Arriverà - Diocesi Mazara del Vallo · stema, nella quale la politica ha “donato” il potere...

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L a speranza che don Pino Puglisi fosse riconosciuto mar- tire della fede è stata forte e condivisa da molti, una volta superato il terribile trauma della sua uccisione. Ma nello stesso tempo sono state ben presenti alla coscienza di tutti le diffi- coltà e gli ostacoli che si sarebbero dovuti superare per conseguire tale obiettivo. Si sa che il magistero della Chiesa non si lascia trascinare da motivazioni emotive e non cede a facili entusiasmi nel procla- mare il martirio o le virtù eroiche di un fedele. E per il parroco di Brancaccio non si sono chiesti trat- tamenti di favore, né sono state concesse agevola- zioni di alcun genere. Anzi, data la singolarità del caso fortemente agganciato al contesto culturale si- ciliano per la matrice mafiosa del delitto, la valuta- zione e il giudizio degli elementi addotti sono stati assai rigorosi prima di arrivare al giudizio positivo del Dicastero competente della Santa Sede. La bea- tificazione di sabato 25 maggio 2013 corona, per- ciò, le fatiche di quanti hanno creduto e portato avanti questo processo non solo perché convinti del martirio di don Pino, ma anche perché hanno intravisto in questa morte l’affermazione di una scelta di vita e la bontà del metodo Puglisi. Tutti questi elementi fanno di quest’uomo semplice e normale un testimone della fede che, con lungi- miranza profetica e con sapienza spirituale, ha in- dividuato nell’evangelizzazione ai piccoli, la vera ed efficace strategia di lotta al male, all’ingiustizia e alla violenza, proprie della logica di morte e di sopraffa- zione di tutte le mafie. Le Chiese di Sicilia, e i sici- liani tutti, esultano, perciò, per la gloria riconosciuta a questo prete che, pagando con la sua vita il riscatto morale della nostra Isola, ha rifondato la speranza della nostra terra, certo della parola di Gesù: «se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, ri- mane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la pro- pria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna» ( Gv 12,24-25). CON DIVI DERE Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo Anno XI n. 10 del 26 maggio 2013 distribuzione gratuita Arriverà la ripresa? EDITORIALE di monsignor Domenico Mogavero Il Papa la visita ad limina dei vesco vi siciliani pag. 3 SOMMARIO Nella foto: il cantiere del 2007 per l’ammodernamento della via Torretta Granitola- Kartibubbo. (foto Firreri) www.diocesimazara.it più notizie, approfondimenti, forum scrivi alla redazione: [email protected] diocesi mazara del vallo il Beato don pino puglisi, martire della fede La mostra “l’esercito de lla speranza” a marsala pag. 3 Fotocronache Gli eventi degli ultimi 15 giorni in diocesi pag. 6 Le rubriche/1 Grani di vangelo pag. 7 Le rubriche/2 con cilio vi vo pag. 7 AnAlisi e prospettive nel primo forum con i sindAcAti a pagg. 4 e 5

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La speranza che donPino Puglisi fossericonosciuto mar-

tire della fede è stata forte econdivisa da molti, unavolta superato il terribile

trauma della sua uccisione. Ma nello stesso temposono state ben presenti alla coscienza di tutti le diffi-coltà e gli ostacoli che si sarebbero dovuti superareper conseguire tale obiettivo. Si sa che il magisterodella Chiesa non si lascia trascinare da motivazioniemotive e non cede a facili entusiasmi nel procla-mare il martirio o le virtù eroiche di un fedele. Eper il parroco di Brancaccio non si sono chiesti trat-tamenti di favore, né sono state concesse agevola-zioni di alcun genere. Anzi, data la singolarità delcaso fortemente agganciato al contesto culturale si-ciliano per la matrice mafiosa del delitto, la valuta-zione e il giudizio degli elementi addotti sono statiassai rigorosi prima di arrivare al giudizio positivodel Dicastero competente della Santa Sede. La bea-tificazione di sabato 25 maggio 2013 corona, per-ciò, le fatiche di quanti hanno creduto e portato

avanti questo processo non solo perché convintidel martirio di don Pino, ma anche perché hannointravisto in questa morte l’affermazione di unascelta di vita e la bontà del metodo Puglisi. Tuttiquesti elementi fanno di quest’uomo semplice enormale un testimone della fede che, con lungi-miranza profetica e con sapienza spirituale, ha in-dividuato nell’evangelizzazione ai piccoli, la vera edefficace strategia di lotta al male, all’ingiustizia e allaviolenza, proprie della logica di morte e di sopraffa-

