Corso di Fisica Generale Beniamino Ginatempo Dipartimento di Fisica – Università di Messina...
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Corso di Fisica GeneraleCorso di Fisica Generale
Beniamino Ginatempo Dipartimento di Fisica – Università di Messina
1) Magnetizzazione e correnti di polarizzazione2) L’intensità di magnetizzazione3) L’origine microscopica del momento magnetico4) Diamagnetismo e precessione di Larmor5) Superconduttori ed Effetto Meissner6) Effetto Josephson e SQUID7) Paramagneti e Ferromagneti8) Isteresi magnetica e Temperatura di Curie9) Circuiti magnetici ed Elettromagneti
Parte XXI: Proprietà magnetiche della materia
La materia sottoposta a campi magnetici risponde in due modi qualitativamente diversi:o non sembra reagire affatto o si lascia attirare (respingere) da magneti e/o correnti
In realtà i campi magnetici interagiscono con i moti elettronici (correnti atomiche) diqualunque mezzo materiale e la natura microscopica dei moti elettronici origina il diversocomportamento dei mezzi.
Abbiamo visto che all’interno di un solenoide il campo magnetico è uniforme e, nel vuoto,vale
inHovvero;inB 00
inB 00 inB r0
Se inseriamo un mezzo materiale all’interno del solenoide troviamo che il campo siModifica di un fattore r, che al contrario del caso elettrico può essere anche minore di 1.r si chiama permeabilità magnetica relativa (al vuoto) del mezzo e dipende, ovviamentedalle proprietà chimico-fisiche mezzo materiale che abbiamo posto nel solenoide.Si dice che il mezzo, sotto l’azione del campo esterno si magnetizza.
Magnetizzazione e correnti di polarizzazioneMagnetizzazione e correnti di polarizzazione
In analogia al caso elettrico possiamo pensare che le cose vanno come se la materiaintroducesse delle nuove correnti: le correnti di polarizzazione (magnetizzazione)tali da far sì che
ininniinniinB mrr 100
Possiamo cioè pensare che la materia equivalga ad un ulteriore avvolgimento di n’ spireper unità di lunghezza dove scorre una corrente i’, e possiamo definire la suscettivitàmagnetica m.
Tali correnti, se esistono (e vedremo che esistono realmente!), sono la media delle correntimicroscopiche che il campo suscita nella materia
Come vedremo in dettaglio più avanti, il moto orbitale degli elettroni è assimilabile ad unacorrente circolare e, quindi, sulla base del teorema di Ampère, ad ogni elettrone in motoorbitale possiamo assegnare un momento magnetico (il magnetone di Bohr). L’effetto delcampo esterno sarà quello di aumentare o diminuire la velocità di rotazione degli elettroniovvero quello di orientare i momenti magnetici, facendo sì che gli atomi acquistino unmomento magnetico medio non nullo
La presenza di momenti magnetici microscopici, e, quindi, di momenti magnetici medi(per tempi lunghi e regioni grandi rispetto alle scale atomiche), permette di definire ilmomento magnetico medio dell’unità di volume come (l’intensità di) magnetizzazione
dz,y,xMmd
Dobbiamo, come nel caso della polarizzazione dei dielettrici, mettere in relazione lamagnetizzazione con le correnti microscopiche. Per far questo immaginiamo che ogniatomo abbia un momento magnetico pari al momento magnetico medio, in modo che
mnM
con n numero di atomi per unità di volume
Proviamo a calcolare la corrente che in mediascorre nella materia dovute alle correnti atomiche
L’intensità di magnetizzazioneL’intensità di magnetizzazione
dz
dyConsideriamo le correnti atomiche
x
y
z
in un sistema di riferimentoche fluiscono nella direzione x attraversoun quadratino di lati dy e dz
Notiamo che solo quelle correnti la cuispira è attraversata dai lati dell’areoladxdy contribuscono alla corrente, poichél’attraversano una sola volta.
