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654 NOTIZIARIO DELLA P.A. CROCE VERDE RECCO NUMERO 11 aprile 2006 NOTIZIARIO DELLA P.A. CROCE VERDE RECCO COPIA OMAGGIO COPIA OMAGGIO RECCO CINQUE PER MILLE: UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER AIUTARE LA CROCE VERDE Come aiutarci senza spendere nulla G entile lettrice e gentile let- tore, la Legge finanziaria di quest'anno consente ai contribuenti di destinare una quota pari al 5 per 1000 della loro imposta sul reddito a so- stegno delle associazioni di vo- lontariato tra cui la nostra Cro- ce Verde. Non si tratta di un aumento, ma solo dell’opportunità di in- dirizzare una piccola aliquota della propria imposta a sogget- ti che operano gratuitamente nel sociale. Ringrazio per l’attenzione e per la cortese disponibilità. GIOVANNI RAINERO Presidente Classe IV C - Scuola Elementare Recco

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6 5 4NOTIZIARIO DELLAP.A. CROCE VERDE RECCO NUMERO 11 aprile 2006NOTIZIARIO DELLAP.A. CROCE VERDE RECCO

COPIA OMAGGIOCOPIA OMAGGIO

RREECCCCOOCINQUE PER MILLE: UNA NUOVA OPPORTUNITÀ PER AIUTARE LA CROCE VERDE

Come aiutarci senza spenderenullaGentile lettrice e gentile let-

tore, la Legge finanziariadi quest'anno consente ai

contribuenti di destinare unaquota pari al 5 per 1000 dellaloro imposta sul reddito a so-stegno delle associazioni di vo-lontariato tra cui la nostra Cro-ce Verde.Non si tratta di un aumento,ma solo dell’opportunità di in-dirizzare una piccola aliquotadella propria imposta a sogget-ti che operano gratuitamentenel sociale.Ringrazio per l’attenzione eper la cortese disponibilità.

GIOVANNI RAINERO Presidente

Classe IV C - Scuola Elementare Recco

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Notiziario della P.A. Croce Verde Reccoaffiliata ANPAS Liguria

Via Milite Ignoto, 17 - 16036 RECCO (GE)tel. 0185.721037

[email protected]

Aut. Trib. di Genova n.17 del 16.07.2004Direttore editoriale: Giovanni Rainero

Direttore responsabile: Maria IacovazziStampa MeCa Recco

In redazione:Maurizio Calì, Gallieno Ferri,

Massimo Mantelli, Maria Carla Morroni,Silvia Tosi

Hanno collaborato:Federico Brizio, Marco Moretti,

Giulio ValdenassiFoto:

Archivio Croce Verde, Emilio Razeto,Furio Tabacco, Pasquale Valente,

Maria Chiara ZanziGrafica Studio Helix Recco

Pronto Soccorso in aziendaLa Croce Verde organizza i corsi previsti dalla Legge 626

L’articolo 15 del D.Lgs. n° 626/94 (sulla sicurezza negli ambienti di lavo-ro) dispone che il Datore di Lavoro: - deve prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso

e di assistenza medica di emergenza, stabilendo i rapporti con i servi-zi esterni anche per il trasporto dei lavoratori infortunati;

- deve designare uno o più lavoratori incaricati dell’attuazione del pron-to soccorso.

Informazioni e/o prenotazioni: 0185.721037

L’appello pubblicato sul nume-ro scorso di Recco654 ha sti-molato alcuni lettori alla no-

stra realtà ed operato.Abbiamo colpito nel segno o nelcuore?Contenti dei nuovi rinforzi, “battia-mo il chiodo finché è caldo…”Mi chiedo spesso cosa mi spinge afare il milite in Croce Verde, manon riesco a darmi una risposta.Ci sono capitato “per caso” facendol’obiettore di coscienza; a quel tem-po avevo anche diversi preconcettisulle attività delle pubbliche assi-stenze. Pensavo, infatti, che l’attivi-tà principale fosse il servizio di ur-genza; avevo paura di trovarmi insituazioni difficili ma soprattutto dinon saper cosa fare in quelle circo-stanze.La cosa strana è che ho ancoraquella paura, nonostante gli inse-gnamenti dei miei amici e i corsiseguiti e che continuo ancora a se-guire. Paura, sì, e tanta; so benissi-mo che quando inizio a sentire unasirena e vedere una luce blu soprala testa comincia una di quelle si-tuazioni. Ma è proprio in quelle oc-casioni che provo delle sensazioniforti e appaganti: sentire che si è in

sintonia coi tuoi compagni e sapereche affronterai insieme ogni situa-zione.La sensazione più bella, però, èquella di riuscire a dare un po’ diconforto alle persone che sono, lo-ro malgrado, sulla lettiga di un’am-bulanza; sembrano parole retori-che ma non posso qui descriveretutte le espressioni, le situazioni ele parole che ricordo (io smemora-to cronico…).Da un lato non mi basta nemmenoquesta sensazione, perché vorreidare molto di più; forse sottovalutoquanto le persone percepiscono ilnostro aiuto, per me è una cosanormale e a volte meccanica, maquando ti fanno notare con unosguardo, con un sorriso o un sem-plice gesto che stai alleviando unpo’ le loro sofferenze, allora sì checapisco.Ci sono cose che però mi fanno dav-vero infuriare (usando un educatoeufemismo); una tra queste è l’ipo-crisia del buonismo dilagante.Ci si preoccupa e ci si mobilita perla tragedia di “turno” che i mediaingigantiscono con immagini e sot-tofondi strappalacrime. Questo, siachiaro, non è un attacco di cinismoacuto ma piuttosto di un’analisi diquanto sia superficiale la nostra so-cietà.Siamo sempre in prima linea persentirci buoni e altruisti e lavarci lacoscienza con donazioni varie sen-za poi preoccuparci di dove an-dranno a finire.La nostra società ci impone, o me-glio, ci facciamo imporre miti di

bellezza e piacere eterni nascon-dendoci (o non volendo vedere) larealtà della vita quotidiana. Ci viene in mente ogni tanto chedall’altra parte del mondo la gentemuore di fame perché c’è chi ce loricorda facendo a gara per gliascolti e allora ci mobilitiamo inpompa magna facendo bella mo-stra dei nostri buoni propositi.Vista la necessità di una figura attaa ricordare cose che dovrebberoessere ovvie, mi calo nella figuravolentieri: mancano militi in croceverde per aiutare il tuo prossimoche poi significa letteralmente lapersona più vicina a te.Meditiamo insieme ma non fermia-moci troppo a meditare.

