CON - Diocesi Mazara del Vallo | Diocesi Mazara del Vallo

8
È bello solo ciò che piace, op- pure c’è una bellezza che attra- versa le vie del pro- fondo per manife- starsi ed essere gu- stata? È proprio vero che la bellezza è solo gratuità, o non bisogna considerare in- vece il prezzo che qualcuno o tanti pa- gano per concepirla e generarla? Penso alla bellezza di un orizzonte sconfinato che si apre agli occhi di chi ha affrontato l’ascesa dura e faticosa di un monte; penso anche al conseguimento di un obiettivo decisivo e vitale per il quale si è disposti a sacrificare tutto; penso, an- cora, al superamento di un pericolo mor- tale attraverso il rischio grave di un difficile intervento chirurgico. Al fondo della bellezza, pertanto, c’è sempre una forte e decisiva esperienza di fragilità, di debolezza, alla quale nessuno può sot- trarsi. È passato per questa strettoia Paolo che, a fronte dei singolari doni ri- cevuti, è afflitto da “una spina” infissa nella sua carne, che non gli viene tolta nonostante richieste insistenti. Un tor- mento svelato da Dio stesso: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza» (2Cor 12,9). Capìta la lezione, Paolo ha imparato a dare un senso alla propria fragilità, fino al punto di compiacersi di debolezze, ol- traggi, difficoltà, persecuzioni, angosce perché «quando sono debole, è allora che sono forte» (v. 10). Non so se dire: che co- raggio!; oppure: che incoscienza!; o deci- samente: che lettura sapienziale della vita! A queste considerazioni mi hanno indotto due eventi recenti: la riapertura della chiesa di San Domenico a Castelve- trano, la celebrazione della Giornata del malato in Cattedrale. Da un lato una bel- lezza incredibile, che quasi stordisce; dall’altro una pace soave disegnata su volti segnati da sofferenze proprie o al- trui, che fa mancare il respiro. Due sponde di un’unica via: bellezza e fragi- lità; estasi e tribolazione; luce piena e crepuscolo calante; risurrezione e croce. Per dirla con il verso di un poeta: «Re- condita armonia di bellezze diverse». CON DIVI DERE Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo Anno XII n. 04 del 16 febbraio 2014 distribuzione gratuita Nella foto: il Vescovo saluta un fedele al termine della messa con i malati, celebrata l’11 febbraio nella Basilica Cattedrale a Mazara del Vallo. (foto Max Firreri) www.diocesimazara.it scrivi alla redazione: [email protected] La via chiara della bellezza attraversa il deserto misterioso del dolore lA giornAtA Del MAlAto Il dolore, l’Unitalsi la luce e il conforto di Lourdes a pag. 3 editorial e di Domenico mogavero All interno__________________________________________________________________________________ MonDo CAritAS Due progetti per anziani e minori con i fondi dell’ 8x1000 l’inCHieStA Come cambia il sistema di raccolta dei rifiuti : dagli Ato agli Aro EVANGELII GAUDIUM Il documento di Papa Francesco letto da don Davide Chirco

Transcript of CON - Diocesi Mazara del Vallo | Diocesi Mazara del Vallo

Èbello solo ciòche piace, op-pure c’è una

bellezza che attra-versa le vie del pro-fondo per manife-starsi ed essere gu-stata? È proprio veroche la bellezza è solo

gratuità, o non bisogna considerare in-vece il prezzo che qualcuno o tanti pa-gano per concepirla e generarla? Pensoalla bellezza di un orizzonte sconfinatoche si apre agli occhi di chi ha affrontatol’ascesa dura e faticosa di un monte;penso anche al conseguimento di un

obiettivo decisivo e vitale per il quale siè disposti a sacrificare tutto; penso, an-cora, al superamento di un pericolo mor-tale attraverso il rischio grave di undifficile intervento chirurgico. Al fondodella bellezza, pertanto, c’è sempre unaforte e decisiva esperienza di fragilità, didebolezza, alla quale nessuno può sot-trarsi. È passato per questa strettoiaPaolo che, a fronte dei singolari doni ri-cevuti, è afflitto da “una spina” infissanella sua carne, che non gli viene toltanonostante richieste insistenti. Un tor-mento svelato da Dio stesso: «Ti basta lamia grazia; la forza infatti si manifestapienamente nella debolezza» (2Cor 12,9).Capìta la lezione, Paolo ha imparato adare un senso alla propria fragilità, finoal punto di compiacersi di debolezze, ol-

traggi, difficoltà, persecuzioni, angosceperché «quando sono debole, è allora chesono forte» (v. 10). Non so se dire: che co-raggio!; oppure: che incoscienza!; o deci-samente: che lettura sapienziale dellavita! A queste considerazioni mi hannoindotto due eventi recenti: la riaperturadella chiesa di San Domenico a Castelve-trano, la celebrazione della Giornata delmalato in Cattedrale. Da un lato una bel-lezza incredibile, che quasi stordisce;dall’altro una pace soave disegnata suvolti segnati da sofferenze proprie o al-trui, che fa mancare il respiro. Duesponde di un’unica via: bellezza e fragi-lità; estasi e tribolazione; luce piena ecrepuscolo calante; risurrezione e croce.Per dirla con il verso di un poeta: «Re-condita armonia di bellezze diverse».

