Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo - Condividere · lestra di vita. Una scuola di...

5
M onsignor Giancarlo Bregan- tini, arcivescovo di Campo- basso-Bojano è stato ospite della Diocesi di Mazara del Vallo per il de- cimo anno della Fondazione San Vito Onlus. «Siamo in un momento sto- rico in cui s’assiste a grandi cambia- menti e la società di questo ne soffre abbastanza. Il consumismo ci ha fiac- cato». CON DIVI DERE Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo ANNO IX N.12 DEL 30 SETTEMBRE 2011 DISTRIBUZIONE GRATUITA A tu per tu con gli educatori LA SCUOLA È AL CAPOLINEA? L a scuola italiana è all’altezza delle sfide che le pone la realtà sociale, culturale e spirituale del Paese? Si hanno mille motivi per gridare l’insoddisfazione per talune scelte che pe- nalizzano il mondo della scuola ed in essa, soprattutto, i protagonisti di questa insostituibile palestra di vita. è chiaro, però, che i gravi problemi economici del Paese non devono sminuire il profilo dell’offerta formativa. L’investimento in cultura concorre efficacemente allo sviluppo corretto e armonico dei singoli cittadini e della nazione tutta. Al mondo della scuola chiediamo di non considerarsi una fortezza chiusa ed arroccata, ma di cer- care il dialogo con la famiglia e con le componenti educative. L a conclusione dell’iniziativa “Sponde” è stata affidata al mes- saggio del vescovo monsignor Dome- nico Mogavero: «Come pastori della Chiesa raccogliamo il grido di dolore e di speranza che si leva dal Mediter- raneo e ci appelliamo alle nostre co- munità, ai cittadini di buona volontà e alle istituzioni pubbliche perché non voltino altrove la loro attenzione». Editoriale La scuola non sia fortezza ma aperta alla realtà a pagina 2 di monsignor Domenico Mogavero a pagina 8 alle pagine 4 e 5 Le esperienze Da Mazara un messaggio di pace Archiviata con successo «Sponde» L’intervista «Società senza valori ma andare avanti» Parla monsignor Giancarlo Bregantini Servizio a pag.3 In questa foto dei primi del Novecento: la prima direttrice del Giardino dell’Infanzia “Guido Baccelli” di Marsala, Angelina Trapani mentre abbraccia due bambini. La Trapani fu direttrice dell’istituto per 40 anni. L’impronta pedagogica alla quale il Giardino si ispirò fu quella delle teorie di Federico Froebel. Qualche mese addietro a Marsala la mostra “Alla lavagna...una città e il suo giardino dell’infanzia” ne ha ricordato i 100 anni dalla sua fondazione. (Collezione privata Angelina Giannitrapani)

Transcript of Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo - Condividere · lestra di vita. Una scuola di...

Monsignor Giancarlo Bregan-tini, arcivescovo di Campo-

basso-Bojano è stato ospite dellaDiocesi di Mazara del Vallo per il de-cimo anno della Fondazione San VitoOnlus. «Siamo in un momento sto-rico in cui s’assiste a grandi cambia-menti e la società di questo ne soffreabbastanza. Il consumismo ci ha fiac-cato».

CONDIVIDERE

Quindicinale della Diocesi di Mazara del ValloANNO IX N.12 DEL 30 SETTEMBRE 2011DISTRIBUZIONE GRATUITA

A tu per tu con gli educatori

LA SCUOLA ÈAL CAPOLINEA?

La scuola italiana è all’altezza delle sfide che le ponela realtà sociale, culturale e spirituale del Paese? Si

hanno mille motivi per gridare l’insoddisfazione per talune scelte che pe-nalizzano il mondo della scuola ed in essa, soprattutto, i protagonisti diquesta insostituibile palestra di vita. è chiaro, però, che i gravi problemieconomici del Paese non devono sminuire il profilo dell’offerta formativa.L’investimento in cultura concorre efficacemente allo sviluppo corretto earmonico dei singoli cittadini e della nazione tutta. Al mondo della scuolachiediamo di non considerarsi una fortezza chiusa ed arroccata, ma di cer-care il dialogo con la famiglia e con le componenti educative.

La conclusione dell’iniziativa“Sponde” è stata affidata al mes-

saggio del vescovo monsignor Dome-nico Mogavero: «Come pastori dellaChiesa raccogliamo il grido di doloree di speranza che si leva dal Mediter-raneo e ci appelliamo alle nostre co-munità, ai cittadini di buona volontàe alle istituzioni pubbliche perché nonvoltino altrove la loro attenzione».

EditorialeLa scuola non sia fortezza ma aperta alla realtà

a pagina 2

di monsignor Domenico Mogavero

a pagina 8alle pagine 4 e 5

Le esperienzeDa Mazara un messaggio di paceArchiviata con successo «Sponde»

L’intervista«Società senza valori ma andare avanti»Parla monsignor Giancarlo Bregantini

Servizio a pag.3

In questa foto dei primi delNovecento: la prima direttrice del

Giardino dell’Infanzia “GuidoBaccelli” di Marsala, AngelinaTrapani mentre abbraccia due

bambini. La Trapani fu direttricedell’istituto per 40 anni.

