Corriere Dello Sport 24/01/2013

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Francesco Moriero«Roma e Lamela troppi sprechi ma l’Inter dovrà fare un’altra gara»

di Massimo Boccucci

Sa tanto della Roma e tanto dell’Inter, perché Ciccio Moriero, oggi quarantatreenne, ha vissuto di fantasia untriennio sulla sponda giallorossa (1994/97 per 76 presenze e 8 gol) e un altro in nerazzurro (1997/2000 per 56gare e 6 reti).Moriero, il risultato è giusto?«Sì, direi di sì. Per quello che ha dimostrato, la Roma meritava di vincere sebbene sia stata la solita sprecona.Nel primo tempo ha prodotto tanto, l’ho vista bene anche fisicamente. L’Inter mi è parsa troppo attendista. Hacercato Palacio ma ha evidenziato anche limiti di gioco. Nel secondo tempo la gara è calata».Qualificazione apertissima, giusto?«Poteva mettere un’ipoteca la Roma se fosse stata più lucida in certe occasioni. Questo risultato lascia all’Inter lesue possibilità. Resta la qualità superiore di gioco della Roma e i nerazzurri dovranno fare una partita diversa».Cosa è cambiato rispetto al pareggio in campionato?«L’Inter è stata meno propositiva e la scelta di Obi esterno non mi ha convinto. Stramaccioni ha modificatoalcune cose, però è stata la Roma a interpretare meglio questa sfida. I nerazzurri hanno preso due gol-fotocopia».Chi le è piaciuto in particolare?«Lamela è bravo pur se spreca molto: ha grandi potenzialità specie quando diventerà più concreto. Il talento diFlorenzi si è visto. Nell’Inter dico Palacio e Guarin».Cosa pensa delle due squadre?«Sono discontinue. Hanno avviato un ciclo nuovo e devono crescere molto. All’Inter serve un colpo di mercatoper dare un senso alla stagione».Dove potranno arrivare?«Difficile dirlo. Juve, Napoli e Lazio dettano legge. Vedo meglio la Roma che è più squadra. L’Inter per ora èpoco convincente».Zeman e Stramaccioni: due generazioni distanti anche nel gioco?«Zeman l’ho avuto a Napoli, è un maestro che si ama e si odia. Stramaccioni è giovane, ha avuto la fortuna diallenare subito una grande e sta facendo esperienza».(m.b./infopress)

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Cassio gia bloccatoper luglio piaccionoSaimon e Laxalt Euna punta subito:Bellomo restaun’idea

IL MERCATO GIALLOROSSO Roma, riflettori in Sudamerica

di Roberto Maida

ROMA - Quell'espressione di Baldini, «penso che ci fermeremo» , va ascoltata perché è sincera: la Roma nonsente più il bisogno di rinforzare l'organico ed è soddisfatta dell'acquisto di Torosidis. Ma a una settimana dalgong, le tentazioni sono ancora tante per Sabatini. Su richiesta di Zeman la società sta cercando di trovare unattaccante. Così si spiega quel «penso». Niente è sicuro finché l'ufficio tesseramenti della Lega non si chiude.

IN CORSA - Su Bellomo, nonostante le dichiarazioni strategiche, la Roma è ancora in corsa con l'Inter, che puresembra passata in vantaggio negli ultimi due giorni. Il ds del Bari, Angelozzi, non ha fretta e ascolta, con il sorriso

complice del Chievo che è comproprietario del cartellino. Ma c'è un'altra possibilità che siè affacciata martedì: il brasiliano Thomas Bedinelli, trequartista classe '93 del Flamengo,appena diventato italiano di passaporto. E' un ragazzo da rilanciare, non un investimentosicuro. «Sono tre anni che ce lo offrono» dicono a Trigoria, tiepidi. Se la Roma nonchiude, lo può prendere il Bologna.

SUDAMERICA - Ma il mercato è attivo anche in prospettiva dell'estate prossima. E suquesto fronte va registrato il forte interessamento della Roma per Saimon, difensore centrale del Gremio. Erastato trattato anche ad agosto, prima che si presentasse l'occasione Marquinhos. Classe '91, in Brasile èconsiderato uno dei più forti centrali in circolazione. Bisogna vedere se e quanto inciderà il fallimento (almenoparziale) dell'affare Marquinho: sembrava pronto per andare al Gremio, poi è rimasto a Trigoria. E ieri la societàha rifiutato anche un'offerta del Santos (prestito con diritto di riscatto a giugno) e non è convinta di rinunciare alsuo centrocampista.

STEK SI' - Restando alle operazioni in uscita, Stekelenburg non si dovrebbe muovere. «Rimane sicuramentecon noi» ha detto Sabatini, nel confermare le parole di Baldini ( «Il mercato era chiuso prima di Torosidis, oraancora di più» ). Il futuro di Stekelenburg si deciderà a fine stagione, quando andrà al Milan o in una squadrainglese. Perché la Roma ha già bloccato Cassio, il portiere campione del mondo del Corinthians. Se noncambiano gli orientamenti della società, sarà lui il numero uno del futuro.

GIOVANI - Volando al Sudamericano Under 20, è confermato l'interessamento per il giovane centrocampistauruguayano Laxalt, che gioca nella squadra di Nico Lopez e sta per prendere il passaporto comunitario. ProprioLopez può essere ceduto in prestito in extremis: ci sono Udinese, Torino e Catania. Ma prima Sabatini devetrovare un sostituto. Che sia Bellomo o Thomas. Piscitella invece è andato in prestito al Modena, come previsto.

IL GRECO - Intanto è stato ufficializzato l'acquisto di Torosidis: 400.000 euro all'Olympiacos, 700.000 netti astagione al giocatore fino al 2013. Torosidis ha scelto la maglia che usava anche in Grecia, la numero 35, oggifarà il primo allenamento e domani e sarà probabilmente presentato. Ieri ha trascorso la prima giornata intera aTrigoria, posando per le foto ufficiali e provando le divise. Già inseparabile dall'altro greco Tachtsidis, in serata èandato allo stadio sul pullman della squadra. «It's great» ha confessato in inglese, con il pollice alzato e unsorriso grande mentre suonava l'inno e lo speaker gli dava il benvenuto. Le sue condizioni atletiche sono buone:se non ci saranno problemi con il nullaosta della federazione greca, Torosidis sarà convocato per la trasferta didomenica a Bologna.

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L’ex Destro nonaveva vendette daconsumare: «Il golall’Inter? E’ soloimportante per laRoma Vogliamo farbene sempre»

Zeman: Un tempo da chiudere 4 a 0«Se fosse finita così dopo i primi 45 minuti nessuno avrebbe potuto dire nullaAbbiamo avuto sempre più occasioni di loro. Poi siamo calati, avevamo speso»

di Alberto Ghiacci

ROMA - La Roma vince, ma si vede per un tempo. E il trauma distorsivo allacaviglia destra di Marquinhos qualche apprensione la crea. Zeman spiega:«Abbiamo avuto più occasioni dell’Inter anche stavolta e le abbiamo sfruttatemeglio. Poi è affiorata la stanchezza e sono venuti fuori meglio loro. Ci siamoproposti ancora, ma il terzo gol non ci è riuscito. Nella ripresa ci siamoabbassati troppo e prenderli a centrocampo era più difficile» . Lamela un po’ inombra: «Si è preparato tre palle gol, per un attaccante non è poco. Certo, nonha finalizzato» . Il siparietto con Totti sulla sostituzione: «Parlavamo dellapunizione, poteva “ammazzare” l’avversario e non si fa» . Fisicamente la squadra soffre. «Da Natale possiamo

lavorare poco, mi auguro che con le settimane piene di lavoro il problema dellacondizione si risolva» . Due assist di Piris, Zeman ironico: «E’ meglio quando crossa chequando tira, allora...» . Ancora fischi per Tachtsidis: «Purtroppo, ma per me ha fatto bene,solo qualche errore di precisione nel finale» . E Torosidis? «Un terzino di esperienza,abbiamo Piris e Balzaretti, lui darà fiato a uno o all’altro» . Il giudizio finale. «Per la vogliadi fare la partita e di fare gol il primo tempo lo abbiamo fatto molto bene: se finiva 4-0 ilprimo tempo nessuno avrebbe potuto dire nulla» .

L’EX - Per Mattia Destro un gol importante contro l’Inter che lo ha cresciuto e poi lasciato. E la Roma stavolta hafatto risultato dopo il pareggio in campionato, sempre contro i nerazzurri. «Ce la mettiamo sempre tutta - spiega ilgiovane attaccante - a volte riusciamo a vincere, a volte siamo sfortunati» . Ci sono pause preoccupanti, però,nell’intensità della manovra della squadra giallorossa. «Il nostro gioco ci fa spendere energie e quindi talvoltaabbassiamo il ritmo» . Un gol che sa di rivincita quello fatto all’Inter? «Il mio è un gol importante e basta. I nostriobiettivi sono due, lavoriamo durante la settimana per far bene in campionato e in Coppa Italia» .

AGENDA - Archiviata la Coppa Italia a cui la Roma ripenserà tra quasi tre mesi (il ritorno con l'Inter a Milano è inagenda , Zeman e i suoi si rituffano sul campionato, per tentare di dare un senso a una classifica che per oraparla di settimo posto e di un andamento molto simile a quello dello scorso anno, che alla fine fu consideratoinsoddisfacente da tutti. Il cammino della Roma prevede un paio di partite fuori dagli orari canonici: domenica latrasferta di Bologna e la partita al Dall'Ara in programma all'ora di pranzo, e poi il turno di venerdì primo febbraioquando all'Olimpico arriverà il Cagliari del presidente Cellino (si gioca di venerdì perché domenica 3 febbraio c'èItalia-Francia di rugby valida per il Sei Nazioni).

RIENTRI - Rispetto alla partita di ieri sera, la Roma già a Bologna potrà contare sui rientri di Pjanic e Osvaldo,che in Coppa Italia hanno scontato i rispettivi turni di squalifica (il centravanti italoargentino salterà anche Inter-Roma il 17 aprile per l'ultima delle tre tre giornate di stop rimediate nell'ottavo contro l'Atalanta). I due moltoprobabilmente sono destinati a giocare dal primo minuto contro la squadra di Pioli. Con loro la Roma ritrovatecnica e uomini importanti; la turnazione forzata, inoltre, permetterà a Zeman di avere rinforzi freschi in vista diuna partita non semplice. Pjanic sarà uno dei due intermedi di centrocampo, reparto per il quale bisogneràattendere gli ultimi allenamenti per comprenderne la composizione definitiva. Da ricordare che De Rossi è alleprese con la lesione di primo grado al flessore destro, problema che quasi certamente non gli permetterà diripresentarsi in campo prima di Sampdoria-Roma del 10 febbraio.

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I due club si sfidano anche per Bellomo

ROMA - Quella che è stata una sfida classica degli ultimi anni - dallo scudetto alla Coppa Italia passando per laSupercoppa - resta un duello sempre affascinante in chiave mercato. In estate si erano contese Palacio. OraRoma e Inter si sfidano per il giovane Nicola Bellomo, 21 anni, talento sfornato dal vivaio del Bari come Cassano.La Roma era molto in vantaggio nelle ultime 48 ore, poi è sembrata subire un controsorpasso dei nerazzurri. Ledichiarazioni tattiche giunte da Trigoria nelle ultime ore non cambiano però gli scenari: nella prossima settimanaRoma e Inter tenteranno l’affondo decisivo e i giallorossi sono pienamente in corsa.et.in.

@ettoreintorcia

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«Con l’ingresso diAlvarez abbiamoavuto anche dueoccasioni pervincere. Però midispiace perl’ingenuità sull’1-0:Florenzi era solo»

La gioia di Palacio, a sinistra larabbia di Zeman. Laqualificazione è ancoraapertissima (Ansa)

Ma a Strama va bene così«L’Inter mi è piaciuta. Grande il nostro secondo tempo. Ottima Roma Bene lamossa di Guarin a ridosso di Palacio. Chi passa? Ho fiducia»

di Ettore Intorcia

ROMA - Uno Stramaccioni misurato e soddisfatto anche della sconfitta: «Globalmente l’Inter mi è piaciuta, soprattutto nel secondo tempo, quandoabbiamo bloccato una squadra molto forte. Bene la mossa di aver messoGuarin a ridosso di una sola punta, Palacio: alla lunga è stata una scelta checi ha dato benefici; con l’ingressso di Alvarez abbiamo avuto anche dueoccasioni per vincere; brava la Roma nel primo tempo, ora ci giocheremo tuttoa San Siro. Certo mi spiace per l’ingenuità sul primo gol: ci siamo persiFlorenzi, come al Meazza. Mi spiace questo più dei cross di Piris divenutiassist. Il mercato? Un altro centrocampista? Benassi ha fatto bene, come gli

altri, contro una Roma che da mezzo in su è molto forte.Chi passa? Ho fiducia, ce la giocheremo alla morte: iodico 50 e 50 »

RINCORSA - Al secondo round della semifinale diCoppa Italia l’Inter potrà pensare con calma, “grazie”all’intervento di Cellino che si è opposto all’anticipo alvenerdì di Roma-Cagliari in funzione, appunto, del match

di ritorno tra nerazzurri e giallorossi inizialmente previsto a San Siro la prossimasettimana. Se ne riparlerà il 17 aprile, in mezzo quasi tre mesi nei quali l’Interdovrò dare un senso alla sua stagione concentrandosi sui due obiettiviprincipali, Coppa Italia a parte: la volata Champions e il cammino in EuropaLeague.

MISSIONE CHAMPIONS - Dopo aver sbancato lo Juventus Stadium,centrando una vittoria storica perché nessuno aveva battuto la squadra di Conte nella sua nuova casa,inaugurata la scorsa stagione, l’Inter sembrava essersi candidata ufficialmente al ruolo di pricinpale antagonistadei bianconeri nella corsa scudetto, riducendo a un solo punto il distacco dalla capolista, minimo storico inquesta stagione. Ma anche i nerazzurri, un po’ come è capitato alle altre inseguitrici, hanno accusato i sintomidella sindrome da “anti-Juve”: finora chiunque si sia avvicinato troppo ai bianconeri, lasciandosi etichettareappunto come principale sfidante, ha pagato puntualmente dazio con un qualche passaggio a vuoto. Più di unonel caso della squadra di Stramaccioni, che dopo quel 3-1 di Torino - era il 3 novembre 2012 - ha incassatoquattro delle sei sconfitte finora subite in campionato. Risultato: con i bianconeri ora distanti 9 lunghezze,l’obiettivo principale resta la zona Champions. E’ una questione di prestigio, innanzitutto: la squadra che nel 2010è salita sul tetto d’Europa, centrando per prima in Italia lo storico triplete, non può permettersi di restare fuori perla seconda stagione di fila dalla più importante competizione continentale per club. Ma è soprattutto unaquestione di bilanci: la differenza tra giocare o meno la prossima Champions vale almeno trenta milioni in più diricavi nel prossimo esercizio, quello 2013-14. E quei trenta milioni in più possono garantire al club di via Duriniben altra capacità operativa sul mercato in ossequio ai vincoli imposti dal fair play finanziario.

CALENDARIO - Da qui al 17 aprile, il giorno della semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Roma, l’Interaffronterà undici sfide di campionato che diranno molto sulle possibilità dei nerazzurri di portar a termine consuccesso la missione Champions. Si parte domenica con il posticipo contro il Toro di Ventura. Fuori casa l’Interaffronterà Siena, Fiorentina, Catania, Sampdoria e Cagliari: se la squadra di Iachini sembra quella meno in gradodi impensierire Stramaccioni, le due sfide del Franchi e del Massimino saranno due momenti chiave dellarincorsa nerazzurra. A San Siro, invece, gli altri due scontri diretti in chiave europea dopo quello di Firenze: ilderby, ovviamente, e poi la Juve. @ettoreintorcia

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IL COLOMBIANO SARA’ SQUALIFICATO Guarin, Totti e quel giallo di traverso

«Siete voi che dovete giudicare gli arbitri. Ilromanista? Ha una grande esperienza...»

ROMA - Fredy Guarin il 17 aprile non ci sarà, contro la Roma. Colpa di un fallo su Totti: « Il giallo che mi faràsaltare il ritorno? Io gli arbitri li rispetto, siete voi che dovete giudicarli, ma non dico niente, mi dispiace solonon giocare al Meazza. Totti? Ha tanta esperienza, è un grande».Detto questo, il colombiano non si abbatte:« E’tutto aperto, li aspettiamo a casa nostra. All’inizio ci mancava un po’ di concentrazione e loro sono stati bravinelle giocate. Io? Potevo fare meglio in un paio di occasioni fornendo un assist a Palacio o tirando meglio. Maquesto ruolo a ridosso della punte mi piace. Eppoi ho il fisico per tornare e andare».

RIPRESA - L’Inter ha chiuso la sua cinque giorni romana - è arrivata sabato nella Capitale per la gara dicampionato ed è rimasta in ritiro fino a ieri in città - e nella notte ha fatto ritorno a Milano. La squadra diStramaccioni si ritroverà questa mattina ad Appiano Gentile per iniziare a preparare la sfida con il Torino. Per inerazzurri in programma una sola seduta di allenamento, poi pomeriggio libero per tutti. L’attenzione del tecnicosarà rivolta soprattutto al recupero degli infortunati: ha bisogno di ritrovare uomini chiave soprattutto in attacco,dopo aver affrontato la Roma in piena emergenza.

CASSANO - Il recupero più imminente, diciamo anche l’unica certezza, sembra quello di Antonio Cassano.L’attaccante barese si era fermato la scorsa settimana durante la sfida di Coppa Italia con il Bologna:FantAntonio era rimasta regolarmente in campo sino alla fine, con i centoventi minuti di tempi regolamentari piùsupplementari nelle gambe, nonostante il problema muscolare che lo ha costretto a finire la partita con unavistosa fasciatura. Risentimento all’adduttore della coscia sinistra, questa la diagnosi formulata dallo staffnerazzurro dopo gli accertamenti effettuati all’indomani di Inter-Bologna: Cassano è stato costretto a saltare sia lagara di campionato con i giallorossi, finita 1-1, che la sfida d’andata di Coppa Italia di ieri sera. E’ rimasto acurarsi ad Appianio Gentile, oggi è previsto il suo ritorno in gruppo: il suo ritorno in campo domenica sera controil Torino sarà l’unica bella novità per Stramaccioni. Con Cassano in campo il tecnico nerazzurro avrà finalmenteuna soluzione in più, dopo aver chiesto a Palacio gli straordinari tra campionato e Coppa Italia. E conFantAntonio in campo, l’attacco nerazzurro avrà più qualità e imprevedibilità. In campionato il fantasista barese siè imposto come uno dei miglior assist-man, ben 7 passaggi vincenti. Numeri importanti ai quali vanno aggiunti i 5gol messi a segno in A e la rete realizzata negli ottavi di Coppa Italia contro il Verona. Ecco, l’unico cruccio perCassano in questo momento è un digiuno che in zona gol dura in assoluto dal 18 dicembre (la rete in coppa alVerona) ma in campionato da oltre tre mesi. L’ultimo centro in A l’ha realizzato il 21 ottobre a San Siro contro ilCatania, sbloccando il risultato con un colpo di testa.

MILITO E GLI ALTRI - All’Inter ora più che mai servono i suoi gol, visto che i tempi non sono ancora maturi perrivedere in campo il Principe. Milito è ancora alle prese con il fastidio al ginocchio sinistro, al momento è difficileipotizzare quando Stramaccioni potrà rimandarlo in campo. E’ arrivato Rocchi come suo vice, ma all’ex capitanodella Lazio occorre tempo per ritrovare il ritmo necessario per coprire i novanta minuti. Sta avendo più spazio ilgiovane Livaja, il cui destino in chiave mercato è ancora tutto da decidere (può andare all’Atalantanell’operazione Schelotto) ma che in fondo spera, con altre buone prestazioni, di meritarsi una conferma equalche chance in più. Da valutare le condizioni di Coutinho, che oggi si sottoporrà a nuovi esami, mentre sonotutti da decifrare i tempi di Samuel, alle prese con un problema al tendine d’Achille. E Stankovic? Oggi Dekipotrebbe aggregarsi al gruppo: sarebbe un bel passo in avanti.et.in.@ettoreintorcia

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Un comunicatonega offerte alMontpellier Per ilbrasiliano restatutto aperto ma èdura: servono 20milioni

IL MERCATO NERAZZURRO Belhanda no, Paulinho aspetta

Dalla redazione Andrea Ramazzotti

MILANO - Il giallo Belhanda risolto da un comunicato dell'Inter, un nuovo vano assalto a Schelotto, l'attesa perl'ennesimo contatto con il Corinthians dell'agente Fifa incaricato dall'Inter per la trattativa Paulinho e una nuovaidea low cost per la mediana, l'argentino Gago proposto dal Valencia. A una settimana dalla chiusura delmercato, l'Inter sta cercando di dare a Stramaccioni i due rinforzi necessari per poter puntare alla qualificazionealla prossima Champions, ma la strada è in salita.

NIENTE BELHANDA - Il franco-marocchino del Montpellier è stato proposto all'Inter a inizio settimana e il clubnerazzurro ha preso tempo per due motivi: Belhanda non ha le caratteristiche che iltecnico romano vuole e il costo del suo cartellino è notevole (12-14 milioni). SiccomeBelhanda piace al Tottenham e soprattutto al Fenerbahce, con il quale la trattativa èavviata, il presidente del Montpellier, Nicollin, ha provato a forzare la mano e, intervistatodal giornale turco AMKSpor, ha annunciato l'imminente trasferimento del suo calciatore aMilano: «Ho un accordo con l'Inter per 14 milioni di euro. Il Fenerbahce insisteva adoffrire 8 milioni di euro e questa è la ragione per cui ho scelto di cederlo all'Inter» . Gialloper un paio d'ore, poi tutto più chiaro, con la smentita nerazzurra affidata al dt Branca: «Ci

dispiace contraddire il presidente del Montpellier - ha scritto in una nota il direttore dell'area tecnica -, ma l'Internon ha mai presentato un'offerta per il suo giocatore Younes Belhanda» . Il calciatore in corso Vittorio Emanueleè conosciuto, ma tutti negano che sia un obiettivo per questa sessione di mercato. Per il futuro chissà...

SCHELOTTO, ANCORA NO - Martedì nuovo tentativo con l'Atalanta per acquistare l'esterno destro: l'Inter haofferto 3 milioni cash più la metà di Livaja, valutata 2,5 milioni. Secco il rifiuto di Marino che valuta tutto ilcartellino del croato 3 milioni... Negli ultimi giorni non è affatto da escludere un ultimo disperato tentativo ancheperché Schelotto è considerato da Stramaccioni un elemento futuribile, non un operazione fino a se stessa.Percassi, però, si sta rivelando un osso più duro del previsto. Livaja continua a piacere all'Eintracht Francoforte(e l'Inter non ha smesso di pensare per subito o per giugno a Jung), ma anche a Siena e Pescara.

20 MILIONI O NIENTE - Dal Brasile, intanto, giungono conferme sull'entità della clausola rescissoria di Paulinho:il Corinthians assicura che è di 20 milioni di euro e non di 15 come sperava l'Inter. La trattativa è in salita perché,anche se il giocatore ha promesso che aspetterà l'Inter fino al termine del mercato di gennaio dando la suaparola ai dirigenti, trovare una simile cifra da investire adesso è complicato. Tutto potrebbe risolversi in caso dicessione di Alvarez per il quale comunque non ci sono proposte interessanti. L'allenatore del Velez, Gareca, haspiegato: «Sarebbe bello averlo, ma è difficile riuscire a prenderlo». Il problema è che dall'Argentina difficilmentearriveranno tanti soldi e le squadre europee (dal Porto al Wolfsburg passando per l'Atletico Madrid) non hannofatto proposte interessanti. Per Coutinho sempre vive le piste Southampton e Liverpool.

IDEA GAGO - L'argentino ex Roma è in uscita dal Valencia che vorrebbe cederlo. Per farlo partire servono 3,5milioni. L'Inter rifletterà sulla proposta. Sempre in prestito Branca avrebbe voluto Dzemaili, che a Napoli non statrovando spazio, ma Bigon può cederlo solo in caso di un'offerta importante. Offerto anche l'esterno sinistroparaguaiano Ortiz che però non è nei piani nerazzurri.

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Roberto Baggio, 46 anni ilprossimo 18 febbraio erapresidente del Settore Tecnicodall’agosto 2010

L’EX PRESIDENTE DEL SETTORE TECNICOBaggio, un addio con dure accuse: «La Figc non mi ha fatto lavorare»Abete: «Lo sapevo. Lui non si sentiva gratificato»

ROMA - Roberto Baggio sbatte la porta. Dice basta al suo ruolo di presidentedel Settore Tecnico della Figc - affidatogli ad agosto 2010 dopo il cracMondiale e in scadenza di mandato, con l'elezione federale appena avvenuta -e lo fa lanciando dal TG1 accuse pesanti: « Non mi è stato permesso dilavorare: il mio programma di 900 pagine è rimasto lettera morta. Sono statistanziati 10 milioni di euro, ma al momento non ho ricevuto ancora un soldo.Non sono più disponibile ad andare avanti».

L’OCCASIONE PERSA - Da quando fu chiamato da Abete su indicazione diRenzo Ulivieri, per raddrizzare con Prandelli, Sacchi e Rivera il calcio italianodopo il crac al Mondiale 2010, le cose non sono mai andate come tutti -protagonisti e osservatori - si aspettavano. Sedici mesi per scrivere unprogramma di 900 pagine, le critiche per aver cooptato nell'esecutivo il suoamico-manager-factotum Vittorio Petrone, e soprattutto per non essersi maipresentato in Consiglio federale, né aver mai reso pubblico con una conferenza le linee guida del suoprogramma. Dall'altra parte, un malumore mai confessato per l'impossibilità di lavorare, come alla fine haaccusato l'ex Pallone d'Oro. «Il Consiglio Federale? Non avevo diritto di voto - la difesa di Baggio - e ho capitoche era inutile stare ad assistere a riunioni che nulla avevano a che fare con il mio incarico di presidente delSettore Tecnico. Quando abbiamo presentato il progetto, abbiamo fatto cinque ore di anticamera e abbiamoavuto un quarto d'ora per presentarlo. È stato approvato, sono stati stanziati 10 milioni, e sono grato alpresidente Abete. Ma purtroppo tutto è rimasto sulla carta».

PIANO INCLINATO - Lo stanziamento è stato in realtà di 3 milioni, la Lega Dilettanti ha avviato la creazione diun centro tecnico federale giovanile in ogni regione. « A questo programma hanno lavorato 50 persone per unanno: volevamo rinnovare dalle fondamenta la formazione di chi insegna calcio ai bambini e a i ragazzi conl'obbiettivo di crescere buoni calciatori ma soprattutto buoni uomini. Oggi più che mai l'etica e i valori devonodiventare i punti fondamentali nell'educazione e nell'insegnamento anche nel calcio. Non amo le poltrone, amofare. A malincuore dico addio. E non è un addio definitivo al calcio».

