CONTRO LA POVERTÀ Un progetto EDUCATIVA … · Giuseppe Ghisolfi Vicepresidente Acri Presidente...

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Anno XVII Luglio - Agosto 2016 Tariffa regime libero 20/D - Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Roma CONTRO LA POVERTÀ EDUCATIVA NASCE IL FONDO In Italia quasi un milione di minori vive in condizioni di povertà assoluta. La povertà economica è spesso causata dalla povertà educativa: le due si alimentano reciproca- mente e si trasmettono di generazione in generazione. Nel nostro Paese quasi la metà dei minori in età scolare non ha mai letto un libro, se non quelli di studio, il 70% non ha mai visitato un sito archeologico, il 55% un museo, il 45% non ha svolto alcuna at- tività sportiva. Un’alle- anza per contrastare questo preoccupante fe- nomeno l’hanno messa in campo le Fondazioni di origine bancaria e il Governo che, con appo- site agevolazioni fiscali previste nella Legge di stabilità per il 2016, ha voluto incentivare l’ul- teriore impegno delle Fondazioni su questo fronte. A fine aprile i due partner hanno fir- mato un Protocollo d’intesa per la gestione di un Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile, che è desti- nato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”. Le Fondazioni lo alimen- teranno con circa 120 milioni di euro all’anno per tre anni e i versamenti saranno effettuati annualmente su un apposito conto corrente postale. Alle Fondazioni è con- testualmente riconosciuto un credito d’imposta pari al 75% dei loro versamenti, fino a un massimo di 100 mi- lioni di euro per ciascun anno. L’operatività per l’asse- gnazione delle risorse, tramite bandi, è stata as- segnata alla Fondazione con il Sud, mentre le scelte di indirizzo strate- gico sono definite da un apposito Comitato di in- dirizzo nel quale sono pariteticamente rappre- sentate le Fondazioni di origine bancaria, il Go- verno e le organizza- zioni del Terzo Settore. Il 17 maggio l’iniziativa è stata presentata a Roma, in Borgata Fi- nocchio, alla Biblioteca Collina della Pace: un luogo simbolico in quanto centro di incontro, inclusione e partecipazione, co- struito sui detriti di un edificio sottratto alla Banda della Magliana. Sono intervenuti il Sottosegretario alla Presi- denza del Consiglio dei Ministri Tommaso Nannicini, il Presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti, il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore Pietro Barbieri. ACRI RINNOVA GLI ORGANI L’Assemblea dell’Acri dell’8 giugno scorso ha rinnovato gli organi del- l’Associazione secondo i nuovi criteri di governance definiti dalla riforma statutaria approvata in febbraio, che dà maggiore rappresentatività ai ter- ritori. L’avvocato Giuseppe Guzzetti, al vertice dell’Acri dal 2000, è stato rieletto all’unanimità nel ruolo di pre- sidente dell’Associazione per un altro triennio ed è stata defi- nita la composizione del Consiglio, del Comitato delle Società Bancarie, del Comitato Piccole e Medie Fondazioni, del Collegio dei Revisori dei Conti. Il Consiglio è compo- sto da 30 membri, oltre al Presidente dell’As- sociazione. Cinque sono espressione delle prime cinque Fondazioni as- sociate in termini di di- mensione del patrimo- nio in base all’ultimo bilancio appro- vato disponibile, uno espressione del Comitato Piccole e Medie Fonda- zioni, due espressione del Comitato delle Società Bancarie, ventidue espressione di cinque Aree Geo- grafiche: del Nord Ovest (Lombar- dia, Piemonte, Liguria); del Nord Est (Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia); dell’Emilia Romagna (Emilia Romagna); del Centro (Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo); del Sud e delle Isole (Lazio, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna, Sicilia). Di questi ventidue, nove sono coordinatori o presidenti delle Consulte/Associazioni Territo- riali, che così consolidano e valoriz- zano il ruolo strategico di queste organizzazioni di territorio nell’am- bito dei processi decisionali che si sviluppano all’interno dell’Associa- zione di rappresentanza collettiva degli enti a livello nazionale. «Il no- stro obiettivo – ha affermato Guzzetti è di rendere sempre più efficaci e partecipati i processi decisionali, puntando proprio sull’ampio coin- volgimento delle Associate nella for- mazione degli organi associativi e su un raccordo rafforzato e sistematico con le compagini territoriali. Sono certo che insieme sapremo affrontare al meglio le sfide che il futuro ci pro- pone: da una crescente e irrinuncia- bile attenzione ai bisogni dei minori che vivono, o approdano, in Italia alla realizzazione di piani di welfare di comunità, capaci di integrare opportuna- mente contributi proget- tuali e operativi pubblici e privati, fino all’imple- mentazione di iniziative in grado di stimolare e favorire una nuova fase di crescita civile e di svi- luppo economico per il nostro Paese». Il rinnovato Consiglio dell’Acri, nella riunione del 30 giugno, ha nomi- nato il Comitato Esecu- tivo, che con la nuova governance ha preso il posto del Co- mitato di Presidenza dell’Associa- zione, rispetto al quale vede appunto rafforzate le funzioni esecutive, ben separate da quelle del Consiglio, che ha un ruolo di indirizzo strategico e generale. Nella pagina a seguire ri- portiamo brevi profili dei componenti del nuovo Comitato Esecutivo. La cronaca di questi giorni continua a raccontarci di drammatici sbarchi di migranti sulle nostre coste e molti sono i bambini. Tanti, purtroppo, per- dono la vita tra le onde e troppi non si trovano una volta a terra. Le Fon- dazioni hanno di recente varato l’ini- ziativa “Never Alone” dedicata ad accogliere, salvaguardare e integrare i minori stranieri non accompagnati; ma certo non dimentichiamo i bam- bini italiani. Anche per molti di loro la situazione non è rosea. Il perdu- rare della crisi economica ha pro- dotto effetti dirompenti sulla qualità della vita delle fasce più deboli della nostra società e, in particolare, pro- prio dei minori. Le Fondazioni di origine bancaria associate ad Acri dedicano molte iniziative a favore dei bambini in si- tuazioni di vulnerabilità e, in gene- rale, alla loro formazione: iniziative già in corso a livello dei singoli ter- ritori, o su panorami più ampi, e ini- ziative programmate per l’im- mediato futuro. Ma il Fondo di con- trasto alla povertà educativa mino- rile è un’iniziativa a favore dell’infanzia in difficoltà nel nostro Paese davvero eccezionale, non solo in termini di dimensioni per quello che sarà l’impegno delle nostre Fon- dazioni, ma anche per l’originalità della formula, che rappresenta un unicum nel quadro delle partnership pubblico/privato. Stiamo sviluppando una forma auten- ticamente innovativa di intervento, che fa perno sul coinvolgimento di una pluralità di soggetti, i quali in maniera efficace, perché sinergica, lavoreranno al raggiungimento di un comune obiettivo, quello di offrire ai giovani pari opportunità di cre- scita. Un’indagine condotta dalla Commissione Parlamentare per l’In- fanzia e l’Adolescenza nel 2014 evi- denzia, infatti, che la povertà materiale è spesso causa di povertà educativa e che quest’ultima, a sua volta, può originare nuova povertà materiale, in un circolo vizioso che è necessario interrompere. Ed è ne- cessario farlo non solo perché ogni vita è preziosa, ma anche perché ognuno di noi deve poter essere una risorsa per la collettività. Senz’altro, come recita la Costituzione, la Re- pubblica ha il compito di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la li- bertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva parteci- pazione all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Ma certo la società civile – e in partico- lare i suoi corpi intermedi, quali sono le Fondazioni di origine ban- caria e le altre organizzazioni del Un progetto win win di Giuseppe Guzzetti Guzzetti presidente all’unanimità segue a pagina 3

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CONTRO LA POVERTÀEDUCATIVA NASCE IL FONDOIn Italia quasi un milione di minori vive in condizioni dipovertà assoluta. La povertà economica è spesso causatadalla povertà educativa: le due si alimentano reciproca-mente e si trasmettono di generazione in generazione.Nel nostro Paese quasi la metà dei minori in età scolarenon ha mai letto un libro, se non quelli di studio, il 70%non ha mai visitato unsito archeologico, il55% un museo, il 45%non ha svolto alcuna at-tività sportiva. Un’alle-anza per contrastarequesto preoccupante fe-nomeno l’hanno messain campo le Fondazionidi origine bancaria e ilGoverno che, con appo-site agevolazioni fiscalipreviste nella Legge distabilità per il 2016, havoluto incentivare l’ul-teriore impegno delleFondazioni su questofronte. A fine aprile idue partner hanno fir-mato un Protocollo d’intesa per la gestione di un Fondodi contrasto alla povertà educativa minorile, che è desti-nato “al sostegno di interventi sperimentali finalizzati arimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale eculturale che impediscono la piena fruizione dei processieducativi da parte dei minori”. Le Fondazioni lo alimen-

teranno con circa 120 milioni di euro all’anno per treanni e i versamenti saranno effettuati annualmente su unapposito conto corrente postale. Alle Fondazioni è con-testualmente riconosciuto un credito d’imposta pari al75% dei loro versamenti, fino a un massimo di 100 mi-lioni di euro per ciascun anno. L’operatività per l’asse-

gnazione delle risorse,tramite bandi, è stata as-segnata alla Fondazionecon il Sud, mentre lescelte di indirizzo strate-gico sono definite da unapposito Comitato di in-dirizzo nel quale sonopariteticamente rappre-sentate le Fondazioni diorigine bancaria, il Go-verno e le organizza-zioni del Terzo Settore.Il 17 maggio l’iniziativaè stata presentata aRoma, in Borgata Fi-nocchio, alla BibliotecaCollina della Pace: unluogo simbolico in

quanto centro di incontro, inclusione e partecipazione, co-struito sui detriti di un edificio sottratto alla Banda dellaMagliana. Sono intervenuti il Sottosegretario alla Presi-denza del Consiglio dei Ministri Tommaso Nannicini, ilPresidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti, il Portavoce delForum Nazionale del Terzo Settore Pietro Barbieri.

ACRI RINNOVA GLI ORGANIL’Assemblea dell’Acri dell’8 giugnoscorso ha rinnovato gli organi del-l’Associazione secondo i nuovi criteridi governance definiti dalla riformastatutaria approvata in febbraio, chedà maggiore rappresentatività ai ter-ritori. L’avvocato Giuseppe Guzzetti,al vertice dell’Acri dal 2000, è statorieletto all’unanimità nel ruolo di pre-sidente dell’Associazione per un altrotriennio ed è stata defi-nita la composizione delConsiglio, del Comitatodelle Società Bancarie,del Comitato Piccole eMedie Fondazioni, delCollegio dei Revisoridei Conti.Il Consiglio è compo-sto da 30 membri, oltreal Presidente dell’As-sociazione. Cinque sonoespressione delle primecinque Fondazioni as-sociate in termini di di-mensione del patrimo-nio in base all’ultimo bilancio appro-vato disponibile, uno espressione delComitato Piccole e Medie Fonda-zioni, due espressione del Comitatodelle Società Bancarie, ventidueespressione di cinque Aree Geo-grafiche: del Nord Ovest (Lombar-dia, Piemonte, Liguria); del NordEst (Veneto, Trentino Alto Adige,

Friuli Venezia Giulia); dell’EmiliaRomagna (Emilia Romagna); delCentro (Toscana, Umbria, Marche,Abruzzo); del Sud e delle Isole(Lazio, Campania, Calabria, Puglia,Sardegna, Sicilia). Di questi ventidue,nove sono coordinatori o presidentidelle Consulte/Associazioni Territo-riali, che così consolidano e valoriz-zano il ruolo strategico di queste

organizzazioni di territorio nell’am-bito dei processi decisionali che sisviluppano all’interno dell’Associa-zione di rappresentanza collettivadegli enti a livello nazionale. «Il no-stro obiettivo – ha affermato Guzzetti– è di rendere sempre più efficaci epartecipati i processi decisionali,puntando proprio sull’ampio coin-

volgimento delle Associate nella for-mazione degli organi associativi e suun raccordo rafforzato e sistematicocon le compagini territoriali. Sonocerto che insieme sapremo affrontareal meglio le sfide che il futuro ci pro-pone: da una crescente e irrinuncia-bile attenzione ai bisogni dei minoriche vivono, o approdano, in Italiaalla realizzazione di piani di welfare

di comunità, capaci diintegrare opportuna-mente contributi proget-tuali e operativi pubblicie privati, fino all’imple-mentazione di iniziativein grado di stimolare efavorire una nuova fasedi crescita civile e di svi-luppo economico per ilnostro Paese». Il rinnovato Consigliodell’Acri, nella riunionedel 30 giugno, ha nomi-nato il Comitato Esecu-tivo, che con la nuova

governance ha preso il posto del Co-mitato di Presidenza dell’Associa-zione, rispetto al quale vede appuntorafforzate le funzioni esecutive, benseparate da quelle del Consiglio, cheha un ruolo di indirizzo strategico egenerale. Nella pagina a seguire ri-portiamo brevi profili dei componentidel nuovo Comitato Esecutivo.

La cronaca di questi giorni continuaa raccontarci di drammatici sbarchidi migranti sulle nostre coste e moltisono i bambini. Tanti, purtroppo, per-dono la vita tra le onde e troppi nonsi trovano una volta a terra. Le Fon-dazioni hanno di recente varato l’ini-ziativa “Never Alone” dedicata adaccogliere, salvaguardare e integrarei minori stranieri non accompagnati;ma certo non dimentichiamo i bam-bini italiani. Anche per molti di lorola situazione non è rosea. Il perdu-rare della crisi economica ha pro-dotto effetti dirompenti sulla qualitàdella vita delle fasce più deboli dellanostra società e, in particolare, pro-prio dei minori.Le Fondazioni di origine bancariaassociate ad Acri dedicano molteiniziative a favore dei bambini in si-tuazioni di vulnerabilità e, in gene-rale, alla loro formazione: iniziativegià in corso a livello dei singoli ter-ritori, o su panorami più ampi, e ini-ziative programmate per l’im -mediato futuro. Ma il Fondo di con-trasto alla povertà educativa mino-rile è un’iniziativa a favoredell’infanzia in difficoltà nel nostroPaese davvero eccezionale, non soloin termini di dimensioni per quelloche sarà l’impegno delle nostre Fon-dazioni, ma anche per l’originalitàdella formula, che rappresenta ununicum nel quadro delle partnershippubblico/privato. Stiamo sviluppando una forma auten-ticamente innovativa di intervento,che fa perno sul coin volgimento diuna pluralità di soggetti, i quali inmaniera efficace, perché sinergica,lavoreranno al raggiungimento di uncomune obiettivo, quello di offrireai giovani pari opportunità di cre-scita. Un’indagine condotta dallaCommissione Parlamentare per l’In-fanzia e l’Adolescenza nel 2014 evi-denzia, infatti, che la povertàmateriale è spesso causa di povertàeducativa e che quest’ultima, a suavolta, può originare nuova povertàmateriale, in un circolo vizioso cheè necessario interrompere. Ed è ne-cessario farlo non solo perché ognivita è preziosa, ma anche perchéognuno di noi deve poter essere unarisorsa per la collettività. Senz’altro,come recita la Costituzione, la Re-pubblica ha il compito di rimuoveregli ostacoli di ordine economico esociale, che, limitando di fatto la li-bertà e l’eguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo dellapersona umana e l’effettiva parteci-pazione all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese. Macerto la società civile – e in partico-lare i suoi corpi intermedi, qualisono le Fondazioni di origine ban-caria e le altre organizzazioni del

Un progettowin win

di Giuseppe Guzzetti

Guzzetti presidente all’unanimità

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Antonello CabrasIngegnere e insegnante con vo-cazione all’impegno civico, è alvertice della Fondazione Sar-degna dal 2013. È nato aSant’Antioco il 22 ottobre1949 ed è stato presidente dellaRegione Sardegna e poi sena-tore della Repubblica in tre le-gislature, nonché deputato. Èstato presidente della Delega-zione parlamentare italianapresso l’Assemblea della Nato.

Antonio FinottiPresidente della FondazioneCariparo dal 2003, è nato aLoreo (Ro) l’8 novembre1928. È cavaliere di GranCroce al merito della Repub-blica Italiana e socio onorariodell’Accademia Galileiana diPadova e dell’Accademia deiConcordi di Rovigo. Iscrittoall’Albo dei Revisori Conta-bili è stato direttore generaledi banche e membro di Cda.

Anna Chiara InvernizziProfessore aggregato presso ilDipartimento di Studi perl’Economia e l’Impresa del-l’Università Amedeo Avoga-dro, del cui Cda è statamembro dal 2008 al 2015, èvicepresidente della Fonda-zione CrT dal 2013. Nata aNovara il 17 dicembre 1969,è vicepresidente della Asso-ciazione Industriali di Novaracon delega all’Education.

Matteo MelleyPresidente della FondazioneCarispezia dal 2001, è nato il10 marzo 1960 a La Spezia,dove svolge la professione diavvocato. È coordinatore delComitato Piccole e MedieFondazioni di Acri ed è presi-dente del Comitato di Sup-porto della Cassa Depositi ePrestiti. Ha ricoperto cariche invarie società quotate, nonchéin organizzazioni filantropiche.

