contatto.sev 07/13

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 07 11 aprile 2013 89.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch L’esito delle scellerate politiche di libe- ralizzazione, che il SEV ha sempre de- nunciato, sono lì da vedere. «Faremo capire alla direzione che siete persone, non merci», ha detto Angelo Stroppini all’assemblea di un personale preoccu- pato, che chiede chiarimenti sul futuro. Elaborato un catalogo di rivendicazioni. alle pagine 2 e 3 Il destino professionale dei di- pendenti di BLS Cargo si gioca nei prossimi mesi. Fioccano le rivendicazioni del personale. Prima le persone! Assemblea in Ticino del personale delle BLS – A rischio numerosi posti di lavoro gi Una concorrenza che va solo a danno di lavoratrici e lavoratori Proteggere il personale dagli attacchi di ogni genere è uno dei compiti principali del SEV, che negli ultimi anni ha promos- so numerose azioni sindacali e politiche affinché venga tutelata l’integrità e la sa- lute del personale e dei passeggeri. Il prossimo passo di questa importante campagna è la cartolina di annuncio del- le aggressioni. Con questo giornale, alleghiamo dunque una cartolina ad ogni membro, nella spe- ranza che non debba mai usarla. Sappia- mo però che la realtà è un’altra e che nel- le professioni a rischio una cartolina non sarà sufficiente. Il sindacato non abbas- serà mai la guardia quando si tratta di proteggere il personale. alle pagine 8, 9 e 10 Nuova azione del SEV Un taglio alla violenza Walter von Adrian ritiene che ora le FFS devono calmare il gioco. Pagine 6 e 7 Intervista «Costosa e anticostituzionale». Il SEV ha risposto alla procedura di consultazione sottolineando la propria opposizione. Pagina 5 Raddoppio del Gottardo Fallite le trattative delle BAR nel settore della vendita. Pagina 16 Focus.sev .. Nel traffico merci vige ormai la leg- ge della concorrenza. Sono passati i tempi in cui le ferrovie statali coo- peravano e in cui le DB consegna- vano i loro treni alla frontiera alle FFS. Quando subentrò la Ralion, affidò i suoi trasporti via San Got- tardo alla BLS. Ora quest’azienda si chiama DB Schenker è ha prefe- rito affidare i suoi treni a FFS Car- go. Sono, appunto, i tempi e i modi della concorrenza. Per il sindacato, il fattore principa- le è il personale: ci opponiamo in tutti i modi alla destinazione degli utili alle aziende e alla cessione delle perdite al personale. Se le aziende vogliono combattersi sui prezzi, non devono farlo a spese delle condizioni d’impiego. Per evitarlo vi è solo un modo vera- mente efficace: da tempo rivendi- chiamo un contratto collettivo per il settore del trasporto merci, ma le aziende - concentrate sull’acquisi- zione di contratti, senza per questo riuscire a trasferire alcuna tonnel- lata supplementare dalla strada al- la ferrovia - ci hanno sempre risposto picche. L’attualità rilancia però tutta l’im- portanza di questa rivendicazione e la necessità di riprendere nuova- mente questo progetto dal casset- to. Abbiamo bisogno di un CCL e abbiamo bisogno che la sua appli- cazione sia resa obbligatoria. E ne abbiamo assolutamente bisogno prima dell’apertura della galleria di base del San Gottardo. EDITORIALE « Il CCL di settore è un’esigenza urgente. » Giorgio Tuti, presidente del SEV Allegata cartolina di annuncio aggressioni

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Il giornale del sindacato del personale dei trasporti

Transcript of contatto.sev 07/13

Page 1: contatto.sev 07/13

GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 07

11 aprile201389.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

L’esito delle scellerate politiche di libe-ralizzazione, che il SEV ha sempre de-nunciato, sono lì da vedere. «Faremocapire alla direzione che siete persone,non merci», ha detto Angelo Stroppini

all’assemblea di un personale preoccu-pato, che chiede chiarimenti sul futuro.Elaborato un catalogo di rivendicazioni.

alle pagine 2 e 3

Il destino professionale dei di-pendenti di BLS Cargo si giocanei prossimi mesi. Fioccano lerivendicazioni del personale.

Prima le persone!Assemblea in Ticino del personale delle BLS – A rischio numerosi posti di lavoro

gi

Una concorrenza che va solo a danno di lavoratrici e lavoratori

Proteggere il personale dagli attacchi diogni genere è uno dei compiti principalidel SEV, che negli ultimi anni ha promos-so numerose azioni sindacali e politicheaffinché venga tutelata l’integrità e la sa-lute del personale e dei passeggeri. Ilprossimo passo di questa importantecampagna è la cartolina di annuncio del-le aggressioni.Con questo giornale, alleghiamo dunque

una cartolina ad ogni membro, nella spe-ranza che non debba mai usarla. Sappia-mo però che la realtà è un’altra e che nel-le professioni a rischio una cartolina nonsarà sufficiente. Il sindacato non abbas-serà mai la guardia quando si tratta diproteggere il personale.

alle pagine 8, 9 e 10

Nuova azione del SEV

Un taglio alla violenza

Walter von Adrianritiene che ora le FFSdevono calmare il gioco.

Pagine 6 e 7

Intervista«Costosa e anticostituzionale». Il SEV harisposto alla procedura di consultazionesottolineando la propria opposizione.

Pagina 5

Raddoppio del GottardoFallite le trattativedelle BAR nel settoredella vendita.

Pagina 16

Focus.sev

..

Nel traffico merci vige ormai la leg-ge della concorrenza. Sono passatii tempi in cui le ferrovie statali coo-peravano e in cui le DB consegna-vano i loro treni alla frontiera alleFFS. Quando subentrò la Ralion,affidò i suoi trasporti via San Got-tardo alla BLS. Ora quest’aziendasi chiama DB Schenker è ha prefe-rito affidare i suoi treni a FFS Car-go. Sono, appunto, i tempi e i modidella concorrenza.Per il sindacato, il fattore principa-

le è il personale: ci opponiamo intutti i modi alla destinazione degliutili alle aziende e alla cessionedelle perdite al personale. Se leaziende vogliono combattersi suiprezzi, non devono farlo a spesedelle condizioni d’impiego.Per evitarlo vi è solo un modo vera-mente efficace: da tempo rivendi-chiamo un contratto collettivo peril settore del trasporto merci, ma leaziende - concentrate sull’acquisi-zione di contratti, senza per questoriuscire a trasferire alcuna tonnel-lata supplementare dalla strada al-la ferrovia - ci hanno semprerisposto picche.L’attualità rilancia però tutta l’im-portanza di questa rivendicazionee la necessità di riprendere nuova-mente questo progetto dal casset-to. Abbiamo bisogno di un CCL eabbiamo bisogno che la sua appli-cazione sia resa obbligatoria. E neabbiamo assolutamente bisognoprima dell’apertura della galleriadi base del San Gottardo.

EDITORIALE

«Il CCL di settoreè un’esigenza urgente.»

Giorgio Tuti, presidente del SEV

Allegata cartolina

di annuncio aggressioni

Page 2: contatto.sev 07/13

ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Symova oltre il 100%di copertura■ La fondazione collettiva dellacassa pensioni Symova haraggiunto il 31.12.2012 ungrado di copertura consolidatodel 101.19%, grazie allaperformance conseguita dalcapitale del 6.84%. Numerosiistituti affiliati hanno puresuperato il limite del 100%,grazie anche all’aumento deimezzi destinati a tale scopo.Prevedendo una riduzione delreddito dei mercati finanziari,Symova ha però anche deciso diabbassare il tasso tecnico dal3.5 al 3% per il 31.12.2013. Permantenere il livello dellerendite, verrà aumentato l’averedi risparmio, ma queste duemisure si ripercuoterannonegativamente sul tasso dicopertura.

Maxi comandaa scartamento ridotto■ La Stadler Rail ha ottenutol’appalto per la fornitura di 17treni a scartamento ridotto perun prezzo totale di 150 milioni.6 andranno alla TPF, 3 allaTravys e 4 ciascuna alla MOB ealla MBC. Vi è poi un’opzioneper altri 7 treni e 80.1 milioni difranchi. Dopo un intervento delcanton Vaud, la Stadler haconvenuto di subappaltareordinazioni per 40 milioni alleindustrie del cantone. 10 milioniandranno alla Bombardier diVilleneuve, attualmentesottooccupata a causa deiritardi di fornitura dei treni adue piani delle FFS .

Importanti lavorisulla rete FFS■ Le FFS hanno aperto numero-si cantieri per potenziare la rete.In particolare, stanno avvicinan-do i segnali tra Olten e Aarauper intensificare la circolazione.In vista dell’apertura dellagalleria di base, la trattaFlüelen–Rynächt sarà dotatadell’ETCS livello 2, realizzandouna nuova cabina ad Altdorf.Tra Losanna e Renens si stalavorando per aumentare ilnumero dei treni e la lorolunghezza e altezza.

IN BREVE

Resteranno poco meno di unadecina di macchinisti a lavora-re per BLS Cargo: 5, 8 o almassimo dieci. Queste le cifreemerse nel corso dell’assem-blea del personale (domenica7 aprile) da parte di alcuni de-gli oltre trenta dipendenti ac-corsi alla Casa del popolo aBellinzona. Cifre indicate dalladirezione che rendono l’ariaancor più pesante. Il persona-le, su cui gravano incognite eincertezze, pretende risposte

chiare il più presto possibile.

Incertezze pesanti«Abbiamo il diritto di saperesubito che ne sarà di noi. Dob-biamo avere il tempo – ha det-to uno di loro – di riorientare lanostra vita, prendere decisio-

ni». L’amarezza è tanta, si leg-ge negli sguardi, si indovinadai gesti delle persone che all’azienda hanno sempre dato ilmassimo in termini di qualitàdelle prestazioni.La voglia di chiarezza e di unminimo di giustizia è palpabi-

le, anche se storditi da unevento che rappresenta unaprima a livello svizzero: per laprima volta, infatti, si licenzia-no dei macchinisti per ragionieconomiche. Un esito, questo,imputabile alla liberalizzazio-ne dei mercati che il SEV ha

Vogliono avere delle ri-sposte concrete: i di-pendenti di BLS Cargo(macchinisti e persona-le di terra) hanno fattocapire di voler al piùpresto che si chiariscala posizione di ognunodi loro, dal momentoche in gioco c’è il desti-no professionale e per-sonale di moltissimepersone che hanno datomolto all’azienda.

Tutto il peso delle incognAssemblea del personale BLS domenica a Bellinzona: preoccupazione alle stelle, definito un ele

gi

Attenzione, preoccupazione e determinazione: affollata assemblea del personale BLS in Ticino

La guerra dei prezzi tra le aziende ferroviariedi trasporto merci mette in pericolo uncentinaio di posti di lavoro. E la concorrenzatra le imprese di trasporto merci per ferroviasta mostrando il suo lato peggiore: BLS Cargoha in pratica perso tutto il suo trafficosull’asse del Gottardo a vantaggio di FFSCargo e circa 80 persone si vedono private diprospettive professionali. Il SEV chiede a FFSCargo di riprendere anche il personale eauspica che la politica ponga fine a questigiochi di cattivo gusto.

È uno di quei giorni in cui aver ragione lasciaun gusto amaro in bocca: si è infatti avveratoquanto il SEV va criticando da anni. BLSCargo ha perso il suo incarico da parte dellaDeutsche Bahn sull’asse del Gottardo e 80persone si ritrovano senza posto di lavoro.Una concorrente, FFS Cargo, avrebbepresentato un’offerta a miglior mercato, mavi sono dubbi sulle possibilità di ridurre iprezzi senza far ricorso al dumping salariale.

La principale preoccupazione del SEV ènaturalmente per collaboratrici e collaborato-

ri toccati. Per loro, BLS dovrà elaborare unpiano sociale, ma anche l’azienda ferroviariache ha ripreso l’incarico deve assumersi degliobblighi: «Dato che vi è una mancanza dimacchinisti, é evidente che FFS Cargo debbariprendere il personale della BLS a condizioniperlomeno equivalenti» spiega JérômeHayoz, il segretario del SEV che segue ilpersonale BLS.

Il SEV non è per contro disposto ad accettareche questo traffico venga svolto con persona-le estero, retribuito secondo le condizionidella sua nazione di provenienza.

«È incredibile constatare come le ferrovie nonacquisiscano una sola tonnellata di merci, mache questa guerra dei prezzi vada a scapitodel personale» precisa il presidente del SEVGiorgio Tuti. Il SEV critica questa evoluzioneda anni, auspicando di poter sventare similidrammi. Il SEV rilancia quindi la rivendicazio-ne urgente di elaborare un contratto colletti-vo di lavoro per il trasporto merci per ferroviache venga dichiarato di applicabilità generaleda parte della Confederazione. Si tratta di un

progetto da riprendere al più presto, sull’on-da di questo esempio negativo.

Vi sono però anche altri punti da chiarire:quale sarà in futuro il ruolo di DeutscheBahn, azionista principale di BLS Cargo?Quale sarà il futuro della struttura societariadi BLS Cargo, concentrata sui segmentiredditizi del mercato, ora che si è rivelata unascelta sbagliata? Quali calcoli ha fatto epresentato FFS Cargo per il traffico sulGottardo? Come intende reagire la politicasvizzera dei trasporti, che ha un mandato ditrasferimento del traffico, a queste evoluzioniche mettono in pericolo tutto il trasportomerci per ferrovia? «Il SEV insisterà per avererisposte soddisfacenti a questi interrogativi»sottolinea Giorgio Tuti. SEV

BLS / FFS CARGO: IL LATO OSCURO DELLA LIBERALIZZAZIONE

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Parliamo della pausa lavoro, quella prassi che esiste daoltre due secoli, un po’ negletta, parente povera delleconquiste contrattuali, quasi mai iscritta in una legge.«Gli operai si alzano alle quattro del mattino e vanno su-bito in fabbrica. Escono alle otto di sera. Hanno intervallidi riposo di tre ore, da suddividere durante la giornatadi lavoro. Si tratta di una relazione di un ispettore del la-voro nel 1843, il quale aggiunge anche che bisognereb-be prevedere anche «un’ora di tolleranza, al di fuoridelle ore comandate, così che il totale del tempo di lavo-ro non superi le 12 ore giornaliere».Questa ora di tolleranza non è altro che l’antenata dellapausa di lavoro, essendo le altre tre ore considerate un’-esigenza igienica e di salute, a tutto vantaggio del lavo-ro stesso. E’ un tempo informale, tenuto volutamente aimargini.

Gli storici non sanno con precisione quando questaprassi sia apparsa. I sociologi del lavoro da parte loronon l’hanno praticamente mai studiata e una vera storiadella pausa non è mai stata scritta, perché considerata«fuori campo» dal vero tempo di fabbrica. La pausa si èimposta dapprima all’uso, poi nei negoziati e infine,molto più tardi nelle leggi, sebbene non sempre. Lapausa ha insomma lasciato una traccia indelebile, masolo indirettamente, sul filo dei negoziati e del tempo dilavoro, ciò che ha incitato aziende e padroni a ingabbia-re e blindare la pausa per escluderla appunto dal tempodi lavoro.

Anacronisticamente e contro ogni logica, la pausa fupresa di mira per motivi diametralmente opposti: per re-cuperare tempo di lavoro, per aumentarne i ritmi e laredditività. E’ una storia fin troppo nota che fa a pugnicon le grandi rivendicazioni delle 40 ore durante tutto ilNovecento, o addirittura delle 35 ore in tempi più recen-ti. Il tutto imbevuto di forte aumento di produttività, chetradotto in rivendicazioni sociali ha sempre significato,aumenti, diminuzione di tempo di lavoro o entrambi.