REPLICA - « Roberto Baggio è una persona di grande qualità ma non sentiva come suo quel ruolo dirigenziale:non lo gratificava». Così Giancarlo Abete ha commentato l'addio dell'ex campione alla presidenza del settoretecnico Figc.Per la successione sono in corsa Antognoni, Rivera, Sacchi e Zoff.

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Tronchetti Provera «Se Drogba non va al Milan non mi dispiace»

«L’obiettivo dell’Inter fino in fondo deve essere conquistare un posto in Champions League». E’ l’avvertimentoche lancia Marco Tronchetti Provera, membro del cda nerazzurro. Su Wesley Sneijder in Turchia: «Provodispiacere perché ci ha regalato successi e partite meravigliose». E si augura di non vedere Drogba con lamaglia del Milan. «E’ un grande campione, se non va al Milan non mi dispiace affatto».

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Il dg Fassone: «La Lega? E’ stata persa un’occasione»

«Un’occasione persa in chiave rinnovamento», ha detto il dg nerazzurro Marco Fassone, riguardo alle elezioni diLega, intervenendo a “Novanta Minuti” su RaiSport. «Queste 6 società avevano creduto nella necessità dicambiamento. Speriamo che chi ha la leadership faccia qualcosa per rilanciare il calcio». Fassone ha ancheparlato della questione stadio: «C'è la ferma volontà di costruirlo. Se la legge non dovesse andare avanti, nonpossiamo ipotizzare che sia pronto prima del 2017, 2018».

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ROMA-INTER 2-1

ROMA (4-3-3): Stekelenburg 6; Piris 7 Burdisso 5,5 Marquinhos 7 (15' st Castan 6) Balzaretti 5,5; Bradley 6,5Tachtsidis 6 Florenzi 7 (32' st Perrotta sv); Lamela 6 Destro 7 Totti 6,5 (41' st Marquinho sv). A disposizione:Lobont Goicoechea Antei Sammartino Lucca F. Ricci. Allenatore: Zeman 6,5INTER (3-4-2-1): Handanovic 5,5; Ranocchia 5,5 Chivu 6 Juan Jesus 6; Obi 5 (1' st Nagatomo 6,5) Zanetti 6Benassi 6 (20' st Gargano 6) Pereira 5,5 (30' st Alvarez sv); Guarin 6,5 Cambiasso 6; Palacio 6,5. A disposizione:Belec Di Gennaro Silvestre Mariga Mudingayi Jonathan Bessa Rocchi Livaja. Allenatore: Stramaccioni 6ARBITRO: De Marco di Chiavari 6Guardalinee: Bianchi e PadovanQuarto uomo: CeliMARCATORI: 13' pt Florenzi (R), 33' pt Destro (R), 44' pt Palacio (I)AMMONITI: per gioco falloso Pereira (I), Guarin (I), Chivu (I), Lamela (R), Burdisso (R)NOTE: Spettatori: 28.415 per un incasso di euro 532.720,00. Angoli 4 a 3 per la Roma. Recupero: 1' pt, 4' st

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Sblocca Florenzipoi raddoppia ilbomber Palaciotiene aperta laqualificazione. Unpalo per parte

Mattia Destro, 21 anni, esultadopo il gol realizzato nellasemifinale di ieri contro l’Inter(Ansa)

ROMA CON UN DESTRO IN PIÙ L’ex nerazzurro decisivo contro l’Inter. Suo il gol chevale l’andata

di Antonio Maglie

ROMA - La Roma questa volta non si fa rimontare e mette una piccola ipotecasulla finale. Sarebbe stata più grande se ieri sera, ancora una volta, comedomenica scorsa, la squadra di Zeman non si fosse distratta prendendo un golche nell'economia delle partite in trasferta può pesare in misura decisiva.L'Inter, ieri sera, è stata meno convincente di quella vista all'opera incampionato, qui all'Olimpico. Stramaccioni ha confermato di saper gestire moltobene tatticamente la sua squadra. L'ha cambiata in avvio e l'ha ricambiata incorsa vedendola in difficoltà. Ma questa volta la «magìa» riuscita appenaquattro giorni fa è rimasta a metà della bacchetta. La Roma ha oggettivamentemeritato, soprattutto per quello che ha fatto vedere nel primo tempo. I ragazzi di

Zeman hanno tenuto ritmi molto alti, giocato di prima,cercato la linea di fondo per i cross che hannoconsentito a Florenzi e a Destro di regalare un successoche non mette al sicuro l'obiettivo ma che, comunque,rappresenta un passo in avanti. Poi, però, hanno pagatola solita «leggiadria» difensiva, accentuata dall'uscita perinfortunio di Marquinhos.

SPETTACOLO - La Roma zemaniana ha momenti di gioco decisamente spettacolari e ieri sera, pur con leinevitabili imperfezioni difensive (nelle ripartenze avversarie si lascia sempre sorprendere in parità numerica; inoccasione del gol nerazzurro Burdisso stava badando a tutto meno che a Palacio che avrebbe potutoagevolmente mettere in fuorigioco se solo fosse stato più attento), per almeno una quarantina di minuti hadominato. I due gol potevano essere tranquillamente quattro se Ranocchia non avesse salvato sulla linea unaconclusione di Lamela e se Handanovic non fosse stato aiutato dal palo su un tiro di Destro . Stramaccioni hadeciso di cambiare l'Inter ottenendo risultati peggiori rispetto a domenica scorsa. Il tecnico nerazzurro ha decisodi mettere in campo una sola punta (Palacio) e due trequartisti cioè Guarin e Cambiasso. Ma sulle fasce Piris adestra e Balzaretti a sinistra hanno fatto trascorrere una serata poco tranquilla a Pereira e a Obi (lasciato neglispogliatoi alla fine del primo tempo). Piris, evidentemente stimolato dall'arrivo di Torosidis, si è addiritturaconcesso un paio di assist (il primo per la conclusione vincente di Florenzi il secondo per quella di Destro). LaRoma, però, la perfezione la sfiora ma non la raggiunge e la dimostrazione è arrivata in occasione del gol diPalacio (esterno destro al volo su cross di Cambiasso) quando Burdisso si è fatto sfuggire l'avversario.

RINNOVATA - Stramaccioni è un ragazzo decisamente sveglio e avendo preso atto delle difficoltà della suasquadra ha provveduto a cambiare modulo e uomini. Ha spedito in campo Nagatomo per Obi passando a unasorta di 4-2-3-1, quindi ha inserito Gargano per il troppo tenero Benassi per un 4-4-2 quasi classico (Guarinleggermente dietro a Palacio e in fase offensiva le due ali, Pereira e Nagatomo, molto alte). In questa maniera, laRoma sulle corsie esterne ha incontrato maggiori difficoltà. Un certo calo fisico e qualche disattenzione(clamoroso l'appoggio di Piris a favore Palacio sul confine dell'area piccola) mandavano un po' in crisi la squadragiallorossa che perdeva il controllo della gara (non agevolava Totti e compagni la rinuncia per infortunio aMarquinhos, il più attento dei difensori). Nel tentativo di recuperare totalmente il risultato, Stramaccioni hamandato in campo anche Alvarez, appena recuperato. E il ragazzo qualche problema a Balzaretti (notevolmentecalato) lo ha creato. La gara di ritorno si preannuncia aperta e sofferta. L'Inter dovrà fare a meno di Guarin ePereira che ieri sono stati ammoniti (erano diffidati). La Roma del primo tempo però può affrontare la sfida senzatroppa paura; quella che si concede troppe amnesie difensive, invece, dovrà fare grande attenzione.Stramaccioni, dal canto suo, potrà avere a disposizione qualche giocatore in più, da Milito a Cassano a Samuel.

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di Edmondo Pinna

Destro, no gol fantasma Obi e Juan Jesus graziati

ROMA - De Marco porta a casa una buona semifinale, senza grossi episodi da moviola, però comunque semprevicino all’azione. Buona l’assistenza dei due guardalinee, Bianchi e Padovan.

PRIMO TEMPO - Juan Jesus per Palacio in fuorigioco: C’è. Obi in ritardo su Totti, De Marco sceglie la stradadella strigliata considerando che siamo ad inizio partita, poteva starci il giallo. Marquinhos-Guarin, ultimo toccodel giallorosso: giusto l’angolo. Cambiasso serve Palacio, l’assistente Bianchi non segnala l’off side, per suafortuna salva Marquinhos.... Tiro di Destro, Handanovic respinge il pallone sul palo, non varca mai la linea, nonc’è gol fantasma. Giusto il giallo per Pereira, l’intervento su Totti è duro. Regolare la posizione di Palacio sulcross di Cambiasso: lo tiene in gioco Burdisso, ok il 2-1.

SECONDO TEMPO - Colpo gratuito di Juan Jesus su Totti, rischia. Cambiasso al volo per Palacio, c’è Castanche sana tutte le posizioni. Chivu si lamenta ma oltre ad aver fatto fallo su Bradley tocca con il braccio destro.Guarin netto sulla gamba sinistra di Totti: giallo ok, così come quelli di Chivu, Lamela e Burdisso.

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Mattia viaggia al 100%: tre gare, tre gol

Mattia Destro ha il cento per cento di realizzazioni in coppa Italia. La sua media è di una rete a partita.L’attaccante ex Inter, Genoa e Siena ha realizzato la sua prima rete contro l’Atalanta negli ottavi di finale, partitafinita 3-0 per i giallorossi (di Pjanic e Osvaldo gli altri gol). Mattia Destro, che ha collezionato anche quattropartite e una rete nella Nazionale maggiore, ha poi segnato ancora nei quarti di finale, suo il gol che ha deciso, aisupplementari, la sfida contro la Fiorentina al Franchi. Ieri sera, nella sfida di andata delle semifinali, ha segnatoil suo terzo centro su tre gare di coppa Italia, gol poi risultato decisivo nel 2-1 finale

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Juan Jesus impegnato conLamela (Bartoletti)

Grinta Guarin Nagatomo ha un’altra marcia Zanetti infinitoHandanovic si fa sorprendere Obi: una prestazione opaca Palacio: un gol e tantosacrificio

di Ettore Intorcia

HANDANOVIC 5,5 - Si fa sorprendere dal colpo di testa di Florenzi, si riscattacon una buona uscita su Totti ma è molto indeciso sul quel tiro-cross di Destro:ci arriva male, il palo gli dà una mano.

RANOCCHIA 5,5 - Una sola macchia, nell’azione del 2-0 è lui a perdere di vistaDestro. Però è il più convincente del pacchetto difensivo: nega allo stessodestro un gol sulla linea, si mette in mostra con alcune chiusure importanti.

CHIVU 6 - La buona notizia è che gioca la seconda partita per intero di fila, inquattro giorni. Sul primo gol romanista lascia troppo spazio a Florenzi, per ilresto se la cava con mestiere, come quando, nel finale, stende Destrorimediando solo un giallo.

JUAN JESUS 6 - A volte in difficoltà sulle verticalizzazioni, quando viene preso in velocità, però nell'uno controha sempre la meglio.

OBI 5 - Molto ruvido su Totti, un po' in difficoltà nel contenere Balzaretti, si fa vedere poco in fase di spinta.Prestazione opaca, la sua prova finisce durante l'intervallo.

NAGATOMO 6,5 (1' st) - Non è al top e infatti non parte titolare. Strama gli chiede un sacrificio per dare piùequilibrio alla squadra e passare al 4-4-1-1. Ha un buon impatto sulla partita, anche in fase offensiva.

ZANETTI 6 - Interno di centrocampo, poi laterale destro. Una garanzia, sempre.

BENASSI 6 - Un'altra chance da titolare, fa cose semplici con una discreta personalità.

GARGANO 6 (20' st) - Serve un mastino per congelare il 2-1 e magari provare a pareggiare: l'uruguaiano nontradisce.

PEREIRA 5,5 - Parte maluccio, soffre la spinta di Piris e complessivamente è dalla sua parte che nascono i

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pericoli maggiori per la difesa nerazzurra. Meglio nella ripresa. Diffidato e ammonito, salterà il ritorno.

GUARIN 6,5 - La brutta notizia: sarà squalificato per la semifinale di ritorno. Per il resto, si conferma l'autenticotrascinatore dell'Inter: spinge senza sosta, cerca l'assist, colpisce anche un palo clamoroso nel primo tempo.

CAMBIASSO 6 - Un tuffo nel passato, gioca i primi 45' da trequartista come ai tempi del Real. Recupera palloni,nelle ripartenze dosa il passo con intelligenza, non può avere lo spunto sulla breve distanza e allora cerca ilpassaggio illuminante. Sua la punizione che si trasforma in assist per Palacio.

PALACIO 6,5 - Un gran gol, pesantissimo, una doppia occasione sciupata nella ripresa. Ma soprattutto tanto,tanto lavoro sporco.

STRAMACCIONI 6 (ALL.) - Cambia tutto rispetto alla sfida di campionato proponendo un 3-4-2-1, conCambiasso che un po' aiuta Guarin e Palacio, un po' fa il quinto di centrocampo. Passa alla difesa a quattro nellaripresa lasciando la qualificazione aperta.

L’arbitro

DE MARCO 6 - Gara semplice, non ci sono sbavature. Buona collaborazione con gli assistenti.© riproduzione riservata

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Un duello tra Guarin e Bradley(Lapresse)

Marquinhos è un gigante Bravo Piris Bene BradleyTotti si fa apprezzare in regia Lamela regala qualche lampo Burdisso: l’errorecosta il 2-1

di Roberto Maida

Stekelenburg 6 - Fantastico su Guarin, a cui sbarra la strada con gamba emano, un po' timido sul gol di Palacio. Complessivamente un rientro abbastanzapositivo. Ora Zeman lo confermerà?

Piris 7 - E poi dicono che la concorrenza è stressante. Con il nuovo rivaleTorosidis in tribuna, sfodera due cross che diventano assist vincenti. In difesava forte per un'ora, poi sbanda un po'.

Burdisso 5,5 - Si distrae un attimo e perde Palacio: 2-1. E’ un errore grave perun difensore della sua esperienza, all’interno però di una partita discreta.Salterà il ritorno per squalifica.

Marquinhos 7 - Indistruttibile nei duelli fisici, insuperabile in velocità. Un’altra grande serata di un difensore giàgrande. Si arrende solo a un infortunio.

Castan (15’ st) 6 - Mezz’ora dignitosa.

Balzaretti 5,5 - E’ in confusione. Un suo intervento strampalato manda Guarin in porta. Insensato anche unpassaggio centrale che innesca la ripartenza Inter. Inoltre va maluccio in fase di costruzione, nonostante unimpegno incessante.

Bradley 6,5 - Encomiabile per senso della posizione e sacrificio a disposizione della qualità dei compagni.Ottima anche una verticalizzazione per Lamela.

Tachtsidis 6 - I fischi preventivi non lo risparmiano neppure stavolta. Ma la sua risposta sul campo è diversarispetto a domenica scorsa: mette qualità e quantità. Cala nella ripresa.

Florenzi 7 - Il più piccolo salta più in alto e orienta la partita dalla parte giusta. Aveva già segnato all’Inter incampionato, sempre di testa, si ripete con un inserimento intelligente e coraggioso. Il resto è routine: buonissimeidee alternate a passaggi imprecisi.

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Lamela 6 - Così così. Si infila negli spazi come gli ha chiesto Zeman ma sbaglia tante cose che nel 2012 nonavrebbe sbagliato. Deve ritrovare la faccia migliore di se stesso.

Destro 7 - Azzanna con autorità la Coppa Italia e i vecchi amici che non gli hanno creduto quando eraadolescente: il suo gol, il numero 3 in coppa e il numero 7 in stagione, è da sussidiario del centravanti. Non gliriesce il bis, tentato con astuzia, perché il palo salva Handanovic.

Totti 6,5 - Più regista che trequartista, commette qualche errore insolito ma avvia quasi tutto il meglio dellaRoma.

Zeman (all.) 6,5 - A dispetto delle assenze, è un'altra Roma rispetto a tre giorni prima: brillante, produttiva,sprecona, sbilanciata. Manca solo la cattiveria per blindare la qualificazione.

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«La Juve è tornatacompetitiva: vincerequi non ha prezzoEredi? Mi piaccionoPerin e Leali»

La firma del contratto che legaGigi Buffon, 35 anni il prossimo28 gennaio, alla Juve fino al2015: qui è con Andrea Agnelli,37 anni (Lapresse)

Ha firmato fino al 2015: «Mai pensato di andare via Voglio vincere ciò che mimanca: la Champions» Si è ridotto l’ingaggio: «Ma non parliamo di sacrificio»

Dall’inviato Antonio Barillà

VINOVO - Una vita in bianconero: dodici anni nell’album, due garantiti dalnuovo contratto, altri scontati perché Gigi Buffon è un ragazzino e la Juve,come dice il presidente, casa sua. Il portierone sorride per una fiaba ches’allunga, ma si volta anche a cercare vecchie emozioni: «Ricordo il primogiorno a Torino: mi chiedevo, con un po’ di timore, se fossi adeguato...» . La risposta è quest’ennesima firma:non ha semplicemente conquistato la Juve, ne è diventato capitano e simbolo. Ha vinto e sofferto, ha accettato laB, è tornato in alto insieme alla squadra e oggi è sereno e orgoglioso, pur avendo sfiorato club prestigiosi (vediBarça) che avrebbero potuto arricchirne il palmares: «Nessun rammarico o rimpianto: ho fatto tutte le mie scelte

con coerenza e considerando certi valori. A volte mi hanno portato a soffrire, però allafine credo che ognuno abbia quel che merita: dopo sei anni in cui in cui abbiamo unpochino traballato, ci stiamo prendendo rivincite che non hanno prezzo».

GRATIFICAZIONE - Per un momento aveva pensato a un rinnovo annuale: «L’hoproposto per rendere la Juve libera da quel che posso rappresentare: un calciatore deve giocare finché è incondizione di esprimere il proprio valore. E’ anche vero, però, che una società programma, non improvvisa, percui abbiamo ritenuto giusta una soluzione biennale» . Il presidente Andrea Agnelli lo introduce con parolebellissime: «Le terrò nel mio cuore per tutta la vita, la mia gratificazione è totale». Nuova scadenza 2015, dueanni per vincere ancora: «Speriamo di ripeterci in Italia e confermare una leadership che mancava da troppianni. Per quel che riguarda la dimensione europea, credo che la Juve abbia dimostrato sul campo di esseretornata competitiva. E’ questo che conta, vincere o no è questione di dettagli e fortuna. I miei obiettivi? Voglio itrofei che mi mancano, i soliti noti... la Champions League. Sono rimasto anche in serie B perché avevo questosogno: ora posso realizzarlo». Due anni, ma non finisce qui: «Vivo alla giornata: è giusto non porsi dei limiti,non darsi delle date. Sicuramente, tra un anno e mezzo, ci sarà un Mondiale e fra tre e mezzo un Europeo:credo di poter arrivare a quella tappa in queste condizioni. Non devo autocelebrarmi, non mi è mai piaciuto, mase un mio errore suscita scalpore mai visto per altri portieri, capisco la stima che c’è per me e la differenzarispetto agli altri».

CRISETTE - E’ rimasto per «l’amore dei tifosi», perché da dirigenti, tecnici e compagni ha ricevuto «messaggi distima e riconoscenza», così avvinghiato alla realtà bianconera da scoraggiare, in questo periodo, altre offerte:«Sapevano che sarebbero state declinate. Non ho mai pensato a una maglia da indossare in futuro, perché laJuventus, la sua cultura e il suo mondo, sono diventati uno stile di vita. E quando un qualcosa ti entra dentro,nella pelle, fai fatica a vederti con un’altra maglia» . Ha vissuto anche momenti bui, ma tutto è alle spalle:«Durante l’infortunio, ho pensato tante cose, anche di poter archiviare la mia carriera: alla fine non è stato così,perché sono una persona fortunata, perché ho trovato nuova energia e perché penso che ognuno abbia ilproprio destino da seguire. Le crisette con la società? Capitano in tutte le famiglie».

CUORE - Ha accettato un decurtazione d’ingaggio: «Ma non parliamo di sacrificio, mi imbarazza perchéconosciamo il valore dei soldi. Per rimanere un esempio, devi anche saper rinunciare a un qualcosa» . Ancoradue anni, ma già tanti ricordi: «Nel cuore porto il Dottor Umberto perché più di tutti mi ha voluto alla Juve,Marcello Lippi perché è stato uno dei fautori del mio arrivo, ovviamente tantissimi compagni: ho vissuto comeun tarlo nello spogliatoio e quando smetterò di giocare, sarà l’unica cosa che mi mancherà tanto». Infine, glieredi: «C’è una generazione florida di portieri, fare un nome mi sembrerebbe ingeneroso. Di certo Leali, con cuimi sono allenato, ha le potenzialità per scrivere la storia del ruolo. E Perin sta facendo cose eccezionali» .

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COSA FANNO I CAMPIONI 2006Gigi, Pirlo e Totti eroi senza tempo dell’Italia Mondiale

TORINO - 9 luglio 2006: una data che mai gli italiani scorderanno. Un giorno impossibile da dimenticare ancheper tutti i giocatori presenti quel giorno a Berlino e che alzarono la coppa del Mondo. Una data indelebile purenella testa di Buffon che a sei anni e mezzo da quella straordinaria serata ha ufficialmente dichiarato amoreeterno alla Juventus rinnovando fino al 2015. Ma che fine hanno fatto i suoi compagni di squadra, co-protagonistidi quella straordinaria impresa?

AUSTRALIA - Impossibile non cominciare da Del Piero, amico e compagno di mille battaglie del portiere, che stavivendo una seconda giovinezza in Australia tra le fila del Sydney dopo essere stato bistrattato proprio daquell’Andrea Agnelli che ieri ha lasciato per sempre le porte aperte della Signora al numero uno. La stessa sortesta per toccare a Totti, vicinissimo al rinnovo con la Roma. Tanti giocatori di quella rosa sono ancora in attività,ma altri hanno smesso di giocare.

CHIODO - Per esempio Cannavaro, che da capitano alzò la coppa e che ora sta prendendo il patentino perallenare, o Peruzzi, che da preparatore dei portieri è stato da poco esonerato dalla Samp insieme con Ferrara.Ma anche Grosso, che segnò il rigore decisivo contro la Francia, o Materazzi che fu tra i protagonisti dellafinalissima segnando l’1-1 e causando l’espulsione di Zidane e che ora fa l’opinionista. Ma la lunga trafila di chiha appeso le scarpe al chiodo si completa con Oddo e Inzaghi, oggi allenatore degli Allievi del Milan.

IN ATTIVITA’ - Molti quelli ancora in attività: Zaccardo gioca a Parma, Barzagli e Pirlo nella Juve, De Rossi ePerrotta nella Roma, Toni nella Fiorentina e Gilardino nel Bologna. Tra quelli che hanno cambiato addiritturaPaese ci sono Camoranesi che è tornato in Argentina nel Racing Club de Avellaneda. Lontanissimi i tempi in cuisi tagliò la coda sul prato dell'Olympiastadion. Poi c'è Gattuso, finito in Svizzera tra le fila del Sion, e Nesta,volato in Canada nel Montreal Impact. Barone, Iaquinta e Zambrotta meritano un capitolo a parte. Il primo èsvincolato in attesa di capire cosa farà da grande, il secondo è fuori rosa alla Juve mentre il terzo non ha ancoradeciso il da farsi. Nel frattempo si allena con il Como, poi si vedrà.ass

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LA SQUADRABonucci può recuperare per il Genoa

TORINO - Di questi tempi la Juventus non ha nemmeno il tempo di rifiatare.Neanche il tempo di analizzare la semifinale d’andata di coppa Italia contro laLazio che ieri la squadra è tornata ad allenarsi a Vinovo agli ordini di AntonioConte. Sabato è di nuovo tempo di campionato e la Vecchia Signora ospiterà ilGenoa del neoallenatore Ballardini, arrivato al posto dell'ex Del Neri.

DUBBI - La squadra s'è divisa in due tronconi: defaticante per chi ha giocatocontro i biancocelesti, normale attività per il resto del gruppo. All’appellomancavano Bonucci e Pirlo, le cui condizioni verranno valutate nei prossimigiorni. Il difensore sta smaltendo la forte contusione al coccige che l’hacostretto ad uscire poco prima dell'intervallo di Tim Cup e sabato sarà quasicertamente a disposizione. Anche il centrocampista sta recuperando dalproblema muscolare al polpaccio ma sarà difficile vederlo in campo contro ilgrifone. Conte preferisce risparmiarlo per martedì, quando in palio ci sarà laqualificazione alla finalissima di Coppa. Al suo posto dovrebbe toccarenuovamente a Pogba, colpito soltanto da crampi nel finale di partita. AncheGiovinco e Quagliarella dovrebbero tornare a disposizione. Per Chiellini, Pepee Bendtner, invece, bisognerà aspettare ancora un po’. Oggi la Juve tornerà incampo per continuare l'avvicinamento alla sfida con i liguri.ass

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Andrea Agnelli:«Mio zio e miopadre credo chesarebberoorgogliosi di ciò chestiamo facendo»

Gianni Agnelli è scomparso il23 gennaio 2003: aveva 82 anniAlex Del Piero parladell’Avvocato con l’orologio sulpolsino, uno tra i segnidistintivi di Gianni Agnelli di cuioggi ricorre l’anniversario dellamorte (da Sky)

L’ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI GIANNI AGNELLIDieci anni senza l’Avvocato Oggi l’omaggio della sua città

Dall’inviato VINOVO - Dieci anni volati via in un soffio. Dell’avvocato Giovanni Agnellirestano ricordi e leggende, il personalissimo stile tramandato, le battuteimpastate di humour e cultura, il lavoro, la curiosità e le passioni senza tempo, imodi e le idee che portarono Henry Kissinger a definirlo il primo uomo globale el’ultimo del Rinascimento.

MESSA SOLENNE - Torino lo ricorderà stamani con una messa solenne,celebrata alle undici in cattedrale dall’arcivescovo Cesare Nosiglia: saranno

presenti, accanto ai familiari, il presidente dellaRepubblica Giorgio Napolitano, i ministri Elsa Fornero,Francesco Profumo e Vittorio Grilli, l’ambasciatoreamericano David Thorne, personalità della politica,dell’imprenditoria, della cultura, dello sport. Inrappresentanza della Juventus, sua creatura amatissima,interverranno l’allenatore Antonio Conte e il capitanoGigi Buffon, mentre un giovane della Primavera leggerà

la preghiera rivolgendosi a una folla commossa, tra fiori bianchi e gonfaloni:della stessa Juve, delle istituzioni locali, delle associazioni Fiat, del Comune diVillar Perosa. La cerimonia è aperta alla cittadinanza e all’esterno del Duomo,di sicuro insufficiente ad accogliere tutti, sarà allestito un maxi-schermo.

