

,0

18

,0

28

,0

7 giorni 14

,0 – – – – –

28 giorni 30

,0

30

,0

40

,0

40

,0

50

,0

50

,0

Tempo di inizio presa – Limite inferiore (min) 45 40

Stabilità (mm) – Limite superiore 11

Contenuto di SO3 (%)

Limite superiore

Tipo I

Tipo II (1)

Tipo IV

Tipo V

4,0 4,5

Tipo III/A

Tipo III/B 4,5

Tipo III/C 5,0

Contenuto di cloruri (%) – Limite superiore (2) 0,11

Pozzolanicità Positiva a 15 giorni

(1) Il cemento tipo II/B può contenere fino al 5% di SO3 per tutte le classi di resistenza

(2) Il cemento tipo III può contenere più dello 0,11% di cloruri, ma in tal caso deve essere di-

chiarato il contenuto reale di cloruri.

Calci

Le calci impiegate devono avere le caratteristiche ed i requisiti prescritti dal R.D. 16 novembre

1939, n. 2231, (aggiornato alla G.U. 29 agosto 2000) recante norme per l'accettazione delle calci.

Page 88: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 22/170

4.6 Laterizi

Requisiti

I laterizi di qualsiasi tipo, forma e dimensione debbono nella massa essere scevri da sassolini e

da altre impurità; avere facce lisce e spigoli regolari; presentare alla frattura (non vetrosa) grana

fine ed uniforme; dare, al colpo di martello, suono chiaro; assorbire acqua per immersione; a-

sciugarsi all'aria con sufficiente rapidità; non sfaldarsi e non sfiorire sotto l'influenza degli agenti

atmosferici e di soluzioni saline; non screpolarsi al fuoco; avere resistenza adeguata agli sforzi ai

quali devono essere assoggettati, in relazione all'uso.

Accettazione e prove

Per accertare se i materiali laterizi abbiano i requisiti prescritti, oltre all'esame accurato della su-

perficie e della massa interna ed alle prove di percussione per riconoscere la sonorità del materia-

le, debbono essere sottoposti a prove fisiche e chimiche.

Le prove debbono essere eseguite in uno dei laboratori ufficiali indicati dalle norme vigenti.

Le prove fisiche sono quelle di compressione, flessione, urto, gelività, imbibimento e permeabili-

tà.

Le prove chimiche sono quelle necessarie per determinare il contenuto in sali solubili totali ed in

solfati alcalini.

In casi speciali può essere prescritta una analisi chimica più o meno completa dei materiali, se-

guendo i procedimenti analitici più accreditati.

I laterizi da usarsi in opere a contatto con acque contenenti soluzioni saline sono analizzati, per

accertare il comportamento di essi in presenza di liquidi di cui si teme la aggressività.

In generali si farà riferimento alle norme UNI applicabili.

4.7 Manufatti di pietre naturali o ricostruite

Generalità

La terminologia utilizzata ha il significato di seguito riportato, le denominazioni commerciali

devono essere riferite a campioni, atlanti, ecc.

Per le prove da eseguire presso i laboratori ufficiali autorizzati si rimanda alle prescrizioni del

R.D. 16 novembre 1939, n. 2232 (Norme per l'accettazione delle pietre naturali da costruzione),

al R.D. 16 novembre 1939, n. 2234 ( Norme per l'accettazione dei materiali per pavimentazione,

e alle norme UNI vigenti).

I campioni delle pietre naturali da sottoporre alle prove da prelevarsi dalle forniture esistenti in

cantiere, debbono presentare caratteristiche fisiche, chimiche e meccaniche conformi a quanto

Page 89: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 23/170

prescritto nei contratti, in relazione al tipo della pietra ed all'impiego che di essa deve farsi nella

costruzione.

Tabella 6.7.a- Valori indicativi di tenacità

Roccia Tenacità

Calcare

Gneiss

Granito

Arenaria calcaria

Basalto

Arenaria silicea

1

1,20

1,50

1,50

2,30

2,60

Tabella 6.7.b- Valori indicativi di resistenza a taglio

Roccia Carico di rottura

(Mpa)

Arenarie

Calcare

Marmi

Granito

Porfido

Serpentini

Gneiss

3-9

5-11

12

15

16

18-34

22-31

Prove di accettazione

Per le prove da eseguire presso i laboratori ufficiali autorizzati si rimanda alle prescrizioni del

R.D. 16 novembre 1939, n. 2232 (Norme per l'accettazione delle pietre naturali da costruzione),

al R.D. 16 novembre 1939, n. 2234, (Norme per l'accettazione dei materiali per pavimentazione),

e alle norme UNI vigenti.

I campioni delle pietre naturali da sottoporre alle prove da prelevarsi dalle forniture esistenti in

cantiere, debbono presentare caratteristiche fisiche, chimiche e meccaniche conformi a quanto

prescritto nei contratti, in relazione al tipo della pietra ed all'impiego che di essa deve farsi nella

costruzione.

Page 90: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 24/170

4.8 Impermeabilizzazioni e coperture piane

Generalità

I prodotti per impermeabilizzazioni e per coperture piane sono sotto forma di:

– membrane in fogli e/o rotoli da applicare a freddo o a caldo, in fogli singoli o pluristrato;

– prodotti forniti in contenitori (solitamente liquidi e/o in pasta) da applicare a freddo o a caldo

su eventuali armature (che restano inglobate nello strato finale) fino a formare in situ una mem-

brana continua.

Membrane

Le membrane si classificano in base:

1) al materiale componente (esempio: bitume ossidato fillerizzato, bitume polimero elastomero,

bitume polimero plastomero, etilene propilene diene, etilene vinil acetato, ecc.);

2) al materiale di armatura inserito nella membrana (esempio: armatura vetro velo, armatura po-

liammide tessuto, armatura polipropilene film, armatura alluminio foglio sottile, ecc.);

3) al materiale di finitura della faccia superiore (esempio: poliestere film da non asportare, polie-

tilene film da non asportare, graniglie, ecc.);

4) al materiale di finitura della faccia inferiore (esempio: poliestere non tessuto, sughero, allumi-

nio foglio sottile, ecc.).

Prodotti forniti in contenitori

I prodotti forniti in contenitori possono essere:

1) mastici di rocce asfaltiche e di asfalto sintetico;

2) asfalti colati;

3) malte asfaltiche;

4) prodotti termoplastici;

5) soluzioni in solvente di bitume;

6) emulsioni acquose di bitume;

7) prodotti a base di polimeri organici.

I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura, le modalità di posa

sono trattate negli articoli relativi alla posa in opera.

Il direttore dei lavori ai fini della loro accettazione può procedere a controlli (anche parziali) su

campioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescri-

zioni di seguito indicate.

Le membrane per coperture di edifici in relazione allo strato funzionale che vanno a costituire (e-

Page 91: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 25/170

sempio strato di tenuta all'acqua, strato di tenuta all'aria, strato di schermo e/o barriera al vapore,

strato di protezione degli strati sottostanti, ecc.) devono rispondere alle prescrizioni del progetto

ed in mancanza o a loro completamento alla norma UNI 8178.

Prodotti forniti sotto forma di liquidi o paste

I prodotti forniti solitamente sotto forma di liquidi o paste, destinati principalmente a realizzare

strati di tenuta all'acqua (ma anche altri strati funzionali della copertura piana) a secondo del ma-

teriale costituente, devono rispondere alle caratteristiche ed ai limiti di riferimento normalmente

applicati; quando non sono riportati limiti si intende che valgono quelli dichiarati dal produttore

nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla direzione dei lavori.

Bitumi da spalmatura per impermeabilizzazioni

I bitumi da spalmatura per impermeabilizzazioni (in solvente e/o emulsione acquosa) devono ri-

spondere ai limiti specificati, per i diversi tipi, alle prescrizioni delle seguenti norme UNI 4157 e

UNI 4163.

Tabella 6.8.a – Caratteristiche dei bitumi da spalmatura

Indicazione per la

designazione

Penetrazione a 25°C

dmm/min

Punto di rammollimento (palla anello

°C/min)

0

15

25

40

35

20

55

65

80

Malte asfaltiche

Le malte asfaltiche per impermeabilizzazione devono rispondere alle seguenti norme:

UNI 5660 – Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Caratteristiche e prelievo

dei campioni.

UNI 5661 – Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Determinazione del punto

di rammollimento con il metodo palla-anello.

UNI 5662 – Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Determinazione dello scor-

rimento su piano inclinato.

UNI 5663 – Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Determinazione della fragi-

lità (punto di rottura).

UNI 5664 – Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Determinazione dell'im-

Page 92: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 26/170

permeabilità all'acqua.

UNI 5665 – Impermeabilizzazione delle coperture. Malte asfaltiche. Trattamento di termo-

ossidazione.

Asfalti colati

Gli asfalti colati per impermeabilizzazioni devono rispondere alle seguenti norme:

UNI 5654 – Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Caratteristiche e prelievo dei

campioni.

UNI 5655 – Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Determinazione del punto di

rammollimento con il metodo palla-anello.

UNI 5656 – Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Determinazione dello scorri-

mento su piano inclinato.

UNI 5657 – Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Determinazione della fragilità

a freddo.

UNI 5658 – Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Determinazione dell'imperme-

abilità all'acqua.

UNI 5659 – Impermeabilizzazione delle coperture. Asfalti colati. Trattamento di termo-

ossidazione.

Mastice di rocce asfaltiche

Il mastice di rocce asfaltiche per la preparazione di malte asfaltiche e degli asfalti colati deve ri-

spondere alle seguenti norme:

UNI 4377 – Impermeabilizzazione delle coperture. Mastice di rocce asfaltiche per la prepara-

zione delle malte asfaltiche e degli asfalti colati.

Mastice di asfalto sintetico per impermeabilizzazione delle coperture

Il mastice di asfalto sintetico per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti colati deve

rispondere alle seguenti norme:

UNI 4378 – Mastice di asfalto sintetico per la preparazione delle malte asfaltiche e degli asfalti

colati.

UNI 4379 – Determinazione dell'impronta nei mastici di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto

sintetici.

UNI 4380 – Determinazione delle sostanze solubili in solfuro di carbonio presenti nei mastici di

rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici.

UNI 4381 – Estrazione del bitume dai mastici di rocce asfaltiche e dai mastici di asfalto sintetici).

Page 93: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 27/170

UNI 4382 – Determinazione degli asfalteni presenti nei bitumi contenuti nei mastici di rocce a-

sfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici.

UNI 4383 – Determinazione dei carbonati presenti nel materiale minerale contenuto nei mastici

di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici.

UNI 4384 – Determinazione delle sostanze insolubili in acido cloridrico presenti nel materiale

minerale contenuto nei mastici di rocce asfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici.

UNI 4385 – Controllo granulometrico del materiale minerale contenuto nei mastici di rocce a-

sfaltiche e nei mastici di asfalto sintetici.

Prodotti fluidi o in pasta a base di polimeri organici

I prodotti fluidi o in pasta a base di polimeri organici (bituminosi, epossidici, poliuretanici, epos-

si-poliuretanici, epossi-catrame, polimetencatrame, polimeri clorurati, acrilici, vinilici, polimeri

isomerizzati) devono essere valutate in base alle caratteristiche e ai limiti di riferimento normal-

mente applicati; quando non sono riportati limiti si intende che valgono quelli dichiarati dal pro-

duttore nella sua documentazione tecnica ed accettati dalla direzione dei lavori.

4.9 Acciaio per cemento armato

Requisiti principali

Non si devono porre in opera armature ossidate, corrose, recanti difetti superficiali, che ne ridu-

cano la resistenza o ricoperte da sostanze che possano ridurne sensibilmente l’aderenza al con-

glomerato.

Acciai in barre tonde lisce

Le barre di acciaio tonde lisce devono possedere le proprietà indicate nel successivo prospetto.

Tabella 6.9.a. – Barre di acciaio tonde lisce

Tipo di acciaio Fe B 22 k Fe B 32 k

Tensione caratteristica di snervamento.….........fyk N/mm2

Tensione caratteristica di rottura.….................... ftk N/mm2

Allungamento.................................................... A5%

Piegamento a 180° su mandrino avente diametro D

≥ 215

≥ 335

≥ 24

2 ∅

≥ 315

≥ 490

≥ 23

3 ∅

Si devono usare barre di diametro compreso tra 5 e 30 mm.

Page 94: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 28/170

Acciai in barre ad aderenza migliorata

Le barre di acciaio ad aderenza migliorata si differenziano dalle barre lisce per la particolarità di

forma atta ad aumentare l’aderenza al conglomerato cementizio e sono caratterizzate dal diame-

tro Ø della barra tonda equipesante, calcolato nell’ipotesi che la densità dell’acciaio sia pari a

7,85 kg/d m3.

Le barre ad aderenza migliorata devono avere diametro:

– 5 ≤ Ø ≤ 30 mm per acciaio Fe B 38 k;

– 5 ≤ Ø ≤ 26 mm per acciaio Fe B 44 k, salvo quanto specificato al punto 2.2.7 del D.M. 9 gen-

naio 1996.

Caratteristiche meccaniche e tecnologiche

Gli acciai in barre ad aderenza migliorata devono possedere le caratteristiche indicate nel se-

guente prospetto, valutando le tensioni di snervamento e di rottura come grandezze caratteristi-

che secondo quanto indicato al punto 2.2.8 del D.M. 9 gennaio 1996.

La prova di piegamento e raddrizzamento si esegue alla temperatura di 20 ± 5°C piegando la

provetta a 90°, mantenendola poi per 30 minuti in acqua bollente e procedendo, dopo raffredda-

mento in aria, al parziale raddrizzamento per almeno 20°. Dopo la prova il campione non deve

presentare cricche.

Tabella 6.9.b – Caratteristiche meccaniche degli acciai in barre ad aderenza migliorata

Tipo di acciaio Fe B 38 k Fe B 44 k

Tensione caratteristica di snervamento fyk N/mm2 ≥ 375 ≥ 430

Tensione caratteristica di rottura ftk N/mm2 ≥ 450 ≥ 540

Allungamento A5 % ≥ 14 ≥ 12

Per barre ad aderenza

migliorata aventi

∅ (∗)

fino a 12 mm Piegamento a 180 su mandrino

avente diametro D 3 ∅ 4 ∅

oltre 12 mm

fino a 18 mm

Piegamento e raddrizzamento su

mandrino avente diametro D

6 ∅ 8∅

oltre 18 mm

fino a 25 mm 8 ∅ 10 ∅

oltre 25 mm

fino a 30 mm 10 ∅ 12 ∅

(*) Il diametro Ø è quello della barra tonda liscia equipesante.

Page 95: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 29/170

I limiti precedentemente definiti saranno controllati nello stabilimento di produzione e si riferi-

ranno agli stessi campioni di cui alle prove di qualificazione (allegato n. 4, punto 1.1 del D.M. 9

gennaio 1996).

In tali limiti fy rappresenta il singolo valore di snervamento, fyk il valore nominale di riferimento

ed ft il singolo valore della tensione di rottura.

Prova di aderenza

Le barre ed i fili trafilati ad aderenza migliorata devono superare con esito positivo le prove di

aderenza secondo il metodo «Beam-test» conformemente a quanto previsto nell’allegato 6 del

D.M. 9 gennaio 1996; nell’allegato stesso sono pure indicate le modalità di controllo del profilo

da eseguirsi in cantiere o in stabilimento.

Fili di acciaio trafilato o laminato a freddo di diametro compreso fra 5 e 12 mm

L’acciaio per fili deve rispondere alle proprietà indicate nel seguente prospetto.

Tabella 6.9.c – Caratteristiche meccaniche dell’acciaio trafilato o laminato a freddo

Tensione fyk, ovvero f (0,2)k

Tensione caratteristica ftk

Allungamento A10

Piegamento a freddo a 180° su mandrino avente diametro

N/mm2

N/mm2

%

D

≥ 390

≥ 440

≥ 8

2 ∅

Per la prova di aderenza vale quanto precisato al punto 2.2.3.2 del D.M. 9 gennaio 1996.

Reti e tralicci di acciaio elettrosaldati

Le reti ed i tralicci devono avere fili elementari di diametro Ø compreso tra 5 e 12 mm e devono

rispondere alle caratteristiche riportate nel seguente prospetto:

Tabella 6.9.d – Caratteristiche meccaniche di reti e tralicci di acciaio elettrosaldati

Tensione fyk, ovvero f (0,2)k

Tensione caratteristica ftk

Rapporto dei diametri dei fili dell’ordito

Allungamento A10

Rapporto ftk/ fyk

N/mm2

N/mm2

∅min / ∅max

%

≥ 390

≥ 440

≥ 0,60

≥ 8

≥ 1,10

Page 96: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 30/170

La tensione di rottura, quella di snervamento e l’allungamento devono essere determinati con

prova di trazione su campione che comprenda almeno uno dei nodi saldati.

Il trattamento termico di cui al punto 2.2.1 del D.M. 9 gennaio 1996, non si applica per la deter-

minazione delle proprietà meccaniche di reti e tralicci di acciaio elettrosaldato.

Dovrà inoltre essere controllata la resistenza al distacco offerta dalla saldatura del nodo, deter-

minata forzando con idoneo dispositivo il filo trasversale nella direzione di quello maggiore po-

sto in trazione.

La distanza assiale tra i fili elementari non deve superare 35 cm.

Tabella 6.9.e. – Peso delle reti elettrosaldate

Diametro

∅∅∅∅

mm

Peso barra

kg/m

Peso in una direzione

Kg/m2

Interasse tondini in mm

50 75 100 125 150 200 250 300 350

4

5

6

7

8

9

10

11

12

0,099

0,154

0,222

0,302

0,394

0,499

0,617

0,746

0,888

1,98

3,08

4,44

6,04

7,89

9,98

12,30

14,90

17,80

1,32

2,05

2,96

4,03

5,26

6,60

8,18

9,84

11,80

0,99

1,54

2,22

3,02

3,94

4,99

6,17

7,46

8,88

0,79

1,23

1,78

2,42

3,15

4,00

4,93

5,97

7,10

0,66

1,03

1,48

2,01

2,63

3,30

4,09

4,92

5,88

0,49

0,77

1,11

1,51

1,97

2,49

3,08

3,73

4,44

0,39

0,62

0,89

1,21

1,58

1,98

2,45

2,96

3,52

0,33

0,51

0,75

1,01

1,31

1,65

2,04

2,46

2,94

0,28

0,44

0,63

0,86

1,13

1,43

1,76

2,13

2,54

Page 97: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 31/170

Tabella 6.9.f. – Sezioni delle reti elettrosaldate

Diametro

∅∅∅∅

mm

Sezione

barra

Cm2

Cm2 per metro

Barre portanti Barre trasversali

50 75 100 125 150 200 250 300 350

4

5

6

7

8

9

10

11

12

0,126

0,196

0,283

0,385

0,502

0,635

0,785

0,947

1,130

2,52

3,93

5,65

7,69

10,0

5

12,7

0

15,7

0

18,9

0

22,6

0

1,68

2,62

3,77

5,13

6,70

8,45

10,5

0

12,6

0

15,1

0

1,26

1,96

2,83

3,85

5,02

6,35

7,85

9,47

11,3

0

1,01

1,57

2,30

3,00

4,00

5,10

6,30

7,60

9,10

0,84

1,31

1,88

2,56

3,35

4,23

5,22

6,31

7,53

0,63

0,98

1,41

1,92

2,51

3,18

3,92

4,74

5,65

0,50

0,79

1,13

1,54

2,01

2,54

3,14

3,79

4,52

0,42

0,65

0,94

1,28

1,67

2,12

2,61

3,15

3,76

0,36

0,56

0,81

1,10

1,43

1,81

2,24

2,71

3,23

Saldature

Gli acciai saldabili saranno oggetto di apposita marchiatura depositata secondo quanto indicato

nel punto 2.2.9 del D.M. 9 gennaio 1996, che li differenzia dagli acciai non saldabili.

Sono proibite le giunzioni mediante saldatura in opera o fuori opera, nonché il fissaggio delle

gabbie di armatura tramite punti di saldatura per tutti i tipi di acciaio per i quali il produttore non

abbia garantito la saldabilità all’atto del deposito di cui al punto 2.2.9 suddetto.

Per tali acciai l’analisi chimica effettuata su colata e l’eventuale analisi chimica di controllo ef-

fettuata sul prodotto finito devono inoltre soddisfare le limitazioni sotto riportate.

Page 98: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 32/170

Tabella 6.9.g – Requisiti accettazione analisi chimiche

Elementi Massimo contenuto di elementi chimici in %

Analisi su prodotto Analisi di colata

Carbonio C 0,24 0,22

Fosforo F 0,055 0,050

Zolfo S 0,055 0,050

Azoto N 0,013 0,012

Carbonio equivalente Ceq 0,52 0,50

Il calcolo del carbonio equivalente Ceq sarà effettuato con la seguente formula:

Ceq = C + Mn/6 + (Cr+ Mo + V)/5 + (Ni + Cu)/15

in cui i simboli chimici denotano il contenuto degli elementi stessi espresso in percentuale.

Norme di riferimento

UNI 8926 – Fili di acciaio destinati alla fabbricazione di reti e tralicci elettrosaldati per cemen-

to armato strutturale.

UNI 8927 – Reti e tralicci elettrosaldati di acciaio per cemento armato strutturale.

UNI 9120 – Disegni tecnici. Disegni di costruzione e d' ingegneria civile. Distinta dei ferri.

UNI 10622 – Barre e vergella (rotoli) di acciaio d'armatura per cemento armato, zincati a cal-

do.

CNR UNI 10020 – Prova di aderenza su barre di acciaio ad aderenza migliorata.

UNI ENV 10080 – Acciaio per cemento armato. Armature per cemento armato saldabili nervate

B500. Condizioni tecniche di fornitura per barre, rotoli e reti saldate.

UNI ISO 10065 – Barre di acciaio per l'armatura del calcestruzzo. Prova di piegamento e rad-

drizzamento.

UNI ISO 3766 – Disegni di costruzioni e d’ingegneria civile. Rappresentazione simbolica delle

armature del calcestruzzo.

UNI ISO 10287 – Acciaio per calcestruzzo armato. Determinazione della resistenza dei nodi

delle reti saldate.

Page 99: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 33/170

4.10 Acciaio per cemento armato precompresso

Generalità

Gli acciai per armature da precompressione forniti sotto forma di:

– Filo: prodotto trafilato di sezione piena che possa fornirsi in rotoli.

– Barra: prodotto laminato di sezione piena che possa fornirsi soltanto in forma di elementi retti-

linei.

– Treccia: gruppi di 2 e 3 fili avvolti ad elica intorno al loro comune asse longitudinale; passo e

senso di avvolgimento dell’elica sono eguali per tutti i fili della treccia.

–Trefolo: gruppi di fili avvolti ad elica in uno o più strati intorno ad un filo rettilineo disposto se-

condo l’asse longitudinale dell’insieme e completamente ricoperto dagli strati. Il passo ed il sen-

so di avvolgimento dell’elica sono eguali per tutti i fili di uno stesso strato.

I fili possono essere lisci, ondulati, con impronte, tondi o di altre forme; vengono individuati

mediante il diametro nominale o il diametro nominale equivalente riferito alla sezione circolare

equipesante. Non è consentito l’uso di fili lisci nelle strutture precompresse ad armature pre-tese.

Le barre possono essere lisce, a filettatura continua o parziale, con risalti; vengono individuate

mediante il diametro nominale.

Composizione chimica

Il produttore deve controllare la composizione chimica e la struttura metallografica al fine di ga-

rantire le proprietà meccaniche prescritte.

Controlli

Le presenti norme prevedono due forme di controllo:

– controlli obbligatori nello stabilimento di produzione;

– controlli facoltativi in cantiere o nel luogo di formatura dei cavi.

I controlli eseguiti in stabilimento si riferiscono a lotti di fabbricazione, controlli eseguiti in can-

tiere si riferiscono a lotti di spedizione.

Lotti di spedizione: lotti al massimo di 30 t, spediti in un’unica volta, costituiti da prodotti aventi

grandezze nominali omogenee (dimensionali, meccaniche, di formazione).

Lotti di fabbricazione: si riferiscono a produzione continua, ordinata cronologicamente mediante

apposizione di contrassegni al prodotto finito (numero di rotolo finito, della bobina di trefolo e

del fascio di barre). Un lotto di fabbricazione deve avere grandezze nominali omogenee (dimen-

sionali, meccaniche, di formazione) ed essere compreso tra 30 e 100 tonnellate.

Il produttore dovrà accompagnare tutte le spedizioni con un proprio certificato di controllo che si

Page 100: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 34/170

riferirà ad un numero di prove almeno pari a quello indicato nella colonna 4 della tabella 1

dell’allegato 3 del D.M. 9 gennaio 1996.

Controlli in stabilimento

I prodotti di acciai per armature da precompressione devono essere sottoposti presso gli stabili-

menti di produzione, a prove a carattere statistico, seguendo le prescrizioni di cui al punto 2.3.3

del D.M. 9 gennaio 1996. L’effettuazione di tali prove deve essere debitamente certificata.

I produttori devono contrassegnare cronologicamente la loro produzione numerando i lotti di

fabbricazione. Per ciascun lotto saranno tenuti ad eseguire presso lo stabilimento di produzione

controlli continuativi geometrici e meccanici dei quali riporteranno i risultati in appositi registri.

Tutte le forniture di acciaio debbono essere accompagnate da un certificato di un laboratorio uf-

ficiale riferentesi al tipo di armatura di cui trattasi e munite di un sigillo sulle legature con il

marchio del produttore, secondo quanto indicato al punto 2.3.5 del D.M. 9 gennaio 1996. La data

del certificato deve essere non anteriore di 3 mesi alla data di spedizione. Limitatamente alla re-

sistenza a fatica e al rilassamento il certificato è utilizzabile se ha data non anteriore di un anno

alla data di spedizione.

Tale periodo può essere prolungato fino a 6 mesi qualora il produttore abbia comunicato uffi-

cialmente al laboratorio incaricato del controllo di avere sospeso la produzione; nel qual caso il

certificato dovrà essere accompagnato da copia di detta comunicazione.

Qualora la sospensione della produzione si prolunghi per oltre 5 mesi, la procedura di qualifica-

zione dovrà essere ripresa ab initio.

Il certificato può essere utilizzato senza limitazione di tempo per i lotti cui si riferiscono le prove

citate nel certificato stesso.

Controlli in cantiere o nel luogo di formazione dei cavi

Il direttore dei lavori in cantiere o il tecnico responsabile dell’officina di formazione dei cavi,

che assume a tale riguardo le responsabilità attribuite dalla legge al direttore dei lavori, deve con-

trollare che si possano individuare in modo incontrovertibile l’origine e le caratteristiche del ma-

teriale. È inoltre responsabilità del tecnico responsabile dell’officina di formazione dei cavi di

documentare al direttore dei lavori la provenienza e le caratteristiche ed il marchio del materiale

stesso.

Qualora il direttore dei lavori o il tecnico responsabile dell’officina di formazione dei cavi rite-

nesse di ricontrollare forniture di acciai che rispondano ai requisiti di cui sopra, valgono le se-

guenti norme.

Effettuato un prelievo, in cantiere o nel luogo di formazione dei cavi, di dieci saggi provenienti

Page 101: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 35/170

da una stessa fornitura ed appartenenti ad una stessa categoria si determinano, mediante prove ef-fettuate presso un laboratorio ufficiale, i corrispondenti valori medi gmn di fpt, fpy, fp(0,2), fp(1), ed i

relativi scarti quadratici medi sn e si controllano inoltre le grandezze Ø, A, N, l, Ep, α (180°).

I risultati delle prove vengono considerati compatibili con quelli ottenuti in stabilimento se le

grandezze Ø, A, N, l, Ep, α (180°) rispettano le prescrizioni di cui all’allegato 3, punto 3, del

D.M. 9 gennaio 1996.

Se le condizioni non sono verificate, o se non sono rispettate le prescrizioni di cui all’allegato 3

del D.M. 9 gennaio 1996, si ripeteranno, previo avviso al produttore, le prove su altri 10 saggi.

L’ulteriore risultato negativo comporta l’inidoneità della partita e la trasmissione dei risultati al

produttore, che sarà tenuto a farli inserire tra i risultati dei controlli statistici della sua produzio-

ne.

Inoltre il direttore dei lavori dovrà comunicare il risultato anomalo sia al laboratorio ufficiale in-

caricato del controllo in stabilimento che al Ministero dei lavori pubblici, Servizio tecnico cen-

trale.

I certificati relativi alle prove (meccaniche) degli acciai devono riportare l’indicazione del pre-

scritto marchio identificativo, di cui al successivo punto 22.10, rilevato a cura del laboratorio in-

caricato dei controlli sui campioni da sottoporre a prove. Qualora i campioni fossero sprovvisti di

tale marchio, oppure il marchio non dovesse rientrare fra quelli depositati presso il Ministero dei

lavori pubblici, Servizio tecnico centrale, dovrà essere riportata specifica annotazione sul certifi-

cato di prova.

Prodotti provenienti dall’estero

I controlli in cantiere e in stabilimento si applicano anche ai prodotti provenienti dall’estero.

Per i prodotti provenienti da paesi della comunità economica europea nei quali sia in vigore una

certificazione di idoneità tecnica riconosciuta dalle rispettive autorità competenti, il produttore

potrà, in alternativa a quanto previsto al primo comma, inoltrare al Ministero dei lavori pubblici,

Servizio tecnico centrale, domanda intesa ad ottenere il riconoscimento dell’equivalenza della

procedura adottata nel paese di origine, depositando contestualmente la relativa documentazione

per i prodotti da fornire con il corrispondente marchio.

L’equivalenza della procedura di cui al precedente comma è sancita con decreto del Ministero

dei lavori pubblici, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Requisiti

Gli acciai possono essere forniti in rotoli (fili, trecce, trefoli), in bobine (trefoli), in fasci (barre).

I fili debbono essere forniti in rotoli di diametro tale che, all’atto dello svolgimento, allungati al

Page 102: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 36/170

suolo su un tratto di 10 m non presentino curvatura con freccia superiore a 400 mm; il produttore

deve indicare il diametro minimo di avvolgimento.

Ciascun rotolo di filo liscio, ondulato o con impronte dovrà essere esente da saldature.

Sono ammesse le saldature di fili destinati alla fabbricazione di trecce e di trefoli se effettuate

prima della trafilatura; per trefoli sono ammesse saldature anche durante l’operazione di cordatu-

ra purché tali saldature siano opportunamente distanziate e sfalsate.

Condizioni degli acciai all’atto della posa in opera

All’atto della posa in opera gli acciai devono presentarsi privi di ossidazione, corrosione, difetti

superficiali visibili, pieghe.

È tollerata un’ossidazione che scompaia totalmente mediante sfregamento con un panno asciutto.

Non è ammessa in cantiere alcuna operazione di raddrizzamento.

Prelievo dei saggi

I saggi destinati ai controlli non debbono essere avvolti con diametro inferiore a quello della bo-

bina o rotolo di provenienza.

I saggi debbono essere prelevati con le lunghezze richieste dal laboratorio ufficiale di destinazio-

ne ed in numero sufficiente per eseguire eventuali prove di controllo successive.

I saggi debbono essere adeguatamente protetti nel trasporto.

Marchiatura per identificazione

Tutti i produttori di acciaio per armatura da precompressione debbono munire le loro forniture di

un sigillo nelle legature contenente il marchio del produttore da cui risulti, in modo inequivoca-

bile, il riferimento all’azienda produttrice, allo stabilimento, alle caratteristiche dell’acciaio.

A tali produttori è fatto obbligo di depositare il «marchio» presso il Ministero dei lavori pubblici,

Servizio tecnico centrale.

Cadute di tensione per rilassamento

In assenza di dati sperimentali afferenti al lotto considerato, la caduta di tensione per rilassamen-

to deve rispettare le prescrizioni del punto 2.3.6, parte I del D.M. 9 gennaio 1996.

Il rilassamento di armature, che subiscono un ciclo termico dopo la messa in tensione, è opportu-

no che venga valutato sperimentalmente.

Norme di riferimento

UNI 7675 – Prodotti finiti di acciaio non legato trafilati. Fili per cemento armato precompresso.

UNI 7676 – Funi spiroidali di acciaio non legato. Trefoli a 7 fili per cemento armato precom-

Page 103: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 37/170

presso.

UNI 7690 – Funi spiroidali di acciaio non legato. Formazione, dimensioni e caratteristiche tec-

niche.

UNI 8664 – Prodotti finiti di acciaio non legato laminati a caldo. Vergella per armature per

cemento armato precompresso.

UNI EN 445 – Malta per cavi di precompressione. Metodi di prova.

UNI EN 446 – Malta per cavi di precompressione. Procedimento di iniezione della malta.

UNI EN 447 – Malta per cavi di precompressione. Prescrizioni per malta comune.

4.11 Acciaio per strutture

Generalità

Le presenti norme prevedono l'impiego degli acciai denominati Fe 360, Fe 430, Fe 510 dei quali,

ai punti successivi, vengono precisate le caratteristiche.

È consentito l'impiego di tipi di acciaio diversi da quelli previsti purché venga garantita alla co-

struzione, con adeguata documentazione teorica e sperimentale, una sicurezza non minore di

quella prevista dalle presenti norme.

Per l'accertamento delle caratteristiche meccaniche indicate nel seguito, il prelievo dei saggi, la

posizione nel pezzo da cui essi devono essere prelevati, la preparazione delle provette e le moda-

lità di prova saranno rispondenti alle prescrizioni delle norme:

UNI EN ISO 377 – Acciaio e prodotti di acciaio - Prelievo e preparazione dei saggi e delle

provette per prove meccaniche.

UNI 552 – Prove meccaniche dei materiali metallici. Simboli, denominazioni e definizioni.

UNI EN 10002-1 – Materiali metallici. Prova di trazione. Metodo di prova (a temperatura am-

biente).

UNI EN 10025 – Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impieghi strutturali. Condi-

zioni tecniche di fornitura.

Le presenti norme non riguardano gli elementi di lamiera grecata ed i profilati formati a freddo,

ivi compresi i profilati cavi saldati non sottoposti a successive deformazioni o trattamenti termi-

ci; valgono, tuttavia, per essi, i criteri e le modalità di controllo riportati nell'allegato 8, relativa-

mente alle lamiere o nastri d'origine. Per essi si possono adottare i metodi di calcolo indicati nel-

la norma CNR 10022-84, oppure altri metodi fondati su ipotesi teoriche e risultati sperimentali

chiaramente comprovati.

Potranno inoltre essere impiegati materiali e prodotti conformi ad una norma armonizzata o ad

Page 104: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 38/170

un benestare tecnico europeo così come definiti nella direttiva 89/106/CEE, ovvero conformi a

specifiche nazionali dei paesi della comunità europea, qualora dette specifiche garantiscano un

livello di sicurezza equivalente e tale da soddisfare i requisiti essenziali della direttiva

89/106/CEE. Tale equivalenza deve risultare accertata dal Ministero dei lavori pubblici, Servizio

tecnico centrale, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici.

Acciaio laminato

Gli acciai di uso generale laminati a caldo, in profilati, barre, larghi piatti, lamiere e profilati cavi

(anche tubi saldati provenienti da nastro laminato a caldo), devono appartenere a uno dei seguen-

ti tipi: Fe 360, Fe 430, Fe 510, aventi le caratteristiche meccaniche indicate al punto 2.1.1 del

D.M. 9 gennaio 1996.

Gli acciai destinati alle strutture saldate devono anche corrispondere alle prescrizioni del punto

2.3 del D.M. 9 gennaio 1996.

Caratteristiche meccaniche

I valori di ƒt e ƒy indicati nei prospetti 1-II e 2-II sono da intendersi come valori caratteristici, con

frattile di ordine 0,05 (vedasi allegato 8 del D.M. 9 gennaio 1996).

Tabella 6.11.a. - Profilati, barre, larghi piatti, lamiere

Simbolo

adottato

Simbolo

UNI Caratteristica o parametro

Fe 360

(1)

Fe 430

(1)

Fe 510

(1)

ft Rm

Tensione (carico unitario)

di rottura a trazione [N/mm2]

(2)

≥ 340

< 470

(3)

≥ 410

< 560

(4)

≥ 490

< 630

fy Re Tensione (carico unitario)

di snervamento

(5)

≥ 235

(6)

≥ 275

(7)

≥ 355

KV KV

Resilienza KV [J]

(8)

B +20°C ≥ 27 ≥ 27 ≥ 27

C 0°C ≥ 27 ≥ 27 ≥ 27

D -20°C ≥ 27 ≥ 27 ≥ 27

DD -20°C - - ≥ 40

εt A

min

Allungamento % a rottura (Lo=5,65 ⋅√Ao)

- per lamiere

- per barre, laminati mercantili, profilati,

larghi piatti

≥ 24

(9)

≥ 26

(10)

≥ 20

(9)

≥ 22

(10)

≥ 20

(9)

≥ 22

(10)

Page 105: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 39/170

(1) Rientrano in questi tipi di acciai, oltre agli acciai Fe 360, Fe 430 ed Fe 510 nei gradi B, C, D

e DD della UNI EN 10025 (febbraio 1992), anche altri tipi di acciai purché rispondenti alle ca-

ratteristiche indicate in questo prospetto.

(2) Per spessori maggiori di 3 mm fino a 100 mm.

(3) Per spessore maggiori di 3 mm fino a 100 mm.

(4) Per spessori maggiori di 3 mm fino a 100 mm.

(5) Per spessori fino a 16 mm;

per spessori maggiori di 16 mm fino a 40 mm è ammessa la riduzione di 10 N/mm2;

per spessori maggiori di 40 mm fino a 100 mm è ammessa la riduzione di 20 N/mm2.

(6) Per spessori fino a 16 mm;

per spessori maggiori di 16 mm fino a 40 mm è ammessa la riduzione di 10 N/mm2;

per spessori maggiori di 40 mm fino a 63 mm è ammessa la riduzione di 20 N/mm2;

per spessori maggiori di 63 mm fino a 80 mm è ammessa la riduzione di 30 N/mm2;

per spessori maggiori di 80 mm fino a 100 mm è ammessa la riduzione di 40 N/mm2.

(7) Per spessori fino a 16 mm;

per spessori maggiori di 16 mm fino a 40 mm è ammessa la riduzione di 10 N/mm2;

per spessori maggiori di 40 mm fino a 63 mm è ammessa la riduzione di 20 N/mm2;

per spessori maggiori di 63 mm fino a 80 mm è ammessa la riduzione di 30 N/mm2;

per spessori maggiori di 80 mm fino a 100 mm è ammessa la riduzione di 40 N/mm2.

(8) Per spessori maggiori di 10 mm fino a 100 mm.

(9) Da provette trasversali per lamiere, nastri e larghi piatti con larghezza 600 mm;

per spessori maggiori di 3 mm fino a 40 mm;

per spessori maggiori di 40 mm fino a 63 mm è ammessa la riduzione di 1 punto;

per spessori maggiori di 63 mm fino a 100 mm è ammessa la riduzione di 2 punti.

(10) Da provette longitudinali per barre, laminati mercantili, profilati e larghi piatti con larghez-

za < 600 mm;

per spessori maggiori di 3 mm fino a 40 mm;

per spessori maggiori di 40 mm fino a 63 mm è ammessa la riduzione di 1 punto;

per spessori maggiori di 63 mm fino a 100 mm è ammessa la riduzione di 2 punti.

Page 106: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 40/170

Tabella 6.11.b. - Profilati cavi

Simbolo

adottato

Simbolo

UNI Caratteristica o parametro

Fe 360

(1)

Fe 430

(1)

Fe 510

(1)

ft Rm

Tensione (carico unitario)

di rottura a trazione [N/mm2]

(2)

≥ 360

(2)

≥ 430

(3)

≥ 510

fy Re Tensione (carico unitario)

di snervamento

(5)

≥ 235

(6)

≥ 275

(7)

≥ 355

KV KV Resilienza KV [J]

(8)

B +20°C ≥ 27 ≥ 27 ≥ 27

C 0°C ≥ 27 ≥ 27 ≥ 27

D -20°C ≥ 27 ≥ 27 ≥ 27

εt A

min

Allungamento % a rottura (Lo=5,65 ⋅√Ao)% ≥ 24 ≥ 21 ≥ 20

(1) Rientrano in questi tipi di acciai, oltre agli acciai Fe 360, Fe 430 ed Fe 510 nei gradi B, C e D della UNI 7806 (dicembre 1979) e UNI 7810

(dicembre 1979), anche altri tipi di acciai purché rispondenti alle caratteristiche indicate in questo prospetto.

(2) Per spessori fino a 16 mm;

per spessori maggiori di 16 mm fino a 40 mm è ammessa la riduzione di 10 N/mm2.

(3) Per spessori fino a 16 mm;

per spessori oltre 16 mm fino a 35 mm è ammessa la riduzione di 10 N/mm2;

per spessori maggiori di 35 mm e fino a 40 mm è ammessa la riduzione di 20 N/mm2.

Controlli sui prodotti laminati

I controlli sui laminati verranno eseguiti secondo le prescrizioni di cui all'allegato 8 del D.M. 9

gennaio 1996.

Acciaio per getti

Per l'esecuzione di parti in getti delle opere di cui alle presenti istruzioni si devono impiegare

getti di acciaio Fe G 400, Fe G 450, Fe G 520 UNI 3158.

Quando tali acciai debbano essere saldati, devono sottostare alle stesse limitazioni di composi-

zione chimica previste per gli acciai laminati di resistenza similare (vedi punto 2.3.1 del D.M. 9

gennaio 1996).

Acciaio per strutture saldate

Composizione chimica e grado di ossidazione degli acciai

Page 107: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 41/170

Acciaio tipo Fe 360 ed Fe 430

Gli acciai da saldare con elettrodi rivestiti, oltre a soddisfare le condizioni indicate al punto 2.1

del D.M. 9 gennaio 1996, devono avere composizione chimica contenuta entro i limiti racco-

mandati dalla UNI 5132 per le varie classi di qualità degli elettrodi impiegati.

Sopraindicati limiti di analisi, devono essere di tipo semicalmato o calmato, salvo che vengano

impiegati elettrodi rivestiti corrispondenti alla classe di qualità 4 della UNI 5132.

Gli acciai destinati ad essere saldati con procedimenti che comportano una forte penetrazione

della zona fusa nel metallo base devono essere di tipo semicalmato o calmato e debbono avere

composizione chimica, riferita al prodotto finito (e non alla colata), rispondente alle seguenti li-

mitazioni.

Grado B C ≤ 0,24% P ≤ 0,055% S ≤ 0,055%

Grado C C ≤ 0,22% P ≤ 0,050% S ≤ 0,50%

Grado D C ≤ 0,22% P ≤ 0,045% S ≤ 0,045%

Acciai tipo Fe 510

Gli acciai devono essere di tipo calmato o semicalmato; è vietato l'impiego di acciaio efferve-

scente. L'analisi effettuata sul prodotto finito deve risultare.

Grado B C ≤ 0,26% Mn ≤ 1,6 % Si ≤ 0,60% P ≤ 0,050% S ≤ 0,050%

Grado C C ≤ 0,24% Mn ≤ 1,6 % Si ≤ 0,60% P ≤ 0,050% S ≤ 0,050%

Grado D C ≤ 0,22% Mn ≤ 1,6 % Si ≤ 0,60% P ≤ 0,050% S ≤ 0,045%

Qualora il tenore di C risulti inferiore o uguale, per i tre gradi B, C, D, rispettivamente a 0,24%,

0,22% e 0,20% potranno accettarsi tenori di Mn superiori a 1,6% ma comunque non superiori a

1,7%.

Bulloni

I bulloni normali, conformi per le caratteristiche dimensionali alle seguenti norme:

UNI 5727 – Viti a testa esagonale con gambo parzialmente filettato. Filettatura metrica ISO a

passo grosso. Categoria C (norma ritirata).

UNI 5592 – Dadi esagonali normali. Filettatura metrica ISO a passo grosso e a passo fine. Ca-

tegoria C.

UNI 5591 – Dadi esagonali alti (per impieghi speciali). Filettatura metrica ISO a passo grosso.

Page 108: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 42/170

Categoria C (norma ritirata).

e quelli ad alta resistenza, conformi alle caratteristiche di cui al prospetto tabella 24.2., devono

appartenere alle sottoindicate classi dalle seguenti norme UNI EN 20898-2 e UNI EN 20898-7,

associate nel modo indicato nel seguente prospetto.

Tabella 6.11.a – Classi di bulloni

Normali Ad alta resistenza

Vite 4,6 5,6 6,8 8,8 10,9

Dado 4 5 6 8 10

Bulloni per giunzioni ad attrito

I bulloni per giunzioni ad attrito devono essere conformi alle prescrizioni del seguente prospetto.

Tabella 6.11.b. – Bulloni per giunzioni ad attrito

Elemento Materiale Riferimento

Viti 8.8 – 10.9 secondo UNI EN 20898/1 UNI 5712

Dadi 8 – 10 secondo UNI EN 3740/4ª UNI 5713

Rosette Acciaio C 50 UNI 7845 temprato e rinvenuto HRC 32 40 UNI 5714

Piastrine Acciaio C 50 UNI 7845 temprato e rinvenuto HRC 32 ÷ 40 UNI 5715

UNI 5716

Chiodi

Per i chiodi da ribadire a caldo si devono impiegare gli acciai previsti dalla norma UNI 7356.

4.12 Pozzetti di transito per reti elettriche

Dovranno avere le dimensioni interne utili indicate negli elaborati grafici ed essere preventiva-

mente predisposti per l’ingresso dei cavidotti nelle 4 direzioni.

Quelli ubicati su sede stradale in sommità dovranno essere completi di chiusino in ghisa di tipo

carrabile, mentre alla base dovranno essere provvisti di dreno per lo smaltimento delle acque me-

teoriche.

Page 109: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 43/170

Quelli ubicati fuori dalla sede stradale in sommità dovranno essere completi di chiusino in calce-

struzzo, robusti, mentre alla base dovranno essere provvisti di dreno per lo smaltimento delle ac-

que meteoriche.

I pozzetti di transito in esecuzione prefabbricata dovranno essere completi di fondo e posati su

piani di appoggio regolarizzati attraverso uno strato di magrone di regolarizzazione di spessore

non inferiore a 5 cm.

I pozzetti promiscui per reti elettriche e trasmissione dati dovranno, all’interno, essere ripartiti

da una parete verticale di spessore pari alle pareti esterne, in modo da creare due vani destinati

uno al transito dei sistemi di trasmissione dati, alle reti geografiche e territoriali ed alle correnti

deboli delle strumentazioni in campo, ed un secondo destinato al transito delle linee in cavo per

la distribuzione dell’energia elettrica.

4.13 Pozzetti di transito per le predisposizioni secondo direttive ANAS

Dovranno avere le dimensioni interne utili indicate negli elaborati grafici ed essere preventiva-

mente predisposti per l’ingresso dei cavidotti sulle 2 pareti lungo la direttrice dell’asse autostra-

dale.

In sommità il pozzetto dovrà essere completo di chiusino in ghisa di tipo carrabile, mentre alla

base dovrà essere ricavato il dreno per lo smaltimento delle acque meteoriche.

I pozzetti di transito in esecuzione prefabbricata dovranno essere completi di fondo ed essere

posati su piani di appoggio regolarizzati attraverso uno strato di magrone di regolarizzazione di

spessore non inferiore a 5 cm.

In considerazione del futuro impiego delle vie cavi predisposte, le tubazioni attestate all’interno

dei pozzetti dovranno essere dotate di filo di traino, ed alle estremità di attestazione interne ai

pozzetti di transito sigillate con tappi di lana di vetro resi impermeabili e solidali con le tubazio-

ne mediante catalizzatore a base di resine epossidiche.

4.14 Polifore di predisposizione per infrastrutture a rete secondo direttive ANAS

Dovranno essere realizzate lungo l’intero tracciato autostradale sui due lati della sede stradale

secondo lo schema di impianto indicato negli allegati elaborati di progetto.

Page 110: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 44/170

Le polifore dovranno essere protette meccanicamente attraverso elemento realizzato in calce-

struzzo prefabbricato in modo da assicurare continuità e stabilità all’azione di dilavamento delle

scarpate del rilevato.

La sezione corrente dovrà avere percorso quanto più rettilineo secondo una direttrice esterna al

sistema di pozzetti di raccolta delle acque meteoriche.

La sezione corrente della polifora dovrà prevedere: a) la predisposizione di un elemento di ancoraggio in superficie; b) una prima sezione di scavo per la posa di un elemento di sostegno; c) regolarizzazione del fondo di impostazione del prefabbricato; d) la posa di un elemento prefabbricato costituente la parete del pozzetto da ancorare alla

struttura di superficie per il sostegno della parete di scavo; e) l’allargamento della sezione di scavo; f) il completamento del piano di posa del fondo di impostazione del prefabbricato; g) la posa di un secondo elemento prefabbricato costituente l’intera struttura della protezione

meccanica a forma di “U” per i cavidotti; h) la posa del setto divisorio interno e degli elementi traversi di irrigidimento in cls. prefab-

bricato; i) la posa delle tubazioni asservite alle diverse reti di energia e telecomunicazione, completi

di funi di traino in materiale plastico disposti all’interno nei diametri indicati sugli elabora-ti grafici di progetto;

j) il riempimento con sabbia lavata; k) la posa dell’elemento prefabbricato di copertura; l) la guaina di sommità antivegetativa; m) la bandella di localizzazione delle predisposizioni interrate.

I cavidotti di diverso diametro dovranno essere disposti alla base nei diametri più grandi ed in

sommità i diametri minori.

In presenza di opere d’arte il manufatto della polifora dovrà essere realizzato prevalentemente al-

la base delle stesse senza interferire con le sistemazioni idrauliche esistenti in modo da condizio-

narne il funzionamento per gravità.

Qualora questo non fosse possibile, si dovrà trasferire la linea di posa in sommità all’opera d’arte

con cavidotti in acciaio inox AISI 316L di raccordo tra i due diversi piani di posa.

In presenza di viadotti, le polifore saranno sostituite con vie cavo a canale in vetroresina ancorate

all’opera stradale mediante strutture portanti in acciaio.

Page 111: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 45/170

4.15 Blocchi di fondazione per cartelli a messaggio variabile

Dovranno essere realizzati in calcestruzzo ed eseguiti in conformità ai disegni di progetto e se-

guendo le prescrizioni della Direzione Lavori.

Ciascun basamento dovrà presentare lungo l’asse trasversale un foro leggermente conico per

l’infissione del candelabro e dovrà avere incorporato il pozzetto di transito dei cavi di alimenta-

zione, oltre alla predisposizione di tubi di raccordo dal pozzetto stesso al candelabro, qualora la

dorsale dei cavi corra in banchina.

La base di appoggio dei blocchi di fondazione dovrà essere preventivamente regolarizzata me-

diante malta cementizia di opportuno spessore.

I blocchi di fondazione delle strutture portanti della cartellonistica a messaggio variabile dovran-

no essere realizzate in calcestruzzo armato completi dei tirafondi e delle piastre di attacco posi-

zionate secondo gli elaborati grafici di progetto e della loro carpenteria metallica di sostegno

fornita dal costruttore.

I pozzetti di transito, parte integrante dei blocchi di fondazione, dovranno essere corredati di

chiusini in ghisa serie pesante di tipo carrabile.

La superficie superiore dei blocchi dovrà essere sagomata, ancora in corso di getto, a quattro

spioventi per assicurare l’allontanamento dell’acqua dalla base dei candelabri.

Nel caso in cui i blocchi di fondazione venissero a trovarsi in scarpate di terra, in presenza di ma-

teriale friabile e non fosse possibile spostarli in terreno più adatto, gli stessi dovranno essere in-

tegrati nella loro geometria specifica con le modalità prescritte dalla Direzione Lavori.

L’Appaltatore, in ogni caso, dovrà produrre il calcolo di verifica della stabilità della fondazione,

in relazione: • al tipo di candelabro, o al tipo di struttura per il sostegno dei cartelli indicatori a pellicola o a

messaggio variabile; • alla natura del terreno su cui è impostata la fondazione stessa; • alla velocità del vento che dovrà essere assunta pari a 150 Km/h.

Page 112: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 46/170

Art. 5. Opere elettriche di illuminazione galleria

5.1 Vie cavi -“Cavidotti, Tubazioni e passerelle portacavi”

5.1.1 Tubazioni in materiale termoplastico per posa interrata

Dovranno essere di tipo monoparete con elevata resistenza di isolamento con superfici interne

perfettamente lisce, bicchierati da un lato e marchiati IMQ in superficie.

In esterno dovranno essere dotati di banda gialla tracciata a spirale sulla superficie in modo da

evidenziare la presenza della rete elettrica. Le bande di segnalazione dovranno essere presenti

anche sulle tubazioni di piccolo diametro.

I cavidotti per reti interrate dovranno essere realizzati con materiale termoplastico a base di clo-

ruro di polivinile inattaccabile dagli acidi e dai microrganismi e dovranno essere di “serie pesan-

te” con resistenza allo schiacciamento non inferiore a 400 Newton in conformità alla norme CEI

23-29, 23-46 CEI–EN 1-2-4.

5.1.2 Tubazioni flessibili in polietilene a doppia parete per posa interrata

Dovranno essere realizzati in polietilene a doppia parete concentrica. La parete esterna dovrà es-

sere con profilo di superficie spiralato in modo da favorire l’ammorsamento nel terreno o nel

calcestruzzo ogni qualvolta si sia in presenza di protezione meccanica supplementare. La parete

interna dovrà essere liscia e con elevata resistenza di isolamento.

La connessione delle tubazioni dovrà essere attuata con appositi manicotti di giunzione lineare in

grado di assicurare la continuità nella giunzione di entrambe le pareti.

In assenza di bande di segnalazione sulla superficie esterna, la presenza dei cavidotti dovrà esse-

re segnalata mediante nastri di segnalamento posati lungo l’intero tracciato di posa.

5.1.3 Tubazioni in acciaio inox per discese in parete in galleria

Le tubazioni in acciaio inox dovranno essere di tipo S5 serie leggera in AISI 316; dovranno ave-

re le pareti esterne lisce e le sezioni di accoppiamento dovranno essere prive di sfridi di lavora-

zione così da non compromettere l’integrità degli isolanti durante la fase di infilaggio.

Il diametro interno delle tubazioni dovrà avere rapporto 2 rispetto al diametro del cerchio circo-

scrivente i cavi in transito.

Page 113: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 47/170

In corrispondenza dei punti di giunzione tra barre di attacco, le tubazioni dovranno essere corre-

date di accessori terminali di raccordo tubo-scatola o di pressacavo con grado di protezione non

inferiore a IP55.

L’ingresso alle carpenterie dovrà essere realizzato mediante guaina spiralata sempre in acciaio

inox AISI 316 rivestita internamente con guaina di gomma ed il raccordo con la carpenteria do-

vrà avvenire attraverso raccordo tubo scatola con grado di protezione IP55.

5.1.4 Passerellle portacavi

Le passerelle portacavi per impianti di galleria dovranno essere costruite con lamiera di acciaio

inox AISI 304L con lo spessore della lamiera misurato sul coil prima della lavorazione non infe-

riore a 15/10 mm.

Le passerelle in galleria avranno la duplice funzione, oltre che per alloggiare la parte terminale

delle linee di alimentazione, assolveranno anche al ruolo di struttura continua portante per

l’aggancio dei corpi illuminanti e di supporto per il fissaggio delle prese di attacco dei corpi il-

luminanti.

Le passerelle dovranno essere lavorate in modo da ottenere il bordo rinforzato attraverso sago-

matura ed arrotondato in sommità. Dovranno essere fornite in elementi modulari con taglie da 1

a 6 metri complete di elementi di giunzione e bulloneria a testa arrotondata in acciaio inox AISI

304L.

L'altezza minima del bordo dovrà essere di 70 mm, mentre la larghezza potrà variare da 100 a

300 mm in base alle indicazioni di progetto.

Le passerelle dovranno essere fornite complete di staffe di fissaggio, giunti, pezzi speciali e men-

sole di sostegno regolabili in altezza, costruite con profilato d’acciaio zincato a caldo, opportu-

namente asolato e di spessore adeguato all’entità dei pesi installati all’interno del canale.

All’interno della galleria, in considerazione della differenziazione delle quote di soffittatura ri-

spetto alla quota di posa dei corpi illuminanti, i pendenti di attacco di lunghezza superiore a 1,50

m dovranno essere opportunamente controventati in modo da dare una opportuna rigidità alla in-

tera struttura portante sotto la spinta del moto dell’aria generato dai mezzi in transito.

Page 114: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 48/170

I sistemi di assemblaggio, ed i loro accessori, dovranno essere forniti completi di bulloneria in

numero totale da soddisfare, con il massimo carico ammissibile, la seguente espressione:

f < D/200

dove:

f = freccia

D = interdistanza tra due punti di fissaggio consecutivi

Il sistema di fissaggio, all’interno della galleria, dovrà essere dimensionato per un carico pulsan-

te che, oltre al fenomeno della trazione, consideri anche la presenza delle vibrazioni dovute al

passaggio dei mezzi in transito.

Il dimensionamento dei tasselli dovrà essere eseguito in base al peso della struttura del sistema di

cavidotti attrezzato, delle linee in cavo e delle apparecchiature illuminanti corredate degli acces-

sori di dotazione, maggiorate di un coefficiente di sicurezza non inferiore a 2.

Il sistema di fissaggio alla volta dovrà essere realizzato in acciaio austenico con percentuale di

cromo non inferiore al 18% e del 12% di nichel in modo da favorire la naturale passivazione

propria delle materie inossidabili.

5.1.5 Cavidotti in PVC autoestinguente per impianti interni agli edifici di ca-bina elettrica

Dovranno essere di tipo isolante rigidi a bassissima emissione di alogeni costruiti con materiale

termoplastico autoestinguente di colore grigio RAL 7035 secondo le Norme CEI 23-8.

5.1.6 Cassette di derivazione stagne per impianti di galleria

Dovranno essere costruite in acciaio inox AISI 316 e soddisfare le seguenti caratteristiche: • grado di protezione IP66; • elevata resistenza al calore anormale; • isolamento contro i contatti accidentali; • elevate caratteristiche dielettriche in presenza di tensioni di esercizio di 400 V e 690 V in

presenza di impianti di ventilazione; • elevata resistenza meccanica; • elevata resistenza agli agenti atmosferici e chimici; • presa elettrica bipolare da 16 A in esecuzione stagna IP 66 per formazione attacco a spina dei

corpi illuminanti.

Page 115: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 49/170

Dovranno essere adatte per una installazione nella specifica condizione di un ambiente aggressi-

vo, quale è atmosfera di galleria, con presenza di particolato in sospensione ed una più significa-

tiva concentrazione di gas di scarico, generati dai veicoli in transito.

Dovranno essere corredate di presa monofase sui circuiti di illuminazione e di presa trifase inter-

bloccata per i circuiti di ventilazione in modo da realizzare un accoppiamento a mezzo spina co-

si da favorire la rimozione rapida dei corpi illuminanti ed in presenza di sistemi di ventilazione

della disconnessione antinfortunistica del sistema di alimentazione su ogni ventilatore durante le

attività manutentive e in fase di sostituzione delle macchine danneggiate.

Le cassette dovranno essere certificate per una resistenza al fuoco non inferiore a 400° C per una

tempo di esposizione non inferiore a 2 ore.

Ogni cassetta dovrà essere dotata di pressacavo in ingresso e di guarnizioni di tenuta sul coper-

chio in modo da assicurare un grado di protezione non inferiore ad IP66.

Saranno inoltre complete di morsettiera di derivazione in porcellana adeguata alla sezione dei

cavi di linea riportata negli elaborati grafici allegati.

Le cassette asservite per la distribuzione del sistema illuminante di galleria dovranno consentire

la derivazione senza il taglio della linea e dovranno essere dotate di fusibile qualora questa non

sia in dotazione al corpo illuminante.

5.2 Cavi elettrici

5.2.1 Dispersore di terra longitudinale

Il dispersore longitudinale, all'interno degli scavi, dovrà essere costituito da treccia o corda di se-

zione non inferiore a 35 mmq o da tondo in acciaio zincato di sezione non 50 mmq o da barra in

acciaio non trattato di sezione non inferiore a100 mmq.

La sezione del dispersore dovrà essere conforme a quanto indicato negli elaborati grafici allegati

in relazione alla tipologia di materiale impiegato, comunque non inferiore a quanto previsto dalle

normativa CEI 11-8, 64-8 64-12 per gli impianti di terra.

Page 116: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 50/170

I dispersori di terra longitudinali, in espansione all’impianto di terra di cabina elettrica,(corda di

rame nudo) o i collegamenti equipotenziali realizzati in corda di rame nudo (es. messa a terra

delle vie cavi di galleria) in corrispondenza dei portali d’imbocco di galleria dovranno essere

posati alla base dello scavo entro un letto di terreno vegetale di spessore non inferiore a 5/10 cm.

All’impianto di terra dovranno essere collegati tutti gli utilizzatori con isolamento in classe 1 at-

traverso corda isolata di sezione non inferiore a 16mmq. Il collegamento al conduttore di terra

dovrà essere effettuato mediante barra sezionabile dotata di capocorda con serraggio a mezzo

bulloni in ottone cadmiato. Una volta eseguito l’impianto di terra, e rinterrato lo scavo, dovrà es-

sere eseguita la misura di resistenza di terra in modo da conoscerne il valore effettivo. I sistemi

di alimentazione TN-S, ed IT alimentati in media tensione attraverso propria cabina di trasfor-

mazione o in cogenerazione o in autoproduzione, dovranno avere il valore di impedenza di terra

compatibile con il valore della tensione massima ammissibile verso terra e con il tempo di prote-

zione intervento predeterminata sulla rete di media tensione in corrispondenza del punto di inter-

connessione dall’Ente Erogatore dell’energia elettrica.

5.2.2 Conduttore di terra e conduttori di protezione

I conduttori di terra, se costituiti da conduttore flessibile isolato, dovranno avere guaina termo-

plastica giallo-verde a semplice isolamento tipo NO7V-K, con anima interna in treccia di rame,

ed essere costruite secondo le norme CEI 20-22 II, 20-37 e 20-38. Il conduttore di protezione

dovrà essere collegato a tutte le apparecchiature elettriche in classe 1 e dovrà essere costituito da

conduttore chiaramente identificabile con guaina esterna striata di colore giallo-verde.

La sezione del conduttore di protezione dovrà essere definita secondo i criteri indicati nella ta-

bella 54F della Norma CEI 64-8 e di seguito riportata:

Sezione dei conduttori di

fase dell’impianto

S (mmq)

Sezione minima del corrispondente conduttore di protezione

Sp (mm2)

S < 16 Sp = S 16 < S < 35 16

S > 35 Sp = S/2

Page 117: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 51/170

Tutti i conduttori di protezione di ogni singolo circuito dovranno essere portati separatamente al-

la barra di terra del quadro generale di bassa tensione presente all’interno della cabina elettrica.

I collegamenti equipotenziali dovranno essere costruite secondo le norme CEI 20-22 II, 20-37 e

20-38 ed assicurare l'equipotenzialità delle masse estranee.

I conduttori equipotenziali dovranno essere collegati a nodi locali di attestazione periferica ed in-

terconnessi con il sistema generale dell’impianto di terra; dovranno essere collegati ed identifica-

ti in modo univoco sul collettore di terra più vicino. 5.2.3 Cavi isolati per reti esterne di energia tipo FG7(O)R

Dovranno essere a doppio tipo di isolamento isolati in gomma etilpropilenica di qualità G7 sotto

guaina di PVC di qualità RZ. adatti per tensioni fino a 600/1000 V. Grado di isolamento 4 kV,

costituiti da conduttori di rame stagnato e rivestiti esternamente con guaina in PVC, rispondenti

alle Norme C.E.I. 20-13 e varianti e Tabelle UNEL 35355.

A garanzia di ciò, tali cavi dovranno avere incorporato, per tutta la loro lunghezza, il contrasse-

gno del I.M.Q. con l'indicazione della conformità dei cavi stessi alle norme C.E.I.

Le caratteristiche del cavo dovranno essere: • temperatura di funzionamento 90 °C • temperatura di corto circuito 250°C • non propagante la fiamma CEI 20-35 • non propagante l’incendio CEI 20-22 II • ridotta emissione di gas tossici CEI 20-37/2 • assenza di piombo nelle schermature interne; • allestimento con condutture flessibili.

I cavi multipolari dovranno avere numero di conduttori e sezione come indicato negli elaborati

grafici di progetto allegati, e comunque il loro dimensionamento non potrà essere inferiore a

quanto richiesto dalla verifica tecnica per il coordinamento delle protezioni in bassa tensione.

5.2.4 Cavi isolati per reti esterne di energia tipo FG7(O)M1

Dovranno essere di tipo non propaganti l'incendio, con isolamento elastomerico reticolato a base

poliolefinica, grado di isolamento 4, costituiti da conduttori di rame, rivestiti con guaine e riem-

pitivi speciali aventi caratteristiche tali da assicurare, in caso di incendio, un ridottissimo svilup-

Page 118: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 52/170

po di fumi opachi, la totale assenza di acido cloridrico e un ridottissimo sviluppo di gas o sostan-

ze tossiche.

I cavi dovranno essere costruiti secondo le Norme CEI 20-11 V2 20-35, 20-22 III, 20-37 I-II-III

e 20-38.

I cavi avranno numero di conduttori e sezione come indicato negli elaborati grafici di progetto

allegati e comunque il loro dimensionamento non potrà essere inferiore a quanto richiesto per il

coordinamento delle protezioni.

5.2.5 Cavi isolati per reti esterne di energia tipo FTG10(O)M1

Dovranno essere di tipo non propaganti la fiamma e resistenti al fuoco, costituiti da materiale e-

lastomerico reticolato a base poliolefenilica, con grado di isolamento 4, con conduttori di rame,

rivestiti con guaina in silicone calza vetro, riempitivo in fibra di vetro e nastratura interna in ve-

tro mica aventi caratteristiche tali da assicurare, in caso di incendio, un ridottissimo sviluppo di

fumi opachi, la totale assenza di acido cloridrico e un ridottissimo sviluppo di gas o sostanze tos-

siche e resistere per 3 ore ad una fiamma di 750°C.

Le caratteristiche del cavo dovranno essere: • temperatura di funzionamento 90 °C • temperatura di corto circuito 250°C • raggio massimo di piegatura 6 volte diametro • non propagante la fiamma CEI 20-35 • non propagante l’incendio CEI 20-22 III • assenza di emissione di gas tossici CEI 20-38/1 e20/38/2 • resistenza al fuoco CEI 20 -45 • rispondenza alla normativa Europea EN 50200 • assenza di piombo nelle schermature interne; • allestimento con condutture flessibili.

I cavi con le caratteristiche sopra indicate dovranno alimentare i circuiti di illuminazione perma-

nente e tutte le utenze che costituiscono parte del sistema di sicurezza in galleria.

Page 119: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 53/170

5.2.6 Cavi per collegamenti di energia in media tensione all’interno delle ca-bine elettriche di trasformazione

I cavi di media tensione, per l’allacciamento alla cabina di utenza e per il collegamento dei tra-

sformatori sul lato di media tensione, dovranno essere di tipo RG7H1R in esecuzione unipolare

nelle sezioni indicate negli elaborati grafici per tensioni di esercizio non inferiori a 20kV.

I cavi dovranno avere: • conduttori in rame stagnato a forma circolare conformi alla norma CEI 20-29 classe 2; • isolamento in gomma etilenpropilenica di qualità G7 ad elevato modulo conforme alla norma

CEI 20-11; • spessore dei rivestimenti isolanti dovranno essere conformi alle norme CEI 20-13; • stati semiconduttori compresi tra il materiale isolante e lo schermo metallico dovranno essere

realizzati con materiale elastomerico in accordo con quanto prescritto dalla norma CEI 20-13 di mescola tenera in modo da renderlo lavorabile senza l’apporto di calore;

• schermo isolante dovrà essere costituito da fili o nastri di rame non stagnato avvolti ad elica ed il grado dei copertura dovrà essere conforme alla norma CEI 20-13;

• guaina esterna in PVC di qualità Rz additivata con colore rosso applicata sopra lo schermo metallico rispondente alla norma CEI 20-11.

5.2.7 Cavi isolati per circuiti di segnalazione, soccorso e telecontrollo in galle-ria

Dovranno essere di tipo resistente al fuoco, con isolamento elastomerico reticolato a base polio-

lefenilica, adatti per tensione di esercizio fino a 1000 V, grado di isolamento 4.

Saranno di tipo multipolare nelle sezioni e tipologie indicate negli allegati elaborati grafici ed a-

vranno conduttori di rame stagnato, rivestiti con guaina antifuoco ed antiroditore e riempitivi

speciali aventi caratteristiche tali da assicurare, in caso di incendio, un ridottissimo sviluppo di

fumi opachi, la totale assenza di acido cloridrico e ridottissimo sviluppo di gas o sostanze tossi-

che e resistere per 3 ore sottoposti alla fiamma di 750°C.

I cavi dovranno essere costruiti secondo le Norme CEI 20-11/V2, 20-35, 20-36, 20-22III, 20-37I-

II-III e 20-38.

5.2.8 Cavi a fibra ottica criteri generali

I cavi a fibra ottica, previsti per l’allestimento della rete di comunicazione autostradale per

l’interconnessione dei nodi primari allestiti all’interno delle cabine di trasformazione e per

l’interconnessione dei nodi territoriali previsti lungo il tracciato, dovranno essere costituiti da ca-

vi multifibra in esecuzione armata adatti per una posa in esterno.

Page 120: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 54/170

Cavi a fibra ottica di tipo monomodale

Sono di seguito specificate le caratteristiche dei materiali e le caratteristiche costruttive necessa-

rie alla realizzazione dei cavi a fibra ottica monomodale rimandando la definizione specifica del

numero di fibre, previste per ogni singolo collegamento, a quanto riportato negli allegati elabora-

ti grafici parte integrante del progetto stesso.

In particolare i cavi dovranno avere:

a) caratteristiche costruttive

• fibre ottiche monomodali con caratteristiche fisiche: 9/125 micron; • loose con tamponamento di gelatina siliconata ad assorbimento di idrogeno, e costruito con

materiale antifiamma e zero alogeni; • cordino centrale di rinforzo in acciaio; • protezione antiroditore in acciaio in esecuzione armata con maglia di acciaio per installazio-

ne esterna a bassissima emissione di alogeni in caso di incendio.

b) caratteristiche ottiche

• attenuazione (1300 nm) <1,2 db/km • campo di impiego (1300 nm) 300-1200 MHz/km • numerical aperture 0,275 ±0,15 nm • zero dispersion wave length 1320-1365 nm • zero dispersion slope 0,09 • indice di rifrazione di gruppo (1300 nm) 1,491

c) caratteristiche fisiche • “core diameter” 9,2 micron • “clad diameter” 125 ±2 micron • diametro esterno >250 micron • concentricità del rivestimento >80% • disallineamento del “core” <6% • disallineamento del “clad” <2% • differenza parallelismo “core/clad” <1

d) caratteristiche ottiche

• attenuazione (1300 nm) <0,4 • numerical aperture 0,13 nm • zero dispersion wave length 1310 ±10 nm • zero dispersion slope <0,092 • model field diameter (1300 nm) 9,3 ±0,5

e) indice di rifrazione di gruppo

a 1300 nm 1,4675

Page 121: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 55/170

f) proprietà "antifiamma" e "zero alogeni" conforme a: • CEI 20-22 (Cap. III): Norme di prova che devono accertare la proprietà di non propagazione

d'incendio da parte di cavi elettrici; • CEI 20-37: Prove sui gas emessi durante la combustione di cavi elettrici "Cavi aventi ridotta

emissione di fumi e di gas tossici o corrosivi". Nonché le raccomandazioni della Standard DIN VDE 0207/24, HM4 del marzo 1989.

g) prova di collaudo e test di accettazione dei cavi a fibra ottica

Tutti i cavi armati e non saranno soggetti ad una serie finale di test e prove di collaudo, in fabbri-

ca da verificare a campione sulla base di un prelievo casuale effettuato dalla Direzione Lavori

sull’intera fornitura approntata.

Le prove effettuate, documentate in contraddittorio se eseguite in fabbrica, o certificate da ENTE

terzo, se eseguite presso laboratorio ufficiale, saranno considerati "Test di accettazione prima

della spedizione in cantiere".

Il fornitore per conto dell’Appaltatore dovrà documentare l’esito positivo delle seguenti prove: • Prova di percussione: l'energia d'urto che il cavo deve assorbire senza che si producano variazioni permanenti di atte-nuazione deve essere di almeno 30 J; per valori di energia 50 J non dovrà riscontrarsi alcuna rot-tura di fibra (rif. Racc. CCITT G652); • Prova di schiacciamento: deve essere possibile sottoporre il cavo senza che si verifichino variazioni permanenti di attenua-zione, ad un carico di almeno 1200 N/100 mm; per valori di carico 2300N/1200 mm non dovrà riscontrarsi alcuna rottura di fibra (rif. IEC 794-1); • Prova di tiro: il cavo, mediante i suoi elementi di trazione centrale e periferico, deve essere sottoposto a trazio-ne con un carico di 50 daN, senza provocare allungamenti elastici delle fibre ottiche superiori al-lo 0,05% e allungamenti elastici del cavo superiori allo 0,25%;

• Raggio di curvatura: deve essere possibile curvare il cavo senza che si riscontrino variazioni permanenti di attenua-zione fino ad un raggio di curvatura pari a 20 volte il diametro esterno del cavo;

• Prove climatiche: l'attenuazione delle fibre ottiche a -10°C e +40°C verificata mediante OTDR (riflettore ottico), non dovrà discostarsi dai valori misurati a temperatura ambiente, nell'arco delle tolleranze e degli errori dello strumento di misura; nel campo di temperature -20°C +60°C gli incrementi di atte-nuazione dovranno comunque risultare inferiori a 0,10 dB/km (rif. norme IEC).

Page 122: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 56/170

L’Appaltatore, in sede di accettazione dei materiali, dovrà produrre le prove di tipo dei cavi e la

rispondenza della produzione alle prestazioni sopra indicate.

In sede di fornitura le prestazioni dovranno essere confermate attraverso prove di laboratorio or-

dinate dalla Direzione Lavori da eseguirsi su una o più campionature prelevata direttamente sul-

le forniture presenti in cantiere.

h) normative di riferimento

Per quanto riguarda le proprietà delle fibre ottiche si dovranno adottare le raccomandazioni spe-

cificate nelle Normative CCITT riferite ai vari tipi di fibre di seguito descritte: • EN 187.000 Normativa generale dei cavi; • EN 188.000 Normativa europea sulle fibre.

Cavi a fibra ottica di tipo multimodale

Le caratteristiche dei materiali e le modalità costruttive per la realizzazione dei cavi a fibra ottica

multimodale dovranno essere conformi a quanto di seguito specificato rimandando la definizione

del numero di fibre previste di ogni singolo collegamento a quanto riportato negli allegati elabo-

rati grafici parte integrante del progetto stesso.

In particolare i cavi a fibra ottica multimodale per i collegamenti locali tra i singoli apparati do-

vranno essere:

a) caratteristiche fisiche

• “core diameter” 62,5 ±3 micron • “clad diameter” 125 ±2 micron • diametro esterno >250 micron • concentricità del rivestimento >80% • disallineamento del “core” <5% • disallineamento del “clad” <2% • differenza parallelismo “core/clad” <3

b) caratteristiche ottiche • attenuazione (850 nm)<3,7 db/km • campo di impiego (850 nm) 160-400 MHz/km • numerical aperture 0,275 ±0,15 nm • zero dispersion wave length 1320-1365 nm • zero dispersion slope 0,097

Page 123: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 57/170

c) indice di rifrazione di gruppo (850 nm) 1,49

Esecuzione armata con maglia di acciaio per installazione esterna a bassa emissione di alogeni in

caso di incendio con allestimento singola coppia o in configurazione multicoppia con allestimen-

to.

I riferimenti normativi e le prestazioni strutturali dei cavi di resistenza meccanica dovranno esse-

re le medesime indicate per i cavi sopramenzionati allestiti con fibre monomodali.

5.2.9 Cavi per collegamenti telefonici terminali e di trasmissione dati

Dovranno essere di tipo per interno in categoria 6 adatti per connessioni a prese telefoniche o di

trasmissione dati RJ45 di pari categoria.

I cavi telefonici dovranno essere a 4coppie di tipo UTP o FTP in relazione alla tipologia delle

apparecchiature elettroniche di fonia e trasmissione dati da essi interconnesse.

Dovranno essere ad una o più coppie secondo gli schemi e le modalità di collegamento proprie

delle apparecchiature approvvigionate.

Dovranno avere guaine isolanti di tipo non propaganti l'incendio, ed essere costituiti internamen-

te da conduttori in rame, rivestiti con guaina in PVC.

I conduttori avranno diametro nominale minimo pari a 0,6 mm, e le anime interne dovranno es-

sere cablate a coppie o a quarte secondo quanto indicato negli elaborati grafici allegati.

I cavi telefonici, utilizzati per i collegamenti all’interno della galleria, dovranno essere costruiti

secondo le Norme CEI 46-5, 20-22 II.

5.2.10 Cavi per trasmissione dati

I cavi dovranno essere di categoria 6, isolati acusticamente e dovranno avere bassa capacità,

schermatura globale interna e schermatura di superficie del tipo a calza con schermatura della

superficie superiore al 65%.

I conduttori dovranno essere a trefoli 24 AWG (7x32); dovranno avere rivestimento esterno in

PVC cromo; impedenza nominale 100 ohm, capacità nominale 40 pF/m.

I conduttori dovranno essere in rame stagnato con smalto isolante tipo Datalene o similare, do-

vranno avere la schermatura interna di tipo chiuso in alluminio e poliestere ed essere corredati

dei connettori di collegamento terminale.

Page 124: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 58/170

Art. 6. Apparecchi illuminanti

Dovranno essere conformi, per caratteristiche costruttiva e per tipologia dei materiali impiegati,

alla direttiva ANAS ottobre 2009 per gli impianti in galleria; dovranno avere elevate prestazioni

illuminotecniche con ottiche a specchio asimmetriche per i circuiti di illuminazione permanente

ed asimmetriche per i circuiti di rinforzo.

6.1.1 Lampade ai vapori di sodio ad alta pressione (SAP)

Le lampade ai vapori di sodio ad alta pressione sono composte da un bulbo esterno che ha una

forma tubolare o ellissoidale e la luce emessa ha un colore bianco caldo tendente al giallo (2.000-

2.500 K).

Per funzionare necessitano normalmente di

• un alimentatore, che serve a limitare e regolare la tensione ;

• un accenditore, che serve ad innescare la scarica iniziale del tipo esterno.

Caratteristiche tecniche:

Efficienza luminosa: 70-150 lumen/watt

Indice di resa cromatica: 20-80

Vita media: 12.000-20.000 ore

Temperatura di colore: 2.000-2.500 K

Potenze: da 150 – 250 - 400 W

6.1.2 Lampade a LED

Dovranno essere di tipo stagno con grado di protezione non inferiore ad IP65 adatti per contene-

re sorgenti luminose a LED di potenza pari a 60W circa.

Le sorgenti luminose a LED dovranno avere: • indice di resa cromatica CRI non inferiore a 80 • efficienza luminosa non inferiore a 85 lm/W • vita media a 40° C non inferiore a 50.000 ore • temperatura di colore 5.000 - 6.350° K

Page 125: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 59/170

Il corpo opaco dovrà essere in alluminio estruso, ed attrezzato di uno o più moduli cechi per

l’alloggiamento dell’elettronica di dotazione e del sezionatore di sicurezza.

Il corpo illuminante dovrà essere dotato di: • attacco universale per aggancio a canale; • sistema di allineamento dei moduli luminosi costituenti il corpo illuminante; • elevate caratteristiche prestazionali in termini di dissipazione del calore; • connessione elettrica con attacco a spina; • accessori complementari per attacco a canale in misura di doppia coppia.

L’elettronica interna dovrà avere: • tensione di LED non superiore a 12 V • corrente di pilotaggio non superiore a 700 mA • campo di regolazione del sistema di “dimming” fino al 60% della potenza nominale con va-riazione lineare entro il campo di operatività specifica, programmato con trasmissione della grandezza di regolazione attraverso sistema di comunicazione ad onde convogliate; • fattore di potenza non inferiore a 0,95

Il gruppo ottico dovrà assicurare una emissione asimmetrica del flusso luminoso con indirizza-

mento del flusso sulla sede stradale di galleria.

La chiusura della sezione ottica inferiore dovrà essere piana, ad elevata trasparenza antishock e

dotata di guarnizione di tenuta in gomma siliconica antinvecchiante.

6.1.3 Corpi lluminanti per illuminazione permanente di galleria

Il sistema di illuminazione permanente proposto prevede l’utilizzo di corpi illuminanti con ottica

asimmetrica con sorgenti a diodo LED costituito da due barre ognuna di 20 sorgenti unitarie per

una potenza complessiva delle sorgenti di 70 W in presenza di una temperatura di colore di

6.000° K ed una potenza di sistema di 49 W in presenza di un alimentatore in corrente continua

da 350 mA con classe di isolamento II.

La custodia opaca dovrà essere realizzata in alluminio estruso in esecuzione chiusa con grado di

protezione certificato non inferiore ad IP66 e dotata di un dissipatore termico statico in grado as-

sicurare una sovratemperatura temperatura non superiore a 40 °C rispetto alla temperatura am-

biente.

L’elettronica di dotazione ad ogni corpo illuminante dovrà essere preimpostata direttamente in

fabbrica per un esercizio giornaliero parzializzato non inferiore a10 ore per ottenere un valore di

Page 126: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 60/170

luminanza di almeno 2 cd/mq durante il giorno, di 1 cd/mq durante la notte in presenza di bassa

intensità di traffico.

I corpi illuminanti saranno agganciati alle vie cavi sospese alla volta della galleria ad un'altezza

di circa 5.20 m dal piano stradale e distribuiti su una fila posizionate sfalsate rispetto alla corsie

di sorpasso, con interdistanza tra un apparecchio e l’altro di 9.00 m.

6.1.4 Apparecchi illuminanti per illuminazione di rinforzo allo sbocco

La presenza di un tratto interno di galleria di significativa lunghezza, superiore a 1000 m, com-

porta l’esigenza allo sbocco di un progressivo riadattamento dell’apparato percettivo alla condi-

zione ambientale esterna durante l’esercizio in regime diurno nella condizione di pieno sole; per-

tanto sarà realizzato un circuito di rinforzo addizionale operante in modo del tutto autonomo ri-

spetto all’illuminazione di soglia attuata sullo stesso portale, ma comandato in base ad un campo

di valori rilevati dalla sonda di luminanza per il comando dell’illuminazione di imbocco nella

condizione di pieno sole, rilevata nella direzione opposta del rinforzo di sbocco.

Significativa peculiarità del progetto dovrà essere il mantenimento della stessa temperatura di

colore per la totalità del tratto interno in modo che l’apparato percettivo abbia un progressivo a-

dattamento alla imminente condizione di luminosità dell’ambiente esterno.

Il rinforzo allo sbocco dovrà operare solo in presenza dei valori più alti di irraggiamento natu-

rale diurno rilevato sui portale allo sbocco. 6.1.5 Apparecchi illuminanti per illuminazione di rinforzo all’imbocco

Per il tratto di galleria all’imbocco di ogni fornice, e per una lunghezza adeguata, si prevede

l’allestimento di un circuito di illuminazione addizionale operante in modo del tutto autonomo

rispetto all’illuminazione di galleria.

Gli apparecchi saranno con corpo in alluminio estruso e dotati di ottica asimmetrica controflusso

con lampade S.A.P. delle potenze da 100 a 400W e dovranno essere montati con un inclinazione

di 6°.

6.1.6 Corpi illuminanti per edifici di cabina elettrica

Dovranno essere realizzate in policarbonato autoestinguente fino a 130° C sia nel rifrattore che

nel corpo opaco di alloggiamento delle apparecchiature elettriche.

Dovranno essere fornite cablate in classe 2 complete degli accessori elettrici, per l'innesco rapido

della lampada, del reattore a basse perdite, della lampada, del fusibile di protezione, dei pressa-

Page 127: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 61/170

cavi di raccordo ai cavidotti, siano questi attestati in cablaggio passante o derivato, del sistema di

fissaggio a plafone od a sospensione e del recuperatore di flusso per il convogliamento verso il

basso dell'emissione luminosa della sorgente.

Le armature dovranno essere corredate di lampada fluorescente, adeguata per numero e per po-

tenza in modo da garantire un livello di illuminamento non inferiore a 150 lux medi all'interno

dei singoli locali.

6.1.7 Corpi illuminanti per illuminazione delle nicchie

Gli apparecchi illuminanti per l’illuminazione delle nicchie di galleria dovranno essere realizzati

con corpo in acciaio inox AISI 316L con vetro trasparente temperato.

L’ottica interna di tipo concentrante dovrà essere dotata di recuperatore di flusso a specchio con

elevata capacità di riflessione 99,98% non inferiore al 75% del flusso luminoso emesso dalla

lampada.

L’ottica interna dovrà essere preservata dall’atmosfera di galleria mediante rifrattore esterno in

vetro temperato resistente alla sollecitazione termica di 950°C e montato su telaio in acciaio inox

AISI 316L dotato guarnizione in gomma siliconica antinvecchiante.

La chiusura del corpo lampada con il rifrattore dovrà essere realizzata con scrocchi in acciaio i-

nox dotati cordino in acciaio inox per il fissaggio della parte mobile.

Il corpo illuminante dovrà essere: • adatto per installazione in luoghi classificati “a maggiore rischio in caso di incendio” certifi-cato ATEX in acciaio inox AISI 304/18/18 con riflettore in AL speculare con rendimento supe-riore al 98 %; • equipaggiato con lampada fluorescente di tipo T5 1x80 W con temperatura di colore 4000° K ed indice di resa cromatica maggiore dell’80 % e reattore elettronico non dimmerabile, conden-satore di rifasamento al valore 0,95 del fattore di potenza; • cablato in classe II ed avere grado di protezione IP65 sull’intero corpo; • certificato dal Istituto Italiano del Marchio di qualità IMQ; • fornito completo degli accessori meccanici necessari al fissaggio all’interno della nicchia.

Page 128: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 62/170

6.1.8 Corpi illuminanti per illuminazione vie di esodo fornici (By-pass)

Dovrà essere: • uniformato per tipologia alle installazione in luoghi classificati “a maggiore rischio in caso di incendio” certificato ATEX in acciaio inox AISI 304/18/18 con riflettore in AL speculare con rendimento superiore al 98 %; • equipaggiato con lampada fluorescente di potenza conforme a quanto riportato negli allegati elaborati grafici con temperatura di colore 4000° K ed indice di resa cromatica maggiore dell’80 % e reattore elettronico non dimmerabile, condensatore di rifasamento al valore 0,95 del fattore di potenza; • essere dotato di gruppo soccorritore interno in modo da garantire una autonomia di funzio-namento non inferiore a 1,5 ore al 50 % del flusso luminoso in condizione di assoluta emergenza con totale mancanza di alimentazione dalle fonti energetiche approntate all’interno della cabina elettrica; • cablato in classe II ed avere grado di protezione IP65 sull’intero corpo; • certificato dal Istituto Italiano del Marchio di qualità IMQ; • fornito completo degli accessori meccanici necessari al fissaggio.

L’ingresso della linea di alimentazione dovrà essere protetto con attacco filettato alla guaina me-

tallica flessibile di ricoprimento del cavo di alimentazione stesso.

L’Appaltatore, in sede di approvazione dei materiali per il corpo illuminante proposto, dovrà

produrre la verifica della capacità termica di smaltimento del calore prodotto dalle apparecchia-

ture in esso contenute.

L’Appaltatore, in fase di installazione, dovrà verificare, per i corpi illuminanti approvvigionati,

l’efficienza dei cablaggi effettuati in fabbrica attraverso prove funzionali da eseguirsi a banco per

l’intera dotazione prevista.

6.1.9 Illuminazione di evacuazione all’interno della galleria (Guida luminosa a LED)

Il corpo illuminante per il sistema di illuminazione di evacuazione all’interno della galleria sarà

costituito da un profilo ricavato da lastra pressoformata in metacrilato estruso autoestinguente

con superficie prismatizzata di spessore 3mm, completo di supporto interno di fissaggio in accia-

io AISI 304, avente grado di protezione IP67, e corredato con sorgente luminosa costituita da

scheda a circuito elettronico da 16 LED di colore bianco, resa luminosa della sorgente 6 candele

ed angolo di emissione di 15°, tensione di alimentazione 20V d.c., completa di cavetto di colle-

gamento.

Page 129: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 63/170

L’alimentazione al punto luce sarà derivata direttamente dalla dorsale di alimentazione mediante

giunti a crimpare e nastratura autoagglomerante, e successivamente rivestita con guaine isolanti e

ricoprimento di superficie con guaina termorestringente.

La conversione del sistema di alimentazione sarà attuata in modo centralizzato all’interno delle

nicchie di by-pass con l’uso di alimentatori dotati di uscite isolate galvanicamente di potenza 120

W ed una corrente massima di 5 A.

Art. 7. Anemometro

Il sensore del vento sarà del tipo ad ultrasuoni, senza parti meccaniche, il digitale o analogico

fornisce una uscita istantanea, media, min o il valore massimo con cadenza di misura flessibile.

Il sensore sarà riscaldato in caso di raggiungimento di critiche condizioni ambientali.

La misurazione dovrà essere estremamente precisa ed esente da manutenzione, questa dovrà in-

dicare la velocità del vento, la direzione ed il calcolo della temperatura acustica virtuale.

Caratteristiche tecniche:

Dimensioni: Ø approx. 150 mm - altezza approx. 200 mm;

Direzione del vento

Principio: ultrasuoni;

Range di misura: 0.1 …. 360°

Risoluzione: 0.1° standard

Soglia start-up: 0.3m/s

Tempo di misura: 1-10s

Velocità del vento

Principio: ultrasuoni;

Range di misura: 0.…. 60m/s

Risoluzione: 0.1 m/s

Soglia start-up: 0.3m/s

Tempo di misura: 1-10s

Temperatura del vento

Principio: ultrasuoni;

Range di misura: -50°C... +70°C

Risoluzione: 0.1 K

Precisione: ±2.0 K

Page 130: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 64/170

Art. 8. Regolazione dei livelli di illuminamento

La regolazione dovrà permettere, in funzione della variazione di grandezza misurata, la regola-

zione dell’intensità luminosa degli apparecchi illuminanti.

I moduli di elaborazione, ubicati all’interno dei quadri di telecontrollo delle cabine elettriche do-

vranno processare la grandezza rilevata dallo strumento misuratore esterno, su campi di valore

pari al 30% del valore massimo, e comunicare, attraverso sistema trasmissivo ad onde convoglia-

te, con l’unità terminale complementare o debitamente integrata con l’elettronica di ogni singolo

corpo illuminante.

Nell’ambito della operatività di ogni singolo livello di illuminazione di rinforzo il sistema dovrà

attuare una variazione del flusso luminoso emesso da ogni singolo corpo illuminante con una

parzializzazione fino ad un massimo del 40% del valore nominale.

Il sistema sarà affidato ad un controllore elettronico programmabile basato su tecnologia WEB,

adatto al monitoraggio ed alla gestione di azioni automatiche di impianti industriali e domestici,

caratterizzato da 5 relè di comando programmabili, 7 ingressi digitali, una connessione RS485

per interfacciarsi con altri dispositivi, una porta seriale per connettersi a modem GPRS e un con-

nettore di rete RJ45.

Grazie al collegamento modbus RS485 potrà essere interfacciato con una serie di dispositivi che

permettono di gestire grandi impianti con decine di quadri, impianti di videosorveglianza ed e-

nergie alternative come pannelli fotovoltaici, eolico, etc…

Potrà essere programmato e gestito in locale connettendosi direttamente con un

cavo di rete o tramite rete LAN oppure da remoto passando attraverso il server di gestione cen-

trale. La connessione web al server centrale è gestita da un sistema di account altamente efficien-

te e personalizzabile.

Dispositivi di INPUT comandabili:

Analizzatore di rete

L’analizzatore di rete è un dispositivo elettronico in grado di rilevare le grandezze elettriche del

circuito a cui è collegato e di trasmetterle tramite protocollo di trasmissione RS485 al sistema

centrale.

Viene solitamente abbinato a dei trasformatori amperometrici (TA) di taglia adeguata per la rile-

vazione delle correnti che, unite al rilevamento delle tensioni effettuate da l’analizzatore, permet-

tono di ricavare potenze, energie, ecc…

Page 131: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 65/170

Modem GPRS

Il modem GPRS permette al dispositivo centrale di connettersi al web tramite una scheda SIM

DATI. La connessione è necessaria per permettere al sistema di interfacciarsi con il server cen-

trale di gestione account, per scaricare e memorizzare i dati nella memoria principale.

Senza connessione la centrale permette una memorizzazione dei dati raccolti per una settimana

circa. Il modem non è necessario se la centrale viene connessa, tramite cavo di rete, ad una rete

LAN collegata ad internet.

Modulo relè

Il modulo relè è un dispositivo contenente 4 relè di scambio e 4 ingressi digitali, utilizzabili per

espandere il numero di quelli già presenti sulla centrale. Il modulo relè è adibito alla chiusu-

ra/apertura dei relè a comando e all’invio di informazioni di stato degli ingressi digitali.

La trasmissione dei dati avviene sempre tramite protocollo RS485; la centrale si occupa di gesti-

re, elaborare e memorizzare i dati in arrivo dagli ingressi digitali del modulo relè.

Trasformatori Amperometrici (TA)

Per permettere all’analizzatore di rete di effettuare le misure è necessario collegarlo a dei TA,

ovvero dei dispositivi attraverso i quali viene fatto passare un cavo o una barra percorsi da cor-

rente e che grazie alla rilevazione del campo magnetico consentono all’analizzatore di misurare

quanta corrente stia circolando in quel momento. E’ necessario un TA per ogni fase presente ed

fondamentale la scelta della taglia, ovvero il massimo amperaggio rilevabile dal dispositivo. A

tal riguardo è consigliato scegliere la taglia appena superiore alla corrente massima circolabile

nell’impianto. Esistono infine i TA standard oppure quelli apribili, utili negli impianti dove non è

possibile o pratico scollegare i cavi per infilarli fisicamente nei TA.

Page 132: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 66/170

Art. 9. Impianto TVcc

Il sistema di monitoraggio a video dovrà essere costituito da :

Telecamera fissa day-night Dovrà essere costituita da telecamera a colori fissa con incorporato circuito DSP al fine di assi-

curare la riproduzione delle scene con un contrasto ottimale, avente le seguenti caratteristiche:

• sensore: CCD 1/3”

• standard: CCIR 625 linee 50Hz

• numero di pixel: 450.000

• sensibilità: 0,5 lux) con f/1,2 in condizione a colori 0,03 lux in B/N con f/1,2

• rapporto s/n: migliore di 50 dB

• risoluzione: 480 TVL in condizioni a colori

• AGC: 30dB guadagno variabile

• light range: 50.000:1 min. con f/1,4-64 obiettivo

• autoiris 1.000.000 1 minimo con f/1,4-300

• obiettivo autoiris

Page 133: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 67/170

• shutter elettronico gradini da 1/50 a 1/10.000

• correzione del gamma 0,45 - 0,6

• uscita video CVBS 1Vpp su 75 ohm

• sincronismi selezione automatica di sincronismo

interno da oscillatore al quarzo, sincronismo

di rete, sincronismo esterno

• alimentazione: 24 V a.c. doppio isolamento

• attacco lenti: tipo C o CS

• controllo iris: controllo iris obiettivo su connettore dedicato

• fuoco meccanico: regolabile

• connettori: video BNC coax, genlock BNC coax, iris 6 poli miniature

• temperatura di funzionamento da -20°C a +50°C

• umidità di funzionamento da 0% a 95% relativa, non condensata

• EMC in accordo con direttive CE 89/336/EEC

• test vibrazioni 3g sweep sinusoidale da 15Hz a 2kHz

• test shock 50g, 11ms,1/2 sinusoidale

Obiettivo autoiris varifocal con le seguenti caratteristiche:

• massima apertura F/1.2

• lunghezza focale variabile 2X;

• scelta a seconda delle inquadrature possibili individuate tramite View Finder e comunque

con possibilità di scelta tra i valori standardizzati tra 3,5 mm e 50.0 mm;

• autoiris attivo, messa a fuoco manuale;

• trattamento antiriflesso delle lenti, correzione dell'aberrazione cromatica.

La telecamera deve essere alloggiata all’interno di una custodia in alluminio o acciaio inox con

grado di protezione IP67, resistenza alla corrosione (IEC 68-2-42 Kc), resistenza all’anidride sol-

forosa (IEC 68-2-43 Kd), resistenza all’anidride solfidrica (IEC 68-2-52 Kb), resistenza a tempe-

ratura ed umidità (IEC 68-2-30 Db), operatività a temperature variabili fra –20°C e +55°C, resi-

stenza alle vibrazioni (IEC 68-2-6 Fe) resistenza agli urti (IEC 68-2-29), resistenza al vento, fino

a 140 Km/h., e dotata di scaldiglia di riscaldamento con temperatura di intervento regolata da

termostato e sbrinatore ai fini di prevenire la condensa sulla finestra, ottica varifocal, controlli

elettronici e accessori connettori di collegamento, staffe, accessori di completamento, fissaggio.

Page 134: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 68/170

Telecamera brandeggiabile di tipo Dome day/night

Dovrà essere costruita da telecamera brandeggiabile a colori del tipo Dome Day/night con pas-

saggio automatico dal colore al bianco e nero al variare della luminosità, con possibilità di par-

zializzazione delle zone di ripresa con le prestazioni di seguito riportate:

• standard CCIR 625 linee 50Hz

• sensore CCD 1/4" Night / Day

• alimentazione 230 V a.c. ± 10% - 15,5W

• elementi effettivi di ripresa 753(H) x 582(V)

• sincronismo Line-Lock/ Interno

• risoluzione 570 Linee TV(H) in B/N, 480 Linee

TV(H) a colori

• rapporto S/N migliore di 50 dB

• illuminazione minima 0,06 Lux in B/N, 1 Lux a colori

• shutter elettronico 1/50 ~ 1/100.000

• fuoco Automatico/manuale

• velocità di Zoom 2,1 s (TELE/ WIDE)

• velocità di messa a fuoco migliore di 2 s (FAR/NEAR)

• iris automatico/manuale

• zoom 22 X ottico e 10 X zoom elettronico

• pan 360° (Vel. Manuale 0.1°/s ~120°/s,

Vel. Preset 300°/s)

• tilt 90° Flip Off, 180° Flip On

• manuale 0.1°/s ~ 120°/s, Vel. Preset 300°/s)

• preset almeno 64 Preset

• programmazione e comando linea seriale

• temperatura di lavoro -10°C ~ +50°C

• umidità 30% ~ 90%

• dimensioni (Diametro x A) 120x191 mm

Ogni singola di ripresa installata indipendentemente dalla tipologia e modalità di impiego dovrà

essere corredata di cavi di collegamento per l’alimentazione la trasmissione del segnale, di al-

lacciamento dei cavi di segnale e/o comando, staffe, accessori di completamento, fissaggio, la

messa in servizio e collaudo e di ogni accessorio necessario per rendere l’opera compiuta a rego-

la d’arte e perfettamente funzionante.

Page 135: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 69/170

Nodo concentratore per impianto TVCC

Il nodo concentratore video a 4 ingressi per la gestione dati di traffico e videoregistrazione digi-

tale locale dei segnali video PAL, nonché al loro trasporto verso un centro di supervisione remo-

to, sarà costituito da:

• n°1 contenitore rack 19”, altezza 4U per sistema di elaborazione immagini, completo di Si-

stema operativo LINUX;

• schede di acquisizione, compressione e trasmissione delle immagini provenienti dalle tele-

camere dedicate alla rivelazione degli incidenti (Incident Detection) utilizzando la tecnica

“object-tracking” e del fumo attraverso la elaborazione di algoritmi matematici, per fornire

informazioni sul verificarsi di eventi quali: arresto di un veicolo, rallentamento, coda, veico-

li in transito contromano rispetto alla normale direzione di marcia.

Le prestazioni minime sono le seguenti:

• Tasso di Falsi Allarmi, TFA (False Alarm Frequency) ≤ 5%;

• Tasso di Rilevazione degli Incidenti, TRI (Detection Rate) ≥ 93 %;

• Tempo Medio di Rilevazione, TR (Mean Time to Detect) ≤ 15 sec (valori medi facenti rife-

rimento al continuo funzionamento 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno).

Il nodo TVCC deve avere integrato nella stessa macchina con il SW di rilevazione degli incendi

tramite la elaborazione del segnale video, con un tempo di reazione entro 1 secondo.

Il Nodo TVCC deve prevedere al suo interno, in modalità integrata, la funzione di videoregistra-

zione digitale per i 4 ingressi con supporto HDD per la memorizzazione delle immagini con au-

tonomia di almeno 8 ore.

La velocità di registrazione dovrà avvenire a 25 fps per singola telecamera ed alla massima ri-

soluzione.

Il Nodo video deve essere dotato di memoria circolare (ad anello) per la memorizzazione degli

eventi di allarme, gestione della titolazione monitor, gestione del loss detector (individuazione

telecamere guaste o non connesse), gestione della registrazione standard e su evento.

Il dispositivo deve essere dotato di interfaccia di rete per l’invio a distanza delle immagini trami-

te lo stesso concentratore /registratore video-dati.

Page 136: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 70/170

Dovranno essere inseriti ingressi di allarme configurabili liberamente in numero pari al numero

delle telecamere ma non necessariamente vincolati a ciascuna telecamera; ciascun ingresso deve

poter attivare un programma di allarme configurabile.

Il protocollo di comunicazione dovrà avere le seguenti funzionalità:

• configurazione del sistema;

• configurazione di base del sistema (identificazione);

• configurazione locale (numero telecamere e monitor);

• configurazione dei programmi ciclici;

• configurazione dei programmi d’allarme;

• trasmissione delle immagini in diretta, raccolta delle immagini registrate.

Caratteristiche tecniche:

• hardware di tipo industriale;

• sistema operativo LINUX

• ingressi video 4 PAL 1 Vpp - 75 Ohm

• titolazione configurabile da remoto

• Interfaccia verso la rete di comunicazione Ethernet 100 Mbps.

Trasmettitore video per fibra multimodale

Dovranno essere utilizzati laddove il supporto trasmissivo locale del segnale di telecamera pre-

veda l’uso di un cavo a fibra ottica.

L’apparecchiatura periferica dovrà avere prestazioni non inferiori per:

• video input 1 Vpp

• larghezza banda 5 Hz - 10 MHz

• rapporto segnale /rumore maggiore di 60 dB

• numero fibre 1

• lunghezza d’onda 850 nm

• alimentazione 12 V d.c.

• consumo max 20 W

• MTBF superiore a 100.000 ore

• temperatura operativa -40 + 70°C

• connettore video BNC

• connettore fibra ST

Page 137: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 71/170

Ricevitore video per fibra multimodale

Dovranno essere utilizzati laddove il supporto trasmissivo locale del segnale di telecamera pre-

veda l’uso di un cavo a fibra ottica.

L’apparecchiatura d’ingresso alla matrice video dovrà avere prestazioni non inferiori per:

• video output 1 Vpp

• larghezza Banda 5 Hz - 10 MHz

• rapporto segnale /rumore maggiore di 60 dB

• numero fibre 1

• lunghezza d’onda 850 nm

• alimentazione 12 V d.c.

• consumo max 20 W

• MTBF superiore a 100.000 ore

• temperatura operativa -40 + 70°C

• connettore video: BNC

• connettore fibra: ST

Trasmettere video/dati bidirezionale per fibra multimodale

Dovranno essere utilizzati laddove il supporto trasmissivo locale del segnale di telecamera pre-

veda l’uso di un cavo a fibra ottica e sia previsto il comando mediante brandeggio.

• ideo Input 1 Vpp

• dati bidirezionale RS232 - RS422 - RS485

• larghezza Banda 5 Hz - 10 MHz

• rapporto segnale /rumore maggiore di 60 dB

• numero fibre 2

• lunghezza d’onda 850 nm

• alimentazione 12 V d.c.

• consumo max 30 W

• MTBF superiore a 100.000 ore

• temperatura operativa -40 + 70°C

• connettore video BNC

• connettore fibra ST

• connettore dati morsettiera a vite

• distanza max 4 Km

Page 138: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 72/170

Ricevitore video/dati bidirezionale per fibra multimodale

• video output 1 Vpp

• dati bidirezionale RS232 - RS422 - RS485

• larghezza Banda 5 Hz - 10 MHz

• rapporto segnale /rumore maggiore di 60 dB

• numero fibre 2

• lunghezza d’onda 850 nm

• alimentazione 12 V d.c.

• consumo max 30 W

• MTBF superiore a 100.000 ore

• temperatura operativa -40 + 70°C

• connettore video BNC

• connettore fibra ST

• connettore dati morsettiera a vite

• distanza max 4 Km Monitoraggio dell’ambiente di galleria attraverso impianti di televisione a cir-cuito chiuso

L’impianto di monitoraggio comprende:

• stazioni di ripresa in galleria;

• matrice video multicanale;

• schede di trasmissione e ricezione del segnale video;

• controller dell’impianto TV a circuito chiuso;

• sistema gestionale computerizzato completo del posto operatore e del software applicativo. Stazione di ripresa

La stazione di ripresa in galleria dovrà essere costituita da telecamera a colori dotata di CCD con

convertitore di immagine da 1/2”, di processore per l’elaborazione digitale ed analogica del se-

gnale, di interfaccia seriale per la taratura del sistema di ripresa.

Page 139: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 73/170

Le prestazioni dell’apparecchiatura dovranno soddisfare ai parametri di seguito indicati:

sensore

1/2”, interline, hyper-HAD con fil-tro mosaico

numero pixe totale 473.000 = 596(V) x 795(H) Effettivo 440.000 = 581(V) x 756(H) norma televisiva 625 linee/50Hz, CCIR-PAL ampiezza di banda del videoampli- ficatore

≥5 MHz

attacco obiettivi C/CS Mount misure supporto obiettivo 13,5 mm ÷ 21,58 mm profondità max di avvitamento obiettivo

C-mount=10 mm/CS Mount = 5 mm

uscita obiettivo (livello) BA pos.800 mV, Ri=1 kΩ +15 V c.c., max 50 mA

risoluzione orizzontale sensore CCD FBAS (PAL) Y/C (PAL)

≥475 linee ≥320 linee ≥390 linee

uscita video (F) BAS simmetrico + (F) BAS simmetrico - (F) BAS Y/C (opzionale)

1 VSS/75 Ω 1 VSS/75 Ω 1 VSS/75 Ω 1VSS/75Ω,300 mV/75Ω(Burst)

sensibilità: buona immagine (1VSS) 2 lx obiettivo 1:0,95/3200°K: immagine valut. (0,5 VSS) con memoria immagine (opzionale)

0,4 lx

integrazione 2 semimmagini/imma- gine valutabile

0,2 lx

integrazione 4 semimmagini/imma- gine valutabile

0,1 lx

integrazione 8 semimmagini/imma- gine valutabile

0,05 lx

integrazione 16 semimmagini/im- magine valutabile

0,025 lx

campo spettrale 400 nm÷650nm, iR-Cutlifter, filtro ottico passabasso incorporato

attenuazione reiezione >20 dB rapporto segnale/disturbo (valuta, AGC min., disinserimento apertura

>52 dB

gradazione (editabile) Chromo/Y-Gamma correzione della definizione (editabile) Apertura orizzontale e 2 linee di

apertura verticale disinserimento correzione della de-

Page 140: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 74/170

finizione Automatico (editabile) regolazioni di amplificazione (edi- tabile)

Automatico/Manuale

campo di regolazione AGC >20 dB limitazione dell’ambito di regola- zione AGC (editabile)

0÷17 dB

amplificazione supplementare +4 dB shutter tempi brevi (editabile) 1/-50, 125, 250, 500, 1000,

2000, 4000, 10.000, 20.000, 50.000, 100.000, 200.000, 500.000, 1.000.000

campo di regolazione SCS (automa- tico, editabile)

≤1 µs ÷ ≤20 µs

campo di regolazione complessivo del SCS, incluso AGC (automatico, editabile)

max 1:400.000

limitazione dell’ambito SCS (edita- bile)

1/-1.000.000, 500.000, 200.000, 100.000, 50.000, 20.000, 10.000, 5000, 2000, 1000

valutazione SCS (editabile) Accentuazione del valore medio o del valore di cresta, finestra di mi-surazione selezionabile

illuminazione scena max 1.000.000 lx livello del nero (editabile) Valore di riferimento livello del

nero compensazione manuale del bianco (editabile) 2 memorie pr valori cromatici-fisse 4 memorie pr valori cromatici-libe- ramente configurabili

3200°K/5500°K 2400°K ÷ 10500°K

compensazione automatica del bianco (editabile)

Compensazione continua, finestra di misurazione selezionabile libe-ramente configurabile, velocità di compensazione variabile

interfaccia comando a distanza velocità di trasmissione dei dati distanza trasferimento dati (senza modem)

RS 485 1200, 2400, 4800, 9600 Bd (bidi-rezionale) max 1000 m

collegamenti video (editabile) Presa BNC e/o presa mignon D-Sub a 15 poli

Obiettivo Presa mignon D-Sub a 9 poli interfaccia telecomando RS-485 Presa mignon D-Sub a 15 poli Presa mignon D-Sub a 15 poli temperatura d’esercizio (dati diff.

Page 141: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 75/170

con sistema custodia) -10°C ÷ +50°C tensione d’esercizio (protetta con- tro l’inversione di polarità)

10V c.c. ÷ 32V c.c.

assorbimento di corrente (dipende dalla tensione di corrente, potenza costante)

500 mA a 12V c.c.

potenza assorbita max 6 W energie radianti perturbatrici secondo Vfg 1046/84 resistenza EMV ≥3 V/m resistenza alle vibrazioni (dati diff. con sistema cu-stodia

10g, f=10Hz÷70Hz, s=0,5 mm

Dati tecnici delle funzioni opzionali software

sincronizzazione esterna Genlock ingresso sincronizzazione campo regolazione fase

segnale (F)BAS 1 VSS/75Ω +3/-6 dB +5µs, -2µs (editabile)

sincronizzazione esterna-sincro alla rete ingresso sincronizzazione campo regolazione fase

Sinus 50 Hz, Ue=<1V÷<35V (ad alto valore ohmico) >20ms = 360° (editabile)

sincronizzazione esterna-restart impulso di intervento durata dell’impulso

livello TTL, impulso pos. ≥1,1 ms >3 semimmagini

ampiezza sensore >150% (editabile) Adattamento locale della luminosità 3 livelli di modifica della gradazione Titolatrice Righe Caratteri grandezze e posizione dei caratteri

2 20 8 livelli di caratteri posiziona- bili a piacere

security mode righe

1 20

La telecamera dovrà essere corredata di custodia metallica completa di slitta di alloggiamento

per la telecamera.

La custodia dovrà avere un sistema antiappannamento del vetro frontale dotato di controllo di

temperatura attraverso termostato.

Le caratteristiche funzionali della protezione dovranno essere:

• grado di protezione IP 66

• campo d’impiego -25° +55°C

resistenza alle vibrazioni 7 g f = 10 Hz fino a 70 Hz con scostamento s = 0,7 mm

Page 142: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 76/170

• parametri di alimentazione del resistore anticondensa 24V c.c. 0,2A

• potere di apertura isolato dalla custodia

• connettore di collegamento 32 poli

• trattamento protettivo superficiale di tipo pesante adatto per ambienti con atmo-

sfere acide aggressive

Le prestazioni della sensibilità spettrale dovranno soddisfare, per i diversi colori base indicati, il

valore massimo di: colore sensibilità relativa lunghezza d’onda giallo 1 550 nm blu 0,9 510 nm magenta 0,7 610 nm verde 0,79 540 nm

L’alimentazione di ogni postazione di ripresa dovrà essere corredata di una unità alimentatrice

avente le seguenti caratteristiche:

• custodia in materiale autoestinguente in

• esecuzione stagna con grado di protezione IP65

• alimentazione elettrica 230V c.a. ±15%

• potenza assorbita per autoconsumo 80 W

• tensione di uscita 18V c.c. ±0,1V

• assorbimento in uscita 24V, 0,85 A

• alimentazione resistore anticondensa 0,9 A

• classe di protezione II^

• temperatura di esercizio da -25 a +55°C

• resistenza alle vibrazioni 2g frequenze da 10Hz a 55Hz

• spessore 0,35 mm

Le unità dovranno essere corredate di presa di servizio interna, dei collegamento in cavo per

l’alimentazione della telecamera, per la trasmissione del segnale video corredati di raccordi filet-

tati e di connettori multipolo.

Ogni unità dovrà essere corredata della porta di utenza per la scheda di memoria dell’immagine.

Page 143: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 77/170

La memorizzazione dell’immagine dovrà essere attuata per singoli fotogrammi con banda di fre-

quenza dei segnali cromatici di 5 MHz.

La memorizzazione dei singoli fotogrammi dovrà essere attivata attraverso interfaccia seriale RS

485.

Il collegamento dati tra la telecamera e la matrice video dovrà essere del tipo punto-punto e rea-

lizzato in cavo di tipo telefonico in conformazione twistato e schermato.

Configurazione del sistema di gestione delle immagini video

Il sistema dovrà prevedere la ubicazione della matrice video all’interno del locale allestito allo

scopo nelle cabine elettriche K7 e K8 ubicate in prossimità degli imbocchi della galleria.

Ogni matrice video periferica dovrà essere costituita da: n° 1 modulo a doppia piastra 6HE/5TE

da 16 ingressi e 8 uscite con connettori in tecnica SMD dotato di impedenza terminale a 75 ohm

commutabile e di collegamento passante.

Descrizione del sistema

La centrale video ed allarme dovrà essere una matrice di commutazione video modulare, libera-

mente programmabile, con la gestione degli allarmi.

La matrice dovrà avere un allestimento modulare minimo di 16 ingressi su 4 uscite video, am-

pliabile secondo questo passo, in tecnica per le sottocentrali, fino a 4096 ingressi e 256 uscite. La

centrale potrà gestire, con schede modulari, fino a 4096 contatti di ingresso e 4096 contatti di u-

scita.

Tramite una linea dati sarà possibile parametrizzare, automaticamente o manualmente nelle loro

funzioni, le telecamere digitali; anche le telecamere standard potranno essere regolate

nell’ambito delle loro caratteristiche.

La centrale sarà in grado di gestire dei sistemi di rilevazione del movimento che possono essere

addirittura integrati nel medesimo cestello.

Page 144: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 78/170

Funzioni del sistema

La capacità funzionale del sistema dovrà essere a configurazione modulare in tutte le sue parti. Coordinamento del sistema

Il controllo principale è affidato al sistema operativo della centrale e le funzioni di base per

l’immissione, l’emissione ed il dialogo con l’hardware dovranno essere gestite da uno specifico

software.

Gestione video

Il coordinamento delle diverse unità di immissione dati (tastiera – manuale/automatica), così

come la gestione della commutazione video (sequenza ciclica, attivazione dei contatti) saranno

severamente controllati dal sistema.

Visualizzazione scritte

In sovrimpressione al segnale video potrà essere scritto un testo, liberamente programmabile.

Le visualizzazioni saranno presenti sui monitor. L’operatore sarà guidato dalle istruzioni sul mo-

nitor.

Le informazioni visualizzate sono relative a:

• data/ora;

• riga di stato;

• testi di commutazione;

• campi di guida vari;

• campi di segnalazione d’allarme;

• numero di allarmi;

• righe di immissione;

• indicazione di funzione softkey;

• rappresentazione delle righe di stato;

• scrittura normale (chiara) o invertita (scura).

Page 145: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 79/170

Sequenziatore ciclico

Il sistema prevede un commutatore ciclico per la presentazione ciclica delle immagini.

L’operatore potrà programmare liste di commutazione ciclica degli ingressi video, delle teleca-

mere, dei monitor e delle pagine di testo.

Per ogni sequenziatore potranno essere programmate 8 liste diverse di scansione ciclica, con una

commutazione simultanea su monitor.

Gestione degli allarmi

Gli allarmi potranno essere gestiti a gruppi, in modo automatico e manuale.

Gestione automatica: i passi di programma del sistema (commutazione video, comando teleca-

mera, protocollo su stampante, registrazione video, comando dei contatti di commutazione) sa-

ranno eseguiti senza alcun intervento manuale.

Gestione manuale: l’operatore gestirà gli allarmi manualmente inserendo i comandi tramite ta-

stiera. La gestione dei contatti influisce su tutti i contatti d’ingresso e d’uscita interfacciandosi tra

il software di sistema e l’hardware degli I/O, utilizzando un linguaggio interprete. Configurazione

La centrale video ed allarme sarà corredata di una porta seriale per il collegamento con un PC.

Tramite questa porta sarà possibile il trasferimento dei dati operativi. L’accesso a questa porta

sarà protetto da Password. Comando delle telecamere

Le telecamere digitali potranno essere direttamente comandate dalla tastiera della centrale trami-

te 8 tasti softkeys e programmate ai vari livelli con le relative funzioni di comando.

Struttura del sistema

Modulare, in tecnica 19” rack – 6HE, le schede sono in SMD con connettori frontali con matrice

video di acquisizione all’interno dell’armadio di by-pass costituita da moduli da 4 (ingres-

Page 146: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 80/170

si/uscite video) in allestimento modulare fino a dare una potenzialità di impianto massima da

formare una matrice da 256 ingressi e 128 uscite.

I connettori video sono in tecnica SMD sul lato frontale. Saranno previsti 1 canale equalizzatore

per modulo, ed ogni canale d’uscita sarà equipaggiato con generatore di caratteri (4 uscite per

modulo) e di amplificatore video. Tecnica di sottocentrale

Per il sistema in oggetto, nel quale tutti i futuri fabbricati di casello dovranno essere collegati alla

dorsale di trasmissione del segnale video, si rende necessario utilizzare per le inserzioni, per con-

sentire completa funzionalità e servizio, una tecnica denominata di “sottocentrale”, basata sui

principi di seguito esposti.

Il collegamento tra ingresso ed uscita di un campo di accoppiamento verrà utilizzato per la tra-

smissione dei segnali video di più telecamere.

La gestione della commutazione del segnale video e quella del canale video del sistema di tra-

smissione condizionerà in sequenza il segnale video che deve essere trasmesso.

I percorsi dei canali di trasmissione, analogamente al controllo dei segnali saranno controllabili.

Canali riconosciuti come difettosi non verranno utilizzati per la commutazione, che potrà essere

trasmessa solo su canali correttamente funzionanti.

La quantità dei canali di trasmissione determina se è possibile in ogni momento la commutazione

di qualsiasi telecamera su qualsiasi monitor.

Un campo di accoppiamento verrà individuato come sottocentrale. A questa potranno essere col-

legati posti operatore monitor, contatti di ingresso od uscita e interfaccia di telecomando.

Le sottocentrali potranno essere collegate da canali di trasmissione in serie, con struttura ad albe-

ro o ad anello.

a) Principi per la realizzazione di una commutazione/occupazione di canale

Un canale viene occupato: ora questo ha la priorità del dispositivo che commuta il segnale video

su un monitor. Se più dispositivi di commutazione utilizzano lo stesso segnale video, vale il con-

cetto della priorità più elevata. Il canale ha una priorità dinamica.

Page 147: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 81/170

b) Trasduttore ottico (ricevitore demultiplexer)

Ricevitore costituito da un trasduttore per la conversione del segnale ottico nella sua forma elet-

trica originale, che dovrà essere compatibile con i circuiti elettronici della centrale.

Caratteristiche tecniche:

• versione monomodale per fibra 9/125

• lunghezza d’onda nominale 1300 nm

• impedenza d’uscita 1 Vpp

• connettore elettrico di tipo BNC

• connettore ottico di tipo ST

• sensibilità –30 dBm (sufficiente nell’ipotesi di

potenza in trasmissione >24Bm e distanza < 4 Km).

L’insieme dei ricevitori ottici dovranno essere assemblati ognuno, in un unico modulo 19” di al-

tezza 3 unità, contenente anche l’alimentatore a 230 V a.c. +/- 10% e di assorbimento massimo

pari a 600 vA.

c) Centrale di commutazione video

La centrale di commutazione, matrice, avrà la possibilità di commutare qualsiasi ingresso su

qualsiasi uscita senza limitazioni di contemporaneità.

Ogni singola matrice di commutazione potrà essere configurata in base alle specifiche esigenze

considerando che con la tecnica delle sottocentrali, è possibile gestire fino ad un massimo di

4.096 ingressi e 256 uscite video.

