CROCE VERDE LUGANOnews · 2016. 3. 6. · Editore: Croce Verde Lugano, Via delle Scuole 46, 6963...

16
SEMESTRALE INFORMATIVO DELLA CROCE VERDE LUGANO • N.8 • aprile 2010 • www.croceverde.ch 12 “telecamere” per il cuore NUOVE TECNOLOGIE AL SERVIZIO DEI CITTADINI L’alba del Centenario UNA NOTTE UN PO’ SPECIALE A scuola con il cuore PICCOLI RIANIMATORI CRESCONO Asta del Centenario pro Croce Verde Lugano “L’OPERA PIÙ BELLA” DELL’ARTE TICINESE 24 aprile 2010, Porte aperte in sede L’APPUNTAMENTO DEI CENTO ANNI CON I CITTADINI CROCE VERDE LUGANO CROCE VERDE LUGANO news news

Transcript of CROCE VERDE LUGANOnews · 2016. 3. 6. · Editore: Croce Verde Lugano, Via delle Scuole 46, 6963...

  • SEMESTRALE INFORMATIVO DELLA CROCE VERDE LUGANO • N .8 • apr i l e 2010 • www.croceverde .ch

    12 “telecamere” per il cuoreNUOVE TECNOLOGIE AL SERVIZIO DEI CITTADINI

    L’alba del CentenarioUNA NOTTE UN PO’ SPECIALE

    A scuola con il cuorePICCOLI RIANIMATORI CRESCONO

    Asta del Centenario pro Croce Verde Lugano “L’OPERA PIÙ BELLA” DELL’ARTE TICINESE

    24 aprile 2010, Porte aperte in sedeL’APPUNTAMENTO DEI CENTO ANNI CON I CITTADINI

    CROCE VERDE LUGANOCROCE VERDE LUGANOnewsnews

  • L’energia, importante come la salute!

    Avete mai provato a pensare ad unavita senza elettricità? Senza l’energiaelettrica, per esempio, che illumina egarantisce, 24 ore su 24, il funziona-mento delle apparecchiature all’inter-no di un ospedale?

    L’energia, il nostro mestiere!

    Voi e le vostre

    Ospedale Civico, Lugano,novembre 2009

    Le AIL SA sono certificate ISO 9001,ISO 14001 eOHSAS 18001 per Qualità,Ambiente,Salute eSicurezza.Una fierezza per noi, unagaranziasupplementareper voi!

  • presenza di personale medico e paramedicoaltamente qualificato si possono consideraredelle vere stazioni di pronto soccorso mobile.E il futuro? I progetti non mancano ma ve nesono due che rappresentano degli obiettiviindirizzati ancora una volta alla solidarietà. Al fine di incrementare ulteriormente la quali-tà delle nostre prestazioni la chiave di volta èla costruzione della nostra nuova sede, chepresto potrebbe concretizzarsi. A livello na-zionale stiamo invece combattendo un’im-pegnativa battaglia per il riconoscimentodelle nostre prestazioni da parte delle cassemalati che ci considerano ancora un serviziosussidiario.La presenza massiccia dei volontari, che do-po aver fatto nascere Croce Verde Lugano l’-hanno amata e fatta crescere in modo disin-teressato, è il segreto che ha permesso al-l’associazione di percorrere un secolo di vita.

    L’energia posit iva cheanima l’Ente da un secoloè un messaggio rassicu-rante che ci fa rifletterecon fiducia sul futuro ditutti noi”.

    Cari Lettori,iniziava un secolo fa la storia di solidarietà diCroce Verde Lugano. La spinta venne da al-cuni eventi di cronaca che portavano a riflet-tere sulla necessità di dotare la nostra città diun servizio di soccorso.

    “A raccogliere la sfida fu il giovane medicoDr. Giuseppe Galli, che costituì il 3 marzo1910 la prima Croce Verde ticinese e di con-seguenza svizzera. Negli anni Trenta nasce la clinica dentariapopolare della Croce Verde anch’essa basa-ta sui principi della solidarietà. Nei primi 50anni l’attività era orientata quasi esclusiva-mente al trasporto di pazienti infortunati. A partire dal 1960 si comincia ad intuire il po-tenziale di sopravvivenza indotto dall’inter-vento sanitario pre-ospedaliero. La grande metamorfosi si ebbe alla fine deglianni Settanta, quando il Ticino crea le basilegali per meglio coordinare l’evoluzionestrutturale in atto. Parallelamente si assisteallo sviluppo di nuove figure professionali so-stenute da mezzi tecnici ed una logisticad’avanguardia.Oggi, CVL opera con ambulanze che graziea moderne tecnologie diagnostiche e alla

    EDITORIALE

    3

    CROCE VERDE LUGANOnews

    S o m m a r i o

    Impressum:Editore: Croce Verde Lugano, Via delle Scuole 46, 6963 Pregassona • Tel. 091 935 01 11, Fax091 935 01 10 • Donazioni: CCP N. 69-10420-9 • mail:[email protected], >>> www.croceverde.ch• Concezione e impaginazione grafica, coordinamento redazionale: Mediares, marketing &communication agency, Via dei Circoli, 6965 Cadro • Fotografie: Rescue Media, archivio CVL, Fotolia• Hanno collaborato a questo numero: Romano Mauri, Dario Vadilonga, Elena Intzés, AlessandroBiava, Claudio Benvenuti, Giancarlo Dillena, Sal Comodo, Anna Fraschini, Diana Agostinelli • Stampa:TBS La Buona Stampa SA, Pregassona • Prestampa: Graficomp, Pregassona • Tiratura: 76’000copie, distribuite gratuitamente a tutti i fuochi del Luganese • N. 8, aprile 2010.

    Foto di copertina: esercitazione del Gruppo Tecnico di Soccorso. Archivio CVL.