zione di tutte le mafie. Le Chiese di Sicilia, e i sici-liani tutti, esultano, perciò, per la gloria riconosciutaa questo prete che, pagando con la sua vita il riscattomorale della nostra Isola, ha rifondato la speranzadella nostra terra, certo della parola di Gesù: «se ilchicco di grano, caduto in terra, non muore, ri-mane solo; se invece muore, produce molto frutto.Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la pro-pria vita in questo mondo, la conserverà per la vitaeterna» (Gv 12,24-25).

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Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo

Anno XIn. 10 del 26 maggio 2013

distribuzione gratuita

Arriveràla ripresa?

EDITORIALEdi monsignorDomenico Mogavero

Il Papala visitaad liminadei vescovisiciliani

pag. 3

SOMMARIO

Nella foto: il cantiere del2007 per l’ammodernamento

della via Torretta Granitola-Kartibubbo. (foto Firreri)

www.diocesimazara.itpiù notizie, approfondimenti, forum

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i alla

reda

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diocesi mazara del vallo

il Beato don pino puglisi, martire della fede

La mostra“l’esercito dellasperanza” amarsala

pag. 3

FotocronacheGli eventidegli ultimi15 giorniin diocesi

pag. 6

Le rubriche/1Grani divangelo

pag. 7

Le rubriche/2conciliovivo

pag. 7

AnAlisi e prospettivenel primo forum con i sindAcAtia pagg. 4 e 5

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2 n. 10/26maggio2013

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Il sorriso di padre Pino Puglisi lo havisto soltanto ritratto in alcune im-magini. L’impegno pastorale del

parroco di Brancaccio lo ha conosciutoattraverso le parole dell’Arcivescovo diPalermo, Paolo Romeo. Eppure PapaFrancesco è rimasto affascinato dallastrada tracciata da quell’uomo che si èscontrato con la mafia per affermare ilmessaggio di Cristo. Tanto da indicarloai Vescovi di Sicilia come un «esempioda seguire nell’affermare i valori umanie cristiani contro chi li calpesta con lacriminalità». Parole che ha pronun-ciato in Vaticano durante la visita ad li-mina apostolorum, un incontro che siripete ogni cinque anni, nel corso delquale i Vescovi siciliani hanno illustratoal Pontefice le difficoltà dal punto divista sociale e pastorale e come inter-viene la Chiesa su questi problemi. InSicilia, ha detto l’Arcivescovo di Sira-cusa monsignor Salvatore Pappalardo

a Papa Francesco, «c’è un’attenzioneper la Chiesa che non possiamo na-scondere». La Chiesa - è stato il sensodell’invito del Papa - deve incoraggiareil tanto di buono che emerge, in uncontesto difficile come quello della so-cietà siciliana. Dai Vescovi siciliani, lafoto di una Sicilia «più reale, più obiet-tiva». Al Papa, ha detto ancora l’Arci-vescovo di Siracusa, «abbiamoraccontato delle difficoltà serie e obiet-tive che molte famiglie soffrono e cheritardano il nascere di nuove famiglie».«Il Papa - ha detto Pappalardo - ci haascoltato con attenzione. E ci ha rac-comandato di stare molto vicini allanostra gente. Ha anche ripetuto unafrase significativa per un pastore: “Ab-biate l’odore delle vostre pecore”».L’Arciverscovo di Agrigento ha donatoal Papa una croce realizzata con il legnodei barconi utilizzati dagli immigratiper gli sbarchi a Lampedusa.

ooo La visita ad limina coi presuli siciliani

3 n. 10/26maggio2013

Quando i bambinihanno il potere magico di curare il mondo

Cinquecento chili di argilla rosa uti-lizzati, 1120 dita modellate conl’argilla. 114 occhi che ci osser-

vano. Ed ancora 8 virtù (la fiducia, il corag-gio, il perdono, il senso della colpa, lapurezza, la coscienza, la solidarietà, la respon-sabilità) da trasmettere. La mostra L’esercito

della speranzacon le sculture terapeutiche diOrazio Coco (organizzata dal Centro Me-diterraneo di Studi Interculturali e dallaDiocesi) si potrà visitare sino a fine giugnonella chiesa del Collegio a Marsala. Ottoambientazioni lungo un percorso interioredi comprensione dei valori smarriti e desi-