MATTEO PARISIMilite Soccorritore

SONO ARRIVATI IN AIUTO ALCUNI NUOVI VOLONTARI, ORA NE ASPETTIAMO ALTRI

C’è nell’aria qualcosa di nuovo

E ti vengo a cercareE ti vengo a cercare …Anche solo per vederti o parlare…ho bisogno della tua presenza… per capire bene la mia essenza…

e ti vengo a cercare…con la scusa di doverti parlare…perché mi piace ciò che pensi e che dici…perché in te vedo le mie radici…

Questo secolo ormai è iniziato saturo di parassiti senza dignità…mi spinge solo ad essere migliore con più volontà…

E ti vengo a cercare…perché sto bene con te…

Franco Battiato

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Dopo l’incontro con la “Gasliniband band”, l’attenzione sulmondo del Volontariato si sof-

ferma ora su chi opera a favoredelle disabilità gravi e gravissime,una condizione che coinvolge tantefamiglie di cui diverse nel nostrocomprensorio.Sono molti gli aspetti di questo de-licato disagio che coinvolgono ilpensiero e, spesso, le possibili solu-zioni non ottengono l’attenzione el’evidenza che meriterebbero.Ecco quindi una realtà particolareed innovativa, la “Fa.Di.Vi. e… ol-tre”, Associazione di famiglie didisabili certificata a livello regiona-le ed impegnata nel creare una si-tuazione di “indipendenza” tramitel’apertura di strutture case-fami-glia.Il problema più angoscioso è difattiil creare un futuro tutelato per ilcongiunto disabile, nell’ottica digarantire valide e durature rispo-ste alle necessità sociali, riabilitati-ve, assistenziali e quindi un percor-so di vita più sereno, consolidato edi miglioramento della qualità del-la vita.Proprio per realizzare questo pro-

getto è nata l’Associazione, coordi-nata dal presidente Roberto Botta-ro, che ne è fulcro ed autentico mo-tore, tesa all’abbandono di una con-dizione sociale di mera garanzia disopravvivenza, apatia e rassegna-zione, sostituendola invece con laricerca di vitalità ed entusiasmo,come attuato dai soggiorni nellacasa di Pietra Ligure o alle uscite inmare sulle corvette della Capitane-ria di Porto.E così, in collaborazione con il Co-mune di Genova, la Asl 3 ed alcunisoggetti privati, è iniziata l’“impre-sa” della completa ristrutturazionee gestione di una scuola dismessadi Quarto, la “D. Isola”, presso cuil’Associazione ha sede.Lì ha preso vita l’iniziativa: le fami-glie, oltre a proporre il progetto ed

i partners, reperiscono tutte le ri-sorse economiche affidandole adun ente pubblico che viene eletto ti-tolare del Progetto. Così, con la collaborazione del Co-mune, che ha ceduto in comodatogratuito ventennale la struttura, edella Asl, che ne coordina le variefasi progettuali, ecco che la struttu-ra ha cambiato volto, trasforman-dosi in una casa-famiglia: stanzesingole per il paziente ed un suocongiunto; ambulatori medici; saladi fisioterapia, locali d’incontro e,nell’ampio parco circostante, ilcentro acquatico riabilitativo e diaggregazione.Veramente una iniziativa unica nelsuo genere che ha visto la parteci-pazione compatta, entusiastica esolidale di sedici famiglie che stan-no per vedere coronato il loro so-gno a febbraio del prossimo anno. Numerose sono state le richieste dipartecipazione giunte da parte dinuove famiglie, tanto che l’Associa-zione si è già impegnata per la rea-lizzazione di una seconda struttu-ra, per ulteriori ventun famiglie. Il progetto è appena partito, nasce-rà in via Tonale a Cornigliano, e sa-rà un nuovo esempio che conferme-rà come la volontà e l’affetto possa-no concretamente realizzare la co-struzione del futuro del possibile.

MAURIZIO CALÌMilite Soccorritore

ASSOCIAZIONE FA.DI.VI. E… OLTREViale Teano, 12 - 16147 GenovaTel e Fax 010.3742301E-mail [email protected]

UN’INIZIATIVA È GIÀ IN ATTO ED È PRONTO A PARTIRE IL SECONDO PROGETTO

“FaDiVi”: le famiglie e il futuro del possibile

In alto, a sinistra: a pesca a Busalla.

A destra, Pasquetta a Manarola.

In basso, la strutturaVidoni in viale Teano

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Quando Dio stava creando ilsoccorritore, ed era al suo se-sto giorno di lavoro straordi-

nario, ecco che un angelo apparvee disse: «Ci stai mettendo un bel po’intorno a questa creatura...!» Ed il Signore rispose: «Hai letto irequisiti per il soggetto? Un soccor-ritore deve essere in grado di recu-perare una persona ferita nell’o-scurità, in un dirupo ricoperto d’er-ba umida, entrare in case in cui unispettore d’igiene nemmeno si avvi-cinerebbe e tornare senza neancheun filo fuori posto sulla divisa; de-ve essere in grado di sollevare trevolte il proprio peso, strisciare den-tro auto accartocciate dove è pre-sente a malapena lo spazio per re-spirare, consolare un familiare di-sperato mentre pratica manovre ri-animatorie al suo caro, già sapen-do che non respirerà più; deve es-sere al proprio massimo della con-dizione mentale in ogni momento,andando avanti a caffè, pasti con-sumati a metà e niente sonno; deveavere sei paia di mani.» L’angelo scosse la testa e disse:«Sei paia di mani? Non c’è modo difarcele stare!»«Non sono le mani a darmi proble-mi – rispose il Signore – ma le trepaia d’occhi». «Tre paia d’occhi sul modello stan-dard?» chiese l’angelo. Il Signore annuì: «Un paio per con-trollare la presenza di ferite, un al-tro paio qui, sui lati della testa percontrollare la sicurezza dei suoicolleghi, il terzo paio per guardareuna vittima sanguinante dicendo“Tutto a posto, non si preoccupi”,pur pensando il contrario». «Signore – disse l’angelo con tonodi voce che denotava ancor più ri-spetto – ora devi riposare, conti-nuerai il lavoro domani». «Non posso – replicò il Signore – hogià un modello in grado di convin-cere un ubriaco di 120 chili ad usci-re dall’auto senza provocare inci-denti e collaborare con il personaledi Pronto Soccorso non sempre mol-to gentile». L’angelo girò lentamente intorno almodello del soccorritore, poi chie-se: «Posso pensarci io?».«Certo – disse il Signore – lo si de-

MOLTI I REQUISITI RICHIESTI A UN BUON SOCCORRITORE

Tre paia di occhie dodici mani

ve rendere capace di indicare i sin-tomi di più di cento malattie; devesaper usare tutte le attrezzature,medicare ferite, continuare la ri-animazione cardiopolmonare an-che in condizioni ambientali che fa-rebbero tremare qualsiasi medico,senza per questo perdere il buonu-more; questo modello deve avereanche il controllo formidabile di sestesso; dovrà operare con trauma-tizzati gravi, convincere anzianispaventati a fidarsi di lui, confor-tare una famiglia ed infine leggeresul giornale, solo che i soccorritorinon sono riusciti a raggiungereuna casa in tempo per evitare lamorte di una persona... una casa inuna via senza cartello che ne indi-casse il nome, senza numero civicoe senza che il chiamante lasciasseun numero di telefono da ricontat-tare».

Al termine l’angelo si piegò sul soc-corritore e passò un dito sullaguancia: «C’è una perdita – escla-mò – l’avevo detto che stavi met-tendo troppe cose dentro a questomodello». «Non è una perdita…» – disse il Si-gnore.«Ah, ho capito – ribatté l’angelo – èper emozioni sepolte, per le perso-ne che hanno tentato invano di sal-vare, per l’impegno di credere di ri-uscire a fare la differenza nelleprobabilità di sopravvivenza diuna persona; è per la vita!»«Sei un genio», sussurrò l’angelo. Il Signore lo guardò serio e disse:«Non gliel’ho messa io...».

