Corriere Cesenate 44-2015

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  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 44-2015

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    Giovedì 10 dicembre 2015

    Giovedì10 dicembre 2015anno XLVIII (nuova serie)numero 44euro 1,20 - contiene I.R.

    44

    Poste Italiane spaSped. abb. postaleDL 353/2003(conv. in L.27/02/2004 n. 46)art. 1, DCB Forlì

    Redazione:via del Seminario, 8547521 Cesena

    tel. 0547 300258

    fax 0547 328812

    Sarsina 17Le idee in campo

    per i 2200 annidi Tito Maccio Plauto

    Cesena 12 ToponomasticaNuove linee guidaper fare ordine

    Gambettola 16 Tanti i presepi

    allestiti nelle piazzee nelle case

    Cesenatico 15

     Teoria affascinanteGiulio Cesarepassò da Sala

    In tutte le Cattedrali del mondo domenica prossima verrà aperto l’AnnoSanto della Misericordia voluto da papa Francesco. Dopo l’avvio didomenica 29 novembre a Bangui (Repubblica Centrafricana) e quellodell’8 dicembre in San Pietro, a Roma, ora è la volta delle Diocesi.Sono quattro le chiese a Cesena-Sarsina in cui si celebra il Giubileo. Oltrealla Cattedrale di Cesena, si potrà ricevere il dono giubilaredell’indulgenza nel Santuario del Santissimo Crocifisso a Longiano, nellaBasilica di Santa Maria del Monte a Cesena e nella Concattedrale diSarsina. Il vescovo Douglas si recherà in queste tre santuari domenica20 novembre, per compiere i riti iniziali. In Diocesi l’Anno Santo verrà

    chiuso domenica 13 novembre 2016. Servizio a pag. 7

    Editoriale

    L’amicizia si rinnovadi Francesco Zanotti

    Il Giubileo in iocesi

    LA CATTEDRALE DI CESENA

    DURANTE LA CELEBRAZIONE DEL 30 NOVEMBRE

    “Inquinamento mentale”. Lo scrive papaFrancesco al n. 47 dell’enciclicaLaudato si’. Non ho sentito molti citare

    questo passaggio e neppure quanto affermatonel medesimo numero. Ascoltate un po’: “A questo (tra le componenti sociali delcambiamento globale, ndr ) si aggiungono ledinamiche dei media e del mondo digitale,che, quando diventano onnipresenti nonfavoriscono lo sviluppo di una capacità divivere con sapienza, di pensare in profondità,di amare con generosità”.Bergoglio parla ancora di “rumore dispersivodell’informazione”, di “selezionare oeliminare”, di “nostro arbitrio”, di “emozioniartificiali”. Tutto questo dovuto in gran parteappunto all’inquinamento mentale che tuttisubiamo dall’invadenza digitale che rischia diisolarci sempre più anziché metterci tutti

    quanti in rete, come invece tanti pensano ocredono.Dico questo ancora una volta, e trovo confortoin quanto ha messo nero su bianco Francesco,perché siamo di fronte, in questo mese didicembre, al rinnovo dell’abbonamento daparte di tanti nostri abbonati, amici esostenitori. Si tratta di un legame mai scontato,in continuo e costante mutamento, tenutoconto che anche noi ci muoviamo e dobbiamorapportarci con le nuove tecnologie.

     Anzi, proprio grazie a queste riusciamo adarrivare ai nostri abbonati più lontani in temporeale. Appena chiuso il giornale in tipografia,dall’altra parte del mondo gli abbonatiall’estero leggono già le nostre pagine. Ma nonsolo. Grazie al sito (speriamo di varare al piùpresto la nuova versione) teniamo i nostrilettori informati su quanto accade nelterritorio. Sempre online diamo notizia di ciò

    che non riusciamo a mettere in pagina. Sì,perché i tempi e gli spazi dell’edizione cartaceasono diversi da quella digitale.L’una non esclude l’altra, lo ribadiamo in ognioccasione. L’una completa l’altra, in uncontinuo richiamo vicendevole che aiuta esostiene. Se il giornale è una piazza, e il nostrovuole esserlo, vogliamo abitare anche le piazzedigitali, là dove si incontrano e si trovanodonne e uomini concreti. Non certo peraumentare l’inquinamento. Anzi. Di sicuro perfavorire l’incontro tra le persone, per toglierledall’isolamento che questo nostro tempospesso porta con sé. Esiste anche una caritàintellettuale, è bene non dimenticarlo.Infine, il motivo che ci muove. Lo abbiamo giàdetto. “Queste cose vi scriviamo perché lavostra gioia sia piena”. Abbiamo inseritoquesto versetto di san Giacomo nella gerenza.Lo ricordiamo a voi lettori e a noi che qui

    lavoriamo. A vicenda, ogni giorno, comestimolo e impegno reciproco. E anche ognianno, per un’amicizia che si rinnova.

    “Aprire mentie cuori”, l’invitoper il Giubileo

    Papa Francesco 10Primo piano 4-5

    Furti, cosa fareper fronteggiareil fenomeno

    Negli ultimi mesi vi è sta-to un aumento delleincursioni indesiderate incase e negozi. I consiglidei Carabinieri

     Vita della Chiesa 9

    Cinquant’anni fala chiusuradel Concilio

    Un rinnovamento ne-cessario, una tappafondamentale per la storiadella Chiesa. Le risonanzein Diocesi

    Passare la porta è un pel-legrinaggio interiore,che esige la capacità diaprirsi all’altro. Un cam-mino da intraprendere

    Cesena-SarsinaTutti i numeridel bilancio

    Speciale 8

    Trasparenza e comuni-cazione: pubblicato ilbilancio 2014 della Dio-cesi di Cesena-Sarsina. Edescritti i relativi numeri

    Domenica 13 dicembre alle 18 in Duomo a Cesena si apre la Porta Santa

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    Giovedì 10 dicembre 2015 3Opinioni

    Ottiene misericordia chi sa donarlaOpere e indulgenza giubilare

    a misericordia verso i fratelli si concretizza inalcune opere corporali o spirituali che latradizione ci ha consegnato.Quando sono state stabilite? Probabilmente, è

    con il medioevo che assistiamo all’affermarsi della listaprecisa di sette opere di misericordia, quelle chechiamiamo corporali – le sei del Vangelo di Matteo (cap.25) più la sepoltura dei morti, attestata nel libro di Tobia –a cui si accompagnerà la lista di sette opere dimisericordia spirituali. Si conosce, del resto, il fascino cheil numero sette e i settenari esercitarono sull’animodell’uomo medievale, al punto che in questo periodo si

    celebrò il trionfo del sette, simbolo di ordine e dicompletezza, sintesi di unità e di molteplicità.Ed ecco che la carità per il prossimo prende la forma delleopere di misericordia corporale: dare da mangiare agliaffamati; dare da bere agli assetati; vestire gli ignudi;alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare icarcerati; seppellire i morti. E, quella delle operespirituali: consigliare i dubbiosi; insegnare agli ignoranti;ammonire i peccatori; consolare gli afflitti; perdonare leoffese; sopportare pazientemente le persone moleste;pregare Dio per i vivi e per i morti. Un catalogo nonchiuso, ma sempre aggiornabile, secondo le mutatenecessità.Se l’elenco si stabilì in epoca medievale, non significa chenei secoli precedenti le opere di misericordia fosserosconosciute: i Padri della Chiesa, insegnando la necessitàdi soccorrere il povero, non poche volte, attribuivanoall’opera di misericordia un carattere spirituale. Così,annunciare la Parola di Dio era considerato al pari di dareda mangiare agli affamati.

    È più importante soccorrere il povero nelle sue necessitàmateriali o consigliare un dubbioso?Una domanda che già i medievali si posero. Proprio sanTommaso d’Aquino (1225-1274) stabilisce il primato delleopere di misericordia spirituale. Egli le chiama“elemosine spirituali” perché con esse si sovviene allospirito. Ora, lo spirito è superiore per dignità al corpo.

    L

    Dal 13 dicembre il Giubileo

    Chiesa in missione per ritrovare certezza ed entusiasmo

    Quindi l’elemosina spirituale è quella veramente necessaria. Addirittura, sanTommaso precisa che il bene spirituale donato nelle elemosine spirituali èmigliore di quello dato nelle corporali.Eppure, nei fatti le cose appaiono diversamente: non solo le necessità materialisembrano le più urgenti, ma persino diventano le uniche, cui si fa fronte.E, poi, qualcuno sembra non aver bisogno di aiuti spirituali. Questo non devecondurre a metterli da parte, perché, se le necessità del corpo hanno lacaratteristica dell’urgenza, i beni spirituali donati aiutano la crescita dell’uomo.Qui appare in tutta la sua forza la visione cristiana della persona, la quale non èsolo un “problema materiale”, ma è soggetto spirituale, chiamato a realizzarsiinteriormente, anche se con modesti beni materiali.È nota l’importanza che il Santo Padre ascrive al compimento delle quattordiciopere di misericordia, al punto da legare anche solo a una di esse il dono

    dell’indulgenza giubilare. E vi è una perfetta coerenza in tutto questo. Chicompie la misericordia verso il prossimo si pone nella condizione più autenticaper domandare la misericordia del Padre. Il Dio misericordioso - insegna sanGiovanni Damasceno (676-749) - si rallegra nel vedere i suoi figli affrettarsi adaiutare il prossimo. Il Misericordioso vuole e desidera che noi tutti ci facciamoreciprocamente del bene, sia mentre viviamo che dopo la morte.

    Marco Doldi

     A poche settimane dal 5° Convegno della Chiesa italiana(Firenze, 9-13 novembre) alcune riflessioni del vicario episcopale per la pastorale 

    è chi mi ha confidato di provare una vera e propria nostalgia di Firenze e diquelle cinque giornate. Eravamo sette delegati di Cesena-Sarsina eprobabilmente per tutti si è verificato qualcosa di simile. Il tempo intantovola e la ripresa, prevista per l'inizio dell'anno nuovo, a suo modo si

    avvicina; l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia presidente delcomitato preparatorio, ha dato la sua disponibilità di massima per una suapresenza tra noi.Molti hanno seguito i servizi sul convegno, ascoltato l'intervento del Papa, si sonoinformati sulle relazioni conclusive e in particolare sulla sintesi del cardinale AngeloBagnasco. Arriverà certamente a suo tempo un testo con le linee del “dopo Firenze”.Ma intanto qualche frutto è già possibile raccoglierlo e gustarlo. Avevo una personale, fortissima curiosità, riguardante la scelta e gli effetti dellavisita del Papa subito all’inizio dei lavori. La parola “condizionamento” esprimevauna previsione ovvia, non necessariamente negativa o di perplessità; la scelta dellecinque vie su cui impostare la preparazione e i lavori del convegno, non era giàforse una risposta alle aspettative del Papa?Il discorso di Francesco alla Chiesa italiana, così impegnativo e appassionato, èstata una vera e propria consegna di stile e di metodo, con i tre trattidell’umanesimo cristiano: umiltà, disinteresse e beatitudine. Altrettanto chiara è

    C’(FOTOARCHIVIO SIR)

    La fotografia

     U n  “ n u o v o

     u m a n e s i m

     o ”

    Roma,dicembre2015.

