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«Le novità normative in materia di classificazione dei rifiuti» Criteri per la classificazione dei rifiuti: Il punto di vista degli operatori Sergio Baroni direttore Servizi Operativi HERAmbiente spa ECOMONDO 2016 Rimini, 9 novembre 2016

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«Le novità normative in materia di classificazione dei rifiuti»

Criteri per la classificazione dei rifiuti:

Il punto di vista degli operatori

Sergio Baroni

direttore Servizi Operativi

HERAmbiente spa

ECOMONDO 2016

Rimini, 9 novembre 2016

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IL CONTESTO GENERALE

Il Regolamento (UE) 1357/2014 e la Decisione 955/2014 hanno

aggiornato i criteri di classificazione e di attribuzione delle

caratteristiche di pericolo per i rifiuti.

Dal 1°giugno 2015 il Regolamento (CE) 1272/2008 CLP ha

abrogato le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE.

Da qui la necessità di modificare l’allegato III alla Direttiva

2008/98/CE, adeguando le definizioni delle caratteristiche di

pericolo al Regolamento 1272/2008, cosiddetto CLP.

Per alcuni aspetti la nuova norma ha trovato applicazione consolidata anche se non

semplice e non sempre omogenea In alcuni casi però ancora grande incertezza e

scarsa omogeneità

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IL CONTESTO GENERALE

�Sono necessari chiarimenti applicativi. Linee guida condivise e

ufficiali per gestire in modo omogeneo i principali aspetti «critici».

�Indispensabile conseguire una armonizzazione completa a livello

comunitario e nazionale tra la disciplina rifiuti e le altre disposizioni

di settore esistenti che coniughi i principi di tutela dell’ambiente

insieme agli obiettivi di implementazione e sviluppo dell’economia

circolare. Il tutto anche attraverso una congrua analisi

costi/benefici.

�Importanza cruciale della classificazione rifiuti, primo anello della

catena di gestione

Operatori del settore ( gestori/aziende ) sono, allo stesso tempo,

smaltitori e produttori. Ruoli potenzialmente in contrasto……

Originalità GRUPPO Hera ���� struttura autonoma OMOLOGHE

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Come si assegnano le HP

Il punto 2 dell’ allegato alla Decisione 955/2014 afferma che :

«Una caratteristica di pericolo può essere valutata utilizzando la

concentrazione delle sostanze nei rifiuti ….. o, se non

diversamente specificato nel Regolamento (CE) 1272/2008,

eseguendo una prova conformemente al Regolamento n. 440/2008

o altri metodi di prova e linee guida riconosciuti…….».

Diversi Gestori hanno elaborato linee guida e criteri

interni applicative della nuova norma anche per

omogeneizzare giudizi in/out

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Le nuove caratteristiche di pericolo HP

Per assegnare un HP in base alla concentrazione delle sostanze contenute, si

deve tener presente:

1.i valori limite (definiti per HP4, HP5, HP6, HP7, HP8, HP10, HP11)

2.i valori soglia per HP4, HP6 e HP8. Si considerano solo le sostanze la cui

concentrazione è ≥ del valore soglia

3.i «valori limite specifici» riportati in allegato IV del Regolamento (CE)

850/2004 (inquinanti organici persistenti - POP’s)

4. tenere conto delle note riportate in allegato VI al Regolamento 1272/2008:

•Identificazione, classificazione ed etichettatura delle sostanze: B, D, F, J, L, M, P, Q, R, U;

•Identificazione, classificazione ed etichettatura delle miscele: 1, 2, 3, 5 .

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HP 14 attuale criterio …….

Il Regolamento 1357/2014 afferma che è necessario uno studio

supplementare per valutare gli effetti di un allineamento dell’HP14 al

regolamento 1272/2008.

Per ora l’HP 14 viene assegnato in base ai criteri stabiliti nell’allegato VI alla

Direttiva 67/548/CEE.

