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PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA TRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Riferimento: ETSI01 Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78 - 38100 Trento (Tn) tel. 0461-933694 fax 0461-396352 www.saitre.it Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

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INDICE 1. PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO D.LGS. 81/08 ........................................................................... 3 2. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA ........................................................................................ 4 3. SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA ....................................................................................................... 6 4. STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA ............................................................................................................ 8 5. ENTITÀ PRESUNTA DEL CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI-GIORNO ...................................................... 10 6. CRONOPROGRAMMA ..................................................................................................................................... 11 7. DOCUMENTAZIONE DELLA SICUREZZA DA TENERE IN CANTIERE ........................................................ 13 8. INDIVIDUAZIONE E ANALISI DEI RISCHI IN RELAZIONE ALLE FASI LAVORATIVE ................................ 15 9. AREA DEL CANTIERE E ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE .................................................................... 18

9.1. ACCESSI CARRAI E PEDONALI ............................................................................................................. 18 9.2. DISLOCAZIONE IMPIANTO DI CANTIERE ............................................................................................. 18 9.3. CARTELLONISTICA E SEGNALETICA ................................................................................................... 19 9.4. PROTEZIONI CONTRO I RISCHI PROVENIENTI DALL’AMBIENTE ESTERNO ................................... 19 9.5. Individuazione dei possibili rischi esterni .................................................................................................. 19 9.6. Protezioni e accorgimenti da adottare ....................................................................................................... 19 9.7. Accesso degli estranei al cantiere ............................................................................................................. 19 9.8. SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI ....................................................................................................... 19 9.9. Spogliatoio ................................................................................................................................................. 20 9.10. VIABILITA’ DI CANTIERE – MISURE DI PROTEZIONE .......................................................................... 20

10. PRESCRIZIONI OPERATIVE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ED I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, IN RIFERIMENTO ALLE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI ............. 23

11. MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DA PARTE DI Più IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI DI APPRESTAMENTI COMUNI, E MODALITà ORGANIZZTIVE E DI COOPERAZIONE E DI COORDINAMENTO E RECPROCA INFORMAZIONE e ORGANIZZAZIONE ......... 24

12. ORGANIZZAZIONE PREVISTA PER IL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI ................................................................................................................. 25

13. PONTEGGIO ..................................................................................................................................................... 26 14. VIBRAZIONI ...................................................................................................................................................... 33 15. RUMORE ........................................................................................................................................................... 37 16. IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE ............................................................................................................ 41 17. SCAVI ................................................................................................................................................................ 65

SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NEL CANTIERE ............................................................................. 67 18. NOTIFICA PRELIMINARE ................................................................................................................................ 78 19. CONCLUSIONI GENERALI .............................................................................................................................. 79

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Presa visione del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento

(compresi tutti i suoi allegati)

COMMITTENTE PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

Servizio Conservazione della natura e

valorizzazione ambientale

Ufficio piste ciclopedonali

Firma del Responsabile dei lavori ________________________________________

Firma del Coordinatore in fase di progettazione ________________________________________

Firma del Coordinatore in fase di esecuzione ________________________________________

IMPRESA APPALTATRICE

Firma del Datore di Lavoro ________________________________________

Firma del Responsabile della Sicurezza ________________________________________

Firma del Rappresentante dei Lavoratori ________________________________________

IMPRESA SUBAPPALTATRICE

Firma del Responsabile della Sicurezza ________________________________________

IMPRESA SUBAPPALTATRICE

Firma del Responsabile della Sicurezza ________________________________________

IMPRESA SUBAPPALTATRICE

Firma del Responsabile della Sicurezza ________________________________________

IMPRESA SUBAPPALTATRICE

Firma del Responsabile della Sicurezza ________________________________________

Data

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1. PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO D.LGS. 81/08

Il presente piano di sicurezza contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi, le conseguenti

procedure, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle

norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori, nonché la stima dei relativi

costi che non sono soggetti al ribasso nelle offerte delle imprese esecutrici.

Il piano contiene altresì le misure di prevenzione dei rischi risultanti dall’eventuale presenza simultanea o

successiva di più imprese o dei lavoratori autonomi ed è redatto anche al fine di prevedere, quando ciò risulti

necessario, l’utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione collettiva.

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2. IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA (Allegato XV lettera a punto 2.1.2 – Identificazione e descrizione dell’opera, indirizzo di cantiere, descrizione del contesto in cui è situata l’opera, descrizione sintetica dell’opera con riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche): Identificazione e descrizione dell’opera

Il progetto definitivo prevede il collegamento ciclopedonale tra la località S. Cristoforo al Lago e l’abitato di

Roncogno, in C.C. di Pergine Valsugana.

Tale iniziativa prende il nome di “Percorso ciclopedonale della Valsugana, tratto Civezzano – San

Cristoforo”.

L’opera si configura come la naturale continuazione dell’asse principale di collegamento tra Trento e il

confine con la provincia di Vicenza e di conseguenza con la futura pista Trento-Bassano-Venezia in via di

realizzazione.

Il progetto si sviluppa partendo dal passaggio a livello con progressiva PL Km 125÷989 a Valcanover, punto

di arrivo della pista che si sviluppa lungo il lago di Caldonazzo, si mantiene a ridosso delle frazioni di

S.Cristoforo e Canale per poi immergersi lungo le campagne a valle del conoide di Susà, in aderenza

all’abitato di Pergine, fino a congiungersi alla frazione di Roncogno.

Il progetto esecutivo relativo al secondo stralcio comprende il tratto dal magazzino della frutta a ridosso della

SP1 fino al passaggio a livello nell’abitato di Canale di Pergine con Via alla Stazione.

Il progetto esecutivo è stato realizzato osservando i criteri di progettazione indicati dal Servizio

Conservazione Natura e Valorizzazione Ambientale, recependo le osservazioni pervenute. In particolare le

pendenze utilizzate mediamente sono nell’ordine dal 1% con un massimo del 4%, in tratti puntuali, che

garantiscono un’ottima percorribilità del tracciato per ogni categoria di ciclista.

Lungo questo tracciato sono state progettate alcune opere d’arte necessarie per mantenere in sicurezza

l’utente, dare continuità al tracciato e per limitare l’interferenza dell’opera in utilizzo con la viabilità

preesistente. Le opere d’arte progettate sono le seguenti:

• nuovo muro di sostegno sul lato del magazzino di frutta ;

• passerella in ferro e legno di attraversamento del Rio Merdar ;

• nuovi muri a gabbionate in prossimità delle spalle della nuova passerella.

Il percorso percorre parallelamente la ferrovia della Valsugana mantenedosi sempre ad una distanza minima

di oltre 3 m dal ferro dei binari.

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La progettazione ha tenuto conto del mantenimento delle distanze orizzontali e verticali imposte dalle RFI,

della realizzazione di separazioni fisiche tra il tracciato e la ferrovia (rete metallica) e con la realizzazione di

protezioni di altezza pari a 2.00 m.

Nel primo tratto saranno realizzati:

• un muro di sostegno con recinzione sul lato del magazzino di frutta in c.a. gettato in opera;

• una passerella in ferro e legno di attraversamento del Rio Merdar con spalle in c.a. gettate in opera

su fondazioni di micropali;

• muri a gabbionate prefinite con riempimento in porfido in prossimità delle spalle della nuova

passerella.

L’accesso al magazzino e alla ciclabile esistente sono liberi; l’ingresso principale al nuovo cantiere andrà ad

interferire con la viabilità nel tratto finale della ciclabile. L’area di cantiere impedisce la normale viabilità a tre

fondi privati, ai quali verrà garantito l’accesso, con due strade provvisorie di larghezza 3 metri, adiacenti alla

recinzione di cantiere.

Il secondo tratto verrà eseguito al termine delle lavorazioni al grezzo del primo tratto e non sarà interessato

da alcuna opera d’arte. L’area di cantiere impedisce la normale viabilità a una casa privata e a due fondi ai

quali sarà garantito l’accesso, tramite il cantiere, con adeguata regolamentazione (da definire con il

responsabile per la sicurezza dell’impresa principale e/o del coordinatore per la Sicurezza).

Indirizzo del cantiere:

Il cantiere è situato in località Valcanover, frazione di Pergine Valsugana (TN).

Descrizione del contesto in cui è situata l’opera:

L’area di cantiere è situata nei pressi della Strada provinciale n°1 che costeggia il lago.

L’area di cantiere, durante le fasi lavorative, verrà isolata dalla sede ferroviaria tramite opportune recinzioni

in modo da annullare qualsiasi forma di interferenza così come è stato illustrato negli elaborati grafici allegati

al presente piano.

Le possibili interferenze tra l’area oggetto di intervento e la zona circostante sono dettagliate nel paragrafo 8.

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3. SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA

SOGGETTI CON COMPITI DI SICUREZZA (Allegato XV lettera b punto 2.1.2 – Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l'indicazione dei nominativi del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e, qualora già nominato, del coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione ed a cura dello stesso coordinatore per l'esecuzione con l'indicazione, prima dell'inizio dei singoli lavori, dei nominativi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi):

Committente: Ragione sociale: Provincia Autonoma di Trento

Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale Indirizzo: Via Romano Guardini, 75 Città: Trento CAP: 38100 Telefono: 0461 496161 Fax: 0461 828092 E-mail: Responsabile del Procedimento: Nome e Cognome: Renata Albertini Qualifica: Ingegnere Indirizzo: Via Romano Guardini, 75 Città: Trento CAP: 38100 Telefono: 0461 496128 Fax: 0461 496055 E-mail: [email protected] Collaboratore del responsabile del Procedimento: Nome e Cognome: Qualifica: Indirizzo: Città: CAP: Telefono: Fax: E-mail: Responsabile dei Lavori: Nome e Cognome: Qualifica: Indirizzo: Città: CAP: Telefono: Fax: E-mail:

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Coordinatore Sicurezza in fase di progettazione: Nome e Cognome: Bruno Moratelli Qualifica: Ingegnere Indirizzo: Via Muredei, 78 Città: Trento CAP: 38100 Telefono: 0461 933694 Fax: 0461 396352 E-mail: [email protected] Coordinatore Sicurezza in fase di esecuzione: Nome e Cognome: Qualifica: Indirizzo: Città: CAP: Telefono: Fax: E-mail: Progettista: Nome e Cognome: Luca Oss Emer Qualifica: Ingegnere Indirizzo: Via Valsugana, 22 Città: Pergine Valsugana CAP: 38057 Telefono: Fax: E-mail: Direttore dei Lavori: Nome e Cognome: Qualifica: Indirizzo: Città: CAP: Telefono: Fax: E-mail: DATI IMPRESA: Ragione sociale: Indirizzo: Città: CAP: Telefono/Fax: P.IVA:

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4. STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA

STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA (Allegato XV punto 4.1.1. nei costi della sicurezza vanno stimati, per tutta la durata delle lavorazioni previste nel cantiere, i costi: a) degli apprestamenti previsti nel PSC; b) delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi; d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva; e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; g) delle misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. Allegato XV punto 4.1.3. La stima dovrà essere congrua, analitica per voci singole, a corpo o a misura, riferita ad elenchi prezzi standard o specializzati, oppure basata su prezziari o listini ufficiali vigenti nell'area interessata, o sull'elenco prezzi delle misure di sicurezza del committente; nel caso in cui un elenco prezzi non sia applicabile o non disponibile, si farà riferimento ad analisi costi complete e desunte da indagini di mercato. Le singole voci dei costi della sicurezza vanno calcolate considerando il loro costo di utilizzo per il cantiere interessato che comprende, quando applicabile, la posa in opera ed il successivo smontaggio, l'eventuale manutenzione e l'ammortamento. Allegato XV punto 4.1.4. I costi della sicurezza così individuati, sono compresi nell'importo totale dei lavori, ed individuano la parte del costo dell'opera da non assoggettare a ribasso nelle offerte delle imprese esecutrici. Allegato XV punto 4.1.5. Per la stima dei costi della sicurezza relativi a lavori che si rendono necessari a causa di varianti in corso d'opera previste dall'articolo 132 del D.Lgs. n. 163 del 12 aprile 2006 e successive modifiche, o dovuti alle variazioni previste dagli articoli 1659, 1660, 1661 e 1664, secondo comma, del codice civile, si applicano le disposizioni contenute nei punti 4.1.1, 4.1.2 e 4.1.3. I costi della sicurezza così individuati, sono compresi nell'importo totale della variante, ed individuano la parte del costo dell'opera da non assoggettare a ribasso. punto 4.1.6. Il direttore dei lavori liquida l'importo relativo ai costi della sicurezza previsti in base allo stato di avanzamento lavori, previa approvazione da parte del coordinatore per l'esecuzione dei lavori quando previsto.):

Nella stima della sicurezza sono riportati tutti gli oneri relativi agli apprestamenti previsti nel PSC, delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti, degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, dei mezzi e servizi di protezione collettiva, delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza, f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti, delle misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. Sono previste specifiche voci riferite rispettivamente a:

• ONERI PER GESTIONE CANTIERE E AZIONE DI COORDINAMENTO CON ALTRE IMPRESE PRESENTI IN CANTIERE (IMPRESA PRINCIPALE/APPALTATRICE): Nella presente voce si intendono compresi e compensati tutti gli oneri relativi alla gestione del cantiere ed all’azione di coordinamento con altre imprese secondarie presenti in cantiere (sono definite imprese secondarie le imprese che hanno un ruolo di subordine rispetto all’impresa principale) a carico dell’impresa principale; per impresa principale si intende l’impresa cui fanno carico oltre agli oneri di cui sopra, la gestione del cantiere intesa come custodia e guardania del cantiere, manutenzione recinzioni, posizionamento e spostamento segnaletica, gestione allacciamenti elettrico e idrico con relative autorizzazioni, interfacciamento con il Coordinatore per la sicurezza in fase di Esecuzione e con il Responsabile per la sicurezza; nella voce sono compresi e compensati gli oneri per l’impiego di personale tecnico specializzato alle riunioni di coordinamento informazione e formazione degli addetti i lavori, l’analisi e la risoluzione delle problematiche relative a più lavorazioni eseguite in contemporanea, la definizione di ambiti e percorsi propri di ciascuna ditta, la regolamentazione dell’uso di attrezzature di lavoro accompagnate da specifica certificazione.

• ONERI PER GESTIONE CANTIERE E AZIONE DI COORDINAMENTO CON ALTRE IMPRESE

PRESENTI IN CANTIERE (IMPRESA SECONDARIA/SUBAPPALTATRICE): Nella presente voce s’intendono compresi e compensati tutti gli oneri relativi all’interfacciamento alla gestione del cantiere ed all’azione di coordinamento con l’impresa principale presente in cantiere (sono definite imprese secondarie le imprese che hanno un ruolo di subordine rispetto all’impresa principale); nella voce sono compresi e compensati gli oneri per l’impiego di personale tecnico specializzato alle riunioni di coordinamento informazione e formazione degli addetti i lavori, l’analisi e la risoluzione

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delle problematiche relative a più lavorazioni eseguite in contemporanea, la regolamentazione dell’uso di attrezzature di lavoro accompagnate da specifica certificazione.

• RIUNIONE DI COORDINAMENTO: Riunione di coordinamento tra le imprese e/o lavoratori

autonomi presenti in cantiere alla presenza del responsabile per la sicurezza dell’impresa principale e/o del coordinatore per la Sicurezza .

• INTERAZIONE TRA IMPRESE E/O LAVORATORI AUTONOMI: Nella voce s’intendono compresi e

compensati gli oneri derivanti da possibili interazioni tra le attività svolte dalle Imprese e/o lavoratori autonomi presenti in cantiere. Nel prezzo s’intendono compresi e compensati gli oneri derivanti da sospensioni temporanee e/o giornaliere delle lavorazioni imputabili a fasi concomitanti di lavorazioni e/o a qualsiasi altra situazione ricollegabile alla compresenza tra ditte nello svolgimento delle lavorazioni.

I costi della sicurezza generali e specifici sono previsti e compensati con le singole voci dell’Elenco Prezzi Unitari 2008.

IMPORTO DEI LAVORI AL NETTO DEGLI ONERI DI SICUREZZA 560’715,12 euro

IMPORTO COSTI SICUREZZA GENERALI 38'923,16 euro

TOTALE IMPORTO DEI LAVORI 599’638,28 euro

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5. ENTITÀ PRESUNTA DEL CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI-GIORNO

ENTITÀ PRESUNTA DEL CANTIERE ESPRESSA IN UOMINI-GIORNO (Allegato XV lettera i punto 2.1.2): Numero imprese in cantiere: 4 (previsto) Numero di lavoratori autonomi: 6 (previsto) Numero massimo di lavoratori: 20 (massimo presunto) Entità presunta del lavoro: 952 uomini x giorno (vedi nota) NOTA Calcolo uomini/giorno Importo totale dei Lavori: 599’638,28 euro Ore lavorative: 8 Costo orario di un operaio qualificato: 31,48 euro Incidenza mano d’opera: 40%

95281

31,481

40%599'638,28giornoUomini =×××=×

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6. CRONOPROGRAMMA

CRONOPROGRAMMA (Allegato XV lettera i punto 2.1.2 – Durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità dell'opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei lavori): Le principali lavorazioni previste sono:

� FASE 1 - ACCANTIERAMENTO • Allestimento area di cantiere (baracche, allacciamenti,..) • Delimitazione area di cantiere da sez. 2 a 54 • Allargamento carreggiata all’entrata principale • Realizzazione strade provvisorie di accesso ai fondi privati

� FASE 2 - COSTRUZIONE PASSERELLA � Fase 2a - Attraversamento provvisorio Rio Merdar

• Realizzazione strada poderale nuova lato Sud • Realizzazione rampa provvisoria lato Sud p max=15% • Posa tubi cls e riempimento con ghiaia • Realizzazione rampa e strada di servizio lato Nord

� Fase 2b – Realizzazione passerella • Realizzazione scavo • Realizzazione micropali • Realizzazione fondazioni • Montaggio ponteggi • Realizzazione muri in elevazione in c.a. • Posizionamento gabbionate • Realizzazione rampe passerella a tergo delle spalle della passerella • Realizzazione impalcato • Montaggio parapetti

� FASE 3 - REALIZZAZIONE PISTA AL GREZZO � Fase 3a - Pista dalla Sez. 54 a 34

• Scavi e riporti • Realizzazione fondazione stradale • Realizzazione plinti recinzione lato campagna

� Fase 3b - Pista dalla Sez. 2 a 31 • Scavi e riporti • Realizzazione fondazione stradale • Realizzazione plinti recinzione lato campagna • Realizzazione muro presso magazzino fino a sez.3 • Montaggio recinzione su muro magazzino

� Fase 3c - Pista dalla Sez. 54 alla 64 • Realizzazione recinzione cantiere • Scavi e riporti • Realizzazione fondazione stradale • Realizzazione plinti recinzione lato campagna

� FASE 4 - FINITURE PISTA CICLABILE • Realizzazione rete raccolta acque meteoriche • Chiusura pista ciclabile esistente • Realizzazione raccordo con ciclabile esistente a Sud e Via alla Stazione a Nord • Realizzazione pavimentazione in asfalto

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• Sistemazione a verde • Realizzazione recinzioni • Posa segnaletica e cartellonistica • Realizzazione parte finale del muro del magazzino • Smobilito cantiere

Il tempo previsto per l’esecuzione di tali lavorazioni è pari a 120 giorni naturali consecutivi Il Programma Lavori si basa su ipotesi di lavoro standardizzate. Si rammenta comunque l'obbligo delle Imprese partecipanti di confermare quanto esposto o notificare immediatamente al Coordinatore per l’esecuzione dei lavori eventuali modifiche o diversità rispetto quanto programmato. Le modifiche verranno accettate dal Coordinatore solo se giustificate e correlate da relazione esplicativa e presentate prima dell'apertura del cantiere o, se Impresa selezionata in seguito, prima della partenza della propria fase di lavori. Le modifiche al Programma dei lavori devono essere presentate da ciascuna Impresa partecipante. Quanto sopra vale anche per ulteriori modifiche o variazioni. Il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori in ogni caso, con l'inizio dei lavori, o all'assegnazione degli stessi alle varie Imprese partecipanti richiederà conferma dei Programmi lavori. CRONOPROGRAMMA Le varie fasi di lavoro vengono raffigurate mediante uno schema di coordinate cartesiane strutturato in ascisse su 12 settimane (i mesi sono normalizzati con 4 settimane ciascuno); in ordinata compaiono, invece, le fasi di lavoro previste per l'esecuzione dell'opera. LEGENDA IMPRESE PRESENTI IN CANTIERE L’elaborazione del piano dei lavori prevede distinzione tra diverse imprese. Impresa “A” : Opere edili Impresa “B” : Opere per la sicurezza

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7. DOCUMENTAZIONE DELLA SICUREZZA DA TENERE IN CANTIERE

Ai sensi della vigente normativa le imprese che operano in cantiere dovranno custodire presso gli uffici di

cantiere la seguente documentazione:

1. Notifica preliminare (inviata alla A.S.L. e alla D.P.L. dal committente e consegnata all'impresa

esecutrice che la deve affiggere in cantiere - art. 90, D.Lgs. n. 81/2008);

2. Piano di Sicurezza e di Coordinamento;

3. Fascicolo con le caratteristiche dell'Opera;

4. Piano Operativo di Sicurezza di ciascuna delle imprese operanti in cantiere e gli eventuali relativi

aggiornamenti;

5. Titolo abilitativo alla esecuzione dei lavori;

6. Copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria e Artigianato per ciascuna

delle imprese operanti in cantiere;

7. Documento unico di regolarità contributiva (DURC)

8. Certificato di iscrizione alla Cassa Edile per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;

9. Copia del registro degli infortuni per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;

10. Copia del libro matricola dei dipendenti per ciascuna delle imprese operanti in cantiere;

11. Verbali di ispezioni effettuate dai funzionari degli enti di controllo che abbiano titolo in materia di

ispezioni dei cantieri (A.S.L., Ispettorato del lavoro, I.S.P.E.S.L., Vigili del fuoco, ecc.);

12. Registro delle visite mediche periodiche e idoneità alla mansione;

13. Certificati di idoneità per lavoratori minorenni;

14. Tesserini di vaccinazione antitetanica.

Inoltre, ove applicabile, dovrà essere conservata negli uffici del cantiere anche la seguente documentazione:

1. Contratto di appalto (contratto con ciascuna impresa esecutrice e subappaltatrice);

2. Autorizzazione per eventuale occupazione di suolo pubblico;

3. Autorizzazioni degli enti competenti per i lavori stradali (eventuali);

4. Autorizzazioni o nulla osta eventuali degli enti di tutela (Soprintendenza ai Beni Architettonici e

Ambientali, Soprintendenza archeologica, Assessorato regionale ai Beni Ambientali, ecc.);

5. Segnalazione all'esercente l'energia elettrica per lavori effettuati in prossimità di parti attive.

6. Denuncia di installazione all'I.S.P.E.S.L. degli apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200

kg, con dichiarazione di conformità a marchio CE;

7. Denuncia all'organo di vigilanza dello spostamento degli apparecchi di sollevamento di portata

superiore a 200 kg;

8. Richiesta di visita periodica annuale all'organo di vigilanza degli apparecchi di sollevamento non

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manuali di portata superiore a 200 kg;

9. Documentazione relativa agli apparecchi di sollevamento con capacità superiore ai 200 kg, completi

di verbali di verifica periodica;

10. Verifica trimestrale delle funi, delle catene incluse quelle per l'imbracatura e dei ganci metallici

riportata sul libretto di omologazione degli apparecchi di sollevamenti;

11. Piano di coordinamento delle gru in caso di interferenza;

12. Libretto d'uso e manutenzione delle macchine e attrezzature presenti sul cantiere;

13. Schede di manutenzione periodica delle macchine e attrezzature;

14. Dichiarazione di conformità delle macchine CE;

15. Libretto matricolare dei recipienti a pressione, completi dei verbali di verifica periodica;

16. Copia di autorizzazione ministeriale all'uso dei ponteggi e copia della relazione tecnica del

fabbricante per i ponteggi metallici fissi;

17. Piano di montaggio, trasformazione, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.) per i ponteggi metallici fissi;

18. Progetto e disegno esecutivo del ponteggio, se alto più di 20 m o non realizzato secondo lo schema

tipo riportato in autorizzazione ministeriale;

19. Dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico da parte dell'installatore;

20. Dichiarazione di conformità dei quadri elettrici da parte dell'installatore;

21. Dichiarazione di conformità dell'impianto di messa a terra, effettuata dalla ditta abilitata, prima della

messa in esercizio;

22. Dichiarazione di conformità dell'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche, effettuata dalla

ditta abilitata;

23. Denuncia impianto di messa a terra e impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (ai

sensi del D.P.R. 462/2001);

24. Comunicazione agli organi di vigilanza della "dichiarazione di conformità " dell'impianto di protezione

dalle scariche atmosferiche.