GENERAZIONI FUTURE - «Più che un ricordo mi piace immaginare unascena - sussurra Andrea Agnelli, il nipote che ha ricostruito una Juve vincente -. Penso all’Avvocato e anche al Dottore, mio papà, penso a Edoardo eGiovanni: mi piace immaginarli fieri e orgogliosi non solo di quello cheabbiamo fatto noi in Juventus, ma di quello che stanno facendo John con laFiat e Alessandro Nasi, delle capacità di Lapo. Mi piace pensare che sianolassù a divertirsi, consapevoli di aver lasciato quanto hanno costruito in maniche siano altrettanto capaci di lasciarle a generazioni future, di modo che lastoria possa rinnovarsi ancora una volta» .

PERSONAGGIO UNICO - Il presidente parla a margine della conferenza chetiene con Gigi Buffon, emozionato per un rinnovo contrattuale che rinsalda ancora di più il suo legame con laJuve. «Cosa direbbe l’Avvocato se fosse qui? - si chiede il portiere -. Di sicuro nulla di retorico o banale, comenulla di banale e scontato diceva quando ci incontrava oppure telefonava. Stiamo parlando di un personaggiounico nel suo genere: conosciamo tutti quello che ha fatto, grazie anche al fratello Umberto e tutta la Famiglia.Partecipare alla funzione religiosa in suo ricordo è per me una grandissima gratificazione, un grandissimoonore».

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«Buffon è un leaderin campo e fuori Pertrovare l’accordo tranoi è bastato unosguardo»

IL PRESIDENTE LO ESALTA«Gigi merita il Pallone d’Oro»Andrea Agnelli: Mi colpì dal primo giorno, per lui le porte saranno sempre aperteGuarda sul nostro sito i video delle interviste a Buffon e Agnelli

TORINO - Andrea Agnelli arriva in sala stampa raggiante. A Vinovo sta per andare in scena la conferenzastampa per il rinnovo contrattuale di Gianluigi Buffon fino al 2015. Un campione, una bandiera della Juventus chead inizio stagione ha ereditato la fascia da capitano da Del Piero, bistrattato proprio dal presidente bianconero ecostretto ad emigrare in Australia. Tutt’altra sorte per il numero uno: «Per prolungare l’accordo, è bastato unosguardo qualche mese fa» , ha esordito il numero di corso Galileo Ferraris parlando dell’accordo raggiunto difronte ad un plotone di giornalisti. «Lui ha fortemente dimostrato di voler prolungare la sua avventura con noi. E

se il futuro ci riserverà una pagina nuova, le porte della Juventus, che è casa sua,saranno sempre aperte». Una cosa che avrebbe voluto sentirsi dire anche l’ex numerodieci che sperava di meritarsi lo stesso trattamento dopo aver dedicato 19 anni allaVecchia Signora, una vita intera.

PALLONE D’ORO - Il numero uno bianconero sfiorò il Pallone d’Oro nel 2006, pochi mesidopo aver alzato la coppa del Mondo a Berlino. In quell’occasione lo vinse fu un altro italiano: capitan FabioCannavaro. Agnelli gli augura, un giorno, di poterlo vincere: «Sono contento perché Gigi rimarrà con noi fino al2015, quando sarà alla quattordicesima stagione in bianconero. L’Iffhs lo ha incoronato come miglior portieredel mondo nell’ultimo quarto di secolo ed è un giocatore entrato di diritto nel gotha dei grandissimi giocatoriche hanno indossato la maglia della Juventus. E’ un leader e gli auguro di vincere il Pallone d’Oro, trofeo chedal 1978 al 2007 è finito per ben 17 volte in Italia. L’unico portiere che ha avuto l’onore di sollevarlo è statoYashin. L’auspicio è che in questi ulteriori due anni, in cui la Juve gareggerà per vincere come è nella suanatura, Gigi riporti il trofeo in Italia. Sarebbe il giusto riconoscimento per quello che Buffon rappresenta per ilmondo del calcio, per l’Italia e per la Juventus».

MOTIVAZIONI - Qualche tempo fa, subito dopo Calciopoli, il portierone azzurro aveva perso le motivazioni perandare avanti. Ora che le ha ritrovate ha deciso di proseguire sotto la Mole: «Oggi ha ancora le motivazioni perandare avanti ed è per questo che abbiamo deciso di rinnovare per altri due anni. Paura di perderlo? Mai avuta(sorride, ndr) ». Agnelli poi si sofferma sull’uomo: «Ciò che lo contraddistingue è la sua onestà, la capacità diessere un leader, sia in campo che fuori dal campo. E’ leale e trasparente. Uno che dice sempre quello chepensa senza paura. Poi ci sono i numeri che sono sotto gli occhi di tutti e allora mi piace ricordare i cinquescudetti vinti sul campo, la Coppa del Mondo, il sogno di qualunque bambino che comincia a giocare a calcio».

RICORDI - Il rampollo della famiglia Agnelli è cresciuto a pane e Juventus. Tanti i ricordi di quando andava alcampo di allenamento insieme all’avvocato o insieme a papà Umberto. Uno su tutti: «Il primo ricordo di Buffon?Risale all’incirca ad una decina di anni fa quando la squadra si allenava alla Sisport. Gigi mi incrociò e midisse: “Sono contento che tu sia qui, vuol dire che ci tieni a noi”. All’epoca mai avrei immaginato di diventare ilsuo presidente, ma quel commento mi è servito per sapermi porre in maniera più corretta in questo ruolo».

PUNTI - Buffon, dal 2001 ad oggi, ha fatto grandissime parate in grado di regalare punti importanti alla Juventusnell’arco dei campionati. La sua più grande parata? Agnelli non ha dubbi: «Quella nella finale mondiale sulcolpo di testa di Zidane. Ma non sono un nostalgico e spero che la più bella la compia nei prossimi anni, anchese in realtà spero debba farne il meno possibile». ass

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Andrea Agnelli sulla Coppa Italia«Contro la Lazio sarebbe stato più giusto il 3-0»

Prendendo spunto da una domanda di mercato, il presidente Andrea Agnelli spiega che la Juveavrebbe meritato una vittoria larga sulla Lazio, nel match di martedì sera valido come andata dellasemifinale di Coppa Italia: «Come spesso ricorda Conte, più dei singoli conta la squadra e il modo incui suona lo spartito: martedì, in una situazione estremamente rimaneggiata, lo spartito è statosuonato in maniera assai egregia e forse un risultato più corretto sarebbe stato 3-0».

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Il presidente dopo le accuse di Pulvirenti«La qualità degli avversari non si può scegliere»

La figura dell’avvocato Giovanni Agnelli, viene evocata più volte nella conferenza stampa dedicata alrinnovo contrattuale di Gigi Buffon, e il nipote Andrea pensa alla sua ironia raffinata, all'arte di nonesasperare mai i toni, quando respinge una domanda sull’attacco ricevuto dal presidente del CataniaAntonino Pulvirenti: «Replicare? - sorride -. Dopo il ricordo dell’Avvocato, no...». Più tardi, parlando dipolitica sportiva, dice però: «La qualità degli avversari non si può scegliere».

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Dietro le quinte del rinnovoLa diplomazia e il lavoro di Marotta e Martina

Alla conferenza stampa di Andrea Agnelli e Gigi Buffon per siglare e sancire l’accordo fino al 2015,erano presenti ieri anche i due amministratori delegati bianconeri Beppe Marotta e Aldo Mazzia.Defilato in fondo alla sala, in linea con lo stile dei manager che lavorano duro e rifuggono le copertine,anche l'agente storico del portiere, Silvano Martina: lui e Marotta hanno svolto il lavoro diplomatico cuifa riferimento il presidente dopo l’intesa tra lui e Gigi raggiunta con un semplice sguardo.

Page 45: Corriere Dello Sport 24/01/2013

Del Piero parla dell’Avvocato«Mi mancano ancora oggi le sue battute»

Alessandro Del Piero ricorda l’Avvocato Giovanni Agnelli, a dieci anni dalla scomparsa, in un’intervistasu Sky Sport 1 HD che andrà in onda stasera alle 20 e alle 24, e lo fa imitando uno dei suoi vezzi ditendenza: l’orologio sul polsino. ha detto: «L’Avvocato ha rappresentato qualcosa di speciale. Le suerisposte, le sue battute, i suoi commenti sarebbero stati efficaci ed utili, come sempre. Anche oggi.Credo che manchi a tutti». Alex ha anche scritto un sms a Gigi Buffon, congratulandosi per il rinnovocontrattuale.

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I bianconeri offronoun milione, ifrancesi nechiedono due E’ inarrivo anche il sìper Llorente

Argentino, CAPITANOdell’OLYMPIQUE LIONELISANDRO LOPEZ è nato aRafael Obligado (Buenos Aires)il 2 marzo 1983. Argentino dimadre cilena, potente ma nonalto (1,74), ha sempre segnatotanto. Sono stati solo tre i suoiclub: Racing Club diAvellaneda, in cui è cresciutodalle giovanili (dopo gli inizi nelClub Newbery de Rojas) e incui ha debuttato in primera nel2003; il Porto e l’OlympiqueLione, di cui è leader ecapitano. In carriera ha segnato166 reti su 359 partite. Haanche sette presebnze e un golin Nazionale.

Lisandro Lopez la Juve sta per chiudereSvolta nelle ultime ore: il Lione accetta di trattare il prestito oneroso El’argentino spinge per la cessione

Dall’inviato Antonio Barillà

VINOVO - Un grande attaccante per facilitare il sogno europeo di SuperGigi.Dopo giorni di contatti, proposte aggiustate e mediazioni, la Juve è a un passoda Lisandro Lopez, 29 anni, bomber argentino dell’Olympique Lione.

NODO - A sentire il presidente francese Jean-Michel Aulas, in verità, non ècambiato nulla ( «Con ogni probabilità, resterà con noi» ), ma i manager chetessono la trattativa lasciano trapelare una svolta e anche in corso GalileoFerraris serpeggia un ottimismo fin qui sconosciuto. L’ad Beppe Marotta e ilcoordinatore dell’area tecnica Fabio Paratici hanno infatti ribadito, nel rispetto

del budget, l’impossibilità di rilevare il cartellino,impegnandosi però a trattare il prestito oneroso. Hannoofferto ottocentomila euro e la sensazione è chepossano spingersi a un milione, mentre l’Olympique - èl’ultim’ora - ribatte chiedendone un paio. Eccolo, il nodoche si scioglie: fino a martedì, allo stade de Gerland, diprestito non si parlava proprio a prescindere dalle cifre. E a incrinare la rigidità è laposizione del calciatore, determinato ad afferrare l’occasione italiana.

GONG - C’è anche un’altra via: il prestito gratuito con riscatto obbligato, che premierebbe comunque -rinviandole soltanto - le strategie francesi e che la Juve avrebbe tempo di inserire in più ampi incastri di mercato:è vero infatti che a luglio arriverà Fernando Llorente (secondo fonti spagnoli, per l’annuncio ufficiale è questionedi ore) ma un buon prezzo potrebbe convincere a imbarcare anche l’argentino, cedendo a quel punto uno traAlessandro Matri e Fabio Quagliarella. Più immediata, però, è la cessione a titolo temporaneo, senza impegni diriscatto da parte bianconera: a pochi giorni dal gong, con Lisandro che punta i piedi, la formula diventaopportuna, se ben remunerata, anche per l’Olympique.

PRESTITO - La Juve pensa positivo, pur sapendo che restano diversi angoli da smussare, e comunque,aspettando il vertice decisivo, non perde di vista gli altri obiettivi individuati per impreziosire l’attacco. Il fatto èche il presidente Josu Urrutia non vuol saperne di cedere adesso Llorente e che sul fronte Didier Drogba, al di làdella concorrenza del Milan, c’è un punto interrogativo da non sottovalutare: l’ivoriano è pronto a sfruttare infattila clausola che gli permette di svincolarsi dallo Shanghai Shenhua, ma l’interpretazione differente del club cinesepotrebbe aprire una diatriba destinata a coinvolgere la Fifa e far slittare, di conseguenza, il transfer. Senzacontare che le più recenti richieste economiche, soprattutto con riferimento ai bonus, sforano ampiamente i tettieconomici bianconeri. Lisandro, dopo la svolta sul prestito oneroso, è decisamente il top più vicino: per questo, almomento, ristagna il piano B, quello che prevede di completare e non arricchire il reparto con un giovane giàcontrollato (Manolo Gabbiadini o Ciro Immobile) oppure (Marco Borriello) con un prestito low cost.

DETTAGLI - Ieri, intanto, sono stati completati i dettagli per l’ingaggio di José Francisco Cevallos Enríquez, 18anni, centrocampista offensivo del Quito e dell’Ecuador Under 20: il gioiello, assistito dall’avvocato RoccoDozzini, è stato rilevato in prestito per 220 mila euro con diritto di riscatto, da esercitare entro il 31 dicembre, allacifra prefissata di 1,7 milioni. E adesso sotto con Nicolas Castillo, punta dell’Universidad Catolica e del CileUnder 20.

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Il mediano arriveràa luglio: l’Hajdukpronto al sì. EBigon lavora inUruguay per lapunta Pepe

Andrea Mazzarani, 23 anni, extrequartista del Novara diproprietà dell’Udinese

C’È MAZZARANI CON RADOSEVIC Preso il centrocampista dall’Udinese: sarà prestato alModena. Sprint per il croato

NAPOLI - Doveva essere il giorno della definizione della trattativa che, agiugno, porterà Josip Radosevic a Napoli, e in effetti davvero poco mancaall’ufficialità e al suono dei violini. Magari di Bregovic. Ieri non è andato inscena l’incontro decisivo, perché il presidente dell’Hajduk, Brbic, era inSlovenia, e il direttore sportivo, Kresic, con la squadra ancora nel ritiro turco diAntalya, ma ormai si può parlare di una questione di ore. Oggi era il limiteinizialmente indicato come quello dell'annuncio, ma a questo punto conta poco:potrebbe anche slittare, ma la situazione non cambierà, perché ormai è unaquestione di dettagli, una questione burocratica, e poi il diciottennecentrocampista della Nazionale croata potrà considerarsi un (futuro) giocatore

del Napoli.

LE FIRME - E allora, le ultime novità. Poche, in effetti,perché non resta che attendere l’incontro utile a mettere nero su bianco. L’incontro cuidovranno prendere parte sia il d.s. Bigon, sia Radosevic. Quello delle firme, insomma:probabile che si terrà a Milano, ma tutto dipende dalle mosse e dagli spostamenti di Brbic.Che in questi giorni ha parlato sia con Radio Crc, sia con le radio e i media croati, ma che

soprattutto ha dialogato con Eupremio Carruezzo, ex attaccante suo consigliere, nonché scopritore e manageritaliano del giocatore: è lui l’uomo chiave della trattativa.

DA COMUNITARIO - Nel frattempo Radosevic, che piace anche a Parma e Marsiglia, ha lavorato anche ieri aSpalato: in campo, come sempre, perché non ha seguito la squadra in Turchia ma ha comunque continuato adallenarsi in sede. A Spalato. Che sarà ancora la sua casa fino a giugno. La formula, infatti, è chiara: Josip, 19anni il 3 aprile, firmerà fino al 2017 ma proseguirà la sua avventura con l’Hajduk fino a giugno, salvo poitrasferirsi a Napoli. Con in tasca lo status di comunitario: la Croazia, infatti, entrerà a pieno titolo nell’UnioneEuropea il 1° luglio. Il club, invece, guadagnerà poco meno di 3 milioni di euro: liquidi utili per risanare anche ladifficile, difficilissima situazione economica che sta attraversando.

POZZO DI GIOCATORI - Per il resto, e in attesa di mettere tutto nero su bianco con l’Hajduk, il d.s. Bigon haripreso il suo tour in giro per l’Italia dopo una breve pausa. Doloroso, il primo step: ieri, infatti, insieme con Gravaha rappresentato il Napoli ai funerali genovesi del presidente della Samp, Riccardo Garrone, salvo poi trasferirsia Milano. La sede operativa, la base dei prossimi giorni di mercato: gli ultimi, i più frenetici. E frenetica, moltoviva, è sempre la collaborazione con l’Udinese: i due club sono infatti molto vicini alla chiusura di un’altraoperazione relativa al talento, Andrea Mazzarani (23). Il Napoli, infatti, è pronto ad annunciare l’acquisto dellametà del cartellino dell’ex trequartista del Novara di proprietà della società dei Pozzo: un’operazione inprospettiva, considerando che, a quanto pare, il giocatore sarà poi girato in prestito (probabilmente al Modena).

IL FUTURO - Messi a segno subito i due colpi veri, Armero e Calaiò, Bigon si sta dedicando al futuro: oltre aRadosevic, nel mirino, per giugno, sono finiti Pedro Obiang (20) della Samp, e l’attaccante uruguaiano delPenarol, Sebastian Cristoforo Pepe (19).

MINI REBUS - Prima di dichiarare definitivamente chiuso il mercato di gennaio, però, bisognerà risolvere unavolta per tutte un paio di piccoli rebus: relativi a Federico Fernandez (23) e Bruno Uvini (21). Il difensoreargentino è il vero, grande scontento: il suo manager, Gustavo Goni, ha richieste in Spagna e in Inghilterra, ma ilNapoli lo cederà soltanto davanti a una proposta molto vantaggiosa. Qualche giorno fa con l’Inter s’è parlato diuno scambio di prestiti con Silvestre (28), ma il club di Moratti non gradisce la formula. Su Uvini ci sono il Siena eil Gremio. Atc

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LE MOSSE DI MAZZARRI A Parma Cannavaro e Dzemaili

di Rino Cesarano

NAPOLI - La pioggia battente modifica solo in parte la programazione degli allenamenti. Mazzarri abolisce laseduta mattutina ma nel pomeriggio convoca tutti in campo per lavorare come prima, più di prima. Ed infine, insala-video per una lezione tecnico- tattica e studiare così pregi e difetti del prossimo avversario, il Parma. IlNapoli intensifica le esercitazioni sulla velocità, sul pressing, sulla reattività in ogni situazione di gioco. Mazzarrivorrebbe una squadra ancora più pimpante. E soprattutto sicura dei propri mezzi. Quando le capita, l’occasionedeve saper colpire. E quando va in sofferenza, deve essere capace di stringere i denti. A Firenze è stataapprezzata la personalità con cui il Napoli ha affrontato l’impegno. Con il Parma, il tecnico s’aspetta unaprestazione su quella falsariga ma con quel pizzico di cinismo in più.

IL CAPITANO - Poco ha lasciato intendere l’allenamento di ieri. I provini sono stati rinviati a oggi e fino a sabato.Ma è pronto al rientro Paolo Cannavaro, il capitano, anche se Gamberini ha smaltito la leggera distrazione allacaviglia accusata a Firenze. Il difensore, dopo l’abolizione della squalifica, smania dalla voglia di rientrare nellamischia. Probabile che si fermi Gamberini, non fosse altro che per motivi precauzionali. Ma anche perchèCampagnaro e Britos sono in diffida e l’ex viola dovrà rendersi prezioso per la prossima gara interna, quella con ilCatania. Ormai Mazzarri può ruotare a suo piacimento le pedine in difesa avendo trovato elementi duttili quantoaffidabili, nonchè intercambiabili. Con l’assenza di Cannavaro, il pacchetto arretrato ha retto benissimoincassando solo due gol in quattro gare, di cui uno in maniera banale a Firenze. A Parma, con il rientro delcapitano, Campagnaro continuerà ad agire sul centro destra mentre a sinistra si sposta Britos che soprendesempre di più per autorevolezza nelle chiusure quanto disinvoltura nei disimpegni. Sarebbe la terza volta che iltrio Campagnaro-Cannavaro-Britos si cimenta insieme. Era accaduto nelle prime due giornate di campionato, aPalermo ed in casa con la Fiorentina. Due vittorie ed un solo gol al passivo. Esperienza, fisicità, determinazione,tanto possono garantire i tre difensori che Mazzarri opporrà all’attacco del Parma. Fermo restando la bravuramostrata da Gamberini finora.

LA NOVITA’ - A centrocampo, mancando Behrami per squalifica, Mazzarri ricorrerà a Blerim Dzemaili, l’altrogrande ex di turno insieme a Cannavaro. Lo svizzero era in campo al Tardini anche lo scorso campionato,nonchè nella sfida dell’andata. L’ultima gara da titolare l’aveva giocata a Cagliari il 26 novembre e le motivazioninon gli mancano per dimostrare che forse avrebbe meritato più spazio. Sugli esterni scalpita il neo arrivatoArmero ma finchè Zuniga offre le dovute garanzie sull’out sinistro dovrà attendere il suo turno, forse in casa con ilCatania.

PANDEV IN POLE - In attacco il preferito a ridosso di Cavani, resta Goran Pandev. Dal macedone Mazzarris’aspetta più intraprendenza sulla trequarti e maggiore determinazione negli ultimi venti metri. Ma riscaldano imotori sia Insigne che Calaiò. Se il tecnico dovesse ordinare «avanti tutta», loro sono lì che aspettano solo uncenno dall’allenatore. Di pomeriggio lavora come sempre, forse più riduce la presenza sul campo ma intensifica illavoro in palestra. E poi tutti in sala-video per programma di allenamenti.

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Hoffenheim suAmauri: il Parmatiene ma intantopunta Mastriani eBattaglia. Siena:firma Calello E oraattesa per il sognoDybala Pescara inpressing perDaprelà

IL MERCATO - AFFARI E TRATTATIVEPALERMO ARGENTINO: FORMICA E BOSELLI! E’ ormai fatta anche per Sorrentino.Fiorentina: dopo Wolski e Compper, è vicino Mendoza

di Fabio Massimo Splendore e Paolo Vannini

La giornata milanese di ieri ha un protagonista: l’amministratore delegato delPalermo Pietro Lo Monaco. Tre mosse per accendere il mercato rosanero inentrata, due per l’attacco e una, quella attesa da due anni, per coprire lanecessità in porta. Scuola Newell’s Old Boys, arriva in prestito Mauro Formica(24) trequartista del Blackburn, giocatore molto interessante che il dirigenterosanero avrebbe voluto portare già a Catania: il suo acquisto è ufficiale,arriverà oggi e verrà presentato domani. E l’attaccante è quel Mauro Boselli(27) che era già stato al Genoa nel 2011, prima di andare all’Estudiantes e

tornare al Wigan, da cui lo ha riportato in serie A Lo Monaco: per Boselli l’operazione èfatta ma in via di perfezionalento. Infine Stefano Sorrentino (33): in mattinata Zampariniha detto: «Ormai mancano piccoli dettagli, ma è un nostro giocatore» . Nella serata di ieriLo Monaco e il ds del Chievo Sartori parlavano ancora della modalità di pagamento, vistoche l’offerta (tra i 3,8 e i 4 milioni) è stata accettata dal club veneto.

I PORTIERI - Chiusa l’operazione Sorrentino dovrebbe completarsi il giro dei portieri conAlbano Bizzarri (35) al Chievo - c’è anche Juan Pablo Carrizo (28) in corsa - EmilianoViviano (27) al Bologna e Samir Ujkani (24) a Firenze. Mentre Gianluca Curci (27) hadetto non ad un’offerta del Neftci Baku.

L’ALTRA PROTAGONISTA - Se il Palermo ha fatto il mattatore, la Fiorentina, con il suo ds Daniele Pradè: ilcentrocampista polacco Rafal Wolski (20) è già a Firenze, il difensore dell’Hoffenheim Marvin Compper (27)firmerà tra oggi e domani; e c’è una trattativa serrata per l’esterno sinistro Marcos Alonso Mendoza (22),cresciuto nella cantera del Real Madrid e ora al Bolton. Se gli inglesi non accetteranno l’offerta da 400.000 euroarriverà gratis a giugno, visto che è in scadenza.

L’HOFFENHEIM FA SPESA - L’Hoffenheim vuole Amauri (32): è venuto in Italia per parlarne con argomentivalidi, il giocatore è onorato dell’interesse ma è legatissimo alla società emiliana che finora ha respinto l’assalto.Ma non è finita, l’attaccante si sta confrontando con il manager Pocetta, lui vorrebbe restare a Parma, ma itedeschi insistono molto.Intanto il club tedesco ha definito, sempre con gli emiliani, per il centrocampista ghaneseAfriyie Acquah (20) che si trasferirà a titolo definitivo per una cifra intorno ai 3 milioni.

LE MOSSE DI GHIRARDI - In arrivo per Donadoni c’è comunque quel Gustavo Mastriani (19) attaccante delCerro Porteno già trattato la scorsa estate. E’ in uscita anche Dorlan Pabon (24), che dopo l’Espanyol el’Indepediente ora è a un passo dai messicani del Monterrey: una operazione da 6,5 milioni di euro. Si lavora suRodrigo Battaglia (21), centrocampista dell’Huracan che era stato seguito anche dal Cagliari: se l’affare nonandasse in porto adesso potrebbe chiudersi a giugno.

ALTRE OPERAZIONI - Al Pescara piace l’esterno sinistro Fabio Daprelà (21), la trattativa con il Brescia èaperta: il club lombardo chiede 1 milione per la metà del cartellino. A Siena oggi firma il centrocampista argentinodella Dinamo Zagabria Adrian Calello (25), che si è già allenato ieri. Ora resta un sogno per l’attacco: PauloDybala (19) del Palermo.

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3 milioni spesi per Radosevic

Sono - più o meno - 3 i milioni di euro che il Napoli investirà per acquistare Josip Radosevic dall'Hajduk. Ildiciottenne giocatore di Spalato, invece, firmerà un contratto fino al 2017, ma arriverà in azzurro soltanto alla finedella stagione in corso. Con lo status di comunitario. Radosevic è stato appena convocato per l'amichevole chela Croazia giocherà a febbraio a Londra, nello stadio del Fulham, con la Corea del Sud.

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Carruezzo ex Lucchese uomo chiave

L'uomo chiave della trattativa che porterà in azzurro, Josip Radosevic, si chiama Eupremio Carruezzo. Zingarodel gol, avendo girato da attaccante molte squadre italiane, la sua carriera è legata soprattutto alla Lucchese (80reti). Pugliese di Brindisi, 43 anni, Carruezzo oggi recita da manager e consigliere del presidente dell'HajdukSpalato: è lui lo scopritore di Radosevic, nonché il manager italiano del giocatore (assistito dal fratello maggioreAntonio).

