Corso di Formazione 1°giornata
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PROBLEM SOLVING, DECISION MAKING E CREATIVITÀIntroduzione ai concetti
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
INTRODUZIONE: LA PERFORMANCE LAVORATIVA
La performance lavorativa è il risultato della motivazione e delle competenze -tra cui le capacità di problem solving e di decision making- possedute dall’individuo.
PERFORMANCE
COMPETENZE
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Ragionamento, procede secondo determinati principi (deduttivo, induttivo, probabilistico)Problem solving, non fa riferimento a principi codificati che stabiliscono la validità di una conclusioneDecision making, traduce in azione il lavoro mentale, può rifarsi o meno a principi
Nella realtà questi processi cognitivi sono intrecciati tra loro e si implicano l’un l’altro
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
PERCHÉ LA CAPACITÀ DI PROBLEM SOLVING È PARTE FONDAMENTALE DELLE CARATTERISTICHE DI UN MANAGER EFFICIENTE? E’ compito fondamentale del management
affrontare problemi e guidare il cambiamento più che gestire la routine secondo il tradizionale ciclo manageriale di pianificazione, organizzazione e controllo.
Un manager deve sviluppare ed applicare la capacità di problem solving nell’identificare trend nel mondo esterno, stabilire una direzione, determinare obiettivi e allineare tutte le risorse verso il raggiungimento degli obiettivi.
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DEFINIZIONE DI PROBLEMA Scostamento della realtà dalla norma:
deviazione tra risultato reale e risultato atteso
Domanda: come raggiungere un particolare obiettivo?
Es. Come … Migliorare la qualità di un prodotto? Acquisire nuovi clienti? Fidelizzare clienti? Migliorare il clima aziendale?
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I PROBLEMI NEL CONTESTO LAVORATIVO
Due tipologie di problema: 1. problemi programmati: problemi
di routine, che si presentano con una certa frequenza a chi ricopre un certo ruolo aziendale
2. problemi non programmati: problemi accidentali che spesso hanno bisogno di una soluzione creativa
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PROBLEM SOLVINGcome
Abilità cognitiva implicata nella risoluzione di problemi Insieme di processi mentali che consentono di analizzare, affrontare e risolvere situazioni problematiche
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PROBLEM SOLVING
Si basa sull’ acquisizione della capacità di visione d'insiemevisione d'insieme, per cogliere i collegamenti e le interdipendenze tra le parti che compongono il fenomeno indagato
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2TIPOLOGIE DI PROBLEMI
STEP BY STEPSoluzione raggiunta in modo progressivo, passando attraverso diversi stadiSi risolvono applicando strategie quali gli algoritmi e le euristiche
INSIGHTSoluzione raggiunta in modo diretto ed improvvisoSi risolvono in modo intuitivo, elaborando le relazioni tra gli elementi presenti
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STEP BY STEP
Stato iniziale (condizioni di partenza)Stato finale (obiettivo)Operatori (operazioni per passare da uno stato all’altro)Vincoli (condizioni per il raggiungimento dello stato finale)
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SPAZIO DEL PROBLEMA
Stato finale
SPAZIO DEL PROBLEMA = spazio compreso tra lo stato iniziale e lo stato finale, rappresentato da tutti gli stati che potenzialmente sono raggiungibili a partire dallo stato iniziale attraverso l’applicazione di operatori
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STEP BY STEP
La soluzione viene raggiunta attraverso un avvicinamento progressivo alla soluzione
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
PROBLEM SOLVING: STEP BY STEP
Esercitazione
Problema del lupo, della capra e dei cavoli
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Un contadino doveva trasportare al di là di un fiume un lupo, una capra e una cesta di cavoli, avendo a disposizione una barca poco capiente che avrebbe potuto trasportare solo lui in compagnia di uno dei due animali o lui insieme alla sola cesta di cavoli. Tuttavia, se avesse lasciato su una delle due rive del fiume il lupo insieme alla capra, questi l'avrebbe uccisa per mangiarsela; allo stesso modo non avrebbe potuto lasciare insieme capra e cavoli perché questa li avrebbe sicuramente mangiati. La sua presenza era importante perché il lupo non nuocesse alla capra e la capra non toccasse i cavoli.