    Dr. Romano Mauri

    Presidente Croce Verde Lugano

    dal Saluto di Capodanno alla Città di Lugano, 1° gennaio 2010

    3 Editoriale del Presidente

    4 12 “telecamere”per il cuore

    5 La fortuna di vivere nel tempo...

    7 L’esperienza di unmedico d’urgenza

    8 L’alba del Centenario

    11 A scuola con il cuore

    12 “L’opera piùbella” dell’Arte ticinese

    14 Porte aperte il 24 aprile 2010

    77

    511

    9

    4

    8CR

    OCE

    VERD

    E LU

    GANOne

    ws

  • I NUOVI APPARECCHI PER L’ELETTROCARDIOGRAMMA CONSENTONO DI EFFETTUARE IL CONTROLLOCOMPLETO DEL CUORE DA 12 PUNTI DIRETTAMENTE A DOMICILIO DEL PAZIENTE. È COSÌ POSSIBILEFARE SUBITO UNA DIAGNOSI PIÙ PRECISA SULLA POSIZIONE E L’ESTENSIONE DELL’INFARTO.

    Sono le 5 di pomeriggio di una freddagiornata di gennaio. Il sole è appenatramontato su Lugano e la signoraLuisa è scesa dal bus alla fermata di Massa-gno al rientro dal centro città, dove si è re-cata a fare la spesa. Questa sera ha invitatoa cena i suoi figli ed i nipoti: compreso suomarito Aldo, ci saranno 10 persone. Il menu prevede risotto alla milanese e ossibuchi. Tutto l’occorrente, compreso il panee 3 bottiglie di Merlot, la signora Luisa lo tra-scina in due pesanti borse di iuta. Già pensa alle scale, il palazzo dove abita èvecchio, senza l’ascensore, e il loro appar-tamento è al terzo piano.Giunta a metà del secondo piano, la donnasente uno strano dolore in mezzo al torace:è una sensazione di bruciore e di pesantez-za, come se qualcuno le avesse posato sulpetto una pesante pentola piena d’acquabollente. Si ferma per riposarsi e dopo pochisecondi la sensazione sparisce. Rincuorata,ricomincia a salire. Appena giunta davanti alla porta di casa, ildisturbo si ripresenta più forte; il dolore nonè solo sul torace ma si sposta verso il men-to e le braccia, arriva fino al mignolo delbraccio sinistro. Apre la porta di casa e urla:“Aldo, Aldo vieni ad aiutarmi che non stobene”. Il marito accorre preoccupato, le

    prende le borse e l’accompagna sul divano:“Luisa cosa hai? Stai male?”. “Mi fa male ilpetto, comincio anche a sudare freddo”.L’uomo si ricorda di una trasmissione alla ra-dio che parlava dell’infarto e dei suoi sintomi.“Chiamo la Croce Verde” dice. La mogliecon voce sofferente sostiene che il dolorepasserà da solo, serve solo un po’ di riposo.Ma il marito corre al telefono e compone il144. Una voce femminile gentile ma ferma ri-sponde: “144, dove mando l’ambulanza?”. Ilsignor Aldo risponde a tutte le domande ealla fine torna dalla moglie.Dopo pochi minuti, in lontananza si sentonole sirene dell’ambulanza e in men che non sidica arrivano 2 soccorritori della Croce Ver-de che si prendono subito cura della signoraLuisa: le mettono una maschera sul viso dacui sibila l’ossigeno. Poi uno dei due le misu-ra la pressione e controlla il cuore mentrel’altro punge una vena sul dorso della manoper somministrare dei medicamenti. Fattiquesti primi esami i due soccorritori si con-frontano: “È una situazione seria, la signoraprobabilmente sta subendo un infarto, dob-biamo avvertire il nostro medico e nel frat-tempo fare un esame più approfondito delcuore”. Mentre i soccorritori applicano glielettrodi sul torace della paziente, arriva an-che il medico. I tre osservano attentamente

    la striscia di carta che esce dall’apparecchioelettronico ed affermano: “È proprio un infar-to, in una parte importante del cuore, ed èanche molto grande”.Con queste preziose informazioni il medicochiama l’ospedale e informa il pronto soc-corso che la paziente con l’infarto arriverà trapoco e comunica qual è la parte del cuoremaggiormente lesionata.

    Questo breve episodio permette di focaliz-zare un argomento molto importante. Le malattie cardio-vascolari sono aumentateconsiderevolmente negli ultimi anni, in partea causa dello stile di vita che conduciamo(sedentarietà, alimentazione scorretta) inparte per la crescita dell’aspettativa di vita.Nel caso di infarto cardiaco vi è un’ostruzio-ne dei vasi sanguigni che portano l’ossigenoalle cellule muscolari del cuore. Quandol’ostruzione diventa così importante che lecellule non ricevono più ossigeno a sufficien-za, compaiono i tipici sintomi come dolore alpetto irradiante verso le braccia o il collo, su-dorazione, ansia. Se l’occlusione è tale per cui le cellule non simuovono a causa della mancanza di ossige-no, si parla di infarto. Uno dei metodi per ladiagnosi dell’infarto è l’elettrocardiogramma,che consente di misurare la corrente elettri-ca che fluisce nel muscolo cardiaco attraver-so degli elettrodi applicati sul torace del pa-ziente. È così possibile ottenere una serie dilinee su carta che nel caso di un infarto as-sumono una forma particolare.

