Cronache Economiche 2009 n. 19

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1 Istituto Nazionale per il Commercio Estero ULTIMI SVILUPPI Dimezzati gli inves Dimezzati gli inves Dimezzati gli inves Dimezzati gli investimenti esteri in Turchia nei primi ci menti esteri in Turchia nei primi ci menti esteri in Turchia nei primi ci menti esteri in Turchia nei primi cinque mesi nque mesi nque mesi nque mesi dell'anno ( dell'anno ( dell'anno ( dell'anno (-52,2%), ma l'Italia va ! (+147% '09/'08). 52,2%), ma l'Italia va ! (+147% '09/'08). 52,2%), ma l'Italia va ! (+147% '09/'08). 52,2%), ma l'Italia va ! (+147% '09/'08). Il Sottosegretariato al Tesoro (Dip.to Investimenti Esteri) ha pubblicato i dati relativi agli investimenti diretti esteri nel periodo gennaio-maggio '09. Gli investimenti diretti si sono dimezzati (-52,2% '09/'08), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno attestandosi a quota 3,6 miliardi di dollari, contro i 7,5 miliardi di dollari del 2008. Il calo più vistoso negli investimenti dall'estero si e' verificato nel campo immobiliare (-62% '09/'08) con un dato di 329 milioni di dollari, contro gli 1,2 miliardi di dollari del corrispondente periodo del 2008. Ciononostante, l'Italia sta operando in Turchia in forte controtendenza rispetto non solo agli altri paesi, ma anche rispetto alla difficile fase congiunturale in atto a livello globale, avendo fatto registrare investimenti pari a 210 milioni di dollari (+147% '09/'08), contro gli 85 milioni tendenziali dello scorso anno (terzo paese investitore in Turchia dopo Francia ed Olanda nel 2009). La quota degli investimenti italiani sul totale è pari al 5,9%. Il numero delle imprese italiane operanti in Turchia -al 30 maggio '09- risulta essere di 738, il 3,3% del totale delle imprese estere operanti in Turchia (22.250). Nei primi cinque mesi dell'anno, il principale paese investitore in Turchia è la Francia con 489 milioni di dollari, seguito dall'Olanda con 243 milioni di dollari e dall'Italia; al quarto posto gli USA con 163 milioni di dollari e al quinto la Germania con 136

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Cronache Economiche 2009 n. 19

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Istituto Nazionale per il Commercio Estero

ULTIMI SVILUPPI

• Dimezzati gli invesDimezzati gli invesDimezzati gli invesDimezzati gli investtttiiiimenti esteri in Turchia nei primi cimenti esteri in Turchia nei primi cimenti esteri in Turchia nei primi cimenti esteri in Turchia nei primi cinque mesi nque mesi nque mesi nque mesi dell'anno (dell'anno (dell'anno (dell'anno (----52,2%), ma l'Italia va ! (+147% '09/'08).52,2%), ma l'Italia va ! (+147% '09/'08).52,2%), ma l'Italia va ! (+147% '09/'08).52,2%), ma l'Italia va ! (+147% '09/'08). Il Sottosegretariato al Tesoro (Dip.to Investimenti Esteri) ha pubblicato i dati relativi agli investimenti diretti esteri nel periodo gennaio-maggio '09. Gli investimenti diretti si sono dimezzati (-52,2% '09/'08), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno attestandosi a quota 3,6 miliardi di dollari, contro i 7,5 miliardi di dollari del 2008. Il calo più vistoso negli investimenti dall'estero si e' verificato nel campo immobiliare (-62% '09/'08) con un dato di 329 milioni di dollari, contro gli 1,2 miliardi di dollari del corrispondente periodo del 2008. Ciononostante, l'Italia sta operando in Turchia in forte controtendenza rispetto non solo agli altri paesi, ma anche rispetto alla difficile fase congiunturale in atto a livello globale, avendo fatto registrare investimenti pari a 210 milioni di dollari (+147% '09/'08), contro gli 85 milioni tendenziali dello scorso anno (terzo paese investitore in Turchia dopo Francia ed Olanda nel 2009). La quota degli investimenti italiani sul totale è pari al 5,9%. Il numero delle imprese italiane operanti in Turchia -al 30 maggio '09- risulta essere di 738, il 3,3% del totale delle imprese estere operanti in Turchia (22.250). Nei primi cinque mesi dell'anno, il principale paese investitore in Turchia è la Francia con 489 milioni di dollari, seguito dall'Olanda con 243 milioni di dollari e dall'Italia; al quarto posto gli USA con 163 milioni di dollari e al quinto la Germania con 136