Umberto TombariProfessore ordinario di Di-ritto Commerciale dal 2000all’Università di Firenze,città dove ha fondato uno stu-dio legale specializzato inmateria societaria e commer-ciale, è iscritto all’Albo degliAvvocati patrocinanti in Cas-sazione. Nato a Grosseto il18 giugno del 1966, è presi-dente dell’Ente Cassa di Ri-sparmio di Firenze dal 2014.

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primo piano

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

Paolo AndreiVicepresidente AcriNato a Parma il 10 ottobre1962, è professore ordinariopresso la locale università,dove è stato prorettore e diret-tore del Dipartimento di Eco-nomia. Guida la FondazioneCariparma dal 2013 e dal 2015l’Associazione tra le Fonda-zione di origine bancaria del-l’Emilia Romagna. È presi-dente di Aidea - Accademia Ita-liana di Economia Aziendale.

Vincenzo Marini MariniVicepresidente AcriPresidente della FondazioneCassa di Risparmio di AscoliPiceno dal 2001, è coordina-tore della Consulta delle Fon-dazioni di origine bancariadelle Marche. Nato ad AscoliPiceno il 15 agosto del 1963,qui esercita la professione didottore commercialista e revi-sore dei conti, dopo esperienzenel settore della gestione del ri-sparmio e in campo tributario.

Giuseppe GuzzettiPresidente AcriPresidente di Acri dal 2000,conduce la Fondazione Cari-plo dalla stessa data. Nato aTurate il 27 maggio del 1934,esercita la professione di av-vocato in Como ed è iscrittoall’Albo Speciale della Cas-sazione e delle GiurisdizioniSuperiori. È stato presidentedella Regione Lombardia epoi senatore della Repub-blica Italiana fino al 1994.

Francesco ProfumoVicepresidente AcriAccademico di fama interna-zionale e revisore di nume-rose riviste scientifiche, èpresidente della Compagniadi San Paolo dal maggioscorso. Nato a Savona il 3maggio 1953, è professoreordinario al Politecnico di To-rino, di cui è stato rettore finoal 2005. È stato ministrodell’Istruzione nonché presi-dente della multiutility Iren.

Giuseppe GhisolfiVicepresidente AcriPresidente della Cassa di Ri-sparmio di Fossano, giornali-sta e autore del “Manuale dieducazione finanziaria”, è vi-cepresidente di Acri per leSocietà Bancarie. Nato a Cer-vere (Cn) il 7 maggio del1949, negli ultimi due anni èstato vicepresidente di Abi. ÈGrand’Ufficiale al Meritodella Repubblica e Cavalieredel Sovrano Ordine di Malta.

Area geografica Nord OvestFranco Ferraris Pres. Fondazione CR BiellaGiandomenico Genta Pres. Fondazione CR CuneoMartino Grindatto Pres. Fondazione CR SaviglianoAnna Chiara Invernizzi Pres. Fondazione CR TorinoFrancesco Profumo Pres. Compagnia San PaoloPier Angelo Taverna Pres. Fondazione CR AlessandriaFondazione Cariplo è rappresentata dal suo Presidente Giuseppe Guzzettiche fa già parte del Consiglio in quanto Presidente dell’Associazione

Area geografica Nord EstKonrad Bergmeister Pres. Fondazione CR BolzanoGiampietro Brunello Pres. Fondazione di VeneziaLionello D’Agostini Pres. Fondazione CrupAntonio Finotti Pres. Fondazione CariparoAlessandro Mazzucco Pres. Fondazione CariveronaMassimo Paniccia Pres. Fondazione CR Trieste

Area geografica Emilia-RomagnaPaolo Andrei Pres. Fondazione CariparmaPaolo Cavicchioli Pres. Fondazione CR Modena

Giusella Finocchiaro Pres. Fond. del Monte di Bologna e RavennaRoberto Pinza Pres. Fondazione CR ForlìGianfranco Ragonesi Vicepres. Fondazione CR Bologna

Area geografica CentroGiampiero Bianconi Pres. Fondazione CR PerugiaVincenzo Fumi Pres. Fondazione CR OrvietoLuca Iozzelli Pres. Fondazione CR Pistoia e PesciaVincenzo Marini Marini Pres. Fondazione CR Ascoli PicenoEnrica Salvatore Pres. Fondazione TercasUmberto Tombari Pres. Ente CR Firenze

Area geografica Sud e IsoleAntonello Cabras Pres. Fondazione di SardegnaAntonio Castorani Pres. Fondazione PugliaDaniele Marrama Pres. Fondazione Banco di NapoliAntonio Valentini Pres. Fondazione CR Rieti

Matteo Melley, Pres. Fondazione Carispezia - coordinatore del ComitatoPiccole e Medie Fondazioni; Giuseppe Ghisolfi, Pres. Cassa di Risparmiodi Fossano; Aldo Pia, Pres. Cassa di Risparmio di Asti

IL COMITATO ESECUTIVO ACRI

Il Consiglio

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privato sociale – non può essere estranea a questoprocesso, lavorando insieme soprattutto là doveè necessario compensare situazioni di squilibrioe di disuguaglianza con un impegno diretto, cir-coscritto e puntuale.Insieme al mondo del volontariato, del terzo set-tore e alla Fondazione con il Sud, le Fondazioni diorigine bancaria partecipano con risorse, compe-tenze ed esperienza al grande piano di contrastodella povertà nel nostro Paese messo a punto dalGoverno con la Legge di stabilità per il 2016, con-tribuendo a dare, così, sempre più sostanza all’ar-ticolo 3 della nostra Costituzione, in base al quale“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sonoeguali davanti alla legge, senza distinzione disesso, di razza, di lingua, di religione, di opinionipolitiche, di condizioni personali e sociali”.Due anni fa la Legge di stabilità per il 2015 intro-duceva un ulteriore appesantimento della pres-sione fiscale sulle Fondazioni, passando dai 100milioni di euro di carico fiscale complessivo nel2011 ai 170 del 2012 e del 2013 per arrivare ai 424milioni di euro pagati dalle Fondazioni nel 2014.Un inasprimento incomprensibile e inaccettabile– ci lamentammo – perché ogni euro dato al fiscoè un euro sottratto alla nostra attività per il sociale.Per quest’anno e i prossimi due, invece, un dialogopositivo con il Governo – con il Presidente delConsiglio Matteo Renzi e con il Ministro dell’Eco-nomia e delle Finanze Pier Carlo Padoan – ha por-tato a definire un piano di detrazioni fiscali, che siconcretizzeranno in crediti di imposta, per le ero-

gazioni che nel 2016, 2017 e 2018 le Fondazionifaranno per alimentare questo Fondo finalizzato acontrastare la povertà minorile, in particolare perrimuovere quegli ostacoli che frenano o impedi-scono la loro crescita educativa.

Quest’iniziativa, sancita in una legge delloStato, è un fatto di grande civiltà per il nostroPaese. Ad essa ci siamo dichiarati subito prontie orgogliosi di aderire, impegnandoci a finan-ziarla con circa 120 milioni di euro all’anno,secondo un protocollodefinito e concordatocon il Governo.Dar seguito a una grandeiniziativa di sistema a fa-vore dell’infanzia svan-taggiata era da tempo neinostri intenti, che ab-biamo illustrato a PapaFrancesco il 20 giugnodello scorso anno,quando come Associa-zione fummo ricevuti dalSanto Padre, e comeprevisto in uno specificopunto programmaticonella mozione finale delXXIII Congresso Acrisvoltosi a Lucca il 18 e19 giugno 2015, che tra l’altro impegna l’Associa-zione e le Fondazioni che ad essa aderiscono a“realizzare una significativa iniziativa nazionale, incollaborazione con le rappresentanze del volonta-riato e del terzo settore, di contrasto alle nuove po-vertà e a sostegno dell’infanzia svantaggiata …”.Questa scelta fiscale del Governo ci aiuta in talsenso e rappresenta un importante riconoscimento

del ruolo delle Fonda-zioni, che per la primavolta, a livello nazio-nale, vengono conside-rate non per il lororuolo di investitori,bensì per la loro attivitàfilantropica di caratteresociale, con particolareattenzione alla povertàminorile, anche forma-tiva ed educativa, chemolto spesso, specienelle periferie urbane,si configura come ab-bandono scolastico odiscriminazione nel-l’accesso al sistemaeducativo. La defini-

zione delle modalità operative del Fondo è stataconcordata tra le Fondazioni, la Presidenza delConsiglio dei Ministri, il Ministero dell’Econo-mia e delle Finanze e il Ministero del Lavoro edelle Politiche Sociali. Sono state individuate le

caratteristiche dei progetti da finanziare, le moda-lità di valutazione e selezione, anche con il ricorsoa valutatori indipendenti, e di monitoraggio, alfine di assicurare la trasparenza nonché il miglioreutilizzo delle risorse e l’efficacia degli interventi.

Valutiamo come un ulteriore riconoscimento alruolo sociale che le Fondazioni svolgono nelPaese, e alla qualità e trasparenza con cui lo eser-citano, l’aver voluto assegnare ad Acri, la loroAssociazione di rappresentanza collettiva, la re-sponsabilità della scelta del soggetto attuatoredell’iniziativa, che è stato individuato nella Fon-dazione con il Sud, nata nel 2006, come moltisanno, dall’impegno congiunto di Acri e delForum del Terzo Settore. Inoltre il Fondo è inte-stato ad Acri, a cui ne è affidata la gestione am-ministrativa. La governance del Fondo, invece,è affidata a un Comitato di indirizzo strategicocomposto pariteticamente da rappresentanti diespressione governativa, rappresentanti delleFondazioni e rappresentanti del terzo settore, chehanno il compito e la responsabilità di dettare iprincipi e i criteri direttivi in tema di ambiti diintervento, strumenti operativi, processo di va-lutazione/selezione/monitoraggio dei progetti fi-nanziati: progetti che saranno scelti mediantebandi nazionali, peraltro con quote minime a li-vello regionale. Destinatari dei bandi sono le or-ganizzazioni del terzo settore, cui si aggiungonogli istituti scolastici, che potranno presentareprogetti in partnership con altre organizzazioni,con una conseguente opportunità di arricchi-mento e ampliamento delle sperimentazioni.Se è vero che i casi di situazioni cosiddette “winwin” sono rari, è altrettanto vero che la realizzazione,e poi l’utilizzo, di questo Fondo di contrasto alla po-vertà educativa minorile è proprio uno di questi.

Guzzetti: contro la povertà educativa minorileun progetto win win

primo piano

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

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Pietro BarbieriPortavocedel Forum Nazionale del Terzo Settore

Il ruolo delle organizzazioni del privato so-ciale sarà centrale per realizzare gli obiettividel Fondo. «Finalmente si interviene e si ra-giona con senso compiuto» ha dichiarato ilportavoce del Forum del Terzo Settore, Pie-tro Barbieri. «Per noi la grande sfida è af-

frontare ciò che non è stato fatto per decenni. E che ora con la crisi siè aggravato. L’Italia, almeno sino all’ultima Legge di stabilità, infatti,paga il fatto di non avere misure di contrasto della povertà e c’è undivario molto importante da colmare. Però, ci sono adesso tutte le con-dizioni per dare nuova luce a chi non ne ha mai avuta» ha concluso.

Tommaso NanniciniSottosegretarioalla Presidenza del Consiglio

«Si tratta di un fondo delle buone pratiche chedeve sostenere la riforma del welfare attivo;non sarà un bandificio. Ci saranno progetticontro il contrasto alla povertà e a sostegno del-l’educazione, pochi ma buoni; e dopo l’estatecominceremo a vedere le linee di indirizzo deibandi». Così il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, TommasoNannicini, alla presentazione del Fondo. «Valutiamo come un ulteriorericonoscimento al ruolo sociale che le Fondazioni svolgono nel Paese, ealla qualità e trasparenza con cui lo esercitano, l’aver voluto assegnare adAcri la responsabilità della scelta del soggetto attuatore dell’iniziativa».

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territori

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

Promuovere tutte le azioni che possano essere di impulso e di supporto alla com-pleta attuazione del “Programma nazionale di interventi per la riqualificazione ur-bana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei Comunicapoluogo”, istituito dalla Legge di stabilità 2016 . È questa la principale finalitàdell’accordo siglato da Acri e Anci nei mesi scorsi, che verrà perseguita, suppor-tando centralmente la definizione del Programma e localmente l’elaborazione diprogettualità coerenti con gli obiettivi del Programma stesso. «L’obiettivo che ciprefiggiamo con la sigla di questo Accordo – afferma Piero Fassino, presidente diAnci – è quello di sviluppare appieno le potenzialità del Programma nazionale,

coordinando al meglio la presenta-zione dei progetti locali che possanofavorire sia l’attivazione e il coinvol-gimento di risorse private, a partireda quelle delle Fondazioni di originebancaria, che la collaborazione conil terzo settore nella elaborazione diprogetti di recupero e riqualifica-zione urbana». L’accordo, infatti, in-tende favorire e sostenere la miglioreattuazione del Programma nazionalepromuovendo attivamente la realiz-

zazione di situazioni di contesto istituzionale, amministrativo e finanziario, che as-sicurino il più efficiente ed efficace utilizzo delle risorse pubbliche attivate, lamassima integrazione con le iniziative già programmate, il miglior raggiungimentodegli obiettivi e fini indicati dalla legge, nonché l’attivazione di risorse private ag-giuntive. «Questo Protocollo – dice Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri – è coe-rente con la previsione della Mozione finale del Congresso Acri di Lucca del 2015,che prevedeva di pervenire a un’intesa con l’Anci che consenta alle Fondazionidi realizzare, in un contesto di sussidiarietà e di rispetto dei ruoli, rapporti di ca-rattere strategico con gli enti del territorio al fine di condividere e ottimizzare, inparticolare, iniziative che perseguono obiettivi di coesione e inclusione sociale».

I quartieri prevalentemente residen-ziali e poco connessi con il centrodella città soffrono spesso di disagilegati all’isolamento. Tali disagi siaggravano quando il commercio lo-cale, non essendo sostenuto da unamassa critica di persone che ren-dono sostenibile l’attività, chiude,lasciando intere strade ancora piùisolate e con scarso controllo so-ciale. Fondazione Housing Sociale,costola operativa di Fondazione Ca-riplo, lancia un progetto per pro-muovere il commercio di vicinatoquale volano per riqualificare il tes-suto urbano delle periferie. All’in-terno degli interventi di housingsociale realizzati da Fondazione Ca-riplo a Milano, “Borgo sostenibile”e “Cenni di cambiamento”, dove vi-vono circa 350 famiglie, esistono 16spazi commerciali, di diverse di-mensioni e caratteristiche, che pos-sono venire incontro a numeroseesigenze e attività. Gli spazi sonostati messi a disposizione tramitebando e verranno assegnati al ter-mine di un percorso che prevedeuna prima selezione che dà la pos-sibilità di accedere a un workshopper la progettazione definitiva della

propria idea. I commercianti sele-zionati potranno confrontarsi con gliabitanti e con gli altri locatari percreare sinergie e servizi innovativi avalore aggiunto per il quartiere: sa-ranno questi a offrire un aiuto allasostenibilità delle attività nel tempo.I canoni di locazione saranno acosto zero per il primo anno (eccettoil pagamento delle spese accesso-rie), ridotti della metà durante il se-condo anno, a regime pieno il terzoanno. I destinatari di questo progettosono tutti i soggetti intenzionati asviluppare la propria attività com-merciale in un contesto abitativo in-novativo e ad adottare un nuovomodo di rapportarsi con la clientela.Ai commercianti e agli artigiani sele-zionati sarà infatti chiesto di seguireun percorso di facilitazione per la rea-lizzazione di una rete di coordina-mento con le altre attività già presentie di stabilire dei Patti di Fiducia congli abitanti residenti, in modo dacreare basi solide per la sostenibilitàfutura delle proprie attività. La rete dicoordinamento avrà lo scopo di co-struire sinergie tra i commercianti, diammortizzare costi fissi e di organiz-zare servizi ad hoc per i cittadini.