Con la L. 06 agosto 2015, n. 125, è stato aggiunto all’ art. 7 il comma 9-ter

secondo cui:

Allo scopo di favorire la corretta gestione dei Centri di raccolta

comunale…..omissis… per l'idonea classificazione dei rifiuti, nelle more

dell'adozione, da parte della Commissione europea, di specifici criteri per

l'attribuzione ai rifiuti della caratteristica di pericolo HP 14 "ecotossico", tale

caratteristica viene attribuita secondo le modalità dell'Accordo

europeo relativo al trasporto internazionale delle merci

pericolose su strada (ADR) per la classe 9 - M6 e M7”.

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Se il rifiuto è costituito da una sola materia, anche in assenza dei dati

sperimentali sulla tossicità come richiesti dai metodi OCSE, è possibile

assegnare l’HP14 e classificarlo in ADR in classe 9 se sono soddisfatti i

criteri previsti dal regolamento 1272/2008 o, se pertinenti, direttiva

67/548/CEE o 1999/45/CE, secondo i quali, in assenza di limiti specifici:

Classificazione del componente Concentrazione del

componente in % p/p

per l’assegnazione HP14Categoria di

pericolo

Indicazioni di

pericolo

Frasi di

Rischio

Tossicità Acuta 1 H400 R 50 ≥ 25

Tossicità Cronica 1 H410 R 50/53 ≥ 2,5

Tossicità Cronica 2 H411 R 51/53 ≥ 25

Assegnazione HP14 secondo l’ADR

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Se il rifiuto è costituito da più sostanze, anche in assenza dei

dati sperimentali sulla tossicità come richiesti dai metodi

OCSE, è possibile assegnare l’HP 14 e classificarlo in

ADR in classe 9 utilizzando il metodo della somma e

considerando solo i componenti rilevanti (per H400 e H410 ≥

0.1% e per H411 ≥ 1%).

Quando sono presenti più componenti, il metodo della somma

prevede che, l’HP14 è assegnato se:

Assegnazione HP14 secondo l’ADR

novembre ’16

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HP14 - Ecotossico

novembre ’16

Somma dei componenti classificati nella categoria (%)

Tossicità Acuta 1 :

∑ (H400 x M) ≥ 25%

Tossicità Cronica 1 e Tossicità Cronica 2:

∑ (H410 x 10 x M) + ∑ H411 ≥ 25%

“M” è un fattore moltiplicativo per alcune sostanze particolarmente

tossiche ed è legato al valore assunto dalla tossicità acuta 1 e cronica 1.

Tanto più è basso il loro valore, tanto più questi possono influenzare

la tossicità della miscela e si attribuisce loro un peso maggiore da

considerare nel metodo della somma.

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(*) vedi Reg. (CE) 1005/2009. lim. generico per le sost. non elencate in Tab.

3.2 CLP.

HP 14 - Ecotossico

Classificazione del componente

R 50 Altamente tossico per gli organismi acquatici

R 50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare effetti

negativi per l’amb. acquatico

R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare effetti negativi per

l’amb. acquatico

R52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare effetti negativi per

l’amb. acquatico

R59(*) Pericoloso per lo strato di ozono

Amb. non acquatico (R54, R55, R56, R57, R58) criteri non definiti

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Tutto ciò per introdurre quello che attualmente è

l’aspetto potenzialmente più critico…. e cioè i criteri e

indirizzi per l’attribuzione di HP 14.

Non entriamo più di tanto nei dettagli già trattati da altri ma

vogliamo soffermarci sulle

-Criticità potenziali di applicazione e coerenza dei metodi

-Gli impatti sul sistema in termini di cambio classificazione

-Sul fatto che la disciplina sulla valutazione delle

caratteristiche di pericolo è complessa e di difficile

applicazione per alcune tipologie di rifiuti che solo in pochi

casi provengono da produttori primari….

La situazione in fase di evoluzione…

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Studio elaborato per conto della

Commissione europea.

