Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili AGENDA 2000 E LALLARGAMENTO DELLUNIONE...
-
Upload
fioralba-fumagalli -
Category
Documents
-
view
215 -
download
0
Transcript of Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili AGENDA 2000 E LALLARGAMENTO DELLUNIONE...
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 E AGENDA 2000 E L’ALLARGAMENTO L’ALLARGAMENTO
DELL’UNIONE EUROPEADELL’UNIONE EUROPEA
Anno Accademico 2005/2006
A cura di Mirko Bonetti
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
Riferimenti bibliografici (1)Bonetti M. (2003), “Attualità e prospettive dell’allargamento ai Paesi candidati” in “Il sistema agro-alimentare in Emilia-Romagna – Rapporto 2002”, (a cura di) Fanfani R., pp.43-48, Ed.Franco Angeli, Milano;
Bonetti M. (2004), “Attualità dell’allargamento ai Paesi candidati” in “Il sistema agro-alimentare in Emilia-Romagna – Rapporto 2003”, (a cura di) Fanfani R., pp.53-56, Ed.Franco Angeli, Milano;
Bonetti M. (2005), “Lo scenario agricolo nei nuovi Paesi membri” in “Il sistema agro-alimentare in Emilia-Romagna – Rapporto 2004”, (a cura di) Fanfani R., pp.43-44, Ed.Franco Angeli, Milano;
Viesti G., Prota F. (2004), “La politica regionale e l’ampliamento dell’Unione” in “Le politiche regionali dell’Unione Europea”, pp.139-167, Ed. Il Mulino;
Commissione europea (1997), “Agenda 2000”;
Commissione europea (1999), “Agenda 2000 – Rafforzare e ampliare l’Unione europea”;
Commissione europea (2001), “Prosegue l’allargamento dell’Unione europea”;
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
Riferimenti bibliografici (2)Commissione Europea (2004), “Terzo rapporto sulla coesione economica e sociale”;
Commissione Europea (2005), “Terza relazione intermedia sulla coesione: verso un nuovo partenariato per la crescita, l’occupazione e la coesione”;
INEA (1999), “La riforma della PAC in AGENDA 2000”, Roma 1999.
Siti consigliatiwww.europa.eu.int
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
L’UNIONE EUROPEA L’UNIONE EUROPEA
PRIMA DI AGENDA 2000 (1999)PRIMA DI AGENDA 2000 (1999)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
L’UNIONE EUROPEA L’UNIONE EUROPEA
PRIMA DI AGENDA 2000 (1999)PRIMA DI AGENDA 2000 (1999)
15 Paesi membri
Libera circolazione delle persone, dei beni e dei capitali
Mercato Unico
Nascita dell’euro
Necessità di modernizzare le grandi politiche e porre le basi per l’allargamento a nuovi Paesi
Formazione di un nuovo Parlamento e di una nuova Commissione
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000
16 Luglio 199716 Luglio 1997
Il presidente della Commissione Europea, Jacques Santer, presenta al Parlamento Europeo il documento Agenda 2000Agenda 2000, che rappresenta la base programmatica per le future politiche dell’UE.
26 marzo 199926 marzo 1999
A Berlino l’Unione europea approva ufficialmente questo documento programmatico
Obiettivi prefissati:
• Sviluppo aree svantaggiate• Produzioni di qualità• Garanzia di reddito agli agricoltori• Efficienza dell’impegno finanziario• Porre le basi per l’allargamento a 13 nuovi Paesi
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA AGENDA
2000 2000
Per un’Europa più forte e più ampia
La sfida dell’ampliamento
Pareri della Commissione europea
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 Sviluppo delle politiche interneSviluppo delle politiche interne
Obiettivi:
• Creare le condizioni per una crescita durevole e creatrice di posti di lavoro
• sfruttare i vantaggi dell’euro e del Mercato Unico
• sviluppo delle infrastrutture
• Sviluppo della ricerca e delle nuove tecnologie
• migliorare la competività dell’Ue
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 Sviluppo delle politiche interneSviluppo delle politiche interne
Obiettivi:
• Occupazione
• decentramento agli Stati membri delle competenze in materia di politica del lavoro
• riforma pensionistica e assistenza sanitaria
• Aumentare il benessere e la qualità della vita
• sicurezza alimentare
• maggior attenzione al rispetto delle norme ambientali
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 Coesione economica e socialeCoesione economica e sociale
Obiettivi:
• Riduzione delle disparità
• Fondi strutturali (politiche regionali)
• Investimenti nelle infrastrutture e nella formazione delle regioni svantaggiate
• Concentrazione del sostegno finanziario