CONDIVIDERE

Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo

Anno XIIn. 04 del 16 febbraio 2014 distribuzione gratuita

Nella foto: il Vescovo saluta un fedele al termine dellamessa con i malati, celebrata l’11 febbraio nella Basilica

Cattedrale a Mazara del Vallo. (foto Max Firreri)

www.diocesimazara.it

scrivi alla redazione: [email protected]

La viachiara della bellezzaattraversa il desertomisterioso del dolore

lA giornAtADel MAlAto

Il dolore, l’Unitalsila luce e il conforto di Lourdes

a pag. 3

editorialedi Domenico mogavero

All’interno__________________________________________________________________________________MonDo CAritAS Due progetti per anziani e minori con i fondi dell’8x1000

l’inCHieStA Come cambia il sistema di raccolta dei rifiuti: dagli Ato agli AroEVANGELII GAUDIUM Il documento di Papa Francesco letto da don Davide Chirco

2 n. 04/16febbraio2014

L’ultimo suo pellegrinaggio a Lourdes èstato qualche mese addietro e lo rac-conta con gioia come se fosse tornata da

poche ore: «Ha letto della storia di BiagioConte? Lui era con noi, è venuto in barella ed ètornato sui suoi piedi». A Lourdes ci vai e torniogni volta diverso. Più carico, più consapevoledel valore della vita. «È come se premessi il pul-sante reset in un pc; è così che faccio ordinenella mia vita» spiega Angela Alagna (nella fotoqui sotto), presidente della Sezione diocesanadell’Unitalsi. La sua testimonianza è quella cheraccoglie la voce dei soci, volontari silenziosi,uomini e donne, che – come appuntamento dio-cesano – si ritrovano una volta all’anno l’11 feb-

braio nella Cattedraledi Mazara del Valloper la messa con gliammalati. «È un no-stro piccolo impegnoquello di prendere dacasa chi sta male eportarlo in chiesadove la comunità siritrova riunita at-torno al suo Vescovo»dice Dino Bellussi(nella foto piccola inbasso a destra), dal

’93 al 2010 presidente della Sezione. Dietroquesti volontari ci sono le storie di tante per-sone semplici, ma anche di tanti ammalati, «chenon vedi più come diversi – racconta la Alagna– ma diventano Antonio, Maria, elisabetta, Giu-seppe. Viviamo con loro la settimana del pelle-grinaggio a stretto contatto, conosciamo gliodori, scopriamo i loro sentimenti, le loro emo-zioni». È un pellegrinaggio di gioia, non certotriste, «lì avviene l’incontro con Dio e con Maria– dice la Alagna – e i miracoli avvengono primadi tutto dentro il cuore di ognuno di noi». I vo-lontari sono un esercito di sorrisi di tutte le età,persone che si offrono nella totalità gratuita adaccompagnare e assistere i malati lungo il viag-gio e nell’ospedale interno al Santuario. Ma nonsolo, perché durante l’anno con gli ammalati sicrea un vero rapporto di amicizia. Così raccontaDino Bellussi: «entrano a far parte della tua vita– dice – e li senti o li vedi quasi tutti i giorni. Ècon loro che condividiamo momenti di felicità,come, ad esempio, a Carnevale oppure a Pasquao ancora durante i pellegrinaggi che facciamoin Sicilia, come quello a Ragusa di qualche annoaddietro». La carovana dei volontari guarda aigiovani che, vorrebbero, si avvicinassero di piùall’Unitalsi. Per questo portano la loro testimo-nianza nelle scuole. «All’inizio c’è sempre un po’di resistenza nel partecipare ai pellegrinaggima poi, fatta la prima esperienza, ce li ritro-viamo a fianco ogni anno» dice la Alagna. Com-plice in questa dinamica è la diffidenza – se non

la paura – nell’avvicinare un malato anchegrave. Cosa fare? «Buttarsi senza se e senzama» dice Dino Bellussi «e scopri persone splen-dide anche avvolte nelle loro malattie». Leesperienze dei volontari raccontano di cambia-menti nel modo in cui si guardano gli ammalati:«Prima li vedevo solo per quello che eranoesternamente, ma ora li vedo per quello chehanno dentro, per l’enorme forza che hanno eper quello che sannotrasmetterti» diceancora la Alagna.Nella Cattedrale gre-mita di fedeli, inprima fila ci sono so-prattutto loro, i ma-lati in sedia a rotelle,i ciechi, giovani, ra-gazzi, adulti. Quelliche quest’anno par-teciperanno ai trepellegrinaggi in pro-gramma a maggio,agosto e settembre. «Sembra quasi banale adirlo, ma si prova gioia nell’essere vivi – diceDino Bellussi – e l’unico rammarico è quello chequando torni a casa, alla tua normalità, pensiche non hai potuto fare di più per loro. Gli am-malati, i tuoi amici conquistati con l’Unitalsi».

ooo la giornata del malato

i PellegrinAggiprogrammatiquest’anno amaggio, agostoesettembre

ilrACConto.L’Unitalsi, i volontari, gliammalatie quell’incontroa lourdes

L’ASSOCIAzIONe

L’Unione nazionale italiana tra-sporto ammalati a Lourdes e san-

tuari internazionali (Unitalsi) èun’associazione cattolica dedicata alservizio agli ammalati. È nata nel 1903su iniziativa di G. B. Tomassi al ritornoin Italia dal Santuario di Lourdes. Èpresente in tutto il territorio italiano esi divide in sezioni e sottosezioni. Ge-neralmente le sezioni corrispondonoalle regioni d’Italia con esclusione dellaSicilia e della Sardegna che, per vastitàdi territorio, sono state divise in duesezioni. Oltre ai pellegrinaggi, l’Associa-zione cura, tramite i propri volontari,attività di assistenza domiciliare, sog-giorni estivi ed invernali, attività disensibilizzazione sulla condizione delmalato, ed effettua anche servizio ci-vile, sia in Italia che a Lourdes.

di max

Firreri

«Gli ammalati nonli vedi più comeprima, diventanotuoi amici»

«L’unico rammaricoè quello che

non hai potutofare di più»

