Corso di formazione 3°Giornata

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Assumere consapevolezza delle proprie modalità abituali di pensiero PROBLEM SOLVING, DECISION MAKING E CREATIVITÀ P r o f . A l e s s a n d r o A n t o n i e t t i , D o t t . s a S i l v i a R a f f a l d i , D o t t . L o r e n z o F i o r i n a

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Assumere consapevolezza delle proprie modalità abituali di pensiero

PROBLEM SOLVING, DECISION MAKING E CREATIVITÀ

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I TEMI

Ripresa di alcuni argomenti illustrati nelle giornate precedenti ed applicazione a problemi incontrati nella realtà lavorativa

Stili cognitivi come “abitudini” di pensiero e ragionamento (questionario)

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CREATIVITA’

Brainstorming

SinetticaPensiero divergente

Intuizione, insight, illuminazioneOriginalità

, flessibilità Ristrutturazione

degli elementi

Problem-solvingPensiero laterale

Associazione di elementi

Fantasia, immaginazione

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Credenze sulla creatività

CREDENZE DEPOTENZIANTI

1. C’è solo una risposta possibile

2. Gli errori devono essere evitati a tutti i costi

3. Solo gli individui molto intelligenti sono creativi

4. Essere creativi significa pensare a qualcosa di nuovo mai pensato da nessun altro

5. Il modo migliore per essere creativi è trovare la migliore risposta

CREDENZE POTENZIANTI

1. Ci possono essere diverse possibili risposte

2. Gli errori sono fisiologici, da essi impariamo come avvicinarci alla soluzione

3. Tutti gli esseri umani possono essere creativi

4. La creatività è una combinazione di vecchio e nuovo

5. Il modo migliore per essere creativi è fare la migliore domanda: la qualità delle risposte dipende da quelle delle domande

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ATTENZIONE A …

Riconoscere gli automatismi di pensiero (es. meccanizzazione del pensiero)

Prestare attenzione al frame del problema

Guardarsi dall’effetto focalizzazione

Evitare la fissità funzionale

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METODI PER GENERARE IDEE CREATIVE

Brainstorming (e brainwriting)

Sinettica

I sei cappelli

Metodi per l’analisi dei problemi aziendali:

PAPSA

Analisi delle caratteristiche

Destrutturazione

Mappe mentali

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Riprendiamo …IL PAPSA Si compone di 5 fasi. In ogni fase si alternano momenti di apertura (o divergenti), in

cui si producono molte idee mantenendo una prospettiva ampia ed evitando giudizi, e altri di chiusura (o convergenti) in cui si riportano le idee emerse al problema di partenza.

Percezione : concentrazione sulla globalità del problema Analisi : messa in evidenza la struttura del problemaProduzione : creazione di idee per risolvere il problemaSelezione : scelta delle idee che rispondono agli obiettivi prefissatiApplicazione della soluzione selezionata

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PAPSA Percezione = cercare di utilizzare i sensi, ampliare la visuale sul

problema mappe mentali libere associazioni organizzare collage

Analisi = scomporre il problema e ricomporlo, cercando di individuare i nodi chiave della questione

riformulare il problema provare a scrivere il problema in poche parole, come un

telegramma

Produzione = comporre e scomporre attraverso continua divergenza

associazioni spontanee brainstorming analogie metafore

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PAPSA Selezione = momento di convergenza, funzione “critica” valutare l’efficacia originalità applicabilità

Applicazione = cercare di coinvolgere il maggior numero di interessati al problema

agire applicarsi avanzare

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LE 4 REGOLE DEL PENSIERO DIVERGENTE

Viva la quantità

(ci sarà poi tempo per selezionare)

Benvenute le idee stravaganti/assurde

(potranno forse essere “tradotte”)

Assolutamente vietata la critica

(sia di altri sia “autocensura”)

Moltiplicare le idee per associazione a quelle altrui

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SIMULAZIONE

Prova a pensare ad una situazione problematica che ti si è presentata durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Riassumila brevemente.

Generalmente, con che atteggiamento ti poni nell’affrontare un problema lavorativo?

