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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 18 marzo 2013

Pagina I

AVVOCATI

Riparte la caccia ai nuovi parametriCorriere Della Sera -Corriereconomia

18/03/13 P. 19 1

AGEVOLAZIONI EDILIZIE

Bonus del 55% in caduta liberaSole 24 Ore 18/03/13 P. 6 Valeria Uva 2

GIURISPRUDENZA LAVORI PUBBLICI

Gare, c'è un limite ai requisitiItalia Oggi Sette 18/03/13 P. 15 Andrea Mascolini 4

ENERGIA

Caldaie e condizionatori con controlli semplificatiSole 24 Ore - Norme ETributi

18/03/13 P. 11 Donato Leo RobertoVinchi

6

In ambito domestico il controllo diventa biennaleSole 24 Ore - Norme ETributi

18/03/13 P. 11 Giovanni Paoletti 8

INNOVAZIONE E CRESCITA ECONOMICA

Grandi ritardi sulle nano-techSole 24 Ore 18/03/13 P. 12 Adriana Castagnoli 9

CONSULENTI DEL LAVORO

Progetti. Costo del lavoro: una sforbiciata di 8 puntiCorriere Della Sera -Corriereconomia

18/03/13 P. 19 Isidoro Trovato 11

BREVETTI

Brevetti da recordItalia Oggi Sette 18/03/13 P. 18 Tancredi Cerne 12

MERCATO DEL LAVORO

La specializzazione è vincenteItalia Oggi Sette 18/03/13 P. 43 Pietro Scardillo 14

COMMERCIALISTI

Beni delle imprese dati ai familiari, i commercialisti vanno contro il fiscoRepubblica Affari Finanza 18/03/13 P. 29 16

FARMACIE

Troppi laureati per poche farmacie e la disoccupazione è in crescitaRepubblica Affari Finanza 18/03/13 P. 29 Sibilla Di Pala 17

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Riparte la cacciaai nuovi parametri

li avvocati sono alle presecon la «grana» dei parame-

tri. Eliminate le tariffe, con il Dprsulle professioni, gli unici punti diriferimento oggettivi per i compen-si rimangono i parametri ministe-riali, quelli utilizzati in caso di con-testazione di una parcella. E pare-re unanime tra gli avvocati chequelli attuali siano inadeguati.

Qualche giorno fa il ministrodella Giustizia, sollecitata sul te-ma, ha inviato una lettera che ri-manda alla nuova legge forense,da qui la pronta presa di posizionedei Cnf che mostra assoluta aper-tura alla possibilità che il ministe-ro autonomamente vari un decre-to correttivo. Ma secondo NicolaMarino, presidente dell'organismodi rappresentanza politica dell'av-vocatura (Oua) «oltre che una que-stione di corretta interpretazionedella legge professionale, si trattadi volontà politica nel tutelare gliinteressi della classe forense. Perquesto chiediamo al Cnf di impe-gnarsi insieme all'Oua, agli ordinie alle associazioni a favorireun'unitaria e rapida soluzione aun problema che colpisce economi-camente l'avvocatura. Tutto ciòconsentirà un più sereno processodi definizione anche dell'iter per ilnuovo regolamento sui parametriprevisto dalla legge forense e giàavviato il 28 febbraio scorso dalConsiglio nazionale con un'ampiaconsultazione».

I. TRO.

C, RIPRODJâ G"IF RIFRVA'P

Avvocati Pagina 1

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Bonus del 55% in caduta liberaCon la recessione e il «nuovo 50%» perse in un anno 196mila richieste

Valeria Uva

L'edilizia è un po' meno«verde». Calano, e bruscamen-te, gliinterventiper il risparmioenergetico incentivati con la de-trazione del 55 per cento. Daquando anche l'altra detrazione(quella pari al 36% delle speseper interventi generici di recu-pero edilizio) è stata elevata al50%, il bonus fiscale per chi inve-ste nella riqualificazione energe-tica dei vecchi, edifici ha persogranparte del suo appeal.

Nel2011le domande di acces-so al 55% erano 396mila; l'annoscorso dovrebbero essersi fer-mate a quota 22omila, con unaflessione de144Per cento. Le pri-me stime provengono dal rap-porto Onre 2013 (Osservatorionazionale sui regolamenti edili-zi) realizzato da Legambiente edal Cresme (si veda anche il So-le 24 Ore del? marzo). L'istitutodi ricerca specializzato nell'edi-lizia ha calcolato anche il costofiscale di entrambe le misure:25,7 miliardi di euro di detrazio-ne nei 15 annidi vita del 36-5o%;u miliardi per il55% in sei anni.Per quest'ultima misura, poì, so-no stati 3,4 i miliardi spesi per

isolare le abitazioni nel 2012,uno in meno rispetto al 2011.Una cifrabenlontana dai 6,5 mi-liardil'anno che secondo ilRap-porto servirebbero a centrarel'obiettivo di riduzione dei con-sumi energetici indicato dal cp-siddetto pacchetto 20-20-20: ri-duzione del 13% delle emissioniper il settore dell'edilizia resi-denziale entro il 2020, appunto,con una spesa complessiva di58,9 miliardi per arrivare a ri-sparmiare 2,8 miliardi di Mtep(milioni di tonnellate di petro-lio equivalente).

Il declino dell'incentivo del55% era in qualche modo segna-to da quando nel giugno scorsoil decreto sviluppo (Dl 83/2012)ha innalzato dal 36 al 50% losconto fiscale per la ristruttura-zione. Da allora la detrazionedel 55% è risultata meno compe-titiva, se non altro perché a fron-te di quel 5% in più di rimborsorichiede un p ercorso più compli-cato. Se infatti per la riqualifica-zione tradizionale è necessariosolo il pagamento con bonificotracciabile, p er il55% serve anco-ra l'invio della pratica all'Enea,accompagnata da alcuni docu-

menti (dalle schede prestaziona-li del produttoreper gli infissi fi-no alla certificazione energeticaper gli interventi più importantidi isolamento termico). Ma a,spiegare il tonfo non bastano isei mesi di concorrenza-convi-venzatrale due detrazioni.

Dai conteggi del Cresme, in-fatti, risulta anche una bella fettadi interventi scomparsi, che nonsono cioè stati fagocitati dal36-5o p er cento. Alle 196mila do-mande per il 55% perse dal 2011al 2012, non corrisponde un au-mento neanche lontanamenteequivalente del bonus tradizio-nale, che sono salite solo di3omi-la unità (erano 49omila nel 2011,sono52omilanel2o12). All'appel-lo mancano oltre 166mila inter-venti. « È l'effetto della crisi -scommette Lorenzo Bellicini, di-rettore del Cresme - ed è la di-mostrazione che persino gli in-centivi alla riqualificazione nonriescono più a tenere vivo il mer-cato». Per le sue stime l'istitutosi è servito di diversi indicatori.«Oltre alle proiezioni sulle do-mande sullabase del pregresso -spiega ancora Bellicini - abbia-mo una rete di rivenditori di ma-

teriali per l'edilizia che rappre-senta il vero polso del mercato».

