Cristianità 352 (2009)

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aprile-giugno 2009 – € 5,00 gano ufficiale di Alleanza Cattolica er una società a misura di uomo e secondo il piano di Dio P rivista trimestrale - anno XXXVII – n. 352 in questo numero: La sconfitta immaginaria. Le elezioni del 6 e 7 giugno 2009 La sua Africa. Guglielmo Massaja, l’«Abuna Messias» d’Etiopia. Il magistero di Papa Benedetto XVI sull’Africa e il viaggio in Camerun e in Angola L’epopea di un missionario in Africa, «martire vivo», nel bicentenario della nascita

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Cristianità, rivista di Alleanza Cattolica

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aprile-giugno 2009 – € 5,00

�gano ufficiale di Alleanza Cattolica

er una società a misura di uomoe secondo il piano di Dio

P

rivista trimestrale - anno XXXVII – n. 352

in questo numero:La sconfitta immaginaria. Le elezioni del 6 e 7 giugno 2009La sua Africa.

Guglielmo Massaja, l’«Abuna Messias» d’Etiopia.

Il magistero di Papa Benedetto XVI sull’Africa e il viaggio in Camerun e in Angola

L’epopea di un missionario in Africa, «martire vivo», nel bicentenario della nascita

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La sconfitta immaginaria

Le elezioni del 6 e 7 giugno 2009

Massimo Introvigne

Mentre il risultato delle consultazioni amministrative è, come sempre,

influenzato da fattori squisitamente locali, il risultato di quelle europee — posto

che, nella campagna elettorale, del Parlamento Europeo si è parlato pochissimo

— ha valore principalmente di sondaggio sulla vita politica italiana. Le analisi

scientifiche dei dati e dei flussi sono utili, ma richiedono mesi, mentre su son-

daggi di questo genere i commenti in Italia di norma sono accolti con attenzione

solo se sono fatti subito. Il mio punto di vista non è quello di un politologo ma

di un sociologo, abituato a maneggiare numeri, e in particolare di un sociologo

delle religioni. Fra religione ed elezioni il rapporto naturalmente è solo indiret-

to. Ma chi trascura nelle analisi di dati italiani di qualsiasi genere il fattore R —

religione —, che pure, certamente, non è l’unico di cui tenere conto, di solito

sbaglia. Propongo dunque alcuni primi commenti.

1. Il sondaggio è solo parzialmente attendibile perché il campione è grande ma

non è uniforme. Troppo grande è lo squilibrio fra le percentuali di votanti nelle

diverse regioni d’Italia — nelle Isole, per esempio, ha votato il 47,13% contro il

65,04% nazionale —, perciò si tratta tecnicamente di un «campione non omo-

geneo», dunque di dubbia rappresentatività.

2. L’astensionismo particolarmente clamoroso in Sicilia colpisce il PdL, Il Po-

polo della Libertà, che vi perde 10,4 punti di percentuale rispetto alle politiche

del 2008. Non è difficile ipotizzare che la spaccatura interna del PdL — con due

fazioni contrapposte e litigiose fino all’insulto pubblico — in occasione della

recentissima crisi della giunta regionale siciliana abbia contribuito all’esito,

ancorché vi siano pure cause strutturali che vanno al di là della Sicilia e riguar-

dano tutto il Sud.

3. Occorre anzitutto sottolineare che la sconfitta del PdL e della coalizione di

governo è ampiamente immaginaria. In pendenza della più grave crisi economi-

ca degli ultimi ottant’anni, che di solito penalizza gravemente chi è al governo a

prescindere dalle sue effettive responsabilità, una coalizione di governo che

sfiora il 48%, dovendosi attribuire alla coalizione anche un buon 80% del dato

relativo al Movimento per le Autonomie-La Destra che, come si vedrà, è sostan-

zialmente un dato MpA — fra l’altro, sommando appunto l’80% del dato MpA

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la coalizione avanza, e non arretra, rispetto alle politiche, dal 46,8 del 2008 al

47,24 del 2009 — e un PdL che rimane ampiamente il primo partito in con sul-

tazioni diverse da quelle politiche — le quali tradizionalmente sono più favore-

voli ai partiti fortemente connotati dalla presenza di un leader —sono dati su

cui altrove in Europa e nel mondo chi governa metterebbe la firma. Il dato, in

situazione di crisi economica, non permette d’inferire — come sostengono alcu-

ni organi di stampa — che gli attacchi di magistrati e giornalisti al premier on.

Silvio Berlusconi in relazione a sue vicende personali abbiano effettivamente

avuto un’influenza «decisiva»; né è certo — come hanno ipotizzato invece altri

mass media, non solo sportivi — che abbiano pesato molto vicende relative alla

squadra di calcio del Milan, di cui l’on. Berlusconi è proprietario, ancorché

studi seri su elezioni passate invitino a considerare in Italia i fatti calcistici come

sempre più rilevanti di quanto a prima vista si potrebbe pensare. Né si com-

prende l’esultanza del PD, il Partito Democratico, che in un anno dalle politiche

alle europee ha perso il 7,1%, un autentico crollo che nessun artificio mediatico

riesce a mascherare. Paragonare i risultati effettivi ai sondaggi ha interesse per

valutare la qualità dei sondaggisti ma non ha un grande significato politico — se

i sondaggi erano sbagliati, non ha senso sostenere che qualcuno «è risalito» o «è

sceso» rispetto alle loro cifre —, ancorché si possa convenire sul fatto che l’ec-

cessiva insistenza del PdL sui sondaggi durante la campagna elettorale ha con-

tribuito alla percezione distorta del risultato.

4. Contrariamente a quanto hanno subito sostenuto — con notevole eco media-

tica — personaggi vicini al presidente della Camera dei Deputati on. Gianfranco

Fini, il sondaggio elettorale non boccia affatto le posizioni vicine a quelle della

Chiesa Cattolica su vita e famiglia. La somma dei voti ottenuti dai partiti che

nei programmi o nella maggioranza dei loro parlamentari — sia pure con mino-

ranze di opinione diversa — sui valori non negoziabili — fine vita, unioni omo-

sessuali, scuole non statali — hanno posizioni vicine a quelle della Chiesa —

PdL, Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, UDC, l’Unione di Centro,

MpA-La Destra — arriva al 54,19% e più, se si aggiungesse anche la Südtiroler

Volkspartei. E resta fuori del Parlamento Europeo il Partito Radicale, il partito-

simbolo della posizione contraria.

5. Sempre al contrario di quanto sostengono gli amici dell’on. Fini, sembra fin

da ora evidente, per quanto siano complesse le analisi dei flussi, che voti non

più dati al PdL — i quali non sono certo andati al PD — siano passati alla Lega

Nord o all’UDC, che sui valori non negoziabili hanno posizioni più chiaramente

identificate con quelle sostenute dalla Chiesa Cattolica di quelle dello stesso

PdL, come mostrano anche alcune specifiche candidature nell’UDC. Pertanto, la

lezione da trarre — pur tenendo conto del carattere non completamente rappre-

sentativo del sondaggio — è che l’elettore di centro e di destra gradisce — o,

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comunque, certamente non spregia — il richiamo a posizioni chiare in materia

di vita e di famiglia. Dunque si potrebbe ipotizzare che siano state, semmai, più

le posizioni dell’on. Fini che quelle di altri esponenti del partito più sensibili al

tema dei valori non negoziabili a sottrarre qualche voto al PdL.

6. Ancora, il successo della Lega Nord — in alcune zone d’Italia partico-

larmente clamoroso — mostra che l’elettorato gradisce i richiami all’identità e a

una politica rigorosa in tema d’immigrazione e di contrasto all’estremismo

ultra-fondamentalista islamico. La stessa UDC, che — senza trionfare — ha

guadagnato il suo punto di percentuale, che non è poco per un piccolo partito,

aveva diffuso manifesti con il volto di un suo candidato, il giornalista convertito

dall’islam al cattolicesimo Magdi Cristiano Allam, e la scritta «islamicamente

scorretto». Questi temi — anche qui, contro l’opinione dell’on. Fini e dei suoi

amici — hanno dunque esercitato un forte richiamo sugli elettori. Dal momento

che il successo della Lega Nord è più marcato proprio nelle zone d’Italia dove

maggiore è l’affluenza alla Messa domenicale, s’impone una riflessione anche

alla gerarchia cattolica sul perché le opinioni espresse da alcuni suoi esponenti

in materia d’immigrazione e di respingimenti di clandestini non siano state

seguite da elettori cattolici che hanno ampiamente votato per la stessa Lega

Nord. Senza naturalmente voler sostenere che la gerarchia ecclesiastica debba

farsi dettare tempi e agende dagli esiti elettorali, un dialogo fra la gerarchia

cattolica e i suoi stessi fedeli — sulla linea delle ultime e più pacate dichiarazio-

ni del presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Angelo Bagna-

sco, del resto già raccolte in questo senso da esponenti del centro-destra come il

sottosegretario all’Interno on. Alfredo Mantovano — dove si esaminino in mo-

do più approfondito i princìpi in tema d’immigrazione che si ricavano dalla

dottrina sociale della Chiesa e si riporti nello stesso tempo con forza l’atten-

zione sull’identità cattolica del nostro Paese emerge come un contributo urgente

e necessario al bene comune dell’Italia.

7. Non va sopravvalutato — anche se va registrato — il successo dell’IdV,

l’Italia dei Valori. Tanto più in consultazioni europee dove non si eleggono

governi, partiti che tuonano contro chi è al governo con la modalità dell’insulto

raccolgono ovunque in Europa più o meno quanto raccoglie l’IdV in Italia. Il

problema non sono i voti dell’IdV, ma chi pensa — illusoriamente — che sia

possibile utilizzarli politicamente all’interno di coalizioni, mentre i voti che par-

tono dai vari «Vaffa-Day» — o come altro si chiamano in altri Paesi — sono

per loro natura voti «contro» e non «per».

8. Merita un cenno anche il crollo de La Destra, che in realtà non ha preso il

2,2% come si legge nelle tabelle, ma molto meno. In effetti il 2,2% è il risultato

di un 15,64% in Sicilia, di un 3,22% nella circoscrizione Sud e di percentuali

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inferiori all’1% in tutto il resto d’Italia, con imbarazzanti 0,74% nella città di

Roma — roccaforte storica dei suoi dirigenti — e 0,74% a Torino, dove nel

2008 il risultato fu buono e dove non mancavano candidati validi. Appare dun-

que evidente come il 2,2% vada ampiamente attribuito al MpA e non a La

Destra. La caduta — nel Centro-Nord — dal 2,5% del 2008 — senza MpA e

altri alleati — allo 0,75% del 2009 è a suo modo il risultato più clamoroso e

imprevisto — dai sondaggisti — delle elezioni. A Torino, a Roma e in molte

altre località l’alleanza che comprende MpA e La Destra è superata dalla Fiam-

ma Tricolore. Avranno giocato il simbolo — la fiamma tricolore stavolta l’ave-

va, appunto, la Fiamma Tricolore e non un’alleanza in cui vi era La Destra —,

l’illeggibilità del simbolo della coalizione fra l’on. Francesco Storace e l’on.

Raffaele Lombardo, l’assenza dell’attivismo televisivo del 2008 dell’on.

Daniela Santanché, nel frattempo passata con il suo movimento al PdL. Ma

soprattutto sembrano avere avuto un ruolo le turbolenze della Regione Siciliana

che, se hanno giovato in Sicilia — + 2,9% per l’alleanza MpA-La Destra rispet-

to ai voti ottenuti separatamente dai due partiti nel 2008 —, evidentemente non

sono piaciute agli elettori de La Destra nel Centro-Nord che non hanno capito

né il senso della coalizione elettorale, né il suo progetto politico, né le minacce

dell’on. Lombardo di nuove alleanze alla Regione Siciliana «al di là» del cen-

tro-destra. E tutto questo nonostante il fatto che non soltanto La Destra ma lo

stesso MpA avessero proposto valori e giudizi storici — per esempio, per espo-

nenti del MpA, in tema di «conquista del Sud» e unità nazionale — consonanti

con l’identità e le aspirazioni di una parte significativa della popolazione.

9. Senza dimenticare le riserve quanto al campione utilizzato per questo

sondaggio, la lezione che si ricava dalla tornata elettorale europea è che — per chi

non si lasci ingannare da «spiriti fini» che vanno a cercare maliziosamente

colpevoli di sconfitte in buona parte immaginarie — il richiamo ai valori della

vita e della famiglia e all’identità — anche nel contrasto dell’immigrazione clan-

destina e dell’ultra-fondamentalismo islamico — ha dato buoni risultati: se s’in-

tende continuare a operare in consonanza con le aspirazioni reali degli elettori non

va abbandonato ma semmai ulteriormente reiterato e spiegato. Un’analisi di tutte

le sfaccettature del sondaggio elettorale mostra però — e questo vale, fra l’altro,

per gli elettori e i quadri de La Destra, oggi comprensibilmente preoccupati: ma

vale anche per chi nel PdL, illuso dai sondaggi, oggi è deluso — che le soluzioni

e le alleanze ad horas difficilmente danno frutti. Gli esiti politici sono sempre

preparati da un lungo, faticoso lavoro di studio e di formazione pre-politica,

attraverso la riflessione sulla storia, sulla dottrina, sui princìpi. A questo lavoro

pre-politico — alla luce non di alchimie elettorali, ma della dottrina sociale della

Chiesa — Alleanza Cattolica offre da sempre il suo contributo. Per i valori non

negoziabili, per l’identità e le radici cristiane dell’Europa e dell’Italia, per la

maggior gloria di Dio anche sociale.

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La sua Africa. Il magistero

di Papa Benedetto XVI sull’Africa

e il viaggio in Camerun e in Angola

Massimo Introvigne

1. Premessa: chi ha dirottato l’aereo del Papa?

Che cosa è andato a fare Papa Benedetto XVI in Africa dal 17 al 23

marzo 2009? Lo ha ripetuto più volte lui stesso: a «pubblicare»1, nel senso di

«rendere pubblico», l’Instrumentum laboris della Seconda Assemblea Speciale

per l’Africa del Sinodo dei Vescovi2, che si terrà a Roma nei giorni dal 4 al 25

ottobre del 2009. «Sono venuto qui per presentare l‘Instrumentum laboris»3.

«Sono venuto qui precisamente per condividere con voi il momento storico

della promulgazione dell‘Instrumentum laboris per la Seconda Assemblea

Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi»4. Un documento molto denso,

frutto di quattordici anni di lavoro a partire dall’esortazione apostolica di Papa

Giovanni Paolo II (1978-2005) Ecclesia in Africa5, del 1995, che dopo il Primo

Sinodo per l’Africa aveva esortato a uno studio più approfondito della situa-

zione religiosa e sociale del continente africano. Un documento salutato dai

media africani come uno dei più importanti testi sull’Africa mai apparsi, tanto

più se lo si legge — come Papa Benedetto XVI ha invitato a fare — insieme ai

1 Cfr. Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione

dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei

Vescovi, nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, del 19-3-2009, in L‘Osservatore

Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009. 2 Cfr. Sinodo dei Vescovi. Seconda Assemblea Speciale per l’Africa, La Chiesa in

Africa al servizio della riconciliazione, della giustizia e della pace. «Voi siete il sale

della terra... Voi siete la luce del mondo» (Mt 5, 13-14). Instrumentum laboris,

Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, Città del Vaticano 2009. Tutte le citazioni

senz’altra indicazione e precedute dal riferimento «Il» sono tratte da questo testo. 3 Benedetto XVI, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di

Yaoundé, del 17-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico

religioso, Città del Vaticano 19-3-2009. 4 Idem, Cerimonia di congedo all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé, del

20-3-2009, ibid. 20/21-3-2009. 5 Cfr. Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica post-sinodale «Ecclesia in Africa» ai

vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, ai religiosi e alle religiose e a tutti i fedeli laici circa

la Chiesa in Africa e la sua missione evangelizzatrice verso l‘anno 2000, del 14-9-1995.

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discorsi del Santo Padre in Camerun e in Angola, che lo illustrano e lo comple-

tano.

Tutto questo rischia di risultare nuovo al lettore italiano, il quale ha forse

avuto l’impressione che il Pontefice sia andato in Africa per parlar male dei

preservativi. In effetti, Papa Benedetto XVI ha l’abitudine di conversare con i

giornalisti sugli aerei che lo portano verso le mete dei suoi viaggi, e a un gior-

nalista francese che lo interrogava sull’AIDS in Africa ha risposto: «[...] non si

può superarlo con la distribuzione dei preservativi: al contrario, aumentano il

problema»6, ma solo con una «umanizzazione della sessualità»

7, «un nuovo

modo di comportarsi l‘uno con l‘altro»8. Fior d’immunologi hanno spiegato che

il Papa ha ragione: i dati statistici dimostrano che in Paesi dove aumenta l’uso

dei preservativi non diminuiscono i casi di AIDS9, perché fino a quando non

cessa l’abitudine a una sessualità promiscua — che la sicurezza, fallace, indotta

dall’avere con sé il preservativo incoraggia, così in effetti «aumentando il pro-

blema» — la malattia continua a dilagare.

Tuttavia, nel momento stesso in cui cominciamo a parlare di statistiche

sull’AIDS, di preservativi e d’immunologi siamo già un po’ caduti nella trap-

pola. L’Instrumentum laboris e i discorsi del Papa in Africa formano un insieme

severo, che non si limita a denunciare i delitti perpetrati sulla pelle degli africani

ma fa i nomi dei colpevoli: i governanti africani corrotti, le organizzazioni inter-

nazionali — fra cui l’ONU e l’Unione Europea —, le lobby dell’aborto, il Fon-

do Monetario Internazionale e alcune multinazionali. Tutti costoro sono riusciti

nel loro intento di creare una cortina di silenzio intorno al documento se nes-

suno parla dell’Instrumentum laboris — che su alcuni grandi giornali occi-

dentali non è stato neppure menzionato — e tutti parlano di preservativi. Da

questo punto di vista, l’aereo del Papa è stato dirottato con una vera e propria

operazione di terrorismo ideologico. Il dirottamento è riuscito parzialmente,

perché in Africa Papa Benedetto XVI è arrivato comunque, e in Africa si è

parlato molto dell’Instrumentum laboris e poco o nulla dei preservativi. Ma in

parte è riuscito perché in Occidente, Italia compresa, è successo esattamente il

contrario: una bene orchestrata campagna di stampa ha posto in non cale quat-

tordici anni di lavoro della Chiesa per studiare e capire l’Africa, sviando

l’attenzione sul solo problema del preservativo.

6 Idem, Intervista concessa dal Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa,

del 17-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città

del Vaticano 19-3-2009. 7 Ibidem.

8 Ibidem.

9 Cfr., per una prima ricognizione del problema, Joannes P. M. Lelkens, AIDS, il

preservativo non preserva. Documentazione di una truffa, in Studi Cattolici, anno

XXXVIII, n. 405, novembre 1994, pp. 718-723.

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In questa sede, dunque, non parlerò di preservativi ma dell’insieme

costituito dall’Instrumentum laboris e dai discorsi del Papa. Il messaggio che ne

emerge è molto importante, e non riguarda soltanto gli africani. Si articola in

quattro parti: perché l’Africa è importante, che cos’è l’Africa, come operano in

Africa le forze della corruzione e come agiscono — o dovrebbero agire — le

forze della riconciliazione.

2. Perché l’Africa è importante

I primi destinatari delle denunce del Magistero siamo tutti noi. Noi,

quando consideriamo l’Africa una realtà secondaria, una nota a piè di pagina dei

problemi del mondo. L’ex presidente francese Jacques Chirac ha spiegato

cinicamente ai giornalisti che non è il caso che il Papa o altri si agitino troppo,

perché se l’Africa sprofondasse nell’Oceano «[...] le conseguenze del catacli-

sma sull‘economia mondiale sarebbero praticamente nulle»10

. L’Africa non è

quotata in borsa. Il Magistero ci indica il carattere esemplare dell’Africa come

luogo dove stanno nascendo nuove culture cristiane, «forme originali di vita, di

celebrazione, di pensiero cristiani» (Il, 73) che nascono da una «viva tradi-

zione» (ibidem) non necessariamente cristiana, anzi spesso ancora precristiana,

ma «trasformata e rigenerata dal Vangelo» (ibidem). Papa Benedetto XVI non

cita il sociologo Philip Jenkins e la sua teoria delle «nuove cristianità» che stan-

no nascendo, particolarmente in Africa, con caratteristiche in parte diverse —

ma con ispirazione comune — rispetto alla «vecchia» cristianità dell’Occiden-

te11

. Ma ogni tanto il testo di Jenkins dà l’impressione di essere noto e presup-

posto. E capire come nasce una cristianità, in un momento in cui ovunque antiche

forme sono in crisi e nuove passano attraverso le doglie del parto, è certamente d’in-

teresse per tutti. In questo senso l’Instrumentum laboris è «di grande importanza [...]

anche per la vita della Chiesa universale»12

, non solo per l’Africa.

L’argomento utilizzato dal Santo Padre con più insistenza per convincerci

che dobbiamo interessarci dell’Africa è però un altro. Papa Benedetto XVI ri-

10

Cit. in Filippo Di Giacomo, La Chiesa Bianca cerca linfa in Africa, in La Stampa,

Torino 17-3-2009. 11

Cfr. Philip Jenkins, The Next Christendom. The Coming of Global Christianity,

Oxford University Press, New York 2002; trad. it., La terza Chiesa. Il cristianesimo nel

XXI secolo, con Prefazione di Franco Cardini, Fazi, Roma 2004; cfr. anche la mia

esposizione dell’edizione statunitense, «La prossima cristianità. L‘avvento del

cristianesimo globale», in Cristianità, anno XXX, n. 310, marzo aprile 2002, pp. 3-10.

Sul viaggio del Pontefice cfr. il dossier di Radio Vaticana e dell’Agenzia Fides, Luis

Badilla e Luca Mainoldi (a cura di), Benedetto XVI. XI pellegrinaggio apostolico

internazionale. 2009, Roma 2009. 12

Benedetto XVI, Parole del Santo Padre in occasione della pubblicazione del-

l‘«Instrumentum laboris» a Yaoundé, del 19-3-2009, in L‘Osservatore Romano.

Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009.

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corda che la storia sacra e la storia della Chiesa non sono sequenze di avveni-

menti puramente umani. Sono uno dei modi attraverso cui Dio ci parla nella

storia. E questo discorso di Dio attira inequivocabilmente l’attenzione sull’Afri-

ca. Nella sua «prima tappa della kénosi»13

, cioè nel suo primo grande abbas-

samento nella fragile persona di un bambino umano, Gesù Cristo stesso ha do-

vuto «[...] calcare il suolo africano»14

in occasione della fuga in Egitto; di cui,

fra parentesi, Papa Benedetto XVI rivendica il carattere di evento storico e non

mero simbolo. Sì, «Cristo Gesù [...] ha calpestato il suolo africano»15

. E nel-

l’«ultimo momento della kénosi»16

, che è la Passione, a portare la croce di Gesù

«[...] c‘era un africano, Simone di Cirene»17

. Certamente, come sappiamo, il

Cireneo non ha preso la croce volontariamente: «[...] fu costretto, forzato a far-

lo»18

. Ma «[...] dopo la risurrezione [...] egli ha potuto comprendere quello che

aveva fatto»19

, così che in Simone «ogni Africano e ogni sofferente aiutano

Cristo a portare la sua croce»20

, «[...] ogni Africano è in qualche modo membro

della famiglia di Simone di Cirene»21

.

E la storia della salvezza continua nella storia della Chiesa. Il dito di Dio

continua a indicarci l’Africa. Lo fa quando l’evangelista san Marco va ad Ales-

sandria per rendere «testimonianza in Africa della morte in croce del Figlio di

Dio»22

. Lo fa quando suscita i grandi Padri della Chiesa africani, primo fra tutti

sant’Agostino (354-430) ma anche san Cipriano (210-258) e sant’Atanasio

(295-373)23

. Lo fa quando il cristianesimo, con le invasioni musulmane, per

«quasi un millennio»24

sparisce dall’Africa, rimanendo solo «nella parte nord-

13

Idem, Incontro con i membri del Consiglio Speciale per l‘Africa del Sinodo dei

Vescovi nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, del 19-3-2009, ibidem. 14

Ibidem. 15

Idem, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione

dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei

Vescovi, nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, cit. 16

Idem, Incontro con i membri del Consiglio Speciale per l‘Africa del Sinodo dei

Vescovi nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, cit. 17

Idem, Incontro con il mondo della sofferenza nel Centro Card. Paul Emile Léger –

CNRH di Yaoundé, del 19-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano

politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009. 18

Ibidem. 19

Ibidem. 20

Ibidem. 21

Ibidem. 22

Idem, Incontro con i membri del Consiglio Speciale per l‘Africa del Sinodo dei

Vescovi nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, cit. 23

Cfr. Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di

Yaoundé, cit. 24

Idem, Incontro con i membri del Consiglio Speciale per l‘Africa del Sinodo dei

Vescovi nella Nunziatura Apostolica di Yaoundé, cit.

Page 11: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

9

orientale del Continente»25

, particolarmente in Etiopia, lasciando dietro di sé

una gloriosa scia di martiri. Lo fa quando la Chiesa ritorna con i missionari, alla

cui «generosità»26

, contro una vulgata diffusa e politicamente corretta, il Papa

invita a «rendere omaggio»27

: «siate riconoscenti per la luce di Cristo! Mostra-

tevi riconoscenti verso coloro che ve l‘hanno portata: generazioni e generazioni

di missionari»28

, fra cui spiccano diversi santi canonizzati, cui noi italiani pos-

siamo aggiungere — in occasione del bicentenario della nascita — la grande

figura del cardinale Guglielmo Massaja (1809-1889), del quale è in corso la

causa di beatificazione 29

. Dio, infine, attira l’attenzione della Chiesa sull’Africa

benedicendo il continente con la grande crescita numerica dei cattolici, arrivati

ormai a «centocinquanta milioni»30

.

Non si tratta dunque solo di considerazioni geopolitiche. Che l’Africa sia

importante per i cristiani e per la Chiesa ha voluto indicarlo Dio stesso.

3. Che cos’è l’Africa

Che cos’è l’Africa? L’Instrumentum laboris e i discorsi di Papa Benedetto

XVI hanno come riferimento soprattutto l’Africa a sud del Sahara, trascurando il

Maghreb. Eccettuando quindi il Nordafrica islamico, l’Africa emerge da questi

documenti come un continente ancora ampiamente pre-cristiano, connotato da

una specifica cultura che ha una lunga tradizione e che presenta insieme luci e

ombre. Gli aspetti positivi della cultura africana sono sostanzialmente tre: il senso

religioso, l’amore per la vita e l’attaccamento alla famiglia. Fra quelle che

l’Instrumentum laboris chiama «le verità e i valori delle culture africane» (Il, 74)

emerge anzitutto il profondo senso religioso: «[...] in Africa il problema

dell‘ateismo quasi non si pone, perché la realtà di Dio è così presente, così reale

nel cuore degli africani che non credere in Dio, vivere senza Dio non appare una

tentazione»31

. In secondo luogo, l’idea che la vita e la nascita dei bambini siano

una gioia e una ricchezza è fortemente radicata nella cultura africana: «[...] per la

migliore saggezza del vostro continente, l‘arrivo di un bambino è una grazia, una

25

Ibidem. 26

Ibidem. 27

Ibidem. 28

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional

Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, del 22-

3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del

Vaticano 23/24-3-2009. 29

Cfr. Cristina Siccardi, Guglielmo Massaja, l‘«Abuna Messias» d‘Etiopia. L‘epopea di

un missionario in Africa, «martire vivo», nel bicentenario della nascita, in questo stesso

numero di Cristianità, pp. 21-38. 30

Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoundé, cit. 31

Idem, Intervista concessa al Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa,

cit.

Page 12: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

10

benedizione di Dio»32

. In terzo luogo «i valori fondamentali della famiglia

africana»33

costituiscono un profondo deposito di legami e di solidarietà, che a

sua volta pre-esiste al cristianesimo.

Nello stesso tempo, la cultura africana tradizionale e pre-cristiana presen-

ta anche rovesci di medaglia, le «credenze e pratiche negative delle culture afri-

cane» (Il, 32) che non devono essere nascoste in nome del relativismo. Il senso

religioso comporta anche un elemento oscuro, tuttora ben presente: la «[...]

paura degli spiriti, dei poteri nefasti da cui [molti africani] si dicono minac-

ciati; disorientati, arrivano al punto di condannare bambini della strada e

anche i più anziani, perché — dicono — sono stregoni»34

. «La stregoneria lace-

ra le società dei villaggi e delle città» (Il, 32). La gioia che la cultura africana

manifesta di fronte al matrimonio e alla trasmissione della vita si corrompe

quando comporta le pratiche «del matrimonio forzato, della poligamia» (ibi-

dem), che pure la Chiesa non teme di denunciare come «negative» (ibidem) e

inaccettabili. Le solidarietà di famiglia e di villaggio diventano talora esaltazio-

ne esclusiva ed escludente della propria cerchia tribale, fino a generare i «frutti

feroci del tribalismo e delle rivalità etniche»35

.

Come altre culture pre-cristiane cui la Chiesa si è trovata di fronte nella

sua storia, la cultura africana presenta dunque elementi e domande che possono

trovare la loro risposta nel Vangelo e aspetti negativi che il Vangelo giudica e

da cui può liberare. Così, per esempio, in Africa è forte un «culto degli ante-

nati»36

: la Chiesa mostra che «[...] trova la sua risposta nella comunione dei

santi, nel purgatorio»37

. Se invece diventa paura dei morti, «paura degli spiri-

ti»38

, si tratta di un elemento negativo da cui Cristo, che è «realmente più for-

te»39

libera, creando una cultura dove «non c‘è più paura»40

.

32

Idem, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione dell‘«In-

strumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei Vescovi,

nello Stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, cit. 33

Idem, Incontro con i vescovi del Camerun nella chiesa Christ-Roi in Tsinga a

Yaoundé, del 18-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico

religioso, Città del Vaticano 19-3-2009. 34

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le

religiose, i movimenti ecclesiali e i catechisti dell‘Angola e São Tomé nella chiesa São

Paolo di Luanda, del 21-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano

politico religioso, Città del Vaticano 22-3-2009. 35

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional

Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 36

Idem, Intervista concessa al Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa,

cit. 37

Ibidem. 38

Ibidem. 39

Ibidem. 40

Ibidem.

Page 13: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

11

L’Instrumentum laboris presenta anche una mappa e una rilevazione del-

lo stato delle religioni diverse dalla cattolica così come si presentano in Africa

nel 2009. Vi è ovunque «una grande sete di Dio» (Il, 10), che si manifesta an-

zitutto in una riorganizzazione delle religioni tradizionali africane: un fenomeno

ambiguo, perché dai credenti sinceri e in buona fede si devono distinguere gli

attivisti politici anti-occidentali, «[...] sciovinisti che [...] difendono [la religione

tradizionale] come patrimonio nazionale e ne fanno oggetto di orgoglio nazio-

nale, benché non la pratichino» (Il, 101). Né ci si deve nascondere che gli a-

spetti deteriori della religiosità tradizionale qualche volta permangono o pene-

trano anche nella Chiesa Cattolica: «[...] alcuni sacerdoti, religiosi e religiose

danno a volte il cattivo esempio abbandonandosi a pratiche occulte» (Il, 95).

In secondo luogo, «[...] paradossalmente, il proliferare delle sette [...] è

un ulteriore segno» (Il, 10) della stessa «sete di Dio» (ibidem). Con l’espres-

sione «sette» sia l’Instrumentum laboris sia Papa Benedetto XVI intendono

principalmente le cosiddette AIC, sigla di quelle African Independent Churches,

«Chiese africane indipendenti», che oggi la letteratura specialistica preferisce

chiamare — senza mutare la sigla — African Initiated Churches, «Chiese inizia-

te da africani»: l’immenso fenomeno di oltre diecimila nuove denominazioni di

origine cristiana fondate da profeti africani, grandi e piccole, spesso — ma non

sempre — di matrice pentecostale. L’accostamento della Chiesa non è esclusi-

vamente polemico: l’incontro con questi gruppi, spiega Papa Benedetto XVI,

«[...] sul momento può fare bene»41

. Ma questi benefici nella maggior parte dei

casi si rivelano di breve durata, e d’altro canto la Chiesa non può non denuncia-

re la «virulenta aggressione» (Il, 100) anti-cattolica e anche una certa «mime-

tizzazione nell‘abbigliamento (abiti clericali, insegne episcopali, paramenti li-

turgici)» (ibidem) — che induce confusione ed equivoci imitando la Chiesa Cat-

tolica — caratteristiche, se non di tutte le AIC, di un buon numero di esse.