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Chi è Formica un “pallino” di Lo Monaco

Si chiama Mauro Formica, ha 24 anni, Pietro Lo Monaco avrebbe voluto portarlo già a Catania Alla fine lo haportato a Palermo, in prestito dal Blackburn. Il trequartista argentino è cresciuto nel Newell’s Old Boys. Ha fattoparte dell’U. 17 nel suo Paese ed è anche nel giro della nazionale

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IL MERCATOLotito segue l’esterno uruguaiano Rolan

di Daniele Rindone

ROMA - Un centrocampista per Petkovic: è sempre questa la traccia da seguire. Fioccano le proposte aFormello, tra le più interessanti c’è quella che porta a Diego Rolan, ala destra del Defensor Sporting. E’ tra iprotagonisti del Sudamericano, la vera sorpresa del torneo, è uruguaiano con passaporto comunitario. Classe1993, nella Primera Division ha segnato 8 gol in 15 presenze. E’ alto 1,79, si tratta di un esterno offensivo che sagiocare anche come attaccante. Non si dimentichi Izet Hajrovic, centrocampista svizzero del Grasshoppers,classe 1991, fresco di debutto nella Nazionale allenata dal cittì Hitzfeld. E’ un’altra ala destra, sa puntare a rete.Esterni offensivi: a dicembre è stato proposto Admir Mehmedi, classe 1991. E’ macedone, ha passaportosvizzero. Gioca come seconda punta nella Dinamo Kiev, anche lui saprebbe adattarsi nel 4-1-4-1. Mediani.Bizzarri e il Chievo trattano, nei colloqui tra i club potrebbe entrare Hetemaj. L’offerta Kuzmanovic è sempre lì, sultavolo dei dirigenti. Lotito e Tare hanno provato a prendere Jorginho, baby talento dell’Hellas Verona. E’ valutato7 milioni di euro, una cifra spropositata, almeno per il mercato attuale.

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L’eroe delloJuventus Stadiumtorna in Nazionaledopo 3 anni L’exRiver Plate èdisponibile arestare: il suoagente a Roma perparlare con idirigenti

AZZURRO CONTRO L’OLANDAFederico Marchetti, 29 anni, 21presenze nel 2012-13 (GettyImages)

LOTITO, PORTE GIREVOLI Marchetti ritrova l’Italia, Chievo su Bizzarri, Carrizo tratta ilrinnovo

di Fabrizio Patania

ROMA - Quel tuffo sul colpo di testa di Vidal diventerà un poster, l’immagine delportiere insuperabile. E’ stata la notte di Federico Marchetti, numero uno dellaLazio, incubo dello Juventus Stadium: il 17 novembre, nella sfida dicampionato, si era esaltato, respingendo ogni assalto bianconero come unmuro. Sotto gli occhi di Buffon, suo maestro e amico, l’altra sera in tribunaperché in Coppa Italia tocca a Storari, Federico ha riconquistato l’azzurro. Il ctPrandelli lo convocherà per l’amichevole del 6 febbraio con l’Olanda all’Arena diAmsterdam. Ingresso indolore e favorito dagli eventi, un aggiornamentonaturale delle gerarchie perché Emiliano Viviano alla Fiorentina non gioca da

metà dicembre, retrocesso a vice da Montella, e negliultimi giorni il suo nome è anche finito sul mercato.Ritorno meritato, Marchetti è il portiere meno battutodella serie A (solo 11 gol incassati in 16 presenze), ha fatto persino meglio di Buffon, chelo riabbraccerà presto in nazionale. Due settimane fa, allo stadio Olimpico per Lazio-Atalanta, il ct Prandelli aveva inviato Di Palma, preparatore dei portieri azzurri, a vederlo.Domenica pomeriggio arriveranno le convocazioni: Marchetti, 8 presenze in nazionale, erafuori dal 24 giugno 2010, Italia-Slovacchia 2-3, Mondiali in Sudafrica, l’ultima di Lippi edegli ex campioni del mondo di Berlino.

TOP PLAYER - Una stagione di inattività imposta da Cellino per farlo dimenticare prima di ripartire dalla Lazio. Ilcolpo di Lotito, attraverso clausola di rescissione fissata a 5,2 milioni, per sostituire l’uruguaiano Muslera, cedutoal Galatasaray. Marchetti oggi è uno dei top player della Lazio: regala punti e sicurezza a Petkovic, non solo perle sue prodezze. Domina l’area di rigore, uscite alte, confidenza e tranquillità trasmessa al reparto: è tornato altop per come sta interpretando il ruolo, non solo per le parate da applausi. E si allena ogni giorno con altri duenumeri uno niente male come Bizzarri e Carrizo. Non ci sono altri club di serie A che possono contare su treportieri di questo livello. Marchetti è il futuro, Bizzarri e Carrizo in queste ore valutano il proprio futuro e dovrannoprendere una decisione in sintonia con la Lazio.

ARGENTINI - Ci sono novità in arrivo. Il Chievo è in pressing per Albano Bizzarri, vice designato di Marchetti,sotto contratto sino al 2014 con la Lazio. Per Campedelli e Sartori, che ieri stavano definendo la cessione diSorrentino al Palermo, è la prima scelta. Sono stati avviati dei contatti con Lotito, ora toccherà all’argentinodecidere. Può cogliere l’opportunità per tornare a giocare titolare in una squadra di serie A. La societàbiancoceleste potrebbe prendere in considerazione l’idea di cederlo soltanto a una condizione: garantirsi subito ilrinnovo di Juan Pablo Carrizo, attualmente in scadenza. Deciderà con calma, è stato richiesto dall’Inter e dalPalermo, ma non intende sbagliare mossa. Ma la novità relativa all’ex numero della Seleccion e del River Plate èun’altra: avrebbe dato la disponibilità al rinnovo, accetterebbe di restare anche come vice di Marchetti (oggi è ilterzo). Pablo Sabbag, il suo manager, è piombato a Roma e ieri in serata ha incontrato Lotito a Villa SanSebastiano. Sono stati i primi colloqui, oggi si capiranno gli sviluppi e se c’è margine per prolungare il contratto,condizione fondamentale per valutare l’offerta del Chievo. Lotito nel 2007 (operazione rinviata all’annosuccessivo per i problemi legati al passaporto) lo aveva scelto come erede di Peruzzi, pagandolo quasi 8 milioni.Oggi potrebbe blindarlo, pur avendo Marchetti, perché due buoni portieri, in previsione e con la speranza diarrivare in Champions, servono. Pensa in grande la Lazio, continua a crescere.

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«La Fiorentina?Dobbiamo vincereper riscattare lagara dell’andata eperché c’èMontella...»

NON SOLO LA DIFESA BUNKER«CATANIA DA PRIMISSIMI POSTI» Spolli: Prima la salvezza. Ma se giocassimo fuoricome in casa...

di Concetto Mannisi

CATANIA - Qualcuno dice che parlarne “porta male”, ma giocare tre partite di campionato senza subire lostraccio di un gol è soddisfazione di non poco conto. Anche perché, grazie a questa compattezza del repartoarretrato, il Catania ha potuto scalare una posizione di classifica dopo l’altra, rosicchiando un punto e poi ancoraun altro alle battistrada che, fra l’altro, dispongono di rose di atleti da decine e decine di milioni di euro.

IL BUNKER - Chi, a questo punto, meglio di Nicolas Spolli, il difensore rossazzurro col più alto rendimentostagionale, può spiegare il segreto di questa squadra? «Non c’è segreto - sorride il centrale argentino - o,meglio, c’è soltanto una cosa che può essere evidente a tutti: questo è un gruppo, non una squadra; un gruppo

dove chi gioca fa bene, ma chi subentra, il più delle volte, è in grado di fare meglio di chigli ha lasciato il posto. Ecco spiegate indirettamente, così, le tre partite disputate senzaprendere gol. Si dice merito della difesa, ma il merito è dei compagni degli altri reparti,centrocampo e attacco, che ripiegano continuamente e tolgono agli avversari possibilispazi fra le linee».

OBIETTIVI - Discorsi importanti, che sembrano proiettare il Catania verso obiettivi impensabili ad inizio distagione. «Invece questo è un errore che non dobbiamo commettere. L’euforia eccessiva è dannosa, specieadesso che non abbiamo raggiunto nulla. Fin quando non avremo messo da parte quegli otto o nove punti checi daranno la certezza matematica della permanenza in serie A, non potremo rallentare la corsa. Poi, masoltanto dopo avere raggiunto quota 40, potremo cominciare a pensare ad altro genere di discorsi». Che anchedurante lo scorso campionato sembravano alla vostra portata. «Invece l’anno scorso abbiamo commessol’errore di rilassarci e tutto è sfumato. Questo è un errore che non dobbiamo commettere più». Intanto avetepreso a vincere in trasferta. «Il mister diceva che ci mancava la cultura delle vittorie esterne. Speriamo diacquisirla, perché se dovessimo riuscire ad esprimere in trasferta il gioco che facciamo in casa, lasciatemelodire, questa è una squadra da primissimi posti. Attenzione, però: è questo quello che manca al Catania inquesto momento. E non è poco, a mio parere».

ARRIVA IL GRANDE EX - Avrete più di una settimana di tempo per prepararvi a questo, visto che dopo la sfidaalla Fiorentina di domenica prossima dovrete andare, di seguito, prima a Napoli e poi a Bergamo. Priorità, in ognicaso, alla gara con i viola del grande ex Montella. «Un avversario difficile, che arriva fra l’altro da un momentonon brillantissimo, visto che da un paio di partite non riesce a conquistare il punteggio pieno. Dovremo staremolto attenti e cercare di vincere la partita a centrocampo. E’ in quel settore che la Fiorentina è fortissima, mase dovessimo riuscire a bloccare fuoriclasse del calibro di Aquilani, Pizarro e Borja Valerio avremmo già buonepossibilità di vittoria». Terrebbe di più a vincere per cancellare la brutta prestazione dell’andata o perchédall’altra parte c’è Montella? «Per tutti e due i motivi e… per nessuno di loro. Dobbiamo tenere presente che cigiochiamo tre punti importanti contro una squadra che ha grandissimi giocatori: faremo il massimo per uscirevincitori, grazie anche alla spinta del Massimino. Per il resto, beh, la partita è Catania-Fiorentina, micaCatania-Montella… Un vantaggio conoscerlo? Forse, ma noi dovremo essere bravi a giocare come nelle ultimepartite. E’ quella, a prescindere da tutti questi discorsi, la strada giusta per continuare a fare risultato».

SAPER PARLARE - Quali differenze fra Montella e Maran? «Montella cerca sempre il bel calcio, mentre Maranha saputo guidare il gruppo ed è una dote non di poco conto, perché rappresenta la forza della squadra:quando parli a un giocatore che non gioca alla stessa maniera di uno che gioca, credetemi, hai già raggiuntoqualcosa».

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FIORENTINAGiuseppe Rossi può lavorare sul campoFIRENZE - Giuseppe Rossi ricomincia oggi a lavorare sul campo: è il risultato dell'esito del controllo al ginocchioeffettuato dall'attaccante della Fiorentina martedì a Vail, in Colorado dal professor Steadman. «Abbiamoconfrontato i programmi riabilitativi che hanno confermato la stabilità del ginocchio e un buon tono muscolarepermettendo l'inizio di un lavoro sul campo» ha spiegato il responsabile sanitario della Fiorentina Paolo Manetti.Rossi continuerà la riabilitazione ancora per qualche settimana a New York per poi completarla a Firenze inattesa di un nuovo e forse decisivo controllo previsto tra 8 settimane.

BUNDESLIGASfondato tetto di due miliardi di fatturatoBERLINO - La Bundesliga, la serie A tedesca, quest'anno è riuscita nuovamente a battere - per l'ottavo annoconsecutivo - tutti i record in termini di fatturato, sfondando per la prima volta nella sua storia cinquantennale iltetto dei due miliardi di euro. Nella stagione 2011/2012, i 18 club che si contendono il campionato in Germaniahanno fatto registrare complessivamente un giro d'affari pari a 2,081 miliardi di euro, il 7,5% in più rispetto agli1,94 miliardi della stagione precedente.

«PADRE ASSENTE»Ex compagna querela Eto’oCAGLIARI - Guai in vista per Samuel Eto’o, l'ex attaccante dell'Inter che dieci anni fa, quando giocava nelcampionato spagnolo nel Maiorca, ebbe una bambina con una donna di Iglesias che in quel periodo viveva inSpagna. Come riferisce il quotidiano L'Unione Sarda, la donna ha presentato una querela in base all'articolo 570del codice penale, che prevede l'abbandono del domicilio domestico o la mancata assistenza inerente allapotestà dei genitori. In pratica la donna sostiene che Eto’o, attualmente in forza all'Anzhi, in Russia, sia semprestato assente con la figlia, rifiutandosi anche di incontrarla. «E pensare che - commenta la donna - lui è pureambasciatore dell'Unicef». Non solo, l'attaccante camerunense si sarebbe anche rifiutato di adeguare l'assegnomensile di mantenimento da 3.000 a 10 mila euro, presentando ricorso contro una sentenza dei giudici di primogrado.

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LE ALTRE OPERAZIONIFatta per Salamon ma Allegri aspetta pure un mediano

Dalla redazioneMILANO - In attesa di perfezionare almeno un’importante operazione di mercato, il Milan si appresta aperfezionare l’ingaggio del centrale difensivo Salamon (classe 1991) del Brescia. Allegri, in realtà avrebbeurgente bisogno di un mediano dai piedi... pensanti. Domenica Bergamo ci sarà ancora Montolivo in cabina diregia mentre oggi pomeriggio (ore 14,30) il tecnico rossonero collauderà nuovamente, nell’amichevole contro idilettanti del Gozzano, l’ex-interista Muntari che ha bisogno di aggiungere minuti...nelle gambe. Contro l’Atalantapartirà ancora dalla panchina.

ABATE - C’è fermento a Milanello per eventuali... partenze dell’ultimo momento. Ieri Claudio Pasqualin,confidandosi con il sito «Personal Press» ha fatto il punto sulla situazione del suo assistito: «Abate rimarrà alMilan. Berlusconi ha detto che il “suo” terzino, che gioca anche nella Nazionale, non si muove. Lo stima.Ringraziamo lo Zenit e mister Spalletti per l’interesse ma il ragazzo rimarrà in Italia e al Milan. Poi se lo Zenitalzerà l’offerta magari cambierà qualcosa visto che il Milan cerca un tesoretto per poter prendere Balotelli».

SUPER-INCASSO - Solo nella giornata di ieri sono stati venduti ben 33.204 biglietti per la sfida del 20 febbraiocontro il Barcellona. San Siro, quindi, si appresta registrare il «tutto esaurito» e, probabilmente, anche il nuovorecord d’incasso che potrebbe sfiorare i 5 milioni di euro. Finora sono stati venduti 50.418 biglietti sui circa80.000 disponibili. Anche questo ulteriore «tesoretto» potrebbe fare comodo durante l’attuale campagna-acquisti.

PATO - Ancora «veleni» dal fronte di Pato. Josè Luis Runco, medico della Nazionale brasiliana, ieri si è scagliatocontro MilanLab: «Secondo me Pato è tornato in campo troppo in fretta rispetto al giusto tempo di recupero.Credo anche che a Milano abbiano sbagliato a curare i suoi muscoli durante le sue lunghe convalescenze».

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Page 64: Corriere Dello Sport 24/01/2013

NUMERO UNO Balotelli, 22anni: l’attaccante del City è incima alla lista del Milan (Ansa)

Tre campioni per l’EuropaBalotelli, Kakà e Drogba sempre nel mirino di Galliani Con uno di questi topplayer il terzo posto è accessibile

Tre campioni per una maglia, quella del Milan. Balotelli, Kakà e Drogba(in ordine di importanza alla chiusura delle «contrattazioni» di ieri) sonoormai stabilmente nel mirino del club rossonero. Chi la spunterà allafine? Difficile prevederlo, considerati i numerosi colpi di scena di questigiorni, ma sicuramente uno di questi tre, alla fine, sarà ingaggiato dalMilan entro il 31 gennaio. L’ha confermato Allegri che, intervistato ieri daSky Tg 24, non ha nascosto il desiderio di fare un ulteriore salto diqualità. «I campioni sono sempre ben accetti ma si tratta di operazioni difficili esolo Galliani sa se possono andare in porto - ha detto il tecnico - Noi intantocontinuiamo a lavorare per migliorarci e vedremo cosa la società riuscirà a fare.Quando si parla di campioni che aumentano il valore tecnico della squadra nonpuò non esserci interesse ma credo che stiamo comunque facendo bene. Igiovani crescono e i nuovi si stanno inserendo, sono contento di tutti». Sì, èvero. Ma con un top-player da scegliere fra Balotelli, Kakà e Drogba ilterzo posto diventerebbe più accessibile rispetto a quanto non lo sia inquesto momento.

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C’era mezza serie Aper l’ultimo saluto aGarrone. Pazziniaffranto: «Loricordo sempresorridente»

Al funerale c’erano anche il dgdella Roma, Baldini, e Cassano(alle spalle) (Ansa)

IERI I FUNERALI A GENOVALacrime, ciao Presidente

GENOVA - Un'intera città riunita per riservare un ultimo, affettuoso saluto alpresidente della Sampdoria Riccardo Garrone. Sotto una pioggia battente,migliaia di persone si sono ritrovate in piazza Matteotti, davanti alla Chiesa delGesù e dei Santi Ambrogio e Andrea dove l'arcivescovo di Genova AngeloBagnasco ha officiato i funerali del patron blucerchiato. Presente il gotha delcalcio italiano e una rappresentanza di buona parte delle societàprofessionistiche. Al gran completo la Sampdoria e il Genoa, con EnricoPreziosi in testa. Palombo, Gastaldello, Poli, Romero Obiang e Munari hannoanche contribuito a portare il feretro all'uscita della chiesa.

PRESENTI - Se in piazza i tifosi sampdoriani hanno esposto due striscioni di commiato("Ciao Presidente" e "Noi siamo i sampdoriani... Ciao Presidente”), all'interno della chiesa,oltre alle principali autorità cittadine a partire dal sindaco Marco Doria, hanno preso postopersonaggi di spicco, grati per il contributo offerto da Garrone al mondo del calcio. Traquesti, il presidente dell'Inter Massimo Moratti, l'amministratore delegato della FiorentinaSandro Mencucci, quello della Juventus Beppe Marotta, il direttore generale della RomaFranco Baldini, il presidente del Livorno Aldo Spinelli, quello della Reggina Lillo Foti.Numerosi, inoltre, gli ex giocatori, tecnici e dirigenti della Samp che non hanno voluto

mancare in una giornata così triste e speciale. Antonio Cassano non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazioneed è entrato in chiesa a testa bassa.

COMMOZIONE - Commosso, invece, il ricordo di Giampaolo Pazzini, che proprio in coppia con il talento bareseha consentito alla Samp di Riccardo Garrone di accedere ai preliminari di Champions League: «È una graveperdita per la città di Genova e per il mondo del calcio. Al presidente mi legano ricordi bellissimi e lo voglioricordare sorridente. Mi fa piacere che la gente si sia resa conto della portata e del valore di questopersonaggio. Nella sua vita ha fatto tanto e questo è il giusto tributo. Si meritava l'affetto e la stima di chi haavuto l'onore di conoscerlo» . Parole sentite anche quelle pronunciate da Beppe Iachini, protagonista lo scorsoanno dell'impresa della promozione in serie A: «Garrone era una persona con grandi valori umani e sportivi, unuomo d'altri tempi che ha svolto il suo ruolo con sapienza e grande stile. La mia soddisfazione è quella diavergli regalato l'ultima gioia a livello sportivo» . Sfilano altri ex mister blucerchiati, Walter Novellino e Ciro Ferrara, accompagnato da Angelo Peruzzi, e alcuni deiprotagonisti dell'ultimo decennio come Francesco Flachi, Daniele Franceschini, Claudio Bellucci, Gigi Sala eSergio Volpi. Anche Pasquale Sensibile, direttore sportivo fino a un mese fa, ha gli occhi lucidi per la prematurascomparsa del patron della Samp. Con ognuno di questi, Garrone era riuscito a stabilire un rapporto speciale,unico, diverso da quello di tutti gli altri. E sono molti i ragazzi, che lo hanno conosciuto in varie vesti, ad associarealla figura del presidente quella di un padre buono, sempre pronto ad aiutare e a spendere una parola diconforto. «Se ne è andata una persona con un bagaglio umano fuori dal comune e questo è quello che dispiacedi più - sottolinea Fabio Bazzani - Quello che ha fatto per la Samp, i valori che ha sempre cercato di diffondere,lo stile che lo ha caratterizzato sono sotto agli occhi di tutti, e non stupisce affatto vedere quanto la città gliabbia voluto bene. Ognuno tiene dentro di sè un ricordo positivo di quest'uomo, a conferma che nei diversiambiti in cui ha operato è sempre riuscito a farsi apprezzare» . ass

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L’INCHIESTA Razzismo i rossoneri dal pm

Dalla redazioneMILANO - Comincerà la settimana prossima alla procura di Busto Arsizio la sfilata di giocatori del Milan chesaranno sentiti come testimoni nell'inchiesta sui cori razzisti che hanno portato alla sospensione (30’ pt)dell'amichevole Pro Patria-Milan del 3 gennaio scorso. L'invito a presentarsi davanti al pm Mirko Monti è statonotificato a Boateng (che reagì ai cori scagliando il pallone in tribuna), Muntari, El Shaarawy, Niang e Bonera.Non è escluso che siano chiamati a testimoniare anche Allegri e il capitano Ambrosini. Nell’inchiesta sonoindagati 6 tifosi della Pro Patria per istigazione all’odio razziale.fur.fed.

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BALOTELLIIl City abbassa le pretese, può essere la svolta

MILANO - Scatto poderoso di Balotelli verso Milanello. Ieri il suo agente, Mino Raiola, è stato in sede al Milan perdiscutere di un possibile acquisto del suo assistito. L’ad Galliani sta cercando di racimolare, in extremis, unimportante «tesoretto» per concretizzare questa operazione. La cessione di Robinho al Fenerbahce (ma è lecitodubitare che il brasiliano non sia entusiasta di questa soluzione...) e quella di Abate allo Zenit potrebberoconsentire al Milan di mettere insieme circa 25 milioni di euro. Raiola ieri mattina avrebbe comunicato a Gallianila decisione del Manchester City di abbassare ulteriormente la propria richiesta per Mario Balotelli.

SCONTO - Dopo essere partito da 37 milioni di euro, il club inglese aveva rifiutato la prima proposta rossonera(28 mln da pagare in 6 rate) ma adesso sarebbe disposto a scendere addirittura a 24 con un pagamento menodilazionato supportato da un anticipo piuttosto robusto. Questa situazione viene seguita con grande attenzionedai bookmakers inglesi che nel giro di 5 giorni hanno fatto crollare la quota (da 2,57 a 1,57) in virtù anche delfatto che l’attaccante ha rimesso in affitto la villa di Manchester provvedendo già al trasloco dei mobili. L’unicoproblema venendo a gennaio al Milan è legato, come del resto accadrebbe per Kakà, a non poter disputare laseconda fase della Champions League.

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KAKA’Ultimo assalto pronto il piano E Ancelotti...

MILANO - Tace (ma almeno non piange...) il telefono. Quello di Ricky Kakà che, nonostante le ultimevicissitudini, spera ancora in uno squillo. Quello che gli potrebbe annunciare il ritorno al Milan. Passa il tempo, sirestringe la «rosa» dei pretendenti (Drogba, nonostante la possibilità di poter disputare la seconda fase diChampions League, sembra già fuori gioco) e Ricky attende fiducioso di abbandonare l’inferno di Madrid. Doveormai viene considerato un corpo estraneo, un campione più che mai indesiderato. Il suo primo (ma non unico...)tifoso Silvio Berlusconi lo vorrebbe utilizzare come spot elettorale, riproponendo, così come era accaduto perShevchenko, la parabola del ritorno del «figliol prodigo».

STEP - Oggi Ernesto Bronzetti dovrebbe fare ritorno a Milano, da Madrid, per pianificare con Galliani la nuovastrategia da adottare nell’assalto finale, che dovrebbe essere portato dal Milan nel prossimo week-end. Ormaitramontata l’ipotesi del prestito, in via Turati è stata messa a punto una nuova strategia che prevede l’acquisto atitolo definitivo di Kakà. Il Real Madrid pretende in tal senso almeno 12 milioni di euro. Il Milan, grazieall’intervento diretto del presidente Berlusconi, ne offre non più di 7 con Ricky che ha gà accettato di decurtarsilo stipendio. Ieri, fra l’altro, si è registrato un ulteriore incentivo che spingerebbe Kakà al Milan. Ancelotti non hadubbi: «Penso che Kakà abbia lasciato un bellissimo ricordo. Se tornasse sarebbe un bene sia per lui che per ilMilan».

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DROGBACon lo Shangai è in lite, ma c’è pessimismo

MILANO - Didier Drogba è ai ferri corti con lo Shangai Shenhua. Un dettaglio che sta incoraggiando il Milan asperare in un... abbordaggio vincente anche perchè la Juventus sta virando su Lisandro Lopez mentre la Lazio,come ha confermato il presidente Lotito, non sarebbe interessata all’ivoriano. Che, come detto, è moltoarrabbiato con il club cinese che gli deve ancora riconoscere il cinquanta per cento della «buona entrata»garantitagli alla firma la scorsa estate: tre milioni subito (regolarmente «bonificati» sul conto correntedell’ivoriano) e altri tre che dovevano essere saldati entro lo scorso 30 novembre. Saldo che, in realtà, non è(sarebbe) ancora arrivato.

RESCISSIONE - Questo dettaglio, non certo trascurabile, consentirebbe in teoria a Drogba di potersi liberaresenza molti problemi dallo Shangai Shenhua. L’ivoriano ha spedito una lettera di sollecito al suo club perrichiedere i tre milioni pattuiti e, di conseguenza, potrebbe anche invocare l’arbitrato della Fifa che, però, avrebbetempi lunghi, almeno un mese. In realtà ieri da via Turati è trasparso un denso pessimismo su Drogba alimentatodalle difficoltà contingenti (il contenzioso con lo Shangai, l’indisponibilità dell’attaccante almeno fino a metàfebbraio quando terminerà la Coppa d’Africa) e dall’età (35 anni) di un formidabile bomber che, però, nonsarebbe assolutamente in linea con la nuova politica di ringiovanimento imposta da via Turati.