Oggi, nonostante il progresso tecnologico, non capitapiù né l’una né l’altra cosa: né aumenti salariali, né di-minuzione di tempo di lavoro. Quanto alle sospensionianche brevi dal lavoro, esse sono sempre più osteggia-te, tagliate, dilaniate, nonostante le regole o le leggi.Non so se a questo punto più che di un elogio non sidebba parlare di scippo.

Elogio della pausa

IL COLORE DEI SOLDIDI FABRIZIO FAZIOLI

sempre combattuto su varifronti: politico e sindacale.

Effetti della liberalizzazioneSono anni anche che il SEV av-verte il mondo politico sullepossibili pesanti conseguenzelegate alle logiche neoliberisteinsite nella liberalizzazione.Purtroppo il sindacato è statofacile profeta e oggi a pagarenon sono i politici che hannosostenuto la liberalizzazione,ma i dipendenti. «Con che spi-rito andremo a lavorare con lalettera di licenziamento in ma-no?» «Siamo su una barca chesta affondando. Quando cono-sceremo il nostro destino?»«Che cosa intende fare il mon-do politico? Restare a guardarei danni?» Domande a rafficache esprimono da un lato legit-time preoccupazioni, e d’altrolato una voglia di resistere.«Siamo qui con voi», ha ribadi-to più volte il sindacalista delSEV Angelo Stroppini, «perascoltare le vostre domande edefinire insieme a voi un cata-logo di rivendicazioni che por-

teremo da subito alla direzionedella BLS. Sarà il collega Jérô-me Hayoz a guidare le trattati-ve. Il nostro compito sarà distarvi accanto passo dopo pas-so. Avete visto lo striscione ap-peso sulla Casa del popolo?Voi siete persone, non merci.Ed è questo principio che ram-menteremo senza sosta alla di-rezione».

Quale futuro per i macchinisti?Barbara Spalinger, vice-presi-dente del SEV, ha delineato lepossibili strategie per far fron-te all’emergenza, ma ha invita-to tutto il personale a rifletteresulla propria situazione perso-nale: «Ognuno di voi potrà es-sere accompagnato ai colloquipersonali, ma dovete esseremolto in chiaro con voi stessi.Il primo passo sarà di chiederealla BLS di presentare una pro-iezione del proprio fabbisognodi personale per valutare pos-sibili prepensionamenti e perevitare di licenziare personeper poi dover assumerne altreper fare fronte agli impegni

aziendali. Prima dei licenzia-menti occorre verificare la pos-sibilità di trasferimenti in altreaziende, l’introduzione deltempo parziale, il prestito dipersonale. L’elaborazione diun piano sociale è davvero l’ul-tima carta da giocare». Il pac-chetto i rivendicazioni intantoè pronto: alla direzione il com-piti di ascoltare: «Se così nonfosse - ha precisato Stroppini -altre misure verranno decise inassemblea».La situazione è molto fluida emolti macchinisti con grandelucidità si interrogano non solosul futuro di BLS Cargo e di FFSCargo, ma sul futuro della pro-fessione in un territorio di tran-sito come la Svizzera e in mez-zo ad un’Europa sempre piùincline a liberalizzare i traspor-ti. Una consapevolezza che raf-forza la voglia di inchiodare ipolitici alle loro responsabilità.Le conseguenze della liberaliz-zazione, del resto, saranno alcentro del prossimo congressodel SEV.

Françoise Gehring

iteenco di rivendicazioni

Le 26 organizzazioni che fannocapo all’alleanza per la dome-nica hanno consegnato il 3aprile 67 082 firme per il refe-rendum contro il prolungamen-to degli orari di apertura deinegozi nelle stazioni di benzi-na. Il referendum è così riusci-to in soli tre mesi, con un nu-mero delle firme moltosuperiore: sono infatti stateraccolte complessivamente86 499 firme.L’alleanza ha espresso soddis-fazione per questo successo,che esprime lo stato d’animodella popolazione e di lavora-trici e lavoratori coinvolti, chetemono un ulteriore peggiora-mento delle loro già difficilicondizioni di lavoro. Quellacombattuta con il referendumè inoltre solo la prima delle mi-sure volte a liberalizzare gli

orari di apertura dei negozi, vi-sto che il Parlamento ha recen-temente accolto la mozione diFabio Abate e i Verdi liberali in-

tendono proporre di aprire ipiccoli negozi 24 ore al giornoe 7 giorni la settimana. red

24 ore su 24? Si va al votoRiuscito il referendum contro l’apertura prolungata dei negozi

Unia

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tin B

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L’orologio simbolo del pomo della discordia: la giornata lavorativadi 24 ore. UNIA ha raccolto le firme in tempo record.

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ATTUALITÀ ......

2contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Symova oltre il 100%di copertura■ La fondazione collettiva dellacassa pensioni Symova haraggiunto il 31.12.2012 ungrado di copertura consolidatodel 101.19%, grazie allaperformance conseguita dalcapitale del 6.84%. Numerosiistituti affiliati hanno puresuperato il limite del 100%,grazie anche all’aumento deimezzi destinati a tale scopo.Prevedendo una riduzione delreddito dei mercati finanziari,Symova ha però anche deciso diabbassare il tasso tecnico dal3.5 al 3% per il 31.12.2013. Permantenere il livello dellerendite, verrà aumentato l’averedi risparmio, ma queste duemisure si ripercuoterannonegativamente sul tasso dicopertura.

Maxi comandaa scartamento ridotto■ La Stadler Rail ha ottenutol’appalto per la fornitura di 17treni a scartamento ridotto perun prezzo totale di 150 milioni.6 andranno alla TPF, 3 allaTravys e 4 ciascuna alla MOB ealla MBC. Vi è poi un’opzioneper altri 7 treni e 80.1 milioni difranchi. Dopo un intervento delcanton Vaud, la Stadler haconvenuto di subappaltareordinazioni per 40 milioni alleindustrie del cantone. 10 milioniandranno alla Bombardier diVilleneuve, attualmentesottooccupata a causa deiritardi di fornitura dei treni adue piani delle FFS .

Importanti lavorisulla rete FFS■ Le FFS hanno aperto numero-si cantieri per potenziare la rete.In particolare, stanno avvicinan-do i segnali tra Olten e Aarauper intensificare la circolazione.In vista dell’apertura dellagalleria di base, la trattaFlüelen–Rynächt sarà dotatadell’ETCS livello 2, realizzandouna nuova cabina ad Altdorf.Tra Losanna e Renens si stalavorando per aumentare ilnumero dei treni e la lorolunghezza e altezza.

IN BREVE

Resteranno poco meno di unadecina di macchinisti a lavora-re per BLS Cargo: 5, 8 o almassimo dieci. Queste le cifreemerse nel corso dell’assem-blea del personale (domenica7 aprile) da parte di alcuni de-gli oltre trenta dipendenti ac-corsi alla Casa del popolo aBellinzona. Cifre indicate dalladirezione che rendono l’ariaancor più pesante. Il persona-le, su cui gravano incognite eincertezze, pretende risposte

chiare il più presto possibile.

Incertezze pesanti«Abbiamo il diritto di saperesubito che ne sarà di noi. Dob-biamo avere il tempo – ha det-to uno di loro – di riorientare lanostra vita, prendere decisio-

ni». L’amarezza è tanta, si leg-ge negli sguardi, si indovinadai gesti delle persone che all’azienda hanno sempre dato ilmassimo in termini di qualitàdelle prestazioni.La voglia di chiarezza e di unminimo di giustizia è palpabi-

le, anche se storditi da unevento che rappresenta unaprima a livello svizzero: per laprima volta, infatti, si licenzia-no dei macchinisti per ragionieconomiche. Un esito, questo,imputabile alla liberalizzazio-ne dei mercati che il SEV ha

Vogliono avere delle ri-sposte concrete: i di-pendenti di BLS Cargo(macchinisti e persona-le di terra) hanno fattocapire di voler al piùpresto che si chiariscala posizione di ognunodi loro, dal momentoche in gioco c’è il desti-no professionale e per-sonale di moltissimepersone che hanno datomolto all’azienda.

Tutto il peso delle incognAssemblea del personale BLS domenica a Bellinzona: preoccupazione alle stelle, definito un ele

gi

Attenzione, preoccupazione e determinazione: affollata assemblea del personale BLS in Ticino

La guerra dei prezzi tra le aziende ferroviariedi trasporto merci mette in pericolo uncentinaio di posti di lavoro. E la concorrenzatra le imprese di trasporto merci per ferroviasta mostrando il suo lato peggiore: BLS Cargoha in pratica perso tutto il suo trafficosull’asse del Gottardo a vantaggio di FFSCargo e circa 80 persone si vedono private diprospettive professionali. Il SEV chiede a FFSCargo di riprendere anche il personale eauspica che la politica ponga fine a questigiochi di cattivo gusto.

È uno di quei giorni in cui aver ragione lasciaun gusto amaro in bocca: si è infatti avveratoquanto il SEV va criticando da anni. BLSCargo ha perso il suo incarico da parte dellaDeutsche Bahn sull’asse del Gottardo e 80persone si ritrovano senza posto di lavoro.Una concorrente, FFS Cargo, avrebbepresentato un’offerta a miglior mercato, mavi sono dubbi sulle possibilità di ridurre iprezzi senza far ricorso al dumping salariale.

La principale preoccupazione del SEV ènaturalmente per collaboratrici e collaborato-

ri toccati. Per loro, BLS dovrà elaborare unpiano sociale, ma anche l’azienda ferroviariache ha ripreso l’incarico deve assumersi degliobblighi: «Dato che vi è una mancanza dimacchinisti, é evidente che FFS Cargo debbariprendere il personale della BLS a condizioniperlomeno equivalenti» spiega JérômeHayoz, il segretario del SEV che segue ilpersonale BLS.

Il SEV non è per contro disposto ad accettareche questo traffico venga svolto con persona-le estero, retribuito secondo le condizionidella sua nazione di provenienza.

«È incredibile constatare come le ferrovie nonacquisiscano una sola tonnellata di merci, mache questa guerra dei prezzi vada a scapitodel personale» precisa il presidente del SEVGiorgio Tuti. Il SEV critica questa evoluzioneda anni, auspicando di poter sventare similidrammi. Il SEV rilancia quindi la rivendicazio-ne urgente di elaborare un contratto colletti-vo di lavoro per il trasporto merci per ferroviache venga dichiarato di applicabilità generaleda parte della Confederazione. Si tratta di un

progetto da riprendere al più presto, sull’on-da di questo esempio negativo.

Vi sono però anche altri punti da chiarire:quale sarà in futuro il ruolo di DeutscheBahn, azionista principale di BLS Cargo?Quale sarà il futuro della struttura societariadi BLS Cargo, concentrata sui segmentiredditizi del mercato, ora che si è rivelata unascelta sbagliata? Quali calcoli ha fatto epresentato FFS Cargo per il traffico sulGottardo? Come intende reagire la politicasvizzera dei trasporti, che ha un mandato ditrasferimento del traffico, a queste evoluzioniche mettono in pericolo tutto il trasportomerci per ferrovia? «Il SEV insisterà per avererisposte soddisfacenti a questi interrogativi»sottolinea Giorgio Tuti. SEV

BLS / FFS CARGO: IL LATO OSCURO DELLA LIBERALIZZAZIONE

ATTUALITÀ

...... 3

contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Parliamo della pausa lavoro, quella prassi che esiste daoltre due secoli, un po’ negletta, parente povera delleconquiste contrattuali, quasi mai iscritta in una legge.«Gli operai si alzano alle quattro del mattino e vanno su-bito in fabbrica. Escono alle otto di sera. Hanno intervallidi riposo di tre ore, da suddividere durante la giornatadi lavoro. Si tratta di una relazione di un ispettore del la-voro nel 1843, il quale aggiunge anche che bisognereb-be prevedere anche «un’ora di tolleranza, al di fuoridelle ore comandate, così che il totale del tempo di lavo-ro non superi le 12 ore giornaliere».Questa ora di tolleranza non è altro che l’antenata dellapausa di lavoro, essendo le altre tre ore considerate un’-esigenza igienica e di salute, a tutto vantaggio del lavo-ro stesso. E’ un tempo informale, tenuto volutamente aimargini.

Gli storici non sanno con precisione quando questaprassi sia apparsa. I sociologi del lavoro da parte loronon l’hanno praticamente mai studiata e una vera storiadella pausa non è mai stata scritta, perché considerata«fuori campo» dal vero tempo di fabbrica. La pausa si èimposta dapprima all’uso, poi nei negoziati e infine,molto più tardi nelle leggi, sebbene non sempre. Lapausa ha insomma lasciato una traccia indelebile, masolo indirettamente, sul filo dei negoziati e del tempo dilavoro, ciò che ha incitato aziende e padroni a ingabbia-re e blindare la pausa per escluderla appunto dal tempodi lavoro.

Anacronisticamente e contro ogni logica, la pausa fupresa di mira per motivi diametralmente opposti: per re-cuperare tempo di lavoro, per aumentarne i ritmi e laredditività. E’ una storia fin troppo nota che fa a pugnicon le grandi rivendicazioni delle 40 ore durante tutto ilNovecento, o addirittura delle 35 ore in tempi più recen-ti. Il tutto imbevuto di forte aumento di produttività, chetradotto in rivendicazioni sociali ha sempre significato,aumenti, diminuzione di tempo di lavoro o entrambi.

Oggi, nonostante il progresso tecnologico, non capitapiù né l’una né l’altra cosa: né aumenti salariali, né di-minuzione di tempo di lavoro. Quanto alle sospensionianche brevi dal lavoro, esse sono sempre più osteggia-te, tagliate, dilaniate, nonostante le regole o le leggi.Non so se a questo punto più che di un elogio non sidebba parlare di scippo.

Elogio della pausa

IL COLORE DEI SOLDIDI FABRIZIO FAZIOLI

sempre combattuto su varifronti: politico e sindacale.

Effetti della liberalizzazioneSono anni anche che il SEV av-verte il mondo politico sullepossibili pesanti conseguenzelegate alle logiche neoliberisteinsite nella liberalizzazione.Purtroppo il sindacato è statofacile profeta e oggi a pagarenon sono i politici che hannosostenuto la liberalizzazione,ma i dipendenti. «Con che spi-rito andremo a lavorare con lalettera di licenziamento in ma-no?» «Siamo su una barca chesta affondando. Quando cono-sceremo il nostro destino?»«Che cosa intende fare il mon-do politico? Restare a guardarei danni?» Domande a rafficache esprimono da un lato legit-time preoccupazioni, e d’altrolato una voglia di resistere.«Siamo qui con voi», ha ribadi-to più volte il sindacalista delSEV Angelo Stroppini, «perascoltare le vostre domande edefinire insieme a voi un cata-logo di rivendicazioni che por-

teremo da subito alla direzionedella BLS. Sarà il collega Jérô-me Hayoz a guidare le trattati-ve. Il nostro compito sarà distarvi accanto passo dopo pas-so. Avete visto lo striscione ap-peso sulla Casa del popolo?Voi siete persone, non merci.Ed è questo principio che ram-menteremo senza sosta alla di-rezione».

Quale futuro per i macchinisti?Barbara Spalinger, vice-presi-dente del SEV, ha delineato lepossibili strategie per far fron-te all’emergenza, ma ha invita-to tutto il personale a rifletteresulla propria situazione perso-nale: «Ognuno di voi potrà es-sere accompagnato ai colloquipersonali, ma dovete esseremolto in chiaro con voi stessi.Il primo passo sarà di chiederealla BLS di presentare una pro-iezione del proprio fabbisognodi personale per valutare pos-sibili prepensionamenti e perevitare di licenziare personeper poi dover assumerne altreper fare fronte agli impegni

aziendali. Prima dei licenzia-menti occorre verificare la pos-sibilità di trasferimenti in altreaziende, l’introduzione deltempo parziale, il prestito dipersonale. L’elaborazione diun piano sociale è davvero l’ul-tima carta da giocare». Il pac-chetto i rivendicazioni intantoè pronto: alla direzione il com-piti di ascoltare: «Se così nonfosse - ha precisato Stroppini -altre misure verranno decise inassemblea».La situazione è molto fluida emolti macchinisti con grandelucidità si interrogano non solosul futuro di BLS Cargo e di FFSCargo, ma sul futuro della pro-fessione in un territorio di tran-sito come la Svizzera e in mez-zo ad un’Europa sempre piùincline a liberalizzare i traspor-ti. Una consapevolezza che raf-forza la voglia di inchiodare ipolitici alle loro responsabilità.Le conseguenze della liberaliz-zazione, del resto, saranno alcentro del prossimo congressodel SEV.