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milioni di dollari. La Germania invece, guida la graduatoria dei paesi che operano con il maggior numero di imprese in Turchia (3.806), seguita dal Regno Unito (2.110), Olanda (1.721), Iran (1.078), USA (964), Azerbaijan (631) ed Irak (619). Delle 22.250 imprese estere operanti in Turchia ben il 54,7% (12.172) ha sede ad Istanbul, seguita da Antalya con 2.827 imprese (12,7%), Ankara con 1.471 imprese (6,6%)ed Izmir con 1.300 imprese (5,8%). Un’analisi della Deloitte ci segnala che le fusioni e le acquisizioni sono calate in numero del 40% ed in valore dell’80%, nel primo quarter del 2009, con un target a fine anno che non dovrebbe superare i 5 miliardi di dollari. (Fonte ICE).

• Riforma dello State Tender BoardRiforma dello State Tender BoardRiforma dello State Tender BoardRiforma dello State Tender Board.... Il Parlamento turco ha varato una riforma che restringe l’autonomia dello State Tender Board, organo creato sotto la spinta dell’UE per introdurre un sistema trasparente e razionale nell’aggiudicazione degli appalti. In questo modo, il Governo recupererà il potere di influenzare l’aggiudicazione degli appalti e di spendere liberamente i Treasury Funds. Inoltre, lo State Tender Board dovrà d’ora in poi ottenere l’approvazione del Ministero delle Finanze per emettere regolamenti sugli appalti.

• Privatizzazione nel caPrivatizzazione nel caPrivatizzazione nel caPrivatizzazione nel campo della generazione elettrica e ompo della generazione elettrica e ompo della generazione elettrica e ompo della generazione elettrica e opportunita' nel pportunita' nel pportunita' nel pportunita' nel campo dcampo dcampo dcampo delle tecnologie ambientalielle tecnologie ambientalielle tecnologie ambientalielle tecnologie ambientali....Il governo turco e' pronto per la privatizzazione degli impianti per la generazione di energia elettrica, dopo l'avvio nel campo della distribuzione elettrica . L'Autorità per le Privatizzazioni ha firmato il contratto con la società locale IO Cevre Cozulmeri Arastirma, per la verifica dell'impatto ambientale che le centrali elettriche avranno sul paese. Nello specifico, la società turca di consulenza avrà il compito di verificare gli aspetti ambientali in maniera che le imprese interessate ai progetti possano valutare i costi eventuali della messa a regime di ogni impianto. La notevole obsolescenza dei singoli impianti di generazione elettrica qui in Turchia -soprattutto quelli a lignite - obbligherà a notevoli investimenti di ammodernamento e messa a regime secondo i limiti della normativa internazionale.

• Privatizzazione da parte della municipalita’ di Istanbul di due societa’ Privatizzazione da parte della municipalita’ di Istanbul di due societa’ Privatizzazione da parte della municipalita’ di Istanbul di due societa’ Privatizzazione da parte della municipalita’ di Istanbul di due societa’ pubbiche.pubbiche.pubbiche.pubbiche. Il sindaco della grande municipalita’ di Istanbul (IBB), Kadir Topbas, ha recentemente annunciato la prossima privatizzazione di due societa’ controllate dalla IBB: la Istanbul Deniz Otobusleri, traghetti e ferries veloci di Istanbul, opera per circa 5 milioni di passeggeri l’anno ed ha chiuso il bilancio 2008 con circa 7 milioni di euro di utile; la Istanbul Gas Dagtim Sanay ve Ticaret As (IGDAS), societa’ per la distribuzione del gas, che ha registrato profitti per 8 milioni di euro nel 2008. Il Sindaco Topbas non ha fornito ulteriori informazioni in merito alla vendita delle due municipalizzate, ne sulle metodologie di tali cessioni, evidenziando tuttavia di aver ricevuto richieste di acquisto da parte di societa’ europee e mediorientali.