• Gestione decentrata
• Finanziamenti mirati (a lungo termine)
• Fondo di coesione
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000
Quadro finanziario 2000 – 2006 (Ue – 15)Quadro finanziario 2000 – 2006 (Ue – 15)
Impegni totali: 646 miliardi di euroImpegni totali: 646 miliardi di euro
Agricoltura: 298 miliardi di euro (46%)Agricoltura: 298 miliardi di euro (46%)
Sviluppo sostenibile: 267 miliardi di euro (90%)Sviluppo sostenibile: 267 miliardi di euro (90%)
Sviluppo rurale: 31 miliardi di euro (10%)Sviluppo rurale: 31 miliardi di euro (10%)
Interventi strutturali: 213 miliardi di euro (33%)Interventi strutturali: 213 miliardi di euro (33%)
Fondi strutturali: 195 miliardi di euro (91%)Fondi strutturali: 195 miliardi di euro (91%)
Fondo di coesione: 18 miliardi di euro (9%)Fondo di coesione: 18 miliardi di euro (9%)
Politiche interne: 44 miliardi di euro (7%)Politiche interne: 44 miliardi di euro (7%)
Aiuti pre adesione: 22 miliardi di euro (3%)Aiuti pre adesione: 22 miliardi di euro (3%)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 Quadro finanziario 2000 – 2006 (Ue – 15)Quadro finanziario 2000 – 2006 (Ue – 15) – milioni di euro– milioni di euro
Stanziamenti per impegni 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Agricoltura 40.920 42.800 43.900 43.770 42.760 41.930 41.600 - spese agricole 36.620 38.480 39.570 39.430 38.410 37.570 37.290 - sviluppo rurale 4.300 4.320 4.330 4.340 4.350 4.360 4.370 Operazioni strutturali 32.045 31.455 30.865 30.285 29.595 29.595 29.170 - fondi strutturali 29.430 28.840 28.250 27.670 27.080 27.080 26.660 - fondi di coesione 2.615 2.615 2.615 2.615 2.515 2.515 2.510 Politiche interne 5.930 6.040 6.150 6.260 6.370 6.480 6.600 Azioni esterne 4.550 4.560 4.570 4.580 4.590 4.600 4.610 Amministrazione 4.560 4.600 5.012 4.800 4.900 5.000 5.100 Riserve 900 900 650 400 400 400 400 Aiuti pre-adesione 3.120 3.120 3.120 3.120 3.120 3.120 3.120 - SAPARD 520 520 520 520 520 520 520 - ISPA 1.040 1.040 1.040 1.040 1.040 1.040 1.040 - PHARE 1.560 1.560 1.560 1.560 1.560 1.560 1.560 Totale stanziamenti per impegni
92.025
93.475
93.955
93.215
91.735
91.125
90.660
Totale stanziamenti per pagamenti
89.600
91.110
94.220
94.880
91.910
90.160
89.620
Massimale delle risorse proprie
1,24%
1,24%
1,24%
1,24%
1,24%
1,24%
1,24%
Fonte: Commissione europea
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 La politica agricola comunitaria (PAC) La politica agricola comunitaria (PAC)
prima di Agenda 2000prima di Agenda 2000
• Introdotta nel 1957 con i Trattati di Roma
• Mira a garantire agli agricoltori un reddito sufficiente
• politica di sostegno dei prezzi
• Pressione dei mercati internazionali
• Riforma Mac Sharry (1992)
• politica di sostegno dei redditi
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 La politica agricola comunitaria (PAC) La politica agricola comunitaria (PAC)
con Agenda 2000con Agenda 2000
• Proseguimento della riforma Mac Sharry (1992)
• Graduale passaggio dalla politica di sostegno dei prezzi alla politica di sostegno dei redditi
• Sviluppo di una politica rurale
• Semplificazione della normativa a livello comunitario e decentralizzazione delle politiche
• Approvazione delle organizzazione comuni di mercato (OCM) per i settori seminativi, carni bovine, lattiero caseario e vinicolo
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 La politica agricola comunitaria (PAC) La politica agricola comunitaria (PAC)
con Agenda 2000con Agenda 2000
Obiettivi:
- miglioramento della competitività sui mercati interni ed esteri
- Sicurezza e qualità dei prodotti
- Stabilità dei redditi agricoli ed equo livello di vita per la popolazione agricola
- Maggiore attenzione al rispetto delle norme ambientali
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000
La politica agricola comunitaria (PAC) La politica agricola comunitaria (PAC) con Agenda 2000: lo sviluppo ruralecon Agenda 2000: lo sviluppo rurale
La politica di sviluppo rurale punta allo sviluppo sostenibile La politica di sviluppo rurale punta allo sviluppo sostenibile delle aree rurali europee. Ciascuno Stato membro presenta delle aree rurali europee. Ciascuno Stato membro presenta un proprio programma, che ottiene un finanziamento da un proprio programma, che ottiene un finanziamento da parte dell’Unione europea. parte dell’Unione europea.