    12 “telecamere” per il cuore

    CROCE VERDE LUGANOnews N u o v e t e c n o l o g i e

    4

  • Gli elettrodi possono essere paragonati adelle “telecamere” che guardano il cuore dadiversi punti: invece di un’immagine, mo-strano un tracciato del flusso della corrente.Più elettrodi applichiamo sul torace più “tele-camere” abbiamo a disposizione per con-trollare il cuore, permettendo quindi di fareuna diagnosi più precisa sulla posizione el’estensione dell’infarto.Fino a poco tempo fa gli apparecchi per unesame completo erano molto ingombranti enon era facile trasportarli con un’ambulanza;il controllo veniva quindi eseguito in ospeda-le. I dispositivi più maneggevoli permetteva-no invece di guardare il cuore solo da 3 pun-ti e non da 12.

    Nel corso degli ultimi due anni a livello canto-nale è stato erborato un progetto per la dia-gnosi dell’infarto miocardico e la trasmissio-ne dell’elettrocardiogramma direttamente alCardiocentro Ticino. Ciò ha permesso di ot-timizzare la terapia per questa patologia. Nel 2009 c’è stata una svolta anche per glienti di soccorso pre-ospedalieri del CantonTicino. Il progetto “ITED, Introduzione della trasmis-sione ECG a 12 derivazioni” (www.fctsa.ch)è giunto ormai alla sua fase operativa e di ot-timizzazione. Nel corso dei prossimi mesitutti gli apparecchi ECG saranno operativi sututte le ambulanze.

    E la nostra signora Luisa? Una volta in ospe-dale, la paziente è stata accompagnata di-rettamente in sala di cateterismo dove, gra-zie ad un intervento di angioplastica (il famo-so palloncino), il vaso sanguino ostruito èstato riaperto. Una settimana dopo la donnaha potuto tornare a casa e, con il preziosoaiuto del marito Aldo, organizzare la risottataper figli e nipoti.

    La fortuna di vivere nel tempo dell’autoambulanza e del soccorritore preparato e attrezzatodi Giancarlo Dillena

    Sono contento di vivere in questo tempo. Forse perché non so come sarà il futuro.Di certo perché so come andavano certe faccende in passato. Quando non c’eranotante cose che rendono la vita odierna, con tutti i suoi limiti e le sue incertezze,meno precaria e rischiosa di un tempo.Fra queste cose metto ai primi posti i servizi di soccorso, che dopo un infarto, unavvelenamento, un incidente, con la loro prontezza di reazione, la rapidità nel giungere sul posto, la competenza e l’efficienza dei primi aiuti, la corsa verso unospedale attrezzato e già preparato a ricevere il malcapitato, fanno moltissime voltela differenza fra la vita e la morte.

    In un tempo non lontano tutto questo non c’era. O, se c’era, era assai più precarioe inaffidabile. Basta visitare un museo dedicato alla storia della sanità per rendersene conto. E si possono pure “saltare” le prime sale, riservate ai secoli in cuiil soccorso semplicemente non esisteva e l’unica possibilità era quella di rivolgersi alCreatore perché ti abbreviasse il più possibile le sofferenze, prima di accogliertinell’Aldilà. Anche nelle sale che seguono lo spettacolo, per chi ha occhi per vederee un po’ di immaginazione, è spesso e volentieri agghiacciante. Poveracci con feriteaperte, in preda ad atroci sofferenze, che venivano rattoppati alla meglio e il piùdelle volte finivano per lasciarci le penne sul posto. Pochi altri, non meno poveracci,che avevano la “fortuna” di essere trasportati a braccia, su un mulo, su un carro traballante, fra dolori di ogni sorta, verso cure lontane, approssimative, spessodestinate, quando andava bene, a lasciare sofferenze e menomazioni indelebili per ilresto della vita.

    Questo era, in effetti, il “bel tempo antico” caro a certi nostalgici romantici, cresciuticon la protezione degli antibiotici, abituati a farsi togliere anche le spine con l’anestesia, pronti ad esigere soccorsi fulminei e risolutivi in ogni occasione. Salvopoi criticare le tante “degenerazioni” del mondo contemporaneo, idealizzando ladolcezza innocente dell’Arcadia dei tempi passati, in realtà esistita solo nella loroimmaginazione. E sono magari gli stessi che, quando l’autoambulanza non arrivaimmediatamente – cioè appena finita la chiamata – strepitano e parlano di “scandalosi ritardi”. Se ci fosse la macchina del tempo sarebbe così bello rispedirliindietro di un secolo o due e vedere come se la caverebbero! Secondo me dopopochi giorni non chiederebbero altro, piangendo, che di tornare al tanto deprecatomondo d’oggi. O forse basterebbe solo affidarli, dopo una caduta o uno svenimento, ai mezzi di soccorso del loro amato “bel tempo antico”, per far venireloro una strizza tale da convincerli definitivamente a mettere da parte certe assurdenostalgie.

    Anche perché qualche cosa ci è rimasto del passato: la parte migliore. La dedizionedi coloro che consacrano la propria vita ad aiutare gli altri. Ma proprio loro, credo,sono i primi a rallegrarsi di poterlo fare con i mezzi di oggi. Così, quando sento lasirena di un’autombulanza, il primo sentimento che mi pervade è di sollievo. Sì, perché quel ferito o quel malato, ha molte più probabilità di cavarsela. Forse la sirena, oltre a farsi largo nel traffico, serve anche a questo: a ricordarci quantosiamo fortunati, rispetto a chi ci ha preceduto.

    Dr. Dario VadilongaDirettore sanitarioCroce Verde Lugano

  • Siamo organizzati per la distribuzione di stampati pubblicitari a tutti i fuochi della Svizzera.

    L‘AWZ è leader nel campo dei mailing indirizzati: 450‘000 indirizzi aziendali e più di 5,6 milioni di indirizzi privati.

    La banca dati più completa della Svizzera.

    Corso Elvezia 10, 6901 Lugano, 091 922 96 37, www.awz-ticino.ch

    La pubblicità che arriva direttamente al cuore delle famiglie.