Emotivo, segui le tue intuizioni e sensazioni

Creativo, cerchi di produrre idee nuove ed originali

Ottimista, evidenzi gli aspetti positivi della situazione

Pessimista, evidenzi gli aspetti negativi della situazione

Obiettivo, ti attieni ai fatti

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Riprendiamo …I SEI CAPPELLI PER PENSARE

De Bono concepisce questo metodo per le riunioni lavorative di aziende che avevano a che fare quotidianamente con il “problem solving”

Idea di fondo: analizzando un argomento complesso attraverso approcci diversi, si può giungere a visioni di insieme chiare e complete

volto alla modifica degli atteggiamenti, necessaria nel processo di soluzione di problemi

scopo: fornire una metodologia completa e corretta per organizzare il pensiero

sei atteggiamenti sei cappelli colorati

indossare un cappello adottare uno stile di pensiero

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I SEI ATTEGGIAMENTI

rilevazione degli aspetti negativi di un progetto o di una idea (perché le cose non devono funzionare)

cappello nero

raccolta di informazioni, analisi obiettiva dei dati (es. giudice che interroga imputati)

cappello bianco cappello rosso

esame ottimistico e positivo delle idee proposte (pensiero costruttivo)

cappello giallo

creatività e produzione di nuove idee

cappello verde

cappello blu

controllo e organizzazione del processo di pensiero; spesso lo indossa il conduttore che scandisce l’utilizzo dei vari cappelli (“direttore d’orchestra”)

reazioni emotive suscitate dai problemi e dalle soluzioni proposte, intuizioni e presentimenti

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METODOLOGIA

Indossare un cappello significa assumere in modo volontario un certo atteggiamento. Ognuno ha libertà di espressione, senza censure.

I cappelli sono simbolici e si indossano con queste frasi:

“Mettiamoci il cappello blu”

“Togliti il cappello nero”

“Ora prova a dirmi che ne pensi con il cappello giallo”

In questo modo, ogni partecipante prima di esporre e confutare un collega chiarisce pubblicamente con che cappello intende prendere la parola

Il conduttore della riunione propone il tema e spiega il funzionamento dei cappelli. Inoltre, invita i partecipanti ad indossare un cappello e ad analizzare il tema, controlla che tutti si comportino secondo il cappello indossato. Poi fa cambiare i cappelli.

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ESEMPIO DI DISCUSSIONE Cappello bianco (obiettività) “L’anno scorso l’IBM ha

venduto 560.000 computer in Francia”

Cappello rosso (emotività) “Ho la sensazione che quest’anno le vendite saranno ridimensionate”

Cappello nero (negatività) “Il progetto ha risvolti interessanti, ma vi siete mai chiesti se la società x smettesse di produrre quei componenti? Inoltre si rischia di essere troppo legati alle oscillazioni del dollaro”

Cappello giallo (ottimista) “Il settore è in forte crescita e se riusciamo ad inserirci i risultati verranno da soli”

Cappello verde (creativo) “Proviamo ad uscire dagli schemi”

Cappello blu (conduttore) “Stiamo andando fuori tema”

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VANTAGGI

Analisi a 360 ° di una situazione (prospettive/cappelli diversi)

Abbassamento delle barriere difensive e del livello di vergogna sociale

(libertà d’espressione grazie ai cappelli) Messa in luce della relatività di ogni

strategia

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I SEI CAPPELLI

ESERCITAZIONE (20 min)

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I SEI ATTEGGIAMENTI

rilevazione degli aspetti negativi di un progetto o di una idea (perché le cose non devono funzionare)

cappello nero

raccolta di informazioni, analisi obiettiva dei dati (es. giudice che interroga imputati)

cappello bianco cappello rosso

esame ottimistico e positivo delle idee proposte (pensiero costruttivo)

cappello giallo

creatività e produzione di nuove idee

cappello verde

cappello blu

controllo e organizzazione del processo di pensiero; spesso lo indossa il conduttore che scandisce l’utilizzo dei vari cappelli (“direttore d’orchestra”)

reazioni emotive suscitate dai problemi e dalle soluzioni proposte, intuizioni e presentimenti

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SIMULAZIONE

RiflettereDurante l’esercitazione:

Con quale cappello ti sei trovato maggiormente a tuo agio?

Quale cappello hai fatto più fatica ad ascoltare?

Quale cappello ti piacerebbe indossare?

