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Gazzetta d’Asti | 24 gennaio 2020 _________________________ VITA DIOCESANA ________________________________________________ 17 “Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, per- ché saranno saziati. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il re- gno dei cieli”. Questo è stato il tema principale dell’incontro dio- cesano dei giovani 18/30 che si è svolto domenica 19 gennaio nella parrocchia Santa Caterina. Ad aiutare meglio i ragaz- zi ad entrare nell’argomen- to sono stati i volontari di Libera, associazione fonda- ta da don Luigi Cioi nel 1995 con lo scopo non solo di combaere i fenomeni di criminalità organizzata, ma di promuovere la giustizia e l’uguaglianza sociale, la ri- cerca della verità e la tutela dei dirii araverso forma- zione e percorsi educativi e impegno sul territorio con l’uso sociale di beni confi- scati alla mafia. I punti fondamentali di Libera sono Memoria e Im- pegno, per questo ai ragazzi della diocesi è stato propo- sto di rifleere su tre figure significative: Don Pino Pu- glisi, parroco, educatore e aivista religioso del quar- tiere Brancaccio di Palermo, assassinato dalla mafia nel 1993 e beatificato nel 2013; Rosario Livatino, giovane magistrato siciliano defini- to da San Giovanni Paolo II “martire della giustizia e indi- reamente della fede”, per cui è in corso una causa di bea- tificazione; Pino Masciari, imprenditore e testimone di giustizia che vive tuora soo scorta per la sua ferma volontà di non soomeer- si al racket ed alle pressioni mafiose. Si sono formati così tre gruppi. Nel primo gruppo “Don Puglisi” i giovani han- no trovato il senso di giusti- zia nella sua storia parlan- do appunto di quanto sia stato coerente e coraggio- so fino alla fine e di quanto si sia speso per l’inclusione di tui, sia degli abitanti del quartiere che dei criminali stessi, invitandoli spesso al confronto e alla redenzione. I ragazzi hanno anche tro- vato aspei affini alla pro- pria vita, come la vicinanza ai giovani ed anche non af- fini come la volontà di non condividere le difficoltà e si sono interrogati su quale sia per loro nel quotidiano la sete di giustizia, meendo- si a confronto con le criticità delle raccomandazioni e del rischio di esclusione sociale. Nel secondo gruppo “ Ro- sario Livatino” ci si è inter- rogati su quale sia il punto d’unione tra giustizia e fede, rispondendo come questo punto si possa trovare con- siderando i criminali prima di tuo come persone, che vanno affidate certamente alla giustizia ordinaria, ma anche alla giustizia cristia- na, in cui è fondamentale il perdono e la carità. I ragazzi sono stati mol- to colpiti dalla sua testimo- nianza e dal suo impegno sia come giudice, ma sopraut- to dal punto di vista umano. Nel terzo gruppo “Pino Masciari” i presenti han- no capito come la mafia sia radicata in modo capillare sul territorio e come spesso operi nel silenzio con aivi- tà di estorsione, aività ap- punto denunciate coraggio- samente da questo impren- ditore che è per tui esem- pio di coerenza e dignità. Don Francesco Secco, con la leura del brano di Maeo sul Giudizio Finale e con la definizione di Giu- stizia come “valore che consi- ste nella ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto”, ha fao riflet- tere i giovani su come sia vi- sta la Giustizia dal punto di vista “biblico”. Ha parlato come in tua la Bibbia ven- gano definiti “Giusti” solo Abramo e San Giuseppe. Il primo, Abramo, pregando Dio ha invocato una giusti- zia “superiore”, una Salvezza che tiene conto sia degli in- nocenti, ma anche dei pec- catori, dando loro una pos- sibilità di conversione. Il se- condo, Giuseppe, non ha applicato meramente il ri- pudio ufficiale della Legge Ebraica, ma ha scelto di ap- plicare la Legge della Cari- tà, mandando via Maria in segreto e salvandole così la vita, nonostante il “torto” da lui subito. All’incontro è seguito un momento di condivisione e amicizia nei locali della par- rocchia. Grazie ai giovani presen- ti, ai volontari di Libera, alla parrocchia Santa Caterina e alla pastorale giovanile. Appuntamento per il prossimo incontro il 16 feb- braio nell’oratorio della par- rocchia Sacro Cuore. > Gianfranco Vezza Non sarà più una gara tra cori parrocchiali, ma un musical basato sul Vange- lo di cui ogni coro prepare- rà una scena. Per la sua sesta edizione Asti God’s Talent, il festival dei cori giovanili diocesani, viene ripensato completamente. La data ufficiale del- la manifestazione non è ancora stata comunicata, ma l’evento rientrerà per il quarto anno di fila nel- la programmazione di Asti Musica, la rassegna ospita- ta dalla splendida