Il contributo della formazione professionale al...
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Convegno AIAS
OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE (SDGs) Una sfida per tutte le Professioni
Il contributo della formazione professionale al raggiungimento
degli obiettivi di sviluppo sostenibile
• Giuseppe Angelico - Segretario di AIAS Professional Community Formatori di prevenzione - Membro del Comitato UNI Responsabilità Sociale delle Organizzazioni - Manager dei Sistemi SSL certificato da Aias Cert
CONCRETA
MENTE
Giuseppe Angelico -Segretario di AIAS Professional Community Formatori di prevenzione - Membro del Comitato UNI Responsabilità Sociale delle Organizzazioni – Manager dei Sistemi SSL certificato da Aias Cert
Prepared for Aias – novembre 2016
La Formazione professionale per la prevenzione sostenibile, la norma ISO 26000:2010 e la prassi di riferimento UNI PdR 18:2016
Sviluppare le capacità, valorizzare le competenze
CONCRETA
MENTE
Qual ‘è la sfida per tutte le professioni? L’impegno - ad attuare i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, entro il 2030 - a cogliere le opportunità di essere protagonisti del cambiamento x sviluppando le nostre capacità attraverso l’acquisizione delle competenze più idonee a fronteggiare le sfide del futuro, x contribuendo alla costruzione collettiva di una cultura coerente con la complessità del mondo globale.
Sviluppare le capacità, valorizzare le competenze
CONCRETA
MENTE
Viviamo nel mondo della conoscenza e della complessità, nel mondo che ha la necessità di chiudere col Piano A e passare al Piano B 4.0
Sviluppare le capacità, valorizzare le competenze
(Lester R. Brown «Plan B 4.0: Mobilizing to Save Civilization.», 2009 , ed.it. «Piano B 4.0: Mobilitarsi per salvare la civiltà.» e rmappa concettuale che mostra le interconnessioni dei problemi mondiali che porterebbero al disfacimento della civiltà, se non si cambiasse “Piano”, tratta da Fritjof Capra e Pier Luigi Luisi, «The Systems View of Life: A Unifying Vision» , 2014, ed.it. «Vita e Natura: Una visione sistemica»)
Siamo nell’epoca del postfordismo, ... nell’epoca della
società della conoscenza nella quale è strategica
la ricerca dell’innovazione attraverso
LA FORMAZIONE CONTINUA
attraverso l’apprendimento
continuo, il life long learning
Le organizzazioni e l’evoluzione
del contesto
Formazione continua e cultura aziendale
Massimiliano Costa “ll valore della formazione continua tra complessità e opportunità. Indagine sulle scelte formative di grandi aziende”
Bruno Mondadori, 2008
Il mondo della conoscenza
APPRENDIMENTO CONTINUO: CHANGE YOUR PERSPECTIVE
"Chi apprende, ridisegna il proprio punto di
vista e le proprie relazioni"
F. Varela
I I I I I I I I I I
I I I I I I I I I I
I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I
SVILUPPO UMANO SVILUPPO SOSTENIBILE
IIIIIIIIII IIIIIIIIII
CREDENZE, TRADIZIONI, USI E COSTUMI
EVENTI
EMOZIONI
COMPORTAMENTI
L’apprendimento continuo (life long learning) e lo sviluppo sociale
della cultura
POTENZIALE DISFACIMENTO DELLA CIVILTA’
Indebolimento
degli Stati sovrani
Avanzamento
dei deserti
Diseguaglianze sociali
inquinamento
Conflitti regionali e
internazionali
Distruzione degli
habitat
Pesca incontrollata
ed eccessiva deforestazione
sovrapascolo
Contrapposizione
agricoltori-cittadini
Abbassamento
delle falde
acquifere Prosciugamento
di laghi e fiumi
Modificazioni
climatiche Esaurimento delle
risorse Picco del petrolio
Erosione del
terreno Scarsità
d’acqua
Rischio di mancata
disponibilità di scorte
alimentari
Estinzione di
specie viventi
Ripercussione sui
Servizi ecosistemici
Collasso delle
attività di pesca
Rincaro dei generi
alimentari Migrazioni indotte dalle crisi
climatiche Carestie
Innalzamento delle
temperature
Diminuzione della
sicurezza personale terrorismo
Tensioni e conflitti sociali
Disifacimento dell’ordine
pubblico
Aumento dei costi di
produzione dell’’ energia
Cereali come
biocarburanti
Impatto sulle
industrie con largo
uso di petrolio e suoi
derivati
Trasporto
aereo Agricoltura
industriale