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• Turchia eTurchia eTurchia eTurchia e Azerbaijan intensificano i rapporti economiciAzerbaijan intensificano i rapporti economiciAzerbaijan intensificano i rapporti economiciAzerbaijan intensificano i rapporti economici.... Sul versante economico e commerciale Turchia e Azerbaijan continuano a condividere un percorso di collaborazione e sviluppo delle relazioni bilaterali. Nel corso del 2008 l'interscambio turco-azero e' stato pari a 2,6 miliardi di dollari, con un incremento di oltre il 120%, dovuto all’aumento esponenziale (+181% '08/'07) delle esportazioni azere di petrolio convogliate nell'oleodotto Baku-Tiblisi-Ceyhan pari in valore a 926 milioni di dollari. E' pero' interessante sottolineare che le esportazioni turche pari ad 1,7 miliardi di dollari (+59% '08/'07), consentono un saldo ancora positivo per la Turchia (774 milioni di dollari). Nel 2008, la Turchia e' risultato il primo paese fornitore ed il secondo importatore dell' Azerbaijan. Nonostante la grave crisi economica che sta attanagliando la Turchia, nei primi cinque mesi dell'anno, l'interscambio si è attestato sopra gli 812 milioni di dollari con un calo (-15,9% '09/'08) ben inferiore alla media del calo dell'interscambio turco nello stesso periodo (-36,6% '09/'08) con il resto del mondo ed un saldo attivo per la Turchia pari a 205,4 milioni di dollari. Secondo il DEIK (Consiglio per le Relazioni Economiche Estere), in Azerbaijan sono oltre 1.000 le imprese turche che hanno investito un totale di oltre 6 miliardi di dollari al dicembre '08 (di queste 1.000 imprese il 30% opera nel settore commerico e servizi). La Turchia risulta al terzo posto quale paese investitore escludendo il settore petrolifero, mentre nelle regioni piu' ad est del paese le imprese turche sono le piu' attive e presenti in assoluto. Il DEIK evidenzia anche che gli sviluppi ulteriori della collaborazione bilaterale potranno avvenire non solo nel settore energetico (petrolio e gas naturale), ma anche nella produzione elettrica, agricoltura, turismo, beni di consumo, ecc. Una collaborazione turco-azera dunque molto serrata, che deve spingere sempre piu' le imprese italiane a considerare la Turchia il naturale "hub" di collegamento commerciale non solo con i paesi centro asiatici e caucasici in generale, ma anche la base logistica da cui far partire merci e prodotti per tutta quell'area euroasiatica e mediorientale. (Fonte ICE).

• Visita del Premier Putin in Turchia. Visita del Premier Putin in Turchia. Visita del Premier Putin in Turchia. Visita del Premier Putin in Turchia. Il 6 agosto prossimo il Primo Ministro russo, Valdimir Putin, visiterà la Turchia per discutere di dossier energetici. La Russia desidera parlare con le Autorità turche della costruzione del secondo gasdotto Blue Stream per la fornitura di gas alla Turchia. La Russia è altresì convinta che la Turchia possa partecipare nel progetto rivale del Nabucco, South Stream. Fra i dossier in agenda la costruzione dell’oleodotto Samsun-Ceyhan.

• Indagine EUROSTAT sul livello dei prezzi.Indagine EUROSTAT sul livello dei prezzi.Indagine EUROSTAT sul livello dei prezzi.Indagine EUROSTAT sul livello dei prezzi. Secondo l’ufficio statistico europeo, EUROSTAT, i prezzi in Turchia dell’alimentare, delle bevande non alcoliche, degli alcolici, dell’abbigliamento, dei ristoranti e degli hotels si rivelano molto piu’ economici che in Europa, mentre i prezzi in Turchia delle auomobili e dell’elettronica da consumo sono piu’ alti rispetto agli altri paesi membri UE.

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• Cresce il numero dei passeggeri della Turkish AirlinesCresce il numero dei passeggeri della Turkish AirlinesCresce il numero dei passeggeri della Turkish AirlinesCresce il numero dei passeggeri della Turkish Airlines (THY). (THY). (THY). (THY). La THY ha registrato una crescita dei passeggeri del 9.1% (11.2 milioni di passeggeri) nella prima meta’ dell’anno in corso rispetto al 2008 (nello stesso periodo gennaio-giugno 2008 il numero dei passegeri era di 10.3 milioni di passeggeri). Allo stesso tempo il volume del cargo gestito dalla THY e’ aumentato del 7.1% (101.645 tonnellate) nella prima meta’ del 2009.

