Consumi /Rifiuti Una gestione sostenibile dei rifiuti...Le 4 priorità ambientali ¾cambiamenti...

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Consumi /Rifiuti Una gestione sostenibile dei rifiuti Rosanna Laraia

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Consumi /RifiutiUna gestione sostenibile dei rifiuti

Rosanna Laraia

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I principi della corretta gestione dei rifiuti basati sulla prevenzione come intervento prioritario

sono chiaramente enunciati nel V Programma di V Programma di azione Comunitarioazione Comunitario (1993),

sono sanciti in maniera definitiva nella Strategia Strategia ComunitariaComunitaria sui Rifiuti (1996)

sono alla base del VI Programma dVI Programma d’’azione per azione per ll’’ambiente (2002)ambiente (2002)

I principi della prevenzione nella regolamentazione europea

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Le 4 prioritLe 4 prioritàà ambientaliambientali

cambiamenti climaticicambiamenti climatici

natura e natura e biodiversitbiodiversitàà

ambiente e salute e qualitambiente e salute e qualitàà della vitadella vita

risorse naturali e rifiutirisorse naturali e rifiuti

I principi su cui si fonda il programma sono: I principi su cui si fonda il programma sono:

««chi inquina pagachi inquina paga»»

precauzione e prevenzioneprecauzione e prevenzione

riduzione dell'inquinamento alla fonteriduzione dell'inquinamento alla fonte

Il VI programma di azione per l’ambiente

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Evitare che il consumo di risorse superi la soglia di Evitare che il consumo di risorse superi la soglia di saturazione dell'ambiente saturazione dell'ambiente

Ridurre complessivamente le quantitRidurre complessivamente le quantitàà di rifiuti prodotte di rifiuti prodotte mediante iniziative di prevenzione e mediante iniziative di prevenzione e il passaggio a modelli il passaggio a modelli di produzione e di consumo pidi produzione e di consumo piùù sostenibilisostenibili

Ridurre le quantitRidurre le quantitàà di rifiuti destinati allo smaltimento di rifiuti destinati allo smaltimento nonchnonchéé le quantitle quantitàà di rifiuti pericolosi prodottedi rifiuti pericolosi prodotte

Incentivare il riutilizzo e dare la prioritIncentivare il riutilizzo e dare la prioritàà al recupero e al al recupero e al riciclaggioriciclaggio

Il VI programma di azione : Il VI programma di azione : obiettivi per l'uso e la gestione sostenibili delle risorse naturali e dei rifiuti

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Il Il VI programma di azione: approcci strategici per la realizzazione degli obiettivi ambientali

Migliorare la collaborazione con le imprese e coinvolgere i consumatori attraverso: la promozione della politica integrata dei prodottila diffusione del sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS)la pubblicazione di rapporti ambientali da parte delle imprese l’incentivazione degli accordi volontari

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Garantire che i consumatori, le imprese e gli enti pubblici Garantire che i consumatori, le imprese e gli enti pubblici nel loro ruolo di acquirenti dispongano di migliori nel loro ruolo di acquirenti dispongano di migliori informazioni sui processi e sui prodotti (impatto informazioni sui processi e sui prodotti (impatto ambientale) per raggiungere modelli di consumo ambientale) per raggiungere modelli di consumo sostenibile. A tal fine sostenibile. A tal fine èè necessario:necessario:

incoraggiare la diffusione di incoraggiare la diffusione di marchi ecologicimarchi ecologici e di e di altre forme di informazioni ed etichettatura ambientalialtre forme di informazioni ed etichettatura ambientali

incentivare il ricorso ad incentivare il ricorso ad autodichiarazioniautodichiarazioni ambientaliambientali

promuovere una politica di promuovere una politica di acquisti acquisti ««verdiverdi»»

Il Il VI programma di azione: approcci strategici per la realizzazione degli obiettivi ambientali

