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Comune di Pieve di Cento, Provincia di Bologna PROGETTO PRELIMINARE

RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO URBANO PER REALIZZARE UNO SPAZIO POLIFUNZIONALE DI AGGREGAZIONE GIOVANILE NEL “PARCO VENTURI”

Raggruppamento Temporaneo Professionisti: arch. Emanuele Ferrarese (capogruppo) ed arch. Alessio Masotti www.emanueleferrarese.it

febbraio 2011

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INDICE

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

• Descrizione

• Ragioni localizzative e funzionali

• Fattibilità

• Analisi situazione aree

• Indirizzi di progettazione

• Cronoprogramma

• Accessibilità ed uso dell’opera

• Economia dell’opera

RELAZIONE TECNICA

STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE

DITTE

DOCUMENTAZIONE CATASTALE

• Visure

• Estratto di mappa

ANALISI URBANISTICA

• PRG

• PSC

• RUE

DATISTEREOMETRICI

• densità fondiaria

• altezza dell’edificio

• distanze minime tra gli edifici

• distanze minime dai confini

• distanza minima dalle strade

• parcheggi

CLASSI E CATEGORIE

CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA

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RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO URBANO PER REALIZZARE UNO SPAZIO POLIFUNZIONALE DI AGGREGAZIONE GIOVANILE NEL “PARCO VENTURI”

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA

1.1‐DESCRIZIONE

L'oggetto del presente progetto preliminare è la riqualificazione urbana del Parco Don Celso Venturi per la

realizzazione di uno Spazio di Aggregazione Giovanile. La progettazione ha seguito le indicazioni fornite dal percorso

partecipato attivato da ottobre 2010 dall’amministrazione del comune di Pieve di Cento, durante il quale sono state

coinvolte tutte le figure operanti a vario titolo all’interno della realtà locale, dai singoli cittadini ai rappresentanti di

associazioni economiche e culturali.

L’intervento prevede in particolare:

• il potenziamento dei collegamenti del Parco con l’abitato attraverso interventi riguardanti la mobilità

ciclopedonale e nello specifico attraverso l’inserimento di un tracciato pedonale/ciclabile in continuità con la

via Padre Marella, mediante il quale vengono messi in relazione tra loro e con le attrezzature del Parco le vie

Foscolo a nord (che si conclude nel Parco/zona sportiva) e la via Asia a sud (che porta direttamente al centro

storico);

• la riqualificazione delle strutture all’aperto per attività sportive;

• la fruizione dell’area alberata già esistente;

• la manutenzione straordinaria di uno dei due edifici esistenti, allo scopo di insediarvi le attività stabilite dal

percorso partecipato, si precisa che la destinazione d’uso originaria del fabbricato rimane inalterata e

pertanto l’intervento non configura alcun incremento di carico urbanistico;

• la realizzazione di un nuovo fabbricato destinato alle attività stabilite durante il percorso partecipato;

• l’organizzazione dell’area in modo da rispondere alle esigenze di una sistemazione organica delle attività e di

una precisa caratterizzazione degli spazi interni ed esterni.

1.2‐RAGIONI LOCALIZZATIVE E FUNZIONALI

La scelta di inserire all’interno del Parco Venturi uno spazio di aggregazione è in realtà una scelta di

“ammodernamento” delle strutture e delle funzioni attualmente presenti nell’area. Già da anni il Parco è fruito come

spazio d’incontro per gruppi ed associazioni che nei due piccoli fabbricati esistenti hanno trovato spazi di ritrovo, così

come l’incontro spontaneo di gruppi di giovani è da tempo radicato negli spazi aperti del parco, in ragione della

presenza di attrezzature ludiche (skate park, campi sportivi liberi) e di spazi pubblici attrezzati (verde pubblico,

panchine, fontane).

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1.3‐FATTIBILITA’

Dal punto di vista strategico, come precedentemente accennato, la fattibilità del progetto è confermata dalle modalità

spontanee e consolidate nel tempo con cui gli abitanti si sono appropriati degli spazi urbani.

L’opera prevede il potenziamento e la ridistribuzione organica delle strutture e funzioni già presenti nell’area,

garantendo una adeguata rispondenza prestazionale dell’organismo del parco a quell’insieme di necessità che si sono

autonomamente manifestate nel corso del suo utilizzo e che si sono rivelate eccedenti le attuali potenzialità della

struttura.

Dal punto di vista tecnico, non sussistono motivi ostativi alla realizzazione dell’opera; si propone infatti una

costruzione che dimensionalmente e strutturalmente è del tutto simile a quelle già esistenti ed interventi che non

ledono le caratteristiche dell’area né il diritto dei terzi.

1.4‐INDIVIDUAZIONE ED ANALISI DELL’AERA

L’area interessata dal presente Progetto

Preliminare è di circa 4.600 mq, di forma

trapezoidale con larghezza costante in

direzione est‐ovest pari a circa 46 ml e

lunghezza media in direzione nord‐sud

pari a circa 97 ml.

Confini:

‐ Sud _ via Asia

‐ Est _ via Vittorini

‐ Nord _ lotto privato

‐ Ovest _ lotti privati

‐ vertice Nord‐Ovest _ via Marella

L’area è individuata con riferimento GPS

44° 42’ 50” N, 11° 18’ 50” E nel vertice sud‐ovest.

La proprietà del lotto e dei manufatti esistenti è dell’Amministrazione Comunale di Pieve di Cento e deriva da ATTO

PUBBLICO del 26/09/1988 Repertorio n. 123973 Rogante: TURA F. Sede: CENTO Registrazione: n. 536 del 17/10/1988

Atto di compravendita.

L’immobile è individuato catstalmente secondo quanto riportato nelle visure e nell’estratto di mappa allegati alla

presente:

‐ Agenzia del Territorio, Provincia di Bologna, Catasto Terreni, Foglio 15 Particella 165, Ente Urbano,

consistenza 4.574 mq

‐ Agenzia del Territorio, Provincia di Bologna, Catasto Fabbricati, Foglio 15 Particella 165, cat. D6.

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Per quanto riguarda l’individuazione dell’immobile nell’ambito degli strumenti di pianificazione urbanistica comunale

si rimanda allo specifico capitolo della presente relazione denominato “Analisi urbanistica” .

Si annota la presenza di reti tecnologiche quali: scarichi idraulici dei due manufatti con allaccio alla rete pubblica su via

Vittorini, rete illuminazione pubblica interna con punti luce sparsi, presenza di manufatti legati alla vecchia fontana in

disuso, presenza di una cisterna interrata con relativo pozzetto.

Si annota inoltre come l’area si presenti oggi parzialmente munita di reti protettive e relativi muretti in c.a. sui

margini.

1.5‐INDIRIZZI DI PROGETTAZIONE

La Progettazione Preliminare per lo spazio di aggregazione giovanile e riqualificazione urbana di Parco Venturi nasce

dal processo di progettazione partecipata attivato dall’Amministrazione di Pieve di Cento con il supporto

dell’Osservatorio Politiche Giovanili per la Provincia di Bologna e la Fondazione A. Pini ed Istituto Buon Pastore ONLUS.

