La politica regionale e di coesione dell’UE II PARTE Politiche Economiche Regionali (COSLI) Prof....

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La politica La politica regionale e di regionale e di coesione coesione dell’UE dell’UE II PARTE II PARTE Politiche Economiche Regionali (COSLI) Prof. Cristina Brasili A.A. 2008-2009

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La politica regionale e La politica regionale e di coesione dell’UEdi coesione dell’UE

II PARTEII PARTE

Politiche Economiche Regionali (COSLI)

Prof. Cristina Brasili

A.A. 2008-2009

Politiche Economiche Regionali (COSLI)

Prof. Cristina Brasili

A.A. 2008-2009

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I Fondi strutturali nei precedenti periodi di programmazione

Ripartizione dei fondi strutturali per Obiettivo, 1989-93 (milioni di euro a valori correnti)

OBIETT. 1 OBIETT. 2OBIETT. 3-4OBIETT. 5a OBIETT. 5a OBIETT. 5b TOTALE Iniziat.Com.

agricolt. pesca

Belgio 214 344 134 15 33 740 124Danimarca 25 171 91 94 21 402 28Germania 2955 581 1054 878 36 511 6015 416Grecia 7528 7528 712Spagna 10171 1506 837 229 92 265 13100 1129Francia 957 1225 1442 1274 135 874 5907 566Irlanda 4460 4460 295Italia 8504 387 903 493 106 360 10753 667Lussemburgo 12 11 29 3 55 22Olanda 165 405 79 43 33 725 89Portogallo 8450 8450 724Regno Unito 793 2015 1502 316 58 132 4816 513Ue-12 43818 6130 6669 3523 579 2232 62951 5285% 69,6 9,7 10,6 5,6 0,9 3,5 100Fonte: Commissione europea

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I Fondi strutturali nei precedenti periodi di programmazione

Ripartizione dei fondi strutturali per Obiettivo, 1994-99 (milioni di euro a prezzi 1994)

(milioni di euro a prezzi 1994)OB. 1 OB. 2 OB. 3 OB. 4 OB. 5a OB. 5a OB. 5b OB. 6 TOTALE Iniz. Com.

agricolt. pesca

Belgio 730 341 396 69 170 25 77 1808 288Danimar. 119 263 38 127 140 54 741 102Germania 13640 1566 1681 260 1070 75 1227 19519 2212Grecia 13980 13980 1154Spagna 26300 2415 1474 369 326 120 664 31668 2782Francia 2190 3769 2562 641 1746 190 2236 13334 1605Irlanda 5620 5620 527Italia 14860 1462 1316 399 681 134 901 19753 1898Lussemb. 15 21 1 39 1 6 83 19Olanda 150 650 923 156 118 47 150 2194 422Portogallo 13980 13980 1061Reg. Unito 2360 4580 3377 186 89 817 11409 1572Austria 162 99 329 60 386 2 403 1441 146Finlandia 179 254 83 331 23 190 450 1510 150Svezia 157 342 170 90 39 135 247 1180 127Ue-15 93991 15352 12938 2246 5270 885 6860 697 138239 14021% 68,0 11,1 9,4 1,6 3,8 0,6 5 0,5 100Fonte: Commissione europea

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Distribuzione dei Fondi Strutturali per PaeseDistribuzione dei Fondi Strutturali per Paese 2000 – 2006 in milioni di euro, prezzi 1999 2000 – 2006 in milioni di euro, prezzi 1999

Stati

Membri

Ob.1 TransEx ob. 1

Ob.2 TransEx ob. 2

Ob.3 Pesca

Fuori

Ob. 1

PIC Fondo di coesione

Totale

B 0 625 368 65 737 34 209 2.038

DK 0 0 156 27 365 197 80 825

D 19.229 729 2.984 526 4581 107 1.608 29.764

EL 20.961 0 0 0 0 0 862 3.060 24.883

E 37.744 352 2.553 98 2.140 200 1.958 11.160 56.205

F 3.254 551 5.437 613 4.540 225 1.046 15.666

IRL 1.315 1.773 0 0 0 0 166 720 3.974

I 21.935 187 2.145 377 3.744 96 1.172 29.656

L 0 0 34 6 38 0 13 91

NL 0 123 676 119 1.686 31 651 3.286

A 261 0 578 102 528 4 358 1.831

P 16.124 2.905 0 0 0 0 671 3.060 22.760

FIN 913 0 459 30 403 31 254 2.090

S 722 0 354 52 720 60 278 2.186

UK 5085 1.166 3.989 706 4.568 121 961 16.596RISERVA 155 155

EUR15 127.543 8.411 19.733 2.721 24.050 1.106 10.442 18.000 211.851

% 60,2 3,97 9,31 1,28 11,35 0,52 4,92 8,50 100

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Prospettive finanziare dell'UE a 15 definite