I NEGOZI TORNANO AL CENTRO DELLE COMUNITÀ

Acri e Anci insiemeper riqualificare le periferie

NASCE A TORINO IL POLO DEL ‘900

Il Polo del ‘900 è il nuovo centro culturale di Torino,aperto a tutti e rivolto in particolar modo ai giovani.Sorge all’interno di due palazzi storici del capoluogopiemontese, San Celso e San Daniele. Nasce per vo-lontà di Città di Torino, Regione Piemonte e Compa-gnia di San Paolo per promuovere la crescita civica eformativa di tutta la comunità, in relazione ai temi piùattuali e a quelli più significativi per il futuro della so-cietà, a partire dalla riflessione sulla storia del Nove-cento. Grazie alla ricchezza di fontidocumentarie e alla pluralità delleesperienze e delle competenze deidiversi enti culturali coinvolti nelprogetto, il Polo diventerà il luogoe l’attore di attività e di iniziativeculturali capaci di far dialogare me-moria e attualità. È oggi la casa di19 enti culturali torinesi che stu-diano la storia del secolo scorso.Tra questi: il Centro internazionaledi studi Primo Levi, il Centro studiPiero Gobetti, la Fondazione CarloDonat-Cattin, la Fondazione isti-tuto piemontese Antonio Gramsci,l’Istituto per la memoria e la culturadel Lavoro, l’Istituto di studi storiciGaetano Salvemini, l’Istituto piemontese per la storiadella resistenza e della società contemporanea, ilMuseo diffuso della resistenza, della guerra, della de-portazione, dei diritti e della libertà, la Rete italiana dicultura popolare e sei associazioni partigiane.«La sfida – sostiene il neo presidente della Fonda-zione Polo del ‘900 Sergio Soave – è la creazionedi un luogo che, grazie al lavoro condiviso deglienti culturali che vi hanno trovato casa, permetta atutti i cittadini di essere attori più responsabili e pro-tagonisti contemporanei dei profondi cambiamentiche il nostro tempo sta conoscendo, attraverso l’ap-profondimento delle trasformazioni politiche, cul-turali, sociali, tecnologiche, di costume nel secolo

scorso di cui rappresentano, di fatto, una continua-zione o una conseguenza. Guardare al futuro,avendo però cura di salvaguardare la memoria,penso che sia una delle belle e significative intui-zioni di cultura diffusa che si possono immaginare».Il Polo del ‘900 è pensato con un modello culturalee gestionale assolutamente innovativo. Culturale,perché è stato creato per dare nuova vita agli enti,che manterranno la piena autonomia e identità ma,

nello stesso tempo, saranno integrati in un unicocentro. Gestionale, perché è pensato per essere so-stenibile (per circa il 30% del budget) attraverso lamembership, l’affitto degli spazi per eventi e co-working, la sponsorizzazione di imprese culturali ela partecipazione a bandi europei. In totale, a disposizione del pubblico, degli studenti edegli studiosi, ci sono oltre 3mila metri quadrati dispazi, 540 metri quadrati di cortile utilizzabili pereventi, una biblioteca con 2 sale di lettura e oltre 100postazioni, una sala conferenze, uno spazio polivalenteper mostre ed eventi, 3 aree didattiche, 50 metri qua-drati destinati all’area bambini,una mostra permanente(Torino 1938-1948) e un rifugio antiaereo, risalente

alla seconda guerra mondiale, visitabile. Il lavoro deibibliotecari e degli archivisti ha portato all’integra-zione dei patrimoni dei singoli enti in un’unica colle-zione, che vanta più di 300mila monografie e fondiarchivistici, 28mila audiovisivi, 127.600 fotografie.Si tratta di libri, riviste, video e fotografie, che gli enticulturali partner hanno messo in comune e catalogatocon una nuova classificazione funzionale alla con-sultazione online e su cui, inoltre, gli archivisti e i

bibliotecari degli Istituti, a turno,forniscono consulenza in loco perricerche e analisi documentarie. Neiprossimi mesi, infine, è previstal’apertura di un bar e del bookshop. Palazzo San Celso in particolareospita il Museo della Resistenza,l’archivio audio-video e una salalettura della biblioteca (qui si tro-vano i volumi sui temi della Re-sistenza e della Deportazione),mentre Palazzo San Daniele è piùflessibile. Al suo ingresso si è ac-colti nel Salotto del ‘900, uno spa-zio pubblico nel quale si possonocomodamente consultare le pub-blicazioni sulla storia del Nove-

cento, ma anche sedersi a leggere un buon libro ofare conversazione con altri avventori; uno spazionel quale gli arredi sono stati disegnati su misura,con costanti rimandi formali al secolo scorso, in-terpretati in chiave contemporanea. Il resto delpiano terra si adatta ai diversi usi previsti, comereading, conferenze, spettacoli teatrali, meeting emostre temporanee, grazie a un sistema di paretiscorrevoli e di allestimenti su misura mobili, suruote, e completamente smontabili. Al primopiano trovano posto la biblioteca e la sale di let-tura con sessanta postazioni. L’interrato, Sala Vol-toni, è immaginato per piccoli eventi. In tutti glispazi pubblici c’è la connessione wi-fi.

Uno spazio pubblico di incontro, confronto e studio

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territori

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

MELLEY: RILEVARE I BISOGNI, INDIVIDUARELE PRIORITÀ, DARE RISPOSTE CONDIVISEProporre alla comunità strumenti d’azione a favore di welfare e cultura il piùpossibile condivisi nella loro costituzione, nella gestione, o tramite una comu-nicazione altamente interattiva, è il fattore strategico su cui punta la FondazioneCarispezia per svolgere il proprio ruolo istituzionale sul territorio di riferimento.La Fondazione ha scelto di porsi come autentico attivatore sociale della sua co-munità, mobilitando risorse terze, da finalizzare insieme alle proprie, e soprat-tutto stimolando la presentazione di proposte di intervento rispetto alle qualiindicazioni di priorità vengono tratte da propedeutiche rilevazioni e analisi deibisogni, che coinvolgono regolarmente le organizzazioni locali e gli stessi cit-tadini. A Matteo Melley, che presiede la Fondazione ed è stato di recente con-fermato alla guida del Comitato Piccole e Medie Fondazione di Acri, abbiamorivolto alcune domande su questa scelta. Dalle sue risposte emerge che anche“piccolo” è bello e soprattutto riesce a far germinare progetti di innovazionesociale nella comunità.Presidente Melley, come nasce la scelta della Fondazione di promuovereun confronto approfondito con la cittadinanza e quando?Il tema di un’attenta analisi dei bisogni è da sempre presente nel nostro mododi agire. D’altronde la missione delle Fondazioni è quella di aggiungere qualitàalla vita dei cittadini, con un ruolo certamente sussidiario rispetto al pubblico,ma comunque rivolto all’interesse della collettività. Sicché direi che rilevarnei bisogni e identificare le priorità su cui possiamo intervenire, da soli o con altrisoggetti, fa parte, se posso usare questo termine, del nostro mestiere. Di recente,però, abbiamo fatto di quest’uso del confronto un metodo, codificato nei nostridocumenti programmatici e in sintonia con le indicazioni emerse in ambito as-sociativo con la Carta delle Fondazioni, dotandoci, di volta in volta, deglistrumenti più idonei per metterlo in pratica.Che cosa intende per metodo? Non è più solo una prassi, ma un modo consapevole, consolidato e strut-turato di proporsi rispetto alla comunità. La definizione dei programmie delle linee d’azione contenuti nell’ultimo Documento ProgrammaticoPluriennale, e nei suoi aggiornamenti annuali, è esattamente il risultatodel confronto con enti pubblici e organismi rappresentativi della realtàlocale. Tramite incontri con gli stakeholder e all’interno di tavoli di con-fronto, che forniscono alla Fondazione spunti di riflessione e analisi sullasituazione contingente nei vari settori d’intervento, abbiamo instaurato undialogo concreto con il territorio, che ci sta dando buoni frutti.Qualche esempio?Per esempio, è fondamentale, nel settore dell’AssistenzaSociale, l’attività di analisi svolta da un TavoloSociale creato dalla Fondazione fin dal 2011, a cuiaderiscono i Distretti socio-sanitari provinciali, laSocietà della Salute della Lunigiana, il Forum delTerzo Settore e il Centro Servizi per il Volonta-riato “Vivere Insieme”. Il lavoro di questo Ta-volo si basa sulla valutazione delle situazionisu cui intervenire, lavorando in sinergia contutti i partner, che conoscono le esigenze deicittadini e possono progettare un sistema diinterventi. Dal 2015, poi, la Fondazione, incollaborazione con il Tavolo Sociale, ha av-viato ulteriori modalità di ascolto e con-fronto con i vari stakeholder, seguendo uninnovativo modello di partecipazione checonsente l’efficace programmazione, ge-stione e monitoraggio degli interventi. La percezione dei bisogni di welfare èstata rilevata tramite un questionario online a cui hanno risposto 161 personeappartenenti al Terzo settore o ad Enti pubblici. Ne sono derivate informazioniutili, che evidenziano come emergenti le problematiche economiche e la crisidella struttura famigliare, trasversale a tutte le aree di competenza della Fon-dazione: povertà, disagio giovanile, disabilità, servizi alla persona. Nel 2016,inoltre, abbiamo affidato all’Irs - Istituto per la Ricerca Sociale il compito diapprofondire ulteriormente l’analisi dei bisogni sociali del territorio, coinvol-gendo anche quei soggetti che possono mettere in campo risorse preziose perlo sviluppo di conoscenze condivise, essenziali alla modulazione e riprogram-mazione delle nostre politiche di intervento.So che a La Spezia si sta pensando di creare una Fondazione di Comunità.Esatto. Il frutto più significativo del confronto ritengo sia il fatto che siamoriusciti a far crescere una vera e propria rete sociale, composta da soggetti pub-blici e privati, ognuno con le proprie capacità e risorse, in grado di realizzareun autentico welfare di comunità. È da questo percorso che ci auguriamo possanascere una Fondazione di Comunità, in cui la condivisione non solo dellescelte ma anche del patrimonio con altri soggetti, pur riducendo in questo con-testo l’autonomia della Fondazione Carispezia, le consentirebbe di realizzareiniziative ancor più partecipate dalla comunità, che aderirebbe alla realizza-zione del nuovo soggetto con risorse proprie. Circa cinquanta enti sono staticoinvolti in un lavoro di analisi partecipata dei bisogni da correlare al percorsovolto alla creazione di una Fondazione di Comunità, come modello innovativoe sperimentale, in linea con il progetto promosso da Acri dal titolo “Le Fon-dazioni e il welfare. Analisi, prospettive e modelli di intervento”. È stato lorochiesto di riflettere sulla proposta e di partecipare, nel corso del 2016, a focusgroup dedicati, grazie ai quali si sono potute acquisire informazioni utili al-l’organizzazione del percorso, attraverso una procedura realmente partecipata.

Tornando alle attività già in corso, con quali strumenti selezionate i pro-getti di terzi da sostenere?In conformità a quanto previsto dal nuovo Regolamento di Erogazione, ispiratoa criteri di trasparenza, imparzialità e accesso all’informazione, nonché in lineacon quanto suggerisce il Protocollo Acri-Mef, la Fondazione sostiene progettidi terzi sia potenziando lo strumento del Bando di erogazione, estendendolo atutti i settori rilevanti e affiancandovi le procedure di Extra-bando e di Call forproposal, sia sollecitando mediante canali online la proposta di nuove idee pro-gettuali destinate a trasformarsi in iniziative di diretta realizzazione. Al ri-guardo è stata costituita una bacheca virtuale, realizzata con uno strumentogratuito disponibile sul sito web della Fondazione e utilizzabile attraverso unlink inviato a tutti i partecipanti ai corsi di formazione per l’elaborazione diprogetti, abitualmente proposti dalla Fondazione. Esso consente di condividerele idee progettuali e cercare partner utili alla definizione del progetto. Nell’otticadella trasparenza e della condivisione abbiamo anche rinnovato e aggiornatol’intero sito internet della Fondazione, rendendolo più moderno, dinamico, fa-cilmente navigabile e in grado di garantire il più completo accesso all’infor-mazione e all’interazione con gli stakeholder. Qual è l’obiettivo finale di questo dialogo così sistematico?La Fondazione intende esplorare a fondo le capacità progettuali e realizzativeprovenienti dal contesto territoriale, favorendo la creazione di occasioni direte tra soggetti autonomi, catalizzate dallo strumento del Bando, nelle mo-dalità collaudate positivamente negli ultimi anni in ambito sociale. La raccoltadi idee nuove, inoltre, contribuisce ad ampliare le possibilità di interazioni

per i cosiddetti progetti propri della Fondazione, rafforzandone l’ef-ficacia. In questi progetti, infatti, privilegiamo la sperimentazione

e valorizziamo i partenariati operativi, non formali, al fine di evi-tare sovrapposizioni, creare sinergie, sviluppare l’innovazionesociale e dare sostenibilità alle iniziative. Qui la Fondazione ri-veste, a tutti gli effetti, il ruolo di soggetto responsabile e di co-ordinamento delle azioni e degli altri soggetti, pubblici e privati,coinvolti. Peraltro, il nostro obiettivo ultimo è supportare progettiche nel tempo siano in grado di rendersi auto-sostenibili; sicché

concentriamo l’intervento della Fondazione nella fase di avviodelle varie iniziative.

Veniamo al campo della cultura. Siete particolarmente attivi?Anche lì, in analogia a quanto già consolidato sul fronte del wel-

fare, sono state poste le basi per la creazione di un Tavolodella Cultura, partecipato dal Comune della Spezia e

dalle organizzazioni culturali cittadine. È uno stru-mento di consultazione permanente che si pro-pone di favorire il dialogo e il confronto con leorganizzazioni non-profit (associazioni, coope-rative sociali, imprese sociali, fondazioni, ecc.)operanti nel settore, al fine di analizzare l’offertaculturale cittadina, individuando le linee priorita-rie di intervento. Il percorso che ha portato allaformazione del Tavolo si è aperto nell’ottobrescorso con il censimento Insiemècultura, attra-verso il quale sono state individuate oltre 70 or-ganizzazioni attive nei tre ambiti principali diintervento culturale della Fondazione: Teatro-Mu-sica-Danza; Formazione e Attività culturali in di-scipline umanistiche e tecnico-scientifiche; Arti

Visive. Voglio poi ricordare, nel campo della cultura, l’importante Protocollod’intesa firmato dalla Fondazione Carispezia con le Fondazioni di Carrara,Livorno, Lucca e Sardegna. Il nostro proposito è quello di creare un networkcapace di valorizzare gli indirizzi e le iniziative culturali già attive nei nostririspettivi territori, attraverso la condivisione di risorse, strutture e idee, nonchéavviare un’importante apertura verso orizzonti europei e internazionali. Ab-biamo presentato un progetto comune, per il bando Ue sull’Asse Cultura del“Programma Transfrontaliero Italia Francia 2014-2020”, siamo in attesa deirisultati. Aggiungo che la firma di questo Protocollo si configura come un ul-teriore passo avanti nella trasformazione del ruolo delle Fondazioni da spon-sor a investitori culturali responsabili delle ricadute dei propri investimenti e– analogamente ad altri investitori – attenti anche alla ricerca di finanziamentiutili a rafforzare il settore dei Beni e delle attività culturali. Colgo l’occasioneper fare un brevissimo cenno alla crescente importanza, non solo in questocampo, dei cosiddetti Mri - Mission Related Investment, ovvero quegli in-vestimenti di patrimonio che partecipano alla mission istituzionale contri-buendo a rafforzare l’attività erogativa delle Fondazioni.Concludendo?Concludendo: il cerchio di un corretto svolgimento dell’attività istituzionaledi una Fondazione di origine bancaria non si chiude se non si dà adeguataimportanza alla necessità di verificare concretamente le ricadute sul territoriodei propri interventi. Questo rende indispensabile il potenziamento delle at-tività di valutazione e monitoraggio dell’impatto e degli effetti dei progettifinanziati e promossi. In questo senso si sta muovendo la Fondazione Cari-spezia. Particolare attenzione stiamo riservando alle attività di valutazione emonitoraggio di tutte le iniziative sostenute, realizzate da terzi o direttamentedalla Fondazione, anche tramite l’utilizzo di figure professionali con speci-fiche competenze e selezionate secondo criteri di oggettività e trasparenza.