La documentazione raccolta attraverso il percorso di “Plan for Real” guidato dal prof. Alessandro Tolomelli, ha

consegnato ai sottoscritti progettisti un documento di indirizzo (vedasi “Studio di Fattibilità per un progetto

sperimentale di Spazio di Aggregazione Giovanile” – Allegato 1 del dicembre 2010) nel quale le figure attive del

percorso partecipato hanno delineato due “meta progetti”.

Da tale documento l’intervento progettuale trae il proprio fondamento metodologico e operativo.

Il primo passo progettuale è stato quello di capire come l’esperienza di progettisti potesse essere messa a disposizione

di scelte predeterminate.

Inserendosi in coda ad un percorso già compiutamente sviluppato all’interno della realtà locale, pertanto

perfettamente consapevole delle proprie esigenze ed estraneo da possibili imposizioni forvianti provenienti da

contesti estranei, il ruolo che i progettisti hanno riconosciuto per se stessi è stato quello di mettere a sistema le idee,

tentare cioè di trovare il filo conduttore in grado di inanellare le soluzioni proposte sulla base di due scelte strategiche

di fondo:

1 _ rafforzare il ruolo urbano dell’area, cioè

intervenire in modo tale da rendere

l’intervento del SAG parte integrante del

tessuto e delle connessioni della vita di Pieve di

Cento, andando al di la dei ristretti confini

progettuali imposti dai limiti dell’area di

intervento.

L’attività progettuale si è pertanto concentrata

con particolare attenzione sulla conformazione

dei limiti morfologici del Parco, intervenendo

sensibilmente sul fronte meridionale ed

orientale, e sui punti nodali di intersezione ed

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innesto delle percorrenze interne al Parco con il circostante sistema della viabilità comunale.

2 _ rilanciare sulla partecipazione, cioè prolungare il concetto di “partecipazione” anche nelle fasi di fruizione e

gestione dell’opera, al fine di non arrestare il processo partecipativo in sede di formulazione di proposte ed idee,

proponendo ai fruitori la possibilità di esprimersi e decidere in merito all’uso del Parco ed alle strutture anche durante

il loro ciclo vitale.

Il volume proposto deve essere quindi inteso come un organismo “flessibile”, tale da prestarsi ad ospitare svariati

funzioni, anche attualmente non prevedibili, e di piegarsi alle molteplici esigenze di una società plurale, che si modifica

nel corso del tempo, con il minor impiego di risorse possibili.

Vengono di seguito inserite le slides usate in occasione della presentazione pubblica dell’idea avvenuta in data

20.12.2010 così da poter meglio recepire le linee di progettazione.

Gli schemi dei 2 metaprogetti redatti con “plan for real”

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Analisi dei metaprogetti

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Le percorribilità: stato di fatto e stato di progetto

Il campo sportivo

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La proposta per il campo sportivo

Analisi e proposta delle nuove volumetrie

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La nuova composizione

Concept progettuale

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Possibili evoluzioni con “partecipazione attiva”

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1.6‐SCHEMA DI CRONOPROGRAMMA

Il cronoprogramma delle fasi attuative, in via preliminare, si può così riassumere dalla data di approvazione del

presente progetto preliminare:

progettazione definitiva: 40 giorni

pareri enti: 30 giorni

approvazione progetto definitivo: 10 giorni

progettazione esecutiva: 40 giorni

approvazione progetto esecutivo: 10 giorni

gara: 30 giorni

affidamento: 30 giorni

esecuzione e collaudo: 180 giorni

Si specifica che l’intervento è effettuabile per stralci funzionali e si ipotizza di poter realizzare l’intero intervento

seguendo il seguente programma cronologico:

‐ Realizzazione dell’intervento edile (nuovo edificio) e sistemazione dell’edificio esistente est. Contestualmente

realizzazione degli interventi di bordo: nuove viabilità, sistemazione dei muretti e delle accessibilità all’arera.

‐ Possibilità di realizzare come secondo step il manto per il campetto sintetico

‐ Arredi esterni (nuove panchine, fontana, setti espositivi, etc)

1.7‐ACCESSIBILITA’ ED USO DELL’OPERA

Trattandosi di spazio verde ad uso pubblico confinante su tre lati con strade carrabili a doppio senso di marcia, l’area,

risulta perfettamente accessibile con facile possibilità di predisposizione di spazi per le attrezzature di cantiere.

L’opera ultimata così come prevista dalla presente progettazione, prevede un miglioramento della fruizione sia ciclo‐

pedonale che carraia e garantisce la realizzazione di nuovi spazi di sosta oltre ad un facile accesso ai mezzi di soccorso.

1.8‐ECONOMIA DELL’OPERA

Tutti i finanziamenti per l’esecuzione dell’opera sono previsti a carico dell’Amministrazione Comunale, si prevede una

gestione delle strutture a carico di società convenzionate.

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RELAZIONE TECNICA

Opere edili

L’intervento di costruzione prevede la realizzazione di un solaio leggermente rialzato dalla quota di calpestio tale da

poter fungere da lunga panchina all’aperto, la realizzazione è prevista in materiali semigrezzi: un getto di cemento

lisciato a vista; tutte le reti necessarie al funzionamento delle varie stanze saranno inserite all’interno del solaio:

tubazioni per il riscaldamento, tubazione per l’impianto elettrico, eventuali allacci all’acqua corrente. Nei punti

prestabiliti verranno collocati dei punti di allaccio alle reti che potranno essere utilizzati nel momento in cui in quel

punto un nuovo volume dovesse prendere forma.

Sopra al grande solaio di circa 250 mq a forma di L e nella parte verso sud una serie di pilastri 30x30 cm in c.a.

consentiranno la posa di una copertura in legno con orditura primaria, secondaria e tavolato di finitura, per una

superficie indicativa di 340 mq. La copertura, chiusa entro un bordo ligneo, è prevista con manto superiore di guaina e

lamierino metallico.

Tra il solaio e la copertura possono essere edificati volumi a piacere, seguendo la logica della partecipazione alla vita

ed all’evoluzione del manufatto; i 2 volumi previsti da subito sono una sala nel vertice ovest della struttura ed una sul

lato est. Questi manufatti sono previsti con murature esterne in mattoni compositi termoisolanti ed ecosostenibili o

comunque con strati di elementi tali da consentire una tenuta termica a norma, pareti intonacate ed in vetro con telai

fino ai 3 metri ed una coibentazione a

controsoffitto tale da completare la copertura

solo nelle parti interessate.

Osservando il progetto si nota una sala vetrata ad

ovest di circa 35 mq che può fungere da sala

riunioni così come da spazio espositivo; ad est un

manufatto di circa 78 mq ingloba i nuovi servizi

igienici, un vano tecnico dove possono trovare

alloggio la nuova caldaia inferiore alle 30.000 Kcal

ed i contatori elettrici, oltre ad una grande sala

polivalente di circa 46 mq suddivisibile in caso di

necessità da pannelli semovibili.

