Corso di Europrogettazione UNIFG
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EUROPROGETTAZIONE MAZ
ZEO ANTONIO
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NASCITA DELLA COMUNITA
EUROPEA
La Comunit europea costituiva il "Primo pilastro" dell'Unione europea.
Considerata la pi importante delleComunit europee, nasce nel 1957 ed entra in
vigore il 1 gennaio1958 con il nome diComunit economica europea (CEE), con
l'entrata in vigore dei trattati di Roma, firmatida sei stati fondatori (Italia, Francia, Belgio,
Paesi Bassi, Lussemburgo, Germania) il25 marzo dell'anno precedente.
http://it.wikipedia.org/wiki/Tre_pilastri_dell%27Unione_Europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Unione_europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_europeehttp://it.wikipedia.org/wiki/1957http://it.wikipedia.org/wiki/1%C2%BA_gennaiohttp://it.wikipedia.org/wiki/1958http://it.wikipedia.org/wiki/Trattati_di_Romahttp://it.wikipedia.org/wiki/Italiahttp://it.wikipedia.org/wiki/Franciahttp://it.wikipedia.org/wiki/Belgiohttp://it.wikipedia.org/wiki/Paesi_Bassihttp://it.wikipedia.org/wiki/Lussemburgohttp://it.wikipedia.org/wiki/Germaniahttp://it.wikipedia.org/wiki/25_marzohttp://it.wikipedia.org/wiki/1957http://it.wikipedia.org/wiki/1957http://it.wikipedia.org/wiki/25_marzohttp://it.wikipedia.org/wiki/Germaniahttp://it.wikipedia.org/wiki/Lussemburgohttp://it.wikipedia.org/wiki/Paesi_Bassihttp://it.wikipedia.org/wiki/Belgiohttp://it.wikipedia.org/wiki/Franciahttp://it.wikipedia.org/wiki/Italiahttp://it.wikipedia.org/wiki/Trattati_di_Romahttp://it.wikipedia.org/wiki/1958http://it.wikipedia.org/wiki/1%C2%BA_gennaiohttp://it.wikipedia.org/wiki/1957http://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_europeehttp://it.wikipedia.org/wiki/Unione_europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Tre_pilastri_dell%27Unione_Europea -
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TRATTATO DI ROMAPer Trattati di Roma si intende il trattato firmato aRoma il 25 marzo1957: il trattato che istituisce laComunit economica europea.
Per Trattato di Roma si intende il primo documento,il cui nome stato successivamente cambiato inTrattato che istituisce la Comunit europea (TCE)
http://it.wikipedia.org/wiki/25_marzohttp://it.wikipedia.org/wiki/1957http://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_economica_europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_economica_europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/1957http://it.wikipedia.org/wiki/25_marzo -
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TRATTATO DI ROMA -
ISTITUZIONE DI: EURATOM: Appariva il campo di collaborazione
pi agevole e riteneva che lo sfruttamentodellenergia nucleare avrebbe potuto mantenere
in costante crescita il mercato europeo dopo lafine del boom, legato al petrolio e al gas;
CEE. Il nuovo organismo avrebbe dovutopromuovere, mediante la formazione del
mercato comune e larmonizzazione dellelegislazioni economiche nazionali, una crescitastabile e duratura al continente
http://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_europea_dell%27energia_atomicahttp://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_economica_europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_economica_europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Comunit%C3%A0_europea_dell%27energia_atomica -
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TRATTATO DI ROMA
OBIETTIVI:
Il trattato di Roma non prevedeva una politicaregionale, ma soltanto dei meccanismi di solidarietsotto forma di due fondi strutturali: il Fondo socialeeuropeo e il Fondo europeo agricolo di orientamento
e garanzia, sezione orientamento.
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Dal 1973 con l'ingresso di Regno Unito, Irlanda eDanimarca nella CEE, negoziarono una serie diaccordi per assicurare uniformit nelle politicheeconomiche delle due organizzazioni, sfociata infinenell'accordo per lo Spazio economico europeo (SEE)
La politica regionale stata istituita solo a seguito delprimo allargamento della Comunit (nel 1973), a
partire dalla creazione del Fondo europeo di
sviluppo regionale (FESR) nel 1975. Ma le suedotazioni sono rimaste, per molto tempo, modeste,impedendo alla politica regionale di andare oltre un
livello limitato.
http://it.wikipedia.org/wiki/1973http://it.wikipedia.org/wiki/Spazio_economico_europeohttp://it.wikipedia.org/wiki/Spazio_economico_europeohttp://it.wikipedia.org/wiki/1973 -
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1986 ATTO UNICO EUROPEO lAtto unico (1986) che ha fatto della coesione economica esociale una nuova competenza della Comunit e ne hafissato gli obiettivi e i mezzi. Tra questi mezzi, ha accoltoinnanzitutto unutilizzazione sistematica dei fondi strutturalie ha previsto, a tal fine, una riforma delle loro regole di
funzionamento.
I principi delle nuove regole sono: la concentrazione dei fondi per obiettivo e per regione;
il partenariato tra la Commissione, gli Stati membri e leautorit regionali per la pianificazione, lattuazione e ilmonitoraggio degli interventi;
la programmazione degli interventi;
laddizionalit dei contributi comunitari.
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TRATTATO DI MATRICHT
Il Trattato di Maastricht, o Trattatosull'Unione Europea, un trattato che statofirmato il 7 febbraio1992 a Maastricht, dai
dodici paesi membri dell'allora ComunitEuropea, oggi Unione Europea, che fissa leregole politiche e i reti o parametri economicinecessari per l'ingresso dei vari Stati aderentinella suddetta Unione. entrato in vigore il1 novembre1993 .
http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_internazionalehttp://it.wikipedia.org/wiki/7_febbraiohttp://it.wikipedia.org/wiki/1992http://it.wikipedia.org/wiki/Maastrichthttp://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Economiahttp://it.wikipedia.org/wiki/Statohttp://it.wikipedia.org/wiki/1%C2%BA_novembrehttp://it.wikipedia.org/wiki/1993http://it.wikipedia.org/wiki/1993http://it.wikipedia.org/wiki/1%C2%BA_novembrehttp://it.wikipedia.org/wiki/Statohttp://it.wikipedia.org/wiki/Economiahttp://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Maastrichthttp://it.wikipedia.org/wiki/1992http://it.wikipedia.org/wiki/7_febbraiohttp://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_internazionale -
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TRATTATO DI MAASTRICHTOBIETTIVI:
a. Contributi del trattato;
b. Nuovo e cospicuo aumento della dotazionedei fondi;
c. Una riforma significativa dei fondistrutturali;
d. Creazione del Fondo di coesione;
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Secondo ilTrattato di Maastrichtla Comunit
europea ha l'obbligo di promuovere nell'insieme
della Comunit:
uno sviluppo armonico, equilibrato e sostenibile delle attiviteconomiche
un livello elevato di occupazione e di protezione sociale e pari
opportunit tra donne e uomini una crescita duratura e non inflazionistica
un elevato livello di competitivit e di convergenza dei risultatieconomici
un livello elevato di protezione e di miglioramento dellaqualit dell'ambiente, l'innalzamento del livello e della qualitdella vita, la coesione economica e sociale e la solidariet tragli Stati membri
http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Maastrichthttp://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Maastricht -
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Per perseguire tale risultato, la CE elabora un insieme dipolitiche settoriali, in particolare in questi settori:
Occupazione e diritti sociali Libert, sicurezza e giustizia Ambiente Consumatori e salute Energia e risorse naturali Regioni e sviluppo locale Cultura, istruzione e giovent Scienza e tecnologia Trasporti Economia, finanza e concorrenza Politiche industriali e mercato interno Relazioni esterne e immigrazione
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RIFORMA DI BERLINO - 1999
Consiglio europeo riunito a Berlino nel marzo 1999ha approvato una nuova riforma dei fondi strutturali:
Tale riforma ha per obiettivo:
una maggiore concentrazione degli aiuti; una semplificazione e un decentramento del
funzionamento dei fondi;
un rafforzamento della loro efficacia e quindi della
valutazione e del controllo; uninsistenza sulladdizionalit.
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PRIMA PROGRAMMAZIONE FONDI 2000/2006AGENDA 2000
Parallelamente, lo stesso Consiglio europeo di Berlinoapprovava lallocazione di 213 miliardi di euro alle azioni
strutturali per il periodo 2000-2006, di cui 7 miliardi andrannoal nuovo Strumento strutturale di preadesione (ISPA), la cuicreazione era stata approvata dal Consiglio europeo neldicembre 1997 nel quadro dellAgenda 2000 e che destinato, tra laltro, a facilitare ladattamento dei paesidellEuropa centrale e orientale candidati alladesioneallUnione.
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CONSIGLIO DI GOTEBORG 2001
Nel 2001 il Consiglio di Goteborg, riunito in sessionestraordinaria, ha convenuto di integrare la dimensione socialedello sviluppo, definita nella Strategia di Lisbona, con gliaspetti della sostenibilit ambientale. Il documento prevede
che Lo sviluppo sostenibile - soddisfare i bisogni dellattualegenerazione senza compromettere quelli delle generazionifuture - un obiettivo fondamentale fissato dai trattati. A talfine necessario affrontare le politiche economiche, sociali eambientali in modo sinergico. La mancata inversione delle
tendenze che minacciano la qualit futura della vitaprovocher un vertiginoso aumento dei costi per la societ orender tali tendenze irreversibili.
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PROGRAMMAZIONE 2007/2013
Con una dotazione finanziaria complessivamente pari a308 miliardi di euro, la nuova riforma della politica dicoesione ha come obiettivo quello di rendere le azionistrutturali:
pi mirate verso obiettivi strategici dellUE (impegni diLisbona e di Gteborg per uneconomia basata sullaconoscenza competitiva e sostenibile, strategia europea perloccupazione);
maggiormente concentrate sulle regioni pi svantaggiate
anticipando nel contempo le evoluzioni nel resto dellUE; pi decentralizzate e attuate in maniera pi semplice,
trasparente ed efficace.