Françoise Gehring

iteenco di rivendicazioni

Le 26 organizzazioni che fannocapo all’alleanza per la dome-nica hanno consegnato il 3aprile 67 082 firme per il refe-rendum contro il prolungamen-to degli orari di apertura deinegozi nelle stazioni di benzi-na. Il referendum è così riusci-to in soli tre mesi, con un nu-mero delle firme moltosuperiore: sono infatti stateraccolte complessivamente86 499 firme.L’alleanza ha espresso soddis-fazione per questo successo,che esprime lo stato d’animodella popolazione e di lavora-trici e lavoratori coinvolti, chetemono un ulteriore peggiora-mento delle loro già difficilicondizioni di lavoro. Quellacombattuta con il referendumè inoltre solo la prima delle mi-sure volte a liberalizzare gli

orari di apertura dei negozi, vi-sto che il Parlamento ha recen-temente accolto la mozione diFabio Abate e i Verdi liberali in-

tendono proporre di aprire ipiccoli negozi 24 ore al giornoe 7 giorni la settimana. red

24 ore su 24? Si va al votoRiuscito il referendum contro l’apertura prolungata dei negozi

Unia

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L’orologio simbolo del pomo della discordia: la giornata lavorativadi 24 ore. UNIA ha raccolto le firme in tempo record.

Page 4: contatto.sev 07/13

......

4 ATTUALITÀcontatto.sevN. 07/1311.4.2013

Da anni ormai, in Ticino il Primo Maggio è diventato una vera festa:non solo cortei e parte politica, ma anche concerti con artistiimpegnati e di assoluto richiamo. L’Unione sindacale svizzeraTicino e Moesa crede infatti che il Primo Maggio debba anche essereun’occasione di aggregazione, di scambi e di incontri, di allegria esolidarietà. Una formula di successo, che richiede investimenti nonindifferenti. Quest’anno si è deciso di rinunciare alle spille e ai pins edi puntare su un sistema di raccolta fondi molto efficace, comodo eimmediato: basta inviare un SMS al numero 339 e inserire laparola chiave MAGGIO. Riceverete subito una risposta dell’avvenu-ta donazione, che sarà addebitata sulla fattura del telefonino.

Sostenere il Primo Maggio, che si terrà a Lugano come negli ultimianni, significa anche sostenere la causa delle lavoratrici e deilavoratori. Significa rafforzare il movimento sindacale di frontead un’economia che si spinge sempre di più verso la deregolamenta-zione e lo smantellamento dei diritti di salariate e salariati. Le spinteliberiste che giungono dalle Camere federali sono sotto gli occhi ditutti. Il Primo Maggio deve fiorire.Con 5 franchi contribuisci anche tu.

Sosteniamo il Primo Maggio e i concerti.L’USS Ticino e Moesa lancia un appello:«Basta un sms per donare 5 franchi»

Il ceto medio si impoveriscesempre di più, con un redditodisponibile sottoposto a unacostante erosione. Molte per-sone sgobbano per un salariomolto modesto e spesso nonriescono nemmeno ad arrivarealla fine del mese. Le donnecontinuano a guadagnare me-diamente il 18% in meno degliuomini, per lo stesso lavoro e aparità di qualifiche. Privatizza-zioni ed esternalizzazioni han-no un impatto negativo: la ba-se della piramide diventasempre più precaria mentre lacima svetta in uno spazio dora-to di profitti. I giovani non tro-vano lavoro o sono mal pagati,mentre la maggioranza dellepersone anziane deve contare

ogni centesimo. Intanto chi stain mezzo alla piramide, devestringersi la cintura. Questo èlo specchio di una societàsempre più ingiusta.

Un salario minimo per tuttie maggiore equitàI mezzi per cambiare ci sono,pensiamo all’iniziativa popola-re sui salari minimi o quelladei giovani socialisti «1:12».Sono due iniziative che miranoa ridare dignità ai salari conuna nuova politica salariale.L’iniziativa sui salari minimichiede di introdurre un minimolegale di 22 franchi all’ora (4mila franchi mensili). Con que-sta soluzione più di 400 milapersone, tra cui 300 mila don-ne, potranno da subito dispor-re di più denaro per vivere in-modo dignitoso. Attraverso ilsalario minimo si potrà fare fi-nalmente un piccolo passo ver-so la parità salariale e unamaggiore giustizia sociale, checonsentirà alle persone oggimarginalizzate di vivere la lorovita più attivamente.Tende ad una maggiore equitàanche l’iniziativa popolare deiGiovani socialisti «1:12», che

sarà presumibilmente messain votazione a settembre; essachiede che il salario più altoversato da un’impresa nonpossa essere più di dodici vol-te superiore a quello più bas-so.

Con «AVSplus» per migliorarele pensioni di tuttiL’Unione sindacale e i partiti disinistra non si preoccupanosolo di migliorare la politicasalariale, ma di difendere stre-nuamente lo stato sociale da-gli attacchi della maggioranzadi destra alle Camere federali.Attacchi tesi ad indebolire unadelle conquiste più importantidella Svizzera, ossia l’AVS. Innome del freno all’indebita-mento, vogliono tagliare lepensioni.L’USS, insieme ad altre orga-nizzazioni, si batte invece perpensioni migliori. Grazie, inparticolare, all’iniziativa popo-lare «AVSplus» che chiede unaumento generale delle rendi-te del 10 %. È il solo modo perarginare le crescenti disparitàsociali, che i neoliberisti con-tribuiscono ad accrescere sen-za patemi d’animo. È ora di da-

re una svolta. Il Primo maggiofacciamo sentire la nostra vo-ce, riempiamo le piazze, le

strade, rafforziamo la solida-rietà: un valore e un’energiaper il cambiamento. frg

Appello del Primo Maggio: salari più giusti e pensioni migliori

Nel nostro Paese la di-stribuzione della ric-chezza e la situazionesalariale, è palesemen-te disuguale.In cima alla piramidedel benessere un’élitedi approfittatori, allabase salariati e salaria-te che faticano ad arri-vare alla fine del mese.

L’equità è molto distante

Primo Maggio 2013

La festa dei lavoratori e delle lavoratrici non è solo un momento di riflessione, ma anche soprattutto un’occasione di condivisione, di scambio e di incon-tri, tutti tesi a rafforzare la solidarietà. Il lavoro e la dignità sono patrimonio di tutti. Difenderli è una priorità. Anche quest’anno ci saran-no concerti, momenti ricreativi e politici. Ti aspettiamo!

Sostieni anche tu il Primo Maggio con un contributo di 5 franchi (ripetibile senza li-mitazioni). Ti basta inviare un SMS al numero 339 e digitare la parola chiave MAGGIO.

Invia 5 franchi. SMS al numero 339.

Parola chiave: MAGGIO.

Page 5: contatto.sev 07/13

POLITICA SOCIALE E DEI TRASPORTI ......

5contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Tra i molti motivi contrari allaseconda galleria del San Got-tardo il SEV, nella sua presa diposizione, ha tenuto a sottoli-nearne due: l’anticostituzio-nalità e il sabotaggio della po-litica di trasferimento deltraffico. «La costituzione vietadi ampliare le capacità dellestrade di transito attraverso leAlpi. Una capacità che, fisica-mente, la seconda canna andràinevitabilmente a raddoppiare,nonostante in un primo temposi parli di utilizzare solo unacorsia per canna».Si tratta di un parere condivisoanche da giuristi specializzati.Inoltre, una seconda canna co-stituirebbe un sabotaggio del-la politica di trasferimento, an-che perché è noto che l’UE nonintende negoziare sulla borsadei transiti alpini. Inoltre, conuna seconda canna «la Svizze-ra diventerebbe ricattabile el’UE potrebbe per finire impor-

re l’apertura di tutte e quattrole corsie». La realizzazione del-la seconda canna costituirebbecomunque un segnale sbaglia-to, anche senza apertura ditutte e quattro le corsie. «Giàla sua costruzione potrebbeessere interpretata in Europacome un segnale di scettici-smo nei confronti della politicadei trasporti. Un segnale com-pletamente diverso sarebbe in-vece la rinuncia al raddoppio:la chiusura totale del Gottardoper i lavori di risanamento è

un’opportunità per il trasferi-mento e dovrebbe servire daspunto per rilanciare le trattati-ve con l’UE. Va inoltre ricordatoche l’accordo bilaterale sui tra-sporti terrestri, oltre a scopiinerenti la libera circolazionedelle merci, pone anche obiet-tivi di carattere ambientale eper la salute della popolazio-ne».

Dalla ferrovia alla strada?Per il SEV, vi sono però anchealtri aspetti da tener presente:

«il probabile trasferimento dal-la ferrovia alla strada compor-terà anche un trasferimento diposti di lavoro, con conse-guenti peggioramenti dellecondizioni salariali e d’impie-go. I costi della ferrovia non ri-sultano più ingenti solo a cau-sa delle spese per il personale,ma anche in seguito agli stan-dard tecnici e di conoscenzedel personale più elevati».Non c’è controllo del trafficopesante senza che vengano ri-scontrate gravissime lacune te-

cniche ad autocarri che com-portano grandissimi pericoliper l’utenza stradale e la popo-lazione stessa.Questo scompenso non do-vrebbe essere ulteriormenteincrementato da un amplia-mento delle capacità su stra-da: «la concorrenza tra stradae ferrovia sfavorisce attual-mente quest’ultima e va quindiin senso contrario a quanto ilpopolo ha più volte auspicato,di voler vedere le merci tra-sportate per ferrovia».

Numerosi ulteriori motiviIl pericolo di veder peggioratele condizioni di impiego neitrasporti è solo una delle ra-gioni per cui il SEV si opponeal raddoppio del San Gottardo.Il SEV ritiene che la secondacanna non sia necessaria, siatroppo costosa e non risolva iproblemi di sicurezza. Inoltre,anche questa opzione rendenecessario un periodo di chiu-sura totale, con il conseguentedirottamento del traffico suglialtri assi.Secondo il SEV, una secondagalleria al San Gottardo non èquindi un’opzione sostenibile,contrariamente a quanto ritie-ne il Consiglio federale.

pan.

Il SEV respinge la rea-lizzazione di una secon-da galleria autostradaledel Gottardo, che giudi-ca contraria alla Costi-tuzione, superflua,troppo costosa e dan-nosa per la politica ditrasferimento.

Costosa e anticostituzionaleIl SEV ha preso posizione sul raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo

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Secondo il SEV, l’apertura della galleria di base del San Gottardo, di cui vediamo qui il cantiere sottoSedrun, sarà una risposta decisiva alle necessità di sostenibilità del trasporto merci in transito.

Nella sua risposta alla proce-dura di consultazione sullamodifica della legge federalesu traffico stradale di transitoattraverso le Alpi, l’UTP (Unio-ne dei trasporti pubblici) hachiaramente espresso un pare-re contrario alla realizzazione

di una seconda galleria per ri-sanare la prima.Due i motivi principali che han-no portato a questa posizione.Da una parte, l’UTP è convintache la Svizzera non sarà in gra-do di resistere alla pressionedell’Unione europea affinchévengano aperte tutte e quattrole corsie. Pur non dubitandodelle intenzioni espresse daldipartimento di aprire solo unacorsia per ogni canna, secondol’UTP l’Unione europea arriveràben presto ad esercitare una

grande pressione su questadecisione e la Svizzera si tro-verà in una posizione per laquale risulterà ricattabile.

Segnale sbagliatoSecondariamente, per l’UTP ilraddoppio è un segnale chiara-mente sbagliato dal punto divista della politica dei trasportinei confronti dell’Europa, chepotrebbe essere interpretatocome una volontà di puntaresul traffico stradale per farfronte al traffico merci di tran-

sito. Alcuni Stati si vedrebberocosì legittimati ad allentare ul-teriormente gli sforzi per am-pliare le loro infrastrutture fer-roviarie per il traffico merci ditransito .

Trasbordo possibile duranteil risanamentoL’UTP esprime la piena consa-pevolezza della necessità delcantone Ticino di avere buonicontatti anche durante i lavoridi risanamento dell’attualegalleria, soprattutto nel corso

della stagione turistica. Si diceperò anche convinto che i suoimembri, le aziende ferroviarie,siano in grado di provvedere altrasbordo delle auto e dei mez-zi pesanti prospettato in alter-nativa dalla procedura di con-sultazione.La premessa indispensabile èperò che il corridoio di quattrometri sulle linee di accesso al-la galleria di base, sia ultimatoprima dell’inizio dei lavori di ri-sanamento.

Unione dei trasporti pubblici

Anche l’Unione dei tra-sporti pubblici è con-straria al raddoppio au-tostradale al SanGottardo.

Pollice verso ad una seconda galleriaAnche l’Unione dei trasporti pubblici ha espresso il suo parere

Page 6: contatto.sev 07/13

■ contatto.sev: La frequenzadegli incidenti avvenuti inquesti ultimi mesi è dovutaal caso?

Walter von Andrian: Il caso nonc’entra. Questi incidenti mo-strano piuttosto un crescentesquilibrio tra rischi e misure disicurezza. I rischi, per esempio,crescono quando il traffico au-menta. Occorre dunque investi-re nella sicurezza affinché pos-sa essere garantita comeprima: è necessario prenderemisure di precauzione supple-mentari, formare meglio il per-sonale per evitare che l’equili-brio sia compromesso.

■ Perché il numero di incidentiè aumentato proprio ades-so?

Non è possibile rispondere aquesta domanda. Nel passatosi è fatto troppo poco per la si-curezza in alcuni settori e i si-stemi di protezione dei treni

non sono stati modernizzati.Per un certo tempo è statapure trascurata la formazionedei macchinisti. Dopo la rifor-ma del 1999, è stata brusca-mente ridotta la manutenzionedell’infrastruttura e oggi con-statiamo lacune un po’ ovun-que. Nel frattempo ci si è resiconto di tali lacune, per cui so-no stati investiti più soldi negliimpianti di binari. Ma ci vuoleancora qualche anno per com-pensare il ritardo. Le ferroviesono un sistema di grandeinerzia: quando una cattiva de-cisione viene presa dai vertici,possono passare anni primache gli effetti siano evidenti. Lostesso vale in senso contrario:le correzioni possono impiega-re anni prima che mostrino i lo-ro effetti.

■ Che cosa dovrebbero fare leFFS per la sicurezza?

Sono necessarie misure in di-

versi settori. Alcune sono già incorso. Mesi fa, per esempio, leFFS hanno deciso di investire50 milioni di franchi per equi-paggiare ulteriori 1700 segnaliprincipali con il sistema di sor-veglianza della velocità ZUB(3200 degli 11’000 segnali so-no attualmente ZUB). A mia co-noscenza, questo programmanon è ancora iniziato, ma do-

vrebbe essere notevolmenteaccelerato. Inoltre, ci deve es-sere anche un sistema di con-trollo dei movimenti di mano-vra. Essi non sottostanno infattiai dispositivi di protezione,benché siano molto pericolosi.Un esempio: nel mese di aprile2006 a Thun, due Re 465 delleBLS hanno superato un segnalebasso causando una collisionecon l’ICE. Fortunatamente, cisono stati solo feriti leggeri, maingenti danni. Un sistema di si-curezza dovrebbe rendere im-possibile simili manovre. Loscorso 8 marzo, avrebbe potutofermare la locomotiva cadutanella Venoge, vicino a Cosso-nay, dopo il superamento di unsegnale basso. La causa dell’in-cidente sembra essere un erro-

re umano, ma non conosco idettagli.