In terzo luogo, non vi è dubbio che la «grande sete di Dio» degli africani

favorisca anche il successo del proselitismo islamico. L’Instrumentum laboris

denuncia con chiarezza «l‘intolleranza [...] di certi gruppi islamici» (Il, 102),

«le posizioni dottrinali di alcune correnti a proposito della Jihad» (ibidem). Al-

la comunità musulmana che ha voluto incontrare in Camerun Papa Benedetto

XVI ha ricordato il suo magistero sul rapporto della Chiesa con l’islam, che si

va facendo sempre più sistematico. Il dialogo più fruttuoso con l’islam non è per

il Papa quello teologico, ma quello che riconduce alla ragione e al diritto natura-

le, «lo stesso linguaggio della creazione»42

che la ragione può scoprire a pre-

scindere dalle diverse posizioni religiose. Si tratterà dunque anzitutto di «[...]

41

Idem, Intervista concessa al Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa,

cit. 42

Idem, Incontro con i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun nella

Nunziatura Apostolica di Yaoundé, del 19-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale

quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009.

Page 14: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

12

rendere manifesto il vasto potenziale della ragione umana»43

. Papa Benedetto

XVI ricorda, ancora una volta, l’immagine di Papa Giovanni Paolo II secondo

cui per volare occorrono due ali, «le ali della ragione e della fede»44

: con un’ala

sola, l’aereo non si alza in volo ma prosegue la sua corsa a terra e si schianta.

Anche in Camerun il Papa mostra il terreno molto concreto dove sarebbe

necessario intendersi con i musulmani in nome del comune appello alla ragione: da

una parte, il rifiuto di «tutte le forme di violenza»45

, dall’altra i diritti umani con il

ripudio della schiavitù e della discriminazione delle donne e delle minoranze, pure

in Camerun — come già nell’enciclica Spe salvi — collegati al ricordo di una santa

africana, Giuseppina Bakhita (1869-1947), prima schiava rapita alla famiglia nel

Darfur — dove violenze simili avvengono ancora oggi —, poi grazie a un console

italiano educata cristianamente e suora canossiana in Italia46

.

4. Corruzione

La cultura ancora prevalentemente pre-cristiana dell’Africa sub-sahariana

è il teatro di un epico scontro che ne ripete tanti altri nella storia della Chiesa.

La Chiesa — in Africa oggi come in altri tempi e luoghi della storia — «[...]

conserva quanto di meglio c‘è nell‘umanità (i suoi valori autentici) e lo

protegge dalla corruzione» (Il, 37). Si tratta di un processo d’«inculturazione»

(Il, 71) in cui «il Vangelo si radica nel tessuto umano della cultura» (Il, 73) e

presenta agli africani la Parola di Dio «secondo i loro linguaggi, le loro

concezioni, i loro simboli» (ibidem), depurati e purificati rispetto a «pratiche e

comportamenti culturalmente ammessi ma contrari allo spirito di Cristo» (Il,

74). Vi è qui un importante insegnamento — che, ancora una volta, non vale so-

lo per l’Africa — sulla tradizione: non tutto quello che è «tradizionale» merita

di essere conservato e trasmesso. Il Vangelo e il diritto naturale esercitano una

continua opera di selezione e di vaglio su quanto, da una parte, in una tradi-

zione, è buono e va preservato per le generazioni future e dall’altra le «credenze

e pratiche negative» che non vanno trasmesse, ma criticate.

Le forze che Papa Benedetto XVI chiama della «corruzione» operano

invece perché le «credenze e pratiche negative» siano da una parte mantenute

— in quanto il loro mantenimento e la loro manipolazione giovano ai fini di

poteri corrotti —, dall’altra utilizzate per un passaggio che saltando a piè pari il

43

Ibidem. 44

Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di

Luanda, del 20-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico

religioso, Città del Vaticano 20/21-3-2009. 45

Idem, Incontro con i rappresentanti della comunità musulmana del Camerun nella

Nunziatura Apostolica di Yaoundé, cit. 46

Cfr. Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di Yaoun-

dé, cit.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

13

cristianesimo vada direttamente dalla cultura pre-cristiana al relativismo laicista

post-cristiano.

«[...] la causa di tutto ciò che destabilizza il continente africano» (Il, 11)

si annida, come sempre, «nel cuore ferito dell‘uomo» (ibidem): nell’«egoismo»

(ibidem), nell’«avarizia» (ibidem) e nella «sete di potere» (ibidem), in una pa-

rola nel peccato (Il, 11). «[...] quando la Legge di Dio è ―ridicolizzata, disprez-

zata e schernita‖ (cfr. 2 Cor 36, 16) il risultato può essere solo distruzione ed

ingiustizia»47

. «La luce è già venuta nel mondo. Ma gli uomini hanno preferito

le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvage. [...] Tragicamente, le

nuvole del male hanno ottenebrato anche l‘Africa»48

.

I primi agenti della corruzione in Africa sono i suoi stessi politici corrotti:

«alcuni dirigenti politici [...] disprezzano le nozioni di bene comune, [...] elabo-

rano politiche faziose, partigiane, clienteliste, etnocentriste e incitano alla divi-

sione per poter regnare» (Il, 23). «Alcune società africane sono state portate

alla rovina dai loro dirigenti politici» (Il, 50). Si sono determinati veri «[...]

abissi che separano i dirigenti dai cittadini» (Il, 108). Il comunismo, nei Paesi

di cui si è impadronito, ha aggiunto una «feroce propaganda ideologica e politi-

ca»49

, con la frequente persecuzione dei cristiani.

I politici corrotti, anziché operare per superare il tribalismo e l’odio per

chi non fa parte della propria tribù, etnia o nazione, li hanno esasperati per i loro

fini. Così, «certi Paesi sono stati teatro di scene tragiche di xenofobia, in cui lo

straniero simbolizzava tutte le sciagure della società e serviva da capro espia-

torio: esseri umani sono stati bruciati vivi, altri dilaniati, intere famiglie sono

state disperse e villaggi distrutti. In altri Stati, come constatato da alcune Chie-

se particolari, determinati partiti politici hanno utilizzato la natura etnica, tri-

bale o regionale per attirare le popolazioni alla loro causa nella conquista del

potere, invece di favorire il vivere insieme» (Il, 50).

Ma i cattivi dirigenti politici africani rimangono al loro posto, e continua-

no a corrompersi e a corrompere, perché vi sono forze della corruzione più

grandi che li sostengono dall’esterno dell’Africa. «In connivenza con uomini e

donne del continente africano, forze internazionali sfruttano questa miseria del

cuore umano» (Il, 12). «L‘aiuto internazionale [...] è spesso accompagnato da

condizioni inaccettabili» (Il, 25). «I programmi di ristrutturazione delle econo-

mie africane, proposti dalle istituzioni finanziarie internazionali, si sono rivelati

funesti» (Il, 26). Alcune «[...] multinazionali continuano a invadere gradual-

mente il continente per appropriarsi delle risorse naturali» (Il, 28). La Chiesa

47

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional

Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 48

Ibidem. 49

Idem, Incontro con i movimenti cattolici per la promozione della donna nella

parrocchia di Santo Antonio di Luanda del 22-3-2009, in L‘Osservatore Romano.

Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 23/24-3-2009.

Page 16: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

14

in passato — attraverso documenti della Pontifica Accademia per la Vita50

e

della Pontificia Accademia delle Scienze51

— ha chiarito che l’uso in agricol-

tura di organismi geneticamente modificati, gli OGM, non è di per sé illecito e

può contribuire a risolvere problemi alimentari gravi. Tuttavia constata pure che

in alcune zone dell’Africa la politica degli OGM è condotta in modo predatorio:

«[...] rischia di rovinare i piccoli coltivatori e di sopprimere le loro semine tra-

dizionali, rendendoli dipendenti dalle società produttrici di OGM» (Il, 58).

Non si tratta solo di avidità e sfruttamento economico, ma d’ideologia.

L’azione della corruzione internazionale sulla corruzione africana si manifesta

così anche in «continui attentati portati alla vita, dal concepimento fino alla

morte naturale» (Il, 132). Si tenta «[...] di banalizzare l‘aborto con il Protocollo

di Maputo» (ibidem). Il riferimento è al protocollo siglato presso l’Unione

Africana l’11 luglio 2003 ed entrato in vigore il 25 novembre 2005 con il rag-

giungimento della soglia dei venti Paesi che lo hanno ratificato. Si tratta di un

protocollo ampiamente imposto dai Paesi e dagli organismi internazionali dona-

tori come condizione per gli aiuti all’Africa e alle cui origini si situa, con altri

ma con un ruolo centrale, l’esponente politica italiana radicale Emma Bonino,

che per prima lo propose e lo promosse negli anni 1990 quando era commis-

sario europeo. Dietro la bandiera condivisibile della lotta contro le mutilazioni

genitali femminili, il protocollo ha fatto passare la pressione sui Paesi africani

perché legalizzino e promuovano l’aborto in nome della «salute riproduttiva»52

.

Il Papa ha denunciato con fermezza «[...] l‘imposizione di modelli cul-

turali che ignorano il diritto alla vita dei non ancora nati»53

, e «[...] le politiche

di coloro che, col miraggio di far avanzare 1‘―edificio sociale‖, minacciano le

sue stesse fondamenta. Quanto amara è l‘ironia di coloro che promuovono

l‘aborto tra le cure della salute ―materna‖! Quanto sconcertante la tesi di

coloro secondo i quali la soppressione della vita sarebbe una questione di

salute riproduttiva (cfr Protocollo di Maputo, art. 14)!»54

.

Il risultato dell’azione congiunta delle forze della corruzione africane e

internazionali costituisce l’attuale, vera tragedia dell’Africa, che è in primo

50

Cfr. Pontificia Accademia per la Vita, Biotecnologie animali e vegetali. Nuove

frontiere e nuove responsabilità, Libreria Editrice Vaticana, Roma 1999. 51

Cfr. Studio-Documento della Pontificia Accademia delle Scienze sull‘uso delle piante

geneticamente modificate per combattere la fame nel mondo, del 2001, Pontificia

Accademia delle Scienze, Città del Vaticano 2004. 52

Commissione africana dei diritti umani e dei popoli, Protocollo alla Carta Africana

dei diritti dell‘uomo e dei popoli sui diritti delle donne in Africa, art. 14, trad. it. sul sito

Internet <http://www.centrodirittiumani.unipd.it/a_strumenti/pdfit/27005it.pdf>. 53

Benedetto XVI, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale Nsimalen di

Yaoundé, cit. 54

Idem, Incontro con le autorità politiche e civili e con il Corpo Diplomatico nel salone

d‘onore del Palazzo presidenziale di Luanda, del 20-3-2009, in L‘Osservatore Romano.

Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano 22-3-2009.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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luogo economica, in secondo luogo, e soprattutto, culturale. Dal punto di vista

economico il «malfunzionamento delle istituzioni statali» (Il, 26) e «le tasse

eccessivamente alte e, a volte, illecite» (Il, 25) impediscono che si sviluppi un

«mercato interno» (ibidem): «[...] il tasso di disoccupazione aumenta» (ibidem)

e con questo «il degrado del tessuto sociale» (Il, 26) e il «tasso di criminalità»

(ibidem). «È stato notato che la cattiva gestione e la miseria da essa generata

hanno provocato il traffico di esseri umani, lo sfruttamento commerciale della

prostituzione e il lavoro minorile; ciò ha ampiamente contribuito a distruggere

i legami familiari, a destabilizzare intere comunità e a gettare in strada

migliaia di rifugiati» (Il, 51). «Alcuni valori della vita tradizionale sono stati

sconvolti. I rapporti tra le generazioni si sono modificati in una maniera tale da

non favorire più come prima la trasmissione delle conoscenze antiche e della

saggezza ereditata dagli antenati. Troppo spesso si assiste ad un esodo rurale

paragonabile a quello che numerosi altri periodi umani hanno conosciuto. La

qualità dei legami familiari ne risulta profondamente intaccata. Sradicati e resi

più fragili, i membri delle giovani generazioni, spesso — ahimè! — senza un

vero lavoro, cercano rimedi al loro male di vivere rifugiandosi in paradisi

effimeri e artificiali importati di cui si sa che non arrivano mai ad assicurare

all‘uomo una felicità profonda e duratura. A volte anche l‘uomo africano è

costretto a fuggire fuori da se stesso, e ad abbandonare tutto ciò che costituiva

la sua ricchezza interiore. Messo a confronto col fenomeno di una urbanizza-

zione galoppante, egli abbandona la sua terra, fisicamente e moralmente, non

come Abramo per rispondere alla chiamata del Signore, ma per una sorta di

esilio interiore che lo allontana dal suo stesso essere, dai suoi fratelli e sorelle

di sangue e da Dio stesso»55

.

Dal punto di vista culturale «le società africane constatano, impotenti, la

disgregazione delle loro culture» (Il, 73). «Il deterioramento dell‘identità cultu-

rale ha condotto a uno squilibrio interiore delle persone che si manifesta con la

rilassatezza morale, la corruzione e il materialismo, la distruzione del matri-

monio autentico e della nozione di famiglia sana, mediante l‘abbandono delle

persone anziane e la negazione dell‘infanzia. In seguito ai conflitti armati si è

installata una cultura di violenza, di divisione e il mito del guerriero eroe. Sem-

bra che, col pretesto della modernità, sia in atto un processo organizzato di

distruzione dell‘identità africana. E ciò si rivela tanto più efficace quanto più

permane l‘analfabetismo a causa dell‘investimento carente nell‘educazione da

parte dei poteri pubblici. L‘educazione dei giovani è così abbandonata all‘in-

fluenza degli antivalori diffusi dai mass media, da certi politici e da altre figure

pubbliche» (Il, 31). «Alcuni media (radio, stampa, televisione) hanno diffuso

informazioni e immagini che hanno incitato le popolazioni alla violenza e

55

Idem, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione

dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei

Vescovi, nello stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, cit.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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all‘odio, e hanno messo seriamente a repentaglio i valori che cementavano il

tessuto familiare e sociale: il rispetto degli antenati, delle donne come madri e

protettrici della vita, ecc. Le popolazioni sono preoccupate della crescente

perdita dell‘identità culturale, soprattutto tra i giovani» (Il, 52).

La tradizione africana non è conservata in quanto aveva di buono e

insieme purificata dagli elementi negativi. Avviene precisamente il contrario: le

forze della corruzione mantengono gli elementi negativi, ne aggiungono altri e

propongono «false glorie e [...] falsi ideali»56

.

5. Riconciliazione

Alla corruzione si oppone la riconciliazione. Entrambe le espressioni,

«corruzione» e «riconciliazione», hanno qui un significato che va al di là del

riferimento a singoli episodi per indicare processi generali. La «corruzione» è il

processo che, esaltando gli aspetti malsani presenti nella cultura tradizionale

africana — così come sono presenti in ogni cultura prima dell’incontro purifica-

tore con il Vangelo — e aggiungendo a questi gli elementi deteriori che proven-

gono dalla cultura laicista e relativista europea, ottenebra l’Africa con le «nu-

vole del male»57

. La «riconciliazione», per contro, è il processo che preserva gli

aspetti più alti e nobili delle tradizioni africane, continuamente purificandoli e

trasfigurandoli alla luce del Vangelo, il cui fulgore rigetta nelle tenebre sia gli

elementi malsani delle culture tradizionali sia il laicismo e il relativismo che

qualcuno cerca d’importare dall’Occidente, così operando per creare una nuova

cultura e una nuova civiltà, insieme autenticamente cristiane e autenticamente

africane.

Il programma è chiaro: «[...] stroncare una volta per tutte la corruzio-

ne»58

. La Chiesa lavora «[...] affinché le verità e i valori delle culture africane

siano toccati e trasfigurati dal Vangelo» (Il, 74). Di fronte alla cultura africana

si tratta, dunque, di «[...] identificare quegli elementi buoni e nobili che il Cri-

stianesimo può adottare, purificando quelli che ritiene incompatibili con il Van-

gelo» (Il, 101).

Entrambi gli aspetti sono importanti. Non si può, in nome del relativismo,

rinunciare alla critica di quegli elementi delle tradizioni africane che sono in-

compatibili con la verità naturale e cristiana. «Qualcuno obietta: ―Perché non li

lasciamo in pace? Essi hanno la loro verità; e noi, la nostra. Cerchiamo di

convivere pacificamente, lasciando ognuno com‘è, perché realizzi nel modo

migliore la propria autenticità‖. Ma, se noi siamo convinti e abbiamo fatto l‘e-

sperienza che, senza Cristo, la vita è incompleta, le manca una realtà — anzi la

56

Ibidem. 57

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional

Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 58

Idem, Incontro con le autorità politiche e civili e con il Corpo Diplomatico nel Salone

d‘onore del Palazzo presidenziale di Luanda, cit.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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realtà fondamentale —, dobbiamo essere convinti anche del fatto che non fac-

ciamo ingiustizia a nessuno se gli presentiamo Cristo e gli diamo la possibilità

di trovare, in questo modo, anche la sua vera autenticità, la gioia di avere tro-

vato la vita. Anzi, dobbiamo farlo, è un obbligo nostro offrire a tutti questa pos-

sibilità di raggiungere la vita eterna»59

.

Quali sono gli elementi da preservare delle culture africane? «La prima

priorità consisterà nel ridare senso all‘accoglienza della vita come dono di

Dio»60

. In secondo luogo, occorrerà «[...] preservare con determinazione i

valori fondamentali della famiglia africana»61

, nello stesso tempo operando per

la «sua evangelizzazione»62

. Nel valutare gli aspetti tradizionali relativi all’or-

ganizzazione sociale, sarà necessario «[...] lasciarsi guidare dalla dottrina so-

ciale della Chiesa»63

.

Il frutto del processo di riconciliazione è la nascita di nuove cristianità,

non identiche alla cristianità occidentale in quanto analoghe nei princìpi ma di-

verse nelle forme. Importante nel magistero di Papa Benedetto XVI è la reite-

rata evocazione del caso esemplare di «[...] un vostro illustre antenato, Dom

Afonso I Mbemba-a-Nzinga [1456-1543]; per opera sua, cinquecento anni fa è

sorto in Mbanza Congo un regno cristiano che sopravvisse fino al XVIII secolo.

Dalle sue ceneri poté poi sorgere, a cavallo dei secoli XIX e XX, una Chiesa

rinnovata che non ha cessato di crescere fino ai nostri giorni»64

. «[...] mi piace

andare col pensiero indietro di cinquecento anni, ossia agli anni 1506 e

seguenti, quando in queste terre, allora visitate dai portoghesi, venne costituito

il primo regno cristiano sub-sahariano, grazie alla fede e alla determinazione

del re Dom Afonso I Mbemba-a-Nzinga, che regnò dal menzionato anno 1506

fino al 1543, anno in cui morì; il regno rimase ufficialmente cattolico dal se-

colo XVI fino al XVIII, con un proprio ambasciatore in Roma. Vedete come due

59

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le

religiose, i movimenti ecclesiali e i catechisti dell‘Angola e São Tomé nella chiesa São

Paolo di Luanda, cit. 60

Idem, Omelia durante la Santa Messa in occasione della pubblicazione

dell‘«Instrumentum laboris» della II Assemblea Speciale per l‘Africa del Sinodo dei

Vescovi, nello stadio Amadou Ahidjo di Yaoundé, cit. 61

Idem, Incontro con i vescovi del Camerun nella chiesa Christ-Roi in Tsinga a

Yaoundé, cit. 62

Ibidem. 63

Ibidem. 64

Idem, Cerimonia di benvenuto all‘aeroporto internazionale 4 de Fevereiro di

Luanda, cit.; cfr. don John Baur, Storia del Cristianesimo in Africa, trad. it., EMI.

Editrice Missionaria Italiana, Bologna 1998, pp. 72-106; William G. L. Randles,

L‘antico regno del Congo, trad. it., Jaca Book, Milano 1979; e Michelangelo Guattini

O.F.M. Cap. (m. 1668) e Dionigi Carli O.F.M. Cap. (1637-1695), Viaggio nel Regno del

Congo, a cura di Francesco Surdich, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano)

1997.

Page 20: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

18

etnie tanto diverse — quella banta e quella lusiade — hanno potuto trovare

nella religione cristiana una piattaforma d‘intesa, e si sono impegnate poi per-

ché quest‘intesa durasse a lungo e le divergenze — ce ne sono state, e di gravi

— non separassero i due regni!»65

.

La monarchia cristiana del Congo — che comprendeva anche, sotto

questo nome, gran parte dell’attuale Angola — nasce con la battaglia di

Mbanza-Kongo del 1506, dove una miracolosa apparizione dell’apostolo san

Giacomo — fatto conoscere agli africani da portoghesi che avevano fatto il

pellegrinaggio di Compostela — e dello Spirito Santo assicura la vittoria all’ar-

mata cristiana del re Afonso I contro l’esercito radunato dal fratello che voleva

tornare al paganesimo. Fino al 1860 il sigillo con San Giacomo e lo Spirito San-

to, a ricordo dell’evento del 1506, resterà il simbolo ufficiale della monarchia

del Congo, che continuerà a esistere anche in seguito, benché sotto il protetto-

rato portoghese, e sarà formalmente abolita solo nel 1914.

Nell’esaltare questo caso antico di monarchia cristiana in Africa, Papa

Benedetto XVI mette in luce la sua capacità di far convivere armoniosamente

— anche se non sempre senza naturali e prevedibili difficoltà — due etnie, una

africana e l’altra portoghese, diverse in tutto ma unite dalla fede cattolica. Nella

monarchia cattolica del Congo, almeno nella sua epoca più gloriosa, vediamo

come la cultura cristiana dell’Occidente non sia necessariamente un elemento di

turbativa rispetto alle culture tradizionali africane. Può operare, anzi, come

fermento per preservarne quanto hanno di accettabile e di buono e favorire la

loro trasformazione nell’incontro con il Vangelo.

Il dialogo fra le culture presenti in Africa — nel comune appello alla

ragione e senza alcun irenismo che rifiuti di denunciare le varie forme di «ag-

gressione» (Il, 100) e di «intolleranza» (Il, 102) — è opportuno anche per favo-

rire, in Paesi che sono stati scossi da sanguinosi conflitti, pratiche di riconcilia-

zione nazionale dove la parola «riconciliazione» assume un senso più limitato e

tecnico, di ripresa almeno di una conversazione fra gruppi che si sono dilaniati e

massacrati, ma non poco importante. Per questi tentativi in Africa «[...] alcuni

Stati si sono ispirati a modelli tradizionali di riconciliazione e a pratiche cri-

stiane attinenti al sacramento della riconciliazione. [...] I risultati sono limitati,

se non addirittura imperfetti» (Il, 49). In verità, la riconciliazione «[...] può

essere soltanto frutto di una conversione»66

. La Chiesa «[...] ha occupato un

posto ragguardevole nella riconciliazione in occasione dei conflitti. Essa gode,

altresì, di una grande credibilità in molte società africane» (Il, 90). La Chiesa

Cattolica, forse con meno clamore mediatico di altri, ha avuto un ruolo decisivo

65

Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi, i sacerdoti, i religiosi e

le religiose, i movimenti ecclesiali e i catechisti dell‘Angola e São Tomé nella chiesa

São Paolo di Luanda, cit. 66

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional

Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit.

Page 21: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

19

nel difficile processo di purificazione della memoria in Sudafrica, così come

oggi promuove un «[...] tentativo di riconciliazione in Burundi e cerca di fare

qualcosa di simile, anche se con grandissime difficoltà, in Zimbabwe»67

.

Non bisogna illudersi, e occorre procedere con sano e prudente realismo:

«[...] rispetto alla furia distruttrice del male, il lavoro di ricostruzione è penosa-

mente lento e duro»68

. Per ricostruire, occorrerà che i giovani, in particolare, su-

perino «l‘attuale cultura individualistica ed edonista»69

e osino «decisioni defi-

nitive»70

: «Quando il giovane non si decide, corre il rischio di restare un eterno

bambino!»71

. Questa è stata forse l’unica battuta non relativa ai preservativi

ripresa dai giornali italiani, perché si prestava al paragone con un bon mot del

ministro del governo guidato da Romano Prodi, Tommaso Padoa-Schioppa, sui

«bamboccioni» che rimangono fino a trent’anni e oltre a carico dei genitori.

Sempre attento alle ricorrenze, Papa Benedetto XVI addita come modelli la

fedeltà di san Giuseppe — che ha anche lui calcato il suolo dell’Africa nella

fuga in Egitto, e di cui è ricorsa la festa durante il viaggio — e lo zelo missio-

nario di san Paolo, nell’Anno Paolino.

Riuscirà — nel suo senso più tecnico e limitato di rinnovato dialogo na-

zionale e nel suo senso più ampio di processo da cui nascono nuove cristianità

— la riconciliazione? Oggi, nel 2009, può sembrare che la crisi economica in-

ternazionale, i cui effetti drammatici si avvertono anche in Africa, faccia sor-

gere un nuovo ostacolo. Il Papa è andato in Africa con «[...] un programma reli-

gioso, di fede, di morale, ma proprio questo è anche un contributo essenziale al

problema della crisi economica che viviamo in questo momento. Tutti sappiamo

che un elemento fondamentale della crisi è proprio un deficit di etica nelle

strutture economiche; si è capito che l‘etica non è una cosa ―fuori‖ dall‘e-

conomia, ma ―dentro‖ e che l‘economia non funziona se non porta in sé l‘ele-

mento etico»72

. Una volta che la crisi sia letta eticamente, l’Africa può essere

compresa come straordinaria risorsa e non solo come problema.

Quando nascono, le nuove cristianità africane sono segnate da quello che

Papa Benedetto XVI, in un momento difficile del suo ministero, ha apprezzato

di più nel suo viaggio: il calore di una «cordialità quasi esuberante, di questa

67

Idem, Incontro del Santo Padre con i giornalisti durante il volo di ritorno, del 23-3-

2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del

Vaticano 25-3-2009. 68

Idem, Omelia durante la Santa Messa con i vescovi dell‘I.M.B.I.S.A. (Interregional

Meeting of Bishops of Southern Africa) nella spianata di Cimangola a Luanda, cit. 69

Idem, Incontro con i giovani nello stadio dos Coqueiros di Luanda, del 21-3-2009, in

L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico religioso, Città del Vaticano

23/24-3-2009. 70

Ibidem. 71

Ibidem. 72

Idem, Intervista concessa al Santo Padre ai giornalisti durante il volo verso l‘Africa,

cit.

Page 22: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

20

gioia, di un‘Africa in festa»73

. Sì, le nuove cristianità africane non sono e non

saranno uguali alle cristianità occidentali. Lo dimostra la nascita di un

movimento liturgico africano, segno e simbolo — non senza difficoltà — del

tentativo di creare cristianità nuove, fedeli allo spirito del Vangelo e nello stesso

tempo capaci di conservare gli elementi positivi della tradizione africana. Il Pa-

pa nutre fiducia: in Africa ha visto lo «[...] spirito di raccoglimento nelle litur-

gie, il forte senso del sacro: nelle liturgie non c‘è autopresentazione dei gruppi,

autoanimazione, ma c‘è la presenza del sacro, di Dio stesso»74

. Mostrando al

mondo come nuove cristianità possono sempre nascere, ai tempi del re Afonso I

del Congo ma anche in pieno secolo XXI, l’Africa, pure così tormentata e

martoriata, è un segno di speranza per tutta la Chiesa.

73

Idem, Incontro del Santo Padre con i giornalisti durante il volo di ritorno, cit. 74

Ibidem.

Page 23: Cristianità 352 (2009)

21

Guglielmo Massaja, l’Abuna Messias

d’Etiopia. L’epopea di un missionario

in Africa, «martire vivo»,

nel bicentenario della nascita

Cristina Siccardi

Il cardinale Guglielmo Massaja O.F.M. Cap. (1809-1889), di cui cade nel

2009 il bicentenario della nascita, partì per l’Africa con l’ansia di chi è in ri-

tardo sul comando del Figlio di Dio: «Andate in tutto il mondo e predicate il

vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non

crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli

che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,

prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro

danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno» (Mc. 16, 15-18).

Partì per conquistare più anime possibili a Cristo Salvatore e per civilizzare le

genti. La sua può essere, a ragione, definita una vera e propria epopea missiona-

ria, una leggenda eroica e a suo modo mitica, oggi purtroppo dimenticata a

causa di una precisa volontà di relegare questa grande figura nella polvere delle

biblioteche, essendo stato non certo un uomo politicamente corretto e «buoni-

sta»: non ha mai partecipato a marce della pace, ma ha sempre combattuto, vero

soldato di Cristo, in nome della fede, per portare la vita, anche materialmente

sana, agli africani e per indicare loro la via per la salvezza eterna.

1. Sulle colline del Monferrato

Lorenzo Antonio Massaja, settimo di otto figli, nasce l’8 giugno 1809

nella frazione «La Braja» di Piovà d’Asti, ora Piovà Massaia. Suo padre, Gio-

vanni (1774-1853), è un piccolo proprietario rurale e sua madre, Maria Berto-

rello (1774-1837), una casalinga. Trascorre l’adolescenza sotto la guida del fra-

tello Guglielmo (1795-1833), parroco di Pralormo (1821-1828), e frequenta il

Collegio Reale di Asti come seminarista dal 1824 al 1826.

La vocazione religiosa arriva presto e il 6 settembre 1826, a Madonna di

Campagna in Torino, indossa il saio cappuccino, al quale rimarrà legato sempre

con profondo amore, cambiando il nome di battesimo in quello del fratello

sacerdote. Dopo aver ricevuto il presbiterato a Vercelli, il 16 giugno 1832, e

aver terminato gli studi, è cappellano dell’Ospedale Mauriziano di Torino dal

1834 al 1836, cosa che gli consente di apprendere preziose nozioni elementari

Page 24: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

22

di medicina e chirurgia, le quali gli torneranno molto utili durante il suo

apostolato in Africa.

La realtà ospedaliera mauriziana permette a san Giuseppe Benedetto

Cottolengo (1786-1842) di venire in contatto con padre Guglielmo al quale si

lega con profonda stima, fino a divenire sua guida, confessore e consigliere. Nel

decennio 1836-1846 padre Guglielmo insegna filosofia e teologia nel convento

di Moncalieri-Testona. Proprio in questo periodo re Carlo Alberto di Savoia

(1798-1849) lo sceglie in qualità di direttore spirituale dei due figli, Ferdinando

(1822-1855) e Vittorio Emanuele (1820-1878). Quando, nel 1845, si trasferisce

al Monte dei Cappuccini in Torino, diventa direttore spirituale del letterato

Silvio Pellico (1789-1854), che dopo la prigionia nella fortezza dello Spielberg,

a Brno, in Moravia, aveva subito una profonda trasformazione di coscienza,

aggrappandosi fortemente alla fede, anche grazie alla benefica influenza che su

di lui avevano avuto i marchesi Giulia (1785-1864) e Carlo Tancredi Falletti di

Barolo (1782-1838). Pellico entra nell’alta considerazione di padre Massaja, che

lo accoglie con grande affetto.

Re Carlo Alberto si adopera affinché venga nominato vescovo, ma il padre

cappuccino non vuole saperne, essendo troppo umile per ambire alle cariche che

voleva tenere ben distanti da sé. Tuttavia in Vaticano il suo nome ormai circola.

Ha 37 anni quando Papa Gregorio XVI (1831-1846) lo chiama a Roma per

comunicargli che dovrà assumere il Vicariato di una nuova missione all’estero,

fra la popolazione galla, in Etiopia. Massaja, pur a malincuore, non per l’incarico,

ma per il titolo di vescovo, accetta: «Ora, come sia andata la cosa non lo so, sono

caduto nella rete [...]. Per non far ragazzate, farò ogni possibile, e vedrò se mi

riesce cavar sangue da una rapa, tanto che basti a sostener la forma come

vescovo»1, commenterà in una delle sue innumerevoli lettere, ricchissime di

cronache, aneddoti, commenti e dallo spirito sempre ironico. Dall’epistolario2

emerge il vero Massaja: l’immediatezza degli scritti, compilati di getto, spesso

dettati dall’emergenza delle situazioni in cui veniva a trovarsi, sono documenti

1 Cit in Ettore Cozzani (1884-1971), Vita di Guglielmo Massaia, 2 voll., vol. I,

Vallecchi, Firenze 1943, p. 38; sul card. Massaja, cfr. anche A. M. (a cura di), Dossier

Fides. Il Cardinale Guglielmo Massaia «vero Apostolo del Cristo e Scienziato ad un

tempo». Nel bicentenario della nascita (1809-2009), in Agenzia Fides. Agenzia della

Congregazione per l‘Evangelizzazione dei Popoli, Roma 6-6-2009. 2 Cfr. [Cardinale] Guglielmo Massaja, O.F.M. Cap., Lettere e scritti minori, a cura di

padre Antonino Rosso, voll. I-V (di cui il primo di Bibliografia e Iconografia, mentre i

voll. II-V contengono le lettere), Istituto Storico dei Cappuccini, Roma 1978. Cfr. pure

Idem, I miei trentacinque anni di missione nell‘alta Etiopia. Il primo volume è

pubblicato dalla Tipografia Poliglotta di Propaganda Fide e dalla Tipografia S. Giusep-

pe, Roma-Milano 1885. La Tipografia S. Giuseppe di Milano pubblica i volumi

seguenti: vol. II-III nel 1886; vol. IV nel 1887; vol. V nel 1888; vol. VI-VII nel 1889;

vol. VIII nel 1890; vol. IX nel 1891; vol. X nel 1892; vol. XI nel 1893; vol. XII nel

1895.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

23

preziosissimi perché rivelano la libertà e la disinvoltura dell’autore, e riflettono un

temperamento schietto, forte e deciso, ancorato alla verità, a qualunque costo,

anche al prezzo di pagare di persona. Appassionato e instancabile propugnatore

del Vangelo, non si cela dietro paraventi o scudi, e le sue parole non sono mai

misurate e calibrate: scrive le lettere, utilissime per comprendere questa personali-

tà tanto schietta e genuina, dalla lucidità e sicurezza impressionanti. Anche le me-

morie, I miei trentacinque anni di missione nell‘Alta Etiopia3, che Papa Leone

XIII (1878-1903) gli ordina di compilare e che l’autore distribuisce in dodici

volumi, sono carte altrettanto importanti, ma comunque prive di quell’immedia-

tezza e spontaneità di cui le lettere sono imbevute.

