Croce Verde Notizie

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Non autosufficienza Anno XXVIII - Numero 1/2013 Trimestrale d’informazione della Croce Verde Torino e Sezioni Tassa riscossa Torino - Ferrovia Spedizione in A.P. art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Torino Autorizzazione Tribunale di Torino n. 3604 del 30/12/85 Direzione Redazione: Via Dorè, 4 - 10121 Torino Tel. 011.5621606 - Fax 011.5621806 www.croceverde.org - [email protected] DISTRIBUZIONE GRATUITA Avviso per i signori portalettere: in caso di mancato recapito inviare al CMP Torino Nord per la restituzione al mittente presso pagamento resi La donazione degli organi Una scelta consapevole Non perdiamo l’occasione

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n°1 - 2013

Transcript of Croce Verde Notizie

Non autosufficienza

Anno XXVIII - Numero 1/2013Trimestrale

d’informazione della Croce Verde

Torino e Sezioni

Tassa riscossaTorino - Ferrovia

Spedizione in A.P. art. 2 comma 20/clegge 662/96 filiale di Torino

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La donazione degli organiUna scelta consapevole

Non perdiamo l’occasione

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Periodico d’informazione dellaCroce Verde Torino

Direzione editoriale e redazioneVia Dorè 4 – 10121 TorinoTel. 011.562.16.06Fax 011.562.18.06www.croceverde.orgemail: [email protected]

Direttore responsabile:Paolo Romagnoli

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Non autosufficienza

Anno XXVIII - Numero 1/2013Trimestrale

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La donazione degli organiUna scelta consapevole

Non perdiamo l’occasione

Sommario

Non autosufficienza Il diritto alle cure socio-sanitarie è esigibile, ma non viene rispettato.............................................pag.4

Oltre il sanitario ................................................pag.7

“La prima impressione è quella che conta”I nuovi passi per migliorare l’accoglienzadegli aggregati ..........................................................pag.9

La donazione degli organi e tessutiLo spaccato su una realtà che deve crescere ........pag.10

NEWS dall’Ente.................................................pag.12

Noi che… .............................................................pag.14

Laura… i tuoi compagni ti ricordano così....pag.15

Contribuiamo ad alimentare una speranza di vita di Manuela Segre

I volontari della Croce Verde sono testimoni ogni giorno dei valori di solidarietà e altruismo verso il prossimo, ma possono essere anche testimoni del valore di un altro grande impegno solidale che è la donazione degli organi.La scelta di Laura di continuare a pensare agli altri deve essere anche la Nostra scelta, il suo impegno deve diventare il Nostro impegno perché questa scelta d’amore e di civiltà possa “contagiare” tante altre persone.Abbiamo pensato che la maniera migliore per onorare Laura, oltre ai ricordi dei suoi compagni di squadra, fosse di parlare della donazione degli organi.L’ha fatto per noi un esperto del settore, il dott. Pier Paolo Donadio (Coordinatore Regionale delle Donazioni di Organi e Tessuti).

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IL “MESTIERE” DI SOCCORRITORE Un’attivita’ rischiosa

Editoriale di Paolo Romagnoli

La recente scomparsa di Laura, Volontaria della Squadra del sabato, giustamente ricordata in questo numero, impone alcune riflessioni sull’intrinseca pericolosità dell’attività che i nostri operatori sono chiamati a svolgere. L’entusiasmo e lo spirito di servizio profuso da dipendenti e volontari, in un non troppo lontano passato sforniti dei più elementari strumenti di protezione, non ci devono fare deflettere dal perseverare nel diffondere la cultura della “sicurezza nel servizio”, imperativo categorico che gli Organi Amministrativi della Croce Verde percepiscono come vero e proprio dovere morale, prima ancora che giuridico. Non avrebbe infatti senso presentarsi come paladini del soccorso al bisognoso, senza nel contempo mettere a disposizione degli operatori tutte le misure idonee a salvaguardare la salute di chi dedica il proprio impegno al benessere altrui. In questo ambito la Croce Verde di Torino ha fatto passi da gigante, scrupolosamente adeguandosi alla normativa in materia, con rilevanti ripercussioni di carattere economico. In linea con detto obiettivo, quindi, vanno lette le recenti e rigorosissime disposizioni circa il divieto assoluto di utilizzazione di bevande alcoliche (e men che meno di sostanze stupefacenti) nell’ambito del servizio, con inibizione giustamente estesa a tutto il personale e non solo agli autisti. Alzi la mano chi, in passato, durante il turno di guardia, ha riflettuto seriamente sulle conseguenze che potrebbero derivare dal bere anche solo un bicchiere di vino. La Croce Verde è cambiata, sicuramente in meglio, ma nessun “ordine di servizio” potrà sostituire il buon senso che, sempre, deve caratterizzare l’attività degli operatori, soprattutto se abilitati alla guida delle autoambulanze. Non mi stancherò mai di raccomandare prudenza, prudenza e ancora prudenza. Sappiamo tutti quanto vale in termini monetari un’autoambulanza e tutti siamo consapevoli che l’essere dotati di un parco automezzi valido ed efficiente è il frutto del sacrificio e dell’impegno di molte persone. Le autoambulanze, però, si possono riparare: le persone no. Ecco quindi che lo svolgere il proprio lavoro od espletare il servizio volontario in condizioni di lucidità ed efficienza impone un preventivo e severo esame di coscienza, consapevoli che, purtroppo, è sufficiente un attimo di distrazione per trasformare un gesto di altruismo in fonte di danni, a volte irrimediabili.

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La situazione in Piemonte è di emergenza sociale: 30mila sono le persone non autosufficienti in lista di attesa per

le cure domiciliari o per un ricovero in Rsa (Residenza socio-assistenziale).