Le altezze utili di questi vani saranno di 3 ml sino

al controsoffitto fonotermo‐isolante, mentre le

pareti possono proseguire sino a chiudersi con la

copertura la cui altezza è prevista di circa 4 ml a

filo soffitto dalla quota di calpestio del solaio

considerata lo 0,00 .

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Sotto la copertura, sul lato sud, rimane parzialmente incluso il volume esistente oggi adibito a saletta e servizi igienici.

Questo manufatto si prevede venga mantenuto nelle strutture esterne, mentre internamente viene totalmente

riadattato al fine di ricavarne due sale con accessi indipendenti dall’esterno. Esternamente si prevede di intervenire

con una rifodera in pannelli di laminato.

opere esterne

il progetto prevede una serie di interventi distribuiti nell’area la cui composizione ultima è finalizzata alla riuscita dei

due assunti di base: rafforzare il ruolo urbano dell’area e conformare una struttura mutevole per forma, uso e

funzioni.

_ Il campo sportivo

L’attuale area per i campi da giuoco in asfalto si prevede venga dimezzata consentendo l’intervento superficiale di

conformazione di un solo campo multifunzione in resina colorata di circa 34x19 ml. Nel campo verranno riusate le

attrezzature esistenti (cesti).

_ Marciapiede via Vittorini

La semplice rimozione della maglia di rete

metallica che oggi divide il Parco Venturi da

via Vittorini consente una unificazione visiva

dei due ambiti che con l’aggiunta di una

parte lastricata può garantire una pedonalità

protetta, evitando di obbligare i pedoni a

pericolosi passaggi sulla sede stradale. La

pavimentazione si prevede con getto in

ghiaino lavato. Immagine a lato

_ Pista ciclabile

La pista ciclabile, che deve servire ad un

facile e piacevole collegamento di via Asia

con via Marella, si prevede in getto di

calcestruzzo con aggiunta di ghiaino, così da renderla visivamente simile ad un “sentiero” che si snoda nel verde. La

pista si prevede venga eseguita in gran parte su una delle esistenti corsie della pista di Kart, l’altra delle quali viene

rimossa. Sul lato est della pista si prevede la piantumazione in serie parallela di alberature ad alto fusto (pioppi

cipressina) tale da proteggere visivamente il fruitore veloce della pista dai fruitori del parco. Un’’alberatura che aiuta

sia visivamente sia dal punto di vista sonoro la protezione del vicinato residenziale. L’accesso da via Asia, dove oggi la

pista ciclabile è segnata sul bordo sud, avviene da un punto più “centrale” rispetto all’attuale ingresso al parco, così da

poter allontanare l’attraversamento il più possibile dai due incroci presenti su via Asia.

_ via Asia

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Sul fronte sud del Parco Venturi si prevede un ridisegno dei posti auto e la possibilità di inserire una pensilina

protettiva per l’attesa dei bus. La pavimentazione si prevede in getto di calcestruzzo con aggiunta di ghiaino entro

cordoli in cemento a profilo smussato. Tra i posti auto verranno indicati almeno due posti per la sosta di veicoli per

diversamente abili.

Anche l’angolo tra via Asia e via Vittorini si prevede venga toccato da un intervento di risistemazione finalizzato alla

protezione dei pedoni ma con una garanzia di visibilità migliorata per gli automobilisti, questo prevede il

riposizionamento del lampione esistente.

_ Piazzetta interna

Tra gli edifici si viene a creare una zona che può essere considerata una piccola piazzetta interna, sulla quale si attesta

la lunga seduta del nuovo edificio e dove la pavimentazione è prevista con lo stesso materiale dei percorsi: getto di

calcestruzzo grezzo con aggiunta di ghiaino, un ghiaino lavato più grezzo, così da poter offrire un’immagine più

“naturalistica”. Al fine di evitare il problema della raccolta acque, della conformazione di pozzanghere ed il problema

dei giunti di dilatazione, questa pavimentazione è prevista in grandi listelli, rettangoli lunghi e paralleli che lasciano tra

loro lo spazio di deflusso. Alcuni di questi listelli si alzano sino alla quota di 45 cm formando delle sedute, delle panche

in cemento dove i giovani frequentatori potranno liberare la loro voglia di “segnare”, scrivere, incidere.

_ Setti espositivi

Lungo il percorso d’accesso della pista

ciclabile, dalla struttura protettiva

della sosta bus, sino a giungere alla

piazzetta interna, una serie di

pannelli/setti di circa 2x3 ml fungono

da elemento visivo e spazio

espressivo. ‐Elemento visivo‐ che aiuta

in passante a recepire la presenza di

uno spazio “altro”, uno spazio aperto

e di incontro che altrimenti rischia di

rimanere impercettibile e chiuso tra le

edificazioni circostanti; ‐spazio

espressivo‐ perché una delle

prerogative progettuali è dare libertà

espressiva ai fruitori, e la cultura

“street” abbisogna di spazi per il

“writin’ “, spazi espositivi dove i

giovani artisti possono esporsi,

dichiararsi.

I plastici dello Stato di Fatto e dello

Stato di Progetto

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STUDIO DI PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE

L'intervento non necessita di alcun approfondimento dal punto di vista della fattibilità ambientale, non interferendo in

alcun modo con questioni di igiene del suolo. Unica annotazione, la necessità di risolvere gestionalmente il problema

dell’isola ecologica oggi qui collocata.

ELENCO DITTE

Comune di Pieve di Cento

P.zza A.Costa, 17 ‐ CAP 40066 – Pieve di Cento (BOLOGNA)

PI 00510801202 ‐ CF 00470350372 80013810371

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DOCUMENTAZIONE CATASTALE

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ANALISI URBANISTICA

Di seguito, relativamente alla zona di progetto, vengono riportati gli estratti degli strumenti di pianificazione

urbanistica attualmente vigenti presso il Comune di Pieve di Cento, corredati dei relativi articoli contenuti nelle Norme

Tecniche di Attuazione.

PRG ‐ Piano Regolatore Generale

Estratto di P.R.G.

Norme tecniche di attuazione inerenti:

TITOLO 3 ZONIZZAZIONE DEL P.R.G ‐ Articolo 43 zone territoriali omogenee "G"

1) OGGETTO DELLA ZONA: ‐ Parti del territorio destinate alle attrezzature di cui all'art. 46 della Legge Regionale n. 47/78 modificata distinte in:

G 1 ‐ zone per istruzione dell'obbligo, asili nido, scuole materne;

G 2 ‐ zone di attrezzature di interesse comune;

G 3 ‐ zone per parchi urbani e attrezzature sportive;

G 4 ‐ zone per parcheggi pubblici. (……….)

c) nelle zone G 3 sono ammessi:

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RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO URBANO PER REALIZZARE UNO SPAZIO POLIFUNZIONALE DI AGGREGAZIONE GIOVANILE NEL “PARCO VENTURI”

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• parchi pubblici con zone attrezzate per il gioco;

Le attrezzature sportive pubbliche potranno essere realizzate, anche da enti, associazioni o privati sulla base di una convenzione da stipularsi con l'Amministrazione Comunale, nel rispetto delle finalità di interesse pubblico.