• Fumi come un turco ? I dati lo confermano nonostante i nuovi divieti.Fumi come un turco ? I dati lo confermano nonostante i nuovi divieti.Fumi come un turco ? I dati lo confermano nonostante i nuovi divieti.Fumi come un turco ? I dati lo confermano nonostante i nuovi divieti. In Turchia e' ora vietato fumare in tutti i locali al chiuso. Ai produttori di sigarette, il Governo ha opposto una strenua difesa della legge e della sua piena ed incondizionata applicazione. Ogni giorno, 20 milioni di turchi accendono almeno una sigaretta e consumano 15 milioni di pacchetti. Nel 2008 sono stati prodotti 135 miliardi di sigarette; l'80% sono stati consumati in loco. Il mercato del tabacco in Turchia, dopo la recente cessione del monopolio Tekel alla British American Tobacco (BAT) per 1,7 miliardi di dollari, e' de facto gestito dai colossi multinazionali, quali Philip Morris Sabanci (PhilSA) con il 41% del mercato locale, Japan Tobacco Int. (JTI) con il 10% del mercato, European Tobacco con il 7% del mercato, Imperial Tobacco, KT&G (dispone di una fabbrica ad Izmir). Le autorita' locali ritengono che la legge appena entrata in vigore possa nell'arco di qualche anno ridurre anche del 20/30% i consumatori di tabacco in Turchia. (Fonte ICE).

• Il turismo resiste alla crisi.Il turismo resiste alla crisi.Il turismo resiste alla crisi.Il turismo resiste alla crisi. Secondo le stime del Ministero per la Cultura ed il Turismo, il numero dei turisti che hanno visitato la Turchia è calato solo dello 0,9%. Nel periodo tra gennaio e giugno 2009, 254.169 turisti italiani hanno visitato la Turchia, cioè il 2,18% del totale.

• I sauditi continuano ad investire in agricoltura ed allevamento bestiame.I sauditi continuano ad investire in agricoltura ed allevamento bestiame.I sauditi continuano ad investire in agricoltura ed allevamento bestiame.I sauditi continuano ad investire in agricoltura ed allevamento bestiame. Continua l'attivismo dell'Arabia Saudita in Turchia sul versante degli investimenti diretti. La Societa' Planet Food World Co. (PFWC) e' pronta ad invesitre la somma record di tre miliardi di dollari nei prossimi cinque anni nel comparto agricolo ed allevamento bestiame. L'obiettivo della PFWC, e' quello di avviare l'attivita' di ben 20.000 fattorie ciascuna da 10.000 m2 con lo scopo di coltivare ognuna ortaggi, frutta ed allevare bestiame. Vorrebbe inoltre costruire degli impianti di lavorazione dei prodotti agricoli che dovrebbero essere poi riesportati essenzialmente verso l'Arabia Saudita ed in genere i paesi del Golfo Arabico. E' interessante evidenziare che gia' negli scorsi anni, EAU, Qatar e la stessa A. Saudita, hanno effettuato investimenti nel campo agricolo ed allevamento bestiame localizzati essenzialmente nel centro anatolia e nell'ambito dell'area ricompresa dal progetto GAP. Gli investimenti diretti dei paesi del Golfo Arabico, che lo scorso anno raggiunsero la cifra record di 1,8 miliardi di dollari, sono particolarmente apprezzati dal governo locale che cerca -anche sul versante finanziario ed economico- una diversificazione rispetto ai tradizionali partners europei e statunitensi. (Fonte ICE).

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• Cala la produzione ittica turca (Cala la produzione ittica turca (Cala la produzione ittica turca (Cala la produzione ittica turca (----16,3% '08/'07).16,3% '08/'07).16,3% '08/'07).16,3% '08/'07). Secondo l'Ufficio statistico Turco (Turkstat), nel corso del 2008, la produzione ittica turca e' calata del 16,3% rispetto al 2007. Nello specifico la produzione complessiva e' ammontata a 646.000 tonnellate, di cui 492.000 tonnellate pescate e 152.000 tonnellate derivanti da acquacultura. Il pescato e' diminuito rispetto al 2007 del 21,9%, mentre la produzione derivante da impianti di acquacultura e' aumentata dell'8,8%. Le aree di maggiore pesca per la Turchia sono risultate le seguenti: Mar Nero orientale (64,7% del totale pescato); Mar Nero occidentale (13,7%); Mar di Marmara (9%); Mar Egeo (8%); Mar Mediterraneo (4,6%). Le specie ittiche piu' pescate, o allevate sono le acciughe, le sardine, gli sgombri, i branzini, le orate (queste ultime specie soprattutto in acquacultura), le trote, le carpe, oltre ai mitili (cozze e vongole). (Fonte ICE).