  • naDopo gli esami di stato nel novembre2003 ho cominciato a lavorare comemedico assistente presso il diparti-mento di chirurgia dell’Ospedale Civico diLugano. In quel periodo sono stata confron-tata con l’ammissione in Pronto Soccorso(PS) di pazienti gravemente traumatizzatidopo un incidente della circolazione o sul la-voro, ma anche con piccoli

    7

    CROCE VERDE LUGANOnews

    Dopo gli esami di stato nel novembre2003 ho cominciato a lavorare comemedico assistente presso il diparti-mento di chirurgia dell’Ospedale Civico diLugano. In quel periodo sono stata confron-tata con l’ammissione in Pronto Soccorso(PS) di pazienti gravemente traumatizzatidopo un incidente della circolazione o sul la-voro, ma anche con piccoli infortuni, che co-stituiscono la grande maggioranza dei casiannunciati al PS. Dopo alcuni anni di lavoroho finalmente avuto le idee più chiare sull’in-dirizzo finale della mia specializzazione equindi sul titolo FMH da conseguire. Occuparmi del paziente in tutti i suoi aspetti,da quelli fisici a quelli psichici, fino a quellisociali, rispondeva all’idea iniziale che avevodella figura di medico, quando assieme adaltri coetanei adolescenti si discuteva sul«cosa faremo da grandi». In luglio 2006 ho quindi iniziato l’esperienzalavorativa nel dipartimento di medicina inter-na generale dell’Ospedale della Beata Vergi-ne di Mendrisio, dove in effetti la presa a ca-rico del paziente risultava interdisciplinare erispettosa dei diversi aspetti della persona.Alla fine di questo contratto, nel 2008, hodato gli esami per il titolo di specialista inmedicina interna. Partendo da Mendrisiocon un bagaglio di conoscenzeampliato, ho cominciato a lavo-rare al Cardiocentro Ticino(CCT) nel servizio di cardioa-nestesia e cure intensive,con l’obbiettivo di consegui-re il certificato di medicod’urgenza. Questo servi-zio infatti è un posto diformazione non solo permedici anestesisti, maanche per futuri medicid’urgenza.Per conseguire il cer-tificato sono infattinecessari un annodi chirurgia, uno dimedicina interna,uno di anestesia eun anno clinico a

    scelta; tre mesi in pronto soccorso e tre me-si in cure intensive; il corso di medicina d’ur-genza e quelli di rianimazione cardiopolmo-nare del bambino e dell’adulto. Sono inoltreobbligatori 50 interventi per casi di una certagravità presso un ente di pronto soccorsoextra-ospedaliero.

    Il passaggio dall’intra- all’extra-ospedalieroPer quanto riguarda l’esperienza personalee professionale del medico, bisogna dire chepassare da una parte all’altra, cioè dal “den-tro” l’ospedale al “fuori”, può essere com-plesso, ma estremamente stimolante: si ve-dono le cose da un altro punto di vista. Più concretamente si sperimenta la difficoltàdi porre una diagnosi, di analizzare una si-tuazione, quando tutto parla per un caso ap-parentemente banale. Lavorare per strada,in luoghi pubblici o a casa del malato, maga-ri alla presenza dei parenti, e spesso contraffico e rumore, rende ancora più difficile laconcentrazione. Anche se la situazione non è delle più confor-tevoli, il luogo dove il paziente è soccorso èmolto importante. Da un’osservazione atten-ta si possono trarre informazioni non eruibilidall’anamnesi (paziente confuso o incoscien-te) ed è possibile immaginare l’ambito socia-le in cui la persona si muove.

    LA MEDICINA INTRA-OSPEDALIERA ED EXTRA-OSPEDALIERA: DUE REALTÀ DIVERSE PER UN PAZIENTE UNICO

    Per un medico che ha lavorato in ospedale ein Pronto Soccorso “uscire” significa affron-tare una nuova sfida, dove conoscenze tec-niche, intuizione e capacità di relazionarsicon il prossimo si intrecciano nello spazio dipochi minuti. Per quanto concerne invece il servizio, i be-nefici dovuti alla presenza di un medico inambulanza possono essere molteplici, nonfosse altro che per un immediato indirizza-mento dei pazienti nell’unità di cura più ade-guata. Ma soprattutto, il vantaggio principa-le è legato a quelle patologie per le quali ilfattore tempo gioca un ruolo fondamentale ela cura iniziale per la malattia sospettata de-ve essere precisa ed essenziale. È il caso adesempio dell’infarto cardiaco o dell’ischemiacerebrale (“ictus” nel gergo comune) in cui laterapia deve cominciare prima possibile ocomunque entro certi limiti di tempo, per ga-rantire alla fine del trattamento l’integrità del-l’organo colpito e quindi una funzionalitàcompleta. Si intuisce che riconoscere unamalattia di questo tipo, con mezzi a disposi-zione quali un elettrocardiogramma, un satu-rimetro e un misuratore della pressione, masoprattutto con i sintomi che il paziente stes-so racconta o vengono raccontati da terzi,presume un certo grado di preparazione daparte del personale del soccorso. Un servizio ambulanze, come a Lugano laCroce Verde, oggi come oggi non può esse-re banalmente visto come mero servizio ditrasporto pazienti: l’attivazione di soccorrito-ri specialisti e medici d’urgenza secondo lagravità della patologia del paziente e l’otti-mo grado di preparazione dei soccorritoridiplomati sono la garanzia di una presa acarico mirata ed immediata, secondo li-nee guida internazionalmente ricono-sciute, per una medicina di qualità cheinizia già dalla chiamata al 144.