caos nel mercato
mondiale dei cereali
Riduzione dei
raccolti di cereali Alterazioni
degli
habitat
Innalzamento
del livello del
mare
Scioglimento
del ghiaccio
Calotte polari
ghiacciai
Impatto sull’irrigazione
da grandi fiumi
Ricorso a combustibili
fossili
Incendi
boschivi tempeste
inondazioni sicccità
Bolle di calore
Gravi scompensi
economici
Danni ai raccolti
Diminuzione delle
precipitazioni
Tempeste di sabbia
Eccessivo accumulo
di CO2
nell’atmosfera
Degrado del
territorio
Danni alle
barriere
coralline
Depurazione
delle acque
Mitigazione
delle piene
fluviali
Impollinazione
Salvaguardia
della
biodiversità
Strappi nel tessuto
della rete della vita
Rivolte causate da carenze e
squilibri nelle disponibilità
alimentari
illlusione
Crisi e crollo
dei mercati
Mancata prevenzione e controllo dei
costi sociali e dell’impatto ambientale
Crescita economica Sviluppo e crescita delle imprese
Pensiero lineare PIANETA CON RISORSE LIMITATE CRESCITA ILLIMITATA Materialismo, avidità
Analisi con schemi
di pensiero
non lineare
Rete della vita
Cicli ecologici
Aumento della popolazione
Emergenze sanitarie
ignoranza
Assenza di
pianificazione
familiare
rifuti
Regole del “libero
scambio”
Aumento eccessivo dei
consumi
Economia improntata
all’ “usa e getta”
Information technology
Regole finanziarie
Mancanza di etica Pressione
demografica
Capitalismo
globale
Esclusione sociale
epidemie
Povertà
Sfruttamento intensivo di
energia e risorse
Automobili
Piano A Piano B 4.0
ottica sistemica e
olistica
ottica
meccanicistica
8
Verso un nuovo modello di sviluppo: un Piano B 4.0 è possibile
Production
process
Sociosystem services
Waste
heat
1-La competenza professionale come attributo della persona
2-La competenza professionale come esito di un investimento personale sostenuto dalle esperienze personali, che si connota come potenzialità (sviluppo delle capacità personali)
3-La competenza professionale come esperienza personale e costruzione collettiva.
Persone ben formate: tre connotazioni
della competenza professionale
11
apprendimento continuo = diritto della persona
1-La competenza professionale come attributo delle persone
Questo approccio valorizza la dimensione soggettiva della competenza.
In esso viene valorizzato non tanto quello che la
persona fa in un determinato contesto, quanto
quello che sa fare o potrebbe fare
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ESPERIENZE PERSONALi
POTENZIALITA’
Disponibili all’interno della propria
organizzazione
ed esportabile in contesti diversi dalla propria
organizzazione e dall’attuale posizione
lavorativa
Che si connota come
2-La competenza professionale è intesa come esito di un investimento personale sostenuto dalle
(sviluppo delle capacità personali e valorizzazione
delle competenze = capacità agite in contesto
con assegnate autonomia e responsabilità)
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3-La competenza professionale come esperienza personale e costruzione collettiva Questa connotazione di tipo interazionista considera le risorse e le caratteristiche della persona oltre a considerare quelle relative all’organizzazione
14 presentazione networkaias v. 03
MISSIONE Il networkaias offre agli associati ad AIAS un sistema di servizi che
consente loro di svolgere al meglio l’attività professionale, giovandosi
delle informazioni scientifiche, tecniche e normative più aggiornate a
livello nazionale, comunitario e internazionale.
ENTI COSTITUENTI
AIAS
AIAS ACADEMY
e i PUNTI AIAS
ACADEMY
AIAS CERT
Il networkaias è costituito da
AIAS (Associazione professionale Italiana Ambiente e
Sicurezza), alla quale aderiscono professionisti, imprese, operatori
pubblici e privati, ricercatori e docenti universitari che operano nei
settori della sicurezza sul lavoro, dell’ambiente e dell’energia nelle
imprese, nella pubblica amministrazione e nei sistemi educativi.
AIAS ACADEMY Srl a Socio Unico
che gestisce attività di formazione e di aggiornamento
che pubblica documentazione multimediale
che è presente sul territorio nazionale attraverso i
PUNTI AIAS ACADEMY.