Il piano di rientro in sanità, imposto dal Governo alla Regione Piemonte, ha avuto come conseguenza l’approvazione da parte dell’attuale Giunta di provvedimenti che, a partire dal 2010, hanno fortemente ridotto le risorse trasferite alle Asl e agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali che, a loro volta, hanno ridotto le prestazioni, rientranti nei Lea, per le persone non autosufficienti.In questo articolo ci riferiamo principalmente agli anziani malati cronici non autosufficienti e/o dementi o malati di Alzheimer, ma hanno diritto

alle prestazioni Lea altresì le persone con gravi handicap invalidanti e/o intellettivi e i malati psichiatrici con limitata o nulla autonomia. Ad oggi, marzo 2013, sono circa 30mila le persone non autosufficienti in lista di attesa per ricevere: contributi per le cure socio-sanitarie a domicilio, la frequenza di un centro diurno, il ricovero in una struttura residenziale convenzionata. Inoltre la Regione Piemonte ha presentato due mesi fa una bozza di delibera che, per le cure domiciliari degli anziani non autosufficienti,

I Lea, Livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria garantiscono alle persone non autosufficienti il diritto esigibile alle cure domiciliari, alla frequenza di un centro diurno oppure al ricovero definitivo in una struttura residenziale. Si tratta di prestazioni indispensabili per rispondere alle esigenze indifferibili di circa un milione di nostri concittadini compresi tra anziani cronici e/o dementi, malati di Alzheimer, persone con gravi handicap invalidanti e/o intellettivi, soggetti con problemi psichiatrici cronici e limitata o nulla autonomia. In base ai Lea, il Servizio sanitario nazionale è obbligato a garantire, oltre alle prestazioni sanitarie assicurate a ogni cittadino, anche quelle socio-sanitarie sopra citate, con l’assunzione del loro costo in percentuale che, in Piemonte, varia dal 50 al 70% della retta. La parte rimanente è a carico dell’interessato, che paga in base alle sue personali situazioni economiche. Ad esempio, per un ricovero in Rsa con la retta di 90 euro, 45 sono a carico dell’Asl e 45 dell’utente. Nel caso in cui l’utente non sia in grado di far fronte con la propria situazione economica, dedotte le franchigie di legge, può richiedere e ottenere l’integrazione del Comune. Nulla è dovuto dai congiunti, grazie alle disposizioni in vigore (art. 25, legge 328/2000), che hanno fortemente ridotto l’impoverimento dei nuclei familiari.

Il diritto alle cure socio-sanitarie è esigibile, ma non sempre viene rispettato

NON AUTOSUFFICIENZALa situazione attuale e qualche consiglio

di Maria Grazia Breda

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prevede solo più contributi assistenziali concessi in base al reddito Isee (la soglia è di 15.000 euro). Se la proposta fosse approvata sarebbero a rischio almeno 10mila famiglie che oggi beneficiano dell’assegno di cura e/o del contributo forfetario.I diretti interessati e i loro familiari sono costretti a sostenere, in proprio, oneri mensili rilevanti per garantire le prestazioni a cui avrebbero diritto: le cifre si aggirano in media

sui 2000-2500 euro per garantire un’assistenza a casa; sui 3000-3500 euro per un ricovero privato in una Rsa, Residenza sanitaria socio-assistenziale. Tale situazione, che ha determinato un progressivo impoverimento dei nuclei familiari piemontesi, si è particolarmente aggravata negli ultimi mesi anche per gli utenti già in carico, a causa dei continui ritardi nei pagamenti da parte delle Asl sia dei contributi indispensabili per garantire le assunzioni del personale per l’assistenza a casa, sia per il versamento delle quote sanitarie dovute in caso di ricovero in una Rsa e che corrispondono ad almeno il 50% del costo totale della retta di ricovero. Molti Comuni e/o enti gestori dei servizi socio-assistenziali, in palese violazione delle leggi vigenti, hanno modificato i criteri previsti per ottenere l’integrazione delle rette di ricovero, quando l’interessato non ha risorse sufficienti. In tal modo hanno vistosamente ridotto la platea degli aventi diritto, come ha fatto tra gli altri anche il Comune di Torino, assumendo come riferimento il parametro dell’Imu, per il calcolo del valore della casa, anziché mantenere quello dell’Ici, come previsto dalla norma nazionale.

Le liste d’attesa per ottenere le prestazioni Lea sono illegali: lo stabilisce un’ordinanza del Tar del Piemonte.

A seguito del ricorso presentato da tre associazioni aderenti al Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base di Torino), contro la delibera della Giunta della Regione Piemonte, gravemente lesiva delle esigenze e dei diritti fondamentali degli anziani non autosufficienti e/o dementi, il Tar del Piemonte ha stabilito che: “l’istituzione di liste di attesa per la presa in carico dell’anziano

(liste di attesa previste nell’ipotesi in cui le risorse richieste dal Progetto individualizzato non siano immediatamente disponibili) viola le norme concernenti le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza … i quali devono essere garantiti in modo uniforme su tutto il territorio nazionale”.Le liste d’attesa sono quindi illegali, ma continuano purtroppo ad esistere a causa anche della scarsa conoscenza dei cittadini dei propri diritti in quest’ambito e della disinformazione fornita dagli stessi servizi sanitari e socio-sanitari, che sovente impongono forzatamente le dimissioni di malati non autosufficienti dagli

ospedali anche attraverso azioni intimidatorie (“chiamiamo i carabinieri; la denunciamo alla procura per abbandono di suo padre”), in palese violazione delle leggi vigenti.