12
3
4
Inoltre il contributo delle spireattraversate dai lati sarà positivo o negativo dipendendo dal verso delle correnti atomiche:due lati opposti (1-3 e 4-2) contribuiscono con segno opposto
Dobbiamo determinare adesso il numero di atomi che vengono attraversati da un lato.A tale scopo consideriamo un cilindro che abbia per asse il lato 1 e base S e notiamoche solo una frazione degli atomi ivi contenuti contribuiscono
S
È facile realizzare che il numero di atomi da considerare, Ny, sta al numero di atomi totale, N,nel rapporto della proiezione Sy dell’area dell’orbita atomica all’area S. Avremo:
Sy
dyMndymndySiSdy.Vol
N
S
SiiNi yyym
ymmy 1
111
000
01
Analogamente per il lato 3 avremo dyMi y 31
03
Ma se il campo di magnetizzazione varia con continuità nel passare dal lato 1 al lato 3
dzz
MMM y
yy
13
Sottraendo tali contributi dydzz
Mi y
0
31
1
Analogamente per i lati 4 e 2 dydzy
Mi z
0
24
1
In totale la corrente in direzione x sarà dydzJdydzMrotdydzz
M
y
Mi xx
yzx
0
1
In definitiva per le tre direzioni: BMrotJ
0
1
Sostituendo nella Legge di Circuitazione
macro
macromacro
JMB
rot
MrotJJJBrot
0
00
Definendo pertanto
HMHBovveroMB
H
00
Il problema della magnetostatica della materia si riduce, analogamente al caso elettrostatico,al determinare M in funzione di H. Se tale dipendenza funzionale fosse linearizzabile avremo
HM m
0
Tuttavia la validità di questa approssimazione è molto meno ampia che per l’analogaespressione elettrostatica: per la maggioranza di sistemi di interesse tecnologico, anzi,la suscettività magnetica è una funzione complicata del campo
Hmm
Il momento magnetico di un atomo è una proprietà di tutti gli elettroni del sistema
In un atomo di idrogeno, l’elettrone compie una rivoluzione completa attorno al nucleoin un periodo T0. Ciò equivale ad una corrente e, quindi, ad un momento magnetico
Lm
evm
m
eaa
eS
T
em
ee
e 222 000
020
00
00
Come si vede il momento magnetico è proporzionale al momento angolare dell’elettrone L.A questo va aggiunto il momento magnetico dovuto allo spin dell’elettrone. La naturaquantistica del momento angolare e dello spin fa sì che per un atomo di idrogeno ilmomento magnetico sia un multiplo intero del magnetone di Bohr
ee
nBn m
e
m
Ea
eva
em
2
2
2201
00
000
1
L’estensione al caso di atomi con più elettroni ed al caso dei solidi, dove sta il nostroprincipale interesse, fa sì che il magnetone di Bohr sia soltanto l’unità di misura deimomenti magnetici che in generale saranno multipli reali di B. Ciò perché il momentomagnetico totale sarà la risultante della somma di molti momenti magnetici dovuti almoto orbitale degli elettroni
L’origine microscopica del momento magneticoL’origine microscopica del momento magnetico
In un solido gli ioni sono tenuti insieme dagli elettroni di valenza
+ +
++
+ + +
+
e-
Ad un istante t un elettrone compie un’orbita attorno ad uno ione e
per un tempo 10-16 sec. acquista un momento pari ad mt
Successivamente, se aspettiamo un tempo =10-11 sec., molti altri elettroni sostituirannoil primo, ma con altre orbite
La media temporale di questi momenti magnetici può essere nulla oppure no.
I sistemi per i quali tale media è nulla si chiamano diamagnetici (Cu, Ag, Nb, Mo, W,etc.)
I sistemi per i quali tale media è non nulla si chiamano magnetici e si dividono inparamagnetici e ferromagnetici
+ +
++
+ + +
+
e-
Gli atomi dei sistemi magnetici mostrano quindi un momento magnetico proprio
im
Ma dopo aver orbitato attorno ad (scatterato) un atomo un elettrone arriva ad un altro
Anche questo secondo atomo acquisterà istante per istante un momento magnetico, la cuimedia temporale sarà un momento magnetico non necessariamente orientato come il primo.Avverrà analogamente per gli altri siti.
jm
La media spaziale di questi momenti può essere nulla oppure no
I sistemi per cui questa media è nulla sono i paramagneti e sono contraddistintidal non possedere una magnetizzazione spontanea.