cornice di piazza Caedrale a inizio luglio. IL TEMA Il fil rouge dell’edizio- ne 2020 sarà l’aualità del- la parola di Dio nelle nostre vite. L’obieivo delle per- formance sarà quindi por- tare in scena un brano del Vangelo utilizzando tue le arti e tui i talenti dei ragaz- zi: principalmente il canto, ma anche danza, recitazio- ne, piura. Ogni coro sceglierà auto- nomamente il passo da rap- presentare e avrà un massi- mo di 10 minuti di tempo per la sua performance. Sta- rà allo staff rendere omoge- nea la scalea, posizionan- do i brani in ordine crono- logico o tematico per offrire al pubblico un vero e pro- prio musical. “Da cinque anni viviamo la gioia di un grande prota- gonismo giovanile e portiamo il Vangelo in piazza”, com- menta don Rodrigo Limei- ra, direore della pastora- le giovanile diocesana. “In quest’oica, anche la preghie- ra iniziale si svolgerà in piaz- za: un momento semplice, ma ricco di tua la potenza della chiesa in uscita. Con i 30 gio- vani che servono nell’equi- pe organizzativa lavoriamo continuamente per migliora- re questo appuntamento”. I GIUDICI E I PREMI Non esistendo più la gara tra cori, non esisterà più neanche una giuria vera e propria. Alcuni dei grandi nomi presenti nelle passate edizioni hanno però dato la loro disponibilità a suppor- tare i cori soo forma di co- ach. Daranno consigli nel- la fase iniziale e finale delle prove, meendo a servizio la loro esperienza sul palco- scenico. Rivoluzione anche sul fronte regia e presenta- zione: la serata sarà infai in mano a Gigi Cotichella, aore, educatore e anima- tore professionista, che pre- senterà coadiuvato da alcu- ni ragazzi dello staff. Nessuno dei cori vincerà il primo premio o salirà su un podio, ma rimarranno i premi “della critica”, asse- gnati dal pubblico presen- te in piazza e da Paolo Con- te, che anche quest’anno conferma la sua presenza e il suo sostegno alla manife- stazione. I PARTECIPANTI I cori partecipanti non dovranno essere per forza composti da persone del- la stessa parrocchia, ma po- tranno inglobare tui gli in- teressati, anche provenien- ti da realtà diverse. Per que- sto quest’anno nella sche- da di iscrizione - da conse- gnare entro il 15 marzo ad [email protected] - sarà presente una sezione per i singoli che desiderano partecipare. Sarà l’equipe comunicazione dello staff a meerli in contao con il gruppo più vicino o como- do a cui unirsi. Oltre all’ingresso del coro della comunità evangelica dell’anno scorso, a questa edizione parteciperà anche il coro Migrantes, compo- sto da migranti e da opera- tori del seore. Il range di età rimane tra i 13 e i 35 anni, con possi- bilità di avere fino a 1/3 del coro, tra coristi e strumen- tisti, fuori quota. Anche lo staff organizzativo, ormai arrivato a contare più di 30 membri di diverse parroc- chie della diocesi, afferi- sce alla Pastorale Giovanile diocesana e si aiene a que- sto criterio. Per ulteriori informazio- ni, ultimi aggiornamen- ti e iscrizioni è possibile seguire le pagine social di Asti God’s Talent (Facebo- ok e Instagram), o contat- tare i membri dello staff: 340/9436211 (Chiara), 340/3190878 (Marco), [email protected] (posta eleronica). > Elena Fassio All’incontro di formazione dei giovani 18/30 la testimonianza dei volontari di Libera Completamente rivista la formula del grande evento che per la quarta volta sarà inserito nel cartellone di Asti Musica Asti God’s Talent perde il Talent e diventa musical Ogni coro giovanile presenterà una scena del Vangelo, utilizzando diversi linguaggi artistici. Scompare la giuria ma compaiono i “coach” Perseguitati a causa della giustizia oggi Lo staff con il vescovo mons. Marco Prastaro Domenica 26 gennaio Giornata mondiale dei Malati di Lebbra “Da 60 anni i nostri progei uniscono il mondo”: è questo lo slogan della 67ª Giornata Mondiale dei Malati di Leb- bra che si celebra domenica 26 gennaio come opportunità per l’Unione Internazionale Raoul Follereau “di ribadire al mondo intero che la lebbra non è una fatalità e di continuare la sua baaglia, grazie alla generosità di chi vorrà sostenerci con offerte che permeeranno ai malati di essere curati e guariti”. L’Aifo (Associazione Italiana Amici di R. Follereau) è ai- va con quasi 50 progei di cura e inclusione in Asia, Afri- ca e America Latina; nel 2018 ne hanno beneficiato più di 300 mila persone, di cui un terzo di bambini/e. Maggiori informazioni sul sito www.aifo.it. Con 130 euro all’anno si può finanziare la cura completa di un malato di lebbra. Ccp n. 7484 (intestato ad Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau. Aifo-Onlus) oppure bonifico sul conto Banca Popolare Etica (Iban: IT89B0501802400000000505050).