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IL TRATTATO DI LISBONA - 2007
lintroduzione del concetto di coesione territoriale e il suo riconoscimento inquanto obiettivo dellUnione;
linclusione della coesione territoriale tra le competenze concorrentidellUnione, del trattato sul funzionamento dellUE];
la sostituzione del parere conforme con la procedura legislativa ordinaria(codecisione) in occasione del voto del regolamento generale applicabile aifondi strutturali;
il riconoscimento da parte della Carta dei diritti fondamentali, sebbene essanon sia stata ripresa nel trattato, dellidentit nazionale degli Stati membri edellordinamento dei loro pubblici poteri a livello nazionale, regionale elocale;
lapplicazione del principio di sussidiariet non pi soltanto alla definizione deirapporti tra le istituzioni europee e gli Stati membri, ma anche alle autoritlocali e regionali;
lintroduzione di una disposizione in merito ai ricorsi proponibili alla Corte digiustizia per violazione del principio di sussidiariet, che prevede che i ricorsipossono essere proposti anche dal Comitato delle regioni avverso attilegislativi europei per ladozione dei quali il trattato sul funzionamentodellUnione preveda la consultazione;
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ISTITUZIONI
Assemblea, composta dai rappresentanti dei popoli degli Statimembri la cui elezione era a suffragio universale diretto.
Consiglio, composto dai rappresentanti degli Stati membri. Ilsuo compito consisteva nel coordinare le politiche
economiche generali degli Stati membri. Commissione, inizialmente composta da 9 membri scelti dai
governi degli Stati membri in base alla loro competenza, eral'istituzione sopranazionale.
Corte di giustizia, assicurava il rispetto del dirittonell'interpretazione e applicazione del Trattato.
http://it.wikipedia.org/wiki/Suffragio_universalehttp://it.wikipedia.org/wiki/Suffragio_universale -
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Q.S.N. (Quadro Strategico Nazionale)
Quadro Strategico Nazionale con l'obiettivo diindirizzare le risorse che la politica di coesionedestiner al nostro Paese, sia nelle aree delMezzogiorno sia in quelle del Centro-Nord.
E una sorta di proposta nazionale nei confrontidellUnione Europea.
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Q.C.S. (Quadro Comunitario di Sostegno)
Il Quadro comunitario di sostegno (QCS) ildocumento approvato dalla Commissione europea,d'intesa con lo Stato membro interessato, sulla basedella valutazione del Piano presentato dallo stessoStato. Il QCS contiene la fotografia della situazione dipartenza, la strategia, le priorit d'azione, gli obiettivispecifici, la ripartizione delle risorse finanziarie, lecondizioni di attuazione.
Il QCS articolato in assi prioritari e attuato tramiteuno o pi Programmi operativi.
http://www.dps.tesoro.it/qcs/schede_qcs/scheda_obiettivo1.asphttp://www.dps.tesoro.it/qcs/schede_qcs/scheda_obiettivo1.asp -
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SCOPO DELLUNIONE EUROPEA
Sin dalla nascita dell'UE, agli occhi dei sostenitori risultava evidenteche per raggiungere una forma politica pienamente federata, quindinon solo di convenienza economica (assunto ribadito come principionelTrattato di Maastricht, 1992), si doveva operare per eliminare le
profonde differenze esistenti tra le regioni pi ricche e quelle menoavvantaggiate. A tale scopo fu varata un'apposita politica diinterventi sul territorio. In particolare, ai sensi delTrattato di Lisbona, la UE ha elaborato e continua a sostenere unaspecifica politica di coesione economica e sociale.
Lo strumento elaborato per concretizzare tale finalit sono,
appunto, i cosiddetti Fondi strutturali europei. Questi nel corso deltempo hanno subito continue e opportune modifiche, in rapportotendenzialmente coerente con le diverse posizioni politiche eprogrammatiche assunte nel tempo, dalla UE.
http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Maastrichthttp://it.wikipedia.org/wiki/1992http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Lisbonahttp://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Lisbonahttp://it.wikipedia.org/wiki/1992http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Maastricht -
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FONDI STRUTTURALI-OBIETTIVI
I Fondi strutturali sono strumenti di intervento creatie gestiti dall'Unione Europea per finanziare variprogetti di sviluppo all'interno dell'UE.
Gli obiettivi principali dei fondi sono tre: riduzione delle disparit regionali in termini di
ricchezza e benessere;
aumento della competitivit e dell'occupazione; sostegno alla cooperazione transfrontaliera
http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Europeahttp://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Europea -
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PROGRAMMAZIONE 2000/2006
I Fondi strutturali per la programmazione 2000-2006 avevano tre obiettivi:
Obiettivo 1: aveva lo scopo di promuovere lo sviluppo e l'adeguamentostrutturale delle regioni in ritardo di sviluppo; vi rientravano in particolarele regioni il cui PIL minore del 75% della media europea, come adesempio le regioni del mezzogiorno di Italia.L'Obiettivo 1 si rivolgeva ad un numero limitato di Regioni UE, ma
disponeva di circa il 70% degli interi finanziamenti (195 miliardi di eurocomplessivi).
Obiettivo 2: aveva lo scopo di sostenere la riconversione socioeconomicadelle zone con difficolt strutturali.
Obiettivo 3: era mirato a sostenere, per le regioni escluse dall'obiettivo 1,l'ammodernamento dei sistemi di istruzione, formazione e occupazione.
http://it.wikipedia.org/wiki/PILhttp://it.wikipedia.org/wiki/Istruzionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Formazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Occupazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Occupazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Formazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Istruzionehttp://it.wikipedia.org/wiki/PIL -
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FONDI STRUTTURALIPROGRAMMAZIONE 2000/2006
il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR);
il Fondo Sociale Europeo (FSE);
ilFondo Europeo Agricolo di Orientamento e di Garanzia(FEAOG) (detto anche Fondo Europeo di
Orientamento e Garanzia Agricola (FEOGA) ); lo Strumento Finanziario di Orientamento della Pesca
(SFOP).
http://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Europeo_di_Sviluppo_Regionalehttp://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Sociale_Europeohttp://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Europeo_Agricolo_di_Orientamento_e_di_Garanziahttp://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Europeo_Agricolo_di_Orientamento_e_di_Garanziahttp://it.wikipedia.org/wiki/Strumento_Finanziario_di_Orientamento_della_Pescahttp://it.wikipedia.org/wiki/Strumento_Finanziario_di_Orientamento_della_Pescahttp://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Europeo_Agricolo_di_Orientamento_e_di_Garanziahttp://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Europeo_Agricolo_di_Orientamento_e_di_Garanziahttp://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Sociale_Europeohttp://it.wikipedia.org/wiki/Fondo_Europeo_di_Sviluppo_Regionale -
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PROGRAMMAZIONE 2007/2013
La programmazione adottata per il ciclo 2007-2013 prodottada un lato a partire dagli effetti (positivi/negativi) di quantorealizzato nel ciclo precedente (2000-2006), e dall'altro inconsiderazione dei nuovi obiettivi programmatici inseriti, nel
frattempo, nell'agenda ideale della UE.
Tra questi vanno ricordate le svolte sia diLisbona sia diGteborg, che hanno introdotto diverse variazioni programmatiche negliobiettivi del progetto UE. In particolare hanno ampliato gliindicatori e gli obiettivi meramente economici, quale
presupposto e garanzia della crescita territoriale. Infatti, ilconsiglio europeo di Lisbona (2000) ha rivalutato l'importanza
della conoscenza, e quello di Gteborg (2001) del ruolodell'ambiente. Rispetto al ciclo precedente, alcuni fondi hannocambiato nome e finalit e alcuni altri cambiamenti sono statidecisi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Lisbonahttp://it.wikipedia.org/wiki/G%C3%B6teborghttp://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_europeohttp://it.wikipedia.org/wiki/2000http://it.wikipedia.org/wiki/Conoscenzahttp://it.wikipedia.org/wiki/Conoscenzahttp://it.wikipedia.org/wiki/2000http://it.wikipedia.org/wiki/Consiglio_europeohttp://it.wikipedia.org/wiki/G%C3%B6teborghttp://it.wikipedia.org/wiki/Lisbona -
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OBIETTIVI PROGRAMMAZIONE2007/2013
1. Convergenza. Questo obiettivo volto ad accelerare laconvergenza degli Stati membri e delle Regioni in ritardo disviluppo, migliorando le condizioni di crescita ed'occupazione. I settori d'intervento sono i seguenti: qualit
degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppodell'innovazione e della societ basata sulla conoscenza,adattabilit ai cambiamenti economici e sociali, tuteladell'ambiente nonch efficienza amministrativa. Ilfinanziamento effettuato tramite Fondo europeo di
sviluppo regionale, Fondo sociale europeo e Fondo dicoesione.
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2. Competitivit regionale e occupazione. Questo obiettivopunta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, arafforzare la competitivit, l'occupazione e le attrattive delleregioni. Esso consentir di anticipare i cambiamenti socio-
economici, promuovere l'innovazione, l'imprenditorialit, latutela dell'ambiente, l'accessibilit, l'adattabilit deilavoratori e lo sviluppo di mercati di lavoro che favoriscanol'inserimento. Il finanziamento effettuato tramite Fondoeuropeo di sviluppo regionale e Fondo sociale europeo.
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3. Cooperazione territoriale europea. Questo obiettivo inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera,transnazionale e interregionale, basandosi sulla precedenteiniziativa Interreg. L'azione finanziata dal FESR. L'obiettivo
consiste nel promuovere la ricerca di soluzioni congiunte aproblemi comuni tra le autorit confinanti, come lo sviluppourbano, rurale e costiero e la creazione di relazionieconomiche e reti di piccole e medie imprese. Lacooperazione orientata su ricerca, sviluppo, societ
dell'informazione, ambiente, prevenzione dei rischi egestione integrata delle acque.
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INTERVENTI
L'articolazione territoriale degli interventi viene
ripartita in: PON (programmi operativi nazionali)
POR (programmi operativi regionali) monofondo
POIN (programmi operativi interregionali)
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EUROPROGETTAZIONE MAZ
ZEO ANTONIO
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NOVITA PROGRAMMAZIONE
2007/2013 FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), che promuove
investimenti pubblici e privati per ridurre gli squilibri regionalinellUE;
FSE (Fondo Sociale Europeo), volto ad accrescere ladattabilit
dei lavoratori e delle imprese, migliorare l''accessoall''occupazione e alla partecipazione al mercato del lavoro erafforzare linclusione sociale;
Fondo di Coesione, che contribuisce a interventi nei settoridellambiente e delle reti di trasporti transeuropee nei paesi
con reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90% della mediacomunitaria (Il Fondo di Coesione non interessa lItalia).
