CORSO DI INTRODUZIONE ALLE CURE PALLIATIVE · PIÙ INTERVENIRE SULLA MALATTIA CHE HA ... FARMACI...
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CORSO DI INTRODUZIONE
ALLE CURE PALLIATIVE
St. Christophe (AO), 10 giugno 2006, 10 giugno 2006, 10 giugno 2006, 10 giugno 2006
TRATTAMENTO DEI SINTOMI COMUNI
Alessandro Valle
PREVALENZA DEI SINTOMIPREVALENZA DEI SINTOMIPREVALENZA DEI SINTOMIPREVALENZA DEI SINTOMI
NELL’ULTIMO ANNO DI VITANELL’ULTIMO ANNO DI VITANELL’ULTIMO ANNO DI VITANELL’ULTIMO ANNO DI VITA
3247STIPSI
3871ANORESSIA
3638DEPRESSIONE
3833CONFUSIONE MENTALE
3651INSONNIA
2751NAUSEA O VOMITO
4947DISPNEA
6784DOLORE
%%SINTOMO
PAZIENTI
NON ONCOLOGICI
PAZIENTI
ONCOLOGICI
A. Valle
IN CURE PALLIATIVE…
• NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI NON SI PUÒPIÙ INTERVENIRE SULLA MALATTIA CHE HADETERMINATO L’INSORGENZA DEL SINTOMO(TRATTAMENTO SINTOMATICO IN SENSOSTRETTO)
• L’APPROCCIO DEVE ESSERE PROPORZIONATOALLA SITUAZIONE
• NON INFREQUENTEMENTE SI IMPIEGANOFARMACI REGISTRATI PER ALTRE INDICAZIONI
• PUÒ ESSERE NECESSARIO PRENDEREDECISIONI LETTERALMENTE “IMPOPOLARI”
A. Valle
IL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMO
A DOMICILIOA DOMICILIOA DOMICILIOA DOMICILIO
IMPOSTAZIONE DEL TRATTAMENTO
• La scelta dei principi attivi
• L’identificazione della via disomministrazione più appropriata
A. Valle
• I benefici attesi• I possibili effetti collaterali e le eventualicontromisure
• I pregiudizi relativi all’impiego deglioppioidi
• Il “promemoria domestico”• Le terapie “al bisogno”
IL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMO
A DOMICILIOA DOMICILIOA DOMICILIOA DOMICILIO
L’INFORMAZIONE AL PAZIENTEL’INFORMAZIONE AL PAZIENTEL’INFORMAZIONE AL PAZIENTEL’INFORMAZIONE AL PAZIENTE
ED ALLA FAMIGLIAED ALLA FAMIGLIAED ALLA FAMIGLIAED ALLA FAMIGLIA
A. Valle
IL DISCORSO È UNA FORMA DI SEGNO, EPERTANTO SE NON CHIARISCE NONSVOLGERÀ LA PROPRIA FUNZIONE. LACHIAREZZA NON DEVE ESSERE NÉ UMILENÉ TROPPO ELEVATA, MA ADATTA ALSOGGETTO.
ARISTOTELE
IL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMOIL TRATTAMENTO DEL SINTOMO
A DOMICILIOA DOMICILIOA DOMICILIOA DOMICILIO
• Verifica programmata degli interventiattuati dai familiari e dei risultaticomplessivi conseguiti
• Tempestività nell’affrontare i contrattempi
• Flessibilità d’intervento
• Integrazione stretta tra gli operatoridell’équipe
A. Valle
OCCLUSIONE INTESTINALEOCCLUSIONE INTESTINALEOCCLUSIONE INTESTINALEOCCLUSIONE INTESTINALE
FISIOPATOLOGIAFISIOPATOLOGIAFISIOPATOLOGIAFISIOPATOLOGIA
Aumento del contenuto intestinale a monte dell’ostruzione
Distensione intestinale
Aumento della superficie epiteliale intestinale
Danno dell’epitelio intestinale, iperemia ed edema della parete intestinale
Produzione di prostaglandine, VIP, mediatori nocicettivi
Secrezione intraluminale di acqua ed elettroliti
A. Valle
Aumento del contenuto intestinale a monte dell’ostruzione
OCCLUSIONE INTESTINALE INOPERABILEOCCLUSIONE INTESTINALE INOPERABILEOCCLUSIONE INTESTINALE INOPERABILEOCCLUSIONE INTESTINALE INOPERABILE
TERAPIA MEDICA PALLIATIVATERAPIA MEDICA PALLIATIVATERAPIA MEDICA PALLIATIVATERAPIA MEDICA PALLIATIVA
MORFINA CLORIDRATO O ALTRI OPPIOIDI “FORTI”
ALOPERIDOLO 2 →→→→ 16 mg/die