Idati che provengono dai centridi ascolto parrocchiali eviden-ziano un crescente numero di

anziani, in condizioni di difficoltà economica efamiliare, molte di queste persone sono sole esenza possibilità di partecipare ad attività cul-turali, aggregative e di contrasto alla solitudinee all’abbandono. Da qui è nato il progetto rivolto

proprio alla terza età del Centro di aggregazioneper anziani (nella foto sopra con don GiacintoLeone), promosso dalla Caritas diocesana e ge-stito dalla Fondazione San Vito Onlus e tutt’orain corso, grazie al sostegno del fondo Cei8x1000 gestito della Caritas Italiana e cofinan-ziato dalle parrocchie interessate. «Il progetto èinnovativo per la nostra Diocesi – spiega il di-rettore della Caritas don Giacinto Leone - poichésupera la logica dei singoli interventi in ogniparrocchia e promuove una reale e concretacollaborazione tra le diverse realtà parroc-chiali». Coinvolte nel progetto le parrocchie Ss.Salvatore e Sacro Cuore in Santa Maria di Gesùdi Mazara del Vallo, Santa Maria delle Grazie alPuleo di Marsala e il sostegno della parrocchiaCristo Re di Mazara del Vallo che ha esperienzadi servizi a favore degli anziani. La finalità è

quella di fornire agli anziani e alle famiglie unostrumento per affrontare con serenità la vec-chiaia, ridurre l’istituzionalizzazione e contri-buire ad integrare la rete dei servizi e le reti disostegno informali sul territorio. Ma l’ulterioreproposta progettuale della Caritas (sempre colcontributo dei fondi Cei 8x1000) vede protago-nisti i minori nel Centro di aggregazione (nellafoto piccola i ragazzi che lo frequentano), natodall’esperienza dei centri aggregativi che hapermesso di evidenziare la necessità di inter-venti a favore dei minori e, al contempo, unaiuto alle famiglie nel loro delicato ruolo educa-tivo. Le attività di animazione – tornei sportivi,cineforum e feste – socializzazione e crescita re-sponsabile vengono realizzate nelle parrocchieCristo Re, Santa Rosalia, Sant'Antonio di Padova(forania di Mazara del Vallo), San Tommaso diCanterbury, Madonna della Sapienza di Marsala(forania di Marsala), Santa Lucia (forania di Ca-stelvetrano). Il progetto si arricchisce anche delcontributo dell’associazione “Camminare In-sieme” che gestisce il consultorio familiare diispirazione cristiana “Famiglia Insieme”: psico-logi, psicoterapeuti, assistenti sociale garanti-scono il sostegno alle famiglie e l’attivazione dilaboratori di educazione alla genitorialità.

3 n. 04/16febbraio2014 ooo Mondo Caritas

leiniziAtiVe.Nei Centri protagonisti anzianie minoriDue progetti nelle parrocchiecon i fondi 8x1000

leAttiVitàpromosse dalle comunitàdi Marsala, Mazara del Valloe Castelvetrano

Presso la Caritas diocesana (primo piano dell’exSeminario di via Casa Santa) a Mazara del Vallo è

attivo uno sportello per il microcredito, finalizzatoalla concessione di prestiti da 1.000 a 6.000 eurorimborsabili in 6 anni. I requisiti necessari per poteraccedere riguardano l’obiettivo per il quale si chiede(esigenze abitative, tutela della salute, percorsi edu-cativi e di istruzione, realizzazione di progetti di vitafamiliare), la necessità di avere un reddito fisso (sti-pendio o pensione), indicatore Isee non superiore a13 mila euro. Gli operatori della Caritas curanol’istruttoria della pratica.

Sportello per il microcredito,come accedere al servizio

di chiara Putaggio

FLASH

ConDiViDereQuindicinale d’informazione della Diocesi di Mazara del ValloRegistrazione Tribunale di Marsala n. 140/7 -2003

eDitore: Associazione culturale “Orizzonti Mediterranei”, piazza della Repubblica, 6 - 91026 Mazara del Vallo (TP). reDAzione: telefono0923902737, [email protected]. Direttore eDitoriAle: monsignor Domenico Mogavero. Direttore reSPonSABile:don Francesco Fiorino. CoorDinAtore Di reDAzione: Max Firreri. HAnno CollABorAto: erina Ferlito, Chiara Putaggio, Dora Po-lizzi, Marco Laudicina, don Davide Chirco, Orazio Campagna. iMPAginAzione, grAFiCA e StAMPA: Grafiche Napoli - Campobello di Ma-zara. Questo numero è stato chiuso in redazione il 12 febbraio 2014. È vietata la riproduzione integrale o parziale di testi e foto pubblicatisu questo giornale.

Povertà rilevate, risposte ai bisogni emersi, letturadel territorio in termini di bisogno e risorse. C’è

tutto questo nel Report - realizzato con l’utilizzo delsoftware OSPOweb - nell’ambito del progetto “Centri diascolto in rete” promosso dalla Caritas diocesana. Ilprogetto ha coinvolto quattro foranie e nove città (Ma-zara del Vallo, Partanna, Santa Ninfa, Poggioreale, Vita,Gibellina, Salemi, Salaparuta e Pantelleria). La presen-tazione del Report (14 marzo, ore 10 presso l’aulamagna del Seminario vescovile) concluderà la fasesperimentale del progetto. Tra i risultati attesi il poten-ziamento della capacità di osservazione dei bisogni.