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Un nuovo metodo … LE MAPPE MENTALI

Si basa sulla contrapposizione tra pensiero divergente vs convergente

Pensiero convergente: verifica le alternative e le seleziona. Per ogni passaggio è prevista una verifica logica

Pensiero divergente: privilegia l’allargamento degli stimoli, portando lontano dal consueto e verificando solo alla fine se il risultato è soddisfacente

Il lavoro di un manager infatti richiede entrambi i tipi di pensiero. Occorre saperli organizzare e alternare (quando l’uno e quando l’altro) senza mai sovrapporli dato che hanno regole antitetiche

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LE MAPPE MENTALI La mappa mentale si caratterizza per: Nodi che si sviluppano a raggiera (modello radiale) a partire

da un argomento centrale Logica associazionista

E’ la combinazione di due tipologie principali:

Conoscenza dichiarativa (sapere):

Brainstorming: l'elemento principale è un concetto, la mappa (o il pezzo di mappa) serve per visualizzare tutti i pensieri che si hanno in mente su un determinato argomento

Conoscenza procedurale (saper fare):

Flusso di eventi: l'elemento principale è un processo (sequenza di azioni), la mappa (o il pezzo di mappa), serve a visualizzare tutti gli anelli di una catena di eventi legata a un determinato compito

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METODOLOGIA

Iniziare dal centro del foglio dove inserire l’idea base riassunta in una o più parole (immagine o testo)

Scrivere/disegnare intorno i più importanti sotto-elementi rispettando una struttura radiale (dal centro alla periferia): immagini, disegni, simboli (es. frecce), codici, forme geometriche, parole con dimensioni e colori variabili, lettere maiuscole e minuscole

scelti per la loro valenza evocativa, logica oppure di associazione (attributi, emozioni, concetti in sintesi)

posti su rami la cui dimensione sia proporzionale alla rilevanza

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METODOLOGIA Connettere gli elementi partendo dal centro e

procedendo verso l'esterno. Se il metodo è applicato in team, ciascun partecipante

inizia ad associare liberamente parole e concetti aggregandoli all’idea centrale o alle parole/idee lanciate da altri partecipanti.

Chi trascrive le associazioni sul foglio le raccoglie producendo delle ramificazioni che vanno a creare la “mappa”

Utilizzare spessori e colori variabili per le connessioni in base al significato ed all'importanza

Aggiungere relazioni e connessioni dove opportuno

Ripetere i passi precedenti fino al termine della mappa. Si passa poi all’esame e alla discussione dei risultati, quindi ad uno screening, cioè ad una scelta delle soluzioni migliori sulle quali si può ancora intervenire.

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LE MAPPE MENTALI: DUE MOMENTI

Il metodo può essere applicato individualmente o in gruppo (ognuno può lavorare sul lavoro degli altri)

Il momento in cui si individua un’altra associazione

corrisponde alla fase divergenteDisporre di più denaro

Il momento in cui si cancellano le idee superflue e si cerca la sintesi corrisponde alla fase convergente

Lavorare di più Spendere

menoNuovo lavoro Lavoro aggiuntivo

Gestire meglio i risparmi

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L’utilizzo delle mappe mentali può essere utile in un contesto lavorativo poiché moltiplica la capacità di produrre idee e di trovare soluzioni ai problemi.

E’ una metodologia creativa.

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LE MAPPE MENTALI

Esercitazione (15 min)

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GLI STILI COGNITIVI

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“Evito di prendere decisioni importanti se c’è qualcuno o qualcosa che mi fa pressione”

“Prima di prendere una decisione ricontrollo le mie fonti di informazione per essere certo di possedere i dati pertinenti”

“Nel prendere decisioni tendo a fare affidamento sul mio intuito”

“Quando devo prendere decisioni importanti, spesso ho bisogno dell’aiuto di altre persone”

“Generalmente prendo decisioni repentine”

Quale di queste frasi vi rappresenta maggiormente?

GLI STILI COGNITIVIPro

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Razionale: ricerca completa di informazioni, considerazione di tutte le alternative, valutazione logica delle conseguenze

Intuitivo: attenzione agli aspetti globali, basarsi su intuizioni e sensazioni

Dipendente: ricevere suggerimenti e consigli

Evitante: non appena possibile, evitare di prendere decisioni

Spontaneo: immediatezza, desiderio di concludere il più velocemente possibile

I CINQUE STILI COGNITIVI Scott & Bruce

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Sono propensioni diverse nel/nella: Ragionamento (astratto/visuale o verbale)

Risoluzione di problemi (sistematico/intuitivo)

Presa di decisioni (riflessivo/impulsivo)

