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LA CRONACA DELLA GAZZETTA D’ASTI DEL 6 SETTEMBRE 1912 - CELEBRAZIONI SOLENNI A MARIA, MADRE DI GESÙ LA CRONACA DELLA GAZZETTA D’ASTI DEL 6 SETTEMBRE 1912 - CELEBRAZIONI SOLENNI A MARIA, MADRE DI GESÙ 20 __________________________________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ______________ 7 settembre 2012 | Gazzetta d’Asti L’annuale festa della Porta Paradisi o Madonna del Por- tone, con processione e cele- brazione eucaristica, ha dato modo di iniziare il seembre astigiano davanti allo sguar- do di Maria, provando a pen- sare, come ha deo il vesco- vo introducendo la Messa, di farne davvero ancor più ogni anno a venire una vera e pro- pria intestazione del seem- bre astigiano, seguito poi da Sagre, Palio e Arti e mercan- ti. Questo ovviamente com- porta un rinnovato interes- se per questo grande san- tuario ciadino, costruito non a caso alla porta della cià, che quest’anno e pro- prio in questi giorni compi i cent’anni dalla sua inaugu- razione. Ma il punto centrale del- la riflessione proposta da mons. Ravinale all’ome- lia è stato ancora una vol- ta l’Anno della Fede, meglio ancora l’impegno di sem- pre, e quest’anno da rinfor- zare personalmente e co- munitariamente, di cresce- re nella fede. Il che compor- ta studio, in particolare rife- rimento col Catechismo del- la Chiesa Caolica pubblica- to vent’anni fa, con i testi del Concilio Vaticano II, inizia- to cinquant’anni fa, ma an- cor prima e soprauo con la Sacra Scriura. Allo studio e alla riflessio- ne mentale si deve però ac- compagnare la devozione, cioè la coltivazione dei sen- timenti connessi alla fede, ad esempio fiducia e abban- dono, cosa che si può fare al meglio in compagnia della Madre di Gesù. Allo scopo il vescovo ha esortato i pre- senti, soprauo i sacerdo- ti, a avviare e a centrare l’an- no della fede su un santua- rio mariano, da quello del Portone ai tanti che costel- lano le nostre valli e colli- ne. Maria è per tui un mo- dello di fede, fede come affi- damento e fede come spin- ta all’azione. E qui sta il ter- zo obieivo dell’anno della fede: rendersi più aivi nel- la testimonianza del vangelo che richiede coraggio e fidu- cia, la fiducia cioè che la pa- rola di Dio non cade invano se la sappiamo annunciare in parole e testimoniare con le opere. > C. V. L’idea di erigere un nuovo Santuario dedicato alla Ma- donna del Portone fu messa dinanzi all’esordio del seco- lo XX dal vescovo di Asti, mons. Giacinto Arcangeli «nel desiderio di costrurre un ricordo, quasi fausto augu- rio dello svolgimento del nuo- vo secolo e quale omaggio a Gesù Cristo Redentore». Tale ao gli procurò il plauso del Sommo Ponte- fice Leone XIII (devotissi- mo anch’Egli della Vergi- ne), il quale, in occasione dell’apertura di un Banco di Beneficenza pro Santuario, inviò ad Asti, nell’aprile del 1900, un “Cameo” prezio- sissimo. «In sul finire di un seco- lo - scrisse mons. Arcange- li, in una circolare del 28 febbraio 1900 - che rappre- senta passi giganteschi fai dall’Umanità verso l’ideale del progresso civile, sta bene che si affermi pure il concet- to dell’idealità religiosa, che a quello s’innesta, come base incrollabile di reo cammi- no; sta bene che lo si affermi con un ao pubblico, quando l’Umanità, di mezzo al turbi- nio delle idee sospiranti al be- nessere e alla pace universale sente il bisogno d’innal- zare le braccia al Cielo, invocando la Fede antica de- gli Avi, che segnò il primo passo al vero progresso». Due anni dopo, il 5 mag- gio 1902, alla presenza di S.A.R. ed Im- periale la prin- cipessa Laeti- tia di Savoia-Na- poleone, ven- ne posata la pri- ma pietra del Santuario “Por- ta Paradisi”, la costruzione del quale terminerà un decen- nio dopo, nel 1912. Il 30 agosto del ‘12, il ve- scovo di Asti mons. Luigi Spandre presiedee la so- lenne consacrazione della nuova Basilica. Alla sera del medesimo giorno, si svol- se l’inaugurazione ufficiale del Santuario: alla presen- za delle autorità e dei vesco- vi di Alba, Asti e Novara, si cantò un solenne Te Deum e S. Em. il Cardinale Agosti- no Richelmy, Arcivescovo di Torino, impartì la bene- dizione col SS. Sacramento. Il nuovo tempio, proget- tato dall’ingegnere bolo- gnese Giuseppe Gualandi, è di stile romanico-bizanti- no a tre navate, e a croce la- tina. Il braccio trasversale mi- sura metri 35,25; la snellis- sima cupola, alta 41 metri, termina con un artistico lu- cernario, sul quale splen- de la statua in rame dora- to di Maria. Ella racchiude in seno una pergamena coi nomi degli offerenti. La navata centrale è alta metri 22,20, lunga 45,50 e larga 12,50; le laterali sono più basse e larghe 5,20. L’antica cappella e l’anti- co altare con la Vergine Mi- racolosa rimangono intai, quasi santuario nel santua- rio, a cui si accede per due scale di pietra, di 23 gradi- ni ciascuna, che dal fondo semicircolare delle navate laterali rigirano, salendo, il coro. Un momento storico nel- la vita di questo tempio è stato poi costituito dalla vi- sita che vi compì l’amatissi- mo Papa Giovanni Paolo II il 26 seembre del 1993. Il Santo Padre, accompa- gnato dal Segretario di Sta- to del Vaticano, cardina- le Angelo Sodano, araver- so la ripida scalea, è salito fin su davanti all’icona tau- maturga. In quell’occasione il Papa volle anche recitare la pre- ghiera composta dall’allora vescovo di Asti, mons. Se- verino Poleo, dicendo per tui noi: «O Vergine Maria, che in questo Santuario dio- cesano noi veneriamo come “Porta del Paradiso”, oggi, ancora una volta, noi voglia- mo meerci soo la tua pro- tezione!». > Stefano Masino La novena Veramente felice fu l’idea di far precedere una novena ai festeggiamenti. La parola