I programmi, definiti come Piani di Sviluppo Rurale (PSR), I programmi, definiti come Piani di Sviluppo Rurale (PSR), possono riguardare misure quali gli aiuti agli investimenti possono riguardare misure quali gli aiuti agli investimenti aziendali, gli aiuti ai giovani agricoltori, corsi di formazione aziendali, gli aiuti ai giovani agricoltori, corsi di formazione professionale, promozione di metodi di produzioni rispettosi professionale, promozione di metodi di produzioni rispettosi per l’ambiente, iniziative volte alla promozione di sviluppo per l’ambiente, iniziative volte alla promozione di sviluppo locale.locale.
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000
Politica regionalePolitica regionale
Obiettivo: riduzione delle disparità regionali Obiettivo: riduzione delle disparità regionali
(coesione socio-economica)(coesione socio-economica)
concentrazione del sostegno finanziario per concentrazione del sostegno finanziario per
aumentare l’efficacia e l’efficienza degli aumentare l’efficacia e l’efficienza degli
interventiinterventi
(riduzione del numero di obiettivi da 7 a 3)(riduzione del numero di obiettivi da 7 a 3)
La Commissione europea pubblica periodicamente il La Commissione europea pubblica periodicamente il rapporto sulla coesione economica sociale (1997, 2001, 2004) e rapporto sulla coesione economica sociale (1997, 2001, 2004) e la relazione intermedia sulla coesione economica sociale la relazione intermedia sulla coesione economica sociale (2002, 2003, 2005)(2002, 2003, 2005)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 Politica regionale: come sono cambiati gli obiettiviPolitica regionale: come sono cambiati gli obiettivi
(1994 – 1999) Agenda 2000
Obiettivo 1 (regioni in ritardo di sviluppo, PIL < 75% Ue)
Obiettivo 6 (regioni scarsamente popolate)
Obiettivo 1 (regioni in ritardo di sviluppo, PIL < 75% Ue)
Obiettivo 2 (zone in declino industriale)
Obiettivo 5b (zone rurali)
Obiettivo 2 (regioni in crisi strutturale
Obiettivo 3 (lotta alla disoccupazione ed inserimento
giovani
Obiettivo 4 (adeguamento professionale lavoratori)
Obiettivo 3 (risorse umane
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 Politica regionale: gli obiettivi prioritariPolitica regionale: gli obiettivi prioritari
Obiettivo 1Obiettivo 1: regioni in ritardo di sviluppo: regioni in ritardo di sviluppopromuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale dellpromuovere lo sviluppo e l’adeguamento strutturale delle e regioni che presentano ritardi nello svilupporegioni che presentano ritardi nello sviluppo. Tali regioni sono . Tali regioni sono caratterizzate da caratterizzate da un livello del PIL < 75%un livello del PIL < 75% rispetto alla media rispetto alla media comunitaria (60 regioni, 22% della popolazione). comunitaria (60 regioni, 22% della popolazione).
Obiettivo 2Obiettivo 2: regioni in crisi strutturale: regioni in crisi strutturale
favorire la riconversione economica e sociale delle zone con favorire la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturalidifficoltà strutturali. Tali regioni sono caratterizzate da un . Tali regioni sono caratterizzate da un elevato tasso di disoccupazione.elevato tasso di disoccupazione.
Obiettivo 3Obiettivo 3: istruzione, formazione e occupazione: istruzione, formazione e occupazione
favorire l’adeguamento e l’ammodernamento dei sistemi favorire l’adeguamento e l’ammodernamento dei sistemi d’istruzione, formazione e occupazioned’istruzione, formazione e occupazione. Sono escluse le regioni . Sono escluse le regioni dell’Obiettivo 1.dell’Obiettivo 1.
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 I fondi strutturali 2000 - 2006I fondi strutturali 2000 - 2006
Obiettivo 1Obiettivo 1 Obiettivo 2Obiettivo 2 Obiettivo 3Obiettivo 3
Definizione Regioni in Regioni in ritardo di ritardo di svilupposviluppo
Regioni in crisi Regioni in crisi strutturalestrutturale
Istruzione, Istruzione, formazione ed formazione ed occupazioneoccupazione
Fondi Ue (miliardi di euro)
135,9135,9 22,5022,50 24,0524,05
Fondi FESR, FSE, FESR, FSE, FEOGA, SFOPFEOGA, SFOP
FESR, FSEFESR, FSE FSEFSE
Popolazione interessata (%) 2222 1818 Non rilevanteNon rilevante
Fonte: Commissione europea
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
AGENDA 2000 AGENDA 2000 Il fondo di coesioneIl fondo di coesione
I finanziamenti relativi al fondo di coesione sono destinati ai I finanziamenti relativi al fondo di coesione sono destinati ai Paesi comunitari con un PIL inferiore al 90% della media Paesi comunitari con un PIL inferiore al 90% della media Ue (Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo). Ue (Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo).
