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Page 1: CRONACHE di NAPOLI Sabato 25 Maggio 2013 L’inchiesta Usura ... · NAPOLI (gmp) - E’ un’a-nalisi attenta soprattutto alla garanzia dei diritti costitu-zionali dell’individuo,

NAPOLI (gmp) - E’ un’a-nalisi attenta soprattutto allagaranzia dei diritti costitu-zionali dell’individuo, per-ché “percorsi specialipotrebbero rappresentareun vulnus per tutta la collet-tività”. Parla di priorità,l’avvocato DomenicoCiruzzi, presidente dellaCamera penale di Napoli.

“Il sistema giustizia deveessere riformato nella suainterezza - spiega l’avvocato- questa è una priorità, anziuna necessità. Eventuali cir-cuiti speciali pensati peraccelerare procedimentipotrebbero solo ‘infettare’l’intero sistema. D’altraparte esistono già percorsiad hoc relativi per esempioa reati di mafia, ciò che siavverte subito è senza dub-bio l’esigenza di averetempi meno lunghi per lagiustizia. Dobbiamo teneresempre presenti le garanziecostituzionali. Oggi - con-clude il presidente della

Camera penale di Napoli -l’ultima cosa di cui si habisogno è un ‘rattoppo’ isti-tuzionale. E’ la macchina,l’intero sistema che deveessere riformato per avereun processo più snello”. Mail clima che si respira alivello nazionale sembraaver messo in ombra questapriorità. Giovani e lavoro,riforme costituzionali, can-cellazione dell’Imu, leggeelettorale. Ma la riformadella Giustizia è meglio dino. Tra i tanti provvedimen-ti che il governo si apprestaa esaminare, ce n’è uno cheper ora non è stato neppure

preso in considerazione.Con tutta la buona volontàdel governo, la riforma dellaGiustizia appare sempre piùlontana. A dire il vero il pre-sidente del Consiglio nonsembra essersi mai fattotroppe illusioni. Breve egenerico il riferimento aldossier durante il discorso diinsediamento alle Camere.

di Giancarlo Maria Palombi

NAPOLI - Antonio è un imprenditore. E’giovane, tra i quaranta e i cinquant’anni, eguida un’azienda con 30 dipendenti. Una diquelle ‘piccole-medie imprese’ che il premierLetta ha definito “motore dell’economia italia-na”. Ma la crisi non fa distinzione tra specula-tori e meritevoli ed ha colpito in pieno anchela sua attività. I clienti hanno iniziato a ritarda-re nei pagamenti, le commesse sono diminuitee i soldi per saldare i debiti con i fornitori nonsono abbastanza. Si inizia così, un copionescontato che prevede la chiusura del ‘fido’ inbanca e la negazione all’acceso al credito.Antonio s’indebita e non vuole perdere l’a-zienda. Non vuole mandare a casa i suoi trentacollaboratori. Accade così che finisce nellemani avide degli usurai. E perde tutto. Anto-nio è un nome di fantasia ma la sua storia è fintroppo vera. Ogni anno in Campania sonomigliaia i casi che vedono piccoli imprenditorifinire nelle maglie degli strozzini. Tra Napoli eCaserta (le due province più sensibili al feno-meno dell’usura) si concentra il 65% del feno-meno. Ma c’è qualcosa di peggio che come unmorbo sta attaccando chi ha avuto il coraggiodi alzare la testa. Chi viene ‘colpito’ si defini-sce ‘pentito della denuncia’. Burocrazia, siste-ma giudiziario lento e mancanza di assistenza:sono queste le caratteristiche che portano levittime di usura a pentirsi di aver denunciatogli aguzzini. A lanciare l’allarme è LuigiCuomo responsabile regionale dello sportello‘Sos Impresa’. La realtà che racconta sfiora ilimiti del paradosso. “Tra la denuncia daparte di una vittima di usura e l’inizio dell’itergiudiziario passano mesi. Un arco di tempotroppo lungo per chi è già stato sfinito daglistrozzini - spiega Cuomo - il risultato è facil-mente immaginabile. La vittima perde tutto.Perde il denaro, i beni materiali ma quelloche è più grave è che perde la dignità, risuc-chiata da un senso di sfiducia per l’attesa del-l’intervento della magistratura”. Escussione asommarie informazioni, denuncia, riscontriinvestigativi, delega all’autorità giudiziaria,raccolta di elementi probatori, indagini patri-moniali e monitoraggio finanziario. Se l’arre-sto dell’aguzzino non avviene in flagranza direato (circostanza molto rara), l’iter investiga-tivo è lungo. Molto, troppo dicono gli espertidi ‘Sos Impresa’. “In questo momento di fortecrisi economica - aggiunge Luigi Cuomo - ilfenomeno dell’usura fa registrare una preoc-cupante recrudescenza. In questo ambito lebanche hanno una forte responsabilità. L’ac-cesso al credito è praticamente impossibile senon si rientra in parametri altissimi e anche incaso positivo l’erogazione del denaro avvienedopo diverse settimane. E’ in questo campoche gioca l’usuraio. Lo strozzino fornisce una‘risposta economica’ immediata, si ‘sigla’l’accordo e i soldi sono già pronti. Nessunagaranzia da sottoscrivere se non l’ipotecasulla vita”. Cuomo è impegnato con tutto sestesso nella lotta all’illegalità ma soprattuttonell’assistenza a chi ha avuto il coraggio didenunciare. “Il rischio che questo fenomenodei ‘pentiti’ possa indebolire l’intero sistemadi ribellione all’usura è forte. C’è bisogno diuno snellimento delle procedure, chi decide dinon abbassare la testa, di denunciare deveavere delle risposte immediate. Toccare conmano la concretezza del proprio gesto senzapagarne le conseguenze”.