AIAS CERT Srl srl è l’Organismo di Certificazione Professionale
che cura la certificazione delle figure professionali che è
accreditato ACCREDIA.
15 presentazione networkaias v. 03
COMMUNITY Il networkaias costituisce la più importante comunità reale e virtuale
tecnica-scientifica italiana dei professionisti (interni o esterni alle
organizzazioni) che si occupano di sicurezza, salute ed ambiente nei
luoghi di lavoro e di vita. La comunità interagisce attraverso i lavori
del Comitato tecnico Scientifico, CTS, che pubblica Documenti
Tecnici – Organizzativi, DTO, o attraverso le AIAS Professional
Community, APC. Inoltre essere parte del networkAIAS permette
l’utilizzo costante dei nuovi mezzi d’informazione, comunicazione ed
aggiornamento come il sito web AIAS, le e-mail, il bollettino
elettronico “DailyLetter”, la rivista elettronica “L’informatore AIAS”,
ma anche la possibilità d’usufruire dei mezzi tradizionali tramite il
settore dell’editoria elettronica.
EQF 4
EQF 5
EQF 6
EQF 7
Il modello di riferimento per le competenze professionali,
l’European Qualification Framework, EQF,
Quadro Europeo delle Qualifiche
Professional
/ Senior Technician
Senior professional
/ Manager
Lead professional
/ Senior manager
Professional
/ Technician
Knowledge, skills, competences
Sviluppo delle Capacità
(competenze che sono
applicate nel contesto
lavorativo)
LEADERSHIP
Conoscenze, abilità, competenze
Il modello di riferimento per le competenze professionali EQF
CR
ES
CIT
A
PR
OF
ES
SIO
NA
LE
17
Raccomandazione 2008/C 111/01/CE del Parlamento
europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla
costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per
l’apprendimento permanente
qualifica
risultato formale di un processo di valutazione e convalida,
acquisito quando l’autorità competente stabilisce che i risultati
dell’apprendimento di una persona corrispondono a uno
standard definito.
Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche sono definiti
nell’allegato II della raccomandazione otto livelli attraverso
descrittori che indicano i risultati dell’apprendimento in termini
di conoscenze, abilità e competenze.
Il quadro europeo delle qualifiche
conoscenze
risultato
dell’assimilazione di
informazioni
attraverso
l’apprendimento.
Le conoscenze sono
un insieme di fatti,
principi, teorie e
pratiche relative ad
un settore di studio o
di lavoro.
Nel contesto EQF le
conoscenze sono
descritte come
abilità
indicano le capacità di applicare
conoscenze e di utilizzare know-
how per portare a termine compiti
e risolvere problemi.
Nel contesto EQF le abilità sono
descritte come cognitive
(comprendenti l’uso del pensiero
logico, intuitivo e creativo) o
pratiche (comprendenti l’abilità
manuale e l’uso di metodi,
materiali, strumenti).
competenze
comprovata capacità di
utilizzare conoscenze,
abilità e capacità
personali, sociali e/o
metodologiche, in
situazioni di lavoro o di
studio e nello sviluppo
professionale e personale.
Nel contesto EQF le
competenze sono
descritte in termini di
teoriche pratiche
cognitive:
uso del pensiero
- logico,
- intuitivo
- creativo.
pratiche:
- abilità manuale
- uso di metodi,
materiali,
strumenti.
responsabilità
autonomia
Il quadro europeo delle qualifiche
ll processo di apprendimento: Dal sapere al saper fare e al saper
essere SAPERE = knowledge
conoscenze di metodi, materiali,
strumenti
teoriche e/o pratiche
Metodologie didattiche per
lo sviluppo di conoscenze
sono la lezione e l’istruzione
programmata; per lo
sviluppo delle capacità e
dei comportamenti e
atteggiamenti sono le
esercitazioni pratiche, lo
studio di casi,
il role playing,
le simulazioni.