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arte e cultura

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

L’ARCHIVIO BANCARIO PIÙ AMPIO DEL MONDOSI FA RACCONTOPossono antiche scritture bancarie suscitare coin-volgimento ed emozioni? Sembrerà strano ma èquello che capita al visitatore che si addentra lungoil percorso multimediale permanente allestito a Pa-lazzo Ricca, storica sede della Fondazione Banco diNapoli che, dalla primavera scorsa, ha inauguratoquest’iniziativa. Si chiama Kaleidos ed è il cuorevivo e pulsante de il “Cartastorie”, il nuovo museodell’Archivio Storico del Banco di Napoli: il più im-portante archivio storico bancario al mondo, che puòvantare documenti originali rarissimi raccolti nel-l’arco di oltre 450 anni. Esso nasce dalle causali dipagamento di una delle più antiche banche d’Italia(fu generata dalla fusione degli otto banchi pubblicipartenopei) e racchiude storie di vita a partire dal1539, anno del primo documento archiviato. Le fedidi credito, antenate dei moderni assegni circolari, igrandi libri maggiori, puntuali registri dei movi-menti effettuati sui diversi conti, e gli elenchi deiclienti dei banchi non solo disegnano un affrescoeconomico di Napoli attraverso i secoli, ma offronoun’impressionante panorama della vita civile dellacittà, un’immagine viva e in costante evoluzione,dalla sua travagliata esistenza sotto il Viceregno spa-gnolo fino alle più recenti vicende della storia con-temporanea. L’assoluta particolarità di questasconfinata documentazione economica risiede nellachiarezza e nella completezza di quelle che oggi sichiamerebbero “causali di pagamento”. Queste ul-time, annotate sulle fedi di credito, avevano il com-pito di specificare dettagliatamente il motivodell’avvenuto pagamento. In questo modo, notizieinedite di opere realizzate da illustri artisti, insolitiaspetti dell’economia quotidiana e centinaia di mi-gliaia di storie personali, celebri o ignote, sono giuntia noi attraverso i secoli, conservati in circa ottantachilometri di scaffalature, dalle quali spuntano di-ciassette milioni di nomi, protagonisti e comparsedella storia meridionale, la cui memoria si intrecciasuggestivamente alle antiche calligrafie degli impie-

gati addetti alla rendicontazione. Kaleidos, la cui di-rezione artistica è affidata a Stefano Gargiulo, è unviaggio sensoriale che si dipana nelle 330 stanze diPalazzo Ricca attraverso immagini e suoni capacidi trasformare in racconto le innumerevoli storiecontenute nell’Archivio e di dare al visitatore lapiena consapevolezza della vastità e della bellezzadi questo particolare patrimonio bancario. «Qui –afferma il presidente della Fondazione Banco di Na-poli Daniele Marrama – cittadini e turisti possonoscoprire aspetti inediti di storia, finora riservati soloagli studiosi e diventarne partecipi attraverso lamolteplicità degli strumenti comunicativi messi incampo». Più che un museo, infatti, il Cartastorie, at-traverso Kaleidos, è un’esperienza museale dina-mica che si dipana in una ricca offerta culturale:rappresentazioni teatrali, visite guidate e teatraliz-zate, laboratori di scrittura creativa, residenze d’ar-tista e mostre d’arte contemporanea, concerti. Tuttoispirato dai documenti d’Archivio e godibile per unpubblico di ogni età. I personaggi che animano i rac-

conti si chiamano Caravaggio, Velazquez, il prin-cipe di Sansevero, San Gennaro, Giuseppe Verdi..,ma anche Serafina Vargas e Angelo Carasale, sco-nosciuti con grandi storie che sarebbero rimastiignoti senza l’Archivio. Attraverso le loro vicissitu-dini si possono ricostruire vicende storiche impor-tanti, quali la Repubblica Napoletana del 1799 o lagrande stagione della musica del Settecento napo-letano, in una prospettiva del tutto originale. Il complesso delle attività non solo garantisce l’ac-cesso alle strutture che conservano i documenti, mapiuttosto punta alla conoscenza, alla valorizzazionee alla conservazione dei sistemi documentari. «Ciò– afferma il direttore dell’Archivio Eduardo Nappi– nella convinzione che proprio da una gestione in-tesa in questo senso possa scaturire una più diffusaconoscenza dell’Archivio stesso e dei suoi impor-tanti contenuti e, conseguentemente, possa am-pliarsi numero e tipologia dei suoi destinatari,andando anche al di là di tecnicismi senza, però,rinunciare al rigore scientifico».

L’Egitto a Torino non se ne sta chiuso dentro il Museo, ma “invade” la città.Con l’obiettivo di promuovere il Museo Egizio e attrarre sempre nuovi turistiin visita a Torino, da alcuni anni la Fondazione CrT ha iniziato a disseminarenei punti strategici della città copie in vetroresina delle preziose statue espostenel Museo. Si va dalle tre copie della dea Sekhmet, collocate una a Porta Susae due in via Accademia delle Scienze davanti al Museo, a quella del faraoneRamesse II in via Lagrange. Da poco sono state tutte sottoposte a un interventodi restauro – a cura della Fondazione CrT – che ha interessato il rivestimentoin vetroresina e la riverniciatura completa delle sculture. È stato inoltre realizzato

il restyling grafico delle infor-mazioni di corredo, che sonostate arricchite con gli orari diapertura del Museo e del QRcode per ricevere sul cellulareulteriori approfondimenti.Ma la vera perla di questa“esposizione parallela dif-fusa” è la gigantesca Sfingeche accoglie i visitatori in ar-rivo a Torino dalla porta norddella città. “Gemella” dellastatua della XX dinastia con-servata al Museo Egizio, la ri-

produzione che domina la rotonda dell’autostrada per Milano, fin dalleOlimpiadi invernali del 2006, fu creata da Giugiaro Design con un finanzia-mento straordinario della Fondazione CrT ed è stata appena rimessa a nuovo,sempre grazie all’intervento della Fondazione. La Sfinge, di dimensioni stra-ordinarie (9 metri x 3 di base e 9 di altezza), è stata accuratamente ripulitadai residui atmosferici depositatisi negli anni e dalle scritte in superficie. Oltrealle polveri, sono state rimosse muffe, alghe e piante infestanti, le lacune della“pelle” sono state riparate, lo smalto è stato ripristinato.

L’Egitto esce dal Museo PERGAMENE DA SCOPRIRE

Pergamene medievali, mappe sette-centesche ad acquarello, volumi con-tabili, archivi di famiglia, raccoltepersonali, album fotografici, carteggiantichi: il patrimonio conservatopresso l’Archivio Storico della Fon-dazione del Monte di Bologna e Ra-venna ha aperto le sue porte achiunque voglia curiosare tra fram-menti di codici antichi e documentiche arrivano dal passato. L’archivistadella Fondazione del Monte illustraai visitatori il ricco patrimonio docu-mentario e le raccolte storiche ed è adisposizione di chi vuole approfon-dire le proprie ricerche per ragioni distudio o semplicemente per curiosità.Tra i molti documenti presentinell’Archivio è conservato un atto

di compravendita in latino risalentealla metà del Trecento, giunto in ar-chivio insieme al patrimonio e allecarte della famiglia Torfanini. L’attofu redatto in una scrittura cancelle-resca e documenta alcuni beni diBaldo da Passignano, celebre ghi-bellino esiliato dalla Toscana nelTrecento, personaggio illustre eanche poeta di epoca dantesca. Nonè questo però il documento più an-tico: durante le fasi di restauro delprimo registro contabile del Montedi Pietà di Bologna, che copre unarco cronologico di alcuni decenni(dal 1473, anno di apertura delbanco dei pegni bolognese, al 1519),sono emersi alcuni fogli di perga-mena che trasmettono, accanto asplendidi capolettera miniati, alcunicanti liturgici risalenti al XII secolo.L’Archivio Storico si trova a PalazzoPaltroni, in via delle Donzelle 2 a Bo-logna, dove ha sede la Fondazione, esi può visitare dal lunedì al venerdì(esclusi i giorni festivi), dalle 9,30alle ore 13,30. L’ingresso è libero maper ragioni di spazio è necessario pre-notarsi scrivendo un’email all’[email protected] otelefonando al numero 051-2962514.

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Posto nel cuore del centro storico della città di Fano,Palazzo Bracci Pagani (secc. XVI - XIX) è stato ac-quisito e completamente restaurato dalla Fonda-zione Cassa di Risparmio, che lo ha destinato a unuso d’interesse collettivo, com’era nei desideratadei suoi originari proprietari, Diana Bracci e Ar-nolfo Pagani, che qui trascorsero la loro vita di af-fetti e di impegno. Dopo la scomparsa di Arnolfo,Diana decise, infatti, che alla sua morte, avvenutanel 1924, l’intero patrimonio, davvero ingente, an-dasse alla Congregazione di Carità di Fano. Impose,però, l’obbligo di istituire una scuola pratica di agra-

ria col nome di “Bracci-Pagani”, riservata a figli dicontadini, per onorare la memoria di Pagani, im-prenditore agricolo che introdusse innovativi criterie strumenti di lavoro nel settore. Il legato era costi-tuito da un’azienda agraria di 5 poderi con 5 fabbri-cati colonici e una villa padronale in località SanCesareo, dal Palazzo di Fano tra corso Matteotti evia Arco d’Augusto, oltre ad attrezzature vinicole,libri, mobili, denaro in contante e crediti vari. LaScuola d’agricoltura si affermò in campo nazionale,continuando a svolgere i corsi fino agli anni Settantadello scorso secolo, quando, mutati i tempi e i biso-

gni, venne chiusa e al suo posto si costituì una co-munità terapeutica. Il Palazzo invece, cessato nel1966 il diritto di usufrutto a vita riservato da Dianaalle sue domestiche, ospitò vari uffici comunali, fin-tanto che le condizioni di progressivo degradodell’immobile lo consentirono. A quel puntol’Amministrazione decise di venderlo e, coerente-mente con la volontà della donatrice di utilizzare ilbeni a favore della città, lo cedette alla FondazioneCassa di Risparmio di Fano, che qui ha istituito unvero e proprio sistema museale.Il “Sistema Museale di Palazzo Bracci Pagani” è unaggregato di occasioni culturali, che vanno dalla“Saletta Ruggero Ruggeri”, centro di documenta-zione sul grande attore fanese nato in questo stabile,alla “Biblioteca di Storia dell’Arte e della CeramicaGiancarlo Bojani”, alla “Diana Art Gallery” sedeper mostre d’arte moderna d’alto livello, allo “Spa-zio espositivo Pagani” per rassegne estemporanee,al “Museo di Scienze naturali” di paleontologia emineralogia e alla “Sala delle Collezioni” numisma-tiche, archeologiche ed etnografiche, oltre a “LaCorte del Nespolo”, uno spazio aperto, per iniziativedi relazione, conferenze e dibattiti.L’inaugurazione del Palazzo è avvenuta il 21 maggioscorso, col taglio del nastro da parte del presidentedella Fondazione Fabio Tombari, delle autorità e lapresenza di un vastissimo pubblico, accolto per l’oc-casione da una bella mostra, allestita nella “DianaArt Gallery”, con opere di Giuliano Vangi, 25 trasculture e disegni, che proseguirà fino al 21 agosto.A presentare l’evento è intervenuto il critico d’artePhilippe Daverio che, riguardo all’artista nato a Bar-berino di Mugello nel ’31, ha sottolineato come «isuoi disegni sono discendenti talvolta diretti di raf-figurazioni parietali romane all’encausto e le facceappaiono con quell’espressività d’allora, quella cherifiutava la citazione greca e le sue perfezioni, disde-gnava le eleganze olimpiche, perché era alla spa-smodica ricerca della verità vitale». Anche perVangi, infatti, non pare essere la grazia lo scopo ul-timo delle arti, ma la rivelazione del dramma esisten-ziale dell’uomo. «Vangi – ricorda Daverio – vuolecostantemente, con determinazione, rimanere vicinoalla materia, quella della Mater Matuta, quella delleforze telluriche che hanno generato il marmo che le-viga, che taglia, che lascia respirare. E quando af-ferra la dolcezza, quella del viso della donna, è piùil medioevo maturo che lo stimola, è il fiato leggerodi Antonello che va a ricercare. In quegli anni dellaprima rinascenza d’Italia, quando i poeti dal fondodell’Umbria alle lucentezze della corte federicianadi Sicilia stavano scoprendo la bellezza del patire ela perfezione formale dell’eredità di Bisanzio fu can-cellata dalla volontà dell’esprimere, del sentire, delsoffrire. E se Petrarca si lamentava della perditad’una armonia antica che la cristianità aveva se-polto, l’arcigno Alighieri scopriva nel suono dei ge-miti il fervore del mondo a venire».

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arte e cultura

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

VANGI INAUGURA A FANOIL SISTEMA MUSEALE DI PALAZZO BRACCI PAGANI

Nell’anno in cui spegne novantacandeline, Dario Fo inaugura aVerona il Musalab - Museo Ar-chivio Laboratorio FrancaRame - Dario Fo, che ripercorreoltre sessant’anni di storia delteatro e della cultura italiani.Ospitato negli spazi degli exMagazzini generali di Verona,restaurati dalla Fondazione Ca-riverona e gestiti dall’Archiviodi Stato, costituisce un patrimo-nio di straordinaria rilevanza. Ècomposto da copioni, mano-scritti, stesure progressive deilavori svolti, disegni, dipinti,bozzetti, manifesti, libri, articoli,costumi, pupazzi, marionette,scenografie, locandine e foto-

grafie di scena. Il patrimonio ar-tistico MusAlab Franca Rame-Dario Fo è anche centrointernazionale di studi su arte espettacolo. «Il mio desiderio erache l’archivio non venisse collo-cato in un luogo accessibile soloagli addetti ai lavori, ma in unospazio fruibile da tutti, a partiredai giovani – ha affermato ilPremio Nobel nel corso del-l’inaugurazione –. Chi viene quipuò scoprire mille storie, ed èquello che desidero: che questonon sia un deposito ma uno spa-zio vivo di idee».Per valore artistico e ricchezzadei contenuti, l’Archivio DarioFo - Franca Rame è stato rico-

nosciuto patrimonio culturaledella storia italiana e dichiarato,nel 2015, “d’interesse storicoparticolarmente importante” daparte del Ministero dei Beni edelle attività culturali e del turi-smo. In occasione dell’inaugura-zione è stata allestita una mostra,che presenta le opere pittorichedi Dario Fo, oltre a manufatti ar-tistici e arredi di scena. Il MusAlab è visitabile da lunedìa venerdì dalle 10 alle 13 e dalle14 alle 17; sabato e domenicadalle 10 alle 19. Per informa-zioni: Archivio di Stato di Ve-rona, via Santa Teresa 12, tel.045-594580; archivioctfr@ fran-carame.it; [email protected].

L’ARCHIVIO DI FO E RAMETROVA CASA A VERONA

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caleidoscopio

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

“Pianeta Terra. Unmondo da salvare” è iltitolo della mostra foto-grafica che ha fattotappa a Pistoia, graziealla Fondazione Caript,prima di spostarsi a Mi-lano e poi in Canada.Raccoglie 50 scatti stra-ordinari del fotografoLuca Bracali: immaginipreziose e suggestiveche raccontano il mondo

naturale, i suoi colori e la sua caleidoscopica complessità, in un viaggioaffascinante attraverso oceani e continenti, paesaggi esotici e aurore bo-reali, dall’Alaska alla Birmania, fino alla Nuova Caledonia. Fotografie lacui bellezza colpisce il cuore di chi le osserva, offrendo l’occasione di ri-flettere su un tema di vitale importanza: la salvaguardia del nostro pianetae del suo fragile ecosistema. Esploratore, fotografo e reporter, Luca Bracaliha fatto della sua passione per la natura, per l’avventura e la scoperta unaragione di vita. Nato a Pistoia nel 1965, Bracali ha viaggiato in 138 paesi.A diciotto anni il primo viaggio e da allora non si è più fermato. Il catalogodella mostra (pp.216, Silvana Editoriale) raccoglie le fotografie di Bracali,accompagnate da un’introduzione di Licia Colò e dai testi di NazzarenoGottardi (fisico nucleare) e Marco Bresci (scrittore ambientalista).

Due milioni di euro per la ricerca oncologica nelterritorio metropolitano fiorentino. A tanto am-monta lo stanziamento previsto per un programmadi collaborazione triennale tra l’Associazione Ita-liana per la Ricerca sul Cancro e l’Ente Cassa diRisparmio di Firenze, che lo finanziano con un mi-lione ciascuno. Del programma fa parte un bandocongiunto, che è fortemente innovativo e destinatoal potenziamento delle strutture oncologiche di Fi-renze, Empoli e Prato. L’obiettivo è migliorare i la-boratori e le strutture della ricerca oncologica delterritorio metropolitano, che così avranno la possibilità di dotarsi di apparec-chiature di avanguardia capaci di far fare un salto di qualità alle performancedella ricerca e del personale ad essa deputato. Attraverso il metodo di valu-tazione Airc, basato su rigore, competenza, indipendenza intellettuale e as-senza di ogni conflitto di interesse, viene offerta ai ricercatori toscani unaseria opportunità di crescere. I progetti vincitori saranno, anche in questocaso, cofinanziati in misura paritetica da Airc ed Ente Cassa. Un gruppo di

responsabili Airc sarà nominato di comune accordoe avrà l’incarico di gestire gli esiti dell’istruttoriasulle domande, nonché predisporre una proposta digraduatoria di contributi. Graduatoria su cui deci-deranno il Consiglio direttivo di Airc e il Cdadell’Ente Cr Firenze, in base a una valutazione dimerito. Nella fase successiva alla proclamazionedei vincitori e all’erogazione del contributo, i pro-motori dell’iniziativa procederanno al monitorag-gio in itinere ed ex post delle iniziative finanziatee dei risultati delle ricerche avviate, nell’ottica di

verificare andamento e coerenza delle attività con gli obiettivi del bando.«Siamo davvero onorati – ha dichiarato il vicepresidente dell’Ente Cassa diRisparmio di Firenze Pierluigi Rossi Ferrini – di un partenariato con unaistituzione che rappresenta una eccellenza nel territorio nazionale e che con-sente di sperimentare un nuovo modus operandi di collaborazione “allapari” su un tema che interessa così fortemente alla collettività e al quale lanostra Fondazione destina da sempre risorse ingenti».

Il Festival “Echos. I luoghi e la musica”, pro-mosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio diAlessandria, festeggia quest’anno la diciotte-sima edizione. Una maturità anagrafica che ri-specchia un’attività in continua ascesa con oltre200 concerti, artisti provenienti da 32 nazioni,un pubblico di migliaia di persone e un’impor-tante opera di decentramento culturale che hatoccato 63 luoghi d’arte in 32 comuni della pro-vincia di Alessandria. Quest’anno il festival (siè chiuso il 5 giugno) ha visto 13 concerti in al-trettanti luoghi d’arte, dove il pubblico ha potutogodere anche di visite guidate e aperture straor-dinarie di palazzi storici, chiese e teatri. Da que-st’edizione, per la prima volta, Echos haabbinato alla valorizzazione culturale dell’ales-sandrino anche la promozione delle eccellenzeeno-gastronomiche del territorio, entrando indue prestigiose tenute agricole dove il pubblicoha degustato la produzione vinicola locale.Quanto alla musica, ce n’è stata davvero per tuttii gusti: dal recital solistico al concerto sinfonico,dal quartetto jazz alla musica barocca. Sempreeseguita da eccellenti musicisti.