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8. INDIVIDUAZIONE E ANALISI DEI RISCHI IN RELAZIONE ALLE FASI LAVORATIVE

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA (Allegato XV lettera c punto 2.1.2 – Relazione concernente l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi in riferimento all'area ed all'organizzazione dello specifico cantiere, alle lavorazioni interferenti ed ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle singole imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi): All’interno del presente paragrafo si riportano dettagliate per aree di lavoro l'individuazione, l'analisi e la valutazione dei rischi relative alle attività interferenti, sia tra imprese che tra impresa e la viabilità ordinaria. I rischi specifici relativi alle singole lavorazioni eseguite dalle imprese saranno riportati all’interno dei singoli Pos. Fase 1 – Accantieramento

• Allestimento area di cantiere (baracche, allacciamenti,..) • Delimitazione area di cantiere da sez. 2 a 54 • Allargamento carreggiata all’entrata principale • Realizzazione strade provvisorie di accesso ai fondi privati

Analisi e valutazione rischi:

1. rischio investimento durante il posizionamento della nuova recinzione adiacente alla ferrovia e dei cartelli di segnalazione del cantiere: attenzione alle macchine e alla biciclette che transitano durante il posizionamento preliminare della segnaletica sulla Via delle Valene e sulla pista ciclabile esistente;

2. rischio di caduta dall’alto durante le fasi recinzione del cantiere vicino al Rio Merdar. 3. ATTENZIONE AL PASSAGGIO DEI TRENI DURANTE LE LAVORAZIONI

Fase 2 - Costruzione Passerella

Fase 2a - Attraversamento provvisorio Rio Merdar • Realizzazione strada poderale nuova lato Sud • Posa tubi cls e riempimento con ghiaia • Realizzazione strada di servizio lato Nord

Analisi e valutazione rischi:

1. rischio di elettrocuzione: durante l’utilizzo dell’impianto elettrico di cantiere; 2. rischio derivante dal’immissione su Via delle Valene zona Sud: interferenza con la viabilità

ordinaria relativa ai privati residenti nella zona ed ai pedoni/ciclisti provenienti dalla ciclabile, durante tutte le fasi di uscita/entrata di mezzi con accesso/recesso da Sud. Se l’ingombro delle manovre è tale da occupare la carreggiata opposta a quella di marcia, durante le manovra si prescrive l’ausilio di un moviere a terra;

3. rischio investimento durante il posizionamento della recinzione di cantiere verso la ferrovia nei punti in cui quella esistente o non è presente o deteriorata: porre attenzione al passaggio dei treni;

4. rischio di seppellimento durante gli scavi e il livellamento del terreno; a tal proposito sono riportate specifiche indicazioni in opportuno capitolo;

5. attenzione durante la movimentazione dei carichi durante il posizionamento dei tubi in cls; 6. rischio di caduta dall’alto durante le fasi di posizionamento dei tubi in cls; 7. rischio inalazioni polveri, fibre, gas, vapori durante la realizzazione degli scavi; 8. rischio di ribaltamento con mezzi d’opera durante la realizzazione della strada poderale

nuova e della posa dei tubi; 9. ATTENZIONE AL PASSAGGIO DEI TRENI DURANTE LE LAVORAZIONI

Fase 2b – Realizzazione passerella

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• Realizzazione scavo • Realizzazione micropali • Realizzazione fondazioni • Montaggio ponteggi • Realizzazione muri in elevazione in c.a. • Posizionamento gabbionate • Realizzazione rampe passerella a tergo delle spalle della passerella • Realizzazione impalcato • Montaggio parapetti

Analisi e valutazione rischi:

1. rischio di elettrocuzione: durante l’utilizzo dell’impianto elettrico di cantiere; 2. rischio derivante dal’immissione su Via delle Valene zona Sud: interferenza con la viabilità

ordinaria relativa ai privati residenti nella zona ed ai pedoni/ciclisti provenienti dalla ciclabile, durante tutte le fasi di uscita/entrata di mezzi con accesso/recesso da Sud. Se l’ingombro delle manovre è tale da occupare la carreggiata opposta a quella di marcia, durante le manovra si prescrive l’ausilio di un moviere a terra;

3. rischio investimento durante il posizionamento della recinzione di cantiere verso la ferrovia nei punti in cui quella esistente o non è presente o deteriorata: porre attenzione al passaggio dei treni;

4. rischio di seppellimento durante la realizzazione dei micropali; 5. rischio di seppellimento: durante la demolizione di opere murarie; a tal proposito sono

riportate specifiche indicazioni in opportuno capitolo; 6. rischio di seppellimento durante gli scavi e il livellamento del terreno; a tal proposito sono

riportate specifiche indicazioni in opportuno capitolo; 7. attenzione durante la movimentazione dei carichi durante il posizionamento delle

gabbionate; 8. rischio caduta dall’alto durante le fasi di realizzazione dei getti e del posizionamento degli

elementi prefabbricati; 9. rischio getti e schizzi durante i getti per la realizzazione dei cordoli; 10. rischio di seppellimento: durante la realizzazione delle muro di spalle della passarella: a tal

proposito sono riportate specifiche indicazioni in opportuno capitolo; 11. rischio di seppellimento durante il reinterro; 12. rischio di caduta dall’alto durante le fasi di posizionamento dei ponteggi; 13. rischio inalazioni polveri, fibre, gas, vapori durante la realizzazione dell’asfaltatura; 14. rischio di ribaltamento con mezzi d’opera durante la realizzazione della strada poderale

nuova e della posa dei tubi; 15. rischio di caduta dall’alto durante le fasi di posizionamento dell’impalcato; 16. ATTENZIONE AL PASSAGGIO DEI TRENI DURANTE LE LAVORAZIONI.

Fase 3a - Pista dalla Sez. 54 a 34

• Scavi e riporti • Realizzazione fondazione stradale • Realizzazione plinti recinzione lato campagna

Fase 3b - Pista dalla Sez. 2 a 31

• Scavi e riporti • Realizzazione fondazione stradale • Realizzazione plinti recinzione lato campagna • Realizzazione muro presso magazzino fino a sez. 3 • Montaggio recinzione su muro magazzino

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Fase 3c - Pista dalla Sez. 54 alla 64

• Recinzione cantiere,scavi e riporti • Realizzazione fondazione stradale • Realizzazione plinti recinzione lato campagna

Analisi e valutazione rischi:

1. rischio di elettrocuzione: durante l’utilizzo dell’impianto elettrico di cantiere; 2. rischio derivante dal’immissione su Via delle Valene - zona Sud: interferenza con la viabilità

ordinaria relativa ai privati residenti nella zona ed ai pedoni/ciclisti provenienti dalla ciclabile, durante tutte le fasi di uscita/entrata di mezzi con accesso/recesso da Sud. Se l’ingombro delle manovre è tale da occupare la carreggiata opposta a quella di marcia, durante le manovra si prescrive l’ausilio di un moviere a terra;

3. rischio derivante dal’immissione su Via alla Stazione - zona Nord: interferenza con la viabilità ordinaria relativa ai privati residenti nella zona ed ai pedoni/ciclisti, durante tutte le fasi di uscita/entrata di mezzi con accesso/recesso da Nord. Se l’ingombro delle manovre è tale da occupare la carreggiata opposta a quella di marcia, durante le manovra si prescrive l’ausilio di un moviere a terra;

4. rischio di seppellimento durante gli scavi e il livellamento del terreno; a tal proposito sono riportate specifiche indicazioni in opportuno capitolo;

5. rischio getti e schizzi durante i getti per la realizzazione del muro e dei cordoli; 6. rischio di seppellimento durante il reinterro; 7. rischio di ribaltamento con mezzi d’opera durante la realizzazione della fondazione stradale. 8. ATTENZIONE AL PASSAGGIO DEI TRENI DURANTE LE LAVORAZIONI

FASE 4 - FINITURE PISTA CICLABILE

• Realizzazione rete raccolta acque meteoriche • Chiusura pista ciclabile esistente • Realizzazione raccordo con ciclabile esistente a Sud e Via alla Stazione a Nord • Realizzazione pavimentazione in asfalto • Sistemazione a verde • Realizzazione recinzioni • Posa segnaletica e cartellonistica • Realizzazione parte finale del muro del magazzino • Smobilito cantiere

Analisi e valutazione rischi:

1. rischio derivante dal’immissione su Via delle Valene - zona Sud: interferenza con la viabilità ordinaria relativa ai privati residenti nella zona ed ai pedoni/ciclisti provenienti dalla ciclabile, durante tutte le fasi di uscita/entrata di mezzi con accesso/recesso da Sud. Se l’ingombro delle manovre è tale da occupare la carreggiata opposta a quella di marcia, durante le manovra si prescrive l’ausilio di un moviere a terra;

2. rischio derivante dal’immissione su Via alla Stazione - zona Nord: interferenza con la viabilità ordinaria relativa ai privati residenti nella zona ed ai pedoni/ciclisti, durante tutte le fasi di uscita/entrata di mezzi con accesso/recesso da Nord. Se l’ingombro delle manovre è tale da occupare la carreggiata opposta a quella di marcia, durante le manovra si prescrive l’ausilio di un moviere a terra;

3. rischio investimento durante lo smontaggio della recinzione di cantiere verso la ferrovia nei punti in cui quella esistente o non è presente o deteriorata: porre attenzione al passaggio dei treni;

4. rischio investimento durante lo smontaggio della recinzione di cantiere: attenzione alle macchine che transitano durante lo sgombero della segnaletica su Via della Stazione sulla pista ciclabile esistente e Via delle Valene;

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5. rischio inalazioni polveri, fibre, gas, vapori durante la realizzazione dell’asfaltatura. 6. rischio relativo a tagli e abrasioni durante la posa della segnaletica e della cartellonistica; 7. rischio di elettrocuzione: durante la dismissione dell’impianto elettrico di cantiere 8. rischio di ribaltamento con mezzi d’opera durante la dismissione delle baracche da cantiere; 9. ATTENZIONE AL PASSAGGIO DEI TRENI DURANTE LE LAVORAZIONI

9. AREA DEL CANTIERE E ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA (Allegato XV lettera d punto 2.1.2 –Scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in riferimento:1) all'area di cantiere, ai sensi dei punti 2.2.1. e 2.2.4.; 2) all'organizzazione del cantiere, ai sensi dei punti 2.2.2. e 2.2.4.):

L’area del cantiere dovrà essere interamente recintata onde impedire l’accesso alle persone estranee in

conformità con quanto previsto negli elaborati grafici allegati.

La recinzione dovrà essere conforme a quanto disposto dal regolamento comunale, preferendo l’impiego di

reti in plastica di colore rosso o arancione fissate a reti elettrosaldate sostenute da paletti in legno infissi nel

terreno e adeguatamente puntellati. La recinzione dovrà avere altezza non inferiore a 2.00 m.

L’impresa dovrà tenere la recinzione e la segnaletica in costante manutenzione. In ogni caso la recinzione

andrà posizionata così come illustrato negli elaborati grafici allegati e adeguata volta per volta alle varie fasi

di lavorazione.

9.1. ACCESSI CARRAI E PEDONALI

Gli accessi carrai nelle aree oggetto dei lavori dovranno essere vietati così come il transito dei mezzi non

autorizzati. Gli accessi al cantiere sia per i mezzi che per il personale saranno realizzati in modo da poter

essere chiusi con serratura o catena e lucchetto. Il controllo sugli accessi sarà eseguito dal personale

presente in cantiere. Nelle ore non lavorative gli accessi dovranno essere chiusi a chiave. Su tutti gli accessi

al cantiere sarà posto un cartello di divieto di accesso ai non addetti ai lavori. Tale segnaletica sarà integrata

con segnaletica di sicurezza richiamante i rischi specifici esistenti, le norme di comportamento, i divieti e le

prescrizioni relative all’uso delle apparecchiature di lavoro e dei mezzi personali di protezione.

9.2. DISLOCAZIONE IMPIANTO DI CANTIERE

L’area adibita a zona logistica di cantiere si trova a monte del magazzino della frutta con accesso da Via alle

Valene.

L’impianto di cantiere così come riportato sugli elaborati grafici allegati si compone di:

• Una baracca di cantiere

• Wc

• Zona di carico scarico

• Zona di manovra (ingresso sud pista ciclabile)

• Zona di deposito materiali, attrezzature e rifiuti

• Punto di allaccio impianto idrico – impianto elettrico

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9.3. CARTELLONISTICA E SEGNALETICA

In luogo bene in vista, preferibilmente nei pressi dell’ingresso principale, deve disporsi il cartellone con

l’indicazione dei dati relativi alla stazione appaltante, ai progettisti e direttori dei lavori, alle imprese

appaltatrici, secondo quanto richiesto dalla Circolare Ministero LL.PP. n. 1729/UL del 01/06/90 integrato

secondo le disposizioni del D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 ovvero con indicati i nominativi del Responsabile dei

lavori, del Coordinatore per la progettazione e del Coordinatore per l’esecuzione. In posizione ben visibile

dovrà inoltre essere affissa copia della notifica preliminare.

Per quanto riguarda la segnalazione del cantiere stradale, dovranno essere rispettate le prescrizioni dettate

dal nuovo codice della strada (D.Leg.vo 30/04/92 n. 285) e dal suo regolamento di attuazione (D.P.R. 495

del 16/12/92) e successive modifiche.

9.4. PROTEZIONI CONTRO I RISCHI PROVENIENTI DALL’AMBIENTE ESTERNO

9.5. Individuazione dei possibili rischi esterni

I possibili rischi esterni a cui possono essere esposti i lavoratori derivano principalmente dall’interferenza

con l’esterno; il tipo di accesso e di flusso veicolare richiedono l’adozione di accorgimenti particolari; sarà

cura dell’impresa segnalare i cantieri temporanei lungo la strada secondo le prescrizioni contenute nel nuovo

codice della strada e comunque seguendo le indicazioni contenute nei disegni allegati al presente P.S.C..

9.6. Protezioni e accorgimenti da adottare

Le fasi di manovra dei mezzi pesanti devono essere assistite da almeno un lavoratore che faccia

segnalazioni e che fermi eventualmente il traffico.

Mantenere sgombra e pulita l’area di manovra dei mezzi; provvedere ad abbattere le polveri con acqua; nel

caso in cui si formi del fango provvedere a pulire le ruote dei mezzi prima che questi escano sulla

carreggiata stradale.

La posizione del cantiere è tale per cui la presenza di polveri derivanti dalle lavorazioni di demolizioni dovrà

essere controllata con costanza in modo da non raggiungere mai gli edifici adiacenti. Tali operazioni

dovranno essere eseguite con sistemi di abbatimento delle polveri con acqua.

9.7. Accesso degli estranei al cantiere

Sarà vietato l’accesso agli estranei al cantiere; potranno accedervi solamente persone autorizzate

formalmente dal coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione e dal direttore tecnico del cantiere.

Chi accede al cantiere dovrà essere accompagnato dal capocantiere e dovrà calzare scarpe con suola

imperforabile e puntale antischiacciamento, indossare il casco per la protezione del capo e, se necessario,

fare uso degli otoprotettori e delle mascherine per la protezione delle vie respiratorie. Costoro non potranno

utilizzare nessuna attrezzatura e la loro permanenza in cantiere sarà ridotta al minimo indispensabile allo

svolgimento del loro compito.

9.8. SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI

Servizi igienici

Data l’entità del cantiere e in considerazione del numero massimo di lavoratori previsto in cantiere, dovrà

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essere garantito almeno un WC; se sono presenti lavoratori di entrambi i sessi allora dovranno essere messi

a disposizione servizi separati. La possibilità di utilizzare servizi già esistenti all’interno o in prossimità del

cantiere sarà valutata in accordo con l’Amministrazione previa valutazione delle caratteristiche dei servizi

stessi. In questa ipotesi, tali servizi resteranno ad uso esclusivo dei lavoratori del cantiere e l’impresa ne

garantirà l’adeguata pulizia. Se questo non fosse possibile l’impresa dovrà approntare i servizi igienici

all’interno del cantiere utilizzando strutture prefabbricate che garantiscano un adeguato standard di igiene e

siano conformi ai regolamenti e alla legislazione vigenti. Tali servizi dovranno essere collegati alla rete

fognaria, alla rete idrica, alla rete elettrica e all’impianto di messa a terra.

Per quanto riguarda i lavandini, dovranno esservi almeno un lavandino ogni 5 lavoratori impiegati per turno.

In caso di lavandini collettivi, ogni posto dovrà avere uno spazio minimo di cm 60. Deve essere garantita

acqua fredda e calda in quantità sufficiente. I lavandini dovranno essere dotati di dosatori di sapone liquido e

sistemi per l’asciugatura tipo salviette o rotoli in carta a perdere.

9.9. Spogliatoio

Dato il carattere delle lavorazioni da eseguirsi in cantiere, l’impresa dovrà mettere a disposizione dei

lavoratori dei luoghi idonei da adibire a spogliatoio. Si provvederà quindi all’installazione di idonee baracche

all’interno del cantiere. Gli spogliatoi dovranno essere ben aerati, ventilati e illuminati, riscaldati nel periodo

invernale, e convenientemente arredati, ovvero forniti di armadietti a doppio scomparto e di un numero

sufficiente di sedie e/o panche. L’impresa provvederà ad un’adeguata pulizia della o delle baracche. Qualora

nel cantiere non sia prevista una struttura ad uso ufficio, nella baracca sarà tenuta la cassetta di pronto

soccorso per le prime cure in caso di infortunio. La responsabilità della custodia e dell’efficienza della

cassetta di pronto soccorso sarà affidata all’incaricato dell’impresa per le cure di primo soccorso

La posizione della baracca potrà essere convenientemente individuata in vicinanza degli eventuali servizi

igienici, con la possibilità di eseguire i necessari allacciamenti alla rete elettrica e all’impianto di messa a

terra.

Mensa

Per il servizio mensa, data l’ubicazione del cantiere nei pressi di un centro abitato e per garantire sufficienti

condizioni di igiene e pulizia, si consiglia l’impresa di far capo a strutture esterne garantendo il trasporto con

mezzi dei lavoratori presso le strutture stesse. Nel caso in cui l’impresa ritenga di effettuare il servizio mensa

in cantiere, essa potrà usufruire del refettorio esistente.

9.10. VIABILITA’ DI CANTIERE – MISURE DI PROTEZIONE

Mobilità interna al cantiere

All’interno del cantiere deve essere lasciato spazio sufficiente per la mobilità dei lavoratori e per le manovre

dei mezzi: i luoghi di transito all’interno del cantiere devono essere tenuti sgombri da materiali.

I luoghi di transito all’interno devono essere adeguatamente illuminati.

Il transito sotto ponti sospesi, ponti a sbalzo, scale aeree e simili, deve essere impedito con barriere o

protetto.

La superficie dei percorsi pedonali dovrà essere regolare al fine di evitare i rischi di inciampo e caduta. Le

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passerelle potranno essere realizzate con tavole inchiodate o fissate su cavalletti o sostegni idonei.

Particolare cura dovrà essere posta alla realizzazione delle giunture tra le tavole per evitare dislivelli; se per

esigenze di realizzazione si sormonteranno delle tavole, le sovrapposizioni dovranno essere

opportunamente raccordate per mezzo di lamiere rigide e con rilievi antisdrucciolo. Si sottolinea il divieto di

utilizzare pannelli di armatura nella costruzione di passerelle sospese.

Mobilità esterna al cantiere

Esistono limitazioni alla viabilità di accesso al cantiere, quali larghezza delle strade, curvature eccessive,

sottopassi. Ci saranno quindi limitazioni sulle dimensioni dei mezzi da utilizzare.

Importante è che in caso di pioggia e in presenza di fango, i conducenti dei mezzi che escono dal cantiere

lavino le ruote con getto d’acqua per evitare che il fango invada la sede stradale.

Planimetria di cantiere

L’impresa è tenuta a consegnare, prima dell’inizio dei lavori, una planimetria del cantiere con riportate le

aree di deposito e lavorazione dei materiali, la disposizione degli apparecchi di sollevamento, la posizione e

le caratteristiche previste per le baracche di cantiere. Sulla stessa planimetria saranno riportate le vie di

accesso e di movimento per i mezzi e per il personale nonché le vie di fuga in caso di emergenza, la

posizione del telefono, dei presidi di primo soccorso e la posizione e tipologia dei dispositivi per la lotta

antincendio. Le vie di fuga e sgombero in caso di emergenza devono essere tenute sgombre da attrezzature

e materiali in modo da permettere l’allontanamento dei lavoratori dalla zona in modo sicuro.

Quanto riportato nei precedenti paragrafi sarà necessario solo se differente da quanto previsto nel presente

piano.

Misure generali di protezione contro il rischio di caduta dall’alto

Per i lavori previsti ad altezza superiore a m 2.00 devono sempre essere attuate misure atte ad evitare la

possibilità di cadute nel vuoto. In particolare:

- devono essere installate idonee impalcature, ponteggi od opere provvisionali (anche in presenza di lavori

svolti in altezza inferiore a 2 m) quando si è in presenza di situazioni pericolose

- le andatoie e le passerelle devono avere larghezza non inferiore di 0.6 m, se destinate al passaggio di

persone, o di 1.20 m se destinate anche al passaggio di materiali e devono essere dotate di parapetti

normali con tavole fermapiede

- le scale possono essere utilizzate solo per lavori di breve durata e che non necessitino l'impiego di utensili

di difficile manovra; le scale devono essere dotate di dispositivo antisdrucciolo, ganci di trattenuta alle

estremità superiori, sporto di 1.00 m oltre il piano servito (di almeno un montante), pioli regolarmente

incastrati nei montanti (no listelli inchiodati).

- Nel caso in cui in presenza di pericolo di caduta dall’alto non sia possibile disporre un impalcato di

protezione o parapetti, i lavoratori dovranno fare uso di reti di sicurezza o cinture di sicurezza con bretelle

collegate a dispositivo di trattenuta.

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Movimentazione manuale dei carichi

Per la movimentazione dei carichi il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie o ricorre ai

mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione

manuale dei carichi da parte dei lavoratori.

Tuttavia dove fosse tecnicamente possibile sollevare carichi con mezzi meccanici, il datore di lavoro fornirà

ai lavoratori informazioni, in particolare per quanto riguarda:

a) il peso di un carico

b) il centro di gravità o il lato più pesante nel caso in cui il contenuto di un imballaggio abbia una collocazione

eccentrica

c) la movimentazione corretta dei carichi e i rischi che i lavoratori corrono se queste attività non vengono

eseguite in maniera corretta

La movimentazione manuale di un carico può costituire tra l’altro un rischio dorso-lombare nei seguenti casi:

- il carico è troppo pesante (Kg.30)

- è ingombrante o difficile da afferrare

- è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischi di spostarsi

- è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato ad una certa distanza dal tronco

o con una torsione o inclinazione del tronco.

Lo sforzo fisico può presentare un rischio dorso-lombare anche nei seguenti casi:

-è eccessivo

- può essere effettuato solo con una torsione del tronco

- può comportare un movimento brusco del carico

- è compiuto con il corpo in una posizione instabile.

Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria gli addetti alla movimentazione manuale dei carichi.

La consegna ai lavoratori dei dispositivi di protezione individuale sarà documentata con uno specifico

modulo. Si ricorda l’obbligo del rispetto della legislazione antinfortunistica anche da parte dei lavoratori

autonomi.

Nel cantiere, in luogo riparato, sarà immagazzinato un numero adeguato di dispositivi di protezione

individuale che potranno servire per particolari condizioni di lavoro (impermeabili da lavoro, cuffie

antirumore, occhiali paraschegge, maschere antipolvere, visiere, cinture di sicurezza, ecc.). Tutti i dispositivi

di protezione individuale devono essere muniti di contrassegno “CE” comprovante l’avvenuta certificazione

da parte del produttore conformemente al D.Lgs. 04/12/92 n. 475. I datori di lavoro avranno cura di

controllare, prima dell’inizio dei lavori che i dispositivi di protezione siano in buono stato, efficienti e che non

siano scaduti o danneggiati. Un numero sufficiente di dispositivi di protezione individuale deve essere tenuto

di scorta in cantiere per eventuali sostituzioni e per fornire degli stessi il personale autorizzato che dovesse

recarsi per necessità all’interno del cantiere.

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10. PRESCRIZIONI OPERATIVE, LE MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE ED I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, IN RIFERIMENTO ALLE INTERFERENZE TRA LE LAVORAZIONI

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA (Allegato XV lettera E punto 2.1.2 – le prescrizioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni, ai sensi dei punti 2.3.1., 2.3.2. e 2.3.3.;

Per le lavorazioni previste non si ritiene necessario individuare attrezzatura ulteriore a quella obbligatoria per

svolgere le singole lavorazione e prevista tra gli equipaggiamenti forniti dalla ditta.

Si raccomanda in ogni caso al Capo cantiere di provvedere ad un controllo puntuale dell’utilizzo dei DPI, ed

alla segnalazione di eventuali situazioni di pericolo laddove esistenti così come evidenziate durante i

sopralluoghi effettuati con il Coordinatore per la Sicurezza e durante le riunioni di Coordinamento.