Interattività
SAPER
ESSERE
= skills, abilità
cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo, creativo)
e
pratiche (o psicomotorie = > manuali e di uso di
metodi, materiali, strumenti)
= competences,
competenze = comprovato
utilizzo di conoscenze, abilità
e capacità personali (sociali
e metodologiche,
emotive e relazionali)
nel contesto
in termini di
responsabilità autonomia
Il quadro europeo delle qualifiche
SAPER FARE
20
TEMPO CONTENUTI
• MIRATA
• SPECIFICA PER MANSIONE
• COMPRENSIBILE<<<
Cambiamento COMPORTAMENTO e ATTEGGIAMENTO
FORMAZIONE
processo
educativo
che genera APPRENDIMENTO
COMPETENZE (per saper essere)
INFORMAZIONE => conoscenze
(per sapere)
ADDESTRAMENTO =>uso (per saper fare)
• SUFFICIENTE
• ADEGUATA
• PERIODICA
Il processo di apprendimento
1° livello Valutazione della reazione dei partecipanti
2° livello Valutazione degli apprendimenti (ambito dell’azione formativa) 3° livello Valutazione del trasferimento sul lavoro (cambiamento, ambito delle competenze, esplicitate nel contesto di riferimento) 4° livello Valutazione della ricaduta organizzativa (effetti del cambiamento, ambito delle prestazioni o performance)
Efficacia del processo di apprendimento: i livelli di valutazione
Per valorizzare i risultati del processo formativo, bisogna attuare la
valutazione su 4 livelli, secondo il Modello di Kirkpatrick (1976)
Cambiamento
DICOMPORTAMENTO e ATTEGGIAMENTO
Che produce effetti positivi
Valutazione di conformità del
progetto formativo
Livello 0
Valutazione formale normativa
La Soluzione: Criteri scientifici per la formazione
Per la programmazione didattica
Per la valutazione della didattica
dell’apprendimento
Premessa: I “problemi” dell’apprendimento
Il training può essere inefficace perché:
gli obiettivi sono generici;
le situazioni in addestramento differiscono da quelle reali;
la latenza tra la risposta e il feedback;
Dall’aula al luogo di lavoro
Diminuzione degli infortuni o
quasi infortuni (incidenti e near miss)
=> efficacia dell’apprendimento
=>cambiamento
Efficacia del processo di apprendimento: criteri scientifici
Instructional Design Methods
I Principi Base:
Da “Insegnamento” a “Apprendimento”, e
“Misurazione”
La Misura dell’Apprendimento
L’Apprendimento si può descrivere come un:
cambiamento di comportamento(i)
documentato tra almeno due misurazioni.
Misurare questo cambiamento consente di:
confrontare diverse condizioni di
apprendimento,
gestire metodi di insegnamento e curricula,
ottimizzare l’apprendimento per ogni
singolo allievo
Efficacia del processo di apprendimento: principi base
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Vision
Organizzazione
Gestione del Personale
Processi
Tecnologie/ Informazioni
Regolamentazione
di settore
Politiche e investimenti pubblici
Concorrenza
Stakeholder
Evoluzione tecnologica ed organizzativa del
settore
Trend di mercato
Mission
Stra
tegi
e
Alleanze
Clienti/Utenti
Fattori Critici di Successo
Obiettivi Strategici
Valori Condivisi Cultura
Mo
del
lo
op
erat
ivo
L’ORGANIZZAZIONE (Impresa, Azienda, ecc.)
Una forma di collaborazione collettiva reiterata, basata su processi di
differenziazione, integrazione, coordinamento e controllo:
Differenziazione: modalità secondo cui è realizzata la divisione del lavoro e la sua
articolazione in compiti
Integrazione, coordinamento e controllo: modalità secondo cui è realizzato il
processo di composizione dei compiti elementari, il loro coordinamento e il controllo
dei risultati ottenuti
Relazioni tra responsabilità sociale delle organizzazioni e sviluppo sostenibile.
attraverso
sette core subjects della RSO
SVILUPPO’ AMBIENTALE
SVILUPPO’ SOCIALE
SVILUPPO ECONOMICO
Investimenti in ricerca sviluppo
e innovazione SOSTENIBILITA’
SVILUPPO = CRESCITA ? DI COSA ?
E COME LA MISURO ?