Problema del lupo, della capra e dei cavoli
Come fece ad attraversare il fiume con lupo, capra e cavoli?
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
SOLUZIONE: Il contadino compì il primo viaggio insieme alla capra, lasciandola sulla riva opposta del fiume e tornò indietro a prendere la cesta di cavoli. Compì un secondo viaggio, depositando la cesta di cavoli ma riportando indietro la capra. Al terzo viaggio traghettò il lupo, per lasciarlo sulla riva opposta insieme alla cesta di cavoli. Quindi tornò indietro per prendere la capra e con quel quarto viaggio concluse l'attraversamento del fiume.
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ALBERO DELLE SOLUZIONIProf. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
INSIGHT La soluzione non viene raggiunta passo dopo
passo perché le possibilità sono troppo ampie per poter essere considerate o perché tutte le soluzioni portano ad un vicolo cieco
E’ necessario ridefinire il problema per trovare una soluzione, individuando nuovi rapporti tra gli elementi presenti (“ristrutturazione”)Situazione
Rapporti
Squilibri
Riorganiz-zazione
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
INSIGHT
Consiste nella comprensione peculiare e spesso “improvvisa” di un problema o di una strategia che facilita la soluzione del problema stesso.
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La soluzione viene raggiunta attraverso una intuizione improvvisa
INSIGHTProf. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
PROBLEM SOLVING: INSIGHT
Esercitazione
a)Problema delle palline
b)Problema della spia
c)Problema delle due corde
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PROBLEMA DELLE PALLINE
Muovere 3 palline in modo che il triangolo sia orientato verso il basso
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Alcuni personaggi importanti devono incontrarsi ad un convegno e, per entrare nella sala delle conferenze, devono dire una parola segreta. Una spia vorrebbe entrare ma non conosce la parola segreta così si apposta a spiare quelli che entrano per poter capire il meccanismo di risposta.Arriva il primo invitato, la guardia lo ferma e gli dice "6", l'invitato risponde "3" e la guardia lo fa passare. Il secondo risponde a "10" con un "5" e passa pure lui, il terzo a "12" risponde "6" e procede oltre, il quarto a "8" risponde "4" e passa pure lui, il quinto a "24" risponde "12" e viene fatto passare come gli altri. La spia pensa di aver capito il meccanismo, si presenta all'entrata e la guardia gli dice "4", la spia risponde "2" ma il guardiano l’afferra per i polsi e la fa arrestare dalle altre guardie.... Perché?
(b) PROBLEMA DELLA SPIAProf. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
La parola segreta non è data dalla metà del numero della parola d’ordine, ma dal numero di lettere da cui è formata la parola stessa. Ad esempio la parola ventiquattro è composta da 12 lettere, mentre la parola dieci è formata da 5 lettere.
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Due corde che pendono dal soffitto sono troppo distanti perché sia possibile, reggendo l’estremità di una, afferrare anche l’estremità dell’altra. Sul pavimento ci sono: un pacchetto di fiammiferi, delle pinze, alcuni pezzi di cotone.Come fare per legare insieme le corde?
(c) PROBLEMA DELLA DUE CORDE
Soluzione: legare le pinze all'estremità di una delle due corde, fare oscillare la corda con il peso e quindi prendere la seconda. Per risolvere il problema è infatti necessario pensare ad una funzione “inusuale” delle pinze: pensare di usarle come un peso.
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
SIMULAZIONE A partire dalla differenza tra problemi step by
step e problemi di insight, come potrebbero essere classificati i problemi posti di seguito?
Le ninfee raddoppiano la propria
superficie ogni 24 ore.
All’inizio dell’estate in un lago c’è solo
una ninfea. Occorrono 60 giorni affinché
il lago sia ricoperto interamente di
ninfee. Quanti giorni occorrono perché
metà lago sia ricoperto da ninfee?
Soluzione: 59 giorni
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Un uomo stava leggendo a letto. Sua
moglie ha spento la luce e la stanza
è diventata buia.