derio di ritorno alla natura: 56 bambini diterracotta e 1 cavallo. Un evento artistico chenasce dalla sensazione di appartenere ad unasocietà in cui la maggioranza é priva di valori,in cui prevale il disinteresse reciproco. «Ma,poiché abbiamo il compito di consegnare ilmondo alle nuove generazioni, dobbiamorecuperare i giusti valori nei rapporti con glialtri, spiega Orazio Coco. Virtù come la fi-ducia, il coraggio, il perdono, la purezza sonoassenti nel nostro vivere quotidiano trannenei bambini piccoli. Allora é giusto che talivirtù siano rappresentate da chi le possiedeintrinsecamente e da chi ha ancora l’energiadi curare le convinzioni alienate dell’adulto».

CONDIVIDEREQuindicinale d’informazione della Diocesi di Mazara del ValloRegistrazione Tribunale di Marsala n. 140/7 -2003

EDITORE: Associazione culturale “Orizzonti Mediterranei”, piazza della Repubblica, 6 - 91026 Mazara del Vallo (TP). REDAZIONE: telefono 0923902737,[email protected] EDITORIALE: monsignor Domenico Mogavero. DIRETTORE RESPONSABILE: don Francesco Fiorino. COORDI-NATORE DI REDAZIONE: Max Firreri. HANNO COLLABORATO: Erina Ferlito, don Vito Saladino, don Vito Impellizzeri, Dora Polizzi. IMPAGINAZIONE,GRAFICA ESTAMPA: Grafiche Napoli - Campobello di Mazara. Questo numero è stato chiuso in redazione il 22 maggio 2013. Èvietata la riproduzione inte-grale o parziale di testi e foto pubblicati su questo giornale.

l’Arcivescovodi Agrigentodona al papauna crocerealizzata collegno deibarconi

di MaxFirreri

«Abbiate l’odoredelle vostre pecore»: l’appello del Papaai vescovie Bergoglio indica don puglisi come «esempioda seguire»

Dal 1° al 7 agosto si svolgerà il pellegrinaggio diocesano lungo l’iti-nerario delle Cattedrali dell’Andalusia, in Spagna. Il programmaè stato già definito e si potrà consultare sul sito www.diocesima-

zara.it. Tra le città che si visiteranno: Granada, Siviglia, Cordoba, Ronda.La quota individuale di partecipazione è € 1.130,00, le tasse e accessori €160,00, supplemento per stanza singola € 220,00. I posti disponibili sonotrenta e le iscrizioni (con acconto di 350 euro) si dovranno comunicareentro il 30 maggio a: [email protected] oppure via fax: 0923902709.

Pellegrinaggionelle cattedrali andaluse

Dal 17 giugno al 6 luglio nellaparrocchia Cristo Re di Mazaradel Vallo si svolgerà il campo

estivo “Il gigante egoista” rivolto ai ragazzidai 7 ai 12 anni. Tra le attività che si po-tranno realizzare: pallavolo, calcio, danza,basket, teatro, bricolage, decoupage. In-formazioni: 3408181406.

Estate tra riflessione e sport

www.vatican.va

In questa foto:Papa Francesco.(foto web)

L’Azione Cattolica delle diocesi di Trapani e Ma-zara del Vallo hanno espresso dissenso alla chiu-sura dei punti nascita in Sicilia, previsto dal

decreto Balduzzi (il 158 del 13 settembre 2012). Diconseguenza è stato rivolto un appello «a tutti gli uominidi buona volontà, e soprattutto a coloro che hanno po-teri decisionali, ad adoperarsi per il mantenimento deipunti nascita di Pantelleria e delle altre isole minori».

AC, punti nascita da riaprire

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L’esercitodella speranza

di don VitoImpellizzeri

ooo La mostra

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Rispetto al trauma della crisi che staattraversando la nostra società,come il sindacato sta ripensando al

proprio ruolo? È necessario adottare un’altra“grammatica”?MiMMaaRguRio

«Per superare questa crisi è necessario costruiresinergie tra forze che abbiamo un obiettivocomune. Un dato è certo: nessuno uscirà in-denne da questa crisi; le organizzazioni più difrontiera sono certamente la Chiesa e i sin-dacati, perché siamo quelliche abbiamo il primo im-patto con chi soffre il disagiopiù profondo. Prima del2008, l’anno vero dell’iniziodella crisi, noi avvertivamoun cambiamento dato nonsoltanto dalle aziende chechiudevano, ma, anche,dalla crisi di partecipazione.Abbiamo riscontrato, adesempio, pochissima solida-rietà nei confronti dei lavo-ratori che si sono ritrovati alcentro della crisi. Al males-sere economico si è ag-giunto anche quello dellapersona. Oggi, più di ieri, ènecessario diffondere l’ideadella condivisione, focaliz-zando l’attenzione soprat-tutto sul territorio».ToMMasoMacaddino