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11. MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DA PARTE DI PIU’ IMPRESE E LAVORATORI AUTONOMI DI APPRESTAMENTI COMUNI, E MODALITA’ ORGANIZZTIVE E DI COOPERAZIONE E DI COORDINAMENTO E RECPROCA INFORMAZIONE e ORGANIZZAZIONE

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA (Allegato XV lettera F punto 2.1.2 – f) le misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva di cui ai punti 2.3.4. e 2.3.5.; lettera G punto 2.1.2 – le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi

Per quanto riguarda il Coordinamento valgono le seguenti norme:

1. verificare che non vengono svolte lavorazioni contemporanee che possano provocare caduta di

materiali, in zone soggette ad altre attività;

2. in caso di lavori di assistenza (quali realizzazione tracce, saldature,..) mantenere i lavoratori a

distanza di sicurezza dalle zone di intervento per evitare schegge, polveri ed esposizione al rumore;

3. utilizzare l’impianto elettrico di concerto con elettricista ed impresa principale; possibilmente operare

non a contatto con l’elettricista per evitare interferenze;

4. prevedere l’adeguato posizionamento di presidi antincendio vicino ai luoghi dove si effettua

saldatura a taglio, poiché sono operazioni che spesso provocano incendio;

5. fare attenzione a dove cadono le scintille e controllare che nelle vicinanze non ci sia materiale

combustibile;

6. non abbandonare il cannello arroventato a fine lavoro sui tubi in gomma del cannello stesso o su

materiale combustibile;

7. esiste un rischio relativo a tutte le finiture elettriche di caduta dall’alto, tale rischio può essere

amplificato da posizioni precarie dell’operatore; si invitano quindi le imprese a cooperare utilizzando

anche gli apprestamenti e le opere provvisionali.

8. altra condizione di cooperazione necessaria si ha nel momento in cui per qualcuna delle imprese

interessate vi sia l’arrivo di materiale dall’esterno, in tal caso è opportuno che le ditte non interessate

sono avvisate per evitare interferenze con i mezzi di trasporto nella zona, sarà la ditta interessata ad

occuparsi dello scarico del materiale e di dare all’autista eventuali indicazioni sulle vie di circolazioni

da seguire.

9. si richiama inoltre il corretto montaggio di ponti su cavalletti, ed all’uso di scale a norma come

riportato in allegato ma preferibile è l’utilizzo di trabatelli e ponti sviluppabili; si raccomanda in ogni

caso l’uso di scale unicamente per passare da un piano all’altro oppure per controllo e di preferire un

paino di appoggio sicuro per i lavori veri e propri (trabatello, ponte su ruote, trabattello).

10. in ogni caso le scale così come tutto il resto dell’attrezzatura dovrà essere accompagnata da

specifica certificazione.

11. è necessario il coordinamento con gli elettricisti per evitare intempestive messe in tensione

dell’impianto o di parti di esso o di masse estranee.

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12. ORGANIZZAZIONE PREVISTA PER IL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI

CARATTERISTICHE GENERALI DELL'OPERA (Allegato XV lettera H punto 2.1.2 – l'organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze é di tipo comune, nonché nel caso di cui all'articolo 94, comma 4; il PSC contiene anche i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione incendi;

Telefoni ed Indirizzi Utili Carabinieri 112 Polizia 113 Vigili del fuoco 115 Vigili Urbani 0461 531206 Pronto soccorso – TRENTINO EMERGENZA - 118 Farmacia Comunale San Cristoforo, Viale Europa, 10 – San Cristoforo 0461 533945

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13. PONTEGGIO

Per la realizzazione dei lavori in quota è previsto l’utilizzo di trabatelli e ponteggi.

La zona di montaggio e smontaggio del ponteggio necessario all’esecuzione dei lavori di cui in oggetto è tale

da non creare interferenze con altre lavorazioni; sarà in ogni caso opportuno che l’area destinata al

ponteggio durante tali fasi sia opportunamente recintata.

Il datore di lavoro dell’impresa che monta e smonta i ponteggi e i tra battelli ha l’obbligo di redigere il

Pi.m.u.s. tutte le imprese e i lavoratori autonomi che utilizzeranno il ponteggio dovranno sottoscrivere il

Pi.m.u.s. per accettazione.

Per i ponteggi deve essere consegnato al Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione il piano di

montaggio, uso, e smontaggio.

Il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione dovrà controllare la presenza dei contenuti minimi del Pi.m.u.s. Si riportano di seguito le prescrizioni contenute negli allegati XIX e XXII della norma. ALLEGATO XXII CONTENUTI MINIMI DEL Pi.M.U.S. Dati identificativi del luogo di lavoro; 2. Identificazione del datore di lavoro che procederà alle operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio; 3. Identificazione della squadra di lavoratori, compreso il preposto, addetti alle operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio; 4. Identificazione del ponteggio; 5. Disegno esecutivo del ponteggio; 6. Progetto del ponteggio, quando previsto; 7. Indicazioni generali per le operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio ("piano di applicazione generalizzata"): 7.1. planimetria delle zone destinate allo stoccaggio e al montaggio del ponteggio, evidenziando, inoltre: delimitazione, viabilità, segnaletica, ecc., 7.2. modalità di verifica e controllo del piano di appoggio del ponteggio (portata della superficie, omogeneità, ripartizione del carico, elementi di appoggio, ecc.), 7.3. modalità di tracciamento del ponteggio, impostazione della prima campata, controllo della verticalità, livello/bolla del primo impalcato, distanza tra ponteggio (filo impalcato di servizio) e opera servita, ecc., 7.4. descrizione dei DPI utilizzati nelle operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio e loro modalità di uso, con esplicito riferimento all'eventuale sistema di arresto caduta utilizzato ed ai relativi punti di ancoraggio, 7.5. descrizione delle attrezzature adoperate nelle operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio del ponteggio e loro modalità di installazione ed uso, 7.6. misure di sicurezza da adottare in presenza, nelle vicinanze del ponteggio, di linee elettriche aeree nude in tensione, di cui all’articolo 117, 7.7. tipo e modalità di realizzazione degli ancoraggi, 7. 8. misure di sicurezza da adottare in caso di cambiamento delle condizioni meteorologiche (neve, vento, ghiaccio, pioggia) pregiudizievoli alla sicurezza del ponteggio e dei lavoratori,

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7. 9. misure di sicurezza da adottare contro la caduta di materiali e oggetti; 8. Illustrazione delle modalità di montaggio, trasformazione e smontaggio, riportando le necessarie sequenze “passo dopo passo”, nonché descrizione delle regole puntuali/specifiche da applicare durante le suddette operazioni di montaggio e/o trasformazione e/o smontaggio (“istruzioni e progetti particolareggiati”), con l’ausilio di elaborati esplicativi contenenti le corrette istruzioni, privilegiando gli elaborati grafici costituiti da schemi, disegni e foto; 9. Descrizione delle regole da applicare durante l’uso del ponteggio; 10. Indicazioni delle verifiche da effettuare sul ponteggio prima del montaggio e durante l’uso (vedasi ad es. ALLEGATO XIX) ALLEGATO XIX VERIFICHE DI SICUREZZA DEI PONTEGGI METALLICI FISSI Si ritiene opportuno sottolineare che nel ponteggio metallico fisso la sicurezza strutturale, che ha un rilievo essenziale, dipende da numerosi parametri, quali: la frequenza di utilizzo, il numero dei montaggi e smontaggi, il corretto stoccaggio dei componenti, l’ambiente di lavoro, l’utilizzo conforme all’autorizzazione ministeriale e lo stato di conservazione degli elementi costituenti lo stesso. In relazione a quanto sopra, non essendo possibile stabilire una durata limite di vita del ponteggio, sono state elaborate le seguenti istruzioni, che ribadiscono i controlli minimali, ritenuti necessari, che l’utilizzatore deve eseguire prima del montaggio e durante l’uso del ponteggio, focalizzando, per le diverse tipologie costruttive, gli elementi principali in cui eventuali anomalie riscontrate potrebbero influire sulla stabilità complessiva del sistema ridurre la sicurezza dei lavoratori. In particolare, le schede che seguono elencano le verifiche che l’utilizzatore deve comunque eseguire prima di ogni montaggio, rispettivamente per i ponteggi metallici a telai prefabbricati, a montanti e traversi prefabbricati e a tubi giunti. L’ultima parte, infine, elenca le verifiche da effettuarsi durante l’uso delle attrezzature in argomento. 1- VERIFICHE DEGLI ELEMENTI DI PONTEGGIO PRIMA DI OGNI MONTAGGIO A - PONTEGGI METALLICI A TELAI PREFABBRICATI Elementi Tipo di verifica Modalità di verifica Misura adottata

GENERALE

Controllo esistenza del libretto di cui all’autorizzazione ministeriale, rilasciata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale

Visivo Se non esiste il libretto, il ponteggio non può essere utilizzato. Occorre richiedere il libretto, che deve contenere tutti gli elementi del ponteggio, al fabbricante del ponteggio

Controllo che gli elementi in tubi e giunti, eventualmente utilizzati, siano di tipo autorizzato appartenenti ad unico fabbricante

Visivo Se il controllo è negativo, è necessario utilizzare elementi autorizzati appartenenti ad un unico fabbricante, richiedendone il relativo libretto

TELAIO

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo verticalità montanti telaio Visivo, ad esempio con utilizzo filo a piombo

Se la verticalità dei montanti non è soddisfatta occorre scartare l’elemento

Controllo spinotto di collegamento fra montanti

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo attacchi controventature: perni e/o boccole

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo, occorre: Scartare l’elemento, o Ripristinare la funzionalità dell’elemento in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo orizzontalità traverso Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

CORRENTI E DIAGONALI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

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Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo linearità dell’elemento Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione collegamenti al telaio

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

IMPALCATI PREFABBRICATI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo orizzontalità piani di calpestio Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo assenza di deformazioni negli appoggi al traverso

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo efficienza dei sistemi di collegamento tra: piani di calpestio, testata con ganci di collegamento al traverso ed irrigidimenti (saldatura, rivettatura, bullonatura e cianfrinatura)

Visivo: Integrità del sistema di collegamento per rivettatura, bullonatura e cianfrinatura Assenza, nel sistema di collegamento, di cricche, distacchi ed ossidazioni penetranti per saldatura

Se il controllo è negativo: Scartare l’elemento, o Procedere, a cura del fabbricante del ponteggio, al ripristino dell’efficienza dei sistemi di collegamento

BASETTE FISSE

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo orizzontalità piatto di base Visivo, ad esempio con un piano di riscontro

Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

BASETTE REGOLABILI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo orizzontalità piatto di base Visivo, ad esempio con un piano di riscontro

Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo verticalità stelo Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della filettatura dello stelo e della ghiera filettata

Visivo e funzionale Visivo: stato di conservazione della filettatura Funzionale: regolare avvitamento della ghiera

Se i controlli, visivo e funzionale, sono negativi occorre scartare l’elemento Se è negativo il solo controllo funzionale occorre ripristinare la funzionalità (pulizia e ingrassaggio). Se ciò non è possibile, scartare l’elemento

N.B.: Per le verifiche relative ad altri elementi di ponteggio (quali ad esempio: fermapiede, trave per passo carraio, mensola, montante per parapetto di sommità, scala, parasassi), riportati nel libretto di cui all'autorizzazione ministeriale, occorre utilizzare: tipo, modalità di verifica e misure, analoghi a quelli descritti per gli elementi sopraelencati.

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PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA TRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Riferimento: ETSI01 Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78 - 38100 Trento (Tn) tel. 0461-933694 fax 0461-396352 www.saitre.it Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

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B - PONTEGGI METALLICI A MONTANTI E TRAVERSI PREFABBRICATI Elementi Tipo di verifica Modalità di verifica Misura adottata

GENERALE

Controllo esistenza del libretto di cui all’autorizzazione ministeriale rilasciata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale

Visivo Se non esiste il libretto, il ponteggio non può essere utilizzato. Occorre richiedere il libretto, che deve contenere tutti gli elementi del ponteggio, al fabbricante del ponteggio

Controllo che gli elementi in tubi e giunti, eventualmente utilizzati, siano di tipo autorizzato appartenenti ad unico fabbricante

Visivo Se il controllo è negativo, è necessario utilizzare elementi autorizzati appartenenti ad un unico fabbricante, richiedendone il relativo libretto

MONTANTE Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme

rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo verticalità Visivo, ad esempio con utilizzo filo a piombo

Se la verticalità del montante non è soddisfatta occorre scartare l’elemento

Controllo spinotto di collegamento fra montanti

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo attacchi elementi : Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

TRAVERSO

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo orizzontalità traverso Visivo Se il controllo è negativo scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo stato di conservazione collegamenti ai montanti

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento, o ripristinare la funzionalità dell’elemento in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

CORRENTI E DIAGONALI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo linearità dell’elemento Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione collegamenti ai montanti

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento, o ripristinare la funzionalità dell’elemento in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

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PAG. 30 DI 79

IMPALCATI PREFABBRICATI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo orizzontalità piani di calpestio Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo assenza di deformazioni negli appoggi al traverso

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo efficienza dei sistemi di collegamento tra: piani di calpestio, testata con ganci di collegamento al traverso ed irrigidimenti (saldatura, rivettatura, bullonatura e cianfrinatura)

Visivo: Integrità del sistema di collegamento per rivettatura, bullonatura e cianfrinatura Assenza, nel sistema di collegamento, di cricche, distacchi ed ossidazioni penetranti per saldatura

Se il controllo è negativo: Scartare l’elemento, o Procedere, a cura del fabbricante del ponteggio, al ripristino dell’efficienza dei sistemi di collegamento

BASETTE FISSE

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo orizzontalità piatto di base Visivo, ad esempio con un piano di riscontro

Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

BASETTE REGOLABILI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo orizzontalità piatto di base Visivo, ad esempio con un piano di riscontro

Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo verticalità stelo Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della filettatura dello stelo e della ghiera filettata

Visivo e funzionale Visivo: stato di conservazione della filettatura Funzionale: regolare avvitamento della ghiera

Se i controlli, visivo e funzionale, sono negativi occorre scartare l’elemento Se è negativo il solo controllo funzionale occorre ripristinare la funzionalità (pulizia e ingrassaggio). Se ciò non è possibile, scartare l’elemento

N.B.: Per le verifiche relative ad altri elementi di ponteggio (quali ad esempio: fermapiede, trave per passo carraio, mensola, montante per parapetto di sommità, scala, parasassi), riportati nel libretto di cui all'autorizzazione ministeriale, occorre utilizzare: tipo, modalità di verifica e misure, analoghi a quelli descritti per gli elementi sopraelencati. C - PONTEGGI METALLICI A TUBI E GIUNTI Elementi Tipo di verifica Modalità di verifica Misura adottata

GENERALE

Controllo esistenza del libretto di cui all’autorizzazione ministeriale rilasciata dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale

Visivo Se non esiste il libretto, il ponteggio non può essere utilizzato. Occorre richiedere il libretto, che deve contenere tutti gli elementi del ponteggio, al fabbricante del ponteggio

TUBI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

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Controllo verticalità Visivo, ad esempio con uutilizzo filo a piombo

Se la verticalità del tubo non è soddisfatta occorre scartare l’elemento

GIUNTI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo bulloni completi di dadi Visivo e funzionale Visivo: stato di conservzioneconservazione della filettatura Funzionale: regolare avvitamento del dado

Se il controllo visivo è negativo occorre : sostituire il bullone e/o il dado con altro fornito dal fabbricante del giunto Se è negativo il solo controllo funzionale occorre ripristinare la funzionalità (pulizia e ingrassaggio). Se ciò non è possibile, sostituire l’elemento con altro fornito dal fabbricante del giunto

Controllo linearità martelletti Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo perno rotazione giunto girevole

Visivo e funzionale Visivo: parallelismo dei due nuclei Funzionale: corretta rotazione

Se i controlli sono negativi occorre scartare l’elemento

IMPALCATI PREFABBRICATI (non strutturali)

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della protezione contro la corrosione

Visivo Se il controllo è negativo, procedere al controllo degli spessori: Se il controllo degli spessori è negativo (tenuto conto delle tolleranze previste dal fabbricante del ponteggio), scartare l’elemento Se il controllo degli spessori è positivo, procedere al ripristino della protezione, in conformità alle modalità previste dal fabbricante del ponteggio

Controllo orizzontalità piani di calpestio

Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo assenza di deformazioni negli appoggi al traverso

Visivo e/o funzionale Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo efficienza dei sistemi di collegamento tra: piani di calpestio, testata con ganci di collegamento al traverso ed irrigidimenti (saldatura, rivettatura, bullonatura e cianfrinatura)

Visivo: Integrità del sistema di collegamento per rivettatura, bullonatura e cianfrinatura Assenza, nel sistema di collegamento, di cricche, distacchi ed ossidazioni penetranti per saldatura

Se il controllo è negativo: Scartare l’elemento, o Procedere, a cura del fabbricante del ponteggio, al ripristino dell’efficienza dei sistemi di collegamento

BASETTE FISSE

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo orizzontalità piatto di base Visivo, ad esempio con un piano di riscontro

Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

BASETTE REGOLABILI

Controllo marchio come da libretto Visivo Se il marchio non è rilevabile, o è difforme rispetto a quello indicato nel libretto, occorre scartare l’elemento

Controllo orizzontalità piatto di base Visivo, ad esempio con un piano di riscontro

Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo verticalità stelo Visivo Se il controllo è negativo occorre scartare l’elemento

Controllo stato di conservazione della filettatura dello stelo e della ghiera filettata

Visivo e funzionale Visivo: stato di conservazione della filettatura Funzionale: regolare avvitamento della ghiera

Se i controlli, visivo e funzionale, sono negativi occorre scartare l’elemento Se è negativo il solo controllo funzionale occorre ripristinare la funzionalità (pulizia e ingrassaggio). Se ciò non è possibile, scartare l’elemento

N.B.: Per le verifiche relative ad altri elementi di ponteggio (quali ad esempio: fermapiede, trave per passo carraio, mensola, montante per parapetto di sommità, scala, parasassi), riportati nel libretto di cui all'autorizzazione ministeriale, occorre utilizzare: tipo, modalità di verifica e misure, analoghi a quelli descritti per gli elementi sopraelencati.

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2- VERIFICHE DURANTE L’USO DEI PONTEGGI METALLICI FISSI Controllare che il disegno esecutivo: Sia conforme allo schema tipo fornito dal fabbricante del ponteggio; Sia firmato dal responsabile del cantiere per conformità agli schemi tipo forniti dal fabbricante del ponteggio; Sia tenuto in cantiere, a disposizione degli organi di vigilanza, unitamente alla copia del libretto di cui all'autorizzazione ministeriale. Controllare che per i ponteggi di altezza superiore a 20 metri e per i ponteggi non conformi agli schemi tipo: Sia stato redatto un progetto, firmato da un ingegnere o architetto abilitato a norma di legge all'esercizio della professione; Che tale progetto sia tenuto in cantiere a disposizione dell'autorità di vigilanza, unitamente alla copia del libretto di cui all'autorizzazione ministeriale. Controllare che vi sia la documentazione dell’esecuzione, da parte del responsabile di cantiere, dell’ultima verifica del ponteggio di cui trattasi, al fine di assicurarne l'installazione corretta ed il buon funzionamento. Controllare che qualora siano montati sul ponteggio tabelloni pubblicitari, graticci, teli o altre schermature sia stato redatto apposito calcolo, eseguito da Ingegnere o da Architetto abilitato a norma di legge all'esercizio della professione, in relazione all'azione del vento presumibile per la zona ove il ponteggio è montato. In tale calcolo deve essere tenuto conto del grado di permeabilità delle strutture servite. Controllare che sia mantenuto un distacco congruente con il punto 2.1.4.3 dell’ ALLEGATO XVIII o l’articolo 138, comma 2, della Sezione V tra il bordo interno dell'impalcato del ponteggio e l’opera servita. Controllare che sia mantenuta l'efficienza dell'elemento parasassi, capace di intercettare la caduta del materiale dall'alto. Controllare il mantenimento dell'efficienza del serraggio dei giunti, secondo le modalità previste dal fabbricante del ponteggio, riportate nel libretto di cui all'autorizzazione ministeriale. Controllare il mantenimento dell'efficienza del serraggio dei collegamenti fra gli elementi del ponteggio, secondo le modalità previste dal fabbricante del ponteggio, riportate nel libretto di cui all'autorizzazione ministeriale. Controllare il mantenimento dell'efficienza degli ancoraggi, secondo le modalità previste dal fabbricante del ponteggio riportate nel libretto di cui all'autorizzazione ministeriale. Controllare il mantenimento della verticalità dei montanti, ad esempio con l'utilizzo del filo a piombo. Controllare il mantenimento dell'efficienza delle controventature di pianta e di facciata mediante: Controllo visivo della linearità delle aste delle diagonali di facciata e delle diagonali in pianta; Controllo visivo dello stato di conservazione dei collegamenti ai montanti delle diagonali di facciata e delle diagonali in pianta; Controllo visivo dello stato di conservazione degli elementi di impalcato aventi funzione di controventatura in pianta. Controllare il mantenimento in opera dei dispositivi di blocco degli elementi di impalcato. Controllare il mantenimento in opera dei dispositivi di blocco o dei sistemi antisfilamento dei fermapiedi.

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14. VIBRAZIONI

Per quel che riguarda i rischi specifici derivanti dalla vibrazioni indotte sul corpo umano si rimanda alle

schede specifiche allegate ad ogni singolo Pos, si riportano in ogni caso di seguito i riferimenti normativi

rispetto ai quali debbono essere rispettati i limiti di legge.

CAPO III – PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A VIBRAZIONI

N° 7 articoli (da art. 199 a art. 205)

Articolo 199 - Campo di applicazione

1. Il presente capo prescrive le misure per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori che sono esposti o possono essere

esposti a rischi derivanti da vibrazioni meccaniche. Nei riguardi dei soggetti indicati all’articolo 3, comma 2, del presente decreto

legislativo le disposizioni del presente capo sono applicate tenuto conto delle particolari esigenze connesse al servizio espletato, quali

individuate dai decreti ivi previsti.

Articolo 200 - Definizioni

1. Ai fini del presente capo, si intende per:

a) vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al sistema mano-braccio nell'uomo,

comportano un rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, in particolare disturbi vascolari, osteoarticolari, neurologici o muscolari;

b) vibrazioni trasmesse al corpo intero: le vibrazioni meccaniche che, se trasmesse al corpo intero, comportano rischi per la salute e la

sicurezza dei lavoratori, in particolare lombalgie e traumi del rachide;

c) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato in

frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore;

d) esposizione giornaliera a vibrazioni trasmesse al corpo intero A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato, delle accelerazioni

misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore.

Articolo 201 - Valori limite di esposizione e valori d’azione

1. Ai fini del presente capo, si definiscono i seguenti valori limite di esposizione e valori di azione.

a) per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio:

1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 5 m/s2; mentre su periodi brevi

è pari a 20 m/s2;

2) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, che fa scattare l'azione, è fissato a 2,5 m/s2.

b) per le vibrazioni trasmesse al corpo intero:

1) il valore limite di esposizione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 1,0 m/s2; mentre su periodi

brevi è pari a 1,5 m/s2;

2) il valore d'azione giornaliero, normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, è fissato a 0,5 m/s2.

2 Nel caso di variabilità del livello di esposizione giornaliero va considerato il livello giornaliero massimo ricorrente.

Articolo 202 - Valutazione dei rischi

1. Nell'ambito di quanto previsto dall’articolo 181, il datore di lavoro valuta e, quando necessario, misura, i livelli di vibrazioni

meccaniche cui i lavoratori sono esposti.

2. Il livello di esposizione alle vibrazioni meccaniche può essere valutato mediante l'osservazione delle condizioni di lavoro specifiche e

il riferimento ad appropriate informazioni sulla probabile entità delle vibrazioni per le attrezzature o i tipi di attrezzature nelle particolari

condizioni di uso reperibili presso banche dati dell'ISPESL o delle regioni o, in loro assenza, dalle informazioni fornite in materia dal

costruttore delle attrezzature. Questa operazione va distinta dalla misurazione, che richiede l'impiego di attrezzature specifiche e di una

metodologia appropriata e che resta comunque il metodo di riferimento.

3. L'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio è valutata o misurata in base alle disposizioni di cui all'

ALLEGATO XXXV, parte A.

4. L'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni trasmesse al corpo intero è valutata o misurata in base alle disposizioni di cui all'

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PAG. 34 DI 79

ALLEGATO XXXV, parte B.

5. Ai fini della valutazione di cui al comma 1, il datore di lavoro tiene conto, in particolare, dei seguenti elementi:

a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a vibrazioni intermittenti o a urti ripetuti;

b) i valori limite di esposizione e i valori d'azione specificati nell'articolo 201;

c) gli eventuali effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rischio con particolare riferimento alle donne

in gravidanza e ai minori;

d) gli eventuali effetti indiretti sulla sicurezza e salute dei lavoratori risultanti da interazioni tra le vibrazioni meccaniche, il rumore e

l'ambiente di lavoro o altre attrezzature;

e) le informazioni fornite dal costruttore dell'attrezzatura di lavoro;

f) l'esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche;

g) il prolungamento del periodo di esposizione a vibrazioni trasmesse al corpo intero al di là delle ore lavorative, in locali di cui è

responsabile;

h) condizioni di lavoro particolari, come le basse temperature, il bagnato, l’elevata umidità o il sovraccarico biomeccanico degli arti

superiori e del rachide;

i) informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica.