■ Lei ha giustamente postol’accento sull’importanzadella formazione del perso-nale a livello di sicurezza.Può farci degli esempi?

Lo scontro tra un Regio-Dosto euna composizione ferma verifi-catosi lo scorso 13 marzo all’

aeroporto di Ginevra, ha potu-to essere collegato con un pro-blema di guida. Occorre verifi-care se quel macchinista èstato sufficientemente istruitosu questo nuovo treno. Abbia-mo anche sentito che a volte igiovani macchinisti sono so-praffatti da certe situazioni, acausa dei tagli nella formazio-ne. Ora le FFS hanno ripresodirettamente la formazione deimacchinisti dopo averla dele-gata a login. Anche la manovradovrebbe tornare alle origini.Finora si è pensato che ci sa-rebbero state sempre menomanovre nel traffico passegge-ri, ma alla fine non è così. Hopoi la netta impressione che inquesti ultimi anni le FFS abbia-no un po’ trascurato anche la

formazione specifica dei qua-dri. Il personale di direzionedovrebbe avere ottime cono-scenze specifiche, un MBA nonè sufficiente. I quadri delle FFSnon possono essere solo deimanager!

■ Che cosa è andato stortonella riforma?

Ci sono state grandi ristruttura-zioni che hanno comportato mo-difiche nei processi e nelle fun-zioni. Questo ha portato alcunibenefici, dobbiamo essere one-sti: sono stati messi in discus-sione processi laboriosi e così èstato risparmiato del denaro. Masul fronte della manutenzionedelle infrastrutture, del materia-le rotabile e della formazione siè ridotto in modo eccessivo. Eora siamo qui a dovere iniettarepiù denaro. Sono state inoltrecreate le Divisioni che sono incontinua riorganizzazione. L’In-frastruttura, per esempio, è sta-ta ristrutturata quasi ogni anno.E questi continui cambiamentiorganizzativi destabilizzano i di-pendenti, perché non sanno piùchi è responsabile di che cosa.Anche l’efficacia ne risente. Èdavvero il momento di calmare ilgioco, affinché le persone pos-sano ritrovarsi, soprattutto in unperiodo caratterizzato da ungrande ricambio di personaledovuto a numerose partenze.

■ Ma nemmeno prima della ri-forma, tutto era perfetto?

Certo che no. Le ferrovie reagi-

Le FFS devono ripristinare l’equilibrio tra rischi e misure per la sicurezza ferroviaria

Per aumentare la sicurezza, Walter von Andrian raccomanda alle FFS una rapida estensione dei sistemidi controllo della velocità prima dei segnali, la sicurezza della manovra, una migliore formazione profes-sionale, una maggiore manutenzione delle infrastrutture, come peraltro già pianificato, e una maggiorestabilità organizzativa, necessaria dopo troppe riorganizzazioni.

«È davvero giunta l’oradi calmare il gioco»

«Ho anche la netta impressione che in questi ultimianni le FFS abbiano un po’ trascurato anche laformazione specifica dei quadri. Il personale didirezione dovrebbe avere ottime conoscenzespecifiche, un MBA non è sufficiente. I quadri delleFFS non possono essere solo dei manager!»Walter von Andrian

..

Walter von Andrian

......

6contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Walter von Andrian, 62 anni, dopo il diploma di Ingegnereelettronico al Politecnico federale di Zurigo, ha creato a Lucernala società Minirex-Verlag che occupa attualmente 12 collabora-tori. Nel 1978 ha fondato la rivista Schweizer Eisenbahn-Revue.Ne vengono stampate 10 mila copie e viene distribuita anche a 5mila abbonati. «Siccome siamo indipendenti, possiamo esprime-re in tutta franchezza la nostra opinione», afferma l’editore egiornalista specializzato, che si definisce anche rappresentantedegli interessi delle ferrovie e degli utenti. È fiero del suoprodotto, di cui il 50% della cifra d’affari è ottenuto all’estero conaltre riviste specializzate.

BIO

vano molto lentamente allenuove esigenze ed erano trop-po poco flessibili. Col senno dipoi, si può però anche dire cheè stato un bene poter resisterea certe mode.

■ Ci può dire a che cosa allu-de?

Penso, per esempio, alla que-stione tariffale: ci sono semprenuove regole e nuovi tipi di bi-glietti. La gente non ci si ritro-va più. Nessuno ha più una vi-sione di insieme e ci sonomolte contraddizioni. Si stacompiendo lo stesso erroreche ha compiuto l’aviazione. Aprescindere dai costi che nederivano ci si chiede: quantoposso ottenere da questocliente in questo momento?Ma questo non è certamentequello che si aspettano i citta-dini che finanziano la ferroviaattraverso le imposte. Per nonparlare delle nuove vessazioniper i viaggiatori, come peresempio il supplemento di 90franchi per i clienti che nel traf-fico a lunga percorrenza sono

state vittime, in buona fede, diun disguido o di un contrat-tempo.

■ Allora come dovrebbero es-sere fissate le tariffe?

Sempre secondo la distanza eil costo. Un treno a cremaglierao un treno ad alta velocità èpiù costoso di un treno norma-le. Il fatto che ci siano più pas-seggeri tra Berna e Zurigo nongiustifica un prezzo più elevatoche tra Coira e San Gallo. Se cisono più passeggeri, il costoper persona diminuisce.

■ Secondo lei quindi quando iposti a sedere sono moltorichiesti, non si dovrebbeforse chiedere un prezzo piùalto?

Ci esporremmo ad una crescitaselvaggia del mercato. Con untale sistema tariffale, si farebbe-ro a pezzi le linee annesse menofrequentate. Diventerebbero an-cora meno redditizie e sarebbe-ro minacciate di chiusura. È purvero che l’Ufficio federale deitrasporti ha recentemente parla-

to di un tasso minimo di coper-tura dei costi .

■ Con il fondo FAIF, lo svilup-po del trasporto ferroviarioè sulla buona strada secon-do lei?

In linea di principio, è positivoe importante che i soldi e dellaConfederazione siano disponi-bili per lo sviluppo del sistemaferroviario, sviluppo peraltrochiaramente necessario. Que-sto denaro non è tuttavia suffi-ciente per venire incontro a tut-ti i desideri delle regioni. Il fattoche i costi di manutenzione egli investimenti provenganodalla stessa fonte, può tuttavialimitare lo sviluppo a lungo ter-mine, poiché tutte le costantiesigenze di miglioramento del-le infrastrutture, portano inevi-tabilmente ad un aumento deicosti di manutenzione, la qualeavrà quindi bisogno di una par-te sempre più importante deifondi per le infrastrutture ferro-viarie. Ma non vi è alcun dubbiosulla necessità e sull’ importan-za di assicurare finanziaria-

mente la manutenzione.

■ In termini di trasporto inter-nazionale in Europa, il trenoha ancora un avvenire, op-pure le lunghe distanze sa-ranno servite da aerei e au-tobus?

In Europa, il treno sarebbeideale a livello tecnico e distruttura dei costi, per viaggi acorta e media distanza. Invecesi dibatte tra due vettori: i bus alunga distanza e i viaggi in ae-reo a prezzi stracciati. Sul mer-cato sono disponibili offerte divoli - insensate dal profilo eco-nomico ed ecologico - per viag-gi che il treno copre in due o treore. È il caso, per esempio, deltragitto Zurigo – Stoccarda oZurigo – Monaco di Baviera, do-ve mancano offerte di qualità intreno. Per di più in Germania èstato liberalizzato il traffico deibus a lunga distanza per adat-tarsi agli standard europei. Unostudio ha però dimostrato cheanche il treno più costoso dellaDeutsche Bahn, l’ICE 3, è piùconveniente al chilometro per

posti a sedere rispetto al bus,se non si prendono in conside-razione le tracce. I bus a lungapercorrenza, che in Germanianon pagano tasse autostradali,hanno un sicuro vantaggio sultreno.

■ Che cosa deve essere fattoper rendere il treno concor-renziale, a parte introdurrein autostrada i pedaggi per ibus?

Attraverso le concessioni, gliStati devono costringere le fer-rovie ad offrire un servizio diqualità nel traffico internazio-nale.

Markus Fischer

Foto

: Fi

Walter von Andrian pubblica cinque riviste specializzate: una in Svizzera, due in Austria, una in Germania e un’altra in lingua inglese.

INTERVISTA

...... 7

contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Page 7: contatto.sev 07/13

■ contatto.sev: La frequenzadegli incidenti avvenuti inquesti ultimi mesi è dovutaal caso?

Walter von Andrian: Il caso nonc’entra. Questi incidenti mo-strano piuttosto un crescentesquilibrio tra rischi e misure disicurezza. I rischi, per esempio,crescono quando il traffico au-menta. Occorre dunque investi-re nella sicurezza affinché pos-sa essere garantita comeprima: è necessario prenderemisure di precauzione supple-mentari, formare meglio il per-sonale per evitare che l’equili-brio sia compromesso.

■ Perché il numero di incidentiè aumentato proprio ades-so?

Non è possibile rispondere aquesta domanda. Nel passatosi è fatto troppo poco per la si-curezza in alcuni settori e i si-stemi di protezione dei treni

non sono stati modernizzati.Per un certo tempo è statapure trascurata la formazionedei macchinisti. Dopo la rifor-ma del 1999, è stata brusca-mente ridotta la manutenzionedell’infrastruttura e oggi con-statiamo lacune un po’ ovun-que. Nel frattempo ci si è resiconto di tali lacune, per cui so-no stati investiti più soldi negliimpianti di binari. Ma ci vuoleancora qualche anno per com-pensare il ritardo. Le ferroviesono un sistema di grandeinerzia: quando una cattiva de-cisione viene presa dai vertici,possono passare anni primache gli effetti siano evidenti. Lostesso vale in senso contrario:le correzioni possono impiega-re anni prima che mostrino i lo-ro effetti.

■ Che cosa dovrebbero fare leFFS per la sicurezza?

Sono necessarie misure in di-

versi settori. Alcune sono già incorso. Mesi fa, per esempio, leFFS hanno deciso di investire50 milioni di franchi per equi-paggiare ulteriori 1700 segnaliprincipali con il sistema di sor-veglianza della velocità ZUB(3200 degli 11’000 segnali so-no attualmente ZUB). A mia co-noscenza, questo programmanon è ancora iniziato, ma do-

vrebbe essere notevolmenteaccelerato. Inoltre, ci deve es-sere anche un sistema di con-trollo dei movimenti di mano-vra. Essi non sottostanno infattiai dispositivi di protezione,benché siano molto pericolosi.Un esempio: nel mese di aprile2006 a Thun, due Re 465 delleBLS hanno superato un segnalebasso causando una collisionecon l’ICE. Fortunatamente, cisono stati solo feriti leggeri, maingenti danni. Un sistema di si-curezza dovrebbe rendere im-possibile simili manovre. Loscorso 8 marzo, avrebbe potutofermare la locomotiva cadutanella Venoge, vicino a Cosso-nay, dopo il superamento di unsegnale basso. La causa dell’in-cidente sembra essere un erro-

re umano, ma non conosco idettagli.

■ Lei ha giustamente postol’accento sull’importanzadella formazione del perso-nale a livello di sicurezza.Può farci degli esempi?

Lo scontro tra un Regio-Dosto euna composizione ferma verifi-catosi lo scorso 13 marzo all’

aeroporto di Ginevra, ha potu-to essere collegato con un pro-blema di guida. Occorre verifi-care se quel macchinista èstato sufficientemente istruitosu questo nuovo treno. Abbia-mo anche sentito che a volte igiovani macchinisti sono so-praffatti da certe situazioni, acausa dei tagli nella formazio-ne. Ora le FFS hanno ripresodirettamente la formazione deimacchinisti dopo averla dele-gata a login. Anche la manovradovrebbe tornare alle origini.Finora si è pensato che ci sa-rebbero state sempre menomanovre nel traffico passegge-ri, ma alla fine non è così. Hopoi la netta impressione che inquesti ultimi anni le FFS abbia-no un po’ trascurato anche la

formazione specifica dei qua-dri. Il personale di direzionedovrebbe avere ottime cono-scenze specifiche, un MBA nonè sufficiente. I quadri delle FFSnon possono essere solo deimanager!

■ Che cosa è andato stortonella riforma?

Ci sono state grandi ristruttura-zioni che hanno comportato mo-difiche nei processi e nelle fun-zioni. Questo ha portato alcunibenefici, dobbiamo essere one-sti: sono stati messi in discus-sione processi laboriosi e così èstato risparmiato del denaro. Masul fronte della manutenzionedelle infrastrutture, del materia-le rotabile e della formazione siè ridotto in modo eccessivo. Eora siamo qui a dovere iniettarepiù denaro. Sono state inoltrecreate le Divisioni che sono incontinua riorganizzazione. L’In-frastruttura, per esempio, è sta-ta ristrutturata quasi ogni anno.E questi continui cambiamentiorganizzativi destabilizzano i di-pendenti, perché non sanno piùchi è responsabile di che cosa.Anche l’efficacia ne risente. Èdavvero il momento di calmare ilgioco, affinché le persone pos-sano ritrovarsi, soprattutto in unperiodo caratterizzato da ungrande ricambio di personaledovuto a numerose partenze.

■ Ma nemmeno prima della ri-forma, tutto era perfetto?

Certo che no. Le ferrovie reagi-

Le FFS devono ripristinare l’equilibrio tra rischi e misure per la sicurezza ferroviaria

Per aumentare la sicurezza, Walter von Andrian raccomanda alle FFS una rapida estensione dei sistemidi controllo della velocità prima dei segnali, la sicurezza della manovra, una migliore formazione profes-sionale, una maggiore manutenzione delle infrastrutture, come peraltro già pianificato, e una maggiorestabilità organizzativa, necessaria dopo troppe riorganizzazioni.

«È davvero giunta l’oradi calmare il gioco»

«Ho anche la netta impressione che in questi ultimianni le FFS abbiano un po’ trascurato anche laformazione specifica dei quadri. Il personale didirezione dovrebbe avere ottime conoscenzespecifiche, un MBA non è sufficiente. I quadri delleFFS non possono essere solo dei manager!»Walter von Andrian

..

Walter von Andrian

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6contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Walter von Andrian, 62 anni, dopo il diploma di Ingegnereelettronico al Politecnico federale di Zurigo, ha creato a Lucernala società Minirex-Verlag che occupa attualmente 12 collabora-tori. Nel 1978 ha fondato la rivista Schweizer Eisenbahn-Revue.Ne vengono stampate 10 mila copie e viene distribuita anche a 5mila abbonati. «Siccome siamo indipendenti, possiamo esprime-re in tutta franchezza la nostra opinione», afferma l’editore egiornalista specializzato, che si definisce anche rappresentantedegli interessi delle ferrovie e degli utenti. È fiero del suoprodotto, di cui il 50% della cifra d’affari è ottenuto all’estero conaltre riviste specializzate.

BIO

vano molto lentamente allenuove esigenze ed erano trop-po poco flessibili. Col senno dipoi, si può però anche dire cheè stato un bene poter resisterea certe mode.

■ Ci può dire a che cosa allu-de?