INCREMENTO LISTE DI ATTESAPERIODO 2010-2012

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Come ottenere il posto letto c o n v e n z i o n a t o in Rsa, previsto dai Lea, senza passare dalla lista d’attesa? Tenu to con to della situazione drammatica delle liste d’attesa, dove si può restare anche per due - tre anni, è bene sapere che, nel caso in cui il malato non autosufficiente sia ricoverato in ospedale, possiamo ottenere il diritto alla continuità terapeutica senza interruzione delle cure, fino al ricovero definitivo in una Rsa convenzionata con il Servizio sanitario regionale. Pertanto se non s’intende, o non si può, assistere volontariamente a domicilio il proprio congiunto, le leggi vigenti prevedono la facoltà di opporsi alle dimissioni dall’ospedale e/o dalla casa di cura convenzionata e la prosecuzione delle cure del malato non autosufficiente in altra

struttura fino al ricovero definitivo in una Rsa individuata dall’Asl di residenza.E’ sufficiente inviare poche lettere raccomandate con ricevuta di ritorno ai titolari delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie (Asl/Ente gestore dei servizi socio-assistenziali) per avviare la procedura. Quanto può durare il ricovero in lungodegenza o in dimissione protetta?

In attesa che l’Asl provveda al ricovero definitivo in una Rsa, l’anziano non autosufficiente può essere trasferito in una casa di cura convenzionata di lungodegenza.La Regione Piemonte prevede altresì la possibilità di trasferire gli anziani malati non autosufficienti in dimissione protetta presso una Rsa. In questo caso il ricovero (provvisorio) è gratuito per i primi 30 giorni, mentre per i successivi 30 giorni il paziente contribuisce in base ai Lea, al pagamento della quota alberghiera (50% del totale della retta di ricovero).Il Tar del Piemonte ha stabilito che, se permane la situazione di non autosufficienza dopo i 60 giorni di ricovero in dimissione protetta, il paziente

ha il diritto esigibile di continuare a ricevere le prestazioni residenziali socio-sanitarie in base ai Lea, contribuendo anche in questo caso alle spese con le proprie personali risorse economiche, senza alcun onere per i congiunti conviventi e non conviventi. Pertanto non può essere dimesso.

Le cure domiciliari socio-sanitarie: un diritto non ancora

pienamente esigibile.

Le norme sui Lea prevedono diritti anche per le prestazioni domiciliari. Tuttavia non essendo precisati i modi di accesso e i tempi degli interventi, la loro effettiva esigibilità è attualmente limitata all’attività dei medici di medicina generale. In pratica mentre è effettivo e azionabile il diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie residenziali, i contributi per le cure a domicilio sono forniti discrezionalmente da parte delle Asl e dei Comuni. Per tali ragioni è stata avviata il 1° febbraio 2013 una petizione popolare nazionale per chiedere l’effettivo riconoscimento del diritto prioritario delle persone non autosufficienti alle prestazioni socio-sanitarie domiciliari e l’eliminazione della proposta di reintrodurre la compartecipazione al pagamento della retta alberghiera dei familiari, compresi i figli, quando la persona non autosufficiente non è in grado di provvedere con la sua situazione economica personale.Chi vuole collaborare può rivolgersi alla segreteria del Comitato promotore che ha sede presso la Fondazione Promozione Sociale Onlus, via Artisti 36, 10124 Torino. [email protected]

Il fac-simile della lettera è disponibile sul sito

www.fondazionepromozionesociale.it oppure si può telefonare per un

appuntamento al numero 011-812.44.69.

Riferimenti normativi

DGR 45/2012 delibera della Regione Piemonte che ha introdotto nuove regole restrittive sulle erogazioni delle prestazioni per i malati non autosufficienti e/o dementiOrdinanza n. 609/2012 del TAR che ha modificato alcune regole del DGR 45/2012Legge 289/2002 (articolo 54) conferma l’introduzione dei Lea con le prestazioni già individuate dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29/11/2001.

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Sabato 16 febbraio è stato inaugurato, presso la sede nazionale di Firenze, l’ar-chivio storico dell’ANPAS; è un evento im-

portante per tutte le Associazioni aderenti, ma soprattutto per i volontari perché, solo se cono-sci le tue radici, sei in grado di progettare il tuo futuro.La storia dell’ANPAS è costellata da episodi che letti in ordine cronologico, raccontano la storia dell’Italia vista dalla parte di quei cittadini che, con abnegazione e gratuitamente, si sono da sempre messi a disposizione dei propri simili per agevolarne le condizioni di vita.Leggendo la storia si vede come il settore d’inter-vento, prevalentemente socio-sanitario, sfoci poi anche in altri campi e si occupi a tutto tondo dei bisogni espressi dalla popolazione italiana, con un occhio di riguardo per la parte più fragile della società.Queste riflessioni mi hanno por-tato, per associazione d’idee, a ripercorrere la storia ultracen- tenaria della nostra Croce Verde.Nel rileggere i vari periodi, tra l’altro a cavallo di due guerre che cambiarono il mondo, ma non riuscirono a cambiare i prin-cipi morali che sono alla base del nostro essere volontario, ho ri-percorso con ammirazione come tutti coloro, dirigenti e volontari, che si sono alternati in questi cent’anni nella gestione dell’Ente, abbiano avuto come unico obiettivo la crescita dell’Associazione in relazione con i bisogni pri-mari dei cittadini.Questa esperienza è stata preziosissima quando la Regione Piemonte decise di mettere in essere un servizio pubblico urgente su base regionale.I militi dell’Ente sono stati protagonisti qualificati quando si è trattato di andare a stabilire il livello formativo dei volontari addetti al servizio del si-stema 118; dal 1992 al 2000 volontari ANPAS di cui molti croceverdini, CRI e Soccorso Alpino gestirono la Centrale Operativa Regionale 118; altri volontari si sono prodigati sia internamente all’Associazione sia in ANPAS per far crescere un sistema di Protezione Civile degno di questo nome; altre attività di assistenza sono svolte con grande professionalità anche in altri campi: servizio medico pediatrico in collaborazione con l’ospedale Regina Margherita, assistenza alle grandi manifestazioni, soccorso in montagna.Credo che chi opera all’interno della Croce Verde ne debba essere orgoglioso, ma debba anche essere curioso e attento ai cambia-menti della società e chiedersi se una realtà