Martha C. Nussbaum Creating Capabilities. The Human Development Approach,
Cambridge (Mass.) - London, The Belknap Press of Harvard University
Press © 2011
Creare capacità. Liberarsi dalla dittatura del Pil,
Bologna, Società editrice il Mulino © 2012
SVILUPPO = CRESCITA DELLE CAPACITA’ UMANE crescita delle opportunità di sviluppare le potenzialità, attraverso le conoscenze,
abilità e competenze personali in una società che consenta effettivamente di usarle INDICE DI SVILUPPO
UMANO
La prassi di riferimento UNI PdR 18:2016 Responsabilità sociale delle organizzazioni - Indirizzi applicativi alla UNI ISO 26000 la definizione di una matrice di materialità (vedere esempio nella figura 7), come quella rappresentata qui di seguito:)
Figura 7 – Esempio di matrice di materialità [18]
Sostenibilità e efficienza energetica
L’Unione Europea sta vivendo, a causa della globalizzazione, una fase di trasformazione, che l’ha portata a dover considerare contemporaneamente il cambiamento climatico e l’invecchiamento della popolazione, il cambiamento dei processi produttivi e l’allungamento dell’età lavorativa, la sostenibilità delle scelte economiche e la difficoltà a creare nuovi posti di lavoro in particolare per le giovani generazioni. La crescita allora dovrà essere intelligente, attraverso lo sviluppo di conoscenze ed innovazione, sostenibile, perché basata su un’economia più “verde”, più efficiente nella gestione delle risorse e più competitiva ed inclusiva nel promuovere occupazione e coesione sociale e territoriale.
Un moderno sistema produttivo deve contare su nuove professionalità orientate a: • Tutelare i consumatori • Assicurare la sicurezza dei prodotti d’uso e dell’alimentazione umana • Garantire la salute e la sicurezza • Tutelare l’ambiente e il territorio • Incentivare il risparmio energetico e l’uso efficiente delle fonti di energia rinnovabili • Favorire la sostenibilità degli insediamenti produttivi e residenziali L’Europa che pensa giustamente al lavoro ed alla disoccupazione, ha introdotto il concetto di “Competenza” come risultato del processo educativo e di formazione che formi progressivamente conoscenze, abilità, valori e comportamenti utilizzabili.
I costi sociali, ambientali ed energetici dei processi produttivi e dei nuovi modelli di vivere l’ambiente urbano e abitativo devono essere considerati nel loro insieme, con opportuni indicatori atti a rilevare l’efficienza del sistema paese, come del sistema europeo nel suo insieme. Le imprese stanno acquisendo la consapevolezza di rivestire un ruolo di Responsabilità Sociale e dovranno sempre più assumere la prospettiva del “bene comune” come azione strategica. Il ruolo della formazione professionale per la promozione di una cultura dello sviluppo sostenibile nel settore energetico diventa strategico.
L’utilizzo delle competenze come fattore competitivo di successo ha infatti un valore strategico e richiede iniziative volte a sviluppare le conoscenze e le capacità tecnico - professionali per: Ridisegnare la “catena del valore”, cioè l’articolazione dei processi più sostenibili sul piano ambientale (risparmio delle risorse naturali, riduzione dell’inquinamento, ecc.) e sociale (qualità e sicurezza delle condizioni di lavoro, sviluppo delle capacità dei dipendenti, sostegno dei fornitori) Dare valore al rapporto tra impresa, territorio e comunità locali, che significa saper creare un sistema di relazioni forti e competitive tra imprese produttrici, fornitori specializzati di beni e servizi, sviluppo di competenze professionali di eccellenza e di specializzazioni uniche, sistema formativo focalizzato e tessuto sociale coeso Ridefinire l’approccio al Sistema di Gestione Integrato orientato alla Responsabilità Sociale d’Impresa definendo piani di azione, programmi, obiettivi, indicatori di performance e incentivi Adeguare Conoscenze, Abilità e Competenze di quadri aziendali e professionisti ai nuovi processi operativi secondo il principio della sostenibilità, responsabilità sociale e ambientale e di efficienza energetica Adottare Standard di riferimento Internazionali in coerenza con il Sistema EQF, condivisi con le esigenze espresse dai clienti/consumatori
Economia circolare e Industria 4.0
La riforma delle professioni non organizzate in Ordini e Collegi (Legge 14 gennaio 2013 n. 4) [9] prevede che per tali professioni sia possibile la regolamentazione volontaria sulla base di norme UNI e CEI , come ad esempio la norma UNI CEI 11339:2009 per gli Esperti in Gestione dell’Energia (EGE), certificabile da organismi accreditati, come evidenziato dal successivo punto V. La legge n. 4/2013 richiama espressamente il ruolo delle norme tecniche e “... risponde in maniera efficace alle crescenti e differenziate esigenze di qualificazione delle competenze professionali richieste dal mercato ... “ come evidenziato da ACCREDIA nel settembre 2014 in un “Position paper” *10+.