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L’obiettivo principale è quello di pervenire, attraverso un ampio processo di consultazione, alla definizione di una Strategia tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti

Individuare gli strumenti necessari ad imprimere un ulteriore sviluppo al settore, in linea con la gerarchia comunitaria

Verso una strategia tematica sulla prevenzione e riciclaggio dei rifiuti – com (2003)301

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Gli impatti ambientali generati dai rifiuti non sono legati solo al loro trattamento ma anche all’uso inefficiente delle risorse La prevenzione ed il recupero possono ridurre l’impatto ambientale dell’uso delle risorse Una politica organica di gestione dei rifiuti deve contenere misure per prevenire la produzione di rifiuti e reinserire i rifiuti nel ciclo economico “chiudendo il cerchio dei materiali”

Comunicazione della Commissione (2003) 301

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Comunicazione della Commissione (2003) 301 -prevenzione

Definizione di misure concrete e operative volte a incoraggiare la prevenzione dei rifiutiProgettazione di prodotti eco-sostenibili (IPP)Scambio di esperienze e di buone pratiche tra i diversi Paesi dell’UnioneImplementazione della politica sulle sostanze chimiche ed estesa applicazione della direttiva IPPCSensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadiniPiani di prevenzione dei rifiuti obbligatori o volontari nell’attuazione di politiche di prevenzione

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La Comunicazione (2003)301 - ricicloDeterminazione di obiettivi di riciclo basati sui materiali, in congiunzione con obiettivi basati sui prodotti Promozione del riciclo attraverso l’introduzione di strumenti economici (certificati negoziabili, tasse nazionali sulle discariche, promozione dei sistemi di incentivi e di tariffazione puntuale (“Pay As You Throw”) e l’applicazione del principio della responsabilità del produttore nel riciclo dei propri prodotti a fine vitaGaranzia che il riciclo sia effettuato agevolmente e in maniera non inquinante anche attraverso l'applicazione da parte del settore delle migliori tecnologie disponibili

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Misure per promuovere il ricicloSuperare l’ostacolo principale allo sviluppo del riciclo: svantaggio economico di questa opzione, spesso più costosa di discarica e incenerimento (incentivi nei casi in cui il riciclo è più giustificato sul piano del rapporto costo/benefici)Migliorare il quadro giuridico (definizione di rifiuto, operazioni R e D) Promuovere ricerca e sviluppo (ridurre i costi ed accrescere l’efficacia del riciclo, innovare i processi o svilupparne di nuovi) Migliorare informazione e formazione di utenti e cittadini Stimolare la domanda di materiali riciclati

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Misure per promuovere il riciclo

Estensione della direttiva IPPC per armonizzare le norme ambientali negli impianti di gestione dei rifiutiInserimento di norme di qualità per il riciclo nell’allegato IIA della direttiva 75/442/CEE ; dai requisiti di qualità dipenderebbe la classificazione di un trattamento come smaltimento o come recupero

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Misure sul lato della domanda La domanda di materiali riciclati è influenzata da molti fattori (percezioni dei consumatori, specifiche dei prodotti, norme sugli appalti pubblici e modelli di acquisto delle imprese)La diffusione dei materiali riciclati è stata frenata dalla tendenza generale alla diminuzione del prezzo di molte materie prime primarie Per stimolare la domanda è necessario utilizzare gli strumenti previsti dalla politica integrata relativa ai prodotti (IPP) quali l’introduzione di una percentuale minima obbligatoria di materiale riciclato

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Green Public Procurement

Green Public Procurement: un sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili, ovvero l’acquisto di quei prodotti e servizi che hanno un minore, ovvero un ridotto, effetto sulla salute umana e sull'ambiente rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo

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Normativa europeaLibro Verde sugli appalti pubblici nell'Unione Europea

Comunicazione Interpretativa della Commissione “Il diritto comunitario degli appalti pubblici e le possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale negli appalti pubblici”

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Normativa europeaLe direttive sugli acquisti pubblici (2004/17 e 2004/18) del 31/3/04 e sul coordinamento delle procedure di acquisto e aggiudicazione: specifici riferimenti e requisiti per l’adozione di criteri ambientali nella selezione e nell’aggiudicazione

Manuale sul GPP della Commissione UE “Buying green!”(SEC(2004)1050) del 18/8/04: linee guida applicative per la P.A.