• America Latina e Africa nuove mete dell’export turco.America Latina e Africa nuove mete dell’export turco.America Latina e Africa nuove mete dell’export turco.America Latina e Africa nuove mete dell’export turco. A seguito della contrazione della domanda europea, l’America Latina e l’Africa diventano mete piu’ appetibili per gli esportatori turchi. Al fine di diminuire la dipendenza dai mercati europei in sofferenza, il Ministro del Commercio Estero, Zafer Caglayan, si e’ recato in visita in America Latina (Cile e Brasile) per discutere della possibilita’ di stringere accordi di libero scambio con il mercato comune del Sud America (MERCOSUR). Tuttavia, il presidenfe dell’Assemblea degli esportatori turchi, Mehmet Büyükekşi, ha affermato che al momento i negoziati non si erano rivelati soddisfacenti per la Turchia. “Si registra un dazio del 3.5% alle importazioni da questi paesi in ragione dell’accordo per l’Unione Doganale siglato dalla Turchia, ma siamo gravati di un dazio del 30% per le esportazioni turche verso gli stessi paesi. La Turchia potrebbe lavorare con i paesi del MERCOSUR per un accordo di scambio con l’Asia Centrale”, secondo Büyükekşi. La Turchia esporta per lo piu’ autoveicoli, parti di ricambio, tessile, acciaio, e materiali chimici verso l’America Latina, e in particolar modo verso il Brasile.

ECONOMIA E POLITICA ECONOMICA

• La La La La Banca Centrale pubblica le previsioni deiBanca Centrale pubblica le previsioni deiBanca Centrale pubblica le previsioni deiBanca Centrale pubblica le previsioni dei ffffondamentali. ondamentali. ondamentali. ondamentali. La Banca Centrale turca ha pubblicato le proiezioni dell’inflazione per la fine dell’anno, che sarà dello 6,09%. Nel 2009 si prevede inoltre una contrazione dell’economia del 4,9%.

• Cresce il deficit di bilancio in Turchia. Cresce il deficit di bilancio in Turchia. Cresce il deficit di bilancio in Turchia. Cresce il deficit di bilancio in Turchia. Secondo i dati forniti dal Tesoro, nel corso del mese di giugno, il deficit di bilancio turco e’ cresciuto fino a toccare circa 1.25 miliardi di euro (a giugno 2008 il deficit si assestava intorno a 750 milioni di euro). Il Governo afferma che un deficit piu’ ampio risulta invevitabile considerando le politiche attuate da parte del Governo per la tutela dei posti di lavoro in un momento in cui il rallentamento economico riduce il gettito fiscale.

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• La Banca Centrale turca taglia ulteriormente il tasso di interesse. La Banca Centrale turca taglia ulteriormente il tasso di interesse. La Banca Centrale turca taglia ulteriormente il tasso di interesse. La Banca Centrale turca taglia ulteriormente il tasso di interesse. La Banca Centrale ha tagliato i tassi di interesse di mezzo punto, a conclusione della riunione del Consiglio monetario tenutasi recentemente. Dunque i tassi di interesse per i prestiti overnight sono calati dall’8.75% all’8.25%. Nel comunicato che accompagna la misura, la Banca Centrale afferma di credere nella continua discesa del tasso di inflazione.