All’operatore remoto, situato al Centro di Presidio, dovranno essere sempre garantite le seguenti

funzionalità:

• possibilità di assegnazione fissa di uno qualsiasi degli ingressi su una qualsiasi delle uscite;

• possibilità di ridefinire arbitrariamente una sequenza ciclica di visualizzazione, in termini di

telecamere interessate, loro tempi di permanenza a video e uscita su cui indirizzarla;

• ripristino delle condizioni normali di funzionamento.

Page 148: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 82/170

La centrale di commutazione risulterà composta da:

• schede per la commutazione (video input) capaci di commutare 16 ingressi video su N uscite

ciascuna;

• scheda di controllo a microprocessore;

• modulo di controllo comunicazioni seriali, input ed output;

• terminale video per le funzioni di programmazione e manutenzione a livello locale;

• modulo di alimentazione da rete 220 V/50 Hz mod. PS10 o PS20;

• modulo contenitore a rack standard 19” dei moduli precedenti.

d) Modulo controllore di sistema

Sarà utilizzato il modulo controllore esistente riconfigurato in modo da gestire le nuove posta-

zioni.

e) Posto operatore connesso alla centrale

f) Modulo alimentatore

g) Modulo contenitore

Il modulo contenitore costituirà l’unità necessaria all’alloggiamento fisico dei moduli della cen-

trale video, si tratterà di un contenitore 19” standard, di altezza 6 unità, i nuovi moduli adatto ad

essere installato in qualsiasi armadio rack o struttura compatibile.

Realizzato in alluminio anodizzato, rispetterà e soddisferà, in materia di contenitori, le specifiche

IEC 297/2.DIN 41494 e le successive IEC-SC48D.

Art. 10. Descrizione dell’impianto SOS da installare e criteri di funzionamento

In galleria l’impianto S.O.S. è composto da: armadio munito di 4 pulsanti di allarme a seconda

del tipo di incidente (soccorso meccanico, soccorso medico, incendio, emergenza) azionabili

dall’utente in difficoltà nonché un pannello di fonia che consente la comunicazione dati (richie-

sta di soccorso) e fonia con la sala radio.

Page 149: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 83/170

Le stazioni S.O.S. sono posizionate con interasse di 150 m.

Dovranno essere fornite con unità modulari in grado di costituire punti di presidio continuo per

le richieste di "segnalazione soccorso in galleria".

Le cassette avranno dimensioni circa170x130x30 cm, saranno costruite in acciaio inox AISI

316L in tutti i loro componenti, e verniciate con due mani di catalizzatore di base e tre mani di

vernice epossidica colore arancione, rifrangente o di resina autoestinguente rinforzata con fibra

di vetro in grado di assicurare la tenuta stagna delle morsettiere interne.

Nelle cassette saranno ricavati i seguenti scomparti:

1) antincendio: • n. 2 estintori a polvere chimica da 12 kg cadauno. L'attacco degli estintori dovrà essere corre-dato di pulsanti di fine corsa in modo che l'eventuale prelievo anche di uno solo di essi venga se-gnalato in maniera analoga al segnale di incendio; • n. 1 armatura stagna comandata da interruttore di posizione "ante aperte" per illuminazione del vano estintori.

L'armatura, in esecuzione stagna IP65, dovrà essere dotata di dispositivo antiurto della lampada

ed essere equipaggiata di accessori per la accensione rapida di un tubo fluorescente da 18W.

2) S.O.S.:

• n. 4 pulsanti di chiamata a doppio contatto: soccorso meccanico, soccorso autoambulanza, soccorso incendio, soccorso emergenza. Attraverso il doppio contatto dovranno essere attivati in modo autonomo, su canali indipendenti, il sistema di telecontrollo e l’adiacente postazione di fo-nia per la chiamata di soccorso. Le nicchie di cassetta per l’alloggiamento dei pulsanti di richie-sta soccorso incendio e soccorso emergenza saranno evidenziate dall'illuminazione continua del vano mediante lampade fluorescenti di tipo PL da 11 W; • n. 4 spie luminose a conferma di ricevuta chiamata di soccorso; • targhette indicatrici; • targhette di istruzione in quattro lingue: italiano, inglese, tedesco, francese; • collegamenti in cavo N07V-K e morsettiere; • una presa stagna da 15 A 2P+T, grado di protezione IP 65 ed una presa tripolare 3P+N+T di pari portata; • collegamento alla rete di terra, in cavo HO7V-K, sia dell'armadio che nel cartello indicatore. 3) Pulsante di "Reset" sui portali di galleria:

Page 150: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 84/170

• Sui portali della galleria dovrà inoltre essere installato, in apposita cassetta, un pulsante di "reset" dello stato di allarme ad uso esclusivo del personale addetto al servizio di manutenzione. La custodia dovrà essere cieca anteriormente, essere realizzata in esecuzione IP65 realizzata con materiale in pressofusione di Al o in materiale plastico rinforzato con fibra di vetro. Il sistema di accesso al pulsante interno dovrà essere impedito attraverso serratura con comando a chiave tri-angolare. Nelle cabine elettriche poste all'esterno delle gallerie saranno installati gli apparati necessari per

gestire il funzionamento dei telefoni SOS con allacciamento alla rete GSM e/o alla rete telefoni-

ca PSTN in modalità tradizionale o VoIP.

10.1 Apparecchiature impianto fonia (SOS)

10.1.1 Generalità

Il sistema trova applicazione nella realizzazione di collegamenti per segnalazioni di soccorso au-

tostradale su supporto fisico a 2 fili costituito da una coppia pupinizzata (o non pupinizzata) e

pertanto i 2 fili utilizzati dall’apparecchiatura servono a:

• trasmettere dalla postazione SOS al centro il segnale di chiamata;

• conversare con il centro (two-way speaking = conversazione bidirezionale);

• inviare la corrente di telealimentazione per l’alimentazione delle colonnine;

• controllare e supervisionare dal centro ogni colonnina e individuare eventuali anomalie;

Il sistema può essere applicato in analoghi collegamenti, in connessione unica (o ramificata), do-

ve vi sia la necessità di trasmettere informazioni tra una o più stazioni periferiche e un posto cen-

trale con o senza trasmissione di fonia.

Lo scopo fondamentale di questa apparecchiatura è quello di realizzare un’applicazione partico-

larmente economica nel ramo delle segnalazioni di soccorso autostradale via cavo, con soluzioni

tecniche moderne e con l’impiego di componenti elettronici di caratteristiche professionali e di

elevata affidabilità e lunga durata.

La banda fonica utilizzata dal sistema è 300 4 2.400 Hz, mentre per le informazioni numeriche è

utilizzata la frequenza 2.640 Hz modulata in FSK.

Page 151: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 85/170

La lunghezza massima della linea è di 400 Km, mentre il numero massimo standard delle colon-

nine è 199.

Il sistema base prevede la trasmissione di informazioni numeriche e, se richiesto, la conversazio-

ne fra centro e colonnine. La conversazione è abilitata solo dall’operatore del centro operativo.

La possibilità di trasmettere a “viva voce” non comporta cambiamenti sostanziali nel sistema ba-

se in quanto la banda fonica è del tutto separata dalla banda impiegata per la trasmissione del co-

dice.

Per questa ragione è possibile la contemporaneità di trasmissione delle informazioni numeriche e

della conversazione oppure la trasmissione di una sola delle due.

Sia per il codice numerico che per la fonia il sistema utilizza una sola coppia pupinizzata (oppure

non pupinizzata).

Il funzionamento è del tutto soddisfacente anche con l’impiego di portanti misti sullo stesso col-

legamento senza alcuna limitazione.

10.1.2 Caratteristiche generali

Il sistema vanta ottime qualità di stabilità, equivalente, rumore e sicurezza di funzionamento su

apparati di linea che impiegano solo 2 fili.

Stabilità

particolari amplificatori bidirezionali con elevatissima attenuazione di riflessione sono inseriti in

serie alla linea e garantiscono, con 400 Km di linea, un margine di innesco ancora superiore a 16

dB.

Equivalente:

in ogni punto della linea, per collegamenti fino a 400 Km, le deviazioni massime del livello sono

tenute entro ± 7,5 dB rispetto al valore nominale.

Rumore

per collegamenti fino a 400 Km il rumore psofometrico all’altoparlante d’utente non supera

500pWOp, mentre all’altoparlante del posto centrale non su pera i 5OpWOp.

Inoltre, particolari circuiti rendono immune l’apparecchiatura dalle correnti indotte disturbanti

(50 Hz, impulsi di chiamata dei sistemi telefonici di servizio ecc.).

Page 152: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 86/170

Sicurezza di funzionamento

componenti altamente professionali, ridondanza circuitale e funzionale garantiscono una eleva-

tissima affidabilità di tutta l’apparecchiatura ed in modo particolare della colonnina la quale, at-

traverso una valutazione del tasso di guasto dei componenti impiegati, ha dato luogo ad una pre-

visione di MTBF di 124 anni circa.

Le informazioni che il sistema prevede sono le seguenti:

1) Ogni colonnina può inviare un messaggio di chiamata.

2) La conversazione tra colonnina e centro può avvenire soltanto su consenso del centro.

3) Il centro può interrogare tutte le colonnine in modo automatico o manuale e durante

l’interrogazione può contemporaneamente ricevere eventuali altre chiamate.

4) L’interrogazione prova completamente tutti i circuiti della colonnina esattamente come se un

utente premesse il pulsante di soccorso.

5) E’ consentita la conversazione tra colonnina e colonnina, per ragioni di servizio, con

l’intervento del centro operativo. Le conversazioni non interferiscono con le chiamate in corso o

con la fase di interrogazione.

Uno dei principali criteri con cui è stata progettata l’apparecchiatura è stato quello di risolvere il

problema della contemporaneità delle chiamate e la contemporaneità tra interrogazione e chia-

mata.

Il centro può ricevere fino a 4 chiamate dalle colonnine. Inoltre, in caso di interrogazione, il si-

stema accetta eventuali chiamate senza che le due operazioni interferiscano fra di loro.

10.1.3 Costituzione del Sistema

10.1.3.1 Telefoni SOS in galleria

All'interno della galleria, entro appositi armadi di nuova fornitura o da revisionare e manutenzio-

nare, sono da installare dei nuovi apparati telefonici SOS del tipo analogico tele alimentato

(BCA) a viva-voce con le seguenti caratteristiche:

- Telefono a mani libere di emergenza in esecuzione stagna IP66 e robustezza non inferiore a

IK10, in esecuzione da incasso con frontale in acciaio inossidabile:

alimentato dalla linea telefonica;

Page 153: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 87/170

conversazione Full-Duplex con rumore ambiente fino a 90dB(A);

programmabile a distanza mediante via DTMF;

assenza di qualunque regolazione manuale da eseguire sul telefono;

4 pulsanti di chiamata antivandalo con relativi pittogrammi;

LED di segnalazione di connessione in linea;

suoneria 85 dB(A) a 1 metro;

4 pulsanti per la chiamata di numeri pre-memorizzati;

funzione di auto-test di microfono, altoparlante e puslanti;

funziona di chiamata di servizio per segnalazione guasti;

LED di segnalazione di apparato in buono stato di funzionamento;

relè addizionale per segnalazione stato di "Apparato guasto";

contatti addizionali di ripetizione dei pulsanti di chiamata;

predisposto per servizio di telediagnosi da postazione remota;

funzionamento su cavo telefonico 2x0.6mm fino a 6km.

a) Qualità della conversazione:

Gli apparati telefonici saranno sottoposti a un test di accettazione che consiste nella verifica del

funzionamento in area con rumore ambiente (rumore bianco) non inferiore a 90dB(A) al micro-

fono. L'apparato dovrà consentire una conversazione in modalità Full-Duplex intelligibile e sen-

za interruzioni con un altro apparato posto al di fuori della zona rumorosa;

b) Diagnostica:

L'apparato dovrà svolgere localmente un test audio periodico di microfono e altoparlante, nonché

il test dello stato di buon funzionamento degli altri organi vitali e di comando inclusa la tastiera.

In caso di test positivo verrà attivato un LED lampeggiante di colore blu che si spegnerà in caso

di test negativo. Il test negativo potrà dare luogo alle chiamate di un numero telefonico dedicato

alla segnalazione dei guasti. Il risultato dei test sarà memorizzato e reso disponibile alla lettura

da parte del software di telediagnosi.

c) Qualità degli apparati

Tenuto conto del contesto nel quale si opera è richiesto che la frequenza dei guasti sia ridotta al

minimo e che in caso di guasto il tempo di permanenza del personale di manutenzione in galleria

Page 154: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 88/170

sia ridotto al minimo. Pertanto gli apparati dovranno possedere un MTBF non inferiore a

150.000 ore ed un MTTR non superiore a 5 minuti.

10.1.3.2 Funzionamento del posto periferico

Chiamata di soccorso

Quando un utente autostradale preme il tasto di chiamata soccorso, si stabilisce il collegamento

con il centro operativo mediante l’invio in linea di una portante a 2.640 Hz modulata in frequen-

za, con velocità di modulazione di frequenza di 20 Bd secondo un codice prestabilito e con de-

viazione di frequenza di + 20Hz. Per garantire un corretto collegamento, anche lungo linee parti-

colarmente rumorose e disturbate, il codice di soccorso è ripetuto 3 volte.

Il numero binario è trasmesso in linea serialmente, occupando uno spettro così limitato da per-

mettere alla banda destinata alla fonia di essere la più estesa possibile (300 i- 2.400 Hz). Al ter-

mine dell’invio della chiamata, la colonnina riceve un segnale di conferma, udibile con un tono

in altoparlante.

Conversazione telefonica

Essendo la colonnina equipaggiata con i circuiti di fonia, l’utente può conversare con il centro

operativo.

A questo punto l’abilitazione avviene tramite consenso del centro il quale, per motivi di servizio,

può mantenersi in conversazione anche con il personale di servizio dislocato presso una o più co-

lonnine.

Si fa notare che solo il centro operativo decide la abilitazione o meno della conversazione.

10.1.3.3 Funzionamento del centro operativo

Chiamata

Il codice di soccorso viene ricevuto dal centro operativo il quale decodifica il contenuto del mes-

saggio solo dopo averlo riconosciuto per almeno due volte su tre.

Sulla interfaccia dell’operatore viene evidenziata la colonnina chiamante e viene attivata una se-

gnalazione acustica.

Page 155: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 89/170

Interrogazione

Per consentire un controllo periodico dell’efficienza delle colonnine e della linea, dal centro ope-

rativo viene inviato un codice per ogni colonnina che simula l’azione manuale di richiesta di soc-

corso.

In modo del tutto manuale o automatico, la macchina interroga ad una ad una tutte le colonnine e

segnala lo stato di ognuna di loro.

Una volta decodificato il codice, la colonnina, se non è in avaria, ritrasmette lo stesso codice

coinvolgendo tutti i circuiti digitali di trasmissione.

Una volta verificato al centro operativo che il codice ricevuto è uguale a quello trasmesso, viene

aggiornato lo stato di “TEST POSITIVO” della colonnina interrogata. Se invece la colonnina è

guasta, viene evidenziato lo stato di anomalia.

Se durante l’interrogazione viene effettuata una chiamata di soccorso da un posto periferico, si

blocca innanzitutto, automaticamente, l’interrogazione sull’ultima colonnina interrogata e si ri-

ceve immediatamente la chiamata.

Conversazione

L’operatore può conversare con l’utente chiamante selezionando dall’interfaccia la colonnina re-

lativa e attivando la funzione di abilitazione fonia.

Al termine della conversazione la fonia viene disabilitata.

La conversazione in corso consente sempre la ricezione di altre chiamate e inoltre non disturba

un’eventuale fase di interrogazione in corso.

10.1.4 Caratteristiche tecniche

Caratteristiche del supporto fisico

Cavi a coppie simmetriche pupinizzate e non pupinizzate • Numero dei fili: 2 • Diametro dei cavi da 9/10 a 13/10 di mm • capacità mutua fino a 41 nF/Km • Carica di pupinìzzazione 66/88/140 mH • Passo di pupinizzazione fino a 2000 m

Page 156: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 90/170

Caratteristiche dell’apparecchiatura

• Campo di temperatura di corretto funzionamento delle apparecchiature centralizzate: da 0

a +45 °C;

• Campo di temperatura delle unità periferiche: da –15°C a + 55°C;

• Massimo numero di centri periferici: 199;

• Lunghezza max del collegamento: 400 Km;

• Lunghezza max del cavo di collegamento fra il contenitore e la colonnina: 50 m;

• Banda fonia: 300 – 2400 Hz;

• Livello nominale frequenza chiamata di soccorso: - 10 dBm;

• Livello nominale del tono di prova in linea a 800 Hz: -5 dBm

• Livello nominale all’altoparlante di utente: 200 mW

• Guadagno degli amplificatori di linea: 7 dB ± 1 dB

• Microfono del posto centrale: cardioide;

• Sensibilità del microfono: 0,16 mV/ubar;

• Altoparlante: 2W / 4 Ohm;

• Portante di chiamata: 2640 Hz mod. in FSK (+- 20 Hz);

• Portante di conferma ricezione chiamata: 2620 Hz;

• Velocità di modulazione FSK: 20 Bd;

• Codice: 6 bit;

• Formazione codice: 9 bit + 3 soccorso + 2 servizio + start + stop;

• N. parole per chiamata: 3;

• N. di tipi diversi di messaggi trasmessi da ogni centro periferico fino a 8 ( 4+4);

• Rumore psofometrico tipico all’altoparlante d’utente: < 500 pWOp;

• Rumore psofometrico tipico all’altoparlante del posto centrale < 50 pWOp;

• Protezioni:

tensione impulsiva trasversale: 5KV 10/800 /usec;

tensione impulsiva longitudinale: 5KV 10/800 /usec;

corrente impulsiva: 30 A 10/800 /usec;

corrente alternata indotta: 10 A 50 Hz per 0,5 sec.

• Tensione primaria di alimentazione: 24 V +- 20%;

• Telealimentazione:

Corrente di tele alimentazione: 20 mA;

Tensione di tele alimentazione: max 350 V;

Page 157: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 91/170

Caduta di tensione per colonnina semplice: 3,2 V;

Caduta di tensione per colonnina amplificata: 6 V;

Caduta di tensione sulle unità di continuità della tele alimentazione: 10,5 V

La lunghezza massima del cavo di collegamento fra il contenitore interrato e la colonnina è di 50 m. Art. 11. Segnaletica luminosa

11.1 Lanterne semaforiche

Saranno del tipo a conformazione modulare con diametro 200 mm per le lenti di colore giallo e

verde, mentre saranno di diametro 300 mm per la luce rossa.

I corpi delle singole lanterne dovranno essere di Al o in materiale plastico antiurto, completi di

bulloneria di assemblaggio, dei portalampade e dello snodo di raccordo per attacco a sbraccio

sulle pareti di galleria.

A completamento le singole lanterne dovranno essere dotate di portalampade in porcellana con

attacco E27 per lampada a LED e di cablaggi interni per i circuiti di energia e di protezione.

Il led utilizzati per la costruzione della lampada dovranno avere una vita media stimata di circa

100.000.

L’intensità luminosa non dovrà subire alterazioni da parte del filtro (nel caso del rosso, per e-

sempio, il vetro colorato fa passare solo il 20% della luce emessa da una lampada ad incande-

scenza) in quanto la luce emessa dai led dovrà essere già colorata in modo monocromatico cosi

da risultare particolarmente brillante.

La potenza di circa 10Watt. Inoltre, rispetto alle lampade a filamento, i led hanno una minore

perdita di luminosità nel tempo e sono meno sensibili alle vibrazioni.

Intensità luminosa ≥ 1400 cd

Potenza assorbita 10 Watt

Alimentazione 220 V a.c.

Durata media stimata 10 anni

Numero di LED 140

Norme di riferimento UNI EN 12368

Page 158: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 92/170

11.2 Semafori elettronici di abilitazione delle corsie di marica a LED

Le apparecchiature da installare agli imbocchi ed all’interno della galleria dovranno essere costi-

tuite da “pittogrammi elettronici” di abilitazione al traffico delle piste della carreggiata di galleri-

a.

Ogni semaforo sarà costituito da un cassonetto in alluminio con funzioni di struttura portante. La

sorgente luminosa dovrà essere a diodo led ad elevata efficienza luminosa e con lunga continuità

di esercizio.

I criteri costruttivi dovranno soddisfare i sottocitati requisiti:

• dimensioni meccaniche 600x600x300 mm

• dimensioni utili 400x400 mm

• trasduttore luminoso led ad alta brillanza

• colore rosso-verde

• vita media 100.000 ore rosso

50.000 ore verde

• dimensioni punto luminoso 5 mm

• angolo di visibilità orizzontale 25°

• n° punti freccia verde 200

• n° punti croce rossa 200

• alimentazione 24 V 50 Hz

• consumo massimo 100 W

Ogni coppia di semafori a diodo led dovrà essere corredata del relativo alimentatore stabilizzato

e del relativo collegamento seriale di abilitazione al comando.

11.3 Pannelli a portale a pittogramma e messaggio variabile (PMV)

11.4 Caratteristiche del sistema

Caratteristiche generali

Page 159: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 93/170

Protezione elettrica conformi alle Norme CEI, alle Leggi, decreti e regolamenti vigenti alla data

di consegna ed in particolare i contatti diretti con protezione IP20

Alimentazione elettrica 230V+10%/50 Hz + 1 Hz

Immunità a disturbi secondo standard IEC e VDE

Condizioni ambientali esterne umidità relativa 0 ÷ 100%

temperatura ambiente -30 / +45°C

Impossibilità di formazione condensa o ghiaccio su vetro grado di impermeabilità IP55

Resistenza della struttura a vento costante fino a 120 km/h con raffiche fino a 200 km/h

Serrature con chiave unificata avente cifratura unica per l'intera attrezzatura.

La serratura dovrà essere protetta poiché dovrà essere applicata all'esterno. Le chiavi dovranno

avere una punzonatura indicante il numero progressivo

Connessioni variedotate di pressacavo con grado di protezione IP55

Tecnologia di comando mediante elettronica modulare a microprocessore integrata nel cartello

Struttura meccanica

I cartelli dovranno avere una loro struttura metallica portante e saranno installati in una struttura

metallica di sostegno per l'ubicazione finale ad adeguata altezza dal livello del suolo (le specifi-

che degli attacchi meccanici tra le due parti dovranno essere decise in accordo tra il costruttore

dei cartelli ed il costruttore dei portali).

La struttura meccanica del cartello a ponte in attraversamento ai due sensi di marcia sull’intera

sezione autostrade e dovrà risultare praticamente indeformabile alle sollecitazioni dovute al peso

anche accidentale ed all’azione del vento.

Tutta la struttura portante del cartello dovrà essere zincata a caldo, dovrà essere resistente alla

corrosione e in particolare tutta la cassa di alloggiamento esterna al cartello dovrà essere in ac-

ciaio inossidabile tipo AISI 316 con satinatura di grado 4 orizzontale o alluminio verniciato in

grigio chiaro esternamente e nero internamente.

Tutte le parti interne, non in acciaio inossidabile, dovranno essere trattate con cadmiatura o zin-

catura con passivazione gialla classificazione UNI F.CD 12 III.

Tutte le parti metalliche devono essere curate in modo da non presentare spigoli taglienti o spor-

genze che possano arrecare danno.

Page 160: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 94/170

Tutta la viteria per la struttura meccanica utilizzata dovrà essere di acciaio inox tranne per la vi-

teria necessaria alle connessioni elettriche.

Le guarnizioni utilizzate per garantire il grado di protezione richiesto dovranno essere tali da

conservare nel tempo le caratteristiche originali di tenuta per temperatura nel range richiesto.

Non dovranno essere del tipo ad incollaggio, ma di tipo automobilistico con anima in metallo,

chiuse ad anello con vulcanizzazione.

La lastra trasparente a protezione del piano di lettura dovrà avere ottime caratteristiche resilienti.

Inoltre dovrà avere l'inclinazione più opportuna per ridurre al minimo l'eventuale riflessione dei

raggi solari verso le corsie di marcia (effetto specchio), dovrà resistere a corpi contundenti e non

creare pericolo per caduta di materiali nel caso di rottura.

La protezione esterna deve essere di grado IP54, rimovibile solo con appositi attrezzi. A prote-

zione rimossa dovrà essere garantito che tutte le parti eventualmente in tensione siano protette

dai contatti diretti secondo le norme vigenti (IP20) o quelle in vigore al momento della realizza-

zione dell'opera.

Ugualmente, tutte le parti sotto tensione devono essere protette dai contatti accidentali con appo-

siti setti e protezioni, sulle coperture deve essere indicata la tensione di alimentazione con simbo-

logia regolamentare.

Elettronica

L'elettronica del cartello dovrà essere realizzata in modo modulare così da poter facilitare le ope-

razioni di manutenzione e la ricerca dei guasti.

L'elettronica di potenza del cartello alfanumerico dovrà essere costituita da circuito di riga e di

colonna facilmente sostituibili.

I moduli di visualizzazione dovranno anch'essi poter essere sostituiti singolarmente in modo ra-

pido e semplice (ad incastro).

L'elettronica di comando prevederà una scheda CPU che pilota l'intero sistema con firmware su

EPROM che dovrà essere indipendente dal particolare cartello. Per potere individuare l'indirizzo

Page 161: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 95/170

del cartello dovranno essere previsti almeno 8 dip-switch mediante i quali sarà possibile assegna-

re l'indirizzo dei cartelli su due caratteri numerici al protocollo multipunto utilizzato.

Dovrà essere prevista una porta di comunicazione seriale asincrona 24 V per il collegamento da-

ti.

Il tipo di comunicazione è asincrona con velocità programmabile da 50 Baud a 9600 Baud (50,

110, 300, 1200, 2400, 4800, 9600).

Art. 12.

Dovrà essere inoltre previsto un pulsante che consenta il lancio del programma di test locale dei

cartelli alfanumerici e pittogrammi con un pulsante per il re-start di tutta l'elettronica.

Rappresenterà requisito preferenziale la disponibilità di una elettronica di comando concepita

con caratteristiche di architettura modulare.

L'Hardware richiesto dovrà consentire il pilotaggio del cartello a pittogrammi in modo disgiunto

dal comando dei semafori. I semafori dovranno operare in modo coordinato secondo lo schema

di progetto.

Dovranno essere utilizzati bus standard in formato singolo Europa tipo VIE BUS.

Per i connettori si richiedono contatti dorati per segnali con corrente inferiore a 5 A., mentre per

correnti superiori sono sufficienti in ottone stagnato.

Su tutte le schede gli zoccoli per componenti dovranno avere i contatti dorati. Tutte le dorature

dovranno corrispondere a quanto prescritto nelle Norme MIL-G-45204; tutte le schede dovranno

avere subito trattamento di antipassivazione e trattate con apposite vernici antifungo in conformi-

tà alle specifiche di qualità in uso per il Ministero della Difesa.

I comandi di attivazione dovranno essere realizzati utilizzando componentistica allo stato solido.

Opportuni criteri costruttivi e di progetto dovranno eliminare gli effetti condotti od indotti deri-

vanti dalle variazioni di potenze anche impulsive assorbite attraverso tali comandi.

Page 162: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 96/170

Tutte le schede elettroniche utilizzate nel cartello dovranno essere alloggiate in rack standard o

comunque inserite ad incastro con connettori in modo da poter effettuare sostituzioni senza la

necessità di essere forniti di attrezzatura alcuna negli interventi di manutenzione.

L'elettronica di comando e comunicazione dovrà risiedere nella centralina ubicata all'interno del

cartello.

Tutta l’elettronica dovrà essere protetta contro le sovratensioni di origine atmosferica e non che

dovessero manifestarsi sulla rete di alimentazione.

Tutti i connettori di introduzione dovranno essere provvisti di chiavi antinversione.

Deve essere possibile in modo agevole sezionare l'interfaccia V24, V23 tra la CPU ed il modem

di linea per indagini o controlli di manutenzione. L'interbloccaggio quindi dovrà essere fatto in

maniera che sia installabile un cavo a V24 a T per strumentazione di monitor in linea.

Dovrà essere prevista l'elettronica di lettura e i sensori necessari per poter effettuare il test sul

funzionamento dei circuiti e, delle lampade necessarie alla formazione dei pittogrammi e della

presenza dell'alimentazione relativa.

Su tutte le schede utilizzate dovranno essere previsti nei punti più significativi dei test point per

effettuare misure.

Cartello a pittogramma variabile

I cartelli a pittogramma variabile dovranno permettere la realizzazione di segnaletica stradale ri-

spettando le specifiche tecniche generali e le indicazioni riportate negli allegati elaborati grafici.

La segnaletica di galleria dovrà essere costruita per ottenere i seguenti pittogrammi:

• messaggio base con logo del Consorzio per le Autostrade Siciliane;

• messaggio di cortesia con data ora e temperatura esterna;

• galleria in manutenzione;

• veicolo fermo in galleria;

• limitazioni di velocità (50 - 70 - 90 Km/h);

• coda in galleria;

• incidente in galleria.

Page 163: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 97/170

La condizione di galleria in manutenzione, attivata dal sub-centro di cabina elettrica in modo

manuale, dovrà essere prevaricata l’operatività dell’automatismo in caso di evento anomalo in

galleria.

La segnaletica di “Vento forte” dovrà essere costruita per ottenere i seguenti pittogrammi:

• messaggio base con logo del Consorzio per le Autostrade Siciliane;

• messaggio di cortesia con data ora e temperatura esterna;

• limitazioni di velocità (50 km/h) associata alla indicazione di vento;

• limitazioni di velocità (70 km/h) associata alla indicazione di vento;

• limitazioni di velocità (90 km/h) associata alla indicazione di vento.

La realizzazione dovrà essere conforme alle normative vigenti in materia di segnaletica stradale.

Non dovranno essere riscontrate differenze di definizione da punto a punto del messaggio visua-

lizzato.

I circuiti ottici dovranno essere dotati di una sorgente luminosa di sicurezza che, all'occorrenza,

dovrà essere inserita automaticamente da un opportuno circuito elettronico sito a bordo del car-

tello stesso.

L'elettronica del cartello, oltre al controllo della sorgente luminosa, dovrà consentire la comuni-

cazione su linea seriale RS232/485 verso un host sia per i comandi sia per la diagnostica del car-

tello stesso.

La potenzialità di ogni stazione dovrà essere composta da n. 1 pittogramma variabile costituito

da pannello luminoso con matrice grafica attiva di dim. 1200x1350 mm a led con rappresenta-

zione di tutta la segnaletica stradale secondo le prescrizioni e le specifiche colorimetriche del

Codice della Strada.

Ogni matrice dovrà avere 72 righe e 64 colonne e ciascun pixel dovrà essere formato da 4 led di-

versamente colorati (rosso verde blu giallo) per un totale di 4608 pixel e di 18.432 led.

Caratteristiche prestazionali delle sorgenti luminose:

• luminanza L3

• contrasto R3

• angolo di lettura B6

Page 164: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 98/170

• regolazione automatica della luminosità su 256 livelli

• porta seriale RS 232/485

• alimentazione 220V

• condizioni climatiche di operatività:

• umidità 0/95%;

• temperatura -5°/+55°C.

A fianco di ogni cartello di accesso alla galleria dovranno essere installate n. 1 lanterna semafo-

rica diametro 300 mm per il colore rosso e n° 2 lanterne semaforiche diametro 200 per i colori

giallo e il verde, equipaggiate con sorgente luminosa costituita da scheda precablata con 246

LED di colore ambra con intensità luminosa non inferiore a 500 cd ed angolo di 30°, mentre per

la segnalazione di vento forte dovranno essere attrezzate due lanterne di diametro 200mm a luce

gialla attrezzate con sorgente luminosa costituita da scheda precablata con 120 LED di colore

ambra con intensità luminosa non inferiore a 250cd ed angolo di 30°.

I pannelli dovranno essere installati su una struttura metallica di sostegno conforme ai disegni al-

legati di tipo a semiportale dimensionata per il sostegno e la manutenzione del cartello indicato-

re.

La struttura dovrà essere costruita in acciaio zincato a caldo e verniciato e dovrà essere completa

dei seguenti accessori:

• piastra e contropiastra con tirafondi per il fissaggio della struttura al blocco di fondazione o

al cordolo del viadotto;

• agganci e predisposizioni per il fissaggio dei cartelli;

• bulloneria in acciaio inox;

• accessori complementari alla posa.

Pannello interno monocromatico in galleria

I pannelli monocromatici a messaggio variabile di galleria dovranno avere un’area attiva non in-

feriore a 2560mmx510mm con disposizione dei caratteri su due righe di dodici caratteri cadauna.

Caratteristiche:

• matrice di caratteri 7x5pixel

• matrice grafica per riga 192x16 (riga da 12 caratteri)

• altezza caratteri 240 x 150 (riga con dodici caratteri)

• matrice di caratteri 7x5pixel

Page 165: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 99/170

• numero di leds per pixel 12

• luminanza massima superiore a 10.000 cd/mq

• vita utile dei led 300.000 ore

• led di colore giallo;

• caratteristiche prestazionali delle sorgenti luminose:

• luminanza L3;

• contrasto R3;

• angolo di lettura B6;

• regolazione automatica della luminosità su 256 livelli.

La struttura portante dovrà essere in AL elettrosaldato con grado protezione IP55 completa di

zanche per il fissaggio alla volta della galleria.

Prove di accettazione di fabbrica dei cartelli a messaggio variabile

Al fine di verificare le prestazioni e la rispondenza dei cartelli a messaggio variabile e di segna-

lazione di “vento forte”, alle specifiche tecniche previste dal presente Capitolato ed alle schede

tecniche, presentate dall’Appaltatore alla Direzione Lavori, si dovrà procedere all’esecuzione

delle prove di accettazione dei materiali presso il costruttore delle apparecchiature.

Elenco delle principali prove da effettuare: • prova di emissione dei diodi led con la rilevazione dei valori di luminanza emessa con ogni tonalità di colore; • prova di uniformità dei diodi led con la rilevazione dei valori di luminanza emessa con ogni tonalità di colore su campioni posizionati sulla stessa riga ma su differenti colonne; • prova di funzionamento dell’impianto di ventilazione interna al pannello, alle soglie di tempe-ratura di 50°C e 80°C; • prove di misura della resistenza di isolamento con pannello a messaggio variabile spento ed elettronica scollegata applicando la tensione di 1000V c.c. con durata dell’applicazione di 10 se-condi; • prove di misura della rigidità dielettrica con pannello a messaggio variabile spento ed elettro-nica scollegata applicando la tensione di 1500V c.c. con durata dell’applicazione di 1 minuto; • misura dell’assorbimenti minimo (con pittogramma “coda in galleria”) a CPU e ventole di raf-freddamento in funzione; • misura degli assorbimenti massimo (con pittogramma “coda in galleria”) a CPU in funzione e scaldiglie anticondensa in funzione; • autotest locale: simulando il disinnesco di una scheda led; • prove di continuità sul circuito di messa a terra;

Page 166: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 100/170

• prova di spegnimento e riaccensione del pannello a messaggio variabile attraverso l’inserzione dell’interruttore generale di protezione. • il controllo delle schermate tipo secondo i dettami del Codice della Strada.

Art. 13. Impianto di ventilazione galleria

Dovranno essere costituiti da un complesso di apparecchiature in grado di assicurare un adeguato

ricambio d’aria all'interno dei fornici di galleria sulla base dei valori di inquinamento ambientale

rilevati dalle strumentazioni emessi del volume di traffico in transito all'interno della galleria nel-

le diverse condizioni di transito.

Regime di funzionamento

L'impianto dovrà essere operativo con i seguenti regimi: • funzionamento manuale con attivazione, da quadro di cabina elettrica o da pannello VV.F. previsto nelle due direzioni in corrispondenza di ogni portale per l’inserzione univoca dei venti-latori nei due sensi di moto; • funzionamento in "polling test" automatico per il controllo del grado di efficienza delle singo-le unità in galleria. Dovrà essere effettuato nelle ore notturne in presenza di un basso regime di consumo con regime bisettimanale per un tempo di 10min.; • funzionamento in "polling test" automatico del gruppo elettrogeno di ventilazione per il con-trollo del grado di efficienza delle batterie e dell’unità generatrice. Dovrà essere effettuato nelle ore di massimo traffico in modo da sanificare l’atmosfera di galleria con regime mensile e per un tempo non inferiore a 10 minuti; • funzionamento in automatico con inserzione a pacchetto dei ventilatori per lavaggio dei forni-ci in presenza del superamento dei valori di soglia di CO. Opereranno il 50% dei ventilatori e tra questi quelli disposti in batteria in prossimità dei portali. L’arresto dei ventilatori dovrà essere automatico al raggiungimento del 50% del valore di allarme di soglia; • funzionamento in automatico con inserzione di tutti i ventilatori per lavaggio dei fornici in presenza di superamento dei valori di soglia di OP. Opereranno tutti i ventilatori in dotazione ad un singolo fornice fino al raggiungimento del 50% del valore di soglia di allarme OP; • funzionamento in caso di fumo in galleria per un tempo limitato compreso tra 5-10 minuti; opereranno il 50% del numero totale di ventilatori in dotazione al fornice in modo da consentire il la movimentazione stratificata nella parte alta della galleria con una velocità dell’aria non su-periore a 2-,5m/sec. Sarà attivata anche la prima coppia di ventilatori sul portale opposto al senso di marcia in modo da evitare le rientrate di fumo all’interno del fornice non interessato dall’evento. • funzionamento di messa in sovrapressione per favorire le attività di spegnimento dell’incendio in galleria; trascorso il tempo limitato dell’evacuazione, opereranno il 100% del numero di venti-latori in dotazione al fornice in modo evacuare il fumo presente cosi da poter accedere al punto di focolare. Dovrà essere mantenuta attiva sempre la prima coppia di ventilatori sul portale op-posto al senso di marcia in modo da evitare le rientrate di fumo all’interno della canna non inte-ressata dall’evento.

Page 167: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 101/170

In presenza di incendio il sistema di telecontrollo inibirà il transito nei due sensi e di marcia in

modo da consentire l’accesso dei soccorsi nei due sensi di marcia.

Il funzionamento manuale dovrà consentire l'inserzione dei ventilatori di una intera canna di gal-

leria con alimentazione da rete di tutte le unità ventilanti in dotazione al fornice.

I cicli di avviamento del gruppo elettrogeno avranno periodicità da definire con il Consorzio per

le Autostrade Siciliane (generalmente ogni 15gg) e dovranno verificare l'operatività della mac-

china sia a vuoto che a pieno carico.

Qualora, durante le prove, dovesse verificarsi la condizione di avviamento automatico per lavag-

gio o per la diluizione delle concentrazioni tossiche del fornice, il programma dovrà essere azze-

rato per riprendere dopo l’evento con un nuovo ciclo di inserzione.

Il funzionamento di sanificazione dei fornici dovrà essere attivato in modo ciclico in base alla

densità di traffico, alla velocità di transito, ed alla condizione di vento sui portali in entrata ed in

uscita della galleria.

Scopo dell'attivazione del sistema di ventilazione è di minimizzare i valori di inquinamento at-

mosferico entro i limiti assunti per le specifiche condizioni di traffico.

L'operatività del sistema dovrà basarsi sul dato statistico della densità di traffico in transito e del-

la velocità di percorrenza. Infatti, in base al sistema di misura del traffico, dovranno essere rile-

vati: • il numero di veicoli in transito nell'unità di tempo di 1 ora o altra variabile di tempo definita dal Servizio Manutenzioni ed Esercizio dell'Ente Appaltante; • la classificazione dei mezzi che concorrono alla condizione di traffico rilevata mediante l’indicatore di sagoma; • la velocità media di percorrenza del tratto stradale in galleria.

Sulla base dei valori rilevati dovranno essere approntati gli algoritmi in grado di quantificare: • l'entità dell'effetto tampone generato dai veicoli in transito ripartito per tipologia di veicolo in base ai dati statistici di traffico; • la densità di traffico, ed il conseguente fabbisogno di aria di diluizione, in base alla curva di carico inquinante ammissibile per le specifiche condizioni di traffico; • la condizione di percorribilità in relazione al tempo di permanenza ed alla lunghezza di galle-ria in modo da stabilire un regime di traffico in galleria per:

1. traffico scorrevole;

Page 168: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 102/170

2. traffico rallentato; 3. traffico bloccato; 4. incidente in galleria.

La somma dell'effetto tampone dei veicoli che costituiscono la spinta interna naturale ai fornici, e

la spinta del vento dovranno essere addizionati in modo algebrico in funzione della loro specifica

direzione.

Pannello a messaggio variabile

La presenza di un diverso regime di traffico dalla condizione di "traffico scorrevole" dovrà esse-

re evidenziata all'esterno della galleria attraverso un pittogramma elettronico.

La condizione di "traffico bloccato" con rilevamento ai massimi livelli delle grandezze monitora-

te, dovrà comportare la configurazione dell'indicazione di "stop" sul pittogramma ed il divieto di

accesso al fornice.

Il cartello inoltre dovrà essere programmato per altre indicazioni e in relazione agli eventi verifi-

cabili in galleria.

La condizione di traffico rallentato dovrà essere evidenziata dalla scritta "Attenzione Rallenta-

menti" con la conformazione a display di una vista di "mezzi in coda" e di un semaforo di colore

giallo.

L'attivazione di uno stato di segnalazione soccorso sulle cassette di galleria dovrà attivare la

scritta "Incidente" alla progressiva chilometrica della cassetta di segnalazione soccorso allertata.

In base alla natura della richiesta di soccorso, oltre alla scritta dovranno essere attivati il semafo-

ro a luce rossa nei casi in cui sia richiesto l'intervento dell'ambulanza e dei VV.F..

Qualora la richiesta sia di assistenza meccanica ad un veicolo fermo sulla corsia di emergenza,

l'indicatore a messaggio variabile dovrà evidenziarne la presenza attraverso l'indicazione di vei-

colo fermo e l'attivazione del semaforo a luce gialla.

La segnaletica dovrà essere conforme alla normativa CEE.

Page 169: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 103/170

Reti elettriche degli impianti di ventilazione

L'alimentazione dei ventilatori in galleria dovrà essere realizzata in modo autonomo per singola

macchina.

Le linee dovranno essere in cavo di sezione conforme alle indicazioni riportate negli allegati ela-

borati grafici, essere adatte per tensioni nominali di funzionamento di 400 V, avere isolanti a

bassissima emissione di fumi e gas tossici in caso di incendio, rispondere alla siglatura normaliz-

zata indicata nel Capitolo Qualità e Provenienza dei Materiali.

Le linee dovranno essere stese all'intero di tubazioni previste in batteria nei piedritti di galleria,

autonome rispetto agli altri impianti di galleria, in numero crescente a partire dagli imbocchi di

fornice in modo da evitare sovrapposizioni nei collegamenti di risalita ai ventilatori.

Elettroventilatori reversibili

I ventilatori dovranno essere del tipo assiale a flusso bidirezionale con operatività di moto rever-

sibile costruiti in AISI 316L resistente alla temperatura di 400°C per una durata non inferiore a

90 minuti e costituiti da: • una girante assiale speciale per alte temperature con pale a profilo alare tale da assicurare in controrotazione 100% della portata volumetrica nominale a flusso unidirezionale. L'angolo di ca-lettamento delle pale può essere modificato da fermo per la definizione della portata e della spin-ta volute. Le pale e mozzo sono costruiti in lega d'alluminio Silumin secondo EN 1676 e B.S. 1490:1988 (equivalenti ad ISO 3522 e 7720), con grado LM13 (equivalente ad ISO 3522 e 7720). Il mozzo ha un inserto di acciaio o ghisa con una sede per linguetta per accoppiamento di-retto all'albero motore secondo B.S. 4235: 1972. La girante è bilanciata staticamente per ottenere un livello di vibrazione di G6.3 secondo ISO 1940. Il ventilatore completo e bilanciato secondo ISO 13350:1999 per ottenere un livello di vibrazione di 2.8 mm/s r.m.s.; • un motore elettrico, asincrono, trifase, ad induzione, con rotore a gabbia di scoiattolo, adatto per avviamento diretto e per funzionamento continuo secondo B.S. 5000: 1973, Parte 99, equiva-lenti a I.E.C. 34-1; classe di isolamento H con materiali isolanti in poliestere o similare, avvol-gimenti impregnati con silicone, guaina isolanti cavi con materiali in fibra o similare. Protezione meccanica IP55, secondo B.S. 4999: 1972, Parte 20, equivalenti a I.E.C. 34-5. La morsettiera è riportata all'esterno sulla cassa dell'acceleratore ed ha grado di protezione IP55. I cuscinetti mo-tore,di tipo prelubrificato, sono dimensionati secondo ISO281-L10, 20.000 ore, con una vita me-dia del cuscinetto di 100.000 ore; • una cassa d'alloggiamento del gruppo motore/girante, costruita in acciaio inox AISI 316L con spessore minimo di 3 mm e completa di flange per l'accoppiamento opportunamente forate. La cassa è predisposta per l'installazione di sensore di vibrazioni per monitoraggio continuo dello stato vibratorio del ventilatore. I ventilatori sono adatti anche per funzionamento in emergenza in caso d’incendio con temperatura di 400°C per 90 minuti. Dopo il funzionamento in emergenza [400°C per 90 minuti], l’unità completa deve essere sottoposto a revisione;

Page 170: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 104/170

• due silenziatori cilindrici, di lunghezza 1 Diametro, costruiti in acciaio inox Grado AISI 316L con spessore minimo di 0.7mm con irrigidimenti interni, rivestiti internamente con materiale fo-noassorbente ad alto coefficiente di assorbimento acustico, imputrescibile, antimuffa e inin-fiammabile secondo B.S. 467:1971, Parte 7, Classe 1, rivestito esternamente con un lamierino forato in acciaio inox AISI 316L con minimo spessore 0.9 mm; • due boccagli in lamiera collegati al corpo silenziatore di acciaio inox Grado AISI 316L con spessore 3 mm; • una serie di piedi di supporto scatolati di acciaio inox AISI 316L, opportunamente forati con spessore 6 mm. • le caratteristiche aerauliche e le prove degli acceleratori sono garantite secondo: • la portata d'aria a bocca libero è garantita secondo ISO 13350:1999 e B.S. 848:1980, Parte 1, metodo con boccaglio calibrato, equivalente a ISO 5801; • la spinta, in aria ferma, è garantita se misurata su un banco di prova con cuscinetti a bassa fri-zione secondo ISO13350:1999; il valore misurato è la reazione del ventilatore quando è a regi-me nel senso di funzionamento; • le prestazioni dei ventilatori sono secondo le norme internazionali ISO 13350:1999 con relati-ve tolleranze di misura. Il livello di rumorosità è basato su valori di potenza sonora, il metodo di misura è specificato nelle suddette norme.

Caratteristiche delle unità ventilanti

• diametro girante 710 mm

• portata aria 24 mc/sec

• spinta in aria ferma 690 N

• velocità in uscita aria 38.5 m/s

• velocità di rotazione 2 poli

• potenza motore 27 kW

• livello di rumorosità 74 dB(A) a 10 m a 45° in campo

libero emissione emisferica

• corrente a pieno carico 26,35 A

• corrente allo spunto in c.c. 131,77 A

• rendimento motore 89%

• cos ø 0.82

• classe isolamento H

• alimentazione elettrica 400 V/50Hz /trifase

• temperatura max di funzionamento. 400 °C per 120 min;

La portata d’aria a bocca libera dovrà essere garantita secondo ISO 13350:1999 e B.S. 848:1980,

Parte 1, metodo con boccaglio calibrato, equivalente a ISO 5801; la spinta, in aria ferma, dovrà

Page 171: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 105/170

essere garantita, se misurata su un banco di prova con cuscinetti a bassa frizione, secondo ISO

13350:1999.

Le prestazioni dei ventilatori dovranno essere secondo le norme internazionali ISO 13350:1999

con relative tolleranze di misura. Il livello di rumorosità sarà basato su valori di potenza sonora

con metodo di misura specificato nelle suddette norme.

Le prestazioni dei ventilatori dovranno essere testate presso un laboratorio esterno o presso il co-

struttore se il suo laboratorio possiede certificazioni di Enti quali B.S., AMCA. o equivalenti ri-

conosciuti in ambito comunitario. In entrambi i casi le prove dovranno essere eseguite secondo le

ISO 13350:1999 e la relativa certificazione dovrà essere conforme secondo EN 45014.

Le prove richieste sono: • portata dell’aria; • spinta in aria ferma; • potenza assorbita; • livello di rumorosità; • livello di vibrazione. 1. Prove meccaniche

a) Equilibratura

Il ventilatore sarà equilibrato dinamicamente, con un valore massimo efficace di 2.8mm/s secon-

do ISO 13350:1999. Detto valore, che è relativo ad un montaggio rigido, è ugualmente richiesto

per motivi di sicurezza.

b) Survelocità

La girante, completa di pale, sarà provata per 30 minuti primi ad una velocità di rotazione del

20% superiore a quella di sincronismo del motore elettrico.

c) Sistema di isolamento

Fra ventilatore e telaio di sostegno dovranno essere previsti antivibranti del tipo a molla con per-

ni in acciaio inox AISI 316 (A4) secondo DIN 267 – Parte 11. Grado di isolamento minimo 85%.

2. Controllo prestazioni

a) Materiali

Page 172: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 106/170

Tutte le parti rotanti (mozzo e pale) dovranno essere sottoposte a controllo radiografico o radio-

scopico ai raggi X per evidenziare l’eventuale presenza di occlusioni gassose.

Il controllo sarà effettuato secondo ASTM grado E155.

Il costruttore dovrà, per il campione scelto dal Committente, fornire la documentazione cartacea

delle radiografie e, per l’intera fornitura, un CD-ROM contenente tutte le immagini delle parti

rotanti.

b) Misure aerauliche

Dovranno essere controllate le spinte del ventilatore e la potenza assorbita dalla girante, entrambi

riferiti al peso specifico dell'aria a 20° C.

La portata dovrà essere verificata sulla base della normativa ISO 5801 con il metodo del bocca-

glio calibrato.

La misura della spinta potrà essere effettuata con metodo diretto o indiretto. In entrambi i casi

sono ammesse le tolleranze, inclusi gli errori di misura, secondo la ISO 13350:1999 sul valore

garantito dalla spinta. Le misure di spinta con il metodo indiretto dovranno essere realizzate in

conformità alla normativa ISO 13350:1999 su banco prova con cuscinetti a bassa frizione.

c) Misure fonometriche

Il ventilatore, completo di silenziatori, potrà essere provato in ambiente riverberante mediante

una sorgente campione, o mediante taratura dell’ambiente riverberante.

Dovranno essere misurati i valori di pressione sonora in banda d’ottava da 65 a 8kHz.

La normativa di riferimento, in funzione dell’ambiente riverberante, potrà essere ISO 13350, ISO

13347 Parte 2 e ISO 3741.

Le apparecchiature di misura dovranno essere in classe 1.

Il valore di pressione sonora, misurata secondo le norme esposte, non dovrà essere superiore a 73

dB(A) a 10m con direttività di 45°.

Le tolleranze di misura saranno in accordo con le norme sopra citate.

d) Certificazione per funzionamento in emergenza

Il costruttore dell’unità ventilante dovrà fornire la certificazione relativa al funzionamento a 400°

C per un tempo di 2 ore emesso da un Ente esterno qualificato secondo la ISO 45000.

Page 173: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 107/170

La certificazione dovrà essere eseguita provando il ventilatore secondo prEN 12101-3; in parti-

colar modo il raggiungimento della temperatura di prova (400° C) deve avvenire in accordo alla

clausola C-4.3 dell’Allegato “C” della norma sopra citata.

e) Sicurezze di impianto

Ogni ventilatore dovrà essere silenziato, dovrà essere corredato:

- di telaio di sostegno con antivibranti del tipo a molla;

- di sensori per il controllo dell’allineamento;

- sensori di controllo dell’equilibratura della girante.

La ditta fornitrice dei ventilatori dovrà garantire la fornitura (non gratuita) delle parti di ricambio

per un periodo di tempo di almeno 10 anni a partire dalla fine del periodo di garanzia dell'im-

pianto.

f) Dispositivi di sicurezza

Per ogni elettroventilatore dovrà essere prevista una serie di dispositivi in grado di segnalare le

eventuali anomalie che si dovessero riscontrare durante il funzionamento per garantire la massi-

ma sicurezza di esercizio.

Tali dispositivi dovranno sostanzialmente essere costituiti da:

• un complesso di microfinecorsa, precablato a bordo macchina, per il controllo della oriz-

zontalità del ventilatore;

• un sensore di vibrazioni per il rilievo di avarie o eccentricità delle parti rotanti.

I dispositivi dovranno essere cablati con cavi di tipo "atossico" e i loro segnali dovranno fare ca-

po ad una apparecchiatura elettronica per la trasformazione e trasmissione dei dati ai quadri a-

nomalie.

Prese e spine

Per ogni coppia di elettroventilatori dovrà essere installato un complesso di derivazione costitui-

to da:

• una serie di cassette di derivazione stagne adatte al ricevimento ed alla attestazione del cavo

elettrico di alimentazione;

• due prese stagne, con grado di protezione IP65, di tipo interbloccato con interruttore di bloc-

co e valvole di protezione di tipo ritardato per avviamento pesante.

Page 174: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 108/170

Le prese dovranno essere complete di spina e questa completa di cavo 3P+T per l'alimentazione

del motore ed avere portata da 80 A a 400 V.

Le apparecchiature dovranno essere costruite conforme alle Norme CEI 23-12 e resistere ad una

temperatura di 400°C per 2 ore in analogia alla prestazione delle unità ventilanti.

Analizzatori di CO

Gli analizzatori della concentrazione dell'ossido di carbonio dovranno essere basati sul principio

della capacità della struttura molecolare del monossido di carbonio ad alterare la radiazione in-

frarossa.

La stabilizzazione della grandezza dovrà essere basata sul principio della compensazione negati-

va dei gas.

La taratura dovrà essere fatta in sede di primo impianto mediante una cella ad alta concentrazio-

ne di CO di tipo rigenerabile.

La cella sorgente dovrà essere dotata al suo interno di disco modulatore del raggio di campiona-

mento, mentre la cella di ricezione dovrà essere dotata di filtro antinterferenze ad alta precisione

di cella rotante che costituirà il riferimento campione interno.

L’apparecchiatura dovrà essere composta da due sezioni ognuna delle quali con funzione emetti-

trice traguardata e di ricevitrice.

Le apparecchiature saranno montate su rack da 19” contenute in apposito armadio in acciaio inox

AISI 304L a tenuta stagna.

I rivelatori di CO dovranno essere idonei a funzionare con continuità e senza inconvenienti nelle

seguenti condizioni atmosferiche:

• ambiente umido – bagnato - polveroso

• atmosfera ricca di gas di scarico e polveri

• temperatura -20°C +40°C

• umidità relativa 0 ÷ 98%

• variazione della pressione atmosferica: ±20 mm di Hg

• altitudine fino a 500 m s.l.m.

• velocità dell'aria fino a 15 m/sec

• presenza di vibrazioni e rumori dovuti al traffico.

Page 175: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 109/170

Prestazioni:

• campo di misure 0÷300 p.p.m. di CO

• segnale 4-20 mA

• deriva dello zero inferiore al 2% del v.s.f.

• alimentazione 230 V - 50 Hz

• potenza impegnata 315 W con resistori inseriti

Misuratori di Opacità

Gli analizzatori della concentrazione dell'opacità dovranno essere basati sul principio del tra-

smissiometro misurando l’attenuazione dell’intensità luminosa di un raggio di luce ad infrarossi

emessa dall’elemento sorgente nell’attraversamento dell’atmosfera di galleria carica di fuliggine

derivante dalle presenza in sospensione di:

• particelle incombuste;

• polveri in sospensione;

• nebulizzazione dei gas di scarico.

Le apparecchiature saranno montate in accoppiamento con il rivelatore di CO entro custodia in

pressofusione di Al a tenuta stagna trattato contro la corrosione superficiale e dotato di supporti

antivibranti.

Essenzialmente gli opacimetri saranno costituiti da due stazioni a conformazione uguale dotate

di una sezione emettitrice ed una stazione ricevitrice.

Il puntamento dei raggi infrarossi dovrà essere regolabile attraverso un traguardo ottico proprio

di ogni stazione indipendentemente sia definita ricevente o trasmittente.

Gli opacimetri dovranno essere idonei a funzionare con continuità e senza inconvenienti nelle

seguenti condizioni atmosferiche:

• ambiente umido – bagnato - polveroso

• atmosfera ricca di gas di scarico e polveri

• temperatura -10°C +45°C

• umidità relativa 0 ÷ 98%

• variazione della pressione atmosferica ±20 mm di Hg

• altitudine fino a 500 m s.l.m.

• velocità dell'aria fino a 15 m/sec

• presenza di vibrazioni e rumori dovuti al traffico.

Page 176: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 110/170

Prestazioni:

• campo di misura 0÷150^-3M

• segnale 4-20 mA

• linearità di risposte inferiore all'1% del f.s.

• errore complessivo ±2% del fondo scala

• sensibilità pari all'1% del fondo scala Anemometro per esterno Dovrà essere costituito da:

• anemometro a coppe rotanti per il controllo della velocità del vento costituito da un genera-

tore in corrente continua di elevata sensibilità. Dovrà essere particolarmente studiato per il mon-

taggio all'esterno su viadotti. I valori di misura dovranno partire da 0,3 m al secondo;

• datore di direzione del vento a rilevamento con sensori di tipo foto-ottici. Montaggio in cas-

setta stagno per fissaggio su staffa;

• ricevitore elettronico di segnali provenienti rispettivamente dall'anemometro e dal datore di

direzione completo di attuatore per limitare i disturbi causati dai veicoli alti, nonché di indicatore

locale della velocità e direzione del vento.

Prestazioni:

• campo di misura 0-10 m/sec

• segnale di uscita 4-20 mA

L'apparecchiatura dovrà essere fornita completa di staffe ed accessori di fissaggio.

Misuratore della velocità dell’aria in galleria

Dovrà essere costituito da uno strumento a due sezioni a riflessione di ultrasuoni essere installato

sulle pareti di galleria con un angolo di incidenza rispettivamente di 30 e di 60 gradi rispetto

all’asse dei fornici associati ad uno strumento comparatore della velocità dell’aria in transito

all’interno di ogni fornice.

Lo strumento comprende un analizzatore di stato in grado di emettere un segnale analogico proporzionale

alle grandezze misurate ed essere dotato di alimentatore dei singoli moduli in c.c. a 24 V.

Lo strumento dovrà essere corredato di porta seriale per il collegamento di interfaccia in RS 485,

di dispositivo di autoallineamento del sistema di indirizzo e di autodiagnosi interna.

Le prestazioni dello strumento dovranno essere non inferiori per:

• misura della velocità del vento -20m/sec + 20m/sec

• precisione 0,1m/sec

Page 177: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 111/170

• tempo di risposta impostabile 0÷300 sec

• distanza tra le stazioni 100 m

• altezza media di installazione 4,20 m

• angolo di disassamento 30° – 60°

• temperatura di esercizio -20°C +50°C

• tensione di alimentazione 220 V – 50 Hz

• grado di protezione IP55

Page 178: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 112/170

Apparecchiature di controllo traffico

Il conteggio dei veicoli transitanti lungo l'asse stradale in galleria dovrà essere effettuato median-

te rilevatori di sagoma basato sul principio della rilevazione del volume in transito attraverso la

lettura dell’immagine a mezzo scanner.

La telemetria dello strumento analizza il tempo di volo di un fascio luminoso emesso ad impulsi

da un diodo laser a raggi infrarossi a riflessione di ultrasuoni in grado di totalizzare i transiti in

ingresso ed in uscita ai fornici ripartiti per tipologia di veicolo in base alla loro sagoma.

La struttura della stazione di misura dovrà essere di tipo per esterno e dovrà essere corredata di

staffa per il montaggio regolabile di visiera parapolvere avere le seguenti prestazioni:

• portata sul nero 5% 8 m

• portata sul grigio 18 m

• risoluzione in distanza ±10mm

• angolo di apertura 180°

• risoluzione angolare 0,25°,0,5° 1°

• tempo di risposta massimo 53msec

• temperatura di impiego -30 +50°C

• numero di uscite 3

• uscite seriali RS 232/485

• alimentazione 220V - 130W

• resistore anticondensa incorporato

• cavo di collegamento twistato e schermato a 2 coppie

• grado di protezione IP67

L’analisi delle sagome dovrà essere attuata attraverso computer industriale a 233 MHz dotato di

scheda di ingresso da 500 Kbauds e da software applicativo in grado di classificare tutte le tipo-

logie dei mezzi autostradali.

La misura delle geometrie dei veicoli dovrà consentire l’affinamento della statica dei mezzi in

transito ed attraverso la dotazione radar dovrà essere possibile la misura della velocità dei mezzi

in transito.

Il protocollo di comunicazione dovrà essere noto e dovrà essere reso noto al personale del Centro

di Presidio.

Page 179: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 113/170

Stazione elettronica per il trattamento di segnali elettrici e trasmissione di segnali seriali

L'apparecchiatura dovrà essere in grado di convertire i segnali elettrici di ingresso, sia digitali

che analogici (4-20 mA) in altrettanti segnali seriali e riconvertire i segnali seriali in entrata in al-

trettanti segnali elettrici in uscita sia digitali che analogici.

Dovrà avere sugli ingressi un grado di isolamento galvanico di 500 Volts.

Composizione:

• cpm (8-16 bit) con RTC;

• interfaccia seriale RS232/RS422 (485) selezionabile tramite microswitch;

• schede adatte a ricevere e trasmettere:

• n° 8 segnali analogici;

• n° 8 segnali digitali;

• alimentazione 220 V c.a./24 V c.c.;

• armadio stagno di contenimento completo di morsettiere di appoggio e cablaggi.

Le stazioni dovranno essere in grado di ricevere i segnali elettrici dagli strumenti in campo e tra-

sformarli in segnali seriali e inviarli alle apposite interfacce all’interno delle cabine elettriche.

Art. 14. Impianto di rilevazione e spegnimento incendi

Particolarmente importante nelle gallerie con impianto di ventilazione è la rilevazione di un in-

cendio rapidamente in modo di poter intervenire quanto prima possibile ed attivare in automatico

i sistemi di ventilazione ed allarme.

Gli allarmi che ne derivano e l’accensione immediata dei segnali di pericolo contribuiscono in-

fatti a ridurre i danni ma principalmente ed evitare gravi conseguenze agli utenti che si trovano

in galleria o quelli in procinto di entrarvi.

Quanto sopra è possibile realizzando un impianto specifico di seguito illustrato, interfacciato di-

rettamente al sistema di telecontrollo e supervisione impianti.

Page 180: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 114/170

Sistema di Rilevazione

Il cavo termosensibile dovrà essere di tipo analogico coassiale, installato “a vista” sulla volta del-

la galleria, capace di una variazione notevole della resistenza tra il conduttore interno (in rame

ricoperto di acciaio) e la calza (in treccia di rame stagnato), con taratura della temperatura di al-

larme tra i 65°C e i 150°C e dovrà avere le seguenti caratteristiche tecniche: • isolamento polimero sensibile alla variazione di temperatura; • guaina esterna PVC di colore rosso

• resistenza del conduttore tra garza e polo interno per 100 m: 2 ohm; • diametro nominale 2,8mm; • temperatura operativa da -20° C a +70° C con brevi escursioni fino a 200° C • temperatura di allarme per una tratta di lunghezza 1.00m: 70°C-80°C; • temperatura di allarme per una tratta di lunghezza 100.00m: 47°C-88°C; • raggio di massima curvatura 6mm • massima tensione di sforzo 200N

Dovrà essere completo di cassetta in policarbonato, grado di protezione IP 65, per la chiusura

della linea avente dimensioni 78 x 100 x 52mm e pressacavo PG7.

La centralina è in grado di monitorare sia l’allarme incendio per corto-circuito del cavo, sia

l’eventuale guasto tramite le resistenze di fine linea.

I tempi di risposta del sistema sono rapidi (30” circa per fiamma diretta) se si tiene conto del fat-

to che i cavi vengono stesi a stretto contatto fisico con i potenziali focolai di incendio; il cavo,

inoltre, è praticamente esente da falsi allarmi per fluttuazioni elettromagnetiche e termiche am-

bientali.

Il collegamento della centralina con il Centro di Presidio fornisce a quest’ultimo un segnale di al-

larme incendio.

In caso di danneggiamento del cavo è possibile sostituire il tratto danneggiato con semplici fun-

zioni elettriche.

L'alimentatore dovrà risultare conforme alla norma EN 54. parte 4 e contiene adatte protezioni

contro le sovratensioni per evitare malfunzionamenti o danneggiamenti dovuti a sbalzi di tensio-

ne.

La centrale è dotata di una batteria di emergenza, dimensionata per garantire l'alimentazione per

12-72 ore. Dopo questo lasso di tempo mantiene una condizione d'allarme per almeno 15 minuti.

In caso d'interruzione della tensione di rete, l'alimentatore commuta automaticamente sull'ali-

mentazione da batteria, mantenendo il sistema totalmente operativo.

Page 181: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 115/170

Al ripristino della tensione di rete, l'alimentatore commuta automaticamente in modalità di fun-

zionamento normale senza la necessità di alcun intervento esterno.

Centrale per rilevazione di incendio in galleria

La centrale di rilevamento incendi in galleria dovrà essere di tipo a microprocessore di tipo ana-

logico avente la possibilità di programmazione di vari elementi in varie zone fisiche della galle-

ria.

Dovrà essere completa delle seguenti dotazioni:

• display LCD retroilluminato a 4 righe e n. 40 caratteri;

• tastiera a membrana;

• n° 2 interfaccia seriale RS232;

• predisposizione per il collegamento a PC portatile;

• password a 3 livelli;

• orologio con possibilità di programmazione delle temporizzazioni delle varie parti di im-

pianto;

• soglia di allarme preimpostata;

• segnalazione acustica di allarme;

• modulo integrato con minimo 4 uscite programmabili.

Impianto idrico antincendio

Al fine di combattere efficacemente gli incendi in galleria il progetto prevede, a servizio delle

gallerie di sviluppo longitudinale superiore ai 500 m fissato come limite inferiore dalle recenti

disposizioni normative, la realizzazione di un impianto di spegnimento incendi ad acqua, integra-

to, in corrispondenza delle postazioni S.O.S. da estintori a polvere.

L’impianto sarà costituito da una rete di distribuzione idrica del tipo chiuso ad anello, installata

all’interno della galleria in sede “protetta” sotto entrambi i marciapiedi laterali di destra di cia-

scuna carreggiata, allo scopo di fornire acqua in quantità adeguata per combattere, tramite gli i-

dranti ed i naspi ad essa collegati, l'incendio di maggiore entità ragionevolmente prevedibile

nell'area protetta della galleria.

La rete di idranti in oggetto comprenderà i seguenti componenti principali: a) alimentazione idrica tramite allacciamento alla rete acquedottistica pubblica e comunque diret-tamente attraverso passo d’uomo ad autobotte; b) rete di tubazioni fisse, chiuse ad anello, permanentemente in pressione, ad uso esclusivo an-tincendio;

Page 182: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 116/170

c) valvole di intercettazione; d) cassette con idranti ad interasse di 150 m alloggiati all’interno egli armadi S.O.S..

L’impianto risponderà alle norme di Legge e tecniche UNI vigenti in materia di prevenzione in-

cendi, tenendo conto che l’acquedotto non potrà costituire una sorgente affidabile dell’impianto;

pertanto si dovrà provvedere alla distribuzione di una condotta per il riempimento della vasca di

accumulo che colleghi la centrale idrica con l’adduttrice idrica comunale più prossima all’area

interessata dalla realizzazione di detto manufatto.

Il criterio di dimensionamento idraulico seguito è stato impostato sulla base del livello di rischio

delle aree da proteggere, in funzione al contenuto ed alla probabilità di sviluppo di un incendio.

A tale proposito la galleria Tindari, in base alle considerazioni precedentemente fatte, è stata

classificata di livello “3” secondo la UNI 10779, che rappresenta il massimo livello di rischio at-

tribuibile per definizione ad ambienti con carico di incendio elevato, presenza di sostanze in-

fiammabili ed elevata velocità di propagazione di un eventuale incendio.

Per una rete di idranti di livello 3 l’alimentazione idrica deve garantire l’erogazione prevista per

almeno 2 ore.

L’impianto deve garantire una portata, per ciascun idrante DN 45, non minore di 120 litri/minuto

ad una pressione residua non minore di 0,2 MPa, considerando simultaneamente operativi alme-

no 4 idranti o naspi nella posizione idraulicamente più sfavorevole

A ciò vanno aggiunti, in contemporanea, l’attacco di un idrante DN70 con una portata non mino-

re di 300 l/min ad una pressione residua non minore di 0,4 MPa (4 bar) atti a garantire la cosid-

detta “protezione esterna”, ovvero la protezione contro l’incendio che si ottiene mediante idranti

a colonna installati in modo da consentire la lotta contro l’incendio quando le dimensioni e le ca-

ratteristiche dell’incendio stesso non consentono di operare da vicino ma richiedono un interven-

to a distanza da parte di personale altamente addestrato.

Nel caso specifico, trattandosi di un tunnel autostradale con imbocchi alle sole estremità, la pre-

detta protezione esterna non può che essere assicurata; in realtà che dall’interno dello stesso tun-

nel, attraverso al massimo n° 2 prese per idranti UNI 45 poste a “cavallo” del focolaio di incen-

dio alla distanza reciproca di circa 150 m, che, nella posizione idraulicamente più sfavorevole,

Page 183: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 117/170

viene pertanto a costituire la condizione più restrittiva su cui dimensionare l’impianto in argo-

mento.

L’alimentazione della rete antincendio sarà pertanto derivata da un’apposita riserva idrica costi-

tuita da una cisterna di accumulo, in allestimento prefabbricato, con incorporato il gruppo di

pressurizzazione da costruirsi in posizione interrata in adiacenza alla cabina di alimentazione e-

lettrica n.21 posta all’imbocco della galleria Tindari.

Requisiti costruttivi

La rete di distribuzione dell’acqua per estinzione incendi sarà realizzata ad anello chiuso con col-

lettore principale di diametro adeguato cosi come indicato negli allegati elaborati grafici da cui

partono gli stacchi per le singole utenze (DN 1”1/2 per gli idranti UNI 45 e DN3” per le con

prese UNI 70 (posti in corrispondenza dei portali di imbocco) in modo da garantire sempre la

massima copertura da parte dell’impianto dell’area interessata da un eventuale focolaio di incen-

dio.

All’imbocco di ciascun fornice sarà inoltre collocato un attacco di mandata UNI 70 per il colle-

gamento con le autopompe dei VV.F..

Questa soluzione consentirà un’immediata risposta in termini di portata e di pressione, con qua-

lunque configurazione di esercizio.

Per assicurare la portata d’acqua e la pressione necessaria all’impianto occorrerà installare, un

gruppo di pressurizzazione composto da n° 2 elettropompe primarie (una di riserva all’altra) e n°

1 elettropompa “pilota” di pressurizzazione per sopperire ad eventuali perdite nel tempo.

La centrale idrica di pressurizzazione dovrà essere in configurazione conforme alla norma UNI

sarà in allestimento prefabbricato ricavata all’interno del serbatoio di accumulo in un vano tecni-

co approntato allo scopo.

Il principio di funzionamento del gruppo di pressurizzazione prevede che l’elettropompa “pilota”

mantenga l’impianto in pressione sopperendo ad eventuali perdite; l’attacco e lo stacco

dell’elettropompa sarà regimentato da pressostati opportunamente tarati.

L’elettropompa primaria garantisce invece la portata e la prevalenza necessaria per coprire

l’eventuale richiesta in caso di incendio, con una portata minima di 780 lt/min ed una prevalenza

residua di 0.4 Mpa nelle condizioni idraulicamente più sfavorite e sarà affiancata da

Page 184: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 118/170

un’elettropompa di riserva, identica alla primaria, che entra in funzione nel caso in cui venga a

mancare l’alimentazione dell’elettropompa primaria.

I comandi di partenza delle elettropompe saranno dati da pressostati opportunamente tarati in lo-

gica sequenziale.

Una volta in funzione l’elettropompa primaria, o quella di riserva, lo “stacco” potrà essere dato

solo manualmente.

Le linee elettriche di alimentazione della pompa primaria e di riserva devono essere separate ed

indipendenti ed alimentate, in caso di mancanza di rete, dal gruppo elettrogeno presente in cabi-

na; ciascuna pompa sarà poi dotata di specifico quadro elettrico di comando e controllo.

Tutti i componenti delle reti di distribuzione, quali tubi, raccordi, flange, organi di intercettazio-

ne in genere, rubinetti di regolazione, apparecchi di misura, riduttori di pressione, separatori di

impurità, pompe e simili, apparecchi e rubinetteria sanitaria, saranno di tipo normalizzato in tutti

i casi in cui esiste una norma nazionale ed aventi caratteristiche funzionali non inferiori a PN 16

atm.

La rete ad anello, derivata a valle del gruppo di pompaggio, sarà realizzata prevalentemente con

tubi in PE.a.D. PN 16 bar nei diametri indicati in progetto. Nei tratti in esterno a “vista” le tuba-

zioni di allaccio alle utenze idriche (idranti, nonché centrale idrica) saranno invece in acciaio

senza saldature tipo “Mannesman”, conformi alle Norme UNI 8863-87 serie media, filettati alle

estremità con filettature coniche secondo UNI ISO 7/1 e manicotto conforme alla UNI 50 avvita-

ti ad un’estremità, derivate direttamente dalla condotta adduttrice con pezzi speciali a “T” salda-

ti, fornite grezze (nere) e verniciate con smalto di colore rosso RAL 3000 previa applicazione di

una mano di primer.

Nel tratto interrato fino all’imbocco di galleria, la condotta adduttrice correrà parellelamente al

margine di banchina della sede autostradale, interrata a circa 100 cm di profondità, su strato di

magrone di 10 cm, sabbia di rinfianco (10 cm sopra e sotto) e con circa 50 cm tra la quota finita

di piattaforma e la generatrice superiore.

Ai fini della protezione al gelo, gli “stacchi” di alimentazione a vista delle singole utenze costi-

tuite dalle cassette idranti UNI 45, saranno protetti, dal piano finito del marciapiede al rubinetto

di intercettazione della cassetta, con isolamento esterno costituito da coppelle e curve in fibre di

Page 185: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 119/170

vetro legate con resine termoindurenti dello spessore 25 mm e finitura esterna in lamierino di al-

luminio spessore 8/10 mm a gusci preconfezionati, bordati e calandrati a bordi curvati e sovrap-

posti, fissati con viti autofilettanti in acciaio inox; l’esecuzione deve risultare a tenuta dalle infil-

trazioni di acqua esterna.

Gli idranti UNI 45 saranno alloggiati in una cassetta per esterno in lamiera di acciaio verniciato,

corredata internamente da supporto metallico per l’appoggio della lancia a getto frazionabile e

della manichetta a mezzo di apposita sella, nonchè di sportello porta pannello frontale, con di-

spositivo di apertura per permettere l’ispezione periodica munito di sigillo di sicurezza e tettuc-

cio spiovente. Verrà staffata al di sopra dell’elemento redirettivo marginale di piattaforma a

mezzo di sistemi di fissaggio anch’essi in acciaio inox.

Art. 15. Equipaggiamenti per cabine elettriche

15.1 Quadri di media tensione

I quadri di media tensione dovranno essere di tipo protetto, realizzati affiancando scomparti

completamente normalizzati, contenenti componenti di media tensione pure normalizzati, proget-

tati singolarmente ed assemblati in modo che soddisfino i criteri di impianto e gli schemi indicati

negli elaborati grafici di progetto.

Le carpenterie dovranno essere allestite in modo da sopportare la presenza dell’arco interno alle

singole celle.

Caratteristiche tecniche • Caratteristiche ambientali: − temperatura ambiente massima 40° C − temperatura ambiente media (rif. 24 h) 35° C − temperatura ambiente minima 0° C − umidità relativa massima 25°C 90% installazione all'interno di un fabbricato in muratura − altitudine s.l.m. <300 m • Caratteristiche elettriche: − livello di isolamento nominale 24 kV

Page 186: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 120/170

− tensione di esercizio 20 kV − frequenza nominale 50+2,5% Hz − sistema elettrico trifase − stato del neutro isolato − tensione di tenuta a 50Hz per 1 min. 50 kV − tensione di tenuta ad impulso 125 kV − corrente nominale sbarre principali e derivate 630A − corrente nominale ammissibile di breve durata per 1 sec. 16 kA − tensione nominale circuiti ausiliari 220V-24V-50Hz − tensione nominale circuiti illuminazione e riscaldamento 220V-50Hz − corrente dinamica di cresta 40 kA − grado di protezione IP30 a vano chiuso

Rispondenza a norme tecniche e leggi antinfortunistiche

Per quanto non espressamente precisato nel presente Capitolato, i quadri dovranno essere rispon-

denti alle seguenti norme: • CEI 17-6 fasc. 1126 IEC 298 e succ. varianti: "Apparecchiatura prefabbricata con involucro metallico per tensioni da 1 a 72,5 kV"; • CEI 17-1 fasc. 1375: "Interruttori c.a. per tensioni >1000 V"; • CEI 17-4 fasc. 1343: "Sezionatori in c.a. per tensioni >1000 V"; • CEI 38-1 fasc. 1008: "Trasformatori di corrente"; • CEI 38-2 fasc. 1009: "Trasformatori di tensione".

Caratteristiche costruttive e composizione

- Composizione e suddivisione del quadro

I quadri saranno costituiti da scomparti affiancati in celle elementari metallicamente segregate le

une dalle altre e dimensionate per sopportare gli sforzi elettrodinamici provocati dallo sviluppo

di archi interni.

Le celle di scomparto saranno le seguenti: ingresso segregato dell’alimentazione dallo scomparto

Enel

a) sbarre di collegamento MT in esecuzione segregata;

b) scomparto interruttore generale;

c) scomparto di protezione trasformatore per illuminazione;

d) scomparto di protezione trasformatore per ventilazione (se presente);

Page 187: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 121/170

e) scomparto di risalita ed alloggiamento trasformatori di corrente e tensione per alimentazio-

ne delle protezioni e del relè multifunzione secondo CEI 0-16 DK 5640;

f) canaletta interconnessioni ausiliarie;

g) cassetta per apparecchiature di bassa tensione.

Per le soluzioni di impianto dove il progetto prevede l’interconnessione del sistema di autopro-

duzione da fonti rinnovabili in media tensione dovrà essere approntato uno scomparto addiziona-

le per l’interconnessione con la rete avente le stesse caratteristiche del dispositivo di interruzione

generale.

- Prescrizioni costruttive e funzionali degli scomparti e delle relative celle di compartimentazio-

ne a) Cella arrivo linea

La cella di arrivo linea dovrà essere adeguatamente compartimentata dovrà evitare l'accesso alle

parti in tensione dopo l’attestazione dei terminali.

Opportuni diaframmi isolanti dovranno segregare in modo univoco in direzione verticale ed o-

rizzontale. L'accesso ai punti di attestazione per le tre fasi sulla barratura dovrà essere possibile

solo a quadro completamente fuori tensione tramite pannelli sbullonabili con l’uso di utensili

specifici.

La cella di arrivo dell’alimentazione dall’Ente Gestore dovrà essere segregata dalle celle di sbar-

re previste in sommità al quadro. La messa a terra della linea in arrivo dovrà essere possibile solo

dallo scomparto dell’Ente Gestore dell’energia elettrica.

All’interno della cella di arrivo, a monte delle teste, dovrà essere previsto il toroide collegato alla

centralina di comando del Dispositivo Generale di interruzione. b) Cella sbarre principali

La cella sbarre di ciascun scomparto dovrà essere adeguatamente compartimentata mediante in-

terruttore di manovra SF6 in posizione di aperto o da diaframmi rigidi in modo da evitare l'ac-

cesso alle parti in tensione.

Page 188: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 122/170

Opportuni diaframmi isolanti dovranno segregare in modo univoco in direzione verticale ed o-

rizzontale.

L'accesso alle sbarre a valle dell’interruttore generale di media tensione dovrà essere possibile

solo a quadro completamente fuori tensione tramite pannelli sbullonabili con l’uso di utensili

specifici.

c) Cella interruttore

La cella interruttore dovrà essere disposta nella parte frontale dello scomparto.

In sommità la cella dovrà essere equipaggiata di interruttore di manovra di tipo rotativo isolato in

gas SF6 o sottovuoto in grado di compartimentare lo scomparto sbarre dal vano interruttore.

L’interruttore generale di manovra dovrà essere di tipo estraibile ed assemblato alla carpenteria

in modo da impedire contatti con parti in tensione, sia con interruttore in posizione di inserito sia

in posizione di sezionato. Inoltre l’interruttore dovrà essere dotato di comando motorizzato in

chiusura.

L'interruttore sezionatore dovrà poter assumere, rispetto alla parte fissa del quadro le seguenti

posizioni: • inserito: circuiti principali ed ausiliari collegati elettricamente; • sezionato: circuiti principali sezionati e circuiti ausiliari elettricamente collegati.

Le posizioni di cui sopra dovranno essere rilevate da dispositivi meccanici e segnalate a distanza

tramite contatti elettrici di fine corsa portati in morsettiera.

La cella dovrà contenere: • sezionatore di terra con potere di interruzione da 16 kA; • trasformatori toroidali; • divisori capacitivi di presenza tensione.

Sulla porta dovranno essere previsti gli oblò di ispezione interna.

Page 189: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 123/170

Nella cella dovranno essere montati i trasformatori di tensione ed i trasformatori di corrente as-

serviti alla protezione generale DG secondo quanto previsto dalla normativa CEI 0-16 e dalla di-

rettiva ENEL DK 5640. d) Cella strumenti B.T.

Nella cella strumenti, prevista sopra la cella interruttore, dovrà essere contenuta tutta l'apparec-

chiatura di bassa tensione di normale impiego.

In particolare: • le morsettiere e la cavetteria (in apposite canalette) per le interconnessioni fra gli scomparti e per l'allacciamento dei cavetti ausiliari; • gli accessori ausiliari dell'interruttore e dello scomparto (strumenti di misura, relè di protezio-ne, dispositivi di comando e segnalazione, fusibili, interruttori di bassa tensione, ecc.); • i contatti ausiliari di posizione dell'interruttore (inserito/sezionato); • l’alimentazione del circuito di sgancio.

Sicurezze funzionali e antinfortunistiche

Con tutti i circuiti a media tensione attivi dovranno essere operative, senza pericolo, le seguenti

attività:

a) dall'esterno del quadro mantenendo la continuità del suo involucro ed il grado di protezione

per esso prescritto: • comando elettrico di apertura degli apparecchi di interruzione e sezionamento per i quali esso è previsto in progetto; • comando meccanico di apertura e chiusura degli apparecchi privi di comando elettrico; per i sezionatori dovrà essere possibile anche il bloccaggio in posizione di "chiuso" o di "aperto" a mezzo dispositivo di blocco con chiave asportabile; • controllo diretto a vista, senza dover ricorrere all'apertura di portelle, della posizione dell'in-terruttore; • verifica della presenza della tensione sulle linee a media tensione raccordate al quadro e della corrispondenza delle fasi.

b) dopo l'apertura di portelle incernierate, dotate di blocchi elettrici tali da rendere inaccessibili

le apparecchiature sotto tensione a frontale aperto: • manovre di separazione e reinserzione degli apparecchi "estraibili"; • comando meccanico di apertura e chiusura di apparecchi di interruzione; • ispezioni in servizio degli apparecchi elettrici a bassa tensione di protezione, comando, segna-lazione e misura.

Page 190: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 124/170

Circuiti a media tensione

I circuiti principali saranno costituiti da un unico sistema a sbarre di rame argentato nelle giun-

zioni e rivestito in resina epossidica.

Le sbarre così rivestite dovranno essere adatte per le relative correnti nominali con i limiti di so-

vratemperatura ammessi dalle Norme e a resistere termicamente alle correnti di breve durata

previste.

I supporti isolanti delle sbarre, dei sezionatori, dei fusibili, dei contatti fissi degli apparecchi e-

straibili dovranno essere in araldite od in resina epossidica di analoghe caratteristiche isolanti.

Le sbarre, unitamente ai relativi supporti isolanti di cui sopra, dovranno resistere agli sforzi mec-

canici derivanti dai valori massimi iniziali delle correnti di breve durata previste.

Non saranno ammesse diaframmature con materiali isolanti per conseguire il livello di isolamen-

to prescritto; il loro uso sarà consentito per la compartimentazione delle valvole fusibili così da

ostacolare l'innesco dell'arco tra le fasi nel caso di una loro esplosione.

Tutti i materiali isolanti impiegati dovranno avere e mantenere nel tempo elevate caratteristiche

dielettriche e meccaniche; in particolare avranno un'ottima resistenza alle scariche superficiali e

non propagheranno la fiamma. L'impiego di cavi unipolari, anche di media tensione, per derivare

dalle sbarre i TV od apparecchi interni al quadro, non sarà consentito.

Interruttori di manovra - sezionatori

Dovranno essere del tipo rotativo ad isolamento in gas SF6 o sottovuoto con corrente nominale

non inferiore a 400A in modo da segregare ad apparecchio aperto le parti in tensione delle sbar-

re.

L'apparecchio dovrà essere conforme alla normativa CEI 17-9 17-4 e soddisfare le caratteristiche

operative sotto citate: • tensione nominale di esercizio 20 kV • tensione di isolamento 24 kV

Page 191: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 125/170

• tensione di prova (valore efficace) 60 kV • tensione di impulso 145 kV • corrente nominale 400 A • corrente di breve durata 16 kA • potere di interruzione 31,5 kA

L'interruttore di manovra-sezionatore generale di ingresso al quadro dovrà essere dotato di bobi-

na ausiliaria di sgancio, di contatti di posizione per la segnalazione degli stati di aperto e chiuso e

di blocco chiave alimentata in classe 0 da circuito in continuità assoluta.

Circuiti di terra

Tutte le parti metalliche, i sezionatori di terra ed i secondari dei trasformatori di misura dovranno

essere allacciati mediante conduttori ad una sbarra collettrice di rame disposta lungo tutto il qua-

dro.

Tale sbarra dovrà essere allacciata al sistema di terra generale dell'impianto. Detta sbarra non po-

trà essere contenuta nella cella tipo "barre collettrici" nè attraversarla e dovrà essere disposta lon-

tano dai circuiti principali. Essa dovrà essere dimensionata secondo quanto prescritto dall'art. 20

delle Norme CEI 17-6. La barra di terra esterna dovrà essere verniciata di colore giallo.

Tutti i conduttori di terra dovranno avere guaina gialloverde e dovranno essere dimensionati per

la corrente di breve durata ammissibile prevista per il quadro, senza che si generino sollecitazioni

termiche tali da deteriorare gli isolanti e la conformazione stessa dei conduttori e che possano re-

sistere agli sforzi elettromeccanici senza subire deformazioni permanenti o manifestare rotture.

Per le portelle incernierate e le serrande, l'interconnessione con la carpenteria, o direttamente con

la barra di terra, dovrà essere realizzata mediante conduttori flessibili di sezione minima pari a

16 mmq.

Per la messa a terra degli apparecchi estraibili dovranno essere previsti appositi contatti a tulipa-

no con pinze di tenuta in modo che, nelle operazioni di estrazione ed inserzione, saranno i primi

a stabilire il contatto e gli ultimi ad interromperlo.

La barra di terra del quadro di media tensione dovrà essere provvista di opportuni attacchi per il

collegamento intermedio di tutti i moduli e di attacchi di estremità per il collegamento alla barra

generale di cabina elettrica.

Page 192: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 126/170

Circuiti ausiliari

All'interno di ciascuna cella, ausiliari di bassa tensione, dovrà essere prevista una morsettiera

terminale alla quale faranno capo i circuiti di misura e di protezione (secondari dei TA e dei TV)

ed i circuiti di comando e segnalazione relativi alle apparecchiature installate nello scomparto.

All’interno della cella strumenti dello scomparto di protezione trasformatore dovrà essere instal-

lata la centralina di rilevamento della temperatura delle colonne del trasformatore.

La morsettiera dovrà essere costituita da morsetti componibili in melamina e dovrà avere una

numerazione progressiva.

I singoli morsetti dovranno essere con fissaggio a vite del tipo antivibrante, adatti a ricevere con-

duttori delle seguenti sezioni: • fino a 6 mmq per i circuiti amperometrici, voltmetrici, delle alimentazioni e termocoppie; • fino a 10 mmq per i circuiti dei resistori anticondensa e per le alimentazioni in classe 0.

I morsetti dei circuiti voltmetrici dovranno essere del tipo sezionabile; quelli dei circuiti ampe-

rometrici del tipo sezionabile-cortocircuitabile.

I circuiti ausiliari dovranno essere eseguiti mediante cavi e/o conduttori aventi le seguenti carat-

teristiche:

a) Avere conduttori flessibili in rame con sezione: • non inferiore a 1,5 mmq per i circuiti normali (comunque di sezione tale da non causare cadute di tensione superiori del 3% del valore nominale nei casi di solenoidi, resistenze, ecc.); • non inferiore a 2,5 mmq per i circuiti di misura voltmetrici ed amperometrici; • non avere sezione inferiore a 4 mmq per l’alimentazione delle resistenze anticondensa.

b) Avere un isolamento adatto per le seguenti tensioni di esercizio: • Eo/E 0,6/1 kV per i cavi; • Eo/E 0,45/0,75 kV per i conduttori;

c) Non essere propaganti l'incendio secondo le Norme CEI 20-22/2, 20-35, 20-36.

Negli eventuali attraversamenti delle lamiere metalliche di divisione i cavi e/o i conduttori do-

vranno avere il rivestimento isolante non direttamente a contatto con la lamiera, ed essere oppor-

Page 193: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 127/170

tunamente protetti con materiali non metallici resistenti all'invecchiamento e non propaganti la

fiamma.

Le canalette in plastica contenenti i vari conduttori di cablaggio interno agli scomparti dovranno

essere di materiale autoestinguente e non dovranno essere occupate per più del 70% della loro

sezione.

In corrispondenza dei terminali, che dovranno essere del tipo a pressione preisolati, i conduttori

saranno corredati di contrassegni la cui siglatura dovrà corrispondere a quella riportata sugli

schemi elettrici approvati dalla Direzione Lavori.

I conduttori dei collegamenti agli apparecchi montati su portelle dovranno essere raggruppati in

fasci flessibili disposti, ancorati e protetti in modo tale da escludere deterioramento meccanico e

sollecitazioni sui morsetti durante il movimento delle ante.

Tutti i circuiti in arrivo e partenza dovranno far capo a morsettiere terminali ubicate in posizione

facilmente accessibile e da concordare con la Committente; a queste morsettiere dovranno inoltre

essere connessi tutti i contatti di relè, strumenti, apparecchi, anche se non utilizzati, eccezione

fatta per quelli che sono collegati ad apparecchi contenuti nello stesso quadro.

Tutte le indicazioni di stato e i comandi di ogni apparecchiatura del circuito di potenza dovranno

essere riportati in morsettiera per poter essere telecontrollati dal posto operatore del sub-centro.

Interruttori

Gli interruttori dovranno essere del tipo ad isolamento in gas SF6 o sottovuoto forniti da primario

Costruttore.

Dovranno essere muniti di comando a molla di chiusura ed apertura, nonchè di segnalazioni di

dette posizioni visibili dall'esterno a cella chiusa. Gli interruttori dovranno essere inoltre predi-

sposti per il comando elettrico a distanza di chiusura ed apertura.

Per i contatti di fine corsa, relativi alle posizioni assunte dall'interruttore, dovranno essere dispo-

nibili e riportati in morsettiera n. 5 contatti ausiliari in apertura e n. 5 in chiusura liberi da ten-

sione.

Page 194: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 128/170

I circuiti di bassa tensione dell'interruttore dovranno far capo ad un apposito connettore ad inne-

sto.

Per la sicurezza di esercizio dovranno essere previsti i seguenti blocchi e dispositivi sull'interrut-

tore: • blocco meccanico che impedisce l'inserzione e la disinserzione dell'interruttore quando lo stesso è in posizione di chiuso; • blocco meccanico che non permette la chiusura manuale od elettrica dell'interruttore nelle po-sizioni intermedie fra inserito e sezionato; • blocco meccanico che impedisce l'inserzione dell'interruttore quando è chiuso il relativo se-zionatore di terra; • blocco meccanico che non permette la chiusura manuale od elettrica dell'interruttore se non è inserito il connettore dei circuiti ausiliari ed impedisce l'estrazione dello stesso ad interruttore chiuso; • blocco a chiave che non permette la chiusura manuale od elettrica dell'interruttore se non è inserita la chiave; la stessa rimane bloccata ad interruttore chiuso; • blocco meccanico che impedisce l'estrazione dell'interruttore se l'otturatore metallico, aziona-to meccanicamente, non è bloccato nella posizione di chiuso ad interruttore asportato; sarà esclu-so l'accesso involontario alle parti in tensione.

Sezionatori di terra

I sezionatori di terra dovranno essere equipaggiati di comando manuale locale. Il comando dovrà

essere corredato di blocco, di contatti ausiliari di fine corsa liberi da tensione, dei quali, 2 NA + 2

NC a disposizione e riportati in morsettiera.

I sezionatori di terra saranno inoltre provvisti di: • blocco meccanico che impedisce la chiusura del sezionatore quando l'interruttore è in posizio-ne di inserito, o viceversa, impedisce lo spostamento dell'interruttore verso la posizione di inseri-to quando il sezionatore è in posizione di chiuso; • blocco a chiave, con chiave asportabile che permette di bloccare il sezionatore in posizione di "aperto" o "chiuso"; • blocco meccanico, che impedisce l'apertura della portella della cella cavi di potenza quando il sezionatore è nella posizione di "aperto"; • blocco meccanico, che impedisce di aprire il sezionatore quando la portella della cella cavi di potenza è aperta.

Trasformatori di misura

I riduttori di corrente dovranno essere tali da resistere termicamente alle correnti di breve durata

e meccanicamente ai loro valori massimi iniziali.

Page 195: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 129/170

I trasformatori di misura dovranno essere scelti in modo da garantire il corretto funzionamento

degli apparecchi di protezione e misura da essi alimentati.

I trasformatori di corrente destinati al rilievo delle correnti sulle linee in arrivo ed in partenza dal

quadro dovranno essere sistemati in posizione fissa nella cella linea. Qualunque sia la funzione

dei TA installati in posizione fissa, una volta aperto il pannello di chiusura della cella nella quale

sono sistemati, si dovrà poter accedere facilmente ai loro morsetti per operare serraggi, cambi di

rapporto (ove previsti), ecc. senza necessità di rimuovere i TA o qualsiasi altro apparecchio o

collegamento esistente nella cella.

In particolare i trasformatori di misura dovranno essere conformi alle Norme CEI 38.3 per quan-

to riguarda le prove di misura delle scariche parziali.

Per evitare sovratensioni che si potrebbero generare in seguito al verificarsi di fenomeni di ferro-

risonanza, i TV dovranno essere costruiti con un avvolgimento secondario a triangolo aperto con

un'adeguata resistenza. La resistenza dovrà essere compresa nella fornitura del quadro.

Segnalatori e blocchi di presenza tensione

Ogni sezione di quadro dovrà essere munita di un dispositivo di segnalazione presenza tensione

sulla linea in arrivo od in partenza.

Il dispositivo dovrà essere applicato a ciascuna fase, dovrà essere costituito da lampade a bassa

tensione alimentate da partitori capacitivi.

La segnalazione dovrà essere efficace anche quando la tensione di linea scenderà al 70% della

tensione nominale.

Le lampade dovranno essere poste ben visibili accanto al comando manuale del sezionatore di

terra e dovranno essere intercambiabili dall'esterno del quadro.

Relè ed interruttori ausiliari

Ciascun apparecchio dovrà essere muniti di custodia di protezione.

Page 196: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 130/170

Tutti i tipi di relè dovranno essere in esecuzione estraibile. Gli interruttori di protezione dei cir-

cuiti ausiliari dovranno essere adatti ad interrompere le massime correnti di guasto a cui possono

essere assoggettati. Gli interruttori destinati ai circuiti di comando degli apparecchi a media ten-

sione dovranno essere dotati di contatti ausiliari per segnalazione di interruttore aperto.

Resistenze anticondensa

Ogni scomparto di quadro dovrà essere munito di una o più resistenze anticondensa complete di

un termostato che le inserisca o disinserisca automaticamente.

Visibilità dall'esterno

Le celle dovranno essere munite di armature per illuminazione, complete di lampade ad incande-

scenza che si accenderanno dall'esterno a mezzo di interruttori predisposti nell'involucro esterno

del quadro. La sostituzione delle lampade contenute nelle celle potrà essere eseguita senza ri-

muovere parti di altri circuiti. 15.2 Particolarità costruttive

a) La struttura del quadro dovrà essere costruita in modo che per l'intervento o la manovra (in

particolare estrazione ed inserzione) degli apparecchi d'interruzione non si verifichino vibrazioni

capaci di provocare scatti intempestivi delle apparecchiature elettromeccaniche di protezione ed

ausiliarie o comunque compromettere il corretto funzionamento dei diversi "organi"; inoltre do-

vrà essere predisposto l'ampliamento in opera del quadro da entrambe le estremità senza ne-

cessità di operare forature, tagli o saldature neppure sulle barre collettrici.

b) Tutte le celle impiegate dovranno essere d'acciaio al Carbonio lisce, piane, lucide e decapate.

c) Tutte le celle dovranno essere munite di portelle corredate di robuste cerniere e di un fermo

che ne limiti e fissi l'apertura ad una angolazione conveniente sia per la rimozione degli apparec-

chi contenuti nella cella sia per evitare l'urto contro i pannelli adiacenti. I pannelli asportabili fa-

centi parte, dell'involucro "cella sbarre principali" dovranno essere invece muniti di viteria di fis-

saggio imperdibile.

d) L'accessibilità per controlli o per la sostituzione di qualsiasi apparecchio o componente dovrà

essere garantita nelle condizioni di massima sicurezza.

e) Gli oblò d'ispezione dovranno essere corredati di materiale trasparente autoestinguente tale da

resistere al calore ed assicurare un'adeguata resistenza meccanica.

Page 197: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 131/170

f) La bulloneria impiegata nella costruzione del quadro dovrà essere di materiale non soggetto

ad ossidazione.

g) Verniciatura

La verniciatura dovrà essere di tipo elettrostatica a polvere ed il trattamento dovrà essere ef-

fettuato come segue: • Sgrassaggio • sgrassaggio a spruzzo, a caldo eseguito in tunnel con prodotti fosfosgrassanti contenenti fosfa-ti alcalini e tensio-attivi non ionici biodegradabili: • temperatura di lavoro 50 a 60°C; • pressione di spruzzo 1,8 a 2 Atm; • Lavaggio • lavaggio a spruzzo, eseguito in tunnel con acqua di fonte a temperatura ambiente: • temperatura di lavoro 10 a 30°C; • pressione di spruzzo 1,8 a 2 Atm; • Passivazione • passivazione a spruzzo, eseguita in tunnel con acqua a temperatura ambiente con prodotti passivanti esenti da cromo atti a migliorare la resistenza alla corrosione degli strati fosfatici, non infiammabili, contenenti polimeri organici, derivanti da sostanze naturali ad alto peso molecola-re, completamente biodegradabili: • temperatura di lavoro 10 a 30°C; • pressione di spruzzo 1,8 a 2 Atm; • Essiccazione • dopo essere stati sottoposti alle fasi di preparazione, i componenti dovranno venir fatti passare nel forno di essiccazione per preparare le superfici a ricevere le polveri di verniciatura: • temperatura di lavoro 160°C; • tempo di permanenza 15 minuti; • Verniciatura • Verniciatura elettrostatica alle polveri eseguita utilizzando un rivestimento termoidratante in polvere di tipo epossipoliestere applicato con doppio strato sulle pareti interne ed esterne con le seguenti caratteristiche:

• pressione di spruzzo 2 a 2,5 Atm

• tensione di lavoro 450 a 100 kV

• spessore minimo 45 Micron

• brillantezza 65 + 10 gloss

• punto di colore RAL 7030 grigio perla (standard) • Essiccazione

• L'indurimento delle polveri applicate dovrà avvenire in forno alla temperatura di reticolazione

e di indurimento pari a:

• temperatura 150°C;

Page 198: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 132/170

• tempo di permanenza non inferiore a 40 minuti; h) La struttura meccanica degli scomparti dovrà essere modulare ed assemblabile per sezioni co-sì da consentire il posizionamento dei quadri nei locali di installazione senza che si verifichino rotture, deformazioni nelle strutture murarie, abrasioni sulle carpenterie o avarie alle apparec-chiature elettriche in essi installate. - Documentazione A corredo dei quadri dovrà essere fornita la seguente documentazione: • disegno di ingombro del quadro; • disegno della sezione tipica; • cataloghi illustrativi; • schemi elettrici unifilari e multifilari; • schemi elettrici funzionali; • schemi dei circuiti ausiliari; • schemi delle morsettiere di interno; • manualistica di manutenzione ordinaria e straordinaria; • elenco apparecchiature di dotazione; • certificati ufficiali attestanti la rispondenza dei quadri alle Norme CEI 17-6 e/o IEC 298 non-chè delle prove di tipo eseguite; • documentazione delle prove di tipo.

- Parti di ricambio ed attrezzi speciali Per ogni quadro dovranno essere fornite le seguenti parti di ricambio ed attrezzature: • n. 3 portalampade completi di coppetta colorata per ogni tipo; • n. 3 divisori capacitivi; • n. 1 terna di fusibili per protezione lato primario TV; • tutti gli attrezzi speciali necessari per l'operazione di inserzione-estrazione apparecchiature e di manovra delle stesse. - Collaudi e prove Tutte le prove di collaudo previste dalle norme CEI dovranno essere eseguite in contradditorio

con i rappresentanti della Direzione Lavori e si svolgeranno presso le officine del Costruttore.

I costi per l'effettuazione delle prove di accettazione saranno a carico dell'Appaltatore.

Per essere sottoposto a prove il quadro dovrà essere completamente montato, collegato interna-

mente e messo a punto presso l'Officina del Costruttore.

- Elenco delle prove - Prove di accettazione

La verifica comprende:

Page 199: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 133/170

• un riscontro finalizzato a verificare la rispondenza delle apparecchiature e dei loro accessori in dotazione con le specifiche e gli elaborati grafici di progetto e con le soluzioni costruttive pre-viste dall’Appaltatore; • il controllo delle prestazioni di funzionamento e della corretta operatività delle protezioni ri-spetto alle specifiche di capitolato, con i dati di targa, con i criteri antinfortunistici e da quanto riportato sui bollettini di collaudo interno prodotti dalla ditta costruttrice.

Elenco principale delle prove da effettuare: • inserzione e disinserzione del sezionatore rotativo; • inserzione e disinserzione dell’interruttore di manovra; • inserzione e disinserzione del sezionatori di terra; • coordinamento dei blocchi a chiave; • prova di intervento delle protezioni secondo la Normativa ENEL DK5640; • prova delle segnalazioni circuiti ausiliari con interruttore e sezionatore in apertura; • prova di apertura e chiusura dell’interruttore per intervento della protezione MT; • prova di isolamento sui circuiti di potenza applicando la tensione di 50kV per un tempo di 1 minuto; • prova di isolamento sui circuiti ausiliari applicando la tensione di 1kV per 1 min. • verifica dei cablaggi. - Prove di tipo

L'Appaltatore dovrà produrre copia dei certificati relativi alle prove di tipo realizzate da un labo-

ratorio indipendente attestanti la rispondenza del quadro e delle apparecchiature alle Norme so-

praccitate.

In particolare è richiesta dimostrazione delle seguenti prove:

• prova di corrente di breve durata nei circuiti principali per un valore non inferiore a 20 kA e

nel circuito di protezione;

• prova di riscaldamento per un valore di corrente nominale non inferiore a 1250 A.

15.3 Box di contenimento trasformatori di potenza

I trasformatori di potenza dovranno essere contenuti in appositi alloggiamenti così costituiti:

• n. 1 carpenteria metallica modulare, costituita da una struttura autoportante in lamiera di ac-

ciaio, sp. 30/10 mm e da una serie di elementi, sp. min. 20/10 mm, di completamento (porte e

pannelli di tamponamento). Per l'accessibilità allo scomparto dovranno essere previste 2 porte

anteriori apribili a cerniera. Le dimensioni di ingombro dovranno essere correlate alla taglia dei

trasformatori installati;

Page 200: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 134/170

• n. 1 verniciatura RAL 7030, secondo ciclo normalizzato;

• n. 1 sistema di ventilazione naturale;

• n. 1 sbarra Cu di messa a terra;

• n. 2 oblò per visualizzazione interno scomparto;

• n. 1 serratura di sicurezza (chiave asportabile solo a porte anteriori chiuse);

• n. 1 sistema di illuminazione interno scomparto, provvisto di relativo int.re di comando;

(lampada sostituibile dall'esterno scomparto);

• n. 1 serie di targhette indicatrici e di sequenza manovre;

• staffe per supporto/ammaraggio cavi MT e BT;

• n. 2 rotaie per scorrimento Trafo;

• set minuterie a completamento scomparto.

Gli scomparti dovranno avere dimensioni tali da contenere in modo agevole i trasformatori e

permettere lo smaltimento del calore da essi prodotto, dovranno essere non rumorosi in presenza

di sollecitazioni elettrodinamiche ed immuni dalla generazione di scariche parziali anche in pre-

senza di sovratensioni nei limiti previsti dalla normativa. 15.4 Trasformatori elettrici di potenza

I trasformatori di potenza dovranno essere in classe F conformi alla noma EN 60-726- 2003 per

la classe ambientale e di comportamento al fuoco E2 C2F1 ed alla norma CEI 14-4, di tipo a

basse perdite con struttura interna incapsulata per gli avvolgimenti in media tensione e sul lato di

bassa tensione impregnata in resina epossidica con le seguenti caratteristiche costruttive:

15.4.1. Circuito magnetico

Il circuito magnetico dovrà essere costituito da lamierini a cristalli orientati con taglio dei giunti

a 45 gradi con struttura molecolare ad alto tenore di silicio in modo da limitare le perdite nel fer-

ro alla classificazione “a basse perdite”.

15.4.2 Avvolgimenti

L'avvolgimento di bassa tensione dovrà essere realizzato con lastra di AL con purezza superiore

al 99,5%, dovrà essere isolato in classe F con l'impiego di resina epossidica.

L'avvolgimento di media tensione dovrà essere realizzato a bobine con l’uso di nastro di AL elet-

trolitico con piatto a spigoli arrotondati e isolate con film in materiale poliestere. I trasformatori

Page 201: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 135/170

dovranno essere forniti completi di sonde termiche con relativa centralina di allarme, di golfari

di sollevamento e di carrello.

15.4.3. Caratteristiche Elettriche

Le prestazioni elettriche dovranno essere comprese nell’ambito dei valori limite previsti per la

classificazione delle macchine a “basse perdite” in classe F con riferimento esemplificativo dei

parametri prestazionali:

Potenza nominale (kVA) 250 315 400 800 1.250 1.600

Classe di tensione (kV) 24 24 24 24 24 24

Tensione primaria (kV) 10/20 10/20

Tensione secondaria (kV) 0,4/0,23 0,4/0,23 0,69

Perdita a vuoto (W) 800 950 1.200 1.800 2.400 2.800

Perdite a carico (W) 3.000 3.500 4.550 8.000 12.000 14.600

Tensione di c.c. (%) 5% 5% 6,25 6% 6% 6%

Corrente a vuoto (%) 1,88 1,71 1,8 1% 0,8 0,8%

Il valore della tensione di alimentazione primaria dovrà essere a doppia tensione primaria

10.000/20.000 V.

L’Appaltatore dovrà comunque verificare, prima della fornitura, con la società distributrice

dell'energia (ENEL, il valore della tensione di rete mediante comunicazione scritta.

La tensione secondaria d’impianto dovrà essere di 400 V trifase con neutro per le macchine ad-

dette alla alimentazione delle utenze dei circuiti di illuminazione e per l’alimentazione delle uni-

tà ventilanti in dotazione al di sistema di ventilazione in galleria.

I trasformatori dovranno essere costruiti secondo le vigenti normative in materia ed in presenza

di valori di tensione di rete, sul lato media tensione di valore non inferiore a 20 kV, dovranno es-

sere fornite unità a doppio primario fino alla tensione di 10/20 kV e dotate di variatore di rappor-

to ±2,5%.

Le terminazioni di attestazione sul lato media tensione dovranno essere del tipo a perno a scarica

capacitiva pressochè nulla del tipo “elastmould” o similare.

Page 202: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 136/170

15.4.4. Prove di accettazione materiali

Al fine di verificare le prestazioni e la rispondenza delle unità trasformatori di potenza, alle spe-

cifiche tecniche previste dal presente Capitolato ed alle schede tecniche, presentate

dall’Appaltatore alla Direzione Lavori, si dovrà procedere all’esecuzione delle prove di accetta-

zione dei materiali presso il costruttore delle apparecchiature.

Elenco delle prove principali da eseguire: • il controllo dell’integrità degli isolanti riscontrando sulle superfici esposte l’assenza di abra-

sioni di deterioramenti in genere e di refusi di colata; • il controllo del valore della tensione primaria e secondaria; • il controllo della tipologia del collegamento e la definizione del gruppo degli avvolgimenti; • prova di rigidità dielettrica tra le spire degli avvolgimenti primario e secondario; • definizione delle perdite nel ferro attraverso la prova a vuoto; • definizione delle perdite nel rame attraverso la prova di corto circuito; • le prove di isolamento al valori della tensione applicata sui circuiti primario e secondario e

al valore della tensione indotta sul circuito secondario. 15.5 Collegamenti di bassa tensione

I collegamenti tra le apparecchiature di bassa tensione all'interno delle cabine elettriche dovranno

essere eseguiti in cavo di tipo non propagante l'incendio, grado di isolamento 4, con conduttori in

rame rivestiti di guaine e riempitivi speciali con caratteristiche tali da assicurare, in caso di in-

cendio, la totale assenza di acido cloridrico, e un ridottissimo sviluppo di gas o sostanze tossiche

tipo FG10OM1.

I cavi di potenza ed ausiliari previsti per i collegamenti interni alla cabina elettrica dovranno es-

sere costruiti secondo le Norme CEI 20-11 V2, 20-35, 20-22 III, 20-36, 20-37 I-II-III e 20-38 in

formazione unipolare per i circuiti di potenza mentre gli ausiliari potranno essere multipolari.

Page 203: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 137/170

15.6 Collegamenti di media tensione

Collegamenti di media tensione tra i quadri e i trasformatori dovranno essere eseguiti con cavi di

media tensione unipolari di tipo RG5H1R/40 con le sezioni di linea cosi come indicato negli ela-

borati grafici di progetto.

I cavi dovranno essere conformi alle Norme CEI 20-29/20- 11/20-13 e dovranno essere forniti

completi di terminazioni adatte per terminali di tipo “elastmould” per attacco ai trasformatori.

15.7 Quadri di bassa tensione

I quadri di bassa tensione per la distribuzione della potenza dovranno essere di tipo totalmente

segregato (forma 4), realizzati affiancando scomparti normati nella forma costruttiva dalle certi-

ficazioni di tipo, contenenti le apparecchiature di bassa tensione, pure normalizzate, progettati

singolarmente e nel loro insieme per offrire con la massima semplicità costruttiva una molteplici-

tà di impiego per soddisfare le esigenze di impianto.

15.7.1. Caratteristiche tecniche

• Caratteristiche ambientali:

− temperatura ambiente massima 40° C − temperatura ambiente media (rif. 24 h) 35° C − temperatura ambiente minima -10° C − umidità relativa massima 25°C 90% − installazione all'interno di un fabbricato in muratura − altitudine s.l.m. <1000 m • Caratteristiche elettriche:

− livello di isolamento nominale 690 V − tensione di esercizio 380 V − frequenza nominale 50 Hz − sistema elettrico trifase+neutro − tensione di tenuta a 50Hz per min. − circuiti di potenza 2500 V − circuiti ausiliari 2000 V − corrente nominale sbarre principali per quadri con Trafo fino 400 KVA 500 A

Page 204: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 138/170

− corrente ammissibile di breve durata per 1 sec. per quadri con Trafo fino a 800 KVA 6-14 KA − corrente dinamica di cresta per quadri con Trafo fino a 315 kVA 8-26 KA − tensione nominale circuiti ausiliari 220V-24V-50Hz

15.7.2. Rispondenza a norme tecniche e leggi antinfortunistiche

Per quanto non espressamente precisato nel presente Capitolato, i quadri dovranno essere rispon-

denti alle seguenti norme: • CEI 17-13/1 fasc. 1433; • "Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)"; • IEC 439 e successive varianti; • "Low voltage switchgear and controlgear assemblies".

In generale dovranno soddisfare le seguenti caratteristiche: • impiego di materiali isolanti ad alto grado di autoestinguibilità e completa segregazione me-tallica tra i singoli scomparti, per impedire il diffondersi di incendi; • messa a terra franca di tutta la struttura del quadro e dei componenti estraibili per tutta la cor-sa di sezionamento od inserzione; • protezioni IP20 dopo la traslazione degli interruttori estraibili o sezionabili; • isolamento in aria di tutte le parti in tensione; • blocchi meccanici ed elettromeccanici in conformità allo schema di progetto; • accessibilità agli apparecchi ed ai circuiti senza pericolo di contatti con i componenti in ten-sione; • accurata scelta dei materiali isolanti impiegati in base a caratteristiche di bassa emissione di fumi.

Gli scomparti dovranno essere forniti completamente montati e provati in tutti i loro componenti

ed allestimenti definitivi, con prove di officina eseguite in presenza della Direzione Lavori.

15.7.3. Caratteristiche costruttive e composizione

Composizione e suddivisione del quadro

I quadri saranno costituiti da scomparti affiancati e saranno completamente chiusi e carpenteria

con fattore di forma “4b”

La modularità degli scomparti e dei vari componenti dovrà consentire eventuali futuri amplia-

menti sui due fianchi.

Page 205: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 139/170

I vari scomparti dovranno essere completamente segregati fra di loro e saranno a loro volta com-

partimentati in celle elementari metallicamente segregate le une dalle altre in modo da impedire

la propagazione di eventuali archi interni.

15.7.4. Caratteristiche principali

Struttura metallica

Ogni quadro dovrà essere composto da scomparti modulari affiancati e bullonati tra loro. Ogni

scomparto dovrà essere una unità indipendente, costituita da una struttura autoportante in lamiera

di acciaio (Fe PO1-UNI5866), spessore 20-30/10 mm, composta da elementi normalizzati, prov-

visti di forature modulari, assiemati tra loro mediante punti elettrici e viti speciali che ne assicu-

rano robustezza e continuità elettrica.

Su tale struttura dovranno essere applicate le chiusure laterali e posteriori in lamiera, le portelle

anteriori, i setti di compartimentazione e segregazione, i supporti metallici per i diversi apparec-

chi.

Lo spessore minimo della lamiera d'acciaio per tali elementi non dovrà essere inferiore a 20/10 di

mm, riscontrato prima dei trattamenti protettivi.

Gli scomparti dovranno essere suddivisi nelle seguenti zone:

• zona anteriore riservata alle celle degli apparecchi di potenza, agli strumenti di misura e/o

protezioni e ai servizi ausiliari; tale zona è suddivisa da celle individuali, chiuse metallicamente

su tutti i lati con dimensioni modulari in funzione delle apparecchiature da alloggiare;

• prima zona posteriore, contenente le sbarre di derivazione e le connessioni in sbarra degli

interruttori di grande portata;

• seconda zona posteriore, riservata alle connessioni di potenza degli interruttori che sono

normalmente realizzate in cavo.

La zona anteriore che alloggia la sezione delle apparecchiature a conformazione modulare dovrà

essere dotata di doppio frontale con pannellatura in vetro trasparente stratificato.

Page 206: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 140/170

Interruttori

Gli interruttori generali dovranno essere di tipo scatolato o di tipo aperto in base alla potenza

nominale del trasformatore. Il potere di interruzione dovrà essere adeguato al valore di potenza

massima prevista sulla distribuzione in bassa tensione.

Gli interruttori generali dovranno essere equipaggiati di bobina di sgancio a lancio di corrente.

L’esecuzione degli allestimenti dovrà essere estraibile.

Gli interruttori di utenza dei circuiti esterni dovranno essere di tipo scatolato in esecuzione fissa.

Gli interruttori che alimentano i circuiti di cabina dovranno essere di tipo modulare in esecuzione

fissa.

Gli interruttori s.d. dovranno essere opportunamente coordinati tra di loro in modo da garantire

la selettività, la protezione dei circuiti e tarati secondo quanto indicato negli schemi di progetto.

Il potere di interruzione degli interruttori automatici dovrà essere almeno uguale alla corrente di

corto circuito trifase calcolata sulle sbarre del quadro di bassa tensione.

Eccezioni: in alcuni casi il potere di interruzione dell'interruttore automatico potrà essere inferio-

re alla corrente di corto circuito s.d., se a monte esiste un dispositivo:

• che abbia un potere di interruzione corrispondente alla corrente di corto circuito sopra de-

terminato (filiazione);

• che limiti l'energia specifica passante (I²t) a un valore inferiore a quello ammissibile

dall'interruttore automatico e dai conduttori protetti.

Sbarre principali e derivazioni

Le sbarre principali e le derivazioni dovranno essere in piatto elettrolitico di rame nudo (ETP

UNI 5649-71) a spigoli arrotondati, opportunamente dimensionate e ammarate per sopportare le

sollecitazioni termiche ed elettrodinamiche conseguenti alle correnti di corto circuito.

Page 207: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 141/170

Isolamento e supporti sbarre

L'isolamento dovrà essere completamente realizzato in aria; i supporti sbarre dovranno essere re-

alizzati mediante elementi componibili stampati in materiale isolante autoestinguente con elevata

resistenza meccanica e caratteristiche antitraccia.

Segregazioni

Ciascun quadro dovrà essere realizzato con segregazioni metalliche tra la zona sbarre e la zona

cavi, l'entrata e l'uscita degli interruttori, tutte le celle cavi.

Dovrà essere sempre possibile accedere alla zona cavi di un interruttore senza togliere tensione

dal quadro.

Aerazione

Per il raffreddamento degli interruttori dovrà essere previsto un camino ricavato sulle fiancate la-

terali degli scomparti.

Per il raffreddamento della zona sbarre si dovranno prevedere delle feritoie sul pannello frontale

in basso e nella parte inferiore del pannello posteriore di chiusura.

Per lo sfogo dell'aria calda si dovranno prevedere apposite feritoie sul tetto.

L’Appaltatore, prima dell’allestimento in sede di approvazione materiali da parte della Direzione

Lavori, dovrà sottoporre ad approvazione il dimensionamento delle capacità di smaltimento della

carpenteria in relazione agli autoconsumi interni delle apparecchiature previste in sede di proget-

to costruttivo.

Circuiti ausiliari e cablaggi

Le apparecchiature ausiliarie dovranno essere disposte in celle separate metallicamente dalle cel-

le interruttori.

Page 208: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 142/170

Dovrà essere sempre possibile accedere alle apparecchiature ausiliarie con il quadro in tensione.

Il cablaggio interno dovrà essere realizzato con cavi di tipo flessibile non propaganti l'incendio

(sec. CEI 20-22), di sezione non inferiore a 1,5 mmq per i circuiti ausiliari e 2,5 mmq per i cir-

cuiti di potenza.

Tutte le connessioni dovranno essere effettuate mediante capocorda a compressione e ciascun

conduttore dovrà essere numerato con idonei contrassegni.

I conduttori dovranno essere alloggiati su apposite canalette di materiale plastico e in appositi

vani all'interno degli scomparti.

Tutti i conduttori dovranno far capo a morsettiere componibili numerate. Opportune targhette,

pantografate, dovranno indicare a fronte quadro, ciascuna apparecchiatura e relativa sequenza di

manovra.

Tutte le indicazioni di stato e i comandi di ogni apparecchiatura dovranno essere riportati in mor-

settiera per poter essere remotizzati attraverso sistemi di telecontrollo

Messa a terra

Una barra collettrice in rame, avente una sezione nominale di 200 mmq, dovrà percorrere longi-

tudinalmente tutto il quadro; a tale sbarra dovranno essere collegati tutti i componenti principali.

Tutti gli elementi di carpenteria dovranno essere francamente collegati fra loro per mezzo di viti

speciali atte a garantire un buon contatto elettrico fra le parti.

Le porte dovranno essere collegate in modo equipotenziale alla struttura per mezzo di treccia di

rame avente sezione di 16 mmq.

Verniciatura

Il ciclo di verniciatura per i quadri di bassa tensione dovrà essere del tutto simile a quello previ-

sto per i quadri di media tensione.

Grado di protezione

• IP40 sull'involucro esterno; • IP20 all'interno del quadro; • in presenza di apparecchiatura modulari il fronte quadro dovrà essere dotato di doppia porta con grado di protezione non inferiore ad IP54.