Banca Dati Europea sul GPP: informazioni sulle caratteristiche ambientali di un centinaio di prodotti e servizi

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Libro Verde sugli appalti pubblici nell’UEIl Libro Verde suggerisce che gli organismi acquirenti possono incoraggiare lo sviluppo di un approccio positivo da parte delle imprese nei riguardi dell'ambiente, evitando di rifiutare nei loro appalti - come è già accaduto in passato - le offerte di prodotti contenenti componenti o materiali riciclati, allorché le caratteristiche tecniche di tali prodotti rispondono alle prescrizioni indicate nei capitolati

L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo di un mercato di prodotti più ecologici

Uno degli strumenti è quello degli “acquisti verdi” da parte delle pubbliche amministrazioni

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Ultimi sviluppi della normativa UEP5 - TA(2004)0308 - Risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione "Verso una strategia Tematica di prevenzione e riciclo dei rifiuti" (COM(2003) 301)Comunicazione della Commissione: Taking sustainable useof resources forward: a Thematic Strategy on the preventionand recycling of waste.La comunicazione dopo una fase di consultazione pubblica sarà approvata dalla Commissione il 21 dicembre 2005Revisione della Direttiva Quadro sui Rifiuti: il testo saràapprovato dalla Commissione il 21 dicembre 2005

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Risoluzione del Parlamento europeo (TA(2004)0308)

Richiesta alla Commissione di modificare la direttiva discariche al fine di ridurre al minimo la quantità dei rifiuti da eliminare

Propone il seguente calendario:dal 2010 divieto di discarica per i rifiuti non pretrattati contenenti componenti putrescibili dal 2015 divieto di discarica per carta, cartone, vetro, tessili, legno,materie plastiche, metalli, gomma, sughero, ceramiche, cemento armato, laterizi e piastrelledal 2020 divieto di discarica per tutti i rifiuti riciclabilidal 2025 divieto di discarica per tutti i restanti rifiuti tranne per i rifiuti inevitabili o pericolosi

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Strategia tematica sulla prevenzione e riciclaggio

Sono ribaditi gli obiettivi basilari dell’attuale politica UE sui rifiuti: prevenzione e promozione del riutilizzo, riciclaggio e recupero finalizzati a ridurre gli impatti negativi sull’ambiente e deviare i rifiuti verso forme di gestione più ecocompatibili

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Strategia tematica su prevenzione e riciclaggio - Azioni

Rinnovato impegno nella completa applicazione della legislazione esistente

Utilizzo di azioni legali per assicurare l’entrata in vigore delle norme UE in tutti gli Stati membri

Introduzione del concetto dell’LCA nelle politiche sui rifiuti

Gli impatti negativi sull’ambiente devono essere prevenuti e minimizzati lungo tutto il ciclo di vita delle risorse

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Strategia tematica su prevenzione e riciclaggio - Azioni

Revisione della direttiva quadro sui rifiuti al fine di:chiarire quando un rifiuto cessa di essere talemigliorare le definizioni di recupero e smaltimentointrodurre una nuova definizione di riciclaggiointrodurre standard minimi di qualità per le operazioni di recupero al fine di garantire alti livelli di protezione ambientalescongiurare le attività di eco-dumpingsviluppare un mercato europeo del riciclaggio