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Page 1: Completamente rivista la formula del grande evento che per ...€¦ · prove, mett endo a servizio la loro esperienza sul palco-scenico. Rivoluzione anche sul fronte regia e presenta-zione:

Gazzetta d’Asti | 24 gennaio 2020 _________________________ VITA DIOCESANA ________________________________________________ 17

“Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, per-ché saranno saziati. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il re-gno dei cieli”.

Questo è stato il tema principale dell’incontro dio-cesano dei giovani 18/30 che si è svolto domenica 19 gennaio nella parrocchia Santa Caterina.

Ad aiutare meglio i ragaz-zi ad entrare nell’argomen-to sono stati i volontari di Libera, associazione fonda-ta da don Luigi Ciott i nel 1995 con lo scopo non solo di combatt ere i fenomeni di criminalità organizzata, ma di promuovere la giustizia e l’uguaglianza sociale, la ri-cerca della verità e la tutela dei diritt i att raverso forma-zione e percorsi educativi e impegno sul territorio con l’uso sociale di beni confi -scati alla mafi a.

I punti fondamentali di Libera sono Memoria e Im-pegno, per questo ai ragazzi della diocesi è stato propo-sto di rifl ett ere su tre fi gure signifi cative: Don Pino Pu-glisi, parroco, educatore e att ivista religioso del quar-tiere Brancaccio di Palermo, assassinato dalla mafi a nel 1993 e beatifi cato nel 2013; Rosario Livatino, giovane magistrato siciliano defi ni-to da San Giovanni Paolo II “martire della giustizia e indi-rett amente della fede”, per cui è in corso una causa di bea-tifi cazione; Pino Masciari, imprenditore e testimone di giustizia che vive tutt ora sott o scorta per la sua ferma volontà di non sott omett er-

si al racket ed alle pressioni mafi ose.

Si sono formati così tre gruppi. Nel primo gruppo “Don Puglisi” i giovani han-no trovato il senso di giusti-zia nella sua storia parlan-do appunto di quanto sia stato coerente e coraggio-so fi no alla fi ne e di quanto si sia speso per l’inclusione di tutt i, sia degli abitanti del quartiere che dei criminali stessi, invitandoli spesso al confronto e alla redenzione. I ragazzi hanno anche tro-vato aspett i affi ni alla pro-pria vita, come la vicinanza ai giovani ed anche non af-fi ni come la volontà di non condividere le diffi coltà e si sono interrogati su quale sia per loro nel quotidiano la sete di giustizia, mett endo-si a confronto con le criticità delle raccomandazioni e del rischio di esclusione sociale.

