Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia....

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Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei tempi di vita Prof. ssa Cristina Brasili Hotel Mediterraneo Piazzale Roma, 3 Riccione (Rn)

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Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale

Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro

e della conciliazione dei tempi di vita

Prof. ssa Cristina Brasili

Hotel Mediterraneo Piazzale Roma, 3 Riccione (Rn)

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Le origini….

Evitare l’errore concettuale che identifica lo sviluppo con la sola crescita economica

Better Life Index (OCSE, 2005)

La Commissione composta tra gli altri da Joseph Stiglitz, Amartya Sen, Jean-Paul Fitoussi, Enrico Giovannini e Nancy Folbre (Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress, 2008)

Altre esperienze di misura del benessere...(al link dell’Istat http://www.misuredelbenessere.it/index.php?id=12)

BES – Benessere equo e sostenibile (ISTAT-CNEL, 2010)

Oltre il PIL

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BES – Il percorso

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Il concetto di benessere non può essere definito univocamente, ma solo attraverso un processo che coinvolga i diversi attori sociali;

Non si può costruire un indicatore singolo del benessere, potrebbe fornire indicazioni fuorvianti o poco significative aggregando domini estremamente articolati;

Occorre coinvolgere tutti i settori della collettività al fine di individuare l’insieme degli indicatori ritenuti più rilevanti e rappresentativi del benessere;

Definire i “domini” del benessere permette di individuare possibili priorità per l’azione politica.

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BES – Il percorso

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ISTAT e CNEL hanno individuato un insieme di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del nostro Paese;

Cittadini e organizzazioni non coinvolti direttamente nei due organismi sono stati consultati (risposta ad un questionario on-line e collaborazione a un blog);

Il primo Rapporto BES (marzo 2013) e il secondo Rapporto BES (giugno 2014) rappresentano un utile strumento capace di individuare e descrivere gli elementi fondanti del benessere in Italia e nei suoi molteplici territori.

Istat – BES 2013 (al link http://www.istat.it/it/archivio/84348)Istat – BES 2014 ( al link http://www.istat.it/it/archivio/126613)

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Consultazioni online dei cittadini

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Tra ottobre 2011 e febbraio 2012 hanno compilato il

questionario online 2.518 persone di cui:

quasi il 90% appartiene alla fascia di età 25-64 anni;

due terzi hanno la laurea o titolo superiore; il 48% è residente in una regione del Nord, il

32% nel Centro e il 19% nel Sud.

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Consultazioni online dei cittadini

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Le dimensioni considerate più importanti dai cittadini sono:

Salute (98%) Ambiente (95,1%) Istruzione e formazione (92,4%) Qualità dei servizi (91,2%)

Il 2% dei rispondenti ritiene che non sia importante “valutare il

benessere e qualità della vita considerando anche aspetti della vita

delle persone che vadano oltre i soli aspetti economici”.

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Consultazioni online dei cittadini

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Dimensioni del benessere più importanti/meno importanti (valori percentuali)

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Le dimensioni del Benessere Equo e Sostenibile

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Includono 134 indicatori

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Gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile

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Sono:

Disaggregati a livello territoriale e per gruppi sociali;

Oggettivi e soggettivi (raccolgono percezioni e opinioni dei cittadini, che consentono di acquisire informazioni complementari su aspetti ed eventi della realtà oggetto di indagine che non sarebbero individuabili altrimenti).

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Gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile

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Il rapporto Bes2014 si basa sull’analisi dei 12 domini del benessere in Italia attraverso 134 indicatori. Tutti confrontabili con quelli contenuti nel Rapporto Bes2013.Ogni capitolo propone una lettura dei fenomeni nel tempo e nei diversi territori del Paese e, ove possibile, anche nel confronto con gli altri paesi europei. Inoltre, in maniera sistematica, si guarda alle differenze esistenti per quanto riguarda il genere, l’età e il territorio.

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1 - SALUTE – Gli indicatori

1- Speranza di vita alla nascita 2- Speranza di vita in buona salute alla nascita 3- Indice di stato fisico (Pcs) 4- Indice di stato psicologico (Mcs) 5- Tasso di mortalità infantile 6- Tasso standardizzato di mortalità per accidenti di trasporto 7- Tasso standardizzato di mortalità per tumore 8- Tasso standardizzato di mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso 9- Speranza di vita senza limitazioni nelle attività quotidiane a 65 anni 10- Eccesso di peso 11- Fumo 12- Alcol 13- Sedentarietà 14- Alimentazione

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1 -SALUTE – Gli indicatori Bes 2013 e 2014

Indice di stato psicologico relativo alle persone di 14 anni e più, anno 2005 (punteggi medi standardizzati)

Eccesso di peso: proporzione standardizzata di persone di 18 anni o più in sovrappeso o obese (valori percentuali)

48,0

48,2

48,4

48,6

48,8

49,0

49,2

49,4

49,6

49,8

50,0

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia

Il dato provvisorio per il 2012 è di 49,2 in E-R contro un dato di 49,8 del 2005(Mesi settembre-dicembre)

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 201335

40

45

50

55

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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1 -SALUTE – Gli indicatori Bes 2014

Speranza di vita in buona salute alla nascita: Esprime il numero medio di anni che un bambino che nasce in un determinato anno di calendario può aspettarsi di vivere in buone condizioni di salute, utilizzando la prevalenza di individui che rispondono positivamente (“bene” o “molto bene”) alla domanda sulla salute percepita. Fonte: Istat, Tavole di mortalità della popolazione italiana e Indagine Aspetti della vita quotidiana.

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia52.0

53.0

54.0

55.0

56.0

57.0

58.0

59.0

60.0

61.0

62.0

2009201020112012

Maschi

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia50.0

52.0

54.0

56.0

58.0

60.0

62.0

2009201020112012

Femmine

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2 - ISTRUZIONE E FORMAZIONE – Gli indicatori

1- Partecipazione alla scuola dell’infanzia 2- Persone con almeno il diploma superiore 3- Persone che hanno conseguito un titolo universitario 4- Uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione 5- Giovani che non lavorano e non studiano (Neet) 6- Partecipazione alla formazione continua 7- Livello di competenza alfabetica degli studenti 8- Livello di competenza numerica degli studenti 9- Persone con alti livelli di competenza informatica 10- Partecipazione culturale

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2 - ISTRUZIONE E FORMAZIONE – Gli indicatori

Bes 2013 e Bes 2014

Persone che hanno conseguito un titolo universitario (per 100 persone di 30-34 anni)

Giovani che non lavorano e non studiano (Neet) (per 100 persone di 15-29 anni)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 201310

15

20

25

30

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

20042005200620072008200920102011201220135

10

15

20

25

30

35

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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2 - ISTRUZIONE E FORMAZIONE – Gli indicatori

Partecipazione alla formazione continua (per 100 persone di 25-64 anni)

Bes 2014

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 20134

5

6

7

8

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA –

Gli indicatori Bes 2014

Occupazione. Negli anni della crisi l’Italia ha visto aggravarsi i tratti negativi che caratterizzano, tradizionalmente, la partecipazione al mercato del lavoro nel Paese: bassi livelli di occupazione e un’elevata presenza di persone disponibili a lavorare, ma spesso poco attive nella ricerca. In particolare, nel 2013, solo il 60% dei 20-64enni è occupato, 3 punti in meno rispetto al 2008 e 1 punto rispetto al 2012. Nell’ultimo biennio aumenta la distanza con l’Unione europea a 27: il divario del tasso di occupazione, pari a 7 punti percentuali nel 2008, arriva a 8,6 nel 2013.