Povertà e bisogni emergentii dati di 4 foranie nel Report

La nuova sigla è Aro che, espli-citata, significa “Ambito rac-colta ottimale” e, da qui a

qualche mese, manderà alla storia ivecchi Ato (Ambiti territoriali otti-mali) per aprire - si spera - una nuovaera nella raccolta dei rifiuti. Tra lemille perplessità (anche interpreta-tive degli strumenti legislativi e nor-mativi) in Sicilia si cambierà paginasu una questione dove in questi ul-timi anni non sono mancate le pole-miche (da ricordare quelle suitermovalorizzatori) e le indagini dellaMagistratura. Questa riforma, in ef-fetti già avviata con la costituzionedelle Società per la regolamentazionedel servizio di gestione Rifiuti (Srr) -in Sicilia ne sono nate ben 19 - ridànuovamente ai Comuni la gestionediretta della raccolta, anche se lasciala possibilità, soprattutto a quelli conuna popolazione inferiore a 5.000abitanti, di consorziarsi, un po’ sullafalsariga degli Ato. Ma la riformanasce dopo aver visto le macerie la-sciate dagli Ambiti territoriali otti-mali, nei quali le società di gestione(in undici dei tredici comuni dellaDiocesi opera la “Belice AmbienteSpa” ora in liquidazione, ndr) hannoaccumulato debiti per milioni di euroche dovranno essere ripianati dai co-muni soci. L’idea consortile, si è visto,è risultata davvero tragica. Con gli Arosi ripartirà, invece, nuovamente daiComuni, che hanno già stilato ancheil piano industriale con costi e bene-fici che consentirà l’emissione di unatariffa più equa. Questa è, almeno, lasperanza dei sindaci. Insomma sitorna ai vecchi tempi, anche se gli im-pianti (centri di raccolta e compo-staggio e discariche) li gestiranno leSrr. Chi sceglierà di gestire diretta-mente il servizio dovrà farsi dare in-dietro quei mezzi comunali ancora inbuone condizioni dati in prestito a“Belice Ambiente Spa”; chi, invece,sceglierà di appaltare il servizio,esternalizzerà la raccolta, affidandolaa ditte private. I nodi – almeno perquanto riguarda i comuni dell’AtoTp2 – che rimangono al pettine sonoil personale (quello proveniente daicomuni e attualmente in serviziopresso la “Belice Ambiente Spa”

dovrà tornare all’ente locale d’ori-gine) la raccolta differenziata, le cuipercentuali sono scese vertiginosa-mente. Gli ultimi dati aggiornati sulsito internet di “Belice Ambiente” ri-salgono al 2009 e, tra le mille diffi-coltà economiche della società oggiin liquidazione, il servizio di raccoltadifferenziata porta a porta è inciam-pato spesse volte e in alcuni comunisi sono pure chiusi i centri di raccoltadove i cittadini conferivano le frazionisecche (plastica, carta/cartone, vetro

e alluminio). Per quanto riguarda ladifferenziata si dovrà, dunque, ripar-tire quasi da zero. Intanto per le ge-stioni commissariali dei vecchi Atodalla Regione è arrivata la prorogasino a fine aprile. Ma non è esclusoche, nelle more, si attivino i nuovi Aroe si bandiscano le gare d’appalto eche possa arrivare un’ulteriore pro-roga a settembre degli Ato, affidati at-tualmente a un commissarioregionale per la gestione e a un com-missario liquidatore.

ooo l’inchiesta4 n. 04/16febbraio2014

gli Aronuovi Ambiticomunali per dareautonomia aglientilocali,sostituisconogli Ato

LA MAPPA

di max

Firreri

lAriForMA.Così cambiala raccoltadei rifiuti e ladifferenziata restaal palo

L’INIzIATIVA

Sarà un progetto sperimentalequello al quale aderiranno i Comuni

di Poggioreale (nella foto uno scorciodella piazza Elimo) e di Salaparuta chenon faranno più parte dell’Ambito diraccolta ottimale (Aro)insieme agli altri paesidella Valle del Belice. Idue piccoli comuni (gui-dati da Lorenzo Paglia-roli e Rosario Drago)formeranno una piccolaAro per l’avvio di un si-stema sperimentale dismaltimento dell’orga-nico (lombricompostag-gio) che prevedel’utilizzo dei lombrichi,chiave di volta per la

produzione del compost, un concimeassolutamente naturale che consente,oltretutto, un facile smaltimento dei ri-fiuti organici. Il resto delle frazioni no-bili (plastica, alluminio, carta/cartone

e vetro) sarà invecesmaltiti presso le piat-taforme dei consorzi.In un primo momentoPoggioreale e Salapa-ruta avevano aderitoall’Aro con Santa Ninfa,Partanna e Gibellina.Poi la scelta di avviareun Aro da soli. Con glialtri paesi della Valledel Belice si è, invece,unito il Comune diVita.

Progetto sperimentale per Poggioreale e Salaparutala frazione organica sarà smaltita coi lombrichiCon la riforma cosa succederà ai

comuni che fanno parte dellaDiocesi? Il nuovo panorama che siprospetta vedrà la costituzione dinove nuovi Ambiti di raccolta otti-mali. Poggioreale e Salaparuta sa-ranno insieme e attueranno,almeno così è previsto, una ge-stione diretta della raccolta. Unaltro Aro vedrà insieme SantaNinfa, Partanna, Gibellina e Vita, ilcui servizio verrà appaltato. Ma-zara del Vallo avrà un Aro a sè, cosìcome il Comune di Castelvetrano,Petrosino, Salemi e Campobello diMazara. Anche per l’isola di Pantel-leria è previsto un Ambito di rac-colta ottimale e la stessa sceltatoccherà a Marsala, la prima cittàdella Diocesi per numero di abi-tanti ed estensione territoriale.