Ai fini della valutazione dello standard non vengono considerate le fasce verdi di arblacko stradale (……)

3) MODALITA' DI INTERVENTO

Nel caso di interventi di ristrutturazione, ampliamento, nuova costruzione, cambio di destinazione d'uso, gli scarichi devono essere conformi a quanto previsto dalla specifica normativa vigente in materia; tutti gli scarichi devono essere autorizzati.

1) manutenzione ordinaria (art. 42 Legge Regionale n. 47/78 modificata) per tutti gli edifici.

2) manutenzione straordinaria (art. 43 Legge Regionale n. 47/78 modificata) per tutti gli edifici.

3) ristrutturazioni con eventuale ampliamento fino al raggiungimento della SU ammessa per le nuove costruzioni per le scuole e le attrezzature di interesse comune.

Nelle aree per attrezzature religiose è sempre ammesso l'incremento dei servizi ed accessori per le residenze esistenti, di cui al precedente art.12 punto 7a, fino al raggiungimento di una superficie di pavimento pari al 50% della SU residenziale.

4) nuove costruzioni con l'applicazione dei seguenti indici:

‐ per le scuole: ‐ per le scuole:

Uf = 0,45 mq/mq

‐ per le attrezzature di interesse comune: Uf = 0,60 mq/mq

‐ per le attrezzature religiose: Uf = 0,30 mq/mq

‐ per le attrezzature sportive pubbliche Uf = 0,80 mq/mq (di cui il 70% è possibile coprire in permanente)

‐ per costruzioni di uso collettivo nei parchi (chioschi, ecc.): Uf = 0,01 mq/mq

4) MODALITA' DI ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI

� D.I.A. per la manutenzione straordinaria,

� concessione diretta negli altri casi.

5) PARAMETRI ED ONERI

� parcheggi nella misura di cui all'art. 13 delle presenti norme;

� altezza massima:

‐ m. 12,50;

‐ m. 7,50 nelle zone per attrezzature sportive pubbliche ad esclusione degli impianti sportivi coperti per i quali vale l'altezza di m.12,50.

‐ m 9,50 nelle zone per attrezzature religiose, con esclusione dell’altezza del campanile.

� distanze minime tra pareti cieche o finestrate: m. 10;

� distanza minima dai confini di proprietà e di zona: m. 5;

� distanza minima dalle strade all'esterno del perimetro di territorio urbanizzato: secondo la classificazione di cui all'art.16 delle presenti norme;

� oneri: come definiti dai provvedimenti regionali e comunali

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TITOLO 3 ZONIZZAZIONE DEL P.R.G Articolo 13 Disposizioni generali: parcheggio e dotazione di verde

Le disposizioni del presente articolo sono da osservarsi in ogni intervento edilizio, in qualsiasi zona omogenea esso ricada, e riguardano la dotazione minima di parcheggi privati e di uso pubblico, la dotazione di verde e le prescrizioni relative alle infrastrutture ENEL.

1) Parcheggi

1. In tutti gli interventi di nuova edificazione, di ampliamenti, di ristrutturazioni, di cambiamenti di destinazioni d'uso, dovranno essere previsti parcheggi privati e parcheggi pubblici (questi ultimi devono essere ceduti gratuitamente all’Amministrazione Comunale) nelle misure minime in funzione dell’uso specifico indicate nelle tabelle di seguito allegate.

Ai sensi dell’ art. 2, comma 2° della Legge Regionale n. 46/88 modificata ed integrata, sono individuati i seguenti raggruppamenti degli usi previsti dal P.R.G.:

a. funzioni abitative;

b. funzioni direzionali, finanziarie, assicurative, funzioni commerciali al minuto, ivi compresi gli esercizi pubblici e l’artigianato di servizio, le attività produttive di tipo manufatturiero artigianale solamente se laboratoriali, funzioni di servizio, ivi comprese le sedi di attività culturali, ricreative, sanitarie, pubbliche e private e studi professionali;

c. funzioni produttive di tipo manufatturiero ad eccezione di quelle di cui al precedente punto b) ivi compresi gli insediamenti di tipo agroindustriale e gli allevamenti zootecnici di tipo intensivo, funzioni commerciali all’ingrosso, funzioni alberghiere e comunque per il soggiorno temporaneo;

d. funzioni agricole o connesse al loro diretto svolgimento a livello aziendale e interaziendale ivi comprese quelle abitative degli operatori agricoli a titolo principale.

2. Il mutamento di destinazione d’uso degli immobili connesso o meno a trasformazioni fisiche degli stessi, che comporti aumento del carico urbanistico, ovvero il passaggio da una all’altra delle categorie sopraelencate, deve essere subordinato al contemporaneo ed integrale reperimento degli standard di parcheggio previsto nelle tabelle di seguito allegate.

3. Qualora nell'ambito del medesimo edificio o area di intervento siano compresenti più locali o spazi per due o più delle destinazioni suddette, la quota di parcheggi di cui al presente articolo dovrà risultare dalla somma delle singole quantità prescritte per ogni singola destinazione.

4. Nel caso in cui non risulti possibile ricavare all’interno

dell’area di intervento i parcheggi pubblici e solamente nelle

zone indicate nelle tabelle di seguito allegate, è possibile

monetizzare gli stessi ai sensi del 9° comma dell’art. 46 della

Legge Regionale n. 47/78 modificata ed integrata,

destinando le somme ricavate all’attuazione delle previsioni

del Piano dei Servizi.

2) Dotazione di verde

1. In tutti gli interventi relativi a zone residenziali e a zone per attrezzature dovrà essere prevista la sistemazione a verde dell'area scoperta. Il progetto dovrà documentare sia le alberature esistenti sia le previsioni relative alla sistemazione definitiva dell'area non edificata (tipo e ubicazione delle essenze, tipo di pavimentazione, di recinzione, ecc.). Per quanto riguarda la scelta delle essenze arboree, il loro impianto, la quantità prevista per ogni zona, si rimanda allo specifico Regolamento Comunale del Verde.

3) Cabine elettriche

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1. La superficie utile delle cabine elettriche esistenti o di nuova costruzione non viene considerata ai fini del calcolo delle superfici edificabili previste per le varie zone omogenee individuate sul territorio comunale. Le cabine elettriche sono soggette al rispetto delle distanze dalle strade secondo quanto disposto dal D.lgs. N. 285/92 e successive modifiche ed integrazioni.

PSC ‐ Piano Strutturale Comunale

TAVOLA 1 – Schema di assetto territoriale ‐ Ambito AUC‐C “ambiti urbani consolidati con parziali limiti di funzionalità

urbanistica” (art. 23 NTA)

Estratto di P.S.C.