     Vistoil rischioattentati,anche questoè Giubileo

    stata la sua indicazione per i prossimianni: “In ogni comunità, in ogniparrocchia e istituzione, in ogni Diocesi ecircoscrizione, cercate di avviare, in

    modo sinodale, un approfondimentodella Evangelii gaudium, per trarre daessa criteri pratici e per attuare le suedisposizioni”.Non scontata inoltre è stata la primasottolineatura fatta durante lomelia allostadio Franchi: “La gente, chi dice che siail Figlio dell’uomo?” ... A Gesù interessaquello che la gente pensa non peraccontentarla, ma per poter comunicarecon essa. Senza sapere quello che pensala gente, il discepolo si isola e inizia agiudicare la gente secondo i propripensieri e le proprie convinzioni”.Dentro queste coordinate si sonocollocate le relazioni introduttive e ilavori di gruppo; qui si poteva far tesorodel lavoro preparatorio e degli apportipiù svariati, nella prospettiva di unulteriore contributo che ogni delegato

    era invitato a offrire. A questo propositova osservato che l’organizzazione è statadavvero encomiabile e che nulla diretorico o di formalistico ha potutoinquinare l’intento e l’esperienzaeffettiva della sinodalità che ha animato ilavori del convegno.Ma eravamo a Firenze! E la città che fucapitale del mondo col suo Umanesimo,ha avvolto tanti di noi col suo fascino dibellezza appena descrivibile e con irichiami inossidabili delle suetestimonianze di carità cristiana divenutecultura autentica, cioè umanità percepitae diffusa come modello di vita. L’unicorammarico era quello di non possedere ildono dell’ubiquità, mentre unaincipiente rassegnazione di fronte alrapido scorrere delle ore si consolava conun appagamento non fittizio, quello cioèdi chi assapora intensamente l’occasione

    che gli è stata data.Se ogni uomo ha il suo carismaaltrettanto va detto di ogni città, che dellapropria comunità umana nel tempo elungo lo scorrere dei tempi, assume itratti come quelli di un volto e ne portal’impronta irripetibile.Ma il volto di Firenze rimanda a sua voltaal volto di un’assemblea ben precisa,quella di 2.500 cattolici italiani,christifideles animati da unasollecitudine viva, da un amore grandeper la propria Chiesa, in questo secondodecennio del nuovo secolo: vescovi epresbiteri, diaconi, religiosi e laici tutti inmissione, “in uscita” come Chiesa liberae aperta. Una Chiesa in missione per un“nuovo umanesimo” che non ha bisognodi reinventarsi, quanto piuttosto diritrovare certezza ed entusiasmo nella

    contemplazione e nel legame con Coluiche la chiama e la manda, con Chi “svelapienamente l’uomo a se stesso e glimanifesta la sua altissima vocazione”:Gesù Cristo. “Ecco l’uomo!”.

     Walter Amaducci

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    Giovedì 10 dicembre 20154 Primo piano

    Negli ultimi mesi le visite indesiderate sono aumentate in maniera vertiginosa

    Una parrucchiera del centrodi Cesena e uno dei soci del BorgoEtico raccontano le disavventurenelle proprie attività. Il negoziodi vendita di prodotti sfusi, dopol’ennesimo furto, a fine anno chiude

    on bastava la crisi economica adagitare i sonni dei commercianti.Ora devono fare i conti anchecon l’allarme sicurezza. Da ladri

    professionisti a semplici balordi, negliultimi mesi si stanno moltiplicando furtinelle piccole attività cesenati. Si è trattatoforse di una pesante bravata di ragazziniquella capitata a Barbara Balducci,titolare di un negozio di parrucchiera invia Quattordici, nel centro storico diCesena."A fine settembre, dopo le 4 di notte, sisono introdotti nel mio negozio quattroragazzi italiani, probabilmenteminorenni, come si evince dallaregistrazione delle telecameredell’attività accanto. Hanno forzato lasaracinesca e, nello spaccare la portad’ingresso, si sono feriti. Avrebberopotuto più agevolmente infrangere lavetrina, ma forse erano ubriachi: nel mionegozio infatti c’è ben poco da rubare.Hanno portato via solo una vecchia

    radio, lasciando qui un rotolo da 40 eurodi monete", afferma Barbara Balducci. Idisagi e i danni non sono stati da poco."La spesa per la porta d’ingresso è statadi 1.500 euro e non ho ancora la certezzache l’assicurazione me la rimborsi",sottolinea la parrucchiera.L’ennesimo furto, il terzo in pochi mesi,ha spinto i soci di Borgo Etico a chiuderei battenti a fine anno. La scorsasettimana, nella notte tra lunedì emartedì, due ladri a volto scoperto hannofatto irruzione nel negozio di viaCavalcavia, mandando in frantumi la

    NNon è facile

    fare i negozianti

    vetrina e mettendo sottosopra il locale,arraffando un bottino assai più magro deldanno inferto. "Dopo i precedenti furti, acausa degli alti costi non ci siamo potutipermettere di installare una saracinescao un’inferriata - spiega Paolo Marani,socio della cooperativa che gestisce ilnegozio -. Le cinque telecamere disorveglianza ad alta definizione el’allarme sonoro evidentemente nonhanno impensierito i ladri". E’ propriograzie alle telecamere, però, che le Forzedell’Ordine nel giro di 24 ore sono riusciti

    a scovare e denunciare uno dei duemalviventi, già noto al Commissariato diCesena. A causa di quest’ultimo colpo, i soci di

    Borgo Etico, attività che già versava indifficoltà economiche, hanno deciso dichiudere la vendita di prodotti sfusi e allaspina di altissima qualità e a filiera corta,aperta solo tre anni fa. Per l’occasione,hanno previsto offerte e prezzi scontati."La misura era comunque colma già dadiverso tempo - prosegue Marani - nontanto per i furti subiti, quanto per quelmix letale, comune a molte altre impresedel territorio, che parte dalla sfiduciadovuta alla percezione di insicurezza,passa per costi fissi di gestione semprepiù alti e difficilissimi da ammortizzare,fino ad arrivare alla crisi dei consumi, cheanche dopo anni non accenna affatto adiminuire. L’aiuto da parte delleistituzioni nel frattempo è stato quasizero".Un’attività, quella di Borgo Etico, che non

    era finalizzata solo al punto vendita:l’offerta di prodotti si accompagnava aquella dei servizi alla persona, ospitatinei locali sopra il negozio, e a uncalendario ricco di appuntamenti."Borgo Etico è nato nel periodo di pienacrisi dalla scommessa della presidenteBarbara Martini e dei tanti soci, ben 36,che hanno creduto in un modo diverso einnovativo di fare impresa. Ma non hapurtroppo trovato nella nostra città unterreno fertile per crescere e svilupparsi",conclude Marani.

    Francesca Siroli

    Uno strumento in più per difendersidai ladri. Si chiama "Zello" ed èun’applicazione per gli smartphone,i telefoni cellulari di ultima genera-zione. In pratica è un’evoluzione diun gruppo di "whatsapp", strumentoaltrettanto utile e che si sta diffon-dendo nel territorio. Con whatsapptutti gli utenti di una via o di una zo-na entrano in rete e sono collegati.Quando viene notato un movimentosospetto, basta scrivere un messag-gio (o registrare un breve messaggiovocale) e tutti possono leggerlo osentirlo.Negli ultimi tempi in molti si sono or-ganizzati in questo modo, ad esem-

    pio a Bulgarnò di Cesena o nella zo-na di via vicolo Cerchia alle Vigne,sempre in comune di Cesena.

    "Zello" è uno sviluppo che presentaalcuni vantaggi. Premesso che è gra-tuito, il sistema funge da ricetrasmit-tente fra tutti quelli che sono am-messi al gruppo. Se si assiste a un fur-to, oppure se si notano automobili opersone sospette, si lancia l’allarmevocale che tutti gli altri sentono in di-retta. Mentre un testo su "Whatsapp"potrebbe passare inosservato per mi-nuti o per ore, il messaggio vocaleviene udito in diretta senza dare al-cun comando. Eventualmente, si puòdecidere di mettere in modalità si-lenzioso e risentire solo quando pos-sibile.L’applicazione è suddivisa per cana-

    li in base alle zone. Vi sono tutti iquartieri di Cesena più i Comuni delcomprensorio. Alcuni cittadini del

    quartiere Ravennate, che hanno ade-rito per primi, hanno richiesto e ot-tenuto la creazione di un canale piùspecifico, il Martorano-Ronta-SanGiorgio.Molto gettonata è anche la pagina fa-cebook "Cesena Sicura" dove vi sonoaggiornamenti da parte di circa unmigliaio di utenti. Molto spesso sonostate postate anche delle foto, speciedel triste risultato dei furti perpetra-ti in case e appartamenti. A promuovere la diffusione di "Zel-lo" è Luca Canducci del gruppo "Ra-diomobile Valle Rubicone". Per mag-giori informazioni sul servizio si puòcontattare Canducci al numero

    3453160670 oppure andare alla pagi-na facebook Zello Cesena.Cr

    FurtiTutto si gioca sulla prevenzione. I gruppi di condivisione delle informazioni sono di grande aiuto

    Da "Whatsapp" a "Zello", ecco come fare rete

    Pievesestina

    Il raccontodi un furto

    Le frazioni sono le più bersagliate dai furti.Ne abbiamo dato resoconto anche nei numeri

    scorsi. Questa volta porta la suatestimonianza Fabio Pacifico, informatico diprofessione ed educatore nella parrocchia diPievesestina."Nei giorni scorsi - spiega Pacifico - ho avuto,mio malgrado, la disavventura di assistereanche se da lontano, a un furto aPievesestina. Questi i fatti. Hannoposizionato una scala di alluminio erovesciato dei vasi all’ingresso del vialetto di

    accesso così da impedire alle macchine dientrare. Hanno staccato dal muro la sirena

    esterna e l’hanno buttata dentro un secchiod’acqua disattivandola immediatamente efacendo scoppiare la batteria. Per questoraccomando di verificare che la sirenaesterna non sia facilmente raggiungibile e,dove l’impianto lo preveda, va consideratal’opportunità di installarne due".Il racconto di Pacifico continua: "Sonoentrati da un accesso secondario e si sonoprecipitati a spaccare la centralina e la sirena

    interna. Fortunatamente la telefonata aiproprietari era già partita. Poi sono scappati

    per i campi".Pacifico racconta questo episodio permettere in guardia in suoi compaesani: "E’molto importante la collaborazione fra vicinidi casa. Se sentite rumori sospetti, sirene checominciano a suonare o movimenti insoliti,chiamate il 112 immediatamente. Imalintenzionati devono capire che noisappiamo collaborare e aiutarci a vicenda nelproteggere le nostre case".

    Una porta forzata

    (foto tratta da face-book - Cesenasicura)

    Foro praticato

    dai ladri in un portone

    Il foglio appeso

    nella porta del  BorgoEtico a Cesena, dopo

    l’ultima “spaccata”

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    Giovedì 10 dicembre 2015 5Primo piano

    Emergenza furti A Montiano la scorsa settimana l’Amministrazione comunale e laparrocchia hanno promosso una serata per sensibilizzare sul tema della microcriminalità

     Anziani, attenti ai truffatoriCristiano Riciputi

    anno truffato anche ilsacerdote. "Il che noncredo sia facile" hacommentato

    sorridendo Fabio Molari,sindaco di Montiano. Lascorsa settimana si è tenuto alcentro culturale "SanFrancesco" del paese collinareuna serata divulgativa sultema "Truffe agli anziani e allepersone sole, quale

    soluzione?" organizzatadall’Amministrazionecomunale in collaborazionecon la parrocchia.Presenti, oltre al sindacoMolari e al parroco padreDomenico Altieri, Gian LuigiPessina, maresciallo dellacaserma dei Carabinieri diGambettola.Emblematica la storia chepadre Domenico ha volutocondividere: "E’ accadutoqualche anno fa, quando eronella chiesa dei Servi aCesena. Si presenta un signoreche mi chiama per nome econ modi gentili mi dice chesua moglie frequenta semprela Messa. Poi chiede diconfessarsi. Alla fine dice di

    voler lasciare 30 euro diofferta al santuario. Mi dà 50euro e io gli do il resto. Poi michiede se ho da cambiarglialtri 50 euro. E acconsento. Cisalutiamo e se ne va. Versosera vado in auto a farebenzina e il gestore mi diceche la banconota da 50 che gliho dato è falsa. Gliene do unaseconda, e anche quella èfalsa. Si trattava delle duericevute al mattino dal signoreche si era confessato. Speroche sia andato a confessarsinuovamente".