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NOVITA PROGRAMMAZIONE 2007/2013
Convergenza (ex Obiettivo 1), diretto a Stati e regioni in ritardo disviluppo. Finanziato da FESR, FSE e FC. (Importo circa l81,5% delbudget totale).
Competitivit regionale e occupazione (ex Obiettivi 2 e 3), interessatutte le regioni che non rientrano nellobiettivo Convergenza. Mira a
rafforzare competitivit e attrattivit delle regioni e loccupazione alivello regionale. Finanziato da FESR e FSE (Importo circa il 16% delbudget totale).
Cooperazione territoriale europea (ex iniziativa comunitariaInterreg), volta a rafforzare la cooperazione transfrontaliera etransnazionale, tramite iniziative congiunte a livello regionale e
nazionale e la cooperazione e lo scambio di esperienze a livellointerregionale. In questo obiettivo andranno a confluire tra laltro leazioni finanziate dai programmi Interreg, Equal e Urban. Finanziatoda FESR e FSE (Importo circa il 2.5% del budget totale).
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NOVITA PROGRAMMAZIONE 2007/2013
nazionali (PON), in settori con particolari esigenze diintegrazione a livello nazionale, la cui Autorit di Gestione una Amministrazione Centrale (5 FESR, 3 FSE);
regionali (POR), multisettoriali, riferiti alle singole regionigestiti dalle Amministrazioni Regionali. Per ciascuna regione
c un POR FESR e un POR FSE (21 FESR, 21 FSE); interregionali (POIN), su tematiche quali energia, attrattori
culturali naturali e turismo in cui risulta efficace unazionecoordinata fra regioni in grado di realizzare economie di scalae di scopo; gestiti dalle regioni, con la partecipazione di centri
di competenza nazionale o Amministrazioni centrali (2 FESR).
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NOVITA PROGRAMMAZIONE 2007/2013
La principale novit rappresentata dall''introduzione delFondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), chesar l''unico strumento per il finanziamento per la politica di
sviluppo rurale. Il nuovo regolamento prevede anchel''adozione di Linee guida strategiche comunitarie e unanalogo documento di pianificazione strategica a livellonazionale. In Italia le risorse del FEASR (ex FEOGAOrientamento) vengano utilizzate esclusivamente attraverso
Programmi Regionali di Sviluppo Rurale conformemente alPiano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale
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FONDI DIRETTI
La Commissione Europea dispone di un set di programmi a duratapluriennale inerenti a settori prioritari e strategici per l'Unione. Iprogrammi sono gestiti direttamente dalle diverse Direzioni Generalicompetenti della Commissione Europea, che periodicamente pubblicanodei bandi che hanno la forma di:
invito a presentare proposte (Call for Proposals)
gare d'appalto (Call for Tenders) I programmi europei ed i relativi bandi non prevedono l'implementazione
di opere a carattere strutturale su base nazionale o regionale, bens larealizzazione di progetti innovativi in settori ritenuti strategici per losviluppo dell'Unione. La costituzione di una partnership transnazionalecostituisce un criterio imprescindibile per l'ottenimento dei fondi diretti.
http://europa.eu/policies-activities/index_it.htmhttp://europa.eu/policies-activities/index_it.htm -
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FONDI INDIRETTII Fondi Indiretti (o Fondi strutturali) costituiscono lo strumento utilizzato
dall'Unione Europea per ridurre il divario economico e strutturale tra le Regionieuropee: di fatto, sono le risorse destinate a finanziare attivit diverse tramitecontributi a fondo perduto o in conto interessi.
Attraverso un articolato processo di programmazione che coinvolge laCommissione Europea, gli Stati e le loro Regioni, i fondi comunitari, integrati darisorse statali, sono trasferiti a livello locale per essere erogati. In Italia la gestionedei Fondi strutturali affidata alle Regioni che predispongono dei Programmi
Operativi Regionali (detti POR) in cui individuano le priorit che vogliono realizzaree le linee d'intervento sulla base delle quali saranno emessi dei bandi.
I Fondi Strutturali si suddividono in:
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il quale finanzia infrastrutture,investimenti, progetti di sviluppo locale e piccole medie imprese.
Fondo Sociale Europeo (FSE) il quale promuove principalmente azioni volte allariduzione della disoccupazione e al reinserimento nel mercato del lavoro.
Fondo di Coesione, il quale cofinanzia progetti di infrastrutture ambientali e retidi trasporto transeuropee nei paesi meno sviluppati dell'Unione.
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RETI
Le reti europee sono organismi permanenti di
collaborazione tra enti, istituti universitari,
centri studi, esperti individuali, sia europei che
extra-europei, su unarea tematica benindividuata e selezionata per la sua rilevanza
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Fondi Diretti Ambiente, Energia e Mobilit sostenibile (tutela dellambiente e
prevenzione dei rischi, energie rinnovabili e efficienza energetica, mobilitsostenibile)
Agricoltura (azioni di informazione sulla p.a.c., azioni di informazione e
promozione prodotti agricoli)
Cultura e Comunicazione: Cultura (programma cultura, programma
Europa per i cittadini, Programma Gioventu in azione; Programma
Lifelong learning); Comunicazione (Programma Media; Programma Media
Mondus)
Inclusione sociale, giustizia e sicurezza (F.s.e., Programma occupazione e
solidariet, Lotta contro la violenza Daphne; Diritti fondamentali e
cittadinanza, solidariet e gestione dei flussi migratori)
Mediterraneo e Cooperazione allo sviluppo (Cooperazione e sviluppo,
Programma Euromed Heritage, Programma Ciudad)
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Fondi Indiretti P.O.R.
Asse I (Risorse naturali)
Asse II (Risorse Culturali)
Asse III (Risorse umane) Asse IV (Sistemi locali di sviluppo)
Asse V (Citt, enti locali e qualit della vita)
Asse VI (Reti e nodi di servizio)
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Fondi Indiretti P.I.T.
I PIT (Progetti Integrati Territoriali) utilizzano i fondi
strutturali in maniera integrata attraverso un
complesso di azioni intersettoriali, strettamente
coerenti e collegate tra di loro che convergono versoil comune obiettivo di sviluppo del territorio. I PIT
(Progetti Integrati Territoriali) sperimentano nuove
metodologie di lavoro che migliorano lefficacia degli
investimenti pubblici e aumentano leffetto leva suquelli privati.
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Fondi Indiretti P.I.S.
PIS (Progetti Integrati Settoriali) si
concentrano sullo sviluppo dei sistemi
turistico-culturali locali attraverso un insieme
di azioni settoriali variegate ma interconnesse.Gli interventi sono rivolti al recupero,
valorizzazione e gestione dei beni storico-
culturali e al potenziamento della ricettivit.
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Fondi Indiretti P.O.N.
Le Autorit di Gestione sono i ministeri di riferimento: Istruzione,
Universit e Ricerca (per il PON Ricerca e il PON Scuola), Interno, Attivit
Produttive, Infrastrutture e Trasporti, Politiche Agricole e Forestali,
Economia e Finanze:
PON RICERCA SCIENTIFICA, SVILUPPO TECNOLOGICO E ALTAFORMAZIONE;
PON SCUOLA PER LO SVILUPPO;
PON SICUREZZA PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO;
PON SVILUPPO IMPRENDITORIALE LOCALE;
PON TRASPORTI;
PON PESCA
PON ASSISTENZA TECNICA E AZIONI DI SISTEMA
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FONTI DI INFORMAZIONI
GAZZETTA UFFICIALE DELLUNIONE EUROPEA;
http://eur-lex.europa.eu
http://ec.europa.eu/italia/index_it.htm http://europa.eu
http://www.europafacile.net/
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Europa 2020Il futuro della politica di coesione va interpretato e collocato
nel pi vasto contesto del nuovo quadro dazione europeo edella strategia europea di "Europa 2020: Una strategia per
una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva" che definiscegli obiettivi programmatico-politici con lorizzonte temporale
del 2020 e che saranno perseguiti attraverso il
coinvolgimento delle principali politiche di interventodellUnione europea, nellambito del prossimo Quadro
finanziario pluriennale 2014-2020 in corso di negoziazione.
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EUROPA 2020
A fronte del rinnovato quadro istituzionale legatoall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona si
avviato il dibattito europeo per definire il nuovo
Quadro finanziario pluriennale post 2013 e, di
conseguenza il complesso delle politiche europee, trale quali la futura politica di coesione e la politica
agricola comune (che insieme ad oggi coprono oltre
il 75% dell'intero bilancio comunitario) e tutte le altre
politiche settoriali.
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EUROPA 2020
La Commissione europea ha presentato laproposta del nuovo quadro finanziariopluriennale 2014-2020 in giugno 2011, che
sar modificata e approvata entro la fine del
2012. Il quadro normativo relativo allediverse politiche dell'UE sar definito entrol'estate 2012, per poi entrare in vigorepresumibilmente il 1 gennaio 2014.
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EUROPA 2020-PRIORITA
crescita intelligente: sviluppare un'economia basata sullaconoscenza e sull'innovazione
crescita sostenibile: promuovere un'economia piefficiente sotto il profilo delle risorse, pi verde e picompetitiva
crescita inclusiva: promuovere un'economia con un alto
tasso di occupazione (miglioramento delle capacitlavorative, lotta all'esclusione ed alla povert)
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EUROPA 2020 OBIETTIVI
dare lavoro al 75 % della popolazione tra i 20 e i 64 anni (maggior
partecipazione delle donne e dei lavoratori anziani e migliore integrazionedei migranti nella popolazione attiva)
investire in ricerca e sviluppo il 3% del PIL dell'Unione Europea
raggiungere gli obiettivi "2020" in tema di clima/energia (ridurre del 20% le
emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% la quota delle fonti dienergia rinnovabile, migliorare del 20% l'efficienza energetica);
abbassare il tasso di abbandono scolastico al di sotto del 10 % e fare inmodo che almeno il 40 % dei giovani consegua una laurea o un diploma diterzo livello
ridurre del 25% il numero di europei che vivono al di sotto delle soglie dipovert (almeno 20 milioni di persone in meno delle attuali, devono esserea rischio di povert)
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EUROPROGETTAZIONE MAZZEO ANTONIO
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RICORDIAMO CHE SI PARLA DI OBIETTIVO CONVERGENZA
IN QUESTI AMBITI DI LAVORO
ricerca e sviluppo tecnologico (RST), innovazione eimprenditorialit;
societ dell'informazione;
ambiente;
prevenzione dei rischi; turismo;
investimenti culturali;
investimenti nei trasporti;
energia;
investimento a favore dell'istruzione;
investimenti nelle infrastrutture sanitarie e sociali;
aiuti diretti agli investimenti nelle piccole e medie imprese(PMI).
