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PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURA E APPROFONDIMENTO SUL MONDO SPORTIVO PROMOZIONE SPORTIVA: LA PRIORITA’ SONO I GIOVANI 5/2011 5/2011 5/2011 5/2011 febbraio febbraio febbraio febbraio Da sempre la politica sportiva della Provincia di Torino ha come priorità l’avviamento dei giovani alle più diverse discipline ed il sostegno della pratica giovanile di base. Anche nel presente mandato i progetti che (nelle ristret- tezze economiche che ormai tutti conoscono) abbiamo av- viato e stiamo portando avanti sono in gran parte dedicati a costruire occasioni in cui i ragazzi della scuola dell’ob- bligo possano accostarsi allo sport, scegliendo in piena libertà le disci- pline che intendono praticare. Non a caso, quindi, questo numero della newsletter dello Sportello Sport della Provincia è dedicato ad alcune “buone pratiche”, cioè a quei progetti di alfabetizzazione motoria e di promozione sportiva che stanno dimostrando in concreto di avere effetti positivi nel nostro territorio. Da parte nostra, siamo e saremo ancora nel 2011 in prima fila nel promuovere, in collaborazione con il Coni e con il mondo della scuola, il progetto di “alfabetizzazione motoria nella scuola primaria”. La Provincia di Torino ha impiegato ingenti risorse per fare in modo che il progetto potesse partire anche nel nostro territorio, oltre che nelle Province di No- vara, Vercelli e Biella. Lo abbiamo fatto perché crediamo fortemente nella validità di una serie di metodologie ludico-polisportive che integrano il bi- sogno del divertimento con lo sviluppo della motricità, accrescendo nei bambini il gusto della ricerca e del miglioramento, personale e di squadra. Sempre nella direzione della promozione dello sport tra i giovani nella scuola si è posto il progetto del “Gran Premio Sportivo Scolastico Provincia di Torino” per le medie inferiori e superiori. Nel 2010 abbiamo stanziato 11.000 Euro per l’erogazione di premi alle scuole secondarie di primo e secondo grado i cui allievi si sono particolarmente distinti nell’at- tività agonistica nell’ambito delle fasi provinciali dei Giochi Sportivi Stu- denteschi. Lo stanziamento va ad aggiungersi al contributo di 10.000 Euro, erogato per coprire le spese organizzative dei Giochi Sportivi Stu- denteschi, nonché all’apporto organizzativo diretto, che consiste nell’or- ganizzazione della cerimonia di premiazione degli atleti che si sono distinti nella fase nazionale. E’ vero: vorremmo poter contare sui bilanci “grassi” di qualche nostro non lontano predecessore: ma non è così. E questo non può costi- tuire un alibi per fare poco o nulla. Si opera con le risorse che si hanno, senza rinunciare a compiere scelte strategiche e a chiedere allo Stato e alle Regioni che alle nuove competenze assegnateci solo sulla carta cor- rispondano risorse certe. L’incertezza non giova a nessuno: nemmeno a chi delega “con la mano sinistra”, dimenticandosi di precisare chi fa che cosa e di assegnare fondi adeguati. Gianfranco Porqueddu Vice-Presidente della Provincia di Torino Assessore allo Sport e al post-olimpico SOMMARIO NEWSPORT NEWSPORT NEWSPORT NEWSPORT Newsletter dello sportello sport Newsletter dello sportello sport Newsletter dello sportello sport Newsletter dello sportello sport Alfabetizzazione motoria nella scuo- la primaria 2 Il progetto SPOrt SAno 4 Sport e scuola. Uno sguardo a nord- ovest 7 News dalla Provin- cia Sportivamente a scuola 11

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P E R I OD I CO D I I N FORM AZ I ON E CU L TUR A E A P P RO F OND IM EN TO SU L MONDO S POR T I V O

PROMOZIONE SPORTIVA: LA PRIORITA’ SONO I GIOVANI

5 /20115 /20115 /20115 /2011

febbraiofebbraiofebbraiofebbraio

Da sempre la politica sportiva della Provincia di Torino ha come priorità l’avviamento dei giovani alle più diverse discipline ed il sostegno della pratica giovanile di base. Anche nel presente mandato i progetti che (nelle ristret-tezze economiche che ormai tutti conoscono) abbiamo av-viato e stiamo portando avanti sono in gran parte dedicati a costruire occasioni in cui i ragazzi della scuola dell’ob-

bligo possano accostarsi allo sport, scegliendo in piena libertà le disci-pline che intendono praticare.

Non a caso, quindi, questo numero della newsletter dello Sportello Sport della Provincia è dedicato ad alcune “buone pratiche”, cioè a quei progetti di alfabetizzazione motoria e di promozione sportiva che stanno dimostrando in concreto di avere effetti positivi nel nostro territorio. Da parte nostra, s iamo e saremo ancora nel 2011 in pr ima f i la nel promuovere, in collaborazione con il Coni e con il mondo della scuola, il progetto di “alfabetizzazione motoria nella scuola primaria”. La Provincia di Torino ha impiegato ingenti risorse per fare in modo che il progetto potesse partire anche nel nostro territorio, oltre che nelle Province di No-vara, Vercelli e Biella. Lo abbiamo fatto perché crediamo fortemente nella validità di una serie di metodologie ludico-polisportive che integrano il bi-sogno del divertimento con lo sviluppo della motricità, accrescendo nei bambini il gusto della ricerca e del miglioramento, personale e di squadra.

Sempre nella direzione della promozione dello sport tra i giovani nella scuola si è posto il progetto del “Gran Premio Sportivo Scolastico Provincia di Torino” per le medie inferiori e superiori. Nel 2010 abbiamo stanziato 11.000 Euro per l’erogazione di premi alle scuole secondarie di primo e secondo grado i cui allievi si sono particolarmente distinti nell’at-tività agonistica nell’ambito delle fasi provinciali dei Giochi Sportivi Stu-denteschi. Lo stanziamento va ad aggiungersi al contributo di 10.000 Euro, erogato per coprire le spese organizzative dei Giochi Sportivi Stu-denteschi, nonché all’apporto organizzativo diretto, che consiste nell’or-ganizzazione della cerimonia di premiazione degli atleti che si sono distinti nella fase nazionale.

E’ vero: vorremmo poter contare sui bilanci “grassi” di qualche nostro non lontano predecessore: ma non è così. E questo non può costi-tuire un alibi per fare poco o nulla. Si opera con le risorse che si hanno, senza rinunciare a compiere scelte strategiche e a chiedere allo Stato e alle Regioni che alle nuove competenze assegnateci solo sulla carta cor-rispondano risorse certe. L’incertezza non giova a nessuno: nemmeno a chi delega “con la mano sinistra”, dimenticandosi di precisare chi fa che cosa e di assegnare fondi adeguati.

Gianfranco Porqueddu

Vice-Presidente della Provincia di Torino Assessore allo Sport e al post-olimpico

SOMMARIO

NEWSPORT NEWSPORT NEWSPORT NEWSPORT Newsletter dello sportello sportNewsletter dello sportello sportNewsletter dello sportello sportNewsletter dello sportello sport

Alfabetizzazione motoria nella scuo-la primaria

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Il progetto SPOrt SAno

4

Sport e scuola. Uno sguardo a nord-ovest

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News dalla Provin-cia

Sportivamente a scuola

11

D.D.IVREA III, D.D.CARMAGNOLA II, D.D.SETTIMO II, D.D.NICHELINO II, I.C.TRANA, I.C TROFARELLO, I.C.SANT’AMBROGIO, D.D. PIANEZZA.

In ogni Direzione Didattica è operativo un Esperto in scienze motorie e sportive con l’incarico di seguire 10 classi (2 per ogni anno scolastico) per un totale di 20 ore di lezione entro il termine di questo anno scolastico.

Di fondamentale rilievo risulta essere il suo ruolo che consiste essenzialmente: Nel collaborare alla stesura del POF (Piano Offerta For-mativa) e compartecipare alla definizione di percorsi didattici che propongano attività motorie – sportive a-datte ai bisogni degli alunni;

Fornire una consulenza finalizzata a dotare gli inse-gnanti delle competenze progettuali e culturali neces-sarie per rafforzare in modo strutturale l’attività motoria e presportiva;

Realizzare attività pratiche in palestra finalizzate a far acquisire modalità di conduzione progressivamente sempre più autonome delle attività motorie e sportive da parte degli insegnanti;

Introdurrei elementi oggettivi e scientifici di analisi e va-lutazione pedagogico –motoria sulla popolazione sco-lastica interessata dal progetto con verifica dei risultati.

