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La dimensione territoriale della Strategia di Lisbona - Gothenbourg STeMA: La nuova dimensione dell’approccio geografico integrato per programmare e pianificare lo sviluppo regionale GRUPPO DI LAVORO AGeI “COMPETITIVITA’ IN SOSTENIBILITA’“ Università di Macerata, 25 novembre 2009 Maria Prezioso Università di Roma “Tor Vergata”

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La dimensione territorialedella Strategia di Lisbona - Gothenbourg

STeMA: La nuova dimensione dell’approccio geografico integrato per programmare e pianificare lo sviluppo regionale

GRUPPO DI LAVORO AGeI “COMPETITIVITA’ IN SOSTENIBILITA’“

Università di Macerata, 25 novembre 2009

Maria PreziosoUniversità di Roma “Tor Vergata”

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Di cosa parliamo?

Revisione dei Fondi Strutturali per il periodo 2007-13 per porsi in coerenza con Lisbona (2000) e la sua Renovated Agenda (2005)Nuovo SSSE 2007-13 per definire le aree di cooperazione transnazionali

perchéL’Unione Europea punta ad ottenere entro il 2010, “an economy based on the more competitive and dynamics economy”, piena occupazione, dotandosi di un metodo di “open coordination”.La crescita economica e sociale diventano un sostegno per ottenere una politica sostenibile di coesione integrando la dimensione ambientale (Council of Göteborg, 2001)

su quali basi?Lo studio Adaptation of Cohesion Policy to the Enlarged Europe and the Lisbon and Gothenburg Objectives dell’ European Parliament's Committee sullo sviluppo regionale (provisional version, January, 2005);La Communication from Mr. Almunia (2005) alla Commissione “Sustainable Development Indicators to monitor the implementation of the EU Sustainable Development Strategy”.

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Di cosa parliamo?

•Cambiamenti nelle strutture competitive e grandi tendenze del territorio urbano-rurale europeo tra il 1998 e il 2007

•Come questo avviene applicando i principi della ricerca geoeconomica e statistica alla pianificazione sostenibile ottenendo modelli multidisciplinari policentrici in aree definite a NUTs 2, 3, 4, 5 (STeMA);

•Come questi modelli si servono e sviluppano procedure e strumenti di valutazione comuni a NUTs2 (TIA) and NUTs3-5 (VAS);

•Come il GIS sia il sistema di georeferenziazione e gestione migliore per attivare questi processi in modo trasparente, sussidairio, integrato a NUTs 2-5;

•Come definire e applicare un protocollo di indicatori economico-statistico-geografici

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• Le dinamiche in atto sino al 1998 e il primo SDEC Popolazione Attività economiche ed occupazione Il PIL

Il valore aggiunto nell’agricoltura Il valore aggiunto nell’industria Il valore aggiunto nei servizi privati

Il tasso di occupazione complessivo

• Sistema urbano e sistema territoriale per l’avvio di una politica di sviluppo comune Le tipologie regionali Le discontinuità territoriali ed economiche

• Gli elementi di innovazione R&S I brevetti I mercati di acquisizione Gli indicatori

• funzionali dei caratteri strutturanti• di localizzazione delle grandi imprese e delle filiali• di dotazione funzionale• strutturali del comportamento d’impresa in relazione al modello territoriale

• Le strutture forti del territorio diventano i cluster d’impresa• L’evoluzione dell’urbanizzazione e dei sistemi metropolitani complessi dopo il

1998 e sino al 2004

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Dal 2004, la GE italiana proponeun nuovo approccio metodologico

La proposta metodologica è coerente con un approccio multidisciplinareE’ stata chiamata STeMA e si basa su alcuni criteri di sussidiarietà:• A livello regionale (NUTs2) la dimensione territoriale policentrica e sostenibile è di natura politica e spaziale• A livello sub-regionale (NUTs3) la dimensione territoriale policentrica e sostenibile è di natura programmatica e territoriale• A scala comunale (NUTs5) la dimensione territoriale policentrica e sostenibile è di natura progettuale

