CONFERENZA INTERNAZIONALE … CAUSE DELLO SPOPOLAMENTO n Le cause principali che spingono gli...

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REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE UNIONE EUROPEA CONFERENZA INTERNAZIONALE SPOPOLAMENTO E RIPOPOLAMENTO NELLE AREE DEL MEDITERRANEO. ESPERIENZE A CONFRONTO. UNA STRATEGIA PER CONTRASTARE L’ABBANDONO DEI COMUNI INTERNI 26-27 marzo 2009, Cosenza REPUBBLICA ITALIANA

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UNIONE EUROPEA

CONFERENZA INTERNAZIONALESPOPOLAMENTO E RIPOPOLAMENTO NELLE

AREE DEL MEDITERRANEO.ESPERIENZE A CONFRONTO.

UNA STRATEGIA PER CONTRASTARE L’ABBANDONODEI COMUNI INTERNI

26-27 marzo 2009, Cosenza

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IL CONTRASTO ALLO SPOPOLAMENTO NELLA STRATEGIA REGIONALE 2007-2013

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IL PROBLEMA DELLO SPOPOLAM ENTO DELLE AREE MARGINALI

n In Europa il problema del lo spopolamento interessa, oltre che alcune zone italiane, circa 90 regioni sparse tra tutti gli stati membri, con particolare intensità in alcune regioni della Francia, Spagna, Portogal lo, Grecia, Finlandia e Svezia.

n Il declino demografico di queste aree ha un costo diretto ed uno indiretto:v Il costo diretto è dato dagli impatti negativi sul territorio collinare e montano

generato dal mancato presidio del territorio (assenza di manutenzione, ecc.) che si ripercuote anche sugli assetti ecologici ed ambientali della pianura e della costa.

v Il costo indiretto è dato dalla impossibilità di valorizzare importanti risorse come quelle paesaggistiche ed ambientali di cui queste zone sono dotate.

LE CAUSE DELLO SPOPOLAM ENTO

n Le cause principali che spingono gli abitanti all’abbandono del territorio sono:v La limitata dimensione demografica dei comuni;v La sottodotazione di servizi per la qualità della vita;v Le carenze infrastrutturali (trasporti e comunicazioni in primo luogo);v I processi di urbanizzazione.

In molti casi la dotazione di servizi non raggiunge il livello minimo essenziale da cui consegue:

v Il mancato rispetto dei diritti sociali costituzionalmente garantiti ai cittadini;v L’assenza di strategie di valorizzazione e sviluppo del territorio.

LA STRATEGIA REGIONALE PER CONTRASTARE LO SPOPOLAMENTO

La strategia regionale si attua mediante l ’Obiettivo Specifico 8.2 del POR Calabria FESR 2007 -2013: Migliorare la quali tà della vita, la competitività e l’attrattività dei Sistemi Territoriali non urbani valorizzando le risorse e le specificità locali e contrastando il declino dei territori delle aree interne e marginali.

n L’Obiettivo Specifico sostiene la realizzazione di Progetti Integrati di Sviluppo regionali e locali, finalizzati a migliorare la quali tà della vita, la competitività e l’attrattività dei Sistemi Territoriale non urbani.

n La strategia di intervento è articolata in funzione della tipologia di Sistema Territoriale di riferimento. Le tipologie di Sistemi Territoriali sono: Istituzionali, Tematici, Marginali e in Declino.

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SISTEMI TERRITORIALI MARGINALI E IN DECLINO

I comuni ricompresi in tali sistemi sono 108 caratteri zzati per avere una popolazione inferiore a 1.500 abi tanti e per presentare una diminuzione di popolazione maggiore del 5% nel decennio 1991-2001. La popolazione residente nel 2001 in questi comuni era pari a 103.431 (c irca il 5% della popolazione regionale).

Il POR Calabria 2007 – 2013 (FESR) per contras tare il fenomeno del lo spopolamento nei Sistemi Territoriali Marginali o in Declino prevede, inoltre, la realizzazione di un Progetto Integrato di Sviluppo Regionale articolato in azioni finalizzate a:

v Ridurre i fattori di espulsione della popolazione residente.

v Potenziare i fattori di attrazione di nuove attività..

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Per ridurre i fattori di espulsione della popolazione residente e potenziare quelli di attrazione è necessario realizzare azioni finalizzate a:

v Migliorare la mobilità di accesso e interna alle zone rurali in spopolamento.

v Migliorare le infrastrutture e i servizi (socio-sanitari anche con strutture mobili, scolastici, culturali come ad esempio laboratori artistici, attività di ricerca e alta formazione, tempo libero e attività sportive, servizi telematici, etc.)

v Recuperare e riqualificare gli edifici, gli spazi pubblici e le reti di servizio.v Attrarre nuove iniziative imprenditoriali compatibili con le specificità locali.

v Promuovere e attivare Pacchetti Integrati di Localizzazione per attrarre nuovi residenti nei territori marginali, inclusi gli immigrati (destinando immobili pubblici non inutilizzati ad attività produttive e terreni e case rurali non utilizzate ad attività agricole, forestali e di turismo rurale).

v Promuovere e sostenere condizioni di lavoro flessibile, soprattutto per le donne, anche attraverso il telelavoro.

v Promuovere il turismo attraverso la messa a punto di itinerari di turismo ecologico, culturale ed enogastronomico.

v Sostenere l’utilizzo delle energie rinnovabili.

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MODALITA ’ DI ATTUAZIONE

La Regione Calabria per attuare il Progetto Integrato di Sviluppo regionale costituirà nel mese di Aprile 2009 l’Unità di Progetto..

L’Unità di Progetto dovrà::

v Analizzare le esperienze significative realizzate e in corso di realizzazione in altre regioni europee;

v Definire i criteri specifici per individuare i comuni eleggibili;

v Indicare le tipologie di azioni di contrasto allo spopolamento;

v Mettere a punto e avviare il sistema di monitoraggio delle dinamiche di spopolamento e degli effetti delle azioni di contrasto

v Individuare gli investimenti pubblici per i comuni (o i gruppi di comuni ritenuti prioritari per contrastare lo spopolamento);

v Predisporre i Bandi / Avvisi previsti nel Progetto Integrato di Sviluppo regionale per selezionare i progetti dei soggetti privati.

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RISORSE FINANZIARIE

Le risorse finanziarie che il POR Calabria FESR 2007 -2013 mette a disposizione direttamente per real izzare il Progetto Integrato d i Sviluppo Regionale sono pari a 42 milioni di euro.

Altre risorse sono disponibili sia sul POR Calabria FESR 2007/2013, sia sul PAR Calabria FAS 2007-2013 per specifiche azioni quali:

v la realizzazione di strade per migliorare l’accessibilità alle aree interne e il collegamento tra i comuni delle stesse aree;

v la realizzazione di interventi per sostenere l’inclusione sociale e lavorativa delle fasce deboli.

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