Do v evannoa finire

i rifiuti prodottidalle città? Le discariche (nella foto

quella di Castelvetrano negli anni in cui era in atti-vità), spesso, sono luoghi lontani dai centri abitati,fuori dagli occhi e lontani dal naso. Invasi enormidove ogni giorno arrivano gli autocompattatori e isacchetti vengono messi sotto terra, metro dopometro. eppure di questi impianti funzionanti in Si-cilia non ce ne sono tantissimi e, se dovessero esau-rirsi, per i rifiuti si prospettano lunghi viaggi incamion oltre lo Stretto verso discariche libere. Inprovincia di Trapani due sono in attività: quella dicontrada Borranea a Trapani e quella di contradaCampana-Misiddi a Campobello di Mazara (in que-st’ultima conferiscono gli undici comuni dell’AtoTp2). Ma anche su queste due pesa il rischio dellachiusura per raggiunta capienza e, non è escluso,che potrebbe determinare l’emergenza rifiuti neipaesi, se non si dà il via libera alla costruzione di altri

invasi. La questione delle discariche rimane, dun-que, d’attualità anche se la Regione negli ultimi anninon ha messo mano al nuovo Piano approvato dalMinistero dell’ambiente nel 2012. «Con un’ottimaraccolta differenziata le discariche durerebbero de-cenni e decenni – spiega Domenico Fontana, pre-sidente regionale di Legambiente – perché siconferirebbero soltanto i rifiuti solidi urbani. Ma,purtroppo, dobbiamo registrare che non è così. Ladifferenziata stenta a partire nella maggior partedei comuni siciliani». Fontana spiega pure che «i ri-fiuti devono essere considerati una risorsa», ci-tando ancora il riciclo di plastica, carta/cartone,alluminio, vetro come processo obbligatorio. Per lediscariche si fanno i conti con alti costi di gestioneper la copertura dei rifiuti, la messa in sicurezza e ilrecupero del percolato, tutti a carico dei Comuni odelle società di gestione degli Ato e poi gravati sulletariffe pagate dai cittadini. Cosa fare, dunque, perabbattere i costi? In due delle tre discariche che sitrovano nel territorio della Diocesi (a Partanna e aCampobello di Mazara; quella di Castelvetrano èchiusa e senza impianti) già da qualche anno i rifiutivengono considerati risorsa: sono stati attivati im-pianti di recupero del biogas prodotto dalla fer-mentazione dei rifiuti e poi trasformato in energiaelettrica. Le società che gestiscono la raccolta rico-noscono così agli enti locali territoriali una percen-tuale sulla produzione. e dite se è poco.

5 n. 04/16febbraio2014

leDiSCAriCHe. Impianti quasi koe i rifiuti rischiano lunghi viaggii CoStigestione onerosa permovimentazione, sicurezzae recupero del percolato

di max

Firreri

ooo l’inchiesta/l’analisi

COSA C’È

Il dottor Rosario Tumbarello (nella foto inbasso), 64 anni, è il nuovo economo della Dio-

cesi. Tumbarello, marsalese, direttore dellePoste in pensione,prende il posto didon Franco Carusoche ha ricoperto l’in-carico per due man-dati. Il Vescovo,constestualmente hanominato come vicela dottoressa Gio-vanna Benigno (nellafoto qui a fianco).All’economato sa-ranno affidate lecompetenze fin quigestite dall’Ufficioamministrativo il cuiultimo direttore è stato don Pietro Alagna, scom-parso lo scorso anno.

economato, nuovi incarichiper tumbarello e Benigno

La Presidente na-zionale del-

l’Unione cattolicaitaliana insegnantimedi (Uciim) RosalbaCandela (nella foto) diPartanna, ha ricevutol’Ordine al merito delLiceo classico “Giovanni Pantaleo” di Castelvetrano.Il premio viene assegnato ogni anno agli allievi ed exallievi che si sono distinti per particolari meriti cul-turali. «Ho appreso con commozione – ha detto laCandela – del riconoscimento che una comunità sco-lastica ha voluto offrirmi per il servizio che ho reso,prima come docente e poi come Presidente nazio-nale dell’Uciim, a favore dei giovani, della scuola edella società. È un’alta gratificazione, forse immeri-tata, dal momento che ho inteso solo svolgere al me-glio il mio lavoro e dare un contributo allo sviluppodella mia terra». La manifestazione è stata organiz-zata dal Dirigente, professor Francesco Fiordaliso.

Alla Presidente dell’Uciiml’ordine al merito del liceo

IL CASO

Il Polo Tecnologico (nella foto) di contrada Aironea Castelvetrano rimane incompleto e, a parte la

zona destinata alla trasformazione dell’umido incompost, il resto dell’impianto è fermo e non utiliz-zabile. La causa è la revoca del finanziamento, vistoche gli undici Comuni dell’Ato Tp2 avrebbero do-vuto compartecipare e non l’hanno fatto. Così il fi-nanziamento Ue è stato revocato (circa 7 milioni dieuro) e l’Unione europea (tramite la Regione Sici-liana) vuole restituite le somme già anticipate. Cosìil mega impianto che avrebbe dovuto soddisfare iltrattamento della differenziata proveniente datutto l’Ambito Tp2 resta fermo.

Finanziamento revocato, ilPolo tecnologico incompleto

6 n. 04/16febbraio2014

lA SentenzAdel Tribunale diMarsalapresieduto da Gioacchinonatoli

ooo Attualità

il FAtto. Assolto l’ex sindaco di Campobello

L’ex sindaco di Campobello di Mazara Ciro Caravà (nellafoto) è stato assolto per non aver commesso il fatto. La

sentenza è stata emessa dal Tribunale di Marsala, presiedutoda Gioacchino Natoli, al termine del processo durato un anno.Caravà venne arrestato il 16 dicembre 2011 nell’ambito del-l’operazione “Campus Belli” che portò in carcere altre diecipersone. Per Caravà il sostituto procuratore della Dda di Pa-lermo Pierangelo Padova aveva chiesto la condanna a 18 anni.Con l’ex sindaco sono stati assolti anche: Leonardo Bonafede,

Gaspare Lipari, Antonino Moceri e Antonio Tancredi. Questiultimi due, imprenditori del settore olivicolo, erano accusatidi concorso esterno in associazione mafiosa per avere con-sentito a Cosa Nostra di infiltrarsi nell’attività economica. Sonostati, invece, condannati Cataldo La Rosa a 12 anni e SimoneMangiaracina a 13 anni. Per Caravà è stata disposta l’imme-diata scarcerazione e l’ex primo cittadino è già tornato a casaa Campobello di Mazara. Dopo il suo arresto il Comune vennesciolto per infiltrazioni mafiose.