Inoltre, così come è struttura-ta, la detrazione del 55''o oltreche essere di difficile attuazioneè anche, sostanzialmente pocoefficace. «Stiamo di fatto spre-cando risorse pubbliche - com-menta amaro Edoardo Zanchi-ni, responsabile energia di Le-gambiente - perché riconoscia-mo l'incentivo a tutti i tipi di in-tervento e non misuriamo il ri-sparmio ottenuto». Ma il puntopiù critico per Legambiente so-no i condomini dove il 55% si èrivelato del tutto inapplicabile:«Impossibile mettere d'accor-do tutti - continua Zanchini - an-che perché ognuno ha una ca-pienza fiscale diversa». Per que-sto Legambiente presenterà il20 marzo a Roma una propostadi legge per ridurre i consuminei condomini, attraverso l'uti-lizzo dei Tee (titoli di efficienzaenergetica) che misurano il rea-le risparmio ottenuto e il coin-volgimento delle Esco (le socie-tà di gestione degli impianti) acui affidare precisi obiettivi di ri-duzione dei consumi.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Per i serramenti calo dei 14%a crisi del 55% esiste e vaoltre la semplice

concorrenza del bonus 36-50%che ha depotenziato gliinvestimenti per l'isolamentodelle abitazioni. Ne è convinto,numeri alla mano, PietroGimelli, direttore di Uncsaal,l'associazione dei serramentistiin legno e alluminio: «Soltantonell'ultimo anno il settore èarretrato del 14 per cento».

L'Uncsaal presenterà questasettimana l'ultimo rapporto

sull'andamento delle vendite2012 in questo settore, che dasolo vale il 55%-del numero diinterventi legati al 55% (e il46%degli importi). I dati, che Il Sole24 Ore è in grado di anticipare,testimoniano che, nonostantelo stimolo dell'incentivofiscale, il mercato dall'iniziodella crisi si è dimezzato:«Tutto il comparto deiserramentisti, sia quelli inalluminio, legno, ma anche ilPvc - anticipa Gimelli - ha

subìto una flessione del 42%, dal2008 al 2o12 delle vendite nelresidenziale». Vaimpercettibilmente meglio aiprodotti dì fascia alta, comeappunto, legno e alluminiolegno: -4o per cento.

L'Uncsaal conferma anche lamigrazione di alcuni interventidi isolamento energetico dalladetrazione del 55% a quella del36-5o% (si veda l'articolo afianco). Non solo perché laprocedura è più semplice. Ci

sono anche ragionieconomiche. Spiega Gimelli:«Ormai per centrare l'obiettivodel 55% bisogna scegliere infissiad altissime prestazioni, quindipiù cari; con i1 5o%, invece, nonsono richieste soglie e si puòpuntare anche sulla piùeconomica fascia media».

Per l'Uncsaál.la proroga del55% è vitale «senzarimodulazioni». «Le famiglie inquesto momento non possonosostenere investimentimassicci e quindi interventi diisolamento più corposi».

V. Uv.0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Agevolazioni edilizie Pagina 2

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Il bilancio degli incentivi

Iltrend del numero di domande e degli importi finanziati coni bonus perle ristruttu razioni edilizie

:a» ;ú:ri:• ,,Ki. .::• c .x ,t.y :

DÉ?PRÉSËNTí4

88,67.181.829

5.569.729 .{1,„ 68,6

Di cui rispetto al totale:

Portatiin detra ionè

Giàammortizzatidallo Stato

36,7

17,2

Fonte : elaborazione Il Sole 24 Ore su dati Rapporto Onre 2013 Cresme /Legambiente -1

Agevolazioni edilizie Pagina 3

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La i.rrris )rrrc.lerz cr scrl terract c.lelpc>tere discrezionale delle stazioni appaltanti

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Da considerare la natura del' contratto l'1 suo t

Pagina a curaDI ANDREA IVIASCOLINI

1 potere discrezionale del-la stazione appaltante neldefinire requisiti di garaed elementi di valutazio-

ne delle offerte deve essereesercitato tenendo conto del-la natura del contratto e inmodo proporzionato al valo-re dello stesso. In ogni casoi requisiti non devono esseremanifestamente irragionevo-li, irrazionali, sproporzionati,illogici ovvero lesivi della con-correnza. È quanto si dedu-ce dalla giurisprudenza delConsiglio di stato, che ha af-frontato il problema, delicatosoprattutto in questa fase dicontrazione del mercato pub-blico degli appalti, connesso ailimiti dell'esercizio del poterediscrezionale delle stazioniappaltanti nella definizionedei bandi di gara. Tutto partedal fatto che l'Amministrazio-ne ha la legittima esigenza digestire la gara in maniera cheil concorrente aggiudicatariorisponda a livelli adeguati diaffidabilità tecnica, morale efinanziaria.

A tale riguardo si deve peròmuovere entro precisi confiniperché, intanto, è la normati-va nazionale e comunitaria,in materia di affidamentodi servizi, forniture e lavo-ri pubblici, a definire qualidebbano essere gli elementidi valutazione da prendere inconsiderazione (nel caso deilavori si definiscono requisitia hoc soltanto oltre i 20 mi-lioni come cifra d'affari glo-bale; per il resto vale il pos-sesso dell'attestazione Soa).La questione assume rilievoanche in relazione al fattoche la carenza dei requisitidi partecipazione si traducenecessariamente nell'esclu-sione dalla gara.

Intanto occorre ricorda-re che di recente il decreto-legge 95/2012 (cono in legge

135/2012), per i requisiti ¿li normativa consente alle sta- venire nel rispetto del canonefatturato nei servizi e nelle zioni appaltanti di fissare i di ragionevolezza e in modoforniture, ha stabilito la re- limiti minimi senza vincoli non discriminatorio. Laddo-gola che essi sono illegittimi formali (a parte il caso dei ve ciò non accade si finisce,laddove non siano fissati con servizi di ingegneria e archi- infatti, per determinare unaidonea e congrua motivazione. tettura); rimane poi anche la situazione limitativa dellaPer tutti gli altri requisiti i possibilità di fissare diversi concorrenza, rendendo ille-limiti si rinvengono nella nor- requisiti di partecipazione (le gittima la lex specialis, cioèmativa nazionale e in quella due norme del Codice dicono il bando o l'avviso di gara.comunitaria, nonché nella che la capacità del concor- Per tutte si possono citare legiurisprudenza nazionale. rente può essere dimostrata pronunce più significative:Negli articoli 41 e 42 del Co- «attraverso uno o più dei se- Consiglio di stato, sez. IV,dice vengono elencati alcuni guenti modi»). 22 ottobre 2004 n. 6972; Id.,elementi (sia per la capacità Cosa succede quindi quan- sez. V, 31 dicembre 2003 n.economico-finanziaria che per do la stazione appaltante de- 9305.quella tecnico-organizzativa) finisce requisiti eccessivi? La L'Autorità per la vigilanzautili a selezionare i concor- giurisprudenza del Consiglio sui contratti pubblici (deter-renti (elenco delle attività di stato ha ormai stabilito minazione 4/2012) ha avutosvolte negli ultimi tre anni, che la stazione appaltante modo di sintetizzare efficace-bilanci, attrezzature ecc.) può mettere a punto i requi- mente il concetto precisandosenza fissare un range quan- siti di partecipazione a una che i requisiti devono esseretitativo entro il quale definire gara (così come gli elementi fissati «tenendo conto Bel-i valori, cosa invece prevista di valutazione delle offerte) la natura del contratto e innel settore dei servizi di in- definendone anche di più ri- modo proporzionato al valoregegneria e architettura (art. gorosi o in numero maggiore dello stesso; in ogni caso non263 del dpr 207/2010). rispetto a quelli previsti dalla devono essere manifestamen-

Non fissando i requisiti la legge, ma ciò deve sempre av- te irragionevoli, irrazionali,

Giurisprudenza lavori pubblici Pagina 4

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sproporzionati, illogici ovve-ro lesivi della concorrenza».In particolare i requisiti ulte-riori devono giustificati dallaparticolare natura del servi-zio da affidare o dell'opera darealizzare .