Page 209: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 143/170

Accessori

Serie di accessori che dovranno essere forniti: • mensola di supporto leve varie e maniglie; • golfari di sollevamento; • vernice per ritocchi punti danneggiati; • schemi e disegni di progetto; • istruzioni per l'installazione, l'esercizio e la manutenzione del quadro; • targhe di identificazione apparecchiature; • schema unifilare in dotazione alla carpenteria; • cartellonistica di prevenzione antinfortunistica ; • prove di tipo; • manuale di manutenzione ordinaria e straordinaria.

15.7.5. Elenco delle prove

a) Prove di accettazione: • prova di isolamento a frequenza industriale verso massa e tra le fasi alla tensione di 2.5kV-

220V per 1 minuto; • prove di isolamento, con resistenza sui circuiti ausiliari; • esame a vista, dei cubicoli e delle apparecchiature approvvigionate e montate all'interno delle

carpenterie, per la verifica della "forma 4" delle singole colonne componenti il quadro; • prove di funzionamento degli interruttori magnetotermici differenziali; • prova di funzionamento del relè di minima tensione per la commutazione dell'alimentazione

da rete e da gruppo elettrogeno; • prova di corretto funzionamento del comando di commutazione automatica rete-gruppo con

esclusione dell'alimentazione da rete e successivo ripristino della alimentazione da gruppo e-lettrogeno.

• prova dei dispositivi ausiliari; • verifica dei cablaggi; • controllo dell'intercambiabilità dei componenti estraibili e degli altri componenti identici fra

loro per costruzione e caratteristiche.

15.8 Prove di tipo

L'Appaltatore dovrà produrre copia dei certificati relativi alle prove di tipo realizzate da un labo-

ratorio indipendente attestanti la rispondenza del quadro e delle apparecchiature alle Norme so-

praccitate.

In particolare è richiesta dimostrazione delle seguenti prove: • prova per la verifica dei limiti di sovratemperatura; • prova per la verifica delle distanze in aria e superficiali;

Page 210: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 144/170

• prova per la verifica della tenuta di corto circuito del circuito principale per un valore non in-feriore a 40kA/1S; • prove per la verifica della tenuta al corto circuito del circuito di protezione (CEI 17-13/1); • prova per la verifica dei gradi di protezione.

Descrizioni particolari

Gli arrivi dal trasformatore di potenza e dal gruppo elettrogeno saranno in cavo unipolare.

Tensioni ausiliarie • 220 V c.a. per comandi e protezioni; • 220 V c.a. per alimentazioni motori carica molle interruttori; • 220 V c.a. per resistenze anticondensa; • 24/48 V c.a. – 110 V c .c. per circuiti di sgancio.

I quadri di comando dell’impianto di ventilazione della galleria Tindari previsti all’interno delle

cabine 21 e 22 dovranno avere le medesime caratteristiche costruttive sopraelencate, dovranno

essere dotati di doppio sistema di sbarre in modo da consentire l’alimentazione differenziata da

rete e da gruppo elettrogeno e di sezionamento delle stesse sbarre in relazione al numero di unità

ventilanti in dotazione ai singoli fornici di galleria. 15.9 Gruppi elettrogeni

All'interno degli edifici adibiti a cabina elettrica, in appositi locali compartimentati con strutture

passive REI 120’, dovranno essere istallati: • il gruppo elettrogeno asservito agli impianti di illuminazione dimensionato per prestazioni in servizio continuo, ma operante in regime di emergenza con commutazione per mancanza di ali-mentazione da rete; • il gruppo elettrogeno asservito agli impianti di ventilazione dimensionato per operare in servi-zio continuo su richiesta di esercizio del sistema di ventilazione.

Entrambe le unità opereranno con funzionamento completamente automatico con le seguenti ca-

ratteristiche meccaniche: • azionamento del gruppo effettuato da un motore diesel, accoppiato, attraverso un volano a giunto elastico, con alternatore sincrono assiale; • gruppo motore-alternatore montato su un basamento in profilati di acciaio a sua volta fissati a pavimento a mezzo di sospensioni elastiche; • gruppo di misure dell’energia prodotta UTIF. • quadro elettrico di comando, e controllo e protezione magnetotermica di linea incorporata;

Page 211: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 145/170

Motore diesel

Regolatore automatico dei giri di tipo elettronico con grado di irregolarità a regime statico tra

vuoto e pieno carico dello 0,5%.

Avviamento elettrico con batteria ermetica al Ca-Pb, dispositivo di arresto automatico per bassa

pressione olio ed alta temperatura acqua.

Equipaggiamento motore Diesel • raffreddamento ad acqua con radiatore, sovralimentato con turbocompressore; • volano per gruppo elettrogeno; • regolatore automatico di velocità che permette variazioni di frequenza entro limiti di +4% da

vuoto a pieno carico secondo le norme ISO 30 46/IV - classe A1; • pompa iniezione; • pompa alimentazione combustibile; • filtri olio e combustibile a cartuccia; • avviamento elettrico 12V, con corona dentata su volano, motorino di avviamento e generato-

re carica batterie; • pompa estrazione olio della coppa; • giunto di dilatazione gas di scarico; • carter protezione cinghie; • coppa olio completa di olio di un riempimento; • accessori motori diesel (previsti per gruppi ad intervento automatico); • pressostato bassa pressione olio; • termostato alta temperatura motore; • elettromagnete di arresto; • dispositivo preriscaldo acque con termostato di inserzione.

Generatore

Sincrono, autoregolato, autoeccitato senza spazzole, con gabbia smorzatrice. Classe di isolamen-

to "H", grado di protezione IP23.

Il generatore dovrà essere consentire l’inserzione diretta di motori asincroni di potenza fino a 50

kW per l’inserimento diretto di pompe o di elettroventilatori.

Accoppiamento

Diretto con alternatore monosupporto e giunto a dischi flessibili.

Quadro elettrico

I gruppi elettrogeni dovranno essere dimensionati per un esercizio continuo in modo da assicura-

re, in caso di mancanza della rete, l'alimentazione totale del carico di galleria e delle utenze pre-

ferenziali di illuminazione degli svincoli e delle utenze di casello.

Page 212: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 146/170

I gruppi dovranno essere dotati di tutti i dispositivi per l'avviamento automatico al mancare

dell'alimentazione sulla rete e per l'arresto automatico ritardato al ritorno della energia di rete.

Tali dispositivi dovranno essere interbloccati elettricamente e meccanicamente onde evitare a-

nomali ritorni di tensione in rete durante il funzionamento del gruppo stesso.

Il quadro di comando e controllo di funzionamento del gruppo elettrogeno dovrà consentire di

realizzare un complesso automatico per l’erogazione di energia elettrica.

Tutti i circuiti operativi di comando, controllo, segnalazione dovranno essere inseriti su di un'u-

nica scheda elettronica applicata a fronte quadro.

La logica di controllo a microprocessore dovrà monitorizzare costantemente i parametri della re-

te esterna e, al verificarsi di una anomalia, dovrà comandare l’immediata accensione del gruppo

elettrogeno.

Al ristabilirsi delle condizioni nominali di rete la logica di controllo, dovrà comandare, dopo un

opportuno tempo di raffreddamento, l’arresto del gruppo elettrogeno.

La logica di controllo a microprocessore dovrà visionare le condizioni di funzionamento del

gruppo e, se necessario, arrestare lo stesso in caso di anomalia.

Il quadro sarà corredato di un caricabatterie automatico elettronico ed sarà predisposto per ali-

mentare il sistema di preriscaldamento del motore.

Il quadro dovrà essere realizzato in carpenteria di lamiera di acciaio lavorata e verniciata con

polvere epossidica ad alta resistenza con grado di protezione non inferiore a IP55.

La sorveglianza ed arresto automatico del gruppo avvengono attraverso le seguenti protezioni: • alternatore di ricarica batteria; • bassa pressione dell’olio; • alta temperatura del motore; • basso livello del liquido refrigerante; • carburante esaurito; • transitorio di avviamento fuori limite; • sovraccarico per arresto dopo tempo di raffreddamento;

Page 213: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 147/170

• tensione gruppo elettrogeno fuori limite minimo e massimo; • frequenza gruppo elettrogeno fuori limite minimo e massimo.

Interruttore di protezione e strumentazione di misura

Il quadro di comando e controllo sarà dotato di apposito circuito di potenza di dimensionamento

adeguato alla potenza del generatore.

All’interno saranno installati: • n° 1 interruttore magnetotermico di tipo scatolato con sganciatore elettronico a protezione della linea di collegamento al quadro di bassa tensione; • n° 3 trasformatori amperometrici; • n° 1 pannello di protezione contro i contatti accidentali realizzato in lexan; • n° 1 voltmetro digitale; • n° 1 frequenzimetro digitale; • n° 1 contaore digitale; • n° 1 conta avviamenti digitale; • n° 3 amperometri.

Inoltre sul quadro di comando dovranno essere riportati i comandi di avviamento e arresto, spie

motore, pulsante di prova, scheda di diagnostica completa di display e porta seriale RS485 per

trasferimento allarmi, pannello sinottico evidenziatore dello stato di servizio e dei livelli di al-

larme generati, dispositivi di allarme ottico/acustico per avarie e cattivo funzionamento, divisi in

due categorie, una delle quali provoca soltanto la segnalazione di allarme, l'altra provoca la fer-

mata del gruppo.

Le due categorie di allarme dovranno essere visualizzate sul pannello sinottico in dotazione al

quadro di macchina del gruppo elettrogeno e dovranno essere ripetute a distanza attraverso con-

tatti liberi da potenziale o attraverso porta seriale RS485 su protocollo noto non proprietario.

Dati generali

Le prestazioni a riferimento alla tensione nominale di progetto 400V o 690V dovranno essere

conformi ai criteri normativi:

• ISO 8528 per il servizio continuo;

• ISO 3046 per il servizio intermittente;

125 kVA: 125 kVA = 100 kW (Potenza Continua)

137,5 kVA = 110 kW (Potenza Intermittente)

Page 214: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 148/170

150 kVA: 150 kVA = 120 kW (Potenza Continua)

165 kVA = 132 kW (Potenza Intermittente)

250 kVA: 250 kVA = 200 kW (Potenza Continua)

275 kVA = 220 kW (Potenza Intermittente)

315 kVA: 315 kVA = 252 kW (Potenza Continua)

346.5 kVA = 277.2 kW (Potenza Intermittente

400 kVA: 400 kVA = 320 kW (Potenza Continua)

440 kVA = 352 kW (Potenza Intermittente)

500 kVA: 500 kVA = 400 kW (Potenza Continua)

550 kVA = 440 kW (Potenza Intermittente)

1.250 kVA: 1.250 kVA = 1.000 kW (Potenza Continua)

1.125 kVA = 1.100 kW (Potenza Intermittente)

1.600 kVA: 1.600 kVA = 1.280 kW (Potenza Continua)

1.760 kVA = 1.410 kW (Potenza Intermittente)

Caratteristiche di riferimento per unità di media e grossa taglia.

Potenze rese alle seguenti condizioni ambientali: • temperatura 29° C • umidità relativa 60% • altitudine inferire 100 m s.l.m.

Costituiti da motori aventi le seguenti caratteristiche generali: • velocità 1500 giri/minuto • cilindri n. 6 per gruppi di potenza da 125kVA a 315 kVA n. 8 per gruppi di potenza da 400 kVA a 630kVA n. 12 per gruppi di potenza > 1000kVA

Page 215: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 149/170

• tempi 4 • iniezione diretta • senso rotazione motore antiorario • consumi di combustibile:

• gruppi fino a 160 kVA 198 g CV/h

• gruppi fino a 400 kVA 208 g CV/h

• gruppi fino a 1000 kVA 256 g CV/h • consumo olio lubrificante 0,8% del consumo combustibile. • pressione acustica a 7m 75 dB (A) con tolleranza di 3dB (A)

15.9.1. Alternatore autoregolato ed autoeccitato

Eccitatore incorporato, trifase, 4 poli, velocità 1500 giri/minuto, frequenza 50Hz, protetto e au-

toventilato con regolazione della velocità entro il 5%.

Il suddetto eccitatore deve essere dimensionato in modo tale da sopperire all’avviamento diretto

sottocarico di motori asincroni di azionamento pompe e di elettroventilatori, o in presenza di ele-

vato numero di armoniche eventuali, provocate dal mal funzionamento del carico ad esso sotto-

posto, che possono causare i seguenti inconvenienti: • problemi termici per il surriscaldamento dell'alternatore; • sovraeccitazione dovuta al non regolare funzionamento del regolatore elettronico di tensio-

ne.

Altre caratteristiche del blocco alternatore dovranno essere: • grado di protezione IP23; • isolamento classe H per il rotore e statore • Impregnazione con vernici epossidiche • limita la variazione della tensione entro valori non superiori a ±1.5% in tutto il campo di funzionamento • consente un elevata capacità di sovraccarico istantaneo, pari a circa il 300% della corrente nominale assicura un rapido intervento della compensazione della tensione, il tempo varia da 0.1 a 0.3 secondi; • fattore di potenza cosfì 0.8 • tensione a vuoto ai morsetti 400/231 V con neutro per le utenze normali dei circuiti luce

15.9.2. Allestimento gruppo elettrogeno su base a slitta

Page 216: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 150/170

Il monobloccaggio motore diesel pompa dovrà essere montato tramite supporti elastici antivi-

branti su un unico basamento del tipo a slitta completo di agganci per il sollevamento e di fori

per l'applicazione di bulloni di fondazione.

Accessori forniti sciolti: • silenziatore gas di scarico tipo industriale; • elettrolito per batteria di avviamento; • borse attrezzi; • libretto usi manutenzione per il motore diesel e l’alternatore del sistema di scarico dei fumi e

delle pompe di adduzione del gasolio; • schema quadro elettrico.

15.9.3. Prove di accettazione materiali

Al fine di verificare le prestazioni e la rispondenza delle unità gruppi elettrogeni, alle specifiche

tecniche previste dal presente Capitolato ed alle schede tecniche, presentate dall’Appaltatore alla

Direzione Lavori, si dovrà procedere all’esecuzione delle prove di accettazione dei materiali

presso il costruttore delle apparecchiature.

Elenco delle prove principali da eseguire: • Prova di accensione manuale del gruppo elettrogeno; • Prova di accensione automatica del gruppo elettrogeno in mancanza delle rete di alimenta-

zione; • Prova di funzionamento del gruppo elettrogeno con controllo delle grandezze (tensione, cor-

rente, potenza erogata) per gradini di inserimento del carico a valle (20%, 40%, 60%, 80%, 100%);

• Prova di funzionamento del gruppo elettrogeno in survelocità; • Controllo dei sistemi di sicurezza del gruppo elettrogeno; • Prova di rumorosità del livello sonoro.

Inoltre si ricorda che per i gruppi elettrogeni di potenza superiore a 1 MW termico dovrà essere

denunciato al competente organo provinciale “Ecologia ed Ambiente”, il punto di emissione in

atmosfera dei gas di scarico ed i livelli di rumore emessi dall’unità generatrice dovranno essere

compatibili con i limiti previsti sul territorio di insediamento. 15.10 Gruppi statici di continuità assoluta

Ogni sistema statico di continuità fornito, dovrà essere atto ad alimentare, sia in presenza che in

mancanza di rete con l’autonomia specifica indicata negli elaborati grafici di progetto, le utenze

"no-stop" ad esso sottese quali i circuiti di illuminazione permanente ed i sistemi di telecontrollo,

il sistema di segnalazione soccorso, ed i circuiti di emergenza in genere, in modo da non pregiu-

dicare la sicurezza della circolazione sulla sede autostradale ed in particolare modo in galleria.

Page 217: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 151/170

Il gruppo statico di continuità dovrà essere essenzialmente costituito da: • raddrizzatore carica batteria; • inverter statico quinta generazione; • batteria di accumulatori.

15.10.1. Principio di funzionamento

L'utenza in condizioni di normale funzionamento dovrà essere alimentata attraverso l'inverter,

mentre il raddrizzatore del tipo a 2 rami dovrà erogare l'energia per l’alimentazione dell'inverter

e la contemporanea carica delle batterie di accumulatori. Al verificarsi di una delle seguenti con-

dizioni lato alimentazione raddrizzatore: • mancanza tensione di rete; • mancanza di una fase; • tensione di rete fuori tolleranza; • guasto raddrizzatore;

le batterie di accumulatori dovranno provvedere ad alimentare l'inverter senza soluzione della

continuità.

Al ripristino dell'operatività di rete e/o di macchina, il raddrizzatore dovrà provvedere automati-

camente alla ricarica della batteria e contemporaneamente all'alimentazione dell'inverter.

Al verificarsi di una delle seguenti condizioni lato inverter: • guasto inverter; • tensione uscita fuori tolleranza; • tensione d'ingresso c.c. fuori tolleranza; • sovraccarico;

L'unità dovrà essere automaticamente esclusa e l'alimentazione dovrà essere erogata direttamente

da rete senza soluzione della continuità di esercizio by-passando il gruppo statico di continuità.

L'unità, inoltre, dovrà permettere l'auto-esclusione agendo sul commutatore manuale di emer-

genza.

15.10.2. Caratteristiche principali

Le caratteristiche dei singoli componenti interni dovranno soddisfare i seguenti requisiti costrut-

tivi:

a) Raddrizzatore carica batteria

Page 218: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 152/170

Raddrizzatore del tipo a diodi controllati per la trasformazione della tensione trifase in corrente

alternata a tensione continua stabilizzata per l'alimentazione dell'inverter e la contemporanea ri-

carica della batteria di accumulatori. Ogni qualvolta si verifichi una mancanza di rete al ritorno

della stessa il raddrizzatore dovrà effettuare la ricarica della batteria secondo il seguente ciclo:

• 1^ fase: a corrente costante fino al raggiungimento del valore di tensione di carica rapida;

• 2^ fase: a tensione costante e corrente decrescente sino al raggiungimento del valore di cor-

rente di passaggio rapida-tampone;

• 3^ fase: a tensione costante al valore di tampone.

La carica di formazione dovrà essere normalmente effettuata ad inverter disinserito.

Il raddrizzatore del tipo ponte trifase totalmente controllato, dovrà essere essenzialmente costi-

tuito da: • interruttore d'ingresso; • ponte di raddrizzamento; • filtro LC di uscita; • logica di regolazione.

b) Inverter

L'inverter del tipo a transistori dovrà trasformare la tensione continua proveniente dal raddrizza-

tore o dalle batterie di accumulatori, in tensione alternata sinusoidale stabilizzata per l'alimenta-

zione delle utenze mediante il gruppo di conversione ad alta frequenza e basso contenuto armo-

nico in uscita e limitati valori di cadute dinamiche con tempi di risposta rapidi.

I circuiti di controllo e regolazione dovranno essere realizzati con tecnologia elettronica di tipo

MOS.

L'inverter dovrà essere essenzialmente costituito da: • filtro d'ingresso; • gruppo di conversione; • filtro di uscita; • logica di regolazione.

c) Batterie di accumulatori

Le batterie di accumulatori, del tipo ermetico con elementi al Ca-Pb, dovranno assicurare,

attraverso l'inverter, l'alimentazione delle utenze con le autonomie specifiche riportate negli

schemi unifilari della distribuzione elettrica di bassa tensione all’intera utenza “no-stop” ad esse

sottese.

Page 219: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 153/170

d) Pannello comandi

Il pannello di attestazione dovrà contenere gli interruttori e i sezionatori necessari per l'a-

limentazione del gruppo statico di continuità, nel pieno rispetto delle norme CEI. Dovrà permet-

tere l'alimentazione delle utenze senza interruzioni nel caso si vogliano eseguire operazioni di

manutenzione del gruppo statico attraverso una commutazione manuale di esclusione d'emergen-

za: • interruttore manuale per inserzione raddrizzatore : Pos. O disinserito : Pos. 1 inserito • interruttore manuale per inserzione inverter : Pos. O disinserito : Pos. 1 inserito

e) Strumenti • voltmetro tensione uscita raddrizzatore; • amperometro corrente uscita raddrizzatore; • amperometro a zero centrale corrente carica e scarica batteria; • frequenzimetro uscita; • voltmetro tensione in uscita (con commutatore voltmetrico per gruppi trifase); • n. 3 amperometri corrente in uscita.

f) Allarmi visualizzati

Dovranno essere realizzati con LED bicolore rosso-verde. La colorazione verde indicherà nor-

malità di funzionamento, la colorazione rossa indicherà le anomalie (guasto o allarme) per le ap-

parecchiature sottocitate: • tensione rete raddrizzatore; • raddrizzatore; • invertitore; • carico alimentato da inverter; • corrente uscita inverter; • batteria in carica tampone o rapida; • preallarme fine autonomia batteria; • avaria ventilazione; • preallarme temperatura locale; • guasto fusibile interruttore statico.

Dovranno inoltre essere interfacciabili con il sistema di telecontrollo le indicazioni di macchina: • blocco per massima scarica batterie; • indicazione generica di guasto gruppo statico.

Page 220: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 154/170

g) La fornitura dei componenti e la loro posa in opera dovranno essere conformi a quanto sta-

bilito dalla normativa IEC e dalle norme CEI in materia di gruppi statici di continuità ed alle di-

sposizioni impartite dalla Direzione Lavori.

15.10.3. Caratteristiche tecniche

Sono di seguito riportate le caratteristiche generali, in termini di prestazione nominale, fermo re-

stando l’obbligo dell’Appaltatore di forniture apparecchiature conformi alle indicazioni ed ai pa-

rametri progettuali indicati negli schemi elettrici di bassa tensione: • taglie KVA (cosfì 0,8) 20 30 60 • tolleranza di tensione ± 20%Vn • campo di frequenza 45-65 Hz • rendimento totale a carico nominale % 91 91 91 • rendimento totale al 50 % carico nominale % 90 90 90 • potenza massima dissipata a carico nominale (cosfì 0,8) kW 4 8 8 • temperatura di lavoro °C 0-40 • umidità relativa a 20° C (senza formazione di condensa) % <95 • rumorosità a 1,5 m di distanza ed altezza dB(A) <62 • grado di protezione IP 20 • configurazione dell’unità a doppia conversione con schema di alimentazione interno

che preveda l’alimentazione all’interruttore statico su due rami di cui uno da raddrizzatore ad accumulatori ed uno attraverso by-pass statico, un terzo ramo direttamente in by-pass esterno sulla rete così da escludere l’intera apparecchiatura;

• soppressione dei disturbi attraverso l’uso di filtri EMI conformi alla normativa VDE di seguito specificata:

- VDE 0875 grado G

- VDE 0875 grado N

- VDE 0875 grado K

Page 221: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 155/170

I filtri dovranno essere integrati nella carpenteria entro volumi specificatamente segregati:

• filtri per la riduzione della distorsione armonica di 5° e 7° livello in modo da limitare a valle il

valore delle distorsioni entro il 10% nella condizione di pieno carico. I filtri costituiranno un

modulo supplementare da accoppiare alle singole unità;

• trasformatore ad isolamento galvanico;

• scheda di programmazione automatica del sistema di ricarica delle batterie in conformità alle

norme DIN 41773;

• scheda di interfaccia conforme allo standard IBM per la segnalazione degli stati di funziona-

mento e degli allarmi: • prossima fine carica della batteria; • carico alimentato da inverter; • carico alimentato da linea in emergenza attraverso contatti liberi da potenziale.

• scheda di interfaccia per l’operatività programmata a distanza attraverso contatti liberi da po-

tenziale al fine di: • evitare che l’inverter si sincronizzi con la tensione di rete del gruppo elettrogeno sorbendone le variazioni di frequenza; • comandare a distanza il raddrizzatore disattivandone l’esercizio per: • prova scarica batterie • guasto al sistema di ventilazione della sala batterie • intervento sensore di allarme impianto rivelazione incendio; • comandare a distanza l’inverter durante le attività di manutenzione; • attivare da postazione remota la disinserzione del gruppo statico nelle condizioni di emergen-za.

La potenza delle singole unità dovrà essere conforme alle indicazioni riportate negli allegati ela-

borati grafici.

Il numero degli elementi che costituiscono la sorgente energetica ausiliaria dovrà essere adegua-

to al valore nominale della tensione di ingresso all’inverter (∼400 V).

Le linee di alimentazione a monte delle singole unità e le protezioni dovranno consentire il fun-

zionamento dell’unità con le batterie in ricarica a fondo.

Le caratteristiche di funzionamento delle singole unità rispetto alle utenze alimentate in continui-

tà assoluta dovranno essere: • tensione nominale alternata 220V; 380-400-415 V • stabilità del valore nominale ±1% • regolazione della tensione di uscita ±5% • frequenza nominale 50 Hz

Page 222: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 156/170

• sistema trifase con neutro • stabilità della frequenza senza rete ±0,01% • stabilità della frequenza con inverter sincronizzato con la rete ±2 Hz valore massimo • stabilità della tensione di uscita ±5% • tempo di ripristino della tensione rispetto a ±2% del valore nominale 20 msec • limite di sincronizzazione dell’inverter con la rete ±2 Hz valore massimo • massima variazione della sincronizzazione ±1 Hz/sec • capacità di sovraccarico 125% per 10 min 150% per 1 min

15.11 Prove di accettazione materiali

Al fine di verificare le prestazioni e la rispondenza delle unità gruppi statici di continuità, alle

specifiche tecniche previste dal presente Capitolato ed alle schede tecniche, presentate

dall’Appaltatore alla Direzione Lavori, si dovrà procedere all’esecuzione delle prove di accetta-

zione dei materiali presso il costruttore delle apparecchiature.

Elenco delle prove principali da eseguire: • prova di accensione del gruppo statico di continuità con inserimento ciclico delle fasi; • prova di funzionamento del gruppo statico di continuità con un carico applicato pari all’80%

del carico nominale; • prova di funzionamento del gruppo statico di continuità con un carico applicato pari al

120% del carico nominale per un tempo di 120”; • prova di commutazione in by-pass del gruppo statico di continuità; • misurazioni delle tensioni e delle correnti in entrata ed in uscita dall’unita gruppo statico di

continuità; • prova di funzionamento con il 100% del carico nominale alimentato dalle batterie di accu-

mulatori fino alla scarica completa delle stesse.

Page 223: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 157/170

15.12 Condensatori di rifasamento

Dovranno essere installati all’interno degli armadi delle centraline di rifasamento.

15.12.1. Caratteristiche elettriche

• Tensione nominale 400V • Frequenza 50 Hz • Potenza 5÷10 KVAR • Tolleranza di capacità -5%/+10% • Classe di temperatura ambiente -25/+40°C • Tensione di prova tra terminali e cassa 3kV per 10 sec. • Massima tensione di esercizio 1,75x Vn per 10 sec. • Massima corrente ammessa 1,3 x In • Collegamento interno a triangolo • Perdite dielettriche <0,5 W/KVAR • Rispondenti a Norme CEI 33-5 Fascicolo 670 e IEC 831-1/2

15.12.2. Caratteristiche costruttive

• elementi capacitivi con dispositivo di protezione e sovrapressione "bassa pressione"; • dielettrico in polipropilene a basse perdite, metallizzato e impregnato con resine poliuretani-

che; • contenitore plastico autoestinguente.

Dovranno essere completi di coperchio di protezione, passacavi, codoli per fissaggio meccanico

a strutture di sostegno.

15.13 Centraline rifasamento automatico

Dovranno essere installate, in cabina elettrica, rifasamento automatico, con caratteristiche di se-

guito descritte.

15.13.1. Caratteristiche costruttive

• struttura di supporto e contenimento in lamiera d'acciaio, spessore 1,5 mm; • contattori di inserzione dei gradini di rifasamento del carico dovranno essere dimensionati per un elevato numero di manovre; • limitazione correnti di inserzione attraverso opportuni accorgimenti circuitali o tramite in-duttanze; • sezionatore generale di portata adeguata alla potenza capacitiva delle singole installazioni; • dispositivi di scarica rapida su ogni batteria condensatori; • installazione a parete, o a pavimento.

Page 224: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 158/170

15.13.2. Caratteristiche condensatore • elementi rigenerabili a basse perdite, biodegradabili non tossici; • dielettrico in polipropilene metallizzato; • interruttore di sovrapressione montato su ogni condensatore; • impregnazione con resina solida.

15.13.3. Caratteristiche regolatore

• relè varmetrico di comando con relè di controllo batterie; • regolazione della sensibilità c/k; • relè di azzeramento a mancanza di tensione.

15.13.4. Caratteristiche elettriche generali

• frequenza 50 Hz • tensione massima 1,1 Vn • corrente massima 1,3 In • numero gradini 3-5-7 • classe di temperatura -15/+40°C • grado di protezione IP30 • resistenze di scarica incorporate • reattanza di limitazione interna incorporata • intervallo di inserzione circa 25 sec. • condensatori rispondenti a Norme CEI 33-5, IEC 70-70 A • apparecchiature ACF rispondenti a Norme CEI 17-13, IEC 439/1-2. 15.14 Materiali per impianti di terra delle cabine elettriche

All'interno di ognuna delle cabine elettriche dovrà essere realizzato un unico impianto di messa a

terra per la protezione contro i contatti indiretti con quantità e disposizione come da elaborati

grafici.

Tale impianto dovrà essere dimensionato in modo che, con la corrente di guasto prevista, non si

verifichi all'interno dell'impianto tensioni di contatto e di passo superiori ai valori fissati dalla

norma CEI in relazione al tempo di intervento delle protezioni.

Page 225: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 159/170

La distribuzione dell'impianto dovrà partire dalla messa a terra del centro stella dei trasformatori

mediante corda isolata giallo-verde di sezione adeguata collegata fino ad un collettore o nodo di

terra.

Tale collettore dovrà essere costituito da una piastra in rame di dimensioni 500x80x8 mm e do-

vrà essere collegato ai dispersori: verticali e orizzontali.

Dispersori verticali: costituiti da spandenti in acciaio zincato di lunghezza 1,50 m e posti entro

pozzetti ispezionabili ubicati all’interno dei piazzali di cabina ed in corrispondenza delle spalle

dei viadotti.

Dispersori orizzontali: costituiti da corda di rame nudo di sezione 35 mmq interrata ad una pro-

fondità non inferiore a 0,50 m ed interconnessa con i dispersori verticali

15.15 Impianto equipotenziale in cabina

Tutte le masse metalliche quali: rotaie, box trasformatori, carpenterie quadri, tubazioni metalli-

che, canali, serramenti etc. e comunque tutte quelle strutture suscettibili di introdurre il potenzia-

le di terra o altri potenziali dovranno essere messe a terra.

Tale impianto dovrà essere costituito da: piatto di rame dim. 50x5 mm fissato a parete lungo tut-

to il perimetro della cabina, al quale dovranno essere connesse tutte le strutture quali sopra me-

diante conduttori aventi sezioni minime di 2,5 mmq se con protezione meccanica, 4 mmq senza

protezione meccanica.

Nel sottopavimento in cabina dovrà essere realizzata una maglia elettrosaldata in tondo di acciaio

zincato diametro 8 mm con punti di fuoriuscita lungo il perimetro di cabina e comunque sempre

nei vertici del locale, punti che verranno connessi con l'impianto di terra generale.

Tutte le giunzioni fra gli elementi del dispersore e fra questi e il conduttore di terra dovranno es-

sere realizzate con morsetti a compressione o con morsetti a bullone aventi superfici di contatto

di almeno 200 mmq e bulloni di diametro non inferiore a 10 mm.

Page 226: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 160/170

15.16 Accessori per cabine elettriche

Ogni cabina elettrica dovrà essere dotata di accessori, istruzioni, segnaletica, etc., indicati di se-

guito e comunque di quanto richiesto da norme e prescrizioni di legge.

Tappeto isolante

Sarà posato a pavimento anteriormente ai quadri elettrici. Dovrà essere in gomma naturale e la

superficie calpestabile dovrà essere antisdrucciolevole.

15.17 Dovrà rispondere alle seguenti caratteristiche:

• larghezza non inferiore a 0.8 m • lunghezza non inferiore a lunghezza del quadro di M.T. + 1 m • spessore non inferiore a 5 mm • tensione di esercizio 20 kV • tensione di prova 40 kV

Il tappeto dovrà essere di tipo approvato dall'ISPESL e dovrà essere provvisto di marchiatura in-

delebile che dichiari la tensione di esercizio e di prova.

La pedana, di tipo approvato dall'ISPESL dovrà essere provvista di marchiatura etc., come de-

scritto per il tappeto isolante.

15.17.1. Estintore

L'estintore antincendio portatile dovrà essere di tipo approvato dal Ministero dell'Interno com-

pleto quindi sia della certificazione stampigliata sull'etichetta sia del certificato attestante la con-

formità dell'esemplare al prototipo omologato dal Ministero.

Avrà le seguenti caratteristiche:

• classe del fuoco B e E • carica nominale 12 Kg • agente estinguente polvere chimica

Dovrà cioè essere adatto all'utilizzo su apparecchiature sotto tensione. Sarà completo di apposito

supporto fissato a parete.

Page 227: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 161/170

15.17.2. Cartelli monitori

I segnali di pericolo, divieto, obbligo etc., dovranno avere le seguenti caratteristiche: • dovranno essere in materiale resistente all'aggressività dell'ambiente in cui sono esposti (agen-ti atmosferici, umidità, acidi, etc.) sia per quanto riguarda il supporto (che sarà quindi a seconda dei casi lamiera di alluminio o di acciaio zincato o PVC) sia per quanto riguarda le vernici; que-ste dovranno essere anche indelebili ed inalterabili alla luce solare; • se in lamiera avranno spessore di almeno 0,5 mm, se in PVC di almeno 1,5 mm; • dovranno portare oltre al simbolo (di pericolo, di divieto, di obbligo, etc.) anche la scrittura esplicativa; • dovranno essere conformi al D.P.R. n. 524 del 08/06/82 relativo alla segnaletica di sicurezza per tutto quanto in esso è previsto (simboli, colori, dimensioni, etc.); • dovranno essere affissi esclusivamente mediante viti o rivetti; non saranno pertanto ammessi i tipi autoadesivi.

15.17.3. Schema elettrico dell'impianto

Secondo quanto previsto dalla normativa vigente nelle officine elettriche dovrà essere esposto lo

schema dell'impianto elettrico relativo.

Ciò dovrà essere fatto a cura dell'Appaltatore. A tale scopo dovrà essere fornita una cornice con

vetro entro cui porre lo schema unifilare dei circuiti di potenza. Il fondo del quadro così ottenuto

dovrà essere facilmente removibile e reinseribile onde consentire l'aggiornamento e/o la sostitu-

zione dello schema medesimo.

15.17.4. Lampada di emergenza portatile

La lampada dovrà essere di tipo portatile costituita da un robusto contenitore in materiale antiur-

to provvisto da impugnatura.

Sarà completa di: • batterie al Ni-Cd di tipo ermetico ricaricabile e di capacità sufficiente ad assicurare un'auto-nomia di almeno due ore; • lampada fluorescente da 6 -9 W; • dispositivi elettronici per la carica automatica e di mantenimento delle batterie e per l'alimen-tazione della lampada stessa; • indicatore luminoso per segnalare la carica delle batterie; • cavo di alimentazione scollegabile (con presa a spina) della lampada; • adatto supporto in lamiera di acciaio verniciata, fissato a parete per il sostegno della lampada stessa.

Page 228: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 162/170

15.18 Impianto di rivelazione incendio

All’interno degli edifici di cabina dovrà essere approntato un sistema automatico di rilevazione

incendi e di presenza fumi costituito da: • stazioni di rilevamento del tipo a “luce diffusa” comprendenti: • lo zoccolo di base adatto per installazioni industriali e per ambienti con presenza di motori endotermici con grado di protezione IP43 e IP53. Lo zoccolo dovrà essere equipaggiato di led per la segnalazione di sensore intervenuto e per l’indicazione dalla zona in allarme; • il sensore dovrà essere dotato di attacco standardizzato, di funzioni regolabili per modalità di campionamento, per sensibilità di risposta fino a 3 livelli di soglia e per elaborazione dei segnali su due livelli di integrazione. Il sensore dovrà avere le seguenti caratteristiche di funzionamento: • tensione 16 V ÷ 24 d.c. • corrente <100 microA • temperatura ambiente -10 +60 A • umidità relativa <95% • omologazione EN 54-7 • centrale a microprocessore per il governo della rilevazione automatica dell’incendio adatta per l’indirizzamento dei sensori di campo sia in modo collettivo che individuale. La centrale do-vrà essere programmabile per la rivelazione incendio e per la raccolta dei segnali di stato deri-vanti da apparati monitori antintrusione e di circuiti di comando ad inserzione manuale.

Qualunque sia la modalità di collegamento per zona, ad indirizzo singolo per sensore, con geo-

metria a stella o ad anello, la fallanza della rete dovrà essere segnalata come presenza di guasto

al sistema. L’alimentazione di ogni singola zona dovrà essere del tipo ad anello.

Lo stato di allarme dovrà essere evidenziato in loco attraverso una segnalazione ottico-acustica e

remotata al sub-centro gestionale attraverso il sistema di telecontrollo.

La programmazione della centrale dovrà prevedere l’allocazione logica dei rivelatori, l’eventuale

priorità di alcune zone rispetto ad altre e/o la loro interdipendenza, la memorizzazione degli e-

venti, la sequenza operativa degli allarmi ed il software temporale.

Il software dovrà essere installato in licenza d’uso all’Ente Appaltante e l’Appaltatore non dovrà

rivendicare alcun onere per l mantenimento di tali licenze.

La centrale dovrà essere conforme alle caratteristiche tecniche di seguito indicate:

• tensione nominale di alimentazione 220 V

• tensione di rete dei sensori 20 V

Page 229: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 163/170

• massima corrente disponibile a 24 V 3 A

• accumulatori interni al Ni-Cd con autonomia 24 ore

• numero potenziale di zone 16

• numero massimo di rivelatori per zona 25

• numero di elementi indirizzabili 20

• numero di uscite programmabili 25

• numero di uscite digitali a 50 V con 2 A 20

• temperatura di esercizio 0÷50°C

• umidità relativa <95% • collegamenti dei circuiti sensori e stazioni manuali in cavo a doppia coppia di tipo telefonico

con guaina in materiale isolante a bassa emissione di fumi e gas tossici di diametro 0,6 mm.

I collegamenti dovranno essere realizzati entro cavidotti in PVC, serie pesante, di caratteristiche

meccaniche ed autoestinguenti analoghe a quanto già specificato per le installazioni elettriche a

vista.

15.19 Quadri servizi ausiliari di cabina

I quadri dovranno costituire parte integrante della carpenteria del quadro generale di bassa ten-

sione.

Dovranno essere costruiti in robusta lamiera, sagomata e verniciata, come da specifiche generali

per la carpenteria dei quadri elettrici e dovranno avere doppio frontale con pannello in vetro

temperato.

- Costituzione dei quadri

I quadri dovranno essere costituiti da carpenteria costruita come s.d. con le seguenti dimensioni

approssimative globali 2000 x 800 x 600 mm.

Al loro interno dovranno essere allocate e collegate le apparecchiature in conformità agli schemi

unifilari di progetto.

Come per la distribuzione di potenza, lo scomparto dovrà essere corredato di serie di accessori:

fusibili, morsetti, cavetteria ausiliaria, targhette indicatrici in PVC e quanto altro necessario al

corretto funzionamento delle apparecchiature.

Page 230: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 164/170

15.20 Quadri servizi vari

- Quadro di zona

Dovrà essere di tipo per fissaggio a basamento, con doppia porta frontale dotata di pannello cie-

co. Dovrà essere costruito in vetroresina con grado di protezione IP44.

La carpenteria dovrà essere suddivisa in due sezioni per l’alloggiamento delle apparecchiature

elettriche e della centralina di acquisizione dati del sistema di telecontrollo.

Le dimensioni utili complessive dovranno essere non inferiori a 800x1700x400 mm.

Al suo interno dovranno essere allocate e collegate le apparecchiature indicate nello schema uni-

filare di progetto.

La carpenteria, nella sezione di energia, dovrà essere dotata di feritoie per il montaggio delle ap-

parecchiature in esecuzione modulare e degli accessori quali fusibili, morsetti, cavetteria ausilia-

ria, targhette indicatrici in PVC, indicatori antinfortunistici e quanto altro necessario al funzio-

namento del quadro.

Page 231: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 165/170

CAPO II - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE OPERE

Page 232: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 166/170

Art. 16. Norme per la misurazione e valutazione delle opere

16.1 Prestazioni di manodopera

Le prestazioni di manodopera per lavori di economia saranno compensate maggiorando della

percentuale del 13% per spese generali e del 10% per l'utile dell'Appaltatore, la mercede oraria

delle tariffe sindacali vigenti per le diverse qualifiche, al momento delle prestazioni, nella pro-

vincia ove si svolgono i lavori. Dette maggiorazioni saranno soggette a ribasso d'asta.

Fermo restando quanto esposto nel Capitolato Speciale d'Appalto - Norme generali, la mercede

oraria si intenderà comprendente anche tutti i componenti di legge.

I prezzi unitari si riferiscono ad operai idonei e provvisti di necessari attrezzi; comprendono

sempre tutte le spese, percentuali ed accessori nessuno eccettuato, nonchè il beneficio per l'Ap-

paltatore.

Le prestazioni di manodopera verranno valutate a ore e/o frazioni di ore.

16.2 Noleggi

Per l'applicazione dei prezzi di noleggio di macchinario ed attrezzature in genere, il noleggio si

intenderà corrisposto per tutto il tempo durante il quale essi funzioneranno per conto dell'Ente

Appaltante; nel computo della durata del noleggio verrà compreso il tempo occorrente per i tra-

sporti, montaggio e rimozione del macchinario e delle attrezzature.

Il noleggio di una attrezzatura e di un macchinario comprende ogni spesa necessaria per dare gli

stessi a più d'opera pronti per l'uso e completi di accessori e di quanto altro occorre per la loro

manutenzione e regolare funzionamento.

16.3 Materiali a piè d’opera

La valutazione dei materiali a piè d’opera per l'accreditamento del loro importo nei pagamenti in

acconto conformemente a quanto indicato nel Capitolato Speciale di Appalto - Norme Generali.

Con le stesse valutazioni come sopra determinate potranno essere contabilizzate sia le provviste

dei materiali a piè d’opera che l’Appaltatore è tenuto a fare su richiesta della Direzione Lavori,

sia le provviste che dovessero essere rilevate alla Direzione Lavori quando, per variazioni ai la-

vori da essa introdotte, non potessero trovare impiego nei lavori stessi.

Page 233: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 167/170

16.4 Materiali per impianti elettrici per esterno

16.4.1 Cavidotti, cunicoli, canali portanti

La misurazione delle quantità relative alle tubazioni, canalizzazioni e cunicoli di contenimento,

di cavi e conduttori elettrici, ai fini della contabilizzazione della sola posa in opera dovrà essere

fatta in mezzeria di dette tubazioni, canalizzazioni e cunicoli, seguendo il tracciato senza tener

conto delle parti sovrapposte e rientranti; la misurazione avrà inizio e termine all'esterno dell'im-

bocco degli organi di terminazione, sezionamento o derivazione, quali pozzetti, cassette, ecc..

Le quantità da contabilizzare ai fini della fornitura delle tubazioni, canalette, ecc., saranno quelle

definite in base alle quantità posate. Nella fornitura sono comprese tutte le minuterie quali bullo-

ni, dadi, rondelle, materiali isolanti ecc. eventualmente necessari.

La fornitura dei canali portanti in galleria comprende anche quella delle parti metalliche relative

verniciate con due mani da minio antiruggine e colorite al forno in tinta scelta dalla Direzione

Lavori, nonchè l'onere per i lavori di ritocco alla verniciatura se danneggiata durante il montag-

gio.

Nei prezzi corrispondenti alla posa in opera di tubazioni e canalette per contenimento cavi, sono

compresi e compensati oltre alla posa dei tubi con fissaggio mediante graffette e simili, gli oneri

per le piegature, sagomature e tagli dei tubi stessi nonchè per la fornitura e posa dei pezzi specia-

li quali curve, manicotti, ecc. Nei prezzi di posa delle tubazioni previste per gli attraversamenti

stradali, sono compresi e compensati: • il disfacimento del manto stradale, ove esistente; • lo scavo, compresa la regolarizzazione del fondo, e il successivo reinterro; • la ordinata sistemazione nello scavo dei tubi e dei pezzi speciali; • l'eventuale impiego di macchina spingi tubo; • il rifacimento del manto stradale sarà pagato con il prezzo di elenco per lo stesso at-traversamento stradale.

La misurazione della profondità di posa si farà sulla generatrice superiore del tubo.

16.4.2 Cavi elettrici

La misurazione delle quantità di cavi, conduttori, ecc., ai fini della contabilizzazione della sola

posa in opera, dovrà essere fatta in modo diverso seconda che trattasi di cavi isolati coperti o ca-

vi isolati in vista.

Precisamente:

1) Per cavi isolati contenuti in canalette od in tubi ovvero interrati con protezione di sabbia e

mattoni: sull'asse delle canalizzazioni, dei tubi o scavi, seguendo il tracciato, con inizio e termine

alla mezzaria dei pozzetti, giunti, derivazioni, apparecchi di protezione e comando, ecc., ovvero

Page 234: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 168/170

all'imbocco degli apparecchi di utilizzazione nel caso che questi siano sprovvisti da apposita

morsettiera di attestazione;

2) Per cavi isolati fissati in vista di qualsiasi genere, ovvero, semplicemente posati su appoggi

o mensole sporgenti da pareti o paramenti di galleria: sull'asse del percorso dei cavi, con inizio e

termine come specificato al precedente punto 1).

Le quantità misurate ai fini della contabilizzazione saranno aumentate del 2% per la formazione

di scorte e di allentamento all'interno dei pozzetti e dei cavidotti.

I prezzi di fornitura e posa in opera comprendono: • la fornitura dei materiali, franco cantiere; • il carico, lo scarico ed il trasporto nell'ambito del cantiere; • la posa del filo di traino o il nolo della sonda per il traino della calza di tiro; • la pulizia del cavidotto da sedimenti di terra o altri residui di lavorazione; • lo stendimento dei cavi con gli oneri inerenti alla manipolazione e restituzione delle bobine,

ed ancora gli oneri derivanti dalle particolari conduzioni necessarie per una posa adatta al ti-po di protezione sul cavo, specificata in ogni singola voce;

• la posa dei cavi entro tubi, canali portanti, canalette, cunicoli impraticabili, interrati e no, ecc. lungo l'autostrada, in galleria, in attraversamento stradale, lungo cavalcavia e viadotti;

• le opere murarie per la posa dei cavi e dei conduttori a perfetta regola d'arte.

Nel caso di cavi energia unipolari o multipolari a doppio tipo di isolamento e cavi telefonici da

esterno, si dovranno evitare per quanto possibile le interruzioni.

16.4.3 Cassette di derivazione

Nei prezzi delle cassette di derivazione su strutture in acciaio o murarie di qualsiasi tipo, sono

compresi e compensati i seguenti oneri e prestazioni:

- la fornitura dei materiali;

- esecuzione dei fori di fissaggio necessari;

- fornitura e posa in opera di tutti gli accessori necessari per il fissaggio delle cassette alle

strutture;

- eventuali lavori di adattamento, compresi quelli relativi alle opere murarie, per ottenere la po-

sa in opera a perfetta regola d'arte. 16.4.4 Corpi illuminanti

Nei prezzi di fornitura ed installazione di apparecchi illuminanti sono compresi: • la fornitura e posa in opera di tutti gli accessori necessari per il fissaggio degli apparecchi al canale portante e cioè staffe, dadi, viti, ecc.; • la messa a punto del gruppo ottico; • la verifica, misura e registrazione dei livelli di illuminamento.

Page 235: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 169/170

16.5 Materiali per impianto di segnalazione soccorso

Saranno compensati per unità installata comprendendo nel prezzo: • la fornitura dello strumento completo degli accessori operativi necessari al corretto eserci-zio e della componentistica di fissaggio; • la messa in esercizio; • prove di taratura; la fornitura dei materiali di consumo relativi al periodo di garanzia.

16.6 Elettronica di telecontrollo e trasmissione dati

Saranno compensati in base alle suddivisioni per componenti ripartite in base alle voci di elenco

prezzi comprendendo, oltre che alla fornitura della componentistica, una dotazione di: • carpenterie di alloggiamento; • sviluppo del software di sistema; • collegamenti di alimentazione; • collegamenti di interfaccia; • prove di funzionamento; • prove di taratura; • prove di collaudo; • parti di ricambio per il periodo di garanzia; • materiali di consumo per il periodo di garanzia. 16.7 Apparecchiature di cabina elettrica

Saranno compensati per sezioni sulla base delle specifiche configurazioni di cabina.

Le voci di elenco includono: • le forniture di materiale e le lavorazioni di officina; • il trasporto e l'assemblaggio in cabina; • l'esecuzione delle prove di verifica del rispetto normativo e di collaudo finale; • la fornitura della cartellonistica ammonitrice antinfortunistica e di riconoscimento per l'in-dividuazione dei circuiti, delle apparecchiature e dei morsetti interni di attestazione linea; • la fornitura degli schemi costruttivi di dotazione al quadro. 16.8 Apparecchiature di cabina elettrica

Saranno compensati a numero secondo le voci di elenco prezzi dei quadri e dei corpi illuminanti specificando la loro funzionalità operativa includendo, oltre alla fornitura dei materiali, ogni onere ed assistenza necessari per una installazione ed programmazione operativa in conformità alle prestazioni della specifica di capitolato

Page 236: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPIANTI ELETTRICI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 170/170

16.9 Materiali ed apparecchiature in genere

Nei prezzi relativi a tutti i materiali ed apparecchiature non espressamente elencati, sono com-

presi e compensati: • qualsiasi materiale e fornitura necessari al buon funzionamento dell'insieme nonchè la loro installazione a regola d'arte nell'insieme dell'impianto di cui fanno parte; • quanto altro occorra per dare i lavori compiuti a perfetta regola d'arte secondo le prescri-zioni ed oneri di capitolato e gli ordini della Direzione Lavori.

I materiali e le apparecchiature di cui sopra, saranno compensati per unità, completi di tutti gli

accessori. Le opere murarie per la sola posa in opera ed installazione delle varie apparecchiature

ed accessori a perfetta regola d'arte, sono comprese e compensate con i prezzi ed i corrispettivi di

contratto, fatte salve eventuali diverse precise indicazioni previste negli stessi prezzi.

Page 237: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 1/29

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- INTERVENTI STRUTTURALI –

Trattamento parti ammalorate – Calcestruzzo spruzzato (spritz beton)- Perforazioni – Iniezioni miscele cementizie- Tubi drenanti – Interventi drenaggi continui piedritti – Prove e Controlli

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO

D’ORLANDO, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUARDANTE

IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA

RIQUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINAZIONE,

ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA.

Page 238: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 2/29

SUB-INDICE INTERVENTI STRUTTURALI (rif. Norme n.2)------------------------------(1-29)

2.1 Trattamento parti di galleria……………………………………………………………………..…. pag. 3

2.1.1 Idroscarifica……………………………………………………………………………..….pag. 3

2.1.2 Scalpellatura a mano …………………………………………………………………..…...pag. 3

2.1.3 Idrosabbiatura…………………………………………………………………………..…..pag. 4

2.1.4 Idrolavaggio della superficie ……………………………………………………………..... pag. 4

2.1.5 Sostituzione dei ferri danneggiati…………………………………………………………….……pag. 4

2.1.6 - Posa di rete elettrosaldata……………………………………………………………... pag. 5

2.1.7 -Posa di malta cementizia monocomponente anticorrosiva rialcalinizzante……….…. pag. 5

2.1.8 Trattamento superfici per contatto fra calcestruzzo fresco su calcestruzzo indurito…………… pag. 6

2.2 Sistemi di ancoraggio calcestruzzo spruzzato alla struttura esistente…………………………..… pag. 7

2.3 Reti in barre di acciaio elettrosaldate…………………………………………………………….… pag. 8

2.4 Calcestruzzo spruzzato (spritz beton)………………………………………………………….pag. 9

2.5 Perforazione sub orizzontali ………………………………………………………….......pag.14

2.6 Iniezione miscele cementizie………………………………………………………….….. pag.15

2.7 Tubi drenanti microfessurati………………………………………………………………………...pag.15

2.8 Intervento drenaggio continuo dei piedritti con membrana in pvc………………………………. pag.17

2.9 PROVE E CONTROLLI………………………………………………………………...…pag.19

Page 239: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 3/29

2.1 Trattamento parti di galleria interessate dalla carbontazione e superfici interessate da interventi

con calcestruzzo spruzzato (tratti in c.a. di imbocco ed uscita e parti degradate)

2.1.1 Idroscarifica

Idroscarifica e asportazione corticale di conglomerato cementizio ammalorato, eseguita con macchina

idroscarificatrice capace di produrre getti d’acqua con una pressione massima di uscita fino a 2500 atm e con

una portata fino a 250 l di acqua al minuto, atta ad asportare tutto il calcestruzzo degradato e/o preparare la

zona di attacco fra vecchi e nuovi getti, senza compromettere l’integrità e l’ancoraggio dei ferri d’armatura

messi a nudo, nonchè l’integrità strutturale del calcestruzzo limitrofo non demolito.

Per l’esecuzione delle lavorazioni a regola d’arte si dovranno adottare le seguenti precauzioni:

• adozione di tutte le precauzioni necessarie per evitare danni alle strutture anche laddove vi è la

presenza di impianti di servizio da proteggere durante l’esecuzione dei lavori;

• utilizzo di idonea attrezzatura demolitrice;

• garantire un adeguato rifornimento e alimentazione dell’acqua;

• rifinitura della demolizione con lance manuali in zone di difficoltosa manovrabilità;

• procedere all’eventuale scalpellatura di rifinitura a mano e/o con microdemolitore delle parti

instabili o ammalorate;

• asportazione delle barre di armatura distaccatesi dal calcestruzzo;

• sistemazione dei ferri di armatura superstiti a demolizione e sgaggiatura avvenuta

(riposizionamento dei ferri con nuove legature e spessorazioni);

• energica soffiatura con aria compressa o con acqua in pressione sulle superfici del calcestruzzo

trattato;

• pulizia del piano calpestabile, carico e trasporto a discarica autorizzata dei materiali di risulta.

2.1.2 Scalpellatura a mano o meccanica e spazzolatura dei ferri d'armatura

Asportazione corticale di conglomerato cementizio ammalorato, eseguita mediante scalpellatura a mano o

meccanica, atta ad asportare tutto il calcestruzzo degradato e/o preparare la zona di attacco fra vecchi e nuovi

getti, senza compromettere l’integrità e l’ancoraggio dei ferri d’armatura messi a nudo nonché l’integrità

strutturale del calcestruzzo limitrofo non demolito. Successivo trattamento di pulizia dei ferri d’armatura

affioranti, mediante spazzolatura a mano o meccanica, atta a rimuovere ed asportare ossidazioni, aggressivi

chimici, parti superficiali incoerenti ed eventuali residui di oli, grassi, sporco e in generale qualsiasi altro

Page 240: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 4/29

materiale contaminante, fino a portare la superficie a metallo bianco.

Per l’esecuzione delle lavorazioni a regola d’arte si dovranno adottare le seguenti precauzioni:

• adozione di tutte le precauzioni necessarie per evitare danni alle strutture anche laddove vi è la

presenza di impianti di servizio da proteggere durante l’esecuzione dei lavori;

• utilizzo di idonea attrezzatura demolitrice;

• procedere alla sistemazione dei ferri di armatura a demolizione avvenuta (riposizionamento dei

ferri con nuove legature e spessorazioni);

• effettuare energica soffiatura con aria compressa o con acqua in pressione sulle superfici del

calcestruzzo trattato;

2.1.3 Idrosabbiatura

Trattamento di pulizia delle superfici in calcestruzzo o dei ferri d’armatura affioranti, nel caso in cui non sia

stata effettuata l’operazione di idroscarifica, mediante idrosabbiatura con impiego di sabbia silicea, al fine di

rimuovere ed asportare ossidazioni, aggressivi chimici, parti superficiali incoerenti ed eventuali residui di oli,

grassi, sporco e in generale qualsiasi altro materiale contaminante, fino a portare le superfici dei ferri a

metallo bianco (grado SA 2½) (ISO 8501-1).

L’idrosabbiatura non è necessaria qualora la preparazione della superficie sia stata effettuata mediante

idroscarifica ma si rende necessaria quando trascorre un elevato intervallo di tempo da tale operazione a

causa di particolari esigenze organizzative di cantiere, prima del trattamento dei ferri d’armatura.

2.1.4 Idrolavaggio della superficie

Idrolavaggio a pressione per la pulizia della superficie in calcestruzzo, mediante l’utilizzo di idropulitrice

con una pressione maggiore di 150 bar, al fine di rimuovere stratificazioni di microrganismi, vecchie parti

incoerenti, depositi pulverulenti o eventuali tracce di pellicole di precedenti trattamenti di verniciatura. Tale

operazione, inoltre, si rende necessaria per bagnare a saturazione il supporto prima dell’applicazione di malte

o betoncini cementizi, per migliorarne l’aggrappo.

2.1.5 Sostituzione dei ferri danneggiati e posizionamento di nuova armatura

Posa in opera dei ferri d’armatura di strutture in cemento armato a demolizione e sgaggiatura avvenuta per la

sistemazione/sostituzione delle armature prima dell’applicazione di conglomerato cementizio reoplastico,

malte cementizie premiscelate colabili e betoncini.

Page 241: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 5/29

Per l’esecuzione delle lavorazioni a regola d’arte si dovranno adottare le seguenti precauzioni:

• provvedere ad effettuare eventuali tagli, raddrizzature piegature;

• posizionamento con nuove legature e spessorazioni, nel caso di notevole ossidazione dei ferri di

armatura esistenti con forte riduzione della sezione, di nuova armatura metallica supplementare

collaborante in barre di acciaio inossidabile ad aderenza migliorata tipo fe b 44k di diametro adeguato

in funzione del calcolo del rinforzo che si vorrà dare alla struttura;

• eliminare i ferri tagliati e non utilizzati;

• provvedere ad effettuare energica soffiatura.

2.1.6 - Posa di rete elettrosaldata

Posa in opera di rete elettrosaldata in fili di acciaio delle dimensioni (sezione del filo e larghezza della

maglia) stabilite in progetto, provvisto del certificato di origine e qualità, per armatura di getti di

calcestruzzo, malte cementizie premiscelate tissotropiche, colabili e betoncini, anche per risanamenti e

incamiciature, per qualsiasi dimensione di maglia e diametro di filo.

2.1.7 -Posa di malta cementizia monocomponente anticorrosiva rialcalinizzante

Trattamento passivante dei ferri d’armatura, mediante applicazione a pennello di doppia mano di malta

cementizia anticorrosiva, monocomponente, a base di leganti cementizi, polimeri in polvere e inibitori di

corrosione (tipo Mapefer 1K o prodotto con caratteristiche similare). L’applicazione della malta dovrà essere

effettuata previa adeguata preparazione del supporto (da computarsi a parte) asportando il calcestruzzo

ammalorato fino ad ottenere un sottofondo solido, esente da parti in distacco e sufficientemente ruvido e

successiva rimozione dai ferri d’armatura della ruggine presente, mediante idrosabbiatura o spazzolatura

meccanica (da computarsi a parte) avendo cura di portare la superficie a metallo bianco (grado SA 2½).

Il prodotto deve essere adatto per il trattamento protettivo rialcalinizzante dei ferri d’armatrura, dovrà

possedere un pH superiore a 12, livello minimo per garantire la passivazione del ferro ed essere applicato a

pennello in due mani avendo cura di coprire totalmente ed in modo omogeneo la superficie del ferro per uno

spessore totale delle due mani non inferiore ai 2 mm.

L’applicazione della prima mano dovrà essere eseguita fino a raggiungere uno spessore di 1 mm per tutta la

lunghezza della barra, la seconda mano potrà essere applicata, in condizioni ambientali normali, dopo circa 2

ore dall’applicazione della prima mano o il giorno successivo, preferibilmente entro le 24 ore, in funzione

dell’organizzazione del cantiere.

Il prodotto dovrà avere caratteristiche tali da non pregiudicare e/o alterare l’aderenza delle malte da ripristino

che saranno utilizzate successivamente.

Page 242: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 6/29

Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-7 e avere le seguenti caratteristiche

prestazionali:

Adesione al supporto (EN 1542) (MPa): ≥ 2

Resistenza allo sfilamento delle barre d’acciaio (EN 15184): specifica superata

Resistenza alla corrosione (EN 15183): specifica superata

Tempo di attesa prima di applicare la malta da ripristino: 6-24 h (a +20°C)

2.1.8 Trattamento superfici per contatto fra calcestruzzo fresco su calcestruzzo indurito

Posa in opera di adesivo epossidico bicomponente fluido, a media viscosità ed esente da solventi

(tipo Eporip o prodotto con caratteristiche similari) per riprese di getto di calcestruzzo fresco su indurito,

mediante applicazione a pennello, spatola o a spruzzo. L’applicazione della resina dovrà essere effettuata

previa adeguata preparazione del supporto, asportando le parti friabili o in fase di distacco, lattime di

cemento, olio disarmante e vernici, mediante sabbiatura o spazzolatura. Dopo la miscelazione dei due

componenti predosati componente A (resina) e componente B (indurente) applicare il prodotto sul

calcestruzzo asciutto o leggermente umido avendo cura di farlo penetrare bene nelle zone particolarmente

irregolari e porose per assicurare la perfetta adesione a tutta la superficie da incollare. Il getto successivo di

calcestruzzo fresco dovrà essere effettuato sulla resina non indurita ed entro il tempo aperto.

Il prodotto dovrà rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-4 e avere le seguenti caratteristiche

prestazionali:

Tempo di lavorabilità (EN ISO 9514): 60’ (a +23°C)

Tempo aperto: 3-4 h (a +23°C)

Ritiro lineare (EN 12617-1) (%): 0,02 (a +23°C)

0,10 (a +70°C)

Modulo elastico in compressione (EN 13412) (N/mm²): 3.000

Coefficiente di dilatazione termica

(misurato tra -25°C e +60°C) (EN 1770): 97 x 10-6 K-1

Temperatura di transizione vetrosa (EN 12614): > +40°C

Durabilità (cicli di gelo/disgelo e caldo umido) (EN 13733):

– carico di taglio a compressione > della resistenza a trazione

Page 243: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 7/29

del calcestruzzo: specifica superata

Adesione al calcestruzzo

(rottura nel calcestruzzo) (EN 12636): specifica superata

Sensibilità all’acqua

(rottura nel calcestruzzo) (EN 12636): specifica superata

Resistenza al taglio (N/mm²):

– malta o calcestruzzo incollati (fresco su indurito e indurito su

indurito) (EN 12615):

> 9

Resistenza a compressione (EN 12190) (N/mm²): > 70

Reazione al fuoco (EN 13501-1) (Euroclasse): C-s1, d0

2.2 Sistemi di ancoraggio calcestruzzo spruzzato alla struttura esistente

Forare con trapano a rotopercussione o con carotatore lo spessore della calotta e/o dei piedritti o il

calcestruzzo dei marciapiedi della galleria realizzando un foro di mm.12, per una profondità superiore a

cm.25.

Pulire accuratamente il foro utilizzando pompetta o pistola ad aria compressa (p > 6 bar).

Inserire la resina epossidica tixotropica a basso ritiro all’interno del foro e, successivamente, inserire gli

arpioni di barre di acciaio ad aderenza migliorata (FeB 44k) del diametro di mm.10. Quando si raggiunge la

corretta profondità di ancoraggio fuoriesce la resina in eccesso.

Nel caso di utilizzo di ancorante chimico, lo stesso dovrà godere del Benestare Tecnico Europeo (ETA) e

marcatura CE che ne attesti l’idoneità per applicazioni su calcestruzzo non fessurato (Opzione 7), dovrà

presentare Certificazione antifuoco secondo la curva di incremento termico ISO 834. Dovrà godere di

Certificazione che ne dimostri l’idoneità per carichi sismici secondo normativa americana ACI 355-2.

Prima di caricare gli elementi ancorati bisogna rispettare i tempi di indurimento e di presa previsti dai dati di

installazione prima di ancorare la rete elettrosaldata.

Relativamente agli ancoranti metallici su calcestruzzo si fa riferimento alle direttive ETAG 001 in cui sono

descritti i vari tipi di ancoraggi, le procedure di prova e l’Allegato C che illustra i metodi di progetto

applicabili, tra i quali ricordiamo il già citato Metodo CC (Un estratto del Metodo è reperibile all’interno del

sito in Area Tecnica/Guida Tecnica ETA/Introduzione).

Il Metodo CC (Concrete Capacity) si applica ai fissaggi su calcestruzzo ed in esso vengono descritti tutti i

modi di rottura cui va incontro l’ancoraggio nel corso dei test di verifica e ai quali competono differenti

Page 244: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 8/29

coefficienti di sicurezza; tali coefficienti inoltre possono essere posti a riferimento se non sono presenti nella

normativa nazionale.

Importante è tenere conto che la direzione del carico non si sviluppa sempre e solo in modo assiale, ma anzi

che tra l’asse longitudinale del fissaggio e l’effettiva direttrice lungo la quale si sviluppa la forza si possono

formare angoli che danno luogo ad azioni miste trazione-taglio, con le dovute interazioni sul sistema.

Nella verifica a trazione vengono presi in considerazione i due modi di rottura principali: la rottura a trazione

dell’acciaio (valore tabulato per ogni tipo di acciaio) per la quale il progettista deve solamente applicare il

coefficiente parziale di sicurezza previsto per questo tipo di rottura per giungere al valore caratteristico;

la rottura “a cono” del calcestruzzo, quando avviene, per cui il progettista potrà utilizzare come valore

caratteristico del tassello quello fornito dal produttore.

Quando per motivi geometrici la distanza di interasse tra un ancoraggio e l’altro risulta inferiore a 3hef o la

distanza dal bordo libero del calcestruzzo è minore di 1,5hef, dove hef è la profondità di ancoraggio, non si

ha la formazione per intero del cono di calcestruzzo. Ciò implica una riduzione della resistenza

dell’ancoraggio in ragione della minor superficie di contatto sviluppata; ecco che dal rapporto dell’area

sviluppata e quella teorica uscirà una coefficiente minore di 1, ovviamente riduttivo.

È importante ricordare che vi sono diversi altri coefficienti di cui si tiene conto in fase progettuale, ma ancor

più bisogna far notare come tutti i valori caratteristici siano dati nella condizione di fessurazione del

calcestruzzo e quindi con notevole vantaggio per la sicurezza; qualora fosse ragionevole escludere la

presenza di tali fessure, si applica un coefficiente maggiorativo pari a 1,4.

La verifica a taglio segue gli stessi parametri di quella a trazione, analizzando il valore caratteristico di

resistenza per rottura dell’acciaio e poi quello di rottura del calcestruzzo, sulla base della disposizione degli

arpioni metallici.

Ci si basa ancora sulla superficie di collasso, e anche se la geometria è diversa dal caso di trazione pura, si

tratta sempre di rapportare l’area effettivamente a disposizione con quella che porterebbe a pieno carico,

trovando quindi quel fattore di riduzione inferiore ad 1 che aumenta la sicurezza.

In ultimo va posta attenzione anche allo spessore del calcestruzzo che ora entra direttamente nella

determinazione dell’area di collasso, senza dimenticare che anche la verifica a taglio prevede condizioni di

fessurazione.

Nell’azione combinata taglio-trazione, una volta calcolate la minima resistenza di progetto a trazione e a

taglio, la determinazione del valore di progetto per un’azione di questo tipo, comunque inclinata, si ottiene

come per le due precedenti verifiche.

2.3 Reti in barre di acciaio elettrosaldate

Gli acciai utilizzati per le reti elettrosaldate debbono corrispondere ai tipi ed alle caratteristiche stabilite dalle

Norme Tecniche emanate in applicazione dell'art. 21 della legge 5/11/1971 n°1086.

Page 245: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 9/29

Le reti saranno in barre del tipo Fe B 44k, controllate in stabilimento, di diametro compreso tra 4 e 12 mm,

con distanza assiale non superiore a 35 cm.

Per gli opportuni controlli da parte della DL, l’Impresa dovrà documentare di ogni partita di acciaio che entra

in cantiere la provenienza, la qualità e il peso complessivo di tondini di uno stesso diametro.

Per l’acciaio controllato in stabilimento, l’Impresa dovrà produrre la documentazione prescritta dalle Norme

in vigore, che certifichi gli avvenuti controlli e consentire alla DL di accertare la presenza dei contrassegni di

riconoscimento.

Tutte le forniture dovranno essere accompagnate da un certificato di un Laboratorio Ufficiale, riferito al tipo

di armatura di cui trattasi, e marchiate secondo quanto previsto dalla normativa vigente.

Le modalità di prelievo dei campioni da sottoporre a prova sono quelle previste dalla normativa vigente in

materia.

Rimane comunque salva la facoltà del DL di disporre eventuali ulteriori controlli per giustificati motivi a

carico dell’Impresa.

Per le reti elettrosaldate dovrà essere verificata la resistenza al distacco offerta dalla saldatura del nodo, come

indicato nel DM 14/2/92 e successivi aggiornamenti.

Nella posa in opera delle armature metalliche dovrà farsi uso di opportuni distanziatori prefabbricati in

conglomerato cementizio o in materiale plastico, al fine di ottenere il necessario distanziamento

esclusivamente mediante l'impiego di distanziatori del tipo approvato dalla Direzione Lavori.

Copriferro ed interferro dovranno essere dimensionati nel rispetto del disposto di cui alle Norme di

esecuzione per c.a. e c.a.p., contenute nella normativa tecnica specifica vigente.

Lo spessore del copriferro, in particolare, dovrà essere correlato allo stato limite di fessurazione del

conglomerato, in funzione delle condizioni ambientali in cui verrà a trovarsi la struttura e comunque non

dovrà essere inferiore a 3 cm e comunque come indicato dal progettista.

Per quanto non riportato nel presente paragrafo relativamente alle caratteristiche degli acciai da utilizzare, si

rimanda alle prescrizioni tecniche riportate nel capitolo specifico del CSA, denominato “calcestruzzi”.

2.4 Calcestruzzo spruzzato (spritz beton)

2.4.1 Posa in opera

La posa in opera del calcestruzzo proiettato può avvenire con due procedimenti distinti:

• per “via secca” i soli ingredienti in polvere (cemento, aggregati, aggiunte minerali) vengono trasportate in

una tubazione nella quale solo in corrispondenza dell’apparecchio di spruzzaggio (“la lancia”) viene

aggiunta l’acqua e gli additivi acceleranti, noto con il termine di “gunite” e le prime applicazioni risalgono

al 1910;

Page 246: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 10/29

• per “via umida”, invece, ad essere trasportato nella tubazione è il calcestruzzo e l’aggiunta dell’additivo

liquido accelerante avviene sempre nella lancia attraverso un condotto separato dalla pompa principale che

trasporta il conglomerato fluido, noto con il termine di “shotcrete” e le prime applicazioni risalgono agli

anni 60.

In entrambi i sistemi, la proiezione del calcestruzzo contro le pareti dello scavo viene ottenuta immettendo

aria compressa nella parte terminale della tubazione. Il calcestruzzo proiettato viene impiegato

prevalentemente nelle costruzioni sotterranee per la protezione, nell’avanzamento dello scavo in roccia,

dall’eventuale caduta di materiale lapideo o anche per bloccare le venute di acqua dalle pareti dello scavo.

Inoltre, viene utilizzato anche per la protezione degli scavi di fondazione, per il consolidamento di pendii e

scarpate, nonché per l’esecuzione dei lavori di ripristino delle costruzioni in calcestruzzo degradate anche in

pietra e/o mattoni; consente illimitate possibilità di forma per strutture con configurazioni geometriche

complesse e può essere applicato laddove il getto tradizionale presenta difficoltà esecutive tipo su soffitto e

su pareti dietro tubazioni o altri ostacoli meccanici. Naturalmente come tutti i materiali e/o le tecniche

realizzative oltre ai pregi esistono alcuni inconvenienti, e cioè: l’eterogeneità del materiale in opera, la scarsa

aderenza al substrato, la delaminazione tra i vari strati, l’incompleto riempimento dietro le armature

metalliche ed il rimbalzo degli inerti e sfrido. Il rimbalzo degli aggregati, oltre a comportare una variazione

della composizione del calcestruzzo proiettato rispetto a quello che alimenta l’ugello (arricchimento in

cemento con maggior ritiro e rischio di fessurazione del calcestruzzo in opera), provoca una perdita di

materiale (“sfrido”), non più utilizzabile per la realizzazione della struttura con conseguente incremento dei

costi di realizzazione dell’opera.

Suddetti inconvenienti, derivanti specialmente da un’applicazione non a regola d’arte e amplificati con la

tecnica della “via secca”, possono essere mitigati e quasi eliminati, se si dispone di un operatore (“lancista”)

abile ed esperto e con lo studio ed il confezionamento di un’adeguata miscela del calcestruzzo da proiettare.

Rispetto ai tradizionali calcestruzzi, quello proiettato presenta delle specificità diverse. Tali specificità sono:

• dimensione massima dell’aggregato: generalmente si impiegano aggregati di pezzatura massima non

superiore a 8 - 10 mm. Questa esigenza nasce dal fatto che occorre aumentare la frazione di pasta di

cemento a scapito di quella lapidea al fine di ridurre lo sfrido di calcestruzzo durante la proiezione contro le

pareti dello scavo;

• contenuto di cemento: il contenuto minimo di cemento non deve risultare inferiore a 450 kg/m3;

• utilizzo di accelerante di presa: da questo punto di vista esistono due tipologie di acceleranti quelli a base

di silicato di sodio (5÷15% sul cemento) e quelli denominati alkali-free a base di solfati di alluminio (4÷8%

sul cemento). Gli acceleranti di presa a base di silicato di sodio consentono di raggiungere già dopo poche

ore maggiori resistenze a compressione rispetto a quelle conseguibili con gli acceleranti alkali-free.

Per contro, però alle lunghe stagionature i conglomerati additivati con silicato di sodio presentano prestazioni

meccaniche inferiori rispetto a quelle conseguibili con gli acceleranti alkali‐free. L’abbattimento delle

prestazioni meccaniche degli impasti additivati con il silicato di sodio può risultare anche del 50% rispetto al

Page 247: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 11/29

conglomerato non additivato. Gli acceleranti alkali-free invece determinano riduzioni delle resistenze

meccaniche stimabili all’incirca in un 10% rispetto all’impasto senza accelerante. Per questo motivo, gli

acceleranti a base di silicato di sodio vengono impiegati per la realizzazione di rivestimenti provvisori

mentre quelli alkali-free sono utilizzati per la produzione di impasti destinati alla realizzazione di

rivestimenti definitivi strutturali.

Gli acceleranti a base di silicato di sodio per contro, grazie ad una presa più istantanea si fanno preferire a

quelli alkali-free quando sono presenti consistenti venute di acqua sulle pareti dello scavo. In questi contesti,

infatti, gli impasti con alkali-free per la minore rapidità di presa potrebbero subire un dilavamento per azione

dell’acqua.

Occorre inoltre, tener conto del grosso rischio di reazione alcali-silice, ASR, quando si impiegano acceleranti

a base di silicati alcalini se gli inerti sono silicei di tipo alcalireattivo. Se si analizza il “grado di

compattazione” dei calcestruzzi con acceleranti alkali-free è all’incirca 0,97 – 0,98, mentre per quelli

acceleranti con silicato sodio è circa 0,94 – 0,95. Quindi, l’abbattimento di resistenza meccanica riscontrabile

alle stagionature più lunghe è più o meno in linea con il minor “grado di compattazione” per i calcestruzzi

trattati con gli alkali-free, mentre è notevolmente maggiore con quelli trattati con silicati di sodio. Tutto ciò

fa pensare che questi ultimi additivi ritardino decisamente l’idratazione del cemento alle lunghe stagionature,

dopo l’iniziale effetto accelerante;

• utilizzo di fumo di silice: al fine di migliorare sia le prestazioni meccaniche del calcestruzzo ma

soprattutto per incrementare la coesione dell’impasto e quindi sia la resistenza al dilavamento che la minore

tendenza al rimbalzo i calcestruzzi spruzzati vengono confezionati ricorrendo all’impiego del fumo di silice

in misura del 5-7% sulla massa del cemento (circa 20-30 kg/m3). Le percentuali maggiori di fumo di silice

vengono impiegate con gli additivi alkali-free per sopperire alla minore velocità di presa rispetto a quelli a

base di silicato di sodio. L’utilizzo della cenere volante al posto del fumo di silice, va agire sulle stesse

caratteristiche del calcestruzzo proiettato però, con miglioramenti inferiori di quelli apportati dal fumo di

silice;

• prestazioni meccaniche alle brevissime stagionature: indipendentemente dalla presenza dell’accelerante di

presa, le resistenze che l’impasto deve sviluppare dopo 6 ore debbono essere maggiori di 4 N/mm2.

Per quanto riguarda la composizione del calcestruzzo proiettato, è legata non solo alle prestazioni richieste

ma anche alla tecnica utilizzata e cioè, se per “via secca” o per “via umida”.

Alcune composizioni della “via secca” (generalmente solo con sabbia) prevedono rapporto in massa

aggregato/cemento 3,0/1, 3,5/1 con un contenuto di cemento rispettivamente di 500 kg/m3, 450 kg/m3;

mentre composizioni tipiche nella “via umida” prevedono un contenuto di cemento = 450 kg/m3, rapporto

a/c = 0,45-0,35 con l’utilizzo di superfluidificanti e presenza di aggregato grosso (450-650 kg/m3) con

diametro massimo di 10 mm. In chiusura del presente articolo, vengono riportate due prescrizione complete

per calcestruzzo proiettato per via umida.

Gli additivi superfluidificanti sono impiegati nel calcestruzzo proiettato per “via umida” al fine di produrre

Page 248: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 12/29

un calcestruzzo pompabile, con ridotti rapporti a/c (0,45‐0,35). Con questi bassi rapporti a/c, la “via umida”,

consente di ottenere un significativo miglioramento, rispetto alla “via secca”, delle prestazioni meccaniche,

della tenuta idraulica e della durabilità. Inoltre, con l’utilizzo degli additivi superfluidificanti, la “via umida”

consente l’applicazione di grandi volumi di calcestruzzo proiettato, aumentando la produttività e favorendo

la diminuzione dello sfrido rispetto alla “via secca”, ottenendo prestazioni in opera da essere paragonate con

quelle raggiungibili con calcestruzzo gettato in casseri. La sommatoria dei miglioramenti ottenuti, ha

determinato cambio di direzione a favore della “via umida”. Sempre la “via umida” presenta dei vantaggi in

termini di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con minori polverosità e problematiche causate dall’uso

cemento in polvere. Non va dimenticato che le alte prestazioni del materiale di base favoriscono la facilità

della posa e non richiede necessariamente personale altamente specializzato da cui invece dipende il

successo o meno della “via secca”. Non va dimenticato il notevole contributo che i superfluidificanti danno

per la riduzione dello sfrido.

Con la “via umida”, possono essere impiegati anche additivi aeranti per produrre calcestruzzi in classe di

esposizione XF2 – XF3 – XF4, migliorando la durabilità dei calcestruzzi proiettati esposti in servizio a cicli

di gelo-disgelo. Il giusto dosaggio di additivo deve essere sperimentalmente determinato, al fine di garantire

che l’aria inglobata nel calcestruzzo in opera, sia circa 4-6% tenuto conto di quella che si perde durante il

pompaggio e la proiezione.

Per incrementare alcune prestazioni dello “spritz beton”, si utilizzano calcestruzzi fibrorinforzati. Tali fibre

possono essere di varia natura: le fibre polimeriche “non strutturali” per incrementare la resistenza alla

microfessurazione da ritiro plastico nelle prime ore di maturazione dopo la posa in opera; le polimeriche

strutturali, le metalliche ed in filato di vetro, per il miglioramento della duttilità, della tenacità e della

resistenza all’urto del calcestruzzo.

Per quanto riguarda il dosaggio delle fibre nel calcestruzzo, normalmente, vengono impiegate fibre in acciaio

con contenuti di 35-45 kg/m3, fibre polimeriche strutturali con contenuti 3-4 kg/m3 e fibre in filato di vetro,

resistenti all'attacco degli alcali, nella quantità di 8-12 kg/m3 (quantitativi suggeriti dei produttori). Tali

calcestruzzi fibrorinforzati vengono impiegati per consolidare fronti di gallerie, terreni e/o rinforzare

strutture preesistenti, con o senza l’utilizzo di armatura metallica in barre o rete, secondo le richieste del

progettista.

È possibilità realizzare “calcestruzzi proiettati ad alte prestazioni”, noti come HPS (High Performance

Shotcrete). Tramite l’impiego “armonizzato” di additivi super-riduttori di acqua a base acrilica PA, del fumo

di silice e degli acceleranti alkali-free, si riescono a produrre calcestruzzi da proiettare con elevate

caratteristiche. Tali caratteristiche si possono brevemente elencare e sono:

• l’elevata lavorabilità dell’impasto associata ad un ottimo mantenimento della stessa, che implica un

notevole incremento della produttività in fase di posa in opera;

• l’impiego di cementi d’altoforno o pozzolanico che favoriscono l’elevata resistenza ai solfati e

cloruri; il basso rapporto a/c con il conseguente incremento della resistenza meccanica in servizio

(55 – 70 MPa), della tenuta idraulica e della durabilità;

Page 249: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 13/29

• il basso sfrido e rimbalzo di aggregati (<10%);

• il rapido incremento di resistenza meccanica (circa 20 MPa dopo 24 ore);

• un discreto grado di compattazione del materiale in opera.

2.4.2 Campo di validità

Le prescrizioni di capitolato riportate nella presente scheda sono rivolte al calcestruzzo da mettere in opera a

spruzzo per via umida per la realizzazione di rivestimenti provvisori di gallerie, per la protezione di scavi di

fondazione, di pendii e scarpate da additivare alla lancia con additivi acceleranti di presa a base di silicato di

sodio. Le prescrizioni di capitolato si riferiscono a calcestruzzi da applicare su pareti di roccia in presenza di

acque con un tenore massimo di solfati inferiore a 3000 mg/l.

2.4.3 prescrizioni

Per i rivestimenti provvisori a contatto con acque con tenori di solfato superiori a 3000 mg/l prevedere

l’impiego di calcestruzzi in classe di esposizione XA3 e con classe di resistenza C35/45.

2.4.4 Prescrizioni per gli ingredienti utilizzati per il confezionamento del conglomerato

A1) Acqua di impasto conforme alla UNI EN 1008

A2) Additivo superfluidificante conforme ai prospetti 3.1 e 3.2 della norma UNI EN 934-2

A3) Additivo accelerante di presa a base di silicato di sodio

A4) Aggregati provvisti di marcatura CE conformi alle norme UNI EN 12620 e UNI 8520-2. In particolare:

Assenza di minerali nocivi o potenzialmente reattivi agli alcali (UNI EN 932-3 e UNI 8520-2) o in

alternativa aggregati con espansioni su prismi di malta, valutate con la prova accelerata e/o con la

prova a lungo termine in accordo alla metodologia prevista dalla UNI 8520-22, inferiori ai valori

massimi riportati nel prospetto 6 della UNI 8520-2;

A5) Cemento conforme alla norma UNI EN 197-1

A6) Ceneri volanti e fumi di silice conformi rispettivamente alla norma UNI EN 450 e UNI EN 13263 parte

1 e 2.

2.4.5 Prescrizioni per il calcestruzzo

B0) In accordo alle Norme Tecniche sulle Costruzioni (D.M.14/01/08) il calcestruzzo dovrà essere prodotto

in impianto dotato di un Sistema di Controllo della Produzione (FPC) effettuata in accordo a quanto

contenuto nelle Linee Guida sul Calcestruzzo Preconfezionato (2003) certificato da un organismo terzo

indipendente autorizzato.

B1) Calcestruzzo a prestazione garantita (UNI EN 206-1)

B2) Classi di esposizione ambientale: XC4 + XA2 (UNI 11104)

B3) Rapporto a/c max: 0.50

Page 250: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 14/29

B4) Classe di resistenza a compressione minima senza aggiunta di accelerante: C(32/40)

B5) Contenuto minimo di cemento: 450 kg/m3

B5.a) Contenuto minimo di fumo di silice: 20 kg/m3

B6) Aria intrappolata: max 2,5%

B7) Diametro massimo dell’aggregato: 8 – 10 mm

B8) Classe di contenuto di cloruri del calcestruzzo: Cl 0.4

B9) Classe di consistenza al getto: S5

2.5 Perforazione sub orizzontali

La perforazione potrà essere eseguita a rotazione o a rotopercussione, in materie di qualsiasi natura e consistenza, compreso calcestruzzi, murature, trovanti e/o roccia dura, anche in presenza di acqua.

Il foro potrà essere eseguito a qualsiasi altezza e l'Appaltatore dovrà provvedere ad eseguire idonei ponteggi ed impalcature, rispondenti a tutte le indicazioni di Legge.

Il foro dovrà essere rivestito nel caso che il terreno sia rigonfiante o non abbia coesione sufficiente ad assicurare la stabilità delle pareti del foro durante e dopo la posa delle armature; in roccia si rivestirà il foro nei casi in cui:

• l'alterazione e la fessurazione della roccia siano tali da richiederlo per assicurare la stabilità delle

pareti durante e dopo la posa delle armature;

• la natura della roccia sia tale da far temere la formazione di spigoli aguzzi lungo le pareti del foro,

suscettibili di danneggiare le guaine di protezione.

Il fluido di perforazione potrà essere acqua, aria, una miscela di entrambi, oppure, unicamente per perforazioni in terreni sciolti, un fango di cemento e bentonite.

L'impiego di aria non è consentito in terreni incoerenti sotto falda.

Al termine della perforazione si dovrà procedere al lavaggio del foro con acqua o aria.

Nel caso coi terreni con prevalente componente argillosa, di rocce marnose tenere e terreni argillosi sovraconsolidati, il lavaggio sarà eseguito con sola aria, evitando l’utilizzo di fluidi di perforazione.

Quando sia previsto dal progetto e sia compatibile con la natura dei terreni, si potranno eseguire, mediante l’impiego di appositi utensili allargatori, delle scampanature di diametro noto, regolarmente intervallate lungo la fondazione del tirante. In base alle indicazioni emerse nel corso della esecuzione dei tiranti preliminari di prova e comunque in presenza di falde artesiane e di terreni particolarmente permeabili, l’Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese, a preventive iniezioni di intasamento all'interno del foro con miscele e modalità approvate dalla Direzione

Page 251: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 15/29

Lavori.

Per la circolazione del fluido di perforazione saranno utilizzate pompe a pistoni con portate e pressioni adeguate. Si richiedono valori minimi di 200 l/min e 25 bar, rispettivamente. Nel caso di perforazione a roto-percussione con martello a fondo foro si utilizzeranno compressori di adeguata potenza; le caratteristiche minime richieste sono:

• portata ≥ 10 m 3/min;

• pressione ≥ 8 bar.

2.6 Iniezione miscele cementizie

2.6.1 Caratteristiche degli iniettori

Per eseguire l'iniezione dovranno essere utilizzate delle pompe oleodinamiche a pistoni, a bassa velocità, aventi le seguenti caratteristiche minime:

- pressione max di iniezione: ≈ 100 bar

- portata max: ≈ 2 m3/ora

- n. max pistonate/minuto: ≈ 60.

Le caratteristiche delle attrezzature utilizzate dovranno essere comunicate alla Direzione Lavori, specificando in particolare alesaggio e corsa dei pistoni.

2.6.2 Caratteristiche dei componenti

Dovrà essere impiegata una miscela binaria cemento/acqua il cui rapporto è variabile, in funzione del sistema operativo, del tipo di terreno e dei parametri richiesti.

E' ammesso l'uso di additivi, aventi le funzioni di seguito indicate:

- stabilizzanti (la resa volumetrica deve risultare ≥ 97%) o fluidificanti

- acceleranti o ritardanti di presa

- impermeabilizzanti

- di protezione delle miscele dal dilavamento nel caso di falda in movimento con forte velocità

- di protezione da eventuali agenti organici presenti nel terreno.

Naturalmente l'adozione di tali additivi svolge un ruolo importante sulle caratteristiche meccaniche delle miscele e della colonna di terreno stabilizzato, che andranno di volta in volta verificate ed accettate in funzione degli scopi del trattamento stesso.

Le schede tecniche dei prodotti commerciali che l’Appaltatore si propone di usare dovranno essere preventivamente consegnate alla D.L. per opportuna informazione.

Page 252: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 16/29

Di norma le miscele cementizie di iniezione per i trattamenti jet-grouting saranno preparate adottando un dosaggio in peso dei componenti tale da soddisfare un rapporto acqua/cemento: 1 ≤ a/c ≤ 2

2.7 Tubi drenanti microfessurati

Le perforazioni per i drenaggi, comunque inclinate ed in materiali di qualsiasi natura, durezza e consistenza,

anche in presenza d'acqua di qualsiasi entità e pressione, saranno eseguite a distruzione di nucleo con sonde a

rotazione o rotopercussione.

Qualora le caratteristiche dei terreni o la presenza dell'acqua lo richiedesse, il foro potrà essere sostenuto

mediante idonee tubazioni durante la perforazione e nelle fasi successive.

Si deve assicurare, in fase di perforazione, la perfetta tenuta a boccaforo, predisponendo eventualmente, sul

fronte di avanzamento, in corrispondenza all’asse di ciascuna perforazione, un raccordo tubolare munito di

un premistoppa interno, al quale si accoppia, a tenuta, il tubo di perforazione e di una bocca di deflusso

esterna, onde consentire il rifluimento controllato del materiale di spurgo in fase di perforazione.

I raccordi tubolari dovranno essere rigidamente fissati al tampone in calcestruzzo proiettato preventivamente

realizzato sul fronte.

Tali attrezzature devono avere caratteristiche tali da impedire che, nella fase di scavo e nelle successive fasi

di posa in opera del tubo drenante all’interno dell’eventuale rivestimento e di estrazione di quest’ultimo dal

terreno, possano verificarsi rifluimenti incontrollati di acqua e/o particelle di terreno all’interno

dell’eventuale tubo di rivestimento.

Prima di procedere alla posa in opera, l’Impresa dovrà eseguire una accurata pulizia del foro con getto d'aria

a pressione e il lavaggio con getto d'acqua a pressione.

Esse avranno diametro adeguato alla lunghezza e tale da consentire l'infilaggio dei tubi microfessurati, e

comunque non inferiore a 90 mm. Qualora le caratteristiche dei terreni o la presenza dell'acqua lo

richiedesse, le pareti del foro dovranno essere sostenute mediante idonee tubazioni durante la perforazione e

nelle fasi successive.

Successivamente alla pulizia del foro, nello stesso verrà inserito un tubo microfessurato in PVC rivestito

esternamente con una calza di geotessile.

Il tubo microfessurato sarà in PVC rigido con unioni a manicotti, ed avrà diametro interno non inferiore a 50

mm e spessore non inferiore a 4 mm.

Nel caso in cui vengono realizzati per l’allontanamento dell’acqua dal fronte di scavo, la loro disposizione e

la loro orientazione dovranno essere tali da operare effettivamente tale allontanamento.

La loro lunghezza dovrà essere almeno pari al diametro dello scavo e non superiore a 2.5 volte il diametro

stesso, con sovrapposizione longitudinale di 6 – 10 m.

Page 253: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 17/29

Nel caso in cui le pressioni dell’acqua sono elevate dovranno essere utilizzati dei dispositivi che impediscono

la fuoriuscita di acqua prima dell’inserimento del tubo drenante.

In questa situazione si opera posando prima un tubo di attesa di diametro superiore, su cui si collegherà un

“preventer” atto a controllare il fluido di spurgo della perforazione in modo da evitare l’innesco di fenomeni

di sifonamento e tale da permettere la chiusura rapida del foro.

In tal caso la perforazione sarà fatta con rivestimento, per impedire la chiusura del foro e con punta a

perdere.

Finita la perforazione, si inserirà all’interno del rivestimento un tubo drenante microfessurato.

Successivamente, si recupererà il tubo di rivestimento del foro, per una lunghezza pari a quella del tratto

attivo di dreno, più la lunghezza del sacco otturatore, in modo che questo risulti direttamente a contatto con

le pareti del foro.

Tale sacco verrà quindi gonfiato, tramite iniezione a pressione controllata dalla relativa valvola, tramite

doppio otturatore inserito da bocca foro all’interno del tubo drenante.

Raggiunta la pressione di alcuni bar, questa dovrà essere mantenuta per un congruo intervallo di tempo, per

verificare l’avvenuto gonfiaggio del sacco.

Nel caso di calo di pressione, si procederà con successive iniezioni, fino al raggiungimento della pressione

prestabilita.

Non appena la malta a fatto presa nel sacco otturatore, si procederà all’estrazione del tubo di rivestimento per

la rimanente lunghezza, pari a quella del tratto cieco, e immediata esecuzione, sempre mediante doppio

otturatore, dell’iniezione, dell’iniezione di intasamento di tale tratto a partire dalla valvola superiore.

L’avvenuto abbattimento delle pressioni neutre dovrà essere verificato con piezometri installati in posizione

opportuna e periodicamente misurati, il tutto a spese e cura dell’Impresa.

Tali interventi di drenaggio potrà rimanere attivo anche a lungo termine in fase di esercizio, per cui si dovrà

provvedere a raccogliere mediante un apposito collettore le venute di acqua captate dai dreni, onde evitare

che queste possano disperdersi in galleria, causando nocive infiltrazioni che potrebbero ammalorare le opere

di rivestimento definitivo.

2.8 Intervento drenaggio continuo dei piedritti con membrana in pvc

Il risanamento dei piedritti sarà realizzato con un sistema di drenaggio in continuo con membrana in PVC

accoppiata a tessuto non tessuto in polipropilene resistente al fuoco in grado di canalizzare qualunque

tipologia di infiltrazione d’acqua al piede delle gallerie e successiva rasatura e finitura sino alla quota di 4

metri dal piano viabile (partendo da un’altezza di 0,20 m da terra) .

L’intervento dovrà essere effettuato seguendo le seguenti fasi di lavorazione:

Page 254: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 18/29

• Installazione di una canalina longitudinale in lamiera accoppiata con PVC, con profilo sagomato a

“s” per la raccolta delle acque provenienti dalla calotta o dalle sovrastanti lamiere esistenti, ad

un’altezza di 4 metri. Tra la canalina e il supporto dovranno essere posizionati dei dischi di fissaggio

in PVC Ø 80 mm e spessore 10 mm per permettere di far defluire l’acqua proveniente dalla calotta

nell’intercapedine tra la membrana e il piedritto. La canalina e i dischi in PVC dovranno essere

fissati meccanicamente mediante tasselli a battuta ad espansione con camicia in poliammide e vite in

acciaio galvanizzato Ø 8 mm, lunghezza 110 mm e una frequenza di 2 tasselli per ogni metro lineare.

• Installazione dei profili in lamiera accoppiata con PVC con lunghezza 3,8 metri, per il confinamento

del drenaggio allo scopo di delimitare l’area d’intervento, mediante applicazione sul retro del profilo,

di sigillante idroespansivo e successivo fissaggio meccanico con tasselli a battuta ad espansione con

camicia in poliammide e vite in acciaio galvanizzato Ø 8 mm, lunghezza 110 mm e una frequenza di

2 tasselli per ogni metro lineare.

• Fissaggio della membrana impermeabile in PVC dello spessore di 1,8 mm, (larghezza 205 cm e

cimosa da 10/12 cm) accoppiata a tessuto non tessuto in polipropilene da 400 g/m2, classe di

resistenza al fuoco E secondo la normativa EN ISO 11925-2, con la parte in PVC rivolta verso la

superficie in calcestruzzo dei piedritti. L’esecuzione dovrà prevedere almeno 6 fori Ø 8 mm per m2,

ed una profondità di almeno 110 mm, interponendo, tra la membrana e la superficie del piedritto, un

disco di fissaggio in PVC Ø 80 mm e spessore 10 mm per garantire il drenaggio e lo smaltimento

delle venute d’acqua al piede del piedritto. Il fissaggio della membrana in questa fase dovrà essere

effettuata mediante la sola camicia in poliammide del tassello allo scopo di sostenerla

temporaneamente al supporto e consentire dopo la saldatura della membrana, al posizionamento

della rete e della rondella raggiata, di bloccare meccanicamente il sistema con il tassello a battuta. La

membrana dovrà essere fissata alla canalina di raccolta delle acque e ai profili laterali in lamiera

accoppiati con PVC, mediante saldatura a caldo.

• Successivo posizionamento di una rete porta-intonaco zincata elettrosaldata con maglia 5 x 5 e filo Ø

2 mm e il fissaggio della rete avverrà dopo aver posizionato le rondelle in acciaio inox AISI 430 Ø

70 mm e spessore 2 mm con la vite in acciaio galvanizzato del tassello inserite a battuta nelle

camicie di lunghezza 110 mm precedentemente inserite allo scopo di sostenere temporaneamente la

membrana. All’occorrenza si potranno aggiungere 1 o più tasselli di lunghezza 110 mm dove la rete

zincata non è aderente alla membrana impermeabile previa applicazione di sigillante idroespansivo.

• Applicazione di una rasatura a spessore della zona oggetto dell’intervento allo scopo di coprire la

membrana e regolarizzare la superficie mediante la posa in opera con macchina intonacatrice, di due

mani di malta cementizia premiscelata, osmotica, fibrorinforzata con fibre in poliacrilonitrile, a

granulometria media, di colore bianco, a bassa presa di sporco, con caratteristiche idrorepellenti e a

basso assorbimento d’acqua. La malta dovrà essere lisciata con spatola in acciaio in uno spessore

medio finito di 15 mm e rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-3 per le malte

strutturali di classe R3.

Page 255: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 19/29

• Ad indurimento del 1° strato, generalmente Il giorno successivo, posa in opera con macchina

intonacatrice, di una mano di malta cementizia premiscelata, osmotica, fibrorinforzata con fibre in

poliacrilonitrile, a granulometria fine, di colore bianco, a bassa presa di sporco, con caratteristiche

idrorepellenti e a basso assorbimento d’acqua. La malta dovrà essere lisciata con spatola in acciaio in

uno spessore medio finito di 2 mm e rispondere ai requisiti minimi richiesti dalla EN 1504-3 per le

malte non strutturali di classe R2 e ai requisiti richiesti dalla EN 1504-2 rivestimento (C), secondo i

principi MC e IR.

• Qualora previsto specificatamente in progetto sul supporto stagionato (circa 7 giorni) e pulito, potrà

essere realizzata la posa in opera di due mani a spruzzo con airless di pittura epossidica

bicomponente in dispersione acquosa arricchita con biossido di titanio ad effetto ceramizzato e con

un grado di brillantezza secondo EN ISO 2813 a 85° di 10 unità di Gloss.

Il rivestimento dovrà avere le seguenti caratteristiche:

o creare un film protettivo a limitata porosità e quindi con una bassa presa di sporco;

o ottima resistenza all’abrasione, ai lavaggi e alla pulitura con spazzole;

o facilità di manutenzione;

o alto indice di riflessione;

o ottimo effetto coprente dopo due mani;

o facilità di applicazione, buona lavorabilità e limite di applicazione visibile.

2.9 PROVE E CONTROLLI

2.9.1 DISPOSIZIONI GENERALI

La seguente specifica si applica ai vari tipi di lavorazione connessa alle lavorazioni previste nelle gallerie. La documentazione di riferimento comprende tutta quella contrattuale e, più specificatamente, quella di progetto quale disegni, specifiche tecniche, ecc.; sono altresì comprese tutte le norme tecniche vigenti in materia. La procedura delle prove di seguito specificata, deve ritenersi come minima e dovrà essere incrementata in ragione della difficoltà e importanza dell’opera. L’Impresa è obbligata comunque ad organizzare per proprio conto, con personale qualificato ed attrezzature adeguate, approvate dalla D.L., un laboratorio di cantiere in cui si procederà ad effettuare tutti gli ulteriori accertamenti di routine ritenuti necessari dalla D.L., per la caratterizzazione dei materiali utilizzati.

Page 256: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 20/29

2.9.2 Reti di acciaio a maglie elettrosaldate

Ogni lotto di materiale impiegato dovrà essere accompagnato dai relativi certificati attestanti la conformità alla normativa vigente. I materiali sprovvisti dei suddetti certificati non potranno essere posti in opera. In corso d’opera si dovrà verificare il corretto posizionamento dell’armatura e la sua corrispondenza con i disegni di progetto, nonché la corretta esecuzione delle giunzioni. La D.L. potrà effettuare saggi e prove a sua discrezione sui materiali impiegati. Tali prove saranno a cura dell’Impresa. 2.9.3 – Dati generali Nella realizzazione degli ancoraggi si potranno impiegare i seguenti materiali:

a) Armature metalliche - Barre in acciaio ad aderenza migliorata o tipo Dywidag (o simile)

b) Apparecchi di testata - Bulloni - Piastre di ripartizione

c) Miscele di iniezione - Cemento - Inerti - Acqua d'impasto - Additivi

d) Dispositivi di protezione -Dispositivi per l'iniezione

-Resine

2.9.4 - Barre in acciaio ad aderenza migliorata o tipo Dywidag (o simili) Il fornitore dovrà allegare per ogni lotto di fornitura la documentazione prescritta per la qualificazione degli acciai di armatura. In assenza di tali certificazioni il materiale non potrà essere posto in opera. La D.L. potrà effettuare saggi e prove a sua discrezione sui materiali impiegati, il tutto a cura dell’Impresa. 2.9.5 - Prove sull'aggressività dell'ambiente

Allo scopo di poter definire le caratteristiche del cemento, costituente le miscele, si dovrà accertare la reale aggressività fisico-chimica del terreno sul quale si eseguiranno gli ancoraggi, secondo le indicazioni delle norme vigenti. Gli esiti delle prove saranno comunque comunicati alla D.L. per conoscenza.

Page 257: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 21/29

2.9.6 -Miscele cementizie Preparazione dei provini e prove sulle miscele cementizie

Si dovranno eseguire, eventualmente in presenza della D.L. gli impasti di prova della miscela cementizia, secondo le indicazioni previste in progetto e dalla normativa vigente. Verranno effettuati 3 impasti di prova consecutivi, dai quali verranno confezionati n.8 cubetti, per ognuno di essi, da sottoporre alle seguenti prove: - n. 1 per determinazione del peso specifico - n. 1 per determinazione della viscosità Marsch - n. 1 per prova di decantazione a 24 ore - n. 1 per misurazione del tempo di presa - n. 2 per prova di resistenza a compressione a rottura - n. 1 di riserva - Resistenza a compressione a 7 giorni e 20 °C ± 1 ≥ 15 MPa

- Peso specifico p ≥ 90% del peso spec. Teorico - Acqua separata per decantazione: max 2% in volume, dopo che la miscela è mantenuta a riposo

per tre ore e deve essere completamente riassorbita nelle 24 ore successive. La prova viene eseguita versando 300 ml di miscela in un cilindro di 56 mm di diametro e 140 mm di altezza.

- Fluidità: si controlla mediante il cono di Marsh (diametro ugello: 13 mm) dove il tempo di percolamento deve essere compreso tra 10 – 30 sec.

- Tempo di presa: il tempo di inizio presa, misurato secondo le indicazioni del D.M. 03/06/68, a 20 °C, deve essere superiore a tre ore. Mentre il tempo di fine presa a 5 °C deve essere inferiore a 24 ore.

I risultati delle prove eseguite verranno riportati su una apposita relazione, dove verrà definita la composizione della miscela da utilizzare in fase esecutiva. Su tale relazione si dovrà riportare: - Elenco dei materiali impiegati, indicante provenienza, tipo, e qualità dei medesimi; - Certificati dei materiali costituenti la miscela di impasto; - Tipo e dosaggio del cemento; - Rapporti acqua/cemento; - Tipo e dosaggio degli eventuali additivi; - Risultati delle prove preliminari di resistenza a compressione; - Caratteristiche dell’impianto di confezionamento. La documentazione dovrà essere fornita alla D.L., che procederà all’eventuale approvazione. L’approvazione tuttavia, non solleva l’Impresa dalle sue responsabilità in base alle Norme vigenti. 2.9.7 - Dispositivi di iniezione Egli inoltre deve allegare alla fornitura una dichiarazione sull'effettuato controllo di perfetta efficienza delle valvole, per ogni dispositivo fornito.

Page 258: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 22/29

I materiali sprovvisti di tale documentazione non potranno essere posti in opera. La D.L. potrà effettuare saggi e prove a sua discrezione sui materiali impiegati, il tutto a cura dell’Impresa. 2.9.8 - Resine Le resine da impiegare negli ancoraggi dovranno essere di marca conosciuta. Il produttore dovrà fornire la seguente documentazione: - Le istruzioni di dosaggio per le resine epossidiche, - I tempi di polimerizzazione, con il campo di tolleranza, per le resine poliesteri, - La certificazione di assenza di emissioni gassose durante i processi di polimerizzazione, Dovrà inoltre fornire le certificazioni delle seguenti prove sul materiale: - Misura di viscosità, da effettuarsi con il metodo ASTM D2393/72, con limite di accettabilità

compreso tra 300 e 3000 cP a 20°C - Misura del tempo di gel, secondo prova ASTM D2471/71, da eseguirsi nelle condizioni ambientali

di impiego della resina. In altre condizioni il tempo di gel potrà essere anche fornito dal produttore in altre condizioni operative, purchè determinato secondo le modalità di cui sopra.

- Misura della differenza di peso tra miscela fluida iniziale e miscela indurita, con il valore limite ≥ 5% del peso iniziale.

- Prove di resistenza a trazione delle resine indurite in aria ed in acqua su provini del tipo 2 indicati nella UNIPLAST 5819/66 (con spessore di 10 mm.)

La riduzione di resistenza dovrà essere inferiore al 10% del valore della resistenza della resina indurita in aria. Tutta la documentazione precedentemente riportata dovrà essere fornita alla D.L., i materiali sprovvisti di tale documentazione non potranno essere posti in opera. La D.L. si riserva la facoltà di far eseguire ulteriori prove di controllo dei materiali in esame. Tali prove sono a cura dell’Impresa.

2.9.9 - Controlli in corso d’opera Prima dell'inizio dei lavori di iniezione di cementazione degli ancoraggi, si dovrà comunicare per iscritto alla D.L. la data prevista per i lavori.

2.9.10 Predisposizione degli ancoraggi per prove di carico a rottura Si dovrà predisporre la realizzazione di ancoraggi supplementari da destinare alle prove di carico a rottura. Gli ancoraggi per le suddette prove distruttive non dovranno appartenere alla struttura da consolidare, ma eseguiti nello stesso sito e nella stessa situazione geologico-geotecnica (geomeccanica) con le stesse modalità costruttive di quelli di esercizio.

Page 259: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 23/29

2.9.11 - Prove di carico a rottura

Le prove di carico a rottura, eventualmente da realizzare su ancoraggi preliminari di prova, saranno obbligatorie ogni qualvolta il numero totale di ancoraggi da realizzare sia: - n > 30 nel caso di tirante - n > 50 nel caso di barre o bulloni. Per ogni tipo di ancoraggio e per ogni tipo di terreno o sito, si eseguiranno prove di rottura in numero: - di 3 tiranti ogni 100, o frazione di 100, - di 2 barre o bulloni ogni 100, o frazione di 100, e comunque non meno di 5 unità per zone omogenee di ammasso - pari almeno al 4% dei chiodi, e comunque non meno di 5 unità per zone omogenee di ammasso. La D.L. potrà in ogni caso ordinare che vengano sottoposti ad ulteriori prove di controllo i suddetti ancoraggi, per accertarne le loro caratteristiche e la validità della posa in opera. Tali controlli sono a cura dell’Impresa. 2.9.12 - Perforazioni Si dovrà verificare che per ogni tirante, barra o bullone posto in opera, l’Impresa dovrà fornire una scheda contenente, le seguenti informazioni: modalità di perforazione (utensili, fluido, rivestimenti) tipo e caratteristiche dell’armatura tipo e modalità dell’iniezione valori di tensionamento 2.9.13 - Predisposizione ed inserimento degli ancoraggi Si dovrà verificare che: - tutti gli equipaggiamenti da immettere nel foro, siano essi tiranti, barre o chiodi, siano dotati

delle attrezzature di corredo necessarie e prescritte dal progetto e dal Capitolato di Costruzione (ad esempio per i tiranti: testata, guaina di isolamento, sacco otturatore).

- Le dimensioni dei trefoli, delle barre o dei chiodi siano pari a quelli previsti in progetto. Nel caso di allestimento di ancoraggi con tiranti o barre, da assoggettare a prova di carico a rottura, si dovrà verificare che gli ancoraggi sia stati realizzati secondo le caratteristiche della prova. - Siano presenti le certificazioni previste, per ogni parte costituente l’equipaggiamento di ancoraggio. - L’ancoraggio sia stato approntato nella maniera prescritta, come ad esempio sia stata

adeguatamente ingrassata la superficie di contatto tra guaina e tratto libero di un tirante o di una barra.

2.9.14 - Controlli sulle miscele cementizie In sede di posa in opera si dovranno effettuare le seguenti attività:

Page 260: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 24/29

prelievo dei campioni, per ogni lotto di miscela preparata per le prove di compressione monoassiale. Correlazione tra il lotto, identificato dalla sua certificazione accompagnatoria e dai provini prelevati per le prove, e il numero identificativo degli ancoraggi per cui è impiegato.

Verifica della fluidità ad ogni impasto, tale valore si potrà scostare al massimo di ± 5 secondi da quello misurato sulla miscela iniziale. Essudazione, all’inizio di ogni giornata lavorativa e comunque ogni 50 ancoraggi. Iniezione di miscele cementizie per cementazione di 1

a fase

Si dovrà verificare che avvenga il riempimento del foro, dell’eventuale sacco otturatore e del bulbo interno per tiranti definitivi. 2.9.15 - Iniezione selettive a pressioni e volume controllati di miscele cementizie Verificare che la pressione di apertura della valvola del tubo iniettore non superi i 60 bar. Controllare che venga raggiunta in ogni iniezione la pressione di rifiuto. Controllare che la pressione sia tale da non superare quella di “claquage” del terreno.

2.9.16 - Iniezioni di resine Si dovrà controllare: L’esistenza in cantiere delle prescrizioni del produttore sui dosaggi dei componenti delle resine. Che sia stato predisposto il tubo di sfiato. Al termine dell’iniezione verificare che lo sfiato sia opportunamente occluso.

2.9.17 - Tensionamento degli ancoraggi e collaudi La D.L. dovrà essere presente a tutte le fasi di messa in tensione e di collaudo di ogni singolo ancoraggio. Per ciascun ancoraggio collaudato e/o messo in tensione, l’Impresa dovrà fornire alla Direzione Lavori la relativa documentazione, completa di tabelle e grafici. Si dovrà verificare che le apparecchiatura utilizzate per i tensionamenti di prova di collaudo siano provviste di certificato di taratura emesso da un Laboratorio Ufficiale; Si dovrà verificare che l'entità dei carichi applicati, le modalità e i tempi di applicazione, siano in conformità con quanto sopra indicato. Si dovrà verificare che le letture strumentali vengano fatte correttamente e con il grado di precisione richiesto. Si dovrà verificare che vengano applicati i dispositivi di bloccaggio. Per ogni tirante eseguito l’Impresa dovrà fornire una scheda contenente le seguenti Indicazioni: - n. del tirante e data di esecuzione - lunghezza della perforazione - modalità di esecuzione della perforazione: utensile fluido rivestimenti

Page 261: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 25/29

- caratteristiche del tirante (armatura, lunghezza della fondazione) volume dell'iniezione di 1a fase - tabelle delle iniezioni selettive indicanti per ogni valvola e per ogni fase: data

pressioni di apertura volumi di assorbimento pressioni raggiunte

- caratteristiche della miscela utilizzata: composizione peso specifico viscosità Marsh rendimento volumetrico o decantazione dati di identificazione dei campioni prelevati per le successive prove di compressione a rottura

- allungamento sotto il carico di collaudo - valore della forza di tensionamento. 2.9.18 - Controlli durante le prove a rottura La D.L. dovrà essere presente a tutte le fasi di prova a rottura di ogni i singolo ancoraggio e dovrà verificare che: le apparecchiature utilizzate per l'applicazione dei carico siano provviste di certificato di taratura emesso da un Laboratorio Ufficiale, con data non superiore ai 6 mesi. Controllare che vengano rispettate le fasi, le modalità e le propedeuticità prescritte Verificare l’entità dei carichi applicati, le modalità ed i tempi di applicazione, ai punti Verificare che le letture strumentali vengano fatte correttamente e con il grado di precisione voluto. Tracciare i diagrammi forze-allungamenti.

2.9.19 - Conglomerato cementizio spruzzato

Il conglomerato cementizio, da applicare a spruzzo per il rivestimento di prima fase, dovrà

presentare una Rck ≥ 30 Mpa dopo 28 giorni, con una resistenza media a compressione monoassiale, dopo 48 ore dalla posa in opera, determinata su quattro campioni, che dovrà risultare non inferiore ai 13 Mpa. Tali resistenze saranno determinata mediante l’uso di appositi pannelli confezionati con apposite cassaforme tali da realizzare dei pannelli di dimensioni 60 cm * 60 cm, e di 15 cm di spessore, collocati su una parete inclinata di 10° - 20° ottenuti proiettando ortogonalmente a questa il conglomerato. Tali pannelli dovranno fornire 6 - 8 provini di conglomerato con rapporto altezza/diametro pari a h/d =2 ed altezza pari a 10 cm. Tali prelievi dovranno essere condotti ogni 200 mc di materiale posto in opera.

Page 262: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 26/29

Oltre alle prove suddette in ogni caso dovranno essere prelevate direttamente dalla parete almeno 10 carote ogni 1000 metri cubi di conglomerato cementizio proiettato in opera sulle quali determinare la massa volumica e la resistenza a compressione monoassiale. La media dei valori della massa volumica ricavati in sito non dovrà essere inferiore al 98% dei valori dichiarati nello studio preliminare di qualificazione. Si dovranno accertare gli spessori dei rivestimenti posti in opera mediante PCQ predisposti dall’impresa ed approvati dalla D.L.. La D.L. potrà in ogni caso ordinare che vengano sottoposti ad ulteriori prove di controllo i suddetti materiali, per accertarne le loro caratteristiche e la validità della posa in opera. Tali controlli sono a cura dell’Impresa.

2.9.20 - Conglomerato cementizio spruzzato fibrorinforzato In corso d'opera si procederà al controllo della quantità di fibra immessa mediante prelievo alla bocca della betoniera di tre campioni di conglomerato di volume predeterminato da cui estrarre le fibre rapportandone il peso effettivo a quello teorico. Si dovrà verificare che ogni lotto di fibre, sia dotato dei corrispondenti certificati richiesti per il materiale costituente le fibre. In caso contrario il materiale non potrà essere posto in opera. Il contenuto di fibre nella miscela dovrà essere determinato dalla media dei valori ricavati sui tre campioni, mediante separazione per lavaggio. Nel caso si verifichi uno scostamento medio rispetto al quantitativo teorico in meno, non superiore al 10%, verrà applicata una penale; qualora lo scostamento fosse superiore al 10% il conglomerato sarà considerato non rinforzato. Si dovrà verificare che lo strato superficiale del conglomerato cementizio spruzzato, per uno spessore di 3 cm, dovrà essere steso senza impiego di fibre d'acciaio, nel caso di presenza di manto di impermeabilizzazione, allo scopo di evitare possibili danni alla guaina stessa. Le caratteristiche del conglomerato cementizio proiettato fibrorinforzato, dovranno essere verificate attraverso le seguenti prove: - resistenza a compressione monoassiale; - prova di assorbimento di energia. La prova di assorbimento di energia dovrà essere condotta in fase preliminare e nella fase di controllo, su una piastra quadrata di dimensioni 60*60*10 cm, ricavata da un pannello di conglomerato cementizio proiettato messo in opera su una parete verticale. Dopo una maturazione di 28 giorni la suddetta piastra viene poggiata su di un supporto metallico quadrato tale da avere una luce libera di 50*50 cm, con la superficie di proiezione rivolta verso il basso, e caricata centralmente da un punzone avente superficie di impronta quadrata pari 100 cm2, con una velocità di deformazione pari a 1,5 mm/min. Durante la fase di carico verranno registrate le coppie dei valori sforzo-deformazione fino al raggiungimento di una deformazione di 25 mm.

Page 263: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 27/29

A tale deformazione arrestare la prova, asportare il provino e fotografarlo. L’energia assorbita in quel momento dovrà risultare non inferiore a 500 Joule (Nmm). La prova di assorbimento di energia oltre, dovrà essere eseguita ogni 1000 m3 di calcestruzzo proiettato posto in opera. Si dovranno accertare gli spessori dei rivestimenti posti in opera. La D.L. potrà in ogni caso ordinare che vengano sottoposti ad ulteriori prove di controllo i suddetti materiali, per accertarne le loro caratteristiche e la validità della posa in opera. Tali controlli sono a cura dell’Impresa.

2.9.21 - Conglomerato cementizio gettato in opera Il conglomerato cementizio gettato in opera dovrà soddisfare le prescrizioni ed i controlli previsti dalla normativa vigente per le opere di conglomerato cementizio. Oltre alle prove richieste in tale punto in ogni caso dovranno essere prelevate direttamente dalla parete almeno 10 carote ogni 2500 metri cubi di conglomerato cementizio gettato in opera sulle quali determinare la massa volumica e la resistenza a compressione monoassiale. Prima dell’esecuzione dei getti, si dovrà verificare che il calcestruzzo sia posto in opera su superfici e riprese di getto opportunamente preparate e pulite secondo le indicazioni di progetto. Si dovrà verificare che la cassaforma e l’armatura eventualmente presente siano opportunamente collocate e che lo spessore del rivestimento sia quello di progetto. Saranno predisposti a cura e spese dell’impresa controlli preventivi dello spessore del rivestimento, mediante PCQ, corredati di rilievi topografici del profilo d’estradosso del rivestimento definitivo, il passo delle sezioni di controllo sarà indicato dalla D.L.. La D.L. potrà richiedere l’esecuzione di eventuali prove aggiuntive per verificare le caratteristiche del calcestruzzo posto in opera, tali prove sono a cura dell’Impresa.

2.9.22 - Drenaggi Nel caso che i materiali non soddisfacessero i requisiti, questi dovranno essere allontanati dal cantiere e sostituiti con altri aventi i predetti requisiti. Nel caso in cui questi siano già stati posti in opera, dovranno essere rimossi e sostituiti con altri idonei. In corso d’opera si dovrà verificare il corretto posizionamento plano-altimetrico dei tubi costituenti le canalette di raccolta, con frequenza giornaliera, o ogni lotto di lavoro se di durata inferiore. Si dovrà verificare che le dimensioni del diametro delle perforazioni dei tubi drenanti, sia quella prevista in progetto, così come la lunghezza della perforazione. Si dovrà verificare che il foro sia perfettamente pulito, prima della posa in opera del tubo drenante. Tali controlli dovranno essere effettuati ogni 50 tubi posti in opera. La D.L. potrà in ogni caso ordinare che vengano sottoposti ad ulteriori prove di controllo i suddetti materiali, per accertarne le loro caratteristiche e la validità della posa in opera. Tali controlli sono a cura dell’Impresa.