Penso, per esempio, alla que-stione tariffale: ci sono semprenuove regole e nuovi tipi di bi-glietti. La gente non ci si ritro-va più. Nessuno ha più una vi-sione di insieme e ci sonomolte contraddizioni. Si stacompiendo lo stesso erroreche ha compiuto l’aviazione. Aprescindere dai costi che nederivano ci si chiede: quantoposso ottenere da questocliente in questo momento?Ma questo non è certamentequello che si aspettano i citta-dini che finanziano la ferroviaattraverso le imposte. Per nonparlare delle nuove vessazioniper i viaggiatori, come peresempio il supplemento di 90franchi per i clienti che nel traf-fico a lunga percorrenza sono

state vittime, in buona fede, diun disguido o di un contrat-tempo.

■ Allora come dovrebbero es-sere fissate le tariffe?

Sempre secondo la distanza eil costo. Un treno a cremaglierao un treno ad alta velocità èpiù costoso di un treno norma-le. Il fatto che ci siano più pas-seggeri tra Berna e Zurigo nongiustifica un prezzo più elevatoche tra Coira e San Gallo. Se cisono più passeggeri, il costoper persona diminuisce.

■ Secondo lei quindi quando iposti a sedere sono moltorichiesti, non si dovrebbeforse chiedere un prezzo piùalto?

Ci esporremmo ad una crescitaselvaggia del mercato. Con untale sistema tariffale, si farebbe-ro a pezzi le linee annesse menofrequentate. Diventerebbero an-cora meno redditizie e sarebbe-ro minacciate di chiusura. È purvero che l’Ufficio federale deitrasporti ha recentemente parla-

to di un tasso minimo di coper-tura dei costi .

■ Con il fondo FAIF, lo svilup-po del trasporto ferroviarioè sulla buona strada secon-do lei?

In linea di principio, è positivoe importante che i soldi e dellaConfederazione siano disponi-bili per lo sviluppo del sistemaferroviario, sviluppo peraltrochiaramente necessario. Que-sto denaro non è tuttavia suffi-ciente per venire incontro a tut-ti i desideri delle regioni. Il fattoche i costi di manutenzione egli investimenti provenganodalla stessa fonte, può tuttavialimitare lo sviluppo a lungo ter-mine, poiché tutte le costantiesigenze di miglioramento del-le infrastrutture, portano inevi-tabilmente ad un aumento deicosti di manutenzione, la qualeavrà quindi bisogno di una par-te sempre più importante deifondi per le infrastrutture ferro-viarie. Ma non vi è alcun dubbiosulla necessità e sull’ importan-za di assicurare finanziaria-

mente la manutenzione.

■ In termini di trasporto inter-nazionale in Europa, il trenoha ancora un avvenire, op-pure le lunghe distanze sa-ranno servite da aerei e au-tobus?

In Europa, il treno sarebbeideale a livello tecnico e distruttura dei costi, per viaggi acorta e media distanza. Invecesi dibatte tra due vettori: i bus alunga distanza e i viaggi in ae-reo a prezzi stracciati. Sul mer-cato sono disponibili offerte divoli - insensate dal profilo eco-nomico ed ecologico - per viag-gi che il treno copre in due o treore. È il caso, per esempio, deltragitto Zurigo – Stoccarda oZurigo – Monaco di Baviera, do-ve mancano offerte di qualità intreno. Per di più in Germania èstato liberalizzato il traffico deibus a lunga distanza per adat-tarsi agli standard europei. Unostudio ha però dimostrato cheanche il treno più costoso dellaDeutsche Bahn, l’ICE 3, è piùconveniente al chilometro per

posti a sedere rispetto al bus,se non si prendono in conside-razione le tracce. I bus a lungapercorrenza, che in Germanianon pagano tasse autostradali,hanno un sicuro vantaggio sultreno.

■ Che cosa deve essere fattoper rendere il treno concor-renziale, a parte introdurrein autostrada i pedaggi per ibus?

Attraverso le concessioni, gliStati devono costringere le fer-rovie ad offrire un servizio diqualità nel traffico internazio-nale.

Markus Fischer

Foto

: Fi

Walter von Andrian pubblica cinque riviste specializzate: una in Svizzera, due in Austria, una in Germania e un’altra in lingua inglese.

INTERVISTA

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contatto.sevN. 07/1311.4.2013

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8contatto.sevN. 07/1311.4.2013

’idea di una cartolina diannuncio delle aggres-sioni era a suo tempo

stata sviluppata dal GATU, oggisfociato nel settore bus dellaVPT. Le aggressioni non sonoperò un problema circoscrittoai bus, ma esso tormenta inmisura purtroppo crescentetutte le collaboratrici e tutti icollaboratori del trasportopubblico. «In genere, assistia-mo ad una crescente predispo-sizione ad atti violenti e questeevoluzioni non si fermano alleporte dei treni o delle stazioni»

L

scrivono le FFS nel loro recenterapporto annuale. Autisti dibus, accompagnatori treno,venditori allo sportello, mac-chinisti: tutti sono giornalmen-te confrontati con aggressioni,per lo più verbali, sotto formadi minacce o ingiurie, ma spes-so anche fisiche, che vannodagli sputi ai calci, ai pugni epersino agli attacchi con uncoltello.

Raccogliere annunci per avereuna visione globaleLe sottofederazioni interessatedel SEV si sono alleate per am-pliare la base di questa cartoli-na d’annuncio, in modo da da-re al SEV la possibilità diinquadrare correttamente que-sto fenomeno a livello naziona-le. Le singole aziende fornisco-no infatti cifre, che però nonvengono raccolte sulla base

deigli stessi parametri, mentrela statistica dei crimini dellaConfederazione non fa distin-zioni tra trasporto e gli altriservizi pubblici. La cartolinadel SEV punta però soprattuttoad un ulteriore approfondi-mento del problema, incorag-giando collaboratrici e collabo-ratori del trasporto pubblico adassumere un atteggiamento atolleranza zero. «Il personalenon deve rassegnarsi alle in-giurie e considerarle un feno-meno collaterale quotidiano»spiega Barbara Spalinger, vice-presidente SEV e responsabiledell’assistenza giuridica. «Conquesta cartolina, si dovrebberosegnalare anche atti non per-seguibili penalmente, ma chemeritano comunque di esseredenunciati e biasimati». La cartolina non sostituiscequindi l’annuncio all’azienda o

alla Polizia con i mezzi a dispo-sizione, per esempio l’annun-cio ESI presso le FFS, che devo-no essere fatti in ogni caso.

Obbligo di perseguimentopenaleAltrettanto importante è che ilpersonale sia consapevole del-la norma legale che prevedeche ogni aggressione debbaessere perseguita penalmente.«I reati previsti dal Codice pe-nale sono perseguiti d’ufficiose sono commessi contro leseguenti persone durante il lo-ro servizio», recitano l’art. 59della legge sul trasporto viag-giatori e l’art. 88 della leggesulle ferrovie. In questi casi, leautorità inquirenti dovrebberopertanto attivarsi autonoma-mente.La cartolina sulle aggressionirichiede certo dagli interessatiun piccolo impegno supple-mentare, che sarà però molto

utile a lungo termine, permet-tendo al SEV di intervenire inmodo mirato e documentatonei confronti di aziende, auto-rità e politici. «Noi respingia-mo ogni tentativo di banalizza-re il problema, che è difondamentale importanza per inostri membri», precisa Barba-ra Spalinger.Con questo giornale, inviamoquindi una cartolina ad ognimembro, nella speranza chenon debba mai usarla. Sappia-mo però che la realtà è un’altrae che nelle professioni a ri-schio una cartolina non saràsufficiente. Chi l’ha dovuta uti-lizzare potrà quindi chiedernealtre alla sua sezione o al se-gretariato SEV, sempre nellasperanza di non doverle riuti-lizzare mai più.! Peter Moor

Il SEV lancia un’altra azione contro le aggressioni

Stop alla violenzanel trasporto pubblico!Proteggere il personale dagli attacchi di ogni genere è uno dei compiti principali del SEV, che negli ulti-mi anni ha promosso numerose azioni sindacali e politiche affinché venga tutelata l’integrità e la salutedel personale e dei passeggeri. Il prossimo passo di questa importante campagna è la cartolina di an-nuncio delle aggressioni.

«Il personale non deve rassegnarsi alle ingiurie econsiderarle un fenomeno collaterale quotidiano.»

Barbara Spalinger, Vicepresidente SEV

font

e: ra

ppor

to d

i atti

vità

FFS

2012

Un’evoluzione inquietante: le aggressioni presso le FFS

..

Un’azione congiunta di SEV, UTP e UFT: l’adesivo sulle aggressionida esporre sui veicoli.

■ Mantenere la calma epensare alla propria salute■ Informare colleghi esuperiori e, se necessario,farsi sostituire■ Annunciare i fatti all’azien-da secondo le direttive interne(FFS: annuncio ESI)■ Annuncio alla Polizia, sel’azienda non vi procedeautomaticamente■ Inviare la cartolina d’an-nuncio al SEV■ Se necessario, richiederel’assistenza giuridica del SEV.

Come comportarsi incaso di aggressione

INFO

DOSSIER

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contatto.sevN. 07/1311.4.2013

ZPV

Andreas Menet

VPT

Gilbertd’Alessandro

SBV

ElisabethJacchini

LPV

UrsMächler

Nella tua sottofederazio-ne, chi è più esposto al ri-schio di aggressioni?

Tutto il personale treno è confronta-to giornalmente con aggressioni diogni tipo. Particolarmente colpiteda questi fenomeni appaiono le re-gioni della Svizzera romanda e larete della comunità tariffale di Zuri-go.

Nella VPT abbiamo tantissime cate-gorie professionali e l’unica a noncorrere rischi da questo punto di vi-sta sono forse ... i pensionati. Laviolenza è infatti presente in tutti isettori, anche se i più esposti sonocomunque i controllori di biglietti egli autisti di bus e tram sulle lineeurbane e regionali. Non dobbiamoperò dimenticare gli attacchi verba-li di cui spesso è vittima il persona-le di stazione, soprattutto allo spor-tello. Riscontriamo meno casiinvece nella navigazione o nelle im-prese turistiche, anche se al giornod’oggi non si può mai sapere.

In particolare, il personaleallo sportello, ma anche idirigenti del traffico ferro-viario, specialmente se im-piegati nei turni tardi nellepiccole stazioni, che sonoattaccati da ubriachi, van-dali e, grazie a Dio abba-stanza raramente, ancheda rapinatori nelle stazioniin cui vi è ancora la vendita.

I macchinisti della rete sub-urbana di Zurigo a fine tur-no e nelle stazioni di inver-sione di marcia.

Con quali generi di ag-gressioni siete confronta-ti? Quali sono le più gra-vi?

Le più frequenti sono le ingiurie,ma siamo anche più spesso con-frontati con minacce e molestie.Purtroppo, abbiamo avuto anchecasi di aggressioni fisiche e vie difatto e, ultimamente, si sono ag-giunti i casi in cui ci sputano addos-so.

Io non faccio differenze! Le aggres-sioni fanno sempre male, sia sottoforma di ingiurie, sia di percosse epossono sempre gravare sullo statodi salute delle colleghe e dei colle-ghi che ne sono vittima.

Minacce di morte (abbiamoun processo in corso, dovel’aggressore ha presentatouna contro denuncia perrazzismo), insulti, ingiurie,anche allo sportello. Abbia-mo avuto singoli casi di ra-pina.

Spesso attacchi verbali,con insulti, ma ci capita,per esempio quando dob-biamo svegliare qualcuno,che si giunga anche allemani.

Che cosa speri di ottene-re con questa cartolina diannuncio delle aggres-sioni?

Vorrei proprio che le statistiche te-nessero maggiormente conto dellesituazioni in cui ci troviamo. I nu-meri delle FFS sono senz’altro giu-sti, ma rilevati solo in base al lorocanale degli annunci ESI, mentre lecartoline offrirebbero l’opportunitàdi inglobare anche episodi menogravi.

L’elaborazione di una mappa diquesti casi di violenza a livello na-zionale, che permetta al SEV di in-tervenire con cognizione di causa,in modo particolare verso le azien-de che fanno poco o nulla per con-tenere gli episodi di violenza.

La sensibilizzazione delpersonale e della clientelae la consapevolezza dell’esistenza di questo proble-ma, che possa servire dasostegno alle vittime. Pur-troppo però non servirà dadeterrente nei confronti de-gli aggressori.

Un maggior numero di an-nunci, che permettano diintervenire in modo più ef-ficace.

Nella vostra sottofedera-zione vi sono anche altreattività per lottare controle aggressioni?

Abbiamo preso contatto con alcunipolitici, per far si che anche le auto-rità si assumano le loro responsabi-lità. Elaboreremo poi con le FFS uncodice di condotta che dovrebberafforzare i provvedimenti già presi.La ZPV tiene inoltre un proprio elen-co delle aggressioni e abbiamocontatti regolari con la Polizia deitrasporti.

Distribuiremo la cartolina, in quan-to questo è un tema molto sentitoda tutti i nostri settori. Incitiamopoi tutte le sezioni a creare com-missioni paritetiche che coinvolga-no anche i segretari sindacali perfar rispettare le norme della leggesul trasporto viaggiatori, esigendoanche l’esposizione dell’adesivosulle aggressioni in tutti i veicoli.

Due anni fa, abbiamo svol-to un’ampia inchiesta tra ilpersonale di vendita e pub-blicato i risultati, che han-no condotto a colloqui conP-VS e reso il tema di domi-nio pubblico. Adesso vi so-no corsi per i dipendentisul comportamento daadottare con clienti difficili,per prevenire situazioni diconflitto.

Al momento, non abbiamoattività concrete, ma siamoin contatto con le FFS , checi chiedono di essere moltodiscreti sul tema dell’auto-difesa dei macchinisti.

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8contatto.sevN. 07/1311.4.2013

’idea di una cartolina diannuncio delle aggres-sioni era a suo tempo

stata sviluppata dal GATU, oggisfociato nel settore bus dellaVPT. Le aggressioni non sonoperò un problema circoscrittoai bus, ma esso tormenta inmisura purtroppo crescentetutte le collaboratrici e tutti icollaboratori del trasportopubblico. «In genere, assistia-mo ad una crescente predispo-sizione ad atti violenti e questeevoluzioni non si fermano alleporte dei treni o delle stazioni»

L

scrivono le FFS nel loro recenterapporto annuale. Autisti dibus, accompagnatori treno,venditori allo sportello, mac-chinisti: tutti sono giornalmen-te confrontati con aggressioni,per lo più verbali, sotto formadi minacce o ingiurie, ma spes-so anche fisiche, che vannodagli sputi ai calci, ai pugni epersino agli attacchi con uncoltello.

Raccogliere annunci per avereuna visione globaleLe sottofederazioni interessatedel SEV si sono alleate per am-pliare la base di questa cartoli-na d’annuncio, in modo da da-re al SEV la possibilità diinquadrare correttamente que-sto fenomeno a livello naziona-le. Le singole aziende fornisco-no infatti cifre, che però nonvengono raccolte sulla base

deigli stessi parametri, mentrela statistica dei crimini dellaConfederazione non fa distin-zioni tra trasporto e gli altriservizi pubblici. La cartolinadel SEV punta però soprattuttoad un ulteriore approfondi-mento del problema, incorag-giando collaboratrici e collabo-ratori del trasporto pubblico adassumere un atteggiamento atolleranza zero. «Il personalenon deve rassegnarsi alle in-giurie e considerarle un feno-meno collaterale quotidiano»spiega Barbara Spalinger, vice-presidente SEV e responsabiledell’assistenza giuridica. «Conquesta cartolina, si dovrebberosegnalare anche atti non per-seguibili penalmente, ma chemeritano comunque di esseredenunciati e biasimati». La cartolina non sostituiscequindi l’annuncio all’azienda o

alla Polizia con i mezzi a dispo-sizione, per esempio l’annun-cio ESI presso le FFS, che devo-no essere fatti in ogni caso.