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Promozione di politiche di prevenzione più ambiziose:Azioni sulla prevenzione devono essere prese ad ogni livello di governoA livello UE, la Commissione promuoverà la direttiva IPPC e la diffusione dei BREFs, le politiche di IPP, in particolare l’eco-design, ed altri strumenti per incoraggiare la diffusione di buone praticheLa maggior parte delle misure di prevenzione, tra cui la fissazione di target, devono essere prese a livello nazionale, regionale e localeLa direttiva quadro sui rifiuti sarà emendata al fine di chiarire l’obbligo per gli Stati membri di sviluppare programmi di prevenzione pubblici nel contesto della produzione e del consumo sostenibili

Strategia tematica su prevenzione e riciclaggio - Azioni

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Verso una società europea del riciclaggioUlteriore sviluppo delle politiche europee di riciclaggio: gli Stati membri saranno incoraggiati a fare un maggiore uso di strumenti economici, incentivi e tasse sulla discarica e scambiare buone pratiche ed esperienze

Gestione dei rifiuti biodegradabiliRedazione di linee guida da parte della Commissione per l’applicazione dell’LCA dedicate gli Stati membri anche al fine di rivedere le strategie redatte in applicazione della direttiva discaricheDefinizione di standard di qualità europei per il compostPossibile introduzione del compostaggio all’interno del campo di applicazione della direttiva IPPC

Strategia tematica su prevenzione e riciclaggio -Azioni

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Meno rifiuti smaltiti di discaricaMaggiore produzione di compostAumento dell’energia prodotta da rifiuti (con la finalità anche di ottemperare agli obiettivi della direttiva sulla promozione di energia da fonti rinnovabili)Migliore e maggiore riciclaggioMinore impatto ambientale e benefici sociali (aumento dell’occupazione)Incremento dell’efficienza economica della politica UE sui rifiuti (riduzione dei costi ed aumento dei ricavi da recupero)

Strategia tematica su prevenzione e riciclaggio - Risultati attesi

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La commissione rivedrà i progressi fatti nell’applicazione della Strategia nel 2010: questa revisione valuterà in particolare i progressi nelle politiche di prevenzione, nell’applicazione dell’approccio LCA nelle politiche sui rifiuti – inclusa la gestione dei rifiuti biodegradabili – e nel raggiungimento di un mercato europeo del riciclaggio

La revisione servirà come base per la valutazione finale del VI programma d’azione ambientale

Strategia tematica su prevenzione e riciclaggio - Revisione

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Calendario della azioni per l’applicazione della Strategia

2006Revisione dei target della direttiva sui veicoli a fine vita

2005Rapporto sull’applicazione direttiva imballaggi

2005Proposta di raccomandazione del Parlamento e del Consiglio UE sulle pratiche di prevenzione dei rifiuti

2005Proposta di revisione direttiva quadro sui rifiuti

TempiAzioni proposte e/o pianificate

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Calendario della azioni per l’applicazione della Strategia

2006Pubblicazione di linee guida LCA per gli Stati membri per la gestione dei rifiuti biodegradabili ai fini di evitarne lo smaltimento in discarica

2006Pubblicazione di linee guida, basate sulla giurisprudenza europea, sui sottoprodotti: quando devono o non devono essere considerati rifiuti

2006Proposta di revisione della direttiva sull’uso dei fanghi in agricoltura

TempiAzioni proposte e/o pianificate

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Calendario della azioni per l’applicazione della Strategia

2007, durante la revisione

della direttiva

IPPC

Proposta per l’estensione del campo di applicazione della direttiva IPPC ad altre operazioni di trattamento dei rifiuti incluso il compostaggio finalizzato al recupero, la preparazione dei rifiuti pericolosi per l’incenerimento, la preparazione delle scorie dell’incenerimento per il recupero

Dal 2006Migliorare la base conoscitiva sugli impatti dell’uso delle risorse e della produzione e gestione dei rifiuti

TempiAzioni proposte e/o pianificate

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Calendario della azioni per l’applicazione della Strategia

2007Pubblicazione di linee guida relative al regolamento sul trasposto transfrontaliero dei rifiuti al fine di scongiurare gli smaltimenti illegali