«In questo momento ci ritroviamo dentrouna società che è colpevole. Stiamo affron-tando una crisi che non è certo quella del ’93,definita di sistema. Quella di oggi è una crisifinanziaria ed economica prima e poi di si-stema, nella quale la politica ha “donato” ilpotere finanziario ai mercati senza alcun con-trollo. Questo, a catena, ha determinato unacrisi irreversibile in tutti i settori. La fatica deisindacati, paradossalmente, è quella che ognigiorno ci ritroviamo a convincere il datore di

lavoro a non licenziare o ad adottare misurealternative come, ad esempio, gli ammortiz-zatori sociali. Oggi è impensabile ipotizzareuna ripresa senza le aziende. E la politica devefare la sua parte mettendo in campo iniziativea favore delle imprese, come, ad esempio, ladetassazione».

doMenicoMilazzo

«Bisogna, senza dubbio, ri-partire dal territorio conscelte condivise che guar-dino alle peculiarità e risorselocali. Non possiamo piùcontinuare ad illuderci colprecariato nelle pubblicheamministrazioni ma ripar-tire con una nuova idea di si-stema».come i sindacati sonopronti sul territorio a “pun-golare” le singole ammini-strazioni per quantoriguarda le politiche giova-

nili, che spesso sono poco col-limanti con le dinamiche delvoto?ToMMasoMacaddino

«Gli anni Sessanta sono statiquelli in cui la politica e i cittadini si sono im-pegnati affinché si uscisse fuori dalla crisi: perquesto si è registrato un grande momento dicrescita culturale. È stato un periodo in cui sisono registrate numerose iniziative legislativea sostegno della tutela dei diritti dei lavoratori.Ma anche nel ’91 si sono registrati altri inter-venti legislativi in materia di lavoro. Queglianni sono stati quelli in cui si è assistito anchead un massiccio sviluppo dell’industria chepoi è andato sempre più a diminuire, pur-troppo, per i costi del lavoro che si sono in-nalzati a dismisura e per la globalizzazione

non regolata che ci ha condotto al depoten-ziamento del marchio made in Italy. Oggi ab-biamo bisogno di capire che indietro nontorneremo, ma, nello stesso tempo, dob-biamo ridare dignità al lavoro e speranza aigiovani, a partire dalla messa in campo deglistrumenti necessari».MiMMaaRguRio

«È inaccettabile che giovani laureati non ab-biamo neanche un’opportunità per costruireil loro futuro. Ed è nel territorio che bisognamettere in atto le strategie. In questo senso leamministrazioni locali possono fare le loroscelte, nel rispetto del proprio programmapolitico. Di quelle che io conosco, pochehanno adottato strumenti a favore dei giovanie degli ultimi. Ma c’è anche un problema diutilizzo di risorse. Ad esempio con la legge328 i comuni hanno destinato all’ordinariaamministrazione le risorse mirate, stravol-gendo lo spirito della legge che mette incampo fondi aggiuntivi per il Welfare. Queifondi, se ben utilizzati, possono creare occu-pazione vera. Non possiamo soltanto pian-gerci addosso, dobbiamo utilizzare qualsiasirisorsa e investirla per immediate soluzionioccupazionali».doMenicoMilazzo

«La grande emergenza è e rimane il territorio.L’esempio lampante è la pubblica ammini-strazione che così come è non può più fun-zionare. A livello locale riscontriamo come icomuni coi pochi fondi disponibili non ce lafanno più. E chi ce l’ha, spesso, per non sfo-rare il Patto di stabilità, non può spenderli.Cosa fare? Le comunità locali devono scom-mettere sulla produzione della filiera com-merciale coi prodotti che questa terra ci dona.Poi attivare un’azione di razionalizzazione:abolire le province e guardare, sempre piùconvinti, alle unioni dei comuni pronte a so-

ooo Il forum

Il confrontocon irappresentantidelle tre associazioniconfederali

testoraccoltoda MaxFirreri

«La salute dei cittadininon può essereassimilata ad unvalore economico»