Il 1846 è determinante per la diffusione del cattolicesimo in Etiopia. Con

Breve del 4 maggio, Papa Gregorio XVI, il Pontefice che ebbe un’attenzione

particolarissima per le missioni, istituisce il Vicariato Apostolico dei galla,

chiamando a reggerlo come vescovo titolare di Cassia proprio monsignor

Massaja, che viene consacrato nella chiesa di San Carlo al Corso, in Roma, il 24

maggio, giorno di Maria Ausiliatrice.

Lascia l’Italia il 4 giugno 1846 per raggiungere «le ridenti contrade situate

fra le sorgenti del Nilo azzurro e quelle del Nilo bianco»4 insieme ai suoi quattro

compagni di ventura: padre Giusto da Urbino (1814-1856), padre Cesare da

Castelfranco (1818-1860), padre Felicissimo Cocino da Cortemilia (1816-1878) e

fra Pasquale da Duno (1803-ca. 1873). Arriveranno a destinazione soltanto sei

anni dopo, il 21 novembre 1852, superando inaudite sofferenze, pericoli e

avventure dal fascino romanzesco, degne di Emilio Salgari (1862-1911) o di un

regista del calibro di George Lucas con il suo personaggio di saga epica Indiana

Jones.

La sua missione si svolge prevalentemente in Etiopia, allora chiamata A-

bissinia, lo stato considerato il più antico del continente e che si trova nel Corno

d’Africa. L’Etiopia è morfologicamente molto disordinata, con montagne dis-

connesse e altopiani divisi dalla Valle del Rift, che percorre la parte sud-orientale

e nord-orientale del paese ed è circondata da bassopiani, steppe e semi-deserto. La

grande varietà del territorio determina una corrispettiva differenziazione di clima,

fauna e flora. Diversificata risulta anche la composizione etnica, a causa dell’in-

tegrazione razziale e linguistica che ebbe inizio fin da tempi remoti. I principali

gruppi sono gli amhara, o abissini, una popolazione di origine camitica presente

sull’altopiano, a nord di Addis Abeba; i galla, od oromo, nella zona centro-meri-

dionale; i somali, a oriente, nella regione dell’Ogaden; i sidama, che risiedono

principalmente nelle regioni sud-occidentali; i danachili, o afar, stanziati nelle

pianure semidesertiche della zona nord-orientale del Paese.

3 Cfr. Idem, Memorie storiche del vicariato apostolico dei Galla, a cura di padre A.

Rosso, voll. I-VI, Edizioni Messaggero, Padova 1984.

4 E. Cozzani, op. cit., p. 4.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

24

Otto traversate del Mediterraneo, dodici del Mar Rosso e quattro

pellegrinaggi in Terra Santa; quattro assalti all’impenetrabile fortezza abissina

dal Mar Rosso, dall’Oceano Indiano e dal Sudan; quattro esili, altrettante prigio-

nie e ben diciotto rischi di morte costituirono il bilancio di quella sua leggenda-

ria missione, che lo annovera fra i più grandi apostoli della Chiesa.

Giunge ad Alessandria d’Egitto pronto a iniziare l’opera di evangeliz-

zazione. Subito rileva e registra l’incontro di «tutta la civilizzazione europea»5 e

di «tutta la barbarie araba»6. Egli afferma che i quartieri europei erano degni di

Torino e di Roma, ma a pochi metri «uomini che non son uomini, ma bestie:

vestono come le bestie, mangiano come le bestie, abitano tane da bestie»7. Ma chi

li riduce così? Egli non ha dubbi: esprimendosi nel modo tipico del tempo — che

si potrebbe definire, sulla scia delle parole di Papa Benedetto XVI a Ratisbona

quando gli capitò di citare un testo analogamente duro, «brusco al punto da

essere per noi inaccettabile»8 e nello stesso tempo capace di sollevare una «do-

manda centrale»9 — «[...] è il maledetto Corano»

10 che favorisce «l‘infame vizio

del senso»11

. E la vecchia Europa politica di fronte a questo come si comporta?

Sembra non avvedersene, inviando consoli impreparati: «dovrebbero essere

persone laureate di carriera, e che non fossero lasciati tanto fermi nel medesimo

luogo»12

, altrimenti instaurano relazioni e amicizie contrarie all’opera di giustizia

e, influenzati dai costumi del luogo, «diventano la pietra dello scandalo»13

.

2. L’Africa dell’Abuna Messias

Quale Africa trova al suo arrivo? Per organizzazione sociale, moralità e

spiritualità molto simile a quella visitata da Papa Benedetto XVI dal 17 al 23

marzo 2009, e descritta anche dal documento che il Papa è andato a presentare,

l’Instrumentum laboris della Seconda Assemblea Speciale per l’Africa del Sino-

do dei Vescovi che si terrà a Roma nei giorni 4-25 ottobre 200914

.

5 Ibid., p. 11.

6 Ibidem.

7 Ibidem.

8 Benedetto XVI, Discorso ai rappresentanti del mondo scientifico nell‘Aula Magna

dell‘Università di Regensburg, del 12-9-2006, in Insegnamenti di Benedetto XVI, vol. II,

2, 2006, pp. 257-267 (p. 259). 9 Ibidem.

10 E. Cozzani, op. cit., p. 11.

11 Ibidem.

12 Ibid., pp. 11-12.

13 Ibid., p. 12.

14 Cfr. Sinodo dei Vescovi, II Assemblea Speciale per l‘Africa. La Chiesa al servizio

della riconciliazione, della giustizia e della pace. «Voi siete il sale della terra… Voi

siete la luce del mondo» (Mt 5, 13-14). Instrumentum laboris, del 19-3-2009; cfr. anche

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

25

Gli aspetti positivi della cultura africana che trova Massaja sono quelli

illustrati dal Papa: il senso religioso, l’amore per la vita e l’attaccamento alla

famiglia. Grandissimo è, infatti, il senso religioso, come ha affermato il Sommo

Pontefice durante il suo viaggio: «in Africa il problema dell‘ateismo quasi non

si pone perché la realtà di Dio è così presente, così reale nel cuore degli

africani che non credere in Dio, vivere senza Dio non appare una tentazione»15

.

La cultura africana tradizionale e pre-cristiana presenta al tempo di padre

Massaja, come oggi, anche i risvolti deteriori dei tre punti precedenti e le

«credenze e pratiche negative delle culture africane»16

che non devono essere

nascoste in nome del relativismo. Il senso religioso comporta anche un elemento

oscuro: la paura degli spiriti, dei poteri nefasti da cui molti africani si dicono

minacciati, arrivando a compiere azioni terribili per esorcizzare quel terrore.

«La stregoneria lacera le società dei villaggi e delle città»17

e i legami esaltati

dalle tribù arrivano a generare i «frutti feroci del tribalismo e delle rivalità

etniche»18

, come ha ancora dichiarato Papa Benedetto XVI in Africa.

Il Vangelo è la risposta sicura alla «grande sete di Dio»19

che percorre,

ovunque, l’Africa. Al di là dei problemi sorti a partire dalla decolonizzazione,

a causa della massiccia presenza dell’AIDS, di una cattiva gestione della

sessualità, e da alcuni aspetti della globalizzazione economica, l’Africa, come

dimostra con la sua evangelizzazione il cardinale Massaja, rimane un con-

tinente non solo pronto a ricevere la Buona Novella e con essa la civiliz-

zazione, ma anche desideroso di conoscerla, come ebbe a dire un’africana a

suor Gian Paola Mina (1917-2000), missionaria della Consolata, nonché

giornalista e scrittrice. Un giorno lontano, nella boscaglia africana del Kenya,

arredata da qualche capanna, suor Gian Paola stava concludendo la sua ora di

catechesi a una piccola folla di persone sedute per terra. Fra loro una donna:

piedi scalzi, mani rugose e ruvide, occhi scrutatori e acuti che tormentavano

suor Gian Paola. Ascoltava, rapita, senza proferire parola. Alla fine, conclusa

la lezione, si alza in piedi e parla forte: «Se tutte le cose che hai detto sono

vere, se quel Gesù di cui parli è veramente anche il nostro Salvatore, perché

Massimo Introvigne, La sua Africa. Il magistero di Papa Benedetto XVI sull‘Africa e il

viaggio in Camerun e in Angola, in questo stesso numero di Cristianità, pp. 5-20. 15

Benedetto XVI, Intervista concessa dal Santo Padre ai giornalisti durante il volo

verso l‘Africa, del 17-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico

religioso, Città del Vaticano 19-3-2009. 16

Sinodo dei Vescovi, doc. cit., n. 32. 17

Ibidem. 18

Benedetto XVI, Omelia durante la Santa Messa con i Vescovi dell‘I.M.B.I.S.A.

(Interregional Meeting of Bishops of Southern Africa) nella Spianata di Cimangola a

Luanda, del 22-3-2009, in L‘Osservatore Romano. Giornale quotidiano politico

religioso, Città del Vaticano 23/24-3-2009. 19

Sinodo dei Vescovi, doc. cit., n. 10.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

26

hai aspettato tanto a venircelo a dire?»20

. Nella sua voce c’era il sentimento

misto di chi è stata vittima di un grande torto, ma anche di chi finalmente vede

uno squarcio di luce nelle tenebre. Scriverà suor Gian Paola nel 1984: «Ora,

ogni volta che qui in Italia partecipo a raduni dove giovani e adulti discutono

se in questo mondo così pieno di atroci urgenze materiali e sociali, le missioni

abbiano ancora ragion d‘essere o se si debbano ancora evangelizzare i po-

veri, a me balza vivo alla memoria l‘accorato rimprovero e il dito puntato di

quella donna che, se fosse lì, griderebbe a tutti: ―Se è vero che Gesù solo è il

Salvatore e in lui sola la liberazione, perché invece di discutere non vi muo-

vete a dirlo a chi non lo sa? Sapeste come è triste la vita senza di lui! Non

abbiamo anche noi, i poveri, il diritto per primi di conoscere la sua

misericordia?‖»21

.

Ebbene, duecento anni fa il cardinale Massaja ha operato la Verità e la

liberazione fra i popoli africani in cui visse e ha operato, presentando le distor-

sioni non solo politiche, ma anche delle realtà cristiane nel continente nero:

«Cristiani di varie razze e di tutti i riti; ma staccati dal corpo della Chiesa

Cattolica: ―in molti punti della loro morale son caduti più in basso degli stessi

musulmani‖: prendono il contagio delle fedi estranee; giungono a gloriarsi

della circoncisione ebraica, e a sostituire alla confessione cattolica la purifica-

zione maomettana. La loro fede non è più che orgoglio di razza, amor proprio

nazionale, gioco d‘interessi; e perciò non ha più né radici né continuità. E il

clero orientale è più estraneo del popolo allo spirito evangelico: il sacerdozio è

per essi un mestiere; il missionario cattolico un concorrente pericoloso [...].

―Una tale decadenza non nacque dallo scisma, ma piuttosto questo nacque da

quella»22

.

Rimane ad Alessandria tre settimane, poi raggiunge Il Cairo dove ammira

le Piramidi. Intanto, a Roma, sul trono di san Pietro, alla morte di Papa Gregorio

XVI, succede alla guida della Chiesa il beato Papa Pio IX (1846-1878). Papa

Gregorio XVI, nel suo testamento, aveva destinato una somma consistente al

vescovo Massaja. Con questa donazione, sommata ai 3.000 scudi romani che la

Congregazione di Propaganda Fide gli aveva dato, in aggiunta ai 15.000 franchi

ricevuti dal Consiglio Centrale dell’Opera della Propagazione di Lione, il

vescovo coraggioso e traboccante di fede si muove verso Suez.

Il taglio dell’istmo non era ancora stato realizzato — il canale sarà

progettato più tardi dall’ingegnere italiano Luigi Negrelli (1799-1858) e aperto

nel 1869 —, perciò mons. Massaja attraversa il deserto caldo e ostile a dorso di

un cammello e sui traballanti mezzi di trasporto inglesi.

20

Cit. nel mio Vivere e narrare la missione, Gian Paola Mina, San Paolo, Cinisello

Balsamo (Milano) 2003, p. 199. 21

Ibid., p. 200. 22

E. Cozzani, op. cit., p. 12.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

27

Giunto sul Mar Rosso, con l’occhio dell’uomo di scienza — che avversa-

va lo scientismo positivista ed era fortemente contrario alle teorie del naturalista

inglese Charles Darwin (1809-1882) —, si entusiasma nel vedere di persona la

fallacia delle teorie positiviste che investono le scienze religiose, constatando

come sia inverosimile l’ipotesi scientifica secondo cui non sarebbe stata la

mano di Dio a dividere le acque, bensì il fenomeno delle maree — «onde

spiegarlo col riflusso e schivare il miracolo»23

— contestando quanti nel secolo

XIX — e anche nel XX — si sono impegnati a negare o a sminuire l’intervento

divino nella circostanza. Inoltre, studia con attenzione e perizia, anche psicolo-

gica, il carattere che distingue greci, armeni e copti, dei quali ricostruirà, nei

suoi appunti, dopo tanti viaggi per mare e per terra insieme a tante persone, le

diverse tipologie etniche, culturali e religiose, mostrandosi molto critico di

fronte alle chiese scismatiche d’Oriente.

S’imbarca sotto la protezione della bandiera francese. Il mare è agitato,

arriva la burrasca. Lui e i suoi compagni missionari attendono il naufragio e

allora, «raccomandataci l‘anima a Dio ed amministrataci reciprocamente la

santa assoluzione, stavamo aspettando ogni momento la fine della nostra car-

riera e Missione»24

. Ma all’alba il mare si placa. Approdano a Gedda, sulla

costa asiatica del Mar Rosso. Prima Tor, poi Jambo, poi Rabbo. A Jambo Mas-

saja, insultato dai musulmani algerini che si recano in pellegrinaggio alla Mec-

ca, per proteggere sé e i suoi compagni, fa alzare la bandiera francese. Tuttavia

viene a crearsi ancor più forte agitazione, perciò si affretta a farla ammainare.

Nelle sue memorie, commenta: «Quanto avrebbe fatto meglio la Francia se, in-

vece di limitarsi a favorire la religione degli indigeni, avesse aiutati i mis-

sionari a redimere le turbe ignoranti. Non si sentirebbe ora vilipesa da quelli

stessi che ha tanto aiutati e agevolati»25

.

Suo obiettivo è quello di raggiungere Aden, al di là dello stretto di Bab-

el-Mandeb, per tentare di penetrare nelle terre della popolazione galla per la via

di Zeila, divenuta poi Gibuti, che considerava la vera porta dell’Etiopia. Ma la

strada era ancora assai lunga e gl’imprevisti sempre in agguato. Attraversa il

Mar Rosso per poi approdare alle isolette Dahal e il 25 ottobre 1846 getta

l’ancora a Massaua, allora sotto il dominio dei turchi e abitata da soli arabi. È il

primo vescovo, dopo tre secoli, che si azzarda a metter piede in questa terra,

bagnata dal martirio di antichi pastori e poi «abbandonata da Dio»26

. Qui trova

a operare don Giustino De Jacobis (1800-1860), della congregazione di San

Vincenzo de’ Paoli (1581-1660) — canonizzato da Papa Paolo VI (1963-1978)

nel 1975 —, che aveva già dato sviluppo a una missione molto feconda a Gualà

e, facendo la spola fra l’altopiano e la costa, aveva convertito interi villaggi. Ma

23

Ibid., p. 18. 24

Ibid., p. 21. 25

Ibid., p. 22. 26

Ibid., p. 23.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

28

ormai, privo di ogni tipo di comunicazione con l’Europa, era giunto all’esauri-

mento dei mezzi economici e grande era il suo bisogno di sacerdoti, che Mas-

saja si appresta ora a ordinare.

Per giungere al cuore della missione di don De Jacobis a Gualà, presso la

chiesa abissina di San Giovanni, occorrono cinque giorni di faticosa marcia in

montagna, fra le tribù dei soho musulmani. Mons. Massaja marcia a piedi e la

notte dorme tra i fuochi per allontanare le belve feroci. Ode con «spavento»27

i

ruggiti dei leoni e dei leopardi. Notti fredde, trascorse all’addiaccio con «una

pelle conciata da stendere per terra, una coperta abissina di doppia tela, e per

capezzale un piccolo sacco con dentro la muta delle camicie»28

.

Sale fra Hallài e Tukùnda, sulla vetta del monte, e di lassù è colto dalla

meraviglia e dalla maestà del panorama del vasto piano dell’Etiopia: «Quando

l‘Abissinia fu creata dal Signore unitamente a tutto il resto del globo, non dubito

che fosse la più bella parte della terra [...] un sorprendente teatro ed un ricchis-

simo tesoro [...]. Provai la sensazione di chi, recatosi sul colle di Superga, scopre

l‘orizzonte di Torino, Chieri e tutto il Monferrato»29

. Ma invece di case, cascine,

vigneti, animali domestici, pecore, ecco leoni, tigri, pantere, iene e indigeni, ar-

mati di lancia, dallo sguardo «che fa tremare»30

, ma in realtà buoni e ospitali. I

padri missionari che accompagnavano il vescovo, padre Cesare e padre Felicis-

simo, di fronte a quella magnificenza, intonano un salmo.

Ha «la testa rotta in mille faccende»31

mons. Massaja, eppure, non si sa

come, trova tempo e modo di studiare la lingua amarica, che impara velocemen-

te, tanto che può presto accostarsi a quella dei galla. In loco operano i cristiani

ortodossi copti e la gente non riesce a comprendere la differenza dei riti, perciò

mons. Massaja, per spirito di tolleranza, acconsente alle funzioni con il rito etio-

pico. Mancano però gli arredi sacri per le funzioni e allora s’industria per procu-

rarli: «Io con le mie stesse mani taglio pianete, le cucisco, le benedico, e poi

consacro i Sacerdoti che le dovranno portare»32

.

Quando il vescovo italiano entra in Etiopia trova una situazione religiosa

più o meno simile all’attuale. La religione predominante era quella copta, che

vantava una certa tolleranza nei confronti delle altre forme cristiane, ma quella

cattolica non era ben vista dal clero locale. La differenza principale tra la reli-

gione copta e le altre cristiane sta nel fatto che i copti sono monofisiti, negano

cioè la doppia natura, umana e divina, di Gesù Cristo33

. Il monofisismo è una

27

Ibid., p. 25. 28

Ibidem. 29

Ibid., p. 27. 30

Ibidem. 31

Ibid., p. 29. 32

Ibidem. 33

Cfr. Christian Cannuyer, I Copti, trad. it., Interlogos, Schio e Libreria Editrice Vati-

cana, Città del Vaticano 1994.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

29

delle principali cause di frattura all’interno del cristianesimo ed è stato con-

dannato come eresia dal Concilio di Calcedonia del 451. Da allora gran parte

dei copti, riuniti nelle Chiese copte rispettivamente siriaca, armena, egizia ed

etiope, non riconoscono l’autorità del Papa.

La Chiesa Copta è diventata in Etiopia il pilastro su cui poggiava il potere

dei Negus. La stretta connessione con il potere temporale, la forte carica conser-

vatrice, il suo isolamento dal mondo esterno, hanno fatto sì che questa Chiesa

divenisse come un gigante ripiegato su se stesso, con la funzione di conservare

l’universo chiuso fra gli altopiani. La Chiesa Copta etiope conta da sempre un

clero quantitativamente numeroso; oggi esistono circa ottocento monasteri in

cui, fra l’altro, si pratica ancora l’arte della copiatura dei testi sacri.

La dinastia che ha retto le sorti dell’Etiopia è detta salomonica. Fa risalire

le sue origini alla figura, per alcuni storici mitica, di Menelik I, figlio del re

Salomone e della Regina di Saba, ed è terminata con il Negus Hailè Selassiè

(1892-1975), che si proclamava ultimo discendente diretto di Menelik, e in que-

sto senso avrebbe chiuso la dinastia dopo duecentoventicinque generazioni. L’e-

vangelizzazione della dinastia etiopica e di tutto il popolo dell’altopiano inizia a

partire dal IV secolo ad opera di Frumenzio, monaco siriano che viaggiava a

bordo di una nave di ritorno dall’India assalita dalla flotta del Regno di Axum.

Condotto prigioniero nella capitale Axum, Frumenzio entra nelle grazie del Ne-

gus Ella Amida, vissuto tra la fine del secolo III e i primi decenni del secolo IV,

e alla morte del re viene invitato dalla regina a prendersi cura del figlio Ezana

(321 ca.-360), ancora in fasce. Il suo potere a corte e la sua ascendenza sul gio-

vane sovrano determinano la conversione del re. Frumenzio venne consacrato

vescovo nel corso di un viaggio ad Alessandria d’Egitto e chiamato Abuna Sala-

ma, che significa «Padre della pace»: nome con cui viene ricordato dalla tra-

dizione etiopica e con il quale si continuano a definire i vescovi copti.

In questo contesto di fortissima presenza copta34

, mons. Massaja si trova

in una situazione difficilissima, divenendo oggetto di feroce odio: il vescovo

copto, Abuna Salama, in ottimi rapporti con le autorità di governo, tenta di tutto

per far espellere il «nemico» e, non riuscendo nell’intento, gli dichiara guerra

aperta e progetta disegni di morte su di lui. La situazione è davvero grave, ma

mons. Massaia l’affronta sorretto dal Credo e dalla mano di Dio. Quei «regnico-

li»35

, divisi da un «dispotismo stravagante»36

, come egli stesso affermava, osta-

34

Secondo l’ultimo censimento, del 2007, le religioni dell’Etiopia sono oggi così

suddivise: 43,5% Chiesa Ortodossa Copta; 18,6% protestanti; 0,7% cattolici; 33,9%

musulmani; 2,6% religioni tradizionali (un tempo chiamati animisti), 0,6% altri (Federal

Democratic Republic of Ethiopia, Population Census Commission, Summary and Stati-

stical Report of the 2007 Population and Housing Census. Population Size by Age and

Sex, Central Statistical Agency, Addis Abeba 2008, p. 111, tavola 6). 35

E. Cozzani, op. cit., p. 49. 36

Ibidem.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

30

colano continuamente la strada percorsa dall’uomo dalle mille risorse, pronto a

qualsiasi cosa pur di testimoniare e mettere a dimora sul nuovo terreno la fede.

Predispone quindi un piano strategico: «Per poter penetrar presto in quei paesi

di mezzo è di tutta necessità prenderli da due lati»37

. Nasce l’idea principe di

creare un clero indigeno. Così i preti africani, da soli o in compagnia dei mis-

sionari bianchi, scenderanno più facilmente da Nord, entrando più liberamente

in Abissinia, mentre lui percorrerà le vie da Sud, partendo dal Mar Rosso. «Co-

mincia un anno di inquietudini, di lotte con se stesso, di tentativi affannati, in

cui arerà il Mar Rosso in tutti i sensi come un disperato: in poco più di dieci

mesi lo traverserà otto volte, e ne esplorerà due volte tutte le coste occidentali;

deciso a trovare comunque una strada per lo Scioa, e obbligato a curarsi della

Missione di Aden»38

.

Le guerre fra le tribù etiopiche vengono a più riprese a disturbare l’opera

missionaria di mons. Massaja, che si appresta a diventare alpinista con ascen-

sioni anche su roccia viva e su pareti verticali. Commenta, con l’umorismo che

gli è proprio e che non perde occasione di esternare: «[...] mi han tirato su come

una secchia dal pozzo: bella figura che fece il povero Vescovo di Cassia con

tutto il suo Vicariato [...]. Dormendo non faceva che sognar precipizi; veglian-

do, li vedeva»39

.

Il vescovo ha la fortuna d’incontrare Antoine Thomson d’Abbadie d’Ar-

rast (1810-1897), viaggiatore, naturalista, esploratore e cartografo francese di

madre irlandese, autore scrupoloso di cartine africane. Rimangono insieme otto

giorni, durante i quali mons. Massaja, con la sua formidabile capacità di appren-

dimento, ha modo di acquisire molteplici conoscenze. Non si contano le peripe-

zie e i sacrifici affrontati da questo intrepido banditore della fede e conquista-

tore d’anime, prima ancora che dei territori africani, perché di vere e proprie

conquiste si tratta a causa della non facile penetrazione di un uomo europeo fra

genti estranee, a volte tanto ostili quanto la natura esuberante, prorompente e

violenta del Continente Nero. L’epica e straordinaria vita del vescovo è talmen-

te abbondante di rischi affrontati, di atti eroici, d’invincibile fede che denota un

chiaro sostegno divino a quell’impresa missionaria che lo ha visto protagonista

indiscusso per tanti anni, vincitore d’insidie e di pericoli mortali.

L’attività di mons. Massaja si articola in periodi ben definiti: le missioni

dei galla, dal 1852 al 1863, con la fondazione di stazioni nel Gudrò, nel 1852,

nell’Ennèrea, nel 1854, nel Kaffa, in Lagàmara, nel 1855, e nel Ghera, nel 1859.

Dopo una permanenza in Europa — dove torna cinque volte — per rior-

ganizzare la missione e fondare il collegio San Michele a Marsiglia, nel 1866,

costituisce la Missione dello Scioa, dal 1868 al 1879, dove re Menelik II (1844-

1913) lo trattiene come consigliere, e nel 1868 fonda molte case missionarie a

37

Ibid., p. 50. 38

Ibid., p. 51. 39

Ibid., p. 32.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

31

Fekerié-Ghemb e Finfinni, poi elevata nel 1889 a capitale di tutta l’Etiopia con

il nome di Addis-Abeba. L’esilio decretato dall’imperatore Joannes IV (1831-

1889), il 3 ottobre 1879, tronca definitivamente l’azione del vescovo, costrin-

gendolo alla rinuncia, che sarà redatta a Smirne il 23 maggio 1880.

Massaja, intrepido e determinato, chiama a raccolta molti cattolici in Ita-

lia e in Europa, li infiamma e li ammonisce, invitandoli a contribuire alle mis-

sioni che stava fondando in Abissinia. Scrive lettere su lettere per chiedere soc-

corso e, nei primi anni, riceve qualche aiuto. Poi più nulla. Nonostante le diffi-

coltà, questo paladino di Cristo non sembrava fermarsi di fronte a niente, perché

ogni cosa compiva in nome di Cristo, in quanto si sentiva «tutto fuoco per le

Missioni»40

e, dunque: «Fin che avrò fiato e voce — scrive — accompirò il

dovere che per tremendo decreto di Dio sta sulle mie spalle»41

.

Abuna Salama, che fece di tutto per allontanarlo, obbligandolo anche alla

ritirata, mai alla fuga, e bruciandogli perfino le capanne, definisce beffardamen-

te e con irrisione mons. Massaja Abuna Messias, il «Vescovo Messia», con allu-

sione al suo cognome; ma lui, come scrive nelle sue memorie, intenderà «[...]

essere così chiamato per l‘avvenire, tenendomi troppo onorato di un tal no-

me»42

, trasformando l’appellativo di vilipendio in suggello di gloria.

Il 7 gennaio 1849 a Massaua, di notte, come un ladro e dentro un tugurio,

consacra vescovo De Jacobis, primo vicario apostolico dell’Abissinia, in una

cornice di fuoco e di sangue, mentre infuria la guerra fra abissini ed egiziani. I

due missionari hanno un solo pastorale e un solo pontificale per la consacra-

zione, perciò se li devono passare di mano in mano. Fuori risuonano le urla di

battaglia, con gli abissini che tumultuano contro i cristiani per i quali il governa-

tore non ha potuto garantire alcuna incolumità. Intanto fra Pasquale da Duno

attende alla Messa e gira di qua e di là con due pistole infilate nel suo cingolo di

cappuccino, e alla finestra alcuni fedeli europei vigilano sul mare, mentre le bar-

che sono pronte a salpare al primo allarme. Casse d’imballaggio per altari e per

seggi, un cerchietto d’argento con una pietra falsa come anello episcopale. Per

officianti due sacerdoti indigeni che non sanno servire la Messa in rito latino e

che sono stati istruiti nella notte sotto il rumore del martello di fra Pasquale, che

inchioda le casse per fabbricare l’altare. Al Prefatio i due vescovi piangono nel-

la commozione generale della piccola assemblea.

Gli abissini di Ubiè hanno messo a ferro e fuoco tutti i paesi dipendenti

da Massaua, percorrendo le coste, lasciando traccia di orrori e vittime su vittime

e fra gli uccisi moltissimi evirati. Nelle sue memorie il vescovo esprime consi-

derazioni di carattere politico: se gli europei, invece di frivoli interessi e «fan-

ciulleschi puntigli»43

, si fossero occupati seriamente del vero bene e dello svi-

40

Ibid., p. 46. 41

Ibidem. 42

Ibid., p. 47. 43

Ibid., p. 60.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

32

luppo dell’Africa, non avrebbero mai permesso all’Impero Ottomano il possesso

di Massaua; invece l’Europa insorge contro la tratta soltanto a parole, chiudendo

gli occhi davanti ai mercanti di schiavi. Afferma: «L‘Abissinia, resa indipen-

dente, civile e veramente cristiana, e costituita in regno sotto la protezione di

qualche potenza europea, sarebbe stato l‘unico mezzo per portare la vera

civiltà nell‘Africa centrale, e per abolire seriamente la tratta»44

. Invece a pro-

posito dell’Abissinia, con parole profetiche, dichiara: «[...] abbandonata alla

scimitarra turca e ai partiti che la dilaniano e la dissanguano [...] cammina a

gran passi verso la sua rovina, per difetto di principio vitale e di ordine so-

ciale»45

.

Affronta sacrifici, lotte, privazioni di ogni sorta, che gli procurano gravi

problemi di salute, tutto per amore di Cristo e dei galla, che lo ricambiano di

affetto e di ammirazione senza misura, tanto che la sua memoria in quei territori

permane ancora oggi. Non vi sono medici, l’unica terapia sono i salassi con le

sanguisughe e arriva ad applicarsene duecento in quattro giorni. È un uomo che

non riposa mai, né con la mente, né con il corpo. La preghiera è il suo unico

rimedio.

3. Il vescovo dai mille volti e dall’unica fede

Fra leoni e coccodrilli, spie dell’Abuna Salama e guerriglieri, mons.

Massaja cerca di farsi strada fra le giungle della terra, le acque dei fiumi e dei

laghi maestosi. I suoi racconti di viaggio sono puntellati di vivace intelligenza e

di sagacia. Nell’ammirare la bellezza del lago Tana ripensa al Sud dell’Italia.

Clima meraviglioso, vegetazione rigogliosa, limoni, aranci, peschi, nuvole di

smaglianti uccelli, arcipelaghi lussureggianti: «Oh, se invece di quella gente

oziosa e inerte, vi fosse un popolo operoso e industrioso che ne coltivasse il fer-

tilissimo terreno, e una compagnia che, con piccoli piroscafi, avvicinasse le

varie popolazioni dell‘esteso litorale, e le unisse come in una grande continuata

città…»46

. Nel leggerlo sembra di riascoltare il missionario Clemente Vismara

(1897-1988), del PIME, il Pontificio Istituto Missioni Estere, vissuto per 65

anni in Birmania e fautore dell’operosità e del progresso che soltanto il cristia-

nesimo arreca all’umanità: «La gente qui è povera proprio perché vuol rimane-

re povera o meglio miserabile. La pigrizia è come incarnata in loro, a volte vien

persino lo scrupolo ad aiutarli, spesso aiutarli vuol dire renderli ancora per-

sino più pigri [...]. Non se la scaldano per nulla. Se hanno da mangiare per due

giorni, si fermano un giorno. Il risparmio è sconosciuto: se s‘ammalano o

capitano infortuni, vengono a piangere. Dicano pure che il buddismo è una

buona religione, da rispettare. Io sono persuasissimo: ricevano pure miliardi e

44

Ibid., p. 61. 45

Ibidem. 46

Ibid., p. 70.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

33

miliardi dall‘America e dall‘Europa, ma se non cambiano religione saranno

sempre allo stesso punto [...]. La colpa è della cattiva religione che hanno, che

li riduce così. La formazione spirituale cristiana produce da sé, come conse-

guenza, anche il benessere materiale»47

.

