La saggezza dei denti - La dentosifia: una terapia ... · terapia funzionale, tecniche di protesi e...

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C ome ammettono gli stessi fon- datori della dentosofia, i medi- ci dentisti Rodrigue Mathieu e Michel Montaud, presentarla in modo conciso e preciso non è semplice. Pun- to di partenza è una visione globale dell’essere umano e una ricerca della sua peculiare natura in condizione di salute completa. Nella presentazione ufficiale leggiamo che «si tratta di una dinamica evolutiva, risultato dell’assi- milazione di conoscenze di nostri pre- decessori, particolarmente i professori Soulet e Besombes 1 e il professor Pla- nas 2 , confrontate in modo sistematico all’esperienza clinica e alla messa a punto continua di nuovi concetti e tec- niche dentistiche volte ad ottenere l’e- quilibrio della bocca». Le ricerche sono portate avanti all’insegna di serietà e rigore scientifico senza mai perdere di vista il significato del suo nome: la sag- gezza del dente. La dentosofia offre una definizione della bocca sana in stato di equilibrio 3 che si traduce in una vera filosofia del- la relazione tra questo equilibrio e quello dell’intera persona, nonché del suo rispecchiarsi nel mondo circostan- te. Si esprime in una terapia che, par- tendo da questa visione della bocca equilibrata, integra numerose cono- scenze e ricerche in campo dentistico, medico e neurofisiologico e ricorre a diversi metodi di rieducazione funzio- nale per raggiungere un ambizioso obiettivo: accompagnare la riorganiz- zazione spontanea della bocca di ogni paziente fino alla perfetta armonia di forma, funzione e bellezza inizialmen- te prevista dalla natura che per diver- si e concorrenti ragioni non è stata raggiunta. Gli strumenti della dentosofia Suo principio fondamentale è che dal- la nascita la bocca viene modellata fisi- camente dalle funzioni vitali di respira- zione, suzione e deglutizione, fonazio- ne e masticazione – esse costituiscono il cuore della dinamica dentale. La dentosofia offre al dentista degli strumenti materiali (apparecchi di terapia funzionale, tecniche di protesi e ricostruzione) e immateriali (atten- zione, perseveranza, struttura, capa- cità di prendere decisioni…) per poter impostare il trattamento, mentre nuo- ve conoscenze in fisiologia e la decodi- ficazione del linguaggio del sistema stomatognatico 4 gli permettono di for- mulare con precisione la diagnosi e avere una visione chiara dell’obiettivo da raggiungere. Il compito del terapeu- ta viene delineato con fermezza: risve- gliare le forze naturali di autoguari- gione. Con il procedere della terapia, la bocca ritrova la sua forma nelle tre dimensio- ni dello spazio, ovvero in larghezza, altezza e profondità, e la simmetria destra-sinistra. Essa riprende lo svilup- po che a un certo punto della crescita si era interrotto. Ciò permette il riposi- zionamento dei denti. Si tratta di un processo molto intenso, perchè ha del- le ripercussioni su tutti i piani dell’esi- stenza. Sul piano fisico si ha un miglio- ramento delle patologie oro-dentali (tutte senza eccezioni risultato di mal- posizionamenti, dismorfosi o malfun- zionamenti) e in generale delle altre patologie a livello somatico, anch’esse tutte in un modo o nell’altro correlate alla situazione dell’apparato stomato- gnatico. Sul piano emozionale, psicoaf- fettivo e psichico, la terapia è accompa- gnata «inesorabilmente» da cambia- 12 Aam Terra Nuova • giugno 2005 Odontoiatria naturale La saggezza dei denti di Clara Scropetta e Francesco Santi La dentosofia: una terapia innovativa per ritrovare la salute dei denti.

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C ome ammettono gli stessi fon-datori della dentosofia, i medi-ci dentisti Rodrigue Mathieu e

Michel Montaud, presentarla in modoconciso e preciso non è semplice. Pun-to di partenza è una visione globaledell’essere umano e una ricerca dellasua peculiare natura in condizione disalute completa. Nella presentazioneufficiale leggiamo che «si tratta di unadinamica evolutiva, risultato dell’assi-milazione di conoscenze di nostri pre-decessori, particolarmente i professoriSoulet e Besombes1 e il professor Pla-

nas2, confrontate in modo sistematicoall’esperienza clinica e alla messa apunto continua di nuovi concetti e tec-niche dentistiche volte ad ottenere l’e-quilibrio della bocca». Le ricerche sonoportate avanti all’insegna di serietà erigore scientifico senza mai perdere divista il significato del suo nome: la sag-gezza del dente.La dentosofia offre una definizionedella bocca sana in stato di equilibrio3