4 n. 10/26maggio2013 5 n. 10/26maggio2013

Giovani, lavoroe territorio tracrisi e speranza:ecco le prioritàdelle organizzazioni sindacali

www.diocesimazara.it

Sul sito è pubblicatala galleria fotograficadel forum

stenere i giovani e l’imprenditoria. Spesso i giovaniche vogliono creare un’azienda non hanno i fondiper sostenere uno studio di fattibilità. Ecco, da qui lanecessità di una vicinanza dell’ente locale a chi èpronto ad investire».la crisi che stiamo vivendo non è soltanto econo-mica ma anche etica e morale. e in questa provinciapare che rimangano inespresse le nostre potenzialitàcome il turismo e l’agricoltura…doMenicoMilazzo

«La vocazione del territorio è fondamentale e su que-sto bisogna intervenire e in maniera rapida. Devonocrearsi quelle condizioni minimali per far ripartirel’edilizia che possa impiegare le maestranze locali senzatroppi intoppi burocratici. Ma l’uscita dalla crisi passaanche attraverso la ripresa dei can-tieri per le opere pubbliche. Ci ri-troviamo, ad esempio, lavoriappaltati per 60 milioni di euro alporto di Trapani e Palermo che nonsono ancora partiti per controversietra le imprese, che durano da unanno e mezzo. Ecco perché, per ri-conquistare fiducia e speranza, iltema della giustizia va rivisto: le causecivili, che durano 4-5 anni, hannodeteriorato il sistema italiano delleaziende. Per quelle penali la que-stione carceri è diventata undramma. In Italia non viene piùnessuno ad investire perché c’è unsistema legislativo oramai in corto cir-cuito».ToMMasoMacaddino

«Tutti gli anni trascorsi nello splen-dore sono stati quelli, purtroppo,dove si sono persi anche i valori. E dal recupero diquesti dobbiamo ripartire per un futuro positivo:uguaglianza, rispetto delle istituzioni, solidarietà, at-tenzione della politica verso i cittadini. Ma la ripresadeve passare anche da una giusta equità fiscale. Non

si può più continuare a fare pagare le tasse ad alcunimentre altri rimangono nell’oblio. Così come non sipuò più concedere alla politica di avere costi alti. Que-sti stridono molto con i dati allarmanti di questa pro-vincia, dove dal 2009 ad oggi su 12 mila occupatinell’edilizia, ottomila hanno perso il lavoro».MiMMaaRguRio

«Nel campo dell’edilizia la speranza è quella che i can-tieri di alcune grandi opere in provincia si rimettanoin moto, ad Alcamo come a Castellammare delGolfo per il cantiere del porto. Ma non bisogna di-menticare che vanno ripristinate le regole che sonomancate in questi ultimi anni. E mi riferisco non sol-tanto alle regole di comportamento, ma anche ai va-lori che hanno le istituzioni e i corpi intermedi. Come

Cgil abbiamo presentato a gennaioil piano del lavoro che si basa su duepresupposti: un intervento nell’im-mediato che guardi al turismo, aibeni culturali, alla tutela del territo-rio, al ripristino e messa in sicurezzadelle coste, all’agricoltura. E poi unprogetto a lungo termine che ri-guardi soprattutto la riforma dellapubblica amministrazione, dandoanche certezza ai precari».la sanità in sicilia è un tema di fortedibattito; in provincia di Trapaniancora di più per le specificità ter-ritoriali legate alle isole. Quale è lavostra posizione nei confronti

dell’asp di Trapani in questo mo-mento di difficoltà che vive il citta-dino per alcune scelte fatte?ToMMasoMacaddino

«La salute dei cittadini non può essereassimilata ad un valore economico. In questa provin-cia bisogna ripensare all’annoso capitolo delle strut-ture ospedaliere, guardando alle specificità, comePantelleria, e creando poli d’eccellenza, salvaguar-dando, però, la medicina d’urgenza. Qui la funzione

centrale deve svol-gerla la Regione Si-ciliana: non èpossibile , infatti,che una grossa fettadel bilancio regio-nale venga desti-nata alla spesasanitaria senza chesi riesca a soddisfarei bisogni dei citta-dini. La speranza èche il Governo re-gionale ripristini ipresidi ospedalieriche non ci sonopiù. A Mazara delVallo attendiamoancora che inizi ilcantiere di ristruttu-razione dell’ospedale; non si può lasciare una città di50 mila abitanti, con la presenza di quasi diecimilamusulmani, senza più l’ospedale».doMenicoMilazzo