Esecuzione di compiti (velocità, precisione)

Rapporto con l’esperienza (apprendimento)

STILI COGNITIVI: DEFINIZIONE

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Page 32: Corso di formazione 3°Giornata

PersonalitàPersonalità

Aspetti motivazionali

Aspetti motivazionali

AbilitàAbilitàPercezione e

rappresentazione dell’ambiente

Percezione e rappresentazione dell’ambiente

ALL’INCROCIO TRA:Pro

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Lo stile cognitivo è la tendenza generale del soggetto ad adottare strategie di un certo tipo in maniera molto più frequente di altre

E’ relativamente stabile e costante nel tempo: adottare lo stile “preferito” porta a risultati migliori che portano a riutilizzarlo

Si riferisce a differenze individuali qualitative e non quantitative; è“globale” e diffuso in quanto si rileva anche negli atteggiamenti, nel rapporto con gli altri …

Stili validi in una situazione non lo sono necessariamente anche in un’altra

CARATTERISTICHE

a seconda dei contesti gli stili possono favorire od ostacolare l’attività cognitiva

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Page 34: Corso di formazione 3°Giornata

STILE COGNITIVO

Quale di queste frasi vi rappresenta maggiormente?

Quando devo recarmi con i mezzi ditrasporto in un luogo noto:

Faccio mentalmente l’elenco dei mezzi che prenderò e le relative fermate

Mi creo nella mente l’immagine dell’itinerario da compiere e il percorso che compirò con i vari mezzi

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Page 35: Corso di formazione 3°Giornata

STILE VERBALE VS VISUALE

Il verbale-visuale indica la preferenza per l’utilizzo del codice verbale o visivo

Concerne la memoria, la presentazione e la codifica mentale delle informazioni

Lo stile verbalizzatore indica la tendenza a pensare privilegiando un codice linguistico (parole, testi, registrazioni)

Lo stile visualizzatore indica la tendenza a pensare privilegiando il codice visuo-spaziale (immagini, diagrammi, tabelle)

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SIMULAZIONE… DI CHE STILE SEI?In un minuto cercare di memorizzare quante più parole ed immagini possibili

CANE

BICCHIERE

TORTA

QUADERNO

DISCO

GELATO

TAVOLO

BISCOTTO

CAVALLO

TELEFONO

CUCINA

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Page 37: Corso di formazione 3°Giornata

Ricorda più facilmente le immagini

Ricorda più facilmente le parole

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Page 38: Corso di formazione 3°Giornata

STILI COGNITIVI

Quale di queste frasi vi rappresenta maggiormente?

Mi piacciono le attività che richiedono attenzione ai dettagli ed ai particolari

Preferisco le situazioni che presentano subito i concetti generali, senza dilungarsi nei particolari

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Page 39: Corso di formazione 3°Giornata

STILE ANALITICO O GLOBALE?

L’analitico-globale concerne la preferenza per la considerazione dei dettagli o dell’insieme

Concerne la percezione e la modalità di elaborare le informazioni

Lo stile analitico indica la tendenza a focalizzarsi sui dettagli e sui singoli elementi per passare in un secondo momento al quadro generale

Lo stile globale indica la tendenza a costruirsi una visione d’insieme, prestando attenzione a più aspetti contemporaneamente per poi passare ai dettagli

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Page 40: Corso di formazione 3°Giornata

SIMULAZIONE… DI CHE STILE SEI?

Quali elementi metteresti in coppia?

X analitico (entrambi di legno, a entrambi manca una gamba, hanno le mani sui fianchi), 0 globale (stanno bene insieme, sono entrambi uomini)

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Page 41: Corso di formazione 3°Giornata

STILE COGNITIVO

Torrance: pensiero destro e pensiero sinistro

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Page 42: Corso di formazione 3°Giornata

PENSIERO SINISTRO vs PENSIERO DESTRO

analitico globale-sintetico

logico intuitivo

verbale-astratto visivo-motorio

realistico fantasioso

sicuro avventuroso

copia, ripete inventa

apprende apprendeintenzionalmente incidentalmente

attento distratto

pianifica accetta imprevisti,cerca

cambiamento

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aCARATTERISTICHE

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QUESTIONARIO STILE COGNITIVO

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Page 44: Corso di formazione 3°Giornata

Infine …

Riflettere Cosa “portate via” da questo corso?

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