- progetti ambientali (ambiente e sviluppo sostenibile)- progetti ambientali (ambiente e sviluppo sostenibile)
- progetti in materia di infrastrutture dei trasporti- progetti in materia di infrastrutture dei trasporti
Dotazione 2000-2006: 28.212 milioni di euroDotazione 2000-2006: 28.212 milioni di euro (a prezzi 2004)(a prezzi 2004)
Spagna: 12,4 milioni di euro in mediaSpagna: 12,4 milioni di euro in media
Portogallo: 3,4 milioni di euro in mediaPortogallo: 3,4 milioni di euro in media
Irlanda: 584 mila di euro in media (fino al 2003)Irlanda: 584 mila di euro in media (fino al 2003)
Grecia: 3,4 milioni di euro in mediaGrecia: 3,4 milioni di euro in media
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I PAESI DELL’UNIONE EUROPEAI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA
1957: 6 Paesi (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda)
1973: 9 Paesi (Danimarca, Irlanda, Regno Unito)
1981-1986: 12 Paesi (Grecia, Portogallo, Spagna)
1995: 15 Paesi (Austria, Finlandia, Svezia)
2004: 25 Paesi (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep.Ceca, Slovacchia,
Slovenia, Ungheria)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
Allargamenti precedenti dell’Unione
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
L’Unione a 25 Paesi (1/5/2004)
PTPT
FRFR
ESES
ITIT
IEIEUKUK
BEBELULU
NLNL
DEDE
DKDK
GRGR
ATATSISI
SESEFIFI
PLPL
CZCZSKSK
HUHU
EEEE
LVLVLTLT
MTMTCYCY
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
ALLARGAMENTO: LEGISLAZIONEALLARGAMENTO: LEGISLAZIONE
• “Ogni Stato Europeo […] può domandare di diventare membro dell’Unione. Esso trasmette la sua domanda al Consiglio, che si pronuncia all’unanimità, previa consultazione della Commissione e previo parere conforme del Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza assoluta dei membri che lo compongono” (Trattato sull’Unione europea)
• Gli Stati membri definiscono una lista di criteri che gli Stati candidati devono soddisfare prima dell’adesione
• Lo Stato candidato si impegna a rispettare tutte le norme esistenti che regolano il funzionamento del mercato unico all’interno dell’UE (acquis comunitario)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
CRITERI DI ADESIONECRITERI DI ADESIONE
• Stabilità delle istituzioni• elezioni libere e democratiche• tutela dei diritti umani• rispetto e protezione delle minoranze
• Economia di mercato funzionante• liberalizzazione dei prezzi e degli scambi• stabilità macroeconomica
Avvio dei negoziati di adesioneAvvio dei negoziati di adesione
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
NEGOZIATI DI ADESIONENEGOZIATI DI ADESIONE
• 31 capitoli
• In relazione alle singole norme dell’ acquis comunitario ciascun Paese candidato comunque può chiedere delle deroghe oppure degli opportuni adattamenti.
Ingresso nell’UEIngresso nell’UE
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: tappe principalitappe principali
• Giugno 1993: Consiglio Europeo di Copenaghen
- giudizio positivo all’adesione di 13 “paesi associati”
Bulgaria, Cipro, Rep.Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Turchia
• Dicembre 1994: Vertice di Essen
- elaborazione di una strategia di preadesione
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: tappe principalitappe principali
• Dicembre 1997: Vertice di Lussemburgo
- inizio dei negoziati a marzo 1998 con sei paesi
Cipro, Rep.Ceca, Estonia, Ungheria, Polonia, Slovenia
• Marzo 1999: Vertice di Berlino
- disposizioni finanziarie dell’allargamento dei sei paesi (primo gruppo)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: tappe principalitappe principali
• Dicembre 1999
- inizio dialoghi con il secondo gruppo
Romania, Slovacchia, Lettonia, Lituania, Bulgaria e Malta
• Dicembre 2000: Vertice di Nizza
- necessità di una radicale riforma istituzionale
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: tappe principalitappe principali
• Giugno 2001: Vertice di Goeteborg
- conclusione dei negoziati per il 2002, al fine di consentire ai nuovi Paesi di presentare candidati propri alle elezioni europee del 2004
• Dicembre 2001: Vertice di Laeken
- conferma dell’adesione per dieci Paesi nel 2004
Cipro, Rep.Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Ungheria, Slovacchia, Malta, Polonia e Slovenia
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: L’ITER DELL’ALLARGAMENTO: tappe principalitappe principali
• Ottobre 2002:
- Conferma dell’adesione dei dieci Paesi, mentre per Bulgaria e Romania l’ingresso dovrebbe essere previsto per il 2007. L’ingresso della Turchia invece è ancora rimandato.