Articolo 203 - Misure di prevenzione e protezione

1. Fermo restando quanto previsto nell’articolo 182, in base alla valutazione dei rischi di cui all'articolo 202, quando sono superati i

valori d'azione, il datore di lavoro elabora e applica un programma di misure tecniche o organizzative, volte a ridurre al minimo

l'esposizione e i rischi che ne conseguono, considerando in particolare quanto segue:

a) altri metodi di lavoro che richiedono una minore esposizione a vibrazioni meccaniche;

b) la scelta di attrezzature di lavoro adeguate concepite nel rispetto dei principi ergonomici e che producono, tenuto conto del lavoro da

svolgere, il minor livello possibile di vibrazioni;

c) la fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni provocate dalle vibrazioni, quali sedili che attenuano efficacemente

le vibrazioni trasmesse al corpo intero e maniglie o guanti che attenuano la vibrazione trasmessa al sistema mano-braccio;

d) adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro, dei sistemi sul luogo di lavoro e dei DPI;

e) la progettazione e l'organizzazione dei luoghi e dei posti di lavoro;

f) l'adeguata informazione e formazione dei lavoratori sull'uso corretto e sicuro delle attrezzature di lavoro e dei DPI, in modo da ridurre

al minimo la loro esposizione a vibrazioni meccaniche;

g) la limitazione della durata e dell'intensità dell'esposizione;

h) l'organizzazione di orari di lavoro appropriati, con adeguati periodi di riposo;

i) la fornitura, ai lavoratori esposti, di indumenti per la protezione dal freddo e dall'umidità.

2. Se, nonostante le misure adottate, il valore limite di esposizione è stato superato, il datore di lavoro prende misure immediate per

riportare l’esposizione al di sotto di tale valore, individua le cause del superamento e adatta, di conseguenza, le misure di prevenzione e

protezione per evitare un nuovo superamento.

Articolo 204 - Sorveglianza sanitaria

1. I lavoratori esposti a livelli di vibrazioni superiori ai valori d'azione sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria. La sorveglianza viene

effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione

riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori in funzione della

valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza diversi

rispetto a quelli forniti dal medico competente.

2. I lavoratori esposti a vibrazioni sono altresì sottoposti alla sorveglianza sanitaria quando, secondo il medico competente, si verificano

una o più delle seguenti condizioni: l'esposizione dei lavoratori alle vibrazioni e' tale da rendere possibile l'individuazione di un nesso tra

l'esposizione in questione e una malattia identificabile o ad effetti nocivi per la salute ed e' probabile che la malattia o gli effetti

sopraggiungano nelle particolari condizioni di lavoro del lavoratore ed esistono tecniche sperimentate che consentono di individuare la

malattia o gli effetti nocivi per la salute.

Articolo 205 - Deroghe

1. Nei settori della navigazione marittima e aerea, il datore di lavoro, in circostanze debitamente giustificate, può richiedere la deroga,

limitatamente al rispetto dei valori limite di esposizione per il corpo intero qualora, tenuto conto della tecnica e delle caratteristiche

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specifiche dei luoghi di lavoro, non sia possibile rispettare tale valore limite nonostante le misure tecniche e organizzative messe in atto.

2. Nel caso di attività lavorative in cui l'esposizione di un lavoratore a vibrazioni meccaniche e' abitualmente inferiore ai valori di azione,

ma può occasionalmente superare il valore limite di esposizione, il datore di lavoro può richiedere la deroga al rispetto dei valori limite a

condizione che il valore medio dell'esposizione calcolata su un periodo di 40 ore sia inferiore al valore limite di esposizione e dimostri,

con elementi probanti, che i rischi derivanti dal tipo di esposizione cui e' sottoposto il lavoratore sono inferiori a quelli derivanti dal livello

di esposizione corrispondente al valore limite.

3. Le deroghe di cui ai commi 1 e 2 sono concesse, per un periodo massimo di quattro anni, dall'organo di vigilanza territorialmente

competente che provvede anche a darne comunicazione, specificando le ragioni e le circostanze che hanno consentito la concessione

delle stesse, al Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Le deroghe sono rinnovabili e possono essere revocate quando vengono

meno le circostanze che le hanno giustificate.

4. La concessione delle deroghe di cui ai commi 1 e 2 è condizionata all'intensificazione della sorveglianza sanitaria e da condizioni che

garantiscano, tenuto conto delle particolari circostanze, che i rischi derivanti siano ridotti al minimo. Il datore di lavoro assicura

l’intensificazione della sorveglianza sanitaria ed il rispetto delle condizioni indicate nelle deroghe.

5. Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale trasmette ogni quattro anni alla Commissione della Unione europea un prospetto dal

quale emergano circostanze e motivi delle deroghe concesse ai sensi del presente articolo.

ALLEGATO XXXV

AGENTI FISICI

A. VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA MANO-BRACCIO

1. Valutazione dell'esposizione.

La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio si basa principalmente sul calcolo del valore

dell'esposizione giornaliera normalizzato a un periodo di riferimento di 8 ore, A (8), calcolato come radice quadrata della somma dei

quadrati (valore totale) dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in frequenza, determinati sui tre assi ortogonali (ahwx,

ahwy, ahwz) conformemente alla norma UNI EN ISO 5349-1 (2004) che viene qui adottata in toto.

La valutazione del livello di esposizione può essere effettuata sulla base di una stima fondata sulle informazioni relative al livello di

emissione delle attrezzature di lavoro utilizzate, fornite dai fabbricanti, e sull'osservazione delle specifiche pratiche di lavoro, oppure

attraverso una misurazione. Come elementi di riferimento possono essere utilizzate anche le banche dati dell'ISPESL e delle regioni

contenenti i livelli di esposizione professionale alle vibrazioni.

Le linee guida per la valutazione delle vibrazioni dell’ISPESL e delle regioni hanno valore di norma i buona tecnica.

2. Misurazione.

Qualora si proceda alla misurazione:

a) i metodi utilizzati possono includere la campionatura, purché sia rappresentativa dell'esposizione di un lavoratore alle vibrazioni

meccaniche considerate; i metodi e le apparecchiature utilizzati devono essere adattati alle particolari caratteristiche delle vibrazioni

meccaniche da misurare, ai fattori ambientali e alle caratteristiche dell'apparecchio di misurazione, conformemente alla norma ISO

5349-2 (2001);

b) nel caso di attrezzature che devono essere tenute con entrambe le mani, la misurazione e' eseguita su ogni mano. L'esposizione e'

determinata facendo riferimento al più alto dei due valori; deve essere inoltre fornita l'informazione relativa all'altra mano.

3. Interferenze.

Le disposizioni dell'articolo 202, comma 5, lettera d), si applicano in particolare nei casi in cui le vibrazioni meccaniche ostacolano il

corretto uso manuale dei comandi o la lettura degli indicatori.

4. Rischi indiretti.

Le disposizioni dell'articolo 202, comma 5, lettera d), si applicano in particolare nei casi in cui le vibrazioni meccaniche incidono sulla

stabilità delle strutture o sulla buona tenuta delle giunzioni.

5. Attrezzature di protezione individuale.

Attrezzature di protezione individuale contro le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio possono contribuire al programma di

misure di cui all'articolo 203, comma 1.

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B. VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO

1. Valutazione dell'esposizione.

La valutazione del livello di esposizione alle vibrazioni si basa sul calcolo dell'esposizione giornaliera A (8) espressa come

l'accelerazione continua equivalente su 8 ore, calcolata come il più alto dei valori quadratici medi delle accelerazioni ponderate in

frequenza, determinati sui tre assi ortogonali (1,4·awx, 1,4·awy, 1·awz, per un lavoratore seduto o in piedi), conformemente alla norma

ISO 2631-1 (1997) che viene qui adottata in toto.

La valutazione del livello di esposizione può essere effettuata sulla base di una stima fondata sulle informazioni relative al livello di

emissione delle attrezzature di lavoro utilizzate, fornite dai fabbricanti, e sull'osservazione delle specifiche pratiche di lavoro, oppure

attraverso una misurazione. Come elementi di riferimento possono essere utilizzate anche le banche dati dell'ISPESL e delle regioni

contenenti i livelli di esposizione professionale alle vibrazioni.

Le linee guida per la valutazione delle vibrazioni dell’ISPESL e delle regioni hanno valore di norma i buona tecnica.

Per quanto riguarda la navigazione marittima, si prendono in considerazione, ai fini della valutazione degli effetti cronici sulla salute,

solo le vibrazioni di frequenza superiore a 1 Hz.

2. Misurazione.

Qualora si proceda alla misurazione, i metodi utilizzati possono includere la campionatura, purché sia rappresentativa dell'esposizione

di un lavoratore alle vibrazioni meccaniche considerate. I metodi utilizzati devono essere adeguati alle particolari caratteristiche delle

vibrazioni meccaniche da misurare, ai fattori ambientali e alle caratteristiche dell'apparecchio di misurazione. I metodi rispondenti a

norme di buona tecnica si considerano adeguati a quanto richiesto dal presente punto.

3. Interferenze.

Le disposizioni dell'articolo 202, comma 5, lettera d), si applicano in particolare nei casi in cui le vibrazioni meccaniche ostacolano il

corretto uso manuale dei comandi o la lettura degli indicatori.

4. Rischi indiretti.

Le disposizioni dell'articolo 202, comma 5, lettera d), si applicano in particolare nei casi in cui le vibrazioni meccaniche incidono sulla

stabilità delle strutture o sulla buona tenuta delle giunzioni.

5. Prolungamento dell'esposizione.

Le disposizioni dell'articolo 202, comma 5, lettera g), si applicano in particolare nei casi in cui, data la natura dell'attività' svolta, un

lavoratore utilizza locali di riposo e ricreazione messi a disposizione dal datore di lavoro; tranne nei casi di forza maggiore, l'esposizione

del corpo intero alle vibrazioni in tali locali deve essere ridotto a un livello compatibile con le funzioni e condizioni di utilizzazione di tali

locali.

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15. RUMORE

Per quel che riguarda i rischi specifici derivanti rumore si rimanda alle schede specifiche allegate ad ogni

singolo Pos, si riportano in ogni caso di seguito i riferimenti normativi rispetto ai quali debbono essere

rispettati i limiti di legge.

CAPO II – PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO I RISCHI DI

ESPOSIZIONE AL RUMORE DURANTE IL LAVORO

N° 12 articoli (da art. 187 a art. 198)

Articolo 187 - Campo di applicazione

1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti

dall'esposizione al rumore durante il lavoro e in particolare per l'udito.

Articolo 188 - Definizioni

1. Ai fini del presente capo si intende per:

a) pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza "C";

b) livello di esposizione giornaliera al rumore (LEX,8h): [dB(A) riferito a 20 �Pa]: valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei

livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999: 1990

punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo;

c) livello di esposizione settimanale al rumore (LEX,w): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione

giornaliera al rumore per una settimana nominale di cinque giornate lavorative di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999:

1990 punto 3.6, nota 2.

Articolo 189 - Valori limite di esposizione e valori di azione

1. I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di

picco, sono fissati a:

a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 �Pa);

b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 �Pa);

c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 �Pa).

2. Laddove a causa delle caratteristiche intrinseche della attività lavorativa l'esposizione giornaliera al rumore varia significativamente,

da una giornata di lavoro all'altra, è possibile sostituire, ai fini dell'applicazione dei valori limite di esposizione e dei valori di azione, il

livello di esposizione giornaliera al rumore con il livello di esposizione settimanale a condizione che:

a) il livello di esposizione settimanale al rumore, come dimostrato da un controllo idoneo, non ecceda il valore limite di esposizione di 87

dB(A);

b) siano adottate le adeguate misure per ridurre al minimo i rischi associati a tali attività.

3. Nel caso di variabilità del livello di esposizione settimanale va considerato il livello settimanale massimo ricorrente.

Articolo 190 - Valutazione del rischio

1. Nell'ambito di quanto previsto dall’articolo 181, il datore di lavoro valuta l'esposizione dei lavoratori al rumore durante il lavoro

prendendo in considerazione in particolare:

a) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione, ivi inclusa ogni esposizione a rumore impulsivo;

b) i valori limite di esposizione e i valori di azione di cui all'articolo 189;

c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori particolarmente sensibili al rumore, con particolare riferimento alle donne in

gravidanza e i minori;

d) per quanto possibile a livello tecnico, tutti gli effetti sulla salute e sicurezza dei lavoratori derivanti da interazioni fra rumore e

sostanze ototossiche connesse con l'attività svolta e fra rumore e vibrazioni;

e) tutti gli effetti indiretti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultanti da interazioni fra rumore e segnali di avvertimento o altri

suoni che vanno osservati al fine di ridurre il rischio di infortuni;

f) le informazioni sull'emissione di rumore fornite dai costruttori dell'attrezzatura di lavoro in conformità alle vigenti disposizioni in

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materia;

g) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l'emissione di rumore;

h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l'orario di lavoro normale, in locali di cui è responsabile;

i) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, comprese, per quanto possibile, quelle reperibili nella letteratura scientifica;

l) la disponibilità di dispositivi di protezione dell'udito con adeguate caratteristiche di attenuazione.

2. Se, a seguito della valutazione di cui al comma 1, può fondatamente ritenersi che i valori inferiori di azione possono essere superati,

il datore di lavoro misura i livelli di rumore cui i lavoratori sono esposti, i cui risultati sono riportati nel documento di valutazione.

3. I metodi e le strumentazioni utilizzati devono essere adeguati alle caratteristiche del rumore da misurare, alla durata dell'esposizione

e ai fattori ambientali secondo le indicazioni delle norme tecniche. I metodi utilizzati possono includere la campionatura, purché sia

rappresentativa dell'esposizione del lavoratore.

4. Nell'applicare quanto previsto nel presente articolo, il datore di lavoro tiene conto dell’incertezza delle misure determinate secondo la

prassi metrologica.

5. La valutazione di cui al comma 1 individua le misure di prevenzione e protezione necessarie ai sensi degli articoli 192, 193, 194, 195

e 196 ed è documentata in conformità all’articolo 28, comma 2.

Articolo 191 - Valutazione di attività a livello di esposizione molto variabile

1. Fatto salvo il divieto al superamento dei valori limite di esposizione, per attività che comportano un'elevata fluttuazione dei livelli di

esposizione personale dei lavoratori, il datore di lavoro può attribuire a detti lavoratori un'esposizione al rumore al di sopra dei valori

superiori di azione, garantendo loro le misure di prevenzione e protezione conseguenti e in particolare:

a) la disponibilità dei dispositivi di protezione individuale dell’udito;

b) l’informazione e la formazione;

c) il controllo sanitario.In questo caso la misurazione associata alla valutazione si limita a determinare il livello di rumore prodotto dalle

attrezzature nei posti operatore ai fini dell’identificazione delle misure di prevenzione e protezione e per formulare il programma delle

misure tecniche e organizzative di cui all’articolo 192, comma 2.

2. Sul documento di valutazione di cui all'articolo 28, a fianco dei nominativi dei lavoratori così classificati, va riportato il riferimento al

presente articolo.

<<Nota: nella versione originale la lettera b) del comma 1 viene riportato due volte e manca la lettera c).>>

Articolo 192 - Misure di prevenzione e protezione

1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 182, il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo mediante le seguenti

misure:

a) adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore esposizione al rumore;

b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro da svolgere, che emettano il minor rumore possibile, inclusa

l'eventualità di rendere disponibili ai lavoratori attrezzature di lavoro conformi ai requisiti di cui al titolo III, il cui obiettivo o effetto è di

limitare l'esposizione al rumore;

c) progettazione della struttura dei luoghi e dei posti di lavoro;

d) adeguata informazione e formazione sull'uso corretto delle attrezzature di lavoro in modo da ridurre al minimo la loro esposizione al

rumore;

e) adozione di misure tecniche per il contenimento:

1) del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;

2) del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o di isolamento;

f) opportuni programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, del luogo di lavoro e dei sistemi sul posto di lavoro;

g) riduzione del rumore mediante una migliore organizzazione del lavoro attraverso la limitazione della durata e dell'intensità

dell'esposizione e l’adozione di orari di lavoro appropriati, con sufficienti periodi di riposo.

2. Se a seguito della valutazione dei rischi di cui all’articolo 190 risulta che i valori inferiori di azione sono superati, il datore di lavoro

elabora ed applica un programma di misure tecniche e organizzative volte a ridurre l’esposizione al rumore, considerando in particolare

le misure di cui al comma 1.

3. I luoghi di lavoro dove i lavoratori possono essere esposti ad un rumore al di sopra dei valori superiori di azione sono indicati da

appositi segnali. Dette aree sono inoltre delimitate e l’accesso alle stesse è limitato, ove ciò sia tecnicamente possibile e giustificato dal

rischio di esposizione.

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4. Nel caso in cui, data la natura dell'attività, il lavoratore benefici dell'utilizzo di locali di riposo messi a disposizione dal datore di lavoro,

il rumore in questi locali è ridotto a un livello compatibile con il loro scopo e le loro condizioni di utilizzo.

Articolo 193 - Uso dei dispositivi di protezione individuali

1. In ottemperanza a quanto disposto dall’articolo 18, comma 1, lettera c), il datore di lavoro, nei casi in cui i rischi derivanti dal rumore

non possono essere evitati con le misure di prevenzione e protezione di cui all’articolo 192, fornisce i dispositivi di protezione individuali

per l’udito conformi alle disposizioni contenute nel titolo III, capo II, e alle seguenti condizioni:

a) nel caso in cui l'esposizione al rumore superi i valori inferiori di azione il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori dispositivi

di protezione individuale dell'udito;

b) nel caso in cui l'esposizione al rumore sia pari o al di sopra dei valori superiori di azione esige che i lavoratori utilizzino i dispositivi di

protezione individuale dell'udito;

c) sceglie dispositivi di protezione individuale dell'udito che consentono di eliminare il rischio per l'udito o di ridurlo al minimo, previa

consultazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti;

d) verifica l'efficacia dei dispositivi di protezione individuale dell’udito.

2. Il datore di lavoro tiene conto dell'attenuazione prodotta dai dispositivi di protezione individuale dell'udito indossati dal lavoratore solo

ai fini di valutare l’efficienza dei DPI uditivi e il rispetto del valore limite di esposizione. I mezzi individuali di protezione dell'udito sono

considerati adeguati ai fini delle presenti norme se, correttamente usati, mantengono un livello di rischio uguale od inferiore ai livelli

inferiori di azione.

Articolo 194 - Misure per la limitazione dell’esposizione

1. Fermo restando l’obbligo del non superamento dei valori limite di esposizione, se, nonostante l’adozione delle misure prese in

applicazione del presente capo, si individuano esposizioni superiori a detti valori, il datore di lavoro:

a) adotta misure immediate per riportare l'esposizione al di sotto dei valori limite di esposizione;

b) individua le cause dell'esposizione eccessiva;

c) modifica le misure di protezione e di prevenzione per evitare che la situazione si ripeta.

Articolo 195 - Informazione e formazione dei lavoratori

1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 184 nell’ambito degli obblighi di cui agli articoli 36 e 37, il datore di lavoro garantisce che

i lavoratori esposti a valori uguali o superiori ai valori inferiori di azione vengano informati e formati in relazione ai rischi provenienti

dall’esposizione al rumore.

Articolo 196 - Sorveglianza sanitaria

1. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione. La

sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente, con

adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza di lavoratori in

funzione della valutazione del rischio. L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della

sorveglianza diversi rispetto a quelli forniti dal medico competente.

2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori di azione, su loro richiesta

e qualora il medico competente ne confermi l’opportunità.

Articolo 197 - Deroghe

1. Il datore di lavoro può richiedere deroghe all’uso dei dispositivi di protezione individuale e al rispetto del valore limite di esposizione,

quando, per la natura del lavoro, l’utilizzazione di tali dispositivi potrebbe comportare rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori

maggiori rispetto a quanto accadrebbe senza la loro utilizzazione.

2. Le deroghe di cui al comma 1 sono concesse, sentite le parti sociali, per un periodo massimo di quattro anni dall’organo di vigilanza

territorialmente competente che provvede anche a darne comunicazione, specificando le ragioni e le circostanze che hanno consentito

la concessione delle stesse, al Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Le circostanze che giustificano le deroghe di cui al

comma 1 sono riesaminate ogni quattro anni e, in caso di venire meno dei relativi presupposti, riprende immediata applicazione la

disciplina regolare.

3. La concessione delle deroghe di cui al comma 2 è condizionata dall'intensificazione della sorveglianza sanitaria e da condizioni che

garantiscano, tenuto conto delle particolari circostanze, che i rischi derivanti siano ridotti al minimo. Il datore di lavoro assicura

l’intensificazione della sorveglianza sanitaria ed il rispetto delle condizioni indicate nelle deroghe.

4. Il Ministero del lavoro e della previdenza sociale trasmette ogni quattro anni alla Commissione della Unione europea un prospetto

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globale e motivato delle deroghe concesse ai sensi del presente articolo.

Articolo 198 - Linee Guida per i settori della musica, delle attività ricreative e dei call center

1. Su proposta della Commissione permanente per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro di cui all’articolo 6, sentite le parti

sociali, entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente capo, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e

le province autonome di Trento e di Bolzano definisce le linee guida per l’applicazione del presente capo nei settori della musica, delle

attività ricreative e dei call center.

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16. IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE

L'Impresa dovrà richiedere all’ENEL la “fornitura provvisoria di cantiere" per una potenza adeguata e pertanto dovrà essere apprestata una apposita alimentazione. L'impresa deve affidare la realizzazione dell'impianto elettrico di cantiere ad installatore abilitato che lo esegue secondo la regola dell'arte (L.46/90 - CEI 64-8 terza edizione 1992). L'installatore abilitato, a fine lavori, rilascia al committente la dichiarazione di conformità dell'impianto alla regola d'arte integrata dagli allegati previsti (relazione sulla tipologia dei materiali impiegati, schema degli impianti realizzati, i risultati delle verifiche (in particolare la misura della resistenza di terra), copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali, ecc.), conformemente all'art. 9, L.46/90. La responsabilità dell'installatore decade per carenza di manutenzione o per eventuali interventi sull'impianto elettrico eseguiti da installatore non abilitato (DM 20.2.92, n. 49). L'installatore compila, per quanto di sua competenza, il modello A e il modello B, che completato e firmato dal committente, deve essere inviato, in duplice copia, unitamente alla domanda di omologazione, entro 30 giorni dalla data d’inizio lavori, alla sede ISPESL competente. Messa a terra Le masse delle apparecchiature elettriche aventi classe di isolamento I e le masse estranee (elementi metallici di estensione rilevante suscettibili di introdurre potenziali pericolosi) devono essere collegate all'impianto di terra (art. 271/547). I ponteggi esterni devono avere una derivazione a terra almeno ogni 25 m di sviluppo perimetrale e comunque non meno di due derivazioni (alle estremità). Si ricorda che la tensione massima di contatto per i lavoratori è di 25 V. Gli elementi di cantiere da collegare all’impianto di terra sono, per esempio: -gli armadi dei quadri elettrici; -le macchine di cantiere; -ponteggi metallici; -baraccamenti (box metallici) per i servizi; -tutte le altre strutture metalliche che possono essere messe in tensione in caso di guasti agli impianti

elettrici. Impianto di protezione contro le scariche atmosferiche L'installatore abilitato valuta la necessità d’installazione dell'impianto di protezione contro le scariche atmosferiche (CEI 81/1, fascicolo 2697) e nel caso le strutture risultassero autoprotette, ne rilascia certificazione. In caso di installazione di impianto protettivo rilascia dichiarazione di conformità e redige il "Modello A" al committente. Denuncia degli impianti di messa a terra e di protezione contro le scariche atmosferiche Nessun impianto può essere posto in esercizio prima di averne verificato lo stato di efficienza ed averlo denunciato entro 30 giorni dalla messa in servizio ai dipartimenti periferici dell’ISPESL competenti per il territorio, unitamente ai modelli A (installazioni e dispositivo contro le scariche atmosferiche) e modello B (impianti di messa a terra) debitamente compilati e sottoscritti in duplice copia. Copia dei modelli “A” e “B” verrà inviata, a cura dell’ISPESL, alla Unità Sanitaria Locale competente per territorio. (Decreto n. 519 del 15/10/1993). Macchine ed utensili elettrici

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Le macchine che presentino rischi di taglio, trascinamento, cesoiamento, ecc., come ad esempio le seghe circolari, le betoniere, le benne raschianti, ecc., devono essere provviste di dispositivo contro il riavviamento automatico dopo l'interruzione ed il ripristino dell'alimentazione (art. 68/547, CEI 44-5). Cavi Nei cantieri sono ammessi i seguenti tipi di cavi BT: CANTIERI EDILI: TIPOLOGIA DI CAVI AMMESSI Cavi per posa mobile

Cavi per posa fissa

H07RN-F N1VV-K H05VV-F FG7OR 0,6/1 kV FROR 450/750 V H07V-K H07V-R H07V-U RG7OR 0,6/1 kV L'impiego di cavi isolati in PVC, o con guaina in PVC per l'alimentazione di apparecchiature mobili non è consentita, in quanto il PVC a temperature inferiori a 0°C diventa rigido e, se piegato o raddrizzato, si fessura, con evidenti rischi per il personale. Manutenzione ed uso Verificare periodicamente lo stato dei cavi (fessurazioni, integrità delle guaine e loro isolamento) e proteggerli da schiacciamenti. Controllare spesso lo stato delle prese e delle scatole di protezione. Durante il posizionamento del cavo mobile, staccare la tensione (art. 374/547). La fornitura di energia elettrica

La maggioranza dei cantieri edili utilizza energia elettrica consegnata già a bassa tensione dal Distributore (ENEL), secondo due diverse modalità:

� monofase 220 V, 50 Hz (fase/neutro oppure fase/fase) � trifase 220/380 V con neutro oppure trifase 220 V

Ciò che però assume molta importanza è la potenza impegnata dalle varie attrezzature del cantiere: al momento dell’installazione dell’impianto elettrico è necessario sapere già tutte le attrezzature che verranno impiegate durante le diverse lavorazioni e soprattutto la contemporaneità di utilizzo degli apparecchi, in quanto alcune caratteristiche dell’impianto elettrico, comprese le modalità di fornitura, variano a seconda della potenza impegnata.