L’impronta pedagogica alla qualeil Giardino si ispirò fu quella

delle teorie di Federico Froebel.Qualche mese addietro a Marsalala mostra “Alla lavagna...una cittàe il suo giardino dell’infanzia” neha ricordato i 100 anni dalla sua

fondazione.(Collezione privata Angelina

Giannitrapani)

tren.12-30settembre2011 www.diocesidimazara.itdue

n.12-30settembre2011www.diocesidimazara.it

Inizio del Vangelo di Gesù, Cri-sto, Figlio di Dio. Così Mc 1,1.Fondamentale è il termine inizio,che ha di certo un valore moltopiù profondo di quanto appaia aprima vista. Nel testo originale

l’evangelista usa la medesimaespressione che troviamo nel Pro-logo del IV Vangelo, ossia in prin-cipio (cfr Gv 1,1); e la stessa cosaaccade nel libro della Genesi, dovela prima parola che risuona è ap-punto in principio (cfr Gen 1,1).Si tratta di un inizio, di un prin-cipio, che non assume un signifi-cato cronologico, come la primaazione di eventi successivi. L’inizio,nel Vangelo di Marco, è invecefondante, come lo è in Genesi enel Vangelo di Giovanni: Dioplasma con le sue mani l’interacreazione, che da lui ha origine enel suo abbraccio riposa; il Figliodi Dio si fa carne, abita in mezzoa noi e tra di noi pone la suatenda (cfr Gv 1,14a); vive fino infondo la grandezza e la fragilitàdegli uomini e li ricolma di unagrazia traboccante (cfr Gv1,12.16). È questo il Vangelo se-condo Marco. Molto più di unoscritto o di un libro sacro, rendeconcreta e visibile la comunità ec-clesiale, la pone sul monte dellastoria, insaporisce il mondo col saledella comunione fraterna (cfr Mt5,13-16). Il Vangelo è la buonanotizia con cui il Signore inzuppala mia esistenza e trasfigura lamia vita: dà un nuovo senso allafamiglia; è il compagno dei gio-vani che sognano il futuro; è il so-stegno dei ragazzi che crescono; èla roccia della solitudine degli an-ziani; è il sentiero che consegnanelle mani di Dio chi lascia que-sta vita; è la luce dolce e abba-gliante che accarezza la pena ditutti.

Trasferta trapanese per la Madonnina dello Stagnone -Bedda Matri di Trapani - portata al Santuario dell’An-nunziata di Trapani dal gruppo folk di Mozia (nellafoto), presieduto da Franco Gambino. Proprio il marsa-lese Gambino è stato molto vicino a don Enrico Picci dellaBasilica trapanese e così la Madonna marsalese, duranteuna messa domenicale di qualche settimana addietro, èstata portata a Trapani con i "sanpantaliari" (i discen-denti dell'isola di San Pantaleo - già Mozia- insediatisi aBirgi- al baglio Abele- dopo la vendita dell'isola a Giu-seppe Whitaker). Durante l’esposizione della Madonna ilgruppo folk ha recitato cantando - così come si faceva aSan Pantaleo per il S. Rosario serale - “U Rusariu a Bed-dra Matri”. Questa è una tradizione mantenuta ognianno (prima della santa messa vespertina, dall'1 al 15agosto) al baglio Abele nella “Fiuredda”, fatto costruirenegli anni ‘70 proprio da Gambino col contributo deisanpantaliari e con l'approvazione di don Giuseppe Mi-lione, allora parroco della chiesa Immacolata di Birgi.

èda poco iniziato il nuovo anno scolastico conil contorno ricorrente di sensazioni, emo-zioni, attese, timori, speranze. E ritornano,

inevitabilmente, gli interrogativi di sempre: la scuolaitaliana è all’altezza delle sfide che le pone la realtàsociale, culturale e spirituale del Paese? Si hannomille motivi per gridare l’insoddisfazione per talunescelte che penalizzano il mondo della scuola e in essasoprattutto i protagonisti di questa insostituibile pa-lestra di vita. Una scuola di tutti; una scuola pertutti, con particolare riguardo a coloro che atten-dono dalla società un di più che compensi la condi-zione di diversità fisica o psichica che li affligge. Unascuola luogo di confronto e di crescita. Una scuolapalestra di libertà e di formazione, fondata sulla li-bera e matura relazione educativa tra alunni, docentie personale ausiliario. è chiaro, però, che i gravi pro-blemi economici del Paese non devono sminuire ilprofilo dell’offerta formativa; infatti, l’investimentoin cultura concorre efficacemente allo sviluppo cor-retto e armonico dei singoli cittadini e della nazionetutta. Tuttavia, al mondo della scuola chiediamo dinon considerarsi una fortezza chiusa e arroccata, madi cercare il dialogo con la famiglia e con le compo-nenti educative, culturali e sociali del Paese e dellecomunità religiose. Una scuola aperta alla vita e allarealtà quotidiana renderà più agevole agli alunnil’incontro con il loro futuro, nel quale sono chiamatia essere presenti e ad agire da persone equilibrate eadulte, con entusiasmo e dedizione, pronti ad assu-mersi le proprie responsabilità. Nella scuola la co-munità ecclesiale è presente con il singolare serviziodegli insegnanti di religione, portatori non di unavaga offerta educativa di tipo confessionale, ma diun insegnamento che, attraverso la proposta di va-lori umani e spirituali, fornisce un contributo ori-ginale e prezioso al processo di crescita integraledegli alunni, preparandoli a vivere una vita degna diessere vissuta.