2007Pubblicazione di linee guida per facilitare l’impiego dell’LCA nell’elaborazione delle politiche sui rifiuti

TempiAzioni proposte e/o pianificate

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Calendario della azioni per l’applicazione della Strategia

2008Revisione dei target della direttiva RAEE

2007Valutazione dello stato dell’arte e della necessità di ulteriori misure per stimolare i progressi verso una società europea del riciclaggio

2007Pubblicazioni di linee guida sugli standard minimi ambientali per impianti non coperti dall’IPPC

TempiAzioni proposte e/o pianificate

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Calendario della azioni per l’applicazione della Strategia

2008,in funzione dell’entrata in vigore della nuova direttiva quadro sui rifiuti

Adozione di un primo set di standard di qualità per definire quando certi flussi di rifiuti cessano di essere rifiuti a partire dal compost e dagli aggregati riciclati

TempiAzioni proposte e/o pianificate

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Principali provvedimenti normativi europei sui rifiutiPrincipali provvedimenti normativi europei sui rifiuti

Direttiva quadro sui rifiutiDirettiva quadro sui rifiuti(Direttiva 75/442/CEE modificata dalla Direttiva 91/156/CEE)

Applicazione del principio “chi inquina paga”: il costo dello smaltimento dei rifiuti è sostenuto dal detentore (che consegna i rifiuti ad un raccoglitore o ad un’impresa autorizzata allo smaltimento)

Obbligo per gli Stati membri di adottare misure per promuovere prodotti e tecnologie pulite

Gerarchia di azioni per le attività di gestione dei rifiuti (prevenzione, recupero, smaltimento sicuro)

Le autorità competenti devono elaborare specifici piani di gestione

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Prevenzione e riduzione integrate delle emissioni nellPrevenzione e riduzione integrate delle emissioni nell’’aria, aria, nellnell’’acqua e nel terrenoacqua e nel terreno derivanti dallo svolgimento di attivitderivanti dallo svolgimento di attivitàà

industriali fra le quali :industriali fra le quali :

1.1. AttivitAttivitàà energetiche (es. raffinerie di petrolio e di gas) energetiche (es. raffinerie di petrolio e di gas) 2.2. Produzione e trasformazione dei metalli (es. produzione di acciProduzione e trasformazione dei metalli (es. produzione di acciaio, aio, fonderie)fonderie)3.3. Industria dei prodotti minerali (es. cemento, prodotti ceramiciIndustria dei prodotti minerali (es. cemento, prodotti ceramici))4.4. Industria chimicaIndustria chimica5.5. Gestione dei rifiuti Gestione dei rifiuti 6.6. Altre attivitAltre attivitàà (concia delle pelli, macelli, allevamenti intensivi) (concia delle pelli, macelli, allevamenti intensivi)

Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate delldell’’inquinamento (IPPC)inquinamento (IPPC)

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Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate delldell’’inquinamento (IPPC)inquinamento (IPPC)

Gli Stati membri devono prendere disposizioni necessarie per Gli Stati membri devono prendere disposizioni necessarie per evitare la evitare la produzione dei rifiutiproduzione dei rifiuti e favorirne il recuperoe favorirne il recupero

Tutti gli impianti devono essere muniti di apposita Tutti gli impianti devono essere muniti di apposita autorizzazione integrataautorizzazione integrata

La domanda di autorizzazione deve contenere: La domanda di autorizzazione deve contenere:

fonti di emissione dellfonti di emissione dell’’impianto impianto

tipo e delltipo e dell’’entitentitàà delle emissioni in ogni settore ambientale delle emissioni in ogni settore ambientale

tecnologia ed altre tecniche utilizzate per controllare, preventecnologia ed altre tecniche utilizzate per controllare, prevenire o ire o ridurre tali emissioni ridurre tali emissioni

ll’’indicazione delle misure di prevenzione e di recupero dei rifiutindicazione delle misure di prevenzione e di recupero dei rifiuti i prodotti dallprodotti dall’’impianto impianto