Maurizio Calì ringrazia Linda della Croce Verde Pavese, per avere reso disponibile questo testo

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s.n.c. Tipolitografiadi Stefano Capponi & C.

Via del Parco, 25 - 16036 RECCO (GE)Tel e Fax 0185.720140

e-mail [email protected]

VIVERE L’ESPERIENZA DEL VOLONTARIATO

All’inizio del camminoCi siamo spesso soffermati sui volontari; si è detto chi

siamo, cosa facciamo e soprattutto il perché lo faccia-mo, ma non sul “come” andrebbe affrontato e vissuto

il volontariato.Bene, allora con queste poche “dritte”, dovute a delle con-siderazioni personali e quindi opinabili, si prova a dissipa-re qualche dubbio.La conoscenza approfondita della Croce Verde è senz’altroimportante, ma altrettanto lo è il conoscere se stessi e,quindi, l’interpretare le aspettative che si ripongono nel-l’avvicinarsi a questa particolare realtà.Infatti, per far bene la propria scelta, non ci si deve limita-re a guardare l’attività svolta, ma anche dimensioni e moti-vazioni che sono alla base dell’impegno e, quindi, soffer-marsi sul reale significato del “fare del bene”; capire cioè ladifferenza che vi è tra il “dare” tramite la semplice dona-zione e l’essere parte attiva inserita all’interno della nostraorganizzazione: è così che si coinvolgerà al meglio se stessie gli altri, evitando errate aspettative od ancor peggio le de-lusioni.Datevi dei tempi lunghi per entrare in sintonia con l’am-biente e gli altri militi; siamo persone provenienti dalle piùdiverse esperienze e professionalità, di ogni fascia di età,naturalmente improntati al massimo rispetto.Nell’iniziare i servizi o i turni, non mettete da parte la vo-stra vita: fissate un tetto massimo di ore da dedicare al vo-lontariato, ricordandovi sempre che importa la qualità enon la quantità.Altresì la vostra disponibilità deve essere sincera e gratuitaper quanto andate a dare in questo delicato ed impegnativoservizio: lasciate a casa protagonismo, aggressività, iperat-tivismo… serve come sempre umiltà ed il saper ascoltaresenza giudicare.Ogni persona e situazione è diversa dall’altra, e serve laprudenza per evitare di cadere nell’errore di pensare di sa-pere tutto dopo qualche intervento.E, soprattutto, non si pensi di iniziare questa esperienza pernoia, solitudine, vuoto; non si deve aspettare nulla in cam-bio, a parte enormi soddisfazioni morali.Pochi i presupposti all’inizio del percorso, che vi porteran-no ad essere un Milite.L’essere un “buon” Milite, invece, dovrà sempre venire dalgiudizio altrui.

MAURIZIO CALÌMilite soccorritoreIllustrazione di Gallieno Ferri

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Ha preso il via anche quest’an-no il corso della Croce Verdeper la formazione del perso-

nale; una serie di incontri che ve-dranno l’approccio e l’interventosui principali scenari di urgenzaunitamente a incontri dedicati allapreparazione dei Volontari impe-gnati in ogni tipo di mansione, dal-le più semplici alla media e com-plessa difficoltà.Rispetto ai precedenti corsi abbia-mo ritenuto opportuno operare del-le marcate modifiche indirizzando-lo a insegnamento con esercitazio-ni a squadre che possano consenti-re di impostare e fare meglio com-prendere quanto sia importantel’affiatamento tra gli equipaggi etra il singolo Milite e la nostra or-ganizzazione.Come sempre le sessioni sarannotenute da professionisti e personalequalificato, mentre la partecipazio-ne è gratuita ed aperta alla cittadi-nanza.A destra, il programma completo.Informazioni al numero 0185.721037.

Il programma degli incontri 2006 OBIETTIVI DIDATTICI:

Fornire le informazioni di base per una corretta valutazione del paziente a seguito di intervento su chiamata del 118 per consentire ai militi di trasferire al 118 stessoinformazioni dettagliate e utili per inquadrare la situazione.

Effettuare simulazioni pratiche, a livello di squadre precostituite, sulle principalitipologie di intervento in emergenza (rianimo, trauma, emostasi ed ossigenoterapia)sia su pazienti adulti che a livello pediatrico.

Conoscere le dotazioni di ogni automezzo e la loro precisa ubicazione per un velocereperimento di ogni componente necessario.

Mettere a conoscenza i soccorritori delle eventuali responsabilità civili e penalinell'espletamento di ogni servizio, nonché della gestione degli eventuali pazientiinfettivi.

Ogni argomento sarà trattato con l'ausilio di slides; successivamente si avvieranno leprove pratiche su scenari predisposti dai docenti.

INCONTRO ORARIO ARGOMENTO A CURA DI________________________________________________________________________________________________________

Mer 12 aprile 20,45/21,00 Saluto di benvenuto Presidente21,00/21,30 Legge sulla privacy Pierangelo Figari21,30/22,00 Responsabilità penale e civile

del soccorritore22,00/22,30 Regole della circolazione stradale Valter Trovò22,30/23.00 D.P.I. sanitari, disinfezione

personale e dell’ambulanza Furio Tabacco________________________________________________________________________________________________________

Gio 20 aprile 20,45/22,00 Valutazione del paziente Direttore Sanitario22,00/23.00 Prove pratiche inerenti

la valutazione del paziente________________________________________________________________________________________________________

Ven 5 maggio 20,45/21,30 Interfacciamento con il 118 Giorgio Picasso 21,30/23.00 BLS - Teoria e prova pratica

a squadre precostituite (1° turno) Giulio ValdenassiMichele Polimo________________________________________________________________________________________________________

Ven 12 maggio 20,45/22,30 BLS - Prova pratica a squadre precostituite (2° turno) Giulio Valdenassi

Michele Polimo________________________________________________________________________________________________________

Ven 19 maggio 20,45/22,30 Trauma - Prova pratica a squadre precostituite (1° turno) Furio Tabacco

Maria Chiara Zanzi________________________________________________________________________________________________________

Ven 26 maggio 20,45/22,30 Trauma - Prova pratica a squadre precostituite (2° turno) Furio Tabacco

Maria Chiara Zanzi________________________________________________________________________________________________________

Ven 9 giugno 20,45/22,30 Emostasi e ossigenoterapiaProva pratica (stabilizzazione, ecc.) a squadre precostituite Federico Brizio________________________________________________________________________________________________________

Ven 16 giugno 20,45/22,30 Il paziente pediatrico e valutazione dello stesso(rianimazione pediatrica a squadre) Roberta Bozzo

DIVERSI INCONTRI FINALIZZATI ALLA PREPARAZIONE DEI SOCCORRITORI

Formazione militi: nuovo corso

Celivo apreuno sportelloa ReccoIn occasione di un nuovo pro-

getto lanciato da Celivo, lanostra Croce Verde ha avuto

modo di essere capofila di un’in-teressante iniziativa.La Croce Verde, Le arcate, l’Avo,la Consulta del Volontariato, ilCif hanno unito le proprie forzeed insieme hanno dato la dispo-nibilità per la gestione di unosportello decentrato del Celivo aRecco. Particolarmente graditaè risultata la disponibilità di unasede idonea messa a disposizio-ne dal signor Furio Tabacco,presidente del Centro Subac-queo Recco, che ringraziamocordialmente.