I mezzi in cui il sistema di momenti magnetici propri presentano un elevato grado di ordinespontaneo sono i ferromagneti, i quali presentano una magnetizzazione spontanea.
Una delle possibilità di ordinare il sistema di momenti magnetici è (Fe, Ni, Co)
+ +
++
+ + +
+ + +
++
+ + +
+
+
+ +
++
+ + +
+
Cioè la fase ferromagnetica. È chiaro che un così elevato grado di ordine può aversi soloa temperature molto basse. È anche intuitivo che tale reticolo di momenti magnetici potràfondere aumentando la temperatura oltre un valore Tc, dando luogo ad una transizionedi fase analoga a quella fra solido e liquido.
A temperature intermedie la situazione diventa più o meno così (perdita di parallelismo)
Visto su una scala molto più grande della scala atomica il sistema appare
In tal caso la magnetizzazione spontanea del materiale sarà in totale alquanto debole(p. es. un chiodino di ferro). Una regione in cui il materiale avrà momenti magneticiparalleli si chiama dominio di Weiss
Il parallelismo dei momenti magnetici non è la sola possibilità di ordine. Le sostanzeantiferromagnetiche si mostrano con antiparallelismo lungo una direzione reticolare (Cr, M)
+ +
++
+ + +
+
Consideriamo un atomo di idrogeno in assenza di campi esterni. Immaginiamo chel’elettrone ruoti con velocità angolare costante. In questo caso la forza centripeta è parialla forza di Coulomb dovuta al nucleo:
sec/girixam
eam
a
e
ee
1630
2
000
202
0
2
0
1044
1
4
1
Supponiamo che vi sia un campo magnetico perpendicolare al piano dell’orbita
+e
-e
+0
-0
B0
a0
Fc
FL
In tal caso agirà una forza di Lorentz che ha ancora ladirezione del raggio e va a sommarsi (sottrarsi) allaforza centripeta.
Avremo
02
0020
2
04
1amBae
a
ee
La precessione di LarmorLa precessione di Larmor
Definendoe
L m
eB
2 l’equazione diventa
20
220
2 02
LLL
Ora, i campi magnetici intensi sono dell’ordine di qualche decina di Tesla (m sec-2 A-1)quindi la pulsazione L, che si chiama pulsazione di Larmor, è dell’ordine di
1130
19
0 1079810109102
1061
2x.
x.x
x.B
m
e
eL
Pertanto la pulsazione di Larmor è almeno 4 ordini di grandezza più piccola della pulsazionepropria dell’elettrone. Ne segue
0
L
Vale a dire che l’effetto del campo magnetico è quello di far ruotare l’elettrone attornoalla sua direzione con pulsazione L: si stabilisce cioè un moto di precessione attorno alladirezione del campo magnetico. Come vedremo questo produce effetti non necessariamentetrascurabili anche se il valore di L è molto più piccolo di 0. Naturalmente questo risultatoè altrettanto vero anche se il campo non è perpendicolare al moto dell’orbita.