    CAMBIO DI MENTALITA’

    Pessina ha spiegato ainumerosi presenti che

    occorre cambiare mentalità."Non è più possibile lasciarele porte e le finestre aperte ol’auto con le chiavi inserite. Lasocietà non è più quella di 30

    H

    anni fa. I furti sono aumentatie anche le truffe"."I reati verso gli anziani - gli

    ha fatto eco Molari - sono ipiù odiosi, perchéinvecchiando si è sempre piùindifesi. Si torna comebambini e, se si abita da soli,la solitudine causa unaumento della fiducia versochiunque si presenti con faregentile"

    FALSI OPERATORI

    Il maresciallo, agganciandosiha questo discorso, haspiegato che i truffatoriultimamente si spacciano perquello che non sono: addettidi Hera, dell’Enel, perfinoavvocati o Carabinieri. "Miraccomando - ha insistito -non aprite agli sconosciuti. Se

    suonano il campanello, nonmandate mai ad aprire ibambini. Usate le catenelle disicurezza alla porta e lospioncino. Se dicono di essere

    Carabinieri, guardate sedavanti a casa c’èparcheggiata la nostraautovettura. Se avete dubbi,chiamate il 112 e fate laverifica che una pattuglia èstata mandata da voi per unacomunicazione. Se si tratta diveri militari, aspetterannosenza problemi. E’ il nostrolavoro".

    Occorre prestare attenzioneanche a coloro che vendonoporta a porta contratti perluce o gas, veri o fasulli chesiano. "E’ capitato - ha

    aggiunto il maresciallo - cheun anziano abbia mostratoloro il contatore. I venditori

    disonesti, copiando il numerodell’apparecchio, hanno poicompilato contratti fasulli".

    PROFESSIONE MENDICANTE

    Riferendosi ai mendicantidavanti alle chiese, ilmaresciallo è stato categorico:"Non me ne voglia il parrocoche è sempre mosso da caritàcristiana, ma nella stragrandemaggioranza dei casi si trattadi mendicanti di professioneche, con la pietà, evitanoqualsiasi lavoro dignitosovivendo con i soldi degli altri.Io per principio non do nulla.E quando li invito al bar perun panino, nove volte su diecirifiutano perché vogliono i

    soldi".Pessina ha più volte detto aipresenti di chiamare il 112 adogni movimento sospetto:"preferisco cento viaggi a

    vuoto che un sopralluogo perun furto. In più vi chiedo dicreare una rete solidale, comeesisteva una volta. A Montiano, come nei piccolipaesi, di vista vi conoscetetutti. Se arrivano degli estraneive ne accorgete subito. Nonfatevi gli affari vostri. Ditelo aivicini, segnalatelo aiCarabinieri. Prendete i numeridi targa delle auto che vedetepiù volte fare ’la ronda’. Tuttoquesto è prevenzione. Se la

    gente è attenta, i malviventi sene accorgono e se ne vanno".Il maresciallo ha sfatato idubbi sulla privacy dicendoche "con questa storia dellaprivacy ormai siamoall’eccesso. Voi nonpreoccupatevi di nulla:annotato targhe e movimentisospetti e poi chiamateci". Uncittadino ha chiesto cosa farese ci si trova un ladro in casa.

     Anche in questo caso ilmaresciallo è stato chiaro:"non intervenitemaldestramente o coneccesso perché non sappiamocon chi si ha a che fare. Tenetesempre un cellulare vicino perchiamare i carabinieri,accendete le luci e fate

    confusione per indurli ascappare. La legittima difesadeve essere proporzionaleall’offesa. Il nostro codiceprevede poi l’arresto da partedel proprietario: se riuscite achiudere i malviventi in unastanza nessuno vi accuserà disequestro di persona, nonpreoccupatevi. E’ la stessacosa che succede negli Iperquando la vigilanza, cioè deiprivati, fermano i presuntiladri in attesa delle forzedell’ordine".Porte chiuse, inferriate,sistemi di allarme collegatialle forze dell’ordine. E poiuna sana dose di attenzione eun senso di responsabilità

    anche verso i propri vicini:questi, secondo il maresciallo,gli ingredienti per affrontarein maniera proficual’emergenza furti.

    E’ intervenutoil maresciallodei carabinieriGian Luigi Pessina,della stazionedi Gambettola

    2 dicembre, incontro a Montiano

    Da destra il sindaco Fabio Molari,

    il parroco padre Domenico Altieri,

    il maresciallo Gian Luigi Pessina,

    Paolo Molari della Municipale

    e il brigadiere Gianfranco Pichierri

    Sicurezza

    telecamere

    anche

    a San Mauro

    Pascoli

    Un impianto di videosorveglianza a SanMauro Pascoli. Ad annunciarlo il sindacoLuciana Garbuglia durante l’ultimoconsiglio comunale, tenutosi lunedì 30novembre. "Con questo interventoprevediamo di installare telecamere disorveglianza nel centro storico del paese -ha dichiarato il sindaco - a partire dallapiazza principale, piazza Mazzini, poi in viadel Centro e nella zona della Casa dei

    Sammauresi, aree che recentemente sonostate colpite da fenomeni di vandalismo.

    Va da sé che l’intervento ha un ulteriore eimportante scopo, ossia quello di garantireuna maggiore sicurezza nel territorio. Sitratta di una delle misure chel’Amministrazione comunale può metterein campo per contrastare episodi di furti,come quelli che si riscontrano in questiultimi tempi. Una di queste è frutto dellapreziosa collaborazione sempre più fattivacon le forze dell’ordine locali. Insieme

    all’Arma dei Carabinieri e alla PoliziaMunicipale di San Mauro Pascoli abbiamo

    indetto un incontro pubblico, che si terràgiovedì 10 dicembre alle 20,30 presso ilcentro sociale in piazza Mazzini, aperto allacittadinanza per informare la popolazione,in particolare gli anziani, sulle principalimisure di autotutela e le precauzioni dautilizzare per prevenire episodi di furti etruffe". L’impianto di videosorveglianzaavrà un costo di 14 mila euro per le cassecomunali: le risorse disposte sono state

    ricavate dall’assestamento di bilanciopreventivo.

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    Giovedì 10 dicembre 20156 Vita della Diocesi

    Messe ferialia Cesena7.00   Cattedrale, Cappuccine,

    Cappella dell’ospedale7.30 Basilica del Monte7.35 Chiesa Benedettine8.00   Cattedrale, San Paolo,

     Addolorata, Villachiaviche,Santa Maria della Speranza

    8.30 Madonna delle Rose,San Domenico, San Rocco,Sant’Egidio, capp. cimitero,Santo Stefano, Case Finali,

    9.00 Suffragio, Addolorata9.30 Osservanza10.00 Cattedrale 16.00 Ponte Pietra18.00 Cattedrale , Madonna

    delle Rose, San Domenico,San Paolo, San Rocco,Osservanza, Sant’Egidio

    18.30 San Pietro, Santa Mariadella Speranza, Cappuccini,San Bartolo

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    San Pio X, Torre del Moro, Gattolino

    20.30  Villachiaviche

    Sabato

    e vigilie15.00 Cappella cimitero Cesena,

    Formignano15.30 Macerone (Lieto Soggiorno)16.00 Ponte Pietra

    17.00 Cappellaospedale “Bufalini”Luzzena (1° sabato mese),Bora (2° sabato mese)

    17.30 Santuario del SuffragioSantuario dell’AddolorataSan Vittore

    18.00  Cattedrale , San Domenico,Osservanza,Convento Cappuccini,Osservanza, Santo Stefano,San Paolo, Sant’Egidio,Madonna delle Rose, Villachiaviche,Case Finali, Diegaro, Torre del Moro, Borello,San Mauro in Valle,San Giorgio

    18.30 San Pietro, San Rocco,Santa Maria della Sper.Bulgarnò

    19.00  Tipano20.00 San Giovanni Bono,

    Bulgaria, Ruffio, Pioppa,Pievesestina, Calisese,Gattolino, San Pio X 

    Messe festive7.00   Cattedrale, Basilica del

    Monte7.30 Santuario dell’Addolorata,

    Cappuccine,Calabrina, Ponte Pietra, Villachiaviche, Martorano

    8.00 Basilica del Monte,San Pietro,San Pio X,Santa Maria della Sper.

    San Mauro in Valle,San Giovanni Bono,Sant’Egidio, Calisese, Torre del Moro,Madonna del Fuoco,Macerone, Capannaguzzo,Ronta, Borello

    8.30   Cattedrale , San Rocco,Case Finali, Tipano,San Cristoforo,Gattolino, Roversano

    9.00 San Giuseppe (Cesenacorso Comandini),chiesa Benedettine,Santo Stefano,San Bartolo, San Paolo,San Domenico, Diegaro,Pievesestina,Ponte Pietra, Bagnile,Santa Maria Nuova,

    Bulgaria, San Vittore,San Carlo, Ruffio9.15 San Martino in Fiume9.30 cappella del cimitero,

    Santuario dell’Addolorata,Madonna delle Rose,Osservanza, Villachiaviche,Sant’Egidio,Montereale, San Tomaso

    9.45 Bulgarnò10.00 Cattedrale, Case Finali,

    San Rocco, Santa Mariadella Speranza, Torre del Moro, Carpineta,Cappuccini, San Pio X,Sant’Andrea in B.,

    10.30 Santuario del Suffragio,Casalbono

    10.45 Ronta, Capannaguzzo

    11.00 Santuario Addolorata,Basilica del Monte,Osservanza,San Domenico, SantoStefano, San Paolo,San Barto lo, Villachiaviche,Sant’Egidio, San Giorgio,San Giovanni Bono,Calabrina, Calisese,Gattolino, Madonna delFuoco, San Mauro in Valle,Martorano, San Demetrio,Pievesestina, Pioppa,Ponte Pietra, Bulgaria,Borello, San Carlo,San Vittore, Tipano,Macerone

    11.10  Torre del Moro11.15 Diegaro, Madonna

    delle Rose11.30 Cattedrale , San Rocco,

    Istituto Lugaresi,San Pietro, San Pio X,Case Finali, Santa Mariadella Speranza

    12.30  Torre del Moro (in inglese,comunità nigeriani)

    15.00 Cappella del cimitero17.00 Cappella dell’ospedale

    Bufalini18.00  Cattedrale,

    San Domenico, Osservanza18.30 San Pietro, Cappuccini19.00 San Bartolo, Villachiaviche

    Comuni delcomprensorio

    Bagno di Romagnaore 20 (sabato);11,15 / 20San Piero in Bagno:chiesa parrocchialeore 18 (sabato);8 / 11 / 17.Chiesa San Francesco:10 / 15,30Ospedale “Angioloni”:ore 16 (sabato)Selvapiana: 11,15(20,30 sabato); Acquapartita: 9 Valgianna: 10

    BertinoroSanta Maria Nuova: 9, 11(19 sabato)

    Cesenatico

    Sabato: ore 16 Villamarina;16,30 San Giuseppe;17,30 Conv. Cappuccini,Santa Maria Goretti;18 San Giacomo;20 Sala; 20,30 Villalta

    Festivi:8 San Giacomo, Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;8,30 Sala, Boschetto;9 Cappuccini;9,15 San Pietro;9,30 Valverde;9,45 Cannucceto;10 Villalta, Villamarina;10,30 Cappuccini,San Giuseppe;11 San Giacomo,

    Boschetto, Sala;11,15 Bagnarola,Santa Maria Goretti,Gatteo Mare;17,30 Cappuccini;18 San Giacomo

    Civitella di RomagnaGiaggiolo: 9,30Civorio: 9

    Gambettolachiesa Sant’Egidio abate:8,30 / 10/ 11,15 / 17.Consolata: 19 (sabato);7,30 / 9,30