LETTU RE

editorialeLa scuola non sia fortezzama aperta alla realtà

Grani di Vangelodi Erina Ferlito

di monsignor Domenico Mogavero

FLASH

SOMMARIOL’approfondimentoLa scuola d’oggi èdavvero giunta alcapolinea? 3

Le esperienze“Sponde”, da Mazaradel Vallo un messaggiodi pace 4 e 5

FotocronacheTre foto per raccontarela vita della Diocesi

6

La storiaLa Madonna dellaCava di Marsala

7

PagineLa lettura consigliata:“IlGiardiniere di Tibhirine”

7

L’intervistaParla monsignorGiancarlo MariaBregantini

8

DA MARSALA A TRAPANI Trasferta all’Annunziata per la Madonna dello Stagnone

PASTORALE DELLA FAMIGLIA Stage di formazione per le coppie ad Erice vetta Si è tenuto presso Erice vetta lo stage di formazione per al-cune coppie provenienti dalla Diocesi di Mazara del Vallo.Tema dell’incontro “Famiglia, scuola di speranza”, con gliinterventi di Carmelo Impera, padre Jean Paul Barro. «Innoi - hanno detto le coppie si è rinforzata la convinzioneche nei ritiri spirituali alla coppia è data l’occasione dirinnovarsi, radicandosi sempre più in Cristo. E queste oc-casioni sono davvero “bei regali” che ogni famiglia do-vrebbe puntualmente farsi per il proprio bene».

Verso quali lidi ap-proderà la scuolad’oggi? Spiagge si-

cure che puntano con fer-mezza l’attenzione sul verovalore educativo che quel-l’istituto rappresenta o sarà

destinata a rimanere in balia di incertezze eco-nomiche e di formazione? Alzato il sipario da al-cune settimane sull’anno scolastico, le notiziequotidiane che provengono dal “panorama dellascuola italiana” non sono delle più confortanti:carenza di personale, accorpamenti di istitutiscolastici, difficoltà nella gestione quotidiana,problematiche che, inevitabilmente, si riflettonosui format educativi. Un’analisi che fa sorgerespontanea una domanda: ma la scuola d’oggi ègiunta davvero al capolinea? «è il caso di direche la scuola d’oggi non funziona più - diceFrancesco Fiordaliso, dirigente scolastico dei liceiclassico e delle scienze umane a Castelvetrano(che conta 700 studenti) - perché, nelle sceltegovernative, si è accentuato l’aspetto istruttivo emeno quello educativo. La scuola col suo si-stema non suscita più emotivamente un per-corso alla formazione critica. Cosa fare? Resisteree sperare che l’indignazione aumenti per cam-biare le cose». Le difficoltà quotidiane nell’af-frontare il “governo” degli istituti scolastici èquello che preoccupa di più. E sembra cosìstrano quasi da non crederci quando le criticitàsi registrano nella non compartecipazione alleresponsabilità. Come spiega Vito Tibaudo allaguida dell’istituto comprensivo «Giovanni PaoloII» che raggruppa nove plessi tra Salemi e Vita:«Siamo come operatori di frontiera - dice - solie all’insegna del criterio dell’arrangiarsi. Man-cano i riferimenti provinciali e regionali nei qualinon troviamo risposte ed intanto dobbiamo an-

dare avanti. Le riforme? Si sono ispirate più allalogica dei conti, tralasciando quella didattica equesto oggi è avvertito in maniera forte».«Quello che è mancato è stato l’affiancamentodelle risorse economiche alla riforma - ammetteGrazia Maria Lisma, dirigente dell’istituto «Rug-gero d’Altavilla» e del Centro territoriale perma-nente a Mazara del Vallo - e indubbiamente arisentire di queste difficoltà sono i format edu-cativi. Oggi servono due cose necessarie: da unlato le risorse che evitino i tagli e dall’altro uncambiamento nella formazione dei docenti».Ma davvero tutto va così male? Di diverso avvisoè Ornella Adamo, dirigente del Giardino del-l’infanzia «Guido Baccelli» di Marsala, frequen-

tato da 330 bambini: «Il problema è d’imposta-zione - dice - di garanzia nell’offrire i servizi senzafare improvvisazione. Del resto oggi, più chemai, è necessario offrire una scuola più effi-ciente, ottimizzare le risorse ed essere più respon-sabili. La riforma, che ritengo giusta, punta suquesto e sull’inserimento dei ragazzi nel mondodel lavoro». (max firreri)

La scuola d’oggi s’è fermata davvero al capolinea?I presidi tracciano l’ascesa e il declino del sistema

A tu per tu con quattro operatori scolastici che dicono la loro sui format educativi proposti agli studenti di ogni grado

Questo servizio, congli interventi dei quat-tro dirigenti scolastici,è anche online sul sitowww.diocesimazara.it

On lineInfo

L’approfondimento

L’insegnamento della religione«Aiuta a scoprire i valori umani»Sono centotrenta gli insegnanti di religioneche operano nei tredici paesi della Diocesi,che fanno riferimento all’ufficio scolasticodiocesano guidato da Rosa Monteleone, pre-side in pensione. «L’insegnamento della reli-gione nelle scuole è importante per duespecifici motivi, spiega la Monteleone. Ilprimo è quello che la nostra cultura ha delleradici cristiane. Conoscere i fondamenti dellareligione cattolica, conoscere il Vangelo, i va-lori cristiani è fondamentali per capire tutti gliaspetti della cultura italiana. In secondoluogo, invece, se la scuola, secondo le nuovedirettive, deve mirare alla formazione inte-grale della persona, è connaturata alla personal’esigenza della religiosità. La religione ci aiutaa scoprire di più i valori umani».

Cos’è il Consiglio permanente della Cei?Laposta [email protected]

Eccellenza, in questi giorni si è riunito il Consiglio perma-nente della Cei, che i giornali chiamano il “parlamentino”dei vescovi. Ma di cosa si tratta?

Vincenzo Indelicato (Campobello di Mazara)

Carissimo, il Consiglio episcopale permanente è compostodai presidenti delle conferenze episcopali regionali (16) e daipresidenti delle commissioni della Cei (12). Il Consiglio portaad esecuzione gli orientamenti che i vescovi approvano nelleassemblee generali annuali.èun organo esecutivo che assi-cura continuità nel cammino pastorale della Chiesa.