Numerosi i casi presi inesame dal giudice ammini-strativo ed efficacementemessi in risalto in diversedeterminazioni dall'Autoritàper la vigilanza sui contrattipubblici (per tutte si veda det.512010 e la giurisprudenza inessa richiamata, e Comuni-cato 20/10/2010). Fra questi,a mero titolo esemplificati-vo: le limitazioni territoriali(gara aperta soltanto ai pro-fessionisti iscritti a un deter-minato ordine provinciale), irequisiti analoghi esorbitan-ti, le richieste di organicomedio annuo sproporziona-te (sei volte le unità fissate),le richieste di esperienzepregresse così specifiche daindividuare esattamente ilconcorrente affidatario. Ana-logamente, anche per la fasedi valutazione delle offertegli elementi di valutazione ei criteri motivazionali devonorispondere alle caratteristi-che evidenziate e, soprattut-to, consentire il sindacatogiurisdizionale amministra-tivo sotto il profilo della logi-cità e coerenza rispetto allanatura dell'appalto. Non è,per esempio, infrequenteil caso di bandi di gara perservizi che prevedono comecriteri motivazionali ele-menti specifici attinenti allavalutazione di particolarifigure professionali, inseritenell'offerta tecnica, e che at-tribuiscano punteggi anchenon di poco conto a elementicome la vicinanza della sededel concorrente a quella dellastazione appaltante. Difficilein questo caso ritenere con-grue e logiche le scelte delleAmministrazioni.

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1. Negli appalti pubblici la stazione appaltante, esercitando la sua discrezio-nalità amministrativa, deve:

• poter individuare il miglior partner contrattuale a garanzia della correttaesecuzione dell'appalto;

• rispettare comunque i principi fondamentali dei diritto comunitario, sia sottoil profilo dell'accesso al mercato e della tutela della concorrenza, sia sottoil profilo della trasparenza.

2. Ë ammesso fissare requisiti ulteriori e più restrittivi rispetto a quelli di legge(digs 163/2006 e dpr 207/2010 ), ma a condizione che siano:attinente alla natura dei contratto;proporzionati rispetto al valore dell ' appalto;in ogni caso non devono essere manifestamente irragionevoli, irrazionali,sproporzionati, illogici, ovvero lesivi della concorrenza

3. Nei servizi e nelle forniture vietato, salvo adeguate motivazioni contrarie,fissare requisiti commisurati al fatturato aziendale

4. I criteri di valutazione delle offerte possono essere anche maggiormentedettagliati rispetto alle indicazioni di legge, ma devono comunque consen-tire il sindacato giurisdizionale amministrativo sotto il profilo della logicitàe coerenza.

Giurisprudenza lavori pubblici Pagina 5

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.Tetto alla temperatura anche per il raffrescamento estivo

Caldaie e condizionatoricon controlli semplificatiIn arrivo il regolamento sugli impianti termici

Donato LeoRoberto Vinchi

,, Anche il raffrescamentoestivo incontrerà un limite ditemperatura. La novità è tra quel-le inserite nel decreto conle nuo-veregole per l'esercízío emanu-tenzione degli impianti di cli-matizzazione invernale ed esti-va. Il provvedimento, approva-to dal Consiglio dei ministri il 15febbraio e in attesa di pubblica-zione sulla «Gazzetta Ufficiale»ha la finalità sia di. riordinare ilquadro normativo sugli impian-ti (modificando e abrogando al-

Le disposizioni sarannosubito in vigoresolo nelle Regioniche non hanno giànorme specifiche...........................................................................

cune disposizioni del datatoDpr 412/93), sia di adempiere airilievi sollevatidalla Commissio-ne europea all'Italia, per il man-cato recepimento dell'articolo 9della direttiva 2002/91/CE, cheobbliga i Paesi membri ad intro-durre norme in materia di ispe-zioni periodiche degli impiantidi condizionamento dell'aria dipotenza maggiore di12kW.

Tra le prescrizioni, appunto,in aggiunta. ai già noti valorimassimi di temperatura am-biente per il periodo invernale,viene ora fissato un valore mi-nimo di temperatura durantela climatizzazione estiva di26°C, con una tolleranza di-2'C. Questi valori, massimo eminimo, sono ora da intender-si riferiti alla media ponderatadelle temperature dell'aria mi-

surate nei singoli ambienti.I Comuni possono sempre

ampliare o ridurre i periodi an-nuali e giornalieri di attivazio-ne degli impianti termici e latemperaturamassima degli am-bienti: ora i sindaci potranno in-tervenire direttamente conun'ordinanza, senza più neces-sità di una delibera di giunta.

Nuove prescrizioni sono in-trodotte in materia di terzo re-sponsabile (l'impresa di gestio-ne e manutenzione). Viene inparticolare disposto che la dele-ga a questo soggetto giuridiconon può essere rilasciata in ca-so diimpiantinon conformi allalegge, salvo che nell'atto sia con-ferito l'incarico di procedere al-la messa a norma.

Fino all'avvenutaregolarizza-zione dell'impianto, il delegantene rimarrà responsabile. Con ilrecente decreto dello Sviluppoeconomico 22 novembre 2012,nel caso di edifici di proprietà disoggetti diversi da persone fisi-che e, inparticolare, nel caso del-le imprese, ilresponsabile "natu-rale" dell'impianto termico, inassenza di delega al terzo re-sponsabile, è il proprietario ol'amministratore delegato.

Un ulteriore decreto, daemanare entro il l ° luglio, forni-rà i modelli del nuovo «libret-to di impianto per la climatiz-zazione» e dei nuovi rapportidi efficienza energetica rila-sciati dagli operatori che ese-guiranno i controlli periodici ela manutenzione.

Per la periodicità dei control-li, viene fatto salvo il principioesistente che vede, in ordine dipriorità, le istruzioni dell'instal-latore, le istruzioni tecnicheper il singolo componente/ap-parecchio predisposte dal fab-

bricante, le norme Uni e Cei. In-stallatori e manutentori saran-no tenuti a fornire in forma scrit-ta all'utente le istruzioni perl'uso e manutenzione dell'im-pianto. Al termine delle opera-zioni di controllo, l'operatoredovrà compilare il rapporto diefficienza, consegnarne copiaal responsabile dell'impiantoedinviarne copia all'ente di con-trollo (Provincia autonoma oRegione), con la cadenza indica-ta nell'Allegato A del decreto.

I generatori di calore con ren-dimenti di combustione inferio-ri ailimitiprevis ti - e non più ma-nutenibili - devono essere sosti-tuiti entro 18o giorni solari, ri-spetto agli attuali 300 giorni.

Sono previste, infine, ispezio-ni delle autorità competenti siasu impianti di climatizzazioneinvernale di potenza non mino-re di lo kW, sia su quelli di clima-tizzazione estiva di potenzanon minore di 12 kW. Per gli im-pianti invernali tra lo e ioo kW ametano o gpl e per quelli estivitrai2 e ioo kW, l'ispezione vienesostituita dall'accertamento delrapporto di efficienza inviatodal manutentore o dal terzo re-sponsabile. Cosìillegislatore ri-duce gli obblighi per la Pa e i co-sti per gli utenti. Le ispezionipossono essere svolte daorgani-smi esterni accreditati dalle Re-gioni, che devono anche assicu-rare la copertura dei costi attra-verso un contributo da parte deisoggetti controllati.