    Gatteoore 20 (sabato);9 / 11,15 / 17Sant’Angelo: 20 (sabato);8, 45; Casa di riposo: 9,30- 11. Istituto don Ghinelli:18,30 (sabato), 7,30Gatteo a Mare:  festivi: 8 / 11,15

    LongianoSabato:18 Santuario

    SS. Crocifisso;19 Crocetta; 20 Budrio

    Festivi: ore 7,30 SantuarioSS. Crocifisso;8 Budrio; 8,30 Longiano-Parrocchia; 9,30 Budrio,Santuario SS. Crocifisso;9,45 Balignano;10 Badia, Montilgallo;11 Budrio, Longiano-Parrocchia, San Lorenzo inScanno; 11,15 Crocetta;18 Santuario Crocifisso

    Mercato Saraceno10.00; Ciola: 8,30Linaro: 11,15;Monasterodi Valleripa: 9;Montecastello: 11Montejottone: 8.30Montepetra: 8.30Piavola: prefestiva sabatoore 18 (San Giuseppe);9,30 chiesa parrocchiale;Pieve di San Damiano11,30;San Romano: 11; Taibo: 10

    Montianoore 20 (sabato); 9.Montenovo:

    ore 18 (sabato), 10,30

    RoncofreddoSorrivoli: 11,15;Diolaguardia: 9;Gualdo: 18 (sabato), 11;Bacciolino: 9,30

    SarsinaConcattedrale: 7 / 9 / 11 / 18; Casa di Riposo:ore 16 (sabato); Tavolicci: 10,30 (liturgiadella Parola con Eucar.);Ranchio: 20 (sabato), 11;Sorbano: 9.30; Turrito: 17 (sabato), 10;San Martino in Appozzo: 9(liturgia della Parola conEucaristia); Quarto:10,30; Pieve di Rivoschio:15,30; Romagnano:11,15; Pagno: 16(seconda dom. del mese).

     Vergheretoore 16 (sabato), 9,15(domenica); Balze (chiesa

    parrocchiale): 11,15;Montecoronaro: 9,45;Montecoronaro orat. Ville(al sabato): 16; Alfero: ore 17 (sabato);11,15; Riofreddo: 10Corneto: 11; Pereto: 10

    ✎   A MESSA DOVE

    Direttore editorialePiero AltieriDirettore responsabileFrancesco ZanottiVicedirettoreErnesto Diaco

    Membro dellaFederazioneItalianaSettimanaliCattolici

    Associatoall’UnioneStampaPeriodicaItaliana

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    Giornale locale ROC(Registro degli operatoridi comunicazione)

    DIOCESIDI CESENA|SARSINA - SETTIMANALE DI INFORMAZIONE FONDATO NEL 1911

    Redazione, Segreteria e Amministrazionevia del Seminario, 85,47521 Cesena (Fc) tel. 0547 300258,fax 0547 328812,www.corrierecesenate.it Conto corrente postale n. 14191472E-mail

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    Settimanale d’informazioneAutorizz. Trib. Forlì n. 409, 20/2/68 -Iscrizione al Registro nazionaledella stampa n. 4.234

    Editore e ProprietàDiocesi di Cesena-Sarsina

    StampaRotopressvia Brecce - 60025 Loreto (Ancona)www.rotoin.it 

     Tiratura del numero 43 del 3 dicembre 2015: 8.718 copie

    Questo numero del giornale è stato chiuso in redazione

    alle 17,30 di lunedì 7 dicembre 2015

    Domenica 13 dicembreIII Domenica di Avvento - Anno C Sof 3,14-18a; Cant. Is 12,2-6; Fil 4,4-7;Lc 3,10-18

    L’educazione e l’insegnamentoiniziano con il suggerimento delledomande giuste da porsi: “Che

    dobbiamo fare?”.Questo è il compito del grande profetaGiovanni il Battista. L’angeloche ne aveva annunziato la nascitaal vecchio Zaccaria, aveva detto di lui:“Ricondurrà il cuore dei padriverso i figli” e “preparerà al Signore unpopolo ben disposto”.Chiedersi cosa fare esprime il desideriodi trovare una via di conversione.Questo è anche il significato dell’Anno

    Santo della misericordia.Folle, pubblicani-esattori, soldati.Nessun lavoro è cattivo,né impedisce la sequela di Gesù,purché venga fatto con umiltà e obbe-dendo alla legge di Dio. Ne fa parteanche la condivisione delle tuniche,quando se ne possiedono due. Ancora estremamente attuale,poi, è l’ammonimento a nonutilizzare il proprio impiego per ottenerefavori, a non farsi corrompere esigendodenaro.E ancora non siamo arrivati a Gesù; que-sta è solo la base della giustizia, è la prepa-

    IL GIORNODELSIGNORE

    Il dono di Dio si accoglie con radicalità sincera e concreta

    lunedì14 dicembresan Giovanni 

    della Croce 

    Nm 24,2-7.15-17b;Sal 24; Mt 21,23-27

    martedì 15santa Paola di Rosa

    Sof 3,1-2.9-13;Sal 33; Mt 21,28-32

    mercoledì 16sant’Umberto

    Is 45,6b-8.18.21b-25; Salmo 84;Lc 7,18b-23

    giovedì 17inizio Novenadi Natale 

    Gen 49,2.8-10;Salmo 71; Mt 1,1-17

     venerdì 18san Graziano

    Ger 23,5-8;Salmo 71;Mt 1,18-24

    sabato 19san Dario

    Gdc 13,2-7.24-25a;Salmo 70; Lc 1,5-25

    La Parola

    di ogni giorno

    ✎ NOTIZIARIO DIOCESANO

    Il vescovo Douglas nelle aziendeMesse pre Natalizie

    In preparazione al Natale, il vescovo Douglas riprende itradizionali appuntamenti con le celebrazioni eucaristiche nelleaziende del territorio.Un primo calendario delle Messe prevede: venerdì 11 dicembre alle 18,15 a Cesena presso la sede della Banca di Cesena. Lunedì14 dicembre alle 17 : ditta Brunelli, a Madonna del Fuoco. Martedì 15 dicembre alle 18:F.lli Casalboni Frigoriferi, a San Vittore. Mercoledì 16 dicembre alle 17,30: lito-tipografia Wafra e“Amici in cerchio Patrizio Morigi”, a Pievesestina.

    “Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia piena” (1Gv 1,4)

    razione all’incontro.La sentenza che Gesù il Cristoemetterà sulla storia,dice Giovanni Battista, è una buonanotizia. Perché il giudizio divino èindirizzato al rinnovamentoe alla liberazione.Il Vangelo è questa opera potentedella misericordia divina. Il batte-simo di Giovanni è chiamata allaconversione, il battesimodi Gesù in Spirito Santo e fuoco èdono di vita nuova e dell’adozione afigli di Dio! L’immaginedel badile che ripulisce l’aia è an-nuncio di Pasqua e di liberazionedalla morte significati dalla pagliagettata nel fuoco.Giovanni si rivolge a tutti.

    Non c’è protezione e garanziadall’appartenenza a una tradizionereligiosa; il dono di Diosi accoglie con radicalitàsincera e concreta,che veramente faccia nascere segnidi conversione.Nessuno è escluso dalla salvezza,perché tutti abbiamo bisogno di es-sere salvati.Con Giovanni si fanno i primi passi,con Gesù la nostra vita nuova dovràmostrare i segni/doni dell’esserefigli di Dio.

     Angelo Sceppacerca 

    Raccolta di Avvento per sostenere il progetto“Una casa-famiglia in Vescovado”Presso la segreteria dellaCaritas diocesana si possonofare offerte per sostenere ilprogetto “Una casa-famiglia

    in Vescovado”. L’indirizzodella Caritas diocesana è viaMartiri d’Ungheria 1, Cesena,tel. 0547 22423; oppure si puòutilizzarel’ Iban: It62B0612023901C0010012130, specificando lacausale “Una casa-famiglia in

     Vescovado”.

    “Misericordia e veritàs’incontreranno”(Sal 85,11) 

    Diaconi, ritiro spirituale di AvventoDomenica 13 dicembre alle 15 all’Osservanza di CesenaNei locali della parrocchia dell’Osservanza, a Cesena, domenica13 dicembre la fraternità del diaconato permanente è invitata alritiro di Avvento. La meditazione di don Pier Giulio Diaco avràinizio alle 15; seguirà la preghiera, la meditazione personale e dicoppia e la condivisione fraterna.Il ritiro si concluderà alle 16,45, per poter raggiungere il

    Santuario dell’Addolorata per la celebrazione di apertura delGiubileo.

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 44-2015

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    Giovedì 10 dicembre 2015 7Vita della Diocesi

    In Cattedrale a Cesena◗Preghiera per la famiglia ferita

    L’Ufficio per la pastorale della Famiglia,l’Ufficio per la pastorale della sanitàe la Caritas invitano a un incontro dipreghiera per la famiglia ferita,lunedì 14 dicembre alle 21in Duomo a Cesena,

    presieduta dal vescovo Douglas.All’indomani dell’apertura del Giubileostraordinario della Misericordia nella nostra

    Diocesi, questo incontro di preghieraacquista un significato ancorapiù profondo e, ricordando le paroledi papa Francesco “La misericordiasi impara in famiglia”,ci richiama alla necessità di sostenere lefamiglie anche e soprattutto con lapreghiera, quando attraversano prove

    difficili come una malattia, un lutto, laprecarietà economica, la fragilità deirapporti.

    All’ex Pescheria, a Cesena◗Grande presepe meccanico

     Visite per classi del catechismo

    Nella galleria d’arte ex Pescheria, in via Pescheria in centro a Cesena, èallestito un grande presepe meccanico (oltre 80 mq) a cura dellafamiglia Gualtieri di Montiano, in collaborazione con il Comune diCesena. Il presepe è visitabile fino al 17 gennaio 2016. La famigliaGualtieri invita i sacerdoti e le classi del catechismo delle parrocchie a

    visitare la grande rappresentazione meccanica del presepe.Per concordare la visita (gratuita),contattare Marco al 347 8741695.

     Anno della MisericordiaQuattro Porte Santea Cesena-SarsinaIn Diocesi si inizia domenica 13 dicembrein Cattedrale a Cesena.Domenica 20 dicembre al Santuario di Longiano,alla Basilica del Monte e in Concattedrale, a Sarsina

    ncora pochi giorni.Manca veramente pocoall’apertura del giubileodella misericordia nella

    nostra Diocesi, come in tutte leChiese particolari sparse nelmondo intero. Domenica 13dicembre, a Cesena, e in tutti iluoghi dove si riunisce unacomunità di fedeli, con il propriovescovo, si vivrà un momento diparticolare comunione con papaFrancesco, il vescovo di Roma,

    successore dell’apostolo Pietro epastore della Chiesa cattolica.Così è stabilito nella bolla diindizione dell’anno santo: laterza domenica di Avvento, inogni Chiesa particolare, nellacattedrale che è la chiesa madreper tutti i fedeli si apra una Portadella misericordia. Essa potràessere aperta anche nei santuari,mete di tanti pellegrini, che inquesti luoghi sacri spesso sonotoccati nel cuore dalla grazia etrovano la via della conversione.Per lo svolgimento di questo rito,simile a quello compiuto dapapa Francesco a Roma, nellabasilica di San Pietro, in

     Vaticano, l’8 dicembre scorso, èstato preparato un sussidio liturgico con le necessarie indicazioni per la

    celebrazione. Essa sarà caratterizzata da cinque momenti.La liturgia si aprirà in una chiesa vicina alla Cattedrale. Il raduno dei fedeli dellanostra Diocesi si terrà al santuario dell’Addolorata, nella chiesa officiata daiMissionari del Preziosissimo Sangue. Nei riti introduttivi il vescovo Douglasinviterà a dare solenne inizio al giubileo nella nostra Chiesa diocesana. L’apertura

     A 

    dell’anno santo è definita “preludio per unaprofonda esperienza di grazia e di

    riconciliazione”. Per questo motivo èprevista la lettura del vangelo secondo Luca,con la proclamazione di un brano delleparabole della misericordia.Dopo la lettura della bolla di indizione delGiubileo, partirà la processione,accompagnata dai canti e dalle preghiere. Ilcorteo percorrerà le vie del centro cittadinofino a raggiungere piazza Giovanni Paolo IIper fermarsi alla porta principale dellaCattedrale. Qui il vescovo Douglas,pronunciando le parole di un salmo biblico,aprirà la Porta santa della misericordia. E lavarcherà per primo.In Cattedrale si celebrerà la Messa. Tale ritosarà caratterizzato da alcuni gestiparticolarmente significativi, quali lamemoria del Battesimo e il canto marianodella “Salve Regina”.

