CRONACHE di NAPOLI Sabato 25 Maggio 2013 L’inchiesta Usura ... · NAPOLI (gmp) - E’...

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NAPOLI (gmp) - E’ un’a- nalisi attenta soprattutto alla garanzia dei diritti costitu- zionali dell’individuo, per- ché “ percorsi speciali potrebbero rappresentare un vulnus per tutta la collet- tività ”. Parla di priorità, l’avvocato Domenico Ciruzzi , presidente della Camera penale di Napoli. Il sistema giustizia deve essere riformato nella sua interezza - spiega l’avvocato - questa è una priorità, anzi una necessità. Eventuali cir- cuiti speciali pensati per accelerare procedimenti potrebbero solo ‘infettare’ l’intero sistema. D’altra parte esistono già percorsi ad hoc relativi per esempio a reati di mafia, ciò che si avverte subito è senza dub- bio l’esigenza di avere tempi meno lunghi per la giustizia. Dobbiamo tenere sempre presenti le garanzie costituzionali. Oggi - con- clude il presidente della Camera penale di Napoli - l’ultima cosa di cui si ha bisogno è un ‘rattoppo’ isti- tuzionale. E’ la macchina, l’intero sistema che deve essere riformato per avere un processo più snello”. Ma il clima che si respira a livello nazionale sembra aver messo in ombra questa priorità. Giovani e lavoro, riforme costituzionali, can- cellazione dell’Imu, legge elettorale. Ma la riforma della Giustizia è meglio di no. Tra i tanti provvedimen- ti che il governo si appresta a esaminare, ce n’è uno che per ora non è stato neppure preso in considerazione. Con tutta la buona volontà del governo, la riforma della Giustizia appare sempre più lontana. A dire il vero il pre- sidente del Consiglio non sembra essersi mai fatto troppe illusioni. Breve e generico il riferimento al dossier durante il discorso di insediamento alle Camere. di Giancarlo Maria Palombi NAPOLI - Antonio è un imprenditore. E’ giovane, tra i quaranta e i cinquant’anni, e guida un’azienda con 30 dipendenti. Una di quelle ‘piccole-medie imprese’ che il premier Letta ha definito “motore dell’economia italia- na”. Ma la crisi non fa distinzione tra specula- tori e meritevoli ed ha colpito in pieno anche la sua attività. I clienti hanno iniziato a ritarda- re nei pagamenti, le commesse sono diminuite e i soldi per saldare i debiti con i fornitori non sono abbastanza. Si inizia così, un copione scontato che prevede la chiusura del ‘fido’ in banca e la negazione all’acceso al credito. Antonio s’indebita e non vuole perdere l’a- zienda. Non vuole mandare a casa i suoi trenta collaboratori. Accade così che finisce nelle mani avide degli usurai. E perde tutto. Anto- nio è un nome di fantasia ma la sua storia è fin troppo vera. Ogni anno in Campania sono migliaia i casi che vedono piccoli imprenditori finire nelle maglie degli strozzini. Tra Napoli e Caserta (le due province più sensibili al feno- meno dell’usura) si concentra il 65% del feno- meno. Ma c’è qualcosa di peggio che come un morbo sta attaccando chi ha avuto il coraggio di alzare la testa. Chi viene ‘colpito’ si defini- sce ‘pentito della denuncia’. Burocrazia, siste- ma giudiziario lento e mancanza di assistenza: sono queste le caratteristiche che portano le vittime di usura a pentirsi di aver denunciato gli aguzzini. A lanciare l’allarme è Luigi Cuomo responsabile regionale dello sportello ‘Sos Impresa’. La realtà che racconta sfiora i limiti del paradosso. “Tra la denuncia da parte di una vittima di usura e l’inizio dell’iter giudiziario passano mesi. Un arco di tempo troppo lungo per chi è già stato sfinito dagli strozzini - spiega Cuomo - il risultato è facil- mente immaginabile. La vittima perde tutto. Perde il denaro, i beni materiali ma quello che è più grave è che perde la dignità, risuc- chiata da un senso di sfiducia per l’attesa del- l’intervento della magistratura”. Escussione a sommarie informazioni, denuncia, riscontri investigativi, delega all’autorità giudiziaria, raccolta di elementi probatori, indagini patri- moniali e monitoraggio finanziario. Se l’arre- sto dell’aguzzino non avviene in flagranza di reato (circostanza molto rara), l’iter investiga- tivo è lungo. Molto, troppo dicono gli esperti di ‘Sos Impresa’. “In questo momento di forte crisi economica - aggiunge Luigi Cuomo - il fenomeno dell’usura fa registrare una preoc- cupante recrudescenza. In questo ambito le banche hanno una forte