Obbligo di perseguimentopenaleAltrettanto importante è che ilpersonale sia consapevole del-la norma legale che prevedeche ogni aggressione debbaessere perseguita penalmente.«I reati previsti dal Codice pe-nale sono perseguiti d’ufficiose sono commessi contro leseguenti persone durante il lo-ro servizio», recitano l’art. 59della legge sul trasporto viag-giatori e l’art. 88 della leggesulle ferrovie. In questi casi, leautorità inquirenti dovrebberopertanto attivarsi autonoma-mente.La cartolina sulle aggressionirichiede certo dagli interessatiun piccolo impegno supple-mentare, che sarà però molto

utile a lungo termine, permet-tendo al SEV di intervenire inmodo mirato e documentatonei confronti di aziende, auto-rità e politici. «Noi respingia-mo ogni tentativo di banalizza-re il problema, che è difondamentale importanza per inostri membri», precisa Barba-ra Spalinger.Con questo giornale, inviamoquindi una cartolina ad ognimembro, nella speranza chenon debba mai usarla. Sappia-mo però che la realtà è un’altrae che nelle professioni a ri-schio una cartolina non saràsufficiente. Chi l’ha dovuta uti-lizzare potrà quindi chiedernealtre alla sua sezione o al se-gretariato SEV, sempre nellasperanza di non doverle riuti-lizzare mai più.! Peter Moor

Il SEV lancia un’altra azione contro le aggressioni

Stop alla violenzanel trasporto pubblico!Proteggere il personale dagli attacchi di ogni genere è uno dei compiti principali del SEV, che negli ulti-mi anni ha promosso numerose azioni sindacali e politiche affinché venga tutelata l’integrità e la salutedel personale e dei passeggeri. Il prossimo passo di questa importante campagna è la cartolina di an-nuncio delle aggressioni.

«Il personale non deve rassegnarsi alle ingiurie econsiderarle un fenomeno collaterale quotidiano.»

Barbara Spalinger, Vicepresidente SEV

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vità

FFS

2012

Un’evoluzione inquietante: le aggressioni presso le FFS

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Un’azione congiunta di SEV, UTP e UFT: l’adesivo sulle aggressionida esporre sui veicoli.

■ Mantenere la calma epensare alla propria salute■ Informare colleghi esuperiori e, se necessario,farsi sostituire■ Annunciare i fatti all’azien-da secondo le direttive interne(FFS: annuncio ESI)■ Annuncio alla Polizia, sel’azienda non vi procedeautomaticamente■ Inviare la cartolina d’an-nuncio al SEV■ Se necessario, richiederel’assistenza giuridica del SEV.

Come comportarsi incaso di aggressione

INFO

DOSSIER

...... 9

contatto.sevN. 07/1311.4.2013

ZPV

Andreas Menet

VPT

Gilbertd’Alessandro

SBV

ElisabethJacchini

LPV

UrsMächler

Nella tua sottofederazio-ne, chi è più esposto al ri-schio di aggressioni?

Tutto il personale treno è confronta-to giornalmente con aggressioni diogni tipo. Particolarmente colpiteda questi fenomeni appaiono le re-gioni della Svizzera romanda e larete della comunità tariffale di Zuri-go.

Nella VPT abbiamo tantissime cate-gorie professionali e l’unica a noncorrere rischi da questo punto di vi-sta sono forse ... i pensionati. Laviolenza è infatti presente in tutti isettori, anche se i più esposti sonocomunque i controllori di biglietti egli autisti di bus e tram sulle lineeurbane e regionali. Non dobbiamoperò dimenticare gli attacchi verba-li di cui spesso è vittima il persona-le di stazione, soprattutto allo spor-tello. Riscontriamo meno casiinvece nella navigazione o nelle im-prese turistiche, anche se al giornod’oggi non si può mai sapere.

In particolare, il personaleallo sportello, ma anche idirigenti del traffico ferro-viario, specialmente se im-piegati nei turni tardi nellepiccole stazioni, che sonoattaccati da ubriachi, van-dali e, grazie a Dio abba-stanza raramente, ancheda rapinatori nelle stazioniin cui vi è ancora la vendita.

I macchinisti della rete sub-urbana di Zurigo a fine tur-no e nelle stazioni di inver-sione di marcia.

Con quali generi di ag-gressioni siete confronta-ti? Quali sono le più gra-vi?

Le più frequenti sono le ingiurie,ma siamo anche più spesso con-frontati con minacce e molestie.Purtroppo, abbiamo avuto anchecasi di aggressioni fisiche e vie difatto e, ultimamente, si sono ag-giunti i casi in cui ci sputano addos-so.

Io non faccio differenze! Le aggres-sioni fanno sempre male, sia sottoforma di ingiurie, sia di percosse epossono sempre gravare sullo statodi salute delle colleghe e dei colle-ghi che ne sono vittima.

Minacce di morte (abbiamoun processo in corso, dovel’aggressore ha presentatouna contro denuncia perrazzismo), insulti, ingiurie,anche allo sportello. Abbia-mo avuto singoli casi di ra-pina.

Spesso attacchi verbali,con insulti, ma ci capita,per esempio quando dob-biamo svegliare qualcuno,che si giunga anche allemani.

Che cosa speri di ottene-re con questa cartolina diannuncio delle aggres-sioni?

Vorrei proprio che le statistiche te-nessero maggiormente conto dellesituazioni in cui ci troviamo. I nu-meri delle FFS sono senz’altro giu-sti, ma rilevati solo in base al lorocanale degli annunci ESI, mentre lecartoline offrirebbero l’opportunitàdi inglobare anche episodi menogravi.

L’elaborazione di una mappa diquesti casi di violenza a livello na-zionale, che permetta al SEV di in-tervenire con cognizione di causa,in modo particolare verso le azien-de che fanno poco o nulla per con-tenere gli episodi di violenza.

La sensibilizzazione delpersonale e della clientelae la consapevolezza dell’esistenza di questo proble-ma, che possa servire dasostegno alle vittime. Pur-troppo però non servirà dadeterrente nei confronti de-gli aggressori.

Un maggior numero di an-nunci, che permettano diintervenire in modo più ef-ficace.

Nella vostra sottofedera-zione vi sono anche altreattività per lottare controle aggressioni?

Abbiamo preso contatto con alcunipolitici, per far si che anche le auto-rità si assumano le loro responsabi-lità. Elaboreremo poi con le FFS uncodice di condotta che dovrebberafforzare i provvedimenti già presi.La ZPV tiene inoltre un proprio elen-co delle aggressioni e abbiamocontatti regolari con la Polizia deitrasporti.

Distribuiremo la cartolina, in quan-to questo è un tema molto sentitoda tutti i nostri settori. Incitiamopoi tutte le sezioni a creare com-missioni paritetiche che coinvolga-no anche i segretari sindacali perfar rispettare le norme della leggesul trasporto viaggiatori, esigendoanche l’esposizione dell’adesivosulle aggressioni in tutti i veicoli.

Due anni fa, abbiamo svol-to un’ampia inchiesta tra ilpersonale di vendita e pub-blicato i risultati, che han-no condotto a colloqui conP-VS e reso il tema di domi-nio pubblico. Adesso vi so-no corsi per i dipendentisul comportamento daadottare con clienti difficili,per prevenire situazioni diconflitto.

Al momento, non abbiamoattività concrete, ma siamoin contatto con le FFS , checi chiedono di essere moltodiscreti sul tema dell’auto-difesa dei macchinisti.

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 07/1311.4.2013

L'associazione padronale CER (Co-munità europea delle ferrovie) e laFederazione europea dei lavoratoridei trasporti ETF sono unite percombattere la violenza nei tra-sporti pubblici. Esse hanno pub-blicato una guida con molti utiliconsigli ed esempi per promuove-re la sicurezza. Qui di seguito, ri-portiamo le raccomandazioni deipartners sociali europei.

■ Sensibilizzazione

Per contenere la violenza di terzepersone, occorre sensibilizzare da-tori di lavoro, lavoratori, clienti eviaggiatori alla problematica. Ipartners sociali dovrebbero per-tanto sviluppare un approccio co-mune a livello di aziende o di set-tore per affrontarla, elaborandostrategie di comunicazione comuniche comprendano campagne di«tolleranza zero», fornendo assi-stenza e formazione adeguate asalariate e salariati, realizzandomisure di prevenzioni per il pubbli-co e definendo gli incidenti chedevono essere segnalati.

■ Servizio specializzato

Presso le aziende, è opportunocreare un servizio incaricato dianalizzare e applicare i provvedi-menti elaborati di comune accor-do. Questo servizio dovrebbe es-sere in stretta collaborazione con idipartimenti di sicurezza, delle ri-sorse umane e tutti gli altri settoriinteressati. Gli incidenti dovuti al-la violenza di terzi dovrebbero es-sere registrati secondo le normelegali vigenti e i provvedimentiche si impongono, nonché analiz-zati in modo appropriato. Questoservizio può fungere anche dacontatto in caso di incidenti e didomande.

■ Annuncio, registrazione,analisi

Tutti gli incidenti che sono statidefiniti da segnalare (compresi in-sulti e minacce) devono essere re-gistrati in modo sistematico e va-

lutati di conseguenza. Ne dovreb-be seguire l’elaborazione e lamessa in pratica delle misure ne-cessarie. Tutte le parti in causadovrebbero essere informate diquesta prassi. È opportuno inco-raggiare i salariati a segnalaretutti gli incidenti e, se possibile,suggerire migliorie.

■ Sicurezza e mezzi tecnici

La gestione della sicurezza com-prende provvedimenti tecnici e mi-sure relative al personale. Un fat-tore molto importante consistenella messa a disposizione, neitreni e nelle stazioni, di personaledi sicurezza attivo e presente, chedisponga di una formazione ade-guata ai rischi ferroviari nonché, aseconda dei paesi, la presenzadella Polizia. Altre misure preven-tive possono essere rappresentatedalle procedure e da impianti spe-cifici che riguardano la vendita dibiglietti, l’accesso ai treni, l’equi-paggiamento di stazioni , le video-sorveglianza ecc. Questi ultimipossono risultare utili, oltre cheper prevenire gli atti, per identifi-care e perseguire gli autori di attiviolenti.

■ Personale: formazione esensibilizzazione

La formazione del personale conpotenziali contatti con la clientelae dei suoi manager li prepara aprevenire e affrontare al meglio lepossibili situazioni di violenza daparte di terzi e a limitarne le con-seguenze. L’azienda deve offrire aisuoi dipendenti e ai loro dirigentiuna formazione adeguata in tutti icampi interessati dalla problema-tica, come l’identificazione di si-tuazioni di pericolo, la decontra-zione ecc.

■ Dare un seguito

Devono inoltre essere definiteprocedure chiare ed adeguate persostenere i salariati vittime di si-tuazioni di violenza, che possonocontemplare l’aspetto medico,

compreso un sostegno psicologi-co, quello giuridico ma anche aiutipratici e di ordine finanziario.

■ Per l’ordine pubblico intesegiuridiche

Una cooperazione tra imprese fer-roviarie, polizia e autorità può mi-gliorare la capacità generali di ga-rantire la sicurezza. I partnerssociali sottolineano inoltre l’im-portanza della collaborazione conaltri partners a livello nazionale olocale per individuare e prevenirecasi di violenza da parte di terzitramite un approccio coerente.

■ Applicazione di buoniesempi

Esistono ottimi esempi di pratichedi prevenzione, gestione e di per-seguimento di casi di violenza daparte di terzi a danno di dipenden-ti delle imprese ferroviarie euro-pee, che possono essere ripresi edapplicati, considerando tipologia edimensione aziendale. Questiesempi sono raccolti in una guida« Promotion de la sécurité et dusentiment de sécurité face à laviolence de tiers dans le secteurferroviaire européen » disponibilein tedesco e francese (vedi sotto).

■ Ampliare il dialogo

Gli interrogativi formulati dalleaziende di trasporto, dai rappre-sentanti dei salariati e dai sinda-cati a tutte le parti in causa do-vrebbero essere girati anche airappresentanti politici nazionali edeuropei.

■ Attribuzione di incarichi

Nella procedura di attribuzione diincarichi di servizio pubblico ditrasporto viaggiatori si dovrebbeprevedere un capitolo sulla sicu-rezza di utenti e del personale.

■ Accordi tra le parti sociali

È utile elaborare e sottoscrivereaccordi tra le parti sociali a diversilivelli (azienda, settore ecc. ). Que-sti accordi dovrebbero contempla-

re anche le proposte di migliora-mento della sicurezza sul lavoro,nella misura in cui la loro analisine ha confermato la fattibilità el’efficacia.

■ Sui provvedimenti intrapresiverifica dell’efficacia

Le parti sociali europee raccoman-dano di verificare regolarmente iprovvedimenti presi a livello na-zionale ed europeo (per esempiouna volta all’anno), considerandole esperienze fatte e le evoluzionilegislative e tecnologiche interve-nute per migliorare ulteriormenteil loro contenuto.

I risultati devono poi essere pon-derati e sfociare in un accordo sulmiglioramento delle misure.

L’opuscolo è disponibile in

L’opuscolo è disponibile in te-desco, francese e in inglese.

E’ scaricabile dal sito:hhtp://l.hh.de/etf-cer

Consigli per i partners sociali: ecco come agire per contrastare la violenza nei trasporti pubblici

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SOTTOFEDERAZIONI ......

11contatto.sevN. 07/1311.4.2013

L’attualità sindacale e quellapolitica hanno naturalmentetrovato comunque il loro spa-zio, grazie in particolare all’in-tervento del presidente SEVGiorgio Tuti, che ha approfon-dito i rapporti tra politica fisca-le, salariale e politica sociale.Tuti ha illustrato i contenuti ditre iniziative: quella 1 : 12,promossa dai giovani socialistie sostenuta dai sindacati chevuole limitare gli stipendi deimassimi dirigenti delle varieaziende a 12 volte gli stipendi

del dipendente meno ben retri-buito della rispettiva azienda;l’iniziativa AVS Plus, appenalanciata dai sindacati e dalpartito socialista per aumenta-re del 10% le rendite AVS el’iniziativa sulle tasse di suc-cessione che, sottoponendoalle imposte le eredità oltre idue milioni, permetterebbe direperire i fondi necessari perapplicare l’AVS Plus. Tuti hapoi presentato i temi principali

del congresso SEV del prossi-mo maggio.Il presidente VPT GilbertD’Alessandro ha invece pre-sentato l’attualità del settoredel trasporto pubblico, accen-nando alla possibilità che i sin-dacati indicano il prossimo au-tunno una manifestazione asostegno di tutto il serviziopubblico, alla quale i pensio-nati sono evidentemente invi-tati a partecipare.

Temi di grande interesseIl convegno ha ospitato due re-latori che hanno suscitatogrande interesse: l’avvocato diGinevra Robert Fontanet cheha illustrato il funzionamentodel diritto successorio svizze-ro, con particolare attenzionealle possibilità che esso offreper evitare liti e contrasti a se-guito dell’eredità.Il pomeriggio è stata la voltadel medico Walter Raaflaub,

che ha illustrato i disturbi allaprostata, che spesso affliggo-no le persone della terza età, enon solo. Una relazione che hasuscitato grande interesse gra-zie all’approccio tutt’altro chetecnico del relatore, lui stessocolpito da un cancro a questoorgano, con conseguenze pe-nose ed imbarazzanti, espostecon un’apertura e una sempli-cità tali da destare grande sim-patia e ammirazione. Le espe-rienze del relatore sono stateraccolte anche in un libro «ToteHosen», purtroppo disponibilesolo in tedesco e in francese.L’interesse suscitato ha poitrovato conferma anche nellenumerose domande e negli ap-plausi che hanno congedatol’ospite e posto fine alla gior-nata.

gi

Convegno annuale dei pensionati VPT

Una riunione particolareIl convegno dei pensio-nati delle imprese con-cessionarie ha volutoaffrontare temi che van-no oltre l’attività sinda-cale, ma non per questohanno incontrato un in-teresse minore da partedei novanta partecipan-ti.