Il decreto è direttamente ap-plicabile nelle Regioni che nonhanno recepito autonomamen-te ladirettiva 2002/91/CE, men-tre le altre devono assicurare lacoerenza dei loro provvedimen-ti con i contenuti del decreto.

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La gestione

0111 CONDIZIONATORIIl decreto impone un limiteanche perii raffrescamentoestivo. I condizionatoridovranno essere impostaticon un temperatura minima di26 gradi, con una tolleranza didue gradi centigradi. Per icontrolli si applica la mediaponderata delle temperaturemisurate nei singoli ambienti.I sindaci possono variaretemperature e orari di utilizzo

021 IL TERZO RESPONSABILELa società incaricata dicontrollare e gestirel'impianto non può riceverela delega in caso di impiantonon conforme alledisposizioni di legge. Ladelega può essere assegnatacomunque se c'è ftpropritario incaricaespressamente la societàdelta messa a norma. Per gliimmobili di proprietà delleimprese, in assenza didelega, il responsabiledell'impianto è il proprietarioo l'amministratore delegato

0311 LIBRETTILa revisione dei modelli

standard dei libretti diimpianto perlaclimatizzazione, in cui sonoannotate tutte le notizierelative alla vita e agliinterventi sull'impiantostesso, è rinviata a un futurodecreto, che dovrebbe vederela luce entro il prossimo primoluglio. Nello stessoprovvedi mento,,a nche leindicazioni peri nuovi modellidei rapporto di efficienzaenergetica che il terzoresponsabile dovrà compilare

0411 CONTROLLIIl decreto in arrivo allunga itempi dei controlli. Per quellidomestici, e, in generale, pertutti quelli di potenzainferiore ai 100 Kw si passadall'attuale scadenzaannuale a un controllo ognidue anni perimpianti acombustile liquido o solido, ea quattro anni per quellialimentati a metano e gpl.Per gli impianti diriscaldamento a metano o gpltrai10ei100Kweperquellidi raffrescamento tra 12 e100 Kw non sono più previsteispezioni dell'ente pubblico,ma solo rapporti redatti dalmanutentore o dal terzoresponsabile

05 1 LE VECCHIE CALDAIEQuando l'impianto diriscaldamento raggiunge unrendimento di combustioneinferiore rispetto ai limitiimposti dalla legge deveessere sostituito in un tempodimezzato -180 giorni -rispetto ai precedenti 300

061 LA PARTENZAIl decreto che corregge inparte il Dlgs 192/2005 è statoapprovato invia definitivadal Consiglio dei ministri il 15febbraio 2013. Entrerà invigore 15 giorni dopo la suapubblicazione sulla«Gazzetta Ufficiale». Daquella data si applicaimmediatamente e in viáintegrale nelle Regioni chenon hanno una normativapropria sulla materia, mentrele altre Regioni dovrannoadeguare le proprie leggi aquesto decreto

Energia Pagina 7

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Estensione a caminetti e stufe

In ambito domesticoil controllodiventa biennaleGiovanni Paoletti

Con le ultime modificheall'allegato A del decreto legisla-tivoi92/2005, sono state precisa-te nel dettaglio alcune procedu-re di controllo sugli impianti.

Sono stati innanzitutto cam-biati i tempi di ispezione degliimpianti termici domestici, ov-vero quelli con potenza inferio-re aiioo kW. Il decreto, approva-to dal Consiglio dei ministri il15febbraio e iií attesa di pubblica-zione in «Gazzetta Ufficiale»,stabilisce che le verifiche do-vranno svolgersi «ogni due anniper gli impianti a combustibile li-quido o solido» e ogni quattroanni per gli impianti a gas, meta-no o Gpl. I tempi sono dimezzatisolo nel caso in cuilapotenza ter-mica sia uguale o maggiore a iookW. Si tratta delle ispezioni fat-te dagli enti pubblici, con pro-prio personale.

Cosa diversa sono i controlliabbinati alla manutenzione. Inquesto caso èiltecnico manuten-tore a stabilire i tempi, in base allatipologia di impianto. Rilascerà altermine del controllo un docu-mento tecnico che attesti l'avve-nuta revisione e lo stato dell'im-pianto. Il tecnico ha l'obbligo disuggerire eventuali interventine-cessariperunbuonfunzionamen-to. Questo passaggio della legge ècruciale, non solo per la questio-ne dellasicurezzanell'utilizzo de-gli impianti termici, ma ancheper evitare di incorrere in sanzio-ni o denunce.

Il nuovo regolamento defini-sce «accertamento», l'insiemedelle attività di controllo pub-blico dirette a verificare in viaesclusivamente documentaleche il progetto delle opere e gliimpianti siano conformi allenorme vigenti e che rispettinole prescrizioni e gli obblighistabiliti.

- Il controllo e la manutenzionesono da affidare a«operatore abi-

litato ad operare sul mercato, siaalfine dell'attuazione di eventua-li operazioni di manutenzionee/o riparazione sia per valutare irisultati conseguiti con dette ope-razioni», cosìcomeperleispezio-ni sugli impianti termici si richia-ma l'importanza di affidarsi adesperti qualificati, incaricati dalleautorità pubbliche competenti.

Per l'impianto fumario è pos-sibile rivolgersi ad artigiano oditta con abilitazione (lettera c,Dm 37/2008) o maestro spazza-camino specializzato sotto le di-rette subordinazionidelterzo re-sponsabile della centrale termi-ca o, per mandato, delmanuten-tore della centrale termica oppu-re su specifica richiesta dell'am-

Revisione affidataa tecnici specializzatiSono esclusi i sistemidestinati solo a produrreacqua calda per gli alloggi........................................................................

ministratore condominiale neicasi di evidente mancanza dima-nutenzione dell'impianto fuma-rio (riscontrabile dal libretto dicentrale termica).

Caminetti e stufe sono a tuttigli effetti considerati impiantitermici poiché da definizione dilegge l'impianto termico è l'im-pianto tecnologico destinato aiservizi di climatizzazione inver-nale e/o climatizzazione estivae/o produzione di acqua caldasanitaria, indipendentementedal vettore energetico utilizza-to.Non sono consideratiimpian-titermicii sistemi dedicati esclu-sivamenteallaproduzione di ac-qua calda sanitaria al servizio disingole unità immobiliariad usoresidenziale.

Direttore scuola Fuspa

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Energia Pagina 8

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Grandi ritardi sulle nano-techScarse possibilità di ripresa se non si investe nella ricerca avanzata

di Adriana Castagnoli

- r1 tempo della crescita per l'Italiatornerà? I recenti dati sulla crisimostrano che la recessione è sta-

.. i ta più intensa nel nostro Paese ela ripresa, purtroppo, tarderà piùche altrove.

Il sistema economico italiano appa-re strutturalmente caratterizzato, dauna parte, da scarsi investimenti in at-tività di R&S (1'1,26% di spesa sul Pil,fra i più modesti d'Europa) e in istru-zione; dall'altra, da una limitata capaci-tà di generare innovazioni ed esserecompetitivo nelle industrie high-tech.L'origine di questa debolezza ha radi-ci antiche, e va ricercata nella scarsaattenzione delle classi dirigenti per lacultura scientifica.