Consiglio europeo -Berlino 24-25 marzo 1999

2000 2002 2006

Politica agricola 40,90 43,90 41,70

PAC 36,60 39,60 37,30

Sviluppo rurale 4,30 4,30 4,40

Politica di coesione 32,00 30,90 29,20

Fondi strutturali 29,40 28,30 26,70

Fondi di coesione 2,60 2,60 2,50

Politica interne 5,90 6,00 6,20

Azioni esterne 4,60 4,60 4,60

Altro 5,50 5,40 5,50

Aiuto preadesione 3,10 3,10 3,10

Totale degli stanziamenti per impegni 92,00 93,80 90,30

Fonte: Commissione europea

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Distribuzione dei Fondi Strutturali per PaeseDistribuzione dei Fondi Strutturali per Paese 2000 – 2006 in milioni di euro, prezzi 1999 2000 – 2006 in milioni di euro, prezzi 1999

IN % ……IN % ……

IL 26,5% dei Fondi strutturali va alla SpagnaIL 26,5% dei Fondi strutturali va alla Spagna;;

il 14% alla Germaniail 14% alla Germania

il 14% all’Italia il 14% all’Italia

l’11% circa al Portogallo l’11% circa al Portogallo

Sono i 4 maggiori beneficiariSono i 4 maggiori beneficiari

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INFOREGIO-Success INFOREGIO-Success

Per esempio: Un computer in ogni casa Basilicata (Italia) Il programma di sviluppo regionale della

Basilicata tende a favorire e a diffondere l'accesso ai servizi telematici.

  Technical information Progetto: Un computer in ogni casa Total cost EUR 39,95 million EU contribution EUR 15,90 millionContact Regione Basilicata De Costanzo, Giovanni Via Anzio 44I-85100, PotenzaItalia

Cosa è riuscita a sviluppare l’Italia nelle Cosa è riuscita a sviluppare l’Italia nelle sue regioni con i fondi 2000-2006?sue regioni con i fondi 2000-2006?

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http://ec.europa.eu/regional_policy/projects/http://ec.europa.eu/regional_policy/projects/stories/search.cfm?stories/search.cfm?LAN=EN&pay=IT&region=ALL&the=ALLLAN=EN&pay=IT&region=ALL&the=ALL

Per esempio:

Ritorno al futuro: riconversione industriale nell’area Nord di Milano

Lombardia (Italia) Il progetto ASNM (Agenzia di Sviluppo Nord Milano) persegue un obiettivo comunitario: l’aumento della competitività delle regioni europee attraverso l’utilizzo dei Fondi strutturali.Il progetto ASNM interviene in un’area del Nord-Italia,Sesto San Giovanni, dove dal 1950 sono presenti imprese siderurgiche e chimiche a forte valore aggiunto (Breda Falck, Marelli).    Technical information Progetto: ASNM (Agenzia di Sviluppo Nord Milano), Programma: Programma d’iniziativa comunitaria “Italia Resider II” 1994-1999 Total cost 12 101 625 EUR EU contribution 6 063 724 EUR

Cosa è riuscita a sviluppare l’Italia nelle Cosa è riuscita a sviluppare l’Italia nelle sue regioni con i fondi 2000-2006?sue regioni con i fondi 2000-2006?

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Le regioni Obiettivo 1 e 2 (2000-2006)

Programmi speciali

Regioni dell’obiettivo 1

Regioni prossime ad uscire dall’obiettivo 1

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Prima di Agenda 2000 e della riforma dei Fondi strutturali gli Obiettivi erano 7

Tra i tre Fondi strutturali rilevanti (FESR, FEOGA-Orientamento e FSE) il FESR costituisce il principale strumento finalizzato al conseguimento dell'obiettivo dello sviluppo e dell'adeguamento strutturali delle regioni in ritardo in termini di crescita economica e svolge un ruolo centrale nella riconversione delle regioni frontaliere o parti di regioni (compresi bacini d'occupazione e Comunità urbane) gravemente colpite dal declino industriale

I Fondi strutturali (FEAOG-Orientamento, FSE e FESR) contribuivano, ciascuno secondo le norme specifiche che li disciplinano, al conseguimento degli obiettivi 1-6 secondo il seguente schema d'intervento:

-Obiettivo n. 1: FESR, FSE, FEAOG-Orientamento,

-Obiettivo n. 2: FESR, FSE,

-Obiettivo n. 3: FSE,

-Obiettivo n. 4: FSE,

-Obiettivo n. 5 a): FEAOG-Orientamento,

-Obiettivo n. 5 b): FEAOG-Orientamento, FSE, FESR.