• Dicembre 2002: Consiglio di Copenaghen
- benvenuto formale nell’UE ai nuovi Paesi
• Giugno 2003: Trattato di Atene
- ufficialità ingresso dieci nuovi Stati a partire dal 1 maggio 2004
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I NUOVI PAESI: iniziale suddivisione (dati 1999)I NUOVI PAESI: iniziale suddivisione (dati 1999)
1.1. Aree metropolitaneAree metropolitane• incremento dell’occupazione nei servizi• posizione geografica favorevole• infrastrutture sviluppate• livello elevato di investimenti
2.2. Regioni situate sul confine occidentaleRegioni situate sul confine occidentale• posizione geografica favorevole• infrastrutture migliori• turismo
3.3. Aree più svantaggiate (regioni rurali dell’Est)Aree più svantaggiate (regioni rurali dell’Est)• infrastrutture carenti• prevalenza del settore agricolo• calo dell’occupazione
4.4. Vecchie regioni industriali (zone a Nord Ovest della Polonia)Vecchie regioni industriali (zone a Nord Ovest della Polonia)• Privatizzazione, ristrutturazione e chiusura delle imprese pubbliche• Elevato livello di disoccupazione
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I NUOVI PAESI: principali indicatori (2003)I NUOVI PAESI: principali indicatori (2003)
Fonte Eurostat
PILpro capite
(PPA)Cipro 706 9.251 17.500Repubblica Ceca 10.206 78.860 14.600Estonia 1.361 45.228 10.400Ungheria 10.175 93.029 12.900Lettonia 2.346 64.589 8.700Lituania 3.476 65.300 9.800Malta 395 316 15.400Polonia 38.632 312.685 9.700Slovacchia 5.379 49.035 11.100Slovenia 1.994 20.273 16.500Nuovi Paesi (10) 74.669 738.566 11.200Ue-15 378.969 3.154.127 23.400Ue-25 453.638 3.892.693 21.500
Popolazione (000)
Superficie (kmq)
+20%+20% +23%+23% -8%-8%
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I NUOVI PAESI: PIL pro capite (2003)I NUOVI PAESI: PIL pro capite (2003)
Fonte Eurostat
0
50
100
150
200
250
LU IE NL
DK
AT BE
UK SE FI FR DE IT ES CY
GR
PT SI
MT CZ HU
SK EE LT PL LV
NM
-10
Ue-
15
Media Ue-25
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I NUOVI PAESI: tasso di crescita reale economicaI NUOVI PAESI: tasso di crescita reale economica
2000 2001 2002 Cipro 5,0% 4,1% 2,1% Rep.Ceca 3,9% 2,6% 1,5% Estonia 7,8% 6,4% 7,2% Ungheria 5,2% 3,8% 3,5% Lettonia 6,9% 8,0% 6,4% Lituania 3,9% 6,4% 6,8% Malta 6,4% -2,2% 1,8% Polonia 4,0% 1,0% 1,4% Slovacchia 2,0% 3,8% 4,6% Slovenia 3,9% 2,7% 3,3% UE-15 3,6% 1,7% 1,0% Fonte Eurostat
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I NUOVI PAESI: altri indicatori (2002)I NUOVI PAESI: altri indicatori (2002) Tasso di
inflazione Tasso di
occupazione Tasso di
disoccupazione Cipro 2,4% 68,6% 3,8% Rep.Ceca 1,8% 65,4% 7,3% Estonia 3,6% 62,0% 9,1% Ungheria 5,2% 56,2% 5,6% Lettonia 2,2% 60,4% 12,8% Lituania 0,4% 59,9% 13,1% Malta 2,2% 54,4% 7,4% Polonia 1,1% 51,5% 19,9% Slovacchia 3,3% 56,8% 18,6% Slovenia 7,5% 63,4% 6,0% UE-15 2,1% 64,3% 7,7% Bulgaria 5,8% 50,6% 17,8% Romania 22,5% 57,6% 7,5% Fonte Eurostat
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I NUOVI PAESI: suddivisione degli occupati (2002)I NUOVI PAESI: suddivisione degli occupati (2002)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
RepubblicaCeca
Cipro Ungheria Malta Polonia Slovenia Slovacchia Estonia Lettonia Lituania UE - 15
Agricoltura Industria Servizi
Fonte Eurostat
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I NUOVI PAESI: il ruolo dell’agricoltura (2002)I NUOVI PAESI: il ruolo dell’agricoltura (2002)
* 2001Fonte Eurostat +7%+7% +28%+28% +59%+59%
Incidenza del settore
agricolo sul PIL
PIL settore agricolo a prezzi base
(milioni di €)
SAU (000 ha)
Numero di occupati in agricoltura
(000) Cipro 4,3%* 398* 144 17 Rep.Ceca 3,7% 929 3.652 232 Estonia 5,4% 198 890 38 Ungheria 4,3% 2.102 5.867 233 Lettonia 4,7% 255 2.480 151 Lituania 7,1% 311 3.487 265 Malta 2,8% 78 10 3 Polonia 3,1% 4.917 16.891 2.713 Slovacchia 4,5% 527 2.240 139 Slovenia 3,3% 494 506 89 UE-15 1,6% 148.127 130.097 6.539 CC-10 4,5% 10.209 36.167 3.880
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I NUOVI PAESI: prime considerazioniI NUOVI PAESI: prime considerazioni
• Diversa realtà socio-economica dei nuovi Paesi
• Tendenza positiva di crescita economica dovuta a:
• Aiuti comunitari (es. programmi di preadesione)
• Investimenti delle aziende occidentali (es.privatizzazioni)
• Possibilità di utilizzare una parte di questi contributi per migliorare le proprie infrastrutture e la propria produttività
• Problema della disoccupazione
• Dotazione inadeguata di capitale fisico ed umano, mancanza di capacità innovativa ed amministrativa
• Importante ruolo del settore agricolo
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LA NUOVA UE: le disparità regionaliLA NUOVA UE: le disparità regionali
1. Il rapporto tra il 10% delle regioni più ricche e quelle più povere salirà al 4,4 rispetto all’attuale 2,6 (UE-15)
2. Attualmente 48 regioni (18% della popolazione dell’UE-15) hanno un PIL < 75% delle media comunitaria; nell’UE-25 soltanto 30 regioni dell’attuale UE-15 (12% della popolazione) rimarranno al di sotto di tale soglia. Nell’UE-27 le regioni sarebbero solo 18 (6% della popolazione)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LA NUOVA UE: le disparità regionaliLA NUOVA UE: le disparità regionali
3. Nell’UE – 25 il 25% della popolazione complessiva vivranno in regioni al di sotto della soglia del 75%. Di questi 116 milioni, 6 su 10 vivranno in regioni dei futuri Stati membri.