• Lieve flessione del tasso di disoccupazione.Lieve flessione del tasso di disoccupazione.Lieve flessione del tasso di disoccupazione.Lieve flessione del tasso di disoccupazione. Il tasso di disoccupazione in Turchia e’ sceso al 14.9% (3.168.000 disocupati) ad aprile secondo dati forniti dall’Istituto Statistico turco (TUIK), ma rimane uno dei piu’ alti tassi al mondo. Si registra cosi’ un lieve calo della disoccupazione nel Paese che passa da un tasso di disoccupazione del 15.8% a marzo a 14.9% ad aprile. A detta dell’economista Yarkin Cebeci della J.P Morgan Chase, il recente calo del tasso di disocuppazione e’ principalmente attribuibile alla domanda di lavoratori da parte di albergatori e ristoratori per la stagione turistica. Il Governo ha annunciato il 4 giugno u.s. piani per fornire occupazione temporanea per 120.000 persone per piantare alberi e dipingere edifici.

• Pubblicato il rapporto della Camera dell’Industria di Istanbul:Pubblicato il rapporto della Camera dell’Industria di Istanbul:Pubblicato il rapporto della Camera dell’Industria di Istanbul:Pubblicato il rapporto della Camera dell’Industria di Istanbul: vvvvendite a endite a endite a endite a picco.picco.picco.picco. Secondo il rapporto pubblicato dalla Camera dell’Industria di Istanbul, le vendite sono crollate per le 500 principali aziende del Paese. Il declino della produzione industriale, iniziato lo scorso agosto con -3,6%, è continuato fino a far registrare il 2008 come il peggior anno per l’industria turca dal 2001. Per 352 aziende comprese nell’indice ISO-500 si è riscontrato un forte declino del profitto.

• Calo della produzione automotive nella prima meta’ del 2009Calo della produzione automotive nella prima meta’ del 2009Calo della produzione automotive nella prima meta’ del 2009Calo della produzione automotive nella prima meta’ del 2009.... L’Associazione degli Industriali del settore automotive ha recentemente dichiarato un calo nella produzione per la prima meta’ del 2009. La produzione di piccoli camion e autocarri e’ diminuita del 96%, quella dei midi-van e’ scesa del 87% e la produzione di autocarri di grandi dimensioni e’ calata del 86% nei primi 6 mesi del 2009. L’Associazione ha altresi’ affermato un calo della produzione dei minivan (-53%) e dei trattori (-56%). Secondo l’Associazione la produzione di veicoli commerciali per la prima meta’ del 2009 si trovava al di sotto del livello della prima meta’ del 2004. Anche l’export dell’intero settore e’ calato (-42%) se confrontato con lo stesso periodo del 2008.

ENERGIA

• Turchia e Siria raggiungono un accordo per la fornitura di gas ed Turchia e Siria raggiungono un accordo per la fornitura di gas ed Turchia e Siria raggiungono un accordo per la fornitura di gas ed Turchia e Siria raggiungono un accordo per la fornitura di gas ed elettricita'.elettricita'.elettricita'.elettricita'. Nel pieno del "grande carosello" energetico, che vede al centro la Turchia con la firma avvenuta due giorni orsono ad Ankara per l'avvio del progetto Nabucco, e' interessante evidenziare che ieri il Ministro turco dell'Energia, Taner Yildiz, si e' incontrato con l'omologo siriano Sufian Al -Alou per due decisioni di notevole portata: la fornitura turca di gas naturale (1

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miliardi di m3 in cinque anni) alla Siria e l'approvvigionamento di 400 megawatts di elettricita' sempre dalla Turchia alla Siria. E' peraltro utile sottolineare che la Siria e' al momento quasi autosufficiente sul versante del gas naturale (ne consuma 7 milardi di m3 all'anno e ne dispone al momento di circa 6 mld. di m3, con un miliardo di m3 riforniti ora dall'Egitto), ma ritiene che il miglioramento della fase economica interna e l'ampliamento del sistema industriale "obbligherà" il paese a ricorrere a nuove fonti di approvvigionamento (la Turchia). La fornitura di energia elettrica dalla Turchia alla Siria potrebbe generare invece -nel breve periodo- anche ulteriori opportunita' per i contractors turchi nel campo delle costruzioni di nuove centrali termoelettriche ai confini fra i due paesi, in territorio siriano. Un altro tema trattato a latere dell'incontro e' quello delle forniture di acqua dalla Turchia alla Siria che, pur essendo regolato da un accordo datato ormai oltre venti anni orsono, dovrebbe essere probabilmente "aggiornato" secondo le richieste siriane. (Fonte ICE).