Musica per tutti i gusti

Firenze con Airc potenzia le strutture oncologiche

All’interno di un palazzo del 1600nel centro storico di Fossano (Cn)è stato inaugurato “Hostello” (dal-l’inglese to host: ospitare): uno spa-zio destinato ad accogliere studentie turisti, gestito da una cooperativasociale che dà lavoro a ragazzi di-sabili. Regista dell’intera opera-zione è stata la Fondazione Cassadi Risparmio di Fossano che, conuno stanziamento di oltre 1,1 mi-lioni di euro, ha completamenteristrutturato e reso accessibilel’edificio. L’ostello è dotato di do-dici stanze per venticinque posti letto, di cui lamaggioranza con bagno interno e due anche conangolo cottura. È fornito di ascensore, completa-mente privo di barriere architettoniche e dotato dimappe tattili e impianti domotici all’avanguardia.Al piano interrato c’è una sala eventi, fruibile dachi ne faccia richiesta. L’edificio che ospita l’Ho-stello ha una sua storia particolare. Si tratta dellacasa natale di Federico Sacco (1864-1948), un il-lustre fossanese, docente al Politecnico e all’Uni-

versità di Torino, che ancora in vita,costituì la Fondazione “Casa di stu-dio Federico Sacco” per sostenerestudi in campo scientifico, storico,letterario, artistico che riguardinoFossano. Alla Fondazione, FedericoSacco conferì la proprietà della suacasa natia. Oggi, completamente rin-novata grazie alla Fondazione Crf,questa casa è diventata un ostello nelcentro della città. L’immobile è statoconcesso per vent’anni dalla Fonda-zione Sacco alla Cooperativa SocialeIl Ramo, che dovrà gestirlo e che im-

pegnerà i suoi assistiti nei servizi necessari alla ma-nutenzione e conduzione dell’ostello, ancheattraverso l’attivazione di borse-lavoro. «È un cer-chio che si chiude – ha commentato all’inaugura-zione l’allora presidente della Fondazione CrfAntonio Miglio –. Questa struttura storica torna adisposizione della popolazione, recuperata grazieal lavoro di imprese del fossanese, gestita da unarealtà che dà lavoro a disabili. Anche questo è unmodo per sostenere il territorio».

FOSSANO INAUGURA L’HOSTELLO

Un pianeta da salvareÈ scomparso il 10 gennaio di que-st’anno il Duca Bianco, DavidBowie. Per celebrarlo la FondazioneCarispezia ha ospitato due eventiespositivi, che hannoraccontato l’artistalondinese attraversola fotografia e il fu-metto. La prima èstata la mostra “DavidBowie & MasayoshiSukita: Heroes”: 40scatti del maestrodella fotografia giap-ponese che ha immor-talato David Bowielungo alcuni decenni,ma che lo ha ancheprofondamente ispi-rato. Sebbene il la-voro del fotografo siauniversalmente noto attraverso gliscatti iconici che illustrarono la co-pertina dell’album “Heroes”, la rela-zione tra Bowie e Sukita si è negli

anni trasformata in un’amicizia, cheha dato vita a un vero e proprio so-dalizio tra i due artisti, nonché a scattiintimi e di disarmante bellezza per la

loro quotidianità. Inparallelo alla mostrafotografica, lo Spazio32 – biblioteca dellaFondazione Carispe-zia e centro culturalededicato soprattutto aigiovani – ha organiz-zato la mostra di fu-metto “David Bowie:l’uomo delle stelle”:una selezione di ta-vole tratte dall’omo-nimo libro diVeronica Carratello(disegni) e LorenzoBianchi (testi), edito

da Nicola Pesce Editore, che riper-corre alcune delle tappe più signifi-cative della vita e della carrieradell’enigmatico camaleonte del rock.

FOTO E FUMETTIPER IL DUCA BIANCO

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La Fondazione Con il Sud compie dieci anni e li festeggia con un’iniziativa itinerante,che nel corso dell’estate toccherà diverse città italiane: Messina, Palermo, Lecce, Na-poli, Firenze, Venezia. Al centro di ognuno degli appuntamenti saranno proposte figurecontemporanee di grande valore sociale, che hanno saputo immaginare un “futuro maivisto” (questo il nome dell’iniziativa). Si tratta di Franco Basaglia, Danilo Dolci, Re-nata Fonte, Don Lorenzo Milani, Adriano Olivetti. La scelta di rileggere queste figure,oltre a rimarcare la loro capacità di coniugare l’aspetto “visionario” e la potenza del-l’esempio, vuole sottolineare anche l’attualità di una necessaria rottura culturale conschemi e paradigmi ormai inappropriati per interpretare il presente e progettare il fu-turo, non solo del Sud ma del Paese. Il programma completo è su www.conilsud.it.

La terra friulana è ricca di monumentid’arte di grande interesse non sempreadeguatamente conosciuti dal largopubblico. Se infatti a tutti sono noti glistraordinari mosaici di Aquileia, i raf-finati stucchi longobardi di Cividale oi bei cicli d’affreschi di Giovanni An-tonio Pordenone aVacile e a Valeriano odel Tiepolo a Udine,ben pochi conosconol’esistenza del riccopatrimonio artisticoche le tante chiese,anche le più umili, cu-stodiscono. Possiamocitare: le eccezionali“ancone” lignee rina-scimentali a Forni di Sopra, a Prodo-lone, a Remanzacco e a Mortegliano,o le tele dei grandi maestri del Sei eSettecento a Meduno o a Tolmezzo,gli affreschi di San Martino a Terzo diAquileia, a Tarcento, a Paularo o a Sa-

cile. Soprattutto sono pressoché sco-nosciute le vicende storiche che hannoportato alla nascita e all’abbellimentodi tanti edifici, sacri e profani. Ciò sispiega, in parte almeno, con il fattoche le pubblicazioni dedicate allemaggiori opere d’arte sono per lo più

di grande formato,lussuose e a prezzinon sempre accessi-bili a tutti.Per diffondere la co-noscenza della storiae dell’arte del Friuli,la Fondazione Cassadi Risparmio diUdine e Pordenone ela Deputazione di

Storia Patria per il Friuli, istituita pro-prio con lo scopo di studiare e diffon-dere la cultura del territorio, hannopromosso, nel 2004, una collana dibrevi, agili guide riccamente illustraterelative agli edifici di particolare signi-ficato delle province di Udine e di Por-denone, affidandone la stesura adaffermati studiosi, a giovani e validilaureati delle università della regione,ad appassionati ricercatori locali. Inpoco più di dieci anni ben 73 guidesono state pubblicate, dedicate a chiese,biblioteche, palazzi, musei. Libricini dipiccolo formato, di cinquanta-sessantapagine l’uno, con altrettante fotografiea colori ed esaustiva bibliografia finale.Nel complesso più di quattromila pa-gine pubblicate e tremilacinquecentoimmagini di architetture, altari, dipinti,statue, suppellettili sacre, codici miniati,stampe, per la maggior parte inedite ocomunque pochissimo conosciute, at-traverso le quali si può apprezzare l’im-ponente patrimonio artistico che ilFriuli ancora conserva. Alcune guidesono state tradotte in friulano, inglese,tedesco, francese, sloveno, grazie alcontributo della Regione AutonomaFriuli Venezia Giulia e a quello di par-rocchie e istituzioni locali.

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caleidoscopio

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

Anche nel 2016 la Fondazione Cariparoscommette sul talento e sulla creativitàdi tanti giovani attivi in ambito culturale,mettendo a disposizione un milione dieuro attraverso il bando Culturalmente.Obiettivo dell’iniziativa, giunta que-st’anno alla quinta edizione, è sostenerel’attività di Under 35 operanti nelle as-sociazioni culturali delle province di Pa-dova e di Rovigo, offrendo loroopportunità di lavoro e stimolandoli a“fare rete” attorno a progetti focalizzatisu tematiche di attualità. Progetti che do-vranno promuovere, puntando sulla so-stenibilità, lo sviluppo culturale, sociale,turistico del territorio, contribuire ad in-nalzare la qualità dell’offerta culturale,valorizzare le diversità in una logica dicoesione sociale, proporre modelli effi-caci di gestione di spazi culturali pubbliciquali musei, aree protette, parchi da re-stituire alla collettività, ridurre il disagiosociale in alcune aree degradate rigene-randole e riqualificandole. Le domandevanno inviate entro il prossimo 29 lu-glio, compilando la documentazionepubblicata sul sito www.fondazionecari-paro.it. Per maggiori informazioni: [email protected],049-8234835.Tramite le precedenti edizioni delbando Culturalmente, la FondazioneCariparo ha sostenuto 114 progetti conoltre 3 milioni di euro. Progetti chehanno visto la partecipazione di circa600 associazioni e oltre 1.400 tra con-tratti di lavoro e prestazioni di serviziocomplessivamente attivati.

A TRIESTE LA CARDIOLOGIAÈ ALL’AVANGUARDIATrieste conferma la sua vocazione di alta specializzazionenella cardiologia e nella cardiochirurgia. Presso il Polo Car-diologico dell’Ospedale di Cattinara è stata infatti appenainaugurata una nuova e modernissima sala di emodinamicae cardioangiografia, realizzata grazie ai contributi di RegioneFriuli Venezia Giulia, Fonda-zione CRTrieste, AssociazioneAmici del Cuore, FondazioneBeneficentia Stiftung e GruppoBrovedani. La sala si sviluppa suun’area di oltre 100 mq, indispen-sabili per effettuare interventi car-diovascolari caratterizzati daun’alta complessità e che richie-dono la presenza contemporaneadi un team medico-infermieri-stico multidisciplinare (cardiologia,cardiochirurgia e cardioanestesia).Gli interventi effettuati sono so-prattutto impianti di protesi val-volari aortiche, riparazioni dell’insufficienza mitralica edell’insufficienza tricuspidale, nonché tutte le procedure cheriguardano i disordini elettrici e aritmici del cuore.Il fiore all’occhiello della nuova sala è un innovativo sistemadi cardioangiografia, al momento unico in Italia, già in uso in

altri paesi europei e negli Stati Uniti. Il cardioangiografo saràimpiegato sia per lo studio dell’anatomia e del flusso sangui-gno dell’apparato cardiovascolare e la diagnosi di malforma-zioni congenite o di patologie acquisite a carico dell’apparatovalvolare o del muscolo cardiaco, sia per procedure corona-

riche complesse. Tecnicamente sitratta di un sistema di angiografiarotazionale tridimensionale, perun’immediata e accurata defini-zione anatomica delle varie strut-ture del cuore, che permette dieffettuare con massima sicurezzae precisione gli interventi. Le im-magini tridimensionali del cuoreo dell’aorta acquisite con questatecnologia vengono visualizzatesul monitor in sala operatoria econsentono di posizionare conestrema precisione le protesi car-diache in corso di controllo ra-

diologico ed eventualmente ecocardiografico. Ogni anno la sezione di Cardiologia Invasiva del Diparti-mento Cardiovascolare dell’Ospedale di Cattinara effettuaoltre 2.500 interventi; si tratta al 65% di triestini e al 35% dipazienti provenienti da fuori provincia (anche dall’estero).

Da 10 anni Con il Sud

Culturalmente Imt: un punteggio d’eccellenza

Ottime notizie per la Scuola Imt Alti Studi Lucca. Provengono dai risultatipubblicati da U-Multirank, ranking ufficiale della Commissione Europea, cheanalizza le performance universitarie sulla base di una trentina di indicatorirelativi a cinque aree (insegnamento e apprendimento, coinvolgimento dei ter-ritori, trasferimento delle conoscenze, internazionalizzazione e ricerca). LaScuola di eccellenza lucchese, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmiodi Lucca, qui mostra di aver migliorato i già buoni risultati ottenuti nel reportprecedente, con alcune piacevoli sorprese. La Scuola Imt si piazza prima asso-luta in Italia, davanti all’Università Bocconi di Milano e al Politecnico di Bari,tra le 44 scuole di dottorato. Eccellente anche il risultato ottenuto nel campodell’internazionalizzazione, dove la Scuola Imt si aggiudica ancora il primoposto. Risultato particolarmente importante questo, che sottolinea la grandeattrattività che la Scuola esercita nei confronti degli studenti stranieri. Infine,un prestigiosissimo terzo posto, e questa volta su scala mondiale, tra le univer-sità nate dopo il 1980. Molto soddisfatto Arturo Lattanzi, presidente della Fon-dazione Cr Lucca: «Per noi, l’Istituto è sempre stato un bene comune, cherappresenta la punta di diamante di un sistema di alta formazione e di formazioneuniversitaria che proietta Lucca sulla ribalta nazionale e internazionale».

Guide alla scoperta del Friuli

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Da sempre le vie della carta si dipanano intorno a Lucca. Una tradizioneche l’arte celebra anche quest’anno con Cartasia, la Biennale internazionaledella carta giunta alla sua ottava edizione, in programma nel capoluogo luc-chese dal 31 luglio al 10 settembre. “Confini e prospettive” è il titolo del-l’edizione 2016, scelto per sottolineare il legame che Cartasia cerca emantiene, edizione dopo edizione, con l’attualità e con le trasformazioni inatto nel mondo civile come in quello artistico. I confini sono quelli materialie geografici, attraversati dai migranti o difesi dagli eserciti, ma anche quelliimmateriali della cultura, della società, dell’economia, che subiscono con-tinui e sempre più rapidi cambiamenti. Da qui lo sguardo sulle prospettive,sui possibili sviluppi dei processi in corso e sul futuro. Quattrocento artisti,otto sculture monumentali outdoor, settanta opere d’arte indoor, una mostrainteramente dedicata a design e architettura che utilizzano la carta come ma-teriale principale. Gli americani Micheal Stutz, Mykl Wells, la canadeseLaurence Vallieres, la tedesca Heike Schaefer, la greca Anastasia Zisi sonosolo alcuni degli artisti internazionali selezionati dalla commissione e chia-mati a realizzare o esporre le proprie opere in carta. E poi nove incontri sultema dei confini e delle prospettive, con quarantacinque ospiti che si avvi-cenderanno nella suggestiva agorà costruita interamente in cartone e una se-zione tutta dedicata al “fun”, al divertimento, con laboratori dedicati aibambini dai 6 ai 12 anni. E, ancora, la scacchiera più grande al mondo, rea-lizzata in cartone, sulla quale sarà giocato un vero e proprio torneo di scac-chi. È questo Cartasia, che si prepara a invadere il centro storico di Lucca.

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in mostra

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

Si protrarranno fino al 20 novembre le due bellemostre ospitate sotto un unico titolo “I Tesori dellaFondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il ca-ravaggismo nelle collezioni di Perugia” nel centrostorico del capoluogo umbro a Palazzo Lippi Ales-sandri, acquistato e di recente restaurato dalla lo-cale Fondazione. In rassegna, da unlato, 50 dipinti di proprietà dell’Ente,rappresentativi delle esperienze ar-tistiche che si affermano in Umbrianell’arco di quattro secoli, dal Tre-cento al Settecento, e di altri aspettidella cultura figurativa italiana dalRinascimento al Barocco; dall’altro,dipinti caravaggeschi provenienti dacollezioni perugine, pubbliche e pri-vate. Il ricco patrimonio d’arte dellaFondazione viene presentato in settesezioni tematiche, a partire da unaselezione di paesaggi e naturemorte, tra cui opere del peruginoPietro Montanini, di Francesco Al-legrini che operò a Gubbio, di Ales-sio De Machis attivo a Perugia, diNicola Giulio che a Perugia nacquee fu specialista nel dipingere fiori, animali e naturemorte. La seconda sezione è dedicata alla pitturaumbra del Rinascimento, con tre “Madonne con ilBambino”, di Pietro Perugino, Bernardino Pintu-ricchio, Matteo da Gualdo, un bel “Santo Stefanolapidato” di Luca Signorelli e una splendida “De-

posizione” (nella foto) di Niccolò di Liberatore,eseguita in collaborazione con il figlio Lattanzio,secondo i toni accorati di una non dimenticata sug-gestione espressionista di impronta medioevale. Laterza sezione riunisce, fra altro, sette opere di GianDomenico Cerrini detto il Cavalier Perugino, un

artista recentemente riscoperto grazie alla mostramonografica dedicatagli dieci anni fa dalla Fonda-zione. La quarta presenta opere di grande formatodi Federico Zuccari, Ippolito Borghesi, CristoforoRoncalli, detto il Pomarancio, e di Giovanni Ba-glione: tutti artisti che, tra la fine del Cinquecento

e gli inizi del Seicento, ebbero contatti con la re-altà perugina e umbra. La quinta e la sesta sezionemettono in mostra le più recenti acquisizioni dellaFondazione. Specifico omaggio al territorio è, in-vece, la settima sezione dedicata all’iconografiafrancescana. Essa trova il suo culmine in un bel-

lissimo dipinto del Cerano e unpiccolo “San Francesco in medita-zione” di Giovan Francesco Bar-bieri, detto il Guercino.L’altra parte dell’esposizione, dedi-cata ai “caravaggeschi”, trae spuntodal fatto che in Perugia sono pre-senti opere di ottimo livello che inmaniera diretta o indiretta si rifannoalla lezione di Michelangelo Merisi.Perno della sezione è il grande di-pinto di Giusto Fiammingo raffigu-rante “La fuga del giovane nudo”,già nella collezione Giustiniani diRoma, ora di proprietà della Galle-ria dei Gerosolimitani. Accanto adessa vengono esposti i due magni-fici Valentin de Boulogne dellaGalleria Nazionale dell’Umbria e

una tela raffigurante “I cinque sensi”, della Fon-dazione Orintia Carletti Bonucci, che è ancheproprietaria di due quadri del cosiddetto Maestrodi Baranello, un raro pittore di cultura caravag-gesca che sente parallelamente il richiamo delclassicismo primo-seicentesco.