Il momento magnetico dell’atomo di idrogeno sottoposto al campo magnetico B0 sarà:
0000 2mm
eSS
T
em LL
Tuttavia se consideriamo molti atomi di idrogeno dobbiamo fare una media di questaquantità. È ragionevole pensare che il grosso termine m0 sia diretto lungo tutte ledirezioni e quindi il suo contributo medio sarà nullo. Il che equivale a dire che non esisteun momento magnetico proprio di un sistema di atomi di idrogeno. Quindi le seguenticonsiderazioni si applicano per le sostanze diamagnetiche
Siccome la precessione di Larmor avviene attorno alla direzione di B0, la direzione deimomenti magnetici mL deve essere la stessa per tutti gli atomi. Pertanto la media saràproprio mL
00
2
000 42BB
m
eS
eSmmmm L
eLLL
Nell’ultimo passaggio abbiamo definito L, l’equivalente della polarizzabilità perdeformazione di un dielettrico, la polarizzabilità magnetica. Ma la fondamentale differenzacol caso elettrostatico sta nel fatto che il momento magnetico suscitato dal campo esternoè di verso opposto a quello del campo: un diamagnete deve quindi avere una suscettivitànegativa (permeabilità magnetica r minore di 1)
Il momento magnetico di LarmorIl momento magnetico di Larmor
Come abbiamo visto la suscettività magnetica di un diamagnete deve essere negativa.Essa è tuttavia normalmente alquanto piccola in valore assoluto. Vedremo pure che peri paramagneti la suscettività è positiva ma piccola, mentre per i ferromagneti è enorme.
Alcuni sistemi fisici, sotto particolari condizioni diventano diamagneti perfetti: la lorosuscettività è pari a –1 (la permeabilità magnetica diventa 0). Questi sistemi, di enormeimportanza tecnologica, sono i superconduttori.
In tali sistemi, non necessariamente metalli, al di sotto di una certa temperatura Tc, laresistività diventa improvvisamente piccolissima.
(T
)
T
Resistività di un Superconduttore
Tc
Superconduttori ed effetto MeissnerSuperconduttori ed effetto Meissner
Il meccanismo che stabilisce la superconduttività, nei cosiddetti superconduttori tradizionali,quelli cioè la cui temperatura di transizione è di pochi gradi Kelvin, è la formazione dellecoppie di Cooper
+
--
Se un elettrone si trova in moto vicino ad uno ione, può trascinare un po’ lo ione verso di sé
Se un altro elettrone si trova nelle vicinanze esso può essere accelerato dallo ione, creandoun legame fra i due elettroni (la coppia di Cooper).
Naturalmente, affinché questo fenomeno si verifichi, molte condizioni devono essere verificate:Gli spins degli elettroni devono essere opposti, la loro quantità di moto deve differire di unaprecisa quantità (il momento di Fermi), le vibrazioni degli ioni non devono ostacolare(scattering) il moto degli elettroni, nel passare vicino ad un altro ione si devono ripetere lestesse condizioni, etc.. Il percorso che i due elettroni possono percorrere legati può esseregrande (sulla scala atomica) si chiama lunghezza di coerenza.
T<Tc B=0rH
B=0
Sotto la temperatura critica, improvvisamente la suscettività m =–1, ovvero lapermeabilità magnetica r=0. Di conseguenza il campo di induzione magnetica
00 HB r
si annulla all’interno del superconduttore.Pertanto il superconduttore espelle le linee di flusso del campo magnetico, ed è quindicostretto ad uscire fuori dalla zona in cui c’è il campo
T>Tc B= 0rH
B= 0rH
Questo effetto, detto Effetto Meissner è alla base del fenomeno della levitazione magnetica(treni a monorotaia)
Se il campo magnetico è maggiore di un certo campo critico Hc, il sistema smette di esseresuperconduttore (ritorna allo stato normale). Superconduttori che hanno questa caratteristicasi dicono del I tipo (e.g. Alluminio)
Nei superconduttori del II tipo (Nb), invece, le linee di flusso del campo magnetico penetranoparzialmente nel superconduttore, dando luogo ad uno stato misto se il campo è compresotra due valori Hc1 e Hc2. Per campi superiori ad Hc2 il superconduttore ritorna allo statonormale, per campi inferiori ad Hc1 tutto il campo magnetico è espulso dal sistema.