Celivo apreuno sportelloa Recco

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Era un’antica tradizione, per ve-nerare la Madonna di Caravag-gio, una chiesetta sulle alture

di Recco, a quota 615 metri d’alti-tudine.Si narra che sia stata edificata nel1700, ma già dal 1645, una Crocesorgeva in loco, sul monte Orsena,ad intercessione delle intemperieatmosferiche.Poi, tutto ricominciò nel 1975, gra-zie all’entusiasmo del mitico“Mammi”, all’epoca Direttore deiservizi della Croce Verde. Egli, te-stimone, suo malgrado, del lentodegrado a rudere di quel sito, ungiorno, ci raccontò un aneddoto de-gno di cronaca. Nei pressi di talelocalità, insieme con alcuni caccia-tori ed altri amici appassionati co-me lui di trekking, mise in fuga dei

personaggi che stavano trafu-gando, addirittura, la pesan-tissima campana.I militi decisero, così, chela seconda Domenica digiugno, sarebbe diventa-ta una “giornata specia-le”, un appuntamentodella Croce Verde con lapopolazione e un motivoper contribuire al recupe-ro, almeno morale, dellachiesetta stessa. Il rifacimen-to vero e proprio decollò annidopo, con i finanziamenti e l’inte-ressamento della Comunità rapalli-na (parrocchia di Santa Maria delCampo) e di altri benefattori. Oggi,a lavori ultimati, tutto è tornato al-l’antico splendore meritando pelle-grinaggio e devozione.Il nostro impegno, per così dire“profano”, era rappresentato dal-l’organizzare la festa campestre,con musica, giochi e preparazionedei fuochi per la “carne in sa’ ciap-pa” Si partiva anche giorni prima,in campeggio, “cammalando” tuttol’indispensabile, il bar campagnolo,l’albero della cuccagna, la tombolae le batterie d’automobile per far

I BALLI E LA “CARNE IN SA’ CIAPPA” SULLE PIANE. UNA TRADIZIONE DA RILANCIARE

Tutti a Caravaggio,per scherzo o sul serio?

funzionare un piccolo impianto ra-diofonico (magari, avessimo avutoun generatore di corrente…) e co-me pesavano le “ciappe” di arde-sia!Oggi, di quella festa è rimasta solola ricorrenza religiosa e alle “pia-ne” sembra mancare proprio l’alle-gria di quei momenti.E se ci tornassimo, almeno per unascampagnata, una bella domenica?

MASSIMO MANTELLIMilite soccorritore

Nelle foto, scampagnate degli anni Settantaalle piane di Caravaggio sul monte Orsena

La chiesetta di N.S. di Caravaggio

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SU NOSTRA INIZIATIVA

Un premioa Pasqualina cagnettadavverospeciale

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Vi ricordate il rocambole-sco salvataggio della ca-gnetta Pasqualina che,

in seguito alla caduta in unastretta buca profonda undicimetri, venne riportata allaluce con una ardita operazio-ne da parte del Soccorso Al-pino di Sondrio?Ve ne avevamo raccontato lastoria sul “Recco 654” delloscorso ottobre, rendendocinel contempo promotori diuna segnalazione alla Giuriadel Premio Internazionale“Fedeltà del Cane”, manife-stazione che si tiene ogni an-no a cura della Associazioneper la valorizzazione Turisti-ca di San Rocco di Camogli.E fu così che prendemmocarta e penna, segnalando lastoria a lieto fine vissuta dal-la simpatica fox-terrier Pas-qualina, ripromettendoci diaggiornarvi appena avessimonotizie.Dopo uno scambio di corri-spondenze, pochi giorni fà ègiunta la lettera che ha coro-nato la nostra iniziativa: ilCorpo Nazionale del Soccor-so Alpino di Sondrio, unita-mente a Pasqualina ed al suoproprietario, sono stati invi-tati a partecipare al PremioFedeltà del Cane 2006, nelcorso del quale ai soccorrito-ri del Soccorso Alpino saràconsegnato un Premio Bontà.L’appuntamento è così fissa-to per il prossimo 16 agostoa San Rocco di Camogli; inquell'occasione anche laCroce Verde di Recco avrà ilpiacere di consegnare unatarga ricordo, a profonda ri-conoscenza di chi opera inaiuto a chiunque si trovi indifficoltà.

MAURIZIO CALÌMilite Soccorritore

Venerdì 10 marzo ore 9,50 par-tenza da scuola, destinazioneCroce Verde di Recco.

La sezione delle tartarughe, i “gran-di” dello Speroni, con l’insegnanteDeborah Scaranaro, hanno program-mato questa visita nel contesto delprogetto annuale incentrato sui me-stieri e nel più ampio obiettivo di farconoscere la realtà sociale cittadina.È senza dubbio da valorizzare l’im-menso lavoro che svolge la PubblicaAssistenza, anche in termini di atten-zione all’infanzia.Cordialmente attesi, i piccoli ospitisono stati accolti dai militi presentinonché dal Presidente, Giovanni Rai-nero, per noi nonno della dolcissimaGiulia, “speronina” del nido!Dal centralino alla lavanderia, ogniambiente è stato mostrato e non po-teva mancare un giro della città abordo dell’ambulanza pediatrica,quella di “Nemo”!Seduti al bar per uno spuntino, i bim-bi hanno dovuto salutare per fare ri-entro a scuola, non prima di agitarefestosi i cappellini a loro donati.Che emozione quando sono stateazionate le sirene dei mezzi per con-gedare i piccoli visitatori!Grazie di cuore e… arrivederci alprossimo anno.

LE MAESTRE DELL’ASILO

I BIMBI DELL’ASILO SPERONI VISITANO LA NOSTRA SEDE

La carica delle tartarughe

Carolina

Arianna

L’autista ci saluta

col suono della sirena

Tommaso

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Recco, via Biagio Assereto, anniSessanta-Settanta… mattina…Davanti al banco con la focac-

cia ed il pane, una serie di canestripieni di caramelle e dolciumi…bambini che tirano la gonna allemamme, che son lì per acquistare ilpane, a richiamarne l’attenzione suquel ben di Dio…Stesso luogo anni Sessanta-Settan-ta-Ottanta… notte… Sul retro capannelli di ragazzi al ri-entro dalle discoteche aspettanol’uscita dai forni delle brioches odella focaccia…Stesso luogo, anni dal 1950 ad og-gi… a tutte le ore…Schiere di turisti da ogni dove si“sbrodolano” i vestiti di crescenzacalda, assaporando l’autentica “fo-caccia col formaggio”…Il comune denominatore di questiavvenimenti è il “panificio Tossini”da sempre un punto di riferimentoper gli amanti della buona focaccia.Negli anni, da un semplice panificiola “ditta” si è allargata fino alla at-tuale struttura che conta numerosinegozi in riviera, circa novanta di-pendenti e clienti in tutta Europacon la linea industriale…Incontro i fratelli Luigi e MaurizioTossini nel loro ufficio, e parte laclassica domanda di queste intervi-ste: Avete mai fatto i militi?Maurizio: «Negli anni Settanta sonostato milite, ricordo con piacere lacosa, si passavano ore molto diver-tenti in attesa di una chiamata,sperando che non arrivasse mai…»Il vostro rapporto con la “Croce”?Luigi: «Purtroppo i nostri impegninon ci permettono di essere attiva-mente presenti, ci informano sullevostre attività gli amici all’interno