associativa così presente sul territorio non abbia anche l’obbligo morale di ampliare le proprie attività oltre il sanitario.Dal 2008 il nostro paese è all’interno di una spi-rale che coinvolge tutto il mondo e che ha crea-to sacche di povertà inimmaginabili prima; io sono convinto che alcune riflessioni le debba fare anche la Croce Verde, se si vuole essere attori del bene comune anche in campi non propriamente legati al sanitario, con riguardo di non andare ad occupare spazi dove altre realtà di volontariato già operano.Un tema su cui concentrare il nostro interesse e di cui il Consiglio Direttivo ha già cominciato ragionare, vista la progressiva attesa di vita

della popolazione e il parallelo degrado dei servizi forniti dagli enti pubblici, potrebbe essere indirizzato a quella fetta di popolazione anziana che vive spesso sola e magari senza nessun collegamento paren-tale.Il nostro intervento, proprio per non interferire con Associazioni che già si occupano di questo settore, potrebbe essere quello di sfruttare le nostre potenzia-lità e mettere in piedi un servi-zio di TELESOCCORSO.Questo servizio, che consiste nell’intervenire o far intervenire in caso di chiamata quei servizi necessari al chiamante, ci per-

metterebbe anche di dare un aiuto concreto alle persone in difficoltà, diventare antenne sul terri-torio, collettori anche per le altre Associazioni e per l’ente pubblico, il che si sposa alla perfezione con il servizio che già facciamo.In più, se riusciamo ad integrarlo con la TELE-ASSISTENZA, che serve per mantenere un rap-porto umano tramite telefono con queste per-sone sole, faremmo, in questo periodo, dove l’IO predomina sul NOI, una grande opera meritoria che troverebbe certamente il consenso anche dai fondatori dell’Ente.Abbiamo la fortuna di avere un’importante storia alle nostre spalle, facciamola conoscere ai no-stri giovani militi, rendiamoli partecipi e or-gogliosi di far parte di una gloriosa realtà associativa che ha radici così profonde nella storia del nostro paese. Coinvolgiamoli in un processo innovativo, dove possano sentirsi protagonisti di una nuova era, prepariamo un futuro di speranza per loro e per la nostra amata Croce Verde.

OLTRE IL SANITARIOCROCE VERDE, NON PERDIAMO L’OCCASIONE

di Luciano Dematteis

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OLTRE IL SANITARIOIL DEFIBRILLATORE AUTOMATICO A che punto siamo

di Paolo Romagnoli

In Italia circa 60.000 persone muoiono ogni anno per una crisi cardiaca improvvisa. Mol-te di queste potrebbero essere salvate con il

DAE, acronimo di defi brillatore automatico ester-no, apparecchio la cui presenza in tutti i luoghi di grande affl uenza è già stata raccomandata con la legge 191/09, cui è seguito il DM 18 marzo 2011. Peraltro, ad oggi, la loro diffusione in detti luoghi è pressochè inesistente. Il dottor Marco Gallea, direttore sanitario della Croce Verde, ha sintetizzato i passi compiuti dalla Croce Verde per diffondere l’uso dei DAE, nell’ambito del servizio da noi fornito. Fino ad ora in Piemonte la defi bril-lazione è stata gestita dal Sistema 118, il quale provvedeva alla formazione ed all’autorizzazio-ne per il personale sanitario e non (dipendenti e volontari operanti sulle ambulanze). In tale am-bito il nostro Ente ha fornito due MSB provvisti di DAE, nelle postazioni di Alpignano e Venaria. Il personale operante (circa 40 dipendenti e 60 volontari di Alpignano e Venaria) è stato formato

e autorizzato all’utilizzo del DAE direttamente dal 118, e sarà aggiornato ogni due anni. Recentemente la Croce Verde è stata accredita-ta come agenzia formativa autonoma, attraverso la formazione di 16 militi, così da poter diretta-mente istruire, e autorizzare, il proprio persona-le all’utilizzo del DAE. Sono già state acquistate le attrezzature per avviare e la formazione sarà prossimamente estesa a tutti i volontari. Questo è l’obiettivo che la Croce Verde si propone a lun-go termine, non escluso quello di estendere in futuro le relative nozioni anche alla cittadi-nanza interessata all’utilizzazione di uno stru-mento che, laddove fosse capillarmente diffuso come già avviene in molti altri paesi, potrebbe rivelarsi molto utile.

10° Anniversario Progetto “SciAbile” di Luisella Momo

In una bellissima, ma gelida, giornata a Salice d’Ulzio, lo scorso 7 febbraio, i campioni paralimpici Alex Zanardi (handbike) e Fabrizio Macchi (ciclismo) hanno festeggiato il decennale del Progetto “SciAbile”, promosso da BMW Group Italia in collaborazione con la Scuola di Sci Sauze d’Oulx