    L’esperienza di unmedico d’urgenza junior

    Dr. med. Elena IntzèsMedico d’urgenza

  • Ventitrè come l’ora in cui siamo ancoratutti uniti in sede impegnati nei festeg-giamenti, misurati come ci si aspetta inuna notte di lavoro come questa, ma pursempre festeggiamenti, che diamine.Ventitrè come gli interventi che al tirar dellesomme dobbiamo contabilizzare alla finedella notte, mentre tentiamo di fare colazio-ne assieme, tenendo ancora in un ultimosforzo gli occhi vigili e le menti pronte all’en-nesimo allarme. Sì, perché a questo puntoogni suono, ogni rumore, ogni sollecitazioneappaiono l’ennesimoostacolo che ci sepa-ra dal meritato “ripo-so del guerriero”, co-me con un pizzico disana retorica definia-mo la voglia di piumo-ne da cui veniamo si-stematicamente ag-grediti ormai sul fardel giorno.In mezzo a quest imomenti, l’avete ca-pito, ci siamo noi. Noiche abbiamo decisodi dedicare la nostranotte di San Silvestroa qualcuno che po-trebbe anche esseremeno for tunato d inoi, oppure sempli-cemente a qualcuno a cui l’ultima notte del-l’anno suggerisce festa e divertimento, ma-gari senza limiti!Eccoci allora, pronti al nostro dovere. Sì perché, indipendentemente dalla notte diSan Silvestro e da tutto ciò che essa portacon sé, siamo chiamati a rispettare tutti i cri-smi del “dovere professionale”, e cioè la no-stra divisa sarà impeccabile, il nostro tempodi risposta alle chiamate e d’uscita non cam-bierà dagli altri giorni dell’anno, il nostro ap-proccio sarà all’insegna della gentilezza e delcalore umano anche quando verremo insul-tati, perché ognuno di noi sa che in questanotte potrebbe capitare ancor più facilmentedel solito!

    Ma questa è anche una notte che abbiamoscelto, a cui ci siamo offerti volontari, indi-pendentemente dal nostro ruolo professio-nale e da ciò di cui siamo capaci, perchéforse abbiamo qualcosa da regalare a noistessi! Qualcuno si regala un brindisi con un bic-chiere d’acqua dopo aver trasferito un pa-ziente dalla barella al lettino del pronto soc-corso e si trova accomunato negli auguricon i colleghi in bianco; qualcun altro festeg-gia tentando di sottrarsi alle lampade al neon

    cadenti che i più impavidi di noi tentano diabbattere, con certosina cura, a colpi di tap-po di spumante! Eh sì, l’avete capito, l’unicostrappo alla regola questa notte è un brindi-si simbolico, assolutamente simbolico, conuna caricatura di spumante, che però ci av-vicina e ci ricorda che anche per noi questaè una notte speciale! C’è anche chi ricorda che questa è la nottein cui Croce Verde viene traghettata nelCentenario della propria esistenza! Perbac-co, a questo proprio sin lì nessuno aveva da-to peso. Per un attimo scende il silenzio edentro la mia testa si forma l’immagine diquanti ci hanno preceduto in questa notte inognuno dei cento anni sin qui trascorsi.

    È un’immagine stranamente in bianco e ne-ro, è un’immagine che prende la forma ed ilsapore di un passato anche remoto, fatto dicarrozze a cavallo, fatto di divise dalla foggiamilitaresca, fatto del candore di certi camicibianchi con cui, chi un tempo operava inCroce Verde, portava soccorso nella stessanotte di San Silvestro. Magari quella del mil-lenovecentoquindici oppure quella del mille-novecentoquarantadue, ci pensate a comedoveva essere tutto diverso? E mi fermo achiedere a me stesso cosa abbiamo da con-

    dividere con loro, conqueste persone checi hanno preceduto,con questi bianchi econ questi neri chepercorrono i pensieri. Molto è cambiato,oggi il livello di pro-fessionalizzazione edi l valore del le cureche portiamo sul luo-go è diverso, oggi ilnostro colore è di unbe l g ia l lo fos fore-scente e ben visibileda lontano, ma lepersone non sonoforse ancora le stes-se? Non hanno forselo stesso desiderio diaiutare chi è in diffi-

    coltà, con il meglio del proprio sapere e conlo stesso ideale con cui si scendeva da ca-vallo un tempo per soccorrere un malato?Suona l’allarme… il pensiero svanisce nelbreve lasso di tempo in cui il nostro cervelloelabora una nuova informazione: un’urgenza!Dove saremo fra pochi minuti, quale sarà lasituazione con cui dovremo confrontarci, nesaremo all’altezza? Niente di nuovo o di di-verso dalle altre notti o dagli altri giorni in cuisiamo chiamati a lavorare, ma questa notte sirespira evidentemente un’aria particolare,dove ci si prende cura l’uno dell’altro, anchesolo attraverso sguardi di condivisione, divissuti o di esperienze che domani, appenasvegli, potremo raccontare a noi stessi ed a

    L’alba del CentenarioLA NOTTE DI SAN SILVESTRO È SEMPRE AVVOLTA IN UN’ATMOSFERA UN PO’ SPECIALE INCROCE VERDE. IL RACCONTO DI CHI HA SCELTO DI PRESTARE SERVIZIO ALLO SCOCCAREDELL’ORA MAGICA, NEL RICORDO DI TUTTI COLORO CHE, IN CENTO ANNI DI VITA IN CVL,HANNO CONDIVISO CON CHI HA BISOGNO D’AIUTO UN MOMENTO DI INTENSO ALTRUISMO.