Ha individuato 4 metodi 4 metodi per la

attribuzione della classe di pericolo

HP14.

Critiche rivolte dagli stakeholders:

�Campione poco rappresentativo e

limitata disponibilità di dati

�Valutazione degli impatti carente

sia per gli aspetti socio-economici

che ambientali

�Il metodo suggerito non è idoneo

ad essere applicato ai rifiuti (in

particolare alle matrici eterogenee)

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Study to assess the impacts of different classification approaches for

hazard property "HP 14" on selected waste streams – Final report

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6.4.3. Incinerator bottom ash (19 01 11*/19 01 12)

Table 49 reports the changes of classification due to each method. The changes

were calculated calculated on 30 samples: 23 with a hazardous baseline

classification and 7 with a non-hazardous baseline classification.

Study to assess the impacts of different classification approaches for

hazard property "HP 14" on selected waste streams – Final report

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Dallo Studio e da tutta una serie di attività consultive della Commissione è

derivata l’ultima proposta di emendamento all’Allegato III alla Direttiva

2008/98/CE con i criteri di attribuzione della caratteristica di pericolo Hp14.

E’ stato, di fatto, ripreso il metodo 1 «modificato» dello studio introducendo

i valori soglia ( cut-off values ), comunque bassi, e valori predefiniti M. La

proposta è stata discussa nel TAC del 25 ottobre scorso…..

A suo tempo Utilitalia aveva trasmesso al Ministero e agli Uffici della

Commissione un parere sullo studio e sui metodi individuati. Tale parere

viene riproposto in quanto l’emendamento in discussione per l’attribuzione

della classe Hp 14 riprende lo studio Deloitte e individua il metodo 1 (

seppure modificato ) che non è ritenuto appropriato e che determinerebbe

un significativo impatto sulla attuale classificazione dei rifiuti.

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Somma dei componenti classificati presenti nella miscela Miscela classificata nella categoria:

Σ{conc (H400) x M*} ≥ 25% Acuto 1

H400 - Altamente tossico per gli

organismi acquatici

Σ{conc (H410) x M*} ≥ 25% Cronico1

H410 – Molto tossico per gli organismi

acquatici con effetti di lunga durata

Σ{M x10 x conc (H410)} + Σconc (H411) ≥ 25% Cronico 2

H411 – Tossico per gli organismi

acquatici con effetti di lunga durata

Σ{M x100 x conc(H410)} + Σ{10 x conc(H411)} + Σconc(H412) ≥25% Cronico 3

H412 – Nocivo per gli organismi acquatici

con effetti di lunga durata

Σconc(H410) + Σconc(H411) + Σconc(H412) + Σconc(H413) ≥25% Cronico 4

H413 – Può essere nocivo per gli

organismi acquatici con effetti di lunga

durata

Per capire meglio le differenze tra i metodi proposti, si riporta di seguito i criteri di

classificazione, descritti nell’allegato VI del regolamento CLP per la determinazioni della

ecotossicità per l’ambiente acquatico, che si basano sul metodo delle somme.

Il metodo della somma utilizza la classificazione dei singoli componenti per classificare

la miscela secondo le formule riassunte nella tabella seguente.

(*) M è un fattore moltiplicativo definito per alcune sostanze particolarmente tossiche

il CLP prevede che si sommino solo le concentrazioni superiori ad un valore soglia (cut-off value) pari a

0,1% per le sostanze H400 e H410 (0,1/M % se previsto un fattore M)

1% per le sostanze H 411, H412 e H413.

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Parere di UTILITALIA

1.I valori soglia (cut-off values) devono essere sempre considerati dove è prevista una

sommatoria, altrimenti si crea la situazione assurda che più sostanze si determinano

analiticamente, maggiore diventa il numero di fattori da considerare nella somma e

quindi maggiore il valore che si ottiene dalla somma stessa: infatti anche nel

Regolamento 1357/2014 nei casi in cui viene citata la sommatoria si associa l’utilizzo di

cut off values specifici proprio ai fini di rendere operativa la pratica. Inoltre nel CLP al

punto relativo alle metodologie applicate per le sommatorie ai fini delle valutazioni di

pericolosità per l’ambiente vengono citati i cut off values di 0,1%/M per H400 e H410 e

1% per H411.