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA –

Gli indicatori Bes 2014La condizione occupazionale degli stranieri. Anche se il tasso di occupazione

degli stranieri residenti in Italia è tradizionalmente superiore a quello degli italiani, nel corso della crisi la condizione occupazionale degli immigrati peggiora considerevolmente e questa differenza continua a ridursi: da quasi 9 punti del 2008 si arriva a 2,4 punti del 2013, con una caduta del tasso di occupazione degli uomini stranieri particolarmente marcata (da 87% a 73%) e una diminuzione più contenuta per le donne (da 56% a 52%). Il calo dell’occupazione ha colpito soprattutto due settori, l’industria manifatturiera e le costruzioni, dove gli uomini stranieri sono più rappresentati, mentre ha risparmiato il lavoro domestico e di cura, dove sono più concentrate le donne immigrate.

Qualità del lavoro. La sfavorevole congiuntura economica si associa anche a un rilevante peggioramento della qualità del lavoro, in termini di stabilità e coerenza con le competenze acquisite nel sistema formativo. Si riduce la probabilità di transitare da un’occupazione instabile (dipendente con contratto a termine o

collaboratore) a un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA –

Gli indicatori Bes 2014

La difficile conciliazione dei tempi di lavoro e di vitaLa qualità dell’occupazione di un Paese si lega anche alla possibilità di conciliare il lavoro retribuito con le attività di cura familiare. Il divario tra il tasso di occupazione delle madri (da 25 a 49 anni) con figli in età prescolare e quello delle donne senza figli, stabile durante i primi anni della crisi, diminuisce leggermente negli ultimi due anni: ogni 100 lavoratrici occupate senza figli, le madri occupate con figli piccoli sono solamente 75.

Nel 2012, nel Mezzogiorno aumenta il tasso di occupazione delle donne con figli piccoli, come risultato di strategie spesso volte a sostenere il reddito familiare a fronte della perdita di lavoro del partner, ma già nel 2013 l’indicatore torna a calare più di quello delle donne senza figli, ampliando nuovamente il considerevole divario territoriale nel rapporto tra i tassi (10 punti).

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA –

Gli indicatori Bes 2014

L’insicurezza del lavoroSecondo i risultati della prima rilevazione condotta su questo tema nell’ambito della Rilevazione sulle Forze lavoro, nel 2013, solo il 14,4% degli occupati dichiara di temere di perdere il lavoro, ma ben il 91,5% pensa che difficilmente riuscirà a ritrovare un’occupazione simile qualora lo perdesse. Combinando le due risposte, appena il 6,8% degli occupati si trova nella posizione più sicura, quella di chi non teme di perdere il proprio lavoro e ritiene comunque facile ritrovarlo qualora lo perdesse. Per la grande maggioranza, ben il 78,8%, è improbabile perdere il lavoro, ma è difficile riuscire a ritrovarne uno simile.

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA –

Gli indicatori Bes 2014

La soddisfazione sul lavoroLa percezione che i lavoratori hanno della propria condizione rimane nel complesso positiva. Nel 2013, l’indice che sintetizza il grado di soddisfazione relativamente a diversi aspetti del lavoro diminuisce di poco (da 7,3 a 7,2 su una scala da 0 a 10), ma il punteggio risulta inferiore a 7 non più solamente per la remunerazione, ma anche per la stabilità. Gli occupati che esprimono un elevato livello di soddisfazione complessiva (punteggio medio da 8 a 10), passano dal 47% nel 2009 al 45% nel 2013 e, specularmente, ormai più di un occupato su 10 è insoddisfatto del proprio lavoro (punteggio medio da 0 a 5). In particolare, sono in forte peggioramento la soddisfazione per la remunerazione (solo un quarto dei lavoratori sono soddisfatti) e per la stabilità dell’occupazione.

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori

1- Tasso di occupazione 20-64 anni 2- Tasso di mancata partecipazione al lavoro 3- Percentuale di trasformazioni nel corso di un anno da lavori instabili a lavori stabili 4- Percentuale di occupati in lavori a termine da almeno 5 anni 5- Incidenza di lavoratori dipendenti con bassa paga 6- Incidenza di occupati sovraistruiti 7- Tasso di infortuni mortali e inabilità permanente 8- Incidenza di occupati non regolari sul totale degli occupati 9- Rapporto tra tasso di occupazione delle donne 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli 10- Quota di popolazione 15-64 che svolge più di 60 ore settimanali di lavoro retribuito e/o familiare 11- Indice di asimmetria del lavoro familiare 12- Soddisfazione per il lavoro svolto

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA –

Gli indicatori Bes 2014

Percentuale di trasformazioni nel corso di un anno da lavori instabili a lavori stabili (per 100 occupati in lavori instabili al tempo t1)

Percentuale di occupati in lavori a termine da almeno 5 anni (per 100 dipendenti a tempo determinato e collaboratori)

2004

-200

5

2005

-200

6

2006

-200

7

2007

-200

8

2008

-200

9

2009

-201

0

2010

-201

1

2011

-201

2

2012

-201

3

10

15

20

25

30

35

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

200420052006200720082009201020112012201310

15

20

25

30

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori Bes 2014

Incidenza di lavoratori dipendenti con bassa paga (per 100 dipendenti)

Incidenza di occupati sovraistruiti (per 100 occupati)

2008 2009 2010 2011 2012 20130

5

10

15

20

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

200420052006200720082009201020112012201310

15

20

25

30

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA –

Gli indicatori Bes 2014

Incidenza di occupati non regolari sul totale degli occupati (per 100 occupati)

Rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con almeno un figlio in età prescolare e delle donne senza figli (per 100)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 20125

10

15

20

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 201350

60

70

80

90

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori Bes 2014

Quota di popolazione 15-64 anni che svolge più di 60 ore settimanali di lavoro retribuito e/o familiare (per 100 persone di 15-64 anni)

Indice di asimmetria familiare (per 100) Tempo dedicato al lavoro familiare dalla donna sul totale del tempo dedicato al lavoro familiare da entrambi i partner per 100. Fonte: Istat, Indagine Uso del tempoN.B. I dati non sono stati aggiornati rispetto al Bes 2013

30

35

40

45

2002-2003 2008-2009

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

50

60

70

80

90

1988-1989 2002-2003 2008-2009

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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3 - LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA –

Gli indicatori Bes 2014

Soddisfazione per il lavoro svolto, anni 2009 e 2013 (valore medio in una scala da 0 a 10)

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia6.8

6.9

7.0

7.1

7.2

7.3

7.4

7.5

7.6

20092013

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4 -BENESSERE ECONOMICO – Gli indicatori

1- Reddito medio disponibile aggiustato pro-capite 2- Indice di disuguaglianza del reddito disponibile 3- Indice di rischio di povertà relativa 4- Ricchezza netta media pro-capite 5- Indice di vulnerabilità finanziaria 6- Indice di povertà assoluta 7- Indice di grave deprivazione materiale 8- Indice di qualità dell’abitazione 9- Indice di valutazione soggettiva di difficoltà economica 10- Incidenza di persone che vivono in famiglie senza occupati

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4 - BENESSERE ECONOMICO – Gli indicatori Bes 2014

Indice di disuguaglianza del reddito disponibile. Rapporto fra il reddito equivalente totale ricevuto dal 20% della popolazione con il più alto reddito e quello ricevuto dal 20% della popolazione con il più basso reddito. Fonte: Istat, Indagine Eu-S

Indice di povertà assoluta (per 100 persone) Percentuale di persone appartenenti a famiglie con una spesa complessiva per consumi inferiore al valore soglia di povertà assoluta sul totale delle persone residenti. Fonte: Istat, Indagine sui Consumi delle famiglie.