calda, popolare del Canonico Demichelis infiammò gli animi alla divozione a Maria San- tissima, i pellegrinaggi delle parrocchie della cià si fecero sempre più numerosi, arai dall’eloquenza affeuosa ed irresistibile del nostro zelantissimo Vescovo Luigi Spandre, e tua la cià, tua la campagna rivolse la sua aenzione alle feste e ne prese subito parte con vivo entusiasmo. La statua Intanto giungeva la statua raffigurante a perfezione la B.V. del Portone, seduta, col bambino benedicente alla destra: è un vero capolavoro del genere, opera dello scultore Nardini di Milano. Venne subito benedea solennemente da Mons. Vescovo. Sabato maina il Vescovo fece la solenne consa- crazione della nuova Basilica, disegno immortale dell’ing. Gualandi di Bologna, monumento veramente insigne della pietà degli astigiani verso di Maria SS.ma. La funzione durò ben tre ore, ma il popolo affollato non parve punto stancar- si ed aentissimo ascoltò, sul finire, le parole di Mons. Ve- scovo che spiegò l’ordine ed il significato della funzione. Inaugurazione ufficiale Compiuta la consacrazione, Mons. Vergano Vicario Ge- nerale celebrò la Messa per tui i benefaori del Santuario. Alla sera si fece l’inaugurazione ufficiale del Santuario. Ver- so le 5 giunse da Torino l’Arcivescovo Cardinale Richelmy; ed alle 5,30 tue le autorità civili, politiche, militari, giu- diziarie andarono a far visita al Cardinale e poi si recarono in corpo al Santuario, ove furono accolti dai canonici del- la Caedrale e condoi in sede speciale presso il presbite- rio. Alle 6 giunse il Cardinale accolto da vivi applausi del popolo, ammirato non solo per lo splendore della porpora, ma più ancora dall’aspeo maestoso insieme e celestiale da parere una visione moventesi in mezzo a noi. Alla presen- za delle autorità e dei vescovi si cantò un solenne Te Deum e S. Em. il Cardinale impartì la benedizione col SS. Sacra- mento. La luminaria Questi lusinghieri precedenti ed il forte acquisto di lumi, lumicini e globi facevano presagire splendida ed imponen- te la luminaria alla sera del sabato. Tue le case, dal tugurio del povero al palazzo del ricco, vennero piorescamente il- luminate; gli stessi pochi dissidenti corsero ad ora tarda in cerca di lumi quasi vergognandosi della loro inazione. Tut- to il popolo poi si riversò sulle vie a contemplare lo spea- colo non mai visto e reso più grandioso dalla illuminazione inaesa dei colli e delle ville vicine. Un fremito di gioia e di festa passava pel cuore di tui. La Comunione generale, il Pontificale Il maino della domenica era un affollarsi in massa ai confessionali, un portarsi di continuo alla Santa Comunio- ne amministrata alternativamente da due vescovi e da due sacerdoti, ed alle 8 anche da S. Em. il Cardinale che celebrò la Messa. Circa a seemila ammontarono le comunioni fat- te in questa circostanza; segno che le feste non furono sol- tanto una parata esteriore, ma una sincera e spontanea ma- nifestazione di fede. Verso le 10 incominciò la Messa Ponti- ficale: la celebrò S. Ecc. Mons. Gamba, Vescovo di Novara, coll’assistenza di S. Em. il Cardinale Richelmy. La musica venne eseguita dalle due Scholae Cantorum unite del Semi- nario e di Santa Chiara. Il Cardinale, dopo il Vangelo, dis- se brevi ed efficacissime parole, animando tui a porre Ma- ria quale suggello sulle nostre intenzioni e sulle opere del- la vita. La processione Grande era l’aspeativa di questa solenne processio- ne, in cui si doveva portare per la prima volta la statua del- la Madonna per le principali vie della cià, e l’evento supe- rò l’aspeazione. Centocinquanta tra associazioni e confra- ternite, quaranta bandiere, quaro vescovi, un Cardinale, in magnifico corteo, aper- to dalla banda della “Ful- gor”, e tramezzato da quel- le di Felizzano e di Mom- bercelli, precedevano o susseguivano la bellissima statua della Madonna por- tata a turno da varie con- fraternite della cià e dei sobborghi per le vie pave- sate a festa, in mezzo al po- polo devoto, diviso in due fie ali non mai interroe o assistente dalle finestre e dai poggiuoli. Il perfet- to ordine della processio- ne, l’alternarsi serio e po- sato del canto e delle mu- siche, davano all’insieme della funzione un aspeo di tale religiosità che diffi- cilmente si può immaginare, nonchè descrivere. La consacrazione del popolo e dei bambini. Al lunedì maina, la nuova chiesa sempre piena zeppa, alle 10, finita la Messa celebrata da Mons. Re, S. Em. il Car- dinale, dopo breve fervorino, fece ad alta voce la consacra- zione del popolo d’Asti, cià e Diocesi, a Maria Santissi- ma, ripetendo le parole i parroci e tui i presenti. Il marte- dì un concorso veramente straordinario si ebbe alle 15, alla consacrazione dei bambini a Maria SS.ma. Non fu mai vista scena più commovente: il nostro Vescovo si portò davan- ti alla statua, dove le madri portarono in ordine i loro bam- bini che Monsignore benediceva ed offriva alla Madonna. Sul volto degli adulti spuntavano lagrime di tenerezza e tut- ti ricordavano la scena di Gesù in mezzo ai fanciulli. > Testo a cura di Stefano Masino Cent’anni fa la consacrazione del nuovo Santuario del Portone La prima pagina della Gazzetta d’Asti del 30 agosto 1912 che annuncia l’inaugurazione del nuovo Santuario mariano Il vescovo alla festa del Portone Conoscere, praticare e testimoniare il credo sull’esempio della Madonna Maria, porta del paradiso con la sua fede Il 30 agosto 1912, il rito solenne presieduto dal vescovo mons. Luigi Spandre Nel Santuario è esposta una mostra realizzata da Pietro Musso con documenti della sua storia e dal rettore don Matteo Bodda con cartoline e riproduzioni di altari e pitture (in foto il taglio del nastro da parte della signora Sodano)