L’epopea massajana fu caratterizzata da una pastorale efficacissima: la

formazione saggia della gioventú; la costituzione di un clero autoctono com-

patto e fedele; la consacrazione di tre vescovi missionari; l’adattamento all’am-

biente e alla sensibilità religiosa, in particolare ai numerosi e severi digiuni abis-

sini. Riesce ad abbinare all’evangelizzazione un’autentica promozione umana

con la profilassi contro malattie endemiche, particolarmente contro il vaiolo, per

cui viene acclamato «Padre del Fantatà (vaiolo)». Inoltre, s’impegna per l’abo-

lizione della schiavitú e per la diffusione dell’alfabetizzazione, scrivendo, di suo

pugno, libri didattici. Crea centri assistenziali per fronteggiare le emergenze nei

tempi, peraltro frequentissimi, di belligeranza e di carestia; si fa mediatore di

pace nelle lotte tribali e interprete magistrale di sviluppo di quei popoli: favori-

sce missioni diplomatiche e scientifiche, tanto da essere nominato dal governo

italiano, il 1° marzo 1879, ministro plenipotenziario nel trattato di amicizia e

commercio fra l’Italia e lo Scioa, la regione centrale dell’Etiopia i cui sovrani

hanno dato origine alla dinastia dei re etiopici, i Negus, estendendo nel secolo

XIX la loro sovranità sulle regioni vicine.

Colpisce nel padre Massaja lo stile di vita non solo semplice, ma poveris-

simo. Arriva a compiere lunghi viaggi a piedi nudi, anche per sfuggire alla cat-

tura dei nemici, travestito spesso da mendicante, da mercante o nelle fogge più

strane. È schiacciato dal lavoro materiale e diplomatico, tanto da stabilire profi-

cue relazioni fra capi africani, autorità romane ed europee. Eroico poi il suo

coraggio nel dire la verità ai potenti, accompagnato però da una prudenza cri-

stiana oculatissima, necessaria in quel mondo così complesso, dagli equilibri

imponderabili. Le sue capacità organizzative e di governo gli assicurano una

grande autorità morale, strappandogli l’ammirazione persino dei nemici. I silen-

zi di Roma e la mancanza di direttive lungamente attese; i momenti, ripetutisi

varie volte, in cui tutto sembrava perduto e la missione in rovina avrebbero

affossato chiunque, ma non mons. Massaja che, come leone reso indomito dalla

grazia, non si arrende mai.

Dalla Francia egli ottiene aiuti per le missioni di Aden e dei galla, ma più

ancora dall’Inghilterra, dove si reca nel 1851 con passaporto falso del governo

francese con l’identità di Antonio Bartorelli, un nome che utilizza molto, anche

in Africa, per non essere riconosciuto. Va in incognito e non come vescovo per

non essere ghermito dalle manovre di potere, ma il mondo politico lo accoglie

con ogni onore. Lo ricevono il ministro degli Interni Henry John Temple, vi-

47

Piero Gheddo PIME, Hottanta fiducia. 80 anni in 80 domande al missionario più

famoso d‘Italia, con Prefazione di Roberto Beretta, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI)

2009, p. 135.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

34

sconte di Palmerston (1784-1865), «che la faceva più da Re che da Ministro»48

,

il ministro della Marina, sir Francis Thornhill Baring, barone di Northbrook

(1796-1866), e il ministro della Guerra, conte Henry Gorge Grey (1802-1894).

In Italia lo reclamano: con le sue eccezionali doti avrebbe potuto servire

la Chiesa in Occidente. Eminenti prelati lo pretendono: mons. Massaja è una

delle più potenti intelligenze della Chiesa. Ma la missione in Etiopia, senza la

sua presenza, sta perdendo terreno, dunque afferma: «Prima però di morire la

Missione Galla, devo morire io; tali sono le mie idee e le mie risoluzioni a

qualunque siasi costo»49

; perciò «Io parto per l‘Africa perché là è il mio cuore

ed il mio dovere»50

. Così, dopo molta preghiera, nell’aprile del 1851 salpa per

Alessandria d’Egitto, senza neppure passare per Roma, allo scopo di non subire

tentazioni. Parte pur sapendo di essere atteso dal Superiore generale dei

Cappuccini e perfino dal Papa.

Tornato fra i suoi galla, riedifica la chiesa di Aden che è crollata e fa

evadere un giovane di nome Michelangiolo — che poi diverrà sacerdote con il

nome di Abba Potros —, allievo di Propaganda Fide, imprigionato dai copti nel

monastero di Sant’Antonio. Si accorcia la barba, si sporca il volto con il nitrato

d’argento e si presenta come il signor Bartorelli. Scopre che sulle pareti del

monastero è stato dipinto il suo ritratto, con le corna sulla testa: «per fortuna»,

egli scrive, «so che non son buoni pittori»51

. La sporcizia è così tanta, con le

cimici che infestano le celle, che egli prega i monaci di lasciarlo dormire nel

sepolcro di sant’Antonio Abate (251-357), accanto alle sue ossa — anche se è

probabile che queste, poste originariamente nella chiesa di San Giovanni in

Alessandria d’Egitto e poi traslate a Costantinopoli, siano state divise fra vari

centri e monasteri —, dove vi è una relativa pulizia.

Nota, registra, memorizza tutto, tanto che se ne ricorderà ormai ultra-

settantenne quando scriverà, con dovizia di particolari, le sue memorie. Ammira

l’abilità con cui i beduini interloquiscono con i cammelli, che imparano così

bene le strade, le direzioni, le operazioni di carico e scarico, che basta uno

sguardo per comunicare un ordine e, a volte, non è necessario neppure quello.

Persona fortemente concreta, offre suggerimenti a chi lo leggerà: bisogna che il

viaggiatore si affidi al cammelliere e, se non ha fiducia, finga di averla, per

evitare amare sorprese. Affronta tempeste di sabbia, pugni e schiaffi dai musul-

mani, febbri gialle e malariche, malattie tropicali e, oltre a indossare i panni del

mercante di forbici e di aghi per sviare i nemici, diventa scienziato e medico nel

tentativo di risolvere i problemi delle tre malattie più diffuse dell’Etiopia: la lue,

la febbre gialla, il vaiolo. Previene insegnando l’igiene, vaccina le persone e cu-

ra con le erbe, un’arte appresa dai frati.

48

E. Cozzani, op. cit., p. 88. 49

Ibid., p. 90. 50

Ibid., p. 91. 51

Ibid., op. cit., p. 101.

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35

Nel paese di Asàndabo, sulle sponde del Nilo Azzurro, nel 1853 trova

una popolazione pronta a tendergli le braccia. È certo che nella regione di

Gudrù potrà diffondere il Vangelo ed erigere molte chiese che con le sue

stesse mani progetterà ed edificherà divenendo sia architetto sia muratore. Di-

sciplina, rigore e gerarchia. La regola è determinante per il vescovo; ecco allo-

ra che pone ordine alle giornate di tutti: neofiti, missionari, se stesso — Santa

Messa, preghiera in comune, catechismo, scuola, lavori materiali. La minaccia

a Gudrù è grave: i maghi indigeni temono la concorrenza dei missionari e

sobillano il popolo. I preti, dicono, non devono essere uccisi per non sporcarsi

le mani del loro sangue, piuttosto devono essere bruciati vivi, nelle loro ca-

panne. Le minacce sono tante e le «condanne a morte» fioccano a dirotto sul

pastore dei galla.

Naturalista e agronomo, pianta la vite e anche le patate: si fa spedire per

posta mezza patata e poi la semina, ricavandone quattro bulbi. Ne sorge un

grande campo, finché i porcospini non lo distruggono. Linguista e glottologo, si

mette sulle orme degli evangelizzatori santi Cirillo (827-869) e Metodio (815

ca.-885), componendo, come fecero loro per le terre slave, l’alfabeto del galla,

fino ad allora lingua soltanto orale, traducendo ogni suono in alfabeto latino,

perché adatto a trascrivere la «sillaba rotonda» della pronuncia galla. Lavoro

enorme che consentirà di comporre la grammatica amarica e oromonica. Lavoro

enorme è anche quello di trascrivere, di sua mano, catechismi e libri d’istruzio-

ne in più copie e in stampatello: tanto è il suo scrivere in tal modo che non

tornerà più al corsivo.

Il missionario, una notte, al chiarore della luna, lascia andare avanti la

carovana e cammina fra i bambù alti e recita a bassa voce le litanie; a un tratto

gli si presenta un leopardo e, con il lenzuolo che usa per mantello, si avvolge il

capo, lasciando scoperto soltanto un occhio. Afferra il crocifisso che porta al

collo, s’immobilizza e prega mentalmente. Il leopardo lo fissa a lungo e poi,

lentamente, scende a valle52

. È il 1856, sono trascorsi dieci anni ormai dalla sua

partenza e ora sembra che tutti gli siano indifferenti. Scrive ai cappuccini, a Pro-

paganda Fide, a Roma, ma non riceve nessun soccorso. Il cappuccino pioniere

non s’illude di fare tutto in breve, perché crede che la rigenerazione di una na-

zione non possa avvenire in due o tre anni, bensì nei secoli, ma le necessità sono

tante, troppe. Lui è in miseria, ha dato fondo a tutto. Gli anni passano ed è

sempre più stanco, solo e isolato. Approfitta di ogni mercante che scenda alla

costa per spedire in Europa le sue richieste di soccorso e si priva anche dei

pochi denari che gli restano per inviare corrieri espressi. Perfino i preti gli ven-

gono a mancare; la messe abbonda, ma cade e marcisce, perché mancano operai

nella vigna del Signore. Le fatiche e le croci del suo episcopato l’hanno for-

52

Cfr. ibid., p. 79.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

36

temente invecchiato e il suo cuore è divenuto «come la schiena del riccio, tutto

spine»53

.

Fa richiesta a Roma di un coadiutore, che sappia capirlo e ubbidirlo:

appartenga pure a Propaganda Fide, ma sia cappuccino e teologo, un uomo soli-

do, senza stravaganze giovanili. «Sappia dunque che io tratterò la causa della

mia Missione con libertà propria del Vescovo, il quale deve essere, fino alla

morte, servo di Dio, di Pietro e di nessun altro»54

.

Fa lo stampatore, il sarto, il ciabattino, tutti i mestieri sono suoi e, dopo

aver lavorato indefessamente, arriva la fame: «Qui il Vescovo si chiama

Guglielmo, Guglielmo il segretario, Guglielmo si chiamano tutti i curialisti,

Guglielmo il medico, il maestro di scuola; non basta: Guglielmo è il muratore,

il sarto, il falegname, il fabbro ferraio con tutto il resto...»55

. Guglielmo è sì il

missionario dai mille volti, ma allo stesso tempo è il pastore da un’unica e

invincibile fede in Cristo crocifisso e risorto per amore.

L’apostolo dei galla ispira numerosissimi missionari e influisce mirabil-

mente su fondatori di congregazioni religiose, come san Daniele Comboni

(1831-1881) e il beato Giuseppe Allamano (1851-1926), fondatore dell’Istituto

Missioni Consolata. Oggi nel mondo cattolico si parla sempre meno dei missio-

nari, quasi ci si vergognasse a parlarne per non fare la figura di chi fa «prose-

litismo», quasi fosse diventata una colpa vergognosa l’evangelizzazione, ordi-

nata da Cristo Gesù agli apostoli, in ossequio a un presunto, spesso fallace, ri-

spetto verso tutti. «La crisi della missione alle genti testimonia la crisi di fede

nella Chiesa del nostro tempo. Se non c‘è la fede o è una fede vacillante, la

missione alle genti non si capisce. Infatti è logico dire: ―ma perché andate a

portare Gesù Cristo ad altri popoli che hanno già la loro religione e non

restate qui in Italia dove stiamo perdendo la fede?‖. È un modo di ragionare

comune, di buon senso. Ma la fede va oltre il buon senso e va contro la logica

del mondo. La Chiesa continua a mandare i missionari fra i non cristiani (anzi i

Papi ne chiedono sempre di più) per almeno due motivi. Il primo è che Gesù

Cristo ha fondato la Chiesa missionaria e se non fosse più missionaria non

sarebbe più la sua Chiesa»56

; «[...] il secondo motivo è che, se noi crediamo che

Cristo è il Figlio di Dio venuto a salvare tutti i popoli, essi hanno il diritto di

conoscere che è nato il Messia, il Salvatore. Noi che abbiamo avuto il dono

della fede, abbiamo il dovere di donarlo agli altri [...]. Noi crediamo che il

Vangelo ―abbia ragione‖, cioè corrisponda alle aspirazioni più profonde di

tutti gli uomini, perché è la rivelazione di Dio all‘uomo e solo Dio conosce il

cuore dell‘uomo e sa come renderlo felice. Per lo sviluppo dei popoli

l‘educazione è indispensabile, ma l‘educazione secondo il Vangelo, altrimenti

53

Ibid., p. 265. 54

Ibid., p. 266. 55

Ibid., p. 267. 56

P. Gheddo, op. cit., pp. 184-185.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

37

rimane un fatto tecnico come l‘alfabetizzazione o l‘arte del meccanico, del

falegname. Senza contenuti diversi da quelli della cultura tradizionale, si può

arricchire un popolo, ma non umanizzarlo, non svilupparlo in modo davvero

umano»57

.

Papa Leone XIII lo promuove arcivescovo titolare di Stauropoli il 2

agosto 1881 e lo crea cardinale il 10 novembre 1884, rivolgendogli questo meri-

tato elogio: «E voi, umile figlio di s. Francesco [d’Assisi (1182-1226)], il cui

nome fecero glorioso e venerando le diuturne e immense fatiche sostenute fra

barbare genti per la propagazione della fede, collo splendore della romana

Porpora diffonderete più viva la luce di quella vita apostolica, di cui foste nobi-

lissimo esempio; mostrando al mondo, che lo disconosce, quanto bene possa

meritare della vera civiltà anche un umile alunno del chiostro, animato dal

soffio della carità di Gesù Cristo»58

.

Tornato in Italia, anziano, ma ancora vivace e battagliero, come si evince

dalle sue memorie, si reca, nell’estate del 1889, nella città di San Giorgio a Cre-

mano, alle falde del Vesuvio, a Villa Amirante, per trascorrere qualche giorno

di riposo, dopo due ictus cerebrali subiti. Assistito dal suo segretario e dal fede-

le cameriere maltese, si dedica alla correzione e alla stesura della sua monumen-

tale opera biografica, di cui vedrà stampati i primi cinque volumi, mentre gli

altri sette saranno pubblicati post mortem.

Muore di collasso cardiocircolatorio proprio in quell’estate, il 6 agosto

1889. Dopo i solenni funerali, il corpo viene tumulato a Roma nella cappella

della Congregazione di Propaganda Fide al Verano e, per suo esplicito volere,

traslato l’11 giugno 1890 a Frascati, in provincia di Roma, nella chiesa dei cap-

puccini. In questo convento vi è un interessante Museo Etiopico con molti

oggetti che ricordano il servo di Dio, fra cui il leggendario bastone che portava

sempre con sé.

La sua tomba è sovrastata da una statua del 1892 che lo rappresenta

seduto, intento a riguardare i volumi dei suoi ricordi. Il processo di beatificazio-

ne inizia nel 1914. Il 18 ottobre 1993 il vescovo di Frascati nomina i due censori

per l’esame degli scritti del Servo di Dio, lavoro portato a termine nel 1994.

Una commissione storica sta preparando la sua relazione.

Nel 1939 la San Paolo Film produce il suo primo lavoro cinematografico

raccontando, con un kolossal da cineteca, Abuna Messias59

, la storia di un mar-

tire, rimasto più e più volte miracolosamente in vita; un martire per l’Africa, che

ha fatto di tutto per portare a compimento le parole del Salmo 86, ai versetti 9 e

57

Ibid., p. 189. 58

Anselmo Dalbesio O.F.M. Cap. (1934-1996), Guglielmo Massaja, Bibliografia-

Iconografia 1846-1967, Centro Studi Massajani, Torino 1973, p. 331, n. 1920. 59

Cfr. Abuna Messias (Italia 1939). Regista: Goffredo Alessandrini (1904-1978).

Interpreti principali: Camillo Pilotto (1890-1963), Enrico Glori (1901-1966) e Mario

Ferrari (1894-1974).

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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10: «Tutti i popoli che hai creato verranno e si prostreranno davanti a te, o Si-

gnore, per dare gloria al tuo nome; grande tu sei e compi meraviglie: tu solo

sei Dio».

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Andate [...], ammaestrate tutte le genti[...] insegnando loro a osservaretutto ciò che vi ho comandato (Matteo 28, 19-20)

Magisteroepiscopale

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41

Direttive per la valutazione del Reiki

come terapia alternativa*

1. Di tanto in tanto sono poste domande in merito a varie terapie

alternative, che sono spesso disponibili negli Stati Uniti. Ai vescovi è talora

chiesto: «Qual è la posizione della Chiesa su queste terapie?». La Commis-

sione per la Dottrina della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti ha preparato

questo documento per assistere i vescovi nelle loro risposte.

I. Guarigione per grazia divina e guarigione naturale

2. La Chiesa riconosce due tipi di guarigione: la guarigione per grazia

divina e la guarigione che utilizza i poteri della natura. Per quanto riguarda la

prima, possiamo guardare al ministero di Cristo, il quale ha operato molte

guarigioni fisiche e ha incaricato i suoi discepoli di proseguire questo ministero.

Fedele a questa missione, fin dal tempo degli apostoli la Chiesa ha sempre pro-

posto la sua intercessione in favore dei malati attraverso l’invocazione del nome

del Signore Gesù, chiedendo la guarigione attraverso la potenza dello Spirito

Santo, sia nella forma sacramentale dell’imposizione delle mani e dell’unzione

con olio benedetto sia con le semplici preghiere di guarigione, che spesso inclu-

dono anche un appello ai santi per ottenerne l’aiuto. Per quanto riguarda la

seconda, la Chiesa non ha mai ritenuto che la richiesta di guarigione divina, che

viene da Dio come dono, escluda il ricorso ai mezzi naturali di guarigione attra-

verso la pratica della medicina1. Oltre al sacramento degl’infermi e alle varie

preghiere di guarigione, la Chiesa ha una lunga storia di cura dei malati attra-

* Il 25 marzo 2009 la Commissione per la Dottrina della Conferenza Episcopale degli

Stati Uniti ha pubblicato un documento dal titolo Guidelines for evaluating Reiki as an

alternative therapy, <www.usccb.org/dpp/Evaluation_Guidelines_finaltext_2009-03.pdf>

[ultima visita 17-6-2009]. Traduzione redazionale. 1 Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione circa le preghiere per otte-

nere da Dio la guarigione, del 14 settembre 2000, n. 2: «Ovviamente il ricorso alla

preghiera non esclude, anzi incoraggia, a fare uso dei mezzi naturali utili a conservare

e a ricuperare la salute, come pure incita i figli della Chiesa a prendersi cura dei

malati e a recare loro sollievo nel corpo e nello spirito, cercando di vincere la malat-

tia».

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

42

verso i mezzi naturali. Il segno più evidente di questa storia è il gran numero di

ospedali cattolici che si trovano in tutto il nostro Paese.

3. I due tipi di guarigione non si escludono a vicenda. Il fatto che sia

possibile essere guariti dalla potenza divina non significa che non dobbiamo usare

i mezzi naturali a nostra disposizione. Se Dio guarirà o meno qualcuno con i

mezzi soprannaturali non dipende dalla nostra decisione. Come ricorda il

Catechismo della Chiesa Cattolica, «lo Spirito Santo dona ad alcuni un carisma

speciale di guarigione per manifestare la forza della grazia del Risorto»2. Ma

questo potere di guarigione non è a disposizione dell’uomo, perché «[...] neppure

le preghiere più intense ottengono la guarigione di tutte le malattie»3. Il ricorso a

mezzi naturali di guarigione, nella misura in cui questi sono a disposizione

dell’uomo, rimane dunque del tutto appropriato. In effetti, la carità cristiana esige

che noi non trascuriamo i mezzi naturali per guarire le persone ammalate.

II. Reiki e guarigione

A) Le origini e le caratteristiche fondamentali del Reiki

4. Il Reiki è una tecnica di guarigione inventata in Giappone alla fine del

secolo XIX da Mikao Usui [1865-1926] sulla base del suo studio di testi

buddhisti4. Secondo l’insegnamento del Reiki la malattia è causata da un

qualche tipo di perturbazione o di squilibrio dell’«energia vitale». Chi pratica il

Reiki cura ponendo la sua mano in certe posizioni sul corpo del paziente, al fine

di facilitare il flusso dell’«energia vitale universale» dalla persona che pratica la

tecnica al paziente. Ci sono numerose posizioni delle mani destinate ad

affrontare diversi problemi. I fautori del Reiki sostengono che chi lo pratica non

è la fonte dell’energia che guarisce, ma un semplice canale attraverso il quale

questa fluisce5. Per diventare un «praticante» autorizzato del Reiki si deve

ricevere un’«iniziazione» o «sintonizzazione» da parte di un Maestro di Reiki.

Questa cerimonia rende una persona «sintonizzata» con l’«energia vitale uni-

2 Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1508.

3 Ibidem.

4 Si è anche preteso che egli abbia semplicemente riscoperto un’antica tecnica tibetana,

ma manca la prova di quest’affermazione. 5 Come vedremo più avanti, tuttavia, le distinzioni fra il sé, il mondo e Dio tendono a

essere travolte nel pensiero del Reiki. Alcuni insegnanti di Reiki spiegano che alla fine

dell’itinerario si raggiunge la convinzione che il sé e l’«energia vitale universale» sono

la stessa cosa, «che noi siamo la forza vitale universale e che tutto è energia, compresi

noi stessi» (Libby Barnett - Maggie Chambers, con Susan Davidson, Reiki Energy

Medicine. Bringing Healing Touch into Home, Hospital, and Hospice, Healing Arts

Press, Rochester [Vermont] 1996, p. 48; cfr. pure ibidem, p.102).

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

43

versale» e permette di fungere da canale per questa energia. Si dice che il Reiki

comporti tre diversi livelli di «sintonia» o iniziazione (per alcuni quattro). Ai

livelli più alti, si afferma che l’iniziato possa fungere da canale per l’energia

Reiki e guarire a distanza, senza contatto fisico.

B) Il Reiki come mezzo naturale di guarigione

5. Benché i fautori del Reiki sembrino concordare sul fatto che esso non

rappresenta di per sé una religione, ma una tecnica che potrebbe essere

utilizzata da persone provenienti da molte tradizioni religiose, in effetti ha molti

aspetti di una religione. Il Reiki è spesso descritto come un mezzo «spirituale»

di guarigione diverso dalle comuni procedure mediche che utilizzano mezzi fisi-

ci. Gran parte della letteratura sul Reiki è piena di riferimenti a Dio, alla Dea, al

«potere di guarigione divino» e alla «mente divina». L’energia vitale è descritta

come diretta da Dio, che è l’«Intelligenza più alta» o la «Coscienza Divina».

Allo stesso modo, le varie «iniziazioni» che il «praticante» di Reiki riceve da un

Maestro sono impartite tramite «cerimonie sacre» che comprendono la manife-

stazione e la contemplazione di certi «simboli sacri», che tradizionalmente sono

stati tenuti segreti dai Maestri di Reiki. Inoltre, il Reiki è spesso descritto come

un «modo di vivere», con una lista di cinque «precetti del Reiki» che prescri-

vono la condotta etica appropriata.

6. Nonostante tutto questo, vi sono alcuni «praticanti», soprattutto infer-

mieri e infermiere, che tentano di accostarsi a esso semplicemente come a un

mezzo naturale di guarigione. Considerato come tale, tuttavia, il Reiki diventa

soggetto ai criteri di valutazione delle scienze naturali. È vero che ci possono

essere mezzi di guarigione naturale che non sono stati ancora compresi o rico-

nosciuti dalla scienza. I criteri fondamentali per valutare se ciascuno si debba o

meno affidare a un particolare mezzo di guarigione naturale, tuttavia, restano

quelli della scienza.

7. Giudicato secondo questi criteri, il Reiki manca di credibilità scientifi-

ca. Esso non è stato accettato dalla comunità scientifica e medica come una tera-

pia efficace. Mancano studi davvero scientifici che confermino la sua efficacia,

così come manca una spiegazione scientifica plausibile sul perché il Reiki do-

vrebbe essere efficace. La spiegazione dell’efficacia del Reiki dipende intera-

mente da una particolare visione del mondo, che è considerato pervaso da una

«energia vitale universale» — di qui la stessa parola «Reiki» —, la quale è og-

getto di manipolazione da parte del pensiero e della volontà dell’uomo. I «prati-

canti» del Reiki sostengono che l’addestramento ricevuto permette loro di fun-

gere da canali per l’«energia vitale universale», presente in tutte le cose. Questa

«energia vitale universale» è però ignota alla scienza naturale. Poiché dunque la

presenza di questa energia non è stata osservata tramite i mezzi della scienza

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

44

naturale, la giustificazione di queste terapie deve necessariamente trovarsi in

qualcosa di diverso dalla scienza.

C) Il Reiki e la potenza di guarigione di Gesù Cristo

8. Alcune persone hanno cercato d’identificare il Reiki con la guarigione

divina ben nota ai cristiani6. Queste persone s’ingannano. La differenza radicale

può essere vista immediatamente nel fatto che per il «praticante» del Reiki il

potere di guarigione è a disposizione dell’uomo. Alcuni insegnanti vogliono

evitare questa conclusione e sostengono non essere il «praticante» personalmen-

te a effettuare la guarigione, ma piuttosto la stessa energia del Reiki diretta dalla

Coscienza Divina. Tuttavia, resta il fatto che per i cristiani l’accesso alla gua-

rigione divina è tramite la preghiera a Cristo come Signore e Salvatore, mentre

l’essenza del Reiki non è una preghiera, ma una tecnica che è trasmessa dal

Maestro di Reiki al discepolo, una tecnica che una volta padroneggiata produrrà

con ragionevole certezza i risultati attesi7. Alcuni «praticanti» cercano di cri-

stianizzare il Reiki aggiungendo una preghiera a Gesù Cristo, ma questo non ne

cambia il carattere essenziale. Perciò il Reiki e altre tecniche terapeutiche simili

non possono essere identificate con quella che i cristiani chiamano guarigione

per mezzo della grazia divina.

9. La differenza tra quella che i cristiani riconoscono come guarigione per

mezzo della grazia divina e la terapia Reiki è evidente anche nelle aspresioni

fondamentali utilizzate dai «praticanti» per descrivere quanto accade nella tera-

pia Reiki, in particolare l’espressione «energia vitale universale». Né le Scrittu-

re né la tradizione cristiana nel suo insieme ci parlano di un mondo naturale che

sia fondato su un’«energia vitale universale» che sarebbe soggetta alla manipo-

lazione da parte dei poteri del pensiero e della volontà dell’uomo. In realtà que-

sta visione del mondo trova le sue origini nelle religioni orientali e ha un certo

carattere monista e panteista, in quanto le distinzioni tra il sé, il mondo e Dio

tendono a essere eliminate8. Abbiamo già visto che i «praticanti» del Reiki non

6 Cfr. per esempio gli articoli Reiki and Christianity all’indirizzo <www.iarp.

org/articles/Reiki_and_Christianity.htm> [ultima visita 17-6-2009] e Christian Reiki

all’indirizzo <http://areikihealer.tripod.com/christianreiki.html> [ultima visita 17-6-

2009]; e il sito Internet Reiki for Christians, <www.christianreiki.org> [ultima visita 17-

6-2009]. 7 I Maestri di Reiki offrono corsi di formazione ai vari livelli di progressione, corsi per i

quali gl’insegnanti richiedono una remunerazione in denaro significativa. L’allievo si

aspetta, e il Maestro di Reiki assicura, che l’investimento in tempo e denaro permetterà

di padroneggiare una tecnica che darà effettivamente risultati. 8 Benché questo sembri implicito nell’insegnamento del Reiki, alcuni fautori di esso

affermano esplicitamente che non vi è, in definitiva, alcuna distinzione tra il sé e il

Reiki. «L‘allineamento tra il vostro sé e il divenire del Reiki è un processo in corso. La

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

45

sono in grado di distinguere chiaramente fra il potere divino di guarigione e il

potere che è a disposizione dell’uomo.

III. Conclusione

10. La terapia Reiki non trova alcun sostegno né nei risultati delle scienze

naturali né nella fede cristiana. Per un cattolico credere nella terapia Reiki

presenta problemi insolubili. Quanto alla cura della salute fisica propria o altrui,

affidarsi a una tecnica che non ha alcuna conferma scientifica — neppure in

termini di mera plausibilità — è normalmente imprudente.

11. Quanto alla cura della salute spirituale, vi sono pericoli seri. Chi

vuole utilizzare il Reiki dovrebbe accettare almeno implicitamente gli elementi

centrali della visione del mondo che soggiace alla teoria del Reiki, elementi che

non appartengono né alla fede cristiana, né alla scienza naturale. Senza una

giustificazione che venga dalla fede cristiana o dalla scienza naturale, tuttavia,

un cattolico che ponga la sua fiducia nel Reiki sta operando nell’ambito della

superstizione, quella terra di nessuno che non è né fede né scienza9. La

superstizione corrompe il culto che la persona deve a Dio deviando il sentimen-

to e la pratica religiosa personali in una falsa direzione10

. Benché a volte le

persone cadano nella superstizione per ignoranza, è responsabilità di tutti quanti

insegnano in nome della Chiesa cercare di eliminare tale ignoranza per quanto

sia possibile.

12. Poiché la terapia Reiki non è compatibile né con la dottrina cristiana

né con i risultati della ricerca scientifica, non è appropriato per istituzioni

cattoliche come le strutture sanitarie cattoliche, le case di riposo o di ritiro o le

disponibilità a impegnarsi continuamente in questo processo favorisce la vostra

evoluzione e può portare alla convinzione ferma e all‘esperienza definitiva che tu sei la

forza vitale universale» (Libby Barnett, What Reiki‘s All About, <http://web.archive.o

rg/web/20070802232447/http://www.reikienergy.com/classes.ht> [ultima visita 17-6-

2009]). Diane Stein riassume il significato di alcuni dei «simboli sacri» utilizzati nel

Reiki come segue: «La Dea in me saluta la Dea in te»; «L‘uomo e Dio diventano uno»

(Essential Reiki Teaching Manual. A Companion Guide for Reiki Healers, Crossing

Press, Berkeley [California] 2007, pp. 129-131). Anne Charlish e Angela Robertshaw

spiegano che la più alta «sintonizzazione» del Reiki «segna il passaggio dall‘ego e dal

sé a un sentimento di unità con l‘energia universale della forza vitale» (Secrets of Reiki,

DK Publishing, New York 2001, p. 84). 9 Alcune forme di Reiki insegnano la necessità di chiedere l’assistenza di esseri angelici

o «spiriti guida del Reiki». Questo introduce l’ulteriore pericolo di esposizione a forze o

poteri maligni. 10

Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 2111; San Tommaso d’Aquino, Summa

theologiae, II-II, questione 92, articolo 1.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

46

persone che rappresentano la Chiesa, come i cappellani cattolici negli ospedali,

promuovere o fornire sostegno alla terapia Reiki.

mons. William E. Lori

presidente, vescovo di Bridgeport

mons. John C. Nienstedt

arcivescovo di St. Paul e Minneapolis

mons. Leonard P. Blair

vescovo di Toledo

mons Arthur J. Serratelli

vescovo di Paterson

mons. José H. Gomez

arcivescovo di San Antonio

mons. H. Allen Vigneron

vescovo di Oakland

mons. Robert J. McManus

vescovo di Worcester

mons. Donald W. Wuerl

arcivescovo di Washington

Page 49: Cristianità 352 (2009)

47

Lettera pastorale per la festa

del Sacro Cuore di Gesù 2009

in occasione della commemorazione

degli eventi del 1809*

Cari fedeli delle Diocesi dell’antico Tirolo!

La festa del Sacro Cuore di Gesù

Nel 1796, di fronte alla minaccia di invasione da parte delle truppe di

Napoleone, le rappresentanze dei ceti del Tirolo riuniti a Bolzano hanno fatto

il voto di celebrare solennemente ogni anno la festa del Sacro Cuore di Gesù,

cosa che è avvenuta per la prima volta il 3 giugno 1796 nella chiesa

parrocchiale di Bolzano (un tempo appartenente alla diocesi di Trento). È cosa

buona e giusta che anche noi fedeli, in continuità con i nostri predecessori,

vogliamo rinnovare pubblicamente la nostra fedeltà all’amore di Dio

manifestato nel Cuore di Gesù. Il passo tratto dal capitolo 19 del Vangelo di

Giovanni, previsto per la festa del Sacro Cuore di Gesù, termina con una

citazione della Sacra Scrittura: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno

trafitto» (Gv. 19,37). «Nella sua morte in croce si compie quel volgersi di Dio

contro se stesso nel quale Egli si dona per rialzare l`uomo e salvarlo —

amore, questo, nella sua forma più radicale» (Papa Benedetto XVI, Deus

caritas est, 12). Il cuore salva quando si apre, si sacrifica e si dona. Così nel

Cuore di Gesù troviamo il centro del cristianesimo. E questo Cuore fa appello

al nostro cuore: ci invita ad aprirci, ad amare e a donarci a lui, nostro Dio, e

con lui trovare la pienezza dell’amore e della vita.