La potenza impegnata si ottiene in pratica sommando le potenze di tutti i dispositivi elettrici che possono essere attivati in contemporanea: bisogna tener presente che l’energia elettrica viene distribuita per diverse fasce commerciali, ad esempio fino a 3kW, fino a 6kW, ecc. per cui è necessario individuare la fascia di utilizzazione e verificare che il massimo carico non superi mai il limite massimo ammesso.

Quando la fornitura è bassa, cioè fino a 30 kW, la potenza effettivamente prelevata può al massimo superare del 10% la potenza contrattuale: oltre questo livello entra in funzione il limitatore (interruttore automatico che viene consegnato insieme al gruppo di misura all’atto dell’installazione) che disattiva la fornitura. Per grandi forniture, cioè oltre i 30kW, non è presente il limitatore e la potenza prelevabile può superare fino al 25% in più quella contrattuale (potenza massima): prelievi fra la potenza contrattuale e quella massima comportano aumenti tariffari specifici, mentre il superamento della massima potenza, che in questo caso è possibile, ha come conseguenza un aggravio economico notevole ed un "richiamo" da parte

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78

dell’Ente distributore.

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente importante anche per ciò che riguarda l’aspetto economico:

� un cantiere di piccole dimensioni, nel quale si impiegano una beelevatore elettrico e apparecchi portatili viene alimentato con una forcontrattuale

� un cantiere di una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura monofase 220 V oppure tr10 kW

� un cantiere di torre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco premiscelato e acontrattuale

� un cantiere di una sega circolare, una grande gru a torre, una puliscitavole, una macchina per intonaco prepreparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 22

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

Figura 1 – schema di distribuzione a bassa tensione I gradi di protezion

La Commissione Elettrotecnica Internazionale (mediante il

ETSI01

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

dell’Ente distributore.

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente e anche per ciò che riguarda l’aspetto economico:

un cantiere di piccole dimensioni, nel quale si impiegano una beelevatore elettrico e apparecchi portatili viene alimentato con una forcontrattualefino a 6un cantiere di medio una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura monofase 220 V oppure tr10 kW un cantiere di medie dimensionitorre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco premiscelato e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza contrattuale fino a 25 kWun cantiere di grandi dimensioniuna sega circolare, una grande gru a torre, una puliscitavole, una macchina per intonaco prepreparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 22

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

schema di distribuzione a bassa tensione

I gradi di protezione

La Commissione Elettrotecnica Internazionale (mediante il grado di protezione

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente e anche per ciò che riguarda l’aspetto economico:

un cantiere di piccole dimensioni, nel quale si impiegano una beelevatore elettrico e apparecchi portatili viene alimentato con una for

fino a 6 kW medio - piccole dimensioni

una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura monofase 220 V oppure tr

medie dimensionitorre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco pre

pparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza fino a 25 kW

grandi dimensioniuna sega circolare, una grande gru a torre, una puliscitavole, una macchina per intonaco prepreparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza contrattuale

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

schema di distribuzione a bassa tensione

La Commissione Elettrotecnica Internazionale (grado di protezione: esso è costituito dalle lettere I e P (

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente e anche per ciò che riguarda l’aspetto economico:

un cantiere di piccole dimensioni, nel quale si impiegano una beelevatore elettrico e apparecchi portatili viene alimentato con una for

piccole dimensioniuna piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura monofase 220 V oppure tr

medie dimensioni, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una gru a torre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco pre

pparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza

grandi dimensioni, nel quale si impiegano un impianto di betonaggio, una betoniera, una sega circolare, una grande gru a torre, una puliscitavole, una macchina per intonaco prepreparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una

0/380V di potenza contrattuale

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

schema di distribuzione a bassa tensione

La Commissione Elettrotecnica Internazionale (: esso è costituito dalle lettere I e P (

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente e anche per ciò che riguarda l’aspetto economico:

un cantiere di piccole dimensioni, nel quale si impiegano una beelevatore elettrico e apparecchi portatili viene alimentato con una for

piccole dimensioni, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura monofase 220 V oppure tr

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una gru a torre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco pre

pparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza

, nel quale si impiegano un impianto di betonaggio, una betoniera, una sega circolare, una grande gru a torre, una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco pre-miscelato, una saldatrice, una macchina per la preparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una

0/380V di potenza contrattuale superiore a 35 kW

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

schema di distribuzione a bassa tensione

La Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC) ha stabilito la sicurezza dei diversi componenti elettrici : esso è costituito dalle lettere I e P (

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANATRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente

un cantiere di piccole dimensioni, nel quale si impiegano una beelevatore elettrico e apparecchi portatili viene alimentato con una for

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura monofase 220 V oppure trifase 220/380V di potenza contrattuale

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una gru a torre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco pre

pparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza

, nel quale si impiegano un impianto di betonaggio, una betoniera, piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina miscelato, una saldatrice, una macchina per la

preparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una superiore a 35 kW

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

) ha stabilito la sicurezza dei diversi componenti elettrici : esso è costituito dalle lettere I e P (International Protection

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente

un cantiere di piccole dimensioni, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, un elevatore elettrico e apparecchi portatili viene alimentato con una for

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene

ifase 220/380V di potenza contrattuale

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una gru a torre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco pre

pparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza

, nel quale si impiegano un impianto di betonaggio, una betoniera, piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina miscelato, una saldatrice, una macchina per la

preparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una superiore a 35 kW

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

) ha stabilito la sicurezza dei diversi componenti elettrici International Protection

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente

toniera, una sega circolare, un elevatore elettrico e apparecchi portatili viene alimentato con una fornitura monofase di

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene

ifase 220/380V di potenza contrattuale

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una gru a torre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco pre

pparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza

, nel quale si impiegano un impianto di betonaggio, una betoniera, piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina miscelato, una saldatrice, una macchina per la

preparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

) ha stabilito la sicurezza dei diversi componenti elettrici International Protection) seguito da due

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

PAG. 43 DI 79

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente

toniera, una sega circolare, un nitura monofase di

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene

ifase 220/380V di potenza contrattuale fino a

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una gru a torre, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole, una macchina per intonaco pre-

pparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza

, nel quale si impiegano un impianto di betonaggio, una betoniera, piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina miscelato, una saldatrice, una macchina per la

preparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una

Il sistema di distribuzione a bassa tensione, noto come sistema TT, è schematizzato nella figura seguente:

) ha stabilito la sicurezza dei diversi componenti elettrici ) seguito da due

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

79

Si comprende dunque che la fase preliminare di valutazione della potenza necessaria è estremamente

toniera, una sega circolare, un nitura monofase di

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina puliscitavole e apparecchi portatili viene

fino a

, nel quale si impiegano una betoniera, una sega circolare, una gru a -

pparecchi portatili viene alimentato con una fornitura trifase 220/380V di potenza

, nel quale si impiegano un impianto di betonaggio, una betoniera, piccola gru, una macchina piegaferri, una macchina miscelato, una saldatrice, una macchina per la

preparazione di sottofondi da pavimentazione e apparecchi portatili viene alimentato con una

) ha stabilito la sicurezza dei diversi componenti elettrici ) seguito da due

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Riferimento: ETSI01

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cifre significative ed eventua

la prima cifracontatto con parti interne pericolose

la seconda cifra

la lettera addizionaleall’interno dell’involucrocifra caratteristica.

ETSI01

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

cifre significative ed eventua

prima cifra sta ad indicare il grado di protezione contro la contatto con parti interne pericolose

seconda cifra indica invece il grado di protezione dell’involucro contro

lettera addizionale all’interno dell’involucro; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

caratteristica.

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

cifre significative ed eventualmente una lettera finale:

sta ad indicare il grado di protezione contro la contatto con parti interne pericolose

indica invece il grado di protezione dell’involucro contro

indica invece il grado di protezione contro i ; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

Figura 3

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

lmente una lettera finale:

sta ad indicare il grado di protezione contro la contatto con parti interne pericolose

indica invece il grado di protezione dell’involucro contro

indica invece il grado di protezione contro i ; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

Figura 2

3 – Schema di significato lettera addizionale

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

lmente una lettera finale:

sta ad indicare il grado di protezione contro la

indica invece il grado di protezione dell’involucro contro

indica invece il grado di protezione contro i ; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

– Gradi di protezione

Schema di significato lettera addizionale

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANATRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

sta ad indicare il grado di protezione contro la penetrazione nell’involucro di corpi solidi ed il

indica invece il grado di protezione dell’involucro contro

indica invece il grado di protezione contro i contatti diretti con parti in tensione ; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

Gradi di protezione

Schema di significato lettera addizionale

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO

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Codice fiscale 01931870230

penetrazione nell’involucro di corpi solidi ed il

indica invece il grado di protezione dell’involucro contro l’ingresso dannoso dell’acqua

contatti diretti con parti in tensione ; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

Schema di significato lettera addizionale

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penetrazione nell’involucro di corpi solidi ed il

l’ingresso dannoso dell’acqua

contatti diretti con parti in tensione ; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

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PAG. 44 DI 79

penetrazione nell’involucro di corpi solidi ed il

l’ingresso dannoso dell’acqua;;

contatti diretti con parti in tensione ; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

79

penetrazione nell’involucro di corpi solidi ed il

contatti diretti con parti in tensione ; viene utilizzata quando tale protezione deve essere superiore a quella della prima

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PAG. 45 DI 79

Figura 4- Schema con significato della prima cifra

Qualora non interessi specificare una cifra, allora essa viene sostituita con la lettera "X": è il tipico caso della norma CEI 64-8, nella quale si fa riferimento alla sicurezza delle persone contro i contatti diretti, e dunque importa soltanto la lettera addizionale; le cifre e la lettera sono comunque legate fra loro, nel senso che non si troveranno mai tutte le possibili combinazioni; i più frequenti gradi di protezione sono i seguenti:

IP21 IP34 IP40 IP44 IP55 IP67

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Via Muredei, 78 - 38100 Trento (Tn) tel. 0461-933694 fax 0461-396352 www.saitre.it Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

PAG. 46 DI 79

Figura 5 – Significato della seconda cifra

I quadri elettrici

Le caratteristiche dei quadri per impianti elettrici da cantiere sono indicate nelle Norme CEI 17-13:

I quadri da cantiere devono essere Apparecchiature di serie (AS), ed in particolare Apparecchiature di Serie per Cantiere (ASC): questi quadri differiscono da quelli non costruiti in serie (ANS) soprattutto per quanto concerne le prove cui devono essere sottoposti; brevemente si elencano le principali prove cui il costruttore deve sottoporre il quadro (per informazioni più dettagliate consultare le norme CEI 17-13):

� Sovratemperatura (lo smaltimento del calore in eccesso, che si sviluppa quando il quadro è in funzione, deve garantire un corretto funzionamento dell’apparecchiatura e la sicurezza dei

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Riferimento: ETSI01

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componenti);� Tenuta al cortocircuito

devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è richiesta per correnti di cortobbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per nulla la situazione

Sul quadro elettrico deve essere ben visibile una targa di riconos� nome o marchio di fabbrica del costruttore

norma CEI 17� natura e valore nominale della corrente del quadro e fre� tensioni nominali di funzionamento� massa (se superiore a 50 kg)

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate nel libretto tecnico, insieme alle istruzioni per l’install

il grado di protezione minimo anteriore; stesso grado per le spine, siano esse inserite o meno

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che in un cantiere vi siano più quadri, con diverse funzioni):

� quadri per � quadri per � quadri per � quadri di � quadri di � quadri di

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

ETSI01

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

componenti); Tenuta al cortocircuitodevono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è richiesta per correnti di cortobbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per nulla la situazione

Sul quadro elettrico deve essere ben visibile una targa di riconosnome o marchio di fabbrica del costruttorenorma CEI 17-13/4, tramite il marchio natura e valore nominale della corrente del quadro e fretensioni nominali di funzionamentomassa (se superiore a 50 kg)

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate nel libretto tecnico, insieme alle istruzioni per l’install

grado di protezione minimo anteriore; stesso grado per le spine, siano esse inserite o meno

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che in un cantiere vi siano più quadri, con diverse funzioni):

quadri per alimentazione di entrata e misuraquadri per distribuzione prquadri per distribuzionequadri di trasformazionequadri di distribuzione finalequadri di prese a spina

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

Tenuta al cortocircuito (le sollecitazioni termiche e dinamiche della corrente di cortocircuito non devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è richiesta per correnti di cortobbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per nulla la situazione

Sul quadro elettrico deve essere ben visibile una targa di riconosnome o marchio di fabbrica del costruttore

13/4, tramite il marchio natura e valore nominale della corrente del quadro e fretensioni nominali di funzionamentomassa (se superiore a 50 kg)

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate nel libretto tecnico, insieme alle istruzioni per l’install

grado di protezione minimo per i quadri elettrici è anteriore; stesso grado per le spine, siano esse inserite o meno

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che in un cantiere vi siano più quadri, con diverse funzioni):

alimentazione di entrata e misuradistribuzione prdistribuzione

trasformazione distribuzione finaleprese a spina

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

(le sollecitazioni termiche e dinamiche della corrente di cortocircuito non devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è richiesta per correnti di cortocircuito nominali fino a 10 kA, anche se il costruttore è comunque obbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per

Sul quadro elettrico deve essere ben visibile una targa di riconosnome o marchio di fabbrica del costruttore

13/4, tramite il marchio EN 60439natura e valore nominale della corrente del quadro e fretensioni nominali di funzionamento massa (se superiore a 50 kg)

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate nel libretto tecnico, insieme alle istruzioni per l’install

per i quadri elettrici è anteriore; stesso grado per le spine, siano esse inserite o meno

Figura 6

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che in un cantiere vi siano più quadri, con diverse funzioni):

alimentazione di entrata e misuradistribuzione principale

distribuzione finale

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

(le sollecitazioni termiche e dinamiche della corrente di cortocircuito non devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è

ocircuito nominali fino a 10 kA, anche se il costruttore è comunque obbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per

Sul quadro elettrico deve essere ben visibile una targa di riconosnome o marchio di fabbrica del costruttoretipo o numero di identificazione del quadro

EN 60439-4 natura e valore nominale della corrente del quadro e fre

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate nel libretto tecnico, insieme alle istruzioni per l’installazione, il funzionamento e la manutenzione

per i quadri elettrici è IP43anteriore; stesso grado per le spine, siano esse inserite o meno

6 – Il quadro elettrico

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che in un cantiere vi siano più quadri, con diverse funzioni):

alimentazione di entrata e misura

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANATRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

(le sollecitazioni termiche e dinamiche della corrente di cortocircuito non devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è

ocircuito nominali fino a 10 kA, anche se il costruttore è comunque obbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per

Sul quadro elettrico deve essere ben visibile una targa di riconoscimento, in cui siano indicati i seguenti dati:tipo o numero di identificazione del quadro

natura e valore nominale della corrente del quadro e frequenza per le c.a.

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate azione, il funzionamento e la manutenzione

IP43, sia o meno possibile chiudere lo sportello anteriore; stesso grado per le spine, siano esse inserite o meno

dro elettrico

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

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Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230

(le sollecitazioni termiche e dinamiche della corrente di cortocircuito non devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è

ocircuito nominali fino a 10 kA, anche se il costruttore è comunque obbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per

cimento, in cui siano indicati i seguenti dati:tipo o numero di identificazione del quadro

quenza per le c.a.

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate azione, il funzionamento e la manutenzione

, sia o meno possibile chiudere lo sportello

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

(le sollecitazioni termiche e dinamiche della corrente di cortocircuito non devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è

ocircuito nominali fino a 10 kA, anche se il costruttore è comunque obbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per

cimento, in cui siano indicati i seguenti dati:tipo o numero di identificazione del quadroconformità alla

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate azione, il funzionamento e la manutenzione

, sia o meno possibile chiudere lo sportello

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

PAG. 47 DI 79

(le sollecitazioni termiche e dinamiche della corrente di cortocircuito non devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è

ocircuito nominali fino a 10 kA, anche se il costruttore è comunque obbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per

cimento, in cui siano indicati i seguenti dati: conformità alla

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate

, sia o meno possibile chiudere lo sportello

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

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81/08

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79

(le sollecitazioni termiche e dinamiche della corrente di cortocircuito non devono danneggiare, entro i limiti indicati, il quadro ed i suoi componenti); questa prova non è

ocircuito nominali fino a 10 kA, anche se il costruttore è comunque obbligato a garantirne la sicurezza; la presenza di dispositivi limitatori di corrente non cambia per

conformità alla

Le altre informazioni caratteristiche (tenuta al cortocircuito, grado di protezione, ecc.) devono essere indicate

, sia o meno possibile chiudere lo sportello

Un quadro elettrico viene inoltre distinto a seconda della funzione cui deve assolvere (è quindi possibile che

Alcune delle funzioni elencate possono però essere accorpate in un unico quadro: fa eccezione solo il

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

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quadro di presa a spina, che deve avere

� deve essere sia presente un comando di emergenza esterno

Figura 7 – Particolare cavi

Per quanto codifferenziale con I

I cavi

Una parte consistente degli impianti elettrici è costituita dalla cavnorme CEI 20conduttore in rame, rispondenti alle seguenti tipologie:

Codice

FROR 450/750 V

N1VV-K

FG7R 0.6/1 kV

FG7OR 0.6/1 kV

ETSI01

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

quadro di presa a spina, che deve avere

deve essere facilmente individuabile l’interruttore generalesia presente un comando di emergenza esterno

Particolare cavi

Per quanto concerne i differenziale con Idn=30 mA (che gestisce fino ad un massimo di 6 prese sullo stesso quadro).

Una parte consistente degli impianti elettrici è costituita dalla cavCEI 20-13, 20-14

conduttore in rame, rispondenti alle seguenti tipologie:

FROR 450/750 V

K

FG7R 0.6/1 kV

FG7OR 0.6/1 kV

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

quadro di presa a spina, che deve avere

facilmente individuabile l’interruttore generalesia presente un comando di emergenza esterno

Particolare cavi

ncerne i quadri con prese a spina=30 mA (che gestisce fino ad un massimo di 6 prese sullo stesso quadro).

Una parte consistente degli impianti elettrici è costituita dalla cav14, 20-1, 20

conduttore in rame, rispondenti alle seguenti tipologie:

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

quadro di presa a spina, che deve avere le uscite unicamente tramite prese a spina.

facilmente individuabile l’interruttore generalesia presente un comando di emergenza esterno

quadri con prese a spina=30 mA (che gestisce fino ad un massimo di 6 prese sullo stesso quadro).

Una parte consistente degli impianti elettrici è costituita dalla cav20-22 e le norme

conduttore in rame, rispondenti alle seguenti tipologie:

Tipo di cavo

Cavo multipolare, cPVC

Cavo unipolare o multipolare con isolamento e guaina in PVC

Cavo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G7) e guaina in PVC

Cavo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G7) e guaina in PVC

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

le uscite unicamente tramite prese a spina.

facilmente individuabile l’interruttore generalesia presente un comando di emergenza esterno

quadri con prese a spina, queste devono essere protette con un interruttore =30 mA (che gestisce fino ad un massimo di 6 prese sullo stesso quadro).

Una parte consistente degli impianti elettrici è costituita dalla cave le norme UNEL 35354, 35359

conduttore in rame, rispondenti alle seguenti tipologie:

Tipo di cavo

Cavo multipolare, c

Cavo unipolare o multipolare con isolamento e guaina in PVC

Cavo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G7) e guaina in PVC

avo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G7) e guaina in PVC

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www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

le uscite unicamente tramite prese a spina.

facilmente individuabile l’interruttore generale

, queste devono essere protette con un interruttore =30 mA (che gestisce fino ad un massimo di 6 prese sullo stesso quadro).

Una parte consistente degli impianti elettrici è costituita dalla cavistica; le norme CEI, ed in particolare le UNEL 35354, 35359

Cavo multipolare, con isolamento e guaina in

Cavo unipolare o multipolare con isolamento e

Cavo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G7) e guaina in PVC

avo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G7) e guaina in PVC

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Codice fiscale 01931870230

le uscite unicamente tramite prese a spina.

facilmente individuabile l’interruttore generale, fatta eccezione per i quadri in cui

, queste devono essere protette con un interruttore =30 mA (che gestisce fino ad un massimo di 6 prese sullo stesso quadro).

istica; le norme CEI, ed in particolare le UNEL 35354, 35359 consentono l’uso di cavi, con

on isolamento e guaina in

Cavo unipolare o multipolare con isolamento e

Cavo unipolare o multipolare con isolamento in

avo unipolare o multipolare con isolamento in

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, fatta eccezione per i quadri in cui

, queste devono essere protette con un interruttore =30 mA (che gestisce fino ad un massimo di 6 prese sullo stesso quadro).

istica; le norme CEI, ed in particolare le consentono l’uso di cavi, con

Posa

on isolamento e guaina in FISSA

Cavo unipolare o multipolare con isolamento e FISSA, anche INTERRATA

Cavo unipolare o multipolare con isolamento in FISSA, anche INTERRATA

avo unipolare o multipolare con isolamento in FISSA, anche INTERRATA

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PAG. 48 DI 79

, fatta eccezione per i quadri in cui

, queste devono essere protette con un interruttore

istica; le norme CEI, ed in particolare le consentono l’uso di cavi, con

Posa

FISSA

FISSA, anche INTERRATA

FISSA, anche INTERRATA

FISSA, anche INTERRATA

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81/08

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79

, fatta eccezione per i quadri in cui

, queste devono essere protette con un interruttore

istica; le norme CEI, ed in particolare le consentono l’uso di cavi, con

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PAG. 49 DI 79

H07RN-F Cavo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G) e guaina in neoprene (resistente all’acqua e all’abrasione)

MOBILE

FG1K 450/750 V Cavo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G1) e guaina in neoprene (resistente all’acqua e all’abrasione)

MOBILE

FG10K 450/750 V Cavo unipolare o multipolare con isolamento in gomma (G1) e guaina in neoprene (resistente all’acqua e all’abrasione)

MOBILE

NOTA: Bisogna prestare molta attenzione alle diversità fra cavo "a posa mobile" e cavo "flessibile", poichè ritenere un cavo flessibile come cavo mobile potrebbe, in alcune circostanze, essere un errore: la flessibilità può infatti essere riferita a tutto il cavo (nel qual caso il cavo è a posa mobile) oppure il solo conduttore, come ad esempio il cavo H07V-K, che è a posa fissa ma con conduttore flessibile (questo cavo non è comunque compreso nell’elenco dei cavi ammessi in cantiere!!)

Caratteristiche generali dei cavi

Le norme CEI 64-8 stabiliscono quali siano le caratteristiche che un cavo conforme deve possedere; eccone brevemente alcune indicazioni (per maggiori dettagli si rimanda alla norma detta):

1. Colorazione

Tipo di cavo Colore distintivo

Neutro Blu chiaro

Terra, protezione ed equipotenziale Giallo/Verde

Fase Nessun colore specifico;

in caso di assenza del neutro, il blu chiaro può essere usato come fase

Sezione da adottare

La scelta della sezione del cavo è estremamente importante: essa è infatti direttamente connessa con

� la portata del cavo, Iz, cioè la massima corrente che il cavo, a regime, è in grado di condurre, senza alterare le caratteristiche proprie del materiale (in pratica senza superare la massima tempertura ammessa, di solito 30°); esiste una tabella della norma IEC 365-5-523 in cui si correla la portata con la sezione del cavo.

� la corrente circolante (di impiego), IB, che dipende dalla linea considerata: per la linea che collega il

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Via Muredei, 78 - 38100 Trento (Tn) tel. 0461-933694 fax 0461-396352 www.saitre.it Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

PAG. 50 DI 79

contatore con il quadro generale, si può assumere come corrente circolante il valore di quella nominale (In) caratteristica del limitatore o, in sua assenza, dell’interruttore a protezione della linea; per una linea che collega il quadro principale ad un quadro secondario, si assume IB come la corrente nominale della presa, se presente, oppure dell’interruttore automatico; per le prolunghe, si assume come IB la corrente nominale della presa.

� la lunghezza del cavo, che permette di conoscere quale sia la perdita di tensione lungo il cavo: il dimensionamento della sezione deve essere tale per cui ciascun punto della linea possa essere raggiunto con una massima caduta di tensione pari al 4% di quella di alimentazione; per avere immediatamente la sezione del cavo in relazione alla lunghezza è sufficiente consultare le tabelle contenute nelle norme CEI.