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C’era anche Cassano

C’era praticamente tutta la serie A ieri ai funerali di Riccardo Garrone: i vessilli dei club listati a lutto, irappresentanti delle società presenti, i giocatori che hanno caratterizzato la storia della squadra blucerchiatanegli ultimi anni. Compreso Antonio Cassano, il fuoriclasse che proprio con Riccardo Garrone aveva discusso eper questo era stato ceduto. Una folla commossa ha atteso fuori dalla chiesa del Gesù e dei Santi Am-brogio eAndrea

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UN GIORNO CRUCIALECagliari al bivio: c’è il cda che decide su eventuali cessioni eccellenti subito

di Giuseppe Amisani

CAGLIARI - Appuntamento fondamentale questa sera alle 18 nella sede sociale del Cagliari di Viale La Playadove si terrà la riunione del Consiglio di Amministrazione rossoblù che dovrà prendere delle decisioni importantisull'immediato futuro della squadra che rischia di perdere qualche pezzo da novanta. Con il presidente MassimoCellino ancora impegnato negli States, sarà l'organo collegiale a doversi pronunciare sul grave momento didifficoltà finanziaria della società che, inevitabilmente, dovrà operare sul mercato che chiuderà i battentiesattamente tra una settimana.

POSSIBILI SORPRESE - E' stato il vice presidente vicario, Giovanni Domenico Pinna a convocare il Consiglio edai primi due punti all'ordine del giorno non c'è da aspettarsi grandi notizie in positivo. "Esame della situazionefinanziaria e adempimenti connessi e conseguenti" oltre a "Situazione sessione di gennaio 2013 del mercatoacquisti/cessioni dei calciatori e valutazioni conseguenti" sono le parti più significative sulle quali siconcentreranno i consiglieri di amministrazione che dovranno fare i conti con una cassa sociale ormai allostremo. Come già anticipato qualche settimana fa dal direttore generale Francesco Marroccu, le vicende legatealla costruzione del nuovo stadio di Is Arenas oltre alle spese sostenuto nel tentativo di realizzare,precedentemente, la medesima struttura a Elmas, unite ai mancati finanziamenti in arrivo dalla Regione e alpignoramento dei proventi sui diritti tv provenienti da Sky fatto dal Comune di Cagliari, hanno avuto l'effetto diimpoverire il patrimonio rossoblù. Ed ecco che l'unica soluzione possibile potrebbe essere quella di privarsi diqualche pezzo pregiato della rosa.

CESSIONI ECCELLENTI - Massimo Cellino ha sempre affermato che resisterà fino allo stremo per cercare ditrattenere i suoi campioni, ma il patron rossoblù si trova a dover fare i conti con una situazione contabile critica.Talmente grave che per la prima volta nel corso della ventennale gestione Cellino, le decisioni verranno presedal Consiglio di Amministrazione, chiamato addirittura ad operare sul mercato. Attività solitamente gestita in primapersona dal presidente rossoblù e che, invece, ora, sarà presa in mano dai consiglieri che dovranno far fronte aicosti tentando di portare denaro fresco nelle casse. Nuovi investimenti, infatti, al momento sono pressochéimpossibili considerata la scarsa liquidità e quindi difficilmente ci saranno nuovi arrivi se non con la formula degliscambi. Molto più probabile che qualcuno dei rossoblù sia costretto a lasciare l'Isola in nome della salvezzadell'intera società e per ridare un po' di fiato al bilancio. Da Nenè a Rossettini passando per Camilleri e Casarini,sono un po' tutti a rischio, ma le cessioni più dolorose potrebbero essere quelle di giocatori come Thiago Ribeiro,Astori, Pinilla o Nainggolan. Quest'ultimo, così come Pinilla, dovrebbe essere blindato almeno fino al terminedella stagione, mentre il rossoblù più a rischio sembra Astori che piace ai club di mezza Europa e che potrebbeandare a giocarsi le sue chance in Italia o all'estero. Un sacrificio non certo a cuor leggero, ma senza il quale ilfuturo dell'intera società potrebbe essere a rischio. Riflettori puntati, quindi, su Viale La Playa dove questa sera sigiocherà la partita più importante dell'intero campionato del Cagliari.

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SPAGNAReal qualificato ma perde Casillas Il Barça deve fare il colpo a Malaga

Valencia-Real Madrid 1-1VALENCIA (4-2-3-1): Guaita; Joao Pereira, Rami, Ricardo Costa, Cissokho; V. Ruiz (13’ st Piatti), Tino Costa;Viera, Jonas (25’ st Canales), Guardado (1’ st Banega); Valdez. All. E. ValverdeREAL MADRID (4-2-3-1): Casillas (17’ Adán); Arbeloa, Varane, Albiol, Fabio Coentrao; Khedira, Xabi Alonso; DiMaría, Ozil (8’ st Nacho), Cristiano Ronaldo; Benzema (27’ st Modric). All. J. MourinhoARBITRO: Pérez LasaMARCATORI: 44’ Benzema (R), 6’st T. Costa (V)AMMONITI: Ruiz (V), Pereira (V), Coentrao (R), Costa (R), Ronaldo (R), R. Costa (V), Modric (R), Banega (V)ESPULSI: F. Coentrao (R), Di María (R)di Andrea De Pauli

VALENCIA - Serata complicata per il Real, che non vede mai in pericolo la qualificazione alle semifinali di Coppadel Re, ma perde subito Casillas ed è costretto a giocare quasi un tempo intero in inferiorità numerica, a causadell’espulsione di Coentrao.

BASTA BENZEMA - Mou conferma in toto la squadra che solo domenica scorsa ha rifilato una dolorosissimamanita al Valencia, ad eccezione di Higuaín, rimpiazzato da Benzema. I padroni di casa, invece, cambiano ben 5elementi rispetto alla sfida liguera. Il Real parte bene, ma si blocca all’improvviso, attorno al quarto d’ora, quandoArbeloa colpisce inavvertitamente la mano sinistra di Casillas, costretto a lasciare il campo. Oggi si sapràqualcosa di più. La frazione prosegue sonnolenta, fino al lampo improvviso di Benzema, che complice un liscio diRicardo Costa, trafigge Guaita. Ad inizio ripresa, Coentrao si guadagna il secondo giallo e, nella giocatasuccessiva, arriva il pari di Tino Costa, che beffa lo svagato Adán. Il 2-0 del Bernabéu obbliga gli uomini diValverde a segnare altri 3 gol. Missione impossibile, nonostante l’impegno profuso e la seconda espulsione,questa volta di Di María, sul finale.

NUOVI TEST PER ABIDAL - Ora la palla passa al Barça, che dopo il 2-2 del Camp Nou, è obbligato a vincere oa pareggiare segnando almeno 3 gol, a Malaga, per dar vita al Clásico di semifinale, previsto per il 30 gennaio.Tutti a disposizione per Jordi Roura, che sostituirà per una decina di giorni Tito Vilanova, volato a New York perquestioni di salute, ad eccezione di Eric Abidal. Il francese, è stato ricoverato per alcuni giorni presso l’HospitalClinic, dove aveva subito lo scorso aprile il trapianto del fegato, per essere sottoposto ad una serie diaccertamenti. Qualche problema in più, invece, per Pellegrini, costretto a rinunciare allo squalificato Monreal eall’infortunato Isco.COPPA DEL RE (quarti) - Ieri: Siviglia-Saragozza 4-0 (0-0), Valencia-Real Madrid 1-1 (0-2). OGGI: ore 20Betis Siviglia-Atetico Madrid (0-2); ore 22 Malaga-Barcellona (2-2).

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INGHILTERRAChelsea fuori dalla coppa. E Hazard prende a calci un raccattapalle

Swansea City-Chelsea 0-0SWANSEA CITY (4-2-3-1): Tremmel; Rangel Chico Williams Davies; Britton Ki; Routledge (20’ st Dyer) DeGuzman Pablo; Michu. All. Laudrup.CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Azpilicueta Cahill Ivanovic (23’ st Luiz), Cole (41’ st Bertrand); Ramires Lampard;Hazard Oscar (36’ st Torres) Mata; Ba. All. BenitezARBITRO: FoyNOTE: Espulso Hazarddi Gabriele Marcotti

LONDRA - Nulla da fare, il Chelsea esce dalla Coppa di Lega e toccherà allo Swansea di Laudrup il compito dirovinare la favola del Bradford. Ma lo 0-0 di ieri sera verrà ricordato per un calcio di Hazard ad un raccattapalle,un po’ come Passarella a Marassi tanti anni fa.

LA GARA - Benitez deve ribaltare lo 0-2 dell’andata e quindi schiera i pezzi migliori. Dietro a Ba, il trittico Mata-Oscar-Hazard, neutralizzati all’andata dalla barricata centrale di Laudrup, che aveva concesso le fasce sapendoche i Blues non le avrebbero sfruttate.Copione analogo nelle prime battute. La manovra dei Blues si infrange sull’argine Ki-Britton. E allora via alleazioni individuali: Ba reclama un rigore assai dubbio dopo un azione in progressione. Mata fa esercizio di tiro dafuori. Ma l’occasione migliore viene dal contropiede dei padroni di casa: Michu costringe Cech al mezzo miracolo.Il Chelsea cerca di pigiare sull’acceleratore a inizio ripresa, ma lo Swansea ribatte colpo su colpo. Benitez ricorrealla panchina e lo fa in modo decisamente inusuale: fuori Ivanovic, dentro David Luiz al rientro da infortunio. Unostopper per uno stopper, dal momento che il brasiliano prende il suo posto al centro della difesa.

IL CALCIONE - Il Chelsea s’innervosisce. E a dieci minuti dal termine assistiamo ad una scena di quelle che sivedevano in Italia anni fa. Un raccattapalle cincischia per perdere tempo, Hazard si avvicina, il ragazzo cade sulpallone e lo copre con il corpo. Hazard gli rifila un calcetto nel tentativo di smuovere la palla. Il ragazzo sembratramortito e il belga viene espulso.Teatro dell'assurdo, ma lo Swansea è meritatamente in finale, la prima a Wembley della sua lunga storia.

RECUPERO ALL’ARSENAL - Intanto, ad Upton Park, l'Arsenal vince per 5-1 il recupero contro il West Hamdella gara annullata per lo sciopero della metropolitana il giorno di Santo Stefano. Passano in vantaggio i padronidi casa con Collison, pareggia Podolski. Nella ripresa dilagano i Gunners, in gol con Giroud (doppietta), Cazorlae Walcott.

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COPPA D’AFRICA Belhanda delude, il Marocco si salva

Capo Verde sfiora il colpaccio. Il Sudafrica versoi quarti

DURBAN - Seconda giornata del Gruppo B di Coppa d'Africa contraddistinta da diverse emozioni. Nella sfida traSudafrica e Angola, il successo va alla squadra di casa. Trascinati dal pubblico del Moses Mabhida Stadium, aDurban, i Bafana Bafana si impongono con un secco 2-0, portandosi a quota 4. Nella prima frazione, la squadradi mister Igesund è decisamente più in palla. Dopo un paio di occasioni sventate dalla retroguardia angolana, al30’, ci pensa Sangwemi a sbloccare il risultato. Il difensore sudafricano approfitta di un erroraccio di Lunguinha,freddando, con un bel sinistro al volo, il portiere Lamà. Le Antilopi Nere, subìto il gol, faticano a reagire,lasciando il campo ai padroni di casa che gestiscono il vantaggio (occasione per Rantie). Nella ripresa, al 62’, ilSudafrica chiude i conti con il raddoppio firmato da Majoro (26enne attaccante dei Kaizer Chiefs), al termine diuna spettacolare azione personale. L'Angola prova a scuotersi ma non è giornata. Per il Sudafrica un successoche avvicina i Bafana Bafana ai quarti di finale della competizione.

ALTRO PARI - Nel secondo match di giornata, pareggio tra il quotato Marocco e la sorpresa Capo Verde (1-1 ilfinale). Grande l’attesa per vedere all’opera, tra le fila del Marocco, quel Belhanda al centro di un intrigo dimercato tra Montpellier e Inter. La prima emozione, al 9’, la regala Achchakir che chiama Vozinha all’intervento.Con il passare dei minuti, tuttavia, sono i capoverdiani a prendere in mano la gara, collezionando diverseopportunità per andare in rete (bravo Lamyaghri in più circostanze). Al 35’ il predominio degli Squali Blu porta almeritato vantaggio: con un bel tocco sotto, Platini (vero nome Soares, nomignolo in onore del suo idolo) portaavanti Capo Verde. Nella ripresa il Marocco, con qualche innesto nuovo (delude Belhanda, sostituito), si rendepiù pericoloso ma gli Squali Blu non si disuniscono, almeno sino al 79' quando, su dormita dell'intera difesacapoverdiana, El Arabi salva il Marocco da una bruciante sconfitta. Per Capo Verde, esordiente in Coppad’Africa, la soddisfazione del primo, storico, gol nella manifestazione.Ass

RISULTATI E PROGRAMMA - GRUPPO B (2ª giornata) - Sudafrica-Angola 2-0, Marocco-Capo Verde 1-1.Classifica: Sudafrica 4, Marocco, Capo Verde 2, Angola 1.GRUPPO C (2ª giornata) - OGGI ore 16 Ghana-Mali, ore 19 Niger-RD Congo.

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GENITORI (E MEDIA) SCATENATI E’ nato il figlio di Shakira e Piqué: si chiama... Milan eha già il profilo su twitter!

BARCELLONA - E’ nato solo da poche ore, ma ha già il suo profilo su twitter, la sua tessera da bravo socio delBarça e un nome che sta facendo discutere. Dalle 21.36 di martedì, Shakira e Gerard Piqué sono diventatigenitori dell’attesisissimo Milan Piqué Mebarak. Sia chiaro fin dal principio che il nome di battesimo, seguito daidue cognomi di padre e madre, secondo l’uso iberico, non c’entra nulla con il club rossonero, che casualmentese la vedrà con i catalani il prossimo 20 di febbraio, nell’andata degli ottavi di Champions League. “Il nome Milansignifica amato, pieno di grazia e amoroso in slavo; entusiasta e laborioso in romano antico; unificazione insanscrito” hanno tenuto a informare attraverso Facebook, al momento del lieto annuncio, i due waka-fidanzatini,che hanno già aperto il profilo @MilanPiqueMbrak per i primi cinguettii del giovane rampollo. Moro, tre kg dipeso, il piccolo ha già in tasca la tessera n. 171.751 del club, decisione del nonno del difensore che, 25 anni fa,aveva fatto lo stesso per il celebre nipote.an.d.p.

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COPPA DI FRANCIA Il Psg supera il Tolosa anche senza Ibrahimovic: in rete Pastore eLavezzi

PARIGI - (ass) Tre giorni dopo la vittoria di misura in Ligue 1 contro il Bordeaux (1-0), il Paris Saint-Germaincercava conferme in Coppa di Francia al cospetto del Tolosa. Il tutto senza Ibrahimovic (squalificato) e con il triooffensivo Lavezzi-Gameiro-Pastore con Verratti in mediana. Panchina per Sirigu, ancora out per infortunioThiago Silva. Pronti via e il Psg è subito in avanti: 8’, Lavezzi serve Gameiro che non sbaglia. Il pareggio delTolosa arriva al 18’ con Tabanou, prima del via allo show targato Menez, che prima serve l'assist a Pastore per il2-1 ad inizio ripresa e poi offre a Lavezzi il passaggio decisivo per la marcatura del 3-1 (66’). Psg agli ottavi difinale: senza Ibrahimovic e senza sofferenza.COPPA DI FRANCIA (sedicesimi di finale) - Ieri: Nizza-Nancy 2-2 (2-4 d.c.r.), Montpellier-Sochaux 2-3 d.t.s.,Raon-l’Etape-Istres 1-0, Meaux-Saint-Etienne 0-0 (3-5 d.c.r.), Venissieux Minguettes-Le Poire-sur-Vie 0-0 (4-3d.c.r.), CA Bastia-Brest 1-3, Moulins-Bordeaux 1-2, Stade Bordelais-Lens 0-3. Psg-Tolosa 3-1 (8' Gameiro, 18'Tabanou, 48' Pastore, 66' Lavezzi). Giocate martedì: Sedan-Lorient 0-1, Epinal-Nantes 1-1 (4-3 d.c.r.), Mende-Le Havre 0-3, Fontenay-le-Comte-Troyes 0-5, Vertou-Evian TG 0-2. Oggi (20.55): Plabennec-Lille; mercoledì30 gennaio (20.50): Rouen-Marsiglia.

Page 77: Corriere Dello Sport 24/01/2013

NUOVO LEADER GaetanoD’Agostino con la nuovamaglia numero 70

Bergodi cambia quasi tutto«Mai più come contro il Torino». Confermata solo la difesa. Per D’Agostino“prima” in regia

di Giancarlo Febbo

PESCARA - Vatti a inerpicare nei pensieri di Cristiano Bergodi, peggio di unlabirinto, difficile trovare la via d'uscita. E lo stesso tecnico del Pescara non fanulla per aiutare, anzi: «preparatevi, perché stavolta non dirò nulla neanchesabato, la formazione la scoprirete solo domenica». Senza tracce utili,qualcosa si può solo immaginare, pur con il beneficio d'inventario. Comunquevada sarà una rivoluzione. In questo senso aiuta, per modo di dire, la doppiasqualifica di Weiss e Modesto.

TANTE NOVITA’ - Nessun reparto resterà immacolato rispetto alla partita con ilTorino. E meno male, verrebbe da dire. «Credo che non ci saranno più provedel genere, sarebbe da stupidi», ha tuonato lo stesso tecnico. Dunque sicambia registro. E con esso gli uomini. L'unica intenzione che Bergodi si èlasciato sfuggire è quella di confermare la linea difensiva a quattro e ilcentrocampo a tre. Ergo, anche l'attacco sarà a tre, resta solo da capire ladeclinazione. Due punte e un trequartista o viceversa. Conta relativamente, lavera sfida è individuare gli interpreti. In linea di massima, partendo dalpacchetto arretrato, si può ipotizzare che in casa della Sampdoria Bocchettirileverà Modesto, Zanon è in preallarme se Balzano non recupera, rientraTerlizzi al centro della difesa al posto dell'argentino Bianchi Arce che deveprendere ancora confidenza con le sofisticazioni tattiche del nostro campionato.Così come a centrocampo l'esperto Blasi soffia sul collo del danesino Nielsen,ma difficilmente lo scalzerà, mentre capitan Cascione è pronto a riprendere ilsuo posto in prima fila. Tutto questo non implica l'esclusione di Bjarnason,piuttosto l'islandese potrebbe cambiare ruolo e posizionarsi da trequartista.Scontato l'esordio di D'Agostino. L'ex senese sarà la novità in cabina di regia(finora occupata da Togni), d'ora in poi ogni manovra passerà dai suoi piedi.

IL TRIDENTE - E poi, lì davanti, ecco la vera lotteria. L'argentino MiltonCaraglio per il momento si accomoderà in panchina, fisicamente non è ancoraal giusto livello. Al fianco di Celik servirebbe qualcuno capace di tenere palla e fare "salire" il resto della squadra.Al momento non c'è. Abbruscato e Jonathas sono in lista di partenza, con Caprari si tratterebbe di sperimentareun attacco senza punti di riferimento, opzione possibile, però mai testata. Incrociando i dati emerge che potrebbeavere una chanche proprio Vukusic, l'acquisto più importante del Pescara (è costato 3,8 milioni di euro) chefinora, per un motivo o un altro, non è risultato affatto redditizio. Insomma, non è un caso se la società è ancoraalla ricerca di un'altra punta. Ma per domenica bisognerà fare di necessità virtù.g.f./GieffePress

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Il provvedimentodurerà due anni Illegale dellaSalernitana haannunciato ricorso

Francesco Montervino 34 annicapitano della Salernitanacolpito dal Daspo emesso dalQuestore di Caserta (Mosca)

MONTERVINO ANCHE IL DASPO Dopo la sanzione del giudice sportivo, ieri quella delQuestore di Caserta Il giocatore potrà comunque allenarsi e giocare, svolgendo il suolavoro

di Franco Esposito

SALERNO - Dopo la squalifica per sei giornate, ieri è arrivato anche il Daspoper Francesco Montervino. Le conseguenze dell'esultanza smodata inoccasione del gol segnato ad Aversa domenica scorsa sono state, dunque,pesantissime per l'ex centrocampista del Napoli ed attuale capitano dellaSalernitana. Il Daspo era nell'aria dopo la nota dell'Osservatorio di lunedìscorso. Il provvedimento, della durata di due anni, è stato firmato dal Questoredi Caserta, Giuseppe Gualtieri. Secondo il funzionario di polizia presente sulcampo e gli ispettori dell'ufficio indagini della Federcalcio, Montervino, dopoaver segnato il gol del vantaggio della Salernitana, si è portato sotto le

gradinate occupate dai sostenitori locali pronunciandoparole offensive e sputando verso i tifosi aversani. Il Daspo consentirà comunque a Montervino di allenarsie giocare con la Salernitana per non compromettere ilsuo diritto al lavoro, ma gli impedirà di partecipare aqualsiasi altra manifestazione sportiva. Martedì il capitano granata era stato squalificatoper sei turni dal giudice sportivo e dunque per 6 giornate.

OPPOSIZIONE - L'avvocato della Salernitana, Gianmichele Gentile, ha già fatto sapere che il calciatore siopporrà sicuramente al provvedimento del Questore di Caserta. «Impugneremo il Daspo dinanzi al Tar o alPrefetto. I filmati di cui la società è in possesso non rappresentano una situazione talmente grave dagiustificare tutto questo» , afferma al telefono l'avvocato Gentile.

FATTI - Tutto è scaturito dall'esultanza per il gol che Montervino ha realizzato domenica allo stadio Bisceglia diAversa e che ha dato la vittoria alla Salernitana. Il calciatore avrebbe raccontato ai dirigenti, all'allenatore e aicompagni di essere stato oggetto di invettive da parte di un gruppo di sostenitori locali sia durante ilriscaldamento che nel corso del primo tempo. Al momento del gol, giunto a sei minuti dall'intervallo, ilcentrocampista è andato ad esultare proprio sotto le gradinate dove si trovavano i tifosi dell'Aversa. Un gesto cheevidentemente avrebbe dovuto evitare. Poi i compagni lo hanno abbracciato e portato verso il centrocampo. Altermine della frazione di gara il capitano della Salernitana ha provato a chiedere scusa al pubblico ed ai dirigentidell'Aversa Normanna ma gli animi si sono surriscaldati. Durante l'intervallo si sono poi verificati gli incidenti chehanno portato al ferimento di tre carabinieri e di un poliziotto. Dodici tifosi, invece, sono stati denunciati. Lapolizia sta continuando a visionando le immagini degli scontri per accertare ulteriori responsabilità.

CARRIERA - Trentacinque anni il prossimo sette maggio, originario di Taranto, Francesco Montervino hagiocato nella squadra della sua città, poi ha indossato le maglie dell'Ancona (121 presenze ed otto gol), delNapoli (142 presenze e sei gol), del Catania, della Salernitana di Lombardi e del Salerno Calcio (in serie D),prima di diventare il capitano della Salernitana di Lotito e Mezzaroma. In campo non si risparmia mai e per questoviene apprezzato dai tifosi.

GINESTRA - C'è anche un altro giocatore della Salernitana raggiunto dal Daspo nei mesi scorsi. Si trattadell'attaccante Ciro Ginestra. A firmare il provvedimento (della durata di un anno) nei suoi confronti è stato ilQuestore di Catanzaro per la testata che Ginestra diede ad un giocatore della Vigor Lamezia al termine dellapartita disputata in Calabria lo scorso ottobre. Anche in questo caso il calciatore può allenarsi e giocare ma nonentrare allo stadio se non convocato. E' stata già presentata opposizione al provvedimento. In seguito a quelgesto Ginestra subì anche la squalifica per tre turni.

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IN SERIE B L’ALTRA POLEMICA Gattuso dalla parte del Bari

«Non avrei mai potuto dire male della città edella gente del Sud»

di Antonio Guido

BARI - Rino Gattuso e il Sion si dissociano da quanto riportato in un articolo della testata online Blick. «Comeitaliano, come meridionale e come professionista del calcio - ha dichiarato al sito ufficiale del Bari- non avreimai potuto pensare e dire quanto mi è stato attribuito. Conosco il Sud e sono orgoglioso di esservi nato. Midispiace che la città di Bari e la società siano state fatte oggetto di queste ignobili accuse. A loro va solamenteil nostro ringraziamento per il calore e la professionalità con cui ci hanno accolto. Spero in giornata di potersentire anche il sindaco di Bari per chiarire la spiacevole situazione».Il caso ha destato clamore, vale la pena ricordarlo: qualche giorno fa, il sito svizzero Blick.ch, dopo l’amichevoleBari-Sion, aveva pubblicato un articolo ingeneroso nei confronti della città pugliese. Ieri, sul proprio profiloFacebook, il sindaco di Bari Michele Emiliano ha postato la lettera che la testata elvetica ha inviato a lui e a UgoPatroni Griffi, console onorario della Svizzera in Pugliao: «Mi riferisco a quanto apparso sulla pagina dell nostrocollaboratore Sandro Inguscio - ha scritto Felix Bingesser, responsabile del giornale - e mi dispiace tanto cheabbia discriminato la città di Bari, i suoi abitanti e la regione. Pertanto abbiamo cancellato il articolo».

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GATTUSO IN CAMPO A COSENZA (f.s.) - Amichevole all'insegna della solidarietà per la popolazione diMormanno colpita dal terremoto nell'ottobre 2012. Targhe ricordo per Rino Gattuso, calabrese "doc", perno dellaformazione svizzera. 1.500 spettatori al S.Vito per ammirare il Sion affidato a Victor Munoz che ha vinto 2-1: retidi Le Piane (C), Adailton (S) e Laferty (S).