della “pubblica” e sappiamo che c’èuna serietà sempre crescente, con icorsi per soccorritori e per i dipen-denti».Maurizio: «Ricordatevi, però, cheserietà non vuol dire togliere il di-vertimento: la “Croce” è semprestata vista come un luogo di svagoper i frequentatori».Come mai hai smesso di fare il milite?Maurizio: «Nel 1979 siamo entratinel panificio, e Luigi ha dovuto la-sciare gli studi di Medicina. Lavo-rando notte e giorno non ci era piùpossibile frequentare la sede, tral’altro ci teniamo molto a dire chequando abbiamo affiancato nostramamma Caterina nel panificio, noieravamo due “sbarbati” che pocosapevano di farina e tutta la nostragratitudine va a tre persone mera-vigliose che ci hanno dato molto:Carletto Caffarena, Berto Passalac-

qua e la Terre Rosaguta…»Avete consigli da darci? Luigi: «Ma no, so che avete una ge-stione che non ha certo bisogno diconsigli.»Maurizio: «Non perdete mai l’a-spetto giocoso dello stare insiemein sede, la vita va presa sempre conleggerezza, soprattutto per voi chevedete spesso del dolore…»E se lo dici tu che sei stato un nostro“affezionato cliente”…«Eh sì, lavoro ve ne ho dato, la Ve-spa qualche volta mi ha tradito…»Beh, è ora di salutare i fratelli Tos-sini e magari ricordargli che, se vo-gliono, da noi c’è sempre posto.Quando passeranno la mano ai gio-vani Stefano e Sabrina potrannotornare ad allietarsi con noi e a fa-re qualche servizio…

MARCO MORETTIMilite soccorritore

I FRATELLI LUIGI E MAURIZIO CI RACCONTANO LA STORIA DELLA DITTA FAMILIARE

Tossini vuol dire focaccia

Panificatori in Recco

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10Vita in Croce Verde

INCIDENTI, COSA FARE

■ Sabato 4 marzo, in occasionedella cerimonia di scoprimento diuna targa in onore del coman-dante Luigi “Gitto” Pendola, plu-ridecorato per azioni di salvatag-gio in mare durante l’ultima guer-ra, la Croce Verde era presentecon il proprio gonfalone.■ Per la festa della donna, laCroce Verde ha offerto una cenaalle proprie militesse.■ Domenica 26 marzo si è svol-ta l’Assemblea ordinaria dellanostra Pubblica Assistenza.■ Lunedì 27 marzo si sono svol-te le elezioni per il rinnovo degliorgani della Pro Loco. Eletti i no-stri due militi Stefano Grassi eStefano Caputa. Auguri di buonlavoro a tutto il nuovo consigliodirettivo.■ Sabato 8 aprile, in occasionedella celebrazione del funeraledel piccolo Tommy, le Associa-zioni Croce Verde Recco, CroceVerde Camogliese, Volontari delSoccorso di Ruta, Croce Verde

IN BREVE Sestri Levante e Croce Bianca Ra-pallo hanno formato un corteo diambulanze (foto sotto) che si èsnodato nelle vie dei Comuni diAvegno, Camogli e Recco, comesegno di partecipazione di tuttala Comunità al lutto che ha col-pito la famiglia. È stata inoltreaperta una sottoscrizione pressole sedi delle Pubbliche Assisten-ze, il cui ricavato verrà devolutoall’Istituto “G. Gaslini” in memo-ria del piccolo Tommy.

■ Stiamo predisponendo il ne-cessario per la festa della CroceVerde, che è stata programmataper i giorni venerdì 30 giugno,sabato 1 e domenica 2 luglio sul-la passeggiata a mare. Per il mo-mento quello che possiamo anti-cipare è che si esibiranno i “BuioPesto”.■ Con la collaborazione dei me-dici di base, dei medici ospeda-lieri e dell’Associazione Aslidia,abbiamo in programma di effet-tuare la prima Serata della salu-te il 26 maggio nella sala Poliva-lente di Via Ippolito d’Aste, aven-te per tema “Il diabete”.

■ Sabato 15 aprile è stata effet-tuata una raccolta straordinariadi sangue tramite l’autoemotecadella Fidas. In tale circostanza èstata benedetto da don Pasqua-le Revello il nuovo Fiat Doblò,opportunamente attrezzato per il

EVENTI

APPUNTAMENTI

Festa di compleanno di Martina ed Ericaorganizzata da Claudia nel locale bardella nostra sede

Gli studenti della nostra ScuolaMedia hanno avuto l’opportuni-tà di partecipare ad un corsosui comportamenti da adottarenegli incidenti stradali organiz-zato dalla Croce Verde ed im-preziosito dalla partecipazionedi docenti di grande esperienzanel campo: gli agenti della Poli-zia Municipale di Recco.È stato così l’ispettore capoAlessandro Meucci, affiancatodai nostri Giulio Valdenassi eFabio Clary, hanno illustrato leproblematiche ed i comporta-menti da tenere sia in caso dicoinvolgimento che di arrivo

sulla scena di un incidente, ele-menti che concorreranno unita-mente alla teoria ad accompa-gnare i ragazzi al conseguimen-to del patentino.L’esito dell’incontro è stato dav-vero soddisfacente, sia comepartecipazione che per attenzio-ne, tanto che è obiettivo comu-ne il consolidare in futuro la col-laborazione su tali tematiche.

Domenica 2 aprile i nostri militi hanno collaboratocon l’Ail (Associazione Italiana Leucemia) nella ven-dita delle uova pasquali sulla piazza del Comune

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11Vita in Croce Verde

DIALISI E VOLONTARI

Private BankerORTORI FAUSTO

Via XX Settembre, 4516036 Recco (GE)

tel 0185739620

nostra “Croce”, è stato acquistatocon un significativo contributodella famiglia Zerega, in memo-ria del loro compianto Tommaso.■ Nei prossimi giorni, due deicinque nostri militi che avevanosuperato il corso da istruttori sul“trauma”, Furio Tabacco e Mat-teo Parisi, inizieranno i necessariaffancamenti per ottenere il bre-vetto. Questi si aggiungeranno adaltri due nostri militi che hannogià ottenuto tale specializzazio-ne: Michele Polimo e Giulio Val-denassi.

trasporto delle carrozzine. Il mez-zo, particolarmente utile per la

Più volte abbiamo sottolineato quanto siano importanti per la no-stra Pubblica Assistenza i cosiddetti “servizi bianchi”, cioè quelli piùtranquilli tra i tanti quotidianamente svolti dai nostri militi. Tra que-sti servizi grande rilevanza ha l’accompagnamento dei pazienti chedevono recarsi ai poli ospedalieri genovesi per la dialisi. E ciò si ri-specchia perfettamente nei numeri forniti dalla Asl3: nella solaprovincia di Genova, in un anno, le Pubbliche Assistenze effettua-no 150.000 trasporti di pazienti dializzati. Cifra impressionante, macomprensibile quando veniamo a sapere che, nella nostra regio-ne, le persone che soffrono di insufficienza renale terminale – cioènon curabile, e che quindi devono sottoporsi a dialisi – sono circa1.300, di cui circa l’80% in trattamento. Gli stessi dati, su base na-zionale, parlano di circa 65.000 pazienti, di cui 50.000 in dialisi e15.000 portatori di trapianto.Queste informazioni sono state rese note al corso Il paziente indialisi, organizzato dal Comitato misto consultivo della Asl3 Ge-novese e tenutosi sabato 8 aprile. Coordinato da Andrea Icardi, pri-mario di Nefrologia e Dialisi alla “Colletta” di Arenzano, l’incontroha trattato esaustivamente le tematiche mediche e ha creato l’oc-casione per confrontarsi, istituzioni sanitarie da una parte e volon-tari dall’altra, sulle istanze e i bisogni dei pazienti dializzati. Gli ol-tre centocinquanta militi presenti (tra cui un gruppetto della no-stra “Croce”) hanno partecipato con attenzione e possono, da og-gi, svolgere con più sicurezza il servizio di accompagnamento delpaziente, aggiungendo alcune importanti nozioni tecniche al pree-sistente bagaglio di impegno, dedizione e cortesia. A.DAR.