che si traduce in una vera filosofia del-la relazione tra questo equilibrio equello dell’intera persona, nonché del

suo rispecchiarsi nel mondo circostan-te. Si esprime in una terapia che, par-tendo da questa visione della boccaequilibrata, integra numerose cono-scenze e ricerche in campo dentistico,medico e neurofisiologico e ricorre adiversi metodi di rieducazione funzio-nale per raggiungere un ambiziosoobiettivo: accompagnare la riorganiz-zazione spontanea della bocca di ognipaziente fino alla perfetta armonia diforma, funzione e bellezza inizialmen-te prevista dalla natura che per diver-si e concorrenti ragioni non è stataraggiunta.

Gli strumenti della dentosofiaSuo principio fondamentale è che dal-la nascita la bocca viene modellata fisi-camente dalle funzioni vitali di respira-zione, suzione e deglutizione, fonazio-ne e masticazione – esse costituisconoil cuore della dinamica dentale.La dentosofia offre al dentista deglistrumenti materiali (apparecchi diterapia funzionale, tecniche di protesie ricostruzione) e immateriali (atten-zione, perseveranza, struttura, capa-cità di prendere decisioni…) per poterimpostare il trattamento, mentre nuo-ve conoscenze in fisiologia e la decodi-ficazione del linguaggio del sistemastomatognatico4 gli permettono di for-mulare con precisione la diagnosi eavere una visione chiara dell’obiettivoda raggiungere. Il compito del terapeu-ta viene delineato con fermezza: risve-gliare le forze naturali di autoguari-gione.Con il procedere della terapia, la boccaritrova la sua forma nelle tre dimensio-ni dello spazio, ovvero in larghezza,altezza e profondità, e la simmetriadestra-sinistra. Essa riprende lo svilup-po che a un certo punto della crescitasi era interrotto. Ciò permette il riposi-zionamento dei denti. Si tratta di unprocesso molto intenso, perchè ha del-le ripercussioni su tutti i piani dell’esi-stenza. Sul piano fisico si ha un miglio-ramento delle patologie oro-dentali(tutte senza eccezioni risultato di mal-posizionamenti, dismorfosi o malfun-zionamenti) e in generale delle altrepatologie a livello somatico, anch’essetutte in un modo o nell’altro correlatealla situazione dell’apparato stomato-gnatico. Sul piano emozionale, psicoaf-fettivo e psichico, la terapia è accompa-gnata «inesorabilmente» da cambia-

12 Aam Terra Nuova • giugno 2005

Odontoiatria naturale

La saggezza dei denti

di Clara Scropetta e Francesco Santi

La dentosofia: una terapia innovativa

per ritrovare la salute dei denti.

menti vissuti in modo entusiastico daipazienti come una sorta di risveglio eliberazione dell’essere profondo.La relazione paziente/terapeuta divie-ne il cardine della terapia ed assumeuna ricchezza umana che gratifica enutre entrambi. Il linguaggio cambiaconsiderevolmente, lasciando spazioad una valorizzazione di tutti i sintomi,riconosciuti e accolti quali preziosaespressione del disagio. Questo cam-biamento è reso possibile dalla certez-za di avere a disposizione tutti i mezziche assicurano un esito favorevole del-la terapia.

L’attivatore plurifunzionale

L’attivatore plurifunzionale messo apunto già negli anni ’50 da Soulet eBesombes è uno strumento molto pre-zioso in questa terapia. Si tratta di unapparecchio di rieducazione funziona-le in lattice naturale che agisce a livel-lo muscolare e priopriocettivo. Si utiliz-za in tutti i tipi di dismorfosi, è adattoa tutte le età e disponibile in diversemisure che vengono solo leggermenteritoccate per adattarlo al singolo

paziente. Inoltre è economico, gradevo-le e semplice da usare.Contemporaneamente alla rieducazio-ne della posizione della lingua, delladeglutizione, della respirazione, vieneripristinata una simmetria nei musco-li della mascella e dell’articolazionetemporo-mandibolare. Di fatto la sua utilizzazione è un eser-cizio di meditazione spirituale che por-ta ad entrare nel ritmo personale natu-rale di respirazione, masticazione edeglutizione. Il «mordicchiamento» del-l’attivatore deve avvenire con dolcezzae attenzione ai movimenti fini, portan-do la coscienza alla forma delle arcatee alla posizione dei denti. Proprio lasua forma «generica», la morbidezza el’elasticità provocano una stimolazionea livello delle cuspidi dei denti, il cuiruolo quali vettori d’informazione alivello del sistema nervoso centralecomincia appena ad essere messo inluce5. Integrato con gli altri mezzi tecnici pro-posti utilizzati con accuratezza (plac-che a piste, rialzi mobili e fissi, legge-ri molaggi selettivi, protesi) porta a dei