Page 264: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 28/29

2.9.23 - Iniezioni In sede di prequalifica, le miscele confezionate in cantiere dovranno essere sottoposte alle seguenti prove, ricavando 10 provini da tre impasti di prova consecutivi: - composizione e rapporto acqua/cemento; - peso specifico; - viscosità Marsh; - viscosità apparente (Rheometer); - pressofiltrazione; - tempo di presa; - decantazione; - dati per la identificazione dei campioni prelevati per le successive prove di laboratorio (resistenza

a compressione monoassiale, permeabilità). L’esecuzione dei trattamenti sarà documentata mediante la compilazione da parte dell’Impresa, in contraddittorio con la D.L., di una apposita scheda sulla quale si registreranno i seguenti dati: - progressiva del trattamento misurata dall’imbocco della galleria; - individuazione di ciascun punto di iniezione; - per ogni punto di iniezione:

• data di inizio e termine della perforazione, nonché le sue modalità;

• profondità di perforazione, lunghezza e lunghezza del tubo di iniezione e sue caratteristiche;

• numero delle valvole di iniezione;

• per ogni valvola di iniezione, i seguenti parametri di iniezione assegnati in sede progettuale: - volume massimo Vmax (litri); - portata (litri/min); - eventuale pressione massima p max. In relazione ai diversi tipi di comportamento del terreno: - pressione iniziale di rottura della valvola p0 (bar); - pressione al termine dell’iniezione pfim, pcreack, prif (bar); - assorbimento di miscela Vin (litri); - tempo di iniezione (t); - portata (litri/min) dell’eventuale iniezione di IIa fase; - pressione iniziale e finale dell’eventuale iniezione di IIa fase; • tipi e quantità degli additivi acceleranti ed antiritiro impiegati;

• caratteristiche della miscela utilizzata: - composizione; - peso specifico; - viscosità Marsh; - decantazione;

Page 265: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – INTERVENTI STRUTTURALI - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 29/29

- dati per la identificazione dei campioni prelevati per le successive prove di laboratorio (resistenza a compressione monoassiale). La D.L. potrà in ogni caso ordinare che vengano sottoposti ad ulteriori prove di controllo i materiali impiegati, il tutto a cura dell’Impresa. Si dovrà verificare che la posizione planimetrica delle perforazioni soddisfi le tolleranze richieste, nonché la avvenuta pulizia del foro da detriti. In sede esecutiva, i controlli, a cura e spese dell'Impresa, eseguiti in contraddittorio con la Direzione Lavori e con la frequenza di seguito indicata, dovranno essere finalizzati a verificare le congruenze dei risultati conseguiti con le tolleranze ammesse e le soglie minime di resistenza. Lo spessore dello strato di terreno consolidato, la sua resistenza a compressione e l'R.Q.D., dovranno essere accertati mediante carotaggi a rotazione continua con batteria di aste e doppio

carotiere tipo T2 e/o T6S con corone diamantate di diametro nominale ≥ 100 mm, con la frequenza di almeno tre carotaggi per ogni 10 m di galleria preconsolidata. I carotaggi dovranno essere eseguiti dopo l'applicazione del rivestimento di prima fase in conglomerato cementizio spruzzato, posizionandoli nei Punti scelti dalla Direzione Lavori con andamento radiale rispetto all'asse della galleria e dovranno essere spinti per l'intero spessore dello strato di terreno consolidato fino a penetrare nel terreno naturale. Le carote estratte devono essere custodite con cura in apposite cassette catalogatrici. In questa fase dovrà essere determinato l'indice R.Q.D. (Indice di Recupero Modificato) espresso come percentuale di recupero del carotaggio tenendo conto dei soli spezzoni di carota di lunghezza ≥ 100 mm:

Somma della lunghezza degli spezzoni ≥ 100 R.D.Q. = --------------------------------------------------------- * 100 lunghezza perforata Da ogni carota verranno selezionati alcuni spezzoni da sottoporre a prove di resistenza a compressione semplice con rilievo della curva sforzi-deformazioni nei diversi tempi di maturazione, ed in particolare per i tempi di maturazione corrispondenti a quelli dell’effettivo utilizzo del lavoro, che dovranno comunque soddisfare le indicazioni riportate nel punto 3.6.2. La resistenza a compressione monoassiale, verrà determinata come la media dei risultati ottenuti su quattro provini. In alternativa alla realizzazione di perforazioni a carotaggio per il recupero del materiale ai fini delle determinazioni di cui sopra potranno essere utilizzati metodi basati su controlli indiretti mediante prove Cross-Hole o carotaggi sonici da effettuarsi prima e dopo il trattamento colonnare al fine di verificare il raggiungimento delle caratteristiche di progetto. La D.L. potrà in ogni caso ordinare che si proceda ad ulteriori prove di controllo, il tutto a cura e spese dell’Impresa.

Page 266: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 1/58

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- CALCESTRUZZI -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA “CAPO

D’ORLANDO”, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUAR-

DANTE IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA RI-

QUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINA-

ZIONE, ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA

Page 267: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 2/58

SUB-INDICE CALCESTRUZZI (rif. norme 3)------------------------------------ (1 – 58)

1.0 Generalità 5

1.1 Normativa di riferimento 5

1.2 Classificazione dei conglomerati cementizi 7

1.3 Caratteristiche dei materiali costituenti i conglomerati cementizi 8

1.3.1 Cemento

1.3.2 Inerti

1.3.3 Acqua di impasto

1.3.4 Additivi e disarmanti

1.4 Qualifica preliminare dei conglomerati cementizi 13

1.5 Controlli in corso d’opera 15

1.5.0 Cemento

1.5.1 Granulometria degli inerti

1.5.2 Resistenza dei conglomerati cementizi

1.5.3 Controllo della lavorabilità

1.5.4 Controllo del rapporto acqua/cemento

1.5.5 Controllo dell’omogeneità del conglomerato cementizio

1.5.6 Controllo del contenuto di aria

1.5.7 Controllo del contenuto di cemento

1.6 Durabilità dei conglomerati cementizi 21

1.6.3 Attacco chimico da parte dei solfati

1.7 Tecnologia esecutiva delle opere 22

1.7.1 Confezione dei conglomerati cementizi

1.7.2 Trasporto

Page 268: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 3/58

1.7.3 Posa in opera

1.7.3.1 Riprese di getto

1.7.3.2 Posa in opera in climi freddi

1.7.3.3 Posa in opera in climi caldi

1.7.4 Stagionatura e disarmo

1.7.4.1 Prevenzione delle fessure da ritiro plastico

1.7.4.2 Maturazione accelerata con trattamenti termici

1.7.4.3 Disarmo

1.7.4.4 Giunti di discontinuità ed opere accessorie nelle strutture in conglomerato cementizio

1.7.4.5 Predisposizione di fori, tracce, cavità, ammorsature, oneri vari

1.7.4.6 Armature per c.a.

1.7.4.7 Armatura dì precompressione

1.7.4.7.1 Iniezione nei cavi di precompressione

1.7.4.7.1.1 Misura della fluidità con il cono di Marsh

1.7.4.7.1.2 Misura dell'essudazione della boiacca (bleeding).

1.8 Miscele a bassa viscosità per le iniezioni nelle guaine dei cavi di precompressione

di strutture in c.a.p. esistenti 39

1.8.1 Caratteristiche dei materiali

1.8.1.1 Iniezione con sistemi epossidici

1.8.1.2 Iniezione con boiacche cementizie

1.8.2 Modalità di iniezione

1.8.2.1 Iniezioni tradizionali

1.8.2.2 Iniezioni sottovuoto

1.8.2.3 Prove

1.8.2.4 Tesatura delle armature di precompressione

1.9 Manufatti prefabbricati in conglomerato cementizio armato, normale o precom-

presso 44

Page 269: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 4/58

1.10 Casseforme, armature di sostegno, centinature e attrezzature di costruzione 45

1.11 Acciaio per c.a. e c.a.p. 47

1.11.1 Acciaio in barre ad aderenza migliorata - Fe B 38k, Fe B 44k-controllato in stabilmento

1.11.1.1 Acciaio inossidabile in barre ad aderenza migliorata

1.11.2 Reti in barre di acciaio elettrosaldate

1.11.3 Zincatura a caldo degli acciai

1.11.3.1 Qualità degli acciai da zincare a caldo

1.11.3.2 Zincatura a caldo per immersione

1.11.3.2.1 Trattamento preliminare

1.11.3.2.2 Immersione in bagno di zinco

1.11.3.2.3 Finitura ed aderenza del rivestimento

1.11.3.2.4 Verifiche

1.11.3.2.5 Certificazioni

1.11.3.2.6 Lavorazione

1.11.4 Acciaio per c.a.p.

1.11.4.1 Fili, barre, trefoli

1.11.4.2 Cavo inguainato monotrefolo

1.11.4.3 Ancoraggi della armatura di precompressione

1.12 Impermeabilizzazione di manufatti in conglomerato cementizio 55

Page 270: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 5/58

GENERALITA’

1.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Le presenti prescrizioni si intendono integrative delle Norme Tecniche emanate in applicazione

all’art. 21 della legge n° 1086 del 05/11/1971 e delle norme di legge vigenti in merito a leganti, i-

nerti, acqua di impasto ed additivi nonché delle relative Norme UNI.

In particolare le verifiche e le elaborazioni di cui sopra saranno condotte osservando tutte le vigenti

disposizioni di Legge e le Norme emanate in materia.

L’Impresa sarà tenuta all’osservanza:

þ della Legge 5 novembre 1971, n. 1086 “ Norme per la disciplina delle opere di conglomera-

to cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica” (G.U. n. 321 del 21.12.1971);

þ della Legge 2 febbraio 1974, n. 64 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescri-

zioni per le zone sismiche” (G.U. n. 76 del 21.03.1974);

þ del D.M. 19.06.1984, n. 24771 “Norme Tecniche relative alle costruzioni sismiche” (G.U. n.

208 del 30.07.1984);

þ del D.M. 29.01.1985 “Norme Tecniche – di rettifica – relative alle costruzioni sismiche”

(G.U. n. 26 del 31.01.1985);

þ del Decreto Ministero dei Lavori Pubblici 24.01.1986 “Norme Tecniche relative alle costru-

zioni sismiche” (G.U. n. 108 del 12.05.1986) e relative istruzioni emanate con Circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 27690 del 19.07.1986 (Circolare ANAS. n. 55/1986);

þ del D.M. 4 maggio 1990 “Aggiornamento delle Norme Tecniche per la progettazione, la e-

secuzione ed il collaudo dei ponti stradali” (G.U. n. 24 del 29.01.1991) e sue istruzioni ema-

Page 271: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 6/58

nate con circolare del Ministero dei Lavori Pubblici n. 34233 del 25.02.1991 (Circolare ANAS. n. 28/1991 del 18.06.1991).

þ del D.M. 14 febbraio 1992 “Norme Tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato

normale e precompresso e per le strutture metalliche (S.0. alla G.U. n. 65 del 18.03.1992); þ del D.M. 9 gennaio 1996 “ Norme Tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato

normale e precompresso e per le strutture metalliche” (S.0. alla G.U. n. 19 del 05.02.1996);

þ del D.M. 16 gennaio 1996 “ Norme Tecniche relative ai criteri generali per la verifica delle

costruzioni e dei carichi e sovraccarichi” (S.0. alla G.U. n. 29 del 05.02.1996) e relative in-tegrazioni, proroghe e istruzioni emanate con circolare del Ministero LL.PP. n° 65 del 10.04.1997 (S.0. alla G.U. n. 97 del 28.04.1997);

þ della circolare del Ministero LL.PP. n° 156 del 04.07.1996 concernente “ Istruzioni per

l’applicazione delle Norme Tecniche relative ai criteri generali e la verifica di sicurezza del-le costruzioni e dei carichi e sovraccarichi” (S.0. alla G.U. n. 217 del 16.09.1996);

þ della circolare del Ministero LL.PP. n° 252 del 15.10.1996 concernente “ Istruzioni per

l’applicazione delle Norme Tecniche per il calcolo, l’esecuzione ed il collaudo delle struttu-re in cemento armato normale e precompresso e per le strutture metalliche” (S.0. alla G.U. n. 227 del 26.11.1996);

þ dal Decreto Ministeriale del 14.01.2008 concernente “norme tecniche per le costruzioni”

(G.U. n. 29 del 04.02.2008);

Gli elaborati di progetto, dovranno indicare i tipi e le classi di calcestruzzo ed i tipi di acciaio da

impiegare.

L’Impresa sarà tenuta inoltre a presentare all’esame della Direzione Lavori i progetti delle opere

provvisionali (centine, armature di sostegno e attrezzature di costruzione).

In particolare, prima dell’inizio dei getti di ciascuna opera d’arte, l’Impresa sarà tenuta a presentare

in tempo utile all’esame della Direzione dei Lavori, i risultati dello studio preliminare di qualifica-

zione eseguito per ogni tipo di conglomerato cementizio la cui classe figura nei calcoli statici delle

opere comprese nell’appalto al fine di comprovare che il conglomerato proposto avrà resistenza non

inferiore a quella richiesta dal progetto.

Page 272: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 7/58

La Direzione dei Lavori autorizzerà l’inizio dei getti dei conglomerati cementizi solo dopo aver a-

vuto dall’Impresa i certificati dello studio preliminare di cui al punto precedente rilasciati da Labo-

ratori Ufficiali ed aver effettuato gli opportuni riscontri, ivi comprese ulteriori prove di laboratorio.

L’esame e la verifica, da parte della Direzione dei Lavori, dei progetti delle opere e dei certificati

degli studi preliminari di qualificazione, non esonerano in alcun modo l’Impresa dalle responsabili-

tà derivanti per legge e per pattuizione di contratto.

Quindi resta stabilito che, malgrado i controlli eseguiti dalla Direzione dei Lavori, l’Impresa rimane

l’unica e diretta responsabile delle opere a termine di legge, pertanto sarà tenuta a rispondere degli

inconvenienti di qualunque natura, importanza e conseguenza che avessero a verificarsi.

1.2 CLASSIFICAZIONE DEI CONGLOMERATI CEMENTIZI

Nella Tabella I, vengono riportati i tipi di conglomerato cementizio ed i loro campi di impiego, in

via generale, salvo diverse indicazioni del Progettista.

Tabella I

TIPO DI

CONGLOMERA-

TO

IMPIEGO DEI CONGLO-

MERATI

Cementi

Ammessi

*

MASSIMO

Rapporto A/C

CONSISTENZA

UNI 9418

Abbassamento

Acqua

Essudata

UNI 7122

CLASSI

Rck

****

I

- impalcati in c.a. e c.a.p., pile e spalle di ponti, viadotti, ca-valcavia, sottovia, ponticelli di luce su-periore a 8.00 m, new jersey;

-Barriere e parapetti

Pozzolanico

Altoforno,

Portland **

0.45 ≥ 16 cm *** ≤ 0.1% ≥40 MPa

II

-Muri di sottoscarpa

e controripa c.a, pon-

ticelli di luce sino a

8.00 m;

-Tombini scatolari;

-Fondazioni armate

(pali, plinti, dia-

Pozzolani-

coAltoforno,

Portland **

0.50 ≥ 16 cm ≤ 0.1% ≥30 MPa

Page 273: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 8/58

frammi, ecc.)

-Conglomerati ce-

mentizi per cunette,

cordoli, pavimentazioni;

III

-Muri di sottoscarpa

e controripa in con-

glomerato cementi-

zio anche se debol-

mente armato (fino

ad un massimo di 30

kg per m3);

-Fondazioni non ar-

mate (pozzi, sotto-

plinti, ecc.);

-Rivestimenti di tu-

bazioni (tombini tu-

bolari, ecc.)

Prismi per difese

spondali;

Pozzolanico

Altoforno,

Portland

**

0.55 ≥ 16 cm ≤ 0.2% ≥25 MPa

*in presenza di concentrazione di solfati e CO2 aggressiva, il progettista dovrà indicare il cemento

più opportuno allo scopo.

** ammesso alle condizioni del successivo punto 1.3.1.

***tranne che per particolari manufatti quali pareti sottili a vibrazione programmata, barriere New

Jersey o simili che richiedono abbassamenti al cono minori.

****salvo richieste di resistenze maggiori definite nel progetto.

Le prescrizioni relative alla classe di conglomerato cementizio (resistenza caratteristica cubica a 28

giorni di stagionatura espressa in MPa) sono da ritenersi come minime.

1.3 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI COSTITUENTI I CONGLOMERATI

CEMENTIZI

1.3.1 Cemento

Page 274: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 9/58

Per i manufatti in calcestruzzo armato, potranno essere impiegati unicamente cementi classe 32.5, 32.5 R, 42.5, 42.5 R, 52.5, 52.5 R che soddisfino i requisiti di accettazione previsti dalla Legge 26/05/1965 n° 595, dal DM 03/06/1968, nel Decreto del Ministero dell’Industria, il Commercio e l’Artigianato del 13/09/1993, nonché nel DM 09/03/1988 n°126, con l’esclusione del cemento alluminoso.

In caso di ambienti aggressivi chimicamente, il progettista dovrà indicare il cemento da utilizzare.

L’Impresa deve avere cura di approvvigionare il cemento presso cementerie che operino con sistemi di qualità certificati.

All’inizio dei lavori essa dovrà presentare alla DL un impegno, assunto dalle cementerie prescelte, a fornire cemento per il quantitativo previsto e i cui requisiti soddisfino i requisiti chimici e fisici richiesti dalle norme di accettazione.

Tale dichiarazione sarà essenziale affinchè la DL possa dare il benestare per l’approvigionamento del cemento presso le cementerie prescelte.

Nel caso in cui esso venga approvvigionato allo stato sfuso, il relativo trasporto dovrà effettuarsi a mezzo di contenitori che lo proteggano dall’umidità ed il pompaggio del cemento nei silos deve essere effettuato in modo da evitare la miscelazione fra tipi diversi.

I sili dovranno garantire la perfetta tenuta nei confronti dell’umidità atmosferica, ciascun silo dovrà contenere un cemento di un unico tipo, unica classe ed unico produttore chiaramente identificato da appositi contrassegni.

Se approvigionato in sacchi, dovrà essere sistemato su pedane poste su un pavimento asciutto e in ambiente chiuso.

E’ vietato l’uso di cementi diversi per l’esecuzione di ogni singola opera o elemento costruttivo.

1.3.2 Inerti

Gli inerti impiegati per il confezionamento del conglomerato cementizio potranno provenire da vagliatura e trattamento dei materiali alluvionali o da frantumazione di materiali di cava e dovranno avere caratteristiche conformi a quelle previste per la Classe A nella Norma UNI 8520 parte 2a.

Dovranno essere costituiti da elementi non gelivi privi di parti friabili e polverulente o scistose, argilla e sostanze organiche.

Non dovranno contenere i minerali dannosi:

• pirite; • marcasite;

Page 275: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 10/58

• pirrotina; • gesso; • solfati solubili.

A cura dell’Impresa, sotto il controllo della DL, dovrà essere accertata, mediante esame mineralogico (UNI 8520 parte 4) presso un laboratorio ufficiale, l’assenza dei minerali indesiderati e di forme di silice reattiva verso gli alcali del cemento (opale, calcedonio, tridimite, cristobalite, quarzo cristallino in stato di alterazione o tensione, selce, vetri vulcanici, ossidiane), per ciascuna delle cave di provenienza dei materiali.

Ove fosse presente silice reattiva si procederà all’esecuzione delle prove della Norma UNI 8520 parte 22, punto 3, con la successione e l’interpretazione ivi descritte.

Copia della relativa documentazione dovrà essere custodita dalla DL e dall’Impresa.

In assenza di tali certificazioni il materiale non potrà essere posto in opera, e dovrà essere allontanato e sostituito con materiale idoneo.

Nella Tabella 2, sono riepilogate le principali prove cui devono essere sottoposti gli inerti.

Tali esami, dovranno essere effettuati prima dell’autorizzazione all’impiego, per ogni cambiamento

di cava o materiali nel corpo di cava, ogni 8000 m3 di materiali impiegati e comunque almeno una

volta all’anno, nonché ogni volta la Direzione Lavori lo riterrà necessario, salvo per quanto riguarda

il contenuto di solfati e di cloruri che dovrà essere effettuato giornalmente.

Per quanto riguarda il coefficiente di forma degli inerti e la granulometria si dovrà verificare che

soddisfino alle indicazioni riportate nel predetto punto, ogni 1000 m3 di materiale impiegato, non-

ché ogni volta che la DL lo riterrà necessario.

Tabella 2

CARATTERISTICHE PROVE NORME TOLLERANZA DI ACCETTABILITA’

Gelività degli aggregati Gelività CNR 80

UNI 8520

(parte 20)

Perdita di massa ≤ 4% dopo 20 cicli

Resistenza

all’abrasione

Los Angeles CNR 34

UNI 8520

(parte 19)

Perdita di massa LA 30%

Compattezza degli ag-

gregati

Degradabilità delle

soluzioni solfatiche

UNI 8520

(parte 10)

Perdita di massa dopo 5 cicli ≤ 10%

Page 276: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 11/58

Presenza di gesso e sol-

fati solubili

Analisi chimica de-

gli inerti

UNI 8520

(parte 11)

SO3 ≤ 0,05%

Presenza di argille Equivalente in sab-

bia

UNI 8520

(parte 15)

ES ≥ 80

VB ≤ 0,6 cm3/gr di fini

Presenza di pirite, mar-

casite e pirrotina

Analisi petrografica UNI 8520

(parte 4)

Assenti

Presenza di sostanze

organiche

Determinazione co-

lorimetrica

UNI 8520

(parte 14)

Per aggregato fine:

colore della soluzione più chiaro dello

standard di riferimento

Presenza di forme di

silice reattiva

Potenziale reattività

dell’aggregato: • metodo chimico

Potenziale attività

delle miscele ce-

mento aggregati: • metodo del pri-

sma di malta

UNI 8520

(parte 22)

• UNI 8520 (parte 22 punto 4)

• UNI 8520 (parte 22 punto 5)

Presenza di cloruri so-

lubili

Analisi chimica UNI 8520

(parte 12)

Cl ≤ 0,05%

Coefficiente di forma e

di appiattimento

Determinazione dei

coefficienti di forma

e di appiattimento

UNI 8520

(parte 18)

Cf ≥ 0,15 (Dmax = 32 mm)

Cf ≥ 0,12 (Dmax = 64 mm)

Frequenza delle prove

La frequenza sarà definita dal progettista e/o prescritta dalla D.L. Comunque

dovranno essere eseguite prove: prima dell’autorizzazione all’impiego; per ogni

cambiamento di cava o materiali nel corpo di cava; ogni 8000 mc di aggregati

impiegati.

Saranno rifiutati pietrischetti, pietrischi e graniglie aventi un coefficiente di forma, determinato secondo UNI 8520 parte 18, minore di 0,15 (per un diametro massimo Dmax fino a 32 mm) e minore di 0,12 (per un diametro massimo Dmax fino a 64 mm).

La curva granulometrica dovrà essere tale da ottenere il massimo peso specifico del conglomerato cementizio a parità di dosaggio di cemento e di lavorabilità dell’impasto e dovrà consentire di ottenere i requisiti voluti sia nell’impasto fresco (consistenza, omogeneità, lavorabilità, aria

Page 277: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 12/58

inglobata, etc.) che nell’impasto indurito (resistenza, permeabilità, modulo elastico, ritiro, viscosità, durabilità, etc.).

Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla granulometria della sabbia al fine di ridurre al minimo il fenomeno dell’essudazione (bleeding) nel conglomerato cementizio.

Gli inerti dovranno essere suddivisi in almeno tre pezzature, la più fine non dovrà contenere più del 15% di materiale trattenuto al vaglio a maglia quadrata da 5 mm di lato.

Le singole pezzature non dovranno contenere frazioni granulometriche appartenenti alle pezzature inferiori, in misura superiore al 15% e frazioni granulometriche, appartenenti alle pezzature superiori, in misura superiore al 10% della pezzatura stessa.

1.3.3 Acqua di impasto

L’acqua di impasto dovrà soddisfare ai requisiti stabiliti dalle norme tecniche emanate con DM 09/01/1996 in applicazione dell’Art. 21 della Legge 1086 del 5/11/1971.

L’acqua dovrà essere aggiunta nella quantità prescritta in relazione al tipo di conglomerato cementizio, tenendo conto dell’acqua contenuta negli inerti (Norma UNI 8520 parte 5) in modo da rispettare il previsto rapporto acqua/cemento.

Se l’acqua proviene da pozzo, le suddette analisi dovranno essere effettuate ogni 3.

1.3.4 Additivi e disarmanti

Le loro caratteristiche dovranno essere verificate sperimentalmente in sede di qualifica dei conglomerati cementizi, esibendo inoltre, certificati di prova di Laboratorio Ufficiale che dimostrino la conformità del prodotto alle disposizioni vigenti.

Nel caso di uso contemporaneo di più additivi, l’Impresa dovrà fornire alla Direzione Lavori la prova della loro compatibilità.

E’ vietato usare lubrificanti di varia natura e olii esausti come disarmanti.

Dovranno essere impiegati prodotti specifici, conformi alla norma UNI 8866, per i quali è stato verificato che non macchino o danneggino la superficie del conglomerato cementizio indurito.

1.4 QUALIFICA PRELIMINARE DEI CONGLOMERATI CEMENTIZI

L'Impresa è tenuta all'osservanza della Legge 5/11/1971 n. 1086 "Norme per la disciplina delle ope-

re in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica,, nonché

Page 278: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 13/58

delle Norme Tecniche emanate in applicazione dell'art. 21 della predetta legge (D.M. del 09/01/96 e

successivi aggiornamenti).

Lo studio, per ogni classe di conglomerato cementizio che figura nei calcoli statici delle opere, dovrà essere fornito almeno 30 giorni prima dell’inizio dei getti.

Tale studio, da eseguire presso un Laboratorio Ufficiale, dovrà comprovare la conformità del conglomerato cementizio e dei singoli componenti.

In particolare, nella relazione di qualificazione dovrà essere fatto esplicito riferimento a:

• resistenza caratteristica a compressione Rck,

• durabilità delle opere (UNI 8981),

• diametro massimo dell'aggregato (UNI 8520),

• tipi di cemento e dosaggi minimi ammessi,

• modulo elastico secante a compressione (UNI 6556)

• contenuto d'aria del conglomerato cementizio fresco (UNI 6395)

• ritiro idraulico (UNI 6555)

• resistenza ai cicli di gelo-disgelo (UNI 7087)

• impermeabilità (ISO DIS 7032)

Inoltre, si dovrà sottoporre all'esame della Direzione Lavori:

a) i campioni dei materiali che intende impiegare, indicando provenienza, tipo e qualità dei medesimi;

b) la caratterizzazione granulometrica degli aggregati;

c) il tipo e il dosaggio del cemento, il rapporto acqua/cemento, lo studio della composizione

granulometrica degli aggregati, il tìpo e il dosaggio degli additivi che intende usare, il conte-

Page 279: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 14/58

nuto di aria inglobata, il valore previsto della consistenza misurata con il cono di Abrams, per

ogni tipo e classe di conglomerato cementizio;

d) la caratteristica dell'impianto di confezionamento ed i sistemi di trasporto, di getto e di matu-

razione;

e) i risultati delle prove preliminari di resistenza meccanica sui cubetti di conglomerato cementi-

zio da eseguire con le modalità più avanti descritte;

f) lo studio dei conglomerati cementizi ai fini della durabilità, eseguito secondo quanto precisato

successivamente;

La Direzione Lavori autorizzerà l'inizio dei getti di conglomerato cementizio solo dopo aver esami-

nato ed approvato la documentazione per la qualifica dei materiali e degli impasti di conglomerato

cementizio e dopo aver effettuato, in contraddittorio con l’Impresa, impasti di prova del calcestruz-

zo per la verifica dei requisiti di cui alla tabella 1.

Le miscele verranno autorizzate qualora la resistenza a compressione media per ciascun tipo di con-

glomerato cementizio, misurata a 28 giorni sui provini prelevati dagli impasti di prova all’impianto

di confezionamento, non si discosti di ± 10% dalla resistenza indicata nella relazione di qualifica-

zione.

Dette prove saranno eseguite sui campioni confezionati in conformità a quanto previsto ai punti a),

b), c) e f).

I laboratori, il numero dei campioni e le modalità di prova saranno quelli indicati dalla Direzione

Lavori.

L’esame e la verifica, da parte della DL dei certificati dello studio preliminare, non esonerano in al-

cun modo l’Impresa dalle responsabilità ad essa derivanti per legge e per contratto, restando stabili-

to che, malgrado i controlli eseguiti dalla DL, essa Impresa rimane l’unica e diretta responsabile

delle opere a termine di legge.

Caratteristiche dei materiali e composizione degli impasti, definite in sede di qualifica, non possono

essere modificati in corso d'opera.

Page 280: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 15/58

Qualora eccezionalmente, si prevedesse una variazione dei materiali, la procedura di qualifica dovrà

essere ripetuta.

Qualora l’Impresa impieghi conglomerato cementizio preconfezionato pronto all’uso, per il quale si

richiama la Norma UNI 9858/91, le prescrizioni sulla qualificazione dei materiali, la composizione

degli impasti e le modalità di prova, dovranno essere comunque rispettate.

Si puntualizza che per la realizzazione delle opere in conglomerato cementizio dovrà comunque es-

sere impiegato esclusivamente "conglomerato cementizio a prestazione garantita" secondo la Nor-

ma UNI 9858.

1.5 CONTROLLI IN CORSO D’OPERA

La Direzione Lavori eseguirà controlli periodici in corso d'opera per verificare la corrispondenza tra

le caratteristiche dei materiali e degli impasti impiegati e quelle definite in sede di qualifica.

Per consentire l’effettuazione delle prove in tempi congruenti con le esigenze di avanzamento dei

lavori, l’Impresa dovrà disporre di uno o più laboratori attrezzati, per l’esecuzione delle prove pre-

viste, in cantiere e/o all’impianto di confezionamento, ad eccezione delle determinazioni chimiche

che dovranno essere eseguite presso un Laboratorio Ufficiale.

1.5.1 Granulometria degli inerti

Gli inerti oltre a soddisfare le prescrizioni precedentemente riportate dovranno appartenere a classi

granulometricamente diverse e mescolati nelle percentuali richieste formando miscele granulome-

tricamente costanti tali che l’impasto fresco ed indurito abbia i prescritti requisiti di resistenza, con-

sistenza, aria inglobata, permeabilità e ritiro.

La curva granulometrica dovrà, in relazione al dosaggio di cemento, garantire la massima compat-

tezza al conglomerato cementizio.

Il diametro massimo dell’inerte dovrà essere scelto in funzione delle dimensioni dei copriferri ed

interferri, delle caratteristiche geometriche delle cassaforme, delle modalità di getto e del tipo di

mezzi d’opera.

I controlli saranno quelli riportati al punto 1.3.2.

Page 281: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 16/58

1.5.2 Resistenza dei conglomerati cementizi

Durante l'esecuzione delle opere cementizie per la determinazione delle resistenze a compressione

dei conglomerati, per la preparazione e stagionatura dei provini, per la forma e dimensione degli

stessi e relative casseforme, dovranno essere osservate le prescrizioni previste dall'allegato 2 delle

Norme Tecniche del D.M. 9 Gennaio 1996.

Ad integrazione di tali norme, la Direzione dei Lavori ordinerà n. 3 (tre) prelievi costituiti ciascuno

da n. 2 provini in modo da poter assoggettare uno dei prelievi a prove preliminari di accettazione

presso il laboratorio di cantiere, o altro posto nelle vicinanze del cantiere stesso, resta inteso che il

secondo prelievo andrà sottoposto a prove presso un Laboratorio ufficiale ed il terzo prelievo sarà

utilizzato, all'occorrenza, nel caso si rendesse necessario eseguire altre prove.

Nel caso che il valore della resistenza caratteristica cubica (Rck) ottenuta sui provini assoggettati a

prove nei laboratori di cantiere risulti essere inferiore a quello indicato nei calcoli statici e nei dise-

gni di progetto, la DL potrà, a suo insindacabile giudizio, ordinare la sospensione dei getti dell'ope-

ra d'arte interessata in attesa dei risultati delle prove eseguite presso Laboratori Ufficiali.

Qualora anche dalle prove eseguite presso Laboratori ufficiali risultasse un valore della Rck inferio-

re a quello indicato nei calcoli statici e nei disegni di progetto, ovvero una prescrizione del controllo

di accettazione non fosse rispettata, occorre procedere, a cura e spese dell'Impresa, ad un controllo

teorico e/o sperimentale della struttura interessata dal quantitativo di conglomerato non conforme

sulla base della resistenza ridotta del conglomerato, ovvero ad una verifica delle caratteristiche del

conglomerato messo in opera mediante prove complementari, o col prelievo di provini di calce-

struzzo indurito messo in opera o con l'impiego di altri mezzi di indagine.

Tali controlli e verifiche formeranno oggetto di una relazione supplementare nella quale si dimostri che, ferme restando le ipotesi di vincoli e di carico delle strutture, la Rck è ancora compatibile con

le sollecitazioni previste in progetto, secondo le prescrizioni delle vigenti norme di legge.

Se tale relazione sarà approvata dalla Direzione Lavori il calcestruzzo verrà contabilizzato in base al

valore della resistenza caratteristica trovata.

Page 282: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 17/58

Nel caso che la Rck non risulti compatibile con le sollecitazioni previste in progetto, l'Impresa sarà

tenuta a sua cura e spese alla demolizione e rifacimento dell'opera oppure all'adozione di quei prov-

vedimenti che, proposti dalla stessa, per diventare operativi dovranno essere formalmente approvati

dalla Direzione Lavori. Nessun indennizzo o compenso sarà dovuto all'Impresa se la Rck risulterà maggiore a quella indica-

ta nei calcoli statici e nei disegni di progetto.

Nel caso in cui la DL richieda il prelievo di campioni da strutture già realizzate e stagionate, questo

prelievo da eseguire in contraddittorio, potrà avvenire sia asportando un blocco informe dal quale

ricavare successivamente i provini di forma cubica, sia eseguendo carotaggi dai quali ricavare i

provini di forma cubica, sia eseguendo carotaggi dai quali ricavare un numero adeguato di provini

cilindrici mediante operazioni di taglio e verifica delle basi.

Sulle opere già eseguite potranno essere eseguite prove non distruttive, a mezzo di sclerometro od

altre apparecchiature.

Con lo sclerometro le modalità di prova saranno le seguenti:

nell’intorno del punto prescelto dalla Direzione Lavori verrà fissata un’area non superiore a 0,1 m2,

su di esso si eseguiranno 10 percussioni con sclerometro, annotando i valori dell’indice letti volta

per volta. Si determinerà la media aritmetica di tali valori.

Verranno scartati i valori che differiscono più di 15 centesimi dall’escursione totale della scala scle-

rometro.

Tra i valori non scartati, se non inferiori a 6, verrà dedotta la media aritmetica che, attraverso la ta-

bella di taratura dello sclerometro, darà la resistenza a compressione del calcestruzzo.

Se il numero dei valori non scartati è inferiore a 6 la prova sarà ritenuta non valida e dovrà essere

rieseguita in una zona vicina.

Di norma per ciascun tipo di sclerometro verrà adottata la tabella di taratura fornita dalla relativa

casa costruttrice. La DL si riserva di effettuare in contraddittorio la taratura dello sclerometro diret-

tamente sui provini che successivamente verranno sottoposti a prova distruttiva di rottura a com-

pressione.

Page 283: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 18/58

Per l’interpretazione dei risultati è buona norma procedere anche a prove di confronto su strutture le

cui prove di controllo abbiano dato risultati certi.

Nella eventualità di risultati dubbi, si dovrà procedere al controllo diretto della resistenza a rottura

per compressione mediante prove distruttive su provini prelevati direttamente in punti opportuni

delle strutture, secondo le metodologie precedentemente richiamate.

La stima delle caratteristiche meccaniche sui provini cubici e/o cilindrici ricavati dal carotaggio del-

la struttura potrà essere effettuata adottando la metodologia di seguito descritta.

L’affidabilità della stima della resistenza caratteristica del conglomerato cementizio si dovrà basare

sul numero di provini n il cui diametro, di norma non inferiore a 100 mm, dovrà essere compreso tra

2,5 e 5 volte il diametro massimo dell’aggregato impiegato.

Il rapporto tra altezza e diametro del provino cilindrico tra il valore s = 1,0 e s = 1,2.

Nel caso di provini cubici si assume s = 1,0.

Per ogni lotto di conglomerato di 100 m3 di conglomerato cementizio indagato o frazione, n dovrà

essere non inferiore a 4 (quattro).

Al fine di riportare la resistenza misurata sul provino prelevato dalla struttura a quella del corri-

spondente provino cubico prelevato durante il getto, si dovranno adottare le seguenti relazioni vali-

de rispettivamente per carotaggi eseguiti perpendicolarmente e parallelamente alla direzione di get-

to:

Ri = 2.5 / ( 1.5 + 1/ s)

Ri = 2.3 / ( 1.5 + 1/ s)

Dove :

è la resistenza a compressione misurata sul singolo provino cilindrico o cubico sottoposto a prova

di compressione semplice previste dalla Norma UNI 6132.

Page 284: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 19/58

Poiché l’attendibilità dei risultati, al 95% dell’intervallo di confidenza, è stimata pari a:

± 12% / (n) 1/2

La valutazione della resistenza stimata del lotto di conglomerato cementizio indagato risulta:

Fstim = (1 – (12% / (n) ½)) Ri / n

Dove:

Fstim = resistenza stimata del lotto di conglomerato cementizio;

n = numero dei provini relativi al lotto di conglomerato cementizio indagato;

Ri = resistenza cubuca del singolo provino prelevato.

Tale resistenza dovrà essere incrementata di un coefficiente b, assunto pari a 1,20, per tenere in

considerazione eventuali disturbi arrecati dal carotaggio, differenti condizioni di costipazione, ma-

turazione, conservazione tra il conglomerato cementizio gettato in opera e quello dei provini cubici

prelevati per determinare per determinare la resistenza caratteristica Rck.

Pertanto, se :

(Fstim*b) – 3,5 N/mm2 > Rck

la resistenza caratteristica del lotto di conglomerato cementizio posto in opera è conforme a quella

prevista in progetto;

(Fstim*b) – 3,5 N/mm2 < Rck

la resistenza caratteristica del lotto di conglomerato cementizio posto in opera non è conforme a

quella prevista nel progetto ed in tal caso la DL, sentito il progettista, al fine di accettare si riserva

di adottare più accurate determinazioni e verifiche che saranno a totale carico dell’Impresa.

Le prove di compressione sulle carote o cubi dovranno essere eseguite esclusivamente presso Labo-

ratori Ufficiali.

I dati riscontrati dovranno essere registrati con data, ora e punti di prelievo, comprensivi delle note

di commento a cura della DL.

1.5.3 Controllo della lavorabilità

Page 285: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 20/58

La lavorabilità del conglomerato cementizio fresco sarà valutata con la misura all’abbassamento al

cono di Abrams (slump) in mm secondo la Norma UNI 9418, tale prova dovrà essere eseguita in

concomitanza a ciascun prelievo di campioni.

La prova è da considerarsi significativa per abbassamenti compresi tra 20 e 240 mm.

Il conglomerato cementizio non dovrà presentarsi segregato e la quantità di acqua essudata, misura-

ta secondo la Norma UNI 7122, dovrà essere nulla.

In alternativa, per abbassamenti inferiori ai 20 mm si dovrà eseguire la prova con la tavola a scosse

secondo il metodo DIN 1048, o con l’apparecchio VEBE’.

1.5.4 Controllo del rapporto acqua/cemento

Il rapporto acqua/cemento dovrà essere valutato tenendo conto dell’acqua contenuta negli inerti che

di quella assorbita dagli stessi (Norma UNI 8520 parte 13 e 16, condizione di inerte “saturo a super-

ficie asciutta”, per la quale l’aggregato non cede e non assorbe acqua all’impasto).

Il suddetto rapporto, dovrà essere controllato secondo le indicazioni riportate nella Norma UNI

6393 (par. 5 e 6), e non dovrà discostarsi di ± 0.02 da quello verificato in fase di qualificazione del-

la relativa miscela.

Il rapporto a/c dovrà essere controllato anche in cantiere, almeno una volta alla settimana, tale rap-

porto non dovrà scostarsi più del ± 0.02 da quello verificato in fase di qualificazione della relativa

miscela.

1.5.5 Controllo dell’omogeneità del conglomerato cementizio

L’omogeneità del conglomerato cementizio all’atto del getto, dovrà essere verificata vagliando ad

umido due campioni, prelevati a 1/5 e 4/5 dello scarico della betoniera, attraverso il vaglio a maglia

quadrata da 4 mm.

La percentuale in peso del materiale trattenuto nel vaglio dei due campioni non dovrà differire più

del 10%, inoltre lo slump degli stessi prima della vagliatura non dovrà differire di più di 30 mm.

1.5.6 Controllo del contenuto di aria

La prova del contenuto di aria dovrà essere effettuata ogni qualvolta si impieghi un additivo aerante.

Page 286: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 21/58

Essa verrà eseguita con il metodo UNI 6395 – 72.

Tale contenuto dovrà essere determinato con le cadenze previste al punto 11.3.10 della Norma UNI

9858.

1.5.7 Controllo del contenuto di cemento

Tale controllo dovrà essere eseguito su conglomerato cementizio fresco, secondo quanto stabilito

dalle Norme UNI 6126 – 72 e 6394 – 69.

Particolare attenzione dovrà essere posta nella scelta del luogo di esecuzione, in quanto tale prova

deve essere eseguita su conglomerato cementizio fresco, entro 30 minuti dall’impasto.

1.6 Durabilità dei conglomerati cementizi

La durabilità delle opere in conglomerato cementizio è definita dalla capacità di mantenere nel tem-

po, entro limiti accettabili per le esigenze di esercizio, i valori delle caratteristiche funzionali in pre-

senza di cause di degradazione.

Le cause di degradazione più frequenti sono i fenomeni di corrosione delle armature, i cicli di gelo-

disgelo, l'attacco di acque aggressive di varia natura e la presenza di solfati.

Il progettista, dovrà accertare mediante analisi opportune, la presenza e la concentrazione di agenti

aggressivi, ed in caso di esito positivo indicare le eventuali prescrizioni che il conglomerato cemen-

tizio dovrà soddisfare al fine di evitare la conseguente degradazione.

In particolare, ai fini di preservare le armature da qualsiasi fenomeno di aggressione ambientale, il

copriferro minimo da prevedere, misurato tra la parete interna del cassero e la generatrice della bar-

ra più vicina, non dovrà essere inferiore a 30 (trenta) mm e comunque come indicato dal progettista.

Tale prescrizione dovrà essere applicata anche a tutte le strutture prefabbricate e/o precompresse.

1.7 TECNOLOGIA ESECUTIVA DELLE OPERE

1.7.1 Confezione dei conglomerati cementizi

La confezione dei conglomerati cementizi dovrà essere eseguita con gli impianti preventivamente

sottoposti all'esame della Direzione Lavori.

Page 287: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 22/58

Gli impianti di betonaggio saranno del tipo automatico o semiautomatico, con dosatura a peso degli

aggregati, dell'acqua, degli additivi e del cemento; la dosatura del cemento dovrà sempre essere rea-

lizzata con bilancia indipendente e di adeguato maggior grado di precisione, dovrà essere controlla-

to il contenuto di umidità degli aggregati.

La dosatura effettiva degli aggregati dovrà essere realizzata con precisione del 3%; quella del ce-

mento con precisione del 2%.

Le bilance dovranno essere revisionate almeno una volta ogni due mesi e tarate all'inizio del lavoro

e successivamente almeno una volta all'anno.

Per l'acqua e gli additivi è ammessa anche la dosatura a volume.

La dosatura effettiva dell'acqua dovrà essere realizzata con precisione del 2% ed i relativi dispositi-

vo dovranno essere tarati almeno una volta al mese o comunque quando richiesto dalla Direzione

Lavori.

Il dispositivo di misura del cemento, dell'acqua e degli additivi dovranno essere del tipo individuale.

Le bilance per la pesatura degli inerti possono essere di tipo cumulativo (peso delle varie pezzature

con successione addizionale).

Si dovrà disporre all’impianto, nel caso di guasto dell’apparecchiatura automatica di carico dei

componenti, di tabelle riportanti le pesate cumulative dei componenti per tutte le miscele approvate

e per le diverse quantità miscelate in funzione della variazione di umidità della sabbia.

Gli inerti dovranno essere tassativamente ed accuratamente lavati in modo tale da eliminare mate-

riali dannosi o polveri aderenti alla superficie.

La percentuale di umidità nelle sabbie non dovrà, di massima, superare l’8% in peso di materiale

secco.

Gli inerti dovranno essere stoccati in quantità sufficiente a completare qualsiasi struttura che debba

essere gettata senza interruzioni.

Page 288: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 23/58

Il luogo di deposito dovrà essere di dimensioni adeguate e consentire lo stoccaggio senza segrega-

zione delle diverse pezzature che dovranno essere separate da appositi setti.

Gli aggregati verranno prelevati in modo tale da garantire la rotazione continua dei volumi stoccati.

I silos del cemento debbono garantire la perfetta tenuta nei riguardi dell’umidità atmosferica.

Gli impasti dovranno essere confezionati in betoniere aventi capacità tale da contenere tutti gli in-

gredienti della pesata senza debordare.

Il tempo e la velocità di mescolamento dovranno essere tali da produrre un conglomerato risponden-

te ai requisiti di omogeneità di cui al punto 1.5.5.

Per quanto non specificato, vale la Norma UNI 7163 – 79.

L'impasto dovrà risultare di consistenza uniforme ed omogeneo, uniformemente coesivo (tale cioè

da essere trasportato e manipolato senza che si verifichi la separazione dei singoli elementi); lavo-

rabile (in maniera che non rimangano vuoti nella massa o sulla superficie dei manufatti dopo ese-

guita la vibrazione in opera).

Se al momento della posa in opera la consistenza del conglomerato cementizio non è quella pre-

scritta, lo stesso non dovrà essere impiegato per l'opera ma scaricato in luogo appositamente desti-

nato dall'Impresa.

Tuttavia se la consistenza è minore di quella prescritta (minore slump) e il conglomerato cementizio

è ancora nell'autobetoniera, la consistenza può essere portata fino al valore prescritto mediante ag-

giunta di additivi fluidificanti e l'aggiunta verrà registrata sulla bolla di consegna.

La lavorabilità non potrà essere ottenuta con maggiore impiego di acqua di quanto previsto nella

composizione del conglomerato cementizio.

L’impiego di fluidificanti, aeranti, plastificanti, potrà essere autorizzato dalla DL, anche se non pre-

visti negli studi preliminari.

Page 289: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 24/58

In questi casi, l’uso di aeranti e plastificanti sarà effettuato a cura e spese dell’Impresa, senza che

questa abbia diritto a pretendere indennizzi o sovrapprezzi per tale titolo.

La produzione ed il getto del conglomerato cementizio dovranno essere sospesi nel caso che la tem-

peratura possa scenda al di sotto di 278 K (5 °C), se l’impianto di betonaggio non è dotato di un a-

deguato sistema di preriscaldamento degli inerti o dell’acqua tale da garantire che la temperatura

dell’impasto, al momento del getto sia superiore a 287 K (14 °C).

I getti all’esterno dovranno comunque essere sospesi quando la temperatura scende al di sotto di

263 K (-10 °C).

Nel luogo di produzione ed in cantiere dovranno essere installati termometri atti a misurare la mi-

nima e la massima temperatura atmosferica giornaliera.

1.7.2 Trasporto

Il trasporto dei conglomerati cementizi dall’impianto di betonaggio al luogo di impiego dovrà esse-

re effettuato con mezzi idonei al fine di evitare la possibilità di segregazione dei singoli componenti

e comunque tali da evitare ogni possibilità di deterioramento del conglomerato cementizio medesi-

mo.

Saranno accettate in funzione della durata e della distanza di trasporto, le autobetoniere e le benne a

scarico di fondo ed, eccezionalmente, i nastri trasportatori.

Lo scarico dei componenti nel tamburo delle autobetoniere dovrà avvenire in modo che una parte

dell’acqua e di aggregato grosso venga scaricata prima del cemento e degli altri aggregati.

Le betoniere dovranno essere esaminate periodicamente per verificare l’eventuale diminuzione di

efficacia dovuta sia all’accumulo di conglomerato indurito o legante che per l’usura delle lame.

Ogni carico di conglomerato cementizio dovrà essere accompagnato da una bolla sulla quale do-

vranno essere riportati:

• data; • classe di conglomerato; • tipo, classe e dosaggio di cemento;

Page 290: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 25/58

• dimensione massima dell’aggregato; • la classe di consistenza; • i metri cubi trasportati; • l’ora di partenza dall’impianto di confezionamento; • la struttura a cui è destinato.

L’Impresa dovrà esibire detta documentazione alla DL.

L'uso delle pompe sarà consentito a condizione che l'impresa adotti, a sua cura e spese, provvedi-

menti idonei a mantenere il valore prestabilito del rapporto acqua/cemento del conglomerato ce-

mentizio alla bocca di uscita della pompa.

Non saranno ammessi gli autocarri a cassone o gli scivoli.

L'omogeneità dell'impasto sarà controllata, all'atto dello scarico, con la prova indicata al punto 1.5.5

della presente sezione.

La lavorabilità dell’impasto sarà controllata, secondo quanto indicato nel punto 1.5.3, sia all’uscita

dell’impianto di betonaggio o dalla bocca della betoniera, sia al termine dello scarico in opera, la

differenza fra i risultati delle due prove non dovrà essere maggiore di 5 cm e comunque non dovrà

superare quanto specificato dalla Norma UNI 7163 – 79, salvo l’uso di particolari additivi.

Se il conglomerato cementizio viene pompato, il valore dello “slump” dovrà essere misurato prima

dell’immissione nella pompa.

In ogni caso il tempo intercorrente tra il confezionamento all’impianto ed il getto non dovrà essere

superiore ai 90 minuti.

E’ facoltà della Direzione Lavori di rifiutare carichi di conglomerato cementizio non rispondenti ai

requisiti prescritti.

1.7.3 Posa in opera

I getti dovranno essere iniziati solo dopo la verifica degli scavi, delle casseforme e delle armature

metalliche da parte della Direzione Lavori.

Page 291: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 26/58

La posa in opera sarà eseguita con ogni cura ed a regola d’arte, dopo aver preparato accuratamente e

rettificati i piani di posa, le casseforme, i cavi da riempire e dopo aver posizionato le armature me-

talliche.

Nel caso di getti contro terra, roccia, ecc., si deve controllare che la pulizia del sottofondo, il posi-

zionamento di eventuali drenaggi, la stesura di materiale isolante o di collegamento, siano eseguiti

in conformità alle disposizioni di progetto e delle presenti Norme.

I getti dovranno risultare perfettamente conformi ai particolari costruttivi di progetto ed alle prescri-

zioni della Direzione Lavori.

Si avrà cura che in nessun caso si verifichino cedimenti dei piani di appoggio e delle pareti di con-

tenimento.

Le casseforme dovranno essere atte a garantire superfici di getto regolari ed a perfetta regola d’arte;

in tal senso l’impresa provvederà, a sua cura e spese, alla posa di opportuni ponteggi ed impalcatu-

re, previa presentazione ed approvazione da parte della Direzione Lavori dei relativi progetti.

Dovranno essere impiegati prodotti disarmanti aventi i requisiti di cui alle specifiche della Norma

UNI 8866; le modalità di applicazione dovranno essere quelle indicate dal produttore evitando ac-

curatamente aggiunte eccessive e ristagni di prodotto sul fondo delle casseforme.

La Direzione Lavori eseguirà un controllo della quantità di disarmante impiegato in relazione allo

sviluppo della superficie di casseforme trattate.’

Dovrà essere controllato inoltre che il disarmante impiegato non macchi o danneggi la Superficie

del conglomerato.

A tale scopo saranno usati prodotti efficaci per la loro azione specifica escludendo i lubrificanti di

varia natura.

Dal giornale lavori del cantiere dovrà risultare la data di inizio e di fine dei getti e del disarmo.

Se il getto dovesse essere effettuato durante la stagione invernale, l’Impresa dovrà tenere registrati

giornalmente i minimi di temperatura desunti da un apposito termometro esposto nello stesso can-

tiere di lavoro.

Page 292: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 27/58

Il conglomerato cementizio sarà posto in opera e assestato con ogni cura in modo che le superfici

esterne si presentino lisce e compatte, omogenee e perfettamente regolari ed esenti anche da mac-

chie o chiazze.

Per la finitura superficiale delle solette è prescritto l’uso di piastre vibranti o attrezzature equivalen-

ti; la regolarità dei getti dovrà essere verificata con un’asta rettilinea della lunghezza di 2,00 m, che

in ogni punto dovrà aderirvi uniformemente nelle due direzioni longitudinale e trasversale, saranno

tollerati soltanto scostamenti inferiori a 10 mm.

Eventuali irregolarità o sbavature dovranno essere asportate mediante bocciardatura e i punti inci-

dentalmente difettosi dovranno essere ripresi accuratamente con malta fine di cemento, immediata-

mente dopo il disarmo, ciò qualora tali difetti o irregolarità siano contenuti nei limiti che la Direzio-

ne Lavori, a suo insindacabile giudizio, riterrà tollerabili fermo restando in ogni caso che le suddette

operazioni ricadranno esclusivamente e totalmente a carico dell’Impresa.

Quando le irregolarità siano mediamente superiori a 10 mm, la Direzione Lavori ne imporrà la rego-

larizzazione a totale cura e spese dell’Impresa mediante uno strato di materiali idonei che, a seconda

dei casi e ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori potrà essere costituito da:

- malta fine di cemento; - conglomerato bituminoso del tipo usura fine, per spessori non inferiori a 15 mm.

Eventuali ferri (filo, chiodi, reggette) che con funzione di legatura di collegamento casseri od altro,

dovessero sporgere da getti finiti, dovranno essere tagliati almeno 0,5 cm sotto la superficie finita e

gli incavi risultanti verranno accuratamente sigillati con malta fine di cemento.

Viene poi prescritto che, dovunque sia possibile, gli elementi dei casseri vengano fissati nella esatta

posizione prevista utilizzando fili metallici liberi di scorrere entro tubetti di materiale PVC o simile,

di colore grigio, destinati a rimanere incorporati nel getto di conglomerato cementizio, armato o

non armato.

Lo scarico del conglomerato dal mezzo di trasporto dovrà avvenire con tutti gli accorgimenti atti ad

evitare la segregazione.

Page 293: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 28/58

A questo scopo il conglomerato dovrà cadere verticalmente al centro della cassaforma e sarà steso

in strati orizzontali di spessore limitato e comunque non superiore a 50 cm misurati dopo la vibra-

zione.

L’altezza di caduta libera del conglomerato fresco non dovrà mai essere superiore a 100 cm misura-

ti dall’uscita dello scivolo o dalla bocca del tubo convogliatore.

E’ vietato scaricare il conglomerato in un unico cumulo e distenderlo con l’impiego del vibratore.

Durante la posa in opera i vespai di ghiaia, eventualmente formatisi, dovranno essere dispersi prima

della vibrazione del conglomerato cementizio.

Per getti in pendenza, dovranno essere predisposti dei cordolini di arresto che evitino la formazione

di lingue di conglomerato cementizio troppo sottili per essere vibrate efficacemente.

Gli apparecchi, i tempi e le modalità per la vibrazione saranno quelli, preventivamente approvati

dalla Direzione Lavori.

L’Impresa dovrà porre particolare cura nella realizzazione dei giunti di dilatazione o contrazione di

tipo Impermeabile (waterstop) , o giunti speciali aperti, a cunei, secondo le indicazioni di progetto.

Quando il conglomerato cementizio deve essere gettato in presenza d’acqua, si dovranno adottare

gli accorgimenti approvati dalla Direzione Lavori, necessari per impedire che l’acqua lo dilavi e ne

pregiudichi la normale maturazione.

La massa volumica del conglomerato cementizio indurito, misurata secondo la Norma UNI 6394 su

provini prelevati dalla struttura, non dovrà risultare inferiore al 97% della massa volumica della mi-

scela fresca misurata nelle prove di qualificazione e/o di quella dichiarata nel mix design.

1.7.3.1 Riprese di getto

La Direzione Lavori avrà la facoltà di prescrivere, ove e quando lo ritenga necessario, che i getti

vengano eseguiti senza soluzione di continuità così da evitare ogni ripresa, anche se ciò comporta

che il lavoro debba essere condotto a turni ed anche in giornate festive, e senza che l’Impresa non

potrà avanzare richiesta alcuna di maggiore compensi.

Page 294: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 29/58

Nel caso ciò non fosse possibile, prima di effettuare la ripresa, la superficie di conglomerato cemen-

tizio indurito dovrà essere accuratamente pulita, lavata, spazzolata ed eventualmente scalfita fino a

diventare sufficientemente rugosa da garantire una perfetta aderenza tra i getti successivi.

Tra le diverse riprese di getto non si dovranno avere distacchi, discontinuità o differenze di aspetto

e colore.

1.7.3.2 Posa in opera in climi freddi

Il clima si definisce freddo quando la temperatura risulta inferiore a 278 K (5 °C).

Valgono le prescrizioni riportate nel punto 1.7.1 della presente sezione.

Si dovrà controllare comunque che la temperatura del conglomerato cementizio appena miscelato

non sia inferiore a 287 K (14 °C) e che non siano congelate o innevate le superfici di fondo o di

contenimento del getto.

I getti all’esterno dovranno comunque essere sospesi quando la temperatura scende al di sotto di

263 K (-10 °C).

1.7.3.3 Posa in opera in climi caldi

Se durante le operazioni di getto la temperatura dell’aria supera i 306 K (33 °C), la temperatura

dell’impasto non dovrà superare i 298 K (25 °C), per getti massivi tale limite dovrà essere conve-

nientemente abbassato.

Al fine di abbassare la temperatura del conglomerato cementizio potrà essere usato ghiaccio in so-

stituzione di parte dell’acqua di impasto.

Per ritardare la presa e per facilitare la posa e la finitura del conglomerato cementizio potranno esse-

re eventualmente impiegati additivi ritardanti di presa preventivamente autorizzati dalla DL.

E’ tassativo l’obbligo di adottare adeguati sistemi di protezione delle superfici esposte.

Page 295: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 30/58

Per i tempi di rimozione dei casseri si dovrà rispettare quanto previsto nella Norma UNI 9858.

1.7.4 Stagionatura e disarmo

1.7.4.1 Prevenzione delle fessure da ritiro plastico

A getto ultimato dovrà essere curata la stagionatura dei conglomerati cementizi in modo da evitare

un rapido prosciugamento delle superfici esposte all'aria dei medesimi e la conseguente formazione

di fessure da ritiro plastico, usando tutte le cautele ed impiegando i mezzi più idonei allo scopo,

fermo restando che il sistema proposto dall'Impresa dovrà essere approvato dalla Direzione Lavori.

A questo fine le superfici del conglomerato cementizio non protette dalle casseforme dovranno es-

sere mantenute umide il più a lungo possibile e comunque per almeno 7 d, sia per mezzo di prodotti

antievaporanti (curing), da applicare a spruzzo subito dopo il getto, sia mediante continua bagnatu-

ra, sia con altri sistemi idonei.

I prodotti antievaporanti (curing) ed il loro dosaggio dovranno essere approvati dalla Direzione La-

vori.

Le loro caratteristiche dovranno essere conformi a quanto indicato nella Norma UNI 8656 : tipi 1 e

2.

La costanza della composizione dei prodotti antievaporanti dovrà essere verificata, a cura della Di-

rezione Lavori ed a spese dell'Impresa, al momento del loro approvvigionamento.

In particolare per le solette, che sono soggette all'essiccamento prematuro ed alla fessurazione da

ritiro plastico che ne deriva, è fatto obbligo di applicare sistematicamente i prodotti antievaporanti

di cui sopra.

Page 296: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 31/58

E’ ammesso in alternativa l'impiego, anche limitatamente ad uno strato superficiale di spessore non

minore di 20 cm, di conglomerato cementizio rinforzato da fibre di resina sintetica di lunghezza da

20 a 35 mm, di diametro di alcuni millesimi di millimetro aggiunti nella betoniera e dispersi uni-

formemente nel conglomerato cementizio, in misura di 0,5-1,5 kg/m3.

Nel caso che sulle solette si rilevino manifestazioni di ritiro plastico con formazione di fessure di

apertura superiore a 0,3 mm, l'impresa dovrà provvedere a sua cura e spese alla demolizione ed al

rifacimento delle strutture danneggiate.

Di norma viene esclusa la accelerazione dei tempi di maturazione con trattamenti termici per i con-

glomerati gettati in opera.

In casi particolari la DL potrà autorizzare l’uso di tali procedimenti dopo l’esame e verifica diretta

delle modalità proposte, che dovranno rispettare comunque quanto previsto ai seguenti paragrafi.

1.7.4.2 Maturazione accelerata con trattamenti termici

La maturazione accelerata dei conglomerati cementizi con trattamento termico sarà permessa qualo-

ra siano state condotte indagini sperimentali sul trattamento termico che si intende adottare.

In particolare, si dovrà controllare che ad un aumento delle resistenze iniziali non corrisponda una

resistenza finale minore di quella che si otterrebbe con maturazione naturale.

Dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

• la temperatura del conglomerato cementizio, durante le prime 3 h dall'impasto non deve supera-

re 303 K (30 °C);

• il gradiente di temperatura di riscaldamento e quello di raffreddamento non deve superare 15

K/h (°C/h), e dovranno essere ulteriormente ridotti qualora non sia verificata la condizione di cui al successivo quarto punto;

• la temperatura massima del calcestruzzo non deve in media superare 333 K (60 °C);

• la differenza di temperatura tra quella massima all’interno del conglomerato cementizio e am-

biente a contatto con il manufatto non dovrà superare i 10 K (10 °C)

Page 297: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 32/58

• Il controllo, durante la maturazione, dei limiti e dei gradienti di temperatura , dovrà avvenire

con apposita apparecchiatura che registri l’andamento delle temperature nel tempo;

• la procedura di controllo di cui al punto precedente, dovrà essere rispettata anche per i conglo-

merati cementizi gettati in opera e maturati a vapore.

In ogni caso i provini per la valutazione della resistenza caratteristica a 28 giorni, nonché della resi-

stenza raggiunta al momento del taglio dei trefoli o fili aderenti, dovranno essere maturati nelle

stesse condizioni termo-igrometriche della struttura secondo quanto indicato dalla Norma UNI

6127.

1.7.4.3 Disarmo

Durante il periodo della stagionatura i getti dovranno essere riparati da possibilità di urti, vibrazioni

e sollecitazioni di ogni genere.

La rimozione dell’armatura di sostegno dei getti potrà essere effettuata quando siano state sicura-

mente raggiunte le prescritte resistenze.

In assenza di specifici accertamenti, l’Impresa dovrà attenersi a quanto prescritto dal DM

09/01/1996.

Si dovrà controllare che il disarmante impiegato non manchi o danneggi la superficie del conglome-

rato.

A tale scopo saranno usati prodotti efficaci per la loro azione chimica, escludendo i lubrificanti di

varia natura.

La DL potrà prescrivere che le murature di calcestruzzo vengano rivestite sulla superficie esterna

con paramenti speciali in pietra, laterizi od altri materiali da costruzione.

In tal caso i getti dovranno procedere contemporaneamente al rivestimento ed essere eseguiti in

modo da consentirne l’adattamento e l’ammorsamento.

1.7.4.4 Giunti di discontinuità ed opere accessorie nelle strutture in conglomerato

Page 298: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 33/58

cementizio

E’ tassativamente prescritto che nelle strutture da eseguire con getto di conglomerato cementizio

vengano realizzati giunti di discontinuità sia in elevazione che in fondazione onde evitare irregolari

e imprevedibili fessurazioni delle strutture stesse per effetto di escursioni termiche, di fenomeni di

ritiro e di eventuali assestamenti.

Tali giunti vanno praticati ad intervalli ed in posizioni opportunamente scelte tenendo anche conto

delle particolarità della struttura (gradonatura della fondazione, ripresa fra vecchie e nuove strutture,

attacco dei muri andatori con le spalle dei ponti e viadotti, ecc).

I giunti saranno ottenuti ponendo in opera, con un certo anticipo rispetto al getto, appositi setti di

materiale idoneo, da lasciare in posto, in modo da realizzare superfici di discontinuità (piane, a bat-

tente, a maschio e femmina, ecc.) affioranti a faccia vista secondo le linee rette continue o spezzate,

e devono seguire le indicazioni di progetto.

I giunti, come sopra illustrati, dovranno essere realizzati a cura e spese dell’Impresa, essendosi te-

nuto debito conto di tale onere nella formulazione dei prezzi di elenco relativi alle singole classi di

conglomerato.

Solo nel caso in cui è previsto in progetto che il giunto sia munito di apposito manufatto di tenuta o

di copertura, l’elenco prezzi allegato a questo Capitolato, prevederà espressamente le voci relative

alla speciale conformazione del giunto, unitamente alla fornitura e posa in opera dei manufatti pre-

detti con le specificazioni di tutti i particolari oneri che saranno prescritti per il perfetto definitivo

assetto del giunto.

I manufatti, di tenuta o di copertura dei giunti, possono essere costituiti da elastomeri a struttura eti-

lenica (stirolo butiadene), a struttura paraffinica (bitile), a struttura complessa (silicone poliuretano,

poliossipropilene, poliossicloropropilene), da elastomeri etilenici cosiddetti protetti (neoprene) o da

cloruro di polivinile.

In luogo dei manufatti predetti, potrà essere previsto l’impiego di sigillanti.

I sigillanti possono essere costituiti da sostanze oleoresinose, bituminose siliconiche a base di ela-

stomeri polimerizzabili o polisolfuri che dovranno assicurare la tenuta all’acqua, l’elasticità sotto le

Page 299: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 34/58

deformazioni previste, una aderenza perfetta alle pareti, ottenuta anche a mezzo di idonei primers,

non colabili sotto le più alte temperature previste e non rigidi sotto le più basse, mantenendo il più a

lungo possibile nel tempo le caratteristiche di cui sopra dopo la messa in opera.

E’ tassativamente proibita l’esecuzione di giunti obliqui formanti angolo diedro acuto (muro anda-

tore, spalla ponte obliquo, ecc.).

In tali casi occorre sempre modificare l’angolo diedro acuto in modo tale da formare con le super-

fici esterne delle opere da giuntare angoli diedri non inferiori ad un angolo retto con facce piane di

conveniente larghezza in relazione al diametro massimo degli inerti impiegati nel confezionamento

del conglomerato cementizio di ogni singola opera.

Nell’esecuzione dei manufatti contro terra si dovrà prevedere in numero sufficiente ed in posizione

opportuna l’esecuzione di appositi fori per l’evaquazione delle acque di infiltrazione.

I fori dovranno essere ottenuti mediante preventiva posa in opera nella massa del conglomerato ce-

mentizio di tubi a sezione circolare o di profilati di altre sezioni di PVC o simili.

Per la formazione dei fori l’Impresa avrà diritto al compenso previsto nella apposita voce

dell’Elenco Prezzi, comprensiva di tutti gli oneri e forniture per dare il lavoro finito a regola d’arte.

1.7.4.5 Predisposizione di fori, tracce, cavità, ammorsature, oneri vari

L’Impresa avrà a suo carico il preciso obbligo di predisporre in corso di esecuzione quanto è previ-

sto nei disegni costruttivi o sarà successivamente prescritto di volta in volta in tempo utile dalla Di-

rezione Lavori, circa fori, tracce, cavità, incassature ecc. nelle solette, nervature, pilastri, murature,

ecc., per la posa in opera di apparecchi accessori quali giunti, appoggi, smorzatori sismici, pluviali,

passi d’uomo, passerelle di ispezione, sedi di tubi e di cavi, opere di interdizione, sicurvia, parapetti,

mensole, segnalazioni, parti di impianti.

L’onere relativo è compreso e compensato nei prezzi unitari e pertanto è ad esclusivo carico

dell’Impresa.

Page 300: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 35/58

Tutte le conseguenze per la mancata esecuzione delle predisposizioni cosi prescritte dalla Direzione

Lavori, saranno a totale carico dell’Impresa, sia per quanto riguarda le rotture, i rifacimenti, le de-

molizioni di opere di spettanza dell’impresa stessa, sia per quanto riguarda le eventuali opere di a-

dattamento di infissi o impianti, i ritardi, le forniture aggiuntive di materiali e la maggiore mano

d’opera occorrente da parte dei fornitori.

1.7.4.6 Armature per c.a.

Nella posa in opera delle armature metalliche entro i casseri è prescritto tassativamente l'impiego di

opportuni distanziatori prefabbricati in conglomerato cementizio o in materiale plastico; lungo le

pareti verticali si dovrà ottenere il necessario distanziamento esclusivamente mediante l'impiego di

distanziatori ad anello; sul fondo dei casseri dovranno essere impiegati distanziatori del tipo appro-

vato dalla Direzione Lavori.

L'uso dei distanziatori dovrà essere esteso anche alle strutture di fondazione armate.

Copriferro ed interferro dovranno essere dimensionati nel rispetto del disposto di cui alle Norme di

esecuzione per c.a. e c.a.p., contenute nelle "Norme Tecniche per l'esecuzione delle opere in cemen-

to armato normale e precompresso e per le strutture metalliche "(D.M. 09/01/96) emanate in appli-

cazione dell'art. 21 della Legge 5.11.1971 n. 1086.

Lo spessore del copriferro, in particolare, dovrà essere correlato allo stato limite di fessurazione del

conglomerato, in funzione delle condizioni ambientali in cui verrà a trovarsi la struttura e comunque

non dovrà essere inferiore a 3 cm e comunque come indicato dal progettista.

Per strutture ubicate in prossimità di litorali marini o in presenza di acque con componenti di natura

aggressiva (acque selenitose, solforose, carboniche, ecc.), la distanza minima delle superfici metal-

liche delle armature dalle facce esterne del conglomerato dovrà essere di 4 cm e comunque come

indicato dal progettista.

Le gabbie di armatura dovranno essere, per quanto possibile, composte fuori opera; in ogni caso in

corrispondenza di tutti i nodi dovranno essere eseguite legature doppie incrociate in filo di ferro ri-

Page 301: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 36/58

cotto di diametro non inferiore a 0,6 mm, in modo da garantire la invariabilità della geometria della

gabbia durante il getto.

L'Impresa dovrà adottare inoltre tutti gli accorgimenti necessari affinché le gabbie mantengano la

posizione di progetto all'interno delle casseforme durante le operazioni di getto.

E’ a carico dell'Impresa l'onere della posa in opera delle armature metalliche, anche in presenza di

acqua o fanghi bentonitici, nonché i collegamenti equipotenziali.

1.7.4.7 Armatura dì precompressione

L'Impresa dovrà attenersi rigorosamente alle prescrizioni contenute nei calcoli statici e nei disegni

esecutivi per tutte le disposizioni costruttive, ed in particolare per quanto riguarda:

- il tipo, il tracciato, la sezione dei singoli cavi;

- le fasi di applicazione della precompressione;

- la messa in tensione da uno o da entrambi gli estremi;

- le eventuali operazioni di ritaratura delle tensioni;

- i dispositivi speciali come ancoraggi fissi, mobili, intermedi, manicotti di ripresa, ecc.

Oltre a quanto prescritto delle vigenti norme di legge si precisa che, nella posa in opera delle arma-

ture di precompressione, l'Impresa dovrà assicurarne l'esatto posizionamento mediante l'impiego di

appositi supporti, realizzati per esempio con pettini in tondini di acciaio.

1.7.4.7.1 Iniezione nei cavi di precompressione

Boiacche cementizie per le iniezioni nei cavi di precompressione di strutture in c.a.p. nuove

Nelle strutture in conglomerato cementizio armato precompresso con cavi scorrevoli, allo scopo di

assicurare l'aderenza e soprattutto proteggere i cavi dalla corrosione, è necessario che le guaine

vengano iniettate con boiacca di cemento reoplastica, fluida pompabile ed a ritiro compensato (è ri-

chiesto un leggero effetto espansivo).

Page 302: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 37/58

Tale boiacca preferibilmente pronta all'uso previa aggiunta.di acqua, oppure ottenuta da una miscela

di cemento speciale, additivo in polvere, dosato in ragione del 5 - 6% sul peso del cemento, ed ac-

qua, non dovrà contenere cloruri né polvere di alluminio, né coke, né altri agenti che provocano e-

spansione mediante formazione di gas capaci di innescare fenomeni di corrosione.

Oltre a quanto prescritto dalle vigenti norme di legge (Norme Tecniche emanate in applicazione

dell'art. 21 della legge 5.11.1971 n. 1086 con D.M. 09/01/96), si precisa quanto segue, intendendosi

sostituite dalle prescrizioni che seguono (più restrittive) parte delle prescrizioni analoghe contenute

nel citato D.M.:

1)La fluidità della boiacca di iniezione dovrà essere misurata con il cono di Marsh (punto

1.8.4.7.1.1)per ogni impasto all'entrata delle guaine e per ogni guaina all'uscita; l'iniezione conti-

nuerà finché la fluidità della boiacca in uscita sarà paragonabile a quella in entrata Si dovrà provve-

dere con appositi contenitori affinché la boiacca di sfrido non venga scaricata senza alcun controllo

sull'opera o attorno ad essa. Una più accurata pulizia delle guaine ridurrà l'entità di questi sfridi.

2) L'impastatrice dovrà essere del tipo ad alta velocità, almeno 4000 - 5000 giri/min (con velocità

tangenziale minima di 14 m/sec), è proibito l'impasto a mano, il tempo di mescolamento verrà fissa-

to di volta in volta in base ai valori del cono di Marsh.

3) Prima di essere immessa nella pompa la malta dovrà essere vagliata con setaccio a maglia di 2

mm di lato.

4) L'essudazione non dovrà essere superiore allo 2% del volume (punto 1.8.4.7.1.2).

5) Il tempo d'inizio presa non dovrà essere inferiore a tre ore (a 303 k)(a 30 °C).

6) E’ tassativamente prescritta la disposizione di tubi di sfiato in corrispondenza di tutti i punti più

elevati di ciascun cavo, comprese le trombette ed i cavi terminali.

Ugualmente dovranno esserci tubi di sfiato nei punti più bassi dei cavi lunghi e con forte dislivello.

All'entrata di ogni guaina dovrà essere posto un rubinetto, valvola o altro dispositivo, atti a mante-

nere, al termine dell’iniezione., la pressione entro la guaina stessa per un tempo di almeno 5 h.

7) L'iniezione dovrà avere carattere di continuità e non potrà venire assolutamente interrotta.

Page 303: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 38/58

In caso di interruzioni dovute a causa di forza maggiore e superiori a 5 min, il cavo verrà lavato e

l'iniezione andrà ripresa dall'inizio.

8) E’ preferibile l'impiego di cemento tipo 32,5 (usando il 42,5 solo per gli impieghi in inverno).

1.7.4.7.1.1 Misura della fluidità con il cono di Marsh

L'apparecchio dovrà essere costruito in acciaio inossidabile ed avere forma e dimensioni come in

figura, con ugello intercambiabile di diametro d variabile da 8 mm a 11 mm.

La fluidità della boiacca sarà determinata misurando il tempo totale di Scolo di 1000 cm3 di malta

(essendo la capacità totale del cono di 2000 cm3, il tempo totale di scolo va diviso per due).

La fluidità della boiacca sarà ritenuta idonea quando detto tempo di scolo di 1000 cm3, sarà com-

preso tra 13 e 25 sec subito dopo l'impasto (operando alla temperatura di 293 K).

La scelta del diametro dell’ugello dovrà essere fatta sulla base degli abachi in figura, rispettivamen-

te per cavi a fili e a trefoli.

Page 304: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 39/58

1.7.4.7.1.2 Misura dell'essudazione della boiacca (bleeding).

Si opera con una provetta graduata cilindrica (250 cm3, ∅ = 6 cm, riempita con 100 cm3 di boiac-

ca). La provetta deve essere tenuta in riposo al riparo dall'aria.

La misura si effettua tre ore dopo il mescolamento con lettura diretta oppure con pesatura prima e

dopo lo svuotamento con pipetta dell'acqua trasudata.

1.8 MISCELE A BASSA VISCOSITÀ PER LE INIEZIONI NELLE GUAINE DEI CAVI DI

PRECOMPRESSIONE DI STRUTTURE IN C.A.P. ESISTENTI

Le presenti norme regolano l'esecuzione di iniezioni con miscele a bassa viscosità delle guaine di

cavi di precompressione di strutture in c.a.p. esistenti con grado di riempimento variabile.

A seconda del tipo di guaine da riempire, del loro numero e del loro grado di riempimento, dovrà

essere deciso il tipo di materiale da usare (resine epossidiche pure o caricate o boiacche di cemento

pronte all'uso) e le modalità d'iniezione (iniezione tradizionale, da più fori oppure iniezioni sotto

vuoto).

Page 305: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 40/58

Nel caso di riempimento di guaine completamente vuote saranno sempre usati materiali di tipo ce-

mentizio.

Nel seguito sono riportate le caratteristiche che i materiali devono possedere e le modalità da segui-

re per le iniezioni.

1.8.1 Caratteristiche dei materiali

1.8.1.1 Iniezione con sistemi epossidici

- Tipo di resina: sistema epossidico costituito unicamente da resina bicomponente (A+B), pig-

mentato solo su richiesta della Direzione Lavori. La Direzione Lavori, a seconda delle presu-

mibili dimensioni dei vuoti all'interno delle guaine ed in relazione alle circostanze emerse du-

rante il lavoro di iniezione, potrà ordinare l'uso di cariche (per esempio cemento) che comun-

que dovranno essere di natura basica o neutra.

- Tempo di presa: riferito al sistema epossidico puro. Dovrà essere compatibile con le esigenze

del lavoro e comunque non inferiore a 2 h. Per particolari condizioni operative la Direzione La-vori potrà richiedere tempi di presa superiori.

POT-LIFE misurato (secondo SECAM) alla temperatura 293+1 K e umidità relativa del 65% -

+S% in bicchiere di vetro della capacità di 100 cm3 su quantità di So cm3 di miscela (media su

5 prove).

- viscosità: riferita al sistema epossidico puro, non dovrà essere superiore a 180 cps a 293±1 K ed

umidità relativa di 65% ± 5%.La sua determinazione potrà essere fatta mediante misura diretta o

con tazza FORD 4 termostatata (media su 5 prove).

- Ritiro: dovrà risultare minore dello 0,19. misurato secondo norma UNI-PLAST 4285 (media su

5 prove).

- Comportamento in presenza d'acqua: l'eventuale presenza di acqua nelle guaine non dovrà

costituire impedimento alla policondensazione della miscela.

Page 306: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 41/58

- Protezione chimica dei ferri d'armatura: la miscela dovrà avere pH basico, compreso tra 10,5 e 12,5; tale valore verrà misurato sulla resina miscelata (A + B), nel rapporto di catalisi di forni-tura, diluita con acqua distillata, per avere la necessaria bagnabilità del rilevatore.

1.8.1.2 Iniezione con boiacche cementizie

- Tipo di boiacca cementizia: boiacca cementizia preconfezionata, pronta all'uso con la semplice

aggiunta di acqua, esente da aggregati metallici, di viscosità molto bassa pur con rapporti ac-qua/cemento non superiori a 0,38.

- Viscosità: la viscosità verrà valutata con cono di Marsh, ugello da mm 12, secondo le modalità

indicate al punto 16.1.l.; il tempo di scolo di 1000 cm3 non dovrà essere superiore a trenta se-condi nella boiacca appena confezionata e dovrà mantenersi costante per almeno 30 min.

- Ritiro: la boiacca dovrà essere priva di ritiro; è preferibile un comportamento espansivo.

- Essudazione (Bleeding) : il materiale dovrà essere esente da bleeding.

- Resistenza meccanica: la resistenza meccanica alla compressione semplice su provini cubici di

7 o 10 cm di lato dovrà risultare non inferiore a 25 MPa dopo 3 giorni, 35 MPa dopo 7 giorni ed a 50 MPa dopo 28 giorni con una massa volumica degli stessi non inferiore a 18,5 kN/m3.

- Le suddette caratteristiche dovranno essere definite per ogni lotto di miscela prodotta.

1.8.2 Modalità di iniezione

1.8.2.1 Iniezioni tradizionali

Preliminarmente, sulle travi nelle quali è stato già individuato il presumibile tracciato dei cavi di

precompressione mediante misure geometriche effettuate con riferimento ai disegni di progetto e

con l'ausilio di sondaggi eseguiti con apposita apparecchiatura elettromagnetica e/o ad ultrasuoni, si

dovrà procedere alla localizzazione delle guaine mediante tasselli effettuati con microdemolitori

(Normalmente con un passo di 3-4 m su ogni cavo partendo dal centro della trave).

Non tutti i tasselli serviti per localizzare e valutare lo stato delle guaine saranno attrezzati per l'inie-

zione, ma soltanto quelli più idonei; su di essi si applicheranno i tubetti d'iniezione provvisti di ap-

posita cuffia, da sigillare con paste collanti epossidiche, previa accurata pulizia del supporto; qualo-

ra la profondità del tassello sia rilevante, la pasta collante sarà stesa in più strati successivi. Le stuc-

Page 307: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 42/58

cature dovranno essere impermeabili al tipo di materiale usato nell'iniezione e, nel caso di iniezioni

sottovuoto, dovranno permettere la formazione di quest'ultimo.

Tubetti di iniezione verranno introdotti anche nei fori degli ancoraggi dei cavi, preliminarmente

scoperti e Puliti, eventualmente riperforati con trapano, quindi stuccati con la pasta di cui sopra.

I tasselli non utilizzati per l'iniezione delle guaine saranno chiusi mediante malta reoplastica fluida

non segregabile, tixotropica, a basso calore d'idratazione, priva di ritiro, ad elevata resistenza mec-

canica ed elevato potere adesivo all'acciaio ed al conglomerato cementizio. La stuccatura verrà rin-

forzata e supportata con una rete elettrosaldata debitamente ancorata, mediante saldature o legature

alle armature esistenti.

Si procederà, inoltre, a stuccature e riparazioni di zone di conglomerato cementizio poroso, vespai

ecc. in modo da chiudere possibili vie di uscita dei materiali di iniezione.

Tali stuccature saranno effettuate con paste a base epossidica e, quando previsto dal progetto, anche

rinforzate con reti metalliche.

Dopo almeno 48 h dall'ultimazione della stuccatura, si procederà alla soffiatura all'interno delle

guaine per eliminare eventuali sacche d'acqua e per valutare la consistenza dei vuoti nei vari tratti.

Si procederà quindi alla iniezione della miscela scegliendo il punto iniziale in base alle risultanze

della soffiatura.

In linea di massima sarà conveniente partire dai fori di iniezione in mezzeria della trave dove sono

in comunicazione gran parte delle guaine e procedere sino alla fuoriuscita (se possibile) della misce-

la dai primi tubetti posti ai lati del punto di iniezione.

Si inietteranno poi questi ultimi e, via via, quelli adiacenti, in successione, fino ad ottenere la fuori-

uscita della miscela dalle testate dei cavi.

Naturalmente i tubi già iniettati dovranno essere man mano sigillati. La pressione d'iniezione dovrà

essere la più bassa possibile, compatibilmente con l'esigenza di ottenere un buon riempimento dei

cavi e comunque in nessun caso si dovranno superare i 5 bar.

Page 308: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 43/58

1.8.2.2 Iniezioni sottovuoto

Potranno essere usate tecniche di iniezione sottovuoto, cioè provocando con apposita attrezzatura

aspirante un vuoto dell'ordine di i bar nelle cavità da iniettare e ammettendo poi il materiale di ri-

empimento.

Le modalità di preparazione di fori di iniezione e la loro ubicazione sono analoghe a quelle descritte

per le iniezioni tradizionali con la variante che sarà necessario, una volta decisi i punti in cui appli-

care gli iniettori, effettuare una prima valutazione della possibilità di creare il vuoto e dell'entità del

volume delle cavità presenti.

La prima valutazione tende ad individuare la necessità o meno di effettuare gli interventi di tenuta e

le zone dove dovranno essere eseguite tali stuccature; la seconda a stimare i consumi e, principal-

mente, a controllare, a iniezione terminata, che tutti i vuoti valutati siano stati riempiti.

A seconda dell'attrezzatura disponibile la valutazione si effettuerà tramite misura (con contalitri) del

volume d'aria ammesso nella cavità, dopo aver effettuato il vuoto, oppure in base alla legge di Ma-

riotte.

A questo punto si procederà alle iniezioni vere e proprie con il materiale di riempimento prescelto;

il materiale introdotto nella cavità per azione del vuoto dovrà, a passaggio terminato, essere posto

sotto una pressione di 2 - 3 bar prima del bloccaggio del tubo d'iniezione.

Occorrerà anche valutare il volume del materiale entrato in genere misurando il consumo in chilo-

grammi e passando al volume (Vm) per tramite del peso specifico del materiale stesso, oppure valu-

tando direttamente il volume del materiale iniettato.

Il rapporto Vm/Vl*100 (grado di riempimento) verrà indicato per ogni singola iniezione.

1.8.2.3 Prove

Per accertare la rispondenza ai requisiti richiesti, i materiali dovranno essere sottoposti a prove

presso un Laboratorio Ufficiale con la frequenza indicata dalla Direzione Lavori.

Page 309: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 44/58

1.8.2.4 Tesatura delle armature di precompressione

L’Impresa durante le operazioni di tesatura dovrà registrare, su appositi moduli, da consegnare in

copia alla DL, i tassi di precompressione e gli allungamenti totali o parziali di ciascun trefolo o cavo

della struttura.

Nelle strutture ad armatura pre-tesa le armature di precompressione dovranno essere ricoperte dal

conglomerato cementizio per tutta la loro lunghezza.

1.9 MANUFATTI PREFABBRICATI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO,

NORMALE O PRECOMPRESSO

La documentazione da depositarsi ai sensi dei punti a), b), c), d) dell'art.9 della legge 5 novembre 1971 dovrà dimostrare la completa rispondenza dei manufatti prefabbricati alle prescrizioni di cui alle presenti norme.

La relazione dovrà essere firmata da un tecnico a ciò abilitato, il quale assume con ciò le responsa-

bilità stabilite dalla legge per il progettista.

I manufatti prefabbricati dovranno essere costruiti sotto la direzione di un tecnico a ciò abilitato, che

per essi assume le responsabilità stabilite dalla legge per il direttore dei lavori.

A cura di detto tecnico dovranno essere eseguiti i prelievi di materiali, le prove ed i controlli di pro-

duzione sui manufatti finiti con le modalità e la periodicità previste dalle presenti Norme.

I certificati delle prove saranno conservati dal produttore, che opera con sistemi di qualità certifica-

ti.

Ai sensi dell'art. 9 della legge 5 novembre 1971, n° 1086, ogni fornitura di manufatti prefabbricati

dovrà essere accompagnata da apposite istruzioni nelle quali vengano esposte le modalità di traspor-

to e montaggio, nonché le caratteristiche ed i limiti di impiego dei manufatti stessi.

Ogni fornitura di manufatti prefabbricati dovrà inoltre essere accompagnata, anche da un certificato

di origine firmato dal produttore, il quale con ciò assume per i manufatti stessi le responsabilità che

Page 310: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 45/58

la legge attribuisce al costruttore, e dal tecnico responsabile della produzione previsto al terzo

comma.

Il certificato dovrà garantire la rispondenza del manufatto alle caratteristiche di cui alla documenta-

zione depositata al Ministero dei LL.PP., e portare l’indicazione del tecnico che ne risulta, come so-

pra detto, progettista.

In presenza delle condizioni sopra elencate, i manufatti prefabbricati potranno essere accettati senza

ulteriori esami o controlli.

Copia del certificato di origine dovrà essere allegato alla relazione del direttore dei lavori di cui

all'art. 6 della legge 5 novembre 1971, n°1086.

Il deposito ha validità triennale.

1.10 CASSEFORME, ARMATURE DI SOSTEGNO, CENTINATURE E ATTREZZATURE

DI COSTRUZIONE

Per tali opere provvisorie l’Impresa porterà alla preventiva conoscenza della Direzione Lavori il si-

stema e le modalità esecutive che intende adottare, ferma restando la esclusiva responsabilità

dell'Impresa stessa per quanto riguarda la progettazione e l'esecuzione di tali opere e la loro rispon-

denza a tutte le norme di legge ed ai criteri di sicurezza che comunque possono riguardarle.

Il sistema prescelto dovrà comunque essere adatto a consentire la realizzazione della struttura in

conformità alle disposizioni contenute nel progetto esecutivo.

Nella progettazione e nella esecuzione delle armature di sostegno, delle centinature e delle attrezza-

ture di costruzione, l'impresa è tenuta a rispettare le norme, le prescrizioni ed i vincoli che even-

tualmente venissero imposti da Enti, Uffici e persone responsabili riguardo alla zona interessata ed

in parte isolare:

- per l'ingombro degli alvei dei corsi d'acqua;

- per le sagome da lasciare libere nei sovrappassi o sottopassi di strade, autostrade, ferrovie, tranvie,

ecc.;

Page 311: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 46/58

- per le interferenze con servizi di soprasuolo o di sottosuolo.

Tutte le attrezzature dovranno essere dotate degli opportuni accorgimenti affinché in ogni punto

della struttura la rimozione dei sostegni sia regolare ed uniforme.

Per quanto riguarda le casseforme viene prescritto l'uso di casseforme metalliche o di materiali fi-

brocompressi o compensati; in ogni caso esse dovranno avere dimensioni e spessori sufficienti ed

essere opportunamente irrigidite o controventate per assicurare l'ottima riuscita delle superfici dei

getti e delle strutture e la loro perfetta rispondenza ai disegni di progetto.

Per i getti di superficie in vista dovranno essere impiegate casseforme speciali atte a garantire rifini-

ture perfettamente piane, lisce e prive di Qualsiasi irregolarità.

La Direzione Lavori si riserva, a suo insindacabile giudizio, di autorizzare l'uso di casseforme in le-

gno; esse dovranno però essere eseguite con tavole a bordi paralleli e ben accostate in modo che

non abbiano a presentarsi, dopo il disarmo, sbavature o disuguaglianza sulle facce in vista del getto.

La superficie esterna dei getti in conglomerato cementizio dovrà essere esente da nidi di ghiaia, bol-

le d'aria, concentrazione di malta fine, macchie od altro che ne pregiudichi l'uniformità e la compat-

tezza e ciò sia ai fini della durabilità dell’opera che dell'aspetto estetico.

Per la ripresa dei getti dovranno essere adottati gli accorgimenti indicati al punto 1.8.3.1.

Le parti componenti i casseri dovranno risultare a perfetto contatto per evitare la fuoriuscita di bo-

iacca cementizia.

Nel caso di casseratura a perdere, inglobata nell'opera, si dovrà verificare la sua funzionalità se è e-

lemento portante e che non sia dannosa se è elemento accessorio. I casseri dovranno essere puliti e privi di elementi che possano in ogni modo pregiudicare l’aspetto della superficie del conglomerato cementizio indurito.

Si dovrà far uso di prodotti disarmanti disposti in strati omogenei continui che non dovranno assolu-

tamente macchiare la superficie in vista del conglomerato cementizio.

Page 312: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 47/58

Su tutte le casseforme di una stessa opera dovrà essere usato lo stesso prodotto. Se verranno impie-

gate casseforme impermeabili, per ridurre il numero delle bolle d'aria sulla superficie del getto e,

qualora espressamente previsto nel progetto, si dovrà fare uso di disarmante con agente tensioattivo

in quantità controllata nel qual caso la vibrazione dovrà essere contemporanea al getto.

Qualora sia prevista la realizzazione di conglomerati cementizi colorati o con cemento bianco, l'im-

piego dei disarmanti dovrà essere subordinato a prove preliminari atte a dimostrare che il prodotto

non alteri il colore.

1.11 ACCIAIO PER C.A. E C.A.P.

Gli acciai per armature di c.a. e c.a.p. debbono corrispondere ai tipi ed alle caratteristiche stabilite

dalle Norme Tecniche emanate in applicazione dell'art. 21 della legge 5/11/1971 no 1086 (D.M.

09/01/96).

Per gli opportuni controlli da parte della DL, l’Impresa dovrà documentare di ogni partita di acciaio

che entra in cantiere la provenienza, la qualità e il peso complessivo di tondini di uno stesso diame-

tro.

Per l’acciaio controllato in stabilimento, l’Impresa dovrà produrre la documentazione prescritta dal-

le Norme in vigore, che certifichi gli avvenuti controlli e consentire alla DL di accertare la presenza

dei contrassegni di riconoscimento.

Tutte le forniture dovranno essere accompagnate da un certificato di un Laboratorio Ufficiale, riferi-

to al tipo di armatura di cui trattasi, e marchiate secondo quanto previsto nel DM 09/01/96.

Le modalità di prelievo dei campioni da sottoporre a prova sono quelle previste dal citato D.M.

09/01/1996.

Rimane comunque salva la facoltà del DL di disporre eventuali ulteriori controlli per giustificati

motivi a carico dell’Impresa.

L'unità di collaudo per acciai in barre tonde lisce ed in barre ad aderenza migliorata è costituita dal-

Page 313: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 48/58

la partita del peso max di 25 t; ogni partita minore di 25 t deve essere considerata unità di collaudo

indipendente.

Durante i lavori per ogni lotto di fornitura dovranno essere prelevati non meno di tre campioni di 1

metro di lunghezza cadauno, per ciascun diametro utilizzato, ed inviati a Laboratori Ufficiali.

In caso di risultati sfavorevoli di dette prove, il complesso di barre, al quale si riferisce il campione

sarà rifiutato e dovrà essere allontanato dal cantiere.

Per il controllo del peso effettivo da ogni unità di collaudo, dovranno essere prelevate delle barre

campione.

Qualora risultassero sezioni effettive inferiori a quelle ammesse dalle tolleranze previste dalle nor-

me in vigore, il materiale verrà rifiutato e subito allontanato dal cantiere.

Qualora il peso effettivo risultasse inferiore al 98% di quello teorico e fosse accettabile in base alle

tolleranze ed alle normative in vigore, dovranno essere aggiunte, modificando i disegni di progetto e

dandone comunicazione alla DL, barre in quantità sufficiente a realizzare una sezione di acciaio non

inferiore a quella prevista dal progetto esecutivo originariamente approvato.

L'unità di collaudo per acciai per c.a.p. è costituita dal lotto di spedizione del peso max di 30 t spe-

dito in un'unica volta e composta da prodotti aventi grandezze nominali omogenee (dimensionali,

meccaniche, di formazione).

Rimane comunque salva la facoltà della DL di disporre di eventuali ulteriori controlli per giustifica-

ti motivi a carico dell’Impresa.

1.11.1 Acciaio in barre ad aderenza migliorata - Fe B 38k, Fe B 44k - controllato in stabilimento

I campioni saranno prelevati in contraddittorio ed inviati a cura dell'Impresa, sotto il controllo della

Direzione Lavori, ad un Laboratorio Ufficiale.

Di tale operazione dovrà essere redatto apposito verbale controfirmato dalle parti.

Page 314: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 49/58

La Direzione Lavori darà benestare per la Posa in opera delle partite sottoposte all'ulteriore control-

lo in cantiere soltanto dopo che avrà ricevuto il relativo certificato di prova e ne avrà constatato l'e-

sito positivo.

Nel caso di esito negativo si procederà come indicato nel D.M. 09/01/96.

Se anche dalla ripetizione delle prove risulteranno non rispettati i limiti richiesti, la Direzione Lavo-

ri dichiarerà la partita non idonea e l'impresa dovrà provvedere a sua cura e spese ad allontanarla dal

cantiere.

1.11.1.1 Acciaio inossidabile in barre ad aderenza migliorata

Gli acciai inossidabili dovranno rientrare nelle categorie di cui al punto 2.2 del D.M. 09/01/1996, e

dovranno rispettare tutte le caratteristiche fisiche, tecnologiche e meccaniche ivi previste.

Dovranno inoltre essere del tipo austenitico (ivi compresi gli acciai austenitici all’Azoto) o austeni-

tico-ferritico.

Per tali acciai il produttore dovrà fornire l’attestato di deposito rilasciato dal Servizio Tecnico del

C.S. LL PP attraverso prove certificate da Laboratori Ufficiali, documentazione comprovante che

tali acciai siano del tipo austenitico (ivi compresi gli acciai austenitici all’Azoto) o austenitico-

ferritico, e precisato gli specifici provvedimenti di saldatura che dovranno essere utilizzati in cantie-

re o in officina.

Per i controlli in cantiere o nel luogo di lavorazione delle barre si procederà come al punto 2.2 del

D.M. 09/01/1996.

Le modalità di prelievo dei campioni da sottoporre a prova, nonché l’accettazione della partita, sono

analoghe a quelle riportate al precedente punto 1.11.1 della presente Sezione.

L’uso di detto acciaio deve essere previsto rigorosamente in progetto, e giustificato alla luce delle

situazioni ambientali, nonchè concretamente motivato.

Page 315: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 50/58

1.11.2 Reti in barre di acciaio elettrosaldate

Le reti saranno in barre del tipo Fe B 44k, controllate in stabilimento, di diametro compreso tra 4 e

12 mm, con distanza assiale non superiore a 35 cm.

Dovrà essere verificata la resistenza al distacco offerta dalla saldatura del nodo, come indicato nel

DM 14/2/92 e successivi aggiornamenti.

Per il controllo delle tensioni caratteristiche di snervamento e rottura si richiamano le norme di cui

al precedente punto 1.5.1 .

1.11.3 Zincatura a caldo degli acciai

Quando previsto in progetto gli acciai in barre e le reti in barre di acciaio elettrosaldate dovranno

essere zincate a caldo.

1.11.3.1 Qualità degli acciai da zincare a caldo

Gli acciai da sottoporre al trattamento di zincatura a caldo dovranno essere caratterizzati da un teno-

re di silicio inferiore allo 0,03 - 0,04% oppure compreso nell'intervallo 0,15-0,25%.

Inoltre gli acciai ad aderenza migliorata dovranno avere garanzia di saldabilità e composizione chi-

mica conforme ai valori di cui al Prospetto I della Norma UNI 6407/88 per gli acciai di qualità Fe B

400 S e Fe B 500 S.

1.11.3.2 Zincatura a caldo per immersione

1.11.3.2.1 Trattamento preliminare

Comprende le operazioni di sgrassaggio decapaggio, risciacquo, flussaggio, essiccamento e preri-

scaldo a 400 - 430 K.

1.11.3.2.2 Immersione in bagno di zinco

Page 316: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 51/58

Dovrà essere impiegato zinco vergine o di prima fusione in pani da fonderia, corrispondente alla de-

signazione Zn 99,99 delle Norme UNI 2013/74, avente contenuto minimo di zinco del 99,99%.

Il bagno di zinco fuso dovrà avere temperatura compresa tra 710-723 K; in nessun caso dovrà essere

superata la temperatura massima di 730 K.

Il tempo di immersione delle barre nel bagno di zinco sarà variabile in funzione del loro diametro e

del peso del rivestimento in zinco, che non dovrà mai discostarsi di +10% dalla quantità di 610 g/m'

di superficie effettivamente rivestita, corrispondente ad uno spessore di 85 gm ± 10%.

Seguirà il trattamento di cromatazione, se previsto in progetto, per impedire eventuali reazioni tra le

barre e il calcestruzzo fresco.

1.11.3.2.3 Finitura ed aderenza del rivestimento

Il rivestimento di zinco dovrà presentarsi regolare, uniformemente distribuito, privo di zone scoper-

te, di bolle, di macchie di flusso, di inclusioni, di scorie, di macchie acide o nere.

Dovrà essere aderente alla barra in modo da non poter venire rimosso da ogni usuale processo di

movimentazione, lavorazione e posa in opera.

Barre eventualmente incollate assieme dopo la zincatura e barre che presentano gocce e/o punte a-

guzze saranno rifiutate.

1.11.3.2.4 Verifiche

Le verifiche saranno condotte per unità di collaudo costituite da partite del peso max di t 25.

Oltre alle prove previste ai precedenti punti 25.1 e 25.2 , dirette a verificare la resistenza dei mate-

riali, dovranno essere effettuate anche le prove di seguito descritte, per verificare la rispondenza del

trattamento di zincatura alle prescrizioni del precedente punto 1.5.3.2.2.

In primo luogo la Direzione Lavori procederà in contraddittorio con l'Impresa ad una accurata ispe-

zione visiva della partita per accertare lo stato della zincatura.

Page 317: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 52/58

In presenza di zone scoperte o di altre irregolarità superficiali le partite saranno rifiutate e l'impresa

dovrà allontanarle dal cantiere a sua cura e spese.

Dovrà essere verificato il peso dello strato di zincatura mediante differenza di massa tra il campione

zincato e lo stesso dopo la dissoluzione dello strato di zincatura (metodo secondo Aupperle) secon-

do la Norma UNI 5741/66.

Da ciascuna partita saranno prelevati 9 campioni casuali: sarà determinato il peso medio del rive-

stimento di zinco su tre dei campioni prelevati; se risulterà uguale o superiore a 610 g/m2 +10% la

partita sarà accettata.

In caso contrario la prova sarà estesa agli altri 6 campioni: se anche per questi ultimi il peso medio

del rivestimento risulterà inferiore a 610 g/m2 -10% la partita sarà rifiutata e dovrà essere allontana-

ta dal cantiere a cura e spese dell'Impresa.

La verifica della uniformità dello strato di zincatura sarà effettuata mediante un minimo di 5 immer-

sioni, ciascuna della durata di un minuto, dei campioni in una soluzione di solfato di rame e acqua

distillata (metodo secondo Preece) secondo la Norma UNI 5743/66.

Da ciascuna partita saranno prelevati 9 campioni casuali: saranno sottoposti a prova 3 campioni.

Se dopo 5 immersioni ed il successivo lavaggio non si avrà nell'acciaio alcun deposito di rame ade-

rente metallico e brillante, la partita sarà accettata. In caso contrario la prova sarà estesa agli altri 6

campioni:

- se presenterà depositi di rame uno solo dei campioni prelevati la partita sarà accettata;

- se il numero dei campioni che presentano depositi di rame sarà più di 1, ma comunque non supe-

riore a 3 dei 9 prelevati, la partita sarà accettata ma verrà applicata una penale al lotto che non pos-

sieda i requisiti richiesti; se il numero dei campioni che presentano depositi di rame sarà superiore a

3, la partita sarà rifiutata e dovrà essere allontanata dal cantiere a cura e spese dell'Impresa.

Tutte le prove e le verifiche dovranno essere effettuate a cura dell'Impresa sotto il controllo della

Direzione Lavori, presso i Laboratori indicati dalla medesima.

1.11.3.2.5 Certificazioni

Page 318: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 53/58

Il produttore, oltre ai controlli sistematici, con prove di qualificazione e di verifica della qualità,

previste dalle Norme di cui al DM 09/1/96 dovrà presentare per ogni partita la certificazione atte-

stante che la zincatura è stata realizzata secondo le specifiche che precedono.

La Direzione Lavori si riserva di effettuare controlli presso lo stabilimento dove viene effettuato il

trattamento di zincatura.

1.11.3.2.6 Lavorazione

Il trattamento di zincatura a caldo potrà essere effettuato prima o dopo la lavorazione e piegatura

delle barre, salvo diversa prescrizione che la Direzione Lavori si riserva d'impartire in corso d'ope-

ra.

Quando la zincatura viene effettuata prima della piegatura, eventuali scagliature del rivestimento.di

zinco nella zona di piegatura ed i tagli dovranno essere trattati con ritocchi di primer zincante orga-

nico bicomponente dello spessore di 80-100 micron.

1.11.4 Acciaio per c.a.p.

1.11.4.1 Fili, barre, trefoli

L'acciaio per c.a.p. deve essere 'controllato in stabilimento per lotti di fabbricazione, secondo le

norme di cui al D.M. 09/01/96.

Tutte le forniture dovranno essere accompagnate da certificati di laboratori ufficiali e dovranno es-

sere munite di un sigillo sulle legature con il marchio del produttore.

Rotoli e bobine di fili, trecce e trefoli provenienti da diversi stabilimenti di produzione devono esse-

re tenuti distinti: un cavo non dovrà mai essere formato da fili, trecce o trefoli provenienti da stabi-

limenti diversi.

I fili di acciaio dovranno essere del tipo autoraddrizzante e non dovranno essere piegati durante l'al-

lestimento dei cavi.

Le legature dei fili, trecce e trefoli costituenti ciascun cavo dovranno essere realizzati con nastro a-

desivo ad intervallo di 70 cm.

Page 319: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 54/58

Allo scopo di assicurare la centratura dei cavi nelle guaine si prescrive l'impiego di una spirale co-

stituita da una treccia di acciaio armonico del diametro di 6 mm, avvolta intorno ad ogni cavo con

passo di 80-100 cm.

I filetti delle barre e dei manicotti di giunzione dovranno essere protetti fino alla posa in opera con

prodotto antiruggine privo di acidi.

Se l'agente antiruggine è costituito da grasso, è necessario sia sostituito con olio prima della posa in

opera per evitare che all'atto dell'iniezione gli incavi dei dadi siano intasati di grasso.

Nel caso sia necessario dare alle barre una configurazione curvilinea, si dovrà operare soltanto a

freddo e con macchina a rulli.

All’atto della posa in opera gli acciai devono presentarsi privi di ossidazione, corrosione e difetti

superficiali visibili.

E’ facoltà della Direzione Lavori sottoporre a controllo in cantiere gli acciai controllati in stabili-

mento.

I campioni saranno prelevati in contraddittorio ed inviati a cura dell'Impresa, sotto il controllo della

Direzione Lavori, ad un Laboratorio Ufficiale.

Di tale operazione dovrà essere redatto apposito verbale controfirmato dalle parti.

La Direzione Lavori darà benestare per la posa in opera dei lotti di spedizione sottoposti all'ulteriore

controllo in cantiere soltanto dopo che avrà ricevuto il relativo certificato di prova e ne avrà consta-

tato l'esito positivo.

Nel caso di esito negativo si procederà come indicato nel D.M. 09/01/1996.

Se anche dalla ripetizione delle prove risulteranno non rispettati i limiti richiesti, la Direzione Lavo-

ri dichiarerà la partita non idonea e l'impresa dovrà provvedere a sua cura e spese ad allontanarla dal

cantiere.

1.11.4.2 Cavo inguainato monotrefolo

Page 320: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 55/58

Dovrà essere di tipo compatto, costituito da trefolo in fili di acciaio a sezione poligonale, controllati

in stabilimento, rivestito con guaina tubolare in polietilene ad alta densità, intasata internamente con

grasso anticorrosivo ad alta viscosità, stabile ed idoneo all'uso specifico.

Le caratteristiche dell'acciaio, i controlli, lo spessore della guaina dovranno essere conformi a quan-

to previsto al precedente punto 1.11.4.1 e a quanto riportato negli elaborati di progetto.

L'Impresa dovrà sottoporre alla preventiva approvazione della Direzione Lavori il sistema proposto

per l'ingrassaggio, l’infilaggio e l’eventuale sostituzione dei trefoli.

1.11.4.3 Ancoraggi della armatura di precompressione

Gli ancoraggi terminali dell'armatura di precompressione dovranno essere conformi ai disegni di

progetto, composti essenzialmente da piastre di ripartizione e apparecchi di bloccaggio.

Per i cavi inguainati monotrefolo le piastre di ripartizione dovranno essere in acciaio zincato, a te-

nuta stagna; i cappellotti di protezione terminali dovranno essere zincati e provvisti di guarnizione

in gomma antiolio, da calzare sui cilindretti e fissare con viti zincate ai terminali riempiti con grasso

dopo la tesatura dei trefoli.

1.12 IMPERMEABILIZZAZIONE DI MANUFATTI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO

Ove i disegni di progetto lo prevedano o quando la Direzione Lavori lo ritenga opportuno si prov-

vederà alla impermeabilizzazione dell'estradosso di manufatti in conglomerato cementizio, interrati

e non, quali i volti delle gallerie artificiali, ponti e viadotti, sottovia ecc.

Tale impermeabilizzazione verrà effettuata mediante:

a) guaine bituminose nel caso in cui i manufatti debbano essere interrati.

b) con membrane elastiche quando il manufatto debba rimanere scoperto.

I materiali da impiegare dovranno possedere le seguenti caratteristiche: gli strati impermeabilizzan-

ti, oltre che possedere permeabilità all'acqua praticamente nulla, devono essere progettati ed esegui-

ti in modo da avere:

Page 321: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 56/58

- elevata resistenza meccanica, specie alla perforazione in relazione sia al traffico di cantiere che

alle lavorazioni che seguiranno alla stesa dello strato impermeabilizzante;

- deformabilità, nel senso che il materiale dovrà seguire le deformazioni della struttura senza fes-

surarsi o distaccarsi dal supporto, mantenendo praticamente inalterate tutte le caratteristiche di impermeabilità e di resistenza meccanica;

- resistenza chimica alle sostanze che possono trovarsi in soluzione o sospensione nell'acqua di

permeazione

In particolare dovrà tenersi conto della presenza in soluzione dei cloruri impiegati per uso antigelo;

- durabilità, nel senso che il materiale impermeabilizzante dovrà conservare le sue proprietà per

una durata non inferiore a quella della pavimentazione, tenuto conto dell'eventuale effetto di fa-tica per la ripetizione dei carichi;

- compatibilità ed adesività sia nei riguardi dei materiali sottostanti sia di quelli sovrastanti (pa-

vimentazione);

- altre caratteristiche che si richiedono sono quelle della facilità di posa in opera nelle più svariate

condizioni climatiche e della possibilità di un'agevole riparazione locale.

Le suaccennate caratteristiche dell'impermeabilizzazione devono conservarsi inalterate: - tra le temperature di esercizio che possono verificarsi nelle zone in cui il manufatto ricade e

sempre, comunque, tra le temperature di -10° e + 60° C; - sotto l'azione degli sbalzi termici e sforzi meccanici che si possono verificare all'atto della stesa

delle pavimentazioni o di altri strati superiori.

Dovranno prevedersi prove e controlli di qualità e possibili prove di efficienza.

a) Guaine bituminose

I materiali da usare e le modalità di messa in opera saranno i seguenti: - pulizia delle superfici: sarà sufficiente una buona pulizia con aria compressa e l'esportazione

delle asperità più grosse eventualmente presenti, sigillature e riprese dei calcestruzzi non saran-no necessarie; la superfici dovranno avere una stagionatura di almeno 20 giorni ed essere asciut-te;

- primer: sarà dello stesso tipo descritto in precedenza e potrà essere dato anche a spruzzo, ad

esso seguirà la stesa di circa 0,5 Kg/m2;

Page 322: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 57/58

- tipo di guaina: sarà preformata, di spessore complessivo pari a 4 mm, l'armatura dovrà avere pe-

so non inferiore a 250 g/m2 e resistenza non inferiore a 1000-1200 N/5cm, ed una flessibilità a

freddo a –10 °C, i giunti tra le guaine dovranno avere sovrapposizioni di almeno 5 cm e dovran-no essere accuratamente sigillati con la fiamma e spatola meccanica;

- resistenza a punzonamento della guaina o dell'armatura (modalità A1 o Ga): non inferiore a 10

Kg; - resistenza a trazione (modalità G2L e G2T): 8 Kg/ cm.

La massima cura dovrà essere seguita nella sistemazione delle parti terminali della guaina in modo

da impedire infiltrazioni d'acqua al di sotto del manto; la Direzione dei Lavori potrà richiedere l'uso

di maggiori quantità di massa bituminosa da spandere sul primer per una fascia almeno di 1 metro

in corrispondenza di questi punti, o altri accorgimenti analoghi per assicurare la tenuta.

Una certa attenzione dovrà essere osservata nella fase di rinterro, evitando di usare a diretto contatto

della guaina rocce spigolose di grosse dimensioni.

b) Membrane elastiche

La posa in opera delle membrane verrà preceduta dalla preparazione delle superfici di calcestruzzo

da progettare, consistente in una accurata pulizia con aria compressa delle superfici.

La stuccatura di lesioni o vespai e/o l’asportazione di creste di calcestruzzo sarà decisa di volta in

volta dalla Direzione Lavori.

Dopo aver posizionato a secco le singole membrane, curandone l’esatta sovrapposizione nei punti di

giunzione, le stesse verranno riavvolte per procedere all'impregnazione del sottofondo con appositi

adesivi. Le superfici da incollare comprenderanno l'intera superficie da coprire o parte di essa (zone

delle sovrapposizioni, sommità del manufatto, punti in cui è possibile l'infiltrazione dell' acqua,

ecc.) e la scelta verrà di volta in volta effettuata dalla Direzione dei Lavori.

Steso l'adesivo si srotoleranno le membrane esercitando sulle stesse la pressione necessaria per ot-

tenere il collegamento al supporto.

Le giunzioni verranno sigillate mediante processo di vulcanizzazione da ottenersi con aria calda

prodotta con appositi cannelli elettrici.

Page 323: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – CALCESTRUZZI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 58/58

Le zone così saldate dovranno essere poi pressate con rullino. In alcuni casi (posizioni della giun-

zione critica nei confronti delle infiltrazioni) la Direzione Lavori potrà richiedere la doppia saldatu-

ra.

I risvolti finali delle membrane dovranno essere realizzati in modo da non permettere infiltrazioni di

acqua; termineranno quindi o in scanalature da sigillare con mastici elastici, oppure verranno rico-

perti con profili metallici non ossidabili da inchiodare al supporto.

Le caratteristiche delle membrane dovranno essere le seguenti:

-peso compreso tra 1 e 1,5 Kg/m2;

-resistenza alla trazione (ASTM - D 412) a temperatura ambiente, 70 Kg/m2;

-resistenza agli agenti ossidanti (ozono), 12 ore in atmosfera pari a 50 mg/m2 senza formazio-

ne di microfessure o altre alterazioni.

Page 324: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – DEMOLIZIONI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 1/5

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- DEMOLIZIONI -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA “CAPO

D’ORLANDO”, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUAR-

DANTE IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA RI-

QUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINA-

ZIONE, ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA

Page 325: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – DEMOLIZIONI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 2/5

SUB-INDICE DEMOLIZIONI (rif. norme 4)-------------------------------------------------- (1-5)

1.0 Demolizioni………………………………………………………………………………. 3

1.1 Murature e fabbricati……………………………………………………………..………. 3

1.2 Idrodemolizioni…………………………………………………………………………... 4

1.3 Demolizione di pavimentazione o massicciata stradale in conglomerato bituminoso…….5

Page 326: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – DEMOLIZIONI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 3/5

1.0 - DEMOLIZIONI

1.1 - Murature e fabbricati

Le demolizioni di fabbricati e di murature di qualsiasi genere (armate e non, in precompresso), po-

tranno essere integrali o in porzioni a sezione obbligata, eseguite in qualsiasi dimensione anche in

breccia, entro e fuori terra, a qualsiasi altezza.

Verranno impiegati i mezzi previsti dal progetto e/o ritenuti idonei dalla Direzione Lavori: • scalpellatura a mano o meccanica; • martello demolitore; • agenti demolitori non esplosivi ad azione chimica con espansione lenta e senza propagazione

dell'onda d'urto. • Pinze o altri attrezzi idraulici; • Seghe circolari o fili diamantati.

Le demolizioni dovranno essere eseguite con ordine e con le necessarie precauzioni in modo da

prevenire qualsiasi infortunio al personale addetto, evitando inoltre tassativamente di gettare dall'al-

to i materiali i quali dovranno invece essere trasportati o guidati in basso.

Inoltre l'impresa dovrà prevedere, a sua cura e spese, ad adottare tutti gli accorgimenti tecnici per

puntellare e sbatacchiare le parti pericolanti e tutte le cautele al fine di non danneggiare le strutture

sottostanti e le proprietà di terzi.

L'Impresa sarà pertanto responsabile di tutti i danni che una cattiva conduzione nelle operazioni di

demolizioni potessero arrecare alle persone, alle opere e cose, anche di terzi.

Nel caso di demolizioni parziali, o in qualunque altro caso ritenuto opportuno dalla D.L., potrà esse-

re richiesta l’esecuzione delle demolizioni mediante l’uso di seghe circolari, fili diamantati, pinze

idrauliche o qualsiasi altra tecnica o impiego di attrezzature speciali, in modo da realizzare tagli net-

ti e puliti e contestualmente evitare l’insorgere di vibrazioni e conseguenti danni alle strutture even-

tualmente da conservare. Il tutto senza alcuna maggiorazione del prezzo, in quanto già compreso

negli oneri da tenere in considerazione a carico dell’impresa.

Nel caso di demolizioni parziali potrà essere richiesto il trattamento con il getto di vapore a 373 K

ed una pressione di 0,7-0,8 MPa per ottenere superfici di attacco pulite e pronte a ricevere i nuovi

getti; i ferri dovranno essere tagliati, sabbiati e risagomati secondo le disposizioni progettuali.

Page 327: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – DEMOLIZIONI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 4/5

Per le demolizioni da eseguirsi su autostrada in esercizio, l'impresa dovrà adottare anche tutte le

precauzioni e cautele atte ad evitare ogni possibile danno all'utenza e concordare con la Direzione di

Tronco, tramite la Direzione Lavori, le eventuali esclusioni di traffico che potranno avvenire anche

in ore notturne e in giorni determinati.

In particolare, la demolizione delle travi di impalcati di opere d'arte o di impalcati di cavalcavia an-

che a struttura mista, su autostrade in esercizio, dovrà essere eseguita fuori opera, previa separazio-

ne dalle strutture esistenti, sollevamento, rimozione e trasporto di tali porzioni in apposite aree entro

le quali potranno avvenire le demolizioni.

I materiali di risulta resteranno di proprietà dell'Impresa la quale potrà reimpiegare quelli ritenuti

idonei dalla Direzione Lavori fermo restando l'obbligo di allontanarli e di trasportare a discarica

quelli rifiutati.

1.2 - Idrodemolizioni

La idrodemolízione di strati di conglomerato cementizio su strutture di ponti e viadotti dovrà essere

effettuata con l'impiego di idonee attrezzature atte ad assicurare getti d'acqua a pressione modulabi-

le fino a 1500 bar, con portate fino a 300 l/min, regolabili per quanto attiene la velocità operativa.

Gli interventi dovranno risultare selettivi ed asportare gli strati di conglomerato degradati senza in-

taccare quelli aventi resistenza uguale o superiore alla minima indicata in progetto.

L'Impresa dovrà provvedere all'approvvigionamento dell'acqua occorrente per la demolizione del

materiale e la pulizia della superficie risultante.

Le attrezzature impiegate dovranno essere sottoposte alla preventiva approvazione della Direzione

Lavori; dovranno essere dotate di sistemi automatici di comando e controllo a distanza, nonché di

idonei sistemi di sicurezza contro la proiezione del materiale demolito, dovendo operare anche in

presenza di traffico.

Dovranno rispondere inoltre alle vigenti norme di Legge in materia di prevenzione infortuni ed i-

giene del lavoro (D.lgs 626/94, D.Lgs 494/96, ecc.) alle quali l'impresa dovrà uniformarsi in sede

operativa.

Page 328: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – DEMOLIZIONI - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 5/5

1.3 - Demolizione di pavimentazione o massicciata stradale in conglomerato bituminoso

La demolizione della pavimentazione in conglomerato bituminoso per l’intero spessore o per parte

di esso dovrà essere effettuata con idonee attrezzature munite di frese a tamburo funzionanti a fred-

do, con nastro caricatore per il carico del materiale di risulta.

Tali attrezzature dovranno essere preventivamente approvate dalla Direzione Lavori relativamente a

caratteristiche meccaniche, dimensioni e capacità produttiva; il materiale fresato dovrà risultare i-

doneo, ad esclusivo giudizio della stessa Direzione Lavori, per il reimpiego nella confezione di

conglomerati bituminosi.

La demolizione dovrà rispettare rigorosamente gli spessori previsti in progetto o prescritti dalla Di-

rezione Lavori e non saranno pagati maggiori spessori rispetto a quelli previsti o prescritti.

Se la demolizione interessa uno spessore inferiore a 15 cm, potrà essere effettuata con un solo pas-

saggio di fresa; per spessori superiori a 15 cm si dovranno effettuare due passaggi di cui il primo

pari ad 1/3 dello spessore totale, avendo cura di formare longitudinalmente sui due lati dell'incavo

un gradino tra il primo ed il secondo strato demolito di almeno lo cm.

Le superfici scarificate dovranno risultare perfettamente regolari in ogni punto, senza discontinuità

che potrebbero compromettere l'aderenza dei nuovi strati; i bordi delle superfici scarificate dovran-

no risultare verticali, rettilinei e privi di sgretolature.

La pulizia del piano di scarifica dovrà essere effettuata con idonee attrezzature munite di spazzole

rotanti e dispositivo aspiranti in grado di dare il piano depolverizzato.

Nel caso di pavimentazione su impalcati di opere d'arte, la demolizione dovrà eseguirsi con tutte le

precauzioni necessarie a garantire la perfetta integrità della sottostante soletta; in questi casi potrà

essere richiesta la demolizione con scalpello a mano con l'ausilio del martello demolitore.

Solamente quando previsto in progetto e in casi eccezionali, si potrà eseguire la demolizione della

massicciata stradale, con o senza conglomerato bituminoso, anche su opere d'arte, con macchina e-

scavatrice od analoga e nel caso in cui il bordo della pavimentazione residua debba avere un profilo

regolare, per il taglio perimetrale si dovrà fare uso della sega clipper.

Page 329: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 1/10

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- MURATURE -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA “CAPO

D’ORLANDO”, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUAR-

DANTE IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA RI-

QUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINA-

ZIONE, ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA

Page 330: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 2/10

SUB-INDICE MURATURE (rif. norme 5)---------------------------------------- (1 –10)

1.0. Murature………………………………………………………………………..3

1.1. Murature di mattoni…………………………………………………………….3

1.2. Murature di pietrame a secco…………………………………………………..3

1.3. Murature di pietrame e malta…………………………………………………...4

1.4. Murature di calcestruzzo con pietrame annegato (Calcestruzzo ciclopico)……6

1.5. Murature in pietra da taglio…………………………………………………….6

1.6. Malte……………………………………………………………………………8

1.7 Intonaci e applicazioni protettive delle superfici in calcestruzzo………………8

Page 331: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 3/10

1.0. Murature

Con tale denominazione si indicheranno le seguenti possibili tipologie:

• murature di mattoni; • murature di pietrame a secco; • murature di pietrame e malta; • murature di calcestruzzo con pietrame annegato; • murature in pietra da taglio;

1.1. Murature di mattoni

I materiali, all'atto dell'impiego, dovranno essere abbondantemente bagnati per immersione sino a

sufficiente saturazione.