N.B. La Comm. UE ha poi aggiunto i cut-off values nella proposta presentata al TAC

2.Non è condivisa l’affermazione che il metodo 1 ( che utilizza M predefiniti ) è più

aderente al CLP perché i fattori M hanno, nel CLP, il ruolo di moltiplicare il valore di

tossicità. Quindi il metodo 1 considera anche le categorie cronico H410 (tra le quali

composti dello Zinco e del Rame) e invece non considera le sostanze considerate ad

altissima ecotossicità per le quali è previsto un fattore M ≥ 10. A maggior ragione si

discosta dal CLP il metodo 3.

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Parere di UTILITALIA

3.Il metodo 2 segue solo parzialmente il CLP ma in modo congruo con la matrice rifiuti

che viene considerata; infatti le indicazioni di pericolo per miscele croniche 3 o 4 (H412 e

H413) presuppongono una etichettatura limitata alla frase “non disperdere nell’ambiente”

senza pittogramma di pericolo. Quindi la particolarità del Metodo 2 è di attribuire al

rifiuto la classificazione di pericolo HP14 solo quando, applicando il criterio della

sommatoria previsto dal CLP per le miscele, al rifiuto andrebbe attribuita la cat. Acuto 1

H400, oppure Cronico 1 n H410, oppure Cronico 2 H411. Con il metodo 2, il rifiuto non

viene classificato pericoloso per HP14 se dovesse risultare Cronico 3 H412 o Cronico 4

H413, in linea con ADR e con direttiva Seveso III. Questo sistema di classificazione si

inserisce perfettamente nel processo di gestione del rifiuto che avrà le stesse regole per

una sua classificazione (produzione), trasporto (ADR) e gestione in impianto (Seveso).

4.I biotest da utilizzare per effettuare i confronti devono essere chiariti in modo univoco sia

per metodologie che per espressione dei risultati e comunque devono essere o riferibili al

CLP o a metodi che forniscono risultati confrontabili. I biotest sono adatti per verifiche di

omologazione ad esempio annuale e comunque non di tipo routinario, poiché per le

normali attività di gestione dei rifiuti bisogna afferirsi a metodi compatibili con le normali

attività lavorative e di controllo sia per costi che per tempi di esecuzione;

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Parere di UTILITALIA

5.Viene data la preferenza ai metodi 1 e 3 perché danno più

falsi positivi (ovvero con il calcolo risultano pericolosi mentre

non lo sono con i biotest). Mentre, per le conseguenze sotto

l’aspetto giudiziario dovrebbe essere il contrario: il metodo

prescelto non deve dare dei falsi positivi;

6.Sempre nello Studio si dedicano diverse pagine al metodo

adottato in Italia, ma non viene rilevato il fatto che coincide

con il metodo 2 in esame, né sono effettuate valutazioni

sull’esperienza pratica di applicazione di questo metodo in

Italia nei circa 4 anni trascorsi.

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Parere di UTILITALIA

8.In generale il criterio di attribuzione degli impatti positivi o negativi sui

diversi comparti (Ambiente, Economia e Società) sembrano essere molto

sbilanciati verso un’iper-cautela non giustificata dal contesto.

Per quanto riguarda l’Ambiente, non si tiene conto del fatto che il risultato di

una classificazione oltremodo cautelativa ha come destinatari finali non i

consumatori (come invece avviene normalmente nella classificazione tramite

CLP di sostanze/prodotti), bensì degli impianti di gestione rifiuti che sono

dotati di presidi ambientali molto specifici.