La Strategia dell’intervento mira a far si che l’affianca-mento di un “consulente esperto” all’insegnante titolare “in orario curricolare” concorra a realizzare al meglio l’o-biettivo di supportare gli alunni nel raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze motorie, attra-verso una proposta guidata di riferimento, elaborata nel rispetto delle Indicazioni ministeriali per il Curricolo. Gli Esperti e i relativi Supervisori sono stati selezionati tra tutti coloro che hanno presentato domanda e si trovano in possesso di titoli universitari che hanno certificato la loro formazione nel campo delle scienze motorie. In particolare, al “Tutor” spesso confuso con il sup-plente di educazione motoria dell’insegnante, sarà resti-tuito il ruolo di SUPERVISORE e coordinatore dell’attivi-tà all’interno della scuola. All’evidente necessità per il corpo docente di avere anche un supporto attivo in pa-lestra, risponderà il contingente di ESPERTI in Scienze Motorie sia per l’attività di base che per l’offerta aggiun-tiva pre sportiva riservata alle classi quarte e quinte.

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Ha preso avvio nel mese di marzo il progetto pilota de-dicato alla Scuola Primaria che ha come titolo: “Movimento dalla A alla Z – alfabetizzazione motoria

nella scuola primaria”. Tale iniziativa è stata condivisa dai maggiori Enti prepo-sti alla gestione dei contenuti dell’attività motoria all’in-terno della Scuola Primaria: il MINISTRO dell’ISTRU-ZIONE, dell’UNIVERSITÀ e della RICERCA ed il CONI nell’ambito delle rispettive competenze istituzionali. Si è voluto con questo progetto realizzare un piano di alfabetizzazione motoria da attuarsi nella Scuola Prima-ria con la presenza attiva di laureati in Scienze Motorie, in risposta ai crescenti allarmi della comunità scientifica e delle istituzioni nazionali ed internazionali sulle conse-guenze della sedentarietà e di non corretti stili alimenta-ri e di vita tra la popolazione giovanile. In considerazione del fatto che il progetto in quanto “pilota” coinvolge al momento un numero limitato di Scuole e di Province della Regione Piemonte (Biella, Novara e Vercelli) ed in conseguenza della già collau-data esperienza di intervento a livello della Scuola Pri-maria da parte di Comuni e Province piemontesi pro-prio nell’ambito motorio, al fine di garantire pari opportu-nità sul territorio, l’intervento è stato esteso anche alle zone territoriali escluse dal progetto pilota nazionale, pur mantenendo le direttive sperimentali nazionali. Le Direzioni didattiche coinvolte nella Provincia di Tori-no sono 47: D.D. VOLPIANO, D.D. CHIERI II, I.C. PINO TORINE-SE, D.D.NINO COSTA TORINO, I.C.FORNO CANAVE-SE, I.C.CONDOVE, D.D. MANZONI TORINO, I.C.66MARTIRI GRUGLIASCO, D.D.NICHELINO IV, I.C.RODARI TORRE PELLICE, D.D. AVIGLIANA, D.D.CARMAGNOLA III, D.D.TOSCANINI TORINO, I.C.VINOVO I.C. CASTIGLIONE T.SE, D.D.DRUENTO, D.D.MONCALIERI II, I.C.COAZZE, I.C.SANTENA, D.D. IVREA I, D.D.SINIGAGLIA TORINO, I.C. NONE, I.C. ALMESE, I.C.AIRASCA, I.C.TOMMASEO TORINO, I.C. MONTESSORI S.MAURIZIO C.SE, D.D.D’AZEGLIO TORINO, D.D.COPPINO TORINO, D.D. DUCA DEGLI ABRUZZI TORINO, D.D. CALUSO, D.D.PELLICO TO-RINO, I.C.CUMIANA, I.C.VOLVERA, D.D.TAPPARELLI AZEGLIO, I.C.MATTEOTTI RIVOLI/ROSTA, D.D.NICHELINO III, D.D. SALGARI TORINO, I.C.B.TA PARADISO COLLEGNO, D.D. CHIVASSO I,

Nata a Torino nel 1961 è laureata in Scienze Motorie e Sportive all'Università di Torino. Ha svolto la propria attività lavorativa principalmente presso Istituto di Medicina dello Sport di Torino e ISEF e SUISM (TO). Dal 1994 si occupa di Progetto di Ricerca nella Scuola Elementare con l'IMSTO e Valutazioni Funzionali Na-zionale Paralimpica Sci Alpino e Ice Sledge Hockey. È referente disabili per l'Università di Torino. Collabora da alcuni anni con il Comune di Torino Ass. Sport, Comune di Asti Ass. Sport, Università, CONI Provinciale di Torino, Federazione Canoa e Kayak e varie As-sociazioni Sportive.

Roberta BARTOLOMEI

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Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria

L’inserimento nel piano di formazione nazionale permet-terà ai Supervisori ed Esperti piemontesi di vivere un importante momento di scambio culturale in cui speri-mentare in modo diretto la congruenza tra il percorso ludico motorio e quello di avviamento alla pratica delle discipline sportive previste dai programmi ministeriali delle scuole secondarie di I e II grado.

Con la realizzazione di questo nuovo progetto, completo di tutti i passaggi, si riusciranno a conciliare tempi e fi-nalità dell’educazione scolastica che motiva, attraverso il piacere del movimento, l’acquisizione del maggior nu-mero possibile di abilità motorie, creando i presupposti per la scelta di una vita sportiva.

ARTICOLAZIONE PROGETTUALE – PERCORSI PRO-GRAMMATICI CLASSE PRIMA: - Conoscere, riconoscere e denominare le varie parti del corpo.

- Conoscere, riconoscere, differenziare e verbalizzare differenti percezioni sensoriali.

- Riconoscere e discriminare oggetti in base alle percezioni. - Interpretare stimoli esterni che consentono di adattarsi all’ambiente.

CLASSE SECONDA: - Individuare su di sé e sugli altri le parti del corpo. - Discriminare e verbalizzare le sensazioni vissute. - Individuare le differenze tra gli attrezzi utilizzati attra-verso la percezione tattile.

CLASSE TERZA: - Collegare e coordinare le capacità di sentire, prendere coscienza e di conoscere il proprio corpo nel suo com-plesso e nei suoi distinti segmenti.

- Rappresentare il corpo fermo e in movimento.

CLASSE QUARTA: - Conoscere i cambiamenti fisiologici dovuti all’attività motoria.

- Riuscire a mantenere un ritmo di corsa costante per un certo periodo di tempo.

- Riuscire a valutare il tempo dello sforzo variando il contenuto dell’attività.

- Percepire la variazione dell’atto respiratorio durante l’attività motoria.

CLASSE QUINTA: - Padroneggiare la funzionalità di alcuni analizzatori mo-tori escludendone altri.

- Coordinare la respirazione. - Coordinare il tono muscolare. - Utilizzare consapevolmente le proprie capacità motorie e modulare l’intensità dei carichi sulla base delle varia-zioni fisiologiche dovute all’esercizio e valutando an-che le capacità degli altri.

VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI ATTESI: La verifica degli apprendimenti attesi è un momento saliente del progetto pilota. Ha il carattere di accerta-mento dei livelli di apprendimento acquisiti dagli allievi nello sviluppo delle diverse attività di apprendimento. Le verifiche rappresentano: per il Docente e per l’Esper-

to vere e proprie regolazioni sistematiche della didattica; per il bambino sono occasioni di riflessione sul proprio percorso di apprendimento motorio. Il Progetto prevede nella Verifica degli apprendimenti attesi due proposte di modalità:

- Schede di Osservazione - Prove di verifica e schede di registrazione

Schede e prove motorie devono essere intese come strumenti al fine di riprogettare, quando occorre, nuove strategie didattico educative e di procedere nello svolgi-mento delle attività programmate.