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FESRIl FESR presta particolare attenzione agli aspetti specifici
territoriali. Le azioni relative alla dimensione urbana vengonointegrate nei programmi operativi. L'azione del FESR mirainfatti a risolvere i problemi economici, ambientali e socialidelle citt e delle zone rurali.
In FESR finanzia:
le infrastrutture per migliorare l'accessibilit;
le reti e i servizi di telecomunicazione nelle zone rurali;
lo sviluppo di nuove attivit economiche;
il potenziamento dei legami tra le zone urbane e rurali;
lo sviluppo del turismo e del riassetto dell'ambiente rurale;
Laboratori e cablaggio;
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F.S.E. (FONDO SOCIALE EUROPEO)
Prevenire la disoccupazione dei giovani e ilreinserimento degli adulti nel mercato del lavoro
Promuovere le pari opportunit
Formazione superiore, continua e orientamento Sostegno alla formazione nelle imprese per la
competitivit e la nuova imprenditorialit
Favorire l'accesso e la partecipazione delle donne al
mercato del lavoro Migliorare i sistemi di monitoraggio, valutazione e
controllo
F di Di tti (U E t it di
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Fondi Diretti (U.E. come autorit di
gestione) Ambiente, Energia e Mobilit sostenibile (tutela dellambiente e
prevenzione dei rischi, energie rinnovabili e efficienza energetica, mobilit
sostenibile)
Agricoltura (azioni di informazione sulla p.a.c., azioni di informazione e
promozione prodotti agricoli)
Cultura e Comunicazione: Cultura (programma cultura, programmaEuropa per i cittadini, Programma Gioventu in azione; Programma
Lifelong learning); Comunicazione (Programma Media; Programma Media
Mondus)
Inclusione sociale, giustizia e sicurezza (F.s.e., Programma occupazione e
solidariet, Lotta contro la violenza Daphne; Diritti fondamentali ecittadinanza, solidariet e gestione dei flussi migratori)
Mediterraneo e Cooperazione allo sviluppo (Cooperazione e sviluppo,
Programma Euromed Heritage, Programma Ciudad)
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Fondi Indiretti P.O.R.
Asse I (Risorse naturali)
Asse II (Risorse Culturali)
Asse III (Risorse umane)
Asse IV (Sistemi locali di sviluppo)
Asse V (Citt, enti locali e qualit della vita)
Asse VI (Reti e nodi di servizio)
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Fondi Indiretti P.O.N.
Le Autorit di Gestione sono i ministeri di riferimento: Istruzione,
Universit e Ricerca (per il PON Ricerca e il PON Scuola), Interno, Attivit
Produttive, Infrastrutture e Trasporti, Politiche Agricole e Forestali,
Economia e Finanze:
PON RICERCA SCIENTIFICA, SVILUPPO TECNOLOGICO E ALTAFORMAZIONE;
PON SCUOLA PER LO SVILUPPO;
PON SICUREZZA PER LO SVILUPPO DEL MEZZOGIORNO;
PON SVILUPPO IMPRENDITORIALE LOCALE;
PON TRASPORTI;
PON PESCA
PON ASSISTENZA TECNICA E AZIONI DI SISTEMA
PROGRAMMI EUROPEI SOCRATES
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PROGRAMMI EUROPEI - SOCRATES
Socrates si compone:
COMENIUS (Azione 1) riguarda la prima fase dellistruzione, dalla scuola materna ed elementare alla
scuola secondaria ed destinato a tutti coloro: alunni, insegnanti, altro personale del settoredellistruzione, ma anche autorit locali, associazioni dei genitori. Sostiene la costituzione dipartenariati a livello scolastico, progetti per la formazione del personale docente e la costituzione direti nel settore scolastico.
ERASMUS (Azione 2) l'azione consacrata all'istruzione superiore. Essa si propone di migliorare laqualit e rafforzare la dimensione europea dell'istruzione superiore incoraggiando la cooperazionetransnazionale tra universit, promuovendo la mobilit nonch la trasparenza e il pieno
riconoscimento accademico degli studi e delle qualifiche su tutto il territorio dell'Unione. ERASMUSconsiste in molte attivit diverse, ad esempio scambi tra studenti e docenti, sviluppo comune diprogrammi di studio, reti tematiche tra dipartimenti e facolt in tutta Europa, corsi di lingue (EILC)etc.
GRUNDTVIG (Azione 3) l'azione che si propone di migliorare la qualit dell'educazione degli adulti edi rendere pi accessibili a tutti i cittadini europei le opportunit di apprendimento lungo tutto l'arcodella vita.
LINGUA (Azione 4) l'azione offre supporto a misure intese a favorire e sostenere la pluralitlinguistica in ambito europeo, a contribuire al miglioramento qualitativo sia dell'insegnamento chedell'apprendimento delle lingue, ad agevolare l'accesso a strutture che consentano di studiare lelingue a qualsiasi et.
MINERVA (Azione 5) l'azione finalizzata a promuovere la cooperazione nellambitodellapprendimento a distanza e ad incentivare limpiego delle tecnologie dell'informazione e dellacomunicazione nellistruzione.
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PROGRAMMA CULTURA 2007
Gli obiettivi del programma sono:
- promozione della creativit, della diffusione transnazionale della culturanonch della circolazione degli artisti, degli autori e di altri professionisti eoperatori culturali, nonch delle loro opere, dando particolare rilievo aigiovani, alle persone socialmente svantaggiate e alla diversit culturale;- valorizzazione della diversit culturale e sviluppo di nuove forme diespressione culturale;condivisione e valorizzazione a livello europeo del patrimonio culturale
comune di rilevanza europea;- diffusione di know-how e promozione di buone prassi relative allaconservazione e salvaguardia di tale eredit culturale;- considerazione del ruolo della cultura nello sviluppo socioeconomico;- promozione del dialogo interculturale e dello scambio tra le cultureeuropee e non europee;
- riconoscimento esplicito della cultura in quanto fattore economico,d'integrazione sociale e di cittadinanza;- miglioramento dell'accesso e della partecipazione alla cultura delmaggior numero possibile di cittadini dell'Unione europea.
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EUROPA 2020 PROGRAMMA DAPHNE
DAPHNE, mira ad adottare misure volte a garantire unelevato livello di tutela della salute fisica e psichicaproteggendo i bambini, i giovani e le donne dalla violenzamediante unopera di prevenzione e di assistenza allevittime, al fine di prevenire in futuro la loro esposizione alla
violenza.Possono beneficiare del programma Daphne II leorganizzazioni senza scopo di lucro e le istituzioni (ad es.autorit locali, facolt universitarie e centri di ricerca) cheoperano per prevenire e combattere la violenza contro ibambini, i giovani e le donne o per proteggere da tale
violenza o fornire supporto alle vittime.
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PROGRAMMA ELEARNINGIn linea generale il programma si propone di sostenere e sviluppare
ulteriormente luso efficace delle TIC nei sistemi europei distruzione edi formazione, contribuendo cos a unistruzione di alta qualit efornendo un elemento indispensabile per adeguarsi alle esigenze dellasociet della conoscenza in un contesto di formazione permanente.Gli obiettivi specifici del programma sono:a) identificare i soggetti interessati e informarli su vie e mezzi per usare
lelearning allo scopo di promuovere lalfabetizzazione digitale;b) sfruttare il potenziale dellelearning per migliorare la dimensioneeuropea dellistruzione;c) fornire meccanismi per sostenere lo sviluppo di prodotti e servizieuropei di qualit, e per favorire lo scambio e il trasferimento dellebuone prassi;
d) sfruttare il potenziale dellelearning nel contesto dellinnovazionenei metodi di insegnamento allo scopo di migliorare la qualit delprocesso di apprendimento e di favorire lautonomia degli insegnanti.
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PROGRAMMA EQUAL-PARI OPPORTUNITA
1 - Inserimento della dimensione delle pari opportunit tra uomini e donne
in tutte le politiche ed attivit2 - Impiego e condizioni di lavoro: istruzione,tirocinio, accesso e condizionidi impiego, promozione dell'indipendenza economica, organizzazione eflessibilit delle condizioni di lavoro, eguale valore e retribuzione del lavorotra uomo e donna, aspetti legati all'ambiente lavorativo incluse le molestiesessuali, imprenditorialit3 - Equilibrio dei ruoli nelle decisioni:sviluppo e monitoraggio dei metodi,strategie ed azioni4 - Incremento delle conoscenze, promozione di condizioni favorevoli diuguaglianza tra uomini e donne
Le iniziative possibili da svilupparsi attraverso una forte cooperazionetransnazionale sono: 1. analisi e comparazione della situazione, efficacia
dei processi, dei metodi e degli strumenti usati per promuovereluguaglianza, in particolare il ruolo degli uomini nella promozionedelluguaglianza; 2. scambi di buone pratiche e utilizzo di buone pratiche incontesti diversi; 3. sviluppo di prodotti, strategie e metodi; 4. attivit perincrementare la consapevolezza, seminari; 5. disseminazione dei risultati.
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PROGRAMMA GIOVENTU PER LEUROPA
Obiettivo principale del programma quello di fornire ai giovani dai 15 ai 25anni unopportunit per ampliare i propri orizzonti attraverso la
realizzazione di progetti da attuare nel proprio paese di origine oallestero.