Leopportunità

Servizio civile per volontariDodici posti - nell’ambito del Servizio civile na-zionale - sono disponibili in tre distinti progettipromossi dalla “Fondazione San Vito Onlus”.Tre sono i progetti: “Voci dal Mediterraneo”,“Vivi la vita” e“Centro di ascolto e serviziomensa”. Le domande di partecipazone devonopervenire entro le ore 14 del 21 ottobre all’indi-rizzo: Fondazione San Vito Onlus, piazza dellaRepubblica, 6, 91026 - Mazara del Vallo. In-foline www.fondazionesanvito.it.

Nelle foto (in senso orario): Ornella Adamo (Giardino dell’Infanzia, Marsala), Vito Tibaudo (istituto comprensivo, Salemi),Graziella Maria Lisma (istituto industriale, Mazara) e Francesco Fiordaliso (liceo classico, Castelvetrano) (foto Firreri)

Leiscrizioni

«G.P. Day» a Mazara del ValloIscrizioni aperte per partecipare alla prima edizionedi “G.P. Day” , la giornata dedicata al papa Gio-vanni Paolo II, che si terrà il 22 ottobre a Mazaradel Vallo. L’iniziativa, che avrà inizio alle ore17,30, sarà arricchita da incontri, veglie di pre-ghiera e momenti di fraternità per ricordare Gio-vanni Paolo II, che proprio nel maggio del 1993visitò la città di Mazara del Vallo. Per parteciparealla “G.P. Day” è necessario rivolgersi al gruppo gio-vanile della propria parrocchia di appartenenza.

la testimonianza/1

Le indagini sul contrasto alle tratte internazionali Il pm Sciacchitano: «Scarsa collaborazione dei paesi»

cinquen.12-30settembre2011 www.diocesidimazara.itquattro

n.12-30settembre2011www.diocesidimazara.it

Chissà ancora per quanto tempo il Mediter-raneo sarà attraversato dai migranti alla ri-

cerca di una vita migliore. Chissà quanti voltiche diventano numeri in un freddo conteggiosenza anima approderanno sulle coste siciliane,a Lampedusa ma non solo. Qui avampostodell’Europa, primo approdo per chi fugge dallamiseria e dalla guerra. Luogo privilegiato per lan-ciare lo sguardo verso i confini magrebini dove inuovi assetti politici ed economici hanno datoil segno di svolta della storia di quei territori. Ciò

che è successo è stato visto, l’incertezza del futuro

rimane, invece, l’incognita di territori pronti avoltare pagina e di un’Europa che sembra im-preparata ad affrontare i flussi migratori. Da quil’analisi che ha aperto la quarta edizione di«Sponde», organizzata dal Centro Mediterraneodi Studi Interculturali e dall’Osservatorio delMediterraneo. Per tre giorni Mazara del Vallo èdiventata il punto d’incontro di esperti, rappre-sentanti delle istituzioni (hanno partecipatoanche il ministro plenipotenziario Carmine Ro-bustelli e il sottosegretario all’Interno con delegaall’immigrazione Sonia Viale) artisti e vescoviprovenienti dall’area mediterranea per discutereinsieme sulla reale prospettiva se le migrazionisono una minaccia o una risorsa per il paese. Unariflessione che, da Mazara del Vallo ha acceso an-

cora di più i riflettori sulle sponde africane, la-sciando al messaggio del vescovo monsignorDomenico Mogavero l’appello unanime delmondo cattolico e laico: «Continua ad addolo-rarci l’atteggiamento irresponsabile nei confrontidelle diverse implicanze connesse con i flussi mi-gratori, sia per la reiterata improvvisazione concui viene gestita la situazione attuale che non èpiù di emergenza, sia perché ancora non si vedeuna progettualità che, anche a motivo degli av-venimenti recenti, miri a creare nei paesi di par-tenza degli immigrati le condizioni per unosviluppo sostenibile. Come pastori della Chiesaraccogliamo il grido di dolore e di speranza chesi leva dal Mediterraneo e ci appelliamo alle no-stre comunità, ai cittadini di buona volontà e alleistituzioni pubbliche perché non voltino altrovela loro attenzione, ma si facciano prossimo degliultimi, avviando percorsi di pacifica convivenzae di possibile integrazione».

La mostra esposta in anteprima nazionale a S.Veneranda

di Max Firreri

Leesperienze

«Nel Mediterraneo è ancora emer-genza? è possibile chiamare ancoracon questo termine gli sbarchi che av-vengono a Lampedusa?». è la do-manda che l’arcivescovo di Agrigento,monsignor Francesco Montenegro(nella foto a destra in alto), ha rivolto aSonia Viale, sottosegretario al Mini-stero all’Interno. Monsignor Montene-gro ha posto l’attenzione sul drammache si vive giornalmente a Lampedusa,«un problema, se così lo si vuole defi-nire, che vede l’isola agrigentina prota-gonista da quasi mezzo secolo, bastasentire i racconti degli abitanti». Mon-signor Montenegro ha detto: «La mi-grazione non è soltanto una questionedi numeri, per gli ingressi nel nostropaese. L’immigrato è una persona, unvolto, un’anima, una storia che noitrattiamo come un semplice problemadi ordine pubblico».