* L‘oggi del Sacro Cuore. Lettera pastorale dei quattro vescovi dell‘antico Tirolo, in

Vita trentina. Settimanale diocesano di informazione del Trentino, anno 84, n. 23,

Trento 3-6-2009, p. 15. Titolo redazionale. Il documento si richiama all’insorgenza

tirolese del 1809, guidata dall’oste della Val Passiria Andreas Hofer (1767-1810) contro

i rivoluzionari francesi e bavaresi e conclusasi con la sconfitta degl’insorgenti,

inizialmente vittoriosi. Hofer, fucilato a Mantova nel 1810, è considerato tuttora un eroe

dalla popolazione tirolese. Sull’insorgenza, cfr. Francesco Mario Àgnoli, Andreas

Hofer, eroe cristiano, con una Prefazione di Marco Tangheroni (1946-2004), RES,

Milano 1979; e Centro Culturale Romano Guardini (a cura di), Andreas Hofer eroe

della fede. Atti del Convegno «Andreas Hofer eroe della fede. Un popolo in movimen-

to». Bolzano, 8-3-1997, con una Prefazione di Franco Cardini, il Cerchio, Rimini 1998.

Page 50: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

48

Il vero senso della libertà

Possiamo interpretare gli eventi del 1809 nel segno della libertà: come

tentativo di conquistare la libertà politica dalla Baviera, che era alleata con i

francesi, e anche come protesta contro la repressione illuministica delle più a-

mate tradizioni religiose. In questo contesto ci vogliamo interrogare su che

cosa possa voler significare libertà nel ventunesimo secolo. Libertà non signi-

fica fare e lasciar fare tutto quello che uno vuole. La libertà individuale trova

in primo luogo i suoi limiti nella libertà e nei diritti delle altre persone. In

secondo luogo la libertà si rapporta sempre con la domanda sul senso della vi-

ta umana. Come può realizzarsi veramente questa vita? Come può l’uomo rag-

giungere la sua felicità? Saremo veramente felici e contenti dopo aver speri-

mentato tutto, dopo che ci siamo concessi tutto? Oggigiorno non si stanno

forse facendo strada nuove forme di consumismo? È veramente desiderabile

una libertà così «vuota»?

La vera libertà non consiste nel tenere aperte sempre tutte le possibilità,

ma essa deve essere pronta a «riempirsi» di opere significative e deve saper

assumersi degli impegni. In ultima analisi la libertà è orientata dall’amore: dalla

risposta d’amore all’amore originario di Dio, dai rapporti d’amore con il nostro

prossimo, da un sano amore di sé, nel quale sviluppiamo le nostre capacità; è

orientata sul rispetto per il creato e per l’ambiente in cui viviamo e di cui siamo

responsabili.

Libertà religiosa

A partire da queste premesse ci dobbiamo interrogare circa l’esperienza

della libertà religiosa e circa la libertà politica nella nostra terra. Sicuramente la

nostra Costituzione garantisce il libero esercizio della religione. Ciò non signi-

fica che vada tutto bene. Sta serpeggiando una pressione per eliminare la realtà

religiosa dalla vita pubblica, oppure per renderla ridicola e sorpassata. Posizioni

laicistiche presentano pure un aspetto di intolleranza, che spesso sfrutta la

presenza di altre religioni per eliminare tradizioni religiose, simboli corrispon-

denti o festività, ad esempio dalle scuole o dagli asili.

Il riconoscimento della libertà di religione come diritto fondamentale di

tutte le persone richiede anche che noi permettiamo la professione di altre

religioni e che in tal senso ne creiamo le premesse, sempre rispettando le esi-

genze di tutti e le leggi dello Stato. Libertà di religione significa anche consen-

tire alla Chiesa di impegnarsi, a servizio del bene comune, per i diritti di tutte le

persone, compresi i bambini non nati, i diversamente abili, i malati e coloro che

hanno bisogno di assistenza.

Page 51: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

49

Libertà politica

La libertà politica non può essere ridotta solamente all`appartenenza a un

determinato territorio. Bisogna prendere in considerazione la situazione globale

del ventunesimo secolo con il faticoso sforzo dei popoli dell’Europa di unirsi

gradualmente insieme e di abbattere le varie barriere. La collocazione della no-

stra regione ci chiama ad essere ancora più impegnati nella costruzione del-

l’unità europea a beneficio del mondo intero. Inoltre, non possiamo scordare

l’avvento della globalizzazione economica, che è attraversata in questo periodo

da una grave crisi che fa aumentare il divario tra i pochi che possono essere

considerati ricchi e i molti che vivono in povertà, e questo a livello mondiale ma

anche nei nostri paesi sviluppati. La politica è a servizio della giustizia sociale,

della pace e della tutela dell’ambiente anche per le generazioni future.

Il Sacro Cuore di Gesù, la patria e la pace

Torniamo ancora una volta al Sacro Cuore di Gesù, a cui sono molto

legati i tirolesi in ragione della loro storia. L’amore di Dio, che si è rivelato nel

Cuore di Gesù, chiede a noi una continua conversione all’amore che si dona.

«Fa‘ che il nostro cuore sia simile al tuo», preghiamo nelle Litanie del Sacro

Cuore di Gesù. Dobbiamo tenere sempre presente che la devozione al Sacro

Cuore di Gesù non è un privilegio delle popolazioni tirolesi di lingua tedesca e

ladina. Il Sacro Cuore di Gesù appartiene a tutti i popoli e a tutte le lingue.

Anche altri popoli hanno una lunga tradizione nella devozione al Sacro Cuore.

Il concetto di Heimat (patria) è molto importante, è collegato con la no-

stra identità e la nostra cultura ed entra nel profondo dei nostri sentimenti. Nel

nostro mondo pluralistico questo concetto ha subito una trasformazione e assu-

me un significato diverso a seconda delle epoche storiche e dell’età delle perso-

ne. Dobbiamo fare in modo che anche persone di lingua e cultura differenti

possano sentirsi «a casa» in questa nostra terra e dobbiamo pure essere grati che

essi desiderino impegnarsi per la nostra terra.

In quanto cristiani sappiamo che la nostra vera patria è nei cieli (vedi Fil. 3, 20;

Eb. 11, 14), dove entreremo nell’amore di Dio, che si è rivelato a noi nel Cuore di

Gesù. Per questo la patria e tutte le cose terrene non hanno un valore ultimo. Nel

medesimo tempo è tuttavia importante che con il nostro impegno assicuriamo alla

nostra patria un futuro, affinché anche coloro che vengono dopo di noi possano

trovare un ambiente di vita adeguato. Questo comporta l’impegno per la pace e per la

tutela del nostro ambiente. La pace è opera della giustizia, frutto dell’amore, come ci

ha insegnato il Concilio Vaticano II (vedi Gaudium et spes, 78).

Comunque è Cristo la nostra pace (vedi Ef. 2, 14), perché Egli, attraverso

la sua offerta di amore sulla croce, ha tolto tutte le barriere dell’inimicizia e at-

traverso la sua persona ci ha aperto la possibilità di diventare uomini nuovi.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

50

Tutto è stato creato per Cristo, e in Lui tutto si deve rinnovare e ricapitolare,

affinché Dio sia tutto in tutti e tutto si compia nell’amore eterno di Dio.

In questo senso pregano per voi e vi benedicono i vescovi dell’antico

Tirolo:

Mons. Alois Kothgasser, arcivescovo di Salisburgo

Mons. Luigi Bressan, arcivescovo di Trento

Mons. Manfred Scheuer, vescovo di Innsbruck

Mons. Karl Golser, vescovo di Bolzano-Bressanone

Page 53: Cristianità 352 (2009)

Il restodella Verità

La verità non è mai tutta (proverbio)

Page 54: Cristianità 352 (2009)
Page 55: Cristianità 352 (2009)

53

«Fini e l’economia hanno fatto

più danni di Noemi»

Una ricerca del CESNUR, il Centro

Studi sulle Nuove Religioni, sul voto

al PdL, Il Popolo della Libertà,

dei cattolici praticanti italiani

alle elezioni europee del 2009

Davvero, come si legge in molte analisi italiane, il voto cattolico alle

elezioni europee del 2009 in Italia ha abbandonato in misura significativa il

PdL, Il Popolo della Libertà, il partito di maggioranza relativa del premier on.

Silvio Berlusconi? Ed è colpa di Noemi, cioè della diciottenne Noemi Letizia

alla cui festa di compleanno ha partecipato lo stesso on. Berlusconi determi-

nando le ire della moglie, che ha chiesto il divorzio, e una prolungata campagna

di stampa guidata dal quotidiano di sinistra la Repubblica? Per rispondere a

queste domande lo strumento dell’analisi dei flussi elettorali è certamente molto

importante. L’uso di una tecnica di ricerca diversa — le interviste condotte su

un campione rappresentativo con il sistema CATI, Computer-Assisted Telepho-

ne Interviewing — non sostituisce l’analisi dei flussi, ma la completa, può per

certi versi orientare future indagini e fornisce in ogni caso un primo dato di

qualche interesse, da considerare peraltro con grande cautela dal momento che

alla scienza sociologica del sistema CATI sono da tempo ben noti anche i limiti.

Nella ricerca che il CESNUR — il Centro Studi sulle Nuove Religioni di

Torino, specializzato in indagini sociologiche di tipo religioso — ha condotto,

sono stati considerati casi validi quelli degli intervistati che hanno risposto sì a

due domande preliminari: sono stati a Messa la domenica delle elezioni, o il

sabato, in una Messa prefestiva — una domanda, come dimostrano indagini pre-

cedenti, che identifica i cattolici praticanti in modo più sicuro rispetto a quella

generica che chiede genericamente se si ha l’abitudine di recarsi alla Messa do-

menicale — e hanno votato PdL alle elezioni politiche del 2008. La ricerca non

poteva che essere condotta sul voto europeo, dal momento che quello ammini-

strativo non interessava l’intero territorio nazionale e vedeva anche la presenza

di liste locali.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

54

Su un campione sufficientemente bilanciato e rappresentativo — 500 casi

validi — il 24,6% degli elettori PdL del 2008 non ha più votato il partito di

maggioranza relativa nel 2009 (tav. 1).

Tavola 1. Su 100 cattolici praticanti che hanno votato il PDL nel 2008

(CV=500)

Hanno votato PdL alle europee del 2009 75,4%

Non hanno votato PdL alle europee del 2009 24,6%

Questa è la notizia cattiva per l’on. Berlusconi: fra i cattolici praticanti

uno su quattro gli ha voltato le spalle nel giro di un anno. Non è meno vero che

per ogni quattro cattolici che avevano votato PdL nel 2008 tre sono soddisfatti

della loro scelta e l’hanno riconfermata. La notizia relativamente migliore per

l’on. Berlusconi è che — considerando pari a cento il numero di questi cattolici

che hanno lasciato il PdL — il 53,3% non è andato a votare e solo una mi-

noranza (46,7%) è passata ad altri partiti. Certamente anche l’astensione è un

segno di disaffezione, ma in parte è fisiologica nel passaggio da elezioni politi-

che ad elezioni europee ed è comunque meno difficile da recuperare del passag-

gio a un’altra lista. Il 46,7% che ha votato diversamente è composto da un

21,6% che ha votato UDC, da un 20,1% che ha scelto la Lega Nord per l’In-

dipendenza della Padania, da un 1,9% che ha votato PD, da un 1,5% che è

passato all’IdV, da un 1,1% che ha seguito MpA-La Destra o altre liste di destra

quali Forza Nuova e Fiamma Tricolore — lo 0,5% si distribuisce fra le altre

liste minori (tav. 2).

Tavola 2. Che cosa hanno scelto i cattolici praticanti che avevano votato

PDL nel 2008 e non hanno votato PDL alle europee del 2009? (CV=500)

Astensione 53,3%

UDC 21,6%

Lega Nord 20,1%

PD 1,9%

IdV 1,5%

La Destra-MpA, altri di destra 1,1%

Altro 0,5%

Pertanto, per ogni cinque cattolici praticanti che nel 2008 avevano votato

PdL e che nel 2009 non lo hanno fatto, grosso modo uno ha votato UDC e uno

la Lega Nord. La fusione fra AN e Forza Italia non ha provocato significative

fughe all’estrema destra fra i cattolici più conservatori. I dati molto modesti del

PD e dell’IdV mostrano come l’opposizione di sinistra non sia sostanzialmente

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

55

riuscita a convincere elettori cattolici del PdL a passare fra le sue fila. Da questo

punto di vista, l’influenza reale che giornali cattolici critici del governo su que-

sti temi come Famiglia Cristiana possono avere nell’elettorato cattolico sembra

spesso sopravvalutata, com’è confermato dal fatto che i consensi passati alla

Lega — bersaglio preferito di questo tipo di stampa — sono importanti e solo

lievemente inferiori a quelli che sono andati all’UDC.

Effetto Noemi? A chi non ha riconfermato la scelta per il PdL del 2008

— che si sia astenuto o abbia cambiato partito — abbiamo chiesto d’indicare il

motivo principale, e le risposte — varie, ma non del tutto disomogenee — sono

state raggruppate in sei categorie. Considerando pari a 100 il numero dei defet-

tori, le accuse personali all’on. Berlusconi sono indicate come principale ragio-

ne di disaffezione verso il PdL dal 12,5% dei cattolici praticanti che hanno

cambiato scelta. Il 10,4% si riferisce a delusioni nei confronti del PdL collegate

a problemi locali e, benché il campione non sia tale da permettere elaborazioni

regionali significative, a questo proposito pesa evidentemente il fattore Sicilia,

cioè i problemi insorti in una regione dove, in occasione di una crisi del governo

regionale, il PdL si è diviso in due gruppi con posizioni opposte, fra cui sono

volati anche contumelie e veri e propri insulti. Il 3,9% indica un dissenso sulle

politiche relative all’immigrazione. A riprova del fatto che anche i cattolici se-

guono il calcio il 3,2% esprime dissenso sulla vendita del popolare calciatore

brasiliano Kakà dal Milan — società di calcio di cui è proprietario l’on. Berlu-

sconi — al Real Madrid.

Per quanto dunque le accuse al premier non siano irrilevanti, tra i cattolici

praticanti solo il 12,5% di quel 24,6% che ha cambiato scelta — dunque poco

più del 3% di tutti i praticanti, tre quarti dei quali come si è visto hanno invece

riconfermato la fiducia al PdL — è stato influenzato in modo decisivo dal caso

Noemi o dalle vicende giudiziarie dell’on. Berlusconi, tra cui una recente accu-

sa di corruzione di un testimone in un processo. Ci sono ragioni di disaffezione

molto più rilevanti. Il 22,8% dei praticanti che ha mutato scelta pensa che il PdL

non abbia fatto abbastanza per le famiglie e le persone colpite dalla crisi econo-

mica. Si tratta di un punto su cui ha battuto la propaganda dell’UDC, e l’impres-

sione, vera o falsa, che le famiglie in crisi non siano state aiutate abbastanza pe-

sa quasi il doppio delle vicende personali dell’on. Berlusconi. Ma pesa ancora di

più — 23,9% — il dissenso o la paura nei confronti di dichiarazioni e posizioni

ostili alla Chiesa e ai valori cattolici di esponenti del PdL, una categoria all’in-

terno della quale la maggioranza degli intervistati cita esplicitamente il presi-

dente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini, il quale ha criticato ripe-

tutamente quelle che ha definito ingerenze della Chiesa Cattolica nella vita po-

litica e ha espresso aperture a forme di testamento biologico e di riconoscimento

delle unioni civili, anche omosessuali, contro le quali la Chiesa italiana è da

tempo scesa in campo. Oltre a un 3,2% che indica cause non riconducibili alle

categorie principali, vi è un 20,1% che menziona un disinteresse per il voto eu-

ropeo o una generale disaffezione nei confronti della politica; una categoria che

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

56

nasconde anche chi — comprensibilmente, senza dichiararlo in modo esplicito

nell’intervista — ha preferito andare al mare (tav. 3).

Tavola 3. Principale motivo per cui chi aveva votato PDL nel 2008 ma non

lo ha fatto alle europee del 2009 dichiara di non avere rinnovato la fiducia

al PDL (CV=500)

Preoccupazione o fastidio nei confronti di posizioni e dichiarazioni sulla Chiesa o su vita e famiglia di esponenti del PdL (in particolare l’on. Gianfranco Fini)

23,9%

Percezione di un insufficiente impegno del PdL per le famiglie e le persone in difficoltà economiche

22,8%

Disaffezione nei confronti della politica o disinteresse per le elezioni europee

20,1%

Comportamenti personali o vita privata del premier on. Silvio Berlusconi

12,5%

Insoddisfazione di fronte a vicende che hanno interessato il PdL locale nella zona dell’intervistato

10,4%

Posizioni del governo in tema d’immigrazione 3,9%

Vendita del calciatore Kakà dal Milan al Real Madrid 3,2%

Altro 3,2%

Lo scarso peso delle polemiche sull’immigrazione — ricordiamo che

quanti citano questo elemento come ragione di disaffezione verso il PdL non

sono il 3,9% dei praticanti ma il 3,9% di quel 24,6% che ha cambiato scelta

rispetto al 2008 — e il fatto che un quinto di chi si è comportato diversamente

dalle politiche è passato alla Lega Nord sono un’ulteriore conferma del peso

relativamente scarso delle dichiarazioni di esponenti della gerarchia e della

stampa cattolica rispetto al comportamento elettorale dei fedeli. La vicenda

relativa al calciatore del Milan Kakà ha avuto, anche per i cattolici praticanti

che hanno lasciato il PdL, un peso solo di poco inferiore alle critiche in materia

d’immigrazione.

Più in generale, quando l’on. Berlusconi afferma che «sua moglie, la

Sicilia e Kakà» hanno determinato un esito elettorale del PdL inferiore ai son-

daggi, dice qualche cosa che per il mondo dei cattolici praticanti — che, natu-

ralmente, non è l’unica componente dell’elettorato del suo partito — non è del

tutto falsa, ma va integrata con altri fattori che appaiono anzi più importanti. Per

quanto il premier possa pensare che il giudizio sia ingiusto di fronte all’azione

del governo, più di un cattolico su cinque fra quanti non hanno nuovamente

votato PdL ritiene che lo sforzo per aiutare le famiglie in tempi di crisi

economica non sia sufficiente. Ma ancora di più — quasi uno su quattro — sono

fra questi cattolici delusi dal PdL quanti sono stati spaventati dal fattore F: dalle

esternazioni dell’on. Fini, e da chi nel partito di maggioranza relativa gli ha fat-

to eco, sulla Chiesa e i cattolici in generale, e su temi che, come dimostrano la

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

57

grande manifestazione del 2007 a Roma contro il riconoscimento delle unioni

civili detta Family Day e la mobilitazione per Eluana Englaro (1970-2009), una

giovane donna da molti anni in stato vegetativo persistente cui sono state so-

spese su ordine di giudici italiani — ma contro il parere della Chiesa Cattolica e

del governo — l’alimentazione e l’idratazione nel febbraio 2009, determinan-

done la morte, agli elettori cattolici stanno molto più a cuore delle vicende

personali di singoli politici.

La ricerca — che ha i limiti indicati all’inizio, e che certo necessita di

conferme tramite ulteriori indagini — mostra che non vi è stata un’emorragia di

voti cattolici: tre elettori praticanti su quattro hanno riconfermato la loro fiducia

al partito di dell’on. Berlusconi. Ma un quarto di cattolici praticanti che non lo

ha fatto rappresenta comunque uno scricchiolio di qualche rilievo. In parte si

tratta di disaffezione per l’Europa o per la politica, su cui rimontare in occasione

di elezioni come quelle regionali o politiche che coinvolgono di più gli italiani

non sarà probabilmente difficile. Mentre la ricerca sostanzialmente smentisce

che le accuse personali all’on. Berlusconi, nel modo in cui erano state formulate

prima della tornata elettorale europea, abbiano avuto un effetto decisivo nell’e-

lettorato cattolico — ancorché non siano state del tutto irrilevanti — la perce-

zione di uno sforzo insufficiente di fronte alla crisi economica delle famiglie

italiane, e l’irritazione o la paura di fronte alle dichiarazioni reiterate dell’on.

Fini che vanno in direzione opposta rispetto alla sensibilità prevalente tra i

cattolici praticanti, sono invece elementi strutturali di cui questa volta si sono

avvantaggiati l’UDC e la Lega Nord, e che lo stesso PdL dovrebbe seriamente

considerare in ogni riflessione post-elettorale.

Page 60: Cristianità 352 (2009)

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Page 61: Cristianità 352 (2009)

Beati d’ora in poi, i morti che muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, riposeranno dalle loro fatiche, perché le loro opere li seguono (Apocalisse 14, 13)

In memoriam

Page 62: Cristianità 352 (2009)
Page 63: Cristianità 352 (2009)

61

Stanley L. Jaki O.S.B. (1924-2009)

Il 7 aprile 2009 è morto a Madrid — dove si era fermato nel viaggio di ri-

torno dall’Italia agli Stati Uniti d’America — Stanley László Jaki O.S.B., filosofo,

saggista, professore universitario, teologo e fisico ungherese naturalizzato sta-

tunitense.

Nato a Györ, nell’Ungheria nord-occidentale, il 17 agosto 1924, a diciotto

anni entra nell’Ordine Benedettino e il 13 maggio 1944 emette la professione

religiosa. Dopo aver completato gli studi universitari in Filosofia, Teologia e

Matematica, nel 1947 si reca a Roma per conseguire la laurea in teologia presso il

Pontificio Istituto Sant’Anselmo dove, nel 1950, ottiene anche il dottorato. Intanto il

29 giugno 1948 era stato ordinato sacerdote. Nel 1951 si trasferisce negli Stati Uniti

d’America — di cui acquisterà la cittadinanza — per insegnare Teologia Sistema-

tica e contemporaneamente per seguire corsi di Storia Americana, Letteratura, Ma-

tematica e Scienze allo scopo di ottenere il riconoscimento degli studi universitari

compiuti in Ungheria. Negli Stati Uniti d’America consegue prima la laurea in

Scienze e poi, nel 1957, il dottorato in Fisica, con una tesi condotta sotto la di-

rezione del fisico austriaco Victor Franz Hess (1883-1964), lo scopritore dei raggi

cosmici, premio Nobel per la Fisica nel 1936. Nel 1956 la prestigiosa casa editrice

Herder pubblica una versione ampliata della sua tesi di laurea in Teologia, Les

tendences nouvelles de l‘ecclésiologie, ristampata nel 1963 grazie al rinnovato

interesse per l’argomento dovuto al Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965),

allora in pieno svolgimento. Fra i suoi numerosi titoli accademici sono da men-

zionare lauree honoris causa in Filosofia, in Matematica e in Lettere.

I suoi interessi si orientano decisamente verso la storia e la filosofia della

scienza, che diventeranno il campo principale della sua multiforme attività intel-

lettuale e della sua abbondante produzione scientifica. Dal 1958 al 1960 è ricerca-

tore di Storia e Filosofia della Fisica presso le università di Stanford e di Berke-

ley, mentre nel biennio successivo è Visiting Fellow all’università di Princeton

per un programma di ricerca nella stessa disciplina. Nel 1965 diviene docente alla

Seton Hall, l’università cattolica del New Jersey. Negli anni 1975 e 1976 è lettore

all’università di Edimburgo, nell’ambito delle Gifford Lectures, un ciclo di confe-

renze che dal 1887, per volontà del giurista scozzese Lord Adam Gifford (1820-

1887), si svolge nelle quattro università della Scozia allo scopo di promuovere lo

studio della teologia naturale, cioè delle vie attraverso le quali la conoscenza della

natura può costituire la base per un discorso su Dio che prescinda dal dato rivelato

o soprannaturale. Nel 1977 svolge lo stesso incarico presso il Balliol College di

Oxford, nell’ambito delle Fremantle Lectures. Nel 1980 è Hoyt Fellow alla Yale

University e nel 1988 e 1989 Farmington Institute Lecturer all’università inglese

di Oxford. Nel 1987 riceve il Premio Templeton per aver migliorato la compren-

sione del rapporto fra scienza e religione.

Page 64: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

62

Associato a numerosi sodalizi scientifici e culturali è stato, fra l’altro,

membro onorario della Pontificia Accademia delle Scienze e membro effettivo di

numerose accademie e fondazioni culturali, fra cui la Olbers Gesellschaft di Brema,

in Germania, e la Società Ellenica per gli Studi Umanistici, di Atene. Fra le opere

— alcune decine di volumi e centinaia di articoli su temi riguardanti

prevalentemente la storia e la filosofia della scienza — sono disponibili in lingua

italiana Le strade della scienza e le vie verso Dio (Jaca Book, Milano 1988), che

raccoglie il ciclo delle Conferenze Gifford, Dio e i cosmologi (Libreria Editrice

Vaticana, Città del Vaticano 1991; su cui cfr. Luciano Benassi, Fede, scienza e falsi

miti nella cosmologia contemporanea, in Cristianità, anno XXI, n. 224, dicembre

1993, pp. 17-25); Il Salvatore della scienza (Libreria Editrice Vaticana, Città del

Vaticano 1992); Lo scopo di tutto. Scienza, filosofia & teologia si interrogano sulla

finalità (Ares, Milano 1994); La strada della scienza e le vie verso Dio (Jaca Book,

Milano 1994); Un miracolo del sole, o di qualcos‘altro? (Ateneo Pontificio Regina

Apostolorum, Roma 2004); Cristo e la scienza (Fede & Cultura, Verona 2006); Il

messaggio e il suo mezzo. Un trattato sulla verità (Fede & Cultura, Verona 2007);

Disegno intelligente? (Fede & Cultura, Verona 2007); Domande su scienza e

religione (Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma 2008) e Gesù, Islam,

Scienza (Fede & Cultura, Verona 2009), nonché, fra le pubblicazioni teologiche, Le

Litanie di San Giuseppe (Aracne, Roma 2006). Fra le opere non tradotte meritano

di essere ricordate Brain, Mind and Computers, «Cervello, mente e calcolatori»

(Herder and Herder, 1969), che gli è valso il premio Lecomte du Noüy nel 1970;

Science and Creation: from eternal cycles to an oscillating universe, «Scienza e

creazione: dai cicli eterni a un universo oscillante» (Science History Publication,

1974); Uneasy genius: the life and work of Pierre Duhem, «Un genio scomodo: la

vita e l’opera di Pierre Duhem [1861-1916]» (Martinus Nijhoff, Dordrecht 1984); e

Chesterton: a Seer of Science, «Chesterton [Gilbert Keith (1874-1936)]: un profeta

della scienza» (University of Illinois Press, Urbana 1986).

Nel 1994, in Italia per partecipare ai lavori della Pontificia Accademia delle

Scienze, rilascia un’intervista a Benassi e a Maurizio Brunetti su Fede e ragione

fra scienza e scientismo (cfr. Cristianità, anno XXIII, n. 239, marzo 1995, pp. 15-

20). Nel 2000, in occasione di una conferenza a Ostuni, in provincia di Brindisi,

organizzata da Alleanza Cattolica sul tema Giordano Bruno e la scienza medioe-

vale: continuità o frattura?, rilascia una nuova intervista a Cosimo Baldaro e a

Cosimo Galasso su Giordano Bruno «martire della scienza»? (cfr. ibid., anno

XXVIII, n. 299, maggio-giugno 2000, pp. 13-16).

Nella sua produzione rimane centrale il tema del rapporto fra fede e

scienza, visti non come poli irriducibili e contrapposti, ma, in aperta polemica con

la cultura dominante, come termini conseguenti di un unico percorso intellettuale.

Tutta la sua opera è stata orientata a dimostrare l’intima dipendenza esistente fra

una corretta nozione di Dio e il manifestarsi di un atteggiamento scientifico, di cui

è prova il fatto che la scienza è nata e si è sviluppata, dopo secoli di tentativi rego-

larmente abortiti, solo all’interno della cultura cristiana occidentale.

Page 65: Cristianità 352 (2009)

Ho combattuto la buona battaglia (II Timoteo 4, 7)

La buona battaglia

Page 66: Cristianità 352 (2009)
Page 67: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

65

Categorie e attualità politico-culturali

Ferrara, 16 ottobre 2008. Nella sala conferenze del seminario arcivescovile, or-

ganizzato dal Gruppo di Animazione Culturale del seminario stesso, si è tenuto un in-

contro su I prodromi della Rivoluzione Francese: le tendenze e le idee. Presentato dal

seminarista dottor Gianluigi Corticelli, ha trattato l’argomento Renato Cirelli, di Alle-

anza Cattolica. Fra i presenti, il rettore monsignor Mario Dalla Costa.

Torino, 21 gennaio 2009. Nella Sala Blu del Collegio San Giuseppe, organizzato

dall’Associazione ex Allievi, si è tenuto un incontro dal titolo È possibile in Italia

un‘economia libera dopo l‘assistenzialismo del passato? Dalla crisi finanziaria alla

crisi economica. Presentato dall’avvocato Domenico Baldassarre, di Alleanza Cattolica,

presidente dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento il dottor Maurizio

Milano, della medesima associazione.

Chieri (Torino), 26 gennaio 2009. Nel salone comunale, organizzato dal Consolato

Onorario della Repubblica Slovacca per il Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, e dal

Circolo di Alleanza Nazionale di Chieri, con il patrocinio del Comune, si è tenuto un

incontro sul tema Cecoslovacchia 1968-1969: primavera di libertà, inverno di

repressione. Introdotto dal sindaco professor Agostino Gay e dall’avvocato Luigi

Sodano, segretario locale di Alleanza Nazionale e consigliere comunale, ha trattato

l’argomento l’avvocato Giuseppe Pellegrino, di Alleanza Cattolica, console onorario

della Repubblica Slovacca.

Lecce, 7 febbraio 2009. Nella sala convegni dell’Hotel President, organizzato da Progetto

Osservatorio in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fondazione Magna Carta,

Compagnia delle Opere, Fondazione Nuova Italia, Società Aperta e con il patrocinio

dell’Associazione Industriali, si è tenuto un incontro su Federalismo fiscale, una sfida per il

Sud. Introdotto dall’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno, ha trattato

l’argomento l’on. Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni, intervistato dal

dottor Giuseppe De Tomaso, direttore responsabile del quotidiano La Gazzetta del

Mezzogiorno. Fra i presenti, il comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello

Patrizio Vezzosi, il comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Beniamino Calisti, il

sindaco dottor Paolo Perrone, i consiglieri regionali dottor Saverio Congedo e dottor Rocco

Palese, l’assessore comunale alla Mobilità e Traffico architetto Giuseppe Ripa, l’assessore

alla Polizia Municipale Lucio Inguscio, i consiglieri comunali dottor Corrado De Rinaldis,

dottor Pierpaolo Signore, dottor Umberto Mele e avvocato Luigi Coclite. Nell’occasione

soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata e

ha avuto eco sui mass media locali.

Matera, 11 febbraio 2009. Nei locali della parrocchia di Maria Madre della Chiesa,

organizzato dall’arcidiocesi di Matera-Irsina in collaborazione con Alleanza Cattolica,

si è tenuto un incontro sul tema Il dramma dell‘Europa senza Cristo. Presentato da

Michele Tuzio, di Alleanza Cattolica, di fronte a un pubblico di circa duecento persone,

ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, della medesima associazione,

direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Fra i presenti

l’arcivescovo diocesano S. E. mons. Salvatore Ligorio, don Filippo Lombardi, direttore

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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della Caritas diocesana, e il sindaco, avvocato Emilio Nicola Buccico. L’iniziativa è

stata annunciata sui mass media locali e regionali.

Caltanissetta, 12 febbraio 2009. Nell’Istituto Testasecca, organizzato dal Convegno di

Cultura Maria Cristina di Savoia e dall’Associazione Maestri Cattolici Italiani, si è

tenuto un incontro sul tema La tragedia delle Foibe. Introdotto dalla dottoressa

Gabriella Urso, dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento il professor Alberto

Maira, di Alleanza Cattolica. Ha reso una testimonianza Annamaria Bruno, figlia di una

vittima delle foibe. Fra i presenti, don Calogero Panepinto, assistente spirituale dell’As-

sociazione promotrice, e il consigliere comunale ingegner Michele Giarratana.

L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Lamezia Terme (Catanzaro), 14 febbraio 2009. Nel Salone dell’Episcopio,

organizzato dalla Scuola Diocesana di Dottrina Sociale della Chiesa, si è tenuto un

incontro su Sussidiarietà, Solidarietà e Partecipazione. Princìpi irrinunciabili per i

cittadini. Introdotto a nome dell’organismo promotore dall’avvocato Giovanni Lacaria,

di Comunione e Liberazione, ha trattato l’argomento il dottor Elia Sgromo, di Alleanza

Cattolica. Fra i presenti il vescovo diocesano S. E. mons. Luigi Antonio Cantafora.