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LA CRONACA DELLA GAZZETTA D’ASTI DEL 6 SETTEMBRE 1912 - CELEBRAZIONI SOLENNI A MARIA, MADRE DI GESÙLA CRONACA DELLA GAZZETTA D’ASTI DEL 6 SETTEMBRE 1912 - CELEBRAZIONI SOLENNI A MARIA, MADRE DI GESÙ

20 __________________________________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ______________ 7 settembre 2012 | Gazzetta d’Asti

L’annuale festa della Porta Paradisi o Madonna del Por-tone, con processione e cele-brazione eucaristica, ha dato modo di iniziare il sett embre astigiano davanti allo sguar-do di Maria, provando a pen-sare, come ha dett o il vesco-vo introducendo la Messa, di farne davvero ancor più ogni anno a venire una vera e pro-pria intestazione del sett em-bre astigiano, seguito poi da Sagre, Palio e Arti e mercan-ti. Questo ovviamente com-porta un rinnovato interes-se per questo grande san-tuario citt adino, costruito non a caso alla porta della citt à, che quest’anno e pro-prio in questi giorni compi i cent’anni dalla sua inaugu-razione.

Ma il punto centrale del-la rifl essione proposta da mons. Ravinale all’ome-lia è stato ancora una vol-ta l’Anno della Fede, meglio ancora l’impegno di sem-pre, e quest’anno da rinfor-zare personalmente e co-munitariamente, di cresce-re nella fede. Il che compor-ta studio, in particolare rife-rimento col Catechismo del-la Chiesa Catt olica pubblica-to vent’anni fa, con i testi del

Concilio Vaticano II, inizia-to cinquant’anni fa, ma an-cor prima e sopratt utt o con la Sacra Scritt ura.