Project e Croce Verde.Queste tre realtà, lavorando in sinergia, riescono a mettere rispettivamente a disposizione monosci, bi-sci, tandem ski, stabilizzatori per amputati e caschi con megafono per non vedenti, programmi tecnici specifi ci per disabilità diverse, pulmini per il trasporto dei ragazzi, assistenza dei militi, fi -nanziamento dei costi di carburante e pedaggi autostradali (le ultime due voci a carico delle Dame Patronesse).In occasione di questo importante anniversario è stato reso noto il bilancio del Progetto “SciAbile” in corso che ha contato fi nora circa 70 allievi (65% uomini, 35% donne) con disabilità fi siche (40%), cognitive (40%) e sensoriali (20%) e circa 20 maestri di sci, i quali, proprio in questa particolare occasione, hanno voluto superare se stessi apprendendo il linguaggio dei segni (LIS) per comuni-care con gli allievi colpiti da sordità poiché nello sport l’aspetto comunicativo è fondamentale per migliorare la relazione con l’allievo ed aiutarlo ad uscire dal suo isolamento.L’ottimismo travolgente di Alex Zanardi e la positività feconda di Fabrizio Macchi, pronto a sfrec-ciare sulle piste all’inseguimento di suo fi glio, sono la testimonianza dell’utilità di questo proget-to che aiuta i ragazzi a superare certe diffi coltà, sentirsi più forti e ritrovare fi ducia in se stessi. Il numero degli allievi che continuano a sciare nel corso degli anni, grazie a questa iniziativa, è in crescita così come lo è il legame con i maestri che affermano di voler continuare sempre questa esperienza, perché a detta loro, ricevono dagli allievi molto di più di quanto offrono.Durante la festa organizzata alla “Torre”, a conferma della teoria che lo sport è un validissimo stru-mento di integrazione, si sono esibite nella ginnastica ritmica le atlete disabili dell’Associazione “ASD Muoversi Allegramente”, esibizione calorosamente applaudita da tutti gli invitati. In un clima veramente rilassato e festoso la cerimonia si è conclusa con il classico “trenino” al ritmo dei migliori classici sudamericani.

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Il primo contatto tra il potenziale neo-volontario e l’Associazione costituisce il momento in cui si incontrano le aspettative del

nostro Ente, con i suoi requisiti e la strutturata regolamentazione, e le aspettative di una persona che si affaccia all’esperienza di volontariato portando con sé un’immagine, a volte attinente al vero, tanto fortemente quanto incolpevolmente condizionata dall’impropria informazione spesso associata ad ambiti quali il soccorso e il trasporto sanitario.In questo contesto si colloca l’operato di coloro che, presso la sede di Torino o presso le Sezioni, assumono l’onere di presentare quanto un’Associazione come la nostra sia in grado di offrire in termini di crescita morale, di competenze tecniche e relazionali e, al contempo, cosa chieda ai propri volontari al fine di essere costante garanzia di presenza, serietà e preparazione.Il primo requisito essenziale per un efficace processo di accoglienza è pertanto indissolubilmente legato ad una chiara, trasparente e completa esposizione della struttura della nostra Associazione, delle caratteristiche del servizio che si andrà a svolgere e dei vincoli che la necessaria continuità di tale servizio impone a tutela degli assistiti. Questa fase viene declinata nelle diverse realtà associative prediligendo ora la forma del colloquio individuale, più comune presso le Sezioni, ora la soluzione della presentazione frontale. In entrambi i casi ricade su coloro che si dedicano a tali attività il non semplice compito di ricercare il corretto punto di mediazione tra il mostrarsi attrattivi, a fronte di una costante domanda di crescita e rinnovamento degli organici, e il porre senza veli di sorta il neo-volontario di fronte al tutt’altro che trascurabile dazio di tempo ed energia che inevitabilmente gli sarà richiesto per percorrere appieno la straordinaria occasione di crescita che la Croce Verde Torino può offrirgli.Sia chiaro che essere attrattivi non significa prospettare scenari edulcorati.Banalmente si può tradurre, ad esempio, nel condividere con il neo-volontario la propria assoluta normalità di persone comuni di varia estrazione anagrafica e sociale, con il proprio singolare bagaglio umano, familiare e professionale, le quali hanno compiuto una scelta ponderata e progressivamente consapevole di servizio a favore di coloro che lo richiedano.

Analogamente il compito di coloro che si dedicano all’accoglienza può imporre scelte non semplici ma irrinunciabili laddove non esista oggettivamente un punto di incontro tra le aspettative del neo-volontario e le aspettative dell’Associazione, sia per la lontananza delle prime dal concreto, sia forse per una non ancora completa maturità dell’Ente in termini di adattamento alle mutate condizioni del quotidiano.La possibilità di approfondimento della fase di prima accoglienza è, e non potrebbe essere altrimenti,

nonostante quanto alcuni suoi detrattori a volte troppo comodamente sostengano, condizionata da chiari limiti, primo fra tutti, ad esempio, la maschera che umanamente ciascuno di noi indossa in un momento che è, o percepisce essere, generatore di un giudizio.L’accoglienza nel suo senso più esteso e nella specifica struttura della Croce Verde Torino è un percorso di lungo termine: si articola nell’incontro con la Squadra di assegnazione, nella formazione istituzionale di

base, nelle opportunità di formazione specialistica qualora il volontario vi aderisca, nell’essere a propria volta punto di riferimento per i nuovi componenti del gruppo e, forse molto più semplicemente, nella quotidianità del proprio agire in Associazione.E proprio questo ha rappresentato il principale incentivo per avviare o rinforzare interventi sui principali processi che condizionano un’efficace accoglienza del neo-volontario, grazie al prezioso contributo della Direzione Sanitaria e di membri di tutte le Squadre e Sezioni per il Progetto Accoglienza Aggregati e a una proficua collaborazione con ANPAS nella realizzazione di momenti formativi specifici dedicati a coloro che devono gestire le molteplici articolazioni del percorso di accoglienza e che ai medesimi saranno proposti nei prossimi mesi.Lo stesso Gruppo Accoglienza ha condotto da settembre a dicembre 2012 una consistente revisione del materiale e dei metodi a favore di un miglioramento continuo del proprio operato sulle basi di quanto sopra esposto. La sperimentazione di questi mesi sarà il più efficace responso di efficacia.L’impegno di tutti i Militi, volto alla costruzione quotidiana di un ambiente in cui fare e stare bene, è lo strumento indispensabile. Grazie a tutti!