Uznach (Svizzera), 14 febbraio 2009. Nell’abbazia benedettina di St. Otmarsberg,

organizzato dall’Associazione Medici Cattolici Svizzeri, si è tenuto un convegno dal ti-

tolo Verso la fine del libero arbitrio? Dopo gl’interventi di Helmut Kornhuber, pro-

fessore emerito dell’Università di Ulma, in Germania, e del professor Bernard Schu-

macher, dell’università di Friborgo in Svizzera, presentato dalla dottoressa Rachel

Gürber, vicepresidente dell’associazione promotrice, lo psichiatra Ermanno Pavesi, di

Alleanza Cattolica, ha tenuto una relazione sul tema Libero arbitrio nella psicologia.

Lecce, 27 febbraio 2009. Nella sala convegni dell’Hotel President, organizzato da

Progetto Osservatorio in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fondazione Magna

Carta, Compagnia delle Opere, Fondazione Nuova Italia, Società Aperta e con il

patrocinio dell’Associazione Industriali, si è tenuto un incontro su Lega Nord, la sfida

della geo-identità. Introdotto dall’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato

all’Interno, ha trattato l’argomento l’on. Roberto Maroni, ministro dell’Interno, intervi-

stato dal dottor Carlo Bollino, direttore del quotidiano La Gazzetta del Mezzogiorno.

Fra i presenti, il questore dottor Vittorio Rochira, il comandante provinciale della Guar-

dia di Finanza colonnello Patrizio Vezzosi, il comandante provinciale dei Carabinieri

colonnello Beniamino Calisti, i consiglieri regionali dottor Saverio Congedo e dottor

Rocco Palese, l’assessore comunale alla Mobilità e Traffico architetto Giuseppe Ripa,

l’assessore alla Polizia Municipale Lucio Inguscio, i consiglieri comunali dottor

Corrado De Rinaldis, dottor Pierpaolo Signore, dottor Umberto Mele e avvocato Luigi

Coclite, il presidente dell’Associazione Industriali dottor Piero Montinari e il Presidente

della Camera di Commercio dottor Alfredo Prete. Nell’occasione soci di Alleanza

Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto

eco sui mass media locali.

Torino, 27 febbraio 2009. Organizzata nella propria Sala Lauree dalla Facoltà di

Scienze Politiche nell’ambito de Le settimane della politica, si è tenuta una sessione sul

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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tema Chiesa e Stato, presieduta dal professor Alfonso Di Giovine, ordinario di Diritto

costituzionale comparato presso lo stesso ateneo. Dopo la relazione introduttiva del

professor Daniele Menozzi, ordinario di Storia contemporanea presso la Scuola

Normale Superiore di Pisa, sono intervenuti il professor Franco Garelli, preside della

Facoltà promotrice, i professori Vincenzo Ferrone e Laura Gaffuri, docenti presso la

stessa Facoltà, il dottor Paolo Cozzo, ricercatore presso la medesima Facoltà, e il dottor

Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle

Nuove Religioni. Ha concluso il professor Angelo D’Orsi, ordinario di Storia del pen-

siero politico presso la Facoltà ospitante. Fra i presenti, l’addetto culturale del Consolato

di Francia Hilaire Multon, studioso del melanismo e di La Salette. L’iniziativa è stata

annunciata e ha avuto eco sui mass media nazionali.

Caltanissetta, 12 marzo 2009. Nell’aula magna del Liceo Classico Ruggero Settimo,

organizzato dallo stesso liceo, dall’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informazione

Sociale, dal CeSPOC, il Centro Studi sulla Popular Culture, con il contributo dell’as-

sessorato regionale dei Beni Culturali e Ambientali e della Pubblica Istruzione,

nell’ambito del Progetto Educazione alla Legalità, si è tenuto un convegno su Legalità,

mafia e patriottismo: Giuseppe «Joe» Petrosino «il più grande poliziotto di tutti i

tempi» fra letteratura e storia nel centenario della morte. Introdotti dalla professoressa

Maria Luisa Sedita, dirigente scolastico del liceo promotore e dalla professoressa Maria

Letizia Russo, responsabile dell’IDIS Sicilia, di fronte a un pubblico di oltre

centocinquanta fra docenti e allievi, sono intervenuti il questore Guido Marino, il

professor Giuseppe Carlo Marino, ordinario di Storia Contemporanea all’università di

Palermo, e il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CeSPOC.

Nell’occasione è stata inaugurata la mostra Legalità, criminalità organizzata e

patriottismo: la costruzione del mito di Joe Petrosino nella letteratura popolare tra le

due guerre mondiali. Fra i presenti l’on Raimondo Torregrossa. Ha inviato un

messaggio l’on. Alessandro Pagano. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui

mass media locali.

Palermo, 12 marzo 2009. Nella sala conferenze della parrocchia di San Luigi Gonzaga,

organizzato dall’Associazione Guide e Scouts San Benedetto, si è tenuto un incontro su

Percorsi formativi cristiani nel tempo dell‘Europa senza Cristo. Introdotto da Vincenzo

Neto, dell’organismo promotore, di fronte a un pubblico di oltre centoventi giovani, ha

trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del

CeSPOC, il Centro Studi sulla Popular Culture. Nell’occasione è stato presentato e

distribuito un CD dal titolo Lo scoutismo come percorso educativo: dal fascicolo popo-

lare a un esempio contemporaneo in Sicilia, realizzato dall’IDIS, l’Istituto per la

Dottrina e l’Informazione Sociale, in collaborazione con il CeSPOC e con il contributo

della Regione.

Barcellona (Spagna), 19-20 marzo 2009. Nell’aula magna dell’Università Abat Oliba

CEU, organizzata dal Dipartimento di Scienze Umane e dall’Istituto San Tommaso del-

la Fondazione Balmesiana, si è tenuta un incontro accademico su Persona: Historia y

Grandeza de un Concepto. Il 20, presentato dal professor Enrique Martinez, segretario

generale dell’ateneo promotore, lo psichiatra Ermanno Pavesi, di Alleanza Cattolica, ha

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tenuto la relazione La crisis del concepto de persona en la Psicología moderna y sus

orígenes.

Cosenza, 26 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San

Giovanni Battista in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari, le ACLI,

le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, e Alleanza Cattolica, si è tenuto un

incontro su Le responsabilità dei cristiani in campo sociale. Presentati e moderati

dall’avvocato Pio Micieli de Biase, responsabile del 3° Settore delle ACLI, sono

intervenuti il parroco, monsignor Pier Maria Del Vecchio, e Giovanni Cantoni, reggente

nazionale di Alleanza Cattolica. Ha inviato un messaggio il questore, dottor Raffaele

Salerno. Fra i presenti, il magistrato Domenico Airoma, il dottor Nicola Penta,

coordinatore dell’Ufficio Scolastico Provinciale, la dottoressa Carolina Picciocchi,

direttore della Filiale Poste, il dottor Saverio Sergi, presidente regionale delle ACLI, il

dottor Franco Sergio, presidente provinciale del Forum promotore, la dottoressa Maria

Grazia Catroppa, componente della segreteria regionale del SLP CISL, il Sindacato

Lavoratori Poste della Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori, Mario Ammerata,

componente della segreteria provinciale della FAI, la Federazione Agricola, Alimentare,

Ambientale, Industriale CISL. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass

media locali.

Galatina (Lecce), 26 marzo 2009. Nell’ambito dell’esposizione internazionale Security

Expo-Esposizione Euromediterranea per la Sicurezza Pubblica e la Difesa si è tenuto un

convegno su Il terrorismo: rischio internazionale e strategie di difesa. Presentato da

Fernando Rizzo, dottorando in Scienze Strategiche presso l’università di Torino, il

dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Stu-

di sulle Nuove Religioni, ha presentato una relazione su Il rapporto tra fondamentali-

smo islamico e terrorismo internazionale. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco

sui mass media locali.

Lecce, 27 marzo 2009. Nel corso della trasmissione New Line, in onda su TeleRama, il

giornalista dottor Cesare Vernaleone ha intervistato Vincenzo Pitotti, di Alleanza

Cattolica, sull’attività dell’associazione, e il dottor Massimo Introvigne, direttore del

CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, sulla situazione della Chiesa.

Lecce, 27 marzo 2009. Organizzato nella propria sede dalla Cattedra di Storia delle

Relazioni Internazionali dell’università del Salento, si è tenuto un incontro su La

Turchia e l‘Europa. Presentato dal professor Antonio Donno, ordinario di Storia delle

Relazioni Internazionali, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di

Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.

Cinisello Balsamo (Milano), 29 marzo 2009. Nel Salone San Marco della parrocchia

della Sacra Famiglia, organizzato dai circoli culturali Amici di Cristina e Cara Beltà, si

è tenuto un incontro su Il segreto dell‘Europa. Come il cristianesimo ha creato

l‘Europa e come il laicismo ne distrugge l‘identità. Presentati dal dottor Alessandro

Frezzato a nome dei circoli promotori, sono intervenuti il dottor Massimo Introvigne, di

Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e il

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professor Giuseppe Succi, emerito di Zootecnia presso il Politecnico di Milano. L’ini-

ziativa è stata annunciata sui mass media locali.

Milano, 30 marzo 2009. Nella Sala Santa Rosalia della parrocchia di Santa Francesca

Romana, organizzato da L’Altra Faccia della Medaglia Club, in collaborazione con il

Centro Studi Russell Kirk, si è tenuto un incontro su La «Left Nation» di Barack

Hussein Obama. Presentato dal dottor Stefano Crapella, di Alleanza Cattolica, ha trat-

tato l’argomento Marco Respinti, giornalista e saggista, Senior Fellow presso The Rus-

sell Kirk Center for Cultural Renewal di Mecosta, nel Michigan.

Torino, 30 marzo 2009. Nel Collegio San Giuseppe, organizzato dall’Associazione ex

Allievi, dal Consolato Onorario della Repubblica Slovacca per il Piemonte, Liguria e

Valle d’Aosta, e dal Centro Culturale Pier Giorgio Frassati, si è tenuto un incontro dal

titolo Cecoslovacchia 1968-1969. Primavera di libertà, inverno di repressione, con la

partecipazione della Zdruzenie Priatel’ov Slovenska, l’Associazione Amici della

Slovacchia. Presentato dall’avvocato Domenico Baldassarre, presidente dell’associazio-

ne promotrice, e dal professor Michele Rosboch, presidente del Centro promotore, ha

trattato l’argomento l’avvocato Giuseppe Pellegrino, di Alleanza Cattolica, console ono-

rario della Repubblica Slovacca. Fra i presenti, S. E. Stanislav Vallo, ambasciatore slo-

vacco in Italia. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali.

Correggio (Reggio Emilia), 1° aprile 2009. Nel Teatro Asioli, organizzato dal

Vicariato III, dal Circolo Culturale Pier Giorgio Frassati e dalla Fondazione Bellelli-

Contarelli, si è tenuto un incontro di presentazione dell’opera di Marcello Pera Perché

dobbiamo dirci cristiani. Il liberalismo, l‘Europa, l‘etica, edita da Mondadori. Il sen.

Pera è stato intervistato dal dottor Edoardo Tincani, direttore del settimanale diocesano

La Libertà, dal dottor Andrea Zambrano, caporedattore de Il Giornale di Reggio, e dal

professor Paolo Mazzeranghi, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha

avuto eco sui mass media locali.

Piacenza, 3 aprile 2009. Presso lo Spazio Le Rotative, organizzato dall’on. Massimo

Polledri con il patrocinio della Compagnia delle Opere e di Alleanza Cattolica, si è

tenuto un incontro dal titolo Meglio morto che vivo. Dio in politica, nell‘etica, nella

storia d‘Europa. La giornalista Nicoletta Bracchi ha intervistato S. E. mons. Rino

Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, presidente della Pontificia

Accademia per la Vita e membro della Congregazione per la Dottrina della Fede e della

Congregazione delle Cause dei Santi, e l’on. Polledri. Fra i presenti, il vescovo

diocesano mons. Gianni Ambrosio e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, che è

pure intervenuto. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Ferrara, 9 aprile 2009. Con la lezione conclusiva di Lucia Martinucci, di Alleanza

Cattolica, su Scienza e Fede: una risposta cattolica, si sono chiusi i corsi della Scuola di

Educazione Civile organizzati, nella propria sede, da Alleanza Cattolica. I corsi sono

stati ripartiti in due sezioni, aventi come temi generali la prima Laicità e laicismo e la

seconda Scienza e Fede. La prima parte, con relatori tutti di Alleanza Cattolica e tutti

presentati dal direttore della Scuola, professor Leonardo Gallotta, ha avuto inizio con

una lezione di Renato Cirelli su La nascita del pensiero laico secolarista nella crisi

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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della Cristianità, tenuta il 9 ottobre. Sono quindi intervenuti il 23 il professor Gallotta,

su L‘esito della Rivoluzione francese: la «laicité»; il 6 novembre Cirelli e Carlo

Martinucci su La rivoluzione americana: la nascita di uno Stato laico, ma non laicista;

infine Cirelli su Fatta l‘Italia si fanno gli italiani: l‘esperimento laicista risorgimentale

e La sana laicità nel Magistero della Chiesa, rispettivamente il 16 e 27 novembre. La

seconda parte dei corsi ha avuto inizio il 15 gennaio 2009 con una lezione su Le origini:

Fiat Lux e Big Bang, tenuta dal dottor Marco Voli, astronomo, della Scuola di Comunità

in Casalecchio (Bologna), a cui ha fatto seguito, il 5 febbraio, Uomo e creato

nell‘antropologia cristiana di Carlo Martinucci. Il 12 il geologo Giorgio Pallotti, del-

l’associazione Tertio Millennio, ha parlato di Evoluzionismo e disegno intelligente.

Hanno fatto seguito, con il medesimo presentatore e con relatori tutti di Alleanza Catto-

lica, i seguenti interventi: la dottoressa Chiara Mantovani su La differenza biologica

uomo/animali e Animalismo, mode vegetariane, «deep ecology», sperimentazione sugli

animali: meglio tutelare l‘uomo o le bestie?, rispettivamente il 19 febbraio e il 5 marzo;

Lucia Martinucci su Movimento ambientalista e ideologia dell‘uomo distruttore. I cata-

strofismi climatici il 12; il professor Gallotta su La Terra non è in pericolo. Boom

demografico, teoria malthusiana, controllo delle nascite il 19; il dottor Gabriele Fonta-

na su OGM, biotecnologie e biologico il 26; e il dottor Luciano Benassi su L‘energia

nucleare il 2 aprile. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali.

Kevelaer (Germania), 13-18 aprile 2009. Nella sala conferenze della Casa Petrus

Canisius, organizzata dal Kardinal-von-Galen-Kreis, si è tenuta un’«Accademia di

Pasqua» sul tema La verità vi farà liberi (Giov 8,32). La verità eterna, pietra dello

scandalo. Il 18, presentato dal professor Reinhard Dörner, presidente dell’associazione

promotrice, il dottor Ermanno Pavesi, di Alleanza Cattolica, psichiatra e docente di

psicologia, è intervenuto su Relativismo e verità nella psicologia moderna. L’iniziativa

è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Biella, 17 aprile 2009. Nell’Oratorio di Santo Stefano, organizzato dall’UCID, l’Unio-

ne Cristiana Imprenditori e Dirigenti, si è tenuto un incontro sul tema La crisi econo-

mica e il pensiero cattolico: interpretazione e prospettive. Presentato dal dottor Vittorio

Donati, presidente dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento il dottor Massimo

Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove

Religioni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Lamezia Terme (Catanzaro), 18 aprile 2009. Nella sala conferenze della CONFAPI,

la Confederazione italiana della piccola e media industria privata, organizzato dal

Progetto Culturale Cantiere Laboratorio, si è tenuto un incontro dal titolo I poteri forti.

Tra complottismo e realtà. Introdotto da Vittorio Gigliotti, dell’organismo promotore,

ha trattato l’argomento il dottor Elia Sgromo, di Alleanza Cattolica. Al termine si è

svolto un forum a cui ha partecipato l’assessore provinciale Natale Giamo. L’iniziativa è

stata annunciata e ha avuto eco sui mass media regionali.

Messina, 20 aprile 2009. Nell’Hotel Sant’Elia, organizzato da Alleanza Cattolica, si è

tenuto un incontro con l’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno.

Introdotto da Umberto Bringheli e presentato dal dottor Luca Basilio Bucca, entrambi

dell’associazione promotrice, l’on. Mantovano ha risposto a domande riguardanti il fine

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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vita, l’andamento generale della politica, le priorità per un cattolico che fa politica e altri

temi di attualità. Ha concluso il dottor Daniele Fazio, dell’Associazione «Cristianità»-

Centro d’Informazione e Formazione Cattolica. Fra i presenti, il magistrato Mario

Cicala, presidente di sezione della Commissione Tributaria Provinciale di Roma, l’on.

Vincenzo Garofalo, l’on. Fortunato Romano, assessore regionale alla Protezione Civile,

rapporti con l’Università e Innovazione, il professor Dario Caroniti, assessore comunale

alle Politiche della Famiglia, Rapporti con le Chiese e Politiche per la Sicurezza, il

dottor Valentino Colosi, assessore alle Politiche Ambientali, Attività Produttive, Ac-

certamento e Riscossione Tributi del Comune di Gualtieri Sicaminò, in provincia di

Messina, il dottor Giuseppe Trovatello, delegato nazionale al Forum delle Associazioni

Familiari per l’Ordine Francescano Secolare d’Italia, e don Giuseppe Zanghì, parroco di

Rodì Milici, in provincia di Messina.

Ferrara, 23 aprile 2009. Organizzato da Alleanza Cattolica nella propria sede in

occasione della Festa del Santo Patrono, si è tenuto un incontro su La lettura contro-

rivoluzionaria dell‘icona di San Giorgio. Presentato da Leonardo Gallotta,

dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento Guido Verna, pure di Alleanza

Cattolica.

Santo Stefano in Aspromonte (Reggio Calabria), 24-26 aprile 2009. Presso la Colo-

nia Sant’Antonio dell’Opera Don Orione, organizzato dall’Azione Cattolica della par-

rocchia di Santa Maria Consolata di Messina, si è tenuto un campo scuola per

giovanissimi, giovani e adulti sull’etica sociale. Nell’occasione ad Alleanza Cattolica

sono stati affidati quattro interventi: La persona umana, relatore il dottor Daniele Fazio,

dell’Associazione «Cristianità»-Centro d’Informazione e Formazione Cattolica; La

famiglia e La politica, relatore Umberto Bringheli, di Alleanza Cattolica; e Il lavoro,

relatore il dottor Luca Basilio Bucca, pure di Alleanza Cattolica. Gl’interventi sono stati

preceduti dal saluto del parroco don Felice Bruno F.D.P., la Congregazione Piccola

Opera della Divina Provvidenza, e dall’introduzione della professoressa Antonella Ca-

rnazza, dell’associazione promotrice. Fra i presenti, don Vittorio Quaranta F.D.P.

Villanova di Denore (Ferrara), 27 aprile 2009. Organizzato dal Vicariato di San-

t’Apollinare con la collaborazione degli Amici del Timone di Ferrara, nella sala confe-

renze della parrocchia, si è tenuto un incontro sul tema Il dramma dell‘Europa senza

Cristo. Presentato da Giulio Melloni, degli Amici del Timone, ha trattato l’argomento

Renato Cirelli, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti il vicario don Giovanni Pisa e il par-

roco don Walter Signorotti. L’iniziativa è stata annunciata mediante l’affissione di

locandine.

Roma, 29 aprile 2009. Organizzato nella propria sede da Alleanza Cattolica e

dall’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, si è tenuto un incontro dal titolo

Viaggio alle origini del Pdl. Presentato da Attilio Tamburrini, di Alleanza Cattolica, ha

trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, della medesima associazione.

Torino, 14 maggio 2009. Organizzato nella propria sede da Alleanza Cattolica, si è

tenuto un incontro sul tema Cecoslovacchia 1968-1969. Primavera di libertà, inverno di

repressione. Introdotto dal dottor Marco Leo, dell’associazione promotrice, ha trattato

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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l’argomento l’avvocato Giuseppe Pellegrino, pure di Alleanza Cattolica, console

onorario della Repubblica Slovacca.

Rivarolo Canavese (Torino), 15 maggio 2009. Nella sala conferenze della Città,

nell’ambito del raduno nazionale dell’A.N.Art.I., l’Associazione Nazionale Artiglieri

d’Italia, si è tenuta una conferenza Sull‘amor di Patria. Di fronte a un pubblico di circa

cento persone e dei rappresentanti dell’A.N.Art.I., ha trattato l’argomento l’avvocato

Vincenzo Fornace, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco

sui mass media locali e nazionali.

Ferrara, 21 maggio 2009. Organizzato da Alleanza Cattolica nella propria sede, si è

tenuto un incontro sul tema 1919: nascita del Fascismo e del Partito Popolare Italiano.

Ha trattato l’argomento Renato Girelli, dell’associazione promotrice.

Plinio Corrêa de Oliveira

Torino, 18 dicembre 2008. Presso Terrazza Solferino, organizzato da Alleanza

Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Una battaglia nella notte. Plinio Corrêa de

Oliveira e la crisi del secolo XX nella Chiesa, inteso sia a presentare l’omonima opera

di Massimo Introvigne, edita da Sugarco, sia a celebrare il centenario della nascita di

Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995). Presentati dal professor Mauro Ronco, di

Alleanza Cattolica, ordinario di Diritto Penale presso l’università di Padova, sono

intervenuti lo stesso dottor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il

Centro Studi sulle Nuove Religioni, e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità.

Quindi, presentato dal dottor Marco Leo, dell’associazione promotrice, il tenore Carlo

Amedeo Folco ha tenuto un recital di musica sacra e operistica. L’iniziativa è stata

annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Napoli, 13 febbraio 2009. Nella sala dell’Hotel Excelsior, organizzato dall’Ufficio

Italiano dell’Associazione Tradizione Famiglia e Proprietà in collaborazione con

Alleanza Cattolica, si è tenuto un convegno inteso a celebrare il centenario della nascita

del professor Plinio Corrêa de Oliveira e a presentare l’opera di Massimo Introvigne

Una battaglia nella notte. Plinio Corrêa de Oliveira e la crisi del secolo XX nella

Chiesa, edita da Sugarco. Presentati e moderati da Julio Loredo de Izque, dell’Ufficio

promotore, di fronte a un pubblico di circa centocinquanta persone, sono intervenuti

l’avvocato Giovanni Formicola, di Alleanza Cattolica, il professor Giovanni Turco,

presidente della sezione di Napoli della Società Internazionale Tommaso d’Aquino, e il

dottor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle

Nuove Religioni. Fra i presenti, il vicequestore Davide Ruocco e il consigliere regionale

Pietro Diodato, che ha letto un messaggio della presidente del Consiglio Regionale,

Alessandra Lonardo Mastella. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass

media locali.

Pontremoli (Massa), 21 febbraio 2009. Nel Teatro Manzoni, organizzato da Alleanza

Cattolica in collaborazione con il Serra Club, si è tenuto un incontro dal titolo La via

della bellezza. La contemplazione del mistero di Dio attraverso il bello e l‘arte nel

magistero di Benedetto XVI, inteso anche a presentare l’opera di Massimo Introvigne

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Una battaglia nella notte. Plinio Corrêa de Oliveira e la crisi del secolo XX nella

Chiesa, edita da Sugarco. Presentato dall’avvocato Francesco Bertocchi, presidente del

Club promotore, ha trattato l’argomento lo stesso dottor Introvigne, di Alleanza

Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa ha

avuto eco sui mass media locali.

Magistero

Roma, 7 gennaio 2009. Nella parrocchia di Santa Maria di Nazareth, organizzata dai

Frati Francescani dell’Immacolata. si è tenuta una giornata sul tema Contenuti e

implicazioni di Dottrina Sociale nel Magistero di Benedetto XVI. Presentato da padre

Massimiliano M. Zangheratti, dell’Ordine promotore, ha tenuto le lezioni Giovanni

Cantoni, reggente nazionale di Alleanza Cattolica. Fra i presenti il parroco, padre Set-

timio Maria Manelli, e padre Alessandro Apollonio, consigliere generale dello stesso

Ordine. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media nazionali.

Ponsacco (Pisa), 9 gennaio 2009. Nella Saletta Valli, organizzato da Alleanza Catto-

lica, si è tenuto un incontro dal titolo Alle radici della civiltà europea. Spunti di

riflessione dopo il discorso tenuto il 12 settembre 2008 da Benedetto XVI al Mondo

della cultura presso il Collège des Bernardins a Parigi. Introdotto dalla dottoressa

Patrizia Torre, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica.

L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Isernia, 19 gennaio 2009. Nel Salone della Provincia, organizzato dalla Comunità Il

Mandorlo, si è tenuto un incontro sul tema Le povertà dimenticate. Riflessioni sul

«Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la celebrazione della Giornata mondiale

della pace del 1° gennaio 2009». Presentati da padre Roberto Basilico, fondatore e

responsabile dell’associazione promotrice, di fronte a un pubblico di circa cinquecento

persone, sono intervenuti l’ingegner Guido Verna, di Alleanza Cattolica, e il sen. Oreste

Tofani. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali.

Denore (Ferrara), 27 gennaio 2009. Nella sala della parrocchia di San Giovanni

Battista, organizzato dal Vicariato di Sant’Apollinare in collaborazione con il Centro

Culturale Amici del Timone di Ferrara, si è tenuto un incontro dal titolo Pio XII, la

grandezza di un Papa amato e diffamato. Introdotto dal parroco don Giovanni Pisa e

presentato da Giulio Melloni, presidente del Centro promotore, ha trattato l’argomento

Renato Cirelli, di Alleanza Cattolica.

Pozzo d’Adda (Milano), 30 gennaio 2009. Nella sala della ex chiesa parrocchiale,

organizzato dall’Associazione Lumen Gentium, dal Centro Culturale Benedetto XVI e

dall’Associazione Dimensione Cultura, si è tenuto un incontro sul tema Il Magistero di

Benedetto XVI. Presentato dal professor Gianluca Di Castri, presidente del Centro

promotore, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica,

redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica.

Torino, 6 febbraio 2009. Nella parrocchia di San Gioacchino, organizzato dal Gruppo

Pensionati, si è tenuto un incontro sul tema Le caratteristiche del pontificato di

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Benedetto XVI, Dopo una riflessione del parroco, don Mario Marin, ha trattato

l’argomento la professoressa Silvia Scaranari, di Alleanza Cattolica.

Lecce, 14 febbraio 2009. Nella sala convegni dell’Hotel President, organizzato da

Progetto Osservatorio in collaborazione con Alleanza Cattolica, Fondazione Magna Carta,

Compagnia delle Opere, Fondazione Nuova Italia, Società Aperta e con il patrocinio

dell’Associazione Industriali, si è tenuto un incontro su Benedetto XVI, la sfida della

verità per l‘uomo. Introdotto dall’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato

all’Interno, ha trattato l’argomento S. E. mons. Luigi Negri, vescovo di San Marino-

Montefeltro. Fra i presenti il viceprefetto vicario dottor Umberto Guidato, il comandante

provinciale della Guardia di Finanza colonnello Patrizio Vezzosi, il comandante

provinciale dei Carabinieri colonnello Beniamino Calisti, i consiglieri regionali dottor

Saverio Congedo e avvocato Raffaele Baldassarre, l’assessore comunale alla Mobilità e

Traffico architetto Giuseppe Ripa e i consiglieri comunali dottor Umberto Mele e dottor

Corrado De Rinaldis. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand

librario. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Cornate d’Adda (Milano), 27 febbraio 2009. Nel cinema teatro ARS, organizzato

dall’Associazione Lumen Gentium, dal Centro Culturale Benedetto XVI e dall’As-

sociazione Dimensione Cultura, si è tenuto un incontro sul tema Il Magistero di Benedetto

XVI. Presentato dal professor Renato Scotti, presidente del Centro promotore, ha trattato

l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica, redattore de il Timone.

Mensile di informazione e formazione apologetica.

Ronco Briantino (Milano), 6 marzo 2009. Nell’Auditorium della Scuola Media,

organizzato dall’Associazione Lumen Gentium, dal Centro Culturale Benedetto XVI e

dall’Associazione Dimensione Cultura, si è tenuto un incontro sul tema Il Magistero di

Benedetto XVI. Presentato da Sergio Grazioli, fondatore e presidente dell’Associazione

Dimensione Cultura, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza

Cattolica, redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica.

Buccinigo (Lecco), 17 marzo 2009. Nell’oratorio della parrocchia di San Cassiano,

organizzato dal Centro Culturale Cristo Re, si è tenuto un incontro su Benedetto XVI e il

rifiuto del suo magistero. Presentato da Luigi Santambrogio, presidente dell’organismo

promotore, ha trattato l’argomento il dottor Marco Invernizzi, di Alleanza Cattolica,

redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica.

Copertino (Lecce), 26 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di

Santa Maria ad Nives, si è tenuto un incontro dal titolo Attacchi alla Chiesa. Verso una

nuova persecuzione? Presentati dal parroco don Giuseppe Sacino, sono intervenuti

l’avvocato Fabiana Abbadessa e il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica,

direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Fra i presenti l’assessore

alla Cultura dottoressa Alessandra Schito e il consigliere comunale Claudio Cazzato.

L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali.

Giaveno (Torino), 30 marzo 2009. Nella Sala del Consiglio Comunale, organizzato

dall’associazione culturale Puzzle-richiami fluidi e dal blog Il Sasso nello Stagno, in

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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collaborazione con l’Associazione Genitori A.Ge. Val Sangone, con l’Associazione

Maria Madre della Provvidenza-sede Val Sangone e con l’Associazione Spazio Libero,

di Bruino, in provincia di Torino, con il patrocinio del Comune, si è tenuto un incontro

su Benedetto XVI e la speranza dell‘Europa. L‘enciclica «Spe salvi». Presentato dai

dottori Marco Margrita e Alessandro Vacchiotti a nome delle due realtà promotrici, ha

trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del

CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Ha portato il suo saluto il vicesindaco,

professor Carlo Giacone. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media

locali.

Colle Don Bosco (Asti), 18 aprile 2009. Nel Centro di Spiritualità e Ospitalità del

Santuario di San Giovanni Bosco, organizzato dal Gruppo di formazione apologetica

Landolfo vescovo di Chieri, si è tenuta una giornata di studio sull’enciclica Spe salvi di

Benedetto XVI. Ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza

Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.

Patti (Messina), 18 aprile 2009. Nella rubrica La verità vi farà liberi, in onda su Radio

Tindari, il dottor Daniele Fazio ha intervistato il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza

Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, su La Lettera

di Benedetto XVI ai Vescovi della Chiesa Cattolica riguardo la remissione della

scomunica ai quattro Vescovi consacrati dall‘Arcivescovo Lefebvre.

Brescia, 22 aprile 2009. Nel Teatro San Carlino, organizzato da Verità è Libertà.

Centro Culturale Cattolico di Ricerca e Proposta, si è tenuto un incontro su Chiesa:

ardua missione. La guerra all‘evangelizzazione nei mezzi di comunicazione. Presentato

da Valerio Pece, vicepresidente dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento il

dottor Andrea Morigi, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti l’assessore comunale allo

Sviluppo e Potenziamento delle Politiche a favore della Famiglia, della Persona e ai

Servizi Sociali, dottor Giorgio Maione, che ha patrocinato l’evento insieme alla

Provincia. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali.

Crotone, 24 aprile 2009. Nel Salone Sant’Agostino, organizzato dall’arcidiocesi di

Crotone-Santa Severina nell’ambito delle attività della Cattedra Ratzinger, si è tenuto un

incontro sul tema Le radici cristiane di un‘Europa laica. Dopo il viaggio di Benedetto

XVI in Francia. Introdotto dall’avvocato Giancarlo Cerrelli, presidente provinciale

dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani, ha trattato l’argomento il dottor Massimo

Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove

Religioni. Ha concluso don Serafino Parisi, vicario episcopale per la Pastorale. Fra i

presenti, don Franco Lonetti, parroco della chiesa di Santa Rita. L’iniziativa è stata

annunciata con l’affissione di manifesti e la diffusione di volantini e ha avuto eco sui

mass media locali.

Torino, 28 aprile 2009. Nel Collegio San Giuseppe, organizzato dalla Scuola di Forma-

zione Socio-Politica dell’Associazione Alcide De Gasperi, si è tenuto un incontro sul

tema L‘enciclica «Spe salvi» di Benedetto XVI. Presentato dal direttore della Scuola,

professor Enrico Trisoglio F.S.C., ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne,

di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Bergamo, 9 maggio 2009. Nella Sala degli Angeli della Casa del Giovane, organizzato

dal Circolo culturale Tradizione e Nuova Evangelizzazione in collaborazione con

Alleanza Cattolica, Fede e Cultura, il Centro culturale Alle radici della Comunità e Il

Timone, si è tenuto un incontro dal titolo Liturgia tradizionale: fonte di formazione

dottrinale, ascetica e spirituale, ultimo di un ciclo di tre sul tema Il Motu proprio

Summorum Pontificum di S.S. Benedetto XVI. La liturgia tradizionale e la Nuova

Evangelizzazione. Presentato da Giuseppe Beretta di Alleanza Cattolica e dal giorna-

lista dottor Alessandro Gnocchi, ha trattato l’argomento don Claudio Crescimanno,

fondatore della Fraternità della Divina Misericordia. Gl’incontri precedenti, tutti con

gli stessi presentatori, si sono tenuti il 10 gennaio, relatore don Mauro Gagliardi,

consultore dell’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice, su La

riforma di Benedetto XVI: la liturgia tra innovazione e tradizione; e il 7 febbraio,

relatore Vincenzo Nuara O.P., che ha trattato de L‘educazione al sacro, al bello e al

vero, vie per la Nuova Evangelizzazione: la S. Messa in rito Romano antico. Fra i

presenti il consigliere regionale Pietro Macconi. L’iniziativa ha avuto eco sui mass

media locali.