Eppure l’uomo ha continuato a
leggere. Come ha fatto?
Giulia ha 500 € e conserva 20 € ogni
settimana, mentre Miriam non ne ha, ma
ha appena iniziato a conservare 70 € a
settimana.
Dopo quante settimane Miriam e Giulia
avranno la stessa somma di denaro?
Soluzione: l’uomo era cieco e leggevai caratteri Braille
Soluzione: 10 settimane
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Ripensando alla vostra vita professionale, provate a produrre un esempio di un problema step by step o di un problema di insight che vi siete trovati ad affrontare.
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
RIASSUMENDO … La capacità di problem solving è una competenza
trasversale, utile nei diversi ambiti lavorativi La soluzione di un problema implica un lavoro
mentale allo scopo di superare degli ostacoli che impediscono di raggiungere un obiettivo.
In molte situazioni i problemi vengono risolti applicando determinate strategie (avvicinamento graduale alla soluzione) o mediante insight creativi (ristrutturazione di punti critici).
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Prendere ed attuare decisioni è una delle attività essenziali per chiunque ricopra un ruolo manageriale.
Nei processi decisionali bisogna sapersi accollare dei rischi ed occorre anche saper sbagliare. L’abilità del decision maker prevede in diversi casi il saper prendere decisioni in condizioni di scarse informazioni.
PERCHÉ LA CAPACITÀ DI DECISION MAKING È PARTE FONDAMENTALE DELLE CARATTERISTICHE DI UN MANAGER EFFICIENTE?
“Ricercate il fallimento. Che cosa è meglio: prendere 30 decisioni al giorno di cui dieci sbagliate o prenderne soltanto tre giuste? Prendetene 30.”
(Kevin Roberts, 2006)
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Oggi nel mondo del lavoro prendere solo tre decisioni al giorno significa essere alla mercé della concorrenza, degli antagonisti e del mercato. Ancora più importante: è commettendo errori (una sola volta!) che si impara ad eliminare i rischi.
Le coordinate psicologiche entro le quali attuare i processi decisionali sono pertanto:
l'accettazione implicita dell'incertezza collegata ad ogni presa di decisione;
la volontà e la capacità di utilizzare metodi e/o strumenti pratici che consentano di ridurre tale incertezza ed operare scelte etiche ed efficaci.
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
DECISION MAKING “PROFESSIONALE”
Definiscono le azioni da intraprendere nel medio termine, conseguono obiettivi parziali ma basilari per conseguire gli obiettivi strategici.Es. azione promozionale in qualche area di mercato
STRATEGICHE
TATTICHE
OPERATIVE
Definiscono linee guida, delineano scenari e prospettive, hanno impatto sugli obiettivi di medio- lungo termine.Es. penetrazione di un nuovo mercato
Definiscono azioni quotidiane, ripetitive e di routine, di breve-medio periodo. Es. piano di produzione giornaliero
DECISIONI
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
DECISION MAKING
MODELLI DI DECISIONE
MODELLO RAZIONALE CLASSICO
MODELLO RAZIONALITA’
LIMITATA
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MODELLO RAZIONALE - CLASSICO
Il soggetto dispone di tutte le informazioni necessarie per prendere una decisione, può simultaneamente esaminare tutte le alternative e giungere ad una soluzione ottimale.
Assenza di incertezza: le conseguenze sono tutte determinabili
Razionalità olimpica: le scelte sono conformi a modelli razionali-matematici
Modello “economista” della decisione (massimizzazione dell’ utilità)
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
MODELLORAZIONALITÀ LIMITATA Il soggetto utilizza una quantità “gestibile” di
informazioni, esamina le alternative in successione, è influenzato dalla percezione e si accontenta della prima soluzione soddisfacente.
Incertezza intrinseca alla decisione: ogni alternativa ammette più conseguenze
La decisione è guidata da rappresentazioni incomplete del problema.
Razionalità limitata: consapevolezza dell’esistenza di limiti nella percezione e nell’ elaborazione delle informazioni.