CASTeLVeTRANO

Cristaldi chiede scusae Pompeo ritira la querela

Nel corso di un’assemblea dei soci di “Belice Ambiente”,il sindaco di Mazara del Vallo Nicola Cristaldi aveva

apostrofato con parole offensive l’allora sindaco di Castelve-trano Gianni Pompeo. Quest’ultimo aveva proposto querelae in seguito si sarebbe aperto il processo a carico di Cristaldiper minacce e ingiurie. Ma alla vigilia dell’udienza Cristaldiha chiesto pubblicamente scusa a Pompeo e quest’ultimoha ritirato la querela. Caso chiuso tra i due politici, le cui po-sizioni all’interno della società “Belice Ambiente Spa”, è noto,non sono state mai vicine. «Cristaldi ha apprezzato - affermail difensore del primo cittadino di Mazara del Vallo Baldas-sare Lauria - la signorilità di Pompeo, sottolineando il rin-novato clima che si è instaurato tra i due politici e che haconsentito la chiusura di una spiacevole vicenda».

MARSALA

Finanziati i lavori per l’istituto comprensivo “luigi Sturzo”

L’Assessorato regionale dell’istruzione e della forma-zione professionale ha comunicato al sindaco di Mar-

sala, Giulia Adamo, di avere concesso un finanziamentodi 600 mila euro finalizzato alla manutenzione straordi-naria e all’adeguamento alle norme di sicurezza della

scuola media Statale “Luigi Sturzo” (oggi istituto compren-sivo) di via Trapani. L’intervento prevede un importo com-plessivo di un milione e 200 mila euro. Metà dei fondinecessari sono già disponibili nella tesoreria comunale, larestante parte viene adesso finanziata da Regione e Stato.

ooo Fotonotizie________________________________________________________scrivi a: [email protected]

Il Clan scout “Bangarang” di Castelvetrano saràprotagonista del progetto “Per colorare la tri-

stezza”. Ogni domenica gli scout preparerannoventi pasti caldi che saranno poi distribuiti ad al-cuni concittadini che stanno affrontando un pe-riodo difficile. Il gruppo Scout si è formato nel2008 ed è composto da 15 ragazzi il cui motto è“servire” e i responsabili sono Mariolina Leggio,Giuseppe Scozzari e Manuela Palminteri, l’assi-

stente ecclesiastico è don GioacchinoArena. Per sostenere il progetto ilGruppo accetta donazioni da partedei cittadini come pasta, scatolame,verdure o comunque cibi a lunga sca-denza, per poter soddisfare le esi-genze anche di un maggior numerodi persone. Una delegazione del Clanscout ha presentato il progetto al sin-daco Felice errante e all’assessorealla solidarietà sociale Francesca Ca-tania (nella foto).

CASTeLVeTRANO

gli scout diventano cuochi:venti pasti per i bisognosi

Dopo la partecipatissima cerimonia di riaperturadella chiesa di San Domenico a Castelvetrano, per

la “Sistina di Sicilia” si riapre il portone tutti i giorni.L’apertura tutta la settimana sarà possibile grazie auna convenzione che vede insieme il Comune, la Dio-cesi e il Club Unesco di Castelvetrano. Il documento èstato sottoscritto dal Vescovo, da erasmo Miceli per il

Club Unesco e dal sindacoFelice errante (nella foto itre insieme). Dal lunedì alvenerdì la chiesa rimarràaperta, dalle 9 alle 13 edalle 16,30 alle 19,30, gra-zie all’impegno degli ope-ratori dell’ufficio turisticodel Comune. Il fine setti-mana, invece, l’aperturaverrà garantita dai volon-tari del Club Unesco che si

avvalgono della collaborazione di altre associazionilocali. Nelle prossime settimane il Vescovo celebreràla prima messa nella chiesa dopo tanti anni di chiu-sura. Nelle navate si possono ammirare tele e quadri,tornati alla loro collocazione originaria, dopo esserestati conservati per decenni nella chiesa di San Gio-vanni Battista e in altre sedi.

CASTeLVeTRANO

Dopo la riapertura visite tutti i giorni nella “Sistina di Sicilia”Per San Domenico convenzione Club Unesco-Diocesi-Comune

MARSALA

incontro educatori-parroci

Si è svolto a Marsala, presso il Centro giovanile “PortaBella”, un incontro tra gli educatori dei gruppi giova-

nili delle parrocchie del centro storico della città, in-sieme ai relativi parroci (nella foto don Nicola Patti e donGiuseppe Ponte). L’iniziativa, coordinata da don Giu-seppe Inglese, vicario parrocchiale della chiesa madre, èvolta ad intraprendere un progetto di collaborazione e ariflettere con una sensibilità comune su ciò che riguardala pastorale giovanile in questa parte di territorio mar-salese. Tra le proposte l’attivazione per due giorni di una“tenda della riconciliazione”. (marco laudicina)