Allo studio e alla rifl essio-ne mentale si deve però ac-compagnare la devozione, cioè la coltivazione dei sen-timenti connessi alla fede, ad esempio fi ducia e abban-dono, cosa che si può fare al meglio in compagnia della Madre di Gesù. Allo scopo il vescovo ha esortato i pre-senti, sopratt utt o i sacerdo-ti, a avviare e a centrare l’an-no della fede su un santua-

rio mariano, da quello del Portone ai tanti che costel-lano le nostre valli e colli-ne. Maria è per tutt i un mo-dello di fede, fede come affi -damento e fede come spin-ta all’azione. E qui sta il ter-zo obiett ivo dell’anno della fede: rendersi più att ivi nel-la testimonianza del vangelo che richiede coraggio e fi du-cia, la fi ducia cioè che la pa-rola di Dio non cade invano se la sappiamo annunciare in parole e testimoniare con le opere.

> C. V.

L’idea di erigere un nuovo Santuario dedicato alla Ma-donna del Portone fu messa dinanzi all’esordio del seco-lo XX dal vescovo di Asti, mons. Giacinto Arcangeli «nel desiderio di costrurre un ricordo, quasi fausto augu-rio dello svolgimento del nuo-vo secolo e quale omaggio a Gesù Cristo Redentore».

Tale att o gli procurò il plauso del Sommo Ponte-fi ce Leone XIII (devotissi-mo anch’Egli della Vergi-ne), il quale, in occasione dell’apertura di un Banco di Benefi cenza pro Santuario, inviò ad Asti, nell’aprile del 1900, un “Cameo” prezio-sissimo.

«In sul fi nire di un seco-lo - scrisse mons. Arcange-li, in una circolare del 28 febbraio 1900 - che rappre-senta passi giganteschi fatt i dall’Umanità verso l’ideale del progresso civile, sta bene che si aff ermi pure il concet-to dell’idealità religiosa, che a quello s’innesta, come base incrollabile di rett o cammi-no; sta bene che lo si aff ermi con un att o pubblico, quando l’Umanità, di mezzo al turbi-nio delle idee sospiranti al be-nessere e alla pace universale sente il bisogno d’innal-zare le braccia al Cielo, invocando la Fede antica de-gli Avi, che segnò il primo passo al vero progresso».

Due anni dopo, il 5 mag-gio 1902, alla presenza di S.A.R. ed Im-periale la prin-cipessa Laeti-tia di Savoia-Na-poleone, ven-ne posata la pri-ma pietra del Santuario “Por-ta Paradisi”, la costruzione del

quale terminerà un decen-nio dopo, nel 1912.

Il 30 agosto del ‘12, il ve-scovo di Asti mons. Luigi Spandre presiedett e la so-lenne consacrazione della nuova Basilica. Alla sera del medesimo giorno, si svol-se l’inaugurazione uffi ciale del Santuario: alla presen-za delle autorità e dei vesco-vi di Alba, Asti e Novara, si cantò un solenne Te Deum e S. Em. il Cardinale Agosti-no Richelmy, Arcivescovo di Torino, impartì la bene-dizione col SS. Sacramento.

Il nuovo tempio, proget-tato dall’ingegnere bolo-gnese Giuseppe Gualandi, è di stile romanico-bizanti-no a tre navate, e a croce la-tina.

Il braccio trasversale mi-sura metri 35,25; la snellis-sima cupola, alta 41 metri, termina con un artistico lu-cernario, sul quale splen-de la statua in rame dora-to di Maria. Ella racchiude in seno una pergamena coi nomi degli off erenti.

La navata centrale è alta metri 22,20, lunga 45,50 e larga 12,50; le laterali sono più basse e larghe 5,20.

L’antica cappella e l’anti-co altare con la Vergine Mi-racolosa rimangono intatt i, quasi santuario nel santua-rio, a cui si accede per due scale di pietra, di 23 gradi-ni ciascuna, che dal fondo semicircolare delle navate laterali rigirano, salendo, il coro.

Un momento storico nel-la vita di questo tempio è stato poi costituito dalla vi-sita che vi compì l’amatissi-mo Papa Giovanni Paolo II il 26 sett embre del 1993.

Il Santo Padre, accompa-gnato dal Segretario di Sta-to del Vaticano, cardina-le Angelo Sodano, att raver-so la ripida scalett a, è salito fi n su davanti all’icona tau-maturga.

In quell’occasione il Papa volle anche recitare la pre-ghiera composta dall’allora vescovo di Asti, mons. Se-verino Polett o, dicendo per tutt i noi: «O Vergine Maria, che in questo Santuario dio-cesano noi veneriamo come “Porta del Paradiso”, oggi, ancora una volta, noi voglia-mo mett erci sott o la tua pro-tezione!».