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Alcune direttive disciplinano flussi di rifiuti cosiddetti Alcune direttive disciplinano flussi di rifiuti cosiddetti prioritariprioritari sulla base del sulla base del principio della prevenzione e della responsabilitprincipio della prevenzione e della responsabilitàà del produttoredel produttore

Imballaggi e rifiuti di imballaggioImballaggi e rifiuti di imballaggio

Veicoli fuori usoVeicoli fuori uso

Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche

Fissando specifici obblighi e requisiti:Fissando specifici obblighi e requisiti:

Riduzione dellRiduzione dell’’impiego di sostanze pericolose nei prodottiimpiego di sostanze pericolose nei prodottiRecupero di materia ed energia dai rifiutiRecupero di materia ed energia dai rifiutiRequisiti per la fabbricazione, il riutilizzo e il recupero dei Requisiti per la fabbricazione, il riutilizzo e il recupero dei prodotti prodotti Obbligo di informazioni ai consumatoriObbligo di informazioni ai consumatori

Direttive relative alla gestione di particolari categorie di rifiuti

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La legislazione nazionale: D.Lgs. 22/97Articolo 3 - Prevenzione della produzione di rifiuti

favorire, in via prioritaria, la prevenzione e la riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti mediante:

lo sviluppo di tecnologie pulite, con risparmio di risorse naturali

la promozione di strumenti economici, eco-bilanci, sistemi di ecoaudit, analisi del ciclo di vita dei prodotti, azioni di informazione e di sensibilizzazione dei consumatori, nonchè lo sviluppo del sistema di marchio ecologico ai fini della corretta valutazione dell'impatto di uno specifico prodotto sull'ambientedurante l'intero ciclo di vita del prodotto medesimo

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Articolo 3 - Prevenzione della produzione di rifiuti

la messa a punto tecnica e l'immissione sul mercato di prodotticoncepiti in modo da non contribuire o da contribuire il meno possibile, per la loro fabbricazione, il loro uso od il loro smaltimento, ad incrementare la quantità, il volume e la pericolositàdei rifiuti ed i rischi di inquinamento

la determinazione di condizioni di appalto che valorizzino le capacità e le competenze tecniche in materia di prevenzione della produzione di rifiuti

la promozione di accordi e contratti di programma finalizzati alla prevenzione ed alla riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti

La legislazione nazionale: D.Lgs. 22/97

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Competenze in materia di prevenzione

Stato: definizione dei piani di settore per la riduzione, il riciclaggio, il recupero dei rifiuti

Le Regioni, sentite le Province ed i Comunipredispongono piani regionali di gestione dei rifiuti, assicurando adeguata pubblicità e la massima partecipazione dei cittadiniI piani regionali di gestione dei rifiuti promuovono la riduzione delle quantità, dei volumi e della pericolositàdei rifiuti

La legislazione nazionale: D.Lgs. 22/97

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Osservatorio Nazionale sui Rifiuti (ONR)Garantisce l'attuazione della prevenzione della produzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti e l'efficacia, l'efficienza ed all'economicità della gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggioL‘ONR svolge, in particolare, le seguenti funzioni:vigila sulla gestione dei rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di

imballaggioprovvede alla definizione ed all'aggiornamento permanente di

un quadro di riferimento sulla prevenzione e sulla gestione dei rifiutiesprime il proprio parere sul Programma Generale di prevenzione

del CONAI predispone il Programma generale di prevenzione qualora il

Consorzio Nazionale Imballaggi non provveda nei termini previsti

La legislazione nazionale: D.Lgs. 22/97

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La legislazione nazionale: D.Lgs. 22/97Il D.Lgs 22/97 prevede che le autorità competenti favoriscano

la riduzione dello smaltimento finale attraverso :il reimpiego ed il riciclaggioaltre forme di recupero per ottenere materia prima dai rifiutil’adozione di misure economiche e le determinazioni di condizioni di appalto che prevedano l’impiego di materiali recuperati dai rifiuti al fine di favorire il mercato dei materiali medesimil’utilizzazione principale dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia procedure agevolate per il recupero (DM 5 febbraio 1998 e DM 161/2002)