«La riforma regionale sulla sanità varata qualche annofa è rimasta, al momento, sulla carta, perché bisognavatrasformare alcuni ospedali in presidi territoriali. Oggil’utente chiede di essere visitato prima che ricoverato.Ma, nell’ambito della crisi e delle soluzioni per uscirne,mi preme sottolineare un altro aspetto del quale spessonon si parla: l’evasione fiscale che non si può più sop-portare. In Italia è certificata un’evasione fiscale di oltre150 miliardi e non si mettono in atto azioni concretedi recupero che consentirebbero di ridurre il debitopubblico. Come sindacato stiamo chiedendo che l’eva-sione diventi un reato penale». MiMMaaRguRio

«In questo Paese chi ha di più deve dare di più. È,quindi, necessario che si creino le condizioni per averetutti pari diritti. Alla riforma fiscale suggerisco di ag-giungere anche il tema della legalità: è di questa pro-vincia il superlatitante Matteo Messina Denaro e quisono state accertate connivenze tra pezzi della politicacon la mafia e l’imprenditoria corrotta».

«Ripristinare le regole e necessità.Far ripartire i cantieridelle opere pubbliche»

«Troppa evasionefiscale non piùsopportabile: devediventare reato penale»

l’iniziativa______________

Un’ora e venti minuti è durato il primo forum coni rappresentanti delle tre organizzazioni confe-derali provinciali (Cgil, Cisl e Uil) organizzato

dalla redazione del nostro quincinale. A confrontarsi conMimma Argurio (segretaria generale Cgil), DomenicoMilazzo (segretario generale Cisl) e Tommaso Macaddino(in sostituzione del segretario provinciale Uil Giovanni An-gileri), il Vescovo e i giornalisti Rosalba Virone e FrancescoMezzapelle. Il forum si è tenuto nella sala degli stemmi,aperta per l’occasione anche alle telecamere di Tele8, Tele-vallo e Alpa Uno che hanno ripreso integralmente il con-fronto.

Apertaper l’occasione la sala degli stemmi

In questa foto, da sinistra: Domenico Milazzo, Tommaso Macaddino, Mimma Argurio, monsignor Dome-nico Mogavero, Max Firreri, Rosalba Virone e Francesco Mezzapelle. (foto Salvino Martinciglio)

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La corale “Communio Corpus Domini” di Marsala (nella foto) ha parte-cipato al 1° festival della musica svoltosi a Bagheria. La corale è nata nel2010 dall’unione dei cori parrocchiali della Forania di Marsala per sot-

tolineare e valorizzare i vari momenti celebrativi e formare realmente una unicafamiglia riunita nella celebrazione dell’Eucarestia del Corpus Domini. Attual-mente la corale, diretta da Rita Lo Grasso, collaborata da Giusy Trapani, è for-mata da cinquanta coristi. Per l’occasione a Bagheria la corale ha eseguito duebrani mariani: Magnificatdi Marco Frisina e Regina Coeli di Antonio Lotti.

La Confraternita del Ss. Sacramento di Marsala e la Confraternita di SantaNinfa hanno partecipato alla Giornata mondiale delle confraternite e dellapietà popolare che si è svolta a Roma. Le due Confraternite hanno, dap-

prima, visitato la tomba dell’Apostolo Pietro, dove è stata fatta la professione difede con la formula del Credo niceno-costantinopolitano. Poi il raduno presso laBasilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, per ascoltare una importante ca-techesi tenuta da monsignor Salvatore Fisichella, presidente del Pontificio Consi-glio per la promozione della nuova evangelizzazione. A seguire è stata celebrata lasanta messa presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato. Non èmancata la partecipazione alla santa messa in piazza San Pietro, presieduta da PapaFrancesco che, nel rivolgersi ai membri delle Confraternite provenienti da tutto ilmondo, li ha così salutari: «Avete avuto coraggio con tutta quest’acqua a venire qua!». Infine, poi, Papa Francesco ha esortato tutti i membri delle Confraternite ad es-sere perseveranti nella evangelizzazione attraverso la testimonianza di Cristo e del-l’amore cristiano (la carità). (Nella prima foto: Domenico Giacalone, AntoninaOddo, Giovanna Monastero, Dora Anca, Lina Bua, Antonina Cirobisi, Pietro Ric-cardo Angileri, Giulia Canale, Caterina Tumbarello, Paolo Muscolino, Giulia Zizzo,Anna Maria D'Antoni e Giovanni Alagna. Nella seconda foto: Francesca Bellafiore,Giuseppe Granello, Antonella Vaccara, Antonella Pellicane, Giovanni Biondo, FrancaChiaramonte, Lorenzo Scarcella, Mario Rizzo e Giacoma Glorioso).