7 n. 04/16febbraio2014 ooo la riflessione

L’esorta-z i o n eaposto-

lica post-sinodale Evangelii gau-dium, come molti hanno già

sostenuto, rappresenta senza alcun dubbio ildocumento programmatico del pontificato diPapa Francesco. Il testo piuttosto corposo,frutto della XIII Assemblea Ordinaria del Si-nodo dei Vescovi sul tema «La nuova evan-gelizzazione per la trasmissione della fedecristiana», celebratasi nell’ottobre 2012, simuove in una precisa direzione: prenderein considerazione quelle tematiche piùdelicate che la Chiesa è chiamata a di-scernere alla luce del Vangelo, leggerecon saggezza e in chiave pedagogica ilcontesto attuale e tentare di compren-dere come è possibile oggi annun-ciare con gioia la salvezza donatacida Dio in Cristo Gesù. Papa France-sco, da attento osservatore e dauomo di profonda esperienza spi-rituale ed ecclesiale, mostra conchiarezza e schiettezza a tutto ilPopolo di Dio quelle realtà chenon permettono un sano an-nuncio del Vangelo e dà indi-cazioni opportune affinchéciò avvenga in spirito di servizio. L’in-vito rivolto è quello di «uscire dalla propria co-modità e avere il coraggio di raggiungere tuttele periferie» (n. 20). Affinché ciò avvenga è ne-cessario che la pastorale rilegga se stessa inchiave missionaria e scelga risolutamente «di

abbandonare il comodo criterio del “si è fattosempre così”» (n. 33). Un dato di fatto che do-vrebbe interrogarci è il seguente: «se parte dellanostra gente battezzata non sperimenta la pro-pria appartenenza alla Chiesa, ciò si deve anchead alcune strutture e ad un clima poco acco-glienti in alcune delle nostre parrocchie e comu-nità» (n. 63). Non bisogna dimenticare, infatti,che «in virtù del Battesimo ricevuto, ogni mem-bro del Popolo di Dio è diventato discepolo mis-sionario» (n. 120). Il Papa, successivamente, sisofferma sull’omelia, considerata un ottimostrumento per l’evangelizzazione; ma perché

ciò avvenga è necessario che chi tienel’omelia sia «un contempla-

tivo della Parolae un

contemplativo del popolo» (n. 154), avendochiaro che «tutta la formazione cristiana èprima di tutto l’approfondimento del kerygma»(n. 165). Anche politica e fenomeno migratoriosono messi al centro dell’attenzione: «la politica,tanto denigrata, è una vocazione altissima, è unadelle forme più preziose della carità» (n. 205);e sulle migrazioni aggiunge: «noi cristiani do-vremmo accogliere con affetto e rispetto gli im-migrati dell’Islam che arrivano nei nostri Paesi»(n. 253). È chiaro che sulla base di queste parolesi prospetta un cammino di Chiesa impegnativo:dalla nostra gioia cristiana dipende molto! esemmai dovessimo essere tentati dallo scorag-giamento o dalla paura dell’innovazione, il Papaci ricorda che «Gesù Cristo può anche romperegli schemi noiosi nei quali pretendiamo di im-

prigionarlo e ci sorprende con la sua co-stante creatività divina» (n. 11).

eVAngelii gAUDiUM. «Il nuovo cammino dellaChiesa dipende molto dalla gioia cristiana»

il DiAlogostrumento doveroso e prezioso per credentie non credenti, contributoper la pace

di Don DaviDe

chirco

pubb

licità

Nella foto: ilservizio dedicato all’esor-tazione apostolica, pubblicato sul nu-

mero di Condividere del 22 dicembre 2013. Iservizi sono anche online sul sito.

8 n. 04/16febbraio2014

Abramo è una delle figure di profetamolto evocate nel Corano; com-pare in venticinque sure. Il profilo

che il Corano traccia di Abramo è diffe-rente da quello del libro della Genesi. Neltesto biblico, Abramo non è un profeta ma

il patriarca, la cui fede in Dio è legata allapromessa di una numerosa discendenza.Nel Corano Abramo è il profeta messag-gero, incaricato di restaurare i fondamentidel monoteismo originario. L’importanzadi Abramo è tale nella dottrina dell’Islamche viene invocato nella preghiera rituale.Il pellegrinaggio alla Mecca, che secondo ilCorano Abramo istituì, riproduce alcuniepisodi di vita del profeta.

«Questi è dav-vero il pro-feta, colui

che viene nel mondo!» (Gv6,14b): è la reazione dellafolla che ha vissuto l’espe-rienza dei pani. Quegli uo-mini non vedono in Gesù

che un profeta, uno dei tanti di cui raccontanole Scritture; non intendono i suoi gesti comesegni, ma colgono in lui poteri taumaturgici elo imprigionano in schemi noti (cfr Gv 6,14a).Lo vanno a prendere per farlo re. Di un rehanno bisogno per scrollarsi di dosso il peso didominatori stranieri, di un re che provveda alloro benessere e soddisfi la loro presunzione diessere i privilegiati tra i popoli. È una strumen-talizzazione cui Gesù si sottrae: «Si ritirò dinuovo sul monte, lui da solo» (Gv 6,15b). Nonsta fuggendo la relazione, la sta offrendo invecenella sua pienezza, perché non c’è relazione nelfraintendimento dell’identità. Egli è il Figlio diDio e la menzione del monte lo rivela. Lo cer-cano, lo trovano, lo interpellano. Ma Gesù lismaschera: «Voi mi cercate non perché avete

visto dei segni, ma perché avete mangiato diquei pani e vi siete saziati» (Gv 6,26b). È la sto-ria di sempre, la nostra storia: piegare Dio ainostri bisogni, convinti di sapere dove risieda lafelicità; aggrapparsi a miracoli prodigiosi,senza i quali la fede svanisce; trattare Dio comeil vitello d’oro (cfr es 32,1-6) o come un qual-siasi Baal. Ma il Vangelo è terribilmente chiaro:non preoccupatevi per la vostra vita, il vostrocibo, il vostro vestito: di queste cose vanno incerca i pagani. Il Padre vostro sa che ne avetebisogno. Cercate il Regno di Dio e la sua giusti-zia, tutto il resto vi sarà dato in aggiunta (cfrMt 6,25-34). Non possiamo restare avviluppatinella pigrizia dei nostri angusti orizzonti; dob-biamo guardare oltre: il cibo come segno delbanchetto escatologico, il vestito come espres-sione dell’eleganza armoniosa del creato, la vitacome respiro d’amore. Mangiare del pane dalcielo e riconoscere nel Cristo quel pane che dàla vita (cfr Gv 6,33). Ma: «Questa parola è dura!Chi può ascoltarla?» (Gv 6,40). Non è il com-mento dei giudei, bensì la riflessione dei disce-poli: da quel momento molti di loro tornaronoindietro e gli voltarono le spalle (cfr Gv 6,66).Facilmente cerchiamo nel Vangelo parole mor-bide; non sentieri pietrosi da percorrere a piediscalzi, ma comode autostrade dal manto vellu-tato, dove non esistono regole o controlli e i car-