Se in un circuito superconduttore si inserisce una giunzione isolante ci si aspetterebbe che labarriera di potenziale che si viene a creare impedisca il passaggio della corrente
J J0
Josephson (1962) mostrò che se la corrente è inferiore ad una data soglia (107 A/m2),le coppie di Cooper riescono ad attraversare l’isolante, dando quindi luogo a correntiattraverso la barriera dell’ordine anche di 106 A/m2, con campo elettrico nullo. Questo èl’effetto Josephson in corrente continua
Se si applica una differenza di potenziale costante V alla facce opposte dell’isolante siproduce una corrente oscillante di frequenza
MhzV
V.V
h
e
16483
2
(Effetto Josephson in corrente alternata)
Effetto Josephson e lo Squid Effetto Josephson e lo Squid
Ciò consente di costruire un apparecchio denominato SQUID (Superconducting QuantumInterference Device)
isolante
isolante
B0
Jtot
Ja
Jb
La natura della correnti Ja e Jb è quantistica. Ciò dà luogo ad interferenza fra di esse e fa sìche la corrente totale sia data da
00
BecosJJ tot
Questo apparecchio che è facilmente miniaturizzabile consente pertanto la misura di campimagnetici anche debolissimi (bolometro). Trova applicazioni importantissime in biomedicina(e.g. attività cerebrali) e biofisica
Materiale m Tipo
Bismuto -170 10-6
Rame -10 10-6 diamagneti
Argento -19 10-6
Acqua -9 10-6
Aria +0.4 10-6
Alluminio +22 10-6 paramagneti
Platino +360 10-6
Materiale m(H0) Tipo
Ferro 102103
Nickel 103103 ferromagneti
Cobalto 103103
Permalloy (FeNi) 12 10350 103
Tabelle di confronto delle Suscettività magneticheTabelle di confronto delle Suscettività magnetiche
Un magnete immerso in un campo magnetico esterno si comporta analogamente adun dielettrico le cui molecole posseggano un momento di dipolo elettrico proprio immersoin un campo elettrico esterno.
Il fenomeno fisico principale è quindi quello della magnetizzazione per orientamento:i momenti magnetici si allineano nella direzione del campo esterno, ma devono lottarecontro la tendenza disordinatrice della agitazione termica. Tuttavia, al contrario deidiamagneti, la magnetizzazione media risultante sarà parallela al campo e non antiparallela
Ciò che differenzia dal caso dei dielettrici è il fatto che un magnete è normalmente allo statosolido e non gassoso. Ciò può produrre dei campi locali. Ancora analogamente al caso deidielettrici si può scrivere:
MNHH *
N è il numero di Weiss
Tuttavia accade che per i paramagneti N è un numero molto piccolo e si avrà
Tk
HmLMM
Tk
HmLmmHH
Bs
B
* 000
dove L è la funzione di Langevin e Ms è la magnetizzazione di saturazione
Paramagneti e FerromagnetiParamagneti e Ferromagneti
M(a)
a
Ms
-Ms
In funzione del parametro a la magnetizzazione sarà dunque la funzione di Langevin.Ricavando M in temini di H ed H* possiamo trovare (graficamente) la funzione M(H).M(a) deve essere anche una retta di ordinata all’origine –H/N, a temperatura costante.
Nm
Tktan;
N
Ha
Nm
Tk
N
H
N
HM;
Tk
Hma BB
*
B
*
00
0
N
H
Al diminuire di Hla retta interseca M(a)in diversi punti
Se è abbastanzapiccolo possono essercidue intersezioni(H=Hc)
Riportando i valoridi M in funzione diH
Isteresi magnetica e Temperatura di CurieIsteresi magnetica e Temperatura di Curie
H
M(H)
Ms
-Ms
Hc-Hc
Mr
-Mr
Isteresi Magnetica
3m
jouleMxHArea
Temperatura di Curie
M(a)
a
Ms
-Ms
a/3
c
Se la temperatura è sufficientemente elevata (o se N0) le rette avranno una sola intersezionecon la curva di Langevin! Il sistema è quindi nella fase paramagnetica. La transizione si ha se
K
NMmT
Nm
TkMtan s
ccB
sc 33
1 0
0
Si noti che l’esistenza di una magnetizzazione residua spiega come mai un chiodino d’acciaioavvicinato ad una calamita si magnetizzi, e poi, allontanato, sia in grado di attrarre altrichiodini.