Confraternite, da marsala e santa ninfaa roma per la Giornata mondiale

Marsala, esibizione della corale“communio corpusdomini”

ooo Fotocronache6 n.10/26maggio2013

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7 n.10/26maggio2013

ooo Cosa c’è

Agar e Sara, la schiava e la li-bera, entrambe madri deifigli di Abramo (cfr Gen

16,1-4a;21,1-7): due donne chePaolo sceglie argutamente come al-legoria dell’alleanza (cfr Gal4,21ss).«Ma il figlio della schiava è nato se-condo la carne; il figlio della donnalibera, in virtù della promessa […]E voi, fratelli, siete figli della pro-

messa, alla maniera di Isacco»(Gal 4,23.28). Siamo dunqueeredi della libertà e non intrappolati nei lacci inestricabili diuna schiavitù che mortifica la nostra dignità di figli di Dio.La libertà è una vicenda interiore, che si gioca nella profon-dità del cuore. I “figli di Sara” sono innanzitutto liberi da sestessi, dai piccoli e grandi poteri illusivi, cui ci si affeziona atal punto da renderli senso della propria esistenza; liberi dagliincarichi ecclesiali, servizi che non ci appartengono e con iquali non ci è lecito identificarci; liberi dalla distorsione delministero ordinato, che tristemente somiglia all’inviolabilità

di Sion, contro la quale si scagliano i profeti (cfr Ger 7;26);liberi perfino dagli affetti più sacri: «Se uno viene a me e nonmi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie,i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non puòessere mio discepolo» (Lc 14,26). Il Vangelo è radicale e nonconosce mezze misure; chi è stato indelebilmente segnato dalsigillo dello Spirito ha davanti a sé un percorso arduo e dol-cissimo, un percorso lungo il quale di continuo riversa nellaconcretezza della condotta quotidiana la sua identità diuomo nuovo (cfr Ef 4,17-32), tradire la quale affligge lo Spi-rito: «E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, conil quale foste segnati per il giorno della redenzione» (Ef 4,30).La tristezza dello Spirito è forse una metafora; ma è certo cheil nostro non è un Dio impassibile o il motore immobile deifilosofi greci. Dio rischia e si coinvolge nella vicenda umanacome ogni innamorato. Strada impervia quella del discepolo,dove però non cammina da solo: è con lui il Paraclito, fuocoche purifica, germe che feconda, ombra che ripara, fonte diunità in una Chiesa ferita da divisioni e tradimenti. Invo-chiamo dunque: vieni, Santo Spirito.

Ideludenti esiti della farragi-nosa macchina conciliare allafine del primo periodo impo-

nevano una radicale revisione delle modalità procedurali.L’enorme mole di documenti da esaminare si stagliava

come insuperabile ostacolo ad uno snello ed efficace svol-gersi dei lavori. Si decise, perciò, un’ampia riduzione deglischemi da 72 ai 17 più rilevanti. Ridotti ai principi fon-damentali ed alleggeriti di tutte le ripetizioni, rivisti edapprovati dal Papa, gli schemi sarebbero stati inviati aiVescovi che avrebbero potuto far pervenire le loro osser-vazioni alle competenti commissioni conciliari. Dopolavori febbrili e una profonda rielaborazione dei testi, il22 aprile Giovanni XXIII poté approvare 12 dei 17schemi sottoposti a rielaborazione, adesso molto piùbrevi, meno concettuali e giuridici, con una sviluppataprospettiva biblico-patristica. L’infaticabile GiovanniXXIII, nonostante il continuo aggravarsi del morbo,aveva continuato a seguire da vicino i lavori conciliari,ma alle 19,49 del 3 giugno del 1963 il Papa della bontàspirava serenamente, sostenuto dalla preghiera com-mossa dell’intera cattolicità. Il Conclave che ne seguì siconcluse il 21 giugno con l’elezione del cardinale Mon-tini che assunse il nome di Paolo VI. Già nel radiomes-saggio del 22 giugno il nuovo Papa annunciava che laparte preminente del suo pontificato sarebbe stata occu-pata dalla continuazione del Concilio la cui riaperturaveniva fissata per il 29 settembre. Nonostante gli auspicidei detrattori del Concilio, dunque, il cambio di ponti-ficato non interruppe i febbrili lavori. Tuttavia, anche ilbilancio finale della seconda sessione sarebbe stato mo-desto. Dopo due sessioni il Concilio era soltanto ad unterzo del suo programma, un solo schema importantepromulgato (divina liturgia) e 4 parzialmente esaminatisui 17 presentati. La preoccupazione di molti padri didoversi assentare a più riprese dalle diocesi, l’auspiciodella Curia di un ritorno alla normalità e il desiderio delPapa di concludere il Concilio possibilmente con il terzoperiodo, portarono alla decisione di un’ulteriore ridu-zione degli schemi. Tutte le aspettative di riuscita si orien-tavano adesso verso il terzo periodo.