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1. Urban, densely populated and high urban integration 2. Urban-rural, densely populated and high urban integration 3. Urban-rural, not densely populated but high urban integration 4. Urban-peripheral, not densely populated and low urban integration 5. Rural-urban, densely populated and high urban integration 6. Rural-urban, not densely populated but high urban integrati on 7. Rural-peripheral, not densely populated and low urban integration 8. Peripheral-urban, densely populated and high urban integration 9. Peripheral-rural, not densely populated but high urban integration 10.Peripheral, not densely populated and low urban integration

Map III: Urban-rural typology

Typology of land use, population density and FUA population

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Map III: Urban-rural typology

Typology of land use, population density and FUA population

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LA STRATEGIA DI LISBONA-GOTHEMBOURG:OBIETTIVI E INDICAZIONI DALL’ EU

Revisione dei Fondi Strutturali dopo il 2006 per entrare in coerenza con gli obiettivi di:- Lisbona (2000) e delle sue revisioni (2005-2009)•una transizione “necessaria” verso un’economia basata sulla conoscenza competitiva, in grado di apportare occupazione, crescita e coesione sociale, rispetto per l’ambiente;•l’applicazione di indirizzi di politica economica comuni per l’occupazione, da misurare con indicatori strutturali

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- Gothenbourg (2001)

•politiche pubbliche sostenibili•il cambiamento climatico•i rischi per la salute pubblica•la povertà e l’emarginazione sociale, l’invecchiamento della popolazione•l’esaurimento delle risorse naturali•l’inquinamento, la congestione del traffico e l’utilizzo del territorio•una crescita economica che vada di pari passo con il progresso sociale e il rispetto per l’ambiente, anche sul piano dei costi.

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CinS è misura dicoesione territoriale

• coesione di scala (o d’area geografica) dove il ruolo giocato la sostenibilità è tale per cui la popolazione gode di un’elevata qualità della vita, preoccupandosi nel contempo di non trasferire all’esterno o sulle generazioni future gravi problemi socioeconomici e ambientali. Lo sviluppo sostenibile si pone quindi in aperto conflitto con soluzioni coesive di tipo deregolamentativo e funzionalista adottate nelle arene della politica nazionale ed europea, e rafforza il ruolo della programmazione di medio-lungo periodo.

• coesione di governo delle forze spontanee presenti sul mercato ponendo vincoli al consumo di risorse naturali, adottando criteri di allocazione efficiente ed equa di lungo termine, traducendoli in piani e progetti coerenti solo alla scala adeguata: sovracomunale e locale (ad es., lotta alla segregazione sociale, promozione sviluppo economico)

• coesione politica (3° e 4° Rapporto,2004, 2006, 2008)– Convergenza– Competitività – Cooperazione (transregionale)

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Come è stata definit questa capability?(ESPON 3.3 project, 2006; Min. Infrastrutture, 2006; AGeI, 2009)

quando un territorio assuma tutti gli stadi strumentali che permettono la qualificazione non solo funzionale degli spazi, coordinandoli

• - integrazione funzionale, quando si tratta di far interagire e dare sinergia ad interventi settoriali altrimenti slegati;

• - integrazione di risorse, quando si intende assicurare la necessaria complementarietà di fonti di finanziamento;

• - integrazione strategica quando riguarda gli attori, le reti decisionali e le politiche e quando è necessario ricondurre a sintesi una pluralità di strategie, originariamente appartenenti a settori e livelli decisionali diversi.

Il requisito della territorialità introduce significati nuovi ma complessi nella politica economica di coesione:

- nell’associarsi alla capacità degli interventi di trasformare e valorizzare i sistemi territoriali nelle loro diverse componenti sociali, ambientali ed insediative,

- nel mobilitare i sistemi locali per la costruzione e la condivisione dello sviluppo che si vuole perseguire (armonioso e duraturo).

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Competitività: cosa significa misurarne la dimensione territoriale?

E’ un concetto multidisciplinare che cambia nello spazio e nel tempo;La scelta della sua definizione e misura investe anche una dimensione

politico-sociale (non essere competitivi può essere causa di esclusione sociale e dai meccanismi della decisione collettiva).

L’approccio più appropriato è di tipo territoriale-multidimensionale perché risolve tre questioni/obiettivo:

• sostenibilità• coesione• integrazioneche costituiscono il fondamento policentrico per l’interazione di soggetti e

risorse di un territorio, definendo la loro interrelazione con altre dimensioni territoriali (ad es. tra regioni contigue)

Come si misurava in passato?