Un ferromagnete (quindi al di sotto della temperatura di Curie) presenta i domini di Weiss,che, di norma, non sono molto estesi, specie se il materiale è policristallino. L’azione delcampo esterno è quella di estendere enormemente i domini di Weiss. Ciò costa lavoro, infattil’area sotto le curve di magnetizzazione è lavoro per unità di volume.Lasciato a sé stesso, poi, il chiodino si smagnetizza spontaneamente, perché i domini di Weissritormano alla situazione originaria.
La circostanza che un chiodino si magnetizza in presenza di un campo esterno è il principiodi funzionamento alla base degli elettromagneti. Per un nastro o disco magnetico, invece,si vuole un materiale che si magnetizzi e non si smagnetizzi spontaneamente mai più.
La differenza fra un magnete permanente (calamita) ed un chiodino d’acciaio sta nel fattoche i domini di Weiss sono molto più estesi e stabili nel primo sistema che nel secondo.
In Natura non esistono discontinuità così forti nelle curve di isteresi. Si distinguono imateriali magneticamente dolci dagli altri (e.g. acciaio)
dolce
I materiali ferromagnetici dolci sono usati per registrazioni (nastri e dischi magnetici)L’acciaio per costruire elettrocalamite
Analogamente al caso elettrico, anche le linee di flusso del campo magnetico si rifrangonoalla separazione di due materiali. Si trova, con un procedimento assolutamente analogo:
2
1
2
1
2
2
1
121
r
r
t
t
r
t
r
tnn B
Bovvero
BBBB
1
2
B1
B2
1
2
2
1
1
2
2
22
1
11
r
r
n
t
n
t
tg
tg;
B
Btg;
B
Btg
Quindi, se il mezzo 1 è il ferro ed il mezzo due è l’aria, le cui permeabilità magnetichedifferiscono di alcuni ordini di grandezza, si avrà all’incirca
1
2
B1
B2
Cioè le linee di flusso di B restano praticamente confinate nel mezzo 1 (ferro)
Circuiti Magnetici ed ElettromagnetiCircuiti Magnetici ed Elettromagneti
Questa circostanza implica che se prendiamo un materiale ferromagnetico e realizziamoun toro, questo sarà un tubo di flusso di B (divB=0). È noto infatti che per lasciare inalteratele caratteristiche di una calamita a ferro di cavallo è opportuno collegare i due estremi conuna sbarretta di ferro: questo serve a chiudere le linee di flusso di B e quindi ad impedireche si rimpiccioliscano i domini di Weiss.
Un sistema siffatto si chiama circuito magnetico. Se il toro è d’acciaio non vi sarà unamagnetizzazione del mezzo molto grande. Tuttavia se si mette un solenoide in una parteanche piccola del toro, e si fa passare della corrente il toro si magnetizza.
H
B
Possiamo mettere in relazione il flusso di B in una sezione S (costante) del toro con lacorrente che scorre nell’avvolgimento
Il flusso di B sarà HSSBB
Il campo H è facilmente ricavabile da
.lgAvvo
iN
H;iNdH;JHrot
Da cui S
BS
BiNiN
SB
RR
L’equazione precedente va sotto il nome di Legge di Hopkinson. La quantità Ni si chiamaforza magnetomotrice mentre il parametro R, che dipende solo dalla geometria e dalmateriale usato si chiama riluttanza magnetica
La legge di Hopkinson vale solo se, come è stato fatto, si trascura il flusso disperso, ovveroil flusso uscente lateralmente dal materiale, che non è nullo dato che la permeabilità magneticadell’aria non è nulla né quella del mezzo infinita.
La legge di Hopkinson è interamente equivalente alla legge di Ohm: la riluttanza gioca il ruolodella resistenza, il flusso di B quello della corrente elettrica (flusso di J, campo solenoidale)e la forza magnetomotrice quello della forza elettromotrice.
Notare che la riluttanza tiene conto dei fenomeni dissipativi associati all’allargamento deidomini di Weiss nel materiale magnetico: il materiale si riscalda con una legge analogaall’effetto Joule