-Obiettivo n. 6: FESR, FSE, FEAOG-Orientamento

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Le regioni degli obiettivi prioritari nella programmazione 1994-99

Obiettivo 1 Obiettivo 2 Obiettivo 5b Obiettivo 6

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Il Fondo di Coesione È un fondo speciale di solidarietà, costituito nel

1993, a favore dei quattro Stati membri meno prosperi (PNL procapite inferiore al 90% di quello medio dell’UE; Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna), che copre il loro intero territorio, finanziando grandi progetti per l'ambiente e i trasporti.

Nel periodo 2000-2006 il bilancio annuale del Fondo di coesione ammonterà a 2,5 miliardi di euro, per complessivi 18 miliardi nell'arco dei sette anni.

Ripartizione del bilancio complessivo del Fondo di coesione nel periodo 2000-2006 (prezzi 1999)

Importi indicativi in milioni di €

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Commissione delle comunità europee ( Bruxelles 30/1/2003) Terza relazione intermedia sulla coesione

economica e sociale

Mentre il divario tra il PIL medio pro capite nell’UE15 e il livello degli Stati membri meno prosperi è attualmente di poco inferiore al 30% (cioè, la Grecia e il Portogallo hanno un livello di quasi il 30% inferiore alla media), il divario raddoppierà con l’ingresso dei nuovi Stati membri nel 2004 (cioè, il PIL pro capite della Lettonia è di oltre il 60% più basso della media UE25) e probabilmente si accentuerà ancora di più dopo l’ingresso di Bulgaria e Romania.

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Commissione delle comunità europee ( Bruxelles maggio 2007) Quarta relazione sulla coesione economica e sociale

Regioni in crescita, Europa in crescitaTra il 1995 e il 2005 i nuovi Stati membri hanno registrato

tassi di crescita molto variabili e alcuni hanno evidenziato una crescita particolarmente sostenuta. I tre Stati baltici, ad esempio, nell'arco di questi dieci anni hanno raddoppiato il loro PIL pro capite in termini reali, con una crescita media pari al 7-8% annuo. Per contro, la Bulgaria e la Romania hanno subito una contrazione dell'economia nella seconda metà degli anni '90 e solo a partire dal 2000 la crescita la crescita media ha raggiunto in entrambe il 6% annuo.Tra il 1995 e il 2005 Grecia, Spagna, Irlanda e Portogallo hanno evidenziato prestazioni discontinue ma nel complesso, salvo che in Portogallo, la crescita economica è stata costantemente superiore alla media comunitaria (fig. 1.4). Dal 1995 l'Irlanda è cresciuta molto più rapidamente rispetto all'UE15, con un aumento medio annuo del PIL pro capite superiore alla media comunitaria di 4 punti percentuali tra il 1995 e il 2005. Di conseguenza nel 2005 l'Irlanda ha registrato il secondo PIL pro capite più alto dell'UE in termini di SPA.

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Commissione delle comunità europee

Terza relazione intermedia sulla coesione economica e sociale

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Commissione delle comunità europee ( Bruxelles 2004)

Terza relazione intermedia sulla coesione economica e sociale

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Commissione delle comunità europee ( Bruxelles 2007)

Quarta relazione intermedia sulla coesione economica e sociale

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La nuova politica di coesione a partire dal 2007

Proposte legislative della Commissione europea per la riforma della politica di coesione (periodo di programmazione 2007-2013)

Obiettivo «Convergenza» (FESR, FSE, Fondo di coesione). Questa priorità, simile all’attuale obiettivo n. 1, mira ad accelerare la convergenza economica delle regioni meno avanzate: condizioni più propizie alla crescita e all’occupazione favorendo investimenti nelle persone e nelle risorse fisiche; innovazione e società della conoscenza; adattabilità ai cambiamenti economici e sociali; tutela dell’ambiente; efficienza amministrativa. Questo obiettivo svolgerà un ruolo indispensabile soprattutto nei nuovi Stati membri in cui si registrano divari di sviluppo senza precedenti nella storia dell’Unione.http://europa.eu.int/comm/regional_policy/sources/docgener/informat/reg2007_it.pdf