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 20132

3

4

5

6

7

8

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 20120

2

4

6

8

10

12

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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4 - BENESSERE ECONOMICO – Gli indicatori

Incidenza di persone che vivono in famiglie senza occupati

(per 100 persone che vivono in famiglie con almeno un componente di 18-59 anni)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 20130

4

8

12

16

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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5 - RELAZIONI SOCIALI – Gli indicatori

1- Molto soddisfatti per le relazioni familiari 2- Molto soddisfatti per le relazioni amicali 3- Persone su cui contare 4- Attività ludiche dei bambini da 3 a 10 anni svolte con i genitori 5- Aiuti gratuiti dati 6- Partecipazione sociale 7- Attività di volontariato 8- Finanziamento delle associazioni 9- Organizzazioni non profit 10- Cooperative sociali 11- Fiducia generalizzata

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5 - RELAZIONI SOCIALI – Gli indicatoriBes 2014

Persone su cui contare (per 100 persone di 14 anni e

più)

Partecipazione sociale (per 100 persone di 14 anni e più)

1998 2003 2009 201365

70

75

80

85

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 201310

15

20

25

30

35

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

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5 - RELAZIONI SOCIALI – Gli indicatori Bes 2014

Cooperative sociali (per 10.000 abitanti)

2009 2010 20110.5

1.0

1.5

2.0

2.5

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

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6 - POLITICA E ISTITUZIONI – Gli indicatori

1- Partecipazione elettorale 2- Partecipazione civica e politica 3- Fiducia nel Parlamento italiano 4- Fiducia nel sistema giudiziario 5- Fiducia nei partiti 6- Fiducia nelle istituzioni locali 7- Fiducia in altri tipi di istituzioni 8- Donne e rappresentanza politica in Parlamento 9- Donne e rappresentanza politica a livello locale 10- Donne nei consigli d’amministrazione delle società quotate in borsa 11- Età media dei parlamentari italiani 12- Lunghezza dei procedimenti civili

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6 - POLITICA E ISTITUZIONI – Gli indicatori Bes 2014

Fiducia nel Parlamento italiano

(fiducia media su scala 0-10)

Fiducia nelle istituzioni locali, anni 2012 e

2013 (fiducia media su scala

0-10)

2011 2012 20133.3

3.4

3.5

3.6

3.7

3.8

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia0.0

0.5

1.0

1.5

2.0

2.5

3.0

3.5

4.0

4.5

5.0

20122013

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6 - POLITICA E ISTITUZIONI – Gli indicatori Bes 2014

Quota di donne elette nei Consigli Regionali, anni 2008-2012 e 2014

(per 100 eletti)

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia0.0

5.0

10.0

15.0

20.0

25.0

30.0

35.0

40.0

45.0

50.0

2008-20122014

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7 - SICUREZZA – Gli indicatori

1- Tasso di omicidi 2- Tasso di furti in abitazione 3- Tasso di borseggi 4- Tasso di rapine 5- Tasso di violenza fisica sulle donne 6- Tasso di violenza sessuale sulle donne 7- Tasso di violenza domestica sulle donne 8- Preoccupazione di subire una violenza sessuale 9- Percezione di sicurezza camminando al buoi da soli 10- Paura di stare per subire un reato in futuro 11- Presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive

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7 - SICUREZZA – Gli indicatori

Tasso di violenza fisica sulle donne, anno 2006 (per 100

donne di 16-70 anni)

Percezione di sicurezza camminando al buio da soli (per

100 persone di 14 anni e più)

0

1

2

3

4

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia

55

60

65

70

2002 2009

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

Page 39: Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei.

39

7 - SICUREZZA – Gli indicatori

Presenza di elementi di degrado nella zona in cui si vive (per 100 persone di 14 anni e più)

10

15

20

25

2002 2009

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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40

8 - BENESSERE SOGGETTIVO – Gli indicatori

1- Soddisfazione per la propria vita 2- Soddisfazione per il tempo libero 3- Giudizio sulle prospettive future

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8 - BENESSERE SOGGETTIVO – Gli indicatori Bes 2014

Soddisfazione per la propria vita

(per 100 persone di 14 anni e più)

Giudizio sulle aspettative future, anni 2012 e 2013 (per 100 persone di 14 anni e più)

2010 2011 2012 201320

30

40

50

60

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia0.0

5.0

10.0

15.0

20.0

25.0

30.0

20122013

Page 42: Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei.

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9- PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE – Gli indicatori

1- Dotazione di risorse del patrimonio culturale 2- Spesa pubblica comunale corrente pro capite in euro destinata alla gestione del patrimonio culturale (musei, biblioteche e pinacoteche) 3- Tasso di abusivismo edilizio 4- Tasso di urbanizzazione in aree sottoposte a vincolo paesaggistico 5- Erosione dello spazio rurale da dispersione urbana (urban sprawl) 6- Erosione dello spazio rurale da abbandono 7- Presenza di paesaggi rurali storici 8- Valutazione della qualità della programmazione dello sviluppo rurale (Psr regionali) in relazione alla tutela del paesaggio 9- Densità di Verde storico e Parchi urbani di notevole interesse pubblico 10- Consistenza del tessuto urbano storico 11- Insoddisfazione per la qualità del paesaggio del luogo di vita 12- Preoccupazione per il deterioramento delle valenze paesaggistiche

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9 - PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE – Gli indicatori

Dotazione di risorse del patrimonio culturale, anno 2012 (per 100 km2)

Indice di abusivismo edilizio (costruzioni abusive per 100 costruzioni autorizzate dai Comuni)

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

0

10

20

30

40

50

Emilia-Romagna Nord Centro Mezzogiorno Italia

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10 - AMBIENTE – Gli indicatori

1- Acqua potabile 2- Qualità delle acque costiere marine 3- Qualità dell’aria urbana 4- Disponibilità di verde urbano 5- Aree con problemi idrogeologici 6- Siti contaminati 7- Aree terrestri protette 8- Aree marine protette 9- Aree di particolare interesse naturalistico 10- Preoccupazione per la perdita di biodiversità 11- Flussi di materia 12- Energia da fonti rinnovabili 13- Emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti

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10 - AMBIENTE – Gli indicatori

Qualità delle acque costiere marine (percentuale di coste balneabili sul totale

delle coste)

Energia da fonti rinnovabili (percentuale di energia elettrica

coperta da fonti rinnovabili sul totale dei consumi interni lordi)

65

70

75

80

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Emilia-Romagna

Italia

0

5

10

15

20

25

30

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Emilia-Romagna

Nord

Centro

Mezzogiorno

Italia

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11 - RICERCA E INNOVAZIONE – Gli indicatori

1- Intensità di ricerca 2- Propensione alla brevettazione 3- Incidenza dei lavoratori della conoscenza sull’occupazione 4- Tasso di innovazione del sistema produttivo 5- Tasso di innovazione di prodotto/servizio del sistema produttivo nazionale 6- Specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza 7- Intensità d’uso di Internet

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11 - RICERCA E INNOVAZIONE – Gli indicatori Bes 2014

Intensità di ricerca (percentuale in rapporto

al Pil)

Incidenza di lavoratori della

conoscenza sull'occupazione (per 100 occupati)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 20136

9

12

15

18

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 20110.3

0.6

0.9

1.2

1.5

1.8

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

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11 - RICERCA E INNOVAZIONE – Gli indicatori

Specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza (per 100 occupati) Bes

2014Percentuale di occupati nei settori ad alta tecnologia della manifattura e dei servizi sul totale degli occupati.