Il 12 marzo triplice complean-no di militi: Antonella Monte,Giorgio Santinelli e AlbinaGiulianotti, che hanno offertotorte e spumante a tutti.

Come di consueto, anche quest’anno si è svolta con grande partecipazione di bimbila rottura delle due pentolacce, sotto la sapiente regia di Pino Badalini, coadiuvatoda Marco Moretti e con l’applaudita partecipazione del clown “Banana”.

A marzo abbiamo collaborato con l’Asso-ciazione Sclerosi Multipla (Aism) nella ven-dita delle gardenie, con grande successo.

Le madrine tagliano il nastro del nuovo Doblò

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Stamane, catturata, mio malgra-do, sul divano davanti alla tv,dall’ansia di notizie sulla sorte

del piccolo Tommaso, sono stata at-tratta dal titolo di un servizio “Qua-si un Miracolo”. Vi si raccontava lavicenda di una signora che, colpitanel mese di novembre da “ischemiacerebrale”, in seguito a interventiveloci ed all’utilizzo di elevata pro-fessionalità, era riuscita a rientrarea casa ed alla sua famiglia e so-prattutto alla sua qualità di vitaprecedente, in tempi assai rapidi. Ilcronista definiva tutto questo “qua-si un miracolo”. Immediatamentemi si è presentato questo pensiero:«Ma allora anch’io sono una mira-colata!».In effetti il 6 gennaio scorso, versole 19,30 sono stata colpita da malo-re nella mia abitazione: forte dolo-re al capo, afasia, emiparesi dellaparte destra del viso, mancanza diforza. Immediato l’arrivo del medico cu-rante che richiede con urgenza l’in-tervento della “Croce”; è un attimo,vengo con garbo, ma molta velocitàcaricata in ambulanza, con Diego eAntonella affronto il percorso versoSan Martino, ero lucida ed avevopercezione di ciò che stava acca-dendo e non credo che dimentiche-rò mai l’ansia, la paura, le doman-de che mi affollavano la mente inquel viaggio, sono comunque certache non potrò scordare quanto mihanno fatto bene la stretta di manodi Antonella e la voce di Diego, chemi controllavano, tranquillizzavanoe nel traffico della sera di festa, mifacevano giungere al pronto soc-corso in un brevissimo lasso ditempo; a loro e, naturalmente, al-

l’autista bravissimo, un enormegrazie mio e della mia famiglia. Ma dove è stato il miracolo? Il mi-racolo ha avuto inizio con il tempe-stivo arrivo in pronto soccorso, oveha proseguito con la presa in cari-co del neurologo del Centro Ictusdell’Università che mi ha sottopostorapidissimamente a tutti i test edalla Tac, con la decisione di sotto-pormi al trattamento di “tromboli-si” che già nel giro di un’ora rende-va possibile un tangibile migliora-mento. La sensazione è stata vera-mente di: “miracolo”! Sessanta minuti supermonitorataed assistita da tutta un’equipe chemi spiegava, tra l’altro, come iltempo fosse un elemento determi-nante in questo tipo di intervento.Infatti dal verificarsi dell’eventonon possono trascorrere tassativa-mente più di centottanta minuti en-tro i quali somministrare il farma-co, “stabilizzata” vengo accompa-gnata da personale medico e para-medico presso il “Centro Ictus” del-la Clinica Neurologica di San Marti-

no, reparto di vera eccellenza (pur-troppo unico, con quello di PietraLigure, nella regione), in tutti i sen-si, come struttura, ove accoglienzae professionalità e competenze hovisto esercitate con grande rispettoed educazione sia nei miei confron-ti che in quelli di chi più anziano,impotente e meno autonomo di meera lì ricoverato, spesso anche contenerezza. Mi fa piacere precisare: due delleinfermiere addette, casualmenterisiedono a Recco e spero di far ar-rivare loro ancora un grazie. Miodesiderio, con queste righe è por-tare a conoscenza dei lettori que-sta risorsa del nostro pianeta salu-te, e di quanto sia determinante insituazioni di questo tipo non per-dere assolutamente tempo, nonaspettare che passi il malore, nontemere il ricorso all’ambulanza edalla struttura, il prezzo da pagarepotrebbe essere quello di lunghedegenze e impegnative riabilitazio-ni, senza calcolare la sofferenzapersonale di chi ci è vicino: ci sonotre ore di tempo per compiere ilmiracolo! M.C.M.

ECCO I SESSANTA IMPORTANTISSIMI MINUTI NEI QUALI MI HANNO SALVATO LA VITA

«Quasi un miracolo»

Abbiamo avuto notizia che personaggi di pochi scrupoli si presentano al-le porte delle case chiedendo denaro in nome della Croce Verde, accom-pagnando spesso la richiesta con stampati che nulla hanno a che fare conla nostra Associazione.Ricordiamo che il nostro personale non effettua raccolte di denaro allaporta e che comunque si presenta sempre in divisa. Cogliamo inoltre l’oc-casione per comunicare che entro breve ogni nostro operatore sarà dota-to di tesserino individuale di riconoscimento, sempre visibile sulla divisa.

ATTENZIONE:ALLARME TRUFFE

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A RECCO UNO SPORTELLO INFORMATIVO

Servizio civile:dove informarsi

Il Tavolo Genovese degli Enti di Servizio Civile, collegato con laClesc (Conferenza Ligure Enti di Servizio Civile), organismo cheraggruppa le principali realtà del terzo settore impegnate in Ligu-ria nella promozione e valorizzazione del Servizio Civile Naziona-le, sta predisponendo in vista dell’uscita del prossimo bando una

campagna di informazione ri-volta ai/alle giovani di età com-presa tra i 18 e i 28 anni. L’azione si colloca all’internodel progetto Giovani In-for-mazione. Il servizio Civile inLiguria, iniziativa finanziatadalla Regione Liguria (D.D.2935 del 24/12/04).A tale scopo verranno stampatimigliaia di opuscoli che saran-no diffusi in modo mirato neiluoghi a frequenza giovanile(Università, scuole superiori,centri per l’impiego, locali, ecc)e saranno avviati alcuni spor-telli informativi nel Comune enella Provincia di Genova.Uno di questi sportelli, graziealla collaborazione con l’ammi-nistrazione comunale e alladisponibilità dei locali dellaCroce Verde aprirà a Recco. Nei locali della Pubblica Assi-stenza (sita in via Milite Ignoto17) un operatore sarà a dispo-sizione tre pomeriggi alla setti-

mana (lunedì, mercoledì e giovedì) dalle ore 15 alle ore 17 perdare informazioni sul servizio civile nazionale, sui progetti del ban-do 2006 e sulla modulistica necessaria per potervi partecipare.Il servizio civile nazionale è anzitutto un’esperienza umana di so-lidarietà e di “servizio alla comunità”, ma anche l’occasione peri/le giovani di poter acquisire conoscenze e competenze pratiche,di formazione e di crescita personale.