    CROCE VERDE LUGANOnews U n a n o t t e u n p o ’ s p e c i a l e

    8

  • cui qualcuno vorrà aggiungere qualcheaneddoto colorito e, col senno di poi, simpa-tico da ricordare.Come chi, entrato in un locale pubblico perrispondere ad una chiamata di soccorso,davanti ad una miriade di ragazzi evidente-mente alterati dai fumi dell’alcool ed altret-tanto evidentemente impegnati a sentirsimale, si ferma sull’uscio ed esclama: “Bene,ed ora? Chi cavolo mai sarà il paziente?”Uno, nessuno e centomila…Banale vero? Ma riconoscere chi ha chiama-to in una situazione del genere non è cosaaffatto scontata, poiché la visione del soc-corritore come d’incanto fa sì che tutti loroalzino la mano ed attirino l’attenzione, neltentativo di ricevere aiuto. Al qual racconto,rientrati finalmente in sede e nella speranzache tutto lentamente si stemperi, ci ritrovia-mo a sorridere tentando di immaginarci lascena. Ma tornando al nostro numero magi-co, il 23, abbiamo ormai fatto giorno come sidiceva in precedenza ed ora lo concludiamouniti attorno al camino che è rimasto accesotutta la notte, malgrado le continue uscite emalgrado in questa notte ci si sia potuti ve-dere molto poco. Sì perché ognuna delleequipe si è presa l’impegno di ravvivarne lafiamma, come fosse la metafora di questicento anni di Croce Verde, come fosse lametafora di un qualcosa che contienein sé il calore che ognuno di noi por-ta insito nella condivisione diquesta esperienza.

    Un’immagine mi rimarrà nitida: tutti quantidevastati di fatica attorno al fuoco mentre latelevisione accesa trasmette un film in linguatedesca assolutamente ermetico, con la so-la voglia di raccontarsi e di rimanere ancoraun attimo tutti assieme, prima del meritato ri-poso, ve lo ricordate, del guerriero.

    Alessandro BiavaSoccorritore diplomato

  • Avete bisogno di assistenza e cure (SPITEX) a domicilio?

    Servizio Cure a Domicilio del Luganese Via Brentani 11, 6904 Lugano

    Telefono 091 973 18 10www.scudo.ch

    Associazione per l’assistenza e la cura a domiciliodel comprensorio Malcantone-VedeggioVia Reina 9, 6982 Agno

    Telefono 091 610 16 50www.sacd-maggio.ch

    Grazie alla collaborazione con Ticino Soccorsogarantiamo una reperibilità 7 giorni su 7

    Allora rivolgetevi al SACD Servizio di utilità pubblica del vostro comprensorio

    Illus

    traz

    ione

    di C

    arla

    Cam

    poli-

    Gasp

    ar

    assicurazionipagnamenta

    broker autorizzato dai Lloyd’s di Londra

    In materia di assicurazioni, non sempre si sa qual è la scelta giusta: difficile orientarsi tra le infinite proposte. Assicurazioni Pagnamenta SA èuna società indipendente che analizza le esigenze dei propri Clienti – enti pubblici, aziende o privati - e si impegna a trovare le condizioni piùconvenienti a parità di prestazioni. Assicurazioni Pagnamenta SA valuta le offerte delle migliori compagnie di assicurazione e vi garantisce lasoluzione migliore.

    Assicurazioni Pagnamenta SA collabora con 32 compagnie assicurative e con il mercato assicurativo dei Lloyd’s di Londra.

    Quale sarà la scelta giusta?

    Assicurazioni Pagnamenta SA • Via Greina 2, 6900 Lugano • tel. 091 967 49 [email protected] • www.a-pagna.ch

  • 11

    CROCE VERDE LUGANOnews

    per l’ottenimento del certificato BLS/DAE ri-conosciuto a livello nazionale dallo SwissResuscitation Council. La formazione ègarantita da una sessantina di professionistiriconosciuti quali istruttori BLS/DAE a lorovolta formati per insegnare a un pubblico diragazzi di 14-15 anni. A sottolineare il valore dell’iniziativa anchedue importanti riconoscimenti: il primo, inter-

    nazionale, con la donazione a Ticino Cuoredi 50’000.- franchi da parte di MedtronicFoundation, fondazione statunitense chesostiene progetti e attività finalizzate amigliorare la sopravvivenza dei pazienti conpatologie cardiache; il secondo, a livellonazionale, con il riconoscimento quale terzomiglior progetto da parte della FondazioneSvizzera di Cardiologia (su 77 progetti pre-sentati, la maggior parte dei quali provenien-ti dai principali centri universitari nazionali).Per gestire, sviluppare e condividere ques-ta esperienza è stato costituito un “gruppodi accompagnamento” composto da: Di-partimento della Sanità e della Socialità, Di-partimento Educazione Cultura e Sport,rappresentanti di scuole private, Radix,Federazione Cantonale Ticinese Servizi Au-toambulanze, Fondazione Ticino Cuore.

    Il premio Cavaliere del CuoreNello spirito di quel sincero altruismo che dasempre la contraddistingue, Fondazione Ti-cino Cuore promuove ormai da tre edizionil’iniziativa “Cavaliere del Cuore”.

    DALLO SCORSO MESE DI SETTEMBRE, TICINO CUORE PROMUOVE NELLE SCUOLE TICINESI UN CORSOPER FORMARE GLI ALLIEVI DI 4.a MEDIA ALLE TECNICHE DI RIANIMAZIONE E PER SENSIBILIZZARLISULLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI. L’INIZIATIVA CONSENTE AI RAGAZZI DIINTERVENIRE CON CONSAPEVOLEZZA E COMPETENZA IN CASO DI ARRESTO CARDIACO IMPROVVISO.