Fonte: Eurostat, Eurobase.

2008 2009 2010 2011 20120

1

2

3

4

5

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

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49

12 - QUALITA’ DEI SERVIZI – Gli indicatori

1- Posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari 2- Liste d’attesa 3- Presa in carico dell’utenza per i servizi comunali per l’infanzia 4- Presa in carico degli anziani per il servizio di assistenza domiciliare integrata 5- Irregolarità del servizio elettrico 6- Famiglie allacciate alla rete di distribuzione di gas metano 7- Irregolarità nella distribuzione dell’acqua 8- Conferimento dei rifiuti urbani in discarica 9- Raccolta differenziata dei rifiuti urbani 10- Indice di sovraffollamento degli istituti di pena 11- Tempo dedicato alla mobilità 12- Densità delle reti urbane di TPL 13- Indice di accessibilità ad alcuni servizi

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12 - QUALITA’ DEI SERVIZI – Gli indicatori Bes 2014

Persone che hanno rinunciato ad una visita o trattamento terapeutico per la lunghezza

delle liste d'attesa (per 100 persone)

Presa in carico degli anziani per il

servizio di assistenza domiciliare

integrata (per 100 persone di 65 anni e

più)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 20120

2

4

6

8

10

12

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 20120.0

0.5

1.0

1.5

2.0

2.5

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

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12 - QUALITA’ DEI SERVIZI – Gli indicatori Bes 2014 Indice di sovraffollamento degli istituti di

pena (percentuale di detenuti sul totale dei posti

disponibili)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 20130

50

100

150

200

Emilia-RomagnaNordCentro MezzogiornoItalia

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UrBES - 1

L’ISTAT e il Coordinamento dei sindaci metropolitani dell’ANCI hanno costituito una rete di città metropolitane disponibili a sperimentare la misurazione e il confronto sulla base di indicatori di benessere urbano equo e sostenibile (UrBES), aderendo a un progetto proposto dal Comune di Bologna e da Laboratorio Urbano.

(Centro di documentazione, ricerca e proposta sulle città www.laboratoriourbano.info)

52

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UrBES - 2

La predisposizione di una batteria di indicatori di Benessere Equo e Sostenibile per le città con la finalità di:

Agevolare e stimolare lo scambio di best practices tra le aree metropolitane;

Favorire la rendicontazione periodica sullo “stato della città” da parte dei suoi amministratori;

Promuovere lo sviluppo di esperienze di partecipazione e di democrazia locale basate sul principio di accountability consentendo ai cittadini di valutare i risultati dell’azione di governo.

53

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Città Metropolitane e Comuni interessati da UrBES

Fonte: Il Gazzettino 14 aprile 2012

• Sono interessate da UrBES gran parte delle città metropolitane Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia e i Comuni capoluogo di Brescia, Bolzano, Messina e Pesaro (anche la provincia).

• Città metropolitane individuate dal Parlamento.

• Città metropolitane individuate dalle Regioni a Statuto Speciale.

54

Pesaro

Brescia

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Per promuovere lo sviluppo locale e nazionale costituendo una rete di città che, per stimolare lo scambio di best practices tra le aree metropolitane, elabora una batteria di indicatori qualitativi e quantitativi in grado di misurare il “benessere urbano” in relazione alle dimensioni del “Benessere Equo e Sostenibile” (BES).

Perchè nasce UrBES?

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L’insieme degli indicatori, che andranno a costituire il “cruscotto Urbes”, dovrà essere selezionato sulla base del duplice obiettivo:

1. Essere messi a disposizione della governance come strumento per la predisposizione e il miglioramento delle politiche di intervento locali ;

2. Dare la possibilità alla cittadinanza di valutare l’azione di governo degli amministratori nell’ottica di esperienze di partecipazione e di democrazia locale.

Gli obiettivi di UrBES - 1

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Inoltre ….. Il circolo virtuoso dell’informazione innescato con un

approccio dal basso intercetta la domanda dei cittadini di una maggiore trasparenza e una più ampia informazione sulla governance.

La rendicontazione periodica sullo “stato della città” darà modo ai cittadini di valutare l’azione di governo del territorio da parte dei suoi amministratori e di sviluppare esperienze di partecipazione e di democrazia locale basate sul principio di accountability.

Gli obiettivi di UrBES - 2

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Page 58: Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei.

L’analisi dei risultati del primo rapporto UrBES inducono a riflettere sul fatto che una trasposizione a scala locale di quanto impostato a livello nazionale possa essere sufficiente per perseguire gli obiettivi che si pone UrBES.

Le competenze delle amministrazioni locali non hanno la possibilità di intervenire su tutti i domini individuati nel progetto BES

UrBES una riflessione…..

58

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Alcuni comuni - Bologna, Genova, Milano e Venezia - hanno attivato processi di consultazione dei cittadini, indirizzati a specifici segmenti della popolazione, e dedicati alla valutazione dei domini più rilevanti del BES. Il primo Rapporto UrBES contiene una sintesi di tali esperienze.

Le dimensioni del Benessere Equo e Sostenibile

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60

La consultazione dei cittadini del Comune di

Bologna

Adottando lo stesso questionario della consultazione nazionale sono stati selezionati 9 target riferiti ad altrettanti Enti/Organizzazioni e sono state coinvolte 3.624 persone complessivamentehttp://urbes.comune.bologna.it/))

N° rispondenti al questionario UrBES per Ente/Organizzazione di appartenenza

Page 61: Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei.

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La consultazione dei cittadini del Comune di

Bologna

I rispondenti :

sono prevalentemente donne (56%);

appartengono principalmente alla fascia di età tra i 41 e i 50 anni;

la maggior parte possiede come titolo di studio la laurea.

Page 62: Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei.

62

Page 63: Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei.

Consultazioni online dei cittadini

del Comune di Bologna - Giugno 2013

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Quale è la misura giusta delle nostre vite?

Quale è la misura giusta delle nostre vite? Con questa domanda il Comune di Bologna si rivolge ai propri cittadini per invitarli ad esprimere il loro punto di vista sulla definizione delle 12 dimensioni del benessere: Salute, Istruzione e formazione, Lavoro e conciliazione tempi di vita, Benessere economico, Relazioni sociali, Politica e istituzioni, Sicurezza, Benessere soggettivo, Paesaggio e patrimonio culturale, Ambiente, Ricerca e innovazione, Qualità dei servizi.

http://urbes.comune.bologna.it/il-progetto/archivio-

notizie/45-quale-e-la-misura-giusta-delle-nostre-vite

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i. Una parte introduttiva ii. Una sezione composta dai contributi

curati (15 capitoli) da ciascuna città e dedicati al commento degli indicatori BES del proprio territorio dal 2004 al 2011-2012

iii. Un’appendice contenente gli indicatori BES disponibili, gli indicatori aggiuntivi dei Comuni, una sintesi delle iniziative di consultazione dei cittadini attivate da alcuni Comuni.

