Il contributo dell’Agricoltura e le tecniche di...

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1 Michele Pisante Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee Università degli Studi di Teramo Commissario delegato del CREA Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Roma Il contributo dell’Agricoltura e le tecniche di mitigazione

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Michele Pisante Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee

Università degli Studi di Teramo

Commissario delegato del CREA Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Roma

Il contributo dell’Agricoltura e

le tecniche di mitigazione

CONTRIBUTO DELL’AGRICOLTURA E TIPO DI GAS SERRA

Tra i gas ad effetto serra emessi dal settore agricolo: • CH4 contribuisce per 3.3 GtCO2-eq/yr • N2O per 2.8 GtCO2-eq/yr

Dall’Agricoltura circa il 50% delle emissioni di CH4 ed il 60% delle emissioni di N2O (IPCC, 2007)

IPCC, 2007

60%

50%

9%

FONTI PRINCIPALI DEL SETTORE AGRICOLO (FAO)

TREND DELLE EMISSIONI DAL SETTORE AGRICOLO

Le emissioni nette di CO2 sono diminuite negli ultimi 40 anni, principalmente per la riduzione della deforestazione e l’aumento dell’afforestazione e della riforestazione. Le emissioni non CO2 (CH4 e N2O) del settore agricolo sono invece aumentate. Working Group III contribution to the IPCC Fifth Assessment Report .

LE EMISSIONI DAL SETTORE AGRICOLO ITALIANO

7,2% delle emissioni totali di gas serra seconda fonte di emissioni di gas serra dopo il settore dell’energia (83%)

• 37,8% delle emissioni nazionali di CH4 • 60,8% delle emissioni nazionali di NO2 • 1,4% delle emissioni di CO2

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Suoli agricoli

Fermentazione enterica

Gestione delle deiezioni

Risaie

combustione delle stoppie

Contributo percentuale delle attività agricole alle emissioni di gas ad effetto serra ISPRA, Inventario nazionale 2016

Riduzione delle emissioni complessive del 16,2% dal 1990 al 2014, ISPRA – National Inventory Report 2016

LE EMISSIONI DAL SETTORE AGRICOLO ITALIANO

3 A: Fermentazione enterica 3 D: Suoli agricoli 3 B: Gestione delle deiezioni 3 C: coltivazione del riso

STRATEGIE DI MITIGAZIONE

Riduzione delle emissioni

Fertilizzazione e N use efficiency (N2O)

Lavorazioni conservative (CO2)

Gestione dei residui (CO2, N2O)

Gestione idrica delle risaie (CH4)

Pratiche zootecniche, dieta (CH4, N2O)

Stoccaggio del letame (CH4)

Aumento del sequestro di

carbonio Pratiche di agro-forestry

Pratiche di post-harvest e irrigazione

rotazioni

Uso di varietà perenni

Cover crops

Concimazioni organiche

Sostituzione dei combustibili

fossili Bio-fuel (es. etanolo)

Colture energetiche

Piantagioni da biomassa

alghe

Digestori anaerobici

Efficienza energetica

Modificato da IPCC, 2007 e UNEP, 2012

the potential of Italian research areas for synergies

in particular:

The draft is ready to be finalized on the adoption and adaptation of CA management for crop production across a diversity of ecoregions around the world to sequester soil organic carbon, mitigate greenhouse gas emissions, enhance soil quality, and improve agricultural resiliency

Conservation Agriculture

Agroforestry systems

Integrated crop-livestock systems

Integrated nutrient

management

Irrigation efficiency

Landscape Modeling of carbon and nitrogen

fluxes in diverse agroecosystems

Small-farm resource

management

Landscape management of

agricultural systems

Peatland management

Cropland Research Group

Flussi di N2O e CH4 da ambiente mediterraneo da conventional and no-tillage (García-Marco et al., 2016)

ESEMPIO: (non)LAVORAZIONI DEL SUOLO

N2O CH4

In media le emissioni di CO2 sono maggiori del 21% nei suoli lavorati rispetto ai suoli non lavorati. L’effetto è maggiore negli ambienti più aridi e poveri di sostanza organica (Abdalla et al., 2016 – META ANALISI)

ESEMPIO: AGRICOLTURA CONSERVATIVA Benefici multipli dell’agricoltura conservativa sui servizi ecosistemici (Lal, 2013)

ESEMPIO: AMMENDANTI ORGANICI

VANTAGGI: incremento di produttività Riciclo di sostanza organica Aumento del carbonio organico nel suolo Aumento biomassa e attività microbica

ESEMPIO: UTILIZZO DEL BIOCHAR

Riduzione delle emissioni di CO2, N2O e CH4 in seguito all’aggiunta di biochar Cayuela et al., 2013; Mukherjee e Lal, 2014