responsabilità. L’ac- cesso al credito è praticamente impossibile se non si rientra in parametri altissimi e anche in caso positivo l’erogazione del denaro avviene dopo diverse settimane. E’ in questo campo che gioca l’usuraio. Lo strozzino fornisce una ‘risposta economica’ immediata, si ‘sigla’ l’accordo e i soldi sono già pronti. Nessuna garanzia da sottoscrivere se non l’ipoteca sulla vita”. Cuomo è impegnato con tutto se stesso nella lotta all’illegalità ma soprattutto nell’assistenza a chi ha avuto il coraggio di denunciare. “Il rischio che questo fenomeno dei ‘pentiti’ possa indebolire l’intero sistema di ribellione all’usura è forte. C’è bisogno di uno snellimento delle procedure, chi decide di non abbassare la testa, di denunciare deve avere delle risposte immediate. Toccare con mano la concretezza del proprio gesto senza pagarne le conseguenze”. Usura, scoppia il caso dei ‘pentiti’ L’allarme di Cuomo (Sos Impresa): imprenditori ‘abbandonati’, rischio sfiducia nelle istituzioni In primo piano Le vittime degli strozzini attendono per mesi che la giustizia si metta in moto dopo la denuncia. Nessun aiuto dalle banche L’inchiesta L’intervista Il presidente della Camera penale di Napoli: circuiti differenziati o rattoppi sarebbero un problema per tutti Ciruzzi: riformare il sistema giustizia nella sua interezza I tempi della giustizia sono troppo lunghi per un fenomeno, quello dell’usura, che mette in ginocchio migliaia di fami- glie. Molti denuncianti, ancora in attesa che l’iter giudiziario faccia il proprio corso, si sono detti ‘pentiti’ di aver scelto di mettere alla sbarra i loro aguzzini Il responsabile regionale di Sos Impresa lancia l’allarme per la lun- ghezza dei tempi procedurali che inevitabilmente lasciano in una situazione di stallo la vittima L’usura rappresenta una delle principali fonti di guadagno per la criminalità organizzata. Secondo le stime di Sos Impresa sono 200mila le vittime La ‘mappa’ A macchia di leopardo Lo strumento del Viminale D al punto di vista geo- grafico, il fenomeno dell’u- sura non ha parti- colari distinzioni. Se le province di Napoli e Caserta sono quelle più sensibili al feno- meno, nelle altre zone della Cam- pania il numero di denunce è comun- que in aumento L’analisi L’emergenza non solo nelle fasce più deboli N APOLI (gmp) - Se è vero che in que- sto particolare momento per l’economia nazionale la crisi colpisce tutti (mettendo in ginoc- chio soprattutto le fasce deboli), dall’analisi dei dati di Sos Impresa emer- ge che i soggetti più a rischio usura sono coloro che appartengono ai ceti benestanti. Sono loro, infatti, a non voler perde- re imprese e aziende costruite in decenni, sem- pre loro a non voler rinunciare a stili di vita o a beni immobili. “Chi ha maggiore disponibilità economica in questa fase può avere anche maggio- re necessità di accesso al credito perché il denaro è stato impegnato in inve- stimenti, ecco allora che l’avvicinamento agli usu- rai diventa una tappa di un percorso ad ostacoli compiuto tra banche e società finanziarie”, ha spiegato il responsabile regionale per la Campa- nia di Sos Impresa Luigi Cuomo. I l Parlamento ha adottato, nel- l’arco dell’ultimo decennio, una serie di norme basate sul prin- cipio di risarcire tutti coloro che abbiano subito danni a causa di attività usuraie. Primo strumento per l’attuazione di tale principio, l’istituzione del Fondo di solida- rietà per le vittime, grazie al quale chi ha subito danni alla persona o alla propria impresa può rice- vere, a titolo di risarcimento, un’elargizione che gli consenta di riprendere l’attività. A sinistra Luigi Cuomo, dirigen- te unico della squadra antica- morra Nuova Quarto Calcio per la Legalità e responsabile regionale dello sportello Sos Impresa, premia il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli per l’impegno profuso nella diffusio- ne della cultura della legalità NAPOLI (gmp) - Negli ultimi cinque anni è aumentato in maniera esponenziale il ricorso al credito per finanziarie i consumi di base necessari alla sopravvi- venza. E dove non intervengono le banche o le finaziarie ufficiali, ecco il ritorno prepotente dell’u- suraio in versione capitalistico- finanziaria. E’ il quadro che emerge dal dossier realizzato da Sos Impresa. Un’analisi a 360 gradi che inquadra il fenomeno sia sul