La Diocesi di Mazara del Valloha accolto - in anteprima na-zionale - la mostra «Holy

Land Mosaics», realizzata dal MosaicCentre di Gerico in collaborazionecon ATS Pro Terra Sancta, grazie adun finanziamento dell’Unione Euro-pea. Dopo Heburn la mostra è ap-prodata a Santa Veneranda a Mazaradel Vallo, nell’ambito della quartaedizione di «Sponde». Le copie espo-ste sono state realizzate da otto artistidel mosaico, due europei e sei pale-stinesi, che hanno utilizzato tecnichee materiali antichi. I mosaici sceltiprovengono da una grande varietà diluoghi (chiese, moschee, palazzi, ville)e risalgono a periodi storici differenti,

a testimonianza delle diverse realtàstoriche, culturali e religiose che sisono succedute e sono coesistite inPalestina. L’impegno per averla pro-prio a Mazara è stato di VincenzoBellomo, mazarese da anni al lavoroin Terra Santa. Presenti all’inaugura-zione anche i curatori Osama Ham-dan e Carla Benelli e il mosaicistaImad Doudin. In totale sono espo-sti13 mosaici di misure diverse, inse-riti, in alcuni casi, in pannellifotografici che riproducono le di-mensioni originali. (Nella foto sotto:mosaico che riproduce il pavimentodella chiesa della Natività di Be-tlemme, risalente all'edificio costanti-niano, IV secolo).

Per tre giorni la città ha accolto accademici, esperti e rappresentanti delle istituzioniIl bilancio di “Sponde” affidato al messaggio di monsignor Domenico MogaveroE per i cinque vescovi finale “a sorpresa” con cinque battesimi in Cattedrale

la testimonianza/2Montenegro: «È ancoraemergenza nel Mediterraneo?»

«La maggior parte dei paesi interessati al fenomeno dell’immigra-zione non sembra interessata ad affrontarlo e reprimerlo, mal-grado le Convenzioni internazionali (prima fra tutte laConvenzione Onu di Palermo 2000 e i protocolli annessi), gli Ac-cordi bi o multilaterali, le decisioni quadro dell’Unione Europea.Il problema riguarda soprattutto i paesi d’origine e di transito e traquesti l’Africa Occidentale e i paesi arabi.Questo rappresenta una difficoltà a svol-gere le indagini sulla tratta e sul traffico diclandestini che spesso richiedono di svol-gere accertamenti per individuare personeall’estero. Altrettanta poca attenzione of-frono alcuni paesi di destinazione del NordEuropa che sono molto restii ad introdurrenorme a protezione delle vittime. Per laparte interna, occorre registrare un alto li-vello di collaborazione tra le Direzioni di-strettuali antimafia e le procure ordinarie. Ildiritto è un ponte e attraverso le Convenzioni e gli Accordi si faci-lita il dialogo e la collaborazione tra popoli diversi, come avvenutoper la Convenzione di Palermo. Ma questa ha, forse, solo creato ilponte: ora i popoli debbono attraversarlo e cominciare a dialogareconcretamente». Lo ha detto il sostituto procuratore della Dire-zione Nazionale Antimafia Giusto Sciacchitano (nella foto) nel-l’ambito della sessione di lavori su “Flussi migratori irregolari esfruttamento della criminalità organizzata”. (mf)

l’intervento

Mazara del Vallo,tra le «Sponde» un messaggio di pace

«Il clima che oggi si respira in Tu-nisia è certamente di libertà e le ri-chieste sono positive, soprattuttose provengono dai giovani. Ma,credo, che loro non sono pronti agovernare. Quello che preoccupa èl’incertezza del futuro in questoperiodo di grande attesa». Lo hadetto monsignor Ghaleb AbdallaBader (nella foto a sinistra in alto),arcivescovo metropolita di Algeri.«Quella tunisina non è solo unalotta di potere ma c’è anche unastrumentalizzazione della religionee lì la religione fa parte anchedell’ordine sociale dei cittadini».

Sopra: Antonella Ciacciadell’Istituto di teatro

mediterraneo durante lospettacolo “Racconti diviaggio”. Qui a fianco:monsignor Domenico

Mogavero e Nadir Aziza.(foto Serra)

Bader: «Clima di libertàma l’incertezza preoccupa»

Da Heburn alla città del Satiro La Diocesi accoglie i mosaici

Due immigrati in unadelle vie della casba a

Mazara del Vallo(foto Bono)

l’analisi

«L’equazione più immigrazione = più criminalità è falsa per l’unico motivo che non ha senso. ètroppo generale. Non è l’immigrazione di per sé e sempre che reca criminalità. Sono le caratteri-stiche di certa migrazione che in determinati casi possono farlo con riferimento ad alcune tipologiedi criminalità. Rispetto alla criminalità in Italia gli stranieri hanno molti “fattori di rischio” e pochi“fattori di protezione”. Sono le condizioni in cui spesso vivono gli stranieri che aumentano laprobabilità che alcuni commettano atti criminali o altri diventino vittime di criminalità». Lo hadetto il criminologo Andrea Di Nicola dell’Università di Trento.

Di Nicola: «Equazione più immigrazione=più criminalità? Falsa»

l’appello

«Nel contesto in cui ci muoviamo oggi, il no-stro scopo è quello di sostituire un approccioviolento ed uniformemente negativo del fe-nomeno migratorio con un’attitudine piùequilibrata e analitica dei fattori problematicie delle promesse di opportunità. è necessarioche l’Europa ritorni ai valori fondanti di ri-conoscimento universale dei diritti del-l’uomo, per poter mantenere la propriaidentità». Lo ha detto Nadir Aziza, direttoregenerale dell’Osservatorio del Mediterraneo.