risultati eccezionali soprattutto perchècoscienti. Sono risultati stabili nel tem-po: non si parla di «recidive» bensì dimiglioramento della bocca dopo il ter-mine del trattamento senza alcunintervento di «contenimento». Non c’ènulla infatti da contenere: quella boccasi è volontariamente trasformata nelsenso naturale che per lei fisiologica-mente era previsto dalla nascita. La sua applicazione è indicata in tuttii tipi di patologie e a tutte le età – iltrattamento è tale per cui nessuno puòrestare escluso dai suoi benefici. Visono testimonianze di ultrasettantennicon dentiera totale che parlano di unnotevole miglioramento della qualitàdi vita6.

Le sue radici antroposofiche

La dentosofia si fonda sui principi del-la pedagogia steineriana. A questo pro-posito, Rudolf Steiner ha scritto: «Il pro-cesso evolutivo della deambulazioneprepara le vie neurologiche del lin-guaggio, che a loro volta preparano l’e-laborazione del pensiero. Queste treattività accompagnano la maturazionedel sistema nervoso umano».Le osservazioni di Steiner sono stateconfermate dagli studi del neuro-chi-rurgo americano Temple Fay, secondoi quali tutti gli esseri umani attraversa-no gli stessi stadi di sviluppo, dallanascita ai primi passi. Questi stadi nonsono influenzati da fattori quali la raz-za o la religione dei genitori, ma, sealcuni di essi vengono saltati, insorgo-no delle patologie.Tutto il corpo, in quanto strumento uti-lizzato dall’anima per esprimersi, par-tecipa ai processi della deambulazione,

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Attivatore plurifunzionale: bambino di 7 anni,il 24 novembre 2000 e il 12 settembre 2001,dopo 10 mesi di terapia.

della parola e del pensiero. La boccarappresenta un luogo privilegiato perla diagnosi e la terapia: osservandolanel suo equilibrio e nel suo squilibriosi può verificare se questi stadi si sonosucceduti armoniosamente.

L’utilità a partire dall’infanzia

Fisiologicamente, l’eruzione dei dentidell’arcata inferiore (sia decidui, siapermanenti) dovrebbe precedere quel-la dei denti dell’arcata superiore. Negliultimi anni si assiste spesso all’inver-sione di questa cronologia. Questo feno-meno si può mettere in relazione congli stimoli ambientali a cui viene sotto-posto il bambino (educazione, istruzio-ne, alimentazione, stile di vita, ecc.):un’eccessiva intellettualizzazione in etàprecoce porta a investire troppa energianell’elaborazione del pensiero, a disca-pito della costruzione del corpo e dellamaturazione psico-affettiva. Trattare il bambino come un adulto inminiatura, mettendolo sotto pressionedal punto di vista psicologico, spessocomporta una comparsa tardiva deidenti decidui, che, a loro volta, vengo-no sostituiti tardivamente dai perma-nenti. Anche in questo caso è una rea-zione del corpo all’eccessiva intellet-tualizzazione: i denti definitivi com-paiono in ritardo per cercare di conser-vare qualcosa dell’infanzia, di cui nonsi è goduto pienamente. Parallelamen-te si ritarda anche il passaggio allo sta-dio psicologico successivo e la conse-guente immaturità affettiva può prelu-dere a uno sviluppo non armonico del-l’adulto in formazione.Questi non sono che alcuni esempi deiraffinati strumenti di indagine e inter-pretazione che la dentosofia possiede.Ma non ci si limita a una più o menosterile constatazione di un dato di fat-to, perché, fortunatamente, si hanno imezzi terapeutici per ristabilire l’equi-librio della bocca e, attraverso questo,l’equilibrio dell’essere umano che cista dinanzi. La dentosofia è una terapia che può es-sere iniziata in età molto precoce: già atre anni. Questo è tanto più importan-te perché l’obiettivo terapeutico che cisi propone è la rieducazione delle fun-zioni neurovegetative alterate, e in par-ticolare della respirazione buccale edella deglutizione atipica (effettuatacioè spingendo con la lingua sui dentio interponendola tra le arcate, anzichéappoggiandola sul palato, com’è fisiolo-