“La prima impressione è quella che conta”I nuovi passi per migliorare l’accoglienza degli aggregati

di Luca Rittatore

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Una scelta consapevoleLa donazione degli organi e tessutiLo spaccato su una realtà che deve crescere di Pier Paolo Donadio

Il trapianto è una terapia che salva la vita (cuore, fegato, polmone) o che ne migliora la qualità e la durata (rene, pancreas) e che impiega, al posto di un farmaco, qualcosa che può essere acquisito soltanto attraverso il dono di qualcuno; da qui l’importanza cruciale della

donazione di organi, senza la quale non possono esistere i trapianti.Il donatore è un soggetto che, a seguito di una lesione del cervello da trauma, accidente vascolare o ipossia protratta, presenta un aumento della pressione intracerebrale tale per cui il sangue non riesce più a entrare nel cranio, con conseguente cessazione irreversibile di tutte le funzioni cerebrali. Pur se il respiro è mantenuto da una macchina,

e il battito cardiaco di conseguenza permane, si tratta di soggetti certamente morti, assolutamente diversi da quelli in coma di qualunque natura, la cui morte è accertata da un collegio unanime di tre medici (rianimatore, medico legale e neurofisiopatologo), dopo un

accertamento ripetuto due volte nell’arco di sei ore.I potenziali donatori sono poco più di sessanta per milione di popolazione per anno, mentre la mortalità generale è intorno ai 10.000 casi per milione per anno. Se si confrontano queste cifre con l’incidenza delle malattie che necessitano di trapianto, ne consegue che ciascuno di noi ha quattro volte più probabilità di aver bisogno di un trapianto di quante ne abbia di morire

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nella condizione di poter diventare donatore.Dei potenziali donatori circa la metà giunge effettivamente alla donazione, mentre l’altra metà non è utilizzata o per non idoneità (tumori o malattie infettive trasmissibili) o perché il cuore si arresta prima del prelievo, oppure per mancato consenso alla donazione. Non esistono praticamente più limiti di età per la donazione del fegato e delle reni, mentre sussistono per il cuore e i polmoni.Si può esprimere in vita la propria posizione favorevole o contraria alla donazione presso gli appositi sportelli presenti presso ogni ASL; essa è registrata presso il SIT (sistema informativo trapianti) nazionale e in caso di decesso è verificata e obbligatoriamente

r i s p e t t a t a ; per la volontà favorevole anche l’iscrizione a AIDO ( a s s o c i a z i o n e italiana donatori organi) produce la registrazione sul SIT.In caso di mancata espressione in vita è interpellata la famiglia, alla quale

si chiede di testimoniare quale ritiene sia stata la volontà del deceduto. Per questo, anche se un’espressione ufficiale è più sicura e consigliabile, manifestare la propria posizione in famiglia e con gli amici è molto utile. Oltre agli organi, che si prelevano nella morte encefalica a cuore battente, si trapiantano anche molti tessuti (cornee, cute, ossa, valvole card iache) che possono essere donati anche da cadaveri freddi, a cuore fermo.Inoltre è possibile in vita la donazione del midollo osseo oltre che, naturalmente, del sangue. Organi e tessuti, m ido l l o o s seo e sangue non si producono in laboratorio e non si commercializzano; p e r q u e s t o l a d o n a z i o n e rappresenta qualcosa d ’ i n s o s t i t u i b i l e per la salute della popolazione: si può dire che, con la donazione, la società cura se stessa.

Il centro delle Molinette è il primo d’Italia per numero di trapianti di fegato (130 l’anno, adulti e pediatrici) e di rene (circa 100); sono inoltre attivi i programmi di trapianto pediatrico di cuore e di polmone all’OIRM di Torino e di trapianto di rene a Novara. La vicenda della volontaria della Croce Verde Torino che, dopo l’esito fatale di un infortunio occorso durante il servizio, ha donato gli organi ha colpito tutti gli operatori della rete dei trapianti, sia per la tragicità della vicenda, sia per il contesto di altruismo nel quale la vita di questa persona si è svolta e si è conclusa.A lei, come a tutti i donatori, va la riconoscenza della nostra rete anche in nome dei riceventi e delle loro famiglie.

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NEWS dall’Ente

BIJOUX SOLIDALI PER AIUTARE IL REGINA

MARGHERITAAnche i dipendenti di Atc sostengono la Croce

Verde Torino nel “Progetto Solidale Regina Margherita”

Acquistando i regali di Natale i dipendenti di Atc hanno contribuito a un progetto di solidarietà: molti di loro, a di cembre, hanno partecipato al mercatino di bijoux organiz zato dalla Croce Verde nella sala polifunzionale dell’Agen zia per finanziare il “Progetto Solidale Regina Margherita”.Con i fondi raccolti attraverso iniziative benefiche negli ulti mi due anni, infatti, la Croce Verde sta sostenendo un pro getto di emergenza pediatrica, volto a ridurre il ricorso del la rianimazione per i piccoli pazienti. Nel concreto si tratta di acquistare due apparecchiature specifiche a sostenere l’attività respiratoria dei bambini in via semintensiva e di formare il personale, sia medico che infermieristico, per l’utilizzo della nuova strumentazione. Il primo obiettivo è stato raggiunto: sono stati raccolti fondi (26.700 euro nel 2012) per l’acquisto della prima apparecchiatura. Ora bisogna arrivare al traguardo. Chi fosse interessato a sostenere direttamente il pro getto, può effettuare donazioni direttamente sul conto corrente specifico:

Croce Verde Torino c/o Credito Valtellinese IT 32 M 05216 01000 000009999490. Causale: “Progetto Solidale Regina Margherita”.