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La nuova politica di coesione a partire dal 2007

RISORSE Obiettivo «Convergenza»

Le risorse destinate all’obiettivo «Convergenza», pari a 264 miliardi di euro, ossia il 78,54 % della dotazione dei fondi a fronte dell’attuale 75 %, saranno ripartite come segue:

• 67,34 % per le regioni con un PIL pro capite inferiore al 75 % della media comunitaria;

• 8,38 % per le regioni interessate dal cosiddetto «effetto statistico»;

• 23,86 % per i paesi beneficiari del Fondo di coesione;

• 0,42 % per le regioni ultraperiferiche.

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La nuova Politica di Coesione a partire dal 2007

Obiettivo «Competitività regionale e occupazione» (FESR, FSE).Per quanto riguarda la politica di coesione negli altri territori dell’Unione, la Commissione propone un duplice approccio. Si tratterà, da un lato, di rafforzare la competitività e l’attrattiva delle regioni attraverso programmi di sviluppo regionale, anticipando i cambiamenti economici e sociali e sostenendo l’innovazione, la società della conoscenza, l’imprenditorialità, la protezione dell’ambiente e la prevenzione dei rischi. Dall’altro, mediante programmi nazionali o territoriali di livello adeguato finanziati dal FSE, si tenderà a potenziare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese nonché a garantire lo sviluppo di mercati del lavoro per rafforzare l’inclusione sociale, in linea con la strategia europea per l’occupazione.L’obiettivo «Competitività» svolgerà un ruolo essenziale per evitare l’insorgere di nuovi squilibri a svantaggio di regioni che, altrimenti, verrebbero penalizzate da fattori socioeconomici sfavorevoli senza poter contare su sufficienti aiuti pubblici.

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La nuova politica di coesione a partire dal 2007

Risorse Obiettivo «Competitività regionale e occupazione»L’obiettivo «Competitività» beneficerà di una dotazione di 57,9 miliardi di euro, pari al 17,22 % dello stanziamento complessivo, così ripartiti:

• 83,44 % per le regioni che continueranno a soddisfare i criteri di ammissibilità dell’attuale obiettivo n. 1;

• 16,56 % per le regioni che fruiranno del sostegno transitorio.Per quanto riguarda le regioni che manterranno i requisiti di ammissibilità ai sensi dell’attuale obiettivo n. 1, il sostegno sarà ripartito al 50 % tra FESR e FSE; nelle regioni soggette a sostegno transitorio la quota del FSE potrà arrivare sino adun massimo del 50 %. transnazionale. Per quanto riguarda il finanziamento delle reti europee di cooperazione e di scambio sarà ammissibile l’intero territorio dell’Unione.

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La nuova politica di coesione a partire dal 2007

Obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (FESR).

Nell’ambito di questo obiettivo, che trae spunto dall’esperienza dell’iniziativa comunitaria Interreg, la sfida consiste nell’intensificare la cooperazione a tre livelli: cooperazione transfrontaliera mediante programmi congiunti; cooperazione a livello delle zone transnazionali; reti di cooperazione e di scambio di esperienze sull’intero territorio dell’Unione.

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La nuova politica di coesione a partire dal 2007

Risorse Obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (FESR).

I crediti destinati alla cooperazione territoriale, pari a 13,2 miliardi di euro, ossia il 3,94 % dello stanziamento complessivo, saranno così ripartiti:

• il 47,73 % della dotazione sarà destinato alla cooperazione transfrontaliera, di cui il 35,61 % per le azioni di cooperazione transfrontaliera nel territorio dell’UE e il 12,12 % per le misure transfrontaliere dello Strumento di prossimità e partenariato e dello Strumento di preadesione; nell’ambito di questi due strumenti dovrà essere previsto un contributo almeno equivalente;

• il 47,73 % per le zone di cooperazione transnazionale;

• il 4,54 % per le reti europee di cooperazione e scambio.