piano nazionale che su quello regionale. “Tra le attività illegali delle organizzazioni mafiose - si legge nel XIII Rap- porto di Sos Impresa - c’è l’usu- ra, che con la crisi torna ad essere emergenza nazionale: secondo le ultime stime l’usura ha provocato la chiusura di circa 1.800 imprese e bruciato decine di migliaia di posti di lavoro. I commercianti sono quelli più esposti al feno- meno, circa 200.000mila sono vittime di usurai”. Dai bar ai ristoranti, dai negozi ai mercati e ai venditori ambulanti, fino agli alberghi, sono sempre di più le imprese commerciali colpite dalla criminalità organizzata. Un dato che vede la maggiore con- centrazione di casi nelle province di Napoli e Caserta. Un particola- re, questo, che ha però due chiavi di lettura. Rilevare casi di usura vuol dire avere riscontri in denunce. Infatti il vero problema resta il ‘sommerso’. “Il solo ramo commerciale della criminalità camorristica e non, che incide direttamente sul mondo dell’im- presa - secondo il rapporto di Sos Impresa - sfiora i cento miliardi di euro, pari a circa il 7% del pil nazionale”. Nell’ultimo triennio, infatti, sono state chiuse 165mila attività commerciali e 50mila tra alberghi e pubblici esercizi. Di queste il 40% ha dovuto chiudere a causa di problemi finanziari legati all’usura. Il dossier: ‘bruciate’ circa 1800 imprese del terziario Sono le province con maggiori segnalazioni ma ciò evidenzia anche un aumento delle denunce con l’abbattimento del ‘sommerso’ I DATI Bar e ristoranti i settori più colpiti NAPOLI (gmp) - Crisi e aumen- to del fenomeno dell’usura. Un binomio che purtroppo si concre- tizza soprattutto al Sud. Un altro allarme, infatti, è dovuto all’infil- trazione della criminalità organiz- zata in un reato come quello del- l’usura che in passato aveva più una connotazione di quartiere. Secondo i dati forniti da Sos Impresa è di 6 miliardi di euro l’anno l’introito della cosiddetta usura di camorra con circa 70mila vittime. Ma c’è dell’altro; le con- seguenze per chi si sente ‘solo’ nella lotta contro gli usurai sono spesso drammatiche. Negli ultimi quattro anni sono aumentati del 20-30% i suicidi dovuti a motiva- zioni economiche. Chi si ritrova senza più denaro per sostenere le famiglie, senza fondi per mandare avanti le attività imprenditoriali e con il rischio - concreto - di vede- re i propri beni nelle mani degli strozzini spesso ricorre a gesti estremi come il suicidio. “E’ que- sto un aspetto su cui tutti dovrem- mo riflettere e che dovrebbe por- tare ad una rapina rivisitazione dei tempi conseguenti alla denun- cia degli aguzzini”, spiega ancora il responsabile regionale di Sos Impresa Luigi Cuomo. E’ infatti la sensazione di abbandono e il forte senso in impotenza (relativo soprattutto ai periodi di ‘stallo’ post denuncia) ad incidere sullo stato di salute psicologica della vittima. E’ proprio in questa dire- zione che sono rivolte le attività di sostegno delle associazioni e degli sportelli di assistenza come Sos Impresa. Si tratta di ‘percorsi di accompagnamento’ che vedo- no i volontari e gli esperti delle associazioni seguire le famiglie e le vittime dell’usura in tutte le fasi dell’iter giudiziario, dalla denuncia al processo. Ma troppo spesso c’è chi si arrende ai sopru- si e alle vessazioni degli ‘strozzi- ni’. La preoccupante escalation e il ruolo delle associazioni Il vuoto intorno e il suicidio IL BUSINESS “Il solo ramo commerciale della criminalità camorristica e non, che incide diretta- mente sul mondo dell’impre- sa - secondo il rapporto di Sos Impresa - sfiora i cento miliardi di euro, pari a circa il 7% del pil nazionale” LA SITUAZIONE “Tra la denuncia da parte di una vittima di usura e l’inizio dell’iter giudiziario passano mesi. Un arco di tempo trop- po lungo per chi è già stato sfinito dagli strozzini”, questo il commento del responsabile regionale Sos Impresa CRONACHE di NAPOLI 9 Sabato 25 Maggio 2013 E’ spesso il senso di impotenza di chi ha denunciato ma non vede in cella i propri aguzzini ad avere come conseguenza gesti estremi IL CONTESTO Napoli-Caserta 65% Percetuale di episodi La concentrazione I commercianti 200mila Sotto pressione Difficoltà economiche I tempi attuali di un processo sono troppo lunghi, garanzie a rischio Già esistenti dei percorsi di ‘assistenza’ a chi denuncia reati Domenico Ciruzzi