Aziza: «L’Europa sia più vicina»

Qui a fianco: Sonia Viale, sottosegretario all’In-terno con delega all’immigrazione e il ministro

plenipotenziario Carmine Robustelli. Sotto:Francesco Montenegro, Domenico Mogavero,

Maroun Elias Lahham, Giancarlo MariaBregantini e Ghaleb Moussa Abdalla Bader.

(foto Serra)

Nel 1996 sette monaci trappisti ven-gono sequestrati nel monastero in cuivivono, lavorano, soccorrono i malati,anche quando si tratti di terroristi delfondamentalismo islamico. Successiva-mente vengono barbaramente trucidatie decapitati. Dai tragici eventi di Tibhi-rine in Algeria è tratto anche il film“Uomini di Dio”. A Tibhirine a distanzadi quindici anni dalla consumazione delmartirio il monastero continua a viveredi una presenza diversa. Resta il giar-dino, luogo di memoria, di pace, di in-contro e di dialogo con la popolazionemusulmana. Domanda aperta sul futurodell’uomo. Mentre i terreni intorno almonastero continuano a testimoniare il

rigoglio di una terra accudita e irrigata,nello spazio più intimo di quel giardinovi è un camposanto, quel piccolo cimi-tero dove riposano i sette monaci mar-tiri: un angolo di terra capace ancoraoggi di offrire frutti di pace e di ricon-ciliazione non solo ai rari visitatori, nonsolo alla Chiesa diffusa sulla terra, maanche all’umanità intera. Tibhirine, “ilgiardino”, sembrava quasi aspettare e in-vocare un giardiniere come padre Jean-Marie: qualcuno che sapesse quanto irapporti umani e cristiani sono impa-stati con l’adamà, con la terra da cuiAdamo è stato tratto, qualcuno che po-tesse coltivare il martirio dei monaci: la-vorargli intorno, evitare che la crosta

dell’oblio sterilizziil terreno, racco-gliere e rimettere adimora il seme, ir-rigare i solchi giàtracciati, innestarenuove piante, ri-dare linfa ad alberiestenuati. Colti-vare la memorianon significa ri-vangare il passato,ma dissodare il futuro. (don Vito Impel-lizzeri)

setten.12-30settembre2011 www.diocesidimazara.itsei

n.12-30settembre2011www.diocesidimazara.it

NEL DUOMO DI PISAOrdinato sacerdote Salvatore Glorioso

Il giovane Salvatore Glorioso, figlio del santanin-fese Nino (andato via dal paese dagli anni del

servizio militare), è stato ordinato sacerdote dome-nica 25 nel duomo di Pisa. Il giovane, diplomatoall’istituto per geometri, ha 25 anni e ora andrà astudiare teologia biblica alla “Gregoriana” diRoma. Durante l’estate si concede le vacanze nelpaese natale del padre. Alla cerimonia d’ordina-zione, presieduta dall’arcivescovo di Pisa, GiovanniPaolo Benotto, ha partecipato una nutrita delega-zione di parenti ed amici provenienti dalla Diocesidi Mazara del Vallo. Tra questi la nonna Vincen-zina Ingoglia, la zia Rosalia Glorioso, lo zio RenatoManiscalco col cugino Vito e l’ex sindaco di Sa-lemi Gino Mastrantoni. Presente anche il parrocodi Santa Ninfa don Franco Caruso. (Nella foto:don Franco Caruso, Nino Glorioso, Salvatore Glo-rioso, Anna Vecchi e il santaninfese Stefano Titone).

A SALEMI E CALATAFIMIVendemmia della legalità nei terreni confiscati a Calogero Musso

Quintali d’uva raccolti anche quest’anno nei terreni confiscati aCalogero Musso a Salemi e Calatafimi e affidati alla “Fondazione

San Vito Onlus”. La raccolta è avvenuta nell’ambito della “vendemmiadella legalità” che ha radunato proprio nei terreni confiscati volontari,liberi professionisti (nella seconda foto l’ingegnere Filippo Azzarito), semi-naristi, agricoltori (nella prima foto il gruppo). All’appello di don France-sco Fiorino hanno risposto volontari provenienti da tutti i paesi dellaDiocesi. Per i partecipanti non è mancata la colazione con pane con-dito e vino rosso, servita a fine raccolta.

«AL CILIEGIO»Inaugurata l’aula didattica intitolata a Paolo Borsellino

Al turismo rurale “Al Ciliegio” di contrada Fiumelungo a Sa-lemi, gestito dalla “Fondazione San Vito Onlus” è stata

inaugurata l’aula didattica intitolata alla memoria del giudicescomparso Paolo Borsellino. Insieme all’aula didattica è statoinaugurato anche l’impianto solare che con 84 pannelli pro-durrà 19,20 kw/h d’energia elettrica. I due benisono stati realizzati col contributo della “Fonda-zione Vodafone Italia” nell’ambito del progetto“Seminiamo la legalità”. Coi fondi dello stessoprogetto sono stati realizzati interventi anche incontrada Pileri a Marinella di Selinunte (fondoconfiscato e affidato alla Fondazione diocesana).Sono state acquistate due tende climatizzate da12 posti ciascuno, servizi igienici mobili chehanno consentito di ospitare gruppi di giovaniprovenienti dal Nord Italia in esperienze dicampo nei terreni confiscati. All’interno dell’aula- con 50 posti a sedere - è stata esposta una fotodel giudice, scelta dal figlio Manfredi e fattaavere alla “Fondazione San Vito Onlus”. (Nellafoto: Baldassare Ingoglia, vice prefetto vicario diTrapani, Andrea Piraino, assessore regionale alle po-litiche del lavoro, monsignor Domenico Mogavero,Antonio Bernardi, presidente della Fondazione Vo-dafone Italia e don Francesco Fiorino, presidenteFondazione San Vito Onlus).