telli verdi conducono alla meta che solo noi sta-biliamo. I sentieri impervi sono faticosi. È me-glio girare i tacchi e cercare un dio cui sia lecitodire: sia fatta la mia volontà. Le folle sono an-date via, oggi come allora. Non può dunque laChiesa, questa Chiesa, ostinarsi in una pastoralesciatta e miope e sentirsi soddisfatta se le auledella catechesi sacramentale sono affollate. An-ch’essa sceglie la via comoda se non sa interro-garsi, andare in crisi, vivere una santa evigilante inquietudine. E la meta non è difen-dere strutture di matrice medievale, né privile-giare spazi di orgoglioso protagonismo, mafarsi da parte e rendere trasparente il fascinodel Vangelo. Anche a questa Chiesa, come ai Do-dici a Cafarnao, Gesù chiederà: «Volete andar-vene anche voi?» (Gv 6,67). Risponderemo, conPietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai pa-role di vita eterna» (Gv 6,68a)? Dio non vogliache, senza accorgercene, ce ne siamo già andati.

grani di Vangelo

16 febbraio/ Incontro con Marco Livia

Si terrà domenica 16 febbraio, con inizio alle ore16, presso il Centro pastorale diocesano di via

Ospedale 4 a Mazara del Vallo, il quarto incontro delcorso di formazione socio-politica organizzatodall’Ufficio diocesano per i problemi sociali e il la-voro. Sarà ospite Marco Livia sul tema “I sistemielettorali moderni a confronto: europa, Stati Uniti,Francia, Germania e …. l’Italia?”.

16 febbraio/ Formazione AC

Si terrà domenica 16 febbraio, alle ore 16,15,presso i locali della Fondazione San Vito Onlus in

via Casa Santa a Mazara del Vallo, l’incontro forma-tivo unitario dell’Azione Cattolica diocesana.

22 febbraio/ Convegno sulla scuola

Si terrà sabato 22 febbraio, con inizio alle ore 16,30,presso l’aula magna dell’Istituto di Stato “A. Da-

miani” di via Trapani 218 a Marsala, la tavola rotondasul tema “La Chiesa per la scuola: corresponsabilitàeducative”, organizzato dall’Ufficio di pastorale scola-stica, dal Servizio Irc, dall’Ufficio di pastorale familiaree dal Servizio di pastorale giovanile. Due le sessionidei lavori. La prima su “Luci ed ombre nella scuola dioggi”, con interventi di Domenico Pocorobba, diri-gente scolastico dell’istituto che ospita il convegno,coniugi Caterina Greco (giudice) e Manfredo Spadaro(farmacista), Anna La Melia, docente al liceo“G.G.Adria-G.Ballatore” di Mazara del Vallo, Letizia Va-iana, studentessa del liceo scientifico “M. Cipolla” diCastelvetrano. La seconda sessione è dedicata altema: “Prospettive per la scuola di domani”, con Lu-crezia Stellacci, già Capo dipartimento dell’istruzionedel Miur e attuale Direttore generale dell’Invalsi,Marco Anello, Dirigente dell’Ufficio scolastico regio-nale per la Sicilia, Rosalba Candela, Presidente nazio-nale dell’Uciim. Concluderà il Vescovo monsignorDomenico Mogavero. Modera: Dora Polizzi. Informa-zioni: 0923.902721 oppure 393.9710921.

23 febbraio/ Formazione liturgica

Nell’ambito della formazione sull’anno liturgico,domenica 23 febbraio, dalle ore 16, presso il

Seminario vescovile in piazza della Repubblica aMazara del Vallo, si terrà un incontro sul tempo li-turgico della Quaresima.

AgendaConsulta il calendario su www.diocesimazara.it

le parole dell’islam

di erina Ferlito

di Dora Polizzi

ABrAMo

“A MIo fIGLIo”

Un anno è passato che sei venuto al mondo e lamia vita mi hai cambiato, sono felice mami sento triste dentro il cuore perchè

sono lontano da te. Io tutte le notti mi sognosempre la stessa cosa, la libertà mi viene a tor-mentare, mi sogno sempre di stare insieme a te acasa, a ridere e a giocare. Questa vita mia sta mo-rendo, solo Dio sa come sto soffrendo, tu a papàsei bello come il sole, perchè sei una rarità. Tu deviavere il meglio della vita, non ti farò mai soffrirecome ho sofferto io da bambino. A papà io sonochiuso 24 ore dentro questi cancelli, a stare lontanoda te mi sto sentendo un uomo di niente, aspettocara questa libertà. Io lo so che non si può recuperareil tempo perso insieme a te e come il vento che se neva, ma presto io sarò vicino a te per darti tutto il miocalore. Anthony a papà oggi tu tieni il primo postodentro il cuore mio. Sei la cosa più bella che ha donatoDio, sei mio figlio e ti proteggerò per tutta la vita.

Con amore, tuo papà Orazio.

* detenuto presso la casa circondariale di Castelvetrano

oltre le SBArre di orazio Campagna