Da qui si può rilevare come l’azione del progetto sia effettivamente riproducibile in ogni ambito del territorio nazionale, modulabile a seconda delle varie realtà sco-lastiche, ma realizzato attraverso il supporto di persona-le opportunamente formato e completato da procedure di monitoraggio dei risultati che permetteranno una rac-colta di dati oggettivamente confrontabili e una valuta-zione attendibile.

Purtroppo, anche l’implementazione realizzabile con i fondi messi a disposizione dagli Enti coinvolti nel pro-getto, non riuscirà a coinvolgere tutti i plessi delle pro-vince piemontesi, ma delineerà comunque la struttura utile per la sperimentazione prevista dal Ministero per il triennio 2010/2013.

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I l progetto SPOrt SAno

Il progetto SPOrt.SAno nasce nella Struttura Complessa di Promozione alla salute della ASL Torino 2 grazie alla Dott.sa Alessandra D’Alfonso, responsabile del progetto e al suo staff, composto dal Dott. Michele Marra e dalla Dott.ssa Giuseppina Viola. Il progetto SPO.rt SAno nell’anno scolastico 2009-2010 ha coinvolto 2473 ragazzi, provenienti da Torino e dai comuni della provincia, andando a lavorare con 105 classi di prima superiore, appartenenti a 16 scuole diffe-renti della zona di Torino Nord, con l’obiettivo finale di promuovere e avvicinare allo sport i ragazzi, mostrando loro quelli che sono gli aspetti positivi e i benefici di uno stile di vita sano e della pratica sportiva. Per la realizzazione del progetto sono state impiegate diverse figure professionali che operano nel settore sco-lastico; nello specifico in ogni classe sono state organiz-zati e realizzati tre moduli differenti: “La salute…incontro di educazione alimentare”, ad ope-ra di esperti in Scienze dell’Alimentazione “SPORT… fabbrica di emozioni”, realizzato da educatori sociali “S.F.E.R.A. per vivere lo sport” realizzato da esperti del-l’Unità Operativa in Psicologia dello Sport (dott.ssa Ros-sana Capone, dott.ssa Silvia Gastaldi, dott.ssa Stefania Indemini, dott. Michele Martini, dott. Antonio Sacco) Prendendo spunto dall’opera di De Nardis Sport e vita buona (2000) è interessante riflettere sul ruolo che gioca nella vita quotidiana di ciascuno di noi lo sport. Per fare questo è opportuno evidenziare che esistono diversi livelli di pratica sportiva i cui estremi sono: sport inteso come agonismo e sport inteso “per tutti”. Lo sport a livello agonistico racchiude in sé diverse ca-ratteristiche che ruotano intorno alla prestazione e quin-di alla misurabilità di un risultato, alla competizione e al superamento costante dei propri limiti. Lo sport “per tut-ti” porta con sé caratteristiche più “dolci” focalizzate sul benessere, sulla socializzazione, sull’impegno e sulle regole, sul superamento fattibile e realizzabile dei propri limiti e sul raggiungimento degli obiettivi personali. L’obiettivo perseguito nella realizzazione di questo inte-ressante progetto è stato quello di promuovere lo sport “per tutti”, quella forma di sport di cui magari si sente parlare meno, ma che rappresenta l’insieme dei benefici più ad ampio raggio e maggiormente usufruibili per una moltitudine di giovani quali sono gli adolescenti.

“S.F.E.R.A. per vivere lo sport” - Cosa è stato fatto nello specifico Nel lavoro quotidiano con gli atleti e gli sportivi di ogni livello, un modello che viene utilizzato è il modello SFE-RA, sviluppato presso l’Unità Operativa in Psicologia dello Sport della SUISM di Torino da Giuseppe Vercelli. Si tratta di un acronimo che racchiude in sé i cinque fattori fondamentali su cui lavorare, con l'obiettivo di renderli tutti positivi e potenti, alla ricerca costante del-

l'ottimizzazione della prestazione dell'atleta e, in gene-rale, del miglioramento dell’atteggiamento nei confronti delle sfide, sia in ambito educativo che agonistico. I fattori da allenare nella costruzione della propria pre-stazione sono dunque cinque:

Sincronia → la capacità di essere presenti e concen-trati su ciò che si sta facendo nel momento della prestazione. Si raggiunge quando mente e corpo sono perfettamente connessi tra loro

Punti di Forza → le capacità e abilità fisiche, tecniche e mentali, che permettono di accrescere il proprio senso di autoefficacia

Energia → l'uso attivo della forza e della potenza Ritmo → ciò che genera il giusto flusso nella sequen-

za dei movimenti e che dà qualità all’azione Attivazione → il valore aggiunto, il motore motivazio-

nale, la massima espressione della passione, che permette all'atleta di superare i propri limiti

E’ stata dunque portata nelle scuole la nostra esperien-za, sviluppando con gli studenti il metodo S.F.E.R.A. per aiutarli a prendere consapevolezza dei cinque fattori che compongono la prestazione d’eccellenza, sperimentando ciascuno di essi attraverso delle esercitazioni costruite ad hoc. La richiesta nelle classi, come contratto iniziale, è stata quella di mettersi in gioco come dei veri atleti. E’ emerso che l'attivazione degli studenti ed il loro interesse è stato presente e costante in tutte le classi, senza distin-zione; la partecipazione attiva ai vari esercizi ha fatto sì che i ragazzi sperimentassero direttamente le sensazioni collegate a ciascun fattore e che, durante il debriefing, partecipassero attivamente alla discussione. Questo dato conferma ancora una volta una nostra convinzione pro-fonda e cioè quanto sia importante e potente affiancare ai concetti teorici anche momenti di sperimentazione pratica e di formazione esperienziale. Al termine del modulo, tutti gli studenti hanno avuto mo-do di auto-valutare le proprie prestazioni attraverso la compilazione dello SFERA Mandala, ovvero di uno stru-mento specifico che viene utilizzato quotidianamente anche dagli atleti. Infine, grazie alla versatilità di SFERA, è stato possibile collegare ognuno dei cinque fattori alla vita reale e sco-lastica degli studenti per far sì che si rendessero ancora più conto che ogni prestazione, sia essa sportiva, scola-stica, professionale o personale, necessita di grande lavoro, consapevolezza e, alla base, di una imprescindi-bile connessione mente e corpo.

Uno sguardo alla teoria Tra i vari autori che si sono occupati di psicologia dello sviluppo, è stato scelto come riferimento Jean Piaget. Nella sua ottica il soggetto viene visto come un attivo

Giuseppe VERCELLI

Nato a Torino il 10/12/1967 è laureato in Psicologia Clinica e di Comunità presso l'Università di Padova e specializzato i Psicoterapia. Ha svolto la propria attività lavorativa principalmente presso la Scuola Universi-taria Interfacoltà in Scienze Motorie, Università degli Studi di Torino, presso la quale è docente di Psicologia del Lavoro e dello Sport e dirige l'Unità Operativa di Psicologia dello Sport del Centro Ricerche in Scienze Motorie e Sportive. È stato lo psicologo dello sport ufficiale del CONI per le Olimpiadi invernali di Torino 2006 e per le Olimpiadi di Pechino 2008. Iscritto all'Albo dell'Ordine degli Psicologi del Piemonte. Ha insegnato alla Bocconi di Milano e presso la Facoltà di Economia dell'Università di Torino; è lo psicologo dello sport della squadra nazionale di sci alpino (F.I.S.I.) e della squadra nazionale di canoa e kayak (F.I.C.K.).