Le finalit principali delliniziativa possono essere cos schematizzate: incoraggiare i giovani a contribuire attivamente allintegrazioneeuropea; stimolare una maggiore attenzione per le altre culture e per le
conoscenze linguistiche; sviluppare la comprensione interculturale e combattere la xenofobia; incoraggiare lo spirito di impresa, liniziativa personale e la creativit; stimolare il riconoscimento dellistruzione informale; incentivare la collaborazione fra tutte le strutture e gli operatoricoinvolti nelle politiche giovanili
1. Scambi di giovani: sostegno alla mobilit di gruppi di giovani allinternoe allesterno dellUnione europea.2. Servizio volontario europeo: sostegno a progetti che offrano ai giovanilopportunit di risiedere in un altro Paese per un massimo di 12 mesiprendendo parte a progetti locali come volontari.
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PROGRAMMA JEAN MONNET
L'azione Jean Monnet mira a coprire le spese per azioni di
integrazione europea nelle universit, sia all'interno cheall'esterno dell'Unione europea, con particolare riferimentoalle discipline delle scienze sociali per le quali gli sviluppi dellequestioni comunitarie rappresentano una parte crescentedella materia studiata, e cio: Diritto comunitario, Economiaeuropea, Scienza Politica europea e Storia della costruzione
europea.L'azione Jean Monnet assegna fondi sulla base di un co-
finanziamento per un periodo iniziale di tre anni in cambio diun impegno da parte dell'Universit a mantenere le attivit diinsegnamento cos create per almeno i primi due anni
successivi al co-finanziamento comunitario
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PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI
Il Programma mira ad attuare una politica comunitaria diformazione professionale promuovendo la cooperazione nelsettore dellistruzione e della formazione. I principali obiettividellazione consistono nel:
a) rafforzare capacit e competenze dei giovani che seguono
una prima formazione professionale attraverso la formazionein alternanza e l'apprendistato;
b) migliorare la qualit della formazione professionalepermanente e dell'acquisizione di capacit e competenze intutto l'arco della vita;
c) promuovere e potenziare il contributo della formazioneprofessionale al processo di innovazione per migliorare lacompetitivit e lo spirito imprenditoriale.
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PROGRAMMA LIFE AMBIENTE
Sviluppo di tecniche, metodi innovativi e integrati e ulteriore sviluppo dellapolitica comunitaria dell'ambiente con particolare attenzione a: considerazioni sull'ambiente e sullo sviluppo sostenibile nellapianificazione e nella valorizzazione del territorio, incluse le zone urbane ecostiere promozione della gestione sostenibile delle acque freatiche e di
superficie riduzione al minimo dell'impatto ambientale delle attivit economiche,in particolare mediante lo sviluppo di tecnologie pulite e ponendol'accento sulla prevenzione, compresa la riduzione delle emissioni di gasad effetto serra prevenzione, riutilizzo, recupero e riciclaggio dei rifiuti di tutti i tipi egestione razionale del flusso di rifiuti
riduzione dell'impatto ambientale dei prodotti mediante una strategiaintegrata degli stadi della produzione, della distribuzione, del consumo edel trattamento al termine del ciclo di vita, compreso lo sviluppo diprodotti rispettosi dell'ambiente
PROGRAMMA MEDIA
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PROGRAMMA MEDIAIl programma MEDIA, persegue gli obiettivi generali seguenti:
conservare e valorizzare la diversit culturale e linguistica europea e ilpatrimonio audiovisivo cinematografico europeo, garantire l'accesso alpubblico dello stesso e favorire il dialogo tra le culture;
accrescere la circolazione e la visibilit delle opere audiovisive europeeall'interno e all'esterno dell'Unione europea;
rafforzare la concorrenzialit del settore audiovisivo europeo nel
quadro di un mercato europeo aperto e concorrenziale propizioall'occupazione.
Per realizzare questi obiettivi MEDIA 2007 interviene:
a monte della produzione audiovisiva per favorire l'acquisizione e ilperfezionamento delle competenze e lo sviluppo delle opereaudiovisive europee (fasi di preproduzione);
a valle della produzione audiovisiva per sostenere la distribuzione e lapromozione delle opere audiovisive europee (fasi di postproduzione);
nel sostegno a favore di progetti pilota destinati a garantirel'adeguamento del programma agli sviluppi del mercato.
PENSARE AD UN PROGETTO
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PENSARE AD UN PROGETTO
Un progetto non si improvvisa e nemmeno le competenze per pensarlo,
studiarlo, scriverlo e realizzarlo.Larte della progettazione ormai entrata nelle pratiche abituali delleorganizzazioni. Se da una parte tutti concordano sul senso esullimportanza di guardare avanti, partire da unidea, pensare ad unaproposta, dare forma ad un pensiero perch sia coerente, trascinante eattuabile, dallaltra bisogna fare i conti con le risorse umane ed
economiche a disposizione, le emergenze da affrontare, i problemi.Non sempre facile per le organizzazioni di essere in sintonia con iprocessi che la progettazione esige: lefficacia del loro operato si misurasostanzialmente sulla loro capacit di tessere relazioni, ma necessarionon dimenticare che anche quelle di piccola dimensione devonoaffrontare questioni gestionali e di redditivit non da poco.Lefficacia, quindi, di una organizzazione di volontariato e la sua capacit
progettuale deve potersi anche fondare sulla serenit di avere tutti glistrumenti necessari al suo operare.
UN PROGETTO REALE
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UN PROGETTO REALEIl passaggio quindi quello verso una logica circolare, dove un percorsoreale di progettazione accompagna il territorio e la comunit a crescere e
trovare soluzioni condivise. In questo tipo di prospettiva si parte daunidea, ci si confronta con il territorio, si prova a pensare a qualchesoluzione progettuale e solo in un secondo momento ci si attiva per ilreperimento delle risorse economiche. Troppo spesso, al contrario, leorganizzazioni si mettono a tavolino per scrivere progetti perch uscitoil bando: questo atteggiamento crea grandi frustrazioni e spesso genera
iniziative perdenti gi in partenza. Il coinvolgimento del territorio e illavoro di rete solo formale e, anzi, diventa un peso da sobbarcarsipiuttosto che una risorsa che arricchisce il progetto.percorsi di co-progettazione e di lavoro in rete sono certamente moltofaticosi, ma sono importanti per produrre cambiamenti nella situazionisulle quali si interviene. Inoltre, al di l del risultato che si vuole ottenerequanto si fa un progetto, importante il processo che ne accompagna la
realizzazione perch al suo interno che spesso si individuano soluzioniinaspettate e si consolidano relazioni significative per gli interventi futuri.In tal senso, notevole peso riveste anche il ruolo della verifica che,accompagnando liniziativa in tutte le sue fasi, in grado di dareindicazioni per correggere e rafforzare le azioni.
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PRELIMINARE DI PROGETTAZIONE
Chi siamo??
Il punto di partenza ovviamente l'identit di chi pensa al progetto e che poiintende realizzarlo;
nello specifico alcuni aspetti dell'identit organizzativa:
quanti siamo;
quali competenze ha ciascuno di noi;
quali ruoli assumono le persone coinvolte nel processo;
quali procedure abbiamo per decidere; cosa ci spinge a stare insieme.
Cosa sappiamo??
quali conoscenze abbiamo intorno al fenomeno;
cosa abbiamo gi sistematizzato e cosa invece ancora da ordinare;
cosa hanno detto altri;
quanti e quali punti di vista esistono (anche diversi dai nostri).Quali strategie e prospettive??
come vedo l'organizzazione;
che relazione esiste tra quanto sto pensando di fare e e le linee guida diprogetto;
quanto riesco ad "agire in piccolo e pensare in grande";
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PROBLEMI INIZIALI LETTURA DI UN BANDO
1) Molto spesso uno dei pi grandi deterrenti di fronte allaprogettazione su bando proprio la quantit di fogli scritti
che una persona si trova davanti; delibere quadro chedefiniscono le linee politiche generali, delibere specificheattuative, i bandi veri e propri, i formulari da riempire e tantiallegati necessari per la compilazione. In alcuni casi ho vistoche possibile arrivare a diverse centinaia di pagine, ma
anche nei casi pi semplici dobbiamo far fronte ad alcundecine di fogli scritti.
2) Il secondo problema che si incontra il modo in cui i contenutisono espressi e come sono posti graficamente sui fogli di cartao all'interno dei siti; chi scrive un bando segue un proprioschema logico rispetto alla sequenza degli argomenti e deitemi trattati e questa logica differisce da bando a bando espesso diversa da quella di chi li legge. Il problema quindidi orientamento da una parte e di selezione dall'altra.
LEGGERE UN BANDO LA SCADENZA
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LEGGERE UN BANDO: LA SCADENZA
La prima informazione da cercare proprio la scadenza del bando.Sembra banale e ovvio, ma cos non ; spesso si viene a conoscenza di
bandi, in prossimit o addirittura dopo la scadenza dello stesso. Capita,alle volte, di leggere interamente il bando e scoprire solo alla fine (di solitola data di scadenza non mai all'inizio degli scritti) che in realt statauna fatica inutile. Diversi sono gli elementi che possiamo ricercare inmerito alla scadenza. Rimane ovvio che se il bando non gi scadutodobbiamo capire quanto tempo abbiamo per compiere tutte le azioniconnesse a quella domanda; ovvero non si tratta solo di compilare un
formulario (azione che a una persona minimamente esperta non richiedemolte giornate di lavoro), ma di costruire o riadattare al bando ideeprogettuali. Ma non basta perch possiamo anche cercare di capire (nelbando stesso o in testi ad esso correlati) se esistono e quali sono altrepossibili scadenze; esistono infatti alcuni bandi detti "aperti", ovverobandi che hanno, oltre ad una scadenza specifica, anche periodi dipresentazione ripetuti nel tempo. Inoltre dobbiamo capire se quel bandoha una cadenza di uscita regolare e predefinita.
Ma non basta, dobbiamo anche cercare di essere sempre informati sulbando che ci interessa; proprio ultimamente ci sono state proroghe sullescadenze di alcuni bandi.
LEGGERE UN BANDO: SOGGETTI AMMISSIBILI
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LEGGERE UN BANDO: SOGGETTI AMMISSIBILI
All'interno dei progetti possibile svolgere azioni rivestendo ruoli diversi; nellarealt vengono utilizzate differenti espressioni e termini per definire laposizione ricoperta all'interno di un progetto. Utilizziamo nel presente scritto la
terminologia pi usata all'interno della progettazione in ambito europeo anchese importante, al di l del nome, la posizione ricoperta.