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NAPOLI (gmp) - E’ un’a-nalisi attenta soprattutto allagaranzia dei diritti costitu-zionali dell’individuo, per-ché “percorsi specialipotrebbero rappresentareun vulnus per tutta la collet-tività”. Parla di priorità,l’avvocato DomenicoCiruzzi, presidente dellaCamera penale di Napoli.

“Il sistema giustizia deveessere riformato nella suainterezza - spiega l’avvocato- questa è una priorità, anziuna necessità. Eventuali cir-cuiti speciali pensati peraccelerare procedimentipotrebbero solo ‘infettare’l’intero sistema. D’altraparte esistono già percorsiad hoc relativi per esempioa reati di mafia, ciò che siavverte subito è senza dub-bio l’esigenza di averetempi meno lunghi per lagiustizia. Dobbiamo teneresempre presenti le garanziecostituzionali. Oggi - con-clude il presidente della

Camera penale di Napoli -l’ultima cosa di cui si habisogno è un ‘rattoppo’ isti-tuzionale. E’ la macchina,l’intero sistema che deveessere riformato per avereun processo più snello”. Mail clima che si respira alivello nazionale sembraaver messo in ombra questapriorità. Giovani e lavoro,riforme costituzionali, can-cellazione dell’Imu, leggeelettorale. Ma la riformadella Giustizia è meglio dino. Tra i tanti provvedimen-ti che il governo si apprestaa esaminare, ce n’è uno cheper ora non è stato neppure

preso in considerazione.Con tutta la buona volontàdel governo, la riforma dellaGiustizia appare sempre piùlontana. A dire il vero il pre-sidente del Consiglio nonsembra essersi mai fattotroppe illusioni. Breve egenerico il riferimento aldossier durante il discorso diinsediamento alle Camere.