> Stefano Masino

La novena

Veramente felice fu l’idea di far precedere una novena ai festeggiamenti. La parola calda, popolare del Canonico Demichelis infi ammò gli animi alla divozione a Maria San-tissima, i pellegrinaggi delle parrocchie della citt à si fecero sempre più numerosi, att ratt i dall’eloquenza aff ett uosa ed irresistibile del nostro zelantissimo Vescovo Luigi Spandre, e tutt a la citt à, tutt a la campagna rivolse la sua att enzione alle feste e ne prese subito parte con vivo entusiasmo.La statua

Intanto giungeva la statua raffi gurante a perfezione la B.V. del Portone, seduta, col bambino benedicente alla destra: è un vero capolavoro del genere, opera dello scultore Nardini di Milano. Venne subito benedett a solennemente da Mons. Vescovo. Sabato matt ina il Vescovo fece la solenne consa-crazione della nuova Basilica, disegno immortale dell’ing. Gualandi di Bologna, monumento veramente insigne della pietà degli astigiani verso di Maria SS.ma. La funzione durò ben tre ore, ma il popolo aff ollato non parve punto stancar-si ed att entissimo ascoltò, sul fi nire, le parole di Mons. Ve-scovo che spiegò l’ordine ed il signifi cato della funzione.Inaugurazione ufficiale

Compiuta la consacrazione, Mons. Vergano Vicario Ge-nerale celebrò la Messa per tutt i i benefatt ori del Santuario. Alla sera si fece l’inaugurazione uffi ciale del Santuario. Ver-so le 5 giunse da Torino l’Arcivescovo Cardinale Richelmy; ed alle 5,30 tutt e le autorità civili, politiche, militari, giu-diziarie andarono a far visita al Cardinale e poi si recarono in corpo al Santuario, ove furono accolti dai canonici del-la Catt edrale e condott i in sede speciale presso il presbite-rio. Alle 6 giunse il Cardinale accolto da vivi applausi del popolo, ammirato non solo per lo splendore della porpora, ma più ancora dall’aspett o maestoso insieme e celestiale da parere una visione moventesi in mezzo a noi. Alla presen-za delle autorità e dei vescovi si cantò un solenne Te Deum

e S. Em. il Cardinale impartì la benedizione col SS. Sacra-mento.La luminaria

Questi lusinghieri precedenti ed il forte acquisto di lumi, lumicini e globi facevano presagire splendida ed imponen-te la luminaria alla sera del sabato. Tutt e le case, dal tugurio del povero al palazzo del ricco, vennero pitt orescamente il-luminate; gli stessi pochi dissidenti corsero ad ora tarda in cerca di lumi quasi vergognandosi della loro inazione. Tut-to il popolo poi si riversò sulle vie a contemplare lo spett a-colo non mai visto e reso più grandioso dalla illuminazione inatt esa dei colli e delle ville vicine. Un fremito di gioia e di festa passava pel cuore di tutt i.La Comunione generale, il Pontificale

Il matt ino della domenica era un aff ollarsi in massa ai confessionali, un portarsi di continuo alla Santa Comunio-ne amministrata alternativamente da due vescovi e da due sacerdoti, ed alle 8 anche da S. Em. il Cardinale che celebrò la Messa. Circa a sett emila ammontarono le comunioni fat-te in questa circostanza; segno che le feste non furono sol-tanto una parata esteriore, ma una sincera e spontanea ma-nifestazione di fede. Verso le 10 incominciò la Messa Ponti-fi cale: la celebrò S. Ecc. Mons. Gamba, Vescovo di Novara, coll’assistenza di S. Em. il Cardinale Richelmy. La musica venne eseguita dalle due Scholae Cantorum unite del Semi-nario e di Santa Chiara. Il Cardinale, dopo il Vangelo, dis-se brevi ed effi cacissime parole, animando tutt i a porre Ma-ria quale suggello sulle nostre intenzioni e sulle opere del-la vita.La processione

Grande era l’aspett ativa di questa solenne processio-ne, in cui si doveva portare per la prima volta la statua del-la Madonna per le principali vie della citt à, e l’evento supe-rò l’aspett azione. Centocinquanta tra associazioni e confra-ternite, quaranta bandiere, quatt ro vescovi, un Cardinale,

in magnifi co corteo, aper-to dalla banda della “Ful-gor”, e tramezzato da quel-le di Felizzano e di Mom-bercelli, precedevano o susseguivano la bellissima statua della Madonna por-tata a turno da varie con-fraternite della citt à e dei sobborghi per le vie pave-sate a festa, in mezzo al po-polo devoto, diviso in due fi tt e ali non mai interrott e o assistente dalle fi nestre e dai poggiuoli. Il perfet-to ordine della processio-ne, l’alternarsi serio e po-sato del canto e delle mu-siche, davano all’insieme della funzione un aspett o di tale religiosità che diffi -cilmente si può immaginare, nonchè descrivere.