Il D.Lgs. 14 luglio 2014 n. 102 [1] stabilisce un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza energetica, che prevedono anche regimi di qualificazione, accreditamento e certificazione per quanto riguarda: • Le “Società che forniscono servizi energetici” (ESCO) • Gli “Esperti in Gestione dell’Energia” (EGE) • Gli “Auditor Energetici” (AE) • I “Sistemi di gestione dell’Energia” (SGE)
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La liquidità della complessità, il caos e le isole d’eccellenza A.F. De Toni e L. Comello in Prede o ragni? Uomini e organizzazioni nella ragnatela della complessità, UTET Torino 2005 ”L a complessità può essere definita …uno stato liquido: non è né l’immobile status quo del ghiaccio, né l’incontrollabile anarchia del vapore, ma l’acqua che porta vita”... e ancora ”L’orlo del caos, lontano dall’equilibrio, è un luogo di creazione, ma può essere anche di distruzione” P. Bak & K. Chen in La criticità autorganizzata, Le Scienze, 1991, ”La criticità organizzata è una teoria olistica…Le caratteristiche globali del sistema non possono essere spiegate analizzando separatamente le parti del sistema stesso” «Nei sistemi socio-economici l’equilibrio sull’orlo del caos dipende dai comportamenti degli elementi del sistema e dalla loro rete di relazioni.»
What is Systemic Thinking? It is a holistic approach focuses on the way that system’s parts interrelate and how they behave over time, within the context of larger systems. Within this systemic perspective, the system
defines the behavior of its parts.
This systemic thinking view is in sharp contrast with the lineal and mechanistic thinking view where the presupposition is that the properties of the parts define the behavior of the system.
Systems thinking therefore is a shift in the focus used to perceive the world.
Mechanistic thinking focuses on the material
objects and their structures
Systemic thinking focuses on the nonmaterial processes
and their organizational patterns
Mechanistic vs. systemic thinking
Systemic • Whole • Relationships • Multi-disciplines • Mapping • Qualities • Processes • Epistemic • Approximate
knowledge
Mechanistic • Parts • Objects • One-discipline • Measuring • Quantities • Structures • Objective • Cartesian
certainty
Ref: Capra, Fritjof; Luisi, Pier Luigi (2014-04-30). The Systems View of Life: A Unifying Vision. Cambridge University Press.
What is Wellbeing? The WHO definition of Health is:
“A complete state of physical, mental and social wellbeing, and not merely the absence of disease or infirmity.”
In this context, I propose that the definition of Wellbeing is:
The individual’s experience of a “complete match” between: his/her desired and currently perceived bio, psycho and
social state.
To, over time, achieve and sustain this “complete match” the individual needs the capability to successfully adapt to
changes
Ref CDC: Definition Wellbeing: “There is no consensus around a single definition of well-being, but there is general agreement that at minimum, well-being includes the presence of
positive emotions and moods (e.g., contentment, happiness), the absence of negative emotions (e.g., depression, anxiety), satisfaction with life, fulfillment and positive
functioning”. Health-Related Quality of Life (HRQOL) CDC
A “complete state of wellbeing”
This means that, when adapting to changes, the individual can:
• Accept his/her past, as it is.
• Experience, in the present: Peace and Harmony:
– Preserving the essence of his/her identity and concurrently
– Incorporating new useful insights or mental models to better survive and thrive, when
– Implementing his/her current responses to the changes with a systemic thinking perspective
• Be confident in his/her capabilities to design his/her desired future
What is the challenge in Social Sciences?
Today the challenge is to use systemic thinking to manifest the values of Science when identifying: relationships, patterns, and
context for building interdisciplinary Science.
Complex Societies can have extreme transformations… because as Ismail Serageldin said:
“A society is more than the sum of its economic and financial transactions…”
200 years ago Pierre Simon de Laplace (1749-1827) already said:
“Let us apply to the political and moral sciences, the method founded on observation and mathematics that has served so well in the natural sciences.”
200 years ago the mathematics to use systemic thinking, to anticipate the long term and distant consequences of actions in
a complex world, were not available
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”Nuove competenze per governare la complessità”, Fabrizio Sprega su Qualità, gennaio-febbraio 2016. a) Sviluppare la serendipità, b) Gestire la discontinuità, c) Creare collegamenti, d) Creare ridondanza, e) Allenare alla volatilità f) Allenare alla complessità..
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SAF
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AIN
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NC
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