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La legislazione nazionaleLegge 21 dicembre 2001, n. 443Le Regioni devono emanare norme affinché gli uffici pubblici coprano il fabbisogno annuale di manufatti in plastica con una quota di manufatti in plastica riciclata pari almeno al 40% del fabbisogno stessoLegge 28 dicembre 2001, n. 448 (finanziaria 2002) Le amministrazioni dello Stato, delle Regioni, degli Enti localie i gestori di servizi pubblici e dei servizi di pubblica utilità, pubblici e privati, nell'acquisto di pneumatici di ricambio per le loro flotte di autovetture e di autoveicoli commerciali ed industriali, riservano una quota all'acquisto di pneumatici ricostruiti, pari ad almeno il 20% del totale

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La legge finanziaria 2001 (Legge 23 dicembre 2000, n. 388) Istituzione di un apposito fondo presso il Ministero dell'ambiente destinato prioritariamente al finanziamento di misure ed interventi:

riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti;raccolta differenziata dei rifiuti, loro riuso e riutilizzo;minore uso delle risorse naturali non riproducibili nei processi produttivi;azioni di sperimentazione della contabilità ambientale territoriale;promozione presso i Comuni, le Province e le Regioni dell'adozione delle procedure e dei programmi denominati Agende 21 ovvero certificazioni di qualità ambientale territoriale;

Strumenti economici

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Strumenti economici adottati

Tributo speciale per lo smaltimento dei rifiuti solidi - Legge 549/95 Tariffa per la gestione dei rifiuti urbani - D.Lgs 22/97Contributo ambientale CONAI - D.Lgs 22/97Contributo ambientale POLIECO - D.Lgs 22/97Sovrapprezzo sulle batterie e pile esauste - Legge 475/88 Contributo di riciclaggio e di risanamento degli oli usati che sostituisce l’imposta di consumo sugli oli lubrificanti -

Legge 16/2002

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Decreto 8 maggio 2003, n. 203Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimoIl decreto:

definisce il materiale riciclato e le categorie di prodotto, individua i destinatari della normaistituisce il Repertorio del Riciclaggioindividua i criteri di calcolo da applicare in sede di formulazione di una gara per la fornitura e l’installazione di manufatti e beni

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Decreto 8 maggio 2003, n. 203Materiale riciclato: un materiale realizzato utilizzando rifiuti derivanti dal post-consumo nei limiti in peso imposti dalle tecnologie impiegate per la produzione del materiale medesimoManufatto o beni ottenuti con materiale riciclati: realizzati con una prevalenza in peso di materiale riciclato (>51%)Il Repertorio del riciclaggio, tenuto e reso pubblico a cura dell’Osservatorio dei Rifiuti, contiene:

l’elenco dei materiali riciclatil’elenco dei manufatti e beni in materiale riciclato, indicante l’offerta, la disponibilità e la congruità del prezzo

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Decreto 8 maggio 2003, n. 203

Destinatari: enti pubblici e società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei serviziCategorie di prodotto: tipologie di manufatti e beni ottenuti con materiale riciclatoL’ONR individua i destinatari di dimensione nazionaleLe Regioni devono individuare e aggiornare l'elenco dei destinatari di competenza delle rispettive aree geografiche, e darne comunicazione all’ONR

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Obbligo

L’obbligo di copertura del 30% del fabbisogno annuale di manufatti e beni appartenenti a ciascuna categoria di prodotto, si riferisce a manufatti e beni realizzati con materiale riciclato contenuti nell’elenco inserito nel Repertorio del Riciclaggio