La struttura del primo Rapporto UrBES (giugno 2013)

64

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Sottoinsieme degli indicatori identificati per i 12 domini BES a livello nazionale;

26 indicatori che coprono 10 dei 12 domini BES;

Disponibili a livello comunale o almeno provinciale;

Rilevabili e monitorabili in tutte le città aderenti al progetto;

Disponibili in serie storica.

Le caratteristiche degli indicatori UrBES

65

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Gli indicatori per le città - 1

SALUTE Speranza di vita alla nascita

Tasso di mortalità infantile

Tasso standardizzato di mortalità per accidenti di trasporto

Tasso standardizzato di mortalità per tumore

Tasso standardizzato di mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso

ISTRUZIONE E FORMAZIONE Livello di competenza alfabetica degli studenti Livello di competenza numerica degli studenti LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA

Tasso di occupazione 20-64 anni Tasso di mancata partecipazione al lavoro

Tasso di infortuni mortali e inabilità permanente

BENESSERE ECONOMICO

Reddito disponibile

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Gli indicatori per le città - 2

POLITICA E ISTITUZIONI Partecipazione elettorale

Donne nei Consigli Comunali Donne nei Consigli Provinciali Età media dei consiglieri comunali Età media dei consiglieri provinciali SICUREZZA Tasso di omicidi PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE

Densità di Verde storico e Parchi urbani di notevole interesse pubblico

Consistenza del tessuto urbano storico

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Gli indicatori per le città - 3

AMBIENTE Acqua potabile

Qualità dell’aria urbana

Disponibilità di verde urbano

RICERCA E INNOVAZIONE Propensione alla brevettazione PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE

Presa in carico dell’utenza per i servizi comunali per l’infanzia

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani Densità delle reti urbane di TPL

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SALUTE – Gli indicatori

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine

Torino 78,2 83,9 78,4 83,9 78,6 84,2 78,8 84,6 79,1 84,2 79,2 84,3 79,6 84,7

Genova 77,9 83,8 78,1 83,8 78,7 83,7 78,7 84,0 78,7 83,8 78,8 84,0 79,2 84,2

Milano 78,4 84,4 78,6 84,3 79,0 84,5 79,5 84,8 79,4 84,5 79,9 84,9 80,1 85,2

Brescia 77,6 84,4 78,0 84,5 78,7 84,3 78,8 84,6 79,0 84,7 78,9 84,6 79,5 84,7

Venezia 78,0 84,2 78,6 84,4 78,6 84,5 79,0 84,5 78,8 84,4 79,5 85,0 79,4 85,0

Bologna 78,9 84,2 79,2 84,0 79,3 84,2 79,5 84,6 79,7 84,6 80,0 84,6 80,3 85,1

Firenze 79,7 84,8 79,8 84,6 79,8 85,1 80,0 85,1 80,1 84,8 80,3 85,0 80,3 85,0

Pesaro e Urbino

79,4 85,1 79,6 85,1 80,0 85,3 80,1 85,2 80,0 85,3 80,2 85,3 80,5 85,7

Roma 77,3 82,7 77,7 83,0 78,2 83,7 78,8 84,0 79,1 84,0 79,1 83,9 79,4 84,3

Napoli 75,9 81,5 75,8 81,3 76,2 81,7 76,4 81,8 76,6 82,0 76,8 82,1 77,2 82,2

Bari 79,0 83,7 79,1 83,6 79,2 83,8 79,2 83,6 79,5 83,9 80,0 83,9 80,4 84,6

Reggio di Calabria

77,9 83,4 77,9 83,0 78,4 84,2 78,6 84,2 78,7 83,7 78,4 83,8 79,0 84,5

Palermo 77,7 82,5 77,8 82,8 78,1 82,8 78,1 82,8 78,2 83,0 78,2 82,8 78,6 83,5

Messina 78,1 83,2 77,5 82,5 78,2 83,4 78,0 82,8 78,6 83,2 78,2 82,8 78,8 83,2

Cagliari 77,6 84,1 77,9 84,4 79,0 84,9 79,2 84,6 79,4 84,5 79,0 84,9 79,5 85,4

Nord 78,0 84,1 78,3 84,0 78,6 84,3 78,9 84,4 79,0 84,3 79,3 84,5 79,6 84,8

Centro 78,2 83,8 78,5 83,8 78,8 84,2 79,1 84,4 79,2 84,3 79,4 84,4 79,7 84,7

Mezzogiorno 77,7 83,1 77,6 83,0 78,0 83,4 78,1 83,2 78,3 83,5 78,4 83,4 78,8 83,8

Italia 77,9 83,7 78,1 83,7 78,4 84,0 78,7 84,0 78,8 84,1 79,0 84,1 79,4 84,4

Speranza di vita alla nascita – Provincia e ripartizione geografica

Page 70: Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei.

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SALUTE – Gli indicatoriTasso standardizzato di mortalità per tumore, provincia e ripartizione geografica (per 10.000 persone di 20-64) 2006 2007 2008 2009 2010 Torino 10,0 9,3 9,6 9,4 9,3 Genova 9,7 9,6 10,5 10,5 8,7 Milano 10,4 9,8 9,3 9,5 8,8 Brescia 11,4 10,2 9,8 10,2 9,8 Venezia 10,0 9,8 10,4 9,5 8,6 Bologna 9,8 9,2 8,6 8,9 9,1 Firenze 9,6 9,1 9,3 9,1 8,8

Pesaro e Urbino 8,5 7,9 8,9 8,3 7,0 Roma 9,9 9,7 9,3 9,5 9,4 Napoli 11,8 12,1 11,5 11,5 11,4 Bari 9,3 8,8 9,0 8,3 7,9 Reggio di Calabria 8,1 8,7 8,6 9,5 8,4 Palermo 9,5 10,2 10,1 9,6 9,4 Messina 9,8 8,9 8,6 9,9 8,4 Cagliari 10,7 9,9 9,6 10,2 9,9

Nord 10,2 9,7 9,5 9,4 9,0

Centro 9,5 9,3 9,4 9,1 8,9

Mezzogiorno 9,6 9,7 9,4 9,4 9,1

Italia 9,9 9,7 9,5 9,3 9,0

Page 71: Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Il benessere equo e sostenibile in Italia. La dimensione del lavoro e della conciliazione dei.