È un punto di vista inedito sulmondo delle arti visive contempora-nee quello che la Fondazione Cassadi Risparmio di Biella ha proposto,fino al 3 luglio, con “Selvatica. Artee Natura in festival”, la manifesta-zione giunta alla quinta edizione cheracconta la bellezza del pianeta. At-traverso un insieme di proposte checoniuga mostre di pittura, fotografia,scultura, ma anche la presentazionedi progetti tecnologici ecosostenibilie laboratori didattici rivolti ai piùgiovani, la manifestazioneriunisce secondo un’unicacoerente progettualità, arti-sti, intellettuali, creativi ericercatori provenienti dadifferenti ambiti del sapere,tutti accomunati dall’averfatto del mondo naturale ilcentro della loro poetica odel loro lavoro. L’iniziativaha animato la città di Biellae il Biellese con 20 sediespositive e un calendariocomposito di appunta-menti, creando un dialogotra alcuni dei palazzi e monumentistorici della città e coinvolgendoanche siti e istituzioni nella provin-cia. Palazzo Gromo Losa ne è statouno dei luoghi cardine, facendo dascenario a tre delle mostre più signi-ficative: “I sussurri del bosco”, incui le opere degli artisti figurativiRon Kingswood e Marika Vicarihanno mostrato sentieri che si per-dono tra gli alberi e gli animali coltinella pace del loro habitat; una sele-

zione di circa 100 immagini dal-l’edizione 2015 del “Glanzlichter”,uno dei concorsi di fotografia natu-ralistica più importanti d’Europa;“Fiabe del passato e profezie su unfuturo possibile”, che fra i sontuosiroseti del giardino all’italiana delPalazzo ha presentato i gruppi scul-torei in ferro battuto di Luciano eIvan Zanoni e le grandi installazioniin filo di rame di Resi Girardello.In occasione di Selvatica sono stati,inoltre, lanciati due concorsi: uno

fotografico in collaborazione con larivista Oasis, rivolto a professionistie fotoamatori, per ritrarre il Nordo-vest, con una sezione dedicata alBiellese che possa costruire unabanca dati di immagini del territo-rio; l’altro di pittura “BeNatural/Be-Wild” promosso dalla Fondazione erivolto a giovani artisti tra i 18 e i35 anni. Tutte le informazioni a ri-guardo sono sul sito internetwww.selvaticafestival.net

Selvatica, immaginifra arte e natura

Perugino, Pinturicchio e gli altri a Palazzo Lippi Alessandri

E CARTA SIA!

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Nel millennio che precede l’era cristiana, nelle antiche terre dei Veneti, tra Po eAdige, e lungo le sponde del Fiume Azzurro, in quella che poi sarà la Cina, si af-facciano alla storia due grandi civiltà, capaci di proporre manufatti di straordinariaraffinatezza e di accogliere il meglio della cultura locale e dei popoli contempora-nei. Civiltà che diventeranno parte integrante e costituente di realtà molto più po-tenti: l’Impero Romano nel caso deiVeneti, il futuro Celeste Impero per ilRegno di Qin. Grazie al contributodella Fondazione Cariparo e della Re-gione Veneto, testimonianze della ci-viltà dell’antico Regno sono in mostra,per la prima volta in Europa, fino al 25settembre, al Museo Nazionale Ate-stino di Este, in provincia di Padova, alMuseo Archeologico Nazionale diAdria, in provincia di Rovigo, e alMuseo di Arte Orientale di Venezia. La mostra dal titolo “Meraviglie delloStato di Chu”, pur suddivisa in tre sedi,è di concezione unica. I tesori archeo-logici esposti, provenienti in parte signi-ficativa dal Museo provincialedell’Hubei (cuore dello stato di Chu)nella città di Wuhan, sono proiettati inuna dimensione dinamica grazie a unallestimento espositivo che si integracon supporti multimediali, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza multisensoriale.Musica, arte della guerra, mitologia e filosofia, riti e tradizioni sono solo alcuni deitemi che, visitando le esposizioni, è possibile approfondire e anche declinare in basea ogni ordine e grado scolastico. Nato come piccolo regno militare, Chu si espanseal punto di diventare, sul finire del Periodo delle Primavere e degli Autunni (770 -

454 a.C.), una vera e propria potenza, che visse il suo momento di massimo splendorenel successivo Periodo degli Stati Combattenti (453 - 221 a.C.). L’impressionantequalità e stato di conservazione dei reperti archeologici, rinvenuti in uno straordinariocontesto archeologico di recente scoperta, testimonia come la supremazia del Regnofosse culturale, prim’ancora che militare. Armi e giade rappresentano i due punti

estremi dello Stato di Chu: la suprema-zia terrena attraverso la guerra e il con-senso celeste attraverso l’offerta delbene più prezioso, la giada. Si possonoammirare bronzi rituali ding e dui, indi-catori della ricchezza e del prestigiodella classe nobile, che sottolineano lagrande abilità degli artigiani di Chu, incontinuità con quella che sarà la gloriosatradizione dei bronzi cinesi; lacche stra-ordinarie, che hanno conservato oggettiin legno datati oltre due millenni emezzo fa; persino strumenti musicali,parte di vere e proprie orchestre, chesono il segno di una padronanza del-l’arte musicale senza eguali al mondonel V secolo a.C. E poi le campane dibronzo niuzhong e yongzhong, che co-stituiscono senza dubbio i reperti piùidentificati della cultura dell’epoca. E,ancora, vasellame rituale della Cina an-

tica, che fornì il modello di riferimento per i contenitori bronzei dei secoli successivi. L’accordo tra Italia e Cina, e più precisamente tra Veneto e Provincia cinese dell’Hubei,che ha consentito di realizzare questa iniziativa, successivamente favorirà l’alle-stimento di una mostra al Museo Provinciale dell’Hubei, che aiuterà i cinesi adavvicinarsi alla grande storia che precedette di secoli la nascita di Venezia.

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in mostra

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

È stato lui che ha dato inizio alla pittura americana:Edward Hopper, nato e cresciuto a Nyack – una pic-cola città nello Stato di New York – nel 1882 e scom-parso nel 1967. Fino a quel momento gli Stati Unitivivevano l’arte quasi esclusivamente come feno-meno di importazione dall’Europa. Hopper, tra gliinterpreti più innovativi della tradizione realista d’ol-treoceano, canta l’Ame-rica rurale contrapposta aquella delle grandi metro-poli, brulicanti di umanitàspesso alienata. Nellasplendida cornice di Pa-lazzo Fava a Bologna,una ricca mostra, orga-nizzata grazie alla Fonda-zione Cassa di Risparmioin Bologna e a Genus Bo-noniae Musei nella Città,ripercorre la carriera delpittore, attraverso 58 ca-polavori provenienti dalWhitney Museum diNew York. Lungo le saledi Palazzo Fava si sno-dano sei sezioni, temati-che e cronologiche al contempo: dalla formazioneaccademica dell’artista agli anni di studio a Parigi,quando entrò in contatto con il movimento impres-sionista, fino ai capolavori degli anni Trenta, Qua-ranta e Cinquanta, per arrivare alle intense immaginidell’ultimo periodo. Cuore della sua poetica è la so-litudine esistenziale dell’uomo. Le pompe di benzinaabbandonate, le donne semisvestite in attesa davantia una finestra o a una porta, le stanze da letto vuote,i letti sfatti, i personaggi dallo sguardo rivolto versol’orizzonte, le ombre che si allungano sulle strade il-luminate dai lampioni, gli uomini seduti al banconedi un bar che bevono a capo chino. Attraverso di loroHopper illustra il disagio del vivere, immortalando il

silenzio e l’immobilità. «Nelle sue tele – come scri-vono nella loro presentazione Leone Sibani, presi-dente della Fondazione, e Fabio Roversi-Monaco,presidente di Genus Bononiae – Hopper mette in di-scussione il sogno americano: ma nel rivelare la di-sillusione, indica la strada per una rinascita, per laconquista di un’esistenza più consapevole».

Fra le opereesposte fino al 24luglio alcuni ce-

lebri capolavori: “South Carolina Morning” (1955,foto a destra), “Second Story Sunlight” (1960, foto asinistra), “New York Interior” (1921), “Le Bistro orThe Wine Shop” (1909), “Summer Interior” (1909),ma anche interessantissimi studi (come quello per Gir-lie Show del 1941) che celebrano Hopper superbo di-segnatore e alcuni degli acquerelli realizzati durante leestati trascorse a Gloucester (Maine) e a partire dal1930 a Truro (Massachusetts). Opere che raffiguranodune di sabbia arse dal sole, fari e modesti cottage, ani-mati da sensuosi contrasti di luce e ombra. Dipinti cheevocano sempre delle storie, pur lasciando irrisolte leazioni dei personaggi. La mostra, insomma, è un per-corso che attraversa la produzione e tutte le tecniche

di un artista considerato oggi un grande classico dellapittura del Novecento. Prestito eccezionale è il grandequadro intitolato “Soir Bleu” (ha una lunghezza dicirca due metri), opera realizzata nel 1914 a Parigi.L’esposizione è curata da Barbara Haskell, provenientedal Whitney Museum, in collaborazione con LucaBeatrice. Il Whitney Museum ha ospitato varie mostre

di Hopper, dalla prima nel1920 al Whitney Studio Club aquelle memorabili del 1950,1964 e 1980. Inoltre dal 1968,grazie al lascito della vedovaJosephine, ospita tutta l’ereditàdell’artista: più di 3.000 operetra dipinti, disegni e incisioni.Grazie alla collaborazione conle istituzioni culturali bolo-gnesi, durante il periodo diapertura della mostra, dal 25marzo al 24 luglio, si svolgeuna serie di attività correlateper omaggiare l’opera e la poe-tica di Hopper. Dal 7 aprile al

26 giugno l’Istituzione Bologna Musei - Museo Mo-randi ha presentato un focus di paesaggi morandianidialogando a distanza con i lavori dell’artista ameri-cano, mettendo così in evidenza analogie e differenzee soffermandosi in particolare sullo studio della luce.È stata esposta una selezione di lavori trasversale alletecniche utilizzate da entrambi gli artisti: dipinti, ac-querelli e incisioni. La Fondazione Cineteca di Bolo-gna ha proposto, invece, una rassegna che raccontal’influenza di Hopper sul cinema, a partire dal cinemanoir fino ad arrivare a “Shirley - Visions of Reality”di Gustav Deutsch (2013). La rassegna, iniziata a mag-gio al Cinema Lumière, prevede anche vari appunta-menti all’interno del programma delle arene estive.Infine, l’Istituzione Biblioteche di Bologna organizzaalcune conferenze dedicate al rapporto fra la pittura diHopper e la contemporanea letteratura americana.

EDWARD HOPPER: CRITICA E RINASCITADEL SOGNO AMERICANO

Le Meraviglie dello Stato di Chu

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La nostra Costituzione afferma che l’Italia è “una re-pubblica fondata sul lavoro”. I giovani italiani sem-brano in perfetta sintonia con questo che ècertamente un assioma culturale e valoriale, ma cheormai rischia di diventare soprattutto un obiettivo alquale è problematico ambire, un desiderio, quandonon una chimera. Che intorno alla disponibilità diun lavoro, preferibilmente stabile, gravitino sostan-zialmente tutti i progetti di vita dei nostri ragazziemerge, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, dalRapporto Giovani 2016, realizzato dall’Istituto To-niolo di Milano con il sostegno di Intesa Sanpaolo edella Fondazione Cariplo (Il Mulino, pp.264, € 20).Redatto sulla base di un’indagine che ha coinvoltoun campione di 9mila giovani tra i 18 e i 32 anni, ilRapporto mostra che il 91% degli intervistati con-corda (molto o abbastanza) nel considerare il lavorocome uno strumento volto a procurare reddito, cru-ciale per affrontare il futuro (88%), necessario per co-struirsi una vita famigliare (87,5%), utile perautorealizzarsi (85%). Le condizioni in cui i giovanisi trovano a operare sono, però, penalizzanti, anchese a loro non manca la voglia di esserci, di fare espe-rienze positive, di cogliere opportunità che dimo-strino che un futuro diverso è possibile. L’indaginerileva che in Italia 3 intervistati su 4 ritengono che nelproprio paese le opportunità offerte siano inferiori ri-spetto alla media degli altri paesi sviluppati; in Spa-gna si scende a meno di 2 intervistati su 3, meno di 1su 5 in Francia e Gran Bretagna, meno di 1 su 10 inGermania. Di conseguenza, l’Italia è anche uno deipaesi in cui maggiore è la propensione ad andare al-l’estero per cogliere migliori opportunità di lavoro.Inoltre, riguardo alla possibilità di trovare un impiegoadeguato e realizzare i propri progetti di vita, negli

ultimi anni i giovani ita-liani sono diventati con-sapevoli dell’im por-tanza di tre aspetti: la di-sponibilità ad adattarsi,l’utilità di acquisire so-lide competenze al di làdel titolo di studio, l’at-tenzione al reddito (ealla sua continuità) pri-m’ancora che alla rea-lizzazione personale. Il55% considera infatti lacapacità di adattarsil’elemento più utile pertrovare lavoro, seguitodalla solida formazionedi competenze avanzate (20,1%) e dal titolo di stu-dio (15,1%). Difficoltà e incertezze pesano, però,sulla visione del futuro e sulla fiducia sociale. Inparticolare, chi si trova nella condizione di Neetvede il futuro pieno di rischi e incognite nel 78%dei casi, contro il 72% di chi studia o lavora. Chivede meno grigio è soprattutto chi ha un lavoro atempo indeterminato (65%). Il 71% dei Neet ri-tiene anche che gran parte delle persone non siadegna di fiducia, contro il 66% di chi studia o la-vora (si scende a 63,5% tra chi ha un lavoro atempo indeterminato).Questa percezione di difficoltà e incertezza spinge alribasso i progetti di vita, e compromette la forma-zione di una nuova famiglia. Il numero di figli ideal-mente desiderato supera mediamente i 2, ma neltempo si è ridotto sensibilmente il numero di bambiniche si pensa di avere. Questo valore si attesta intorno

a 1,5: un dato che comunque è vicino alla media eu-ropea e sensibilmente superiore al valore di 1,35 cheè il dato effettivamente osservato in Italia nel 2015.Sull’intenzione di avere un figlio nei prossimi tre annile analisi condotte nel Rapporto Toniolo confermanodunque l’importanza della condizione occupazionale.Non avere un lavoro risulta, al netto di altri fattori,penalizzante nella scelta di avere un figlio. Poi contanon solo avere o meno un lavoro, ma anche la qualitàdel lavoro e la stabilità di reddito che esso offre. I risultati mostrano come non solo i Neet ma anche ilavoratori precari trovino rilevanti difficoltà nel com-pletamento delle tappe per il raggiungimento dellostato adulto, caratterizzato dall’autonomia dai geni-tori fino alla formazione di una propria famiglia e allanascita del primo figlio. Sono tappe dilazionate neltempo dai giovani italiani, rispetto a quanto avvieneper i coetanei europei. Nel nostro Paese l’età mediadi uscita dalla famiglia d’origine è attorno ai 30 anni,mentre è inferiore ai 25 nei Paesi scandinavi, in Fran-cia, in Germania e nel Regno Unito. In Italia menodel 12% dei giovani vive un’unione di coppia tra i 16e i 29 anni: la metà rispetto alla media europea (ela-borazioni su dati Eurostat). Di conseguenza siamodiventati, assieme alla Spagna, il paese con il tassodi fecondità più basso nella fascia entro i 30 anni.Un altro fattore cruciale per i giovani italiani è ilsostegno della famiglia, a compensazione delle ca-renze degli strumenti di welfare, di orientamentoformativo e di accompagnamento al lavoro. IlRapporto mostra come l’influenza dei genitori ri-sulti nel complesso maggiore in Italia – rispetto aFrancia, Spagna, Germania e Regno Unito – siasul percorso di studi dei figli, sia sulla scelta dellavoro e sulla carriera professionale.Peraltro, tra i giovani cresce la volontà di non subiresolo i cambiamenti, ma di cogliere anche le oppor-tunità. La prima di queste è la formazione, con unascuola che incoraggi a essere protagonisti, non tantoe solo nel mercato del lavoro, ma ancor prima nellavita. È forte, in particolare, la consapevolezza chel’istruzione è soprattutto formazione di life skills, ov-vero della capacità di stare con gli altri, di rifletteresul mondo che cambia, di aumentare conoscenze eabilità personali. E cresce la consapevolezza che oltrea una formazione di qualità servono anche espe-rienze “concrete”, utili a migliorare la conoscenzadella realtà in cui si vive e ad accrescere la propriacapacità di intervenire positivamente su di essa. Ilvolontariato e il servizio civile sono considerate pa-lestre importanti sia per migliorare il contesto socialein cui si vive, sia per arricchirsi di competenze utiliper la propria vita sociale e lavorativa. Il valore dellostare e del fare con gli altri è confermato anche dallacrescita della sharing economy, in forte coerenza conle sensibilità delle nuove generazioni e la necessitàdi avere accesso a beni e servizi a basso costo. Lacombinazione tra nuove tecnologie, costi accessibilie condivisione di esperienze sta aprendo opportunitàinedite in ogni ambito: dal co-working alla fruizioneculturale, fino alle modalità di consumo.