costruttore delle proprie conoscenze che evolve e si modifica attraverso l'interazione con l'ambiente. Piaget ha individuato quattro grandi periodi di sviluppo: 1. periodo sensomotorio (dalla nascita a 2 anni) 2. periodo preoperazionale (da 2 a 7 anni) 3. periodo delle operazioni concrete (da 7 a 11 anni) 4. periodo delle operazioni formali (12 anni e oltre) Nello specifico, durante lo stadio operatorio formale, si sviluppa nei ragazzi il pensiero astratto e la capacità di formulare ipotesi verificabili poi attraverso i mezzi logici a disposizione. Non si è più legati ad una verifica con-creta delle proprie idee. Si può prendere in considera-zione ciò che deve ancora avvenire e si acquisisce la capacità di ragionamento ipotetico-deduttivo. Compare il pensiero preposizionale che permette all’adolescente di pensare sistematicamente al futuro e all’astratto. Partendo da tali teorizzazioni piagetiane, basandosi sulla letteratura contemporanea e traendo spunto dalla nostra partnership con la scuola calcio Juventus Soccer School, è stato elaborato l’intervento nell’ambi-to della psicologia dello sport , facendo riferimento ad un programma sportivo specifico in relazione all’età dei ragazzi in questione. La fascia d’età 12-15 anni può essere rappresentata con il seguente motto “conoscere sé stessi e gli altri”. Durante questo periodo la pratica sportiva assume di-verse valenze: Migliora la qualità della vita psicofisica degli adolescenti; Permette di classificare le regole sociali importanti nella

condotta quotidiana; Facilita la condivisione dell’esperienza all’interno di un

gruppo; Aiuta il ragazzo a far fronte ai propri bisogni individuali,

quali autostima, sicurezza, identità propria. Entrando nel merito del nostro intervento formativo presso le varie scuole, è stato rivolto essenzialmente alle prime classi delle scuole medie superiori e quindi a ragazzi di circa 13-15 anni. La parola chiave durante questa fascia d’età è certa-mente quella del cambiamento che si articola necessa-riamente su due livelli: SVILUPPO CORPOREO (altezza, peso, caratteri ses-suali primari e secondari, sistema nervoso ed endocri-no, apparato cardiocircolatorio e respiratorio) SVILUPPO PSICOLOGICO (evoluzione del pensiero, nuova immagine di sé, emancipazione dalla famiglia, gruppo dei pari)

Riepilogando, l’adolescenza è un periodo di transizio-ne, di cambiamento, strettamente connesso ad un desi-derio di esplorazione, ma anche ad una necessità di

vicinanza dell’adulto.

Per tutti questi motivi lo sport va incontro a molte delle esigenze dell’adolescente:

• Accettazione, confronto con i pari, appartenenza al gruppo, ricerca di una propria corporeità e identità;

• Costruzione di una corretta immagine corporea at-traverso il movimento, il confronto con gli altri coetanei (spogliatoio: condivisione imbarazzi = apertura);

• Condivisione di valori etici, norme, comportamenti, obiettivi, cultura sportiva;

• Sviluppo del senso di responsabilità, dell’autostima e grazie al rispetto delle regole che caratterizzano ap-punto lo sport;

• Sviluppo di una propria autoefficacia grazie alla possibilità di sperimentarsi nell’esecuzione di precisi compiti sportivi; Ampliamento del gruppo di riferimento degli adulti.

Abbandono della pratica sportiva e drop out Un aspetto importante da considerare che si presenta talvolta nell’ambito della pratica sportiva è il fenomeno del drop-out. La maggior parte dei bambini inizia a praticare sport già nella prima infanzia, ma con il passare del tempo diven-ta sempre più frequente la perdita di interesse e di sti-moli, fino ad arrivare intorno ai 14/16 anni alla decisione di abbandonare, talvolta completamente, l’attività sporti-va. Le motivazioni alla base di questa realtà possono esse-re molteplici; tra le più comuni emergono la scuola (sia come impegno in termini di tempo, sia nel caso di uno scarso rendimento), la difficoltà di relazione con l’allena-tore, l’eccessiva pressione da parte dei genitori, la fatica fisica, la monotonia dell’allenamento, la difficoltà di so-cializzazione e di integrazione con il gruppo, ma anche a livello più “pratico” la difficoltà a reperire strutture ade-guate e i costi troppo elevati. Naturalmente tutte queste motivazioni non sono appli-cabili in ogni contesto sportivo, ma rappresentano sem-plicemente uno spaccato di ciò che può emergere nelle diverse situazioni specifiche. Ciò che non deve essere assolutamente dimenticato è che lo sport è visto dai ragazzi prima di tutto come oc-casione per socializzare, per relazionarsi con i coetanei e per divertirsi insieme: se tali aspettative non vengono confermate sarà molto probabile che la mancanza di tempo e i gli impegni scolastici porteranno come conse-guenza all’abbandono dell’attività sportiva da parte dell’atleta.

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Il progetto SPOrt Sano

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NEWSLETTER n. 5 - 2011

Presidente Provincia di Torino Antonio SAITTA

Vice Presidente e Assessore Sport e Post Olimpico Gianfranco PORQUEDDU

ASSESSORATO ALLO SPORT e POST OLIMPICO- Servizio Programmazione e Gestione Attività Turistiche e Sportive

Dirigente Fortunato ASPREA

Coordinamento Redazionale Ufficio SPORTELLO SPORT

Redazione Consulenti SPORTELLO SPORT

Grafica Ufficio SPORTELLO SPORT

Stampato Stampato in proprio

Supplemento a : ‘Cronache da Palazzo Cisterna’ n. 4 - 2011

www.provincia.torino.it/sport

Spesso, quindi ciò che accade in questi casi non è “l’abbandono di uno sport”, ma “l’abbandono dello sport”, inteso quindi come pratica sportiva in generale. Numerosi studi si sono occupati di studiare questo feno-meno; uno dei dati che emerge è che nelle scuole se-condarie di primo grado vi sono tra gli studenti circa il 33% di ex-praticanti che, dopo avere avuto esperienze legate al mondo dello sport, hanno già abbandonato l’attività sportiva. Tali ricerche indicano anche che le motivazioni princi-pali e i fattori che sembrano essere alla base di questo fenomeno di drop-out sono da ricercare da una parte nell’eccessivo impegno richiesto dallo studio e, dall’al-tra parte, dalla modalità di svolgimento dello sport in questione che è diventato “una cosa noiosa che non avevo più voglia di fare”. Può darsi quindi che il fenomeno del drop out dipenda per alcuni aspetti dai ragazzi o da situazioni contingenti, ma nonostante questo non va dimenticato tutto ciò che rimane sotto la nostra personale responsabilità e su cui è possibile e doveroso impegnarsi in prima persona per fare sì che i ragazzi/atleti possano trovare le condizioni e gli stimoli più favorevoli nell’ambito della pratica sportiva. Cosa sviluppa motivazione allo sport nell’adolescenza La motivazione alla pratica sportiva in età giovanile rap-presenta, dati tutti i benefici della pratica sportiva stes-sa, uno degli argomenti più studiati ed analizzati negli ultimi decenni. Esiste a tal proposito un’enorme mole di studi scientifici, ricerche e teorie, volte, sin dagli anni ’70 (Adelrman e Wood, 1976) a spiegare cosa spinga i ra-gazzi ad intraprendere un’attività fisico-motoria e, so-prattutto a mantenerla nel tempo. Volendo riassumere in modo sintetico ciò che negli anni è emerso può esse-re funzionale rifarsi a quanto riportato in La motivazione alla pratica sportiva nei giovani di Buonamano, R., Cei, A., Mussino, A. (1993). Gli autori, attraverso l’applica-zione del “Partecipation Motivation Questionnaire” di Gill, hanno riscontrato nove principali motivazioni alla pratica sportiva. Quali sono? La Forma Fisica (piacere

dato dal sentirsi attivi e con un fisico in forma); Abilità (voglia di apprendere cose nuove e ricerca del migliora-mento); Acquisizione di Status (ricerca della popolarità, dell’attenzione e del riconoscimento degli altri); Eserci-tarsi in Gruppo (bisogno di appartenenza ad un gruppo); Amicizia (desiderio di passare il tempo con i propri amici e di cercare/trovarne nuovi); Aspetti della Competizione (piacere derivato dal mettersi in situazioni sfidanti, in cui ci si mette alla prova); Rinforzi Estrinseci (motivazione al ricevere riconoscimento da genitori ed amici, e di ri-cevere premi e medaglie); Spendere Energia (rientrano in questo fattore la voglia di scaricare attraverso lo sport il nervosismo/tensione e il piacere nello stare fuori ca-sa); Divertimento (inteso come piacere nel fare ciò che si sta facendo, come per esempio gareggiare). Di tutte questi fattori motivazionali, uno in particolare è risultato essere di elevata importanza, ed è emerso in modo trasversale nelle tante ricerche sul tema. Si tratta della cosiddetta motivazione alla riuscita. Approfonden-do il tema diversi autori hanno portato in evidenza la necessità di distinguere tra l’”Orientamento al Compito” e l’”Orientamento al Sé”. Nel caso dell’orientamento al compito, chi fa sport ricerca la padronanza di un’abilità, confrontandosi principalmente con se stesso e attri-buendo più importanza alla propria personale crescita che alla vittoria sull’altro. Quando invece a prevalere è l’orientamento al sé, diventa prioritario il confronto con l’avversario, con l’altro. Ciò com-porta una gran-dissima impor-tanza riversata sul concetto di vittoria (e quindi di sconfitta) che diventa metro unico per giudi-care il proprio livello di abilità.