    Si tratta di un riconoscimento che viene as-segnato a tutte quelle persone che sonoprontamente intervenute in una situazione diarresto cardiaco, con un gesto spontaneooppure in seguito a una richiesta di TicinoSoccorso 144. Sono cittadini apparente-mente “comuni”, ma che accolgono nel lorocuore una profonda ricchezza umanitaria.Proprio come gli epici cavalieri del Rinasci-

    mento, passati allastoria per gli elevativalori delle loro im-prese, i Cavalieri delCuore hanno conser-vato gli ideali dei pala-dini delle corti cinque-centesche, intessuti dicoraggio e sacrificionel nobile intento disalvare delle vite. An-che quest’anno laFondazione T icinoCuore ha organizzatoun momento di in-

    contro per poter formalmente ringraziare lestrutture e le istituzioni che hanno dato il loroconcreto supporto al Progetto e in partico-lare alle persone che, con grande senso diresponsabilità e generosità, si sono attivatenella pratica della rianimazione cardiopol-monare. Sono circa 180 le persone chehanno ricevuto il diploma di Cavalieri delCuore 2009. Fra questi, vi sono coloro cheappartengono ai servizi partner degli enti disoccorso, come polizia, pompieri, guardiedi confine; ma ci sono anche persone indi-viduali che, di fronte a una situazione di ar-resto cardiaco, si sono prodigate nelleprime misure di rianimazione.Alla cerimonia erano presenti anche alcuniex-pazienti rianimati con successo, che han-no consegnato di persona il riconoscimentoai loro “salvatori”.

    Claudio BenvenutiResponsabile ProgettoTicino Cuore

    Nell’ambito del “Piano cantonaledi intervento in caso di arrestocardiaco improvviso e di defibril-lazione precoce” Ticino Cuore, in stret-ta collaborazione con i servizi ambulan-za affiliati alla Federazione Cantonale Tici-nese Servizi Autoambulanze (FCTSA), pro-muove, dallo scorso mese di settembre, uninsegnamento della rianimazione e della de-fibrillazione precoceaccompagnata daun’attività di sensibi-lizzazione sui fattori dirischio delle malattiecardiovascolari e suideterminant i del lasalute rivolta agli stu-denti di 4.a media ditutte le scuole del ter-ritorio. Si tratta della primaesperienza di questogenere in Svizzerache ha già riscossoun rilevante interesse non solo oltre Gottar-do ma anche all’estero. Il progetto prevedeil coinvolgimento di circa 3’100 allievi all’an-no per un periodo di 4 anni.L’impatto dell’iniziativa, in termini di vite sal-vate, sarà monitorato costantemente nel-l’ambito delle attività di ricerca legate alprogetto. Notevole il valore aggiunto, fra cuianche il pregio di sensibilizzare i giovani suaspetti educativi quali l’aiuto reciproco, lasolidarietà, il rispetto, il sostegno, l’altruis-mo. Aspetti, questi, che si ritrovano anche inaltri momenti della vita e sono parte strut-turante dell’attività educativa.Il fatto che anche i giovani siano in grado dieffettuare la rianimazione aumenta sensibil-mente la possibilità che un intervento pre-coce venga intrapreso in tempi brevi e con-tribuisca ad aumentare le probabilità di so-pravvivenza del paziente.La durata del corso è di una giornata ed èstrutturato alternando parti teoriche, consupporti didattici cartacei e multimediali, eatelier pratici, con l’uso di manichini e defi-brillatori. Ogni studente sosterrà un esame

    A scuola con il cuore

  • CROCE VERDE LUGANOnews L ’ e v e n t o d e l C e n t e n a r i o

    12

    “L’opera più bella” dell’Arte ticineseSONO 72 GLI ARTISTI TICINESI CHE HANNO RISPOSTO CON GRANDE ENTUSIASMO ALL’APPELLODI CVL: LA DONAZIONE DI UNA LORO CREAZIONE A FAVORE DELL’ENTE. TUTTE LE OPERESARANNO BATTUTE ALL’ASTA IL 23 APRILE AL PALAZZO DEI CONGRESSI. IL RICAVATOCONSENTIRÀ A CROCE VERDE DI CORONARE UN SOGNO: L’ACQUISTO DI UN’AMBULANZA.

    Antica Grecia, V secolo a.C. Il dram-maturgo Sofocle, nel suo Edipo aColono, scrive: “L’opera umana piùbella è di essere utile al prossimo”. Sono passati oltre duemila e cinquecentoanni e questa frase continua a rivelarsi attua-le con tutta la sua carica di profonda umani-tà. Tanto che Croce Verde Lugano ne ha fat-to il filo conduttore di una campagna di rac-

    colta fondi, entrata nelle case di tutti i cittadi-ni del Luganese. CVL, però, è andata anco-ra oltre. E lo scorso anno, proprio alla vigilia del suoprimo Centenario, si è fatta promotrice diuna iniziativa per coinvolgere coloro chehanno fatto dell’arte una ragione di vita. Si ècosì rivolta agli artisti del Canton Ticino, alleloro famiglie, agli amanti e collezionisti d’ar-te, chiedendo un grande gesto di solidarietà:la donazione di un’opera. L’idea era quella di raccogliere il maggior nu-mero possibile di piccoli e grandi capolavoridell’arte ticinese e, dopo averli esposti alpubblico, batterli all’asta coinvolgendo tutti i

    cittadini. Il ricavato, interamente destinato aCVL, potrebbe concretizzare un sogno: l’ac-quisto di un’ambulanza. La prima fase di questa ambiziosa iniziativasi è conclusa con un successo superiore aogni aspettativa. Hanno risposto all’appello72 artisti ticinesi che, con grande entusia-smo, hanno donato ben 90 opere, tra dipin-ti e sculture.