di Giancarlo Maria Palombi

NAPOLI - Antonio è un imprenditore. E’giovane, tra i quaranta e i cinquant’anni, eguida un’azienda con 30 dipendenti. Una diquelle ‘piccole-medie imprese’ che il premierLetta ha definito “motore dell’economia italia-na”. Ma la crisi non fa distinzione tra specula-tori e meritevoli ed ha colpito in pieno anchela sua attività. I clienti hanno iniziato a ritarda-re nei pagamenti, le commesse sono diminuitee i soldi per saldare i debiti con i fornitori nonsono abbastanza. Si inizia così, un copionescontato che prevede la chiusura del ‘fido’ inbanca e la negazione all’acceso al credito.Antonio s’indebita e non vuole perdere l’a-zienda. Non vuole mandare a casa i suoi trentacollaboratori. Accade così che finisce nellemani avide degli usurai. E perde tutto. Anto-nio è un nome di fantasia ma la sua storia è fintroppo vera. Ogni anno in Campania sonomigliaia i casi che vedono piccoli imprenditorifinire nelle maglie degli strozzini. Tra Napoli eCaserta (le due province più sensibili al feno-meno dell’usura) si concentra il 65% del feno-meno. Ma c’è qualcosa di peggio che come unmorbo sta attaccando chi ha avuto il coraggiodi alzare la testa. Chi viene ‘colpito’ si defini-sce ‘pentito della denuncia’. Burocrazia, siste-ma giudiziario lento e mancanza di assistenza:sono queste le caratteristiche che portano levittime di usura a pentirsi di aver denunciatogli aguzzini. A lanciare l’allarme è LuigiCuomo responsabile regionale dello sportello‘Sos Impresa’. La realtà che racconta sfiora ilimiti del paradosso. “Tra la denuncia daparte di una vittima di usura e l’inizio dell’itergiudiziario passano mesi. Un arco di tempotroppo lungo per chi è già stato sfinito daglistrozzini - spiega Cuomo - il risultato è facil-mente immaginabile. La vittima perde tutto.Perde il denaro, i beni materiali ma quelloche è più grave è che perde la dignità, risuc-chiata da un senso di sfiducia per l’attesa del-l’intervento della magistratura”. Escussione asommarie informazioni, denuncia, riscontriinvestigativi, delega all’autorità giudiziaria,raccolta di elementi probatori, indagini patri-moniali e monitoraggio finanziario. Se l’arre-sto dell’aguzzino non avviene in flagranza direato (circostanza molto rara), l’iter investiga-tivo è lungo. Molto, troppo dicono gli espertidi ‘Sos Impresa’. “In questo momento di fortecrisi economica - aggiunge Luigi Cuomo - ilfenomeno dell’usura fa registrare una preoc-cupante recrudescenza. In questo ambito lebanche hanno una forte responsabilità. L’ac-cesso al credito è praticamente impossibile senon si rientra in parametri altissimi e anche incaso positivo l’erogazione del denaro avvienedopo diverse settimane. E’ in questo campoche gioca l’usuraio. Lo strozzino fornisce una‘risposta economica’ immediata, si ‘sigla’l’accordo e i soldi sono già pronti. Nessunagaranzia da sottoscrivere se non l’ipotecasulla vita”. Cuomo è impegnato con tutto sestesso nella lotta all’illegalità ma soprattuttonell’assistenza a chi ha avuto il coraggio didenunciare. “Il rischio che questo fenomenodei ‘pentiti’ possa indebolire l’intero sistemadi ribellione all’usura è forte. C’è bisogno diuno snellimento delle procedure, chi decide dinon abbassare la testa, di denunciare deveavere delle risposte immediate. Toccare conmano la concretezza del proprio gesto senzapagarne le conseguenze”.