LAVORO, ASSE PORTANTE SU CUI COSTRUIRE LA VITA

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focus giovani

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

Le Fondazioni di origine bancariaconfermano il loro impegno a fa-vore della collaborazione interna-zionale fra centri di ricerca. Per ilsecondo anno consecutivo finan-ziano, tramite bando, lo “YoungInvestigator Training Program”destinato a giovani ricercatori che,per almeno un mese, lavorerannopresso i centri di ricerca italianiche aderiranno all’iniziativa. Ilbudget complessivo ammonta a400mila euro e saranno assegnatifino a un massimo di 110 premi,dell’importo di 3mila euro per igiovani ricercatori dell’area euro-pea e di 4mila euro per i giovaniricercatori dell’area extra-europea.L’obiettivo di Acri e delle Fonda-zioni associate è, infatti, di agevo-lare la mobilità dei giovani

ricercatori. Il bando consente agiovani ricercatori, italiani e stra-nieri impegnati in strutture di ri-cerca all’estero, di stabilire econsolidare rapporti con gruppi diricerca italiani per la definizione diprogrammi di interesse comune,nonché di inserirsi nell’attività deicentri ospitanti attraverso la pro-duzione di lavori e di parteciparea congressi internazionali che sisvolgeranno in Italia nel periodo1° gennaio - 31 dicembre 2017.Del bando Acri sono destinatari leuniversità, gli istituti di ricerca dinatura pubblica e/o privata e altrienti di ricerca, purché non aventifini di lucro e impegnati attiva-mente nel settore della ricercascientifica e tecnologica. Agli entiospitanti selezionati verrà asse-

gnato un contributo per spese disegreteria fino a un massimo di4mila euro. I risultati della sele-zione saranno comunicati entro il30 novembre 2016. Il testo delbando e il modulo di partecipa-zione, da presentare entro il 31 ago-sto 2016 mediante posta elettronicacertificata a [email protected],sono scaricabili dal sito di Acri.All’edizione precedente del Bandohanno partecipato 23 Università eCentri di ricerca dislocati su tuttoil territorio nazionale, per una ri-chiesta complessiva di oltre1.600.000 euro di contributi. Le 12Fondazioni che hanno sostenutol’iniziativa hanno messo a dispo-sizione risorse finanziarie per300.000 euro. Le domande accoltedalla “Commissione” sono state 8.

Il Rapporto Giovani 2016 mostra una progettualità frenata

PARTE LO YOUNG INVESTIGATORTRAINING PROGRAM 2016

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focus giovani

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

Il fenomeno della dispersione scolastica (la somma traabbandono, non frequenza e ripetenza) in Italia ha as-sunto dimensioni drammatiche. Il solo abbandono inte-ressa infatti il 17,6% dei nostri giovani (circa 750milaragazzi) contro una media europea del 12,8%. Negli ul-timi 15 anni sono 2,9 milioni i ragazzi nel nostro Paeseche non hanno portato a termine la scuola secondaria disecondo grado. Numeri simili disegnano un fenomenopreoccupante, causa di povertà e di disuguaglianza.Questa emergenza sociale si può ridurre attraverso per-corsi e strumenti didatticiinnovativi, che agiscanosulla prevenzione e sullastretta collaborazione tradocenti e allievi. Lo ha di-mostrato il primo anno disperimentazione del pro-getto, unico in Italia,“OrientaDropOut” ideatoe promosso all’EnteCassa di Risparmio di Fi-renze in collaborazionecon partner qualificaticome l’Isfol - Istituto perlo sviluppo della forma-zione professionale dei la-voratori, l’Università di Perugia, le associazioni aretinePratika e Nausika, che hanno una particolare compe-tenza in questo campo. I risultati sono stati illustrati il23 giugno nel corso di un seminario che si è svolto nellasede dell’Ente Carifirenze, al quale sono intervenuti gliattori del progetto assieme ad esperti, docenti, operatori.Gli interventi sul campo hanno coinvolto 6 scuole e 4agenzie formative della Regione Toscana, oltre 1.000 in-segnanti, 500 studenti, 500 famiglie, nonché 150 dropout(giovani fuoriusciti dai percorsi scolastici). L’attività di

questo primo anno non solo ha consentito di migliorareoggettivamente l’apprendimento degli studenti, ma haanche ampliato considerevolmente le loro funzioni co-gnitive: risulta dalle verifiche compiute prima e dopo lasperimentazione. Il modello adottato è ora a disposi-zione della comunità educativa, attraverso una serie distrumenti che sono scaricabili gratuitamente dal sitowww.dispersione.it. Gli esperti hanno accompagnato idocenti (in tutte le classi sperimentali, dalla scuola pri-maria fino ai dropout) per 70 ore complessive in ogni

classe (125 per i dropout),focalizzandosi sul poten-ziamento e sul recuperodelle competenze di basedegli assi matematico elinguistico e sull’orienta-mento narrativo. Quasi unterzo delle ore è stato de-dicato a un training di let-tura in cui agli studenti èstata semplicemente of-ferta l’opportunità diascoltare letture ad altavoce di testi di narrativa,selezionati con lo scopodi rafforzare trasversal-

mente le dimensioni cognitive e gli apprendimenti ac-quisiti. Gli esperti hanno realizzato la didattica propostaattraverso giochi, attività e compiti complessi di realtà,proponendo la realizzazione di libri di classe compostida storie e filastrocche scritte dai ragazzi, favorendo lapartecipazione a un concorso nazionale di lettura, in cuidue delle classi partecipanti si sono aggiudicate il “Pre-mio Letture ad Alta Voce”. Per una didattica della mate-matica più efficace e meno spaventosa sono state inveceadottate le nuove tecnologie e le costruzioni Lego.

È stata appena inaugurata a Milano,in Via Bergognone 34, “Cariplo Fac-tory”, un grande polo di open innova-tion che unisce le potenzialità del nonprofit e del profit. Un progetto moltoambizioso su cui Fondazione Cariploimpegnerà 10 milioni di euro per iprimi tre anni, con l’obiettivo di rad-doppiarli grazie all’apporto di ulterioriinvestitori. Si parte quindi con il fon-damentale coinvolgimento di grandiplayer come Fastweb e Microsoft econ l’importante apporto di Terna eNovartis. Sarà una grande casa dedi-cata alla creatività dei giovani, unluogo che diventerà il punto di atter-raggio per progetti di innovazione esviluppo di startup, che si pone l’obiet-tivo ambizioso di offrire 10mila op-portunità di lavoro per i giovani. Cariplo Factory avrà inizialmentesede in uno spazio di 550 mq messoa disposizione dal Comune di Milano(nella foto un momento dell’inaugu-razione), espandendosi poi in unospazio definitivo di 2.200 mq. Cari-plo Factory nasce da una precisa stra-tegia di Fondazione Cariplo: doponumerose iniziative e progetti chehanno messo al centro i giovani, il la-voro, l’innovazione, la Fondazioneha deciso di dotarsi di una realtà con-creta basata in un luogo fisico chepossa diventare un abilitatore e unamplificatore di efficacia per le di-

verse realtà del territorio. La mis-sione di Cariplo Factory è realizzarea Milano un ecosistema di open in-novation, dotato di massa critica, chetrova il suo innesco nell’incontro enella contaminazione di saperi traPmi e grandi aziende, imprese hi-tech, imprese sociali, imprese cultu-

rali, incubatori, acceleratori, univer-sità, centri di ricerca, scuole ed entidi formazione, fablab, ambienti dieducazione informale, investitori eprofessionisti.«Cariplo Factory è un luogo dove isogni si possono avverare, perché esi-stono tutti gli elementi per poterlo fare– ha affermato il presidente di Fonda-

zione Cariplo Giuseppe Guzzetti –. Unambiente e persone disponibili a tra-sformare in impresa le idee dei nostrigiovani, grandi professionisti a loro di-sposizione per insegnare e dare consi-gli. Qui hanno la possibilità diformarsi per le occupazioni che ilmondo del lavoro chiede oggi. Pos-

sono fare esperienza, essere guidati,per poi prendere il volo».La prima azione di Cariplo Factory èil progetto Next Energy, ideato daTerna e da Fondazione Cariplo, e rea-lizzato con il supporto di PoliHub,Startup District & Incubator di Fon-dazione Politecnico di Milano, per va-lorizzare giovani talenti e sostenere lo

sviluppo di progetti innovativi in am-bito elettrico. Si tratta di un bando in-centrato su alcuni temi innovativi, inparticolare smart grid ed energy sto-rage e infrastrutture del sistema elet-trico. Prevede due percorsi distinti. Ilprimo, denominato “Call for Talents”,si rivolge a giovani di età inferiore a28 anni neolaureati in ingegneria, tracui verranno selezionati 15 talenti cheaccederanno a uno stage di 6 mesi inTerna, all’interno di team impegnatiin attività di carattere innovativo. Il se-condo filone, “Call for Ideas”, si ri-volge a team di persone e giovanistartup (con almeno un giovaneUnder 35 nel team) con un progettoinnovativo, tra cui verranno indivi-duati 10 team con un’idea da svilup-pare. Saranno inseriti all’interno di unprogramma di empowerment impren-ditoriale e di accelerazione della duratadi 6 mesi. Al termine di questo per-corso, entro aprile 2017, i team parte-cipanti saranno chiamati a presentarei risultati raggiunti in occasione di unevento pubblico, durante il quale ver-ranno selezionati i tre migliori pro-getti, che otterranno un voucher di50mila, 30mila e 20mila euro, utiliz-zabili esclusivamente per servizi e at-tività per lo sviluppo del proprioprogetto d’impresa. Il bando è dispo-nibile sul sito www.nextenergypro-gram.it; si chiude il 31 luglio.

CARIPLO FACTORY: NASCE IL POLO PER L’ INNOVAZIONE DIGITALE

La lotta alla dispersione si può vincereIl mondo della scuola sta attraver-sando un processo di profondo ri-pensamento nel segno dell’inno- vazione. In questa sfida per co-struire la struttura educativa delfuturo si inserisce la FondazioneCariparo con il bando “Scuola In-novazione”, che mette a disposi-zione 800mila euro per le scuole disecondo grado delle province diPadova e di Rovigo. L’obiettivo èmigliorare le capacità di apprendi-mento dei ragazzi e potenziarel’offerta formativa scolastica, so-stenendo anzitutto la realizzazionedi nuovi ambienti per l’apprendi-mento, o la trasformazione diquelli esistenti, così da venire in-contro alle esigenze di studentiprofondamente diversi da quellidel passato. La riorganizzazione è,per esempio, basata sull’utilizzodi arredi flessibili e modulari, chefavoriscano l’adozione di metodididattici innovativi. Il bando so-stiene anche la realizzazione ol’aggiornamento di laboratori do-tati di attrezzature all’avanguar-dia utili a preparare i giovani allafutura professione. I progetti de-vono utilizzare le moderne tecno-logie e i supporti digitali, nonchéprevedere il coinvolgimento deidocenti in percorsi di formazione.Il bando scade il 30 settembre.www.fondazionecariparo.it

La scuoladel futuro

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welfare

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

Il futuro della filantropia sembra andare verso unsempre maggiore coinvolgimento dei cittadini. È,infatti, potenzialmente grandissimo il contributoche può venire da piccole donazioni e lasciti testa-mentari che, se raccolti e coordinati, possono co-stituire un monte di risorse importante da destinareal benessere delle comunità. Su questo fronte, an-cora tutto da sperimentare, si sta muovendo laFondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che harecentemente dato vita alla Fondazione per la Coe-sione Sociale. Si tratta di un ente strumentale chesi propone come un interlocutore credibile sul ter-ritorio, in grado di agire come un “trustee”, ovveroun collettore di risorse private, capace di gestirlecon l’obiettivo di realizzare un programma prede-finito. Risorse e forme di collaborazione che si ag-giungeranno a quelle garantite proprio dallaFondazione Carilucca e a quelle intercettate attra-verso bandi nazionali e internazionali. L’obiettivodella Fondazione per la Coesione Sociale è rispon-dere meglio alle trasformazioni sociali in atto,dall’emergere delle nuove povertà alla crisi delmodello di welfare. Il nuovo ente intende farlo in-teragendo in maniera più efficace con i bisogni,valutando da vicino le priorità della comunità, cre-ando nuove interconnessioni tra i soggetti interes-sati, potenziando la qualità e l’efficienza degliaddetti ai vari settori del sociale. La nuova Fonda-zione opererà attraverso persone che si avvicinanoal mondo del sociale in maniera disinteressata econvinta. Disponendo, così, delle risorse umane,intellettuali ed economiche necessarie e fissandodi volta in volta obiettivi raggiungibili, essa si ponel’obiettivo di ridurre le “sofferenze” dovute allepiù svariate situazioni di disagio. Per il 2016 ha adisposizione un budget di 1,6 milioni di euro.

Il principale focus di intervento della Fondazioneper la Coesione Sociale è il cosiddetto “Dopo dinoi”, ovvero la creazione di strumenti per garantirecure, serenità e futuro a soggetti affetti da disabilità,anche nel momento in cui i loro cari non sono piùin grado di accudirli. Una problematica, questa, datempo all’attenzione della Fondazione Cassa di Ri-sparmio di Lucca e sulla quale il Parlamento ita-liano ha recentemente legiferato. L’attualità deltema si desume dai dati: nel nostro Paese le personecolpite da disabilità grave, e per questo non auto-sufficienti, sono 2,6 milioni, ovvero il 4,8 % dellapopolazione. Inoltre, recentemeente il Censis haprevisto che entro il 2020 gli invalidi (tra gravi emeno gravi) arriveranno a 4,8 milioni. Di qui l’ur-genza di dare certezze su una tematica che coin-volge un numero sempre crescente di famiglie edi comunità, con una risposta che in questo casovuol essere di carattere sociale e non meramentesanitario, anteponendo la persona alla sua disabi-lità, nella prospettiva di garantire la serenità nelpresente e la certezza per il futuro.

Lucca coesa intorno al sociale

Grazie al fondamentale sostegnoeconomico di Fondazione Cariplo,Fondazione Banca del Monte diLombardia ed Enel Cuore, nasceOikos, il primo condominio solidalenel quartiere milanese Greco. Si trattadi un progetto di co-housing, votato al-l’inclusione e all’emancipazione so-ciale dei soggetti a cui è rivolto, capacedi abbracciare differenti situazioni difragilità e disabilità. L’obiettivo è rea-lizzare un modello di convivenza incui le persone non siano esclusiva-mente utenti passivi, quanto piuttostosoggetti attivamente coinvolti come ri-sorse. L’originalità del condominio so-lidale Oikos è il “mix abitativo”, che

costituisce un modello di nuova in-clusione, per così dire eterogenea.Diversi sono infatti gli enti che sipreoccupano della gestione degli ap-partamenti e diverse, per origine etipo di fragilità, le persone che li abi-tano. Ma non solo: lo scopo di questaformula di co-housing, in cui i “con-domini” sono chiamati alla condivi-sione degli spazi, è di avviare unprocesso di responsabilizzazionedegli abitanti stessi, attraverso l’inte-razione tra loro e la comunità territo-riale che li accoglie. È, inoltre, dicreare un modello che funzioni e siareplicabile in altri contesti e in altriluoghi. La palazzina oggi è così or-

ganizzata: al piano terra ospita unasocietà di catering solidale, gestita dadonne fuggite da paesi in guerra; alprimo piano un bilocale ospita adultiin difficoltà e un trilocale una fami-glia rom. Al secondo piano e nellamansarda si trovano rispettivamenteun bilocale per adulti in difficoltà euna grande comunità destinata a per-sone con disabilità lieve. Tutti gli ap-partamenti sono completamentearredati, dotati dei più moderni ser-vizi e offrono un ambiente funzio-nale e accogliente. Ma il valoreaggiunto di vivere in Oikos è datodalla presenza degli operatori dellecooperative che accompagnano ilpercorso di integrazione degli ospiti.Sono tre le cooperative milanesi chehanno contribuito a realizzare il pro-getto: Spazio Aperto Servizi, CascinaBiblioteca e Farsi Prossimo; insiemehanno dato vita nel 2012 al ConsorzioOikos. Il Consorzio ha ottenuto dallaCuria, per i prossimi 30 anni, la palaz-zina in via Carlo Conti 27, sotto formadi donazione modale del diritto di su-perficie. La ristrutturazione dello sta-bile dismesso è stata realizzata con ilsupporto di Comunità di Sant’Egidio eFondazione Idea Vita. Un ruolo di coe-sione spetta inoltre alla Parrocchia diSan Martino in Greco, che ha forte-mente voluto il progetto e ne facilital’integrazione con la comunità locale.