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La nuova politica di coesione a partire dal 2007

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La politica di coesione dal 2007 al 2013

-news Bollettino d’informazione Settembre 2006

-N. 149 inforegio Commissione europea

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La politica di coesione dal 2007 al 2013

-news Bollettino d’informazione Settembre 2006

-N. 149 inforegio Commissione europea

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Fondi strutturali 2007-2013: regioni ammissibili e dotazioni

finanziarie

http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docoffic/official/deci_it.htm

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Ws COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Quinta relazione intermedia sulla coesione economica e sociale

Regioni in crescita, Europa in crescita

{SEC(2008) 2047 def.}Alcuni contributi sollecitano la Commissione ad affiancare al PIL pro capite espresso in standard di potere d'acquisto (SPA) altri parametri di misurazione del benessere e del tenore di vita.

Per quanto riguarda i contenuti della politica di coesione, in questa fase sembra profilarsi un consenso unanime sui seguenti temi trasversali.

• La competitività è al centro della politica di coesione. Un sostegno netto è espresso a favore dell'obbligo di "destinare" una quota significativa delle risorse finanziarie agli investimenti chiave connessi alla strategia rinnovata per la crescita e l'occupazione. La ricerca, l'innovazione, l'innalzamento delle competenze per la promozione dell'economia della conoscenza, lo sviluppo del capitale umano attraverso l'istruzione e la formazione, l'adattabilità, il sostegno alle attività imprenditoriali (soprattutto alle piccole e medie imprese), il rafforzamento delle capacità imprenditoriali e lo sviluppo di una cultura d'impresa vengono considerati settori chiave nei quali occorrerebbe concentrare gli investimenti.

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• Le politiche attive del mercato del lavoro sono anch'esse al centro degli interventi proposti per dare impulso all'occupazione, rafforzare la coesione sociale e ridurre il rischio di povertà. Un consistente numero di partecipanti alla consultazione ritiene che la politica di coesione debba contribuire alla dimensione sociale dell'Europa migliorando le prospettive occupazionali delle categorie più vulnerabili, come i giovani, gli anziani, i disabili, gli immigrati e le minoranze. Le parti sociali ed economiche e le organizzazioni della società civile sottolineano il ruolo importante dell'economia sociale per quanto concerne la creazione di posti di lavoro di qualità, la promozione dell'innovazione, il sostegno allo sviluppo delle zone rurali e la prestazione di una serie di servizi di interesse generale. Esse evidenziano anche che il rafforzamento delle capacità contribuisce all'applicazione dei principi della buona governance e del partenariato. Infine, secondo alcuni esponenti della società civile, la politica di coesione dovrebbe sostenere le categorie che incontrano particolari difficoltà di ingresso nel mercato

del lavoro.

• Il terzo tema trasversale è lo sviluppo sostenibile. Secondo molti contributi, la politica di coesione dovrebbe indirizzarsi più decisamente verso la realizzazione dell'obiettivo dell'agenda di Göteborg; potrebbe, in particolare, contribuire alla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra mediante le politiche di mitigazione che hanno come obiettivo una maggiore efficienza energetica e la promozione dello sviluppo delle energie rinnovabili.

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Gli accordi sul bilancio UE 2007- 2013

15-16 Dicembre 2005

Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea, convocati sotto la presidenza inglese, il 15-16 dicembre 2006 a Bruxelles, ha raggiunto l’accordo sul bilancio dell’Ue per il periodo 2007-2013.

Questo obiettivo era divenuto particolarmente importante dopo il fallimento del vertice di Lussemburgo del 16-17 giugno e dopo la bocciatura della Costituzione europea da parte di Francia e Olanda.

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Gli accordi sul bilancio UE 2007- 2013

15-16 Dicembre 2005I punti più scottanti del dibattito sul bilancio dell’Ue sono stati diversi: la contribuzione di ogni singolo Stato membro, il problema dello “sconto britannico”, lo stanziamento per la coesione, ovvero per le zone in ritardo di sviluppo, le risorse per la PAC e in particolare per la politica dei mercati e per lo sviluppo rurale, e infine, gli stanziamenti per le altre politiche comunitarie. Inoltre, andava tenuto conto dell’aumento dei costi derivanti dall’ingresso di Romania e Bulgaria nel 2007. In base agli accordi raggiunti, l’Ue avrà un budget per il periodo 2007-2013 di oltre 862,4 miliardi di euro, pari all’1,045% del Pil comunitario. Questa percentuale è risultata il frutto di un compromesso tra l’1,03% voluto dalla presidenza inglese e l’1,06% del compromesso lussemburghese del giugno scorso, ma risulta assai lontana dall’1,24% richiesto dalla Commissione europea.