4. Occorrono 3 milioni di nuovi posti di lavoro per allineare il livello medio dell’occupazione nei nuovi Stati al livello dell’UE
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LE POLITICHE COMUNITARIELE POLITICHE COMUNITARIE
La priorità principale è cercare di ridurre le disparità socio-economiche tra i vecchi e nuovi Stati membri dell’UE e stabilire una linea politica uguale per tutti
1. Programmi di preadesione
2. Politica agricola comunitaria
3. Politica regionale
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LE POLITICHE COMUNITARIELE POLITICHE COMUNITARIE(voci principali di spesa in milioni di euro)(voci principali di spesa in milioni di euro)
Fonte Commissione Europea
Prezzi correnti Prezzi 2005 Stanziamenti per impegni 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Agricoltura 41.748 44.530 46.587 47.378 49.305 51.439 51.587 - spese agricole 37.352 40.035 41.992 42.680 42.769 44.598 44.610 - sviluppo rurale 4.386 4.495 4.595 4.698 6.536 6.841 6.977 Operazioni strutturali 32.678 32.720 33.638 33.968 41.035 42.441 43.701 - fondi strutturali 30.019 30.005 30.849 31.129 35.353 37.247 37.768 - fondi di coesione 2.659 2.715 2.789 2.839 5.682 5.194 5.933 Politiche interne 6.031 6.272 6.588 6.796 8.722 9.012 9.138 Azioni esterne 4.627 4.735 4.873 4.972 5.082 5.119 5.130 Amministrazione 4.638 4.776 5.012 5.211 5.983 6.185 6.356 Riserve 906 916 676 434 442 446 446 Aiuti pre-adesione 3.174 3.240 3.328 3.386 3.453 3.472 3.472 - SAPARD 529 540 555 564 - ISPA 1.058 1.080 1.109 1.129 - PHARE 1.587 1.620 1.664 1.693 Compensazioni 1.410 1.305 1.046 Totale stanziamenti per impegni
93.792
97.189
100.672
102.145
115.434
119.419
120.876
Totale stanziamenti per pagamenti
91.322
94.730
100.078
102.767
111.380
114.060
116.555
Massimale delle risorse proprie
1,24%
1,24%
1,24%
1,24%
1,24%
1,24%
1,24%
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I PROGRAMMI DI PREADESIONE
PHARE: adeguamento delle infrastrutture dei Paesi candidati alla gestione dei fondi strutturali assegnati dopo l’adesione.Dotazione finanziaria annua: 1.600 milioni di euro.
ISPA: si occupa di trasporti e ambiente. Per i progetti relativi all’ambiente il programma potrebbe finanziare fino all’85% del costo del progetto.Dotazione finanziaria annua: 1.000 milioni di euro.
ISPA: si occupa di trasporti e ambiente. Per i progetti relativi all’ambiente il programma potrebbe finanziare fino all’85% del costo del progetto.Dotazione finanziaria annua: 1.000 milioni di euro.
SAPARD: si occupa di agricoltura e sviluppo rurale. Gestito direttamente dalle autorità nazionali di ciascun Paese candidato. I progetto prevedono un cofinanziamento del Paese richiedente, pari al 25%, e nel caso di investimenti dei privati, un cofinanziamento degli stessi per un importo pari al 50%.Dotazione finanziaria annua: quasi 530 milioni di euro.