Sindone

Villa di Serio (Bergamo), 13 gennaio 2009. Radio Villa ha trasmesso una conferenza

organizzata dalla Comunità Santo Stefano della parrocchia sul tema La santa Sindone di

Torino. Presentato da Matteo Masetti della Comunità promotrice, ha trattato

l’argomento l’ingegner Francesco Barbesino, di Alleanza Cattolica.

Surbo (Lecce), 25 marzo 2009. Nell’Auditorium della parrocchia della Madonna della

Fiducia, organizzato dal parroco, don Antonio Murrone, si è tenuto un incontro dal

titolo Chi è l‘uomo della Sindone? Presentato dal parroco, ha trattato l’argomento

Cosimo Galasso, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui

mass media locali.

«Per una civiltà cristiana nel terzo millennio»

Ferrara, 16 gennaio 2009. Nella Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea, organizzato da

Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro di presentazione dell’opera di Giovanni

Cantoni Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa

e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco. Introdotto da Renato Cirelli,

dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento l’autore stesso.

Alì Terme (Messina), 13 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di

San Rocco in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro su Nuova

evangelizzazione: fantasia o realtà? Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. Dopo

un saluto del parroco, don Vincenzo D’Arrigo, introdotto da Umberto Bringheli, di

Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità.

Nell’occasione è stata presentata l’opera del relatore, Per una civiltà cristiana nel terzo

millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da

Sugarco. Al termine si è svolta la pia pratica della Via Crucis ed è stata celebrata la

Messa.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Messina, 13 marzo 2009. Presso Santa Maria degli Alemanni, organizzato

dall’Assessorato alla Famiglia, da Alleanza Cattolica e dall’Associazione Progetto

Speranza Centro CFS, Carità, Fede, Speranza, si è tenuto un incontro su Nuova

evangelizzazione: fantasia o realtà? Per una civiltà cristiana nel terzo millennio.

Presentato dal professor Dario Caroniti, assessore comunale alla Famiglia, e introdotto

da Umberto Bringheli, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni,

direttore di Cristianità. Nell’occasione è stata presentata l’opera del relatore, Per una

civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto

viaggio di Colombo, edita da Sugarco. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui

mass media locali.

Caltanissetta, 15 marzo 2009. Nella sala cineforum dell’Istituto Testasecca,

organizzato dai Giovani per le Libertà, si è tenuto un incontro dal titolo Per l‘Occidente

e l‘Occidente cristiano. Presentato dall’ingegner Matteo Caruso, di Alleanza Cattolica,

ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità. Ha concluso l’on.

Alessandro Pagano. Nell’occasione è stata presentata l’opera del relatore, Per una

civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto

viaggio di Colombo, edita da Sugarco.

Agrigento, 16 marzo 2009. Nel salone della parrocchia di Santa Teresa del Bambino

Gesù, organizzato dal settimanale diocesano L‘Amico del Popolo e da Alleanza

Cattolica, si è tenuto un incontro dal titolo Per la nuova evangelizzazione dell‘Europa.

Presentati da Pietro Cuntreri, di Alleanza Cattolica, e introdotti dalla dottoressa Enza

Ierna, assessore comunale alla Pubblica Istruzione e presidente provinciale della Società

Dante Alighieri, di fronte a un pubblico di oltre cento persone, sono intervenuti don

Carmelo Petrone, direttore del settimanale promotore, e Giovanni Cantoni, direttore di

Cristianità. Nell’occasione è stata presentata l’opera dello stesso Cantoni Per una

civiltà cristiana del terzo millennio. La coscienza della Magna Europa e il quinto

viaggio di Colombo, edita da Sugarco. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui

mass media locali.

Patti (Messina), 25 aprile 2009. Nella rubrica La verità vi farà liberi, in onda su Radio

Tindari, il dottor Daniele Fazio ha intervistato Giovanni Cantoni, direttore di

Cristianità, sulla sua opera Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La coscienza

della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo, edita da Sugarco.

Napoli, 22 maggio 2009. Nel salone del Circolo Artistico Politecnico, organizzato da

Alleanza Cattolica e da Cristianità, si è svolto un incontro sul tema Dalla Prima alla

Nuova Evangelizzazione. Una storia da leggere, una storia da scrivere . L’avvocato

Giovanni Formicola, di Alleanza Cattolica, ha intervistato Giovanni Cantoni, direttore

di Cristianità, sulla sua opera Per una civiltà cristiana nel terzo millennio. La

coscienza della Magna Europa e il quinto viaggio di Colombo , edita da Sugarco.

Nell’occasione è stata presentata la nuova serie della rivista Cristianità. Fra i presenti,

il consigliere regionale Pietro Diodato. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media

locali.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Sociologia della religione

Pietraperzia (Enna), 24 gennaio 2009. Organizzato dai gruppi parrocchiali della

Chiesa Madre nei propri locali, si è tenuto un incontro sul tema Dialogo, religioni,

Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa di Romania. Di fronte a un pubblico di oltre cento

persone, con una folta rappresentanza della comunità rumena, introdotto da don Giu-

seppe Rabita, direttore di Settegiorni, settimanale della diocesi di Piazza Armerina,

sempre in provincia di Enna, ha trattato l’argomento il professor Alberto Maira, di

Alleanza Cattolica e del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. Nell’occa-

sione è stata presentata l’opera La fatica della complessità. Pluralismo religioso nella

Sicilia Centrale, a cura di PierLuigi Zoccatelli e con Prefazione di Massimo Introvigne,

edita da CESNUR Sicilia. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media

locali.

Torino, 16 febbraio 2009. Organizzato nella propria sede dal CIF, il Centro Italiano

Femminile, si è tenuto un incontro sul tema Il pluralismo religioso in Italia. Presentato

dalla professoressa Piera Pasteris, presidente del sodalizio promotore, ha trattato

l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR,

il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media

locali.

Asti, 6 marzo 2009. Nella Sala Viglione del Consiglio Provinciale, organizzato

dall’Università della Terza Età, si è tenuto un incontro su Nuove mitologie religiose nei

telefilm americani. Presentato dal professor don Luigi Berzano, ordinario di Sociologia

presso l’università di Torino, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di

Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.

L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Caltanissetta, 30 marzo 2009. Nella sala conferenze del liceo psico-pedagogico Ales-

sandro Manzoni, all’interno di un ciclo d’incontri organizzato dal dottor Giuliano

Gattei, barone di Villagrande, sul tema Perché la Sicilia è così, si è tenuto un incontro

di presentazione dell’opera La fatica della complessità. Pluralismo religioso nella

Sicilia Centrale, a cura di PierLuigi Zoccatelli e con Prefazione di Massimo Introvigne,

edita da CESNUR Sicilia. Presentato dal dirigente scolastico professor Pietro Scalia e

introdotto dal dottor Gattei, ha trattato l’argomento il professor Alberto Maira, di

Alleanza Cattolica e del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è

stata annunciata sui mass media locali.

Arlington (Virginia, Stati Uniti d’America), 2-5 aprile 2009. Presso l’Hotel Hyatt

Regency Crystal City si è svolto il congresso annuale dell’ASREC, l’Association for the

Study of Religion, Economics, and Culture, «Associazione per lo studio della religione,

dell’economia e della cultura». Il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica,

direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, il 3 ha presieduto la

sessione 2c su Beyond the Religious Mainstream, «Oltre la linea centrale delle

religioni», e il 4, presentato dal professor Ryan T. Cragun, dell’università di Tampa, ha

aperto la sessione 7c con una relazione su TFP and the Heralds of the Gospel: The

Religious Economy of Brazilian Conservative Catholicism, «La TFP e gli Araldi del

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Vangelo. L’economia religiosa del cattolicesimo conservatore brasiliano». L’iniziativa è

stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali e sulla stampa specializzata

internazionale.

Torino, 20 aprile 2009. Presso la Libreria FNAC, Fédération Nationale d’Achat des

Cadrei, organizzato dall’Associazione I colori del Libro, si è tenuto un incontro su Lo

scettico Sherlock Holmes, la magia e la religione. Presentati dalla dottoressa Maria

Teresa Gatti, presidente dell’associazione promotrice, sono intervenuti il dottor Massi-

mo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuo-

ve Religioni, e l’avvocato Michael W. Homer, presidente dell’Associazione Storica e

dell’Ufficio Storico dello Stato dello Utah. L’iniziativa è stata annunciata sui mass

media locali.

Chivasso (Torino), 29 aprile 2009. Nel Teatrino Civico, organizzato dall’Associazione

Polis Cultura Democratica, si è tenuto un incontro dal titolo Dal «Codice da Vinci» ad

«Angeli e demoni». Romanzi e film attaccano la Chiesa: tutto vero? Tutto falso? È solo

«fiction»? Presentato dal dottor Massimo Striglia, presidente dell’associazione promo-

trice, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, diret-

tore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni. L’iniziativa è stata annunciata

e ha avuto eco sui mass media locali.

Niscemi (Caltanissetta), 29 maggio 2009. Organizzato nei propri locali dalla Chiesa

Cristiana Avventista del Settimo Giorno, con le edizioni Alfa & Omega, il Centro Studi

sulle Nuove Religioni, CESNUR Sicilia, e l’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e l’Informa-

zione Sociale, si è tenuto un convegno sul tema Dal caos all‘ordine: causa o caso ?

Darwin aveva ragione ? Introdotti dal professor Alberto Maira, di Alleanza Cattolica,

sono intervenuti Marco Respinti, giornalista e saggista, su Darwin: perché un‘ipotesi è

diventata un dogma, e il professor Nazzareno Ulfo, editore e pastore evangelico, su Il

vento per eredità: i presupposti della retorica atea. Ha concluso Gaetano Caricati,

pastore della Chiesa promotrice. Nell’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno

allestito uno stand librario. L’incontro è stato annunciato sui mass media locali.

Nicosia (Enna) 30 maggio 2009. Nei locali della chiesa di San Calogero, organizzato

dalla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, dalle edizioni Alfa & Omega, dal

Centro Studi sulle Nuove Religioni, CESNUR Sicilia, dall’IDIS, l’Istituto per la

Dottrina e l’Informazione Sociale, si è tenuto un convegno sul tema Dal caos al-

l‘ordine: causa o caso? Darwin aveva ragione? Introdotti dall’ingegner Matteo Caruso,

di Alleanza Cattolica, sono intervenuti Marco Respinti, giornalista e saggista, su Dar-

win: perché un‘ipotesi è diventata un dogma, e il professor Nazzareno Ulfo, editore e

pastore evangelico, su Il vento per eredità: i presupposti della retorica atea. Ha conclu-

so Marco Valenza, pastore della Chiesa Cristiana Avventista di Assoro e Nicosia. Nel-

l’occasione soci di Alleanza Cattolica hanno allestito uno stand librario.

Viareggio (Lucca), 30 maggio 2009. Nella Sala di Rappresentanza del Palazzo

Municipale, organizzato dall’Associazione Culturale Accademia Valtortiana con il

patrocinio del Comune di Viareggio e del Centro Editoriale Valtortiano, si è tenuto il

primo Convegno di Studi Valtortiani sul tema La scrittrice e la sua opera. Dopo un

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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saluto del sindaco dottor Luca Lunardini e dell’assessore alla Cultura dottor Ciro

Costagliola, di fronte a un pubblico di circa centocinquanta persone, moderati da don

Ernesto Zucchini, dell’Associazione promotrice, nella sessione antimeridiana sono in-

tervenuti il dottor Emilio Pisani, direttore del Centro Editoriale Valtortiano, sul tema

Punti e appunti sulla vita di Maria Valtorta, la dottoressa Giovanna Santi, su La vita

sociale e politica di Maria Valtorta, e il professor François Dermine O.P., docente di

Teologia Morale presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna, su Rivelazione e

rivelazioni. Nella sessione pomeridiana sono intervenuti PierLuigi Zoccatelli, di Allean-

za Cattolica, vicedirettore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, su Le

comunicazioni nelle nuove religioni, e don Zucchini su Considerazioni sull‘Opera di

Maria Valtorta. Ha portato il saluto dell’amministrazione comunale l’assessore al

Sociale dottor Vittorio Fantoni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass

media locali.

Bioetica

Lecce, 25 gennaio 2009. Nella Sala Mons. Mincuzzi del Seminario Arcivescovile

Giovanni Paolo II, organizzato da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro su

Eutanasia e testamento biologico: pro o contro l‘uomo? Introdotti da Vincenzo Pitotti,

dell’associazione promotrice, sono intervenuti Cosimo Galasso, della medesima

associazione, su Aspetti scientifici ed etici della dolce morte, l’avvocato Francesco

Cavallo, dottorando di ricerca in Diritto Costituzionale Comparato, su Aspetti etico-

giuridici dell‘eutanasia e del testamento biologico, e l’on. Alfredo Mantovano,

sottosegretario di Stato all’Interno, su La possibilità di una regolamentazione legislativa

della materia. Fra i presenti, il canonico monsignor Luigi Manca, direttore dell’Istituto

Diocesano di Scienze Religiose e docente di Patristica presso la Facoltà Teologica

Pugliese. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di locandine.

Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 1° febbraio 2009. Organizzata nel proprio

oratorio dalla parrocchia di San Francesco di Paola in collaborazione con Alleanza

Cattolica, in occasione della Giornata per la Vita, si è tenuta una mostra fotografico-

documentale sul tema La forza della vita nella sofferenza, che è stata presentata, al

termine delle Messe domenicali, dal dottor Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica.

Nel pomeriggio è stato recitato un Rosario per la vita guidato e meditato dal parroco

don Giuseppe Currò. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media

locali.

Portici (Napoli), 1 febbraio 2009. Nella Cappella Reale, al termine della Messa, il

dottor Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica, ha tenuto una meditazione sulla

Giornata per la Vita. Nell’occasione collaboratori di Alleanza Cattolica hanno

distribuito un volantino dal titolo Non può mai essere legittimato l‘abbandono delle

cure!

Milano, 7 febbraio 2009. Nel Civico Tempio di San Sebastiano, organizzata dal Forum

delle Associazioni Familiari della Lombardia, Alleanza Cattolica, Circolo La Rocca,

Associazione Scienza & Vita Milano, Associazione Nuove Onde, Movimento per la

Vita Ambrosiano, Fondazione Enzo Peserico, il Timone. Mensile di informazione e

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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formazione apologetica e Umanitaria Padana Onlus, si è tenuta una Veglia di preghiera

per Eluana Englaro. Ha concluso don Maurizio Ormas, rettore del Tempio ospitante.

Mantova, 8 febbraio 2009. Presso la Rotonda di San Lorenzo, organizzato da

Associazione Scienza & Vita Mantova, Comunione e Liberazione, Alleanza Cattolica,

Circolo Culturale Romano Guardini, Consulta Diocesana della Pastorale familiare,

Associazione Umana Avventura Onlus, si è tenuto un incontro di riflessione e di

preghiera per la vita di Eluana Englaro.

Bientina (Pisa), 12 febbraio 2009. Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta,

organizzata dall’Associazione Culturale La Compagnia del Lago con l’adesione di

Alleanza Cattolica, si è tenuta una veglia di preghiera con adorazione eucaristica in

riparazione delle colpe pubbliche dell’Italia per la soppressione della vita di Eluana

Englaro.

Surbo (Lecce), 13 febbraio 2009. Organizzato dalla parrocchia della Madonna della

Fiducia nei propri locali, si è tenuto un incontro su Caso Englaro ed eutanasia.

L‘illusione della dolce morte. Introdotti dal parroco, don Antonio Murrone, sono

intervenuti Vincenzo Pitotti, di Alleanza Cattolica, e l’avvocato Francesco Cavallo,

dottorando di ricerca in Diritto Costituzionale Comparato. L’iniziativa è stata

annunciata sui mass media locali.

Copertino (Lecce), 26 febbraio 2009. Organizzato dalla parrocchia di Santa Maria ad

Nives nei propri locali, si è tenuto un incontro sul tema Eutanasia e testamento

biologico: aspetti etico-giuridici. Presentato dal parroco, don Giuseppe Sacino, ha

trattato l’argomento l’avvocato Francesco Cavallo, di Alleanza Cattolica. L’iniziativa è

stata annunciata sui mass media locali.

Napoli, 27 febbraio 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di Santa Croce

ai Camaldoli, si è tenuto un incontro per fidanzati su Paternità e maternità responsabile

alla luce del Magistero. Presentata dal parroco, don Alessandro Rulli, ha tratta-

to l’argomento la dottoressa Nunzia Martucci, di Alleanza Cattolica.

Napoli, 8 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di Santa Maria

della Mercede a Chiaia, si è tenuto un incontro per fidanzati su Paternità e maternità

responsabile alla luce del Magistero. Presentati dal parroco, don Vincenzo Loiodice,

hanno trattato l’argomento il professor Maurizio Brunetti e la dottoressa Nunzia

Martucci, entrambi di Alleanza Cattolica.

Milano, 9 marzo 2009. Nella Sala San Giorgio, organizzato da CIF, Centro Italiano

Femminile, Associazione Scienza & Vita e Alleanza Cattolica in collaborazione con

Movimento per la Vita Ambrosiano, Associazione Nuove Onde, Circolo Culturale La

Rocca e Associazione Famiglie Numerose Cattoliche, si è tenuto un incontro dal titolo

Dal caso Englaro alla legge sul fine vita. Il contesto legislativo e politico del nostro

impegno culturale. Dopo un’introduzione della dottoressa Simonetta Della Negra,

presidente del CIF, e un saluto del consigliere Pietro Macconi, presidente della III

Commissione Sanità e Assistenza della Regione, presentati dal dottor Nicola Natale,

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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presidente dell’Associazione promotrice, sono intervenuti il professor Mauro Ronco,

ordinario di Diritto Penale all’università di Padova, e l’on. Alfredo Mantovano,

sottosegretario di Stato all’Interno. Fra i presenti, il professor Adriano Pessina, ordinario

di Filosofia Morale nella Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica

del Sacro Cuore e direttore del Centro di Bioetica del medesimo ateneo, e la dottoressa

Maria Teresa Coppo Gavazzi, consigliere regionale delle Pari Opportunità. L’iniziativa

è stata annunciata sui mass media nazionali.

Napoli, 10 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di Sant’Anna al

Trivio, si è tenuto un incontro per fidanzati su Paternità e maternità responsabile alla

luce del Magistero. Presentata dal diacono don Corrado Ciannella, ha trattato

l’argomento la dottoressa Nunzia Martucci, di Alleanza Cattolica.

Torino, 11 marzo 2009. Nel Seminario Maggiore dell’arcidiocesi, organizzato dal

gruppo dei Docenti Universitari Cattolici in collaborazione con l’Unione dei Giuristi

Cattolici, si è tenuto un incontro sul tema Dichiarazione anticipata di trattamento o

testamento biologico: aspetti giuridici e bioetici. Presentati dalla professoressa Maria

Teresa Pichetto, presidente del Gruppo promotore, sono intervenuti il professor Mauro

Ronco, di Alleanza Cattolica, ordinario di Diritto Penale all’università di Padova, e il

medico anestesista Enrico Larghero, direttore scientifico del Master di Bioetica presso

la Facoltà Teologica, vicepresidente provinciale dell’Associazione Medici Cattolici

Italiani. L’iniziativa è stata annunciata sui mass media locali.

Cosenza, 17 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San

Giovanni Battista, in collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari, con

le ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, e con Alleanza Cattolica, si è

tenuto un incontro dal titolo Dopo il caso Englaro. La difesa della vita fra testamento

biologico ed eutanasia. Introdotti e moderati da Filippo Salatino, di Alleanza

Cattolica, collaboratore del settimanale diocesano Parola di Vita, sono intervenuti

il parroco, monsignor Pier Maria Del Vecchio, e il magistrato Domenico Airoma, di

Alleanza Cattolica. Ha inviato un messaggio S. E. mons. Santo Marcianò, arcivescovo

di Rossano-Cariati, in provincia di Cosenza, segretario della Conferenza Episcopale

Calabra. Fra i presenti, il dottor Nicola Penta, coordinatore dell’Ufficio Scolastico

Provinciale, la dottoressa Carolina Picciocchi, direttore della Filiale Poste, il dottor

Saverio Sergi, presidente regionale delle ACLI, Giovanni Manganaro, presidente

regionale dell’Unione Sportiva ACLI, il dottor Franco Sergio, presidente provinciale del

Forum promotore, Antonio Farina, presidente della 3° Circoscrizione, e i consiglieri

comunali dottor Antonio Tiberi, Iolanda Cuomo e Sergio Strazzulli. L’iniziativa è stata

annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Bergamo, 20 marzo 2009. Nella Casa del Giovane, organizzato da Alleanza Cattolica

con il patrocinio del Comitato Scienza & Vita, si è tenuto un incontro sul tema La

battaglia per la Carità. Dalla difesa della vita al diritto di uccidere. Presentata

dall’ingegner Francesco Barbesino, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento la

dottoressa Chiara Mantovani, vicepresidente nazionale per il Nord dell’Associazione

Medici Cattolici Italiani.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Rescaldina (Milano), 20 marzo 2009. Nella sala dell’oratorio della parrocchia dei

Santi Bernardo e Giuseppe, organizzato dal Gruppo Giovani San Giuseppe da Copertino

in collaborazione con Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Dal caso

Englaro alla legge sulla fine della vita. Il contesto legislativo e politico del nostro

impegno culturale. Presentato dall’ingegnere Matteo Rocco, del Gruppo promotore, ha

trattato l’argomento l’avvocato Carmelo Leotta, di Alleanza Cattolica.

Napoli, 21 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia di San Giovanni

a Carbonara, si è tenuto il secondo di due incontri per fidanzati su temi di bioetica.

Presentata dalla professoressa Lucia Vecchione, della parrocchia promotrice, la

dottoressa Nunzia Martucci, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento I metodi

contraccettivi. Il primo incontro si era tenuto il 7, con le stesse presentatrice e relatrice

su La regolazione naturale della fertilità.

Correggio (Reggio Emilia), 25 marzo 2009. Nella Sala delle conferenze della

Fondazione Bellelli-Contarelli, organizzato dall’associazione Scienza &Vita Bassa

Reggiana, si è tenuto il secondo di due incontri sul tema Cultura e diritto di fronte alla

sfida globale delle questioni di inizio e fine vita. Presentato dal dottor Ivano Argentini e

introdotto dal dottor Paolo Mazzeranghi, rispettivamente presidente e consigliere

dell’organismo promotore, ha trattato l’argomento l’avvocato Paride Casini, di Alleanza

Cattolica, vicepresidente di Scienza &Vita Modena. L’incontro precedente si era tenuto

il 18 con gli stessi presentatori e relatore su Dal diritto alla cura al «diritto al suicidio»:

l‘art. 32 della Costituzione nell‘attuale dibattito bioetico.

Napoli, 26 marzo 2009. Organizzato nei propri locali dalla parrocchia del SS.

Crocifisso e di Santa Rita, si è tenuto un incontro per fidanzati su L‘aborto. Presentato

da Antonio Barbato, responsabile decanale per la Pastorale Familiare, ha trattato

l’argomento il professor Maurizio Brunetti, di Alleanza Cattolica. Nell’occasione è stato

proiettato il filmato L‘urlo silenzioso, del dottor Bernard Nathanson.

Milano, 4 aprile 2009. Nell’Hotel Ibis Centro Milano, organizzato da Umanitaria

Padana Onlus, Associazione Scienza & Vita Milano, Alleanza Cattolica, Cattolici

Padani, Associazione Federale Donne Padane, si è tenuto un incontro sul tema

Disposizioni di fine vita: l‘individuo, il medico, il giurista. Presentati da Ornella

Callioni, presidente dell’Associazione Federale Donne Padane, di fronte a un pubblico

di oltre cento persone, sono intervenuti l’on. Massimo Polledri, il sen. Giuseppe Leoni,

Sara Fumagalli, presidente dell’Umanitaria Padana Onlus, il dottor Nicola Natale,

presidente dell’Associazione Scienza & Vita Milano, la dottoressa Susanna Manzin, di

Alleanza Cattolica, il sen. Fabio Rizzi, capogruppo della Commissione Igiene e Sanità

del Senato, il professor Mario Melazzini, medico e presidente dell’Associazione Italiana

Sclerosi Laterale Amiotrofica. Fra i presenti il dottor Renato Farina, giornalista del

quotidiano Libero. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media

nazionali.

San Pietro in Guarano (Cosenza), 6 maggio 2009. Nei locali della parrocchia di Santa

Maria in Gerusalemme, organizzato dall’Azione Cattolica della parrocchia stessa, da

quella della parrocchia dello Spirito Santo di Redipiano, in provincia di Cosenza, e dal

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Circolo Angiolino Napoli delle ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, in

collaborazione con il Forum delle Associazioni Familiari, si è tenuto un incontro sul

tema Dopo il caso Englaro. La difesa della vita fra testamento biologico ed eutanasia.

Presentati dal parroco, don Franco Cozza, sono intervenuti Salvatore Turano, presidente

del Circolo promotore, e il magistrato Domenico Airoma, di Alleanza Cattolica. Fra i

presenti, il dottor Saverio Sergi e l’avvocato Pietro Fallico, rispettivamente presidente

regionale e presidente provinciale delle ACLI, e il dottor Franco Sergio, presidente pro-

vinciale del Forum.

Sciacca (Agrigento), 15 maggio 2009. Nell’ex Chiesa di Santa Margherita, organizzato

dal Comune, da Alleanza Cattolica e dall’Associazione Famiglie Sciacca, si è tenuto un

convegno sul tema Il dibattito attuale sul fine vita. Questioni etiche. Dopo il saluto del

sindaco, dottor Mario Turturici, moderati dal professor Alberto Puccio, dell’Associa-

zione promotrice, sono intervenuti la professoressa Claudia Navarini, di Alleanza Cat-

tolica, docente di Bioetica nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, il

dottor Pietro Crisafulli, fratello di Salvatore svegliatosi dal coma, e l’avvocato Carlo

Alessi, del Foro di Caltanissetta.

Pie pratiche

Ferrara, 29 gennaio 2009. Nella sede di Alleanza Cattolica, organizzato dal Circolo di

Cristianità, si è tenuto un incontro di preghiera con Rosario meditato in preparazione

alla Giornata per la Vita.

Palmariggi (Lecce), 15 marzo 2009. Presso il santuario di Montevergine, organizzata

da Alleanza Cattolica, si è svolta la pia pratica della Via Crucis.

Padova, 31 marzo 2009. Organizzata da Alleanza Cattolica nella chiesa di San

Tommaso Becket, si è svolta una Via Crucis in riparazione dei peccati sociali e per la

Nuova Evangelizzazione in Italia e in Europa.

Ferrara, 3 aprile 2009. Organizzata da Alleanza Cattolica e dal Circolo di Cristianità

nella chiesa di Santa Chiara delle Cappuccine, si è svolta una Via Crucis in riparazione

dei peccati sociali e per la Nuova Evangelizzazione in Italia e in Europa.

Crotone, 7 aprile 2009. Nella Rettoria dell’Immacolata, organizzata da Alleanza

Cattolica, dall’Apostolato della Preghiera e dall’Unione Giuristi Cattolici Italiani, si è

svolta la pia pratica della Via Crucis. Ha introdotto e concluso il rettore, monsignor

Giuseppe Covelli.

Portici (Napoli), 8 aprile 2009. Nella Cappella Reale, organizzata da Alleanza

Cattolica, si è svolta una Via Crucis per il Santo Padre.

Furci Siculo (Messina), 18 aprile 2009. Soci di Alleanza Cattolica e Amici di

Cristianità hanno partecipato alla Via Lucis per i giovani della diocesi di Messina, Lipa-

ri e Santa Lucia del Mela, organizzata dal Centro Diocesano per la Pastorale Giovanile,

alla quale ha partecipato anche l’arcivescovo diocesano, mons. Calogero La Piana.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Lecce, 25 aprile 2009. Nella cappella della Casa Madre delle Suore Salesiane dei Sacri

Cuori, organizzata da Alleanza Cattolica, si è tenuta un’ora di adorazione in riparazione

dei peccati sociali, guidata da Vincenzo Pitotti.

Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), 9-16 maggio 2009. Nell’ambito della Settimana

Missionaria Mariana, organizzata nei propri locali dalla parrocchia di San Francesco di

Paola, alla presenza della statua della Madonna del Tindari proveniente dall’omonimo

santuario, il 13 soci di Alleanza Cattolica hanno guidato la recita del Rosario meditato.

L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione di locandine e manifesti e sui mass media

locali.

Messina, 30 maggio 2009. Soci di Alleanza Cattolica e Amici di Cristianità hanno

partecipato con lo stendardo associativo all’Agorà dei Giovani Messinesi-Pentecoste dei

Giovani, organizzata dal Centro Diocesano per la Pastorale Giovanile, alla quale ha pure

preso parte l’arcivescovo, mons. Calogero La Piana. L’iniziativa è stata annunciata con

l’affissione di locandine e manifesti e sui mass media locali, sui quali ha anche avuto

eco.

Islam

Miami (Florida, Stati Uniti d’America), 30 gennaio 2009. Nel corso del programma

Buenos Dias, Miami!, in onda sull’emittente di lingua spagnola Tele Miami, il conduttore

giornalista Tomas García Fusté ha intervistato il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza

Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, sul tema della

crisi demografica e dell’immigrazione da paesi a maggioranza islamica in Europa.

Milano, 16 febbraio 2009. Organizzato dal Circolo Culturale La Rocca nella propria

sede, si è tenuto un incontro sul tema L‘Islam in Piazza del Duomo. Preghiamo lo stesso

Dio? Presentato dall’avvocato Benedetto Tusa, del Circolo promotore, ha trattato

l’argomento il dottor Luigi Casalini, di Alleanza Cattolica.

Copertino (Lecce) 5 marzo 2009. Organizzato dalla parrocchia di Santa Maria del

Rosario nei propri locali, si è tenuto un incontro sul tema Islam e Cristianesimo: un

confronto alla luce della ragione. Presentato dal parroco don Santino Bove-Balestra, ha

trattato l’argomento Gerardo Incalza, di Alleanza Cattolica.

Torino, 23 marzo 2009. Organizzato dal Centro Federico Peirone nella propria sede, si

è tenuto un incontro dal titolo I musulmani in Piemonte: al lavoro, nella società, in

moschea, ultimo di un ciclo di quattro sull’islam. Ha trattato l’argomento la

professoressa Silvia Scaranari, di Alleanza Cattolica e del Centro promotore. Gl’incontri

precedenti, sempre con la stessa relatrice, si sono tenuti: il 2 febbraio su L‘Arabia

preislamica, Muhammad e la nascita dell‘islam, il 2 marzo su Doveri del culto

islamico; preghiera e riti religiosi, divieti alimentari, l‘abbigliamento; e il 16 su

Bioetica nell‘islam e nel cristianesimo.

Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), 3 aprile 2009. Nella rubrica Un piacentino a Roma.

Filo diretto con Massimo Polledri, in onda su Radio Fiore, il conduttore Enzo Varani ha

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intervistato l’on. Polledri e Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, sul tema

dell’islam.

Moncalieri (Torino), 3 aprile 2009. Organizzato nella propria sede dall’Unitre

Moncalieri-Università della Terza Età, in collaborazione con l’assessorato comunale

alla Cultura, si è tenuto un incontro sul tema L‘islam in Italia. Esperienze verso

l‘integrazione. Presentate dal dottor Alfredo Giugiaro, presidente onorario dell’ente

promotore, dopo un saluto della dottoressa Noemi Gallo, assessore alla Cultura, sono

intervenute la professoressa Silvia Scaranari, di Alleanza Cattolica e del Centro

Federico Peirone, e la professoressa Farian Sabahi, docente presso la Facoltà di Scienze

Politiche dell’università di Torino. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui

mass media locali.

Torino, 6 aprile 2009. Organizzato dall’Associazione Comenio nella propria sede, si è

tenuto un incontro dal titolo Islam plurale: islam delle moschee, islam delle

confraternite, jihad, ultimo di un ciclo di tre sull’islam. Introdotta dal dottor Umberto

Caracciolo, del sodalizio promotore, ha trattato l’argomento la professoressa Silvia

Scaranari, di Alleanza Cattolica e del Centro Federico Peirone. Gl’incontri precedenti,

con gli stessi presentatore e relatrice, si sono tenuti il 9 febbraio su Muhammad e il

Corano, e il 2 marzo su L‘uomo, la morale, il peccato nell‘islam. Confronto con il

cristianesimo e dialogo interreligioso.