Nel corso del tempo, a questa caren-zasì è sommatala divergenzafraricer-ca e capacità di creare innovazioni, enel trasferimento dal campo scientifi-co alle applicazioni industriali, comedimostra la posizione di retroguardianella classifica mondiale dei brevetti.A tutt'oggi mancano istituzioni centra-li di coordinamento che favoriscanoquesto passaggio di conoscenza, e taledebolezza strutturale rischia di com-promettere le potenzialità del Paeseanche nell'agganciare saldamente la"prossìmarivoluzioneindustriale", os-sia le nanotecnólogie.

I nanomateriali sono consideratitecnologie abilitanti fondamentaliper l'innovazione e la creazione dinuovi prodotti. Il 3 ottobre 2012 laCommissione europea ha presentatola Communica tion on the Second Regu-latory Review on Nanomaterials, uni-tamente al Commission Staff WorkingPaper che ne individua le tipologie, gliutilizzi e i rischi. Si prevede che i ma-nufatti basati sulla nanotecnologiacresceranno da un volume globale di200 miliardi di curo nel 2009 a 2 trilio-ni di curo nel 2015.

Intanto, sono numerose le start-upavviate in questo settore tecnologicoche conta da3oo a 4oomila addetti nel-la sola Ue. Negli anni recenti sono sta-te sviluppate nuove applicazioni che

includono centinaia dì prodotti di con-sumo, dai cosmetici ai tessuti al cibo.

Ma le conquiste tecnologiche piùpromettenti derivano dalle applicazio-ni nel comparto medico, dell'energia,dell'ambiente, dell'Ict e dell'elettroni-ca che avranno un ruolo chiave per lacompetitività in futuro.

La Ue raccoglie il 27% dei finanzia-menti pubblici mondiali, i117% di bre-vettie ili5°r0 di prodotti. Le nanotecno-logie innovative richiedono massicciinvestimenti ininfrastrutture di ricer-ca a carattere interdisciplinare, unamanodopera altamente specializzata,nonché una forte interrelázione e mo-bilità fra accademia e industria.

Perciò Bruxelles ha varato il pro-gramma Horizon 2020 che dal 2014 in-vestirà quasi 6 miliardi di euro per losviluppo di capacità industriali nellecosiddette tecnologie abilitantìfonda-mentali, fra le quali micro e nanoelet-.tronica. Per far crescere il nano-techsono cruciali politiche e un ambientepropizi all'innovazione, in particolareper le Pini. Come dimostra, d'altro can-to, l'esperienza americana.

ConlaNational Nanotechnologylni-tiative (Nni), creata dall'amministra-zione Clinton nel 2000, gli Usa hannopredisposto un ambizioso program=

má di R&S nel campo del nano-tech.LaNuisovrintende l'attività di ricercadi 25 agenzie federali e conta un grup-pi di lavoro dedicato esclusivamentead accelerare la creazione di nuoviprodotti e processi produttivi derivatidalle scoperte effettuate incede scien-tifica; favorendo il trasferimento delleinnovazioni all'industria.

L'impegno del governo federale alungo termine, confermato nel 2003dä Bush, viene oggi proseguito dal pre-sidenté Obama.Intanto, alcune impor-tanti istituzioni private operano allafrontiera più avanzata della ricerca,come. il Mit presso il quale la stessaEni ha creato, nel.2oo9, il "Solarpron-,tiers.Center" per realizzare sinergiesul solare ad alta efficienza.

Se Stati Uniti, Cina e Giappone so-no i maggiori sponsor delle nanotec-nologie, Mosca è enträta prepotente-mente'nella competizione nel 2007con una società di proprietà statale,RusNano, che ha il compito- di pro-muovere il ruolo del Paese nel settoree bagìà acquisito importanti parteci-pazioni estere.

In Italia gli organismi che, a vario ti--tòlo,`si occupano di nanotecnologie,secondo i dati Atri-Nanotec It, sono19o. di questi il 55% è costituito dastrutture pubbliche, mentre il restan-te 45% è basato su iniziative private.Le prime sono dislocate soprattutto inLombardia e Lazio, il contributo di ri-cerca del settore privato spicca inve-ce hi Lombardia e Veneto.

Di fatto, nel settore dell'energia edell'ambientevi sono tutte le potenzia-lità perché il nostro Paese possa direla sua in un comparto che sta già cam-biando le nostre vite. Lanuovafrontie-ratecnologica richiede un alto tasso diconoscenza e capitale. Perciò occorresuperare le debolezze strutturali delpassato investendo ampiamente, co-me in altri Paesi a tecnologia avanza-ta, in istruzione e ricerca, creando in-frastrutturedi coordinamento, agevo-lando l'accesso aiprogrammi comuni-tari e il trasferimento di conoscenzadai centri di ricerca all'industria

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Innovazione e crescita economica Pagina 9

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TIPS

Un gap da colmare. Nanotecnologie e nanomateriali (nella foto: un laboratorio negli Usa)sono considerati tecnologie abilitanti fondamentali perla crescita e per l'innovazione e lacreazione di nuovi prodotti, ma l'Italia rischia di non agganciare questa opportunità

Innovazione e crescita economica Pagina 10

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DI ISIDORO TROVATO

emergenza occupazione è ormai sotto gli oc-

// /,, chi di tutti . Ma non esi11/11/, stono ancora propostepolitiche precise per un rilanciodei posti di lavoro . Un'operazioneche non appare più rinviabile.

In attesa di chiare indicazionipolitiche , ci pensano i consulentidel lavoro ad avanzare una propo-sta per la riduzione del costo dellavoro e quindi un rilancio dell'occupazione. Il principio di partenzaè quello di restituire alle impreseparte delle somme che versano avario titolo e che attualmente sono destinate a finanziare la spesapubblica.

In Italia ci sono circa 15 milionidi lavoratori privati ai quali vengo-no corrisposte retribuzioni per unammontare di 295 miliardi (datiprovvisori 2012 ). 1 contribuentiche dichiarano un reddito superio-re a 40 .000 euro sono circa i milio-ne 870 mila . Per questa fascia dilavoratori le retribuzioni corrisposte ammontano a circa 138 miliar-di e 556 milioni di euro. La propo-sta dei consulenti prevede una prima fase di riduzione del carico fi-scale e contributivo di 8 punti per-centuali, distribuiti al 50% tra da-tore di lavoro e lavoratore, per co-loro che percepiscono una retribu-zione non superiore a 40.000 eu-ro. Una manovra che coinvolgerebbe oltre 13 milioni di lavoratoriai quali sono corrisposte retribu-zioni per complessivi 1,56 miliardi444 milioni di euro. La riduzionecomporterebbe una spesa di circa12 miliardi e 500 milioni . L'obiettivo numero uno diventa quello ditrovare i fondi per sostenere que-sta riduzione delle entrate . Per far-lo, il progetto prevede quattro in-t( vc id.

Il consiclio di Vigilanza dell'Inail dal 2003 ribadisce che non èpiù prorogabile la revisione al ri-basso della tariffa dei premi InailLa revisione porterebbe un rispar-mio annuo per le imprese di circ.800 milioni di euro da destinare alla riduzione del costo del lavoro;

Idee Far ripartire l'occupazione rendendo meno care le assunzioni

uci lavoro :tostoa sfor'b: .ciata di 8 punti

La proposta dei consulenti per redditi fino a 44.000 euroMetà del bonus al dipendente, l'altro 50% all'azienda

- dicono i consulenti - destinaLa Corte dei conti nella determi re almeno il 50% alla riduzione

nazione sul bilancio 2010 dell' del costo del lavoro. In questo mo-Inps, ha spiegato che nel 2010 il do ogni anno si avrebbero a dispoTfr versato dalle imprese ammon- s'zione 6 miliardi di euro.ta a5,4 miliardi di euro (5,6 miliar-di nel 2009), mentre le prestazionierogate (liquidazioni e anticipazio-ni dei'Tfr) non superano l'importodi 1,6 miliardi di euro (1,2 miliardinel 2009), cui si aggiungono circa4 miliardi di euro (4,5 miliardi nel2009) «di trasferimenti passivi allo Stato». Non è la prima voltache la Corte dei conti punta il ditocontro questa misura; già in altreoccasioni, infatti, ha assimilatol'operazione ad una sorta di«esproprio senza indennizzo». Lerisorse eccedenti le prestazioni de-vono essere d-tirate alla riduzio-ne del costo d-' lavoro.