Per quanto riguarda l’Economia, non si tiene conto del sistema impiantistico

nel quale si possono ripercuotere le variazioni (i costi di riferimento sono

riferiti a prezzi di mercato che possono variare di molto se cambia il rapporto

domanda offerta).

Per quanto riguarda la Società, si fa riferimento a impatti sulla salute pubblica

non dimostrati, dato che ad oggi non sono segnalate emergenze che causino

danni misurati alla salute pubblica dalla gestione (ad esempio) di scorie da

incenerimento avviate a recupero;

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Parere di UTILITALIA

La percentuale di rifiuti stimata nello studio Deloitte che, a seguito

dell’applicazione del Metodo 1, migra da «non pericolosi» a «pericolosi»

non corrisponde a realtà, sicuramente nella situazione italiana.

Infatti il sistema di valutazione della pericolosità da cui parte lo studio

Deloitte è più restrittivo dell’attuale sistema di valutazione italiano e di

alcuni altri Stati membri dell’UE.

Questo porta a falsare le valutazioni di impatto.

Da una valutazione preliminare su dati del 2014 si stima la seguente

prospettiva:

Fonte Metodo 1 Metodo 2 Metodo 3 Metodo 4

DELOITTE + 14,3% + 0% + 14,3% + 0%

UTILITALIA + 43% + 0% + 100% + 0%

Stima riclassificazione da Non Pericoloso a Pericoloso per le Scorie da Incenerimento

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Esempi di attuali forme di recupero potenzialmente a rischio

Numerose applicazioni che attualmente garantiscono il recupero di rifiuti in vari

Stati membri (Olanda, Spagna, Regno Unito) in diversi settori (ad es. edilizio)

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Vetro cristallo: contiene come minimo il 24 % in peso

di ossido di Piombo (PbO)

Spremuta d’arancia: dato il contenuto in acido citrico

ha valori tipici di pH ≈ 3,5

Applicando il metodo proposto su altri materiali…

Acciai inossidabili: Il contenuto minimo di cromo "libero", ossia

non combinato con il carbonio, si aggira tra l'11-12%.

Una lega inox molto usata contiene circa il 18% di Cromo e il 10% di

Nichel: «Questo acciaio è anche noto come "acciaio inox 18-10" e il

principale utilizzo di questi acciai riguarda sicuramente le pentole e i

servizi di posate; l'espressione "pentole in acciaio inox 18-10" è

entrata ormai nell'uso quotidiano» (Fonte: Wikipedia)

I precedenti esempi servono a trasmettere il messaggio che è necessario

effettuare una valutazione dei rischi connessi alla (bio) disponibilità,

invece di utilizzare un semplice calcolo basato sulla composizione.

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Revised classification of MSWI

bottom ash by CEWEP

Eco-toxic assessment focuses on the assessment of substances with the

following hazard statement codes:

H400 – aquatic acute effects, very toxic to aquatic life, LC50 <1mg/l (lethal

concentration, at which half of the population is killed)

H410 – aquatic chronic effects category 1 - very toxic to aquatic life with long

lasting effects, LC50<1mg/l

H411 - aquatic chronic effects category 2 - toxic to aquatic life with long lasting

effects, LC50 in the range from 1 to 10 mg/l

H412 - aquatic chronic effects category 3 - harmful to aquatic life with long lasting

effects, LC50 in the range from 10 to 100 mg/l

H413 – aquatic chronic category 4 – may cause long lasting harmful effects to

aquatic life

H420 – hazardous to the ozone layer.

�HP14 ( ecotoxic ) assessment based on total content

�HP14 ( ecotoxic) assessment based on leaching

HP14 based on risk assessment

Sulla base di analisi

chimiche e considerazioni

basate sulla chimica e

mineralogia si dimostra

che le scorie sono NP.

Lo studio dimostra che è

possibile definire una lista

di sostanze da determinare

nelle scorie ed

eventualmente nell’eluato

e fissare valori maximi di

concentrazione sotto ai

quali le scorie sono NP

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Grazie per l’attenzione……..

Sergio Baroni