• Privatizzazione del gas ankariota.Privatizzazione del gas ankariota.Privatizzazione del gas ankariota.Privatizzazione del gas ankariota. Una nuova gara verra’ indetta per la privatizzazione della societa’ di distribuzione del gas di Ankara, Başkent Doğalgaz Dağitim. Il Ministro dell’Energia, Taner Yildiz, ha affermato che la gara si terra’ entro i prossimi 6/7mesi per la privatizzazione dell’80% di Başkent Doğalgaz. Il Consiglio Supremo delle Privatizzazioni ha autorizzato il Consiglio amministrativo delle Privatizzazioni (ÖIB) a vendere l’80% della societa’. Nel corso di un’asta indetta dalla Municipalita’ di Ankara che si e’ tenuta a marzo scorso, Globaz Energaz ha offerto 1.61 miliardi di dollari, l’offerta piu’ alta per la privatizzazione di una societa’ di distribuzione. Elektromed A.S. ha proposto la seconda offerta piu’ alta e Çalik Holding la terza. L’asta e’ stata cancellata in seguito a causa di difficolta’ finanziarie delle societa’ coinvolte.

• Privatizzazione della societa’ per la distribuzione dell’elettricita’. Privatizzazione della societa’ per la distribuzione dell’elettricita’. Privatizzazione della societa’ per la distribuzione dell’elettricita’. Privatizzazione della societa’ per la distribuzione dell’elettricita’. L’amministrazione delle privatizzazioni (OIB) ha recentemente dichiarato che un totale di 52 societa’ ha fatto domanda per la fase pre-selettiva di tre gare d’appalto relative ad altrettanti reti di distribuzione elettrica. Le reti che verranno privatizzate sono la rete di Coruh nel nord est del Paese, la rete Osmangazi, nella Turchia nord occidentale e la rete Yseilirmak sul Mar Nero. Un consorzio composto da TES Eliktrik, Dogus Holding, Anadolu Endustri Holding, Dogan Enerji e Unit Investment ha fatto domanda per la privatizzazione delle reti di Coruh e di Yesilirmak. AK Enerji ha fatto domanda di partecipare a tutte le gare mentre Zorlu Holding ha mostrato interesse per le reti di Coruh e Osmangazi. In totale, 13 societa’ parteciperanno alla gara che riguarda la rete di distribuzione di Coruh. La privatizzazione delle rete di Osmangazi ha ricevuto 22 domande di partecipazione e 17 hanno fatto domanda di partecipare alla privatizzazione delle rete di Yseilirmak.

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INDICATORI MACROECONOMICI

• Crescita del PIL: La crescita del PIL per tutto il 2008 è stata di 1.1% Nel primo quarter del 2009 si è registrata una decrescita del PIL del -13,8%. La crescita attesa per il 2009, segna il record negativo per il Paese con un -4,9%.

• Inflazione annua: L’inflazione ha raggiunto, il livello più basso da 39 anni a questa parte. A giugno l’inflazione ha toccato il 5.73%. La Banca Centrale turca stima il rispetto al 6,09% stimato dalla Banca Centrale turca per la fine dell’anno.

• Interscambio con l’Italia nel 2008: 18,8 miliardi di dollari. Per quanto riguarda il periodo gennaio-maggio del 2009, l’Italia si colloca al quarto posto per importanza di interscambio con la Turchia. L'Italia ha esportato merci per 2,6 miliardi di dollari (-45,7% '09/'08) ed importato prodotti turchi per 2,1 miliardi di dollari (-43% '09/'08). L'interscambio pari a circa 4,8 miliardi di dollari, e' calato del 44,4% rispetto allo stesso periodo del 2008. Il saldo e' sempre attivo per l'Italia per circa 500 milioni di dollari, mentre la quota di mercato sul totale delle importazioni turche dal mondo e' pari al 5,2%.

BORSA DI ISTANBUL

• Borsa di Istanbul (IMBK 1100) a chiusura di settimana punti

CAMBIO

• 1 Euro = YTL 2. 1050 • 1 USD = YTL 1. 4840

A cura di: Gianmarco Macchia Primo Segretario dell’Ufficio Economico e

Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Turchia

Roberto Luongo Direttore dell’Ufficio ICE di Istanbul

Redazione: Andrea Perugini Collaboratore Economico e Finanziario Ufficio Commerciale Ambasciata d’Italia in Turchia