Norme tecniche di attuazione inerenti:

Art. 23 – Ambiti territoriali per funzioni prevalentemente residenziali: Ambiti urbani consolidati paragrafo 1): Definizione dell’Ambito 1. Sono quelle parti del territorio totalmente o parzialmente edificate con continuità, che presentano un adeguato livello di qualità urbana e ambientale tale da non richiedere interventi di riqualificazione. L’adeguato livello di qualità è riferito alle caratteristiche dell’impianto urbanistico e del tessuto edilizio, ma soprattutto a valutazioni quantitative e qualitative delle dotazioni territoriali di cui ciascuna zona dispone: reti di urbanizzazione, aree per attrezzature e spazi collettivi, dotazioni ambientali. 2. Le perimetrazioni degli ambiti consolidati riportate nella tav. 1 del PSC, includono la quasi totalità del tessuto urbano non storico presente nel Capoluogo e destinato a funzioni prevalentemente residenziali, a servizi pubblici e privati, attività terziarie e direzionali; comprendono altresì i comparti di espansione derivanti dal PRG Vigente già convenzionati ed in corso di attuazione. 3. In questi ambiti, appunto in quanto “consolidati” nel loro assetto urbanistico, non si reputano necessarie operazioni di profonda trasformazione o di esteso reimpianto, mentre si ritengono in generale possibili ed opportuni interventi diffusi sulle singole unità edilizie: sia interventi di tipo conservativo per l’ammodernamento ed il rinnovo tecnologico in funzione del risparmio energetico, sia interventi sostitutivi (demolizione e ricostruzione) con esclusione ovviamente del patrimonio edilizio tutelato a vario titolo. 4. Il PSC, in base alle caratteristiche urbanistiche, tipologiche e morfologiche, individua le seguenti tipologie di Ambito contrassegnate da lettere maiuscole nella tav. 1: a) Ambiti consolidati di maggiore qualità insediativa (AUC‐A) b) Ambiti consolidati in corso di attuazione (AUC‐B) c) Ambiti consolidati con parziali limiti di funzionalità urbanistica (AUC‐C) 5. Descrizione degli Ambiti (…) c) Ambiti consolidati con parziali limiti di funzionalità urbanistica (AUC‐C) Si tratta di ambiti che, pur dotati di un adeguato livello di qualità insediativa generale – e quindi non presentando i caratteri propri degli ambiti da riqualificare ‐, evidenziano alcune carenze strutturali di funzionalità urbanistica, relative in particolare a talune dotazioni

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territoriali, che risultano solo in parte e non sempre realisticamente superabili alla luce dello stato di fatto e della sedimentazione degli insediamenti esistenti. Tali carenze riguardano in particolare la tipologia delle strade, gli spazi pedonali e per la sosta e il verde di vicinato – oltre che, come più in generale, le reti fognarie ancora miste ‐, e si rintracciano soprattutto entro i settori della prima espansione urbana, ambito spesso in posizione di cuscinetto tra il tessuto edilizio del Centro storico ed il tessuto edificato moderno della precedente tipologia. Sono caratterizzati da una forte saturazione edilizia. paragrafo 2): Massima capacità insediativa potenziale del PSC

1. 1. In relazione agli “Ambiti urbani consolidati, il PSC fissa una capacità edificatoria massima per nuova costruzione su lotti liberi, pari ad una Superficie Utile stimata in circa 5.000 mq, che non viene esplicitata lotto per lotto; all’interno di questa soglia massima il RUE definisce gli interventi con la capacità edificatoria puntuale. paragrafo 3): Politiche attuative dell’Ambito 1. Costituiscono obiettivi strategici generali della pianificazione degli ambiti consolidati: a) il mantenimento e il rafforzamento del carattere multifunzionale degli ambiti, mediante una disciplina appropriata degli usi consentiti, ponendo comunque la necessaria attenzione alle condizioni di reciproca compatibilità di tali usi e ai livelli delle dotazioni territoriali nei vari contesti specifici; b) il mantenimento del livello delle dotazioni territoriali acquisito, e ove necessario il suo accrescimento mediante la prioritaria destinazione a tale sistema delle dotazioni territoriali di eventuali aree libere o liberabili; al contempo vanno programmati limiti alla possibilità di accrescere il carico urbanistico in tali aree; c) il miglioramento delle relazioni fruitive tra le varie componenti dell’ambito e fra i diversi ambiti urbani, da perseguire mediante il potenziamento della rete di percorsi ciclopedonali e degli spazi di sosta privata e pubblica, una migliore organizzazione della mobilità privata, l’abbattimento delle barriere architettoniche; d) la qualificazione dell’immagine urbana e il rafforzamento dell’identità dei luoghi, da raggiungere con specifici piani o progetti tematici (piani di valorizzazione commerciale, riqualificazione e messa in rete degli spazi collettivi pedonali o da pedonalizzare saltuariamente); e) il miglioramento della funzionalità delle dotazioni infrastrutturali ed ecologiche ‐ reti di smaltimento dei reflui, raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, barriere antirumore, ecc., da perseguire sia attraverso interventi diretti dei gestori delle reti, sia con il contributo dei soggetti attuatori degli interventi edilizi anche alla riqualificazione delle reti di carattere generale. 2. La pianificazione urbanistica comunale persegue, in questi tessuti urbani, il mantenimento e la qualificazione degli attuali livelli dei servizi e delle dotazioni territoriali, il miglioramento delle condizioni di salubrità dell'ambiente urbano, la qualificazione funzionale ed edilizia degli edifici esistenti, rivolgendo una particolare attenzione alla riqualificazione degli edifici esistenti con finalità di risparmio energetico, un’equilibrata integrazione tra la funzione abitativa e le attività economiche e sociali con essa compatibili. Favorisce inoltre la qualificazione funzionale ed edilizia, attraverso interventi di recupero, ampliamento, sopraelevazione e completamento, nonché attraverso il cambio della destinazione d’uso. Trova applicazione quanto disposto dall'Art. A‐7, comma 3, della L.R. n. 20/2000. 3. Tali obiettivi di carattere generale si declinano in forme e misure diverse nei vari contesti locali: anche negli ambiti consolidati sono infatti riconoscibili articolazioni e assetti specifici che, in relazione al diverso livello di funzionalità urbanistica e qualità ambientale che li caratterizza, o che deve caratterizzarli per il particolare ruolo che essi sono chiamati a svolgere nel contesto urbano generale, condizionano o orientano verso particolari e differenti accentuazioni, le politiche da praticare al loro interno. 4. Nelle porzioni degli Ambiti ricadenti entro le fasce di pertinenza stradale o acustica o elettromagnetica, tutte le politiche sopradefinite, andranno riviste in funzione di nuovi obiettivi: ‐ escludere ogni possibilità di densificazione insediativa o di cambio d’uso verso attività sensibili: attrezzature scolastiche, servizi sanitari con degenza e socio‐assistenziali, residenza, verde pubblico fruibile (cioè non costituente dotazione ecologica), ma nel contempo favorire l’adozione di tutte le misure efficaci di mitigazione dell’impatto (barriere antirumore, fasce arborate dense con funzioni di assorbimento degli inquinanti dell’aria); ‐ subordinare le possibilità di intervento previste per la specifica tipologia di ambito, in presenza di previsioni di PSC che possono determinare la rimozione dell’impatto esistente, all’avvenuta realizzazione di dette previsioni e alla valutazione degli effetti concretamente prodotti da queste sui fattori di inquinamento. 5. Le politiche e gli obiettivi da perseguire, oltre agli obiettivi di carattere generale sopradescritti, sono rappresentati dalle seguenti azioni specificate ambito per ambito: (…) c) Ambiti consolidati con parziali limiti di funzionalità urbanistica (AUC‐C) Le politiche da sviluppare per questa tipologia di ambito, sono quelle che portano a non prevedere forme di densificazione edilizia particolarmente importanti (salvo eventuali adeguamenti per dotare le abitazioni di adeguati spazi accessori ed eventuali piccoli interventi di completamento in misura estremamente selettiva e motivata); per quanto riguarda i cambi d’uso verso attività di carattere attrattivo (attività ricreative, pubblici esercizi, banche, commercio non di vicinato, e simili), vanno esclusi tutti quei casi in cui il cambio d’uso non è accompagnato dal conseguente soddisfacimento dello standard di parcheggio pubblico. Il recupero di spazi di sosta e di percorsi pedonali, il recupero di spazi permeabili all’interno dei lotti e politiche di adeguamento della rete fognaria da forme miste in forme duali, sia mediante interventi strutturali pubblici, sia anche mediante un intervento puntuale lotto per lotto da parte del privato, costituiscono gli obiettivi di qualità più realisticamente perseguibili per questi ambiti. Si rimanda al RUE la definizione e la specificazione delle modalità e dei tipi di intervento coerenti con gli obiettivi dichiarati. paragrafo 4): Codifica e individuazione dell’Ambito 1. Gli Ambiti consolidati sono riportati nella Tav. n. 1 del PSC codificati nelle coperture definitive nei seguenti layer: ‐ Ambiti consolidati di maggiore qualità insediativa PSC_ASSETTO_PL_AUC_A ‐ Ambiti consolidati in corso di attuazione PSC_ASSETTO_PL_AUC_B ‐ Ambiti consolidati con parziali limiti di funzionalità urbanistica PSC_ASSETTO_PL_AUC_C