Usura, scoppia il caso dei ‘pentiti’L’allarme di Cuomo (Sos Impresa): imprenditori ‘abbandonati’, rischio sfiducia nelle istituzioni

In primo piano

Le vittime degli strozzini attendono per mesi che la giustizia si metta in moto dopo la denuncia. Nessun aiuto dalle banche

L’inchiesta

L’intervista Il presidente della Camera penale di Napoli: circuiti differenziati o rattoppi sarebbero un problema per tutti

Ciruzzi: riformare il sistema giustizia nella sua interezza

I tempi della giustizia sono troppo lunghi per un fenomeno,quello dell’usura, che mette in ginocchio migliaia di fami-glie. Molti denuncianti, ancora in attesa che l’iter giudiziariofaccia il proprio corso, si sono detti ‘pentiti’ di aver scelto dimettere alla sbarra i loro aguzzini

Il responsabile regionale di SosImpresa lancia l’allarme per la lun-ghezza dei tempi procedurali cheinevitabilmente lasciano in unasituazione di stallo la vittima

L’usura rappresenta una delleprincipali fonti di guadagno per lacriminalità organizzata. Secondole stime di Sos Impresa sono200mila le vittime

La ‘mappa’

A macchiadi leopardo

Lo strumentodel Viminale

Dal punto divista geo-grafico, il

fenomeno dell’u-sura non ha parti-colari distinzioni.Se le province diNapoli e Casertasono quelle piùsensibili al feno-meno, nelle altrezone della Cam-pania il numero didenunce è comun-que in aumento

L’analisi

L’emergenza non solonelle fasce più deboli

NAPOLI (gmp) - Seè vero che in que-sto part icolare

momento per l’economianazionale la crisi colpiscetutti (mettendo in ginoc-chio soprattutto le fascedeboli), dall’analisi deidati di Sos Impresa emer-ge che i soggetti più arischio usura sono coloroche appartengono ai cetibenestanti . Sono loro,infatti, a non voler perde-re imprese e aziendecostruite in decenni, sem-pre loro a non volerrinunciare a stili di vita oa beni immobili. “Chi hamaggiore disponibili tàeconomica in questa fasepuò avere anche maggio-re necessità di accesso alcredito perché il denaro èstato impegnato in inve-stimenti, ecco allora chel’avvicinamento agli usu-rai diventa una tappa diun percorso ad ostacolicompiuto tra banche esocietà finanziarie”, haspiegato il responsabileregionale per la Campa-nia di Sos Impresa LuigiCuomo.

Il Parlamento ha adottato, nel-l’arco dell’ultimo decennio, unaserie di norme basate sul prin-

cipio di risarcire tutti coloro cheabbiano subito danni a causa diattività usuraie. Primo strumentoper l’attuazione di tale principio,l’istituzione del Fondo di solida-rietà per le vittime, grazie al qualechi ha subito danni alla personao alla propria impresa può rice-vere, a titolo di risarcimento,un’elargizione che gli consenta diriprendere l’attività.

A sinistra Luigi Cuomo, dirigen-te unico della squadra antica-morra Nuova Quarto Calcio perla Lega l i tà e responsab i leregionale del lo sportel lo Sos

Impresa, premia il presidentedell’Ordine dei Giornalisti dellaCampania Ottavio Lucarelli perl’impegno profuso nella diffusio-ne della cultura della legalità