VERDEINFESTA 2013Questa volta l’anniversario lo

festeggiamo!!!di Gianni Zambon

Dopo aver “saltato” il trentennale Venaria non rinuncia al trentacinquesimo.La decisione è stata presa da tutte le squadre della Sezione che hanno nominato i rispettivi rappresentanti in seno al “Comitato del 35*”.Il Comitato è formato dai rappresentanti delle 10 squadre, dai due Delegati di Sezione e dal

Responsabile di Sezione. Per garantire che sia davvero la festa di tutti, tutte le riunioni del Comitato sono aperte a quanti abbiano il desiderio di parteciparvi. Ecco che dopo varie riunioni viene stilato quello che dovrebbe essere il programma della manifestazione che celebrerà i 35 anni di fondazione della Sezione di Venaria Reale.Si chiamerà “VERDEINFESTA 2013” e si svolgerà tra sabato 14 e domenica 15 settembre 2013.Ancora una volta, i Volontari della Croce Verde si distingueranno per la loro intenzione di “dare” organizzando per la giornata di sabato 14 settembre, in Piazza Vittorio Veneto, una giornata di musica offerta alla Città, lasciando spazio ai vari gruppi giovanili che fanno musica in Venaria alternando con DJ che faranno in modo di accontentare tutte le età. Ai margini della piazza avverranno dimostrazioni di primo soccorso e saranno collocate delle postazioni di propaganda. Domenica 15 settembre 2013 sfilata, per le vie cittadine, dei Volontari della Croce Verde accompagnati da una banda musicale e dalle divise storiche della Nostra Associazione: giunti in Piazza Martiri, di fronte al Municipio cittadino, i saluti dell’Amministrazione Comunale. Al termine, il “Pranzo dei Volontari” aperto anche a chi si prenoterà versando la quota di partecipazione. Ogni due settimane il Comitato si riunisce per verificare lo stato di avanzamento dei lavori per giungere all’epilogo della “VERDEINFESTA 2013”. Come è normale che sia, il tutto verrà condiviso con il direttore Amministrativo, il Consigliere preposto all’immagine e il Direttore dei Servizi. In tutto il mese di marzo, i Volontari di Venaria si stanno impegnando a raccogliere fondi tramite sottoscrizione, donando, a chi sottoscrive, delle colombe pasquali.

MERENDA E REGALIDomenica 16 dicembre 2012, in sede, Il Gruppo Giovani, in collaborazione con le Dame Patrones-se, ha augurato Buon Natale ad un gruppo di ospiti, dai 4 mesi ai 13 anni, di una casa famglia.I più piccoli erano accompagnati dalle mamme. È stato proiettato un fi lm, offerta la merenda e tre Babbi Natale hanno donato un gioco ad ogni bambino.

RACCOLTA FONDISabato 8 dicembre 2012 le Dame Patronesse hanno partecipato alla tradizionale manifestazione “Mercanti per un giorno”, nei locali del Lingotto Fiere. Sono stati messi in vendita oggetti nuovi ed usati offerti da amici e simpatizzanti. Malgrado i tempi molto difficili e la clientela molto “prudente”, l’esito della giornata è stato positivo.

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NEWS dall’Ente

LA BEFANA A SAN MAURO di Marina Vercelli

Anche quest’anno come ormai da tradizione, presso la sezione di San Mauro a bordo della sua immancabile scopa a reazione, è giunta la Befana che, grazie alla sponsorizzazione piovu-ta dal cielo, nonostante la crisi e all’abnegazio-ne di alcune volontarie e volontari, ha allietato, con doni e cose buone i ben quarantasei bambi-ni, fi gli e nipoti di nostri volontari ed anche gli adulti specie quelli golo-

si, che non sono pochi.Ad accompagnare la Vecchina, si fa per dire (spero non legga quest’articolo), erano presen-ti due pagliacci, che hanno esibito tutta la loro maestria per intrattenere queste furie scatenate. Diciamo che questa giornata ha portato all’inter-no della sezione una ventata di allegria, quella vera che solo i bambini sanno creare. Sono que-ste delle occasioni importantissime per la vita stessa della nostra sezione, fuori dalla routine del servizio e con il coinvolgimento non solo dei volontari, ma l’aggregazione con le rispettive fa-miglie.Cosa basilare è che ci sia sempre qualcuno che abbia voglia di darsi da fare a organizzare e sponsor che siano disponibili a darci l’aiuto che fi n ora ci hanno dato.

COME I TESORI DEL MUSEO EGIZIO SONO GIUNTI A TORINO “Dalle rive del Nilo alle sponde del Po” è il tema della conferenza a cura del Prof. Renato Grilletto, tenutasi mercoledì 13 marzo al Circolo degli Ufficiali, e organizzata dalle Dame Patronesse per la raccolta fondi destinata

all’acquisto di un’ambulanza attrezzata da intitolare alla memoria di Mari Viotti (ex Presidente). Il Prof. Grilletto, da anni collaboratore del Museo Egizio di Torino per il riordino e la catalogazione del materiale antropologico e zoologico del Museo stesso, ha illustrato, grazie a bellissime diapositive, la storia millenaria della Regal Torino che si intreccia con quella dei figli del Nilo, ripercorrendo i vari momenti, gli eventi e spiegando il caso fortuito e fortunato che fece sì che migliaia di reperti dell’Antico Egitto arrivassero nella nostra città e fossero quindi testimoni partecipi della nascita della moderna Egittologia, collocando il nostro Museo al secondo posto nel mondo per l’importanza degli oggetti in esso conservati. La serata si è conclusa con piccoli assaggi di specialità egiziane, tè aromatizzato, karkadè e frutti tipici.