Nel secondo gruppo “ Ro-sario Livatino” ci si è inter-rogati su quale sia il punto d’unione tra giustizia e fede, rispondendo come questo punto si possa trovare con-

siderando i criminali prima di tutt o come persone, che vanno affi date certamente alla giustizia ordinaria, ma anche alla giustizia cristia-na, in cui è fondamentale il perdono e la carità.

I ragazzi sono stati mol-to colpiti dalla sua testimo-nianza e dal suo impegno sia come giudice, ma sopratt ut-to dal punto di vista umano.

Nel terzo gruppo “Pino Masciari” i presenti han-no capito come la mafi a sia radicata in modo capillare sul territorio e come spesso operi nel silenzio con att ivi-tà di estorsione, att ività ap-punto denunciate coraggio-samente da questo impren-ditore che è per tutt i esem-pio di coerenza e dignità.

Don Francesco Secco, con la lett ura del brano di Matt eo sul Giudizio Finale e con la defi nizione di Giu-stizia come “valore che consi-ste nella ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto”, ha fatt o rifl et-tere i giovani su come sia vi-sta la Giustizia dal punto di

vista “biblico”. Ha parlato come in tutt a la Bibbia ven-gano defi niti “Giusti” solo Abramo e San Giuseppe. Il primo, Abramo, pregando Dio ha invocato una giusti-zia “superiore”, una Salvezza che tiene conto sia degli in-nocenti, ma anche dei pec-catori, dando loro una pos-sibilità di conversione. Il se-condo, Giuseppe, non ha applicato meramente il ri-pudio uffi ciale della Legge Ebraica, ma ha scelto di ap-plicare la Legge della Cari-tà, mandando via Maria in segreto e salvandole così la vita, nonostante il “torto” da lui subito.

All’incontro è seguito un momento di condivisione e amicizia nei locali della par-rocchia.

Grazie ai giovani presen-ti, ai volontari di Libera, alla parrocchia Santa Caterina e alla pastorale giovanile.

Appuntamento per il prossimo incontro il 16 feb-braio nell’oratorio della par-rocchia Sacro Cuore.

> Gianfranco Vezza

Non sarà più una gara tra cori parrocchiali, ma un musical basato sul Vange-lo di cui ogni coro prepare-rà una scena. Per la sua sesta edizione Asti God’s Talent, il festival dei cori giovanili diocesani, viene ripensato completamente.

La data uffi ciale del-la manifestazione non è ancora stata comunicata, ma l’evento rientrerà per il quarto anno di fi la nel-la programmazione di Asti Musica, la rassegna ospita-ta dalla splendida cornice di piazza Catt edrale a inizio luglio.IL TEMA

Il fi l rouge dell’edizio-ne 2020 sarà l’att ualità del-la parola di Dio nelle nostre vite. L’obiett ivo delle per-formance sarà quindi por-tare in scena un brano del Vangelo utilizzando tutt e le arti e tutt i i talenti dei ragaz-zi: principalmente il canto, ma anche danza, recitazio-ne, pitt ura.

Ogni coro sceglierà auto-nomamente il passo da rap-presentare e avrà un massi-mo di 10 minuti di tempo per la sua performance. Sta-rà allo staff rendere omoge-nea la scalett a, posizionan-do i brani in ordine crono-logico o tematico per off rire

al pubblico un vero e pro-prio musical.