OIKOS È IL PRIMOCONDOMINIO SOLIDALE

Prosegue la navigazione lungo le coste italiane diNave Italia, il brigantino sul quale l’omonima Fon-dazione – costituita dalla Marina Militare e dalloYacht Club Italiano – organizza crociere per ra-gazzi in difficoltà, grazie al sostegno delle Fon-dazioni di origine bancaria. Uno dei progettiformativi più recenti, sostenuto dalla FondazioneCarispezia, si chiama “Sauro Sail” grazie al qualeè stato ospitato a bordo un gruppo di ragazzi di 16e 17 anni, con l’obiettivo di intervenire sul disagioche si manifesta all’interno della vita scolastica sul

piano dei comportamentalee degli apprendimenti, gene-rato da esperienze di insuc-cesso scolastico, sportivo,relazionale. La formula diNave Italia è molto semplice:il fattore che aiuta i ragazzia conquistare o riconqui-stare la fiducia in se stessi èproprio la vita quotidiana abordo delle nave, con le sueregole da rispettare e il farparte di un equipaggio chelavora in funzione di unobiettivo comune. Apparte-nere a un gruppo consentedi accrescere la sicurezza

della propria identità e apprendere specifiche abi-lità sociali di comunicazione, di assertività, di re-lazione. Le regole della marineria e le leggi delmare diventano così strumenti per educare i gio-vani alla chiarezza dei compiti di ciascuno, allacondivisione della fatica e all’idea che il risultatofinale è il frutto di un lavoro collettivo e non lasomma di singole capacità o azioni individuali.

NAVE ITALIA

Un milione di euro per migliorare laqualità della vita sul territorio reggianoprogettando servizi innovativi, insiemea tutti gli attori locali: servizi sociali e sa-nitari, scuole, imprese, banche, terzo set-tore. Questo in sintesi è WelCom, ilbando lanciato dalla Fondazione Mano-dori per rispondere all’impoverimentodel ceto medio (nella provincia di Reg-gio Emilia il 30% della popolazione di-chiara di avere difficoltà ad arrivare afine mese). WelCom si articolerà in duefasi. Fino al 29 luglio 2016 la Fonda-zione raccoglierà spunti per individuarei problemi su cui intervenire. Tutti i sog-getti, pubblici e privati, profit e non pro-fit, potranno proporre idee su cuioperare. Partendo da questi spunti, laFondazione Manodori stabilirà i campidi intervento. Nella seconda fase (gen-naio-maggio 2017) si terranno i labora-tori di progettazione, in cui tutti gli attoripotranno candidarsi per progettare inter-venti in favore della comunità reggiana.I laboratori saranno percorsi concertativi,in cui il gruppo sarà chiamato a definirenel dettaglio il problema su cui intendeintervenire, individuando le modalità diazione e l’organizzazione necessaria.Ogni laboratorio porterà i partecipanti,assistiti da un facilitatore, a redigere undocumento che dovrà contenere un bu-siness plan in grado di mostrare la capa-cità del progetto di autosostenersi.www.fondazionemanodori.it.

NUOVE IDEEPER NUOVEPOVERTÀ

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FONDAZIONIComitato EditorialeMarco Cammelli, Giuseppe Ghisolfi,Antonio Miglio

DirettoreGiorgio Righetti

Direttore ResponsabileLinda Di Bartolomeo

RedazioneArea Comunicazione Acri - Associazione di Fonda-zioni e di Casse di Risparmio SpaVia del Corso, 262/267 - 00186 RomaTel. 06 68184.236 - [email protected]

Autorizzazione Tribunale di Roman° 135 del 24/3/2000

SpedizioneTariffa regime libero 20/D - Poste Italiane Spa Spe-dizione in Abb. Postale - 70% - DCB Roma

StampaIag Mengarelli - Via Cicerone, 28 - 00193 RomaTel. 06 32111054 - Fax 06 32111059

CODICE ISSN 1720-2531

La rivista Fondazioni è disponibile in versione digitale sul sito www.acri.it. Tutti gli articoli compaiono anche su Fondazioni online (www.acri.it/PublicFondazioniOnline), la versionearricchita settimanalmente di ulteriori notizie. Ciascun articolo può essere richiamato attraverso varie chiavi di ricerca: nome fondazione, settore, area geografica, parola chiave.

welfare

FONDAZIONI Luglio - Agosto 2016

Per favorire la nascita e la crescita di nuove imprese, fa-cendo leva sullo strumento del microcredito, Regione Pie-monte, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa diRisparmio di Cuneo, Confcommercio Piemonte (capofiladi un’associazione temporanea di scopo che riunisce ottoassociazioni datoriali) e Fondazione Don Mario Opertihanno siglato un protocollo d’intesa per la gestione delFondo regionale per il microcredito. Il Fondo – che oggi hauna dotazione finanziaria di quasi4,4 milioni di euro – è nato conl’obiettivo di facilitare l’acceso alcredito per la realizzazione di attivitàimprenditoriali e di lavoro auto-nomo da parte di soggetti cosiddetti“non bancabili”, quelli cioè che nonsono in grado di fornire valide ga-ranzie alle banche e che da soli nonriuscirebbero a ottenere i fondi ne-cessari a sviluppare la propria inizia-tiva. L’agevolazione regionaleconsiste nella concessione di unagaranzia sui finanziamenti erogati

dalle banche pari all’80% del finanziamento ottenuto, chepuò andare da un minimo di 3mila a un massimo di 25milaeuro. La somma erogata deve essere rimborsata, in ratemensili, all’istituto di credito in 48 o 72 mesi, a secondadell’importo ricevuto. La richiesta di accesso va presentataper via telematica a Finpiemonte, che gestisce il Fondo perconto della Regione. Le domande sono esaminate da un co-mitato tecnico, che ne valuta la finanziabilità e i costi di-

chiarati, anche per determinare lemodalità di erogazione delle risorse. Il microcredito, tuttavia, non si li-mita ad assicurare garanzie ban-carie, ma offre anche servizi diascolto e accompagnamento. Inquesto caso, ex dirigenti di aziendao di banca assistono i soggetti intutte le fasi del processo: stesura delprogetto, redazione del businessplan, presentazione della domanda,con la scelta della banca conven-zionata, la rendicontazione dellespese e la restituzione delle rate.

Le Fondazioni escono in mare in soc-corso dei migranti. Cominciano Fonda-zione Cariplo, Compagnia di San Paolo,Fondazione Cariparma, FondazioneCariparo e Fondazione con il Sud, soste-nendo con 980mila euro una serie di ini-ziative finalizzate a intervenire dandoaiuto là dove, tra i pericoli delle intem-perie e l’abominio della malvagità uma-na, va in frantumi sul nascere lasperanza di chi cerca un approdolontano da fame, guerre e oppres-sione. La scelta delle tre Fonda-zioni di origine bancaria e dellaFondazione con il Sud, che su im-pulso di tutto il sistema delle Fon-dazioni associate ad Acri è statacreata insieme al mondo del Vo-lontariato e del Terzo settore perintervenire nel Mezzogiorno d’Ita-lia, è infatti quella di contribuireagli sforzi messi in atto da alcuneorganizzazioni umanitarie per ilsoccorso in mare, ma anche percreare alternativi corridoi umanitari, af-finché altre tragedie nel Mare Nostrumpossano essere evitate.In base ai dati di Unhcr aggiornati al 20luglio 2016, nel corso di questa primametà dell’anno in Italia sono, infatti, ar-rivati per mare 79.851 migranti (70%uomini, 13% donne e 17% bambini),ma le persone morte o disperse nel Me-diterraneo sono circa 2.951. Nel frat-tempo la rotta Balcanica è stata chiusa e

le condizioni climatiche sono migliora-te con la stagione estiva, sicché i tentati-vi di traversata molto probabilmenteaumenteranno, anche in maniera stabi-le, con conseguenti crescenti rischi diperdita di vite umane.Alla luce di tale situazione, alcune orga-nizzazioni umanitarie, attive su questofronte con interventi di soccorso di diver-

sa natura, hanno chiesto ad alcune Fon-dazioni particolarmente attente al temadei migranti un sostegno per rafforzare lapropria azione. È nato così un piano di in-tervento coordinato da Acri. «Esso pre-senta elementi di coerenza con la strate-gia delle Fondazioni in tema di migrazio-ne – ha detto Giuseppe Guzzetti, presi-dente dell’Associazione che rappresentaquesti enti non profit –. Pur continuandoa fondarsi su un approccio di inclusione

e di promozione di iniziative di lungo ter-mine, tiene conto – perché non si può nontenerne conto – dei più recenti cambia-menti del fenomeno migratorio e delle si-tuazioni di emergenza attuali e di pro-spettiva che interessano il nostro Paese».Data l’esigenza di un pronto intervento,il piano parte con il contributo di quat-tro Fondazioni, cui potrebbero tuttavia

aggiungersene altre nei prossimigiorni. Le necessità, infatti, sonomolte. Il sostegno per complessi-vi 980mila euro messo per ora incampo dalle Fondazioni andrà a:Sos Méditerranée, Medici SenzaFrontiere, Fondazione FrancescaRava, Emergency, Oxfam Italia,Rainbow for Africa Onlus (in par-tnership con Missionland, Waha,Engim Internazionale), ComunitàSant’Egidio - Corridoi Umanita-ri. E il soccorso non sarà solo inmare, ma riguarderà anche la pri-ma accoglienza a terra, anche per

quei migranti che in prima istanza nonsono in grado di dimostrare il loro dirit-to di accesso alla protezione internazio-nale. Di importanza strategica è, inol-tre, il Progetto Corridoi Umanitari, con-dotto dalla Comunità di Sant’Egidio in-sieme alla Federazione delle Chieseevangeliche, Chiese valdesi e metodi-ste: il primo di questo genere in Europa,che ha l’obiettivo specifico di evitare iviaggi con i barconi nel Mediterraneo.

LE FONDAZIONIIN SOCCORSO DEI MIGRANTI

Cresce il microcredito in Piemonte

Nell’ambito delle iniziative volte al-l’inserimento socio-lavorativo di per-sone in gravi situazioni di disagio, laFondazione Carispezia ha sottoscrittoun protocollo d’intesa con Caritas Dio-cesana La Spezia-Sarzana-Brugnato,Parco Nazionale delle Cinque Terre,Confagricoltura e Confederazione Ita-liana Agricoltori, per avviare il pro-getto “IntegrAzioni”, destinato afornire opportunità lavorative a mi-granti e persone in condizione di com-provata difficoltà economica. Ilprogetto si ispira al modello dell’agri-coltura sociale – recentemente discipli-nato da una legge del Ministero dellePolitiche agricole, alimentari e forestali– offrendo occasioni di inserimento la-vorativo a soggetti svantaggiati e a ri-schio di esclusione sociale. Unmodello che in Italia sta facendo la dif-ferenza come motore di innovazionesociale, in quanto connette strettamentel’agricoltura e la salvaguardia del ter-ritorio con il welfare locale, facendolediventare uno strumento di coesioneterritoriale e di sviluppo.“IntegrAzioni” affronta il crescente bi-sogno di sviluppare percorsi di integra-zione e inclusione destinati ai migranti– oggi sono circa 500 quelli dislocatiin tutto il territorio spezzino – che ne-cessitano di strumenti e competenzespendibili in contesti occupazionalimirati. Il progetto prevede attività diformazione e di inserimento lavorativofinalizzate alla salvaguardia del terri-torio e allo sviluppo di attività agricole.Fondazione Carispezia ha stanziatol’importo di 100mila euro complessiviper il finanziamento di voucher desti-nati a 10/15 persone selezionate dallaCaritas, che – attraverso la Coopera-tiva sociale La Piccola Matita Onlus– ne gestirà le attività di formazionee di inserimento lavorativo. Il ParcoNazionale delle Cinque Terre, Confa-gricoltura e Confederazione ItalianaAgricoltori sono partner fondamentalidel progetto per quanto riguarda l’atti-vità di formazione e il supporto logi-stico sul territorio. FondazioneCarispezia ha inoltre ottenuto la dispo-nibilità dei Comuni di La Spezia, Sar-zana, Castelnuovo Magra, Ortonovo,Beverino, Brugnato, Calice al Corno-viglio e Sesta Godano, nonché delConsorzio di Bonifica e d’Irrigazionedel Canale Lunense e della FondazioneManarola Cinqueterre, di avvalersi deidestinatari del progetto “IntegrAzioni”per interventi di manutenzione e altriservizi di salvaguardia ambientale neirispettivi territori.

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Le Fondazioni di origine bancaria sostengono chi fa del bene e incoraggianola germinazione del bene. Supportano il volontariato e tutti gli enti,

organizzazioni e reti capaci di collaborare e realizzare insieme cose buonee belle per i territori e per il Paese: progetti in campo educativo, sociale, culturale,

ambientale e della ricerca. Iniziative che aggiungono qualità alla vita di ognuno di noi.Le Fondazioni sono 88: soggetti non profit, privati e autonomi.

Le loro donazioni dal 2000 sono state di 20 miliardi di euro. Avete capito bene.

u n i m m e n s o b e n e i t a l i a n o . a c r i . i t Pensate se non ci fossero.

Arte e cultura.Una passione che ha radici antiche.

Campagna a cura di Acri con la collaborazione di Pubblicità Progresso.

Qual è in termini essenziali la vocazione delle Fondazioni di originebancaria? Un video di animazione, che dura appena cinquanta se-condi, prova a illustralo, senza ripercorrerne la storia, ma illustran-done semplicemente il ruolo nella realtà d’oggi. La matita agile efresca di Michel Fuzellier – membro fondatore dell’Associazione Ita-liana degli Illustratori e dell’Associazione Cartoon Italia, già presi-dente di Asifa Italia (Association Internationale du Film d’Animation)e nel 2016 Premio alla Carriera di Cartoons on the Bay – ne tracciacon pochi segni la presenza dinamica sui territori, evocando più diogni altro concetto la capacità delle Fondazioni di farsi attivatori so-ciali, mobilitando e interconnettendo reti di impegno pubbliche e pri-vate, per raggiungere obiettivi comuni di interesse sociale. “LeFondazioni di origine bancaria sostengono chi fa del bene e inco-raggiano la germinazione del bene. Supportano il volontariato e tuttigli enti, organizzazioni e reti capaci di collaborare e realizzare in-sieme cose buone e belle per i territori e per il Paese” recita, infatti,l’avvio di presentazione, che prosegue entrando nel dettaglio: “pro-getti in campo educativo, sociale, culturale, ambientale e della ri-cerca. Iniziative che aggiungono qualità alla vita di ognuno di noi”.E le donazioni dal 2000 a oggi sono state di 20 miliardi di euro.

Quanti progetti sono stati sostenuti con queste risorse! Ma cosa suc-cederebbe se le Fondazioni di origine bancaria non ci fossero? Si per-derebbe quello che i creativi di Pubblicità Progresso, autori dellacampagna, insieme all’Area Comunicazione dell’Acri, hanno definito“Un immenso bene italiano”, che fa da pay off all’intera iniziativa dicomunicazione. Oltre al video essa si compone di una mappa onlinecollegata al video stesso – navigabile e zoomabile sulla singola re-gione, condivisibile sui social network e accessibile anche su smar-tphone e tablet – che accoglie una selezione dei progetti piùrappresentativi delle Fondazioni, ciascuno individuato da un’icona digeolocalizzazione collocata nell’area in cui il progetto è stato realiz-zato. E poi ci sono le immagini per la pubblicità tabellare: quella com-plessiva e quella che focalizza i principali settori di intervento. Neriportiamo di seguito gli slogan: 1. Le Fondazioni di origine bancaria- Incoraggiano la germinazione del bene; 2. Arte e cultura - Una pas-sione che ha radici antiche; 3. Bambini, anziani, persone in difficoltà- Al centro del nostro impegno sociale; 4. Comunità, ambiente, terri-torio - Per migliorare i luoghi del nostro vivere; 5. Innovazione e ri-cerca - Una vocazione scritta nel nostro Dna; 6. Scuola e formazione- Lo sguardo ai protagonisti del futuro. unimmensobeneitaliano.acri.it

LE FONDAZIONI: UN IMMENSO BENE ITALIANO

Scuola e formazione.Lo sguardo ai protagonisti del futuro.

Innovazione e ricerca.Una vocazione scritta nel nostro Dna.

Bambini, anziani, persone in difficoltà.Al centro del nostro impegno sociale.

Comunità, ambiente e territorioPer migliorare i luoghi del nostro vivere.

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Le Fondazioni di origine bancaria sostengono chi fa del bene e incoraggianola germinazione del bene. Supportano il volontariato e tutti gli enti,

organizzazioni e reti capaci di collaborare e realizzare insieme cose buonee belle per i territori e per il Paese: progetti in campo educativo, sociale, culturale,

ambientale e della ricerca. Iniziative che aggiungono qualità alla vita di ognuno di noi.Le Fondazioni sono 88: soggetti non profit, privati e autonomi.

Le loro donazioni dal 2000 sono state di 20 miliardi di euro. Avete capito bene.

u n i m m e n s o b e n e i t a l i a n o . a c r i . i t

Le Fondazioni di origine bancariaincoraggiano la germinazione del bene.

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Pensate se non ci fossero.

Campagna a cura di Acri con la collaborazione di Pubblicità Progresso.

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