     Al termine dell a celebrazione verrann o

    indicati i santuari nei quali, come inCattedrale, si potrà ricevere il donogiubilare dell’indulgenza. Il vescovo hastabilito che la concattedrale e santuario diSan Vicinio a Sarsina, la basilica

    benedettina e santuario di Santa Maria delMonte a Cesena e il santuario del

    Santissimo Crocifisso dei frati minoriconventuali di Longiano siano i luoghi doveaprire “porte della misericordia” peraccogliere pellegrini e penitenti. Il vescovoDouglas si recherà in queste chiese,domenica 20 dicembre, per compiere i ritiiniziali del giubileo.Per illustrare le caratteristiche dell’annosanto e i vari momenti proposti in questotempo, sarà diffuso un sussidio diocesanocon il calendario delle varie celebrazionigiubilari, insieme a spunti di riflessione e dipreghiera per i singoli e i gruppi organizzati.Quelli del giubileo in Diocesi sarannoundici mesi di intensa proposta spirituale,predicazione e celebrazione dellamisericordia di Dio. Una specifica catechesisarà fatta sul tema delle opere dimisericordia, corporale e spirituale.Il vescovo Douglas chiuderà l’anno santo

    domenica 13 novembre 2016, mentre aRoma il giubileo si protrarrà fino alladomenica successiva, solennità liturgica diCristo re dell’universo.

    Pier Giulio Diaco

    Domenica 13 dicembre 

     APERTURA DEL GIUBILEODELLA MISERICORDIA 

    a Cesena 

    ore 17,30: Raduno dei fedeli presso il San-tuario dell’Addolorata per i riti inizialidella celebrazione

    Processione e ingresso in Cattedrale at-traverso la Porta Santa della Misericordia 

    Solenne Concelebrazione Eucaristica pre-siduta dal vescovo Douglas Regattieri

    Domenica 20 dicembre 

    il vescovo Douglas celebrerà l’Eucaristia per l’apertura del GIUBILEO NEI SAN-TUARI DIOCESANI e CHIESE GIUBILARI:

    alle 9,30 a LONGIANO, al Santuario delSantissimo Crocifisso

    alle 11 a Cesena, presso la BASILICA SAN-TUARIO DI SANTA MARIA DEL MONTE

    alle 17 a SARSINA, nella Basilica Concat-tedrale Santuario di San Vicinio

    Unitalsi, servizio e presenzaDomenica 6 dicembre le celebrazioni a Boccaquattro, processione e Messa in Cattedrale

    “La missione dell’Unitalsi èquella della Chiesa:annunciare Cristo. Siamo

    qui, oggi, in tanti e insieme, con le

    divise o senza, di certo con tantocuore, per dare testimonianza diquesto incontro. Ci affidiamo alla

     Vergine Maria perché il nostroservizio abbia sempre chiara la suamissione: vedere nello sguardo diogni nostro fratello, e soprattuttoquelli più fragili, il volto del Padre”.Così don Renato Baldazzi, assistentediocesano dell’Unitalsi, ha salutato isoci, amici e simpatizzanti dellasezione cesenate dell’Unitalsi(Unione nazionale italiana trasportoammalati a Lourdes e Santuariinternazionali) che hannopartecipato nel pomeriggio didomenica 6 dicembre allecelebrazioni in occasione

    dell’80esimo anniversario dellanascita, a Cesena, dell’associazione.Nella chiesa di Boccaquattro, sededell’associazione guidata dal

    presidente Altenio Benedetti, sono poiintervenuti l’assistente regionale donGuiscardo Mercati, Umberto Gaggi dacinquant’anni volontario Unitalsi (eper oltre quaranta presidente dellasezione cesenate). Danila Castelli,ultima miracolata a Lourdes (la n. 69)ha poi ricordato (“Ricordare è sempreun ritorno alla vita”) di quanto,giovane mamma colpita da gravemalattia, le è successo nel 1989. A conclusione, benedizione della grottadi Lourdes, recentemente restaurata, eprocessione aux flambeaux fino allaCattedrale di Cesena, dove alle 18 ilvescovo Douglas ha presieduto laMessa.

    Sabrina Lucchi

    CESENA, CHIESA DI BOCCAQUAT- TRO: DA SINISTRA: DON GUISCARDOMERCATI, ASSISTENTE REGIONALEUNITALSI, DANILA CASTELLI (UL-

     TIMA MIRACOLATA A LOURDES, ILVESCOVO DOUGLAS E IL PRESI-DENTE DELLA SEZIONE DI CESENAALTENIO BENEDETTI (FOTO SA.L.)

    FOTOGALLERY SUL SITOWWW.CORRIERECESENATE.IT

    CATTEDRALEDI CESENA

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 44-2015

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    Giovedì 10 dicembre 20158   Speciale

    ✎BILANCIO 2014ubblichiamo anchequest’anno il rendicontoeconomico della Diocesi.

    Un’operazione che si inseriscenella volontà di trasparenzaverso tutti i conti cheriguardano la nostra Chiesalocale. Anche per il 2014l’esercizio si chiude con una

    perdita, anche se inferiore alloscorso di quasi 4mila euro. Ildeficit sfiora i 32mila euro,dovuto in gran parte alladiminuzione degli affitti,passati da 220mila euro a pocopiù di 204mila. Scendonoanche le rendite finanziarie peril maggior ricorso allasmobilizzo di investimenti peraccresciuti bisogni di liquidità.Tutto distribuito il contributoche arriva dalla Cei cheriguarda l’8xmille. Una cifra

    P

    importante che consente disostenere le attività di culto epastorale (565mila euro), lacarità per quasi 500 mila euro, ibeni culturali per circa 350mila euro e nuovi interventi diedilizia per 258mila euro. Untotale di un milione e 645milaeuro: tanti entrano e altrettantiescono in favore del territorio,dei meno fortunati, dell’attivitàdi parrocchie, associazioni emovimenti cattolici, come ben

    evidenziato dal prospetto inpagina.Nella voce “Carità” spiccano i195mila euro “a disposizione dimonsignor vescovo”. Si tratta diun importo interamentedestinato e già distribuito,come ormai avviene ogni anno.Da notare ancora i 120milaeuro per il centro diaccoglienza Caritas e i 40 milaper “Grazia e pace” che ha sedea Saiano e si rivolge in

    Costi e ricavi della Diocesicontinua l’operazione trasparenza

    particolare a donne indifficoltà. Ancora importanti i lavori diristrutturazione per l’hotelMonte Fumaiolo che comparetra i costi per 280mila euro. Diun certo rilievo anche gliinterventi per i beni culturali aSorrivoli e a Balze per 150milaeuro ciascuno e anche le speseper l’edilizia di cultoindirizzate per la nuova curiain via don Minzoni e 70mila

    euro per i lavori in corso alleopere parrocchiali diSant’Agostino.Un’ultima parola per le partitedi giro e le gestioni separate,tutte in negativo. Le questueimperate vengono tutte girate aRoma, trattandosi di raccolte inun certo senso imposte, versate

    poi a enti oltre la Diocesi. Tra legestioni separate troviamoancora l’albergoMonte Fumaiolo in negativoper oltre 200mila euro, laCaritas che ha uno sbilancio diquasi 140mila euroe il nostro giornale sotto di66mila euro. Come abbiamoscritto negli anni precedenti, laperdita del Corriere grossomodo equivale al taglio deicontributi pubblici avvenutonegli ultimi anni.

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 44-2015

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    Giovedì 10 dicembre 2015 9Vita della Chiesa

    Settimanale d’informazione

    fondato nel 1911

    c a m p a g n a a b b o n a m e n t i 

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    - Presso la redazione del Corriere Cesenate in via del Seminario 85, Cesena- Alla libreria “San Giovanni”, piazzetta Isei 13, Cesena- Con bonifico bancario. Beneficiario: Corriere Cesenate .

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    CONCILIO ECUMENICO VATICANO II. Chiuso esattamente l’8 dicembre di 50 anni fa, rappresenta unatappa fondamentale per la storia della Chiesa, uscita completamente rinnovata da quell’assise durata dal 1962al 1965. Anche in Diocesi le risonanze furono notevoli, sotto la spinta del vescovo Augusto Gianfranceschi

    Il rinnovamento necessario

    riempito ormai quasi tutta laChiesa falsando, per eccessoo per difetto, la retta dottrina

    della fede». Un’incredibileattualità! E così concludeRatzinger: «Il dialogo traragione e fede, oggiparticolarmente importante,in base al Vaticano II hatrovato il suo orientamento. Adesso questo dialogo è dasviluppare con grandeapertura mentale, ma anchecon quella chiarezza neldiscernimento degli spiritiche il mondo con buonaragione aspetta da noi

    proprio in questo momento. Cosìpossiamo oggi con gratitudine volgere ilnostro sguardo al Concilio: se lo leggiamoe recepiamo guidati da una giustaermeneutica, esso può essere e diventaresempre di più una grande forza per ilsempre necessario rinnovamento della

    Chiesa».La nostra Chiesa particolare può rileggerela sua stagione conciliare riprendendol’importante volume di don Walter Amaducci,Il Concilio a Cesena. Laricezione del Vaticano II nella diocesi di 

    Cesena-Sarsina , Cesena, Società di StudiRomagnoli-Stilgraf, 2007.Congiuntamente alla puntualericostruzione storica degli accadimenti, visi apprezza in modo particolare lasezione dedicata alle 44 Lettere dal Concilio del vescovo AugustoGianfranceschi (1957-1977). Lì davverobatte il cuore di un padre fedele, zelante epremuroso; che ascolta e si fida; che simette e mette in discussione; che, qualepastore travolto dalle novità e convintodalle prefigurazioni, vorrebbe travolgere ilgregge a lui affidato, affrettando i tempi,

    allineando tutto e tutti sul traguardodell’entusiasmo e delle conquiste. Egliaveva ben colto lo spirito e la lettera diquella grande stagione.

    Marino Mengozzi

    l 7 dicembre 1965 il beato Paolo VI(1963-1978) pronunciava la solenneallocuzione ai Padri nell’ultima sessionedel Concilio Ecumenico Vaticano II e

    chiudeva una storica assise della Chiesauniversale. Con uno sguardo retrospettivo,possiamo affermare che pochi avvenimentinella sua bimillenaria storia e nei suoi 21concili hanno avuto tanto rilievo ealtrettanta risonanza: il 1° a Nicea nel 325,che condannò l’arianesimo e adottò il Credoo «simbolo niceno»; il 2° a Costantinopoli nel381, che formulò il definitivo «simboloniceno-costantinopolitano»; il 3° a Efeso nel

    431, che proclamò Maria «Madre di Dio»; il19° a Trento nel periodo 1545-1563, cheguidò la controriforma e condusse allacompilazione del Catechismo. Con il Vaticano II il cattolicesimo si apriva almondo anche con nuovi modelli pastorali einnovazioni di significativa rilevanza:epocale, ad esempio, l’utilizzo delle linguelocali e non più il latino nella Messa, cosìcome la riforma liturgica, che innovavaspirito e forma della propria azione. A talpunto che anche nel conio linguistico pre-conciliare e post-conciliare non sono appenadue aggettivi, per quanto altamentequalificativi, ma addirittura due visionidistanti e opposte categorie ermeneutiche.Che bilancio faceva papa Montini? Queste lesue parole: «Possiamo noi dire d’aver datogloria a Dio, d’aver cercato la sua conoscenzaed il suo amore, d’aver progredito nellosforzo della sua contemplazione, nell’ansia

    della sua celebrazione, e nell’arte della suaproclamazione agli uomini che guardano anoi come a Pastori e Maestri delle vie di Dio?Noi crediamo candidamente che sì». Quel sìera carico di verità, conquistata con travaglioassembleare e non poca sofferenzapersonale. Ma Paolo VI non poteva presagireche sofferenza e travaglio sarebbero stati,sopravanzandolo, ben più lunghi.