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
Programma PHARE - Finanziamenti dei progetti di gemellaggio nel periodo 1990-2002 – milioni di euro
Fonte: Commissione Europea
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002
Slovenia3% Lettonia
3%Estonia
3%
Slovacchia2%
Ungheria12%
Lituania6%
Bulgaria12%
Repubblica Ceca7%
Polonia33%
Romania19%
Totale finanziamenti concessi: 15 miliardi di euroTotale finanziamenti concessi: 15 miliardi di euro
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
Programma ISPA - Allocazione annuale tra i Paesi candidati per il 2002 (milioni di euro)
Fonte: Commissione Europea
ProgettiFinanziamenti (milioni di €)
Estonia 4 40Slovenia 10 17Lettonia 2 48Slovacchia 11 64Ungheria 4 55Lituania 11 53Bulgaria 6 113Repubblica Ceca 3 81Romania 7 267Polonia 13 372Totale 71 1.109
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
Programma SAPARD - Allocazione indicativa annuale tra i Paesi candidati per il 2002 (migliaia di euro)
Fonte: Commissione Europea
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
Programma SAPARD – Numero dei progetti nel periodo 2001-2003
Fonte: Commissione Europea
Polonia 2.321
Rep.Ceca 1.031
Estonia 766
Lettonia 744
Bulgaria 382
Ungheria 365
Lituania 318
Romania 170
Slovacchia 101
Slovenia 68
Totale 6.266
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA
• Principale voce di spesa del bilancio comunitario (oltre il 42%)• Ultimo capitolo ad essere chiuso nei negoziati di adesione
• La MTR della PAC (luglio 2003) prevede:
1. Disaccoppiamento dei pagamenti diretti2. Modulazione3. Maggiore attenzione all’ambiente4. Disciplina finanziaria (tetto massimo di spesa)
• Evidenti difficoltà di applicazione della PAC nei nuovi Paesi• Nuove misure introdotte per i nuovi Paesi (ottobre 2003)
1. Phasing in e top up (pagamenti diretti)2. Applicazione della modulazione solo nel 2013
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Phasing in
Top up
Phasing in e top-up dei pagamenti diretti
Fonte Commissione Europea
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
POLITICHE REGIONALI
• Rappresenta il 30-35% delle spese comunitarie
• Obiettivo: ridurre le disparità regionali
• Comprende due voci di spesa:
1. Fondi strutturali
2. Fondo di coesione
• L’allargamento dell’Unione europea implica una sostanziale revisione di tale politiche
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I COSTI DELL’ALLARGAMENTOI COSTI DELL’ALLARGAMENTO
2004 2005 2006 Agricoltura 1.897 3.747 4.147 - PAC 327 2.032 2.322 - Sviluppo rurale 1.570 1.715 1.825 Politiche strutturali 6.070 6.907 8.770 - Fondi strutturali 3.453 4.755 5.948 - Fondo di coesione 2.617 2.152 2.822 Politiche interne 1.457 1.428 1.372 Amministrazione 503 558 612 Totale 9.927 12.640 14.901 Fonte Commissione Europea
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
I COSTI DELL’ALLARGAMENTOI COSTI DELL’ALLARGAMENTO(spesa aggiuntiva per il 2004)(spesa aggiuntiva per il 2004)
Voci di spesa Pagamenti (€) Impegni (€) Agricoltura 931.875.000 2.019.875.000 - Misure di mercato 286.875.000 286.875.000 - Sviluppo Rurale 645.000.000 1.733.000.000 Azioni strutturali 1.859.900.000 6.709.000.000 - Fondi Strutturali 1.702.000.000 3.812.000.000 - Fondo di Coesione 157.900.000 2.897.000.000 Politiche interne 904.318.672 1.632.947.228 Pagamenti compensativi 1.409.545.056 1.409.545.056 Totale 5.105.638.728 11.771.367.284
Fonte Commissione Europea
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LE POLITICHE FUTURE: il nuovo Obiettivo 1LE POLITICHE FUTURE: il nuovo Obiettivo 1
UE – 15: 60 regioni Obiettivo 1, 83 milioni di abitantiUE – 15: 60 regioni Obiettivo 1, 83 milioni di abitanti
(Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia)Sardegna, Sicilia)
Alcune di queste regioni, tra cui la Sardegna, hanno già Alcune di queste regioni, tra cui la Sardegna, hanno già superato, stando ai dati riferiti al 2001, tale soglia. Di superato, stando ai dati riferiti al 2001, tale soglia. Di conseguenza le regioni dell’UE-15 che rientrano conseguenza le regioni dell’UE-15 che rientrano all’interno dell’obiettivo 1 sono 48.all’interno dell’obiettivo 1 sono 48.