La consacrazione del popolo e dei bambini.Al lunedì matt ina, la nuova chiesa sempre piena zeppa,

alle 10, fi nita la Messa celebrata da Mons. Re, S. Em. il Car-dinale, dopo breve fervorino, fece ad alta voce la consacra-zione del popolo d’Asti, citt à e Diocesi, a Maria Santissi-ma, ripetendo le parole i parroci e tutt i i presenti. Il marte-dì un concorso veramente straordinario si ebbe alle 15, alla consacrazione dei bambini a Maria SS.ma. Non fu mai vista scena più commovente: il nostro Vescovo si portò davan-ti alla statua, dove le madri portarono in ordine i loro bam-bini che Monsignore benediceva ed off riva alla Madonna. Sul volto degli adulti spuntavano lagrime di tenerezza e tut-ti ricordavano la scena di Gesù in mezzo ai fanciulli.

> Testo a cura di Stefano Masino

Cent’anni fa la consacrazionedel nuovo Santuario del Portone

La prima pagina della Gazzetta d’Asti del 30 agosto 1912

che annuncia l’inaugurazionedel nuovo Santuario mariano

Il vescovo alla festa del Portone

Conoscere, praticare e testimoniare il credo sull’esempio della Madonna

Maria, porta del paradiso con la sua fedeIl 30 agosto 1912, il rito solenne presieduto dal vescovo mons. Luigi Spandre

Nel Santuario è esposta una mostra realizzata da Pietro Musso con documentidella sua storia e dal rettore don Matteo Bodda con cartoline e riproduzioni di altari

e pitture (in foto il taglio del nastro da parte della signora Sodano)

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Dal pensare insieme, al la-vorare insieme. La tre gior-ni promossa dai vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta intorno al tema della pasto-rale batt esimale ha messo in rilievo non solo molti spun-ti interessanti sulla questio-ne, ma ha anche tracciato un nuovo stile di lavorare insie-me: “come una grande fa-miglia”. Dal 29 al 31 agosto al Centro Maria Candida di Armeno, nel novarese, i ve-scovi piemontesi con laici, famiglie, sacerdoti,religiosi legati alle pastorali dioce-sane della famiglia e della catechesi si sono confron-tati, hanno ascoltato la pa-rola di esperti, la testimo-nianza di alcune esperien-ze sul campo, hanno lavora-to in gruppo intorno a “Ini-ziazione cristiana dei bambi-ni 0-6 anni, ruolo della fami-glia e responsabilità della co-munità cristiana”.

La tre giorni è stata or-ganizzata nell’ambito del-la proposta dell’Uffi cio Ca-techistico Nazionale, che per quest’anno non ha pro-grammato il consueto con-vegno nazionale, ma ha pro-mosso 16 convegni nelle ri-spett ive regioni ecclesiasti-che. Il convegno, a cui han-

no partecipato circa 150 persone, tra cui quasi tut-ti i vescovi della Conferen-za Episcopale piemontese, ha messo in luce la cresente att enzione per la pastorale batt esimale al servizio del-la famiglia.

“Un cantiere aperto - come ha sott olineato mons. Giu-seppe Cavallott o, vescovo di Cuneo e Fossano, inca-ricato regionale per l’Evan-gelizzazione e la Catechesi e animatore del convegno -, in costruzione. In questi gior-ni abbiamo posto alcuni mat-toni, ora da questa intuizio-ne dobbiamo passare alla re-alizzazione, lavorando nelle diocesi e tra diocesi. Dobbia-mo mett ere in gioco la nostra creatività, genialità. Insieme abbiamo richiamato le esi-genze fondamentali”.

Usando una metafora ha paragonato il lavoro svolto ad un libro: “Abbiamo indi-viduato il titolo e evidenziati i sott otitoli, adesso li dobbia-mo sviluppare, non è possibile affi dare questa responsabili-tà solo ai singoli uffi ci, ma va realizzata con qualche nuo-vo strumento”. Tanti e pun-tuali i suggerimenti, gli sti-moli emersi nella giorna-ta conclusiva moderata da

don Vitt orio Gatt i, respon-sabile regionale della Cate-chesi e dai coniugi Ileana e Luca Carando responsabi-li della pastorale famiglia-re regionale, frutt o dei la-vori di gruppo e dell’ascol-to dei vari relatori che si sono avvincendati, ma an-che dall’esperienza vissuta in diocesi e nella quotidia-nità dei tanti convegnisti.

Evidenziato il ruolo de padrino, diverso da quello del testimone, della forma-zione dei catechisti intra-presa att raverso un lavoro di equipe e che non sia solo te-oria, il valore della trasmis-sione della fede esercitata dai nonni, senza dimenti-care che “i nonni di oggi sono spesso i genitori, fi gli del ses-santott o, che già non hanno trasmesso ai loro fi gli la fede”.