    I

    Da dove era partito quell’audaceprogetto? Riandiamo all’allocuzioneinaugurale di san Giovanni XXIII (1958-1963) l’11 ottobre 1962, passata allastoria per l’attacco latino (Gaudet Mater Ecclesia): «Quel che più di tutto interessa

    il Concilio è che il sacro deposito delladottrina cristiana sia custodito einsegnato in forma più efficace. […] Ècertamente vero che il Signore hapronunziato questa esortazione:“Cercate prima il regno di Dio e la suagiustizia”. Questo “prima” esprime dovedevono essere dirette anzitutto le nostreforze e le nostre preoccupazioni».

    Sentenzierà Paolo VInel momento delbilancio:«All’intenzione ilfatto è succeduto»,senza nascondersiche “non pochequestioni rimangonoin attesa diconvenienterisposta”. Cinque

    decennid’ininterrottaruminazioneteologica possonoattestare una lunga

    fedeltà ma pure interpretazioni parzialio distorte, senza tacere la durezza delcuore: basti citare i binomidiscontinuità/rottura econtinuità/riforma con i quali sideclinano i magisteri di Paolo VI, san

    Giovanni Paolo II (1978-2005) eBenedetto XVI (2005-2013). Proprio diquest’ultimo va citato il celebre discorsoalla Curia del 22 dicembre 2005,lucidissimo bilancio a quarant’anni;papa Ratzinger s’interroga («qual è statoil risultato del Concilio? è stato recepitonel modo giusto? che cosa, nellaricezione, è stato buono, che cosainsufficiente o sbagliato? che cosa restaancora da fare?») e risponde: «Tuttodipende dalla giusta interpretazione o -come diremmo oggi - dalla sua giustaermeneutica, dalla giusta chiave dilettura e di applicazione», con la bennota distinzione fra «ermeneutica delladiscontinuità e della rottura» e «dellariforma e del rinnovamento». E quiBenedetto XVI richiama il giudizio di sanBasilio sul I concilio niceno, paragonato

    a una battaglia navale nella tempesta: «Ilgrido rauco di coloro che per ladiscordia si ergono l’uno contro l’altro,le chiacchiere incomprensibili, il rumoreconfuso dei clamori ininterrotti ha

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    Giovedì 10 dicembre 201510 Vita della Chiesa

    iamo all’inizio del Giubileodella misericordia voluto da

    papa Francesco e aperto,straordinariamente, nelcontinente africano, a Bangui,capitale della RepubblicaCentroafricana. Giubileo che famemoria del Concilio ecumenico

     Vaticano II, chiuso l’8 dicembre dicinquanta anni fa da papa Paolo VIsul sagrato della basilica di SanPietro, l’immagine di una chiesa inuscita, che si apre al mondo; chemette in primo piano “le gioie e lesperanze, le tristezze e le angoscedegli uomini d’oggi, dei poverisoprattutto e di tutti coloro chesoffrono”, come si legge nella“Gaudium et spes”.Nella seconda domenica di Avventole letture ci hanno portato ariflettere sulla figura di Giovanni

    Battista, che rappresenta, in uncerto senso, il passaggio tra unprima e un dopo: tra l’attesaveterotestamentaria e ilcompimento pieno che si realizzacon la venuta del Messia. Il Giubileo,con l’apertura della Porta Santa, èesso stesso passaggio, tra un prima eun dopo, che ha come riferimento ilbattesimo di conversione per ilperdono dei peccati operato daGiovanni, colui che annuncia il

     Vangelo, voce di chi grida neldeserto.

     Anche domenica 6 dicembreGiovanni Battista grida negli odiernideserti dell’umanità, che sono,ricorda papa Francesco all’Angelus,“le menti chiuse e i cuori duri, e ciprovoca a domandarci seeffettivamente stiamo percorrendo

    la strada giusta, vivendo una vitasecondo il Vangelo”.Il Giubileo è proprio invito ad aprirementi e cuori; tocca tutti, l’ateo maanche il credente che deve lasciare daparte la presunzione di chi è convintodi essere già nella barca dei salvati, tuttibuoni: “nessuno di noi può dire: iosono santo, io sono perfetto, io già sono

    salvato. No. Sempre dobbiamoaccogliere questa offerta della salvezza”.L’Anno della Misericordia è cammino“per andare più avanti in questa stradadella salvezza”, perché, per Francesco,la strada non è tanto quella di nonperdere i salvati, ma di salvare i perduti.

    In questa chiave si comprende anche lavolontà del Papa di anticipare ilGiubileo, aprendo la semplice porta dilegno della cattedrale di Bangui.Giovanni predica la conversione, ossial’esigenza di un cambiamento dimentalità, di comportamento e di stile

    di vita; Francesco aprendo la portaafricana parla di speranza, guarda ai

    “malati, le persone anziane, i feriti dellavita. Alcuni di loro sono forse disperatie non hanno più nemmeno la forza diagire, e aspettano solo una elemosina,l’elemosina del pane, l’elemosina dellagiustizia, l’elemosina di un gesto diattenzione e di bontà”. In Africa, comealtrove, “tanti uomini e donne hannosete di rispetto, di giustizia, di equità,senza vedere all’orizzonte dei segnipositivi”. Anche oggi, dice il Papaall’Angelus, c’è bisogno di questaattenzione e soprattutto della necessitàdi cambiare, di convertirsi: “se ciguardiamo intorno, troviamo personeche sarebbero disponibili a cominciareo a ricominciare un cammino di fede,se incontrassero dei cristianiinnamorati di Gesù”. Cristianicoraggiosi, capaci di “abbassare le

    montagne dell’orgoglio e della rivalità,riempire i burroni scavatidall’indifferenza e dall’apatia,raddrizzare i sentieri delle nostrepigrizie e dei nostri compromessi”.Il Giubileo, voluto da papa Francesco, ètutto questo, è messaggio che richiede“artigiani del perdono, specialisti dellariconciliazione, esperti dellamisericordia”. Passare la port a èdunque un pellegrinaggio interiore,che esige la capacità di mettersi indiscussione, di aprirsi all’altro, diguardare la dove c’è un’umanitàsofferente in attesa di un gesto perricominciare. Se la chiesa di Francescoè ospedale da campo, il tempo di

     Avvento è occasione per riflettere,attraverso la parola, sui desideri piùprofondi della nostra esistenza, attentiai segni dei tempi, per usare una

    espressione di papa Giovanni, allevicende storiche che attraversano, inmodo apparentemente casuale, lanostra vita. Il “passare all’altra riva” è ilsegreto della speranza cristiana, che sialimenta nella parola, la buona notiziache risuona tra le dune del deserto e leacque del fiume Giordano.

    Fabio Zavattaro

    S

    La domenica di papa Francesco

     Aprire menti e cuoriL’invito rivolto dal Giubileo

    a credenti e non

    LA PORTA SANTA DI SARAJEVOsimbolo di un Paese che vuole diventareun modello di convivenza per tutti

    anare il cuore dalle ferite e diventare un modello diconvivenza. È con queste intenzioni che Sarajevo e laBosnia-Erzegovina si apprestano a celebrare il

    Giubileo della Misericordia. Una Porta Santa verrà apertanel cuore della città, in quella che ormai è diventata unodei suoi simboli, la Cattedrale del Sacro Cuore (visitata daGiovanni Paolo II nell’aprile del 1997 e Francesco nellasua visita del 6 giugno scorso), a due passi dallaBašcaršija, il quartiere musulmano, dalla CattedraleOrtodossa e dalla Sinagoga. Ad annunciarlo è il cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo e presidente della

    Conferenza episcopale di Bosnia-Erzegovina. “Apriremola Porta Santa il 13 dicembre prossimo. Sarà un momentoimportante, un segno attraverso il quale daremo inizioall’anno giubilare nel nostro Paese”. Nell’arcidiocesi diSarajevo, oltre alla Porta Santa della Cattedrale, verrannoaperte altre 6 Porte: quella del santuario di San GiovanniBattista a Podmilacje, del santuario di San LeopoldoMandic a Maglaj, della chiesa dedicata a San AlojzijeGonzaga a Travnik, e quelle di tre chiese e santuarimariani dedicati all’Assunzione della Beata Vergine Mariaa Tolisa, Komušina e Olovo. Porte Sante verranno aperteanche nelle altre diocesi del Paese “per facilitare lapartecipazione dei fedeli a questo grande evento”.Nel Paese balcanico non si spara più ma i segni dellaguerra degli anni ’90 sono ancora ben visibili. Gli enormipalazzi ne portano le cicatrici, ma le ferite più profondesono quelle inferte ai cuori della gente. Dopo un assediolungo 4 anni (aprile 1992, febbraio 1996) e dopo una pace

    Stale solo sulla carta, Sarajevo, la Gerusalemme d’Europa,sventrata, bombardata, ferita dagli spari dei cecchini, èoggi intrappolata nella ragnatela del suo passato, strettotra i ricordi di una convivenza possibile e un presente che,in seguito al conflitto, quei ricordi sembra averli congelati.“L’apertura del Giubileo della Misericordia - continuaPuljic - ci aiuterà a sanare tante ferite, a ripulire il nostrocuore, a creare un clima di fiducia dopo tutto quello chedi brutto è accaduto in passato”.Un anno giubilare portatore di speranza e riconciliazione.La Porta Santa nella Cattedrale si carica di ulteriore

    significato. “Durante la guerra - ricorda l’arcivescovo - lachiesa ha subito ingenti danni, ma è sempre rimastaaperta. Celebravamo Messa tutti i giorni. Entrarvi dallaporta principale, però, era estremamente pericolosoperché eravamo facile bersaglio dei cecchini. I fedelientravano da una porta laterale, quella della sagrestia.L’apertura, il prossimo 13 dicembre, di quella stessa portache al tempo di guerra ci era inibita, speriamo possasegnare un passaggio forte, da un Paese diviso ad unoriconciliato. È verso quella direzione che papa Francesco,nel giugno scorso, ci ha spronato ad andare”. Aprire ilcuore al dialogo, alla diversità per diventare quegli“artigiani della pace” di cui il Pontefice aveva parlato nellasua omelia allo stadio Koševo.“Che questo Giubileo ci infonda la grazie del perdono,senza perdono non è possibile vivere in pace. Dobbiamoripulirci dall’odio e costruire un futuro di convivenza earmonia insieme” anche se spesso appare difficile

    soprattutto per i cattolici di Bosnia Erzegovina (dei più di800mila presenti prima del conflitto, oggi ne sono rimasticirca 460mila, dei quali 13mila a Sarajevo) che, comesottolinea il cardinale Puljic, “non godono degli stessidiritti della maggioranza”. Come? “Superando leingiustizie, costruendo ponti, aprendoci all’altro,

    accogliendone le diversità e vivendole come una risorsa.Il nostro Giubileo della Misericordia cercheremo dioffrirlo a tutti, musulmani, ortodossi, ebrei per fare dellaBosnia Erzegovina un modello di convivenza. Un compitoche sarà portato avanti in particolare dai nostri giovaniche già hanno intrapreso un cammino insieme ai lorocoetanei di altre religioni”. Il Giubileo della Misericordiain Bosnia Erzegovina arriva a 20 anni dagli accordi di pacesiglati a Dayton stipulati nel novembre nel 1995 in Ohio(Usa) e che, di fatto, hanno suddiviso il Paese su baseetnica. “Invocheremo misericordia affinché vengacambiato il processo innescato da quegli accordi chehanno, sì, messo fine al conflitto ma non hannoriconsegnato ai cittadini bosniaci un paese giusto ericonciliato. Pregheremo affinché venga cambiatol’assetto costituzionale che oggi sta di fatto paralizzando ilPaese”.