OCTREOTIDE 0.3 →→→→ 0,9 mg/diePOSSIEDE POTENZA E DURATA D’AZIONE MAGGIORI RISPETTO ALLA SOMATOSTATINA NATIVAINIBISCE LE SECREZIONI GASTROINTESTINALIRIDUCE IL FLUSSO EMATICO SPLANCNICOFAVORISCE IL RIASSORBIMENTO DI ACQUA ED ELETTROLITIINIBISCE LA PERISTALSIRISPETTO AGLI ANTICOLINERGICI INDUCE UNA PIÙ RAPIDA RIDUZIONE DEL NUMERO DI EPISODI DIVOMITO COSÌ COME DELLA QUANTITÀ DELLE SECREZIONI GASTROINTESTINALI
ANTICOLINERGICISCOPOLAMINA BUTILBROMURO 60 →→→→ 380 mg/dieSCOPOLAMINA IDROBROMURO 1 SISTEMA TRANSDERMICO OGNI 72 ORE(È PREFERIBILE USARE LA SCOPOLAMINA BUTILBROMURO, CHE NON PASSA LA BARRIERAEMATOENCEFALICA)
A. Valle
OCCLUSIONE INTESTINALEOCCLUSIONE INTESTINALEOCCLUSIONE INTESTINALEOCCLUSIONE INTESTINALE
SINOOCTREOTIDE
SISI (?)ALOPERIDOLO
NOSIMETOCLOPRAMIDE
SISI (?)SCOPOLAMINA
NOSICORTISONE
NOSI (?)LASSATIVI
OCCLUSIONESUBOCCLUSIONE
A. Valle
PRURITOPRURITOPRURITOPRURITOPROVVEDIMENTI GENERALIPROVVEDIMENTI GENERALIPROVVEDIMENTI GENERALIPROVVEDIMENTI GENERALI
Terapia eziologica (quando possibile)
Cura della cute• Bagni tiepidi (né freddi, né troppo caldi)
• Applicazione di talco mentolato
• Paste all’ossido di zinco
• Mentolo al 0,25-16%
• Canfora all’1-9%
• Fenolo al 2%
• EMLA (prurito localizzato)
• Pomate cortisoniche (prurito localizzato con componente infiammatoria)
• Miscele di anestetici locali, cortisonici e mentolo in crema, gel, lozione
Evitare lavaggi eccessivi, tessuti irritanti (di lana o sintetici), bevande alcooliche
Combinazione di terapia locale e sistemica
A. Valle
TERAPIA MEDICA PALLIATIVATERAPIA MEDICA PALLIATIVATERAPIA MEDICA PALLIATIVATERAPIA MEDICA PALLIATIVA
DEL PRURITO COLESTATICODEL PRURITO COLESTATICODEL PRURITO COLESTATICODEL PRURITO COLESTATICO
FARMACI SPECIFICI• Rifampicina (300-600 mg/die): meccanismo d’azione non ben
conosciuto; si suppone che possa inibire la captazione di salibiliari all’interno degli epatociti e/o possa prevenire il rilasciodi sostanze pruritogene
• Ondansetron (4-8 mg/die os/ev): antagonizza i recettori per laserotonina, forse coinvolta nella genesi del prurito
• Naloxone (0,4-0,8 mg/die sc/ev): si lega ai recettori per glioppioidi endogeni; controindicato se il paziente assumeoppioidi
A. Valle
DISPNEADISPNEADISPNEADISPNEA
GLI OPPIACEI NEL TRATTAMENTOGLI OPPIACEI NEL TRATTAMENTOSINTOMATICO DELLA DISPNEASINTOMATICO DELLA DISPNEA
MECCANISMO D’AZIONE
� Deprimono la funzionalità respiratoria (è fondamentale conoscerne lemodalità d’impiego)
� Riducono la sensibilità dei centri respiratori all’ipercapnia� Riducono il precarico cardiaco� Inducono una riduzione della frequenza respiratoria rendendo più
efficiente la ventilazione� Riducono la percezione della dispnea� Inducono analgesia
A. Valle
PANICO RESPIRATORIOPANICO RESPIRATORIOPANICO RESPIRATORIOPANICO RESPIRATORIO
� BENZODIAZEPINE (diazepam, lorazepam, clordemetildiazepam,midazolam)
� OPPIOIDI (morfina)� NEUROLETTICI (clorpromazina, prometazina)� ANESTETICI LOCALI PER VIA INALATORIA (lidocaina,
bupivacaina)
IL RANTOLO(Ristagno di secrezioni non espettorabili nelle prime vierespiratorie)
• ANTICOLINERGICI →→→→ scopolamina per via:
� Sottocutanea (boli o infusione continua)� Endovenosa (boli o infusione continua)� Transdermica (cerotto)
A. Valle
DELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUM
SINDROME CEREBRALE ORGANICATRANSITORIA CARATTERIZZATA DACOMPROMISSIONE ACUTA DELLA SFERAATTENTIVA, COGNITIVA, PSICOMOTORIA EPERCETTIVA
A. Valle
DELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUM
Spesso non viene riconosciuto, poiché:
• Solo recentemente lo stato confusionale acuto è stato classificatocome un’emergenza medica
• Le manifestazioni cliniche del delirium non consistono sempre inagitazione, allucinazioni e comportamenti “inappropriati” maanche in letargia, ipoattività, cui spesso non viene dato peso
A. Valle
DELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMClinicaClinicaClinicaClinicaClinicaClinicaClinicaClinica
• COMPARE IN MEDIA NEL 30% DEI PAZIENTI ONCOLOGICI IN FASE AVANZATA DIMALATTIA
• LA PREVALENZA RAGGIUNGE L’80% NEGLI ULTIMI GIORNI DI VITA
• L’ESORDIO È SPESSO IMPROVVISO, MA PUÒ ESSERVI UNA FASE PRODROMICA(irritabilità, ansia, depressione, malessere, cefalea, ipersensibilità agli stimoli visivied acustici, illusioni, insonnia, sonnolenza diurna, sogni vividi, incubi,concentrazione ed attenzione ridotte, iniziale disorientamento: opportuno“insospettirsi” di fronte a valutazioni dello stato cognitivo diverse da parte dioperatori diversi in tempi diversi!)
• LE ALTERAZIONI COGNITIVE SONO FLUTTUANTI, POLIMORFE, CON FREQUENTEESACERBAZIONE NOTTURNA
• IL DELIRIUM È UN FATTORE PREDITTIVO DI PROGNOSI INFAUSTA A BREVETERMINE
A. Valle
DELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMClinicaClinicaClinicaClinicaClinicaClinicaClinicaClinica
A. Valle
SI CARATTERIZZA PER LA COMPROMISSIONE DI:
• STATO DI COSCIENZA
• CAPACITÀ DI FOCALIZZARE, MANTENERE, SPOSTARE L’ATTENZIONE
• IDEAZIONE (temi deliranti, spesso a carattere persecutorio)
• LINGUAGGIO (orale: frasi ripetute, lunghe pause, confabulazione, parole passepartout, incapacitàa denominare gli oggetti; scritto: scrittura tremula, errata disposizione spaziale, ecc.)
• ORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE
• PERCEZIONE PSICO-SENSORIALE (illusioni, allucinazioni, in genere visive, spesso correlate adesperienze emotive attuali o pregresse ed a tratti di personalità)
• MEMORIA (soprattutto a breve termine; tuttavia, nella fase conclamata, anche la memoria a lungotermine è seriamente compromessa)
• SFERA EMOZIONALE (angoscia, paura, agitazione, tristezza, irritabilità, rabbia, euforia, apatia)
• RITMO SONNO-VEGLIA
È POTENZIALMENTE REVERSIBILE, RARAMENTE NELLE ULTIME 24-48 ORE DI VITA
DELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMClassificazioneClassificazioneClassificazioneClassificazioneClassificazioneClassificazioneClassificazioneClassificazione
• FORMA IPOATTIVA (~25%): riduzione del livellodi coscienza o letargico, sonnolenza, iporeattivitàagli stimoli esterni
• FORMA IPERATTIVA (~25%): modificazione delcomportamento, ricca “produzione” mentale,disturbi della percezione e del pensiero,iperreattività agli stimoli esterni, stato di “allerta”
• FORMA MISTA (~50%): alternanza imprevedibiledei periodi di letargia e di marcata eccitazione
A. Valle
DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)
A. Valle
ESORDIO TEMPORALE DEI SINTOMI
0. Nessuna variazione significativa rispetto al comportamento di base; disordine cronico ricorrente
• Inizio graduale, nel giro di 6 mesi
• Modificazione subacuta nella personalità, insorta in un mese
• Cambiamento acuto, in 1-3 giorni
DISPERCEZIONI
0. Nessuna evidenza, né dalla storia né osservabile
• Depersonalizzazione o derealizzazione
• Illusioni visive o mispercezioni (macropsia, micropsia, ecc.)