La posa dei cavi

Il posizionamento dei cavi nelle varie zone del cantiere deve essere effettuato eseguendo tutte le misure di sicurezza idonee a seconda del caso considerato:

� i cavi a posa mobile devono essere, per quanto possibile, sollevati da terra e seguire il percorso più breve; bisogna evitare che tali cavi sostino arrotolati nelle vicinanze degli apparecchi utilizzatori, che potrebbero inavvertitamente rovinarli

� per quanto possibile, è consigliabile rispettare i minimi raggi di curvatura indicati nella norma CEI 20-40:

Raggi minimi di curvatura dei cavi

(D diametro esterno del cavo)

Cavi per posa FISSA Diametro esterno del cavo

fino a 10 mm > 10 mm

Uso normale 4 D 6 D

Cavi per posa MOBILE Diametro esterno del cavo (mm)

fino a 8 da 8 a 12 da 12 a 20 > 20

Installazione fissa 3 D 3 D 4 D 4 D

A movimento libero 5 D 5 D 6 D 6 D

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All’entrata di apparecchi portatili o mobili senza sollecitazioni meccaniche sul cavo

Con sollecitazio

Festoni (es. gru a cavalletto)

Avvolgimento ripetuto su tamburi avvolgicavo

Deviato su puleggia

I cavi devono essere disposti in modo da necessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose interrate si ricorrerà agli adeguati sistemi di protezione.

Figura 8 – Partic

Le giunzioni materiale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo per questi involucriI cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di protezione e soprattutto preservano i collegamenti dalcavo.

ETSI01

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

All’entrata di apparecchi portatili o mobili senza sollecitazioni meccaniche sul cavo

Con sollecitazioni meccaniche sul cavo

Festoni (es. gru a cavalletto)

Avvolgimento ripetuto su tamburi avvolgicavo

Deviato su puleggia

I cavi devono essere disposti in modo da necessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose interrate si ricorrerà agli adeguati sistemi di protezione.

Particolare posa dei cavi

giunzioni devono essere effettuate all’interno delle apposite materiale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo per questi involucri è IP44, salvo particolari esigenze (presenza eccessiva di polvere e getti d’acqua I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di protezione e soprattutto preservano i collegamenti dal

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(Tn) tel. 0461-933694

All’entrata di apparecchi portatili o mobili senza sollecitazioni meccaniche sul cavo

ni meccaniche sul cavo

Festoni (es. gru a cavalletto)

Avvolgimento ripetuto su tamburi

Deviato su puleggia

I cavi devono essere disposti in modo da necessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose interrate si ricorrerà agli adeguati sistemi di protezione.

olare posa dei cavi

devono essere effettuate all’interno delle apposite materiale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo

è IP44, salvo particolari esigenze (presenza eccessiva di polvere e getti d’acqua I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di protezione e soprattutto preservano i collegamenti dal

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

All’entrata di apparecchi portatili o mobili senza sollecitazioni meccaniche sul cavo

ni meccaniche sul cavo

Festoni (es. gru a cavalletto)

Avvolgimento ripetuto su tamburi

I cavi devono essere disposti in modo da non intralciare il transitonecessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose interrate si ricorrerà agli adeguati sistemi di protezione.

olare posa dei cavi

devono essere effettuate all’interno delle apposite materiale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo

è IP44, salvo particolari esigenze (presenza eccessiva di polvere e getti d’acqua I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di protezione e soprattutto preservano i collegamenti dal

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fax 0461-396352 www.saitre.it

All’entrata di apparecchi portatili o mobili senza sollecitazioni meccaniche sul cavo 5 D

6 D

6 D

Avvolgimento ripetuto su tamburi 6 D

6 D

non intralciare il transitonecessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose interrate si ricorrerà agli adeguati sistemi di protezione.

devono essere effettuate all’interno delle apposite materiale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo

è IP44, salvo particolari esigenze (presenza eccessiva di polvere e getti d’acqua I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di protezione e soprattutto preservano i collegamenti dalle sollecitazioni di trazione che tendono a sfilare il

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5 D

6 D

6 D

6 D

8 D

non intralciare il transito all’interno del cantiere; in caso contrario è necessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose

devono essere effettuate all’interno delle apposite cassette di derivazione/giunzionemateriale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo

è IP44, salvo particolari esigenze (presenza eccessiva di polvere e getti d’acqua I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di

le sollecitazioni di trazione che tendono a sfilare il

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6 D

6 D

6 D

6 D

8 D

all’interno del cantiere; in caso contrario è necessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose

cassette di derivazione/giunzionemateriale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo

è IP44, salvo particolari esigenze (presenza eccessiva di polvere e getti d’acqua I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di

le sollecitazioni di trazione che tendono a sfilare il

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6 D

8 D

8 D

8 D

8 D

all’interno del cantiere; in caso contrario è necessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose

cassette di derivazione/giunzionemateriale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo

è IP44, salvo particolari esigenze (presenza eccessiva di polvere e getti d’acqua I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di

le sollecitazioni di trazione che tendono a sfilare il

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PAG. 51 DI 79

all’interno del cantiere; in caso contrario è necessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose

cassette di derivazione/giunzione in materiale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo

è IP44, salvo particolari esigenze (presenza eccessiva di polvere e getti d’acqua - IP55). I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di

le sollecitazioni di trazione che tendono a sfilare il

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79

all’interno del cantiere; in caso contrario è necessario predisporre opportuni sistemi di protezione contro il danneggiamento meccanico; per le pose

in materiale plastico con coperchio chiudibile con viti e pareti lisce non perforate; il grado di protezione minimo

IP55). I cavi vengono infilati nelle cassette tramite gli appositi pressacavo, che mantengono inalterato il grado di

le sollecitazioni di trazione che tendono a sfilare il

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Figura 9 - Giunzioni

I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare intralcio alle diverse fasi lavorativrealizzati isolamenti ad hoc con tubi isolanti in accordo con l’ente distributore), almeno 5 mcorrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che impediscano il

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

Giunzioni

I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare intralcio alle diverse fasi lavorativrealizzati isolamenti ad hoc con tubi isolanti in accordo con l’ente distributore), almeno 5 m dai ponteggi, dalle gru, ecc., cioè da qualsiasi lavorazionecorrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che impediscano il contatto diretto dei mezzi con la linea.

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare intralcio alle diverse fasi lavorative; è necessario poi, a meno di provvedimenti specifici del caso (vengono realizzati isolamenti ad hoc con tubi isolanti in accordo con l’ente distributore),

dai ponteggi, dalle gru, ecc., cioè da qualsiasi lavorazionecorrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che

contatto diretto dei mezzi con la linea.

TRATTO CIVEZZANO

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I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare e; è necessario poi, a meno di provvedimenti specifici del caso (vengono

realizzati isolamenti ad hoc con tubi isolanti in accordo con l’ente distributore), dai ponteggi, dalle gru, ecc., cioè da qualsiasi lavorazione

corrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che

contatto diretto dei mezzi con la linea.

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare e; è necessario poi, a meno di provvedimenti specifici del caso (vengono

realizzati isolamenti ad hoc con tubi isolanti in accordo con l’ente distributore), dai ponteggi, dalle gru, ecc., cioè da qualsiasi lavorazione

corrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che

contatto diretto dei mezzi con la linea.

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I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare e; è necessario poi, a meno di provvedimenti specifici del caso (vengono

realizzati isolamenti ad hoc con tubi isolanti in accordo con l’ente distributore), dai ponteggi, dalle gru, ecc., cioè da qualsiasi lavorazione

corrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che

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Codice fiscale 01931870230

I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare e; è necessario poi, a meno di provvedimenti specifici del caso (vengono

realizzati isolamenti ad hoc con tubi isolanti in accordo con l’ente distributore), mantenere la linea aerea ad dai ponteggi, dalle gru, ecc., cioè da qualsiasi lavorazione. Le giunzioni si effettuano in

corrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che

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Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare e; è necessario poi, a meno di provvedimenti specifici del caso (vengono

mantenere la linea aerea ad . Le giunzioni si effettuano in

corrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

PAG. 52 DI 79

I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare e; è necessario poi, a meno di provvedimenti specifici del caso (vengono

mantenere la linea aerea ad . Le giunzioni si effettuano in

corrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

79

I cavi a posa aerea (su palificazione) vengono generalmente collocati lungo la recinzione, senza così creare e; è necessario poi, a meno di provvedimenti specifici del caso (vengono

mantenere la linea aerea ad . Le giunzioni si effettuano in

corrispondenza dei pali di sostegno ed il loro numero deve essere ridotto al minimo indispensabile. Quando la linea aerea deve passare sopra vie di transito, è necessario predisporre opportune limitazioni che

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

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Figura 10 -

Figura 11 -

GLI INTERRUTTORI AUTOMATICI (MAGNETO

Uno dei principali sistemi di quando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che può essere variato a seconda della caratteristica di interl’attivazione magnetica del dispositivo avviene per correnti comprese fra 5 I

La norma CEI 64dall’Ente distributore cgenerale del cantiere centralizzati). E’ dunque cortocircuitocorrente nominale.

Nota:

Benchè sia consentito dalla norma, tuttavia non è consigliabile proteggere l’impianto dallemediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di malfunzionamento, il fusibile con altri mezzi di fortuna, vanificandone così la funzionalità.

(a) Potere di cortocircuito

La corrente di cortocse lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè l’impedenza trascurabile non ha molto significato fisinferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo potere di cortocircuito eguaglia la corrente di cortocircuito nel punto in cui deve essere i

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

Cavo aereo senza fune portante

Cavo aereo con fune portante

GLI INTERRUTTORI AUTOMATICI (MAGNETO

Uno dei principali sistemi di quando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che può essere variato a seconda della caratteristica di interl’attivazione magnetica del dispositivo avviene per correnti comprese fra 5 I

La norma CEI 64-8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito dall’Ente distributore cgenerale del cantiere centralizzati). E’ dunque cortocircuito; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la corrente nominale.

Benchè sia consentito dalla norma, tuttavia non è consigliabile proteggere l’impianto dallemediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di malfunzionamento, il fusibile con altri mezzi di fortuna, vanificandone così la funzionalità.

(a) Potere di cortocircuito

La corrente di cortocircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè l’impedenza trascurabile non ha molto significato fisinferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo potere di cortocircuito eguaglia la corrente di cortocircuito nel punto in cui deve essere i

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

Cavo aereo senza fune portante

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GLI INTERRUTTORI AUTOMATICI (MAGNETO

Uno dei principali sistemi di protezione degli impianti elettrici è costituito dagli interruttori magnetoquando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che può essere variato a seconda della caratteristica di interl’attivazione magnetica del dispositivo avviene per correnti comprese fra 5 I

8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito dall’Ente distributore come protezione dal cortocircuito della linea che unisce il contatore al quadro generale del cantiere (mentre questo è invece concesso negli edifici civili con gruppi di misura centralizzati). E’ dunque necessario un interruttore automatico generale di cant

; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la

Benchè sia consentito dalla norma, tuttavia non è consigliabile proteggere l’impianto dallemediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di malfunzionamento, il fusibile con altri mezzi di fortuna, vanificandone così la funzionalità.

(a) Potere di cortocircuito

ircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè l’impedenza trascurabile non ha molto significato fisinferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo potere di cortocircuito eguaglia la corrente di cortocircuito nel punto in cui deve essere i

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

Cavo aereo senza fune portante

Cavo aereo con fune portante

GLI INTERRUTTORI AUTOMATICI (MAGNETO

protezione degli impianti elettrici è costituito dagli interruttori magnetoquando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che può essere variato a seconda della caratteristica di interl’attivazione magnetica del dispositivo avviene per correnti comprese fra 5 I

8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito ome protezione dal cortocircuito della linea che unisce il contatore al quadro

(mentre questo è invece concesso negli edifici civili con gruppi di misura necessario un interruttore automatico generale di cant

; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la

Benchè sia consentito dalla norma, tuttavia non è consigliabile proteggere l’impianto dallemediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di malfunzionamento, il fusibile con altri mezzi di fortuna, vanificandone così la funzionalità.

ircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè l’impedenza trascurabile non ha molto significato fisinferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo potere di cortocircuito eguaglia la corrente di cortocircuito nel punto in cui deve essere i

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

GLI INTERRUTTORI AUTOMATICI (MAGNETO-TERMICI)

protezione degli impianti elettrici è costituito dagli interruttori magnetoquando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che può essere variato a seconda della caratteristica di interl’attivazione magnetica del dispositivo avviene per correnti comprese fra 5 I

8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito ome protezione dal cortocircuito della linea che unisce il contatore al quadro

(mentre questo è invece concesso negli edifici civili con gruppi di misura necessario un interruttore automatico generale di cant

; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la

Benchè sia consentito dalla norma, tuttavia non è consigliabile proteggere l’impianto dallemediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di malfunzionamento, il fusibile con altri mezzi di fortuna, vanificandone così la funzionalità.

ircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè l’impedenza trascurabile non ha molto significato fisico (dunque la corrente effettiva sarà sicuramente inferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo potere di cortocircuito eguaglia la corrente di cortocircuito nel punto in cui deve essere i

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANATRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO

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www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

protezione degli impianti elettrici è costituito dagli interruttori magnetoquando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che può essere variato a seconda della caratteristica di intervento ("C", oppure "D"). In linea di massima l’attivazione magnetica del dispositivo avviene per correnti comprese fra 5 I

8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito ome protezione dal cortocircuito della linea che unisce il contatore al quadro

(mentre questo è invece concesso negli edifici civili con gruppi di misura necessario un interruttore automatico generale di cant

; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la

Benchè sia consentito dalla norma, tuttavia non è consigliabile proteggere l’impianto dallemediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di malfunzionamento, il fusibile con altri mezzi di fortuna, vanificandone così la funzionalità.

ircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè

ico (dunque la corrente effettiva sarà sicuramente inferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo potere di cortocircuito eguaglia la corrente di cortocircuito nel punto in cui deve essere i

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO

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Codice fiscale 01931870230

protezione degli impianti elettrici è costituito dagli interruttori magnetoquando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che

vento ("C", oppure "D"). In linea di massima l’attivazione magnetica del dispositivo avviene per correnti comprese fra 5 In e 10 In.

8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito ome protezione dal cortocircuito della linea che unisce il contatore al quadro

(mentre questo è invece concesso negli edifici civili con gruppi di misura necessario un interruttore automatico generale di cantiere che faccia fronte al

; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la

Benchè sia consentito dalla norma, tuttavia non è consigliabile proteggere l’impianto dallemediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di malfunzionamento, il fusibile con altri mezzi di fortuna, vanificandone così la funzionalità.

ircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè

ico (dunque la corrente effettiva sarà sicuramente inferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo potere di cortocircuito eguaglia la corrente di cortocircuito nel punto in cui deve essere i

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

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Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

protezione degli impianti elettrici è costituito dagli interruttori magnetoquando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che

vento ("C", oppure "D"). In linea di massima

8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito ome protezione dal cortocircuito della linea che unisce il contatore al quadro

(mentre questo è invece concesso negli edifici civili con gruppi di misura iere che faccia fronte al

; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la

Benchè sia consentito dalla norma, tuttavia non è consigliabile proteggere l’impianto dalle sovracorrenti mediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di malfunzionamento, il fusibile con altri mezzi di fortuna, vanificandone così la funzionalità.

ircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè

ico (dunque la corrente effettiva sarà sicuramente inferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo potere di cortocircuito eguaglia la corrente di cortocircuito nel punto in cui deve essere installato.

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

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PAG. 53 DI 79

protezione degli impianti elettrici è costituito dagli interruttori magneto-termici: quando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che

vento ("C", oppure "D"). In linea di massima

8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito ome protezione dal cortocircuito della linea che unisce il contatore al quadro

(mentre questo è invece concesso negli edifici civili con gruppi di misura iere che faccia fronte al

; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la

sovracorrenti mediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di

ircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè

ico (dunque la corrente effettiva sarà sicuramente inferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

79

termici: quando, all’interno del circuito, si sviluppa una sovracorrente, l’interruttore apre il circuito in un tempo che

vento ("C", oppure "D"). In linea di massima

8 non consente di utilizzare il limitatore (che è appunto un interruttore) fornito ome protezione dal cortocircuito della linea che unisce il contatore al quadro

(mentre questo è invece concesso negli edifici civili con gruppi di misura iere che faccia fronte al

; le caratteristiche peculiari di tale interruttore saranno appunto il potere di cortocircuito e la

sovracorrenti mediante fusibili, in quanto capita frequente che personale non esperto sostituisca, in caso di

ircuito è, per definizione, la corrente che si avrebbe in un determinato punto del circuito se lì fosse installato un fusibile di impedenza trascurabile; il suo valore è ovviamente solo presunto, poichè

ico (dunque la corrente effettiva sarà sicuramente inferiore). Un interruttore automatico può essere utilizzato per la protezione contro il cortocircuito se il suo

Di solito gli interruttori automatici vengono installati a fianco del contatore e quindi assumono, come potere di

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cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore indicato dall’ENEL.

Nota:

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è necessario utilizzare cavi con sezione minima di 2.5 mm

Se il quadro viene installato lontano dal ccontatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro interruttori con potere inferiore. Esistono opportune tabelle (CEIdi corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

(b) Corrente nominale

L’interruttore automatico deve inoltre garantire la protezione dell’impianto dai sovracorrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del fusibile soddisfi

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima corrente nominale del fusibile adatto alla protezione contro il sovraccarico per diversi tipi di isolante).

INTERRUTTORI DIFFERENZIALI

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sensibile alle correnti verso terra; nel caso in cui lo sganciatore sia anche sensibile allel’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare che non diminuisse il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche circuito per far scattare l’interruttore unicoperfettamente funzionanti.

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore indicato dall’ENEL.

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è necessario utilizzare cavi con sezione minima di 2.5 mm

Se il quadro viene installato lontano dal ccontatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro interruttori con potere inferiore. Esistono opportune tabelle (CEIdi corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

(b) Corrente nominale

L’interruttore automatico deve inoltre garantire la protezione dell’impianto dai sovracorrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del fusibile soddisfi i seguenti requisiti rispetto alla portata del cavo:

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima corrente nominale del fusibile adatto alla protezione contro il sovraccarico per diversi tipi di

INTERRUTTORI DIFFERENZIALI

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sensibile alle correnti verso terra; nel caso in cui lo sganciatore sia anche sensibile allel’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare che non diminuisce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche circuito per far scattare l’interruttore unicoperfettamente funzionanti.

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(Tn) tel. 0461-933694

cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è necessario utilizzare cavi con sezione minima di 2.5 mm

Se il quadro viene installato lontano dal ccontatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro interruttori con potere inferiore. Esistono opportune tabelle (CEIdi corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

L’interruttore automatico deve inoltre garantire la protezione dell’impianto dai sovracorrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del i seguenti requisiti rispetto alla portata del cavo:

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima corrente nominale del fusibile adatto alla protezione contro il sovraccarico per diversi tipi di

INTERRUTTORI DIFFERENZIALI

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sensibile alle correnti verso terra; nel caso in cui lo sganciatore sia anche sensibile allel’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare

ce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche circuito per far scattare l’interruttore unicoperfettamente funzionanti.

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è necessario utilizzare cavi con sezione minima di 2.5 mm

Se il quadro viene installato lontano dal contatore, l’impedenza del tratto di circuito compreso appunto fra il contatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro interruttori con potere inferiore. Esistono opportune tabelle (CEIdi corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

L’interruttore automatico deve inoltre garantire la protezione dell’impianto dai sovracorrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del i seguenti requisiti rispetto alla portata del cavo:

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima corrente nominale del fusibile adatto alla protezione contro il sovraccarico per diversi tipi di

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sensibile alle correnti verso terra; nel caso in cui lo sganciatore sia anche sensibile allel’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare

ce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche circuito per far scattare l’interruttore unico, che mette fuori servizio anche tutti gli altri circuiti, anche se

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cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è necessario utilizzare cavi con sezione minima di 2.5 mm2, salvo particolarissime eccezioni!

ontatore, l’impedenza del tratto di circuito compreso appunto fra il contatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro interruttori con potere inferiore. Esistono opportune tabelle (CEIdi corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

L’interruttore automatico deve inoltre garantire la protezione dell’impianto dai sovracorrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del i seguenti requisiti rispetto alla portata del cavo:

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima corrente nominale del fusibile adatto alla protezione contro il sovraccarico per diversi tipi di

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sensibile alle correnti verso terra; nel caso in cui lo sganciatore sia anche sensibile allel’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare

ce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche

, che mette fuori servizio anche tutti gli altri circuiti, anche se

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cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è , salvo particolarissime eccezioni!

ontatore, l’impedenza del tratto di circuito compreso appunto fra il contatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro interruttori con potere inferiore. Esistono opportune tabelle (CEI-UNEL 3di corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

L’interruttore automatico deve inoltre garantire la protezione dell’impianto dai sovracorrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del i seguenti requisiti rispetto alla portata del cavo:

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima corrente nominale del fusibile adatto alla protezione contro il sovraccarico per diversi tipi di

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sensibile alle correnti verso terra; nel caso in cui lo sganciatore sia anche sensibile allel’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare

ce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche

, che mette fuori servizio anche tutti gli altri circuiti, anche se

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO

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Codice fiscale 01931870230

cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è , salvo particolarissime eccezioni!

ontatore, l’impedenza del tratto di circuito compreso appunto fra il contatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro

UNEL 35023-70) che forniscono le riduzioni di corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

L’interruttore automatico deve inoltre garantire la protezione dell’impianto dai sovracorrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima corrente nominale del fusibile adatto alla protezione contro il sovraccarico per diversi tipi di

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sensibile alle correnti verso terra; nel caso in cui lo sganciatore sia anche sensibile allel’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare

ce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche

, che mette fuori servizio anche tutti gli altri circuiti, anche se

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

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Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è , salvo particolarissime eccezioni!

ontatore, l’impedenza del tratto di circuito compreso appunto fra il contatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro

70) che forniscono le riduzioni di corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

L’interruttore automatico deve inoltre garantire la protezione dell’impianto dai sovraccarichi: dunque la corrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima corrente nominale del fusibile adatto alla protezione contro il sovraccarico per diversi tipi di cavo (sezione ed

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sensibile alle correnti verso terra; nel caso in cui lo sganciatore sia anche sensibile alle sovracorrenti, allora l’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare

ce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche

, che mette fuori servizio anche tutti gli altri circuiti, anche se

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Partita IVA 01185480223

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cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è

ontatore, l’impedenza del tratto di circuito compreso appunto fra il contatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro

70) che forniscono le riduzioni di corrente di cortocircuito nel quadro generale in funzione della distanza dal contatore (punto di consegna).

ccarichi: dunque la corrente nominale dell’interruttore dovrà essere compresa fra la corrente d’impiego e la portata del cavo:

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima cavo (sezione ed

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sovracorrenti, allora

l’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare

ce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche

, che mette fuori servizio anche tutti gli altri circuiti, anche se

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79

cortocircuito, quello del limitatore, se presente (4.5 kA se bipolare o 6 kA se quadripolare), oppure il valore

Per correnti di cortocircuito superiori a 10 kA il cavo è soggetto a sollecitazioni termiche notevoli, per cui è

ontatore, l’impedenza del tratto di circuito compreso appunto fra il contatore ed il quadro riduce sicuramente la corrente di cortocircuito e quindi è possibile installare sul quadro

70) che forniscono le riduzioni

ccarichi: dunque la

Qualora si utilizzino fusibili per la protezione da sovraccarichi, è necessario che la corrente nominale del

E’ comunque consigliabile consultare le tabelle delle norme CEI, nelle quali viene indicata la massima cavo (sezione ed

Gli interruttori differenziali sono caratterizzati dalla presenza di uno "sganciatore differenziale", ovvero sovracorrenti, allora

l’interruttore sarà contemporaneamente magnetotermico e differenziale La caratteristica peculiare degli interruttori differenziali è dunque quella di poter "gestire" più circuiti contemporaneamente: è utile ricordare

ce la sicurezza all’aumentare dei circuiti, bensì decade la selettività di tipo orizzontale, cioè se il numero di circuiti è elevato, aumenta la possibilità di guasti ed è sufficiente un solo guasto in qualche

, che mette fuori servizio anche tutti gli altri circuiti, anche se

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78

Per ovviare a questo fastidioso inconveniente si possono installare in serie un ritardato (detti di differenziale normale, come indicato in figura

Fatta eccezione per grandi cantieri, con potenza impegnata elevata (50kW)interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II. Sarebbe inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro, per evitare azionamenti intempestivi ed inopportuni.

Gli interruttori differenziali vengono usati anche per la intervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti, purtroppo assai frequenti.

L’unica limitazione è data dal numero di prese, nel senso che un interruttore con Igestire fino ad un massimo di 6 prese a spina

ETSI01

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

Per ovviare a questo fastidioso inconveniente si possono installare in serie un (detti di tipo "S"

differenziale normale, come indicato in figura

Fatta eccezione per grandi cantieri, con potenza impegnata elevata (50kW)interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro, per evitare azionamenti intempestivi ed inopportuni.

Gli interruttori differenziali vengono usati anche per la intervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti, purtroppo assai frequenti.

L’unica limitazione è data dal numero di prese, nel senso che un interruttore con Ifino ad un massimo di 6 prese a spina

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

Figura

Per ovviare a questo fastidioso inconveniente si possono installare in serie un tipo "S", con soglia pari a 3 volte quella dell’interruttore successivo) ed un interruttore

differenziale normale, come indicato in figura

Fatta eccezione per grandi cantieri, con potenza impegnata elevata (50kW)interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro, per evitare azionamenti intempestivi ed inopportuni.

Gli interruttori differenziali vengono usati anche per la intervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti, purtroppo assai frequenti.