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ISTRUZIONE E FORMAZIONE– Gli indicatoriLivello di competenza alfabetica e numerica degli studenti, per

comune e ripartizione anno 2011/2012

Alfabetica Numerica

Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Torino 200,2 205,0 202,7 214,5 202,0 207,9

Genova 200,1 208,3 204,2 211,7 202,5 207,2

Milano 201,0 205,7 203,4 214,8 200,8 207,7

Brescia 210,7 209,8 209,4 223,9 206,3 214,0

Venezia 199,3 212,4 205,9 211,7 201,5 206,3

Bologna 206,0 213,0 209,5 227,1 212,4 219,7

Firenze 190,7 192,8 191,7 201,1 190,4 195,1

Pesaro e Urbino 204,8 211,1 208,2 210,1 196,7 202,9

Roma 198,2 203,8 200,9 205,1 194,6 200,0

Napoli 183,9 188,4 185,9 193,2 180,9 187,1

Bari 196,1 199,3 197,6 209,9 197,9 204,0 Reggio di Calabria

194,6 199,0 196,7 198,4 190,2 194,4

Palermo 185,6 192,2 188,6 194,7 184,7 189,9

Messina 188,4 194,1 191,0 200,6 188,2 194,4

Cagliari 187,0 196,9 190,8 189,7 180,0 184,8

Nord 207,2 215,4 211,1 214,7 203,8 209,5

Centro 190,8 203,4 196,8 200,6 191,1 196,0

Mezzogiorno 186,0 195,3 190,6 195,6 189,4 192,6

Italia 195,5 204,8 200,0 204,3 195,5 200,0

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72

LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatori

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Torino 65,0 66,5 67,6 68,0 68,8 66,6 65,9 67,4 67,3

Genova 64,9 64,5 64,2 66,4 67,2 68,5 67,8 67,5 66,9

Milano 69,5 70,4 71,9 72,3 72,7 71,2 71,2 70,9 70,7

Brescia 67,8 67,2 68,2 68,1 68,9 68,7 67,9 66,0 66,3

Venezia 64,7 65,9 66,9 66,4 67,0 65,8 65,8 66,3 65,9

Bologna 72,7 72,7 75,6 75,4 76,1 74,1 73,1 73,4 72,8

Firenze 69,5 70,3 71,1 71,3 73,3 72,5 71,3 70,7 71,6

Pesaro e Urbino 67,9 68,8 68,9 68,8 68,9 70,1 69,5 68,9 70,9

Roma 64,5 64,5 65,5 66,1 67,0 66,1 65,5 65,5 65,4

Napoli 46,8 45,4 45,6 45,0 43,5 41,8 40,5 39,7 40,1

Bari 50,7 49,9 51,3 53,5 53,8 51,0 52,4 51,9 52,1 Reggio di Calabria

49,9 50,0 50,3 48,7 47,1 46,2 46,2 44,3 44,0

Palermo 46,1 46,7 47,0 47,7 47,1 46,8 45,1 44,0 43,4

Messina 49,0 52,1 53,1 52,8 49,6 48,9 48,4 48,0 47,8

Cagliari 53,7 53,9 55,5 57,1 59,0 57,2 55,2 55,6 56,1

Nord 68,5 68,9 70,0 70,6 71,0 69,7 69,2 69,5 69,3

Centro 64,8 65,0 66,0 66,5 67,1 66,2 65,7 65,3 65,2

Mezzogiorno 50,2 49,9 50,7 50,7 50,2 48,7 47,8 47,8 47,6

Italia 61,3 61,5 62,5 62,8 63,0 61,7 61,1 61,2 61,0

Tasso di occupazione 20-64 anni , provincia e ripartizione (per 100 persone di 20-64 anni)

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73

LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatoriTasso di mancata partecipazione al lavoro, provincia e

ripartizione (per 100 forze di lavoro e parte delle forze di lavoro potenziali)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Torino 10,3 8,6 7,7 8,7 9,3 12,3 13,7 13,0 13,9

Genova 9,4 9,1 9,8 9,0 9,3 9,4 10,9 12,6 13,6

Milano 8,2 7,3 7,2 7,5 7,7 9,1 9,5 9,9 12,7

Brescia 6,2 6,9 6,9 7,0 7,5 9,3 9,5 10,6 11,1

Venezia 9,6 8,0 9,4 8,0 7,9 9,5 9,7 10,3 13,2

Bologna 4,9 4,6 5,0 4,8 4,5 5,8 7,2 7,8 10,0

Firenze 8,8 7,8 8,1 7,2 8,2 9,0 8,0 9,9 10,1

Pesaro e Urbino 9,8 7,4 7,3 7,0 9,1 9,8 8,3 9,8 13,5

Roma 14,1 13,8 13,4 12,4 13,3 13,6 15,2 14,9 16,5

Napoli 33,4 33,9 32,8 35,0 36,9 37,3 39,4 40,6 42,9

Bari 26,3 26,8 25,1 23,1 25,7 28,1 24,9 27,1 28,7 Reggio di Calabria

33,1 32,5 32,5 35,1 38,0 36,6 37,0 38,5 39,7

Palermo 35,6 34,2 34,0 33,7 35,7 33,6 36,7 38,1 40,2

Messina 30,0 26,4 24,3 25,0 29,6 29,6 31,4 32,1 34,6

Cagliari 25,3 23,9 22,8 21,5 20,6 21,5 23,4 25,2 26,3

Nord 7,6 7,2 6,9 7,0 7,3 8,8 9,6 9,8 11,8

Centro 12,5 12,0 11,6 11,3 11,8 12,7 13,4 13,9 16,2

Mezzogiorno 28,4 28,4 26,9 28,1 29,5 30,0 31,6 32,1 34,2

Italia 15,6 15,3 14,5 14,9 15,6 16,5 17,6 17,9 20,0

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74

LAVORO E CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA – Gli indicatoriTasso di infortuni mortali, provincia e ripartizione (per 100.000

occupati) 2007 2008 2009 2010 2011

Torino 4,4 3,6 2,7 1,8 2,5

Genova 2,3 4,8 2,8 3,1 3,4

Milano 3,7 3,3 3,3 2,5 2,3

Brescia 6,7 6,5 5,0 3,6 3,9

Venezia 7,1 5,6 3,7 4,5 2,0

Bologna 5,8 4,7 4,3 6,1 3,8

Firenze 3,3 3,6 4,4 2,1 4,2

Pesaro e Urbino 7,0 5,0 4,2 6,3 8,3

Roma 4,0 3,1 3,5 3,4 2,1

Napoli 3,2 4,0 3,9 2,9 2,9

Bari 5,4 5,7 4,3 5,5 3,4

Reggio di Calabria 7,8 6,2 1,3 7,6 3,9

Palermo 3,8 2,5 5,0 6,1 3,2

Messina 6,2 5,5 5,5 3,6 3,6

Cagliari 4,1 3,6 6,1 2,9 2,4

Nord 5,3 4,7 4,1 3,8 3,6

Centro 4,6 4,2 4,5 4,1 4,0

Mezzogiorno 5,4 5,3 5,5 5,2 4,3

Italia 5,2 4,8 4,6 4,3 3,9

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75

BENESSERE ECONOMICO – Gli indicatoriReddito disponibile pro capite delle famiglie consumatrici,

provincia e ripartizione (euro) 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Torino 19.498 19.580 20.304 20.613 20.903 19.790 19.964