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Il progetto SPOrt Sano

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Bibliografia e Sitografia Alderman, R.A., Wood, N.L., An analisys of incentive motivation in young Canadian athletes, Canadian Journal of Applied Sport Science, 1976 Bortoli, L., Robazza, C., Orientamento Motivazionale nello Sport, Giornale Italiano di Psicologia dello Sport, n.3, 2003 Buonamano, R., Cei, A., Mussino, A., La motivazione alla pratica sportiva nei giovani, Scuola dello Sport, Roma, 1993. Cei, A., Psicologia dello Sport, Il Mulino, Bologna, 1998 Centro Studi, Coaching Manual Juventus Soccer School (Training Manual), Torino, 2005. R Canestrari, A Godino, Trattato di psicologia, Clueb Editore, Bologna, 1997 Del Miglio C.M., Manuale di psicologia generale, Edizioni Borla, Roma, 1997 De Nardis F., Sport e vita buona, Meltemi editori, Roma, 2000 Eysenk M., Keane M., Manuale di psicologia cognitiva, Sorbona, Milano, 1998 Ferrari A.O., Bellaccio D., Costabile A., Sasso S., Introduzione alla psicologia dello sviluppo, Editori Laterza, Roma - Bari, 1999 Manes S. (a cura di), 68 Nuovi giochi per la conduzione di gruppi, Franco Angeli, Milano, 2002 Marocco Muttini C. Preadolescenza, Centro Scientifico Editore, Torino, 2007 Piaget J., La formazione del simbolo nel fanciullo, La nuova Italia, Firenze, 1974 Prunelli V., Sport e agonismo, FrancoAngeli / Le Comete, Milano, 2002 Vercelli, G.,Vincere con la mente, Ponte alle Grazie, Milano, 2006 Vercelli G., S.F.E.R.A. Training. Manuale di Allenamento, Libreria dello Sport, 2009 Vercelli, G., Intelligenza Agonistica, Ponte alle Grazie. Milano, 2009 Vercelli G., Bounous G., Manuale di psicologia dello sport, Centro Stampa SUISM, Torino, 2005 http://www.psyco.com/sitosport/tesicorsistI/tesigaiotti/tesisportgaiotti.htm http://www.my-personaltrainer.it/sport/drop-out-sportivo-adolescenza.html

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Sport e scuola. Uno sguardo a nord-ovest

Premessa

Uno dei temi di maggiore rilevanza solitamente proposto quando si tenta una qualche analisi del mondo sportivo, è rappresentato dalle sue relazioni con la scuola. Rapporto che nel tempo si è dimostrato ricco di positività, ma talvolta costellato anche di difficoltà istituzionali, or-ganizzative, culturali e sociali. Non a caso il cosiddetto “drop-out” (ovvero l’abbandono anticipato) scolastico spes-so e volentieri si accompagna a quello sportivo. Lasciamo però questi argomenti ad altri momenti di riflessione. In questa sede intendiamo occuparci di realtà positive, d’importanti esperienze di collaborazione tra Comuni e Scuola, aventi ad oggetto la promozione e l’implementazione di attività motorie e sportive, diverse e diversificate. Lo “Sportello Sport” della Provincia di Torino, anche attraverso l’utilizzo della propria newsletter: http://www.provincia.torino.it/sport/newsletter/index.htm, desidera proporre una lettura aggiornata e prospettica delle iniziative che trattano i temi succitati. Si tratta non solo di proiettare all’esterno esperienze di particolare interesse, ma ancor più di sostenere, anche attraverso questa tipologia di azione, le migliori esperienze locali. Abbiamo così inteso raccogliere direttamente dalla voce di chi quotidianamente opera nell’ambito delle Istituzioni locali informazioni, dati e materiali a supporto della nostra azione conoscitiva. Nello specifico abbiamo incontrato le responsabili dell’Ufficio/Servizio Sport dei Comuni di Collegno, Venaria Reale e Grugliasco. Di là da quanto è emerso negli interessanti colloqui, questa è anche l’occasione per ringraziare ognuna di loro (unitamente ai rispettivi collaboratori), per la grande e cordiale disponibilità dimostrata e anche per l’entusiasmo con cui – tra molteplici problematiche ed impegni – hanno arricchito le proprie articolate esposizioni. Il tema affidatoci nell’occasione era di ricercare e riportare le “buone pratiche” legate, come si è detto in apertura, ai legami tra sport e scuola. La diversità delle situazioni territoriali, socio-culturali e istituzionali costituisce lo scenario di riferimento, entro il quale verranno – purtroppo sinteticamente – rielaborate le informazioni così generosamente fornite. Non c’è motivo di stupore alcuno se, presentando le esperienze, si debba premettere una constatazione quanto mai banale: sport e scuola rappresentano, con sfumature e approcci variabili, due importanti e prioritari temi sui quali convergono le azioni di tutti e tre gli Enti locali considerati. Dagli incontri emergono alcune similarità (segno della rilevanza assegnata da ciascun Comune a questi temi), pur se incastonate all’interno di aree d’intervento più vaste, come ad esempio quella dedicata ai Servizi socio-assistenziali o culturali. Un primo dato, che nel seguito sarà meglio precisato, concerne i considerevoli sforzi economico-finanziari di detti Comuni nel merito dei temi in argomento. Un altro elemento non meno interessante è costituito dall’organizzazione interna ed esterna concernente le molteplici iniziative programmate sia in ambito scolastico sia sportivo. Non ci sembra il caso annotare nel dettaglio che Collegno, Venaria Reale e Grugliasco si presentano, anche sotto il punto di vista territoriale, socio-economico e storico, tra le più importanti realtà della cintura metropolitana torinese. Re-altà che ancora credono, nonostante le pesanti limitazioni derivanti dalle restrizioni alla finanza pubblica e dagli oneri della crisi, nelle risorse “scuola” e “sport”, interpretando le reciproche relazioni secondo un modello partecipato e attivo. Potremmo quindi avanzare un’osservazione onnicomprensiva delle esperienze descritte: se c’è una “buona prati-ca” da segnalare, questa è costituita dall’impegno costante che detti Enti locali esprimono sul proprio territorio a favore delle rispettive comunità.

COLLEGNO: INNOVAZIONE NELLA CONTINUITA’ Il Comune di Collegno ha sempre coltivato una propensione favorevole nei confronti del connubio scuola e sport. Così, nel corso dei decenni, con gli inevitabili cambiamenti che la città ha subito sia sotto il profilo urbanistico, sia sotto quello socioeconomico, alcune iniziative sportivo-culturali si sono andate “modernizzando”, per adattarsi alle mutate esigenze tecniche e dell’utenza. Per parlare adeguatamente – seppure in breve, stante la limitatezza dello spazio a disposizione – delle

iniziative odierne, e in particolare, delle cosiddette “buone pratiche” che, a diverso livello e con varia intensità legano sport e scuola, nel territorio collegnese, occorre fare un passo indietro, per segnalare ciò che nacque molti anni fa, attorno agli anni ’70. Proprio a Collegno (una fra le più significative aggregazioni urbane, sviluppatesi a ridosso della metropoli torinese anche a seguito dei fenomeni migratori interni dovuti al “boom” economico degli anni Sessanta) ebbe i natali, con il supporto della UISP, una delle prime attività di ”alfabetizzazione motoria” (nello specifico, la pratica del nuoto). Questa produsse in seguito iniziative di

Nato a Torino nel 1949 è laureato in Scienze Politiche (indirizzo politico-sociale) all'Università di Torino. Ha svolto la propria attività lavorativa principalmente presso la Regione Piemonte. Dal 1976 al 1998 si è occupato di programmazione sportiva (impianti ed attività). È stato segretario del Coor-dinamento nazionale delle Regioni in materia di sport, ed anche segretario del Nucleo di Valutazione e Veri-fica degli investimenti Pubblici. Tra il 2002 e il 2007 ha fatto parte dello Sportello Sport della Provincia di Torino, collaborando alla redazione di proposte e attività in materia di programmazione e formazione. Iscritto all'Associazione Italiana di Sociolo-gia, collabora da alcuni anni con il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università di Torino.