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IMPLICAZIONI PER IL CONTESTO ORGANIZZATIVO
I decisori dispongono di troppe o poche informazioni per poter decidere secondo il modello razionale.
Sia le difficoltà associate alla complessità sia quelle associate al cambiamento producono incertezza e interferiscono con il processo decisionale.
Presenza di obiettivi organizzativi contrastanti, in quanto i decisori possono valutare le alternative in modi diversi poiché un aumento di informazioni riduce l’incertezza, ma produce anche ambiguità.
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DECISION MAKING
Esercitazione
a) La Sig.a Velli
b) Causa di divorzio
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Viene a parlarvi la Signora Velli. E’ una giovane di 31 anni, nubile, colta, brillante ed appassionata di problemi sociali come il disarmo e l’uguaglianza dei diritti. Sapendo che nella vostra zona le cassiere di banca sono il 7% della popolazione femminile e le bibliotecarie l’1%, mettere in ordine decrescente di probabilità le seguenti affermazioni:
La Sig.a Velli è una cassiera di banca La Sig.a Velli è una cassiera di banca ed è
impegnata nel movimento femminista La Sig.a Velli è una bibliotecaria La Sig.a Velli è una bibliotecaria ed è impegnata
nel movimento femminista
(a) LA SIG.A VELLIProf. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Spesso si incorre nell’errore della fallacia della congiunzione, in cui viene stimato meno probabile il verificarsi di un evento rispetto al verificarsi di tale evento in congiunzione con un altro evento. Il secondo enunciato è più rappresentativo dell’idea che ci si costruisce della Sig.a Velli.
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Partecipate come giurato in una causa per l’affido di un figlio unico conseguente ad un divorzio.
La causa è complessa ma voi potete basare la vostra decisione soltanto sulle poche informazioni sicure riportate di seguito
(b) CAUSA DI DIVORZIO
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Genitore AReddito medioSalute mediaOre di lavoro nella mediaRapporto con il bambino accettabileVita sociale relativamente stabileGenitore BReddito medio/altoRelazione molto stretta con il bambinoVita sociale estremamente attivaMolti viaggi per lavoroPiccoli problemi di salute
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EFFETTO FOCALIZZAZIONE A quale genitore affidereste la custodia del
bambino? Le persone in media scelgono il genitore B,
prendendo in considerazione i suoi aspetti positivi e tralasciando quelli negativi
A quale genitore neghereste la custodia del bambino?
In media, le persone si focalizzano sulle carenze del genitore B e, concentrandosi sui difetti di B, constatano che, per i suoi lati deboli, esso si rivela peggiore di A
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EFFETTO FOCALIZZAZIONE La decisione dipende da come viene formulata la
domanda, cioè dalla cornice (frame).
Le persone tendono a scordare i difetti e a focalizzare l’attenzione sui pregi quando devono scegliere (frame positivo), e viceversa a concentrarsi sui difetti quando devono rifiutare (frame negativo)
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COME SI FA UN REFRAIMING?