Fotocronache

La Madonna della Cava nella grotta della Marsala anticaE quel recupero di Nicolina Maggio estratta viva nel 1943

Il piccolo simulacro (solo 18 centimetri) fu ritrovato nel 1518 all’interno di un pozzo, lì dove l’avevano nascosto i fedeli

In pochi conoscono la sua storia di sopravvis-suta ma è di quelle che appassiona. Comeincuriosisce leggere la storia della chiesa della

Madonna della Cava, un luogo fuori i consuetipercorsi turistici ma che vale, certamente, la penadi visitare. Nicolina Maggio quando lo scorsoanno tornò lì dentro per una visita si commossee la sua memoria tornò a quei terribili giorni. Erabambina quando nel ’43 la estrassero viva daquella grotta, utilizzata dai cittadini come rifugioantiaereo, anche se non ne aveva le caratteristichein quanto mancava la doppia via di uscita. Inquell’anno la chiesa venne distrutta dal bombar-damento dell’11 maggio e nel sottosuolo rima-sero intrappolati circa 30 persone e dei militaritedeschi. Solo due giorni dopo furono salvati permezzo di una trivellazione effettuata sul lato delfossato. E Nicolina fu la prima ad essere stataestratta viva. La sua storia si intreccia con quelladella Madonna della Cava, patrona della città diMarsala, che affonda le radici molto più in epo-che remote. Il piccolo simulacro (è alto soltanto18 centimetri), oggi esposto nell’aula inferiore ri-costruita della chiesa, è stato - e lo è - negli annimolto amato e venerato dai cristiani di Lilybeo.Al tempo della persecuzione contro le immaginisacre (720-780) fu nascosto in una buca scavatanella parete di un pozzo dentro una grotta, sicu-ramente rifugio dei cristiani per il culto sacroclandestino. Sino al 1514 rimase letteralmentesconosciuto. Per quattro anni le ricerche furono

vane, al punto tale chepadre Leonardo Savina(dell’Ordine degli EremitiAgostiniani) fu contestatocome visionario e accusatodi falsità. Il 19 gennaio del1518 crollarono i massiche nascondevano lagrotta e dalla parete delpozzo spuntò il piccolo si-mulacro. Rinvenimentoaccompagnato da unaserie di miracoli. Ecco per-ché fu deciso di costruire una chiesa sopra lagrotta per adeguare il santuario al culto. Nel 1607iniziarono i lavori e il simulacro fu spostato nelconvento vicino. Si narra che la statua tornassemiracolosamente sempre nel luogo dove era stataritrovata. La grotta venne modellata con cappellelaterali e gli ambienti del cenobio. Sull’utilizzo inepoca paleo-cristiana non ci sono certezze manon si esclude che la stessa sia stata nel passatoluogo di culto. Oggi entrarvi dentro suscita sem-pre un’emozione particolare. La chiesa si presentacon una navata unica con due profonde cappellecontrapposte mentre al centro si trova il pozzoin cui fu ritrovata la statuetta. Quel piccolo si-mulacro s’ammira in tutto il suo splendore inuna teca nell’altare centrale dell’aula inferioredove si celebra la messa per i fedeli. (mf)

Pagine

Lastoria

In alto: la Madonna della Cava custodita nell’omonimachiesa. In basso: il pozzo dove fu nascosto e poi rinvenutoil simulacro. (foto Firreri)

Il giardiniere di TibhirineJean-Marie Lassausse e Christophe Henning

edizioni San Paolo 2011, pag. 11713 euro

Quel giardino-camposanto di Tibhirine luogo di memoria, dialogo e pace

otton.12-30settembre2011www.diocesidimazara.it

Una società che scricchiola, un individua-lismo esasperato, un consumismo che di-vora, «qualcuno dice che l’Italia sta

attraversando i tempi vissuti dalla Germania sul fi-nire degli anni ’30». Eppure per monsignor Gian-carlo Bregantini, arcivescovo diCampobasso-Bojano bisogna ancora avere spe-ranza. La sua ultima fatica è il libro - scritto a quattromani con la giornalista reggina Ida Nucera - «Settelampade tra le pietre e le stelle», presentato qualchesettimana addietro a Mazara del Vallo, nel decimoanniversario della «Fondazione San Vito Onlus».Monsignor Bregantini, sembra come se la societàd’oggi andasse a rotoli. Che succede?«Siamo in un momento storico in cui s’assiste agrandi cambiamenti e la società di questo ne soffreabbastanza. Oggi ci troviamo davanti davvero al ri-sultato di una società che ha dato poca importanzaai valori veri, accettando certi limiti. L’individuali-smo, ad esempio, e lo stesso consumismo ci hannofiaccato e dall’altro lato assistiamo all’incapacità disapere progettare a tutti i livelli. Anche nelle fami-glie, nella vita quotidiana».Ma quanto nesso c’è tra questa incapacità a proget-tare e la difficoltà economica che si vive?«Quella che stiamo vivendo è una società moltocomplessa, in trasformazione e bisogna accoglierlacosì com’è. Bisogna viverla col sano realismo. Met-tere in relazione l’incapacità di progettare con le dif-ficoltà economiche sembrerebbe troppo facile mala vera necessità è quella di guardare oltre, avere lacapacità di ascoltare e di essere responsabili dei pro-pri ruoli: di essere genitori, professionisti, professori,di essere figli. Sono comunque fiducioso: c’è un te-soro di valori diffuso che bisogna fare esplodere.Quello sarebbe un ottimo traguardo».Monsignor Bregantini, il tema del precariato nel la-voro è diventato fin troppo d’attualità. è finito ilsogno del posto fisso e l’incertezza lavorativa è unapreoccupazione diffusa…«Ci siamo un po’ troppo rassegnati ad accettare illavoro precario. Ed, invece, dobbiamo recuperare ivalori del precariato, perché dietro ogni lavoratorec’è una storia, c’è una vita, ci sono dei valori. Misono chiesto più volte: è eternamente utile avere ilprecariato? No. Bisogna dare risposte ai ragazzi af-finché non perdano i valori. Bisogna portare spe-ranza nel buio».Cosa direbbe ad un lavoratore precario?«Di apprezzare quel poco che ha e continuare a so-gnare. E rimanere fiduciosi nell’unione con gli altri.Soltanto insieme riusciremo a superare questo mo-mento di difficoltà. Alla politica l’appello, infine,