SANDRA BETTIOCoordinatrice del tavolo genovese

Enti servizio Civile

Tutto è successodurante unapuntata del miti-

co programma tele-visivo in onda sullefrequenze Mediasetdi Canale 5.È stata l’interpretazio-ne di uno dei tanti co-mici del casting-tv piùeuforico e divertente di que-sti ultimi anni, condotto dalla bravissima Vanessa In-contrada e del vulcanico Claudio Bisio. E questa volta, la gag quotidiana è toccata a… noi soc-corritori. Inesorabilmente e con esattezza si è raccon-tato di un intervento di emergenza, dalla chiamata te-lefonica al 118 all’arrivo dell’ambulanza sul posto. Ilpersonale medico e paramedico, informato via radiodella patologia dell’infortunato (una semplice contu-sione ad un ginocchio per una banale caduta), avreb-be adottato, invece, tutti i protocolli di massima gravi-tà, dimenticandosi, persino, di domandare al malcapi-tato (cosciente) cosa fosse successo e di quale partecorporea lamentasse dolore. In successione, sono sta-te messe in opera, così, tutte le attività ed attrezza-ture disponibili, dalle più elementari alle più sofistica-te (ovviamente inopportune), come l’intubazione tra-cheale e l’uso del defibrillatore per la rianimazionecardiaca. Un vero susseguirsi di eventi incredibili, dove il mal-capitato, sempre più flebilmente, ripeteva: «Mi fa ma-le solo un ginocchio!». Ho sorriso veramente divertito, volutamente si èscherzato finalmente sul nostro mondo e questo nonpuò che far bene, almeno quando si può. E meno ma-le che il comico non ha concluso con quella barzellet-ta “genovese” dove, in un incidente stradale, nessunodei coinvolti si era fatto male, ma un testimone “inte-ressato” chiedeva ai soccorritori: «L’è sa passou l’as-seguiasun?» («È già passata l’assicurazione?») Sapu-to di no, si buttava per terra, lamentando dolori inve-rosimili… Vanessa, succede anche in Spagna?

MASSIMO MANTELLIMilite soccorritore

Festa del servizio Civile promossa dalla Clesc a Genova:i guanti gonfiati simboleggiano le mani da servizio civile, strumenti invisibili che operanosenza far rumore

UN PO’ DI IRONIA TALVOLTA NON GUASTA

A Zelig… un soccorsoin diretta

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Vi sono modi diversi di in-tendere la vita e la mor-te,diversi modi di vivere e

di morire. Quest’anno vogliamo parlarne inmodo diffuso, partendo dall’ac-coglienza per la vita, passandoper la disabilità, soffermandocisulle problematiche legate allavita e alla famiglia (maggio e au-tunno 2006) per poi velocemen-te arrivare al 10 novembre, datadei principali bombardamentiaerei su Recco, che qualcuno hasuggerito unisca simbolicamentei due aspetti: la negazione dellaVita, data la guerra e la speranzadi Vita, con la lotta giornalieraper la sopravvivenza e la rico-struzione di sé e del propriomondo.Abbiamo così deciso di proporredue incontri introduttivi e suc-cessivamente un vero e propriocorso per volontari sulla promo-zione e tutela della Vita, in colla-borazione con il Centro di Servi-zi al Volontariato di Genova (Ce-livo).È stato il Cardinale Tarcisio Ber-tone a presiedere l’incontro conil professor Valerio Bellieni (nel-la foto), del Policlinico Universi-tario di Siena, che ci ha raccon-tato le sue toccanti esperienzecon i nati prematuri: «Trattarecon questo livello della vita uma-na è duro, perché vuol dire starecostantemente a contatto con lasofferenza e la morte. Ma èistruttivo. Perché ci si rende con-to che ciò che caratterizza l’uo-mo già a quel livello è la capaci-tà di desiderare… una presenzaumana accanto. Il piccolo fetonato prematuro per tanti motivi,sta immediatamente meglio semesso a contatto della mamma,talora tra i seni stessi della mam-ma; non avverte il dolore se ab-biamo l’attenzione di parlargli,rassicurarlo con delicatezzausando tutti e cinque i sensi… Ilfeto si comporta già come un

membro della famiglia intera-gendo con i genitori».All’incontro era presente la re-sponsabile regionale dell’Asso-ciazione Medicina e Persona,Adriana Zigliara, che ringraziamoper la paziente conduzione dellaserata e per gli spunti che ci hadato: ci ha fatto vedere alcuneimmagini tratte da una mostrafotografica nella quale sono gliartisti a cogliere il valore intrinse-co della Vita umana.Don Matteo Gillerio, parroco diAvegno e Testana, ma anche re-sponsabile per la Vita Sociale e ilMondo del Lavoro della Diocesi,ha introdotto un tema moltoscottante: l’imprevedibilità dellavita (e della morte). Esponendocosì i punti salienti di alcuneconsiderazioni che alcuni autorifanno nello splendido libro: Ri-sorsa down. Uno sguardo positi-vo sulla disabilità. L’inatteso ge-nera paura, vergogna, non ci fasentire “in”, o al passo con i tem-pi… In Francia si parla di handi-cap-fobia: non è più solo il timo-re per la disabilità, ma una verae propria patologia. Ed è una

paura che ormai si estende adogni evento imprevisto, ben lon-tani da una elaborazione provvi-denziale dell’accadere.Appena qualche giorno primaDon Oreste Benzi ci aveva an-nunciato che: «La sua vocazioneè accogliere quelli che nessunovuole. Un’accoglienza che si fapalpabile nelle sue case, vere eproprie unità familiari in cui duefigure genitoriali di riferimento,madre e padre,che vivono stabil-mente nella casa, formano un’u-nica famiglia con tutti gli altri an-ziani, adulti o bambini, che fan-no parte integrante della fami-glia. C’è un comprovato effettoterapeutico in questo sistema re-lazionale. La famiglia diventarealmente cuore di accoglienza,centro di irradiazione di un amo-re condiviso che ha come effettoil miglioramento delle condizionipsicologiche e la riduzione dellostato di disagio dei suoi mem-bri». Anche la sala del consiglio delComune, in quella sera, è diven-tata una grande casa nella qua-le bambini e grandi hanno tro-

vato modo di giocare e di incon-trarsi, per ridurre un po’ le pau-re e lo strapotere dell’“Io indivi-dualistico”. Sono stati due incontri moltopartecipati, non solo dai cittadinidi Recco e Camogli, ma da tuttoil Golfo Paradiso, vallate compre-se, dal Golfo del Tigullio e da Ge-nova; ringraziamo Monsignor Pi-gollo, dell’Ufficio per la Vita e laFamiglia della Diocesi, la famigliaVeardo, don Fausto di Tele Pacee Prete Rinaldo.Il prossimo appuntamento è perle famiglie con bambini disabili:potranno essere parte attiva inun gruppo psicoeducazionalesulla disabilità, condotto dalladottoressa Giorgia Natale, psico-loga psicoterapeuta, il giovedìsera, alle 20,30, presso il Centrosocioricreativo, a partire dalprossimo 4 maggio, in collabora-zione con il Gruppo Auto MutuoAiuto Disabili di Recco, il Celivo econ il patrocinio del Comune diRecco.