• Evidenza che il paziente è marcatamente confuso, non distingue realtà dal sogno
ALLUCINAZIONI
0. Assenti
• Solo uditive
• Allucinazioni visive presenti nella storia o osservate, senza allucinazioni uditive
• Allucinazioni tattili, olfattive o gustative, con o senza allucinazioni visive e/o uditive
DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)
A. Valle
DELIRIO
0. Assente
• Delirio organizzato e persistente
• Di recente insorgenza, non presente nel quadro psichiatrico primario
• Delirio poco organizzato e transitorio, in relazione a fenomeni mispercettivi
COMPORTAMENTO PSICOMOTORIO
0. Nessuna alterazione
• Moderata irrequietezza, tremore, ansia, con evidente modificazione rispetto al comportamento precedente
• Agitazione moderata
• Agitazione severa; necessaria contenzione
STATO COGNITIVO
0. Non deficit cognitivi che non siano giustificabili con bassa scolarità o ritardo mentale antecedente
• Deficit cognitivo moderato, attribuibile a disturbo dell’attenzione dovuto a dolore acuto, astenia, depressione, ansia associate apatologia somatica
• Deficit cognitivi che coinvolgono una funzione maggiore (ad esempio la memoria), con le altre intatte
• Deficit cognitivi significativi a carico di più aree
• Deficit severi, con perseverazione motoria o verbale, confabulazioni, disorientamento, deficit di memoria
DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)DELIRIUM RATING SCALE (DRS)
A. Valle
PATOLOGIA SOMATICA
0. Non presente o attiva
• Presenza di disturbo somatico che può moderatamente compromettere lo stato mentale
• Presenza di problemi specifici (farmaci, infezioni, disturbi metabolici o lesioni del sistema nervoso centrale) che possono avereun ruolo nella modificazione dello stato mentale
DISTURBI DEL RITMO SONNO-VEGLIA
0. Non presenti
• Occasionale sopore durante il giorno e disturbi moderati ma persistenti durante la notte (ad esempio incubi difficilmentedistinguibili dalla realtà)
• Sonnolenza diurna con incapacità di dormire durante la notte
• Sonnolenza marcata con difficoltà a mantenere la veglia
• Stato stuporoso
LABILITÀ DELL’UMORE
0. Umore stabile
• Umore instabile, con cambiamenti indipendenti dalla volontà
• Alterazione significativa dell’umore, che risulta inadeguato alle situazioni, con rapidi cambiamenti
• Severa disinibizione con pianto, riso
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A. Valle
VARIABILITÀ DEI SINTOMI
0. Sintomi stabili e presenti quasi sempre nelle 24 ore
2. Sintomi presenti di notte
4. Marcata fluttuazione dei sintomi nelle 24 ore
Punteggio inferiore a 8: delirium improbabile
Punteggio compreso tra 8 e 11: delirium possibile
Punteggio superiore a 11: delirium probabile
A MAGGIOR PUNTEGGIO CORRISPONDE MAGGIORE SEVERITÀ DEL DELIRIUM
DELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientali
COMPORTAMENTI DA EVITARE
• Mettersi sullo stesso piano del paziente, ritenersi offesi dalle sue affermazioni o daisuoi comportamenti
• Interloquire con lui standogli alle spalle
• Ridicolizzarlo, usare nomignoli
• Urlare
• Manifestare paura o ansia (potrebbero aumentare la sua aggressività)
• Impiegare stimoli luminosi o acustici diretti o improvvisi
• Lasciare a portata di mano dell’ammalato farmaci, oggetti e strumenti potenzialmentepericolosi
• Eseguire le manovre attive (misurazione parametri vitali, igiene, medicazioni,somministrazione di farmaci) secondo criteri centrati sulle esigenze dell’operatore enon del paziente
• Per i pazienti ricoverati, cambiare frequentemente camera e letto
A. Valle
DELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMDELIRIUMInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientaliInterventi ambientali
COMPORTAMENTI DA ADOTTARE• Essere calmi, cortesi, rassicuranti, disponibili
• Usare frasi brevi e chiare per facilitare la comprensione
• Incoraggiare dolcemente la risposta
• Far capire all’ammalato che non gli si vuol far del male
• Parlare standogli di fronte
• Cercare di capire se c’è qualcosa che lo spaventa e le ragioni dell’eventuale aggressività
• Analizzare ed ascoltare tutto quello che dice, anche se incoerente
• Valutare se è meglio tentare di riorientarlo alla realtà piuttosto che spostare l’attenzione su altritemi
• Nel primo caso, quando possibile, fargli indossare occhiali, eventuali apparecchi acustici, inserirenel campo visivo orologio, calendario, oggetti a lui cari, come le fotografie dei familiari
• Ridurre i rumori disturbanti
• Garantire in camera illuminazione e temperatura adeguate
• Incoraggiare il coinvolgimento dei parenti, educandoli e sostenendoli
• Favorire la continuità assistenziale
A. Valle