ad una maggiore serietà eche sia più vicina allagente. Oggi, più di ieri, ènecessario. Al tema delprecariato stiamo lavo-rando con le quattrocommissioni dellaCei all’organiz-zazione di unconvegno cheterremo ilp r o s s i m oanno. Sarà unappuntamentoimportante».Il suo ultimo librodà speranza....«Il mio ultimolibro germogliada un incontrarsidell’ombra con laluce, del travagliocon la quiete, del-l’impazienza conla mitezza. Interro-gativi che toccano leradici del sociale ela politica, sal-damente intrec-ciate ad unimprescindibile insieme dialtre urgenze, quelle dell’anima, le domande pro-fonde che l’uomo porta da sempre dentro di sé, eche le vicissitudini della vita fanno emergere conforza. Perché solo insieme “all’altro” è possibileriempire di olio ed accendere, ad una ad una, lelampade di cui abbiamo bisogno per continuare oriprendere il cammino». (max firreri)

«Mancano i valori ma dobbiamo guardare oltre»L’appello-speranza dell’arcivescovo Bregantini

Monsignor Giancarlo Maria Bregantini è origi-nario della provincia di Trento ed è attuale arci-vescovo di Campobasso-Bojano e presidentedella commissione per le politiche sociali, la-voro, giustizia e pace della Cei. è stato docenteal seminario di Catanzaro, nel ‘94 è stato no-minato vescovo di Locri-Gerace. Nel corso delsuo episcopato ha anche comminato la scomu-nica a «coloro che fanno abortire la vita dei no-stri giovani, uccidendo e sparando, e dellenostre terre, avvelenando i nostri campi», in ri-ferimento alla distruzione da parte delle coschedi alcune serre del Progetto Policoro, della Cei.

CONDIVIDEREQuindicinale d’informazione della Diocesi di Mazara del Vallo

Registrazione Tribunale di Marsala n. 140/7 -2003

EDITORE: Associazione culturale “Orizzonti Mediterranei”,

piazza della Repubblica, 6, 91026 Mazara del Vallo (TP). REDA-

ZIONE: telefono 0923 902737, [email protected]

RETTORE EDITORIALE: monsignor Domenico Mogavero.

DIRETTORE RESPONSABILE: don Francesco Fiorino. COORDI-

NATORE DI REDAZIONE: Max Firreri. HANNO COLLABO-

RATO: don Vito Impellizzeri, Erina Ferlito. IMPAGINAZIONE E

GRAFICA: Antonino Modica. STAMPA: Grafiche Napoli Campo-

bello di Mazara. Questo numero è stato chiuso in redazione il 29

settembre 2011.

CASTELVETRANO/8 OTTOBREAl Selinus seminario sulla famiglia Si terrà sabato 8 ottobre (ore 17,30) al teatroSelinus di Castelvetrano il seminario sulla fa-miglia organizzato dal Consultorio “Fami-glia Insieme”.

MARSALA/8 OTTOBREBirgi, incontro sulla sessualità“Verità e significato della sessualità umana” èil titolo dell’incontro che si terrà sabato 8 ot-tobre (ore 16) al Santuario Nostra Signoradi Fatima in contrada Birgi-Nivaloro, 136 aMarsala. Relazionerà Piera Di Maria, gine-cologa e sessuologa. Infoline: 0923966873.

PARTANNA/9 OTTOBREAssemblea del Rinnovamento nello SpiritoDomenica 9 ottobre (ore 15) al Santuariodella Madonna della Libera a Partanna siterrà X convocazione diocesana del Rinno-vamento nello Spirito Santo. Infoline:33812222462.

MAZARA DEL VALLO/9 OTTOBREInaugurazione del quadro di Giovanni Paolo IISarà inaugurato il 9 ottobre (ore 18) nellachiesa di San Vito a mare a Mazara del Valloil quadro raffigurante Giovanni Paolo II.Alle ore 19,30 nella chiesa di San Vito inUrbe sarà aperta la fontana di luce “Le radicinel cielo”.

MAZARA DEL VALLO/9 OTTOBREAssemblea diocesana della CaritasDomenica 9 (ore 16,30) al seminario vesco-vile di Mazara, assemblea diocesana dellaCaritas.

MARSALA/13 OTTOBREArriva il reliquiario Madonna delle LacrimeGiovedì 13 ottobre (ore 21) nella parrocchiaMadonna della Sapienza a Sappusi (Mar-sala) arriverà il reliquiario della Madonnadnella lacrime di Siracusa.

Inagenda

«Mi sono chiesto più volte: è eternamente utile avere il lavoro precario? No»

L’intervista

Monsignor Giancarlo Maria

Bregantini(foto Firreri)

il personaggio