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Valeri Bojinov, 26 anni, neovicentino

SERIE BWIN, IL MERCATOCROTONE, MANIERO O MOMENTÈ Il Lanciano chiede Plasmati al Vicenza che prendeBojinov

A Bari Guido Angelozzi dice e non dice: «Il terzino mancino? Arriverà di sicuro,ma siccome non voglio sbagliare, aspetto e pondero. Tanto più che il nostroallenatore Torrente è contento dei progressi dell’uruguaiano Gustavo Aprile».Bocche cucite, mentre si aprono invece quelle biancorosse venete del Vicenzache s'è assicurato le prestazioni di Valeri Bojinov (26), attaccante bulgaro chenella prima parte di stagione ha vestito la casacca del Verona.Per il centrocampista di scuola Inter Lorenzo Crisetig (20) il Crotone devebattere la concorrenza del Novara. Nel mirino non solo Matteo Momentè (25)del Varese, restio però a scendere a Crotone, calabresi attenti anchesull'attaccante Riccardo Maniero (25) della Ternnaa, e l'anno scorso vice-Immobile al Pescara.In dirittura d'arrivo al Cesena un doppio colpo: il difensore Simone Dallamano(30) svincolato dal Brescia; e il centrocampista Manuel Coppola (31) dal Siena.Manuel Coppola (30), dal Siena va in prestito al CesenaA lungo inseguito in dirittura d'arrivo il centrocampista Matteo Scozzarella (24)dall'Atalanta alla Ternana in prestito secco. La Ternana non molla la pista checonduce al portiere Lys Gomis (23) in uscita dal Torino come confermato dalpresidente Cairo ma solo in prestito.Oggi il diesse del Lanciano Luca Leone incontra i dirigenti del Vicenza ai quali ha chiesto il centravanti Plasmati(30) e proposto anche il giovane centrale difensivo della Juve, Gouano (19). L'attaccante Testardi (23) potrebbeaccasarsi al SudTirol.L'Ascoli ha ceduto il terzino Giallombardo (33) al Latina con la formula del prestito con diritto di riscatto. Eproprio dal Latina torna in bianconero l'attaccante Montalto (25).A Livorno due giocatori che ieri hanno sostenuto un test allo stadio nella squadra Primavera contro il Livornosono stati trattenuti: si tratta del portiere olandese Marteen Van De Want classe 1995 e del difensore svizzeroSaulo De Carli classe 1993. Ieri sera intanto è arrivato a Tirrenia il centrocampista Alfred Duncan e oggidovrebbe essere presentato alla stampa. Non è escluso intanto che il Livorno faccia venire Christian Obodo, 28anni, per fare un controllo delle sue condizioni fisiche ed essendosi svincolato dall'Udinese se tutto andrà benesarebbe messo sotto contratto.�l GIUDICE SPORTIVO - Squalificati per un turno Troest del Varese e De Maio del Brescia. Sono questi iprovvedimenti più importanti presi dal Giudice sportivo dopo il recupero fra rondinelle e biancorossi.

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PROGRAMMA DEL PROSSIMO TURNO

Recuperi 1ª Divisione (26/01, ore 14,30)GIRONE A: Cuneo-Reggiana, Lumezzane-Tritium, San Marino-Feralpi.GIRONE B: Nocerina-Prato.2ª Divisione A 21ª giornata (27/01 ore 14,30)Casale-Venezia (and. 1-1), Castiglione-Bassano (1-1), Fano-Bellaria (1-1, 26/01, 14.30), Forlì-Giacomense (2-1), Monza-Savona (0-3, 28/01, 20.45 diretta tv Rai Sport), Pro Patria-Milazzo (2-2), Renate-Mantova (3-1),Santarcangelo-Alessandria (0-2), Valle D’Aosta-Rimini (0-2).2ª Divisione B 21ª giornata (27/01, 14,30) Aprilia-Hinterreggio (and. 1-1), Borgo a Buggiano-Teramo (1-2), Campobasso-Chieti (0-2), Fondi-L'Aquila (1-1),Gavorrano-Aversa (3-1), Martina-Vigor Lamezia (0-0), Melfi-Poggibonsi (0-1), Pontedera-Foligno (2-1),Salernitana-Arzanese (2-2).Coppa Italia (semifinale, and.)Viareggio-Pisa (27/01, 14.30)Quadrangolare Lega ProDomani allo stadio di Reggio Emilia le finali del 32° Quadrangolare della Lega Pro. Alle 10,30 finale 3°/4°posto: Rapp 2ª Div A-Rapp. 2ª Div BAlle 14,30 finale 1°/2° posto: Rapp. 1ª Div A-Rapp. 1ª Div B. L’incasso sarà devoluto in beneficenza.Lega Pro per aree terremotateLa palestra ricostruita di Novi di Modena, con i bambini e i giovani calciatori di Lega Pro, il pallone, le maglieda gioco, i sorrisi della speranza. E' stata il teatro di un'iniziativa, il convegno sullo sport come motore diripresa dopo il sisma. Hanno partecipato i vertici della Lega Pro, Franco Carraro, Mons. Mazza, l'ex campioneolimpico Stefano Baldini, Andrea Lucchetta, i rappresentanti del Carpi Calcio e della Reggiana Calcio, cheospitano il Quadrangolare.E' stato sottoscritto il patto di solidarietà che legherà club di Lega Pro a società delle aree del terremoto.«L’Aquila Calcio, la Cremonese e il Latina che lo hanno sottoscritto- ha detto Mario Macalli, Presidente dellaLega Pro- rappresentano tutti i nostri club. Si sancisce un gemellaggio con tre club locali, Massese Caselle2000, ASD Novese e Pol. Roveretana».

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Gianmarco Zigoni, 22 anni

LEGA PRO, MERCATOAVELLINO, IN ATTACCO C’È ZIGONI Gubbio sulle orme di Viola, Giovio e Di Piazza.Peluso per l’Aversa

L'Avellino ha prelevato dal Milan, con la formula del prestito, l'attaccanteGianmarco Zigoni (22), da inizio stagione con la Pro Vercelli (11 presenze, 1rete) e già lo scorso campionato con gli irpini (11 gol). In uscita, l'attaccanteFabrizio Lasagna (25) prossimo al passaggio al Martina Franca, mentre si vaverso la risoluzione con il difensore Roberto Cardinale (32). In prova allaSalernitana l'attaccante brasiliano Nicolas Ceolin (26), che già questa estateaveva provato con la Reggiana.Al Gubbio piacciono gli attaccanti Matteo Di Piazza (25) della Pro Vercelli,Alessio Viola (23) della Reggina e Marco Giovio (23) del Grosseto. In uscitaFrancesco Pambianchi (24) che ha richieste all'estero. Il Perugia, che ieri hapresentato Francesco Dettori (29), centrocampista ex Chievo, ha comunicato cheNicolas Giani (27 è stato acquisito dal Vicenza. Oliveira Jefferson (23) è tornatoall'Udinese. Il ds Goretti ora cerca un secondo centrale difensivo, in Italia eall'estero. Due arrivi all'Arzanese: dall'Andria Bat, via Carpi che detiene laproprietà del cartellino, l'attaccante Gianmarco Mascolo (21); e il terzinoVittorio Nocerino (21).L'Aversa ha preso l'attaccante Maurizio Peluso (27) dal Gavorrano; in diritturad'arrivo il centrocampista Pasquale Maisto (20) dall'Andria. Al Melfi l'attaccanteAntonio Croce (27) prima parte di stagione al Messina (D), l'anno scorso alCelano. Il Fano ha preso in prestito il talentuoso Federico Sevieri (22) a metà tra Lazio e Lumezzane.Si avvia alla conclusione lo scambio tra Hinterreggio e Mantova. Le duesocietà, dovrebbero ufficializzare a breve i passaggi rispettivamente di FilippoPensalfini (35), centrocampista alla società lombarda, mentre DavideEsperimento (20), centrocampista e Nicola Maggio (20), portiere andrannoalla società biancoazzurra. La società calabrese attende di concludere con ilPisa l’arrivo del difensore Nicola Lanzolla (23).

SERIE D, CAOS A TARANTO (m.p.) - Nel momento in cui la squadra sembravariprendersi, deflagra la crisi societaria nel Taranto. Nel pomeriggio di ieri, a causadi dissidi legati alla gestione del club, si è dimesso l'intero Cda. Resta in carica lapresidentessa Elisabetta Zelatore, che nei prossimi giorni convocherà l'assemblea dei soci per la ricapitalizzazione.Potrebbe essere questo il suo ultimo atto da numero uno del Taranto, visto che al suo posto potrebbe succedere l'altrosocio Fabrizio Nardoni.

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Che cos’è l’EpoQuella “benzina” artificiale che porta ossigeno ai muscoli stanchi

L’eritropoietina, meglio nota come Epo, è un ormone prodotto dai reni e in misura minore dal fegato e dalcervello. La sua funzione è regolare la produzione dei globuli rossi, che trasportano l’ossigeno ai muscoli.Prodotta artificialmente, serve a curare malattie anemiche o ad attenuare gli effetti collaterali della chemioterapianei casi di cancro. Come sostanza dopante, favorendo il trasporto di ossigeno aumenta anche la resistenza allosforzo (per esempio sulle lunghe salite delle corse a tappe) e velocizza il recupero. Il test antidoping per rilevarel’Epo artificiale è stato introdotto nel 2000. In precedenza, il ciclismo fermava per precauzione gli atleti nei qualiveniva rilevato un ematocrito (percentuale di volume cellulare nel sangue rispetto al siero) superiore al 50%.

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Chi è il dottor FerrariLo specialista dei campioni assolto dai giudici non dallo sport

Il dottor Michele Ferrari, 59 anni, è probabilmente il maggior esperto mondiale di preparazione fisica applicataallo sport e in particolare al ciclismo. Ma è anche una figura controversa, più volte accostata a casi di doping.Lance Armstrong si è rivolto a lui per affinare i suoi allenamenti nel periodo in cui ha vinto sette volte consecutiveil Tour de France (1999-2005), successi recentemente revocati dall’Unione Ciclistica Internazionale. Ferrari nel2006 è stato assolto dall’accusa di doping con formula piena, mentre è caduta in prescrizione l’accusa di frodesportiva. Nel 2002, invece, era stato inibito dal Coni e lo scorso anno ha subito la stessa sanzione da partedell’Usada, l’agenzia antidoping statunitense la cui indagine ha incastrato Armstrong.

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TORNA IL GIRO DEL LAZIO: SI CORRERA’ IL 3 MARZOSantambrogio che peccato! 2° in Argentina

di Ruggero Quadrelli

Era la tappa più attesa ma i grossi calibri non si sono mossi. E sul Mirador del Potrero si è preso meriti e gloriaAlex Diniz, sconosciuto corridore brasiliano. In un'ottica tutta italiana si affacciano comunque in positivo ilsecondo posto di Mauro Santambrogio e l'8° di Diego Ulissi. Sulla salita finale, ma già sull'Alto de Nogal (2084 m)a metà tappa, era particolarmente atteso Vincenzo Nibali che su questo stesso percorso tre anni fa avevaincominciato a costruirsi la vittoria. Invece il messinese, il resto dell'Astana e pure la Saxo-Tinkoff di Contadorhanno appena accorciato il distacco dal drappello al comando.3ª tappa La Punta-Mirador del Potrero, 173 km: 1. Diniz (Bra) 4h29'36''; 2. Santambrogio a 24''; 3. Kwiatkowski(Pol); 4 De Clercq (Bel); 5. Van Garderen (Usa)...8. Ulissi a 34''; 13. Contador (Spa) a 48''. Classifica: 1. Diniz(Bra); 2. Sntambrogio a 24''. Oggi: 4ª tappa a San Luis, 19 km a cronometro.

VISCONTI CADUTO - Il gallese Geraint Thomas (Sky) ha vinto la 2ª tappa del Tour Down Under, 116 km conarrivo a Rostrevor. Convulso finale, caduti 40 corridori. Fra i coinvolti l'iridato Gilbert, Visconti (si temono fratturecostali) Ponzi, Gasparotto e i francesi Demare (2° martedì) e Courteille costretto al ritiro.

GIRO DEL LAZIO - Torna una classica italiana, il Giro del Lazio. Si correrà domenica 3 marzo. La gara lazialemancava da cinque anni: l'ultima edizione si disputò il 5 ottobre 2008 con la vittoria di Francesco Masciarellidavanti a Pozzato e Di Luca.

LAIGUEGLIA - Annullati Giro della Provincia di Reggio Calabria e Gp Costa degli Etruschi, l'apertura ciclisticaitaliana torna all'antico, al classico Trofeo di Laigueglia che si disputerà sabato 16 febbraio. La gara della rivieraligure di Ponente è stata presentata a Torino: si correrà la 50ª edizione.

DIMISSIONI - Pat McQuaid, presidente dell'Uci ha rinunciato a far parte della commissione del Cio incaricata divalutare le tre città (Tokyo, Madrid e Istanbul) in gara per le Olimpiadi estive 2020. Le ispezioni si svolgeranno amarzo, McQuaid dice d’avere troppi impegni.

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Tricolore a 36 anni ha chiuso nel 2009

FILIPPO SIMEONI è nato a Desio, in Brianza, il 17 agosto 1971. Vive a Sezze, in provincia di Latina, da dovela sua famiglia d’origine si spostava spesso a causa del lavoro del padre. Ha esordito nel ciclismoprofessionistico nel 1995 e si è ritirato alla fine del 2009 con nove vittorie nel curriculum: la più importante nel2008, quando ha conquistato a Bergamo la maglia di campione italiano nella gara in linea. Da segnalare anchedue successi di tappa nella Vuelta di Spagna: in occasione della prima, nel 2001, prima di tagliare il traguardosi è fermato davanti alla linea bianca per baciare la bici. Nel 2003 è stato coinvolto in un’inchiesta sul doping eha confessato di avere fatto uso di sostanze proibite sotto la guida del dottor Michele Ferrari, che seguivaanche Lance Armstrong. Questi ha definito Simeoni «mentitore assoluto», ricevendone in cambio una querelapoi ritirata in seguito a un accordo tra avvocati. Nel 2004, durante una tappa del Tour, Armstrong lo ha costrettoad abbandonare una fuga e al suo rientro in gruppo Simeoni è stato insultato da diversi colleghi per avereviolato l’omertà che allora regnava tra i corridori. Nel 2009, nonostante fosse campione italiano, è stato esclusodal Giro d’Italia che quell’anno ha visto la partecipazione di Armstrong.

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Ogni tanto ci ripensa. A quei giorni spezzati. A quello che avrebbe potuto ricevere e non ha ricevuto. Aquello che avrebbe potuto tacere e non ha taciuto. E ancora Filippo Simeoni non sa se ha preso lascelta giusta, per sé, per la sua vita, per la sua famiglia. Forse sarebbe stato meglio chinare la testa,andare avanti, e a forza di andare avanti arrivare chissà dove. Ha meno dubbi quando si guarda allospecchio e vede l’uomo che chiunque vorrebbe essere, solo ad averne il coraggio. Ma di una cosa ècerto: che nessuno, mai più, dev’essere messo di fronte a un dilemma del genere. Tanti anni fa lui haparlato e sono state parole che hanno fatto tremare i bastioni del doping e hanno spazzato via le sueillusioni, un bel pezzo del suo futuro, tante amicizie fragili come brina. Non lo hanno perdonato. E alloraè venuto a trovarci in redazione, per parlare ancora. Per dire quanto Lance Armstrong, il falso idolo chelui per primo incrinò, ha preferito tenersi dentro. Perché i ragazzi che oggi fanno sport domani possanocontinuare a farlo, senza ricatti, senza vergogna. Perché lui stesso e Armstrong vengano dimenticati,sepolti in un passato che non deve tornare.

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«L’umiliazione piùgrande è statal’esclusione dalGiro 2009 in magliatricolore»

«Sono stato io adandare dal dottorFerrari. Mi disse:Non perdo tempocon i mediocri»

«Il più forte era davvero Pantani E Marco alla fine ha pagato per tutti»«Lance ha parlato di ciò che gli fa comodo Però il suo show può fare bene alciclismo Vedo più pulizia ma il doping non è sconfitto»di Nando Aruffo, Pietro Cabras, Marco Evangelisti

Dove cominciamo: dal 2001? 2004? 2008? Oggi? «Tutte date importanti». Allora partiamo da oggi: cos’ha provato guardando la confessione showdi Armstrong in tivù? «Sinceramente rabbia. Ha detto cose che si sapevano già e che facevanocomodo solo a lui. Avrebbe dovuto dire cose più importanti. È stato uno showstudiato per colpire il cuore della gente. Io ho perso gli anni più belli della miacarriera, Lance ha avuto successo, fama, soldi. È caduto un mito».

Armstrong è stato sempre osannato e riverito, al di là dei sette Tourvinti: perché?

«Perché è arrivato nel momento giusto: Pantani era statoappena fermato, serviva un personaggio che lo facessedimenticare in fretta. E Lance aveva tutto per esserepersonaggio. Veniva in Italia ed era ricevuto dal ministrodegli esteri Frattini; in Francia andava da Sarkozy; negliStati Uniti faceva campagna elettorale per Bush: era unpersonaggio da Hollywood. Più facile attaccare Simeoni,

vero? Io ero un suo tifoso, mi emozionai per quella vittoria al Tour del ‘99. Poivivendo dentro al gruppo ti vengono tanti dubbi e oggi c’è la conferma che eratutto un inganno».

Lo show di Armstrong fa bene o fa male al ciclismo? «Farà bene. Questa confessione - pur parziale - sarà un punto-chiave delprossimo ciclismo. Era doveroso che facesse qualcosa, non poteva piùnascondersi».

Perché non c’è stata tra voi corridori una ribellione di massa? «Perché il suo carisma era di gran lunga superiore alla nostra volontà. Non eraneanche facile organizzarsi, ognuno ragionava per sé. È mancata una politicasportiva sana che tutelasse noi tutti. Una persona lungimirante avrebbe dovutocapire che non si poteva andare avanti così: con un doping radicato si potevasoltanto peggiorare».

Può parlarci del doping praticato durante i suoi anni da professionista? «Dividerei due periodi: prima del ‘99 in cui ci fu la diffusione massiccia di Epo,perché non c’erano né regole né controlli e sembrava fosse quasi lecito. Tuttisullo stesso piano, chi vinceva era super».

Seconda fase? «Dopo il ‘99 quando stabilirono il tetto del 50% di ematocrito: una sorta diammissione di doping da parte del governo ciclistico, una specie dilegalizzazione dell’Epo. Come dire: usatela ma con cautela».

Nel Duemila l’Italia introduce la legge antidoping edoparsi diviene un reato penale. Cosa avviene nelgruppo? «Ci fu un salto di qualità: diminuisce il doping di massa eaumenta il doping d’élite. L’Epo viene rintracciata, chipuò passa alla trasfusione di sangue, una pratica chenon era alla portata di tutti: per i costi e per

l’organizzazione necessaria per attuarla occorreva uno staff medico adeguato».

Può fare un esempio?

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«Spesso mi chiedo:Ho fatto bene arivelare il doping?Poi mi dico: Sì, oravado a testa alta»

«L’Epo ci ha messitutti sullo stessopiano, dal Duemilacon le trasfusioni ècambiato tutto»

Al nostro forum (foto Monaldo)hanno partecipato il direttorePaolo De Paola, il vicedirettoreStefano Agresti, Nando Aruffo,Pietro Cabras, Paolo DeLaurentiis, Marco Evangelisti.Al centro, Simeoni in magliatricolore. Sopra, VincenzoNibali. A destra, Marco Pantani.In alto a destra, LanceArmstrong

«Il Tour 2004: l’ho concluso a 42 minuti da Armstrong. Quel doping d’élite harotto l’equilibrio, era impossibile competere alla pari». Torniamo all’inchiesta 2003 sul dottor Ferrari? «Ero testimone, ho parlato sotto giuramento. Ho detto che Ferrari mi consigliòdi usare Epo per affrontare il Giro. L’ambiente ciclistico ha fatto muro, mi sonosentito umiliato».

Com'era, com’è il dottor Ferrari? «Preparazione straordinaria, professionalmente impeccabile, mi incutevasoggezione».

Per Armstrong è una brava persona. «E mica posso dire che sia cattivo! Sono stato io ad andare da lui, non ilcontrario. Tutto il ciclismo ci andava. Non è stato facile: lui era selettivo. Laprima volta mi ha detto: “Non ho tempo da perdere, non prendo atleti mediocri,facciamo un paio di test e vediamo come vai”. Esame superato, ero nell’élite.Lo pagavamo in base ai nostri stipendi. Io 10.000 euro l’anno, i campioni di più:mi veniva da pensare che anche il doping fosse differente».

In altri sport ci si dopa per vincere, nel ciclismo ci si dopa per partire. Ècosì? «Non proprio. A quel tempo senza Epo non potevi fare un Giro o un Tour d’altolivello. Era una pratica diffusa». E oggi? «Ho la percezione che il ciclismo sia molto più pulito. Sono stato professionista

per sedici anni e prima la situazione era più nera. Ilpassaporto biologico e i controlli a sorpresa si sonorivelati un ottimo deterrente. Ora bisogna avere ilcoraggio e la determinazione di continuare su questastrada. Tutti dovrebbero fare un bell'esame di coscienzae chiedersi perché hanno portato il ciclismo nel baratro.Ci vuole tempo per riacquistare credibilità. Ci sono

dirigenti, giornalisti, istituzioni, organizzatori complici del sistema. Basta conpersonaggi che sanno tutto e fanno finta di niente, basta falsità».

Cosa dà in più l’Epo? «Ti fa recuperare prima le forze, hai la sensazione di fare meno fatica e hai unrendimento alto per tre settimane. Dà un 30% in più di forza, impieghi un paio diminuti in meno a percorrere una salita di dieci chilometri ».

Ha effetti collaterali? «No, io non stavo male. E poi attenzione: non ho mai fatto niente di testa mia,mi attenevo a quello che mi dicevano i medici. C'è gente che sostiene: se unadose fa bene, due fanno meglio. È l'errore più grande».

Parlava di doping a casa? «No, non sapevano niente. Se ne parlava tra colleghi, perché era una cosa normale. È stato drammatico quandoi carabinieri hanno bussato alle sei del mattino per una perquisizione. Non hanno trovato medicine: soltanto delleagende, perché sono un metodico e segno tutto. La mamma era spaventatissima: mi sono sentito un delinquentee ho deciso di parlare».

Perché nella testa del corridore scatta la volontà di doparsi? «Quand'ero bambino sognavo di fare il corridore. Mi sono diplomato in ragioneria con 55/60, i professori mispingevano a iscrivermi all'università e la Forestale mi offriva uno stipendio sicuro. Ho detto no a tutti, anche ai

miei genitori. A 25-26 anni rincorrevo i sogni che facevo da bambino, mi guardavo attornoe vedevo cose strane».

Vale a dire? «Nelle categorie giovanili vincevo, tra i professionisti no. Non capivo il cambiamento deicorridori: prima li battevo, poi mi staccavano. Ho letto, mi sono documentato: il test diConconi, gli allenamenti in altura, l’alimentazione. Ho chiesto ai dottori: mi alleno tanto, sto

attento a tutto ma non vado, perché?».

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«Tra gli italianiattuali mi piaceNibali: mi sembraun ragazzo chemerita fiducia»

«Il ciclismo di oggipuò riacquistarecredibilità se riescea fare piazza pulitadegli imbroglioni»

Perché mancava quel qualcosa in più. «Giusto. Sono andato dal medico dove vanno i campioni: ho preso, ho visto i benefici, i risultati sono arrivati peròpoi non ti accontenti: vuoi sempre qualcosa di più. Per realizzare i miei sogni sono dovuto entrare nel sistema».

Rifarebbe, oggi, quello che ha fatto? «Ci penso tante volte. Ho realizzato il sogno di bambino ma ne sono uscito deluso e amareggiato. E spessopenso: ma chi me l’ha fatto fare? Però io posso dire d’avere la coscienza a posto e il ciclismo non so: forseavrebbe dovuto avere più rispetto per me. Chissà, un domani forse l’atteggiamento cambierà, spero». Quanto è evoluto il doping? «Il doping è sempre avanti all’antidoping: è dimostrato e rivela il fallimento dei dirigenti che lo hanno governato inquesti anni. Chi dirige lo sport deve anticipare i tempi».

Il momento più bello della sua carriera? «La vittoria al campionato italiano, nel 2008. Ho pensato: cosa diranno di me, adesso? Poi però me l’hanno fattapagare con l’umiliazione di escludere me e la mia squadra, la Ceramica Flaminia, dal Giro del 2009. Ero ilcampione italiano, era il Giro del Centenario. Io del Lazio, squadra del Lazio e Giro che si concludeva a Roma.Ho saputo che il direttore di quel Giro, Angelo Zomegnan, sostiene ancora che non davo garanzie tecniche, che

arrivavo così indietro da rischiare l’arresto per vagabondaggio. Sarebbero questi i valori acui fare riferimento?».

E il momento più brutto? «Il Tour 2004. Io in fuga con altri cinque, Armstrong che viene a prenderci, Garcia Costache mi dice: ha detto che con te dentro la fuga non va all’arrivo. E io che dovevo fare? Misono rialzato, l’ho fatto per loro. Poi Lance mi ha detto di tutto: con i miei soldi e i miei

avvocati ti distruggo quando voglio».

Non si sono comportati meglio i suoi colleghi in gruppo. «Qualcuno mi ha incoraggiato: Bettini, Simoni, poi Scarponi, Secchiari e gli altri miei compagni di squadra. Altrino: Pozzato, Nardello, Guerini me ne hanno dette di tutti i colori. Anche lì si è visto lo strapotere di Armstrong:l’Uci avrebbe dovuto punirlo ma non l’ha fatto».

Però in quel 2004 è stato convocato in Nazionale da Ballerini «La telefonata più emozionante dopo il Tour è arrivata da Alfredo Martini: mi ha detto che il gesto di Armstrongera deplorevole. Lì ho pensato: se mi impegno, guadagno la convocazione. Così è stato».

C’è qualcuno che ha sfidato il potere e le è stato vicino? «Due persone. Vincenzo Santoni che mi ha portato al Tour anche se Cipollini, capitano della squadra e amico diArmstrong, non mi voleva. L’altro è Roberto Marrone, che mi ha chiamato nella Flaminia per costruire unasquadra pro’ laziale». Che fa oggi? «Sveglia la mattina alle sei, apro il bar, all'ora di pranzo mi dà il cambio mia moglie, nel pomeriggio ancora lì finoalle 20.30».

E la squadra di bambini? «Sono quaranta, due allenamenti alla settimana, il primo la domenica mattina nella piazza di Sezze. È unospettacolo vedere come loro si divertono e come la gente si ferma a guardarli».

Ha dedicato la squadra a Pantani, si chiama “Il Pirata”. «Marco era radicato nel cuore della gente, era un personaggio planetario, la genteparlava solo di lui, aveva carisma. Ho corso con lui da dilettante e tra i pro’: vinceva nelperiodo in cui il doping era accessibile a tutti, per me era e resta un campione, il più forte.Quand’ero dilettante la gente mi diceva: Vai Coppi; quando sono passato professionistami urlava: Vai Pantani. Poi l’hanno crocifisso: ha pagato per tutti». C’è qualche genitore che le ha affidato suo figlio conoscendo il suo passato?

«Sì, Sezze mi vuole bene e qualcuno mi ha detto: lo porto da te, perché so chi sei». C’è un corridore italiano che le ispira fiducia? «Nibali. Mi piace, è pulito, dà una bella immagine. L’ho conosciuto e mi ispira fiducia. Con tutti i controlli che cisono sarebbe un matto se si dopasse». Pensa che la sua lotta contro... vento possa servire? «Mi auguro che possa offrire ai bambini un contributo per crescere bene».