ESEMPIO: FERTILIZZAZIONE

Riduzione delle emissioni di CO2 a seguito di fertilizzazione inorganica in una piantagione forestale da biomassa (Moscatelli et al., 2006)

Aumento delle emissioni di N2O relative a surplus di N in colture agrarie (van Groeningen et al., 2010)

Acutis e Carozzi, 2016

ESEMPIO: GESTIONE IDRICA DELLE RISAIE Gestione idrica con alternanza di sommersione e asciutta: riduzione delle emissioni di CH4, risposte variabili delle emissioni di N2O a seconda del tipo di suolo e delle rotazioni (Mazza et al., 2016, Lagomarsino et al., 2016)

ESEMPIO: AGROFORESTRY

Carrozzi et al, 2013. Science of the Total Environment,

Field monitoring: the case of slurry (mitigation NH3 emissions)

Landscape Modeling of carbon and nitrogen fluxes in diverse agroecosystems

the potential of Italian research areas for synergies

ESEMPIO: INIBITORI NITRIFICAZIONE

Le perdite di nitrati possono essere ridotte anche mediante l’uso di inibitori

della nitrificazione o altre molecole additivate ad effluenti zootecnici che

aumentano l’efficienza nutritiva dell’elemento

Effetto dell’inibitore DMPP (Dimethyl Phyrazol Phosfate)

AP e riduzione delle emissioni

NEC-TARE Nec and Total Air (+WATER and SOIL) Reduction Emission

AP e riduzione delle emissioni

Miglioramento inventari

Validazione di Statistiche di supporto

Casi di studio

Costruzione Scenari Emissivi

Evoluzione Nuove Politiche

AP e riduzione delle emissioni

Liebig et al. 2016

the potential CREA-Italy research areas for synergies

in particular:

Long Term Experiments

Conservation agriculture

Agroforestry systems

Integrated crop-livestock systems

Integrated nutrient

management Irrigation efficiency

Landscape Modeling of carbon and nitrogen fluxes in diverse agroecosystems

systems Small-farm resource

management

Landscape management of

agricultural systems

Peatland management

Cropland Research Group

Soil Parameters

Soil Carbon Soil Properties

16 16 Gas flux parameters

CO2 flux CH4 flux N2O flux

7 3 3

the potential CREA-Italy research areas for synergies

in particular: Pillar 1) Measuring/estimating soil C stock: 1. long term experiments in field 2. laboratory facilities

• soil microorganisms involved in the C cycle

• soil enzymatic activity 3. coupling in a GIS environment bio-physical

models (RothC) with: • soil • crop • weather datasets

This approach allows for estimation of stocks and can be used to assess: • Baseline • Potential of selected management practices

to sequester C

a big relevance for policy makers willing to apply the 4/1000 initiative because they will have a “certified” territorial baseline to: • start with • reference (CIS-Carbon in Italian Soils, MIPAAF).

the potential CREA-Italy research areas for synergies

in particular: Pillar 2) Developing agricultural systems management to sequester C and reduce emissions Holistic studies on: • agro-ecology • organic farming sector

(SOILVEG, CORE-ORGANIC)

• crops diversity within farms • longer rotations • cover crops • intercropping

(AGROCAMBIO, FATIMA)

• conservation agriculture • reduced tillage

measures to reduce erosion management practices to increase soil C sequestration

• rangeland management (EFFICOND and MONACO, funded by the MIPAAF)

the potential CREA-Italy research areas for synergies

in particular:

Our way forward: Research, Modelling, ICT

• To increase the information availability on production system at national level, to allow scenario analysis

• To further develop our modelling platform to enhance data access and simulation capabilities

• To improve monitoring via the project AgriDigit – Digital Agriculture of the Ministry of Agriculture

• To disseminate knowledge and improve application of Precision Agriculture, estimating its potential mitigation effect in production systems

Azioni a livello nazionale: • valutare la qualità dell'aria a livello regionale in base a criteri e metodi comuni; • disporre di una base dati in grado di caratterizzare a livello regionale la qualità dell'aria,

scorporando il contributo delle singole fonti emissive; • mantenere la qualità dell'aria, laddove è buona, e migliorarla negli altri casi attraverso

procedure condivise ed interventi sul territorio; • disporre di informazioni adeguate sulla qualità dell'aria, con particolare riferimento al

superamento delle soglie di allarme attraverso sistemi di monitoraggio permanenti idonei alle realtà climatiche italiane;

• adeguare, attraverso l’innovazione tecnologica, i processi produttivi in modo tale da calibrare le produzioni agricole e zootecniche a requisiti di qualità sia delle produzioni stesse che dell’ambiente di produzione.

verso il 2030 >>>>>

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Michele Pisante Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee

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Commissario delegato del CREA Consiglio per la ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Roma

Il contributo dell’Agricoltura e

le tecniche di mitigazione