“Da cinque anni viviamo la gioia di un grande prota-gonismo giovanile e portiamo il Vangelo in piazza”, com-menta don Rodrigo Limei-ra, dirett ore della pastora-le giovanile diocesana. “In quest’ott ica, anche la preghie-ra iniziale si svolgerà in piaz-za: un momento semplice, ma ricco di tutt a la potenza della chiesa in uscita. Con i 30 gio-vani che servono nell’equi-

pe organizzativa lavoriamo continuamente per migliora-re questo appuntamento”.I GIUDICI E I PREMI

Non esistendo più la gara tra cori, non esisterà più neanche una giuria vera e propria. Alcuni dei grandi nomi presenti nelle passate edizioni hanno però dato la loro disponibilità a suppor-tare i cori sott o forma di co-ach. Daranno consigli nel-la fase iniziale e fi nale delle

prove, mett endo a servizio la loro esperienza sul palco-scenico. Rivoluzione anche sul fronte regia e presenta-zione: la serata sarà infatt i in mano a Gigi Cotichella, att ore, educatore e anima-tore professionista, che pre-senterà coadiuvato da alcu-ni ragazzi dello staff .

Nessuno dei cori vincerà il primo premio o salirà su un podio, ma rimarranno i premi “della critica”, asse-gnati dal pubblico presen-

te in piazza e da Paolo Con-te, che anche quest’anno conferma la sua presenza e il suo sostegno alla manife-stazione.I PARTECIPANTI

I cori partecipanti non dovranno essere per forza composti da persone del-la stessa parrocchia, ma po-tranno inglobare tutt i gli in-teressati, anche provenien-ti da realtà diverse. Per que-sto quest’anno nella sche-

da di iscrizione - da conse-gnare entro il 15 marzo ad [email protected] - sarà presente una sezione per i singoli che desiderano partecipare. Sarà l’equipe comunicazione dello staff a mett erli in contatt o con il gruppo più vicino o como-do a cui unirsi.

Oltre all’ingresso del coro della comunità evangelica dell’anno scorso, a questa edizione parteciperà anche il coro Migrantes, compo-sto da migranti e da opera-tori del sett ore.

Il range di età rimane tra i 13 e i 35 anni, con possi-bilità di avere fi no a 1/3 del coro, tra coristi e strumen-tisti, fuori quota. Anche lo staff organizzativo, ormai arrivato a contare più di 30 membri di diverse parroc-chie della diocesi, aff eri-sce alla Pastorale Giovanile diocesana e si att iene a que-sto criterio.

Per ulteriori informazio-ni, ultimi aggiornamen-ti e iscrizioni è possibile seguire le pagine social di Asti God’s Talent (Facebo-ok e Instagram), o contat-tare i membri dello staff : 340/9436211 (Chiara), 340/3190878 (Marco), [email protected] (posta elett ronica).

> Elena Fassio

All’incontro di formazione dei giovani 18/30 la testimonianza dei volontari di Libera

Completamente rivista la formula del grande evento che per la quarta volta sarà inserito nel cartellone di Asti Musica

Asti God’s Talent perde il Talent e diventa musicalOgni coro giovanile presenterà una scena del Vangelo, utilizzando diversi linguaggi artistici. Scompare la giuria ma compaiono i “coach”

Perseguitati a causa della giustizia oggi

Lo staff con il vescovo mons. Marco Prastaro

Domenica 26 gennaio

Giornata mondialedei Malati di Lebbra

“Da 60 anni i nostri progett i uniscono il mondo”: è questo lo slogan della 67ª Giornata Mondiale dei Malati di Leb-bra che si celebra domenica 26 gennaio come opportunità per l’Unione Internazionale Raoul Follereau “di ribadire al mondo intero che la lebbra non è una fatalità e di continuare la sua batt aglia, grazie alla generosità di chi vorrà sostenerci con off erte che permett eranno ai malati di essere curati e guariti”. L’Aifo (Associazione Italiana Amici di R. Follereau) è att i-va con quasi 50 progett i di cura e inclusione in Asia, Afri-ca e America Latina; nel 2018 ne hanno benefi ciato più di 300 mila persone, di cui un terzo di bambini/e. Maggiori informazioni sul sito www.aifo.it. Con 130 euro all’anno si può fi nanziare la cura completa di un malato di lebbra. Ccp n. 7484 (intestato ad Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau. Aifo-Onlus) oppure bonifi co sul conto Banca Popolare Etica (Iban: IT89B0501802400000000505050).