    Tali opere saranno presentate in un catalo-go illustrato ed esposte al pubblico dal 17 al23 aprile 2010 presso il Patio dell’ex AsiloCiani in Viale Cattaneo a Lugano (orario:dalle 10.00 alle 19.00). Dopo essere stateammirate e apprezzate in tutta la loro esclu-sività, saranno battute all’asta il giorno 23aprile 2010 presso il Palazzo dei Congressidi Lugano (Sala B, dalle 18.00) e il ricavatoverrà interamente devoluto a Croce VerdeLugano. È prevista anche la possibilità di effettuareofferte on-line: basta collegarsi al sitowww.croceverde.ch.Ma perché il sogno di Croce Verde Luganodiventi realtà, abbiamo bisogno dell’aiuto deicittadini. Ci rivolgiamo a tutti i nostri lettori,invitandoli innanzitutto ad ammirare queste

    opere durante le due settimane dell’esposi-zione. Sarà così possibile conoscere più davicino queste opere dell’Arte ticinese, chehanno un valore stimato tra i 300 e gli 8.000franchi. La coordinazione culturale dell’even-to è stata curata da Rudy Chiappini, profon-do conoscitore del mondo artistico ticinese,a cui va il nostro grazie più sentito. Le opereproposte vanno dagli anni Sessanta ai giorni

    nostri. Non mancano esempi illustri di operecontemporanee, dove l’abilità tecnica del-l’artista non sempre è chiamata a dar vita aqualcosa di bello in senso classico, quanto aqualcosa che sappia innanzitutto colpire estimolare i nostri sensi. Accostarsi all’arte inun’epoca altamente tecnologica come lanostra, in effetti, può non essere così imme-diato come in passato. Nelle espressioni fi-gurative di oggi, le opere assumono un ruo-lo comunicativo nuovo, che va colto guar-dandole non solo con gli occhi ma anche esoprattutto con il cuore: e rispecchiandolenella realtà in cui viviamo è possibile coglierele emozioni che sanno esprimere.

    NA G AR N O L D IMI N O TA U R O, 2005

    IN C I S I O N E C O N F O G L I A DʼO R O48 X 64 C M

    GI U S E P P E BO L Z A N IVE G E TA Z I O N E, 1970TE C N I C A M I S TA46 X 30 C M

  • Ecco perché, una volta portate nelle casedei loro generosi acquirenti, le opere donatedagli artisti sono destinate a rappresentareun segno tangibile del nostro essere di oggi,a riflettere l’essenza più profonda della no-stra quotidianità. Sono quindi un ricordo delCentenario di CVL e un tributo al periodostorico attuale e, in quanto tali, divengonoespressione di un sentimento eterno. Ma, soprattutto, possono aiutare a consoli-dare “l’opera umana più bella”, trasforman-do il sogno di CVL in realtà. Identificare lanuova ambulanza tra le strade del territorionon sarà difficile, dal momento che porteràcon sé un segno ben visibile del suo legamecon la solidarietà espressa dagli artisti ticine-si e dai cittadini: una scritta commemorativae la riproduzione delle opere. Un grazie fin da ora a tutti coloro che potran-no fare qualcosa per concretizzare il nostrosogno.

    GI O VA N N I MO LT E N IVE N E Z I A , 1971A C Q U A R E L L O

    48 X 37 C M

    KL A U S PR I O RFI G U R A S E D U TA, 2001

    LE G N O D I P I O P P O71 X 38 X 42 C M

    MI R E L L A MA R I N ITR A C C E, 1989LI TO C O N I N T E RV E N TO34 X 49 C M

    CE S A R E LU C C H I N IQU A S I U N T E S TA, 2008OL I O S U C A R TA60 X 50 C M

  • s a b a t o 2 4 a p r i l e 2 0 1 0

    PORTE APERTECroce Verde Lugano, via delle Scuole 46, 6963 Pregassona

    PROGRAMMA

    • Orario: dalle 10.00 alle 17.00

    • Presentazione delle attività di Croce Verde Lugano

    • Simulazione d’intervento alle 10.30 e alle 14.00

    • Capannone con buvette aperto tutto il giorno,pranzo offerto da CVL

    • Esposizione di veicoli di soccorso, elicottero REGAe ambulanze d’epoca

    • Presenza di altri enti di primo intervento (polizia, pompieri, Società Salvataggio Lugano, Protezione civile)

    • Durante tutta la giornata animazione per i bambini

    Parcheggi: nelle vicinanze - seguire segnaletica

    La manifestazione avrà luogo con qualsiasi tempo.

    BOLLETTINO DI ORDINAZIONEBOLLETTINO DI ORDINAZIONE

    Cognome Nome

    Indirizzo NPA / Località

    Telefono E-mail:

    acquisto i l l ibro “CROCE VERDE LUGANO 1910-2010”, acquisto i l l ibro “CROCE VERDE LUGANO 1910-2010”, pag. 270, a fr. 45.-- pag. 270, a fr. 45.-- (compr. spese di spedizione)(compr. spese di spedizione)

    Data e luogo Firma

    tagliare e inviare a: Croce Verde Lugano, Via delle Scuole 46, 6963 Pregassona

  • Via Pico 17, 6900 Lugano • tel. 091 971 39 39 • fax 091 971 39 50 [email protected] • www.garagepico.ch

    Il nuovo Outlander da CHF 30’890.-- Colt Swiss Champion CHF 20’990.--* Lancer Sportback da CHF 22’990.--*

    *Azione Diamond Bonus, Diamond Leasing e Leasing 1/3 (solamente Colt) valevoli fino al 30.6.2010. CO

    2

    medio

    di tutti i veicoli nuovi in Svizzera: 204 g/km. Prezzi consigliati non vincolanti e comprensivi di Diamond Bonus e IVA.

    Ristorante Capo San Martino - 6900 Paradiso - tel. 091 994 15 31 - www.bordognaweb.com

  • Punto di riferimento Le forme essenziali stimolano i sensi – USM è in armonia col tuo personale stile di vita.

    Dick & Figli SA, Via G. Buffi 10, 6900 LuganoTelefono 091 910 41 00, Telefax 091 910 41 [email protected], www.dickfigli.ch