L’unica limitazione è data dal numero di prese, nel senso che un interruttore con Ifino ad un massimo di 6 prese a spina

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

Figura 12 – Interruttore differenziale ritardato

Per ovviare a questo fastidioso inconveniente si possono installare in serie un , con soglia pari a 3 volte quella dell’interruttore successivo) ed un interruttore

differenziale normale, come indicato in figura

Fatta eccezione per grandi cantieri, con potenza impegnata elevata (50kW)interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro, per evitare azionamenti intempestivi ed inopportuni.

Gli interruttori differenziali vengono usati anche per la intervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti,

L’unica limitazione è data dal numero di prese, nel senso che un interruttore con Ifino ad un massimo di 6 prese a spina:

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fax 0461-396352 www.saitre.it

Interruttore differenziale ritardato

Per ovviare a questo fastidioso inconveniente si possono installare in serie un , con soglia pari a 3 volte quella dell’interruttore successivo) ed un interruttore

Fatta eccezione per grandi cantieri, con potenza impegnata elevata (50kW)interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro, per evitare azionamenti intempestivi ed inopportuni.

Gli interruttori differenziali vengono usati anche per la protezione delle prese a spinaintervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti,

L’unica limitazione è data dal numero di prese, nel senso che un interruttore con I

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www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

Interruttore differenziale ritardato

Per ovviare a questo fastidioso inconveniente si possono installare in serie un , con soglia pari a 3 volte quella dell’interruttore successivo) ed un interruttore

Fatta eccezione per grandi cantieri, con potenza impegnata elevata (50kW)interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro,

protezione delle prese a spinaintervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti,

L’unica limitazione è data dal numero di prese, nel senso che un interruttore con I

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Interruttore differenziale ritardato

Per ovviare a questo fastidioso inconveniente si possono installare in serie un , con soglia pari a 3 volte quella dell’interruttore successivo) ed un interruttore

Fatta eccezione per grandi cantieri, con potenza impegnata elevata (50kW), è consigliabile adottare come interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro,

protezione delle prese a spinaintervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti,

L’unica limitazione è data dal numero di prese, nel senso che un interruttore con Idn

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Per ovviare a questo fastidioso inconveniente si possono installare in serie un interruttore differenziale , con soglia pari a 3 volte quella dell’interruttore successivo) ed un interruttore

, è consigliabile adottare come interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro,

protezione delle prese a spina, con una sointervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti,

dn inferiore a 30 mA può

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rruttore differenziale , con soglia pari a 3 volte quella dell’interruttore successivo) ed un interruttore

, è consigliabile adottare come interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro,

, con una soglia di intervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti,

inferiore a 30 mA può

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81/08

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79

rruttore differenziale , con soglia pari a 3 volte quella dell’interruttore successivo) ed un interruttore

, è consigliabile adottare come interruttore generale di cantiere un interruttore magnetotermico e differenziale di tipo S, poichè non è esclusa la possibilità di guasti all’isolamento del cavo verso parti metalliche, benchè questo sia di classe II.

e inoltre opportuno limitare l’accesso a tale interruttore mediante una chiusura a chiave del quadro,

glia di intervento inferiore a 30 mA, che garantisce così anche la protezione addizionale contro i contatti diretti,

inferiore a 30 mA può

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Riferimento: ETSI01

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Figura 13 –

Comando e sezionamento

Gli interruttori assolvono anche ad ulteriori due compiti fondamentali:

(a) Sezionamento

Si intende, a t"elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma CEI 23-3 e gli interruttori differenzialipoichè in tali norme sono ritenuti idonei allo scopo.

Il sezionamento deve essere effettuato nel modo seguente:

� per i circuiti monofase l’interruzione deve avvenire sia sulla fase che sul oppure su entrambe le fasi (circuiti fase

� per i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che il neutro

I dispositivi di sezionamento devono essere facilmente indesempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

Gli interruttori citati devono inoltre essere provvisti di un blocco della posizione di apertura, auna richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare l’alimentazione di macchine che potrintempestivo (seghe circolari, betoniere, elevatori, gru, ecc.)

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

– Schema per il numero massimo di prese a spina

Comando e sezionamento

Gli interruttori assolvono anche ad ulteriori due compiti fondamentali:

(a) Sezionamento

Si intende, a tal proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

3 e gli interruttori differenzialipoichè in tali norme sono ritenuti idonei allo scopo.

Il sezionamento deve essere effettuato nel modo seguente:

per i circuiti monofase l’interruzione deve avvenire sia sulla fase che sul oppure su entrambe le fasi (circuiti faseper i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che il neutro

I dispositivi di sezionamento devono essere facilmente indesempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

Gli interruttori citati devono inoltre essere provvisti di un blocco della posizione di apertura, auna richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare l’alimentazione di macchine che potrintempestivo (seghe circolari, betoniere, elevatori, gru, ecc.)

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(Tn) tel. 0461-933694

Schema per il numero massimo di prese a spina

Comando e sezionamento

Gli interruttori assolvono anche ad ulteriori due compiti fondamentali:

al proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

3 e gli interruttori differenzialipoichè in tali norme sono ritenuti idonei allo scopo.

Il sezionamento deve essere effettuato nel modo seguente:

per i circuiti monofase l’interruzione deve avvenire sia sulla fase che sul oppure su entrambe le fasi (circuiti faseper i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che

I dispositivi di sezionamento devono essere facilmente indesempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

Gli interruttori citati devono inoltre essere provvisti di un blocco della posizione di apertura, auna richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare l’alimentazione di macchine che potrintempestivo (seghe circolari, betoniere, elevatori, gru, ecc.)

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

Schema per il numero massimo di prese a spina

Gli interruttori assolvono anche ad ulteriori due compiti fondamentali:

al proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

3 e gli interruttori differenziali conformi alla norma CEI 17poichè in tali norme sono ritenuti idonei allo scopo.

Il sezionamento deve essere effettuato nel modo seguente:

per i circuiti monofase l’interruzione deve avvenire sia sulla fase che sul oppure su entrambe le fasi (circuiti fase-per i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che

I dispositivi di sezionamento devono essere facilmente indesempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

Gli interruttori citati devono inoltre essere provvisti di un blocco della posizione di apertura, auna richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare l’alimentazione di macchine che potrebbe generare pericoli di natura meccanica in seguito ad avviamento intempestivo (seghe circolari, betoniere, elevatori, gru, ecc.)

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

Schema per il numero massimo di prese a spina

Gli interruttori assolvono anche ad ulteriori due compiti fondamentali:

al proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

conformi alla norma CEI 17poichè in tali norme sono ritenuti idonei allo scopo.

Il sezionamento deve essere effettuato nel modo seguente:

per i circuiti monofase l’interruzione deve avvenire sia sulla fase che sul -fase);

per i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che

I dispositivi di sezionamento devono essere facilmente indesempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

Gli interruttori citati devono inoltre essere provvisti di un blocco della posizione di apertura, auna richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare

ebbe generare pericoli di natura meccanica in seguito ad avviamento intempestivo (seghe circolari, betoniere, elevatori, gru, ecc.)

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www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

Schema per il numero massimo di prese a spina

Gli interruttori assolvono anche ad ulteriori due compiti fondamentali:

al proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

conformi alla norma CEI 17-5 sono già predisposti al sezionamento,

per i circuiti monofase l’interruzione deve avvenire sia sulla fase che sul

per i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che

I dispositivi di sezionamento devono essere facilmente individuabili, per cui è necessario applicare, ad esempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

Gli interruttori citati devono inoltre essere provvisti di un blocco della posizione di apertura, auna richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare

ebbe generare pericoli di natura meccanica in seguito ad avviamento

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al proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

5 sono già predisposti al sezionamento,

per i circuiti monofase l’interruzione deve avvenire sia sulla fase che sul neutro (circuiti fase

per i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che

ividuabili, per cui è necessario applicare, ad esempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

Gli interruttori citati devono inoltre essere provvisti di un blocco della posizione di apertura, auna richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare

ebbe generare pericoli di natura meccanica in seguito ad avviamento

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

al proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

5 sono già predisposti al sezionamento,

neutro (circuiti fase

per i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che

ividuabili, per cui è necessario applicare, ad esempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

Gli interruttori citati devono inoltre essere provvisti di un blocco della posizione di apertura, al fine di evitare una richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare

ebbe generare pericoli di natura meccanica in seguito ad avviamento

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al proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

5 sono già predisposti al sezionamento,

neutro (circuiti fase-neutro)

per i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che

ividuabili, per cui è necessario applicare, ad esempio, una adeguata etichetta sulla quale sia indicato il circuito sul quale tali dispositivi intervengono.

l fine di evitare una richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare

ebbe generare pericoli di natura meccanica in seguito ad avviamento

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

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Partita IVA 01185480223

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al proposito, la protezione (cioè l’apertura del circuito) del personale che svolge lavori di tipo "elettrico" in prossimità o a contatto con parti attive; gli interruttori automatici onnipolari conformi alla norma

5 sono già predisposti al sezionamento,

neutro)

per i circuiti trifase con neutro si adotta un interruttore quadripolare, che interrompe sia le tre fasi che

ividuabili, per cui è necessario applicare, ad

l fine di evitare una richiusura intempestiva del circuito; questi dispositivi possono essere comodamente utilizzati per l’interruzione del circuito qualora sia necessario effettuare manutenzione, oppure per disattivare

ebbe generare pericoli di natura meccanica in seguito ad avviamento

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

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(b) Comando ed arresto d’emergenza

L’impianto elettrico di un cantiere deve obbligatoriamente presentare un garantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il personale lavorante, comprese le messere tale da consentire un facile e rapidissimo raggiungimento.

In generale si possono presentare due diverse soluzioni:

� il quadro generale non è chiudibile a chiavetranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene ricordato il comando di emergenza

� il quadro generale è chiudibile a chiaveapposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

Prese a spina

Le prese a spina sono senza dubbio malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi, talora mortali.

Tutte le prese a spina degli impianti da cantiere devono esseindustriale.

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state appositamente studiate per resistere alle più diverse sollecitazioni e presentano il giusto gr(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico esempio di guasto della spina e conseguente pericolo estremo per il lavoratore:

ETSI01

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

(b) Comando ed arresto d’emergenza

L’impianto elettrico di un cantiere deve obbligatoriamente presentare un garantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il personale lavorante, comprese le messere tale da consentire un facile e rapidissimo raggiungimento.

In generale si possono presentare due diverse soluzioni:

il quadro generale non è chiudibile a chiavetranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene ricordato il comando di emergenzail quadro generale è chiudibile a chiaveapposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

Prese a spina

Le prese a spina sono senza dubbio malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi, talora mortali.

Tutte le prese a spina degli impianti da cantiere devono esse

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state appositamente studiate per resistere alle più diverse sollecitazioni e presentano il giusto gr(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico esempio di guasto della spina e conseguente pericolo estremo per il lavoratore:

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

(b) Comando ed arresto d’emergenza

L’impianto elettrico di un cantiere deve obbligatoriamente presentare un garantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il personale lavorante, comprese le messere tale da consentire un facile e rapidissimo raggiungimento.

In generale si possono presentare due diverse soluzioni:

il quadro generale non è chiudibile a chiavetranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene ricordato il comando di emergenzail quadro generale è chiudibile a chiaveapposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

Le prese a spina sono senza dubbio malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi,

Tutte le prese a spina degli impianti da cantiere devono esse

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state appositamente studiate per resistere alle più diverse sollecitazioni e presentano il giusto gr(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico esempio di guasto della spina e conseguente pericolo estremo per il lavoratore:

Figura

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

(b) Comando ed arresto d’emergenza

L’impianto elettrico di un cantiere deve obbligatoriamente presentare un garantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il personale lavorante, comprese le maestranze non esperte in campo elettrico, per cui la sua posizione deve essere tale da consentire un facile e rapidissimo raggiungimento.

In generale si possono presentare due diverse soluzioni:

il quadro generale non è chiudibile a chiavetranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene ricordato il comando di emergenza il quadro generale è chiudibile a chiaveapposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

Le prese a spina sono senza dubbio l’elemento a maggior rischio di tutto l’impianto elettrico, poichè, se malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi,

Tutte le prese a spina degli impianti da cantiere devono esse

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state appositamente studiate per resistere alle più diverse sollecitazioni e presentano il giusto gr(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico esempio di guasto della spina e conseguente pericolo estremo per il lavoratore:

Figura 14- Guasto de

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

L’impianto elettrico di un cantiere deve obbligatoriamente presentare un garantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il

aestranze non esperte in campo elettrico, per cui la sua posizione deve essere tale da consentire un facile e rapidissimo raggiungimento.

In generale si possono presentare due diverse soluzioni:

il quadro generale non è chiudibile a chiave; in tale caso l’tranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene

il quadro generale è chiudibile a chiave; in tale situazione, invece, è necessario approapposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

l’elemento a maggior rischio di tutto l’impianto elettrico, poichè, se malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi,

Tutte le prese a spina degli impianti da cantiere devono esse

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state appositamente studiate per resistere alle più diverse sollecitazioni e presentano il giusto gr(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico esempio di guasto della spina e conseguente pericolo estremo per il lavoratore:

Guasto della pina più frequente

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANATRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

L’impianto elettrico di un cantiere deve obbligatoriamente presentare un garantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il

aestranze non esperte in campo elettrico, per cui la sua posizione deve essere tale da consentire un facile e rapidissimo raggiungimento.

; in tale caso l’interruttore generale del quadro può tranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene

; in tale situazione, invece, è necessario approapposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

l’elemento a maggior rischio di tutto l’impianto elettrico, poichè, se malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi,

Tutte le prese a spina degli impianti da cantiere devono essere conformi alla norma CEI 23

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state appositamente studiate per resistere alle più diverse sollecitazioni e presentano il giusto gr(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico esempio di guasto della spina e conseguente pericolo estremo per il lavoratore:

lla pina più frequente

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230

L’impianto elettrico di un cantiere deve obbligatoriamente presentare un comando di emerggarantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il

aestranze non esperte in campo elettrico, per cui la sua posizione deve

interruttore generale del quadro può tranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene

; in tale situazione, invece, è necessario approapposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

l’elemento a maggior rischio di tutto l’impianto elettrico, poichè, se malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi,

re conformi alla norma CEI 23

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state appositamente studiate per resistere alle più diverse sollecitazioni e presentano il giusto gr(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico esempio di guasto della spina e conseguente pericolo estremo per il lavoratore:

lla pina più frequente

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

comando di emerggarantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il

aestranze non esperte in campo elettrico, per cui la sua posizione deve

interruttore generale del quadro può tranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene

; in tale situazione, invece, è necessario approapposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

l’elemento a maggior rischio di tutto l’impianto elettrico, poichè, se malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi,

re conformi alla norma CEI 23-12, cioè di tipo

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state appositamente studiate per resistere alle più diverse sollecitazioni e presentano il giusto grado di protezione (le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

PAG. 57 DI 79

comando di emergenza che garantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il

aestranze non esperte in campo elettrico, per cui la sua posizione deve

interruttore generale del quadro può tranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene

; in tale situazione, invece, è necessario approntare un apposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore rosso su fondo giallo) agente direttamente sull’interruttore generale posto all’interno del quadro.

l’elemento a maggior rischio di tutto l’impianto elettrico, poichè, se malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi,

12, cioè di tipo

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state ado di protezione

(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

79

che garantisca la possibilità di interruzione dell’alimentazione dell’intero impianto e/o di una sua parte per sopraggiunto grave pericolo; l’ubicazione e l’azionamento di tale dispositivo deve essere noto a tutto il

aestranze non esperte in campo elettrico, per cui la sua posizione deve

interruttore generale del quadro può tranquillamente assolvere al compito detto e dovrà presentare un’apposita etichetta in cui viene

ntare un apposito pulsante esterno al quadro, di forma e colorazione spiccata (pulsante a fungo di colore

l’elemento a maggior rischio di tutto l’impianto elettrico, poichè, se malfunzionanti, possono generare contatti diretti con le parti in tensione, causando infortuni assai gravi,

12, cioè di tipo

Il rispetto di questa indicazione è una notevole garanzia di sicurezza, poichè tali prese sono state ado di protezione

(le prese a spina per uso domestico e simile non sono adatte!!!); nella figura seguente è illustrato un tipico

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78

Le principali caratteristiche delle prese a spina sono sinteticamente elencate:

� Grado di protezione minimo IP43 venga utilizzata in presenza di getti d’acqua o venga compminimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo grafico convenzionale, ora abolito, ma comunque ancora diffuso:

Figura 15 –

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono protette con

La norma CEI 64isolamento o da un trasformatore di sicurezza hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN 60309 per le prese a spina:

ETSI01

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

Le principali caratteristiche delle prese a spina sono sinteticamente elencate:

Grado di protezione minimo IP43 venga utilizzata in presenza di getti d’acqua o venga compminimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo grafico convenzionale, ora abolito, ma comunque ancora diffuso:

– Simboli conven

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono protette con un interruttore differenziale a soglia inferiore a 30 mA

La norma CEI 64-8 ammette anche l’utilizzo di isolamento o da un trasformatore di sicurezza hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN 60309 per le prese a spina:

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

Le principali caratteristiche delle prese a spina sono sinteticamente elencate:

Grado di protezione minimo IP43 venga utilizzata in presenza di getti d’acqua o venga compminimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo grafico convenzionale, ora abolito, ma comunque ancora diffuso:

Simboli convenzionali del grado di protezione

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono

un interruttore differenziale a soglia inferiore a 30 mA

8 ammette anche l’utilizzo di isolamento o da un trasformatore di sicurezza hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN 60309 per le prese a spina:

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

Le principali caratteristiche delle prese a spina sono sinteticamente elencate:

Grado di protezione minimo IP43 sia a spina inserita che a spina disinserita; qualora la spina venga utilizzata in presenza di getti d’acqua o venga compminimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo grafico convenzionale, ora abolito, ma comunque ancora diffuso:

zionali del grado di protezione

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono

un interruttore differenziale a soglia inferiore a 30 mA

8 ammette anche l’utilizzo di isolamento o da un trasformatore di sicurezza hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN

Figura

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

Le principali caratteristiche delle prese a spina sono sinteticamente elencate:

sia a spina inserita che a spina disinserita; qualora la spina venga utilizzata in presenza di getti d’acqua o venga compminimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo grafico convenzionale, ora abolito, ma comunque ancora diffuso:

zionali del grado di protezione

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono

un interruttore differenziale a soglia inferiore a 30 mA

8 ammette anche l’utilizzo di prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore di sicurezza (circuiti SELV): in tale secondo caso le spine e lehanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN

Figura 16 – Prese a spina

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANATRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

Le principali caratteristiche delle prese a spina sono sinteticamente elencate:

sia a spina inserita che a spina disinserita; qualora la spina venga utilizzata in presenza di getti d’acqua o venga completamente immersa, il grado di protezione minimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo grafico convenzionale, ora abolito, ma comunque ancora diffuso:

zionali del grado di protezione

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono

un interruttore differenziale a soglia inferiore a 30 mA

prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di (circuiti SELV): in tale secondo caso le spine e le

hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN

Prese a spina

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230

Le principali caratteristiche delle prese a spina sono sinteticamente elencate:

sia a spina inserita che a spina disinserita; qualora la spina letamente immersa, il grado di protezione

minimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo grafico convenzionale, ora abolito, ma comunque ancora diffuso:

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono

prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di (circuiti SELV): in tale secondo caso le spine e le

hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

sia a spina inserita che a spina disinserita; qualora la spina letamente immersa, il grado di protezione

minimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono

prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di (circuiti SELV): in tale secondo caso le spine e le

hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

PAG. 58 DI 79

sia a spina inserita che a spina disinserita; qualora la spina letamente immersa, il grado di protezione

minimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono

prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di (circuiti SELV): in tale secondo caso le spine e le prese

hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

79

sia a spina inserita che a spina disinserita; qualora la spina letamente immersa, il grado di protezione

minimo dovrà essere almeno IP67. In commercio tale protezione può venire indicata con un simbolo

Spesso le prese vengono utilizzate anche internamente e/o esternamente ai quadri: è consigliabile, in tale situazione, adottare gli appositi ASC per prese a spina; come già detto in precedenza, le spine vengono

prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di prese

hanno una colorazione specifica e una conformazione dei poli che le distingue da tutte le altre prese (e non ne consente l’intercambiabilità). Nelle tabelle di sono indicate le caratteristiche specifiche della norma EN

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78

Figura 17 - di sicurezza

� Nel non generare pericolose inversioni di marcia in motori alimentati da prese diverse

� Nei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese interbloccate, che impediscono l’inserimentonei cantieri detti le correnti di cortocircuito sono abbastanza elevate (superiori a 5mancanza di fusibili o limitatori ne è consigliato vivamente l’uso. In realtà, per questionirecupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le correnti di cortocircuito sono relativamente modeste e non creano eccessivo pericolo

� La protezione delle prese contro i sovracorrenti vieinterruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione contempocontemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente (cioè sommando le correnti di tutte le prese) non supererà la corrente nominale deEsistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più prese.

L’impianto di terra

I componenti

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

ETSI01

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore di sicurezza

Nel collegamento delle prese trifasenon generare pericolose inversioni di marcia in motori alimentati da prese diverseNei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese interbloccate, che impediscono l’inserimentonei cantieri detti le correnti di cortocircuito sono abbastanza elevate (superiori a 5mancanza di fusibili o limitatori ne è consigliato vivamente l’uso. In realtà, per questionirecupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le correnti di cortocircuito sono relativamente modeste e non creano eccessivo pericoloLa protezione delle prese contro i sovracorrenti vieinterruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione contemporanea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente (cioè sommando le correnti di tutte le prese) non supererà la corrente nominale deEsistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più prese.