Essi dovranno essere messi in opera a regola d'arte, con le connessure alternate in corsi ben regolari,

saranno posti sopra uno strato di malta e premuti sopra di esso in modo che la malta rimonti all'ingi-

ro e riempia tutte le connessure.

La larghezza delle connessure non dovrà essere maggiore di 1 cm, né minore di 1/2 cm.

Se la muratura dovesse eseguirsi a paramento visto si dovrà aver cura di scegliere, per le facce e-

sterne, i mattoni di migliore cottura a spigolo vivo, meglio formati e di colore uniforme, disponibili

con perfetta regolarìtà di piani a ricorrere ed alternando con precisione i giunti verticali.

In questo genere di paramento le connessure di faccia vista non dovranno avere grossezza maggiore

di mm 5 e, previa la loro raschiatura e pulitura, dovranno essere profilate con malta idraulica e dili-

gentemente compresse e lisciate con apposito ferro, senza sbavature.

1.2. Murature di pietrame a secco

La muratura di pietrame a secco dovrà essere eseguita con pietre ridotte col martello alla forma più

che sia possibile regolare, restando assolutamente escluse quelle di forma rotonda. Le pietre saran-

no collocate in opera in modo che contrastino e si concatenino fra loro il più possibile scegliendo

per i paramenti quelle di dimensioni non inferiori a cm 20 di lato, e le più adatte per il migliore

combaciamento.

Page 332: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 4/10

Si eviterà sempre la ricorrenza delle connessioni verticali. Nell'interno della muratura si farà uso

delle scaglie, soltanto per appianare i corsi e riempire interstizi fra pietra e pietra.

Per i cantonali si useranno le pietre di maggiori dimensioni e meglio rispondenti allo scopo. La ri-

entranza delle pietre del paramento non dovrà mai essere inferiore all'altezza del corso. Inoltre si

disporranno frequentemente pietre di lunghezza tale da penetrare nello spessore della muratura.

A richiesta della Direzione dei Lavori l'impresa dovrà lasciare opportune feritoie regolari e rego-

larmente disposte, anche in più ordini, per lo scolo delle acque.

La muratura in pietrame a secco per muri di sostegno, in controripa, o comunque isolati, sarà sem-

pre coronata con una copertina di muratura di malta o di calcestruzzo, delle dimensioni che, di volta

in volta, verranno fissate dalla Direzione dei Lavori.

1.3. Murature di pietrame e malta

La muratura di pietrame con malta cementizia dovrà essere eseguita con elementi di pietrame delle

maggiori dimensioni possibili e, ad ogni modo, non inferiore a cm 25 in senso orizzontale, cm 20 in

senso verticale e cm 30 di profondità.

Per i muri di spessore di cm 40 si potranno avere alternanze di pietre minori.

Le pietre, prima del collocamento in opera, dovranno essere diligentemente pulite ove occorra, a

giudizio della Direzione del Lavori, lavate.

Nella costruzione della muratura, le pietre dovranno essere battute col martello e rinzeppate diligen-

temente con scaglie e con abbondante malta, così che ogni pietra resti avvolta dalla malta stessa e

non rimanga alcun vano od interstizio. In assenza di specifiche indicazioni progettuali la malta verrà

dosata con Kg 350 di cemento per ogni m3 di sabbia.

Per le facce viste delle murature di pietrame, secondo gli ordini della Direzione dei Lavori, potrà es-

sere prescritta l'esecuzione delle seguenti speciali lavorazioni: • con pietra rasa e testa scoperta (ad opera incerta); • a mosaico grezzo; • con pietra squadrata a corsi pressoché regolari; • con pietra squadrata a corsi regolari.

Nel paramento con pietra rasa e testa scoperta (ad opera incerta), il pietrame dovrà essere scelto di-

ligentemente e la sua faccia vista dovrà essere ridotta col martello a superficie approssimativamente

piana. Le facce di posa e combaciamento delle pietre dovranno essere spianate e adattate col mar-

Page 333: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 5/10

tello, in modo che il contatto dei pezzi avvenga in tutti i giunti per una rientranza non minore di cm

10.

Nel paramento a mosaico grezzo, le facce viste dei singoli pezzi dovranno essere ridotte, col martel-

lo a punta grossa, a superficie piana poligonale; i singoli pezzi dovranno combaciare fra loro rego-

larmente, restando vietato l'uso delle scaglie.

In tutto il resto si seguiranno le norme indicate per il paramento a pietra rasa.

Nel paramento a corsi pressoché regolari, il pietrame dovrà essere ridotto a conci piani e squadrati,

sia col martello che con la grossa punta, con le facce di posa parallele fra loro e quelle di comba-

ciamento normali a quelle di posa. I conci saranno posti in opera a corsi orizzontali di altezza che

può variare da corso a corso, e potrà non essere costante per l'intero filare. Nelle superfici esterne

dei muri saranno tollerate alla prova del regolo rientranze o sporgenze non maggiori di 15 millime-

tri.

Nel paramento a corsi regolari, i conci dovranno essere resi perfettamente piani e squadrati, con la

faccia vista rettagolare, lavorata a grana ordinaria; essi dovranno avere la stessa altezza per tutta la

lunghezza del medesimo corso, e qualora i vari corsi non avessero eguale altezza, questa dovrà es-

sere disposta in ordine decrescente dai corsi inferiori ai corsi superiori, con differenza però fra due

corsi successivi non maggiori di cm 5.

La Direzione dei Lavori potrà anche prescrivere l'altezza dei singoli corsi, ed ove nella stessa super-

ficie di paramento venissero impiegati conci di pietra da taglio, per rivestimento di alcune parti, i

filari del paramento a corsi regolari dovranno essere in perfetta corrispondenza con quelli della pie-

tra da taglio.

Tanto nel paramento a corsi pressoché regolari, quanto in quello a corsi regolari, non sarà tollerato

l'impiego di scaglie nella faccia esterna; il combaciamento dei corsi dovrà avvenire per almeno due

terzi della loro rientranza nelle facce di posa, e non potrà essere mai minore di cm 15 nei giunti ver-

ticali.

La rientranza dei singoli pezzi non sarà mai minore della loro altezza, né inferiore a cm 30; l'altezza

minima dei corsi non dovrà essere mai minore di cm 20.

In entrambi i paramenti a corsi, lo spostamento di due giunti verticali consecutivi non dovrà essere

minore di cm 10 e le connessure avranno larghezza non maggiore di un centimetro.

Per le murature con malta, quando questa avrà fatto convenientemente presa, le connessure delle

facce di paramento dovranno essere accuratamente stuccate.

Page 334: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 6/10

In tutte le specie di paramenti la stuccatura dovrà essere fatta raschiando preventivamente le con-

nessure fino a conveniente profondità per purgarle dalla malta, dalla polvere e da qualche altra ma-

teria estranea, lavandole a grande acqua e riempiendo quindi le connessure stesse con nuova malta

della qualità prescritta, curando che questa penetri bene dentro, comprimendola e lisciandola con

apposito ferro, in modo che il contorno dei conci sui fronti del paramento, a lavoro finito, si disegni

nettamente e senza sbavature.

Il nucleo della muratura dovrà essere costruito sempre contemporaneamente ai rivestimenti esterni.

Riguardo al magistero ed alla lavorazione della faccia vista in generale, ferme restando le prescri-

zioni suindicate, viene stabilito che l'Appaltatore è obbligato a preparare, a proprie cure e spese, i

campioni delle diverse lavorazioni per sottoporli all'approvazione del Direttore dei Lavori, al quale

spetta esclusivamente giudicare se esse corrispondano alle prescrizioni del presente articolo. Senza

tale approvazione l'Appaltatore non può dar mano alla esecuzione dei paramenti delle murature di

pietrame.

1.4. Murature di calcestruzzo con pietrame annegato (Calcestruzzo ciclopico)

Quando la Direzione dei Lavori l'avrà preventivamente autorizzato mediante ordine di servizio, po-

trà essere impiegato per determinate opere murarie (muri di sostegno, sottoscarpa, riempimento di

cavi o pozzi di fondazioni, briglie, ecc.) pietrame annegato nel calcestruzzo, sempre però di dimen-

sioni mai superiori a 1/3 dello spessore della muratura. Il pietrame dovrà presentarsi ben spigolato,

scevro da ogni impurità, bagnato all'atto dell'impiego e non dovrà rappresentare un volume superio-

re al 40% del volume della muratura.

1.5. Murature in pietra da taglio

La pietra da taglio nelle costruzioni delle diverse opere dovrà presentare la forma e le dimensioni di

progetto, ed essere lavorata norma delle prescrizioni che verranno impartite dalla Direzione dei La-

vori all'atto dell’esecuzione, nei seguenti modi: • a grana grossa; • a grana ordinaria; • a grana mezzo fina; • a grana fina.

Page 335: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 7/10

Per pietra da taglio a grana grossa si intenderà quella lavorata semplicemente con la grossa punta

senza far uso della martellina per lavorare le facce viste, né dello scalpello per ricavarne gli spigoli

netti.

Verrà considerata come pietra da taglio a grana ordinaria quella le cui facce viste saranno lavorate

con la martellina a denti larghi.

La pietra da taglio si intenderà infine lavorata a grana mezzo fina e a grana fina, secondo che le fac-

ce predette saranno lavorate con la martellina a denti mezzani o a denti finissimi.

In tutte le lavorazioni, esclusa quella a grana grossa, le facce esterne di ciascun concio della pietra

da taglio dovranno avere gli spigoli vivi e ben cesellati, in modo che le connessure fra concio e con-

cio non eccedano la larghezza di mm 5 per la pietra a grana ordinaria e di mm 3 per le altre.

Prima di cominciare i lavori, qualora l'amministrazione non abbia già provveduto in proposito ed in

precedenza dell'appalto, l'Appaltatore dovrà preparare a sue spese i campioni dei vari generi di lavo-

razione della pietra da taglio e sottoporli per l'approvazione alla Direzione dei Lavori, alla quale e-

sclusivamente spetterà giudicare se essi corrispondano alle prescrizioni.

Qualunque sia il genere di lavorazione delle facce viste, i letti di posa e le facce di combaciamento

dovranno essere ridotti a perfetto piano e lavorati a grana fina. Non saranno tollerate né smussature

agli spigoli, né cavità nelle facce, né masticature o rattoppi. La pietra da taglio che presentasse di-

fetti verrà rifiutata, e l'Appaltatore sarà in obbligo di farne l'immediata surrogazione, anche se le

scheggiature od ammanchi si verificassero, sia al momento della posa in opera, sia dopo e sino al

collaudo.

Le forme e dimensioni di ciascun concio in pietra da taglio dovranno essere perfettamente conformi

ai disegni dei particolari consegnati all'Appaltatore, od alle Istruzioni che all'atto dell'esecuzione

fossero eventualmente date dalla Direzione del Lavori. Inoltre, ogni concio dovrà essere sempre la-

vorato in modo da potersi collocare in opera secondo gli originali letti di cava.

Per la posa in opera si potrà fare uso di zeppe volanti, da togliere però immediatamente quando la

malta rifluisce nel contorno della pietra battuta a muzzuolo sino a prendere la posizione voluta.

La pietra da taglio dovrà essere messa in opera con malta dosata a Kg. 400 di cemento normale per

metro cubo di sabbia e, ove occorra, i diversi conci dovranno essere collegati con grappe ed arpioni

di rame, saldamente suggellati entro apposite incassature praticate nei conci medesimi.

Le connessure delle facce viste dovranno essere profilate con cemento a lenta presa, diligentemente

compresso e lisciato mediante apposito ferro.

Page 336: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 8/10

1.6 Malte

Le caratteristiche dei materiali da impiegare per la confezione delle malte ed i rapporti di miscela,

corrisponderanno alle prescrizioni delle voci dell'Elenco Prezzi per i vari tipi di impasto ed a quanto

verrà, di volta in volta, ordinato dalla Direzione dei Lavori. La resistenza alla penetrazione delle

malte deve soddisfare alle Norme UNI 7927-78.

Di norma, le malte per muratura di mattoni saranno dosate con Kg 400 di cemento per m3 di sabbia

e passate al setaccio ad evitare che i giunti tra mattoni siano troppo ampi; le malte per muratura di

pietrame saranno dosate con Kg 350 di cemento per m3 di sabbia; quelle per intonaci con Kg 400 di

cemento per m3 di sabbia e così pure quelle per la stuccatura dei paramenti delle murature.

Il dosaggio dei materiali e dei leganti verrà effettuato con mezzi meccanici suscettibili di esatta mi-

surazione e controllo che l'Impresa dovrà fornire e mantenere efficienti a sua cura e spese.

Gli impasti verranno preparati solamente nelle quantità necessarie per l'impiego immediato; gli im-

pasti residui che non avessero immediato impiego saranno portati a rifiuto.

1.7 Intonaci e applicazioni protettive delle superfici in calcestruzzo

In linea generale, per le strutture in calcestruzzo non verranno adottati intonaci, perché le cassefor-

me dovranno essere predisposte ed i getti dovranno essere vibrati con cura tale che le superfici di

tutte le predette strutture dovranno presentare aspetto regolare e non sgradito alla vista.

Gli intonaci, quando fosse disposto dalla Direzione dei Lavori, verranno eseguiti dopo accurata pu-

lizia, bagnatura delle pareti e formazione di fasce di guida in numero sufficiente per ottenere la re-

golarità delle superfici.

A superficie finita non dovranno presentare screpolature, irregolarità, macchie; le fasce saranno re-

golari ed uniformi e gli spigoli eseguiti a regola d'arte.

Sarà cura dell'Impresa mantenere umidi gli intonaci eseguiti quando le condizioni locali lo richie-

dono.

Page 337: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 9/10

1.7.1 Intonaci eseguiti a mano

Nelle esecuzioni di questo lavoro verrà applicato un primo strato di circa 12 mm di malta (rinzaffo),

gettato con forza in modo da aderire perfettamente alla muratura. Quando questo primo strato sarà

alquanto consolidato, si applicherà il secondo strato che verrà steso con la cazzuola e regolarizzato

con il fratazzo.

Lo spessore finito dovrà essere di mm 20; qualora però, a giudizio della Direzione dei Lavori, la fi-

nitura dei getti e delle murature lo consenta, potrà essere limitato a mm 10 e in tal caso applicato in

una volta sola

1.7.2 Intonaci eseguiti a spruzzo (gunite)

Prima di applicare l'intonaco l'Impresa avrà cura di eseguire mediante martelli ad aria compressa,

muniti di appropriato utensile, la “spicconatura” delle superfici da intonacare, alla quale seguirà un

efficace lavaggio con acqua a pressione ed occorrendo sabbiatura ad aria compressa.

Le sabbie da impiegare saranno silicee, scevre da ogni impurità ed avranno un appropriato assorti-

mento granulometrico preventivamente approvato dalla Direzione dei Lavori.

La malta sarà di norma composta di Kg.500 di cemento normale per m3 di sabbia, salvo diverse

prescrizioni della Direzione dei Lavori.

L'intonaco potrà avere lo spessore di mm 20 o 30 e sarà eseguito in due strati, il primo dei quali sarà

rispettivamente di mm 12 o 18 circa. Il getto dovrà essere eseguito con la lancia in posizione norma-

le alla superficie da intonacare e posta a distanza di 80÷90 cm dalla medesima. La pressione alla

bocca dell'ugello di uscita della miscela sarà di circa 3 atmosfere.

Qualora si rendesse necessario, la Direzione dei Lavori potrà ordinare l'aggiunta degli idonei additi-

vi per le qualità e dosi di volta in volta verranno stabilite ,od anche l’inclusione di reti metalliche e-

lettrosaldate in fili d’acciaio, di caratteristiche che saranno precisate dalla Direzione dei Lavori.

In quest'ultimo caso l'intonaco potrà avere spessore di mm 30÷40.

Page 338: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MURATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

Pag. 10/10

Quando l'intonaco fosse eseguito in galleria e si verificassero delle uscite d'acqua, dovranno essere

predisposti dei tubetti del diametro di 1 pollice.

Questi ultimi saranno asportati una settimana dopo e i fori rimasti saranno chiusi con malta di ce-

mento a rapida presa.

1.7.3 Applicazioni protettive delle superfici in calcestruzzo

Qualora la Direzione dei Lavori lo ritenga opportuno, potrà ordinare all'Impresa l'adozione di into-

naci idrofughi o di sostanze protettive delle superfici dei calcestruzzi.

Page 339: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

Pag. 1/89

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA “CAPO

D’ORLANDO”, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUAR-

DANTE IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA RI-

QUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINA-

ZIONE, ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA

Page 340: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

Pag. 2/89

SUB-INDICE PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI (rif. norme 6)------------------------- (1-88)

Parte I ..................................................................................................................................... 7

Art. 1: Generalita’ .................................................................................................................... 7

1.1. - Tipi di lavorazioni ........................................................................................................... 7

1.2. - Tipi di materiali ............................................................................................................... 8

art. 2: Caratteristiche dei materiali ........................................................................................... 9

Parte II .................................................................................................................................. 12

Art. 3: Premesse per l'esecuzione dei lavori ........................................................................ 12

3.1. - Prestazioni di controllo da parte della stazione appaltante e prestazioni di autocontrollo dell’impresa aggiudicataria – stati di avanzamento lavori ....................................................... 12

3.2. - Costo delle prestazioni di controllo effettuate dall’anas ................................................. 14

3.3. - Conglomerati bituminosi costruiti con materiali vergini ................................................. 14

3.4. - Conglomerati bituminosi rigenerati in sito o in impianto ................................................ 14

Art. 4: Demolizione delle pavimentazioni ............................................................................ 15

4.1. - Demolizione pavimentazione totale o parziale di strati in conglomerato bituminoso realizzata con frese ................................................................................................................. 15

4.2. - Demolizione degli strati non legati di fondazione .......................................................... 16

Art. 5: Fondazioni a legante idraulico, con bitume schiumato o non legate ....................... 16

5.1. Fondazione (Sottobase) In Misto Cementato Confezionato In Centrale ............................ 16

5.1.1. - Descrizione ................................................................................................................ 16

5.1.2. - Caratteristiche dei materiali da impiegare ................................................................... 16

5.1.3.- Studio della miscela in laboratorio ............................................................................... 17

5.1.4.- Formazione e confezione delle miscele ........................................................................ 18

5.1.5.- Posa in opera ............................................................................................................... 18

5.1.6.- Protezione Superficiale ................................................................................................ 19

5.1.7.- Norme Di Controllo Delle Lavorazioni ........................................................................ 19

5.2.- Fondazione (o sottobase) in misto Cementato O Calce (*), la Tecnica della Miscelazione in sito 20

5.2.1. - Descrizione................................................................................................................. 20

5.2.2.- Caratteristiche Dei Materiali ........................................................................................ 20

5.2.3.- Studio Della Miscela In Laboratorio ............................................................................ 21

5.2.4.- Modalità Esecutive ...................................................................................................... 22

5.2.5.- Protezione Superficiale ................................................................................................ 24

5.2.6.- Norme Di Controllo Delle Lavorazioni ........................................................................ 24

Page 341: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 3 di 94

5.3. - Misto Granulare Stabilizzato per Fondazione e/o Sottofondazione ................................. 24

5.3.1.- Descrizione ................................................................................................................. 24

5.3.2. - Caratteristiche Dei Materiali Da Impiegare ................................................................. 24

5.3.3 - Studio Preliminare ....................................................................................................... 25

5.3.4.- Modalità Esecutive ...................................................................................................... 25

5.4. - Fondazione o sottobase con tecnica del bitume schiumato realizzato in sito ................ 26

5.4.1.- Descrizione ................................................................................................................. 26

5.4.2. - Caratteristiche Dei Materiali ....................................................................................... 27

5.4.3 - Studio Preliminare ....................................................................................................... 28

5.4.4. - Modalità Esecutive ..................................................................................................... 29

5.5. - Fondazione o sottobase con tecnica del bitume schiumato realizzato in impianto ........... 30

5.5.1.- Descrizione ................................................................................................................. 30

5.5.2. - Caratteristiche Dei Materiali Da Impiegare ................................................................. 30

5.5.3 - Studio Preliminare ....................................................................................................... 31

5.5.4. - Modalità Esecutive ..................................................................................................... 32

5.6. - Prove Di Portanza Con Piastra Dinamica Tipo Lwd ....................................................... 32

Art. 6: Leganti Bituminosi e loro modificati ....................................................................... 33

6.1. - Leganti Bituminosi Semisolidi ....................................................................................... 33

6.1.1. - Bitumi di base ............................................................................................................ 33

6.1.2.- Bitumi modificati ........................................................................................................ 33

6.1.3.- Bitume per lavori di riciclaggio a freddo mediante tecnica dello schiumato ................. 34

6.2. - Emulsioni bituminose .................................................................................................... 35

6.2.1 - Emulsioni bituminose (cationiche non modificate) per mano di attacco ....................... 35

6.2.2 - Emulsioni bituminose modificate per lavori di riciclaggio a freddo .............................. 36

6.6.1. - Verifica prestazionale dei bitumi hard ......................................................................... 38

6.6.2. - Verifica prestazionale emulsioni bituminose modificate per lavori di riciclaggio a freddo …………………………………………………………………………………………..39

Art. 7: Conglomerati Bituminosi a caldo ............................................................................. 42

7.1. - Conglomerati bituminosi di base, basebinder, binder, usura ........................................... 42

7.1.1. - Descrizione................................................................................................................. 42

7.1.2. - Bitume ........................................................................................................................ 42

7.1.3. - Materiali Inerti............................................................................................................ 42

7.1.4. - Aggregato Grosso (Pezzature Da 4 A 31,5 Mm) ......................................................... 42

7.1.5.- Aggregato Fino (Pezzature Inferiori A 4 Mm) ............................................................. 44

Page 342: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 4 di 94

7.1.6. - Additivi ...................................................................................................................... 44

7.1.7. - Miscele ....................................................................................................................... 44

7.1.8.- Requisiti di accettazione .............................................................................................. 46

7.2. - Conglomerato bituminoso per strati di usura drenante e drenante alleggerito con argilla espansa ................................................................................................................................... 53

7.2.1. - Aggregati.................................................................................................................... 54

7.2.2. - Miscela ....................................................................................................................... 55

7.2.3.- Requisiti di accettazione .............................................................................................. 56

7.2.4.- Controllo dei requisiti di accettazione .......................................................................... 56

7.2.5. - Controllo sulla qualità della compattazione delle miscele............................................ 56

7.2.6.- Formazione e confezione delle miscele ........................................................................ 57

7.2.7.- Posa in opera delle miscele .......................................................................................... 57

7.3. - Conglomerato bituminoso multifunzionale per strati di usura ........................................ 58

7.3.1.- Descrizione ................................................................................................................. 58

7.3.2.- Bitume......................................................................................................................... 58

7.3.3 - Aggregati .................................................................................................................... 58

7.3.4 - Miscela ........................................................................................................................ 58

7.3.5- Rquisiti di accettazione ................................................................................................. 59

7.4. - Conglomerato bituminoso tipo "doppio strato drenante” ad alta capacita' drenante e fonoassorbente ....................................................................................................................... 60

7.4.1 - Descrizione ................................................................................................................. 60

7.4.2.- Bitume......................................................................................................................... 60

7.4.3- Aggregati ..................................................................................................................... 60

7.4.4 - Miscele ........................................................................................................................ 60

7.4.5 - Requisiti di accettazione .............................................................................................. 61

7.5. - Impiego di speciali additivi antighiaccio ........................................................................ 62

Art. 8: Conglomerati Bituminosi rigenerati in sito o in impianto ...................................... 62

8.1. - Rigenerazione A Caldo In Sito Di Binder E Usura ......................................................... 62

8.1.1. - Materiali Inerti............................................................................................................ 63

8.1.2. - Legante....................................................................................................................... 63

8.1.3.- Miscela ........................................................................................................................ 63

8.1.4.- Controllo dei requisiti di accettazione .......................................................................... 63

8.1.5. - Formazione e confezione delle miscele ....................................................................... 63

8.1.6. - Posa in opera della miscela ......................................................................................... 63

Page 343: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 5 di 94

8.2. - Rigenerazione a Freddo in sito o tramite Impianto mediante Emulsione Bituminosa modificata .............................................................................................................................. 64

8.2.1. - Materiali Inerti............................................................................................................ 65

8.2.2. - Legante E Additivi ..................................................................................................... 65

8.2.3.- Miscela ........................................................................................................................ 65

8.2.4.- Requisiti di Accettazione ............................................................................................. 65

8.2.5.- Controllo dei Requisiti di Accettazione ........................................................................ 66

8.2.6. - Formazione e Confezione delle Miscele ...................................................................... 67

8.2.7. - Formazione e Confezione delle Miscele ...................................................................... 67

8.2.8. - Posa in opera della Miscela ......................................................................................... 67

Art. 9: Trattamenti Superficiali ........................................................................................... 68

9.1. - Risagomatura delle Deformazioni Superficiali mediante Impiego di Microtappeti in Conglomerato Bituminoso a Caldo ......................................................................................... 68

9.1.1. - Caratteristiche Prestazionali ........................................................................................ 68

9.1.2. - Posa in opera .............................................................................................................. 68

9.1.2. - Caratteristiche Prestazionali (Volumetriche E Meccaniche) ........................................ 69

9.2. - Trattamenti di irruvidimento con sistemi meccanici ....................................................... 70

9.2.1. - Irruvidimento per migliorare l'aderenza ...................................................................... 70

9.2.2.- Irruvidimento per variare la rumorosità' ....................................................................... 70

9.3. - Microtappeti a freddo tipo "slurry - seal" (macro-seal) ................................................... 70

9.3.1.- Descrizione ................................................................................................................. 70

9.3.2.- Inerti............................................................................................................................ 71

9.3.3.- Additivi ....................................................................................................................... 71

9.3.4.- Miscele ........................................................................................................................ 71

9.3.5.- Malta Bituminosa ........................................................................................................ 72

9.3.6.- Composizione E Dosaggi Della Miscela ...................................................................... 72

9.3.7.- Acqua .......................................................................................................................... 72

9.3.8. - Confezionamento e posa in opera ............................................................................... 72

Art. 10: Controllo requisiti di accettazione delle pavimentazioni prestazionali ................ 74

10.1. - Premesse ..................................................................................................................... 74

10.2. - Aderenza E Tessitura ................................................................................................... 74

10.3. - Regolarità .................................................................................................................... 76

10.4. - Portanza ...................................................................................................................... 77

10.5. - Valutazione degli spessori degli strati in Conglomerato Bituminoso di una Pavimentazione Stradale .... 83

Page 344: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 6 di 94

10.6. - Applicazione di eventuali penali multiple .................................................................... 85

Parte III: Particolari Lavori Di Pavimentazioni ................................................................. 86

Art. 11: Drenaggi .................................................................................................................. 86

11.1. - Drenaggi tradizionali (esterni alle zone pavimentate) ................................................... 86

11.2. Drenaggi con filtro in "non tessuto" (esterni alle zone pavimentate o effettuati prima di stendere le pavimentazioni) .................................................................................................... 86

11.3. - Drenaggi a scavo automatizzato e con riempimento in calcestruzzo poroso (per drenare zone gia' pavimentate) ............................................................................................................ 87

Art. 12: Sigillatura di lesioni o giunti di strisciata............................................................... 88

12.1. - Sigillatura delle lesioni della pavimentazione eseguita con bitume modificato e lancia termica ................................................................................................................................... 88

12.2. - Sigillatura delle lesioni delle pavimentazioni eseguita con nastro bituminoso preformato e autoadesivo .......................................................................................................................... 88

12.3. - Sigillatura della linea di contatto tra cordolo e pavimentazione nei ponti e viadotti eseguita con bitume modificato e lancia termica ..................................................................... 89

Art. 13: Armatura di Giunti longitudinali per ridurre la trasmissione delle fessure e Gestione degli Scavi per sottoservizi .................................................................................... 89

13.1. - Descrizione ................................................................................................................. 89

13.2. - Caso del giunto longitudinale ...................................................................................... 89

13.3 - Chiusura degli scavi risultanti da interventi per sottoservizi. ........................................ 90

13.3.1.- Chiusura dello scavo temporaneo per la sicurezza della circolazione stradale ............ 90

13.3.2.- Chiusura definitiva con reintegro delle condizioni originali della sede stradale .......... 91

13.4 - Caso del giunto trasversale (inizio e fine lavorazioni di pavimentazioni nuove in continuazione delle pavimentazioni esistenti) ................................................................................................................. 91

Art. 14: Riparazione superfici degradate di limitata estensione ......................................... 91

14.1. - Caso dei rappezzi localizzati ........................................................................................ 92

14.1.1 - Caso di degrado diffuso con buche già presenti non contigue e non diffuse ................ 92

14.1.2 - Caso di degrado diffuso ma con buche già presenti contigue e/o diffuse .................... 92

Art. 15: Trattamento funzionale delle buche (Interventi Puntuali).................................... 92

Page 345: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 7 di 94

GLOSSARIO

AR = Alto Rendimento

FWD= Falling Weight Deflectometer

CAT = Coefficiente di Aderenza Trasversale

HS = Altezza in sabbia

IRI = International Roughness Index (Indice di regolarità della strada)

IS = Indice Strutturale

DL = Direzione lavori

NTA = Norme tecniche di appalto

MO = Manutenzione Ordinaria

MS = Manutenzione Straordinaria

NC = Nuovo lavori

CB = Conglomerati bituminosi

CBD = Conglomerati bituminosi drenanti

BM = Bitume base modifica

TQ = Bitume non modificato

EA = Emulsioni per mano di attacco

ER = Emulsioni modificate per riciclaggio

SF = Modifica media dei bitumi (per tecnologia e per risultati)

HD = Modifica forte dei bitumi (per tecnologia e per risultati)

SBS = Stirene Butadiene Stirene

SBS-L = Stirene Butadiene Stirene a struttura lineare

SBS-R = Stirene Butadiene Stirene a struttura radiale

MA = Mano d'attacco

PSV = Polish Stone Value

R = Riciclaggio

ACF = Attivanti chimici funzionali

DP = Attivanti di adesione

FB = Fibre

Page 346: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 7 di 94

PARTE I

Art. 1: GENERALITA’

1.1. - Tipi di lavorazioni

Le presenti Norme Tecniche si riferiscono all’esecuzione di lavori per la sovrastruttura stradale

definita nel seguito sinteticamente come pavimentazioni; i lavori da svolgere con i materiali descritti nel seguito potranno essere di tre tipi diversi:

• Lavori per interventi su pavimentazioni esistenti al fine della ordinaria manutenzione delle

medesime, definiti MO, Manutenzione Ordinaria. • Lavori per interventi su pavimentazioni esistenti al fine della loro ricostituzione e/o rafforza-

mento definiti MS, Manutenzione Straordinaria. • Lavori per pavimentazioni di nuove costruzioni o adeguamenti di strade esistenti, definiti NC,

Nuove Costruzioni. La natura dei lavori da eseguire sarà definita nell’Appalto a cui sono annesse le presenti Norme

Tecniche ed ai suoi elaborati a cui si rimanda per la definizione del dettaglio delle lavorazioni, della loro quantità ed ubicazione; Definiamo qui di seguito i materiali e le lavorazioni secondo i tipi gene-rali ricordando che lavorazioni analoghe potranno essere valutate e pagate con criteri diversi a seconda della tipologia di intervento in cui verranno svolte.

– Lavorazioni di Manutenzione Ordinaria - MO I lavori di tipo MO consisteranno esclusivamente in interventi di ripristino delle caratteristiche o-

riginali delle pavimentazioni tramite interventi localizzati oppure estesi quanto basta per unire una se-rie di interventi circoscritti ed eseguiti con le tecniche ed i materiali di cui alle presenti Norme Tecni-che. Ciò nell’ambito di un contratto che preveda, esclusivamente o con altri lavori, l’esecuzione di la-vorazioni per un periodo predefinito su punti diversi di estese stradali o autostradali, individuate con foto identificate con le progressive chilometriche di inizio e fine di ogni singolo intervento e coordi-nate geografiche (WGS84).

Le tecnologie da utilizzare e le loro caratteristiche prescrittive sono indicate nei successivi articoli delle presenti Norme Tecniche.

Sinteticamente rientrano in questa tipologia interventi di: 1 Sigillatura di fessure superficiali con prodotti di cui all’Art. 12.2 (nastro autoadesivo o colag-

gio di bitume modificato). 2 Rappezzi preceduti o meno da riquadratura della zona degradata, stesa di mano d‘attacco e di

eventuale geogriglia leggera in materiale non metallico (fresabile) di cui all’Art. 14.1. eseguito con conglomerato bituminoso tipo usura di cui all’Art.7.1.7.4, 7.3 e 9.1.

3 Irruvidimento meccanico di zone potenzialmente scivolose tramite pallinatura come descritto all’Art 9.2.1.1.

4 Trattamento superficiale di impermeabilizzazione ed irruvidimento tipo macroseal di cui all’art. 9.3.

Page 347: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 8 di 94

5 Trattamento funzionale delle buche (interventi puntuali) mediante l’impiego dei conglomerati a freddo in sacchi o preferibilmente con l’impiego di conglomerati e tecniche idonee di cui all’Art. 15.

6 Fresatura e ricostruzione superficiali per uno spessore non minore di 3 cm, usando come rico-struzione conglomerato di usura di cui all’Art 7.1.7.4, 7.3 e 9.1.

7 Imbottitura comprensiva di tappeto di copertura di spessore medio compattato fino a 5 cm, previa mano di attacco con conglomerato di usura di cui all’Art 7.1.7.4, 7.3 e 9.1.

I lavori di tipo 4 6 e 7 saranno eseguiti in sostituzione di lavori localizzati troppo fitti. Le attività si controllo per tali lavorazioni, sono di tipo prescrittivo come specificato all’art.

7.1.8.4 - Lavorazioni di Manutenzione Straordinaria - MS I lavori di tipo MS consisteranno in interventi di miglioramento e rafforzamento delle caratteristi-

che originali delle pavimentazioni tramite interventi diffusi ed eseguiti con le tecniche ed i materiali basati su prestazioni specifiche o globali come specificato al Capitolo 2, nell’ambito di un contratto che preveda, esclusivamente in MS o insieme con altre lavorazioni di MO, l’esecuzione di quantità e-levate, definite nei tipi di materiali, nei loro spessori e nei risultati attesi, da appositi elaborati proget-tuali e ben ubicate entro un periodo predefinito su punti diversi di estese stradali o autostradali diverse.

Le tecnologie da utilizzare e le loro caratteristiche sono indicate nei successivi articoli delle pre-senti Norme Tecniche precedute dalla sigla MS

Sinteticamente avremo interventi di: 1 Risanamento superficiale 2 Risanamento profondo – Lavorazioni di Nuove Costruzioni – NC Le lavorazioni relative alle Nuove Costruzioni riguarderanno la pavimentazione di nuove tratte

stradali ed autostradali oppure le pavimentazioni di adeguamenti di strade esistenti. Queste saranno e-seguite, con le tecniche ed i materiali basati su prestazioni specifiche o globali come indicato al Capi-tolo 2. , Le lavorazioni dovranno essere realizzate con riferimento agli elaborati progettuali, derivati anche dalle Linee Guida ANAS per le NC o da specifici progetti, che individuano, a titolo esemplifica-tivo e non esaustivo, la stratigrafia delle miscele da usare, i relativi spessori e le prestazioni di portan-za, regolarità ed aderenza correlate alla durata di progetto, con le rispettive soglie di accettazione.

Le tecnologie da utilizzare e le loro caratteristiche sono indicate nei successivi articoli delle pre-senti Norme Tecniche precedute dalla sigla NC

Nelle voci sulle lavorazioni o le miscele inserite nelle presenti Norme Tecniche potremo avere ti-pologie contraddistinte da una o più sigle MO, MS, NC, in quanto alcune lavorazioni sono specifiche per la tipologia di intervento.

1.2. - Tipi di materiali

I materiali da impiegare per i lavori di cui all'appalto dovranno corrispondere, come caratteristi-che, a quanto stabilito nelle leggi e regolamenti ufficiali vigenti in materia nel successivo Art. 2. e nel-le richieste prescrittive degli articoli di lavorazioni quando vingenti.

In mancanza di particolari prescrizioni dovranno essere delle migliori qualità esistenti in com-mercio.

In ogni caso i materiali e le loro miscele prima della posa in opera, dovranno essere riconosciuti

Page 348: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 9 di 94

idonei ed accettati dalla Direzione dei Lavori sia per i lavori prescrizionali che per quelli prestazionali. I materiali dovranno provenire da località o siti di produzione che l'Impresa riterrà di sua conve-

nienza, purché rispondano ai requisiti del presente Capitolato. Quando la Direzione dei Lavori abbia rifiutata una qualsiasi provvista come non idonea all'impie-

go, l'Impresa dovrà sostituirla con altra che corrisponda alle caratteristiche volute; i materiali rifiutati dovranno essere allontanati immediatamente dal cantiere a cura e spese della stessa Impresa.

Malgrado l'accettazione dei materiali da parte della Direzione dei Lavori, l'Impresa resta total-mente responsabile della riuscita - prestazione delle opere anche per quanto può dipendere dai materia-li stessi.

L'Impresa sarà obbligata a prestarsi in ogni tempo alle prove dei materiali impiegati o da impiega-re, sottostando a tutte le spese per il prelievo, la formazione e l'invio di campioni agli istituti di fiducia ed indicati dall’ ANAS S.p.A., compreso il Centro Sperimentale Stradale.

I campioni verranno prelevati in contraddittorio. Degli stessi potrà essere ordinata la conservazio-ne nei locali indicati dalla Direzione dei Lavori, previa apposizione di sigilli e firme del Direttore dei Lavori e dell'Impresa e nei modi più adatti a garantire l'autenticità e la conservazione.

Le diverse prove ed esami sui campioni o sui prodotti finiti verranno effettuate presso laboratori indicati dalla Direzione dei Lavori, i quali saranno i soli riconosciuti validi dalle due parti e ad essi e-sclusivamente si farà riferimento a tutti gli effetti dell’appalto.

Art. 2: CARATTERISTICHE DEI MATERIALI

Con riferimento a quanto stabilito nell'articolo 1, i materiali di base da impiegare nei lavori do-vranno corrispondere ai requisiti di seguito fissati.

Per ciò che riguarda le loro miscele e lavorazioni valgono le prescrizioni o le indicazioni presta-zionali contenute negli appositi articoli

La scelta di un tipo di materiale nei confronti di un altro o tra i diversi tipi dello stesso materiale, sarà fatta, nei casi non definiti inequivocabilmente dalle Norme Tecniche, in base a giudizio della Di-rezione dei Lavori

I conglomerati bituminosi per essere ritenuti idonei e quindi impiegabili, dovranno essere dotati obbligatoriamente di marcatura CE.

I requisiti obbligatori richiesti sono: - Temperatura della miscela alla produzione e alla consegna (valori di soglia) - Contenuto minimo di legante (categoria e valore reale) - Composizione granulometrica (valore %) - Contenuto dei vuoti a 10 rotazioni (categoria e valore reale) (*) (*) Anas richiede la percentuale dei vuoti a tre livelli di rotazione e non solo a 10giri. Tutte queste grandezze dovranno rientrare nei parametri indicati nel presente Capitolato (oltre alle

altre non facenti parte della marcatura CE ma contenute nelle presenti Norme Tecniche). Qui sotto es. di marchio CE.

Page 349: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 10 di 94

CB 12,5 USURA BM 50/70

Vmax NPD

Vmin NPD

VFBmin NPD

Massimo di vuoti riempiti da bitume VFBmax NPD

Vuoti nell’aggregato minerale VMAmin NPD

V10Gmin 11

ITSR NPD

AbrA NPD

Euroclass NPD

da 140°C a 180°C

16 100%

12,5 95%

8 80%

4 49%

2 31%

0,5 15%

0,25 12%

0,063 8,0%

Bmin 4,6%

minima stabilità Smin NPD

massima stabilità Pmax NPD

scorrimento F NPD

minima rigidezza Qmin NPD

P NPD

WTSAIR NPD

PRDAIR NPD

Condizioni di prova determinate secondo la UNI EN 13108-20

SOCIETA'

08

n. certificato

EN 13108-1

Conglomerato Bituminoso per strade, piste aeroportuali e altre aree trafficate

n.organismo notificato

Impianto di xxxxxxx

Requisiti generali + Requisiti empirici

Contenuto di vuoti

– massimo

– minimo

Minimo di vuoti riempiti da bitume

Contenuto di vuoti dopo 10 rotazioni

Sensibilità all’acqua

Resistenza all’abrasione da pneumatici

scolpiti (chiodati):

Reazione al fuoco

Temperatura della miscela

Granulometria:

(passante al setaccio)

Dispositivo piccolo: pendenza del solco

Dispositivo piccolo: profondità del solco

Contenuto di legante

Valori Marshall

Resistenza alla deformazione permanente

Dispositivo grande: profondità del solco

Page 350: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 11 di 94

Page 351: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 12 di 94

PARTE II

Art. 3: PREMESSE PER L'ESECUZIONE DEI LAVORI

Tutti gli studi delle miscele riguardanti i lavori riportati nelle Norme tecniche d'appalto eseguiti

dalle Imprese esecutrici, dovranno essere presentati alla Direzione Lavori con congruo anticipo rispetto all’inizio delle lavorazioni ed approvati dalla stessa DL.

3.1. Prestazioni di controllo da parte della stazione appaltante e prestazioni di

autocontrollo dell’Impresa aggiudicataria – stati di avanzamento lavori

Le attività inerenti le misure ai fini progettuali degli interventi (vedi Linee Guida di Progetto) e

l’eventuale verifica di idoneità delle miscele (sia per la verifica del progetto o del mix design, sia per la verifica in corso d’opera), andranno previste nelle somme a disposizione dei lavori e gestite dalla stazione appaltante, ai sensi della normativa vigente, così come i rilievi ad Alto Rendimento sull’eseguito. Le prove tradizionali avverranno con l’impiego delle attrezzature di Laboratori operanti in Qualità ISO 9001 indicati dal Compartimento committente in cui si opera o anche, su richiesta degli stessi, dal Centro Sperimentale di Cesano.

Se sarà necessario, detti Laboratori potranno anche provvedere alle misure ad Alto Rendimento; in questo caso le loro attrezzature usate ai fini prestazionali dovranno essere verificate presso il CSS su piste di taratura prestabilite.

Il CSS è autorizzato comunque ad eseguire controlli a campione sulle zone testate da detti laboratori e qualsiasi altra operazione di verifica.

Le imprese aggiudicatarie dovranno presentare al Committente le prove di laboratorio preparate a loro cura e spese, per la definizione delle miscele da porre in opera, con mix design, impegnativo per l’impresa, in conformità alle presenti Norme Tecniche; la presa visione delle medesime da parte della DL, che eventualmente effettuerà controlli con i Laboratori di cui sopra o quelli del CSS, non solleverà comunque l’Impresa dalla responsabilità di ottenimento dei risultati prestazionali finali prescritti.

Il Committente si riserva la facoltà di rifiutare gli studi proposti, chiedendone il rifacimento; detta facoltà dovrà essere esercitata entro 15 gg dalla presentazione degli studi.

. Le prove da presentare saranno le seguenti e su di esse potranno essere effettuate verifiche da

parte del Committente tramite CSS e/o Laboratori di cui sopra: a) studi preliminari per le miscele (mix design) Miscele soggette alla presentazione dello studio di progetto: • Miscele per strati di base, binder, basebinder e usura confezionate sia con bitume tal quale,

soft ed hard • Conglomerato di usura con argilla espansa • Usure drenanti di tutti i tipi

Page 352: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 13 di 94

• Trattamenti superficiali • Microtatappeti di usura • Misti cementati in centrale ed in sito • Riciclaggi in sito a caldo ed a freddo Comunque tutte le miscele da porre in opera dovranno seguire lo stesso iter. Gli studi di progetto in formato cartaceo e/o informatico completi di informazioni sul mix design

e le relative prove, a spese dell’Impresa, dovranno pervenire al Committente almeno 2 mesi prima dell’inizio delle lavorazioni.

Gli studi dovranno contenere: - miscela da eseguire completa di informazioni e sito di applicazione (strada, carreggiata, corsia,

quantità da realizzare ecc) ed impianto di produzione - aggregati da impiegare: provenienza, granulometrie, PSV., CLA e percentuali di impiego

compreso il fresato che si vuole utilizzare - caratteristiche volumetriche (% vuoti, pesi di volume) e meccaniche (ITS, Rit, CTI) percentuale di legante (bitume o emulsione), tipologia, fornitore, e dati prestazionali (o scheda

tecnica del fornitore) - eventuale impiego di additivi (con indicate le percentuali di progetto). Tutte le curve di progetto per i conglomerati bituminosi devono essere verificate mediante

l’impiego della apparecchiatura "Pressa Giratoria". Qualora venga decisa dal Committente la ripetizione di alcune prove, specificamente per le

modifiche dei bitumi (che sono considerate prestazionali vedi art. 1.8) o anche di altro tipo, esso richiederà alle Imprese di far pervenire al CSS o ai Laboratori abilitati (sempre con congruo anticipo rispetto all’inizio dei lavori), oltre agli studi di progetto sopra descritti, anche i materiali per la verifica di idoneità, in particolare:

- aggregati e fresato da impiegare (15-20 kg per pezzatura, filler 2-3 kg) - legante (4-5 kg) - additivi (Dopes, ACF 0,5-1 kg), fibre (200-300 gr), cemento (5 kg). Il solo invio dei materiali per le prove di idoneità sono a carico dell’Impresa. b) controlli dell’impresa durante l’esecuzione dei lavori previsti in Capitolato Durante l’esecuzione dei lavori il controllo basato sulle presenti Norme Tecniche andrà esercitato

in modo continuo dai laboratori dell’Impresa che a questo fine dovrà disporre di attrezzature e personale dedicato; la DL si riserva la facoltà di verificare la sufficienza di dette prove qualora le ritenga non adeguate per i controlli di produzione.

Il Committente potrà comunque effettuare controlli tramite i suoi laboratori ai fini del rilievo del modus operandi delle Imprese in corso d’opera ed ai fini della verifica di congruità tra il progetto presentato e il lavoro in esecuzione.

In tale ambito potrà richiedere documentazione (schede tecniche, bolle di accompagno ecc) atte a facilitare la verifica di idoneità delle lavorazioni in oggetto.

Tutti i prelievi dei materiali devono essere effettuati in contraddittorio con l’Impresa. In caso di lavorazioni di particolare rilevanza e complessità come i riciclaggi in sito considerando

anche la possibile variabilità del materiale da stabilizzare per cui potrebbe essere insufficiente l’effettuazione di un solo studio (mix design) su un solo prelievo per ottimizzare la lavorazione, va prevista l’effettuazione di una serie di verifiche in corso d’opera.

Tali attività considerate come necessarie per permettere una corretta esecuzione delle lavorazioni sono sempre considerate a carico dell’Impresa.

c) Attività di collaudo

Page 353: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 14 di 94

Ai fini dell’attività di collaudo tutte le prove disposte, ai fini della verifica del rispetto delle

presenti NT (Art.7), saranno a cura e spese dell’impresa secondo quanto previsto da DPR554/99

3.2. Costo delle prestazioni di controllo effettuate dall’ANAS

Le tariffe applicate per l'esecuzione delle prove inerenti i requisiti di idoneità (miscele, aggregati,

bitumi, ecc.), eventuale verifica dei lavori in sito e prove di Alto Rendimento saranno secondo quanto riportato dal tariffario vigente presso il CSS ANAS per quanto concerne le prove effettuate direttamente.

3.3. CONGLOMERATI BITUMINOSI COSTRUITI CON MATERIALI VERGINI

I conglomerati bituminosi, siano essi formati per lo strato di base, per quello di collegamento o per il tappeto di usura, verranno valutati in base alla superficie ordinata, secondo le larghezze previste e con gli spessori finiti prescritti.

Nei relativi prezzi sono compresi tutti gli oneri per le forniture degli inerti e del legante secondo le formule accettate e/o prescritte dalla Direzione Lavori, la fornitura e la stesa del legante per anco-raggio, il nolo dei macchinari funzionanti per la confezione, il trasporto, la stesa e la compattazione dei materiali, la manodopera, l'attrezzatura e quanto altro occorra per dare il lavoro finito a perfetta re-gola d'arte.

In particolare si intendono compensati con i relativi prezzi anche tutti gli oneri relativi alla stesa a mano dei conglomerati nelle zone inaccessibili alle macchine, quali ad esempio quelle tra le barriere di sicurezza.

La Direzione Lavori, a suo insindacabile giudizio, avrà la facoltà di tollerare localmente ed in via del tutto eccezionale spessori inferiori ai minimi indicati, operando per le zone interessate le correttive detrazioni contabili per i minori spessori stesi.

Nel caso di esecuzione di ricariche su avvallamenti del piano viabile, e di stesa di microtappeti per la risagomatura di ormaie, le quantità di conglomerato impiegato verranno contabilizzate a volume compattato.

Si stabilisce che i conglomerati bituminosi e in genere i materiali legati a bitume e cemento (schiumati) dovranno essere approvvigionati da impianti ubicati di norma a distanza non superiore ai 70 km. dai luoghi di impiego.

3.4. CONGLOMERATI BITUMINOSI RIGENERATI IN SITO O IN IMPIANTO

3.4.1. CONGLOMERATI BITUMINOSI RICICLATI A CALDO

La rigenerazione in sito della pavimentazione in conglomerato bituminoso verrà valutata in base alla superficie ordinata e secondo le larghezze previste e con gli spessori finiti prescritti.

Variazioni in più od in meno dello spessore dell'intervento, rispetto al valore medio prefissato, verranno computate con gli aumenti o diminuzioni sui prezzi unitari previsti in elenco prezzi, solo se espressamente ordinati dalla Direzione dei Lavori.

Nei relativi prezzi sono compresi tutti gli oneri per l'esecuzione del lavoro a perfetta regola d'arte secondo le prescrizioni di cui all'articolo 8.1, comprese le integrazioni con bitume additivato con rige-neranti e con gli inerti necessari per la correzione della curva granulometrica od irruvidimento superfi-ciale.

Page 354: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 15 di 94

Per i conglomerati riciclati a caldo in impianto varranno le stesse prescrizioni dei conglomerati vergini del punto 3.3, con le variazioni previste negli appositi articoli.

3.4.2. CONGLOMERATI RICICLATI A FREDDO

I conglomerati con diversi tipi di legante, bituminoso idraulico o misto, riciclati a freddo, siano essi formati per lo strato di fondazione (art. 5.4 e 5.5) o di base (art. 8.2), verranno valutati in base alla superficie ordinata, secondo le larghezze previste e con gli spessori finiti prescritti.

Essi saranno costituiti da materiali preesistenti o marginali miscelati in opera o in impianto; anche per essi varranno le stesse prescrizioni generali dei conglomerati vergini del punto 3.3, con le varia-zioni previste negli appositi articoli.

Art. 4: DEMOLIZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI

4.1. DEMOLIZIONE PAVIMENTAZIONE TOTALE O PARZIALE DI STRATI IN

CONGLOMERATO BITUMINOSO REALIZZATA CON FRESE

La demolizione della parte della sovrastruttura legata a bitume per l'intero spessore o parte di esso dovrà essere effettuata con idonee attrezzature munite di frese a tamburo funzionanti a freddo, munite di nastro caricatore per il carico del materiale di risulta.

Tutte le attrezzature dovranno essere perfettamente efficienti e funzionanti e di caratteristiche meccaniche, dimensioni e produzioni approvate preventivamente dalla DL; dovranno inoltre avere ca-ratteristiche tali che il materiale risultante dall'azione di scarifica risulti idoneo sempre a giudizio della DL per il reimpiego nella confezione di nuovi conglomerati, vedi Art. 7.1.8. La superficie del cavo (nel caso di demolizioni parziali del pacchetto) dovrà risultare perfettamente regolare in tutti i punti, priva di residui di strati non completamente fresati che possono compromettere l'aderenza dei nuovi strati da porre in opera. Non saranno tollerate scanalature provocate da tamburi ed utensili inadeguati o difformemente usurati che presentino una profondità misurata tra cresta e gola superiore a 0,5 cm.

L'Impresa si dovrà scrupolosamente attenere agli spessori di demolizione definiti dalla DL.. Qua-lora questi dovessero risultare inadeguati a contingenti situazioni in essere e comunque diversi per di-fetto o per eccesso, l 'Impresa è tenuta a darne immediata comunicazione al Direttore dei Lavori che potrà autorizzare la modifica delle quote di scarifica.

Il rilievo dei nuovi spessori dovrà essere effettuato in contraddittorio. Lo spessore della demolizione dovrà corrispondere in tutti i suoi punti a quanto stabilito dalla DL

e sarà valutato mediando l'altezza delle due pareti laterali con quella della parte centrale dello scavo. La pulizia del piano di scarifica, nel caso di fresature corticali o sub-corticali dovrà essere esegui-

ta con attrezzature approvate dalla DL munite di spazzole e dispositivi aspiranti, in grado di dare un piano depolverizzato, perfettamente pulito.

La demolizione degli strati bituminosi potrà essere effettuata con uno o più passaggi di fresa, se-condo quanto previsto dal progetto o prescritto dalla DL; nei casi in cui si debbano effettuare più pas-saggi, si avrà cura di ridurre la sezione del cassonetto inferiore formando un gradino tra uno strato de-molito ed il successivo di almeno 20 cm di base per ciascun lato.

Le pareti dei giunti sia longitudinali sia trasversali dovranno risultare perfettamente verticali e con andamento privo di sgretolature.

Sia la superficie risultante dalla fresatura che le pareti del cavo dovranno, prima della posa in ope-

Page 355: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 16 di 94

ra dei nuovi strati di riempimento, risultare perfettamente pulite, asciutte e uniformemente rivestite dalla mano di attacco di legante bituminoso tal quale o modificato.

4.2. DEMOLIZIONE DEGLI STRATI NON LEGATI DI FONDAZIONE

La demolizione dell’intera sovrastruttura può anche essere effettuata con impiego di attrezzature tradizionali quali escavatori, pale meccaniche, martelli demolitori ecc. a discrezione della DL ed a suo insindacabile giudizio.

Le pareti verticali dello scavo dovranno risultare perfettamente verticali e con andamento longi-tudinale rettilineo e privo di sgretolature.

Eventuali danni causati dall'azione dei mezzi sulla parte di pavimentazione da non demolire do-vranno essere riparati a cura e spese dell'Impresa.

L'Impresa è inoltre tenuta a regolarizzare e compattare il piano di posa della pavimentazione de-molita.

Art. 5: FONDAZIONI A LEGANTE IDRAULICO, CON BITUME SCHIUMATO O NON

LEGATE

5.1. FONDAZIONE (SOTTOBASE) IN MISTO CEMENTATO CONFEZIONATO IN

CENTRALE

5.1.1. - DESCRIZIONE Il misto cementato per fondazione (sottobase) realizzabile nei Nuove Costruzioni (NC) sarà co-

stituito da una miscela di inerti lapidei, impastata con cemento ed acqua in impianto centralizzato con dosatori a peso o a volume, da stendersi in un unico strato dello spessore finito di norma di cm. 20 e comunque variabile secondo le indicazioni della DL

5.1.2. - CARATTERISTICHE DEI MATERIALI DA IMPIEGARE 5.1.2.1. - Inerti Saranno impiegate ghiaie e sabbie di cava e/o di fiume con percentuale di frantumato complessiva

compresa tra il 30 ed il 60% in peso sul totale degli inerti. A discrezione della DL potranno essere impiegate quantità di materiale frantumato superiori al

limite stabilito, in questo caso la miscela finale dovrà essere tale da presentare le stesse resistenze a compressione e a trazione a 7 giorni prescritte nel seguito; questo risultato potrà ottenersi aumentando la percentuale delle sabbie presenti nella miscela e/o la quantità di passante allo 0,063 mm.

Gli inerti avranno i seguenti requisiti: • Aggregato di dimensioni non superiori a 40 mm, né di forma appiattita, allungata o lenticolare; • Granulometria compresa nel seguente fuso ed avente andamento continuo ed uniforme (UNI

EN 933-1); setacci UNI (mm) Fuso (passante %) setaccio 40 100-100 setaccio 31,5 90-100

Page 356: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 17 di 94

setaccio 20 70-90 setaccio 14 58-78 setaccio 8 43-61 setaccio 4 28-44 setaccio 2 18-32 setaccio 0.4 9-20 setaccio 0.125 6-13 setaccio 0.063 5-10 • Perdita in peso alla prova Los Angeles (UNI-EN1097-2) non superiore al 30% in peso; • Equivalente in sabbia (UNI EN 933-8) compreso fra 30 e 60; • Indice di plasticità (CNR UNI 10014) uguale a zero (materiale non plastico) 5.1.2.2. - Legante Dovrà essere impiegato cemento normale (Portland, pozzolanico o d'altoforno) di classe 325 te-

nendo anche in conto la eventuale aggressività dell’ambiente.. A titolo indicativo la percentuale di cemento sarà compresa tra il 2,5% e il 4,0% sul peso degli i-

nerti asciutti. 5.1.2.3. - Acqua Dovrà essere esente da impurità dannose, oli, acidi, alcali, materia organica, e qualsiasi altra so-

stanza nociva. La quantità di acqua nella miscela sarà quella corrispondente all'umidità ottima di co-stipamento (rilevabile con lo studio con pressa giratoria) con una variazione compresa entro + 2% del peso della miscela per consentire il raggiungimento delle resistenze appresso indicate.

5.1.3. - STUDIO DELLA MISCELA IN LABORATORIO L'Impresa dovrà proporre alla DL la composizione granulometrica da adottare e le caratteristiche

della miscela. La percentuale di cemento e la percentuale di acqua, saranno stabilite in relazione alle prove di

resistenza eseguite sui provini realizzati mediante pressa giratoria con le seguenti caratteristiche a n° giri 180 con le seguenti caratteristiche:

Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 + 0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 150 Resistenze : 3 gg 7 gg Dimensioni provini

Rit 25°C (MPa) 0,30 – 0,50 0,32-0,60 Diametro 150mm altezza

100-130 mm Compressione semplice

25 °C (MPa) 1,4 – 3,6 2,5 – 5,5

Diametro 150mm altezza 160-200 mm

I parametri sopra descritti potranno essere ricercati mediante l’effettuazione di uno studio finaliz-

zato alla determinazione delle percentuali ottimali del cemento e dell’acqua di compattazione oltrechè

Page 357: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 18 di 94

allo stabilire la curva ottimale. A tal fine si dovranno realizzare provini con pressa giratoria secondo il seguente schema (indica-

tivo):

Cemento (%) 2 3 4 Le per-centuali sono da intendersi in peso sulla miscela degli

aggregati

Acqua di compat-tazione (%)

5 6 7 5 6 7 5 6 7

N° provini 1 6 6 6 6 6 6 6 6 6

La miscela di studio verrà preparata partendo da tutte le classi previste per gli aggregati, mesco-

landole tra loro, con il cemento e l’acqua. I suddetti valori per la compressione e la trazione devono essere ottenuti dalla media di 3 provini,

se ciascuno dei singoli valori non si scosta dalla media stessa + 15%, altrimenti dalla media dei due restanti dopo aver scartato il valore anomalo.

Per particolari casi è facoltà della DL accettare valori di resistenza a compressione anche fino a 0,70 MPa a 3gg e 0,90 Mpa a 7gg.

Da questi dati di laboratorio dovranno essere scelti la curva, la densità (misurabile sui provini gi-ratoria a 180giri) e le resistenze di progetto da usare come riferimento nelle prove di controllo.

5.1.4. - FORMAZIONE E CONFEZIONE DELLE MISCELE Le miscele saranno confezionate in impianti fissi automatizzati, di idonee caratteristiche, mante-

nuti sempre perfettamente funzionanti in ogni loro parte. Gli impianti dovranno comunque garantire uniformità di produzione ed essere in grado di realiz-

zare miscele del tutto rispondenti a quelle di progetto. La zona destinata allo stoccaggio degli inerti sarà preventivamente e convenientemente sistemata

per annullare la presenza di sostanze argillose e ristagni di acqua che possono compromettere la puli-zia degli aggregati. Inoltre i cumuli delle diverse classi dovranno essere nettamente separati tra di loro e l'operazione di rifornimento nei predosatori eseguita con la massima cura.

Si farà uso di almeno 4 classi di aggregati con predosatori in numero corrispondenti alle classi impiegate.

5.1.5. - POSA IN OPERA La miscela verrà stesa sul piano finito dello strato precedente dopo che sia stata accettata dalla

DL la rispondenza di quest'ultimo ai requisiti di quota, sagoma e compattezza prescritti. La stesa verrà eseguita impiegando finitrici vibranti gommate a 4 assi o cingolate e comunque dei

tipi approvati dalla DL in perfetto stato di efficienza e dotate di automatismi di autolivellamento sia longitudinale che trasversale.

Le operazioni di addensamento dello strato dovranno essere realizzate in ordine con le seguenti attrezzature:

• rullo a due ruote vibranti da 10.ton per ruota o rullo con una sola ruota vibrante di peso non inferiore a 18 ton;

1 I sei provini (per ciascun punto dello studio) andranno maturati e rotti (tre a compressione e

tre a trazione indiretta a tre o a 7 gg) sempre secondo quanto sopra descritto, in cui sono descritte anche le resistenze richieste.

Page 358: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 19 di 94

• rullo gommato con pressione di gonfiaggio superiore a 5 atm e carico di almeno 18 ton. Potranno essere impiegati in alternativa rulli misti, vibranti-gommati comunque tutti approvati

dalla DL, delle stesse caratteristiche sopra riportate. La stesa della miscela non dovrà di norma essere eseguita con temperature ambiente inferiori a

5°C e superiori a 35°C e mai sotto la pioggia. Tuttavia, a discrezione della DL, potrà essere consentita la stesa a temperature diverse. In questo caso però sarà necessario proteggere da evaporazione la miscela durante il trasporto

dall'impianto di confezione al luogo di impiego (ad esempio con teloni); sarà inoltre necessario prov-vedere ad una abbondante bagnatura del piano di posa del misto cementato. Infine le operazioni di co-stipamento e di stesa del velo di protezione con emulsione bituminosa dovranno essere eseguite im-mediatamente dopo la stesa della miscela.

Le condizioni ideali di lavoro si hanno con temperature comprese tra 15°C e 18°C ed umidità re-lativa del 50% circa; temperature superiori saranno ancora accettabili con umidità relativa anch'essa crescente; comunque è opportuno, anche per temperature inferiori alla media, che l'umidità relativa all'ambiente non scenda al di sotto del 15%, in quanto ciò potrebbe provocare ugualmente una eccessi-va evaporazione della miscela.

Il tempo intercorrente tra la stesa di due strisce affiancate non dovrà superare di norma le 2 ore per garantire la continuità della struttura.

Particolari accorgimenti dovranno adottarsi nella formazione dei giunti longitudinali che andran-no protetti con fogli di polietilene o materiale similare.

Il giunto di ripresa sarà ottenuto terminando la stesa dello strato a ridosso di una tavola e toglien-do la tavola al momento della ripresa della stesa, se non si fa uso della tavola sarà necessario, prima della ripresa della stesa, provvedere a tagliare l'ultima parte dello strato precedente, in modo che si ot-tenga una parete perfettamente verticale.

Non dovranno essere eseguiti altri giunti all'infuori di quelli di ripresa. Il transito di cantiere potrà essere ammesso sullo strato a partire dal terzo giorno dopo quello in

cui è stata effettuata la stesa e limitatamente ai mezzi gommati e previa verifica che il transito non danneggi lo strato.

Strati eventualmente compromessi dalle condizioni meteorologiche o da altre cause dovranno es-sere rimossi e sostituiti a totale cura e spese dell'Impresa.

5.1.6. - PROTEZIONE SUPERFICIALE Subito dopo il completamento delle opere di costipamento e di rifinitura dovrà essere eseguita la

spruzzatura di un velo protettivo di emulsione bituminosa acida al 55% in ragione di 1 ÷ 2 Kg/m², in relazione al tempo ed alla intensità del traffico di cantiere cui potrà venire sottoposto e successivo spargimento di sabbia.

5.1.7. - NORME DI CONTROLLO DELLE LAVORAZIONI A discrezione della Direzione dei Lavori verrà verificata la rispondenza delle caratteristiche gra-

nulometriche delle miscele. Verrà ammessa una tolleranza di ± 5 punti percentuali fino al passante al setaccio 4 e di ± 2 punti

percentuali per il passante al setaccio 2 ed inferiori, purché non vengano superati i limiti del fuso. La rispondenza delle caratteristiche e l’idoneità dei materiali saranno accertate mediante le mede-

sime prove di laboratorio eseguite per la loro qualifica. La rispondenza delle granulometrie delle mi-scele a quelle di progetto dovrà essere verificata con controlli giornalieri , e comunque ogni 300 mc. di materiale posto in opera.

A compattazione ultimata la densità in sito dovrà essere non inferiore al 94% della densità dei

Page 359: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 20 di 94

provini giratoria (miscela di progetto a 180 giri) nel 100% delle misure effettuate. La portanza dello strato dovrà essere rilevata mediante tramite LWD (Light Weight Deflectome-

ter tipo Dynatest) con valori min 60Mpa dopo 4 ore e 200Mpa dopo 1gg e secondo procedura di pro-va descritta all’art 5.6.

Lo spessore dello strato dovrà essere verificato con la frequenza di almeno un carotaggio ogni 400 m. di strada o carreggiata.

Lo spessore stabilito non dovrà avere tolleranze in difetto superiori al 5% nel 98% dei rilevamen-ti; in caso contrario sia per la planarità che per le zone omogenee con spessore in difetto sarà obbligo dell’Appaltatore a sua cura e spesa compensare gli spessori carenti incrementando in egual misura lo spessore in conglomerato bituminoso sovrastante.

5.2. - FONDAZIONE (O SOTTOBASE) IN MISTO CEMENTATO O CALCE (*), LA

TECNICA DELLA MISCELAZIONE IN SITO

5.2.1. - DESCRIZIONE Il misto cementato per fondazione (sottobase) con miscelazione in sito e inerente esclusivamente i

lavori di manutenzione straordinaria (MS) e sarà costituito da una miscela di inerti costituenti la preesistente fondazione in misto granulare da miscelare in sito, mediante idonei miscelatori (pulvimi-xer), dopo aggiunta di cemento ed acqua, per uno spessore di norma di cm. 20 e comunque variabile secondo le indicazioni della DL (ma comunque non superiore a 30 cm).

Altri spessori potranno essere richiesti secondo le caratteristiche progettuali. 5.2.2. - CARATTERISTICHE DEI MATERIALI

5.2.2.1. - Inerti • Nel caso di impiego della preesistente fondazione in misto granulare, occorrerà verificare l'as-

senza di sostanze plastiche (limi, argille) e la rispondenza alle prescrizioni granulometriche (UNI EN 933-1) indicate nel fuso seguente:

setacci UNI (mm) Fuso (passante %) setaccio 63 100-100 setaccio 40 86-100 setaccio 20 70-96 setaccio 14 62-90 setaccio 8 48-76 setaccio 4 30-58 setaccio 2 20-42 setaccio 0.25 7-20 setaccio 0.063 5-12 Qualora le caratteristiche del misto non rispondessero a tali indicazioni la DL potrà permetterne la

correzione mediante aggiunta di inerti di dimensioni e caratteristiche tali da riportare la curva granu-lometrica nel fuso richiesto e per un massimo del 20% in peso del totale della miscela.

L'indice di plasticità dovrà essere inferiore a 10 e comunque il prodotto finale dovrà avere le ca-ratteristiche a compressione e a trazione a 7 giorni come indicato al punto 5.1.3..

Nel caso di impiego di misto granulare nuovo la curva granulometrica dovrà essere sempre conti-

Page 360: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 21 di 94

nua ed uniforme e rispettare i limiti del fuso di seguito riportato; gli inerti non dovranno avere forma allungata o lenticolare e la perdita in peso Los Angeles (UNI-EN1097-2) non superiore a 30% in peso.

L'indice di plasticità (CNR UNI 10.014) dovrà risultare uguale a zero. setacci UNI (mm) Fuso (passante %) setaccio 63 100-100 setaccio 40 84-100 setaccio 20 68-90 setaccio 14 58-82 setaccio 8 44-70 setaccio 4 28-54 setaccio 2 22-42 setaccio 0.25 8-20 setaccio 0.063 6-12 (*) l’impiego della calce è previsto per lavorazioni che interessano strati posti sotto la fondazione

inquinati da argille 5.2.2.2. - Legante Verrà impiegato cemento normale (Portland, pozzolanico o d'altoforno) di classe 325. A titolo indicativo la percentuale di cemento sarà compresa tra il 3% e il 5% sul peso degli inerti

asciutti. 5.2.2.3 - Acqua Dovrà essere pura ed esente da sostanze organiche. L'umidità potrà essere controllata in cantiere con sistemi rapidi. Nel caso di lavori durante la stagione calda sarà opportuno riumidificare il misto miscelato, prima

della rullatura. 5.2.3. - STUDIO DELLA MISCELA IN LABORATORIO Prima delle lavorazione si deve prevedere almeno un saggio di almeno 150 kg su cui effettuare

uno studio da realizzare con provini giratoria per stabilire le percentuali di cemento e acqua ottime ed eventuali integrazioni.

Ai fini della determinazione delle percentuali di cemento e umidità ottima si dovranno realizzare provini con pressa giratoria a n° giri 180 con le seguenti caratteristiche:

Caratteristiche provini giratoria Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 +

0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 150 Caratteristiche di resistenza

Page 361: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 22 di 94

3 gg 7 gg Dimensioni provini

Rit 25°C (MPa) 0,20 – 0,45 0,25-0,50 Diametro 150mm altezza 100-130 mm

Compressione semplice 25 °C (MPa)

1,3 – 3,5 2,0 – 5,0 Diametro 150mm altezza 160-200 mm

I provini vanno maturati a 40 °C e termostati a 25 °C per 4 ore prima del test di rottura.

Studio di progetto

I parametri sopra descritti potranno essere ricercati mediante l’effettuazione di uno studio finaliz-zato alla determinazione delle percentuali ottimali del cemento e dell’acqua di compattazione oltrechè allo stabilire l’eventuale aggiunta di aggregati di integrazione.

A tal fine si dovranno realizzare provini con pressa giratoria (vedi modalità descritte sopra), se-condo il seguente schema (indicativo):

Cemento (%) 3 4 5 Le percentuali

sono da inten-dersi in peso sulla miscela

degli aggregati

acqua di com-pattazione (%)

5 6 7 5 6 7 5 6 7

N° provini2 6 6 6 6 6 6 6 6 6

Dallo studio si potrà evidenziare anche la necessità di integrare la miscela da riciclare con even-

tuali aggregati di integrazione. 5.2.4. - MODALITÀ ESECUTIVE La demolizione degli strati legati a bitume, realizzata secondo quanto definito al precedente art.

4.1., dovrà interessare la corsia da sistemare per una larghezza che sarà di volta in volta indicata dalla DL e che comunque non dovrà essere inferiore, là dove possibile, a 4,5 m. alla base dello scavo.

Si dovranno comunque comprendere nella superficie da demolire anche i giunti di strisciata dei vari strati eventualmente gradonando la sezione di scavo dalla quota superiore a quella inferiore in modo che la larghezza dello strato da miscelare non sia inferiore a 4,0 m.

Nel caso di fondazioni in macadam o scapoli di pietrame e di fondazioni in misto granulare o sta-bilizzato molto compromesse per la presenza di sostanze argillose od altro, si procederà, dietro preciso ordine della DL alla loro demolizione ed asportazione.

La ricostruzione dello strato di fondazione sarà effettuata mediante la posa in opera di uno strato in misto granulare e/o uno strato di misto cementato confezionato in centrale secondo disposizioni del-la DL

Nei casi di fondazione in misto granulare parzialmente compromessa (al di sotto del 50% della superficie dello scambio da risanare) si dovrà provvedere alla sostituzione dei materiali non idonei con materiali nuovi (di caratteristiche granulometriche uguali a quelle del materiale fresco d'apporto de-scritte al punto 5.2.2.1.), salvo diverso avviso della DL

La rimozione della parte di strato da trattare dovrà essere realizzata mediante scarifica con idonea pala cingolata munita di “rippers” per uno spessore non inferiore a 20 cm, comunque da concordare

2 I sei provini (per ciascun punto dello studio) andranno maturati e rotti (tre a compressione e tre a trazione indiretta a 3 o 7 gg) sempre secondo le modalità di cui sopra, in cui sono de-scritte anche le resistenze richieste.

Page 362: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 23 di 94

con la DL. Il cemento verrà distribuito in modo uniforme su tutta la superficie rimossa mediante ido-nei spargitori. Se inizia a piovere durante questa operazione, si renderà necessario interrompere la di-stribuzione del cemento ed iniziare immediatamente la miscelazione del cemento con il misto granula-re.

La miscelazione, preceduta da umidificazione il cui grado sarà definito in funzione della percen-tuale di umidità presente nel materiale da trattare e dalle condizioni ambientali, sarà realizzata con i-donea attrezzatura approvata dalla DL in grado di rimuovere e mescolare uniformemente uno spessore minimo di 20 cm...

La miscelazione dovrà interessare tutta la superficie in modo uniforme comprese le fasce adiacen-ti alle pareti verticali dello scavo. La miscelazione non dovrà mai essere eseguita in condizioni am-bientali e atmosferiche avverse quali: pioggia o temperatura ambiente non comprese tra 5°C e 35°C.

Le condizioni ambientali ottimali si verificano con temperature intorno a 18°C e con tasso di u-midità di circa il 50%; con temperature superiori l'umidità dovrà risultare anch'essa crescente. Con temperature inferiori il tasso di umidità non dovrà essere inferiore al 15%.

Completata l'operazione di miscelazione si dovrà provvedere al regolare ripristino dei piani livel-lando il materiale con idonea attrezzatura secondo le quote e le disposizioni della DL

Il materiale dovrà presentare in ogni suo punto uniformità granulometrica e giusto dosaggio di cemento.

Le operazioni di costipamento e la successiva stesa dello strato di protezione dovranno essere e-seguite immediatamente dopo le operazioni di miscelazione e di risagomatura; dovranno comunque essere ultimate entro tre ore dalla stesa del cemento.

L'addensamento dello strato che potrà essere preceduto, a discrezione della DL, da una eventuale ulteriore umidificazione, dovrà essere realizzato come indicato al punto 5.1.5.

Considerata la complessità dell’effettuazione di uno studio completo che segua lavorazioni di no-

tevole rilevanza e anche l’estrema variabilità potenziale del materiale da stabilizzare che potrebbe va-nificare l’effettuazione di un solo studio su un solo prelievo per ottimizzare la lavorazione, si dovrà effettuare una serie di verifiche durante l’esecuzione dei lavori secondo la metodologia descritta di se-guito.

Ogni 500 m circa di lavorazione dovranno essere effettuate le seguenti valutazioni:

a) verifica della granulometria

b) verifica della % di umidità;

c) verifica della % di cemento che dovrà avere un valore legato alla natura del materiale da rici-clare ed alla sua % di umidità

Indicativamente considerando una lavorazione di 25cm, si fornisce la seguente tabella per

l’impiego di cemento in funzione del contenuto d’acqua.

Contenuto d’acqua totale Cemento Kg cemento a mq su 25cm di lavorazio-ne.

5-6% 2,5 % 12,5 6-7% 3,0 % 15,0 7-10% 3,5 % 17,5

d) formazione di provini giratoria per la verifica delle resistenze e densità. La DL stabilirà se e come procedere ad eventuali integrazioni di aggregati di diversa pezzatura

(graniglie ecc).

Page 363: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 24 di 94

5.2.5. - PROTEZIONE SUPERFICIALE Si richiamano espressamente le norme di cui al punto 5.1.6. 5.2.6. - NORME DI CONTROLLO DELLE LAVORAZIONI Si richiamano espressamente le norme di cui al punto 5.1.7.

5.3. MISTO GRANULARE STABILIZZATO PER FONDAZIONE E/O

SOTTOFONDAZIONE

5.3.1. - DESCRIZIONE La fondazione in oggetto è costituita da una miscela di terre stabilizzate granulometricamente; la

frazione grossa di tale miscela (trattenuta al setaccio UNI 2 mm) può essere costituita da ghiaie, fran-tumati, detriti di cava, scorie o anche altro materiale ritenuto idoneo dalla DL

Questa lavorazione si applica per strati di fondazione nelle Manutenzioni Straordinarie (MS) o Nuove Lavorazioni (NC) esclusivamente nei casi di strade di minore rilevanza e può essere impiegata anche per lavori di sottofondazione come ultimo strato del rilevato stradale.

La fondazione potrà essere formata da materiale di apporto idoneo oppure da correggersi con a-deguata attrezzatura in impianto fisso di miscelazione.

Lo spessore da assegnare alla fondazione sarà fissato progettualmente e verificato dalla DL

5.3.2. - CARATTERISTICHE DEI MATERIALI DA IMPIEGARE Il materiale in opera, dopo l'eventuale correzione e miscelazione, risponderà alle caratteristiche

seguenti: a) l'aggregato non deve avere dimensioni superiori a 63 mm, né forma appiattita, allungata o len-

ticolare; b) granulometria compresa nel seguente fuso e avente andamento continuo ed uniforme pratica-

mente concorde a quello delle curve limite: setacci UNI (mm) Fuso (passante %) setaccio 63 100-100 setaccio 40 84-100 setaccio 20 70-92 setaccio 14 60-85 setaccio 8 46-72 setaccio 4 30-56 setaccio 2 24-44 setaccio 0.25 8-20 setaccio 0.063 6-12 d) perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature inferiore al 30% in pe-

so; e) equivalente in sabbia misurato sulla frazione passante al setaccio ASTM n. 4; compreso tra 40

e 80 (la prova va eseguita con dispositivo meccanico di scuotimento). Tale controllo dovrà anche essere eseguito per materiale prelevato dopo costipamento.

Page 364: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 25 di 94

Il limite superiore dell'equivalente in sabbia pari a 80 potrà essere modificato dalla DL in funzio-ne delle provenienze e delle caratteristiche del materiale.

Per tutti i materiali aventi equivalente in sabbia compreso tra 40 e 60 la DL richiederà in ogni ca-so (anche se la miscela contiene più del 60% in peso di elementi frantumati) la verifica dell'indice di portanza CBR di cui al successivo comma.

Indice di portanza C.B.R. 3 dopo quattro giorni di imbibizione in acqua (eseguito sul materiale passante al crivello UNI 25 mm) non minore di 50.

E' inoltre richiesto che tale condizione sia verificata per un intervallo di + 2% rispetto all'umidità ottima di costipamento.

Se le miscele contengono oltre il 60% in peso di elementi frantumati a spigoli vivi, l'accettazione avverrà sulla base delle sole caratteristiche indicate ai precedenti commi a, b, d, e, salvo nel caso citato al comma e) in cui la miscela abbia equivalente in sabbia compreso tra 25 e 35.

5.3.3 - STUDIO PRELIMINARE Le caratteristiche suddette dovranno essere accertate dalla DL mediante prove di laboratorio sui

campioni che l'Impresa avrà cura di presentare a tempo opportuno per la loro valutazione prima dell’inizio delle lavorazioni.

Contemporaneamente l'Impresa dovrà indicare, per iscritto, le fonti di approvvigionamento, il tipo di lavorazione che intende adottare, il tipo e la consistenza dell'attrezzatura di cantiere che verrà im-piegata.

I requisiti di accettazione verranno inoltre accertati con controlli della DL in corso d'opera, prele-vando il materiale in sito già miscelato, prima e dopo avere effettuato il costipamento.

5.3.4. - MODALITÀ ESECUTIVE Il piano di posa dello strato dovrà avere le quote, la sagoma, i requisiti di compattezza ed essere

ripulito da materiale estraneo non idoneo. Il materiale verrà steso in strati di spessore finito non superiore a 20 cm e non inferiore a 10 cm e

dovrà presentarsi, dopo costipato, uniformemente miscelato in modo da non presentare segregazione dei suoi componenti.

L'eventuale aggiunta di acqua, per raggiungere l'umidità prescritta in funzione della densità, è da effettuarsi mediante dispositivi spruzzatori.

A questo proposito si precisa che tutte le operazioni anzidette non devono essere eseguite quando le condizioni ambientali (pioggia, neve, gelo) siano tali da danneggiare la qualità dello strato stabiliz-zato.

Verificandosi comunque eccesso di umidità o danni dovuti al gelo lo strato compromesso dovrà essere rimosso e ricostituito a cura e spese dell'Impresa.

Il materiale pronto per il costipamento dovrà presentare in ogni punto la prescritta granulometria. Per il costipamento e la rifinitura verranno impiegati rulli vibranti o vibranti gommati, tutti semo-

venti. L'idoneità dei rulli e le modalità di costipamento verranno, per ogni cantiere, determinate dalla

DL con una prova sperimentale, usando le miscele messe a punto per quel cantiere (prove di costipa-mento), tali da portare alla eventuale taratura dei mezzi costipanti.

Il costipamento di ogni strato dovrà essere eseguito sino ad ottenere una densità in sito non infe-riore al 95% della densità massima fornita dalla prova AASHTO modificata (AASHTO T 180-57 me-

3 CNR-UNI 10009 - Prove sui materiali stradali indice di portanza CBR di una terra

Page 365: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 26 di 94

todo D) con esclusione della sostituzione degli elementi trattenuti al setaccio 3/4" 4. La portanza dello strato dovrà essere rilevata mediante tramite LWD (Light Weight Deflectome-

ter tipo Dynatest) con valore min 60Mpa secondo procedura di prova descritta all’art 5.6. La superficie finita non dovrà scostarsi dalla sagoma di progetto di oltre 1 cm., controllato a mez-

zo di un regolo di 4,5 m di lunghezza e disposto secondo due direzioni ortogonali. Lo spessore dovrà essere quello prescritto, con una tolleranza in più o in meno del 5% purché questa differenza si presen-ti solo saltuariamente.

Per quanto riguarda il controllo delle lavorazioni si richiamano espressamente le norme di cui al punto 5.1.7.

5.4. FONDAZIONE O SOTTOBASE CON TECNICA DEL BITUME SCHIUMATO

REALIZZATO IN SITO

5.4.1. - DESCRIZIONE La lavorazione dello schiumato permette di riciclare in sito vecchie fondazioni (misti cementati

ammalorati, misti stabilizzati da “potenziare” (manutenzione straordinaria) o per realizzare la fonda-zione o sottobasi (Nuove Costruzioni) con la posa in opera e la lavorazione di materiale idoneo, vergi-ne o proveniente da fresature o rimozioni di pacchetti stradali ammalorati, previa autorizzazione della DL.

Questa lavorazione si può impiegare nelle Manutenzioni Straordinarie e nei Nuove Costruzio-ni (MS, NC).

Nella manutenzione straordinaria la lavorazione consiste nella rimozione e miscelazione (median-te idonee riciclatrici), e successiva compattazione, di strati profondi ammalorati (stabilizzati, cementati ecc.) compresa (se necessario) una parte di conglomerato bituminoso (per spessori max di 4-10 cm) compatibilmente con la macchina riciclatrice impiegata e lo stato del conglomerato residuo. L’opportunità di fresare in anticipo questi strati verrà decisa di volta in volta in accordo con la DL.

Il bitume viene immesso nella camera di mescolazione della riciclatrice (insieme all’acqua), men-tre il cemento viene in genere steso prima anteriormente al treno di riciclaggio.

Le attuali tecnologie permettono di “trattare” spessori massimi di 25-27 cm compattati. Prima di iniziare la lavorazione al fine di verificare gli spessori vanno eseguiti 2-3 carotaggi per

4 AASHTO T 180-57 metodo D con esclusione della sostituzione degli elementi trattenuti al setaccio 3/4". Se la misura in sito riguarda materiale contenente fino al 25% in peso di elementi di dimensioni maggiori di 25 mm, la densità ottenuta verrà corretta in base alla formula:

dr =Pc(100− x)

100Pc − xd i

dr = densità della miscela ridotta degli elementi di dimensione superiore a 25 mm da paragonare a quello AASHTO modificata determinata in laboratorio;

di = densità della miscela intera;

Pc = peso specifico degli elementi di dimensione maggiore di 25 mm.

x = percentuale in peso degli elementi di dimensione maggiore di 25 mm. La suddetta formula di trasformazione potrà essere applicata anche nel caso di miscele contenenti una percentuale in peso di elementi di dimensione superiore a 35 mm, compresa tra il 25 e il 40%.

In tal caso nella stessa formula, al termine x, dovrà essere sempre dato il valore 25 (indipendentemente dalla effettiva percentuale in peso trattenuto al crivello UNI 25 mm).

Page 366: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 27 di 94

km, mentre per la caratterizzazione del materiale da riciclare va eseguito almeno un saggio di almeno 150 kg; lo scopo è quello di ottenere il raggiungimento delle resistenze indicate rispettando i parametri fondamentali su miscele addensate con pressa giratoria.

Nel caso non si possa effettuare uno studio preventivo completo per l’ottimizzazione dei parame-tri della lavorazione (cemento, bitume , eventuali integrazioni, eventuale acqua di aggiunta ecc), si po-trà iniziare la lavorazione ed analizzare quindi il materiale del saggio per valutare, in corso d’opera, i parametri fondamentali che seguono.

La fondazione potrà essere formata da materiale di apporto (Nuove Costruzioni) idoneo oppure da correggersi con adeguata attrezzatura in impianto fisso di miscelazione.

Lo spessore da assegnare alla fondazione sarà fissato progettualmente e verificato dalla DL L'Impresa dovrà proporre alla DL la composizione granulometrica da adottare e le caratteristiche

della miscela. 5.4.2. - CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Il materiale in opera, dopo l'eventuale correzione e miscelazione, risponderà alle caratteristiche

seguenti: a) granulometria compresa nel seguente fuso (post estrazione se compresa di conglomerato bitu-

minoso) e avente andamento continuo ed uniforme praticamente concorde a quello delle curve limite: setacci UNI (mm) Fuso (passante %) setaccio 63 100-100 setaccio 40 86-100 setaccio 20 70-95 setaccio 14 62-90 setaccio 8 48-75 setaccio 4 30-56 setaccio 2 20-40 setaccio 0.25 8-20 setaccio 0.063 5-10 b) i bitumi da impiegare dovranno essere saranno quelli descritti all’art. 6.1.3 e andranno impie-

gati orientativamente al 3,5 % in peso sulla miscela, salvo diverse indicazioni derivanti dallo studio e da indicazioni della DL.;

c) verrà impiegato cemento normale (Portland, pozzolanico o d'altoforno) di classe 325 in per-

centuale connessa al contenuto d’acqua del materiale da riciclare (ricavato dal saggio effettuato). Indicativamente considerando una lavorazione di 25cm, si fornisce la seguente tabella per

l’impiego di cemento in funzione del contenuto d’acqua:

Contenuto d’acqua totale Cemento Kg cemento a mq su 25cm di lavorazione.

5-6% 2 % 10 6-7% 2,5 % 12,5 7-9% 3 % 15

Page 367: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 28 di 94

9-10% 3,5 % 17,5 d) Resistenze diametrali Per le resistenze si dovranno realizzare provini con pressa giratoria con n° giri 180 con le seguenti

caratteristiche:

Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 + 0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 150

Caratteristiche di resistenza

3 gg Dimensioni provini

ITS 25°C (GPa x 10-3 ) 0,32 –

0,55 Diametro 150mm altezza 100-130 mm

CTI 25°C (GPa x 10-3 ) > 50

Compressione semplice 25 °C (GPa x 10-3 )

1,0 – 3,0 Diametro 150mm

altezza 160-200 mm I provini vanno maturati a 40 °C e termostati a 25 °C per 4 ore prima del test di rottura. e) Eventuali integrazioni Per la corretta esecuzione della lavorazione è bene integrare il materiale in sito con il 10% di sab-

bia di frantumazione 0/4 (circa 2,5 cm di spessore da stendere con finitrice) a meno di riciclare strati con notevole contenuto di fino.

In questo caso sarà la DL a stabilire le modalità di procedere, valutando se è necessario integrare con materiale più grosso, di pezzature diverse (graniglie ecc).

5.4.3 - STUDIO PRELIMINARE I parametri sopra descritti potranno essere ricercati mediante l’effettuazione di uno studio finaliz-

zato alla determinazione delle percentuali ottimali dei leganti (cemento e bitume) e dell’acqua di com-pattazione oltrechè allo stabilire l’eventuale aggiunta di aggregati di integrazione.

A tal fine si dovranno realizzare provini con pressa giratoria (punto d) secondo il seguente sche-ma (indicativo):

Cemento (%) 2 2,5 3

Le percentuali sono da intendersi in peso sulla mi-

scela

Bitume schiumato (%) 2Acqua di compattazione

(%) 5

N° provini 6(*)

I sei (*) provini (per ciascun punto dello studio) andranno maturati e rotti (tre a compressione e tre a trazione indiretta), vedi punto d), in cui sono descritte anche le resistenze richieste.

Nella miscela dello studio dovrà essere sempre prevista l’integrazione di una sabbia di frantuma-

Page 368: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 29 di 94

zione calcarea 0/4 mm in percentuali comprese tra il 10% e il 15 % in peso ed eventualmente di una graniglia di integrazione (max 15%) che potrà variare avere dimensione massima 30mm a seconda della tipologia e della granulometria del materiale da riciclare.

5.4.4. - MODALITÀ ESECUTIVE Il materiale verrà steso in strati di spessore finito non superiore a 25 cm e non inferiore a 20 cm e

dovrà presentarsi, dopo costipato, uniformemente miscelato in modo da non presentare segregazione dei suoi componenti.

A questo proposito si precisa che tutte le operazioni anzidette non devono essere eseguite quando le condizioni ambientali (pioggia, neve, gelo) siano tali da danneggiare la qualità dello strato riciclato.

Verificandosi comunque eccesso di umidità o danni dovuti al gelo lo strato compromesso dovrà essere rimosso e ricostituito a cura e spese dell'Impresa.

Il materiale pronto per il costipamento dovrà presentare in ogni punto la prescritta granulometria. Per il costipamento e la rifinitura verranno impiegati un rullo monotamburo vibrante di almeno 19

ton preferibilmente accoppiato ad un rullo gommato di almeno 14 ton. Lo spessore dovrà essere quello prescritto, con una tolleranza in più o in meno del 5% purché

questa differenza si presenti solo saltuariamente. Le prove di portanza tramite LWD (Light Weight Deflectometer tipo Dynatest) dovranno avere

valore minimo 50Mpa dopo 4 ore e 180Mpa dopo 1gg. Questi valori di portanza, misurabili direttamente dall’esecutore o dalla DL, sono solo indicativi e

servono operativamente all’impresa o alla DL per valutare i risultati che si stanno conseguendo e non verranno utilizzati per la valutazione del lavoro per la quale valgono le prescrizioni di cui all’Art. 5.6.

Il materiale dopo il passaggio della riciclatrice dovrà presentarsi omogeneo e con bitume ben di-sperso (senza la presenza di grumi).

Va sempre effettuata una sovrapposizione delle strisciate di 15-30 cm in relazione alla larghezza del “tamburo” della stabilizzatrice.

E’ da evitare la stesa in condizioni di pioggia e con temperature inferiori a 10 °C. Per la stesa dello strato superiore si dovrà attendere il giorno successivo (o almeno 6-8 ore nel ca-

so di esigenze operative improrogabili). Particolare attenzione va posta nel controllo della umidità che dovrà rimanere nei limiti indicati

per non compromettere l’esito della lavorazione. Per quanto riguarda il controllo delle lavorazioni considerata la complessità dell’effettuazione di

uno studio completo che segua lavorazioni di notevole rilevanza e anche l’estrema variabilità poten-ziale del materiale da stabilizzare che potrebbe vanificare l’effettuazione di un solo studio su un solo prelievo per ottimizzare la lavorazione, si dovrà effettuare una serie di verifiche durante l’esecuzione dei lavori secondo la metodologia descritta di seguito.

Ogni 500 m circa di lavorazione dovranno essere effettuate le seguenti valutazioni:

a) verifica della granulometria (post estrazione) con % di bitume risultante nella miscela presente

che deve essere compreso tra 3,0 e 4,5%;

b) verifica della % di umidità;

c) verifica della % di cemento che dovrà avere un valore legato alla natura del materiale da rici-clare ed alla sua % di umidità; nel caso ci sia una variazione di umidità la quantità di cemento per i tratti successivi al prelievo va adeguata secondo l’art. 5.4.2 punto c);

Page 369: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 30 di 94

d) prelievo di materiale su cui effettuare test a resistenza diametrale, vedi art. 5.4.2 punto d);

e) verifica della temperatura del bitume in fase di schiumaggio che deve essere sempre >160 °C (alla autobotte 165 °C).

5.5. FONDAZIONE O SOTTOBASE CON TECNICA DEL BITUME SCHIUMATO

REALIZZATO IN IMPIANTO

5.5.1. - DESCRIZIONE La tecnologia dello schiumato in impianto va applicata per reimpiegare materiali fresati o vergini,

stoccati in cumuli, lavorandoli con opportuni impianti in aree adiacenti il tratto da risanare o realizzare o a fianco agli impianti a caldo.

Il materiale a cui sono aggiunti i leganti e l’acqua dovrà essere steso con finitrice e compattato. Gli impianti devono prevedere la possibilità di caricare direttamente il materiale sui camion per il

trasporto in sito e la stesa (opzione preferibile); è possibile stoccare in cumuli il materiale già “schiu-mato” per 1 o 2 ore, ma è preferibile stenderlo e compattarlo subito e comunque il conglomerato schiumato in impianto dovrà essere steso e compattato entro 4 ore dall’uscita dall’impianto.

La lavorazione è prevista per la realizzazione nei Nuove Costruzioni (NC) e nelle Manutenzio-ni Straordinarie (MS) di fondazioni o sottobasi mediante la mescolazione del materiale da riciclare e/o vergine con il bitume, il cemento e l’acqua in impianti, mantenuti sempre perfettamente funzio-nanti ogni loro parte in grado di fornire uniformità di produzione.

Nella miscela è possibile impiegare vecchie fondazioni o pavimentazioni (misti cementati amma-lorati, misti stabilizzati da riciclare, fresati di conglomerati bituminosi), materiali vergini , purchè op-portunamente frantumati e rispondenti alle caratteristiche in seguito illustrate e ritenuti comunque ido-nei dalla DL.

L'Impresa dovrà proporre alla DL la composizione granulometrica da adottare e le caratteristiche della miscela (studio di progetto).

Va sempre presentato uno studio per la verifica di idoneità della miscela da sottoporre alla appro-vazione della DL.

5.5.2. - CARATTERISTICHE DEI MATERIALI DA IMPIEGARE Il materiale in opera risponderà alle caratteristiche seguenti: a) granulometria compresa nel seguente fuso (post estrazione se compresa di conglomerato bitu-

minoso) e avente andamento continuo ed uniforme praticamente concorde a quello delle curve limite: setacci UNI (mm) Fuso (passante %) setaccio 63 100-100 setaccio 40 94-100 setaccio 20 88-100 setaccio 14 62-88 setaccio 8 44-72 setaccio 4 28-54 setaccio 2 22-40 setaccio 0.25 5-18 setaccio 0.063 4-10

Page 370: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 31 di 94

b) i bitumi da impiegare dovranno essere saranno quelli descritti all’art. 6.1.3 e andranno impie-

gati orientativamente al 3,0 % in peso sulla miscela, salvo diverse indicazioni derivanti dallo studio e da indicazioni della DL.;

c) verrà impiegato cemento normale (Portland, pozzolanico o d'altoforno) di classe 325 in percen-

tuale circa del 2% ed acqua di compattazione variabile tra 5 e 7% salvo diverse indicazioni derivanti dallo studio e da indicazioni della DL

d) Resistenze diametrali Per le resistenze si dovranno realizzare provini con pressa giratoria con n° giri 180 con le seguenti

caratteristiche:

Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 + 0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 150

Caratteristiche di resistenza

3 gg Dimensioni provini

ITS 25°C (GPa x 10-3 ) 0,30 – 0,50 Diametro 150mm

altezza 100-130 mm CTI 25°C (GPa x 10-3 ) > 40

Compressione semplice 25 °C (GPa x 10-3 ) 1,0 – 2,5 Diametro 150mm

altezza 160-200 mm I provini vanno maturati a 40 °C e termostati a 25 °C per 4 ore prima del test di rottura. e) Eventuali integrazioni e comunque secondo le indicazioni provenienti dallo studio preliminare

(art 5.4.3) Nel caso si impieghi solo materiale proveniente dalla fresatura di conglomerati bituminosi per la

corretta esecuzione della lavorazione è bene integrare il materiale con il 10% di sabbia di frantuma-zione 0/4 e 15- 20 % di graniglia.

Sarà la DL a stabilire le modalità di procedere valutando se è necessario integrare con materiale più grosso, di pezzature diverse.

5.5.3 - STUDIO PRELIMINARE I parametri sopra descritti potranno essere ricercati mediante l’effettuazione di uno studio finaliz-

zato alla determinazione del materiale da impiegare, delle percentuali ottimali dei leganti (cemento e bitume) e dell’acqua di compattazione

A tal fine si dovranno realizzare provini con pressa giratoria (punto d) secondo il seguente sche-ma (indicativo):

Cemento (%) 1,5 2,0 2,5 Le

percentuali sono da

intendersi

Bitume schiumato (%) 2 2 2 3 3 3 4 4 4 Acqua di compattazio-ne (%)

5 6 7 5 6 7 5 6 7

Page 371: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 32 di 94

N° provini 6(*)

6 6 6 6 6 6 6 6 in peso sulla mi-

scela

I sei (*) provini (per ciascun punto dello studio) andranno maturati e rotti (tre a compressione e tre a trazione indiretta, vedi punto d), in cui sono descritte anche le resistenze richieste.

5.5.4. - MODALITÀ ESECUTIVE Il materiale verrà steso in strati di spessore finito non superiore a 20 cm e non inferiore a 15 cm e

dovrà presentarsi, dopo costipato, uniformemente miscelato in modo da non presentare segregazione dei suoi componenti.

È possibile, per spessori superiori a 20cm, dividere la lavorazione in due strati. A questo proposito si precisa che tutte le operazioni anzidette non devono essere eseguite quando

le condizioni ambientali (pioggia, neve, gelo) siano tali da danneggiare la qualità dello strato riciclato. Verificandosi comunque eccesso di umidità o danni dovuti al gelo lo strato compromesso dovrà

essere rimosso e ricostituito a cura e spese dell'Impresa. Il materiale pronto per il costipamento dovrà presentare in ogni punto la prescritta granulometria. Per il costipamento e la rifinitura verranno impiegati un rullo monotamburo vibrante di almeno 19

ton preferibilmente accoppiato ad un rullo gommato di almeno 14 ton. Lo spessore dovrà essere quello prescritto, con una tolleranza in più o in meno del 5% purché

questa differenza si presenti solo saltuariamente. Le prove di portanza tramite LWD (Light Weight Deflectometer tipo Dynatest) dovranno avere

valore minimo 45Mpa dopo 4 ore e 170Mpa dopo 1gg. Questi valori di portanza, misurabili direttamente dall’esecutore o dalla DL, sono solo indicativi e

servono operativamente all’impresa o alla DL per valutare i risultati che si stanno conseguendo e non verranno utilizzati per la valutazione del lavoro per la quale valgono le prescrizioni di cui all’Art. 5.6

Il materiale dopo la stesa con vibrofinitrice dovrà presentarsi omogeneo e con bitume ben disper-so (senza la presenza di grumi).

Per la stesa dello strato superiore si dovrà attendere il giorno successivo (o almeno 6-8 ore nel ca-so di esigenze operative improrogabili).

Particolare attenzione va posta nel controllo della umidità e dei leganti per non compromettere l’esito della lavorazione.

5.6. PROVE DI PORTANZA CON PIASTRA DINAMICA TIPO LWD

Le prove LWD devono rispettare le Norme ASTM E2583-07 “Standard Test Method for Measu-ring Deflections with a Light Weight Deflectometer (LWD)” e andranno eseguite applicando una sfor-zo di sollecitazione pari a circa 70 KPa mentre la durata dell’impulso di carico sarà pari a circa 30 msec.

Tale configurazione si ottiene utilizzando il carico da 10 Kg con una altezza di caduta (distanza tra terreno e base del carico) pari a 100 cm.

Le battute del LWD, secondo quanto indicato nella Norma, dovranno essere ripetute fino ad am-mettere uno scarto tra le deflessioni a centro piastra ≤ 3%; Pur nel rispetto del limite di modulo elasti-co richiesto, se non viene raggiunto il limite dello scarto tra due deflessioni consecutive dopo 4 ripeti-zioni per più di 5 punti di misura distanziati di almeno 5 metri tra loro lo strato andrà riaddensato.

Le prove eseguite, salvabili su file informatico, devono registrare almeno la pressione effettiva-mente applicata, il tempo di applicazione del carico, la deflessione al centro piastra ed il modulo ela-

Page 372: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 33 di 94

stico. Il modulo elastico viene calcolato con la seguente espressione E=f·(1-)··r/d0 con f = 2, =

0,35, = sforzo effettivamente applicato (intorno a 70 KPa), r = 150 mm (raggio della piastra), e d0 = deflessione misurata al centro piastra.

Art. 6: LEGANTI BITUMINOSI E LORO MODIFICATI

6.1. LEGANTI BITUMINOSI SEMISOLIDI

Per leganti bituminosi semisolidi si intendono i bitumi per uso stradale costituiti sia da bitumi di

base che da bitumi modificati. 6.1.1. - BITUMI DI BASE I bitumi di base per uso stradale sono quelli di normale produzione con le caratteristiche indicate

in tab. 6.A impiegati per il confezionamento di conglomerati bituminosi di cui all'art. 7. Le tabelle che seguono si riferiscono nella prima parte al prodotto di base così come viene prele-

vato nelle cisterne e/o negli stoccaggi, nella seconda parte al prodotto sottoposto all'invecchiamento artificiale; l’ANAS S.p.A. si riserva anche la possibilità di rilevare le caratteristiche elencate nella se-conda parte per meglio valutare l'affidabilità di impiego dei leganti.

La non rispondenza del legante alle caratteristiche richieste comporta l’applicazione delle detra-zioni di cui all’art. 7.1.8.4, qualora il materiale sia accettato dalla DL.

TABELLA 6.A Bitume

50/70 Bitume 70/100

caratteristiche U.M. valore PRIMA PARTE

penetrazione a 25° C dmm 50-70 70-100 punto di rammollimento ° C 45-60 40-60 punto di rottura Fraass, min. ° C ≤-6 ≤-8 ritorno elastico % - - stabilità allo stoccaggio tube test °C - - viscosità dinamica a 160° C

Pa x s 0,03-0,10 0,02-0,10

SECONDA PARTE - valori dopo RTFOT (*) incremento del punto di

rammollimento °C ≤ 9 ≤ 9

penetrazione residua % ≥40 ≥50 (*)

Rolling Thin Film Oven Test

6.1.2. - BITUMI MODIFICATI I bitumi di base di tipo 70-100 potranno essere modificati in raffineria o tramite lavorazioni suc-

cessive mediante l'aggiunta di polimeri (elastomeri e loro combinazioni) effettuata con idonei disposi-tivi di miscelazione al fine di ottenere migliori prestazioni dalle miscele in due modi distinti:

• in modo soft “SF” : modifica media con le caratteristiche riportate nella tabella 6.B

Page 373: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 34 di 94

• in modo hard “HD”: modificha forte con le caratteristiche riportate nella tabella 6.B Possono essere inoltre impiegati bitumi di base modifica “BM” opportunamente preparati per una

successiva modifica. I bitumi di tipo soft potranno essere impiegati nelle miscele normali (base, binder, usura) mentre

dovranno essere tassativamente impiegati i bitumi di tipo hard nelle miscele speciali (vedi art. 7.2.) salvo diversa indicazione della Committente.

(°)entrambi i valori del punto di rammollimento ottenuti per il tube test non devono differire dal

valore di rammollimento di riferimento di più di 5°C

6.1.3. - BITUME PER LAVORI DI RICICLAGGIO A FREDDO MEDIANTE TECNICA DELLO SCHIUMATO

Per utilizzare la tecnologia del riciclaggio a freddo mediante bitume schiumato si dovrà usare un legante TQ o BM adatto alla “schiumatura”.

Il legante tal quale deve avere le seguenti caratteristiche: Palla e anello (°C) 40-60 Penetrazione (dmm) 80–

100 Caratteristiche di espansione del bitume misurate tra 160 °C e 180 °C

Rapporto di espansione > 20 Rapporto tra volume schiuma e volume liquido

TABELLA 6.B - BITUMI MODIFICATI CON AGGIUNTA DI POLIMERI caratteristiche U.M

. Base

Modifica BM Soft 2,5%-

3,5% SF Hard 4%-

6% HD penetrazione a 25° C dmm 80-100 50-70 50-70 punto di rammollimento ° C 40-60 60-80 70-90 punto di rottura Fraass ° C ≤-8 ≤ -10 ≤ -12 ritorno elastico a 25° C % - ≥ 70 ≥ 80 viscosità dinamica a 160° C Pa x

s 0,01-0,10 0,10-0,35

0,15-0,4

Stabilità allo stoccaggio tube test °C - ≤ 3(°) ≤ 3(°)

valori dopo RTFOT - Rolling Thin Film Oven Test

penetrazione residua a 25° C % ≥ 50 ≥ 40 ≥ 40 Incremento del punto di

rammollimento °

C ≤ 9 ≤ 8 ≤ 5

TABELLA 6.C - BITUMI MODIFICATI PER MANI D’ATTACCO BITUME SOFT O HARD

caratteristiche U.M. valori penetrazione a 25° C dmm 50-70 punto di rammollimento ° C 60-90 punto di rottura Fraass ° C ≤ -10 viscosità dinamica a 160° C

Pa x s 0,10-0,4

Page 374: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 35 di 94

Tempo di dimezzamento (half life) - sec > 15 Tempo per dimezzare il volume di schiuma Velocità di espansione - sec < 5 Tempo per arrivare al massimo volume

La “velocità di espansione” è il tempo necessario al bitume per raggiungere il massimo volume di schiumaggio alla prescelta quantità di acqua (tempo che intercorre tra la fine della fase di spruzzaggio e il momento di massimo volume raggiunto).

Ai fini della scelta della percentuale di acqua ottima (acqua di schiumaggio), nel range di accetta-bilità, è da preferire il valore che produce il max volume di schiumaggio, ferma restando la condizione di non superare mai il 4,5 % di acqua.

parametri di espansione del bitume

0

5

10

15

20

25

30

35

40

1 1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5

% acqua di schiumaggio

(sec)

0

5

10

15

20

25

30

(rap

po

rto

di

esp

an

sio

ne)

half life (tempo di dimezzamento in sec) expansion (rapporto di espansione)

soglia minima expansion

soglia minima half life

range utile

NB: le curve della figura sono esemplificative e non prescrittive

6.2. EMULSIONI BITUMINOSE

6.2.1 EMULSIONI BITUMINOSE (CATIONICHE NON MODIFICATE) PER MANO DI

ATTACCO Le emulsioni bituminose possono essere impiegate come mano di attacco solo tra misto cementa-

to e base, basebinder, binder e usure normali (per usure non aperte). Negli altri casi si usa bitume mo-dificato hard (vedi Art. 6.1.2)

Page 375: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 36 di 94

6.2.2 EMULSIONI BITUMINOSE MODIFICATE PER LAVORI DI RICICLAGGIO A FREDDO

Per legante si dovrà impiegare emulsione bituminosa acida modificata (con SBS e/o lattice) se-

condo i parametri della tabella 6D. L’emulsione dovrà avere caratteristiche di stabilità/velocità di rottura adatte alla tecnologia del ri-

ciclaggio impiegata.

6.3. ATTIVANTI CHIMICI FUNZIONALI (ACF) Gli ACF sono composti chimici da utilizzare sempre nelle lavorazioni (a caldo e a freddo) in cui

si reimpiegano materiali fresati. Essi devono avere caratteristiche tali da modificare e migliorare le proprietà di adesione, suscetti-

bilità termica, coesione, viscosità e resistenza all’invecchiamento del legante totale (vecchio + nuovo). Il dosaggio sarà indicativamente dello 0,2%-0,8% in peso rispetto al legante totale, secondo indi-

cazioni della DL ed in accordo con i Laboratori accreditati o con il CSS; a seconda dell’impiego l’additivo può essere disperso nell’acqua o nel legante di aggiunta (bitume od emulsione). Può anche

TABELLA 6.D - EMULSIONI BITUMINOSE (cationiche non modificate) per mano di attacco (EA) caratteristiche unità di misura Emulsioni a

rapida rottura Emulsioni a

media velocità di rottura

contenuto d’acqua % in peso ≤40 ≤45 contenuto di

bitume % in peso

≥ 60 ≥ 55

grado di acidità (pH)

2-5 2-5

caratteristiche del bitume estratto penetrazione a

25° C dmm 50-120 100-150

punto di rammollimento

° C ≥ 40 ≥ 40

punto di rottura Fraass

° C ≤ -8 ≤ -8

TABELLA 6.E - EMULSIONI BITUMINOSE MODIFICATE caratteristiche unità di misura valori

contenuto d’acqua % in peso ≤40 contenuto di bitume % in peso ≥ 60 grado di acidità (pH) 2-4 sedimentazione a 7 gg % < 10

caratteristiche del bitume estratto penetrazione a 25° C dmm 50-70 punto di rammollimento ° C 55-75 punto di rottura Fraass ° C ≤ -10 Ritorno elastico % ≥ 55

Page 376: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 37 di 94

essere aggiunto nel fresato, durante la fresatura, nel caso di impiego diretto. I prodotti devono essere approvati dalla DL sulla base di specifiche prove eseguite dai Laboratori

accreditati valutandone il dosaggio e l’efficacia, eventualmente con metodologie concordate e/o defi-nite da CSS per la relativa accettazione.

Inoltre i prodotti devono essere accompagnati dalle schede tecniche che ne indicano caratteristi-che, sicurezza e modalità di impiego, che potranno essere verificati anche con appositi test di cantiere.

Per la verifica delle effettive quantità impiegate, vanno fornite in copia alla DL le bolle di conse-gna.

6.4. ATTIVANTI DI ADESIONE (Dopes) Gli attivanti di adesione hanno la funzione di modificare le caratteristiche superficiali degli ag-

gregati rendendoli idrofobi e allo stesso tempo di aumentare l’adesione inerte/bitume. Gli attivanti di adesione (a volte compresi anche negli ACF) debbono essere impiegati nel caso si

utilizzino aggregati ad elevato tenore in silice come quarziti, graniti ecc (per esempio porfido). In generale gli attivanti di adesione danno vantaggi anche nel caso di lavorazioni eseguite in con-

dizioni meteorologiche non favorevoli, con aggregati umidi, per pavimentazioni esposte a condizioni severe (temperature basse, frequente spargimento di sali fondenti ecc.).

Indicativamente si impiegano in ragione di 0,3 - 0,6 % in peso sul bitume a seconda della natura mineralogica dell’inerte, delle caratteristiche del legante (viscosità) e della miscela da realizzare.

In linea generale vanno aumentati per miscele aperte e/o bitumi a bassa viscosità e viceversa. Gli attivanti possono essere dispersi nel bitume (preferibile) o spruzzati sugli aggregati. I prodotti devono essere approvati dalla DL sulla base di specifiche prove eseguite dai Laboratori

accreditati valutandone il dosaggio e l’efficacia, eventualmente con metodologie concordate e/o defi-nite da CSS per la relativa accettazione.

Inoltre i prodotti devono essere accompagnati dalle schede tecniche che ne indicano caratteristi-che, sicurezza e modalità di impiego, che potranno essere verificati anche con appositi test di cantiere.

Per la verifica delle effettive quantità impiegate, vanno fornite in copia alla DL le bolle di conse-gna.

6.5. FIBRE PER IL RINFORZO STRUTTURALE DEL BITUME Sono prodotti che migliorano le caratteristiche strutturali del legante, aumentando i valori di resi-

stenza a trazione e le caratteristiche di fatica, diminuendo la suscettibilità termica. Vanno impiegate obbligatoriamente per conglomerati bituminosi con % di vuoti > 15% (a n° giri

medio N2 alla giratoria) per aumentarne la stabilità nel tempo. Danno inoltre vantaggi sulle lavorazioni aumentando lo spessore della pellicola del legante e di-

minuendo problemi di colaggio del bitume, soprattutto in stagioni calde e per cantieri lontani dagli im-pianti.

L’elemento fibroso rinforzante può essere di natura minerale (vetro) o sintetica (fibre acriliche); si possono usare soluzioni miste tramite l’aggiunta di prodotti cellulosici o anche polimerici (es polieti-lene ecc).

In ogni caso le fibre o la loro miscela dovranno essere in formato tale da impedire la dispersione in aria delle parti volatili durante la movimentazione e tutto l’arco temporale dell’impiego (ad es. pel-lets realizzati con elementi agglomeranti tipo cellulosa).

L’elemento rinforzante principale deve essere contenuto almeno al 70%, mentre le percentuali di impiego della fibra o delle sue miscele sono indicativamente 0,05% - 0,5% in peso sugli aggregati a seconda della tipologia di fibra impiegata o della presenza o meno delle miscele.

L’impiego delle fibre richiede l’utilizzo di macchinari per la corretta dosatura, disgregazione e dispersione nel conglomerato, oltreché per evitare fenomeni di dispersione in aria.

Page 377: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 38 di 94

Le fibre o le loro miscele dovranno avere caratteristiche tali da disperdersi in modo capillare nel conglomerato.

Le dimensioni (diametro e lunghezza) delle fibre o delle loro miscele, dovranno essere tali da non risultare pericolose per inalazione e in generale non pericolose per il personale operante.

Le fibre rinforzanti, devono avere le seguenti caratteristiche geometriche e meccaniche: Tabella fibre rinforzanti

Lunghezza m) 200 – 6000 Diametro m) 8 - 20 Resistenza alla trazione (GPa) 1,5 - 3 Allungamento massimo (%) 1 - 3 Punto di fusione (°C) > 300 °C

La validità delle fibre o delle loro miscele, dovrà esser verificata con le prove prestazionali del le-

gante completo, ottenuto operando con le miscele drenanti standard di riferimento (vedi art.6.6.1) rea-lizzando provini con e senza fibre valutandone l’efficacia in termini di resistenze a trazione diametra-le.

Tutti i prodotti devono essere approvati sulla base di specifiche prove eseguite dai Laboratori ac-creditati se non già preventivamente approvati dal CSS e devono essere accompagnati da scheda tecni-ca e di sicurezza.

6.6. VERIFICA PRESTAZIONALE DEI BITUMI HARD E DELLE EMULSIONI BITUMI-

NOSE MODIFICATE

6.6.1. VERIFICA PRESTAZIONALE DEI BITUMI HARD In aggiunta alle caratteristiche richieste al punto 6.1.2, ai fini della verifica del bitume hard, si do-

vrà impiegare un conglomerato bituminoso drenante di riferimento standard con curva granulometrica discontinua.

Il drenante di riferimento (variando le percentuali e se necessario selezionando il materiale a par-tire dalle classi granulometriche disponibili) dovrà essere contenuto nel fuso indicato e dovrà essere realizzato con aggregati di tipo basalto e filler, in modo da rientrare nel fuso illustrato; andrà aggiunto legante hard da verificare al 4,8% in peso sulla miscela, e null’altro; gli aggregati devono essere polie-drici ed esenti da materiali estranei.

Page 378: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 39 di 94

Con il materiale in curva legato con il bitume da testare andranno realizzati 3 provini (diame-tro100mm) con pressa giratoria a 130 giri da rompere a diametrale a 25 °C; i risultati dovranno essere:

25°C (media di 3 valori)

ITS 25°C (GPa x 10-3 0,34 – 0,58 CTI 25°C (GPa x 10-3 ) > 20

6.6.2. VERIFICA PRESTAZIONALE EMULSIONI BITUMINOSE MODIFICATE PER

LAVORI DI RICICLAGGIO A FREDDO In aggiunta al punto 6.2.2 l’emulsione modificata da riciclaggio a freddo va inoltre verificata me-

diante materiale in curva standard di riferimento (vedi pag. seguente). La miscela di riferimento (variando le percentuali e se necessario selezionando il materiale a par-

fillerbasalto

0/3basalto

4/8basalto

8/14Passanti

%20 100,0 100 10014 5,8 95,4 92 978 14,8 83,5 27,1 23 284 0,2 84,7 10,7 10,0 9 132 20,3 0,5 9,0 8 12

0,5 37,0 7,1 6 90,25 12,1 6,5 5 8

0,063 22,0 17,2 4,6 4 5Filler 78,0 13,2 0,0 0,0

Impiego % 5 5 10 80

Aggregati impiegatiGranulometrie

(Trattenuti % su

setacci )Fuso

0,063 0,25 0,5 2 4 8 14 200,0630,0630,0630

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Apertura setacci (mm)

Pass

ante

(%

)

Fuso per test bitumi modificati hard

Es. di curva adatta per il test

Page 379: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 40 di 94

tire dalle classi granulometriche disponibili) dovrà essere contenuto nel fuso indicato e dovrà essere realizzato con aggregati di tipo basalto e filler, in modo da rientrare nel fuso illustrato; andrà aggiunta l’emulsione da verificare al 9,5% (in peso sulla miscela) e null’altro; gli aggregati devono essere po-liedrici ed esenti da materiali estranei.

Gli aggregati devono essere poliedrici ed esenti da materiali estranei. Con il materiale in curva legato con l’emulsione da testare andranno realizzati 6 provini (diametro

100mm) con pressa giratoria a 180 giri da rompere a diametrale a 25 °C a 3 gg e a 7 gg; i risultati do-vranno essere:

I provini dovranno es-sere maturati a 40°C.

6.7. TABELLA

SINOTTICA DEI

MATERIALI LEGANTI

E LORO ADDITIVI Le lavorazioni previste devono essere eseguite impiegando i leganti bituminosi adeguati:

Lavorazioni Leganti Additivi Usure A e B SF HD ACF DP Binder SF HD ACF DP Base SF HD ACF DP Basebinder SF HD ACF DP Drenante HD FB DP Drenante con argilla espansa HD FB DP Riciclaggio con schiumato BM TQ Riciclaggio con schiumato in impianto BM TQ ACF Riciclaggio emulsione ER ACF Microtappeto di usura SF HD ACF DP

ACF, DP e FB vanno utilizzati su indicazioni della DL.

6.8. NORMATIVE PER LA DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE DEI

LEGANTI BITUMINOSI DI CUI AI PUNTI PRECEDENTI Bitumi semisolidi

3gg (media di 3 valori)

7gg (media di 3 valori)

ITS 25°C (GPa x 10-3

0,26 – 0,35 0,30 – 0,50

CTI 25°C (GPa x 10-3 )

> 13 > 18

Page 380: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 41 di 94

Penetrazione Normativa UNI EN 1426 Punto di rammollimento Normativa UNI EN 1427 Punto di rottura Fraass Normativa UNI EN 12593 Ritorno elastico Normativa UNI EN 13398 Stabilità allo stoccaggio tube test Normativa UNI EN 13399 Viscosità dinamica Normativa UNI EN 13302 (Viscosimetro Rotazionale Brookfield) Perdita per riscaldamento in strato sottile Normativa UNI EN 12607-1 Emulsioni bituminose Contenuto di bitume (residuo per distillazione) Normativa UNI EN 1431 Contenuto d’acqua Normativa UNI EN 1428 Grado di acidità Normativa UNI EN 12850 Sedimentazione a 7 gg Normativa UNI EN 12847

Page 381: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 42 di 94

Art. 7: CONGLOMERATI BITUMINOSI A CALDO

7.1. CONGLOMERATI BITUMINOSI DI BASE, BASEBINDER, BINDER, USURA

Queste miscele possono essere impiegate per tutte le tipologie di lavorazione, Manutenzione Ordinaria (MO), Manutenzione Straordinaria (MS) e Nuove Costruzioni (NC), con l’eccezione della Base che dovrebbe essere impiegata per MO solo in casi di lavorazioni di piccole entità ed im-prorogabili.

7.1.1. – DESCRIZIONE Il conglomerato è costituito da una miscela di inerti nuovi (ghiaie, pietrischi, graniglie, sabbie ed

additivi) impastata a caldo con bitume semisolido di cui all'art. 6.1. di seguito denominato "Bitume", in impianti di tipo fisso automatizzati. Il conglomerato per i vari strati (base, basebinder, binder, usura) è posto in opera mediante macchina vibrofinitrice e costipato. Ai fini del loro impiego i conglomerati bituminosi dovranno avere marcatura CE relativamente alle grandezze indicate all’ art. 2.