Sonorecuperala ev :i

irdi le risorseinno dalla lotta al-ile. È necessario

AI fine o )letare l'intervento di fina:iziamento, è necessarioche il governo si impegni a ridur-re uno dei capitoli della spesa pub-blica per un valore annuo di 1 mi-liardo 700 milioni. E qui ci si puòsbizzarrire nello scegliere tra letante voci del bilancio dello Statosu eui intervenire in riduzione. Costi della politica, degli enti locali(province e regioni), delle sovra-strutture statali, delle Authority,dei finanziamenti pubblici a sog-getti privati datoriali e sindacali,degli apparati di sottogoverno. Sesi vuole, si può intervenire per re-cuperare risorse da assegnare achi produce. Unica via d'uscita dal-la crisi.

0 RIPRODIZIONE RISERVALA

Consulenti del lavoro Pagina 11

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Richieste di c istr az,r`otze att 'E » in salita del 5,2%a

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Italia in controtendenza (-3,4.%)

Pagina a curaDI TANCREDI CERNE

ecord di richieste di re-gistrazione di brevettiin Europa. Nonostantela crisi internazionale

e la contrazione dei budget perla ricerca e sviluppo , nel cor-so del 2012 l'Ufficio europeodei brevetti (Epa), con sede aMonaco , ha ricevuto 257.744domande provenienti da tuttoil mondo, con un aumento del5,2% rispetto alle 244.934 di unanno prima. «Dopo il calo verifi-catosi nel 2011 (-0,9%), lo scor-so anno il numero di richiesteprovenienti dai paesi europei ètornato a crescere (+2,3%) conin testa la Germania», si leggenella relazione annuale pubbli-cata dall'Epo. Ma a trainare lacrescita si è confermata ancorauna volta l'Asia , a cui è dovu-ta la metà dell'aumento delledomande registrato dall'Ufficioeuropeo dei brevetti: +11,1% dirichieste di brevetti da impre-se cinesi , + 9,3% da impresecoreane e +9,1% da impresegiapponesi . «La crescita delnumero di richieste da parte diimprese europee è una chiaraindicazione che l 'industria hadeciso di innovare per cercarela via d'uscita dalla crisi», haspiegato il presidente dell'Epo,Benoit Battistelli , secondo cui,guardando in termini assolutial numero di richieste deposi-tate, gli Stati Uniti hanno con-fermato di essere paese leader,

con una percentuale del 24,6%,seguiti da Giappone ( 20,1%),Germania , primo tra i paesiUe con il 13,3%, Cina (7,3%)e Corea ( 5,6%). E l'Italia? Inquesta classifica dei paesi piùaccaniti nella guerra alla di-fesa dei diritti della proprietàintellettuale si è classificatasolamente sesta , con 4.735 ri-chieste pari all'1,8% del totale,in calo del 3,4% rispetto alle4.901 del 2011. Sul versantedei nuovi brevetti ottenuti dal-le imprese italiane , invece, loscorso anno si è registrato uncalo del 2 ,2% su base naziona-le, fermandosi a 2.239 rispettoai 2.289 del 2011 . Sono andatimeglio gli altri grandi paesidella zona euro : dopo la Ger-mania, il registro dell'Epo hamostrato un buon andamen-to delle domande presentatedalla Francia pari al 4,7% deltotale, seguita dalla Svizzera(3,2%), dalla Gran Bretagna( 2,6%) e dall'Olanda (2,5%).In termini di numero di bre-vetti effettivamente registrati,il 2012 per le imprese france-si si è concluso in linea con il2011 a 4.803 nuovi brevetticontro i 4 . 799 dell 'anno prece-dente. Un forte incremento siè invece registrato in Spagnanonostante i numeri assolutirisultino piuttosto contenuti:405 nuovi brevetti contro i381 di un anno prima (+6,3%),mentre il Regno Unito ha re-gistrato un +3,7% arrivando

a quota 2.021 nuovi brevettia fronte dei 1.948 di un annoprima. «Le imprese europeesono leader nel comparto au-tomobilistico e dell'aeronauti-ca, ma anche nella meccanica enella chimica», hanno spiegatogli esperti l'Ufficio europeo deibrevetti. A guidare nel settoremedico sono invece gli Usa,che insieme all'Asia hannodominato anche il segmentodell'informatica e quello delletelecomunicazioni.

Brevetti Pagina 12

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Il caso Sllllrcr°oc'lectrres Italia e le Politiche Per la gestione e la crescita del PCI-Sonale

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A11 innovazione'* ' tecnologica servono ricercatori e progettistiDI PIETRO SCARDILLO

nche in periodo di crisi,periti industriali e in-gegneri, ma anche fisi-ci e chimici, sono consi-

derati soggetti interessanti perle aziende operanti nel settoredell'elettronica. Un riferimentoesemplare può essere costituitoda STMicroelectrics (ST) Italia,che su 8.880 dipendenti occupa3.700 periti industriali e oltre2.700 laureati in ingegneria(predominanti), fisica, chimicae informatica.

Fattori chiave: innova-zione e crescita professio-nale. ST è un'impresa tuttaproiettata verso l'innovazionetecnologica, che fa leva sullaricerca e sulla progettazione,oltre che sulla produzione, peril suo sviluppo sul mercato. Isuoi ricercatori e progettistisono riusciti, negli ultimi cin-que anni, a registrare 5.100brevetti e domande di brevetto;ciò dimostra una forte vitalitàcreativa espressa molto spes-so dai giovani laureati inseriti.Complessivamente negli ulti-mi cinque anni ST Italia haassunto a tempo indetermi-nato 1.525 persone, di cui 124laureati (ingegneri, chimici,fisici) nel 2012. Sicuramentealcuni fattori tengono moltoviva la motivazione professio-nale degli addetti, visto che ilturnover è quasi nullo (0,5%).Per esempio, la presenza della

ricerca e progettazione nellastessa area territoriale dell'at-tività produttiva consente direalizzare sinergie, verifiche esperimentazioni in tempo realecon un forte interscambio trai ricercatori e gli addetti allelinee produttive, promuoven-do un notevole arricchimentoin comune di conoscenze edesperienze tecniche. Un altroesempio è dato dalla forte in-terazione tra azienda ed uni-versità: ben 52 convenzionistipulate con una molteplicitàdi facoltà prevalentemente in-gegneristiche. Queste intesefacilitano anche l'inserimentodi un significativo numero digiovani in stage (175 nel 2012,circa 170 previsti nel 2013), al-cuni dei quali si trasformanoin contratti di lavoro interinalicollegati a specifici progetti, ilcui esito positivo può compor-tare la definitiva assunzione.Le convenzioni, inoltre, spes-so prevedono l'allestimentodi laboratori o all'internodell'azienda o delle stesse uni-versità per lo svolgimento diprogetti condivisi, integrandodirettamente la sequenza: ri-cerca, sviluppo, progettazione,produzione.