Pete

r Ber

net

I partecipanti ticinesi hanno dimostrato di apprezzare i contenuti proposti a questo convegno.

L’argomento che ha impegnatoin maggior misura l’assembleaè la mancanza di locali di pau-sa degni di questo nome. No-nostante l’accordo tra la sezio-ne, la CoPe elvetino e la CoPeFFS competente per permette-re l’accesso ai locali di pausadel personale FFS e l’obbligopreviso dall’ordinanza 3 allalegge del lavoro, l’azienda nonha reputato di doversi attivarein tal senso. L’assemblea hapertanto approvato una risolu-zione che intima a elvetino difare il necessario affinché en-tro fine giugno il suo personalepossa accedere ai locali dipausa del personale FFS nellestazioni dove è prevista unapausa e di evitare pause in lo-calità prive di locali di pausa.La risoluzione dà anche man-dato al SEV di intervenire qua-lora elvetino non dovesse ri-spettare il termine.

Trattande statutarie OKL’assemblea ha poi approvato iconti, chiusi dal cassiere Jean-François Stern con un utile di377 franchi a seguito del con-tributo di 3000 franchi dellasottofederazione VPT e al pre-lievo di 6560 franchi dal fondospeciale della sezione, derivan-te da quello dell’assicurazionecomplementare per l’indennitàdi malattia, sciolto a seguitodell’accordo con elvetino di ri-conoscere lo stipendio intero incaso di malattia. Il fondo dispo-

ne ancora di 55 000 franchi.La quota sezionale rimarrà di28 franchi, grazie alla riduzionesulla quota base da 30.40 a 21franchi riconosciuta dal SEV perquesto settore a basso stipen-dio. Questo contributo è moltoimportante per rafforzare lapresenza in questo difficilesettore. L’anno scorso, le ener-gie del comitato sono confluiteper lo più nelle trattative per ilrinnovo del CCL. L’effettivo del-la sezione è comunque legger-mente aumentato a 509 mem-

bri. Per il 2013, il comitato si èripromesso di intensificare lapresenza sul territorio, in mo-do da convincere anche unmaggior numero di colleghe ecolleghi ad aderire.Inoltre, il comitato ha deciso dinon sostituire due membri di-missionari dei 14 previsti, perrispettare il tempo messo a di-sposizione da elvetino per leattività sindacali. Si cerca tut-tavia ancora un rappresentantedei pensionati. Per il 2013 so-no previste solo due riunioniplenarie del comitato e unmaggior numero di riunioni re-gionali.

Assemblea per il CCL ElvetinoSEV e Unia hanno convocatoun’assemblea di tutti i dipen-denti di elvetino il 13 maggio aOlten. Verranno discusse le mo-dalità di applicazione del CCL.«È importante avere una buona

partecipazione, che ci daràmaggior forza nei confrontidell’azienda. Abbiamo ancoraproblemi, per esempio con l’at-tribuzione di turni che dovreb-bero essere almeno di 240 mi-nuti e con gli accrediti diformazione e per i corsi di lin-gue» ha spiegato la segretariaSEV Regula Bieri. Un parteci-pante ha poi riferito di essersivisto rifiutare la richiesta di au-mento del tempo di lavoro,quando nel contempo vengonoassunti ausiliari. Il segretario SEV Jürg Hurni haillustrato l’iniziativa AVS Plus,lanciando un appello, unita-mente alla presidente Ely Wüt-hrich, in favore della collabora-zione alla raccolta firme.. Fi

Una pausa degna di questo nomeVPT – Un locale per i collaboratori di elvetino

A. E

gger

Il personale di elvetino dovrebbe poter contare su infrastrutturemigliori per fare pausa.

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12 SERVIZIOcontatto.sevN. 07/1311.4.2013

§Un battello ha travolto un nuotatore e il suo capitano si è quindi ritrovato accusato di lesioni colpose.

Colpi di diritto

È uno di quegli incidenti cheha dell’incredibile: un bat-tello di linea in circolazionesu di un lago svizzero hatravolto un nuotatore che neha inavvertitamente incro-ciato la rotta.Il nuotatore, dal fisico benallenato, è riuscito a salvar-si e a riguadagnare la riva,nonostante diverse fratturealle gambe. All’incidentehanno assistito numerositestimoni, sul battello e a ri-va, che hanno dichiaratoche era stato il nuotatore adirigersi verso il battello,accorgendosi solo troppotardi del suo sopraggiunge-re. Il nuotatore era convintodi essersi trovato a circa 25metri dalla riva, ma in realtàera ad almeno 50 metri.La Polizia ha quindi aperto

Il nuotatore non era visibileun procedimento controignoti per lesioni colposegravi e al centro dell’inchie-sta si è trovato il capitanodel battello, che al momen-to dell’incidente si trovavaal timone. Questi ha quindichiesto ed ottenuto l’assi-stenza giuridica del SEV,che gli ha messo a disposi-zione un avvocato.Si parla di lesioni colposequando il colpevole ha com-messo atti che hanno cau-sato l’incidente, oppure hatralasciato provvedimentiche avrebbero permesso dievitarlo.Nella fattispecie, si trattavain particolare di stabilire seil capitano avrebbe potutovedere il nuotatore e, conprovvedimenti adeguati,evitare di travolgerlo. Oltre

all’audizione dei testimoni,è stata organizzata ancheuna ricostruzione dell’inci-dente, impiegando lo stessobattello, che ha permesso diaccertare la presenza di di-versi fattori che rendevanoper lo meno difficoltoso l’av-vistamento del nuotatore: ilriflesso sul pelo dell’acqua,l’importante zona d’ombranella visuale dal posto di co-mando, il fatto che il nuota-tore indossasse una tuta inneoprene nera completa dicappuccio e che avesse at-traversato un porticciolo, icui battelli lo avevano na-scosto alla vista del capita-no.Il verbale ha riportato che ilnuotatore risultava a trattiinvisibile e che la sua pre-senza era difficile da indivi-

duare nonostante tutti i par-tecipanti alla ricostruzionefossero a conoscenza dellasua presenza e della suaubicazione approssimativa.Gli inquirenti sono quindigiunti alla conclusione che ilcapitano non aveva nessunapossibilità di vedere il nuo-tatore: «Egli ha fatto del suomeglio per verificare la pre-senza di pericoli sulla su-perficie del lago».L’Inchiesta ha anche confer-mato la correttezza dellemanovre eseguite dal bat-tello, che si trovava assolu-tamente sulla sua rotta enavigava ad una velocitàcorretta.La sola conclusione possibi-le era pertanto che il capita-no avesse compiuto corret-tamente e con la massima

diligenza il suo dovere efosse da considerare inno-cente.Il procedimento a suo caricoè quindi stato abbandonatoe le spese poste a caricodello Stato.Questa conclusione è statacondivisa anche dal serviziod’inchiesta sugli incidentidella Confederazione, cheha rinunciato a ulteriori rac-comandazioni di sicurezza.Fortunatamente, anche lelesioni riportate non si sonorivelate troppo gravi per l’al-lenato nuotatore, che soloun anno dopo è stato in gra-do di partecipare ad una ga-ra di resistenza estrema-mente esigente.

Assistenza giuridica SEV

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AGENDA ......

13contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Le prossime elezioni presidenziali del 14 aprile in Vene-zuela saranno vinte da Hugo Chavez. Non ricordo più do-ve l’ho letto, ma si tratta indubbiamente della previsioneelettorale e, nel contempo, del commento post-elettoralepiù azzeccato che sia stato fatto sino a questo momento.Tutta la campagna elettorale, iniziatasi ufficialmente il2 aprile, ma in realtà in corso da quando la sorte di Cha-vez apparve segnata, si svolge sull’onda emotiva causa-ta dalla scomparsa del presidente bolivariano. Lo faovviamente Nicolas Maduro, già indicato da Chavez co-me suo successore, attuale presidente ad interim, che sipresenta come l’erede politico votato a portare avanti larivoluzione socialista di Hugo Chavez, che ha cambiatonon solo il Venezuela, ma ha impreso una svolta radicalea tutta l’America Latina.Ma anche Henrique Capriles, l’avversario di Maduro eleader dell’opposizione, già sconfitto nelle presidenzialidell’ottobre del 2012, si muove cercando di far propri itemi sociali, della solidarietà, dell’indipendenza nazio-nale. Inneggia addirittura allo scomparso leader quandoaccusa Maduro di non valere nemmeno un’unghia diChavez. Ed è giunto al punto di chiamare, con spudora-tezza, il suo comitato elettorale «Comando SimonBolivar» dopo essere stato fra i più accaniti critici dell’in-sistente richiamo chavista all’eroe dell’indipendenzasudamericana.Capriles può far affidamento su potenti e influenti soste-nitori. In un Paese fortemente religioso ha dalla sua ivertici della Chiesa cattolica: molte riunioni del MUD(Mesa de la Unidad democratica, la coalizione dell’oppo-sizione) si tengono nelle chiese. Sarà interessante, aquesto proposito, conoscere la posizione di Francesco I.tanto più che la sua elezione, stando a una dichiarazioneattribuita a Maduro, sarebbe stata favorita dell’interces-sione di Chavez – morto dieci giorni prima – presso lostesso Gesù! Capriles può contare inoltre su altre dueforze formidabili, l’ambasciata degli Stati Uniti e il mon-do dell’informazione. La grande maggioranza dei mass-media, tanto cartacei quanto elettronici, sono controllatidai grandi gruppi finanziari.Ma tutti i sondaggi, compresi quelli dell’opposizione,danno per certa la vittoria di Nicolas Maduro, anche sequesto non ha il carisma di Chavez e nemmeno l’appog-gio corale del fronte chavista. Ha però il controllo del-l’apparato statale ed anche dei fondi pubblici, che nonsono risorse da poco.La sua arma più potente resta però l’eredità lasciataglidal leader scomparso. Il Venezuela bolivariano è ben di-verso da quello precedente: tutti gli indicatori sociali so-no radicalmente mutati a favore delle classi disagiate,che costituiscono pur sempre la maggioranza della po-polazione e il prestigio conquistato sul piano internazio-nale fa del Venezuela un Paese guida nella lotta per unavera emancipazione di tutta l’America Latina.

DI GADDO MELANI

DENTRO LA CRONACA

Il dopo ChavezVenerdì 19 aprile, ore 18.00,Casa del Popolo a Bellinzona

Ordine del giorno:1. Saluti2. Nomina di 2 scrutatori3. Lettura e approvazione ultimo verbale4. Relazione a) del presidente b) del cassierec) della commissione di verifica della gestione5. Approvazione dei conti 20126. Eventuali dimissioni e/o nomine

6a. Nomina dei rappresentanti all’AD BAU a Bur-gdorf e al Congresso nazionale SEV7. Relazione di un responsabile SEV nazionale(M. Avallone) sull’attualità sindacale8. Relazione del presidente o di un rappresen-tante del CC BAU ( attualità sindacale - Toco)9. Relazione di un rappresentante del segreta-riato SEV (attualità sindacale)10. Eventuali (Comunicazioni Cope)Seguirà un momento ricreativo con aperitivo of-ferto dalla sezione.

La presidente: Barbara Marcionetti

■ Sezione Lavori (BAU) Ticino

Assemblea primaverile

Sabato 20 aprile,17.30, Chiassoristorante «il Carlino»

Ordine del giorno:1) Apertura riunione2) Nomina del presidente del

giorno3) Lettura ed approvazione ul-timo verbale4) Rapporti: del presidente5) del cassiere6) del revisore

7) Relazione sindacale8) Benemerenze9) EventualiSeguirà la classica cena in co-mune!!!Per poter meglio organizzare iltutto, annunciarsi al n:076/567.40.07

■ RPV Ticino

Assemblea generale

19 aprile, ore 18:00, BellinzonaCasa del popolo

Ordine del giorno:1. Apertura, saluto e lista di presenza2. Approvazione ordine del giorno3. Nomina Presidente del giorno e scrutatori4. Relazione del Presidente

5. Approvazione verbale ultima assemblea6. Rapporto del cassiere7. Elezione Presidente sezionale8. Consegna distintivi 25° e 40° SEV / SBV9. Attualità sindacale con un collega del SEV10. EventualiAl termine sarà offerto un rinfresco: annunciarsientro il 12 aprile a Attilio Albertini,079.223.21.33, [email protected].

■ SBV Ticino

Assemblea generale

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasportiSEV. Pubblicazione quindicinale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, AlbertoCherubini, Anita Engimann, Beatrice Fankhauser, Markus Fischer,Françoise Gehring, Pietro Gianolli, Patrizia Pellandini Minotti,Henriette Schaffter.Indirizzo della redazione: contatto.sev, casella postale, 6501Bellinzona, e-mail: [email protected], tel. 091 825 01 15, fax 091826 19 45.Tiratura: edizione italiana: 3712 copie; totale: 45 451; certificata il21.11.2012.Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisione

amministrativa, casella postale, 3000 Berna 6, e-mail: [email protected], tel. 031 357 57 57, fax 031 357 57 58. Abbonamento annuale peri non affiliati: Fr. 40.–.

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestrasse 86, 8712 Stäfa, tel. 044928 56 11, fax 044 928 56 00, e-mail: [email protected],www.zs-werbeag.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Solprint, Subingen;www.solprint.ch (azienda del gruppo AZ Medien AG).ISSN 1662-8470

Prossima chiusura redazionale: 18 aprile.

IMPRESSUM

Martedì 30 aprile,20.00, Comanoristorante «da Rosi»

Ordine del giorno:1. apertura e comunicazioni2. approvazione verbale ultimaassemblea

3. relazione presidente4. conti 2012 (relazione cas-siere, rapporto revisori, quotasezionale 2014, ammissioni edimissioni)5. relazione sindacale PietroGianolli (attualità sindacale e

azione «10 ore bastano»)6. rinnovo CoPe TPL: designa-zione rappresentante SEV7. EventualiContiamo sulla partecipazionedi tutti: l’assemblea deve pren-dere decisioni importanti. So-no cordialmente invitati anchei colleghi pensionati!

■ VPT Lugano TPL/SNL/ARL/FLP/AM

Preavviso assemblea generale

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14 AGENDAcontatto.sevN. 07/1311.4.2013

Unterverband des Betriebs- und VerkaufspersonalsSous-fédération du personnel de l‘exploitation et de la venteSottofederazione del personale d‘esercizio e di venditaSBV

Unterverband des VerwaltungspersonalsSous-fédération du personnel de l‘administrationSottofederazione del personale amministrativoVPV

La sottofederazione del personale d’esercizio, vendita, amministrativo e dei quadri, del sindacato del personale dei trasporti SEV, cerca per il 1.1.2014 un o una

presidente centrale (100 %)

Lei dirigerà una sottofederazione di circa 6 000 membri e farà parte del comitato SEV, assumendosi quindi la responsabilità di contribuire alla direzione strategica del sindacato SEV.

Quale dirigente, curerà i delicati contatti con gli organi, le autorità e i funzionari del SEV e delle sue altre sottofederazioni, nonché un dialogo costruttivo e professionale con i datori di lavoro. Sosterrà in modo accorto, affidabile e leale le rivendicazioni delle sezioni, dei settori e dei loro membri.

Il suo profilo:

• personalità atta a dirigere in modo indipendente, caratterizzata da una profonda motivazione sindacale e sociale;

• lunga esperienza in un‘organizzazione sindacale o Non-Profit;• abilità nelle trattative con i nostri partner sociali e nella gestione dei

rapporti con i nostri membri; • competenze sociali adeguate a questo posto, capacità di lavorare in

team e gestire conflitti;• rapida comprensione dei problemi, autorevolezza; • ottima conoscenza del tedesco parlato e scritto e padronanza oralmente

e per iscritto almeno anche di una seconda lingua nazionale; • talento organizzativo, capacità di pensare in rete e buone conoscenze

quale utente dei programmi informatici standard; • formazione specialistica, meglio se in campo sindacale, esperienza

professionale equivalente, con formazione ulteriore.