Promotore: ovvero il soggetto che promuove, coordina, tiene le fila ancheamministrative del progetto.
Attuatore: ovvero colui che realizza le azioni o alcune di esse.
Partner: ovvero soggetti che collaborano o partecipano ad alcune azioni senza
che queste per siano determinanti nella realizzazione del progettocomplessivo. I partner possono essere attivi, ovvero svolgere delle azioni, opassivi, ovvero essere coloro che ricevono alcune azioni specifiche.
In alcuni casi promotore e attuatore possono coincidere; in alcuni bandi devonoessere obbligatoriamente diversi e l'ente pu rivestire un ruolo in base alla suanatura giuridica. Ad esempio alcuni bandi prevedono che il promotore sia unaPubblica Amministrazione, che a sua volta identifica sul territorio enti del Terzo
settore come enti attuatori delle azioni. In questa fase,quindi, dobbiamo vederecosa prevede il bando rispetto ai soggetti che possono presentare il progetto,quali requisiti devono avere in merito alla forma giuridica, quale la naturadell'ente, indicazioni in merito alla grandezza dell'organizzazione, alla suacollocazione territoriale e cos via.
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LEGGERE UN BANDO: DESTINATARI
Infine non ci resta che cercare le informazioni relative aidestinatari. Dobbiamo cio cercare se nel bando ci sonovincoli particolari rispetto ai destinatari del progetto, sapendoche esistono a grandi linee due possibili tipologie: i destinatarifinali, anche detti beneficiari, e i destinatari intermedi.
I beneficiari sono i soggetti a cui destinato il progetto e sonocoloro che hanno la priorit assoluta rispetto a qualsiasiazione posta in essere; i destinatari intermedi sono queisoggetti che compiono azioni nei confronti dei beneficiari e
che a loro volta sono destinatari di qualche azioneprogettuale.
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LETTURA APPROFONDITA DEL BANDO
Dopo aver accertato che il bando in questione puavere una certa attinenza con la nostra idea e cheabbiamo tutti i requisiti per parteciparvi, dobbiamoiniziare il lavoro di lettura attenta dei dettaglinecessari per la compilazione della domanda o delformulario. Nel fare questo dobbiamo tenere contoche ogni bando pone dei vincoli:
VINCOLI ECONOMICI;
VINCOLI TEMPORALI;
VINCOLI PROCEDURALI;
VADEMECUM
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VADEMECUM
TENER CONTO DEI CRITERI DI VALUTAZIONE;
NON DARE PER SCONTATO NULLA;
NON GIOCARE CON IL FATTORE TEMPORALE;
PRENDERE VISIONE DEI FORMULARI; VISUALIZZAZIONE VOLTI E LUOGHI DI PROGETTO;
EQUIPE DI LAVORO (ORGANIZZAZIONE ECOMPETENZE)
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I BANDI
Esistono bandi scritti bene e quelli scritti male, vi
sono bandi che evidenziano in modo chiaro e
leggibile gli elementi attraverso una struttura logica
rigorosa e quelli che utilizzano logiche perlomeno
poco intelleggibili, ma se ci costruiamo un nostro
personale modo di leggere tra le righe, le analisi
descritte in queste pagine non richiedono pi di una
ventina di minuti e se questo ci permette di cogliereuna opportunit non tempo perso inutilmente.
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EUROPROGETTAZIONE MAZ
ZEO ANTONIO
LEGGERE UN BANDO: LA SCADENZA
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LEGGERE UN BANDO: LA SCADENZA
La prima informazione da cercare proprio la scadenza del bando.Sembra banale e ovvio, ma cos non ; spesso si viene a conoscenza di
bandi, in prossimit o addirittura dopo la scadenza dello stesso. Capita,alle volte, di leggere interamente il bando e scoprire solo alla fine (di solitola data di scadenza non mai all'inizio degli scritti) che in realt statauna fatica inutile. Diversi sono gli elementi che possiamo ricercare inmerito alla scadenza. Rimane ovvio che se il bando non gi scadutodobbiamo capire quanto tempo abbiamo per compiere tutte le azioniconnesse a quella domanda; ovvero non si tratta solo di compilare un
formulario (azione che a una persona minimamente esperta non richiedemolte giornate di lavoro), ma di costruire o riadattare al bando ideeprogettuali. Ma non basta perch possiamo anche cercare di capire (nelbando stesso o in testi ad esso correlati) se esistono e quali sono altrepossibili scadenze; esistono infatti alcuni bandi detti "aperti", ovverobandi che hanno, oltre ad una scadenza specifica, anche periodi dipresentazione ripetuti nel tempo. Inoltre dobbiamo capire se quel bandoha una cadenza di uscita regolare e predefinita.Ma non basta, dobbiamo anche cercare di essere sempre informati sulbando che ci interessa; proprio ultimamente ci sono state proroghe sullescadenze di alcuni bandi.
LEGGERE UN BANDO: SOGGETTI AMMISSIBILI
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LEGGERE UN BANDO: SOGGETTI AMMISSIBILI
All'interno dei progetti possibile svolgere azioni rivestendo ruoli diversi; nellarealt vengono utilizzate differenti espressioni e termini per definire laposizione ricoperta all'interno di un progetto. Utilizziamo nel presente scritto la
terminologia pi usata all'interno della progettazione in ambito europeo anchese importante, al di l del nome, la posizione ricoperta.
Promotore: ovvero il soggetto che promuove, coordina, tiene le fila ancheamministrative del progetto.
Attuatore: ovvero colui che realizza le azioni o alcune di esse.
Partner: ovvero soggetti che collaborano o partecipano ad alcune azioni senza
che queste per siano determinanti nella realizzazione del progettocomplessivo. I partner possono essere attivi, ovvero svolgere delle azioni, opassivi, ovvero essere coloro che ricevono alcune azioni specifiche.
In alcuni casi promotore e attuatore possono coincidere; in alcuni bandi devonoessere obbligatoriamente diversi e l'ente pu rivestire un ruolo in base alla suanatura giuridica. Ad esempio alcuni bandi prevedono che il promotore sia unaPubblica Amministrazione, che a sua volta identifica sul territorio enti del Terzo
settore come enti attuatori delle azioni. In questa fase,quindi, dobbiamo vederecosa prevede il bando rispetto ai soggetti che possono presentare il progetto,quali requisiti devono avere in merito alla forma giuridica, quale la naturadell'ente, indicazioni in merito alla grandezza dell'organizzazione, alla suacollocazione territoriale e cos via.
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LEGGERE UN BANDO: DESTINATARI
Infine non ci resta che cercare le informazioni relative aidestinatari. Dobbiamo cio cercare se nel bando ci sonovincoli particolari rispetto ai destinatari del progetto, sapendoche esistono a grandi linee due possibili tipologie: i destinatarifinali, anche detti beneficiari, e i destinatari intermedi.
I beneficiari sono i soggetti a cui destinato il progetto e sonocoloro che hanno la priorit assoluta rispetto a qualsiasiazione posta in essere; i destinatari intermedi sono queisoggetti che compiono azioni nei confronti dei beneficiari e
che a loro volta sono destinatari di qualche azioneprogettuale.
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LEGGERE UN BANDO: CRITERI DI VALUTAZIONE
Verificare i criteri di valutazione del progetto
evidenziati allinterno del bando al fine di
verificare la distribuzione dei punteggi ai fini
della graduatoria di approvazione progetto.Difatti risulta da tali criteri, quali sono le
priorit e di conseguenza possibile da tale
punto, acquisire una maggiore consapevolezzanella redazione del progetto.
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LETTURA APPROFONDITA DEL BANDO
Dopo aver accertato che il bando in questione puavere una certa attinenza con la nostra idea e cheabbiamo tutti i requisiti per parteciparvi, dobbiamoiniziare il lavoro di lettura attenta dei dettaglinecessari per la compilazione della domanda o delformulario. Nel fare questo dobbiamo tenere contoche ogni bando pone dei vincoli:
VINCOLI ECONOMICI;
VINCOLI TEMPORALI;
VINCOLI PROCEDURALI;
VADEMECUM
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VADEMECUM
TENER CONTO DEI CRITERI DI VALUTAZIONE; NON DARE PER SCONTATO NULLA;
NON GIOCARE CON IL FATTORE TEMPORALE;
PRENDERE VISIONE DEI FORMULARI;
VISUALIZZAZIONE VOLTI E LUOGHI DI PROGETTO;
EQUIPE DI LAVORO (ORGANIZZAZIONE ECOMPETENZE)
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I BANDI
Esistono bandi scritti bene e quelli scritti male, vi
sono bandi che evidenziano in modo chiaro e
leggibile gli elementi attraverso una struttura logica
rigorosa e quelli che utilizzano logiche perlomeno
poco intelleggibili, ma se ci costruiamo un nostro
personale modo di leggere tra le righe, le analisi
descritte in queste pagine non richiedono pi di una
ventina di minuti e se questo ci permette di cogliereuna opportunit non tempo perso inutilmente.
STAFF DI PROGETTO IL COORDINATORE E
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STAFF DI PROGETTO IL COORDINATORE E
RESPONSABILE DI PROGETTO
Referente per i partecipanti alla realizzazione del progettorelativamente a tutte le tematiche legate all'attuazione del
progetto. Coordina allinterno le varie aree di sviluppo del
progetto e verso lesterno ha una funzione istituzionale di
responsabilit. Viene considerato il Referente Unico diprogetto. In questa figura devono confluire tutti i partecipanti
del progetto, ma soprattutto dallesterno viene riconosciuta
in questa figura lunico interlocutore.
STAFF DI PROGETTO PROJECT MANAGER
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STAFF DI PROGETTO PROJECT MANAGER
Ilproject manager un ruolo di gestione operativa. Tale figura ilresponsabile unico della valutazione, pianificazione, realizzazione e
controllo di un progetto.
I compiti che deve svolgere un project manager per il successo del progetto sipossono dividere in due aree:
area operativa, legata alle metodologie, agli strumenti e alle tecniche dilavoro per realizzare al meglio gli obiettivi del progetto;
area relazionale, concernente le dinamiche interpersonali e dicomunicazione.