L’obbligo riguarda enti pubblici e società a prevalente capitale pubblico, anche di gestione dei servizi

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Decreto 8 maggio 2003, n. 203In sede di formulazione di una gara per la fornitura e l’installazione di manufatti e beni, e nella predisposizione di capitolati di opere pubbliche, i destinatari devono adottare le seguenti disposizioni: ogni anno, e per ciascuna categoria di prodotto, almeno il 30% del fabbisogno di manufatti e beni, dovrà essere coperto con manufatti e beni ottenuti con materiale riciclatol’acquisto di singoli prodotti, per un quantitativo superiore al 30% in una categoria, non potrà compensare il mancato acquisto in altre categorie

i capitolati non dovranno contenere caratteristiche tecniche dei manufatti e beni più restrittive rispetto a quelle previste dalle norme vigenti nazionali e comunitarie

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Decreto 8 maggio 2003, n. 203

Procedura di ammissione al Repertorio del riciclaggio:Inoltro di una specifica richiesta da parte degli interessati all’iscrizione di un manufatto o bene al MATT

Il MATT si avvale per l’istruttoria di una Commissione tecnica istituita con DM 9 ottobre 2003 nella quale sono rappresentati oltre al MATT, i ministeri delle Attività Produttive e della Salute e le Regioni

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DM 9 ottobre 2003: decisioni già adottateIndividuazione problematiche comuni (limite in peso, prevalenza in peso, congruità economica, metodologia di calcolo….)Analisi per settore

I settori per i quali sono stati adottati provvedimenti:1. tessile e abbigliamento (circolare 8 giugno 2004)2. plastica (circolare 4 agosto 2004)3. carta (circolare 3 dicembre 2004)4. legno e arredo (circolare 3 dicembre 2004)5. ammendanti (circolare 22 marzo 20056. edile, stradale e ambientale (circolare 15 luglio 2005)7. articoli in gomma (circolare 19 luglio 2005)

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Promozione del recupero energeticoAttuazione del D.Lgs.387/2003 sulla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricitàConseguimento degli obiettivi derivanti dal Protocollo di Kyoto e dal Libro bianco sulle fonti energetiche rinnovabiliApplicazione del divieto di smaltire in discarica, a partire dal 1° gennaio 2007, rifiuti con un potere calorifico inferiore > 13.000 kJ/kgLimiti restrittivi sul contenuto di sostanze organiche nei rifiuti smaltiti in discarica

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Promozione del recupero energetico

Garanzia dell’applicazione di elevati standard ambientali e delle migliori tecniche disponibili attraverso la piena applicazione sia del D.Lgs. 133/2005 sull’incenerimento dei rifiuti che del D.Lgs. 59/2005 sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento (IPPC)

Ampia partecipazione del pubblico nel processo decisionale di autorizzazione degli impianti e vasta diffusione delle informazioni relative all’esercizio degli stessi con particolare riferimento alle emissioni dei diversi agenti inquinanti

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Promozione del riciclaggio e del recupero

Attuazione della normativa sui veicoli a fine vita e sui di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche che fissano ambiziosi obiettivi di riciclaggio e recupero

Applicazione del decreto 203/2003 che obbligherà gli uffici, gli enti pubblici e le società a prevalente capitale pubblico, a coprire almeno il 30% del loro fabbisogno annuale con manufatti e beni realizzati con materiale riciclato

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Riciclaggio dei rifiuti biodegradabili

Raggiungimento degli obiettivi di riduzione della frazione biodegradabile da allocare in discarica fissati dal D.Lgs. 36/2003, con conseguente crescita del sistema di trattamento biologico aerobico ed anaerobico

Emanazione di un decreto sul trattamento biologico dei rifiuti finalizzato a garantire un reale sbocco di mercato per quei materiali derivanti dal trattamento di frazioni organiche più inquinate che difficilmente possono trovare un impiego in agricoltura