Aspetti organizzativi. Inun'impresa ad alta densità dilaureati e diplomati tecnicinon è casuale che anche l'BRdirector Italy e group vice pre-sident, Antonio Dragotto, siaingegnere. «La nostra attività»,dichiara, «si svolge secondo il

modello dell'organizzazione amatrice, in cui si incrociano leresponsabilità territoriali conquelle funzionali e di processo!prodotto, con riferimento agliobiettivi annuali globali, fis-sati dalla holding di Ginevra.Essendo le macchine e gli im-pianti costosissimi e i processimolto complessi, gli addettialle linee, con qualifica opera-ia, sono prevalentemente diplo-mati. Per supportare i processidi comunicazione a due vie chehanno lo scopo di accrescere ilcoinvolgimento motivazionalee professionale di tutto il per-

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viene svolta ogni annosonale,un'indagine di clima sull'enga-gement per mettere in eviden-za, tramite le indicazioni emer-se dai questionari. compilati dalpersonale, le aree da miglioraresul piano gestionale».

Formazione e sviluppo. Icorsi di formazione per il perso-nale sono raccolti in un catalo-go online. I docenti e i coordina-tori provengono dalla strutturainterna al gruppo. Si è così co-stituito nel tempo un Teachingclub di circa 500 persone, cherappresenta un ricco patrimo-nio di esperienze e di conoscen-

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ze. Particolare attenzione vienedata ai manager, i quali sonocoinvolti in programmi mirati(in particolare nello sviluppodella capacità di coaching)per una media pro-capite di36 ore all'anno di formazione.L'individuazione e lo sviluppodei potenziali si avvale anchedell'assessment center, mentreper gli avanzamenti retributivie di carriera si tiene conto dellavalutazione della performanceper obiettivi e delmerito indivi-duale. «La partepiù qualificatadel personaletecnico», ag-giunge Dragot-to, «fa parte deltechnical staff(5-10% del tota-le), che non solodeve possedereuna competen-za di altissimolivello, ma deveessere capacedi saper svilup-pare la cosiddettacross fertilization, vale a direla diffusione del sapere neivari campi scientifici, tecnicie professionali del settore, di-ventando punto di riferimentointernazionale nelle specifichearee di competenza».

Welfare. Un accordo sinda-cale, denominato sinteticamen-te «lavoro mobile», consentealle persone di svolgere a casaalcune fasi dei progetti in cuisono coinvolte, come per esem-pio la sistemazione della docu-mentazione da accompagnareal progetto. Finora circa 150persone hanno utilizzato sal-tuariamente questa modalità.

Inoltre, esiste la possibilità perle donne in maternità di esserecoinvolte, anche quando sonoa casa, nell'aggiornamentodell'attività della propria unitàorganizzativa, per mantenerevivo il collegamento con l'azien-da e per essere facilitate nelmomento del loro rientro al la-voro. Altri aspetti di corollariosono l'assicurazione infortunicon ampie coperture per tuttoil personale; la concessione in

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uso personale di unpc portatile azien-dale all'80% dellapopolazione inqua-drata dalla sestacategoria in su;l'utilizzo del part-time attualmentefruito dal 4% deidipendenti.

Responsabilitàsociale d'impresa.Tra le iniziative afavore dell'ambien-te ST ha realizzatonel polo di Catania(considerato il nu-cleo principale del-

la cosiddetta Etna Valley) unparcheggio coperto fotovoltaicoper 525 auto, in grado di far ri-sparmiare in un anno 220 milaeuro, riducendo il consumo dipetrolio e l'emissione di CO2.Inoltre, nell'ambito di un vastoprogramma di alfabetizzazio-ne informatica, nel triennio2009/2012, ST ha realizzato esviluppato un laboratorio all'in-terno della Casa di reclusionedi Milano-Bollate, nel quale225 detenuti hanno frequen-tato corsi di informatica, im-postati e diretti da volontari diSTMicroelectronics per 1.400ore di lezione.

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[ IL CASO ]

Beni delle imprese dàtïai familiarii commercialisti vanno contro il fisco

Qui sopra,il ministrodi Graziae Giustizia,PaolaSeverino:ha sciolto ilConsigliodei dottoricommercialisti

GLI ORDINI DI BOLOGNA, FIRENZE, MILANO,ROMA E TORINO HANNO CHIESTO ALL'ANAGRAFETRIBUTARIA UNA PROPRO GA PER LECOMUNICAZIONI CHE VADA OLTRE IL 31 MARZO

MilanoLa mancanza di un presidente del consiglio

nazionale dei dottori commercialisti e de-gli esperti contabili, dopo lo scioglimento decre-tato dal ministro di Grazia e Giustizia Paola Se-verino, rischia di creare un vuoto di rappresen-

2013, contestualmente al termine previsto perl'invio del Modello Unico. L'eventuale proroga,spiegano, sarebbe anche l'occasione per attiva-re un tavolo di lavoro congiunto tra tecnici del-l'Agenzia delle Entrate e i professionisti sulle dif-ficoltà attuative della normativa vigente. «Inol-tre in questo modo sarebbe possibile interventolegislativo per un riordino sistematico della di-sciplinadelle societàdi comodo, della disciplinadelle societàinperditae dellanormativarelativaai beni dell'impresa concessi in godimento a so-

LE DICHIARAZIONI IRPEF 2911Contribuenti per classi di reddito in euro

DA 0 A 10.000

10.000/20.000

20.000/50.000

50.000/100.000 1.508.298

OLTRE 100.000 1413.523

cavallarsi di numerosi provvedimenti normati-vi sul settore hareso intricataladisciplina», spie-ga Mario Civetta, presidente dell'Odcec di Ro-ma. «In mancanza di circolari interpretative,non siamo nelle condizioni di rispettare iltermi-ne». In una lettera al direttore dell'Agenzia delleEntrate, Attilio Befera, i commercialisti chiedo-no lo slittamento della scadenza al 30 settembre

tanzanellacategoria. Così, gliordini di Bologna, Firenze,Milano, RomaeTorino (inso-stanza i più importanti dellaPenisola) hanno deciso dimuoversi in proprio per af-frontare l'emergenza relativaall'invio della comunicazio-ne all'Anagrafe Tributaria deidati relativi ai beni dell'im-presa concessi in godimentoa soci o familiari. «Attual-mente il termine è fissato per1131 marzoprossimo, mal'ac-

Forre: Minisiem delle Fingile

ci o familiari», aggiunge Ci-vetta. I1 quale fa leva anche suun altro aspetto: «Trattando-si di un'operazione che nonproduce gettito per lo Stato,lo slittamento non avrebbericadute sui conti, masicura-mente verrebbe accolto confavore dai contribuenti e dal-la categoria dei professioni-stichelidovranno assistere».

Peraltro, marzo è storica-mente un mese caldo per icontabili, per il sovrapporsi

di numerose scadenze, come la presentazionedei modelli di comunicazione delle operazioniconsoggettiaventisede, residenzao domicilioinpaesi afiscalità privilegiata (la cosiddetta "blacklist"), lapresentazione degli elenchilntrastat e laredazione dei bilanci al 31 dicembre 2012.