20 regioni (circa 21 milioni di abitanti) usciranno 20 regioni (circa 21 milioni di abitanti) usciranno dall’Obiettivo 1 per un semplice effetto statistico (tra cui dall’Obiettivo 1 per un semplice effetto statistico (tra cui la Basilicata)la Basilicata)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LE POLITICHE FUTURE: il nuovo Obiettivo 1LE POLITICHE FUTURE: il nuovo Obiettivo 1
Suddivisione delle 20 regioni (ex Ob.1 per effetto statistico)Suddivisione delle 20 regioni (ex Ob.1 per effetto statistico)
Belgio: Belgio: 2 2 (1,3 milioni di abitanti)(1,3 milioni di abitanti)
Germania: 3 Germania: 3 (10 milioni di abitanti)(10 milioni di abitanti)
Grecia: Grecia: 3 3 (meno di 2 milioni di abitanti)(meno di 2 milioni di abitanti)
Italia: Italia: 11 (600 mila abitanti)(600 mila abitanti)
Portogallo: 2Portogallo: 2 (600 mila abitanti) (600 mila abitanti)
Regno Unito: 3 Regno Unito: 3 (meno di 4 milioni di abitanti)(meno di 4 milioni di abitanti)
Spagna: 6 Spagna: 6 (3 milioni di abitanti)(3 milioni di abitanti)
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LE POLITICHE FUTURE: il nuovo Obiettivo 1LE POLITICHE FUTURE: il nuovo Obiettivo 1Germania: da 9 a 2 regioni
Maggior numero di regioni escluse dall’Ob.1, principalmente per l’effetto statistico
Spagna: da 10 a 5 regioni
Riduzione del 50% delle regioni Ob.1, dovuto allo sviluppo economico
Italia: da 6 a 4 regioni
Diventerebbe il Paese con la più ampia popolazione in Ob.1
Esclusione delle regioni irlandesi ed austriache
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LE POLITICHE FUTURELE POLITICHE FUTURE
La linea politica prevista per il 2006-2013 avrà 3 obiettivi:
1. Convergenza (regioni Ob.1): per le regioni colpite dall’effetto statistico è stato proposto di introdurre un regime di sostegno transitorio (fino al 2013). I programmi saranno sostenuti dal FESR, dal FSE e dal Fondo di Coesione
2. Competitività regionale ed occupazionale: finanziato dal FESR per la parte regionale e dal FSE per la parte occupazionale, ha come destinatari le regioni escluse dal primo punto
3. Cooperazione territoriale: finanziato dal FESR punta a promuovere lo sviluppo urbano, rurale e costiero
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LE POLITICHE FUTURELE POLITICHE FUTURE
Il piano finanziario prevista per il 2006-2013 prevede 336,3 miliardi di euro e sarà così suddiviso:
1. Convergenza : 78%
2. Competitività regionale ed occupazionale: 18%
3. Cooperazione territoriale: 4%
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
LE POLITICHE FUTURE: IL LAVOROLE POLITICHE FUTURE: IL LAVORO
Possibile flusso migratorio tra i vecchi ed i nuovi Paesi regime transitorio in materia di immigrazione:
• Ciascuno dei 15 Stati può sospendere la libera circolazione dei lavoratori per un periodo massimo di 7 anni:
• Prima fase (2 anni): ciascun Paese sceglie la propria linea politica
• Seconda fase (3 anni): a discrezione di ciascun Paese, che può decidere se continuare o meno la politica adottata nella fase precedente
• Terza fase (2 anni): possibile solo in caso del verificarsi di una grave minaccia per il mercato del lavoro
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
CONCLUSIONICONCLUSIONI
• Il 1 maggio 2004 è nata la nuova UE-25: quinto Il 1 maggio 2004 è nata la nuova UE-25: quinto allargamento, decisamente il più complesso, ma anche il più allargamento, decisamente il più complesso, ma anche il più ambiziosoambizioso
• Le politiche comunitarie verranno adattate alla luce di Le politiche comunitarie verranno adattate alla luce di questo allargamento (es. PAC, politiche regionali)questo allargamento (es. PAC, politiche regionali)
• Obiettivi di ogni allargamento, sono l’integrazione fra i vari Obiettivi di ogni allargamento, sono l’integrazione fra i vari Paesi, il benessere dei cittadini e il rafforzamento Paesi, il benessere dei cittadini e il rafforzamento dell’Unione europea a livello mondiale, ma questa sfida è dell’Unione europea a livello mondiale, ma questa sfida è decisamente più complessa rispetto a quanto successo negli decisamente più complessa rispetto a quanto successo negli allargamenti precedentiallargamenti precedenti
Corso di Politica Economica – Prof. R.Fanfani – C.Brasili
CONCLUSIONICONCLUSIONI
• I prossimi obiettivi:I prossimi obiettivi:
• Ingresso della Bulgaria e della Romania (2007)Ingresso della Bulgaria e della Romania (2007)
• Ingresso della TurchiaIngresso della Turchia
• Analisi della richiesta di adesione della CroaziaAnalisi della richiesta di adesione della Croazia
• Ampliamento dell’unione monetaria verso i nuovi Paesi Ampliamento dell’unione monetaria verso i nuovi Paesi (Estonia e Slovenia)(Estonia e Slovenia)