Il ruolo delproject managerrichiede ottime competenze organizzative emetodologiche, ma non una profonda conoscenza dei dettagli tecnici delprogetto di cui responsabile, ma deve conoscere molto bene il prodotto;inoltre sono necessarie alla riuscita del progetto competenze tecniche utili
ad una organizzazione efficace delle risorse.La formazione delproject managerrichiede, oltre che un'esperienza sulcampo, anche uno studio approfondito delle tecniche di projectmanagement, di problem solving, spiccate caratteristiche di leadership,un'ottima capacit di comunicazione.
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Gestione_operativa&action=edit&redlink=1http://it.wikipedia.org/wiki/Responsabilehttp://it.wikipedia.org/wiki/Valutazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Valutazionehttp://it.wikipedia.org/wiki/Responsabilehttp://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Gestione_operativa&action=edit&redlink=1 -
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LO STAFF DI PROGETTO -PROJECT IDEA
Allinterno di questa area, viene nominato uno
staff che dedica il suo tempo nellelaborazione
e scrittura dellidea di progetto. Formato da
almeno n 3 progettisti che in maniera critica,attraverso il dibattito critico, giunge alla
scrittura della proposta progettuale.
Lo strumento di lavoro e il formulario.
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LO STAFF DI PROGETTO -PROJECT FINANCE
Tale area si occupa della finanza di progetto,quindi ha lobiettivo di rendere fattibileliniziativa di progetto dal punto di vista
finanziario; quindi necessario che valuti edefinisca in maniera coerente la fattibilit diprogetto rispetto al budget del bando. Hacompetenze di analisi economica e finanziaria
e si occupa della redazione allinterno delformulario di tali aree.
LO STAFF DI PROGETTO -GRUPPO OPERATIVO DI
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LO STAFF DI PROGETTO GRUPPO OPERATIVO DI
PROGETTO / G.O.P.
Il gruppo operativo di progetto solitamente una sintesi individuale didiscussione delle varie aree di progetto; solitamente ne fa parte il
coordinatore, un project manager, un project idea, esperti operativi ed
esecutivi di progetto, partners;
Sensibilizzazione di tutti i partners che realizzano il progetto;
Coinvolgimento delle associazioni e delle agenzie del settore alimentare; Studio di fattibilit del progetto;
Elaborazione delle fasi del progetto e con lutilizzo delle strutture;
Definizione delle modalit di attuazione, verifica e valutazione;
Studio della diffusione e pubblicizzazione degli interventi sul territorio;
Studio del coordinamento complessivo del progetto
IL PARTENARIATO
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IL PARTENARIATO
I partenariati offrono la possibilit di lavorare insieme su unoo pi temi di comune interesse nellambito dellidea diprogetto. L'obiettivo quello di incrementare la dimensionedel progetto e promuovere la cooperazione tra gli attori dellarete.
Si tratta di un metodo ampiamente diffuso a livellocomunitario, che trae spunto dallimportanza che gli stessiTrattati assegnano al ruolo della societ civile organizzata. Incoerenza con questa impostazione, e formalizzando unaprassi ed un senso comune gi ampiamente diffusi, laCommissione europea considera la partecipazione fra i
principi di base di una buona governanza europea. Ilpartneriato puo essere sia pubblico che privato. Ilpartenariato va identificato per obiettivi di progetto.
ORGANIGRAMMA DI PROGETTO
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ORGANIGRAMMA DI PROGETTO
COORDINATORE
DI PROGETTO
PROJECT MANAGER PROJECT IDEA PROJECT FINANCE PARTENARIATO
SCELTA REALISTICA
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DELLORGANIZZAZIONE
OGNI AREA OPERA PER COMPETENZE IN MANIERA
ELASTICA, CON IL FINE DI COSTRUIRE SOLUZIONI
COMUNI E CONDIVISE.
IL TUTTO AVVIENE ATTRAVERSO LO SCAMBIO DIINFORMAZIONI, DATI, CONOSCENZE, PRATICHE,
METODI, TECNOLOGIE.
QUINDI OGNI AREA METTE IN CIRCOLO LE PROPRIE
COMPETENZE PER RISOLVERE UN PROBLEMA COMUNE.
STRUTTURARE LIDEA PROGETTUALE
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STRUTTURARE LIDEA PROGETTUALE
Prima di cominciare a scrivere, potete rispondere a questedomande?
PERCHE? Definire obiettivi chiari . Obiettivi, NON risultati!!
COSA? Definire i risultati in maniera misurabile e tangibile
CHI? Responsabilit, scegliere la partnership, ogni partner unruolo e responsabilit chiare;
COME? Pianificare le attivit di progetto
QUANDO? Posizionare le attivit nel tempo
QUANTO? Assegnare i costi alle categorie giuste ed allocarele risorse
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Universit degli Studi di Foggia
CORSO DI
EUROPROGETTAZIONE
ANNO 2011-2012
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LUE utilizza diverse procedure per fornire degli aiutifinanziari alle imprese europee, soprattutto alle PMI. In
particolare, la Commissione europea consapevole dei
problemi incontrati dalle imprese nellottenere prestiti
e finanziamenti in capitale di rischio, e per rispondere a
questa difficolt ha lanciato dei programmi con lo scopo
di stimolare il ricorso a tali strumenti sui mercati
europei.Nella maggior parte dei casi questi aiuti sono accessibili
indirettamente, attraverso diversi attori intermediari.
I t di i
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Intermediari
Gruppo BEI
Banca Europea per gli investimenti (BEI)
Fondo Europeo per gli investimenti (FEI)
Deve la sua creazione allesigenza di riunire gli
strumenti di investimento nellUE in seno ad
ununica istituzione.
B E li I ti ti
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Banca Europea per gli Investimenti
La BEI unistituzione finanziaria a lungotermine dellUE, che concede prestiti e garanzie
in tutti i settori delleconomia, sia nel settore
pubblico che in quello privato.
La BEI ha 6 obiettivi prioritari per la sua attivit
di prestito, stabiliti nel suo business plan(Corporate Operational Plan)
BEI Obiettivi
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BEI: Obiettivi
1) La coesione e la convergenza
2) Il sostegno allattivit delle piccole e medie imprese
3) La sostenibilit ambientale
4) Limplementazione delliniziativa INNOVATION2010
5) La realizzazione di una rete europea per il trasporto
e lenergia.
6) Il sostegno alla politica energetica comunitaria
BEI Forme di prestito
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BEI: Forme di prestito
La BEI finanzia progetti a lungo termine.
I prestiti sono concessi in funzione della
realizzazione di altri mezzi di finanziamento.
I presti erogati si dividono in due gruppi:
1. Prestiti intermediati alle PMI
2. Prestiti diretti a grandi aziende ed enti
locali
Prestiti intermediati alle PMI
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Prestiti intermediati alle PMI
Sono linee di credito o prestiti indirettipredisposti per consentire il finanziamento di
progetti fino a un massimo di 25 milioni di Euro.
Una linea di credito pu finanziare fino a unmassimo del 50% dei costi totali di ogni
progetto. Esse sono assegnate a banche
intermediarie e istituzioni finanziarie nel Paesein cui il progetto ha luogo. Queste istituzioni
trasmettono i fondi BEI a PMI e autorit locali.
Prestiti diretti
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Prestiti diretti
I prestiti diretti (individuali) sono finanziamenti aprogetti il cui valore superiore ai 50 milioni di
Euro. La Banca pu finanziare fino a un massimo
del 50% dei costi totali di ogni progetto.I finanziamenti individuali sono disponibili per i
promotori sia nel settore pubblico che in quello
privato.
Fondo Europeo dinvestimento (FEI)
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Fondo Europeo d investimento (FEI)
E unistituzione finanziaria fondata nel 1994, ilcui capitale di maggioranza detenuto dalla BEI
(64%), dalla Commissione europea (27%) e da
istituzioni finanziarie europee.Il suo obiettivo sostenere la nascita, la crescita
e lo sviluppo delle PMI, in particolare, di quelle
innovative dal punto di vista tecnologico,nonch fornire capitali di rischio alle PMI ed
offrire garanzie a istituzioni finanziarie.
Fondo europeo dinvestimento (FEI)
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Fondo europeo d investimento (FEI)
Il FEI non un istituto di credito e non concede pertanto prestiti osovvenzioni alle imprese, n investe direttamente in alcun tipo di societ.
Opera invece attraverso banche ed altri soggetti dintermediazione finanziaria
avvalendosi dei propri fondi o di quelli affidategli dalla BEI o dallUE.
Si occupa della gestione di risorse comunitarie che rientrano nel
PROGRAMMA SPECIFICO PER LINNOVAZIONE E LIMPRENDITORIALITA,istituito nellambito del Programma quadro per la competitivit e
linnovazione 2007-2013. Il programma prevede azioni destinate a sostenere,
migliorare, incoraggiare e promuovere:
Laccesso al credito per lavviamento e la crescita delle PMI
Creazione di un ambiente favorevole alla cooperazione tra PMI
Eco-innovazione
Cultura dellimprenditorialit dellinnovazione
Programma Energia Intelligente
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per LEuropa
Gli obiettivi sono:
Incoraggiare lefficienza energetica
Promuovere le fonti di energia nuove e
rinnovabili
Incoraggiare la diversificazione energetica
Promuovere lefficienza energetica e luso di
fonti di energia nuove e rinnovabili nei trasporti
Energia Intelligente per lEuropa
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Energia Intelligente per l Europa
Il programma strutturato in quattro settorispecifici:
1) Efficienza energetica e uso razionale delle
risorse
2) Fonti di energia nuove e rinnovabili
3) Energia e trasporti
4) Iniziative integrate
http://www.ec.europa.eu/comm/energy/intelligent
Energie rinnovabili
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Energie rinnovabili
Si intendono quelle forme di energia generate da fonti che per laloro caratteristica si rigenerano almeno alla stessa velocit con
cui vengono consumate e il cui utilizzo non pregiudica le risorse
naturali per le generazioni future.
Sono dunque forme di energia alternative alle tradizionali fontifossili e molte di esse hanno la peculiarit di essere anche
energie pulite ovvero di non immettere in atmosfera sostanze
nocive o climalteranti quali ad esempio anidride carbonica.