Usura, scoppia il caso dei ‘pentiti’L’allarme di Cuomo (Sos Impresa): imprenditori ‘abbandonati’, rischio sfiducia nelle istituzioni

In primo piano

Le vittime degli strozzini attendono per mesi che la giustizia si metta in moto dopo la denuncia. Nessun aiuto dalle banche

L’inchiesta

L’intervista Il presidente della Camera penale di Napoli: circuiti differenziati o rattoppi sarebbero un problema per tutti

Ciruzzi: riformare il sistema giustizia nella sua interezza

I tempi della giustizia sono troppo lunghi per un fenomeno,quello dell’usura, che mette in ginocchio migliaia di fami-glie. Molti denuncianti, ancora in attesa che l’iter giudiziariofaccia il proprio corso, si sono detti ‘pentiti’ di aver scelto dimettere alla sbarra i loro aguzzini

Il responsabile regionale di SosImpresa lancia l’allarme per la lun-ghezza dei tempi procedurali cheinevitabilmente lasciano in unasituazione di stallo la vittima

L’usura rappresenta una delleprincipali fonti di guadagno per lacriminalità organizzata. Secondole stime di Sos Impresa sono200mila le vittime

La ‘mappa’

A macchiadi leopardo

Lo strumentodel Viminale

Dal punto divista geo-grafico, il

fenomeno dell’u-sura non ha parti-colari distinzioni.Se le province diNapoli e Casertasono quelle piùsensibili al feno-meno, nelle altrezone della Cam-pania il numero didenunce è comun-que in aumento

L’analisi

L’emergenza non solonelle fasce più deboli

NAPOLI (gmp) - Seè vero che in que-sto part icolare

momento per l’economianazionale la crisi colpiscetutti (mettendo in ginoc-chio soprattutto le fascedeboli), dall’analisi deidati di Sos Impresa emer-ge che i soggetti più arischio usura sono coloroche appartengono ai cetibenestanti . Sono loro,infatti, a non voler perde-re imprese e aziendecostruite in decenni, sem-pre loro a non volerrinunciare a stili di vita oa beni immobili. “Chi hamaggiore disponibili tàeconomica in questa fasepuò avere anche maggio-re necessità di accesso alcredito perché il denaro èstato impegnato in inve-stimenti, ecco allora chel’avvicinamento agli usu-rai diventa una tappa diun percorso ad ostacolicompiuto tra banche esocietà finanziarie”, haspiegato il responsabileregionale per la Campa-nia di Sos Impresa LuigiCuomo.

Il Parlamento ha adottato, nel-l’arco dell’ultimo decennio, unaserie di norme basate sul prin-

cipio di risarcire tutti coloro cheabbiano subito danni a causa diattività usuraie. Primo strumentoper l’attuazione di tale principio,l’istituzione del Fondo di solida-rietà per le vittime, grazie al qualechi ha subito danni alla personao alla propria impresa può rice-vere, a titolo di risarcimento,un’elargizione che gli consenta diriprendere l’attività.

A sinistra Luigi Cuomo, dirigen-te unico della squadra antica-morra Nuova Quarto Calcio perla Lega l i tà e responsab i leregionale del lo sportel lo Sos

Impresa, premia il presidentedell’Ordine dei Giornalisti dellaCampania Ottavio Lucarelli perl’impegno profuso nella diffusio-ne della cultura della legalità

NAPOLI (gmp) - Negli ultimicinque anni è aumentato inmaniera esponenziale il ricorso alcredito per finanziarie i consumidi base necessari alla sopravvi-venza. E dove non intervengonole banche o le finaziarie ufficiali,ecco il ritorno prepotente dell’u-suraio in versione capitalistico-finanziaria. E’ i l quadro cheemerge dal dossier realizzato daSos Impresa. Un’analisi a 360gradi che inquadra il fenomenosia sul piano nazionale che suquello regionale. “Tra le attivitàil legali delle organizzazionimafiose - si legge nel XIII Rap-porto di Sos Impresa - c’è l’usu-ra, che con la crisi torna ad essereemergenza nazionale: secondo leultime stime l’usura ha provocato

la chiusura di circa 1.800 impresee bruciato decine di migliaia diposti di lavoro. I commerciantisono quelli più esposti al feno-meno, circa 200.000mila sonovittime di usurai”. Dai bar airistoranti, dai negozi ai mercati eai venditori ambulanti, fino aglialberghi, sono sempre di più leimprese commerciali colpitedalla criminalità organizzata. Un