MARCELLA DI PIETROcoordinatrice del progetto

Mille modi per comunicare la vita

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L’ammiraglioche catturòdue re:Biagio AsseretoBiagio Assereto, generale delle galeedella Serenissima Repubblica di Genova,fece prigionieri due re, un Infante, tre-cento cavalieri. Questa iscrizione si trovasulla tomba di Biagio Assereto nella chiesaarcipresbiteriale di Serravalle Scrivia. L’annodi nascita fu probabilmente il 1383. Il trat-to di via Aurelia che attraversa Recco èquindi dedicato a un grande ammiraglio.Biagio nacque a Recco da Costantino, agia-to artigiano, e da Orietta Guisulfo.Il giovane fu presto preso a ben volere dauno dei “padroni” di Recco, il nobile Fran-cesco Spinola, che lo chiamò in casa comepaggio. Così Biagio completò la propriaeducazione e infine nominato notaio. Lasua brillante carriera pubblica lo portò a es-sere nominato capo dei quattro Cancellieridel Comune di Genova nel 1425.Come molti uomini politici dell’epoca, an-che Biagio, deposta la toga, sapeva indos-sare con la stessa facilità la corazza, ma-neggiando la penna e la spada a secondadel tempo e dei bisogni.Così ritroviamo Biagio Assereto capitano diuna galea della Serenissima contro il ribel-le Antonio Fregoso; poi comandante d’unagalea nel 1427, nella flotta di Antonio Doriacontro gli Aragonesi, infine al comando diuna galea che costringe alla resa FerruccioVerro fiorentino e lo porta prigioniero a Ge-nova. Nel 1429 Biagio Assereto tratta a no-me della Repubblica con i Lucchesi, fino aquando, nel 1450, dopo aver partecipato amolte altre campagne, riceve dal principeFrancesco Sforza il titolo di cavaliere e nel1451 viene nominato, dallo stesso, conte.

La fama di Biagio Assereto si confermòquando vinse la battaglia navale di Ponza,nel 1435. Il presidio genovese di Gaeta eraassediato dalla flotta spagnola. A capo diuna flotta raccogliticcia, armata urgente-mente, Assereto, in un caldo 3 agosto, allargo dell’isola di Ponza, sconfisse con lesue dodici galee trentun navi da guerra.Quindi prese prigionieri il re Alfonso d’Ara-gona, il re di Navarra, l’Infante di Aragona,il Gran Maestro di Alcantara, il vice re di Si-viglia e una lunga schiera di gentiluomini. Dopo queste gesta, ricoprì diversi impor-tanti incarichi: fu governatore di Milano alservizio di Filippo Maria Visconti, più tardicommissario ducale di Parma, quindi co-mandante dell’armata milanese nella guer-ra contro Venezia.Al termine di una importante e avventuro-sa vita pubblica, Biagio Assereto si ritirò nelsuo castello di Serravalle Scrivia, ospitandoamici, cacciando, dilettandosi di studi lette-rari. Morì il 25 aprile 1456. A.DAR.

TOPONIMILIBRI

Con questo numero del notiziario pren-de inizio, sperando di fare cosa lieta ailettori, l’iniziativa di presentare un libro

per ogni uscita, il cui titolo verrà ispirato divolta in volta :dalla cronaca, da persone ofatti possibilmente legati alla nostra regione.Iniziamo, data la ricorrenza del 25 aprile –festa della Liberazione – per portare alla vo-stra attenzione un diario, pubblicato da IlSaggiatore, dal titolo Questo è stato - una fa-miglia italiana nei lager - scritto da PieraSonnino.Si narra la tragica fuga di una famiglia ebreadi otto persone, che ha inizio nel 1938 a Ge-nova, con la proclamazione delle leggi raz-ziali, e, dopo un disperato vagabondaggionella provincia, si conclude drammaticamen-te nel fango di Auschwitz.Il racconto della Sonnino si snoda tra solida-rietà e delazione, in un vortice di eventi, luo-ghi, emozioni, speranze e delusioni, per poiconcludersi con eventi di morte da cui soloPiera, per qualche impensato motivo si sal-verà.Nel 1950, dopo cinque anni di intense curemediche e struggenti rielaborazioni persona-li, Piera Sonnino fece ritorno a Genova, riper-corse le strade nelle quali il suo dolore aveva

preso vita, e decise di affidare lasua storia ad un diario.

Possiamo credere che sicu-ramente, attraverso la let-

tura di quelle pagineanche noi tutti pos-

siamo trovare unagrande forza:

quella di nondimentica-

re!

MARIACARLA MORRONI

Questo è stato

Uno scorcio di Via Biagio Assereto

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Commerciale

Abbiamo un interesse in comune:la buona gestione del tuo Condominio.

Nuove attrezzature in dotazioneL’ultimo acquisto della nostra Croce Verde è stato unnuovo monitor defibrillatore, modello “Schiller Defigard5000” (nella foto), acquistato dalla ditta Esaote di Ge-nova, in sostituzione di un altro modello ormai datato enon più sufficientemente affidabile. Il costo del nuovoapparecchio è stato di 5.600 euro; l’acquisto è stato in-teramente finanziato dalla Pubblica Assistenza.L’apparecchio è stato installato sull’ambulanza più nuo-va acquistata nel corso dello scorso anno, destinataprincipalmente al trasporto dei pazienti più critici, per iquali è fondamentale il monitoraggio costante, durante

tutto il trasporto, del-l’attività cardiaca.In Croce Verde è giàdisponibile un altroapparecchio analogoinstallato su un’altraambulanza; siamopertanto in grado disoddisfare sia le chia-mate del 118 con in-tervento contempora-neo dell’auto medicache le richieste di tra-sferimento urgente,da parte dell’Ospedaledi Recco, di pazienti

particolarmente critici.Le caratteristiche ed il funzionamento del nuovo moni-tor-defibrillatore sono state illustrate, nei locali dellaCroce Verde, il giorno 4 aprile scorso dai tecnici dellasocietà Esaote, Franco Fisher e Massimo Aglietti, ad al-cuni nostri militi che ne cureranno la manutenzione.A questa presentazione ha partecipato, in rappresen-tanza dei medici anestesisti della ASL 3 Ospedale diRecco, la dottoressa Barbara Spanio Cappa, che ha po-tuto testare e verificare il funzionamento della nuovaapparecchiatura.L’Ospedale di Recco richiede infatti, periodicamente,l’ausilio di ambulanze attrezzate con queste apparec-chiature per il trasferimento di pazienti critici verso altrestrutture. Durante questi trasporti è sempre presenteun medico anestesista rianimatore.

FRANCO FERRARIDirettore dei Servizi

Con vero piacere collaboriamo con l’Associazione Liguria Mare, che ci con-ferma l’arrivo di un gruppo di bambini, che soggiorneranno dal 27 giugno al3 settembre. Avremo così modo di organizzare qualche bella iniziativa.