I nostri LuttiSono mancati:

Valerio Galetto, Socio Onorario ed ex milite 1° Squadra di TorinoLaura Livolti, milite della Squadra del Sabato di TorinoLa mamma di Maria Pia e Paola Marino, militi delle Squadre del Sabato ed 8° della Sezione di San MauroLa mamma di Roberto Tofful e suocera di Elisa Vallaro Presidente delle Dame Patronesse, milite della Squadra Diurna di TorinoLa sorella di Mario Chiusano, milite della Squadra Diurna di TorinoIl suocero di Lorenzo Basile, milite della 1° Squadra della Sezione di San MauroIl cognato di Franco Rinaldi, milite della 4° Squadra della Sezione di San Mauro

Alle famiglie il nostro più sincero cordoglio

Le nostre ricorrenzeAuguri a…È nato il fi glio di Mario Borsarelli militedella Sezione di Borgaro Squadra del sabato mattina.

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Laura …i tuoi compagni ti ricordano così“… noi che senza più nulla da dire (perché nulla c’è da dire) solo oggi ci rendiamo conto che senza una persona grande come Te al fi anco, anche solo per poche ore, saremo per sempreun po’ più poveri.” Daniele

“Vi ricordate quando Laura …incominciava a salutare tutti, con quel suo modo di fare molto allegro, CIAO, CIAO, CIAO, MA CIAAAOOO!”Questo si sentiva fi no a che non terminava disalutare tutti uno a uno…Ora mi immagino Laura in Paradiso, che appenaarrivata, ha subito incominciato allegramente come sempre a salutare tutti, proprio come faceva con noi…” Marco M.

“…Di te non dimenticherò il tuo sorriso, la voglia di vivere che si leggeva chiara nei tuoi occhi, i tuoi consigli che mi davi quando sapevi che sta-vo attraversando un momento diffi cile…” Riccardo

“…So solo che aveva molte capacità, ma tra le tante, una speciale era quella di rendere tut-to molto familiare, con i suoi occhi così dolci e sinceri e quel sorriso fantastico che trasmetteva serenità e solarità. E so anche che vivrà sempre il suo ricordo in ognuno di noi e, soprattutto, nella nostra Squadra.” Oriana

“Le parole non bastano per esprimere unsentimento, solo il silenzio ci unisce al dolore che ci ha colpiti in questo tragico, triste giorno.”Mihaela

“Sei arrivata tra noi, in punta di piedi. Con la tua semplicità. Con la tua spontaneità. Ogni sabato mattina. Con il tuo viso. Con il tuo splendido sorriso. Hai condiviso. La felicità. La serenità. La positività. Mai un lamento. Mai un cedimento. Mai un ripensamento. Hai creduto. Hai vissuto. Fortemente. Intensamente. Questa tua passione…” Bina

“…Dalle prossime guardie so che potrò conta-re su un equipaggio composto sempre da una persona in più e forte sarà l’aiuto che mi darai e che ci darai…” Federico

“Di Laura, oltre il sorriso, ricorderò sempre quella mamma che mi chiedeva consigli sulla sezione migliore della scuola per il fi glio e quella amica che ha saputo starmi vicino e farmi tor-nare il sorriso nei momenti più tristi…”Massimiliano B.

“…Sei stata la “V” maiuscola che contraddistin-gue la missione di un Volontario.” Paolo G.

“…vorrei che non fosse successo quello che è successo ad una persona come Laura non se lo meritava anzi doveva poter vivere ancora con la sua famiglia.” Margherita

“Laura non se ne è andata, ha soltanto cambia-to il suo stato dell’essere…Laura non se ne è andata…” Enrico

Ascoltando questa canzone…questa frase sem-bra cantata per te…“Sbocciano, i fi ori sbocciano e danno tutto quel che hanno in libertà. Donano e non si interes-sano, di ricompense e tutto quello che verrà…” Francesca R.

“…Ora tu sei solo invisibile alla nostra vista, ma voglio credere che tu sia accanto a tutti noi.La tua vita conserva tutto il signifi cato che hasempre avuto: è la stessa di prima, una conti-nuità che non si spezza…” Barbara “Ieri sera ho ricordato TUTTI i momenti passaticon Te… Ma l’aneddoto che mi è tra i più cari è quando, durante la guardia prima degli esami dell’Allegato mi hai vista tesa e agitata e mi hai detto: “Tranquilla, o la va o la spacca... ma sono sicura che tu spacchi”... Silvia T.

“…Ci mancherà il tuo essere te stessa, Amica, Collega, Preziosa Confi dente e GenerosaConsigliera.” Marco P.

“…Tutti i sabati, tranne l’ultimo, mi sono dimen-ticato di chiamarti, perdonami... mi solleva il fatto che altri di noi lo hanno fatto, quindi anche l’ultimo sabato eri tra noi.Tu, ora che sei lassù, non dimenticarti mai di me!Sabato già ti tocca, è il tuo primo sabato daANGELO!” Enrico

“Cara Laura, sarai il nostro Angelo.Ci ha uniti la passione per la solidarietà ed i ricordi rimarranno indelebili nelle nostre menti.Ciao cara Laura.” Carmen

“…Dopo il tuo infortunio, ti chiamavo “Militessa Volante” … e su questo ci abbiamo scherzato molto.Ora, Militessa Volante, lo sei davvero… in cielo.”Gianni A.

“…Com’è dolce non essersi privata Invano -Ma guadagnare - con la perdita - Col dolore - ottenere - La Bellezza che lo compensi al me-glio - La Bellezza della Domanda - Acquietata…” Matthew

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