Sessantotto

Brindisi, 6 febbraio 2009. Nel salone comunale Mario Marino Guadalupi, organizzato

da Alleanza Cattolica e dal Circolo ACLI San Giovanni Bosco in collaborazione con la

Consulta del Laicato dell’arcidiocesi di Brindisi-Ostuni, si è tenuto un convegno dal

titolo Formidabili quei danni: conseguenze culturali, politiche e sociali del ‗68.

Introdotti dal dottor Ettore Zantonini, di Alleanza Cattolica, presidente del Circolo

promotore, sono intervenuti l’on. Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’In-

terno, il dottor Danilo Quinto, editorialista de L‘Osservatore Romano, e il dottor

Gianluca Budano, presidente regionale delle ACLI, le Associazioni Cristiane Lavoratori

Italiani. Alessandro Perugino, di Gioventù Aclista, ha quindi rivolto domande ai

relatori. Ha concluso l’arcivescovo diocesano S. E. mons. Rocco Talucci. Fra i presenti,

il prefetto Domenico Cuttaia, il questore Vincenzo Carella, il comandante provinciale

dei Carabinieri colonnello Ugo Sica, il comandante provinciale della Guardia di Finanza

colonnello Vincenzo Mangia, e Cesare Mevoli, assessore comunale alle Politiche

Sociali. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Droga

Bagnone (Massa), 7 febbraio 2009. Nella sala consiliare del Comune, organizzato da

Alleanza Cattolica e dall’Associazione Scienza & Vita Pontremoli Lunigiana, in

collaborazione con la parrocchia di San Niccolò, si è tenuto un incontro sul tema La

negazione della vita quale effetto primario di ogni tipo di droga. Introdotti dal parroco,

don Claudio Hjtai, sono intervenuti il dottor Cristian Ricci, di Alleanza Cattolica e

dell’Associazione promotrice, e il professor Giulio Soldani, pure di Alleanza Cattolica,

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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ordinario di Farmacologia e Tossicologia all’università di Pisa. È pure intervenuto

telefonicamente, con una testimonianza d’impegno personale nella lotta all’uso di

droghe nello sport, il campione olimpico Igor Cassina. Fra i presenti, il sindaco

architetto Gianfranco Lazzeroni. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass

media locali.

Capannori (Lucca), 24 aprile 2009. Nella sede del Popolo della Libertà, organizzato

dall’Alleanza Monarchica-Stella e Corona si è tenuto un incontro sul tema La negazione

della vita quale effetto primario di ogni tipo di droga. Presentato da Mauro Mazzoni,

del movimento promotore, ha trattato l’argomento il professor Giulio Soldani, di Al-

leanza Cattolica, ordinario di Farmacologia e Tossicologia presso l’università di Pisa.

Fra i presenti, il sindaco di Lucca, sen. Mauro Favilla, l’ingegner Lorenzo Matteucci,

candidato del PdL alla carica di sindaco, gli avvocati Roberto Vitucci-Righini e

Massimo Mallucci, rispettivamente presidente e segretario nazionali del movimento

promotore, e il geometra Luigi Cartei, segretario generale di Toscana Granducale.

L’iniziativa ha avuto eco sui mass media locali.

«Il dramma dell’Europa senza Cristo»

Adrano (Caltanissetta), 13 marzo 2009. Nella sala conferenze del Comune,

organizzato dall’Associazione Incontro e da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro

di presentazione dell’opera di Massimo Introvigne Il dramma dell‘Europa senza Cristo,

edita da Sugarco. Introdotto dal professor Antonino Reina, del direttivo

dell’Associazione promotrice e direttore del mensile Bloc Notes. Periodico di attualità,

cultura, informazione, e dal professor Ferdinando Raffaele, di Alleanza Cattolica, è

intervenuto lo stesso dottor Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il

Centro Studi sulle Nuove Religioni. Ha portato il suo saluto il vicario foraneo

monsignor Alfio Reina. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media

locali.

«In memoriam»

Lecce, 11 febbraio 2009. A richiesta di Alleanza Cattolica, nella parrocchia di Santa

Maria della Porta, il viceparroco don Simone Renna, responsabile diocesano della

pastorale universitaria, ha celebrato una Messa in suffragio dei soci defunti.

Milano, 11 febbraio 2009. Nella parrocchia di San Gottardo al Corso, a richiesta di

Alleanza Cattolica, il parroco don Dario Garegnani ha celebrato una Messa in suffragio

del professor Marco Tangheroni, socio fondatore del medesimo sodalizio.

Pisa, 11 febbraio 2009. Nella chiesa di San Giuseppe della Misericordia, a richiesta di

Alleanza Cattolica, don Edoardo Butta ha celebrato una Messa in suffragio del socio

fondatore professor Marco Tangheroni e di tutti i defunti dell’associazione.

Portici (Napoli), 11 febbraio 2009. Nella Cappella Reale, a richiesta di Alleanza

Cattolica, il rettore don Michele Borriello ha celebrato una Messa in suffragio dei soci

defunti.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Roma, 11 febbraio 2009. Nella chiesa della SS. Trinità dei Pellegrini, a richiesta di Al-

leanza Cattolica, don Brendan Gerard, della Fraternità Sacerdotale San Pietro, ha cele-

brato una Messa in suffragio del socio fondatore professor Marco Tangheroni e di tutti i

defunti dell’associazione.

Roma, 16 febbraio 2009. Nella chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, a richiesta di Alleanza

Cattolica, don Joseph Luzuy, dell’Istituto di Cristo Re Sommo Sacerdote, ha celebrato

una Messa in suffragio del dottor Luiz Nazareno Texeira de Assumpção Filho,

cofondatore della Sociedad Brasileña de Defensa de la Tradición, Familia y Propiedad.

Fra i presenti, il marchese Luigi Coda Nunziante, presidente di Famiglia Domani, l’on.

Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato all’Interno, Juan Miguel Montes Cousiño,

direttore dell’Ufficio Tradizione Famiglia Proprietà, e il professor Roberto de Mattei,

vicepresidente per l’area umanistica del CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Caltanissetta, 18 febbraio 2009. Nella chiesa di Sant’Anna al Testasecca, su richiesta

di Alleanza Cattolica, padre Samuele Salis, dell’Ordine di Santa Maria della Mercede,

ha celebrato una Messa in suffragio dei defunti dell’associazione.

Agiografia

Torino 12 febbraio 2009. Nella sala conferenze della parrocchia dei Santi Angeli

Custodi, organizzato dal consiglio pastorale della parrocchia stessa, si è tenuto un

incontro sul tema Torino nell‘Ottocento, la Città dei Santi: nuove chiese e nuove opere

cattoliche, la Chiesa dei Santi Angeli Custodi. Ha trattato l’argomento l’architetto

Marco Albera, di Alleanza Cattolica, vicepresidente dell’Accademia Albertina di Belle

Arti. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Portici (Napoli), 14 febbraio 2009. Nella Cappella Reale, organizzato da Alleanza

Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Umanità e spiritualità del beato Pio IX.

Presentato dal rettore, don Michele Borriello, che ha anche concluso, ha trattato

l’argomento il dottor Andrea Arnaldi, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti, il professor

Fabrizio Marziano, ordinario nella Facoltà di Agraria dell’Università Federico II di

Napoli, e il vicequestore Pietro Caserta.

Roma, 16 febbraio 2009. Organizzato nella propria sede da Alleanza Cattolica e

dall’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, si è tenuto un incontro sul tema Ad

limina Petri. Un pellegrinaggio attraverso Roma cristiana. Presentata dal dottor

Francesco Pappalardo, di Alleanza Cattolica, ha trattato l’argomento la dottoressa

Stefania Sanguinetti, della medesima associazione.

San Cataldo (Caltanissetta), 30 aprile 2009. Nella Sala Borsellino, organizzato dal-

l’Associazione Culturale San Giorgio, si è tenuto un incontro sul tema Volti della

santità del nostro tempo: santa Gianna Beretta Molla. Presentato dalla professoressa

Silvia Naro, dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento il professor Alberto

Maira, di Alleanza Cattolica. Nell’occasione è stato proiettato un filmato dell’Associa-

zione Luci sull’Est.

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Bologna, 3 maggio 2009. Nella chiesa di Santa Maria della Pietà, organizzato

dall’Associazione Figli Spirituali di Padre Tomáš Tyn, si è tenuto un incontro su Padre

Tomáš Tyn e la santità cattolica. Presentato da don Alfredo Morselli, del clero

diocesano, ha trattato l’argomento il dottor Andrea Morigi, di Alleanza Cattolica.

«Il segreto dell’Europa»

Potenza, 12 febbraio 2009. Nella sala conferenze del Parco del Seminario, organizzato

da Alleanza Cattolica, si è tenuto un incontro sul tema Il segreto dell‘Europa. Benedetto

XVI e la riscoperta delle radici cristiane, da Ratisbona a Parigi. Presentato

dall’avvocato Giuseppe Pergola, dell’associazione promotrice, ha trattato l’argomento

il dottor Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro

Studi Nuove Religioni. Nell’occasione è stata presentata l’opera dello stesso Introvigne,

Il segreto dell‘Europa. Guida alla riscoperta delle radici cristiane, edita da Sugarco.

«A maggior gloria di Dio, anche sociale»

Milano, 23 febbraio 2009. Nella Sala Santa Rosalia della parrocchia di Santa Francesca

Romana, organizzato da L’Altra Faccia della Medaglia Club, si è tenuto un incontro dal

titolo Un apostolato che ha dato frutti, volto a presentare l’opera curata da PierLuigi

Zoccatelli e da Ignazio Cantoni A maggior gloria di Dio, anche sociale. Scritti in onore

di Giovanni Cantoni nel suo settantesimo compleanno, edita da Cantagalli. Presentato

dal dottor Stefano Crapella, del Club promotore, ha trattato l’argomento uno dei

curatori, Zoccatelli, di Alleanza Cattolica e del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove

Religioni.

Omosessualità

Rho (Milano), 13-14 marzo 2009. Presso il Centro Congressi del Collegio Oblati,

organizzato da Alleanza Cattolica, Narth Italia, Obiettivo Chaire, Gruppo Lot, Agapo,

Living Waters Italia, Nuove Onde, Scienza & Vita Milano ed Edizioni Ares, si è tenuto

un convegno sul tema Omosessualità: nessun mistero, nessun destino. Il 13, presentato

dallo psicoterapeuta Roberto Marchesini, e il 14, presentato dal dottor Marco Invernizzi,

di Alleanza Cattolica, redattore de il Timone. Mensile di informazione e formazione

apologetica, ha trattato l’argomento lo psicoterapeuta olandese Gerard van den

Aardweg, docente di psicologia presso il MEDO, l’Istituto per il Matrimonio e la

Famiglia. Fra i presenti il dottor Paolo Sorbi, presidente del Movimento per la Vita

Ambrosiano, e l’on. Massimo Polledri. L’iniziativa ha avuto eco sui mass media

nazionali.

Mons. Cataldo Naro

San Cataldo (Caltanissetta), 14 marzo 2009. Nell’auditorium Mons. Cataldo Naro

dell’Istituto Statale d’Arte Filippo Juvara, organizzato dal Comune, si tenuto un

convegno dal titolo San Cataldo ricorda monsignor Cataldo Naro. Introdotti e moderati

dall’avvocato Giuseppa Naro, presidente provinciale dell’Unione Giuristi Cattolici Ita-

liani, di fronte a un pubblico di circa duecentocinquanta persone, sono intervenuti il

dirigente scolastico professor Gaetano Falci, il sindaco dottor Giuseppe Di Forti, il

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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dottor Roberto Riggi, assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, e l’on. Alessandro

Pagano; quindi hanno svolto relazioni il professor don Luigi Berzano, ordinario di So-

ciologia presso l’università di Torino, su Mons. Cataldo Naro e la sociologia, il dottor

Massimo Introvigne, di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle

Nuove Religioni, su Mons. Cataldo Naro e le minoranze religiose, e Giovanni Cantoni,

direttore di Cristianità, su Mons. Cataldo Naro e l‘associazionismo cattolico: un ri-

cordo personale. L’iniziativa è stata annunciata e ha avuto eco sui mass media locali.

Massoneria

Torino, 17 marzo 2009. Presso l’Unione Industriale, organizzato dal Lions Club Torino

Pietro Micca, si è tenuto un incontro su La massoneria. Presentato dal dottor Bruno Pi-

lò, presidente del Club promotore, ha trattato l’argomento il dottor Massimo Introvigne,

di Alleanza Cattolica, direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni.

Villa di Serio (Bergamo), 30 aprile 2009. Organizzato dall’Oratorio Don Bosco nei

locali della parrocchia di Santo Stefano Protomartire, si è tenuto un incontro su La

Massoneria e i poteri forti. Presentato da don Corrado Signori, rettore dell’oratorio, ha

trattato l’argomento Giuseppe Beretta, di Alleanza Cattolica.

Nuova evangelizzazione

Crotone, 27 marzo 2009. Nel Salone Sant’Agostino, organizzato dall’arcidiocesi di

Crotone-Santa Severina nell’ambito delle attività della Cattedra Ratzinger, si è tenuto un

incontro su Nuova evangelizzazione e impegno cristiano in politica fra competenza e

rigore morale. Introdotto dall’avvocato Giancarlo Cerrelli, presidente provinciale del-

l’Unione Giuristi Cattolici Italiani, ha trattato l’argomento Giovanni Cantoni, direttore

di Cristianità. Ha concluso l’arcivescovo diocesano S. E. mons. Domenico Graziani.

Fra i presenti, don Serafino Parisi, vicario episcopale per la Pastorale. L’iniziativa è

stata annunciata con l’affissione di manifesti e con la diffusione di volantini e ha avuto

eco sui mass media locali.

Lamezia Terme (Catanzaro), 28 marzo 2009. Nell’oratorio della parrocchia della

Natività della Beata Vergine Maria, in località Bella, organizzato da Alleanza Cattolica,

Giovanni Cantoni, direttore di Cristianità, ha tenuto un conversazione su Nuova

evangelizzazione e impegno cristiano in politica.

Buona stampa

Sant’Angelo di Brolo (Messina), 29 marzo 2009. Nel Palazzo della Cultura, organizzato

dall’Associazione Pietro Pintaudi, si è tenuto un incontro dal titolo Il Timone sbarca sui

Nebrodi, volto a presentare il Timone. Mensile di informazione e formazione apologetica.

Moderati da Alfredo Scolaro, vicepresidente dell’associazione promotrice, e introdotti da

Dario Munafò, della medesima associazione, sono intervenuti il dottor Daniele Fazio,

dell’Associazione «Cristianità»-Centro d’Informazione e Formazione Cattolica, e il dottor

Luca Basilio Bucca, di Alleanza Cattolica. Fra i presenti il sindaco, Basilio Caruso, il

presidente del Consiglio comunale, dottor Michelangelo Di Nunzio, il vicepresidente del

Consiglio comunale, Carmelo Pintaudi, e Mario Pintaudi, presidente della sezione

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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dell’AVIS, l’Associazione Volontari Italiani del Sangue. Nell’occasione soci di Alleanza

Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata con l’affissione

di locandine e sui mass media locali, sui quali ha pure avuto eco.

Ferrara, 28 maggio 2009. Organizzato nella propria sede dal Circolo di Cristianità, si è

tenuto un incontro di presentazione della rivista Cristianità. Sono intervenuti il pro-

fessor Leonardo Gallotta, coordinatore del Circolo, e Renato Cirelli, entrambi di

Alleanza Cattolica.

Occultismo

Napoli, 3 aprile 2009. Nella sala della parrocchia di Santa Maria del Buon Consiglio,

organizzato dal movimento Regnum Christi in collaborazione con Alleanza Cattolica, si

è tenuto un incontro su I giovani e il mondo dell‘occulto. Presentato dall’avvocato

Pasquale Onorati, del sodalizio promotore, ha trattato l’argomento Andrea Menegotto,

di Alleanza Cattolica, presidente del CeSPOC, il Centro Studi sulla Popular Culture.

Fra i presenti, il parroco don Enzo Berlingieri, Miguel Cavallé L.C., presidente del

Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni, in provincia di Caserta, Arquímedes Sánchez L.C.,

e il consigliere regionale Pietro Diodato.

Famiglia

Portici (Napoli), 29 aprile 2009. Nella Cappella Reale, organizzato dal MEIC, il

Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, si è tenuto un incontro sul tema La

famiglia e le sue parodie nella società di oggi. Presentato da don Michele Borriello,

rettore della Cappella, ha trattato l’argomento il magistrato Domenico Airoma, di

Alleanza Cattolica. Fra i presenti il professor Fabrizio Marziano, della Facoltà di

Agraria dell’Università Federico II di Napoli.

Rodì Milici (Messina), 22-24 maggio 2009. Organizzato nei propri locali dalla

parrocchia Santa Maria Immacolata e Santi Bartolomeo e Giovanni Battista, si è tenuto

un convegno dal titolo Uomo e donna, è più bello insieme. Ha moderato i lavori il

parroco don Giuseppe Zanghì. Nella prima giornata, dedicata al tema La famiglia,

santuario della fede, introdotti dal sindaco Filippo Torre, sono intervenuti Umberto

Bringheli, di Alleanza Cattolica, su La famiglia naturale e cristiana, e i coniugi

professor Biagio Parisi e professoressa Cettina Di Bella, entrambi dell’Ufficio Pastorale

Familiare Diocesano e di Comunione e Liberazione, su Il Mistero Nuziale in San Paolo.

Nella seconda giornata, dedicata al tema La famiglia, santuario della vita e dell‘amore,

sono intervenuti la dottoressa Roberta Genovese, dell’Associazione «Cristianità»-

Centro d’Informazione e Formazione Cattolica, su Prospettiva morale naturale e

cristiana nel matrimonio secondo l‘Enciclica di Paolo VI sulla vita umana, e la

dottoressa Concetta Sgalambro, dell’Unione Consultori Italiani Prematrimoniali e

Matrimoniali di Messina, con l’ausilio della dottoressa Monique Le Maire, del locale

consultorio, su Il Mistero della vita affidato all‘uomo e alla donna. Metodo Billings.

Gl’interventi della terza giornata sono stati dedicati al tema La famiglia, santuario

dell‘educazione. Dopo i saluti del sindaco, sono intervenuti il dottor Luca Basilio

Bucca, di Alleanza Cattolica, su Emergenza educativa nel Magistero del Santo Padre

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

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Benedetto XVI, e il dottor Emidio Tribulato, neuropsichiatra e psicologo del Centro

psicopedagogico Logos di Messina, su Interazione educativa nella famiglia, genitori e

figli dall‘infanzia alla giovinezza. Il parroco ha celebrato la Santa Messa e l’evento si è

concluso con la recita della preghiera Famiglia Piccola Chiesa, di Benedetto XVI. Fra i

presenti la dottoressa Giuseppa Zanghì, vicepresidente del consiglio comunale, e

l’avvocato Sabrina Coppolino, consigliere comunale. Nell’occasione soci di Alleanza

Cattolica hanno allestito uno stand librario. L’iniziativa è stata annunciata con l’affis-

sione di manifesti e sui mass media locali.

Page 95: Cristianità 352 (2009)

93

Pubblicazioni

delle Edizioni Cristianità

MAGISTERO PONTIFICIO

1. GIOVANNI PAOLO II, Per iscrivere la verità cristiana sull‘uomo nella realtà della nazione

italiana. Loreto, 11 aprile 1985, 1985, € 1,55

2. PAOLO VI, La società democratica. Lettera «Les prochaines assises», 1990, € 1,03

3. GIOVANNI PAOLO II, Annunciare il valore religioso della vita umana. Discorso «Sono lieto»,

2a ed. accresciuta, 1993, € 1,55

4. PIO XII, I sommi postulati morali di un retto e sano ordinamento democratico. Radiomessag-

gio natalizio «Benignitas et humanitas», 1991, € 2,07

5. SAN PIO X, La concezione secolarizzata della democrazia. Lettera agli Arcivescovi e ai

Vescovi francesi «Notre charge apostolique», 1993, € 2,07

MAGISTERO EPISCOPALE

2. MONS. HANS LUDVIG MARTENSEN S.J., Vescovo di Copenaghen — Danimarca, Reincarnazio-

ne e dottrina cattolica. La Chiesa di fronte alla dottrina della reincarnazione, 1a ristampa,

1994, € 3,10

IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE

2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, Via Crucis. Due meditazioni, con 14 tavole di

Giorgio Fanzini, 1991, € 5,16

LA BATTAGLIA DELLE IDEE

Dottrina e teoria dell’azione

1. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, con lettere di

encomio di S. E. mons. Romolo Carboni, arcivescovo titolare di Sidone e nunzio

apostolico, e con L‘Italia tra Rivoluzione e Contro-Rivoluzione. Saggio introduttivo

di Giovanni Cantoni, 3a ed. it. accresciuta, 1977, € 10,33

2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA, La libertà della Chiesa nello Stato comunista. La Chiesa, il

decalogo e il diritto di proprietà, con una lettera di encomio della Sacra Congregazione dei

Seminari e delle Università, 1978, € 3,62

3. GIOVANNI CANTONI e MASSIMO INTROVIGNE, Libertà religiosa, «sette» e «diritto di

persecuzione». Con appendici, 1996, € 7,75

Panorami e documenti

1. FABIO VIDIGAL XAVIER DA SILVEIRA, Frei, il Kerensky cileno, con lettere di encomio delle

LL. EE. mons. Alfonso Maria Buteler, arcivescovo di Mendoza, in Argentina, mons. Antonio

de Castro Mayer, vescovo di Campos, in Brasile, e mons. Antonio Corso, vescovo di Mal-

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Cristianità n. 352, aprile-giugno 2009

94

donado-Punta del Este, in Uruguay, e con prefazione di Plinio Corrêa de Oliveira, 1973, €

7,75

2. PLINIO CORRÊA DE OLIVEIRA E SOCIEDAD CHILENA DE DEFENSA DE LA TRADICIÓN, FA-

MILIA Y PROPIEDAD, Il crepuscolo artificiale del Cile cattolico, 1973, € 10,33

3. GIOVANNI CANTONI, La «lezione italiana». Premesse, manovre e riflessi della politica di

«compromesso storico» sulla soglia dell‘Italia rossa, con in appendice l’Atto di consacrazio-

ne dell‘Italia al Cuore Immacolato di Maria, 1980, € 12,91

4. ALFREDO MANTOVANO, La giustizia negata. L‘esplosione della criminalità fra crisi dei valori

ed emergenza istituzionale, con presentazione di Mauro Ronco, 1992, € 7,75

5. GIULIO DANTE GUERRA, La Madonna di Guadalupe. Un caso di «inculturazione»

miracolosa. In appendice «Preghiera per la Vergine di Guadalupe» di Papa Giovanni Paolo

II, 1992, € 1,55

7. MARCO INVERNIZZI, L‘Unione Elettorale Cattolica Italiana. 1906-1919. Un modello di

impegno politico unitario dei cattolici. Con un‘appendice documentaria, 1993, € 4,13

8. ALFREDO MANTOVANO, Giustizia a una svolta. Verso il ricupero o verso il tramonto della

legalità?, con prefazione di Mario Cicala, 1993, € 10,33

10. LORENZO CANTONI, Il problema della popolazione mondiale e le politiche demografiche.

Aspetti etici, 1994, € 5,16

11. OSCAR SANGUINETTI, Le insorgenze contro-rivoluzionarie in Lombardia nel primo anno

della dominazione napoleonica. 1796, con prefazione di Marco Tangheroni, 1996, € 10,33

12. IDIS. ISTITUTO PER LA DOTTRINA E L’INFORMAZIONE SOCIALE, Voci per un «Dizionario

del Pensiero Forte», a cura di Giovanni Cantoni e con presentazione di Gennaro Malgieri,

1997, € 12,91

13. ERMANNO PAVESI, Follia della Croce o nevrosi? «Funzionari di Dio. Psicogramma di un

ideale» di Eugen Drewermann e la critica della psicologia del profondo alla religione, con

presentazione di S. E. mons. Wolfgang Haas, arcivescovo di Vaduz, in Liechtenstein, e am-

ministratore apostolico di Coira, in Svizzera, e con prefazione di don Pietro Cantoni, 1998, €

9,30

Quaderni di «Cristianità», serie quadrimestrale 1985-1986, disponibili il numero 3 (Paolo Callia-

ri O.M.V., Itinerario dalle cose a Dio ovvero la «dialettica degli Esercizi» secondo padre Pio

Bruno Lanteri [1759-1830]; Estanislao Cantero Núñez, Evoluzione del concetto di democra-

zia; Francesco Pappalardo, 1799: la crociata della Santa Fede; e documenti), e il numero 5

(Enzo Peserico, Gli anni del desiderio e del piombo. Dal Sessantotto al terrorismo; documen-

ti, recensioni e segnalazioni), € 5,16 ciascuno

Distributore esclusivo nelle librerie: Mescat s. r. l. — viale Bacchiglione, 20/A — I-20139 Mila-

no — tel. 02-55.21.08.00 — fax 02-55.21.13.15

Ordinazioni: (a) per posta: Cristianità, C.P. 185, I-29100 Piacenza; (b) per e-mail: info@

alleanzacattolica.org; (c) tramite versamento sul c.c.p. 12837290; (d) per telefono, alle sedi

di Alleanza Cattolica in Torino: 011-53.44. 54 — Milano: 02-73.05.14 — Bergamo: 035-

24.90.73 — Modena: 340-54.82.252— Roma: 06-68.76.738 — Napoli: 081-47.03.57 —

Caltanissetta: 0934-20.922 (dalle 17 alle 20, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì).

Page 97: Cristianità 352 (2009)

95

Cristianità in libreria ABRUZZO

Chieti — Libreria De Luca — via Cesare De Lollis 12-14

L’Aquila — Libreria Colacchi — via Andrea Bafile 17

BASILICATA

Matera — Libreria Di Giulio — via Dante 61

Potenza — Edicola Arcangela Rondella — piazza Vittorio Emanuele II

CALABRIA

Lamezia Terme (Catanzaro) — Libreria Gioacchino Tavella — corso Giovanni Nicotera 150

CAMPANIA

Avellino — Libreria Guida — corso Vittorio Emanuele II 101

Caserta — Libreria Guida — via Caduti sul Lavoro 29/33

Napoli — Libreria Guida — via Port’Alba 20/23

Salerno — Libreria Guida — corso Garibaldi 142/b

EMILIA-ROMAGNA

Ferrara — Libreria Edizioni Paoline — via San Romano 35

Modena — Galleria Incontro Dehoniana— corso Canalchiaro 159

Parma — Libreria Fiaccadori — strada Duomo 8/a

Piacenza — Libreria Berti — via Legnano 1 Reggio Emilia — Libreria S. Paolo — via Emilia Santo Stefano 3/B

Sassuolo (Modena) — Libreria Cefa Galleria — via C. Stazione 30-35

LAZIO

Frosinone — Libreria Il Sagrato — via Mastroianni

Roma — Libreria Coletti a San Pietro — via della Conciliazione 3/A — Libreria Edizioni Paoline — via della Conciliazione 22

— Libreria Àncora — via della Conciliazione 63

LIGURIA

Genova — Libreria Ed. San Paolo — piazza Matteotti 31/33r

LOMBARDIA

Bergamo — Libreria S. Paolo — via Paglia 2/H

Chiavenna (Sondrio) — Cartolibreria Paiarola — piazza Bertacchi 8

Cremona — Libreria S. Paolo — via Decia 1

Mantova — Libreria S. Paolo — viale Rimembranze 1/A

Milano — Libreria S. Paolo — piazza Duomo 18 — Libreria Àncora Artigianelli — via Larga 7

Pavia — Libreria S. Paolo — via Menocchio 8

Varese — Libreria Ambrosiana — galleria Manzoni 3

Varese — Libreria Don Bosco Elledici — via Cesare Battisti 6

Voghera (Pavia) — Libreria Bottazzi — via Cavour 59

MARCHE

San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) — Libreria Nuovi Orizzonti — via Montebello 61

Page 98: Cristianità 352 (2009)

Cristianità n. 352, marzo-giugno 2009

96

PIEMONTE

Biella — Libreria Paoline — via Seminari 9/a

Cuneo — Libreria Stella Maris — via Statuto 6 Torino — Libreria Edizioni Paoline — via Consolata 1 bis

Tortona (Alessandria) — Cartolibreria E. Balbi — corso Montebello 45

PUGLIA

Lecce — Libreria Edizioni Paoline — via S. Lazzaro 19

Taranto — Paoline Libreria — corso Umberto 76

SICILIA

Acireale (Catania) — Libreria Cattolica Veritas — via Genuardi 1

Agrigento — Libreria Edizioni Paoline — via Atenea 143

Caltanissetta — Libreria San Paolo — corso Umberto 125

Catania — Libreria C. Bonaccorso & A. Di Stefano — via Etnea 20/22 Gela (Caltanissetta) — Cartolibreria Miriam — via Cappuccini 26

Messina — Libreria Figlie di S. Paolo — via Garibaldi 59/61

Palermo — Libreria Lombardo-LDC — via Autonomia Siciliana 16/D

TOSCANA

Massa — Libreria Marzocco Paoline — via S. Sebastiano 2 Pisa — Libreria Edizioni Paoline — via Capponi 6

— Libreria Agape — via Sant’Andrea 184

VENETO

Padova — Libreria Commerciale Edizioni Paoline — via Barbarigo 6

Verona — Libreria Editrice Salesiana — via Rigaste San Zeno 13

***

ARGENTINA

Buenos Aires — Club del Libro Cívico — M. T. de Alvear 1348-Local 147

Buenos Aires — Librería Huemul — Avenida Santa Fe 2237 Villa María (Cordova) — Expolibro — San Martín 85

FRANCIA

Parigi — Duquesne Diffusion — 27 avenue Duquesne

SPAGNA Barcellona — Librería Balmes — Durán i Bas 11

Page 99: Cristianità 352 (2009)

Il sito Internet di Alleanza Cattolica — Cristianità

è raggiungibile all’indirizzo:

www.alleanzacattolica.org [email protected]

Le edizioni e la rivista Cristianità

il catalogo dei libri disponibili, con la possibilità di ordinarli e di

acquistarli on-line

l’indice completo di tutti i numeri di Cristianità

il testo di oltre trecentocinquanta articoli

la versione elettronica integrale dell’ultimo numero di Cristianità,

con la possibilità di farne il download gratuito in formato PDF

Alleanza Cattolica

la presentazione dell’associazione, lo statuto, le sedi principali

l’annuncio delle attività, con aggiornamento quotidiano

i comunicati stampa

i messaggi dell’agenzia ACNews

documenti e materiali suddivisi per aree tematiche

«Voci per un Dizionario del Pensiero Forte»

più di cento «Voci per un ―Dizionario del Pensiero Forte‖»,

un’iniziativa editoriale dell’IDIS, l’Istituto per la Dottrina e

l’Informazione Sociale, di Roma.

* * *

Il sito di Alleanza Cattolica – Cristianità viene aggiornato, di norma, ogni

mese.

ACList: un servizio, completamente gratuito, che informa regolarmente,

tramite posta elettronica, sugli aggiornamenti del sito, e invia

i comunicati stampa di Alleanza Cattolica – Cristianità e i messaggi

di ACNews. Per iscriversi è sufficiente inviare un messaggio di posta

elettronica a [email protected], indicando nel subject:

«Iscrizione ad ACList».

Page 100: Cristianità 352 (2009)

Indice del numero 352, aprile-giugno 2009:

Cristianità - c.p. 185 - I- 29100 Piacenza spedizione in a.p. d.l. 353/2003

(conv. in 27/02/2004 n. 46) art. 1,comma 1, DCB Piacenzagr

a�ca

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e@ga

ecam

mar

ata.

it

La sconfitta immaginaria. Le elezioni del 6 e 7 giugno 2009Massimo Introvigne

La sua Africa. Il magistero di Papa Benedetto XVI sull’Africa e il viaggio in Camerun e in Angola

Massimo Introvigne

Guglielmo Massaja, l’«Abuna Messias» d’Etiopia.L’epopea di un missionario in Africa, «martire vivo», nelbicentenario della nascita

Cristina Siccardi

MAGISTERO EPISCOPALEDirettive per la valutazione del Reiki come terapia alternativa

Commissione per la Dottrina della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti

Lettera pastorale per la festa del Sacro Cuore di Gesù 2009 in occasione della commemorazione degli eventi del 1809 Mons. A. Kothgasser; Mons. L. Bressan; Mons. M. Scheuer;

Mons. K. Golser

IL RESTO DELLA VERITÀ«Fini e l’economia hanno fatto più danni di Noemi». Una ricerca del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, sul voto al PdL, Il Popolo della Libertà, dei cattolici praticanti italiani alle elezioni europee del 2009

IN MEMORIAMStanley L. Jaki O.S.B. (1924-2009)

LA BUONA BATTAGLIA

Fascicolo chiuso in redazione il 29 giugno 2009festa dei santi Pietro e Paolo

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