7.1.2. - BITUME Si richiamano espressamente le norme di cui all'art. 6, i conglomerati di base, basebinder, binder

e usura potranno essere realizzati con bitumi di base oppure con bitumi modificati. 7.1.3. - MATERIALI INERTI Gli inerti dovranno essere costituiti da elementi sani, duri, di forma poliedrica, puliti esenti da

polvere e da materiali estranei secondo le norme UNI EN 13043. Gli elementi litoidi non dovranno mai avere forma appiattita, allungata o lenticolare. La miscela degli inerti è costituita dall'insieme degli aggregati grossi e dagli aggregati fini ed e-

ventuali additivi (filler) secondo la definizione delle norme UNI EN 13108-1. Ai fini dell’impiego è obbligatoria l’attestazione di conformità (CE) da parte del produttore rela-

tivamente (almeno) ai requisiti richiesti. 7.1.4. - AGGREGATO GROSSO (PEZZATURE DA 4 A 31,5 mm) L'aggregato grosso sarà costituito da frantumati, ghiaie, ghiaie frantumate, pietrischetti e graniglie

che potranno essere di provenienza o natura petrografica diversa, purché alle prove di seguito elencate eseguite su campioni rispondenti alla miscela che si intende formare risponda ai seguenti requisiti:

7.1.4.1. - Strato di base Nella miscela di questo strato dovranno essere impiegati inerti frantumati (privi di facce tonde) in

percentuale superiore al 70% in peso. La perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature secondo la Norma UNI EN 1097-2 dovrà essere inferiore o uguale al 25%.

Il coefficiente di appiattimento, determinato in accordo con la UNI EN 933-3, deve essere inferio-re o uguale a 15.

Page 382: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 43 di 94

7.1.4.2 – Strato di basebinder Nella miscela di questo strato dovranno essere impiegati inerti frantumati (privi di facce tonde) in

percentuale superiore al 80% in peso. La perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature secondo la Norma UNI EN 1097-2 dovrà essere inferiore o uguale al 25%.

Il coefficiente di appiattimento, determinato in accordo con la UNI EN 933-3, deve essere inferio-re o uguale a 15.

7.1.4.3. - Strato di collegamento (binder) Per questo strato dovranno essere impiegati esclusivamente inerti frantumati (privi di facce ton-

de), con una perdita in peso alla prova Los Angeles eseguita sulle singole pezzature (secondo la Nor-ma UNI EN 1097-2) inferiore o uguale al 25%.

Il coefficiente di appiattimento, determinato in accordo con la UNI EN 933-3, deve essere inferio-re o uguale a 15.

7.1.4.4. - Strato di usura Dovranno essere impiegati frantumati di cava con una perdita in peso alla prova Los Angeles e-

seguita sulle singole pezzature (secondo la Norma UNI EN 1097-2) inferiore o uguale al 20 ovvero, in percentuali ridotte, aggregati artificiali (argilla espansa, scorie di altoforno ecc.), in questo caso sarà la DL a decidere, caso per caso, l’idoneità dei materiali e le percentuali di impiego.

• Il coefficiente di appiattimento inferiore o uguale al 15% (UNI EN 933-3); • resistenza alla levigatezza pari a PSV= 44 (UNI EN 1097-8) calcolato col metodo del PSVmix; • resistenza al gelo/disgelo inferiore o uguale a 1% (UNI EN 1367-1) E’ facoltà di ANAS prevedere l’impiego di aggregati “alluvionali”, cioè provenienti da frantuma-

zione di rocce tondeggianti; in questo caso (fermo restando i requisiti richiesti), la percentuale (totale) di impiego di questi ultimi non deve essere superiore al 50%.

Gli aggregati alluvionali dovranno provenire dalla frantumazione di elementi sufficientemente grandi da essere formati da elementi completamente frantumati (privi di facce tonde) in percentuale (in peso) ≥80%; la restante parte non dovrà essere mai completamente tonda.

È inoltre facoltà di ANAS S.p.A. non accettare materiali che in precedenti esperienze abbiano provocato nel conglomerato finito inconvenienti (es.: rapidi decadimenti del C.A.T., scadente omoge-neità nell’impasto per la loro insufficiente affinità con il bitume, ecc.) anche se rispondenti ai limiti sopraindicati.

7.1.4.5 Valore di levigabilità dovuto alla miscela di aggregati (PSVmix) Il PSVmix è un indice che si calcola per le miscele di aggregati da impiegare per gli strati super-

ficiali esclusivamente sugli aggregati che presentano trattenuto al setaccio 2mm. Il PSVmix porta in gioco i valori del PSV delle singole pezzature con le relative masse volumiche

apparenti (MVA) così da valutare l’aderenza sulla superficie stradale “pesata” in base al contributo “volumetrico” dei vari aggregati presenti.

Qualora non sia possibile disporre di aggregati tutti di PSV ≥ 44 (PSV44) si potranno adottare mi-scele con aggregati di natura petrografica diversa (miste), alcune con PSV comunque ≥40 (PSV40), e-scluse le sabbie, ed altre con PSV ≥44, (PSV44) combinati tra loro in modo da ottenere un PSVmix calcolato ≥44; questo risultato si ottiene o con la presenza di materiali naturali porosi, o più semplice-mente usando argilla espansa di tipo strutturale per usure drenanti e di tipo resistente per usure chiuse

Page 383: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 44 di 94

od altri materiali idonei. A partire dalle percentuali in peso di impiego (% inerte 1, % inerte 2, ecc.): • Si misurano le masse volumiche apparenti MVA (MVA1, MVA2, ecc.) di tutte le pezzature

che presentano trattenuto al 2mm • Per ogni pezzatura: si escludono le percentuali di impiego passanti al 2mm, si sommano le

percentuali di trattenuto uguali o superiori al 2mm e la risultante si moltiplica per la percentuale di im-piego

• Si riporta la somma a 100 per avere le nuove percentuali di impiego “trattenute al 2mm” • Le nuove percentuali di impiego vengono trasformate in percentuali volumetriche (VOLi) uti-

lizzando le MVA e riportate anch’esse a 100%) Il PSVmix si calcola sommando il prodotto della percentuale volumetrica di ogni pezzatura

(compresa la sabbia) utilizzata per il relativo valore di PSV diviso per 100.

PSV mixx = ∑i(PSVi · VOLi)/100 7.1.5.- AGGREGATO FINO (PEZZATURE INFERIORI A 4 mm) L'aggregato fino di tutte le miscele sarà costituito esclusivamente da sabbie di frantumazione. L'equivalente in sabbia determinato secondo la UNI EN 933-8 dovrà essere superiore od uguale a

75, nel caso di impiego in strati di usura, ovvero superiore o uguale a 60 negli altri casi .

7.1.6. - ADDITIVI Gli additivi (filler) provenienti dalla macinazione di rocce preferibilmente calcaree o costituiti da

cemento, calce idrata, calce idraulica, dovranno soddisfare ai seguenti requisiti: • alla prova UNI EN 933-10 dovranno risultare compresi nei seguenti limiti minimi: setaccio UNI 2 mm passante in peso 100% setaccio UNI n. 0,125 passante in peso 85 - 100% setaccio UNI n. 0,063 passante in peso 70 - 100% • indice di plasticità (UNI CEN ISO/TS 17892-12): NP • palla e anello (filler/bitume=1.5) (UNI EN 13179-1): ∆R&B > 5% 7.1.7. - MISCELE Le miscele dovranno avere una composizione granulometrica determinata in conformità con la

UNI EN 13108-1 e UNI EN 12697-2 utilizzando i setacci appartenenti al gruppo base+2 e compresa nei fusi di seguito elencati e una percentuale di bitume riferita al peso della miscela, compresa tra i sottoindicati intervalli per i diversi tipi di conglomerato.

Composizioni granulometriche indicative (fusi da usare come limiti nelle curve di progetto). 7.1.7.1. - Base Apertura setacci UNI passante totale in peso % setaccio 31.5 100

Page 384: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 45 di 94

setaccio 20 68-88 setaccio 16 55-78 setaccio 8 36-60 setaccio 4 25-48 setaccio 2 18-38 setaccio 0,5 8-21 setaccio 0,25 5-16 setaccio 0,063 4-8

Bitume, riferito alla miscela, 3,8%-5,2% (UNI EN 12697-1 e 39) e spessori compresi tra 8 e 18 cm. 7.1.7.2.- Basebinder Apertura setacci UNI passante totale in peso % setaccio 31.5 100 setaccio 20 78-100 setaccio 16 66-86 setaccio 8 42-62 setaccio 4 30-50 setaccio 2 20-38 setaccio 0,5 8-21 setaccio 0,25 5-16 setaccio 0,063 4-8

Bitume, riferito alla miscela, 4,0%-5,3% (UNI EN 12697-1 e 39) e spessori compresi tra 7 e 12 cm. 7.1.7.3. - Binder Apertura setacci UNI passante totale in peso % setaccio 20 100 setaccio 16 90-100 setaccio 12,5 66-86 setaccio 8 52-72 setaccio 4 34-54 setaccio 2 25-40 setaccio 0,5 10-22 setaccio 0,25 6-16 setaccio 0,063 4-8

Bitume, riferito alla miscela, 4,1%-5,5% (UNI EN 12697-1 e 39) e spessori compresi tra 4 e 8 cm. 7.1.7.4. - Usura Apertura setacci UNI passante totale in peso % FUSO A FUSO B setaccio 16 100 - setaccio 12,5 90-100 100 setaccio 8 70-88 90-100 setaccio 4 40-58 44-64

Page 385: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 46 di 94

setaccio 2 25-38 28-42 setaccio 0,5 10-20 12-24 setaccio 0,25 8-16 8-18 setaccio 0,063 6-10 6-10 Bitume, riferito alla miscela, 4,5%-6,1% (UNI EN 12697-1 e 39) e spessori compresi tra 4 e 6 cm

per l’ usura tipo A e 3 cm per il tipo B.

La DL si riserva la facoltà di decidere di volta in volta quale sarà il fuso di riferimento da adottare. 7.1.7.5. Usura A con argilla espansa Ai fini di realizzare tratti con elevate caratteristiche di resistenza alla “lucidatura” è possibile im-

piegare nella miscela di usura “A” l’inerte artificiale argilla espansa; inoltre è possibile l’impiego di tale materiale in aree dove mancano aggregati di adeguate prestazioni per la realizzazione delle misce-le superficiali.

L’impiego può essere abbinato ad aggregati con resistenza alla levigatezza > 40 (PSV40), valendo la regola del PSVmix .

Per la realizzazione della usura A con argilla espansa valgono le stesse prescrizioni valide per

l’usura tipo A con l’aggiunta delle seguenti condizioni per l’argilla espansa: • l’argilla espansa dovrà essere di tipo resistente con pezzatura 4/10mm • la resistenza dei granuli allo schiacciamento ≥27 daN/cmq • l’argilla dovrà essere impiegata in percentuali comprese tra 10 e 12 % in peso sulla miscela

degli aggregati La percentuale di bitume riferita alla miscela, deve essere compresa tra 5,4% e 6,8% Ai fini della lavorazione l’argilla espansa dovrà essere stoccata in cantiere in idonei siti per evita-

re che venga a contatto con pioggia o acqua in generale. L’impiego di argilla espansa può essere esteso anche al binder con le stesse caratteristiche e mo-

dalità di impiego. L’impiego della miscela di binder alleggerita (insieme all’usura) può essere prevista nel caso si

voglia ridurre il peso proprio dell’impalcato nel caso di uso sui ponti o viadotti, consentendo imbotti-ture, impiego di barriere più pesanti, ampliamenti ecc.

7.1.8.- REQUISITI DI ACCETTAZIONE I conglomerati dovranno avere ciascuno i requisiti descritti nei punti a cui si riferiscono. Le miscele devono avere massime caratteristiche di resistenza a fatica, all’ormaiamento, ai fattori

climatici e in generale ad azioni esterne. Le miscele devono essere verificate mediante pressa giratoria con i seguenti parametri di prova: Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 + 0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 150 Per base e basebinder Diametro provino (mm) 100 Per usura A ,B e Binder

Page 386: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 47 di 94

7.1.8.1. - Strato di base e basebinder Elevata resistenza meccanica cioè capacità di sopportare senza deformazioni permanenti le solle-

citazioni trasmesse dalle ruote dei veicoli e sufficiente flessibilità per poter seguire sotto gli stessi cari-chi qualunque eventuale assestamento del sottofondo anche a lunga scadenza.

I provini dovranno essere compattati mediante giratoria ad un numero di giri totali (N3) dipen-dente dalla tipologia dalla miscela e dalla tipologia del legante.

La verifica della % dei vuoti dovrà essere fatta a tre livelli di n° giri: N1 (iniziale), N2 (medio) e N3 (finale).

Il numero dei giri di riferimento con le relative percentuali dei vuoti sono:

Base e basebinder % vuoti (Vm UNI EN 12697-8) TQ Sf HD

N1 10 10 10 11-15 N2 100 110 120 3-6 N3 180 190 200 > 2

Le miscele risultanti dallo studio/verifica mediante giratoria (compattate a N3) dovranno essere

testate a trazione diametrale a 25°C. I due parametri di riferimento sono Rt (resistenza a trazione indiretta) e CTI (coefficiente di tra-

zione indiretta):

Miscele con bitu-me TQ

Miscele con bitume SF e HD

Rt (GPa x 10-3)

0,72 – 1,40 0,95 – 1,70

CTI (GPa x 10-3)

≥ 65 ≥ 75

7.1.8.2. - Strato di collegamento (binder) Elevata resistenza meccanica cioè capacità di sopportare senza deformazioni permanenti le solle-

citazioni trasmesse dalle ruote dei veicoli. I provini dovranno essere compattati mediante giratoria ad un numero di giri totali (N3) dipendente dalla tipologia dalla miscela e dalla tipologia del legante.

La verifica della % dei vuoti dovrà essere fatta a tre livelli di n° giri: N1 (iniziale), N2 (medio) e N3 (finale).

Il numero dei giri di riferimento con le relative percentuali dei vuoti sono:

binder % vuoti (Vm UNI EN 12697-8) TQ Sf HD

N1 10 10 10 11-15 N2 100 110 120 3-6 N3 180 190 200 > 2

Le miscele risultanti dallo studio/verifica mediante giratoria (compattate a N3) dovranno essere

testate a trazione diametrale a 25°C.

Page 387: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 48 di 94

I due parametri di riferimento sono Rt (resistenza a trazione indiretta) e CTI (coefficiente di tra-zione indiretta):

Miscele con bitu-

me TQ Miscele con bitume SF

e HD Rt (GPa x 10-3)

0,72 – 1,40 0,95 – 1,70

CTI (GPa x 10-3)

≥ 65 ≥ 75

7.1.8.3. - Strato di usura Elevata resistenza meccanica e rugosità superficiale. I provini dovranno essere compattati mediante giratoria ad un numero di giri totali (N3) dipen-

dente dalla tipologia dalla miscela e dalla tipologia del legante. La verifica della % dei vuoti dovrà essere fatta a tre livelli di n° giri: N1 (iniziale), N2 (medio) e

N3 (finale). Il numero dei giri di riferimento con le relative percentuali dei vuoti sono:

Usura A e B % vuoti (Vm UNI EN 12697-8) TQ Sf HD

N1 10 10 10 11-15 N2 120 130 140 3-6 N3 210 220 230 > 2

Le miscele risultanti dallo studio/verifica mediante giratoria (compattate a N3) dovranno essere

testate a trazione diametrale a 25°C. I due parametri di riferimento sono Rt (resistenza a trazione indiretta) e CTI (coefficiente di tra-

zione indiretta):

Miscele con bitu-me TQ

Miscele con bitume SF e HD

Rt (GPa x 10-3)

0,72 – 1,40 0,95 – 1,70

CTI (GPa x 10-3)

≥ 65 ≥ 75

7.1.8.4. - Controllo dei requisiti di accettazione Le seguenti attività di controllo, di tipo prescrittivo, si applicano sempre ai lavori di Manuten-

zione Ordinaria (MO), eventualmente ai lavori di Manutenzione Straordinaria (MS) e Nuove Costruzioni (NC) secondo quanto indicato nell’art 1.1.

L'Impresa ha l'obbligo di fare eseguire prove sui campioni di aggregato o di legante per la relativa accettazione.

L'Impresa è poi tenuta a provvedere con congruo anticipo, rispetto all'inizio delle lavorazioni e per ogni cantiere di confezione, alla composizione delle miscele che intende adottare; ogni composi-

Page 388: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 49 di 94

zione proposta dovrà essere corredata da una completa documentazione degli studi effettuati in labora-torio, attraverso i quali si sono ricavate le ricette ottimali.

Una volta accettata dalla DL la composizione granulometrica della curva di progetto proposta, l'Impresa dovrà attenervisi rigorosamente comprovandone l'osservanza con esami giornalieri.

Non saranno ammesse variazioni delle singole percentuali del contenuto di aggregato per il pas-sante maggiore o uguale al 2mm:

• ± 5% per lo strato di base e basebinder; • ± 3% per gli strati di binder ed usura. Per il passante minore di 2mm e maggiore di 0,063, non saranno ammesse variazioni delle singo-

le percentuali del contenuto di aggregato del ± 3%. Per il passante al setaccio 0,063 mm ± 1,5%. Per la percentuale di bitume non sarà tollerato uno scostamento da quella di progetto di ± 0,25% e

sempre contenuta nei limiti indicati per ciascuna miscela. Tali valori dovranno essere soddisfatti dall'esame delle miscele prelevate all'impianto come pure

dall'esame delle carote prelevate in sito tenuto conto per queste ultime della quantità teorica del bitume di ancoraggio.

Dovranno essere effettuati almeno con frequenze giornaliere: • la verifica granulometrica dei singoli aggregati approvvigionati in cantiere e quella degli ag-

gregati stessi all'uscita dei vagli di riclassificazione; • la verifica della composizione del conglomerato andrà effettuata mediante estrazione del le-

gante con ignizione o sistemi a solvente dalla quale verrà ricavata la granulometria e la percentuale di legante, prelevando il conglomerato all'uscita del mescolatore o dietro finitrice;

• Sui prelievi di conglomerato andranno inoltre realizzati provini giratoria per in controllo della percentuale dei vuoti e delle resistenze diametrali che dovranno rispettare gli intervalli espressi (art. 7.1.8);

Inoltre con la frequenza necessaria saranno effettuati periodici controlli delle bilance, delle taratu-

re dei termometri dell'impianto, la verifica delle caratteristiche del bitume, la verifica dell'umidità resi-dua degli aggregati minerali all'uscita dell'essiccatore ed ogni altro controllo ritenuto opportuno. In particolare la verifica delle caratteristiche del bitume dovrà essere fatta almeno una volta a settimana con prelievi a norma UNI EN 58 sulle cisterne di stoccaggio dell'impianto; all'atto del prelievo sul campione verrà indicata la quantità Q (in tonnellate) della fornitura a cui il prelievo si riferisce.

Ai fini dell’applicazione della penale dovranno essere rispettate le caratteristiche richieste nella prova di cui all'art. 6 tabelle 6.A,B relativamente alla Penetrazione, Palla e Anello e Viscosità a 160°C sul bitume prelevato in impianto, con una tolleranza del 10% sui range (ad es. se la penetrazione pre-vista è 50-70 dmm le soglie per la penale sono 50-0,1*50=45dmm e 70+0,1*70=77dmm).

Sempre ai fini della applicazione della penale dovranno essere rispettate le soglie delle percentua-li del bitume di cui agli art. 7.1.7 e art. 7.1.8 sempre con una tolleranza del 10%.

La DL potrà applicare la penale anche nel caso una sola delle quattro grandezze di cui sopra risul-ti fuori dai range descritti. E’ facoltà della DL ritenere comunque accettabili le lavorazioni così come eseguite.

Calcolo della penale: qualora una o più delle grandezze di cui sopra non risulti nei range descritti verrà detratta del 15% una quantità standard CM di conglomerato bituminoso ad un prezzo standard PS, calcolata secondo il seguente metodo

CM (metri cubi) = Q / (2,3 x 0,045)

D (euro) = 0,15 x CM x PS

Page 389: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 50 di 94

D è la cifra da detrarre e PS è il prezzo (€/mc) di aggiudicazione dei lavori del conglomerato rea-lizzato con il bitume in oggetto.

Nel caso lo stesso bitume sia utilizzato per più tipologie di conglomerato si utilizzerà il conglo-merato con il prezzo più alto.

Nel caso in cui non si riesca a risalire alla quantità Q di bitume oppure il parametro da penalizzare (fuori tolleranza) sia la percentuale del bitume si considererà Q = 20ton.

L’applicazione di questa clausola non esclude quelle previste in altri articoli. In cantiere dovrà essere tenuto apposito registro numerato e vidimato dalla DL sul quale

l’Impresa dovrà giornalmente registrare tutte le prove ed i controlli effettuati. In corso d'opera ed in ogni fase delle lavorazioni la DL effettuerà a sua discrezione tutte le verifi-

che, prove e controlli che riterrà necessari atti ad accertare la rispondenza qualitativa e quantitativa dei lavori alle prescrizioni contrattuali.

Ai fini della valutazione della qualità e della posa in opera del conglomerato la DL può disporre l’esecuzione di carotaggi (effettuati entro 6 mesi dalla fine della lavorazione)

I carotaggi verranno utilizzati o per la taratura di eventuali misure ad Alto Rendimento con Radar penetrometrico o come misura diretta da cui scaturiscono le eventuali penali di cui all’art. 10.5.1..

I carotaggi, indicativamente 3 carote/km per corsia, scelte in modo casuale nel caso di uso diretto di misura degli spessori, dovranno avere diametro compreso tra 100 e 200 mm. Dovranno essere indi-viduati gli spessori dei singoli strati componenti il pacchetto con particolare riferimento ai conglome-rati bituminosi.

Nel caso dell’uso per taratura dei radar penetrometrici, i carotaggi saranno fatti dopo il passaggio delle macchine nei punti più adatti allo scopo (segnale radar meglio definito).

7.1.8.5 Controllo sulla qualità della compattazione delle miscele Per ogni lavorazione descritta nelle presenti Norme Tecniche sono indicati i mezzi più adatti per

eseguire un buon costipamento. A riprova della presenza e del buon uso dei sistemi di compattazione dei diversi strati presenti in

opera la percentuale dei vuoti (rilevabile da carotaggi) dovrà risultare nei limiti della tabella seguente: Lavorazioni % dei vuoti (Vm : UNI EN 12697-8)

min. max. Base 3 9 Basebinder 3 9 Binder 3 8 Usure A e B 3 8 Le verifiche potranno essere fatte anche in corso d’opera con possibilità di richiesta da parte della

DL di variazione del sistema di compattazione.. 7.1.8.6. - Formazione e confezione delle miscele Il conglomerato sarà confezionato mediante impianti fissi automatizzati, di idonee caratteristiche,

mantenuti sempre perfettamente funzionanti in ogni loro parte. La produzione di ciascun impianto non dovrà essere spinta oltre la sua potenzialità, per garantire

il perfetto essiccamento, l'uniforme riscaldamento della miscela ed una perfetta vagliatura che assicuri una idonea riclassificazione delle singole classi degli aggregati.

L'impianto dovrà comunque garantire uniformità di produzione ed essere in grado di realizzare

Page 390: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 51 di 94

miscele rispondenti a quelle di progetto. La DL potrà approvare l'impiego di impianti continui (tipo drum-mixer) purché il dosaggio dei componenti la miscela sia eseguito a peso, mediante idonee appa-recchiature la cui efficienza dovrà essere costantemente controllata.

Ogni impianto dovrà assicurare il riscaldamento del bitume alla temperatura richiesta ed a visco-sità uniforme fino al momento della mescolazione nonché il perfetto dosaggio sia del bitume che dell'additivo.

La zona destinata all'ammanimento degli inerti sarà preventivamente e convenientemente siste-mata per annullare la presenza di sostanze argillose e ristagni di acqua che possono compromettere la pulizia degli aggregati. Inoltre i cumuli delle diverse classi dovranno essere nettamente separati tra di loro e l'operazione di rifornimento nei predosatori eseguita con la massima cura.

Si farà uso di almeno 4 classi di aggregati con predosatori in numero corrispondente alle classi impiegate.

Il tempo di mescolazione sarà stabilito in funzione delle caratteristiche dell'impianto, in misura ta-le da permettere un completo ed uniforme rivestimento degli inerti con il legante.

La temperatura degli aggregati all'atto della mescolazione dovrà essere compresa tra 160° e 180°C e quella del legante tra 150 e 180°C salvo diverse disposizioni della DL in rapporto al tipo di bitume impiegato.

Per la verifica delle suddette temperature gli essiccatori, le caldaie e le tramogge degli impianti dovranno essere muniti di termometri fissi perfettamente funzionanti e periodicamente tarati.

L'umidità degli aggregati all'uscita dell'essiccatore non dovrà superare lo 0,5% in peso. 7.1.8.7. - Posa in opera Il piano di posa dovrà risultare perfettamente pulito e privo di ogni residuo di qualsiasi natura. La posa in opera dei conglomerati bituminosi verrà effettuata a mezzo di macchine vibrofinitrici

dei tipi approvati dalla DL in perfetto stato di efficienza e dotate di automatismi di autolivellamento. La DL si riserva la facoltà di poter far variare la tecnologia ritenuta non opportuna.

Le vibrofinitrici dovranno comunque lasciare uno strato finito perfettamente sagomato, privo di sgranamenti, fessurazioni ed esente da difetti dovuti a segregazione degli elementi litoidi più grossi.

Nella stesa si dovrà porre la massima cura alla formazione dei giunti longitudinali preferibilmente ottenuti mediante tempestivo affiancamento di una strisciata alla precedente con l'impiego di due fini-trici.

Qualora ciò non sia possibile il bordo della striscia già realizzata dovrà essere spalmato con emul-sione bituminosa acida al 55% in peso per assicurare la saldatura della striscia successiva.

Se il bordo risulterà danneggiato o arrotondato si dovrà procedere al taglio verticale con idonea attrezzatura.

I giunti trasversali derivanti dalle interruzioni giornaliere dovranno essere realizzati sempre pre-vio taglio ed asportazione della parte terminale di azzeramento, mentre sui giunti di inizio lavorazione si dovrà provvedere all'asporto dello strato sottostante mediante fresatura.

La sovrapposizione dei giunti longitudinali tra i vari strati sarà programmata e realizzata in ma-niera che essi risultino fra di loro sfalsati di almeno 10 cm e non cadano mai in corrispondenza delle due fasce della corsia di marcia normalmente interessata dalle ruote dei veicoli pesanti.

Nel caso la lavorazione interessi tratti in cui siano presenti giunti di dilatazione (giunti a tampone, acciaio gomma ecc) per viadotti o ponti, la lavorazione deve essere complanare (mediante fresatura e /o rimozione del conglomerato adiacente al giunto) per avere una superficie viabile con elevate carat-teristiche di planarità

Page 391: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 52 di 94

Il trasporto del conglomerato dall'impianto di confezione al cantiere di stesa dovrà avvenire mediante mezzi di trasporto di adeguata portata, efficienti e veloci, sempre dotati di telone di copertura per evitare i raffreddamenti superficiali eccessivi e formazione di crostoni.

L'impianto di confezionamento del conglomerato dovrà essere collocato di norma entro un raggio di 70 chilometri dalla zona di stesa.

La temperatura del conglomerato bituminoso all'atto della stesa controllata immediatamente die-tro la finitrice dovrà risultare in ogni momento non inferiore a 160°C per conglomerati con bitume modificato e 140°C per conglomerati con bitumi normali.

La stesa dei conglomerati dovrà essere sospesa quando le condizioni meteorologiche generali possono pregiudicare la perfetta riuscita del lavoro.

Gli strati eventualmente compromessi dovranno essere immediatamente rimossi e successivamen-te ricostruiti a spese dell'Impresa.

La compattazione dei conglomerati dovrà iniziare appena stesi dalla vibrofinitrice e condotta a termine senza interruzioni.

L'addensamento di norma dovrà essere realizzato con rulli dei seguenti tipi: • strato di base e di collegamento - rullo combinato vibrante gommato più rullo gommato con

almeno sette ruote e peso del rullo di 12 ton; • strato di usura - rulli gommati e vibranti tandem con peso di almeno 10 ton. Potrà essere utilizzato un rullo tandem a ruote metalliche del peso massimo di 10tong per le ope-

razioni di rifinitura dei giunti e riprese. Per lo strato di base a discrezione della DL potranno essere utilizzati rulli con ruote metalliche vi-

branti e/o combinati. Si avrà cura inoltre che la compattazione sia condotta con la metodologia più adeguata per ottene-

re uniforme addensamento in ogni punto ed evitare fessurazioni e scorrimenti nello strato appena ste-so. La superficie degli strati dovrà presentarsi priva di irregolarità ed ondulazioni. Un'asta rettilinea lunga 4,00 m posta in qualunque direzione sulla superficie finita di ciascuno strato dovrà aderirvi uni-formemente; sarà tollerato uno scostamento di 5 mm. Inoltre l'accettazione della regolarità e delle altre caratteristiche superficiali del piano finito avverrà secondo quanto prescritto nell'art. 10.

Per lo strato di base la miscela bituminosa verrà stesa sul piano finito della fondazione dopo che sia stata accertata dalla DL la rispondenza di questa ultima ai requisiti di quota, sagoma, densità e por-tanza.

Prima della stesa del conglomerato bituminoso su strati di fondazione in misto cementato per ga-rantirne l'ancoraggio dovrà essere rimossa la sabbia eventualmente non trattenuta dall'emulsione bitu-minosa acida al 55% stesa precedentemente a protezione del misto cementato stesso.

Procedendo la stesa in doppio strato i due strati dovranno essere sovrapposti nel più breve tempo possibile; tra di essi dovrà essere eventualmente interposta una mano d'attacco di emulsione bitumino-sa o bitume preferibilmente modificato in ragione di 0,6-1,2 kg/m².

Nel caso di risanamento superficiali l’uso dei bitumi modificati come mano di attacco è d’obbligo. Tra i vari strati deve comunque essere sempre prevista la mano di attacco.

7.1.8.8 Conglomerato bituminoso riciclato (fresato)-modalità di reimpiego In caso di utilizzo di materiale fresato, la classificazione del materiale andrà fatta secondo la UNI

EN 13108/8. I conglomerati bituminosi fresati dalle pavimentazioni, per brevità chiamati nel seguito “fresati”,

sono materiali provenienti da fresature dirette, a freddo o a caldo, o da demolizioni a blocchi di pavi-mentazioni preesistenti sottoposte a successiva frantumazione. Essi vanno utilizzati o nei conglomerati bituminosi, con o senza altri materiali vergini, oppure per la costruzione di rilevati di qualsiasi tipo, per piazzole di sosta, rampe di conversione o d’uscita per usi di servizio o in condizioni di blocco stra-dale, allargamento di corsie d’emergenza, aree di parcheggio, d’atterraggio elicotteri ecc. e per tutte le

Page 392: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 53 di 94

sottofondazioni delle pavimentazioni. L’impiego del fresato deve rispondere a quanto prescritto dal TU Ambientale 152/06. In partico-

lare, la messa in riserva e l’impiego di fresato per gli usi sopra descritti, al di fuori dei conglomerati bituminosi, è subordinato all’esecuzione del “test di cessione” sul rifiuto eseguito sul materiale tal quale, secondo il metodo riportato in allegato n° 3 al Decreto Ministeriale del Ministero dell’Ambiente n° 72 del 5 febbraio 1998. (Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplifi-cate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del DL n° 22 del 5 febbraio 1997)..

I materiali risultanti positivi o vengono inertizzati prima dell’uso (per lavaggio o per rivestimento con calce) o devono essere inviati a discarica autorizzata.

La durata della messa a riserva provvisoria non deve mai superare un anno, ed il suo utilizzo al di fuori dei conglomerati bituminosi deve essere accompagnato da un progetto da presentare con la ri-chiesta di sistemazione definitiva

Ai fini del massimo reimpiego nelle miscele a caldo di conglomerati bituminosi fresati, si danno qui di seguito le indicazioni necessarie al corretto utilizzo.

Per gli strati di base basebinder e binder si possono usare fresati di qualsiasi provenienza, mentre per le miscele da impiegare negli strati di usura va usato solo fresato proveniente da strati di usura drenanti o meno.

Tutto il fresato prima dell’impiego va “vagliato”al 30 mm, per gli strati di base e basebinder, e al 20 mm per gli strati di binder e usura; ciò al fine di evitare di comprendere elementi grossolani e per ridurre la “variabilità” della miscela.

L’impiego dei fresati comporta l’impiego di rigeneranti (1 - 5% in peso sul bitume totale) per il vecchio bitume; tali rigeneranti devono essere approvati come indicato all’art 6.3 e vanno impiegati in particolari zone (es. zone ad elevato traffico) e sempre su indicazione della DL.

In caso di impiego di fresato le percentuali minime di bitume totale salgono di 0,2% per tutte le miscele (vedi punti 7.1.7 e 7.1.8) considerando nella miscela totale anche il bitume contenuto nel fre-sato.

Il controllo della percentuale di fresato da parte della DL potrà essere effettuato direttamente in impianto.

Ai fini del reimpiego (in base alla disponibilità e alla tipologia dell’impianto) e possibile impiega-re le seguenti percentuali di fresato:

% di impiego di fresato

Usura a Usura b Binder Basebinder Base

Tipolo-gia bi-tume

TQ SF HD TQ SF HD TQ SF HD TQ SF HD TQ SF HD

% di fresato

<10 <15 <15 <10 <15 <15 <15 <25 <20 <15 <25 <20 <15 <30 <25

% di ACF sul bitume

2-4 2-4 2-4 2-4 2-4 2-4 2-4 2-4 2-4 3-5 3-5 3-5 3-5 3-5 3-5

7.2. CONGLOMERATO BITUMINOSO PER STRATI DI USURA DRENANTE E

DRENANTE ALLEGGERITO CON ARGILLA ESPANSA

Il conglomerato bituminoso per usura drenante è costituito da una miscela di pietrischetti frantu-

Page 393: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 54 di 94

mati, possibilmente di origine effusiva, sabbie ed eventuale additivo impastato a caldo con bitume modificato.

Queste miscele possono essere previste per tutte le tipologie di lavorazione, Manutenzione Or-dinaria (MO) Manutenzione Straordinaria (MS) e Nuove Costruzioni (NC).

Dovranno essere impiegate prevalentemente con le seguenti finalità: • favorire l'aderenza in caso di pioggia eliminando il velo d'acqua superficiale soprattutto nelle

zone con ridotta pendenza di smaltimento (zone di transizione rettifilo-clotoide, rettifilo-curva) • abbattimento del rumore di rotolamento (elevata fonoassorbenza) Gli aggregati dovranno essere stoccati in appositi siti, ben separati fra le varie pezzature e in zone

prive di ristagni d’acqua o di terreni argillosi. I leganti bituminosi devono essere stoccati in idonee cisterne con controllo delle temperature. Ai fini del loro impiego i conglomerati bituminosi dovranno avere marcatura CE relativamente

alle grandezze indicate all’art. 2.

7.2.1. - AGGREGATI Gli aggregati devono essere costituiti da aggregati naturali (preferibilmente di natura basaltica) o

in percentuali ridotte da aggregati artificiali (argilla espansa, scorie di altoforno ecc.), in questo caso sarà la DL a decidere, caso per caso, l’idoneità dei materiali e le percentuali di impiego.

E’ facoltà di Anas Spa accettare l’ impiego di aggregati “alluvionali”, cioè provenienti da frantu-mazione di rocce tondeggianti, in questo caso, fermo restando tutti gli altri requisiti, la percentuale (to-tale) di impiego di questi ultimi non deve essere superiore al 40%.

Gli aggregati alluvionali dovranno provenire dalla frantumazione di elementi sufficientemente grandi da essere formati da elementi completamente frantumati (privi di facce tonde) in percentuale (in peso) ≥80%; la restante parte non dovrà essere mai completamente tonda.

Ai fini dell’impiego è obbligatoria l’attestazione di conformità (CE) da parte del produttore con i seguenti requisiti:

• resistenza alla levigatezza (UNI EN 1097-8) uguale a 44 (PSV44); • perdita in peso alla prova Los Angeles (UNI EN 1097-2) non superiore al 20% in peso; • resistenza al gelo e disgelo (UNI EN 1367-1) ≤ 1; • coefficiente di appiattimento inferiore o uguale al 15% (UNI EN 933-3); • percentuale di superfici frantumate (UNI EN 933-5) uguale a 80%. Per gli aggregati fini in particolare; • l'equivalente in sabbia, di una eventuale miscela delle sabbie da frantumazione, determinato

secondo la prova (UNI EN 933-8) dovrà essere superiore a 75; • passante al setaccio 0,063 (UNI EN 933-1) <18.

Gli additivi dovranno rispettare i seguenti requisiti; • passante al setaccio 2 mm (UNI EN 933-10) uguale al 100%; • passante al setaccio 0,125 (UNI EN 933-10) compreso tra 85 e 100%; • passante al setaccio 0,063 (UNI EN 933-10) compreso tra 70 e 100%; • indice di plasticità (UNI CEN ISO/TS 17892-12) N.P; • palla e anello (filler/bitume=1,5) (UNI EN 13179-1) ∆R&B> 5%. Nel caso si adottino miscele con aggregati di natura petrografica diversa (miste) è possibile

Page 394: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 55 di 94

l’impiego di aggregati con PSV ≥ 44 (PSV44) va calcolato il PSVmix che deve risultare ≥44 . L’impiego di fibre per il rinforzo strutturale delle miscele avverrà con quantità comprese tra 0,05

e 0,5% (art.6.5) in peso sugli aggregati a seconda del tipo di fibra impiegata e comunque secondo le quantità e le modalità indicate sulla base di specifiche prove eseguite dai Laboratori accreditati, oppu-re su quelle preventivamente eseguite dal CSS.

7.2.2. - MISCELA Le miscele dovranno avere una composizione granulometrica compresa nei fusi di seguito elenca-

ti: USURA DRENANTE DRENANTE CON AE (sp. 4-6 cm) (sp. 3-4 cm) setacci UNI passante totale % in peso setaccio 20 100 setaccio 14 90-100 100 setaccio 12,5 - 94-100 setaccio 10 - 75-85 setaccio 8 12-35 - setaccio 6,3 - 20-32 setaccio 4 7-18 8-14 setaccio 2 6-12 6-12 setaccio 0,5 5-11 5-11 setaccio 0,25 5-10 5-10 setaccio 0,063 4-8 4-8 Bitume, riferito alla miscela, 4,8%-5,8% per usura DR (UNI EN 12697-1 e 39) e 5,3%-6,3% per

usura drenante con argilla espansa Per la realizzazione del drenante alleggerito con argilla espansa valgono le seguenti indicazioni: - L’argilla espansa dovrà essere di tipo strutturale con pezzatura 6/14 - Resistenza dei granuli allo schiacciamento ≥43 daN/cmq - L’argilla dovrà essere impiegata in percentuali in peso comprese tra 10 e 12 % Ai fini della lavorazione l’argilla espansa dovrà essere stoccata in cantiere in idonei siti per evita-

re che venga a contatto con pioggia o acqua in generale. L’impiego dell’argilla espansa è possibile in aree dove il costo degli aggregati naturali delle do-

vute caratteristiche risulta elevato per ragioni di reperibilità; inoltre aumenta le performance di durata in relazione alla lucidatura.

Entrambi i fusi favoriscono una elevata fonoassorbenza. La DL al fine di verificare l'elevata fonoassorbenza, si riserva la facoltà di controllare mediante

rilievi effettuati in sito con il metodo dell'impulso riflesso sempre effettuato dopo il 15° giorno della stesa del conglomerato. In questo caso con una incidenza radente di 30° i valori di α dovranno essere:

Page 395: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 56 di 94

frequenza (Hz) coeff. fonoassorbimento 400 / 630 α > 0.25 800 / 1250 α > 0,50 1600 / 2500 α > 0,25 7.2.3.- REQUISITI DI ACCETTAZIONE I provini dovranno essere compattati mediante giratoria ad un numero di giri totali (N3) dipen-

dente dalla tipologia dalla miscela e dalla tipologia del legante. La verifica della % dei vuoti dovrà essere fatta a tre livelli di n° giri: N1 (iniziale), N2 (medio) e

N3 (finale). Il numero dei giri di riferimento con le relative percentuali dei vuoti sono:

Usura drenante (DR)

Drenante alleggerita

(DAE)

% vuoti

N1

10 10 > 28

N2

50 50 > 22

N3

130 130 > 20

Le miscele risultanti dallo studio/verifica mediante giratoria (compattate a N3) dovranno essere

testate a trazione diametrale a 25°C. I due parametri di riferimento sono Rt (resistenza a trazione indiretta) e CTI (coefficiente di tra-

zione indiretta):

Usura drenante

Drenante al-leggerito

Rt (GPa x 10-3)

0,34 – 0,58

0,32 – 0,54

CTI (GPa x 10-3)

≥ 20 ≥ 18

7.2.4.- CONTROLLO DEI REQUISITI DI ACCETTAZIONE Per quanto non specificatamente previsto valgono le stesse prescrizioni, compresa l’applicazione

di penale, indicate per i conglomerati tradizionali (art. 7.1.8.4), inoltre il tempo minimo di miscelazio-ne effettiva, non dovrà essere inferiore a 30 secondi.

7.2.5. CONTROLLO SULLA QUALITÀ DELLA COMPATTAZIONE DELLE MISCELE A riprova della presenza e del buon uso dei sistemi di compattazione la percentuale dei vuoti (ri-

levabile da carotaggi) dovrà risultare indicativamente nei limiti della tabella seguente: Lavorazioni % dei vuoti (Vm : UNI EN 12697-8)

min.

max.

Page 396: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 57 di 94

Drenante 16 27 Drenante con argilla espansa 15 26 Le verifiche potranno essere fatte anche in corso d’opera con possibilità di richiesta da parte della

DL di variazione del sistema di compattazione,. 7.2.6. FORMAZIONE E CONFEZIONE DELLE MISCELE Il conglomerato sarà confezionato mediante impianti fissi automatizzati, di idonee caratteristiche,

mantenuti sempre perfettamente funzionanti in ogni loro parte. La produzione di ciascun impianto non dovrà essere spinta oltre la sua potenzialità, per garantire

il perfetto essiccamento, l'uniforme riscaldamento della miscela ed una perfetta vagliatura che assicuri una idonea riclassificazione delle singole classi degli aggregati.

L'impianto dovrà comunque garantire uniformità di produzione ed essere in grado di realizzare miscele rispondenti a quelle di progetto. La DL potrà approvare l'impiego di impianti continui (tipo drum-mixer) purché il dosaggio dei componenti la miscela sia eseguito a peso, mediante idonee appa-recchiature la cui efficienza dovrà essere costantemente controllata.

Ogni impianto dovrà assicurare il riscaldamento del bitume alla temperatura richiesta ed a visco-sità uniforme fino al momento della mescolazione nonché il perfetto dosaggio sia del bitume che dell'additivo.

7.2.7.- POSA IN OPERA DELLE MISCELE Valgono le stesse prescrizioni indicate per i conglomerati tradizionali (art. 7.1.8.7.), ad eccezione

della temperatura di costipamento che dovrà essere compresa tra i 150°C e 180°C per le miscele otte-nute con legante bituminoso con modifica tipo hard. La compattazione dovrà essere effettuata con rulli metallici del peso di 8÷12 ton .

Il rullo deve seguire da vicino la finitrice e la compattazione deve essere condotta a termine in continuo senza interruzioni.

Vanno immediatamente rimosse e rifatte zone che presentino anomalie di stesa, segregazioni, sgranature.

Il trasporto impianto-cantiere di stesa deve avvenire con mezzi idonei che evitino la formazione di crostoni o eccessivi raffreddamenti superficiali.

Al termine dello scarico del materiale nella finitrice i mezzi di trasporto del conglomerato non devono effettuare la pulizia del mezzo scaricando nel cavo eventuali residui di conglomerato rimasti sul camion.

Il piano di posa dovrà risultare perfettamente pulito e privo della segnaletica orizzontale prima di provvedere alla stesa di una uniforme mano di attacco con bitume modificato HD (art 6.1.2 tabella 6B), nella quantità compresa tra 1,0 e 1,5 kg/m² (secondo le indicazioni della DL) e, se necessario, il successivo eventuale spargimento di uno strato di filler, sabbia o graniglia prebitumata; potrà essere anche richiesta la preventiva stesa di un tappeto sottile di risagomatura ed impermeabilizzazione del supporto, per consentire il perfetto smaltimento delle acque. La DL indicherà di volta in volta la com-posizione di queste miscele fini. Dovrà altresì essere curato lo smaltimento laterale delle acque che percolano all'interno dell'usura drenante.

La stesa del conglomerato deve essere sospesa in caso le condizioni meteorologiche possano pre-giudicare la riuscita del lavoro e comunque sempre in caso di pioggia o temperatura esterna <10 °C o in condizioni di piano di posa umido.

La capacità drenante dovrà essere misurata mediante permeabilimetro a colonna.

Page 397: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 58 di 94

I valori richiesti sono da effettuarsi entro 15gg dalla realizzazione della lavorazione (aspettando almeno 4 ore dalla fine della posa in opera).

Le misure (singole) vanno fatte ad almeno 50 cm dai bordi con frequenza di almeno 10 misure per km per ciascuna corsia.

Usura drenante Drenante alleggerito Capacità drenante lt/min > 18 >15

7.3. CONGLOMERATO BITUMINOSO MULTIFUNZIONALE PER STRATI DI USURA

7.3.1. - DESCRIZIONE Il conglomerato bituminoso è costituito da una miscela di pietrischetti frantumati (possibilmente

di origine effusiva), sabbie di frantumazione ed additivo, impastati a caldo con bitume modificato. Viene impiegato prevalentemente con le seguenti finalità:

• elevata stabilità e notevole resistenza alla deformazione e all'ormaiamento; • elevata rugosità superficiale a bassa tessitura; • minore rumorosità; • minore invecchiamento del legante dovuto al bassissimo tenore dei vuoti delle miscele. Questa miscela è applicabile anche per imbottitura superficiale e può essere previsto solo per la-

vori di Manutenzione Ordinaria (MO) 7.3.2. - BITUME Dovrà essere impiegato bitume di modifica di tipo hard secondo le prescrizioni descritte dalla ta-

bella 6.B.1 in quantità comprese fra 5,5% e 7,0%.

7.3.3 - AGGREGATI Gli aggregati dovranno rispondere ai requisiti elencati negli articoli 7.1.3 e 7.1.4.4

7.3.4 - MISCELA Le miscele dovranno avere composizione granulometrica compresa nei fusi di seguito elencati: setacci UNI-EN passante totale in peso % fuso A fuso B (sp. 3-5 cm) (sp. 2-3 cm) setaccio 14 100 setaccio 8 64-88 100 setaccio 4 32-52 37-57 setaccio 2 22-34 22-35 setaccio 0.5 12-21 14-23

Page 398: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 59 di 94

setaccio 0,25 9-16 9-16 setaccio 0,063 8-14 8-14 7.3.5 - REQUISITI DI ACCETTAZIONE I conglomerati dovranno avere ciascuno i requisiti descritti nei punti a cui si riferiscono. Le miscele devono avere massime caratteristiche di resistenza a fatica, all’ormaiamento, ai fattori

climatici e in generale ad azioni esterne. Le miscele devono essere verificate mediante pressa giratoria con i seguenti parametri di prova: Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 + 0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 100 I provini dovranno essere compattati mediante giratoria ad un numero di giri totali (N3) La verifica della % dei vuoti dovrà essere fatta a tre livelli di n° giri: N1 (iniziale), N2 (medio) e

N3 (finale). Il numero dei giri di riferimento con le relative percentuali dei vuoti sono:

N°giri % vuoti (Vm UNI EN 12697-8)

N1 10 9-13 N2 120 2-5 N3 200 > 1

Le miscele risultanti dallo studio/verifica mediante giratoria (compattate a N3) dovranno essere

testate a trazione diametrale a 25°C. I due parametri di riferimento sono Rt (resistenza a trazione indiretta) e CTI (coefficiente di tra-

zione indiretta):

Rt (GPa x 10-3)

1,0 – 1,80

CTI (GPa x 10-3)

≥ 85

7.3.5.1. - Controllo dei requisiti di accettazione Valgono le stesse prescrizioni indicate per i conglomerati di cui all’art.. 7.1.8.4. (comprese la re-

lativa penale). 7.3.5.2. - Controllo della qualità della compattazione della miscela Valgono le stesse prescrizioni indicate per i conglomerati di cui all’art.. 7.1.8.5. con vuoti com-

presi tra 3% e 8%. 7.3.5.3. - Formazione e confezione delle miscele

Page 399: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 60 di 94

Valgono le stesse prescrizioni indicate all'art. 7.1.8.6. 7.3.5.4 - Posa in opera della miscela Valgono le stesse prescrizioni indicate per i conglomerati tradizionali (art.7.1.8.7) ad eccezione

della temperatura all'atto della stesa che dovrà risultare, immediatamente dietro la finitrice, non infe-riore a 160°C. in ogni caso. Inoltre l'addensamento dovrà essere realizzato anche con rulli tandem sta-tici o vibranti con ruote metalliche e dovrà garantire una densità in tutto lo spessore (comprensiva an-che dei vuoti superficiali) non inferiore al 90% di quella densità giratoria (a N3) eseguitii in impianto nello stesso giorno o periodo di lavorazione.

7.4. CONGLOMERATO BITUMINOSO TIPO "DOPPIO STRATO DRENANTE” AD

ALTA CAPACITA' DRENANTE E FONOASSORBENTE

7.4.1 - DESCRIZIONE Il conglomerato bituminoso D.DL è costituito da due strati composti da due diverse miscele di

pietrischetti frantumati (lo strato inferiore calcareo, quello superiore con inerti provenineti da rocce ef-fusive) unite con sabbia ed additivo e impastate a caldo con bitume modificato. Le caratteristiche di questo conglomerato per il confezionamento di tappeti d'usura sono:

• favorire l'aderenza in caso di pioggia eliminando il velo d'acqua in superficie; • favorire lo smaltimento delle acque meteoriche attraverso una rete di vuoti intercomunicanti; • elevare la fonoassorbenza abbattendo il rumore di rotolamento e limitando la produzione di

rumore alle basse frequenze; • mantenere elevati valori di drenabilità nel tempo. 7.4.2. - BITUME Dovrà essere impiegato bitume di modifica di tipo hard secondo le prescrizioni descritte dalla ta-

bella 6.B1 in quantità (in peso sulla miscela) comprese fra 4,3% e 5,0% per lo strato inferiore e 4,8% e 5,7% per lo strato superiore

7.4.3 - AGGREGATI Gli aggregati dovranno rispondere ai requisiti elencati nell'art. 7.1.3; inoltre per lo strato inferiore

calcareo dovranno rispettare i requisiti presenti all’art. 7.1.4.1 e per lo strato superiore i requisiti rela-tivi all’art. 7.1.4.4:

7.4.4 - MISCELE Le miscele dovranno avere composizione granulometrica compresa nei fusi di seguito elencati: Strato inferiore calcareo: setacci UNI EN passante totale % in peso (sp. 4-6 cm) setaccio 20 100 setaccio 14 80-100

Page 400: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 61 di 94

setaccio 8 20-70 setaccio 4 12-25 setaccio 2 10-20 setaccio 0,5 8-14 setaccio 0,25 7-13 setaccio 0,063 6-12 Strato superiore confezionato con inerti provenienti da rocce effusive con PSV> 44 setacci UNI EN passante totale in peso % (sp. 2-3 cm) setaccio 8 100 setaccio 6,3 65-90 setaccio 4 13-25 setaccio 2 10-18 setaccio 0.5 8-14 setaccio 0,25 7-13 setaccio 0,063 6-12 Le prestazioni in termini di capacità drenante della miscela (doppio strato), misurata con perme-

ametro standard ad un mese dalla messa in opera, dovra risultare >25 lt min : La DL, al fine di verificare l'elevata fonoassorbenza, si riserva la facoltà di controllare mediante

rilievi effettuati in sito con il metodo dell'impulso riflesso sempre effettuato dopo il 15° giorno della stesa del conglomerato. In questo caso con una incidenza radente di 30° i valori di dovranno essere:

frequenza (Hz) coeff. fonoassorbimento 400 / 630 α > 0.25 800 / 1250 α > 0,50 1600 / 2500 α > 0,25 7.4.5 - REQUISITI DI ACCETTAZIONE Le miscele devono essere verificate mediante pressa giratoria con i seguenti parametri di prova:

Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 + 0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 100

I provini dovranno essere compattati mediante giratoria ad un numero di giri totali (N3) dipen-

dente dalla tipologia dalla miscela e dalla tipologia del legante. La verifica della % dei vuoti dovrà essere fatta a tre livelli di n° giri: N1 (iniziale), N2 (medio) e

N3 (finale). Il numero dei giri di riferimento con le relative percentuali dei vuoti sono:

Strato calcareo Strato superiore % vuoti N1 10 10 > 28

Page 401: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 62 di 94

N2 50 50 > 22 N3 130 130 > 20

Le miscele risultanti dallo studio/verifica mediante giratoria (compattate a N3) dovranno essere

testate a trazione diametrale a 25°C. I due parametri di riferimento sono Rt (resistenza a trazione indiretta) e CTI (coefficiente di tra-

zione indiretta):

Strato calcareo

Strato su-periore

Rt (GPa x 10-3)

0,34 – 0,58

0,36-0,60

CTI (GPa x 10-3)

≥ 20 ≥ 22

7.4.5.1. - Controllo dei requisiti di accettazione Valgono le stesse prescrizioni indicate per i conglomerati per strati di usura tradizionali indicate

all'art. 7.1.8.4. 7.4.5.2. - Confezione delle miscele Valgono le stesse prescrizioni indicate all'art. 7.1.8.6. 7.4.5.3 - Posa in opera delle miscele La sovrapposizione del secondo strato dovrà essere eseguita entro le 24 ore successive alla stesa

del 1° strato. Inoltre la temperatura alla stesa del conglomerato di entrambi gli strati non dovrà essere inferiore a 160 °C e la temperatura degli impasti non dovrà essere superiore a 180 °C.

Valgono inoltre le stesse prescrizioni indicate all'art. 7.1.8.7 .

7.5. IMPIEGO DI SPECIALI ADDITIVI ANTIGHIACCIO

Ai fini di implementare i normali trattamenti con i cloruri per la gestione neve, la committente tramite le DL e il Centro Sperimentale di Cesano, potrà approvare test di additivi da inserire nelle mi-scele superficiali delle pavimentazioni relative all’art. 7, ed anche nei trattamenti superficiali (art 9.3), in forma di additivo nel bitume, o direttamente spruzzati sopra il manto, da effettuarsi mediante la rea-lizzazione di tratti sperimentali.

In questo caso l’impresa dovrà fornire anticipatamente studi comprovanti le potenzialità dei pro-dotti, e campioni da sottoporre test presso laboratori di fiducia o al Centro Sperimentale Stradale.

Art. 8: CONGLOMERATI BITUMINOSI RIGENERATI IN SITO O IN IMPIANTO

8.1. RIGENERAZIONE A CALDO IN SITO DI BINDER E USURA

La rigenerazione in sito delle pavimentazioni in conglomerato bituminoso viene realizzata me-diante attrezzature costituite da macchine idonee alla rimozione del manto stradale, preceduta o no dal

Page 402: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 63 di 94

riscaldamento dello stesso, con la possibilità di aggiungere materiali freschi e nuovo legante, di omo-geneizzare la miscela, rimescolandola con il materiale preesistente, di stendere e compattare il con-glomerato ottenuto.

8.1.1. - MATERIALI INERTI Nei lavori dove è prevista l'aggiunta di inerte fresco questi dovranno rispettare le stesse prescri-

zioni di cui all'art. 7.1.4. 8.1.2. - LEGANTE Il legante sarà costituito da quello presente nel materiale da riciclare integrato da bitume fresco o

bitume fresco additivato con A.C.F., in modo da ottenere viscosità e adesione tali da garantire le ca-ratteristiche prescritte nel punto 8.1.3. che segue. Il bitume fresco sarà normalmente del tipo 80/100 con le caratteristiche descritte nella tabella 6.A..

8.1.3. - MISCELA La miscela di materiale da riciclare ed eventuali inerti freschi sarà tale da avere una composizione

granulometrica contenuta nel fuso prescritto per il materiale che si vuol costituire (binder o usura) così come previsto nelle specifiche Norme Tecniche per il materiale fresco e le stesse caratteristiche tecni-che richieste.

8.1.4. - CONTROLLO DEI REQUISITI DI ACCETTAZIONE Valgono le stesse prescrizioni dei conglomerati tradizionali art. 7.1.8. 8.1.5. - FORMAZIONE E CONFEZIONE DELLE MISCELE L'eventuale riscaldamento del manto stradale deve riguardare l'intero strato interessato dall'inter-

vento. La rimozione dello strato deve essere effettuata con idonee attrezzature in modo tale da non alte-

rare, oltre certi limiti definiti dalla DL la granulometria degli inerti della miscela in opera. L'aggiunta di legante nuovo con eventuali rigeneranti (ACF) opportunamente omogeneizzati do-

vrà essere effettuata mediante attrezzature in grado di fornire quantità variabili misurabili. Tali attrezzature dovranno essere corredate da dispositivi per il controllo visivo delle quantità di

legante immesso e dovranno essere tarate in modo che l'immissione dello stesso sia direttamente di-pendente dalla velocità di avanzamento della macchina.

Il rimescolamento dei materiali freschi e dei materiali presenti dovrà essere effettuato con idoneo mescolatore in grado di assicurare una sufficiente omogeneizzazione del conglomerato.

8.1.6. - POSA IN OPERA DELLA MISCELA La stesa dovrà essere realizzata con idonea piastra finitrice, munita di opportuni sistemi di riscal-

damento. Si precisa che la temperatura del manto rigenerato subito dietro la piastra non dovrà essere inferiore a 130° in tutto il suo spessore.

L'addensamento dello strato rigenerato verrà realizzato con idonei rulli gommati fino al raggiun-gimento della densità percentuale che verrà di volta in volta definita dalla DL e che comunque non

Page 403: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 64 di 94

potrà essere inferiore al 98% di quella rilevata nello strato preesistente. Potrà essere utilizzato un rullo tandem a ruote metalliche del peso massimo di 10 ton per le operazioni di finitura di giunti e riprese.

I giunti longitudinali dovranno essere preventivamente ed opportunamente riscaldati in modo che non si danneggi la fascia indisturbata della pavimentazione a margine e successivamente emulsionati nelle fasce a contatto con la zona rigenerata (deroghe da questi comportamenti dovute a particolarità speciali di macchine riciclatrici dovranno essere preventivamente approvate dalla DL).

A lavoro ultimato il manto rigenerato dovrà risultare perfettamente ancorato allo strato sottostan-te.

La superficie finita dovrà risultare perfettamente sagomata, priva di sgranature o irregolarità ed esente da difetti dovuti a fenomeni di segregazione degli elementi litoidi più grossi e di concentrazione anomala di legante.

Un'asta rettilinea di 4,0 m posta in qualunque direzione dovrà aderire alla superficie in modo uni-forme.

Saranno tollerati scostamenti contenuti nel limite di mm 5. In particolare sono altresì a carico dell'Impresa per i lavori di rigenerazione i seguenti oneri per: • gli studi delle miscele e della proposta di formulazione per la correzione d'integrazione del

materiale da riciclare che dovranno essere presentati alla Committente con congruo anticipo e approvati dalla DL prima dell’inizio delle lavorazioni;

• l'esecuzione, in corso d'opera mediante idoneo laboratorio mobile di prelievi giornalieri allo scopo di determinare le caratteristiche del materiale riciclato;

• l'eliminazione delle eccedenze di materiale a seguito delle integrazioni degli inerti; • i materiali di risulta delle demolizioni parziali o totali delle sovrastrutture o altro ritenuti

idonei dalla Direzione dei Lavori dovranno essere reimpiegati per la confezione di nuovi conglomerati bituminosi nelle percentuali, modalità e norme definite dalla Società Appaltante.

L'Impresa dovrà a sue spese provvedere al trasporto nei piazzali dei cantieri di confezione dove questi materiali dovranno essere stoccati in idonee aree opportunamente predisposte secondo le diret-tive della Direzione dei Lavori.

I materiali di risulta che non saranno reimpiegati rimangono di proprietà dell'Impresa che provve-derà a sua cura e spese al trasporto a discarica.

Per tutte le altre caratteristiche non espressamente menzionate si richiamano le prescrizioni

dell'art. 7.1.8., detrazioni comprese.

8.2. RIGENERAZIONE A FREDDO IN SITO O TRAMITE IMPIANTO MEDIANTE

EMULSIONE BITUMINOSA MODIFICATA

La rigenerazione in sito a freddo mediante emulsione modificata delle pavimentazioni in con-glomerato bituminoso viene realizzata reimpiegando materiali fresati da pavimentazioni stradali, op-portunamente selezionati, legati nuovamente con emulsione, stesi e compattati.

La tecnologia viene impiegata per riciclare pacchetti di conglomerato bituminoso ammalorati in sito o già stoccati in cantiere (fresati).

La tecnologia del riciclaggio con emulsione prevede diverse modalità operative: in sito mediante treno di riciclaggio mobile o tramite idonee riciclatrici in impianto fisso o tramite impianti semoventi (su rimorchi) che hanno la possibilità di essere

“piazzati” in aree vicino al sito di stesa Gli spessori degli strati compattati potranno variare da 12 a 20 cm.

Page 404: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 65 di 94

8.2.1. - MATERIALI INERTI La tecnologia del riciclaggio con emulsione permette di riciclare fresati di pavimentazioni amma-

lorate per la formazione di strati di base e basebinder, miscelando con emulsione bituminosa modifica-ta, cemento e acqua il fresato (in sito o in impianto idoneo) stendendo (con finitrice) e compattando il pacchetto risultante.

Per la realizzazione della miscela ai fini del raggiungimento delle neccessarie caratteristiche tec-niche (granulometria, resistenza, portanza) è consentita l’integrazione con aggregati frantumati di cava (frantumazione 100%) nella percentuale massima del 30%

8.2.2. - LEGANTE E ADDITIVI Per legante si dovrà impiegare emulsione bituminosa acida modificata (con SBS e/o lattice) se-

condo le caratteristiche indicate all’art 1.4. tabella 6D (sezione bitumi), in percentuali comprese tra 3,0 e 4,5% in peso sugli aggregati;

Il cemento andrà dosato in percentuali tra 0,7 e 1,5% in peso sugli aggregati. In aggiunta all’emulsione dovrà essere impiegato cemento 325 (Portland, d’altoforno o pozzola-

nico). L’acqua di aggiunta dovrà essere pura priva di sostanze organiche Gli additivi rigeneranti/attivanti di adesione dovranno essere sempre impiegati secondo le risultanze dello studio preliminare e seguendo anche le indicazioni dell’art.6.3 8.2.3. - MISCELA La miscela di materiale da riciclare ed eventuali inerti freschi sarà tale da avere una composizione

granulometrica contenuta nel fuso prescritto Granulometria materiale post estrazione

Apertura Setacci (mm) Fuso

31,5 100 100 20 68 92 14 50 75 8 36 60 4 25 48 2 18 38

0,25 8 20 0,125 5 14 0,063 4 9

La granulometria è intesa del materiale post estrazione del bitume

8.2.4. - REQUISITI DI ACCETTAZIONE Le miscele devono avere massime caratteristiche di resistenza a fatica, all’ormaiamento, ai fattori

climatici e in generale ad azioni esterne. Le miscele devono essere verificate mediante pressa giratoria con i seguenti parametri di prova:

Page 405: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 66 di 94

Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 + 0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 150

Per le resistenze si dovranno realizzare provini con pressa giratoria con n° giri 180 con le seguenti

caratteristiche.: 3 gg Dimensioni provini ITS 25°C (GPa x 10-3 ) 0,32-0,55 Diametro 150mm – altezza 100-130 mm

Compressione semplice 25 °C (GPa x 10-3 ) 1,2 – 2,5 Diametro 150mm – altezza 160-200 mm

I provini vanno maturati a 40 °C e termostati a 25 °C per 4 ore prima del test di rottura. 10-3 8.2.4.1. - STUDIO PRELIMINARE

I parametri sopra descritti potranno essere ricercati mediante l’effettuazione di uno studio finaliz-zato alla determinazione delle percentuali ottimali dei leganti (cemento ed emulsione) e dell’acqua di compattazione oltrechè allo stabilire l’eventuale aggiunta di aggregati di integrazione.

A tal fine si dovranno realizzare provini con pressa giratoria (art. 8.2.4.), secondo il seguente schema.

emulsione (%) 2,0 3,0 4,0 Le percentuali

sono da inten-dersi in peso sulla miscela

cemento (%) 0,5 0,5 0,5 1,0 1,0 1,0 1,5 1,5 1,5 Acqua di compattaz. (%) (°) 4 5 6 4 5 6 4 5 6 N° provini 6(*) 6 6 6 6 6 6 6 6

I sei (*) provini (per ciascun punto dello studio) andranno maturati e rotti (tre a compressione e

tre a trazione indiretta) sempre secondo l’art. 8.2.4, in cui sono descritte anche le resistenze richieste.

8.2.5. - CONTROLLO DEI REQUISITI DI ACCETTAZIONE L'Impresa ha l'obbligo di fare eseguire prove sperimentali sui campioni di fresato di legante emulsione per la relativa accettazione. L'Impresa è poi tenuta a provvedere con congruo anticipo, rispetto all'inizio delle lavorazioni e

per ogni cantiere di confezione, alla composizione delle miscele che intende adottare; ogni composi-zione proposta dovrà essere corredata da una completa documentazione degli studi effettuati in labora-torio, attraverso i quali si sono ricavate le ricette ottimali.

Una volta accettata dalla DL la composizione granulometrica della curva di progetto proposta, l'Impresa dovrà attenervisi rigorosamente comprovandone l'osservanza con esami giornalieri.

Per la percentuale di bitume totale (vecchio più proveniente da emulsione) non sarà tollerato uno scostamento da quella di progetto di ± 0,8%.

Tali valori dovranno essere soddisfatti dall'esame delle miscele prelevate all'impianto come pure dall'esame delle carote prelevate in sito tenuto conto per queste ultime della quantità teorica del bitume di ancoraggio.

Dovranno essere effettuati almeno con frequenze giornaliere: • la verifica dell’emulsione da impiegare (art 8.2.2);

Page 406: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 67 di 94

• la verifica della composizione del conglomerato (granulometria degli inerti, percentuale del bi-tume, percentuale di additivo) prelevando il conglomerato all'uscita dell’impianto, mobile o fisso, (art art.8.2.3);

• la verifica delle caratteristiche del conglomerato finito (peso di volume e percentuale di vuoti ecc.);

• la verifica delle resistenze diametrali (art 8.2.4). Inoltre con la frequenza necessaria saranno effettuati periodici controlli sull’impianto ed ogni al-

tro controllo ritenuto opportuno. 8.2.6. - FORMAZIONE E CONFEZIONE DELLE MISCELE A riprova della presenza e del buon uso dei sistemi di compattazione la percentuale dei vuoti (ri-

levabile da carotaggi) dovrà risultare < 9%. Le verifiche potranno essere fatte anche in corso d’opera con possibilità di richiesta da parte della

DL di variazione del sistema di compattazione,.

8.2.7. - FORMAZIONE E CONFEZIONE DELLE MISCELE Il fresato deve essere vagliato (o granulato) al fine di evitare la permanenza di crostoni e materia-

le con dimensioni > 40 mm. Sul piano di posa della lavorazione va stesa una mano di attacco realizzata con emulsione modifi-

cata a rapida rottura (va bene anche la stessa emulsione usata per il riciclaggio) in ragione di 0,8 - 1,5 kg/mq comprendendo anche i cordoli verticali.

L’aggiunta obbligatoria dei rigeneranti (ACF) dovrà essere effettuata secondo le risultanze dello studio preliminare e secondo l’art 6.3, opportunamente omogeneizzati e mediante attrezzature in gra-do di fornire quantità variabili misurabili.

Le attrezzature impiegate dovranno essere corredate da dispositivi per il controllo visivo delle quantità di fresato emulsione, cement, acqua e ACF immessi e dovranno immesse nella msicela

8.2.8. - POSA IN OPERA DELLA MISCELA

La stesa dovrà essere realizzata con idonea piastra finitrice, munita di opportuni sistemi di riscal-

damento. La compattazione dovrà essere effettuata con rullo monotamburo vibrante di almeno 19 ton accoppiato ad un rullo gommato di almeno 14 ton.

Per la stesa dello strato superiore si dovrà attendere il giorno successivo (o almeno 6-8 ore nel ca-so di esigenze operative improrogabili).

In particolare sono altresì a carico dell'Impresa i seguenti oneri per: • gli studi delle miscele e della proposta di formulazione del materiale da riciclare che dovranno

essere presentati alla Committente con congruo anticipo e approvati dalla DL prima dell’inizio delle lavorazioni;

• l'esecuzione, in corso d'opera mediante idoneo laboratorio mobile di prelievi giornalieri allo scopo di determinare le caratteristiche del materiale riciclato;

• l'eliminazione delle eventuali eccedenze di materiale; • i materiali di risulta delle demolizioni parziali o totali delle sovrastrutture o altro ritenuti

idonei dalla Direzione dei Lavori dovranno essere reimpiegati per la confezione di nuovi conglomerati bituminosi nelle percentuali, modalità e norme definite dalla Società Appaltante.

L'Impresa dovrà a sue spese provvedere al trasporto nei piazzali dei cantieri di confezione dove questi materiali dovranno essere stoccati in idonee aree opportunamente predisposte secondo le diret-

Page 407: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 68 di 94

tive della Direzione dei Lavori. I materiali di risulta che non saranno reimpiegati rimangono di proprietà dell'Impresa che provve-

derà a sua cura e spese al trasporto a discarica.

Art. 9: TRATTAMENTI SUPERFICIALI

9.1. RISAGOMATURA DELLE DEFORMAZIONI SUPERFICIALI MEDIANTE

IMPIEGO DI MICROTAPPETI IN CONGLOMERATO BITUMINOSO A CALDO

9.1.1. - CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI In corrispondenza di fenomeni deformativi particolarmente evidenti, andrà prevista prima della

realizzazione del nuovo tappeto di usura, la stesa di un microtappeto in conglomerato bituminoso a caldo, avente la funzione di risagomare il piano viabile deformato.

Le caratteristiche ed i requisiti di accettazione dei materiali inerti e dei leganti costituenti la mi-scela, come pure le prescrizioni per la formazione, la confezione e la posa in opera delle miscele, sa-ranno in tutto conformi a quanto già specificato all'art. 7.2.3. - 7.2.3.1. - 7.2.3.2. per i conglomerati bi-tuminosi per strati di usura, fatte salve le seguenti modifiche:

• Composizione granulometrica: individuabile con una curva continua contenuta orientativa-

mente entro i limiti del seguente fuso: setacci UNI-EN passante totale in peso % setaccio 8 100 setaccio 4 70-90 setaccio 2 38-58 setaccio 0.5 15-32 setaccio 0,25 8-20 setaccio 0,063 5-10 9.1.2. - POSA IN OPERA La posa in opera dovrà essere eseguita a regola d’arte, con vibrofinitrici in grado di realizzare uno

strato finito perfettamente sagomato, senza ondulazioni, omogeneo, liscio, privo di sgranamenti, fessu-razioni o aree di segregazione.

La stesa non deve presentare aree (chiazze) di bitume o di malta bituminosa (bitume e parti fini) dovute a problemi di colaggio o segregazione nella miscela.

Per garantire la continuità tra gli strati, sul piano di posa, che deve essere asciutto, va stesa sem-pre una mano di attacco in quantità compresa tra 0,6 e 1,2 kg/mq di bitume o emulsione ambedue pre-feribilmente modificati.

I giunti trasversali e longitudinali devono presentarsi privi di fessurazioni o elementi litoidi fran-tumati, con le strisciate adiacenti perfettamente complanari.

In caso di stesa di due strisciate affiancate, per evitare di avere il “giunto freddo” è preferibile, se non è possibile l’impiego di due finitrici, un spaziatura temporale ridotta al minimo.La mano di attac-co deve andare ad interessare (se le due strisciate sono distanti temporalmente) anche il bordo della prima strisciata.

Il conglomerato bituminoso deve essere prodotto in impianto a temperature tra 145 °C e 180 C°;

Page 408: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 69 di 94

deve essere steso a temperatura ≥140 °C (misurata dietro finitrice). La compattazione deve avvenire mediante rulli metallici con peso compreso tra 6 e 10t; il rullo

deve seguire da vicino la finitrice e condurre la compattazione a termine in continuo, senza interruzio-ni.

Vanno immediatamente rimosse e rifatte zone che presentino anomalie di stesa, segregazioni, sgranature.

Il trasporto impianto-cantiere di stesa deve avvenire con mezzi idonei che evitino la formazione di crostoni o eccessivi raffreddamenti superficiali.

9.1.2. - CARATTERISTICHE PRESTAZIONALI (VOLUMETRICHE E

MECCANICHE) Le miscele devono avere massime caratteristiche di resistenza a fatica, all’ormaiamento, ai fattori

climatici e in generale ad azioni esterne. Le miscele devono essere verificate mediante pressa giratoria con i seguenti parametri di prova:

Pressione verticale kPa 600 + 3 Angolo di rotazione 1,25 + 0,02 Velocità di rotazione (giri/min) 30 Diametro provino (mm) 100

9.1.2.1- Dati volumetrici I provini dovranno essere compattati mediante giratoria ad un numero di giri totali (N3) dipen-

dente dalla tipologia dalla miscela e dalla tipologia del legante. La verifica della percentuale dei vuoti dovrà essere fatta a tre livelli di n° giri: N1 (iniziale), N2

(medio) e N3 (finale). Il numero dei giri di riferimento con le relative percentuali dei vuoti sono:

N° giri % vuoti (Vm UNI EN 12697-8) N1 10 11-15 N2 100 3-6 N3 190 > 2

9.1.2.2- Dati meccanici Le miscele risultanti dallo studio/verifica mediante giratoria (compattate a N3) devono essere te-

state a trazione diametrale a 25 °C. I due parametrti di riferimento sono Rt (resistenza a trazione) e CTI (coefficiente di trazione indi-

retta):

ITS (GPa x 10-3 ) 0,70 – 1,50

CTI (GPa x 10-3 ) > 65

Lo spessore finito risulterà essere mediamente dell'ordine del centimetro e sarà comunque il mi-

nimo compatibile in ordine alle caratteristiche granulometriche della miscela ed all'entità delle defor-mazioni da risagomare.

Page 409: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 70 di 94

9.2. TRATTAMENTI DI IRRUVIDIMENTO CON SISTEMI MECCANICI

9.2.1. - IRRUVIDIMENTO PER MIGLIORARE L'ADERENZA L'irruvidimento della superficie della pavimentazione comunque eseguita dovrà lasciare un piano

il più possibile uniforme e regolare in tutte le direzioni privo di solchi longitudinali e sgranature, in particolare ai bordi delle singole strisciate dovranno essere evitati gradini od affossamenti.

Le attrezzature impiegate dovranno essere perfettamente efficienti e funzionanti con caratteristi-che meccaniche, dimensioni e produzioni approvate preventivamente dalla DL

L'irruvidimento dovrà interessare prevalentemente solo la corsia di marcia lenta per una larghezza di 4 metri a partire dal bordo destro della riga tratteggiata bianca; per particolari situazioni stradali in essere (a discrezione della DL) tale larghezza potrà essere variata per eccesso o per difetto.

9.2.1.1. - Irruvidimento mediante pallinatura Le superfici con ridotto CAT possono essere riportate a valori superiori con irruviditrici a secco

denominate “pallinatrici”, le quali non lasciano le superfici trattate con striature orientate in senso lon-gitudinale o trasversale tali da non incrementare il rumore di rotolamento e non creare l’effetto rotaia.

I pallini proiettati dalla macchina vanno recuperati per aspirazione e reimpiegati previa elimina-zione e stoccaggio delle particelle distaccate dai manti stradali, in modo da ottenere il massimo incre-mento possibile del CAT; tale incremento è in relazione al tipo di miscele presenti nel punto trattato e comunque dovrà essere superiore di almeno 5 punti CAT rispetto al valore preesistente; le misure an-dranno eseguite entro sessanta giorni dalla lavorazione.

La fase di pallinatura dovrà essere applicata in modo omogeneo e non dovrà produrre sulla super-ficie del manto aree di sgranatura.

9.2.2. - IRRUVIDIMENTO PER VARIARE LA RUMOROSITÀ' Qualora lo scopo del trattamento fosse quello di generare una variazione del rumore di rotolamen-

to rispetto a quello della normale pavimentazione per richiamare l'attenzione del conducente, su segna-letiche speciali o su punti singolari del tracciato, la superficie della pavimentazione dovrà essere fresa-ta in modo da ottenere dei solchi discontinui (tratteggio) della profondità di 0,5-1 cm; ciò si otterrà con idonea attrezzatura munita di fresa a tamburo funzionante a freddo con tutti i denti della stessa lun-ghezza, operando con l'attrezzatura alla massima velocità di spostamento longitudinale e con la mini-ma velocità di rotazione del tamburo cilindrico.

In questo tipo di irruvidimento l'intervento dovrà in generale interessare l'intera carreggiata. La sua validità sarà ritenuta soddisfacente se la variazione di rumore di rotolamento all'interno di

una autovettura media, sarà chiaramente avvertibile a velocità di 80 km/h o maggiori.

9.3. MICROTAPPETI A FREDDO TIPO "SLURRY - SEAL" (MACRO-SEAL)

9.3.1.- DESCRIZIONE Il microtappeto tipo "slurry-seal" è costituito dall'applicazione di un sottile strato di malta bitumi-

nosa impermeabile irruvidita.

Page 410: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 71 di 94

L’impiego di macroseal deve essere previsto al fine di ripristinare una condizione di aderenza ac-cettabile su tappeti con CAT<45 o in particolari tratti ad elevata pericolosità (curve con raggi di curva-tura piccoli, tratti in forte pendenza e /o tratte ad elevata incidentalità).

Per una sufficiente durata del macroseal (per durata si intende un mantenimento della superficie continuo senza “chiazze” o zone di espoliazione della graniglia soprattutto sulla battuta dei pneumati-ci) è necessario avere un supporto (a meno di effettuare una rasatura) sufficientemente sano, cioè privo di lesioni, ragnatele o sfondamenti.

La malta è formata da una miscela di inerti basaltici particolarmente selezionati , impastati a fred-do con una speciale emulsione bituminosa elastomerizzata.

La miscelazione e la stesa sono effettuate con una apposita macchina semovente ed il trattamento, che normalmente non richiede rullatura, può essere aperto al traffico quasi immediatamente.

9.3.2. - INERTI Gli inerti, costituiti da una miscela di graniglia, sabbia e filler, con granulometria ben graduata e

continua, devono soddisfare particolari requisiti di pulizia, poliedricità, resistenza meccanica, all'abra-sione ed al levigamento. Per l'aggregato grosso dovranno essere impiegati esclusivamente inerti fran-tumati di cava, con perdita in peso alla prova Los Angeles, eseguita sulle singole pezzature (Norma UNI EN 1097-2), minore del 18% e non superiore al 16% per la massima pezzatura; inoltre resistenza alla levigatezza PSV determinato su tali pezzature dovrà essere uguale o maggiore di 44 (UNI EN 1097-8).

In caso di impiego di altri materiali (scorie, loppe, cromiti ecc) la DL si dovrà esprimere circa la fattibilità del lavoro.

L'aggregato fino sarà composto da sabbia di frantumazione. In ogni caso la qualità delle rocce e degli elementi litoidi da cui è ricavata per frantumazione la

sabbia dovrà avere alla prova Los Angeles, (Norma UNI EN 1097-2), eseguita su granulato della stes-sa provenienza, la perdita in peso non superiore al 25%.

L'equivalente in sabbia determinato sulla sabbia o sulla miscela delle due dovrà essere maggiore od uguale all'80% (UNI EN 933-8).

9.3.3. - ADDITIVI Gli additivi (filler) provenienti dalle sabbie descritte al punto 9.3.2. potranno essere integrati con

filler di apporto (normalmente cemento Portland 325); gli additivi impiegati dovranno soddisfare i re-quisiti richiesti al precedente punto 7.1.6.

9.3.4. - MISCELE La miscela dovrà avere una composizione granulometrica compresa nel fuso di setacci UNI-EN passante totale in peso % spessore 6-7 mm

setaccio 8 100 setaccio 4 50-80 setaccio 2 30-55 setaccio 0.25 12-24 setaccio 0,125 8-18 setaccio 0,063 5-10 Miscele con spessori finali diversi dovranno essere concordate di volta in volta con la DL

Page 411: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 72 di 94

9.3.5. - MALTA BITUMINOSA Il legante bituminoso sarà costituito da una emulsione bituminosa al 60% di tipo elastico a rottura

controllata, modificata con elastomeri sintetici incorporati in fase continua (acqua) prima dell'emulsio-namento opportunamente formulata per l’impiego.

. Per la realizzazione dell'emulsione si dovrà esclusivamente impiegare bitume di tipo 80-100.

L'impiego di altri tipi di bitumi potrà essere autorizzato esclusivamente dalla DL I requisiti richiesti dal bitume elastomerizzato (residuo della distillazione) dovranno essere i se-

guenti: • Penetrazione a 25°C dmm 50/65 Normativa UNI EN 1426 • Punto di rammollimento °C 63 Normativa UNI EN 1427 • Indice di penetrazione +1,5 - +2,5 (UNI 4163) • Punto di rottura Fraas min °C -18 Normativa UNI EN 12593 Dovranno essere impiegati additivi (es . dopes,) complessi ed anche, se necessario cemento, per

facilitare l'adesione tra il legante bituminoso e gli inerti, per intervenire sul tempo di rottura dell'emul-sione e per permettere la perfetta miscelazione dei componenti della miscela. Il loro dosaggio, ottimiz-zato con uno studio di laboratorio, sarà in funzione delle condizioni esistenti al momento dell'applica-zione e specialmente in relazione alla temperatura ambiente e del piano di posa.

9.3.6. - COMPOSIZIONE E DOSAGGI DELLA MISCELA

La malta bituminosa dovrà avere i seguenti requisiti: Spessore minimo 6 mm

Dosaggio della malta Kg/mq 15-25 Dimensione max inerti mm 7-8 Contenuto di bitume elastomerizzato residuo, % in peso sugli inerti

6,0-9,0

9.3.7. - ACQUA L'acqua utilizzata nella preparazione della malta bituminosa a freddo dovrà essere dolce, limpida,

non inquinata da materie organiche.

9.3.8. - CONFEZIONAMENTO E POSA IN OPERA Il confezionamento dell'impasto sarà realizzato con apposita macchina impastatrice-stenditrice

semovente costituita essenzialmente da: • serbatoio dell'emulsione bituminosa • tramoggia degli aggregati lapidei • tramoggia del filler • dosatore degli aggregati lapidei • nastro trasportatore

Page 412: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 73 di 94

• spruzzatore dell'emulsione bituminosa • spruzzatore dell'acqua • mescolatore • stenditore a carter Le operazioni di produzione e stesa devono avvenire in modo continuo, connesso alla velocità di

avanzamento della motrice, nelle seguenti fasi: • ingresso della miscela di aggregati e del filler nel mescolatore • aggiunta dell'acqua di impasto e dell'additivo • miscelazione ed omogeneizzazione della miscela di inerti e del suo grado di umidità • aggiunta dell'emulsione bituminosa • miscelazione ed omogeneizzazione dell'impasto • colamento dell'impasto nello stenditore a carter • distribuzione dell'impasto nello stenditore, stesa e livellamento. Prima di iniziare la stesa del microtappeto si dovrà procedere ad una energica pulizia della super-

ficie stradale oggetto del trattamento, manualmente o a mezzo di mezzi meccanici: tutti i detriti e le polveri dovranno essere allontanati. In alcuni casi a giudizio della DL dovrà procedersi ad una omoge-nea umidificazione della superficie stradale prima dell'inizio delle operazioni di stesa.

In particolari situazioni la DL potrà ordinare, prima dell'apertura al traffico, una leggera satura-zione dello "Slurry-seal" a mezzo di stesa di sabbia di frantoio (da 0,5 a 1 kg di sabbia per 1 m² di pa-vimentazione) ed eventualmente una modesta compattazione da eseguirsi con rulli in seguito specifi-cati. Al termine delle operazioni di stesa lo "Slurry-seal" dovrà presentare un aspetto regolare ed uni-forme esente da imperfezioni (sbavature, strappi, giunti di ripresa), una notevolissima scabrosità su-perficiale, una regolare distribuzione degli elementi litoidi componenti la miscela, assolutamente nes-sun fenomeno di rifluimento del legante.

Deve inoltre presentare sufficiente macrotessitura (HS > 0,4). In zone con sollecitazioni superficiali trasversali forti (curve ecc.) è opportuno che la malta bitu-

minosa venga leggermente rullata prima dell'indurimento. La rullatura dovrà essere effettuata con ap-posito rullo gommato leggero a simulazione del traffico veicolare munito anche di piastra riscaldante per favorire l'evaporazione dell'acqua contenuta nella miscela stessa.

L’apertura al traffico deve avvenire in modo graduale (tenendo bassa la velocità dei veicoli alla prima apertura) e dopo un tempo sufficiente per la completa rottura dell’emulsione.

Per la lavorazione la temperatura minima dell’aria è di 15°C ed è assolutamente vietata in caso di pioggia o di supporto bagnato o umido.

La produzione o la posa in opera dello "Slurry-seal" dovrà essere interrotta con temperatura dell'aria inferiore ai 15°C ed in caso di pioggia.

Page 413: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 74 di 94

Art. 10: CONTROLLO REQUISITI DI ACCETTAZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI

PRESTAZIONALI

10.1. PREMESSE

I controlli per i requisiti di accettazione delle pavimentazioni e la valutazione delle eventuali de-trazioni o penalizzazioni da applicare sono basati su controlli sempre di tipo prescrittivo per i lavori di tipo MO.

I controlli per i requisiti di accettazione delle pavimentazioni e la valutazione delle eventuali de-trazioni o penalizzazioni da applicare sono basati su controlli sempre di tipo prestazionale per i lavori di tipo MS e NC salvo quanto indicato nell’art 1.1.

A discrezione della DL, anche nel caso di lavori tipo MO, potranno essere richieste verifiche pre-stazionali sulle caratteristiche di aderenza, tessitura, regolarità e valutazioni degli spessori, da cui po-tranno scaturire decisioni operative da parte della DL stessa.

I controlli dei requisiti di accettazione di tipo prescrittivo sono richiamati negli articoli precedenti che si riferiscono alle specifiche miscele e leganti da sottoporre al controllo.

Di seguito sono riportati i controlli di tipo prestazionale che valutano le caratteristiche superficiali e strutturali delle pavimentazioni.

10.2. ADERENZA E TESSITURA

I valori di ADERENZA E TESSITURA costituiscono il dato prestazionale superficiale, i valori da ottenere sono dipendenti da:

• i tipi di materiale usati per l'esecuzione dello strato superficiale; • le condizioni planoaltimetriche del tracciato in ogni suo punto; • il tipo di traffico prevalente e la sua intensità. Il Coefficiente di Aderenza Trasversale CAT verrà misurato con l’apparecchiatura SCRIM,

SUMMS o ERMES secondo la Norma CNR B.U. n° 147 del 14.12.92 5. La tessitura geometrica HS intesa come macrotessitura superficiale verrà misurata in termini di

MPD con l’apparecchiatura SCRIM, SUMMS o ERMES secondo la Norma UNI EN ISO 13473-1; il valore di HS da confrontare con i limiti riportati in tabella risulterà

HS = 0,2 + 0,8·MPD Gli indicatori CAT e HS dovranno essere superiori o uguali ai seguenti valori: a) Conglomerati bituminosi per strati di usura CAT ≥ 58 HS ≥ 0,4 b) Conglomerati bituminosi per strati di usura provvisoria (binder) CAT ≥ 50 HS ≥ 0,3 c) Conglomerati bituminosi per strati di usura con argilla espansa CAT ≥ 62 HS ≥ 0,4 d) Conglomerati bituminosi drenanti CAT ≥ 53 HS ≥ 1,0 e) Conglomerati bituminosi drenanti con argilla espansa CAT ≥ 56 HS ≥ 0,8 f) Conglomerati bituminosi multifunzionali CAT ≥ 58 HS ≥ 0,3 g) Conglomerati bituminosi a doppio strato drenante CAT ≥ 53 HS ≥ 1,0 h) Conglomerati bituminosi rigenerati in sito a caldo CAT ≥ 55 HS ≥ 0,4 i) Trattamenti superficiali a freddo tipo macroseal - spessore 6 mmCAT ≥ 62 HS ≥ 0,5

5 La relazione tra il valore CAT qui prescritto (CATanas) e quello definito dalla Norma CNR (CATCNR) è la seguente: CATanas = CATCNR x 100 Il CAT dovrà essere riportato alla temperatura di riferimento di 20°C e nei risultati si dovrà specificare la temperatura superficiale della pavimentazione e la temperatura dell’aria alla quale è stata eseguita la prova.

Page 414: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 75 di 94

j) Trattamenti superficiali a caldo (microtappeti) CAT ≥ 55 HS ≥ 0,3 k) Irradiatura meccanica di irruvidimento (pallinatura) CAT ≥ 5 rispetto

al CAT presistente Le misure di CAT e di HS dovranno essere effettuate in un periodo di tempo compreso tra il 15°

ed il 180° giorno dall'apertura al traffico, ad eccezione dei conglomerati bituminosi drenanti ad elevata rugosità superficiale, per i quali le misure dovranno essere effettuate tra il 60° ed il 270° giorno dall’apertura al traffico, mentre le irradiature meccaniche di irruvidimento (pallinatura) andranno valu-tate entro il 60° giorno dall’intervento.

Le misure di CAT e HS saranno effettuate con gli strumenti del CSS o anche da “terzi”, purché operanti con specifiche ed attrezzature verificate preventivamente dal CSS6; La velocità di rilievo do-vrà essere mantenuta per quanto possibile costante e pari a 60 ± 5 km/h.

Dovrà essere rilevata l’intera lunghezza degli interventi realizzati da ogni singolo cantiere; le mi-sure di CAT e HS dovranno essere effettuate con un “passo di misura” di 10 m e quindi analizzate per tratte omogenee.

Prima di detta analisi i valori di CAT dovranno essere riportati alla temperatura di riferimento (20°C); l’operazione si effettuerà secondo la seguente formule correttiva elaborata dal TRRL, non so-no previste invece correzioni per l’HS:

dove CAT20 è il valore CAT riportato alla temperatura di riferimento 20°C CATt è il valore CAT nelle condizioni di prova t è la temperatura dell’aria nelle condizioni di prova in °C Per TRATTA OMOGENEA si intende quel tratto di pavimentazione in cui i valori dell’indicatore

sono statisticamente poco dispersi intorno ad un valore medio; l’analisi sarà condotta con il program-ma di calcolo allegato alle presenti Norme Tecniche.

I valori medi di CAT e HS ricavati per ciascuna TRATTA OMOGENEA dovranno risulta-re maggiori o uguali alle prescrizioni riportate.

Nel caso in cui l’apparato di misura abbia rilevato CAT ed HS su i due lati della corsia in esame è facoltà della DL analizzare entrambe le serie e prendere in considerazione i valori medi di CAT ed HS relativi alle TRATTE OMOGENEE in condizioni peggiori, detta misurazione valuterà comunque l’intera larghezza dell’intervento.

10.2.1. DETRAZIONI

Le detrazioni saranno applicate per i tratti omogenei quando i valori medi di CAT e/o HS del trat-to omogeneo risultino più bassi dei valori prescritti; qualora i valori medi di CAT e HS risultino am-bedue deficitari la penalità sarà cumulata.

La riduzione sarà applicata in punti percentuali ai prezzi di aggiudicazione dei lavori del materia-le coinvolto (conglomerato su cui avviene il rotolamento o trattamento); detti punti corrisponderanno alla metà dei punti percentuali per cui il CAT o l’HS differisce in diminuzione rispetto ai valori limite prescritti (esemplificando, se la differenza è del 6% rispetto al valore previsto, la penale sarà del 3%).

La detrazione riguarderà l’intera larghezza dello strato più superficiale per tutto il tratto omoge-neo a cui si riferisce fino al raggiungimento di una soglia di non accettabilità appresso specificata:

6 Le verifiche consisteranno nella misura di tratti indicati dai tecnici del CSS e dall’esame dei risultati ottenuti con l’attrezzatura e

le specifiche da validare.

CAT CAT t

20

0,54844,69

80

=

+

+

.( )t

Page 415: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 76 di 94

a) Conglomerati bituminosi per strati di usura CAT < 40 HS < 0,2 b) Conglomerati bituminosi per strati di usura provvisoria (binder) CAT < 40 HS < 0,2 c) Conglomerati bituminosi per strati di usura con argilla espansa CAT < 43 HS < 0,2 d) Conglomerati bituminosi drenanti CAT < 40 HS < 0,7 e) Conglomerati bituminosi drenanti con argilla espansa CAT < 43 HS < 0,6 f) Conglomerati bituminosi multifunzionali CAT < 40 HS < 0,2 g) h) Conglomerati bituminosi a doppio strato drenante CAT < 40 HS < 0,7 i) Conglomerati bituminosi rigenerati in sito a caldo CAT < 40 HS < 0,2 j) Trattamenti superficiali a freddo tipo macroseal - spess. min. 6 mmCAT < 50 HS < 0,2 k) Trattamenti superficiali a caldo (microtappeti) CAT < 40 HS < 0,2 Se i valori medi di CAT o HS risultano inferiori ai valori ritenuti inaccettabili si dovrà procedere,

a completa cura e spese dell’Appaltatore, all’asportazione completa con fresa ed al rifacimento dello strato superficiale per tutta la larghezza dell’intervento; in alternativa a quest’ultima operazione si po-trà procedere all’effettuazione di altri trattamenti di irruvidimento per portare i/il valore deficitario al di sopra della soglia di non accettabilità. Se comunque al termine di tali operazioni non si raggiunges-sero i valori prescritti, pur essendo i valori di CAT e HS al disopra dei valori inaccettabili, sempre che la lavorazione sia accettata da parte della DL, verrà applicata la detrazione del 20% del prezzo di ag-giudicazione del lavoro.

10.3. REGOLARITÀ

I valori di REGOLARITA’ costituiscono il dato prestazionale superficiale insieme alla ADE-RENZA e TESSITURA.

La regolarità della superficie di rotolamento potrà essere misurata con apparecchiature ad alto rendimento dotate di profilometro laser tipo inerziale di classe 1 secondo ASTM E950-98(2004) e cal-colata attraverso l’indice IRI (International Roughness Index) come definito dalla World Bank nel 1986 - The International Road Roughness Experiment.

L’indicatore IRI dovrà essere inferiore o uguale ai seguenti valori: • IRI ≤ 1,8 mm/m intervento su tutta la carreggiata7; • IRI ≤ 2,0 mm/m intervento limitato ad una parte della carreggiata; Queste prescrizioni valgono per interventi nell’ambito delle MS ed NC, qualora si intervenga e-

sclusivamente sugli strati superficiali con: • Conglomerati Bituminosi tipo Usure e Binder in caso di anticipata apertura al traffico; • Conglomerati Bituminosi tipo Drenanti e Drenanti con argilla espansa; • Trattamenti Superficiali in genere; il valore ottenuto dopo l’intervento non dovrà essere peggiore di quello presente prima di esso; in

caso di carenza di misura preventiva, il valore di IRI dovrà essere inferiore o uguale a 2,5 mm/m8. Le misure di regolarità dovranno essere effettuate in un periodo di tempo compreso tra la stesa ed

il 180° giorno dall'apertura al traffico. Le misure saranno effettuate con gli strumenti del CSS o anche da “terzi”, purché operanti con

specifiche ed attrezzature verificate preventivamente dal CSS9; La velocità di rilievo dovrà essere mantenuta quanto più possibile costante e non dovrà scendere sotto i 25 km/h.

7 Su viadotti di luci ridotte, e in presenza di giunti di superficie, si possono ammettere valori di IRI fino a 2,5.

8 Questa richiesta presuppone che non si facciano interventi sottili su pavimentazioni fortemente irregolari, e che si intervenga

preventivamente con strati, anche parziali, di regolarizzazione prima dell’intervento finale su cui andrà valutata la regolarità. 9 Le verifiche consisteranno nella misura di tratti indicati dai tecnici del CSS e dall’esame dei risultati ottenuti con l’attrezzatura e

le specifiche da validare.

Page 416: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 77 di 94

Dovrà essere rilevata l’intera lunghezza degli interventi realizzati da ogni singolo cantiere e dovrà essere interessata almeno una corsia; le misure di IRI dovranno essere effettuate con un “passo di mi-sura” di 10 m e quindi analizzate per tratte omogenee.

Per TRATTA OMOGENEA si intende quel tratto di pavimentazione in cui i valori dell’indicatore sono statisticamente poco dispersi intorno ad un valore medio; l’analisi sarà condotta con il program-ma di calcolo allegato alle presenti Norme Tecniche.

I valori medi di IRI ricavati per ciascuna TRATTA OMOGENEA dovranno risultare mi-nori o uguali alle prescrizioni riportate.

Nel caso in cui l’apparato di misura abbia rilevato l’IRI su i due lati della corsia in esame è facol-tà della DL analizzare entrambe le serie e prendere in considerazione i valori medi di IRI relativi alle TRATTE OMOGENEE in condizioni peggiori, detta misurazione valuterà comunque l’intera larghez-za dell’intervento.

10.3.1. DETRAZIONI

Le detrazioni saranno applicate per i tratti omogenei quando i valori medi di IRI del tratto omo-

geneo risultino più alti dei valori prescritti. La riduzione sarà applicata in punti percentuali ai prezzi di aggiudicazione dei lavori del materia-

le coinvolto (conglomerato su cui avviene il rotolamento o trattamento); detti punti corrisponderanno ad un terzo dei punti percentuali per cui l’IRI differisce in aumento rispetto ai valori limite prescritti (esemplificando, se la differenza è del 18% rispetto al valore previsto, la penale sarà del 6%).

La detrazione riguarderà l’intera larghezza dello strato più superficiale per tutto il tratto omoge-neo a cui si riferisce fino al raggiungimento di una soglia di non accettabilità appresso specificata.

IRI: • > 3,5 mm/m (per autostrade o strade a doppia corsia per carreggiate separate) • > 4,0 mm/m.(altre statali) Se i valori medi di IRI risultano maggiori dei valori ritenuti inaccettabili, la DL anche tenendo

conto dell’estensione e della distribuzione di tali tratte potrà richiedere, a completa cura e spese dell’Appaltatore, l’asportazione completa con fresa di adeguati spessori di conglomerato ed il rifaci-mento con eventuali imbottiture degli strati fresati per tutta la larghezza dell’intervento; la nuova su-perficie sarà comunque soggetta alle stesse condizioni di controllo e agli stessi requisiti di regolarità precedentemente descritti.

10.4. PORTANZA

I valori di PORTANZA costituiscono il dato prestazionale strutturale. La misura della portanza si ottiene valutando il bacino di deflessione effettivo della pavimenta-

zione dovuto all’applicazione di un carico dinamico imposto da una macchina a massa battente (Fal-ling Weight Deflectometer - FWD) e/o una macchina mobile ad alto rendimento con asse di misura da 12 t.

La macchina FWD da usare deve essere dotata di 9 misuratori di abbassamento (deflessione) montati in linea ad una distanza prefissata dalla piastra di carico (le distanze dal centro piastra in mm sono: 0, 200, 300, 450, 600, 900, 1200, 1500, 1800); le misure saranno effettuate di norma su un alli-neamento disposto centralmente rispetto alla larghezza dell’intervento, o, in caso di dubbi sulla buona riuscita ai bordi, potrà anche essere effettuate nella parte laterale ad almeno 50 cm dal bordo, comun-que, i risultati ottenuti varranno per l’accettazione di tutta la larghezza di intervento.

L’attrezzatura mobile ad alto rendimento per il rilievo in velocità dovrà fornire valori di bacino (abbassamenti) almeno in corrispondenza dell’asse ruota ed a 200, 300, 900 e 1500 mm dall’asse.

Page 417: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 78 di 94

Il valore indicativo del bacino, da usare come dato di riferimento per i risanamenti profondi (RP come descritti nelle Linee Guida ANAS ed. 2008) o per le nuove pavimentazioni (NC), è quello de-nominato Indice Strutturale 300 (IS300) ottenuto come differenza tra la deflessione massima registrata al centro della piastra del FWD ed a 300 mm da detto centro, mentre i valori, comunque da registrare, degli altri abbassamenti potranno essere usati solo a fini di studio e non per le valutazioni contrattuali nel modo qui di seguito descritto.

Il valore indicativo del bacino, da usare come dato di riferimento per i risanamenti superficiali (RS come descritti nelle Linee Guida ANAS ed. 2008), è quello denominato Indice Strutturale 200 (IS200) ottenuto come differenza tra la deflessione massima registrata al centro della piastra del FWD ed a 200 mm da detto centro con le modalità di seguito specificate.

Le valutazioni si faranno di norma sulle pavimentazioni finite, ed è su questi valori che si opererà per le verifica in termini contrattuali; altre misure, effettuate in corso d’opera sugli strati più bassi e/o intermedi, potranno essere usati dalla DL per dare indicazioni all’impresa esecutrice, che comunque sarà valutata sul risultato finale.

Le misure con FWD saranno effettuate con gli strumenti del CSS o anche da “terzi”, purché ope-ranti con le specifiche ed attrezzature verificate preventivamente dal CSS10; esse avranno una cadenza minima di una valutazione ogni 20 o ogni 50 metri, in funzione dell’effettiva estensione dell’intervento, oppure su distanze minori indicate della DL. Per ogni stazione di misura si dovranno eseguire 3 ripetizioni di carico imponendo una assegnato sforzo pari a 1700 kPa, il bacino di riferi-mento è il bacino registrato nella terza ripetizione. Le misure si estenderanno a tutto il tratto dell’intervento.

Con le nuove apparecchiature per le misure in velocità tipo Traffic Speed Deflectometer il rile-vamento del parametro strutturale avverrà in continuo ed ad alta velocità.

Per ogni tipologia di intervento definito nell’ambito delle Linee Guida ANAS ed. 2008, sono state valutate le caratteristiche di portanza, e quindi i bacini di deflessione, che si ottengono sollecitando con un assegnato sforzo (1700 kPa) i materiali previsti.

Tali calcoli hanno permesso di determinare i limiti ammissibili per l’Indice Strutturale IS300 in funzione delle condizioni di prova e sono riportati nei grafici seguenti.

Le condizioni di prova sono valutate attraverso la temperatura effettiva dell’aria al momento della prova.

Le prove vanno di norma eseguite ad una determinata temperatura di riferimento dell’aria (14°), ma saranno considerate comunque valide se contenute negli intervalli di temperatura dell’aria compre-se tra 10 e 20°C come rappresentato in figura, oltre tali intervalli di temperatura i dati saranno comun-que registrati, ma non costituiranno condizioni vincolanti ai fine dell’accettazione.

Nel caso di lavorazioni o soluzioni progettuali diverse da quelle previste nelle Linee Guida A-NAS ed. 2008, oppure, nel caso di nuove lavorazioni (NC), prima dell’inizio dei lavori, sarà prodotto dal CSS, il diagramma di controllo specifico della tipologia di pavimentazione che si intende realizza-re.

Anche il caso di prove FWD eseguite con un diverso valore di carico imposto richiederà un ade-guamento dei diagrammi di controllo.

In caso di mancata comunicazione circa la tipologia delle pavimentazioni da realizzare od il cari-co imposto durante le prove FWD varranno le prescrizioni dell’intervento più somigliante tra quelli proposti nelle Linee Guida ANAS ed. 2008 e l’Impresa dovrà accettare l’eventuale penalizzazione che potrebbe conseguirne.

10

Le verifiche consisteranno nella misura di tratti indicati dai tecnici del CSS e dall’esame dei risultati ottenuti con l’attrezzatura

e le specifiche da validare.

Page 418: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 79 di 94

Page 419: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 80 di 94

Page 420: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 81 di 94

Page 421: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 82 di 94

Le diverse curve presenti nei grafici riguardanti gli RP (Risanamenti Profondi) che hanno strati a

legante schiumato e/o legato all’emulsione, si riferiscono ai diversi momenti di maturazione di questi materiali in cui la misura può essere eseguita (a un mese, a 6 mesi e ad 1 anno dalla stesa dell’ultimo strato); Nel caso di uso di legante cementizio le misure andranno fatte almeno 3 giorni dopo la stesa.

La misurazioni di accettazione si faranno sulle pavimentazioni finite al massimo entro un anno dalla stesa dell’ultimo strato.

Nei diagrammi di accettazione che seguono, sono indicate le curve per i diversi risanamenti su-perficiali secondo i livelli di traffico in condizioni rispettivamente di strada con fessure pesanti (RS1) e con fessure leggere (RS2).

Per il calcolo dell’Indice Strutturale 200 (IS200) è necessario registrare anche la deflessione a 900 ed a 1500 mm dal centro piastra da cui si ottiene il fattore correttivo del sottofondo.

Il fattore correttivo, per cui moltiplicare i valori di IS200, è fornito dalla seguente espressione: (2,18 - 0,50 · log (D900 - D1500))

con D900 e D1500 deformazione del sensore espressa in micron posto a 900 e 1500 mm dal centro piastra.

Page 422: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 83 di 94

I Trattamenti Superficiali TS non prevedono accettazioni sulla Portanza. Le misure dell’Indice Strutturale (IS) effettuate con i passi indicati andranno analizzate per tratte

omogenee. Prima di detta analisi si dovranno riportare, alla temperatura di riferimento, tutti i valori di IS300 e

IS200 rilevati. La trasformazione riguarderà le sole temperature in quanto tutte le prove, per il tratto in esame,

devono essere completate entro un periodo di non più di sette giorni, per cui il diverso tempo di matu-razione si considera non influente sui risultati.

Il fattore correttivo, per cui moltiplicare i valori di IS200, è fornito dalla seguente espressione: IS14°C/ISTprova = exp (c · (14 – Tprova))

con IS14°C Indice Strutturale riportato alla temperatura di riferimento dell’aria (14°C), ISTprova In-dice Strutturale misurato nelle condizioni di prova, T prova temperatura dell’aria nelle condizioni di prova e c coefficiente che vale 0,037 per gli interventi di tipo RP e 0,022 per gli interventi di tipo RS.

La successiva definizione delle tratte omogenee per portanza sarà effettuata con i valori così rica-vati utilizzando il programma di calcolo allegato alle presenti Norme Tecniche.

Per TRATTA OMOGENEA si intende quel tratto di pavimentazione in cui i valori dell’indicatore sono statisticamente poco dispersi intorno ad un valore medio.

I valori medi di IS ricavati per ciascuna TRATTA OMOGENEA dovranno risultare minori o uguali alle prescrizioni riportate. L’accettazione del lavoro, senza penali, si avrà quindi soltan-to se il valore dell’Indice Strutturale IS300 o IS200 del tratto omogeneo non supererà in nessun ca-so il valore di soglia indicato dalle curve, nelle condizioni di prova e per il tipo di intervento ese-guito.

10.4.1. DETRAZIONI

La detrazione sarà applicata in punti percentuali sul prezzo di aggiudicazione lavori dell’intero pacchetto ricostruito, determinato come somma dei prezzi dei singoli strati componenti sulla base dei relativi spessori di progetto; tale detrazione varrà per tutto il tratto omogeneo a cui si riferisce.

La detrazione corrisponderà alla metà dei punti percentuali di cui l’Indice Strutturale differisce in aumento rispetto al valore limite prescritto alla temperatura di riferimento di 14°C per la tipologia di intervento ed il tempo di maturazione (esemplificando, se la differenza è del 6% rispetto al valore pre-visto, la penale sarà del 3 %).

Non si accetteranno richieste di misure a tempi di maturazione più elevati qualora le misure effet-tuate a tempi di maturazione più bassi abbiano dato esito negativo, salvo casi particolari certificati dal-la DL.

Se le differenze dell’IS raggiungeranno il 40% in aumento, il lavoro non sarà considerato accetta-bile, e la DL, anche tenendo conto dell’estensione e della distribuzione delle tratte omogenee carenti, potrà richiedere il suo rifacimento a completa cura e spese dell’Appaltatore.

10.5. VALUTAZIONE DEGLI SPESSORI DEGLI STRATI IN CONGLOMERATO

BITUMINOSO DI UNA PAVIMENTAZIONE STRADALE

Page 423: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 84 di 94

La misura dello spessore per gli strati bituminosi potrà essere effettuata oltre che con carote, an-che con sistemi di misura ad Alto Rendimento dotati di Radar Penetrometrico (GPR) opportunamente tarato con carote di controllo.

Le antenne da usare saranno di almeno 1 Ghz ed il sistema di acquisizione dovrà garantire una ri-soluzione nella misura dello spessore dell’ordine di un centimetro; mentre il passo di campionamento spaziale dovrà essere di almeno 50 cm.

Le misure saranno effettuate di norma almeno su un allineamento disposto centralmente rispetto alla larghezza dell’intervento, o, in caso di dubbi sulla buona riuscita ai bordi, potranno anche essere effettuate nella parte laterale ad almeno 50 cm dal bordo, comunque, i risultati ottenuti varranno per l’accettazione di tutta la larghezza di intervento.

I valori degli spessori saranno dedotti dall’esame dei radargrammi ricavati con la suddetta appa-recchiatura.

L’esame potrà essere effettuato visivamente oppure tramite software dedicato; prima dell’esame dovrà essere operata una taratura delle misure usando carotaggi di controllo (indicativamente non me-no di 3 carote/km per corsia) o in alternativa valutazioni di spessore attraverso l’uso di boroscopi o vi-deo endoscopi su fori eseguiti sulla pavimentazione con la stessa cadenza dei carotaggi.

Dovrà essere rilevata l’intera lunghezza dell’intervento realizzato da ogni singolo cantiere; le mi-sure di spessore, realizzate con radar penotrometrico, dovranno essere restituite con un “passo di misu-ra” di 2 m e quindi analizzate per tratte omogenee.

Per TRATTA OMOGENEA si intende quel tratto di pavimentazione in cui i valori dell’indicatore sono statisticamente poco dispersi intorno ad un valore medio.

Tale analisi sarà condotta con il programma di calcolo allegato alle presenti Norme Tecniche. I valori medi di spessore ricavati per ciascuna TRATTA OMOGENEA dovranno risultare

conformi alle dimensioni di progetto. 10.5.1. DETRAZIONI

Nel caso di misure di controllo effettuate con radar penetrometrico il conglomerato bituminoso sarà valutato in spessore nel suo complesso senza distinzione tra gli strati componenti.

La detrazione sarà applicata in punti percentuali sul prezzo di aggiudicazione lavori dell’intero pacchetto ricostruito, determinato come somma dei prezzi dei singoli strati componenti sulla base dei relativi spessori di progetto; tale detrazione varrà per tutto il tratto omogeneo a cui si riferisce.

La detrazione corrisponderà a tre volte i punti percentuali di cui lo spessore complessivo, indi-pendentemente dalla sua composizione, differisce in diminuzione rispetto ai valori di progetto ammet-tendo una tolleranza massima del 7% (esemplificando, se la differenza è del 10% rispetto al valore di progetto, la penale sarà del ((10 - 7) · 3) % = 9 %), qualora la differenza fosse inferiore o uguale al 7% non sarà applicata nessuna detrazione; se invece la differenze raggiungerà il 25%, esclusa la tolleran-za, il lavoro non sarà considerato accettabile, e la DL, anche tenendo conto dell’estensione e della di-stribuzione delle tratte omogenee carenti, potrà richiedere il suo rifacimento a completa cura e spese dell’Appaltatore.

L’eventuale raggiungimento dei valori di portanza di cui al punto precedente, sempre per spessori non inferiori del 25%, non eliminerà l’applicazione della detrazione sopra indicata ma la ridurrà di un terzo.

In mancanza di misura con radar penetrometrico, la misura di spessore valutato attraverso la Norma UNI EN 12697-36 del 2006 sarà basato sulle carote, di diametro compreso tra 100 e 200 mm, da cui calcolare lo spessore medio SM da confrontare con lo spessore di progetto.

Valgono le seguenti tolleranze (T): strato di usura 5% strato di binder 7%

Page 424: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 85 di 94

strati di base e basebinder 10% Calcolo della penale: SP = spessore di progetto SM = spessore medio misurato da carota DP = differenza percentuale = (SM-SP)/SP T = tolleranza in % PR = prezzo (€/mq) A = area di influenza carota in mq D11 = detrazione in € = (DP-T)*3*PR*A La superficie di detrazione A sarà calcolata considerando la lunghezza compresa tra la metà della

distanza della carota precedente e la metà della distanza della carota successiva moltiplicato per la lar-ghezza dell’intervento.

Nel caso che lo spessore medio SM risponda alle richieste di progetto, la D.L. si riserva la facoltà di valutare anche la percentuale dei vuoti.

Qualora questa non risponda ai requisiti previsti all’art 7.1.8.5 verrà applicata una detrazione pari al 20 % sull’area di influenza della carota secondo il seguente calcolo:

D = detrazione in € = 0.20*PR*A

10.6. APPLICAZIONE DI EVENTUALI PENALI MULTIPLE

La presenza di più detrazioni porterà al loro accumulo (somma di ciascuna di esse) salvo casi par-ticolari che andranno giudicati dalla DL.

11

Nel calcolo si è ipotizzato che DP venga preso con segno positivo.

Page 425: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 86 di 94

PARTE III: PARTICOLARI LAVORI DI PAVIMENTAZIONI

Art. 11: DRENAGGI

11.1. DRENAGGI TRADIZIONALI (ESTERNI ALLE ZONE PAVIMENTATE)

I drenaggi dovranno essere formati con pietrame, ciottolame o misto di fiume e posti in opera su

platea in calcestruzzo; il cunicolo drenante di fondo sarà realizzato con tubi di cemento disposti a giunti aperti o con tubi perforati di acciaio zincato.

Il pietrame ed i ciottoli saranno posti in opera a mano con i necessari accorgimenti in modo da e-vitare successivi assestamenti. Il materiale di maggiori dimensioni dovrà essere sistemato negli strati inferiori mentre il materiale fino negli strati superiori.

La DL potrà ordinare l'intasamento del drenaggio già costituito con sabbia lavata. L'eventuale co-pertura con terra dovrà essere convenientemente assestata. Il misto di fiume, da impegnare nella for-mazione dei drenaggi, dovrà essere pulito ed esente da materiali eterogenei e terrosi, granulometrica-mente assortito con esclusione dei materiali passanti al setaccio 0,4 della serie UNI.

11.2. DRENAGGI CON FILTRO IN "NON TESSUTO" (ESTERNI ALLE ZONE

PAVIMENTATE O EFFETTUATI PRIMA DI STENDERE LE PAVIMENTAZIONI)

In terreni particolarmente ricchi di materiale fino o per il drenaggio laterale delle pavimentazio-

ni i drenaggi potranno essere realizzati con filtro laterale in tessuto "non tessuto" costituito da fibre sintetiche e filamenti continui coesionati mediante agugliatura meccanica o a legamento doppio con esclusione di colle o altri componenti chimici. Il geotessile non dovrà avere superficie liscia, dovrà apparire uniforme, essere resistente agli agenti chimici, alle cementazioni abituali in ambienti naturali, essere imputrescibile e atossico, avere buona resistenza alle alte temperature, essere isotropo.

In ogni caso i materiali dovranno essere delle migliori qualità esistenti in commercio e dovranno essere riconosciuti idonei ed accettati dalla DL Il materiale da usare dovrà avere una resistenza a tra-zione su striscia di almeno 2 kN/mt (UNI-EN 10319) e buone caratteristiche filtranti (sotto un peso di 2 kg/cm² lo spessore del non tessuto dovrà essere non inferiore a 0,5 mm); il peso minimo accettabile del tessuto non tessuto sarà invece di 350 grammi/m².

I vari elementi di non tessuto dovranno essere cuciti tra di loro per formare il rivestimento del drenaggio; qualora la cucitura non venga effettuata, la sovrapposizione degli elementi dovrà essere di almeno 50 cm.

La parte inferiore dei non tessuti, a contatto con il fondo del cavo del drenaggio e per un'altezza di almeno 5 cm sui fianchi dovrà essere impregnata con bitume a caldo (o reso fluido con opportuni solventi che non abbiano effetto sul poliestere) in ragione di almeno 2 kg/m². Tale impregnazione po-trà essere fatta prima della messa in opera nel cavo del non tessuto stesso o anche dopo la sua sistema-zione in opera. L'impregnazione potrà anche essere usata in altri punti per impedire la filtrazione e/o il drenaggio nel punto impregnato. Dal cavo dovrà fuoriuscire la quantità di non tessuto necessaria ad

Page 426: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 87 di 94

una doppia sovrapposizione della stessa sulla sommità del drenaggio (due volte la larghezza del cavo). Il cavo rivestito verrà successivamente riempito e ben compattato con materiale lapideo pulito e

vagliato trattenuto al crivello 10 mm UNI, tondo o di frantumazione, con pezzatura massima non ec-cedente i 70 mm.

Il materiale dovrà ben riempire la cavità in modo da far aderire il più possibile il non tessuto alle pareti dello scavo.

Terminato il riempimento si sovrapporrà il non tessuto fuoriuscente in sommità e su di esso verrà eseguita una copertura in terra pressata o altro materiale, a seconda della posizione del drenaggio.

11.3. DRENAGGI A SCAVO AUTOMATIZZATO E CON RIEMPIMENTO IN

CALCESTRUZZO POROSO (PER DRENARE ZONE GIA' PAVIMENTATE)

I drenaggi laterali delle pavimentazioni lungo la mezzeria della corsia di emergenza dovranno es-

sere realizzati mediante uno scavo di larghezza non inferiore a 30 cm eseguito con idonea fresatrice automatica.

Lo scavo dovrà raggiungere una profondità di almeno 30 cm sotto il piano di posa dello strato di fondazione della pavimentazione.

Nel caso che la pendenza esistente nella pavimentazione non sia sufficiente a garantire un rapido smaltimento delle acque (minore dell'1,0%) la profondità del cavo dovrà essere variabile in modo da consentire lo scorrimento delle acque verso gli scarichi.

Verrà sempre impiegato un filtro in tessuto non tessuto analogo a quello descritto nel precedente articolo 11.2. con le stesse modalità di impiego.

Il fondo di detto non tessuto dovrà essere impermeabilizzato con bitume, come descritto nel pre-cedente articolo 12.2.; in alternativa si potrà usare sul fondo dello scavo una platea in calcestruzzo di classe R'bK 200 kg/cm², dell'altezza media di 5 cm, dopo la messa in opera del "non tessuto" sulla platea, oppure dopo l'impermeabilizzazione con bitume dello stesso "non tessuto".

Per lo smaltimento delle acque si potranno utilizzare materassini in materiale sintetico non putre-scibile drenanti rivestiti in "non tessuto" posti in doppio strato a diretto contatto col "non tessuto" di fondo, oppure tubazione in corrugato di p.v.c. del diametro 100 mm microfessurata.

Il cavo rivestito di "non tessuto", con dispositivo di smaltimento delle acque prescelto, verrà suc-cessivamente riempito di calcestruzzo poroso.

Il calcestruzzo poroso dovrà rispondere ai seguenti requisiti: • la quantità di cemento da impiegare dovrà essere pari a 150 kg per mc. del tipo 325

preferibilmente pozzolanico o d'alto forno. • la resistenza a compressione a 28 giorni dovrà essere maggiore od uguale a 100 kg/cm². • la dimensione massima degli aggregati dovrà essere di 40 mm. • le pezzature da usare dovranno essere di 3 tipi: 0/5 per circa 300 kg/mc 5/20 per circa 675 kg/mc 20/40 per circa 675 kg/mc • l'acqua d'impasto dovrà essere 70-80 litri/mc • il calcestruzzo maturato dovrà avere una capacità drenante di almeno 20 l/sec/m². Questo calcestruzzo dovrà inoltre ben riempire la cavità in modo da far aderire il più possibile il

"non tessuto" alle pareti dello scavo. Terminato il riempimento, il calcestruzzo poroso dovrà essere ben vibrato mediante vibrocostipa-

tori o vibratori ad immersione e si sovrapporrà il "non tessuto" fuoriuscente in sommità; su di esso ver-rà eseguita una copertura in conglomerato bituminoso tipo chiuso (2% dei vuoti della prova Marshall)

Page 427: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 88 di 94

per uno spessore medio non inferiore a 7 cm.