Si tratta di un compito molto interessante ed impegnativo per una persona affidabile e gravabile, per il quale offriamo ottime condizioni d‘impiego e prestazioni sociali.

Il suo posto di lavoro sarà a Berna.

La scelta definitiva avverrà all‘assemblea dei delegati della sottofederazio-ne del settembre 2013.

L‘attuale titolare del posto è a sua disposizione per ulteriori informazioni:

Elisabeth Jacchini, Tel. 031 357 57 05E-Mail: [email protected]

La sua candidatura completa è da inviare entro il 31 maggio 2013 al responsabile della commissione cerca:

Markus Wittwer, Weidstrasse 41, 8542 WiesendangenE-Mail: [email protected]

mercoledì 24 aprileCasa del Popolo a Bellinzona

Il reclutamento è e resta per i prossimianni una priorità del SEV. Questo corsotocca i temi del reclutamento sottoforma di scambio di esperienze. Il nostroscopo è di rinforzare e motivare imembri SEV attivi nel reclutamento. Ilpunto centrale del corso è ottenerenuove idee e spunti, come pure trovarenuove motivazioni nel campo delreclutamento.Obiettivi: i partecipanti acquisiranno levarie strategie per reclutare e arricchi-ranno il loro bagaglio di esperienze. Ilcorso permetterà uno scambio di

esperienze tra i reclutatori, definendo lebuone e le cattive attitudini, il colloquiodi reclutamento, cosa si deve sapere ecome pianificare un piano di recluta-mento per la propria sezione.

Relatori: Saverio Lurati, presidenteUSS Ticino e Moesa e Angelo Stroppini,segretario sindacale SEV

Partecipanti: membri di comitatosezionale, responsabili del reclutamen-to, membri di sezione interessatiCosti: membri SEV gratuito

Iscrizione entro il 19 aprile a:Segretariato SEV Bellinzona, CP 1469,telefono 091 825 01 15, fax 091 826 19 45,e-mail: [email protected]

Corso di formazione SEV: RECLUTAMENTO

Chi sa reclutare il mag-gior numero di membrinel 2013?Nell’ultimo anno della sua esistenza,vorremo aumentare il numero di membridella nostra sottofederazione VPV.Riproponiamo pertanto un concorso. Perpermettere di consegnare il relativo premioancora come VPV, durerà dal 1o gennaio al30 novembre 2013.

In palio, vi sono i seguenti premi:

1. Un pernottamento per due persone inmezza pensione al Parkhotel Brenscino;2. un biglietto per due persone da Interla-ken al Jungfraujoch;3. una cena per due persone in una localitànei tuoi dintorni.

Quindi, datti da fare e partecipa!

Il tuo presidente sezionale è a disposizioneper consegnarti i vari prospetti, che sonoaccessibili anche online su

www.sev-online.ch =› adesione

Comitato centrale VPV

■ La sottofederazione VPV vuole tornare a crescere!

Le Colonie dei Sindacati del-l’USS Ticino riaprono festeg-giando quest’anno i 90 di attività.

Turni in montagna a Rodi: ragaz-zi/e da 6 (2007) a 13 anni (2000)1° turno: sabato 29 giugno – sa-bato 13 luglio2° turno: martedì 16 luglio – mar-tedì 30 lugliosindacalizzati fr. 340.–, non sinda-calizzati fr. 440.–

Turno al mare a Igea Marina: ra-gazzi/e da 6 (2007) a 12 anni(2001): domenica 14 luglio – mar-tedì 30 lugliosindacalizzati fr. 590.–, non sinda-calizzati fr. 690.–

Per informazioni e/o modulod’iscrizione: Colonie dei Sindaca-ti, viale Stazione 31, 6501 Bellin-zona; tel. 091 826 35 77 – Fax 091826 31 92.

Colonie dei sindacati USS

Fino al 31 dicembre la VPT indice laseguente campagna di reclutamento:

da 4 a 5 nuovi membri* 50 franchida 6 a 8 nuovi membri* 100 franchida 9 a 12 nuovi membri* 300 franchida 13 a 16 nuovi membri 500 franchida 17 a 19 nuovi membri* 700 franchida 20 e più 1000 franchi

Gli importiverrannopagati conbuoni Reka.

Per domandesulla campagna di reclutamento, mail a:[email protected].

Nuovi membri* = data d’entrata al SEVmembri VPT

Campagna di reclutamento

Giù e su in treno notte...Tenetevi liberi!Per maggiori informazioni:

Calogero F. Noto, tel. 079 461 05 37, e-mail [email protected].

Domodossola, «Dopolavoro FS»mercoledì 15 maggio

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SEZIONI ......

15contatto.sevN. 07/1311.4.2013

Anche Apple sembra intenzionata a produrre un iPhonecon lo stesso maxi-schermo da 5’’ del Galaxy S4, appe-na presentato dalla sua principale rivale, la sudcoreanaSamsung. Dicono che fosse già previsto nei piani di svi-luppo di Steve Jobs; il che vorrebbe dire che il guru diCupertino, prima di morire nell’ottobre del 2011, avevagià rinnegato il suo dogma del telefonino. Era stato pro-prio lui, infatti, ad affermare che, per poter raggiungereogni area dello schermo tattile con il pollice della manoche impugna il cellulare, non si potessero superare i3.5’’ del classico iPhone. Nel frattempo – a ben vedere– già l’attuale iPhone 5 ha raggiunto i 4’’ di display; purmantenendo la sua maneggevolezza. Siccome però nonsolo Samsung ma un po’ tutta la concorrenza sta sfor-nando smartphone molto più grossi dell’iPhone 5, conspettacolari schermi ad alta definizione da oltre 4.5’’,alla fine anche Apple non potrà fare a meno di adeguar-si al nuovo standard. Ciò, per altri versi, significa cheormai non è più Apple a dettare le leggi del mercato.Sembra proprio che la multinazionale californiana ab-bia un po’ perso quella sua capacità di fare tendenza estupire, che nella Silicon Valley chiamano «effettoWOW»! Cercando a tutti i costi di «brevettare il nostrofuturo», Apple starebbe sviluppando anche il cosiddettoiWatch, un iPhone da polso; sebbene altri modelli diorologi-cellulari si siano già visti altrove e da un belpezzo. Ma il grande successo di Apple non è quasi maistato nell’inventare; bensì nel saper reinventare! L’hafatto a suo tempo con l’iPod, che non era certo un’ideadi Apple: i lettori digitali Mp3 per la musica esistevanogià. L’ha ripetuto anche con l’iPad, evoluzione del rudi-mentale tablet con cui Bill Gates della Microsoft giravagià da un decennio, ma che aveva ancora grossi proble-mi di gestione dell’interfaccia grafica e uno schermo re-sistivo a bassa risoluzione dalla risposta tattileimbarazzante; non certo il sensibilissimo «Retina Di-splay» capacitivo dell’iPad! Era, insomma, ancora unprodotto immaturo, che Apple ha semplicemente sapu-to portare allo stato dell’arte. Idem per l’iPhone: i telefo-nini touchscreen esistevano ben prima, solo che con itipi di display di una volta, che erano molto meno reatti-vi, si preferiva usare la tastiera fisica, oppure il penni-no; anziché le dita. In futuro potrebbe arrivare ancheuno scenografico iPhone con lo schermo flessibile«wrap-around», cioè arrotolato attorno ai bordi, di cuiperaltro la rivale sudcoreana ha già presentato un pro-totipo funzionante al CES di Las Vegas tre mesi fa. In-somma, ancora una volta, Apple non sarebbe la prima aideare un bel niente. D’altronde, la storia di Apple inse-gna che non importa tanto chi è il primo ad avere unabuona idea; quanto chi sa realizzarla e venderla meglio.

ROBERTO DE ROBERTIS

A SPROPOSITO DI …

... reinventare

Sezione PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati

Vacanze al mare 2013Hotel Punta Nord**** Torre Pedrera-Riminida sabato 22 giugno a sabato 6 luglioLo scorso anno hotel, spiaggia e ambiente sono stati molto apprezzati, motivo per cui viproponiamo di ritornarvi. La quota comprende: il viaggio in torpedone, la pensione comple-ta, un quarto di vino e acqua minerale, ombrellone e lettino in spiaggia e … sana allegria.

Prezzo camera doppia: Fr. 1300.–, singola: Fr. 1550.–. Attenzione: 50 partecipanti di cui 14camere singole al massimo!!!

Chi necessita di assistenza dev’essere accompagnato da persona di fiducia.

Vi invitiamo a volervi iscrivere al più presto ma comunque entro il 15 aprile, tramite iltalloncino sottostante da inviare al collega: Biagino Gioli, I Fracc 3, 6513 Monte Carasso.

La camera verrà assegnata in base alla data di ricevuta dell’iscrizione fino al raggiungimen-to del numero di posti disponibili. Quest’anno, a causa di lavori alla struttura principale, ilpernottamento avverrà nelle nuove camere del Resort appena rinnovato, situato a fianco eproprietà dell’hotel Punta Nord.

Quale conferma della vostra iscrizione vi chiederemo un acconto di CHF 500.– per persona,da versare entro 10 giorni dal ricevimento della fattura. Se non ne siete provvisti vi racco-mandiamo di stipulare un’assicurazione annullamento.

– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – –Mi iscrivo / Ci iscriviamo alle vacanze a Torre Pedrera 2013:

Dati personali 1a persona 2a persona

Cognome

Nome

Indirizzo

CAP/Località

Telefono Data di nascita

Tipo di camera*) __ doppia __ singola __ doppia __ singola

*) mettere una x nella casella entrante in considerazione

Data: Firma:

La sezione PV Ticino e Moesano (pensionati)ha il mesto compito di annunciare l’avvenutodecesso dei propri soci:

Luigi Balmelli, 97 anni, CuregliaWalter Conconi, 88 anni, MezzovicoRita Ghisletta, 97 anni, Stabio-CamorinoFausto Grassi, 82 anni, LeggiaPierino Invernizzi, 90 anni, Bellinzona

Emilio Mutti, 83 anni, BrusinoAldo Rigassi, 85 anni, RoveredoAnita Sacchi, 91 anni, Lodrino

A tutti va un pensiero di sentita riconoscenzaper la fedeltà dimostrata al nostro movimentosindacale. Ricordando questi cari colleghi ecolleghe, rinnoviamo ai loro congiunti le no-stre sincere condoglianze e ci scusiamo pereventuali involontarie dimenticanze.

ll comitato PV Ticino e Moesano

I nostri morti

Il nuovo presidente Rudy Luggen ha apertol’assemblea in presenza di 67 membri. Unringraziamento è andato all’ospite Michel Be-guelin per l’interessante relazione e, per l’im-pegno profuso in tutti questi anni, ai duemembri dimissionari J.-Jacques Gogniat e Fré-dy Imhof, presidente della sezione per 11 an-ni, che al termine dell’assemblea ha offertoun apprezzato aperitivo. I conti in attivo, so-

no stati accolti all’unanimità e oltre alle que-stioni statutarie, festeggiati gli «ottantenni».La nostra sezione ha in calendario i seguentieventi per il 2013: passeggiata annuale inFrancia a Yvoir il 26 giugno, seguita dall’as-semblea autunnale il 12 novembre a Briga edalla festa natalizia il 12 dicembre a Marti-gny e il 19 dicembre a Briga.

Madeleine Oberli, segretaria

PV ValleseAssemblea generale del 21 marzo a Martigny

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16 FOCUS.SEVcontatto.sevN. 07/1311.4.2013

La domanda di questa edizione è:«dov’è stata scattata questafoto?»

Come partecipare al concorso:

inviando una cartolina postalecon nome, cognome, indirizzo esoluzione a: SEV, Photomystère,casella postale, 3000 Berna 6;

per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]

per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destra sottol’agenda e riempire il formulariocon le indicazioni richieste.

Ogni volta sono in palio 40 fran-chi in buoni Reka, sorteggiatitra coloro che avranno dato larisposta esatta.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo. Non verràtenuta alcuna corrispondenza sulconcorso. Le vie legali sonoescluse.

Soluzione di contatto.sev no 6 :la foto illustrava un dettaglio dellapiattaforma di Delémont.

Sul nostro sito «www.sev-on-line.ch» troverete un’altra fotoesplicativa.

Il vincitore dei 40 franchi in buoniReka è:

Peter Freiburghaus di Wangenbei Olten, membro BAUNordwestschweiz

Il termine per la partecipazione

a questo concorso è mercoledì

17 aprile 2013.

Photomystère: «Dov’è stata scattata questa foto?»

Hes

pan.

Gli specialisti di marketing del-le ferrovie dimostrano grandecreatività nell’elaborare offertesempre nuove per attirare gen-te sui treni. Offerte che però an-che le colleghe e i colleghi allosportello devono conosceremolto bene. Non sempre l’infor-mazione da parte di P-VS èchiara e tempestiva e ciò portaa volte a spiacevoli contrasticon la clientela. Bisognerebbepertanto verificare le modalitàe, soprattutto, il tempo a dispo-sizione del personale per pro-curarsi le conoscenze necessa-rie.Sino ad oggi, a seconda delleregioni, venivano messe a di-sposizione sino a tre ore al me-se come tempo per lavori ac-cessori e numerosi capiteamstrutturavano le distribuzioni inmodo da permettere al perso-nale di aggiornarsi con conti-nuità. Il tema non era per con-tro ripreso dagli accordisettoriali sul tempo di lavoro

(BAR) per cui il SEV ha fatto unarichiesta per a avere una rego-lamentazione uniforme.

Costi prima di tuttoIl SEV riteneva adeguati 10 mi-nuti a turno, ma le FFS hanno ri-sposto che avrebbe portato acosti dell’ordine di 3 milioni,giudicati eccessivi, anche perun’azienda che registra un utiledi oltre 400 milioni. La controf-ferta delle FFS si limitava a due«schede di tempo» da 15 minu-ti al mese, incassabili nei mo-menti in cui non c’è gente allosportello. Per le FFS, la soluzio-ne doveva infatti essere flessi-bile, conveniente e in grado digarantire che il tempo a dispo-sizione non venga utilizzato peraltri scopi.Il SEV ha poi presentato unpossibile compromesso, pari adue giorni liberi supplementaril’anno, che le FFS hanno peròvoluto ridurre a uno solo, pari adue minuti al giorno, prima diabbandonare le trattative vistal’impossibilità di giungere adun accordo. Rimarranno pertan-to in vigore le attuali BAR .Cosa ne pensano colleghe ecolleghi interessati? Monika

Rüttimann lavora al 60 % a Lo-sanna, ripartendosi la cura deifigli con il marito. È molto fles-sibile, procurandosi le informa-zioni di cui ha bisogno nei mo-menti morti o durante le pause,a seconda anche dei capiteamin servizio. I locali di pausa so-no dotati di due computer, chedanno la possibilità di consul-tare Infopoint, informazioni re-gionali, E-Tutor e quant’altro.«Ma dovrebbe essere chiaroche le pause hanno un altroscopo. Inoltre, spesso le infor-mazioni vengono inviate permail, con preavvisi brevissimi.La variante proposta dal SEVcon due giorni liberi supple-mentari avrebbe permesso diconciliare le esigenze del per-sonale con quelle delle FFS, te-nendo conto anche del fattoche proprio il carico di lavoroera stato uno dei punti più con-testati nel sondaggio sulla sod-disfazione del personale»,commenta.

pan.

Le trattative per le nuo-ve BAR nel settore dellavendita sono fallite acausa dell’intransigen-za delle FFS.

Questione di (pochi) minutiNessuna soluzione sul problema del tempo per i lavori accessori

pan.

Monika Rüttimann allo sportello di Losanna.