L’impianto di terra

I componenti

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore

collegamento delle prese trifasenon generare pericolose inversioni di marcia in motori alimentati da prese diverseNei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese interbloccate, che impediscono l’inserimentonei cantieri detti le correnti di cortocircuito sono abbastanza elevate (superiori a 5mancanza di fusibili o limitatori ne è consigliato vivamente l’uso. In realtà, per questionirecupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le correnti di cortocircuito sono relativamente modeste e non creano eccessivo pericoloLa protezione delle prese contro i sovracorrenti vieinterruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione

ranea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente (cioè sommando le correnti di tutte le prese) non supererà la corrente nominale deEsistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore

collegamento delle prese trifase non generare pericolose inversioni di marcia in motori alimentati da prese diverseNei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese interbloccate, che impediscono l’inserimentonei cantieri detti le correnti di cortocircuito sono abbastanza elevate (superiori a 5mancanza di fusibili o limitatori ne è consigliato vivamente l’uso. In realtà, per questionirecupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le correnti di cortocircuito sono relativamente modeste e non creano eccessivo pericoloLa protezione delle prese contro i sovracorrenti vieinterruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione

ranea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente (cioè sommando le correnti di tutte le prese) non supererà la corrente nominale deEsistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore

occorre prestare attenzionnon generare pericolose inversioni di marcia in motori alimentati da prese diverseNei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese interbloccate, che impediscono l’inserimento in presenza di cortocircuito a valle della spina stessa; nei cantieri detti le correnti di cortocircuito sono abbastanza elevate (superiori a 5mancanza di fusibili o limitatori ne è consigliato vivamente l’uso. In realtà, per questionirecupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le correnti di cortocircuito sono relativamente modeste e non creano eccessivo pericoloLa protezione delle prese contro i sovracorrenti vieinterruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione

ranea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente (cioè sommando le correnti di tutte le prese) non supererà la corrente nominale deEsistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANATRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore

occorre prestare attenzionnon generare pericolose inversioni di marcia in motori alimentati da prese diverseNei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese

in presenza di cortocircuito a valle della spina stessa; nei cantieri detti le correnti di cortocircuito sono abbastanza elevate (superiori a 5mancanza di fusibili o limitatori ne è consigliato vivamente l’uso. In realtà, per questionirecupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le correnti di cortocircuito sono relativamente modeste e non creano eccessivo pericoloLa protezione delle prese contro i sovracorrenti viene realizzata mediante l’installazione di un interruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione

ranea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente (cioè sommando le correnti di tutte le prese) non supererà la corrente nominale deEsistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO

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Codice fiscale 01931870230

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore

occorre prestare attenzione al senso ciclico delle fasi, per non generare pericolose inversioni di marcia in motori alimentati da prese diverseNei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese

in presenza di cortocircuito a valle della spina stessa; nei cantieri detti le correnti di cortocircuito sono abbastanza elevate (superiori a 5mancanza di fusibili o limitatori ne è consigliato vivamente l’uso. In realtà, per questionirecupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le correnti di cortocircuito sono relativamente modeste e non creano eccessivo pericolo

ne realizzata mediante l’installazione di un interruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione

ranea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente (cioè sommando le correnti di tutte le prese) non supererà la corrente nominale deEsistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

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Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore

e al senso ciclico delle fasi, per non generare pericolose inversioni di marcia in motori alimentati da prese diverse Nei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese

in presenza di cortocircuito a valle della spina stessa; nei cantieri detti le correnti di cortocircuito sono abbastanza elevate (superiori a 5-6 kA), per cui, in mancanza di fusibili o limitatori ne è consigliato vivamente l’uso. In realtà, per questioni recupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le correnti di cortocircuito sono relativamente modeste e non creano eccessivo pericolo

ne realizzata mediante l’installazione di un interruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione

ranea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente (cioè sommando le correnti di tutte le prese) non supererà la corrente nominale dell’interruttore. Esistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

PAG. 59 DI 79

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore

e al senso ciclico delle fasi, per

Nei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese in presenza di cortocircuito a valle della spina stessa;

6 kA), per cui, in di praticità e

recupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le

ne realizzata mediante l’installazione di un interruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione

ranea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente

ll’interruttore. Esistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

79

Prese a spina alimentate da un proprio trasformatore di isolamento o da un trasformatore

e al senso ciclico delle fasi, per

Nei grandi cantieri, con potenza impegnata superiore a 30 kW, è opportuno utilizzare le prese in presenza di cortocircuito a valle della spina stessa;

6 kA), per cui, in di praticità e

recupero del materiale fra diversi cantieri, si possono anche utilizzare prese interbloccate quando le

ne realizzata mediante l’installazione di un interruttore automatico o di un fusibile: naturalmente la corrente nominale del dispositivo non dovrà essere superiore a quella delle prese stesse; bisogna però tener presente che, in caso di protezione

ranea di più prese con uno stesso interruttore, esse non potranno essere utilizzate contemporaneamente a corrente nominale, ma soltanto con una corrente che complessivamente

ll’interruttore. Esistono comunque molteplici soluzioni impiantistiche che consentono l’uso contemporaneo di più

Le misure finora considerate sono sicuramente provvedimenti necessari a garantire una certa sicurezza durante l’esercizio di un cantiere, ma non sono sufficienti: un’altra componente fondamentale è infatti

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78

costituita dall’

L’impianto di terra consta dei seguenti elementi:

(a)

Nota:

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

(b)

ETSI01

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

costituita dall’impianto di terra

L’impianto di terra consta dei seguenti elementi:

I dispersor

� intenzionali dalla norma CEI 64

� di fatto, quali i ferri delle fondazioni delle strutture in c.a., le camicie metalliche dei pozzi,

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

I nodi principali di terra:protezione delle masse, i conquesta unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i conduttori nominati:

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

impianto di terra, che

L’impianto di terra consta dei seguenti elementi:

I dispersori

intenzionali (artificiali), ovvero tubi, profilati, tondini di dimensioni minime specificate dalla norma CEI 64di fatto, quali i ferri delle fondazioni delle strutture in c.a., le camicie metalliche dei pozzi,

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

I nodi principali di terra:protezione delle masse, i conquesta unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i conduttori nominati:

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

, che deve essere realizzato con la massima scrupolosità

L’impianto di terra consta dei seguenti elementi:

(artificiali), ovvero tubi, profilati, tondini di dimensioni minime specificate dalla norma CEI 64-8 di fatto, quali i ferri delle fondazioni delle strutture in c.a., le camicie metalliche dei pozzi,

Figura

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

I nodi principali di terra:Nell’impianto di terra del cantiere è necessario collegare i conduttori di protezione delle masse, i conduttori di terra ed i conduttori equipotenziali in un unico punto: questa unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

deve essere realizzato con la massima scrupolosità

(artificiali), ovvero tubi, profilati, tondini di dimensioni minime specificate

di fatto, quali i ferri delle fondazioni delle strutture in c.a., le camicie metalliche dei pozzi,

Figura 18 – Dispersori

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

Nell’impianto di terra del cantiere è necessario collegare i conduttori di duttori di terra ed i conduttori equipotenziali in un unico punto:

questa unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i

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deve essere realizzato con la massima scrupolosità

(artificiali), ovvero tubi, profilati, tondini di dimensioni minime specificate

di fatto, quali i ferri delle fondazioni delle strutture in c.a., le camicie metalliche dei pozzi,

spersori

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

Nell’impianto di terra del cantiere è necessario collegare i conduttori di duttori di terra ed i conduttori equipotenziali in un unico punto:

questa unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i

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deve essere realizzato con la massima scrupolosità

(artificiali), ovvero tubi, profilati, tondini di dimensioni minime specificate

di fatto, quali i ferri delle fondazioni delle strutture in c.a., le camicie metalliche dei pozzi,

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

Nell’impianto di terra del cantiere è necessario collegare i conduttori di duttori di terra ed i conduttori equipotenziali in un unico punto:

questa unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i

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Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

deve essere realizzato con la massima scrupolosità.

(artificiali), ovvero tubi, profilati, tondini di dimensioni minime specificate

di fatto, quali i ferri delle fondazioni delle strutture in c.a., le camicie metalliche dei pozzi,

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

Nell’impianto di terra del cantiere è necessario collegare i conduttori di duttori di terra ed i conduttori equipotenziali in un unico punto:

questa unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i

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(artificiali), ovvero tubi, profilati, tondini di dimensioni minime specificate

di fatto, quali i ferri delle fondazioni delle strutture in c.a., le camicie metalliche dei pozzi,

Le tubazioni dell’acquedotto NON possono essere utilizzate come dispersori di fatto, poichè non affidabili!!

Nell’impianto di terra del cantiere è necessario collegare i conduttori di duttori di terra ed i conduttori equipotenziali in un unico punto:

questa unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i

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79

(artificiali), ovvero tubi, profilati, tondini di dimensioni minime specificate

Nell’impianto di terra del cantiere è necessario collegare i conduttori di duttori di terra ed i conduttori equipotenziali in un unico punto:

questa unione si realizza mediante una barra sulla quale vengono fissati i capicorda di tutti i

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Riferimento: ETSI01

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Via Muredei, 78

(c)

Sezione minima del conduttore di protezione

(stesso materiale di quello di fase)

Conduttore di fase

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia funzioni meccaniche (ad esempio di fissaggio), come illustrato nella figura seguente

ETSI01

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

I conduttori di proricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la sezione di questo conduttore è correlata alla sezione del conduttore di fase: la tabella segueillustra tale correlazione

Sezione minima del conduttore di protezione

(stesso materiale di quello di fase)

Conduttore di fase

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia funzioni meccaniche (ad esempio di fissaggio), come illustrato nella figura seguente

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

I conduttori di protezione:ricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la sezione di questo conduttore è correlata alla sezione del conduttore di fase: la tabella segueillustra tale correlazione

Sezione minima del conduttore di protezione

(stesso materiale di quello di fase)

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia funzioni meccaniche (ad esempio di fissaggio), come illustrato nella figura seguente

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

Figura

tezione:I conduttori di protezione sono appunto conduttori destinati a ricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la sezione di questo conduttore è correlata alla sezione del conduttore di fase: la tabella segueillustra tale correlazione

Sezione minima del conduttore di protezione

Conduttore di protezione

Øpr = Ø

Se il conduttore di protezione non fa parte dello stesso cavo di quello di fase, oppuresono:

Øpr = 16 mm

Øpr = Ø / 2

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia funzioni meccaniche (ad esempio di fissaggio), come illustrato nella figura seguente

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

Figura 19 – Nodi di terra

I conduttori di protezione sono appunto conduttori destinati a ricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la sezione di questo conduttore è correlata alla sezione del conduttore di fase: la tabella segue

Sezione minima del conduttore di protezione

Conduttore di protezione

Se il conduttore di protezione non fa parte dello stesso cavo di quello di fase, oppure

o 2.5 mmo 4 mm

= 16 mm2

= Ø / 2

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia funzioni meccaniche (ad esempio di fissaggio), come illustrato nella figura seguente

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www.saitre.it Codice fiscale 01931870230

Nodi di terra

I conduttori di protezione sono appunto conduttori destinati a ricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la sezione di questo conduttore è correlata alla sezione del conduttore di fase: la tabella segue

Conduttore di protezione

Se il conduttore di protezione non fa parte dello stesso cavo di quello di fase, oppure non è nello stesso tubo, le sezioni minime

2.5 mm2 con protezione meccanica4 mm2 senza protezione meccanica

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia funzioni meccaniche (ad esempio di fissaggio), come illustrato nella figura seguente

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Codice fiscale 01931870230

I conduttori di protezione sono appunto conduttori destinati a ricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la sezione di questo conduttore è correlata alla sezione del conduttore di fase: la tabella segue

Se il conduttore di protezione non fa parte dello stesso cavo di non è nello stesso tubo, le sezioni minime

con protezione meccanicasenza protezione meccanica

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia funzioni meccaniche (ad esempio di fissaggio), come illustrato nella figura seguente

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

I conduttori di protezione sono appunto conduttori destinati a ricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la sezione di questo conduttore è correlata alla sezione del conduttore di fase: la tabella segue

Se il conduttore di protezione non fa parte dello stesso cavo di non è nello stesso tubo, le sezioni minime

con protezione meccanica senza protezione meccanica

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

PAG. 61 DI 79

I conduttori di protezione sono appunto conduttori destinati a ricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la sezione di questo conduttore è correlata alla sezione del conduttore di fase: la tabella seguente

Se il conduttore di protezione non fa parte dello stesso cavo di non è nello stesso tubo, le sezioni minime

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

79

I conduttori di protezione sono appunto conduttori destinati a ricevere la corrente di guasto in caso di malfunzionamento dell’apparecchio utilizzato; la

nte

Il collegamento del conduttore di protezione deve avvenire con il capocorda ad un elemento che non abbia

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Riferimento: ETSI01

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Nota:

Gli interruttori differenzialinon ne riducono l’intensitàinterruttori!!!

(d)

Esecuzione dell’impianto di terra

La Norma CEI 64permanente sulle masse per guasto all’isolamento, nota anche come superiore a

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra dell’impianto da cantiere dovrà soddisfare la seguente relazione:

ETSI01

SAITRE S.r.l. società architetti e ingegneri trento

uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

interruttori differenzialinon ne riducono l’intensitàinterruttori!!!

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di dispersione; questo conduttore deve garantire una meccaniche e alla corrosionecondizioni dimensionali:

cuzione dell’impianto di terra

La Norma CEI 64-8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione permanente sulle masse per guasto all’isolamento, nota anche come

25 V (contro i 50 V degli ambienti ordinari).

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra dell’impianto da cantiere dovrà soddisfare la seguente relazione:

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

Figura 20

interruttori differenziali sono dispositivi che limitano il tempo di permanennon ne riducono l’intensità: è quindi proibito ridurre le sezioni dei conduttori di protezione in presenza di

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di spersione; questo conduttore deve garantire una

meccaniche e alla corrosionecondizioni dimensionali:

cuzione dell’impianto di terra

8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione permanente sulle masse per guasto all’isolamento, nota anche come

25 V (contro i 50 V degli ambienti ordinari).

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra dell’impianto da cantiere dovrà soddisfare la seguente relazione:

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

– collegamento del conduttore di protezione

sono dispositivi che limitano il tempo di permanen: è quindi proibito ridurre le sezioni dei conduttori di protezione in presenza di

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di spersione; questo conduttore deve garantire una

meccaniche e alla corrosione; anche in questo caso è obbligatorio rispettare alcune condizioni dimensionali:

Figura 21

cuzione dell’impianto di terra

8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione permanente sulle masse per guasto all’isolamento, nota anche come

25 V (contro i 50 V degli ambienti ordinari).

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra dell’impianto da cantiere dovrà soddisfare la seguente relazione:

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

collegamento del conduttore di protezione

sono dispositivi che limitano il tempo di permanen: è quindi proibito ridurre le sezioni dei conduttori di protezione in presenza di

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di spersione; questo conduttore deve garantire una

; anche in questo caso è obbligatorio rispettare alcune

21 – Conduttore di terra

8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione permanente sulle masse per guasto all’isolamento, nota anche come

25 V (contro i 50 V degli ambienti ordinari).

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra dell’impianto da cantiere dovrà soddisfare la seguente relazione:

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collegamento del conduttore di protezione

sono dispositivi che limitano il tempo di permanen: è quindi proibito ridurre le sezioni dei conduttori di protezione in presenza di

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di spersione; questo conduttore deve garantire una buona resistenza alle sollecitazioni

; anche in questo caso è obbligatorio rispettare alcune

Conduttore di terra

8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione permanente sulle masse per guasto all’isolamento, nota anche come tensione di contatto limite

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra dell’impianto da cantiere dovrà soddisfare la seguente relazione:

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230

collegamento del conduttore di protezione

sono dispositivi che limitano il tempo di permanenza della corrente di guasto, ma : è quindi proibito ridurre le sezioni dei conduttori di protezione in presenza di

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di buona resistenza alle sollecitazioni

; anche in questo caso è obbligatorio rispettare alcune

8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione tensione di contatto limite

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

za della corrente di guasto, ma : è quindi proibito ridurre le sezioni dei conduttori di protezione in presenza di

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di buona resistenza alle sollecitazioni

; anche in questo caso è obbligatorio rispettare alcune

8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione tensione di contatto limite

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

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PAG. 62 DI 79

za della corrente di guasto, ma : è quindi proibito ridurre le sezioni dei conduttori di protezione in presenza di

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di buona resistenza alle sollecitazioni

; anche in questo caso è obbligatorio rispettare alcune

8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione tensione di contatto limite, non sia

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra

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79

za della corrente di guasto, ma : è quindi proibito ridurre le sezioni dei conduttori di protezione in presenza di

I conduttori di terra :Si tratta dei conduttori che collegano il nodo di terra agli elementi di buona resistenza alle sollecitazioni

; anche in questo caso è obbligatorio rispettare alcune

8 prescrive, visto l’elevato rischio elettrico presente nei cantieri, che la massima tensione , non sia

Vista dunque l’obbligatorietà di un sistema di protezione contro i contatti indiretti, la resistenza di terra

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78

essendo

� Idn espressa in A (Ampère)

� RT la resistenza di terra espressa in

La RT è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, anche se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

La maggiore attenzione nel realizzare un impianto di terra deve essere posta alle più importanti sono illustrate nelle figure segu

ETSI01

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

la corrente differeespressa in A (Ampère)

la resistenza di terra espressa in

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, e se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

La maggiore attenzione nel realizzare un impianto di terra deve essere posta alle più importanti sono illustrate nelle figure segu

Figura

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

la corrente differenziale nominale di intervento dell’interruttore di protezione dell’impianto, espressa in A (Ampère)

la resistenza di terra espressa in

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, e se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

La maggiore attenzione nel realizzare un impianto di terra deve essere posta alle più importanti sono illustrate nelle figure segu

Figura 22 – Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

nziale nominale di intervento dell’interruttore di protezione dell’impianto,

la resistenza di terra espressa in ��(Ohm)

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, e se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

La maggiore attenzione nel realizzare un impianto di terra deve essere posta alle più importanti sono illustrate nelle figure seguenti:

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

nziale nominale di intervento dell’interruttore di protezione dell’impianto,

��(Ohm)

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, e se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

La maggiore attenzione nel realizzare un impianto di terra deve essere posta alle enti:

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

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nziale nominale di intervento dell’interruttore di protezione dell’impianto,

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, e se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

La maggiore attenzione nel realizzare un impianto di terra deve essere posta alle

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

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Codice fiscale 01931870230

nziale nominale di intervento dell’interruttore di protezione dell’impianto,

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, e se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

La maggiore attenzione nel realizzare un impianto di terra deve essere posta alle giunzioni

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANASTOFORO (2° STRALCIO - Località Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

nziale nominale di intervento dell’interruttore di protezione dell’impianto,

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, e se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

giunzioni: le indicazioni

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANALocalità Valcanover)

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

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nziale nominale di intervento dell’interruttore di protezione dell’impianto,

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, e se in pratica quest’ultima è di gran lunga inferiore (e quindi trascurabile) rispetto alla prima.

: le indicazioni

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

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nziale nominale di intervento dell’interruttore di protezione dell’impianto,

è teoricamente la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse,

: le indicazioni

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Riferimento: ETSI01

SAITRE società architetti e ingegneri trento

Via Muredei, 78

ETSI01

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uredei, 78 - 38100 Trento (Tn)

Figura

Figura

società architetti e ingegneri trento

(Tn) tel. 0461-933694

Figura 23 – Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

Figura 24 – Collocazione dei dispersori all’a

TRATTO CIVEZZANO

933694 fax 0461

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

Collocazione dei dispersori all’a

TRATTO CIVEZZANO

fax 0461-396352 www.saitre.it

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

Collocazione dei dispersori all’a

PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANATRATTO CIVEZZANO – SAN CRISTOFORO (2° STRALCIO

Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

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Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

Collocazione dei dispersori all’apertura del cantiere

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Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

pertura del cantiere

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Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs.

Codice fiscale 01931870230 Partita IVA 01185480223

Giunzione tra conduttori dello stesso materiale

pertura del cantiere

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Piano di Sicurezza e Coordinamento D.lgs. 81/08

Partita IVA 01185480223

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PERCORSO CICLOPEDONALE DELLA VALSUGANA Località Valcanover)

81/08

Partita IVA 01185480223

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17. SCAVI

Per tutte le fasi di scavo andranno seguite le prescrizioni riportate di seguito. RISCHIO: "Seppellimenti e sprofondamenti" Descrizione del Rischio: Seppellimenti e sprofondamenti in scavi all'aperto od in sotterraneo o durante opere di demolizione o durante le operazioni di manutenzione all'interno di silos, serbatoi, depositi, o durante il disarmo di puntellie/o casseforme, ecc. Seppellimenti causati da frana di materiali stoccati senza le opportune precauzioni o da crollo di manufatti edili prossimi alle postazioni di lavoro.

MISURE PREVENTIVE e PROTETTIVE: a) Nelle lavorazioni: Scavi di sbancamento; Scavi eseguiti a mano;

Prescrizioni Organizzative: Scavi in trincea: sbadacchiature vietate. Le pareti inclinate non dovranno essere armate con sbadacchi orizzontali in quanto i puntelli ed i traversi potrebbero slittare verso l'alto per effetto della spinta del terreno. Si dovrà verificare che le pareti inclinate abbiano pendenza di sicurezza. Scavi in trincea, pozzi, cunicoli: armature di sostegno. Nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di m 1,50, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, all'applicazione delle necessarie armature di sostegno. Qualora la lavorazione richieda che il lavoratore operi in posizione curva, anche per periodi di tempo limitati, la suddetta armatura di sostegno dovrà essere posta in opera già da profondità maggiori od uguali a 1,20 m. Le tavole di rivestimento delle pareti devono sporgere dai bordi degli scavi di almeno cm 30. Nello scavo dei cunicoli, a meno che si tratti di roccia che non presenti pericolo di distacchi, devono predisporsi idonee armature per evitare franamenti della volta e delle pareti. Dette armature devono essere applicate man mano che procede il lavoro di avanzamento; la loro rimozione può essere effettuata in relazione al progredire del rivestimento in muratura. Idonee precauzioni e armature devono essere adottate nelle sottomurazioni e quando in vicinanza dei relativi scavi vi siano fabbriche o manufatti, le cui fondazioni possano essere scoperte o indebolite dagli scavi. Nei lavori in pozzi di fondazione profondi oltre m 3 deve essere disposto, a protezione degli operai addetti allo scavo ed all'esportazione del materiale scavato, un robusto impalcato con apertura per il passaggio della benna. Prescrizioni Esecutive: Scavi manuali: pendenza del fronte. Negli scavi eseguiti manualmente, le pareti del fronte devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Scavi manuali: tecnica di scavo per h > 1,50 m. Quando la parete del fronte di attacco dello scavo supera l'altezza di m 1,50, è vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete. In tali casi si potrà procedere dall'alto verso il basso realizzando una gradonatura con pareti di pendenza adeguata. Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.12; D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.13.

b) Nelle lavorazioni: Scavi di sbancamento; Scavi eseguiti a mano; Prescrizioni Esecutive: E' tassativamente vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature. Riferimenti Normativi: D.P.R. 7/1/1956 n.164 art.14.

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In ogni caso la gestione dei materiali derivanti dallo scavo andrà trattata secondo quanto previsto dall’art. 186 del d. lgs. 152/06 e ss.mm.

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SEGNALETICA GENERALE PREVISTA NEL CANTIERE La segnaletica che dovrà essere posizionata, le modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni, le protezioni o misure di sicurezza contro i possibili rischi provenienti dall'ambiente esterno, i servizi igienico-assistenziali, le protezioni o misure di sicurezza connesse alla presenza nell'area del cantiere di linee aeree e condutture sotterranee, misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall'alto, disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art.5, comma 1, lettera c), misure generali di protezione da adottare contro gli sbalzi eccessivi di temperatura, le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali, la dislocazione degli impianti di cantiere, la dislocazione delle zone di carico e scarico, le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti, le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione sono riportati nelle tavole allegate al Piano di sicurezza. Per quel che riguarda gli impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche si fa riferimento al capitolo specifico di questo piano.

Vietano un comportamento dal quale potrebbe risultare un pericolo.

Vietato ai pedoni.

Divieto di accesso alle persone non autorizzate.

Trasmettono ulteriori informazioni sulla natura del pericolo.

Materiale infiammabile o alta temperatura (in assenza di un controllo specifico per alta temperatura).

Carichi sospesi.

Pericolo generico.

Tensione elettrica pericolosa.

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Caduta con dislivello.

Pericolo di inciampo.

Obbligano ad indossare un DPI e a tenere un comportamento di sicurezza.

Protezione obbligatoria per gli occhi.

Casco di protezione obbligatoria.

Protezione obbligatoria dell'udito.

Calzature di sicurezza obbligatorie.

Guanti di protezione obbligatoria.

Obbligo generico (con eventuale cartello supplementare)

Protezione individuale obbligatoria contro le cadute.

Protezione obbligatoria del corpo.

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Protezione obbligatoria del viso.

Passaggio obbligatorio per i pedoni.

Indicano le attrezzature antincendio.

Lancia antincendio.

Scala.

Estintore.

Telefono per gli interventi antincendio.

Direzione da seguire (cartello da aggiungere a quelli che precedono).

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Avvertimento

Allestimento ponteggio

Alto rischio

Messa a terra

Pericolo caduta

Pericolo generico

Rumore oltre 90 dbA

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Sostanze nocive

Tensione elettrica

Uscita autoveicoli

Divieto

Acqua non potabile

Non arrampicarsi sui ponteggi

Non gettare materiali

Non passare sotto ponteggi

Vietato ai pedoni

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Vietato depositare sostanze infiammabili

Vietato passare carichi sospesi

Generica

Cartello

Direzione parcheggio

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Dispersore di terra

Rifiuti

Stop

Logistica

Deposito attrezzature

Deposito manufatti

Materiali pericolosi

Parcheggio

Zona carico scarico

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Organizzazione

Baracca

Toilette

Ufficio

Prescrizione

Calzature di sicurezza

Casco obbligatorio

Controllare protezioni efficienti

Lavarsi le mani

Obbligo uso dei mezzi di protezione

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Obbligo generico

Obbligo guanti protezione

Passaggio obbligatorio pedoni

Protezione cadute

Protezione corpo

Protezione occhi

Protezione udito

Protezione vie respiratorie

Protezione viso

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Obbligo uso mezzi di protezione personale in dotazione a ciascuno

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Salvataggio

Pronto soccorso

Punto di raccolta

Telefono di emergenza

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18. NOTIFICA PRELIMINARE

(Redatta ai sensi del D.Lgs 81/2008 – Allegato XII) Unità Operativa Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Via Gilli n. 2 38100 Trento

Indirizzo cantiere Via loc. Vigalzano

Comune Pergine Valsugana Cap 38057 Committente PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Servizio Conservazione della natura e valorizzazione ambientale - Ufficio piste ciclopedonali Responsabile del procedimento Nome ing. Renata Cognome Albertini Via Via Romano Guardini, 75 Comune Trento Cap 38100 Tel. 0461-496128 Natura dell'opera “Percorso Ciclopedonale della Valsugana tratto Civezzano – San Cristoforo (2° stralcio - Località Valcanover)” Responsabile dei lavori Via Comune Cap Tel. Coordinatore in fase di progettazione Ing. Bruno Moratelli Via Via Muredei, 78 Comune Trento Cap 38100 Tel. 0461 933694 Coordinatore in fase di esecuzione Via Comune Cap Tel. Data presunta di inizio lavori 02/03/2010 Data presunta di fine lavori 29/06/2010 Numero massimo presunto di lavoratori sul cantiere 120 Ammontare complessivo presunto dei lavori 599'638,28 euro Impresa Ragione sociale Via Comune Cap Tel. CF/PIVA Trento, Committente (Responsabile dei lavori)

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19. CONCLUSIONI GENERALI

Al presente Piano di Sicurezza e Coordinamento sono allegati i seguenti elaborati: Relazioni:

1. ETSI02: Fascicolo D.Lgs.9 Aprile 2008 n.81 2. ETSI03: Stima analitica costi della sicurezza

Elaborati grafici

1. EDSI01 : Accantieramento 2. EDSI02 : Fase2 a - Costruzione passerella 3. EDSI03 : Fase2 b - Costruzione passerella 4. EDSI04 : Fase3 a - Realizzazione pista al grezzo 5. EDSI05 : Fase3 b - Realizzazione pista al grezzo 6. EDSI06 : Fase3 c - Realizzazione pista al grezzo 7. EDSI07: Fase4 – Finiture pista ciclabile

IL COORDINATORE PER LA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE Ing. Bruno Moratelli