    Michela Mosconi

    Il cardinale Vinko Puljic: “L'apertura, il prossimo 13 dicembre, di quella stessa porta che al tempo di guerra ci era inibita, speriamo possa segnare un passaggio forte,da un Paese diviso a uno riconciliato

    FACCIATA

    DELLA CATTEDRALE

    DI SARAJEVO

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    Giovedì 10 dicembre 2015 11Attualità

    il Periscopio di Zeta

    L’autore di canzoni Beppe Dati si è cimentato con un’opera musicale“Il mio Gesù” è un’intensa esperienza personale che coinvolge ed emoziona

    Mendicanti di Verità. Sempre

    Lo spettacolo è coinvolgente. Le musiche sono molto belle, anche

    orecchiabili. Le parole intense tengono desto lo spettatore. Il coro fa lasua parte e i solisti hanno voci che emozionano. Questa, in estremasintesi, è l’opera musicale messa insieme da Beppe Dati (in primo piano nellafoto), l’autore di tante canzoni famose di Laura Pausini, Marco Masini, MiaMartini, Raf ed Eros Ramazzotti.Questa volta Beppe Dati si è confrontato con un genere del tutto particolare.Ha preso in mano i Vangeli, se li è studiati, li ha approfonditi e poi ne fatto unalettura personale. Lui, che si dichiara non credente, ha portato in scena(sabato scorso all’Auditorium Gran Guardia di Verona era la quinta volta) “Ilmio Gesù”, come a voler subito dire di una rilettura, un’interpretazioneparticolare della vita e delle opere compiute dal figlio di Dio nei suoi 33 annidi vita sulla terra, in mezzo agli uomini.Ne emerge una rappresentazione tutta in crescendo. Si avverte benissimo laricerca personale dell’autore, animato da un desiderio profondo. Nellabrevissima presentazione Beppe Dati parla dei “mendicanti di verità”, come losiamo tutti. E di certo lo siamo di quella Verità con la lettera maiuscola, lastessa che desidera incontrare chi ha impiegato tutte le sue risorse umane,intellettuali e artistiche per parlare di Gesù di Nazaret.Non manca nulla dell’intensa vita del figlio di Maria. Dall’annunciazione a

    tanti in duemila anni di storiadell’avvenimento cristiano?Dati, da non credente, fa cantare unemozionante brano finale in cuitutti, tra il pubblico, si commuovono.“Lui è vivo” ed è presente in ogni

    persona, nel povero, nell’indifeso,nell’oppresso, in chi è piùemarginato, in ciascuno di noi. È ilriconoscimento di una fedeincontrata, anche se ancora nonprofessata. È il fatto decisivo.“Il mio Gesù” non è un musical enon fa concorrenza al notissimo

     Jesus Christ Superstar del 1973. È dicerto un’opera che interroga,sollecita, invita alla riflessione. Non

    si può restare indifferenti a quanto portato inscena da Beppe Dati. “Questo progetto –scrive l’autore – visti i tempi di grandeassenza di valori, con un relativismoprecipitato nel nichilismo, potrebbe aiutaretante persone a ritrovare una strada dapercorrere”. Da vedere e da consigliare. Emateria su cui meditare. (908)

    Giovanni Battista, dalle nozze di Canaall’incontro con la Maddalena, fino all’ingressoin Gerusalemme, alla passione e alla morte.Ecco, è qui che con ogni probabilità l’autore si èpiù interrogato. Il suo rapporto con Gesùsarebbe terminato con la morte o avrebbetentato di solcarne l’attualità, la bellezza di unincontro che cambia la vita come l’ha cambiata a

    Previsioni grigieCome sarà la pensionedei 30enni di oggi?Lontani i tempi in cui si andava in pensione con ilfamoso binomio 57 anni di età e 35 di contributi. Oquando le pubbliche dipendenti si ritrovavano

    l’assegno pensionistico con soli 19 anni 6 mesi e 1giorno di servizio, a qualsiasi età! Quelli erano gli annidel Bengodi in Italia. Oggi, invece, il presidentedell’Inps, Tito Boeri, prevede che i giovani nati neglianni ’80, cioè quelli che hanno tra i 25 e i 35 anni,secondo le proiezioni disponibili potranno andare inpensione tra i 70 e i 75 anni e percepiranno un assegnopensionistico mediamente - ha detto - più basso del 25per cento rispetto a quello incassato oggi da unpensionato con analoga anzianità contributiva. Apriticielo! Alle sue parole è scoppiato un “mezzo”finimondo. Mezzo, perché la riforma “Fornero” èdiventata talmente famosa per i suoi effetti, da averreso più o meno tutti consapevoli della duplicepenalizzazione introdotta: la prima riguarda l’etàpensionabile, alzata d’ufficio per tutti, uomini e donne,ben oltre la media dei 60 anni circa che è l’età in cui si èpensionato il grosso degli italiani assistiti dall’Inps. Laseconda conseguenza è invece rappresentatadall’introduzione del sistema “contributivo” che, adifferenza del “retributivo” sino a pochi anni fa vigentein coabitazione col contributivo, calcola l’importodell’assegno pensionistico sulla base di un insiemecomplesso di fattori: età, anzianità contributiva,evoluzione della retribuzione, rendimento del“montante” personale collegato all’andamentodell’economia nazionale, oltre al massimale dellastessa retr ibuzione imponibile e all’evoluzionedell’aspettativa di vita. Insomma, un vero rompicapocon il quale oggi è pressoché impossibile se non perapprossimazioni rischiose, ipotizzare quale sarà lapropria pensione tra dieci, venti o più anni.In realtà, tra le promesse dell’Inps da qualche anno aquesta parte c’era anche quella di inviare a tutti icittadini la famosa “busta arancione”, con la quale siintendeva fornire il quadro dei versamenti effettuati euna proiezione ponderata sul proprio futuropensionistico, basata su stime mediane dei parametridi calcolo futuri. Anche se la busta non è mai arrivata,per un cittadino qualsiasi è oggi possibile avvicinarsialla “verità” della propria pensione. Basta registrarsi

    sul sito Inps, inserire i propri dati riservati ed ecco che,se tutto è stato inserito per benino, compaiono iversamenti effettuati dal proprio datore di lavoro, glianni mancanti alla quiescenza e l’importo lordostimato. E qui viene lo shock provocato da Boeri: i piùgiovani, che magari hanno da uno a cinque-sei anni dicontribuzione essendo attorno ai 30-35 anni, scopronoche dovranno lavorare almeno altri 38-44 anni perarrivare alla soglia demografica prevista che - comedetto - si alza di alcuni mesi ogni due-tre anni. Se oggisiamo attorno ai 67 anni, nel giro di un paio di decenniè ipotizzabile che si salirà a 72-74 anni se non oltre.Insomma, una vera incudine sulla testa delle giovanigenerazioni che un po’ spregiativamente erano statedefinite “bamboccioni”, “neet”, “millennials”, come nonvolessero diventare grandi e assumersi le lororesponsabilità di uomini e donne del terzo millennio.La nuda verità è che, con la riforma Fornero in vigore,dovranno farsi almeno 40 anni di versamenti per potersperare di raggiungere una pensione che arrivi al 60-70

    per cento dell’ultimo stipendio. Ma se avesseroversamenti discontinui, oppure calanti proprio negliultimi anni, tale percentuale potrebbe andare sotto lasoglia del 50 per cento. Ci si chiede come evitarequesto rischio concreto di povertà futura per interegenerazioni di giovani di oggi.

    www.agensir.it

    li attentati e i 130 morti diParigi; la forte presenzastraniera; disoccupazione estagnazione economica;

    periferie urbane trascurate e disagiate. Eun ruolo internazionale sbiadito,nonostante i raid in Siria. Sono soloalcuni dei tratti della Francia recatasi aiseggi domenica 6 dicembre per il votoregionale, elementi sui quali si fondal’indubbio successo del Front Nationalal primo turno elettorale, con il partitoguidato da Marine Le Pen al 28 percento, in pole position per il ballottaggiodi domenica prossima in 6 delle 13regioni del Paese. Seguono ilcentrodestra gollista di Nikolas Sarkozy,con il 27 per cento dei consensi, e isocialisti del presidente François

    Hollande (23 per cento).

    Dalle regioni all’Eliseo? Il ritorno alleurne del 13 dicembre potrebberidimensionare il Front National graziealla desistenza tra gollisti e socialisti,come fu ai tempi del ballottaggio traChirac e Le Pen padre alle presidenzialidel 2002.In questo caso un buon sistemaelettorale e un solido architraverepubblicano potranno attutire i colpidel populismo lepenista.Che peraltro non può esserederubricato a folklore politico o a “votodi pancia”: perché se milioni di cittadinidi uno Stato democratico e garantistascelgono il Fn le ragioni vanno cercatealtrove. Per capire la Francia di oggi eanche l’Europa di oggi. Marine Le Pen è

    infatti una politica abile, navigata,concreta. Ha rinnovato il volto di unpartito che era scaduto nel razzismo, neha rinnovato il vecchio bagaglio caricodi demagogia, ha tenuto dritta la barra

    del nazionalismo (che in Francia hasempre successo) con forti venatureantieuropeiste proprio nel momento incui l’Europa si dimostrava in difficoltà.Oggi il Fn pesca voti da nord (Calais) asud (Costa Azzurra, Pirenei), nelle città enei villaggi di campagna. Il partito si èallargato a volti spendibilielettoralmente, fra cui la giovane nipoteMarion. Marine Le Pen può dunquepermettersi di spiegare ai francesi chedel Front National si possono fidare,affidandogli oggi la guida delleamministrazioni regionali e magaridomani addirittura l’Eliseo.

    Meriti e demeriti. Il risultato del Fndeve essere però ascritto, oltre che aimeriti della Le Pen, anche ai demeriti

    della destra repubblicana e della sinistrasocialista ed ecologista: dueschieramenti ancora frazionati al lorointerno (altre due forze, una di destra el’altra di sinistra “eco”, hanno raccoltorispettivamente il 3 per cento dei voti),indebolitisi politicamente negli ultimianni e senza un’identità riconoscibiledagli elettori. Sarkozy punta l’indiceverso Hollande e i socialisti, trascurandoil fatto che lui stesso aveva persocredibilità e le simpatie dei francesi,tanto da consentire la vittoria diHollande nel 2012. L’attuale presidentedel resto si è trovato a guidare il Paesenel pieno della crisi economica e dellaminaccia terroristica, con il doppiocolpo di Charlie Hebdo e del Bataclan,l’emergenza-profughi e il fattore-Isis.

    Populismi diffusi. L’esito del votofrancese è stato peraltro letto conqualche eccesso di catastrofismomassmediale. Le Pen in Francia prende,in un voto regionale, quanto, o

    addirittura meno, di altre forzecosiddette “populiste” in altri Paesi: sipensi a Regno Unito, Italia, Paesi Bassi,Svezia, Finlandia; oppure a Polonia,Grecia, Danimarca e Ungheria dovenazionalisti o populisti di varia marcasono già al potere; senza trascurare ilcaso spagnolo, con l’imminente votoparlamentare del 20 dicembre e unapresenza di formazioni politiche nate“dal basso” (Podemos, Ciudadanos),dalla piazza, ed estranee aglischieramenti partitici tradizionali.Questo non per sminuire il significatodel voto francese, ma semmai percollocarlo in uno scenario europeo cheva indubbiamente nella direzione deipopulismi premiati dagli elettori.