Genova 18.941 19.104 19.678 20.538 20.782 20.387 20.547

Milano 24.519 24.750 25.382 25.749 25.805 25.205 25.291

Brescia 16.010 16.372 16.889 17.274 17.160 15.717 15.658

Venezia 17.640 18.037 18.598 18.885 19.369 18.821 18.986

Bologna 22.560 22.600 23.533 24.210 24.043 23.272 23.450

Firenze 21.410 21.583 22.231 22.718 22.859 22.007 22.054

Pesaro e Urbino 16.656 16.911 17.673 18.133 18.191 17.108 17.236

Roma 20.111 20.361 20.175 20.648 20.874 20.413 20.410

Napoli 11.831 12.063 12.330 12.682 12.800 12.524 12.490

Bari 12.292 12.392 12.789 13.193 13.346 13.127 13.110

Reggio di Calabria 10.717 11.361 11.872 12.122 12.174 12.446 12.524

Palermo 12.918 13.066 13.538 13.836 14.045 14.148 14.158

Messina 11.777 12.658 12.791 13.102 13.361 13.400 13.459

Cagliari 14.674 14.710 15.214 15.555 15.545 15.347 15.343

Nord- Ovest 19.094 19.454 20.059 20.462 20.506 19.514 19.596

Nord- Est 18.755 19.065 19.674 20.181 20.417 19.543 19.639

Centro 17.667 18.026 18.261 18.762 18.897 18.399 18.459

Mezzogiorno 11.675 12.034 12.404 12.751 12.907 12.749 12.790

Italia 16.115 16.478 16.942 17.376 17.527 16.955 17.029

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POLITICA E ISTITUZIONI – Gli indicatoriPartecipazione elettorale, per comune e ripartizione (per 100

aventi diritto ) 1979 1984 1989 1994 1999 2004 2009

Torino 86,0 83,5 78,7 73,5 64,7 68,3 63,8

Genova 83,8 80,4 75,4 70,9 61,4 68,4 59,0

Milano 86,0 82,2 77,4 73,5 65,6 68,1 64,8

Brescia 90,9 91,5 89,3 81,5 70,7 76,6 72,3

Venezia 89,7 87,1 83,2 73,5 62,5 68,7 64,5

Bologna 93,0 90,8 89,5 81,3 78,9 82,8 77,5

Firenze 89,1 85,6 79,9 75,8 69,9 77,0 75,0

Pesaro e Urbino 93,5 91,4 91,7 82,5 77,6 81,4 78,2

Roma 85,6 81,9 79,7 72,0 61,1 67,3 56,6

Napoli 76,4 68,8 63,9 53,3 52,0 55,8 52,2

Bari 86,1 80,1 73,6 65,4 74,0 76,6 75,8 Reggio di Calabria

83,2 73,5 65,9 63,4 50,0 58,6 46,6

Palermo 71,3 69,9 66,1 64,6 57,1 55,3 44,2

Messina 80,6 79,7 72,5 75,3 62,0 55,9 43,5

Cagliari 83,9 81,6 76,0 78,1 70,0 72,0 46,2

Nord 89,6 87,8 86,0 79,8 75,1 76,2 71,9

Centro 89,0 86,5 84,8 77,4 71,4 75,2 68,7

Mezzogiorno 77,4 74,7 74,2 66,5 65,0 68,1 58,6

Italia 86,1 83,0 81,7 74,7 70,8 73,1 66,5

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77

POLITICA E ISTITUZIONI – Gli indicatoriDonne nei Consigli Comunali (per 100 eletti)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Torino 26,0 24,0 16,0 16,0 16,0 18,0 20,0 25,0 25,0

Genova 18,0 16,3 16,0 14,3 14,0 20,0 18,0 18,0 20,7

Milano 13,6 13,6 10,0 10,0 8,3 10,0 10,0 20,8 18,8

Brescia 10,0 15,0 15,0 12,5 20,0 20,0 20,0 17,5 17,5

Venezia 10,9 2,2 4,3 4,3 4,3 4,3 6,5 6,5 6,5

Bologna 21,7 23,9 21,7 21,7 21,7 21,7 n.d 33,3 36,1

Firenze 26,1 26,1 26,1 26,1 26,1 28,3 28,3 28,3 28,3

Pesaro e Urbino 18,4 21,1 23,7 22,5 22,5 20,0 20,0 20,0 20,0

Roma 18,3 18,3 10,0 10,0 5,2 5,2 5,2 5,2 5,0

Napoli 5,0 5,0 .. .. .. .. .. 9,6 9,6

Bari 4,3 4,3 4,4 4,3 4,3 6,8 6,7 6,7 4,3 Reggio di Calabria

... 2,5 2,5 5,0 5,3 5,3 …. 3,1 ….

Palermo 4,0 4,0 4,0 12,0 8,0 8,0 8,0 8,0 20,0

Messina 5,0 …. 2,3 …. 6,7 6,7 6,7 6,8 7,0

Cagliari 10,0 10,3 7,5 7,7 10,3 10,3 10,3 4,9 4,8

Nord 19,7 20,3 20,4 20,6 20,7 22,3 22,7 23,0 23,4

Centro 17,2 17,4 17,7 18,1 18,1 19,4 19,7 20,1 20,5

Mezzogiorno 11,8 12,0 12,3 12,6 12,7 13,1 13,3 13,9 14,8

Italia 16,9 17,3 17,6 17,8 17,9 19,1 19,4 19,9 20,5

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SICUREZZA – Gli indicatori

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Torino 0,9 0,8 0,8 0,6 0,7 0,6 1,0 0,7

Genova 0,8 0,7 0,7 0,8 1,9 1,1 1,3 1,2

Milano 0,9 0,7 1,1 1,1 1,0 1,1 0,8 0,8

Brescia 1,2 0,6 0,9 0,8 0,7 0,4 0,5 1,1

Venezia 0,2 0,7 0,6 1,0 0,2 0,5 0,7 1,3

Bologna 1,2 0,7 0,5 0,7 0,8 1,3 0,6 0,9

Firenze 1,0 0,9 0,7 0,5 0,8 0,5 1,1 0,3

Pesaro e Urbino 0,6 0,3 0,5 0,8 0,5 0,3 0,3 0,5

Roma 0,8 0,9 1,0 1,0 1,0 1,0 0,5 0,9

Napoli 4,3 2,8 3,1 3,5 2,0 2,3 1,3 1,3

Bari 1,1 0,7 1,3 0,6 0,9 0,7 1,4 1,1 Reggio di Calabria 6,2 6,9 4,4 4,1 6,0 4,2 4,1 3,9

Palermo 1,2 1,2 0,7 1,4 0,7 1,0 0,9 1,3

Messina 0,3 1,7 0,9 0,3 0,8 0,8 0,5 0,3

Cagliari 1,7 0,4 1,2 1,1 0,7 0,9 0,4 1,3

Nord 0,8 0,7 0,8 0,7 0,7 0,7 0,6 0,7

Centro 0,8 0,7 0,8 0,7 0,8 0,7 0,7 0,7

Mezzogiorno 2,0 1,7 1,6 1,7 1,5 1,5 1,3 1,3

Italia 1,2 1,0 1,1 1,1 1,0 1,0 0,9 0,9

Tasso di omicidi, per provincia e ripartizione (per 100.000 abitanti)

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Densità di verde storico e parchi urbani di notevole interesse pubblico anno 2011, per comune (m2 per 100 m2 di superficie dei centri abitati)

PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE – Gli indicatori

Torino 7,4

Genova 10,5

Milano 6,7

Brescia 3,3

Venezia 4,2

Bologna 0,7

Firenze 6,3

Pesaro e Urbino 1,4

Roma 5,7

Napoli 3,5

Bari 0,2

Reggio di Calabria 1,1

Palermo 1,1

Messina 2,2

Cagliari 4,5

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AMBIENTE – Gli indicatori

Acqua potabile, per comune e ripartizione (litri per abitante al giorno)