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I capitoli di spesa previsti sono cinque e rappresentano le priorità politiche individuate dall’Unione europea.

Capitolo 1A – Ha la finalità di offrire un finanziamento adeguato, in sinergia con gli Stati membri, per raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Le risorse finanziare destinate a tale sotto-capitolo sono 72,1 miliardi di euro.

Capitolo 1B – Ha lo scopo di contribuire alla riduzione delle disparità di sviluppo fra Stati membri e regioni, partendo dal fatto che l’allargamento ha determinato un aumento delle differenze. Le risorse finanziare previste sono notevoli e superano i 307,6 miliardi di euro.

 

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Capitolo 2 – Comprende le spese previste per il settore agricolo, lo sviluppo rurale, la pesca e l’ambiente. Le spese per le politiche agricole erano state concordate nel Consiglio europeo dell’ottobre 2002. Le risorse complessive previste per questo capitolo sono 371,2.

Capitolo 3 – Riguarda le spese destinate alla realizzazione di uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia e ad una serie di interventi per le politiche destinate alla cultura, ai giovani, all’audiovisivo e alla tutela dei consumatori. Le risorse previste sono 10,3.

Capitolo 4 e 5 – Questi capitoli si riferiscono al ruolo dell’Ue rispetto a Paesi terzi (capitolo 4) e alla gestione e amministrazione delle istituzioni europee (capitolo 5). Le risorse finanziare complessive per questi due capitoli sono rispettivamente di 50,0 e 50,3 miliardi di euro.

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Gli accordi sul bilancio UE 2007- 201315-16 Dicembre 2005 La discussione relativa al bilancio dell’Ue si è in realtà

concentrata principalmente, come abbiamo già detto, sulle risorse da destinare alla PAC, anche se queste erano già state fissate nell’ottobre 2002. Il problema principale deriva dal fatto che non sono state aggiunte risorse finanziarie per affrontare i costi dell’allargamento a Romania e Bulgaria, e quindi, i costi previsti si finanzierebbero tramite la disciplina finanziaria e con un taglio, stimato al 6-7% degli attuali aiuti agli agricoltori dell’Ue-15. Inoltre, altro fatto importante riguarda, come scambio delle concessioni fra inglesi e francesi, una revisione del budget della PAC nel 2008-2009, che potrebbe portare anche ad una riduzione dei sussidi agricoli.

Un aspetto di grande rilievo riguarda anche le politiche dello sviluppo rurale, che risente in modo particolare della stretta finanziaria sul bilancio, in quanto vengono previsti oltre 69,7 miliardi di euro, ben lontano dagli 88,7 miliardi di euro proposti precedentemente. Per ovviare, almeno parzialmente a questa situazione, verrà però messo in atto un meccanismo di modulazione volontaria, in base al quale gli Stati membri possono trasferire allo sviluppo rurale fino al 20% dell’ammontare dei finanziamenti che ricevono per le spese della PAC.

Il finanziamento per lo sviluppo rurale riguarda complessivamente i programmi dei 27 Paesi membri, e quindi confrontando le risorse annue, mentre nel 2006 la dotazione a favore dell’Ue-15 era di circa 8 miliardi di euro, nel periodo 2007-2013 sarà circa 5,3 miliardi di euro, con una consistente riduzione, di circa il 34%.

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Per quanto riguarda l’Italia peggiora del 40% il suo saldo, già, negativo passando dallo 0,22% allo 0,34%. Inoltre, l’Italia in questo contesto, vedrà una importante riduzione dei finanziamenti relativi allo sviluppo rurale con 7,1 miliardi euro nel 2007-2013 contro gli 8,16 miliardi del precedente periodo di programmazione e quindi il 13% in meno.

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Da studiare:

2004 INFOREGIO La nuova politica di coesione a partire dal 2007 Proposte legislative della Commissione europea per la riforma della politica di coesione (periodo di programmazione 2007-2013) Nota sintetica, Commissione europea

Le politiche regionali dell’Unione europea G. Viesti F. Prota Il Mulino Studi e Ricerche, anno 2007 Da pag. 188 a pag. 204

ws neCOMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO

Quinta relazione intermedia sulla coesione economica e sociale

Regioni in crescita, Europa in crescita

{SEC(2008) 2047 def.}

europea