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Oggi allena i giovani a Sezze

Oggi Filippo Simeoni allena una squadra giovanile di ciclismo a Sezze, il suopaese natale. Nella foto, l’ex corridore circondato dai suoi allievi della“Associazione sportiva dilettantistica Il Pirata”, che nella denominazione ricordal’appellativo con cui era conosciuto Marco Pantani. Nonostante le vicendedell’ultima fase della vita e della carriera di questi, Simeoni conserva per ilcorridore romagnolo un’ammirazione profonda. I genitori affidano volentieri ipropri ragazzi a Filippo, sicuri che dai suoi insegnamenti usciranno atleti puliti euomini in possesso di profondi valori etici.

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IL PARERE Alesi: Avvantaggiati specialmente tutti i piloti più aggressivi

Dalla redazioneMILANO - La rivoluzione delle gomme rischia di cambiare gli equilibri all'interno della Formula 1? Secondo l’expilota Jean Alesi gli pneumatici più performanti e con una... vita più breve influiranno, ma non eccessivamente: «Visto che i cambiamenti regolamentari sono stati minimi - ha detto il nuovo ambasciatore della Pirelli - miaspetto un inizio di campionato simile alla fine di quello del 2012 e non credo che ci saranno 7 diversi vincitorinelle prime 7 gare. Gli pneumatici sono sensibilmente diversi e sono stati cambiati grazie all'esperienzaaccumulata nelle prime due stagioni; ma tutte le squadre potranno fare un ottimo lavoro perché hanno i punti diriferimento del passato. Non vorrei esagerare dicendo che la macchina è un accessorio della gomma, ma cisiamo vicini, perché gli pneumatici sono enormemente importanti. Lo si capisce bene vedendo come cambianole prestazioni dopo un pit-stop, quando vengono montate coperture nuove».E allora chi si avvantaggerà con le nuove gomme? «I cambiamenti, che riguardano soprattutto la reattività e latrazione delle gomme, favoriranno coloro che saranno capaci di sfruttarne subito le caratteristiche, inparticolare Alonso, Hamilton e i piloti che fanno dell'aggressività la loro caratteristica principale»and.ram.

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UNA PELLICOLA DEL 1982 Fangio, torna in Dvd il film sulla sua vita

Torna in primo piano una vecchia e gloriosa pellicola di 30 anni fa: si tratta di "Fangio - Una vita a 300 all' ora",regia di Hugh Hudson; un film documentario di 84’ sulla carriera agonistica e sulla vita privata del 5 voltecampione argentino. La pellicola, costituita da riprese tratte dalla realtà e prive di effetti speciali, dopo esserestata in programmazione nel 1982 ( il primo ciak risale addirittura al 1970), è stata completamente dimenticata daicanali di comunicazione più diffusi, dal momento che non è mai stata trasmessa in televisione e non è mai uscitain VHS. Oggi torna a godere di una rinnovata fortuna: l' opera è stata rimasterizzata e rieditata in DVD. Fra lescene più emozionanti, la visita ai vecchi amici del paddock nel GP Monaco 1971 da parte di un Fangio ormaisessantenne. Un film piacevole, una splendida occasione per i più giovani per riscoprire personaggi d' altri tempi.g.f.

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Tronchetti Provera:«Garantiranno piùsicurezza e miglioriperformance». 11set per ogni auto

Ecco come saranno glipneumatici Pirelli per ilMondiale 2013-14: tanti colori inattesa di maggiore spettacolo

PIRELLI ACCELERA IL MONDIALE Gomme con nuove mescole per avere più sorpassi eGp ancora più imprevedibili

Dalla redazione Andrea Ramazzotti

MILANO - Lifting profondo per le gomme del prossimo campionato di Formula 1.Cambia il colore distintivo del pneumatico hard (ecco l'arancione), ma cambianosoprattutto le mescole e le costruzioni con l'obiettivo di aumentare sorpassi,soste ai box e imprevedibilità nei GP. L'annuncio è stato dato ieri, nella conferenza stampa in cui sono statepresentate le novità per il 2013 della Pirelli. Si è parlato di Superbike, con il decimo anno di monofornituradell'azienda milanese, ma soprattutto di F1, con la profonda rivoluzione degli pneumatici concertata con lescuderie e il nuovo regolamento della FIA. Rispetto allo scorso anno aumenta l'aderenza disponibile in fase di

trazione combinata che in uscita dalla curva riduce il sovrasterzo e permette di scaricaretutta la potenza del motore, migliora la gestione delle temperature e crescono leprestazioni grazie al maggior grip e all'ammorbidimento complessivo delle mescole daasciutto e da bagnato. Tutto questo porterà a tempi sul giro più bassi, a un maggior degrado termico con almenodue soste per gara, a maggiori possibilità di sorpassi e a soluzioni strategiche più varie adisposizione dei vari team. In questa rivoluzione va aggiunto anche il cambio dell'aspetto

dei fianchi, con colori più immediatamente riconoscibili. Spicca soprattutto il nuovo arancione che sostituiscel'argento dello scorso anno per caratterizzare la mescola slick più dura (hard), quella che (come la soft) saràutilizzata con temperature superiori ai 100°. Le super soft e le medium, invece, lavoreranno in una curva ditemperatura più bassa con massima resa tra gli 85 e 90°. Ai 4 tipi P Zero da asciutto si aggiungeranno i 2Cinturato da bagnato per un ventaglio di soluzioni che consente di gestire al meglio tutte le variabili ambientali ele diverse tipologie di circuiti senza sacrificare prestazioni e spettacolo.

AVANTI PIRELLI - Il presidente Marco Tronchetti Provera naturalmente ha fatto da padrone di casa e, dopoaver scherzato riguardo al suo tifo per la Ferrari guardando immagini di GP di oltre 20 anni fa accanto ad Alesi («Allora ero un fan della Ferrari, mentre adesso devo essere per forza neutrale» ), ha parlato dei nuovi pneumatici« che garantiranno più sicurezza, migliori performance e sempre più incertezza nelle gare» , prima di ribadireche l'impegno monomarca di Pirelli in F1 potrebbe andare oltre la scadenza dell'attuale contratto (nel 2014)«perché la collaborazione è ottima e siamo fiduciosi che continui». Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli, invece ha insistito sulla rivoluzione delle gomme: «L'obiettivo è quellodi proporre sfide sempre nuove ai piloti e azzerare le conoscenze accumulate dai team nel corso della scorsastagione quando nel finale, dopo una prima parte con 7 vincitori diversi nei primi 7 GP, la competizione èdiventata meno movimentata e i pit stop si sono ridotti spesso ad uno a gara» .

SET - Da qui la volontà di animare i week end con pneumatici più performanti, ma anche più soggetti a degradoe bisognosi 2-3 sostituzioni a corsa. I ricercatori di Pirelli hanno già provato le nuove gomme per 7.000 chilometrigrazie ai collaudatori Alguersuari e Di Grassi sui circuiti di Spa, Barcellona e Jerez, dove tra l'altro è inprogramma il debutto ufficiale per il 2013 nei test invernali a inizio febbraio. Ciascuna vettura avrà a disposizione11 set di preumatici per l'intero week end e in ogni GP Pirelli porterà al circuito 1.800 gomme. Considerando tuttele competizioni (auto e moto), però, i numeri sono ancora più impressionanti visto che le gomme consegnate intutto il mondo salgono da 720.000 (50.000 da Formula 1).

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DOLORANTE Serena Williams,31 anni, si sottopone a unmassaggio alla schienasofferente tra uno scambio el’altro della sfida con SloaneStephens (Reuters)

ERRANI-VINCI Sorelle d’Italia è sempre finale

Sorelle d’Italia avanti tutta. Sara Errani e Roberta Vinci, coppia regina del tennismondiale, sono approdate alla finale degli Open d’Australia - la quarta negliultimi cinque Slam - grazie alla vittoria, netta, sulle russe Makarova e Vesnina.Bene anche il doppio di Simone Bolelli e Fabio Fognini, che hanno battuto neiquarti i colombiani Cabal e Farah.Numero 7 e 16 della Wta, Sara e Roberta sono uniche - e n.1 - in coppia,completandosi ed esaltandosi a vicenda, in un’alchimia e una armoniaeccezionali ( «Il feeling tra noi vale tutto»). In finale, stanotte, affronteranno leaustraliane Ashleigh Barty e Casey Dellacqua. Il pronostico dice sorelle d’Italia,ma il tifo di casa si farà sentire.AUSTRALIAN OPEN (cemento, 31.600.000 dollari) UOMINI - Quarti: Murray(Gbr, 3) b. Chardy (Fra) 6-4 6-1 6-2, Federer (Svi, 2) b. Tsonga (Fra, 7) 7-6(4)4-6 7-6(4) 3-6 6-3. Semifinali: oggi ore 9.30 Djokovic (Ser, 1) c. Ferrer (Spa,4), domani ore 9.30 Federer (Svi, 2) c. Murray (Gbr, 3). Doppio - Quarti:BOLELLI-FOGNINI b. Cabal-Farah (Col) 1-6 6-4 6-3, B. e M. Bryan (Usa, 1) b.BRACCIALI-Dlouhy (Ita-Cec) 6-3 7-5. Semifinali: B. e M. Bryan (Usa, 1) c. BOLELLI-FOGNINI g.ieri.DONNE - Quarti: Azarenka (Bie, 1) b. Kuznetsova (Rus) 7-5 6-1, Stephens (Usa, 29) b. S. Williams (Usa, 3) 3-67-5 6-4. Semifinali: Li (Cin, 6) c. Sharapova (Rus, 2) g.ieri, Azarenka (Bie, 1) c. Stephens (Usa, 29) g.ieri.Doppio - Semifinali: ERRANI-VINCI (1) b. Makarova-Vesnina (Rus, 4) 6-2 6-4. Finale: stanotte ERRANI-VINCI (1) c. Barty-Dellacqua (Aus).JUNIORES - Singolare U (ottavi) QUINZI (2) b. Di Feo (Can, 16) 6-1 6-4, BALDI (8) b. Garin (Cil) 6-3 7-5.Doppio U (quarti) Couacaud-NAPOLITANO (Fra-Ita) b. Kokkinakis-Kyrglos (Aus) 6-2 6-4. Doppio D (quarti)Buayam-Z. Sun (Tha-Cin) b. MATTEUCCI-Pantuckova (Ita-Cec) 6-0 7-6(4), Konjuh-Zhao (Cro-Can, 1) b.ROSATELLO-Soylu (Ita-Tur, 8) 3-6 6-2 10-5.In Tv: diretta Eurosport dalle 3.30.

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«Adesso in camerametto anche il mioposter». Williamsfuriosa: racchetta eschiena a pezzi

Sloane Stephens, 19 anni,sorride in conferenza stampadopo la vittoria sulla Williams.Americana di Plantation,Florida, Sloane ha vinto treSlam juniores nel 2010 e untitolo Itf. Attualmente è n.25 delmondo (Ansa)

«HO ABBATTUTO IL MIO MITO» Clamoroso: la teenager Stephens cancella Serena,amica e modello

di Roberto Zanni

Le Williams? Un mito, perchè Sloane Stephens è cresciuta guardando sololoro: «Ma non le ho copiate» . Poi con Serena si è instaurato anche unrapporto di amicizia da quando ha debuttato con gli Stati Uniti in Fed Cup,l’aprile scorso: «Io le adoro. Sono le più grandi - raccontava agli ultimi USOpen - Venus è un modello, ma con Serena siamo diventate amiche. Parliamodi tutto» . E a casa, Sloane è nata a Plantation, ma adesso vive a Coral Spring,sempre in Florida, una sessantina di chilometri a nord di Miami, la sua camerada sempre è tutta un poster delle Williams sister. «Ma adesso - ha detto ieri laStephens - credo che ne metterò uno mio...» .

Sì perché lei, l’erede, la nuova grande speranza deltennis Usa, ha superato la maestra (sconfitta per laprima volta da una americana più giovane) perraggiungere, mai capitato, le semifinali di uno Slam. E’successo in Australia, davanti a una Serena furiosa (hafatto a pezzi la racchetta, le costerà 1.500 dollari dimulta) e acciaccata per il mal di schiena, sconfitta in tre

set (3-6 7-5 6-4) dopo 20 successi consecutivi (non perdeva dal 17 agosto),testa di serie numero 3, ma grande favorita, con la prospettiva di riprendersi iltrono della Wta e un Grande Slam a 31 anni.

MESSAGGI&TWITTER - Invece è arrivata la Stephens, n.29, la più giovane trale top 40, compirà vent’anni il 20 marzo, che, non appena finita la partita èandata a vedere sul cellulare se c’era un messaggino della mamma: «Ma nonpotevo leggere nulla - ha poi raccontato - ce n’era uno dietro l’altro. Allora ho chiamato mio fratello perché nonriuscivo a contattare mia madre, ma nemmeno lui poteva parlare» . In un attimo il suo smartphone si è riempitodi 213 messaggini. Niente però a confronto dei suoi followers su Twitter: «Ne avevo 17.000 prima dell'incontro,adesso sono 35.000» . Ma c’era anche un problema: «Non so come potrò rispondere a tutti. Credevo che i textmessage fossero gratuiti, ma mi hanno detto di no. Non voglio che la mia bolletta salga da matti, altrimenti miamadre mi dirà che con i soldi che guadagno, invece di comprarmi qualcosa, dovrò pagare il telefono» . Anchese fosse, le rimarrà sempre qualcosa: si è già assicurata un assegno da un milione di dollari.

LEI E SERENA - Sloane e Serena: amiche prima del match (la Williams dopo averla battuta a Brisbane avevadichiarato che la teenager poteva diventare la più forte del mondo), poche parole al termine. «Ci siamo dette“bella partita, giocata bene”. Io dico sempre così, ma penso anche lei. Se credevo di poter vincere? Me lo erochiesta prima di addormentarmi e la mattina quando mi sono svegliata avevo la risposta: “Sì, puoi farcela, vai egioca il meglio che puoi”. Adesso? Sarebbe bello conquistare uno Slam come primo torneo» . Sloane ha cominciato a nove anni, a Fresno, California, poi il trasferimento in Florida proprio per il tennis, ancheperchè in famiglia lo sport è di casa: Sybil Smith, la mamma, è stata campionessa di nuoto alla Boston University,mentre il padre, John Stephens (divorziato dalla moglie quando Sloane era una bambina) è stato un giocatore difootball nella NFL, tragicamente scomparso nel 2009 in un incidente d’auto proprio quando si stava riavvicinandoalla figlia. «E’ stato difficile per me - ha raccontato Sloane - ma tutti mi sono stati vicini» . Poi nel 2011 lascomparsa del patrigno, colui che per primo l’aveva avvicinata al tennis. (roz/ecp)

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I PRESENTITartaglini, il piU’ anziano, è nonno di una star del windsurf

ROMA - (f.v.) Verranno in 350, da tutto il mondo. Tanti gli oriundi argentini, da Diego Dominguez a JavierPertile, da Federico Pucciariello a Mario Gerosa. La FIR è riuscita a contattare negli ultimi giorni gliaustraliani Julian Gardner a Mark Giacheri: chissà se ce la faranno ad esserci. A Roma verrà la figlia delmitico “Maci” Battaglini. E ci sarà Silvano Tartaglini, estremo della grande Rugby Roma, il più anzianotra gli azzurri che risultano viventi (è nato il 6 gennaio 1923). Una curiosità: Tartaglini è il nonno diFlavia, vincitrice dell’ultima Coppa del Mondo di windsurf RS:X. Buon sangue non mente. Tra coloroche hanno aderito, i figli di Armando Nisti (cap n.11) e dei quattro fratelli Vinci (cap dal 15 al 18)

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I PREZZI DEL SEI NAZIONI: ABBONAMENTI ECONOMICI

MM/b T/bm MM/m T/a MM/a T/p Distinti Curve------ABBONAMENTIAzzurro XV 169 148 127 106 85 85 53 32Semplice 192 168 144 120 96 96 60 36BIGLIETTI SINGOLI INTERIFrancia (3 febbraio) 80 70 60 50 40 40 25 15Galles (23 febbraio) 80 70 60 50 40 40 25 15Irlanda (16 marzo) 80 70 60 50 40 40 25 15BIGLIETTI RIDOTTI (Under 16/Over 65)Francia (3 febbraio) 64 56 48 40 32 20 20 12Galles (23 febbraio) 64 56 48 40 32 20 20 12Irlanda (16 marzo) 64 56 48 40 32 20 20 12Per l’acquisto: online su www.listicket.it, nei punti vendita LIS (elenco disponibile su listicket.it), tramite CallCenter 892.982. Ulteriori info su ticket.federugby.itLegenda: MM = Monte Mario; T = Tevere; a = alta; b = bassa; m = media; p = parterre.NB: da oggi, presentando un biglietto Atac vidimato in una ricevitoria LIS, si avrà diritto al 10% disconto sui biglietti singoli interi per tutti i settori.

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LA RICERCARINTRACCIATI BEN 494 azzurri su 627 (78,8%) E LA CACCIA CONTINUA

ROMA - (f.v.) Quattro mesi di ricerche. Mail, telefonate, passaparola. La FIR è riuscita ha contattare 494dei 627 azzurri (il 78,8%) che hanno vestito la maglia della Nazionale. O i loro eredi. Qualcuno non harisposto, qualcun altro ha declinato per impegni di lavoro o di salute. Il settore Grandi Eventi dellaFederazione, diretto da Pierluigi Bernabò, sta continuando nelle ricerche e spera che anche questerighe possano servire a rintracciare qualche “disperso”.Una curiosità: Stefano Romagnoli (cap n.375) ritirerà il berretto per i parenti di Genesio Bonati (67),classe 1912, tallonatore del Guf Parma scomparso una decina d’anni fa, che tornò a piedi dal fronterusso con sette chicchi di caffé.

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Verranno almeno in350 all’Olimpico nelsegno di unatradizione che risaleagli albori del rugby

STORIA Il romano SilvanoTartaglini, 90 anni, il piùanziano tra gli azzurri cherisultano in vita vivente. Sopra,il “cap” azzurro n.1 e quellioriginali di Scozia-Inghilterradel 1871, appartenuti a JohnWilliam Arthur e ArthurGuillemard

AZZURRI, LA CARICA DALLA STORIA Prima di Italia-Francia, tutti gli ex nazionaliriceveranno il “cap”

di Francesco Volpe

ROMA - Verranno in 350, uno più, uno meno. Ma idealmente ci saranno tutti.Anche Armando Nisti e Giuseppe Sessa, figli dell’Ottocento, che oggi corrono eplaccano sui prati del Cielo. E Angelo Albonico, Lorenzo Clerici, Arturo Re-Garbagnati e Valerio Vagnetti, morti sui campi dell’onore, tra le steppe dellaRussia e i cieli del Nordafrica. Sono 627 i ragazzi che dal 1929 ad oggi hannovestito l’azzurro del rugby. A tutti loro domenica 3 febbraio la FIR consegnerà,concretamente o idealmente, il cap , il berrettino che da 142 anni è l’ambitosimbolo dello status di giocatore internazionale. La cerimonia di svolgerà a

Roma, nel Salone d’Onore del Coni (ore 10), poi gliazzurri e/o i loro eredi assisteranno in tribuna MonteMario a Italia-Francia, match inaugurale del Sei Nazioni2013, non senza aver prima cantato l’Inno in campoassieme a Parisse e compagni. Momenti forti, unomaggio del rugby alla sua tradizione più bella.

STORIA - Il cap in Inghilterra è nato con la palla ovale. Nell’Ottocento, i college- a partire dalla Rugby School - lo attribuivano ai giocatori più esperti nel nuovogioco. E consentivano loro di indossarlo in partita. Chi possedeva il cap, potevarincorrere la palla; chi ne era privo aveva compiti esclusivamente difensivi. Laconsuetudine è stata poi adottata dal rugby internazionale. Dal 1871, data delprimo Scozia-Inghilterra, gli anglosassoni ricevono per il loro debuttointernazionale un berretto di velluto con una nappina e i colori della proprianazionale (in origine se ne consegnava uno per ogni test-match). Il museo delrugby scozzese, a Murrayfield, ospita i caps donati dalle famiglie di JohnWilliam Arthur (blu, scozzese) e Arthur Guillemard (rosso, inglese), due deiragazzi che giocarono quel primo, storico test. In Italia l’usanza non è mai esistita. Per quasi un secolo il rugby italiano halottato per sopravvivere, figuratevi se c’era il tempo di pensare alla tradizione.Con il Sei Nazioni lo scenario è cambiato. E’ stato l’ex presidente GiancarloDondi a volere il cap anche per gli azzurri. I primi sono stati consegnati allavigilia del tour del giugno scorso nelle Americhe. Restavano da onoraregenerazioni di azzurri del passato ed è nata l’idea della cerimonia romana. Cheil neopresidente Alfredo Gavazzi ha sposato con estusiasmo: «Il cap è uno deisimboli del mondo del rugby e sono orgoglioso di poter inserire l’Italia tra iPaesi che celebrano questo rito. Vogliamo regalare un momentoindimenticabile a tutti coloro che hanno vestito la maglia della nostraNazionale, offrendo loro un riconoscimento ancor più importante della magliastessa, un segno d’appartenenza alla ristretta elite di chi ha giocato al più altolivello» .

NUMERATI - I caps azzurri con nappina dorata recheranno il numero progressivo d’esordio dell’atleta, da 1 a627. Il capostipite spetterebbe (non ne sono stati rintracciati gli eredi) ad Enrico Allevi, seconda lineadell’Ambrosiana e dell’Amatori Milano, in testa alla lista della Nazionale che debuttò il 20 maggio 1929 contro laSpagna, a Barcellona. L’ultimo è andato a Francesco Minto dopo Italia-Nuova Zelanda, lo scorso 17 novembre.Due caps sono stati consegnati postumi, in occasione delle recenti esequie, agli eredi di Gianni Romagnoli(n.198) e Piero Dotto (n.445).

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EX AZZURRA Tai Aguero, 35anni, stella di Modena. Il clubemiliano scompare dopo 43stagioni (Galbiati)

PALLAVOLOModena addio A1 donne a 10Ritiro dall’A1 femminile ma oggi giocherà in coppa Ravenna, progetto fusione

di Adelio Pistelli

Adesso è ufficiale: Modena, terza in classifica in A1 femminile e in corsa per laChallenge Cup, si ritira da ogni attività. L’annuncio ieri con una postilla che hascatenato un giallo: il club non intendeva giocare nemmeno il ritorno di coppa distasera contro Ankara. Gliel’ha imposto la Fipav per evitare una pesantesanzione da parte della Federazione internazionale. Questo il comunicatooriginario della dirigenza di Modena: «Poiché le risorse finanziarie dellesocietà sono insufficienti per sostenere il budget del club, l’organoamministrativo, nella persona del presidente Astarita, ha deciso di ritirare lasquadra dal campionato di A1 femminile, precisando che la partita diChallenge Cup di domani (oggi; ndr) a Modena non sarà disputata. [...] Neiprossimi giorni l’assemblea dei soci delibererà la procedura di scioglimento edi messa in liquidazione volontaria della società a beneficio di tutti i creditoriaventi diritto». Poi la parziale retromarcia: «A seguito dell’interessamentodiretto e dell’insistenza di Carlo Magri, presidente della Fipav, la partitaModena-Ankara sarà regolarmente disputata».L’epilogo ventilato da settimane comunque è certo: sparisce Modena e il suo forfait si affianca a quello di Crema,anche quello maturato tra polemiche e bugie, sul finire dello scorso anno. E così, il campionato che ripartirà dopol’All Star Game di domenica a Verona sarà a dieci squadre. Una tristezza.

QUI RAVENNA - In Emilia registrano le vicende di Modena che schiaccia(va) al femminile, in Romagna parestiano lavorando su un progetto “Made in Ravenna”, di crescita, al maschile. In questo momento c’è un team (laCmc) che gioca in A1 ed è ultimo. Però, nell’anno in cui non sono previste retrocessioni, la posizione di Moro ecompagni è solo statistica. Intanto in città c’è una seconda squadra, Porto Ravenna, impegnata in B1 edeterminata a provare il salto di qualità. Difficile dire se la formazione allenata da Marco Bonitta riuscirà a salirein A2 (è quarta a 26 punti e nel mirino ci sono i play-off promozione) ma a Ravenna, a prescindere, starebberopensando a una fusione per costruire un team all’altezza del blasone locale. Alcuni mesi fa si parlava delprogetto Romagna (Ravenna e Forlì insieme). Al momento, sembra messo in disparte, perché appare piùconcreto quello su cui lavorerebbero le due società di casa.

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PALLAVOLO/2 Champions: Macerata avanza e trova Cuneo Mosca elimina Trento

MACERATA-RESOVIA 3-1 (25-23, 25-18, 23-25, 25-18). LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Zaytsev 18,Parodi 14, Stankovic 11, Travica 1, Kooy 9, Podrascanin 9, Henno (libero, ric.pos. 61%, perfetta 44%), Pajenk,Monopoli, Starovic 1. All. Giuliani. ASSECO RESOVIA: Lotman 3, Nowakowski 9, Tichacek 1, Kosok 5,Akhrem 16, Bartman 17, Ignaczak (libero, ric.pos. 68%, perfetta 32%), Perlowski, Grzyb 3, Kovacevic 10. All.Kowal.TRENTO- DINAMO MOSCA 3-0 (25-19, 25-18, 25-12) - Golden set 12-15 - TRENTO: Kaziyski 12, JuantorenaPortuondo 16, Vieira De Oliveira 1, Lanza 1, Tzourits 5, Colaci (libero), Stokr 14, Bari (libero), Birarelli 7. All.Stoytchev. DINAMO MOSCA: Nikitin, Grankin 3, Kurek 5, Bragin (libero), Shchadilov 1, Markin 4, Kharitonov 1,Shcherbinin 4, Kruglov 11, Bezrukov, Krivets 3. All. Cherednik.

UominiCHAMPIONS LEAGUE (ritorno play off a 12) Martedì: Kazan (Rus)-Berlino (Ger) 3-2 (and. 3-2); Maaseik (Bel)-Kozle (Pol) 2-3 (and. 0-3). Ieri: TRENTO-Dinamo Mosca (Rus) 3-0 (and. 2-3; passa Mosca al golden set: 12-15); MACERATA-Resovia (Pol) 3-1 (and. 3-0); Belchatow (Pol)-Izmir (Tur) 2-3 (and. 3-1; passa Izmir al goldenset).CEV CUP - Quarti (ritorno) Oggi (ore 20.30) LATINA-Unterhaching (Ger) (and. 3-0).CHALLENGE CUP - Ottavi (ritorno) Ieri: PIACENZA-Gabrovo (Bul) 3-0 (and. 3-0).