1999 2005 2008

Torino 320 320 294

Genova 303 303 280

Milano 463 460 431

Brescia 365 363 354

Venezia 360 399 535

Bologna 261 254 243

Firenze 242 225 216

Pesaro e Urbino 343 344 352

Roma 331 330 330

Napoli 266 257 229

Bari 234 211 216 Reggio di Calabria 175 171 188

Palermo 169 184 192

Messina 280 290 295

Cagliari 333 351 363

Nord 283 278 274

Centro 261 259 263

Mezzogiorno 205 210 221

Italia 250 250 253

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81

AMBIENTE – Gli indicatori

Qualità dell’aria urbana (numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Torino 213 199 194 190 150 151 131 158

Genova 32 44 83 29 29 44 5 13

Milano 155 164 149 132 111 106 85 132

Brescia 77 133 146 123 97 100 89 113

Venezia 87 158 172 150 112 101 108 108

Bologna 96 100 109 104 68 50 63 69

Firenze 272 78 87 76 98 88 66 59

Pesaro e Urbino 97 136 120 129 73 44 42 56

Roma 145 127 141 116 81 67 39 69

Napoli 59 37 38 43 135 170 95 62

Bari 146 163 95 72 99 70 32 28 Reggio di Calabria …. 25 30 29 12 9 11 ….

Palermo 47 80 210 109 69 56 59 66

Messina 60 11 53 38 48 50 …. ….

Cagliari 58 90 139 40 33 59 98 104

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RICERCA E INNOVAZIONE – Gli indicatoriPropensione alla brevettazione per provincia e ripartizione (per

milione di abitanti) 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Torino 10 199 194 190 150 151 131 158

Genova 32 44 83 29 29 44 5 13

Milano 155 164 149 132 111 106 85 132

Brescia 77 133 146 123 97 100 89 113

Venezia 87 158 172 150 112 101 108 108

Bologna 96 100 109 104 68 50 63 69

Firenze 272 78 87 76 98 88 66 59

Pesaro e Urbino 97 136 120 129 73 44 42 56

Roma 145 127 141 116 81 67 39 69

Napoli 59 37 38 43 135 170 95 62

Bari 146 163 95 72 99 70 32 28 Reggio di Calabria …. 25 30 29 12 9 11 ….

Palermo 47 80 210 109 69 56 59 66

Messina 60 11 53 38 48 50 …. ….

Cagliari 58 90 139 40 33 59 98 104

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QUALITA’ DEI SERVIZI – Gli indicatoriPresa in carico dell’utenza per i servizi comunali per l’infanzia

(per 100 bambini di 0-2 anni) 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Torino 14,6 14,4 15,4 15,0 15,1 16,7 15,7

Genova 14,4 14,2 13,4 15,6 17,0 17,1 18,3

Milano 19,6 16,9 18,6 19,2 20,3 23,0 25,3

Brescia 7,8 7,4 7,4 8,4 10,8 10,7 14,3

Venezia 11,8 14,5 12,8 13,2 13,3 12,5 14,1

Bologna 36,2 37,3 33,3 35,7 33,8 35,9 36,7

Firenze 23,3 24,4 26,5 25,5 25,2 22,4 23,3

Pesaro e Urbino 22,6 25,9 18,4 18,2 17,9 17,6 18,8

Roma 9,9 11,6 12,5 13,3 14,2 15,5 17,6

Napoli 1,3 1,4 1,5 2,0 2,2 2,2 2,2

Bari 5,9 6,3 3,6 2,8 3,3 2,7 2,8

Reggio di Calabria 2,0 2,3 1,6 1,3 1,6 2,9 1,9

Palermo 5,4 5,6 4,5 4,6 4,7 4,6 4,8

Messina 11,1 15,6 15,6 8,5 7,0 7,1 7,3

Cagliari 11,5 8,5 8,5 8,9 9,9 11,9 18,0

Nord 16,0 15,4 16,3 16,6 17,1 18,5 18,9

Centro 15,8 14,3 15,1 15,5 16,5 17,0 17,9

Mezzogiorno 4,4 4,6 4,3 4,4 5,0 5,1 5,3

Italia 11,6 11,2 11,7 12,0 12,7 13,6 14,0

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QUALITA’ DEI SERVIZI – Gli indicatoriRaccolta differenziata di rifiuti urbani, per comune e ripartizione

(percentuale sul totale dei rifiuti urbani raccolti)

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Torino 31,6 35,8 37,2 40,0 41,5 42,3 43,3

Genova 15,5 18,3 13,7 16,7 20,9 24,1 27,8

Milano 29,5 29,8 35,0 35,2 35,9 37,1 35,9

Brescia 37,1 38,9 40,6 43,4 40,1 40,0 40,2

Venezia 17,2 20,7 24,1 29,1 33,4 33,1 35,6

Bologna 24,9 27,1 28,4 30,5 34,1 33,8 34,8

Firenze 29,0 30,0 30,8 31,7 34,4 36,6 38,4

Pesaro e Urbino 19,9 22,1 27,4 34,9 41,6 38,9 42,6

Roma 13,6 16,0 16,2 17,1 19,5 20,7 22,0

Napoli 9,2 9,5 10,2 12,7 14,5 18,9 17,7

Bari 11,6 12,4 17,8 16,1 17,6 21,4 20,1

Reggio di Calabria 9,8 9,7 11,5 12,8 16,0 15,2 8,2

Palermo 7,5 8,1 9,6 6,8 7,4 8,1 7,7

Messina 1,7 2,0 1,9 3,8 3,1 4,4 5,3

Cagliari 2,1 5,8 10,3 12,3 20,4 32,1 33,4

Nord 35,5 37,9 39,9 42,4 45,5 48,0 49,1

Centro 18,3 19,2 20,0 20,8 22,9 24,9 27,1

Mezzogiorno 8,1 8,8 10,2 11,6 14,7 19,1 21,2

Italia 22,7 24,2 25,8 27,5 30,6 33,6 35,3

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Le iniziative future…

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Dal 1998 a Bogotà attraverso un partenariato interministeriale - la casa editoriale El Tiempo, la Fondazione Corona, la Camera di Commercio e la Università Javeriana – viene finanziato il programma “Bogotá, cómo vamos”, e cioè un sistema di rendicontazione periodica alla popolazione sulla base di indicatori di sviluppo e della percezione dei cittadini, al fine di tracciare e monitorare le modifiche della qualità del vita della città.

Una best practices che va imitata….

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Le iniziative future…(continua)

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Impegno a rendere pubblici i confronti tra i dati relativi agli indicatori fondamentali, all'inizio, durante e alla fine del mandato di ogni amministrazione che aderisce a UrBES. Si definirà una sezione comune da inserire nell'ambito dei Piani di performance e di trasparenza  (D. Leg. n. 150/2009 e 33/2013) e nella Relazione di fine mandato (D. Leg. n. 149/2011) di ogni ente, e si individuerà un'unica Giornata della trasparenza annuale (D. Leg. n. 150/2009, art. 11) nella quale i dati verranno resi pubblici alla cittadinanza.

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Materiale da leggere(per gli studenti: non spaventarsi, sono pieni di tabelle statistiche e grafici)

-Rapporto BES Giugno 2014

-ARPA – Ecoscienza Le esperienze e i progetti nelle città: Bologna. di Cristina Brasili e Silvia Giannini