Guglielmo BRUNA

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Sport e scuola. Uno sguardo a nord-ovest avviamento alla psicomotricità e alla pratica di numerose attività di carattere motorio-sportive. Furono quindi realizzati, ampliati e migliorati anche numerosi impianti nella e per la scuola (palestre, piscine, campi polivalenti). Oggi possiamo affermare che Organizzazioni sportive, Organismi della scuola e Amministrazione civica hanno creato una rilevante unità di lavoro e d’intervento nel settore, che condivide una pluralità di iniziative. Uno degli esempi è la sottoscrizione del “Patto per la Scuola” – un accordo tra Comune e Dirigenza scolastica - che definisce norme e regole per iniziative congiunte (educative e di carattere fisico-motorio) nell’ambito della scuola primaria. Altra non secondaria attività promossa dall’Amministrazione collegnese (e gestita dal Settore competente), è “Scuola & Città”, un ricco e organizzato catalogo annuale dell’offerta formativa. A detta pubblicazione si connette, con le caratteristiche proprie di un “vademecum” dell’offerta sportiva, l’opuscolo “Scegli il tuo sport”. Una prima importante considerazione nasce proprio a seguito delle notazioni che sono state evidenziate nel corso del colloquio intercorso con le Responsabili del Settore sport. In effetti, è difficile evidenziare – in un ambito piuttosto ricco di offerte – una specifica “buona pratica”. Si sarebbe quindi orientati a considerare l’insieme delle proposte, formulate considerando le varietà dell’utenza, una “buona pratica” esso stesso, poiché capace di offrire varietà di iniziative, senza privilegiare una specifica disciplina sportiva, anche se “originale”. A Collegno sono presenti 2 Circoli Didattici, 1 Istituto Comprensivo, 1 scuola secondaria superiore di 1° grado (ex scuola media), 1 sede distaccata del liceo “Curie” di Grugliasco. Scuola dell’infanzia: 1.119 alunni Scuola primaria: 1.986 alunni Scuola secondaria superiore 1° grado (ex scuola media): 1.123 alunni Sede distaccata Liceo “Curie”: 483 alunni. Va tenuto in conto, illustrando la situazione di sport e scuola a Collegno, la fattiva presenza della Consulta Comunale per lo Sport. A questo proposito si rileva un dato importante per la Città di Collegno (nondimeno anche per gli altri Comuni considerati), costituito dall’impegno economico, finanziario e organizzativo che tutta questa massa di attività comporta. Nel corso di un decennio, il budget dedicato alla promozione sportiva per la scuola, è passato da 13 milioni di Lire agli attuali 40.000 Euro. Pur non rilevandosi una vera e propria programmazione intersettoriale, i diversi Servizi comunali interessati alle tematiche educative, sociali e sportive interagiscono positivamente. Le numerose realtà sportive, associative e del tempo libero, operanti sul territorio collegnese, presentano annualmente al Comune un calendario delle proprie attività suddiviso per aree di competenza. Ciò permette agli Uffici comunali di realizzare un organico quadro

d’insieme, evitando sovrapposizioni e realizzando, al contempo, una più razionale gestione degli interventi di supporto. Nel corso dell’incontro sono state illustrate altre proposte promozionali della pratica motoria e sportiva – esterne all’area scolastica - alcune delle quali sono di seguito richiamate: Il “Miglio Rosa”, per favorire la pratica dello jogging

anche per le donne, in condizioni di sicurezza e con il supporto di un istruttore;

Il progetto ”Attività Fisica Adattata”, in accordo con l’Assessorato comunale alle Politiche Sociali e l’ASL;

Il progetto “Bocciofile Aperte” in collaborazione con le associazioni bocciofile di territorio;

Il progetto “Corri Collegno”, una manifestazione di notevole importanza di solidarietà.

In chiusura di questa breve esposizione, si desidera evidenziare il notevole sforzo prodotto dall’Amministrazione comunale e dagli Uffici per portare più sport in Città, più attività sportiva tra i giovani cittadini e nella scuola, soprattutto in quelle dimensioni in cui non vi sono docenti preposti e non vi è un’attività organizzata. Parlando di “buone pratiche” che investono l’area sportiva-educativa, infine, ci pare di dover evidenziare: La forte capacità organizzativa e il grande impegno

economico-finanziario per dare più sport alla scuola. L’impegno a mantenere e sviluppare il rapporto sport-

scuola, anche come base per eventuali successivi sviluppi, in altre dimensioni scolastiche oltre la scuola primaria.

Non favorire una sola “buona pratica” sportiva, bensì offrire un “ventaglio” di offerte di pratiche sportive di vario interesse per la popolazione collegnese.

VENARIA REALE: DIALOGO, ETICA E PROMOZIONE Da anni, com’è noto, il Comune di Venaria Reale deve la sua fama nazionale e internazionale alla Reggia sabauda in tempi recenti, restaurata e abbellita, così da renderla un obiettivo prioritario di visita tra i molti turisti che visitano Torino, la sua provincia e il territorio regionale. L’incontro con le responsabili degli Uffici comunali dedite a curare e ad incentivare lo sviluppo delle iniziative di promozione sportiva, è avvenuto in un momento di transizione. Da questa situazione, deriva una certa difficoltà nel definire con puntualità i nuovi obiettivi d’intervento, che necessariamente dovranno essere individuati dalla nuova Amministrazione civica. Restano, però, da analizzare le attività in corso; ottenere informazioni e dati circa le iniziative più recenti che rientrano nel contesto tematico che ispira questa piccola indagine conoscitiva sullo sport nell’area ovest di Torino. La scuola è presente sul territorio venariese con due Circoli didattici, (6 scuole elementari); due scuole medie inferiori (Lessona e Don Milani) e un liceo scientifico/classico (Juvarra). Il mondo associativo sportivo trova spazio di espressione e luogo per le proposte nella Consulta dello Sport, che prevede – fra gli altri – un posto anche

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Sport e scuola. Uno sguardo a nord-ovest per la rappresentanza scolastica. Le aree sulle quali il Comune di Venaria Reale ha investito e tuttora investe, sono quelle dell’attività motoria nella scuola primaria e nella scuola media. Le scuole presentano al Comune le proprie proposte di attività che sono in seguito selezionate e supportate dall’Amministrazione civica. Detto supporto è strettamente legato a un budget finanziario concordato, sulla base del numero degli allievi. Lo stesso budget è incrementato nella misura del 10% a favore delle scuole elementari che non avendo insegnanti specificamente dediti all’educazione fisica, sono meno attrezzate rispetto alle scuole medie per seguire le attività sportive degli alunni. La documentazione che attiene alla gestione organizzativa dello sport nel territorio venariese è disponibile sul sito Internet del Comune, dal quale si possono scaricare: -> Il regolamento di utilizzo degli impianti comunali; -> L’elenco delle Società sportive. La convenzione tra la Città di Venaria Reale e le Scuole per l’utilizzo delle palestre, è invece disponibile in formato cartaceo, presso gli Uffici comunali preposti al Settore sport. Un’altra iniziativa di carattere partecipativo è costituita dal Consiglio Comunale dei Ragazzi. Detto organismo ha tematizzato lo sport come argomento principale della propria attività per il corrente anno 2010. Il progetto elaborato dai ragazzi si prefigge lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza, ed in particolare gli studenti delle scuole, sul benessere fisico apportato dalla pratica sportiva, attraverso la realizzazione di un prodotto multimediale, il quale verrà poi pubblicato sul sito della Città. La Città di Venaria Reale ha sposato appieno il progetto della Regione Piemonte per una “buona pratica” sottoscrivendo “la Carta Etica per lo sport piemontese”. A tal fine è in elaborazione un progetto al quale partecipano l’UISP Valle di Susa e medici dell’ASL 3, che prevede una serie di incontri finalizzati alla sensibilizzazione di soggetti vari quali genitori, ragazzi, istruttori su temi diversi come “una corretta alimentazione”, “ no-doping”, ecc. A livello di manifestazioni/occasioni di pratica sportiva, in aggiunta a quanto realizzato dalle scuole con i contributi comunali già citati, sono state evidenziate le seguenti: Corsa podistica per le scuole medie “Corri Reale”;

(Organizzazione: Comune e Associazione sportiva di Atletica).