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TAVOLA 2 – Carta unica del territorio ‐ Sistema delle risorse storiche e archeologiche –

“viabilità storica” (art. 18 NTA)

Estratto di P.S.C.

Norme tecniche di attuazione inerenti:

Art. 18 – Sistema delle risorse storiche e archeologiche paragrafo 1): Definizione del Sistema 1. Il Sistema è costituito dai seguenti elementi presenti sul territorio del Comune di Pieve di Cento: a) Aree di interesse archeologico (Art. 8.2 PTCP artt. 21 e 31 PTPR) con l’individuazione dei siti archeologici indiziati di epoca Medievale e di epoca Romana; b) Viabilità storica (Art. 8.5 PTCP e Art. 20 comma 1 e Art. 24 PTPR) con l’ individuazione territoriale della viabilità esistente alla data dell’I.G.M., edizione del 1884; c) Principali canali storici (Art. 8.5 PTCP) con l’ individuazione territoriale dei principali canali esistenti alla data dell’I.G.M., edizione del 1884; d) Elementi e complessi di valore storico, architettonico, culturale e testimoniale (A‐8, A‐9 L.R. n. 20/2000, e artt. 8.5.4 e 8.5.5 PTCP) con l’individuazione delle seguenti tipologie di vincolo: d1) Edifici con vincolo D.Lgs 42/2004 d2) Edifici, complessi edilizi, manufatti segnalati dal PTCP e recepiti dal PSC d3) Edifici di proprietà comunale vincolati ope legis d4) Complessi edilizi di valore storico‐testimoniale (corti coloniche di pregio o edifici singoli) individuati a seguito di apposito censimento e) Area di tutela delle risorse paesaggistiche complesse.

paragrafo 2): Politiche attuative del Sistema b) Viabilità storica (Art. 8.5 PTCP e Art. 20 comma 1 e Art. 24 PTPR) 1. Nelle parti di territorio individuate come viabilità storica nella Tav. n. 2 ‐ Carta Unica ed evidenziate nell’Allegato 5 alla Relazione del PSC, si interviene con le seguenti modalità: a) Gli interventi sulla viabilità individuata come “storica” dovranno assicurare la conservazione sia del traccia‐ to e dell'ampiezza della sede, sia dei manufatti costitutivi quali ponti; muri di contenimento e parapetti rea‐ lizzati con materiali e forme tradizionali, sia delle opere laterali quali fossi e tabernacoli votivi. Sono co‐ munque ammissibili interventi di ampliamento della sede e miglioramento delle strade definite come “viabi‐ lità secondaria di interesse provinciale o intercomunale”. b) Ai sensi delle presenti norme costituiscono modifiche ammissibili le opere di sistemazione e rifacimento, secondo criteri di maggiore sicurezza ed efficienza, delle intersezioni stradali c) Vanno valorizzati i tracciati come itinerari di interesse paesaggistico e culturale e per una potenziale fun‐ zione di corridoi ecologici.

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R.U.E. Regolamento Edilizio Urbanistico ‐ Scheda 54 ‐ “attrezzature di interesse collettivo, civili” (Art. 32.3)

Estratto di R.U.E.

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R.U.E. “Tomo I” articoli inerenti:

Art. 32.3 – Le dotazioni di attrezzature e spazi collettivi paragrafo 1): Descrizione dell’Ambito 1. Il PSC ha il compito di definire gli obiettivi di dotazione da raggiungere, sia in termini quantitativi che qualitativi. Per quanto riguarda gli obiettivi quantitativi, ossia gli standard di dotazione per abitante o per attività diversa dalla residenziale, da raggiungere, l’art. 10.5 del PTCP definisce i valori di seguito indicati: ‐ Per gli insediamenti residenziali e relative funzioni complementari la dotazione‐obiettivo di aree di proprietà pubblica per attrezzature e spazi collettivi di rilievo comunale – spazi aperti attrezzati a verde per il tempo libero e le attività sportive, scuole fino al ciclo dell’obbligo, attrezzature varie di interesse comune, parcheggi pubblici – è fissata in almeno 30 mq. di aree per ogni abitante esistente e previsto (calcolato sulla base di un parametro di 29 mq di SU per ogni abitante teorico da soddisfare con le dotazioni). ‐ Per quanto riguarda l’insieme degli insediamenti ricreativi, ricettivi, direzionali e commerciali, siano essi compresi all’interno di insediamenti urbani o di ambiti specializzati per attività produttive, la dotazione‐obiettivo di aree di proprietà pubblica per attrezzature e spazi collettivi è pari ai 100 mq. per ogni 100 mq. di superficie lorda di pavimento. ‐ Per quanto concerne gli insediamenti produttivi industriali, artigianali e per il commercio all’ingrosso inseriti in ambiti specializzati per attività produttive, la dotazione‐obiettivo di aree di proprietà pubblica per attrezzature e spazi collettivi è pari al 15% della superficie territoriale complessiva destinata a tali insediamenti. 2. Le dotazioni minime suddette costituiscono inoltre l’entità della dotazione minima di aree da sistemare e da cedere al Comune da parte di ciascun intervento, in relazione alle funzioni previste, quale concorso alla realizzazione delle dotazioni territoriali ai sensi dell’art. A‐26 della L.R. 20/2000. 3. Il RUE definisce i casi in cui è possibile la monetizzazione delle dotazioni connesse agli interventi per gli ambiti consolidati, gli ambiti produttivi esistenti di rilievo comunale, gli ambiti rurali , nonché per i centri storici. paragrafo 2): Dotazione di attrezzature e spazi collettivi 1. Per quanto riguarda l’articolazione delle dotazioni in rapporto alla diversa tipologia dei servizi di rilievo comunale, si assume come riferimento l’art. 28 del P.S.C.: paragrafo 3): Qualità delle attrezzature e spazi collettivi 1. Il RUE identifica negli elaborati grafici le aree costituenti le attrezzature e spazi collettivi nei seguenti raggruppamenti: a) attrezzature per l’istruzione fino all’obbligo ‐ asili nido e scuole materne, pubbliche e private ‐ scuole elementari ‐ scuole medie dell’obbligo b) attrezzature di interesse comune, civili e religiose b1) attrezzature di interesse comune civili: ‐ culturali ‐ ricreative ‐ sociali ‐ sanitarie ‐ spazi per strutture logistiche del comune (magazzino comunale, deposito materiali, ecc.) ‐ alloggi da destinare all’affitto concordato di proprietà comunale ‐ funzioni pubbliche e/o private di tipo ricreativo, culturale e sociale (torri dell’acquedotto e relativa area pertinenziale, ecc.) b2) attrezzature private di interesse comune (identificate con il simbolo Pr riquadrato) b3) attrezzature di interesse comune religiose: ‐ chiese e relative funzioni ad esse strettamente collegate (ricreative e aggregative coperte e scoperte, servizi parrocchiali quali canonica, ecc.) ‐ alloggi da destinare all’affitto concordato con gestione diretta dell’Ente Religioso c) aree sistemate a verde e aree attrezzate con impianti sportivi e ricreativi ‐ aree per verde pubblico attrezzato o non attrezzato ‐ aree per verde sportivo di livello comunale (nel qual caso viene aggiunto un simbolo “bandiera”); le attrezzature sportive pubbliche potranno essere realizzate, anche da enti, associazioni o privati sulla base di una convenzione da stipularsi con l'Amministrazione Comunale, nel rispetto delle finalità di interesse pubblico; è altresì possibile insediare attrezzature scolastiche dell’infanzia nei casi in cui le aree pubbliche a verde siano direttamente adiacenti a strutture scolastiche esistenti alla data di adozione del RUE. d) aree per parcheggi pubblici ‐ aree destinate a parcheggio pubblico paragrafo 4): Interventi ammessi ed indici 1. Nelle aree di cui al precedente paragrafo si interviene con le seguenti modalità: 1) – MO, MS, RE con eventuale ampliamento fino al raggiungimento della SU ammessa per le nuove costruzioni per le scuole e le attrezzature di interesse comune. 2) ‐ NC con l'applicazione dei seguenti indici: ‐ per le scuole: Uf = vedi D.M. 18.12.1975 e successive modificazioni ‐ in particolare per gli Asili nido Uf = 0,30 mq/mq con un’area scoperta non inferiore alla Sc della struttura scolastica

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‐ per le attrezzature di interesse comune civili: Uf = 0,60 mq/mq ‐ nell’area pubblica di via Asia è ammessa la realizzazione di strutture di interesse comune di tipo civile e ricreative oltre a funzioni di verde pubblico attrezzato non sportivo con il rispetto del seguente Uf= 0,15 mq/mq I parcheggi di servizio all’area sono da dimensionare ed individuare in sede di progettazione complessiva. ‐ per le attrezzature private di interesse comune: Uf = 0,60 mq/mq ‐ per le attrezzature di interesse comune religiose: Uf = 0,30 mq/mq Nelle aree per attrezzature religiose è sempre ammesso l'incremento dei servizi ed accessori per le residenze esistenti (SA) nei limiti fissati dai parametri edilizi riportati in appendice. ‐ per le attrezzature sportive pubbliche: Uf = 0,80 mq/mq (il 50% dell’area può essere coperta in modo permanente ‐ nell’area destinata a verde pubblico di via Circonvallazione Levante è ammessa la realizzazione di strutture scolastiche, oltre alle funzioni di verde pubblico attrezzato non sportivo, fino ad una superficie fondiaria non superiore a mq 5.000; su tale area si potrà edificare con gli indici specifici indicati alla voce “scuole” precedente, senza che ciò comporti variante al R.U.E. All'interno delle aree pubbliche (attrezzature scolastiche, civiche, verde sportivo e a parco pubblico), sono ammessi chioschi per la vendita dei giornali, gelati e bibite, altri generi alimentari di consumo sul posto; tali costruzioni saranno realizzate previa sottoscrizione di una apposita convenzione con l’Amministrazione Comunale titolare delle aree, volta a garantire la corretta gestione delle stesse ‐ per tali costruzioni si ammette una superficie massima di 200 mq ognuna

Paragrafo 5): Modalità di attuazione degli interventi − diretta Paragrafo 6) Parametri ed oneri − parcheggi pubblici: le aree scolastiche e per attrezzature collettive devono essere dotate di parcheggi pubblici dimensionati ed individuati in sede progettuale, secondo le specifiche esigenze valutate in rapporto al contesto circostante. − altezza massima: ‐ m. 12,50 ‐ m. 7,50 nelle zone per attrezzature sportive pubbliche e private ad esclusione degli impianti sportivi coperti per i quali vale l'altezza di m. 12,50. ‐ m 10,50 nelle zone per attrezzature religiose, con esclusione dell’altezza dei campanili. − distanze minime tra pareti cieche o finestrate: m. 10; − distanza minima dai confini: m. 5; − distanza degli edifici dal confine di Ambito : m. 5; − distanza minima dalle strade all’interno del Territorio Urbanizzato (TU): m. 5, salvo diversa prescrizione indicata negli elaborati di RUE; al di fuori del TU valgono le distanze riportate nelle tavole del RUE e nella Tav. 2 – Carta Unica del PSC.

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DATI STEREOMETRICI

Superficie fondiaria: 4.574 mq

Superficie coperta esistente: 82 mq

Superficie coperta nuova realizzazione: 330 mq

Volume totale esistente: 246 mc

Volume totale nuova realizzazione: 1.470 mc

Superficie parcheggi esistente: 230 mq (gran parte occupati dall’isola ecologica)

Superficie parcheggi di progetto: 227 mq

DENSITA’ FONDIARIA: Definizione: Quantità massima di volumi o superfici realizzabili, o quantità realizzata, su una determinata superficie fondiaria. La densità fondiaria si esprime attraverso un indice di edificabilità fondiaria dato dal rapporto tra le quantità massime edificabili, o le quantità realizzate, e la relativa superficie fondiaria. Parametri da rispettare:

Uf = 0,15 mq./mq. Parametri di progetto:

Sq esistente = 82 mq. Sq progetto = 330 mq. Sq totale = 412 mq. Sf = 4.574 mq. Uf = 0,09 mq./mq.