Art. 12: SIGILLATURA DI LESIONI O GIUNTI DI STRISCIATA

Gli interventi di sigillatura per chiudere le lesioni o microlesioni presenti sulla pavimentazione longitudinalmente o trasversalmente dovranno essere effettuati tempestivamente in modo da bloccare o contenere il fenomeno di rottura appena questo si manifesta, evitando così la veloce degradazione del tappeto, soprattutto nei casi di distacco del giunto longitudinale di strisciata.

Se le lesioni sono molto diffuse la DL dovrà effettuare una attenta valutazione economica per sta-bilire l'intervento più idoneo tra quelli elencati nel seguito.

12.1. SIGILLATURA DELLE LESIONI DELLA PAVIMENTAZIONE ESEGUITA CON

BITUME MODIFICATO E LANCIA TERMICA

La sigillatura delle lesioni delle pavimentazioni eseguita con bitumi modificati colati a caldo do-vrà essere effettuata con particolari idonee attrezzature in grado di effettuare operazioni di pulitura del-le stesse lesioni per tutta la profondità e colatura del sigillante fino alla loro completa otturazione.

Si procederà, se necessario, alla apertura delle fessure mediante idonea attrezzatura per una lar-ghezza ed una profondità di almeno 2 cm.

Con il getto di aria immesso nelle fessure per mezzo della lancia si dovrà procedere alla perfetta e profonda pulitura della lesione, impiegando poi una lancia a caldo (soprattutto in condizioni di elevata umidità e basse temperature) per asciugare la fessura e favorire l’adesione del bitume.

Il sigillante sarà del tipo bitume modificato Hard (come indicato alla tab. 6.B.1) uniformemente riscaldato alla temperatura di consistenza fluida sarà versato con apposito dispositivo nell'interno della lesione fino alla sua completa otturazione assicurando la saturazione di eventuali microlesioni superfi-ciali ai bordi della stessa lesione con la creazione di una striscia continua della larghezza variabile da 2 a 5 cm.

12.2. SIGILLATURA DELLE LESIONI DELLE PAVIMENTAZIONI ESEGUITA CON

NASTRO BITUMINOSO PREFORMATO E AUTOADESIVO

Il nastro bituminoso deve essere impiegato per sigillare e chiudere lesioni sulle usure e sui dre-nanti con la funzione di impedire (o diminuire) l’entrata dell’acqua nella lesione e evitare la disgrega-zione della pavimentazione intorno alla lesione.

Il nastro è composto da bitume 80/100 modificato con SBSr al 15-18% in peso con larghezza compresa tra 40 e 100 mm e spessori 4 + 0,2mm

Parametri richiesti

Palla e anello (°C) >200 Penetrazione (dmm) 10-30 Ritorno elastico % (perpendicolare alla superficie di attacco) > 60% Adesività sul calcestruzzo N/cmq ( sec DIN 1996 parte 19 mod) > 708 Scorrimento verticale a 60°C per 5 ore N/cmq (sec SNV 671916) % < 1mm

La posa in opera deve essere eseguita su superfici asciutte, prive di elementi scivolosi e di impuri-

tà.

Page 428: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 89 di 94

La posa in opera deve essere effettuata con temperature dell’aria superiori a 10 °C e dopo la stesa il traffico completa la costipazione ed il fissaggio

Alla fine della stesa per evitare il rischio di spostamento e/o adesioni tra nastro e pneumatici il nastro deve essere uniformemente cosparso di polveri idonee (polvere di ardesia, calce cemento, gesso o filler).

Il nastro non deve essere utilizzato su: • lesioni trasversali • lesioni longitudinali di apertura inferiori a 5mm e superiori a 20mm. In questi casi si ricorre al bitume modificato (art. 6.B.1). In funzione della larghezza della lesione deve essere usato il nastro adatto: il rapporto tra larghez-

za nastro e larghezza lesione non deve essere > 2,5 Indicativamente: Nastro di 40mm per lesioni < 15mm Nastro di 50mm per lesioni < 20mm Il nastro di larghezze superiori (es 100 mm) e indicato solo in casi particolari.

12.3. SIGILLATURA DELLA LINEA DI CONTATTO TRA CORDOLO E

PAVIMENTAZIONE NEI PONTI E VIADOTTI ESEGUITA CON BITUME MODIFICATO E

LANCIA TERMICA

Si richiamano espressamente le norme di cui al precedente punto 12.1. Inoltre, in questo caso, oc-

corre aver cura di asportare anche con sistemi tradizionali eventuali parti estranee di conglomerato bi-tuminoso non addensato nella zona fra pavimentazione-cordolo (o New Jersey).

Art. 13: ARMATURA DI GIUNTI LONGITUDINALI PER RIDURRE LA TRASMISSIONE

DELLE FESSURE E GESTIONE DEGLI SCAVI PER SOTTOSERVIZI

13.1. DESCRIZIONE

Per lavori di pavimentazione in affiancamento a sovrastrutture esistenti o per lavori di rappezzo localizzati, al fine di aumentare la durata a fatica dei conglomerati bituminosi posti a cavallo del giun-to di ripresa longitudinale o sopra la zona rappezzata, si potrà richiedere la posa in opera di una guaina bituminosa autoadesiva rinforzata con apposito tessuto non tessuto o geotessile a rete che serva a ri-durre la risalita delle fessure presenti sul piano d'appoggio.

13.2. CASO DEL GIUNTO LONGITUDINALE

Dovrà essere preventivamente demolita con apposita fresa a freddo la pavimentazione a cavallo del giunto per una larghezza di 50 cm e per una profondità di almeno 10 cm dalla superficie finita del-la pavimentazione (secondo le norme di cui all'art. 4.1.).

Page 429: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 90 di 94

Sulla superficie così ottenuta, preventivamente emulsionata, potrà essere posta in opera una guai-na prefabbricata autoadesiva a freddo, realizzata da una speciale mescola di gomma e bitume armata di rete di polipropilene all'estradosso superiore della larghezza di 45-50 cm.

Al di sopra di detta guaina verrà steso un conglomerato bituminoso chiuso con le caratteristiche di un binder (art. 7.1. al quale si rimanda per tutte le prescrizioni non menzionate espressamente), ma con vuoti giratoria a N3 non superiori a 3%.

La stesa del conglomerato sarà preceduta da spruzzatura con emulsione bituminosa acida al 55% delle pareti verticali della trincea longitudinale; detto conglomerato, ben compattato con apposito rullo vibrante di ridotte dimensioni, verrà successivamente ricoperto dal tappeto di usura finale. La forma-zione del giunto dovrà essere programmata in modo tale che tra la stesa del binder di riempimento e la sua successiva ricopertura non passino più di 20-30 giorni; si dovrà inoltre evitare di ricoprire un ri-empimento troppo recente (meno di 20 giorni).

La guaina dovrà avere le seguenti caratteristiche: • spessore totale mescola gomma-bitume 1,5 mm • spessore rete di polipropilene 0,5 mm. • allungamento longitudinale massimo 30% • allungamento trasversale massimo 25% • temperature limite d'esercizio 30°C minimo e 150°C massimo L'autoadesività della guaina dovrà essere garantita da un foglio protettivo di carta siliconata a-

sportabile all'atto dell'applicazione.

13.3 CHIUSURA DEGLI SCAVI RISULTANTI DA INTERVENTI PER SOTTOSERVIZI.

Per la posa di sottoservizi, sarà sempre preferibile evitare la rottura della continuità della pavi-

mentazione stradale, privilegiando la costruzione di appositi cunicoli a fianco della strada od operando gli scavi nella zona a lato della pavimentazione, ad almeno 40 cm dalla striscia di bordo corsia

Dove è necessario intervenire con la rottura della pavimentazione stradale, per poter procedere al-la realizzazione di impianti per sottoservizi ex novo, alla sostituzione parziale o alla riparazione di quanto esistente, si deve procedere al taglio del manto di asfalto con l’utilizzo di seghe adeguate, in modo da non sollecitare la pavimentazione non interessata allo scavo; seguirà la rimozione della parte legata e lo scavo con idonee scavatrici del materiale i sottofondo; in alternativa, in luogo della sega po-tranno essere usare idonee fresatrici a freddo per la rimozione della pavimentazione legata.

Se la realizzazione dell’intervento per sottoservizi si dovrà protrarre per più tempo, potrà essere richiesta la chiusura dello scavo e il reintegro della sede stradale ad ogni fine giornata lavorativa.

La chiusura finale degli scavi potrà essere quindi divisa in due tempi e con modalità diverse, e-lencate di seguito.

13.3.1.- CHIUSURA DELLO SCAVO TEMPORANEO PER LA SICUREZZA DELLA

CIRCOLAZIONE STRADALE . Questo tipo di chiusura andrà eseguito solo se non possono essere lasciati aperti gli scavi per il

tempo sufficiente al completamento della posa dei sottoservizi. L’intervento, da eseguire alla fine dei lavori giornalieri è richiesto per non lasciare la superficie

stradale con buche, irregolarità o materiale rimuovibile, pericoloso per il transito libero soprattutto di motocicli, è da considerarsi appunto una chiusura provvisoria, perché soggetta all’assestamento natu-rale ed alla qualità delle lavorazioni e dei materiali utilizzati.

Page 430: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 91 di 94

La compattazione del materiale di riempimento potrà essere non completa visto che la chiusura è provvisoria; la finitura superficiale, facilmente rimuovibile sarà in materiale bituminoso a caldo di spessore di almeno 5 cm.

13.3.2.- CHIUSURA DEFINITIVA CON REINTEGRO DELLE CONDIZIONI ORIGI-

NALI DELLA SEDE STRADALE La chiusura definitiva avverrà in due tempi, alla fine dei lavori di sistemazione del sottoservizio. Si procederà dapprima al riempimento della parte scavata nel terreno e nel sottofondo della pavi-

mentazione, usando materiali aridi impastati con legante cementizio (circa 4-5% in peso)ed acqua, ste-si in strati successivi di spessore non superiore ai 30-40 cm ed idoneamente compattati, fino a rag-giungere la quota inferiore dei conglomerati bituminosi. Si procederà poi, fino al raggiungimento della quota di superficie della pavimentazione, con conglomerato bituminoso a caldo di tipo binder, ricavato anche usando materiali fresati (vedi punto 3.4.).

Il riempimento dovrà poi essere lasciato sotto traffico per un periodo di almeno 30 giorni in modo da permettere l’eventuale assestamento del riempimento sottostante, qualora non sia stato adeguata-mente compattato. Seguirà una fresatura a freddo della zona a cavallo dello scavo per una larghezza del medesimo, aumentata di 30+30 cm ai due lati, per una profondità pari allo spessore dello strato di usura presente sulla strada. Il cassonetto così ricavato, dopo stesa di conguaglio, per colmare eventuali cedimenti intercorsi nel periodo di attesa, sarà riempito, usando idonea vibrofinitrice, con conglomera-to di usura sempre a caldo, dello stesso tipo e spessore dell’usura preesistente, da compattare in modo da ottenere una perfetta complanarità della zona trattata.

13.4 CASO DEL GIUNTO TRASVERSALE (INIZIO E FINE LAVORAZIONI DI

PAVIMENTAZIONI NUOVE IN CONTINUAZIONE DELLE PAVIMENTAZIONI

ESISTENTI)

Per lavori di pavimentazioni in avanzamento a sovrastrutture esistenti, le stesse dovranno essere preventivamente demolite per una profondità minima dello spessore dello stato da ricreare raccordan-dosi in avanzamento nella misura di 2 m/cm. Al termine della lavorazione il raccordo dovrà avvenire con le stesse modalità.

Art. 14: RIPARAZIONE SUPERFICI DEGRADATE DI LIMITATA ESTENSIONE

La riparazione di piccole e circoscritte superfici di pavimentazione ammalorata più o meno diffu-

se nell’ambito di una corsia o di una carreggiata, sarà effettuata con interventi limitati ai punti amma-lorati ed al loro intorno secondo esplicita richiesta della dl.

Questi interventi dovranno essere realizzati con modalità e con impiego di materiali rispondenti alle norme tecniche definite per ciascuna categoria di lavoro.

In particolare dovranno essere impiegate squadre di lavoro attrezzate con frese, finitrici e rulli di idonee dimensioni per essere facilmente trasportate con carrellone ed in grado di realizzare il lavoro a perfetta regola d'arte.

Potranno altresì essere impiegate attrezzature per la rigenerazione in sito della pavimentazione di ridotte dimensioni (max 1,20 m di larghezza), quando gli ammaloramenti in atto non superano lo spes-

Page 431: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 92 di 94

sore di 7-8 cm. In questi casi il lavoro dovrà essere realizzato secondo quanto previsto nell'articolo 7 compensato

a misura secondo il prezzo di elenco.

14.1. CASO DEI RAPPEZZI LOCALIZZATI

I rappezzi sono intesi come trattamenti di alcuni mq, distaccati tra loro e tesi a riparare in modo

provvisorio, ma durevole zone degradate della pavimentazione limitate nello spazio. Essi sono di due tipi, a seconda del degrado presente 14.1.1 CASO DI DEGRADO DIFFUSO CON BUCHE GIÀ PRESENTI NON CONTIGUE

NON DIFFUSE Il rappezzo sarà costituito da un tappeto di conglomerato bituminoso a caldo steso a mano e rulla-

to con piastre vibranti oppure da un trattamento di emulsione modificata e graniglia, eventualmente steso in più strati nelle zone più degradate e o depresse rispetto ai piani di rotolamento.

Potranno anche essere usate sopra lo strato iniziale di emulsione, anche fibre di vetro di alcuni cm di lunghezza, spruzzate sul legante di attacco, prima della posa delle graniglie

Le poche buche profonde eventualmente presenti dovranno essere trattate prima del rappezzo con la tecnica descritta all’Art.15.

14.1.2 CASO DI DEGRADO DIFFUSO MA CON BUCHE GIÀ PRESENTI CONTIGUE

E/O DIFFUSE Questi rappezzi devono essere preparati con accurata demolizione del materiale degradato, con

minifresa che riquadri anche i bordi; spianamento del fondo anche con apporto di materiale prebituma-to fine ed impregnazione con emulsione acida al 60% di tutte le superfici orizzontali e verticali ; i de-gradi localizzati (buche) non comprendibili nelle zone riquadrate saranno trattati come detto all’art.15..

Seguirà il riempimento e la compattazione con rulli di adeguate dimensioni. Non si dovranno superare i 10 cm per ogni strato data la difficoltà di ben compattare spazi ridotti. Al fine di aumentare la durata a fatica dei conglomerati bituminosi posti sopra la zona rappezzata,

si potrà richiedere la posa in opera di una guaina bituminosa autoadesiva rinforzata con apposito tessu-to non tessuto o geotessile a rete che serva a ritardare la risalita delle fessure presenti sul piano d’appoggio.

Per buche in zone a traffico elevato, dopo la stesa della mano di attacco andrà steso il conglome-rato bituminoso di riempimento che non dovrà essere a freddo (bitumi flussati), ma a caldo e preferi-bilmente modificato con idonei plastomeri, aggiunti nel mescolatore (3-4 kg / ton di conglomerato bi-tuminoso) oppure altri preparati a base cementizia a pronta presa da usare in presenza di acqua.

I rappezzi fatti in condizioni climatiche avverse potranno essere realizzati con materiali a freddo, ma le riparazioni dovranno essere ripetute con conglomerato a caldo e con i metodi sopra descritti.

Qualora i rappezzi effettuati con fresa e riempimento lascino non trattate le zone ad esse circo-stanti, in cui sono presenti lesioni a pelle di coccodrillo, dette zone potranno essere trattate con i siste-mi descritti all’art 14.1.1

Art. 15: TRATTAMENTO FUNZIONALE DELLE BUCHE (INTERVENTI PUNTUALI)

Page 432: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto – NORME TECNICHE – PAVIMENTAZIONI AUTOSTRADALI - Galleria Capo D’Orlando

pag. 93 di 94

Questi interventi dovranno essere realizzati con modalità e con impiego di conglomerati idonei evitando, ove possibile, l’impiego dei conglomerati a freddo in sacchi.

La Committente si riserva la facoltà di provare attrezzature per test su strada finalizzate alla ripa-razione delle buche.

Gli interventi dovranno garantire una durata maggiore dei 6 mesi, in previsione del rifacimento del tratto interessato.

Dietro approvazione della Committente si potrà operare anche con attrezzature anche automati-che, che tagliano e rimuovono (con margine di sicurezza) la zona interessata dalla buca, con susse-guente ripristino del cavo con conglomerato bituminoso a caldo o con emulsione, possibilmente modi-ficata ed adatta allo scopo.

La superficie laterale di taglio e la base dovrà essere netta e ricoperta bitume od emulsione al fine di favorire l’adesione con il conglomerato di ripristino.

Tranne che nei casi improcrastinabili è auspicabile intervenire prima della completa formazione della buca cosi da intervenire in condizioni meteo e logistiche non di emergenza.

Page 433: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 1/28

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- OPERE DI CONSOLIDAMENTO -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA “CAPO

D’ORLANDO”, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUARDANTE

IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA

RIQUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI ALLA

NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINAZIONE,

ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA

Page 434: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 2/28

SUB-INDICE OPERE DI CONSOLIDAMENTO (rif. norme 7) -_----------------------------- (1-28)

1.1. CLASSIFICAZIONE, DEFINIZIONI E NORMATIVE .....................................................................4 1.1.1. Classificazione ...........................................................................................................................4 1.1.2. Definizioni .................................................................................................................................4 1.1.3. Normative di Riferimento ..........................................................................................................7 1.2. TIRANTI DI ANCORAGGIO ............................................................................................................... 7 1.2.1. Prove tecnologiche preliminari ..................................................................................................8 1.2.2. Soggezioni geotecniche, idrogeologiche e ambientali...............................................................8 1.2.3. Materiali ed elementi costruttivi ................................................................................................8 1.2.3.1. Acciai e dispositivo di bloccaggio ..........................................................................................8 1.2.3.2. Armature metalliche ...............................................................................................................9 1.2.3.2.1. Trefoli tipo c.a.p. .................................................................................................................9

1.2.3.2.2. Barre - Barre in acciai speciali ...........................................................................................9

1.2.3.3. Apparecchi di testata ..............................................................................................................9 1.2.3.3.1. Dispositivi di bloccaggio......................................................................................................9

1.2.3.3.2. Piastre di ripartizione...........................................................................................................9

1.2.3.4. Miscele di iniezione.................................................................................................................9 1.2.4. Distanziatori, tamponi e condotti di iniezione..........................................................................10 1.2.5. Tolleranze geometrich…..........................................................................................................10 1.2.6. Perforazione…..........................................................................................................................10 1.2.7. Allestimento del tirante ...........................................................................................................11 1.2.7.1. Iniezione................................................................................................................................12 1.2.7.1.1. Cementazione di 1^ fase….................................................................................................12

1.2.7.1.2. Iniezioni selettive a pressioni e volumi controllati.............................................................12

1.2.7.1.3. Caratteristiche degli iniettori.............................................................................................12

1.2.8. Elementi di protezione..............................................................................................................12 1.2.9. Tesatura e collaudo…...............................................................................................................13 1.2.10. Protezioni anticorrosive in opera............................................................................................13 1.3. BARRE D'ANCORAGGIO E BULLONI............................................................................................14 1.3.1. Perforazione..............................................................................................................................14 1.3.2. Allestimento dell'ancoraggio....................................................................................................14 1.3.3. Iniezione…...............................................................................................................................14 1.3.3.1. Iniezione di miscele cementizie.............................................................................................14 1.3.3.2. Iniezione di resine..................................................................................................................14 1.4. CHIODI...................................................................................................................................................15 1.5. MICRODRENI.......................................................................................................................................16 1.5.1. Generalità.................................................................................................................................16 1.5.2. Caratteristiche dei tubi filtranti.................................................................................................16 1.6. TRINCEE DRENANTI ....................................................................................................................... 18 1.7. POZZI DRENANTI ............................................................................................................................. 19 1.7.1. Attrezzature .............................................................................................................................19 1.7.2. Esecuzione dei collegamenti tra i pozzi.................................................................................. 19 1.7.3. Allestimento definitivo dei pozzi ............................................................................................19 1.7.3.1. Pozzi drenanti a tutta sezione................................................................................................20 1.7.3.2. Pozzi ispezionabili.................................................................................................................20 1.7.3.3. Pozzi drenanti con rivestimento strutturale...........................................................................20

Page 435: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 3/28

1.8. TRATTAMENTI COLONNARI..........................................................................................................21 1.8.1. Soggezioni geotecniche ed ambientali….................................................................................21 1.8.2. Prove tecnologiche preliminari.................................................................................................21 1.8.2.1. Determinazione del diametro medio delle colonne...............................................................21 1.8.2.1.1. Carotaggi e prove in sito....................................................................................................21 1.8.3. Caratteristiche minime dei trattamenti.....................................................................................22 1.8.4. Tolleranze.................................................................................................................................23 1.8.5. Miscele cementizie di iniezione...............................................................................................24 1.8.5.1. Caratteristiche dei componenti…..........................................................................................24 1.8.6. Armatura dei trattamenti colonnari..........................................................................................24 1.9. INIEZIONI…..........................................................................................................................................24 1.9.1. Soggezioni geotecniche ed ambientali.....................................................................................24 1.9.2. Salvaguardia ambientale…......................................................................................................24 1.9.2.1. Controllo degli stati tenso-deformativi…..............................................................................25 1.9.3. Tolleranze.................................................................................................................................25 1.9.4. Materiali...................................................................................................................................25 1.9.4.1. Miscele cementizie normali...................................................................................................25 1.9.4.2. Miscele con cementi microfini..............................................................................................25 1.9.4.2.1. Caratteristiche dei cementi e dosaggi................................................................................25

1.9.5. Modalità esecutive....................................................................................................................26 1.9.5.1. Esecuzione dei trattamenti.....................................................................................................27 1.9.5.2. Trattamento di impregnazione...............................................................................................27 1.9.5.3. Trattamenti di intasamento....................................................................................................28 1.9.5.4. Trattamenti di ricompressione...............................................................................................28

Page 436: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 4/28

1.1 CLASSIFICAZIONE, DEFINIZIONI E NORMATIVE

1.1.1 CLASSIFICAZIONE a) Ancoraggi Gli ancoraggi sono identificati dalle seguenti tipologie esecutive: - Tiranti di ancoraggio - Barre di ancoraggio e bulloni - Chiodi. b) Dreni I dreni sono identificati dalle seguenti tipologie esecutive: - microdreni - trincee drenanti - pozzi drenanti. c) Trattamenti colonnari I trattamenti colonnari identificano l'esecuzione di colonne di terreno consolidato, ottenute tramite: - sistemi jetting (jet-grouting) - mescolazione meccanica. d) Iniezioni Le iniezioni identificano le attività, finalizzate al miglioramento ed alla impermeabilizzazione dei terreni e delle rocce, realizzate mediante iniezione di: - miscele cementizie stabili ed instabili - miscele con cementi microfini stabili. 1.1.2 DEFINIZIONI Tiranti d'ancoraggio Per tiranti di ancoraggio si intendono elementi strutturali connessi al terreno o alla roccia, che in esercizio sono sollecitati a trazione. Le forze di trazione sono quindi applicate sulla struttura da tenere ancorata mediante una piastra di ripartizione (testata). In tali elementi la sollecitazione di trazione è impressa in tutto, o in parte, all’atto del collegamento con l’opera ancorata. Il tirante si compone delle seguenti parti: · la testa, costituita dal dispositivo di bloccaggio e dalla piastra di ripartizione; · il tratto libero intermedio di collegamento tra testa e tratto attivo; · il tratto attivo (fondazione), che trasmette al terreno la forza di trazione del tirante. I tiranti, in relazione alla durata di esercizio, vengono distinti in: · tiranti provvisori, la cui funzione deve essere espletata per un periodo di tempo limitato e definito a priori (inferiore a due anni); · tiranti permanenti, la cui funzione deve essere espletata per un periodo di tempo commisurato alla vita utile dell'opera ancorata. Di norma l'armatura dei tiranti di ancoraggio è costituita da un fascio di trefoli in acciaio, tipo c.a.p., solidarizzati al terreno mediante iniezioni cementizie.

Page 437: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 5/28

Barre di ancoraggio e bulloni Si tratta di elementi strutturali che, in esercizio, sono sollecitati a trazione, e che sono in grado di assorbire anche eventuali sollecitazioni taglianti. Si tratta quindi di tiranti particolari, i cui elementi caratteristici sono: · armatura costituita da una singola barra; · lunghezza in genere limitata; · solidarizzazione, di norma, per semplice cementazione. Analogamente ai tiranti di ancoraggio è possibile operare distinzioni in base alle modalità di applicazione degli sforzi di trazione (attivi e passivi) ed in base alla durata di esercizio (provvisori e permanenti). I bulloni sono generalmente caratterizzati dalla peculiarità di possedere dispositivi di ancoraggio ad espansione meccanica. Chiodi Si tratta di ancoraggi tipicamente passivi, costituiti da elementi strutturali operanti in un dominio di taglio e trazione conseguente ad una deformazione da taglio. I chiodi sono quindi generalmente privi di testa di ripartizione e con l'armatura costituita da: · barra in acciaio ad aderenza migliorata; · profilato metallico; · barra o tubo in vetroresina, con superficie corrugata o scabra. Microdreni I microdreni sono costituiti da fori appositamente realizzati nel terreno mediante sonde di perforazione ed attrezzi con tubi parzialmente o totalmente filtranti. I microdreni possono avere lunghezza variabile ed essere inclinati fino alla quasi orizzontalità, a seconda dello scopo per cui il progetto ne prevede la installazione. Trincee drenanti Le trincee drenanti consistono in scavi di sezione prestabilita, riempiti con materiale arido permeabile, di granulometria selezionata. Le trincee sono di norma eseguite lungo le linee di massima pendenza delle scarpate da proteggere. La loro profondità può variare da 4÷5 m a 10÷15 m, per cui le attrezzature di scavo dovranno essere prescelte in base alle esigenze progettuali e alle loro effettive capacità operative. Il fondo dello scavo dovrà essere adeguatamente impermeabilizzato, mediante posa di canalette in elementi prefabbricati in c.a. oppure impregnando con bitume il corrispondente tratto dei geotessili impiegati per rivestire le pareti dello scavo. Pozzi drenanti I pozzi drenanti sono utilizzati negli interventi di consolidamento di scarpate instabili, allo scopo di intercettare le acque di falda sino a grande profondità. L'intervento consiste nella realizzazione di batterie di pozzi di diametro generalmente compreso fra 1.2 e 2 m, a interassi variabili fra 6 e 10 m circa, filtranti su tutto il mantello, reciprocamente collegati sul fondo con uno o più collettori di raccolta e scarico. Le acque di drenaggio vengono smaltite per gravità, realizzando i collettori di fondo con una pendenza in genere non inferiore al 2%.

Page 438: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 6/28

Trattamenti colonnari jetting (jet-grouting) Si definiscono trattamenti colonnari jetting gli interventi di consolidamento e miglioramento dei terreni, mediante mescolazione in posto con leganti cementizi, con la tecnica esecutiva basata sull'impiego dei sistemi jetting (ad uno o più fluidi). Perforato il terreno, l'iniezione jetting viene eseguita di norma in risalita, utilizzando quale circuito di iniezione la batteria di aste di perforazione e l'utensile di disgregazione, opportunamente corredato di ugelli di iniezione. Per effetto della rotazione dell'asta durante l'estrazione, l'iniezione jetting realizza una colonna il cui diametro medio nominale dipende dalle modalità e dai parametri di iniezione utilizzati (n. dei fluidi, pressioni, velocità di rotazione e di risalita, etc.). Gli elementi ottenuti, qualora previsto dal progetto, possono essere successivamente armati, utilizzando barre in acciaio ad aderenza migliorata o tubi metallici. L'inserimento dell'armatura può avvenire a miscela cementizia fresca, per infissione a pressione, oppure riperforando le colonne con fanghi cementizi aventi la stessa composizione della miscela di iniezione. Iniezioni Le iniezioni costituiscono una tecnica atta a modificare le caratteristiche meccaniche (resistenza e deformabilità) e le caratteristiche idrauliche (permeabilità) di terreni porosi e di rocce fessurate o fratturate, o aventi cavità di varie dimensioni, per effetto dell'immissione di idonee miscele, attraverso fori di piccolo diametro. Tali miscele sono dei fluidi (sospensioni, soluzioni, emulsioni) dotate di proprietà reologiche evolutive, inizialmente idonee alla penetrazione nel mezzo poroso o fratturato, e che raggiungono in seguito le caratteristiche adeguate agli scopi del trattamento. I terreni iniettabili comprendono i terreni alluvionali o detritici, fino ad un certo limite di permeabilità (dalle ghiaie alle sabbie fini) e le rocce (da carsiche a microfessurate). I trattamenti possono definirsi di:

· impregnazione, quando tendono a riempire i vuoti dei terreni sciolti porosi; · intasamento, quando tendono a riempire fratture o cavità della roccia; · ricompressione, quando tendono a formare, nei terreni fini, un reticolo di lenti resistenti e scarsamente deformabili, ottenuto per fratturazione idraulica (claquage). Le miscele di iniezione consistono in:

· sospensioni di un legante idraulico in acqua con eventuali additivi stabilizzanti (miscele cementizie); · soluzioni colloidali, ottenute sciogliendo in acqua colloidi puri (silicato di sodio) ed utilizzando reagenti organici (acetato di etile); · soluzioni pure inorganiche, costituite da soluzioni acquose di silice pura con impiego di reagenti inorganici. In relazione alla penetrabilità ed alla stabilità le sospensioni cementizie si definiscono:

· miscele cementizie instabili, costituite da miscele binarie, nelle quali la fase solida tende a sedimentare con rilevante cessione di acqua libera (bleeding); · miscele cementizie stabili, costituite da miscele ternarie (acqua- cemento-bentonite) o da miscele binarie corrette con additivi disperdenti e stabilizzanti; · miscele con cementi microfini, costituite da miscele binarie, con impiego di cementi macinati e additivati.

Page 439: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 7/28

1.1.3 NORMATIVE DI RIFERIMENTO I lavori saranno eseguiti in accordo, ma non limitatamente, alle seguenti leggi e normative. - Decreto Ministeriale 09/01/1996: Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in conglomerato cementizio armato normale e precompresso. - Decreto Ministeriale 11/03/1988: Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione ed il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. - Raccomandazioni A.I.C.A.P. "Ancoraggi nei terreni e nelle rocce", edizione 1993. - Altre norme UNI-CNR, ASTM, DIN che saranno richiamate ove pertinenti. 1.2 TIRANTI DI ANCORAGGIO Le caratteristiche geometriche e strutturali dei tiranti sono definite nel progetto esecutivo. Elementi costitutivi dei tiranti e delle barre di ancoraggio Nelle strutture di ancoraggio che lavorano totalmente o prevalentemente a trazione si distinguono i seguenti elementi: a) Testata E' il dispositivo di ripartizione delle sollecitazioni di ancoraggio sulla opera ancorata; è normalmente costituita da una piastra metallica di adeguate dimensioni, dotata di fori passanti per ospitare le armature, con i relativi dispositivi di bloccaggio, ed il condotto di iniezione. b) Armatura E' l'elemento destinato a trasmettere le sollecitazioni dalle testate al terreno o alla roccia; è costituita da trefoli o barre, a seconda del tipo di ancoraggio. c) Tratto libero E' la parte di armatura che non è solidarizzata al terreno o alla roccia, la cui lunghezza caratterizza la deformabilità dell'ancoraggio. d) Fondazione (Bulbo di ancoraggio) E' il tratto di armatura che viene solidarizzato al terreno o alla roccia e trasferisce le sollecitazioni per attrito. e) Canna di iniezione E' costituita da un tubo generalmente in PVC, dotato o meno di valvole a manchettes, che viene collegato al circuito di iniezione per la solidarizzazione dell'ancoraggio al terreno o alla roccia. Nei tiranti di ancoraggio fra il tratto libero e la fondazione è di norma interposto un dispositivo di separazione, chiamato sacco otturatore, tenuto in sede da due tamponi posti alle estremità. La funzione del sacco otturatore è di bloccare le eventuali fughe di miscela cementizia attraverso il tratto libero; esso dunque è particolarmente necessario nei tiranti aventi inclinazione prossima all'orizzontale. Nei tiranti definitivi sono presenti dispositivi atti a realizzare la protezione delle armature anche in corrispondenza del tratto di fondazione. Questo dispositivo è in genere costituito da una guaina in PVC corrugata, dotata di centratori esterni, connessa tramite giunzioni a tenuta all'ogiva o puntale terminale, ed al tampone del sacco otturatore. Un condotto di iniezione, dotato di sfiato, consente di eseguire il riempimento a volume controllato dell'interno di questa guaina (bulbo interno). Nel caso di tiranti a iniezioni selettive, la guaina grecata è collegata alla canna di iniezione e reca incorporate delle valvole a manchettes.

Page 440: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 8/28

1.2.1 PROVE TECNOLOGICHE PRELIMINARI Prima di dare inizio ai lavori, la metodologia esecutiva dei tiranti, quale proposta dall'Appaltatore, dovrà essere messa a punto dalla stessa, a sua cura, mediante l'esecuzione di un adeguato numero di tiranti preliminari di prova. Il numero dei tiranti preliminari di prova sarà stabilito dalla Direzione Lavori in base all'importanza dell'opera e al grado di omogeneità del sottosuolo. Il numero minimo per le varie tipologie di tiranti di prova potrà essere riferito alle indicazioni fornite in tal senso dalle raccomandazioni A.I.C.A.P.. I tiranti preliminari di prova dovranno essere eseguiti in aree limitrofe a quelle interessanti i tiranti progetto e comunque rappresentative dal punto di vista geotecnico e idrogeologico. Le modalità di applicazione e l'entità del carico massimo di prova e così pure la successione dei cicli di carico e scarico, saranno prescritti dalla Direzione Lavori, in accordo con eventuali prescrizioni di progetto e con le raccomandazioni A.I.C.A.P su "Ancoraggi nei terreni e nelle rocce" (maggio 1993). I tiranti preliminari di prova dovranno essere eseguiti alla presenza della Direzione Lavori cui spetta l'approvazione delle modalità esecutive da adottarsi per i tiranti di progetto. Nel caso l'Appaltatore proponga di variare nel corso dei lavori 'la metodologia esecutiva sperimentata ed approvata inizialmente, dovrà dar corso a sua cura e spese a nuove prove tecnologiche in ragione dello 0,5 % del numero totale dei tiranti ancora da eseguire con un minimo di un tirante prova. 1.2.2 SOGGEZIONI GEOTECNICHE, IDROGEOLOGICHE E AMBIENTALI Le tecniche di perforazione e le modalità di connessione al terreno dovranno essere definite in relazione alla natura dei materiali da attraversare e delle caratteristiche idrogeologiche locali. La scelta delle attrezzature di perforazione ed i principali dettagli esecutivi dovranno essere messi a punto mediante l'esecuzione di tiranti di ancoraggio preliminari di prova, approvati dalla D.L. prima dell'inizio della costruzione dei tiranti di progetto. Particolare cura dovrà essere posta relativamente alla verifica dell'aggressività dell'ambiente nei riguardi del cemento impiegato nella realizzazione della miscela di iniezione dei tiranti. Tale verifica verrà eseguita, su richiesta della Direzione Lavori a cura e spese dell’Appaltatore. L'ambiente verrà dichiarato aggressivo quando: · il grado idrotimetrico (durezza) dell'acqua del terreno o di falda risulti < 3 °F; · il valore del pH dell'acqua risulti < 6; · il contenuto in CO, disciolta nell'acqua risulti > 30 mg/l; · il contenuto in NH, dell'acqua risulti > 30 mg/l; · il contenuto in ioni Mg dell'acqua risulti > 300 mg/l; · il contenuto in ioni SO dell'acqua risulti > 600 mg/l oppure > 6000 mg/kg di terreno secco; · i tiranti si trovino in vicinanza di linee ferroviarie o di altri impianti a corrente continua non isolati e con potenze maggiori di 50 kW; · l'opera risulti situata a distanza ≤ 300 m dal litorale marino. In caso di ambiente aggressivo accertato, l'utilizzo del tipo di cemento dovrà essere approvato dalla Direzione Lavori e l'Appaltatore dovrà certificarne l'idoneità. 1.2.3 MATERIALI ED ELEMENTI COSTRUTTIVI 1.2.3.1 Acciai e dispositivo di bloccaggio Gli acciai impiegati nella realizzazione dei tiranti di ancoraggio dovranno essere conformi alle norme del D.M.09.01.1996 e successivi aggiornamenti emanate in applicazione dell'art.21 della Legge 5/11/1971 n. 1086.

Page 441: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 9/28

I dispositivo di bloccaggio dovranno essere conformi alle disposizioni dell'allegato “B” della Circolare Ministero LL.PP. 30/06/1980 ed eventuali successivi aggiornamenti. 1.2.3.2 Armature metalliche 1.2.3.2.1 Trefoli tipo c.a.p.

Si utilizzeranno trefoli F 6/10" in acciaio liscio; le caratteristiche dei trefoli sono qui di seguito elencate: · componenti : 7 fili φ 5 mm · diametro nominale : 15.20 mm · sezione nominale : 139 mm2 · tensione effettiva all'1% di allungamento : 225 kN · tensione di rottura effettiva : 250 kN · modulo elastico : E=200 ÷ 205 KN/mm2 · limite elastico convenzionale allo 0.1% : fp(1)k 1600N/mm2 · tensione di rottura : fptk ≥ 1800 N/mm2 · allungamento a rottura su 610 mm : 5.2 ÷ 5.1% · peso : 1.1Kg/m Di conseguenza le tensioni ammissibili sono: · in esercizio : sa ≤ 0.6 fptk · in fase provvisoria : sai ≤ 0.85 fp(1)k a cui corrispondono i seguenti valori dei carichi di trazione: · in esercizio : T ≤ 150 kN · in fase transitoria (*) : T ≤ 180 kN (*) Per prove di collaudo o per brevi fasi di carico temporanee. 1.2.3.2.2 Barre - Barre in acciai speciali

Le barre saranno in acciaio del tipo ad aderenza migliorata (a.m.), di qualità e caratteristiche conformi a quanto specificato nella Sez. VI. E' consentito, ove espressamente previsto dai disegni di progetto, l'impiego di barre in acciai speciali ed a filettatura continua, tipo Dywidag o simili. Le caratteristiche di tali acciai dovranno essere certificate dal produttore, e verificate a norma dei regolamenti già richiamati. 1.2.3.3 Apparecchi di testata 1.2.3.3.1 Dispositivi di bloccaggio

I dispositivi di bloccaggio dei tiranti a trefoli dovranno essere conformi alle disposizioni dell'Allegato "B" della Circolare Ministeriale LL.PP. 30 giugno 1980 ed eventuali successivi aggiornamenti; per i bulloni si farà invece riferimento al D.M. del 9 gennaio 1996. 16.2.3.3.2 Piastre di ripartizione

Si adotteranno piastre di ripartizione le cui dimensioni dovranno essere scelte in relazione alle caratteristiche geometriche e di portata dei tiranti ed alle caratteristiche di resistenza e deformabilità del materiale di contrasto. 1.2.3.4 Miscele di iniezione Saranno usate miscele a base di cemento, aventi la seguente composizione per 1 m3 di prodotto: · acqua: 600 kg; · cemento: 1200 kg; · additivi: 10¸20 kg.

Page 442: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 10/28

Il cemento dovrà presentare contenuto in cloro, inferiore allo 0, 05% in peso e contenuto totale di zolfo da solfuri, inferiore allo 0,15% in peso. L'acqua dovrà essere conforme alle norme UNI 7163 dell'aprile 1979. Gli additivi non dovranno essere aeranti. La miscela dovrà presentare i requisiti seguenti, periodicamente controllati durante le lavorazioni. 1.2.4 DISTANZIATORI, TAMPONI E CONDOTTI DI INIEZIONE I distanziatori avranno lo scopo di disporre l'armatura di ancoraggio nel foro di alloggiamento in modo che sia garantito il ricoprimento dell'acciaio da parte della miscela di iniezione. La forma dei distanziatori dovrà quindi essere tale da consentire il centraggio dell'armatura nel foro di alloggiamento durante tutte le fasi di manipolazione e nello stesso tempo non dovrà ostacolare il passaggio della miscela; in ogni caso in corrispondenza del distanziatore la sezione libera di foro deve essere pari ad almeno due volte la sezione dei condotto di iniezione. I distanziatori dovranno essere realizzati in materiali non metallici di resistenza adeguata agli sforzi che devono sopportare ed essere disposti a intervalli non superiori a 5 m nel tratto libero; nel tratto di fondazione saranno intercalati da legature e disposti a interessi di 2,0-2,5 m in modo da dare al fascio di trefoli una conformazione a ventri e nodi. Per armature costituite da barre i distanziatori non saranno alternati a legature. I tamponi di separazione fra la parte libera e la fondazione dovranno essere impermeabili alla miscela e tali da resistere alle pressioni di iniezione. I tamponi dovranno essere realizzati o con elementi meccanici o con elementi chimici (materiale iniettato) aventi caratteristiche tali da garantire l'armatura dalla corrosione. Le caratteristiche dei condotti di iniezione da impiegare dovranno essere tali da soddisfare i seguenti requisiti: - avere resistenza adeguata alle pressioni di iniezione risultando cioè garantiti per resistere alla pressione prevista con un coefficiente di sicurezza pari ad 1,5 e comunque avere una pressione di rottura non inferiore a lo bar; - avere diametro interno minimo orientativamente pari a 10 mm nel 'caso in cui non siano presenti aggregati, pari a 16 mm in caso contrario; ciò al fine di consentire il passaggio della miscela d'iniezione. 1.2.5 TOLLERANZE GEOMETRICHE Le tolleranze ammesse nella realizzazione dei fori sono le seguenti: · il diametro dell'utensile di perforazione dovrà risultare non inferiore al diametro di progetto e non superiore del 10% di tale diametro; · la lunghezza totale di perforazione dovrà risultare conforme al progetto; · la variazione di inclinazione e di direzione azimutale non dovrà essere maggiore di ±2°; · la posizione della testa foro non dovrà discostarsi più di lo cm dalla posizione di progetto. La lunghezza totale dell'armatura e la lunghezza del tratto attivo, posizionato nella parte terminale della perforazione, dovranno risultare conformi alle indicazioni progettuali. 1.2.6 PERFORAZIONE La perforazione potrà essere eseguita a rotazione o a rotopercussione, in materie di qualsiasi natura e consistenza, compreso calcestruzzi, murature, trovanti e/o roccia dura, anche in presenza di acqua. Il foro potrà essere eseguito a qualsiasi altezza e l'Appaltatore dovrà provvedere ad eseguire idonei ponteggi ed impalcature, rispondenti a tutte le indicazioni di Legge.

Page 443: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 11/28

Il foro dovrà essere rivestito nel caso che il terreno sia rigonfiante o non abbia coesione sufficiente ad assicurare la stabilità delle pareti del foro durante e dopo la posa delle armature; in roccia si rivestirà il foro nei casi in cui: · l'alterazione e la fessurazione della roccia siano tali da richiederlo per assicurare la stabilità delle pareti durante e dopo la posa delle armature; · la natura della roccia sia tale da far temere la formazione di spigoli aguzzi lungo le pareti del foro, suscettibili di danneggiare le guaine di protezione. Il fluido di perforazione potrà essere acqua, aria, una miscela di entrambi, oppure, unicamente per perforazioni in terreni sciolti, un fango di cemento e bentonite. L'impiego di aria non è consentito in terreni incoerenti sotto falda. Al termine della perforazione si dovrà procedere al lavaggio del foro con acqua o aria. Nel caso coi terreni con prevalente componente argillosa, di rocce marnose tenere e terreni argillosi sovraconsolidati, il lavaggio sarà eseguito con sola aria, evitando l’utilizzo di fluidi di perforazione. Quando sia previsto dal progetto e sia compatibile con la natura dei terreni, si potranno eseguire, mediante l’impiego di appositi utensili allargatori, delle scampanature di diametro noto, regolarmente intervallate lungo la fondazione del tirante. In base alle indicazioni emerse nel corso della esecuzione dei tiranti preliminari di prova e comunque in presenza di falde artesiane e di terreni particolarmente permeabili, l’Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese, a preventive iniezioni di intasamento all'interno del foro con miscele e modalità approvate dalla Direzione Lavori. Per la circolazione del fluido di perforazione saranno utilizzate pompe a pistoni con portate e pressioni adeguate. Si richiedono valori minimi di 200 l/min e 25 bar, rispettivamente. Nel caso di perforazione a roto-percussione con martello a fondo foro si utilizzeranno compressori di adeguata potenza; le caratteristiche minime richieste sono: · portata ≥ 10 m 3/min; · pressione ≥ 8 bar. 1.2.7 ALLESTIMENTO DEL TIRANTE Ultimata la rimozione dei detriti si provvederà all’allestimento del tirante: · riempimento del foro con miscela cementizia (cementazione di 1^ fase), se necessaria; · introduzione del tirante; · riempimento dei dispositivi di separazione e protezione interni (sacco otturatore, bulbo interno); · esecuzione delle iniezioni selettive a pressioni e volumi controllati; · posizionamento della testata e dei dispositivi di tensionamento; · prove di carico di collaudo; · tensionamento del tirante; · iniezione della parte libera; · protezione della testata. Se presente l’iniezione di 1a fase l'introduzione del tirante potrà essere eseguita solo allorchè: · la perforazione sia interamente rivestita; · il tirante sia dotato della valvola di fondo esterna all'ogiva; · il riempimento avvenga contemporaneamente all'estrazione dei rivestimenti e siano operati gli eventuali rabbocchi finali; · i trefoli ed i condotti di iniezione siano opportunamente prolungati fino a fuoriuscire a bocca foro per un tratto adeguato a consentire le successive operazioni di iniezioni e di tesatura;

· il sacco otturatore, nel caso di tiranti orizzontali o debolmente inclinati (i ≤ 25°), sia presente.

Page 444: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 12/28

1.2.7.1 Iniezione La solidarizzazione dell'armatura al terreno verrà eseguita in due o più fasi, come di seguito specificato. 16.2.7.1.1 Cementazione di 1^ fase

Se necessaria sarà eseguita all'atto del completamento della perforazione, secondo quanto specificato al precedente punto; si utilizzerà un volume di miscela cementizia commisurato al volume teorico del foro. In questa fase si eseguiranno anche le operazioni di riempimento del sacco otturatore, ove presente, e del bulbo interno per i tiranti definitivi, utilizzando quantitativi di miscela corrispondenti ai volumi teorici degli stessi. Completata l'iniezione di 1^ fase si provvederà a lavare con acqua il cavo interno del tubo di iniezione. 1.2.7.1.2 Iniezioni selettive a pressioni e volumi controllati

Trascorso un periodo di 12 ÷ 24 ore dalla formazione della guaina, si darà luogo alla esecuzione delle iniezioni selettive per la formazione del bulbo di ancoraggio. Si procederà valvola per valvola, a partire dal fondo, tramite un packer a doppia tenuta collegato al circuito di iniezione. La massima pressione di apertura delle valvole non dovrà superare il limite di 60 bar; in caso contrario la valvola potrà essere abbandonata. Ottenuta l'apertura della valvola si darà luogo all'iniezione in pressione fino ad ottenere i valori dei volumi di assorbimento e di pressione prescritti in progetto. La pressione di iniezione si intende il valore minimo che si stabilisce all'interno del circuito. L'iniezione dovrà essere tassativamente eseguita utilizzando portate non superiori a 30 l/min, e comunque con valori che, in relazione alla effettiva pressione di impiego, siano tali da evitare fenomeni di fratturazione idraulica del terreno (claquage). I valori di iniezione saranno di norma non inferiori a tre volte il volume teorico del foro, e comunque conformi alle prescrizioni di progetto. Nel caso in cui l'iniezione del previsto volume non comporti il raggiungimento della prescritta pressione di rifiuto, la valvola sarà nuovamente iniettata, trascorso un periodo di 12 ÷ 24 ore. Fino a quando le operazioni di iniezione non saranno concluse, al termine di ogni fase occorrerà procedere al lavaggio interno della canna. 16.2.7.1.3 Caratteristiche degli iniettori

Per eseguire l'iniezione dovranno essere utilizzate delle pompe oleodinamiche a pistoni, a bassa velocità, aventi le seguenti caratteristiche minime: - pressione max di iniezione: ≈ 100 bar - portata max: ≈ 2 m3/ora - n. max pistonate/minuto: ≈ 60. Le caratteristiche delle attrezzature utilizzate dovranno essere comunicate alla Direzione Lavori, specificando in particolare alesaggio e corsa dei pistoni. 1.2.8 ELEMENTI DI PROTEZIONE In relazione alla aggressività dell'ambiente sono ammesse le seguenti due classi di protezione:

Page 445: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 13/28

· classe 1 per tiranti provvisori in ambiente aggressivo e non aggressivo e per tiranti permanenti in ambiente non aggressivo, con protezione che consisterà in una guaina di polietilene o di polipropilene che avvolge il tratto libero; · classe 2 per tiranti permanenti in ambiente aggressivo, con protezione di tutto il tirante che sarà costituita da una guaina in polietilene o in polipropilene; essa potrà essere flessibile o semirigida e liscia per il tratto libero; sarà invece grecata per il tratto di fondazione del tirante. Lo spessore della guaina non dovrà essere inferiore a 1,5 mm e dovrà garantire contro lacerazioni in tutte le fasi di lavorazione e posa ed in presenza delle sollecitazioni meccaniche e chimiche previste in esercizio. La sezione interna della guaina dovrà essere pari ad almeno quattro volte la sezione trasversale complessiva delle armature (trefoli o barre) contenute e dovrà comunque assicurare uno spessore di iniezione per il ricoprimento degli elementi più esterni dell'armatura di almeno 5 mm. Per le guaine corrugate dovrà risultare una distanza tra due nervature successive > 5 mm ed una differenza tra i diametri interni, maggiore e minore, superiore a 8 mm. Ciascun trefolo o barra dovrà essere ulteriormente protetto: - da una guaina individuale in P.V.C., polietilene o polipropilene nella parte libera; - da una verniciatura in resina epossidica elasticizzata nel tratto di fondazione. Gli spazi residui tra guaina e pareti del perforo dovranno essere riempiti con miscela cementizia. Gli spazi residui tra armatura e guaina dovrà essere perfettamente riempita con grasso meccanico chimicamente stabile, inalterabile e non saponificabile. 1.2.9 TESATURA E COLLAUDO Trascorsi ventotto giorni dall’ultima iniezione, o meno, secondo il tipo di miscela, ogni tirante verrà sottoposto a tesatura di collaudo. L'inizio delle operazioni di tesatura e collaudo dovrà essere comunque autorizzato dalla D.L. La trazione di collaudo (Nc) è pari a 1,2 volte la trazione massima di esercizio (Nes).

La prova di collaudo si eseguirà assegnando dapprima al tirante una trazione di assestamento No = 0,10 Nes e misurando la corrispondente posizione delle armature rispetto alle piastre di testata. I tiranti che non soddisferanno i requisiti di collaudo verranno sostituiti con nuovi tiranti di caratteristiche e posizione concordate con la D.L. In tali casi, restando inteso che comunque i maggiori oneri che ne deriveranno saranno a totale carico dell'Appaltatore. Ai tiranti risultanti idonei verrà applicata gradualmente e senza interruzioni la forza di tesatura iniziale prevista dal progetto. Al termine delle operazioni di tesatura verranno serrati gli organi di bloccaggio. Le apparecchiatura impiegate dovranno consentire le seguenti precisioni di misurazione: - per gli allungamenti di 0,1 mm; - per le forze, del 2% della trazione massima di esercizio (Nes). Esse dovranno essere tarate presso un laboratorio Ufficiale; è facoltà della Direzione Lavori rivedere a cura dell'Appaltatore la ripetizione della taratura in caso di impieghi prolungati, o ripetuti per più di 50 tiranti, o in caso di risultati che diano adito a dubbi sulla loro attendibilità. 1.2.10 PROTEZIONI ANTICORROSIVE IN OPERA La protezione anticorrosiva del tratto libero del tirante sarà completata iniettando all'interno della guaina la miscela utilizzata nelle operazioni di iniezione dopo il completamento delle operazioni di tesatura del tirante.

Page 446: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 14/28

L'iniezione nel tratto libero della miscela cementizia prima della tesatura o di fasi eventuali di ritesatura, potrà avvenire solo per armature costituite da trefoli a sezione compatta, ingrassati e protetti da guaine individuali in P.V.C., in modo che sia assicurato lo scorrimento tra guaina e trefolo con minime resistenze. La protezione della testa del tirante potrà essere ottenuta, nei casi in cui è prescritta la protezione di classe 1, con un getto della miscela indicata previa aggiunta di additivi antiritiro, mentre nel caso si debba realizzare una protezione di classe 2, si provvederà all'incapsulamento della testa mediante involucri protettivi di polietilene o polipropilene di spessore minimo pari a 2 mm che verranno connessi per saldatura alla guaina che avvolge il tratto libero; successivamente, con un getto di miscela cementizia, armata con rete, si proteggerà ulteriormente la testa dagli urti e dalle abrasioni. Per un periodo non inferiore a centottanta giorni decorrente dalla data della ultimazione delle operazioni di tesatura di collaudo, le teste di tutti i tiranti dovranno essere lasciate accessibili per le operazioni di controllo e ritesatura da eseguire rispettivamente a novanta e centottanta giorni dalla data della tesatura di collaudo, nelle quantità che saranno prescritte dalla D.L. e comunque non inferiore al 20% dei tiranti. 1.3 BARRE D'ANCORAGGIO E BULLONI 1.3.1 PERFORAZIONE Valgono le prescrizioni già indicate per i tiranti di ancoraggio (punto 2.0 e seguenti) Nel caso diperforazione di piccolo diametro in roccia (φ ≤ 80 ÷ 100 mm) e di manifesta stabilità del foro, potrà essere omesso l'impiego dei rivestimenti. 1.3.2 ALLESTIMENTO DELL'ANCORAGGIO Completata la perforazione e rimossi i relativi detriti mediante adeguato prolungamento della circolazione dei fluidi, si provvederà a realizzare l'ancoraggio, procedendo con le seguenti operazioni: · introduzione dell'armatura; · esecuzione dell'iniezione primaria e contemporanea estrazione del rivestimento; · esecuzione delle iniezioni selettive se ed ove previste; · posizionamento della testata e dei dispositivi di tensionamento; · eventuali prove di carico di collaudo; · tensionamento della barra. Per i bulloni ad espansione meccanica la connessione alla roccia si otterrà direttamente in fase di tensionamento. 1.3.3 INIEZIONE 1.3.3.1 Iniezione di miscele cementizie Si applicano le specifiche già indicate per i tiranti di ancoraggio (punto 2.0 e seguenti), sia per le iniezioni di 1^ fase, a gravità o a bassa pressione, sia per le iniezioni selettive a pressioni e volumi controllati, quando previste. 1.3.3.2 Iniezione di resine Nell'esecuzione di iniezioni con resine sintetiche si adotteranno modalità operative conformi alle raccomandazioni fornite dal produttore.

Page 447: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 15/28

Per barre di piccolo diametro (φ = 15 ÷ 20 mm) si potrà adottare il sistema a "cartuccia". In tal caso si posiziona in fondo al foro una cartuccia di vetro contenente i componenti della resina, opportunamente separati. Si infila quindi la barra, facendola ruotare per rompere la cartuccia e mescolare i componenti della resina, dando così luogo al processo di polimerizzazione. Per barre di diametro maggiore si adotteranno di norma resine fluide, che saranno iniettate tramite un condotto di mandata con ugello di fuoriuscita posto in prossimità del fondo del foro. La testata sarà dotata di un tubicino di sfiato, di norma in rame, che sarà occluso per piegatura a iniezione completata. Le resine saranno di norma impiegate per la solidarizzazione delle barre in acciaio alla roccia. Preferenzialmente saranno impiegate resine epossidiche a due componenti e resine poliesteri insature. Oltre al corretto dosaggio dei componenti, i principali fattori che influenzano il comportamento delle miscele di iniezione a base di resine sono: - la viscosità in fase fluida - i tempi di indurimento e loro dipendenza dalla temperatura - la compatibilità con la presenza di acqua. Rapporti non corretti del dosaggio dei componenti danno luogo a perdite di resistenza (per le resine epossidiche) o a variazioni non accettabili dei tempi di polimerizzazione (per resine poliesteri). La presenza di solventi o diluenti, o prodotti secondari delle reazioni non partecipi della struttura della macromolecola, è generalmente causa di ritro e/o porosità. Sarà necessario che ciascun componente non sia solubile in acqua e che l'eventuale assorbimento di acqua non comporti alterazioni nel processo di polimerizzazione. Particolari accorgimenti dovranno essere presi per l'impiego sotto battente d'acqua, per evitare porosità e discontinuità. La scelta della resina dovrà essere fatto tenendo conto dei seguenti fattori: · viscosità: i valori dovranno essere compresi tra 300 e 3000 cP a 20° e devono essere misurati con il metodo ASTM D2393 - 72; · tempo di gel: valore da definire a cura del produttore o a seguito di prove preliminari, in relazione alle caratteristiche dell'ambiente, ed ai tempi di realizzazione; il valore dovrà essere misurato secondo il metodo ASTM D2471 - 71; · assenza di solventi, diluenti, o altri componenti estranei alla polimerizzazione: la differenza tra il peso della miscela fluida iniziale e della stessa miscela indurita dovrà essere inferiore al 5% del peso iniziale; la polimerizzazione non dovrà dar luogo a fenomeni secondari dannosi come, per esempio, sviluppo di gas; · compatibilità con l'eventuale presenza di acqua in fase di polimerizzazione: l'accertamento dovrà essere fatto attraverso prove di confronto della resistenza a trazione di resine indurite in aria ed in acqua, su provini del tipo 2 indicati nella UNIPLAST 5819 - 66 (con spessore di 10 mm); la riduzione di resistenza dovrà essere inferiore al 10% del valore della resistenza della resina indurita all'aria. 1.4 CHIODI La posa in opera dei chiodi sarà eseguita tramite le seguenti operazioni: a) perforazione, da condurre in accordo con le prescrizioni di cui alle precedenti tipologie di ancoraggio; è ammesso l'impiego di attrezzature leggere, in relazione alla natura della roccia ed alla geometria del foro; b) introduzione dell'armatura; c) esecuzione dell'iniezione, fino al completo riempimento dell'intercapedine.

Page 448: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 16/28

Per chiodi in vetroresina si utilizzeranno solo prodotti chimicamente affini al materiale costituente l'armatura. In casi e per applicazioni particolari i chiodi potranno essere inseriti a pressione, con o senza battitura, con o senza jetting (attraverso la sezione cava). Con "vetroresina" si intende un materiale composito le cui componenti di base sono tessuti in fibre di vetro e/o fibre di vetro o aramidiche, legati fra loro da una matrice di resine termoindurenti opportunamente polimerizzate. Il materiale è fortemente anisotropo e quindi si dovrà tener conto, per il suo corretto impiego, della disposizione delle fibre di rinforzo. Di norma i chiodi in vetroresina saranno a sezione circolare, piena o cava, con diametri variabili da 20 a 60 mm; per i profilati a sezione cava si richiedono spessori minimi non inferiori a 5 mm. Ove necessario, o espressamente richiesto dal progetto, le barre dovranno essere del tipo ad aderenza migliorata, ad esempio mediante trattamento di filettatura continua. L'impiego di profilati con sezioni di geometria particolare (a doppio T, ad U, prismatica) potrà essere consentito, ove previsto da progetto. I materiali utilizzati dovranno essere certificati dal produttore.

Le caratteristiche minime richieste sono riportate nella tabella seguente: CARATTERISTICHE E LIMITI DI ACCETTABILITA' DELLE VETRORESINE PER CHIODI

CARATTERISTICHE UNITA' DI MISURA

MATRICE

METODO DI PROVA

POLIESTERE RESINA

EPOSSIDICA

Peso specifico

Kg/dm3 1.65 - 1.85 1.9 UNI 7092-72

Contenuto di vetro in percentuale del peso

% 50 - 70 60 - 75 --

Resistenza a trazione MPa 400 - 650 > 800 UNI 5819/66

Resistenza a flessione

MPa 300 - 600 > 750 UNI 7219/73

Resistenza a compressione

MPa 150 - 300 450 UNI 4279/72

Modulo di elasticità MPa 15000 - 32000 35000 - 42000 UNI 5819/66

Le informazioni relative alla esecuzione dei chiodi saranno riportate, a cura dell’Appaltatore, su una scheda tecnica preventivamente approvata dalla DL. 1.5 MICRODRENI 1.5.1 GENERALITÀ I dreni hanno la funzione di captare venute localizzate di acqua o di limitare al valore richiesto il regime delle pressioni interstiziali. Le caratteristiche dei dreni per quanto concerne tipo, interasse, lunghezza, diametro e disposizione saranno definite dal progetto; l’Appaltatore dovrà realizzare i dreni con le prescritte caratteristiche, sottoponendo preventivamente alla DL eventuali proposte di variazione rispetto alle caratteristiche tipologiche prefissate, che dovranno comunque essere tali da garantire le medesime capacità e funzionalità. 1.5.2 CARATTERISTICHE DEI TUBI FILTRANTI Il tubo filtrante avrà caratteristiche (diametro, lunghezza, e apertura della fessurazione) conforme al progetto. Il materiale costituente dovrà essere plastico non alterabile, con spessore e resistenza tale

Page 449: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 17/28

da garantire la corretta posa in opera nelle specifiche condizioni del sito e di ciascuna operazione. Qualora non diversamente prescritto, lo spessore sarà di almeno 2.5 mm, l'apertura della finestratura di 0.2 mm, il diametro esterno del tubo di almeno 40 mm. Il tratto cieco avrà diametro interno uguale a quello del tratto finestrato. La parte terminale dei tubi di ciascun dreno, per una lunghezza di almeno 5 m, sarà sufficientemente resistente da non subire danni o deformazioni consistenti, una volta in opera, in conseguenza del congelamento dell'acqua in essa contenuta. La perforazione dovrà essere condotta con modalità approvate, comunque con un solo diametro per tutto il foro, con eventuali maggiorazioni di tale diametro in corrispondenza del tratto equipaggiato con tubazione cieca, qualora ritenuto utile o necessario per il raggiungimento della profondità richiesta. La perforazione sarà sempre accompagnata da rivestimento provvisorio, senza impiego di fluidi diversi da acqua eventualmente additivata con polimeri biodegradabili in 20÷40 ore. E' ammesso uno scostamento massimo dell'asse teorico non superiore al 3%. Al termine della perforazione il foro sarà energicamente lavato con acqua pulita. Si eviterà, se non altrimenti approvato, di perforare contemporaneamente dreni con interasse inferiore a 10 m. Il dreno sarà inserito nell'interno del rivestimento provvisorio, che sarà solo successivamente estratto. La bocca del tubo dovrà sporgere di 4-6 cm dal paramento di boccaforo e verrà protetta da staffe di acciaio sporgenti. Nel caso di dreni con tratto cieco maggiore di 10 m in lunghezza, il tubo dovrà essere dotato di accessori atti a separare il tratto filtrante da quello cieco mediante cementazione dell'intercapedine tra tubo e foro lungo il tratto cieco. A questo scopo dovranno essere predisposti: · 2 valvole a manicotto distanti 100 e 150 cm dal punto di giunzione tra tratto filtrante e cieco; · un sacco otturatore in tela juta o simili, avente 40 cm di diametro e lunghezza di circa 200 cm, legato alle estremità e disposto a copertura delle valvole, nel tratto di tubo cieco più profondo; · alcune valvole a manicotto lungo la parte cieca del tubo non occupato dal sacco otturatore. La cementazione si eseguirà ponendo in opera una miscela cementizia, mediante un condotto di iniezione munito di doppio otturatore, subito dopo l'estrazione del rivestimento provvisorio. La sequenza operativa sarà la seguente: 1. posizionamento del sacco otturatore in corrispondenza della valvola inferiore; 2. iniezione di un volume di miscela corrispondente al volume del sacco otturatore completamente espanso, con una pressione di iniezione alla quota della valvola compresa tra 0.2 σH ed un prudenziale margine rispetto alla pressione che procura la lacerazione e la sfilatura del tubolare dalle sue legature alle estremità (sH equivale alla differenza di quota tra valvola inferiore e bocca foro); 3. spostamento del doppio otturatore sulla valvola appena sopra il sacco otturatore iniettato e riempimento con miscela in pressione fino al suo rifluimento a bocca foro. Ove previsto dal progetto il tratto filtrante sarà rivestito con un foglio di geotessile, le cui caratteristiche saranno di volta in volta specificate, e comunque non inferiori a quanto prescritto nella tabella seguente: CARATTERISTICHE MINIME E LIMITI DI ACCETTABILITA' DEI GEOTESSILI PER DRENAGGI

spessore 2.5 mm

peso 300 g/m2

resistenza a trazione (UNI 8639) 350 N/5 cm

allungamento (UNI 8639) 70%

trazione trasversale (UNI 8639) 500 N/5 cm

allungamento trasversale (UNI 8639) 30%

permeabilità 5 × 10-3 cm/sec

Page 450: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 18/28

Terminate le operazioni di installazione ed eventuale cementazione dei tubi, il dreno dovrà essere lavato con acqua mediante una lancia con tratto terminale metallico dotato di ugelli per la fuoriuscita radiale del liquido; la lancia scorrerà entro il tubo grazie a dei pattini opportunamente disposti e tali da prevenire ogni danneggiamento del dreno. Il lavaggio sarà eseguito a partire da fondo dreno, risalendo a giorno in forma graduale e progressiva dopo aver osservato la fuoriuscita di acqua limpida da bocca foro. Il lavaggio sarà se necessario ripetuto fino alla sicura creazione di un filtro rovescio naturale nel terreno circostante il dreno, in modo tale da assicurare che nelle fasi di esercizio il drenaggio delle acque non sia accompagnato da indesiderati fenomeni di trasporto solido. A installazione e lavaggio avvenuti, ogni dreno sarà mantenuto tale da permettere l'accesso alla bocca per periodiche ispezioni e misure della portata emunta. 1.6 TRINCEE DRENANTI Per trincee di modesta profondità (6¸7 m) è possibile utilizzare degli escavatori a braccio rovescio, con benna a cucchiaio. In tal caso lo scavo procederà con continuità, e le operazioni di posa dei geotessili e di riempimento saranno effettuate a seguire. Per l'esecuzione di trincee drenanti profonde saranno utilizzate le attrezzature e le tecniche di scavo dei diaframmi. Lo scavo della trincea dovrà essere necessariamente eseguito a secco, provvedendo al suo immediato riempimento con il materiale drenante. Nei casi in cui la coesione del terreno non sia tale da garantire la stabilità dello scavo, potranno essere utilizzati fanghi biodegradabili. In alternativa si realizzeranno schermi costituiti da pozzi drenanti. Le pareti dello scavo saranno di norma rivestite con un foglio di geotessile le cui caratteristiche saranno stabilite dal progettista, in relazione alla granulometria del terreno naturale e del materiale di riempimento. Di norma il geotessile deve essere prodotto utilizzando poliestere insensibile ai raggi ultravioletti, alla aggressione salina e non putrescibile. Il processo meccanico di produzione deve prevedere la legatura dei filamenti (agugliatura), senza aggiunta di leganti. In ogni caso il geotessile dovrà avere caratteristiche non inferiori a quanto riportato nella tabella precedente e rispondere alle prescrizioni riportate nella Sez. Movimenti di Terra del presente Capitolato. I vari fogli di geotessile dovranno essere cuciti tra loro per formare il rivestimento del drenaggio; qualora la cucitura non venga effettuata, la sovrapposizione dei fogli dovrà essere di almeno cm 50. La parte inferiore del geotessile, a contatto con il fondo della trincea e per un'altezza di almeno cm sui fianchi, dovrà essere impregnata con bitume a caldo, o reso fluido con opportuni solventi che non abbiano effetto sul geotessile. Tale impregnazione potrà essere fatta prima della messa in opera nel cavo del "geotessile" stesso o, per trincee poco profonde, anche dopo la sua sistemazione in opera. Si dovrà prevedere la fuoriuscita di una quantità di geotessile sufficiente ad una doppia sovrapposizione dello stesso sulla sommità del drenaggio (2 volte la larghezza della trincea). Sul fondo dello scavo si disporrà un tubo drenante, corrugato e formato in PVC del diametro non inferiore a 80 mm, per la raccolta delle acque drenate. Il cavo rivestito sarà quindi immediatamente riempito con materiale drenante, curando in particolare che il geotessile aderisca alle pareti dello scavo. Si utilizzerà materiale lapideo pulito e vagliato, tondo o di frantumazione, con pezzatura massima non eccedente i 70 mm e trattenuto al crivello 10 mm UNI.

Page 451: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 19/28

Il riempimento verrà arrestato a circa 50 cm dal piano campagna. Quindi saranno risvoltati i fogli di geotessile e si ritomberà il tutto con argilla compattata. 1.7 POZZI DRENANTI 1.7.1 ATTREZZATURE Per la realizzazione di schermi di pozzi drenanti saranno utilizzate le attrezzature per l'esecuzione di pali trivellati con impiego di colonne di rivestimento provvisorio. E' tassativamente esclusa la possibilità di impiego di fanghi bentonitici. Possibilmente la perforazione dovrà essere effettuata “a secco”; l'impiego di acqua o di fanghi biodegradabili potrà essere autorizzato, in determinate circostanze, dalla DL. Per la realizzazione dei collettori di fondo saranno utilizzate sonde a rotazione e/o rotopercussione a manovra corta, le cui dimensioni dovranno essere compatibili con il diametro dei pozzi. Le sonde potranno essere a funzionamento automatico, telecomandato o manuale. Il diametro della perforazione non dovrà essere inferiore a 120 mm. I collettori dovranno essere realizzati introducendo un tubo in PVC ondulato o gracato, ad elevato allungamento e flessibilità, avente diametro minimo di 75-85 mm, ed in grado di resistere alle pressioni interne ed esterne. Alle sonde dovranno essere asservite attrezzature di servizio integrate, costituite da una gru, motore e centralina idraulica, pompe sommerse per lo svuotamento provvisorio dei pozzi, etc. La perforazione della condotta di fondo dovrà essere eseguita in conformità a tutte le prescrizioni in materia di igiene e sicurezza sul lavoro. Prima dell'inizio dei lavori l’Appaltatore dovrà trasmettere alla Direzione Lavori una planimetria con indicati tutti i pozzi drenanti, numerati progressivamente, specificando i previsti allestimenti finali (pozzi drenanti, pozzi ispezionabili, etc.) e la sequenza di esecuzione. Di norma i lavori dovranno iniziare dal pozzo posto più a valle, in modo da consentire il funzionamento dell'impianto sin dalle prime fasi di lavoro. In generale la pendenza media della condotta di fondo non dovrà essere inferiore al 2%. Tale condotta può essere realizzata anche a gradini. 1.7.2 ESECUZIONE DEI COLLEGAMENTI TRA I POZZI Prima di effettuare i collegamenti dovranno essere controllati tutti i parametri geometrici delle perforazioni verticali ed orizzontali, allo scopo di assicurare la necessaria precisione plano-altimetrica del collegamento. L’Appaltatore trasmettere alla Direzione Lavori le modalità di controllo della geometria delle perforazioni. Detta tubazione deve essere continua ed attraversare il pozzo immersa nel materiale drenante. In questo tratto il tubo dovrà essere forato e rivestito di geotessile per la captazione dell’acqua drenata. L'intercapedine tra tubazione e perforazione sarà adeguatamente impermeabilizzata utilizzando una miscela cementizia plastica. 1.7.3 ALLESTIMENTO DEFINITIVO DEI POZZI Sono possibili i seguenti allestimenti: - pozzi drenanti a tutta sezione; - pozzi drenanti ispezionabili; - pozzi drenanti con rivestimento strutturale.

Page 452: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 20/28

1.7.3.1 Pozzi drenanti a tutta sezione Impermeabilizzato il fondo del pozzo sino a 20 cm sopra la quota prevista per la condotta di fondo, si eseguirà il riempimento con materiale arido pulito provvedendo contemporaneamente all'estrazione del rivestimento provvisorio. Si utilizzerà di norma un fuso granulometrico compreso fra 2÷25 mm circa, con passante al vaglio 200 ASTM non superiore al 5%; il materiale dovrà essere lavato ed esente da materiali organici coesivi. Per favorire il corretto assestamento della ghiaia potrà essere opportuno facilitarne la discesa mediante il deflusso di una piccola portata di acqua. Completato il riempimento, si provvederà alla realizzazione di un tappo superiore di impermeabilizzazione, separato dal materiale drenante per mezzo di una membrana geotessile o in PVC. 1.7.3.2 Pozzi ispezionabili Si tratta di pozzi aventi rivestimento definitivo φ 1.5 m, in modo da realizzare una intercapedine di spess. 15 cm. In presenza di tubo forma, questo sarà estratto contemporaneamente alla immissione del materiale drenante, curando che rimanga sempre immerso nello stesso per impedirne la contaminazione; si dovrà, anche in questo caso, procedere alla impermeabilizzazione del fondo del pozzo sino a 20 cm sopra la quota prevista per la condotta di fondo. La presenza del rivestimento definitivo consente in ogni momento di accedere alla tubazione di collegamento per verificare il normale funzionamento ed eseguire, se necessario, eventuali manutenzioni. Il mantello drenante di questi pozzi sarà ottenuto tramite il riempimento di questa corona anulare esterna con il materiale granulare arido 2÷25 mm. Eseguita l'impermeabilizzazione del fondo (esterno ed interno) si procederà al versamento del materiale drenante mediante opportuni convogliatori. Eseguito anche il tappo superiore, si provvederà ad installare all'interno del rivestimento definitivo una scala metallica munita di gabbia di protezione. Infine verrà posto in opera il chiusino di testa, in cemento armato prefabbricato, munito di botola in ghisa. 1.7.3.3 Pozzi drenanti con rivestimento strutturale Si tratta di pozzi aventi diametro minimo φ 2 m, il cui mantello drenante, di spessore medio s = 10 cm, è coassiale ed esterno ad un rivestimento in conglomerato cementizio armato di 30 cm di spessore. Si dovrà, anche in questo caso, procedere alla impermeabilizzazione del fondo del pozzo sino a 20 cm sopra la quota prevista per la condotta di fondo. Esecutivamente il pozzo sarà realizzato inserendo entro la perforazione φ 2 m due rivestimenti ondulati φ 1.2 e φ 1.8 m, coassiali, al cui interno verrà quindi posizionata l'armatura. I due rivestimenti, il cui spessore (≥ 2.7 mm) è comunque da dimensionare in base alla profondità del getto di cls, fungono da cassero "a perdere". Se realizzati in acciaio zincato essi possono essere considerati, sotto certe condizioni, collaboranti permanentemente. Posizionati i lamierini e l'armatura si eseguirà il riempimento dell'intercapedine esterna con materiale drenante e quindi il getto di cls, previo adeguato puntellamento interno. Le acque di drenaggio vengono raccolte all'interno del pozzo tramite 2÷3 perforazioni radiali del rivestimento in c.a.

Page 453: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 21/28

L'allestimento del pozzo sarà infine completato in maniera analoga a quanto previsto per i pozzi ispezionabili (scala, chiusino, botola, etc.). Ove previsto dal progetto si installeranno dall'interno dei pozzi delle raggiere di tubi microfessurati in PVC. L'importanza di questi micro-dreni è dovuta alla possibilità che offrono di incrementare la captazione delle acque in terreni poco permeabili, o al contatto tra coltre e substrato. L’allontanamento definitivo delle acque sarà ottenuto mediante il loro recapito dai pozzi terminali ad un sistema di canalette superficiali, da disporre lungo opportune direttrici. 1.8 TRATTAMENTI COLONNARI 1.8.1 SOGGEZIONI GEOTECNICHE ED AMBIENTALI Di norma le perforazioni saranno eseguite con o senza rivestimento, con circolazione di fluidi di perforazione per l'allontanamento dei detriti e per il raffreddamento dell'utensile. I fluidi di perforazione potranno essere costituite da: - acqua - fanghi cementizi - aria, nel caso di perforazione a rotopercussione con martello a fondo foro, o in altri casi proposti dall’Appaltatore. Le pressioni di iniezione devono essere determinate in modo da non provocare indesiderati inconvenienti, quali sollevamenti nelle adiacenze o comunicazioni tra fori o colonne vicine, non ancora indurite. I trattamenti dovranno essere eseguiti secondo modalità di dettaglio approvate dalla DL, e potranno essere realizzati in verticale o comunque inclinati in relazione alle indicazioni di progetto. 1.8.2 PROVE TECNOLOGICHE PRELIMINARI La tipologia delle attrezzature prescelte ed i principali dettagli esecutivi dovranno essere comunicati dall’Appaltatore alla Direzione Lavori per opportuna informazione. L’Appaltatore ha l'obbligo di eseguire delle prove tecnologiche preliminari per verificare l'idoneità di tali attrezzature e delle modalità di esecuzione. L’Appaltatore eseguirà una serie di prove preliminari per la messa a punto dei sistemi in funzione delle condizioni locali del sito e dello scopo del progetto. Definite le modalità esecutive più idonee, si procederà all'esecuzione di un campo prova che sarà costituito da almeno (salvo particolari richieste che la Direzione Lavori si riserva di volta in volta di fare) 4 colonne rappresentative dell'intervento che si dovrà realizzare. Sulle colonne del campo prova si dovranno effettuare i tests di seguito indicati, che potranno essere richiesti in tutto o in parte o eventualmente integrati, come verrà di volta in volta indicato in funzione della specificità del progetto. 1.8.2.1 Determinazione del diametro medio delle colonne Il diametro sarà misurato mediante la messa a giorno di almeno 3 m delle colonne (trascurando i primi 50÷60 cm dal p.c.). Qualora gli eventuali strati profondi di terreno da trattare presentino caratteristiche sostanzialmente diverse dai terreni superficiali, le colonne di prova andranno spinte a tali profondità; in questo caso il controllo sarà effettuato solo mediante carotaggi. 1.8.2.1.1 Carotaggi e prove in sito

Di norma si eseguiranno le seguenti prove: - esecuzione di un carotaggio continuo su tutte le colonne per tutta la loro lunghezza, posizionato al centro; il carotaggio dovrà mostrare una percentuale di recupero superiore od uguale al 70%;

Page 454: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 22/28

- esecuzione di un carotaggio continuo per tutta la lunghezza, posizionato all'intersezione di eventuali due colonne compenetranti; - esecuzione di carotaggi continui lungo il presunto bordo esterno teorico ipotizzabile, in numero sufficiente per l'individuazione del diametro, nel caso di colonne profonde per le quali non è possibile procedere con esami visivi diretti; - misura della velocità di propagazione delle onde elastiche longitudinali, lungo i fori eseguiti in asse, con il metodo del carotaggio sonico. Le colonne dovranno aver raggiunto almeno 30 gg. Di maturazione (preferibilmente 30 gg. nel caso di trattamento di terreni incoerenti e 40 gg. nel caso di terreni coesivi); le misure verranno eseguite attraverso dei tubi in acciaio del diametro interno maggiore o uguale a 35 mm inseriti all'interno delle perforazioni di carotaggio ed adeguatamente cementati; - per trattamenti intensivi, come ad esempio per la realizzazione di tamponi di fondo, potrà venire richiesta la realizzazione di prove cross-hole attraverso almeno tre tubi in acciaio posti ad un interasse di circa 100 cm (e che comunque verrà definito di volta in volta). Le misure microsismiche dovranno venire effettuate, per tutte le coppie possibili di tubi, sia sul terreno vergine prima dell'intervento, che sul trattamento dopo almeno 30 gg. dalla sua realizzazione; - per trattamenti intensivi potranno venire richieste prove di permeabilità del tipo Lugeon; I carotaggi dovranno essere eseguiti con corone a diamante e doppio carotiere con almeno 100 mm di diametro nominale. Sui campioni prelevati si eseguiranno le seguenti operazioni: - catalogazione, descrizione e documentazione fotografica - osservazioni relative al grado di continuità con l'indicazione delle percentuali di recupero e la lunghezza di ciascun pezzo di carota (in cm) - trasporto, nel laboratorio concordato con la Direzione Lavori, dei campioni preventivamente inseriti in fustelle di PVC chiuse con paraffina ed opportunamente imballati. 1.8.3 CARATTERISTICHE MINIME DEI TRATTAMENTI In ogni caso, a meno di particolari esigenze progettuali di volta in volta indicate, le caratteristiche delle colonne che si dovranno realizzare saranno conformi a quanto specificato in tabella 2.3.5.e, ove con: - qu: si intende la resistenza media ad espansione laterale libera su campioni prelevati dai carotaggi di controllo; - Dm: è il diametro medio, in uno stesso tipo di terreno, misurato su colonne scoperte. Il modulo di elasticità tangenziale E dovrà assumere valori pari o superiori a E ≥ 100 qu Per ottenere i suddetti valori, si dovranno rispettare le seguenti quantità minime di cemento da iniettare, in funzione del sistema prescelto (la quantità di cemento viene indicata come peso secco per metro cubo di terreno trattato): - sistema monofluido 350 ÷ 400 kg/m3 - sistema a due fluidi 400 ÷ 450 kg/m3 - sistema a tre fluidi 600 ÷ 700 kg/m3.

Page 455: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 23/28

CARATTERISTICHE E LIMITI DI ACCETTABILITA'DELLE COLONNE JET-GROUTING SISTEMA TIPO TERRENO DIAMETRO MEDIO (m)

Dm RESISTENZA (MPa) Qu

Monofluido

Incoerenti sciolti Incoerenti da mediamente addensati ad addensati

0.60 - 0.80 0.4 - 0.6

> 5 - 6

Coesivi soffici o mediamente Compatti Coesivi molto compatti

0.4 - 0.6 0.3 - 0.5

≥ 1.5 - 2.0

A due fluidi

Incoerenti sciolti Incoerenti da mediamente addensati ad addensati

1.0 - 1.5 0.6 - 0.9

≥ 5 - 6.0

Coesivi soffici o mediamente Compatti Coesivi molto compatti

0.7 - 1.0 0.5 - 0.8

≥ 1.5 - 2.0

A tre fluidi

Incoerenti sciolti Incoerenti da mediamente addensati ad addensati

1.6 - 2.0

1.0 - 1.5

≥ 5 - 6.0

Coesivi soffici o mediamente Compatti Coesivi molto compatti

1.2 - 1.6 0.6 - 1.00

≥ 1.5 - 2.0

1.8.4 TOLLERANZE Le colonne dovranno essere realizzate nella posizione e con le dimensioni nominali di progetto, con le seguenti tolleranze ammissibili, salvo più rigorose limitazioni indicate in progetto: - coordinate planimetriche del centro della colonna:± 5 cm - scostamento dall'asse teorico: ± 2% - lunghezza: ± 15 cm - diametro medio reso: non inferiore a quello nominale di progetto - quota testa colonna: ± 5 cm.

Page 456: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 24/28

1.8.5 MISCELE CEMENTIZIE DI INIEZIONE 1.8.5.1 Caratteristiche dei componenti Dovrà essere impiegata una miscela binaria cemento/acqua il cui rapporto è variabile, in funzione del sistema operativo, del tipo di terreno e dei parametri richiesti. E' ammesso l'uso di additivi, aventi le funzioni di seguito indicate: - stabilizzanti (la resa volumetrica deve risultare ≥ 97%) o fluidificanti - acceleranti o ritardanti di presa - impermeabilizzanti - di protezione delle miscele dal dilavamento nel caso di falda in movimento con forte velocità - di protezione da eventuali agenti organici presenti nel terreno. Naturalmente l'adozione di tali additivi svolge un ruolo importante sulle caratteristiche meccaniche delle miscele e della colonna di terreno stabilizzato, che andranno di volta in volta verificate ed accettate in funzione degli scopi del trattamento stesso. Le schede tecniche dei prodotti commerciali che l’Appaltatore si propone di usare dovranno essere preventivamente consegnate alla D.L. per opportuna informazione. Di norma le miscele cementizie di iniezione per i trattamenti jet-grouting saranno preparate adottando un dosaggio in peso dei componenti tale da soddisfare un rapporto acqua/cemento: 1 ≤ a/c ≤ 2 1.8.6 ARMATURA DEI TRATTAMENTI COLONNARI Quando previsto in progetto, le colonne dovranno essere armate con elementi in acciaio (tubi di acciaio tipo Fe 430-510 senza saldatura longitudinale del tipo per costruzione meccanica con manicotti di giunzione filettati o saldati , che essere in grado di resistere ad una sollecitazione a trazione pari almeno al 70% del medesimo carico ammissibile a compressione, da introdurre a spinta con idonea attrezzatura nel corpo delle colonne in corrispondenza del perforo appena ultimata l'iniezione e prima che la miscela inizi la presa. Nel caso sia previsto l'inserimento dell'armatura in acciaio ad avvenuta presa della miscela, si dovrà procedere alla esecuzione di un foro di diametro adeguato nel corpo delle colonne, all'introduzione dell'armatura (tubi o barre in acciaio) ed al suo inghisaggio mediante iniezione a pressione di malta di cemento; la malta verrà iniettata attraverso lo stesso tubo in acciaio quando l'armatura è tubolare e attraverso un tubo in PVC quando l'armatura è in barre. 1.9 INIEZIONI 1.9.1 SOGGEZIONI GEOTECNICHE ED AMBIENTALI Poichè la corretta scelta delle metodologie e dei prodotti di iniezione è basilare per la corretta realizzazione dei trattamenti, l’Appaltatore dovrà valutare attentamente gli elementi di conoscenza delle caratteristiche dei terreni (stratigrafia, granulometria, etc.), o i caratteri strutturali e morfologici degli ammassi rocciosi (grado di fratturazione, permeabilità Lugeon, etc.). Dovrà inoltre valutare attentamente l'influenza della falda (pressione, velocità di filtrazione, etc.). Ove ne ricorra l'opportunità la Direzione Lavori richiederà l'esecuzione di prove tecnologiche preliminari, secondo quanto precisato al punto successivo. 1.9.2 SALVAGUARDIA AMBIENTALE Gli interventi con finalità impermeabilizzanti non dovranno modificare le condizioni idrologiche del sottosuolo all'esterno delle aree immediatamente adiacenti ai trattamenti. E' consentito

Page 457: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 25/28

esclusivamente l'impiego di prodotti stabili nel tempo, e che non cedano al terreno ed alle falde circostanti liquidi residuali inquinanti. Di norma quindi è fatto divieto all'uso di soluzioni colloidali e di reagenti organici, o di altre soluzioni in contrasto con le vigenti norme in materia di tutela ambientale. 1.9.2.1 Controllo degli stati tenso-deformativi I procedimenti di iniezione dovranno essere definiti ed applicati in modo da evitare che abbiano luogo modificazioni indesiderate dello stato di deformazione e dello stato di sollecitazione su opere vicine. 1.9.3 TOLLERANZE I fori di iniezione dovranno essere realizzati nella posizione e con le inclinazioni di progetto, con le seguenti tolleranze ammissibili, salvo più rigorose limitazioni indicate in progetto: - coordinate plano-altimetriche: ± 5 cm; - scostamento dall'asse teorico: ± 2%; - lunghezza: ± 15 cm. 1.9.4 MATERIALI 1.9.4.1 Miscele cementizie normali Di norma le miscele cementizie di iniezione per i trattamenti di impregnazione saranno preparate adottando un dosaggio in peso dei componenti tale da soddisfare un rapporto cemento/acqua 0.2 ≤ c/a ≤ 0.6 con impiego di additivi stabilizzanti e disperdenti; per ottenere la stabilizzazione potrà essere utilizzato un agente colloidale, ad esempio bentonite, con rapporto 0.01 ≤ b/a ≤ 0.04 Per i trattamenti di intasamento di rocce fessurate il dosaggio c/a può variare nell'intervallo: 0.4 ≤ c/a ≤ 1.4 Il cemento impiegato dovrà essere scelto in relazione alle esigenze di penetrabilità ed alle caratteristiche ambientali, considerando, in particolare, l’aggressività dell’ambiente esterno. E’ ammesso l’uso di additivanti stabilizzanti, disperdenti e/o fluidificanti. Le schede tecniche dovranno essere preventivamente approvate dalla DL. Le miscele cementizie dovranno soddisfare i seguenti requisiti: - viscosità Marsh: 35 ÷ 45 secondi - viscosità apparente: 10 ÷ 20 cP - rendimento volumetrico: ≥ 95 % (per miscele stabili) 1.9.4.2 Miscele con cementi microfini 1.9.4.2.1 Caratteristiche dei cementi e dosaggi

Le miscele con cementi microfini saranno ottenute a seguito di processi di produzione tali da aumentare la finezza del cemento fino a valori dell'ordine di 8500 ÷ 12000 cm2/g (Blaine). I processi di macinazione e separazione dovranno quindi consentire di ottenere un fuso granulometrico delle particelle solide presenti nella sospensione caratterizzata dai seguenti valori:

Page 458: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 26/28

D98 = 10 ÷ 20 µm D50 = 3 ÷ 5 µm La granulometria sarà determinata con porosimetri a mercurio o apparecchiature di equivalente precisione. Il dosaggio, in relazione agli impieghi, potrà variare nell'intervallo: 0.5 ≤ c/a ≤ 0.6 E' ammesso l'impiego di eventuali additivi disperdenti e fluidificanti inorganici. Le miscele con cementi microfini dovranno soddisfare i seguenti requisiti: · viscosità Marsh: 27 ÷ 30 secondi · rendimento volumetrico : ≥ 95 %. 1.9.5 MODALITÀ ESECUTIVE Le iniezioni saranno effettuate impiegando tubi valvolati introdotti in appositi perfori all'interno del terreno da consolidare. I perfori, eseguiti sul contorno della sezione di scavo della galleria, in avanzamento rispetto al fronte di scavo, potranno essere orizzontali, sub-orizzontali o comunque inclinati, di diametro 100-120 mm, ed eventualmente rivestiti. Preliminarmente verranno eseguite iniezioni di guaina tra le pareti del perforo ed il tubo e successivamente quelle di consolidamento, iniettando in pressione attraverso le valvole; tali iniezioni verranno eseguite in più fasi con miscele cementizie additivate eseguite a bassa pressione tra tubo e perforo e ripetute ad alta pressione, attraverso le valvole per il preconsolidamento. Il tubo impiegato sarà in vetroresina del tipo ad aderenza migliorata del diametro 60 mm e spessore 10 mm; le giunzioni dei tubi saranno eseguite con i necessari manicotti e collanti che dovranno garantire, anche in corrispondenza del giunto, la medesima resistenza a trazione e taglio dei tratti di tubo giuntati. Il tubo sarà corredato del tappo di fondo, del tubo di sfogo dell'aria e delle valvole per l'iniezione, costituite da manicotti in gomma di spessore 3,5 mm. Il terreno consolidato dovrà presentare le caratteristiche meccaniche esposte nella tabella che segue, uniformemente distribuite nell'ambito dei volumi minimi considerati:

CARATTERISTICHE MECCANICHE DEL TERRENO CONSOLIDATO

INTERVALLO DELLA PROVA DOPO 48 h DALLA INIEZIONE

DOPO 7 h DALLA INIEZIONE

resistenza a compressione semplice ≥1 MPa ≥ 1,5 MPa

R.D.Q. (indice di recupero modificato) espresso come percentuale di recupero del carotaggio tenendo conto degli spezzoni di carota di lunghezza ≥ 100 mm

≥ 50% ≥ 70%

L'Appaltatore, a sua totale cura e sotto il controllo della Direzione Lavori, provvederà alla messa a punto della tecnologia d'intervento procedendo preliminarmente, mediante prove e sondaggi, alla determinazione delle caratteristiche geomeccaniche, livello di falda e permeabilità del terreno da consolidare. In base ai risultati ottenuti definirà: · la quantità e distribuzione dei tubi di iniezione; · il passo delle valvole;

Page 459: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 27/28

· la composizione delle miscele con specifico riferimento alla viscosità, che dovrà essere bassa per poter eseguire le iniezioni in tempi brevi, il rapporto acqua cemento ed l'impiego di additivi adeguati; · la finezza del cemento; · la pressione di iniezione, che di norma dovrà essere inferiore a quella di cedimento del sistema (clacquage). L'Appaltatore dovrà inoltre eseguire, sempre a sua cura e sotto il controllo della Direzione Lavori, la verifica degli effetti indotti nel terreno ed infine l'accertamento dell'uniformità e delle caratteristiche meccaniche del terreno consolidato mediante prove in sito ed in laboratorio su campioni prelevati con carotaggi. L'Appaltatore potrà dare corso ai trattamenti soltanto dopo che la Direzione Lavori avrà espresso il suo benestare in base ai risultati delle prove di cui sopra, con l'avvertenza che in ogni caso tale benestare non ridurrà la responsabilità dell'Appaltatore circa il raggiungimento delle prescrizioni progettuali in termini di spessore e resistenza del terreno consolidato. 1.9.5.1 Esecuzione dei trattamenti Le attrezzature impiegate dovranno essere in grado di eseguire le lavorazioni richieste con la necessaria continuità per assicurare la uniformità dei trattamenti; i tubi di iniezione dovranno essere atti a resistere a pressioni non inferiori a 12 MPa; l'impianto di miscelazione dovrà essere munito di dispositivo di pesatura del cemento e di misura dell'acqua, dosatore di additivi e contacicli di miscelazione progressivo; la centrale di iniezione sarà attrezzata con pompe ad alta pressione munite di manometri posti a bocca' foro, con certificato ufficiale di taratura. Qualora si dovessero riscontrare variazioni sensibili nelle caratteristiche dei terreni attraversati rispetto a quelle assunte inizialmente per la messa a punto del sistema, l'Appaltatore, a sua cura spese, dovrà verificare puntualmente l'idoneità dei parametri adottati provvedendo eventualmente ad una loro ritaratura in corso d'opera. L'Appaltatore in ogni caso dovrà procedere a continui sondaggi nei trattamenti effettuati per verificare la rispondenza alle prescrizioni progettuali relativamente a resistenze e spessori. A carico dell'Appaltatore si considerano tutte le operazioni preliminari di sondaggio, prove, progettazione e campo prove; la documentazione dei lavori; la ubicazione dei punti di trattamento; le operazioni di perforazione ed infissione dei tubi valvolati; l'esecuzione delle iniezioni di guaina e di quelle di consolidamento, compreso la fornitura di tutti i materiali ed in particolare: - il cemento da impiegare nelle iniezioni di guaina e di consolidamento in terreni molto aperti, caratterizzati da un coefficiente di permeabilità fino a 10-2 m/s, sarà cemento del tipo normale; - per le iniezioni di consolidamento in terreni con coefficiente di permeabilità minori di 10-2 m/s, si useranno cementi microfini, acqua, additivi fluidificanti, ecc. Sono, altresì, a carico dell'Appaltatore eventuali superfici di parete consolidata eccedenti le dimensioni teoriche di progetto. 1.9.5.2 Trattamento di impregnazione Si procederà valvola per valvola, a partire dal fondo, tramite un packer a doppia tenuta collegato al circuito di iniezione. Ottenuta l'apertura della valvola, si darà luogo all'iniezione in pressione fino ad ottenere i valori dei volumi di assorbimento e di pressione prescritti in progetto. Per pressione di iniezione si intende il valore minimo che si stabilisce all'interno del circuito.

Page 460: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – OPERE DI CONSOLIDAMENTO - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 28/28

Nei trattamenti di impregnazione l'iniezione dovrà essere tassativamente eseguita utilizzando portate non superiori a 30 l/min, e comunque con valori che, in relazione alla effettiva pressione di impiego, siano tali da evitare fenomeni di fratturazione idraulica del terreno (claquage). La distanza minima tra due fori iniettati contemporaneamente dovrà essere determinata in relazione alle pressioni di iniezioni in modo da non provocare indesiderati inconvenienti, quali sollevamenti nelle adiacenze o comunicazioni tra fori o colonne vicine, non ancora indurite. A tal fine l’Appaltatore, sulla base anche delle prove preliminari, dovrà studiare la corretta sequenza di esecuzione. Nel caso in cui l'iniezione del previsto volume non comporti il raggiungimento della prescritta pressione, o viceversa, la valvola sarà nuovamente iniettata, trascorso un periodo di 12 ÷ 24 ore. Fino a quando le operazioni di iniezioni non saranno concluse, al termine di ogni fase occorrerà procedere al lavaggio interno del tubo d'armatura. 1.9.5.3 Trattamenti di intasamento Saranno eseguiti in conformità con le modalità e le indicazioni date nel progetto di intervento. Ove previsto le iniezioni potranno essere realizzate anche in fase unica, in risalita o in avanzamento, attraverso le aste di perforazione. 1.9.5.4 Trattamenti di ricompressione Verificato l'esatto posizionamento delle valvole, si darà luogo alle iniezioni utilizzando portate e pressioni atte a produrre la fratturazione idraulica del terreno, registrando opportunamente la pressione di picco e la successiva pressione di alimentazione della frattura.

L'iniezione sarà arrestata al raggiungimento dei previsti volumi di miscela cementizia.

Page 461: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 1/32

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- ARMATURE -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA “CAPO

D’ORLANDO”, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUAR-

DANTE IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA RI-

QUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINA-

ZIONE, ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA.

Page 462: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 2/32

SUB-INDICE ARMATURE (rif. norme 8)-------------------------------------------------------- (1-32)

1.1 ARMATURE 3

1.1.1 Centine metalliche, reti di acciaio a maglie elettrosaldate, scalette di rinforzo 3

1.2.1 Ancoraggi 6

Page 463: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 3/32

1.1 ARMATURE Sono qui di seguito riportate le principali tecnologie esecutive da impiegare per il sostegno dello scavo.

1.1.1 Centine metalliche, reti di acciaio a maglie elettrosaldate, scalette di rinforzo Le centine metalliche, le reti di acciaio a maglie elettrosaldate e le scalette di rinforzo da lasciare annegate nel conglomerato cementizio, dovranno avere caratteristiche dimensionali, sagoma ed in-terasse conformi alle sezioni tipo del progetto esecutivo previste per le varie tratte. Le centine metalliche saranno sagomate e collegate nei punti di giunzione tramite piastre saldate e bullonate, nonché dotate di elementi di unione, distanziatori, piastre di base, collegamenti e quanto altro occorrente per assicurare una perfetta continuità strutturale delle centine stesse. Particolarmente curato sarà il dimensionamento dell’eventuale piastra di appoggio al piede, l’allettamento e la stabilità della superficie di appoggio, e la messa in contatto della centina con la superficie di scavo. Eventuali vuoti presenti a tergo delle centine dovranno essere riempiti con conglomerato cementizio spruzzato o con idonei spessori, cunei od altri accorgimenti opportuni al fine di garantire la comple-ta aderenza con la superficie di scavo delle centine. Tutte queste lavorazioni saranno a cura e spese dell’Impresa. Potranno essere impiegati a cura e spese dell’impresa elementi tubolari di collegamento centina - roccia (tipo bullflex), composti da tubo in tessuto di poliammide o prolipopilene posato all’estradosso delle centine per creare un immediato collegamento tra la centina e la parete rocciosa, al fine di evitare i carichi di punta e fare in modo che la centina stessa svolga azione di sostegno immediatamente dopo l’apertura del cavo. Il tubo, chiuso alle estremità, sarà dotato di una o più valvole di non ritorno per il riempimento con miscela cementizia ed sarà fissato in punti significati-vi della centina. Le principali caratteristiche della lavorazione saranno le seguenti: -resistenza a trazione 2000 N/cm; - peso: 610 – 850 gr/m - diametro del tubo sciolto: 32 cm, completamente riempito: 37 cm; - dilatazione elastica del tessuto: 15%; - Massima pressione di riempimento: 15 bar. In senso longitudinale, le centine saranno collegate tra loro mediante catene, realizzate mediante tondino di acciaio opportunamente sagomato avente caratteristiche non inferiore a quello costituen-te il profilato delle centine. Le catene dovranno essere estese a tutto il contorno delle centine ed ad esse collegate mediante op-portuni accorgimenti o saldature, così come indicato nei disegni di progetto.

Page 464: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 4/32

Quando le centine metalliche sottendono l’armatura tronco-conica costituita dagli interventi di con-solidamento lanciati in avanzamento, quali infilaggi, jet-grouting ed altri interventi di consolida-mento analoghi, queste dovendo essere messe a contatto con essi e pertanto dovranno essere calan-drate a profilo variabile, sia pure per gruppi, per assicurare una buona trasmissione dei carichi. Le variazioni in altezza dovranno essere assorbite posizionando i piedi delle centine a quote diverse quando in sezione di calotta e dotandole di gambe di diversa lunghezza quando si passa a piena se-zione. Le centine realizzate mediante l’impiego di profilati a doppio t, dovranno risultare all’esterno dell’estradosso di progetto del rivestimento definitivo. Ove la geometria dello scavo lo consentisse, le reti elettrosaldate potranno essere presagomate ed opportunamente autoancorate alle centine. I profilati costituenti le centine metalliche dovranno essere in acciaio Fe 360 o superiore, i bulloni dovranno essere di classe non inferiore alla 8.8 – UNI 3740-74 e la lamiera sarà in acciaio di qualità non inferiore al tipo Fe 360, UNI 7070/82.

STRUTTURA DI PRERIVESTIMENTO DI GALLERIE NATURALI COSTITUITO DA ELE-MENTI TUBOLARI IN ACCIAIO RIEMPITI DI CALCESTRUZZO La struttura di prerivestimento di gallerie ad Arco Tubolare è costituita da elementi tubolari in ac-ciaio tipo S275JR oppure S355JR conformi alla Norma UNI EN 10219, oppure conformi alla Nor-ma EN 10297 per impieghi strutturali. Gli elementi tubolari dovranno essere riempiti con malta additivata avente resistenza minima C 20/25 del diametro, spessore ed interassi conformi alle sezioni tipo di progetto esecutivo previste per le varie tratte. Gli elementi d’acciaio tubolari saranno sagomati e collegati nei punti di giunzione tramite piastre saldate e bullonate, nonché dotate di piastre di base, (tipo S275JR per le piastre e per gli angolari, B450C per le catene) e quanto altro occorrente per assicurare una perfetta continuità strutturale del sistema di prerivestimento ad arco tubolare di gallerie. In senso longitudinale, le strutture tra elementi tubolari in acciaio adiacenti saranno collegati tra lo-ro mediante catene singole o doppie in relazione agli elaborati di Progetto, realizzate mediante ton-dini di acciaio opportunamente sagomate del tipo B450C del diametro di 22 mm, comunque secon-do le descrizioni del progetto esecutivo. Le catene dovranno essere estese a tutto il contorno delle centine ed ad esse collegate mediante op-portuni occhielli così come indicato nei disegni di Progetto. Gli elementi tubolari ad arco d’acciaio dovranno presentare una sezione circolare continua su tutto lo sviluppo del Sistema, tale volume dovrà essere riempito completamente attraverso idonei fori di iniezione (predisposti in officina) mediante pompa per calcestruzzo, con malta additivata con resi-stenza minima di 25 N/mm2 (C 20/25) secondo le Norme UNI EN 206-1 e UNI 11104.

Page 465: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 5/32

Il sistema di armatura con profili tubolari riempiti di malta sarà annegato nel calcestruzzo del rive-stimento di prima fase (spritz-beton), il tutto realizzato secondo gli elaborati di progetto, inoltre il fornitore dovrà produrre la documentazione necessaria a supporto delle certificazioni richieste. SPECIFICHE COSTRUTTIVE 1. La saldatura dovrà essere effettuata con procedimento semiautomatico a filo pieno

MIG/MAG, mediante cordoni d’angolo a passata singola. 2. Le dimensioni dei cordoni e l’estensione degli stessi potrà variare a seconda degli elementi da unire:

2.1 Per le piastre forate di giunzione, il codone si estende su tutto il contorno della circonferen-za del tubo unito alla piastra stessa; il lato del cordone è pari a 0,7 volte lo spessore minimo da unire.

2.2 Le saldature degli angolari per l’inserimento delle catene dovranno avere cordone lato 4 mm. 3,3 alla base di un piedritto dovrà essere installato un sistema atto a collegare la centina alla pompa del cls per consentirne il riempimento

4. I materiali impiegati dovranno essere in accordo a UNI EN 10025 e EN 10297. In particola-re: S355JR, S275JR oppure API52 per le travi. S275JR per le piastre. S275JR/S235JR per gli angolari. S355JR per le catene.

5. La bulloneria impiegata dovrà essere di classe 8.8. Le viti in accordo a UNI5737 oppure UNI5739 e i dadi in accordo a UNI 5588.

6. Le tolleranze di costruzione dovranno essere le seguenti. 6.1 Dimensioni complessive centina.

Larghezza totale: +/- 10 cm. Altezza totale: +/- 6 cm. Scostamento radiale del profilo rispetto al teorico in un punto qualsiasi: +/- 5 cm. Scostamento dello sviluppo in asse rispetto al teorico per ogni elemento di centina: +/- 3 cm.

6.2 Dimensioni componenti. Larghezza e lunghezza piastre: +/- 20 mm Spessore piastre: +3/-2 mm Posizione fori su piastre di giunzione: +/- 1 mm Diametro fori: +2/-0 mm.

Page 466: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 6/32

1.2.1 Ancoraggi Con il termine "ancoraggi" si intendono tutte le tecnologie esecutive atte al sostegno o alla prote-zione di gallerie, camere di deposito o altro, realizzato successivamente allo scavo, sia esso parziale o totale, ed ottenuto tramite armature che si estendono nei terreni e nelle rocce a tergo della sezione di scavo. Le tecniche per eseguire le perforazioni, comunque inclinate ed in materiali di qualsiasi natura, du-rezza e consistenza, anche in presenza d'acqua di qualsiasi entità e pressione, e le modalità di con-nessione al terreno dovranno essere definite in relazione alla natura dei materiali da attraversare e delle caratteristiche idrogeologiche locali. La scelta delle attrezzature di perforazione ed i principali dettagli esecutivi dovranno essere messi a punto mediante l'esecuzione di tiranti di ancoraggio preliminari di prova, approvati dalla Direzione Lavori prima dell'inizio della costruzione dei tiranti di progetto. La perforazione potrà essere eseguita a rotazione o a rotopercussione, in materie di qualsiasi natura e consistenza, compreso calcestruzzi, murature, trovanti e/o roccia dura, anche in presenza di acqua. Il foro potrà essere eseguito a qualsiasi altezza e l'impresa dovrà provvedere ad eseguire idonei pon-teggi ed impalcature, rispondenti a tutte le indicazioni di Legge. Il foro dovrà essere rivestito nel caso che il terreno sia rigonfiante o non abbia coesione sufficiente ad assicurare la stabilità delle pareti del foro durante e dopo la posa delle armature; in roccia si rive-stirà il foro nei casi in cui: • l'alterazione e la fessurazione della roccia siano tali da richiederlo per assicurare la stabilità delle pareti durante e dopo la posa delle armature;

• la natura della roccia sia tale da far temere la formazione di spigoli aguzzi lungo le pareti del fo-ro, suscettibili di danneggiare le guaine di protezione. Il fluido di perforazione potrà essere acqua, aria, una miscela di entrambi, oppure, unicamente per perforazioni in terreni sciolti, un fango di cemento e bentonite. L'impiego di aria non è consentito in terreni incoerenti sotto falda. Al termine della perforazione si dovrà procedere al lavaggio del foro con acqua o aria. Nel caso di terreni con prevalente componente argillosa, di rocce marnose tenere e terreni argillosi sovraconsolidati, il lavaggio sarà eseguito con sola aria, evitando l’utilizzo di fluidi di perforazione. Quando sia previsto dal progetto e sia compatibile con la natura dei terreni, si potranno eseguire, mediante l’impiego di appositi utensili allargatori, delle scampanature di diametro noto, regolar-mente intervallate lungo la fondazione del tirante. In base alle indicazioni emerse nel corso della esecuzione dei tiranti preliminari di prova e comun-que in presenza di falde artesiane e di terreni particolarmente permeabili, l’impresa dovrà provvede-re a sua cura e spese, a preventive iniezioni di intasamento all'interno del foro con miscele e modali-tà approvate dalla Direzione Lavori .

Page 467: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 7/32

Per la circolazione del fluido di perforazione saranno utilizzate pompe a pistoni con portate e pres-sioni adeguate. Si richiedono valori minimi di 200 l/min e 25 bar, rispettivamente. Nel caso di perforazione a roto-percussione con martello a fondo foro si utilizzeranno compressori di adeguata potenza; le caratteristiche minime richieste sono:

• portata ≥ 10 m3/min;

• pressione ≥ 8 bar. Le tolleranze ammesse nella realizzazione dei fori sono le seguenti: • il diametro dell'utensile di perforazione dovrà risultare non inferiore al diametro di progetto e

non superiore del 10% di tale diametro;

• la lunghezza totale di perforazione dovrà risultare conforme al progetto;

• la variazione angolare in verticale e in orizzontale rispetto a quanto progettualmente previsto, non dovrà essere maggiore di ±5° , controllata dopo un avanzamento di 2 m di foro;

• la posizione della testa foro non dovrà discostarsi più di l0 cm dalla posizione di progetto. La lunghezza totale dell'armatura e la lunghezza del tratto attivo, posizionato nella parte terminale della perforazione, dovranno risultare conformi alle indicazioni progettuali. La solidarizzazione dell'armatura al terreno verrà eseguita in due o più fasi, come di seguito specifi-cato. Con debito anticipo rispetto alla data di inizio dei lavori si dovrà realizzare, a cura dell’impresa, uno studio preliminare della miscela cementizia di iniezione. L’impresa ha l’onere di eseguire gli impasti di prova della miscela cementizia, secondo le indica-zioni previste in progetto. I risultati delle prove eseguite verranno riportati su una apposita relazione, dove verrà definita la composizione della miscela da utilizzare in fase esecutiva. Su tale relazione si dovrà riportare: - Elenco dei materiali impiegati, indicante provenienza, tipo, e qualità dei medesimi; - Certificati dei materiali costituenti la miscela di impasto; - Tipo e dosaggio del cemento; - Rapporti acqua/cemento; - Tipo e dosaggio degli eventuali additivi; - Risultati delle prove preliminari di resistenza a compressione; - Caratteristiche dell’impianto di confezionamento. La documentazione dovrà essere fornita alla D.L., che procederà all’eventuale approvazione. L’approvazione tuttavia, non solleva l’Impresa dalle sue responsabilità in base alle Norme vigenti. In assenza di indicazioni di progetto la composizione di miscela per 1 m3 di prodotto sarà la seguen-te: • acqua: 600 kg;

Page 468: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 8/32

• cemento: 1200 kg;

• additivi specifici per malte per iniezione Il cemento, rispondente alla norma vigente L'acqua dovrà essere conforme alla norma vigente. Gli additivi dovranno essere conformi alla norma vigente. La miscela dovrà presentare i requisiti richiesti dalla norma vigente, periodicamente controllati du-rante le lavorazioni. Le prove richieste dovranno essere eseguite a cura dell'Impresa ogniqualvolta richiestogli dalla Di-rezione Lavori . Se in occasione di tali controlli anche solo una delle prove non fornisse risultati conformi a quanto richiesto, le iniezioni saranno sospese e potranno riprendere solo dopo la confezione di una nuova miscela con idonee caratteristiche. Dovrà essere effettuato il controllo della resistenza a compressione della miscela mediante l’esecuzione di un prelievo ogni tirante o gruppo di tiranti iniettati contemporaneamente. La miscela dovrà essere confezionata mediante mescolatori ad alta velocità di rotazione (> 20 giri al secondo) o a ciclone. In caso di ambiente aggressivo accertato, il cemento per il confezionamento della miscela dovrà ri-spondere a quanto prescritto nella norma vigente. L'iniezione dovrà avere carattere di continuità, e non potrà assolutamente venire interrotta. In caso di interruzione, superiore a 5 minuti, a causa di forza maggiore, il foro verrà lavato e l'iniezione an-drà ripresa dall'inizio. Si dovrà provvedere con appositi accorgimenti affinché la miscela di sfrido non venga scaricata senza alcun controllo nel cantiere di lavoro. Se necessaria, successivamente all’inserimento del tirante, sarà eseguita la cementazione di prima fase, si utilizzerà un volume di miscela cementizia commisurato al volume teorico del foro. In questa fase si eseguiranno anche le operazioni di riempimento del sacco otturatore, ove presente, e del bulbo interno per i tiranti definitivi, utilizzando quantitativi di miscela corrispondenti ai volu-mi teorici degli stessi. Completata l'iniezione di 1^ fase si provvederà a lavare con acqua il cavo interno del tubo di inie-zione. Trascorso un periodo di 12 ÷ 24 ore dalla formazione della guaina, si darà luogo alla esecuzione delle iniezioni selettive per la formazione del bulbo di ancoraggio. Si procederà valvola per valvola, a partire dal fondo, tramite un packer a doppia tenuta collegato al circuito di iniezione. La massima pressione di apertura delle valvole non dovrà superare il limite di 60 bar; in caso con-trario la valvola potrà essere abbandonata. Ottenuta l'apertura della valvola si darà luogo all'iniezio-ne in pressione fino ad ottenere i valori dei volumi di assorbimento e di pressione prescritti in pro-getto. La pressione di iniezione si intende il valore minimo che si stabilisce all'interno del circuito.

Page 469: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 9/32

L'iniezione dovrà essere tassativamente eseguita utilizzando portate non superiori a 30 l/min, e co-munque con valori che, in relazione alla effettiva pressione di impiego, siano tali da evitare feno-meni di fratturazione idraulica del terreno (claquage). I valori di iniezione saranno di norma non inferiori a tre volte il volume teorico del foro, e comun-que conformi alle prescrizioni di progetto. Nel caso in cui l'iniezione del previsto volume non comporti il raggiungimento della prescritta pres-sione di rifiuto, la valvola sarà nuovamente iniettata, trascorso un periodo di 12 ÷ 24 ore. Fino a quando le operazioni di iniezione non saranno concluse, al termine di ogni fase occorrerà procedere al lavaggio interno della canna. Per eseguire l'iniezione dovranno essere utilizzate delle pompe idonee. Le caratteristiche delle attrezzature utilizzate dovranno essere comunicate alla Direzione Lavori , In terreni altamente permeabili o in rocce fessurate si potranno verificare perdite incontrollate di mi-scela che potrebbero pregiudicare la formazione del tratto vincolato. In tali condizioni, preliminar-mente alla posa del tirante dovranno essere eseguite nel foro prove in sito di permeabilità. Nel caso che tali prove indicassero, per il tratto ancorato perdite superiori a 5 lt/min con pressioni di 0,1 MPa, si dovranno attuare misure preventive di riduzione del grado di permeabilità quali preiniezioni con apposite miscele di intasamento. A seguito di tali operazioni, per la posa in opera del tirante si renderà necessaria la riperforazione del foro di alloggiamento, a cui seguiranno la posa del tirante e le normali iniezioni. Particolare cura dovrà essere posta relativamente alla verifica dell'aggressività dell'ambiente nei ri-guardi del cemento impiegato nella realizzazione della miscela di iniezione. Tale verifica verrà eseguita, su richiesta della Direzione Lavori , a cura dell'Impresa. In caso di ambiente aggressivo accertato, l'utilizzo del tipo di cemento dovrà essere approvato dalla Direzione Lavori e dovrà esserne certificata l'idoneità. In aggiunta a quanto prescritto nel cap. 6.6. del D.M. 14.01.2008 – Norme Tecniche per le costru-zioni, è applicabile la normativa UNI vigente che stabilisce e definisce i principi per la tecnologia dei tiranti, applicabile all'installazione, prova e controllo di tiranti permanenti e provvisori, per i quali è sottoposta a prova la capacità di ancoraggio. Resine Le resine da impiegare negli ancoraggi con chiodi dovranno essere di marca conosciuta. Il produttore dovrà fornire la seguente documentazione: - Le istruzioni di dosaggio per le resine epossidiche, - I tempi di polimerizzazione, con il campo di tolleranza, per le resine poliesteri, - La certificazione di assenza di emissioni gassose durante i processi di polimerizzazione, Dovrà inoltre fornire le certificazioni delle prove sul materiale previste dalla normativa vigente: Tutta la documentazione precedentemente riportata dovrà essere fornita alla D.L..

Page 470: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 10/32

La D.L. si riserva la facoltà di far eseguire ulteriori prove di controllo dei materiali in esame. Tali prove sono a cura dell’Impresa. Indipendentemente dal tipo di ancoraggio, che può essere di tipo provvisorio o permanente, si di-stinguono le seguenti tipologie principali di ancoraggio: Tiranti d’ancoraggio presollecitati

Per tiranti di ancoraggio si intendono elementi strutturali connessi al terreno o alla roccia, che in e-sercizio sono sollecitati a trazione. I tiranti presollecitati saranno costituiti da trefoli, trecce, fili o barre di acciaio armonico. Le forze di trazione sono quindi applicate mediante una piastra di ripartizione (testata). Il tirante si compone delle seguenti parti:

• la testa, costituita dal dispositivo di bloccaggio e dalla piastra di ripartizione; • il tratto libero intermedio di collegamento tra testa e tratto attivo;

• il tratto attivo (fondazione), che trasmette al terreno la forza di trazione del tirante. I tiranti, in relazione alla modalità di sollecitazione, vengono distinti in:

• tiranti passivi, nei quali la sollecitazione di trazione nasce quale reazione a seguito di una de-formazione dell’elemento ancorato;

• tiranti attivi, nei quali la sollecitazione di trazione è impressa in tutto o in parte all’atto del collegamento con l’elemento ancorato

In relazione alla tensione iniziale si distinguono in: • presollecitati: tiranti ai quali viene indotta una forza di tesatura Ni superiore a quella di eserci-

zio NES (Ni > NES);

• parzialmente presollecitati: tiranti ai quali viene indotta una tesatura inferiore o uguale a quel-la di esercizio (Ni <= NES);

• non presollecitati: tiranti ai quali non viene indotta alcuna tesatura (Ni = 0). In relazione alla modalità di sollecitazione, vengono distinti in:

• tiranti passivi, nei quali la sollecitazione di trazione nasce quale reazione a seguito di una de-formazione dell’opera ancorata;

• tiranti attivi, nei quali la sollecitazione di trazione è impressa in tutto o in parte all’atto del collegamento con l’opera ancorata

I tiranti, in relazione alla durata di esercizio, vengono distinti in:

• tiranti provvisori, la cui funzione deve essere espletata per un periodo di tempo limitato e de-finito a priori (in genere posto inferiore a due anni);

Page 471: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 11/32

• tiranti permanenti, la cui funzione deve essere espletata per un periodo di tempo commisurato alla vita utile dell'opera ancorata.

Le caratteristiche geometriche e strutturali dei tiranti d’ancoraggio sono definite nel progetto esecu-tivo. L’allestimento del tirante avverrà mediante:

• introduzione del tirante;

• riempimento del foro con miscela cementizia iniezione di 1^ fase o iniezione preliminare), se necessaria, al fine di impermeabilizzare il terreno adiacente alla lunghezza vincolata, in modo da limitare le perdite di miscela d'iniezione;

• riempimento dei dispositivi di separazione e protezione interni (sacco otturatore, bulbo interno);

• esecuzione delle iniezioni selettive a pressioni e volumi controllati;

• posizionamento della testata e dei dispositivi di tensionamento;

• prove di carico di collaudo;

• tensionamento del tirante; • iniezione della parte libera;

• protezione della testata. L'iniezione preliminare dovrà essere eseguita riempiendo con la miscela cementizia sia l'intercape-dine tra la guaina e il foro che tutto lo spazio fra la guaina corrugata e l'armatura lungo la fondazio-ne del tirante; tale spazio dovrà essere collegato alla bocca del foro da un tubetto di sfiato che con-senta la fuoriuscita di tutta l'aria contenuta e si dovrà proseguire l'iniezione fino alla fuoriuscita del-la miscela dal tubetto di sfiato. Tale iniezione dovrà essere adottata:

• in terreni di granulometria grossolana, costituiti da ghiaia, ciottoli, a elevata porosità nei quali una porzione rilevante della malta iniettata vada a compenetrare il terreno intorno al foro;

• in rocce lapidee e in terreni coesivi mediamente compatti, congiuntamente alla tecnica di perfo-razione con utensili allargatori.