DonneCHAMPIONS LEAGUE (ritorno play off a 12) Ieri: Dinamo Kazan (Rus)-Dinamo Mosca (Rus) 3-2 (and. 3-1);Lokomotiv Baku (Aze)-Azerrail Baku (Aze) 0-3 (and. 0-3). Oggi (ore 15,30) Eczacibasi Istanbul (Tur)-VILLACORTESE (Sportitalia 2, and. 3-1); BUSTO ARSIZIO- Schweriner SC (Ger) (20.30, Sportitalia2, and. 2-3); Baku(Aze)-Cannes (Fra); Vakifbank Istanbul (Tur)-Sopot (Pol).CHALLENGE CUP, Ottavi (ritorno) Ieri: Limassol (Rom)- PIACENZA 0-3 (7, 7, 10) (and. 0-3). Oggi (ore 20.30)MODENA-Ibank Ankara (and. 1-3).COPPA ITALIA DI A2 - Quarti (andata) Sala Consilina-Novara 1-3; Soverato-Frosinone 1-3; San Casciano-Casalmaggiore 1-3; Mazzano-Ornavasso 0-3.

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IPPICA Sentite il ministro Catania «L'ippica danneggiata dalle politiche sui giochi»

ROMA - Non solo agricoltura: ieri il ministro Mario Catania, ancora per poco titolare del Mipaaf, in unaconferenza stampa ha parlato anche di ippica.«Tra le cose che abbiamo avviato e non abbiamo portato fino in fondo - riporta Gioconews.it - e chi augurovengano riprese dal prossimo Governo, c'è anche l'ippica. Abbiamo salvaguardato un'importante dotazione intermini di montepremi, ma purtroppo non siamo riusciti a raggiungere una visione comune con il MinisteroEconomia e Finanze sul rilancio del settore. Il rapporto con il Mef è un capitolo molto doloroso. L'ippica è statadanneggiata dalle politiche sui giochi. Bisogna dare al comparto una chance di recupero, mi auguro che laprossima legislatura riesca a elaborare una visione comune tra Mipaaf e Mef che evidenzi la peculiarità dellascommessa ippica in relazione allo sport e allo spettacolo, smarcandola dal resto degli altri giochi».Gli ippici sentitamente ringraziano? L'1 febbraio a Roma avranno modo per esternare la loro rabbia: lamanifestazione già autorizzata potrà svolgersi in Via XX Settembre, sede proprio dei palazzi di Mipaaf e Mef, enon in Piazza della Repubblica.

NAPOLI - Intanto nessuna nuova sulla stagnante situazione di Agnano: non c'è stato né martedì né ieril'annunciato incontro in Comune tra le varie parti, al massimo ieri una delegazione dei dipendenti dell'ippodromoè stata ricevuta dall'ex Unire.m.v.

OGGI - Ore 18.30 TQQ a Torino (trotto, 8ª corsa, m. 1600) Favoriti: 10-6-8-9-16. Sorprese: 4-13-11. Inizioconvegno alle 15.05. Corse anche a Palermo (t, 15.20), Pisa (g, 13.55), Aversa (t, 15.10).IERI - TQQ a Roma: Tris 2-5-13, quota euro 790,82 per 156 vincitori; Quarté 2-5-13-7, quota euro 7.915,97 per3 vincitori; Quinté 2-5-13-7-16, nessun vincitore.

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BASKET Siena, che problema: perde per tre settimane il suo trascinatore Ress

SIENA - Pessima notizia per la Montepaschi Siena: Tomas Ress, attualmente il suo miglior giocatore insieme conBrown, dovrà rimanere fermo per circa 3 settimane a causa di un trauma contusivo del terzo medio della gambasinistra, con sindrome compartimentale ed ematoma intermuscolare. Sarà costretto a saltare in Eurolega domanila gara con il Besiktas e quella contro il Barcellona. QUalche speranza di vederlo in campo per la Coppa Italia.problemi anche a Sassari, dove Vanuzzo dovrà osservare due settimane di stop per uno stiramento del gemellomediale della gamba sinistra.EUROLEGA (5ª g.Top 16) - GIRONE E: oggi Alba Berlino (Ger)-Bamberg (Ger); domani Cska Mosca (Rus)-Malaga, Efes Istanbul (Tur)- Zalgiris Kaunas (Lit), Panathinaikos (Gre)-Real Madrid (Spa). Classifica: Cska,Real 8; Efes, Panathinaikosm 6; Zalgiris, malaga 2; Bamberg, Alba 0. GIRONE F: oggi Fenerbahce (Tur)-Khimki (Rus); domani: Vitoria (Spa)-Barcellona (Spa), Maccabi (Isr)-Olympiacos (Gre), SIENA-Besiktas (Tur)(20.45 Sportitalia). Classifica: Vitoria, SIENA 8; Khimki, Barcellona 6; Olympiacos, Maccabi 2; Besiktas,Fenerbahce 0.HARDY VERSO LA TURCHIA - Lasciata Avellino per problemi contrattuali, Hardy, guardia Usa conpassaporto congolese, è vicino al Hacettepe (Tur). Intanto ieri Lakovic ha svolto ieri il primo allenamento adAvellino, ma attende ancora la risoluzione del contratto con il Galatasaray.JESI, ESONERATO CIOPPI - Jesi (Legadue) ha esonerato il coach Cioppi affidando la squadra al vicePecchia.

NBA: Durant e Irving danno spettacoloNEW YORK - Durant protagonista della sfida tra i Clippers e Oklahoma con 32 punti, tre quarti dei qualinellripresa, quando la sua squadra ha preso il largo (109-97). Per i californiani 31 di Griffin. Cleveland piegaBoston 95-90 con 40 p. di Erving (11 dei quali negli ultimi 2’33”!), Detroit batte Orlando 105-90.

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SLITTINOZoeggeler rinuncia ai mondialiROMA - Rinuncia ai mondiali puntando tutto su Sochi. Armin Zoeggeler, il «Cannibale» dello slittino chesabato scorso ha conquistato il suo 98° podio a Winterberg combattendo non solo con gi avversari maanche con il forte mal di schiena e i dolori al collo. Armin, 39 anni, ha deciso di non gareggiare nellarassegna iridata in programma a Whistler Mountain, la pista utilizzata per i Giochi di Vancouver, espiega: «Devo risolvere i miei problemi fisici e devo sottopormi a molte terapie a partire da questasettimana. Se le terapie daranno buoni frutti, ricomincerò la prossima settimana a salire sulla slitta pertornare a fare alcune discese a Koenigssee e poi in gara a Lake Placid. Quindi proverò la pista di Sochiin vista delle Olimpiadi del prossimo anno».

SCIKitzbuehel, il più veloce è ancora SvindalKITZBUEHEL - Il norvegese Aksel Svindal è stato il più veloce anche nella 2ª prova cronometrata delladiscesa di Coppa del Mondo in 1.57 48. Ha preceduto l'austriaco Hannes Reichelt (a 0.25) e lo slovenoAndrej Sporn (a 0.50). Miglior azzurro e 4° tempo per Dominik Paris (a 0.60). Un po’ più indietro ChristofInnerhofer (a 1”). Oggi terza e ultima prova, domani SuperG, sabato discesa e domenica slalom (questedue gare valide anche per la combinata).

SCI DI FONDOMarcialonga, domenica in 7500 al viaL’edizione n. 40 della Marcialonga partirà domenica alle 8.15. Tra i 7500 atleti al via anche il due volte oroolimpico di canoa Olaf Tufte. Assente causa influenza Alex Zanardi. Sabato “Marcialonga Story” garacon attrezzature d’epoca che vedrà Franco Nones, pettorale n. 1, gareggiare sugli sci con cui vinse l’oroa Grenoble 1968. Tra i tanti in gara, ex campioni del mondo (Langli, Dybendahl, Eloffson, Koukal) e gliazzurri Piller Cottre, Bonaldi, Paredi e Kostner. Domenica diretta Rai Sport 2 dalle 8 alle 12.

ATLETICALalli alla Maratona di RomaROMA - Prima maratona per il campione europeo di cross, Andrea Lalli, che ha scelto Roma. Il fiorentinodelle Fiamme Gialle ha deciso di esordire alla 42 km in occasione della 19ª edizione della Maratona diRoma in programma il prossimo 17 marzo.

PALLANUOTOItalia donne, 12-6 in OlandaWorld League femminile, l’Italia ha battuto in Olanda le padroni di casa per 12-6. Gol azzurri di Pomeri,Garibotti (2), Queirolo (rig.), Di Mario, Bianconi 2 (1 rig), Emmolo, Palmieri (2), Frassinetti, Motta.ACQUACHIARA, C’E’ PORZIO - (g.m.) Franco Porzio è il nuovo allenatore della Carpisa YamamayAcquachiara. Scartate altre opzioni, il presidente onorario del club partenopeo guiderà la squadra fino altermine della stagione in sostituzione del dimissionario Maurizio Mirarchi. La decisione è stata presa altermine di un vertice al quale ha preso parte anche lo sponsor Luciano Cimmino. Vice allenatore è statoconfermato Roberto Brancaccio.

NUOTOArena e federnuoto di nuovo insiemeROMA - La Fin, federazione italiana nuoto, ha firmato un accordo con l’azienda del settore swimwear peri prossimi quattro anni: Arena sarà sponsor tecnico esclusivo delle nazionali di nuoto, pallanuoto, tuffi,nuoto sincronizzato, fondo e salvamento.

VELADakar-Guadalupa, Tosi e Rossi in testaDAKAR - (e.d.m.) Terza notte in mare su un multiscafo di poco piú di sei metri nella rotta tra Dakar eGuadalupa per Luca Tosi e Andrea Rossi.Dopo aver percorso 454 miglia hanno lasciato alle spalle leisole di Capo Verde e una media di 10,42 nodi sono in vantaggio sui francesi Lequin e Moreau per 5 ore ,30 ' e 27". Turni di due ore di risposo e due al timone e piccoli riposi per almeno altri sette giorni.

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Col Palermo insieme 7 anni fa: il brasiliano era già un leader, il Matador unapromessa. Domenica faccia a faccia a Parma, ma molto è cambiato

di Rino Cesarano

Probabilmente nel rivedersi al “Tardini”, gli scapperà anche da ridere.Oggi Cavani è il capocannoniere del campionato, nella fase ascendentedella sua carriera mentre Amauri è l’attaccante che dovrà aiutare ilParma a stare lontano dalla zona retrocessione e resistere sulla brecciaancora per qualche anno visto che ha raggiunto le trentatrè primavere.Ma quando a Palermo dividevano lo stesso spogliatoio era l’esattoopposto: Amauri, leader incontrastato dei rosanero, in coppia conMiccoli, mentre il Matador, un ragazzo di vent’anni catapultatodall’Uruguay in Italia e per giunta a fare da riserva ad un polacco, taleRadoslaw Matusiak, ceduto poi all’Heerenven. E fu in quel periodo che idue legarono abbastanza. Poche volte giocarono insieme, anche perchéCavani veniva schierato da esterno di centrocampo. E quelle pochevolte, l’intesa funzionò più che bene. L’uruguaiano si mise a completoservizio del compagno italo-brasiliano, tanto che Amauri realizzòquindici gol. Poi s’infortunò Miccoli ed il Matador ebbe più spazio inattacco tanto da centrare cinque volte il bersaglio, sotto la direzione diGuidolin. Sono trascorsi sette anni da allora. Ed il tempo ha ribaltatotutto, non certo l’amicizia che lega entrambi. Fu proprio Amauri, nelpassaggio di consegne al termine di quel campionato, a darglil’investitura ufficiale. E Cavani, pur introverso, gradì molto il gesto. Oggiil Matador è maturato al punto tale da diventare il calciatore più temutodel campionato, quello più corteggiato in Europa, il più amato dai tifosidel Napoli. Riceverà i complimenti da Amauri e poi una volta in campoognuno per la propria strada, a cercare ferocemente la via del gol,perché si tratta di due bomber di razza, attaccanti che amano lottare suogni pallone e che si arrendono solo quando l’arbitro fischierà la fine.Oggi l’allievo ha scavalcato ampiamente il maestro ma l’amicizia non sicancella, specie se è sincera.

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Edinson Cavani nato a Salto(Uruguay) il 14 febbraio 1987 èarrivato in Italia proveniente dalDanubio a gennaio del 2007. Hagiocato tre campionati e mezzonel Palermo realizzando 34 reti.E’ al Napoli dall’estate del 2010ed ha totalizzato altri 66 gol. Main maglia azzurra ha messo asegno anche altre 19 reti nelleCoppe Continentali, 6 in CoppaItalia, 1 in Supercoppa italianaper un totale di 92 gol in 120partite. Si trova al sesto postotra i bomber assoluti del Napoli,a quattro da Careca che è aquota 96 ed a 23 da Maradonache è primo con 115 bersagli.Poi ci sono Sallustro con 111,Vojak con 103 ed Altafini con97.

A Napoli dal 2010 ha fatto 66 gol

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L’AZZURRO Ha già segnato sei gol agli emiliani e vuole continuare

NAPOLI - Dopo Lazio, Sampdoria, e Lecce, la squadra a cui Cavani ha segnato di più da quando è sbarcato inItalia (gennaio 2007) è proprio il Parma: sei volte a segno contro gli emiliani indossando le maglie di Palermo eNapoli, sei di quelle cento reti celebrate proprio domenica scorsa a Firenze.Ma il Matador non ha alcuna intenzione di fermarsi. Lo ribadisce a più riprese: «Vorrei lasciare il segno in questoclub. Vorrei alimentare il sogno dei tifosi. Proverò a fare gol ogni volta che mi capita. Mi diverte far gol». L’haripetuto anche l’altro giorno davanti alla megatorta che la Dooa gli aveva fatto preparare per il suo traguardo deigol realizzati in serie A che lo proietta nella storia dei cannonieri del Napoli di tutti i tempi ed anche delcampionato. La media, infatti, resta impressionante. Quello che sono stati capaci di realizzare i principali bomberin Italia, lui l’ha messo insieme in appena sei anni.Insaziabile Cavani. Un attaccante che non conosce digiuni. Il capocannoniere di uno dei tornei più difficili almondo in quanto ad organizzazione della fase difensiva. Ha realizzato diciassette reti in diciotto gare. Merito suose il Napoli sta incutendo tanta paura alla Juventus ed ai suoi tifosi. Ma non ha alcuna intenzione di togliere ilpiede dall’acceleratore. L’uruguaiano dopo Firenze s’appresta ad affrontare il Parma del suo amico Amauri. E losta facendo con lo scupolo di sempre; con la determinazione in ogni allenamento; con la convinzione che allaprovvidenza mai porre limiti. «Questo Napoli può vincere contro chiunque, anche contro la Juve, certo», ha dettol’altro giorno scatenando l’appaluso dei presenti. Ma Parma è una tappa troppo importante per gli azzurri. Arrivadopo la trasferta di Firenze dove resta il rammarico per non aver colto bottino pieno.In Emilia, c’è da confermare la seconda poltrona in classifica; da consolidare la striscia positiva che dura daquattro giornate; da ribadire che il Napoli ha acquisito la personalità della grande squadra. Ma Cavani sa beneche su quel campo hanno avuto vita difficile tutte, Juve compresa. Sa che nessuno è riuscito ancora adespugnare il “Tardini”. E per quello forse è stuzzicato ancora di più dal fare ancora gol; intrigato da quellaclassifica dei cannonieri che finge di non importarsene ma che gli sta particolarmente a cuore. Insomma, dopoaver stretto la mano all’amico Amauri, il Matador farà di tutto per spingere il Napoli verso la vittoria, magari conun altro bersaglio dei suoi o anche favorendo quello di un compagno, come successe lo scorso campionatoallorché dopo aver castigato Mirante che gli aveva ribattuto il rigore servì a Lavezzi l’assist per il due a uno finale,a quattro minuti dal termine.r.c.

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Carvalho de Oliveira Amauri ènato a Carapiquiba, in Brasile il3 giungo 1980. Si mise inevidenza nel torneo diViareggio del 2000. Fu il Parmaa tesserarlo,“parcheggiandolo” agli svizzeridel Bellinzona. A Napoli arrivòin prestito nel 2001, giocandosolo 6 gare ma segnando il suoprimo gol in Italia contro ilVerona. Viene poi girato ad altriclub (Piacenza, Empoli,Messina) fino all’approdo alChievo nel 2003. Amauridiventa il bomber dei veronesicon cui gioca anche ipreliminari di Champions.Subito dopo l’acquista ilPalermo che dopo due stagionifantastiche, lo cede allaJuventus. Dalla Juve ancora alParma, alla Fiorentina e daquest’anno nuovamente coiducali.

Col Napoli nel 2001 6 presenze e un gol

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IL GIALLOBLU’ A Parma in cerca di rilancio dopo una fase incerta

di Paolo Vannini

PALERMO - Per Edi Palermo è stato il trampolino, per Amauri il punto più alto del suo rendimento. Là è nato il filoche unisce i due bomber sudamericani. Carvalho de Oliveira Amauri a Palermo era un re: giunto su esplicitarichiesta di Guidolin nell’anno in cui Zamparini osò sfidare le grandi per un posto in Champions.Era il 2006/07, la Juve era in B, il Milan penalizzato: i rosa provarono a fare il salto di qualità costruendo unasquadra capace di lottare per le prime piazze. Progetto realizzato per i primi tre mesi, nei quali il Palermo conteseall’Inter il primo posto in classifica, trascinato da un Amauri semplicemente strepitoso. Poi l’antivigilia di Natale aSiena, il patatrac. Il brasiliano si scontra con Manninger e si infortunia ad un ginocchio. La diagnosi è impietosa,rottura del legamento crociato, stagione finita. Il Palermo non troverà soluzioni alternative e calerà vistosamente,fino a chiudere al 5° posto. Guidolin non ha mai avuto dubbi:« Quell’anno, se non si fosse fatto male Amauri, saremmo andati in Champions». Il tempo di guarire e il numero11 torna quello di prima. Nella seconda stagione siciliana (2007/08), segna 15 gol, alcuni dei quali (la doppiettache mette ko la Juve ad esempio) autentiche prodezze. Il suo futuro è segnato, andrà via perchè è il suomomento, le grandi lo chiamano e Zamparini non può più trattenerlo. Ma nel frattempo in quel Palermo crescepiano piano un ragazzino con la faccia da indio che impara dai mostri sacri che trova davanti a sè in attacco: oltread Amauri, anche Miccoli. Si chiama Edinson Cavani ed ha già fatto vedere cosa sa fare. Per trovare posto, Edisi adegua a mutare abitudini e va a giocare anche sulla fascia, sfruttando la sua facilità di corsa. E’ acerbo mafortissimo. Amauri, qualche giorno prima del suo addio ufficiale, lo chiama in un angolo dello spogliatoio e loproclama suo erede. « Sarai tu il nuovo Amauri di Palermo» gli dice convinto. L’investitura è ufficiale, iltestimone del gol è consegnato. Cavani ci metterà un po’ ma, in coppia con Miccoli, regalerà un altro campionatodi vertice al Palermo prima di esplodere a Napoli. Amauri invece non troverà più l’incanto di quei giorni in cuiaveva stregato il Barbera. A Torino partirà benino (nella prima stagione 12 gol in campionato e 2 in Champions,uno dei quali al Real Madrid), poi si perderà nelle nebbie di una squadra al di sotto delle aspettative. Fino adover quasi “fuggire” per rilanciarsi a Parma, dove è tornato adesso, dopo un altro tentativo poco felice aFirenze.L’Amauri più bello è ancora quello visto a Palermo, quando era una furia della natura tanto da portare i Ct azzurri(prima Lippi, poi Prandelli) a volerlo in nazionale. Altra avventura che però si è esaurita senza troppi sorrisi.

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Molto reattivo,spettacolare e congrande personalitàBravo nel parare icalci di rigore

RINFORZO FRA I PALI StefanoSorrentino, 33 anni, il portierearriva in rosanero dopo quattrostagioni e mezza al ChievoVerona

Palermo, ecco SorrentinoSi aspetta solo il comunicato ufficiale per il trasferimento del portiere, inseguitoda circa due anni, in maglia rosanero

di Paolo Vannini

PALERMO - Pare che stavolta l’innamoramento diventerà amore. Si aspettasolo il comunicato ufficiale per dire che l’infinita trattativa fra Stefano Sorrentinoe il Palermo avrà lo sbocco atteso, cioè il trasferimento del portiere in magliarosanero. Una storia incredibile, lunga quasi due anni, che comunque varaccontata. Un destino quasi scritto anche se l’ultima firma è la più dura adarrivare. Il legame fra il 34enne (li compirà a marzo) portiere e la Sicilia èsegnato nel suo dna. Basti ricordare che Stefano è figlio d’arte e che suo padreRoberto è stata una colonna del Catania che grazie anche alle sue parateconquistò la promozione in serie A nel 1983 con Gianni Di Marzio in panchina.

Sorrentino padre aveva mezzi eccellenti ma era ancheun grande personaggio: simpatico, guascone, capellibiondi e baffi alla moschettiere. Stefano ne ha seguito leorme fra i pali sin da piccolo: viveva a Torino e frequentòi settori giovanili di entrambe le squadre di città, siagranata che Juve dove suo padre allenava. La prima daprofessionista la giocò proprio col Torino (serie B

1998/99) e si vide subito che poteva aspirare ad una carriera di livello. Non hatradito le attese, se è vero che è stato cercato ed apprezzato anche all’estero,parando prima per due anni in Grecia e giocando anche la Champions Leaguecon l’Aek Atene, poi misurandosi con la Liga spagnola nel Recreativo Huelva. Il ritorno in Italia nel 2008 ha sancito il suo feeling col Chievo: le parate di Sorrentino in questi anni sono statedeterminanti per le salvezze regolarmente conquistate dal piccolo club veronese. Adesso quella storia era finita eSorrentino, che a giugno sarebbe andato in scadenza di contratto, ha forzato la mano per andar via. Palermo,anche nella cattiva sorte, era evidentemente nei suoi pensieri. L’idea di legare il suo nome alla riscossa di unapiazza importante ha probabilmente avuto il suo peso. Anche perché dopo un mese di altalena e la sfiduciapalese verso gli altri portieri rosanero, i tifosi al Barbera ormai lo attendono come un toccasana.

LA MAGLIA SFIORATA - Un anno e più di corteggiamento. Nella scia delle tante trattative che in questi anni ilPalermo ha intessuto col Chievo, non tutte a buon fine, certamente molto complesse. Da Amauri a Semioli, daSorrentino a Mantovani. L’estate scorsa pareva fatta: con l’avvento di Pioli, che era stato suo allenatore nellastagione prima, il passaggio a Palermo fu dato per più che probabile. Anche allora si peccò d’ottimismo. Arriva,non arriva, stanno lavorando, manca solo un dettaglio. All’ennesimo rialzo del Chievo, Zamparini cambiò strada eprese Tzorvas in Grecia. Sorrentino restò a Verona. Ma gli “ammiccamenti” del Palermo proseguirono. Fino allatelenovela di questi giorni che, a quanto pare, sta sul serio giungendo alla parola fine.

IL PARARIGORI - Le caratteristiche di Stefano sono conosciute. Molto reattivo, spesso spettacolare, uno che sifa sentire nel comandare la difesa. Se al Palermo serve personalità, la scelta è azzeccata. Sorrentino dovràanche gestire la responsabilità che gli arriva addosso in un momento tanto delicato di classifica. Dovrà fare benesubito perché i rosa non hanno tempo da perdere. Fra le sue peculiarità più note, la bravura nel fermare i calci dirigore. In carriera ne ha parati 10 su 42, una media del 23,81% che è piuttosto alta. Fra coloro che ha ipnotizzatoin questi anni anche un suo (probabile..) nuovo compagno: Massimo Donati, cui parò un rigore in Bari-Chievo.L’ultimo invece che gli ha segnato dal dischetto è proprio Fabrizio Miccoli, in Palermo-Chievo 4-4, penultimoturno della scorsa stagione. Quest’anno infatti i veronesi, e dunque Sorrentino, non hanno dovuto fronteggiareneanche un penalty.

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Negli ultimi 9 anni alternati ben 15 portieri

Il ruolo del portiere a Palermo è davvero “precario”. Negli ultimi 9 anni se ne sono alternati ben 15, in una listache comprende anche nomi “eccellenti”: Fontana, Amelia, Sirigu, Rubinho e Viviano. Quest’anno finora il titolareè stato Ujkani, secondo Benussi.

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Franco Brienza, 33 anni EdgarBarreto, 28 anni

DUE RIENTRI ECCELLENTI Brienza e Barreto pronti per Cagliari

PALERMO - Nella corsia parallela a quella delimitata dal cartello “lavori incorso”, la macchina rosanero prosegue il suo “itinerario” in vista della trasfertadi domenica a Cagliari. La tabella di marcia ha previsto ieri una doppia seduta:agli ordini di Juric, vice del tecnico Gasperini assente sino a domani sera acausa di un grave lutto familiare (a distanza di 26 giorni dalla morte del padre,ieri si è spenta la madre Antonietta), i rosanero al mattino hanno alternatoesercizi di carattere atletico a lavoro in palestra mentre nel pomeriggio hannosvolto esercitazioni tecniche culminate con una partita in porzione ridotta delcampo. Brienza, out contro la Lazio a causa di un risentimento muscolare allacoscia sinistra, anche ieri ha lavorato a parte ma è avviato verso il recupero.

MOSSE ANTI-CAGLIARI - Nuova linfa per Gasperini che, in un repartooffensivo al momento ridotto all’osso, può sfruttare in ogni caso la carta Dybalain grado di agire anche sulla trequarti come alter ego del fantasista di Cantù.Delineato il copione, il “nodo” da sciogliere riguarda la scelta degli interpreti.Con il ritorno di Barreto dopo il turno di squalifica, prende quota uncentrocampo con due interni votati all’interdizione nonostante il recupero diDonati che, smaltita l’influenza, ieri è tornato in gruppo. Da valutare, tuttavia, leprospettive di inserimento del numero 23 rosanero che, ridotte al lumicino lesperanze di un ritorno in difesa, proverà a ritagliarsi uno spazio nella sua zonadi competenza in mediana supportato da una condizione fisica migliore rispettoa quella di qualche giorno fa.

NAZIONALI - Verso la conferma, invece, Arevalo Rios, convocato dal ctTabarez per l’amichevole che l’Uruguay disputerà il 6 febbraio a Doha (Qatar)contro la Spagna. Chiamata in Nazionale anche per gli svizzeri Morganella eVon Bergen impegnati il 6 ad Atene contro la Grecia. Domenica il numero 25rosanero dovrebbe agire al centro della difesa affiancato da Munoz, al rientronell’undici titolare in virtù della squalifica di Garcia, ed Aronica, pronto aspostarsi sul centro-sinistra. Il Palermo punta ancora sui tifosi. Confortata dallerisposte ottenute in occasione della gara contro la Lazio, la società confermerà iprezzi ridotti per le Curve anche nel doppio turno casalingo contro Atalanta ePescara.Lps

Page 136: Corriere Dello Sport 24/01/2013