dato che vede la maggiore con-centrazione di casi nelle provincedi Napoli e Caserta. Un particola-re, questo, che ha però due chiavidi lettura. Rilevare casi di usuravuol dire avere riscontri indenunce. Infatti il vero problemaresta il ‘sommerso’. “Il solo ramocommerciale della criminalitàcamorristica e non, che incidedirettamente sul mondo dell’im-presa - secondo il rapporto di SosImpresa - sfiora i cento miliardidi euro, pari a circa il 7% del pilnazionale”. Nell’ultimo triennio,infatti, sono state chiuse 165milaattività commerciali e 50mila traalberghi e pubblici esercizi. Diqueste il 40% ha dovuto chiuderea causa di problemi finanziarilegati all’usura.

Il dossier: ‘bruciate’ circa 1800 imprese del terziario

Sono le province con maggiorisegnalazioni ma ciò evidenziaanche un aumento delle denuncecon l’abbattimento del ‘sommerso’

I DATI

Bar e ristoranti i settori più colpitiNAPOLI (gmp) - Crisi e aumen-to del fenomeno dell’usura. Unbinomio che purtroppo si concre-tizza soprattutto al Sud. Un altroallarme, infatti, è dovuto all’infil-trazione della criminalità organiz-zata in un reato come quello del-l’usura che in passato aveva piùuna connotazione di quartiere.Secondo i dati forniti da SosImpresa è di 6 miliardi di eurol’anno l’introito della cosiddettausura di camorra con circa 70milavittime. Ma c’è dell’altro; le con-seguenze per chi si sente ‘solo’nella lotta contro gli usurai sonospesso drammatiche. Negli ultimiquattro anni sono aumentati del20-30% i suicidi dovuti a motiva-zioni economiche. Chi si ritrovasenza più denaro per sostenere le

famiglie, senza fondi per mandareavanti le attività imprenditoriali econ il rischio - concreto - di vede-re i propri beni nelle mani deglistrozzini spesso ricorre a gestiestremi come il suicidio. “E’ que-sto un aspetto su cui tutti dovrem-mo riflettere e che dovrebbe por-tare ad una rapina rivisitazionedei tempi conseguenti alla denun-cia degli aguzzini”, spiega ancora

il responsabile regionale di SosImpresa Luigi Cuomo. E’ infattila sensazione di abbandono e ilforte senso in impotenza (relativosoprattutto ai periodi di ‘stallo’post denuncia) ad incidere sullostato di salute psicologica dellavittima. E’ proprio in questa dire-zione che sono rivolte le attivitàdi sostegno delle associazioni edegli sportelli di assistenza comeSos Impresa. Si tratta di ‘percorsidi accompagnamento’ che vedo-no i volontari e gli esperti delleassociazioni seguire le famiglie ele vittime dell’usura in tutte lefasi dell’iter giudiziario, dalladenuncia al processo. Ma troppospesso c’è chi si arrende ai sopru-si e alle vessazioni degli ‘strozzi-ni’.

La preoccupante escalation e il ruolo delle associazioniIl vuoto intorno e il suicidio

IL BUSINESS“Il solo ramo commercialedella criminalità camorristicae non, che incide diretta-mente sul mondo dell’impre-sa - secondo il rapporto diSos Impresa - sfiora i centomiliardi di euro, pari a circail 7% del pil nazionale”

LA SITUAZIONE“Tra la denuncia da parte diuna vittima di usura e l’iniziodell’iter giudiziario passanomesi. Un arco di tempo trop-po lungo per chi è già statosfinito dagli strozzini”, questoil commento del responsabileregionale Sos Impresa

CRONACHE di NAPOLI 9Sabato 25 Maggio 2013

E’ spesso il senso di impotenzadi chi ha denunciato ma non vedein cella i propri aguzzini ad averecome conseguenza gesti estremi

IL CONTESTO

Napoli-Caserta

65%Percetuale di episodi

La concentrazione

I commercianti

200milaSotto pressione

Difficoltà economiche

I tempi attualidi un processosono troppo lunghi,garanzie a rischio

Già esistentidei percorsidi ‘assistenza’a chi denuncia reati

Domenico Ciruzzi