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Va superata la Short List dei 14 Structural Indicators con nuovi indicatori e metodologie

Creata per avere “una presentazione stingata e una migliore valutazione dei progressi temporali vis-à-vis dell’agenda di lisbona”. La short list copre 5 grandi domini: OCCUPAZIONE, INNOVAZIONE E RICERCA, RIFORME ECONOMICHE, COESIONE SOCIALE, AMBIENTE, ECONOMIA IN GENERALE

Il nuovo punto di vista passa per la capability territoriale di essere competitivi in sostenibilità producendo una ovvia revisione delle teorie dominantiInnovazione e RicercaInterazione Globale/LocaleQualitàUso delle risorse e dei Fondi

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NUOVI SCOPI, TEMI E LINEE GUIDA

• COESIONE, COMPETITIVITA’, SUSSIDIARIETA’ e SOSTENIBILITA’ devono diventare il binomio della nuova politica europea

• La partecipazione (bottom-up) di cittadini e cittadinanze (ad es. delle imprese) è lo strumento per realizzare la coesione sociale ed economica

• L’UE deve deve dare nuove interpretazioni alcune indicazioni per il governo sostenibile del territorio per diventare competitiva

• E’ necessario costruire una comune visione/dimensione territoriale (attraverso la strategia di Lisbona e Gothenburg)

Ma anche• Le strutture territoriali competitive ed i programmi multilevel di

cooperazione sono POLICENTRICHE e devono essere utilizzati come nuove condizioni per la partnership sostenibile in Europa

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DA UNA VISIONE TRADIZIONALE DEI TERMINI DELLA COMPETITIVITA’ (Kok

Report, 2004)• non esiste una sola definizione di competitività• la produttività è considerato l’indicatore chiave per misurare la

competitività delle economie europee e delle imprese• i fattori “interni” sono considerate determinanti meno

dominanti la competitività delle imprese• i concetti derivati dalla teoria neo-classica, dalla teoria della

nuove crescita e da quelle che calcolano il costo della competitività vengo applicati indifferentemnete alla scala regionale e nazionale

• conoscenza ed innovazione, e gli effetti della localizzazione e specializzazione sono considerati fattori critici della competitività regionale

• la competitività regionale è considerata un concetto empirico dal punto di vista dell’analisi regionale e della variaible temporale

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AD UNA VISIONE TERRITORIALE DELLA COMPETITIVITA’ IN SOSTENIBILITA’

• Alti e riconosciuti standard di vita di una nazione accompagnati dal più basso livello possibile di disoccupazione “involontaria”, su una base sostenibile (European Competitiveness Report, 2003)

• La competitività regionale include lo sviluppo di fattori come innovazione, tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), protezione ambientale

• Il territorio di uno stato o di una regione non può essere trattato/ discusso come uno spazio indifferenziato dell’azione economico-sociale, ma come un luogo fisico dove accogliere e testare “la capacità territoriale” di essere competitivi

• Il territorio diviene un parametro per ricercare soluzioni virtuose a supposto della struttura imprenditoriale regionale in termini di sostenibilità ambientale, incremento della coesione e di integrazione tra diversi attori territoriali (istituzionali e non)

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Cosa incrementa la competitività territoriale?

• L’attrattività territoriale• L’incremento continuo della qualità• La valorizzazione del paesaggio culturale• L’uso sostenibile delle risorse (naturali,

economiche, sociali)• La valutazione preventiva delle politiche, dei

programmi, dei progetti

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Il Diamante di Porter modificato e le nuove determinanti (indicatori sintetici e compositi)

Human Resources

Local demand

Strategic localization

Regional cluster

Global/local interaction

Innovation & Research

Quality

Use of resources and funds

NewOld

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Come si valuta:nuove liste di indicatori

(scala UE, nazionale, regionale)Le dimensioni

I ndicatori Categorie Settori Tipologie Determinanti

11 8 5 3 I nnovatione e

ricerca

68 23 9 4 I nterazione

Globale/ Locale

27 23 10 4 Qualità

10 10 6 3 Risorse e fondi

116 64 30 14

Legando coesione e competitività

all’economia e al benessere socio-culturale