gicamente corretto). Queste nonsolo sono all’origine delle mal-formazioni a livello del cavo ora-le, ma sono anche alla base disvariate patologie che vanno dal-le infezioni ricorrenti della sferaotorinolaringoiatrica alle allergie(compresi eczemi e dermatiti ati-piche), dalla scoliosi ai disturbidel sonno, dalla difficoltà di con-centrazione alla sindrome iperci-netica e alla dislessia. È quindi fondamentale che i ge-nitori osservino come i propri fi-gli deglutiscono e respirano, spe-cie nel sonno, in modo da potercorreggere le disfunzioni primache si instaurino altre problematiche.La posizione della lingua riveste inoltreun ruolo fondamentale nella capacitàdi coordinazione e di concentrazione.Parallelamente al riequilibrio del cavoorale, grazie all’uso dell’attivatore siverifica un miglioramento del rendi-mento scolastico, dell’equilibrio e del-la coordinazione (e quindi delle capaci-tà sportive), nonché della qualità delsonno, con la scomparsa degli incubinotturni.

E le carie?

La carie è un flagello che l’odontoiatriamoderna non è riuscita a debellare,nonostante tutta l’enfasi posta sullaprevenzione. Sicuramente la sua ezio-logia non è legata solo all’alimentazio-ne e ai batteri presenti nel cavo orale,ma entrano in gioco anche profondimeccanismi psico-emozionali. Ognidente ha il suo significato e può espri-mere un malessere con una malposi-zione, ma anche sviluppando unacarie. Un effetto dell’uso dell’attivatoreè la drastica riduzione dell’incidenzadella carie, perché va ad agire sia suifattori locali che la causano, grazieall’azione di detersione e all’aumentodella salivazione, sia su quelli genera-li – miglioramento sul piano emoziona-le e psico-affettivo.Le malformazioni della bocca sono incontinuo e preoccupante aumento. Ladentosofia risponde appoggiandosi alleforze generate dall’organismo stessotramite le funzioni neurovegetative percompletare e correggere in modo fisio-logico lo sviluppo della bocca. Essa non si pone in contrapposizionead altri metodi, bensì cerca un dialogocostruttivo che sia fonte di arricchi-mento reciproco e abbia come scopo

un miglioramento della qualità tera-peutica.Come materia di studio si rivolge a tut-ti i medici dentisti o odontoiatri, gene-rici o specialisti, compresi naturalmen-te gli ortodontisti, e agli osteopati, la cuicollaborazione nella terapia si rivelaparticolarmente feconda. La sua cono-scenza può rivelarsi estremamente pre-ziosa per specialisti della riabilitazione,fisiatri, psicologi, logopedisti, insegnan-ti, educatori ed assistenti all’infanzia,medici generici, antroposofi e in sensolato per chiunque desideri impegnarsiper la propria salute.

Note:1 «I maestri dell’ortodonzia funzionale», Prof. Le-vrini e Favero, Quintessenza Edizioni.2 «Riabilitazione neuro-occlusale RNO», Prof. Pla-nas, a cura di Leone Rubini per l’AIPP.3 Alcuni punti chiave: la forma della mandibolaè squadrata, la mascella chiude la mandibola co-me il coperchio di una scatola dove c’è corri-spondenza perfetta tra le cuspidi e le fossette deidenti opposti, il piano orizzontale dell’occlusio-ne è piatto ovvero non si presenta la curva diSpee, i movimenti di lateralità a destra e sinistrasecondo Planas (in appoggio) avvengono libera-mente, in posizione centrica la linea mediana de-gli incisivi superiori coincide con quella degli in-cisivi inferiori e anche con il centro del naso e delmento in perfetta simmetria, c’è spazio abbon-dante non solo per tutti i denti allineati ma an-che perché essi possano svilupparsi pienamen-te in dimensione ad altezza. La lingua si appog-gia la palato e non tocca i denti neppure duran-te la deglutizione, la bocca se non parliamo omangiamo è chiusa con i denti in contatto tra lo-ro, la respirazione avviene con il naso anche lanotte, non si digrigna ne’ si russa, le labbra so-no toniche.4 Il sistema stomatognatico é l’insieme dei den-ti, dei muscoli (comprese le labbra, la lingua e leguance) e delle ossa (mascella, mandibola, arti-colazione temporomandibolare).5 Vedi gli studi del dottor Alessandro Calzolari.

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Attivatore plurifunzionale: a 7 anni prima deltrattamento… e 8 anni dopo, a 15 dopo l’usodell’attivatore plurifunzionale.