Esse sono ancora allo stadio di ipotesi o in fase di sviluppo; non quindi sempre chiaro il loro costo a regime, nonch il reale
potenziale o peso sul fabbisogno energetico rispetto alle fonti
tradizionali, vuoi anche per la non programmabilit di alcune
fonti (come fotovoltaico o eolico)
Energia rinnovabili
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Energia rinnovabili
Una distinzione che spesso viene fatta quellatra:
fonti rinnovabili classiche (idroelettrica e
geotermica)fonti rinnovabili nuove o NFER (eolica, solare,
biomassa)
Energia geotermica
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Energia geotermicaE la forma denergia dovuta al
calore endogeno della Terra.Tale calore si manifesta con
laumento progressivo della
temperatura delle rocce con la
profondit, in media di 3 ogni100m.
Lenergia accumulata nel sottosuolo
resa disponibile tramite vettori
fluidi, naturali o iniettati, che
fluiscono dal serbatoio geotermico
alla superficie spontaneamente o
artificialmente tramite
perforazione meccanica.
Energia solareLenergia solare una delle principali fonti di energia rinnovabile
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L energia solare una delle principali fonti di energia rinnovabile.
Si intende la produzione di energia termica ed elettrica ottenuta
sfruttando i raggi solari.
Principali tecnologie:
Pannello solare fotovoltaico: converte lenergia solare
direttamente in energia elettrica tramite lausilio di alcuni
semiconduttori riscaldati dalla luce solare.
Pannello solare termico (o collettore): permette di catturare
lenergia termica dei raggi solari per riscaldare lacqua sanitaria
contenuta in un serbatoio di accumulo tramite uno scambiatore
dicalore
Pannello solare a concentrazione: cattura i raggi solari tramite
un sistema di specchi parabolici a struttura lineare che li
concentrano verso un unico punto in cui scorre un fluido
termovettore o verso una caldaia.
Energia eolica
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Energia eolica
E ottenuta dal vento ovvero il prodotto della conversionedellenergia cinetica ottenuta dalle correnti daria in altre forme
di energia (elettrica o meccanica).
E una fonte di energia molto attraente come alternativa alle
fonte non rinnovabili dal momento che pulita, distribuita e nonproduce gas serra.
I parchi eolici sono connessi alle reti elettriche mentre le
installazioni pi piccole sono utilizzate invece per fornire
elettricit a luoghi isolati. La costruzione non riceve perunanime consenso a causa del loro impatto paesaggistico e altre
problematiche come la rumorosit e la pericolosit per i volatili.
Energia eolica
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Energia eolica
Il suo sfruttamento, relativamente semplice e poco costoso attuato tramitemacchine eoliche divisibili in due gruppi distinti in funzione del tipo di modulo
base adoperato definito generatore eolico. Si distinguono:
Generatori ad asse orizzontale (va orientato in parallelo alla direzione del
vento) e ad asse verticale (indipendenti dalla direzione del vento)
On-shore (sulla terraferma) e Off.-shore (installati ad alcune miglia dallacosta)
Energia da biomassaSi definisce biomassa qualsiasi sostanza di matrice organica
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Si definisce biomassa qualsiasi sostanza di matrice organica,
vegetale o animale, destinata a fini energetici e non, e
rappresenta una forma di accumulo dellenergia solare.Caratteristica la brevit del ciclo di ripristino. Quando si
bruciano le biomasse (es. legname), estraendone lenergia
immagazzinata nei componenti chimici, lossigeno si combina
con il carbonio delle piante e produce anidride carbonica,
responsabile delleffetto serra. Tuttavia la stessa quantit di
anidride carbonica viene assorbita dallatmosfera durante la
crescita delle piante. Il processo ciclico.
Sono biomasse, oltre alle essenze coltivate per scopi energetici,
tutti i prodotti delle coltivazioni agricole, compresi gli scarti dei
prodotti agro-alimentari destinati allalimentazione umana o alla
zootecnia e tutti i prodotti organici derivanti dallattivit
biologica degli animali e delluomo (es. rifiuti urbani)
Energia da biomassa
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Lutilizzo delle biomasse presenta una grande variabilit in
funzione dei tipi dei materiali disponibili e, nel tempo, sono state
sviluppate molte tecnologie di conversione energetica, dellequali alcune possono considerarsi giunte ad un livello tale da
consentirne lutilizzazione su scala industriale, altre, invece pi
recenti necessitano di ulteriore sperimentazione.
I processi utilizzati attualmente sono riconducibili a duecategorie:
1. Processi termochimici (utilizzo di calore)
2. Processi biochimici (utilizzo di enzimi o micro-organismi)
POLITICHE E AZIONI
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Cosa ha fatto lUnione Europea? Direttive Comunitarie
EAPs
Regolamentazione del mercato (standard tecnologici,
permessi o tasse di emissione, carbon tax, etc.)
Programma LIFE +
Pacchetto Clima-Energia 20-20-20
POLITICHE E AZIONI
PATTO DEI SINDACI
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Il Patto dei Sindaci il principale movimento europeo che vede coinvolte leautorit locali e regionali impegnate ad aumentare lefficienza energetica e
lutilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori.
Obiettivo: Riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020
Per raggiungere questo obiettivo i comuni firmatari si impegnano a:
preparare un Inventario di Riferimento delle Emissioni entro lanno
successivo a quello di adesione
presentare un Piano dAzione per lEnergia Sostenibile (PAES)pubblicare ogni due anni dopo la presentazione del PAES di un report
promuovere le proprie attivit e coinvolgere i proprio cittadini/stackeholder
PATTO DEI SINDACI
PATTO DEI SINDACI
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PATTO DEI SINDACI
Unione Europea
3800 Comuni europei
1829 Comuni italiani
Nel luglio del 2009 la Provincia di Foggia si impegnava ad operare come
struttura di supporto
37 comuni firmatari
260.000 abitanti circa
Esempio: Paes di Celle San Vito
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Esempio: Paes di Celle San VitoPubblico Terziario Residenziale Industria Agricoltura Trasporti Tot.
Elettricit 134,21 151,91 217,2 112,42 28,71 0 644,5
Gas Nat. 0 0 0 0 0 0 0
Biomassa 0 0 7847,5 0 0 0 7847,5
Gasolio 99,01 0,36 8,72 34,14 899,23 148,62 1190.2
Benzina 0 0 0 0 34,14 101,69 136,5
Gpl 0 3,86 49,67 0 0 6,51 60,04
Altri 0 0 0 0 0 0 0
Totale 233,22 156,13 8123,09 146,56 962,75 256,81 9878,6
Tot. % 2% 2% 82% 1% 10% 3% 100%
Consumi energetici in MW/h Anno 2005
Per il calcolo della baseline sono presi in considerazione solo i consumi su cui potrebbero
avere effetto le politiche dellEnte Locale, definiti come sensibili.
Consumi energetici utilizzati come base 2005 equivalgono a 8607,77 MW/h
Un esempio: PAES di Celle San Vito
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Un esempio: PAES di Celle San Vito
Principali azioni previste:-Sostituzione del parco veicolare comunale
-Potenziamento dei servizi telematici
-Creazione di una rete wireless
-Incentivi per il risparmio energetico (detrazione del 55% per gli interventi di efficienza
energetica negli immobili)
-Aumento delle zone verdi
-Costruzione di un impianto di teleriscaldamento a biomassa
Secondo il proprio PAES dovrebbe riuscire a ridurre di oltre il 50% le emissioni di CO2
passando da circa 660 tCO2 a 316tCO2 .
Attualmente dopo un primo controllo di merito, la Commissione Europea sta
valutando la fattibilit del Piano dAzione.
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EUROPROGETTAZIONE MAZ
ZEO ANTONIO
GRUPPI DI LAVORO
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GRUPPI DI LAVORO
TEAM .. FRANCESCA (COORD)
GIUSY (VICECORD.)
COSTANTINA
VIVIANA GIUSY
MARIA PIA
LUCIA
MICHELA GABRIELLA
GIGI
TEAM ASSUNTA (COORD.)
GIANCARLO (VICEC.)
CARMELA
ROBERTO GABRIELE
GIUSEPPE
GIANNI
ROSA ROSANGELA
STEFANO
GRUPPI I LAVORO
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GRUPPI I LAVORO
TEAM .
MICHELE (COORD.)
ANNAMARIA (VICECORD.)
LUCREZIA
LUISA
EMANUELA
FEDERICA CHIARA
CISTIFELLEA GROUP
FLORIDIANA (COORD.)
FABIO (VICECOORD.)
NICOLA
VINCENZO
MARCO
SAVINO GIUSEPPE
GRUPPI DI LAVORO
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GRUPPI DI LAVORO
BIBINE GROUP CINZIA
ROBERTA
MARIA COSTANTINA
CREAZIONE DIMPRESA
EUROFINANZIAMENTI GIUSEPPE (COOR.)
MARIA (VICEOCO.)
ANNALISA
LUIGI
MAURIZIO
ALESSANDRA
RAFFAELLA
GINA
MICHELE ROBERTO
CREAZIONE DIMPRESA
PROGETTAZIONE - TEMATICHE
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Iniziative di orientamento e di rimotivazioneallo studio per favorire linserimento e il
reinserimento delle donne adulte nel mercatodel lavoro
P.O.N.
PROGETTAZIONE - TEMATICHE
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INSERIMENTO E REINSERIMENTOLAVORATIVO DI GRUPPI SVANTAGGIATI
P.O.R.
PROGETTI - TEMATICHE
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Promozione e sostegno di filiere formative in
forte connessione con il mercato del Lavoro
P.O.R.
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PROGETTI - TEMATICHE
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7/28/2019 Corso di Europrogettazione UNIFG
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UTILITA SOCIALE E IMPEGNO CIVILE
Giovani idee cambiano lItalia
Bando di Concorso per lassegnazione dicontributi ai giovani per la realizzazione di
idee innovative
PROGETTI - TEMATICHE
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7/28/2019 Corso di Europrogettazione UNIFG
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SVILUPPO SOSTENIBILE
Giovani idee cambiano lItalia
PROGETTI - TEMATICHE
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TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
PRINCIPI ATTIVI
PROGETTI - TEMATICHE
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COOPERAZIONE INTERNAZIONALE CON I PAESIDEL MEDITERRANEO
PARTENARIATO PER LA COOPERAZIONE
REGIONE PUGLIA
PROGETTI - TEMA