1. Capire qual è la cornice in cui il problema è strutturato e che cosa ha determinato l’adozione di quella particolare cornice
2. Generare frame alternativi a quello attuale3. Individuare il frame “vincente”
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Creare un “contesto” per il successo, adatto a prendere decisioni efficaci Inquadrare il problema in modo appropriato, considerando diverse prospettive e ponendo attenzione ai pregiudizi Individuare le alternative (es. brainstorming) Valutare le alternative Scegliere l’alternativa “migliore”
REGOLE DI SUPPORTO ALLA DECISIONE
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
REGOLE DI SUPPORTO ALLA DECISIONE
Ogni scenario decisionale è definibile e valutabile in base a:
Opzioni a disposizione Dimensioni (qualità che sono
diversamente presenti nelle diverse opzioni)
Pesi (importanza attribuita alle diverse dimensioni)
Esiti (cui l’adozione di una opzione può dare luogo)
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RIASSUMENDO …
Necessità di sviluppare sensibilità e capacità intuitive nell’analisi delle situazioni e dei contesti
Consapevolezza che non esiste un metodo valido in assoluto per prendere decisioni
Il processo decisionale non è lineare, ossia basato su pure logiche di causa-effetto
Decidere richiede tempo, diversamente è impulsività
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RIASSUMENDO … I processi decisionali sono fallibili. La
fallibilità dipende da: modo in cui ci si rappresenta la
situazione/frame (problema dell’affido) stima degli eventi incerti processi con cui si analizzano le informazioni
e si ipotizzano i risultati (problema della Sig.a Velli)
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PROBLEM SOLVING E DECISION MAKING: I FATTORI COMUNI Sono coinvolti gli stessi processi di memoria Sono attivati gli stessi meccanismi attentivi per
la ricerca e la selezione delle informazioni Sono utilizzati gli stessi meccanismi inferenziali
DOV’È LA DIFFERENZA? Quando si risolvono problemi, si deve
generare la strategia più efficace per raggiungere l’obiettivo
Quando si decide, si seleziona uno tra i tanti possibili corsi di azione per fare la scelta migliore
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
SIMULAZIONE Descrivete brevemente tre decisioni
tipiche della sua giornata lavorativa Individuate una situazione abituale, o
comunque che si ripresenta con frequenza, in cui prendere una decisione è particolarmente impegnativo e difficile.
Quando vi capita di prendere questo tipo di decisione, in genere come vi sentite?
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Quale analogia è la più adatta per rendere l’idea del modo con cui prendete la decisione?
Decidere è come …
Come procedete per prendere la decisione?
scalare una montagna attraversare una foresta senza mappa scendere dalle rapide di un fiume una partita a carte con gli amici perdersi nel deserto giocare a nascondino un viaggio ben organizzato
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CREATIVITÀ Che cos’è la creatività?Libere associazioni Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa
Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
CREATIVITÀ
Brainstorming
Mappe mentali
Intuizione, insight, illuminazioneIntelligenz
aRistrutturazione degli elementi
Problem-solvingPensiero alternativo
Pensiero critico
Fantasia, immaginazione
Pensiero analogico
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
“La scoperta consiste nel guardare la stessa cosa che guardano tutti e pensare a qualcosa di diverso”
Albert Szent Gyorgyi
“I problemi che abbiamo non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha
generati”. Albert Einstein
“I tuoi unici limiti sono quelli che crei nella mente o ti lasci imporre da altri” Og.Mandino
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CREATIVITÀ “PROFESSIONALE”
La creatività applicata, spendibile ed utile in ambito professionale, è in grado di: Trovare risposte originali ed inedite a problemi lavorativi già individuati, producendo innovazione e cambiamento organizzativo
Individuare nuove opportunità al fine di creare nuove vie di miglioramento e reggere la competitività del mercato
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
SIMULAZIONE Nello svolgimento dell’ attività lavorativa,
si sono verificate situazioni in cui avete risolto un problema mediante una soluzione creativa?
Secondo la vostra opinione, quanta parte della vostra attività lavorativa richiede l’utilizzo di un pensiero creativo?
70-60% 50-40% 20-30%
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Quando la creatività può essere utile nell’attività lavorativa? Individuate ed esemplificate alcune situazioni, partendo dalla vostra vita professionale
Secondo voi, quando la creatività è necessaria nell’attività lavorativa?
Quando … Si svolgono certe professioni (quali?) Si ricoprono livelli dirigenziali (perché?) Si vuole promuovere un progetto (come?) …
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CREATIVITÀcome
Processo di ricercaRisultato di associazioniCambiamento di prospettiva
Insieme di fattori
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CREATIVITÀ COME PROCESSO DI RICERCA
Le soluzioni creative traggono origine da un lavoro di ricerca che l’individuo mette in atto
1. Ci si accorge di non riuscire a risolvere un problema con le soluzioni abitualmente adottate.
2. Segue un periodo di “incubazione” nel quale il problema viene abbandonato e le informazioni vengono elaborate inconsciamente.