Il riempimento della guaina nella parte libera dovrà essere assicurato immettendo la miscela nel punto più profondo tramite gli appositi condotti e osservando che essa risalga fino a boccaforo e vi permanga finché non intervenga la presa; si dovrà quindi provvedere a rabbocchi per ottenere il completo intasamento e la protezione dei trefoli. Se presente l’iniezione di 1a fase l'introduzione del tirante potrà essere eseguita solo allorchè:

• la perforazione sia interamente rivestita;

• il tirante sia dotato della valvola di fondo esterna all'ogiva;

• il riempimento avvenga contemporaneamente all'estrazione dei rivestimenti e siano operati gli eventuali rabbocchi finali;

Page 472: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 12/32

• i trefoli ed i condotti di iniezione siano opportunamente prolungati fino a fuoriuscire a bocca foro per un tratto adeguato a consentire le successive operazioni di iniezioni e di tesatura;

• il sacco otturatore, nel caso di tiranti orizzontali o debolmente inclinati (i ≤ 25°), sia presente. I trefoli, nella parte dell’ancoraggio, dovranno essere privi di grasso, vernice, fango ed ogni altro materiale che possa ridurre l’aderenza tra i trefoli stessi e la miscela di cementazione. Prima di dare inizio ai lavori, la metodologia esecutiva dei tiranti, quale proposta dall'Impresa, do-vrà essere messa a punto dalla stessa, a sua cura, mediante l'esecuzione di un numero di tiranti pre-liminari di prova in accordo alle previsioni di cui al punto 6.6.4 del D.M. 14.01.2008 – Nuove Norme Tecniche per le costruzioni I tiranti preliminari di prova dovranno essere eseguiti in aree limitrofe a quelle interessanti i tiranti di progetto e comunque rappresentative della zona di intervento dal punto di vista geotecnico e i-drogeologico. Nel caso l'impresa proponga di variare nel corso dei lavori la metodologia esecutiva sperimentata ed approvata inizialmente, dovrà dar corso a sua cura e spese a nuove prove tecnologiche secondo quanto sopra riportato. Tutti i tiranti saranno posti in opera completi di tutti gli accessori occorrenti per la perfetta messa in esercizio del tirante. Nelle strutture di ancoraggio che lavorano totalmente o prevalentemente a trazione si distinguono i seguenti elementi: a) Testata E' il dispositivo di ripartizione delle sollecitazioni di ancoraggio sulla opera ancorata; è normalmen-te costituita da una piastra metallica di adeguate dimensioni, dotata di fori passanti per ospitare le armature, con i relativi dispositivi di bloccaggio, ed il condotto di iniezione. b) Armatura E' l'elemento destinato a trasmettere le sollecitazioni dalle testate al terreno o alla roccia; è costituita da trefoli o barre, a seconda del tipo di ancoraggio. c) Tratto libero E' la parte di armatura che non è solidarizzata al terreno o alla roccia, la cui lunghezza caratterizza la deformabilità dell'ancoraggio. d) Fondazione (Bulbo di ancoraggio) E' il tratto di armatura che viene solidarizzato al terreno o alla roccia e trasferisce le sollecitazioni per attrito. e) Canna di iniezione E' costituita da un tubo generalmente in PVC, dotato o meno di valvole a manchettes, che viene col-legato al circuito di iniezione per la solidarizzazione dell'ancoraggio al terreno o alla roccia. Nei ti-ranti di ancoraggio fra il tratto libero e la fondazione è di norma interposto un dispositivo di separa-

Page 473: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 13/32

zione, chiamato sacco otturatore, tenuto in sede da due tamponi posti alle estremità. La funzione del sacco otturatore è di bloccare le eventuali fughe di miscela cementizia attraverso il tratto libero; es-so dunque è particolarmente necessario nei tiranti aventi inclinazione prossima all'orizzontale. Nei tiranti definitivi sono presenti dispositivi atti a realizzare la protezione delle armature anche in corrispondenza del tratto di fondazione. Questo dispositivo è in genere costituito da una guaina in PVC corrugata, dotata di centratori esterni, connessa tramite giunzioni a tenuta all'ogiva o puntale terminale, ed al tampone del sacco otturatore. Un condotto di iniezione, dotato di sfiato, consente di eseguire il riempimento a volume controllato dell'interno di questa guaina (bulbo interno). Nel caso di tiranti a iniezioni selettive, la guaina grecata è collegata alla canna di iniezione e reca incorporate delle valvole a manchettes. f) Dispositivi di bloccaggio I dispositivi di bloccaggio saranno costituiti da uno o più blocchi di appoggio in acciaio e di chia-vette tronco-coniche costruite in modo da permettere di tensionare e ritensionare il tirante senza che si verifichino danni ai fili dei trefoli. Tutti i tiranti saranno posti in opera completi di tubi di iniezione e sfiato, guaine, tamponi, giunzio-ni, distanziatori e dispositivi di bloccaggio, e di tutti gli accessori occorrenti per la perfetta messa in esercizio del tirante. La tesatura ed i controlli dei tiranti avverranno secondo le modalità e le fasi proposte dall’Impresa e concordate con la Direzione Lavori . I materiali avranno le seguenti caratteristiche: Si adotteranno apparecchi di testata e piastre di ripartizione le cui dimensioni dovranno essere scelte in relazione alle caratteristiche geometriche e di portata dei tiranti ed alle caratteristiche di resisten-za e deformabilità del materiale di contrasto. Si utilizzeranno armature in acciaio tipo per cemento armato precompresso, generalmente fornito sotto forma di fili, barre, trecce o trefoli le cui caratteristiche geometriche e meccaniche siano indi-cate in progetto e comunque, queste ultime, in accordo a quanto riportato al punto 11.3.3 del D.M. 14/01/2008 – Norme Tecniche per le costruzioni. Ogni partita di tiranti (attivi) confezionati in stabilimento dovrà essere accompagnata dall’Attestato di Qualificazione o dal Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego, rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, in accordo al p.to 11.1 delle NTC 2008. I distanziatori avranno lo scopo di disporre l'armatura di ancoraggio nel foro di alloggiamento in modo che sia garantito il ricoprimento dell'acciaio da parte della miscela di iniezione. La forma dei distanziatori dovrà quindi essere tale da consentire il centraggio dell'armatura nel foro di alloggiamento durante tutte le fasi di manipolazione e nello stesso tempo non dovrà ostacolare il passaggio della miscela; in ogni caso in corrispondenza del distanziatore la sezione libera di foro deve essere pari ad almeno due volte la sezione dei condotto di iniezione.

Page 474: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 14/32

I distanziatori dovranno essere realizzati in materiali non metallici di resistenza adeguata agli sforzi che devono sopportare ed essere disposti a intervalli non superiori a 5 m nel tratto libero; nel tratto di fondazione saranno intercalati da legature e disposti a interessi di 2,0-2,5 m in modo da dare al fascio di trefoli una conformazione a ventri e nodi. Per armature costituite da barre i distanziatori non saranno alternati a legature. I tamponi di separazione fra la parte libera e la fondazione dovranno essere impermeabili alla mi-scela e tali da resistere alle pressioni di iniezione. I tamponi dovranno essere realizzati o con elementi meccanici o con elementi chimici (materiale i-niettato) aventi caratteristiche tali da garantire l'armatura dalla corrosione. Le caratteristiche dei condotti di iniezione da impiegare dovranno essere tali da soddisfare i seguen-ti requisiti: - avere resistenza adeguata alle pressioni di iniezione risultando cioè garantiti per resistere alla pres-sione prevista con un coefficiente di sicurezza pari ad 1,5 e comunque avere una pressione di rottura non inferiore a l0 bar; - avere diametro interno minimo orientativamente pari a 10 mm nel 'caso in cui non siano presenti aggregati, pari a 16 mm in caso contrario; ciò al fine di consentire il passaggio della miscela d'inie-zione. In relazione alla aggressività dell'ambiente sono ammesse le seguenti due classi di protezione:

• classe 1 per tiranti provvisori in ambiente aggressivo e non aggressivo e per tiranti permanenti in ambiente non aggressivo, con protezione che consisterà in una guaina di polietilene o di polipro-pilene che avvolge il tratto libero;

• classe 2 per tiranti permanenti in ambiente aggressivo, con protezione di tutto il tirante che sarà costituita da una guaina in polietilene o in polipropilene; essa potrà essere flessibile o semirigida e liscia per il tratto libero; sarà invece grecata per il tratto di fondazione del tirante.

Lo spessore della guaina non dovrà essere inferiore a 1,5 mm e dovrà garantire contro lacerazioni in tutte le fasi di lavorazione e posa ed in presenza delle sollecitazioni meccaniche e chimiche previste in esercizio. La sezione interna della guaina dovrà essere pari ad almeno quattro volte la sezione trasversale complessiva delle armature (trefoli o barre) contenute e dovrà comunque assicurare uno spessore di iniezione per il ricoprimento degli elementi più esterni dell'armatura di almeno 5 mm. Per le guaine corrugate dovrà risultare una distanza tra due nervature successive > 5 mm ed una dif-ferenza tra i diametri interni, maggiore e minore, superiore a 8 mm. Ciascun trefolo o barra dovrà essere ulteriormente protetto: - da una guaina individuale in P.V.C., polietilene o polipropilene nella parte libera; - da una verniciatura in resina epossidica elasticizzata nel tratto di fondazione. Gli spazi residui tra guaina e pareti del perforo dovranno essere riempiti con miscela cementizia.

Page 475: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 15/32

Gli spazi residui tra armatura e guaina dovrà essere perfettamente riempita con grasso meccanico chimicamente stabile, inalterabile e non saponificabile. La protezione anticorrosiva del tratto libero del tirante sarà completata iniettando all'interno della guaina la miscela utilizzata nelle operazioni di iniezione dopo il completamento delle operazioni di tesatura del tirante. L'iniezione nel tratto libero della miscela cementizia prima della tesatura o di fasi eventuali di rite-satura, potrà avvenire solo per armature costituite da trefoli a sezione compatta, ingrassati e protetti da guaine individuali in P.V.C., in modo che sia assicurato lo scorrimento tra guaina e trefolo con minime resistenze. La protezione della testa del tirante potrà essere ottenuta, nei casi in cui è prescritta la protezione di classe 1, con un getto della miscela indicata previa aggiunta di additivi antiritiro, mentre nel caso si debba realizzare una protezione di classe 2, si provvederà all'incapsulamento della testa mediante involucri protettivi di polietilene o polipropilene di spessore minimo pari a 2 mm che verranno con-nessi per saldatura alla guaina che avvolge il tratto libero; successivamente, con un getto di miscela cementizia, armata con rete, si proteggerà ulteriormente la testa dagli urti e dalle abrasioni. La tesatura ed i controlli dei tiranti avverranno secondo le modalità e le fasi proposte dall’Impresa e concordate con la Direzione Lavori . Trascorsi ventotto giorni dall’ultima iniezione, o meno, secondo il tipo di miscela, ogni tirante verrà sottoposto a tesatura di collaudo. L'inizio delle operazioni di tesatura e collaudo dovrà essere comunque autorizzato dalla Direzione Lavori . Qualora espressamente richiesto in sede progettuale o in sede esecutiva dalla Direzione Lavori , l'Impresa dovrà garantire l'idoneità del tirante all'inizio delle operazioni di tesatura in termini tem-porali inferiori a 28 giorni. A tale scopo sarà a completo carico dell'Impresa l'eventuale impiego di additivi speciali, acceleranti, atti a garantire la presa della miscela di iniezione del tratto attivo nel termine prescritto. Per un periodo non inferiore a centottanta giorni decorrente dalla data della ultimazione delle opera-zioni di tesatura di collaudo, le teste di tutti i tiranti dovranno essere lasciate accessibili per le ope-razioni di controllo e ritesatura da eseguire rispettivamente a novanta e centottanta giorni dalla data della tesatura di collaudo, nelle quantità che saranno prescritte dalla Direzione Lavori e comunque non inferiore al 20% dei tiranti. Bulloni d'ancoraggio

Si tratta di elementi strutturali che, in esercizio, sono sollecitati a trazione, e che sono in grado di assorbire anche eventuali sollecitazioni taglianti.

Page 476: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 16/32

I bulloni sono caratterizzati da una lunghezza limitata, di norma non superiore a 12 m, da armatura costituita da una singola barra, dall'assenza di guaine, salvo che in funzione di protezione anticorro-siva, dalla presenza di testa d’ancoraggio, da solidarizzazione per semplice cementazione o per fri-zione concentrata o diffusa su tutta la lunghezza e da impiego prevalente in roccia. Analogamente ai tiranti di ancoraggio è possibile distinguere i bulloni in base alle modalità di ap-plicazione degli sforzi di trazione (attivi e passivi) e in base alla durata di esercizio (provvisori e permanenti). Generalmente, la posa in opera dei bulloni sarà eseguita tramite le seguenti operazioni: a) perforazione, da condurre in accordo con le prescrizioni di cui alle precedenti tipologie di anco-raggio; è ammesso l'impiego di attrezzature leggere, in relazione alla natura della roccia ed alla ge-ometria del foro; b) introduzione dell'armatura; c) esecuzione dell'iniezione, fino al completo o parziale riempimento dell'intercapedine. Possono essere convenzionalmente suddivisi in: - bulloni ad aderenza continua in barre d'acciaio; - bulloni ad espansione meccanica con tubo di acciaio sagomato ad "omega"; - bulloni ad espansione meccanica con barra di acciaio e testa di ancoraggio espandibile; - bulloni costituiti da lamiere, barre o profilati infissi a pressione senza perforazione preventiva. Le perforazioni per gli ancoraggi, comunque inclinate ed in materiali di qualsiasi natura, durezza e consistenza, anche in presenza d'acqua di qualsiasi entità e pressione, saranno eseguite all'esterno ovvero all'interno di gallerie e cunicoli tramite sonde a rotazione o rotopercussione o infissione. Qualora le caratteristiche dei terreni o la presenza dell'acqua lo richiedesse, il foro potrà essere so-stenuto mediante idonee tubazioni durante la perforazione e nelle fasi successive. Prima di procedere alle iniezioni, l’Impresa dovrà eseguire una accurata pulizia del foro con getto d'aria a pressione e il lavaggio con getto d'acqua a pressione. Indipendentemente dal tipo di ancoraggio, il tipo di miscela da iniettare in ciascun foro sarà definito dall’Impresa e concordato con la Direzione Lavori . La miscela dovrà essere preparata mediante a-datto mescolatore meccanico. Le iniezioni saranno eseguite alla pressione predeterminata in fase di progetto o qualificazione e concordata con la Direzione Lavori , tramite l'impiego di macchinari atti a raggiungere gradualmen-te la pressione prescritta in progetto. In ogni caso durante l'iniezione si dovrà aumentare gradualmente il valore della pressione fino a raggiungere il valore predeterminato.

Page 477: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 17/32

Qualora gli ancoraggi operino in terreni interessati dalla presenza di acque aggressive nei confronti dei cementi o dell'acciaio, gli ancoraggi saranno costituiti da materiali mutualmente compatibili, da un punto di vista elettrochimico, con le parti meccaniche dell'ancoraggio. In particolare, sarà curata la protezione delle testate di ancoraggio e saranno utilizzate idonee inie-zioni di intasamento dei fori a base di cementi ad alta resistenza chimica. Le seguenti attività sono da considerare comprese nella realizzazione degli ancoraggi: - le guaine, i tubi di iniezione e di sfiato, i dispositivi di bloccaggio e di fissaggio, i distanziatori e

piastre ripartitrici e di ancoraggio con i relativi accessori quali bulloni e rosette; - il serraggio, la tesatura ed il collaudo, nonché quant'altro occorrente per la perfetta messa in eser-cizio degli ancoraggi; Bulloni ad aderenza continua in barre d'acciaio

I bulloni ad aderenza continua saranno realizzati mediante barre in acciaio aventi diametro non infe-riore a 24 mm. La cementazione del bullone sarà effettuata mediante iniezioni di boiacca di cemento antiritiro ov-vero con fialoidi di resina epossidica, con tutti gli accorgimenti e i materiali necessari per assicurare il completo riempimento dei fori e l'aderenza del bullone al terreno per tutta la sua lunghezza. La piastra di ancoraggio in acciaio avrà dimensioni non inferiori a 150x150x8 mm. I materiali avranno le seguenti caratteristiche: - Le barre in acciaio saranno del tipo B450C controllato in stabilimento. - Le composizione della miscela sarà definita dall’Impresa e concordata con la Direzione Lavori . Nel caso di impiego di cementi speciali o resine sintetiche, dovrà essere garantita l'assenza di ioni aggressivi e l'impiegabilità nel caso specifico.

Bulloni ad espansione meccanica con tubo di acciaio sagomato ad omega

I bulloni ad espansione meccanica con tubo di acciaio espandibile, preresinato e sagomato ad ome-ga, saranno atti a sopportare una forza di utilizzazione in esercizio non inferiore a 10 ton. La preresinatura sarà eseguita mediante immersione, dopo opportuna pulizia e sgrassatura, in una vernice gommosa monocomponente a base di bitume modificato (ciclizzato) e componenti attivi al-lo zinco. Il foro di alloggiamento del tubo avrà diametro opportuno per ottenere la massima resistenza allo sfilamento, e l'espansione del tubo avverrà tramite acqua iniettata ad una pressione pari ad almeno 30 MPa. La piastra di ancoraggio in acciaio avrà dimensioni non inferiori a 150x150x10 mm. I materiali avranno le seguente caratteristiche: - I tubi espandibili presagomati ad omega dovranno avere caratteristiche minime: - spessore non inferiore a 2 mm; - diametro esterno in posizione ripiegata non inferiore a 25 mm, espandibile fino a 41 mm.

Page 478: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 18/32

- L'acciaio del tubo avrà una tensione di snervamento non inferiore a 380N/mm2 e un allungamen-to a rottura non inferiore al 35%. Bulloni ad espansione meccanica con barra di acciaio e testa di ancoraggio espandibile

I bulloni ad espansione meccanica con testa di ancoraggio espandibile saranno realizzati con barre di acciaio aventi diametro non inferiore a 16 mm. La piastra di ancoraggio in acciaio avrà dimensioni non inferiori a 150x150x6 mm. Qualora fosse ritenuto necessario, l'intasamento del foro dovrà essere fatto con iniezioni di malte cementizie o altre miscele idonee. L'acciaio dovrà avere una tensione di snervamento non inferiore

a 380 N/mm2 e allungamento a rottura non inferiore al 14%. Bulloni costituiti da lamiere, barre o profilati infissi a pressione senza perforazione preventiva

Le lamiere, barre o profilati, di acciaio o di vetroresina, saranno infisse a pressione senza perfora-zione preventiva mediante spinta con macchinario idoneo. In particolare, il macchinario dovrà applicare una spinta continua all'elemento ed impedire lo sver-golamento dello stesso, e sarà dotato di un sistema per la registrazione continua della spinta applica-ta per l'infissione. I materiali avranno le seguenti caratteristiche: - L'acciaio per barre sarà del tipo B450C controllato in stabilimento o superiore, quello per lamiere

e profilati del tipo Fe 360 o superiore. - I tubi in vetroresina avranno superficie esterna liscia o corrugata, diametro esterno non inferiore

a 60 mm e spessore non inferiore a 10 mm. La vetroresina dei tubi e dei profilati dovrà possedere le caratteristiche previste dalle norme vigenti: prima di procedere all’esecuzione degli ancoraggi, l’Impresa dovrà eseguire a sua cura una serie di “ancoraggi di prova” atti a dimostrare l’idoneità e la fattibilità delle modalità prescelte, nonché a ve-rificare ed eventualmente modificare, il dimensionamento degli ancoraggi previsto dal progetto ese-cutivo. Tali ancoraggi non saranno utilizzabili per l’impiego successivo.

Chiodi

Si tratta di ancoraggi tipicamente passivi, costituiti da elementi strutturali operanti in un dominio di taglio e trazione conseguente ad una deformazione da taglio, generalmente privi di testa di riparti-zione e con l'armatura costituita da:

• barra in acciaio ad aderenza migliorata;

• profilato metallico;

• barra o tubo in vetroresina, con superficie corrugata o scabra.

Page 479: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 19/32

Barre di ancoraggio

Si tratta di elementi strutturali che, in esercizio, sono sollecitati a trazione, e che sono in grado di assorbire anche eventuali sollecitazioni taglianti. Si tratta quindi di tiranti particolari, i cui elementi caratteristici sono:

• armatura costituita da una singola barra;

• lunghezza in genere limitata; • solidarizzazione, di norma, per semplice cementazione. 1.2.1.1 Prove di carico su ancoraggi

Le prove di carico sugli ancoraggi si distinguono in: - prove su ancoraggi preliminari; - prove di accettazione per il collaudo del tirante. Ancoraggi preliminari di prova

Si intendono per "ancoraggi preliminari di prova" quei dispositivi di ancoraggio, realizzati nello stesso sito e con la stessa metodologia costruttiva di quelli definitivi, da sottoporre a prove più seve-re di quelle di collaudo e, pertanto, non utilizzabili per l'impiego successivo. Tali ancoraggi sono definiti preliminari in quanto finalizzati al dimensionamento ed alla determina-zione della resistenza caratteristica a sfilamento dell'ancoraggio Rak sulla base dei valori misurati Ram; le prove costituiscono, quindi, parte integrante del progetto degli ancoraggi. Gli ancoraggi preliminari possono essere realizzati solo dopo l'esecuzione di tutte quelle operazioni preparatorie del cantiere quali scavi, riporti, mutamenti nel regime idraulico del terreno, cosi come previste in progetto e che possono influire sulla resistenza a sfilamento della fondazione dell'anco-raggio. Le prove sugli ancoraggi preliminari possono avere inizio solo dopo che sia trascorso, dal loro completamento, il tempo sufficiente per la maturazione delle miscele utilizzate per realizzare la fondazione e, nel caso di terreni a grana fine sensibili, il periodo di tempo minimo, a partire dalla completa installazione dell'ancoraggio, necessario per consentire al terreno di recuperare le proprie-tà meccaniche originali. Dispositivo di prova

Per l'esecuzione delle prove è richiesto, generalmente, l'allestimento di una apposita struttura di contrasto. Il dispositivo di prova è costituito da un martinetto idraulico alimentato da una pompa motorizzata, da un sistema di contrasto e dagli strumenti di misura, secondo l’allestimento rappresentato nelle schema seguente:

Page 480: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 20/32

Il martinetto idraulico deve consentire l'applicazione del tiro simultaneamente a tutti gli elementi costituenti 1'armatura dell'ancoraggio. La corsa del martinetto deve essere tale da garantire l'esecuzione della prova senza riposizionamenti del martinetto. Gli strumenti devo-no consentire la misura del tiro applicato, preferibilmente per mezzo di una cella di carico in asse all'ancoraggio, l'allungamento dell'armatura, la pressione applicata al martinetto di tesatura. Inoltre è opportuno che nel corso delle prove venga misurato lo spostamento (assoluto) della struttura di contrasto, prendendo come riferimento un punto fisso esterno alla zona che può essere influenzata dalla prova. Le apparecchiature da impiegare nell'esecuzione delle misure devono essere tarate presso un Labo-ratorio Ufficiale e consentire le misure con la seguente precisione: per gli allungamenti: il valore maggiore fra 0,1 mm e l' l % dello spostamento misurato; per le forze applicate: il valore maggiore fra 10 kN e il 2% della forza misurata, ovvero, nel caso in cui la prova richieda la misura degli incrementi di carico, il valore maggiore fra 5 kN e lo 0,5 % del-la forza misurata; per le misure di temperatura la precisione di 1° C; per le misure di tempo la precisione di 1 secondo. In accordo con le raccomandazioni AICAP, si adotteranno le seguenti definizioni: SIMBOLI As area della sezione trasversale dell'armatura Es modulo di elasticità del materiale costituente l'armatura fyk tensione caratteristica di snervamento relativa all'acciaio Lf lunghezza della fondazione dell'ancoraggio Lt lunghezza libera dell'ancoraggio Lapp lunghezza libera apparente dell'ancoraggio Pd valore di progetto del tiro sull'ancoraggio Pa valore del tiro per 1'allineamento dell'ancoraggio

Page 481: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 21/32

Pp valore del tiro di prova dell'ancoraggio Pc valore del tiro di collaudo dell'ancoraggio Rak valore caratteristico della resistenza a sfilamento dell’ancoraggio Rad valore di progetto della resistenza dell'ancoraggio Ra,m valore misurato della resistenza a sfilamento dell'ancoraggio Rtk valore caratteristico delta resistenza dell'armatura dell'ancoraggio t1 tempo all'inizio del periodo di osservazione t2 tempo al termine del periodo di osservazione ∆L allungamento elastico dell'ancoraggio al tiro di prova ∆Lo allungamento all'apice del ciclo di collaudo (Pc) ∆Lpc allungamento al carico costante di collaudo ∆Lper allungamento permanente dell'ancoraggio ∆Pf valore misurato della correzione del tiro per attrito nel tratto libero dell'ancorag-gio ∆P perdita di carico ad allungamento costante (prova di collaudo) δ 1 allungamento al tempo t1 δ 2 allungamento al tempo t2 α rapporto di creep Modalità di prova degli ancoraggi preliminari

Le prove preliminari di progetto servono per stabilire dimensionamento e modalità costruttive di ogni diversa tipologia di ancoraggio e per ogni possibile situazione geotecnica, misurando uno o più valori della resistenza a sfilamento della fondazione Ra,m e per verificare che la capacità del siste-ma di ancoraggio sia idonea ad assorbire l'azione di progetto Pd. In base alle Norme Tecniche per le Costruzioni, le prove su ancoraggi preliminari sono obbligatorie. Il numero minimo di ancoraggi da sottoporre a prova (nel rispetto delle Norme Tecniche per le Co-struzioni 2008) è indicato nella tabella seguente che riporta anche l'articolazione delle prove fra le diverse modalità.

n° ancoraggi da eseguire n° minimo di pro-ve da eseguire

Modalità di prova

Tipo 1 Tipo 2 Compreso tra 1 e 30 1 1 -- Compreso tra 31 e 50 2 1 1 Compreso tra 51 e 100 3 2 1 Compreso tra 101 e 200 7 2 5 Compreso tra 201 e 500 8 3 5 Oltre 500 10 3 7

Numero minimo di ancoraggi da sottoporre a prova

Page 482: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 22/32

Al fine di conteggiare il numero degli ancoraggi da sottoporre a prova, si considerano di una stessa tipologia gli ancoraggi adibiti alla medesima funzione, aventi uguale tipo e sezione di armatura, modalità e diametro di perforazione, modalità e pressione di iniezione. Allo stesso fine si considerano omogenei fra loro quei terreni di fondazione al quali le indagini con-sentono di attribuire il medesimo comportamento geotecnico. Nel caso di ancoraggi fondati nello stesso terreno, adibiti alla medesima funzione e realizzati con le stesse modalità di perforazione e di iniezione, ma con una forza teorica di utilizzazione diversa (e quindi con sezione di armatura e diametro di perforazione diversi), si può in alternativa:

a) realizzare un gruppo di ancoraggi di prova per ogni specifica situazione di progetto b) effettuare le prove solo per il gruppo di ancoraggi soggetti all'azione Pd più elevata.

In generale è necessario sottoporre a prove preliminari uno o più ancoraggi, secondo due possibili modalità di prova. Il primo tipo di prova è una prova di sfilamento; ha lo scopo di determinare la tensione tangenziale limite convenzionale di aderenza tra la fondazione ed il terreno, per il dimensionamento della fon-dazione degli ancoraggi definitivi. L'ancoraggio di prova ha quindi un'armatura sovradimensionata per quanto possibile in relazione al diametro di perforazione, oppure una lunghezza di fondazione ridotta rispetto agli ancoraggi definitivi in modo che possa essere sfilato dal terreno senza determi-nare lo snervamento dell'armatura. Il secondo tipo di prova è una prova di idoneità; si esegue su un ancoraggio realizzato come quelli definitivi, con caratteristiche della fondazione e dell'armatura identiche a quelle previste per gli an-coraggi in opera con la sola eccezione della sezione metallica dell'armatura che sarà la massima compatibile con il diametro di perforazione. La prova ha lo scopo di misurare un valore Ra,m della resistenza dell'ancoraggio e di verificare l'idoneità complessiva del dispositivo alle prestazioni ri-chieste. Esecuzione della prova di sfilamento prova a sfilamento

Nella prova a sfilamento, 1'ancoraggio deve essere sollecitato fino al massimo carico di prova pos-sibile, ovverosia il carico Pp the determina il raggiungimento di una tensione nell'armatura pari al 90% di quella di snervamento:

Pp = 0,9 ⋅ Rtk = 0,9 ⋅ As ⋅ fyk Per aumentare il carico di prova e favorire lo sfilamento della fondazione, la sezione dell'armatura dell'ancoraggio deve essere quindi appositamente dimensionata in modo tale che la resistenza a sfi-lamento della fondazione possa essere prevedibilmente raggiunta prima che si produca lo snerva-mento dell'armatura. Qualora questo non bastasse per produrre lo sfilamento della fondazione, la prova dovrà essere ef-fettuata su un ancoraggio con fondazione di lunghezza ridotta, (Lf)prova, rispetto a quella di proget-

Page 483: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 23/32

to, (Lf)prog. In tal caso potrebbe essere necessario incrementare la lunghezza libera dell'ancoraggio di una quantità pari alla riduzione della lunghezza della fondazione onde sperimentare il terreno alla stessa profondità di fondazione dell'ancoraggio definitivo. Solo in questo caso la resistenza caratte-ristica per gli ancoraggi definitivi potrà essere stimata amplificando la resistenza misurata mediante un fattore pari al rapporto delle lunghezze (Lf)prog/(Lf)prova. La velocità di applicazione del carico, cosi come quella di scarico, dovrà essere inferiore a 10 kN al minuto. La prova comprende le seguenti fasi:

1. tesatura fino ad una forza di allineamento Pa, usualmente pari al valore minimo tra 50 kN e il l10% del carico di prova Pp; la corrispondente configurazione dell'ancoraggio costituisce il ri-ferimento geometrico per la misura degli allungamenti ∆L;

2. tesatura per incrementi di carico pari a 0,1 di Pp ogni 1' fino a raggiungere lo sfilamento o il carico di prova Pp, con sosta a ciascun incremento per il solo tempo necessario alla lettura del corrispondente allungamento.

Nel caso non sia stato raggiunto lo sfilamento vero e proprio della fondazione, la prova va ripetuta riducendo le dimensioni della fondazione o aumentando la sezione dell'armatura. Nel caso di ancoraggi temporanei ad espansione meccanica, la prova viene condotta su un dispositi-vo uguale a quello da impiegare ed è spinta fino a raggiungere lo snervamento dell'armatura o lo sfi-lamento della fondazione. Il valore ultimo di prova viene assunto come un valore misurato della resistenza a sfilamento dell'ancoraggio (Ra,m). Prova d’idoneità

La prova di idoneità viene eseguita su un ancoraggio avente le medesime caratteristiche degli anco-raggi definitivi (modalità costruttive, diametro di perforazione, lunghezza di fondazione, ecc.) stabi-lite anche sulla base dei risultati della prova di sfilamento. Per ragioni di sicurezza per gli operatori, 1'armatura dell'ancoraggio potrà essere opportunamente maggiorata. Il carico di prova Pp coincide con il valore stimato della resistenza caratteristica dell'ancoraggio. La velocità di applicazione del carico, cosi come quella di scarico, dovrà essere inferiore a 10 kN al minuto. La prova comprende le seguenti fasi: Prima fase Tesatura iniziale dell'ancoraggio con una forza di allineamento Pa pari al valore minimo tra 50 kN e il 10% di Pp; la corrispondente configurazione dell'ancoraggio costituisce il riferimento geometrico per la misura degli allungamenti ∆L. Seconda fase Tesatura con incrementi del carico fino al carico di prova Pp; per ciascun livello di carico, la forza dovrà essere mantenuta costante per un intervallo di tempo sufficiente a rilevare l'andamento degli

Page 484: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 24/32

allungamenti nel tempo; una possibile articolazione degli incrementi e delle durate del carico è indi-cata nella tabella seguente:

Fase di

carico

Carico

applicato

Durata minima del carico (min) per la misura degli al-

lungamenti

Ancoraggi temporanei Ancoraggi permanenti

Roccia o

terreni inco-

erenti

Terreni a

grana fine

Roccia o

terreni inco-

erenti

Terreni a

grana fine

1 0,25 Pp 1 1 15 15

2 0,40 Pp 1 1 15 15

3 0,55 Pp 1 1 15 15

4 0,70 Pp 5 5 30 60

5 0,85 Pp 5 5 30 60

6 1,00 Pp 30 60 60 180

Incrementi e durate di carico Per ogni singolo incremento di carico, si dovranno rilevare gli allungamenti con i seguenti tempi di lettura: 1, 2, 5, 10, 15, 30, 60, 120, 180 minuti. Nel corso di questa fase di prova devono essere tracciate le curve dell'allungamento in funzione del tempo in scala logaritmica, per tutte le soste a carico costante (Fig. 7.2a) e l'andamento del rapporto di creep α nel tratto rettilineo finale delle predette curve, in funzione del rapporto fra carico applica-to P e carico di prova Pp (Fig. 7.2b).

Page 485: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 25/32

Nel rispetto degli intervalli minimi suggeriti, una fase di carico può comunque considerarsi termina-ta se il corrispondente valore di α risulta maggiore di 2 mm.

Per ciascuna curva, il valore del rapporto di creep α nel tratto finale della curva è dato da:

α = (δ2-δ1)/log(t2/t1) Dove: δ1 è il valore dell’allungamento al tempo t1; δ2 è il valore dell’allungamento al tempo t2; t1 è il tempo subito dopo l’applicazione dell’incremento di tiro o di inizio dell’osservazione; t2 è il tempo al termine del periodo di osservazione a carico costante. Terza fase scarico fino al tiro di allineamento Pa in tre stadi, con sosta ad ogni gradino per il tempo necessario ad effettuare la lettura del relativo allungamento e misura dell'allungamento residuo ∆Lper al valore di Pa. Al termine della prova viene tracciato il diagramma forze-allungamenti (Fig. 7.3).

Si assume come valore misurato della resistenza a sfilamento dell'ancoraggio il valore Ra,m, come di seguito ottenuto:

− per tutti i terreni è il valore minimo del carico di prova per il quale risulta > 2 mm, e qualora la precedente condizione non sia applicabile:

• nel caso di roccia o terreno incoerente: il massimo valore della forza applicata durante la prova anche se non si è raggiunto lo sfilamento dell'ancoraggio;

Page 486: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 26/32

• nel caso di terreno a grana fine: il valore della forza di sfilamento ovvero il valore della forza per cui il diagramma di Fig. 7.2b presenta una evidente va-riazione di pendenza.

Inoltre, se non diversamente previsto dal progetto, l'idoneità dell'ancoraggio risulta ac-certata: 1. se gli spostamenti misurati e il rapporto di creep al carico di prova soddisfano i re-

quisiti indicati nella seguente tabella (7.3):

2. se la lunghezza libera teorica Lt e la lunghezza libera apparente Lapp dell'ancorag-

gio verificano le condizioni seguenti:

0,9 Lt ≤ Lapp ≤ Lt + 0,5 Lf

dove Lf è la lunghezza della fondazione dell'ancoraggio e Lapp si ricava in prima ap-prossimazione con la seguente relazione:

Lapp = ∆L ⋅ As ⋅ Es / (Pp - Pa) dove: As è l'area della sezione di armatura Es è il modulo elastico del materiale di armatura ∆L è l'allungamento elastico misurato al valore del tiro di prova Pp , Pa sono i valori del tiro di prova e di allineamento. In base al valore della resistenza misurata, la prova consente di determinare il valore appropriato della resistenza caratteristica a sfilamento dell'ancoraggio e quindi di veri-ficare che il tiro di progetto Pd risulti minore o uguale al valore di progetto della resi-

Page 487: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 27/32

stenza (Rad). Prove di accettazione per il collaudo del tirante.

Il collaudo di un ancoraggio si esegue tramite la prova di accettazione. Si definisce prova di accettazione di un ancoraggio la prova di tesatura non distruttiva per il controllo finale del dispositivo posto in opera. La prova consiste in un ciclo semplice di carico e scarico dell'ancoraggio realizzato se-condo una dei due metodi di cui al successivo paragrafo. La prova di accettazione deve essere effettuata su tutti gli ancoraggi prima o al mo-mento delta loro utilizzazione, comunque dopo che sia trascorso il tempo necessario alla maturazione della miscela utilizzata per realizzare la fondazione e quello occorren-te, nel caso di terreni a grana fine sensitivi, per consentire al terreno di recuperare le proprietà meccaniche originali alterate nel corso delle operazioni di realizzazione dell' ancoraggio. La prova di accettazione si esegue per:

- verificare che ogni ancoraggio sia idoneo a sopportare il carico massimo di pro-va;

- verificare che, al massimo carico di prova, il valore degli allungamenti ∆L o del rapporto di creep α risultino contenuti entro i limiti previsti;

- determinare la lunghezza libera apparente Lapp dell'ancoraggio. Modalità della prova di collaudo Il carico di prova coincide con il valore di collaudo Pc, tipicamente pari a 1,2 Pd, es-sendo Pd il tiro di progetto dell'ancoraggio. La prova può essere condotta secondo uno dei due metodi sotto riportati. metodo 1 - a carico costante L'ancoraggio viene tesato, a partire da una forza di allineamento Pa, usualmente pari al valore minimo tra 50 kN e il 10% di Pc , fino al valore delta forza di collaudo Pc in al-meno 5 incrementi di carico con sosta, a ciascun incremento, per il solo tempo neces-sario alla misura del corrispondente allungamento (Fig. 8.1). La velocità di applicazione del carico, cosi come quella di scarico, dovrà essere infe-riore a 10 kN al minuto. La prova può essere condotta secondo la procedura indicata nella seguente tabella per i diversi tipi di terreno di fondazione dell'ancoraggio.

Fase di carico

Carico applicato

Durata minima del carico (min)

Roccia o terreni incoerenti

Terreni a grana fi-ne

1 0,40 Pc 1 1

2 0,55 Pc 1 1

Page 488: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 28/32

3 0,70 Pc 1 1

4 0,85 Pc 1 1

5 Pc 5 15

Procedura di carico per la prova di accettazione

Al massimo carico di prova Pc il tiro viene mantenuto costante per un periodo di tempo ∆t pari a 5 o 15 minuti, in funzione del tipo di terreno, misurando gli allungamenti dell'ancoraggio ai seguenti tempi: 1, 2, 3, 5, 10 e l5 minuti Qualora l'allungamento, al carico di prova, risultasse superiore a quello previsto per l'accettazione, il tempo di osservazione viene prolungato fino a poter determinare il corrispondente valore del rapporto di creep α:

- per ancoraggi in roccia o in terreni incoerenti almeno 30 minuti con lettura dell'al-lungamento a 5, 10, 20, 30 minuti;

- per ancoraggi in terreni a grana fine almeno 60 minuti con misura dell'allungamen-to a 15, 30, 45 e 60 minuti.

Al termine del periodo di osservazione al carico di prova Pc, dopo aver rilevato l'in-cremento di allungamento a tale carico (∆LPc) (Fig. 8.1), l'ancoraggio viene scaricato al valore della forza di allineamento Pa in almeno tre fasi, con costa ad ogni fase per il tempo necessario a rilevare il relativo allungamento. I dati raccolti nel corso della prova consentono di:

- tracciare il diagramma degli allungamenti in funzione del carico (Fig. 8.1) - tracciare, per i terreni a grana fine, il diagramma degli allungamenti in funzione del

tempo (Fig. 8.2) - determinare il valore di a al carico di collaudo se appropriato - determinare l'entità dell'allungamento al carico di collaudo ∆LPc - determinare it valore dell'allungamento permanente ∆Lper - determinare la lunghezza libera apparente Lapp Se sono rispettati i criteri di accettazione di cui al successivo paragrafo, l'ancoraggio può essere tesato e bloccato al valore della forza di tesatura Pi prevista dal progetto.

Page 489: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 29/32

Metodo 2 - ad allungamento costante Il tirante viene tesato, a partire da una forza di allineamento Pa, usualmente, pari al va-lore minimo tra 50 kN e il 10% di Pc, fino al valore della forza di collaudo Pc in alme-no 5 incrementi di carico (Tab. 8.1), con sosta, a ciascun incremento, per il solo tempo necessario alla misura del corrispondente allungamento. La velocità di applicazione del carico, cosi come quella di scarico, dovrà essere infe-riore a 10 kN al minuto. L'allungamento ∆L0 , ottenuto all'apice del ciclo di carico, viene mantenuto costante per un periodo di tempo ∆t pari a 15 minuti. Durante questa fase vengono rilevate le variazioni del carico ∆P ai seguenti tempi: 1, 2, 3, 5, 7, 10 e 15 minuti Qualora la variazione del carico applicato (∆P), durante il periodo di osservazione so-pra richiamato, risultasse superiore al valore previsto per l'accettazione, il tempo di os-servazione viene prolungato adeguatamente:

- per ancoraggi in roccia o in terreni incoerenti almeno 30 minuti con lettura dell'al-lungamento a 5, 10, 20, 30 minuti

- per ancoraggi in terreni a grana fine almeno 60 minuti con misura dell'allungamen-to a 15, 30, 45 e 60 minuti.

Al termine del periodo di osservazione ad allungamento costante, l'ancoraggio viene scaricato al valore della forza di allineamento Pa, in almeno tre stadi; ad ogni stadio si deve rilevare il relativo allungamento (Fig. 8.3). I dati raccolti nel corso della prova consentono di:

- tracciare il diagramma del carico in funzione degli allungamenti (Fig. 8.3);

Page 490: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 30/32

- tracciare, per i terreni a grana fine, il diagramma delle variazioni del carico in fun-zione del tempo (Fig. 8.4)

- determinare 1'entità della caduta di tensione nell'ancoraggio di prova ∆P in corri-spondenza dell'allungamento ∆L0 (Fig. 8.3)

- determinare il valore dell'allungamento permanente ∆Lper - determinare la lunghezza libera apparente Lapp.

Se i criteri di accettazione di cui al successivo paragrafo risultano verificati, l'ancorag-gio può essere tesato al valore Pi previsto in progetto e bloccato.

Accettazione degli ancoraggi

Gli ancoraggi che non soddisfano i requisiti di collaudo sotto indicati vanno sostituiti con nuovi ancoraggi o opportunamente declassati. Condizioni per l'accettazione Per l'accettazione del singolo ancoraggio devono essere verificate le seguenti condi-zioni: 1) sul comportamento dell'ancoraggio nel tempo

a1) se la prova è condotta a carico costante (Pc) il valore degli allungamenti ∆LPc o del rapporto di creep α devono risultare contenuti entro i limiti previsti dalla tabella seguente (8.2):

Page 491: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 31/32

a2) se la prova è condotta ad allungamento costante (∆L0)

la variazione della forza all'apice del ciclo deve risultare: - inferiore al 3% della forza di collaudo (∆Pc < 0,03 Pc) per 60

minuti di tempo di osservazione;

- inferiore al 6% della forza di collaudo (∆Pc < 0,06 Pc) per 24 ore di tempo di osservazione.

b) per entrambi i tipi di prova l'allungamento permanente ∆Lper deve essere contenuto entro valori fissati dal progettista ed in ogni caso non deve superare il 10% dell'allungamento elastico ∆L.

2) sulla lunghezza libera apparente

La lunghezza libera apparente deve verificare le seguenti condizioni:

0,9 Lt ≤ Lapp ≤ Lt + 0,5 Lf

in cui Lapp e data in prima approssimazione dalle espressioni di seguito riportate: Lapp = ∆L0 ⋅ As ⋅ Es / (Pc - Pa) (prova a carico costante) Valida nel caso in cui la forza di attrito che si sviluppa lungo il tratto libero dell’ancoraggio può essere trascurata (inferiore al 5% del carico di prova Pp)

Lapp = ∆L0 ⋅ As ⋅ Es / (Pc - Pa – ∆Pf) (prova a carico costante) Dove ∆Pf rappresenta la correzione del carico per tene conto dell’attrito nel trat-to libero.

Lapp = ∆L0 ⋅ As ⋅ Es / (Pc - ∆P - Pa) (prova ad allungamento costante)

Prove di rottura su barre e bulloni

Per bulloni con ancoraggio ad espansione meccanica, la prova dovrà essere eseguita tesando il bul-lone con velocità costante, pari a quella prevista per la tesatura dei bulloni da realizzare, e rilevando

Page 492: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – ARMATURE - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 32/32

la forza corrispondente alla rottura della fondazione e, nel caso che tale rottura non si verifichi, spingendo la prova fino a raggiungere lo snervamento dell'armatura (limite allo 0.2%). Quale forza ultima del bullone si assumerà il valore della forza corrispondente alla rottura della fondazione o, nel caso tale rottura non si verifichi, il valore della forza corrispondente al limite allo 0.2% dell'acciaio della barra impiegata. Nel caso di bulloni con ancoraggio con cementazione, le prove dovranno essere eseguite su bulloni con lunghezza di fondazione pari a 0.85 volte la lunghezza prevista nel primo dimensionamento. La prova si effettuerà con le stesse modalità previste nel caso precedente. Quale forza limite ultima del bullone si assumerà il valore della forza corrispondente alla rottura della fondazione diviso per 0.85 o, nel caso tale rottura non si determini, il valore della forza corri-spondente al limite allo 0.2% dell'acciaio della barra impiegata. Il carico limite viene definito nel caso di rottura della fondazione, come il valore medio delle forze limiti di rottura di almeno 5 prove di ancoraggio, nell’ambito dello stessa tratta omogenea di am-masso roccioso.

Page 493: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 1/16

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- IMPERMEALIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO

D’ORLANDO, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUARDANTE

IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA

RIQUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINAZIONE,

ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA.

Page 494: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 2/16

SUB-INDICE IMPERMEALIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS (rif. norme 9) --------- (1-16)

1.1. GENERALITÀ .......................................................................................................................3 1.2. Manto di impermeabilizzazione realizzato con membrana elastica continua in materiale sintetico epossipoliuretanico spruzzata in opera .......................................................4 1.2.1. Primer di adesione .................................................................................................................4 1.2.2. Membrana impermeabilizzante sintetica elastica continua spruzzata in opera .....................4 1.2.3. Mano d’attacco per il collegamento della membrana con la pavimentazione ......................5 1.2.4. Modalità di applicazione .......................................................................................................5 1.3. Cappa di mastice di asfalto sintetico ....................................................................................5 1.3.1. Materiali ................................................................................................................................5 1.3.2. Modalità di applicazione .......................................................................................................7 1.3.3. Modalità di preparazione del mastice di asfalto sintetico .....................................................8 1.4. Guaine bituminose preformate armate ................................................................................9 1.4.1. Caratteristiche dei materiali e prove di accettazione .............................................................9 1.4.1.1. Primer di adesione al supporto ...........................................................................................9 1.4.1.2. Massa bituminosa della guaina ...........................................................................................9 1.4.1.3. Armatura delle guaine ........................................................................................................10 1.4.2. Guaina preformata .................................................................................................................10 1.4.3. Modalità di posa in opera e prove sul prodotto finito ...........................................................11 1.5. Manto di impermeabilizzazione continuo realizzato in opera con bitume modificato con elastomeri ed armato con tessuto non tessuto ..................................................11 1.5.1. Materiali ................................................................................................................................12 1.5.2. Modalità esecutive ................................................................................................................12 1.6. Vernici bicomponenti in catrame e resine epossidiche .......................................................12 1.6.1. Pianificazione ........................................................................................................................13 1.6.2. Elementi protettivi dalla corrosione dell'impalcato ...............................................................13 1.6.3. Materiali ................................................................................................................................14 1.6.4. Esecuzione del lavoro ...........................................................................................................14 1.7. SPECIFICHE DI CONTROLLO .........................................................................................15 1.8. Prove di accettazione ..............................................................................................................15 1.9. Controlli sulla posa in opera..................................................................................................15

Page 495: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 3/16

1.1 GENERALITÀ

Ove i disegni di progetto lo prevedano o quando la Direzione Lavori lo ritenga opportuno si provvederà alla impermeabilizzazione dell'estradosso di manufatti in conglomerato cementizio, interrati e non, quali i volti delle gallerie artificiali, ponti e viadotti, sottovia ecc… Tali impermeabilizzazioni saranno effettuate mediante: · membrane elastiche continue in materiale sintetico; · cappa di mastice di asfalto sintetico; · guaine bituminose preformate ed armate; · bitume modificato con elastomeri ed armato; · vernici bicomponenti in catrame e resine epossidiche. Gli strati impermeabilizzanti, oltre che possedere permeabilità all'acqua praticamente nulla, devono essere progettati ed eseguiti in modo da avere: - elevata resistenza meccanica, specie alla perforazione in relazione sia al traffico di cantiere che alle lavorazioni che seguiranno alla stesa dello strato impermeabilizzante; - deformabilità, nel senso che il materiale dovrà seguire le deformazioni della struttura senza fessurarsi o distaccarsi dal supporto, mantenendo praticamente inalterate tutte le caratteristiche di impermeabilità e di resistenza meccanica; - resistenza chimica alle sostanze che possono trovarsi in soluzione o sospensione nell'acqua di permeazione. In particolare dovrà tenersi conto della presenza in soluzione dei cloruri impiegati per uso antigelo; - durabilità, nel senso che il materiale impermeabilizzante dovrà conservare le sue proprietà per una durata non inferiore a quella della pavimentazione, tenuto conto dell'eventuale effetto di fatica per la ripetizione dei carichi; - compatibilità ed adesività sia nei riguardi dei materiali sottostanti sia di quelli sovrastanti (pavimentazione); - altre caratteristiche che si richiedono sono quelle della facilità di posa in opera nelle più svariate condizioni climatiche e della possibilità di un'agevole riparazione locale. Le suaccennate caratteristiche dell'impermeabilizzazione devono conservarsi inalterate: - tra le temperature di esercizio che possono verificarsi nelle zone in cui il manufatto ricade e sempre, comunque, tra le temperature di -10° e + 60° C; - sotto l'azione degli sbalzi termici e sforzi meccanici che si possono verificare all'atto della stesa delle pavimentazioni o di altri strati superiori. Tutti i materiali per impermeabilizzazioni dovranno rispondere ai requisiti prescritti dalle rispettive Norme di accettazione. Strutture sovrastanti strati impermeabili dovranno essere eseguite dopo il perfetto consolidamento degli strati stessi. L’esecuzione delle impermeabilizzazioni di qualsiasi genere dovrà essere eseguita con la massima accuratezza, specialmente in prossimità di fori, passaggi, canne, ecc.; il convogliamento di acque meteoriche ai pluviali sarà assicurato mediante idonei pezzi speciali fissati a livello della soletta in calcestruzzo mediante l’impiego di stucchi epossidici al manto impermeabile e muniti di griglia parafoglie. L’impermeabilizzazione dovrà interessare anche le zone dei bocchettoni di scarico delle acque superficiali, ricoprendoli nell’area dei risvolti.

Page 496: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 4/16

Eventuali perdite che si manifestassero, sino a collaudo eseguito, dovranno essere sanate ed eliminate dal Appaltatore, a suo totale carico, compreso ogni lavoro di ripristino delle eventuali sovrastrutture. Particolare cura dovrà essere posta nella preparazione delle superfici da impermeabilizzare; dovranno avere adeguate pendenze per un regolare sgrondo delle acque e presentarsi sane, regolari, perfettamente pulite, esenti da olii, grassi, polveri e prive di residui di boiacca o di malta cementizia, asciutte e stagionate almeno 20 giorni, per assicurare una buona adesione del manto impermeabilizzante. La pulizia sarà ottenuta mediante lavaggio con getti d’acqua in pressione per l’adeguato asporto delle parti incoerenti seguito da una energica soffiatura con aria compressa. La posa in opera di tutte le impermeabilizzazioni dovrà essere preceduta dalla preparazione della superficie, affinché il supporto sia libero da detriti ed altre irregolarità che possano arrecare danni per punzonamento al manto impermeabile, e comprenderà: · eliminazione di eventuali asperità, dislivelli, grumi ed imperfezioni in genere mediante bocciardatura, spinta anche a fondo; · stuccatura di eventuali lesioni o vespai; · pulizia mediante lavaggio con acqua in pressione (almeno 50bar). Dovranno prevedersi prove e controlli di qualità e possibili prove di efficienza. 1.2 MANTO DI IMPERMEABILIZZAZIONE REALIZZATO CON MEMBRANA ELASTICA CONTINUA IN MATERIALE SINTETICO EPOSSIPOLIURETANICO SPRUZZATA IN OPERA La superficie in calcestruzzo da trattare dovrà risultare priva di prodotti disarmanti, come residui di boiacca, di eventuali residui di impermeabilizzazione preesistente ed altro. A questo fine la superficie dovrà essere sabbiata e/o bocciardata, come pure quando siano stati eseguiti precedenti interventi di ripristino con l’impiego di betoncini o calcestruzzi reoplastici a ritiro compensato. A questi interventi preparatori dovrà seguire una accurata pulizia delle superfici interessate anche mediante idrolavaggi (preferibilmente in periodi caldi o asciutti) e conseguente energica soffiatura con aria compressa. 1.2.1 PRIMER DI ADESIONE Il primer di adesione dovrà essere costituito da base epossidica ed induritore poliaminoalifatico con solventi, per un residuo secco non inferiore al 60% in peso. 1.2.2 MEMBRANA IMPERMEABILIZZANTE SINTETICA ELASTICA CONTINUA SPRUZZATA IN OPERA La membrana impermeabilizzante elastica continua dovrà essere costituita da un copolimero epossipoliuretanico con presenza attiva di un terzo polimero elastomerico. Il prodotto deve polimerizzare entro le 24 h dal termine della stesa alle condizioni di temperatura T ³ 293 K ed UR 65% ± 5%. Il materiale applicato dovrà, a polimerizzazione avvenuta, avere le seguenti caratteristiche chimicofisiche: - Densità relativa (riferita al prodotto A+B polimerizzato): 1,15 ± 0,05 kg/dm² (UNI 89-1970). - Durezza superficiale: 90 ± 5 Shore “A” (UNI 4916-74). - Resistenza a sollecitazione per trazione: minimo 6 Mpa (UNI 8202 par. 8°). - Allungamento percentuale a trazione: minimo 80% (UNI 8202 par. 8°).

Page 497: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 5/16

- Elasticità: massimo 15% (verificata come deformazione residua a trazione) (UNI 8202 par. 10°). - Resistenza alle basse temperature: integrità per avvolgimento su mandrino cilindrico fino a T= 253 K (UNI 8202 par. 15°). Adesione al supporto cementizio: minimo 3 Mpa e per valori inferiori purché risulti una rottura coesiva del supporto (riferito alla superficie di prova)almeno pari al 60% della superficie (ASTM 2197-68). 1.2.3 MANO D’ATTACCO PER IL COLLEGAMENTO DELLA MEMBRANA CON LA PAVIMENTAZIONE La mano d’attacco tra membrana e pavimentazione dovrà essere costituita da un bitume modificato con polimeri SBS-R da spruzzare a caldo ( T ³ 180 °C) in ragione di circa 0,8 kg/m² e le cui car atteristiche sono riportate nelle presenti Norme Tecniche nell’Articolo dedicato alle pavimentazioni in conglomerato bituminoso. 1.2.4 MODALITÀ DI APPLICAZIONE Si provvederà al fine di garantire una perfetta adesione tra membrana e supporto alla stesa del “primer” applicato mediante spruzzo “airless” e con adeguata apparecchiatura, in quantità comprese tra 0,20 e 0,25 kg/m². Tale stesa si dovrà estendere a tutta la superficie interna dei cordoli ed anche sulla superficie orizzontale degli stessi, qualora essi non siano già stati protetti con guaine bituminose per effettuare il montaggio dei parapetti New Jersey prima dell’impermeabilizzazione dell’impalcato. Sulla superficie così pretrattata si dovrà procedere all’applicazione della membrana epossipoliuretanicaelastomerica mediante idonee apparecchiature automontate ed automatiche che garantiscano, oltre che potenzialità di lavoro adeguata, il controllo dei quantitativi di stesa. La realizzazione della membrana dovrà essere fatta mediante l’applicazione di un quantitativo di prodotto medio di 2,9÷3,1 kg/m² (spessore secco 2,5 mm) tale da garantire una elevata protezione all’azione delle acque meteoriche e degli agenti aggressivi in soluzione (sali fondenti antigelo). La sua adesione al primer non dovrà essere inferiore a quella di quest’ultimo alla soletta. La posa in opera dell’intero ciclo impermeabilizzante non verrà effettuata quando, a giudizio della Direzione Lavori, le condizioni metereologiche saranno tali da non garantire la perfetta riuscita del lavoro e comunque quando la temperatura esterna sia inferiore a 10°C. Non prima di 12 h dal termine della stesa della membrana impermeabile, nel caso di temperature ≥ 20°C, dovrà seguire l’accurata ed uniforme applicazione della mano di attacco e di collegamento alla pavimentazione nella quantità di 0,8 kg/m². Detto materiale dovrà essere spruzzato anche sulla parte verticale interna dei cordoli che sarà coperta dalla pavimentazione. Il manto dovrà essere transitabile, senza distacchi e perforazioni, dal normale traffico di cantiere (escluso quello cingolato) e dovrà risultare impermeabile, dopo la stesa su di esso dei conglomerati bituminosi, sotto una pressione di 1 Mpa in permeametro, a 333 K per 5 h, anche nelle zone di giunto. 1.3 CAPPA DI MASTICE DI ASFALTO SINTETICO 1.3.1 MATERIALI L'impermeabilizzazione degli impalcati delle opere d’arte verrà realizzata mediante applicazione per colata di cappa di mastice di asfalto sintetico di spessore finito non inferiore a 10 mm.

Page 498: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 6/16

Il mastice d'asfalto dovrà avere la seguente composizione:

Legante:

dovrà essere costituito da una miscela di bitume 40/50 e Trinidad Epureè in rapporto di 5 a 2 in peso. In alternativa potranno essere usati, previa approvazione della Direzione Lavori, altri bitumi naturali (quali il Selenitza) o gomme termoplastiche, del tipo approvato dalla Direzione Lavori. I dosaggi di questi materiali saranno definiti da uno studio preliminare da presentare alla Direzione Lavori per la necessaria approvazione. Il legante sarà dosato in ragione del 15% - 19% in peso sulla miscela degli aggregati (corrispondenti al 13% - 16% in,peso sulla miscela finale), compreso il bitume contenuto nel filler asfaltico. Il bitume 40/50 dovrà avere un indice di penetrazione (IP) compreso tra -0,1 < IP < +0,1 calcolato secondo la formula:

20u - 500v IP = -------------- u + 50V

in cui: v = log 800 - log penetrazione a 298 K; u = temperatura di P. e A. in K detratti 298 K;

Filler:

dovrà essere passante totalmente al setaccio 0,18 UNI (ASTM n 80) e per il 90% al setaccio UNI 0,075 (ASTM n 200 granulometria da effettuare per via umida) contenuto per il 30-35% in peso sulla miscela degli aggregati. Il suo potere stabilizzante dovrà essere tale che la miscela di bitume 40/50 e filler, nel rapporto in peso di 1 a 2, dovrà avere un punto di rammollimento P. e A. di almeno 15 K superiore a quello del bitume puro;

Sabbia:

dovrà essere totalmente passante al setaccio 2,5 UNI, pulita ed esente da materiali estranei, naturale e/o di frantumazione, di granulometria ben graduata da 0, 075 a 2, 5 mm (sarà tollerato al massimo un 5% in peso passante al setaccio 0, 075 UNI) , contenuta per il 65-70% in peso sulla miscela degli aggregati; Miscela finale:

la parte lapidea della miscela (sabbia + filler) dovrà avere una percentuale di vuoti (V) compresa tra 18 e 23%. Il legante totale dovrà saturare tutti gli spazi vuoti, garantendo inoltre una eccedenza compresa tra il 5% ed il 7% (Vb - V = 5 - 7 in cui Vb,è la percentuale in volume del legante sulla miscela finale). Il mastice completo, confezionato nel rispetto delle Norme sopra esposte, dovrà avere nelle prove di laboratorio un punto di rammollimento alla prova WILHELMI (Norma DIN 1966) compreso tra 373 e 388 K. Alla stessa prova il mastice prelevato al confezionamento o alla stesa dovrà presentare valori tra 373 e 403 K.

Page 499: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 7/16

Il Appaltatore dovrà presentare alla Direzione Lavori, prima dell'inizio dei lavori, per la necessaria approvazione, la composizione prevista per il mastice e la curva granulometrica delle sabbie nonché campioni del rapporto finito e dei materiali componenti compresi i primer di attacco, in modo che su di essi possano essere effettuate preventivamente tutte le prove previste nelle presenti Norme. Nelle lavorazioni si dovranno riscontrare gli stessi materiali e le stesse composizioni di cui ai campioni di prova, con le sole variazioni prevedibili con l'uso di un adeguato processo di produzione su scala reale e comunque rientranti in tutti i limiti espressi in precedenza. La miscela posta in opera dovrà essere costituita da uno strato continuo e uniforme su tutta la superficie, con spessore minimo di 10 mm e max di 14 mm, da verificare mediante prelievo di campioni. Dovrà avere una resistenza meccanica tale che, se sottoposta al transito temporaneo degli automezzi gommati di cantiere, non si verifichino schiacciamenti, fessurazioni o abrasioni sul manto. 27.3.2 MODALITÀ DI APPLICAZIONE Le superfici di conglomerato cementizio da impermeabilizzare dovranno essere stagionate e presentarsi sane e asciutte, esenti da oli, grassi e polvere, prive di residui di boiacca (o di malta cementizia): prima dell'applicazione del mastice si dovrà procedere pertanto ad una accurata pulizia dell'impalcato, mediante spazzolatura e successiva energica soffiatura con aria compressa. Eventuali punti singolari dovranno essere stuccati e sigillati con idonee malte o stucchi epossidici. Seguirà la stesa di un idoneo primer che potrà essere costituito, a insindacabile giudizio della Direzione Lavori da emulsione bituminosa al 50-55% o da soluzione di bitume polimerizzato, a medio punto di rammollimento. (P.e A. 358-363 K), in opportuni solventi selettivi additivati di miscele di butadieni, in modo da consentire un aumento del potere adesivo rispetto ai normali bitumi ed un ritardo dell'evaporazione del solvente, ciò al fine di avere una buona facilità di stesa del primer stesso ed una sua elevata penetrazione nella soletta. Le quantità da stendere saranno di 0,5-0, 7 Kg/m2 nel primo caso e di 0,35-0,50 Kg/m2 nel secondo. Sul primer verrà posto in opera, dopo evaporizzazione dell'acqua o del solvente, il mastice di asfalto sintetico, mediante colamento del materiale a temperatura' di 473 K (±10 K); la sua distribuzione ed il livellamento saranno eseguiti con frattazzi di legno. Per stese di una certa estensione l'applicazione può essere eseguita a macchina con finitrici particolarmente studiate ed attrezzate, sottoposte a preventiva approvazione della Direzione Lavori. La posa in opera del mastice non verrà effettuata quando a giudizio della Direzione Lavori le condizioni Meteorologiche siano tali da non garantire la perfetta riuscita del lavoro e comunque quando la temperatura esterna sia inferiore a 281 K. Il mastice asfaltico dovrà essere steso, per quanto possibile, in uno strato regolare e di spessore costante. Sulla parete interna dei cordoli dovrà essere applicata a caldo, previa mano di primer di ancoraggio, una guaina bituminosa preformata dello spessore di 4-5 mm, avente i requisiti di cui al paragrafo dedicato alle guaine bituminose preformate armate, armata con geotessile non tessuto in poliestere del peso non inferiore a 250 g/m2. La guaina dovrà essere risvoltata per almeno 25 cm rispettivamente sulla cappa di mastice di asfalto e sul coronamento di cordolo. In corrispondenza al punto d'incontro soletta-coronamento sarà curata la sede di appoggio della guaina come da dettagli indicati nel punto successivo.

Page 500: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 8/16

In alternativa al sistema con le guaine potrà essere usato un cordone preformato in mastice bituminoso del tipo TOK-BAND a sezione rettangolare, da far aderire con fiamma in corrispondenza al punto d'incontro soletta-coronamento e che si sciolga con il calore stesso dell'impermeabilizzazione. I bocchettoni in corrispondenza dei fori di scarico per i pluviali dovranno essere fissati a livello della soletta in conglomerato cementizio con degli stucchi epossidici ed il mastice di asfalto dovrà giungere fino al bordo del foro, coprendo cosi i risvolti del bocchettone stesso. Qualora le condizioni dell'impalcato da impermeabilizzare siano tali da determinare irregolarità o soffiature del manto (umidità eccessiva dei conglomerati cementizi di soletta), dovranno essere adottati tutti quei provvedimenti che la Direzione Lavori prescriverà di volta in volta in relazione allo stato dell'impalcato stesso. In ogni caso si dovrà avere cura che la temperatura dello strato bituminoso, a contatto del manto impermeabile, all'atto della stesa, sia almeno di 413 K in modo da ottenere la sigillatura di eventuali fori presenti nello strato di mastice d'asfalto. 1.3.3 MODALITÀ DI PREPARAZIONE DEL MASTICE DI ASFALTO SINTETICO La confezione del mastice di asfalto colato verrà eseguita con idonei impianti di mescolamento fissi o mobili, approvati dalla Direzione Lavori, di potenzialità adeguata all'entità del lavoro da eseguire. Tassativamente si prescrive che il dosaggio del legante, del filler e delle sabbie deve essere fatto a peso. Per ottenere degli impasti perfettamente omogenei, potrà essere eseguita una delle seguenti procedure, a seconda del tipo di impianto a disposizione:

Procedura l:

a) premiscelazione degli aggregati, compreso il filler, a temperatura di 483-503 K; b) aggiunta del bitume nella corretta percentuale, anche esso portato alla temperatura di 423-433 K; c) mescolazione dell'impasto per almeno 5 min; d) scarico dell'impasto in una apposita caldaia (cooker) coibentata, munita di sistema di

riscaldamento e di apposito agitatore; e) mescolazione dell'impasto nella caldaia, per un tempo non inferiore a 30 min, alla temperatura di

473-483K onde ottenere l'intima miscela del bitume col filler.

Procedura 2:

a) introduzione nella caldaia del filler e del bitume, dosati separatamente a peso, e miscelazione alla temperatura di 473 K per almeno 30 min, fino ad ottenere l'intima miscelazione del bitume col filler; b) aggiunta delle sabbie preventivamente asciugate e riscaldate e mescolamento a temperatura di 473-483 K, fino ad ottenere un impasto perfettamente omogeneo ed uniforme. La procedura da adottare sarà scelta subordinatamente alla preventiva autorizzazione della Direzione Lavori, in ambedue i metodi di confezionamento occorre che le apparecchiatura di riscaldamento siano tali da evitare il contatto diretto di fiamme o gas caldi con i bitumi ed il filler, per non dar luogo ad eccessivi indurimenti o bruciature dei medesimi. Qualora la confezione non venga fatta sul luogo della messa in opera, il trasporto del mastice verrà effettuato con caldaie mobili (bonze), munite anche esse di agitatore meccanico e apposito impianto di riscaldamento.

Page 501: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 9/16

1.4 GUAINE BITUMINOSE PREFORMATE ARMATE L'impermeabilizzazione dovrà essere realizzata con guaine preformate bitume-polimero, a base di bitume distillato, plastomeri, elastomeri e armatura in tessuto non tessuto di poliestere puro a filo continuo da non meno di 250 g/m2. Non è ammesso in nessun caso tessuto non tessuto realizzato da cascami o da fiocco 1.4.1 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E PROVE DI ACCETTAZIONE Il Appaltatore dovrà sottoporre preliminarmente alla Direzione Lavori i campioni delle guaine che intende adottare e dei materiali componenti per essere sottoposti, a cura e spese della stessa, alle prove di idoneità che saranno richieste dalla Direzione Lavori. Qualora dalle prove di cui sopra non risultassero le caratteristiche indicate nel seguito, i materiali saranno rifiutati e il Appaltatore dovrà allontanarli a sua cura e spese. 1.4.1.1 Primer di adesione al supporto Il primer di adesione alle superfici in conglomerato cementizio sarà costituito da soluzioni in opportuni solventi selettivi di bitume polimerizzato, a medio punto di rammollimento (P. e A. 358-363 K); sarà additivato con miscele di butadieni, in modo da consentire un aumento del potere adesivo rispetto ai normali bitumi ed un ritardo della evaporazione del solvente, ciò al fine di avere una buona facilità di stesa del primer stesso ed una sua elevata penetrazione nella soletta. Il primer dovrà essere steso soltanto mediante spazzoloni, su superfici asciutte, prive di residui di lavorazione, oli grassi e polveri, o rese tali. La percentuale di bitume e butadiene presenti nel primer all'atto della stesa sarà compresa tra il 25 ed il 50% in relazione alle condizioni della soletta. La quantità del primer messo in opera sarà compresa tra 350-500 g/m2. L'adesione del primer alla soletta non dovrà risultare inferiore a 0,2 MPa misurati in senso perpendicolare a quest'ultima (prova di trazione) a velocità di deformazione costante di 1,27 mm/min e temp. di 293 K (± 5 K). La viscosità del primer, misurata in "tazza" FORD 4 a 298 K, dovrà essere compresa tra 20 e 25 s (primer con 50 % di residuo secco). La messa in opera delle guaine dovrà essere effettuata solo dopo completa evaporazione del solvente. Il tempo di essiccazione a 20° con umidità relativa pa ri al 65% sarà pari a circa 3 ore. 1.4.1.2 Massa bituminosa della guaina Sarà di tipo plastomerico o elasto-plastomerico. Dovrà essere escluso l'uso di ogni tipo di carica minerale. La massa bituminosa costituente la guaina dovrà rispondere alle caratteristiche riportate di seguito, da accertare con prove di qualificazione: - punto di rammollimento P. e A.: ≥ 423 K; - punto di rottura Frass: 258 K; - massa volumica del compound < 1,00 kg/dm3; - penetrabilità DOW a 298 K (con peso 100 g a 299 K): 20 - 30 dmm. La non rispondenza a quanto sopra comporterà il rifiuto delle guaine.

Page 502: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 10/16

1.4.1.3 Armatura delle guaine Sarà costituita da geotessile non tessuto ottenuto da fibre di poliestere a filo continuo coesionato mediante agugliatura ed avente le caratteristiche di seguito riportate, da accertare con prove di qualificazione. Saranno ammesse anche guaine con armatura mista in geotessile non tessuto in poliestere e rete o velo in fibra di vetro (o altro materiale non putrescibile). Dalle prove di qualificazione del tessuto non tessuto dovranno risultare i seguenti valori: - peso (UNI 5114) > 250 g/m2 - resistenza a trazione su striscia di cm 5 (UNI 8639) ≥ 18 kN/m - allungamento (UNI 8939) > 60% - lacerazione (UNI 8279/9) ≥ 0,5 kN - punzonamento (UNI 8279/9) ≥ 3 KN - inalterabilità all'azione anche prolungato di sali, alcali, acidi, idrocarburi e microorganismi - perfetta adesione ed impregnabilità con la massa bituminosa 1.4.2 GUAINA PREFORMATA Le guaine impermeabili preformate dovranno avere l'armatura in posizione asimmetrica rispetto alla massa bituminosa. Le guaine dovranno essere sottoposte preliminarmente a prove dalle quali dovrà risultare la rispondenza ai requisiti sottoelencati (con le tolleranze secondo UEAtc): - massa areica (UNI 8202/7):

guaina di spessore non minore di 5 mm < 5,300 kg/m2 guaina di spessore non minore di 4 mm < 4,300 kg/m2

- comportamento a trazione (UNI 8202/8): resistenza longitudinale ³ 18 kN/m resistenza trasversale ³ 16 kN/m allungamento a rottura ³ 50 %

- resistenza alla lacerazione (UNI 8202/9, metodo B): longitudinale 0,16 kN trasversale 0,17 kN

- punzonamento statico (UNI 8202/11): classe di resistenza/carico sopportato su sfera Æ 10 mm

- su supporto rigido Ps4 > 25 kg - su supporto non rigido Ps4/ > 25 kg - flessibilità a freddo su mandrino (UNI 8202/15) -20° - scorrimento a 343 K (UNI 8202/16) < 1 mm - impermeabilità all'acqua (UNI 8202/21) > 100 kPa - stabilità di forma a caldo (UNI 8202/18) ³ 140 °C - resistenza all’ozono (UNI 8202/28) nessuna screpolatura dopo la prova Tali prove dovranno essere ripetute ad ogni richiesta della Direzione Lavori sui materiali approvvigionati in cantiere. Il prelievo dei tasselli per l'esecuzione delle prove verrà effettuato su zone scelte a caso sui campioni inviati in laboratorio o sui materiali in cantiere. Qualora anche una sola delle prove dia esito negativo la guaina sarà rifiutata e la partita dovrà essere allontanata dal cantiere a cura e spese del Appaltatore.

Page 503: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 11/16

Le prove elencate necessarie alla qualificazione delle guaine, potranno essere ripetute ad ogni richiesta della Direzione Lavori sui materiali effettivamente messi in opera. Il prelievo dei tasselli per l'esecuzione delle prove verrà effettuato su zone scelte a caso sul campione inviato o ricostituito in laboratorio, o sui materiali in cantiere. 1.4.3 MODALITÀ DI POSA IN OPERA E PROVE SUL PRODOTTO FINITO Per le modalità di preparazione delle solette valgono le prescrizioni dei precedenti punti. Le guaine saranno incollate, previa fusione con fiamma, al primer steso in precedenza, curando la perfetta adesione in ogni punto e la tenuta dei giunti (sormonti) di costruzione. I teli saranno posati con sormonto di 10cm longitudinalmente e 15cm trasversalmente, saldati a fiamma di gas propano al piano di posa e quindi risvoltati verso l’alto sui cordoli ed incollati a fiamma sulle parti verticali e/o orizzontali per una lunghezza di almeno 15cm misurata a partire dalla pavimentazione carrabile. Il lembo esterno della guaina sarà infine saldato al cls a mezzo di mastice bituminoso. In corrispondenza del punto d'incontro soletta-cordolo sarà curata la sede di appoggio della guaina creando un cordone d’angolo in cls o in malta di lato pari a 5,00cm. Ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, verrà adottato uno dei metodi di posa in opera di seguito descritti:

metodo di posa n° l:

da adottare indicativamente nel caso di solette lisce, regolari, ben asciutte e stagionate, con temperatura media diurna dell'aria non minore di 10°C. La guaina del tipo preformato dello spessore non inferiore a 4 mm, armata con geotessile non tessuto in poliestere, verrà posta in opera direttamente sul primer di attacco alla soletta.

metodo di posa n° 2:

da adottare indicativamente nel caso di solette con superfici scatolari o irregolari e/o umide o ancora non perfettamente stagionate, con temperatura media diurna dell'aria minore di 10°C. La guaina del tipo preformato dello spessore non inferiore a 4 mm e di larghezza minima di 1,00 m, armata con geotessile non tessuto in poliestere, verrà posta in opera previa spalmatura, sul primer di attacco alla soletta, di 1,00 kg/m2 di materiale bituminoso avente le stesse caratteristiche di quello formante la guaina. In ambedue i casi descritti la adesione della guaina al primer non dovrà essere inferiore a quella di quest'ultimo alla soletta. Il manto dovrà essere transitabile, senza distacchi e perforazioni, dal normale traffico di cantiere (escluso quello cingolato) e dovrà risultare impermeabile, dopo la stesa su di esso dei conglomerati bituminosi, sotto una pressione di 1,00 MPa in permeametro, a 333 K per 5 h, anche nelle zone di giunto. 1.5 MANTO DI IMPERMEABILIZZAZIONE CONTINUO REALIZZATO IN OPERA CON BITUME MODIFICATO CON ELASTOMERI ED ARMATO CON TESSUTO NON TESSUTO

Page 504: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 12/16

1.5.1 MATERIALI Il manto impermeabile continuo sarà costituito dai seguenti materiali: - Primer, dovrà essere impiegato bitume con modifica tipo “soft” spruzzato a caldo a temperature non inferiori a 453K ( ± 10 K), le cui caratteristiche sono riportate nelle presenti Norme (pavimentazioni in conglomerato bituminoso). - Legante, sarà costituito da doppio strato si bitume modificato con polimeri di tipo C, le cui caratteristiche sono riportate nelle presenti Norme (pavimentazioni in conglomerato bituminoso). Il primo strato sarà sottoposto all’armatura e dovrà avere spessore non inferiore a 2,00mm in alcun punto. Il secondo strato sarà sovrapposto all’armatura e dovrà avere spessore non inferiore a 1,00mm in alcun punto. - Armatura, sarà costituita da tessuto non tessuto in poliestere o polipropilene coesionato mediante agogliatura meccanica, calandrato e stabilizzato ai raggi UV. Non è ammesso in nessun caso tessuto non tessuto realizzato da cascami o da fiocco. Le caratteristiche del geotessile dovranno essere: - Peso del tessuto non tessuto ≥ 200 g/m²; - Resistenza alla rottura per trazione e allungamento a rottura, a 293 K non inferiore a 400 N (ASTMD 1682); - Perfetta adesione ed impregnabilità con le masse bituminose descritte in precedenza. I sormonti dell’armatura saranno non inferiori a 15,00cm. 1.5.2 MODALITÀ ESECUTIVE Si provvederà al fine di garantire una perfetta adesione tra manto impermeabile e supporto, alla stesa del primer applicato mediante spruzzo “airless” e con adeguata apparecchiatura. Sulla superficie così pretrattata verrà realizzato il manto impermeabile costituito da una armatura di tessuto non tessuto applicato sulla mano di legante steso in precedenza, nella quantità minima di 1,0÷1,5 kg/m², curando la perfetta adesione in ogni punto e la tenuta dei giunti (sormonti) di costruzione. Successivamente, dopo la stesa del tessuto non tessuto, verrà applicata una seconda mano di legante. La sua adesione al primer non dovrà essere inferiore a quella di quest’ultimo alla soletta. Il manto dovrà essere transitabile, senza distacchi e perforazioni, dal normale traffico di cantiere (escluso quello cingolato) e dovrà risultare impermeabile dopo la stesa e la compattazione su di esso dei conglomerati bituminosi, sotto una pressione di 1 MPa in permeametro, a 333 K, per 5 h, anche nelle eventuali zone di giunto. 1.6 VERNICI BICOMPONENTI IN CATRAME E RESINE EPOSSIDICHE Sistema protettivo a base di vernici reattive bicomponenti a base di una combinazione di catrame, carbon fossile, resine epossidiche e sostanze minerali di impalcati in acciaio a piastra ortotropa

Page 505: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 13/16

1.6.1 PIANIFICAZIONE Prima di iniziare i lavori sul campo, il Appaltatore è tenuto a redigere una serie di documenti che costituiranno il supporto tecnico per l'esecuzione del lavoro. Tali documenti avranno i seguenti contenuti: MATERIALI Verrà prodotta una lista dei materiali da impiegare per l'esecuzione delle varie lavorazioni. Tale lista sarà integrata dalle relative schede tecniche per materiali da acquistare confezionati e sottoposti ad approvazione da parte del direttore dei lavori. ATTREZZATURE Verrà prodotta una lista delle attrezzature che il Appaltatore intenderà introdurre ed utilizzare nel cantiere per la realizzazione del lavoro per ogni sua fase, ne verranno indicate le marche, la condizione, ed i tempi di reperibilità dei pezzi di ricambio. ORGANIZZAZIONE Verrà presentato un dettagliato modus operandi per l'esecuzione del lavoro nelle sue varie fasi, con riferimento alla composizione delle squadre, alla produttività delle macchine, alle condizioni di lavoro in relazione alle caratteristiche climatiche ed ambientali, ed ai tempi di produzione, trasporto, lavorazione o messa in opera dei materiali. CONROLLO QUALITA’ Verrà instaurato un sistema di controllo qualità che fornirà elementi in merito a:

Procedure di qualificazione materiali. Procedure operative Procedure d'ispezione Procedure di rintracciabilità

Al termine di tutti questi adempimenti verrà redatto un programma lavori che tenga presente le condizioni di installazione e funzionalità del cantiere, modus operandi, rate di produzione, avanzamenti. 1.6.2 ELEMENTI PROTETTIVI DALLA CORROSIONE DELL'IMPALCATO Sistema protettivo a base di vernici reattive bicomponenti a base di una combinazione di catrame, carbon fossile, resine epossidiche e sostanze minerali di impalcati in acciaio a piastra ortotropa previa preparazione della superficie dell'impalcato. Il sistema protettivo deve garantire: - Impermeabilità all'acqua sotto tutte le condizioni, tanto per la piastra, quanto per tutti i suoi angoli, i suoi bordi, gli elementi che lo delimitano ed i particolari che lo compongono. - Stabilità meccanica sotto lo sforzo dei carichi del traffico sia per azioni di compressione, che taglianti, tanto in curva che in condizioni di arresto o di accelerazione dei veicoli. - Resistenza alla formazione di fessure o di stratificazioni e distacchi in generale dovuti tanto all'azione del traffico quanto al movimento degli strati sottostanti o dal supporto.

Page 506: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 14/16

- Mantenimento delle proprietà di impermeabilità e meccaniche in condizioni di carico di esercizio del traffico, delle azioni degli agenti atmosferici, di agenti chimici ed in particolare delle sostanze anticongelanti ed altri fattori deleteri in generale. - Compatibilità tra i vari costituenti e con i materiali con i quali gli elementi del impermeabilizzazione e della pavimentazione vengono a contatto. - Resistenza a carichi teorici o meccanici di ogni strato durante l'applicazione dello strato successivo. Le specifiche che seguono vanno dunque considerate come requisiti minimi da soddisfare, ma l'accettazione finale contrattuale del lavoro dipenderà dall'aver conseguito o meno i requisiti sopra menzionati. 1.6.3 MATERIALI GRANIGLIA METALLICA Verrà impiegata per la granigliatura della superficie. Sarà di tipo spigoloso la granulometria verrà stabilita mediante prove sul campo in maniera tale da conseguire il profilo di rugosità prescritto per l'applicazione dei primers. ABRASIVO MINERALE Verrà impiegato per le eventuali operazioni di sabbiatura di quei particolari non eseguibili con granigliatrici meccaniche, avrà granulometria da stabilire mediante prove sul campo in maniera tale da conseguire il profilo di rugosità prescritto per l'applicazione dei primers. Sarà del tipo consentito dalle vigenti normative ed indicazioni tecniche di sicurezza contro il rischio da silicosi. IMPERMEABILIZZANTE Vernice epossicatrame in solvente per protezione antiacida di superfici in acciaio resistente all’acqua dolce e salata, agli acidi ed alcali diluiti, ai sali neutri, agli oli minerali e combustibili, agli oli grassi, ai detersivi ecc. e resistente alle seguenti temperature: fino a 100° di calore secco e fino a 60° di cal ore umido (anche acqua calda). 1.6.4 ESECUZIONE DEL LAVORO a) PREPARAZIONE DELLA SUPERFICIE La tecnica da prediligere è la granigliatura mediante macchine granigliatrici a turbina con aspirazione e filtraggio automatico delle polveri. Il grado di sabbiatura dovrà essere Sa 2,5 secondo ISO 8501 e DIN 55928 sul 100% della superficie. Aree minori (meno di 100 cm 2) potranno essere accettate solamente se ammonteranno complessivamente a meno del 5% della superficie totale lavorata per ogni rata di produzione. Particolare attenzione verrà dedicata alla granigliatura dei cordoni di saldatura tra le lamiere. La sabbiatura mediante sabbiatrici ad aria compressa deve avvenire su aree contenute. La superficie trattata deve presentarsi rugosa. Prima della granigliatura si dovrà procedere alle operazioni di pulizia e sgrassaggio della superficie. Le condizioni ambientali saranno tali da mantenere la temperatura del supporto superiore a 0° C e comunque conforme al criterio del dew -point con scarto di 3° C. L'umidità relativa non potrà superare l'80% altrimenti le operazioni di granigliatura non potranno avere inizio. In presenza di

Page 507: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 15/16

condizioni ambientali avverse sarà possibile il ricorso a strutture di riparo mobili, (capannoni mobili), che permettano di ricostituire i parametri ambientali ideali alla esecuzione dei lavori. Il ricorso a tali strutture di riparo non costituirà onere aggiuntivo per la committenza. I tempi di mantenimento del supporto sabbiato saranno dettati dalle schede tecniche del produttore . Particolari procedure verranno sviluppate dal Appaltatore in merito all'accettazione della superficie ed a una risabbiatura di superfici già sabbiate. b) APPLICAZIONE DI IMPERMEABILIZZANTE L’impermeabilizzante deve essere applicato a spruzzo airless praticabile con spruzzatori con una pressione di 150 bar, ugelli con foro di 0.66 mm, angolo di spruzzo di 80°. Si applicheranno due mani di vernice secondo le prescrizioni della casa fornitrice per quanto riguarda preparazione del prodotto, miscelazione dei componenti, temperature e tempi di applicazione, tempo di attesa tra le mani. Particolari procedure verranno redatte per stabilire le modalità delle riparazioni e della accettazione della superficie. L’impermeabilizzante steso non deve venire danneggiato dal traffico o da qualsiasi fattore prima di essere ricoperto da sabbia e dallo strato di pavimentazione bituminosa particolare attenzione dovrà essere rivolta ad evitare perdite di olio o di qualsiasi altro possibile solvente del bitume. 1.7 SPECIFICHE DI CONTROLLO Prima di procedere alle operazioni di posa in opera delle impermeabilizzazioni, il Appaltatore dovrà presentare alla D.L. la documentazione relativa alle certificazioni delle prove di prequalifica, in accordo a quanto indicato nel presente articolo. La documentazione dovrà essere trasmessa alla D.L. prima della messa in opera dell’impermeabilizzazione 1.8 PROVE DI ACCETTAZIONE Tali prove saranno effettuate in sede di prequalifica, e durante la posa in opera per ogni 4000 m2 di manto realizzato con il minimo di almeno 1 prova per ogni opera d’arte o manufatto. Tali prove potranno essere ripetute ad ogni richiesta della Direzione Lavori sui materiali approvvigionati in cantiere. 1.9 CONTROLLI SULLA POSA IN OPERA Durante le fasi di posa in opera, che avverrà secondo le indicazioni riportate nel presente articolo, si dovranno effettuare i controlli indicati nei precedenti capitoli, nonché dei controlli di seguito riportati. Gli esiti e le certificazioni di queste verifiche dovranno essere riportati in apposito registro. A) Manti realizzati in opera - verifica delle condizioni ambientali;- verifica della pulizia delle superfici di applicazione;- verifica della omogeneità di distribuzione del mastice; - verifica delle certificazioni , di cui al corrispondente punto per i materiali impiegati; - verifica degli spessori; - verifica della miscela alla composizione prevista.

Page 508: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – IMPERMEABILIZZAZIONE MANUFATTI IN CLS - Galleria CAPO D’ORLANDO

SUB-IND. Pag. 16/16

B) Manti in guaine preformate - verifica delle condizioni ambientali; - verifica della pulizia e regolarizzazione delle superfici delle superfici di applicazione; - verifica della omogeneità di distribuzione del primer; - verifica delle certificazioni, di cui al corrispondente punto per i materiali impiegati; - verifica degli spessori. Al fine di verificare la corretta adesione della guaina al cls, la Direzione Lavori potrà ordinare, a suo insindacabile giudizio, prove di adesione eseguite sul manto impermeabile prima della formazione della pavimentazione. Le prove saranno effettuate in presenza della DL. Le prove saranno eseguite in ragione di almeno una ogni 4 campate a scelta della DL (con un minimo di una prova per opere con meno di 4 campate). La prova consiste nello strappo di 6 piastrine metalliche di diametro compreso tra 5,00 e 10,00cm. Le piastrine saranno incollate in punti scelti dalla DL ubicati su un reticolo cartesiano di lato non inferiore a 200cm. L’adesione delle piastrine al manto sarà ottenuta a mezzo di resine epossidiche, previa accurata pulizia del manto e sabbiatura della piastrina. Il manto sarà tagliato lungo la circonferenza delle piastrine dopo la presa del collante e prima dell’esecuzione della prova. La prova avrà esito positivo se: · ogni punto di prova avrà adesioni superiori a 0,80 kg/cm2 · il valor medio di tutte lo prove dovrà essere superiore a 1,00 kg/cm2. In caso di fallimento della prova sarà richiesto di ripetere una seconda prova. Se anche la seconda prova risultasse non superata si procederà alla demolizione e rifacimento dell’impermeabilizzazione per la campata in esame e si ripeteranno le prove per le campate adiacenti non investigate con le stesse modalità di accettazione. Al termine della prova le aree distaccate dovranno essere ripristinate con colata di asfalto fino all’estradosso del manto e successivamente con un rappezzo di guaina 40x40cm applicata a caldo. Le prove e gli eventuali ripristini e demolizioni della impermeabilizzazione, nonché i ripristini della impermeabilizzazione sottoposta a test, saranno a cura ed onere del Appaltatore.

Page 509: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 1/14

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

NORME TECNICHE

- MISURAZIONI E CONTABILITA’ -

Consorzio per le Autostrade Siciliane

AUTOSTRADA A20 MESSINA - PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA DELLA GALLERIA CAPO

D’ORLANDO, SIA MONTE CHE VALLE, DELLA TRATTA ME-PA, RIGUARDANTE

IL CONSOLIDAMENTO DELLE PARETI, DELLE CALOTTE E LA

RIQUALIFICAZIONE ED ADEGUAMENTO DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI

ALLA NORMATIVA VIGENTE: IMPIANTI DI VENTILAZIONE, ILLUMINAZIONE,

ANTINCENDIO E GESTIONE AUTOMATIZZATA DELLA GALLERIA.

Page 510: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 2/14

SUB-INDICE MISURAZIONI E CONTABILITA’ (rif. norme 10) --------------------------- (1-14)

1.1.0 MISURAZIONE DEI LAVORI ....................................................................................... 3

1.2.0 SCAVI - DEMOLIZIONI - RILEVATI ............................................................................. 4

1.2.1 Preparazione dei piani di posa ................................................................................... 4

1.2.2 Scavi di sbancamento. Scavi di fondazione ............................................................... 5

1.2.3 Demolizioni .............................................................................................................. 6

1.2.4 Rilevati ..................................................................................................................... 6

1.2.5 Strutture di sostegno in terra con l'aggiunta di altri materiali ..................................... 7

1.3.0 MURATURE IN GENERE E CONGLOMERATI CEMENTIZI ........................................ 7

1.4.0 SOVRASTRUTTURA STRADALE .................................................................................. 10

1.5.0 DRENAGGI ........................................................................................................................ 10

1.6.0. VESPAI A TERGO DELLE MURATURE ......................................................................... 11

1.7.0. CORDONATE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ..................................................... 11

1.8.0 ELEMENTI PREFABBRICATI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO: CANALETTE

DI SCARICO, MANTELLATE DI RIVESTIMENTO, SCARPATE, CUNETTE E FOSSI DI

GUARDIA .................................................................................................................................... 12

1.9.0 SISTEMAZIONE CON TERRENO COLTIVO DELLE AIUOLE ....................................... 13

1.10.0 TELO "GEOTESSILE" PER STRATO ANTICONTAMINANTE, RINFORZO E

DRENAGGI ................................................................................................................................. 13

1.11.0. BARRIERE DI SICUREZZA IN ACCIAIO E PARAPETTI METALLICI ....................... 13

Page 511: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 3/14

1.1.0 MISURAZIONE DEI LAVORI

Resta stabilito, innanzitutto, che, sia per i lavori compensati a corpo che per quelli compensati a

misura, l' Appaltatore ha l'onere contrattuale di predisporre in dettaglio tutti i disegni contabili delle

opere realizzate e delle lavorazioni eseguite con l'indicazione (quote, prospetti e quant'altro

necessario) delle quantità, parziali e totali, nonché con l'indicazione delle relative operazioni

aritmetiche e degli sviluppi algebrici necessari alla individuazione delle quantità medesime, di

ogni singola categoria di lavoro attinente l' opera o la lavorazione interessata.

Detti disegni contabili, da predisporre su supporto magnetico e da tradurre, in almeno duplice copia

su idoneo supporto cartaceo, saranno obbligatoriamente consegnati tempestivamente alla Direzione

Lavori per il necessario e preventivo controllo e verifica da effettuare sulla base delle misurazioni,

effettuate in contraddittorio con l'Appaltatore, durante l'esecuzione dei lavori.

Tale documentazione contabile è indispensabile per la predisposizione degli Stati di Avanzamento

Lavori e per l'emissione delle relative rate di acconto, secondo quanto stabilito in merito per i

pagamenti.

La suddetta documentazione contabile resterà di proprietà dell'Amministrazione committente.

Tutto ciò premesso e stabilito, si precisa che:

I lavori compensati "a misura" saranno liquidati secondo le misure geometriche, o a numero, o a

peso, così come rilevate dalla Direzione dei Lavori in contraddittorio con l'Appaltatore durante

l'esecuzione dei lavori.

I lavori, invece, da compensare "a corpo" saranno controllati in corso d'opera attraverso le misure

geometriche, o a peso, o a numero, rilevate dalla Direzione dei Lavori in contraddittorio con

l'Appaltatore, e confrontate con le quantità rilevabili dagli elaborati grafici facenti parte integrante

ed allegati al Contratto di Appalto.

Per la predisposizione degli Stati di Avanzamento Lavori e per l'emissione delle relative rate

d'acconto il corrispettivo da accreditare negli S.A.L. è la parte percentuale del totale del prezzo a

corpo risultante da tale preventivo controllo, effettuato a misura, oltre le prescritte trattenute di

Legge e le eventuali risultanze negative (detrazioni) scaturite a seguito del Collaudo in corso

d'opera.

A completamento avvenuto di tutte le opere a corpo, risultante da apposito Verbale di constatazione

redatto in contraddittorio con l'Appaltatore, la Direzione dei Lavori provvederà, con le modalità

suddette, al pagamento del residuo, deducendo le prescritte trattenute di Legge e le eventuali

Page 512: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 4/14

risultanze negative scaturite dalle operazioni e dalle verifiche effettuate dalla Commissione di

Collaudo in corso d'opera.

1.2.0 SCAVI - DEMOLIZIONI - RILEVATI

La misurazione degli scavi e dei rilevati, esclusi quelli di fondazione e di bonifica, verrà effettuata

esclusivamente ai fini del pagamento degli acconti.

Avrà, invece, valore di liquidazione per gli scavi di fondazione e di bonifica.

Resta inteso che i materiali provenienti dagli scavi in genere e dalle demolizioni rimangono di

proprietà del CAS (DM 145/2000 art. 36 comma 1). L’Impresa ha l'obbligo di riutilizzarli, se

qualitativamente ammissibili, per le altre lavorazioni previste in appalto.

Potrà l'Appaltatore, se ciò verrà accettato dal Responsabile del Procedimento, utilizzare metodi di

correzione dei materiali di caratteristiche fisico meccaniche scadenti provenienti dagli scavi in

modo da renderli utilizzabili per i rilevati, restando a proprio carico ogni onere e spesa relativa ai

materiali di correzione ed alle lavorazioni a ciò necessaria.

1.2.1 Preparazione dei piani di posa

La preparazione dei piani di posa verrà effettuata previo disboscamento, con l'eliminazione dello

strato vegetale e con la demolizione di manufatti eventualmente presenti sul tracciato, per i quali

l'Appaltatore si sia preventivamente munito dell'ordine scritto della Direzione Lavori; il materiale

di scavo che sia costituito da terreno vegetale, verrà riportato in sede esterna al corpo del rilevato

per il successivo utilizzo a rivestimento delle scarpate.

Analogamente i materiali provenienti dagli scavi di bonifica verranno depositati e successivamente

riportati a rivestimento di scarpate o, se esuberanti, a modellamento del terreno ovvero dovranno

essere portati a discarica a cura e spese dell'Appaltatore, fino alla distanza di km 5 misurati per il

percorso più breve dal punto più vicino al cantiere. Per distanze superiori ai 5 km è prevista una

apposita voce di Elenco Prezzi.

In ogni caso nulla sarà dovuto in più all'Appaltatore se non il corrispettivo dello scavo di

sbancamento per la bonifica, ovviamente se questa risulterà necessaria, rimanendo pattuito che il

riempimento dello scavo di bonifica con materiale drenante sarà compensato con la relativa voce di

Elenco Prezzi.

Page 513: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 5/14

Del pari, la preparazione del piano di posa in trincea verrà effettuata con l'eventuale scavo di

ammorsamento e bonifica per la profondità di 20 cm al di sotto del piano del cassonetto, salvo

eventuali maggiori scavi di bonifica che venissero disposti dalla Direzione dei Lavori, con i

medesimi oneri precedenti.

1.2.2 Scavi di sbancamento. Scavi di fondazione

Tutti i materiali provenienti dagli scavi rimangono di proprietà dell’Amministrazione (DM

145/2000 art. 36 comma 1). L’Impresa, di norma, dovrà riutilizzarli per l'opera appaltata o

trasportarli a discarica, se non idonei, oppure, se idonei ma esuberanti, in zone di deposito e,

comunque, a totale sua cura e spese.

Per gli scavi di fondazione rimarranno a carico dell'Appaltatore tutti gli oneri, qualora necessari,

connessi con il lavoro di scavo (scavo a campioni, puntellature, sbadacchiare o, anche,

armatura completa delle pareti di scavo, anche con la perdita del materiale impiegato.

Gli scavi di fondazione saranno computati per un volume uguale a quello risultante dal prodotto

dell'area di base delle murature di fondazione per la loro profondità, misurata a partire dal piano

dello scavo di sbancamento.

Gli scavi di fondazione potranno essere eseguiti, ove ragioni speciali non lo vietino, anche con

pareti a scarpata, ma in tal caso non sarà pagato il maggior volume, nè il successivo riempimento a

ridosso delle murature, che l'impresa dovrà eseguire a propria cura e spese. Al volume di scavo per

ciascuna classe di profondità indicata nell'Elenco Prezzi, verrà applicato il relativo prezzo e

sovrapprezzo.

Gli scavi di fondazione saranno considerati scavi subacquei e compensati con il relativo

sovrapprezzo, solo se eseguiti a profondità maggiore di cm. 20 dal livello costante a cui si

stabilizzano le acque.

Nel prezzo degli scavi di fondazione è sempre compreso l'onere del riempimento dei vuoti attorno

alla muratura.

Il trasporto a rilevato, compreso qualsiasi rimaneggiamento delle materie provenienti dagli scavi, è

altresì compreso nel prezzo di Elenco degli scavi, anche qualora, per qualsiasi ragione fosse

necessario allontanare, depositare provvisoriamente e quindi riprendere e portare in rilevato le

materie stesse. Le materie di scavo che risultassero esuberanti o non idonee per la formazione dei

rilevati, dovranno essere trasportate a rifiuto fuori dalla sede dei lavori, a debita distanza a discarica

autorizzata e sistemate convenientemente anche con spianamento e livellazione a campagna,

Page 514: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 6/14

restando a carico dell'impresa ogni spesa conseguente, ivi compresa ogni indennità per occupazione

delle aree di deposito.

1.2.3 Demolizioni

Con il compenso sono compresi tutti gli oneri e la spesa relativa a tale categoria di lavoro (nella

quale rientra anche la eventuale demolizione di sovrastruttura stradale), sia eseguita in elevazione

che in fondazione e, comunque, senza uso di mine.

In particolare, sono compresi i ponti di servizio, le impalcature, le armature e le sbadacchiature

eventualmente occorrenti, nonchè l'immediato allontanamento dei materiali di risulta che

rimarranno di proprietà dell’Amministrazione (DM 145/2000 art. 36 comma 1) per essere

eventualmente utilizzati dall’Impresa per altre lavorazioni del Lotto anche secondo le prescrizioni

impartite dalla Direzione Lavori.

La demolizione di eventuali fabbricati, di ogni tipo e struttura e realizzati con qualunque materiale,

fabbricati per i quali l'Appaltatore si sia preventivamente procurato l'Ordine scritto di demolizione

dalla Direzione lavori, è anch'essa compresa nel compenso dell'appalto; la demolizione delle

fondazioni sarà eseguita sino alla profondità indicata dalla Direzione Lavori.

1.2.4 Rilevati

Il prezzo comprende ogni onere per la formazione dei rilevati, sia che i materiali provengano dagli

scavi che dalle cave di prestito da reperire a cura e spese dell'Appaltatore; la distanza di tali cave

viene determinata non inferiore alla distanza segnalata nella Prima Parte del presente Capitolato.

Qualora l'Appaltatore dovesse procurare il materiale a distanza minore nulla sarà detratto al

compenso. Per distanze maggiori dalle cave ai 5 km, è prevista un’apposita voce di Elenco Prezzi.

Le quantità di scavo di sbancamento, di sistemazione in rilevato ovvero di fornitura dei materiali da

cava di prestito ovvero qualunque altro magistero o fornitura o lavoro necessario alla formazione

dei rilevati, verranno controllate ai soli fini del pagamento delle rate d'acconto e della conoscenza

dell'opera, rimanendo pattuito che il prezzo prevede e compensa ogni quantità necessaria per

raggiungere le quote di progetto e, comunque, quelle necessarie per consentire il transito sicuro

dei veicoli alla velocità di progetto.

L'eventuale fornitura e posa di strati di interposizione, di geotessuti, di guaine, ecc. che venissero

ritenute necessarie dal Responsabile del Procedimento, saranno ad esclusivo e totale carico

Page 515: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 7/14

dell'Appaltatore, salvo che l'altezza del rilevato tra la quota del piano viabile (quota rossa) e la

base del piano di posa del rilevato o la base delle bonifiche se esistono, sia inferiore a 150

centimetri.

1.2.5 Strutture di sostegno in terra con l'aggiunta di altri materiali

La formazione dei rilevati può essere prevista in progetto da eseguirsi con l'uso di materiali di

rinforzo, di armature, ecc. anche in sostituzione di vere e proprie strutture di sostegno o controripa.

In tal caso l'Appaltatore dovrà verificare gli elaborati di progetto ed i calcoli di stabilità relativi, per

durate di servizio di opere permanenti non inferiore a 70 anni per strutture " ordinarie " ed a 100

anni per strutture "ad alto livello di sicurezza" (spalle e pile di ponti, muri inondabili, ecc.,

specialmente in zone dichiarate sismiche dalle vigenti disposizioni di legge).

Anche tali sistemi rientrano nel prezzo, esclusi solo gli eventuali cordoli, solette o solettoni di

fondazione che dovessero essere necessarie, ma compresi tutti gli altri oneri tra i quali quelli

derivanti dal pagamento dei diritti di eventuali Brevetti e quelli di eventuale assistenza

specialistica e di laboratorio

1.3.0 MURATURE IN GENERE E CONGLOMERATI CEMENTIZI

Tutte le opere in muratura ed in conglomerato cementizio, previste nei disegni di progetto allegati

al Contratto di appalto, verranno controllate con metodi geometrici mediante misure effettuate sul

vivo delle opere medesime escludendo, perciò, gli intonaci, ove esistano, e detraendo i vuoti ed il

volume di altri materiali di natura differente compenetrati nelle strutture ma non quelli della

armatura in acciaio lenta o precompressa e quelli relativi alle feritoie eseguite sulle opere di

sostegno e di contenimento delle scarpate.

La resistenza dei materiali delle murature in elevazione dovrà essere non inferiore a quella prevista

in progetto o comunque necessaria a seguito dei prescritti calcoli di stabilità, il controllo dei quali

costituisce preciso onere contrattuale dell'Appaltatore; ovviamente, tale controllo e tutte le

necessarie verifiche statiche saranno dall'Appaltatore effettuate secondo i criteri di calcolo della

Scienza delle Costruzioni e con pieno rispetto delle norme vigenti in materia.

Per "parti in elevazione" delle strutture si considerano, come normalmente viene indicato nel

linguaggio tecnico delle costruzioni, le parti elevantisi dall'estradosso (spiccato ) del plinto, della

soletta, del solettone, della platea, ecc.

Page 516: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 8/14

Tali parti in elevazione comprendono le armature in acciaio, lente, post-tese e/o pretese, le

casserature, le armature dei casseri, i ponteggi, i carrelloni anche per il getto a conci successivi,

eseguiti in opera o prefabbricati, la fornitura, il trasporto ed il varo, con qualunque sistema, delle

travi prefabbricate, le predalles relative per il getto in opera delle solette, anche a sbalzo, e delle

travi di ripartizione e dei traversi, le eventuali apparecchiature per il varo ad estrusione nonché

ogni altra struttura provvisionale, strumento, apparecchiatura, attrezzatura e macchinario ed ogni

altro magistero per realizzare le opere d'arte secondo progetto, o comunque in guisa tale da

consentire l'utilizzo sicuro e completo dell'opera appaltata.

Resta, inoltre, contrattualmente stabilito che con l'erogazione del compenso debbono intendersi

compensate tutte le prove, sia preliminari che quelle effettuate durante l'esecuzione dei lavori,

relative ai materiali utilizzati, prove distruttive e non distruttive previste dalla Legge o dallo

Strutturista nonché per le prove di carico ed il collaudo statico.

Nel caso in cui singole parti delle murature o delle opere d'arte risultassero di resistenza

caratteristica inferiore a quella prescritta in progetto ed a condizione che le opere eseguite

possano essere lasciate sussistere senza inconvenienti perché, comunque, rispondenti alla

Normativa tecnica vigente in termini di resistenza e di durabilità, il prezzo verrà decurtato di una

quantità corrispondente alla minore resistenza riscontrata.

Anche vistosi difetti di esecuzione dei paramenti in vista (nidi di ghiaia e sabbia, imperfetta

planarità delle superfici, irregolare andamento delle superfici curve, ecc.) comporteranno adeguate

decurtazioni del prezzo.

Il prezzo comprende, inoltre, ogni fornitura a piè d'opera di inerti, leganti, acqua, addittivi antigelo,

fluidificanti, antiritiro, malte per iniezione di cavi di precompressione, i cavi stessi, le loro testate e

le operazioni di tesatura, anche in più fasi, ed ogni altra fornitura necessaria secondo le tecniche

strutturali desumibili dal progetto; con detto prezzo viene compensata altresì, la manodopera, anche

specialistica, necessaria.

E' compreso nel prezzo:

1) La protezione delle superfici, delle strutture in conglomerato cementizio normale o

precompresso, o anche di acciaio, sia a faccia vista che a faccia nascosta, le superfici sottostanti la sede stradale o altre indicate dai disegni di progetto, mediante trattamenti impermeabilizzanti e/o indurenti, vernici di protezione, cappe, ecc. delle qualità da definire con la Direzione dei Lavori in relazione al grado di aggressività normalmente riscontrabile, compreso quella derivante dall'impiego dei sali antigelo per i piani viabili. Qualora, invece, il Responsabile del Procedimento ritenga di utilizzare particolari e specifiche procedure e sistemi di protezione (ad es. catodica) o l'uso di cementi pozzolanici o ad alta

Page 517: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 9/14

resistenza, interventi questi ritenuti necessari per la presenza di acque di percolazione chimicamente aggressive (solfatiche, basiche, ecc.) o perchè le opere ricadono in atmosfera di tipo marino o industriale particolarmente aggressivo, l'Amministrazione appaltante potrà ordinare l'impiego dei materiali di qualità migliore assumendosene l'onere e la spesa per l'acquisto, ma rimanendo a carico dell'Appaltatore, perchè ricompreso nel compenso, l'onere e la spesa del trasporto dai magazzini dell'Amministrazione al Cantiere e quelli di posa in opera dei materiali forniti. Il prezzo non verrà variato a seguito di ciò qualunque sia il maggior costo eventualmente derivante per l'Appaltatore.

2) La fornitura e la posa in opera degli apparecchi di appoggio per gli impalcati di ponti, viadotti,

cavalcavia, ecc. impalcati di qualunque tipo e dimensione. Gli apparecchi di appoggio saranno dimensionati sia in funzione degli specifici calcoli statici prescritti dalla Normativa vigente e, di norma, per consentire l'appoggio delle strutture d'impalcato di tipo continuo nella previsione di grado di sismicità non superiore ad S =9; sono compresi tutti gli oneri di preparazione delle superfici delle strut-ture, quelli per la posa in opera e per "l'inghisaggio" degli apparecchi ed ogni altro onere di controllo delle direzioni e specialistico necessario. Qualora la sismicità sia maggiore od il Responsabile del Procedimento proponga l'uso di apparecchiature particolari di qualità migliore e l'Amministrazione accetti, essa se ne assumerà l'onere di acquisto, ma rimarrà a carico dell'Appaltatore, ricompreso nel compenso, l'onere di trasporto dai magazzini dell'Amministrazione e di posa in opera dei materiali forniti.

3) La realizzazione di drenaggi e di vespai a tergo delle murature controterra nonchè le relative

feritoie e le tubazioni per la fuoruscita delle acque captate, con la necessaria distribuzione sulla base dell'esperienza in sito; sono, altresì, a carico dell'Appaltatore in quanto compresi nel prezzo: il drenaggio e le tubazioni per lo scarico delle acque dagli impalcati in modo da convogliarle a terra senza investire minimamente le strutture in elevazione, tenendo anche in conto gli effetti devianti del vento; le tubazioni saranno realizzate in PVC pesante od in metallo non aggressibile (rame od acciaio inox) e comprenderà i bocchettoni ed ogni altro pezzo speciale necessario; sono, inoltre, a carico dell'Appaltatore gli apparecchi di drenaggio delle acque dalle superfici di estradosso di conglomerati ricoperte da guaine o cappe di impermeabilizzazione; sono a carico dell'Appaltatore le scossaline, in gomma al neoprene ed ogni altro pezzo necessario; il tutto, comprendente ogni onere di fornitura, applicazione e posa in opera, compensato con il prezzo.

4) La fornitura e posa in opera di giunti di ogni genere e tipo per la continuità dei piani viabili,

utilizzando sistemi che consentano, di norma, la perfetta continuità degli impalcati, da spalla a spalla, dei ponti, dei viadotti, dei cavalcavia di qualunque lunghezza e dimensione; il tutto, comprendente ogni onere di fornitura, applicazione e posa in opera, compensato con il prezzo; qualora, peraltro, siano necessari apparecchi di giunto per zone dichiarate sismiche di grado superiore ad S = 9 potranno essere utilizzati giunti particolari la cui fornitura a pie' d'opera sarà a carico dell'Amministrazione appaltante, mentre ogni onere di applicazione e posa in opera sarà a totale ed esclusivo carico dell'Appaltatore.

Page 518: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 10/14

5) Le predisposizioni per le barriere di protezione stradale o autostradale cosiddette "di sicurezza" (

guardrails ) di qualunque tipo e ubicazione (laterali, di spartitraffico, ecc.) e per le barriere antirumore, esclusa la fornitura dei materiali e la loro posa in opera.

6) Il prezzo comprende, altresì, ogni spesa ed onere per la fornitura e posa in opera dei manufatti

in acciaio (strutturale o non), o in struttura mista acciaio-calce- struzzo collaborante, di qualunque tipo e dimensione, nonchè gli acquedotti ed i tombini tubolari, opere di fondazione escluse. Tali manufatti, perfettamente rispondenti ai disegni di progetto, facenti parte integrante del Contratto di appalto, saranno misurati e valutati ai soli fini della conoscenza dettagliata delle opere stesse e per la individuazione delle percentuali utili ai fini della predisposizione degli stati di avanzamento e della relativa emissione delle rate di acconto. Ogni manufatto sarà preliminarmente calcolato e verificato, ad esclusivo carico dell'Appaltatore, in ogni dettaglio strutturale e d' insieme, secondo le vigenti Normative di Legge e di Regolamento, restando l'Appaltatore medesimo responsabile della sicurezza, dell'agibilità e della durabilità del manufatto medesimo.

1.4.0 SOVRASTRUTTURA STRADALE

La sovrastruttura stradale è compensata con il prezzo dell'appalto.

Fermo restando che la sovrastruttura stradale dovrà essere realizzata secondo le sezioni tipo di

progetto ed i disegni allegati al Contratto di appalto nonchè le specifiche tecniche di Capitolato

Speciale, relative alle caratteristiche dei materiali, alla loro composizione, ecc., mediante prove da

effettuare presso i Laboratori Ufficiali, le misurazioni dei singoli strati componenti sarà effettuata

solo dopo il prescritto costipamento.

Tali misurazioni saranno effettuate in contraddittorio con l'Appaltatore e sono finalizzate sia al

controllo della rispondenza alle specifiche tecniche che alla valutazione delle percentuali da

imputare nei singoli S.A.L. per l'emissione delle relative rate di acconto.

La Direzione dei Lavori, nei casi di accertata carenza di spessore dei singoli strati oltre le tolleranze

previste oppure nei casi di imprecisa esecuzione della sovrastruttura, riferirà al Responsabile del

procedimento proponendo gli opportuni interventi.

1.5.0 DRENAGGI

Le profondità che daranno luogo alla applicazione dei prezzi per lo scavo ed il riempimento dei

drenaggi, saranno determinate con la media ponderale, campione per campione, delle varie

profondità previste in Elenco Prezzi in relazione al profilo del terreno ed al fondo dello scavo.

Page 519: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 11/14

VESPAI A TERGO DELLE MURATURE - CORDONATE IN CONGLOMERATO

CEMENTIZIO

ELEMENTI PREFABBRICATI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO - CANALETTE DI

SCARICO

MANTELLATE DI RIVESTIMENTO - SCARPATE, CUNETTE E FOSSI DI GUARDIA

SISTEMAZIONE CON TERRENO COLTIVO DELLE AIUOLE - LAVORI DI

RIVESTIMENTO VEGETALE - OPERE IN VERDE - PROTEZIONE DELLE SCARPATE

IN ROCCIA

Tutte le suddette categorie di lavoro , comprensive di fornitura, posa in opera ed ogni onere

connesso, sono compensate con il prezzo di Contratto, solo se esplicitamente riportate nei disegni

di progetto allegati al Contratto di appalto.

I materiali e le lavorazioni necessarie saranno rispondenti alle specifiche tecniche del Capitolato

Speciale ed ai disegni di progetto allegati al Contratto di appalto.

I controlli, le verifiche e gli accertamenti, eseguiti in contraddittorio tra la Direzione Lavori e

l'Appaltatore, sono mirati, da un lato, all'accertamento della rispondenza delle opere eseguite a

quanto previsto e stabilito in progetto e, per altro verso, alla valutazione delle percentuali

necessarie per la predisposizione degli stati di avanzamento e l'emissione delle relative rate di

acconto di pagamento.

Qualora le predette categorie di lavoro non siano esplicitamente riportate nei succitati disegni di

progetto ed essendo comunque necessarie vengano ordinate per iscritto dal Responsabile del

procedimento, verranno valutate secondo gli articoli seguenti e si applicheranno a tali categorie di

lavoro i prezzi di cui all'elenco C).

1.6.0. VESPAI A TERGO DELLE MURATURE

Saranno valutati a volume, misurati ad opera finita.

1.7.0. CORDONATE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO

Le cordonate in calcestruzzo cementizio eseguite secondo quanto indicato nell'articolo del Capo 1

delle presenti Norme Tecniche, relativo a tale categoria di lavori, verranno valutate a metro e

compensate con il relativo prezzo di Elenco.

Page 520: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 12/14

Detto prezzo comprende ogni onere e magistero necessario per dare le cordonate in opera secondo

le prescrizioni dell'articolo del Capo 1 avanti indicato, ivi compreso l'eventuale scavo necessario

alla posa dei cordoli e della relativa fondazione. Il calcestruzzo costituente la fondazione prescritta

verrà compensato a parte.

La misurazione della cordonata sarà effettuata sul bordo rivolto verso la carreggiata ed, in

corrispondenza delle aiuole, sul bordo verso la zona pavimentata di transito.

1.8.0 ELEMENTI PREFABBRICATI IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO: CANALETTE DI SCARICO, MANTELLATE DI RIVESTIMENTO, SCARPATE, CUNETTE E FOSSI DI GUARDIA

a) Canalette di scarico acque piovane: le canalette in conglomerato cementizio per lo scarico delle

acque piovane, secondo il tipo prescritto all'articolo del Capo 1, verranno valutate a metro di

lunghezza effettivamente realizzata e misurata sull'asse e compensate con il relativo prezzo di

Elenco.

Detto prezzo comprende tutto quanto necessario per dare le canalette in opera secondo le

prescrizioni del predetto articolo, compreso lo scavo di posa, il costipamento e relativi ancoraggi, e

quant'altro necessario per eseguire il lavoro a perfetta regola d'arte. L'imbocco in calcestruzzo, sia

esso prefabbricato o costruito in opera, verrà compensato con la stessa voce di Elenco prezzi delle

canalette.

L'eventuale copertura delle canalette in lastre piane, curve o poligonali, prefabbricate in

calcestruzzo avente Rck => 30 N/mmq di cemento, verrà compensata con il relativo prezzo di

Elenco.

b) Mantellate in lastre: le mantellate in lastre di conglomerato cementizio per il rivestimento di

scarpate saranno compensate in base alla effettiva superficie delle lastre poste in opera.

Il prezzo comprende tutto quanto è necessario per dare il rivestimento finito in opera, compresa

l'armatura in acciaio del tipo FeB 32K da inserire nei giunti, il coronamento di ancoraggio

superiore, l'ancoraggio inferiore, la regolazione e costipamento del piano di appoggio ed ogni

fornitura e lavorazione per dare il lavoro eseguito a perfetta regola d'arte.

c) Mantellate in grigliato articolato: le mantellate a grigliato articolato saranno compensate in base

alla loro effettiva superficie, intendendosi compresa e compensata nel prezzo anche la fornitura e

posa in opera di terra vegetale per l'intasamento dei vuoti, la semina di miscuglio di specie erbacee,

Page 521: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 13/14

la regolazione e costipamento del piano di appoggio ed ogni fornitura, lavorazione ed onere per dare

il lavoro eseguito a perfetta regola d' arte.

d) Cunette e fossi di guardia: le cunette e i fossi di guardia in elementi prefabbricati saranno

compensati in base alla loro effettiva superficie interna.

Il prezzo comprende anche la regolarizzazione e costipamento del piano d'appoggio; la fornitura,

stesa e costipamento del materiale arido di posa; la stuccatura dei giunti e quant'altro necessario per

dare il lavoro compiuto a perfetta regola d'arte, compreso altresì lo scavo per la formazione della

cunetta.

1.9.0 SISTEMAZIONE CON TERRENO COLTIVO DELLE AIUOLE

La misurazione della sistemazione con terreno coltivo sarà effettuata secondo la superficie effettiva

sistemata, e nel prezzo a metro quadrato, qualunque sia lo spessore del terreno, si intendono

compresi e compensati tutti gli oneri previsti nell'articolo del Capo 1 delle presenti Norme

Tecniche, relativo a tale categoria di lavoro.

In detto prezzo è altresì compresa l'eventuale fornitura di idonea terra vegetale proveniente da cava

di prestito.

1.10.0 TELO "GEOTESSILE" PER STRATO ANTICONTAMINANTE, RINFORZO E DRENAGGI

Il telo adoperato come strato anticontaminante, rinforzo, armatura o drenaggio, sarà pagato a metro

quadrato secondo la superficie effettivamente ricoperta dal telo, ed in base alla resistenza a trazione

del telo stesso, essendo compreso e compensato nel prezzo di Elenco ogni onere per la fornitura,

posa in opera, sfridi, sovrapposizioni, saldature.

1.11.0. BARRIERE DI SICUREZZA IN ACCIAIO E PARAPETTI METALLICI

Le barriere, rette o curve, verranno misurate sulla effettiva lunghezza compresi i terminali.

I tratti di barriere costituenti l'avvio ai parapetti saranno misurati dal sostegno del parapetto da cui

esse di dipartono e pagati con l'apposita voce di Elenco prezzi.

La barriera disposta su due file distinte, da situarsi nello spartitraffico, sarà compensata, per ogni

fila, con l'apposita voce di Elenco prezzi relativo alle barriere semplici.

Page 522: CSA CAPO D'ORLANDO-Norme Generali 13.09 Ago C/FAQ...2014/09/15  · 5 ottobre 2010 (“Regolamento di esecuzione ed attuazione del Codice degli appalti pubblici) e s.m.i., dal Capitolato

CONSORZIO PER LE

AUTOSTRADE SICILIANE

AUTOSTRADA A20 MESSINA – PALERMO

INTERVENTI PER LA MESSA IN SICUREZZA

DELLA GALLERIA CAPO D’ORLANDO

Data: DIC. 2013

Rev. 01

Capitolato Speciale d’Appalto - Norme Tecniche – MISURAZIONI E CONTABILITÀ - Galleria CAPO D’ORLANDO SUB-IND. Pag. 14/14

Le barriere montate con diversa configurazione verranno compensate con le relative voci di Elenco

prezzi.

I pezzi terminali e di chiusura curvi, da impiegare nelle confluenze autostradali o su strade con

caratteristiche analoghe ed a chiusura delle barriere nello spartitraffico, aventi raggio di curvatura

inferiore a m. 3, saranno valutati e pagati con l'apposita voce di Elenco Prezzi.

Resta stabilito che nelle voci di Elenco Prezzi sono compresi e compensati i pezzi speciali in

rettilineo, in curva, terminali, eventuali blocchi di fondazione in calcestruzzo, ed in particolare, per i

parapetti o le barriere ricadenti sulle opere d'arte, anche l'onere della formazione dei fori nelle varie

opere d'arte e del fissaggio dei sostegni con eventuale malta cementizia.

Nelle voci di Elenco Prezzi deve intendersi sempre compreso e compensato anche l'onere della

interposizione di idonei elementi distanziatori fra la fascia ed il sostengo, nonché quello della

fornitura e posa in opera dei dispositivi rifrangenti.