Ricca di suggestioni la relazione della psicolo-ga Franca Feliziana Kann-heiser sul cuore del tema: “Dire Dio ai bambini”, bam-bini nativi digitali sogget-ti a tutt i i rischi della digi-tal generation, sempre più fi gli unici, ma che “al di là degli indubbi cambiamenti, il bambino di oggi come quello del passato esprimi gli stessi bisogni profondi, vive le stes-

se esperienze fonda-mentali”.

Un suggerimen-to importante, tra i tanti, è giunto da mons. Adriano Ca-prioli, vescovo di Reggio Emilia, che ha rimarcato come nella gestione di tutt a l’azione pa-storale sia fonda-mentale “passare da una logica dell’orga-nizzazione a quella della relazione”.

Il liturgista, mons. Alceste Ca-tella - vescovo di Casale - nell’ap-profondire il valo-re del “batt esimo come primo sacra-mento” ha ribadito “sì, il batt esimo del bambino è un att o di fede dei genito-ri: fede in Dio Padre Creatore, in Gesù

Cristo Figlio di Dio Salvato-re, nella Spirito Santo Amore e la Chiesa. Non è evidente-mente un att o di fede teologa-le del bambino, è un att o deli-berato di fede teologale dei ge-nitori”.

Al termine della messa conclusiva, mons. Cesare Nosiglia, presidente Cep, ha ricordato che “il batt esimo è punto di partenza, e ciascu-no di noi deve chiedersi sem-pre se il proprio batt esimo è vivo,testimonianza di Dio verso gli altri e fonte di gioia”. L’orientamento emerso che sarà approfondito e ripreso dalla Cep già nella prossima riunione mett e ancora una volta la famiglia al centro, ed evidenzia che “la scelta pastorale di una proposta pre e post batt esimo è un’urgenza per il nostro tempo e costitui-sce nel suo insieme una novi-tà”.

> Ch.g.

Gazzetta d’Asti | 7 settembre 2012 ________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 21

Guariti per ascoltare e trasmettereAl termine del rito del Battesimo il sa-

cerdote tocca le orecchie e le labbra del battezzato, e gli dice: “Il Signore che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua Parola, e di profes-sare la tua fede, a lode e gloria di Dio Pa-dre”. Quelli del sacerdote sono i gesti che Gesù compì un giorno per guarire un po-vero sordomuto, come ci racconta la pagi-na di Vangelo che oggi leggiamo. Il sordo-muto diviene dunque la fi gura simbolica di quanti passano dalla sordità all’ascolto di Cristo, accogliendo nella fede il dono della salvezza.

Gesù, narra il Vangelo, si trovò davan-ti a un uomo costretto all’isolamento ed alla solitudine, incapace di parlare e di co-municare con gli altri. Si esprimeva forse con suoni gutturali, mugolii. Furono gli altri a portarlo a lui, pregando di guarirlo. “Ma Gesù non compie subito il miracolo – scrive il card. Martini –. Vuole anzitutto far capire a quest’uomo che gli vuol bene, che si interessa del suo caso, che può e vuole prendersi cura di lui. Per questo lo separa dalla folla, dal luogo del vociferare convulso e dalle attese miracolistiche. Lo porta in disparte, e con simboli e segni in-cisivi gli indica ciò che gli vuol fare. No-tiamo anche che Gesù comincia con il ri-sanare l’ascolto, le orecchie. Il risanamen-to della lingua sarà conseguente”. Solo dopo tutto ciò dà il comando della guari-

gione: “Eff atà!”; cioè: “Apriti!”.La gioia e l’ammirazione si moltiplica-

no tra tutti quelli che sono presenti: “Pie-ni di stupore dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti»”. Ha compiuto gli stessi prodigi del Padre, egli è veramente il Messia promes-so: nel Vangelo si realizzano le promesse del Regno di Dio.

Regno annunciato dal profeta Isaia: “Il vostro Dio viene a salvarvi! Allora si apri-ranno gli occhi dei ciechi e si schiuderan-no gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, e griderà di gioia la lingua del muto”. Quando usava queste immagini per annunciare l’arrivo del Re-gno di Dio, il profeta non le usava in sen-so materiale.

Gesù infatti ci ha resi capaci di ascolta-re e capire la parola di Dio che libera dal-la disperazione e dalla solitudine, ci apre all’incontro autentico con i fratelli, ci ren-de poveri in spirito. Gesù ci ha resi capaci di parlare con Dio, e di parlare di Dio tra di noi, nelle nostre famiglie. Non c’è cre-scita spirituale che si realizzi nell’indivi-dualismo e si esaurisca in una dimensio-ne personale, almeno non per i cristia-ni. La condivisione è una necessità per la fede: l’incontro personale con Gesù chie-de di tradursi in partecipazione alla vita comunitaria.