Progetto “Scalate e dintorni” per le scuole medie; (Organizzazione: Comune, Scuole, CAI). Realizzazione di palestra di roccia artificiale e ponte tibetano. Il corso, della durata di una settimana, prevedeva anche alcune uscite in montagna, non effettuate per una pluralità di problemi. L’iniziativa promossa nel 2009, non ha avuto seguito.

Progetto promozionale di calcio femminile “Giornata dello Sport” (Organizzazione: Comune, A.C.F. Torino Calcio).

Passeggiata ciclistica “Junior Bike Michelin”,

conclusiva del progetto sulla “Sicurezza Stradale” tenuto dalla Polizia Municipale in alcune scuole elementari (Organizzazione: Comune, Open Factory Supporter).

Occorre però prendere atto, qui come anche nelle altre realtà locali interpellate, dello sforzo organizzativo e finanziario che il Comune di Venaria Reale affronta per mantenere e supportare le molteplici iniziative che hanno svolgimento nella e per la scuola. Tra questi sforzi è doveroso annotare il tentativo di attivare una sinergia interistituzionale tra Ente locale e Organi scolastici, prevedendo la condivisione di medesimi programmi educativi sullo sport tra le diverse scuole. Ciò faciliterebbe verifiche comparative al fine di implementare gli stessi programmi, sulla base dei risultati delle suddette analisi. Su questo tema molto lavoro resta da fare, ma è un obiettivo prioritario anche per l’Assessore appena insediato, che ritiene di fondamentale importanza il valorizzare l’intera rete educativa presente sul territorio. Ciò non significa che non esistano esperienze recenti, o in prospettiva, che abbiano i requisiti quali-quantitativi per dimostrarsi attività d’interesse. Scuola e sport restano pertanto due fondamentali punti di riferimento per la Città di Venaria Reale, così come evidenziato nella concretezza delle iniziative attivate.

GRUGLIASCO: SPORT, CULTURA E COMUNITA’ La citazione che apre questa nota redazionale sintetizza al meglio gli obiettivi che la Città di Grugliasco ha attuato e sta perseguendo nella specifica area d’intervento. “Una città a misura d'uomo è una città che sa programmare, nel suo territorio, lo spazio per la pratica Sportiva. Lo sport deve essere garantito a tutti i cittadini. Il linguaggio del corpo rappresenta un grande strumento di relazione con gli altri.

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Sport e scuola. Uno sguardo a nord-ovest E' il modo più immediato con cui si esprimono i giovani, è uno dei modi più semplici per entrare in sintonia con culture e tradizioni che provengono da paesi diversi. Lo sport è gioco, è socializzazione, è salute, è una parte importante della vita delle persone di ogni età. La cultura sportiva deve essere parte del bagaglio di ogni singolo cittadino; per far ciò è indispensabile fornire alla cittadinanza tutte le possibilità di praticare lo sport preferito. Per riuscire in questo intento è necessario che le risorse siano distribuite equamente sul territorio”. Emergono chiaramente finalità e percorsi all’interno dei quali non è difficile riconoscere la rilevanza assegnata dal Comune al rapporto sport-cultura-comunità Da tali premesse consegue una stretta relazione tra le iniziative a favore dello sport e la scuola. Di fatti, nel corso dell’incontro con la Responsabile del Settore e i suoi collaboratori, sono state fornite nel merito molteplici informazioni, che saranno riprese solo in sintesi, stante la modesta disponibilità degli spazi editoriali. La Città di Grugliasco, confinante sia con Torino sia con Collegno, è sede del Polo Universitario e di un importante complesso scolastico superiore (Area Barrocchio). Per offrire una sufficiente panoramica della situazione, si richiamano alcuni dati di riepilogo relativi all’Anno Scolastico 2009/2010 (scuole statali e paritarie), utili a rendere l’idea della rilevanza della presenza scolastica sul territorio grugliaschese. Le scuole dell’infanzia contano 1018 iscritti; le scuole primarie presentano una dotazione di 77 sezioni con 1876 iscritti; le scuole secondarie di primo grado dispongono di 45 sezioni con 1078 iscritti. Le scuole superiori (4 istituti: Majorana, Curie, Vittorini, Castellamonte) vedono una presenza complessiva di 3034 iscritti. Anche per il Comune di Grugliasco l’intervento nell’ambito della promozione sportiva costituisce un onere rilevante sia sotto il profilo organizzativo, sia sotto quello finanziario. Per il 2010 il budget ammonta a Euro 180.000, di cui Euro 50.000 dedicati agli interventi manutentivi e acquisto attrezzature. Pur non essendo operante una Consulta per lo Sport, i rapporti con le Associazioni e con gli Organi della scuola sono improntati al raggiungimento di obiettivi condivisi, in linea con quanto affermato nella dichiarazione iniziale. Così come per gli altri Enti locali intervistati, anche per la realtà grugliaschese è difficile identificare una specifica “buona pratica” sportiva, nel senso che vi sono diverse iniziative di particolare interesse, che hanno riscosso e conseguono ancora un notevole successo da parte dei praticanti e della popolazione. In particolare, tra gli interventi a supporto dello sport nelle scuole elementari e medie, è d’obbligo citare l’attività natatoria, organizzata su otto turni che garantiscono l’avviamento alla pratica del nuoto a centinaia di ragazzi tra i mesi di ottobre e maggio. La predetta attività è programmata in concorso con le scuole; viene, infatti, redatto un piano di utilizzo, per garantire il soddisfacimento di tutta l’utenza scolastica

ed evitare possibili inconvenienti nell’assegnazione degli spazi-acqua. La piscina sarà prossimamente sottoposta a lavori di ampliamento e miglioramento. I lavori sono coordinati al fine di evitare la chiusura dell’impianto, in questo periodo in gestione alla società Rari Nantes. Richiamiamo altre iniziative del Comune di Grugliasco: Corsi sportivi (ginnastica); (Organizzazione: Comune

e Associazione Centro Europa 01) Corsi di sci per le scuole medie; (Organizzazione:

Comune, Scuole), che hanno visto la partecipazione di oltre 100 ragazzi di tutte le scuole di ordine e grado e di 50 adulti.

Occorre prendere atto di un’importante osservazione emersa nel corso dell’incontro: le scuole hanno oggi maggiore autonomia per quanto riguarda lo sport. Così le strutture restano disponibili al Comune dopo le 18,30; ne consegue che l’affluenza alle attività sportive è pressoché monopolizzata dalla fascia dei giovani e degli adulti. Per la popolazione scolastica, l’Amministrazione di Grugliasco ha dato vita alle seguenti attività: Progetto “Ti Muovi”: si tratta di un progetto pluriennale

per l’educazione alla sicurezza. Mobilità urbana autonoma per giovani e bambini;

Progetto “Postura a scuola – A scuola di postura”: è un percorso di sensibilizzazione, informazione e formazione sui temi della prevenzione delle problematiche posturali in ambito scolastico.

PePS (Piani e Profili per la Salute) – Comuni di Grugliasco e Collegno: i PePS sono lo strumento con cui la comunità locale, a livello distrettuale, definisce il proprio profilo di salute. Nella stesura dei PePS avrà particolare rilievo la promozione della pratica sportiva e del suo primario ruolo rivolto alla popolazione nel concetto condiviso del “fare salute”.

Sono state inoltre segnalate altre iniziative, non strettamente legate al connubio scuola-sport, ma che per le loro caratteristiche riteniamo utile riportare: “Corri Collegno-Grugliasco”; gara podistica con finalità solidaristiche; “StraGrugliasco in bicicletta”; manifestazione organizzata dal Comune con le Associazioni sportive; anch’essa a fini di solidarietà. Le conclusioni di questa nota informativa non possono che evidenziare alcune considerazioni comuni anche agli altri Enti contattati. Pur nella dovuta differenziazione d’impostazione e di obiettivi, anche il Comune di Grugliasco dedica allo sport ingenti risorse e un notevole impegno organizzativo, mirati a implementare significativamente il rapporto tra scuola e sport, in un contesto in cui il contributo della comunità grugliaschese rappresenta il collante prioritario.