Note: I volumi tecnici non rientrano nel calcolo della superficie coperta (Sq).

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Comune di Pieve di Cento, Provincia di Bologna PROGETTO PRELIMINARE

RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO URBANO PER REALIZZARE UNO SPAZIO POLIFUNZIONALE DI AGGREGAZIONE GIOVANILE NEL “PARCO VENTURI”

Raggruppamento Temporaneo Professionisti: arch. Emanuele Ferrarese (capogruppo) ed arch. Alessio Masotti www.emanueleferrarese.it

febbraio 2011

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ALTEZZA DELL’EDIFICIO (H): Definizione: Altezza massima tra quella dei vari fronti. Parametri da rispettare:

12,50 m. Parametri di progetto:

5,15 m. DISTANZE MINIME TRA EDIFICI (De): Definizione: Lunghezza del segmento minimo che congiunge gli edifici, compresi i suoi punti di affaccio. Parametri da rispettare:

10,00 m. Parametri di progetto:

10,80 m. Note: I volumi tecnici non rientrano nella definizione di edifici.

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DISTANZE MINIME DAI CONFINI DI PROPRIETA’: Definizione:

Lunghezza del segmento minimo che Congiunge l’edificio, compresi i suoi punti di affaccio, con il confine di proprietà. Parametri da rispettare:

5,00 m. Parametri di progetto:

10,15 m. DISTANZA MINIMA DALLE STRADE: Definizione:

Lunghezza del segmento minimo che Congiunge l’edificio, compresi i suoi punti di affaccio, con il confine di proprietà. Parametri da rispettare:

5,00 m. Parametri di progetto:

7,00 m.

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PARCHEGGI PRIVATI E PUBBLICI: Definizione: Parcheggi pubblici (P1): riguardano gli spazi adibiti alla sosta dei veicoli finalizzati a concorrere alla dotazione territoriale per l’urbanizzazione degli insediamenti di cui all’art. A‐23 della LR. 20/2000. Parcheggi privati (P3): sono costituiti dalle autorimesse o posti auto privati adibiti al parcheggio di veicoli, al servizio esclusivo di un determinato insediamento, realizzati ai sensi dell’art. 41sexies della L. 1150/42, così come modificato dall’art. 2, 2° comma della L. 122/89. Parametri da rispettare: R.E.:

Ppr = 30 mq. / 100 mq. Su Ppu = 40 mq. / 100 mq. Su ______________________ Tot. = 70 mq. / 100 mq. Su

R.U.E.: I parcheggi di servizio all’area sono da dimensionare ed individuare in sede di progettazione complessiva (ART. 32.3, paragrafo 4, punto 2, R.U.E.) Parcheggi pubblici: le aree scolastiche e per attrezzature collettive devono essere dotate di parcheggi pubblici dimensionati ed individuati in sede progettuale, secondo le specifiche esigenze valutate in rapporto al contesto circostante (ART. 32.3, paragrafo 6, R.U.E.) Parametri di progetto:

Su esistente = 74 mq. Su progetto = 100 mq. Sa progetto = 210 mq. Sc = 300 mq. P = 227 mq. ________________________ Tot. = 75 mq. / 100 mq. Sc

Note: Sc = Su + 60% Sa I volumi tecnici non rientrano nel calcolo delle superfici utili e accessorie.

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CLASSI E CATEGORIE

Categoria prevalente:

Legge 2 marzo 1949, n. 143

Testo unico della tariffa degli onorari per le prestazioni professionali

dell'ingegnere e dell'architetto, con gli aggiornamenti disposti con D.M.

21 agosto 1958, D.M. 25 febbraio 1965, D.M. 18 novembre 1971, D.M. 13

aprile 1976, D.M. 29 giugno 1981 e D.M. 11 giugno 1987

AGGIORNATO IN BASE AL D.M. 11/6/87, n. 233 e D.M.G. 3/9/97, n. 417

Ie Costruzioni di carattere prettamente artistico e monumentale. Chioschi, padiglioni, fontane, altari, monumenti

commemorativi, costruzioni funerarie. Decorazione esterna o interna ed arredamento di edifici e di ambienti. Disegno

di mobili, opere artistiche in metallo, in vetro, ecc.

Decreto del Presidente della Repubblica 25 febbraio 2000, n. 34

Sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori, ai sensi dell'art. 8 della legge 109/1994 e successive modificazioni

(G.U. n. 49, s.o. 35 del 29 febbraio 2000)

OG 1: EDIFICI CIVILI E INDUSTRIALI

Riguarda la costruzione, la manutenzione o la ristrutturazione di interventi puntuali di edilizia occorrenti per svolgere

una qualsiasi attività umana, diretta o indiretta, completi delle necessarie strutture, impianti elettromeccanici,

elettrici, telefonici ed elettronici e finiture di qualsiasi tipo nonché delle eventuali opere connesse, complementari e

accessorie.

Comprende in via esemplificativa le residenze, le carceri, le scuole, le caserme, gli uffici, i teatri, gli stadi, gli edifici per

le industrie, gli edifici per parcheggi, le stazioni ferroviarie e metropolitane, gli edifici aeroportuali nonché qualsiasi

manufatto speciale in cemento armato, semplice o precompresso, gettato in opera quali volte sottili, cupole, serbatoi

pensili, silos ed edifici di grande altezza con strutture di particolari caratteristiche e complessità .

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CALCOLO SOMMARIO DELLA SPESA

Opere di fondazione

Struttura portante verticale Zoccolo strutturale Copertura Ambiante n. 1 _ salaL Ambiente n. 2 _ sala polivalente e servizi Ambiente n. 3 _ ristrutturazione esistente Impiantistica Campo da gioco Opere di arredo esterno TOTALE IMPORTO OPERE

13.400 €3.300 €9.900 €

32.500 €27.000 €33.300 €10.000 €13.200 €15.700 €31.200 €

189.500 €

Per quanto concerne le ulteriori somme a disposizione della stazione appaltante, facendo riferimento al c.1 l.b

dell’art. 23 DPR 554/99, calcolando le tariffe professionali con Classe e Categoria Ic:

A B

opere edili sicurezza Totale importo opere a base d'asta Rilievi Allacciamenti Imprevisti Acquisizioni Accantonamenti Spese tecniche (progetto e DDLL) Spese tecniche (sicurezza) Pratiche catastali Consulenze e commissioni Pubblicità Accertamenti e collaudi i.v.a. Totale somme a disposizione

189.500 €9.000 €

198.500 €

97.530 €

TOTALE COSTO SOMMARIO A CARICO DELLA COMMITTENZA 296.030 €