NAPOLI (gmp) - Negli ultimicinque anni è aumentato inmaniera esponenziale il ricorso alcredito per finanziarie i consumidi base necessari alla sopravvi-venza. E dove non intervengonole banche o le finaziarie ufficiali,ecco il ritorno prepotente dell’u-suraio in versione capitalistico-finanziaria. E’ i l quadro cheemerge dal dossier realizzato daSos Impresa. Un’analisi a 360gradi che inquadra il fenomenosia sul piano nazionale che suquello regionale. “Tra le attivitàil legali delle organizzazionimafiose - si legge nel XIII Rap-porto di Sos Impresa - c’è l’usu-ra, che con la crisi torna ad essereemergenza nazionale: secondo leultime stime l’usura ha provocato

la chiusura di circa 1.800 impresee bruciato decine di migliaia diposti di lavoro. I commerciantisono quelli più esposti al feno-meno, circa 200.000mila sonovittime di usurai”. Dai bar airistoranti, dai negozi ai mercati eai venditori ambulanti, fino aglialberghi, sono sempre di più leimprese commerciali colpitedalla criminalità organizzata. Un

dato che vede la maggiore con-centrazione di casi nelle provincedi Napoli e Caserta. Un particola-re, questo, che ha però due chiavidi lettura. Rilevare casi di usuravuol dire avere riscontri indenunce. Infatti il vero problemaresta il ‘sommerso’. “Il solo ramocommerciale della criminalitàcamorristica e non, che incidedirettamente sul mondo dell’im-presa - secondo il rapporto di SosImpresa - sfiora i cento miliardidi euro, pari a circa il 7% del pilnazionale”. Nell’ultimo triennio,infatti, sono state chiuse 165milaattività commerciali e 50mila traalberghi e pubblici esercizi. Diqueste il 40% ha dovuto chiuderea causa di problemi finanziarilegati all’usura.

Il dossier: ‘bruciate’ circa 1800 imprese del terziario

Sono le province con maggiorisegnalazioni ma ciò evidenziaanche un aumento delle denuncecon l’abbattimento del ‘sommerso’

I DATI

Bar e ristoranti i settori più colpitiNAPOLI (gmp) - Crisi e aumen-to del fenomeno dell’usura. Unbinomio che purtroppo si concre-tizza soprattutto al Sud. Un altroallarme, infatti, è dovuto all’infil-trazione della criminalità organiz-zata in un reato come quello del-l’usura che in passato aveva piùuna connotazione di quartiere.Secondo i dati forniti da SosImpresa è di 6 miliardi di eurol’anno l’introito della cosiddettausura di camorra con circa 70milavittime. Ma c’è dell’altro; le con-seguenze per chi si sente ‘solo’nella lotta contro gli usurai sonospesso drammatiche. Negli ultimiquattro anni sono aumentati del20-30% i suicidi dovuti a motiva-zioni economiche. Chi si ritrovasenza più denaro per sostenere le

famiglie, senza fondi per mandareavanti le attività imprenditoriali econ il rischio - concreto - di vede-re i propri beni nelle mani deglistrozzini spesso ricorre a gestiestremi come il suicidio. “E’ que-sto un aspetto su cui tutti dovrem-mo riflettere e che dovrebbe por-tare ad una rapina rivisitazionedei tempi conseguenti alla denun-cia degli aguzzini”, spiega ancora

il responsabile regionale di SosImpresa Luigi Cuomo. E’ infattila sensazione di abbandono e ilforte senso in impotenza (relativosoprattutto ai periodi di ‘stallo’post denuncia) ad incidere sullostato di salute psicologica dellavittima. E’ proprio in questa dire-zione che sono rivolte le attivitàdi sostegno delle associazioni edegli sportelli di assistenza comeSos Impresa. Si tratta di ‘percorsidi accompagnamento’ che vedo-no i volontari e gli esperti delleassociazioni seguire le famiglie ele vittime dell’usura in tutte lefasi dell’iter giudiziario, dalladenuncia al processo. Ma troppospesso c’è chi si arrende ai sopru-si e alle vessazioni degli ‘strozzi-ni’.

La preoccupante escalation e il ruolo delle associazioniIl vuoto intorno e il suicidio

IL BUSINESS“Il solo ramo commercialedella criminalità camorristicae non, che incide diretta-mente sul mondo dell’impre-sa - secondo il rapporto diSos Impresa - sfiora i centomiliardi di euro, pari a circail 7% del pil nazionale”

LA SITUAZIONE“Tra la denuncia da parte diuna vittima di usura e l’iniziodell’iter giudiziario passanomesi. Un arco di tempo trop-po lungo per chi è già statosfinito dagli strozzini”, questoil commento del responsabileregionale Sos Impresa

CRONACHE di NAPOLI 9Sabato 25 Maggio 2013

E’ spesso il senso di impotenzadi chi ha denunciato ma non vedein cella i propri aguzzini ad averecome conseguenza gesti estremi

IL CONTESTO

Napoli-Caserta

65%Percetuale di episodi

La concentrazione

I commercianti

200milaSotto pressione

Difficoltà economiche

I tempi attualidi un processosono troppo lunghi,garanzie a rischio

Già esistentidei percorsidi ‘assistenza’a chi denuncia reati

Domenico Ciruzzi