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Sportivamente a scuola

Quando, con chi e dove è possibile riflettere sull'eti-ca? Il rischio di scadere nella retorica è sempre ele-vato, ma educare alla pratica sportiva non è ovvia-mente un impegno solo organizzativo o solo tecni-co. Sono le scelte che facciamo a decidere chi sia-mo veramente, molto più delle nostre capacità. Le nostre scelte morali, deontologiche o appunto etiche, hanno la forza di esaltare non solo le buone pratiche ma un intero sistema, tanto da renderlo in-clusivo e non esclusivo. Per esempio, quanti sanno che nei centri di formazione professionale ad im-pronta salesiana sul territorio della Provincia (vere e proprie scuole di indirizzo al lavoro) si pratica dello sport? Quanti conoscono il protocollo che permette a molti Istituti Tecnici e Licei della Provincia di segui-re un corso scolastico per arbitri in cui, oltre alle re-gole del calcio, si insegnano il fair-play e l’arte della correttezza nel gioco? Molte altre cose, purtroppo, non sono di dominio pubblico. Come il fatto che le competenze basilari di cittadinanza e le capacità personali si possono studiare e sperimentare prati-camente con una attività sportiva che coinvolge pro-prio la Provincia. Presso la Sezione Geometri "Castellamonte" dell' ISS Vittorini di Grugliasco, da 6 anni sono state for-mate classi ad indirizzo sportivo, riservate ad atleti tesserati presso le diverse Federazioni. Prevedono ricerca e approfondimenti specializzati su tutto ciò che concerne lo sport già dal primo anno di frequen-za. Le discipline coinvolte, ben 22 compreso il cal-cio, si avvalgono inoltre di corsi di impiantistica spor-tiva, con approfondimenti di settore ancora più spe-cifici. Spesso l'attività sportiva di alto livello e gli impegni scolastici non sembrano compatibili. Chi di noi non ha sentito almeno una volta la frase: "Va bene lo sport ma pensa a studiare!". Ma è sbagliato mortifi-care nei giovani passione, che è anche sacrificio, aspettative, energie, sogni e ideali, costruendo muri anziché ponti. Se è vero che risulta fondamentale aiutare i giovani a costruirsi con serietà il proprio futuro, è altrettanto importante dare loro delle oppor-tunità di confronto e aiutarli a conciliare lo studio e l'attività sportiva. Rendere pratica, sostenibile, fattiva questa idea è l'etica e la politica, non farlo è invece l'avarizia. Grazie alle finalità formative ed educative, la scorsa estate si sono diplomati i primi trenta "geometri

Nato a Torino nel 1957 è laureato in Scienze Motorie e Sportive all'Università di Torino. Già arbitro interna-zionale di calcio, 197 gare dirette in serie A e 70 all'estero con UEFA e FIFA. Ha svolto la propria attività lavorativa principalmente come educatore professionale. Insegnante nelle Scuole Salesiane (liceo scientifi-co, istituto tecnico, CFP) e fondatore di una associazione di volontariato che presta particolare attenzione al disagio psichico. Osservatore Uefa e responsabile del Settore Tecnico dell' AIA (Federazione Italiana Giuo-co Calcio). Iscritto all' albo dei Giornalisti (elenco Pubblicisti dal 1998) .

Alfredo TRENTALANGE

sportivi". All'esame orale ogni studente ha presenta-to una tesi di approfondimento specifica sull'impian-tistica sportiva, collegandovi spunti, riflessioni pluri-disciplinari e riferimenti agli aspetti tecnici delle varie specialità. Alcuni hanno trattato argomenti inerenti la progetta-zione di nuovi spazi per lo sport (palestre, piste di atletica indoor e outdoor, impianti sportivi polifunzio-nali, campi da calcio in sintetico, campi da tennis, velodromi), altri hanno proposto forme di recupero o ristrutturazione di impianti già esistenti (campi di cal-cio, piscine, palestre), altri ancora hanno analizzato un consistente numero di aspetti in un'ottica partico-lare sotto più punti di vista: sicurezza negli stadi (strutturale, normativa, organizzativa, gestionale), sistemi energetici avanzati nelle grandi coperture e sistemi di illuminazione a basso o nullo impatto am-bientale. E, ancora, bioedilizia per lo sport, sistemi drenanti e di manutenzione dei terreni erbosi, sinte-tici o in terra; aspetti anti-infortunistici nella progetta-zione e nell'uso di materiali specifici. Le due classi sono giunte al termine di un percorso di studi reso interattivo anche dal contatto mantenu-to con gli insegnanti nonostante assenze prolungate a causa di impegni sportivi. Un percorso arriccchito da incontri tecnici ed educativi con specialisti di set-tore, atleti importanti e personalità significative che dallo sport hanno saputo trarre contenuti formativi da condividere, nel corso degli anni, con questi gio-vani atleti. In sintesi è proprio vero che si cresce per didattica ma soprattutto per confronto. Come arbitro e diri-gente del Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio ho avuto modo di incontrare i ragazzi e gli insegnanti e dibattere sui temi a me più cari come l'etica, i comportamenti, e più in particolare i valori della giustizia e della lealtà. Ho avuto modo di raccontare piccoli episodi curiosi della mia esperien-za di arbitro internazionale. Gli studenti, già prepara-ti da precedenti incontri con giornalisti, medici, orga-nizzatori di eventi, dirigenti del Coni, giudici, asso-ciazioni di volontariato, persone diversamente abili, tifosi, hanno confortato la mia impressione: abban-donando presunzione e pregiudizio, sostituiti da ri-cerca e studio, è possibile fare di una passione co-me quella sportiva una professione all'avanguardia. Trasformando così i problemi in risorse.

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BANDO DI CONCORSO SCUOLE PRIMARIE BANDO DI CONCORSO SCUOLE PRIMARIE –– A.S. 2010/2011 A.S. 2010/2011

rivolto alle scuole primarie del territorio provinciale, statali e paritarie, escluse dai progetti nazionale e regionale di ‘Alfabetizzazione motoria’, ma che abbiano in proprio attuato progetti di educazione motoria.

“ABC x SPORT”“ABC x SPORT”

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Come avvenuto lo scorso anno, lo svolgimento della manifestazione è stato fatto coinci-dere con la ‘Giornata Nazionale dello Sport” e con la relativa manifestazione organizza-

ta dal CONI Regionale, in collaborazione con le istituzioni locali ed i Comitati Provinciali CONI del Pie-monte, denominata ‘SportDay’, che si terranno il 5 giugno.

L’Unità d’Italia raccontata attraverso lo SportL’Unità d’Italia raccontata attraverso lo Sport

2° GRAN PREMIO SPORTIVO SCOLASTICO - PROVINCIA di TORINO La Provincia di Torino in collaborazione con l’Ufficio Educazione Fisica di Torino, propone per l’a.s. 2010/2011, in una logica di continuità, la seconda edizione del “GRAN PREMIO SPORTIVO SCOLASTICO PROVINCIA DI TORINO“. Lo scopo vuole essere quello di valorizzare la partecipazione delle scuole secondarie di primo e secondo grado ai Giochi Sportivi Studenteschi e soprattutto sottolineare i risultati raggiun-ti e l’impegno profuso da tutti i ragazzi coinvolti, dai loro docenti e dal personale di supporto.

PASport 2011 – XIª edizione sabato 4 e domenica 5 giugno 2011

BANDO DI CONCORSO per le SCUOLE

““L’UNIONEL’UNIONEL’UNIONE FA LA FA LA FA LA FORZAFORZAFORZA””

Il concorso, che si ispira ai valori e alla storia dello sport nei 150 anni dell’unità d’Italia, intende incoraggia-re gli alunni delle scuole dell’obbligo a realizzare una produzione artistica o letteraria con la quale raccon-tare lo sport e la sua evoluzione storica, con particolare riferimento alle discipline nate nel nostro territorio.

1° Sezione - Scuole Primarie (elementari) 2° Sezione - Scuole Secondarie di Primo Grado (medie)

Anche per l’anno scolastico 2010/11 la Provincia finanzia l’iniziativa che permette a 47 scuole della provincia di Torino di fruire dell’in-tervento di ‘Alfabetizzazione motoria’, promosso dal Ministero della Pubblica Istruzione, che non vedeva coinvolto il nostro territorio.