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Commercialisti Pagina 16

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Troppi lauréati pe ladisoccupa. neem crescita

MANDELLI (FOFI): "IL 50% DEIPUNTI VENDITAVIVE UNASITUAZIONE DI SOFFERENZA ECON IL CALO DEGLI UTILIINIZIANO AVERIFICARSIANCHE ILICENZIAMENTI"MOLTI CERCANO DIAPRIRE UNAPARAFARMACIA, UN SETTOREIN ESPANSIONE

Sibilla Di Palma

Milanoroppi laureati per poche far-macie. Oltretutto messe a du-

raprova dal calo dei fatturati, causa-to dai prezzi dei medicinali semprepiù bassi e dai consumi in caduta li-bera (anche di quelli sanitari). Il ri-sultato è che sempre più dottoripuntano su altre strade, come l'a-pertura di parafarmacie.

«I margini sono diminuiti moltis-simo», spiega Annarosa Racca, pre-sidente di Federfarma. «In primoluogo, per la riduzione deiprezzideimedicinali che hanno registrato un-26% negli ultimi cinque anni».Complice anche una maggior diffu-sione della fascia dei generici. «Ma aindebolire il comparto sono stateanche le recentimanovre governati-ve e da ultimo è intervenutala distri-buzione diretta dei farmaci da partedelle strutture pubbliche», prose-gue Racca. Oltre alla fase di crisi cheha portato gli utenti a risparmiareanche sui prodotti sanitari ritenutinon indispensabili.

Il tema disoccupazione è entrato,dunque, anche in un settore consi-derato storicamente privilegiato.«E' vero che con le liberalizzazioniapriranno 5mila nuove strutture,ma è anche vero che iniziano averi-ficarsi le prime chiusure», aggiungeilpresidente diFederfarma. Erecen-te, ad esempio, la notizia del falli-mento di quattro farmacie nel nap o-letano e di una a Udine.

L'auspicio è avere maggiori sicu-rezze dalprossimo governo: «Peras-sumere occorre avere un minimo dicertezze e quindi anche delle rispo-ste sicure», specifica Racca. L'asso-ciazione preme da tempo, in parti-colare, per il passaggio a una nuovaremunerazione, basata su una quo-ta fissa per ciascuna confezione difarmaco e una ridotta percentualesul prezzo. Un altro tema centrale è"i1 rinnovo della convenzione traStato e farmacie che aspettiamo dadiversi anni". Afare eco a Racca èAn-drea Mandelli, presidente della Fofi(Federazione degli ordini dei farma-cisti italiani). «Il 50% delle farmacievive ormai una situazione di soffe-renza e con il calo degli utili è inevi-tabile che inizino a verificarsi anchei licenziamenti. L'emergenza occu-pazionaleè ormaiun dato di fatto daalmeno due anni».

Una conferma arriva dai dati rila-sciati dalla Federazione degli ordinidella Lombardia relativi al numerodi candidature pubblicate nel lorosito di ricerca e offerta di lavoro: amaggio. 2012 sono state pubblicate55 richieste contro 18 offerte, men-tre lo scorso gennaio le prime eranosalite a 202 contro un numero di of-ferte rimasto invece piuttosto stabi-le aquota 15. Insomma, ilaureatiau-mentano, male possibilità occupa-zionali no. La Fofi per questo stamettendo in atto alcuni progetti per.fronteggiare la situazione. «Abbia-mo, ad esempio, costituito un fondoper iniziative finalizzate alla promo-zione dell'occupazione giovanilenel settore farmaceutico e vorrem-mo avviareundialogo conle univer-sità perché se gli sbocchi lavorativinon ci sono è inutile continuare aprodurre laureati in questo settore».L'associazione intende poi mettereinpraticairisultatidiuno studio del-l'Osservatorio sulla professione

condotto con la Sda Bocconi, dalquale emergono alcuni ruoli ai qua-li il farmacista potrebbe ambire, adesempioinambitoindustria, ricercae servizio sanitario , "a patto però diintegrare il proprio background conuna formazione ad hoc". L'associa-zione ha in cantiere la creazione diuna job academy che possa offrirequesta possibilità ai neodottori infarmacia, con la collaborazione diaziende e istituzioni.

La disoccupazione bussa quindialle porte anche di questa fascia dilaureati che un tempo si posiziona-va ai primi posti nei rapporti con-dotti da Almalaurea che monitora-no l'inserimento lavorativo fino aicinque anni successivi al consegui-mento del titolo . Nell'ultimo rap-porto, ad esempio, i laureati in far-maciasi collocano in penultima po-sizione seguiti solo dai dottori delsettore geo -biologico.

Una situazione di difficoltà che haspinto moltiaguardarsiattomo bat-tendo la strada delle parafarmacie(che richiedono obbligatoriamentela presenza di un farmacista al lorointerno). «A sei anni dalle liberaliz-zazioni abbiamo oltre 4.5'00 puntivendita operativi sul territorio na-zionale, oltretutto in continuo au-mento: a febbraio , ad esempio, sia-

Farmacie Pagina 17

Page 20: Centro Studi C.N.I. - 18 marzo 2013€¦ · mo l'incentivo a tutti i tipi di in-tervento e non misuriamo il ri- sparmio ottenuto». Ma il punto più critico per Legambiente so-no

mo arrivati a quota 4mila574 puntivendita complessivi con 55 nuoveaperture a fronte di nove chiusure»,sottolinea Massimo Brunetti, segre-tario nazionale dell'Anpi (Associa-zi o nenazionale p arafarmacie italia-ne). Un settore che nel 2012 ha crea-to circa 1.350 nuovi posti di lavoroponendosi come altemativaalle far-macie. Da considerare anche che ilnumero crescente di laureati in far-macia «in Italia, in rapporto alla po-polazione è il più elevato d'Europa»,aggiunge Brunetti. «Basti pensareche, stando ai dati del presidente

dell'Ordinedella provinciadi Napoli, l'u-niversità citta-dina sfornaogniannocirca400 laureati, afronte di circa800 farmaciepresenti nellaprovincia.Questo ci dice

LAUREATI OCCUPATI A 5 ANNI

che abbiamo ache fare conuna stasi riel ri-cambio gene-razionale e leparafarmaciesono il luogo

dove in questi anni si è creata occu-pazione». Complice anche la man-canza di limitip er le nuove aperture,a differenza delle farmacie la cui ca-ratteristica è il numero chiuso.

Una crescita che non è vista dibuon occhio dalle associazioni deifarmacisti anche perché da anni i ti-tolari delle parafarmacie chiedonola liberalizzazione di una parte deimedicinali di fascia C (ossia quelli suricettabianca che ilcittadino paga ditasca propria e che non sono rim-borsati dal sistema sanitario nazio-nale). Un mercato da oltre due mi-liardi di euro che nessuna delle duéparti vorrebbe lasciarsi sfuggire.

LE FARMACIE ATTIVE

Ripartizione % per gruppo disciplinare

0 20 40 60 80 100

MEDICO

ECONOMICO-STATISTICO

INGEGNERIA .419

INSEGNAMENTO I- Ott. '12POLITICO-SOCIALE

EDUC. FISICA

GIURIDICO

LINGUISTICO

PSICOLOGICO

AGRARIO

SCIENTIFICO

LETTERARIO

CHIMICO

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FARMACEUTICO

GEO-BIOLOGICO

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LAVORANO €::NON CERCANO CERCANO

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Dic. Gen. '13

FARMACIE, DOMANDA E OFFERTAAnnunci pubblicati

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Mag. Giu . Lug. Ago. Set. Ott. Nov.'12

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Qui sopra,AnnarosaRacca (1),presidente diFederfarma,AndreaPJlandelli (2),pres. Fof ie MassimoBrunetti (3),segr. gen, Anpi

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