> Don Igor Sciolla

(Is 35,4-7; Sal 145; Gc 2,1-5; Mc 7,31-37)

MEDITANDO LA PAROLADOMENICA 9 SETTEMBRE - XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Venerdì 7 alle 11.30 in Cattedrale celebra l’Eucaristia per la Fondazio-• ne Casa di Carità; alle 17 nella cappella del Cimitero celebra l’Eu-caristia per la benedizione del nuovo altare.

Sabato 8 a Roma nella chiesa di S. Maria in Vallicella parte-• cipa alla Concelebrazione presieduta dal card. Tarcisio Ber-tone per l’ordinazione episcopale di mons. Edorado Cerrato vescovo eletto di Ivrea.

Domenica 9 alle 17 a Costigliole d’Asti nella parrocchia • di N.D. di Loreto presiede la Concelebrazione per l’inizio del servizio pastorale del nuovo parroco don Giuseppe Pi-lotto.

Martedì 11 in vescovado alle 9.30 presiede il Consiglio pre-• sbiterale; alle 15 incontra la segreteria pastorale; alle 18 in Seminario partecipa al consiglio di amministrazione.

Mercoledì 12 alle 15 in vescovado incontra i vicari foranei.•

Giovedì 13 a Brusson incontra i seminaristi del seminario in-• terdiocesano di Valmadonna.

Sabato 15 alle 15.30 nella cappella delle suore Figlie di N.S. della Pietà celebra • l’Eucaristia per la professione perpetua di due suore.

Il vescovo dà udienza mercoledì 12 e venerdì 14 dalle 9 alle 12.

Fondazio-ra l’Eu-

e-r-o

in-

Incontri pastoralidel vescovo

Venerdì 14 al Milliavacca

Per Rio de Janeiro 2013incontro di aggiornamento

Entriamo ormai nella fase calda di Rio 2013: dato che la compa-gnia aerea (voleremo con TAM) preme, dobbiamo velocizzare i tem-pi per avere i prezzi migliori. Ci incontriamo venerdì 14 settembre, ore 21, nel salone Opera Milliavacca (via Milliavacca 7) per tutte le info. Ricordiamo che partiremo da Asti martedì 16 luglio alla volta di Sao Luis do Maranhao (Nord Brasile) dove vivremo il gemellag-gio e poi ci trasferiremo a Rio per l’incontro con il Papa. Ritorno ad Asti il 30 luglio.News info iscrizioni (ci sono alcune variazioni), tre step: 1° step - € 500 entro il 1° ottobre (chi ha già versato € 50 li scala dal primo step) • 2° step - € 900 entro il 21 dicembre • 3° step saldo 30 marzo 2013 (il costo complessivo GMG Rio si prevede di € 1.800 circa).Per iscriversi è sufficiente contattare l’ufficio di Pastorale Giovani-le (via Milliavacca 9, Asti) ai numeri 0141.32.19.96 o 0141.35.00.11 oppure tramite mail [email protected] fornendo i propri dati e versando, entro lunedì 1° ottobre, l’acconto di € 500 sul cc. bancario che sarà indicato. E’ comunque obbligatorio consegnare all’ufficio di Pastorale Giovanile la ricevuta del bonifico bancario.

SANTE MESSE IN CITTÀ

SABATO O VIGILIA16.30 San Rocco - Ospedale

17 Santa Caterina - San Pietro

17.30San Domenico Savio - San Paolo - San Silvestro - Madonna del Portone - San Giuseppe

18 Cattedrale - N.S. Lourdes - San Secondo - SS Annunziata

18.15 Santa Maria Nuova

18.30 Don Bosco - Sacro Cuore21 Confraternita della Trinità

DOMENICA O FESTA8 San Silvestro

8.30 San Domenico Savio - San Paolo - Ss. Annunziata

8.45 Don Bosco

9 N.S. Lourdes - Santa Maria Nuova - San Giuseppe - Bellavista - Valmanera

9.30 Trincere

10Don Bosco - San Martino - San Pietro - San Secondo - Madonna del Portone - Variglie - Cappellania San Giuseppe Marello

10.15 San Paolo

10.30 Cattedrale - San Domenico Savio

11 Santa Caterina

11.15San Secondo - N.S. Lourdes - Sacro Cuore - San Pietro - Ss. Annunziata - Viatosto

11.30 Don Bosco - San Paolo

12 Cattedrale

16.30 Ospedale

17 San Pietro

17.30 San Domenico Savio - San Paolo - Madonna del Portone

18 San Secondo - Cattedrale

18.30 Don Bosco - N.S. di Lourdes

21 Don Bosco - San Giuseppe

Tregiorni ad Armeno con vescovi, sacerdoti, religiosi e laici

Dire Dio ai bambini compete anzitutto ai genitori, ai nonni, ai padrini, ma...

Il Piemonte per la pastorale battesimale