    Nessuna bacchetta magica. Le analisiche oggi si moltiplicano guardandoParigi dovrebbero tener conto del fattoche i timori diffusi nell’opinionepubblica - innescati da crisi economica,immigrazione, terrorismo, minacceesterne - non hanno confini; che lamodesta credibilità dei partititradizionali si respira dalla Scandinaviafino alla Sicilia, da Lisbona ai Paesi ex comunisti; che cresce tra gli elettoril’influenza degli slogan iperbolici tipicidi internet, compresa una “voglia disemplificazione”, di “bacchettemagiche” e di ricette pronte all’usodinanzi ai grandi problemi del nostrotempo. I quali invece richiedono analisiapprofondite e risposte articolate ecomplesse, prodotte da una buonapolitica, a sua volta fondata su valenze

    etiche radicate, identità rafforzate, unaspiccata predisposizione al dialogo, iltutto per una concreta e lungimiranteazione di governo.

    Gianni Borsa 

    G

    La Francia premia Marine Le Pen

    Ma i “populismi” non hanno confini

    Successo della destra estrema.Seguono gollisti e socialisti. I meritidella leader nazionalista e le colpe degliavversari. L’Europa attende gli esitidei ballottaggi del 13 dicembre eintanto fa i conti con il diffondersi

    di formazioni politiche nate “dal basso”,estranee ai partiti tradizionali e,in genere, euroscettiche

     E l e z i o n i  r e g i o n a l i

    (FOTO AFP/SIR)

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    Giovedì 10 dicembre 201512   Cesena

     ANNIVERSARIO

    PRIMO BRUNACCI

    Caro babboogni giorno che passa

    ci manchi sempre di piùMa sappiamo che non cilascerai mai soli. Tuo figlio

    Giovanni, tua moglieGiuseppina,

    i tuoi fratelli e i parenti tuttiUna Messa sarà celebrata

    il 13 dicembre alle 9nella chiesa

    di Santa Maria delle Graziea Ponte Pietra

    ❚❚ Villachiaviche, iniziativa contro il disagio

    Raccolta per le famiglieLa parrocchia di Villachiaviche si pre-para a vivere, sabato e domenica pros-

    simi, la festa del Ringraziamento, isti-tuita dal parroco lo scorso anno. Taleevento è pensato per sensibilizzare iparrocchiani all’attenzione verso chiè meno fortunato, specialmente letrenta famiglie che la Caritas parroc-chiale aiuta. Sabato 12 dicembre i ra-gazzi passeranno per le vie, a racco-gliere quanto predisposto. La gente liudrà dalla loro musica e canti. I bam-bini del catechismo sono invitati aportare i loro doni sabato alle 15. Sem-pre sabato, ma alle 19.30, è previstol’incontro con le famiglie, dove si in-viteranno giovani famiglie straniereresidenti in parrocchia a dare la lorotestimonianza. La raccolta continuain chiesa, domenica 13 dicembre, alleMesse delle 7.30 - 9.30 - 11 - 19. Si con-

    cluderà il tutto con il grande concertoGospel, domenica alle 20.45, tenutodal coro "Voice of Joy" di Faenza, chepresenterà gospel, Spirituals, Pop eNatalizi. Si potranno lasciare offertelibere che, tolte le spese, andranno peri lavori di restauro e riapertura del sa-lone cineteatro parrocchiale, previstaper il 2016.

    Fiera

    Macfrut in Orienteper lo sviluppoSi è tenuto a Teheran, presieduto dalviceministro Carlo Calenda, un Forum traItalia e Iran per valutare le opportunità di

    collaborazione in diversi settorieconomici, tra cui l’agroindustria.Dopo l’accordo sul nucleare del luglioscorso si ipotizza, per la prossimaprimavera, la revoca delle sanzionieconomiche verso l’Iran che hannolimitato fortemente gli scambicommerciali negli ultimi dodici anni.Secondo un recente studio, infatti, la finedelle sanzioni potrebbe portare a unincremento dell’export nel Paese di circa3 miliardi di euro nel quadriennio 2015-2018, interessando anche il settoreortofrutticolo. Presente al Forum ilpresidente di Cesena Fiera Renzo Piracciniche ha colto l’occasione per presentareMacfrut agli operatori locali.L’Iran è un grande produttoreortofrutticolo – con circa 16 milioni ditonnellate – che ha bisogno di rinnovare

    totalmente la propria filiera. C’è ungrande interesse per la vivaistica, lameccanizzazione agricola, i sistemi irriguiche portano a un r isparmio di acqua e letecnologie di lavorazione post raccolta.Una delegazione iraniana di 12 operatoriha partecipato a Macfrut 2015,manifestando già in quell’occasione ungrande interesse per il sistema italiano.“Puntiamo a incrementare fortemente lapresenza di operatori iraniani a Macfrut 2016 visto il grande interesse per ilsettore e il bisogno di investire”, affermaRenzo Piraccini, presidente di CesenaFiera.

    nche il Comune di Cesena siadegua ai nuovi standard dellatoponomastica indicati dall’Istat.L’Istituto Nazionale di Statistica

    sta lavorando alla creazione dell’ArchivioNazionale dei numeri civici e delle stradeurbane (che diverrà l’unico archivio diriferimento per la pubblicaamministrazione di tutto il Paese) e perquesto ha chiesto a tutti i Comuni diuniformare le denominazioni di strade,piazze, in modo che siano gli stessi

    A

    Toponomastica, nomida rendere uniformi

    Stop alle vie tipo "G. Garibaldi", "da Vinci" o "da Gama"

    ovunque. Può capitare che una viaintitolata a Giuseppe Garibaldi in unacittà sia indicata come “via G. Garibaldi”,in un’altra come “via Garibaldi Giuseppe”oppure, semplicemente, “Via Garibaldi”.Secondo le indicazioni fornite dall’Istat,invece, d’ora in poi non accadrà più,perché la corretta denominazione saràsolo “via Giuseppe Garibaldi”. A Cesena questa procedura ha portatoalla variazione di circa il 30 per cento deitoponimi sul territorio comunale, oggi

    adeguati alle nuove regole (ad esempio:“Via A. Garibaldi” è diventata “Via Anita

    Garibaldi”). Va detto che tali modifiche non avrannoparticolari conseguenze pratiche per icittadini. Infatti, sulla base delleindicazioni fornite direttamentedall’Istat, non sarà necessario procederealle rettifiche degli indirizzi di residenza,sedi di attività e proprietà immobiliari,perché si tratta solo di un adeguamentodella denominazione e non di vere eproprie variazioni di toponomastica.Semplicemente, a partire dall’inizio del2016 tutti i database dell’Ente, inparticolare l’archivio anagrafico dellapopolazione residente, sarannoaggiornati con i nuovi toponimi e così, adesempio, le certificazioni di residenzaverranno rilasciate con la nuovadenominazione delle vie. Allo stessotempo, nel momento in cui si dovranno

    installare nuovi cartelli didenominazione stradale si terrà contodei nuovi standard.L’elenco di tutti i toponimi modificatipuò essere consultato rivolgendosi alPunto accoglienza del Comune di Cesena(Piazzetta dei Cesenati del 1377, n. 1) neiseguenti orari: lunedì, mercoledì, venerdìe sabato dalle 8 alle 13.15; il martedì e ilgiovedì dalle 8 alle 17 con orariocontinuato.Inoltre è pubblicato sul sito internet delComune di Cesenahttp://www.comune.cesena.fc.it

    Pievesestina | Anziani attivi in parrocchia

    Ogni quindici giorni il gruppo dei “nonni” di Pievesestina si incontra inoratorio per trascorrere due ore assieme. La coordinatrice del gruppo èLaura, coadiuvata da Pamela, Marta, Ermanno, Severina. In occasionedell’ultimo appuntamento i nonni si sono dedicati alla realizzazione delformaggio e della ricotta, seguiti dall’insegnamento di Vittorio Valzania.I formaggi sono stati poi assaggiati, accompagnati con marmellata e

    pane. Agli incontri quindicinali partecipa anche un gruppo della casa diriposo “La Meridiana” di Sant’Andrea in Bagnolo. Gli incontri inizianoalle 15 con un momento di preghiera guidato dal parroco don MarcoPrada, poi vengono fatte attività culturali e ricreative, una merendaassieme e la tombola. I nonni più in difficoltà vengono accompagnati inparrocchia con un pulmino dell’associazione “Noi per te” .

    Case Finali

    Idea della scuola

    dell’Infanzia

    Quest’anno la scuola dell’infanzia "MariaImmacolata" che fa capo alla parrocchiadi Case Finali realizzerà un progetto perriempire il quartiere e la città di presepiinteramente realizzati dai bambini e dallebambine attraverso materiale di recupero."L’idea che ci ha ispirato - spiegano leinsegnanti - è quello di r icordare a tutti icittadini di Cesena, a partire dal nostroquartiere, che il Natale è festa, è gioia, ècondivisione, è dono, e secondo noi nullameglio di un presepe ci può ricordaretutto questo. Ci offriamo quindi, alleaziende e agli esercizi commerciali dellanostra città, come "piccoli artigiani" perrealizzare con creatività una piccola

    Natività utilizzando il materiale di scartodelle loro attività, con una piccola offertasimbolica che andrà ad autofinanziare lanostra scuola".

  • 8/20/2019 Corriere Cesenate 44-2015

    13/25

    Giovedì 10 dicembre 2015 13Cesena

    Si confezionano cesti natalizi

     La qualità al vostro servizio 

    Buone feste 

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    Studenti in Germaniasimulando un’impresaIl Versari-Macrelli ha partecipato ancora una volta alla fieratedesca dove ci si esercita a diventare veri imprenditori. Vi hannopartecipato giovani da tutta Europa

    "Un’esperienza davvero unica". Ecco come glialunni delle classi terminali dell’Istituto

     Versari-Macrelli di Cesena hanno descritto laloro partecipazione alla 51a Fieradell’Impresa Simulata svoltasi a Karlsruhe -Germania dal 17 al 19 novembre scorso.L’evento, organizzato al "Gartenhalle" delConvention Centre Karlsruhe, ha comeobiettivo formativo "imparare a fare gliimprenditori". Studenti provenienti da tuttaEuropa allestiscono più di 70 stand di aziende

    simulate e intraprendono operazionicommerciali di compra-vendita,promozione e marketing come nellereali fiere commerciali.Come ogni anno, gli studenti di classe V indirizzo commerciale dell’Istitutohanno partecipato alla Fiera,rappresentando l’unica scuola superioreitaliana presente all’evento insieme allaFacoltà di economia dell’Università diParma. Ogni classe aderenteall’iniziativa ha provveduto allapresentazione della propria aziendaoccupandosi direttamente di tutti ipassaggi: dall’allestimento dello standalla disposizione dei propri prodotti eservizi, al procacciamento dei clienti,

    alla vendita diretta, mettendo in campotutte le principali strategie di marketing apprese a scuola. L’esperienza, ispirataalla metodologia didattica del "learning by doing" e della didattica laboratorialeconsente agli alunni di calarsi in uncontesto lavorativo autentico,misurandosi con richieste e compitirealmente richieste nel posto di lavoro.

    Tale approccio, uno dei punti fortidell’offerta formativa dell’Istituto Versari-Macrelli, anima lo spaziodedicato alla Simulazione d’Impresanella quale lo studente deve interpretarele esigenze del cliente, assumere ruolidiversi a seconda delle performancerichieste, eseguire procedure e applicaremetodi di lavoro, divenendo via viasempre più consapevole del proprioprocesso di apprendimento e dellecompetenze professionali e personalifondamental