3. Tale periodo si conclude con una intuizione della soluzione al problema (illuminazione)
2. Si mettono in atto processi di assimilazione di dati ed accomodamento di strutture mentali, in interazione con l’ambiente finché non si trova una soluzione
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CREATIVITÀ COME PROCESSO DI RICERCA
Alcuni esempi famosi..
a) Incubazione e improvvisa “illuminazione”: Archimede e Newton
b) Affinamento progressivo: Edison
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CREATIVITÀ COME RISULTATO DI ASSOCIAZIONI
Abilità di combinare in modo nuovo e inconsueto elementi disparati che apparentemente hanno poco in comune tra loro
le combinazioni avvengono in modo fortuito
associazione per contiguità accidentale
associazioneper somiglianza
associazione per mediazione
due elementi vengono associati attraverso una serie di avvicinamenti graduali
due elementi vengono collegati in quanto evocano delle similarità nelle loro proprietà
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CREATIVITÀ COME RISULTATO DI ASSOCIAZIONI
Quantità di informazioni possedute ed
abbondanza di idee
Facilità nel muoversi verso livelli inferiori della
gerarchia di elementi associati ad un concetto
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CREATIVITÀ COME RISULTATO DI ASSOCIAZIONI
Esercitazione
a) Associazione forzata di parole casuali
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Provate ad associare tra loro le parole “televisore” e “formaggio” …Cosa vi viene in mente?
a) ASSOCIAZIONE FORZATA DI PAROLE CASUALIProf. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Tra le molteplici associazioni possibili, De Bono sottolinea la tecnologia “Picture in Picture”, introdotta nei televisori a partire dagli anni
’80.
Associazione delle parole “televisore” e “formaggio”Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
CREATIVITÀ COME CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA Abilità di applicare uno schema di riferimento
diverso ad una situazione data, la quale porta ad interpretarla diversamente
Approccio olistico e globalePensiero produttivo
Insight(“illuminazione” ) Andare oltre le “fissità” di
pensiero
Ristrutturazione del campo
Cambiamento di codice
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QUALI POSSIBILITA’?
Ampliare lo schema di riferimento che viene utilizzato abitualmente
Ridurre lo schema di riferimento Distorcere lo schema di riferimento Capovolgere lo schema di riferimento Cambiare lo schema di riferimento
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CREATIVITÀ COME CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA
Esercitazione
a)Lato del triangolo
b)Problema delle candele
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
Conoscendo il diametro del cerchio, qual è la lunghezza del lato A del triangolo inscritto nel quadrante superiore sinistro del cerchio? A
SOLUZIONE: la lunghezza di A è pari al raggio del cerchio
(a) LATO DEL TRIANGOLOProf. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
(b) PROBLEMA DELLE CANDELE
Avete a disposizione tre candele, una scatola di fiammiferi ed alcuni chiodi: come fare ad appendere le candele ad una parete?
Soluzione: la scatole viene fissata alla porta con le puntine per fungere da sostegno alle candele
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
CREATIVITÀ COME INSIEME DI FATTORI
produrre numerose idee FLUIDITÀ
FLESSIBILITÀ
ORIGINALITÀ
ELABORAZIONE
VALUTAZIONE
passare da una concatenazione di idee a un’altra, diversificazione delle idee trovare soluzioni uniche e insolitepercorrere con coerenza la linea del pensiero intrapresa
selezionare le idee più adeguate per gli scopi prefissati
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
RIASSUMENDO … La creatività è una particolare abilità,
posseduta da ogni individuo, che permette di “produrre qualcosa di nuovo”.
Questa produzione può originare qualcosa di nuovo in assoluto o ricombinare e riorganizzare elementi appartenenti ad ambiti differenti (che, fino a quel momento, erano stati pensati come distanti)
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina
SIMULAZIONE La Camera di Commercio sta avviando, in
accordo con le Aziende Speciali, un progetto per migliorare la comunicazione interna.
In due gruppi riflettere sui seguenti quesiti e generare quante più possibili risposte ed idee:
Come rendere più efficiente il processo di comunicazione interna nell’Ente?
Quali potrebbero essere i bisogni in termini di informazione dei dipendenti?
Come cambiereste la intranet camerale?
Prof. Alessandro Antonietti, Dott.sa Silvia Raffaldi, Dott.Lorenzo Fiorina