(Le precedenti puntate sono online sul sito www.diocesimazara.it)

Il profeta Muhammad è il trasmettitore della parola divina.La prova essenziale della sua missione è costituita dal mi-

racolo profetico (mu’giza), ovvero il miracolo della inimitabilitàdel Corano. Muhammad sfidò gliArabi ad imitare il suo Corano conla certezza che nessuno avrebbe po-tuto produrre una testimonianza diverità. L’esempio del profeta e il suoinsegnamento hanno avuto un’im-portanza determinante perchéhanno permesso l’elaborazione delladottrina islamica. (dora polizzi)

Dodici schemiapprovaticosì si chiusela seconda fase

GRANI DIVANGELOdi Erina Ferlito

PAROLE CHIAVEdell’islam

il profetamuhammad

ooo Le rubriche

27 maggiomarsala, mons. crociatarelaziona sul concilio

Aconclusione del ciclo “I lu-nedì di Santa Cecilia”, lu-

nedì 27 maggio, alle ore 21,nell’auditorium Santa Cecilia diMarsala, il Vescovo monsignorMariano Crociata, Segretario ge-nerale della Cei, relazionerà sultema «Il Concilio: eredità e im-pegno».

30 maggiocampobello, incontrocon chiara crimi

Si terrà giovedì 30 maggio,alle ore 17, nel salone par-

rocchiale di San Giovanni Batti-sta in piazza Aldo Moro aCampobello di Mazara, ilquinto incontro del ciclo orga-nizzato dall’A.Ge. locale. Sultema «L’educazione affettiva nelterzo millennio» relazionerà ladottoressa Chiara Crimi Gam-bicchia. Introdurranno: AngelaStallone (presidente A.Ge.) eAnna Zinerco (presidenteA.C.).

3 giugnosalemi, arrivano lereliquie di G. paolo ii

LLe reliquie del Beato Gio-vanni Paolo II arriveranno a

Salemi lunedì 3 giugno, alle ore10, e saranno esposte nella chiesamadre. L’iniziativa viene propostadall’associazione culturale ”Gio-vanni Paolo II”. La liturgia d’acco-glienza sarà presieduta da donFilippo Romano. Alle 11 incon-tro coi giovani del liceo classico cit-tadino; alle 16 celebrazione delsacramento della Riconciliazione;alle 21 l’adorazione eucaristica.

ooo 15 giorniin agenda

Elenco completo sul sitowww.diocesimazara.it

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CONCILIOVIVOdi don Vito Saladino

Venerdì 31 maggio, con inizioalle ore 21, dalla Cattedrale

Ss. Salvatore di Mazara del Vallo,si terrà il pellegrinaggio a piedi allachiesa della Madonna dell’Alto.Questo l’itinerario: piazza dellaRepubblica, via san Giuseppe,piazza Mokarta, corso A. Diaz, viaCastelvetrano, via E. Medi, via Valdi Mazara, via delle Arti, viale delleLettere, via della Agricoltura, viaVal di Noto, strada statale 115, sa-lita per la chiesa della Madonnadell’Alto.

A piedialla chiesa dell’Alto

Page 7: Arriverà - Diocesi Mazara del Vallo · stema, nella quale la politica ha “donato” il potere finanziario ai mercati senza alcun con-trollo. Questo, a catena, ha determinato una

8 n.10/26maggio2013

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